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Zero Day: recensione del film di Ben Coccio

Zero Day: recensione del film di Ben Coccio

«This isn’t our fault… I mean you made us… made me what I am». In queste poche, ma incisive parole di uno dei protagonisti del film di Ben Coccio, sta la pregnanza di uno dei film più inquietanti ispirati al Massacro della Columbine High School. E’ il 2003 e nei panni dei due killer della sparatoria scolastica che ha avuto luogo a Littleton (Colorado) nel 1999, ci sono Andre Kriegman e Calvin Gabriel. Per costruire il suo film Coccio mette, letteralmente, la macchina da presa nelle mani dei ragazzi. Il gesto non può che essere oggetto di riflessioni: dietro la mdp il regista gioca a fare Dio, ma cosa succede se Dio decide di cedere il suo scettro?

Osannato dalla critica ma sfortunato al Box Office e nella distribuzione, il film è il risultato del montaggio dei vlog di Cal e Andre, che si filmano durante la preparazione del loro piano. Zero Day, sin dai titoli di testa, che scorrono sulle foto dei protagonisti da piccoli e sulle note di Eliminator jr dei Sonic Youth, ci orienta verso un approccio intimo con Cal eAndre che i due incoraggeranno per tutto il film che si presenta, infine, come l’ennesimo manifesto del mistero sull’accaduto: non dà risposte anche perché i personaggi della storia si rivelano, nelle loro affermazioni che si contraddicono, inaffidabili ed enigmatici quanto lo stesso giorno zero, da cui il titolo.

Lo 0-day, nel linguaggio informatico è un’attività dolosa compiuta da cracker per entrare in un sistema informatico vulnerabile: il giorno zero comincia quando viene scoperta la falla del sistema informatico che viene, appunto, ‘craccato’. Per Cal e Andre, invece, lo 0-day fa riferimento al giorno in cui la temperatura sarà 0°: i due infatti vogliono che sia il caso a decidere quando attuare il loro piano. Tuttavia nulla impedisce di pensare che abbiano tratto ispirazione della spiegazione più semplice poiché, a missione compiuta, i due avranno comunque messo allo scoperto la falla del sistema. Ma non è della falla nel sistema che si vuole occupare il film di Ben Coccio. Piuttosto, il suo film si occupa della quiete prima della tempesta, una quiete tanto ostentata e recitata da destare il dubbio nello spettatore: forse alla fine non accadrà nulla, forse stanno davvero solo girando un film.

Un’ipotesi incoraggiata dall’intimità che i due, attraverso l’esercizio di un insistente sguardo in macchina, creano con lo spettatore, tanto da farlo sentire in difetto per il fatto stesso di sentirsi così vicino a personaggi che, in fin dei conti, sono negativi. I due, infatti sviluppano un rapporto complesso con la videocamera, trasformandola in un terzo personaggio: quello da conquistare. Tanto che, anche nei momenti di maggior intimità, nei videolog, conserveranno sempre quello scarto di artificiosità, quello sguardo consapevole di chi sa come andranno le cose e non si illude mai dell’oggettività dell’occhio della mdp perché è cosciente del fatto che, dietro l’occhio meccanico, c’è lo sguardo di un soggetto di carne e ossa da ammaliare.

E’ in questo senso, dunque, che Zero Day è un film scomodo, spaventoso. Una sensazione che però il regista mitiga molto restituendo un quadro di grande naturalezza raccontando anche la vita quotidiana di Cal e Andre: quelli che ci vengono mostrati non sono altro che due amici nell’età in cui la lealtà e la fiducia tra compagni è forse l’unica cosa che conta davvero nell’universo sensibile di un individuo. Una vera e propria fede nell’altro che toccherà il culmine nella scena del suicidio, tanto più straziante perché minimale e che ci conduce verso un finale suggestivo dove i titoli di coda scorrono su delle croci infuocate in luogo dei volti innocenti di Cal e Andre mostrati nei titoli di testa, dove il fuoco diventa simbolo di una vita che si è conclusa quando ha raggiunto il picco massimo di intensità, quando non le resta altro che bruciare. Un film disturbante, diverso, indimenticabile.

Zero Day: Netflix ordina la serie thriller con Robert De Niro

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Zero Day: Netflix ordina la serie thriller con Robert De Niro

Dopo aver riferito che Robert De Niro avrebbe dovuto recitare in una prossima serie limitata per Netflix intitolata Zero Day, lo streamer ha ufficialmente ordinato il progetto, confermando che la serie andrà avanti nello sviluppo. La serie TV sarà composta da sei episodi. Il progetto proviene dai produttori Eric Newman e Noah Oppenheim e sarà un thriller politico che vede Robert De Niro interpretare un ex presidente degli Stati Uniti. De Niro sarà anche produttore esecutivo della serie, insieme a Newman e Oppenheim.

Secondo una trama della serie, “Zero Day pone la domanda nella mente di tutti: come possiamo trovare la verità in un mondo in crisi, apparentemente lacerato da forze al di fuori del nostro controllo? E in un’era piena di teorie del complotto e sotterfugi, quante di quelle forze sono il prodotto delle nostre stesse azioni, forse anche della nostra stessa immaginazione?”

Sono un fan da sempre di Robert De Niro. Averlo come partner di produzione e star in questo spettacolo va oltre i miei sogni più sfrenati“, ha dichiarato il creatore Eric Newman. “E Lesli Linka Glatter ha diretto tanti dei miei episodi televisivi preferiti; è stata la nostra chiara prima scelta per dirigere questo spettacolo. Sono grato a Netflix per la loro continua fiducia e supporto ed entusiasta di essere in affari con il fantastico team creativo di Noah, Lesli e Jonathan in questa serie tempestiva (e terrificante)”.

Questo segna il primo ruolo televisivo regolare della carriera incredibilmente lunga e leggendaria di De Niro. Spesso acclamato come uno dei più grandi attori della storia di Hollywood, la sua carriera è piena di ruoli e film iconici, inclusi titoli come  Taxi Driver Toro scatenato,  Il Padrino Part IIIl cacciatore e molti altri. Durante la sua carriera, De Niro ha vinto numerosi premi, tra cui due Academy Awards e un Golden Globe. Più di recente, De Niro è apparso nel film  Amsterdam del 2022 di David O. Russell  e apparirà nel prossimo film di Martin Scorsese Killers of the Flower Moon del 2023 .

Zero Day: la storia vera dietro alla serie tv Netflix con Robert De Niro

Zero Day, con il veterano Robert Di Niro, è disponibile su Netflix da oggi 20 febbraio 2025, dopo mesi di attesa. L’attesissimo thriller di cospirazione racconta la storia di un attacco informatico che causa il caos. Per affrontare gli attacchi informatici, viene chiamato l’ex presidente George Mullen. Da quando sono iniziate le promozioni dello show, c’è una domanda costante sul fatto che lo show sia basato su una storia vera. Ecco uno sguardo alle possibilità.

Zero Day è basato su una storia vera?

No, Zero Day non è basato su una storia vera, ma in passato si sono verificati incidenti simili a quelli della serie, in cui le agenzie governative sono state minacciate da attacchi alla sicurezza informatica. Ecco uno sguardo ad alcuni di questi eventi.

L’attacco informatico a SolarWinds

Zero Day serie tv
/Netflix © 2024

Il software Orion di SolarWinds è stato oggetto di un sofisticato attacco alla catena di fornitura che ha compromesso il Dipartimento dell’Energia e altre agenzie federali nel dicembre 2020. A causa di questa violazione, gli aggressori hanno avuto accesso alle comunicazioni interne e ai dati sensibili. Il governo degli Stati Uniti ha quindi attribuito questo attacco alle minacce informatiche sponsorizzate dallo stato dalla Russia.

Attacco ransomware alla Colonial Pipeline

La Colonial Pipeline, uno dei principali operatori nel settore dei carburanti, è stata vittima di un attacco ransomware nel maggio 2021. Gli autori dell’attacco sono stati identificati come il gruppo di criminali informatici DarkSide. L’obiettivo dell’attacco era un’azienda privata, ma le ripercussioni dell’attacco si sono fatte sentire in tutto il paese, poiché molte attività hanno dovuto essere temporaneamente chiuse a causa della carenza di carburante.

Un altro punto della trama della storia è l’attuale governo che chiede aiuto a un ex presidente degli Stati Uniti. Ci sono molti casi in cui le amministrazioni in carica hanno chiesto aiuto agli ex presidenti. Ecco alcuni di questi eventi.

Nel mondo del secondo dopoguerra, il presidente Harry Truman chiese aiuto al presidente Hoover che aveva lasciato l’incarico nel 1933.

Durante la crisi dei missili di Cuba del 1962, il presidente John F. Kennedy chiese aiuto al presidente Dwight D. Eisenhower per ottenere informazioni sulla strategia militare.

Più recentemente, durante la pandemia di Covid-19, il presidente Joe Biden ha chiesto aiuto al presidente Obama, in particolare come qualcuno che avrebbe incoraggiato le persone a vaccinarsi.

Anche se gli eventi potrebbero non essere direttamente collegati alla trama dello show, sappiamo che i registi sono individui astuti e un seme di ispirazione tratto da eventi reali potrebbe essere stato l’innesco necessario per creare questa serie.

George Mullen di “Zero Day” è basato su una persona reale?

Robert De Niro serie Netflix Zero Day
Cr. JOJO WHILDEN/Netflix © 2024

Il personaggio di George Mullen interpretato da Robert De Niro non è basato su una persona reale. Il personaggio è stato creato per creare una storia incredibile in cui una persona con la memoria che sta svanendo si trova ad affrontare una crisi nazionale. Anche se il personaggio potrebbe non essere basato su una persona reale, ci sono sicuramente alcune ispirazioni che i creatori potrebbero aver trovato durante la creazione del personaggio.

Recentemente, la memoria dell’ormai ex presidente degli Stati Uniti Joe Biden è stata un importante argomento di discussione durante la campagna elettorale. Biden è stato osservato avere una scarsa memoria in molte occasioni in eventi pubblici. Mentre Biden ha negato le accuse, ci sono state molte segnalazioni che la sua memoria fosse confusa.

Un altro aspetto del personaggio che è centrale nella trama dello show è un ex presidente consultato per una questione di importanza nazionale. Questo è successo in molte occasioni. In materia di sicurezza nazionale durante la crisi dei missili cubani del 1962, l’allora presidente John F. Kennedy fece appello all’esperienza militare e strategica del presidente Dwight D. Eisenhower per affrontare l’evento.

Nel recente scoppio della pandemia di COVID-19, il presidente Biden ha chiesto aiuto al presidente Obama, che si è affrettato ad aiutare l’amministrazione Biden nel suo programma di vaccinazione.

Gli autori dello show hanno realizzato un brillante thriller di cospirazione e la maggior parte è finzione, ma come si suol dire, nulla in questo mondo è originale, e gli eventi di cui sopra potrebbero averli ispirati.

Zero Day: il finale e il motivo del cyberattacco spiegati dalle star e dal creatore

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Il cast di Zero Day e il creatore della serie spiegano perché i membri del Congresso hanno coordinato l’attacco informatico nella serie Netflix con Robert De Niro. Dopo un attacco informatico a livello nazionale, l’ex presidente degli Stati Uniti George Mullen esce dalla pensione per guidare una commissione d’inchiesta. Nonostante una serie di informazioni fuorvianti e allucinazioni, Mullen si rende conto che la vera origine dell’attacco proviene da persone all’interno della Casa Bianca e del Congresso, tra cui il presidente della Camera Richard Dreyer (Matthew Modine) e la figlia di Mullen, Alex (Lizzy Caplan).

Ora, la Caplan e il creatore dello show Eric Newman fanno luce sui motivi che stanno dietro all’organizzazione in un’intervista con The Daily Beast. Newman ha spiegato che “molte delle peggiori imprese nella storia dell’umanità” sono state motivate dall’idea di cercare di “rendere il mondo un posto migliore”, che è ciò che Alex, Dreyer e il loro gruppo intendevano fare con l’attacco Zero Day. Ha anche informato gli attori di Alex e Dreyer del colpo di scena nel processo di casting. Ecco cosa ha detto:

Non cercavano soldi, non cercavano vendetta; cercavano di rendere il mondo un posto migliore. E molte delle peggiori imprese nella storia dell’umanità iniziano così.

Penso di aver detto a entrambi [Modine e Caplan] durante il processo di casting: “E a proposito, tu sei il cattivo, ma nessuno lo saprà fino alla fine”. Abbiamo sempre protetto quella che chiamavamo la “seconda guardia”. Non importa se qualcuno guarda lo show due volte, ma abbiamo sempre pensato: “Oh, se lo guardassi sapendo che lei ne fa parte, funzionerebbe comunque?”

La mia speranza è che, attraverso questa storia, le persone capiscano che anche se l’intenzione alla base di un’azione è buona, i mezzi non sempre possono giustificare il fine. Penso che le persone credano, come il team creativo dietro questo show, che dobbiamo fare qualcosa per proteggerci prima che si verifichi un vero evento Zero Day. Forse possiamo fare una piccola differenza.

Caplan ammette che, pur sapendo che Alex era una persona cattiva, non ha interpretato il suo personaggio come una vera e propria cattiva. Ecco cosa ha detto:

Semmai, penso che ci siano molti personaggi che hanno momenti da cattivi in tutto il telefilm. [Per Alex, l’attacco Zero Day] era la cosa che andava fatta per rimettere in carreggiata il paese.

Cosa significa per Zero Day

Zero Day Robert De Niro
Cr. JOJO WHILDEN/Netflix © 2024

Le cose non sono bianche o nere in Zero Day

Nella stessa intervista, il produttore esecutivo e co-creatore di Zero Day, Michael S. Schmidt, ha rivelato che il modo in cui la nazione si è unita dopo l’attacco dell’11 settembre è servito in parte da ispirazione per lo show e spiega perché Alex e i suoi cospiratori avrebbero scelto di attaccare il proprio paese. Come ha sottolineato Newman, dalle stesse intenzioni possono nascere scelte sia buone che cattive. Poiché le cose non sono mai completamente bianche o nere, la serie intende stimolare la riflessione sulla moralità e l’integrità.

C’è anche un altro livello negli attacchi di Zero Day. Quelli all’interno del sistema governativo sono più divisi che mai, e lo stesso si riflette anche sul modo in cui il pubblico reagisce a una catastrofe. L’attacco Zero Day non solo provoca un numero enorme di vittime, ma divide ulteriormente il paese. Schmidt spiega che era interessato a esplorare come “il governo risponde” a un attacco quando “ci sono fatti su cui la sinistra e la destra non sono d’accordo” e le persone vivono in “realtà completamente diverse”, il che spiega la diversa rappresentazione dei cattivi nella serie.

Zero Day, la spiegazione del finale (nel dettaglio)

Zero Day, la spiegazione del finale (nel dettaglio)

Zero Day è finalmente arrivato e qui viene spiegato cosa succede alla fine della miniserie. Zero Day di Netflix è una delle uscite in streaming più attese del 2025, grazie al cast stellare e agli impressionanti creatori che lo rendono incredibilmente degno di nota. Ora che tutti e sei gli episodi di Zero Day sono stati rilasciati, c’è molto da analizzare, con il complicato thriller politico che presenta ogni tipo di colpi di scena. Ecco quindi cosa succede nel finale di Zero Day, quali questioni lasciate in sospeso dalla serie e come Zero Day potrebbe collegarsi alla vita reale.

Zero Day racconta la storia di George Mullen, interpretato da Robert De Niro, un ex presidente costretto a lasciare il pensionamento dopo che un devastante attacco informatico ha destabilizzato l’intero pianeta. Mullen viene messo a capo della Commissione Zero Day grazie alla schiacciante popolarità dell’ex presidente, anche se questa diminuisce man mano che le sue tattiche diventano sempre più autoritarie nel corso della serie. Alla fine di Zero Day, Mullen scopre che i cospiratori di Zero Day sono in realtà funzionari governativi che hanno messo in atto gli attacchi per raggiungere i propri obiettivi, e Mullen li smaschera prima di porre fine alla Commissione Zero Day.

Come è avvenuto l’attacco Zero Day

Zero Day serie tv
/Netflix © 2024

È stato portato a termine tramite le app di Monica Kidder

Quando si sono verificati i primi attacchi Zero Day, si è pensato che fossero di origine russa, con frammenti di codice che facevano riferimento a Euromaidan. Tuttavia, la Zero Day Commission ha poi iniziato a credere che gli attacchi Zero Day fossero il prodotto di un gruppo estremista di sinistra con sede negli Stati Uniti, con i riferimenti russi che non erano altro che depistaggi. A quanto pare, entrambe le piste erano false, e gli attacchi Zero Day erano in realtà il prodotto di alcuni dei più ricchi individui degli Stati Uniti e di alcuni dei più potenti politici del paese.

Monica Kidder è un magnate della tecnologia nel mondo di Zero Day, e l’attacco Zero Day è stato il risultato delle sue app.

Si dice che le app di Kidder siano presenti sull’80% dei telefoni del mondo, con un codice sfruttabile che permetteva loro di hackerare praticamente tutta la tecnologia del mondo e di spegnerla per un minuto. Non è mai stato chiarito come l’app di Kidder sia riuscita a fare tutto questo senza essere notata, dato che Kidder si è suicidata o è stata uccisa mentre era in prigione. Tuttavia, questa vulnerabilità finì per essere incredibilmente pericolosa, causando la morte di molte persone e provocando una massiccia instabilità globale.

Tutti coloro che sono stati coinvolti nell’attacco Zero Day: tutti i cospiratori

Gaby Hoffmann in Zero Day
Cr. JOJO WHILDEN/Netflix © 2024

Nel governo e al di fuori di esso

All’attacco Zero Day sono stati coinvolti tutti i tipi di cospiratori, con George Mullen che ha ammesso verso la fine della serie che la Zero Day Commission non è neanche lontanamente vicina a trovarli tutti. Tuttavia, ce ne sono alcuni principali. All’interno del governo, George Mullen viene informato per la prima volta degli attacchi da sua figlia, Alexandra Mullen. Alexandra spiega che lei e molti altri membri del Congresso erano a conoscenza degli attacchi prima che avvenissero, con Richard Dreyer che diceva loro che l’instabilità avrebbe portato a una nuova era di forza e unità americana.

Nel frattempo, anche diverse figure potenti esterne al governo erano coinvolte. Come già spiegato, sono state le app di Monica Kidder a rendere possibili gli attacchi, permettendole di essere utilizzate per hackerare ogni tipo di tecnologia. Anche il ricco investitore Robert Lyndon ha svolto un ruolo importante, comunicando con i vari cospiratori e persino mettendo in corto circuito il mercato prima degli attacchi per trarre profitto dall’instabilità. Alla fine della serie, George Mullen nomina diversi altri cospiratori minori, con la trama di Zero Day che va ben oltre il cast principale dello show.

Perché George Mullen ha scelto di non insabbiare la cospirazione

Jesse Plemons e Robert De Niro in Zero Day
Cr. JOJO WHILDEN/Netflix © 2024

Ha abbandonato il copione

Alla fine del finale di Zero Day, George Mullen tiene una conferenza stampa, in cui condivide le scoperte della Commissione Zero Day. Sebbene Mullen avesse inizialmente ricevuto il permesso di parlare del ruolo di Kidder e Lyndon nella cospirazione, si discosta dal copione e rivela i nomi dei funzionari governativi coinvolti nella cospirazione. Mullen lo ha fatto per denunciare la corruzione all’interno del governo, ritenendo che i funzionari eletti dovrebbero cercare il bene comune e non nascondersi dalle dure verità. Ispirato dalla decisione di sua figlia di costituirsi, Mullen ha deciso che anche tutti gli altri dovrebbero affrontare la giustizia.

Che cosa è successo a Robert Lyndon?

È fuggito dal Paese?

Il destino di Robert Lyndon è un po’ misterioso alla fine di Zero Day, non si sa esattamente cosa abbia combinato. In una scena, Robert Lyndon è sul suo yacht, mentre continua a nascondere gli attacchi di Zero Day attraverso la comunicazione online. Lì, Lyndon spiega che si sta preparando a fuggire dal paese, portando con sé la sua ricchezza e salpando. Probabilmente è quello che è successo dopo la fine di Zero Day, con Lyndon che ha usato la sua ricchezza per nascondersi dalle conseguenze e iniziare una nuova vita.

Cosa succede dopo la fine di Zero Day

Jesse Plemons in Zero Day
Cr. JOJO WHILDEN/Netflix © 2024

La Commissione Zero Day è finita

Anche se Zero Day termina dopo l’episodio 6, la storia è tutt’altro che finita, poiché il mondo deve ancora riprendersi dall’attacco di Zero Day. Come dice George Mullen nella sua presentazione, la Zero Day Commission sta ufficialmente terminando, il che significa che può tornare in pensione. Tuttavia, afferma anche che il governo è ben lontano dall’aver concluso le indagini sui cospiratori, con i cospiratori nominati che vengono accusati e quelli ancora sconosciuti che sono ancora ricercati.

Inoltre, Mullen spiega anche che è necessario un solido pacchetto di sicurezza informatica per garantire che gli attacchi Zero Day non si ripetano mai più. I tentativi del governo di fermare futuri tentativi di guerra informatica saranno anche una trama importante che continuerà dopo la fine di Zero Day. Dopo tutto, c’è ancora la possibilità di ulteriori attacchi Zero Day dopo i primi due, il che significa che queste vulnerabilità devono essere risolte rapidamente.

Zero Day è possibile nella vita reale?

Lizzy Caplan in Zero Day
Cr. JOJO WHILDEN/Netflix © 2024

La minaccia informatica è reale

L’attacco zero day descritto in Zero Day potrebbe effettivamente verificarsi nella vita reale. Se tutti i sistemi di comunicazione del mondo venissero interrotti anche solo per un minuto, molto probabilmente si avrebbero conseguenze fatali, poiché i sistemi di trasporto e sanitari non sarebbero in grado di funzionare. Sebbene sia improbabile che il metodo di hacking descritto in Zero Day possa essere utilizzato per un attacco di questo tipo, la dipendenza del mondo dalla tecnologia ci rende vulnerabili a queste minacce informatiche. Quindi, anche se alcuni elementi possono essere esagerati, Zero Day funge da monito per un pericolo reale.

Zero Dark Thirty: trama, cast e curiosità sul film

Zero Dark Thirty: trama, cast e curiosità sul film

L’attacco terroristico alle Torri Gemelle del 11 settembre 2001 è un evento che ha cambiato per sempre il mondo, facendolo entrare in un era nuova, dove la paura dilaga e il controllo globale è sempre più diffuso anche a discapito delle libertà individuali. Si tratta di un momento di passaggio su cui numerose opere si sono fermate a riflettere, tra cui ovviamente anche il cinema. Negli ultimi vent’anni sono molti i film che continuano ad indagare quando avvenuto in quella fatidica data e nei mesi subito seguenti. Una delle pellicole più importanti a riguardo è Zero Dark Thirty (qui la recensione).

Diretto dalla premio Oscar Kathrin Bigelow, già autrice di The Hurt Locker, il film si concentra sugli eventi che hanno portato alla cattura e all’uccisione del nemico numero uno degli Stati Uniti, Osama Bin Laden, avvenuta il 2 maggio del 2011, a mezzanotte e mezza, ovvero l’ora che in gergo militare è appunto chiamata “zero dark thirty“. Scritto da Mark Boal, il film è stato analizzato sotto più punti di vista, molti dei quali si soffermavano sulla brutalità delle torture messe in atto ai fini della ricerca. Il film dunque, oltre ad essere il racconto di un’operazione militare, è anche una profonda riflessione sulle derive americane post 11 settembre.

Acclamato a livello internazionale e vincitore di diveri premi, Zero Dark Thirty è ancora oggi uno dei migliori film sul tema, offrendo allo spettatore numerose domande a cui è tutt’ora difficile trovare una risposta. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Zero Dark Thirty: la trama del film

Dal giorno dell’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001, Osama bin Laden e il suo gruppo di talebani diventano il nemico numero uno del governo degli Stati Uniti. Per dieci lunghissimi anni, contraddistinti da avvistamenti, depistaggi e panico per l’eventualità di altri attentati, Maya Harris e i colleghi agenti speciali della Cia, con l’aiuto delle forze dei Navy Seals, hanno il compito di rintracciarlo e consegnarlo al Paese, vivo o morto e a rischio delle loro stesse vite. Attraverso una ricerca condotta anche attraverso l’uso di metodologie poco ortodosse, l’agente Harris si troverà a guidare la caccia all’uomo più ricercato del mondo, avvertendo sulle proprie spalle tutto il peso delle responsabilità.

Zero Dark Thirty cast

Zero Dark Thirty: il cast del film

Per il ruolo di Maya Harris ad essere inizialmente coinvolta è stata l’attrice Rooney Mara, la quale dovette però rinunciare per via di altri impegni. Al suo posto arrivò Jessica Chastain. L’agente dell’attrice aveva rifiutato per lei la parte, ma poiché la Bigelow desiderava averla per il ruolo riuscì a contattarla personalmente e la Chastain si disse assolutamente disposta a partecipare. Per prepararsi al ruolo, ha avuto modo di leggere numerosi libri dedicati all’argomento. Ha inoltre studiato attentamente tutte le foto originali utilizzate dalla CIA, studiandole al minimo dettaglio. Per la sua interpretazione, la Chastain è poi stata candidata al premio Oscar come miglior attrice.

Accanto a lei, l’attore Jason Clarke interpreta Dan Fuller, agente della CIA, mentre James Gandolfini è il direttore della CIA Leon Panetta. L’attore Joel Edgerton interpreta Patrick Grayston, leader del Team 6 dei SEAL. Inizialmente, per via di altri impegni egli aveva rinunciato alla parte, salvo riuscire poi a liberarsi e ottenerla nuovamente. Chris Pratt, oggi noto per i film Guardiani della Galassia Jurassic World, è Justin Lenihan, operatore DEVGRU. Per la parte egli ha affrontato un duro periodo di preparazione fisica. Compaiono poi anche Mark Strong, nel ruolo di George Panetta, supervisore della CIA, e Kyle Chandler nei panni di Joseph Bradley, capo squadra della CIA.

Zero Dark Thirty: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

è possibile fruire della sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Zero Dark Thirty è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Now. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 31 ottobre alle ore 23:45 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Zero Dark Thirty: recensione del film Kathryn Bigelow

Zero Dark Thirty: recensione del film Kathryn Bigelow

A quattro anni da The Hurt Locker, opera che ha regalato a entrambi ben due Oscar, la regista Kathryn Bigelow e lo sceneggiatore Mark Boal tornano insieme per raccontare al mondo il lavoro compiuto da una squadra di coraggiosi e caparbi agenti della CIA per scovare “lo sceicco del terrore”, un impegno durato dieci anni e due amministrazioni presidenziali americane.

Nelle sale italiane dal prossimo 10 Gennaio, Zero Dark Thirty è la cronaca dettagliata di tutti gli eventi, alcuni mai rivelati, che hanno portato alla cattura di Osama bin Laden; la colla che tiene unite le varie parti del racconto, che copre un ampio arco di tempo e molte zone del globo, è Maya/Jessica Chastain (Lawless), una giovane agente della CIA trasferita a Islamabad, Pakistan, come rinforzo. Nonostante l’ottusità del suo capo stazione, Bradley/Kyle Chandler (Super 8), e grazie all’aiuto dei colleghi più esperti, Dan/Jason Clarke (Lawless) e Jessica/Jennifer Ehle (Il Discorso del Re), Maya non abbandonerà mai la sua pista e riuscirà a trovare il nascondiglio del capo di Al Qaeda. Zero Dark Thirty, nel gergo militare, significa qualsiasi ora compresa nel buio della notte, in questo caso specifico le 00.30, ora in cui il Team Six dei Navy SEALS ha fatto irruzione nel covo di bin Laden ad Abbottabad, ora in cui la più grande caccia all’uomo della storia ha avuto fine.

Zero Dark Thirty, un film da OSCAR

Zero Dark Thirty filmBasata sul lungo e approfondito reportage di Boal, nato giornalista, la sceneggiatura dà fin da subito al film uno stampo documentaristico, che si rispecchia sia nella scelta delle location sia nella regia della Bigelow, studiata, ma dal risultato finale naturale: camera a mano, inquadrature strettissime e utilizzo di telecamere a infrarossi ci portano dentro l’azione, permettendoci di sentire l’ansia che provano i personaggi nelle situazioni più critiche.

La notevole mole d’informazioni (luoghi, date, nomi) e la durata del film (ben 157’) possono deconcentrare lo spettatore; tuttavia, le didascalie e la suddivisione della storia in capitoli, con titoli specifici, aiutano a fare il punto della situazione. I dettagli delle scenografie e dei costumi contribuiscono ad avvicinare il pubblico alla storia, mentre il montaggio s’intromette nella linearità del racconto solo nei momenti-chiave per creare quella suspense necessaria a sottolineare il clima di quel periodo.

I personaggi, incluso quello principale di Maya, non prendono mai il sopravvento sulla storia e sono definiti esclusivamente in relazione ad essa. Questo rende ancora più cariche di significato le interpretazioni degli attori, in particolare nelle scene di tortura con Jason Clarke e Reda Kateb/Ammar (Il Profeta) e in quella finale con un’intensa e magnifica Chastain. Nel ben assortito cast, oltre ai già citati, troviamo James Gandolfini (Welcome to the Rileys), Mark Strong (La Talpa), Stephen Dillane (“Il Trono di Spade”), Edgar Ramirez (“Carlos”), Chris Pratt (Moneyball) e Joel Edgerton (Warrior).

Con la mente libera da pregiudizi e l’unico intento di mostrare quello che è accaduto (incluse le crudeli e amorali torture durante gli interrogatori), Kathryn Bigelow porta sullo schermo un film complesso, amalgamando abilmente i generi del documentario, dello spy-thriller e del dramma e lasciando al pubblico non una morale, ma una storia di fatti realmente accaduti. Con 4 nomination ai Golden Globes e probabilmente con molte altre agli Academy Awards, Zero Dark Thirty ha già riscosso molti premi.

 

Zero Dark Thirty: quattro video dietro le quinte!

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Zero Dark Thirty: quattro video dietro le quinte!

Zero Dark Thirty-filmIl canale Youtube della Universal ha appena messo on line quattro video dietro le quinte dell’attesissimo film che racconta la cattura di Bin Laden. Ecco i video di seguito:

Zero Dark Thirty: parla il direttore della CIA

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Zero Dark Thirty: parla il direttore della CIA

Abbastanza prevedibilmente il film di Kathryn Bigelow dedicato alla caccia e all’uccisione di Osama Bin Laden sta provocandoZero Dark Thirty-film

Zero Dark Thirty: nuovo trailer dal film di Kathryn Bigelow

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Zero Dark Thirty: nuovo trailer dal film di Kathryn Bigelow

Dopo il successo di The Hurt Locker, non solo a livello di premi, ma soprattutto a livello di qualità del prodotto, Kathryn Bigelow è totalmente lanciata nel nuovo

Zero Dark Thirty: Nuove foto per Jessica Chastain

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Zero Dark Thirty: Nuove foto per Jessica Chastain

Una gran quantità di nuove immagini sono state messe online per il film Zero Dark Thirty di Kathryn Bigelow. Il film documenta la decennale caccia a Osama bin Laden, che si conclude con l’ormai famosa operazione dei SEAL.

Da poco si è venuti a conoscenza che Jessica Chastain interpreta la protagonista del film, ossia, un agente della CIA che guida la caccia all’uomo. Queste nuove immagini sono dedicate a lei, in una di queste la vediamo con Kyle Chandler che interpreta il suo superiore. Il film è interpretato anche da Chris Pratt, Mark Strong, Scott Adkins, Joel Edgerton, e James Gandolfini. Zero Dark Thirty avrà una visione limitata a pochi il 19 dicembre, e poi distribuito in America l’11 gennaio 2013.

Fonte: Collider

Zero Dark Thirty: il poster del film di Kathryn Bigelow

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L’unica regista da Oscar (ad oggi) Kathryn Bigelow torna con un atteso progetto dal titolo Zero Dark Thirty. Il film drammatico ad ambientazione militare racconta la

Zero Dark Thirty: Foto e Clip

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Alcune nuove immagini e due nuove clip sono state rilasciate sull’attesissimo film di Kathryn Bigelow, Zero Dark Thirty. Il film documenta la

Zenimation, la nuova serie di corti arriva su Disney+

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Zenimation, la nuova serie di corti arriva su Disney+

Disney+ e Walt Disney Animation Studios lanciano oggi Zenimation, la nuova serie in 10 episodi che farà immergere lo spettatore nel paesaggio sonoro di corti animati.

Stacca la spina, rilassati e rinfresca i tuoi sensi per un momento di mindfullness con Zenimation, dei Walt Disney Animation Studios, un’esperienza di paesaggio sonoro animato. Che si tratti della piccola Vaiana che viene chiamata dall’oceano, di Anna e Kristoff che camminano attraverso una foresta ghiacciata, o di Baymax e Hiro Hamada che sorvolano San Fransokyo, queste scene iconiche diventano un’esperienza uditiva unica con i suoni delle onde dell’oceano, di una foresta ghiacciata e del librarsi in volo. Zenimation rende omaggio agli artisti dell’immagine e del suono che hanno fatto la storia dei film dei Walt Disney Animation Studios. Tutti gli episodi di Zenimation sono disponibili da oggi su Disney+.

Zendaya: ecco che ruolo vorrebbe interpretare

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Zendaya: ecco che ruolo vorrebbe interpretare

Sebbene Zendaya sia principalmente conosciuta per aver interpretato figure positive anche se a volte turbolente, l’attrice ha raccontato che sarebbe interessata a interpretare un villain.

Diventata famosa per la prima volta nel 2010 grazie al ruolo di Rocky Blue in Shake It Up su Disney Channel, Zendaya è ora una delle figure più importanti di Hollywood, e ha all’attivo già la conquista di due Emmy Awards e un Golden Globe per la sua interpretazione in Euphoria.

In un’intervista con Elle (tramite Variety) condotta prima dello sciopero SAG-AFTRA in vista della promozione, poi saltata, di Challengers, Zendaya ha risposto a una serie di domande relative alla sua carriera. Quando le è stato chiesto di descrivere un ruolo che le piacerebbe interpretare, ha risposto: “Mi piacerebbe interpretare una sorta di cattivo. Attingere alle vibrazioni malvagie e da super cattivo. Qualunque cosa che si manifesti come tale, non penso necessariamente a un personaggio da film di supereroi, intendo solo in senso emotivo. Sento che di solito interpreto la brava ragazza, quindi mi piacerebbe interpretare il cattivo.”

Challengers, la trama

Dal visionario regista Luca Guadagnino arriva Challengers, con protagonista Zendaya nel ruolo di Tashi Duncan, un’ex prodigio del tennis diventata allenatrice: una forza della natura che non ammette errori, sia dentro che fuori dal campo. Sposata con un fuoriclasse reduce da una serie di sconfitte (Mike Faist – West Side Story), la strategia di Tashi per la redenzione del marito prende una piega sorprendente quando quest’ultimo deve affrontare sul campo l’oramai rovinato Patrick (Josh O’ConnorThe Crown), un tempo suo migliore amico ed ex fidanzato di Tashi. Mentre il loro passato e il loro presente si scontrano e la tensione sale, Tashi dovrà chiedersi quale è il prezzo della vittoria.

Zendaya: dal singolo Replay al cinema

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Zendaya: dal singolo Replay al cinema

Zendaya ha iniziato a brillare nell’olimpo di Hollywood recitando nello show di successo di Disney Channel A tutto ritmo, e più recentemente in K.C. Agente segreto, nel quale attualmente interpreta il ruolo di K.C. Cooper, un genio della matematica ed esperta in arti marziali che vive una doppia vita come spia internazionale sotto copertura.

Questa talentuosa attrice, cantante e ballerina è stata nominata diverse volte all’NAACP Image Awards per Outstanding Performance in un Youth/Children’s Program (Serie o Speciali) per il suo ruolo in A tutto ritmo. Zendaya ha anche conquistato un pubblico di tutte le età, quando ha ballato alla finale della diciassettesima stagione  dello show della ABC, “Dancing with the Stars”, e con il ruolo protagonista nel film TV di Disney Channel, Zapped – la nuova vita di Zoey.

Zendaya, nella musica: da Replay a Something to Dance For

Nel mondo della musica, Zendaya nel 2013 ha lanciato il suo omonimo disco di debutto per la Hollywood Records; il primo singolo estratto dall’album, Zendaya Replay, diventato disco di platino, le ha portato una nomination all’NAACP Image Awards per Outstanding New Artist, e nel 2014 un BMI Social Star Award.

In aggiunta, il video del singolo ha superato 77 milioni di visualizzazioni. Prima del suo debutto da solista, Zendaya ha interpretato numerosi brani di successo e video in “A tutto ritmo”, tra cui “Swag It Out” e “Something to Dance For”. Zendaya e la sua collega di “A tutto ritmo” Bella Thorne hanno anche registrato “Contagious Love”, “Fashion Is My Kryptonite” e “Watch Me”, che è entrato nella classifica di Billboard Hot 100, ed ha ricevuto 97 milioni di visualizzazioni in rete. Nel 2013, ha scritto il libro Between U and Me: How to Rock Your Tween Years with Style and Confidence (Disney Publishing Worldwide).

Zendaya, biografia

Zendaya, che significa “rendere grazie” in Shona (la lingua Bantu originaria del popolo Shona dello Zimbabwe), è nata il primo settembre del 1986 ad Oakland, in California. È cresciuta nei pressi del California Shakespeare Theater di Orinda dove sua madre lavorava come direttrice. Oltre ad aver frequentato il teatro come studentessa, ha partecipato a diversi allestimenti teatrali in veste di attrice, ed ha aiutato sua madre nella raccolta fondi attraverso la vendita di biglietti, a sostegno del teatro stesso.

Mentre frequentava l’Oakland School for the Arts, ha recitato nella parte di Ti Moune da giovane in “Once on This Island” presso la Berkley Playhouse, e nel ruolo mozzafiato maschile di Joe in “Caroline, or Change” presso il Palo Alto’s TheaterWorks. Ha anche studiato il mestiere di attrice presso il CalShakes Conservatory, e presso l’American Conservatory Theater. Tra gli altri suoi crediti teatrali: “Richard III”, “Twelfth Night” e “As You Like It”. La giovane star crede nell’importanza dell’altruismo, ed attualmente è ambasciatrice del Convoy of Hope, un’organizzazione dedita a fornire aiuto e speranza a coloro che soffrono la fame, la povertà e la malattia.

Ha celebrato il suo diciottesimo compleanno supportando l’iniziativa  del Convoy of Hope, ONE, volta a sfamare 150 bambini poveri di Haiti, Tanzania e Filippine. Nel 2014 ha anche collaborato con l’UNICEF, in qualità di portavoce del Trick-or-Treat per stimolare i più piccoli a raccogliere fondi a favore dell’organizzazione. In aggiunta, ha collaborato con la fondazione Make-A-Wish e con la Keep a Child Alive, ed è stata anche ambasciatrice del Children’s Miracle Network.

Zendaya vive a Los Angeles, in California, con la sua famiglia e il suo cane, uno Schnauzer Gigante che si chiama Midnight.

Zendaya: 10 cose che forse non sai sull’attrice

Zendaya: 10 cose che forse non sai sull’attrice

Tra le attrici destinate a prendersi un posto di rilievo nel mondo del cinema e della televisione vi è certamente Zendaya, che già da qualche anno ha guadagnato una grande popolarità grazie ad importanti film, serie ma anche al suo innegabile fascino e carisma. I prossimi anni saranno decisivi per lei per consacrarsi come una delle nuove stelle della recitazione ma già per quello che ha saputo dimostrare resta un’attrice assolutamente da non sottovalutare.

Zendaya: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri film. Zendaya debutta al cinema nel 2017 con Spider-Man Homecoming, dove recita accanto a Tom Holland. Nello stesso anno prende parte a The Greatest Showman, al fianco di attori come Hugh Jackman, Michelle Williams, Zac Efron e Rebecca Ferguson. Successivamente recita in Spider-Man: Far From Home (2019), Malcolm & Marie (2021), Dune (2021) e Spider-Man: No Way Home. Torna poi sul grande schermo nel 2024 con Dune – Parte Due, con Timothée Chalamet, e Challengers.

2. Ha recitato in note serie. Zendaya ottiene una prima grande popolarità grazie alla serie di Disney Channel A tutto ritmo, dove recita dal 2010 al 2013. Successivamente recita in alcuni episodi di altre serie della medesima rete televisiva, come Buona fortuna Charlie (2011) e A.N.T. Farm – Accademia Nuovi Talenti (2012). Ottiene poi un nuovo ruolo importante in una serie Disney Channel con K.C. Agente Segreto (2015-2018). Ha poi recitato in un episodio di Black-ish (2015) e in tre episodi di The OA (2019). Dal 2019 è anche tra i protagonisti della serie HBO Euphoria, dove recita accanto a Sydney Sweeney, Hunter Schafer e Jacob Elordi.

3. È anche doppiatrice e produttrice. Oltre a lavorare come attrice davanti la macchina da presa, Zendaya si è distinta anche come doppiatrice, ricoprendo tale ruolo per i film Disney Fairies: I giochi della Radura Incantata (2011), Supercuccioli – I veri supereroi (2013), Peng e i due anatroccoli (2018), Smallfoot – Il mio amico delle nevi (2018) e Space Jam – New Legends (2021), dove dà voce a Lola Bunny. Ha però lavorato anche come produttrice del film Malcolm & Marie e per le serie K.C. Agente Segreto e Euphoria.

zendaya spider-man 3

Zendaya è MJ in Spider-Man

4. Il suo ruolo non è quello di Mary Jean. Per Spider-Man: Homecoming, Zendaya era stata inizialmente scritturata per interpretare Mary Jane Watson, il noto personaggio sentimentalmente legato a Peter Parker. Tuttavia, i produttori decisero poi di separarsi ulteriormente dallo Spider-Man del 2002, dove il personaggio era interpretato da Kirsten Dunst, e crearono invece il personaggio originale, Michelle Jones. Il vero nome di questa MJ è stato però svelato solo nel terzo film, Spider-Man: No Way Home.

Zendaya in Dune

5. Compare solo per pochi minuti nel primo film. Secondo Denis Villeneuve, Zendaya è stata scelta per il ruolo di Chani dopo le audizioni, in quanto è stata giudicata la migliore per quanto riguarda la chimica con il collega Chalamet. Nonostante fosse indicata come tra i principali protagonisti del film e il suo nome si riportato come tale in tutti i materiali promozionali, Zendaya ha in Dune solo circa 10 minuti di tempo sullo schermo. In Dune – Parte Due, però, è molto più presente ed è a tutti gli effetti la protagonista femminile del film.

Zendaya in Euphoria

6. Si sente molto legata al suo personaggio. Parlando della problematica Rue, il personaggio da lei interpretato in Euphoria, Zendaya ha dichiarato: “Mi commuovo molto perché tengo molto a lei, perché rappresenta molte persone che hanno bisogno di molto amore. E rappresenta una parte di me stessa, e rappresenta una parte di Sam Levinson, il creatore di ‘Euphoria’. Questo significa molto per me e voglio che le persone possano guarire grazie a lei“.

7. Ha stabilito un record. Per la sua interpretazione nella prima stagione di Euphoria, Zendaya ha poi vinto nel 2020 un Emmy Award come per Miglior attrice protagonista in una serie drammatica. Ciò l’ha resa la più giovane attrice a vincere tale premio, all’età di 24 anni. Nel 2022 ha poi nuovamente vinto nella medesima categoria per la sua interpretazione nella seconda stagione.

Hunter Schafer Zendaya Euphoria

Zendaya e il fidanzato Tom Holland

8. Ha una relazione con Tom Holland. Nel 2016 Zendaya e Tom Holland si conoscono sul set di Spider-Man: Homecoming e non passa molto prima che inizino a circolare rumor su una loro possibile relazione sentimentale. Nel tempo le voci si fanno sempre più insistenti, ma i due non confermano minimamente la cosa, tanto da spingere a pensare che si frequentino invece con altre persone. Per Zendaya, ad esempio, si riportava di una frequentazione con Jacob Elordi. Tuttavia, alcune foto diffuse nel luglio del 2021 dove si vedono Zendaya e Holland scambiarsi un bacio ha portato i due a confermare pubblicamente la loro relazione, che prosegue ancora oggi.

Zendaya è su Instagram

9. È presente sul social network. L’attrice è presente sul social network Instagram, con un proprio profilo verificato seguito da ben 184 milioni di persone e dove attualmente si possono ritrovare oltre tremila post. Questi sono principalmente immagini relative a suoi lavori da attrice e da modella, inerenti il dietro le quinte di tali progetti o promozionali nei loro confronti. Ma non mancano anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso parte e altre situazioni ancora. Seguendola, si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue novità.

Zendaya: età, altezza e origini dell’attrice

10. Zendaya Maree Stoermer Coleman è nata il 1º settembre 1996 a Oakland, in California, Stati Uniti. L’attrice è alta complessivamente 1,78 metri. Zendaya di origini miste: suo padre, Samuel David Coleman è afroamericano mentre sua madre Claire Marie Stoermer ha origini tedesche e scozzesi. Il nome Zendaya proviene dallo Zimbabwe e nella lingua bantu del popolo Shona significa “ringraziare”.

Fonte: IMDb, Instagram, Indipendent

Zendaya tornerà nel ruolo di MJ nel prossimo Spider-Man

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Zendaya tornerà nel ruolo di MJ nel prossimo Spider-Man

Dopo il clamoroso successo di Far From Home e l’esplosione della serie evento Euphoria, Zendaya è sicuramente una delle giovani attrici più gettonate di Hollywood. La cantante e interprete si è fatta amare dai fan dell’uomo ragno nonostante sia così diversa dall’originale MJ dei fumetti, e questa è una grande nota di merito, visto quanto siano spesso radicali i fan dei comics.

È quindi rassicurante che l’attrice sia stata confermata nel terzo Spider-Man con Tom Holland. The Hollywood Reporter ha infatti confermato: “Zendaya sarà in DUne di Denis Villeneuve e tornerà ad essere MJ nel prossimo film di Spider-Man prodotto da Marvel-Sony.”

L’attrice aveva espresso sui social la sua felicità nel venire a conoscenza del fatto che Sony e Marvel erano riusciti a trovare un nuovo accordo per portare in sala un nuovo capitolo delle avventure dell’Uomo Ragno.

Zendaya sarà Ronnie Spector, la cattiva ragazza del Rock’n’Roll

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Zendaya sarà Ronnie Spector, la cattiva ragazza del Rock’n’Roll

Arriva da Deadline la notizia che Zendaya, nota al grande pubblico per il ruolo di MJ in Spider-Man: Homecoming e Spider-Man: Far From Home, interpreterà “la cattiva ragazza del Rock’n’Roll”, Ronnie Spector, in un biopic a lei dedicato che sarà prodotto dalla A24 e dalla New Regency.

Il biopic – che non ha ancora un titolo ufficiale – sarà basato sul libro di memorie “Be My Baby” scritto dalla stessa cantante statunitense insieme a Vince Waldron. Secondo la fonte, pare sia stata proprio Ronnie Spector a scegliere Zendaya come sua interprete per il film: l’attrice sarà coinvolta nel progetto anche in qualità di produttrice. Jackie Sibblies Drury è in trattative per occuparsi della sceneggiatura.

Ronnie Spector è nota per essere stata la frontman del gruppo femminile The Ronettes (famose per hit storiche degli anni ’60 come “Be My Baby” e “Baby, I Love You”) ma anche per essere stata la moglie di Phil Spector, tra i più influenti e rivoluzionari produttori discografici della storia della musica contemporanea. Il loro fu un matrimonio assai travagliato, con Ronnie che in seguito al divorzio dovette combattere per i diritti sulla propria musica. In seguito, venne inserita nella “Rock & Roll Hall of Fame”.

I prossimi progetti di Zendaya

Zendaya è reduce dalla vittoria di un Emmy Awards come migliore attrice per il suo ruolo nell’acclamata serie Euphoria. Prossimamente la vedremo in Dune, il nuovo adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo sci-fi di Frank Herbert ad opera di Denis Villeneuve. È stato inoltre confermato che tornerà a vestire i panni di MJ in Spider-Man 3, terzo capitolo dedicato alle avventure di Peter Parker che dovrebbe arrivare al cinema il prossimo anno.

Zendaya sarà la voce di Lola Bunny in Space Jam: A New Legacy

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Zendaya sarà la voce di Lola Bunny in Space Jam: A New Legacy

Sarà Zendaya a doppiare Lola Bunny nella versione originale di Space Jam: A New Legacy, lo apprendiamo via Variety e lo conferma la giovane attrice sui suoi account social. Ecco il video annuncio della Warner Bros:

https://twitter.com/spacejammovie/status/1378421326919081987?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1378421326919081987%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fvariety.com%2F2021%2Ffilm%2Fnews%2Fzendaya-lola-bunny-space-jam-1234943738%2F

Questi sono i personaggi del sequel:

  • Dom, uno dei figli di LeBron, giovane promessa del basket, preferisce giocare per divertimento che per ambizione. Ha un talento speciale per i videogiochi e cerca disperatamente di trovare un legame con suo dare al di là della pallacanestro.
  • Malik, il direttore commerciale di LeBron, il suo migliore amico e braccio destro. I due sono cresciuti insieme nello stesso quartiere e si conoscono da quando erano bambini.
  • Darius, il figlio maggiore di LeBron e un giocatore di pallacanestro. Protettivo, nonostante i caratteri diversi, verso il fratellino Dom, molto vicino a suo padre mentre sogna di diventare un giorno un suo compagno di squadra.
  • Xosha, la figlia più giovane di LeBron, oltre che il suo pupillo. Adora stare sul campo e studiare le statistiche di gioco di suo padre.

Vi ricordiamo che pellicola vanterà la produzione di Ryan Coogler, regista di Black PantherCreed e Fruitvale Station, e uscirà nelle sale il il 16 Luglio 2021. Nell’originale del 1996, Bugs Bunny arruolava il campione di basket americano Michael Jordan e altre superstar dell’NBA per sfidare sul campo l’alieno Swackhammer e riconquistare la sua libertà e quella degli amici.

Space Jam: A New Legacy, il nuovo trailer

Zendaya rivela come Tom Holland grazie a Spider-Man sia riuscito a evitare una multa per eccesso di velocità

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Tom Holland e Zendaya hanno condiviso lo schermo in Spider-Man: Homecoming, Spider-Man: Far From Home e Spider-Man: No Way Home, e da qualche tempo gli attori di Peter Parker e MJ hanno intrapreso una relazione romantica nella vita reale.

Zendaya è recentemente apparsa al Jimmy Kimmel Live per promuovere il suo nuovo film, Challengers, e ha rivelato come le credenziali da supereroe del suo fidanzato li abbiano tirati fuori dai guai con la polizia.

Io e Tom stavamo andando di corsa a una lezione di spinning con mia madre“, ha raccontato Zendaya al conduttore, chiarendo che la lezione di spinning era per Holland, non per lei. “Stavamo andando un po’ veloce, eravamo in ritardo. Hanno riconosciuto che era Spider-Man e siamo stati bene. Abbiamo solo ricevuto un avvertimento!“.

È un aneddoto divertente e simile a quando Tom Holland ha rivelato di aver evitato una multa dalla polizia a Central Park per aver portato a spasso il cane senza guinzaglio dopo che l’avevano riconosciuto come Loki del MCU! La storia d’amore nella vita reale è stata a lungo associata ai film di Spider-Man.

Si dice che Tobey Maguire e Kirsten Dunst abbiano avuto una breve storia d’amore, mentre Andrew Garfield ed Emma Stone si sono frequentati per qualche anno dopo aver recitato in The Amazing Spider-Man.

Ero abbastanza giovane quando sono usciti i primi film, ma ricordo di essere andata al cinema e di averli visti tutti“, ha detto Zendaya a proposito della condivisione dello schermo con i tre wall-crawler in Spider-Man: No Way Home. “Ho sempre amato Spider-Man“.

Zendaya sui due spider-man precedenti

Quando ho saputo che sarebbe successo… Voglio dire, era una cosa che credo tutti noi sul set dei film precedenti avremmo pensato: “Quanto sarebbe bello se questo [accadesse]?“. Ma sapevamo che non sarebbe mai successo. Così, quando sono entrato in una stanza con Jon e i nostri produttori, e stavano parlando di come sarebbe stato il film, e di come avremmo avuto Tobey e il suo Spider-Man e Andrew e il suo Spider-Man“.

Mi sono chiesto: “Come farete?”. Devono indossare il costume [di nuovo] dopo tutto questo tempo, e forse non vogliono farlo. Forse l’hanno superata. Non potevo credere che sarebbe successo“, ha continuato. “Per tutti noi, il momento in cui abbiamo visto tutti e tre gli Spider-Men insieme sul set è stato pazzesco. Sono cose che pensi nella tua testa ma che non credi mai di poter vedere nella vita reale”. Potete guardare l’intervista completa a Zendaya nel player sotto.

Zendaya rivela che il suo ruolo in Dune sarà molto piccolo

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Zendaya rivela che il suo ruolo in Dune sarà molto piccolo

Zendaya ha parlato del suo ruolo nell’attesissimo Dune, il nuovo adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Frank Herbert ad opera di Denis Villeneuve, rivelando che nel film la vedremo relativamente poco. Nel corso degli anni, Zendaya ha dimostrato di  essere una delle giovani attrici più talentuose di Hollywood.

Lo conferma anche la recente candidatura agli Emmy ottenuta dall’attrice grazie al suo ruolo nell’acclamata serie HBO, Euphoria. Nel blockbuster di Villeneuve, che dovrebbe arrivare nelle sale il prossimo Dicembre, l’ex star di Disney Channel avrà il ruolo di Chani, uno dei nativi che si trovano sul pianeta deserto Arrakis.

In una recente intervista con InStyle, Zendaya ha parlato brevemente del suo ruolo in Dune. Anche se non ha potuto rivelare molti dettagli sul suo personaggio, l’attrice ha elogiato l’intera produzione del film, in particolare la performance di Timothée Chalamet. La cosa più interessante, però, è che Zendaya ha ammesso che non sarà molto presente nel film, lasciando intuire che il suo ruolo sarà effettivamente un ruolo minore. 

Dune è stato incredibile”, ha spiegato l’attrice. “Non sono molto presente nel film, quindi mentre guardavo il trailer ho pensato: ‘Oh mio Dio!’. Ho chiamato Timothée Chalamet e gli ho detto: ‘Amico! Dovresti esserne orgoglioso’. È una grande opportunità anche solo avere una piccola parte in un film con un cast così incredibile. E poi adoro la fantascienza. È divertente avere la possibilità di fuggire in un altro mondo.” 

Quanto spazio avrà il personaggio di Zendaya nel nuovo adattamento di Dune?

Nel romanzo originale, Chani instaura un profondo legame con Paul Atreides (il personaggio che interpreterà Chalamet), cosa che spinge a chiedersi se Zendaya non avrà un ruolo più importante nella seconda parte dell’adattamento firmato da Villeneuve. Non è ancora chiaro quali parti del romanzo adatterà la prima parte di Dune in arrivo a Dicembre: ad ogni modo, nella seconda parte (che non sappiamo ancora quando arriverà nelle sale) potrebbe forse esserci più spazio per il personaggio della concubina. 

In DuneTimothée Chalamet interpreterà il protagonista Paul Atreides, nato sul pianeta Caladan dal matrimonio fra il duca Leto Atreides I e la sua concubina Lady Jessica. Nel cast anche Javier BardemZendayaOscar IsaacRebecca FergusonStellan SkarsgardDave Bautista, Charlotte Rampling Jason Momoa. Ricordiamo che il film arriverà nelle sale americane il 18 dicembre 2020.

Zendaya riflette sullo “straziante” romanticismo visto in Spider-Man: No Way Home

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Spider-Man: No Way Home si è concluso con Doctor Strange che non ha avuto altra scelta che lanciare un incantesimo che ha fatto dimenticare a tutto il mondo l’esistenza di Peter Parker. Compreso a MJ, la ragazza con la quale Peter Parker ha iniziato una sentita storia d’amore. Questo finale ha anche visto i due protagonisti  darsi un ultimo bagio lacrime in segno di un addio.  

Nonostante Peter Parker ha promesso a MJ  che avrebbe fatto di tutto per farle ricordare il loro passato insieme, il personaggio nel finale sembra essere titubante, soprattutto per via del fatto che proprio nell’ultimo film ha messo per l’ennesima volta in pericolo di vita la ragazza, che è quasi morta nella battaglia finale alla Statua della Libertà.Come molti di voi sapranno la coppia si riunirà presto nell’annunciato Spider-Man 4 e Zendaya oggi ha avuto modo per riflettere sulla relazione tra Peter e MJ durante una recente intervista in Spider-Man: No Way Home The Official Movie Special Book.

“La cosa straziante, per me, come persona a cui importa di Peter e MJ, è il fatto che probabilmente hanno avuto solo poche settimane per godersi l’essere innamorati in una nuova relazione… e poi tutto gli esplode in faccia, “ ha commentato l’attrice. “Ero tipo, ‘No, meritano di essere felici!”. “Penso che ciò che è importante sia che [MJ e Peter] si amino per quello che sono. È chiaro dal primo film che probabilmente lo amava molto prima di capire che era Spider-Man”, continua l’attrice“E apprezza e ama tutte le sue bizzarre interpretazioni della vita. La cosa bella è che [MJ e Peter] si capiscono a un livello umano reale, il che permette loro di essere più vulnerabili. Questa è stata la cosa divertente: guardarla diventare più vulnerabile perché sa che Peter la ama.”

Mentre MJ avrà probabilmente un ruolo secondario in Spider-Man 4 (molti fan vorrebbero vedere Black Cat come un nuovo interesse amoroso di Peter Parker), troviamo difficile credere che la storia d’amore tra lei e Peter non sboccerà di nuovo quanto prima. Non ci resta che aspettare e vedere! 

Il film Spider-Man più recente, è stato Spider-Man: No Way Home, uscito in sala il 15 dicembre. In Spider-Man 4 dovrebbero tornare Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori. 

Spider-Man: No Way Home, leggi la recensione

Spider-Man: No Way Home è uscito in sala il 15 dicembre. Nel film tornano Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei. Inoltre, nel film ci sono anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che veste i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, Willem Dafoe nei panni di Norman Osborne/Green Goblin e infine Alfred Molina, di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2. Nel film, accanto a Tom Holland, tornano a interpretare Peter Parker/Spider-Man anche Tobey Maguire e Andrew Garfield.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production.

Zendaya racconta perché si è sentita “nervosa” per Challengers

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Zendaya racconta perché si è sentita “nervosa” per Challengers

Challengers (qui la recensione) è al cinema dal 24 aprile ed ha tra i suoi protagonisti l’attrice Zendaya, che ha ora raccontato brevemente di essere stata “nervosa” prima dell’uscita del nuovo film di Luca Guadagnino. L’attrice, vincitrice di un Emmy, ha condiviso su Instagram un carosello di foto e video dietro le quinte del film con le sue co-star, Mike Faist e Josh O’Connor.

È la prima volta che sono la protagonista di un film in questo modo, quindi ero nervosa, ma l’entusiasmo e l’incoraggiamento di tutti hanno significato il mondo per me“, ha commentato il post su Instagram. “Sono così onorata di averlo potuto fare accanto a queste persone incredibilmente talentuose, brillanti (ed esilaranti) e a nome di tutti noi, speriamo che il film vi piaccia e ancora… cercate di non giudicare troppo i personaggi lol ma anche #teamtashi“.

Il post carosello – riportato qui di seguito – comprende video di Zendaya che si allena con una palla gonfiabile e si allena su un campo da tennis, di O’Connor che lanciava una bottiglia d’acqua di plastica e cercava di farla atterrare in posizione verticale, e di Faist truccato e pettinato. Il video finale vede O’Connor e Faist che si baciano su una racchetta da tennis con la parrucca di Zendaya del film, facendo apparentemente riferimento alla scena del trailer che è diventata virale in cui i loro personaggi la baciano entrambi.

Zendaya in Challengers

Forse nota soprattutto per il ruolo di Rue Bennett in Euphoria, negli ultimi anni Zendaya ha ottenuto importanti progetti cinematografici, tra cui Spider-Man Homecoming e i suoi seguiti ma anche Dune e Dune: Parte Due. L’attrice ha rivelato a The Hollywood Reporter che, prima di iniziare la produzione di Challengers, ha chiesto alla co-star di Dune, Timothée Chalamet, un consiglio su come lavorare con Guadagnino.

Luca è brillante, e volevo lavorare con lui da molto tempo, e questa mi è sembrata una cosa assolutamente perfetta. Quando ci siamo incontrati per la prima volta per la sceneggiatura, aveva una comprensione così acuta e profonda dei personaggi fin dall’inizio e un’idea più chiara del tipo di film che voleva creare. E la sceneggiatura era brillante, [lo scrittore] Justin Kuritzkes ha un grande talento e sono molto felice per lui. Quindi tutto ha avuto senso“.

Il film, di cui Zendaya è anche produttrice, segue il suo personaggio, Tashi, una tennista trasformata in allenatrice, che trasforma suo marito Art (Faist) da giocatore mediocre in un campione del Grande Slam di fama mondiale. Quando Art subisce una serie di sconfitte, Tashi lo iscrive ad un torneo challenger – uno dei tornei di livello inferiore rispetto a quelli per professionisti. Qui, però, Art si troverà a sfidare Patrick (O’Connor), suo ex migliore amico ed ex fidanzato di Tashi.

Zendaya racconta di quando ha avuto un colpo di calore durante le riprese di Dune Parte 2: “Avevo una tale paura di farmi la pipì addosso”

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La star di Dune: Parte Due Zendaya ha rivelato di aver avuto un colpo di calore durante le riprese dell’acclamato blockbuster fantascientifico. Diretto da Denis Villeneuve, che ha diretto anche Dune del 2021, il sequel è arrivato nelle sale all’inizio di quest’anno e segue il Paul Atreides di Timothée Chalamet mentre diventa leader dei Fremen su Arrakis. Dune: Parte Due è stato recensito in modo estremamente positivo, con elogi particolari per l’interpretazione di Zendaya nel ruolo di Chani, l’amante Fremen di Paul.

Sebbene Zendaya sia stata un punto di forza del film, ora rivela che le riprese del film nei deserti della Giordania hanno comportato alcune sfide. In una recente intervista a Magazine, l’attrice rivela di aver avuto un colpo di calore durante le riprese perché non beveva abbastanza acqua. Zendaya spiega che stava cercando di evitare di andare in bagno, un’impresa piuttosto ardua se si indossa un costume da scena. Guardate il ricordo di Zendaya di questa esperienza qui sotto:

Eravamo in Giordania. Faceva molto caldo e ricordo di aver pensato: “Oh, cavolo, i bagni sono così lontani”, perché dovevamo camminare per raggiungere i luoghi. Se devi fare pipì, ti servono almeno 10 minuti per uscire dai costumi. Pensavo: “Accidenti, non voglio bere troppa acqua”. Avevo una tale paura di farmi la pipì o di cagare, onestamente, nel costume sul set.

Un giorno non ho bevuto abbastanza e ho avuto un colpo di calore. Mi sentivo così a pezzi. Ricordo di aver chiamato mia madre sul pavimento del bagno, dicendo: “Mi sento malissimo”. E lei: “Hai bevuto acqua oggi?”. Le ho risposto di no. Pensavo di essere intelligente, ma non si può fare. Quindi, ho imparato la lezione.

Cosa significa girare in Giordania per Dune: Parte Due

Dune - Parte Due in streaming

Le riprese in un vero deserto hanno ovviamente comportato una serie di sfide, ma hanno anche portato benefici a Dune: Parte Due. Come nel primo capitolo, la rappresentazione di Villeneuve del pianeta Arrakis è uno dei punti di forza del film, e non avrebbe avuto lo stesso aspetto se fosse stato girato davanti a uno schermo verde. Dune: Parte Due ha fatto sentire Arrakis come un luogo reale, e questo è senza dubbio parte del motivo per cui il sequel ha un punteggio di critica del 92% e di pubblico del 95% su Rotten Tomatoes.

Gran parte del tempo di Dune: Parte Due si svolge nel deserto, dove si sviluppa l’amore tra Paul e Chani e dove Paul diventa veramente un Fremen. Il deserto, tuttavia, non è solo un’ambientazione passiva del film, e le sfide di vivere in un luogo del genere giocano un ruolo importante nella narrazione, in particolare i vermi e la mancanza d’acqua. Le riprese nei veri deserti della Giordania hanno evidentemente contribuito a rendere questo ambiente bello e inospitale allo stesso tempo.

Zendaya protagonista di Be My Baby per Barry Jenkins

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Zendaya protagonista di Be My Baby per Barry Jenkins

Il premio Oscar Barry Jenkins dirigerà “Be My Baby” di A24, un dramma biografico su Ronnie Spector. Zendaya, che è legata al progetto dal 2020, interpreterà ufficialmente l’icona della musica degli anni ’60. Prima che la cantante morisse nel 2022, era produttrice esecutiva del film e aveva chiesto che fosse proprio l’attrice recentemente vista in Challengers per interpretarla sullo schermo.

Be My Baby” sarà adattato dal libro di memorie del 1990 ‘Be My Baby: How I Survived Mascara, Miniskirts, and Madness, or, My Life as a Fabulous Ronette’, scritto dalla Spector insieme a Vince Waldron. Secondo Deadline, che per primo ha riportato la notizia del coinvolgimento di Jenkins, il film dovrebbe concentrarsi sulla vita della cantante con il tormentato produttore Phil Spector. Dave Kajganich (“Bones and All”, “Suspiria”) è stato incaricato di scrivere la sceneggiatura originale.

La Spector, nata Veronica Bennett, è diventata famosa negli anni ’60 come leader del gruppo femminile delle Ronettes, noto per successi come “Be My Baby”, “Baby I Love You” e “Walking in the Rain”. Come suggerisce il sottotitolo del suo libro di memorie, spesso sfoggiava una pettinatura ad alveare, mascara per occhi di gatto e abiti aderenti. Sposò il produttore musicale Phil Spector nel 1968 (e prese il suo nome professionale), ma nella sua autobiografia racconta che lui la tenne praticamente prigioniera in casa durante il loro tumultuoso matrimonio.

Durante questo periodo, ha ricordato di essere caduta nell’alcolismo, che ha avuto un impatto sulla sua vita professionale. Nel 2009 Phil Spector è stato condannato a 19 anni di carcere per l’omicidio dell’attrice Lana Clarkson ed è poi morto all’età di 81 anni nel 2021. Ronnie Spector, che è stata inserita nella Rock & Roll Hall of Fame nel 2007, è invece morta dopo “una breve battaglia contro il cancro” all’età di 78 anni.

Al momento, la tempistica sulla realizzazion di “Be My Baby” non è chiara, dato che Jenkins ha recentemente firmato per dirigere anche “The Natural Order, un thriller fantascientifico con Glen Powell. Zendaya, invece, ha all’orizzonte l’epico “The Odyssey” di Christopher Nolan, “Shrek 5” della Universal e “Spider Man 4” della Marvel. Non resta dunque che attendere maggiori informazioni sullo sviluppo di questo progetto, per poter capire quando indicativamente potrebbe arrivare in sala.

Zendaya onorata dai rumor sull’ipotetico casting in Kill Bill Vol. 3

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È da molto tempo, ormai, che si parla di un possibile Kill Bill Vol. 3 e diverso tempo fa l’attrice Vivica A. Fox aveva suggerito un ruolo per Zendaya nell’ipotetico film. Nelle intenzioni di Quentin Tarantino, infatti, ci sarebbe la volontà di raccontare la storia della figlia ormai adulta di Vernita Green (il personaggio interpretato dalla Fox) e della sua vendetta nei confronti di Beatrix Kiddo (Uma Thurman) per la morte della madre.

All’epoca Vivica A. Fox aveva suggerito proprio Zendaya (Spider-Man: HomecomingThe Greatest ShowmanEuphoria) per il ruolo della figlia di Vernita, dichiarando: Nel corso di un’intervista mi hanno chiesto a quale giovane attrice avrei fatto interpretare quel personaggio. Io risposi facendo il nome di Ambrosia, ma loro volevano il nome di un’attrice affermata, e così ho risposto Zendaya. Quanto sarebbe fico? Probabilmente darebbe il via libera al progetto. Inoltre, lei e Uma sono molto alte e insieme spaccherebbero. E poi adoro Zendaya.”

Adesso, è stata la stessa Zendaya (che a Dicembre vedremo nell’attesissimo Dune di Denis Villeneuve) a commentare le parole di Fox in una recente intervista con Empire, dichiarandosi “onorata” per la proposta dell’attrice: “Ho letto quella cosa! Sono stata onorata che abbia fatto il mio nome. Ovviamente è incredibile e sono molto lusingata che abbia pensato a me. Però, è soltanto un’idea. Internet inizia a parlare di una cosa e sembra che funzioni.”

Nel corso degli anni, lo stesso Quentin Tarantino ha parlato più e più volte della possibilità di un terzo capitolo di Kill Bill. Il regista ha dichiarato di averne anche parlato con Uma Thurman e che il progetto potrebbe effettivamente vedere la luce tra circa tre anni. Tuttavia, non esiste alcuna certezza in merito alla cosa, dal momento che Tarantino è noto per aver spesso parlato di suoi progetti che poi non si sono mai concretizzati.

In attesa che il regista ci delizi con nuovi aggiornamenti sul possibile Kill Bill Vol. 3, ricordiamo che il suo ultimo film, C’era una volta a Hollywood, è uscito nelle sale lo scorso anno. Il film, con protagonisti Leonardo DiCaprioBrad Pitt Margot Robbie, ha vinto 3 Golden Globe su 5 candidature, tra cui il Golden Globe per il miglior film commedia o musicale, e 2 Premi Oscar su un totale di 10 candidature.

Zendaya non sapeva quale sarebbe stato il suo ruolo in Spider-Man: Homecoming

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Ai tempi in cui Zendaya è stata confermata nel cast di Spider-Man: Homecoming, c’era molta segretezza su quale personaggio avrebbe interpretato. Adesso, si scopre che anche l’attrice è stata tenuta all’oscuro sul ruolo durante i provini. È un momento decisamente fortunato per Zendaya. La sua interpretazione di Rue nella serie Euphoria ha contribuito a rendere lo show uno dei preferiti tra i fan e ha permesso all’attrice di conquistare un Emmy come migliore attrice protagonista. Dal punto di vista cinematografico, Zendaya ha ottenuto diversi ruoli importanti, come Anne Wheeler di The Greatest Showman e Chani di Dune. Prossimamente la vedremo in Malcolm & Marie, prossimo film Netflix al fianco di John David Washington, che è stato girato in gran segreto durante la quarantena.

Prima che Zendaya assumesse uno di questi ruoli, ha dovuto farsi un nome al di fuori di Disney Channel: l’occasione si è presentata proprio grazie alla parte di Michelle Jones – o “MJ” – nei film di Spider-Man collegati al MCU. Nonostante la sua apparizione in Spider-Man: Homecoming sia stata relativamente breve, il suo personaggio – una giovane donna reclusa, eccentrica e intelligente – è riuscito comunque a catturare l’attenzione dei fan, anche grazie al mistero che aleggiava attorno all’identità del suo personaggio, che di fatto viene rivelata soltanto nel finale (e che non bisogna confondere con la ben più nota Mary Jane). Quando è tornata in Spider-Man: Far From Home, il pubblico ha avuto modo di vedere MJ molto di più in scena, dal momento che è stata anche al centro di una storia d’amore con Peter Parker (Tom Holland).

Durante una speciale intervista video con GQ, Zendaya ha spiegato che, durante i provini per Spider-Man: Homecoming, non sapeva effettivamente per quale personaggio si stesse proponendo. L’attrice ha spiegato che non le venne neanche detto che la sceneggiatura era in realtà quella di un film di Spider-Man. Alla fine, sono stati i suoi agenti a trovare qualche informazione in più per lei. “Non avremmo dovuto sapere che le pagine della sceneggiatura che stavamo leggendo erano per Spider-Man, ma ho scoperto che era per quel film perché ho dei buoni agenti”, ha spiegato l’attrice. “Ma non sapevo quale fosse il mio ruolo. Ho solo pensato che fosse ‘la ragazza nel film di Spider-Man’. Non sapevo davvero quale personaggio, o che tipo di personaggio, sarebbe stato. Subito prima del provino hanno accennato ai personaggi che dovevamo leggere: MJ era uno di loro e allora pensai che sarebbe stato fantastico.”

La speranza è che i fan possano vedere ancora più lati del personaggio di MJ – e delle abilità recitative di Zendaya – nell’attesissimo Spider-Man 3 (ancora senza titolo). L’ultima volta che il pubblico ha visto MJ e Peter, stavano passeggiando insieme per New York quando Quentin Beck (Jake Gyllenhaal) ha rivelato l’identità di Peter e lo ha falsamente accusato di essere il responsabile dietro l’attacco a Londra. Dal momento che si vocifera che il film possa ufficialmente esplorare il Multiverso, Zendaya potrebbe avere la possibilità di incontrare altri interessi amorosi di Spider-Man, come Gwen Stacy e Mary Jane Watson, interpretate rispettivamente da Emma Stone e Kirsten Dunst.

Cosa sappiamo di Spider-Man 3?

Di Spider-Man 3 – che arriverà al cinema il 17 Dicembre 2021 – si sa ancora molto poco, sebbene la teoria più accredita è quella secondo cui il simpatico arrampicamuri sarà costretto alla fuga dopo essere stato incastrato per l’omicidio di Mysterio (e con il personaggio di Kraven il Cacciatore che sarebbe sulle sue tracce). Naturalmente, soltanto il tempo sarà in grado di fornirci maggiori dettagli sulla trama, ma a quanto pare il terzo film dovrebbe catapultare il nostro Spidey in un’avventura molto diversa dalle precedenti…

Tom Holland si è unito al MCU nei panni di Peter Parker nel 2016: da allora, è diventato un supereroe chiave all’interno del franchise. Non solo è apparso in ben tre film dedicati ai Vendicatori della Marvel, ma anche in due standalone: Spider-Man: Homecoming e Spider-Man: Far From Home. La scorsa estate, un nuovo accordo siglato tra Marvel e Sony ha permesso al personaggio dell’Uomo Ragno di restare nel MCU per ancora un altro film a lui dedicato – l’annunciato Spider-Man 3 – e per un altro film in cui lo ritroveremo al fianco degli altri eroi del MCU.

Zendaya nel secondo trailer ufficiale del film di Luca Guadagnino Challengers

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Dal regista Luca Guadagnino arriva Challengers, con protagonista Zendaya nel ruolo di Tashi Duncan, un’ex prodigio del tennis diventata allenatrice: una forza della natura che non ammette errori, sia dentro che fuori dal campo.

Sposata con un fuoriclasse reduce da una serie di sconfitte (Mike Faist), la strategia di Tashi per la redenzione del marito prende una piega sorprendente quando quest’ultimo deve affrontare sul campo l’oramai rovinato Patrick (Josh O’Connor), un tempo suo migliore amico ed ex fidanzato di Tashi. Mentre il loro passato e il loro presente si scontrano e la tensione sale, Tashi dovrà chiedersi quale è il prezzo della vittoria.

Il candidato all’Oscar e al BAFTA Luca Guadagnino (“Chiamami col tuo nome”, “Io sono l’amore”), ha diretto il film da una sceneggiatura di Justin Kuritzkes. I produttori di Challengers sono Amy Pascal, Guadagnino, Zendaya e Rachel O’Connor, con Bernard Bellew in veste di produttore esecutivo. La vincitrice del Golden Globe, Zendaya (i film “Dune”, la serie TV “Euphoria”) recita al fianco del vincitore del Golden Globe e del SAG Award e candidato ai BAFTA Josh O’Connor (“The Crown”) e al candidato ai BAFTA Mike Faist (“West Side Story”).

Il team creativo di Guadagnino include collaboratori abituali come il direttore della fotografia Sayonbhu Mukdeeprom, la scenografa Merissa Lombardo, il montatore Marco Costa e il costumista Jonathan Anderson. La colonna sonora del film è opera dei vincitori dei premi Oscar, Golden Globe e BAFTA Trent Reznor e Atticus Ross (“Soul”, “The Social Network”, “Bones and All”). Metro Goldwyn Mayer Pictures presenta una produzione Why Are You Acting? / Frenesy Films / Pascal Pictures, un film di Luca Guadagnino, “Challengers“. Il film uscirà nelle sale italiane il 24 aprile 2024, e sarà distribuito dalla Warner Bros. Pictures.

Zendaya ha girato un film durante la pandemia

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Zendaya ha girato un film durante la pandemia

Zendaya ha completato le riprese di un nuovo film segreto intitolato Malcolm & Marie, così come ha confermato lei stessa via Twiter. La prima notizia in merito all’esistenza di questo film l’ha riportata Deadline  che ha anche confermato che il film è stato completamente girato nel corso del lockdown per la pandemia di COVID-19.

Dopo che la produzione della seconda stagione della serie HBO, Euphoria, è stata costretta a chiudere il 16 marzo, l’attrice ha telefonato al creatore dello show, Sam Levinson, per chiedergli se sarebbe stato in grado di scrivere e dirigere un film durante la quarantena. Sei giorni dopo, il cineasta ha preparato una bozza di Malcolm & Marie.

Si dice che il film abbia dei punti in comune con Storia di un Matrimonio e affronterà alcuni dei temi sociali rilevanti per ciò che il mondo sta vivendo in questo momento. L’intero film è stato girato dal 17 giugno al 2 luglio in una casa a Carmel, in California, seguendo tutte le norme di precauzione in vigore in tempo di pandemia.

A produrre il film ci sono Kevin Turin, il partner di produzione del regista, e sue moglie Ashley Levinson. Entrambi i produttori hanno lavorato a stretto contatto con medici, avvocati, WGA, DGA e SAG per soddisfare tutti i requisiti necessari affinché il film entrasse legalmente in produzione.

Alcune delle precauzioni prese sul set, ad esempio, sono state i controlli della temperatura all’inizio e alla fine di ogni giornata, abitazioni separate per i memebri del cast, prove in un parcheggio e altro ancora. La produzione è stata autofinanziata, quindi non ci sono ancora annunci sulla data di uscita o sul distributore, ma Malcolm & Marie è stato completato.

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