Ieri abbiamo appreso la notizia che
i Marvel Studios hanno deciso di
mettere in pausa tre potenziali show
Disney+ e, in base a nuovi dettagli,
Nova, Strange Academy e
Terror Inc. potrebbero essere state un po’ più
avanti nello sviluppo rispetto a quanto è stato fatto credere in
precedenza. Secondo Deadline, nessuno di questi progetti ha infatti
ricevuto il via libera e “potrebbe ancora realizzarsi prima o
poi”. Si dice infine che la Marvel abbia “spostato le sue
priorità”, forse verso la vociferata serie Academy X.
Lo scooper Daniel Richtman ritiene
che questo cambiamento di direzione implichi la necessità di
tenersi lontani “finché non vedranno un pilot di cui sono
soddisfatti. Vogliono anche concentrarsi su show più economici e di
base”. L’affidabile scooper ha anche condiviso ciò che ha
sentito su tutti e tre i progetti.
I dettagli su Nova, Strange
Academy e Terror Inc.
Nova, la cui regia
era stata affidata a Ed Bernero, avrebbe seguito
Richard Rider all’indomani della decimazione di Xandar da parte di
Thanos – ma anche Sam Alexander avrebbe partecipato. “La storia
spingeva Rider a ricostruire i Nova Corps, proprio mentre Annihilus
e la sua Onda dell’Annientamento stavano invadendo, minacciando di
conquistare l’universo. Rider avrebbe guidato una squadra di
compagni Nova, tra cui Sam Alexander e una manciata di personaggi
originali ventenni. “Il team dietro lo show aveva puntato
su un nome importante come
Austin Butler per Rider.
Glenn Close e
John C. Reilly avrebbero dovuto tornare nei panni dei Guardiani della Galassia”.
Per quanto riguarda Strange
Academy, il pilot sarebbe stato diretto da Amy
Rardin (Echo) e sarebbe stato incentrato su
Wong (Benedict Wong) nei panni
del preside di una scuola per maghi a New Orleans. Regan
Aliyah avrebbe invece interpretato Zelma Stanton. “Lo
show sarebbe stato incentrato sui suoi sforzi per formare una nuova
generazione di stregoni, tra cui America Chavez (Xochitl
Gomez) e Zelma Stanton (Regan Aliyah). È
stato descritto come la risposta della Marvel a Harry Potter e
Wednesday.
Infine, Terror Inc.
avrebbe avuto a bordo Peter Cameron (Carnival
Row, WandaVision) per la regia, e sembrava
piuttosto fuori dagli schemi. “Come il fumetto da cui è tratta,
la serie avrebbe dovuto seguire Terror, un antieroe immortale che
acquisisce abilità innestando su di sé gli arti di altri. Era stata
pensata come uno spettacolo horror completo per un pubblico
maturo”. Si dice che Terror avrebbe dovuto partecipare anche
al film Midnight Sons, su cui però non ci sono ancora
certezze.
Abbiamo saputo solo di recente che
Strange Academy era in lavorazione e che non
c’erano notizie certe su Terror Inc. ma il fatto
che Nova sia stato accantonato sarà sicuramente
accolto con grande disappunto. Per quel che vale, Jeff Sneider di The
Hot Mic è sicuro che quest’ultima serie andrà avanti prima o
poi, specialmente considerando il suo legame con gli eventi legati
a quanto accaduto in Avengers:Infinity War ma si dice
incerto riguardo il destino degli altri show.
È stato recentemente riportato che i
Marvel Studios hanno accantonato (o almeno messo in pausa lo
sviluppo) di tre show Disney+ previsti: Nova,
Terror Inc. e Strange Academy. Si
dice che la Marvel abbia “spostato le sue
priorità”, ma si apprende anche che uno dei progetti su cui lo
studio potrebbe ora concentrarsi riguarda un tipo di accademia
molto diverso. Durante l’episodio di questa settimana di The Hot Mic, Jeff
Sneider ha riferito che una fonte gli ha detto che una
serie su Academy X è in fase di progettazione.
Nei fumetti, gli studenti
dell’Academy X hanno debuttato nelle pagine di New X-Men
#23, e sono stati sostanzialmente introdotti come un’altra
incarnazione dei Nuovi Mutanti (studenti che alla fine sarebbero
entrati nel roster principale). La formazione originale era
composta da Anole, Armor,
Cuckoo Triplets, Dust,
Elixir, Prodigy,
Pixie e Rockslide. Si tratta di
personaggi piuttosto poco noti, soprattutto per chi non legge i
fumetti degli X-Men, ma non è detto che la serie si atterrà a
questo gruppo preciso.
Ci sono infatti molti giovani eroi
mutanti dei vari fumetti a tema X-Men che potrebbero far parte
della squadra. Ad ogni modo, sembra che la Marvel stia pianificando diversi
progetti su grande e piccolo schermo per l’imminente “Era Mutante”,
quindi uno show in streaming incentrato su studenti adolescenti in
formazione avrebbe perfettamente senso. Per quanto riguarda
l’elusivo reboot degli X-Men, sembra che la Marvel si stia muovendo dietro le
quinte. Non c’è un regista ufficialmente legato al progetto, ma la
quantità di voci di casting provenienti da varie fonti affidabili
sembra indicare che lo studio stia assemblando in silenzio la sua
nuova formazione.
Il possibile cast degli X-Men del MCU
Le voci precedenti hanno affermato
che Harris Dickinson (Babygirl,
The Iron
Claw, Triangle
of Sadness) e Jack Champion (Avatar,
Scream 6) sono stati presi in considerazione per interpretare
Ciclope, con l’ex star di Stranger ThingsSadie Sink una probabile scelta per Jean Grey.
Abbiamo anche sentito che Ayo Edebiri e DeWanda
Wise sono sul radar dello studio per interpretare
Tempesta. Si prevede che anche Kitty Pryde e Gambit (ma sarà
Channing Tatum?) facciano parte del team.
Più di recente, si vocifera che
Hunter Schafer (Cuckoo, Euphoria) sia in lizza per Mystique, e si dice
che Julia Butters (The Gray Man, The
Fablemans) sia in trattativa per interpretare Pryde.
Margaret Qualley (Kind of
Kindness, The
Substance) invece è stata indicata come possibile Rogue.
La scorsa settimana, è stata riportata anche la voce secondo cui
Denzel Washington potrebbe interpretare il
cattivo, forse Magneto, anche se sembra improbabile dato il
suo apparente coinvolgimento in Black Panther
3.
Intanto Michael
Lesslie sta attualmente lavorando alla sceneggiatura. Se
alcuni degli X-Men faranno il loro debutto nei
prossimi film di Avengers (come si vocifera), c’è
la possibilità che potremmo avere notizie ufficiali sul casting
abbastanza presto. Per quanto riguarda quando potremmo finalmente
vedere questo attesissimo reboot degli X-Men, si
immagina che il “grande segreto taciuto di Hollywood” sia che il
film uscirà 2-3 mesi dopo Avengers:
Secret Wars nel 2027.
Daniel Craig risponde alla notizia che il
franchise di James
Bond ha cambiato mano in termini creativi. In tutti i
25 film di Bond prodotti dalla Eon, la famiglia Broccoli e Michael
G. Wilson sono stati i capi creativi del franchise, supervisionando
le varie epoche guidate da attori come
Sean Connery,
Pierce Brosnan e, più recentemente, Craig. Tutta
l’attenzione è stata rivolta alla scelta della star che
interpreterà il personaggio nel prossimo James Bond 26, ma
ora il franchise ha subito un cambiamento molto diverso. La notizia
è stata diffusa il 20 febbraio che Amazon MGM Studios ha assunto
il completo controllo creativo della serie di spionaggio.
In una dichiarazione condivisa da
Variety, Craig ha condiviso le sue opinioni sulla nuova
direzione del franchise. Ha soprattutto colto l’occasione per
rendere omaggio a Wilson e Barbara Broccoli, condividendo il
suo apprezzamento per il loro lavoro e il suo desiderio di
collaborare di nuovo con loro in futuro. Ha detto:
Il mio rispetto, la mia
ammirazione e il mio amore per Barbara e Michael rimangono costanti
e immutati. Auguro a Michael una lunga e rilassante (e meritata)
pensione e qualunque impresa Barbara decida di intraprendere, so
che sarà spettacolare espero di poterne far
parte.
Cosa significa per la serie di
James Bond
Craig è andato avanti, ma ha
ancora un buon ricordo della serie
Craig ha interpretato per la prima
volta il ruolo di James Bond nel 2006 in Casino Royale. Ha
partecipato a un totale di cinque film prima di lasciare il
franchise
nel 2021 in No Time to Die. Tuttavia, anche se sono
passati quasi quattro anni da quando ha detto ufficialmente addio
al personaggio, Craig rimane ancora strettamente legato
all’iconica spia, al punto che gli viene spesso chiesto un
parere su chi dovrebbe essere la prossima star di Bond. Dopo aver
lavorato così a lungo nel franchise, è logico che voglia esprimere
la sua opinione su questo cambiamento epocale.
Secondo il nuovo accordo, Wilson e
Broccoli rimangono comproprietari della proprietà di Bond, ma hanno
creato una nuova impresa con Amazon MGM che garantisce allo studio
la piena proprietà creativa del franchise.
La dichiarazione di Craig non
allude ad Amazon, ma si concentra esclusivamente su Wilson e
Broccoli. Probabilmente non lo ha fatto per cattiva volontà nei
confronti dello studio stesso, ma piuttosto perché l’attore
voleva onorare i produttori con cui ha lavorato. Anche se il
periodo di Craig nei panni di Bond è stato a volte difficile a
causa delle reazioni iniziali al suo casting e delle frustrazioni
dietro le quinte, ha comunque lasciato il ruolo in buoni rapporti e
senza dubbio ha un’alta considerazione dei creativi con cui ha
lavorato. Ciò è particolarmente evidente nella sua affermazione che
gli piacerebbe lavorare di nuovo con Wilson e Broccoli.
Angela Bassett è tornata a riflettere sulla
sua delusione per aver perso l’Oscar a favore di Jamie Lee Curtis agli Academy Awards 2023. La
star di 9-1-1 era stata nominata nella categoria Miglior
attrice in un ruolo non protagonista per il suo lavoro in Black
Panther: Wakanda Forever. Tuttavia, la Curtis si è
alla fine aggiudicata il premio per Everything Everywhere All at Once. In seguito
alla sconfitta, la Bassett è stata interrogata sulla sua reazione
dopo la mancata vittoria, e in una nuova intervista ha dichiarato
di averla “trovata interessante”.
“È interessante che non mi sia
permesso di essere delusa per un risultato che pensavo di
meritare”, ha detto a Town & Country. “Amo
applaudire il successo delle altre persone. Ma in quel
momento…”. Ha continuato: “No, ci ho messo del tempo, ho
fatto un buon lavoro nel tempo. Non pensavo che fosse un dono.
Pensavo che fosse un dato di fatto”. La Bassett aveva
precedentemente affrontato la sua reazione agli Oscar anche in
un’intervista con Oprah Winfrey.
In quell’occasione ha infatti detto
alla conduttrice del talk show: “Penso di averla gestita molto
bene, e questa era la mia intenzione: gestirla molto bene. È stata,
ovviamente, una grande delusione, e la delusione è umana, quindi
sì, ero delusa, e l’ho gestita come un essere umano”. Ad ogni
modo, la Bassett ha poi ricevuto un Oscar onorario ai Governor’s
Awards del 2024, dedicandolo anche a tutte le attrici nere che
hanno aperto la strada nel cinema. Non sarà un premio ricevuto per
una specifica interpretazione, ma celebra comunque la sua gloriosa
carriera in quel di Hollywood.
Il discorso di Angela Bassett ai Governor’s Awards 2024
“Consolatevi sapendo che le
vostre interpretazioni hanno dato speranza, offerto una prospettiva
diversa e, per altri, solo pura gioia nel momento del
bisogno”, ha detto durante il suo discorso di ringraziamento.
“Non permettete mai alla paura, alla frustrazione o alla
delusione di ostacolare le benedizioni che sono divinamente e
meritatamente vostre”. Ha continuato: “Ricordate chi siete
e chi i nostri antenati hanno voluto che fossimo. Condivido con
orgoglio questo onore con le donne che si alzano quando viene detto
loro di stare indietro, che parlano quando vengono messe a tacere,
che rimangono determinate quando viene detto loro che sono
sconfitte”.
Zero Day è finalmente arrivato e qui viene
spiegato cosa succede alla fine della miniserie. Zero Day di
Netflix
è una delle uscite in streaming più attese del 2025, grazie al cast
stellare e agli impressionanti creatori che lo rendono
incredibilmente degno di nota. Ora che tutti e sei gli episodi di
Zero Day sono stati rilasciati, c’è molto da analizzare, con
il complicato thriller politico che presenta ogni tipo di colpi di
scena. Ecco quindi cosa succede nel finale di Zero Day,
quali questioni lasciate in sospeso dalla serie e come Zero
Day potrebbe collegarsi alla vita reale.
Zero Day racconta la storia di George Mullen,
interpretato da
Robert De Niro, un ex presidente costretto a lasciare il
pensionamento dopo che un devastante attacco informatico ha
destabilizzato l’intero pianeta. Mullen viene messo a capo della
Commissione Zero Day grazie alla schiacciante popolarità dell’ex
presidente, anche se questa diminuisce man mano che le sue tattiche
diventano sempre più autoritarie nel corso della serie. Alla fine
di Zero Day, Mullen scopre che i cospiratori di Zero Day
sono in realtà funzionari governativi che hanno messo in atto
gli attacchi per raggiungere i propri obiettivi, e Mullen li
smaschera prima di porre fine alla Commissione Zero Day.
È stato portato a termine
tramite le app di Monica Kidder
Quando si sono verificati i primi
attacchi Zero Day, si è pensato che fossero di origine russa, con
frammenti di codice che facevano riferimento a Euromaidan.
Tuttavia, la Zero Day Commission ha poi iniziato a credere che gli
attacchi Zero Day fossero il prodotto di un gruppo estremista di
sinistra con sede negli Stati Uniti, con i riferimenti russi che
non erano altro che depistaggi. A quanto pare, entrambe le piste
erano false, e gli attacchi Zero Day erano in realtà il prodotto di
alcuni dei più ricchi individui degli Stati Uniti e di alcuni dei
più potenti politici del paese.
Monica Kidder è un magnate della
tecnologia nel mondo di Zero Day, e l’attacco
Zero Day è stato il risultato delle sue app.
Si dice che le app di Kidder siano
presenti sull’80% dei telefoni del mondo, con un codice sfruttabile
che permetteva loro di hackerare praticamente tutta la tecnologia
del mondo e di spegnerla per un minuto. Non è mai stato chiarito
come l’app di Kidder sia riuscita a fare tutto questo senza essere
notata, dato che Kidder si è suicidata o è stata uccisa mentre era
in prigione. Tuttavia, questa vulnerabilità finì per essere
incredibilmente pericolosa, causando la morte di molte persone e
provocando una massiccia instabilità globale.
Tutti coloro che sono stati
coinvolti nell’attacco Zero Day: tutti i cospiratori
All’attacco Zero Day sono stati
coinvolti tutti i tipi di cospiratori, con George Mullen che ha
ammesso verso la fine della serie che la Zero Day Commission non è
neanche lontanamente vicina a trovarli tutti. Tuttavia, ce ne
sono alcuni principali. All’interno del governo, George Mullen
viene informato per la prima volta degli attacchi da sua figlia,
Alexandra Mullen. Alexandra spiega che lei e molti altri membri del
Congresso erano a conoscenza degli attacchi prima che avvenissero,
con Richard Dreyer che diceva loro che l’instabilità avrebbe
portato a una nuova era di forza e unità americana.
Nel frattempo, anche diverse figure
potenti esterne al governo erano coinvolte. Come già spiegato, sono
state le app di Monica Kidder a rendere possibili gli attacchi,
permettendole di essere utilizzate per hackerare ogni tipo di
tecnologia. Anche il ricco investitore Robert Lyndon ha svolto un
ruolo importante, comunicando con i vari cospiratori e persino
mettendo in corto circuito il mercato prima degli attacchi per
trarre profitto dall’instabilità. Alla fine della serie, George
Mullen nomina diversi altri cospiratori minori, con la trama di
Zero Day che va ben oltre il cast principale dello show.
Perché George Mullen ha scelto
di non insabbiare la cospirazione
Alla fine del finale di Zero
Day, George Mullen tiene una conferenza stampa, in cui
condivide le scoperte della Commissione Zero Day. Sebbene Mullen
avesse inizialmente ricevuto il permesso di parlare del ruolo di
Kidder e Lyndon nella cospirazione, si discosta dal copione e
rivela i nomi dei funzionari governativi coinvolti nella
cospirazione. Mullen lo ha fatto per denunciare la corruzione
all’interno del governo, ritenendo che i funzionari eletti
dovrebbero cercare il bene comune e non nascondersi dalle dure
verità. Ispirato dalla decisione di sua figlia di costituirsi,
Mullen ha deciso che anche tutti gli altri dovrebbero affrontare la
giustizia.
Che cosa è successo a Robert
Lyndon?
È fuggito dal Paese?
Il destino di Robert Lyndon è un
po’ misterioso alla fine di Zero Day, non si sa esattamente
cosa abbia combinato. In una scena, Robert Lyndon è sul suo yacht,
mentre continua a nascondere gli attacchi di Zero Day attraverso
la comunicazione online. Lì, Lyndon spiega che si sta
preparando a fuggire dal paese, portando con sé la sua ricchezza e
salpando. Probabilmente è quello che è successo dopo la fine di
Zero Day, con Lyndon che ha usato la sua ricchezza per
nascondersi dalle conseguenze e iniziare una nuova vita.
Anche se Zero Day termina
dopo l’episodio 6, la storia è tutt’altro che finita, poiché il
mondo deve ancora riprendersi dall’attacco di Zero Day. Come dice
George Mullen nella sua presentazione, la Zero Day Commission sta
ufficialmente terminando, il che significa che può tornare in
pensione. Tuttavia, afferma anche che il governo è ben lontano
dall’aver concluso le indagini sui cospiratori, con i cospiratori
nominati che vengono accusati e quelli ancora sconosciuti che sono
ancora ricercati.
Inoltre, Mullen spiega anche che
è necessario un solido pacchetto di sicurezza informatica per
garantire che gli attacchi Zero Day non si ripetano mai più. I
tentativi del governo di fermare futuri tentativi di guerra
informatica saranno anche una trama importante che continuerà dopo
la fine di Zero Day. Dopo tutto, c’è ancora la possibilità
di ulteriori attacchi Zero Day dopo i primi due, il che significa
che queste vulnerabilità devono essere risolte rapidamente.
L’attacco zero day descritto in
Zero Day potrebbe effettivamente verificarsi nella vita
reale. Se tutti i sistemi di comunicazione del mondo venissero
interrotti anche solo per un minuto, molto probabilmente si
avrebbero conseguenze fatali, poiché i sistemi di trasporto e
sanitari non sarebbero in grado di funzionare. Sebbene sia
improbabile che il metodo di hacking descritto in Zero Day
possa essere utilizzato per un attacco di questo tipo, la
dipendenza del mondo dalla tecnologia ci rende vulnerabili a queste
minacce informatiche. Quindi, anche se alcuni elementi possono
essere esagerati, Zero Day funge da monito per un
pericolo reale.
Zero Day, con il
veterano Robert Di Niro, è disponibile su Netflix da oggi 20 febbraio 2025, dopo mesi di attesa.
L’attesissimo thriller di cospirazione racconta la storia di un
attacco informatico che causa il caos. Per affrontare gli attacchi
informatici, viene chiamato l’ex presidente George Mullen.
Da quando sono iniziate le promozioni dello show, c’è una domanda
costante sul fatto che lo show sia basato su una storia vera. Ecco
uno sguardo alle possibilità.
Zero Day è basato su una storia
vera?
No,
Zero Day non è basato su una storia vera, ma in passato si sono
verificati incidenti simili a quelli della serie, in cui le agenzie
governative sono state minacciate da attacchi alla sicurezza
informatica. Ecco uno sguardo ad alcuni di questi eventi.
Il software Orion di SolarWinds è
stato oggetto di un sofisticato attacco alla catena di fornitura
che ha compromesso il Dipartimento dell’Energia e altre agenzie
federali nel dicembre 2020. A causa di questa violazione, gli
aggressori hanno avuto accesso alle comunicazioni interne e ai dati
sensibili. Il governo degli Stati Uniti ha quindi attribuito questo
attacco alle minacce informatiche sponsorizzate dallo stato dalla
Russia.
Attacco ransomware alla
Colonial Pipeline
La Colonial Pipeline, uno dei
principali operatori nel settore dei carburanti, è stata vittima di
un attacco ransomware nel maggio 2021. Gli autori dell’attacco sono
stati identificati come il gruppo di criminali informatici
DarkSide. L’obiettivo dell’attacco era un’azienda privata, ma le
ripercussioni dell’attacco si sono fatte sentire in tutto il paese,
poiché molte attività hanno dovuto essere temporaneamente chiuse a
causa della carenza di carburante.
Un altro punto della trama della
storia è l’attuale governo che chiede aiuto a un ex presidente
degli Stati Uniti. Ci sono molti casi in cui le amministrazioni in
carica hanno chiesto aiuto agli ex presidenti. Ecco alcuni di
questi eventi.
Nel mondo del secondo dopoguerra,
il presidente Harry Truman chiese aiuto al presidente Hoover che
aveva lasciato l’incarico nel 1933.
Durante la crisi dei missili di
Cuba del 1962, il presidente John F. Kennedy chiese aiuto al
presidente Dwight D. Eisenhower per ottenere informazioni sulla
strategia militare.
Più recentemente, durante la
pandemia di Covid-19, il presidente Joe Biden ha chiesto aiuto al
presidente Obama, in particolare come qualcuno che avrebbe
incoraggiato le persone a vaccinarsi.
Anche se gli eventi potrebbero non
essere direttamente collegati alla trama dello show, sappiamo che i
registi sono individui astuti e un seme di ispirazione tratto da
eventi reali potrebbe essere stato l’innesco necessario per creare
questa serie.
George Mullen di “Zero Day” è
basato su una persona reale?
Il personaggio di George Mullen
interpretato da Robert De Niro non è basato su una
persona reale. Il personaggio è stato creato per creare una storia
incredibile in cui una persona con la memoria che sta svanendo si
trova ad affrontare una crisi nazionale. Anche se il personaggio
potrebbe non essere basato su una persona reale, ci sono
sicuramente alcune ispirazioni che i creatori potrebbero aver
trovato durante la creazione del personaggio.
Recentemente, la memoria dell’ormai
ex presidente degli Stati Uniti Joe Biden è stata un importante
argomento di discussione durante la campagna elettorale. Biden è
stato osservato avere una scarsa memoria in molte occasioni in
eventi pubblici. Mentre Biden ha negato le accuse, ci sono state
molte segnalazioni che la sua memoria fosse
confusa.
Un altro aspetto del personaggio
che è centrale nella trama dello show è un ex presidente consultato
per una questione di importanza nazionale. Questo è successo in
molte occasioni. In materia di sicurezza nazionale durante la crisi
dei missili cubani del 1962, l’allora presidente John F. Kennedy
fece appello all’esperienza militare e strategica del presidente
Dwight D. Eisenhower per affrontare l’evento.
Nel recente scoppio della pandemia
di COVID-19, il presidente Biden ha chiesto aiuto al presidente
Obama, che si è affrettato ad aiutare l’amministrazione Biden nel
suo programma di vaccinazione.
Gli autori dello show hanno
realizzato un brillante thriller di cospirazione e la maggior parte
è finzione, ma come si suol dire, nulla in questo mondo è
originale, e gli eventi di cui sopra potrebbero averli
ispirati.
The
Miracle Club è stato un progetto che ha appassionato
lo sceneggiatore Jimmy Smallhorne per tutta la
vita. Egli ha infatti trascorso circa due decenni a cercare di
realizzare il film, nato con il titolo Pushers Needed nel
1999. Il progetto è passato alla HBO nel 2005, con Smallhorne alla
regia e all’epoca egli reclutò Maggie Smith,
Kathy Bates, Joan Allen,
Claire Danes e Brenda Blethyn
per i ruoli principali. Sebbene il film non sia mai andato avanti
con la HBO e il cast originale, il produttore Joshua D.
Maurer non ha mai perso le speranze e ha continuato a
cercare finanziamenti.
Alla fine, dopo una significativa
riscrittura da parte di Maurer e dello sceneggiatore
Timothy Prager, The
Miracle Club è stato preso e finanziato da Lionsgate
UK e Embankment Films. Sebbene la pandemia COVID-19 abbia ritardato
la produzione, la sceneggiatura rielaborata era abbastanza forte da
attirare nuovamente i membri del cast originale Smith e Bates nel
progetto quasi 20 anni dopo il loro primo legame. Nel frattempo, il
regista Thaddeus O’Sullivan – autore
di Niente di personale e Un perfetto
criminale – è stato assunto per dirigere il film.
Ha così preso vita un racconto
appassionante su tre donne intente a realizzare un sogno comune,
che nel perseguirlo riscoprono non solo la loro amicizia ma anche
il senso delle loro esistenze. Si tratta di un film da non perdere,
emozionante, divertente e carico di un contagioso senso di
speranza. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle
principali curiosità relative a The
Miracle Club. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attrici e ad
altre curiosità ancora. Infine, si elencheranno
anche le principali piattaforme streaming
contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di The Miracle Club
Ambientato nel 1967, The
Miracle Club racconta la storia di tre donne,
Chrissie, Eileen e
Lily, che hanno un sogno comune nel cassetto:
andare a Lourdes. Le tre sperano inoltre che durante la loro visita
nel luogo sacro possano assistere a un miracolo. Quando Chrissie,
Eileen e Lily riescono a vincere un viaggio che ha per meta proprio
la cittadina francese, partono con grande entusiasmo. Una volta
giunte a Lourdes, si imbattono però in una inaspettata sorpresa: la
figlia di una di loro si aggiunge inaspettatamente al viaggio. La
giovane new entry non solo complica le cose, ma porta a galla
diversi conflitti e traumi fino ad allora rimasti sopiti.
Il cast del film
Ad interpretare le tre protagoniste,
Chrissie, Eileen e Lily vi sono rispettivamente le attrici Laura Linney, Kathy Bates e Maggie Smith. I
media irlandesi hanno leggermente criticato il fatto che due delle
protagoniste (Maggie Smith e Kathy Bates), che interpretano qui donne
irlandesi, non sia in realtà irlandesi (la Smith è scozzese e la
Bates americana). Anche Laura Linney è americana, ma l’accento del suo
personaggio viene spiegato nella storia. Nel ruolo di Dolly Dunne,
figlia di Eileen, vi è invece l’attrice Agnes
O’Casey, mentre Mark McKenna è suo
marito George Hennessy. L’attore StephenRea, invece, interpreta Frank Dunne, marito di
Eileen.
Kathy Bates e Stephen Rea
avevano 74 e 77 anni durante le riprese, ma nel film sono genitori
di sei bambini che sembrano avere un’età compresa tra i 10 e i 21
anni. Si tratta in realtà di un residuo di quando i produttori
tentarono di realizzare il film quasi vent’anni fa. Quando il
progetto è stato finalmente concretizzato, piuttosto che rifare le
parti con attori più giovani, i produttori hanno mantenuto le loro
scelte originali del 2005, ma gli attori sono stati pesantemente
truccati perché sembrassero molto più giovani di quanto sono in
realtà.
Le location dove è stato girato il film
Le riprese del film si sono svolte
in varie località, a partire da Dublino, capitale
dell’Irlanda, dove le tre protagoniste vivono e da dove ha inizio
il loro viaggio. The Miracle
Club è poi stato girato anche a
Wicklow, sempre in Irlanda, e presso la
Ardmore Film Factory, dove sono stati ricreati
alcuni luoghi iconici, tra cui la famosissima Grotta di
Lourdes. Per quest’ultima ambientazione, dunque, la
produzione non si è recata alla vera grotta, dove sarebbe stato
difficile se non impossibile ottenere i permessi per le riprese,
optando dunque per una sua ricostruzione in studio.
The Miracle Club è basato su una storia
vera?
È facile chiedersi se il film sia
basato su una storia vera o se sia stato inventato di sana pianta.
La risposta è una via di mezzo tra le due cose, in quanto lo
sceneggiatore Jimmy Smallhorne, cresciuto in una
pittoresca cittadina irlandese, ha riproposto nel film il contesto
storico in cui è cresciuto, ovvero quello dell’Irlanda degli anni
Sessanta. “Il film si basa sui ricordi della famiglia di
Smallhorne e della sua crescita in una piccola città dell’Irlanda,
ma l’enfasi è chiaramente sulle donne di quella famiglia”,
viene riportato da Deadline. Le tre protagoniste,
però, non sono realmente esistite.
Smallhorne ha poi dichiarato al
Pat Kenny Show Podcast che:
“La prima metà di questo film è avvenuta quando avevo 8 anni,
sono uscito da scuola e ho visto una madre che penzolava da uno
sgabello, appendendo la carta da parati con un paio di mutandine in
testa per proteggersi dal soffitto appena dipinto. Ho guardato
questa donna e ho detto: “Questa donna è una star”. E tutte le
donne della strada di Ballyfermont erano così. E in quel momento ho
pensato: questo è un grande film“. Il film è dunque “un
omaggio alle resilienti e realmente esistite donne di una
generazione della classe operaia che sostenevano famiglie
numerose”.
Il trailer del film e dove vederlo
in streaming e in TV
È possibile fruire
di The Miracle
Club grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes, Tim
Vision e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 20
febbraio alle ore 21:10 sul canale
Rai Movie.
Con l’arrivo nelle sale di tutto il
mondo del film Harry Potter e la pietra
filosofale prese vita una delle saghe fantasy più
celebri e dal maggior successo di sempre. È il 2001 quando gli
spettatori vengono condotti alla scoperta di Hogwarts e del magico
mondo dei maghi. Un mondo nato dalla penna di J.
K. Rowling e che ha negli anni conquistato sempre più
fan in ogni parte del mondo per le sue tematiche legate alla
crescita, all’amicizia e al coraggio. Nel 2009 il viaggio prosegue
con Harry Potter e il Principe
Mezzosangue (qui la recensione), nuovamente
diretto da David Yates e basato come
sempre sull’omonimo romanzo.
Con questo nuovo capitolo la fine si
fa sentire sempre più vicina. Il ritorno di Voldemort è ormai fatto noto e accettato, e
mai come ora il mondo dei maghi sembra continuamente posto sotto il
peso di una terribile minaccia. Per dar vita a questa nuova cupa
atmosfera, gli autori si sono sbizzarriti nell’immaginare nuovi
scenari, personaggi e situazioni, portando il film ad un budget
complessivo di circa 250 milioni di dollari. Questo ha fatto del
sesto capitolo l’ottavo film più costoso della storia del cinema.
Il film è stato poi particolarmente atteso per via di una serie di
già anticipati e temuti risvolti narrativi.
Una volta arrivato in sala, il film
si è confermato come un grande successo, arrivando ad un incasso
complessivo a livello mondiale di circa 934 milioni di dollari,
eguagliando così il risultato dei precedenti capitoli della saga.
Ciò spinse ovviamente i produttori a proseguire nella costruzione
della saga, preparando da subito i sequel conclusivi. Prima di
vedere questi come anche questo sesto capitolo, però, può essere
utile approfondire quest’ultimo scoprendo tutte le principali
curiosità ad esso legate. Dalla trama al
cast e fino alle location,
proseguendo nella lettura sarà possibile ritrovare tutto ciò.
La trama di Harry Potter e
il Principe Mezzosangue
In Harry Potter e il
Principe MezzosangueVoldemort allunga la sua
ombra minacciosa sia sul mondo dei Babbani che su quello dei maghi
e Hogwarts non è più un posto sicuro e accogliente come in passato.
Harry sospetta che i pericoli minaccino anche la
scuola, ma Silente concentra la sua attenzione nel
prepararlo alla battaglia finale, che sa essere inevitabile. I due
insieme cercano di penetrare nelle difese di Voldemort ed allora
Silente chiama il vecchio amico e collega Horace
Lumacorno, le cui competenze considera fondamentali.
Insieme a questi, l’anziano preside istruirà Harry circa
l’esistenza degli horcrux, oggetti maledetti contenenti frammenti
dell’anima di Voldemort. Solo dopo aver trovato e distrutto questi
sarà possibile sconfiggere il Signore Oscuro.
Nel frattempo, gli studenti
subiscono gli attacchi di un avversario molto particolare: gli
ormoni adolescenziali. Harry è sempre più attratto da
Ginny, mentre Lavender Brown
sembra aver deciso che Ron è il tipo giusto per lei, scatenando la
gelosia di Hermione soffre di gelosia. L’amore
sembra dunque nell’aria, ma dovrà ben presto lasciare spazio alla
tragedia. Il ritrovamento di un misterioso diario informerà infatti
Harry dell’esistenza di un Principe Mezzosangue, la cui natura è
quantomai ambigua. Mentre cerca di scoprire di più a riguardo,
nell’ombra c’è chi cova un tradimento sofferto quanto necessario
affinché il male prenda il sopravvento. Un sacrificio dopo il quale
Hogwarts non sarà mai più la stessa.
Il cast del film
Protagonista del film è nuovamente
l’attore Daniel Radcliffe, che ricopre ancora una volta
con grande successo il ruolo di Harry Potter. Egli ha in seguito
rivelato di considerare questo sesto film come il suo meno
preferito della saga. In particolare, Radcliffe ha affermato di non
gradire la sua interpretazione, rovinata anche a causa del
difficile periodo vissuto in quel momento. Accanto a lui si
ritrovano poi Rupert Grint nei panni di Ron Weasley, ed
Emma Watson in quelli di Hermione Granger.
Quest’ultima rivelò di aver considerato di rinunciare al suo
personaggio, decidendo però di continuare ad interpretarlo poiché
il suo abbandono sarebbe stato un danno per l’intera saga.
Michael Gambon, invece, riprende nuovamente il
ruolo del preside Albus Silente, qui chiamato ad essere
particolarmente centrale nella vicenda. Tra i più celebri
personaggi della saga, Severus Piton è interpretato dal grande
Alan Rickman, mentre Tom Felton torna nei panni di Draco Malfoy,
e Maggie Smith in quelli della professoressa
McGranitt. L’attrice, nonostante combattesse in quel periodo contro
un tumore al seno, insistette per poter portare a termine le
proprie riprese. Robbie Coltrane, invece, è
l’interprete del fidato Hagrid. Evanna Lynch
riprende i panni della stravagante Luna Lovegood, mentre il premio
Oscar Jim Broadbent ricopre l’importante ruolo del
professor Horace Lumacorno.
Lord Voldemort è interpretato dal
grande attore Ralph Fiennes. Questi lavorò molto per
costruire il carattere del personaggio, arrivando anche a stabilire
una serie di personali cambiamenti. Egli richiese infatti che i
suoi occhi venissero lasciati al naturale, e non tramutati dunque
in quelli simili ad un serpente. Ciò gli permetteva di poter
comunicare la follia del personaggio anche tramite il proprio vero
sguardo. Dalla parte dei cattivi si ritrovano anche Helena Bonham Carter nei panni di
Bellatrix Lestrange. Il giovane Hero
Fiennes-Tiffin, nipote di Ralph, interpreta qui i
panni del giovane Tom Riddle, anni prima che questi assumesse il
nome di Lord Voldemort. Questi venne scelto per la somiglianza con
lo zio, ma la loro parentela non fu determinante per tale
scelta.
Le location del film
Le riprese di Harry Potter e
il Principe Mezzosangue hanno avuto ufficialmente inizio
il 17 settembre 2007 presso Lacock Abbey. Tra i
luoghi più iconici del film spicca il Millenium
Bridge, il famoso ponte londinese che viene distrutto da
Lord Voldemort nelle sequenze iniziali. La scena in cui Harry
Potter e il signor Weasley accedono al Ministero della Magia
attraverso una cabina telefonica è stata invece girata nei pressi
della Great Scotland Yard. Le riprese ambientate
nella scuola di magia di Hogwarts, come nei capitoli precedenti,
sono invece state effettuate tra Alnwick Castle,
situato nel nord dell’Inghilterra, la Cattedrale di
Gloucester e quella di Durham.
Il trailer del film e dove vederlo
in streaming e in TV
Per gli appassionati del film è
possibile fruire di questo grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Harry Potter e il Principe Mezzosangue è infatti
disponibile nel catalogo di Netflix, Now, Prime Video e Tim
Vision. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento
generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 20 febbraio alle ore
21:20 su Italia 1.
Il vostro amichevole
Spider-Man di quartiere (Your Friendly Neighborhood
Spider-Man)– stagione 1 è giunta agli episodi finali. Gli
ultimi due episodi del nuovo show della Marvel aiutano a chiudere l’intera
stagione in modi davvero sorprendenti. Tuttavia, il finale
preannuncia anche un futuro entusiasmante non solo per il
protagonista, ma anche per molti dei suoi amici e
nemici.
Nella precedente serie di episodi
di Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere
(Your Friendly Neighborhood Spider-Man), Peter Parker ha
affrontato lo Scorpione di Mac Gargan, che ha quasi ucciso il
nostro eroe, minando la sua fiducia fino al midollo. Mentre Norman
Osborn voleva che il Wallcrawler smettesse di trattenersi e
pretendesse rispetto con il suo grande potere, Parker alla fine
decise che avrebbe determinato ciò che era meglio per Spider-Man,
una decisione simbolicamente dimostrata quando Peter ottenne
finalmente il suo classico costume rosso e blu. Con questo in
mente, ecco il nostro riassunto e la conclusione degli
episodi 9 e 10 diYour Friendly Neighborhood
Spider-Man.
Riassunto degli episodi 9 e 10
di Your Friendly Neighborhood Spider-Man
“Eroe o minaccia” e “Se questo
è il mio destino…”
All’inizio degli episodi 9 e 10 di Il vostro amichevole
Spider-Man di quartiere, Norman fa visita a Otto, ora
incarcerato per aver violato gli Accordi di Sokovia.
Norman gongola per aver mandato Ross e Stark a cercare Otto,
avendo appena concluso un accordo per impossessarsi di tutta la
tecnologia di Octavius, spingendo Otto a giurare vendetta.
La banda della 110esima ha intenzione di razziare la tecnologia
di Otto prima che possa essere sequestrata.
Spider-Man salva Nico dall’essere investito da un camion,
indossando il suo nuovissimo costume rosso e blu di
Spider-Man.
Spider-Man rimane intrappolato tra la 110esima e gli Scorpion.
Gargan ora indossa un casco e ha ustioni sul costume.
Spider-Man combatte Scorpion, mentre Lonnie osserva Big Donovan
fuggire dalla 110esima dopo che Gargan lo ha quasi ucciso.
Lonnie è nel camion quando alcune delle sostanze chimiche si
rovesciano (Diox-3), conferendogli una forza sovrumana e una pelle
resistente che usa per aiutare Spider-Man a combattere
Scorpion.
Spider-Man smette di trattenersi come voleva Norman e quasi
uccide Scorpion, ma Lonnie lo ferma prima che si spinga troppo
oltre.
Nico e Peter fanno pace, promettendosi di non avere più segreti
(ma Nico nasconde ancora un segreto sul suo amuleto).
Norman sta testando il sangue di Spider-Man su vari animali, il
che implica che vuole creare altri Spider-Man.
All’inizio dell’episodio 10 di Your Friendly Neighborhood
Spider-Man, Peter riesce a malapena a presentare il suo
diorama, perché stava fermando dei ladri di auto.
Norman si incontra con gli stagisti della Oscorp per confermare
che tutti i loro progetti sono stati collegati al Progetto
Monolith, creando un portale spaziale per viaggi più veloci della
luce e trasferimenti istantanei.
Norman crede che i Vendicatori non siano sufficienti per far sì
che l’umanità diventi la specie dominante, per essere venerati come
coloro che un tempo consideravano dei, da qui il portale.
Il Dottor Strange arriva per fermare Norman e il suo pericoloso
progetto, confermando al contempo a Peter che non è mai stato alla
Midtown High.
Norman attiva comunque il portale, solo per far emergere lo
stesso mostro simbionte della prima puntata della serie, e un ragno
soggetto di prova scappa durante la lotta che ne risulta con
Spider-Man e Strange.
L’uso della Gemma del Tempo da parte di Doctor Strange carica il portale e lui torna
troppo indietro nel tempo, al giorno in cui Peter Parker è stato
morso dal ragno che si scopre provenire dal futuro e possedere il
sangue di Spider-Man, creando così un grande paradosso temporale su
come Spider-Man abbia ottenuto i suoi poteri in primo luogo.
Sebbene Spider-Man e Strange distruggano il portale, un po’ di
simbionte si intrufola e viene poi trovato da Norman.
In seguito, la Oscorp è sotto tiro e Peter non è sicuro di
potersi fidare di Norman o se debba continuare a lavorare con
lui.
Nico suggerisce a Harry di avviare un’azienda per Peter e i
suoi amici. Harry accetta e fonda la Worldwide Engineering
Brigade.
Spider-Man e Doctor Strange si incontrano, confermando l’uso
importante del viaggio nel tempo e come le vite sono state
alterate, pur concordando sul fatto che sono sulla strada che
devono percorrere, mentre Uatu l’Osservatore osserva Strange che
dice a Spider-Man che è pronto per essere un eroe.
Amadeus Cho apparentemente rifiuta l’invito di Harry al
WEB.
Si scopre che Jean è Finesse, essendo stata sotto copertura
alla Oscorp a lavorare con Daredevil.
Lonnie abbandona la sua giacca Letterman e le sue mani iniziano
a ingrigire, un effetto collaterale delle sostanze chimiche che gli
hanno dato i suoi poteri.
Nico usa il suo amuleto magico per parlare con sua madre.
Il futuro di Otto come Doc Ock è incerto, nonostante sia ancora
dietro le sbarre.
Zia May va a trovare Richard, il padre di Peter, in prigione,
mentre Spider-Man dice che risolverà qualsiasi cosa gli
capiti.
Il tuo amichevole Spider-Man di
quartiere Spiegazione del grande loop temporale
Il Vostro Amichevole Spider-Man di quartiere – Frame dalla serie,
Cortesia di Disney+
Cos’è nato prima, l’uomo ragno
o Spider-Man?
Con questo Spider-Man che esiste in
una linea temporale alternativa dell’MCU, sembra che
Il tuo amico Spider-Man stia approfittando appieno di questa
libertà in più quando si tratta delle origini di Peter Parker e
della provenienza dei suoi poteri. Nell’episodio di apertura, il
ragno che ha morso Spider-Man è uscito da un portale durante la
battaglia del Dottor Strange con un mostro alieno simbionte che ha
causato molti danni alla Midtown High. Questa battaglia ha aperto
una nuova strada per Peter Parker, che ha trovato nuovi amici, una
nuova scuola e persino un nuovo mentore, Norman Osborn al posto di
Tony Stark.
Tuttavia, è stato ora rivelato che
Strange, il simbionte e il ragno provengono tutti dal futuro,
grazie all’episodio 10 di Il vostro amichevole Spider-Man
di quartiere (Your Friendly Neighborhood
Spider-Man). Allo stesso modo, il ragno in questione era stato
testato usando il sangue dello stesso Spider-Man grazie agli
esperimenti segreti di Norman Osborn per cercare di replicare i
poteri del Ragno in altri esemplari. Di conseguenza, il
risultato finale è un paradosso sconvolgente in cui il ragno che ha
dato a Spider-Man i suoi poteri in questa linea temporale
alternativa dell’MCU era speciale solo grazie al
sangue di Spider-Man proveniente dal futuro (quindi cosa è successo
prima?)
La spiegazione del colpo di
scena finale della prima stagione Il vostro amichevole Spider-Man
di quartiere
Il Vostro Amichevole Spider-Man di quartiere – Frame dalla serie,
Cortesia di Disney+
Nei film Amazing Spider-Man
della Sony, con Andrew Garfield nel ruolo di Peter Parker, Richard
Parker lavorava per Oscorp e la sua morte era stata inscenata.
Anche se avrebbe rivelato la sua esistenza a suo figlio alla fine
di Amazing Spider-Man 2, questa sequenza è stata alla fine
tagliata, ma avrebbe probabilmente avuto un ruolo importante
nell’annullato
Amazing Spider-Man 3 se la Sony non avesse deciso di
lavorare con la Marvel Studios e di corrompere un nuovo
Webslinger interpretato da Tom Holland per l’MCU. Detto questo, Richard Parker,
introdotto nel finale di Il vostro amichevole Spider-Man di
quartiere, avrà probabilmente origini diverse.
Il finale di Il vostro
amichevole Spider-Man di quartiere ha diverse
anticipazioni sul futuro
Il Vostro Amichevole Spider-Man di quartiere – Frame dalla serie,
Cortesia di Disney+
Cosa succederà agli amici e ai
nemici di Spider-Man?
Alla fine di Il vostro
amichevole Spider-Man di quartiere, Spider-Man è
diventato sicuramente un vero e proprio eroe. A tal fine, è
piuttosto interessante vedere Uatu l’Osservatore che osserva
segretamente Peter Parker, una conferma visiva che Spider-Man ha
raggiunto un traguardo importante entro la fine della stagione,
diventando il supereroe che è destinato a essere in futuro. Allo
stesso modo, anche la formazione da parte di Harry Osborn della
Worldwide Engineering Brigade, vista per la prima volta al
Disneyland’s Avengers Campus, è piuttosto emozionante, in quanto
fornisce a Peter una nuova compagnia con cui lavorare oltre alla
Oscorp nelle stagioni future.
È anche bello vedere confermato che
Jean è Finesse con le rivelazioni che stava lavorando sotto
copertura per Daredevil, così come i segreti magici di Nico che
vengono svelati. Allo stesso modo, sembra che il futuro di Lonnie
nei panni di Tombstone sia quasi certo dopo la sua esposizione al
Diox-3, e Norman che trova un pezzo di sostanza viscida di
simbionte mentre Otto Octavius pianifica la sua vendetta nei panni
di Doc Ock dovrebbe essere un eccitante arco narrativo dei cattivi.
In questo senso, è molto chiaro che la prima stagione di
Il vostro amichevole Spider-Man di
quartiere è solo l’inizio.
J. Edgar (qui
la recensione) è il biopic che nel 2011 il regista Clint Eastwood ha realizzato sul potente e
famigerato J. Edgar Hoover, ex capo del Federal
Bureau of Investigation (FBI),
interrpetato nel film da Leonardo DiCaprio. Il film segue l’ascesa di
Hoover (1895-1972), da funzionario minore a capo dell’agenzia di
polizia più potente d’America, con un grande potere personale. Il
film – scritto da Dustin Lance Black e
interpretato anche da Armie Hammer, Naomi Watts e Judi Dench – ha ovviamente ricevuto pareri
contrastanti, in particolare riguardo il ritratto fornito di Hoover
e il rapporto con la vera storia di cui si narra. Storia che
approfondiamo proprio in questo articolo.
La vera storia dietro J.
Edgar
Il film si apre con Hoover che
svolge un ruolo importante nella cosiddetta Paura Rossa (1919).
All’indomani della Rivoluzione russa, in America
si diffuse infatti la paura del comunismo. In effetti, negli Stati
Uniti erano attivi esponenti dell’estrema sinistra e il film ne
descrive accuratamente le macchinazioni. Il ruolo di Hoover nei
cosiddetti Palmer Raid, quando comunisti e
simpatizzanti di sinistra furono arrestati e deportati, è mostrato
con grande precisione. Tuttavia, il film mostra il personaggio come
responsabile di questa operazione. In realtà, Hoover stava solo
seguendo le indicazioni del suo mentore, il procuratore generale
A. Mitchell Palmer.
Il comunismo era quasi un’ossessione
per Hoover, che credeva davvero che l’America e il suo stile di
vita fossero minacciati dai “rossi”, che erano sotto la direzione
dell’Unione Sovietica. Egli vedeva il comunismo come una malattia e
riteneva di doverlo combattere costantemente. Il film mostra quindi
Hoover come ispirato dal desiderio di salvare il mondo libero dalla
“minaccia rossa” e questo è corretto rispetto alla storia vera.
Nella sceneggiatura, il capo dell’FBI viene quindi mostrato come
corrotto dalla sua irriducibile opposizione al comunismo, e questa
è una delle ragioni per cui si impegna in comportamenti non etici e
illegali.
È indubbio che Hoover fosse un
nemico implacabile del comunismo e del socialismo. Il film però non
coglie il fatto che egli utilizzò la paura del comunismo per i suoi
scopi. Fu infatti in grado di manipolare la paura diffusa dei
“rossi” per favorire la sua carriera e le sue ambizioni. Hoover
accusava abitualmente di comunismo coloro che non gli piacevano o
che vedeva come una minaccia alla sua posizione. Spesso affermava
che senatori, avversari politici, giudici, sostenitori delle
libertà civili e giornalisti erano comunisti, in modo da poter
imporre la sua volontà su di loro o ottenere qualche vantaggio. Il
film tende a mostrare Hoover come un patriota fuorviato, ma in
realtà era un operatore machiavellico che usava la paura del
comunismo per assicurarsi il potere negli Stati Uniti.
Hoover fu nominato direttore
dell’FBI nel 1924. Viene mostrato come un innovatore e
come qualcuno in grado di utilizzare le più recenti tecniche
organizzative per arrestare i criminali. Era davvero un “genio
dell’organizzazione”, e questo viene mostrato nel film quando
dimostra il suo nuovo sistema di catalogazione a Helen
Gandy (Naomi
Watts). Eastwood mostra anche Hoover che prende in
mano un’organizzazione dilettantesca e malandata che non era adatta
allo scopo, revisionando e riformando il Bureau per arrivare infine
a trasformarlo in un’organizzazione molto professionale. Il nuovo
capo dell’FBI reclutò quindi solo i migliori per la sua agenzia di
polizia e trasformò la cultura dell’FBI.
Fu responsabile dei
G-Men e coltivò un’aura intorno al Bureau per
farlo apparire come l’agenzia leader nella lotta al crimine del
Paese. Uno dei contributi più importanti di Hoover alle forze
dell’ordine fu la creazione del laboratorio dell’FBI a Quantico.
Questo laboratorio forniva supporto per le analisi forensi non solo
al Bureau, ma anche alle forze dell’ordine di tutti gli Stati
Uniti. Il famigerato capo dell’FBI fu un vero e proprio pioniere
delle forze dell’ordine e vide il valore delle impronte digitali,
delle analisi del sangue e della calligrafia come strumenti
essenziali nella lotta contro il crimine, e questo viene mostrato
molto bene nel lavoro di Eastwood.
Il film mostra anche il ruolo di
Hoover nella lotta contro i famigerati criminali della Depressione,
come Baby Face Nelson e John
Dillinger (a cui è stato dedicato il film Nemico pubblico con Johnny Depp). Fu infatti durante gli anni ’30
che il Bureau divenne noto e catturò l’immaginazione del pubblico.
Il film di Eastwood mostra poi come il famoso caso Lindberg abbia
cambiato le sorti di Hoover e dell’FBI. In J.
Edgar, Hoover e i suoi G-Men sono infatti ritratti mentre
giocano un ruolo fondamentale nel rapimento del 1934 del figlio del
grande aviatore Charles Lindbergh (1932). Il film
mostra che al protagonista viene chiesto di intervenire e risolvere
il caso dal Presidente Herbert Hoover e di aiutare
a catturare il rapitore.
In realtà, l’FBI ebbe un ruolo
limitato nel caso e le nuove tecniche forensi di Hoover non
portarono alla cattura del criminale che aveva rapito il bambino di
Lindberg. In una scena il personaggio centrale viene sfidato da un
senatore che sostiene che non dovrebbe essere il miglior poliziotto
del Paese perché non ha mai arrestato nessuno. Hoover viene allora
mostrato mentre si infuria e arresta alcuni gangster in risposta
agli scherni del senatore. In realtà, il capo del Bureau non poteva
arrestare nessuno a causa di una regola del Congresso, e non si è
mai dimostrato così infastidito dalle affermazioni del
senatore.
Nel film, Hoover rivoluziona poi
l’uso delle intercettazioni telefoniche. Sebbene
non sia stato un pioniere di tale novità, le utilizzò ampiamente e
in modi molto controversi. Inizialmente le usò per intercettare i
telefoni dei gangster coinvolti nel contrabbando. Nel corso del
tempo Hoover ha poi dimostrato di usare questa tecnologia a suo
vantaggio. Hoover, infatti, autorizzò ripetutamente intercettazioni
illegali, non solo di gangster e criminali, ma anche di privati
cittadini e persino di personaggi pubblici di spicco. Il capo
dell’FBI era perfettamente consapevole che il suo potere e la sua
autorità dipendevano dai politici di Washington D.C. Sapeva che
molti di loro lo odiavano e volevano che fosse rimosso.
Hoover usava quindi intercettazioni
telefoniche e microspie per monitorare coloro che riteneva suoi
nemici e che erano una potenziale minaccia alla sua posizione
nell’FBI. Come nel film, Hoover utilizzò le informazioni ottenute
dalle intercettazioni illegali per compilare file contenenti
informazioni dannose su molte persone di alto profilo, soprattutto
sulla loro vita sessuale. Tra le persone di spicco, aveva messo
sotto controllo i Kennedy, Martin Luther
King ed Eleanor Roosevelt. Grazie a
questi dossier, Hoover era “intoccabile” e i presidenti successivi
non lo avrebbero ostacolato né avrebbero minacciato il suo
controllo sull’FBI.
Nel film, l’attività illegale di
Hoover non è però enfatizzata, e a volte il lavoro di Eastwood
sembra quello di suggerire che Hoover agisse per un mal riposto
senso del dovere. Inoltre, come nel film, egli trasformò quella che
in origine era un’altra agenzia per l’applicazione della legge in
qualcos’altro, ovvero una forza di polizia segreta che spesso
sfuggiva al controllo del governo federale. La sua posizione a capo
di questa organizzazione lo rese personalmente molto potente e
molto temuto a Washington e oltre. Il film mostra molto bene il
potere e la paura generati da Hoover.
Buona parte di J.
Edgar si concentra poi sulla sessualità di Hoover. Sua
madre, interpretata dall’acclamata attrice britannica Judi Dench, è ritratta come una donna molto
autoritaria che sapeva che suo figlio era attratto dagli uomini. Si
trattava di un tabù sociale, ma all’epoca era anche illegale. In
una scena, la donna mette in guardia il figlio sulle conseguenze di
un cedimento ai suoi impulsi sessuali, facendo riferimento a un
giovane che era stato internato in un manicomio per essere un
presunto omosessuale. In realtà, non ci sono prove che il rapporto
tra Hoover e sua madre fosse così nella vita reale.
In seguito, il film lo mostra mentre
incontra Clyde Tolson (Armie
Hammer) e i due diventano buoni amici e stretti
colleghi, con Tolson che diventa anche vice di Hoover all’FBI. I
due uomini erano molto legati, cenavano, andavano in vacanza
insieme e sono oggi sepolti nella stessa tomba. La loro vicinanza
ha portato però ovviamente a molti pettegolezzi sulla natura esatta
della loro relazione e già dalla fine degli anni Trenta si diceva
infatti che avessero una relazione omosessuale. Tuttavia, nessuno è
stato in grado di stabilire con certezza la verità a riguardo.
Il film sembra propendere per un
sentimento tra loro, che viene però volutamente tenuto a
bada. L’interpretazione del regista della relazione tra i due
uomini è del tutto plausibile, soprattutto se si considerano le
pressioni sociali dell’epoca. Tuttavia, sono in molti, soprattutto
coloro che hanno lavorato con Hoover nell’FBI, a smentire qualsiasi
affermazione sul fatto che J. Edgar fosse omosessuale. Essi
ritengono che il ritratto di Hoover come tale sia calunnioso e
diffuso da persone di sinistra e liberali che lo odiavano. Di
conseguenza, anche il film di Clint Eastwood starebbe semplicemente
ripetendo delle bugie sull’ex capo dell’FBI.
Hoover era poi profondamente
allarmato dall’ascesa del movimento per i diritti civili negli anni
’60, che cercava di ottenere l’uguaglianza per gli afroamericani.
Sospettava che molti fossero comunisti e, a partire dalla metà
degli anni Cinquanta, fece monitorare le attività di molti
attivisti, mettendo sotto controllo i loro telefoni e le loro case.
L’FBI prese di mira molte organizzazioni come le Pantere
Nere e la Southern Christian Leadership
Conference su ordine di Hoover. Hoover diffamò poi molti
membri di spicco del movimento per i diritti civili presso i
presidenti successivi. Sembra che il capo del Bureau odiasse in
particolar modo Martin Luther King.
Questo odio viene infatti
rappresentato nel film, quando in una scena, si vede Hoover che
scrive una lettera anonima alla moglie di Martin Luther King in cui
fornisce dettagli grafici delle sue relazioni extraconiugali.
Insieme alla lettera c’è un nastro con le registrazioni di alcune
infedeltà del leader dei diritti civili. Questo è più o meno un
resoconto accurato di ciò che accadde. In seguito è stato accertato
che Hoover aveva autorizzato l’invio della lettera e del nastro
alla moglie di Luther King, probabilmente per impedirgli di
accettare il Premio Nobel per la pace.
Quanto è accurato J. Edgar?
Alla luce di tutto ciò, Clint Eastwood si era prefissato un obiettivo
quasi impossibile nel tentativo di catturare la figura complessa e
contraddittoria di Hoover, uno degli uomini più potenti d’America
per quasi 50 anni. Molte cose sono vere nel film, che mostra ad
esempio come Hoover abbia trasformato l’FBI nella più importante
agenzia di polizia del mondo, ma anche in una forza che è stata da
lui usata per perseguire le sue ambizioni private e le sue
vendette, come la sua campagna contro il movimento per i diritti
civili negli anni Sessanta. Il film ritrae anche il modo in cui
abusò del suo potere, ispirando paura anche agli americani più
potenti.
Eastwood è poi riuscito con
J. Edgar a trattare in modo molto delicato la
questione della sessualità dell’ex capo dell’FBI. Infine, l’opera
descrive accuratamente il rabbioso anticomunismo di Hoover.
Tuttavia, il biopic ritrae Hoover meno corrotto dal potere che dal
suo eccessivo senso patriottico e dall’odio per le ideologie di
estrema sinistra. Il film minimizza ad esempio anche l’influenza
insidiosa che ebbe sulla vita pubblica americana. Ad ogni modo, in
generale, per quanto riguarda l’accuratezza, il film del 2011 è per
lo più affidabile e offre agli spettatori una buona panoramica
della vita di questa figura ancora oggi molto controversa.
Nuove immagini offrono un primo
sguardo a The Bondsman di Prime Video. Il prossimo programma
televisivo horror del 2025 vede Kevin Bacon nel ruolo di Hub Halloran, che è
stato liberato dall’inferno se accetta di aiutare il diavolo,
tramite la sua manager regionale degli Appalachi Midge (Jolene
Purdy), come cacciatore di taglie per demoni in fuga. Il cast del
nuovo show, creato da Grainger David e diretto da Erik Oleson
(The Man in the High Castle, Arrow), che ne è anche
il produttore esecutivo, include anche Jennifer Nettles, Beth
Grant, Damon Herriman e Maxwell Jenkins.
Vanity Fair ha ora condiviso una serie di immagini
esclusive in anteprima da The Bondsman. Le immagini
mostrano principalmente Hub Halloran in varie scene in cui
interagisce con demoni o altri personaggi principali. Tra queste,
una foto di lui sul palco con la ex moglie Maryanne (Nettles),
un’immagine di lui nella foresta con Midge e due foto di lui con la
madre Kitty (Beth Grant), in un paio di momenti intensi che
includono il duo che scappa da un incendio.
Il lato più orribile della vita di
Hub può essere visto in due scene, che hanno due scatti ciascuna.
Una mostra Hub che scruta attraverso una fessura tra due assi di
legno, mentre l’altra sembra mostrare ciò che sta guardando, ovvero
un volto demoniaco con occhi luminosi che lo fissa. Un’altra
coppia di immagini lo mostra mentre dà la caccia a una cheerleader
demoniaca, che si vede strisciare sotto un trampolino e poi lottare
con Hub sott’acqua. Guarda le immagini a grandezza naturale qui
sotto:
Первые кадры The Bondsman — сериала в духе
«Константина», в котором Кевин Бейкон играет охотника на демонов,
сбежавших из ада.
Сценарий написал Эрик Олесон, шоураннер третьего сезона
«Сорвиголовы». Сериал стартует 3 апреля в Prime Video.
Come rivelano queste immagini del
nuovo film horror, The Bondsman renderà omaggio ai numerosi
film horror di Kevin Bacon che sono stati realizzati da quando ha
dato il via alla sua carriera morendo violentemente nel film
slasher Venerdì 13 del 1980. Da allora, ha recitato in
una moltitudine di titoli del genere, interpretando personaggi
importanti in film come Tremors, Flatliners, Stir
of Echoes e The Darkness, oltre a ribaltare la
sceneggiatura interpretando i cattivi in film come They/Them
e Hollow Man.
Kevin Bacon ha portato la sua
passione per l’horror anche sul piccolo schermo, recitando nel
thriller poliziesco The Following, diretto da Kevin
Williamson, che è andato in onda per tre stagioni tra il 2013 e il
2015.
Tuttavia, il suo personaggio in
The Bondsman gli offre un nuovo tipo di ruolo nel genere
horror. Lo spettacolo Prime Video vede
Hub Halloran finire in un posto non ben definito tra eroe e
cattivo. Anche se non crede di meritarsi di essere all’inferno,
ha commesso un atto sconosciuto che lo ha portato lì in primo
luogo, la cui esplorazione probabilmente complicherà la sua
evoluzione nel corso della prima stagione.
La location e la finestra di uscita
per lo spin-off di 9-1-1sono state rivelate, mentre il franchise di successo
si prepara a rilasciare il suo secondo spin-off. Con la
conclusione di 9-1-1: Lone Star, terminata all’inizio di
quest’anno, il franchise di successo ha costantemente rivolto la
sua attenzione a una nuova città. La saga dei primi soccorritori,
iniziata nel 2018 con 9-1-1, ambientata a Los Angeles, combina emergenze
stravaganti con un po’ di umorismo e angoscia personale. Finora la
formula ha funzionato a meraviglia e l’ultimo tentativo sta
prendendo piede.
Deadlineha confermato che il prossimo
spin-off di 9-1-1 è stato ordinato direttamente come
serie dalla ABC. Con il titolo 9-1-1: Nashville,
il nuovo show sarà scritto e prodotto dai co-creatori della serie
Ryan Murphy e Tim Minear insieme allo showrunner di 9-1-1: Lone
Star Rashad Raisani. La prima sarà durante la stagione
televisiva 2025-26, quindi entro la fine dell’anno. Il progetto
è stato ideato dalla 20th Television e dalla Ryan Murphy
Television, con la produzione esecutiva del co-creatore del
franchise Brad Falchuk e della star di 9-1-1 Angela Bassett.
L’aggiornamento menziona anche che 9-1-1 stagione 9 sarà
probabilmente rinnovata.
Cosa significa il nuovo
spin-off di 9-1-1 per il franchise
Il secondo spinoff, che ha preso
slancio dopo che 9-1-1 è passato dalla FOX alla ABC, ha
fatto discutere sulle possibili location. In commenti precedenti,
Raisani ha detto che i produttori erano consapevoli di dover
evitare città comuni per i franchise televisivi, usando il
franchise One Chicago come esempio. Las Vegas è stata
considerata una possibilità ad un certo punto, così come le
Hawaii, ma l’ultima opzione si è rivelata troppo
costosa.
I produttori hanno scelto
Nashville, in parte a causa di un credito d’imposta che è stato
offerto allo spinoff. Anche se la città potrebbe non essere
utilizzata tanto spesso quanto New York o Washington,
Nashville era il titolo di una serie drammatica sulla musica
country con Connie Britton, ex protagonista di 9-1-1, e
Hayden Panettiere. È andata in onda dal 2012 al 2018 per un totale
di sei stagioni.
In ogni caso, con la
stagione
8 di 9-1-1 che tornerà su ABC il 6 marzo alle 20:00
(ora locale) e con i nuovi episodi ancora in fase di ripresa,
potrebbe esserci la possibilità che lo show includa una trama che
presenti il cast e le trame principali dello spinoff. Questo sarà
chiaro nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, con l’annuncio
di ulteriori dettagli sulla trama e sul cast.
Il CEO di Amazon Jeff
Bezos ha chiesto ai fan di James Bond sui social media chi dovrebbe essere il
prossimo 007, e la maggior parte delle persone vuole una scelta
ovvia, Henry Cavill. Sin dalla quinta e ultima
interpretazione di Daniel Craig nel film No Time to
Die del 2021, i produttori del franchise hanno condotto una
ricerca esaustiva per trovare il prossimo attore che interpreterà
James
Bond, con alcuni dei casting più popolari tra i fan che
includono Henry Cavill, Tom Hardy, Idris Elba e Aaron
Taylor-Johnson. Nel 2022, Amazon ha acquisito la MGM,
distributrice di Bond, ma
recentemente la società ha assunto il controllo creativo del
franchise, il che dovrebbe dare una scossa alla ricerca del
nuovo attore.
Poco dopo che Amazon ha assunto il
controllo creativo del franchise di 007, il CEO Jeff Bezos ha
chiesto ai fan su Twitter chi avrebbero scelto come prossimo Bond.
Sebbene ci siano diverse risposte da Eddie Redmayne e
James McAvoy, la scelta più popolare sembra essere Henry
Cavill. Ecco alcune delle risposte:
@RelaxingNews ha risposto:
“James McAvoy è uno dei migliori attori dei nostri tempi. Ed è
scozzese. Aggiungerebbe un incredibile spessore e profondità a
Bond”, accompagnato da una foto dell’attore.
@BarbGEO47 ha suggerito diverse opzioni, ma tutte britanniche,
rispondendo “Beh, James Bond deve essere un britannico… Henry
Cavill, Idris Elba, Max Bennett o Eddie Redmayne sarebbero ottime
scelte. dipende da dove si vuole arrivare con la trama:
ricominciare dall’inizio o continuare la prossima serie di James
Bond”.
Lo showrunner Jeff Trammell
conferma ufficialmente che Gwen Stacy farà il suo debutto
nell’universo
cinematografico Marvel nella seconda stagione di
Your Friendly Neighborhood Spider-Man, dopo il
successo della prima stagione della serie animata. Gli episodi 9 e
10 di Your Friendly Neighborhood Spider-Man concludono la
prima stagione dello show con qualche anticipazione sulle trame
future che coinvolgono alcuni dei cattivi più iconici di
Spider-Man, tra cui Norman Osborn di Colman Domingo e il Dottor
Octopus di Hugh Dancy. Le stagioni 2 e 3 di Your Friendly
Neighborhood Spider-Man hanno ricevuto il via libera e gli
spettatori possono aspettarsi l’introduzione di diversi nuovi
personaggi nelle prossime avventure animate di Spider-Man
nell’MCU.
Su X, lo showrunner di
Your Friendly Neighborhood Spider-Man, Jeff
Trammell, annuncia l’introduzione di Gwen Stacy nell’MCU con un’anteprima ufficiale del
design del personaggio, che presenta l’emblematica fascia nera di
Gwen. Trammell ha scritto nel suo post: “Il quartiere è appena
diventato un po’ più amichevole. Alla prossima stagione!” Dai
un’occhiata al post di Trammell su X qui sotto:
L’introduzione di Gwen Stacy
nell’MCU avverrà più di dodici anni dopo
che Emma Stone ha interpretato la fidanzata di Peter Parker in
The Amazing Spider-Man di Marc
Webb e più di diciotto anni dopo che Bryce Dallas Howard ha
interpretato la prima iterazione live-action del personaggio in
Spider-Man di Sam Raimi. Finora, l’MCU ha menzionato Gwen solo
attraverso Peter Parker interpretato da Andrew Garfield in
Spider-Man: Far From Home,
dove ha rivelato alle sue varianti multiversali di non essere
riuscito a salvarla. Sebbene non sia noto se esista una versione
live-action di Gwen Stacy nella linea temporale principale
dell’MCU, l’esistenza di una variante di
Gwen Stacy in Your Friendly Neighborhood Spider-Man
suggerisce che ci sia una piccola possibilità che la sua
controparte della Terra-616 faccia il suo debutto alla fine.
Quando Spider-Man: No Way
Home era in fase di sviluppo, la Marvel ha valutato diverse opzioni
per i suoi personaggi multiversali. Alcune delle prime versioni
della trama di Spider-Man: No Way Home non avevano affatto
cattivi multiversali, mentre altre includevano personaggi come
Mysterio, Vulture e America Chavez. Ad un certo punto, la
Marvel ha preso in considerazione l’idea di riportare in vita
Gwen Stacy, interpretata da Emma Stone, il che avrebbe fatto di
Spider-Man: No Way Home la prima apparizione ufficiale di
Gwen nell’universo cinematografico Marvel. Anche se può essere
deludente che Peter Parker, interpretato da Tom Holland, non
incontrerà ancora Gwen Stacy, l’introduzione di Gwen nella seconda
stagione di Your Friendly Neighborhood Spider-Man è
un’ottima notizia per un personaggio così iconico di
Spider-Man.
Martin Scorsese sta pensando a un riff di Quei bravi ragazzi per il suo prossimo progetto, che
vedrà la partecipazione di alcune grandi star. Scorsese compirà 83
anni quest’anno, ma questo non gli ha impedito di realizzare film
popolari. Meno di due anni fa, Scorsese ha realizzato Killers
of the Flower Moon, che sarebbe stato candidato a 10 premi
Oscar, tra cui Miglior film. Dopo l’uscita di Flower Moon,
l’ottantenne regista avrebbe annunciato altri progetti, tra cui un
adattamento di Devil in the White City con
Leonardo DiCaprio.
Secondo Deadline Hollywood, Scorsese sta pensando a un altro
dramma con DiCaprio che includerebbe altri membri famosi del cast.
Tra le altre star in trattativa ci sono Emily Blunt e Dwayne
“The Rock” Johnson. La descrizione del film senza titolo lo
paragona a Quei bravi ragazzi, sostituendo Jimmy il Gentile
di Robert de Niro con uno “spietato boss della criminalità
hawaiana”. Il film sarà scritto da Nick
Bilton e prodotto da Scorsese, Johnson, DiCaprio,
Blunt e Bilton insieme a Danny Garcia, Lisa Frechette e Rick
Yorn.
Cosa significa per Scorsese e
gli altri membri del cast
L’aggiornamento ha fornito anche
ulteriori dettagli sulla trama. Il boss della criminalità hawaiana
è basato su una persona realmente esistita, anche se non è stato
dichiarato chi sia esattamente l’ispirazione. Probabilmente
ambientato negli anni ’60 e ’70, il film si concentrerà su un
periodo tumultuoso della storia delle Hawaii.
Il personaggio principale
contribuirà a costruire il più grande impero criminale
dell’isola mentre “combatterà una guerra brutale contro le
società continentali e i sindacati rivali, lottando per preservare
la sua terra ancestrale”. Sembra probabile che Johnson
interpreterà questo personaggio, dato che la star del cinema è in
parte di origine polinesiana.
Se questo progetto andrà in porto,
sarà un grande passo avanti nella carriera di molte persone
coinvolte. Per prima cosa, segnerebbe un’altra collaborazione tra
Scorsese e DiCaprio, che hanno già lavorato insieme a numerosi
progetti e stanno già collaborando a Devil in the White
City. Inoltre, contribuirebbe a far affermare Johnson come
attore drammatico serio. Sebbene la maggior parte della sua
carriera sia stata relegata all’azione e alla commedia, Johnson sta
anche lavorando attivamente a The Smashing Machine di
A24. Sia
questo che il progetto con Scorsese sono drammi che amplierebbero
il suo profilo.
Al via le riprese
dell’attesissima terza stagione della serie tv Blanca, una produzione Lux
Vide, società del gruppo Fremantle in collaborazione
con Rai Fiction diretta
da Nicola Abbatangelo e scritta
da Mario Ruggeri e Alessandro Sermoneta.
Nel cast della
nuova stagione ritroviamo Maria
Chiara Giannetta, Giuseppe Zeno, Enzo Paci, Gualtiero Burzi,
Michela Cescon, Ugo Dighero, Federica Cacciola e Sara
Ciocca. Con loro, due new
entry: Domenico Diele e Matilde Gioli. Le
riprese si terranno in Liguria, in particolare, tra Camogli e
Genova, e negli studi di Lux Vide a Formello per gli interni.
Nella terza
stagione troveremo Blanca diversa da come
l’abbiamo conosciuta. Lei, che si è sempre gettata nella vita a
corpo libero e senza rete di sicurezza, ora è in difficoltà, rifiuta
il futuro e ha deciso di bastare a se stessa. Ma la vita la
costringerà ad affrontare quel buio che mai prima d’ora le aveva
fatto così paura. Accanto a lei rivedremo i fedeli compagni di
avventura che abbiamo imparato a conoscere e ad amare: la
giovane Lucia, la fidata
amica Stella, il
padre Leone, amorevole e premuroso, il
Vicequestore Bacigalupo e
l’ispettore Liguori, che alla fine della
precedente stagione ha scelto un’altra donna al posto di
Blanca, anche se i sentimenti che prova per lei sono
tutt’altro che svaniti. E anche Blanca non riesce a ignorare quegli
stessi sentimenti. A sparigliare le carte nel loro rapporto
arriverà un nuovo
personaggio: Domenico, un contractor che
lavora per un’agenzia di sicurezza con base a Genova e che
Blanca incontra durante un’indagine.
Ognuna delle 6
puntate racconterà un caso d’indagine, con un’ambientazione diversa
scelta tra i luoghi caratteristici di Genova, sempre con realismo e
un pizzico di commedia.
Wilson Fisk e Matt Murdock
si trovano faccia a faccia nella prima clip di Daredevil:
Rinascita, mentre lo show Marvel Cinematic Universe si
prepara alla prima di marzo. Poiché gli show Marvel-Netflix sono finalmente diventati canonici per il
franchise MCU, la
Fase 5 sta per immergersi in una delle migliori dinamiche di
quell’era in Daredevil: Born Again, con l’eroe
titolare e Kingpin ancora una volta ai ferri corti. A sole due
settimane dall’uscita, il marketing di Daredevil:
Rinascita sta aumentando, con i fan che hanno
avuto qualche anticipazione della serie.
Mentre Daredevil:
Rinascita si avvicina al suo grande lancio su
Disney+,
Marvel Studios ha presentato una nuova clip della serie Phase
5, che mostra Charlie Cox e Vincent D’Onofrio nei panni di Matt e
Kingpin. Nel filmato, come si vede qui sotto, i due rivali
ricordano il loro conflitto di lunga data, riflettendo anche su
dove si trovano oggi. Guarda qui sotto:
La prima di Daredevil: Born
Again con i primi due episodi della prima stagione è stata
confermata per martedì 4 marzo su Disney+. Mentre la prima stagione di
Daredevil: Born Again sarà disponibile per tutta la
primavera, la seconda stagione è già stata rinnovata su
Disney+.
Cosa significa la clip di
Daredevil: Rinascita per la serie MCU
Quando Daredevil:
Rinascita è stato sviluppato per la prima volta,
non c’era alcuna intenzione di legarsi realmente a ciò che era
stato stabilito con questi personaggi durante l’era Marvel-Netflix. Tuttavia, dopo la
grande revisione creativa, è diventato chiaro che Daredevil:
Born Again avrebbe continuato ciò che era stato stabilito nella
serie TV
Netflix Daredevil, e molto di questo si può percepire
dalla nuova clip. Anche se non viene mostrato, i riferimenti
alla loro lunga storia evidenziano quanto Daredevil e Kingpin siano
cresciuti in termini di rivalità.
Ma ciò che è anche entusiasmante
è il fatto che la dinamica del potere è cambiata radicalmente, con
Fisk che ha deciso di candidarsi a sindaco di New York, il che
complicherà sicuramente le cose nella storia di Daredevil: Born
Again. Poiché Kingpin sa chi è veramente Daredevil, Matt si
trova in una posizione più difficile di prima, soprattutto perché
Fisk ha il sostegno della gente. Dato che la seconda stagione di
Daredevil: Born Again è già in corso, questa sarà
probabilmente una storia che verrà adeguatamente sviluppata ed
esplorata durante tutta la serie.
Apprendiamo da Deadline che
Nova, Strange Academy e
Terror, Inc., progetti in lavorazione presso
Marvel Television, sono
stati sospesi. Le tre serie non hanno mai ricevuto il via libera
ufficiale e potrebbero comunque concretizzarsi a un certo punto. Lo
studio ha semplicemente cambiato le sue priorità al momento.
Il sito riferisce che la
decisione riflette anche un nuovo modello di produzione televisiva
emerso alla Marvel negli ultimi anni. In
origine, la Marvel affrontava lo sviluppo delle
serie più o meno nello stesso modo in cui gestiva i lungometraggi:
veniva annunciata una lista e ciò che veniva anticipato era più o
meno ciò che veniva realizzato. Un paio di anni fa, la dirigenza
senior ha deciso di riorganizzare il processo di sviluppo, poiché
stavano anche rinnovando la loro nuova serie di Daredevil:
Rinascita.
Il nuovo approccio della Marvel allo sviluppo televisivo è
più tradizionale, con molti più progetti in fase di sviluppo di
quanti ne verranno realizzati alla fine e con gli showrunner
coinvolti per supervisionare ciascuno di essi. Passare a un
processo di greenlight più tipico aveva senso, poiché lo studio
cercava di mantenere il coinvolgimento del pubblico in mezzo alle
nuove realtà che il settore si trova ad affrontare.
Il prossimo per la Marvel Television è Daredevil:
Rinascita il 4 marzo. Altrove, le serie live-action in
uscita quest’anno includono Ironheart,
il 24 giugno, e Wonder Man, che dovrebbe debuttare
a dicembre. Per quanto riguarda i film, lo studio ha lanciato
Captain America: Brave New World che finora ha
visto il film incassare oltre 204 milioni di dollari a livello
globale. Thunderbolts*
sarà il prossimo il 2 maggio, seguito da I
Fantastici Quattro: Gli Inizi il 25 luglio.
Nickelodeon continua a sviluppare il
mondo di “Avatar: The Last Airbender” con il via
libera della serie animata “Avatar: Seven Havens“.
La nuova serie animata in 2D sarà composta da 26 episodi da
mezz’ora distribuiti in due stagioni, o Libri 1 e 2 in stile
“Avatar“. La notizia della nuova serie arriva
mentre “Last Airbender” si prepara a celebrare il
suo 20° anniversario, la prima serie debuttò infatti il 21 febbraio
del 2005.
“Seven Havens” proviene dai creatori di
“Avatar” Michael DiMartino e
Bryan Konietzko sotto il banner Avatar Studios di
Nickelodeon Animation a Burbank. È attualmente in
produzione.
La trama di Avatar: Seven
Havens
Secondo la sinossi ufficiale, la
serie è ambientata in “un mondo distrutto da un cataclisma
devastante. Una giovane Earthbender scopre di essere il nuovo
Avatar dopo Korra, ma in questa pericolosa era, quel titolo la
contrassegna come la distruttrice dell’umanità, non la sua
salvatrice. Braccata da nemici umani e spirituali, lei e la sua
gemella perduta da tempo devono scoprire le loro misteriose origini
e salvare i Sette Rifugi prima che le ultime roccaforti della
civiltà crollino”.
Questa sarà la terza serie animata
di “Avatar”. Oltre a “The Last
Airbender“, Nickelodeon ha precedentemente trasmesso
“Avatar: The Legend of Korra” per quattro stagioni
tra il 2012 e il 2014. C’è anche un film animato incentrato su Aang
e sui personaggi di “Last Airbender” che uscirà
nelle sale a gennaio 2026. Il cast vocale di quel film include
Dave Bautista, Dionne Quan, Jessica Matten, Román
Zaragoza ed Eric Nam.
Netflix ha lanciato un adattamento live-action di “Last Airbender” nel 2024,
sebbene DiMartino e Konietzko abbiano abbandonato lo show molto
prima del suo debutto a causa di divergenze creative. Per celebrare
il 20° anniversario di “Last Airbender”, Paramount sta lanciando
un’enorme quantità di nuovi contenuti “Avatar“,
tra cui cortometraggi digitali, esperienze live, prodotti di
consumo e giochi.
Disney+ ha annunciato
cheAlexander e il terribile, orribile,
abominevole ma veramente bruttissimo viaggio, la
nuova commedia per tutta la famiglia, debutterà il 28 marzo in
esclusiva sulla piattaforma streaming.
La trama di Alexander e il terribile, orribile, abominevole
ma veramente bruttissimo viaggio
Alexander e il terribile,
orribile, abominevole ma veramente bruttissimo
viaggio segue l’undicenne Alexander e la sua famiglia
quando partono per un viaggio da sogno a Città del Messico in
occasione delle vacanze di primavera. I loro piani, tuttavia, vanno
terribilmente storti dopo aver scoperto un idolo maledetto. La
famiglia viene messa a dura prova fino a quando non decide di
riportare l’idolo nella sua legittima dimora.
Il film è interpretato da
Eva Longoria, Jesse Garcia, Paulina Chávez, Rose Portillo,
Cristo Fernández, Harvey Guillén, Mabel Cadena, Michelle
Buteau e, per la prima volta sullo schermo, Thom Nemer,
con Cheech Marin. Diretto da Marvin Lemus e scritto da Matt
Lopez, Alexander e il terribile, orribile, abominevole ma
veramente bruttissimo viaggio è basato sul libro di
Judith Viorst intitolato Alexander and the Terrible,
Horrible, No Good, Very Bad Day. Shawn Levy, Dan Levine,
p.g.a., Dan Cohen, Lisa Henson, p.g.a. sono i produttori, mentre
Eva Longoria, Emily Morris e Shelly Strong sono gli executive
producer.
Alexander Garcia (Thom Nemer) ha
sempre creduto di essere il più sfortunato al mondo. Per questo,
quando sua madre Val (Eva
Longoria), scrittrice di viaggi, escogita un piano per portare
la sua famiglia apparentemente sconnessa in vacanza a Città del
Messico a bordo di un camper di lusso, è sicuro che sarà un
disastro. Nonostante le paure, la famiglia composta dal padre Frank
(Jesse Garcia), la sorella adolescente Mia (Paulina Chávez), la
nonna Lidia (Rose Portillo) e il nonno Gil (Cheech Marin), decide
di mettersi in viaggio, ma le cose iniziano ad andare terribilmente
storte. Dopo aver scoperto che la colpa potrebbe essere di un
antico idolo maledetto, tutti dovranno unire le forze per
rimetterlo al suo posto.
È online da
oggi, giovedì 20 febbraio, il trailer diPROPHECY, il nuovo film diBrandon
Box diretto da Jacopo Rondinelli e
ispirato al celebremanga giapponese
scritto e disegnato da Tetsuya Tsutsui.
Presentato in
anteprima mondiale alla scorsa edizione di Lucca Comics & Games,
PROPHECY arriverà nelle sale come
evento speciale solo il 24, 25 e 26 marzo ed è
tratto dalla storia, pubblicata in Giappone da
Shueisha e in Italia da J-Pop, che ha
conquistato decine di migliaia di lettori in tutto il mondo. Il
film sarà distribuito in esclusiva nei cinema italiani da
Nexo Studios e le prevendite apriranno
ufficialmente dal 27 febbraio (elenco delle sale a breve
su prophecyilfilm.it e
nexostudios.it).
Per festeggiare
l’uscita nelle sale, Damiano Gavino, protagonista
di PROPHECY nel ruolo di “Paperboy”, e il
produttore del film AndreaSgaravatti incontreranno il pubblico in 2
anteprime speciali, il 12 marzo alle ore 20.00all’UCI Bicocca di Milano (con il regista
JacopoRondinelli e il
compositore della colonna sonora MatteoBuzzanca) e il 13 marzoalle ore 20.00 al cinema The Space Moderno
di Roma (con l’attore GiulioGreco).
Le prenotazioni per
le anteprime apriranno sempre dal 27 febbraio sui siti dei
rispettivi cinema.
Oltre a
Damiano Gavino (che gli spettatori hanno imparato
a conoscere grazie alle serie Un professore e
Shake, e al film Nuovo Olimpo di Özpetek)”, il
cast è composto da Denise Tantucci, Haroun Fall, Ninni
Bruschetta, Federica Sabatini e Giulio Greco.
PROPHECY porta sul grande schermo la storia di
“Paperboy”, un misterioso individuo il cui volto nascosto
da un foglio di giornale appare in brevi video nel web in cui
denuncia ingiustizie e fatti di cronaca preannunciando la punizione
dei colpevoli. Gli spiragli per capire la sua identità sono
pochissimi, ma Paperboy riesce pian piano a conquistare seguaci e
sostenitori che come lui hanno sete di verità e di giustizia. A
fare da collante alla trama, tematiche di forte attualità come gli
effetti amplificatori del web, il mondo dei riders e del food
delivery, le potenzialità della realtà virtuale e del mondo delle
start up tecnologiche.
Il 21 febbraio al
Sudestival sarà presentato il lungometraggio animato diretto da
Enrico Paolantoni, La bicicletta di
Bartali. Giunto alla
sua 25esima edizione, il Sudestival è il punto di riferimento
del cinema italiano di qualità in Puglia, grande schermo
delle opere prime del cinema italiano, della recente produzione di
DOC e di cortometraggi italiani, nella splendida cornice della
città di Monopoli.
Come ogni anno, il
festival dedica una sezione ai più piccoli con la sezione
Kids – a cura di Marino
Guarnieri.
La trama di La bicicletta di
Bartali
Un giovane atleta ebreo appassionato
di ciclismo fa amicizia con un ragazzo arabo della squadra
avversaria. Sulle orme di Gino Bartali, un campione e un eroe,
David e Ibra superano le ostilità delle rispettive squadre,
abbattendo i pregiudizi che pesano sulle comunità della Gerusalemme
dei nostri tempi.
Una storia di amicizia e di
solidarietà sportiva che si dipana su due linee temporali distinte:
le rischiose missioni di Gino Bartali nella Firenze della Seconda
Guerra Mondiale, nel tentativo di salvare la vita di molti ebrei, e
la storia di due adolescenti moderni che sfidano secoli di
pregiudizi in nome della loro amicizia e della passione per li
ciclismo.
Prime
Video ha diffuso in esclusiva i primi
emozionanti 11 minuti dell’imminente terza stagione de
La Ruota del Tempo. Lo speciale sneak peek è ora
disponibile per la visione alla fine del terzo episodio della terza
stagione di Reacher, uscito oggi. La Ruota del Tempo debutterà a
livello mondiale su Prime
Video il 13 marzo 2025 ed è basata sull’omonima e
amata serie di libri fantasy di Robert Jordan ed è
co-prodotta da Sony Pictures Television e Amazon MGM Studios.
Nei primi esplosivi 11 minuti della
nuova stagione de La Ruota del Tempo assistiamo ad una
spettacolare resa dei conti tra il bene e il male. Le Aes Sedai
dell’Ajah Nera che hanno giurato segretamente fedeltà al Tenebroso
escono allo scoperto e danno inizio a una battaglia feroce e
sanguinosa che cambierà per sempre il destino del mondo. La trama
della terza stagione si basa principalmente sul quarto libro della
serie di Robert Jordan, “L’ascesa dell’ombra” (“The Shadow
Rising”), uno dei preferiti dai fan. Oltre a Tar Valon, la nuova
stagione condurrà gli spettatori in molte nuove regioni e città
attraverso il continente immaginario delle Terre Occidentali, che
include le vaste distese del Deserto Aiel, la pericolosa e
affascinante città portuale di Tanchico, e la nebbiosa antica città
proibita di Rhuidean.
La terza stagione de
La Ruota del Tempo debutterà con i primi tre
episodi il 13 marzo. Nuovi episodi saranno poi disponibili ogni
settimana fino al coinvolgente finale di stagione del 17
aprile.
Negli ultimi mesi si sono rincorse
varie voci (alcune piuttosto azzardate) relative ai piani dei
Marvel Studios e della Sony Pictures per
Spider-Man 4, ma la
maggior parte degli addetti ai lavori sembra concordare sul fatto
che il motivo principale per cui il progetto ha tardato a prendere
forma sia dovuto a divergenze creative sul modo migliore di
procedere con la storia. In un certo senso, il colpo di scena di
Doctor Strange nel terzo atto di
Spider-Man: No Way Home ha messo gli sceneggiatori in
un angolo creativo, ma ha anche offerto l’opportunità di
ricominciare da capo e di portare il franchise in una direzione
nuova.
Sembra che questo sia esattamente
ciò che Marvel/Sony hanno intenzione di
fare. Secondo lo scooper Daniel Richtman, Spider-Man 4 sarà
infatti una “nuova versione” dell’iconico Uomo Ragno, con il
regista Destin Daniel Cretton che porterà il
personaggio in una direzione completamente diversa con un nuovo
cast di supporto. Anche se lo scooper non ha azzardato ulteriori
previsiioni, questo ha portato a speculazioni sul fatto che il
quarto film sarà un soft reboot, il che probabilmente non è così
esagerato visto tutto quello che si è sentito ultimamente.
Per esempio, si prevede che Peter
Parker avrà un nuovo interesse amoroso e si dice che il
coinvolgimento di Zendaya nel film sarà limitato. Secondo quanto
riferito, inoltre, Parker frequenterà il college quando lo
ritroveremo, il che potrebbe essere il punto di partenza per il
nuovo cast di supporto. Per quanto riguarda il cattivo, si dice che
Spider-Man si scontrerà con un nemico che non è mai apparso in un
film live-action. Se questo è vero, non ci aspettiamo un grande
cambiamento di tono o di stile, anche se alcuni fan probabilmente
apprezzerebbero un’interpretazione un po’ più cupa del
personaggio.
Precedenti indiscrezioni hanno
affermato che Tom Rothman della Sony e
Kevin Feige, capo dei Marvel Studios,
hanno avuto dei disaccordi per quanto riguarda la storia di
Spider-Man 4, con quest’ultimo che sperava di
ridimensionare il Multiverso per un’avventura più piccola. Rothman,
invece, si dice che voglia capitalizzare il successo di No
Way Home riportando Tobey Maguire e
Andrew Garfield nei rispettivi ruoli di Peter
Parker.
Più di recente, abbiamo sentito che
entrambi gli studios si sono accordati su una storia
prevalentemente terrestre con alcuni elementi multiversali, anche
se il film viene ancora descritto come un “evento di livello
Avengers”. Oltre a Tom Holland, Zendaya
dovrebbe riprendere il suo ruolo di MJ. Si dice inoltre che
Sydney Sweeney potrebbe interpretare Black
Cat, mentre è stato ampiamente riportato – ma non confermato –
che Charlie
Cox, Vincent
D’Onofrio e Paul Rudd potrebbero a loro volta apparire
come Daredevil, The Kingpin e Ant-Man.
Si ritiene però che Holland sia
“sempre più diffidente” nei confronti del ruolo dell’iconico eroe,
per cui questa potrebbe essere la sua ultima uscita da solista nei
panni del wall-crawler – anche se quasi certamente avrà un ruolo in
uno o entrambi i prossimi film degli Avengers. Gli sceneggiatori di
No
Way Home, Chris McKenna e Erik
Sommers, stanno scrivendo la sceneggiatura. Mentre a
dirigere il progetto vi sarà Destin Daniel
Cretton, già regista di Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli.
Il reboot de Le Cronache di
Narnia di Greta
Gerwig potrebbe adattare tutti i libri di C.S.
Lewis. A rivelarlo è Richad Gelfond,
amministratore delegato di IMAX, che ha infatti anticipato l’epico
piano di franchising di Netflix. Il prossimo film di Narnia della
Gerwig dovrebbe essere il primo di due film, adattando l’omonima
serie di libri fantasy di Lewis, con un’uscita in sala ad ora
fissata al Giorno del Ringraziamento del 2026, prima che il film
arrivi su Netflix nel dicembre dello stesso anno. Finora non sono
però stati rivelati dettagli sulla trama del nuovo film.
Parlando con Deadline, tuttavia, Gelfond ha
apparentemente confermato i piani di Netflix di adattare tutti i
libri de Le Cronache di Narnia di Lewis in film.
L’amministratore delegato di IMAX ha infatti dichiarato che il
servizio di streaming ha in programma otto film, uno in più
rispetto al numero di libri della serie, lasciando dunque
immaginare che l’ultimo potrebbe essere diviso in due film. Certo,
la sua dichiarazione non rivela in modo definitivo i piani a lungo
termine di Netflix, poiché non lavora per la piattaforma di
streaming. Tuttavia, indica che il servizio di streaming potrebbe
avere piani che vanno ben oltre l’accordo per due film confermato
dalla Gerwig.
“Questo è stato un film davvero
fantastico per noi, – afferma Gelfond – perché credo che
ci siano otto film in programma… e ciò che Imax fa meglio è
lanciare franchise ed eventi, e questo è il tipo di film che si
presta molto bene a un’uscita Imax. Inoltre, non è così insolito
come si pensa”. Al momento in cui scriviamo, la saga completa
dei sette libri de Le Cronache di Narnia non è mai
stata adattata completamente allo schermo. Il Leone, la Strega
e l’Armadio è stato adattato per la TV nel 1969 e nel 1979,
mentre un terzo adattamento televisivo più ampio è stato realizzato
dalla BBC nel 1988.
Tale adattamento ha ripreso anche
Il principe Caspian,Il viaggio del veliero e
La sedia d’argento per le stagioni successive. Anche la
trilogia cinematografica di Walden Media ha preso spunto dai libri
precedentemente adattati, il che significa che ad oggi tre libri
della serie non sono mai arrivate sullo schermo in nessuna forma.
Non resta dunque che attendere maggiori informazioni su questo
ambizioso progetto, le cui riprese non dovrebbero essere ormai poi
così lontane dall’iniziare.
Che cosa significa la dichiarazione
di Gelfond per i film di Le Cronache di Narnia di
Netflix?
La dichiarazione di Gelfond indica
che Netflix vuole interrompere questo ciclo di adattamenti, poiché
il suo piano di otto film sarebbe più che sufficiente per adattare
tutti e sette i libri. Anche se il servizio di streaming non ha
confermato la cosa, i film de Le Cronache di
Narnia di Walden Media dimostrano quanto possano
funzionare bene gli adattamenti multipli della serie di libri. Se
Netflix e Greta
Gerwig decidessero di adattare ogni singolo libro,
avrebbero molto materiale inutilizzato da cui attingere per rendere
la loro versione unica e amata.
Lo scorso dicembre, i proprietari
della palestra DFRNT Health and Fitness dell’Australia occidentale
hanno postato una foto della star di Daredevil:
Rinascita, Charlie Cox e hanno detto che l’attore “si
sta allenando per il suo ruolo nel prossimo film degli
Avengers”. Molti l’hanno interpretata come una conferma che
l’Uomo senza paura apparirà in Avengers:
Doomsday, anche se alcuni si sono chiesti se si
trattasse di un errore (soprattutto con la seconda stagione di
Daredevil:
Rinascita che sta per iniziare le riprese). Gli
scooper di internet non hanno tardato ad intervenire affermando che
Cox ha un ruolo piccolo ma degno di nota come Daredevil nel
film.
Tuttavia, l’attore ha ora messo le
cose in chiaro in un’intervista a Entertainment Weekly. “Ero
lì per Natale con la mia famiglia”, ha spiegato. “E
l’ultimo giorno mi hanno chiesto se potevano fare una foto con me,
cosa che abbiamo fatto. Ho detto loro: ‘Mi sto preparando a
interpretare Daredevil’, perché è così! Mi sto preparando a
interpretare Daredevil nella seconda stagione di Daredevil: Rinascita”. “A volte
le persone che non sono davvero nel mondo [dell’intrattenimento],
non capiscono la terminologia o altro“, ha continuato Cox,
“ma per qualche motivo hanno postato la foto e hanno
scritto ’si sta preparando per il suo ruolo negli Avengers’, il che
non è vero”.
Ricordando che il post “è andato
subito virale”, l’attore dice di essersi sentito
“malissimo”. E ha aggiunto: “Ho dovuto chiamare i miei
capi e dire: ‘Non ho detto questo’, ovviamente. Perché avrei dovuto
dirlo? Perché avrei dovuto inventare una cosa del genere? Ma non
credo che se lo siano inventato. Credo che si siano solo confusi su
cosa sia. Non lo so”. Per quanto riguarda il futuro di Matt
Murdock nel MCU, Charlie Cox ha dichiarato: “Oltre alla
seconda stagione di Daredevil, non sono a conoscenza di altri
impegni”. È tuttavia lecito aspettarsi, data la popolarità di
Daredevil, che il personaggio ricompaia in scena prima del
previsto.
I dettagli sulla trama di
Avengers:
Doomsday non sono ancora stati resi noti, ma sappiamo
che la Marvel aveva in
mente una storia incentrata su Kang nel quinto film dei Vendicatori
(precedentemente noto come Avengers: The Kang
Dynasty), ma è stata costretta a tornare al tavolo da
disegno quando l’attore Jonathan Majors è stato condannato per
aggressione. Si è quindi deciso di puntare sul Dottor Destino, che
sarà interpretato dall’attore di Tony Stark, Robert Downey Jr..
“Abbiamo sempre lavorato a
stretto contatto con Markus e McFeely in tutto il lavoro che
abbiamo fatto insieme”, ha dichiarato l’anno scorso il
co-regista Joe Russo, quando Stephen McFeely si è unito al team di
sceneggiatori. “È un po’ come tornare in bicicletta. Abbiamo un
processo davvero codificato attraverso il quale lavoriamo tutti
insieme. È molto complicato mettere a punto una storia di questa
portata”. “Questi saranno film molto, molto grandi, con
molti personaggi e molte trame che si intrecciano”, ha
aggiunto Joe Russo. “Siamo davvero soddisfatti di come stanno
venendo fuori in questo momento”.
Gli Amazon MGM
Studios prenderanno il controllo creativo del
franchise di James
Bond. L’annuncio shock – che sicuramente scuoterà e,
anzi, agiterà l’industria – è stato fatto nella giornata di oggi,
insieme alla notizia che i produttori di lunga data e custodi di
007, Michael G. Wilson e Barbara
Broccoli, faranno un passo indietro. Secondo i dettagli
dell’accordo, Amazon MGM Studios, Wilson e Broccoli hanno formato
una nuova joint venture per gestire i diritti di proprietà
intellettuale di James Bond. Come riportato da Variety, le tre parti rimarranno
comproprietarie dell’iconico franchise, ma Amazon MGM avrà il
controllo creativo.
“Fin dalla sua introduzione
nelle sale cinematografiche oltre 60 anni fa, James Bond è stato
uno dei personaggi più iconici dell’intrattenimento
cinematografico”, ha dichiarato Mike Hopkins,
responsabile di Prime Video e Amazon MGM Studios. “Siamo
grati ai compianti Albert R. Broccoli e Harry Saltzman per aver
portato James Bond nelle sale cinematografiche di tutto il mondo, e
a Michael G. Wilson e Barbara Broccoli per la loro inflessibile
dedizione e per il loro ruolo nel continuare l’eredità del
franchise che è caro a legioni di fan in tutto il mondo. Siamo
onorati di continuare questa preziosa eredità e non vediamo l’ora
di inaugurare la prossima fase del leggendario 007 per il pubblico
di tutto il mondo”.
Wilson ha aggiunto: “Con una
carriera da 007 lunga quasi 60 incredibili anni, mi ritiro dalla
produzione dei film di James Bond per concentrarmi su progetti
artistici e di beneficenza. Pertanto, Barbara e io siamo d’accordo
che è giunto il momento che il nostro partner di fiducia, Amazon
MGM Studios, guidi James Bond nel futuro”.
Broccoli invece ha commentato:
“La mia vita è stata dedicata a mantenere e costruire sulla
straordinaria eredità che è stata consegnata a Michael e a me da
nostro padre, il produttore Cubby Broccoli. Ho avuto l’onore di
lavorare a stretto contatto con quattro degli attori di enorme
talento che hanno interpretato 007 e con migliaia di meravigliosi
artisti del settore. Con la conclusione di ‘No Time To Die’ e il
ritiro di Michael dai film, sento che è arrivato il momento di
concentrarmi sui miei altri progetti”.
Cosa accadrà ora al franchise di James
Bond?
Nel 2022, Amazon ha acquistato la
MGM per 8,5 miliardi di dollari, acquisendo un vasto catalogo con
più di 4.000 film e 17.000 spettacoli televisivi, oltre ai diritti
di distribuzione di tutti i film di James Bond. ‘No
Time To Die‘ – il 25° film di James Bond e il quinto e
ultimo di Daniel Craig nei panni di 007 – è uscito nel
2021 e ha guadagnato 775 milioni di dollari. Da allora, nonostante
le infinite speculazioni della stampa, non sono stati fatti annunci
sui tempi di produzione del prossimo film o sul sostituto di Craig.
Ora che Amazon MGM Studios prende il controllo del
franchise, è lecito aspettarsi che il riavvio della saga diventi
sempre più concreto.
È stato presentato il secondo
trailer di The
Monkey. L’imminente commedia horror
direttadaOsgood
Perkins è basata su “The Monkey”, un racconto di Stephen
King che ruota attorno a una scimmia giocattolo maledetta
responsabile di una serie di terrificanti omicidi. Theo
James di Divergent guida il cast di The
Monkey, che comprende anche Tatiana Maslany di She-Hulk: Attorney at Law, Elijah Wood de Il Signore degli
Anelli e Christian Convery di Sweet Tooth, l’ultimo
dei quali interpreta le versioni più giovani dei fratelli gemelli
di James, Hal e Bill.
Ora, Neon ha
rilasciato il secondo trailer di The Monkey. Dopo la prima
sanguinosa uccisione della scimmia, la narrazione spiega che Hal e
Bill hanno scoperto il giocattolo demoniaco quando erano bambini e
hanno fatto del loro meglio per distruggerlo, anche facendo cadere
la scimmia in un pozzo profondo. Anni dopo, Bill chiama Hal
e gli dice che la scimmia è tornata e che devono
distruggerla. Il resto del trailer mostra le numerose
vittime che cadono preda della scimmia. Guardate il trailer qui
sotto:
Cosa significa per The
Monkey
Il secondo trailer di The Monkey
sottolinea che il film non si sottrarrà al gore e abbraccerà
pienamente il terrore della storia di
Stephen King. Il sangue che sgorga dagli occhi della madre di
Hal e Bill (Maslany) ne è l’esempio più lampante, insieme ai
numerosi personaggi che vengono ricoperti di sangue nel corso del
trailer. La scimmia non è un killer sottile e
uccide le sue vittime in modo particolarmente macabro ed
eccessivo.
Il trailer ricorda anche che
The Monkey è una commedia horror. Uno dei momenti più
divertenti è quello del prete, che pronuncia un’imprecazione ed è
altrimenti a corto di parole di fronte alla sua congregazione,
visti gli orribili eventi che si sono verificati. C’è anche
comicità in Hal che prende in giro il fratello dicendo che
devono“sconfiggere” la
scimmia e un senso generale di umorismo contorto per una
scimmia giocattolo che è la causa di una carneficina così
devastante.
Ogni serie in corso del franchise
NCIS (Navy) continuerà. L’universo delle procedure
investigative è iniziato tecnicamente con la longeva serie JAG
(Judicial Affairs), che ha dato vita all’originale NCIS
(Navy), una serie che seguiva i membri del Naval Criminal
Investigative Service. Quella serie è in onda ininterrottamente dal
2003, generando nel frattempo molteplici spin-off di NCIS,
tra cui le serie regionali Sydney, Los Angeles
(2009-2023), New Orleans (2014-2021) e Hawai’i
(2021-2024), il prequel Origins e un imminente spin-off che
seguirà i personaggi di Tony e Ziva.
La Paramount ha ora
annunciato un’enorme lista di rinnovi della CBS per la stagione
2025-2026. Questi rinnovi includono NCIS: stagione 23,
NCIS: Sydney – stagione 3 e NCIS: Origins
– stagione 2. Mentre alcuni programmi del network sono
ancora in bilico, tra cui FBI: International, FBI:Most Wanted e The Equalizer, ciò significa che ogni
serie di NCIS che era in onda durante la stagione 2024-2025
tornerà.
Cosa significa questo per il
franchise di NCIS
Le serie più recenti hanno
guadagnato la fiducia della rete
Il rinnovo probabilmente più
storico è quello di NCIS: Origins – stagione 2. La serie prequel, che segue
gli anni più giovani del personaggio di lunga data della serie di
punta Leroy Jethro Gibbs, è la serie più recente del franchise,
essendo stata lanciata nel 2024. Anche se la sua longevità potrebbe
essere limitata dal fatto che a un certo punto la sua cronologia
raggiungerà il punto in cui è iniziata la serie originale, questo
dimostra che il prequel ha dimostrato la sua capacità di
connettersi con il pubblico abbastanza da guadagnarsi una
seconda stagione.
Gibbs, originariamente interpretato
da Mark Harmon, è ritratto come un uomo più giovane in NCIS: Origins da Austin Stowell, anche se Harmon è
tornato a narrare la serie.
Il rinnovo di tutte e tre le serie
NCIS non era affatto una garanzia. Il franchise è stato
scosso più volte da cancellazioni negli ultimi anni, con tre
serie uscite dalla programmazione dal 2021. L’imminente
NCIS: Tony & Ziva, che segue i popolari personaggi ritornati
interpretati da Michael Weatherly e Cote de Pablo, avrebbe potuto
anche significare che una delle serie più recenti, Origins e
Sydney, avrebbe potuto essere facilmente cancellata con la
consapevolezza che la sua sostituzione era pronta.
È stato presentato il teaser trailer
ufficiale del prossimo film horror di A24, Bring
Her Back. La coppia di registi che ha realizzato il
film soprannaturale campione d’incassi Talk To
Me torna con altri brividi diabolici. L’ultimo
progetto di Danny e Michael
Philippou seguirà un fratello e una sorella mentre
scoprono un terrificante rituale nella casa isolata della loro
nuova madre adottiva. Il cast di Bring Her Back
comprende la due volte candidata all’Oscar Sally
Hawkins (La
forma dell’acqua) insieme a Billy
Barratt, Sora Wong e Jonah Wren
Phillips.
Ora, il primo trailer offre maggiori
dettagli sul film, a partire dall’incubo scaturito da un rituale
demoniaco. Mentre il trailer passa da un’immagine straziante
all’altra, una serie di affermazioni criptiche si susseguono:
“Fammi uscire”, ‘Fammi morire’, ‘Falla
morire’ e infine ‘Riportala indietro’. Non ci sono
ulteriori informazioni riguardo la trama, su cui si sta
evidentemente cercando di mantenere un certo mistero. Non resta
allora che aspettare l’uscita in sala del film, il 30
maggio 2025, per scoprire la verità.
Il significato del trailer di
Bring Her Back
I fratelli Philippou si sono fatti
conoscere per le loro commedie horror su YouTube, che hanno
fruttato loro numerosi premi in streaming. Nel 2022 hanno debuttato
alla regia con Talk To
Me, che segue un gruppo di adolescenti che comunicano
con gli spiriti attraverso l’uso di una mano mozzata e imbalsamata.
L’horror soprannaturale è diventato il film dell’orrore di maggior
incasso di A24 a livello nazionale e un Talk to Me
2 è ovviamente già in fase di sviluppo. Proprio come
l’impegno tematico di quel film, la seconda collaborazione di A24
con i registi Philippou sembra esplorare le terribili conseguenze
del lutto in mezzo a dinamiche familiari tese.
La Hawkins dovrebbe essere la
protagonista del film nel ruolo della madre adottiva che ha subito
una perdita recente. L’attrice ha vinto diversi premi per il suo
ruolo nella serie comica britannica Happy-Go-Lucky e ha
trovato un successo simile sul grande schermo con la sua nomination
all’Oscar per
Blue Jasmin e La forma dell’acqua. Billy Barratt è
invece entrato nella storia nel 2019 quando è diventato la persona
più giovane a ricevere un International Emmy Award per il suo ruolo
nella serie Responsible Child. Oltre alla Phillips di
Sweet Tooth e al nuovo arrivato Wong, Bring Her
Back completa il suo cast con un mix di talenti venerati e
stelle nascenti.