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Nova, Strange Academy e Terror Inc. erano in stato avanzato prima dello stop

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Ieri abbiamo appreso la notizia che i Marvel Studios hanno deciso di mettere in pausa tre potenziali show Disney+ e, in base a nuovi dettagli, NovaStrange Academy e Terror Inc. potrebbero essere state un po’ più avanti nello sviluppo rispetto a quanto è stato fatto credere in precedenza. Secondo Deadline, nessuno di questi progetti ha infatti ricevuto il via libera e “potrebbe ancora realizzarsi prima o poi”. Si dice infine che la Marvel abbia “spostato le sue priorità”, forse verso la vociferata serie Academy X.

Lo scooper Daniel Richtman ritiene che questo cambiamento di direzione implichi la necessità di tenersi lontani “finché non vedranno un pilot di cui sono soddisfatti. Vogliono anche concentrarsi su show più economici e di base”. L’affidabile scooper ha anche condiviso ciò che ha sentito su tutti e tre i progetti.

I dettagli su NovaStrange Academy e Terror Inc. 

Nova, la cui regia era stata affidata a Ed Bernero, avrebbe seguito Richard Rider all’indomani della decimazione di Xandar da parte di Thanos – ma anche Sam Alexander avrebbe partecipato. “La storia spingeva Rider a ricostruire i Nova Corps, proprio mentre Annihilus e la sua Onda dell’Annientamento stavano invadendo, minacciando di conquistare l’universo. Rider avrebbe guidato una squadra di compagni Nova, tra cui Sam Alexander e una manciata di personaggi originali ventenni. “Il team dietro lo show aveva puntato su un nome importante come Austin Butler per Rider. Glenn Close e John C. Reilly avrebbero dovuto tornare nei panni dei Guardiani della Galassia.

Per quanto riguarda Strange Academy, il pilot sarebbe stato diretto da Amy Rardin (Echo) e sarebbe stato incentrato su Wong (Benedict Wong) nei panni del preside di una scuola per maghi a New Orleans. Regan Aliyah avrebbe invece interpretato Zelma Stanton. “Lo show sarebbe stato incentrato sui suoi sforzi per formare una nuova generazione di stregoni, tra cui America Chavez (Xochitl Gomez) e Zelma Stanton (Regan Aliyah). È stato descritto come la risposta della Marvel a Harry Potter e Wednesday.

Infine, Terror Inc. avrebbe avuto a bordo Peter Cameron (Carnival Row, WandaVision) per la regia, e sembrava piuttosto fuori dagli schemi. “Come il fumetto da cui è tratta, la serie avrebbe dovuto seguire Terror, un antieroe immortale che acquisisce abilità innestando su di sé gli arti di altri. Era stata pensata come uno spettacolo horror completo per un pubblico maturo”. Si dice che Terror avrebbe dovuto partecipare anche al film Midnight Sons, su cui però non ci sono ancora certezze.

Abbiamo saputo solo di recente che Strange Academy era in lavorazione e che non c’erano notizie certe su Terror Inc. ma il fatto che Nova sia stato accantonato sarà sicuramente accolto con grande disappunto. Per quel che vale, Jeff Sneider di The Hot Mic è sicuro che quest’ultima serie andrà avanti prima o poi, specialmente considerando il suo legame con gli eventi legati a quanto accaduto in Avengers: Infinity War ma si dice incerto riguardo il destino degli altri show.

X-Men: i Marvel Studios starebbero sviluppando una serie live-action su Academy X

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È stato recentemente riportato che i Marvel Studios hanno accantonato (o almeno messo in pausa lo sviluppo) di tre show Disney+ previsti: Nova, Terror Inc. e Strange Academy. Si dice che la Marvel abbia “spostato le sue priorità”, ma si apprende anche che uno dei progetti su cui lo studio potrebbe ora concentrarsi riguarda un tipo di accademia molto diverso. Durante l’episodio di questa settimana di The Hot Mic, Jeff Sneider ha riferito che una fonte gli ha detto che una serie su Academy X è in fase di progettazione.

Nei fumetti, gli studenti dell’Academy X hanno debuttato nelle pagine di New X-Men #23, e sono stati sostanzialmente introdotti come un’altra incarnazione dei Nuovi Mutanti (studenti che alla fine sarebbero entrati nel roster principale). La formazione originale era composta da Anole, Armor, Cuckoo Triplets, Dust, Elixir, Prodigy, Pixie e Rockslide. Si tratta di personaggi piuttosto poco noti, soprattutto per chi non legge i fumetti degli X-Men, ma non è detto che la serie si atterrà a questo gruppo preciso.

Ci sono infatti molti giovani eroi mutanti dei vari fumetti a tema X-Men che potrebbero far parte della squadra. Ad ogni modo, sembra che la Marvel stia pianificando diversi progetti su grande e piccolo schermo per l’imminente “Era Mutante”, quindi uno show in streaming incentrato su studenti adolescenti in formazione avrebbe perfettamente senso. Per quanto riguarda l’elusivo reboot degli X-Men, sembra che la Marvel si stia muovendo dietro le quinte. Non c’è un regista ufficialmente legato al progetto, ma la quantità di voci di casting provenienti da varie fonti affidabili sembra indicare che lo studio stia assemblando in silenzio la sua nuova formazione.

Il possibile cast degli X-Men del MCU

Le voci precedenti hanno affermato che Harris Dickinson (Babygirl, The Iron Claw, Triangle of Sadness) e Jack Champion (Avatar, Scream 6) sono stati presi in considerazione per interpretare Ciclope, con l’ex star di Stranger Things Sadie Sink una probabile scelta per Jean Grey. Abbiamo anche sentito che Ayo Edebiri e DeWanda Wise sono sul radar dello studio per interpretare Tempesta. Si prevede che anche Kitty Pryde e Gambit (ma sarà Channing Tatum?) facciano parte del team.

Più di recente, si vocifera che Hunter Schafer (Cuckoo, Euphoria) sia in lizza per Mystique, e si dice che Julia Butters (The Gray Man, The Fablemans) sia in trattativa per interpretare Pryde. Margaret Qualley (Kind of Kindness, The Substance) invece è stata indicata come possibile Rogue. La scorsa settimana, è stata riportata anche la voce secondo cui Denzel Washington potrebbe interpretare il cattivo, forse Magneto, anche se sembra improbabile dato il suo apparente coinvolgimento in Black Panther 3.

Intanto Michael Lesslie sta attualmente lavorando alla sceneggiatura. Se alcuni degli X-Men faranno il loro debutto nei prossimi film di Avengers (come si vocifera), c’è la possibilità che potremmo avere notizie ufficiali sul casting abbastanza presto. Per quanto riguarda quando potremmo finalmente vedere questo attesissimo reboot degli X-Men, si immagina che il “grande segreto taciuto di Hollywood” sia che il film uscirà 2-3 mesi dopo Avengers: Secret Wars nel 2027.

Daniel Craig risponde all’acquisizione del franchising di James Bond da parte di Amazon

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Daniel Craig risponde alla notizia che il franchise di James Bond ha cambiato mano in termini creativi. In tutti i 25 film di Bond prodotti dalla Eon, la famiglia Broccoli e Michael G. Wilson sono stati i capi creativi del franchise, supervisionando le varie epoche guidate da attori come Sean Connery, Pierce Brosnan e, più recentemente, Craig. Tutta l’attenzione è stata rivolta alla scelta della star che interpreterà il personaggio nel prossimo James Bond 26, ma ora il franchise ha subito un cambiamento molto diverso. La notizia è stata diffusa il 20 febbraio che Amazon MGM Studios ha assunto il completo controllo creativo della serie di spionaggio.

In una dichiarazione condivisa da Variety, Craig ha condiviso le sue opinioni sulla nuova direzione del franchise. Ha soprattutto colto l’occasione per rendere omaggio a Wilson e Barbara Broccoli, condividendo il suo apprezzamento per il loro lavoro e il suo desiderio di collaborare di nuovo con loro in futuro. Ha detto:

Il mio rispetto, la mia ammirazione e il mio amore per Barbara e Michael rimangono costanti e immutati. Auguro a Michael una lunga e rilassante (e meritata) pensione e qualunque impresa Barbara decida di intraprendere, so che sarà spettacolare e spero di poterne far parte.

Cosa significa per la serie di James Bond

James Bond

Craig è andato avanti, ma ha ancora un buon ricordo della serie

Craig ha interpretato per la prima volta il ruolo di James Bond nel 2006 in Casino Royale. Ha partecipato a un totale di cinque film prima di lasciare il franchise nel 2021 in No Time to Die. Tuttavia, anche se sono passati quasi quattro anni da quando ha detto ufficialmente addio al personaggio, Craig rimane ancora strettamente legato all’iconica spia, al punto che gli viene spesso chiesto un parere su chi dovrebbe essere la prossima star di Bond. Dopo aver lavorato così a lungo nel franchise, è logico che voglia esprimere la sua opinione su questo cambiamento epocale.

Secondo il nuovo accordo, Wilson e Broccoli rimangono comproprietari della proprietà di Bond, ma hanno creato una nuova impresa con Amazon MGM che garantisce allo studio la piena proprietà creativa del franchise.

La dichiarazione di Craig non allude ad Amazon, ma si concentra esclusivamente su Wilson e Broccoli. Probabilmente non lo ha fatto per cattiva volontà nei confronti dello studio stesso, ma piuttosto perché l’attore voleva onorare i produttori con cui ha lavorato. Anche se il periodo di Craig nei panni di Bond è stato a volte difficile a causa delle reazioni iniziali al suo casting e delle frustrazioni dietro le quinte, ha comunque lasciato il ruolo in buoni rapporti e senza dubbio ha un’alta considerazione dei creativi con cui ha lavorato. Ciò è particolarmente evidente nella sua affermazione che gli piacerebbe lavorare di nuovo con Wilson e Broccoli.

Angela Bassett “delusa” per l’Oscar mancato per Black Panther 2: “Pensavo di meritarlo”

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Angela Bassett è tornata a riflettere sulla sua delusione per aver perso l’Oscar a favore di Jamie Lee Curtis agli Academy Awards 2023. La star di 9-1-1 era stata nominata nella categoria Miglior attrice in un ruolo non protagonista per il suo lavoro in Black Panther: Wakanda Forever. Tuttavia, la Curtis si è alla fine aggiudicata il premio per Everything Everywhere All at Once. In seguito alla sconfitta, la Bassett è stata interrogata sulla sua reazione dopo la mancata vittoria, e in una nuova intervista ha dichiarato di averla “trovata interessante”.

È interessante che non mi sia permesso di essere delusa per un risultato che pensavo di meritare”, ha detto a Town & Country. “Amo applaudire il successo delle altre persone. Ma in quel momento…”. Ha continuato: “No, ci ho messo del tempo, ho fatto un buon lavoro nel tempo. Non pensavo che fosse un dono. Pensavo che fosse un dato di fatto”. La Bassett aveva precedentemente affrontato la sua reazione agli Oscar anche in un’intervista con Oprah Winfrey.

In quell’occasione ha infatti detto alla conduttrice del talk show: “Penso di averla gestita molto bene, e questa era la mia intenzione: gestirla molto bene. È stata, ovviamente, una grande delusione, e la delusione è umana, quindi sì, ero delusa, e l’ho gestita come un essere umano”. Ad ogni modo, la Bassett ha poi ricevuto un Oscar onorario ai Governor’s Awards del 2024, dedicandolo anche a tutte le attrici nere che hanno aperto la strada nel cinema. Non sarà un premio ricevuto per una specifica interpretazione, ma celebra comunque la sua gloriosa carriera in quel di Hollywood.

Il discorso di Angela Bassett ai Governor’s Awards 2024

Consolatevi sapendo che le vostre interpretazioni hanno dato speranza, offerto una prospettiva diversa e, per altri, solo pura gioia nel momento del bisogno”, ha detto durante il suo discorso di ringraziamento. “Non permettete mai alla paura, alla frustrazione o alla delusione di ostacolare le benedizioni che sono divinamente e meritatamente vostre”. Ha continuato: “Ricordate chi siete e chi i nostri antenati hanno voluto che fossimo. Condivido con orgoglio questo onore con le donne che si alzano quando viene detto loro di stare indietro, che parlano quando vengono messe a tacere, che rimangono determinate quando viene detto loro che sono sconfitte”.

Zero Day, la spiegazione del finale (nel dettaglio)

Zero Day, la spiegazione del finale (nel dettaglio)

Zero Day è finalmente arrivato e qui viene spiegato cosa succede alla fine della miniserie. Zero Day di Netflix è una delle uscite in streaming più attese del 2025, grazie al cast stellare e agli impressionanti creatori che lo rendono incredibilmente degno di nota. Ora che tutti e sei gli episodi di Zero Day sono stati rilasciati, c’è molto da analizzare, con il complicato thriller politico che presenta ogni tipo di colpi di scena. Ecco quindi cosa succede nel finale di Zero Day, quali questioni lasciate in sospeso dalla serie e come Zero Day potrebbe collegarsi alla vita reale.

Zero Day racconta la storia di George Mullen, interpretato da Robert De Niro, un ex presidente costretto a lasciare il pensionamento dopo che un devastante attacco informatico ha destabilizzato l’intero pianeta. Mullen viene messo a capo della Commissione Zero Day grazie alla schiacciante popolarità dell’ex presidente, anche se questa diminuisce man mano che le sue tattiche diventano sempre più autoritarie nel corso della serie. Alla fine di Zero Day, Mullen scopre che i cospiratori di Zero Day sono in realtà funzionari governativi che hanno messo in atto gli attacchi per raggiungere i propri obiettivi, e Mullen li smaschera prima di porre fine alla Commissione Zero Day.

Come è avvenuto l’attacco Zero Day

Zero Day serie tv
/Netflix © 2024

È stato portato a termine tramite le app di Monica Kidder

Quando si sono verificati i primi attacchi Zero Day, si è pensato che fossero di origine russa, con frammenti di codice che facevano riferimento a Euromaidan. Tuttavia, la Zero Day Commission ha poi iniziato a credere che gli attacchi Zero Day fossero il prodotto di un gruppo estremista di sinistra con sede negli Stati Uniti, con i riferimenti russi che non erano altro che depistaggi. A quanto pare, entrambe le piste erano false, e gli attacchi Zero Day erano in realtà il prodotto di alcuni dei più ricchi individui degli Stati Uniti e di alcuni dei più potenti politici del paese.

Monica Kidder è un magnate della tecnologia nel mondo di Zero Day, e l’attacco Zero Day è stato il risultato delle sue app.

Si dice che le app di Kidder siano presenti sull’80% dei telefoni del mondo, con un codice sfruttabile che permetteva loro di hackerare praticamente tutta la tecnologia del mondo e di spegnerla per un minuto. Non è mai stato chiarito come l’app di Kidder sia riuscita a fare tutto questo senza essere notata, dato che Kidder si è suicidata o è stata uccisa mentre era in prigione. Tuttavia, questa vulnerabilità finì per essere incredibilmente pericolosa, causando la morte di molte persone e provocando una massiccia instabilità globale.

Tutti coloro che sono stati coinvolti nell’attacco Zero Day: tutti i cospiratori

Gaby Hoffmann in Zero Day
Cr. JOJO WHILDEN/Netflix © 2024

Nel governo e al di fuori di esso

All’attacco Zero Day sono stati coinvolti tutti i tipi di cospiratori, con George Mullen che ha ammesso verso la fine della serie che la Zero Day Commission non è neanche lontanamente vicina a trovarli tutti. Tuttavia, ce ne sono alcuni principali. All’interno del governo, George Mullen viene informato per la prima volta degli attacchi da sua figlia, Alexandra Mullen. Alexandra spiega che lei e molti altri membri del Congresso erano a conoscenza degli attacchi prima che avvenissero, con Richard Dreyer che diceva loro che l’instabilità avrebbe portato a una nuova era di forza e unità americana.

Nel frattempo, anche diverse figure potenti esterne al governo erano coinvolte. Come già spiegato, sono state le app di Monica Kidder a rendere possibili gli attacchi, permettendole di essere utilizzate per hackerare ogni tipo di tecnologia. Anche il ricco investitore Robert Lyndon ha svolto un ruolo importante, comunicando con i vari cospiratori e persino mettendo in corto circuito il mercato prima degli attacchi per trarre profitto dall’instabilità. Alla fine della serie, George Mullen nomina diversi altri cospiratori minori, con la trama di Zero Day che va ben oltre il cast principale dello show.

Perché George Mullen ha scelto di non insabbiare la cospirazione

Jesse Plemons e Robert De Niro in Zero Day
Cr. JOJO WHILDEN/Netflix © 2024

Ha abbandonato il copione

Alla fine del finale di Zero Day, George Mullen tiene una conferenza stampa, in cui condivide le scoperte della Commissione Zero Day. Sebbene Mullen avesse inizialmente ricevuto il permesso di parlare del ruolo di Kidder e Lyndon nella cospirazione, si discosta dal copione e rivela i nomi dei funzionari governativi coinvolti nella cospirazione. Mullen lo ha fatto per denunciare la corruzione all’interno del governo, ritenendo che i funzionari eletti dovrebbero cercare il bene comune e non nascondersi dalle dure verità. Ispirato dalla decisione di sua figlia di costituirsi, Mullen ha deciso che anche tutti gli altri dovrebbero affrontare la giustizia.

Che cosa è successo a Robert Lyndon?

È fuggito dal Paese?

Il destino di Robert Lyndon è un po’ misterioso alla fine di Zero Day, non si sa esattamente cosa abbia combinato. In una scena, Robert Lyndon è sul suo yacht, mentre continua a nascondere gli attacchi di Zero Day attraverso la comunicazione online. Lì, Lyndon spiega che si sta preparando a fuggire dal paese, portando con sé la sua ricchezza e salpando. Probabilmente è quello che è successo dopo la fine di Zero Day, con Lyndon che ha usato la sua ricchezza per nascondersi dalle conseguenze e iniziare una nuova vita.

Cosa succede dopo la fine di Zero Day

Jesse Plemons in Zero Day
Cr. JOJO WHILDEN/Netflix © 2024

La Commissione Zero Day è finita

Anche se Zero Day termina dopo l’episodio 6, la storia è tutt’altro che finita, poiché il mondo deve ancora riprendersi dall’attacco di Zero Day. Come dice George Mullen nella sua presentazione, la Zero Day Commission sta ufficialmente terminando, il che significa che può tornare in pensione. Tuttavia, afferma anche che il governo è ben lontano dall’aver concluso le indagini sui cospiratori, con i cospiratori nominati che vengono accusati e quelli ancora sconosciuti che sono ancora ricercati.

Inoltre, Mullen spiega anche che è necessario un solido pacchetto di sicurezza informatica per garantire che gli attacchi Zero Day non si ripetano mai più. I tentativi del governo di fermare futuri tentativi di guerra informatica saranno anche una trama importante che continuerà dopo la fine di Zero Day. Dopo tutto, c’è ancora la possibilità di ulteriori attacchi Zero Day dopo i primi due, il che significa che queste vulnerabilità devono essere risolte rapidamente.

Zero Day è possibile nella vita reale?

Lizzy Caplan in Zero Day
Cr. JOJO WHILDEN/Netflix © 2024

La minaccia informatica è reale

L’attacco zero day descritto in Zero Day potrebbe effettivamente verificarsi nella vita reale. Se tutti i sistemi di comunicazione del mondo venissero interrotti anche solo per un minuto, molto probabilmente si avrebbero conseguenze fatali, poiché i sistemi di trasporto e sanitari non sarebbero in grado di funzionare. Sebbene sia improbabile che il metodo di hacking descritto in Zero Day possa essere utilizzato per un attacco di questo tipo, la dipendenza del mondo dalla tecnologia ci rende vulnerabili a queste minacce informatiche. Quindi, anche se alcuni elementi possono essere esagerati, Zero Day funge da monito per un pericolo reale.

Zero Day: la storia vera dietro alla serie tv Netflix con Robert De Niro

Zero Day, con il veterano Robert Di Niro, è disponibile su Netflix da oggi 20 febbraio 2025, dopo mesi di attesa. L’attesissimo thriller di cospirazione racconta la storia di un attacco informatico che causa il caos. Per affrontare gli attacchi informatici, viene chiamato l’ex presidente George Mullen. Da quando sono iniziate le promozioni dello show, c’è una domanda costante sul fatto che lo show sia basato su una storia vera. Ecco uno sguardo alle possibilità.

Zero Day è basato su una storia vera?

No, Zero Day non è basato su una storia vera, ma in passato si sono verificati incidenti simili a quelli della serie, in cui le agenzie governative sono state minacciate da attacchi alla sicurezza informatica. Ecco uno sguardo ad alcuni di questi eventi.

L’attacco informatico a SolarWinds

Zero Day serie tv
/Netflix © 2024

Il software Orion di SolarWinds è stato oggetto di un sofisticato attacco alla catena di fornitura che ha compromesso il Dipartimento dell’Energia e altre agenzie federali nel dicembre 2020. A causa di questa violazione, gli aggressori hanno avuto accesso alle comunicazioni interne e ai dati sensibili. Il governo degli Stati Uniti ha quindi attribuito questo attacco alle minacce informatiche sponsorizzate dallo stato dalla Russia.

Attacco ransomware alla Colonial Pipeline

La Colonial Pipeline, uno dei principali operatori nel settore dei carburanti, è stata vittima di un attacco ransomware nel maggio 2021. Gli autori dell’attacco sono stati identificati come il gruppo di criminali informatici DarkSide. L’obiettivo dell’attacco era un’azienda privata, ma le ripercussioni dell’attacco si sono fatte sentire in tutto il paese, poiché molte attività hanno dovuto essere temporaneamente chiuse a causa della carenza di carburante.

Un altro punto della trama della storia è l’attuale governo che chiede aiuto a un ex presidente degli Stati Uniti. Ci sono molti casi in cui le amministrazioni in carica hanno chiesto aiuto agli ex presidenti. Ecco alcuni di questi eventi.

Nel mondo del secondo dopoguerra, il presidente Harry Truman chiese aiuto al presidente Hoover che aveva lasciato l’incarico nel 1933.

Durante la crisi dei missili di Cuba del 1962, il presidente John F. Kennedy chiese aiuto al presidente Dwight D. Eisenhower per ottenere informazioni sulla strategia militare.

Più recentemente, durante la pandemia di Covid-19, il presidente Joe Biden ha chiesto aiuto al presidente Obama, in particolare come qualcuno che avrebbe incoraggiato le persone a vaccinarsi.

Anche se gli eventi potrebbero non essere direttamente collegati alla trama dello show, sappiamo che i registi sono individui astuti e un seme di ispirazione tratto da eventi reali potrebbe essere stato l’innesco necessario per creare questa serie.

George Mullen di “Zero Day” è basato su una persona reale?

Robert De Niro serie Netflix Zero Day
Cr. JOJO WHILDEN/Netflix © 2024

Il personaggio di George Mullen interpretato da Robert De Niro non è basato su una persona reale. Il personaggio è stato creato per creare una storia incredibile in cui una persona con la memoria che sta svanendo si trova ad affrontare una crisi nazionale. Anche se il personaggio potrebbe non essere basato su una persona reale, ci sono sicuramente alcune ispirazioni che i creatori potrebbero aver trovato durante la creazione del personaggio.

Recentemente, la memoria dell’ormai ex presidente degli Stati Uniti Joe Biden è stata un importante argomento di discussione durante la campagna elettorale. Biden è stato osservato avere una scarsa memoria in molte occasioni in eventi pubblici. Mentre Biden ha negato le accuse, ci sono state molte segnalazioni che la sua memoria fosse confusa.

Un altro aspetto del personaggio che è centrale nella trama dello show è un ex presidente consultato per una questione di importanza nazionale. Questo è successo in molte occasioni. In materia di sicurezza nazionale durante la crisi dei missili cubani del 1962, l’allora presidente John F. Kennedy fece appello all’esperienza militare e strategica del presidente Dwight D. Eisenhower per affrontare l’evento.

Nel recente scoppio della pandemia di COVID-19, il presidente Biden ha chiesto aiuto al presidente Obama, che si è affrettato ad aiutare l’amministrazione Biden nel suo programma di vaccinazione.

Gli autori dello show hanno realizzato un brillante thriller di cospirazione e la maggior parte è finzione, ma come si suol dire, nulla in questo mondo è originale, e gli eventi di cui sopra potrebbero averli ispirati.

The Miracle Club: dal cast alla storia vera, tutte le curiosità sul film

The Miracle Club è stato un progetto che ha appassionato lo sceneggiatore Jimmy Smallhorne per tutta la vita. Egli ha infatti trascorso circa due decenni a cercare di realizzare il film, nato con il titolo Pushers Needed nel 1999. Il progetto è passato alla HBO nel 2005, con Smallhorne alla regia e all’epoca egli reclutò Maggie Smith, Kathy Bates, Joan Allen, Claire Danes e Brenda Blethyn per i ruoli principali. Sebbene il film non sia mai andato avanti con la HBO e il cast originale, il produttore Joshua D. Maurer non ha mai perso le speranze e ha continuato a cercare finanziamenti.

Alla fine, dopo una significativa riscrittura da parte di Maurer e dello sceneggiatore Timothy PragerThe Miracle Club è stato preso e finanziato da Lionsgate UK e Embankment Films. Sebbene la pandemia COVID-19 abbia ritardato la produzione, la sceneggiatura rielaborata era abbastanza forte da attirare nuovamente i membri del cast originale Smith e Bates nel progetto quasi 20 anni dopo il loro primo legame. Nel frattempo, il regista Thaddeus O’Sullivan – autore di Niente di personale Un perfetto criminale – è stato assunto per dirigere il film.

Ha così preso vita un racconto appassionante su tre donne intente a realizzare un sogno comune, che nel perseguirlo riscoprono non solo la loro amicizia ma anche il senso delle loro esistenze. Si tratta di un film da non perdere, emozionante, divertente e carico di un contagioso senso di speranza. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a The Miracle Club. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attrici e ad altre curiosità ancora. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Miracle Club cast

La trama di The Miracle Club

Ambientato nel 1967, The Miracle Club racconta la storia di tre donne, Chrissie, Eileen e Lily, che hanno un sogno comune nel cassetto: andare a Lourdes. Le tre sperano inoltre che durante la loro visita nel luogo sacro possano assistere a un miracolo. Quando Chrissie, Eileen e Lily riescono a vincere un viaggio che ha per meta proprio la cittadina francese, partono con grande entusiasmo. Una volta giunte a Lourdes, si imbattono però in una inaspettata sorpresa: la figlia di una di loro si aggiunge inaspettatamente al viaggio. La giovane new entry non solo complica le cose, ma porta a galla diversi conflitti e traumi fino ad allora rimasti sopiti.

Il cast del film

Ad interpretare le tre protagoniste, Chrissie, Eileen e Lily vi sono rispettivamente le attrici Laura Linney, Kathy Bates e Maggie Smith. I media irlandesi hanno leggermente criticato il fatto che due delle protagoniste (Maggie Smith e Kathy Bates), che interpretano qui donne irlandesi, non sia in realtà irlandesi (la Smith è scozzese e la Bates americana). Anche Laura Linney è americana, ma l’accento del suo personaggio viene spiegato nella storia. Nel ruolo di Dolly Dunne, figlia di Eileen, vi è invece l’attrice Agnes O’Casey, mentre Mark McKenna è suo marito George Hennessy. L’attore Stephen Rea, invece, interpreta Frank Dunne, marito di Eileen.

Kathy Bates e Stephen Rea avevano 74 e 77 anni durante le riprese, ma nel film sono genitori di sei bambini che sembrano avere un’età compresa tra i 10 e i 21 anni. Si tratta in realtà di un residuo di quando i produttori tentarono di realizzare il film quasi vent’anni fa. Quando il progetto è stato finalmente concretizzato, piuttosto che rifare le parti con attori più giovani, i produttori hanno mantenuto le loro scelte originali del 2005, ma gli attori sono stati pesantemente truccati perché sembrassero molto più giovani di quanto sono in realtà.

The Miracle Club location

Le location dove è stato girato il film

Le riprese del film si sono svolte in varie località, a partire da Dublino, capitale dell’Irlanda, dove le tre protagoniste vivono e da dove ha inizio il loro viaggio. The Miracle Club è poi stato girato anche a Wicklow, sempre in Irlanda, e presso la Ardmore Film Factory, dove sono stati ricreati alcuni luoghi iconici, tra cui la famosissima Grotta di Lourdes. Per quest’ultima ambientazione, dunque, la produzione non si è recata alla vera grotta, dove sarebbe stato difficile se non impossibile ottenere i permessi per le riprese, optando dunque per una sua ricostruzione in studio.

The Miracle Club è basato su una storia vera?

È facile chiedersi se il film sia basato su una storia vera o se sia stato inventato di sana pianta. La risposta è una via di mezzo tra le due cose, in quanto lo sceneggiatore Jimmy Smallhorne, cresciuto in una pittoresca cittadina irlandese, ha riproposto nel film il contesto storico in cui è cresciuto, ovvero quello dell’Irlanda degli anni Sessanta. “Il film si basa sui ricordi della famiglia di Smallhorne e della sua crescita in una piccola città dell’Irlanda, ma l’enfasi è chiaramente sulle donne di quella famiglia”, viene riportato da Deadline. Le tre protagoniste, però, non sono realmente esistite.

Smallhorne ha poi dichiarato al Pat Kenny Show Podcast che: “La prima metà di questo film è avvenuta quando avevo 8 anni, sono uscito da scuola e ho visto una madre che penzolava da uno sgabello, appendendo la carta da parati con un paio di mutandine in testa per proteggersi dal soffitto appena dipinto. Ho guardato questa donna e ho detto: “Questa donna è una star”. E tutte le donne della strada di Ballyfermont erano così. E in quel momento ho pensato: questo è un grande film“. Il film è dunque “un omaggio alle resilienti e realmente esistite donne di una generazione della classe operaia che sostenevano famiglie numerose”.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di The Miracle Club grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes, Tim Vision e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 20 febbraio alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Harry Potter e il Principe Mezzosangue: dal cast alle location, le curiosità sul film

Con l’arrivo nelle sale di tutto il mondo del film Harry Potter e la pietra filosofale prese vita una delle saghe fantasy più celebri e dal maggior successo di sempre. È il 2001 quando gli spettatori vengono condotti alla scoperta di Hogwarts e del magico mondo dei maghi. Un mondo nato dalla penna di J. K. Rowling e che ha negli anni conquistato sempre più fan in ogni parte del mondo per le sue tematiche legate alla crescita, all’amicizia e al coraggio. Nel 2009 il viaggio prosegue con Harry Potter e il Principe Mezzosangue (qui la recensione), nuovamente diretto da David Yates e basato come sempre sull’omonimo romanzo.

Con questo nuovo capitolo la fine si fa sentire sempre più vicina. Il ritorno di Voldemort è ormai fatto noto e accettato, e mai come ora il mondo dei maghi sembra continuamente posto sotto il peso di una terribile minaccia. Per dar vita a questa nuova cupa atmosfera, gli autori si sono sbizzarriti nell’immaginare nuovi scenari, personaggi e situazioni, portando il film ad un budget complessivo di circa 250 milioni di dollari. Questo ha fatto del sesto capitolo l’ottavo film più costoso della storia del cinema. Il film è stato poi particolarmente atteso per via di una serie di già anticipati e temuti risvolti narrativi.

Una volta arrivato in sala, il film si è confermato come un grande successo, arrivando ad un incasso complessivo a livello mondiale di circa 934 milioni di dollari, eguagliando così il risultato dei precedenti capitoli della saga. Ciò spinse ovviamente i produttori a proseguire nella costruzione della saga, preparando da subito i sequel conclusivi. Prima di vedere questi come anche questo sesto capitolo, però, può essere utile approfondire quest’ultimo scoprendo tutte le principali curiosità ad esso legate. Dalla trama al cast e fino alle location, proseguendo nella lettura sarà possibile ritrovare tutto ciò.

LEGGI ANCHE: Harry Potter e il principe mezzosangue, la spiegazione del finale

Harry Potter e il Principe Mezzosangue film
Michael Gambon e Daniel Radcliffe in Harry Potter e il principe mezzosangue © 2009 – Warner Bros. All rights reserved.

La trama di Harry Potter e il Principe Mezzosangue

In Harry Potter e il Principe Mezzosangue Voldemort allunga la sua ombra minacciosa sia sul mondo dei Babbani che su quello dei maghi e Hogwarts non è più un posto sicuro e accogliente come in passato. Harry sospetta che i pericoli minaccino anche la scuola, ma Silente concentra la sua attenzione nel prepararlo alla battaglia finale, che sa essere inevitabile. I due insieme cercano di penetrare nelle difese di Voldemort ed allora Silente chiama il vecchio amico e collega Horace Lumacorno, le cui competenze considera fondamentali. Insieme a questi, l’anziano preside istruirà Harry circa l’esistenza degli horcrux, oggetti maledetti contenenti frammenti dell’anima di Voldemort. Solo dopo aver trovato e distrutto questi sarà possibile sconfiggere il Signore Oscuro.

Nel frattempo, gli studenti subiscono gli attacchi di un avversario molto particolare: gli ormoni adolescenziali. Harry è sempre più attratto da Ginny, mentre Lavender Brown sembra aver deciso che Ron è il tipo giusto per lei, scatenando la gelosia di Hermione soffre di gelosia. L’amore sembra dunque nell’aria, ma dovrà ben presto lasciare spazio alla tragedia. Il ritrovamento di un misterioso diario informerà infatti Harry dell’esistenza di un Principe Mezzosangue, la cui natura è quantomai ambigua. Mentre cerca di scoprire di più a riguardo, nell’ombra c’è chi cova un tradimento sofferto quanto necessario affinché il male prenda il sopravvento. Un sacrificio dopo il quale Hogwarts non sarà mai più la stessa.

Il cast del film

Protagonista del film è nuovamente l’attore Daniel Radcliffe, che ricopre ancora una volta con grande successo il ruolo di Harry Potter. Egli ha in seguito rivelato di considerare questo sesto film come il suo meno preferito della saga. In particolare, Radcliffe ha affermato di non gradire la sua interpretazione, rovinata anche a causa del difficile periodo vissuto in quel momento. Accanto a lui si ritrovano poi Rupert Grint nei panni di Ron Weasley, ed Emma Watson in quelli di Hermione Granger. Quest’ultima rivelò di aver considerato di rinunciare al suo personaggio, decidendo però di continuare ad interpretarlo poiché il suo abbandono sarebbe stato un danno per l’intera saga.

Michael Gambon, invece, riprende nuovamente il ruolo del preside Albus Silente, qui chiamato ad essere particolarmente centrale nella vicenda. Tra i più celebri personaggi della saga, Severus Piton è interpretato dal grande Alan Rickman, mentre Tom Felton torna nei panni di Draco Malfoy, e  Maggie Smith in quelli della professoressa McGranitt. L’attrice, nonostante combattesse in quel periodo contro un tumore al seno, insistette per poter portare a termine le proprie riprese. Robbie Coltrane, invece, è l’interprete del fidato Hagrid. Evanna Lynch riprende i panni della stravagante Luna Lovegood, mentre il premio Oscar Jim Broadbent ricopre l’importante ruolo del professor Horace Lumacorno.

Harry Potter e il Principe Mezzosangue cast
Rupert Grint, Daniel Radcliffe e Emma Watson in Harry Potter e il principe mezzosangue © 2009 – Warner Bros. All rights reserved.

Lord Voldemort è interpretato dal grande attore Ralph Fiennes. Questi lavorò molto per costruire il carattere del personaggio, arrivando anche a stabilire una serie di personali cambiamenti. Egli richiese infatti che i suoi occhi venissero lasciati al naturale, e non tramutati dunque in quelli simili ad un serpente. Ciò gli permetteva di poter comunicare la follia del personaggio anche tramite il proprio vero sguardo. Dalla parte dei cattivi si ritrovano anche Helena Bonham Carter nei panni di Bellatrix Lestrange. Il giovane Hero Fiennes-Tiffin, nipote di Ralph, interpreta qui i panni del giovane Tom Riddle, anni prima che questi assumesse il nome di Lord Voldemort. Questi venne scelto per la somiglianza con lo zio, ma la loro parentela non fu determinante per tale scelta.

Le location del film

Le riprese di Harry Potter e il Principe Mezzosangue hanno avuto ufficialmente inizio il 17 settembre 2007 presso Lacock Abbey. Tra i luoghi più iconici del film spicca il Millenium Bridge, il famoso ponte londinese che viene distrutto da Lord Voldemort nelle sequenze iniziali. La scena in cui Harry Potter e il signor Weasley accedono al Ministero della Magia attraverso una cabina telefonica è stata invece girata nei pressi della Great Scotland Yard. Le riprese ambientate nella scuola di magia di Hogwarts, come nei capitoli precedenti, sono invece state effettuate tra Alnwick Castle, situato nel nord dell’Inghilterra, la Cattedrale di Gloucester e quella di Durham.

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Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

Per gli appassionati del film è possibile fruire di questo grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Harry Potter e il Principe Mezzosangue è infatti disponibile nel catalogo di Netflix, Now, Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 20 febbraio alle ore 21:20 su Italia 1.

Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere – stagione 1: la spiegazione del finale della serie MCU

Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere (Your Friendly Neighborhood Spider-Man) – stagione 1 è giunta agli episodi finali. Gli ultimi due episodi del nuovo show della Marvel aiutano a chiudere l’intera stagione in modi davvero sorprendenti. Tuttavia, il finale preannuncia anche un futuro entusiasmante non solo per il protagonista, ma anche per molti dei suoi amici e nemici.

Nella precedente serie di episodi di Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere (Your Friendly Neighborhood Spider-Man), Peter Parker ha affrontato lo Scorpione di Mac Gargan, che ha quasi ucciso il nostro eroe, minando la sua fiducia fino al midollo. Mentre Norman Osborn voleva che il Wallcrawler smettesse di trattenersi e pretendesse rispetto con il suo grande potere, Parker alla fine decise che avrebbe determinato ciò che era meglio per Spider-Man, una decisione simbolicamente dimostrata quando Peter ottenne finalmente il suo classico costume rosso e blu. Con questo in mente, ecco il nostro riassunto e la conclusione degli episodi 9 e 10 di Your Friendly Neighborhood Spider-Man.

Riassunto degli episodi 9 e 10 di Your Friendly Neighborhood Spider-Man

“Eroe o minaccia” e “Se questo è il mio destino…”

  • All’inizio degli episodi 9 e 10 di Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere, Norman fa visita a Otto, ora incarcerato per aver violato gli Accordi di Sokovia.
  • Norman gongola per aver mandato Ross e Stark a cercare Otto, avendo appena concluso un accordo per impossessarsi di tutta la tecnologia di Octavius, spingendo Otto a giurare vendetta.
  • La banda della 110esima ha intenzione di razziare la tecnologia di Otto prima che possa essere sequestrata.
  • Spider-Man salva Nico dall’essere investito da un camion, indossando il suo nuovissimo costume rosso e blu di Spider-Man.
  • Spider-Man rimane intrappolato tra la 110esima e gli Scorpion. Gargan ora indossa un casco e ha ustioni sul costume.
  • Spider-Man combatte Scorpion, mentre Lonnie osserva Big Donovan fuggire dalla 110esima dopo che Gargan lo ha quasi ucciso.
  • Lonnie è nel camion quando alcune delle sostanze chimiche si rovesciano (Diox-3), conferendogli una forza sovrumana e una pelle resistente che usa per aiutare Spider-Man a combattere Scorpion.
  • Spider-Man smette di trattenersi come voleva Norman e quasi uccide Scorpion, ma Lonnie lo ferma prima che si spinga troppo oltre.
  • Nico e Peter fanno pace, promettendosi di non avere più segreti (ma Nico nasconde ancora un segreto sul suo amuleto).
  • Norman sta testando il sangue di Spider-Man su vari animali, il che implica che vuole creare altri Spider-Man.
  • All’inizio dell’episodio 10 di Your Friendly Neighborhood Spider-Man, Peter riesce a malapena a presentare il suo diorama, perché stava fermando dei ladri di auto.
  • Norman si incontra con gli stagisti della Oscorp per confermare che tutti i loro progetti sono stati collegati al Progetto Monolith, creando un portale spaziale per viaggi più veloci della luce e trasferimenti istantanei.
  • Norman crede che i Vendicatori non siano sufficienti per far sì che l’umanità diventi la specie dominante, per essere venerati come coloro che un tempo consideravano dei, da qui il portale.
  • Il Dottor Strange arriva per fermare Norman e il suo pericoloso progetto, confermando al contempo a Peter che non è mai stato alla Midtown High.
  • Norman attiva comunque il portale, solo per far emergere lo stesso mostro simbionte della prima puntata della serie, e un ragno soggetto di prova scappa durante la lotta che ne risulta con Spider-Man e Strange.
  • L’uso della Gemma del Tempo da parte di Doctor Strange carica il portale e lui torna troppo indietro nel tempo, al giorno in cui Peter Parker è stato morso dal ragno che si scopre provenire dal futuro e possedere il sangue di Spider-Man, creando così un grande paradosso temporale su come Spider-Man abbia ottenuto i suoi poteri in primo luogo.
  • Sebbene Spider-Man e Strange distruggano il portale, un po’ di simbionte si intrufola e viene poi trovato da Norman.
  • In seguito, la Oscorp è sotto tiro e Peter non è sicuro di potersi fidare di Norman o se debba continuare a lavorare con lui.
  • Nico suggerisce a Harry di avviare un’azienda per Peter e i suoi amici. Harry accetta e fonda la Worldwide Engineering Brigade.
  • Spider-Man e Doctor Strange si incontrano, confermando l’uso importante del viaggio nel tempo e come le vite sono state alterate, pur concordando sul fatto che sono sulla strada che devono percorrere, mentre Uatu l’Osservatore osserva Strange che dice a Spider-Man che è pronto per essere un eroe.
  • Amadeus Cho apparentemente rifiuta l’invito di Harry al WEB.
  • Si scopre che Jean è Finesse, essendo stata sotto copertura alla Oscorp a lavorare con Daredevil.
  • Lonnie abbandona la sua giacca Letterman e le sue mani iniziano a ingrigire, un effetto collaterale delle sostanze chimiche che gli hanno dato i suoi poteri.
  • Nico usa il suo amuleto magico per parlare con sua madre.
  • Il futuro di Otto come Doc Ock è incerto, nonostante sia ancora dietro le sbarre.
  • Zia May va a trovare Richard, il padre di Peter, in prigione, mentre Spider-Man dice che risolverà qualsiasi cosa gli capiti.

Il tuo amichevole Spider-Man di quartiere Spiegazione del grande loop temporale

Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere
Il Vostro Amichevole Spider-Man di quartiere – Frame dalla serie, Cortesia di Disney+

Cos’è nato prima, l’uomo ragno o Spider-Man?

Con questo Spider-Man che esiste in una linea temporale alternativa dell’MCU, sembra che Il tuo amico Spider-Man stia approfittando appieno di questa libertà in più quando si tratta delle origini di Peter Parker e della provenienza dei suoi poteri. Nell’episodio di apertura, il ragno che ha morso Spider-Man è uscito da un portale durante la battaglia del Dottor Strange con un mostro alieno simbionte che ha causato molti danni alla Midtown High. Questa battaglia ha aperto una nuova strada per Peter Parker, che ha trovato nuovi amici, una nuova scuola e persino un nuovo mentore, Norman Osborn al posto di Tony Stark.

Tuttavia, è stato ora rivelato che Strange, il simbionte e il ragno provengono tutti dal futuro, grazie all’episodio 10 di Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere (Your Friendly Neighborhood Spider-Man). Allo stesso modo, il ragno in questione era stato testato usando il sangue dello stesso Spider-Man grazie agli esperimenti segreti di Norman Osborn per cercare di replicare i poteri del Ragno in altri esemplari. Di conseguenza, il risultato finale è un paradosso sconvolgente in cui il ragno che ha dato a Spider-Man i suoi poteri in questa linea temporale alternativa dell’MCU era speciale solo grazie al sangue di Spider-Man proveniente dal futuro (quindi cosa è successo prima?)

La spiegazione del colpo di scena finale della prima stagione Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere

Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere
Il Vostro Amichevole Spider-Man di quartiere – Frame dalla serie, Cortesia di Disney+

Richard Parker è vivo

L‘altro grande shock è che il padre di Peter Parker, Richard, è ancora vivo, anche se è in carcere. Inoltre, non si sa se Peter sa di suo padre o se zia May ha tenuto segreta la sua esistenza. In ogni caso, questo sarà probabilmente un punto piuttosto importante della trama nella seconda stagione di Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere (Your Friendly Neighborhood Spider-Man) e oltre.

Nei film Amazing Spider-Man della Sony, con Andrew Garfield nel ruolo di Peter Parker, Richard Parker lavorava per Oscorp e la sua morte era stata inscenata. Anche se avrebbe rivelato la sua esistenza a suo figlio alla fine di Amazing Spider-Man 2, questa sequenza è stata alla fine tagliata, ma avrebbe probabilmente avuto un ruolo importante nell’annullato Amazing Spider-Man 3 se la Sony non avesse deciso di lavorare con la Marvel Studios e di corrompere un nuovo Webslinger interpretato da Tom Holland per l’MCU. Detto questo, Richard Parker, introdotto nel finale di Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere, avrà probabilmente origini diverse.

Il finale di Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere ha diverse anticipazioni sul futuro

Il Vostro Amichevole Spider-Man di quartiere – Frame dalla serie, Cortesia di Disney+

Cosa succederà agli amici e ai nemici di Spider-Man?

Alla fine di Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere, Spider-Man è diventato sicuramente un vero e proprio eroe. A tal fine, è piuttosto interessante vedere Uatu l’Osservatore che osserva segretamente Peter Parker, una conferma visiva che Spider-Man ha raggiunto un traguardo importante entro la fine della stagione, diventando il supereroe che è destinato a essere in futuro. Allo stesso modo, anche la formazione da parte di Harry Osborn della Worldwide Engineering Brigade, vista per la prima volta al Disneyland’s Avengers Campus, è piuttosto emozionante, in quanto fornisce a Peter una nuova compagnia con cui lavorare oltre alla Oscorp nelle stagioni future.

È anche bello vedere confermato che Jean è Finesse con le rivelazioni che stava lavorando sotto copertura per Daredevil, così come i segreti magici di Nico che vengono svelati. Allo stesso modo, sembra che il futuro di Lonnie nei panni di Tombstone sia quasi certo dopo la sua esposizione al Diox-3, e Norman che trova un pezzo di sostanza viscida di simbionte mentre Otto Octavius pianifica la sua vendetta nei panni di Doc Ock dovrebbe essere un eccitante arco narrativo dei cattivi. In questo senso, è molto chiaro che la prima stagione di Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere è solo l’inizio.

J. Edgar, la storia vera dietro il film con Leonardo DiCaprio

J. Edgar, la storia vera dietro il film con Leonardo DiCaprio

J. Edgar (qui la recensione) è il biopic che nel 2011 il regista Clint Eastwood ha realizzato sul potente e famigerato J. Edgar Hoover, ex capo del Federal Bureau of Investigation (FBI), interrpetato nel film da Leonardo DiCaprio. Il film segue l’ascesa di Hoover (1895-1972), da funzionario minore a capo dell’agenzia di polizia più potente d’America, con un grande potere personale. Il film – scritto da e interpretato anche da Armie Hammer, Naomi Watts e Judi Dench – ha ovviamente ricevuto pareri contrastanti, in particolare riguardo il ritratto fornito di Hoover e il rapporto con la vera storia di cui si narra. Storia che approfondiamo proprio in questo articolo.

La vera storia dietro J. Edgar

Il film si apre con Hoover che svolge un ruolo importante nella cosiddetta Paura Rossa (1919). All’indomani della Rivoluzione russa, in America si diffuse infatti la paura del comunismo. In effetti, negli Stati Uniti erano attivi esponenti dell’estrema sinistra e il film ne descrive accuratamente le macchinazioni. Il ruolo di Hoover nei cosiddetti Palmer Raid, quando comunisti e simpatizzanti di sinistra furono arrestati e deportati, è mostrato con grande precisione. Tuttavia, il film mostra il personaggio come responsabile di questa operazione. In realtà, Hoover stava solo seguendo le indicazioni del suo mentore, il procuratore generale A. Mitchell Palmer.

Il comunismo era quasi un’ossessione per Hoover, che credeva davvero che l’America e il suo stile di vita fossero minacciati dai “rossi”, che erano sotto la direzione dell’Unione Sovietica. Egli vedeva il comunismo come una malattia e riteneva di doverlo combattere costantemente. Il film mostra quindi Hoover come ispirato dal desiderio di salvare il mondo libero dalla “minaccia rossa” e questo è corretto rispetto alla storia vera. Nella sceneggiatura, il capo dell’FBI viene quindi mostrato come corrotto dalla sua irriducibile opposizione al comunismo, e questa è una delle ragioni per cui si impegna in comportamenti non etici e illegali.

È indubbio che Hoover fosse un nemico implacabile del comunismo e del socialismo. Il film però non coglie il fatto che egli utilizzò la paura del comunismo per i suoi scopi. Fu infatti in grado di manipolare la paura diffusa dei “rossi” per favorire la sua carriera e le sue ambizioni. Hoover accusava abitualmente di comunismo coloro che non gli piacevano o che vedeva come una minaccia alla sua posizione. Spesso affermava che senatori, avversari politici, giudici, sostenitori delle libertà civili e giornalisti erano comunisti, in modo da poter imporre la sua volontà su di loro o ottenere qualche vantaggio. Il film tende a mostrare Hoover come un patriota fuorviato, ma in realtà era un operatore machiavellico che usava la paura del comunismo per assicurarsi il potere negli Stati Uniti.

Leonardo DiCaprio è Edgar Hoover in J. Edgar
Leonardo DiCaprio è Edgar Hoover in J. Edgar. Foto di Keith Bernstein – © 2011 Warner Bros. Entertainment Inc. – All Rights Reserved

J. Edgar Hoover e l’FBI

Hoover fu nominato direttore dell’FBI nel 1924. Viene mostrato come un innovatore e come qualcuno in grado di utilizzare le più recenti tecniche organizzative per arrestare i criminali. Era davvero un “genio dell’organizzazione”, e questo viene mostrato nel film quando dimostra il suo nuovo sistema di catalogazione a Helen Gandy (Naomi Watts). Eastwood mostra anche Hoover che prende in mano un’organizzazione dilettantesca e malandata che non era adatta allo scopo, revisionando e riformando il Bureau per arrivare infine a trasformarlo in un’organizzazione molto professionale. Il nuovo capo dell’FBI reclutò quindi solo i migliori per la sua agenzia di polizia e trasformò la cultura dell’FBI.

Fu responsabile dei G-Men e coltivò un’aura intorno al Bureau per farlo apparire come l’agenzia leader nella lotta al crimine del Paese. Uno dei contributi più importanti di Hoover alle forze dell’ordine fu la creazione del laboratorio dell’FBI a Quantico. Questo laboratorio forniva supporto per le analisi forensi non solo al Bureau, ma anche alle forze dell’ordine di tutti gli Stati Uniti. Il famigerato capo dell’FBI fu un vero e proprio pioniere delle forze dell’ordine e vide il valore delle impronte digitali, delle analisi del sangue e della calligrafia come strumenti essenziali nella lotta contro il crimine, e questo viene mostrato molto bene nel lavoro di Eastwood.

Il film mostra anche il ruolo di Hoover nella lotta contro i famigerati criminali della Depressione, come Baby Face Nelson e John Dillinger (a cui è stato dedicato il film Nemico pubblico con Johnny Depp). Fu infatti durante gli anni ’30 che il Bureau divenne noto e catturò l’immaginazione del pubblico. Il film di Eastwood mostra poi come il famoso caso Lindberg abbia cambiato le sorti di Hoover e dell’FBI. In J. Edgar, Hoover e i suoi G-Men sono infatti ritratti mentre giocano un ruolo fondamentale nel rapimento del 1934 del figlio del grande aviatore Charles Lindbergh (1932). Il film mostra che al protagonista viene chiesto di intervenire e risolvere il caso dal Presidente Herbert Hoover e di aiutare a catturare il rapitore.

In realtà, l’FBI ebbe un ruolo limitato nel caso e le nuove tecniche forensi di Hoover non portarono alla cattura del criminale che aveva rapito il bambino di Lindberg. In una scena il personaggio centrale viene sfidato da un senatore che sostiene che non dovrebbe essere il miglior poliziotto del Paese perché non ha mai arrestato nessuno. Hoover viene allora mostrato mentre si infuria e arresta alcuni gangster in risposta agli scherni del senatore. In realtà, il capo del Bureau non poteva arrestare nessuno a causa di una regola del Congresso, e non si è mai dimostrato così infastidito dalle affermazioni del senatore.

Leonardo DiCaprio e Judi Dench in J. Edgar
Leonardo DiCaprio e Judi Dench in J. Edgar. Foto di Keith Bernstein – © 2011 Warner Bros. Entertainment Inc. – All Rights Reserved

L’FBI e le intercettazioni telefoniche

Nel film, Hoover rivoluziona poi l’uso delle intercettazioni telefoniche. Sebbene non sia stato un pioniere di tale novità, le utilizzò ampiamente e in modi molto controversi. Inizialmente le usò per intercettare i telefoni dei gangster coinvolti nel contrabbando. Nel corso del tempo Hoover ha poi dimostrato di usare questa tecnologia a suo vantaggio. Hoover, infatti, autorizzò ripetutamente intercettazioni illegali, non solo di gangster e criminali, ma anche di privati cittadini e persino di personaggi pubblici di spicco. Il capo dell’FBI era perfettamente consapevole che il suo potere e la sua autorità dipendevano dai politici di Washington D.C. Sapeva che molti di loro lo odiavano e volevano che fosse rimosso.

Hoover usava quindi intercettazioni telefoniche e microspie per monitorare coloro che riteneva suoi nemici e che erano una potenziale minaccia alla sua posizione nell’FBI. Come nel film, Hoover utilizzò le informazioni ottenute dalle intercettazioni illegali per compilare file contenenti informazioni dannose su molte persone di alto profilo, soprattutto sulla loro vita sessuale. Tra le persone di spicco, aveva messo sotto controllo i Kennedy, Martin Luther King ed Eleanor Roosevelt. Grazie a questi dossier, Hoover era “intoccabile” e i presidenti successivi non lo avrebbero ostacolato né avrebbero minacciato il suo controllo sull’FBI.

Nel film, l’attività illegale di Hoover non è però enfatizzata, e a volte il lavoro di Eastwood sembra quello di suggerire che Hoover agisse per un mal riposto senso del dovere. Inoltre, come nel film, egli trasformò quella che in origine era un’altra agenzia per l’applicazione della legge in qualcos’altro, ovvero una forza di polizia segreta che spesso sfuggiva al controllo del governo federale. La sua posizione a capo di questa organizzazione lo rese personalmente molto potente e molto temuto a Washington e oltre. Il film mostra molto bene il potere e la paura generati da Hoover.

Leonardo DiCaprio e Armie Hammer in J. Edgar
Leonardo DiCaprio e Armie Hammer in J. Edgar. Foto di Keith Bernstein – © 2011 Warner Bros. Entertainment Inc. – All Rights Reserved

La sessualità di J. Edgar Hoover

Buona parte di J. Edgar si concentra poi sulla sessualità di Hoover. Sua madre, interpretata dall’acclamata attrice britannica Judi Dench, è ritratta come una donna molto autoritaria che sapeva che suo figlio era attratto dagli uomini. Si trattava di un tabù sociale, ma all’epoca era anche illegale. In una scena, la donna mette in guardia il figlio sulle conseguenze di un cedimento ai suoi impulsi sessuali, facendo riferimento a un giovane che era stato internato in un manicomio per essere un presunto omosessuale. In realtà, non ci sono prove che il rapporto tra Hoover e sua madre fosse così nella vita reale.

In seguito, il film lo mostra mentre incontra Clyde Tolson (Armie Hammer) e i due diventano buoni amici e stretti colleghi, con Tolson che diventa anche vice di Hoover all’FBI. I due uomini erano molto legati, cenavano, andavano in vacanza insieme e sono oggi sepolti nella stessa tomba. La loro vicinanza ha portato però ovviamente a molti pettegolezzi sulla natura esatta della loro relazione e già dalla fine degli anni Trenta si diceva infatti che avessero una relazione omosessuale. Tuttavia, nessuno è stato in grado di stabilire con certezza la verità a riguardo.

Il film sembra propendere per un sentimento tra loro, che viene però volutamente tenuto a bada. L’interpretazione del regista della relazione tra i due uomini è del tutto plausibile, soprattutto se si considerano le pressioni sociali dell’epoca. Tuttavia, sono in molti, soprattutto coloro che hanno lavorato con Hoover nell’FBI, a smentire qualsiasi affermazione sul fatto che J. Edgar fosse omosessuale. Essi ritengono che il ritratto di Hoover come tale sia calunnioso e diffuso da persone di sinistra e liberali che lo odiavano. Di conseguenza, anche il film di Clint Eastwood starebbe semplicemente ripetendo delle bugie sull’ex capo dell’FBI.

Leonardo DiCaprio in J. Edgar
Leonardo DiCaprio in J. Edgar. Foto di Keith Bernstein – © 2011 Warner Bros. Entertainment Inc. – All Rights Reserved

Hoover e il movimento per i diritti civili

Hoover era poi profondamente allarmato dall’ascesa del movimento per i diritti civili negli anni ’60, che cercava di ottenere l’uguaglianza per gli afroamericani. Sospettava che molti fossero comunisti e, a partire dalla metà degli anni Cinquanta, fece monitorare le attività di molti attivisti, mettendo sotto controllo i loro telefoni e le loro case. L’FBI prese di mira molte organizzazioni come le Pantere Nere e la Southern Christian Leadership Conference su ordine di Hoover. Hoover diffamò poi molti membri di spicco del movimento per i diritti civili presso i presidenti successivi. Sembra che il capo del Bureau odiasse in particolar modo Martin Luther King.

Questo odio viene infatti rappresentato nel film, quando in una scena, si vede Hoover che scrive una lettera anonima alla moglie di Martin Luther King in cui fornisce dettagli grafici delle sue relazioni extraconiugali. Insieme alla lettera c’è un nastro con le registrazioni di alcune infedeltà del leader dei diritti civili. Questo è più o meno un resoconto accurato di ciò che accadde. In seguito è stato accertato che Hoover aveva autorizzato l’invio della lettera e del nastro alla moglie di Luther King, probabilmente per impedirgli di accettare il Premio Nobel per la pace.

Quanto è accurato J. Edgar?

Alla luce di tutto ciò, Clint Eastwood si era prefissato un obiettivo quasi impossibile nel tentativo di catturare la figura complessa e contraddittoria di Hoover, uno degli uomini più potenti d’America per quasi 50 anni. Molte cose sono vere nel film, che mostra ad esempio come Hoover abbia trasformato l’FBI nella più importante agenzia di polizia del mondo, ma anche in una forza che è stata da lui usata per perseguire le sue ambizioni private e le sue vendette, come la sua campagna contro il movimento per i diritti civili negli anni Sessanta. Il film ritrae anche il modo in cui abusò del suo potere, ispirando paura anche agli americani più potenti.

Eastwood è poi riuscito con J. Edgar a trattare in modo molto delicato la questione della sessualità dell’ex capo dell’FBI. Infine, l’opera descrive accuratamente il rabbioso anticomunismo di Hoover. Tuttavia, il biopic ritrae Hoover meno corrotto dal potere che dal suo eccessivo senso patriottico e dall’odio per le ideologie di estrema sinistra. Il film minimizza ad esempio anche l’influenza insidiosa che ebbe sulla vita pubblica americana. Ad ogni modo, in generale, per quanto riguarda l’accuratezza, il film del 2011 è per lo più affidabile e offre agli spettatori una buona panoramica della vita di questa figura ancora oggi molto controversa.

The Bondsman: prime foto di Kevin Bacon come cacciatore di demoni nella serie horror di Prime Video

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Nuove immagini offrono un primo sguardo a The Bondsman di Prime Video. Il prossimo programma televisivo horror del 2025 vede Kevin Bacon nel ruolo di Hub Halloran, che è stato liberato dall’inferno se accetta di aiutare il diavolo, tramite la sua manager regionale degli Appalachi Midge (Jolene Purdy), come cacciatore di taglie per demoni in fuga. Il cast del nuovo show, creato da Grainger David e diretto da Erik Oleson (The Man in the High Castle, Arrow), che ne è anche il produttore esecutivo, include anche Jennifer Nettles, Beth Grant, Damon Herriman e Maxwell Jenkins.

Vanity Fair ha ora condiviso una serie di immagini esclusive in anteprima da The Bondsman. Le immagini mostrano principalmente Hub Halloran in varie scene in cui interagisce con demoni o altri personaggi principali. Tra queste, una foto di lui sul palco con la ex moglie Maryanne (Nettles), un’immagine di lui nella foresta con Midge e due foto di lui con la madre Kitty (Beth Grant), in un paio di momenti intensi che includono il duo che scappa da un incendio.

Il lato più orribile della vita di Hub può essere visto in due scene, che hanno due scatti ciascuna. Una mostra Hub che scruta attraverso una fessura tra due assi di legno, mentre l’altra sembra mostrare ciò che sta guardando, ovvero un volto demoniaco con occhi luminosi che lo fissa. Un’altra coppia di immagini lo mostra mentre dà la caccia a una cheerleader demoniaca, che si vede strisciare sotto un trampolino e poi lottare con Hub sott’acqua. Guarda le immagini a grandezza naturale qui sotto:

Cosa significa per The Bondsman

Come rivelano queste immagini del nuovo film horror, The Bondsman renderà omaggio ai numerosi film horror di Kevin Bacon che sono stati realizzati da quando ha dato il via alla sua carriera morendo violentemente nel film slasher Venerdì 13 del 1980. Da allora, ha recitato in una moltitudine di titoli del genere, interpretando personaggi importanti in film come Tremors, Flatliners, Stir of Echoes e The Darkness, oltre a ribaltare la sceneggiatura interpretando i cattivi in film come They/Them e Hollow Man.

Kevin Bacon ha portato la sua passione per l’horror anche sul piccolo schermo, recitando nel thriller poliziesco The Following, diretto da Kevin Williamson, che è andato in onda per tre stagioni tra il 2013 e il 2015.

Tuttavia, il suo personaggio in The Bondsman gli offre un nuovo tipo di ruolo nel genere horror. Lo spettacolo Prime Video vede Hub Halloran finire in un posto non ben definito tra eroe e cattivo. Anche se non crede di meritarsi di essere all’inferno, ha commesso un atto sconosciuto che lo ha portato lì in primo luogo, la cui esplorazione probabilmente complicherà la sua evoluzione nel corso della prima stagione.

9-1-1: Nashville, rivelata la location e la finestra di uscita del nuovo spinoff di 9-1-1

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La location e la finestra di uscita per lo spin-off di 9-1-1 sono state rivelate, mentre il franchise di successo si prepara a rilasciare il suo secondo spin-off. Con la conclusione di 9-1-1: Lone Star, terminata all’inizio di quest’anno, il franchise di successo ha costantemente rivolto la sua attenzione a una nuova città. La saga dei primi soccorritori, iniziata nel 2018 con 9-1-1, ambientata a Los Angeles, combina emergenze stravaganti con un po’ di umorismo e angoscia personale. Finora la formula ha funzionato a meraviglia e l’ultimo tentativo sta prendendo piede.

Deadline ha confermato che il prossimo spin-off di 9-1-1 è stato ordinato direttamente come serie dalla ABC. Con il titolo 9-1-1: Nashville, il nuovo show sarà scritto e prodotto dai co-creatori della serie Ryan Murphy e Tim Minear insieme allo showrunner di 9-1-1: Lone Star Rashad Raisani. La prima sarà durante la stagione televisiva 2025-26, quindi entro la fine dell’anno. Il progetto è stato ideato dalla 20th Television e dalla Ryan Murphy Television, con la produzione esecutiva del co-creatore del franchise Brad Falchuk e della star di 9-1-1 Angela Bassett. L’aggiornamento menziona anche che 9-1-1 stagione 9 sarà probabilmente rinnovata.

Cosa significa il nuovo spin-off di 9-1-1 per il franchise

Il secondo spinoff, che ha preso slancio dopo che 9-1-1 è passato dalla FOX alla ABC, ha fatto discutere sulle possibili location. In commenti precedenti, Raisani ha detto che i produttori erano consapevoli di dover evitare città comuni per i franchise televisivi, usando il franchise One Chicago come esempio. Las Vegas è stata considerata una possibilità ad un certo punto, così come le Hawaii, ma l’ultima opzione si è rivelata troppo costosa.

I produttori hanno scelto Nashville, in parte a causa di un credito d’imposta che è stato offerto allo spinoff. Anche se la città potrebbe non essere utilizzata tanto spesso quanto New York o Washington, Nashville era il titolo di una serie drammatica sulla musica country con Connie Britton, ex protagonista di 9-1-1, e Hayden Panettiere. È andata in onda dal 2012 al 2018 per un totale di sei stagioni.

In ogni caso, con la stagione 8 di 9-1-1 che tornerà su ABC il 6 marzo alle 20:00 (ora locale) e con i nuovi episodi ancora in fase di ripresa, potrebbe esserci la possibilità che lo show includa una trama che presenti il cast e le trame principali dello spinoff. Questo sarà chiaro nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, con l’annuncio di ulteriori dettagli sulla trama e sul cast.

Jeff Bezos interroga i fan di James Bond sui social media su chi dovrebbe essere il prossimo 007

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Il CEO di Amazon Jeff Bezos ha chiesto ai fan di James Bond sui social media chi dovrebbe essere il prossimo 007, e la maggior parte delle persone vuole una scelta ovvia, Henry Cavill. Sin dalla quinta e ultima interpretazione di Daniel Craig nel film No Time to Die del 2021, i produttori del franchise hanno condotto una ricerca esaustiva per trovare il prossimo attore che interpreterà James Bond, con alcuni dei casting più popolari tra i fan che includono Henry Cavill, Tom Hardy, Idris Elba e Aaron Taylor-Johnson. Nel 2022, Amazon ha acquisito la MGM, distributrice di Bond, ma recentemente la società ha assunto il controllo creativo del franchise, il che dovrebbe dare una scossa alla ricerca del nuovo attore.

Poco dopo che Amazon ha assunto il controllo creativo del franchise di 007, il CEO Jeff Bezos ha chiesto ai fan su Twitter chi avrebbero scelto come prossimo Bond. Sebbene ci siano diverse risposte da Eddie Redmayne e James McAvoy, la scelta più popolare sembra essere Henry Cavill. Ecco alcune delle risposte:

 

@RelaxingNews ha risposto: “James McAvoy è uno dei migliori attori dei nostri tempi. Ed è scozzese. Aggiungerebbe un incredibile spessore e profondità a Bond”, accompagnato da una foto dell’attore.

@BarbGEO47 ha suggerito diverse opzioni, ma tutte britanniche, rispondendo “Beh, James Bond deve essere un britannico… Henry Cavill, Idris Elba, Max Bennett o Eddie Redmayne sarebbero ottime scelte. dipende da dove si vuole arrivare con la trama: ricominciare dall’inizio o continuare la prossima serie di James Bond”.

Gwen Stacy: confermato il debutto nel MCU

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Gwen Stacy: confermato il debutto nel MCU

Lo showrunner Jeff Trammell conferma ufficialmente che Gwen Stacy farà il suo debutto nell’universo cinematografico Marvel nella seconda stagione di Your Friendly Neighborhood Spider-Man, dopo il successo della prima stagione della serie animata. Gli episodi 9 e 10 di Your Friendly Neighborhood Spider-Man concludono la prima stagione dello show con qualche anticipazione sulle trame future che coinvolgono alcuni dei cattivi più iconici di Spider-Man, tra cui Norman Osborn di Colman Domingo e il Dottor Octopus di Hugh Dancy. Le stagioni 2 e 3 di Your Friendly Neighborhood Spider-Man hanno ricevuto il via libera e gli spettatori possono aspettarsi l’introduzione di diversi nuovi personaggi nelle prossime avventure animate di Spider-Man nell’MCU.

Su X, lo showrunner di Your Friendly Neighborhood Spider-Man, Jeff Trammell, annuncia l’introduzione di Gwen Stacy nell’MCU con un’anteprima ufficiale del design del personaggio, che presenta l’emblematica fascia nera di Gwen. Trammell ha scritto nel suo post: “Il quartiere è appena diventato un po’ più amichevole. Alla prossima stagione!” Dai un’occhiata al post di Trammell su X qui sotto:

 

Cosa significa il debutto di Gwen Stacy nell’MCU

L’introduzione di Gwen Stacy nell’MCU avverrà più di dodici anni dopo che Emma Stone ha interpretato la fidanzata di Peter Parker in The Amazing Spider-Man di Marc Webb e più di diciotto anni dopo che Bryce Dallas Howard ha interpretato la prima iterazione live-action del personaggio in Spider-Man di Sam Raimi. Finora, l’MCU ha menzionato Gwen solo attraverso Peter Parker interpretato da Andrew Garfield in Spider-Man: Far From Home, dove ha rivelato alle sue varianti multiversali di non essere riuscito a salvarla. Sebbene non sia noto se esista una versione live-action di Gwen Stacy nella linea temporale principale dell’MCU, l’esistenza di una variante di Gwen Stacy in Your Friendly Neighborhood Spider-Man suggerisce che ci sia una piccola possibilità che la sua controparte della Terra-616 faccia il suo debutto alla fine.

Quando Spider-Man: No Way Home era in fase di sviluppo, la Marvel ha valutato diverse opzioni per i suoi personaggi multiversali. Alcune delle prime versioni della trama di Spider-Man: No Way Home non avevano affatto cattivi multiversali, mentre altre includevano personaggi come Mysterio, Vulture e America Chavez. Ad un certo punto, la Marvel ha preso in considerazione l’idea di riportare in vita Gwen Stacy, interpretata da Emma Stone, il che avrebbe fatto di Spider-Man: No Way Home la prima apparizione ufficiale di Gwen nell’universo cinematografico Marvel. Anche se può essere deludente che Peter Parker, interpretato da Tom Holland, non incontrerà ancora Gwen Stacy, l’introduzione di Gwen nella seconda stagione di Your Friendly Neighborhood Spider-Man è un’ottima notizia per un personaggio così iconico di Spider-Man.

Dwayne Johnson e Martin Scorsese insieme per una rivisitazione di Quei Bravi Ragazzi ambientata alle Hawaii

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Martin Scorsese sta pensando a un riff di Quei bravi ragazzi per il suo prossimo progetto, che vedrà la partecipazione di alcune grandi star. Scorsese compirà 83 anni quest’anno, ma questo non gli ha impedito di realizzare film popolari. Meno di due anni fa, Scorsese ha realizzato Killers of the Flower Moon, che sarebbe stato candidato a 10 premi Oscar, tra cui Miglior film. Dopo l’uscita di Flower Moon, l’ottantenne regista avrebbe annunciato altri progetti, tra cui un adattamento di Devil in the White City con Leonardo DiCaprio.

Secondo Deadline Hollywood, Scorsese sta pensando a un altro dramma con DiCaprio che includerebbe altri membri famosi del cast. Tra le altre star in trattativa ci sono Emily Blunt e Dwayne “The Rock” Johnson. La descrizione del film senza titolo lo paragona a Quei bravi ragazzi, sostituendo Jimmy il Gentile di Robert de Niro con uno “spietato boss della criminalità hawaiana”. Il film sarà scritto da Nick Bilton e prodotto da Scorsese, Johnson, DiCaprio, Blunt e Bilton insieme a Danny Garcia, Lisa Frechette e Rick Yorn.

Cosa significa per Scorsese e gli altri membri del cast

L’aggiornamento ha fornito anche ulteriori dettagli sulla trama. Il boss della criminalità hawaiana è basato su una persona realmente esistita, anche se non è stato dichiarato chi sia esattamente l’ispirazione. Probabilmente ambientato negli anni ’60 e ’70, il film si concentrerà su un periodo tumultuoso della storia delle Hawaii.

Il personaggio principale contribuirà a costruire il più grande impero criminale dell’isola mentre “combatterà una guerra brutale contro le società continentali e i sindacati rivali, lottando per preservare la sua terra ancestrale”. Sembra probabile che Johnson interpreterà questo personaggio, dato che la star del cinema è in parte di origine polinesiana.

Se questo progetto andrà in porto, sarà un grande passo avanti nella carriera di molte persone coinvolte. Per prima cosa, segnerebbe un’altra collaborazione tra Scorsese e DiCaprio, che hanno già lavorato insieme a numerosi progetti e stanno già collaborando a Devil in the White City. Inoltre, contribuirebbe a far affermare Johnson come attore drammatico serio. Sebbene la maggior parte della sua carriera sia stata relegata all’azione e alla commedia, Johnson sta anche lavorando attivamente a The Smashing Machine di A24. Sia questo che il progetto con Scorsese sono drammi che amplierebbero il suo profilo.

Blanca – stagione 3: al via le riprese dei nuovi episodi con Maria Chiara Giannetta

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Al via le riprese dell’attesissima terza stagione della serie tv Blanca, una produzione Lux Vide, società del gruppo Fremantle in collaborazione con Rai Fiction diretta da Nicola Abbatangelo e scritta da Mario Ruggeri e Alessandro Sermoneta.

Nel cast della nuova stagione ritroviamo Maria Chiara Giannetta, Giuseppe Zeno, Enzo Paci, Gualtiero Burzi, Michela Cescon, Ugo Dighero, Federica Cacciola e Sara Ciocca. Con loro, due new entry: Domenico Diele e Matilde Gioli. Le riprese si terranno in Liguria, in particolare, tra Camogli e Genova, e negli studi di Lux Vide a Formello per gli interni.

Nella terza stagione troveremo Blanca diversa da come l’abbiamo conosciuta. Lei, che si è sempre gettata nella vita a corpo libero e senza rete di sicurezza, ora è in difficoltà, rifiuta il futuro e ha deciso di bastare a se stessa. Ma la vita la costringerà ad affrontare quel buio che mai prima d’ora le aveva fatto così paura. Accanto a lei rivedremo i fedeli compagni di avventura che abbiamo imparato a conoscere e ad amare: la giovane Lucia, la fidata amica Stella, il padre Leone, amorevole e premuroso, il Vicequestore Bacigalupo e l’ispettore Liguori, che alla fine della precedente stagione ha scelto un’altra donna al posto di Blanca,  anche se i sentimenti che prova per lei sono tutt’altro che svaniti. E anche Blanca non riesce a ignorare quegli stessi sentimenti. A sparigliare le carte nel loro rapporto arriverà un nuovo personaggio: Domenico, un contractor che lavora per un’agenzia di sicurezza con base a Genova e che Blanca incontra durante un’indagine.

Ognuna delle 6 puntate racconterà un caso d’indagine, con un’ambientazione diversa scelta tra i luoghi caratteristici di Genova, sempre con realismo e un pizzico di commedia.

Daredevil: Rinascita, la prima clip svela Daredevil e Kingpin nella nuova serie MCU in arrivo

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Wilson Fisk e Matt Murdock si trovano faccia a faccia nella prima clip di Daredevil: Rinascita, mentre lo show Marvel Cinematic Universe si prepara alla prima di marzo. Poiché gli show Marvel-Netflix sono finalmente diventati canonici per il franchise MCU, la Fase 5 sta per immergersi in una delle migliori dinamiche di quell’era in Daredevil: Born Again, con l’eroe titolare e Kingpin ancora una volta ai ferri corti. A sole due settimane dall’uscita, il marketing di Daredevil: Rinascita sta aumentando, con i fan che hanno avuto qualche anticipazione della serie.

Mentre Daredevil: Rinascita si avvicina al suo grande lancio su Disney+, Marvel Studios ha presentato una nuova clip della serie Phase 5, che mostra Charlie Cox e Vincent D’Onofrio nei panni di Matt e Kingpin. Nel filmato, come si vede qui sotto, i due rivali ricordano il loro conflitto di lunga data, riflettendo anche su dove si trovano oggi. Guarda qui sotto:

La prima di Daredevil: Born Again con i primi due episodi della prima stagione è stata confermata per martedì 4 marzo su Disney+. Mentre la prima stagione di Daredevil: Born Again sarà disponibile per tutta la primavera, la seconda stagione è già stata rinnovata su Disney+.

Cosa significa la clip di Daredevil: Rinascita per la serie MCU

Quando Daredevil: Rinascita è stato sviluppato per la prima volta, non c’era alcuna intenzione di legarsi realmente a ciò che era stato stabilito con questi personaggi durante l’era Marvel-Netflix. Tuttavia, dopo la grande revisione creativa, è diventato chiaro che Daredevil: Born Again avrebbe continuato ciò che era stato stabilito nella serie TV Netflix Daredevil, e molto di questo si può percepire dalla nuova clip. Anche se non viene mostrato, i riferimenti alla loro lunga storia evidenziano quanto Daredevil e Kingpin siano cresciuti in termini di rivalità.

Ma ciò che è anche entusiasmante è il fatto che la dinamica del potere è cambiata radicalmente, con Fisk che ha deciso di candidarsi a sindaco di New York, il che complicherà sicuramente le cose nella storia di Daredevil: Born Again. Poiché Kingpin sa chi è veramente Daredevil, Matt si trova in una posizione più difficile di prima, soprattutto perché Fisk ha il sostegno della gente. Dato che la seconda stagione di Daredevil: Born Again è già in corso, questa sarà probabilmente una storia che verrà adeguatamente sviluppata ed esplorata durante tutta la serie.

Marvel Television ha sospeso lo sviluppo di tre progetti: Nova, Strange Academy e Terror, Inc.

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Apprendiamo da Deadline che Nova, Strange Academy e Terror, Inc., progetti in lavorazione presso Marvel Television, sono stati sospesi. Le tre serie non hanno mai ricevuto il via libera ufficiale e potrebbero comunque concretizzarsi a un certo punto. Lo studio ha semplicemente cambiato le sue priorità al momento.

Il sito riferisce che la decisione riflette anche un nuovo modello di produzione televisiva emerso alla Marvel negli ultimi anni. In origine, la Marvel affrontava lo sviluppo delle serie più o meno nello stesso modo in cui gestiva i lungometraggi: veniva annunciata una lista e ciò che veniva anticipato era più o meno ciò che veniva realizzato. Un paio di anni fa, la dirigenza senior ha deciso di riorganizzare il processo di sviluppo, poiché stavano anche rinnovando la loro nuova serie di Daredevil: Rinascita.

Il nuovo approccio della Marvel allo sviluppo televisivo è più tradizionale, con molti più progetti in fase di sviluppo di quanti ne verranno realizzati alla fine e con gli showrunner coinvolti per supervisionare ciascuno di essi. Passare a un processo di greenlight più tipico aveva senso, poiché lo studio cercava di mantenere il coinvolgimento del pubblico in mezzo alle nuove realtà che il settore si trova ad affrontare.

Il prossimo per la Marvel Television è Daredevil: Rinascita il 4 marzo. Altrove, le serie live-action in uscita quest’anno includono Ironheart, il 24 giugno, e Wonder Man, che dovrebbe debuttare a dicembre. Per quanto riguarda i film, lo studio ha lanciato Captain America: Brave New World che finora ha visto il film incassare oltre 204 milioni di dollari a livello globale. Thunderbolts* sarà il prossimo il 2 maggio, seguito da I Fantastici Quattro: Gli Inizi il 25 luglio.

Avatar: Nickelodeon al lavoro su una nuova serie sequel di Legend of Korra

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Nickelodeon continua a sviluppare il mondo di “Avatar: The Last Airbender” con il via libera della serie animata “Avatar: Seven Havens“. La nuova serie animata in 2D sarà composta da 26 episodi da mezz’ora distribuiti in due stagioni, o Libri 1 e 2 in stile “Avatar“. La notizia della nuova serie arriva mentre “Last Airbender” si prepara a celebrare il suo 20° anniversario, la prima serie debuttò infatti il 21 febbraio del 2005.

Seven Havens” proviene dai creatori di “AvatarMichael DiMartino e Bryan Konietzko sotto il banner Avatar Studios di Nickelodeon Animation a Burbank. È attualmente in produzione.

La trama di Avatar: Seven Havens

Secondo la sinossi ufficiale, la serie è ambientata in “un mondo distrutto da un cataclisma devastante. Una giovane Earthbender scopre di essere il nuovo Avatar dopo Korra, ma in questa pericolosa era, quel titolo la contrassegna come la distruttrice dell’umanità, non la sua salvatrice. Braccata da nemici umani e spirituali, lei e la sua gemella perduta da tempo devono scoprire le loro misteriose origini e salvare i Sette Rifugi prima che le ultime roccaforti della civiltà crollino”.

Questa sarà la terza serie animata di “Avatar”. Oltre a “The Last Airbender“, Nickelodeon ha precedentemente trasmesso “Avatar: The Legend of Korra” per quattro stagioni tra il 2012 e il 2014. C’è anche un film animato incentrato su Aang e sui personaggi di “Last Airbender” che uscirà nelle sale a gennaio 2026. Il cast vocale di quel film include Dave Bautista, Dionne Quan, Jessica Matten, Román Zaragoza ed Eric Nam.

Netflix ha lanciato un adattamento live-action di “Last Airbender” nel 2024, sebbene DiMartino e Konietzko abbiano abbandonato lo show molto prima del suo debutto a causa di divergenze creative. Per celebrare il 20° anniversario di “Last Airbender”, Paramount sta lanciando un’enorme quantità di nuovi contenuti “Avatar“, tra cui cortometraggi digitali, esperienze live, prodotti di consumo e giochi.

Alexander e il terribile, orribile, abominevole ma veramente bruttissimo viaggio, trailer della nuova commedia Disney+

Disney+ ha annunciato che Alexander e il terribile, orribile, abominevole ma veramente bruttissimo viaggio, la nuova commedia per tutta la famiglia, debutterà il 28 marzo in esclusiva sulla piattaforma streaming.

La trama di Alexander e il terribile, orribile, abominevole ma veramente bruttissimo viaggio

Alexander e il terribile, orribile, abominevole ma veramente bruttissimo viaggio segue l’undicenne Alexander e la sua famiglia quando partono per un viaggio da sogno a Città del Messico in occasione delle vacanze di primavera. I loro piani, tuttavia, vanno terribilmente storti dopo aver scoperto un idolo maledetto. La famiglia viene messa a dura prova fino a quando non decide di riportare l’idolo nella sua legittima dimora.

Il film è interpretato da Eva Longoria, Jesse Garcia, Paulina Chávez, Rose Portillo, Cristo Fernández, Harvey Guillén, Mabel Cadena, Michelle Buteau e, per la prima volta sullo schermo, Thom Nemer, con Cheech Marin. Diretto da Marvin Lemus e scritto da Matt Lopez, Alexander e il terribile, orribile, abominevole ma veramente bruttissimo viaggio è basato sul libro di Judith Viorst intitolato Alexander and the Terrible, Horrible, No Good, Very Bad Day. Shawn Levy, Dan Levine, p.g.a., Dan Cohen, Lisa Henson, p.g.a. sono i produttori, mentre Eva Longoria, Emily Morris e Shelly Strong sono gli executive producer.

Alexander Garcia (Thom Nemer) ha sempre creduto di essere il più sfortunato al mondo. Per questo, quando sua madre Val (Eva Longoria), scrittrice di viaggi, escogita un piano per portare la sua famiglia apparentemente sconnessa in vacanza a Città del Messico a bordo di un camper di lusso, è sicuro che sarà un disastro. Nonostante le paure, la famiglia composta dal padre Frank (Jesse Garcia), la sorella adolescente Mia (Paulina Chávez), la nonna Lidia (Rose Portillo) e il nonno Gil (Cheech Marin), decide di mettersi in viaggio, ma le cose iniziano ad andare terribilmente storte. Dopo aver scoperto che la colpa potrebbe essere di un antico idolo maledetto, tutti dovranno unire le forze per rimetterlo al suo posto.

Prophecy: il trailer del film di Jacopo Rondinelli

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Prophecy: il trailer del film di Jacopo Rondinelli

È online da oggi, giovedì 20 febbraio, il trailer di PROPHECY, il nuovo film di Brandon Box diretto da Jacopo Rondinelli e ispirato al celebre manga giapponese scritto e disegnato da Tetsuya Tsutsui.

Presentato in anteprima mondiale alla scorsa edizione di Lucca Comics & Games, PROPHECY arriverà nelle sale come evento speciale solo il 24, 25 e 26 marzo ed è tratto dalla storia, pubblicata in Giappone da Shueisha e in Italia da J-Pop, che ha conquistato decine di migliaia di lettori in tutto il mondo. Il film sarà distribuito in esclusiva nei cinema italiani da Nexo Studios e le prevendite apriranno ufficialmente dal 27 febbraio (elenco delle sale a breve su prophecyilfilm.it e nexostudios.it).

Per festeggiare l’uscita nelle sale, Damiano Gavino, protagonista di PROPHECY nel ruolo di “Paperboy”, e il produttore del film Andrea Sgaravatti incontreranno il pubblico in 2 anteprime speciali, il 12 marzo alle ore 20.00 all’UCI Bicocca di Milano (con il regista Jacopo Rondinelli e il compositore della colonna sonora Matteo Buzzanca) e il 13 marzo alle ore 20.00 al cinema The Space Moderno di Roma (con l’attore Giulio Greco).

Le prenotazioni per le anteprime apriranno sempre dal 27 febbraio sui siti dei rispettivi cinema.

Oltre a Damiano Gavino (che gli spettatori hanno imparato a conoscere grazie alle serie Un professore e Shake, e al film Nuovo Olimpo di Özpetek)”, il cast è composto da Denise Tantucci, Haroun Fall, Ninni Bruschetta, Federica Sabatini e Giulio Greco.

PROPHECY porta sul grande schermo la storia di “Paperboy”, un misterioso individuo il cui volto nascosto da un foglio di giornale appare in brevi video nel web in cui denuncia ingiustizie e fatti di cronaca preannunciando la punizione dei colpevoli. Gli spiragli per capire la sua identità sono pochissimi, ma Paperboy riesce pian piano a conquistare seguaci e sostenitori che come lui hanno sete di verità e di giustizia. A fare da collante alla trama, tematiche di forte attualità come gli effetti amplificatori del web, il mondo dei riders e del food delivery, le potenzialità della realtà virtuale e del mondo delle start up tecnologiche.

La colonna sonora è di Matteo Buzzanca.

La bicicletta di Bartali di Enrico Paolantoni, il 21 febbraio al Sudestival

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Il 21 febbraio al Sudestival sarà presentato il lungometraggio animato diretto da Enrico Paolantoni, La bicicletta di BartaliGiunto alla sua 25esima edizione, il Sudestival è il punto di riferimento del cinema italiano di qualità in Puglia, grande schermo delle opere prime del cinema italiano, della recente produzione di DOC e di cortometraggi italiani, nella splendida cornice della città di Monopoli.

Come ogni anno, il festival dedica una sezione ai più piccoli con la sezione Kids – a cura di Marino Guarnieri.

La trama di La bicicletta di Bartali

Un giovane atleta ebreo appassionato di ciclismo fa amicizia con un ragazzo arabo della squadra avversaria. Sulle orme di Gino Bartali, un campione e un eroe, David e Ibra superano le ostilità delle rispettive squadre, abbattendo i pregiudizi che pesano sulle comunità della Gerusalemme dei nostri tempi.

Una storia di amicizia e di solidarietà sportiva che si dipana su due linee temporali distinte: le rischiose missioni di Gino Bartali nella Firenze della Seconda Guerra Mondiale, nel tentativo di salvare la vita di molti ebrei, e la storia di due adolescenti moderni che sfidano secoli di pregiudizi in nome della loro amicizia e della passione per li ciclismo.

La Ruota del Tempo: ecco i primi 11 minuti della terza stagione in arrivo su Prime Video

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Prime Video ha diffuso in esclusiva i primi emozionanti 11 minuti dell’imminente terza stagione de La Ruota del Tempo. Lo speciale sneak peek è ora disponibile per la visione alla fine del terzo episodio della terza stagione di Reacher, uscito oggi. La Ruota del Tempo debutterà a livello mondiale su Prime Video il 13 marzo 2025 ed è basata sull’omonima e amata serie di libri fantasy di Robert Jordan ed è co-prodotta da Sony Pictures Television e Amazon MGM Studios.

Nei primi esplosivi 11 minuti della nuova stagione de La Ruota del Tempo assistiamo ad una spettacolare resa dei conti tra il bene e il male. Le Aes Sedai dell’Ajah Nera che hanno giurato segretamente fedeltà al Tenebroso escono allo scoperto e danno inizio a una battaglia feroce e sanguinosa che cambierà per sempre il destino del mondo. La trama della terza stagione si basa principalmente sul quarto libro della serie di Robert Jordan, “L’ascesa dell’ombra” (“The Shadow Rising”), uno dei preferiti dai fan. Oltre a Tar Valon, la nuova stagione condurrà gli spettatori in molte nuove regioni e città attraverso il continente immaginario delle Terre Occidentali, che include le vaste distese del Deserto Aiel, la pericolosa e affascinante città portuale di Tanchico, e la nebbiosa antica città proibita di Rhuidean.

La terza stagione de La Ruota del Tempo debutterà con i primi tre episodi il 13 marzo. Nuovi episodi saranno poi disponibili ogni settimana fino al coinvolgente finale di stagione del 17 aprile.

Ecco i primi 11 minuti della terza stagione di La Ruota del Tempo

Spider-Man 4: il film potrebbe offrire una “nuova versione” dell’Uomo Ragno

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Negli ultimi mesi si sono rincorse varie voci (alcune piuttosto azzardate) relative ai piani dei Marvel Studios e della Sony Pictures per Spider-Man 4, ma la maggior parte degli addetti ai lavori sembra concordare sul fatto che il motivo principale per cui il progetto ha tardato a prendere forma sia dovuto a divergenze creative sul modo migliore di procedere con la storia. In un certo senso, il colpo di scena di Doctor Strange nel terzo atto di Spider-Man: No Way Home ha messo gli sceneggiatori in un angolo creativo, ma ha anche offerto l’opportunità di ricominciare da capo e di portare il franchise in una direzione nuova.

Sembra che questo sia esattamente ciò che Marvel/Sony hanno intenzione di fare. Secondo lo scooper Daniel Richtman, Spider-Man 4 sarà infatti una “nuova versione” dell’iconico Uomo Ragno, con il regista Destin Daniel Cretton che porterà il personaggio in una direzione completamente diversa con un nuovo cast di supporto. Anche se lo scooper non ha azzardato ulteriori previsiioni, questo ha portato a speculazioni sul fatto che il quarto film sarà un soft reboot, il che probabilmente non è così esagerato visto tutto quello che si è sentito ultimamente.

Per esempio, si prevede che Peter Parker avrà un nuovo interesse amoroso e si dice che il coinvolgimento di Zendaya nel film sarà limitato. Secondo quanto riferito, inoltre, Parker frequenterà il college quando lo ritroveremo, il che potrebbe essere il punto di partenza per il nuovo cast di supporto. Per quanto riguarda il cattivo, si dice che Spider-Man si scontrerà con un nemico che non è mai apparso in un film live-action. Se questo è vero, non ci aspettiamo un grande cambiamento di tono o di stile, anche se alcuni fan probabilmente apprezzerebbero un’interpretazione un po’ più cupa del personaggio.

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Cosa sappiamo su Spider-Man 4?

Precedenti indiscrezioni hanno affermato che Tom Rothman della Sony e Kevin Feige, capo dei Marvel Studios, hanno avuto dei disaccordi per quanto riguarda la storia di Spider-Man 4, con quest’ultimo che sperava di ridimensionare il Multiverso per un’avventura più piccola. Rothman, invece, si dice che voglia capitalizzare il successo di No Way Home riportando Tobey Maguire e Andrew Garfield nei rispettivi ruoli di Peter Parker.

Più di recente, abbiamo sentito che entrambi gli studios si sono accordati su una storia prevalentemente terrestre con alcuni elementi multiversali, anche se il film viene ancora descritto come un “evento di livello Avengers”. Oltre a Tom HollandZendaya dovrebbe riprendere il suo ruolo di MJ. Si dice inoltre che Sydney Sweeney potrebbe interpretare Black Cat, mentre è stato ampiamente riportato – ma non confermato – che Charlie CoxVincent D’Onofrio e Paul Rudd potrebbero a loro volta apparire come Daredevil, The Kingpin e Ant-Man.

Si ritiene però che Holland sia “sempre più diffidente” nei confronti del ruolo dell’iconico eroe, per cui questa potrebbe essere la sua ultima uscita da solista nei panni del wall-crawler – anche se quasi certamente avrà un ruolo in uno o entrambi i prossimi film degli Avengers. Gli sceneggiatori di No Way Home, Chris McKenna e Erik Sommers, stanno scrivendo la sceneggiatura. Mentre a dirigere il progetto vi sarà Destin Daniel Cretton, già regista di Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli.

Spider-Man 4 uscirà al cinema il 26 luglio 2026.

Le cronache di Narnia: il reboot di Netflix potrebbe adattare tutti i libri di C.S. Lewis

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Il reboot de Le Cronache di Narnia di Greta Gerwig potrebbe adattare tutti i libri di C.S. Lewis. A rivelarlo è Richad Gelfond, amministratore delegato di IMAX, che ha infatti anticipato l’epico piano di franchising di Netflix. Il prossimo film di Narnia della Gerwig dovrebbe essere il primo di due film, adattando l’omonima serie di libri fantasy di Lewis, con un’uscita in sala ad ora fissata al Giorno del Ringraziamento del 2026, prima che il film arrivi su Netflix nel dicembre dello stesso anno. Finora non sono però stati rivelati dettagli sulla trama del nuovo film.

Parlando con Deadline, tuttavia, Gelfond ha apparentemente confermato i piani di Netflix di adattare tutti i libri de Le Cronache di Narnia di Lewis in film. L’amministratore delegato di IMAX ha infatti dichiarato che il servizio di streaming ha in programma otto film, uno in più rispetto al numero di libri della serie, lasciando dunque immaginare che l’ultimo potrebbe essere diviso in due film. Certo, la sua dichiarazione non rivela in modo definitivo i piani a lungo termine di Netflix, poiché non lavora per la piattaforma di streaming. Tuttavia, indica che il servizio di streaming potrebbe avere piani che vanno ben oltre l’accordo per due film confermato dalla Gerwig.

Questo è stato un film davvero fantastico per noi, – afferma Gelfond – perché credo che ci siano otto film in programma… e ciò che Imax fa meglio è lanciare franchise ed eventi, e questo è il tipo di film che si presta molto bene a un’uscita Imax. Inoltre, non è così insolito come si pensa”. Al momento in cui scriviamo, la saga completa dei sette libri de Le Cronache di Narnia non è mai stata adattata completamente allo schermo. Il Leone, la Strega e l’Armadio è stato adattato per la TV nel 1969 e nel 1979, mentre un terzo adattamento televisivo più ampio è stato realizzato dalla BBC nel 1988.

Tale adattamento ha ripreso anche Il principe Caspian, Il viaggio del veliero e La sedia d’argento per le stagioni successive. Anche la trilogia cinematografica di Walden Media ha preso spunto dai libri precedentemente adattati, il che significa che ad oggi tre libri della serie non sono mai arrivate sullo schermo in nessuna forma. Non resta dunque che attendere maggiori informazioni su questo ambizioso progetto, le cui riprese non dovrebbero essere ormai poi così lontane dall’iniziare.

Che cosa significa la dichiarazione di Gelfond per i film di Le Cronache di Narnia di Netflix?

La dichiarazione di Gelfond indica che Netflix vuole interrompere questo ciclo di adattamenti, poiché il suo piano di otto film sarebbe più che sufficiente per adattare tutti e sette i libri. Anche se il servizio di streaming non ha confermato la cosa, i film de Le Cronache di Narnia di Walden Media dimostrano quanto possano funzionare bene gli adattamenti multipli della serie di libri. Se Netflix e Greta Gerwig decidessero di adattare ogni singolo libro, avrebbero molto materiale inutilizzato da cui attingere per rendere la loro versione unica e amata.

Avengers: Doomsday, Charlie Cox risponde alle voci sulla presenza di Daredevil

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Lo scorso dicembre, i proprietari della palestra DFRNT Health and Fitness dell’Australia occidentale hanno postato una foto della star di Daredevil: Rinascita, Charlie Cox e hanno detto che l’attore “si sta allenando per il suo ruolo nel prossimo film degli Avengers”. Molti l’hanno interpretata come una conferma che l’Uomo senza paura apparirà in Avengers: Doomsday, anche se alcuni si sono chiesti se si trattasse di un errore (soprattutto con la seconda stagione di Daredevil: Rinascita che sta per iniziare le riprese). Gli scooper di internet non hanno tardato ad intervenire affermando che Cox ha un ruolo piccolo ma degno di nota come Daredevil nel film.

Tuttavia, l’attore ha ora messo le cose in chiaro in un’intervista a Entertainment Weekly. “Ero lì per Natale con la mia famiglia”, ha spiegato. “E l’ultimo giorno mi hanno chiesto se potevano fare una foto con me, cosa che abbiamo fatto. Ho detto loro: ‘Mi sto preparando a interpretare Daredevil’, perché è così! Mi sto preparando a interpretare Daredevil nella seconda stagione di Daredevil: Rinascita”. “A volte le persone che non sono davvero nel mondo [dell’intrattenimento], non capiscono la terminologia o altro“, ha continuato Cox, “ma per qualche motivo hanno postato la foto e hanno scritto ’si sta preparando per il suo ruolo negli Avengers’, il che non è vero”.

Ricordando che il post “è andato subito virale”, l’attore dice di essersi sentito “malissimo”. E ha aggiunto: “Ho dovuto chiamare i miei capi e dire: ‘Non ho detto questo’, ovviamente. Perché avrei dovuto dirlo? Perché avrei dovuto inventare una cosa del genere? Ma non credo che se lo siano inventato. Credo che si siano solo confusi su cosa sia. Non lo so”. Per quanto riguarda il futuro di Matt Murdock nel MCU, Charlie Cox ha dichiarato: “Oltre alla seconda stagione di Daredevil, non sono a conoscenza di altri impegni”. È tuttavia lecito aspettarsi, data la popolarità di Daredevil, che il personaggio ricompaia in scena prima del previsto.

Quello che sappiamo su Avengers: Doomsday

Avengers: Doomsday arriverà nelle sale il 1° maggio 2026, seguito da Avengers: Secret Wars il 7 maggio 2027. Entrambi i film saranno diretti da Joe Russo e Anthony Russo, che faranno anche il loro ritorno nell’MCU dopo aver diretto Captain America: The Winter Soldier, Captain America: Civil War, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame. Al momento non si hanno certezze sugli attori che comporranno il cast del film, né su precisi elementi di trama.

I dettagli sulla trama di Avengers: Doomsday non sono ancora stati resi noti, ma sappiamo che la Marvel aveva in mente una storia incentrata su Kang nel quinto film dei Vendicatori (precedentemente noto come Avengers: The Kang Dynasty), ma è stata costretta a tornare al tavolo da disegno quando l’attore Jonathan Majors è stato condannato per aggressione. Si è quindi deciso di puntare sul Dottor Destino, che sarà interpretato dall’attore di Tony Stark, Robert Downey Jr..

Abbiamo sempre lavorato a stretto contatto con Markus e McFeely in tutto il lavoro che abbiamo fatto insieme”, ha dichiarato l’anno scorso il co-regista Joe Russo, quando Stephen McFeely si è unito al team di sceneggiatori. “È un po’ come tornare in bicicletta. Abbiamo un processo davvero codificato attraverso il quale lavoriamo tutti insieme. È molto complicato mettere a punto una storia di questa portata”. “Questi saranno film molto, molto grandi, con molti personaggi e molte trame che si intrecciano”, ha aggiunto Joe Russo. “Siamo davvero soddisfatti di come stanno venendo fuori in questo momento”.

James Bond: Amazon MGM ottiene il controllo creativo del franchise di 007

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Gli Amazon MGM Studios prenderanno il controllo creativo del franchise di James Bond. L’annuncio shock – che sicuramente scuoterà e, anzi, agiterà l’industria – è stato fatto nella giornata di oggi, insieme alla notizia che i produttori di lunga data e custodi di 007, Michael G. Wilson e Barbara Broccoli, faranno un passo indietro. Secondo i dettagli dell’accordo, Amazon MGM Studios, Wilson e Broccoli hanno formato una nuova joint venture per gestire i diritti di proprietà intellettuale di James Bond. Come riportato da Variety, le tre parti rimarranno comproprietarie dell’iconico franchise, ma Amazon MGM avrà il controllo creativo.

Fin dalla sua introduzione nelle sale cinematografiche oltre 60 anni fa, James Bond è stato uno dei personaggi più iconici dell’intrattenimento cinematografico”, ha dichiarato Mike Hopkins, responsabile di Prime Video e Amazon MGM Studios. “Siamo grati ai compianti Albert R. Broccoli e Harry Saltzman per aver portato James Bond nelle sale cinematografiche di tutto il mondo, e a Michael G. Wilson e Barbara Broccoli per la loro inflessibile dedizione e per il loro ruolo nel continuare l’eredità del franchise che è caro a legioni di fan in tutto il mondo. Siamo onorati di continuare questa preziosa eredità e non vediamo l’ora di inaugurare la prossima fase del leggendario 007 per il pubblico di tutto il mondo”.

Wilson ha aggiunto: “Con una carriera da 007 lunga quasi 60 incredibili anni, mi ritiro dalla produzione dei film di James Bond per concentrarmi su progetti artistici e di beneficenza. Pertanto, Barbara e io siamo d’accordo che è giunto il momento che il nostro partner di fiducia, Amazon MGM Studios, guidi James Bond nel futuro”.

Broccoli invece ha commentato: “La mia vita è stata dedicata a mantenere e costruire sulla straordinaria eredità che è stata consegnata a Michael e a me da nostro padre, il produttore Cubby Broccoli. Ho avuto l’onore di lavorare a stretto contatto con quattro degli attori di enorme talento che hanno interpretato 007 e con migliaia di meravigliosi artisti del settore. Con la conclusione di ‘No Time To Die’ e il ritiro di Michael dai film, sento che è arrivato il momento di concentrarmi sui miei altri progetti”.

Cosa accadrà ora al franchise di James Bond?

Nel 2022, Amazon ha acquistato la MGM per 8,5 miliardi di dollari, acquisendo un vasto catalogo con più di 4.000 film e 17.000 spettacoli televisivi, oltre ai diritti di distribuzione di tutti i film di James Bond. No Time To Die – il 25° film di James Bond e il quinto e ultimo di Daniel Craig nei panni di 007 – è uscito nel 2021 e ha guadagnato 775 milioni di dollari. Da allora, nonostante le infinite speculazioni della stampa, non sono stati fatti annunci sui tempi di produzione del prossimo film o sul sostituto di Craig. Ora che Amazon MGM Studios prende il controllo del franchise, è lecito aspettarsi che il riavvio della saga diventi sempre più concreto.

The Monkey: nuovo spaventoso trailer dell’horror del regista Osgood Perkins

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È stato presentato il secondo trailer di The Monkey. L’imminente commedia horror diretta da Osgood Perkins è basata su “The Monkey”, un racconto di Stephen King che ruota attorno a una scimmia giocattolo maledetta responsabile di una serie di terrificanti omicidi. Theo James di Divergent guida il cast di The Monkey, che comprende anche Tatiana Maslany di She-Hulk: Attorney at Law, Elijah Wood de Il Signore degli Anelli e Christian Convery di Sweet Tooth, l’ultimo dei quali interpreta le versioni più giovani dei fratelli gemelli di James, Hal e Bill.

Ora, Neon ha rilasciato il secondo trailer di The Monkey. Dopo la prima sanguinosa uccisione della scimmia, la narrazione spiega che Hal e Bill hanno scoperto il giocattolo demoniaco quando erano bambini e hanno fatto del loro meglio per distruggerlo, anche facendo cadere la scimmia in un pozzo profondo. Anni dopo, Bill chiama Hal e gli dice che la scimmia è tornata e che devono distruggerla. Il resto del trailer mostra le numerose vittime che cadono preda della scimmia. Guardate il trailer qui sotto:

Cosa significa per The Monkey

Il secondo trailer di The Monkey sottolinea che il film non si sottrarrà al gore e abbraccerà pienamente il terrore della storia di Stephen King. Il sangue che sgorga dagli occhi della madre di Hal e Bill (Maslany) ne è l’esempio più lampante, insieme ai numerosi personaggi che vengono ricoperti di sangue nel corso del trailer. La scimmia non è un killer sottile e uccide le sue vittime in modo particolarmente macabro ed eccessivo.

Il trailer ricorda anche che The Monkey è una commedia horror. Uno dei momenti più divertenti è quello del prete, che pronuncia un’imprecazione ed è altrimenti a corto di parole di fronte alla sua congregazione, visti gli orribili eventi che si sono verificati. C’è anche comicità in Hal che prende in giro il fratello dicendo che devono “sconfiggerela scimmia e un senso generale di umorismo contorto per una scimmia giocattolo che è la causa di una carneficina così devastante.

NCIS: il franchise continuerà: tutti e tre gli show sono stati rinnovati per altre stagioni

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Ogni serie in corso del franchise NCIS (Navy) continuerà. L’universo delle procedure investigative è iniziato tecnicamente con la longeva serie JAG (Judicial Affairs), che ha dato vita all’originale NCIS (Navy), una serie che seguiva i membri del Naval Criminal Investigative Service. Quella serie è in onda ininterrottamente dal 2003, generando nel frattempo molteplici spin-off di NCIS, tra cui le serie regionali Sydney, Los Angeles (2009-2023), New Orleans (2014-2021) e Hawai’i (2021-2024), il prequel Origins e un imminente spin-off che seguirà i personaggi di Tony e Ziva.

La Paramount ha ora annunciato un’enorme lista di rinnovi della CBS per la stagione 2025-2026. Questi rinnovi includono NCIS: stagione 23, NCIS: Sydney – stagione 3 e NCIS: Origins – stagione 2. Mentre alcuni programmi del network sono ancora in bilico, tra cui FBI: International, FBI: Most Wanted e The Equalizer, ciò significa che ogni serie di NCIS che era in onda durante la stagione 2024-2025 tornerà.

Cosa significa questo per il franchise di NCIS

NCIS: Sydney

Le serie più recenti hanno guadagnato la fiducia della rete

Il rinnovo probabilmente più storico è quello di NCIS: Origins – stagione 2. La serie prequel, che segue gli anni più giovani del personaggio di lunga data della serie di punta Leroy Jethro Gibbs, è la serie più recente del franchise, essendo stata lanciata nel 2024. Anche se la sua longevità potrebbe essere limitata dal fatto che a un certo punto la sua cronologia raggiungerà il punto in cui è iniziata la serie originale, questo dimostra che il prequel ha dimostrato la sua capacità di connettersi con il pubblico abbastanza da guadagnarsi una seconda stagione.

Gibbs, originariamente interpretato da Mark Harmon, è ritratto come un uomo più giovane in NCIS: Origins da Austin Stowell, anche se Harmon è tornato a narrare la serie.

Il rinnovo di tutte e tre le serie NCIS non era affatto una garanzia. Il franchise è stato scosso più volte da cancellazioni negli ultimi anni, con tre serie uscite dalla programmazione dal 2021. L’imminente NCIS: Tony & Ziva, che segue i popolari personaggi ritornati interpretati da Michael Weatherly e Cote de Pablo, avrebbe potuto anche significare che una delle serie più recenti, Origins e Sydney, avrebbe potuto essere facilmente cancellata con la consapevolezza che la sua sostituzione era pronta.

Bring Her Back: il trailer del nuovo film horror dai registi di Talk To Me

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È stato presentato il teaser trailer ufficiale del prossimo film horror di A24, Bring Her Back. La coppia di registi che ha realizzato il film soprannaturale campione d’incassi Talk To Me torna con altri brividi diabolici. L’ultimo progetto di Danny e Michael Philippou seguirà un fratello e una sorella mentre scoprono un terrificante rituale nella casa isolata della loro nuova madre adottiva. Il cast di Bring Her Back comprende la due volte candidata all’Oscar Sally Hawkins (La forma dell’acqua) insieme a Billy Barratt, Sora Wong e Jonah Wren Phillips.

Ora, il primo trailer offre maggiori dettagli sul film, a partire dall’incubo scaturito da un rituale demoniaco. Mentre il trailer passa da un’immagine straziante all’altra, una serie di affermazioni criptiche si susseguono: “Fammi uscire”, ‘Fammi morire’, ‘Falla morire’ e infine ‘Riportala indietro’. Non ci sono ulteriori informazioni riguardo la trama, su cui si sta evidentemente cercando di mantenere un certo mistero. Non resta allora che aspettare l’uscita in sala del film, il 30 maggio 2025, per scoprire la verità.

Il significato del trailer di Bring Her Back

I fratelli Philippou si sono fatti conoscere per le loro commedie horror su YouTube, che hanno fruttato loro numerosi premi in streaming. Nel 2022 hanno debuttato alla regia con Talk To Me, che segue un gruppo di adolescenti che comunicano con gli spiriti attraverso l’uso di una mano mozzata e imbalsamata. L’horror soprannaturale è diventato il film dell’orrore di maggior incasso di A24 a livello nazionale e un Talk to Me 2 è ovviamente già in fase di sviluppo. Proprio come l’impegno tematico di quel film, la seconda collaborazione di A24 con i registi Philippou sembra esplorare le terribili conseguenze del lutto in mezzo a dinamiche familiari tese.

La Hawkins dovrebbe essere la protagonista del film nel ruolo della madre adottiva che ha subito una perdita recente. L’attrice ha vinto diversi premi per il suo ruolo nella serie comica britannica Happy-Go-Lucky e ha trovato un successo simile sul grande schermo con la sua nomination all’Oscar per Blue Jasmin e La forma dell’acqua. Billy Barratt è invece entrato nella storia nel 2019 quando è diventato la persona più giovane a ricevere un International Emmy Award per il suo ruolo nella serie Responsible Child. Oltre alla Phillips di Sweet Tooth e al nuovo arrivato Wong, Bring Her Back completa il suo cast con un mix di talenti venerati e stelle nascenti.

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