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Perdita Weeks: 10 cose che non sai sull’attrice

Perdita Weeks: 10 cose che non sai sull’attrice

Pur con una filmografia esigua, l’attrice Perdita Weeks ha nel corso degli anni partecipato a diverse serie TV di successo, accrescendo la propria popolarità e ottenendo le attenzioni di critica e pubblico. Recentemente l’attrice ha ampliato anche la propria presenza al cinema, partecipando ad un film di grande successo. Ora che inizia ad ottenere sempre più ruoli, la Weeks sembra essere a caccia di quello che possa consacrarne la carriera.

Ecco 10 cose che non sai di Perdita Weeks.

Perdita Weeks: i suoi film

1. Ha recitato nel film di un celebre regista. L’attrice debutta sul grande schermo nel 1996 con il film Hamlet, per poi recitare in Spice Girls – Il film (1997). L’attrice attraversa in seguito una fase di lunga assenza al cinema, impegnata in altri lavori. Nel 2013 torna in sala con il film The Invisible Woman, e nel 2014 è tra i protagonisti di Necropolis – La città dei morti. Nel 2018 ottiene poi un ruolo di rilievo nel film Ready Player One, del regista Steven Spielberg.

2. È nota per i ruoli televisivi. Ben più ricca è la sua carriera in televisione. Nel corso degli anni l’attrice è infatti comparsa nelle serie TV Stig of the Dump (2002), I Tudors (2007-2008), Lost in Austen (2008), Four Seasons (2008-2009), The Promise (2011), Grandi speranze (2011), Titanic (2012), The Great Fire (2014), Rebellion (2016), Penny Dreadful (2016) e Magnum P.I. (2018-2020), dove ricopre il ruolo di Juliett Higgins.

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Perdita Weeks  è su Instagram

3. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 45,2 mila persone. All’interno di questo la Weeks è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago, ma anche dietro le quinte dei sei a cui prende parte e immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.

Perdita Weeks e Kit Frederiksen

4. È sposata. Nell’ottobre del 2012 l’attrice ha sposato Kit Frederiksen, e da quel momento la coppia ha tenuto particolarmente riservata la propria vita sentimentale, non rivelando nulla circa il loro incontro né sugli sviluppi del loro matrimonio. L’attrice pubblica raramente loro foto sui propri social network, mentre lui sembra proprio esserne sprovvisto.

Perdita Weeks in Penny Dreadful

5. Ha avuto un ruolo nella serie horror. L’attrice è comparsa nella terza stagione della serie Penny Dreadful, dove recita tra gli altri l’attrice Eva Green. Qui la Weeks ha ricoperto il ruolo di Catriona Hartdegan, una studiosa del soprannaturale, del quale ha una profonda conoscenza.

Perdita Weeks in I Tudors

6. Ha ricoperto un ruolo importante. Nella serie I Tudors l’attrice ha interpretato il personaggio di Maria Bolena, presente nelle prime due stagioni. Questa è la sorella della celebre Anna Bolena, interpretata dall’attrice Natalie Dormer.

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Perdita Weeks in Magnum P.I.

7. Il suo personaggio era originariamente un uomo. Nella serie Magnum P.I., reboot dell’omonima serie celebre negli anni ottanta, l’attrice ricopre il ruolo di Juliet Higgins. Nella serie originale, Higgins era in realtà un personaggio maschile.

8. Reciterà in un’altra serie dello stesso universo narrativo. Nel 2020 l’attrice riprenderà il ruolo di Juliett Higgins anche nel reboot della serie Hawaii Five-0, ambientata nello stesso universo narrativo.

Perdita Weeks: il suo fisico

9. Ha sfoggiato un fisico molto curato. Per prendere parte alla serie Magnum P.I., l’attrice si è allenata a lungo per ottenere una forma smagliante. Le numerose sequenze d’azione richiedevano infatti una buona preparazione fisica, che l’attrice ha prontamente raggiunto e sfoggiato con successo.

Perdita Weeks età e altezza

10. Perdita Weeks è nata a Cardiff, nel Galles, il 25 dicembre 1985. L’attrice è alta complessivamente 163 centimetri.

Fonte: IMDb

Jason Bateman: 10 cose che non sai sull’attore

Jason Bateman: 10 cose che non sai sull’attore

Dopo aver esordito in alcune celebri commedie per il cinema, l’attore Jason Bateman ha in seguito dimostrato una buona versatilità, che lo ha portato a dar vita anche a ruoli drammatici, per i quali è stato particolarmente lodato da critica e pubblico. Impegnato tanto al cinema quanto in televisione, Bateman si è rivelato una personalità poliedrica, in grado di ricoprire con successo ben più di un ruolo.

Ecco 10 cose che non sai di Jason Bateman.

Jason Bateman: i suoi film

1. Ha recitato in celebri film. L’attore esordisce al cinema nel 1987, come protagonista del film Voglia di vincere 2. Durante gli anni novanta recita prevalentemente in televisione, per poi tornare al cinema con film come La cosa più dolce… (2002), Starsky & Hutch (2004), Palle al balzo – Dodgeball (2004), Ti odio, ti lascio, ti… (2006), The Kingdom (2007) e Juno (2007), con cui ottiene nuova popolarità. Successivamente recita in celebri film come Mr. Magorium e la bottega delle meraviglie (2007), Non mi scaricare (2008), Hancock (2008), Tra le nuvole (2009), L’isola delle coppie (2009), Due cuori e una provetta (2010), Come ammazzare il capo… e vivere felici (2011), Disconnect (2012), Bad Words (2013), Come ammazzare il capo 2 (2014), Regali da uno sconosciuto (2015), La famiglia Fang (2015), Una spia e mezzo (2016) e Game Night – Indovina chi muore stasera? (2018).

2. È celebre per i ruoli televisivi. L’attore diventa celebre quando da bambino recita nella serie La casa nella serie (1981-1982) e successivamente in Il mio amico Ricky (1982-1984). Bateman ottiene poi nuova popolarità grazie alle serie La famiglia Hogan (1986-1991), Simon (1995-1996), Chicago Sons (1997) e George & Leo (1997-1998). Nel 2003 è tra i protagonisti della serie Arrested Development, ruolo che ricopre fino al 2006 e poi nuovamente dal 2013 al 2019. Dal 2017 è protagonista della serie Netflix Ozark. Nel 2020 sarà invece protagonista della serie The Outsider.

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3. Si è distinto come regista. Nel corso della sua carriera, Bateman ha in più occasioni ricoperto il ruolo di regista. La sua prima volta è per alcuni episodi della serie La famiglia Hogan, e in seguito per Arrested Development. Le sue regie più celebri sono tuttavia quelle realizzate per diversi episodi della serie Ozark. Bateman ha inoltre diretto i film Bad Words e La famiglia Fang.

4. Ha ricoperto il ruolo di produttore. Dopo aver prodotto la serie Growing Up Fisher (2014), Bateman ha nuovamente svolto il ruolo di produttore per i film La famiglia Fang e Game Night – Indovina chi muore stasera?. Si è inoltre distinto per essere il produttore delle serie Ozark, The Outsider  e A Teacher (2020).

Jason Bateman: i suoi telefilm

5. Ha recitato in diverse occasioni in televisione. Nel corso della sua carriera Bateman ha recitato anche in più di un telefilm, tra cui The Fantastic World of D.C. Collins (1984), Il motel della paura (1987), Sotto stretta protezione (1988), Fuori dal giro (1988) e Il sapore dell’omicidio (1992). Dopo questa data l’attore reciterà esclusivamente in film per il cinema o serie televisive.

Jason Bateman: la sua gioventù

6. Recita sin da giovanissimo. La carriera dell’attore ha inizio all’età di dodici anni con la serie La casa nella prateria (1981), dove ricopre il ruolo di James Cooper Ingalls. Successivamente diventa celebre recitando in Il mio amico Ricky (1982) e La famiglia Hogan (1986), con cui diventa un idolo per i teenagers.

Jason Bateman ha una moglie

7. È sposato. Dal 2001 Bateman è sposato con Amanda Anka, figlia del cantante Paul Anka. La coppia ha avuto due figlie: Francesca Nora, nata nel 2006, e Maple, nata nel 2012. Negli anni la coppia si è mantenuta piuttosto riservata, lontana dai riflettori dei social network, dove compaiono raramente.

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Jason Bateman: i premi Emmy

8. Ha vinto un Emmy Awards. Dopo essere stato nel 2018 come miglior attore e miglior regista per la serie Ozark, Bateman viene nominato nuovamente nelle stesse categorie nel 2019, trionfando come migliore regista per l’episodio Reparations. Bateman ha suscitato clamore vincendo il premio contro i registi della celebre serie Il Trono di Spade.

Jason Bateman è diventato un meme

9. È involontariamente diventato un meme. Per la sua reazione incredula alla notizia di aver vinto un Emmy, Bateman è diventato popolare come meme sul Web. La sua espressione è infatti stata utilizzata per descrivere tutte quelle situazioni in cui ci si trova letteralmente senza parole.

Jason Bateman età e altezza

10. Jason Bateman è nato a Rye, in New York, Stati Uniti, il 14 gennaio 1969. L’attore è alto complessivamente 180 centimetri.

Fonte: IMDb

Marco Giallini: 10 cose che non sai sull’attore

Marco Giallini: 10 cose che non sai sull’attore

Tra i più apprezzati e richiesti attori degli ultimi anni, vi è Marco Giallini. Divenuto celebre grazie ad alcune popolari commedie italiane, Giallini si è distinto anche per ruoli drammatici, dando prova di essere un attore completo e pronto a ruoli anche fuori dalla norma. La critica ha più volte riconosciuto il suo talento, tributandogli numerosi premi nel corso degli ultimi anni.

Ecco 10 cose che non sai di Marco Giallini.

Marco Giallini: i suoi film

1. Ha recitato in film italiani molto popolari. L’attore debutta al cinema nel 1986 con il film Grandi magazzini, per poi recitare in film come L’odore della notte (1998), Non ti muovere (2004), L’amico di famiglia (2006) e Io, loro e Lara (2009), con cui ottiene una buona popolarità. L’attore inizia a questo punto ad intensificare la sua presenza sul grande schermo, recitando in film come ACAB – All Cops Are Bastards (2012), Posti in piedi in paradiso (2012), Una famiglia perfetta (2012) e Tutta colpa di Freud (2014), con cui consacra la sua carriera e dove recita insieme ad Alessandro Gassmann. Negli ultimi anni l’attore ha poi recitato in film come Se Dio Vuole (2015), Loro chi? (2015), dove recita accanto all’attore Edoardo Leo, Perfetti sconosciuti (2016), Beata ignoranza (2017), The Place (2017), Io sono Tempesta (2018), Rimetti a noi i nostri debiti (2018), Non ci resta che il crimine (2019) e Domani è un altro giorno (2019).

2. Ha recitato anche in televisione. Nel corso della sua carriera l’attore è comparso anche in diversi film televisivi come Infiltrato (1996), Operazione Odissea (1999), Gli insoliti ignoti (2002), Grandi domani (2005), e nelle serie Buttafuori (2006), Medicina generale (2007) e Romanzo criminale – La serie (2008-2010), con cui ottiene maggior popolarità. Recita poi anche nella terza stagione di Boris (2010).

3. È il protagonista di una celebre serie TV. Dal 2016 l’attore ricopre il ruolo del burbero poliziotto protagonista nella serie Rocco Schiavone (2016-in corso), basato sulle opere letterarie di Antonio Manzini. La serie viene trasmessa sul canale televisivo Rai 2.

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Marco Giallini è su Instagram

4. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un proprio profilo, seguito da 267 mila persone. All’interno di questo Giallini è solito condividere fotografie scattate in momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi. Non mancano inoltre i dietro le quinte dai set a cui prende parte, come anche immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.

Marco Giallini e la moglie

5. È stato sposato. L’attore sposa nel 1993 Loredana, con la quale intraprenderà una lunga storia d’amore e dalla quale ha avuto due figli, rispettivamente nel 1998 e nel 2004. Purtroppo la donna è in seguito venuta a mancare nel 2011.

Marco Giallini in Rocco Schiavone

6. È il volto del celebre poliziotto. Dal 2016 l’attore interpreta il ruolo del poliziotto Rocco Schiavone nell’omonima serie. Questi ha un carattere borderline, particolarmente burbero e irascibile, a cui l’attore ha saputo perfettamente dar vita, facendone il punto d’attrattiva della serie.

7. Si riconosce molto nel personaggio. L’attore ha dichiarato di essersi particolarmente affezionato al personaggio, al quale pensa di assomigliare non poco. Giallini, come Schiavone, si è infatti dichiarato refrattario alle imposizioni, seguendo sempre la sua volontà.

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Marco Giallini: dove abita l’attore

8. Non ama vivere in città. In alcune interviste l’attore ha dichiarato di non apprezzare particolarmente il caos della città, preferendo per tanto vivere fuori da Roma, dove è nato. Giallini avrebbe infatti residenza nelle campagne circostanti la capitale.

Marco Giallini: i suoi premi

9. Ha ricevuto importanti riconoscimenti. Nel corso della sua carriera l’attore è stato più volte premiato o nominato per le sue interpretazioni. Giallini è infatti stato nominato per ben sei volte al premio David di Donatello, sia come attore non protagonista per i film Io, Loro e Lara, ACAB – All Cops Are Bastards e Buongiorno papà, sia come miglior attore protagonista per Posti in piedi in paradiso, Se Dio vuole e Perfetti sconosciuti.

Marco Giallini età e altezza

10. Marco Giallini è nato a Roma, il 4 aprile 1963. L’attore è alto complessivamente 185 centimetri.

Fonte: IMDb

Wonder Woman 1984: Diana esibisce il Lazo in una nuova immagine

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Wonder Woman 1984: Diana esibisce il Lazo in una nuova immagine

Il primo trailer ufficiale di Wonder Woman 1984 ha debuttato un paio di settimane fa in occasione del Brazilian Comic Con, e adesso è arrivata online – grazie ad Empire Magazine – una nuova immagine ufficiale del sequel in arrivo a giugno del prossimo anno.

L’immagine ci mostra Gal Gadot nei panni della supereroina del titolo usare il suo Lazo della Verità – che diventerà la sua arma primaria ora che Diana non avrà più a disposizione la sua spada e il suo scudo – per raggiungere la vetta di un centro commerciale.

Potete vedere lo scatto di seguito:

LEGGI ANCHE – Wonder Woman 1984: i piani per sequel e spin-off sulle Amazzoni

Vi ricordiamo che Wonder Woman 1984 uscirà il 6 giugno 2020. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

Il film racconterà un lasso di tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi. Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le corde del cuore.

L’ordine cronologico del personaggio è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redidivo Steve Trevor) e Pedro Pascal.

Fonte: ComicBookMovie

MCU: Stan Lee e i suoi cameo non verranno mai sostituiti

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MCU: Stan Lee e i suoi cameo non verranno mai sostituiti

La scomparsa di Stan Lee avvenuta a novembre dello scorso anno ha lasciato un vuoto incolmabile nei cuori di tutti i fan dei fumetti Marvel e dei film del MCU. Lo status di icona di Lee era divenuto ancora più elevato dopo l’innumerevole quantità di cameo che hanno visto protagonista “The Man” all’interno dell’Universo Cinematografico Marvel.

Dal primo X-Men del 2000 fino al più recente Avengers: Endgame, Stan Lee è apparso in tutti i film basati sulle storie degli eroi partoriti dalla sua fervida immaginazione, prendendo parte alle numerose pellicole – non solo appartenenti al MCU – sempre con grande entusiasmo.

A causa della sua scomparsa all’età di 95 anni, Stan Lee non ha potuto prendere parte a Spider-Man: Far From Home (anche se in realtà la sua apparizione nel film non era prevista) e da allora i fan non fanno altro che chiedersi se da ora in avanti i Marvel Studios decideranno di sostituire i suoi celebri cameo in qualche modo.

Ovviamente, non sarà così! In una recente intervista Victoria Alonso, vicepresidente esecutivo di produzione della Marvel, ha confermato che Stan Lee e i suoi cameo non verranno mai sostituiti. Queste le sue parole:

“Stan Lee era una leggenda vivente. Non so a chi sia passato per la testa di sostituirlo o di assumere un attore per interpretarlo o addirittura di ricrearlo digitalmente. Stan Lee è insostituibile. Non ci proveremo mai. Era una leggenda. Era ‘The Man’. Non proveremo mai a sostituire Stan Lee.”

LEGGI ANCHE – MCU: in arrivo il dietro le quinte di tutti i cameo di Stan Lee

Stan Lee, che cominciò la sua carriera nel mondo dei fumetti nel 1939, ha contribuito a creare, creando lui stesso da solo, molti dei più famosi eroi Marvel, che da anni calcano anche il grande schermo. Tra questi: Black Panther, Spider-Man, X-Men, Thor, Iron Man, I Fantastici Quattro, L’Incredibile Hulk, Daredevil e Ant-Man.

Il fumettista è morto nella mattina di Lunedì 12 novembre al Cedars-Sinai Medical Center di  Los Angeles, secondo quanto ha riferito The Hollywood Reporter. Gli ultimi anni di Stan Lee sono stati di grande tumulto. Dopo la morte di sua moglie Joan, che ha condiviso con lui un matrimonio lungo 69 anni, nel luglio del 2017, ha fatto causa alla POW! Entertainment per una fronde da un miliardo di dollari.

Da solo e attraverso il suo lavoro con i frequenti collaboratori artisti-scrittori Jack Kirby, Steve Ditko e altri, Lee ha catapultato la Marvel da una piccola avventura editoriale nell’editore numero 1 al mondo di fumetti, e in seguito un gigante multimediale.

Una delle sue ultime dichiarazioni pubbliche era stato un commento a seguito della fusione tra Disney e Fox, a seguito della quale i supoi X-Men e i Fantastici Quattro sarebbero tornati “a casa”, in seno alla Marvel.

Fonte: ScreenRant

I 10 migliori episodi delle serie TV del 2019

I 10 migliori episodi delle serie TV del 2019

Con il volgere al termine del 2019, è giunto il momento di fare qualche bilancio, e anche quest’anno numerose serie TV hanno conquistato le attenzioni degli spettatori e della critica. Tanti sono infatti i prodotti che hanno fatto parlare di sé, affermandosi per le loro storie, i loro personaggi o le innovazioni stilistiche.

Tra i numerosi episodi che hanno calcato gli schermi televisivi o le piattaforme streaming durante questo 2019, molti si sono affermati come vere e proprie opere in grado di rendere sempre più labile il confine tra cinema e televisione, ma solo alcuni hanno saputo risplendere sopra tutti gli altri, rendendosi memorabili durante quest’anno.

Ecco i 10 migliori episodi delle serie TV del 2019.

Barry: “ronny/lily”

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Diretto e interpretato da Bill Hader, l’episodio ronny/lily della serie Barry è un vero e proprio film di mezz’ora, che manifesta un’incisiva deviazione rispetto a quanto fino a quel punto visto nella serie. Per la sua magistrale regia, l’episodio rievoca i primi lavori dei fratelli Coen, con quel pizzico di anarchia e sensibilità a rendere il tutto particolarmente cupo e buffo, ricco di risate ma anche di violenza scioccante.

Baskets: “Grandma’s Day”

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Nella serie Baskets, l’attore Zach Galifianakis interpreta ben due personaggi differenti. Tuttavia l’episodio fondamentale della quarta stagione, realizzata nel 2019, risulta essere Grandma’s Day, che ha per protagonista il personaggio di Christine Baskets, interpretata dall’attore Louie Anderson. La puntata è incentrata su Christine e sua nipote Crystal, le quali compiono un giro nella città di Bakersfield riflettendo sulle origini della propria famiglia. Grandma’s Day è ricco di umorismo, ma anche di forte empatia e sensibilità.

Bojack Horseman: “Surprise”

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Normalmente ad essere riconosciuti della serie animata Bojack Horseman sono gli episodi dalle tematiche più esistenzialiste o drammatiche. Nella nuova stagione, invece, svetta la puntata intitolata “Surprise”, che dimostra quanto sia possibile spingersi oltre con la farsa quando si lavora nei confini dell’animazione. La puntata è particolarmente brillante e innovativa nel mostrare i tentativi di Todd nel pianificare un matrimonio per una coppia di suoi amici.

Broad City: “Stories”

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Tra gli elementi di successo della serie Broad City, vi è la chimica tra le due attrici protagoniste: Abbi Jacobson e Ilana Glazer. Il loro rapporto è perfettamente esaltato anche nella puntata Stories, che nel raccontare il trentesimo compleanno di Abbie in giro per Manhattan, segue in modo brillante la grammatica dei social network e dello streaming, dando vita ad un risultato divertente e originale.

David Makes Man: “David’s Sky”

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La serie di genere coming-of-age David Makes Man ha conquistato in molti quando ha debuttato nell’estate del 2019. Il primo episodio, David’s Sky, presenta la vita del giovane quattordicenne protagonista con una sensibilità rara, permettendo allo spettatore di vedere il mondo attraverso i suoi occhi. La puntata si è rivelata esteticamente ambiziosa, tanto da guadagnarsi le attenzioni di molti e portando popolarità all’intera serie.

Documentary Now!: “Original Cast Album: Co-Op”

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Serie TV di genere mockumentary, Documentary Now! vede tra i suoi ideatori l’attore Bill Hader e il conduttore televisivo Seth Meyers. Nell’episodio della terza stagione, Original Cast Album: Co-Op, il cast di una sfortunata cooperativa musicale di Broadway fanno di tutto per riuscire a registrare un album basato sullo spettacolo. Dissacrante e particolarmente comico, l’episodio è un vero gioiello di regia, scrittura e interpretazioni.

Fleabag: “Episodio 1” della seconda stagione

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Tra le più apprezzate serie del 2019 vi è Fleabag, che ha per protagonista l’attrice Phoebe Waller-Bridge. Nell’episodio 1 della seconda stagione, Fleabag è costretta a partecipare ad una cena in onore del fidanzamento ufficiale di suo padre con la sua madrina. Durante la serata numerosi saranno gli eventi comici e bizzarri pronti a verificarsi. L’episodio è così capace di dar vita a numerosi momenti particolarmente comici, ma anche ad una tensione non indifferente data dal rapporto tra i vari personaggi.

Ramy: “Cairo Cowboy”

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Distribuita sulla piattaforma Hulu, la serie Ramy è stata ideata da Ramy Youssef, e segue le vicende di un americano di religione mussulmana nel corso di un suo viaggio spirituale. Nell’ultimo episodio della prima stagione, Cairo Cowboy, Ramy decide di fare visita a suo nonno, intraprendendo così un viaggio nella sua direzione. L’episodio, girato in Egitto in condizioni evidentemente complicate, è un affascinante esplorazione delle origini di una famiglia, trattata con tatto e umorismo.

Tuca & Bertie: “I laghi di gelatina”

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Nonostante sia stata cancellata dopo solo una stagione, la serie animata Netflix Tuca & Bertie ha trovato l’apprezzamento di critica e pubblico, che ne hanno apprezzato lo stile simile a Bojack Horseman, con il quale condivide i produttori. Nel penultimo episodio della serie, I laghi di gelatina, le due protagoniste raggiungono i suddetti laghi dopo un improvvisato viaggio di riappacificazione. Qui tuttavia Bertie sarà costretta a fare i conti con una brutta esperienza della sua infanzia. L’episodio ha, come tutti gli altri, una comicità particolarmente brillante, ma non si tira indietro nel narrare anche eventi tutt’altro che piacevoli.

Watchmen: “Una leggera paura dei fulmini”

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Watchmen è la serie TV che più di ogni altra ha conquistato le attenzioni di critica e pubblico nel corso di quest’anno. Ispirata all’omonima graphic novel di Alan Moore, la storia si pone come un vero e proprio sequel a quanto lì raccontato, portando avanti la storia, rendendola particolarmente aderente all’attuale contesto sociale degli Stati Uniti. Uno degli episodi più apprezzati è stato Una leggera paura dei fulmini, che propone un focus sul personaggio di Wade, interpretato dall’attore Tim Blake Nelson. A partire da qui iniziano a svelarsi molti degli interrogativi posti nei primi episodi della stagione.

Fonte: The Hollywood Reporter

Aquaman: James Wan celebra l’anniversario del film con scatti inediti dal set

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Lo scorso weekend, il regista James Wan ha celebrato un anno dall’uscita di Aquaman, il cinecomic che grazie ai suoi incredibili incassi al box office è diventato uno dei più grande successi nella storia della DC Films.

Wan ha celebrato l’anniversario della sua prima incursione nel mondo dei cinecomic – incursione che ha fruttato 335 milioni di dollari soltanto negli Stati Uniti e ben 1,14 miliardi di dollari in tutto il mondo – con una serie di scatti inediti dal backstage del film, opera dello stesso regista.

Su Instagram, Wan ha scritto: “Buon anniversario Aquaman. Non riesco a credere che il tempo voli così in fretta. Ecco alcuni dei miei scatti personali realizzati sul set del film. Chi è già pronto per il prossimo capitolo?”

Le immagini hanno come protagonisti Jason Momoa (Arthur Curry/Aquaman), Patrick Wilson (Orm/Ocean Master), Yahya Abdul-Mateen II (David Kane/Black Manta), Kekoa Kekumano (Arthur Curry a 16 anni), Ludi Lin (Captain Murk), Michael Beach (Jesse Kane) e Willem Dafoe (Nuidis Vulko).

Potete vedere tutti gli scatti inediti di seguito:

LEGGI ANCHE – Aquaman 2: secondo Jason Momoa sarà più grande del primo

Vi ricordiamo che Aquaman 2 uscirà al cinema il 16 dicembre 2022. Lo studio ha annunciato ufficialmente il sequel del film con Jason Momoa all’inizio di questo mese, confermando che David Leslie Johnson-McGoldrick scriverà la sceneggiatura.

Attualmente l’incasso del film lo ha fatto classificare al 20° posto della classifica mondiale di tutti i tempi. Johns-McGoldrick ha collaborato con Will Beall alla sceneggiatura. Johnson-McGoldrick ha iniziato a lavorare sulla sceneggiatura tre anni fa dopo aver letto i fumetti di Aquaman mentre era sul set di The Conjuring 2 di Wan.

Fonte: ComicBookMovie

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, J.J. Abrams spiega la scelta delle origini di Rey

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ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE IMPORTANTI SPOILER SUL FILM

In Star Wars: L’Ascesa di Skywalker ci viene rivelato che Rey è la nipote dell’Imperatore Palpatine e che il Sith aveva incaricato i suoi uomini di ucciderla quando era solo una bambina per assicurarsi che la piccola, una volta cresciuta, non avesse sviluppato i suoi poteri e non fosse così diventata più potente di lui.

Si tratta di una rivelazione decisamente inattesa, soprattutto in riferimento al fatto che ne Gli Ultimi Jedi di Rian Johnson veniva specificato che i genitori di Rey non erano “nessuno”, ma soltanto degli “sporchi fabbricanti di rottami”.

Una rivelazione che ha sicuramente rovesciato in maniera sorprendente la trama del capitolo finale della Saga degli Skywalker e il che regista del film J.J. Abrams ha avuto modo di spiegare in una recente intervista con Vanity Fair. A proposito della scelta delle origini di Rey e del suo legame con Palpatine, Abrams ha dichiarato:

“Uno dei temi del film è che tutti possono essere chi vogliono indipendentemente dal luogo dal quale provengono. Non so se questo è un qualcosa con il quale tutti si possono identificare, ma credo che ci siano alcune persone che apprezzano quest’idea di non venire da un luogo o da una situazione di cui si è particolarmente entusiasti o orgogliosi.”

Il regista ha poi aggiunto: “Per quanto possa comprendere quanto sia devastante essere la figlia di ‘nessuno’, per me ciò che poteva essere ancora più doloroso e scioccante era l’idea di provenire dal peggiore dei luoghi. Quella cosa che tu senti dentro di te, che ti sta perseguitando… e se fosse quello il tuo destino? L’idea che ci siano cose più potenti del sangue, come dice Luke. Tutte queste sensazioni erano davvero importanti per noi da trasmettere.”

LEGGI ANCHE – Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, recensione del film conclusivo della saga

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, capitolo conclusivo della nuova trilogia del franchise diretto da J.J. Abrams, arriverà nei cinema a dicembre 2019.

Nel cast Daisy RidleyOscar IsaacJohn BoyegaKelly Marie TranNaomi AckieJoonas Suotamo, Adam Driver, Anthony DanielsBilly Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Billie Lourd e il veterano del franchise Mark Hamill. Tra le new entry c’è Richard E. Grant.

Il ruolo di Leia Organa sarà interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX, usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio VII.”

Fonte: ComicBookMovie

Lupin III – The First: trailer ufficiale del film

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Lupin III – The First: trailer ufficiale del film

Guarda il trailer ufficiale di LUPIN III – The Firstil film che porterà per la prima volta al cinema in Computer Grafica, il ladro gentiluomo che ha rubato il cuore di milioni e milioni di fan in tutto il mondo, diventando un vero cult dell’animazione.

Con LUPIN III – The First, ritorna l’incorreggibile personaggio creato dalla matita di Monkey Punch in una nuova, scoppiettante e adrenalinica avventura in giro per il mondo, da Parigi al Brasile, inseguito, come sempre,  dall’ostinato Ispettore Zenigata. Insieme a lui i fedeli compagni di sempre Goemon, Jigen e la bella e scaltra Fujiko. Per tutti loro, un vero e proprio ritorno in grande stile, dal momento che nella versione italiana del film, i personaggi saranno doppiati dalle voci storiche della serie animata che ha accompagnato varie generazioni. Diretto da Takashi Yamazaki (Doraemon- Il film, Dragon Guest: Your Story) LUPIN III – The First arriverà nelle sale italiane dal 27 febbraio distribuito da Anime Factory, etichetta di proprietà di Koch Media.

https://www.youtube.com/watch?v=0uhDGqzQXPs&feature=youtu.be

Lupin III – The First, la trama

Lupin III ritorna in una colossale rapina in giro per il mondo per rubare il misterioso Diario di Bresson: l’unico oggetto che suo nonno non è stato in grado di trafugare. Il Diario racchiuderebbe oscuri segreti di grandissimo interesse anche per una malvagia organizzazione contro cui Lupin, Jigen, Goemon, Fujiko e perfino Zenigata, dovranno scontrarsi per impossessarsi delle enigmatiche memorie di Bresson. Da Parigi al Brasile, Lupin e la sua banda, insieme alla loro nuova complice Laetitia, una giovane aspirante archeologa, vivranno un’epica avventura mai vista prima!

Black Panther: Terry Gilliam rivela di aver odiato il film

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Black Panther: Terry Gilliam rivela di aver odiato il film

Nonostante Black Panther sia riuscito a mettere d’accordo tanto la critica quanto il pubblico, giocando un ruolo di assoluto rilievo nella rappresentazione della cultura afroamericana e diventando il primo cinecomic della storia ad essere candidato all’Oscar per il miglior film, non tutti sembrano aver apprezzato la pellicola di Ryan Coogler.

Proprio quando la polemica tra Martin Scorsese e i Marvel Studios sembrava stesse diventando un lontano ricordo, ecco che arrivano le nuove dichiarazioni di un altro grande maestro della settima arte a portare nuovamente l’attenzione sull’acceso dibattito. Stiamo parlando di Terry Gilliam, che in una lunga intervista concessa a Indiewire (via ScreenRant) ha etichettato il cinecomic come ipocritca e portatore di un messaggio molto pericoloso.

“Ho odiato Black Panther”, ha dichiarato Terry Gilliam. “Mi ha fatto arrabbiare. Trasmette ai giovani di colore l’idea che quello che vediamo nel film sia qualcosa in cui credere. È una str*****a! Una colossale str*****a! Penso che le persone che lo hanno realizzato non siano mai state in Africa. Magari sono andate lì e hanno preso spunto per le loro scenografie e i loro costumi. Ho odiato il film, soprattutto per l’attenzione che i media gli hanno riservato.”

Le dichiarazioni di Gilliam su Black Panther arrivano in un momento estremamente delicato in cui gran parte dell’industria cinematografica internazionale si è schierata contro i film Marvel, ponendo sotto accusa il predominio dei cinecomic a discapito delle opere degli autori e dei registi indipendenti.

Nel corso della medesima intervista Terry Gilliam ha commentato duramente anche la narrativa nei film Marvel, sostenendo che pellicole del genere eliminano totalmente l’elemento gravità rendendo tutto possibile. Il regista ha spiegato: “Sono i limiti che rendono la vita interessante. Il tuo costume va in fiamme, allora ne ottieni subito un altro perché sei Tony Stark. Non mi piace che dominino così tanto.”

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Successo planetario capace di incassare 1,3 miliardi in tutto il mondo, secondo film Marvel con il maggior risultato domestico di sempre secondo solo ad Avengers: Endgame e vincitore di tre premi Oscar, Black Panther tornerà con un nuovo capitolo – Black Panther 2 – inserito nella Fase 5 del MCU, come confermato da Kevin Feige.

Ryan Coogler è stato confermato a capo del sequel per il quale curerà sia regia che sceneggiatura. Intervistato da Indiewire, il filmaker americano ha confessato di non sentire alcuna pressione per questo nuovo progetto e spiegato cosa intende raggiungere con la prossima avventura di T’Challa:

Credo che la pressione sarà sempre lì ad aspettarmi. Ho avuto la possibilità di realizzare tre lungometraggi, ognuno dei quali aveva il suo specifico tipo di pressione e sui quali gravavano aspettative diverse […] Ma qui si tratterà di girare un sequel, il che è qualcosa che non ho mai fatto prima, ed è un sequel di un film che ho diretto, quindi penso che ci sarà molta pressione e per questo cercherò di concentrarmi sul lavoro come sempre. Giorno dopo giorno, un passo alla volta, eliminando l’ansia intorno a noi, per creare una storia che abbia un qualche tipo di significato.

Avengers: Endgame, un look inedito per Captain Marvel nel nuovo concept

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Nonostante abbia giocato un ruolo piccolo ma cruciale in Avengers: Endgame, l’impatto del personaggio di Captain Marvel nella battaglia finale del film di Anthony e Joe Russo è stato di innegabile risonanza. Durante la scena in questione, infatti, Carol Danvers abbatte la nave di Thanos e assembla la A-Force, un incredibile gruppo di supereroine che i fan non vedono l’ora di rivedere sul grande schermo.

Adesso, l’artista Andy Park che ha lavorato al film dei Marvel Studios ha condiviso una concept art inedita della pellicola che ci mostra Captain Marvel entrare in azione con il suo celebre elmetto; una versione completamente diversa rispetto al look sfoggiato dal personaggio nel cinecomic campione d’incassi.

“Ecco l’elmetto di Captain Marvel che ho realizzato e che doveva finire in Avengers: Endgame”, ha speigato Park su Twitter. “I fratelli Russo volevano qualcosa di molto diverso rispetto al look che il personaggio aveva mostrato nel suo film in solitaria, in modo da rendere palese che era trascorso del tempo. Mi sono divertito molto ad inventare questo look”. 

Potete vedere la concept art di seguito:

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Ricordiamo che Avengers: Endgame è il film di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo dei Marvel Studios, che con l’avventura diretta da Anthony e Joe Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22 film e 11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza pari.

Film evento del decennio, è riuscito in un’impresa che sembrava impossibile: ricapitolare un discorso narrativo iniziato nel 2008 da Iron Man, riunendo sul grande schermo tutti i personaggi del Marvel Universe. Gli incassi hanno premiato lo studio di Kevin Feige, raggiungendo e superando in cima alla classifica Avatar di James Cameron.

Nel cast del film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd Brie Larson.

Fonte: ComicBookMovie

The Suicide Squad, David Ayer: “James Gunn sta reinventando l’universo”

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Da quando The Suicide Squad è stato annunciato, molti fan continuano a chiedersi se il film che James Gunn scriverà e dirigerà per conto della Warner Bros. sarà un sequel della pellicola di David Ayer uscita nelle sale nel 2016 o se sarà a tutti gli effetti un riavvio cinematografico dei personaggi dei fumetti.

Adesso, a chiarire una volta per tutte la natura del nuovo progetto dedicato alla Squadra Suicida affidato alle mani del “papà” di Guardiani della Galassia, è stato lo stesso David Ayer attraverso il suo account Twitter: il regista ha infatti risposto ad alcune domande dei fan proprio in merito al film che arriverà al cinema nel 2021.

Ayer ha specificato che The Suicide Squad “non è un sequel, ma una reinvenzione. James Gunn farà un lavoro eccezionale, da assoluto fuoriclasse quale è. Sto incoraggiando il progetto in ogni sua fase. Alcuni elementi e personaggi del mio film verranno usati, ma James Gunn sta reinventando l’universo. Tutti riconoscono l’immenso potenziale di questo franchise.”

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Il cast ufficiale di The Suicide Squadcomprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang) insieme alle new entry Idris Elba, Michael Rooker, Peter Capaldi, Nathan Fillion, Sean Gunn, David Dastmalchian, Storm Reid, Taika Waititi e John Cena. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

Secondo le ultime indiscrezioni, Nathan Fillion dovrebbe interpretare Arm-Fall-Off-Boy, che i lettori dei fumetti ricorderanno come il criminale con la capacità di staccare i propri arti e usarli come armi, potere guadagnato grazie ad un elemento metallico antigravità.

Altri nomi circolati nelle ultime settimane sono Ratcatcher e Peacemaker, ma i report segnalano che Sean Gunn potrebbe vestire i panni di Weasel e Flula Borg quelli di Javelin; Pete Davidson potrebbe interpretare Blackguard, mentre Michael Rooker Savant.

Fonte: ScreenRant

1917: il trailer ufficiale del film di Sam Mendes

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1917: il trailer ufficiale del film di Sam Mendes

01 Distribution ha diffuso il trailer ufficiale di 1917, il nuovo film di Sam Mendes, in uscita in Italia il prossimo 23 gennaio.

Sam Mendes, il regista premio Oscar® di Skyfall, Spectre e American Beauty, porta al cinema la sua singolare visione dell’anno cruciale della prima guerra mondiale, il 1917, ed ottiene le nomination per MIGLIOR FILM, MIGLIOR REGIA e MIGLIOR COLONNA SONORA ai GOLDEN GLOBE 2020.

La trama di 1917

Al culmine della prima guerra mondiale, due giovani soldati britannici, Schofield (George MacKay di Captain Fantastic) e Blake (Dean-Charles Chapman di Game of Thrones) ricevono una missione apparentemente impossibile. In una corsa contro il tempo, devono attraversare il territorio nemico e consegnare un messaggio che arresterà un attacco mortale contro centinaia di soldati, tra cui il fratello di Blake.

1917 è diretto da Sam Mendes, che ha scritto la sceneggiatura con Krysty Wilson-Cairns (Penny Dreadful di Showtime). Il film è prodotto da Mendes e Pippa Harris (Revolutionary Road, Away We Go) per le loro produzioni Neal Street, Jayne-Ann Tenggren (produttore associato, Spectre), Callum McDougall (produttore esecutivo, Mary Poppins Returns, Skyfall) e Brian Oliver (Rocketman, Black Swan).

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, tutte le Easter Eggs del film

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, tutte le Easter Eggs del film

ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU STAR WARS: L’ASCESA DI SKYWALKER

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è arrivato in sala lo scorso 18 dicembre, e come tutti i capitoli della saga, soprattutto quelli usciti di recente, nasconde moltissimi riferimenti, citazioni, cameo e segreti, le cosiddette Easter Eggs, che impreziosiscono la visione del film per tutti i fan che sanno coglierli.

Per chi invece fosse più distratto o magari non fosse così appassionato della saga, ecco un compendio di Easter Eggs di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker:

Il discorso dell’Imperatore alla galassia

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker rivela che Palpatine ha appena annunciato il suo ritorno nella galassia. Con una strana decisione di marketing, il messaggio sembra essere stato riservato ai giocatori di Fortnite. Il 14 dicembre, i giocatori hanno ricevuto una clip esclusiva dal film e un messaggio dallo stesso imperatore Palpatine. “Finalmente il lavoro delle generazioni passate è completo – proclama l’imperatore nel messaggio – Il grande errore è stato corretto. Il giorno della vittoria è vicino. Il giorno della vendetta. Il giorno dei Sith.”

Benvenuti su Mustafar

Kylo Ren inizia la sua ricerca di Palpatine dirigendosi verso il pianeta infuocato di Mustafar. Forte nel lato oscuro della Forza, Mustafar era il luogo in cui Anakin Skywalker viene gravemente ferito. Poi ne fece la sua casa e abbiamo rivisto la Torre di Vader in Rogue One: A Star Wars Story. Dalla caduta dell’Impero, Mustafar è diventato una calamita per gli adoratori del lato oscuro, che vi si recano in pellegrinaggio. Inutile dire che Kylo Ren lascia dietro di sé una striscia di sangue prima di recuperare un Wayfinder nascosto proprio su quel pianeta. Presumibilmente questo era il Wayfinder di Darth Vader.

Il tempio Sith di Exegol è molto familiare

La caccia di Kylo Ren a Palpatine lo porta sul pianeta Sith di Exegol, che è una location completamente nuova in Star Wars. Il Tempio Sith, tuttavia, sarà familiare a chiunque abbia visto Star Wars Rebels: il design ricorda un altro Tempio Sith, scoperto sul pianeta Malachor. A guardare bene da vicino le statue dell’antico sito Sith, si nota che una di loro porta riconoscibilmente la maschera di Darth Nihilus, un grande cattivo nel classico gioco (non canonico) Knights of the Old Republic II: The Sith Lords.

Il trono dell’imperatore su Exegol

Kylo Ren scopre presto che Palpatine è davvero vivo e che l’Oscuro Signore è responsabile della creazione di un numero di cloni di Snoke; in effetti, si vede bene che un altro clone dell’ex Leader Supremo è in procinto di essere creato, per ragioni sconosciute. Ma le scene su Exegol sono dominate da un antico trono Sith, che si basa su schizzi dell’artista Ralph MacQuarrie, quando stava mettendo insieme idee per la Sala del Trono dell’Imperatore in occasione della produzione de Il Ritorno dello Jedi.

La tragedia di Darth Plagueis Il Saggio

Sorprendentemente, Star Wars: L’Ascesa di Skywalker tace su come Palpatine sia tornato dai morti. L’unica spiegazione dell’Imperatore è affermare che “il lato oscuro della Forza è un percorso verso molte abilità che alcuni considerano innaturali”. Quella frase è una citazione da Star Wars: Episodio III – La Vendetta dei Sith, in cui Palpatine raccontò ad Anakin Skywalker della tragedia di Darth Plagueis il Saggio. Si supponeva che Plagueis avesse imparato a manipolare i Midichloriani per conquistare la morte, quindi potrebbe essere quello che Palpatine ha fatto.

L’allenamento Jedi di Rey

La storia di Rey riprende con il suo addestramento guidato da Leia, con il Generale che raddoppia il suo ruolo e diventa anche Maestro Jedi. Il suo addestramento ricorda in modo divertente quello di Luke nel primo film di Star Wars, dal momento che la ragazza indossa un elmetto con il visore che le impedisce la vista di un drone di allenamento, i cui colpi deve parare e schivare.

Rey ha nuove visioni e dimostra di avere un nuovo potere

Rey sperimenta un’altra serie di visioni datele dalla Forza, rivivendo per lo più momenti che sembrano i flashback de Il Risveglio della Forza. Quando vede la battaglia tra Luke Skywalker e Darth Vader su Bespin ne L’Impero colpisce ancora, c’è persino un dialogo dal film sullo sfondo. Questa abilità, detta del Forceback, sembra essere una delle abilità speciali di Rey, ed è collegata ad un altro potere della Forza poco noto, la psicometria, che consente a un Jedi di percepire il passato di un oggetto quando lo tocca. Ciò ha avuto un ruolo di spicco nel gioco Jedi: Fallen Order e nel romanzo di Kevin Shinick, Force Collector, e Rey lo dimostra quando sente la storia del pugnale Sith.

Gli ‘oloscacchi’ a bordo del Millennium Falcon

Dejarik (o gli oloscacchi) è sempre stato un gioco popolare a bordo del Millennium Falcon. È interessante notare che sembra che Chewbacca si sia allenato, dato che in precedenza era lui a perdere, mentre adesso non perde una partita contro Poe e Finn, ma può anche darsi che si tratti di una partita truccata e che il Wokie bari.

La celebrazione su Pasaana, ogni 42 anni

Gli eroi protagonisti inseguono il Sith Wayfinder sul pianeta Pasaana e sono scioccati nello scoprire che sul pianeta si sta svolgendo una celebrazione che si svolge, in genere, ogni 42 anni. Questo, ovviamente, è un tocco meta testuale molto divertente; il primo film di Star Wars uscito nel 1977, ovvero 42 anni fa. Gli spettatori attenti noteranno che la colonna sonora diventa molto familiare nelle scene di Pasaana, facendo eco alla musica che sentiamo su Endor in Il Ritorno dello Jedi. La squadra non impiega molto a incontrare il Lando Calrissian di Billy Dee Williams, che inizialmente nasconde la sua identità con un elmetto particolare, facendo nuovamente eco a Il Ritorno dello Jedi.

La guarigione con la Forza è un nuovo potere

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker sviluppa il nuovo potere della guarigione con la Forza, che era un comune potere Jedi nel vecchio universo espanso, ma che ha subito dei cambiamenti. La versione canonica Disney prevede un trasferimento di energia vitale da una persona all’altra. Rey usa questo per curare un pitone, quindi per impedire a Kylo Ren di morire per una grave ferita che le stessa gli aveva inflitto. Alla fine, Kylo Ren usa questo potere per riportare in vita Rey, sacrificando se stesso per realizzare questa impresa. In un lavoro encomiabile di sinergia, questo potere della Forza è stato introdotto nel canone di Star Wars nell’Era Disney nell’episodio 7 di Mandalorian, quando Baby Yoda ha dimostrato la stessa abilità.

D-O ha una voce molto familiare

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker introduce un nuovo simpatico droide, D-O, che si rivela essenziale per la storia perché i suoi banchi di memoria in realtà contengono tutti i segreti di Exegol. Purtroppo nella versione italiana non possiamo ammirarlo, ma in quella originale sappiamo che D-O è doppiato da J.J. Abrams stesso, che si è ritagliato un cameo molto divertente, ma anche fondamentale per la trama.

Rey e Kylo Ren giocano a tiro alla fune con un’astronave

Rey è inorridita nell’apprendere che Chewbacca è stato catturato e tenta di usare la Forza per trascinare giù il trasporto che lo sta portando via. Kylo Ren la vede, e i due si impegnano in una strana versione di tiro alla fune con la Forza. L’idea – e persino la grafica – sono state mutuate dal gioco di Star Wars del 2008 The Force Unleashed, in cui il protagonista Starkiller abbatte un Imperial Star Destroyer. È interessante notare che il romanzo di Ken Liu The Legends of Luke Skywalker suggerisce che – nel canone Disney – Luke è stato colui che ha usato la Forza per abbattere un ISD.

John Williams finalmente in un cameo di Star Wars

John WilliamsSe qualcuno merita un cameo di Star Wars, è John Williams, il compositore responsabile di gran parte della musica più iconica del franchise. Il musicista leggendario si presenta come un barista sul pianeta Kijimi, e giustamente si chiama Oma Tres; è un anagramma della parola “maestro”. Purtroppo, Oma Tres probabilmente non ce la fa a sopravvivere, ma vederlo lì, per pochi secondi, ha fatto sorridere i fan attenti.

Un droide da battaglia di Clone Wars

Gli eroi della Resistenza si dirigono verso Babu Frik, un “meccanico” di droidi, che sperano sarà in grado di hackerare C-3PO per tradurre il linguaggio proibito dei Sith. È facile non vederlo, ma sullo sfondo del laboratorio di Babu Frik c’è un vecchio Battle Droid di Clone Wars. A pensarci bene, ha molto senso che Babu abbia in laboratorio pezzi di molti droidi, da ogni angolo della galassia!

Il relitto della Morte Nera è molto familiare

La ricerca di Rey la porta sulla luna oceanica di Kef Bir, presumibilmente uno dei pianeti vicini a Endor, visto che il relitto della Seconda Morte Nera è atterrato lì invece di provocare l’estinzione sulla Luna boscosa abitata dagli Ewok, come doveva accadere ne Il Ritorno dello Jedi. Guardando attentamente le scene in cui Rey si arrampica sul relitto; c’è un pilastro identico a quello che Obi-Wan Kenobi scavalca nel primo Star Wars. Quindi si dirige nella Sala del Trono dell’Imperatore per localizzare il Sith Wayfinder.

Dark Rey è una citazione de L’Impero colpisce ancora

Star Wars: L'Ascesa di Skywalker dark reyRey sperimenta una visione ossessionante, che prende il via con il motivo a specchio che ha caratterizzato le sue esperienze mistiche ne Gli Ultimi Jedi. Si ritrova quindi a confrontarsi con un’immagine contorta del suo possibile futuro, una Rey oscura che si è impegnata nella causa dei Sith e brandisce una spada laser rossa a doppia lama. Ciò ricorda chiaramente la visione di Luke nella grotta di Dagobah in L’Impero colpisce ancora.

Luke chiede a Rey di mostrare molto più rispetto per la sua spada laser

Una volta avuta la visione di Dark Rey, la ragazza, spaventata da quello che può essere la sua scelta, decide di andare in esilio, così come aveva fatto Luke Skywalker, viaggiando sul pianeta di Ahch-To e tentando di rimanere bloccata lì. Con sua sorpresa, quando tenta di gettare la vecchia spada laser di Luke Skywalker tra le fiamme del TIE-fighter che aveva rubato per raggiungere l’isola e che dà alle fiamme, il Fantasma di Forza di Luke si manifesta e prende la spada al volo. Luke la ammonisce che una spada laser dovrebbe essere trattata con molto più rispetto. È un riferimento consapevole a Star Wars: Gli Ultimi Jedi, in cui Luke ha trattato una spada laser allo stesso modo, ma sembra anche un commento critico ad alcune scelte del film di Rian Johnson.

Rey guida l’X-Wing di Luke Skywalker

Rey potrebbe rimanere bloccata su Ahch-To, ma il fantasma della Forza del Maestro Skywalker sa che c’è ancora una via d’uscita dal pianeta. Fa levitare dalle profondità dell’oceano, intorno all’isola, il suo vecchio X-Wing, in maniera speculare a come aveva fatto il Maestro Yoda nelle paludi di Dagobah in L’Impero Colpisce Ancora. Quando Rey trasmette le coordinate di Exegol alla Resistenza, inizialmente i generali sono confusi perché leggono che i segnali vengono inviati da “Red Five” – ​​il vecchio segnale di chiamata di Luke Skywalker nel primo film di Star Wars.

La resistenza contempla la manovra di Holdo

La Resistenza tenta disperatamente di pianificare come eliminare i Cacciatorpediniere della Morte Nera dell’Ordine Finale, e uno dei suggerimenti che viene proposto è la manovra di Holdo. Si tratta del riferimento alla strategia attuata dal Vice Ammiraglio Holdo in Star Wars: Gli Ultimi Jedi, quando usò un salto alla velocità della luce per distruggere la Supremacy. Alla Resistenza viene detto che questo non funzionerebbe mai, perché ogni tentativo è “una possibilità su un milione”. Questo spiega perché la tattica non è mai stata usata prima ed è improbabile che venga riutilizzata.

Il figlio dell’ammiraglio Ackbar appare sul grande schermo

L’ammiraglio Ackbar potrebbe essere morto in Star Wars: Gli Ultimi Jedi, ma ha un’eredità in Star Wars: L’Ascesa di Skywalker. Suo figlio Aftab Ackbar è stato presentato nella miniserie di Star Wars: Allegiance e nel film è doppiato dallo stesso sceneggiatore Chris Terrio. Abbastanza opportunamente, quando Aftab in seguito si unisce alla battaglia di Exegol, vola con un’ala B. Nel vecchio universo espanso, fu proprio suo padre a progettare quel particolare velivolo da combattimento.

Snap Wexley è tornato e si sacrifica per la resistenza

A J.J. Abrams è sempre piaciuto far recitare i suoi amici, e Greg Gunberg ha interpretato il personaggio di “Snap” Wexley durante la trilogia del sequel. Il personaggio torna per poche scene in Star Wars: L’Ascesa di Skywalker e partecipa alla battaglia di Exegol. Tragicamente, Snap viene abbattuto, ed è la sua morte che per un breve momento scoraggia completamente il generale Poe Dameron. Snap è un personaggio importante, che collega i film al altre storie più ampie; recita un ruolo di primo piano sia nella trilogia Aftermath di Chuck Wendig che in Resistance Reborn di Rebecca Roanhorse.

La galassia si riunisce per sconfiggere l’imperatore

Il Millennium Falcon guida una flotta di fortuna per dare sostegno alla Resistenza. La maggior parte della flotta della Resistenza è composta da navi riutilizzate della Guerra Civile Galattica, che vanno da X-Wings a Bunker Busters, ma i rinforzi sono molto più diversi e includono:

  • Un mercantile leggero modificato VCX-100, che potrebbe anche essere il fantasma di Star Wars Rebels.
  • Il Crucible, un’antica nave da addestramento Jedi che risale a oltre mille anni prima ed è stata vista in The Clone Wars.
  • Shadow Caster, un inseguitore di classe Lancer usato dal cacciatore di taglie Ketsu Onyo.
  • Una fregata di classe Balleen, probabilmente l’Eravana – la nave pilotata da Han Solo in Star Wars: Il Risveglio della Forza prima di mettere di nuovo piede sul Falcon.
  • The Outrider, un Corellian YT-2400 che ha avuto un ruolo di primo piano nell’universo espanso; era legato a un trafficante chiamato Dash Rendar.
  • The Colossus, la piattaforma mobile vista in Star Wars Resistance.
  • Diversi incrociatori di classe consolare e cacciatorpediniere stellari di classe Venator, risalenti alle Guerre dei cloni; c’è anche una fregata di classe Pelta, che di solito veniva usata per il trasporto di truppe.
  • Un Lucrehulk Droid Control Ship, del tipo che ha bloccato Naboo in Star Wars: Episode I – La Minaccia Fantasma.

Per inciso, il Millennium Falcon ha abbandonato il piatto sensore rettangolare dell’era sequel a favore di quello tradizionale circolare. Lando ha reclutato Nien Nunb come copilota, il che è appropriato dato che il piccolo Sullustan ha ricoperto lo stesso ruolo in Il Ritorno dello Jedi.

Il ritorno di Wedge Antilles

Il Millennium Falcon ha anche un nuovo / vecchio cannoniere; Wedge Antilles, interpretato da Denis Lawson, che fu uno dei piloti chiave della trilogia originale. Wedge si è unito alla Resistenza nel libro di Rebecca Roanhorse, Resistance Reborn.

I fantasmi della forza Jedi si riuniscono per sostenere Rey

Durante lo scontro finale, Rey sembra essere sopraffatta da Palpatine, ma fortunatamente riceve un aiuto inaspettato quando una legione di Fantasmi della Forza Jedi le parla con parole incoraggianti. Questo esercito di Jedi include moltissimi cavalieri che hanno partecipato alla saga, tra questi:

Mark Hamill nel ruolo di Luke Skywalker
Hayden Christensen nel ruolo di Anakin Skywalker
Olivia D’Abo nel ruolo di Luminara Unduli
Ashley Eckstein nel ruolo di Ahsoka Tano
Jennifer Hale nel ruolo di Aayla Secura
Samuel L. Jackson nel ruolo di Mace Windu
Ewan McGregor e Alec Guinness nei panni di Obi-Wan Kenobi
Frank Oz nel ruolo di Yoda
Angelique Perrin nel ruolo di Adi Galia
Freddie Prinze Jr. nel ruolo di Kanan Jarrus
Liam Neeson nel ruolo di Qui-Gon Jinn

Non è chiaro come alcuni di questi abbiano imparato a diventare Fantasmi di Forza, dato che questa è un’abilità che si apprende. Il più interessante è il cameo vocale di Ashley Eckstein, perché questo conferma che Ahsoka è morta al tempo della trilogia del sequel.

Rey usa un trucco familiare per sconfiggere Palpatine

Rey prende in prestito un trucco da un Maestro Jedi da lungo tempo morto per sconfiggere finalmente Palpatine. In Star Wars: Episodio III – La Vendetta dei Sith, Mace Windu ha usato la sua spada laser per deviare il fulmine di Palpatine sul Signore dei Sith, e l’energia del suo attacco ha causato danni permanenti all’Imperatore. Rey usa la stessa tattica, prima bloccando e poi deviando la Forza dell’Imperatore contro di lui. Questa volta, non c’è nessuno che intervenga per conto dell’Imperatore, che, finalmente, si distrugge.

Chewbacca ottiene finalmente una medaglia

Memory of Victory’s Past in STAR WARS: EPISODE IX.

Una delle controversie più antiche in Star Wars è il fatto che Chewbacca non abbia ottenuto una medaglia alla fine del primo film. “Le medaglie non significano molto per i Wookiees”, ha spiegato Lucas. “In realtà non hanno troppa credibilità presso quel popolo. Hanno diversi tipi di cerimonie.” I fumetti Tie-in hanno rivelato che Chewe ha effettivamente ricevuto una medaglia, ma che l’ha regalata. Sembra che Maz Kanata sia riuscita a rintracciarla e recuperarla, ed è lei che la consegna al peloso amico. Questa volta sembra preoccuparsene un po’ di più, forse perché gli ricorda Han.

Celebrazioni attraverso la galassia

Le edizioni speciali di George Lucas di Star Wars hanno aggiunto l’idea che l’intera galassia celebra la sconfitta dell’Imperatore in Il ritorno dello Jedi. In Star Wars: L’Ascesa di Skywalker Abrams sceglie di replicare quell’idea e mette in mostra Bespin, Endor e Jakku. Endor è riconoscibile perché c’è una breve inquadratura di Wicket, il leader di Ewok in Episodio VI, che è ancora una volta interpretato da Warwick Davis.

Rey va su Tatooine

Star Wars chiude il cerchio, con Rey che si considera una Skywalker invece che una Palpatine. Rey si stabilisce su Tatooine, in una sequenza piena di inquadrature nostalgiche, si dirige verso la fattoria dei Lars, dove Luke è cresciuto. Comincia il processo di recupero dell’edificio e scivola sulla sabbia esattamente nello stesso modo in cui ha fatto su Jakku in Star Wars: Il Risveglio della Forza. Ma, sebbene Rey abbia apparentemente scelto una vita abbastanza solitaria, evidentemente si considera ancora una Jedi; Rey ha costruito la sua spada laser, dimostrando così che è un cavaliere Jedi e che il suo addestramento è concluso. La sua lama è gialla, che nel vecchio Universo Espanso sta ad indicare un Jedi che alterna la sua vita tra il combattimento e le ricerche accademiche.

Vengono ripetute molte battute chiave

Non sarebbe Star Wars senza ripetizioni di alcune battute classiche. In effetti, la conversazione tra Kylo Ren e la memoria di suo padre implica un dialogo ripreso direttamente dalla loro fatidica chiacchierata finale in Star Wars: Il Risveglio della Forza. “So cosa devo fare”, afferma Kylo Ren, “ma non so se ho la forza di farlo.” Questa volta, la scena termina con Ben che tenta di dire che ama suo padre e Han lo interrompe con il suo marchio “Lo so”.

Mentre questo è uno dei momenti più emozionanti, ci sono anche altri esempi importanti, che includono:

  • C-3PO ha delle battute molto familiari: “Questa è follia” e “Siamo condannati!” Ripete persino la sua prima battuta da Star Wars; “L’hai sentito?”
  • Questa volta, è Lando ad avere una brutta sensazione nelle scene di Pasaana.
  • Lando si riferisce a Chewie come al suo “vecchio amico”, lo stesso saluto che ha usato per Han in L’Impero Colpisce Ancora.
  • Perfino uno Stormtrooper ripete una battuta quando va di porta in porta. “La porta è chiusa”, afferma, “passa a quello successivo”. La battuta viene dal primo Star Wars, quando gli Stormtroopers stavano cercando due droidi molto particolari.
  • Rey si lamenta che Poe dovrebbe stare attento con il Millennium Falcon a causa di un compressore hyperdrive. Si tratta di un pezzo di cui hanno già parlato in Il RIsveglio della Forza.
  • Kylo Ren, ovviamente, pronuncia un urlante “dov’è?”.
  • E Palpatine ripete il suo “Bene” distintivo, oltre ad un “Solo tu hai il potere di salvarli”.

I cameo di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker

Lin-Manuel MirandaOltre a dialoghi ripetuti, ci sono anche alcuni cameo importanti in Star Wars: L’Ascesa di Skywalker. Lin-Manuel Miranda compare nei panni di un ribelle. Ed Sheeran interpreta uno Stormtrooper, la star di Killing Eve Jodie Comer è la mamma di Rey e Billy Howle di Dunkirk è suo padre. La figlia di Carrie Fisher, Billie Lourd, riprende il ruolo di una dei leader della Resistenza, il tenente Kaydel Ko Connix, con pettinatura e costume che sono un omaggio alla madre defunta.

Dopo tutto Anakin Skywalker avrebbe potuto salvare Padmé

C’è un affascinante parallelo tra la risurrezione di Rey a opera di Ben Solo in Star Wars: L’Ascesa di Skywalker e il desiderio di Anakin Skywalker di mantenere in vita la sua amata Padmé in Star Wars: Episodio III – La Vendetta dei Sith. In quest’ultimo caso, Palpatine sedusse Anakin portandolo al lato oscuro, promettendo che questo era l’unico modo per vincere la morte. Le azioni di Ben dimostrano che Palpatine stava mentendo, perché è attraverso il lato chiaro che è in grado di usare il potere di Guarigione della Forza e offrire la propria vita per salvare Rey. Naturalmente, questo evidenzia anche il contrasto tra il vero amore di Ben per Rey e la relazione ossessiva e possessiva di Anakin con Padmé; Anakin sarebbe stato incapace di sacrificarsi, troppo consumato dall’ego e dal desiderio.

Tenet: cosa significa il titolo del nuovo film di Christopher Nolan?

Il primo trailer di Tenet, prossimo film di Christopher Nolan, ci ha regalato un piccolo e parziale sguardo a quello che sarà l’ambizioso progetto con protagonista John David Washington. Naturalmente, com’è prassi del regista britannico, la trama del film è tenuta sotto il più stretto riserbo, e anche l’uscita del trailer non ha dato molto materiale su cui ragionare.

In prima battuta, sembrava che il film potesse essere una storia d’amore, argomento insolito per Nolan, poi però si è fatta avanti prepotentemente l’idea che si potesse trattare di un film che si ricollegasse in qualche modo all’universo distorto di Inception.

Tuttavia, qualche indizio, sempre alla luce del trailer del film, può darcelo il titolo, Tenet. Il significato di tale titolo non è chiaro e non ci sono dichiarazioni specifiche di Nolan in merito, né ce ne aspettiamo prima dell’uscita in sala del film, nell’estate 2020. Tuttavia si possono fare delle congetture legate al suo significato, per rintracciare al suo interno elementi della trama.

TENET, il Quadrato Magico SATOR

La parola TENET costituisce il centro del Quadrato Magico SATOR, una iscrizione misteriosa, ricorrente in reperti archeologici ma anche in costruzioni cristiane, sotto forma di incisione o graffito. Il quadrato in questione rappresenta la combinazione di lettere, 5×5, in cui cinque parole formano una frase palindroma. Si tratta di SATOR, AREPO, TENET, OPERA, ROTAS, disposte in questo modo:

Lette da sinistra a destra e dall’alto in basso, oppure da destra verso sinistra e dal basso verso l’altro, le parole non cambiano di significato, e lo schema, presentato come nell’immagine, vede la parola TENET a fare da cuore a questo mistico gioco di lettere e forma una croce palindromica.

Il significato letterale, ammesso che si tratti di parole latine, si riferisce a metafore religiose mutuate dalla vita dei campi:

  • Iddio (SATOR, il creatore) – domina e regge (TENET) – le opere del creato (ROTAS OPERA) e quanto la terra produce (AREPO, aratro).
  • Il seminatore (SATOR) sul suo carro (AREPO è parola di origine celtica il cui significato è simile a carro) dirige (TENET) con perizia (OPERA) le ruote (ROTAS, qui le ruote stanno a significare le orbite dei corpi celesti).
  • Il Seminatore (Dio creatore) Areopago (che giudica) dirige con cura le ruote (le sfere celesti e le orbite dei pianeti)

Ascrivere però questo quadrato magico ad un contesto religioso cristiano, come sembra derivare dalle traduzioni più accreditate, sembra impreciso, dal momento che tale iscrizione è stata rinvenuta non solo, ad esempio, a Pompei, ma anche in Mesopotania, addirittura, per cui sembra più ascrivibile ad una simbologia arcaica cabalistica.

La simbologia Templare

L’impronta cristiana è stata affibbiata al Quadrato magico in quanto l’iscrizione si trova in moltissimi siti che furono luoghi di culto e di riunione dei cavalieri Templari, tanto che proprio la croce palindroma di TENET ha la forma simmetrica di una croce templare. In più, le parole, scritte in una data sequenza, formano PATER NOSTER, con una A e una O che “avanzano” ad indicare l’alpha e l’omega, il principio e la fine, proprio quello che Cristo/Dio rappresenta per la fede cristiana “protetta” dai Templari:

Le interpretazioni e i significati del Quadrato Magico SATOR sono numerosissime, nessuno però migliore o più attendibile dell’altro, dal momento che si tratta di un simbolo che si radica a fondo nella Storia dell’uomo, dai più recenti ritrovamenti alle sue variazioni numeriche alle versioni “gemelle” sparse in tutto il mondo, dalla Cina Imperiale alle tavole che si trovano sulle pareti della Sagrada Familia a Barcellona.

TENET sarà una “questione di tempo”

Tornando al TENET a cui si riferisce Nolan, siamo di fronte ad una parola palindroma che rappresenta il cuore simbolico del quadrato. Stando poi a ciò che vediamo nel trailer, sembra che la parola bifronte stia ad indicare la non linearità dello scorrere del tempo. Negli ultimi secondi del video, infatti, vediamo che i due protagonisti (Washington e Robert Pattinson) dicono di trovarsi in una situazione che non è ancora avvenuta.

Dopo il tempo che si riavvolge in Memento, il tempo che si dilata e si inspessisce su più piani narrativi in Inception, il tempo che si contrae e si espande in Interstellar, il tempo di aria, mare e terra in Dunkirk, ancora una volta Christopher Nolan sembra intenzionato a giocare con la dimensione, rendendola questa volta “bifronte”.

Il tempo e la sua variabilità, ancora una volta, saranno quasi certamente il cuore del film di Nolan, il perno intorno a cui ruoterà la sua nuova e complessa architettura narrativa. Uno scorrere non lineare, né circolare, ma a doppia direzione, proprio come il suo titolo, il palindromo Tenet.

Tenet, il trailer

Black Widow: tutti i migliori villain affrontati da Vedova Nera nel MCU

In attesa dell’arrivo nelle sale di Black Widow, è arrivato il momento di passare in rassegna tutti i migliori villain che sono stati affrontati da Vedova Nera nel MCU. Il personaggio interpretato da Scarlett Johansson è apparso regolarmente sul grande schermo a partire da Iron Man 2, film in cui Natasha Romanoff è stata introdotta al grande pubblico come assistente personale di Tony Stark, prima di rivelare la sua identità segreta di abile spia sovietica.

Nel MCU, Vedova Nera è stata protagonista di innumerevoli combattimenti e battaglie. Di seguito ecco una classifica dei miglior villain che Natasha ha dovuto affrontare, in attesa della sua prima avventura in solitaria:

Ivan Vanko

In occasione del suo ingresso nel MCU, Black Widow ha avuto il compito di aiutare Iron Man e Nick Fury a sconfiggere Ivan Vanko, in cerca di vendetta dopo la morte della sua famiglia come diretta conseguenza delle azioni di Tony Stark. Vedova Nera, Iron Man e Nick Fury hanno avuto la meglio anche grazie all’aiuto di War Machine, ma la battaglia è stata tutt’altro che semplice.

Vanko è un ottimo cattivo e sicuramente il suo attacco a Stark al Gran Prix di Monte Carlo verrà ricordato da tutti i fan del MCU: rispetto agli altri villain che incontreremo più avanti, però, è sicuramente il più debole di tutti.

Baron Zemo

In Captain America: Civil War, la maggior parte dei Vendicatori si ritrova divisa in due fazioni a causa di una rottura nel rapporto tra Iron Man e Captain America. Tale conflitto è stata opera del Barone Zemo, che ha preparato la sua vendetta dopo la morte della sua famiglia a Sokovia.

Non c’è niente di speciale in Zemo, per stessa ammissione del personaggio. Sa di non possedere gli strumenti necessari per affrontare un combattimento ad armi pari: ecco perché si trasforma in un grande manipolatore, mettendo Iron Man e Cap l’uno contro l’altro, usando il Soldato d’Inverno come pedina all’interno del suo losco progetto. Si tratta di un personaggio comunque affascinante, che non vediamo l’ora di rivedere nell’attesa serie The Falcon and the Winter Soldier, dal momento che il personaggio ha lasciato sulla sua scia una serie di questioni irrisolte…

Alexander Pierce

Come capo dello SHIELD, all’inizio di Captain America: The Winter Soldier Alexander Pierce si presenta come il classico bravo ragazzo. Alla fine del film, però, si scoprirà che è un agente dell’Hydra che lavora per distruggere lo SHIELD dall’interno.

Pierce è un personaggio ripugnante, attento a non farsi prendere e, soprattutto, senza alcuno scrupolo nell’uccidere le sue vittime. È lui ad ordinare il colpo su Nick Fury, ma l’agente riesce a sopravvivere e il suo piano viene infine sventato dai Vendicatori appena in tempo, grazie anche all’intervento di Black Widow. Sicuramente però, ci sono dei cattivi ancora più temibili di lui che scopriremo a breve…

Il Soldato d’Inverno

Alexander Pierce non è l’unico villain presente in Captain America: The Winter Soldier, dal momento che il principale antagonista del film è proprio il personaggio del ttiolo. Dotato di velocità e di notevoli capacità nell’arte del combattimento, Bucky Barnes si dimostra un nemico estremamente difficile da sconfiggere, anche per un supereroe dalla forza sconfinata come Steve Rogers.

Naturalmente, nonostante i suoi trascorsi con Steve testimoniano che Cap non ha mai provato a batterlo; piuttosto, a trascorso la maggior parte del suo tempo a concentrarsi su un modo per cercare di impedire a Bucky di ferire gli altri. Il personaggio di Chris Evans quasi muore alla fine, ma Bucky lo salva, tornando sui suoi passi all’ultimo minuto. È la complessità della loro relazione a renderli due personaggi estremamente intriganti, soprattutto se messi l’uno contro l’altro.

Ultron

I tentativi di Tony Stark di trasformarsi in una sorta di Dio spettacolare nel secondo film dedicato ai Vendicatori sono noti a tutti, quando la sua creazione, Ultron, decide di scagliarsi contro di lui. Lo fa dove aver affinato le sue conoscenza sul mondo e arrivando alla conclusione che un mondo con i robot sarebbe un posto decisamente migliore.

Ultron è inarrestabile nel suo obiettivo, persino quando coinvolge nella sua causa personaggi del calibro di Wana e Pietro Maximoff. È responsabile della morte di migliaia di persone innocente, ma la sua natura assetata di sangue avrà presto i giorni contati, quando gli stessi Wanda e Pietro capiranno che è arrivato il momento di porre fine al suo regno del terrore.

Loki

Il Dio dell’Inganno, Loki, è sicuramente un villain all’altezza del suo nome. Vedova Nera incontra il personaggio interpretata da Tom Hiddleston in numerose occasioni durante le sue avventure ambientate nel MCU, e il più delle volte i due si ritrovano sempre schierati l’uno contro l’altro sul campo di battaglia.

Ciò che rende Loki così pericoloso è la sua capacità di ingannare oltre ogni limite possibile, senza considerare l’imprevedibilità alla base di ogni sua azione. Un minuto può essere buono, il minuto successivo può trasformarsi nel più grande cattivo mai esistito. È stato ucciso in Avengers: Infinity War dopo aver tentato di ingannare Thanos, ma siamo certi che tornerà in tutto il suo splendore nell’annunciata serie a lui dedicata che debutterà nel 2021 su Disney+.

Thanos (Avengers: Infinity War)

Non potevamo chiudere questa classifica se non con le due differenti versioni di Thanos che abbiamo visto in Infinity War e in Endgame. A conquistare la medaglia d’argento di questa classifica è la versione del film uscito nelle sale nel 2018, quella che riesce a conquistare tutte e sei le Gemme dell’Infinito e a dimezzare metà della popolazione mondiale con il famoso “schiocco della dita”.

In Infinity War, Thanos non è così assetato di sangue come apparirà poi in Endgame. Ed è ciò a renderlo così pericoloso. Crede che ciò che sta facendo sia misericordioso: un punto di non ritorno dovuto ad una mente particolarmente contorta. Il modo in cui si rivolge ai Vendicatori mentre ha la meglio su di loro è uno dei momenti migliori del film: non sorprende che Thor abbia trascorso anni a cercare di scacciare dalla sua mente il pensiero del Titano Pazzo.

Thanos (Avengers: Endgame)

Dopo aver visto la testa di Thanos staccarsi all’inizio di Endgame, sapevamo che da quel momento avremmo visto una versione più giovane del Titano Pazzo, soprattutto a causa del viaggio nel tempo al centro della storia. Tuttavia, ciò che nessuno si aspettava era quanto  in realtà questa precedente versione fosse diversa.

A questo punto, il raggiungimento del suo obiettivo deve ancora compiersi. Durante tutto il film è arrabbiato e si scaglia contro ogni membro della squadra dei Vendicatori, con l’obiettivo di uccidere tutti colo che aveva mancato anni prima. Nel film vediamo quanto sia incredibile quando lotta, e quanto appaia ancora più forte con una spada rispetto a quando si serve delle Gemme dell’Infinito. Josh Brolin è supero e anche se alla fine muore, speriamo tutti che possa ancora apparire nel futuro del MCU.

Fonte: ScreenRant

MCU: le possibili date di uscita dei film della Fase 5

MCU: le possibili date di uscita dei film della Fase 5

Nella Fase 5 del MCU, vedremo molti film dell’Universo Cinematografico Marvel che sono già stati annunciati. Anche se non sappiamo ancora molto circa le trame e il cast di questi titoli, è stato confermato che il loro debutto avverrà nelle sale di tutto il mondo tra il 2022 e il 2023.

A partire dal 2021, i Marvel Studios hanno confermato l’uscita di quattro film del MCU all’anno, con l’aggiunta di ben tre serie collegate all’Universo Cinematografico che ogni anno debutteranno su Disney+.

Cominciamo a farci un’idea dei possibili film della Fase 5 del MCU che arriveranno tra il 2022 e il 2023, ipotizzando una serie di possibili date di uscita:

18 Febbraio 2022: Deadpool 3

deadpool

Sono in molti quelli pronti a scommettere che Deadpool 3 arriverà al cinema il 18 Febbraio 2022. E questo perché il primo film del franchise venne lanciato nello stesso mese, riscuotendo un successo senza precedenti, soprattutto se consideriamo il fatto che si tratta di un film di supereroi vietato ai minori.

È importante notare che Deadpool 3 sarà il primo film personaggio Marvel di proprietà della Fox a fare il suo ingresso nel MCU dopo l’accordo tra la major e la Disney. Il 18 Febbraio 2022 appare una data perfetta anche per dare il via all’introduzione di tutti gli altri personaggi della Fox nell’Universo Cinematografico dei Marvel Studios.

6 Maggio 2022: Black Panther 2

Si tratta dell’unico titolo della Fase 5 ad avere già una data di uscita ufficiale: 6 Maggio 2022. Il film vedrà il ritorno di Ryan Coogler dietro la macchina da presa. Inoltre, Chadwick Boseman e gran parte del cast del primo film sarà nuovamente coinvolto. Diversi rumor suggeriscono che Namor potrebbe essere il villain del sequel.

La data di uscita di Black Panther 2 è stata rivelata da Kevin Feige in occasione dell’ultima edizione della D23 Expo. Le riprese del sequel dovrebbero partire il prossimo gennaio.

29 Luglio 2022: Ant-Man 3

Il 29 Luglio 2022 sembra essere una data perfetta per il sequel di Ant-Man and the Wasp, la cui produzione dovrebbe partire il prossimo gennaio. Entrambi i precedenti film dedicati ad Ant-Man hanno fatto il loro debutto nelle sale durante il mese di luglio dei rispettivi anni di uscita. Ecco perché è molto probabile che il terzo capitolo porti avanti quella che sembrerebbe essere ormai una vera e propria tradizione…

7 Ottobre 2022: Blade

È molto probabile che il 7 Ottobre 2022 sarà la data che i Marvel Studios hanno scelto per il debutto sul grande schermo di Blade con il de volte premio Oscar Mahershala Ali. Una proprietà originale che sembrerebbe perfetta per una release ad ottobre, considerato che il film potrebbe riservare ai fan una buona dose di horror perfetta per festeggiare Halloween.

Abbiamo scoperto che Mahershala Ali era stato scelto per il ruolo del cacciatore di vampiri all’ultima edizione del Comic-Con di San Diego.

17 Febbraio 2023: Fantastic Four

Quando si parla del 2023, il primo mese disponibile per la release di un nuovo film del MCU sembrerebbe essere Febbraio: forse, finalmente, sarà proprio in questo periodo che assisteremo all’ingresso dei Fantastici Quattro nell’Universo Cinematografico dei Marvel Studios. Nulla esclude che possa esserci uno scambio di date e che alla fine Deadpool 3 venga destinato proprio al 2023, oppure mantenere la data stabilita dalla Fox prima dell’accordo con la Disney.

I fan non vedono l’ora di vedere Doctor Doom in azione, dal momento che il personaggio sembrerebbe avere tutti le caratteristiche per diventare il nuovo Thanos del MCU.

5 Maggio 2023: Guardiani della Galassia Vol. 3

Questa è la data che potrebbe essere destinata a Guardiani della Galassia Vol. 3. Una data più che plausibile, dal momento che permetterebbe a James Gunn di terminare in tutta tranquillità i lavori su The Suicide Squad. Il film sarebbe dovuto entrare in produzione già lo scorso anno: tutta via, il licenziamento di Gunn e il successivo reinserimento del regista alla Disney hanno inevitabilmente rallentato tutto.

Il primo film di Guardiani della Galassia è arrivato al cinema nell’agosto 2014, mentre il secondo è uscito a maggio 2017. Tradizionalmente, a maggio sono sempre arrivati nelle sale i titoli più attesi della Fase in corso del MCU: ecco perché è più che ipotizzabile che il terzo GOTG possa arrivare proprio in quel mese. Sarà interessante vedere a che punto ritroveremo i personaggi, chi sarà presente e, soprattutto, in che modo Thor sarà coinvolto nella nuova avventura dei Guardiani.

28 Luglio 2023: Captain Marvel 2

Il sequel di Captain Marvel potrebbe tranquillamente arrivare a Luglio del 2023, a meno che lo studio non decida di anticipare l’arrivo al cinema delle nuove avventure di Carol Danvers. Se ciò dovesse accadere, è probabile che il sequel possa arrivare a maggio 2023.

Sarà interessante capire quando Captain Marvel 2 arriverà al cinema: ancora più interessante sarà scoprire se i film, nella finzione filmica, saranno ambientati nello stesso anno in cui arriveranno nelle sale.

23 Novembre 2023: Nova

Per concludere, questa è la data in cui i Marvel Studios potrebbero finalmente decidere di portare al cinema il tanto chiacchierato film dedicato a Nova. Già a partire dal 2017, Kevin Feige aveva dichiarato che il personaggio di Nova aveva tutte le carte in regola ed il potenziale per apparire nel MCU.

La storia delle origini di Nova risale alla distruzione di Xandar: quindi, perché la Marvel non dovrebbe chiudere la Fase 5 collegandosi direttamente con la fine della Fase 3? Inoltre, un film interamente dedicato a Sam Alexander potrebbe riempire il vuoto lasciato da Spider-Man.

Fonte: The News Fetcher

Ant-Man: i concept inediti confermano che Arnim Zola doveva apparire nel film

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Tutti sappiamo che inizialmente Ant-Man doveva essere diretto da Edgar Wright e tutti sono più o meno consapevoli che forse, sotto l’ediga del regista della “Trilogia del Cornetto” e di Baby Driver, il cinecomic con Paul Rudd nei panni di Scott Lang sarebbe potuto essere molto diverso.

Nonostante il film di Peyton Reed sia stato accolto molto bene da pubblico e critica, diversi fan continuano a pensare alla versione di Ant-Man firmata da Edgar Wright sulla quale – in realtà – non sono mai emersi molti dettagli. Adesso, una serie di nuovi concept del film emersi online nelle ultime ore, potrebbero aver svelato qualche dettaglio in più sulla prima versione del film arrivato nelle sale nel 2015.

Non è chiaro chi fosse al comando del progetto quando i concept sono stati commissionati, ma gli stessi rivelano che nella pellicola avrebbe dovuto fare il suo ritorno il dottor Arnim Zola interpretato da Toby Jones e apparso in Captain America: Il primo vendicatore e Captain America: The Winter Soldier. I concept rivelano inoltre una versione alternativa della scena della morte di Yellowjacket e un look alternativo per i costumi di Scott Lang e Janet Van Dyne.

Potete ammirare i concept di seguito:

LEGGI ANCHE – Ant-Man 3 potrebbe introdurre i Fantastici 4 nel MCU?

I Marvel Studios sono al lavoro su Ant-Man 3 con Peyton Reed che tornerà dietro la macchina da presa dopo aver diretto i primi due capitoli del franchise. Ovviamente è atteso nei panni di Scott Lang Paul Rudd, qui alla sua quinta partecipazione nell’universo cinematografico di Kevin Feige, mentre si ipotizza che anche Evangeline Lilly e Michael Douglas vestano ancora i panni di Hope Van Dyne aka Wasp e Hank Pym.

Non abbiamo ancora dettagli ufficiali sulla data di uscita del film, ma diverse fonti sostengono che il piano è quello di iniziare le riprese alla fine del 2020 o all’inizio del 2021 uscendo poi nelle sale nel 2022 dopo Doctor Strange in The Multiverse of Madness e Thor: Love and Thunder.

Fonte: ComicBookMovie

Star Wars: una nuova interpretazione della Profezia del Prescelto, dopo Episodio IX

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ATTENZIONE, L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU STAR WARS: L’ASCESA DI SKYWALKER

Star Wars: l'Ascesa di Skywalker

L’uscita del capitolo finale della saga degli Skywalker ha riportato alla luce la Profezia del Prescelto nell’universo di Star Wars. Non che il film ne faccia menzione, tuttavia è innegabile che, alla luce di ciò che avviene nel film di J.J. Abrams, si possa dare alla misteriosa e imprecisa profezia un nuovo valore.

E proprio a questo deve aver pensato Pino Nista, fan di Star Wars News, che ha esposto la sua teoria di lettura della profezia, accostando, senza neanche troppa fatica, la metafora cristologica ai personaggi di Star Wars. Ecco cosa scrive l’attendo fan della saga:

“Il Prescelto è e resterà sempre Anakin Skywalker. Non si discute. In Episodio IX la sua discendenza ha soltanto ampliato il concetto di Prescelto. Il suo sangue e i suoi figli, il suo stesso nipote ascendono in questo film. Portano la questione su un altro livello, un livello altissimo. Lui da Prescelto decise di uccidere Palpatine, ma la sua discendenza fa qualcosa di più importante: gli Skywalker decidono di salvare una Palpatine. E’ il concetto cristiano di amare il prossimo, anche il proprio nemico quello alla base della pellicola e qui si esprime a livelli massimi. Luke, da un certo punto di vista, pur sapendo chi è realmente Rey è disposto ad addestrarla ancora, persino Leia l’addestra. Ben Solo addirittura fa qualcosa che eleva del tutto il significato degli “Skywalker”: dà la sua vita per una Palpatine. E questa è la chiave del tutto, la chiave della saga. Rey ha compreso l’importanza unica dei loro sacrifici e scegliendo di essere una Skywalker dà ancora più valore a tutta la loro esistenza.”

In questo modo, così come Padme, sul letto di morte, aveva dichiarato che c’era ancora del buono in Anakin, così anche gli Skywalker, Luke e Leia che addestrano Rey, Ben Solo che le salva la vita, vedono che c’è del buono in una Palpatine. Certo, la mitologia di Star Wars ha una certa ciclicità che si ripropone sempre e con costanza, tuttavia il film in sala ci dà anche un senso soddisfacente di conclusione e fine. Almeno fino al prossimo episodio!

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, leggi la recensione

Lucasfilm e il regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.

Il cast del film comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian McDiarmid e Billy Dee Williams.

Diretto da J.J. Abrams e prodotto da Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i produttori esecutivi.

No Time to Die: ecco perché Daniel Craig ha deciso di tornare nei panni di 007

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No Time to Die, il nuovo capitolo della saga di James Bond in arrivo nelle sale il prossimo anno, segnerà l’ultima apparizione cinematografica di Daniel Craig nei panni dell’iconico agente segreto. In diverse occasioni, infatti, l’attore britannico ha confermato che il venticinquesimo episodio di una della saga più longeve della storia del cinema rappresenterà la sua ultima volta sul grande schermo come 007.

Adesso, in una nuova intervista con Empire Magazine, che proprio a No Time to Die ha dedicato la copertina del suo prossimo numero, Daniel Craig ha spiegato i motivi che lo hanno spinto ad accettare di tornare nei panni di James Bond per l’ultima volta, dal momento che il ritiro dell’attore dal franchise era già atteso nel 2015, ai tempi dell’uscita nelle sale di Spectre.

“Se avessi lasciato il franchise dopo Spectre, il mondo sarebbe andato tranquillamente avanti e io mi sarei sentito comunque soddisfatto”, ha spiegato Craig. “Eppure, sembrava che avessimo bisogno di finire qualcosa. Se avessi lasciato il franchise dopo Spectre, sono certo che una vocina nella mia testa avrebbe continuato a dire: ‘Vorrei averne fatto ancora un altro’.”

Daniel Craig ha poi spiegato che aveva una sua idea di come la storia di Bond dovesse proseguire, soprattutto per via dei tanti collegamenti presenti all’interno dei film della saga nei quali ha recitato: “Ho sempre avuto una sorta di idea segreta su tutta la storia e in che direzione mi sarebbe piaciuto portarla”, ha spiegato l’attore. Craig ha poi aggiunto che, dal suo punto di vista, No Time to Die renderà giustizia al personaggio e all’arco narrativo che lo ha visto protagonista, cosa che invece non era riuscita a fare Spectre.

Di seguito la cover di Empire dedicata al film:

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Il film, atteso nelle sale l’8 aprile 2020, vede nel cast Daniel Craig (James Bond), Ralph Fiennes (M), Naomie Harris (Eve Moneypenny), Ben Whishaw (Q), Rory Kinnear (Bill Tanner) e Jeffrey Wright (Felix Leiter). Le new entry del cast sono invece Rami MalekBilly Magnussen, Lashana Lynch e Ana de Armas.

Vi ricordiamo che la produzione ha assunto Phoebe Waller-Bridge per “ravvivare” lo script di Bond 25 sotto speciale richiesta di Craig, grande fan di Fleabag e Killing Eve, le due serie prodotte e scritte dall’attrice. Era dal 1963 (l’ultima fu Johanna Hardwood con Dr. No e From Russia With Love) che la casa di produzione non assumeva una donna per dare voce ai personaggi del franchise, una scelta oggi più che mai “rilevante”.

In No Time To Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa tecnologia.

Virgin River 2 stagione: quando esce, trama, cast e anticipazioni

Virgin River 2 è l’annunciata seconda stagione della serie Originale Netflix Virgin River basata sui romanzi di Virgin River di Robyn Carr. La prima stagione è stata presentata in anteprima su Netflix il 6 dicembre 2019.  A dicembre 2019, la serie è stata rinnovata per una seconda stagione di 10 episodi.

Virgin River 2: quando esce e dove vederla in streaming

La seconda stagione di Virgin River è attesa per il debutto il 27 novembre 2020, e sarà in esclusiva su Netflix. dunque sarà possibile vedere Virgin River 2 in streaming in tutti i paese dove il servizio è attivo.

La trama e il cast di Virgin River 2

Virgin River segue Melinda “Mel” Monroe, che risponde a una pubblicità per lavorare come infermiera praticante nella remota città californiana di Virgin River pensando che sarà il luogo perfetto per ricominciare da capo e lasciarsi alle spalle i suoi dolorosi ricordi. Ma presto scopre che la vita in una piccola città non è così semplice come si aspettava e che deve imparare a guarire se stessa prima di poter davvero rendere Virgin River la sua casa. “

In Virgin River 2 ritorneranno i protagonisti Alexandra Breckenridge nel ruolo di Melinda “Mel” Monroe, un’infermiera praticante che si è recentemente trasferita a Virgin River; Martin Henderson nei panni di Jack Sheridan, proprietario di un bar di un ristorante locale ed ex Marine degli Stati Uniti che soffre di PTSD; Colin Lawrence nei panni di John “Preacher” Middleton, un caro amico americano di Jack che lavora come chef al Jack’s Bar; Jenny Cooper nel ruolo di Joey Barnes, la sorella maggiore di Melinda; Lauren Hammersley nel ruolo di Charmaine Roberts, amica di Jack con benefici; Annette O’Toole nel ruolo di Hope McCrea, il sindaco di Virgin River e Tim Matheson nel ruolo di Vernon “Doc” Mullins, MD, il medico locale.

Nei ruoli ricorrenti ritroveremo Daniel Gillies nel ruolo di Mark Monroe, il marito defunto di Mel. Benjamin Hollingsworth nei panni di Dan Brady, un collega veterano più giovane che ha prestato servizio nei Marines statunitensi con Jack e sta lottando per riadattarsi alla vita civile. Grayson Gurnsey nei panni di Ricky, un giovane che lavora al Jack’s Bar e che vuole unirsi ai Marines statunitensi. David Cubitt è Calvin, l’uomo che gestisce la fattoria illegale dall’altra parte del Virgin River. Lexa Doig nel ruolo di Paige Lassiter / Michelle Logan, proprietaria di un camion da forno chiamato “Paige’s Bakeaway” e Ian Tracey è Jimmy, il braccio destro di Calvin.

Virgin River 2: trailer della nuova stagione

Le foto della nuova stagione

Gli episodi di Virgin River 2

Episode 2.01 – New Beginnings
Episode 2.02 – Taken by Surprise
Episode 2.03 – The Morning After
Episode 2.04 – Rumer Has It
Episode 2.05 – Can’t Let Go
Episode 2.06 – Out of the Past
Episode 2.07 – Breaking Point
Episode 2.08 – Blindspots
Episode 2.09 – Hazards Ahead
Episode 2.10 – Blown Away

Moon Knight: da Harry Potter arriva il protagonista della serie Marvel?

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Da quando è stato annunciato il debutto su Disney+ della serie Moon Knight, ci sono state numerose speculazioni sulla trama della nuova serie Marvel dedicata a Marc Spector, soprattutto in merito al casting del protagonista. Stiamo infatti parlando di un personaggio che – almeno fisicamente – non rispecchia la tradizionale figura imponente alla Chris Hemsworth che siamo abituati a vedere nei film del MCU; per di più, i problemi mentali che affliggono il personaggio creato da Doug Moench e Don Perlin presumono che l’attore che verrà scelto per interpretarlo sia in grado di sfoggiare una certa dose di eccentricità.

Un nuovo rumor emerso grazie a Full Circle Cinema (via ComicBookMovie), suggerisce che Daniel Radcliffe, noto al grande pubblico per aver interpretato Harry Potter nell’omonima saga cinematografica di successo, sarebbe stato considerato proprio per il ruolo di Marc Spector nella serie. Naturalmente, quello di Radcliffe potrebbe non essere l’unico nome preso in considerazione dai Marvel Studios: se le voci dovessero essere confermate, è innegabile che si tratterebbe di un ruolo assolutamente inedito per l’ex incarnazione del celebre maghetto occhialuto.

Qualche settimana fa era stato Geeks WorldWide a suggerire che i Marvel Studios fossero in cerca di un attore “alla Zac Efron” per il ruolo di Moon Knight, preferibilmente di origini israeliane. Non era la prima volta che il nome di Efron veniva avvicinato ad una produzione Marvel, essendo stato anche in lizza per interpretare Ikaris in Gli Eterni (la scelta è poi ricaduta su Richard Madden), senza contare che la star di High School Musical e Baywatch rientrava perfettamente nelle caratteristiche descritte (ha origini ebraiche). È interessante notare come anche Daniel Radcliffe abbia origini ebraiche: oltre al talento, l’attore britannico ha quindi altre frecce al proprio arco che lo renderebbero idoneo per il ruolo del protagonista nella serie.

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Per quanto riguarda le sue origini nei fumetti, Marc Spector diventa un mercenario per conto di Raoul Bushman in Egitto, e si unisce ad un gruppo formato dal dottor Peter Alraune e da sua figlia Marlene. Durante quella spedizione, nella quale viene ritrovata la statua del dio egiziano Khonshu, Bushman uccide il dr. Alraune e Spector viene lasciato in fin di vita nel deserto. Qui viene raccolto dagli egiziani e portato al cospetto della statua del Dio che gli appare in sogno chiedendogli di diventare il suo missionario sulla Terra.

Robert Pattinson: “Se The Batman andrà male, mi darò ai film a luci rosse”

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Robert Pattinson ha concesso una lunga intervista al Guardian in cui ha confermato di aver iniziato le prove di The Batman, l’attesissimo nuovo film DC dedicato al Crociato di Gotham che sarà diretto da Matt Reeves.

Nel corso dell’intervista Robert Pattinson – che di recente abbiamo visto nelle prime immagini ufficiali di Tenet, il nuovo film di Christopher Nolan – ha rivelato che The Batman è un progetto al quale tiene particolarmente; proprio per questo motivo, l’attore ha ammesso di essere un giudice molto severo nei confronti di se stesso e di non essere ancora soddisfatto della sua interpretazione:

“Non so perché, ma fin da subito ho sentito una forte connessione con questo personaggio”, ha raccontato Pattinson. “Volevo davvero interpretarlo. Questo ruolo ha una potenza che spinge chiunque a sentirsi attratto. È qualcosa di molto complesso da definire.”

L’attore ha spiegato che le prove di The Batman si stanno svolgendo presso il medesimo studio dove l’attore girò Harry Potter e il Calice di Fuoco: “Inizio a ricordarmi cosa significa parlare di un film verso il quale ci sono tante aspettative”, ha dichiarato Pattinson.

In effetti, il film di Matt Reeves segnerà il ritorno di Robert Pattinson ai grandi blockbuster hollywoodiani. Dopo il successo di Twilight, la cui saga cinematografica è terminata nel 2012, la carriera dell’attore è stata costellata per lungo tempo da progetti legati al circuito indipendente americano. Pattinson non nasconde le pressioni che un film come The Batman comporta, ma ironizza su un eventuale piano B nel caso la pellicola non dovesse essere accolta bene dai fan:

“Ogni volta che dici o fai qualcosa, c’è sempre qualcuno pronto ad esclamare: ‘Argh! Idiota!’. La cosa bella è che non ho ancora iniziato a girare questo film! Se dovesse andare male, ripiegherò sulle pellicole a luci rosse… quelle artistiche, ovviamente!”

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Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: Andy Serkis sarà Alfred e Colin Farrell sarebbe in trattative per interpretare Oswald Chesterfield aka Pinguino, Zoe Kravitz (la nuova Catwoman dell’universo DC), Jeffrey Wright (commissario Jim Gordon) e Paul Dano (Enigmista), infine John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard ma c’è ancora mistero sul suo ruolo.

HN Entertainment ha suggerito che le riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche di Batman v Superman: Dawn of Justice, Justice League, Wonder Woman e del sequel Wonder Woman 1984) mentre l’uscita nelle sale è stata già fissata al 25 giugno 2021.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

New Mutants ha l’approvazione della Marvel, in arrivo il nuovo trailer

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Si torna a parlare di New Mutants, il travagliatissimo cinecomic di Josh Boone dedicato ai Nuovi Mutanti, che nel corso della sua storia produttiva è stato soggetto a riprese aggiuntive e a numerosi slittamenti di release. Adesso, però, sembra che il film sia ufficialmente tornato in carreggiata e che un nuovo trailer sia pronto a fare il suo debutto.

Come rivelato dallo stesso Josh Boone in risposta ad un fan su Instagram, il nuovo trailer ufficiale di New Mutants arriverà a gennaio! Quasi sicuramente, con la diffusione online delle nuove immagini del film conosceremo anche la nuova data di uscita della pellicola: le ultime notizie circolate in merito, suggeriscono che il film dovrebbe arrivare al cinema ad aprile 2020.

Sempre a proposito di New Mutants, in una recente intervista con Kevin Smith, l’artista Bill Sienkiewicz – che ha lavorato col fumettista Chris Claremont al film – ha spiegato che il tredicesimo episodio dell’X-Universe ha ricevuto l’approvazione dei Marvel Studios:

“Due giorni fa ho sentito Josh Boone, il regista. Mi ha mandato il nuovo trailer. Ci stanno lavorando già da un po’: è fenomenale! Ho avuto i brividi. Dopo l’accordo Disney/Fox, che non voglio chiamare fusione o altro… sembra che adesso il film abbia l’approvazione della Marvel. E sembra molto più una pellicola Marvel in base a ciò che stanno facendo, ma ci sono comunque tutti i suoi elementi horror. Ciò che ho visto è davvero stellare.”

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Nell’attesa di maggiori informazioni, vi ricordiamo che il film è diretto da Josh Boone, e ha nel cast Anya Taylor-Joy, Maisie Williams, Charlie Heaton, Alice Braga, Henry Zaga, Blu Hunt Jon Hamm.

La trama verterà intorno ad un gruppo di cinque giovani mutanti, i quali scoperte le loro incredibili capacità mentre si trovano confinati in una struttura segreta contro la loro volontà, cercheranno di combattere per sfuggire al luogo e alle colpe del loro passato, salvando sé stessi.

Fonte: ComicBookMovie

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, J.J. Abrams giustifica le critiche al film

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In un recente Q&A tenutosi lo scorso venerdì, J.J. Abrams, regista di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, ha avuto modo di parlare delle critiche negative che il film ha ricevuto in seguito alla sua uscita nelle sale di tutto il mondo. Attualmente, il film detiene un punteggio Rotten Tomatoes pari al 57%, a dimostrazione che anche i fan del franchise si sono divisi in merito al capitolo finale della saga degli Skywalker.

Secondo quanto dichiarato da J.J. Abrams, i fan che hanno detestato Star Wars: L’Ascesa di Skywalker hanno le loro ragioni esattamente come quelli che invece lo hanno amato. Dichiarazioni alquanto sorprendenti, che il regista ha giustificato tirando in ballo la consapevolezza che non si poteva mettere d’accordo tutti i fan della saga in merito ad un finale che avrebbe chiuso un arco narrativo così importante, iniziato ben 42 anni fa.

“Quando abbiamo iniziato a parlare de L’Ascesa di Skywalker” ha spiegato Abrams “sapevamo che qualsiasi decisione avessimo preso – concettuale, narrativa, musicale – avrebbe fatto la gioia di qualcuno e al tempo stesso avrebbe fatto infuriare qualcun’altro. Ecco perché hanno tutti ragione.”

Nel corso del medesimo Q&A, J.J. Abrams ha inoltre negato qualsiasi tipo di attrito tra lui e Rian Johnson, regista de Gli Ultimi Jedi, dichiarando: “Avrei potuto dare una risposta molto più interessante se ci fossero stati dei conflitti. La verità è che quando ho fatto Il Risveglio della Forza e sapevo che un altro regista sarebbe subentrato al mio posto, non potevo essere che grato in merito alla scelta di Rian, un regista e sceneggiatore che ammiro profondamente. Non mi sarei mai aspettato di tornare a dirigere un altro Star Wars, quindi è stato divertente capire cosa fosse successo e continuare un discorso in quella direzione.”

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Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, capitolo conclusivo della nuova trilogia del franchise diretto da J.J. Abrams, arriverà nei cinema a dicembre 2019.

Nel cast Daisy RidleyOscar IsaacJohn BoyegaKelly Marie TranNaomi AckieJoonas Suotamo, Adam Driver, Anthony DanielsBilly Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Billie Lourd e il veterano del franchise Mark Hamill. Tra le new entry c’è Richard E. Grant.

Il ruolo di Leia Organa sarà interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX, usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio VII.”

Fonte: ComicBookMovie

Avengers: Endgame, l’oscura vicenda legata a Captain America nascosta nel film

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Nonostante si sia detto moltissimo, raccontato, sviscerato, mostrato e integrato, Avengers: Endgame continua ad essere uno dei titoli che destano maggiore curiosità nel pubblico, soprattutto perché si tratta di un film estremamente stratificato, che nasconde moltissimi easter eggs, riferimenti, citazioni, cameo e segreti relativi al mondo Marvel.

In particolare, è stato svelato un nuovo dettaglio che era rimasto nascosto fino a questo momento, e si ricollega al viaggio nel tempo di Tony Stark e Steve Rogers agli anni ’70. In quella circostanza, i due eroi avevano visto fallire il loro piano nella New York del 2012, e così decidono di tornare ancora più indietro per recuperare il Tesseract in un altro punto della storia, agli anni ’70, appunto.

Arrivati alla base militare dove era custodito il potente manufatto, i due si camuffano. In particolare, Steve indossa la divisa di un soldato che si chiama Roscoe. Naturalmente non è un nome a caso, ma è un riferimento a  Roscoe Simons, un personaggio dei fumetti Marvel che compare per la prima volta in Captain America and The Falcon n. 177.

La sua storia è tanto significativa quanto drammatica. L’uomo era un grande fan di Captain America, ma nel momento in cui l’eroe si ritira dalla vita pubblica e assume il nome di Nomad, Roscoe decide che il mondo continua ad aver bisogno del suo eroe preferito, e così chiede a Falcon di aiutarlo a diventare lui il nuovo Cap. Falcon si rifiuta, ma Roscoe non si arrende. Si fabbrica un costume e uno scudo e sventa da solo una rapina.

Ammirato dal gesto, Falcon decide di aiutare l’uomo, tuttavia i due vengono rapiti da Teschio Rosso. Il temibile villain crede infatti che si tratti di Steve Reogers, tornato in azione come Cap, ma scoperto il malinteso, si vendica uccidendo brutalmente Roscoe ed esponendo il suo cadavere. Sarà questa vicenda a far tornare Steve ad essere Captain America.

Nell’indossare la divisa di Roscoe in Endgame, Steve ha in qualche modo omaggiato l’eroe comune che lo ha motivato a riprendere il mando di Captain America, nei fumetti.

Ricordiamo che Avengers: Endgame è il film di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo dei Marvel Studios, che con l’avventura diretta da Anthony e Joe Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22 film e 11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza pari.

Per quanto riguarda invece il tenerissimo personaggio del mondo di Star Wars, sappiamo senza dubbio che è un ottimo espediente per Lucasfilm e Disney per vendere milioni di pupazzetti, soprattutto nel periodo che precede il Natale. Inoltre, il personaggio gioca molto con la malinconia e soprattutto con il desiderio dei fan, delusi dagli ultimi film della saga, di riappropriarsi dei propri eroi e personaggi che hanno costruito la nostra memoria collettiva.

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, le statue in marmo

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Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, le statue in marmo

Per celebrare l’uscita nelle sale di Star Wars: L’Ascesa di Skywalkergli scultori italiani Paolo Noto e Fabrizio Lorenzani hanno realizzato due opere ispirate a Rey e Kylo Ren, i personaggi protagonisti del film diretto da J.J. Abrams al cinema il 18 dicembre distribuito da The Walt Disney Company Italia

Dopo l’inaugurazione di lunedì 16, fino al 29 dicembre presso la Galleria Sala Blu di Via del Teatro Pace 3 a Roma, il pubblico potrà ammirare le due sculture che rappresentano gli eroi dell’avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.

Il progetto artistico dei due scultori Paolo Noto e Fabrizio Lorenzani vede protagonisti gli eroi della Saga Star Wars che prendono forma e anima in una dimensione classica, inserendoli di diritto tra le icone di sempre.

Star Wars, la saga concepita dal genio creativo di George Lucas, contiene riferimenti e simboli che rimandano al mito antico, all’archetipo del viaggio dell’eroe, alla contrapposizione di bene e male, incarnato negli eserciti contrapposti del Primo Ordine e della Resistenza e nei personaggi di Luke Skywalker e Darth Vader, i cui eredi sono Rey (Daisy Ridley) e Kylo Ren (Adam Driver).

Utilizzando il linguaggio artistico della scultura statuaria celebrativa, che si rifà ai condottieri dell’antica Roma e ai busti dei patrioti del Risorgimento del colle del Gianicolo, la rappresentazione  nella “pietra eterna” che sfida il tempo, vuole immortalare e  custodire queste figure nella dimensione più epica dell’arte cinematografica, affermandone il ruolo nella cultura contemporanea.

Celebrazione anche dell’arte scultorea che si pratica da secoli nelle botteghe storiche di Carrara, famose per le loro maestranze oltre che per l’accesso al marmo più pregiato al mondo, il progetto è realizzato in occasione dell’uscita del film Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, episodio conclusivo della terza trilogia della saga. Diretto da J.J. Abrams il film sarà nelle sale italiane il 18 Dicembre distribuito da The Walt Disney Company Italia.

Lucasfilm e il regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.

Il cast del film comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian McDiarmid e Billy Dee Williams.

Diretto da J.J. Abrams e prodotto da Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i produttori esecutivi.

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, leggi la recensione

Dane DeHaan: 10 cose che non sai sull’attore

Dane DeHaan: 10 cose che non sai sull’attore

Divenuto celebre per il suo sguardo penetrante, l’attore Dane DeHaan ha negli anni dato prova di grande versatilità partecipando a film di diverso genere e ricoprendo ruoli in grado di portare alla luce le sue qualità. In breve DeHaan si è affermato come uno dei migliori interpreti della sua generazione, favorito anche dalla sua aria da bello e dannato che lo rende erede di alcuni celebri attori di tale categoria.

Ecco 10 cose che non sai su Dane DeHaan.

Dane DeHaan: i suoi film

1. È divenuto celebre con il suo esordio. L’attore debutta al cinema nel 2012 con il film Chronicle, dove ricopre il ruolo del protagonista. Grazie a questa parte, l’attore diventa in breve tempo una star. Negli anni successivi prende così parte a celebri film come Lawless (2012), Lincoln (2012), Come un tuono (2012), Giovani ribelli – Kill Your Darlings (2013), Metallica 3D Through the Never (2013), Devil’s Knot (2013), The Amazing Spider-Man 2 – Il potere di Electro (2014), Life After Beth (2014), Life (2015), Knight of Cups (2015), La cura del benessere (2016), La ragazza dei tulipani (2017), Valerian e la città dei mille pianeti (2017) e The Kid (2019).

2. Ha recitato anche in televisione.  L’attore ottiene una prima popolarità, all’inizio della sua carriera, recitando nella serie In Treatment (2010). Successivamente compare in alcuni episodi della serie True Blood (2011), per poi tornare in televisione con un ruolo di rilievo nella serie ZeroZeroZero (2019) e recitando in La storia di Lisey (2020).

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Dane DeHaan è su Instagram

3. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un proprio profilo, seguito da 728 mila persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere fotografie scattate in momenti di svago, in compagnia di amici o della sua famiglia. Non mancano inoltre foto tratte dal dietro le quinte dei set a cui prende parte, come anche immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.

Dane DeHaan: la vita privata

4. È sposato. Dal 2012 l’attore è sposato con l’attrice americana Anna Wood, conosciuta anni prima e con la quale ha anche recitato nel film Chronicle. I due hanno in seguito avuto una figlia, nata nell’aprile del 2017.

Dane DeHaan e Leonardo DiCaprio

5. Ha una forte somiglianza con il celebre attore. Sin dal suo esordio sul grande schermo, in molti hanno notato la somiglianza dell’attore con Leonardo DiCaprio. DeHaan è stato così indicato come l’erede del celebre premio Oscar, e c’è anche chi ha riscontrato alcune somiglianze tra alcuni film da loro interpretati.

Dane DeHaan in Chronicle

6. Ha vissuto con i suoi colleghi. Per dar vita alla sintonia tra i tre personaggi principali, DeHaan ha vissuto per due settimane a stretto contatto con gli attori Michael B. Jordan Alex Russell, protagonisti con lui del film Chronicle. 

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Dane DeHaan in Spider-Man

7. Ha interpretato un personaggio chiave. In The Amazing Spider-Man 2 – Il potere di Electro, l’attore ricopre il ruolo di Harry Osborn, che diventerà poi il temibile Green Goblin, acerrimo nemico di Spider-Man.

8. Ha ruoli in comune con James Franco. DeHaan è il secondo attore ad interpretare il ruolo di Harry Osborn. Il primo fu James Franco. Casualmente, entrambi gli attori hanno interpretato James Dean in due distinti film sul leggendario interprete.

Dane DeHaan in ZeroZeroZero

9. È tra i protagonisti della serie. L’attore ricopre il ruolo di Chris Lynwood nella serie ZeroZeroZero, ideata da Stefano Sollima e basata sull’omonimo romanzo di Roberto Saviano. La serie sarà trasmessa in Italia a partire dal 14 febbraio 2020.

Dane DeHaan età e altezza

10. Dane DeHaan è nato ad Allentown, in Pennsylvania, Stati Uniti, il 6 febbraio 1986. L’attore è alto complessivamente 173 centimetri.

Fonte: IMDb

Revenant – Redivivo: la vera storia dietro il film con Leonardo DiCaprio

Diretto dal premio Oscar Alejandro Gonzáles Iñarritu, Revenant – Redivivo è un film del 2015 con Leonardo DiCaprio protagonista assoluto. L’opera è in parte basata sul romanzo Revenant – La storia vera di Hugh Glass e della sua vendetta, pubblicato nel 2002. Questo è a sua volta ispirato alla vita del cacciatore di pelli Hugh Glass, vissuto tra il Settecento e l’Ottocento.

Questi è noto per essere sopravvissuto all’attacco di un orso e al conseguente abbandono dei suoi compagni di spedizione, i quali lo credevano in fin di vita. Nel film il personaggio interpretato da DiCaprio, riacquisite le forze, si mette in cammino per raggiungere chi lo ha tradito, in cerca di vendetta per quanto subito.

Nel film la leggenda di Glass viene inevitabilmente arricchita da numerosi elementi romanzati. Ciò è dovuto anche dal fatto di avere poche informazioni concrete sulle gesta del personaggio. Molti tuttavia sono anche i punti nel film che si discostano dalla trama del film. Attraverso una serie di domande proposte di seguito, si potrà scoprire quanto c’è di vero e quanto di romanzato all’interno del film.

Hugh Glass era davvero un cacciatore di pellicce?

Uno dei pochi fatti certi riguardo Hugh Glass era che fosse un cacciatore di pelli. Nel 1823 Glass intraprese una spedizione insieme al generale William Henry (nel film interpretato dall’attore Domhnall Gleeson) e alcuni uomini, con il fine di ottenere una grande carico di pelli. Fu durante questa spedizione che Glass fu attaccato dall’orso che lo ridusse in fin di vita.

Hugh Glass aveva davvero una moglie appartenente alla tribù dei nativi indiani?

Poco si sa della vita di Glass prima del 1823. Il più dei fatti che risalirebbero a prima di quella data sono prevalentemente supposizioni. Tra queste vi è quella del suo matrimonio con una donna appartenente alla tribù dei Pawnee. Secondo alcuni, Glass conobbe la donna dopo essere stato fatto prigioniero presso tale tribù, e da loro avrebbe inoltre acquisito le sue conoscenze del territorio e nella caccia. Tutto ciò tuttavia non ha prove concrete per essere confermato ed è ipotizzabile sia una mera leggenda.

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Hugh Glass è stato realmente attaccato da un orso?

Nonostante non vi siano stati testimoni al momento dell’aggressione, l’attacco dell’orso ai danni di Glass sembra essere un fatto certo. Questo sarebbe accaduto nell’estate del 1823, cinque mesi dopo l’inizio della spedizione intrapresa da Glass. L’uomo, come nel film, sembra avesse seguito le orme di alcuni cuccioli di orso, per poi ritrovarsi davanti al pericoloso animale adulto. Questi gli procurò numerose ferite e ossa rotte, lasciandolo più morto che vivo. I suoi compagni fortunatamente udirono le urla e corsero in suo soccorso, riuscendo ad abbattere l’orso.

Ci sono documenti scritti che attestano l’avvenuta aggressione ai danni di Glass?

Sfortunatamente nessuno documento scritto da Glass, o da qualcuno a lui vicino è stato trovato. Non esiste infatti nessun resoconto dell’attacco dell’orso, né scritto da Glass stesso né da eventuali testimoni oculari. La storia dell’attacco sembra essere apparsa per la prima volta nel 1825 nel diario di un avvocato di Philadelphia in cerca di fama come scrittore. Tale storia si diffuse rapidamente negli Stati Uniti, divenendo argomento principale del poema del 1915 intitolato La canzone di Hugh Glass., di John Neihardt, a cui seguirono poi numerosi libri sull’argomento.

Hugh Glass fu davvero abbandonato dai suoi compagni perché creduto spacciato?

Date le ferite riportate dallo scontro con l’orso, era difficile credere che Glass sarebbe potuto sopravvivere. Per tale motivo il capitano della spedizione assegnò a due uomini il compito di rimanere con Glass finché questi non fosse deceduto, mentre gli altri proseguivano il percorso. L’intenzione era quella di dare a Glass sepoltura cristiana dopo la sua morte. Questi uomini erano John Fitzgerald e Jim Bridger, nel film interpretati da Tom Hardy e Will Poulter. I due rimasero con Glass diversi giorni, ma quando si accorsero che non accennava a voler morire decisero di seppellirlo a metà e abbandonarlo per ricongiungersi con la spedizione.

I due uomini hanno davvero ucciso il figlio di Glass?

Nel film con DiCaprio, l’assassinio del figlio di Glass per mano di John Fitzgerald è motivo scatenante della sete di vendetta del cacciatore di pelli. Tuttavia, questa parte del film è puramente inventata, poiché non ci sono prove dell’esistenza di un figlio di Glass, e ancor meno di un figlio ucciso davanti ai suoi occhi.

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Hugh Glass ha davvero dormito nella carcassa di un animale?

Dormire all’interno della carcassa di un animale è una nota pratica di sopravvivenza, ma non è dato sapere se realmente Glass abbia messo in pratica ciò. Questo dettaglio fa tuttavia parte della leggenda tramandata nel corso dei secoli. Molto più probabile è il suo aver mangiato parti di animali per sopravvivere nella natura selvatica.

Hugh Glass ha davvero soddisfatto la sua sete di vendetta?

Nella leggenda tramandata, Glass riesce realmente a raggiungere i due uomini che lo avevano abbandonato in fin di vita. Tuttavia, anziché porre in atto la sua violenta vendetta come nel film, viene raccontato che Glass perdonò i due. È bene ricordare che questi non uccisero alcun figlio di Glass, pertanto il perdono è piuttosto comprensibile.

Fonte: HistoryVSHollywood

 

Star Wars – L’ascesa di Skywalker: tutte le curiosità da sapere sul film

Arriva nei cinema italiani, a partire dal 18 dicembre, il film Star Wars – L’ascesa di Skywalker. Nono capitolo della saga ideata da George Lucas, il film conclude la storia della famiglia Skywalker, ponendo fine ad una delle più grandi epopee della storia del cinema. Diretto da J. J. Abrams, il film ha nel suo cast gli attori Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Adam Driver, Mark Hamill, Carrie Fisher, Anthony Daniels, Domhall Gleeson, Richard E. Grant, Ian McDiarmid e Billy Dee Williams.

Per essere pronti alla visione del film, ecco alcune curiosità da sapere su Star Wars – L’ascesa di Skywalker.

Il ritorno di Palpatine

PalpatineLa più grande notizia riguardo il film è quella rivelata nell’aprile del 2019, ovvero che nel film sarà nuovamente presente l’imperatore Palpatine, principale villain della trilogia originale.

Il ruolo sarà nuovamente ricoperto dall’attore Ian McDiarmid, che ha fatto la sua comparsa durante la Star Wars Celebration di Chicago. Dopo aver svelato la sua presenza nel trailer, l’attore è infatti salito sul palco confermando la sua presenza nel film, mandando letteralmente in delirio i fan.

Nella scena iniziale in cui Kylo Ren (Adam Driver) cerca Palpatine (Ian McDiarmid), quest’ultimo gli dice che “la Forza è la via per molte abilità che alcuni considerano innaturali”. Questa è esattamente la stessa cosa che Palpatine disse ad Anakin Skywalker in Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith (2005), dove si riferiva a un’antica tecnica Sith usata da Darth Plagueis, che usa la Forza per prolungare la propria vita o quella degli altri, alludendo a come potrebbe aver avuto un ruolo nella resurrezione di Palpetine.

Le curiosità dietro al ritorno di Billy Dee Williams

billy-dee-williams-filmUn altro gradito ritorno all’interno del film è quello dell’attore Billy Dee Williams, che riprenderà il celebre personaggio di Lando Calrissian, già comparso nella trilogia originale della saga. Billy Dee Williams aveva fortemente espresso interesse a riprendere il ruolo per cui è divenuto celebre. Rian Johnson aveva pensato di usarlo in Star Wars – Gli ultimi Jedi (2017), ma in seguito decise che non si adattava bene alla storia. Il 9 luglio 2018, dopo diverse settimane di voci, è stato confermato che Williams sarebbe invece davvero tornato come Lando per il nono film.

Secondo alcune fonti, quando la cosa si concretizzo l’attore era titubante all’idea di recitare nel film, spaventato dalla sua età, ma il regista riuscì a convincerlo a riguardo, rendendo pubblico il suo coinvolgimento nel luglio del 2018.

Le curiosità dietro al ritorno de principessa Leila

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Dopo la tragica notizia della morte di Carrie Fisher, celebre nella saga per il ruolo della principessa Leila, i produttori dovettero gestire tale assenza in vista del capitolo conclusivo della nuova trilogia.

La morte di Carrie Fisher, avvenuta il 27 dicembre 2016, inizialmente provocò la riscrittura di questo film con l’obiettivo di rimuovere del tutto Leia. La Lucasfilm ha chiarito che non avrebbero tentato di ricreare digitalmente la sua performance come hanno fatto (con l’approvazione della Fisher) in Rogue One: A Star Wars Story (2016). Tuttavia, a luglio 2018, J.J. Abrams ha confermato che la Fisher sarebbe apparsa in questo film attraverso filmati inutilizzati di Star Wars – Il risveglio della Forza (2015) e Star Wars – Gli ultimi Jedi (2017), con gli autori e gli editori che hanno escogitato un modo intelligente per riutilizzare quelle scene.

Dunque, si è infine deciso di riutilizzare scene tagliate da Il risveglio della Forze e Gli ultimi Jedi, dove compare il personaggio. Tali scene sono state riadattate per far sì che non si avverta l’assenza del personaggio, impossibile da tagliare fuori dalla trama. Le riprese di Carrie Fisher dei precedenti due film sono state incorporate attraverso il processo di rotoscoping o la rimozione digitale dello sfondo del filmato e la sua sovrapposizione altrove. Gli effetti visivi sono stati anche usati per cambiare il suo abbigliamento.

C-3PO raggiunge un importante record

Con la sua presenza in Star War – L’ascesa di Skywalker, il droide C-3PO sarà l’unico personaggio ad essere apparso in tutti i nove film della saga. Il ruolo è stato ricoperto in ogni occasione dall’attore Anthony Daniels, la cui prima interpretazione del personaggio risale al 1977. Si ritiene inoltre che questa possa essere l’ultima apparizione del droide all’interno della saga, e di conseguenza anche l’ultima per l’attore.

Quando George Lucas inizialmente elaborò i piani per dodici episodi, poi ridusse quel numero a nove, disse che C-3PO e R2-D2 sarebbero stati gli unici personaggi ad apparire in tutti e nove.

Il ritorno di J. J. Abrams in cabina di regia

Star Wars - L'ascesa di Skywalker dietro le quinteDopo aver diretto nel 2015 il film Star Wars – Il risveglio della forza, che ha dato il via alla nuova trilogia, il regista J. J. Abrams non era inizialmente previsto come regista anche del nono capitolo. Tuttavia, dopo l’allontanamento dell’iniziale incaricato, Abrams ha ottenuto nuovamente tale ruolo, divenendo l’unico regista insieme a George Lucas ad aver diretto più di un film della saga di Star Wars.

Per la lavorazione J.J. Abrams ha ripreso diverse idee scartate per il primo film. Oltre ad aver utilizzato diverse scene della Fisher, girate all’epoca del primo capitolo. Tra le varie idee riprese c’è quella dei resti della Morte Nera che possono essere visti immersi nell’acqua. Questa idea è stata originariamente considerata per Star Wars: Episodio VII – The Force Awakens (2015), ed è stata anche descritta come concept art nel libro “The Art of Star Wars: The Force Awakens”.

I fan hanno generalmente ipotizzato che il relitto della Morte Nera distrutto in Il ritorno dello Jedi (1983) visto nei trailer sarebbe stato sulla Foresta della Luna di Endor. Tuttavia, del materiale online apparso sui siti dei Parchi Disney “Star Tours -The Adventure Continues” ha rivelato che la Death Star distrutta si trova in realtà sulla Ocean Moon di Kef Bir, mai menzionato prima nel canone di Star Wars.

Riguardo alla Fisher, inizialmente produttori avevano pianificato un ruolo più importante per Leia prima della morte di Carrie Fisher. Kathleen Kennedy, presidente della Lucasfilm, ha rivelato: “(Carrie) mi ha afferrato e ha detto: “Farò meglio ad essere in prima linea nell’episodio IX!’ Perché Harrison era davanti e al centro nel VII, e Mark è al centro dell’VIII”. Pensava che IX sarebbe stato il suo film. E lo sarebbe stato.” Dopo la sua morte, i membri della famiglia Todd Fisher e Billie Lourd hanno concesso a Disney e Lucasfilm il permesso di usare la la sua immagine sotto forma di filmati inutilizzati.

La proiezione privata

A seguito di una vasta campagna diffusa su Twitter, questo film è stato proiettato privatamente da un malato terminale dell’Hospice Rowan a Waterlooville, Hampshire, il 29 novembre 2019. Su sua richiesta, il nome del paziente non è stato reso pubblico.

La sceneggiatura stava per essere resa pubblica

star-wars-l-ascesa-di-skywalkerNel novembre del 2019 sono stati vissuti attimi di panico nel momento in cui la sceneggiatura è comparsa in vendita su eBay. La cosa, fortunatamente, è stata prontamente segnalata e l’articolo è stato recuperato dai produttori del film, che hanno riacquistato il manoscritto. Successivamente fu rivelato che ad aver perso la sceneggiatura è stato l’attore John Boyega. Pare che gli addetti alla pulizia l’avessero trovata sotto il letto mentre pulivano la sua stanza.

Di ci sono le voci che Rey sente?

Star Wars - L'ascesa di Skywalker curiositàTra le voci Jedi che Rey sente durante la scena “all Jedi” ci sono Darth Vader / Anakin Skywalker (James Earl Jones), Anakin Skywalker (Hayden Christensen), Luminara Unduli (Olivia d’Abo), Ahsoka Tano (Ashley Eckstein), Aayla Secura (Jennifer Hale), Mace Windu (Samuel L. Jackson), il giovane Obi Wan Kenobi (Ewan McGregor), il più vecchio Obi Wan Kenobi (Alec Guinness), Yoda (Frank Oz), Adi Gallia (Angelique Perrin), Kannan Jarus (Freddie Prinze Jr.) e Qui-Gon Jinn (Liam Neeson).

Aveva un titolo di lavorazione diverso

Il regista J. J. Abrams è noto per tenere particolarmente segreta la lavorazione dei suoi film. Per depistare circa potenziali ipotesi sulla trama, Abrams assegnò così al lungometraggio il titolo di lavorazione “Black Diamond”. Successivamente nel giugno del 2018 questo fu cambiato in “trIXie”. Nell’aprile del 2019 viene infine rivelato il reale titolo del film: L’ascesa di Skywalker.

Colin Trevorrow, Simon Kinberg e tanti talenti prima di JJ Abrams

Colin TrevorrowColin Trevorrow doveva originariamente dirigere questo film, ma “scelse di abbandonare” il progetto a causa delle differenze creative tra lui e Lucasfilm. Trevorrow e Derek Connolly, che hanno lavorato insieme a Safety Not Guaranteed (2012), hanno scritto la sceneggiatura iniziale, ma a settembre 2017, JJ Abrams ha sostituito Trevorrow mentre il regista e Chris Terrio si sono uniti ad Abrams per riscriverlo.

Lo sceneggiatore e produttore Simon Kinberg ha scritto la prima trama di questo film, che è stato però abbandonata dopo che le storie dei due film precedenti sono state pesantemente modificate dalle loro prime versioni. Prima che J.J. Abrams fosse stato assunto per un altro film di Star Wars, la regia è stata offerta ancora a Rian Johnson, ma ha declinato l’offerta poiché sentiva di aver bisogno di un periodo di riposo tra Star Wars – Gli ultimi Jedi (2017) e il suo prossimo progetto, Cena con delitto – Knives Out (2019).

Fonte: IMDb

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