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Star Wars: 10 colpi di scena che hanno rovinato la saga

Star Wars: 10 colpi di scena che hanno rovinato la saga

Ogni spettatore ama essere sorpreso, e non sono esenti da questo desiderio i fan della saga di Star Wars, che da più di due generazioni continua ad appassionare persone di tutto il mondo.

Quando ad un certo punto del film la narrazione, che fino ad allora procedeva spedita senza scossoni particolari, subisce il trattamento del “plot twist”, ovvero del colpo di scena, allo shock di quanto visto corrisponde sempre il piacere dell’inaspettato.

E la storia di Star Wars ne è piena, tuttavia se ne possono annoverare alcuni che non hanno portato a termine quanto si erano prefissati e il risultato finale non ha soddisfatto pienamente l’attesa.

Leggi anche – Star Wars: 10 nuovi personaggi che hanno fatto male al franchise

Ecco allora di seguito i 10 colpi di scena più eclatanti che hanno quasi rovinato la saga di Star Wars:

DJ non è la persona giusta per decriptare i codici

Tutto il viaggio di Finn e Rose per cercare i codici di disattivazione degli scudi della nave di Snoke (indispensabili per accedervi e mettere fuori uso il localizzatore del Primo Ordine), è parso inutile visto che l’hacker DJ non ha affatto aiutato la causa.

Ma allora che senso ha avuto questa parte di trama? E perché introdurre un personaggio inutile ai fini del piano?

L’origine dell’esercito dei cloni

I fan di Star Wars si sono a lungo chiesti da dove provenissero i cloni apparsi nella guerra di Episodio II, un mistero che la trilogia prequel avrebbe dovuto esplorare, tuttavia ad oggi le loro origini sono ancora un po’ confuse.

Tutto veniva riportato alla figura del Maestro Jedi Sifo-Dyas: quando Obi-Wan arrivò su Kamino, gli venne detto che costui aveva commissionato la creazione di un esercito di cloni per servire la Repubblica. Ma chi è Sifo-Dyas? Un personaggio mai menzionato prima di quel momento….

Palpatine è il Signore dei Sith

Molti fan di Star Wars avevano già capito prima del tempo che il Cancelliere Palpatine sarebbe diventato l’Imperatore Palpatine e che Anakin Skywalker avrebbe ceduto al Lato Oscuro.

Ma cosa hanno fatto i cavalieri Jedi per impedirlo? Non erano affatto sospettosi nei confronti di Palpatine? Non hanno mai immaginato che potesse essere il Signore dei Sith?

“Solo” non è il vero cognome di Han

Il cognome di Han fa ormai parte del mito di Star Wars come ogni nome del franchise, tuttavia grazie allo spin-off sulle avventure del giovane Han siamo venuti a conoscenza del fatto che quello non è il suo vero cognome, ma semplicemente un modo con cui i reclutatori imperiali lo chiamarono per farlo registrare nell’esercito.

Inutile dire che il racconto sulle origini dell’iconico cognome di Han è stato alquanto deludente…

Jar Jar Binks convince il Senato

La reazione dei fan alla comparsa di Jar Jar Binks nella trilogia originale di Star Wars è forse tra le più cattive dei fan da quando il franchise è stato inaugurato.

Ma per quanto riguarda il suo principale contributo in Episodio II: L’attacco dei cloni, Jar Jar Binks convince il Senato a conferire poteri di emergenza al Cancelliere Supremo, e ciò permise a Palpatine di fare un ulteriore passo per diventare Imperatore.

In questo modo però le azioni di Jar Jar andavano contro le posizioni del senatore Amidala sull’atto di creazione militare, con lei che si fidò di lui per agire al suo posto…un colpo di scena davvero debole viste le caratteristiche del personaggio.

Padmé è la vera Regina

Per la maggior parte di Episodio I: La minaccia fantasma, il pubblico ha creduto che la regina Amidala fosse in realtà il personaggio interpretato da Keira Knightley, mentre poi si scoprì che una delle ancelle della regina, Padmé, interpretata da Natalie Portman, stava nascondendo la sua vera identità.

Tuttavia più tardi Padmé si rivela come la vera Regina di Naboo: ma è davvero possibile che sia Qui-Gon Jinn che Obi-Wan non sospettassero affatto di questo scambio? È un colpo di scena riuscito? Forse no…

I gemelli Skywalker

Il primo atto de L’impero colpisce ancora ha creato le basi per quella che poteva essere una futura love story – mai concretizzata – fra Luke e Leia (ma forse Leia ha baciato Luke soltanto per far ingelosire Han…). Nel film successivo però Obi-wWan confessa al suo allievo che lui e la principessa ribelle sono in realtà fratelli gemelli.

Ora la domanda è la seguente: George Lucas avrà pensato a questo colpo di scena quando scriveva la scena del bacio, o quando immaginava una storia d’amore tra i due personaggi?

La nascita di Leia e Luke

Nella trilogia sequel di Star Wars George Lucas ha apportato alcuni cambiamenti rispetto a quanto raccontato nei tre capitoli originali. Tra questi possiamo fare l’esempio eclatante de Il Ritorno dello Jedi, quando Leia dice che sua madre morì quando lei era ancora molto giovane mentre Luke confessa di non aver nessun ricordo della sua.

Sappiamo però, grazie a La vendetta dei Sith, che Luke è in realtà nato per primo e lo si vede interagire con sua madre, anche se brevemente, più di Leia…

Problemi di comunicazione fra Poe e Holdo

Buona parte delle critiche dei fan rivolte a Star Wars: Gli Ultimi Jedi si erano concentrato sul rapporto fra Poe Dameron e il vice ammiraglio Holdo, e in particolare sulle dinamiche che si sono instaurate fra i due membri della Resistenza.

A quanto pare fra i due non c’era abbastanza comunicazione, e forse informare l’altro delle rispettive decisioni avrebbe impedito a Poe di mettere in scena un ammutinamento mentre il Primo Ordine era sulla loro scia, evitando la morte di Holdo…

La morte di Val e Rio Durant

Disertando l’Esercito Imperiale, Han Solo decide di unirsi alla squadra di “truffatori” capitanata da Tobias Beckett, composta da lui, sua moglie Val e Rio Durant.

Sfortunatamente questi ultimi due personaggi vengono eliminati da Solo: A Star Wars Story durante la prima vera missione del team, e la sensazione è che il loro addio al film sia arrivato fin troppo presto. Un plot twist che ha decisamente condizionato il ritmo generale, visto che Val e Rio avrebbero potuto dare una sferzata in più al cast…inoltre siamo riusciti a capire davvero poco del loro passato e dei loro caratteri.

Il Padrino: 10 cose che non sai sulla trilogia più famosa del cinema

Il Padrino è una delle trilogie più amate della storia del cinema, firmata da Francis Ford Coppola e incentrata sulle attività della Famiglia Corleone, una delle famiglie mafiose più potenti di New York. basati sul romanzo Il Padrino di Mario Puzo, la trilogia si svolge in un arco di 96 anni. Con questi tre film, Coppola ha segnato una e più generazioni, consacrando gli attori che ne hanno fatto parte

Ecco dieci cose che, forse, non sapevate sulla trilogia de Il Padrino.

Il Padrino – Parte 1

1. Il Padrino è arrivato in Italia il 21 settembre 1972. In questo film, Marlon Brando voleva far sì che il suo Don Vito Corleone assomigliasse a un bulldog, quindi ha deciso di inserire del cotone nella zona delle guance durante il provino. Durante il film, ha invece indossato un tipo di apparecchio speciale creato appositamente da un dentista. Un gesto inaspettato quello Brando, come il bacio che Vito da a Johnny Fontana e come lo è stato quello di tenere in braccio il gattino che, inizialmente, non era previsto nel copione.

2. Ne Il Padrino Orson Welles avrebbe voluto interpretare Don Vito Corleone. Welles cercò di fare pressione per avere la parte di Don Vito Corleone, offrendosi anche di perdere un certo quantitativo di peso per ottenere la parte. Francis Ford Coppola, grande fan di Welles, ha dovuto rifiutare l’offerta perché aveva già in mente Marlon Brando per il ruolo e sentiva che Welles non sarebbe stato adatto.

3. Il Padrino ha reso famosa Savoca. Grazie a Il Padrino, nei primi anni ’70 la Sicilia vide un grande aumento del turismo, soprattutto nella città di Savoca, appena fuori Taormina, che fu usata per girare le scene in cui Michael è in esilio in Italia.

Il Padrino – Parte 2

4. Il Padrino – Parte 2 è uscito il 25 settembre 1975. Per poter interpretare Vito Corleone, Robert De Niro ci ha messo ben 4 mesi per poter imparare a parlare in perfetto dialetto siciliano. Quasi tutti i dialoghi del suo personaggio nel film sono parlati in siciliano. Inoltre, De Niro e Brando sono gli unici due attori ad aver vinto, in maniera separata, degli Oscar per aver interpretato uno stesso ruolo. Brando vinse l’Oscar al Miglior Attore per Il Padrino, mentre De Niro ha vinto l’Oscar come Miglior Attore non Protagonista per Il Padrino – Parte 2, sempre per il ruolo di Don Vito Corleone.

5. Coppola avrebbe voluto abbandonare Il Padrino – Parte 2. Francis Ford Coppola aveva avuto un’orribile esperienza come regista per il primo capitolo de Il Padrino e chiese di poter scegliere un regista differente per il seguito, mentre avrebbe prodotto il film. Scelse Martin Scorsese, ma i suoi dirigenti rifiutarono la proposta. Così, Coppola accettò di dirigere il film, ma con determinate condizioni.

6. Coppola cercò di riportare Brando in Il Padrino – Parte 2. Francis Ford Coppola considerò di riprendere Marlon Brando per il ruolo di Vito Corleone da giovane, convinto che lui avrebbe potuto interpretarlo a qualsiasi età. Ma come si mise a lavorare alla sceneggiatura, si ricordò della fenomenale audizione di Robert De Niro per Il Padrino del 1972 e decise di scritturare lui senza offrire la parte a Brando. Tuttavia, Brando fu considerato per essere introdotto nel film mediante un suo cameo in un flashback alla fine del film ma, siccome a Brando non era piaciuto il modo in cui la Paramount Pictures lo aveva trattato durante Il Padrino, decise di non girare il giorno in cui la scena era prevista. Coppola, allora, riscrisse la scena senza Vito ed essa fu filmata il giorno successivo.

Il Padrino – Parte 3

7. Sofia Coppola ha partecipato a Il Padrino. Sofia Coppola (figlia di Francis Ford Coppola), ha interpretato la figlia di Michael Corleone in Il Padrino – Parte 3, nonostante abbia vestito i panni della nipote ne Il Padrino del ’72 e di una bambina senza nome su una nave de Il Padrino – Parte 2. Originariamente fu considerata per il ruolo Winona Ryder, ma non vi poteva prendere parte visto il suo impegno in Edward mani di forbice di Tim Burton.

8. Coppola non è stato contento del risultato. Francis Ford Coppola ha ammesso che non è molto contento del risultato finale del film, in quando non ha avuto molto tempo per lavorare al copione. Coppola avrebbe voluto sei milioni di dollari per la sceneggiatura, produzione e regia, con sei mesi di tempo per lavorare alla sceneggiatura. Lo studio, invece, gli diede l’opportunità di ricevere un milione e di avere sei settimane per lavorare alla sceneggiatura, per poter uscire nel periodo natalizio del 1990. Coppola si è pentito di non aver potuto inserire il personaggio di Tom Hagen nella sceneggiatura perché lo studio rifiutò di venire incontro alle richieste monetarie di Robert Duvall. Senza il personaggio di Hagen, si è buttato via un personaggio essenziale e un’altrettanta essenziale controparte per Michael Corleone.

9. Frank Sinatra avrebbe potuto far parte di Il Padrino – Parte 3. Data la popolarità dei primi due capitoli de Il Padrino, Frank Sinatra ritirò le sue antipatie verso i primi due film, ed ebbe modo di esprimere il proprio interesse per il personaggio di Don Altobello. Perse poi interesse quando ritenne che non sarebbe stato, secondo lui, adeguatamente pagato per ruolo; ruolo che poi andò a Eli Wallach. Paradossalmente, per il film Da qui all’eternità, Wallach si ritirò dal progetto per la paga troppo bassa e il suo ruolo andò proprio a Sinatra.

Il Padrino: streaming

10. La trilogia de Il Padrino è disponibile in streaming. Per chi desidera rivedere una delle trilogie più famose della storia del cinema, può appellarsi allo streaming, trovando tutti e tre i film su Infnity.

Fonte: IMDb

Fast and Furious: Hobbs e Shaw nella prima foto. Ecco il titolo ufficiale

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Il primo spin-off del franchise di Fast and Furious prende vita e si intitolerà Hobbs e Shaw, proprio come i due personaggi interpretati da Dwayne Johnson e Jason Statham nella serie con Vin Diesel. Sono proprio i due personaggi a comparire nella prima immagine ufficiale del film condivisa da The Rock su Instagram.

A quanto pare, i due personaggi andranno un qualche modo d’amore e d’accordo nel film che li vedrà lavorare insieme. Ecco la foto di seguito:

Vi ricordiamo che il progetto era in cantiere da diversi mesi in casa Universal, con la sceneggiatura che verrà curata da Chris Morgan e gli attori protagonisti già confermati nel cast.

Nello spin-off Fast & Furious Presents: Hobbs & Shaw vedremo l’agente dei servizi segreti diplomatici Hobbs formare un’improbabile alleanza con uno dei suoi nemici storici, ovvero Shaw.

In una recente intervista, Dwayne Johnson aveva consolidato il suo affetto per la saga, mostrandosi però piuttosto incerto su un suo eventuale ritorno in Fast & Furious 9:

Non c’è altro franchise che mi stia più a cuore di questo. Per l’incredibile team ci lavora, per la Universal che è stata un ottimo partner, e per le mie fantastiche colleghe che amo alla follia. Il discorso cambia per i miei colleghi uomini […] Alcuni si comportano da uomini e da veri professionisti, mentre altri no.

Vi ricordiamo che Fast and Furious 9 arriverà al cinema il 19 aprile 2019, mentre Fast and Furious 10 uscirà il 2 aprile 2020.

Avengers 4: un leak conferma la nuova arma di Thanos

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Avengers 4: un leak conferma la nuova arma di Thanos

Stando alle prime immagini di Avengers 4, diffuse in maniera non ufficiale in rete, abbiamo la conferma che Thanos utilizzerà una nuova arma nel film che chiuderà la Fase 3 del Marvel Cinematic Universe

Su Reddit è comparsa infatti una foto che raffigura la stessa spada di Thanos che avevamo già visto in un leak qualche mese fa. Dopo brevi apparizioni nel corso degli anni, Infinity War ha dato la possibilità al pubblico di vedere finalmente il Titano Pazzo in versione integrale. Nel film, il villain, che si è rivelato essere il vero e proprio protagonista, colleziona le sei Gemme dell’Infinito e compie la sua missione, schiocca le dita e disintegra metà degli esseri viventi in tutta la galassia, nonostante gli sforzi di Iron Man e compagnia. Nello schiocco di dita, però, il Guanto dell’Infinito si danneggia, pare irrimediabilmente. 

Quando i Vendicatori si saranno ripresi dallo shock di aver visto i loro amici diventare polvere, si riameranno contro Thanos che li aspetterà impugnando una nuova arma, in battaglia. Si tratta di una spada a doppia lama. Una nuova occhiata all’artwork di Avengers 4 comparso su Reddit oggi, rivela l’arma. Thanos ritornerà ad indossare l’armatura, impugnando anche una spada a doppia lama. Aspettiamo di vedere l’immagine ufficiale, intanto sappiamo che la “nuova” versione del Titano Pazzo sarà ancora più pericolosa per i Vendicatori.

Avengers 4: la nuova arma di Thanos in un concept

Avengers 4 arriverà al cinema ad Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del Marvel Cinematic Universe.

Nel cast del film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

The Wife – Vivere nell’ombra, recensione del film con Glenn Close

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The Wife – Vivere nell’ombra è il film che forse verrà ricordato per essere stato quello che ha fatto vincere a Glenn Close un premio Oscar, un riconoscimento che vale molto di più di un premio alla carriera, perché, nel caso si verificasse davvero, sarebbe un premio alla performance, al personaggio, alle leve che questo smuove sotto l’apparente tranquillità di un film classico e per certi versi rassicurante.

Diretto da Björn Runge, The Wife – Vivere nell’ombra racconta di una coppia avanti con gli anni, affitata e reciprocamente devota, che viene investita da una notizia elettrizzante: Joe Castleman (Jonathan Pryce) sarà insignito del premio Nobel per la letteratura. Lui è infatti un celebre scrittore, famosissimo e apprezzato, e al suo fianco, Joan è la moglie colta, devota e sempre presente, la compagna perfetta per un uomo dall’ego smisurato eppure sempre dolce e grato alla donna che gli è accanto da una vita.

Su queste premesse, The Wife si candida ad essere un film classico, scolastico quasi, basato sulla linearità della trama, la bravura degli attori e l’impianto teatrale, che si sviluppa in ambienti/scene che mettono in gioco segreti e tensioni. Tuttavia, la scrittura attenta e le vie laterali con cui regia e sceneggiatura ci portano al vero twist, a fine film, indicano un percorso nascosto, una strada che diventa estremamente chiara una volta che viene smossa la polvere che la ricopre.

Perché il film va davvero a smuovere e scoprire il ruolo della donna al fianco del suo uomo, punta il dito contro il maschilismo più assurdo e radicato in moltissima parte della popolazione femminile: il maschilismo avvinghiato alla testa delle donne stesse, che si sentono non abbastanza, non adeguate, bisognose, dipendenti, pur essendo spesso soltanto accanto all’uomo sbagliato che non è in grado di farle splendere per ciò che sono, per paura di una propria carenza.

E così Joan diventa un simbolo, una donna che vive tutta la vita in funzione di un uomo che ritiene migliore di lei, forse, o che semplicemente le fa comodo assistere fino a che, alla fine, il riconoscimento supremo (il Nobel) non fa scattare un click nella sua testa, quando ormai è troppo tardi. E così la protagonista si trova a fare la scelta che ha rimandato per tutta la sua vita.

Elemento di disturbo, sasso che cade al centro del lago e fa increspare le onde della tranquilla esistenza di Joan è il giornalista interpretato da Christian Slater che, come un tarlo, si insinua nella convinzione granitica della protagonista e regala al film anche momenti di tensione, inaspettati, che conferiscono al film tono più oscuro di quanto ci saremmo aspettati.

Con The Wife – Vivere nell’ombra, Glenn Close consegna al pubblico, nell’epoca del me too, un ritratto che racchiude la rivoluzione nella rivoluzione, una scossa, un presa di coscenza, la rappresentazione di un modello di donna diffuso e nascosto, nell’ombra dei secoli. Ogni sorriso tirato, ogni lacrima trattenuta, ogni gesto interrotto è un muro che cade, un macigno che rotola via da secoli di quella sottomissione quasi cercata, verso la consapevolezza.

The Wife – Vivere nell’ombra, il trailer

Venom: recensione del film con Tom Hardy

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Venom: recensione del film con Tom Hardy

Tra un universo condiviso preciso come un orologio al quarzo (quello dei Marvel Studios) e un altro che sta crollando, sgretolatosi sotto il peso di decisioni sbagliate e operazioni cinematografiche frettolose (quello Warner/DC), un modello di successo e uno di insuccesso, la SONY ha raccolto la sua unica possibilità di mettere insieme un franchise dedicato ai supereroi, dopo aver deciso di condividere con la Marvel lo sfruttamento cinematografico di Spider-Man; lo fa con l’arma più tagliente che possiede, dopo lo spara ragnatele, ovvero la sua nemesi, Venom.

È con un film dedicato al simbionte alieno, diretto da Ruben Fleischer (Zombieland, Gangster Squad), che si avvia questo nuovo ambizioso progetto, spalancando le porte dell’immaginazione a una miriade di possibilità creative.

venomNon devono essere sembrate però tali, queste possibilità, a chi, alla SONY, ha ideato e scritto il film, che conserva le origini aliene del simbionte e ne fa una storia di supereroi fuori dal tempo. Venom sembra un cugino stretto del Daredevil con Ben Affleck, e che ripresenta tutte le ingenuità e la bellezza “infantile” di quel film. Questa direzione scelta dalla produzione (Avi Arad, Matt Tolmach e Amy Pascal) conserva un certo fascino, soprattutto nel prologo del film e nel concitato finale, ma per tutta la parte centrale si assiste a un copione già visto, che si affida a dialoghi banali, sviluppi drammaturgici pigri, un racconto arenato nei primordi del genere, che sembra aver dimenticato tutta la storia del cinema che va dagli X-Men di Bryan Singer agli Avengers dei Fratelli Russo. Venom arriva direttamente dagli anni ’90.

Venom, un cinecomic anni ’90

Tom Hardy guida il gruppo di attori di grande talento mal sfruttati da una scrittura sciatta, che vorrebbe far passare l’attore britannico come un giornalista operoso, un “secchione” puntiglioso, spaventato e timoroso, Michelle Williams per una avvocatessa di successo facile alla rabbia e frettolosa nelle decisioni, Riz Ahmed come uno scienziato pazzo che sogna un mondo nuovo per la razza umana. Il corto circuito scatta subito, nell’istante in cui, nonostante il patto di credibilità che si stringe con lo spettatore in caso di film con elementi di fantasia, nessuno, nemmeno gli attori stessi apparentemente, credono anche solo per un istante in ciò che stanno raccontando.

E certo il doppiaggio, in particolar modo quello affidato a Adriano Giannini che presta di nuovo la voce a Tom Hardy, non aiuta il film che, se nelle situazioni e negli scambi di battute svela un intento comico e leggero, nelle ambientazioni e nelle vicende è invece un racconto serio e cupo, rilevando così un dislivello di tono e generando un effetto di smarrimento.

Gli evidenti problemi non privano però il film su Venom di un certo fascino, un’impostazione dell’antieroe che sfiora, nel finale, il buddy movie in cui Eddie Brock e il simbionte sviluppano un legame comico che ricorda per brio il miglior Deadpool cinematografico ma che allo stesso tempo non basta a tenere in piedi una pellicola.

Venom si affanna sulle orme di altri, troppo in ritardo per essere ancora interessante, eppure in qualche modo godibile, come l’ammasso informe del simbionte, una poltiglia che fatica a prendere forma ma che riesce, in un modo misterioso, ad attirare lo sguardo.

Le cronache di Narnia: Netflix svilupperà film e serie tv

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Le cronache di Narnia: Netflix svilupperà film e serie tv

Netflix svilupperà nuovi film e serie TV originali tratti dall’amata saga fantasy di C.S. Lewis “Le cronache di Narnia”.

Sulla base di un accordo pluriennale con The C.S. Lewis Company, Netflix darà vita alle incredibili storie ambientate nell’universo di Narnia con nuovi film e serie TV disponibili in esclusiva per gli utenti di tutto il mondo. I titoli generati da questa collaborazione saranno produzioni originali Netflix, Mark Gordon di Entertainment One (eOne), Douglas Gresham e Vincent Sieber saranno produttori esecutivi delle serie e produttori dei film. In totale, i romanzi della serie “Le cronache di Narnia” hanno venduto oltre 100 milioni di copie e sono stati tradotti in più di 47 lingue in tutto il mondo. Per la prima volta, grazie a questo accordo, i diritti dei sette libri che compongono la saga sono proprietà di una sola compagnia.  

«Le splendide storie di C.S. Lewis hanno conquistato il cuore di generazioni di lettori in tutto il mondo», afferma Ted Sarandos, Chief Content Officer di Netflix. «Intere famiglie si sono innamorate di personaggi come Aslan e dell’intero universo di Narnia, siamo molto emozionati perché Netflix diventerà la loro casa nei prossimi anni».

«È meraviglioso sapere che il pubblico di tutto il mondo potrà scoprire nuovi aspetti del mondo di Narnia. Le nuove tecnologie di produzione e distribuzione avanzata ci consentiranno di far vivere ancora una volta le avventure dei protagonisti in tutto il mondo», osserva Douglas Gresham, figlio adottivo di C.S. Lewis. «Netflix rappresenta il medium migliore per questo progetto, non vedo l’ora di lavorare con loro per realizzarlo».

«Narnia rappresenta un fenomeno raro, una storia che supera i confini geografici, amata da diverse generazioni», afferma Mark Gordon, Presidente e Chief Content Officer, Film & Television di eOne. «eOne ed io siamo emozionati di poter collaborare con la C.S. Lewis Company e con Netflix, che trasformeranno l’universo di Narnia in film e serie TV. Non potremmo essere più felici di iniziare a lavorare su queste nuove produzioni».

Christian Bale nel primo trailer di Vice di Adam McKay

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Christian Bale nel primo trailer di Vice di Adam McKay

Ecco il primo trailer di Vice, il nuovo film di Adam McKay che ha messo Christian Bale di fronte a una nuova prova di immedesimazione fisica impressionante. L’attore premio Oscar è stato chiamato questa volta a interpretare Dick Cheney, vicepresidente degli Stati Uniti durante l’amministrazione Bush.

Al suo fianco, come si vede dal trailer, ci sono Sam Rockwell nei panni di Bush figlio e Amy Adams in quelli della moglie di Cheney. Alla regia c’è Adam McKay, che dopo La Grande Scommessa, torna a dirigere Bale e si porta dietro anche Steve Carell, nei panni di Donald Rumsfeld.

Vice racconterà dell’ascesa di Cheney, fino al culmine al fianco di Bush. McKay ha dichiarato a Deadline di essere affascinato dalla figura di Cheney: “Nel momento in cui ho iniziato a scavare nella sua vita, sono rimasto sconvolto scoprendo quanto abbia contribuito a formare l’America moderna.”

Vice – L’uomo nell’ombra, recensione del film

Fonte: ONE Media

Titanic: 10 cose che non sai sul film campione d’incassi

Titanic: 10 cose che non sai sul film campione d’incassi

Titanic è il film di James Cameron che ci ha fatto innamorare dal 1997 e continua a farlo con le nuove generazioni. L’8, 9 e 10 ottobre si celebra il ventennale italiano, dato che da noi uscì proprio nel gennaio del 1998. Titanic è già tornato al cinema in versione 3D nel 2012, comprovando l’amore del pubblico verso questo film. Tra tutte le varie proiezioni, Titanic ha incassato 2.187.000.000 dollari, record battuto solo da Cameron stesso grazie ad Avatar con 2.788.000.000. Ecco dieci cose che, forse, non sapevate su Titanic.

Titanic: curiosità

titanic

1. La prima scena girata di Titanic fu quella del ritratto. Per rompere il ghiaccio, soprattutto tra gli attori Kate Winslet e Leonardo DiCaprio, si decise di girare per prima la scena del ritratto che, tra le altre cose, ebbe persino una parte improvvisata. Infatti, quando Jack dice a Rose di stendersi DiCaprio sbagliò e disse “Stenditi sul letto… ehm sul divano”. James Cameron fu conquistato dall’errore, che in realtà aiutava la scena ad essere persino più naturale, e decise di conservarla. Ma c’è un’altra curiosità: le mani che fanno il ritratto a Rose non sono quelle di DiCaprio ma sono di Cameron stesso. Dato il fatto che Cameron è mancino, in post-produzione hanno girato le inquadrature allo specchio. Inoltre, Leonardo DiCaprio e Kate Winslet confermarono la partecipazione ben prima che il copione fosse scritto basandosi sulla sinossi di Cameron, di 165 pagine.

2. I personaggi di Titanic erano stati inventati. Quando James Cameron ha iniziato a scrivere il film, aveva pensato ai personaggi di Jack e Rose come di pura finzione. Solo dopo aver finito la sceneggiatura ha scoperto che era esistito davvero un J. Dawson che è morto proprio sul Titanic. Questo J. Dawson, Joseph Dawson, era nato a Dublino nel settembre del 1888. Il suo corpo era stato preso e sepolto al cimitero di Fairview Lawn nella Nuova Scozia con altre vittime del Titanic. Ad oggi, la sua lapide, col numero 227, è la più visitata del cimitero.

Titanic: film

titanic

3. Leonardo DiCaprio non è stata la prima scelta. Gli studios volevano Matthew McConaughey nei panni di Jack, ma James Cameron ha insistito per Leonardo DiCaprio. I due poi hanno recitato insieme in The Wolf of Wall Street nel 2013. Ma ci furono molti altri attori in lista per il ruolo di Jack: Johnny Depp avrebbe rifiutato (pendendosi poi amaramente), Christian Bale fece il provino ma venne scartato, Tom Cruise e Brad Pitt furono invece tenuti in considerazione per il ruolo. Ma anche Kate Winslet non fu esattamente la prima scelta: per il ruolo di Rose vennero considerate anche Cameron Diaz, Drew Barrymore, Nicole Kidman e Angelina Jolie. Il resto è storia.

4. Titanic è stato un film consumato. Per le troppe, tantissime visioni del film, vennero mandate nei cinema delle pellicole sostitutive. Il film, rimase primo al box office per circa 15 settimane consecutive, dal dicembre del 1997 fino all’aprile del 1998. Inoltre, Titanic fu il primo film ad avere una distribuzione in Dvd e VHS mentre continuava ad essere proiettato al cinema.

5. È stato realizzato un Titanic II. Titanic II è un B movie scritto, diretto e interpretato da Shane Van Dyke: cento anni dopo l’affondamento del Titanic viene varata una nave, Titanic II, simile all’originale, che parte per il suo viaggio inaugurale, seguendo la stessa rotta del Titanic. Ma durante la traversata, la nave sbatte contro un iceberg a causa nel collasso di un ghiacciaio di Groenlandia che ha creato uno tsunami.

Titanic: la nave

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6. Per realizzare il film, Cameron ha fatto numerose ricerche. Per realizzare Titanic, James Cameron ha passato circa cinque anni a fare delle ricerche sulla nave affondata, per poter, poi, lavorare al film. Le ricerche si sono basate anche su come doveva essere la nave nel 1912: infatti, tutte le scene ambientate in quell’epoca storica, durano complessivamente due ore e 40 minuti, il tempo esatto in cui il Titanic è affondato, mente l’impatto con l’iceberg dura circa 37 secondi. Il resto del tempo coincide con l’ambientazione attuale.

7. Il Titanic continua ad essere studiato. Studi recenti hanno dimostrato che se il Titanic avesse preso l’Iceberg frontalmente, invece che di lato, sarebbe rimasta a galla. In questo caso il Titanic non avrebbe perseguito i danni che invece ha subito, arrivando a New York magari con un giorno o due di ritardo.

Titanic: canzone

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8. My Heart Will Go On non avrebbe dovuto esserci in Titanic. Inizialmente, Celine Dion non voleva registrare il brano My Heart Will Go On, perché non voleva cantare un’altra canzone per un film e non le era piaciuto quando lo aveva fatto con James Horner, a causa dei suoi metodi. Dopo essere stata convinta dal marito René Angélil, registrò il brano una volta sola, così la canzone fu messa nei post-credits e poi realizzata a parte. Finché, alla fine ha avuto il successo che tutti conosciamo. In un’intervista lo stesso Horner ha affermato che dopo aver dato un occhio alla prima bozza di Titanic, è tornato a casa e ha scritto la colonna sonora in venti minuti.

Titanic: Frasi

9. Titanic è entrato nelle vite di chiunque grazie anche alle sue frasi famose. Tra le frasi più famose ci sono sicuramente “Dove la porto, signorina?” “Su una stella”, così come “Signori, è stato un onore suonare con voi stasera”. Ma anche “Il Titanic era chiamato… la nave dei sogni. E lo era… lo era davvero”, “Preferisco essere la sua puttana, piuttosto che tua moglie” e “Sono il re del mondo!”. Di seguito tutte migliori frasi:

  • Sono trascorsi 84 anni, e ancora sento l’odore della vernice fresca. I servizi di porcellana non erano mai stati usati. Nessuno aveva mai dormito tra quelle lenzuola. Il Titanic era chiamato “la nave dei sogni”. E lo era. Lo era davvero.
  • Per gli altri era la nave dei sogni. Per me, era una nave carica di schiavi, che mi riportava in America in catene. Agli occhi degli altri ero tutto quello che una ragazza di buona famiglia doveva essere. Ma dentro, invece, urlavo. (Rose anziana)
  • Siamo i figli di puttana più fortunati del mondo, lo sai? (Jack)
  • Sono il re del mondo! (Jack) [nel 1912, sulla prua del Titanic] I’m the king of the world!
  • Ah, lascia perdere, amico. Dovrai svuotare una miniera di carbone prima che tu possa avvicinarti a una come lei. (Tommy)
  • Iceberg! Dritto davanti a noi! (Frederick Fleet)
  • Sai, credo proprio che questa nave affonderà. Mi è stato chiesto di darti un piccolo segno della nostra riconoscenza. [colpisce Jack con un pugno]
  • Un omaggio del signor Caledon Hockley. (Lovejoy)
  • Forse si annega meglio con la musica. Adesso so che sto in prima classe. (Tommy)
  • Signori, è stato un onore suonare con voi stasera. (Violinista)
  • Il cuore di una donna è un profondo oceano di segreti. Ma ora sapete che c’era un uomo di nome Jack Dawson, e che lui mi ha salvato, in tutti i modi in cui una persona può essere salvata. Non ho nemmeno una sua foto. Non ho niente di lui. Vive solo nei miei ricordi. (Rose anziana)
  • Per tre anni non ho fatto altro che pensare al Titanic. Ma non l’avevo capito bene. Non l’avevo vissuto col cuore. (Brock Lovett) [nel 1996] Three years I’ve thought of nothing except Titanic but I never got it. I never let it in

Titanic: streaming

10. Titanic è disponibile in streaming. Per chi non ha mai visto il film o desidera rivederlo ancora una volta, è possibile recuperarlo in streaming sulla piattaforma Chili.

Fonti: IMDb

Sylvester Stallone mostra le prima foto di Rambo 5

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Sylvester Stallone ha scelto Instagram per diffondere le prime immagini di Rambo 5, il film che lo vedrà tornare nei panni del veterano a cui, insieme al pugile Rocky, l’attore deve gran parte della sua fama. Le immagini mostrano Stallone in costume nel primo giorno di riprese e sempre l’attore a cavallo, mentre torna nei panni del personaggio.

Il primo elemento che si nota è che questa volta, John Rambo non porterà i capelli lunghi, tratto distintivo che lo ha accompagnato sin dal suo esordio, e poi sembra che il film si intitolerà Rambo: Last Blood, ultimo sangue, a indicare, forse un definitivo ultimo appuntamento con il ruolo per Sly. 

Sylvester Stallone è al momento una star molto impegnata. Dopo la rinascita grazie a Creed, che gli ha fatto guadagnare un Golden Globes e una nomination agli Oscar. Adesso, mentre è impegnato sul set di Rambo 5, l’attore e regista arriverà presto in sala con Creed 2, dove ritrova Dolph Lundgren nel ruolo di Ivan Drago, mentre in programma per lui c’è anche I Mercenari 4.

Tutto ciò che sappiamo del film, finora, è che è stato scritto da Matt Cirulnick e prodotto dalla Millennium Media di Avi Lerner e da Kevin King, mentre è confermato che verrà sottoposto all’attenzione di papabili finanziatori durante il Festival di Cannes.

In Rambo 5 vedremo il veterano del Vietnam alla ricerca della figlia di un suo caro amico scomparsa misteriosamente in Messico. Lasciato quindi il ranch dove si era ritirato, Rambo viaggerà oltre il confine degli Stati Uniti per ritrovare la ragazza, scoperchiando un segreto giro di prostituzione gestito da un pericoloso boss del crimine.

Fonte: Instagram

Venom: le prime reazioni al film non sono positive

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Venom: le prime reazioni al film non sono positive

Il 4 ottobre arriverà in sala Venom, con Tom Hardy nei panni di Eddie Brock, “ospite” del simbionte alieno che dà il titolo al film. Adesso cominciano ad arrivare le prime recensioni per la pellicola diretta da Ruben Fleischer che, in generale, concordano su quanto il film sia divertente seppure confusionario.

Ecco alcuni stralci delle principali testate americane on-line di settore:

  • Todd McCarthy, THR – L’unico momento sorprendente di Venom, incredibile, arriva al minuto 71 del film, quando la vista di un disordinato, sudato e tonico Tom Hardy ti fa sobbalzare con la consapevolezza che è l’attore perfetto che un giorno potrebbe interpretare Harvey Weinstein. Per questa intuizione e solo per questa intuizione, questo film è prezioso. Nonostante i profitti garantiti derivanti da qualsiasi film con il marchio Marvel associato, le persone coinvolte dovrebbero riflettere sulla verità dello slogan pubblicitario del film: “Il mondo ha abbastanza Supereroi”.
  • Michael Nordine, IndieWire – Il mondo avrà pure abbastanza supereroi, ma non ha abbastanza buoni film sui supereroi. Venom ha un ruolo marginale nel cambiare questa idea, anche se tecnicamente è un supercriminale, o a voler essere generosi, un antieroe. La notizia che l’antagonista di Spider-Man sarebbe stato protagonista di un film indipendente tutto suo con Tom Hardy come protagonista, è stata accolta calorosamente dai fan. Ma per ogni Deadpool c’è almeno un Fantastici Quattro.
  • Alonso Duralde, The Wrap – Se sostituisci Tom Hardy a Steve Martin in “All of Me” e cambi Lily Tomlin per una manciata di liquirizia nera masticata, il risultato è Venom. La differenza è che “All of Me” è un affascinante commedia screwball, e Venom è il genere di film a fumetti che le persone che odiano i film di fumetti pensano sia simili a tutti gli altri. Saltando da una situazione all’altra senza riguardo per la trama o per i personaggi, questo ritorno sul grande schermo della leggendaria nemesi di Spider-Man – visto per l’ultima volta in Spider-Man 3 – è aggressivamente rumoroso e stupido senza essere molto divertente. È una perdita di tempo (anche se, si spera, un considerevole giorno di paga) per alcuni attori di grande talento, ed è la prova che anche la Marvel non sempre ha ragione.
  • Owen Gleiberman, Variety – In Venom, la nuova storia d’origine del personaggio a fumetti, Tom Hardy è afflitto da una forza ultraterrena che invade la sua mente, il suo corpo, il suo essere. Si chiama il desiderio di agire in maniera stupida del Metodo. I sintomi, che sono altamente visibili e drammatici, vanno da una propensione per gli occhi sbarrati alla tendenza a inghiottire ogni battuta con una sorta di borbottio, in un modo che fa sembrare Hardy un incrocio tra Marlon Brando e l’ultimo Adam Sandler.
  • Peri Nemiroff, Collider – Venom riesce quasi a farla franca, alla fine, grazie al rapporto tra Eddie e Vinem stesso, ma poi viene in mente la grande occasione mancata. Venom sarebbe dovuto essere l’inizio di un franchise Marvel di qualità targato SONY. Forse sarà solo il botteghino a decidere il futuro, ma da un punto di vista della qualità, Venom non dà alla SONY solide basi si cui costruire.

Tom Hardy, Michelle Williams, Woody Harrelson, Jenny Slate, Riz Ahmed, Michelle Lee, Reid Scott, Scott Haze, Sam Medina formano il cast di Venom, diretto da Ruben Fleischer e in sala dal 4 ottobre 2018.

Venom, recensione del film con Tom Hardy

Spider-Man: Into the Spider-Verse, il nuovo trailer

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Spider-Man: Into the Spider-Verse, il nuovo trailer

Ecco il nuovo trailer di Spider-Man: Into the Spider-Verse, il nuovo film animato della SONY che arriva negli Stati Uniti giusto in tempo per Venom. Il trailer combina elementi visti in altri trailer promozionali a scene mostrate durante il San Diego Comic-Con del 2017.

Inoltre il video ci dà la possibilità di dare uno sguardo a diversi personaggi del film, che non avevamo ancora visto e ci mostra Peter Parker e Miles Morales insieme.

In italiano:

Phil Lord e Christopher Miller, le menti creative dietro a The Lego Movie e 21 Jump Street, mettono il loro talento al servizio di una nuova versione di un diverso universo di Spider-Man, con uno stile visivo innovativo, primo nel suo genere.

Spider-Man: Into the Spider-Verse introduce Brooklyn e l’adolescente Miles Morales, e le possibilità senza limiti dello Spider-Verse, dove più di uno può indossare la maschera.

Nel cast vocale del film ci sono: Shameik Moore, Hailee Steinfeld, Mahershala Ali, Jake Johnson, Liev Schreiber, Brian Tyree, Henry Luna, Lauren Velez, Lily Tomlin, Nicolas Cage, John Mulaney, Kimiko Glenn.

Spider-Man: Un Nuovo Universoleggi la recensione

Fonte: Sony Pictures Entertainment

New York Comic Con 2018: 14 film, serie e fumetti da non perdere

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Sta per iniziare il New York Comic Con 2018, dodicesima edizione della convention annuale dedicata a fumetti, graphic novel, anime, manga, videogiochi, collezionismo, ma anche ad anteprime cinematografiche e televisive legate alla cultura pop.

L’evento si svolgerà, come di consueto, nella Grande Mela dal 4 al 7 ottobre al Jacob K. Javits Convention Center, e se non avete idea di quali titoli seguire e quali saranno i più interessanti di questa tre giorni, vi lasciamo di seguito un piccolo recap:

Good Omens e American Gods

Tra i titoli più attesi della stagione televisiva ci sono sicuramente i due adattamenti dei due romanzi di Neil Gaiman; ovvero American Gods (arrivata alla seconda stagione) e Good Omens (nuovo titolo sempre prodotto da Amazon Studios, con cui l’autore ha firmato un contratto di esclusiva).

Previsto quindi l’atteso panel con la partecipazione dello stesso Gaiman sabato alle ore 10 al Madison Square Garden, dove Amazon riserverà ai fan una “experience” da non perdere.

Sui nuovi episodi di American Gods c’è ancora poco da dire, e dalla scorsa edizione del New York Comic non è trapelata nessuna informazione. Sappiamo che la produzione ha subito vari ritardi a causa del cambio degli showrunner. Sarà una stagione all’altezza della prima? Lo scopriranno i partecipanti alla proiezione di venerdì prossimo fissata per le 13.30 presso la Hammerstein Ballroom.

DC Vertigo

La DC Comics presenterà al New York Comic Con 2018 i suoi nuovi progetti che andranno a “rivitalizzare” l’impronta della divisione Vertigo sui fumetti originali. Il primo dei titoli di prossima uscita sarà Bordertown, di cui è stato già pubblicato il primo numero, mentre i fan potranno incontrare alcuni degli autori di serie originali come Hex Wives, Safe Sex, Goddess Mode e High Level, oltre a Sandman Books of Magic e Lucifer. Il panel è in programma venerdì 5 ottobre alle 11.15 nella sala 1A21.

Doctor Who

Come saprete la nuova stagione di Doctor Who (l’undicesima) debutterà fra pochi giorni, ma i fan accorsi a New York potranno averne un assaggio in esclusiva il 7 ottobre alle 13.45 presso il Madison Square Garden in contemporanea con la messa in onda televisiva.

Più tardi è prevista una round table con il produttore esecutivo Paul Stevens, il nuovo showrunner Chris Chibnall e il 13° Dottore in persona, Jodie Whittaker.

Ghost in the Shell: Global Neural Network

Nel 2016 la Kodansha rilasciò la raccolta Attack on Titan Anthology, in cui i migliori artisti di fumetti internazionali presentavano le loro creazioni sul famoso manga Attack on Titan. Quest’anno però verrà lanciato un progetto simile su un manga ancora più celebre, ovvero Ghost in the Shell.

L’antologia si chiama Ghost in the Shell: Global Neural Network e sarà in vendita dal 21 ottobre, tuttavia i partecipanti del New York Comic Con 2018 potranno acquistarla allo stand 2109 della Kodansha. I fumettisti Alex DiCampi, Brenden Fletcher, David Lopez e Babs Tarr saranno inoltre protagonisti di un panel ufficiale fissato per sabato 6 ottobre alle 16.00 nella sala 1A24.

Dragon Trainer 3

Dragon Trainer 3: Il Mondo Nascosto arriverà nelle sale soltanto a febbraio 2019 (il 31 gennaio in Italia), ma la Dreamworks ha preparato un regalo per i partecipanti del New York Comic Con: si tratta di un panel in programma per domenica 7 ottobre alle 12.30 nella sala Hulu al Madison Square Garden, dove sarà presente il regista Dean DuBois insieme a diversi ospiti a sorpresa per discutere del film e rivelare footage inedito.

Spider-Man: Into the Spider-Verse

Uno dei film d’animazione più attesi dell’anno, ovvero Spider-Man: Into the Spider-Verse, sarà protagonista sabato al Madison Square Garden durante il panel fissato per le 11.30. E sebbene l’organizzazione debba ancora annunciare i presenti all’evento, sappiamo che si attendono footage mai visti e un’ora e mezza per intrattenere i fan…

DC Nation

Se il San Diego Comic Con è il luogo dove vengono dati gli annunci più importanti sul cinema, il Comic Con di New York è forse la convention più attesa per quanto riguarda il mondo dei fumetti. Presente quest’anno – come di consueto – anche la DC Comics, che condurrà diversi panel con gli sceneggiatori Geoff Johns, Brian Michael Bendis e Tom King.

In particolare, ci si concentrerà sui prossimi progetti di DC Nation, con Dan DiDio, Adam Glass, Rob Venditti, Joshua Williamson, Kelly Sue DeConnick ed Emanuela Lupacchino. Appuntamento a domenica 7 ottobre, ore 16.30 nella sala 1A21.

Marvel

Un altro ospite atteso del New York Comic Con 2018 è ovviamente la Marvel, che ha in programma ben 15 panel spalmati su tutto il weekend. Tra questi ricordiamo la presentazione della terza stagione di Daredevil e alcune succose anticipazioni per Marvel Comics: Next Big Thing.

Jason Aaron, Dan Slott, Donny Cates e Gerry Dugan annunceranno i loro nuovi progetti nel panel del 6 ottobre alle ore 16.30 al Main Stage 1D.

Macchine Mortali

Un altro titolo molto atteso della stagione è senza dubbio Macchine Portali (Mortal Engines), adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Philip Reeve scritto e prodotto da Peter Jackson. Andy Serkis modererà il panel sul film in cui interverrà il regista Christian Rivers, gli sceneggiatori e alcuni membri del cast. Appuntamento fissato al venerdì 5 ottobre, ore 12, al Madison Square Garden.

Netflix

Netflix sarà uno dei protagonisti di questa edizione del Comic Con di New York con un panel ricchissimo di novita venerdì 5 ottobre al Main Stage 1-D.

Gi amanti dei fumetti potranno dare un primo sguardo alla serie Umbrella Academy, a Le terrificanti avventure di SabrinaThe Haunting of Hill House The Dark Crystal: Age of Resistance!

She-Ra and the Princesses of Power

L’imminente reboot di She-Ra della Dreamworks Animation è tra i titoli più attesi al Comic Con, dal momento che non è stato rivelato ancora nessun contenuto ufficiale.

Saranno presenti i creatori insieme ai doppiatori Aimee Carrero e Karen Fukuhara, oltre ad alcuni ospiti a sorpresa durante il panel delle 15.00 nella Hammerstein Ballroom.

Twisted Toonz

Da segnare anche il panel di Twisted Toonz, a cui parteciperanno gli attori Steve Blum, Gray DeLisle, Richard Horvitz, Phil LaMarr, Mary Elizabeth McGlynn e Janet Varney. Grande attesa per il tema di quest’anno, che scopriremo il 6 ottobre alle 12.45 sul Main Stage 1-D.

What We Do In The Shadows

FX presenterà finalmente in anteprima la serie televisiva basata sul cult What We Do in the Shadows di Taika Waititi, e cosa c’è di meglio se non il palco del New York Comic Con?

Waititi ci sarà, insieme ai colleghi produttori Jemaine Clement e Paul Simms, per rispondere alle domande dei fan dopo la proiezione del primo episodio dello show che andrà in onda in primavera.

Ralph Spaccatutto 2

Ralph Spaccatutto 2 è forse uno dei sequel più attesi dell’anno, visto il successo ottenuto dal primo capitolo, e ogni fan spera che sia all’altezza con nuove appassionanti avventure nel mondo dei videogiochi.

C’è grande emozione dunque per il panel che si terrà venerdì 5 ottobre alle ore 14.45 nella Room 1A06 con i registi Rich Moore e Phil Johnston che parleranno della realizzazione del film e mostreranno nuovi filmati.

Neil Gaiman firma con Amazon Studios per Good Omens

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Neil Gaiman firma con Amazon Studios per Good Omens

Amazon Studios annuncia di aver finalizzato un accordo con Neil Gaiman, scrittore visionario e pluripremiato. Neil Gaiman, autore dell’attesissima serie Amazon Original Good Omens, e vincitore del premio letterario Hugo per American Gods, lavorerà in esclusiva con gli Amazon Studios per la creazione di serie televisive che saranno rese disponibili a livello globale su Amazon Prime Video in più di 200 paesi e territori.

“Neil Gaiman è uno scrittore dal talento eccezionale che è in grado di creare mondi unici, multi dimensionali e narrativamente ineguagliabili” sostiene Jennifer Salke, Head of Amazon Studios. “I suoi fan sono appassionati ed entusiasti e siamo fortunati di poter condividere il suo talento con tutto l’audience di Prime Video

“Mi sono deciso ad accettare questo incarico dopo aver lavorato splendidamente con il team di Amazon per la realizzazione di Good Omens” sostiene Gaiman. “Sono persone entusiaste, intelligenti e non erano intimoriti da Good Omens, un prodotto così diverso dagli altri.Volevano creare qualcosa di unico ed eccitante. Sono emozionato all’idea di avere una casa in Amazon dove potrò fare televisione come nessuno l’ha mai vista prima, non come Good Omens ma sicuramente inusuale e divertente”

Accreditato come uno degli autori di fumetti moderni, Gaiman è uno scrittore prolifico il cui lavoro – tra cui prosa, poesia, film, giornalismo, fumetti, testi di canzoni e dramma – attraversa generi e raggiunge il pubblico di tutte le età.

Neil Gaiman

Ha iniziato la sua carriera in Inghilterra come giornalista e biografo, prima di dedicarsi alla sua graphic novel Violent Cases, la prima di molte collaborazioni con l’artista Dave McKean, che ha portato alla pubblicazione di Black Orchid grazie a DC Comics. Dopo Violent Case e Black Orchid è la volta di Sandman, fumetto che ha ricevuto numerosissimi premi tra cui il World Fantasy Award for Best Short Story, il primo fumetto ad avere mai ricevuto un premio letterario. Per il 25esimo anniversario di Sandman, Gaiman ha scritto Sandman: Overture, che è stato il besteseller numero uno in classifica per il New York Times e ha vinto nel 2016 il premio Hugo Award for Best Graphic Novel.

Coraline di Gaiman ha vinto molti premi incluso il British Science Fiction Award, è stato adattato a musical da Stephin Merritt ed è stato l’ispirazione per il film di animazione diretto da Henry Selick che si è assicurato un BAFTA come miglior film di animazione e ha ricevuto una nomination agli Oscar sempre nella stessa categoria. Il suo romanzo The Graveyard Book, che ha vinto in Inghilterra la Carnegie Medal e in USA la Newbery Medal, il premio più alto per la letteratura dei bambini, è già in fase di adattamento per un film.

Gaiman ha scritto il copione originale per la serie televisiva BBC Neverwhere; il primo lungometraggio di Dave McKean, Mirrormask, per la Jim Henson Company, e ha co-scritto la sceneggiatura di Beowulf di Robert Zemeckis. Ha prodotto Stardust, il film di Matthew Vaughn basato sul suo libro. Ha scritto e diretto due film: A Short Film About John Bolton e per Sky Television’s Statuesque. Il suo romanzo American Gods è stato adattato per Starz e il suo personaggio di The Sandman è stato adattato per Lucifero della FOX.

È l’autore più venduto secondo il New York Times con i romanzi Neverwhere, Stardust, American Gods, Anansi Boys, L’oceano alla fine della corsia (vincitore del National Book Award in UK Book Awards 2013) e Good Omens (con Terry Pratchett), così come le raccolte di racconti Smoke and Mirror, Fragile Things e Trigger Warning. La sua prima raccolta di cortometraggi, Smoke and Mirrors: Short Fictions and Illusions, è stata nominata per i MacMillan Silver Pen Awards del Regno Unito come la migliore raccolta di racconti dell’anno. Il suo libro più recente, Norse Mythology, è diventato un bestseller internazionale e un fenomeno editoriale

Le sue collezioni e libri illustrati per i giovani lettori includono: M is for Magic; la trilogia di Interworld, co-autore di Michael Reaves; The Day I Swapped My Dad for Two Goldfish; The Wolves in the Walls – che è stato trasformato in un’opera dallo Scottish National Theatre; il Crazy Hair selezionati da Greenaway, illustrati da Dave McKean; The Dangerous Alphabet, illustrato da Gris Grimly; Blueberry Girl; e Instructions, illustrato da Charles Vess, e il Bestseller vincitore di Greenaway The Sleeper and the Spindle, illustrato da Chris Riddell.

DC: 10 cinecomic che si sono rivelati flop

La storia dei cinecomic DC è costellata da molti successi e grandi incassi al box office, anche quando questo genere di film non riusciva a smuovere grandi fette di pubblico e a registrare numeri da capogiro.

Tuttavia se ne ricordano alcuni che non hanno generato profitto a fronte dei budget stellari, un po’ per colpa della strategia di marketing, un po’ a causa di storie poco interessanti o delle visioni contrastate dei registi. Fatto sta che nell’ultimo ventennio ci sono diversi esempi di fallimento che molti fan tendono a dimenticare.

Leggi anche – DC Films: 15 progetti attualmente in sviluppo

Ecco allora di seguito 10 cinecomic DC che si sono rivelati perfetti flop al botteghino mondiale:

Catwoman

Uscito nel 2004, il film diretto da Pitof vedeva protagonista Halle Berry nei panni di Catwoman, personaggio ricorrente nei fumetti DC e “complicato” interessa amoroso di Batman. All’epoca non esisteva ancora un universo condiviso al cinema, dunque ogni adattamento cinematografico viveva un’esistenza a sé.

Cosa non funzionò in Catwoman fu la mancanza totale di aderenza al fumetto originale, e una libertà creativa che non corrispose mai a qualcosa di veramente funzionale alla supereroina. Di fatto quasi ogni aspetto del film venne criticato, su Rotten Tomatoes raggiunge un misero 9% e riguardo gli incassi raggiunse la soglia degli 82 milioni di dollari in tutto il mondo, non riuscendo a recuperare un budget di 100 milioni.

Lanterna Verde

Per l’adattamento di Lanterna Verde, nel 2011 la Warner Bros. sborsò la modica cifra di 200 milioni di dollari, ma nonostante gli sforzi di Ryan Reynolds, il film è risultato essere una delle più grandi delusioni di casa DC al botteghino, riuscendo a guadagnare solo 219 milioni in tutto il mondo.

Se consideriamo poi i 100 milioni spesi per la campagna marketing, fallimentare visti i risultati, Lanterna Verde si può considerare senza dubbio un sonoro flop.

Jonah Hex

Nonostante avesse a disposizione attori di talento come Josh Brolin, John Malkovich e Michael Fassbender, Jonah Hex riuscì a incassare poco meno di 11 milioni in tutto il mondo contro un budget di produzione che ammontava a 47 milioni.

Per Brolin si trattava del primo cinecomic della carriera (dopo avrebbe recitato in Sin City, Infinity War e Deadpool 2), interpretando il protagonista del titolo, tuttavia non ha mai avuto problemi nel dire di aver odiato il film.

Steel

Basato sul personaggio omonimo dei fumetti DC, Steel portava al cinema la storia di un progettista di armi decide di forgiare un’armatura per intraprendere la propria lotta contro il crimine.

La sua controparte originale veniva introdotta in La morte di Superman, dove era una rivisitazione dell’eroe popolare John Henry.

Purtroppo questo cinematografico ha cambiato notevolmente alcuni dettagli rispetto ai fumetti, alterando la storia di origine di Steel e interrompendo la connessione con gli altri personaggi di DC.

Inoltre, nonostante partisse da un budget modesto di 16 milioni, riuscì a incassare solamente 1,7 milioni di dollari in tutto il mondo.

The Spirit

Dopo aver co-diretto nel 2005 Sin City del 2005 insieme a Robert Rodriquez, Frank Miller si gettò nella regia in solitario di The Spirit tre anni dopo. Sfortunatamente per lo scrittore di fumetti, il film non si rivelò il successo sperato, incassando soltanto 39 milioni contro un budget di 60 milioni.

E mentre alcuni critici elogiavano l’aspetto estetico – simile allo stile adottato da Sin City – il cinecomic venne  criticato per la mancanza del fattore emotivo.

Supergirl

Il primo lungometraggio di supereroi ad avere come protagonista una donna, non si rivelò affatto un successo, incassando solo 14,3 milioni contro un budget di produzione di 35 milioni.

Parliamo di Supergirl, il film uscito nel 1984 e interpretato Helen Slater, dove si raccontavano le origini di Kara Zor-El, una kryptoniana che sulla Terra si afferma come Supergirl.

Superman IV

Ancora oggi Christopher Reeve è considerato una delle più grandi incarnazioni dell’iconico personaggio DC. Tuttavia il pubblico continua ad evitare di parlare del terzo del quarto film di Superman, considerati “imbarazzanti” rispetto ai primi due capitoli sul figlio di Krypton.

L’insuccesso maggiore viene però registrato da Superman IV, le cui cifre incassate non riuscirono a risanare la spesa di oltre 17 milioni di produzione. Più tardi Reeve si disse pentito di aver partecipato al film.

Batman & Robin

Anche se alla fine Batman & Robin finì per recuperare il suo intero budget di produzione di 125 milioni incassando quasi 240 milioni in tutto il mondo, è ancora oggi difficile definirlo un successo. Il film del 1997 ha infatti deluso le aspettative rispetto ai precedenti film della franchise, ed è ancora il film di Batman con il più basso incasso della storia.

The Losers

Basato sull’omonima serie a fumetti Vertigo (divisione editoriale della DC Comics), The Losers partiva da un cast stellare composto da Chris Evans, Zoe Saldana e Idris Elba (tre futuri membri del MCU).

Tuttavia nessuno di questi talenti è riuscito a salvare il film dai suoi innumerevoli cliché di cinema action, mentre a livello nazionale The Losers  ha incassato solo 23 milioni contro un budget di produzione di 37 milioni.

Justice League

Costato la bellezza di 300 milioni, Justice League è forse il più risonante flop della storia DC, avendone incassati “solamente” 657 milioni. Potrebbe sembrare una cifra sufficiente a ricoprire le spese, tuttavia se pensiamo a quelle investite dalla Warner Bros per il marketing il discorso cambia.

John David Washington: “La chiave è il linguaggio”, intervista all’attore

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Oltre al regista Spike Lee, abbiamo avuto il piacere di intervistare John David Washington, l’attore protagonista di BlacKkKlansmanin film attualmente in sala che è stato acclamatissimo all’ultimo Festival di Cannes. L’attore, figlio d’arte ha rivelato come “Abbiamo una lunga strada di fronte a noi da compiere contro l’odio e il razzismo, ma il linguaggio è una componente chiave per superarlo”:

 

GUARDA ANCHE: Spike Lee, intervista al regista di BlacKkKlansman: “Una verità orribile”

Prodotto  dalla stessa squadra che ha realizzato Scappa – Get Out, film vincitore del premio Oscar, BlacKkKlansman ci offre un’analisi inflessibile e assolutamente reale delle relazioni razziali nell’America degli anni ’70, un’analisi che risulta altrettanto rilevante nel tumultuoso mondo in cui viviamo oggi.

Il film di Spike Lee ha vinto numerosi premi tra cui il premio del pubblico al Festival di Locarno e il Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes. Protagonisti gli interpreti John David Washington, Adam Driver, Topher Grace, Corey Hawkins, Laura Harrier, Ryan Eggold, Jaspar Pääkkönen e Ashlie Atkinson.

Nel film durante primi anni ’70, un periodo di grandi sconvolgimenti sociali mentre negli Stati Uniti infuria la lotta per i diritti civili. Ron Stallworth (John David Washington) è il primo detective afroamericano del dipartimento di polizia di Colorado Springs, ma il suo arrivo è accolto con scetticismo ed ostilità dai membri di tutte le sezioni del dipartimento. Imperterrito, Stallworth decide di farsi un nome e di fare la differenza nella sua comunità. Si imbarca quindi in una missione molto pericolosa: infiltrarsi nel Ku Klux Klan.

BlacKkKlansman, il film con John David Washington

Ricevuto il via libera, Lee e Willmott hanno cominciato a lavorare alla loro bozza di sceneggiatura che presenta figure realmente esistite e personaggi puramente inventati. Nella mente di Spike Lee non c’erano dubbi su chi dovesse interpretare il ruolo di Ron Stallworth: John David Washington, il giovane attore ed ex giocatore di football il cui più importante progetto fino ad allora era stata la serie della HBO “Ballers”. Lee aveva dato a Washington il suo primo film — l’attore ha debuttato a soli sei anni insieme al padre Denzel Washington nell’indimenticabile biopic di Lee del 1992 Malcom X.

Washington dice che era al colmo della gioia quando ha ricevuto la chiamata per il ruolo dal regista che ammira da così tanto tempo. “Spike Lee ha un modo unico di reclutare e di spiegarti di cosa si tratta,” dice John David Washington. “È stata una telefonata molto breve, ‘Ho un libro per te. Leggitelo.’ Sono rimasto stupefatto, naturalmente, solamente dal fatto 7 che questo fosse realmente accaduto, che fosse una storia vera. Ne abbiamo parlato un po’, abbiamo parlato del film e di cosa pensava e di come voleva farlo. Insomma, questo era il tizio che io idolatro da quando ero bambino. Ha dato voce e visibilità alla gente di colore, uomini e donne, e aveva scelto me. Ero molto più che eccitato e non vedevo l’ora di cominciare a lavorare.”

Batman: i 10 momenti più tristi della famiglia del Cavaliere Oscuro

Personaggio chiave dell’universo a fumetti DC e tra i più amati dai lettori, Batman è l’eroe solitario di Gotham che sconterà per sempre i danni del dolore provocatogli dalla perdita dei genitori. Ma per una famiglia strappata in giovane età, può essercene un’altra nella vita adulta, come dimostrato nel corso della sua lunga storia sulle pagine.

E se l’urgenza più importante per Bruce Wayne viene rappresentata dalla volontà di estirpare ogni crimine dalla sua città, il desiderio di sentirsi parte di un nucleo familiare felice è la necessità che l’ha reso nel tempo un supereroe come tutti, fragile e umano. Proprio per questo, quando ha perso qualcuno che amava, Batman ha reagito nella stessa maniera di un comune mortale: soffrendo il senso di colpa e la mancanza.

Ecco allora i 10 momenti più tristi della famiglia del Cavaliere Oscuro che forse solo i veri fan conoscono:

Barbara Gordon rimane paralizzata

Barbara Gordon non è stata immune alla tragedia, e durante una delle famigerate fughe di Joker da Arkham Asylum, si vide costretta a diventare vittima dei giochi del principe del crimine. Il criminale infatti ferì la ragazza che rimase paralizzata, non potendo più indossare il costume di Batgirl e soffrendo anni di depressione.

La depressione di Barbara Gordon

Dopo gli eventi di The Killing Joke, Barbara Gordon è costretta su una sedia a rotelle a causa delle ferite paralizzanti inferte da Joker. Un evento che potrebbe traumatizzare chiunque, ma nel caso della supereroina qualcosa non va come previsto.

Durante le sue sedute di terapia infatti, Barbara lei parla dei suoi incubi che vedono protagonista Joker, e nei quali ha riacquistato l’uso delle sue gambe, spiegando che si svegliava piangendo ripensando a quelle fantasie irrealizzabili. Più tardi però riesce a indossare ancora il costume di Batgirl nei nuovi fumetti DC, anche se i ricordi continuano a riaffiorare…

Batgirl sposa Joker perché costretta

Poco prima del finale di “Morte della famiglia“, la madre di Barbara Gordon viene rapita da Joker, mentre sua figlia indossa i suoi abiti da supereroina per rintracciarlo e liberarla. Finalmente scova il suo nascondiglio, una pista da bowling o pattinaggio in cui si è rintanato con la sua vittima.

Joker ha già tagliato il dito della donna che indossava l’anello nuziale e usa il gioiello per proporre a Batgirl di sposarlo: così, costretta a farlo per il bene della madre, Barbara si unisce in matrimonio al principe pagliaccio del crimine.

Le origini di Batman

Conosciamo tutti la storia del giovane orfano che assistito all’omicidio dei suoi genitori, iniziando un percorso pieno di sensi di colpa per liberare Gotham dal crimine. Perché a differenza di tutte le persone che scelgono la terapia o la compagnia di amici per superare il lutto, Bruce Wayne allena il corpo e la mente fino a distruggersi come metafora della sua condizione umana.

Forse Bruce non riuscirà mai a dimenticare quell’evento e a lasciar andare tutto il dolore, ed è proprio questo che lo tiene in vita e lo incoraggia nella sua folle crociata.

La reazione di Batman dopo la morte di Jason

La morte di Jason Todd è un momento cruciale nella storia a fumetti di Batman, con quest’ultimo che quasi si colpevolizza per averlo reclutato in un lavoro troppo pericoloso. Di fatto dopo quel terribile evento, il crociato di Gotham smette i panni del detective, e assume un atteggiamento ancora più aggressivo e instabile.

Quando poi Due Facce ritorna a Gotham, e tiene in ostaggio due ragazzi, Batman si rivolge accidentalmente a uno di loro chiamandolo Jason….

La fine di Damian

La storia dei fumetti è ricca di personaggi che vanno e vengono, muoiono e poi tornano, ma questo non significa che i momenti della loro dipartita siano privi di commozione. Come nel caso di Damian Wayne (figlio di Batman): ci troviamo durante lo scontro con Eretico, e un clone adulto di Damian, Nightwing e Robin stanno difendendo la Wayne Tower. Ma qualcosa di terribile sta per succedere.

Quando arriva l’Eretico, una battaglia ha inizio, con il villain che prima neutralizza Nightwing, poi si confronta con Damian uccidendolo. Più tardi, la sua salma viene sepolta accanto ai genitori di Bruce.

Fine dei giochi

La trama di “Morte della famiglia” vede il coinvolgimento di Joker mentre torna a Gotham dopo essere stato via per un anno, e la sua ombra di terrore si è diffusa capillarmente in tutta la città. Il villain crede però che Batman sia cambiato, diventando troppo sentimentale a causa del rapporto con la sua nuova famiglia, quindi mette in piedi un piano per farlo soffrire e riportare le cose nell’equilibrio di una volta.

Joker cattura tutti e fa sembrare che siano morti; fortunatamente il piano si dimostra essere un bluff, tuttavia rimane uno dei momenti più drammatici impressi nella mente di Bruce.

La fine di Jason Todd

Jason Todd è stato, nella storia dei fumetti DC, secondo Robin, e come tale fu trattato come un figlio da Bruce Wayne. Ma esattamente come il suo predecessore, anche Jason ha visto in faccia la tragedia e si è confrontato con il dolore. Il ragazzo è infatti cresciuto in condizioni durissime nel mondo criminale e più tardi venne ucciso da Joker dopo che il villain scappò da Arkham Asylum.

Joker costringe Batman ad una scelta

Tra le pagine di “Batman Vol.3: Morte della Famiglia“, c’è un momento drammatico che vede Joker recitare un monologo sulla dicotomia tra lui e il cavaliere oscuro. Nel mentre, tutta la famiglia di Bruce è tenuta in ostaggio, e se dovesse esserci una reazione da parte dell’eroe, le pietre sotto la sua sedia potrebbero accendere la benzina che è stata versata sui suoi cari.

Joker dice a Batman che se non sceglie di bruciarli, allora lo farà lui. Fortunatamente il crociato trova una via d’uscita e salva i suoi protetti, anche se la trama sembrava andare in un’altra direzione…

La lettera di Thomas Wayne

Durante gli eventi di Flashpoint, Thomas Wayne consegnò una lettera a Barry Allen con la speranza che fosse recapitata a suo figlio Bruce. Come saprete, in quel particolare universo Martha e Thomas Wayne sono sopravvissuti a quella notte nel vicolo dove furono assassinati, mentre Bruce venne ucciso.

Da una parte c’era Thomas Wayne che continuava a vestire i panni del crociato di Gotham, dall’altra Bruce diventava Batman ed era orfano. Dunque il significato della lettera fu commovente: un messaggio d’amore di un padre al figlio sopravvissuto. Più tardi nei fumetti fu Eobard Thawne a prenderla e a strapparla in mille pezzi.

E poi c’è Cattelan a Teatro: Chiara Ferragni e Roberto Mancini

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Torna stasera, alle 21.15 su Sky Uno, con un nuovo appuntamento E poi c’è Cattelan a Teatro, lo show di Alessandro Cattelan per la prima volta in prima serata e dal  Franco Parenti di Milano, in onda su Sky Uno e disponibile su Sky On Demand. La puntata di debutto di martedì scorso, ospiti la modella e attrice Emily Ratajkowski e Tommaso Paradiso, è stata vista negli scorsi 7 giorni da 766 mila spettatori medi.

Coi suoi 15 milioni di follower, il primo ospite di stasera sera è l’italiana più famosa su Instagram, l’imprenditrice digitale Chiara Ferragni. Alla scrivania dello show anche l’allenatore della Nazionale italiana di calcio Roberto Mancini. A introdurre la puntata di oggi, aperta da un monologo incentrato sullo humour nero, una clip conElisabetta Canalis in cui, ospite in teatro di EPCC, la showgirl verrà accidentalmente “uccisa” da Alessandro Cattelan.

E poi c’è Cattelan a Teatro

Negli ultimi cinque anni lo show di Cattelan si è imposto come appuntamento di culto della seconda serata di Sky Uno. Oltre all’esordio in prime time e al nuovo palcoscenico, EPCC A TEATRO mantiene intatte l’ironia e in parte anche la struttura del late night show, raddoppiando però la durata di ogni puntata. Inoltre, a marcare la continuità con l’esperienza della seconda serata degli ultimi anni, anche la punteggiatura musicale degli Street Clerks, house band del programma già spalla del padrone di casa nelle ultime edizioni di E poi c’è Cattelan.

E POI C’È CATTELAN A TEATRO, ogni martedì alle 21.15 su Sky Uno e disponibile su Sky On Demand

Spider-Man: Far From Home, ci sarà un altro villain oltre a Mysterio? – foto

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Dopo aver documentato l’arrivo sul set di Mysterio (il villain che con molte probabilità sarà interpretato da Jake Gyllenhaal, mentre le foto ritraevano la sua controfigura), un’altra immagine trapelata in rete e scattata da un fan sembrerebbe confermare la presenza di un altro personaggio opposto a Peter Parker in Spider-Man: Far From Home, le cui riprese si stanno svolgendo tra Italia e Repubblica Ceca.

Come potete vedere qui sotto, l’appuntamento “romantico” tra Ned Leeds e Betty Brant (coppia che dovrebbe riprendere quella dei fumetti originali) viene accidentalmente interrotto da una strana figura mascherata. Che si tratti di una proiezione di Mysterio, oppure di Camaleonte, il primo cattivo contro cui si batté l’Uomo Ragno nel 1963?

Alter-ego di Dimitri Smerdyakov, Camaleonte può assumere le sembianze di chiunque attraverso svariati mezzi, come semplici maschere di lattice o modifiche genetiche della sua fisiologia. Inoltre, grazie ad un dispositivo, è in grado di imitare la voce di qualsiasi persona.

Ovviamente si tratta solo di una speculazione, ma se così fosse, vi piacerebbe vedere questo villain in azione nel film? Che ne pensate?

Spider-Man: Far From Home, tutto quello che sappiamo sul film

Spider-Man: Far From Home sarà diretto ancora una volta da Jon Watts ed uscirà nelle sale il 5 luglio 2019. Confermati nel cast del film il protagonista Tom Holland nei panni di Peter Parker, Marisa Tomei in quelli di zia May e Zendaya in quelli di Michelle. Secondo IMDb, nel cast sono presenti anche Jake Gyllenhaal, Michael Keaton, Samuel L. Jackson Cobie Smulders.

Per quanto riguarda le novità del sequel, la tuta di metallo di Peterdovrebbe essere una versione rimodellata di quella di Iron Spider. vista in Avengers: Infinity War. Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera, con degli occhiali al posto delle orbite bianche, come da tradizione, questo perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno di una nuova maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta su Titano, durante il confronto con Thanos e prima della sua disintegrazione.

L’ultima volta che abbiamo visto un costume nero per Spidy le cose non sono andate benissimo. Il film di Raimi infatti non è stato trai migliori della serie, anche se il tempo (o forse la mediocrità degli adattamento di Marc Webb?) ha fatto un buon lavoro sulla percezione del film stesso. Ad ogni modo, sebbene i report suggeriscono che questa tuta scura o di metallo non sia legata al simbionte, come nel caso di Raimi, l’imminente arrivo di Venom al cinema sembra mettere la pulce nell’orecchio ai fan. Che SONY e Marvel Studios stiano preparando un’altra sorpresa?

Fonte: CBM

Dark Phoenix: delusioni, scoperte e segreti dal film

Dark Phoenix: delusioni, scoperte e segreti dal film

Con la diffusione del primo attesissimo trailer di X-Men: Dark Phoenix e tutte le speculazioni circolate in rete nell’ultimo anno, è tempo di fare i conti con tutto ciò che sappiamo a proposito del film diretto da Simon Kimberg e che vede protagonisti ancora Michael Fassbender, Jennifer Lawrence, Nicholas Hoult, James McAvoy nel cast dei mutanti. Come recita il titolo, la protagonista sarà Sophie Turner nei panni di Jean Grey/La Fenice.

Sappiamo che la saga della Fenice Nera è stata male accennata in X-Men: Conflitto Finale, tanto che gli eventi raccontati in X-Men: Giorni di un Futuro Passato hanno completamente cancellato, grazie al viaggio nel tempo, gli effetti di quel film sulla saga, contribuendo però a pasticciarne la continuity.

Correlati – Dark Phoenix: primo trailer ufficiale con Sophie Turner

Ecco allora un breve recap su Dark Phoenix tra le novità del trailer, i segreti sulla realizzazione e ciò che dobbiamo aspettarci:

I poteri della Fenice

La “Dark Phoenix Saga” di Chris Claremont e John Byrne è universalmente considerata uno dei più grandi racconti della storia degli X-Men, e non è la prima volta che viene adattata per il grande schermo. Già nel 2006 X-Men: Conflitto Finale la Jean Gray di Famke Janssen si era trasformata nella Dark Phoenix. All’epoca però si trattava soltanto di una parte oscura del suo subconscio piuttosto che di un’entità cosmica simile a un uccello onnipotente.

Quel cambiamento rispetto ai fumetti originali venne pesantemente criticato dai fan, e sembra che stavolta saranno accontentati da una maggiore aderenza alla fonte. I poteri di Jean avranno una sorta di connessione cosmica, con gli X-Men che viaggeranno nello spazio.

Flashback

La continuity non è mai stata un punto forte del franchise sugli X-Men: nel 2014 X-Men: Days of Future Past ha impostato una nuova cronologia riavviando le sorti dei personaggi, e altre discrepanze si sono notate anche nel sequel di Deadpool.

Tuttavia sappiamo che Dark Phoenix dovrebbe essere ambientato nove anni dopo X-Men: Apocalypse, quindi nel 1992; in questa linea temporale il Professor X, Mystica e Bestia stanno formando una nuova generazione di mutanti adulti come Ciclope, Jean Gray, Nightcrawler e Tempesta, ed è stato reso noto dal trailer che vedremo in Dark Phoenix numerosi flashback dell’infanzia di Jean e dell’incontro con Xavier (forse negli anni ’60 o all’inizio degli anni ’70).

Il personaggio di Jessica Chastain

Insieme a Magneto, quello di Jessica Chastain dovrebbe essere l’altro villain annunciato di Dark Phoenix, tuttavia la sua identità non è stata ancora rivelata. È possibile che appartenga alla specie aliena dei mutaforma e che spinga Jean ad abbracciare i suoi nuovi poteri.

Vi ricordiamo che quando fu annunciato il casting della Chastain, alcuni report identificarono il suo personaggio in Lilandra, che nei fumetti fu un alleato degli X-Men e occasionalmente un loro antagonista e guida dell’impero sciita intergalattico.

A quale fumetto si ispira?

Uncanny X-Men

Nei primi anni 2000, i fumetti della Marvel’s Ultimate Universe ha offerto ai lettori uno sguardo del tutto rinnovato sui suoi personaggi e sul mondo nel quale vivevano. E per quanto riguarda la Fenice, le storie di “Hellfire and Brimstone” di Mark Millar, Kaare Andrews e Adam Kubert si sono dedicati ad una versione aggiornata della saga della Dark Phoenix che – secondo alcuni – potrebbe essere stata l’ispirazione maggiore del film.

In quella storia la Fenice era un’entità adorata da un ordine religioso sciita sulla Terra, e credendo che si fosse reincarnata in Jean, questi seguaci volevano risvegliare la Forza della Fenice per salvare o distruggere il mondo.

Ritardi di produzione e reshoot

Quello di Dark Phoenix verso il grande schermo non è stato uno dei percorsi più facili della storia del cinema: tutto è iniziato nel 2016, con l’insuccesso di X-Men: Apocalypse, dunque con la rimozione dell’etichetta “X-Men” dal titolo del nuovo film e i continui slittamenti di data d’uscita. Da Marzo a Febbraio 2018, e finendo a Febbraio 2019, la Fox ha anche ripetutamente programmato riprese aggiuntive per sistemare ciò che non andava.

La fine degli X-Men alla Fox

deadpool 2

Da quanto sappiamo, dopo l’effettiva l’acquisizione dei diritti cinematografici della Fox da parte della Disney, Dark Phoenix e The New Mutants saranno probabilmente gli ultimi film sui Mutanti ad essere prodotti dalla Fox, mettendo la parola fine ad un franchise iniziato da X-Men di Bryan Singer del 2000.

Questo potrebbe significare la fine del viaggio anche per alcuni membri del cast storici come James McAvoy, Michael Fassbender e Jennifer Lawrence.

Ci sarà l’invasione degli Skrull?

La trama di Dark Phoenix non è ancora stata rivelata, tuttavia c’è spazio per alcune speculazioni, come quella che riguarda una possibile apparizione degli alieni Skrull. I mutaforma potrebbero infatti aver usato le loro abilità per infiltrarsi nel governo terreste e, sempre secondo questa teoria, il personaggio di Jessica Chastain vorrebbe usare la Fenice come parte del piano degli Skrull per conquistare il nostro pianeta.

Mutanti e Skrull hanno combattuto in Secret Invasion, fumetto crossover del 2008 in cui gli alieni sostituirono i supereroi e molte altre figure di spicco nel tentativo di conquistare il mondo.

Genosha

Mostrato come uno dei loghi chiave della trama nel primo trailer, l’isola di Genosha è un paradiso per mutanti governato da Magneto dove Jean si recherà portando con sé tutta la sua rabbia.

Nei fumetti originali Genosha è un’isola del Madagascar, descritta come un’intelligente allegoria dell’apartheid e palcoscenico di una lunga guerra; diventerà in seguito un rifugio sicuro per mutanti sotto il dominio di Magneto, ed è plausibile che il film si sia adattato a questa versione.

Per i fan degli X-Men, Genosha è uno dei luoghi più pericolosi dell’universo Marvel, apparso per la prima volta in Uncanny X-Men #235 di Chris Claremont e Rick Leonardi nella forma di paese corrotto in cui un governo anti-mutante usava i mutanti controllati con la mente come schiavi. Una volta rovesciato questo governo Magneto ne divenne il capo.

Gli Accoliti di Magneto

Onorando la sua storia in tutto il franchise sui Mutanti, anche in Dark Phoenix Magneto sarà seguito da un nuovo gruppo di seguaci, e dal trailer sembra che perfino Bestia ne farà parte insieme ad altri X-Men come Loto Rosso e Selene.

Sebbene non sia ancora chiaro come questa alleanza verrà tessuta o spiegata all’interno del film, potrebbe corrispondere all’originale dei fumetti degli Accoliti, una squadra messa in piedi da Magneto dopo che l’eroe lasciò la Confraternita dei Mutanti Malvagi.

Chi morirà?

Come rivelato dalle prime foto trapelate e poi confermato dal trailer ufficiale, in Dark Phoenix assisteremo almeno a un funerale, ma non sappiamo ancora chi sarà pianto dagli X-Men. Le clip ci hanno mostrato Professor X, Tempesta, Nightcrawler e Bestia intorno alla tomba, quindi diamo per scontato che sopravviveranno, mentre Cyclope era nella stessa scena in una delle immagini promozionali del film.

Secondo questi calcoli resterebbero fuori Jean Grey, Mystica, Magneto e Quicksilver, e se ci basiamo sui fumetti allora Jean – dopo la trasformazione in Dark Phoenix – potrebbe non avere un destino felice. Tuttavia vederla morire alla fine di un film che ne celebra i poteri sembra alquanto improbabile (e Sophie Turner è uno dei membri più giovani del cast).

Qualcuno ha fatto notare come Bestia venga mostrato addolorato e rabbioso, esattamente come Magneto, dunque è plausibile l’ipotesi che a morire sarà Mystica, personaggio molto caro ai due mutanti nel corso del franchise.

Charlie’s Angels: Sam Claflin sarà il quarto Bosley

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Dopo Patrick StewartDjimon Hounsou, Sam Claflin è entrato a far parte del cast di Charlie’s Angels nei panni di un quarto Bosley. Il personaggio, sempre stato uno nella serie originale e negli adattamenti cinematografici, si moltiplicherà a seguito dei cambiamenti che verranno apportati alla tradizione.

Elizabeth Banks avrà il ruolo di Bosley “principale” ovvero quello che seguirà le protagonista, i nuovi angeli Kristen Stewart, Naomi Scott e Ella Balinska. Ma sembra che gli altri tre Bosley saranno a capo di altre squadre di angeli, per un network di agenti diffuso in tutto il mondo. 

Claflin è diventato famoso nei panni di Finnick Odair nel franchise di Hunger Games e ha interpretato diversi ruoli che sono rimasti nel cuore delle giovanissime fan, come quello del paraplegico in Io prima di te, al fianco di Emilia Clarke. Il film è diretto e interpretato da Elizabeth Banks e le riprese sono già in corso.

Charlie’s Angels è originariamente una serie televisiva prodotta da Aaron Spelling e Leonard Goldberg, andata in onda dal 1976 al 1981 sul canale statunitense ABC. Ne sono stati trasmessi 118 episodi, preceduti da un film-pilota andato in onda sei mesi prima dell’inizio effettivo della serie (21 marzo 1976). I tre “angeli” della prima stagione sono Sabrina Duncan (interpretata da Kate Jackson), Jill Munroe (Farrah Fawcett) e Kelly Garrett (Jaclyn Smith).

West Side Story: scelto il protagonista per il remake di Spielberg

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Dopo il grande successo di Baby Driver, Ansel Eglort ha messo a segno un altro colpo importantissimo per la sua carriera: sarà lui a interpretare il protagonista del remake di West Side Story, diretto da Steven Spielberg. L’adattamento del regista proporrà una lettura alternativa del classico musical del 1957, già portato al cinema nel 1961 da Robert Wise, nel film che ha conquistato 10 premi Oscar, tra cui Miglior Film.

The Hollywood Reporter riferisce che Elgort sarà Tony, il co-fondatore e ex membro della gang dei Jets, basati sul West Side, vicino a Lincoln Square. Nel musical ambientato negli anni ’50, ispirato a Romeo e Giulietta, Tony si innamora di Maria, la sorella più giovane di Bernardo, il leader della gang portoricana nota come gli Sharks e rivali dei Jets del West Side. Nel 1961, Richard Beymer conquistò il Golden Globe per il ruolo di Tony, e Ansel è stato nominato nella stessa categoria lo scorso anno, per Baby Driver.

La performance nel film di Edgar Wright gli ha regalato grandi soddisfazioni, ma l’attore era già famoso tra i pubblico dei più giovani, che lo ha seguito nelle sue performance in Colpa delle Stelle e nella saga meno fortunata di Divergent.

I casting, annunciati qualche mese fa, stanno cominciando quindi a portare i loro frutti, mentre Spielberg è adesso pronto per scegliere la sua Maria che, stando alle prime indiscrezioni, dovrebbe essere un’attrice portoricana, in segno di fedeltà all’originale.

Fonte: THR 

Hellboy: la prima foto ufficiale di David Harbour

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Hellboy: la prima foto ufficiale di David Harbour

David Harbour è stato scelto come erede di Ron Perlman per interpretare il protagonista di Hellboy, film che sarà un reboot del personaggio cinematografico, dopo il lavoro svolto da Guillermo del Toro e Perlman stesso, per i due adattamenti degli anni 2000.

Adesso, in vista del prossimo New York Comic Con, dove verrà mostrato il primo trailer del film, ecco un poster in cui vediamo il look definitivo del personaggio interpretato dalla star di Stranger Things.

Come si vede chiaramente dalla foto, questa versione di Big Red non si taglia le corna. Il personaggio, nei fumetti come nel film, faceva a meno delle sue appendici per cercare di contenere il suo aspetto e la sua natura demoniaca. In questo caso invece vediamo non solo le corna, ma anche una certa baldanza nel mostrare quella parte del proprio corpo che nell’immaginario comune lo collega direttamente all’inferno.

Hellboy è stato scritto da Andrew CosbyChristopher Golden e Mike Mignola stesso. È diretto da Neil Marshall (The Descent, Game of Thrones). Nel cast del film David Harbour, Milla Jovovich, Daniel Dae Kim, Brian Gleeson, Sophie Okonedo, Alistair Petrie e Ian McShane.

Fonte: EW

Marvel Fase 4: quali saranno i film del 2020?

Marvel Fase 4: quali saranno i film del 2020?

La Marvel Fase 4 dell’Universo Condiviso Marvel inizierà ufficialmente nel 2020, ma quali saranno i film che verranno realizzati in questa quarta fase?

La prima saga targata MCU, consistente di tutti i film realizzati dal primo Iron Man (2008), si concluderà con Avengers 4 che uscirà il prossimo anno, e che culminerà con la resa dei conti con Thanos. Ciò vedrà anche i principali eroi più potenti della terra – Iron Man di Robert Downey Jr., Captain America di Chris Evans, Thor di Chris Hemsworth e Hulk di Mark Ruffalo – presumibilmente raggiungere il capolinea.

Il pubblico è stato già introdotto nell’Universo Marvel post-Avengers con la realizzazione di Spider-Man: Far From Home, che dovrebbe essere ambientato dopo la fine del film, tuttora senza titolo, di Anthony e Joe Russo.  Tutto ciò ha effettivamente un senso, dato che Far from home è attualmente in lavorazione, ma non ci sono delle certezze che riguardino la lista dei film MCU dopo il sequel di Spider-Man: Homecoming.

Sicuramente, tra i personaggi più chiacchierati che potrebbero far parte del futuro del MCU ci sono gli X-Men I Fantastici Quattro. Ma il fatto è che non ci sono attualmente dei piani concreti su come incorporare entrambi i team di supereroi (o i rispettivi membri), per il semplice fatto che potrebbero, un giorno, far parte dell’universo condiviso in corso. Perciò, è estremamente improbabile (quasi impossibile) che i diritti cinematografici per i soggetti della 20th Century Fox vengano trasferiti alla Disney per un film che coinvolga entrambe le squadre di supereroi per debuttare al cinema nel 2020.

Cosa sappiamo del 2020?

Al momento, non ci sono dettagli chiari e precisi riguardanti il futuro del Marvel Cinematic Universe, ma ci sono stati diversi movimenti dietro le scene di alcuni progetti così come molti commenti riguardo ai prossimo passi del franchise da parte dei dirigenti. È stato detto molte volte che Avergers 4 dei fratelli Russo sarà la conclusione della prima saga del MCU, la fine dell’arco narrativo cominciato con Iron Man di Jon Favreau nel 2008. E lo Spider-Man in uscita il prossimo anno fungerà come punto di partenza per il prossimo stadio del franchise, nonché come una continuazione degli eventi di Avengers 4, ma non farà esattamente parte dei della Marvel Fase 4 che il pubblico potrebbe aspettarsi.

Da una parte, Guardiani della Galassia Vol. 3 sarebbe dovuto essere (e possibilmente lo è ancora) il ponte che lega il passato e il futuro delle saghe del MCU, ponendo le basi per altri 10 anni di film Marvel. Realizzarlo come il primo film del 2020 potrebbe essere l’ideale per i Marvel Studios per dare il via alla Fase 4, ma questa responsabilità cadrà sulle spalle di un altro film, un po’ come avvenne per Thor di Kenneth Branagh del 2011, che fu il principale responsabile per la creazione successiva di The Avengers di Joss Whedon. Date le circostanze, il vero inizio della Fase 4 sarà nel 2020, ma non sarà il terzo capitolo di Guardiani della Galassia.

Guardiani della Galassia Vol. 3 non uscirà nel 2020

Guardiani della Galassia Vol. 3 film

Bisogna dire che Guardiani della Galassia Vol. 3 che avrebbe dovuto essere di James Gunn con uscita prevista per il 2020, sarebbe dovuto entrare il produzione all’inizio del 2019, come era stato accordato anche con i membri del cast. Da quando il film non è più considerato (per ora), con i Walt Disney Studios che stanno cercando un nuovo regista per il progetto, dopo averlo accantonato indefinitamente e successivamente al licenziamento del regista James Gunn, i Marvel Studios hanno bisogno di ripensare all’intera cronologia.

I Guardiani della Galassia Vol. 3 non entrerà in produzione in tempo per l’inizio del prossimo anno, anche se è stato confermato che verrà usata la sceneggiatura di Gunn, poiché dovrebbero prima entrare nella fase di pre-produzione. Così, l’intero Marvel Cinematic Universe fose necessita di essere rielaborata (o di riconsiderare I Guardiani della Galassia Vol. 3), dal momento che quel film avrebbe messo in piedi il futuro del MCU, portando la prossima saga dalla terra al cosmo. Resta da vedere cosa accadrà. Ma, per ora, ci sono altri film che hanno un’alta possibilità di uscita nel 2020.

Doctor Strange 2 – 1 maggio 2020

Uno dei personaggi più acclamati di Avengers: Infinity War è stato Doctor Strange di Benedict Cumberbatch, la cui storia e caratterizzazione è stata elevata sin dal debutto nel MCU con il film Doctor Strange nel 2016. Al momento, se c’è un personaggio così vicino da poter ottenere un sequel (accanto ad Hulk) è proprio Doctor Strange. Il personaggio si integra con il futuro dell’MCU e questo è stato evidente in Avengers: Infinity War.

Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha recentemente rivelato che a un certo punto si farà Doctor Strange 2, ma non ha detto quando. Considerata la storia che verrà presumibilmente spiegata in Avengers 4, e il fatto che c’è un intero universo che la Marvel vorrebbe esplorare, e usare Doctor Strange 2 come ponte tra il vecchio e il nuovo Marvel Cinematic Universe (condizione simile ai Guardiani 3) sarebbe ideale. Realizzarlo nel 2020 significherebbe portare il sequel avanti di quattro anni (in tempo reale) dopo il film precedente, un po’ come è avvenuto con Thor: Ragnarok che è stato realizzato nel 2017, quattro anni dopo Thor: The Dark World.

Lo sceneggiatore del primo film ha già delle idee su dove portare Doctor Strange 2, e dal momento che il sequel è programmato per iniziare le riprese in primavera, è possibile che possa sostituire i Guardiani 3 come primo film del 2020 da realizzarsi a maggio. In più, Derrickson ha postato e discusso del personaggio sui social media più recentemente di quando non avesse fatto prima, quindi questo tipo di comportamento può essere indicativo di un qualche annuncio imminente: la quiete prima della tempesta.

Gli Eterni – 7 agosto 2020

marvel studios gli eterni

Spider-Man: Far From Home e Doctor Strange 2 sono sicuramente dei sequel che renderebbero la vita facile ai Marvel Studios, facendo, ancora una volta, da ponte tra la prima e la seconda saga del Marvel Cinematic Universe; ma il primo film che potrebbe venire fuori dalla nuova fase del franchise mentre costruisce (e si immerge) nei misteri di Thanos, è Gli Eterni. Quello che era iniziato come mera possibilità è diventato poi un rumor, e potrebbe diventare una realtà con l’assunzione di Chloé Zhao come regista. Zhao è la terza regista donna ad essere assunta per un film Marvel (e seconda come regista singolo).

È stato riportato che la misteriosa Fase 4 dell’MCU stava guardando ad un inizio di produzione per giugno 2019. Considerando i molteplici sceneggiatori che hanno lavorato sulla sceneggiatura de Gli Eterni per diverso tempo e che il progetto ha trovato un regista, il film potrebbe davvero iniziare la produzione per l’estate 2019 e così essere realizzato per agosto 2020. Questa è l’opzione migliore dato che non ci sono altri film Marvel che hanno sceneggiatori e registi già pronti. In più, questo sarebbe il migliore film non-Guardiani che lancerebbe nel futuro cosmico l’MCU.

Vedova Nera – 6 novembre 2020

vedova nera

Di un film solista su Vedova Nera se ne era parlato da un po’, sin da quanto Scarlett Johansson  ha fatto il suo debutto come agente dello S.H.I.E.L.D. nel film di Jon Favreau Iron Man 2, nel 2010. In ogni caso, è stata relegata a stare nei film corali anche per film su altri personaggi durante gli anni. Ora che i suoi compagni sono pronti per uscire dall’universo condiviso, l’attrice sta ingranando per essere finalmente la star del suo film. Dal momento che recentemente c’è stata un’enorme spinta per i film di supereroi a guida femminile, in particolare per film come Wonder Woman della DC, avrebbe senso far seguire a Captain Marvel un film su Vedova Nera.

Dato che Cate Shortland è già stata considerata per dirigere un film, e che la Marvel è stata irremovibile nel portare avanti questo progetto, sembra probabile che possa diventare uno dei film Marvel con uscita per il 2020. E rilasciando Vedova Nera per novembre, apre la possibilità a chi non è fan del fumetto (e del film) di dare un’occhiata a questo film basandosi sul fatto che si concentrerà maggiormente sulle spie e meno sugli dei. Quel periodo dell’anno produce meno film a tendina e più produzioni drammatiche, che è un genere a cui Vedova Nera può facilmente attingere.

Fonte: screenrant

Titans: trailer ufficiale da Netflix

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Titans: trailer ufficiale da Netflix

Netflix ha diffuso il trailer ufficiale di Titans, la nuova serie in arrivo basata su una property dell DC Universe che in America debutterà sulla piattaforma DC, mentre nel resto del mondo invece su Netflix.

Titans 

Titans è la serie tv prodotta dalla DC Entertainmet e  creata da Akiva Goldsman, Geoff Johns, e Greg Berlanti.  La serie vede protagonista Brenton Thwaites come Dick Grayson / Robin, leader dei Titans.Titans vede come produttori esecutivi Akiva Goldsman, Geoff Johns, Greg Berlanti e Sarah Schechter. 

In Titans protagonisti sonon Brenton Thwaites nei panni di Richard “Dick” Grayson / Robin, Anna Diop come Koriand’r / Starfire, Teagan Croft nei panni di Rachel Roth / Raven e Ryan Potter nei panni di Garfield “Gar” Logan / Beast Boy.  Nei ruoli ricorrenti ci sono Alan Ritchson nei panni di Hank Hall / Hawk, Minka Kelly as Dawn Granger / Dove, Lindsey Gort nei panni di Amy Rohrbach e Bruno Bichir as Niles Caulder / Chief.

Nella serie tv Dick Grayson emerge dall’ombra per diventare il leader di una band senza paura di nuovi eroi, tra cui Starfire, Raven e molti altri. I fan possono aspettarsi che Titans sia una serie d’avventura a tinte drammatiche che esploreranno e celebreranno uno dei più famosi gruppi di fumetti di sempre. La prima stagione Titans debutterà nel 2018 sul nuovo servizio digitale per la DC Universe, gestito da Warner Bros. Digital Networks.

Box Office ITA: Gli Incredibili 2 sempre primo

Box Office ITA: Gli Incredibili 2 sempre primo

Gli Incredibili 2 regge in testa al box office italiano, seguito da The Nun e BlacKkKlansman.

box officeL’ultimo fine settimana di settembre non è particolarmente esaltante per il box office italiano nonostante le nuove uscite del weekend.

Così Gli Incredibili 2 regge saldamente in testa al botteghino incassando 2,4 milioni di euro alla sua seconda settimana di programmazione, giungendo a quota 8,2 milioni.

The Nun conferma la seconda posizione dell’esordio con 1 milione incassato in questo weekend con cui arriva a ben 4,2 milioni globali.

BlacKkKlansman apre sul terzo gradino del podio incassando 403.000 euro in circa 300 sale a disposizione, registrando una discreta media per sala pari a 1300 euro.

Seguono le new entry italiane Ricchi di fantasia (329.000 euro) e Michelangelo – Infinito (312.000 euro), mentre Sei ancora qui debutta con 229.000 euro in 231 copie.

L’uomo che uccise Don Chisciotte non va oltre 195.000 euro incassati in 174 sale disponibili.

Flop per Tutti in piedi, che esordisce con appena 187.000 euro in 231 sale.

Fanalino di coda della top10 per The Equalizer 2 (146.000 euro) e Hotel Transylvania 3 – Una vacanza mostruosa (286.000 euro), giunti rispettivamente a 1,3 milioni totali e 12 milioni complessivi.

Sedicicorto International Film Festival, il programma della XV edizione

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Si svolgerà dal 5 al 14 ottobre 2018 a Forlì la XV edizione di Sedicicorto International Film Festival, ormai una delle più importanti realtà italiane ed europee dedicate al mondo del cortometraggio cinematografico. Cinema breve, ma non per questo meno importante. Il formato corto è da sempre una palestra importantissima per gli aspiranti cineasti, artisti come Martin Scorsese e David Lynch devono moltissimo ai loro primi short film. Oggi, nell’epoca del digitale e degli smartphone, i cortometraggi sono più che mai un biglietto da visita per chi vuole fare del cinema la sua vita.

È sempre stata questa la filosofia di Sedicicorto, festival che ha saputo crescere nel corso dei suoi quindi anni di vita, confrontandosi con le analoghe manifestazioni di settore in Europa e nel mondo, creando un circolo virtuoso che ha dato i suoi frutti, sotto forma di 4262 film iscritti quest’anno. Ne sono stati selezionati 243, provenienti da ben 46 diversi paesi. 181 di queste opere concorreranno a un premio nelle otto sezioni competitive di quest’anno. Un programma ricchissimo, che si snoderà nei dieci giorni di festival, nelle diverse location del festival forlivese, dall’Auditorium CariRomagna alla sala San Luigi e la Biblioteca Aurelio Saffi.

Otto sezioni, così divise e battezzate.

  • Movie, opere internazionali di finzione e documentarie
  • CortItalia, dedicata alle produzioni italiane
  • Animalab, concorso internazionale corti animati
  • Animare, altro concorso per corti animati, ma con target kids.
  • NO+D2, ovvero non più di 2 minuti, selezione dedicata agli studenti delle superiori
  • Cortoinloco, dedicato ai filmmaker della regione Emilia Romagna
  • Experia, sezione dedicata al cinema sperimentale
  • IranFest, un festival nel festival su una cinematografia breve tra le più vive del panorama internazionale

A questo già ricchissimo programma si vanno poi ad aggiungere le sezioni fuori concorso Light, Bebisciort, Musica e canto, e poi i focus dedicati all’animazione austriaca e a quella estone.

Parlare di cortometraggi significa anche analizzare un mercato complicato dal punto di vista distributivo, ma anche, e soprattutto, straordinariamente vitale per quanto concerne la produzione. Sedicicorto International Film Festival tiene particolarmente a questo aspetto, per questo per il terzo anno organizza durante il festival Cineworker, incontri con professionisti dei diversi comparti dell’audiovisivo che si confronteranno per parlare, costruttivamente, di un movimento che necessita, ma soprattutto merita delle nuove finestre. Cercheranno insieme soluzioni e nuove possibilità i responsabili delle maggiori case di distribuzione di cortometraggi, direttori di festival, giornalisti e filmmaker. Gli appuntamenti di Cineworker si svolgeranno tra il 12 e il 14 ottobre, culminando nell’attesissima sfida calcistica tra la compagine di Sedicicorto e quella composta dai professionisti del cortometraggio.

Altro appuntamento molto importante è fissato per Il 6 ottobre, quando Sedicicorto International Film Festival ospiterà il Meeting Festival Emilia Romagna. Dopo la spinta giunta nel corso della passata edizione dell’Ennesimo Film Festival, i principali festival cinematografici dell’Emilia-Romagna si incontrano per concretizzare il progetto di unificare sotto una stessa sigla le più importanti realtà festivaliere sul panorama regionale.

Sedicicorto International Film Festival è parte integrante di EnErgie Diffuse, l’iniziativa promossa dalla regione Emilia Romagna per celebrare l’Anno Europeo del Patrimonio Culturale e che avrà culmine proprio tra il 7 e il 14 ottobre con la Settimana di Promozione della Cultura in Emilia Romagna.

Sedicicorto International Film Festival, dal 5 al 14 ottobre 2018 Forlì diventa la capitale del cortometraggio.

Avengers: Infinity War, un fan costruisce Stormbreaker

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Avengers: Infinity War, un fan costruisce Stormbreaker

Avengers: Infinity War ha visto i Vendicatori separati, ognuno su un cammino preciso, volto alla sconfitta di Thanos. Tra la squadra di Cap nel Wakanda e il gruppo guidato da Iron Man su Titano, Thor è colui che, in compagnia di Rocket e Groot, parte per un viaggio che corrisponde a tutti i canoni del racconto eroico, con il protagonista che deve trovare un’arma per vendicare i suoi affetti e sconfiggere il male. 

Il risultato di questa impresa, come sappiamo, non ha esito positivo, visto che Thanos non viene sconfitto, ma Thor riesce comunque a forgiarsi una nuova arma, Stormbraker, una possente ascia forgiata da Eitri che è in grado di aprire il Bifrost e di incanalare il potere del fulmine.

Di seguito, ecco un fan degli Avengers particolarmente zelante, che ha costruito un’ascia perfettamente funzionante, una replica di Stormbreaker.

Rivedremo la portentosa ascia di Thor impugnata dal Figlio di Odino in Avengers 4

Avengers 4 arriverà al cinema ad Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del Marvel Cinematic Universe.

Nel cast del film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Fonte: the Hacksmith

Festa di Roma 2018: 7 sconosciuti a El Royale di Drew Goddard aprirà la 13° edizione

Bad Times at the El Royale (7 sconosciuti a El Royale) scritto e diretto da Drew Goddard sarà il film di apertura della tredicesima edizione della Festa del Cinema di Roma (18 – 28 ottobre 2018). Lo annuncia il Direttore Artistico Antonio Monda in accordo con Laura Delli Colli, alla guida della Fondazione Cinema per Roma, e Francesca Via, Direttore Generale. 

L’opera seconda di Drew Goddard – autore della sceneggiatura di Cloverfield e The Martian, che gli è valsa una candidatura all’Oscar®, creatore della serie Netflix Daredevil e regista di Quella casa nel bosco – rientra nella grande tradizione del noir: all’interno di un misterioso e fatiscente hotel al confine tra California e Nevada, l’El Royale sul lago Tahoe, si incontrano sette estranei, ognuno con un passato da nascondere e un segreto da proteggere. La notte del loro incontro sarà un momento decisivo: tutti avranno un’ultima, fatidica possibilità di redenzione. Nel cast del film, il premio Oscar® Jeff Bridges, Cynthia Erivo, Dakota Johnson, Jon Hamm, Cailee Spaeny, Lewis Pullman, Nick Offerman e Chris Hemsworth. Il film uscirà nelle sale italiane il 25 ottobre distribuito da 20th Century Fox.

7 sconosciuti a El Royale: ecco il trailer del film con Chris Hemsworth

Bad Times at the El Royale è un film raffinato, intelligente, ironico, sorprendente ed elegante – ha detto Antonio Monda – All’interno della grande tradizione del noir, Drew Goddard dirige magnificamente uno splendido cast, divertendosi a svelare i segreti dei protagonisti, e regalandoci soprattutto il piacere del vero cinema”.

Rocketman: il teaser trailer italiano del biopic su Elton John

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Rocketman: il teaser trailer italiano del biopic su Elton John

È stato diffuso il teaser trailer di Rocketman, il biopic su Elton John in cui Taron Egerton interpreta la popstar inglese negli anni più fervidi e rivoluzionari della sua carriera musicale. A dirigere il film c’è Dexter Fletcher, mentre nel cast compaiono anche Jamie Bell, Richard Madden, Gemma Jones e Bryce Dallas Howard.

Rocketman arriverà nelle sale nel 2019 ed è prodotto da Matthew Vaughn, David Furnish, Adam Bohling, David Reid. Elton John compare anche trai produttori esecutivi del film, al fianco di Steve Hamilton Shaw, Michael Gracey, Claudia Schiffer.

Di seguito il teaser trailer del film in italiano, che segue la pubblicazione della prima foto ufficiale di Egerton nei panni del Rocketman del titolo.

Il film ripercorrerà le fasi cruciali della vita pubblica e privata di Elton John, dagli inizi come grande talento al pianoforte alla consacrazione come artista internazionale, passando per gli eccessi e il periodo in cui collaborò con il compositore Bernie Taupin pubblicando i suoi più grandi successi.

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