Anna Foglietta è
una di quelle attrici che sta contribuendo a fare la storia del
cinema italiano degli ultimi anni, soprattutto grazie alle sue
performance così intense ed espressive. L’attrice, che prima di
praticare professionalmente questa attività ha svolto altre
mansioni, è riuscita a dimostrare sin da subito di essere una
professionista del settore, molto versatile e ricca di
espressività.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Anna Foglietta.
Anna Foglietta: i suoi film
1. Ha recitato in celebri
film. La carriera cinematografica dell’attrice è iniziata
nel 2006, quando appare per la prima volta sul grande schermo in
Sfiorarsi, per poi recitare in un episodio di 4-4-2 –
Il gioco più bello del mondo (2006), Solo un padre
(2008), Se chiudi gli occhi (2008), I mostri oggi
(2009) e The American (2009). In
seguito, recita in Nessuno mi può
giudicare (2011), Ex – Amici come prima!
(2011), L’amore è imperfetto
(2012), Colpi di fulmine (2012), Mai Stati Uniti (2013),
Tutta colpa di Freud
(2014) e St@lker (2014). Tra i suoi ultimi film, vi sono
Confusi e felici
(2014), Noi e la Giulia (2015),
La prima volta (di mia
figlia) (2015), Perfetti sconosciuti (2016), Che vuoi che sia
(2016), Il contagio (2017), Il premio (2017),
Diva! (2017), Un giorno all’improvviso
(2018), Genitori quasi perfetti (2019), Il talento del
calabrone (2020), D.N.A. – Decisamente Non Adatti
(2020), Si vive una volta sola (2021), Trafficante di virus
(2021) e Blackout Love (2021).
2. Ha lavorato in diverse
serie tv. Oltre ad aver prestato la sua attività attoriale
per il cinema, l’attrice ha lavorato spesso anche in progetti
destinati al piccolo schermo. Infatti, è apparsa in La
squadra (2005-2007), Distretto di polizia
(2007-2009), Il commissario Rex (2011), Ragion di
Stato (2015), La mafia uccide solo d’estate
(2016-2018), il film TV Storia di Nilde (2019) e la
miniserie Alfredino – Una storia italiana (2021).
3. Ha vinto diversi
premi. Nel corso della sua carriera, l’attrice ha vinto
diversi premi che l’hanno aiutata a renderla famosa agli occhi del
pubblico. Infatti, nel 2016 ha vinto un Nastro d’argento speciale
per Perfetti sconosciuti, mentre nel 2019 ha vinto il
Nastro d’argento per la Miglior attrice protagonista per il film
Un giorno all’improvviso. L’attrice vanta inoltre quattro
candidature ai David di Donatello, dove non è però ancora riuscita
a riportare una vittoria.
Anna Foglietta e il marito Paolo
Sopranzetti
4. È sposata da diversi
anni. L’attrice si è sposata per la prima volta nel 2010
con Paolo Sopranzetti, un consulente finanziario.
I due sono insieme da allora e non si sono più lasciati. Molto
riservati circa la loro vita privata, i due coniugi non sono soliti
lasciarsi andare a momenti di sfoggio di ciò che fanno, preferendo
tenere la loro quotidianità un affare solo loro.
5. Un amore che arriva dal
liceo. Prima di frequentarsi e poi sposarsi, la coppia si
conosceva già dai tempi del liceo, ma non si erano mai avvicinati
più di tanto. Dopo tanti anni, è stato grazie ai social se si sono
rimessi in contatto e hanno approfondito quella storia che, in
realtà, era a suo modo iniziata anni prima.
Anna Foglietta e i figli Lorenzo,
Nora e Giulio Sopranzetti
6. È madre di tre
figli. Dall’unione con il suo attuale marito, l’attrice è
diventata madre di tre figli: infatti, nel 2011 è diventata madre
per la prima volta di Lorenzo, mentre nel 2013 è
nata Nora e nel 2014 il suo ultimo figlio,
Giulio. La Foglietta cerca continuamente di
evitare che la sua popolarità possa portare ad una sovraesposizione
mediatica dei figli, preferendo dunque che questi possano crescere
lontani dall’invasività di tali strumenti.
Anna Foglietta è su Instagram
7. Ha un profilo
social. L’attrice possiede un proprio account Instagram
che è seguito da 353 mila persone. Sulla bacheca sono molte le foto
che la vedono protagonista tra momenti lavorativi e di svago con
colleghi e amici, lasciando spazio anche a momenti nostalgia.
inoltre, l’attrice utilizza il social anche per il sostegno di
diritti umanitari: di recente, è scoppiata una piccola polemica, in
quanto il social le avrebbe rimosso un post contro il Governo
italiano per il caso della nave Diciotti.
Anna Foglietta in Perfetti
sconosciuti
8. Non lavorerebbe in un
sequel. Secondo l’attrice, un sequel di Perfetti
sconosciuti non sarebbe possibile. Al di là dei problemi che
potrebbero riguardare la trama, secondo l’attrice sarebbe meglio
non tornare per il semplice fatto di non voler rovinare
l’interpretazione del film originale.
Anna Foglietta in Tutta colpa
di Freud
9. È una delle protagoniste
del film. Nel film di grande successo Tutta colpa di
Freud, l’attrice recita nel ruolo di Sara Taramelli, una donna
lesbica che torna dagli Stati Uniti decisa a diventare etero dopo
l’ennesima delusione amorosa. Ad aiutarla nel suo percorso di
scoperta di sé vi è il padre Francesco, di professione psicanalista
e interpretato dall’attore Marco
Giallini.
Anna Foglietta: età e altezza
10. Anna Foglietta è nata il
3 aprile del 1979a Roma, nel Lazio. La
sua altezza complessiva corrisponde a 175 centimetri.
Sono iniziate le riprese di
The Palace, il nuovo film di Roman Polanski, prodotto da Eliseo
entertainment di Luca Barbareschi con Rai Cinema, una coproduzione
internazionale realizzata con Lucky BOB (Polonia), CAB Productions
(Svizzera) e RP Productions (Francia). Una nuova partnership
produttiva che vede nuovamente Polanski e Barbareschi insieme dopo
L’ufficiale e la spia, vincitore del Gran Premio della
Critica al Festival di Venezia nel 2019.
È il 31 dicembre 1999 – Capodanno
del nuovo millennio. Al Palace Hotel, suntuoso castello nelle Alpi
Svizzere, convergono ospiti ricchi, viziosi e viziati accolti da
una schiera di camerieri, facchini, cuochi e receptionist. Le
storie dei singoli personaggi danno vita ad una commedia assurda,
nera, provocatoria.
La sceneggiatura è stata scritta dal
regista insieme al grande sceneggiatore
JerzySkolimovski e a
EwaPiąskowska. Il cast vanta una
rosa di personaggi internazionali: Oliver Masucci,
Mickey Rourke, Fanny Ardant,
John Cleese, Luca Barbareschi,
Fortunato Cerlino.
Il film, che uscirà nel 2023, godrà
di importanti effetti visivi e di una tecnica di ripresa di
altissimo livello. Valore aggiunto sarà dato dal montaggio di Hervé
De Luze e dalla musica del grande compositore Alexandre
Desplat.
Se speravate che la Sony
Pictures potesse rilasciare annunci su
Spider-Woman, Black Cat, o anche
The Amazing Spider-Man 3 al
CinemaCon, allora rimarrete senza dubbio molto
delusi. Abbiamo ottenuto alcuni aggiornamenti sul franchise animato
Spider-Verse e la conferma che Venom 3 è in arrivo, ma la
“grande” notizia dello studio è che il rapper (e wrestler
professionista) Bad Bunny sarà il protagonista di
El
Muerto.
Personaggio le cui apparizioni nei
fumetti si possono contare sulle dita di una mano,El
Muerto è uno dei più oscuri alleati/nemici
dell’Uomo Ragno, e questo non è sicuramente un film che i fan
Marvel hanno richiesto a gran voce.
Tuttavia, non sarebbe la prima volta che Hollywood ha realizzato un
cinecomic “non richiesto“: grazie a ComicBookMovie,
diamo un’occhiata agli altri predecessori, o meglio film non
proprio riusciti e neanche richiesti, di casa Marvel e
DC.
Morbius
Potremmo partire proprio
dalla Sony perché, anche se lo studio ha reso intelligentemente
Venom una priorità, non c’era nessuno che volesse
disperatamente vedere Morbius portato sul grande schermo in un film
tutto suo. È sempre stato un cattivo di serie C dell’Uomo Ragno, e
anche se il personaggio ha del potenziale come nemico
dell’arrampica-muri, ci sono molti eroi e cattivi più meritevoli di
uno spinoff prima del Vampiro Vivente.
La prova è arrivata solo poche
settimane fa, quando Morbius è uscito nelle sale. La Sony ha
faticato a trovare una storia che giustificasse la messa sotto i
riflettori di questo antieroe succhiasangue e, dopo le recensioni
negative e i numeri deludenti al botteghino, la permanenza di
Jared Leto nei panni di questo personaggio della
Marvel Comics sembra destinata ad essere ancora
più breve del tempo che ha passato interpretando il
Joker del DC
Extended Universe.
Superman Returns
Anche se i fan erano
sicuramente impazienti di vedere un altro film di
Superman a metà degli anni 2000, la Warner
Bros. ha fatto un grosso passo falso decidendo di far
girare a Bryan Singer un sequel dei classici film
di Richard Donner. Al tempo, il genere era ancora
agli albori per certi aspetti, e cercare di riconquistare
l’innocenza degli anni ’70 è servito solo a far percepire l’Uomo d’Acciaio più antiquato e noioso che
mai.
È stata anche una decisione che non
ha fatto bene al protagonista di Superman Returns, Brandon
Routh. Costretto a emulare un’icona amata, questa versione
mansueta e per lo più priva di azione dell’iconico supereroe si è
rivelata un errore ancora più grande di quanto previsto
inizialmente. Naturalmente, abbiamo ottenuto il film su Superman
che volevamo con Man of Steel del
2013, anche se le decisioni creative prese in sede di produzione
hanno portato a un bel po’ di critiche anche in
quell’occasione.
I Fantastici Quattro: Rise of the
Silver Surfer
La cosa divertente del film
dei Fantastici Quattro del 2005 è che, per molti
versi, è piuttosto accurato dal punto di vista fumettistico.
Ovviamente non stiamo parlando della storia delle origini del
Dottor Destino o del personaggio eccessivamente
sessualizzato di Susan Storm ma, dal punto di
vista creativo, la visione di Tim Story era
piuttosto precisa. Questo non compensa le molte cose che il
blockbuster ha sbagliato, naturalmente, ed ha ottenuto recensioni
talmente negative che nessuno ha sentito bisogno di un sequel o lo
ha mai richiesto.
La Fox chiaramente sperava che
gettare Galactus e Silver Surfer
nel mix sarebbe stato sufficiente a placare i fan e così
effettivamente è stato, ma solo per un certo periodo di tempo.
Infatti, una serie di grosse disattenzioni nei confronti del
personaggio di Galactus tramutatosi in nuvola hanno fatto sì che i
fan fossero talmente insoddisfatti del franchise che lo studio è
stato costretto a metterlo in stand-by fino al 2015. Il fatto che
Fantastic Four: Rise of the Silver Surfer sia mai
stato realizzato è davvero sbalorditivo.
Dark Phoenix
L’operato di Simon
Kinberg era già stato criticato per il trattamento
riservato alla “Saga
di Dark Phoenix” in X-Men: The Last
Stand, ma ha continuato a scrivere questi film e in
qualche modo è riuscito a farsi strada sulla sedia del regista per
girare Dark Phoenix, film con cui ha deciso di
“rimediare” agli errori del passato rielaborando l’iconica trama di
quello che è stato definito uno dei “peggiori disastri del
2019”.
Non solo questo film è stato
ritenuto persino peggiore di quello uscito oltre un decennio prima,
ma i fan pensano che Kinberg sia riuscito soltanto a rovinare di
nuovo la trama. Hanno infatti affermato che non stavano affatto
cercando un’altra versione della Fenice (certamente non così presto
in questo franchise), e questo è il motivo per cui la Marvel ha messo gli X-Men da parte
finché il pubblico si sarà tolto l’amaro di bocca.
Suicide Squad
Suicide Squad
del 2016 è stata una grande delusione per i fan, anche se molto di
questo può essere attribuito alle interferenze della
Warner Bros.
Infatti, in preda al panico dopo l’accoglienza mista diBatman v Superman: Dawn of
Justice,
lo studio ha apportato una serie di cambiamenti radicali alla
visione di
David Ayer,
che hanno condotto alla delusione dei fan. Di conseguenza, sia i
fan che i cinefili occasionali erano abbastanza contenti di non
dovere più vedere la
Task Force X.
James
Gunn ha realizzato un grandissimo film con The Suicide Squad. Tuttavia, a causa
dell’uscita concomitante su HBO Max, il film ha
dovuto lottare molto al box office, e l’unico risultato che è
riuscito a guadagnarsi è la certezza che il pubblico non voleva
passare altro tempo con nessuna iterazione di questa squadra.
Questo è un sentimento che i fan avevano espresso in precedenza, in
particolare a causa dei pochi chiarimenti sulla forma che questo
progetto avrebbe assunto, se si presentasse come un sequel o un
reboot.
Elektra
Daredevil
è stata un’altra delusione per i fan e, anche se ha preso qualche
ispirazione dai fumetti di
Frank Miller,
l’esecuzione del film è stata percepita come estremamente
difettosa. La morte diElektra
è un buon esempio di questo in quanto, anche se visivamente
accurata, non è mai funzionata bene come svolta. Con
Jennifer Garner
(un totale errore di casting, secondo i fan), obbligata per
contratto a tornare per uno spinoff, l’attrice ha recitato in un
film a cui teneva ancor meno di noi.Questo è dunque un esempio di
film di supereroi della metà degli anni 2000 ben lontano da ciò che
i fan avrebbero desiderato di vedere. Qui è morto il franchise
di
Man Without Fear
fino a quando i diritti sono tornati aiMarvel Studios
e abbiamo avuto la serie Netflix che, ironicamente, ha anche ucciso
Elektra
in modo altrettanto insoddisfacente.
X-Men: First Class
Inizialmente i fan
desideravano che X-Men: First Class venisse realizzato, almeno
fino a quando non è venuto alla luce che questo fosse più un
prequel che un reboot e che la vera “Prima Classe” non avrebbe
fatto parte del progetto: è diventato subito chiaro che, di tutte
le strade che la Fox avrebbe potuto percorrere, questa era la più
impopolare.
Tutto sommato, il film di
Matthew Vaughn è andato abbastanza bene, ma è
giusto dire che nessuno ha chiesto un prequel di una serie che
aveva già esaurito il suo potenziale. Dopo la dipartita del regista
dal franchise, i tentativi di collegare questa serie con la
trilogia originale sono diventati più confusi, contorti e ridicoli:
un nuovo inizio sarebbe stato decisamente meglio.
Birds of Prey
Sarebbe
sbagliato dire che i fan non hanno chiesto un film diBirds of Prey:
è meglio dire che non hanno chiesto questa versione della squadra.
C’era molto da amare in questo film grazie ad alcune grandi
interpretazioni, scenografie memorabili e il ritmo eccentrico, ma
con alcune caratterizzazioni piuttosto bizzarre dei personaggi (la
strana
Huntress,
un’irriconoscibile
Cassandra Cain
e una debole b), il film non è riuscito a colpire i cuori di
tutti.
La Warner Bros.
avrebbe fatto meglio a prendere nota di ciò che i fan avrebbero
effettivamente desiderato, così Birds of Prey probabilmente sarebbe stato
fantastico. Invece, questo palese tentativo di sfruttare la
popolarità di Harley Quinn si è ritorto contro lo
stesso progetto, e ha messo fine ad un altro promettente franchise
prima che potesse partire.
Per celebrare lo Star
Wars Day, Disney+ ha diffuso
un nuovissimo trailer e la key art di Obi-Wan
Kenobi, offrendo uno sguardo ravvicinato
all’attesissima serie evento. Obi-Wan
Kenobi debutterà in esclusiva su Disney+ venerdì 27
maggio con i primi due episodi. Successivamente, la serie tornerà
in streaming ogni mercoledì, fino al finale previsto per mercoledì
22 giugno.
La storia inizia 10 anni dopo i
drammatici eventi di
Star Wars: Episodio III La vendetta dei Sith, in cui
Obi-Wan
Kenobi ha affrontato la sua più grande sconfitta, la
caduta e la corruzione del suo migliore amico e apprendista Jedi,
Anakin Skywalker, che è passato al lato oscuro diventando il
malvagio Signore dei Sith,
Darth Vader.
La serie è interpretata da Ewan McGregor, che riprenderà il suo ruolo nei
panni dell’iconico Maestro Jedi, e segna anche il ritorno di
Hayden Christensen nel ruolo di Darth Vader. Si
uniscono al cast anche Moses Ingram,
Joel Edgerton, Bonnie Piesse, Kumail Nanjiani, Indira Varma,
Rupert Friend, O’Shea Jackson Jr., Sung Kang, Simone
Kessell e Benny Safdie.
Obi-Wan
Kenobi è diretta da Deborah Chow, mentre gli executive
producer sono Kathleen Kennedy, Michelle Rejwan, Deborah
Chow, Ewan McGregor e Joby Harold.
Il 25 novembre 2022 il Torino Film Festival celebrerà l’importante
traguardo della 40ma edizione con una serata di apertura dalla
formula assolutamente inedita che si terrà nella prestigiosa
cornice del Teatro Regio e sarà trasmessa in diretta su Rai Radio 3
a partire dalle ore 19.00, nell’ambito del programma Hollywood
Party. La collaborazione si inserisce nella Main Media Partnership
con RAI che da anni accompagna il TFF.
A condurre la cerimonia inaugurale
insieme a Steve Della Casa – nuovo direttore
del TFF e storico conduttore della trasmissione – un host
d’eccezione: Francesco De Gregori.
Tema della serata sarà Beatles,
Rolling Stones e Bob Dylan al cinema: un viaggio nel corso del
quale i due conduttori ripercorreranno il rapporto di queste tre
icone della musica mondiale con il cinema, accompagnato da
proiezioni di estratti di film. Ad arricchire l’incontro la
presenza di Francesco De Gregori, un grande musicista che
commenterà il legame tra il cinema e questi grandi musicisti.
“Il cinema, diceva Bernardo
Bertolucci, è l’arte delle arti, è l’arte che si serve di tutte le
altre arti per realizzarsi”commenta il Direttore del
TFF, Steve Della Casa“Il rock e il
pop sono una componente essenziale della cultura del Novecento, e
noi vogliamo dimostrare che il rapporto di questi artisti con il
cinema è curioso, sorprendente, variegato, ricco. Un grande
spettacolo con un commentatore di eccezione, per un festival che
vuole essere curioso, popolare, chic”.
Un evento importante, pensato non
solo per il pubblico in sala ma anche per tutti gli ascoltatori che
per la prima volta potranno seguire l’inaugurazione del Torino Film
Festival in diretta radiofonica. Un appuntamento unico che, oltre a
celebrare i 40 anni del festival, consolida la profonda
collaborazione tra Rai Radio3 e il TFF iniziata già dal 1994, anno
di nascita di Hollywood Party che da allora ha sempre seguito il
festival.
“Grande cinema e musica
protagonisti in questa edizione del TFF che Rai Radio3 ha sempre
seguito con attenzione e
passione” commenta Andrea
Montanari, Direttore di Rai Radio 3 “Quest’anno,
con il ritorno del pubblico dal vivo, abbiamo voluto essere ancora
più presenti e lo faremo non solo con la cerimonia d’apertura, che
trasmetteremo da un luogo prestigioso come il Teatro Regio. Il
nostro impegno al TFF si arricchirà con appuntamenti in diretta,
attraverso le trasmissioni di Hollywood Party, e proponendo al
pubblico del festival eventi immersivi legati ancora una volta al
mondo dell’ascolto, in particolare a quello del podcast”.
La serata di apertura del TFF vuole
rimarcare il carattere al tempo stesso pop e di ricerca del
festival, con un appuntamento nel corso del quale si parlerà di
cinema mainstream ma anche di autori come Godard, Scorsese,
Wenders, Schifano…
“Siamo molto contenti di questo
ritorno al Teatro Regio con uno spettacolo decisamente originale
per inaugurare la quarantesima edizione del Torino Film
Festival – raccontano Enzo
Ghigo e Domenico De Gaetano,
rispettivamente presidente e direttore del Museo Nazionale del
Cinema. Mancano diversi mesi al TFF ma le premesse ci sono
tutte per un festival capace di raccontare il cinema ancora una
volta in modo nuovo”.
Attiva prevalentemente in ambito
televisivo, l’attrice Daniella Monet si è distinta
grazie ad alcune serie per ragazzi che l’hanno resa molto popolare.
Negli anni ha poi saputo rinnovarsi scegliendo sempre ruoli diversi
e distinguendosi in ambiti diversi. Tra cinema, doppiaggio e canto,
sono molti i talenti della Monet, ancora oggi ricca di nuovi
progetti in arrivo.
Ecco 10 cose che forse non sai di Daniella
Monet.
Daniella Monet: i suoi film e le serie TV
1. È celebre per alcune
serie TV. Ad aver reso celebre la Monet, sono le serie TV.
Dopo aver recitato in alcuni episodi di titoli come Pacific
Blue (1997), American Dreams (2003) e 8 semplici
regole (2003-2004), ha ottenuto particolare successo grazie a
serie come Listen Up! (2004-2005), Zoey 101
(2006-2007), iCarly (2010-2011) e Victorious
(2010-2013). In seguito ha recitato in Un papà da Oscar
(2014), Baby Daddy (2016-2017) e Cugini per la
vita (2019).
2. Ha recitato in alcuni
film. Il debutto in un lungometraggio per il cinema è per
lei avvenuto con il film Segui il tuo cuore (1999), per
poi tornare sul grande schermo con il film horror Simon Says –
Gioca o muori!, dove recita accanto a Crispin
Glover e Blake Lively.
In seguito ha recitato in Taking 5 – Una Rock Band in
Ostaggio (2007) e Nancy Drew (2007), con Emma Roberts.
Tra i suoi ultimi film vi sono Aloha Surf Hotel (2020) e
Six Feet Apart, attualmente in fase di
post-produzione.
3. È anche
doppiatrice. Oltre ad aver recitato in film e serie TV, la
Monet si è cimentata anche con il doppiaggio, ricoprendo tale
attività in diverse occasioni. La prima di queste risale al 2012,
quando ha dato voce al personaggio Mitzi in sei episodi della serie
Winx Club. Nel 2014 ha invece dato voce a Principessa, un
personaggio comparso nell’episodio Chet vs. Dr.
Disorder/Damselfly in Distress della serie animata Turbo
FAST.
Daniella Monet è su Instagram
4. Ha un profilo
social.L’attrice possiede un proprio account Instagram che
è seguito da 4.3 milioni di persone. Sulla sua bacheca sono molte
le foto che vedono protagonista di momenti lavorativi e di svago
insieme a colleghi e amici. Inoltre, sono molte anche le foto
nostalgia di alcuni momenti lavorativi passati. Seguendola si può
dunque rimanere aggiornati su tutte le sue attività dentro e fuori
dal set.
Daniella Monet e Andrew Gardner
5. Si è fidanzata dopo una
lunga frequentazione. Nel dicembre del 2017 la Monet ha
reso noto il suo fidanzamento ufficiale con Andrew
Gardner. La coppia si frequenta da più di sei anni, quindi
era solo questione di tempo prima che ufficializzassero la cosa,
arrivando a decidere di sposarsi. Daniella ha raccontato in
un’intervista come si è svolto il momento del fidanzamento. Ha in
quell’occasione raccontato di come Gardner le ha fatto la proposta
subito dopo aver finito di aprire i regali la mattina di
Natale.
6. È mamma di due
bambini. Il 3 aprile 2019, la coppia ha annunciato che
stavano aspettando il loro primo figlio, nato il 30 settembre 2019.
La Monet ha poi dato alla luce la loro secondogenita, Ivry
Monet Gardner, il 12 febbraio 2021. Dal momento della loro
nascita, l’attrice si è preoccupata di evitare che i due bambini
fossero oggetto di una sovraesposizione mediale, data dal suo
status di celebrità.
Daniella Monet in Zoey
101
7. Ha recitato in alcuni
ruoli della serie. L’attrice ha avuto modo di ottenere una
buona popolarità recitando in alcuni episodi della terza stagione
di Zoey 101. Qui è Rebecca, fidanzata con Chase e in
aperto contrasto con Zoey, la protagonista. Nel corso degli episodi
in cui compare, il suo personaggio si rende sempre più antipatico e
in aperto contrasto con la protagonista e il suo gruppo di amici,
fino a quando questi non riescono a farla uscire di scena con la
coda tra le gambe.
Daniella Monet in Victorious
8. È stata tra le
protagoniste della serie. Dal 2010 al 2013, Monet ha
recitato nella serie commedia Nickelodeon, Victorious nel
ruolo di Trina Vega, la sorella maggiore di Tori Vega, una
studentessa di Hollywood Arts ma senza talento, descritta come
“strana” e “fastidiosa”. Il personaggio ha contribuito
significativamente alla popolarità della Monet, che ha così avuto
modo di recitare nella serie per tutte e quattro le sue
stagioni.
9. Ha personalmente cantato
alcune canzoni presenti nella serie. Pur non essendo
particolarmente dotata per il canto, Trina Vega si esibisce in
diverse canzoni nel corso della serie, realmente eseguite dalla
Monet. L’attrice ha infatti cantato brani come Shut Up and
Dance, Say It Once, I Want You Back e Haven’t Seen the
Best of Me.
Daniella Monet: età e altezza
10. Daniella Monet è nata il 1° marzo del 1989 a Los
Angeles, Stati Uniti. L’attrice è alta complessivamente
163 centimetri.
Si è conclusa la 67° edizione dei
Premi David di Donatello, che ha visto trionfare
È stata la mano di Dio con cinque riconoscimenti,
tra cui miglior film, regia a Paolo Sorrentino e
attrice non protagonista Teresa Saponangelo. Molto
felice anche la serata dei Freaks di
Gabriele Mainetti, che porta a casa sei
riconoscimenti, tutti tecnici, tranne il prestigioso premio al
miglior produttore. Ecco tutte le foto dal red carpet della
sessantasettesima cerimonia.
Warner Bros. Entertainment Italia è
lieta di annunciare che Lillo e Maccio
Capatonda faranno parte del team delle voci italiane di
‘DC
League of Super-Pets’, in arrivo al cinema dal 1
settembre 2022. Lillo presterà la propria voce a
Krypto Superdog mentre Maccio Capatonda doppierà
Asso il Bat-Segugio.
È ora disponibile il nuovo
trailer italiano del lungometraggio d’animazione di Warner
Bros. Pictures diretto da Jared Stern con le voci di
Lillo e Maccio Capatonda.
In “DC League of Super-Pets”, gli
inseparabili migliori amici Krypto Superdog e Superman condividono
gli stessi superpoteri e combattono fianco a fianco il crimine
nella città di Metropolis. Quando Superman e il resto della
Justice League vengono rapiti, Krypto deve
convincere un improvvisato gruppo di animali domestici composto da
Asso il Bat-Segugio, MP la panciuta maialina, Merton la tartaruga e
Chip lo scoiattolo, a gestire i loro poteri appena scoperti ed
aiutarlo a salvare i supereroi.
Foto di Warner Bros
Foto di Warner Bros
Jared Stern, esperto sceneggiatore e
consulente per i film “LEGO®”, debutta alla regia di un
film d’animazione. La sceneggiatura, scritta dallo stesso Stern
insieme al suo collaboratore di lunga data John Whittington, è
basata sui personaggi DC e Superman, creato da Jerry Siegel e Joe
Shuster. Il film è prodotto da Patricia Hicks, Dwayne Johnson, Dany
Garcia, Hiram Garcia e Jared Stern. I produttori esecutivi
sono John Requa, Glenn Ficarra, Nicholas Stoller, Allison Abbate,
Chris Leahy, Sharon Taylor e Courtenay Valenti.
Del team creativo di Stern fanno
parte anche lo scenografo Kim Taylor (“LEGO® Ninjago –
Il film”) e i montatori David Egan (“Game Night – Indovina chi
muore stasera?”, “Come ti rovino le vacanze”) e Jhoanne Reyes
(“Teen Titans GO!”, “Young Justice”). Le musiche sono di
Steve Jablonsky (I film “Transformers”).
Warner Bros. Pictures presenta “DC League of Super-Pets”, una
produzione Seven Bucks Production. Il film sarà nelle sale italiane
dal 1 settembre 2022 distribuito da Warner Bros. Pictures.
Le nuove foto dal set di
Guardiani della Galassia Vol. 3 mettono
in mostra quello che sarà il look dei nostri amici galattici nella
conclusione della trilogia di James
Gunn. Dalle foto infatti si notano non solo nuove
creature e nuovi paesaggi, ma soprattutto le divise blu dei
Guardiani, molto molto simili a quelle che hanno indossato per
tanto tempo nei fumetti!
Ecco il nuovo trailer di
DC League of Super-Pets, l’attesissimo nuovo film
d’animazione Warner Bros con un cast vocale di prim’ordine.
Il film, diretto da Jared
Stern, anche autore della sceneggiatura insieme a John
Whittington, presenta nella sua versione originale un cast di voci
eccezionale guidato da Dwayne Johnson nel ruolo del protagonista
Krypto il Super Cane. Il film sarà nelle sale italiane a partire da
maggio 2022 distribuito da Warner Bros. Pictures.
Nella versione originale del film
fanno parte del cast di doppiatori anche Kevin Hart (i film “Jumanji” e “Pets: Vita da
animali”),
Kate McKinnon (“Saturday Night Live”, “Il magico
scuolabus riparte”, “Ferdinand”),
John Krasinski (i film “A Quiet Place – Un posto
tranquillo”, “Free Guy – Eroe per gioco”), Vanessa
Bayer (“Saturday Night Live,” “La festa prima delle
feste,” “Un disastro di ragazza”), Natasha Lyonne
(“Show Dogs – Entriamo in scena”, “Ballmastrz: 9009”),
Diego Luna (“Rogue One: A Star Wars Story,”
“Maya e i tre guerrieri”), Marc Maron (“Joker,”
“GLOW”), Thomas Middleditch (“Godzilla II: King of the Monsters,” “Capitan Mutanda
– Il film ”), Ben Schwartz (“Sonic the Hedgehog,”
“Duck Tales – Avventure di paperi”), e Keanu
Reeves (la saga “Matrix” e i film “John Wick”).
Partecipando al CinemaCon 2022, dove
le è stato attribuito il premio Star of the Year,
Zoe Saldana ha parlato con EW di
Avatar: la via dell’acqua che arriverà nei cinema il
14 dicembre. Definendo la sua uscita “snervante”, l’attrice ha
espresso quanto sia eccitante condividere (quasi) finalmente il
tanto atteso blockbuster con il mondo.
“È eccitante; snervante. Ma mi
rende anche più umile, sai: l’attesa è finalmente finita. E
possiamo condividere qualcosa che amiamo così tanto con così tante
persone che sappiamo che lo ameranno.”
Avatar: la via dell’acqua si svolge dentro e intorno
all’oceano. Sully (Sam
Worthington) e Neytiri (Zoe
Saldana) hanno dei figli. “Ovunque andiamo”, dice
Sully, “so una cosa, questa famiglia è la nostra fortezza”. Il
sequel sembra ancora più sbalorditivo nella sua grafica blu intenso
rispetto al film del 2009. Creature tutte nuove: vediamo i Na’vi su
pesci volanti, uccelli, creature che comunicano con una balena,
eppure in qualche modo divisi nonostante la loro affinità con la
natura: le persone aliene sono divise, combattono l’una contro
l’altra in una lotta tra pistole e frecce. È davvero un mondo
completamente nuovo che alza la posta in gioco del precedente film
3 volte vincitore di Oscar.
Avatar: la via dell’acqua debutterà il 14
dicembre 2022, seguito dal terzo capitolo il 20
dicembre 2024. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si
dovrà attendere ancora qualche anno: 18 dicembre
2026 e 22 dicembre 2028.
Il cast della serie di film è
formato da
Kate Winslet, Edie Falco,
Michelle Yeoh,
Vin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che
interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno
anche i protagonisti del primo film, ossia
Sam Worthington,
Zoe Saldana,
Stephen Lang,
Sigourney Weaver, Joel David Moore,
Dileep Rao e Matt Gerald.
Ecco il primo trailer di
Weird: The Al Yankovic Story, il biopic su
Weird Al con protagonista un irriconoscibile Daniel Radcliffe.
Weird: The Al Yankovic
Story è un originale di Roku Channel,
diretto da Eric Appel (Die Hart,
Brooklyn Nine-Nine) ed è scritto dallo stesso
Yankovic. Si dice che il film esplori “un viaggio davvero
incredibile attraverso la vita e la carriera di Yankovic, da
bambino prodigio dotato alla più grande leggenda musicale di tutti
i tempi”. Siamo sicuri che i toni saranno esilaranti. Di
seguito, la foto di Daniel Radcliffe:
In occasione del Met Gala 2022 al
quale partecipava in veste di ospite, Danai Gurira ha avuto modo di parlare di
Black
Panther: Wakanda Forever, il prossimo film
Marvel Studios che la vedrà coinvolta nel
ruolo di Okoye. Parlando a Yahoo!
l’attrice ha condiviso dei dettagli inediti sulla trama del
film:
“Racconta una storia davvero
straziante. E questo è tutto quello che posso dire! Speriamo… che
risuoni per tutti come risuona per noi che lo stiamo facendo. Si
tratta di [Chadwick] per tutti noi. È tutto uno sfogo per amarlo e
onorarlo.”
Il film – Black Panther:
Wakanda Forever
Black
Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’11
novembre 2022. Il presidente dei Marvel Studios,
Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio
interpretato al compianto Chadwick
Boseman nel primo film, non verrà interpretato da
un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si
concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri
personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.
Letitia Wright (Shuri), Angela
Bassett (Ramonda), Lupita
Nyong’o (Nakia), Danai
Gurira (Okoye), Winston
Duke (M’Baku) e Martin
Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei
rispettivi personaggi interpretati già nel primo film.
L’attore Tenoch Huerta è in trattative
con i Marvel Studios per
interpretare il villain principale del sequel.
Moon
Knight vede protagonisti Oscar Isaac, Ethan Hawke e May Calamawy.
Mohamed Diab e il team di Justin Benson &
Aaron Moorhead hanno diretto gli episodi. Jeremy
Slater è il capo sceneggiatore, mentre Kevin
Feige, Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Brad
Winderbaum, Mohamed Diab, Jeremy Slater e Oscar
Isaac sono gli executive producer. Grant Curtis,
Trevor Waterson e Rebecca Kirsch sono i
co-executive producer.
Marvel StudiosMoon
Knight, è la nuova serie serie originale live-action
Marvel Studios che
debutterà dal 30 marzo in esclusiva su Disney+.
La serie segue Steven Grant, un tranquillo impiegato di un negozio
di souvenir, che viene colpito da vuoti di memoria e ricordi
provenienti da un’altra vita. Steven scopre di avere un disturbo
dissociativo dell’identità e di condividere il suo corpo con il
mercenario Marc Spector. Mentre i nemici di Steven/Marc si
avvicinano, i due devono indagare sulle loro identità complesse
mentre si spingono in un mistero mortale tra i potenti dei
dell’Egitto.
Moon
Knight vede protagonisti Oscar Isaac, Ethan Hawke e May Calamawy.
Mohamed Diab e il team di Justin Benson &
Aaron Moorhead hanno diretto gli episodi. Jeremy
Slater è il capo sceneggiatore, mentre Kevin
Feige, Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Brad
Winderbaum, Mohamed Diab, Jeremy Slater e Oscar
Isaac sono gli executive producer. Grant Curtis,
Trevor Waterson e Rebecca Kirsch sono i
co-executive producer.
È stato attribuito a Paul
Schrader, regista (Il
collezionista di carte,
First Reformed, Il bacio della pantera, American Gigolo) e
sceneggiatore (Toro scatenato, Taxi Driver, Complesso di colpa,
Yakuza) statunitense, il Leone d’oro alla carriera della 79. Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (31 agosto – 10
settembre 2022).
La decisione è stata presa dal Cda
della Biennale di Venezia, che ha fatto propria la proposta del
Direttore della Mostra Alberto Barbera.
“Sono profondamente onorato
– ha dichiarato Paul Schrader, nell’accettare
la proposta – Venezia è il mio Leone del cuore”.
A proposito di questo
riconoscimento, il Direttore Alberto Barbera ha
dichiarato, “Schrader è una figura centrale della New Hollywood
che ha rivoluzionato l’immaginario, l’estetica e il linguaggio del
cinema americano a partire dai tardi anni Sessanta. Non è
un’esagerazione affermare che si tratta di uno dei più importanti
autori americani della sua generazione, un cineasta profondamente
influenzato dal cinema e dalla cultura europea, uno sceneggiatore
ostinatamente indipendente, ma capace di lavorare su committenza e
di muoversi con disinvoltura nel sistema hollywoodiano. L’audace
stilizzazione visiva che informa tutte le sue opere, le colloca tra
le forme più moderne di un cinema non riconciliato e sottilmente
indagatore della contemporaneità. Una contemporaneità con cui
Schrader si confronta non solo con curiosità intellettuale e umana
instancabile, ma anche con una sorprendente capacità di navigare
l’evoluzione tecnologica del cinema e quella del suo sistema
produttivo e distributivo. Grazie a questa spericolatezza – che non
molti autori del suo livello osano, nella fase matura della loro
opera – Schrader non solo continua a lavorare, ma ci ha dato alcuni
dei suoi film più belli proprio negli ultimi anni”.
Il Presidente della Biennale di Venezia, Roberto
Cicutto, ha aggiunto: “La 79. Mostra d’Arte
Cinematografica della Biennale di Venezia porta con sé un
compleanno molto importante. Era il 1932 quando, sulla terrazza
dell’hotel Excelsior, si tenne la prima edizione del più antico
festival cinematografico del mondo. Quindi quest’anno la Mostra
compie 90 anni. I fatti della storia gliene hanno tolti 11 se si
conta il numero di edizioni realizzate. Ma questo anniversario è un
dono in più, che la Mostra fa al Leone d’oro Paul Schrader,
poliedrico autore di cinema“.
Il network americano
ABC ha diffuso il promo e la trama di The
Good Doctor 5×17, il diciassettesimo episodio della
quinta stagione della serie medica della ABC
The
Good Doctor.
In The Good Doctor 5×17 che si intitolerà “The Lea
Show”
The Good Doctor 5×17
The Good Doctor 5
è la quinta stagione della serie tv The
Good Doctor creata da David Shore per il network
americano della ABC. La trama di The
Good Doctor 5 non è stata ancora resa nota.
In The Good Doctor
5 protagonisti Freddie Highmore come Dr. Shaun Murphy,
Antonia Thomas come Dr. Claire Browne,
Nicholas Gonzalez come Dr. Neil Melendez,
Hill Harper come Dr. Marcus Andrews,
Richard Schiff come Dr. Aaron Glassman,
Christina Chang come Dr. Audrey Lim, Fiona
Gubelmann nel ruolo del Dr. Morgan Reznick, Will
Yun Lee nel ruolo del Dr. Alex Park, Paige
Spara nel ruolo di Lea Dilallo e Jasika
Nicole nel ruolo del Dr. Carly Lever. La serie è di Sony
Pictures Television e ABC Studios. David Shore è il produttore
esecutivo e showrunner. Anche Daniel Dae Kim, Erin Gunn, David Kim
e Sebastian Lee sono produttori esecutivi. Gli ABC Studios fanno
parte dei Disney Television Studios, una collezione di studi
composta da 20th Century Fox Television, ABC Studios e Fox 21
Television Studios.
In FBI: Most Wanted
3×20 che si intitolerà “Greatest Hits” la squadra
cerca un assassino che ricrea le agghiaccianti uccisioni di un
famigerato mafioso degli anni ’80, nella serie originale diCBS FBI:
MOST WANTED che debutterà martedì 10 maggio su CBS.
In FBI: Most Wanted
3×20 protagonisti sono
Julian McMahon (Agente Speciale Supervisore Jess
LaCroix) Alexa Davalos (Agente Speciale Kristin Gaines) Roxy
Sternberg (Agente Speciale Sheryll Barnes) Keisha Castle-Hughes
(Agente Speciale Hana Gibson) Miguel Gomez (agente speciale Ivan
Ortiz) YaYa Gosselin (Natalia “Tali” LaCroix). Guest star di FBI:
Most Wanted 3×13 sono Glenn Fleshler (Caleb Walsh) Andrew Kai
(Craig Osterholm) Christian Campbell (Daniel Osterholm) Josh Clark
(Homer Cortland) Rashad Demond Edwards (Joe) Bob Ari (Tucker)
Milica Govich (Michelle Walsh) Melissa Maxwell (Beth Carey) Ross
Degraw (Matt Lewis) Alex Walton (Mason) Izabel Mar (Aubrey) Shaun
Woodland (Agente Tyler) Laurie Wells (Laine Osterholm) Natalie
Shinnick (Darcy Osterholm ) ) Katie Letien (Jeanine Osterholm).
FBI: Most Wanted 3×20
La terza
stagione di FBI: Most Wanted sarà lanciata
come parte di un evento crossover di tre ore insieme a FBI e alla
nuova serie FBI: International per dare il via a un
martedì tutto FBI” su CBS questo autunno.
FBI: Most Wanted 3 è la
terza stagione della serie FBI: Most
Wanted ideata da Dick Wolf e segue il
dipartimento dell’FBI incaricato di tracciare e catturare i
criminali nella sua lista dei Most
Wanted. Jess LaCroix è descritto come un “agente
dell’agenzia che è al vertice di comando della sua unità e
sovrintende la squadra dell’Unità Most Wanted dell’FBI, a cui
vengono assegnati i casi più estremi ed eclatanti.
FBI: Most
Wantedè ideata da Dick Wolf (Chicago Fire,
Chicago PD, Chicago Med, Chicago Justice, FBI), Rene Balcer (Law &
Order True Crime, FBI, Law & Order), Peter Jankowski, Arthur W.
Forney, Universal Television e CBS Studi TV Wolf e Balcer
metteranno insieme la sceneggiatura e la produzione
esecutiva. Fred Berner (Law & Order, Chicago PD, Chicago Med,
FBI) dirigerà l’episodio pilota.
Se c’è un
film Marvel che, dopo Avengers: Endgame, porta con sé un carico di
aspettative davvero ingombrante quello è Doctor Strange nel
Multiverso della Follia. Perché si tratta del primo
film del MCU
che affronta ufficialmente il multiverso, perché vede finalmente
tornare al centro della scena l’amatissimo dottore di Benedict Cumberbatch, perché promette
tantissimi cameo eccitanti e perché la sua regia è firmata da
Sam Raimi, che di supereroi se ne intende, dal
momento che è ancora suo il film di genere migliore della storia
del cinema (parliamo di Spider-Man 2, ovviamente)!
Doctor Strange nel
Multiverso della Follia, cosa succede nel film?
Le vicende di
Doctor Strange nel Multiverso della Follia si
svolgono in un futuro imprecisato, successivo agli eventi di
No Way Home. Stephen si sveglia da uno strano
incubo, in cui un uomo che aveva la sua stessa faccia moriva per
cercare di salvare una ragazzina dai misteriosi poteri. Non ci bada
troppo, si alza, si mette in tiro e va ad un matrimonio: è quello
di Christine, la donna che ama ma che non ha il coraggio di
inseguire, troppo spaventato da quel sentimento. Ma mentre, al
ricevimento cerca di fare le sue scuse alla sposa ormai lontana
dalla sua portata, urla e confusione dalla strada richiamano la sua
attenzione. Entra in azione e si ritrova a combattere contro il
tentacolare Gargantos che cerca di catturare una ragazzina, ma non
una qualunque, proprio quella che lui ha sognato la notte
precedente. Comincia così uno viaggio inaspettato per il nostro
eroe che, per portare a termine la missione di proteggere questa
misteriosa ragazza, chiederà l’aiuto dell’Avenger più potente della
Terra: Wanda Maximoff.
L’eccitazione che ha
preceduto l’arrivo in sala di Doctor Strange nel Multiverso
della Follia è, come detto, in gran misura legata alla
presenza di Sam Raimi alla regia. Il visionario
regista de La Casa e padre della trilogia di
Spider-Man con Tobey Maguire, torna a lavorare dopo vent’anni
con Kevin
Feige, per portare sullo schermo un supereroe, ma
questa volta la posta in gioco sembra più alta, visto che siamo
all’interno del MCU e che l’eroe non
è l’arrampicamuri che occupa un posto speciale nel cuore del
regista. Si tratta però di un personaggio che permette a Raimi di
“alzare il volume” in alcune direzioni che lui sa prendere
benissimo, come il linguaggio horror e quello visionario. Certo, si
sente che lo stile di Raimi è statoimbrigliato nella stretta
maglia di Kevin
Feige, ma è anche una scelta comprensibile, dal
momento che se il MCU funziona così
bene, è proprio perché c’è una sola mente a prendere le decisioni
che contano. Questo non ha impedito a Raimi, per fortuna, di
mettere a segno un paio di sequenze davvero brillanti e visivamente
mozzafiato, prima su tutte uno scontro tra Strange e un avversario
molto particolare che non passerà inosservato.
Si è anche molto
parlato, in merito a Doctor Strange nel Multiverso della
Follia, dei leak e del livello di segretezza à laAvengers: Endgame, per dirla con parole di Benedict Cumberbatch, tuttavia ci teniamo a
rassicurare gli spettatori: nessuno spoiler può rovinare la visione
del film, dal momento che si tratta principalmente di un viaggio di
maturazione dell’eroe. Oltre gli orpelli, i personaggi più o meno
attesi, il
villain di questa avventura e tutti gli ostacoli che Strange
dovrà affrontare, il vero cuore emotivo del film è il viaggio
interiore di Stephen e l’accettazione della sua vita e della sua
felicità. “Sei felice?” gli chiede Christine, al suo matrimonio,
all’inizio del film; e indipendentemente dalla risposta che il
cuore orgoglioso di Stephen gli spinge sulle labbra, sappiamo che
la verità cambia, tra l’inizio e la fine del viaggio
nel Multiverso della Follia. In questo percorso è
involontariamente assistito e aiutato da America Chavez,
irresistibile teenager che fa il suo esordio nel MCU.
Quello che forse si è
perso di vista, dopo tanti film collettivi e team-up, è che
Doctor Strange nel Multiverso della Follia è il
secondo capitolo di quella che dovrebbe essere una trilogia
dedicata al personaggio, e come quelle riservate a
Thor, Cap e
Iron Man, prevede uno sviluppo dello stesso verso una
maturazione che lo porterà ad essere la sua versione migliore
possibile di essere umano e di eroe.
Non c’è Strange senza
Cumberbatch
Sono molti i momenti di
Doctor Strange nel Multiverso della Follia che
resteranno impressi nella mente, in particolare le interazioni tra
il nostro eroe e Wong, che si rivelano sempre sagaci e divertenti,
e ormai mosse da un grande affetto reciproco, oppure il rapporto di
forze tra il protagonista e
Wanda Maximoff/Scarlett
Witch, che ritroviamo come una persona nuova dopo l’”incidente”
a Westview visto in WandaVision.
Ovviamente tutti questi personaggi sarebbero ben poco se non
fossero supportati da attori in carne e ossa che si prestano a
offrire le loro fattezze a streghe e stregoni:
Benedict Cumberbatch,
Elizabeth Olsen, Benedict Wong,
Rachel McAdams, la carismatica esordiente nel MCUXochitl
Gomez e poi mostri, creature e paesaggi mai visti. Questi
volti e questi luoghi ci accompagnano in un’avventura mozzafiato,
dopo la quale il MCU non sarà più lo
stesso.
Ora tutto è possibile nel MCU
Il Multiverso è ormai
aperto e sembra difficile tornare indietro per il marvel universe. Ora
tutto è possibile e l’infinita schiera di possibilità che si apre
di fronte ai filmmaker e agli spettatori da una parte è
emozionante, dall’altra sembra correre il rischio di inquinare
quell’equilibrio perfettamente raggiunto nel corso di anni di
successi e inficiare il meccanismo perfettamente oliato e calibrato
che Kevin Feige ha messo in moto. Insomma, adesso
può davvero accadere di tutto e noi aspetteremo di farci
sorprendere o di farci annoiare. Dopotutto chi può sapere in quale
universo finiremo la prossima volta?
Il codice dei campioni
2 è la seconda stagione della serie tv Apple
Original di documentari sportivi senza sceneggiatura
vincitrice dell’Emmy che rivela ciò che veramente spinge i più
grandi atleti del mondo al raggiungimento del successo. In questa
stagione Lindsey Vonn, Marcus Rashford, Russell Wilson,
Leticia Bufoni, Scout Bassett e Bubba Wallace alzano il sipario sul
momento cruciale della propria carriera che li ha consacrati alla
grandezza.
Il codice dei campioni 2: quando esce e dove vederla in
streaming
Il codice dei campioni 2 in streaming uscirà il
13 maggio su Apple
TV+.
Il codice dei campioni 2: trama e cast
La serie è prodotta per
Apple TV+ da Religion of Sports e UNINTERRUPTED.
Tutti gli episodi sono diretti da Gotham Chopra, che è
anche produttore esecutivo con Ameeth Sankaran di Religion of
Sports, Giselle Parets, Maverick Carter, Jamal
Henderson, Devin Johnson e Philip Byron di UNINTERRUPTED e il
co-produttore esecutivo Matt Rissmiller.
Trailer della seconda stagione di
Il codice dei campioni
https://youtu.be/KoE1JOtrRlo
Il codice dei
campioni si unisce agli altri programmi di saggistica
sportiva di Apple TV+, tra cui la serie in quattro
parti su Earvin “Magic” Johnson “They Call Me Magic”; “The Long
Game: Bigger Than Basketball” sul promettente talento NBA Makur
Maker; “Make or Break”, che svela il dietro le quinte dell’élite
della World Surf League. Presto si uniranno a questa rosa anche il
documentario recentemente annunciato sulla vita e la carriera del
sette volte campione del mondo di Formula 1 Sir Lewis Hamilton; la
serie di documentari “The Dynasty” sui New England Patriots,
prodotta della Imagine Documentaries di Brian Grazer e Ron Howard,
in associazione con NFL Films.
La terza età non è
l’ultima. Attenzione a metterlo in dubbio, sembra essere il
messaggio sotteso al Vecchie canaglie (dal 5 maggio
al cinema, prodotto e distribuito da Orange Film) con il quale
Chiara Siani decide di passare dietro la macchina
da presa dopo tanti anni di cinema e parecchia televisione. Volto
molto noto agli spettatori, che da anni la vedono apparire – non
solo come caratterista – nei film di Pupi Avati e
sui palcoscenici teatrali tra Lillo & Greg, la
cinquantanovenne bolognese ha deciso di regalarsi un debutto al
quale teneva molto, con “una sorta di fiaba in stile comedy”
alla quale ha ammesso di aver pensato a lungo.
Quella in cui sei anziani
ospiti di una piccola casa di riposo, Villa Matura, si trovano da
un giorno all’altro in grossi guai perché l’avida proprietaria
dell’immobile – la stessa Siani – decide di mettere il tutto
all’asta… per di più truccata e in tempi brevissimi! Il loro mondo
sembra crollare, ma la reazione degli intraprendenti vecchietti è
inaspettata e imprevedibile: invece di abbattersi si uniranno
ancora di più, ingegnandosi per affrontare situazioni pericolose e
ai limiti della legalità, per riscoprirsi più vitali che mai.
Grandi riferimenti per
le Vecchie canaglie di Chiara Siani
Nelle note di regia si
citano pericolosamente i Monty Python, oltre a
Cocoon e L’erba di Grace, ma i
riferimenti sembrano altri, per esempio quelli delle Barzellette o
di tanti film di poco costrutto realizzati ammassando gag e
siparietti slegati tra loro. Qui, una trama c’è, ovviamente, come
anche un “piano” – lo stesso che annuncia dal losco ‘Greg’,
chiamato a risolvere la situazione da papà Lino Banfi – ma la confusione narrativa regna
sovrana, come la trasposizione in immagini alla quale si assiste
per buona parte dei 102 minuti di durata del film.
Qualche pro e molti
contro in un caos poco creativo
Troppi, evidentemente, se
per giustificarli si finisce con il tenere gli spettatori ostaggio
di una carrellata di tentativi satirici di denuncia della
malasanità imperante nelle RSA, di stereotipi da autobus e di un
accenno di retorica animalista nei quali il tentativo di porre
l’accento sul rispetto per gli anziani si perde naufragando. Per
non parlare del catalogo di malavitosi mal assortiti, mal
caratterizzati e mal rappresentati, con la chicca della vecchina
‘posseduta’ dal peyote che avrebbe potuto trovare spazio in un
qualsiasi sequel parodistico di Scary Movie.
In un tale contesto
finisce per evidenziarsi anche la povertà delle transizioni tra le
scene, che altrimenti avrebbe potuto essere cifra o scelta
stilistica, o il ricorso a certi viraggi cromatici, che affossano
ulteriormente una storia che acquista un senso avviandosi verso la
conclusione. E nella quale si fa apprezzare – probabilmente anche
per motivi di budget, nonostante il film abbia contato sul supporto
del Ministero della Cultura – l’uso di intermezzi ed elementi
scenografici disegnati e cartoonistici, realizzati dalla stessa
Siani. In definitiva, un triste ‘team up’ di tanti volti noti della
nostra commedia, a partire dal ‘Nonno’ Banfi, qui chiamato a
‘metterci la faccia’ e a fare l’eroico trascinatore, ma senza
trascurare i vari Andrea Roncato, Andy Luotto, Luisella
Tamietto e Pippo Santonastaso. Menzione
speciale per il Gualtiero di Gianni Fantoni,
marito della vicina di casa guardona Valentina
Paoletti, l’unico a poter scappare da questo
Hellzapoppin’.
Si è conclusa la 67° edizione dei
Premi David di Donatello, che ha visto trionfare
È stata la mano di Dio con cinque riconoscimenti,
tra cui miglior film, regia a Paolo Sorrentino e
attrice non protagonista Teresa Saponangelo. Molto
felice anche la serata dei Freaks di
Gabriele Mainetti, che porta a casa sei
riconoscimenti, tutti tecnici, tranne il prestigioso premio al
miglior produttore. Con 11 nomination, Diabolik è
comunque uno dei film più riconosciuti dell’anno, anche se porta a
casa solo il meritato premio alla canzone originale, andato a
Manuel Agnelli.
Grandi sorprese per le categorie
attoriali che, insieme a Saponangelo hanno premiato anche
Silvio Orlando e Swamy Rotolo
come migliori protagonisti e Eduardo Scarpetta,
non protagonista.
Ecco di seguito tutti i vincitori
dei Premio David di Donatello 67
Miglior regia: Paolo Sorrentino («È stata la
mano di Dio»)
Miglior documentario: «Ennio», di Giuseppe
Tornatore
Miglior montaggio: «Ennio», di Giuseppe
Tornatore
Miglior compositore: Nicola Piovani («I
fratelli De Filippo»)
Miglior acconciatura: «Freaks Out»
Miglior canzone originale: Manuel Agnelli («La
profondità degli abissi» per il film «Diabolik»)
Non è qualcosa che ci aspettavamo
potesse accadere, ma l’accordo Disney/Fox ha aperto finalmente la
porta all’ingresso degli X-Men e dei Fantastici Quattro nell’MCU.
L’introduzione di questi personaggi promette di espandere
notevolmente questo mondo condiviso, con una lista quasi infinita
di eroi e cattivi ora nelle mani di Kevin Feige,
oltre a volti familiari quali Thor,
Doctor Strange e Captain Marvel. E’ vero che
Jon Watts ha abbandonato il progetto del reboot
dei Fantastici Quattro, ma la caccia ad un nuovo
regista è già iniziata, e si dice che ci siano grandi piani anche
per un nuovo film sugli X-Men.
La domanda sulla bocca di tutti in
questo momento è come la Marvel possa introdurre i mutanti e
la Prima Famiglia Marvel dopo oltre un decennio di
esistenza del MCU.
Grazie a ComicBookMovie
abbiamo radunato alcune teorie convincenti al riguardo, che siamo
sicuri vi divertirete a scoprire!
Il nascondiglio di Krakoa
Dopo tutti i film della Fox
sugli X-Men, l’idea di vedere il Professor
X usare Cerebro, o la squadra emergere da
sotto il loro campo da basket nel Blackbird,
sembra semplicemente ridondante. Per quanto il franchise abbia
spesso ottenuto risultati negativi nelle mani della Fox, lo studio
ha comunque centrato molte delle aspettative dei fan, quindi i
Marvel Studios non avranno altra
scelta che movimentare le cose in un eventuale reboot del MCU.
Nei fumetti recenti, i mutanti hanno
fondato una nazione sull’isola senziente di
Krakoa, sfruttando i portali per viaggiare in
tutto il mondo. Charles Xavier, nel frattempo, ha
trovato un modo per i Figli dell’Atomo di sfuggire alla morte. Come
Wonder Woman che si nasconde a
Themyscira con le sue compagne Amazzoni, questo spiegherebbe perché
i mutanti sono rimasti nascosti fino a questo punto e il fatto che
Charles Xavier abbia un esercito a sua disposizione spiegherebbe
perché i mutanti sono temuti e disprezzati fin dalla loro
nascita.
Gli Swingin’ Sixties
Per quanto tutti noi
vogliamo senza dubbio vedere i Fantastici Quattro interagire con eroi come
Spider-Man e Capitan America,
cosa succederebbe se la loro storia si svolgesse anni prima che i
Vendicatori si riunissero?
Non sarebbe la prima volta che i
boss dello studio prendono in considerazione di ambientare
un’avventura sul grande schermo con questa squadra nel decennio in
cui è stata creata, e certamente aiuterebbe il franchise a
distinguersi da ciò che sta accadendo nel presente. Questo reboot
potrebbe dare un tocco divertente agli anni ’60, con gli eroi che
indossano i loro classici costumi e combattono contro personaggi
del calibro di Mole Man e
Annihilus. Se Kevin Feige sta
davvero cercando di prendere delle decisioni creative audaci,
potrebbero sconfiggere Galactus nel passato, per
poi far tornare il cattivo sulla Terra decenni dopo, dove combatte
i nuovi Fantastici Quattro guidati da
Franklin e Valeria Richards.
Sarebbe bello, ma potrebbe far arrabbiare alcuni puristi della
storia.
Lo Snap
Uno qualsiasi degli
Snap potrebbe servire a spiegare la comparsa dei
mutanti, ma sembrerebbe una scelta ovvia e anche un po’ forzata.
Certo, le Gemme dell’Infinito potrebbero attivare
l’X-Gene, ma questo condurrebbe a tutta una serie
di possibili buchi di trama (personaggi chiave come il
Professor X e Magneto dovrebbero
essere molto più giovani).
Nei fumetti, Reed,
Sue, Johnny e
Ben rubano un’astronave per un volo di prova, ma
finiscono per essere bombardati da “raggi cosmici” che conferiscono
alla squadra i loro poteri. Nel MCU, quella tempesta
potrebbe essere il risultato del potere delle Gemme
dell’Infinito che si scatenano, fatto che fornirebbe
immediatamente ai Fantastici Quattro un collegamento con il più
ampio universo.
Doctor Strange nel multiverso della
follia
Il nostro istinto ci sta
dicendo di moderare le aspettative per Doctor Strange nel
Multiverso della Follia, e certamente non stiamo
anticipando un evento in stile Flashpoint che vede
questo film finire con gli X-Men e i Fantastici Quattro improvvisamente parte del
MCU.
Tuttavia, con Sir Patrick Stewart ovviamente
pronto ad interpretare una variante del Professor
X, la porta è aperta per confermare finalmente l’esistenza
dei mutanti in questo mondo. Questa rivelazione potrebbe avvenire
tanto facilmente, facendo sì ad esempio che
Charles aiuti Wanda Maximoff a
riconoscere chi è veramente, ponendo le basi per la rivelazione che
i mutanti hanno vissuto tra gli abitanti del MCU
per tutto questo tempo.
Se le indiscrezioni sono vere e
anche Mister Fantastic fa parte degli
Illuminati, allora sembra che i Marvel Studios
reintrodurranno membri chiave sia dei Fantastici
Quattro che degli X-Men come
Varianti. Questa sarà probabilmente l’ultima volta
che li vedremo, ma almeno preparerebbe i fan al debutto delle loro
controparti del MCU.
Intrappolato nel regno
quantico
Ant-Man and The Wasp:
Quantumania
rivisiterà chiaramente il Regno Quantico, ma se questo fosse
conosciuto con un altro nome…ad esempio, la
Zona Negativa?
Zona spesso frequentata dai Fantastici Quattro, e casa del malvagio
Annihilus, è possibile che la squadra si sia
davvero formata lì negli anni ’60, per poi rimanervi intrappolata
ed emergere soltanto decenni dopo (senza essere invecchiata di un
giorno). Con Kang il Conquistatore parte di
Ant-Man and The Wasp: Quantumania, potrebbe essere
Peyton Reed a introdurre questa squadra di eroi: è
un noto fan della Prima Famiglia Marvel, e Kang ha dei grossi legami
con loro. È riuscito a riportare Luke Skywalker in
The Mandalorian, quindi avremmo
sicuramente fiducia che sia Peyton Reed a premere il pulsante di
reset di questo quartetto.
Deadpool Vs. Il MCU
Se siete appassionati di
fumetti, probabilmente conoscete le storie di Deadpool
Kills The Marvel Universe che
si svolgono in una realtà diversa e seguono Wade
Wilson mentre è incaricato di eliminare i più grandi eroi
del mondo. Un film come questo potrebbe essere ambientato in un
MCUstandalone, R-Rated, che non ha bisogno di lunghe
spiegazioni e si diverte a inserire l’antieroe in un mondo dove può
interagire con volti familiari che non ci saremmo mai aspettati di
incontrare (è una premessa perfetta per l’ormai confermato
Deadpool 3).
Questo significherebbe che le storie
attuali non avranno dalla loro il personaggio di
Deadpool, ma una versione aggiornata con un nuovo
attore potrebbe poi apparire, e una storyline del genere significa
che il mandato di Reynolds può continuare senza
influenzare i piani per un reboot completo degli
X-Men.
Galactus in Guardiani della
Galassia Vol.3
In Guardiani della Galassia Vol.
3, Star-Lord e il suo equipaggio che
si incrociano con Silver Surfer potrebbe essere un
bel modo per confermare che Galactus si è risvegliato e si sta
dirigendo verso la Terra. Questo avverrebbe probabilmente perché ha
percepito il potere delle Gemme dell’Infinito e, anche se saranno i
Fantastici Quattro ad essere cruciali nel
fermare il cattivo, un idea del genere servirebbe ad introdurre due
personaggi iconici in questo mondo condiviso e porre le basi per
Reed e la sua squadra che dovranno farsi avanti e
affrontare la più grande minaccia del MCU.
Un assaggio di ciò potrebbe anche
esserci mostrato in un film come Thor: Love and Thunder. In
definitiva, presentare Galactus come il prossimo
Thanos del MCU
è un passo successivo logico, e un rinfrescante cambio di ritmo
rispetto al personaggio del Dottor Destino.
Tornano
DonMassimo (Michele
Morrone) e Laura (Anna-Maria
Sieklucka), i protagonisti del film Netflix365
Giorni (2020), per un nuovo lungometraggio tanto
erotico quanto il primo. Per coronare il loro passionale amore,
Massimo e Laura finalmente si sposano. La vita da
moglie di un mafioso, che vive nella torre d’avorio non è così
semplice per Laura. Tra gelosie reciproche, noia e affari
criminali, il matrimonio entra presto in crisi.
Diretto sempre dal regista polacco
Tomasz Mandes, 365 Giorni:
Adesso porta avanti le trame già avviate dal primo film,
ma aggiunge anche nuovi sviluppi e personaggi. Tornano quindi i
membri del cast già noti, ma ci sono anche delle new entry
interessanti. Scopriamo tutti i personaggi del film Netflix!
Laura Biel (Anna-Maria
Sieklucka)
Laura Biel è una
ragazza polacca che, come si è visto nel primo film, trova l’amore
in Sicilia. Se nel primo capitolo Massimo poteva risultare
la mente più perversa e instabile della coppia, in 365
Giorni: AdessoLaura si mostra fin da subito
provocante e provocatoria nei confronti del marito. È spesso lei ad
accendere la miccia per discutere, che sia per noia, per gelosia o
per amore. Laura è folle, un attimo prima è dolce e
amorevole, un secondo dopo è arrabbiata e libidinosa.
In 365 Giorni:
Adesso, l’attrice Anna-Maria
Sieklucka è camaleontica: cambia spesso gli abiti e
il make-up, prima è una sposa bionda perfettamente acconciata e
truccata, poi è mora e indossa una t-shirt sopra un costume bagnato
in riva alla spiaggia. La bellezza del personaggio, che mostra alla
telecamera ogni aspetto del viso e del corpo, è ciò che colpisce
maggiormente. La recitazione, anche a causa di una sceneggiatura
scarna, non aggiunge granché.
Don Massimo (Michele Morrone)
Massimo Torricelli
(Michele
Morrone) è allo stesso tempo il co-protagonista e
l’antagonista di 365 Giorni: Adesso. A seconda
delle scene, il personaggio appare sexy, potente, debole,
innamorato, violento. DonMassimo è tutto e
niente, ha così tante personalità che non riesce realmente ad
impersonare un individuo a tutto tondo. È lo stereotipo peggiore
che si possa fare di un italiano: mafioso, arrogante, geloso,
possessivo.
Sicuramente Massimo e
Laura sono simili sotto molti aspetti: sono di bella
presenza, ma disturbati, instabili, incapaci di esprimere il loro
amore se non attraverso il rapporto carnale. Se in 365
GiorniMassimo era al centro della scena, nel
sequel il personaggio passa leggermente in secondo piano, lasciando
più spazio alla sua controparte femminile.
Nacho (Simone Susinna)
L’avversario, in amore e in affari
di Massimo è Nacho (Simone
Susinna). Inizialmente viene presentato come il
giardiniere della villa dei Torricelli, ma si rivela presto un
personaggio molto più minaccioso per l’equilibrio del matrimonio e
dell’attività di Massimo.Nacho, tutto tatuato,
spesso vestito in modo sportivo, sembra inizialmente essere
l’opposto di Massimo e, per questo, conquista Laura.
Nel corso di 365 Giorni:
Adesso, questo personaggio, muove le fila delle vicende,
rendendo il film a tratti una commedia romantica quasi
adolescenziale, ma in altri momenti una versione a basso budget di
Romanzo Criminale o Gomorra.
Olga (Magdalena Lamparska)
L’amica del cuore e
complice di Laura è Olga. Già presente nel primo
film, in 365 Giorni: Adesso il personaggio
torna per aggiungere umorismo e per smorzare la tensione drammatica
e sessuale tra i due protagonisti. Olga è caotica,
chiassosa, è l’altra figura femminile rilevante del film.
Magdalena
Lamparska interpreta l’aiutante di Laura, la
sua amica fin dall’infanzia e la sua confidente. È un personaggio
simpatico e positivo, forse, tra tutti, quello dotato di più
carattere.
Domenico (Otar Saralidze)
Torna in 365
Giorni: Adesso anche un altro personaggio del primo film:
Domenico. L’amico e collega in affari di Massimo
è la controparte maschile di Olga. Non a caso, i due hanno
una relazione, sessuale o amorosa che sia.
Domenico è un personaggio
leggero e divertente, un po’ inutile ai fini della storia ma
sicuramente in grado di aggiungere un po’ di spirito ad un film
altrimenti troppo focalizzato sulla storia perversa dei
protagonisti. In 365 Giorni: Adesso,
Domenico e Olga sono la coppia che, non essendo
al centro della scena, può vivere la passione con molta più
leggerezza.
Anna (Natasza Urbańska)
Vestendo i panni della femme fatale,
bella e minacciosa per la relazione tra Massimo e
Laura, Natasza Urbańska interpreta
l’antagonistaAnna. Il personaggio appare per poche scene, ma tiene
di nascosto nelle sue mani le redini delle vicende. Come le altre
donne presenti nel film, Anna è dotata di un fascino
provocante capace di intontire gli uomini attorno a sè.
Scaltramente infatti, Anna usa la sua bellezza per
raggiungere i propri scopi in affari.
Agli inizi del nuovo millennio una
serie di primi film dedicati ai supereroi si sono manifestati sul
grande schermo, anticipando il grande successo che i
cinecomic avrebbero ottenuto a partire dal 2008. Tra
queste pellicole si annoverano Blade, X-Men, Spider-Man, Daredevil ed
Elektra. Diretto nel 2005 da Rob
Bowman, quest’ultima pellicola è uno spin-off proprio di
Daredevil, dove il personaggio della supereroina
protagonista compariva tra i protagonisti. A interpretare il ruolo
vi è anche in questo caso l’attrice Jennifer
Garner, che dà qui piena centralità ad un personaggio
ancora oggi confinato a quell’unico lungometraggio.
Il film, scritto da Zak
Penn, Stuart Zicherman e Raven
Metzner, è stato realizzato principalmente perché così
previsto da obblighi contrattuali. Durante la realizzazione di
Daredevil, infatti, la volontà dei produttori era quella
di dar vita ad un primo tentativo di universo narrativo
rappresentato da più personaggi in più film. Elektra
doveva rappresentare il primo di questi, ma il suo risultato fu più
deludente del previsto. A fronte di un budget di 40 milioni di
dollari, questo arrivò ad incassarne pochi di più, affermandosi
come un cocente flop.
Mal giudicato sia dal pubblico che
dalla critica, è stato a lungo visto come il film che ha rallentato
la presenza di supereroine protagoniste al cinema. Ad oggi
Elektra è ricordato principalmente come uno scult, il
quale potrebbe anche per questo attirare alcuni spettatori amanti
del genere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Elektra: la trama del film
Le vicende del film si svolgono
successivamente agli eventi di Daredevil. Elektra
Natchios, l’assassina brutalmente uccisa dal sadico
Bullseye viene ora riportata in vita da
Stick, maestro cieco di arti marziali e capo della
setta ninja dei Casti. L’uomo prende dunque con sé la donna,
addestrandola come sua allieva e introducendola alla via del
Kimagure, un’antichissima arte che conferisce a coloro che la sanno
usare varie abilità, come la preveggenza e il potere di far
risorgere i defunti. In breve tempo, Elektra diventa la più abile
tra i discepoli di Stick, sino al giorno in cui questa non la
allontana da sé senza alcuna spiegazione.
Ferita da ciò, Elektra decide di
sfruttare le abilità acquisite per diventare una letale ed
infallibile assassina a pagamento. Dopo aver ucciso senza
troppe difficoltà il criminale De Marco e le sue
guardie del corpo, l’assassina viene poi contattata da un anonimo
per uccidere due persone, di cui ancora non sa l’identità. In
attesa di ricevere istruzioni, Elektra si trasferisce
temporaneamente su una piccola isola, dove conosce Mark
Miller e sua figlia Abby. Quando scoprirà
che sono proprio loro i suoi due bersagli, Elektra dovrà compiere
una serie di complesse scelte tra bene e male, consapevole che
ribellarsi potrebbe portarla a scontrarsi con pericoli
inimmaginabili.
Elektra: il cast del film
Ad interpretare Elektra vi è
l’attrice Jennifer
Garner, che riprende così il ruolo dopo averlo
interpretato in Daredevil. L’interprete, però, ha in
seguito rivelato di odiare profondamente il film e di essere stata
costretta a prendervi parte per via di obblighi legali conseguenti
alla sua partecipazione a Daredevil. Nel corso delle
riprese l’attrice andò anche incontro a diverse problematiche. Per
il ruolo l’attrice avrebbe dovuto bucarsi le orecchie per poter
portare i vistosi orecchini previsti come parte del costume di
Elektra. La Garner rifiutò però di farsi i buchi e così tale
accessorio venne scartato.
Inoltre, durante le riprese del
combattimento tra spade, Jennifer Garner si è fatta accidentalmente
tagliare le nocche da Will Yun Lee, interprete di
Kirigi. L’attrice si è poi fatta sistemare le nocche e quando lei e
Lee hanno ripreso le riprese, lui l’ha colpita di nuovo nello
stesso identico punto. Nel film sono poi presenti gli attori
Goran Visnjic nei panni di Mark Miller e
Kirsten Prout in quelli di Abby Miller. Il celebre
attore Terence Stamp ricopre invece il ruolo di
Stick, il maestro di Elektra, mentre Cary-Hiroyuki
Tagawa è Roshi, leader del gruppo di assassini noto come
la Mano. Originariamente era previsto anche un cameo di Ben Affleck
nuovamente nei panni di Daredevil, ma questo è stato poi eliminato
in fase di montaggio.
Elektra: il trailer e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile vedere o rivedere il
film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Elektra è infatti disponibile nel catalogo di
Rakuten TV,Chili, Google Play e Apple
iTunes. Per vederlo, in base alla piattaforma scelta,
basterà iscriversi o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo
di poter fruire di questo per una comoda visione casalinga. È bene
notare che in caso di solo noleggio, il titolo sarà a disposizione
per un determinato limite temporale, entro cui bisognerà effettuare
la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno
martedì 3maggio alle ore
21:20 sul canale Rai 4.
Considerata una delle regine della
commedia romantica statunitense, l’attrice Jennifer
Aniston ha negli anni recitato in alcuni noti film di
questo genere come Ti odio, ti lascio, ti… e La verità è che non gli piaci
abbastanza. In questo filone si colloca però anche il film
del 2009 Qualcosa dispeciale,
incentrato sull’imprevedibilità dell’amore e di come questo ci
colga proprio nel momento in cui smettiamo di cercarlo. Opera prima
di Brandon Camp, qui anche sceneggiatore insieme a
MikeThompson, la pellicola si è
affermata negli anni come uno dei più brillanti esempi del suo
genere, capace di regalare ancora oggi emozioni uniche e
sincere.
Originariamente intitolato Brand
New Day, il film ha visto cambiare più volte il proprio
titolo, con gli autori alla ricerca di quello che meglio si
adattasse alla vicenda narrata nel film. Dopo essere passati per
Travelling, Camp e Thompson hanno infine stabilito che
quello giusto era Love Happens, che rende l’idea di come
l’amore accada sempre all’improvviso. In italiano ciò è stato
tradotto con Qualcosa di speciale, che evidenzia allo
stesso modo la natura preziosa di un sentimento tanto importante.
Ricco di colpi di scena, il film passa così dal contenere
situazioni più drammatiche a intrecci più romantici, così da
soddisfare ogni tipo di spettatore.
Costato circa 18 milioni di dollari,
Qualcosa di speciale è arrivato ad incassarne circa 36 in
tutto il mondo, affermandosi come un buon successo per il suo anno.
Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama,
al cast di attori e alle frasi più belle
del film. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo, e grazie alle quali si potrà godere di una comoda
visione casalinga.
Qualcosa di speciale: la
trama del film
Protagonista del film è Ryan
Burke, scrittore di successo caduto in una profonda
depressione in seguito alla morte della moglie. Nel tentativo di
elaborare il suo lutto, egli decide di scrivere un libro dove
affronta il tema della perdita, spiegando agli altri, e anche a sé
stesso, come affrontare tale evento. In poco tempo il libro
riscuote un enorme successo, a tal punto da renderlo un vero e
proprio guro sull’argomento. Ryan inizia così a tenere una serie di
seminari, dove entra in contatto con i suoi lettori confrontandosi
con il suo dolore. Durante uno dei suoi viaggi fa la conoscenza di
Eloise Chandler, una graziosa fioraia.
La donna viene da un passato ricco
di cocenti delusioni amorose, e ha promesso a sé stessa di non
lasciarsi più coinvolgere in alcun tipo di relazione sentimentale.
L’amore decide però che tra di loro deve nascere un improvviso
sentimento, destinato a legarli molto più di quanto loro pensino.
Conoscendosi, però, entrambi dovranno fare i conti con i propri
demoni interiori. Ryan capisce di non aver mai realmente superato
il suo lutto, ed Eloise non riesce a vincere le proprie paure.
Prima di potersi amare liberamente dovranno dunque liberarsi dalle
rispettive catene. Una conquista che solo l’amore potrà aiutarli ad
ottenere.
Qualcosa di speciale: il
cast del film
Per una commedia romantica
l’ingrediente segreto sta spesso negli attori a cui si affidano i
personaggi protagonisti. Sono loro infatti a farci innamorare e
divertire, ma per riuscire in ciò è necessario che chi gli dà vita
sia perfettamente adatto a quella parte. Nello scegliere l’attore
giusto per Ryan Burke, i produttori avevano da subito in mente
Aaron Eckhart.
Dopo essere diventato celebre grazie aIl cavaliere
oscuro, dove interpreta Harvey Dent, egli si è dichiarato
entusiasta di poter lavorare in una commedia romantica, desideroso
di cambiare genere. Accanto a lui, nel ruolo del suo manager Lane
Marshall vi è invece l’attore Dan Fogler, mentre
John Carroll Lynch è Walter, uno dei partecipanti
ai seminari di Ryan.
A dare volto ad Eloise vi è
l’attrice Jennifer
Aniston. Questa si è a sua volta interessata molto al
progetto, ma a causa di impegni precedentemente presi ha dovuto
dividersi tra questo e il set di un altro film. In molte delle
scene, dove non è ripresa in volto, è dunque sostituita da una
controfigura. Frances Conroy, celebre per la sua
partecipazione alla serie American Horror Story, è qui
l’interprete della madre di Eloise. A dar vita al padre vi è invece
Martin Sheen, celebre protagonista di film come
Apocalypse Now e JFK – Un caso ancora aperto.
Judy Greer, vista nel recente Halloween, interpreta
Marty, collega e amica di Eloise.
Qualcosa di speciale: le
frasi, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile vedere o rivedere il
film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete. Qualcosa di
speciale è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten
TV,Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Tim
Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, in base
alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo
film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda
visione casalinga. È bene notare che in caso di solo noleggio, il
titolo sarà a disposizione per un determinato limite temporale,
entro cui bisognerà effettuare la visione. Il film sarà inoltre
trasmesso in televisione il giorno martedì 3
maggio alle ore 21:20 sul canale
Rai 2.
Qui di seguito si riportano invece
alcune delle frasi più belle e significative pronunciate dai
personaggi del film. Attraverso queste si potrà certamente
comprendere meglio il tono del film, i suoi temi e le variegate
personalità dei protagonisti. Ecco dunque le frasi più belle del
film:
La felicità è uno stato mentale. E come per tutte le cose
ci vuole pratica. Dedicate cinque minuti al giorno a sorridere, a
sorridere e basta. E dopo un po’ vi verrà naturale. (Ryan
Burke)
La vita a volte ci regala limoni aspri. E noi possiamo fare
la faccia inacidita oppure fare una bella limonata! (Ryan
Burke)
Quando parti per i tuoi viaggi è importante tenere a mente
che quando una cosa finisce, un’altra avrà un inizio. (Ryan
Burke)
La vita è in un bigliettino 3×5. (Eloise
Chandler)
L’alcool non è una panacea e un cerotto non cura un
cancro. (Ryan Burke)
Lo stesso trailer è stato mostrato
anche alla stampa in testa alla proiezione in anteprima del film
Marvel diretto da Sam
Raimi, e quello che promette è grande spettacolo.
La selezione di immagini che
James Cameron ha scelto di inserire nel video mira
principalmente a presentare il mondo in cui la storia si svolgerà.
C’è una componente geografica nuova, rispetto al film del 2009,
avvero il mondo acquatico, oltre a tante altre location terrestri
inedite.
Quello che il brevissimo video
mostra è principalmente un worldbuilding estremamente accurato e
ricercato, un “effetto WOW” continuo per tutta la durata del
teaser, che ci mostra anche diversi protagonisti, Na’vi e umani.
Torna l’intenso blu della pelle dei meravigliosi alieni, quello dei
cieli e delle acque di Pandora, torna un’avventura che sembra
affascinante e pericolosa e un viaggio emotivo importante.
Soprattutto il trailer si mostra che il cuore del film saranno
Sully e Neytiri e la loro famiglia ibrida.
Avatar: la via dell’acqua si svolge dentro e intorno
all’oceano. Sully (Sam
Worthington) e Neytiri (Zoe
Saldana) hanno dei figli. “Ovunque andiamo”, dice
Sully, “so una cosa, questa famiglia è la nostra fortezza”. Il
sequel sembra ancora più sbalorditivo nella sua grafica blu intenso
rispetto al film del 2009. Creature tutte nuove: vediamo i Na’vi su
pesci volanti, uccelli, creature che comunicano con una balena,
eppure in qualche modo divisi nonostante la loro affinità con la
natura: le persone aliene sono divise, combattono l’una contro
l’altra in una lotta tra pistole e frecce. È davvero un mondo
completamente nuovo che alza la posta in gioco del precedente film
3 volte vincitore di Oscar.
Avatar: la via dell’acqua debutterà il 14
dicembre 2022, seguito dal terzo capitolo il 20
dicembre 2024. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si
dovrà attendere ancora qualche anno: 18 dicembre
2026 e 22 dicembre 2028.
Il cast della serie di film è
formato da
Kate Winslet, Edie Falco,
Michelle Yeoh,
Vin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che
interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno
anche i protagonisti del primo film, ossia
Sam Worthington,
Zoe Saldana,
Stephen Lang,
Sigourney Weaver, Joel David Moore,
Dileep Rao e Matt Gerald.
Prima della nascita
dell’MCU, i supereroi sul
grande schermo non indossavano costumi troppo elaborati. Oltre alle
tute blu e rosse di Spider-Man e
a quelle coloratissime dei Fantastici Quattro, ad
Hollywood sono pochi gli abiti da supereroi memorabili.
I Marvel Studios e l’Universo
Cinematografico Marvel si sono invece mostrati
fin da subito creativi e innovativi nella rappresentazione dei
costumi dei loro personaggi. Pur prendendo ispirazione dai
Marvel Comics, il franchise ha cercato
di superare la realtà della carta stampata con abiti ancora più
elaborati e tecnologici. Vediamo i dieci costumi più belli creati
dall’MCU:
da Moon
Knight a Captain America, ecco quelli che
superano la versione dei fumetti!
Star-Lord
Anche se la versione
recente dei fumetti è notevolmente aggiornata rispetto a quella
originale, Star-Lord indossa il suo abito migliore
nell’MCU. La tuta della carta
stampata era troppo semplice per funzionare in live-action e, per
questo motivo, James
Gunn ha ridisegnato il costume per crearne una versione
più realistica.
Della tuta originale rimane l’elmo,
ma tutto il resto viene modificato: nell’MCUPeter Quill
indossa un’appariscente giacca di pelle e un Walkman, elementi che
danno al personaggio carattere e audacia.
Classic Loki
Pur essendo ispirato ai
primi fumetti della Marvel Comics, il costume di
Classic Loki nell’MCU è stato modificato per
risaltare meglio sul grande schermo. L’armatura è stata sostituita
con una stoffa che dà quel tocco vintage necessario.
Inoltre, l’aspetto buffo della tuta
dei fumetti, dato dal gilet giallo e dai mutandoni, è stato
eliminato dai concept artist e dai costumisti MCU. In sostanza, il
personaggio in live-action risulta molto più credibile.
Iron Man
Nel 2004, l’Iron
Man dei fumetti ha subito un restart (e un restyling) grazie
al fumettista Adi Gravnov. Il disegnatore, con la
sua miniserie Iron Man: Extremis, ha dato alla
Marvel Comics un Tony Stark
più moderno ed eccitante.
È questa la versione che ha ispirato
Jon Favreau nella creazione del protagonista del
primo film MCU. Il costume di
Tony Stark si è però evoluto all’interno del franchise,
diventando via via sempre più tecnologico e accessoriato. La tuta è
inoltre l’elemento che ha contribuito a stabilire Iron Man
come uno dei personaggi in grado di vendere più merchandising
nell’MCU.
Spider-Man
Il costume di
Spider-Man colleziona un’infinità di versioni live-action.
Nel creare l’iconica tuta, l’MCU ha ottenuto risultati
più o meno validi. Quella di Homecoming è
decisamente ben riuscita, mentre l’Iron Spider lascia
abbastanza desiderare.
Anche quella di Far
From Homemerita una menzione. Nel film, l’abito
rosso e nero è assolutamente perfetto, riesce ad unire l’opera di
Steve Ditko con una sensibilità moderna
assicurando a Peter
Parker un costume sorprendente e prestante. Tuttavia,
è nell’epilogo di No Way Home
che vediamo una tuta realmente spettacolare da ogni
angolazione.
Black Panther
Se consideriamo che nei
fumetti la tuta di T’Challa è un semplice strato di stoffa
nera cucito aderentemente sull’eroe, già la versione che vediamo in
Captain America: Civil War è
un grande passo in avanti.
È però in Black Panther che l’MCU porta sulla scena un
costume aggiornato e dotato di personalità: l’aggiunta
dell’energico colore viola fa la differenza, e permette a
T’Challa di spiccare davvero sulla scena. Gli effetti
in CGI hanno sicuramente contribuito alla resa dell’abito, in
particolare durante la battaglia finale con
Killmonger.
L’Avvoltoio
Forse sarebbe stato
divertente vedere Michael Keaton indossare abiti in spandex
verde brillante come l’Avvoltoio della Marvel Comics, ma l’MCU ha optato per una
totale reinterpretazione del costume del personaggio.
Prendendo spunto dal materiale
originale, la tuta dell’Avvoltoio in Spider-Man:
Homecoming
mantiene il colletto di pelliccia, ma è dotata di un casco
ipertecnologico e di una giacca ben strutturata che nulla hanno a
che vedere con l’aderente calzamaglia della Marvel Comics (e per fortuna!).
Captain America
Come appare chiaro in
Captain America: il Primo Vendicatore, l’uniforme di
Cap dei fumetti non avrebbe mai funzionato in
live-action. Pur trattandosi di un film a fumetti sulla Seconda
Guerra Mondiale, serviva qualcosa di più sostanzioso ed elaborato
di quanto visto nella Marvel Comics.
Nei primi film MCU in cui appare,
Steve Rogers non ha degli abiti così interessanti, ma con
Age of Ultron,Captain
America: Civil War e Endgame, finalmente sono stati fatti dei
miglioramenti significativi rispetto ai fumetti.
Moon Knight
Visto che la serie Disney+
non si è ancora conclusa, forse stiamo parlando un po’ troppo
presto, ma il costume MCU di Moon Knight
è davvero originale! I costumisti hanno lavorato per dare vita ad
un’interpretazione unica che rende omaggio alla tuta dei primi
fumetti di Marc Spector.
In un rifacimento che ricorda una
mummia e che quindi si lega alle radici egiziane di Moon
Knight, la tuta non è un semplice costume, ma si carica di
un senso metaforico che va oltre la bellezza estetica.
Scarlet Witch
Probabilmente i fan dei
fumetti di Scarlet
vorrebbero vedere Elizabeth Olsen indossare sempre gli abiti
succinti che il personaggio porta sulla carta stampata. In realtà,
ciò è successo quasi per gioco nell’episodio di Halloween
di WandaVision. Va detto però che il costume live-action
dell’eroina supera ampiamente la tutina della Marvel Comics.
Aggiungendo qualche strato alla
tuta-lingerie dei fumetti, l’MCU dà a Wanda Maximoff un costume che non è degradante o
eccessivamente sessista, ma che suggerisce la potenza e la storia
del personaggio. Inoltre, la corona iconica dà quel tocco di classe
in più.
Shang-Chi
Nel rappresentare Shang-Chi, i Marvel Studios hanno fatto un ottimo
lavoro per superare gli stereotipi offensivi che spesso si colgono
nei fumetti. Non a caso, in Shang-Chi
e la Leggenda dei Dieci Anelli, il costume del personaggio
è completamente diverso.
Pur rendendo omaggio alla storia che
abbiamo visto sulla pagina, l’MCU ha voluto abbracciare
anche la cultura e la mitologia cinese. Questa apertura è
stata cruciale per il successo del lungometraggio. Inoltre, ha
permesso a Shang-Chi di prendere le distanze dall’immagine che
sembra abbastanza innocente in superficie, ma che rappresenta lo
stereotipo che una persona non asiatica ha di un personaggio come
questo.
Star Wars festeggia il suo 45° anniversario
alla fine di questo mese, con l’uscita dell’attesissimo Obi-Wan Kenobi su Disney+.
Attraverso 12 film e 9 show televisivi, il franchise si è
consolidato nella storia del cinema e non, come uno dei pilastri
della cultura pop, grazie alla scrittura creativa che lo
caratterizza e lo spettacolo su grande scala che ci ha offerto.
Tuttavia, anche se stiamo parlando
di uno dei film più famosi in assoluto, ci sono state comunque
delle scene che la produzione ha preferito tagliare, per motivi di
tempo, trama o budget. Ormai, tutte queste sequenze sono note ai
fan più appassionati, eccetto Episodio IX: L’ascesa di Skywalker, da cui non
è stata rimossa alcuna scena, ed è proprio su Reddit che hanno
classificato le loro preferite.
Episodio I – La minaccia fantasma:
La zuffa di Anakin con Greedo
Quarto film, ma uscito come
primo cronologicamente, Episodio I: La minaccia fantasma presenta una
delle trame tra le più complicate nella saga. La sua uscita fu
molto attesa dai fan ma, nel complesso, non riuscì a essere
all’altezza della sua fama e venne criticato per l’eccessiva
complessità della storia e per alcune performance. Tuttavia, ha
portato al pubblico alcune elementi validi sulla carta e nella resa
del character design, tra cui Darth Maul,
Ewan McGregor come Obi-Wan Kenobi, e Liam
Neeson come Qui-Gon Jinn (che dovrebbe
apparire nella nuova serie Disney +Obi-Wan Kenobi).
Una scena tagliata da questo film si
concentra su un giovane Anakin che scatena una
rissa con un giovane Rodian chiamato
Greedo. L’utente
u/BradleyAllan23 scrive: “Dovrebbero averla lasciata nel film,
[secondo me, per come] mostra la rabbia che Anakin ha dentro di sé,
pur essendo così giovane.” Anche altri condividono questo pensiero,
perché si tratta di una sequenza che avrebbe potuto aiutare a
rendere l’arco di Anakin ancora più ricco attraverso la trilogia
prequel.
Episodio II – L’attacco dei cloni:
La casa dei genitori di Padmé
Da una domanda casuale
posta in Episodio IV: Una nuova speranza, in cui Luke
chiede al vecchio Ben Kenobi se ha prestato
servizio come Jedi nelle guerre dei cloni, nasce Episodio II: L’attacco dei cloni.
Sfortunatamente, anche questo film è stato ampiamente criticato e
screditato come il suo predecessore. Tuttavia, è stato il
trampolino di lancio per l’iconica serie animata The Clone
Wars e per la creazione dell’amato personaggio
Ahsoka Tano.
Molte delle critiche nei riguardi
del film hanno a che fare con la bizzarra storia d’amore tra Anakin
e Padmé, che apparentemente viene fuori dal nulla. In questo senso,
una scena eliminata avrebbe aiutato il pubblico a comprendere
maggiormente la loro complessa relazione. L’utente
u/dirtybird28 afferma: “Mi piacciono soprattutto le scene
eliminate in cui Anakin incontra i genitori di Padme e mangiano
insieme. Penso che aggiungano più vitalità ai personaggi e più
sviluppo alla loro relazione”. Possiamo comunque dire che, anche se
queste scene sarebbero potute essere un’aggiunta interessante, non
sarebbe stato comunque sufficiente per salvare il film nel suo
complesso.
Episodio III – La vendetta dei
Sith
Per fortuna, la trilogia
prequel si è conclusa degnamente con Episodio III: La
vendetta dei Sith. L’azione e la storia evidenziano grandi
miglioramenti rispetto ai due film precedenti, soprattutto nel
mostrare la discesa di Anakin al lato oscuro, l’ascesa di Darth
Vader e la distruzione dell’Ordine Jedi. Sappiamo però, che ci sono
alcune scene lasciate da parte che avrebbero potuto modificare
l’intero assetto narrativo del film (tra cui alcune che mostrano la
nascita della Ribellione).
E’ proprio una di queste brevi
sequenze che si conferma come una tra le più apprezzate di questo
film: la scena in questione mostra il Maestro Yoda iniziare il suo
esilio su Dagobah. L’utente
u/Antman269 scrive: “Sono letteralmente 30 secondi in più e
avrebbero potuto includerli nel montaggio, rivelandoci le sorti di
ogni personaggio alla fine del film. Non avrebbe danneggiato il
ritmo della scena e le avrebbe dato un senso di chiusura maggiore”.
A volte i momenti migliori non sono quelli con più azione, ma
semplici attimi di transizione e di raccordi che collegano i film
insieme, con più coerenza nella struttura e nella trama.
Solo: A Star Wars Story
Solo:
A Star Wars Story è stato il secondo film antologico,
che sarà seguito l’anno prossimo da Rogue Squadron
(diretto da Patty Jenkins). Il film ha come
protagonista Alden Ehrenreich nei panni di un
Han Solo più giovane, circa
un decennio prima del suo incontro con Luke e
Leia in Una nuova speranza.
Inizialmente il progetto era quello di poter lanciare una propria
trilogia, anche se questa idea è stata sospesa da allora a causa
della reazione tiepida da parte di fan e critici.
Ideata come sua storia d’origine, il
film ha evidenziato la natura opportunistica di Han e come si sia
unito all’Impero perché aveva bisogno di andarsene da Corelia. In
una scena eliminata lo vediamo prestare servizio come cadetto
imperiale e pilota di TIE Fighter, con l’utente
u/ichawks1 che concorda sul fatto che “personalmente avrei
apprezzato l’inserimento della sequenza in cui Han si schianta
contro la nave imperiale e gli ufficiali lo mandano in fanteria”.
Tuttavia, per molti altri fan, la scena non era necessaria in
quanto la transizione istantanea di lui nelle trincee era
sufficiente.
Rogue One: A Star Wars Story:
Krennic sul campo di battaglia di Scarif
Probabilmente
uno dei film meglio accolti dell’era Disney diStar
Wars,Rogue One: A Star Wars Story
è ancora percepito come un film polarizzante. Molti lo apprezzano
per la trama brillante e insolita – circoscritta a nuovi
personaggi, piuttosto che incentrata sui Jedi o sugli Skywalker, e
consideriamo che fa ancora parte del canone. Tuttavia, alcuni fan
si sono lamentati del fatto che i trailer del film includessero
scene che poi non sono state inserite nel film stesso.
In tal senso, le sequenze eliminate
preferite di molti fan provengono proprio dal trailer. Il
redditor u/-Gonk scrive “Non c’é nessuna scena del direttore
Krennic che corre attraverso l’acqua verso la nave bombardata…
L’inquadratura è bellissima- QUEL MANTELLO!” L’inquadratura
semplice, ma stupefacente, ha chiaramente catturato l’attenzione
degli spettatori e la sua esclusione dal film non è mai stata
“perdonata”.
Episodio IV – Una nuova
speranza
Il
film che ha lanciato il franchise,Episodio IV: Una nuova speranza,
è amato da tutti; eppure, ci sono alcune scene che non hanno
lasciato la sala di montaggio e che, forse, avrebbero dovuto essere
rivalutate. In particolare, la sequenza che introduce
Garrick Hagon
come
Biggs Darklighter,
l’amico di Luke da Tatooine, è spesso vista come una delle
migliori, e un’opportunità mancata nell’economia del
film.
Nell’originale, si presenta alla
base Ribelle prima della battaglia di Yavin,
sorprendendo Luke, e poi viene ucciso poco dopo in combattimento da
Darth Vader. Qui, avrebbe detto a Luke dei suoi
piani per unirsi all’Alleanza Ribelle, il che avrebbe sicuramente
reso la sua morte più impattante. Il Redditor
u/ComfyGreenHoodie_ sostiene che “dare a Biggs solo un po’ più
di caratterizzazione conferisce maggiore peso alle interazioni di
Luke con lui nella battaglia, mostrando anche quanto sia seria la
situazione quando Vader spara a Biggs”.
Episodio V – L’impero colpisce
ancora
Dalla scioccante
rivelazione della paternità di Luke, la vorticosa
storia d’amore tra Leia e Han,
fino all’introduzione di Yoda e Lando
Calrissian, non c’è da meravigliarsi che Episodio V: L’Impero colpisce ancora sia
citato come il miglior film di Star Wars di sempre. Il punteggio e la
valutazione ottenuta su Rotten Tomatoes e IMDb non sono ancora
stati battuti da nessun altro film del franchise e molti fan
sostengono che al film non servirebbe nessuna modifica.
Pertanto, le scene eliminate dal
film sono comunque amate dai fan, ma più che altro per il loro
valore di intrattenimento.
u/mushroomwig sostiene che “L’Impero colpisce ancora ha
probabilmente la migliore scena eliminata di sempre”, riferendosi
forse a una delle sequenze più divertenti di Star Wars in cui, durante l’evacuazione della
base di Hoth, C-3PO strappa in modo inusuale un segnale di pericolo
da una porta. Questo fatto torna inavvertitamente a perseguitarlo
perché, quando Darth Vader e gli Stormtroopers arrivano, qualcuno
apre la porta solo per essere poi mangiato dal Wampa all’interno.
Si tratta di una scena esilarante e campy, che certamente non
sarebbe però stata adatta al prodotto finale.
Episodio VI – Il ritorno dello
Jedi
Chiudere
la trilogia originale deve essere stato un compito arduo, eEpisodio VI: Il ritorno dello Jedi
lo ha decisamente fatto nel miglior modo possibile. È ancora
acclamato da molti fan come il loro preferito nel franchising,
anche se alcuni lo rimproverano per aver introdotto gli
Ewoks
e per aver complicato le cose con la rivelazione della
parentela
Luke-Leia.
Sicuramente, uno dei momenti più emozionanti del film arriva quando
Luke rivela la sua nuova spada laser dalla tonalità verde
shocking.
La scena in cui lui la costruisce è
spesso citata come la preferita dai fan- ma è stato ovviamente
scelto di eliminarla per puntare tutto sulla rivelazione scioccante
che sarebbe arrivata poco più tardi. Tuttavia, diversi fan fanno
menzione di un’altra scena come una delle migliori di questo film.
u/StarSpangledGator scrive “Il dilemma del Moff Jerrod… ha
contribuito a umanizzare gli Imperiali, mostrando anche quanto
l’Imperatore fosse spietato persino con le sue stesse forze”.
Difatti la scena, anche se non essenziale, evidenzia un aspetto
unico delle dinamiche di potere nell’Impero.
Episodio VII – Il risveglio della
forza
Disney ha deciso di
capitalizzare la LucasFilm e Star Wars subito dopo la loro acquisizione, e
così è stata creata la trilogia dei sequel, a partire da Episodio VII: Il risveglio della forza. Anche
se criticato dai più e identificato come pastiche di Una
nuova speranza, è possibile considerare il film come un
omaggio all’originale e ai suoi punti di forza, con l’introduzione
di nuovi personaggi stellari.
Una scena eliminata davvero
intrigante vede Kylo Ren affrontare il suo passato
entrando nell’astronave di suo padre, il Millennium
Falcon. Il redditor
u/soggyindo afferma che “Le scene extra di Kylo (entrare nel
Falcon e il dialogo con Snoke) ci avrebbero fatto interessare molto
di più alla possibilità dell’uccisione di Solo”. È importante, a
questo proposito, che dica “Han Solo” piuttosto che “padre”,
affermando così che non è più Ben Solo.
Episodio VIII – Gli ultimi
Jedi
All’epoca,Episodio
VIII: Gli ultimi Jedi
ha ricevuto una risposta estremamente controversa dalla critica e
dal pubblico. Alcuni hanno apprezzato particolarmente il fatto
che
Rian Johnson
abbia deciso di stravolgere e giocare con i tropi e gli standard
del franchise, rivelando verità e prospettive inaspettate sulla
tradizione.
Tuttavia, il film ha finito per
uccidere l’antagonista secondaria, Phasma
(interpretata da Gwendoline Christie di
Game of Thrones), anche se la sua morte sarebbe
potuta andare diversamente in una scena alternativa cancellata,
“Dove il capitano Phasma spara alle sue stesse truppe quando Finn
rivela che ha spento gli scudi della base Starkiller” come scrive
u/TheBanzerker. Questa sequenza mostra quanto intrinsecamente
crudele e vile sia Phasma, il che ha fatto sì che i fan si
domandassero perché è stata mai tolta o sostituita alla fine.
I commenti su quest’ultima
avventura nel MCU sono per lo più positive
(questa è più o meno la norma per un film Marvel, ad essere onesti), con la
regia di Sam Raimi e la performance di Elizabeth Olsen che hanno ricevuto molti
elogi. Come previsto, sembra che il sequel si basi fortemente sugli
elementi horror e diversi critici menzionano quanto l’azione
diventi oscura, terrificante e violenta nel secondo atto.
Non tutti sono stati conquistati,
ma non abbiamo riscontrato reazioni estremamente negative. Alcuni
sembrano ritenere che la caratterizzazione riporti indietro il
personaggio e le cose sono un po’ troppo complicate. Inoltre,
sembra che coloro che si aspettavano grandi sorprese oltre a quanto
già confermato sono rimasti delusi! Dai un’occhiata ad alcuni Tweet
di seguito e ritorna a ricontrollare questo articolo tardi quando
l’embargo completo sulla revisione sarà revocato per reazioni più
approfondite.
#DoctorStrange
#MultiverseOfMadness is the most adrenaline-pumping and
action-packed MCU movie yet. It’s Sam Raimi camp
horror to the bone and worth every ounce of anticipation. A
must-see for all lovers of horror, comics, and Raimi. pic.twitter.com/8vH15dn4aW
#DoctorStrange
#MultiverseOfMadness: written w/dark devilish delights. Marvels
scariest film, dipping toe in horror and bold in places, but also
shallow rushing from set piece to set piece. Ambitious and
convoluted. Lots of thrills but low on characterization. Results
will vary.
god, elizabeth olsen taking wanda maximoff
into the scarlet witch era with
#multiverseofmadness is something you have to see to believe.
an mvp of the mcu, i think it’s safe to say the
range of emotions she’s able to convey with one character is
impressive to say the least
#DoctorStrange has a paper-thin plot w/ superb visuals and
gruesomely violent set-pieces. It’s often remiscent of when the
MCU was just another franchise.
It’ll piss off folks who are way too invested in these characters
and thus Marvel’s most subversive film since
IRON
MAN 3. pic.twitter.com/OS09Vf6q1O
#MultiverseofMadness was SO SO SO SO MUCH FUN! Not only that,
it’s easily the darkest and most brutal MCU film to date. Elizabeth Olsen
steals the show, easily making her one of the best characters in
this film. The number one spot although, goes to Xochitil Gomez,
(1/3)
Potentially just witnessed the most insane
second act for any Marvel movie.
#MultiverseOfMadness is a visually mind-bending, visceral, flat
out THRILLING movie. Dare I say it’s maybe the MCU’s most violent film? Happy to
report as well this has Raimi’s footprint ALL over it. 9/10
pic.twitter.com/PcSzEyHP0i
#DoctorStrange IN THE MULTIVERSE OF MADNESS is the most rad,
the most METAL, the most magnificently macabre movie in the
MCU. Sam Raimi absolutely killed
it. If THOR: RAGNAROK is the Led Zeppelin of the
MCU, then
#MultiverseOfMadness is its Black Sabbath.
Ultimately wasn’t a big fan of
#DoctorStrange in the
#MultiverseOfMadness, but one thing’s for sure: it’s a
stylistic buffet. Started off rather tame, but it got crazier as it
went on. It had some laughs, fun visuals, and an entertaining
score. pic.twitter.com/wcJZJfEwvN
— Film Poser™️ Josie Marie 🇵🇷 (@TheJosieMarie)
May 3, 2022
Doctor Strange nel Multiverso della Follia
vedrà
Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen
Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel
vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth
Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista
dopo WandaVision. La
sceneggiatura del film porterà la firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America
Chavez).
Doctor Strange in the Multiverse
of Madness arriverà al cinema il 4 Maggio 2022. Le
riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche
a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire
in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
Durante la recente
presentazione al CinemaCondella Lionsgate, lo studio ha finalmente annunciato che la
produzione del primo film spin-off
di John
Wick,Ballerina,
dovrebbe iniziare quest’estate. Durante l’evento è stato anche
confermato che la candidata ai Golden Globe
Ana De Armas è ufficialmente nel progetto come
protagonista femminile.
Ballerina si
concentra su una giovane assassina che cerca vendetta contro le
persone che hanno ucciso la sua famiglia. Il film sarà diretto
da Len Wiseman e si baserà su una sceneggiatura scritta da Shay
Hatten (L’esercito dei
morti). Il film sarà supervisionato da
James Myers per Lionsgate. Lo spin-off è
prodotto da Basil Iwanyk, Erica Lee, Keanu Reeves
e Chad Stahelski. In John Wick:
Capitolo 3 – Parabellum, John (Keanu Reeves)
si imbatte in quella che potrebbe essere la ballerina protagonista,
o, almeno, da doveprobabilmente
viene il nuovo personaggio .