Ecco il trailer di Air prossimo
lavoro da regista di Ben Affleck, che racconterà la storia della
collaborazione di Michael Jordan con la Nike e la
nascita delle Air Jordan. Il film arriverà nel mondo il 5 aprile,
per poi sbarcare su Prime Video. Il film è il primo progetto di
Artists Equity di Affleck e Matt Damon, in collaborazione con Amazon
Studios, Skydance Sports e Mandalay Pictures.
Il cast stellare di Air include
Damon nel ruolo del dirigente Nike Sonny Vaccaro,
Affleck nel ruolo del co-fondatore Nike Phil
Knight, Jason Bateman nel ruolo di
Rob Strasser, Chris Messina nel
ruolo di David Falk, Matthew
Maher nel ruolo di Peter Moore,Marlon Wayans nel ruolo di George
Raveling, Chris Tucker nel ruolo di
Howard White, Viola Davis nei panni di Deloris
Jordan, Gustaf Skarsgård nei panni di
Horst Dassler e Julius Tennon nei
panni di James Jordan.
Alex Convery ha
scritto Air, che è
prodotto da David Ellison, Jesse
Sisgold, Jon Weinbach, Affleck,
Damon,Madison Ainley, Jeff
Robinov, Peter Guber e Jason
Michael Berman. I produttori esecutivi includono
Dana Goldberg, Don Granger, Kevin
Halloran, Michael Joe, Drew Vinton, John Graham, Peter E.
Strauss e Jordan Moldo.
“Matt ed io siamo molto
entusiasti che il pubblico veda ‘Air’ e siamo orgogliosi che sia il
primo prodotto di Artists Equity”, ha dichiarato
Ben Affleck in un comunicato. “Il film è
stata un’esperienza straordinaria in cui abbiamo avuto l’onore di
lavorare con alcuni dei migliori cast e troupe del settore, i quali
hanno portato passione, tenacia e creatività in uno sforzo
collettivo per ricreare una storia straordinaria e ambiziosa.
Apprezzo la fiducia di Jen Salke nella nostra capacità di
realizzare un film di cui siamo orgogliosi, così come l’incredibile
supporto continuo suo e di Sue Kroll per il film. Amazon Studios,
Skydance e Mandalay sono stati tutti fondamentali per ottenere
questo risultato e il film non avrebbe potuto essere realizzato
senza di loro. Apprezziamo i passi compiuti da ciascuna delle loro
parti per realizzarlo e vogliamo ringraziarli. Questa è stata la
migliore esperienza creativa e personale della nostra vita e non
vediamo l’ora di vederne molte altre simili”.
Il mediometraggio (33’)Come
fossi una bambola,
diretto daSara
Ceracchie scritto da
Ceracchi con il contributo del giornalista e fumettistaAndrea
Guglielmino, arriva sulla
piattaformaCHILI, in streaming
gratuito, dal14
febbraio. Il film sarà
inoltre presentato, il 20 febbraio,
al Nuovo Cinema Aquila di Roma, alle
ore 18.45, alla presenza della regista e del cast, in una serata
organizzata da Francesca Piggianelli, presidente di RomartEventi. L’evento sarà moderato dal
giornalista e autore radiofonico Roberto
Sciarrone.
La regista è inoltre una delle interpreti
principali, assieme aRiccardo Frezza.Con il
linguaggio della commedia e una spiccata nota dolce-amara, il film
racconta una storia di solitudine e d’amore:
Susanna, un’operatrice ecologica decisamente poco
attraente, riceve in regalo dall’amica Pamela un integratore
alimentare, leBonason,
capsule che migliorano significativamente l’autostima di chi le assume, e che dovrebbero
quindi portarla a prendersi una maggior cura di
sée a modificare in positivo la sua
visione del mondo. Dopo l’ennesima cocente delusione d’amore da
parte del collega Samuel, di cui è perdutamente innamorata,
Susanna, inizialmente reticente, si convince a provare il farmaco,
ma in quantità eccessiva, tanto da trovarsi trasformata già a poche
ore dalla prima assunzione…
“Per me – dichiara la regista –
significa riprendere in mano la passione per la commedia dopo
aver affrontato temi drammatici con il mio ultimo lavoro, L’ultimo
invito. Quando io e
Andrea Guglielmino abbiamo messo insieme gli elementi di questo
racconto non puntavamo certo a propinare morali di nessun tipo (non
c’è nulla di più lontano da noi!), volevamo solo raccontare una
storia divertente, ma a conti fatti siamo contenti che il film,
sulle orme della più classica commedia all’italiana, riesca a far
luce su disagi umani che sono all’ordine del
giorno”.
Nel cast, oltre a Riccardo Frezza, Sara Ceracchi e
lo stesso Andrea Guglielmino in un piccolo cameo, ci sonoSamuel Di ClementeeDavid Lecca. Le musiche originali sono diAndrea PaceeMichele
di Filippo.
Tra i partner di produzione, la ditta di
stoccaggio e riciclo rifiutiVolsca (Velletri, Roma), l’azienda
leader nella produzione di corde per strumenti musicaliOptima
Strings, il negozio di
abbigliamentoMauro’s Story(Lariano, Roma) e la casa editrice di
fumettiBugs
Comics, con la quale
collaborano sia Andrea Guglielmino che Riccardo Frezza.
Partner della presentazione sono invece RomartEventi, Radio
Kaos Italy, la trasmissione Avanti
Tutta e il festivalLa Città
Sommersa.
Apple
TV+ ha rilasciato oggi il trailer della seconda
stagione di Pretzel e i suoi cuccioli, che tornerà
in anteprima mondiale il 24 febbraio. La serie è doppiata da Mark
Duplass (“The Morning Show”), vincitore di un Emmy, Nasim Pedrad
(“Chad”, “Aladdin”) e dalle new entry Milo Stein, Alex Jayne Go,
Max Mitchell, Amari McCoy e Gracen Newton. Pretzel è il bassotto
più lungo del mondo, papà giocoso e solidale di cinque vivaci
cuccioli. Insieme a sua moglie Greta, incoraggia i loro cuccioli ad
alzare le zampe per risolvere i problemi e “far abbaiare” gli amici
e i vicini della loro città natale, Muttgomery.
Il dottor Tony Wagner, ricercatore senior presso il Learning
Policy Institute e autore del libro “Creating Innovators: The
Making of Young People Who Will Change the World”, è l’esperto di
gioco, passione e obiettivi nell’ambito dell’iniziativa Changemaker
di Apple
TV+. La serie Apple Original Pretzel e i suoi
cuccioli proviene da HarperCollins Productions (“Carmen
Sandiego”, “The Oregon Trail”), parte di HarperCollins
Publishers. “Pretzel e i suoi cuccioli” è prodotta dallo
showrunner Steve Altiere (“Dinotrux”, “Dragons: Rescue Riders”),
Caroline Fraser, Head of HarperCollins Productions, Ricardo Curtis
e Wes Lui di House of Cool. Jennifer Contrucci di
HarperCollins Productions è co-produttrice esecutiva.
https://youtu.be/nlfCh4oxcwA
Il lungo elenco di film e serie originali per bambini e famiglie
su Apple
TV+ include anche il film acclamato dalla critica
“Supersorda”; “La nostra piccola fattoria”; “Anatra e Oca”; “Pigna
e Pony”; “Fraggle Rock: ritorno alla grotta”; “Professione spia” di
The Jim Henson Company; la serie vincitrice del premio Peabody
“Acquasilente”; “Helpster” di Sesame Workshop; “Wolfboy e la
fabbrica del tutto” di Joseph Gordon-Levitt, HITRECORD e Bento Box
Entertainment; “I tuoi amici Sago Mini”; “Ciao, Jack! Che
spettacolo la gentilezza” di Jack McBrayer e Angela C. Santomero;
“Snoopy nello spazio”; “Le avventure di Snoopy”; “Mettiamoci in
moto, Otis!”. Tra le offerte live-action ci sono “Ambra Chiaro” di
Bonnie Hunt, “Un passo alla volta”, “Le ragazze del surf”, “La vita
secondo Ella”.
In questa rosa sono inclusi anche
gli speciali dei Peanuts e di WildBrain, tra cui “Le piccole cose
contano, Charlie Brown”, “Snoopy presenta: la scuola di Lucy”, “A
mamma (e papà) con amore”, “Snoopy presenta: Anno nuovo vita
nuova, Lucy” e “Noi siamo qui: dritte per vivere sul pianeta
Terra”, l’evento televisivo vincitore del Daytime Emmy Award basato
sul libro best-seller del New York Times e TIME Best Book of the
Year di Oliver Jeffers.
Nell’offerta di film per bambini e
famiglie sono compresi il film d’animazione “Luck” di Apple
Original Films e Skydance Animation e il film d’animazione
“Wolfwalkers – Il popolo dei lupi”, nominato agli Oscar e il
cortometraggio d’animazione candidato all’Oscar® “Il bambino, la
talpa, la volpe e il cavallo”.
Variety ha rivelato che è in
lavorazione una serie live-action di Spider-Man
Noir presso Amazon. La serie senza titolo seguirà un
vecchio supereroe brizzolato nella New York City degli anni ’30. Un
individuo a conoscenza del progetto afferma che la serie sarà
ambientata nel suo universo e il personaggio principale non sarà
Peter Parker.
Questo è il secondo progetto noto
basato sui personaggi Marvel controllati da Sony in
lavorazione presso Amazon Prime Video e MGM+. In precedenza era
stato annunciato che Amazon stava andando avanti con la serie
Silk: Spider Society della showrunner
Angela Kang, mentre erano in potenziale
lavorazione molte altre serie. Al momento non è noto quali altri
personaggi Marvel saranno presenti negli altri
spettacoli di Amazon, sebbene Sony attualmente controlli oltre 900
di questi personaggi associati al franchise di Spider-Man.
Oren Uziel servirà
come sceneggiatore e produttore esecutivo dello show di
Spider-Man Noir. Uziel ha sviluppato la serie
insieme ai produttori di Spider-Man: Un Nuovo UniversoPhil
Lord e Christopher Miller e all’ex capo
della Sony Amy Pascal, tutti produttori esecutivi. Dal momento che
nel film d’animazione vincitore dell’Oscar c’era proprio Spider-Man
Noir, con la voce di Nicolas Cage, sembra quantomeno giusto che nel
progetto siano coinvolti i primi che hanno portato il personaggio
al cinema.
La Universal Pictures Italia ha diffuso il
trailer di Doggy
Style, l’insolita commedia diretta da Josh Greenbaum
(Barb e Star vanno a Vista Del Mar) e scritto da Dan Perrault
(Players, American Vandal). Con la partecipazione di un cast comico
di alto livello – tra cui il vincitore del Grammy Josh
Gad (La Bella e la Bestia), Harvey
Guillén (Il Gatto con gli Stivali: L’ultimo desiderio), il
nominato agli Emmy Rob Riggle (Una notte da
leoni), Brett Gelman (Stranger Things), Jamie
Demetriou (The Afterparty), e la nominata agli Emmy
Sofia Vergara (Modern Family).
Doggy Style è prodotto dal
fondatore e amministratore delegato di Picturestart Erik Feig (La
ragazza più fortunata del mondo, Cha Cha Real Smooth), da Louis
Leterrier (regista di Fast X, Scontro tra Titani), da Dan Perrault
(Players, American Vandal) e da Phil Lord e Chris Miller
(Spider-Man: Un nuovo universo, The Lego Movie 2: Una nuova
avventura) e Lord Miller presidente di Film Aditya Sood
(Sopravvissuto, Cocainorso). Produttori esecutivi: Jessica Switch,
Nikki Baida e Julia Hammer.
La trama
Si dice che il cane
sia il migliore amico dell’uomo, ma se l’uomo in questione fosse un
vero bastardo? In questo caso, potrebbe essere il momento di una
dolce vendetta, da cani. Quando Reggie (Will
Ferrell), un Border Terrier innocente ed inesorabilmente
ottimista, viene abbandonato dal suo spregevole padrone per le
pericolose strade cittadine, Doug (Will Forte;
The Last Man on Earth, Nebraska), Reggie è sicuro che il
suo amato padrone non lo abbandonerebbe mai di proposito.
Ma quando Reggie si
imbatte in Bug (il premio Oscar® Jamie Foxx), un Boston Terrier
logorroico e poco elegante, un randagio che ama la sua libertà e
non crede nella bontà dei padroni, finalmente si rende conto di che
spregevole uomo senza cuore sia Doug e di che amore tossico avesse
per lui. Determinato ad avere la sua vendetta, Reggie insieme
a Bug e ai suoi amici – Maggie (Isla
Fisher;
Now You See Me,
2 Single a nozze), un intelligentissimo Pastore
Australiano rimpiazzato dal suo padrone con un nuovo cucciolo, e
Hunter (Randall Park; Finché forse non vi separi, Aquaman), un ansioso Alano stressato dal suo lavoro
come animale da supporto emotivo – escogitano un piano e iniziano
un’avventura epica per aiutare Reggie a ritrovare la via di
casa… e a farla pagare a Doug mordendogli quell’estremità di
sé stesso che più ama (Indizio: non è il suo piede).
Doggy
Style non è il solito film sui cani a cui siamo abituati.
È diretto da Josh Greenbaum (Barb e Star vanno a Vista Del Mar) e
scritto da Dan Perrault (Players, American Vandal), è una commedia
divertente vietata ai minori sulle complicazioni dell’amore,
l’importanza delle grandi amicizie e gli inaspettati vantaggi di
flirtare con un divano.
Come molti film di M. Night
Shyamalan, Bussano alla porta è un thriller pieno di
colpi di scena avvincenti, che lascia agli spettatori molto su cui
ragionare una volta finito. La pellicola ci presenta una parabola
straziante che esamina i temi della moralità e della fede, oltre ai
lati più oscuri dell’umanità: ecco le 8 domande rimaste senza
risposta in Bussano alla porta, che cercheremo di
analizzare in questo articolo.
Perché alcune fasi apocalittiche
sono avvenute in anticipo?
Avvocato e scettico,
Andrew non crede a tutto ciò che gli dicono i
Quattro Cavalieri, soprattutto quando si accorge che alcuni eventi
apocalittici si sono verificati prima ancora che i quattro
sconosciuti arrivassero alla baita. Leonard usa la
televisione della baita per convincere la famiglia a fare la sua
scelta prima che il giudizio apocalittico si abbatta sui
protagonisti di Bussano alla porta, ma il terremoto che cerca
di attribuire alla morte di Redmond è in realtà avvenuto quattro
ore prima del notiziario.
Non c’è una risposta pronta, se non
che, indipendentemente dal momento in cui si sono verificati gli
eventi apocalittici, essi erano comunque presenti nelle visioni dei
visitatori, forse in ordine sparso. Tutto ciò che i Quattro
Cavalieri sanno è che, finché uno di loro sarà ancora in piedi,
chiederanno alla famiglia di fare la loro scelta. È chiaro che si
tratta di una scelta narrativa, indispensabile per far sembrare
l’intera invasione qualcosa di diverso da ciò che è: un crimine
d’odio, una rapina o qualcos’altro.
Perché Redmond ha usato un nome
falso?
Il sospetto di
Andrew raggiunge nuove vette quando riconosce in
uno dei Quattro Cavalieri O’Bannon, l’uomo che
anni prima lo aveva aggredito in un bar e che ora usa l’identità di
Redmond. Il motivo per cui
Redmond usa un nome falso è aperto
all’interpretazione in Bussano alla porta, e se non altro fa un buon
lavoro nel mettere in dubbio i visitatori e le loro motivazioni.
Redmond è il più irascibile dei quattro e si
preoccupa persino con Leonard, il leader de facto, del loro scopo,
il che fa credere ad Andrew che la sua presenza
sia ancora motivata dall’odio per le relazioni tra persone dello
stesso sesso.
È possibile che
Redmond non volesse che gli altri membri della sua
coorte sapessero del suo passato criminale perché avrebbero
dubitato della legittimità delle sue visioni. È anche possibile che
sapesse che Andrew era l’uomo che aveva aggredito,
ma che non volesse fargli sapere che era lui, soprattutto perché ha
cambiato in qualche modo il suo aspetto. Infine, è anche possibile
che questo significhi un cambiamento in Redmond,
una trasmigrazione in qualcuno con una vocazione più alta del
commettere crimini d’odio.
Il passato di Redmond e Andrew era
davvero una coincidenza?
Tra tutti i colpi di scena
di Bussano alla porta, quello che riguarda
l’identità di Redmond sembra il più significativo,
in quanto indica che il suo passato con Andrew è
più di una semplice coincidenza. Un uomo che ha commesso un crimine
d’odio sta mettendo il suo destino e quello del mondo nelle mani di
qualcuno che conosce le sue capacità e i pregiudizi della sua
prospettiva. Forse non è la vendetta a motivare Redmond, ma
l’espiazione.
Poiché Bussano alla porta si concentra sul modo in
cui gli esseri umani interagiscono tra loro, il giudizio finale è
quello di mettere un individuo moralmente ambiguo alla mercé di una
persona a cui ha fatto un torto. Redmond ha
plasmato la visione ostile del mondo di Andrew,
che dichiara persino che “guarderebbe il mondo bruciare mille
volte” prima di sacrificare un membro della famiglia. Le azioni di
Redmond sono responsabili di aver reso
Andrew così com’è: diffidente, cinico e capace di
compassione solo per la sua famiglia.
Perché alcuni dei cavalieri non
dubitano della loro missione?
Nessuno dei personaggi di
Bussano alla porta ha scelte facili, quindi è
sorprendente che nessun membro dei Quattro Cavalieri dubiti della
propria missione. Tutti hanno avuto le stesse strazianti visioni di
fasi apocalittiche, ma c’è la possibilità che nulla di tutto ciò
sia reale. L’unica prova che li convincerà è la stessa che
convincerà Andrew, Eric e
Wen: le inondazioni, le piaghe e la morte che si
verificano solo dopo la morte di ciascuno di loro.
All’inizio di Bussano alla porta ci sono alcuni momenti in
cui Redmond discute con Leonard
sulla loro missione, ma vengono rapidamente messi da parte. Per
rendere il film ancora più intenso, sarebbe stato utile che gli
altri membri del gruppo bisticciassero un po’ di più, rivelandosi a
volte scettici quanto Andrew. In questo modo, il
finale del film avrebbe avuto un messaggio ancora più forte di
fiducia e fede.
Perché Andrew ha lasciato la
pistola nel bagagliaio?
Il finale di Bussano alla porta sembra avvicinarsi quando
Andrew riesce a liberarsi e a raggiungere il
furgone, dove tiene un’arma da fuoco nel bagagliaio. È strano che
una persona paranoica come Andrew non abbia
portato la pistola in casa piuttosto che lasciarla accessibile a
chiunque all’esterno. Anche dopo aver sparato a
Sabrina, sembra impreparato agli eventi strazianti
che precedono la conclusione del film.
Nonostante il suo allenamento da
pugile e il tempo trascorso al poligono, è chiaro che
Andrew non è ancora al 100% a suo agio con le
armi. Fatica ad aprire la sua cassaforte, anche se si tratta di una
delle versioni più semplici disponibili, con poca sicurezza, e
appare molto scosso dopo aver sparato. È possibile che la pistola
sia rimasta nel bagagliaio perché Andrew non era
pronto a diventare il tipo di persona che la porta con sé ovunque
vada.
Chi ha visto Eric nello
specchio?
Eric vede una figura nello
specchio a un certo punto di Bussano alla porta, che rappresenta una svolta
spirituale per il suo personaggio. Tra i due, Eric
è il più aperto e comprensivo, mentre Andrew è il
più ostile. Eric proviene da una famiglia che lo accetta per quello
che è, mentre Andrew deve affrontare il bigottismo della madre e
del padre. La prospettiva di Eric lo aiuta a
vedere il meglio nelle persone, mentre Andrew vede solo il
peggio.
È possibile che
Eric abbia visto un potere superiore nello
specchio, che lo ha guidato verso la sua scelta e lo ha lodato per
il suo altruismo. In seguito, quando Eric inizia
ad avere visioni del futuro, non si tratta degli stessi incubi
apocalittici dei Quattro Cavalieri, ma piuttosto della bella vita
condivisa da Andrew e da una Wen
adulto. Forse chi era nello specchio gli ha mostrato che questo era
un futuro che poteva essere preservato con la sua morte.
Perché Andrew non ha sparato a
Leonard quando ne aveva la possibilità?
Il miglior colpo di scena
di Bussano alla porta coinvolge Bautista, le cui
dimensioni imponenti aggiungono minaccia ma non necessariamente
cattiveria al personaggio di Leonard. Ad esempio, c’è un momento in
cui Andrew ha l’opportunità di sparare a Leonard, l’ultimo dei
Quattro Cavalieri ancora in piedi, ma esita e lo chiude in bagno.
Sembra strano che Andrew non colga quel momento per ferire
gravemente il suo rapitore e tirare fuori la sua famiglia dalla
situazione, ma è chiaro che è combattuto.
Leonard può essere grande e
intimidatorio, ma è anche gentile ed è chiaro che non vuole fare
del male a nessuno. Andrew può essere cinico e arrabbiato, ma anche
lui non vuole fare del male a nessuno. Quindi, quando ha sparato a
Sabrina per legittima difesa, non è diventato improvvisamente un
assassino. Ma, d’altra parte, poter guardare qualcuno negli occhi e
giustiziarlo, come avrebbe dovuto fare con Leonard, non era
qualcosa a cui Andrew era preparato.
Come faceva Wen a sapere che Eric
si sarebbe sacrificato?
Il grande sacrificio di
Bussano alla porta funziona perché Eric
rappresenta gli aspetti migliori dell’umanità ed è la persona
perfetta per salvarla. Ma come faceva Wen a sapere che era morto
mentre si è isolata e indossava le cuffie per attutire gli spari?
Quando Andrew va a cercarla nella sua casa sull’albero, lei gli
chiede se Eric ha salvato il mondo, sottintendendo che sapeva che
Eric avrebbe lasciato che Andrew gli sparasse per fermare
l’apocalisse.
Wen è una bambina molto matura e
perspicace, quindi è possibile che abbia semplicemente visto il
cambiamento di Eric durante l’invasione e che sapesse che sarebbe
stato lui a fare quella scelta. Naturalmente, è anche possibile che
abbia avuto una sorta di visione mentre si trovava nella sua casa
sull’albero. Ma, più probabilmente, si è resa conto, quando Andrew
è stato l’unico a venire a prenderla, che Eric era morto da eroe e
l’incubo era finalmente finito.
Daisy Edgar-Jones è
indubbiamente una delle attrici del momento. Le sono bastati pochi
ma significativi ruoli per dar prova di tutto il proprio talento,
ottenendo importanti riconoscimenti da ogni dove. Questo sembra
dunque essere il suo momento d’oro, durante il quale l’attrice sarà
chiamata a distinguersi per le sue scelte e interpretazioni.
Ecco 10 cose che forse non
sai su Daisy Edgar-Jones.
Daisy Edgar-Jones: i suoi film e le
serie TV
1. Ha recitato in alcune
note serie. L’attrice ha iniziato a recitare in
televisione in serie come Cold Feet (2016-2020) e
Testimoni silenziosi (2017). Partecipa poi ad alcuni
episodi di Gentleman Jack – Nessuna mi ha mai detto di no
(2019), ma è con War of the Worlds (2019-2022), dove
recita accanto ad Elizabeth McGovern e
Gabriel Byrne, che ottiene una maggiore
popolarità. Nel 2020 si consacra poi grazie alla miniserie Normal People, dove
recita nel ruolo di Marianne accanto a Paul Mescal.
Torna poi in televisione nella serie In nome del cielo
(2022), con AndrewGarfield.
2. Ha preso parte anche ad
alcuni film. Oltre alla televisione, la Jones ha avuto
modo di recitare anche in alcuni film. Il primo di questi è stato
Pond Life (2018), seguito poi nel 2022 da Fresh e La ragazza della
palude. Nel primo dei due, una commedia dell’orrore
disponibile su Disney+, recita accanto a Sebastian Stan,
mentre nel secondo, di genere thriller, interpreta Catherine “Kya”
Clarke, una ragazza infinitamente piena di risorse che, abbandonata
dalla famiglia, cresce in una palude della Carolina del Nord.
3. Ha ottenuto importanti
riconoscimenti. Grazie al suo ruolo nella serie Normal
People, la Jones ha ottenuto importanti riconoscimenti, come
le candidature ai Golden Globe, ai Bafta Awards e ai Critics’
Choice Awards come miglior attrice in una miniserie televisiva. Nel
2023 è stata poi nominata nuovamente ai Golden Globe, sempre come
miglior attrice in una miniserie, per In nome del
cielo.
Daisy Edgar-Jones e Paul Mescal in
Normal People
4. Ha avuto difficoltà con
alcuni aspetti del proprio personaggio. In Normal
People l’attrice interpreta Marianne, della quale si narra la
sua storia d’amore con Connell dalla scuola superiore fino agli
anni del college. Parlando di alcuni aspetti specifici del suo
personaggio, l’attrice ha affermato che filmare le scene in cui
Marianne, in preda alla depressione, cerca conforto nel sesso
violento, le ha lasciato addosso sensazioni negative per più
giorni, faticando poi ad uscire da quello stato.
5. Ha ricevuto un
particolare dono dal suo collega. Sul set di Normal
People la Jones ha conosciuto e stretto una profonda amicizia
con il collega Paul Mescal, oggi noto anche per il
film Aftersun. Riguardo la
loro amicizia, la Jones ha raccontato che al termine delle riprese
della serie, Mescal le ha regalato la collana indossata dal suo
personaggio. Un oggetto a cui l’attore si era particolarmente
legato e che ha deciso di donare alla collega in onore del forte
legame che ora condividono.
Daisy Edgar-Jones in La ragazza
della palude
6. Si è preparata a lungo
per il ruolo. Per interpretare la protagonista di La
ragazza nella palude, l’attrice ha raccontato di essersi
basata molto su proprie riflessioni emerse in seguito alla lettura
del libro da cui il film è tratto. Una buona parte della
preparazione ha però riguardando anche l’imparare a padroneggiare
l’accento della Carolina del Nord, a guidare una barca, a pescare a
compiere altre attività simili e tipiche di quei luoghi.
Daisy Edgar-Jones e Anne Hathaway
7. Le viene attribuita una
forte somiglianza con l’attrice premio Oscar. Dopo averla
vista in Normal People, i fan della serie hanno fatto
notare in rete, e in particolare su Twitter, quanto la Jones
assomigli all’attrice premio Oscar Anne Hathaway.
Intervistata a riguardo, la Jones si è detta lusingata da ciò,
immaginando che ad aver contribuito a tali teorie sia stato il
taglio di capelli simile a quello della premio Oscar.
Daisy Edgar-Jones: chi è il suo
fidanzato?
8. È molto riservata
riguardo la propria vita sentimentale. La Jones è da
sempre impegnata a mantere un certo velo di segretezza riguardo la
sua vita sentimentale. Da quando è diventata una celebrità, però,
sembra aver avuto un solo fidanzato, Tom Varey. La
coppia si è incontrata nel 2018 mentre recitava nel film Pond
Life, un dramma in costume in quattro parti ambientato negli
anni Sessanta. I due, tuttavia, si sono separati nel 2020 per via
delle difficoltà a conciliare la vita di coppia con i tanti
progetti lavorativi.
Daisy Edgar-Jones è su
Instagram
9.È
presente sul social network. L’attrice è presente sul
social network Instagram, con un proprio profilo verificato seguito
da ben 1,5 milioni di persone e dove attualmente si possono
ritrovare oltre 200 post. Questi sono principalmente immagini
relative a suoi lavori da attrice, inerenti il dietro le quinte di
tali progetti o promozionali nei loro confronti. Ma non mancano
anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso parte e
altre situazioni ancora. Seguendola, si può dunque rimanere
aggiornati su tutte le sue novità.
Daisy Edgar-Jones: età e altezza
dell’attrice
10. Daisy Edgar-Jones è nata
ad Islington, un borgo di Londra, il 24 maggio del 1998.
L’attrice è alta rispettivamente 1,69 metri.
Paramount+ ha annunciato oggi che
Star: Trek Picard e Star Trek: Lower
Decks entreranno a far parte del catalogo internazionale
di streaming del servizio al di fuori del Canada, nell’ambito di un
nuovo accordo con Prime Video. La terza e ultima stagione di
Star:
Trek Picard sarà trasmessa il 16 febbraio in America
Latina e il 17 febbraio in Italia, oltre che nel Regno Unito, in
Australia, Francia, Germania, Austria e Svizzera, mentre in Corea
del Sud sarà disponibile successivamente. Le stagioni precedenti di
Star:
Trek Picard saranno disponibili anche nelle
regioni di lingua inglese a partire da febbraio.
Tutte le stagioni di STAR TREK:
LOWER DECKS sono attualmente disponibili in streaming su Paramount+
in America Latina e saranno disponibili nel corso dell’anno in
tutti i mercati Paramount+ al di fuori del Canada.
Paramount+ è ora la casa di tutte
le serie e di tutti gli episodi del catalogo completo di “Star
Trek”. Questo include tutte le stagioni delle serie originali
Paramount+ STAR TREK: DISCOVERY, STAR TREK: PICARD, le serie
animate STAR TREK: LOWER DECKS e STAR TREK: PRODIGY, e la nuova
aggiunta STAR TREK: STRANGE NEW WORLDS. Oltre che in streaming su
Paramount+, STAR TREK: PICARD sarà disponibile anche su Prime Video
al di fuori degli Stati Uniti e del Canada, e in Canada potrà
essere visto su CTV Sci-Fi Channel di Bell Media e in streaming su
Crave.
STAR TREK: PICARD vede Patrick
Stewart riprendere il suo iconico ruolo di Jean-Luc Picard, che ha
interpretato per sette stagioni in “Star Trek: The Next
Generation”, e segue questo iconico personaggio nel prossimo
capitolo della sua vita. LeVar Burton, Michael Dorn, Jonathan
Frakes, Gates McFadden, Marina Sirtis, Brent Spiner, Jeri Ryan e
Michelle Hurd recitano accanto a Patrick Stewart. La serie è
prodotta dai CBS Studios in associazione con Secret Hideout e
Roddenberry Entertainment. Per la terza stagione, Alex Kurtzman,
Akiva Goldsman, Terry Matalas, Patrick Stewart, Heather Kadin,
Aaron Baiers, Rod Roddenberry, Trevor Roth, Doug Aarniokoski e
Dylan Massin sono i produttori esecutivi. Terry Matalas è lo
showrunner della terza stagione.
STAR TREK: LOWER DECKS è incentrato
sull’equipaggio di supporto in servizio su una delle navi meno
importanti della Flotta Stellare, la U.S.S. Cerritos, nel 2380.
L’equipaggio deve mantenere i propri doveri e la propria vita
sociale, spesso mentre la nave è scossa da una moltitudine di
anomalie fantascientifiche. L’equipaggio della Flotta Stellare che
risiede nei “ponti inferiori” della U.S.S. Cerritos comprende il
guardiamarina Beckett Mariner, doppiato da Tawny Newsome, il
guardiamarina Brad Boimler, doppiato da Jack Quaid, il
guardiamarina Tendi, doppiato da Noël Wells, e il guardiamarina
Rutherford, doppiato da Eugene Cordero.
I personaggi della Flotta Stellare
che compongono l’equipaggio della plancia della U.S.S. Cerritos
sono il Capitano Carol Freeman, doppiata da Dawnn Lewis, il
Comandante Jack Ransom, doppiato da Jerry O’Connell, e la
dottoressa T’Ana, doppiata da Gillian Vigman.
STAR TREK: LOWER DECKS è prodotto
da Eye Animation Productions della CBS, la divisione di animazione
dei CBS Studios, Secret Hideout e Roddenberry Entertainment. Alex
Kurtzman di Secret Hideout, Rod Roddenberry Entertainment e Trevor
Roth, Katie Krentz (219 Productions) e Heather Kadin sono i
produttori esecutivi insieme al creatore e showrunner Mike McMahan.
Aaron Baiers (“Secret Hideout”), che ha portato McMahan al
progetto, è anche produttore esecutivo. Titmouse (“Big Mouth”), la
società di produzione di animazione indipendente vincitrice di un
Emmy Award, è lo studio di animazione della serie.
About
Paramount+
Paramount+ è un servizio globale di
streaming video digitale su abbonamento di Paramount che offre una
montagna di intrattenimento premium per il pubblico di tutte le
età. A livello internazionale, il servizio di streaming offre una
vasta libreria di serie originali, spettacoli di successo e film
popolari di ogni genere provenienti da marchi e studi di produzione
di fama mondiale, tra cui SHOWTIME, CBS, Comedy Central, MTV,
Nickelodeon, Paramount Pictures e Smithsonian Channel™, oltre a una
robusta offerta di contenuti locali di prima qualità. Il servizio è
attualmente attivo negli Stati Uniti, Canada, Regno Unito,
Australia, America Latina, Caraibi, Austria, Francia, Germania,
Irlanda, Italia, Svizzera e Corea del Sud.
About “Star Trek” su
Paramount+
Negli oltre 55 anni trascorsi da
quando il leggendario creatore Gene Roddenberry ha introdotto il
mondo in un universo “Star Trek” in cui “Infinite Diversità in
Infinite Combinazioni” rimane la sua orgogliosa eredità, la serie
ha continuato a rompere le barriere – ispirando generazioni di fan
con la celebrazione della diversità culturale e dell’inclusione,
l’esplorazione scientifica e la ricerca di frontiere
inesplorate. Paramount+ è ora la casa di ogni serie e di ogni
episodio del catalogo completo di “Star Trek”. Questo include tutte
le stagioni delle serie originali Paramount+ STAR TREK: DISCOVERY,
STAR TREK: PICARD, le serie animate STAR TREK: LOWER DECKS e STAR
TREK: PRODIGY, e la nuova aggiunta STAR TREK: STRANGE NEW WORLDS.
Il franchise di “Star Trek” è distribuito da Paramount Global
Content Distribution.
Mentre Captain Marvel si è attestato come
uno dei progetti più amati dal pubblico del MCU, grazie anche alla performance
di Brie
Larson nei panni di Carol Danvers, Eternals,
film diretto da Chloe Zhao non ha avuto la stessa fortuna. Tuttavia
entrambi i franchise avranno un altro ruolo da giocare nel futuro
del MCU e potrebbero presto
incontrarsi.
In una nuova foto sul suo account
Instagram, Brie
Larson compare in un momento di pausa proprio in
compagnia di Chloe Zhao, regista premio oscar per
Nomadland. La didascalia della foto recita:
“Forse ci stiamo solo preparando per una prossima futura
collaborazione”. Entrambe le artista provengono dal cinema
indipendente e una loro collaborazione potrebbe essere benissimo un
film più piccolo e indipendente dal circuito Marvel. ma quanto sarebbe bello che
la nostra Carol Danvers incrociasse il suo cammino con Gli Eterni per
la regia di Zhao?
Mentre è incerto il momento in cui
torneranno in sala i personaggi raccontati da Chloe Zhao, sappiamo
che Brie
Larson tornerà nel MCU con The
Marvels, la prossima estate.
The Marvels, la trama
“Carol Danvers aka Captain
Marvel ha reclamato la sua identità
dal tirannico Kree e si è vendicata dell’Intelligenza Suprema. Ma
le conseguenze impreviste vedono Carol che porta sulle spalle il
fardello di un universo destabilizzato. Quando i suoi doveri la
mandano in un anomalo wormhole collegato a un rivoluzionario Kree,
i suoi poteri si confondono con quelli della sua super fan di
Jersey City, Kamala Khan alias Ms. Marvel, e della figlioccia di
Carol, il Capitano Monica Rambeau. Questo improbabile trio deve
fare squadra e imparare a lavorare insieme per salvare l’universo
come “The
Marvels”.
Tutto ciò che sappiamo su The
Marvels
The
Marvels, il sequel del cinecomic Captain
Marvel con protagonista il premio Oscar Brie
Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al
box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell,
sceneggiatrice dell’acclamata serie WandaVision.
Sfortunatamente, Anna
Boden e Ryan Fleck, registi del
primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: il sequel,
infatti, sarà diretto da Nia DaCosta, regista
di Candyman. Nel
cast ci saranno anche Iman Vellani (Ms.
Marvel, che vedremo anche
nell’omonima serie tv in arrivo su Disney+)
e Teyonah Parris (Monica Rambeau, già
apparsa in WandaVision). L’attrice Zawe
Ashton, invece, interpreterà il villain principale, del
quale però non è ancora stata rivelata l’identità.
Nessun dettaglio sulla trama del
sequel è stato rivelato, ma l’ambientazione del film dovrebbe
spostarsi dagli anni ’90 ai giorni nostri.
Naturalmente, Brie
Larson tornerà nei panni di Carol Danvers. Il
sequel di Captain
Marvelarriverà il 28 luglio 2023.
New York e Los Angeles due mondi
opposti così come Peter e Debbie
i protagonisti di Da me o da te. In questa nuova
commedia romantica che Netflix porta sulla piattaforma giusto in
tempo per San Valentino Reese Witherspoon e Ashton Kutcher sono i protagonisti. Il film
del 2023 diretto da Aline
Brosh McKenna vede nel cast oltre a Reese Witherspoon
e Ashton Kutcher anche Jesse Williams, Steve Zahn, Tig
Notaro, Zoë Chao, Griffin Matthews, Wesley Kimmel, Rachel Bloom,
Vella Lovell e Shiri Appleby. Se volete
guardare una commedia romantica sulle note di L’amore non va in vacanza, allora dal 10
febbraio Da me o da te arriva su Netflix.
Da me o da te, la recensione
Debbie (Reese
Witherspoon) e Peter (Ashton
Kutcher) sono migliori amici e totalmente agli
antipodi. Lei adora fare la solita routine con il figlio a Los
Angeles, lui vive di cambiamenti a New York. Quando si scambiano
casa e vita per una settimana, scoprono che ciò che pensano di
volere potrebbe non corrispondere a ciò di cui hanno realmente
bisogno. Da me o da te ci porta quelle atmosfere
da commedia romantica come quelle di una volta. I sentimenti sono
messi in primo piano solo che ancora gli stessi protagonisti non lo
sanno. Viviamo di ricordi che fanno capolino dalla nostra mente
come un cimelio prezioso che pensavamo di aver perso e invece è
sempre stato davanti ai nostri occhi.
Debbie è meticolosa
ma allo stesso tempo disordinata, è una donna che ha dovuto mettere
da parte se stessa e reinventarsi per cercare stabilità. Lo spazio
di cui si circonda è colorato e variopinto così come i vestiti che
indossa e che stonano non appena mette piede a New York.
Peter, invece, rifugia da questa stabilità a causa
di un passato che lo tormenta. Chiuso in quel loft asettico di New
York – in palette con i toni del grigio e del blu – sembra che
nella sua vita sia invincibile. Da me o da te è
infatti un film di contrasti soprattutto di colori dove ci rendiamo
conto che New York è una piccola prigione, senza colori dove è
difficile trovare stabilità. Ma è anche un film di seconde
possibilità.
Cambio vita
Debbie ha sempre
sognato un futuro nel mondo dell’editoria, sognava di diventare una
ambiziosa caporedattrice ma ha smesso di credere nei suoi sogni.
Questa sua disillusione le ha fatto cambiare strada prendendo una
scelta più pratica che le permettesse di crescere suo figlio. La
sua routine da mamma single è molto rigida, dettata dalle
problematiche del figlio. Ma la sempre adorabile Reese
Witherspoon porta in scena il lato più difficile della
maternità in Da me o da te proiettando sul figlio
tutte le sue paure e insicurezze, costringendolo quasi a vivere
come in una bolla. Mentre Debbie si destreggia tra
la vita di mamma single e la sua carriera di contabile.
Peter, invece, vive nella Grande Mela e lavora
come dirigente di marketing con l’aspirazione di diventare uno
scrittore di successo. Vive in modo veloce e libero. La sua vita
quotidiana non ha una routine.
La commedia romantica prende una
piega inaspettata quando Debbie e
Peter si scambiano casa e vita per una settimana.
Scopriranno un lato diverso del proprio carattere e soprattutto si
renderanno conto di non conoscere così bene l’altra persona come
credevano. Una vita fatta di telefonate e di non detti è questo
quello che si lasciano alle spalle Dabbie e
Peter in Da me o da te. Entrambi
hanno dei motivi valiti per fuggire dalle proprie responsabilità e
crearsi, anche solo per una settimana, un piccolo posto nel mondo.
Debbie scopre una città ricca di possibilità ma
che stona con il suo modo di essere così colorato,
Peter invece riscopre la sua Los Angeles che ha
abbandonato per paura di soffrire troppo per amore. Così si
regalano questa seconda opportunità e mentre imparano cose
dell’altro che non avevano mai immaginato il loro legame si
rafforza.
E dopo che succede?
Aline Brosh McKenna
fa il debutto alla regia per Da me o da te, ma il
suo coinvolgimento nelle commedie romantiche non è nuovo. Ha
scritto classici come Il diavolo veste Prada e 27 volte in bianco.
Ha anche co-creato Crazy Ex-Girlfriend con la sua amica Rachel
Bloom, che appare nel film. Per questo film si è ispirata alla sua
vita. L’idea originale le è venuta quando si è recata a New York
per lavoro e ha alloggiato nell’appartamento di un amico scapolo.
L’esperienza le ha fatto pensare a cosa sarebbe successo se si
fossero scambiati le vite.
Da me o da te fa
pensare alle seconde possibilità, alle occasioni mancate. Quante
volte durante il film fa eco la domanda: “E dopo che
succede?” come se da un momento all’altro il sipario dovesse
chiudersi e comparire la frase “E vissero per sempre felici e
contenti”. Il film fa pensare che ci sia un’altra strada per una
vita migliore, nonostante le difficoltà anche dopo una certa età si
può raggiungere il lieto fine. Questo mix di speranza e pazzia che
accompagna la crescita di un nuovo sogno personale e intimo rende
Da me o da te il connubio perfetto di tante
commedie romantiche del passato. L’amore non va in
vacanza e Harry ti presento Sally sono sicuramente i
punti di riferimento, ma nel film Netflix viene data la spinta in più su temi e
disillusioni che accompagnano la vita della generazione Z,
descritta con il personaggio di Wesley Kimmel.
“E dopo che succede? E vissero
per sempre felici e contenti”.
Il produttore di Ant-Man and the Wasp:
Quantumania Stephen Broussard
spiega cosa rende Kang una minaccia ancora più grande di Thanos.
Thanos era un’enorme minaccia per l’universo a cui l’MCU che ha costruito l’intera Saga
dell’Infinito per raccontarne la storia e alla fine sconfiggerlo.
Ora emergerà una nuova minaccia con Kang il
Conquistatore, che si rivelerà ancora più pericoloso di
Thanos a causa del suo potere e della sua comprensione del tempo e
del multiverso.
In un’intervista esclusiva con Screen Rant, Broussard ha
spiegato ciò che rende Kang più pericoloso di Thanos come minaccia
per i Vendicatori. Ha spiegato che le varianti di Kang sono
infinite, mentre Thanos era un individuo. Broussard ha anche
discusso i conflitti tra le varianti Kang, paragonandolo a una
guerra tra dei.
Kang è la prossima grande minaccia per i Vendicatori
dopo Thanos, e Thanos ha spazzato via metà dell’universo. Cosa
rende Kang ancora più pericoloso?
Stephen Broussard:Penso che ciò che rende Kang così pericoloso sia che siamo
quasi coinvolti in una guerra degli dei. Esistono chiaramente tante
varianti in un stato elevato. Hanno decifrato il codice del
multiverso, come ci spiega in un certo senso Colui che rimane, e
formano questa difficile alleanza. [Non] sempre va bene, motivo per
cui bandiscono questa versione di [Kang il Conquistatore].
E l’umanità, come si suol dire,
sta iniziando a bussare alla porta del multiverso. Siamo stati
protetti. Siamo stati un po’ isolati in quello che io chiamo il
nostro terrario, che è l’analogia che abbiamo usato nella stagione
1 di Loki. Quella porta viene abbattuta, come si
vede negli eventi di No Way Home e in quelli di
Doctor Strange 2.
E c’è un caos che si genera in questo; il caos delle possibilità e
il caos di cose diverse che si scontrano insieme mi fanno davvero
paura.
C’era una singolarità di Thanos
che era spaventosa. Ma i Kang non sono nemmeno d’accordo tra loro,
il che è eccitante da pensare. La natura imprevedibile di ciò
sembra una minaccia che è altrettanto spaventosa di Thanos, ma non
è una riproposizione dello stesso personaggio.
Nel film, che dà ufficialmente il
via alla
Fase 5 del Marvel Cinematic Universe, i Super
Eroi Scott Lang (Paul
Rudd) e Hope Van Dyne (Evangeline
Lilly) tornano per continuare le loro avventure
come
Ant-Man and The Wasp. Insieme ai genitori di Hope,
Hank Pym (Michael
Douglas) e Janet Van Dyne (Michelle
Pfeiffer), la famiglia si ritrova a esplorare
il Regno Quantico, a interagire con nuove strane creature e a
intraprendere un’avventura che li spingerà oltre i limiti di ciò
che pensavano fosse possibile. Diretto da Peyton
Reed e prodotto da Kevin Feige, p.g.a. e Stephen Broussard,
p.g.a.,Ant-Man
and the Wasp: Quantumania è interpretato anche da
Jonathan Majors nel ruolo di Kang,
David Dastmalchian nel ruolo di Veb, Katy O’Brian nel ruolo di
Jentorra, William Jackson Harper nel ruolo di Quaz
e Bill Murray in quello di Lord Krylar.
Il co-creatore del DC
UniverseJames
Gunn chiarisce che i
DC Studios sono ora separati dal Warner Bros. Pictures Group.
Il DCEU, come era noto in precedenza, andrà presto in una nuova
direzione con il lancio di DC Studios. La nomina di Gunn e
Peter Safran a co-CEO nel 2022, ha segnato
l’inizio della fine per l’attuale DCEU.
Gunn e Safran hanno concluso gennaio
con il grande annuncio di film e programmi TV DCU in arrivo. Sebbene il nuovo universo non sarà
inaugurato fino all’estate del 2025, molti sono ancora curiosi di
sapere come opereranno i DC Studios come parte della nuova
strategia di Warner Bros. Discovery. Gunn (tramite CBR) ha
recentemente risposto a un fan su Instagram riguardo al
funzionamento interno dei DC Studios. Secondo il co-CEO e regista,
“la DC è separata dalla Warner Bros da un paio di
mesi”. Il resto lo sapremo di volta in volta, e siamo
sicuri che James Gunn ci terrà sempre
perfettamente aggiornati!
Steven Soderbergh torna dopo undici anni
a dirigere – in grande stile –
Magic Mike – The Last Dance, il capitolo conclusivo
della storia dello spogliarellista Mike Lane. Dopo aver stregato
intere generazioni di donne, diventando uno degli uomini più
desiderati a Hollywood, Channing Tatum ha deciso di far vibrare ancora
il cuore delle giovani fanciulle, ricalandosi nei panni dell’ormai
iconico personaggio.
L’impegno di Tatum per quest’ultimo
rodeo è evidente nella sua smagliante forma fisica, raggiunta a
detta dell’attore grazie a pasti che non avevano sapore. E se
Channing Tatum ha lavorato sodo per regalare alle sue fan un’altra
finale, estasiante, esperienza al cinema, tutto quello che bisogna
fare è andarlo a vedere in sala dal 9
febbraio.
Magic Mike – The Last Dance, la
trama
Dopo alcuni affari andati male, Mike
(Channing
Tatum), è costretto a lavorare come barman a Miami. Ad
un evento di beneficenza però incontra una donna facoltosa e ricca,
Maxandra Mendoza (Salma Hayek), la quale dopo
avergli chiesto uno dei suoi famosi balli per soldi, decide di
portarlo con sé a Londra per inserirlo nel mondo di un business
molto più proficuo.
Atterrato sul suolo inglese, Mike
ancora non conosce i piani della donna, fin quando questa non gli
confessa di voler tirare su uno spettacolo di danza dove, a
dominare, è lo striptease. Seppur all’inizio sia dubbioso, Mike
decide di accettare la proposta di Maxandra, diventando regista e
coreografo del progetto.
La premessa
Nel corso del loro lungo
sodalizio, Soderbergh e Tatum hanno collaborato a pellicole
di diverso tipo, dalla commedia (La
truffa dei Logan) all’azione (Knockout – Resa dei
conti), fino al thriller (Effetti
collaterali). Tatum è dunque un
interprete versatile, in grado di spaziare
fra i generi, ma soprattutto è un attore molto fisico, dal momento
che la sua prima vocazione è quella della danza, come dimostra il
suo esordio sul grande schermo: quello Step Up di
Anne Fletcher che ha lanciato Channing fra le stelle di
Hollywood.
Tatum ha poi riportato la danza sul
grande schermo nel 2012, con il primo Magic Mike, film che si basa
sull’esperienza di vita reale dell’attore. Tatum ha infatti
dichiarato che all’età di 19 anni lavorò come spogliarellista in un
locale di Tampa con lo pseudonimo di Chan Crawford. Magic
Mike – The Last Dance è quindi il terzo capitolo del
percorso di Mike Lane iniziato undici anni fa, l’ultimo atto di una
trilogia che dopo il film del 2012 è passata per Magic Mike XXL. L’ispirazione per questa avventura
conclusiva arriva dallo spettacolo londinese Magic Mike
Live, di cui Channing Tatum è co-regista.
Fra danza, humor e sessualità
Magic Mike – The Last
Dance si costruisce con un intento ben specifico: sarà la
danza a dominare. Soderbergh ci immerge sin da subito nel tono
vivace del film, con quello che dovrebbe essere “l’ultimo ballo di
Mike”. La passione scorre in ogni frame, sostenuta da una
complicità fra Tatum e Hayek quasi da capogiro. Un film che vuole
rappresentare la libertà d’espressione subordinata al ballo
sciolto, sinuoso, disinibito.
A supporto delle immagini una
sceneggiatura frizzante, pregna di comicità e
humor, volta a divertire e intrattenere il suo pubblico e che mai
diventa ridondante. È un film che trascina – e trasporta – lo
spettatore dentro vortici di balli e musica,
coinvolge con un montaggio dinamico accompagnato da un ritmo
incalzante. Alcune danze rendono persino omaggio a Step
Up, e sono così in armonia con il contesto da non
appesantirlo, nonostante la loro lunghezza nel terzo atto.
Ma è proprio il ballo come
concetto di purezza e aggregazione a costituire la cifra
dominante. Mike ha svestito i panni dello spogliarellista oramai da
tempo, eppure grazie a questa disciplina si riconnette a se stesso
e all’essenza vera del ballo: la libertà di poter essere chi si
vuole. Seppur l’erotismo continui a essere un elemento
preponderante, è inserito in maniera funzionale per un progetto
molto più ampio, in cui si vuole portare alla luce l’idea di danza
come primo incontro fra uomini. Un rimando esplicito alle tribù
antiche, in cui essa era usata come primo contatto fisico fra
individui. Si entra così in universo molto più sfaccettato e
soddisfacente, che va al di là della mera sessualità, in cui ad
essere coinvolta è la psiche prima del corpo.
Il potere delle donne
Ultimo, ma non ultimo di importanza,
è il tema sulla parità dei sessi e sul
desiderio femminile, che qui più che mai acquista
valore. Entrambi fanno da sfondo a tutta la narrazione,
rappresentati in primis da Maxandra che dà un bellissimo esempio di
rivalsa. Nonostante il marito non la creda all’altezza, lei
realizza uno spettacolo di successo. Un’uguaglianza, quella fra
uomo e donna, che Soderbergh ribadisce a più riprese, fino a farla
confluire nell’opera teatrale finale. La protagonista di Isabel
Ascendent si ribella al ruolo impostole dalla società, che la
imprigiona nella sola figura di moglie e madre e, con un atto
sovversivo, rende reali i propri desideri in un contesto ancora
bigotto e misogino.
Magic Mike – The Last
Dance è un trequel dall’animo vispo, energico e fresco;
una pellicola che intreccia amore, sesso, ballo e rivincita senza
stonare o sbavare, avviluppando lo spettatore in un’atmosfera
travolgente e vitale. Due ore piacevoli, che scorrono proprio come
i movimenti di Mike: fluidi come l’acqua.
Dopo una serie di difficili
comunicazioni in merito a tagli e licenziamenti in azienda, il
CEO della Disney Bob Iger ha annunciato che presto
i parchi di Disneyland apriranno le loro porte al mondo di Pandora.
A partire da Disneyland ad Anaheim, Iger ha detto che presto
saranno disponibili Avatar
Experience.
Attualmente, Disney’s Animal Kingdom
a Orlando presenta Pandora – The World of Avatar,
un’area dedicata alle creazioni di James Cameron
che presenta due giostre: “Avatar Flight of Passage” e “Na’vi River
Journey”.
Il 5 febbraio, Avatar: la
Via dell’Acqua ha superato Titanic
diventando il terzo film con l’incasso più alto al box office
internazionale. Cameron ha in programma di realizzare altri tre
film della saga di “Avatar” nei prossimi anni.
Dopo una serie di difficili
comunicazioni in merito a tagli e licenziamenti in azienda, il CEO
della Disney Bob Iger ha annunciato diverse grandi
notizie per i fan durante la riunione sul trimestre di chiusura del
2022. Per gli amanti dei film d’animazione, Iger ha annunciato che
sono in fase di sviluppo due nuovi sequel di enormi franchise:
Toy Story e
Frozen. E anche Zootropolis, dopo
l’esperimento seriale su Diseny+, troverà di nuovo la strada
per il grande schermo in un nuovo sequel.
Il franchise di Toy
Story è composto da quattro capitoli cinematografici e uno
spin-off: Lightyear
del 2022. Sebbene quest’ultimo film abbia avuto incassato meno dei
film del franchise principale, Toy Story 3 e
Toy Story
4 hanno incassato entrambi più di 1 miliardo di
dollari al botteghino mondiale.
Il primo film
Frozen ha debuttato nel 2013 ed è stato un grande
successo, e il sequel Frozen II ha incassato più di 1,4 miliardi di
dollari al botteghino mondiale nel 2019. Oltre ai film, il
franchise si è anche trasformato in un Disney on Ice show,
un musical di Broadway, numerosi cortometraggi, speciali televisivi
e libri.
Apple TV+
ha annunciato oggi che Tehran,
il thriller di spionaggio vincitore di un International Emmy Award,
è stato rinnovato per una terza stagione e che il
pluricandidato agli Emmy Hugh Laurie (“Dr.
House – Medical Division“, “The
Night Manager“, “Roadkill”) si unirà al cast. Creata da Moshe
Zonder, Dana Eden e Maor Kohn e diretta da Daniel Syrkin, la
nuova stagione di “Tehran” è attualmente in produzione.
Dopo il suo debutto mondiale su
Apple
TV+ la scorsa estate, la seconda stagione di Tehran –
che ha visto anche la partecipazione di Glenn Close – è stata
definita come “avvincente”, “emozionante”, “uno degli show
israeliani più ricchi di suspense mai realizzati”. Il cast della
terza stagione della serie si arricchirà grazie all’ingresso di
Hugh Laurie nel ruolo di Eric Peterson, un ispettore nucleare
sudafricano; Laurie affiancherà Niv Sultan, che tornerà a vestire i
panni dell’agente del Mossad Tamar Rabinyan, insieme ai
protagonisti delle stagioni precedenti, Shaun Toub e Shila Ommi, e
alle nuove aggiunte Sasson Gabai, Bahar Pars e Phoenix Raei.
Tehran
segue le vicende di Tamar (Niv Sultan), un’agente hacker del Mossad
che si infiltra a Tehran sotto falsa identità. Dopo aver commesso
un errore che l’ha portata a perdere i suoi più stretti alleati
alla fine della seconda stagione, nella terza ritroviamo Tamar in
cerca di un modo per reinventarsi e riconquistare il sostegno del
Mossad, se vuole sopravvivere. La prima e la seconda stagione di
“Tehran” sono ora disponibili in streaming su Apple
TV+.
Tehran
è creata da Moshe Zonder, Dana Eden e Maor Kohn e diretta da Daniel
Syrkin, che ne è anche co-creatore. I produttori esecutivi sono
Eden e Shula Spiegel per Donna and Shula Productions, Alon Aranya
per Paper Plane Productions, Julien Leroux per Paper Entertainment,
Peter Emerson per Cineflix Studios, Tony Saint, Daniel Syrkin,
Moshe Zonder, Dari Shai Slutzky e Tal Fraifeld per Kan.
La terza stagione
della serie si unirà alla crescente offerta di Apple Original
creati da pluripremiati storyteller, tra cui la terza stagione
della serie comedy bilingue “Acapulco“;
“Slow
Horses“, il thriller di spionaggio internazionale
acclamato dalla critica con il premio Oscar Gary
Oldman; “Pachinko
– La moglie coreana“, la serie drammatica basata
sull’omonimo romanzo, vincitrice dell’AFI Award, scritta e prodotta
da Soo Hugh; “Echo 3“, l’action-thriller
ambientato tra il Sud America e gli Stati Uniti scritto dal
produttore e scrittore premio Oscar Mark Boal; nuove storie del
pluripremiato regista, scrittore, produttore, direttore della
fotografia e montatore Alfonso Cuarón, che
attualmente ha un accordo complessivo per lo sviluppo di progetti
televisivi in esclusiva per Apple
TV+ attraverso la sua casa di produzione Esperanto Filmoj;
“Masters of the Air“, una nuova serie dramedy
limitata di Apple Studios, prodotta dalla Amblin Television di
Steven Spielberg e dalla Playtone di Tom
Hanks e Gary Goetzman, e tanto altro ancora.
Acclamato dalla
critica alla Mostra
Internazionale d’arte cinematografica di Venezia, dove il film
ha ottenuto il Premio Fipresci e il Premio Signis, vincitore del
Golden Globe e candidato agli Oscar come Miglior Film Straniero,
dal 23 febbraio sarà possibile vedere sul grande schermo
Argentina,
1985, distribuito
da Lucky Red e Circuito Cinema. Scritto e diretto da
Santiago Mitre (Paulina, The Summit), Argentina, 1985presenta un cast stellare guidato da Ricardo
Darin (Il Segreto dei suoi Occhi, Storie Pazzesche)
nei panni di Julio Strassera e Peter Lanzani (The
Clan, El Ángel) nei panni di Luis Moreno
Ocampo.
La trama di Argentina,
1985
Argentina,
1985 è ispirato alla vera storia dei procuratori Julio
Strassera e Luis Moreno Ocampo, che nel 1985 hanno avuto il
coraggio di indagare e perseguire la più sanguinosa dittatura
militare argentina di sempre. Senza lasciarsi scoraggiare
dall’influenza ancora considerevole dei militari all’interno della
loro fragile nuova democrazia, Strassera e Moreno Ocampo hanno
riunito una giovane squadra legale di improbabili eroi per la loro
battaglia alla Davide contro Golia. Nonostante le costanti minacce
per sé stessi e per le loro famiglie, hanno lottato per portare
giustizia alle vittime della giunta militare.
Il film è una coproduzione tra La Unión de los
Ríos, Kenya Films, Infinity Hill e Amazon Studios. Axel Kuschevatzky, Federico
Posternak, Agustina Llambi-Campbell, Ricardo Darín, Santiago Mitre,
Santiago Carabante, Chino Darín e Victoria Alonso hanno
prodotto il film.
“Ricordo ancora il giorno in cui Strassera
formulò l’atto di accusa: il boato dell’aula del tribunale,
l’emozione dei miei genitori, le strade finalmente in grado di
festeggiare qualcosa che non fosse una partita di calcio, l’idea di
giustizia come un atto di guarigione. Il processo del 1985 permise
alla giustizia argentina di riconoscere e rivendicare un diritto a
lungo negato. Nel corso delle mie ricerche mi sono imbattuto in
aspetti sconosciuti della vicenda: il retroterra dei procuratori,
il giovane team senza esperienza, la regione ancora sotto la
dittatura. Questa storia mi ha toccato profondamente, accendendo in
me il desiderio di fare un film sulla giustizia e di approfondire
le ricerche cinematografiche e politiche come non avevo mai fatto
nei miei film precedenti, questa volta sulla base di fatti
realmente accaduti”(Santiago Mitre)
Prima di approdare a blockbuster
come Fast & Furious 8 e
Man in Black: International, il regista F. Gary Gray ha
realizzato alcuni thriller d’azione di buon livello come Il risolutore, The
Italian Job e Giustizia privata. Tra
questi si colloca anche Il negoziatore,
uscito in sala nel 1998 e basato su una sceneggiatura di
Kevin Fox e James DeMonaco
(quest’ultimo poi divenuto celebre come ideatore della saga di
La notte del giudizio).
All’interno del film si ritrova dunque tanta adrenalina e azione,
con uomini speciali alle prese con situazioni altrettanto
speciali.
Al momento della sua uscita il film
si affermò come un buon successo di critica, guadagnando numerose
recensioni positive e un favore di pubblico altrettanto ricco. Con
un incasso globale di circa 88 milioni di dollari, Il
negoziatore riuscì a guadagnare il doppio del suo budget di
partenza. Ad attrarre la maggior parte delle attenzioni è
ovviamente l’inedita coppia di protagonisti, formata da
Samuel L. Jackson e Kevin Spacey.
La storia su cui il film si basa, inoltre, prende spunto dallo
scandalo dei fondi pensione nel dipartimento di polizia di St.
Louis, avvenuto a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta.
Per questi e molti altri motivi, il
film si affermò dunque come uno dei migliori thriller del suo anno
e del decennio. Oggi forse meno noto rispetto ad altre opere dello
stesso genere di quel decennio, ma capace di offrire altrettante
valide emozioni. Si tratta dunque di un film da riscoprire
assolutamente. Prima di intraprendere una visione del film, però,
sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Il
negoziatore
Protagonista del film è il tenente
di polizia ed ex soldato dell’esercito Danny
Roman. Egli è considerato il miglior negoziatore del
Dipartimento di Chicago in casi di sequestro di persona. Roman,
infatti, conosce alla perfezione tutte le tecniche necessarie alla
negoziazione di ostaggi, e non fallisce mai neanche un caso. Un
giorno, Danny viene informato dal collega Nate
Roenick che il fondo pensionistico del dipartimento viene
usato per affari poco leciti di alcuni membri della loro stessa
unità. Turbato dalla cosa, Danny decide di andare a fondo della
cosa, scoprendo chi c’è dietro. Nel farlo, però, non potrà più
contare sull’aiuto di Roenick.
Questi viene infatti ucciso in modo
particolarmente losco. Danny comprende allora che la questione è
più grave del previsto. Egli inoltre viene indicato come principale
sospettato della morte del collega e dell’indagine viene incaricato
l’investigatore Terence Niebaum. Una serie di
prove sembrano incastrare Danny in modo inconfutabile, che si vede
anche accusato dell’utilizzo improprio del fondo pensionistico. Non
disposto ad essere accusato in quel modo, egli sequestra Niebaum e
altri collaboratori del dipartimento. È a quel punto che entra in
gioco il negoziatore Chris Sabian, il quale dovrà
capire cosa c’è dietro le azioni di Danny e chi ha realmente
orchestrato quel complotto.
Il negoziatore: il cast
del film
Il film è stato originariamente
scritto con protagonisti Sylvester
Stallone e Kevin Spacey.
Spacey doveva essere il sequestratore Danny Roman, mentre Stallone
il negoziatore Chris Sabian. Quando Stallone ha però rifiutato la
parte, Spacey ne ha approfittato per fare a cambio e prendere il
ruolo di Sabian piuttosto che l’altro. Il ruolo di Roman è stato
poi a quel punto offerto a Samuel L.
Jackson. Entrambi gli attori si sono preparati alla
rispettiva parte approfondendo le principali tecniche di
negoziazione, così da poter risultare più realistici. Spacey,
inoltre, fece pressioni affinché il finale del film venisse
modificato.
Il finale originale prevedeva uno
stallo alla messicana con numerosi poliziotti che puntavano le
pistole contro il negoziatore e viceversa. Spacey si è però
opposto, ritenendola una scena vista fin troppe volte al cinema.
Accanto a loro si ritrovano poi gli attori David
Morse nel ruolo del comandante Adam Beck e Ron
Rifkin in quelli del comandante Grant Frost. John
Spencer è il capo della polizia Al Travis, mentre
J. T. Walsh è l’investigatore Terence Niebaum.
Quest’ultimo, noto anche per film come Good Morning,
Vietnam e Nixon, è venuto a mancare prima dell’uscita
del film, che gli è stato dunque dedicato.
Il negoziatore: il trailer
e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Il
negoziatore è infatti disponibile nei cataloghi di
Chili e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 8
febbraio alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
Le prime reazioni ad Ant-Man and the Wasp: Quantumania rivelano
diversi dettagli importanti sul nuovo film del Marvel Cinematic
Universe. L’ultimo capitolo del franchise di Ant-Man è
ormai alle porte e, dopo che la Fase 4 si è
rivelata un po’ più divisiva della Saga dell’Infinito, sono sorti interrogativi
sull’appetito del pubblico per altri film del MCU. Ant-Man and the Wasp: Quantumania si trova
dunque in una posizione difficile: dovrà invogliare gli spettatori
a investire il loro tempo nella visione di un altro film del
MCU, e
potrebbe averlo fatto grazie a queste 6 rivelazioni che vi
proponiamo.
Ant-Man and the Wasp: Quantumania è
un buon (non ottimo) inizio per la Fase 5
Le prime reazioni ad
Ant-Man and the Wasp: Quantumania lo
definiscono un buon inizio per la Fase 5, ma non un grande inizio. Una fonte di
controversia tra gli spettatori sembra essere il tono del film. Il
franchise di Ant-Man si è sempre contraddistinto come più ironico
rispetto allo standard della Marvel, e sembra che questa
tendenza continui anche nel terzo capitolo. Alcuni hanno citato il
MODOK di Ant-Man 3 come esempio dello squilibrio tonale
presente nel film. Gli spettatori hanno anche notato che la storia
non è all’altezza delle aspettative e il finale caotico è un altro
degli aspetti negativi del film.
Come primo film del MCU della Fase 5, Ant-Man and the Wasp: Quantumania avrebbe
sperato di raggiungere uno status simile a quello di Iron
Man o Captain America: Civil War in termini di avvio
di una Fase. Invece, sembra che Ant-Man 3 sarà più in linea con Iron Man 3 o Black Widow come primi film del MCU di una Fase che
hanno i loro difensori. Anche se le reazioni non sono
necessariamente entusiastiche e incoronano Ant-Man 3come uno dei migliori film del
MCU, è anche
importante notare che non sono negative o eccessivamente
critiche.
Ant-Man and the Wasp: Quantumania è
come lo Star Wars della Marvel
Un paragone ricorrente
che proviene da chi ha visto Ant-Man and the Wasp: Quantumania in anteprima
è che il film può essere paragonato alla versione Marvel di Star
Wars. Le somiglianze tra il film della Fase 5 del MCU e Star
Wars sembrano derivare dall’esplorazione del Regno Quantico, una svolta di trama che
permette al regista Peyton Reed di analizzare un
mondo che il pubblico non conosce e di introdurre un’ampia varietà
di creature e personaggi. Il film è stato più volte descritto come
un’epica storia di fantascienza simile a quelle del franchise di George
Lucas.
Le somiglianze tra Ant-Man 3 e Star Wars
non dovrebbero sorprendere più di tanto. Il presidente dei
Marvel Studios
Kevin Feige è un fan di Star Wars ancora più di quanto
non lo sia della Marvel, quindi ispirarsi ai temi e
alla costruzione del mondo del franchise nel MCU era inevitabile.
Il film arriva anche dopo che Peyton Reed ha
diretto gli episodi della seconda stagione di The
Mandalorian, compreso l’apprezzato finale. La sua
esperienza sembra aver influenzato il modo in cui ha realizzato un
altro film di Ant-Man, compreso l’utilizzo della tecnologia
Stagecraft di The
Mandalorian per portare in vita il Regno Quantico.
Kang il Conquistatore è un nuovo,
terrificante, villain
Il ritorno di Jonathan Majors dopo avere interpretato
Colui che resta nella prima stagione di
Loki era uno degli elementi più attesi di
Ant-Man and the Wasp: Quantumania. La buona
notizia è che il film non lo ha affatto sprecato. Le prime reazioni
ad Ant-Man 3 hanno accolto in maniera più che
positiva l’interpretazione di Majors e il modo in cui il film introduce
Kang il Conquistatore come prossimo grande
cattivo del MCU. Diversi post
hanno sottolineato come sia lui a prendere il controllo del film al
suo arrivo e come sia una minaccia terrificante per i personaggi
principali del film e per il multiverso in generale.
Il fatto che il pubblico ritenga che
Kang il Conquistatore sia uno dei migliori
cattivi del MCU è un segno
promettente per Ant-Man 3 e il futuro del MCU. È già stato
confermato che sarà il prossimo Thanos del franchise e il cattivo
principale della Saga del Multiverso. Non è una sorpresa che
Jonathan Majors sia così importante, dato che
la prima stagione di Loki ha dato agli spettatori un’incredibile
anticipazione di quanto sarebbe stato fantastico nel ruolo.
Tuttavia, Kang è uno dei maggiori vincitori di Ant-Man and the Wasp: Quantumania.
Ant-Man 3 anticipa la più vasta
narrazione del MCU
Sembra che Ant-Man and the Wasp: Quantumania faccia un
ottimo lavoro nell’anticipare quella che sarà la narrazione più
vasta del MCU d’ora in avanti.
La mancanza di una direzione chiara per il MCU è stata una
delle maggiori critiche rivolte alla Fase 4, e questo è stato uno dei motivi per
cui i Marvel Studios hanno annunciato
Avengers: The Kang Dynasty e Avengers: Secret Wars così presto. Dopo aver
visto quasi una dozzina di film e show televisivi del MCU che erano solo
vagamente collegati, sembra che Ant-Man and the Wasp: Quantumania è il film
che inizierà a mettere in moto in modo più preciso la storia della
Saga del Multiverso.
Le prime reazioni a Ant-Man and the Wasp: Quantumania non rivelano
però come il film della Fase 5 del MCU riesca a
realizzare tutto questo. Ciò comporterebbe l’ingresso nel
territorio degli spoiler, su come il film finisce e dove lascia gli
archi dei singoli personaggi. Con le varie teorie sul collegamento
di Kang ai Dieci Anelli di Shang-Chi o
ai bracciali di Ms. Marvel e la possibilità che altre varianti
di Kang entrino nell’equazione, ci sono molte opportunità per
Ant-Man 3 di collegarsi al più ampio MCU e di impostare
storie future per la Saga del Multiverso.
Michelle Pfeiffer ruba la
scena
Una rivelazione gradita
dalle prime reazioni di Ant-Man and the Wasp: Quantumania è che
sfrutta pienamente il potenziale Michelle Pfeiffer, permettendo alla sua
Janet van Dyne di rubare la scena. Quando i
Marvel Studios hanno
originariamente annunciato il suo casting per Ant-Man and the Wasp, c’era molta eccitazione
per quello che avrebbe portato al film. Tuttavia, è stata in gran
parte lasciata fuori dal film ed è invece servita come MacGuffin.
Questo è stato piuttosto frustrante e ha fatto sì che Ant-Man 3 avesse la responsabilità di rendere
giustizia alla Janet di Michelle Pfeiffer. Fortunatamente, sembra che
il suo ruolo sia ancora più importante del previsto.
A causa del passato di Janet van Dyne nel Regno Quantico, i trailer di Ant-Man and the Wasp: Quantumania hanno
stabilito che la donna ha una storia con Kang. Questo ha fatto presagire un ruolo
importante per lei nel sequel, e alcune reazioni dicono addirittura
che diventa essenzialmente il personaggio principale per gran parte
del film. I timori che il MCU possa sprecare
nuovamente Michelle Pfeiffer sembrano essere superflui,
poiché sembra che questa volta Janet sia molto più
coinvolta nell’azione.
Ha due scene post-credits
Le prime reazioni
confermano anche che Ant-Man 3 ha due scene post-credits.
Questa è diventata una pratica standard per i Marvel Studios nel corso
degli anni, quindi le nuove scene post-credits del MCU sono
attesissime. Tuttavia, le prime reazioni a Ant-Man and the Wasp: Quantumania hanno notato
che queste, in particolare, sono “fantastiche” e “significative”,
mentre altre suggeriscono che “vi faranno impazzire” e “cambieranno
tutto”.
Fortunatamente, da queste reazioni
non sono emersi spoiler su ciò che si vede nelle scene post-credits
Ant-Man and the Wasp: Quantumania. È molto
probabile che ci siano collegamenti con Kang e il
multiverso, mentre potrebbero arrivare anche delle anticipazioni
sul futuro di Ant-Man, Wasp e altri. Tuttavia,
sarà meglio tenere sotto controllo le aspettative e non farsi
prendere dall’entusiasmo sulla base delle prime rivelazioni di
Ant-Man and the Wasp: Quantumania.
In occasione del lancio della serie
La legge di Lidia Poët, disponibile su Netflix dal 15 Febbraio, il Museo Nazionale
del Cinema di Torino ospita dal 15 al 20 febbraiodieci abiti di scena indossati dalla protagonista
Matilda De Angelis.
“Per la
prima volta il Museo Nazionale del Cinema apre le porte della Mole
Antonelliana e del Cinema Massimo al lancio di una serie così
profondamente legata a Torino – sottolineano Enzo
Ghigo e Domenico De Gaetano,
rispettivamente presidente e direttore delMuseo Nazionale del Cinema. Ancora una volta
il museo si conferma la casa del cinema italiano e internazionale,
luogo di incontro tra passato, presente e futuro, ed è con grande
piacere che ospitiamo – all’interno della Mole Antonelliana e per
una settimana – questa significativa esposizione di abiti di scena
indossati dalla protagonista Matilda De Angelis, sicuri di offrire
ai visitatori uno spaccato di cinema e costume”.
Allestiti nella suggestiva Aula del
Tempio, cuore della Mole Antonelliana, i costumi
sono stati realizzati dalle costumerie Tirelli Trappetti e
Laboratorio Farani su indicazione del costumista Stefano Ciammitti
e riproducono fedelmente la moda di fine Ottocento.
La legge di Lidia
Poët, la serie in 6 episodi prodotta da
Matteo Rovere, una produzione
Groenlandia,debutterà il 15 febbraio 2023
su Netflix in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo.
Matilda De Angelis è la protagonista Lidia
Poët, la prima donna in Italia ad entrare nell’Ordine degli
Avvocati. Nel cast con lei c’è Eduardo Scarpetta nel ruolo del
giornalista Jacopo Barberis. Pier Luigi Pasino è Enrico Poët,
fratello di Lidia, mentre Sara Lazzaro e Sinéad Thornhill sono
rispettivamente Teresa Barberis, moglie di Enrico, e Marianna Poët,
la loro figlia. Dario Aita è Andrea Caracciolo.
La serie è diretta da Matteo Rovere
e Letizia Lamartire e scritta da Guido Iuculano, Davide Orsini,
Elisa Dondi, Daniela Gambaro e Paolo Piccirillo.
La trama della serie tv
Torino, fine 1800. Una sentenza
della Corte d’Appello di Torino dichiara illegittima l’iscrizione
di Lidia Poët all’albo degli avvocati, impedendole così di
esercitare la professione solo perché donna. Senza un quattrino ma
piena di orgoglio, Lidia trova un lavoro presso lo studio legale
del fratello Enrico, mentre prepara il ricorso per ribaltare le
conclusioni della Corte.
Attraverso uno sguardo che va oltre
il suo tempo, Lidia assiste gli indagati ricercando la verità
dietro le apparenze e i pregiudizi. Jacopo, un misterioso
giornalista e cognato di Lidia, le passa informazioni e la guida
nei mondi nascosti di una Torino magniloquente. La serie rilegge in
chiave light procedural la storia vera di Lidia Poët, la
prima avvocata d’Italia.
L’espansione degli universi TV è la tendenza
più in voga in questo momento. E dopo avervi
rivelato che sia Billions che Dexter avranno una serie di nuovi
progetti spin-off, oggi tocca a Bosch,
ricevere l’attenzione in questo senso. Infatti come apprendiamo da
Deadline la serie vedrà il suo universo espandersi con ben due
progetti in sviluppo presso gli Amazon Studios, ispirati al lavoro
dell’autore di bestseller Michael Connelly.
Il primo, il progetto Untitled J.
Edgar, segue l’ex partner di Harry Bosch, il detective
Jerry Edgar, che viene scelto per una missione sotto
copertura dell’FBI a
Little Haiti, Miami. In questa città affascinante, è costretto a
bilanciare la sua nuova vita con il ventre grintoso della città,
mentre è inseguito dal suo passato misterioso. Jamie Hector,
che ha recitato al fianco di Titus Welliver nella serie originale
di Bosch, è in trattative per
riprendere il suo ruolo nella nuova serie.
Il secondo dramma è il progetto Untitled
Renee Ballard, ed è incentrato su un personaggio che non è mai
apparso nelle due serie Bosch fino
ad oggi: il detective Renee Ballard, che ha il compito di dirigere
la nuova divisione cold case del LAPD. Oltre a indagare
semplicemente sui crimini irrisolti, Renee si dedica a portare
credibilità al dipartimento e giustizia alla comunità. Avendo
imparato dall’alleato in pensione e mentore Harry
Bosch, Renee fa le cose a modo suo, risolvendo casi in
modi non convenzionali mentre naviga nella politica e nelle
difficoltà di essere una donna in ascesa nella polizia di Los
Angeles.
La serie originale era stata prodotta per
Prime
Video; a quale piattaforma Amazon sarebbero
destinati i nuovi spettacoli. Mentre la costruzione di franchising
ha fatto parte del tessuto della TV per decenni, con Dick
Wolf come motore principale, la serie
Power lo ha portato al livello successivo con un
universo che coinvolge più propaggini ordinate e prodotte
contemporaneamente. Yellowstone è
probabilmente l’universo di cui si parla di più in TV in questo
momento, costruito attorno al successo della serie di punta.
Con l’uscita dei Fantastici
Quattro dei Marvel Studios nel 2025, il regista Matt
Shakman ha recentemente rivelato che le riprese del progetto
dovrebbero iniziare nel 2024.Parlando
con TheWrap,
Shakman ha confermato che il progetto inizierà la produzione
“all’inizio del 2024”, anche se non è ancora chiaro chi reciterà
nel film. Dato il grande divario tra la conferma e l’atteso
inizio della produzione, tuttavia, sia Shakman che i Marvel Studios hanno tutto il tempo
di trovare il gruppo che interpreterà il leggendaria famiglia di
supereroi.
Attualmente, non si sa quasi
nulla dell’imminente film dei Fantastici
Quattro, a parte le voci che circolano da
tempo. La star più recente
Adam Driver è
stata inserita tra i primi dei papabili per interpretare Reed
Richards, mentre altri rapporti hanno menzionato che
la star di ElvisAustin
Butler è stata contattata per interpretare il ruolo
di Johnny Storm, altrimenti noto
come The Human Torch.Il casting ufficiale per il film
non è stato ancora annunciato, ma la star
di The OfficeJohn Krasinski ha recentemente fatto il suo
debutto come variante di Reed Richards/Mr. Fantastico
in Doctor
Strange nel Multiverso della Follia.
La serie di fumetti Marvel’s Fantastic Four, creata da
Stan Lee e Jack Kirby, ha debuttato nel 1961 ed è stato il primo
titolo a squadre di supereroi prodotto dalla Marvel Comics. Fantastici
Quattro uscirà nei cinema 14 febbraio 2025 e darà il
via alla
Fase 6 del MCU. Un film dei Fantastici
Quattro è in lavorazione da tempo, con il
regista di Spider-Man: No Way HomeJon
Watts che avrebbe dovuto dirigere. Watts ha abbandonato il
film e al suo posto è stato incaricato Matt Shakman.Jeff Kaplan e Ian Springer
scriveranno la sceneggiatura. Il pubblico ha avuto il primo
assaggio dei Fantastici
Quattro in Doctor Strange nel Multiverso della Follia.
John Krasinski interpreta il Reed Richards
multiversale in quel film, ma è improbabile che continuerà a
interpretare il ruolo e il casting per il film è ancora avvolto nel
mistero.
Sul blog ufficiale della DC,
il co-CEO dei DC Studios James Gunn ha parlato dell’ambizione sua e del
collega co-CEO Peter Safran di allontanare la DC dalla semplice
dinamica dei buoni contro i cattivi. Il regista ha spiegato che
l’Universo DC ha un vasto numero di personaggi che vanno dal puro
bene al male intenso e tutto il resto, e che vorrebbe attingere da
questi elementi per per raccontare storie più complesse.
“Con le nostre storie, vogliamo
allontanarci dal concetto dei bravi ragazzi contro i cattivi”,
ha dichiarato James Gunn. “Ci sono persone davvero
buone, quasi sante, e Superman è tra queste. Ci sono cattivi
davvero terribili come Gorilla Grodd o il
Joker. E poi ci sono tutti in mezzo, quindi ci sono tutte
queste sfumature di grigio che ci permettono di raccontare storie
complesse“. Dato che la lista imminente include progetti
come The
Authority eWaller
– entrambi che coinvolgono personaggi noti per la loro moralità
grigia – sembra che James Gunn sia piuttosto interessato e
voglioso di esplorare altri tipi di moralità, concetti meno chiari
in tutto il vasto universo della DC.
Nonostante le voci e il terremoto
in casa Warner Bros Discovery, sembra che Constantine 2
sia molto vivo alla Warner Bros. Discovery. Entertainment Weekly ha
confermato che il progetto del sequel non è stato cancellato dai
propositi dello Studio, e che Keanu Reeves è
ancora pronto a riprendere il ruolo dell’occultista fumatore
accanito. Anche il regista Francis Lawrence tornerà a dirigere il
film. I co-direttori dei DC Studios James
Gunn e Peter Safran hanno svelato il
primo “capitolo” della loro nuova lista DCU la scorsa settimana, e Constantine
2 non è stato menzionato, anche se Gunn ha rivelato
che altri progetti saranno annunciati presto.
Non siamo sicuri se il sequel farà
parte del DCU o se sarà un progetto “Elseworlds” come
Joker di Todd Phillips e
The
Batman di Matt Reeves, ma John
Constantine è strettamente legato a Swamp Thing
nei fumetti, quindi ci sono alcune speculazioni che il personaggio
potrebbe essere reintrodotto come JC del DCU principale.
La prima clip dell’imminente
Ant-Man and the Wasp: Quantumania dei
Marvel Studios è stata rilasciata con Scott
Lang che incontra Kang il Conquistatore per la
prima volta. Il film arriverà nelle sale il 17 febbraio. Nel
video, Ant-Man cerca di usare il suo status di Vendicatore contro
Kang avvertendolo che aveva “già chiamato” gli altri Vendicatori
per rinforzi. Tuttavia, Kang rimane impassibile mentre chiede
a Scott se fosse uno dei Vendicatori che aveva ucciso prima. Guarda
la clip di
Ant-Man and the Wasp: Quantumania qui sotto:
Il nuovo film Marvel Studios Ant-Man and the Wasp: Quantumania, che dà il
via alla Fase 5 del Marvel Cinematic Universe,
arriverà il 15 febbraio nelle sale italiane, distribuito da The
Walt Disney Company Italia. L’epica avventura presenta
l’antagonista più potente del MCU fino ad ora: Kang il
Conquistatore.
Nel film, che dà ufficialmente il
via alla
Fase 5 del Marvel Cinematic Universe, i Super
Eroi Scott Lang (Paul
Rudd) e Hope Van Dyne (Evangeline
Lilly) tornano per continuare le loro avventure
come
Ant-Man and The Wasp. Insieme ai genitori di Hope,
Hank Pym (Michael
Douglas) e Janet Van Dyne (Michelle
Pfeiffer), la famiglia si ritrova a esplorare
il Regno Quantico, a interagire con nuove strane creature e a
intraprendere un’avventura che li spingerà oltre i limiti di ciò
che pensavano fosse possibile. Diretto da Peyton
Reed e prodotto da Kevin Feige, p.g.a. e Stephen Broussard,
p.g.a.,Ant-Man
and the Wasp: Quantumania è interpretato anche da
Jonathan Majors nel ruolo di Kang,
David Dastmalchian nel ruolo di Veb, Katy O’Brian nel ruolo di
Jentorra, William Jackson Harper nel ruolo di Quaz
e Bill Murray in quello di Lord Krylar.
Scott Lang potrebbe seguire Thor
diventando il secondo Vendicatore a interpretare quattro film da
solista nell’universo cinematografico Marvel. Ant-Man and the Wasp: Quantumania non è
ancora uscito nei cinema, ma sembra che alcune idee per un quarto
film siano già state discusse dal regista Peyton
Reed, Kevin Feige e dai produttori del
film.
“Ci stiamo già pensando”,
ha detto Stephen Broussard a ComicBook.com quando gli è stato
chiesto di un potenziale seguito di Quantumania. “È come se
ogni film ti mettesse di fronte a una battaglia e ti lasciasse con
delle cicatrici. Ma la speranza è eterna e inizi subito a
rimetterti in piedi, dopo il viaggio, e cominci subito a pensare ad
altre storie e altre cose che possono fare i personaggi. Non voglio
dire nulla di specifico su quello che abbiamo pensato, ma sì, non
se ne può fare a meno. Quelle conversazioni, quei sussurri, sono
già cominciati tra di me e Peyton e Kevin”.
Sebbene sia altamente improbabile
che vengano stabiliti piani seri in questa fase, è interessante che
Broussard e co. sembrano avere almeno un’idea di dove potrebbe
andare la storia di Scott Lang dopo Quantumania. Le prime
reazioni sui social media sono state condivise dopo la prima
mondiale del film, e mentre molti vedono il trequel come un buon
inizio per la Fase 5 dell’MCU, il film non è stato privo di
detrattori.
Nel film, che dà ufficialmente il
via alla
Fase 5 del Marvel Cinematic Universe, i Super
Eroi Scott Lang (Paul
Rudd) e Hope Van Dyne (Evangeline
Lilly) tornano per continuare le loro avventure
come
Ant-Man and The Wasp. Insieme ai genitori di Hope,
Hank Pym (Michael
Douglas) e Janet Van Dyne (Michelle
Pfeiffer), la famiglia si ritrova a esplorare
il Regno Quantico, a interagire con nuove strane creature e a
intraprendere un’avventura che li spingerà oltre i limiti di ciò
che pensavano fosse possibile. Diretto da Peyton
Reed e prodotto da Kevin Feige, p.g.a. e Stephen Broussard,
p.g.a.,Ant-Man
and the Wasp: Quantumania è interpretato anche da
Jonathan Majors nel ruolo di Kang,
David Dastmalchian nel ruolo di Veb, Katy O’Brian nel ruolo di
Jentorra, William Jackson Harper nel ruolo di Quaz
e Bill Murray in quello di Lord Krylar.
Il creatore di A Quiet
Place, John Krasinski , ha
confermato su Twitter che la produzione dell’imminente prequel
horror della Paramount Pictures, A Quiet Place: Day
One, è ufficialmente iniziata. Il prequel
arriverà nei cinema l’8 marzo 2024. L’attore di The
Office ha anche condiviso le prime foto del dietro le
quinte della sua visita sul set di Day One,
con la protagonista Lupita
Nyong’o e il regista Michael
Sarnoski. Le foto ci hanno anche fornito il nostro
primo assaggio di una delle location del film.
“Foto obbligatoria dell’ardesia
il primo giorno… questa volta con una svolta! Sono così onorato di
essere lì [il] giorno 1 di A Quiet Place: Day Onecon il maestro Michael Sarnoski e la leggendaria Lupita
Nyong’o“, ha scritto Krasinski su
Twitter. “Non vedo l’ora di vedere quale magia evocano in
questo!“, ha scritto John Krasinski su
Twitter. “Non vedo l’ora di vedere quale magia evocano in
questo!” Di seguito le foto riprese dal suo profilo
twitter:
1 di 3
Fonte - Twitter di John
Krasinski
Fonte - Twitter di John
Krasinski
Fonte - Twitter di John
Krasinski
Basato su un’idea di
John Krasinski,
A Quiet Place: Day
One è diretto da Michael Sarnoski, meglio
conosciuto per il suo lavoro nell’acclamato film drammatico del
2021 Pig. Il prequel svelerà l’arrivo degli alieni ciechi che hanno
completamente conquistato il mondo immaginato per la prima volta da
John Krasinski
nell’originale del 2018. Insieme all’attrice premio Oscar ci sono A
Quiet Place 3 (Big, Hereditary).
Il film di The
Flash si concludeva originariamente con Barry
Allen che tornava alla sua linea temporale, solo per scoprire che
il Batman di Michael Keaton e la Supergirl di Sasha
Calle facevano ora parte del suo mondo. Questo finale
avrebbe spiegato il coinvolgimento di
Keaton nei successivi progetti del franchise, come il
cancellato Batgirl.
Gli annunci di
James Gunn e i progetti a lungo termine per i
personaggi DC al cinema hanno poi cambiato le carte in tavola,
anche per il film con
Ezra Miller. Quei piani originali sono finiti fuori
dalla finestra e la sceneggiatrice di fumetti Grace
Randolph ha recentemente affermato che Keaton, Calle e
tutti i grandi nomi coinvolti inizialmente nel progetto, incluso il
cameo di Superman di Henry Cavill, sono stati rottamati.
La decisione è stata presa da
James Gunn e Peter Safran e
probabilmente ha senso con un riavvio all’orizzonte; perché
stuzzicare i fan con attori e personaggi che non rivedranno mai
più? In effetti, sembra che The
Flash finisca con una nota deliberatamente
ambigua, con il velocista scarlatto che torna a casa, una casa che
potrebbe essere il DCU oppure il vecchio DCEU (o anche altro).
Avendo acquisito la capacità di
viaggiare attraverso il Multiverso, si dice che Barry incontrerà un
personaggio del passato; potrebbe essere il Batman di Christian Bale o anche un Christopher Reeve in CG nei panni di Superman?
Dovremo aspettare e vedere, ma immaginiamo che l’uomo più veloce
del mondo alla fine verrà ricondotto verso il DCU indipendentemente da chi incontra. A sostegno
di queste indiscrezioni,
Umberto Gonzales di The Wrap sembra confermare che si tratta in
informazioni vere.
LEGO ha svelato uno splendido set
dedicato a Il Signore degli Anelli –
La compagnia dell’Anello che riproduce Gran Burrone.
Dopo quasi 9 anni dalla fine della linea originale, LEGO torna nel
mondo de Il Signore degli Anelli presentando un
modello altamente dettagliato e su larga scala che rappresenta il
santuario elfico sede di Re Elrond.
Il set è ispirato alla trilogia di
film di Peter Jackson che ha adattato le opere di
J. R. R. Tolkien. LEGO originariamente deteneva la
licenza per produrre il merchandising de Il Signore degli
Anelli dal 2012 al 2014, cosa che ha portato alla
creazione di set dei luoghi più caratteristici della Terra di Mezzo
che vediamo nei film, dalle Miniere di Moria, al Cancello Nero di
Mordor, passando per la Torre di Orthanc.
Come riportato da IGN, LEGO è tornato nel mondo de
Il Signore degli Anelli con l’ultimo dei loro set
LEGO altamente dettagliati e indirizzati ai collezionisti con una
costruzione su larga scala del santuario elfico di Gran
Burrone.
Guardiani
della Galassia Vol. 3 arriverà a maggio prossimo e i
fan della squadra guidata da James
Gunn sono impazienti di scoprire cosa succederà ai
protagonisti del film. In particolare, i trailer e le prime sinossi
hanno lasciato intendere che Rocket Raccoon vivrà un’avventura
particolarmente dolorosa e la nuova sinossi del film lo conferma.
In Guardiani
della Galassia Vol. 3, secondo la sinossi della Disney
(tramite The Direct), sarà in pericolo e
sarà lui quello che dovrà essere salvato:
“In Guardiani della Galassia Vol.
3 la nostra amata banda di disadattati si sta sistemando su
Knowhere. Ma non passa molto tempo prima che le loro vite vengano
sconvolte dagli echi del turbolento passato di Rocket. Peter Quill,
ancora sconvolto dalla perdita di Gamora, deve radunare la sua
squadra attorno a sé in una pericolosa missione per salvare la vita
di Rocket, una missione che, se non completata con successo,
potrebbe portare alla fine dei Guardiani così come li
conosciamo.”
In Guardiani
della Galassia Vol. 3, la nostra amata banda di
disadattati ha un aspetto un po’ diverso rispetto a quanto visto
fino a questo momento. Peter Quill, ancora sconvolto dalla perdita
di Gamora, deve radunare la sua squadra attorno a sé per difendere
l’universo e proteggere uno di loro. Una missione che, se non
completata con successo, potrebbe portare alla fine dei Guardiani
come li conosciamo.