Neil Gaiman ha
risposto alle dure critiche sulle scelte di casting in The
Sandman. Basato sull’omonima graphic novel dello
stesso Gaiman, The Sandman è un adattamento televisivo che ha
debuttato su Netflix a metà di quest’anno. Dopo un lungo ciclo di
sviluppo che lo ha visto passare da un film a una serie, il cast di
The
Sandman ha iniziato a formarsi per tutto il 2020
e il 2021, con alcune decisioni sul casting che hanno causato un
contraccolpo sui social, in particolare le scelte di Kirby
Howell-Baptiste (Morte) e Mason Alexander
Park (Desiderio).
Howell-Baptiste, un’attrice nera,
ha ricevuto tante critiche razziste per essere stata scelta
per il ruolo di Morte, che nel fumetto è una donna bianca, mentre
Park, un attore non binario, ha ricevuto altrettante crifiche
omofobe per essere stato scelto come Desiderio. Alcuni spettatori
erano semplicemente amareggiati per il casting di attori queer e
BIPOC, mentre altri lo vedevano come un altro tentativo di Netflix
di placare il pubblico includendo attori appartenenti a
minoranze.
In un’intervista con Inverse, Neil
Gaiman risponde senza mezzi termini al contraccolpo del
casting di The
Sandman. Ecco cosa ha dichiarato l’artista: “Oh,
occasionalmente, le persone ci urlano contro per aver inventato
tutti questi personaggi gay che non erano nei fumetti, e noi
dicevamo ‘Hai letto i fumetti?’ E loro dicevano ‘No’. E dicevamo:
‘Erano gay nei fumetti’. E loro dicevano ‘Ti sei appena sbagliato e
nessuno guarderà il tuo orribile spettacolo’. E poi siamo diventati
i numeri 1 al mondo per quattro settimane. E hanno detto “Sono
tutti bot! Ti odiamo. Ti sei sbagliato”. È una strana sciocchezza.
A questi lamentosi non piacciono le persone gay, non piacciono i
neri e non piacciono le donne. E se guardi i loro profili, a loro
non piacciono i vaccini, non gli piacciono i democratici e non
amano votare”.
Gli Ospiti è
lungometraggio scritto, diretto e interpretato da Svevo Moltrasio
in fase di pre-produzione. Dopo averci raccontato la Francia con “I
Ritals”, Moltrasio torna nella sua Roma con una commedia corale dai
risvolti inattesi che si svolge nell’arco di una serata in un
casale alle porte della città. Dieci personaggi, perlopiù amici sui
30 e 40 anni, saranno costretti ad un confronto non privo di colpi
di scena che li metterà a più riprese uno contro uno, tutti contro
uno e uno contro tutti.
Sarà divertente, intrigante, ma
anche angosciante e riflessivo quanto basta, alla ricerca di quel
cinema, oggi sempre più raro, in equilibrio tra intrattenimento e
autorialità. Una volta realizzato faremo di tutto per dargli la
visibilità e distribuzione che riteniamo meriti! Il cinema sta
morendo e Svevo Moltrasio, che nella vita ha sempre e solo voluto
girare i suoi film, dopo anni di cortometraggi, prima poi di web
serie e, soprattutto, di produzioni che hanno rimbalzato qualsiasi
suo progetto, ha deciso di chiedere un aiuto alla propria community
e non solo.
La produzione sarà curata da
Svevo Moltrasio e Simone Bracci e
per farlo è stato lanciato un crowdfunding che ha già superato i 30
mila euro. Di seguito il link alla campagna crowdfunding.
Trai film più attesi
della stagione, spicca senza ombra di dubbio The
Fabelmans,nuovo
lungometraggio di Steven Spielberg. Attraverso la lente della
finzione cinematografica alcuni importanti autori hanno saputo
raccontare se stessi, non soltanto la propria visione del mondo ma
anche la storia personale che li ha in qualche modo condotti ad
essa. Con il suo ultimo The
Fabelmans, Spielberg ci regala un
film che riduce tale lente a uno strato sottilissimo, mettendo in
scena gli anni della sua giovinezza e gli eventi che lo hanno
condotto all’amore per la Settima Arte.
The Fabelmans,
fare i conti con la propria storia
Lo scopo principale
appare senza dubbio quello di fare i conti con i fatti che hanno
minato l’unità familiare nella sua adolescenza, indirizzandolo
verso il cinema come momento di evasione dal dolore del quotidiano
ma anche come mezzo per esprimere quel dolore stesso, incanalandolo
in una storia capace di parlare al grande pubblico. E
Steven Spielberg, ovvero uno dei
più grandi narratori per immagini dei nostri tempi – se
nonil più grande –
con The Fabelmans fa ancora una volta proprio
questo: sviluppa una
storia di crescita e accettazione che rimane comunque finzione,
ovvero quella finzione quella che lui stesso avrebbe voluto
vivere.
Madre e Padre
Anche se in superficie il
personaggio portante della trama è Mitzi, la madre del giovane
protagonista Sam, nel profondo The Fabelmans è un
atto d’amore verso la figura paterna di Burt, una figura che nel
cinema si Spielberg è stata costantemente motivo di frustrazione:
pensate ad esempio ai padri assenti, manipolatori, distratti di
film come E.T.,
Prova a prendermi o Incontri ravvicinati del terzo tipo, solo per
citare gli esempi maggiormente espliciti. In questo ultimo
lungometraggio autobiografico (a modo suo…) Spielberg invece
celebra la resilienza, l’abnegazione, la devozione incondizionata
di un uomo destinato ad amare una donna a cui sta troppo stretta la
vita che lui può offrirle.
Sotto questo punto di
vista The Fabelmans si conferma, alla maniera di
molti film del primo Spielberg, una favola che reinterpreta la
realtà. O meglio l’espressione di un desiderio preciso, quello di
aver avuto la possibilità di capire meglio i propri genitori. In
certi momenti sembra quasi che il cineasta voglia spiegarci perché
negli anni ‘70 e ‘80 faceva film in quel modo, e questo introduce
un certo didascalismo nella narrazione e nell’estetica scelta per
The Fabelmans.
Al tempo stesso però
troviamo nel film sequenze che parlano di cinema in maniera
talmente precisa e profonda da colpire dritte al cuore: Spielberg
ci mostra ad esempio con straordinaria semplicità ed efficacia che
fare cinema ha significato per lui tentare di prendere il controllo
della propria vita, oppure che si possono usare le immagini quando
le parole diventano troppo pesanti o dolorose per poter essere
pronunciate.
Spielberg strizza l’occhio a
John Hughes
Questi sono i momenti più
belli di The Fabelmans, opera che possiede anche
momenti di incredibile e insieme dolorosa leggerezza, alla maniera
di quel John Hughes a cui Spielberg strizza più
volte l’occhio in questo lungometraggio. E a chiudere un’operazione
tanto complessa e stratificata proprio perché estremamente
personale, ci sono gli ultimi dieci minuti che sono qualcosa che è
difficile definire, tante sono le emozioni che racchiude: una
sequenza cinefila, spassosa, geniale anche nella scelta di un
cameo straordinariamente assurdo eppure perfetto che ovviamente
non vi spoileriamo.
Per quanto riguarda la
direzione degli attori, Spielberg si conferma perfetto regista di
giovani interpreti, consentendo al protagonista Gabriel
LaBelle di regalarci una prova maiuscola, trattenuta e
sofferta nella prima parte e poi progressivamente più libera e
carismatica quando invece il personaggio di Sam inizia a trovare la
forza per lottare al fine di affermare la propria personalità.
Straordinaria – giustamente nominata all’Oscar – la partecipazione
del grande veterano Judd Hirsch in una sola ma
fondamentale sequenza. Funzionano a dovere
Paul Dano e
Seth Rogen, mentre invece si sviluppa a corrente
alternata la prova di
Michelle Williams, la quale a tratti sembra incerta
sul come interpretare una figura femminile la cui frustrazione
emotiva conduce ad atteggiamenti eccessivamente
melodrammatici.
The
Fabelmans è un film forse un po’ troppo alterno nei toni e
nell’esposizione della storia per convincere del tutto: nei momenti
in cui funziona è di una potenza emotiva profonda, in altri al
contrario fa pensare a quanto altri giovani protagonisti nel cinema
di Steven Spielberg si siano rivelati maggiormente
emblematici di Sam Fabelman. A conti fatti, il senso di solitudine
e di innocenza perduta derivati dall’aver perso il sostegno del
nucleo familiare hanno trovato piena rappresentazione in altri film
dell’autore – su tutti a nostro avviso si staglia il giovane
Christian Bale de L’impero del
sole – ma a conti fatti probabilmente non è neppure questo
lo scopo di The Fabelmans.
Spielberg sembra volerci
dire che, alla soglia dei 76 anni, con quello che gli è accaduto,
lui ci ha finalmente fatto i conti. Alla sua maniera, ovvero
adoperando il cinema come “fabula”, come possibilità di riscrivere
la propria storia interiore. E sotto questo punto di vista il suo
film è quantomai prezioso.
L’attrice Giulia
Bevilacqua è attiva ormai da anni nel mondo della
televisione e del cinema. Interprete di numerosi film e serie di
grande popolarità, si è negli anni guadagnata sempre più spazio,
affermandosi come un’attrice ricca di talento e carisma.
2. Ha preso parte a diverse
serie televisive. Prima di debuttare sul grande schermo,
la Bevilacqua aveva già recitato in serie come Un medico in
famiglia 3 (2003), Don Bosco (2004), Don Matteo
4 (2004), Una famiglia in giallo (2005), Grandi
domani (2005) e Distretto di Polizia (2005-2011),
dove ha interpretato la sovrintendente Anna Gori. In seguito,
parallelamente al cinema, ha recitato per serie come Dov’è mia
figlia? (2011), Nero Wolfe (2012), Come un
delfino 2 (2013), Fuoriclasse (2014-2015), Una
pallottola nel cuore (2014-2018) e È arrivata la
felicità (2015-2018). Di recente ha invece preso parte a
Cops – Una banda di poliziotti (2020-2021) e Più forti
del destino (2022).
3. Ha recitato per diversi
videoclip. Negli anni l’attrice non ha mancato di
dedicarsi anche ad altri progetti al di fuori dei film e delle
serie TV. In particolare, si annovera la sua partecipazione a
diversi videoclip di noti cantanti e gruppi. Nel 2000 prende ad
esempio parte al videoclip del brano Thank You for Loving
Me, del gruppo statunitense Bon Jovi. In
seguito è in Tutte le mattine di Valeria
Rossi, I giorni migliori dei
Tiromancino, La razionalità dei
Velvet, Giulia domani si sposa di
Artù e Il rimedio, la vita e la cura di
Chiara Galiazzo.
Giulia Bevilacqua in Ritorno al crimine
4. Ha recitato nel noto
film. In Ritorno alcrimine, sequel di
Non ci resta che il
crimine, l’attrice interpreta il personaggio di Loretta,
figlia di Sabrina, che nel primo film da giovane era interpretata
da Ilenia Pastorelli e
qui, da anziana, ha invece il volto di Loretta
Goggi. La Bevilacqua ha poi ripreso il suo personaggio
anche nel terzo film, dal titolo C’era una volta il
crimine.
Giulia Bevilacqua: il matrimonio, il marito e i figli
5. È sposata. Il 30
settembre del 2017 l’attrice si è sposata a Positano con il
giornalista NicolaCapodanno. I
due, conosciutisi circa tre anni prima ad una festa, hanno scelto
il celebre comune in provincia di Salerno in quanto luogo d’origine
di lui. Qui hanno celebrato la loro unione su una terrazza che
affaccia sul mare, davanti ad amici e parenti.
6. Hanno avuto due
figli. Poco dopo il loro primo anniversario di matrimonio,
il 16 novembre 2018 è nata la prima figlia della coppia, chiamata
Vittoria. Il 28 maggio 2020 è poi nato
Edoardo, il secondo figlio della coppia. La
Bevilacqua ha annunciato tale lieto evento tramite il proprio
account Instagram, postando una foto del neonato. Proprio tramite
il proprio account Instagram l’attrice aveva condiviso già
aggiornamenti su entrambe le gravidanze.
Giulia Bevilacqua: il suo fidanzato
7. Era fidanzata con un
collega. Prima di sposarsi con Capodanno e formare con lui
una famiglia, l’attrice era stata fidanzata per circa sei anni con
l’attore Simone Corrente, conosciuto sul set della
serie Distretto di polizia. Quando i due hanno poi
annunciato di essersi separati, sono stati attenti a non far
trapelare ulteriori informazioni a riguardo. In seguito, però,
hanno affermato di essere rimasti in buoni rapporti e di volersi
bene ancora oggi.
Giulia Bevilacqua è su Instagram ma
non su Facebook
8.È
presente sul social network. L’attrice possiede un proprio
profilo Instagram ufficiale con tanto di spunta blu. Questo è
seguito attualmente da 161 mila persone e vanta oltre mille e
quattrocento post. Attraverso le sue pubblicazioni l’attrice è
solita raccontare le proprie giornate lavorative, tra curiosità e
dietro le quinte dei set a cui partecipa. Non mancano però anche
immagini legate alla propria quotidianità, tra momenti di svago,
giornate in compagnia di amici o colleghi e molto altro. Seguendola
si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue novità.
9. Non è presente su
Facebook. Se l’attrice risulta essere molto attiva su
Instagram, lo stesso non si può dire per Facebook. Sul noto social
network la Bevilacqua non sembra infatti possedere un profilo o una
propria pagina ufficiale. Per chi utilizza Facebook e vuole
rimanere aggiornato su tutte le novità riguardanti l’attrice, si
possono però ritrovare alcune fan page a lei dedicata, con
informazioni e foto dei suoi progetti passati e futuri.
Giulia Bevilacqua: età e altezza dell’attrice
10. Giulia Bevilacqua è nata
a Roma, il 19 maggio del 1979. L’attrice è alta
complessivamente 1.74 metri.
Il nuovo film Marvel StudiosBlack
Panther: Wakanda Forever ha conquistato il
pubblico italiano ottenendo il primo posto al box office con un
incasso di oltre 4,1 milioni di Euro in sei giorni di
programmazione. Nelle sale italiane dallo scorso 9 novembre, il
lungometraggio diretto da Ryan Coogler si è
posizionato, nel nostro mercato, come quarto miglior opening del
2022 e come quinto miglior opening dall’inizio della pandemia.
“Siamo molto soddisfatti del
successo ottenuto da Black Panther: Wakanda
Forever in meno di una settimana e questo
testimonia quanto sia forte il desiderio del pubblico italiano di
tornare sempre di più a vivere l’esperienza cinematografica”,
ha dichiarato Daniel Frigo, AD The Walt Disney Company Italia.
“Questi risultati confermano ancora una volta il forte legame
del pubblico italiano con il Marvel Cinematic Universe dopo lo
straordinario successo riscosso
da Doctor Strange nel Multiverso della
Follia e Thor: Love and Thunderche,
insieme a Black Panther: Wakanda Forever,
rappresentano tre dei quattro migliori opening del 2022, nonché tre
dei cinque migliori opening dall’inizio della pandemia. Nel 2022
The Walt Disney Company Italia ad oggi ha distribuito dodici titoli
e realizzato un totale di oltre 45 milioni di Euro con oltre 6,3
milioni di presenze. Siamo felici di poter continuare a
sostenere le sale cinematografiche con nuovi attesissimi titoli in
arrivo nei prossimi mesi, come il lungometraggio d’animazione
Walt Disney Animation Studios Strange World – Un Mondo
Misterioso e Avatar: La Via dell’Acqua,
secondo capitolo del film di James Cameron con il maggiore incasso
di tutti i tempi.”
Nel film Marvel
Studios Black Panther: Wakanda
Forever, la Regina Ramonda (Angela
Bassett), Shuri (Letitia Wright), M’Baku
(Winston Duke), Okoye (Danai
Gurira) e le Dora Milaje (tra cui Florence
Kasumba) lottano per proteggere la loro nazione dalle
invadenti potenze mondiali dopo la morte di Re T’Challa. Mentre gli
abitanti del Wakanda cercano di comprendere il prossimo capitolo
della loro storia, gli eroi devono riunirsi con l’aiuto di War Dog
Nakia (Lupita Nyong’o) e di Everett Ross
(Martin Freeman) e forgiare un nuovo percorso per
il regno del Wakanda. Il film presenta Tenoch Huerta Mejía nel
ruolo di Namor, sovrano di una nazione sottomarina nascosta, ed è
interpretato anche da Dominique Thorne, Michaela Coel,
Mabel Cadena e Alex Livinalli. Black Panther: Wakanda
Foreverè diretto
da Ryan Coogler e prodotto da Kevin
Feige e Nate Moore.
La più
grande competizione tra fan nella storia del Magico Mondo di Harry
Potter, un evento per gli appassionati di tutte le età,
arrivasu Boing (canale 40 del
DTT)con l’esclusiva Prima TV free di Harry Potter: il
torneo delle Case di Hogwarts.
Questo evento
speciale composto da quattro puntate e condotto dall’attrice Premio
OscarHelen
Mirren, vedrà i fan del Magico Mondo mettere alla
prova la loro conoscenza di Harry
Potter. I concorrenti – divisi nelle celebri quattro
casate Grifondoro, Tasso Rosso, Corvo Nero e Serpe Verde –
si sfideranno per vincere l’ambito trofeo finale: La Coppa delle
Case.
Harry Potter: il torneo delle Case di Hogwarts, ospiti
e concorrenti
A rendere ancora
più speciale questo evento, i cameo degli ex studenti di Harry
Potter:
Tom Felton, Simon Fisher-Becker, Shirley Henderson e
Luke Youngblood, oltre ai superfan Pete
Davidson e Jay Leno. Nel corso dei
quattro appuntamenti, i concorrenti saranno divisi in squadre da
tre.
Le casate si
scontreranno in quattro epiche sfide a colpi di domande e con
l’aiuto del pubblico dal vivo, per scoprire chi di loro conosce
l’intricato e dettagliato universo di Harry Potter come il palmo
della propria mano. Le squadre vincitrici dei singoli round
approderanno poi al gran finale durante il quale verrà decretata la
casata che si aggiudicherà la vittoria e il titolo di campioni.
Prodotto da
Warner Bros. Unscripted Television, in associazione con Warner
Horizon e Robin Ashbrook e Yasmin Shackleton di theoldschool,
Harry Potter: il torneo delle Case di Hogwarts è
un evento imperdibile, ricco di curiosità e aneddoti, condotto da
un’attrice amata in tutto il mondo, che i fan appassionati di Harry
Potter non potranno fare a meno di amare.
Dopo il grande
successo di pubblico e critica alla 79° Mostra Internazionale
d’Arte Cinematografica di Venezia, dove è stato accolto da oltre 6
minuti di applausi, The
Whale, il nuovo attesissimo film di
Darren Aronofsky, ha già ricevuto il Toronto
International Film Festival Tribute Award e l’American Riviera
Award del Festival Internazionale di Santa Barbara per il suo
interprete protagonista Brendan Fraser, oltre ad altri numerosi premi
internazionali.
Dal genio
creativo di Darren Aronofsky, regista candidato all’Oscar® con
Il Cigno Nero e vincitore del Leone D’Oro a Venezia con
The Wrestler, The
Whale è un viaggio emozionante e profondamente
umano – una storia intensa e coinvolgente, intima e personale che
si rivela universale per colpire il cuore del pubblico.
In The Whale,
Brendan Fraser offre una straordinaria
performance nel ruolo di Charlie, un insegnante di inglese che
soffre di obesità grave e che deve confrontarsi con i propri
fantasmi e un amore mai rivelato che lo tormentano da anni, nonché
con un rapporto irrisolto con la figlia adolescente
(Sadie
Sink, la protagonista della serie culto Stranger Things), per un’ultima
possibilità di redenzione.
Il film arriverà
nelle sale italiane nel febbraio 2023 distribuito
da I Wonder Pictures e Unipol Biografilm
Collection, nell’ambito di un listino estremamente ricco e
già pieno di successi.
È online la lista dei 20 romanzi
noir da votare per determinare la cinquina dei finalisti
concorrenti all’edizione 2022 del Premio Giorgio
Scerbanenco. Sono romanzi noir italiani editi tra novembre
2021 e ottobre 2022 e scelti, tra gli oltre 100 iscritti, dal
comitato selezionatore del festival.
A partire dall’11 novembre fino alle
ore 23.59 di sabato 19 novembre 2022, ogni lettore potrà votare i
suoi cinque titoli preferiti sul sito del
festival(www.noirfest.com). La cinquina dei
finalisti sarà determinata dalla somma ponderata dei voti dei
lettori e della giuria letteraria, presieduta da Cecilia
Scerbanenco e composta da Alessandra Calanchi, Valerio
Calzolaio, Luca Crovi, Sergio Pent, Sebastiano Triulzi e John
Vignola.
Sabato 3 dicembre i
cinque finalisti saranno presentati a Milano in apertura del
festival e tra questi la giuria letteraria (a cui si aggiungeranno
Cecilia Lavopa e Alessandra Tedesco) decreterà il vincitore del
Premio Giorgio Scerbanenco 2022, che verrà consegnato in
serata.
I semi-finalisti del premio Giorgio Scerbanenco 2022:
Francesco Abate, Il complotto dei
calafati, Einaudi
Erica Arosio e Giorgio Maimone, Macerie,
Mursia
Daniele Bresciani, Testimone la notte,
Bompiani
Cristina Cassar Scalia, La carrozza della
Santa, Einaudi
Alessandro Ceccherini, Il mostro,
Nottetempo
Gian Andrea Cerone, Le notti senza sonno,
Guanda
Romano De Marco, La casa sul promontorio,
Salani
Andrea Fazioli, Le strade oscure,
Guanda
Riccardo Gazzaniga, In forma d’essere
umano, Rizzoli
Gabriella Genisi, Terrarossa,
Sonzogno
Davide Longo, La vita paga il
sabato, Einaudi
François Morlupi, Nel nero degli abissi,
Salani
Francesco Musolino, Mare mosso,
E/O
Enrico Pandiani, Fuoco, Rizzoli
Paolo Maggioni, La calda estate del Commissario
Casablanca, SEM
Chiara Montani, La ritrattista,
Garzanti
Chiara Moscardelli, La ragazza che cancellava i
ricordi, Einaudi
Alessandro Perissinotto e Pietro d’Ettorre, Cena di
classe, Mondadori
Brunella Schisa, Anatomia di un mostro,
HarperCollins
Stefano Vicario, Il re degli stracci, La
nave di Teseo
Anime Factory, etichetta di
proprietà di Plaion Pictures, è lieta di annunciare quattro
imperdibili nuove anteprime speciali di
One Piece Film: RED, diretto da Goro Taniguchi e
prodotto da TOEI Animation. L’attesissimo nuovo film basato
sul manga dei record di Eiichiro Oda è infatti pronto ad approdare
in anteprima anchein lingua italiana nelle sale i
prossimi 22 e 23 novembre, con quattro tappe imperdibili
alla presenza dei doppiatori del film.
Tutti i partecipanti riceveranno
l’esclusivo set di postcard del film che potrà essere fatto
autografare dai doppiatori presenti in sala.
Le tappe sono:
Mar 22 Novembre ROMA – The Space Roma Parco de Medici. Alla
presenza di Renato Novara (Luffy) & Luca Bottale (Usopp). Inizio
proiezione ore 20:10, il firmacopie inizierà alle ore
19:30
Mar 22 Novembre MILANO – UCI Bicocca. Alla presenza di
Emanuela Pacotto (Nami) & Patrizio Prata (Zoro). Inizio proiezione
ore 20:30, il firmacopie inizierà alle ore 20:00
Mer 23 Novembre MODENA – Cinema Victoria. Alla presenza di
Renato Novara (Luffy) & Luca Bottale (Usopp). Inizio proiezione ore
21.00, il firmacopie inizierà alle ore 20:00
Mer 23 Novembre BRESCIA – Cinema OZ. Alla presenza di
Emanuela Pacotto (Nami) & Patrizio Prata (Zoro). Inizio proiezione
ore 21.00, il firmacopie inizierà alle ore 20:30
Dopo il successo delle anteprime in
lingua originale, che hanno totalizzato oltre 51.000 presenze e
quasi € 400.000 di incasso, Anime Factory vuole continuare ad
accontentare i fan di One
Piece, organizzando un tour in 4 tappe con anteprime del
film doppiato in italiano, alla presenza di Renato Novara
(Luffy) e Luca Bottale (Usopp), Emanuela Pacotto (Nami) e Patrizio
Prata (Zoro).
L’enorme ed inedito impegno di
distribuzione per One Piece film: RED dimostra ancora una volta
l’incredibile attesa da parte dei fan di questo manga dei record,
che si appresta a conquistare il pubblico del Bel Paese dopo aver
raggiunto risultati di box office straordinari in Giappone e
Francia.
In Giappone la pellicola è a
tutti gli effetti la più redditizia di sempre del franchise: ha
superato il traguardo dei 18 miliardi di Yen (oltre 124 milioni di
Euro) registrando così il miglior incasso anime del 2022, ottenendo
il secondo miglior debutto della storia del cinema
giapponese, diventando il sesto miglior anime ed entrando nella
top ten dei migliori film di sempre. Il film ha ottenuto ottimi
risultati anche al box office in Francia, con oltre un
milione di spettatori accorsi al cinema a godersi il nuovo film di
One Piece sul grande schermo. Anche in Spagna (100.000
spettatori in 5 giorni) il film si appresta ad infrangere ogni
record della licenza.
One Piece Film: RED,
atteso dai fan più accaniti e non solo, è il primo episodio con una
forte componente musicale (con la suggestiva interpretazione della
star nipponica Ado) e vede anche il ritorno di uno dei personaggi
più iconici e interessanti creati da Oda: Shanks il Rosso,
uno dei quattro imperatori che ha ispirato e spinto Luffy da
piccolo a diventare un pirata, nonché il padre del nuovo
personaggio Uta.
Sinossi: Uta, la cantante più amata del mondo, la cui voce è stata
definita “ultraterrena”, è famosa anche perché nasconde la sua vera
identità ed un altro segreto: Uta è la figlia di Shanks!
Per la prima volta in assoluto, lei ha deciso di svelare il suo
volto al mondo durante un concerto dal vivo! L’arena del concerto,
che si tiene sull’isola di Elegia, si riempie di tutti i suoi fan,
compresi famigerati pirati, esponenti della Marina e i Pirati di
Cappello di Paglia guidati da Luffy, tutti decisi a godersi questa
performance canora attesissima. Il concerto inizia ed il pubblico
scopre che l’eccezionale potere della voce di Uta nasconde un
pericolo che potrebbe cambiare il mondo. Toccherà quindi a Luffy e
a Shanks mettersi in azione. Tra tanti colpi di scena, la battaglia
per la libertà sta per avere inizio…
In Italia, dopo le anteprime in
lingua originale, One Piece Film: REDuscirà al
cinema il 1° dicembre 2022 distribuito da Anime Factory,
etichetta di Plaion Pictures.
Juliette Binoche torna sul grande schermo con Incroci
Sentimentali, pellicola romance dal taglio dolceamaro di
Claire Denis. La regista propone una storia
convenzionale, quella dell’adulterio, mettendo enfasi sui punti di
rottura dei personaggi per invadere l’intimità di una coppia il cui
rapporto apparentemente sano si sbriciola a causa della debolezza
carnale e amorosa.
Il lungometraggio, vincitore
dell’Orso d’argento per il miglior regista al Festival Internazionale
del cinema di Berlino, è la trasposizione
cinematografica del romanzo di Christine Angot, Un
tournant de la vie, la cui sceneggiatura porta anche la sua
firma. Incroci Sentimentali è distribuito da
Curiosa Films e sarà nelle sale dal 17 novembre.
Incroci sentimentali, la trama
Sara (Juliette
Binoche) e Jean (Vincent Lindon) sono una
coppia ben consolidata da oramai dieci anni, la cui però intesa è
molto più forte a livello sessuale che comunicativo. Lei è una
giornalista radiofonica, lui un ex giocatore di rugby finito in
carcere per alcuni anni. Dopo una vacanza rilassante al mare, i due
amanti tornano alle loro ordinarie vite fatte di caffè al mattino e
sguardi sui tetti parigini in un balcone che sa di vissuto.
Quando un giorno Sara intravede il
suo ex Francois (Gregoire Colin), amico di Jean,
con il quale molto tempo addietro aveva condiviso un amore folle e
passionale, la vita della donna viene sconvolta. Il ritorno di
Francois nella sua quotidianità come presenza assidua, provoca
un’incrinatura nella sua relazione con Jean, fino a farle compiere
un passo che metterà in discussione tutte le sue credenze.
Il tema del “frutto proibito”
Secondo William
Indick, le pellicole d’amore per funzionare bene devono
mettere in scena il complesso di Edipo, che sia presentato
letteralmente (più di rado) oppure metaforicamente. Provando a
pensare alla sceneggiatura di Incroci Sentimentali, è evidente –
grazie al tema trattato – come la rivalità fra Jean e Francois si
sia costruita proprio su questo concetto freudiano. Il figlio, che
nel complesso di Edipo vede nel padre una minaccia per la conquista
dell’amore della madre, a livello cinematografico si tramuta nel
personaggio che deve confrontarsi con il suo rivale per possedere
l’oggetto del proprio amore. Nel racconto portato in scena da
Claire Denis è l’amore di Sara al centro della conflittualità fra i
protagonisti maschili.
All’interno della pellicola
viene posizionato quello che comunemente è
chiamato il tema del “frutto proibito”, in questo caso
rappresentato dalla trama adulterina. Jean è messo davanti ad una
verità amara: si contende l’amore di Sara proprio con Francois, suo
caro amico. Ma il complesso di Edipo qui è simbolico – poiché
ripropone le stesse emozioni di base – e nasce in Francois che nel
sentimento di Sara vede, moralmente e pubblicamente, un tabù. È qui
che si scatena la rivalità nei confronti di Jean, proprio come il
figlio con il padre. La “competizione” fra i due amici, Denis la fa
esplodere nella crisi della storia fra Jean e Sara, con un finale
il cui messaggio è chiaro: a volte non esiste scelta fra la persona
giusta e quella sbagliata, e se non si ha il coraggio di capirlo
entra in gioco il destino, in un modo o nell’altro.
Un amore che diventa prigione
In Incroci
Sentimentali la messinscena si spoglia di ogni orpello e
decide, attraverso una scelta registica mirata, di
prediligere primi e primissimi piani per porre l’attenzione
sul meccanismo dello sguardo e l’evoluzione dello stesso,
da cui si elevano sentimenti ed emozioni. È la stessa macchina da
presa che conduce lo spettatore a confrontarsi con la
trasformazione dei protagonisti, con i loro conflitti interiori,
accendendo la luce sui loro stati d’animo che nel progredire della
storia prendono forme diverse, fino al compiersi di un climax in
cui pathos e gravitas sentimentale sono preponderanti.
Ci si ritrova faccia a faccia, e
cuore a cuore, con i desideri più profondi di Jean e Sara,
riuscendo a leggere quanto dai loro occhi che dalle rughe
d’espressione, i loro più reconditi pensieri. Le immagini che
tracciano come una matita i loro volti, inabissandosi nella loro
intimità, rendono palese ciò che i dialoghi – già in deficit – non
riescono o non vogliono esprimere. È il processo della
consapevolezza a essere messo in moto, e si sceglie di
descriverlo dando spazio ai silenzi – che rappresentano anche
un’insufficiente comunicazione nella coppia – piuttosto che
all’eccesso delle parole. È dunque grazie alle sequenze più tacite
che ci si accorge di star assistendo alla distruzione del concetto
di lealtà, più che di un amore (forse finito anche molto prima),
all’interno di una casa che se un tempo era libertà ora diventa
prigione.
Incroci
Sentimentali risulta perciò un film da osservare con
minuzia per coglierne le sfumature, e pone l’accento sui problemi
di coppia, incorniciati dall’incomprensione di due persone che,
seppur si amino, non riescono a trovare un equilibrio. L’invadenza
della mdp è solo un’escamotage per portare la fruizione ai
massimi livelli di empatia e identificazione, con lo scopo
di esporre uno spaccato di realtà, quella coniugale, che sempre più
spesso si frantuma influenzato da tentazioni esterne.
Primo ciak oggi per Nuovo
Olimpo, quattordicesimo film di Ferzan
Ozpetek che segna la prima collaborazione tra l’acclamato
regista e Netflix. Prodotto da Tilde
Corsi e Gianni Romoli, Nuovo
Olimpo è una produzione R&C
Produzioni con Faros Film. Il film sarà
girato a Roma e arriverà su Netflix nel 2023.
Protagonisti del film i giovani attori Damiano
Gavino e Andrea Di Luigi. Nel cast anche
Luisa Ranieri, Greta Scarano, Aurora Giovinazzo, Alvise
Rigo, Giancarlo Commare.
Fine anni ’70. Sono giovani,
belli e hanno appena 25 anni. Si incontrano per caso e si
innamorano perdutamente. Un avvenimento inaspettato però li separa.
Per trent’anni inseguono comunque la speranza di ritrovarsi, perché
si amano ancora. Soggetto originale e sceneggiatura di Gianni
Romoli e Ferzan Ozpetek. La fotografia del film è di Gian Filippo
Corticelli, il montaggio di Pietro Morana, la scenografia di Giulia
Busnengo e i costumi di Monica Gaetani.
L’attore Ethan
Cutkosky è ancora molto giovane, ma vanta già diversi
ruoli in progetti che, tra cinema e televisione, gli hanno permesso
di dar prova del suo talento. Oggi che è sul punto di rinnovarsi e
mettersi nuovamente alla prova con nuove avventure, la sua carriera
sembra essere ricca di promesse ed entusiasmanti novità.
Ecco 10 cose che non sai di Ethan Cutkosky.
Ethan Cutkosky: i suoi film e le serie TV
1. È noto per alcune serie
TV. Ethan Cutkosky deve la sua popolarità alla
serie Shameless,
dove dal 2011 al 2021 ha ricoperto il ruolo di Carl Gallagher,
recitando in ben 134 episodi, accanto agli attori Emmy Rossum e
William H. Macy. Nel 2012 ha invece recitato in un
episodio della serie televisiva Law & Order: Unità
Speciale, dove ha interpretato Henry Mesner, ruolo che
ha ripreso in un episodio della serie nel 2021. Nel 2020 ha
recitato in un episodio di Power, mentre
nel 2022 ha interpretato Caleb in un episodio della serie
The Conners.
2. Ha recitato anche per il
cinema. Cutkosky ottiene un primo ruolo come attore
all’interno del film Fred Claus – Un fratello sotto
l’albero (2007), dove interpreta non accreditato un
personaggio di nome Carl. Nel 2009 ottiene un ruolo di maggior
rilievo nel film horror Il mai
nato, dove ha l’opportunità di recitare accanto a
Gary Oldman. Ha
poi preso parte al film Conviction
(2010), tornando sul grande schermo nel 2022 con il film
Alex/October. Prossimamente, invece,
reciterà da protagonista in Going Places.
3. È anche
produttore. Fino ad oggi Cutkosky si è limitato a lavorare
come attore, ma per il suo prossimo film, Going Places, ha
intenzione di ricoprire anche un altro ruolo oltre allo stare
davanti la macchina da presa. Cutkosky figurerà infatti anche tra i
produttori della pellicola, segnando così il suo esordio in tale
attività. L’attore ha dichiarato che da tempo desiderava occuparsi
della produzione di un progetto e il nuovo film deve aver suscitato
la sua attenzione a tal punto da spingerlo a svolgere tale
attività.
Ethan Cutkosky in Shameless
4. È uno dei protagonisti
della serie. In Shameless l’attore ha interpretato Carl
Gallagher, quintogenito della famiglia protagonista della serie.
Carl è un bambino instabile e turbolento, che causa continui
problemi a scuola. Il personaggio è poi cambiato molto nel corso
delle varie stagioni della serie, maturando di pari passo con il
maturare dell’attore. Cutkosky ha poi sempre raccontato di essersi
affezionato molto a Carl e di averne compreso e accettato anche gli
aspetti meno lodevoli.
5. Ha chiesto di non essere
inserito in alcuni episodi. L’attore ha chiesto ai
produttori del film di rimuovere il suo personaggio da alcuni
episodi della fine della quinta stagione. Questo perché egli stava
per iniziare il liceo e voleva viverlo in modo appropriato, senza
lo stress di doversi dividere tra la scuola e il set. Grazie a tale
libertà, è stato dunque in grado di iniziare quell’avventura come
un normale adolescente.
Ethan Cutkosky in Il mai nato
6. Ha interpretato un ruolo
particolare. Nel film horror Il mai nato,
l’attore ha interpretato Barto, il fratello gemello di Sofi, morto
ad Auschwitz durante un esperimento nazista. Un demone dybbuk lo
vide come un’opportunità per entrare nel regno dei mortali e lo
resuscitò per tale fine. Per fermarlo, Sofi ha ucciso il fratello
con l’intenzione di sconfiggere lo spirito. Il dybbuk continua però
ad apparire sotto forma di Barto per tutto il film, in quanto si è
fuso con la sua anima.
Ethan Cutkosky è su Instagram
7. Ha un profilo sul social
network. Ethan Cutkosky è naturalmente presente sul social
network Instagram, con un profilo seguito attualmente da 3.2
milioni di persone. Su tale piattaforma egli ha ad oggi pubblicato
appena una trentina di post, tutti relativi alle sue attività come
attore o modello. Si possono infatti ritrovare diverse immagini
relative a momenti trascorsi sul set ma anche foto promozionali dei
suoi progetti. Seguendolo si può dunque rimanere aggiornati sulle
sue attività.
Ethan Cutkosky: chi è la sua fidanzata
8. È molto
riservato. Come noto, l’attore non è solito condividere
molti dettagli sulla propria vita privata e dunque non sono molte
le notizie a riguardo. Si sa tuttavia che a partire dal 2021 ha
intrapreso una relazione con l’attrice Brielle
Barbusca, attrice vista in The Starter Wife,
Scandal e Bones. I due avevano anche recitato insieme
in un episodio di Shameless nel 2016, dal titolo
AbortionRules. Ad oggi non è però chiaro se i
due stiano ancora insieme o no.
Ethan Cutkosky e le sue canzoni
9. Ha pubblicato alcuni
singoli. A partire dal 2021 Cutkosky ha intrapreso anche
una carriera nel mondo della musica, rilasciando ad oggi quattro
singoli. Nel 2020 ha pubblicato i brani Alone e
Comprehend, mentre nel 2021 ha reso disponibili le canzoni
Wondering ed Erase Me. I fan attendono ad oggi la
realizzazione di un vero e proprio album, avendo apprezzato le doti
canore dell’attore.
Ethan Cutkosky: età e altezza
10. Ethan Cutkosky è nato a
St. Charles, Illinois, il 19 agosto del 1999. L’attore è
alto complessivamente 1.65 metri.
Sono in corso le riprese del film
CATTIVA COSCIENZA, secondo lungometraggio di
Davide Minnella, con Francesco Scianna,
Filippo Schicchitano,
Matilde Gioli, Beatrice Grannò, Giovanni Esposito, Alessandro
Benvenuti, Gianfranco Gallo,
Caterina Guzzanti e con Drusilla
Foer.
Filippo è un fidanzato fedele, un avvocato
impeccabile e un uomo generoso. È possibile essere così perfetti?
Sì, se hai una coscienza come Otto che controlla ogni tua mossa. Un
giorno, però, Otto raggiunge in ritardo la sua postazione di lavoro
nel “Mondo Altro” e scopre che, in pochi minuti, Filippo ha messo
sotto sopra tutta la sua vita. Otto è in difficoltà, deve sistemare
le cose prima che le Coscienze Superiori se ne accorgano e decide
così di affrontare Filippo di persona piombando sulla
Terra…
In questo percorso emozionante, divertente,
ricco di colpi di scena e di situazioni in cui non sempre sarà
facile agire “secondo coscienza”, i nostri protagonisti vedranno
pian piano la loro vita con occhi
diversi.
Il film, prodotto da Fulvio e Federica
Lucisano, è una produzione Italian International Film – Gruppo
Lucisano e Vision Distribution. Autore del soggetto è
Stefano Sardo, che firma la sceneggiatura insieme a Teresa Gelli e
Giordana Mari.
CATTIVA COSCIENZAsarà
distribuito in Italia e nel mondo da Vision Distribution.
Attenzione: questo articolo contiene
spoiler su Black Panther: Wakanda Forever!
Black Panther: Wakanda Forever introduce la
nuova Pantera Nera del MCU,
con parecchie differenze rispetto alla trama del fumetto originale.
Questo è il primo film in cui Shuri, interpretata
da Letitia Wright, diventa una vera protagonista,
anche se segna la sua quarta apparizione nel MCU.
Shuri non è più un personaggio secondario e il film segue il suo
viaggio per diventare la prossima Pantera Nera e
salvare la sua nazione natale, il Wakanda.
Dopo la morte dell’attore Chadwick Boseman nel 2020, che ha interpretato
T’Challa in Black Panther del 2018, il secondo capitolo
del franchise di Black Panther ha dovuto essere riscritto senza la
Pantera Nera originale. Alla fine, è stata la sorella minore di
T’Challa, Shuri, a prendere il testimone,
rispecchiando la trama originale dei fumetti nonostante alcune
notevoli differenze, che ora esaminiamo grazie a
ScreenRant.
Come Shuri è diventata la Pantera
Nera nei fumetti Marvel rispetto al MCU
Sia nei fumetti che nel
MCU,
Shuri affronta sfide personali, perdite e
cambiamenti nel suo arco narrativo che la portano a diventare la
nuova Pantera Nera. Secondo il compositore del
film, si è trattato di una trasformazione così potente che il suo
arco ha persino plasmato la colonna sonora. Nei fumetti,
Namor tenta di reclutare T’Challa
per farlo entrare in un consiglio segreto di supercriminali
chiamato la Congrega. Quando T’Challa rifiuta l’offerta, viene
attaccato e finisce in coma, lasciando il Wakanda
vulnerabile senza la sua Pantera Nera. Questa situazione è simile a
quella in cui inizia la trama di Wakanda Forever, quando T’Challa nel MCU
si ammala e muore. In entrambi i casi, Shuri ha dovuto assumere la
speciale erba a forma di cuore per diventare Pantera Nera.
Tuttavia, la versione a fumetti di
Shuri era spesso risentita e gelosa del titolo del
fratello e desiderava da tempo essere la Pantera
Nera; quindi, anche se ha preso l’erba, la Dea Pantera
Nera non le ha concesso subito i poteri speciali. Ma quando Shuri
decide di rischiare la vita e di salvare comunque il
Wakanda (e T’Challa), la Dea si accorge del suo
sacrificio e le concede i poteri, rendendo Shuri
la nuova Pantera Nera. Nel MCU,
Shuri ha dovuto superare il dolore per la perdita di T’Challa e di
sua madre per tentare di ricreare l’erba nel suo laboratorio dopo
che Killmonger l’aveva distrutta in Black Panther. Una volta assunta l’erba, è
diventata immediatamente Pantera Nera per potere, ma non per
spirito. Ha dovuto affrontare il suo desiderio di vendetta e capire
cosa significasse manifestare lo spirito della Pantera Nera mentre
affrontava Namor.
La Pantera Nera di Shuri è più
potente nel MCU o nei fumetti?
Dopo aver ricreato e
assunto l’erba a forma di cuore, Shuri ha
acquisito superforza, velocità e resistenza. Forse l’abilità più
utile che ha ottenuto è però la capacità di guarigione, come si
vede alla fine del film dopo che ha rimosso una lancia che le era
stata conficcata nell’addome e continua a combattere. È evidente
che in Wakanda Forever i poteri di Shuri come nuova
Pantera Nera sono straordinari. Nei fumetti, Shuri
acquisisce supervelocità e forza come Pantera Nera; tuttavia, anche
le abilità di Shuri nei fumetti sono leggermente diverse. Ottiene
il dono di trasformare la sua pelle in una sostanza simile alla
pietra che non può essere perforata o danneggiata. È anche in grado
di trasformarsi in un uccello e di trasformare gli altri in uccelli
se si trovano in sua presenza.
Queste ultime due abilità sono state
ottenute solo dopo l’addestramento con lo spirito di
Djalia, a cui Shuri ha avuto
accesso solo dopo essere diventata la nuova Pantera
Nera. Sebbene nei fumetti abbia una gamma di poteri più
ampia, sembra che la versione MCU
della Pantera Nera sia inizialmente più forte, dato che Shuri non
si è ancora sottoposta a un ulteriore addestramento per ottenere
altre abilità. Resta da vedere se il MCU
amplierà i poteri di Shuri: entrambe le versioni del personaggio,
tuttavia, sono molto più forti con le loro tute da Black
Panther che da sole.
Come la tuta di Pantera Nera di
Shuri nel MCU è diversa da quella dei fumetti
Sia nel MCU
che nei fumetti, la tuta di Shuri è fatta dello
strumento più prezioso del Wakanda, il vibranio. L’abito di
Pantera Nera con cui Shuri ha debuttato nel
MCU
è simile a quello che ha costruito per T’Challa.
Sembra avere la stessa nanotecnologia e la stessa capacità di
assorbire/distribuire l’energia di quella di T’Challa, anche se il
design è leggermente modificato con diversi pezzi in rilievo e
tratti bianchi sulla maschera.
Sebbene i fumetti recenti abbiano
ritratto Shuri con un abbigliamento simile, a volte la si vede
anche con un colletto di pelliccia, piume o un mantello attaccato
al suo costume da Black Panther, che non è stato
ricreato nel film.
Che cosa è successo a Shuri dopo
essere diventata la Pantera Nera nei fumetti?
Anche se il
MCU
si discosta spesso dalle trame dei fumetti, guardare a ciò che è
accaduto a Shuri in queste storyline potrebbe
fornire un indizio su ciò che accadrà in seguito alla
Pantera Nera. Nei fumetti, una volta che Shuri ha
salvato suo fratello e il Wakanda da Namor
dimostrando di essere una degna Pantera Nera, mantiene il ruolo
mentre T’Challa si riprende. Alla fine mantiene il
suo status di Pantera Nera accanto a T’Challa fino ad Avengers: Secret Wars: in questa trama,
Thanos e Namor uniscono le forze
per rivendicare il Wakanda come loro base operativa. Shuri finisce
per sacrificarsi in una battaglia con Thanos, ma
T’Challa (che nel frattempo è diventato il Re dei
Morti) la riporta in vita in una storia successiva.
Anche se è improbabile che questa
trama esatta venga portata sul grande schermo, è possibile che
Namor e Kang (al posto di
Thanos) uniscano le forze in Secret
Wars, il che potrebbe fornire una trama simile che segue
due cattivi che tentano di usare il Wakanda come
loro base. Il Namor del MCU non è potente come
Thanos, quindi se dovesse fare la sua apparizione
in un film dei Vendicatori, avrebbe senso che si alleasse con un
altro supercriminale. Tuttavia, se Shuri dovesse
morire in battaglia, non è chiaro se verrà riportata in vita, dato
che probabilmente T’Challa non farà la sua
ricomparsa nel MCU dopo la
sua morte in Black Panther: Wakanda Forever. Anche se resta
da vedere come si svolgerà il viaggio di Shuri nel
MCU,
sarà emozionante scoprire come il suo personaggio continuerà a
svilupparsi e se la sua storia sarà simile a quella della sua
controparte a fumetti.
Basato sull’omonimo team della
Marvel Comics, Thunderbolts riunirà alcuni personaggi
dell’MCU, con Bucky Barnes
(Sebastian
Stan), Yelena Belova (Florence
Pugh), Red Guardian (David
Harbour), John Walker (Wyatt
Russell), Taskmaster (Olga
Kurylenko), Ghost (Hannah
John-Kamen) e Valentina Allegra de Fontaine
(Julia Louis-Dreyfus), tutti già visti in azione,
mentre di recente, è stato anche annunciato che Harrison Ford sarà il segretario Thaddeus
Ross. Sebbene nei fumetti sia stati il barone Zemo (interpretato da
Daniel Brühl nel MCU) a formare i Thunderbolts, non è stato ancora rivelato se
apparirà nel film in uscita.
In un’intervista con io9/Gizmodo, David
Harbour ha scherzato sul fatto che Thunderbolts lancerà una bomba per
l’MCU. Sebbene non ci sia ancora
alcuna indicazione sulla trama esatta del film, Harbour afferma che
sarà divertente, strano e ricco di azione e che cambierà il futuro
del MCU.
“Ho amato Wyatt [Russell] e i
personaggi di Sebastian e Julia in tutto l’universo. Quello che [il
regista Jake Schreier] vuole fare con il personaggio di Florence è
molto interessante e il modo in cui sviluppiamo la nostra relazione
è molto interessante. E poi quando vedi cosa stanno cercando di
creare Jake ed Eric Pearson, è davvero intelligente… Quindi hai
questo film che è un po’ disordinato. Sarà divertente, sarà strano,
sarà d’azione. E poi sganceremo anche una bomba, il che è
fantastico”.
Resta da vedere come sarà il nuovo
personaggio, anche se non possiamo immaginare che la sua storia
finirà durante il suo primo vero team-up! Habour vuole chiaramente
rivisitare questo personaggio ancora e ancora, e questo lascia la
porta aperta a molte storie diverse nel MCU. Sul film su Thunderbolts si
sa davvero poco, ovviamente, e al momento non sappiamo cosa porterà
tutti questi personaggi ad unirsi in una squadra. Se le ipotesi che
il team dovrà affrontare Red Hulk sono corrette, Red Guardian
potrebbe scoprire che ha un mucchio di lavoro da fare anche con
alcuni nuovi amici al suo fianco.
Michael J. Fox e Christopher Lloyd si sono ritrovati per
la promozione di una nuova collezione di merchandising dedicata al
franchise di Ritorno al futuro. Fin dalla sua
uscita nel 1985, il film d’avventura di fantascienza è diventato un
classico di Hollywood che ha generato la propria trilogia e ha
coinvolto più di una generazione di fan.
Sia Lloyd che Fox sono stati delle
vere e proprie icone di cinema teatro e televisione e i personaggi
di Doc e Marty sono entrati nei cuori degli spettatori. Per
entrambi gli attori, infatti, Ritorno al futuro è ancora oggi
l’apice del loro successo, per cui non è strano vederli ancora
indissolubilmente legati a quel film e a quel marchio.
Dopo aver anticipato una sorta di
annuncio di franchising, Michael J. Foxe
Christopher Lloyd hanno ufficialmente lanciato la
propria linea di merchandising di Ritorno al
futuro con un nuovo negozio online. La collezione, che
comprende magliette, felpe con cappuccio, cappellini da baseball,
poster e tazze, è stata disegnata da Fox e Lloyd e le foto
(che
potete vedere qui) mostrano gli attori che fanno da
modelli per i pezzi della collezione. “Questa collaborazione è
per i fan”, scrive Michael J. Fox in un
messaggio sulla home page del sito. “Continuavamo a sentire che
volevano più opzioni per celebrare la loro devozione di Ritorno al
futuro e abbiamo pensato che questi articoli fossero perfetti.
Pesanti”.
Una fantasiosa nuova fan art DC
trasforma ogni attore che ha interpretato Batman nell’Enigmista. Il
personaggio della DC Comics
Batman, alias Bruce Wayne, ha una lunga storia cinematografica,
e si è guadagnato nel tempo diversi adattamenti televisivi e
cinematografici, più di ogni altro personaggio dei fumetti, da
quando l’eroe è stato introdotto per la prima volta nel 1939.
Il Crociato Incappucciato è stato
interpretato da molti acclamati artisti, tra cui Adam
West, Michael Keaton, Val Kilmer, George Clooney, Christian Bale, Ben Affleck e Robert Pattinson, ultimo in ordine cronologico
ad assumere il ruolo e per il momento ancora in carica. Il Batman
di
Pattinson ha affrontato l’iconico cattivo l’Enigmista
(interpretato da Paul Dano).
Durante una recente intervista con
SlashFilm, Taylor Russell ha rivelato esattamente
come hanno realizzato le scene sanguinolente di Bones and All e cosa lei e Timothée Chalamet hanno mangiato nelle scene
di cannibalismo del film.
Sebbene alcuni possano presumere che
la carne umana sia stata semplicemente interpretata dalla carne di
un animale diverso, come di solito accade nei film di zombi,
l’attrice ha rivelato che il sangue nel film era molto più dolce.
In effetti, i loro pasti raccapriccianti erano in gran parte
ricavati da una combinazione di “ciliegie al maraschino, cioccolato
fondente e involtini di frutta”.
“Con un appunto molto pratica,
Luca ha detto che stavamo mangiando sciroppo di mais. Ma so che non
lo era, perché ricordo che l’incredibile team degli effetti e il
team che si occupava di tutto quel genere di cose mi dissero che
erano ciliegie al maraschino, cioccolato fondente e involtini di
frutta. Se ti suona bene, bene. Se non è così, abbastanza giusto.
Ma era molto dolce e [più gustoso] di qualsiasi altra cosa tu possa
immaginare.”
Bones and All è il nuovo film di Luca
Guadagnino, vincitore del Leone d’argento alla regia e del
Premio Marcello Mastroianni per la migliore attrice emergente a
Taylor Russell alla
79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Il
film è diretto da Luca Guadagnino e scritto da
David Kajganich, che ha collaborato con il regista
in Suspiria e A Bigger
Splash, è un adattamento del romanzo di Camille
DeAngelis “Bones & All” (“Fino all’osso”), edito in Italia da
Panini Books. Nel cast Taylor Russell, Timothée Chalamet, Michael Stuhlbarg,
André Holland, Chloë Sevigny, David Gordon-Green, Jessica Harper,
Jake Horowitz e Mark Rylance.
Un film prodotto dalla Frenesy Film
Company e Per Capita Productions con The Apartment Pictures –
società del gruppo Fremantle, Memo Films, 3 Marys Entertainment,
Elafilm e Tenderstories. In co-produzione con Vision Distribution
in collaborazione con SKY.
Prodotto da Luca Guadagnino,
Theresa Park, Marco Morabito, Dave Kajganich, Francesco Melzi
d’Eril, Lorenzo Mieli, Gabriele Moratti, Peter Spears e
Timothée Chalamet.
I produttori esecutivi del film sono
Giovanni Corrado, Raffaella Viscardi, Marco Colombo e Moreno Zani.
I finanziatori del film sono le società italiane The Apartment
Pictures (società del gruppo Fremantle), 3 Marys Entertainment,
Memo Films, Tenderstories, Elafilm, Wise Pictures, Excelsa, Serfis
e Piace. Vision Distribution distribuirà il film in Italia mentre
MGM ha acquisito i diritti per la distribuzione internazionale.
Black Panther: Wakanda Forever crea un ponte
sorprendente per la Fase 5 del MCU. Dopo il debutto del regno
sottomarino di Talokan e del suo sovrano Namor, il Wakanda viene
coinvolto in una crisi di vibranio, che il Sub-Mariner cerca di
porre fine con la forza bruta uccidendo Riri Williams, la giovane
scienziata e studente del MIT che ha costruito un dispositivo in
grado di localizzare il prezioso metallo. Wakanda Forever vede
anche il ritorno dell’agente speciale della CIA Everett Ross
(Martin
Freeman), che a sua volta mette in campo degli
elementi rivoluzionari per il MCU.
Proprio Everett Ross finge di non
sapere nulla dei conflitti tra il Wakanda e Talokanil di fronte ai
suoi colleghi della CIA. Sorprendentemente, il nuovo direttore
della CIA si rivela essere nientemeno che la contessa Valentina Allegra de
Fontaine (interpretata da Julia
Louis-Dreyfus). Dopo essere apparsa in precedenti progetti
di Fase 4 come Black Widow e Hawkeye, la nuova apparizione di Val
conferma la sua posizione ufficiale di governo nell’MCU mentre lavora per costruire una
nuova squadra di risorse superpotenti che sarà vista in Thunderbolts del
2024. In modo umoristico, si è anche rivelata essere l’ex moglie di
Ross.
Come visto in Black Panther: Wakanda
Forever, più nazioni sono a caccia di vibranio e di
tutte le sue capacità. L’esistenza di un dispositivo in grado di
rintracciarlo è una prospettiva davvero pericolosa con il metallo
prezioso che diventa il fulcro di un nuovo tipo di corsa agli
armamenti globale. Come dice la stessa Val nel film, che ricordiamo
essere l’ultimo della Fase 4 del MCU, sogna il giorno in cui gli
Stati Uniti metteranno finalmente le mani sul vibranio.
La rivelazione che Val è il
direttore della CIA significa che ha molto potere e influenza. È
anche disposta a fare tutto il necessario per ottenere ciò che
vuole, come dimostrato dall’infastidire il suo ex marito nel
momento in cui lo ha portato sulla scena del crimine, sfruttando la
sua relazione con i Wakandiani che gli hanno salvato la vita in
Black Panther del 2018. Il nuovo ruolo di Val spiega anche i suoi
tentativi di reclutamento per i Thunderbolts, avendo già arruolato
risorse come l’agente statunitense di John Walker e Yelena Belova.
Insieme al resto della squadra che al momento annovera Guardiano
Rosso, Ghost, Taskmaster e Soldato d’inverno di Bucky Barnes, è
chiaro che sta cercando agenti superpotenti che hanno lavorato per
i governi esteri in passato e possono navigare nella zona grigia
della moralità, una squadra perfetta per la CIA per esercitare di
nascosto la sua influenza sull’MCU.
Mentre Everett Ross e il generale
Thaddeus “Thunderbolt” Ross non sono imparentati nei fumetti, c’è
da chiedersi se Val stia lavorando per il Segretario di Stato per
costruire questa nuova squadra di agenti per la CIA. È stato
recentemente confermato che Thunderbolt Ross sarà interpretato da
Harrison Ford in Captain America: New
World Order, assumendo il ruolo del compianto
William Hurt. Ciò suggerisce che Ross avrà un
ruolo significativo da svolgere nella Fase 5 dell’MCU insieme a Val, inclusi i
Thunderbolts, chiamati cos forse non proprio
casualmente.
Sebbene Ross non sia stato coinvolto
nelle origini della squadra nonostante ne abbia guidato una
successiva iterazione nei fumetti, è ovvio che l’MCU stia probabilmente cercando di
correggere quell’occasione mancata. La rivelazione del nuovo ruolo
di Val nella CIA in Black Panther: Wakanda Forever suggerisce
sicuramente la possibilità che i suoi sforzi di team building siano
allineati con l’approvazione dello stesso Thunderbolt Ross. È
sicuramente una rivelazione emozionante con il film finale della
Fase 4 che mette in opera la preparazione per uno dei più grandi
progetti per la Fase 5 del MCU.
Io
sono leggenda 2, il tanto chiacchierato sequel
diIo sono leggenda del
2007 è stato annunciato all’inizio di quest’anno, con Will Smith che tornerà insieme alla new entry
al cast Michael B. Jordan. Di recente, il regista
del film originale ha parlato del suo potenziale coinvolgimento nel
progetto. Ebbene oggi a distanza di un po’ di tempo il diretto
interessando parlando con ComicBookdel film ha detto che, sebbene non ci siano stati colloqui
ufficiali per tornare nelle vesti di regista, ha parlato con lo
scrittore Akiva Goldsman, che invece è stato confermato come
sceneggiatore per il sequel, e che gli piacerebbe dirigere il film
se gli sarà data la possibilità.
“Ne ho parlato un
po’ con Akiva [Goldsman], ma penso che sia ancora lontano. Ma
mi piacerebbe farlo“, ha detto
Lawrence. “Ho sentito alcune cose
su I Am Legend. In realtà non
c’è molto, solo brainstorming per Constantine , ma ho giurato di
mantenere il segreto su Io sono
leggenda 2.
Chi dirigerà Io sono leggenda 2?
Dall’annuncio di un sequel,
nessun regista è stato scelto per dirigere il progetto, lasciando
in sospeso la poltrona di regista del nuovo film. Mentre Francis
Lawrence sembra volere una possibilità di dirigere il sequel, resta
da vedere cosa deciderà lo Studios in merito a chi dovrà dar vita
da regista al sequel. Vi ricordiamo che invece Francis Lawrence è
stato
confermato come regista di un altro sequel molto atteso, ovvero
Constantine
2, che lo vedrà riunirsi con un altro protagonista
assoluto, Keanu Reeves in quello che si presenta come
uno dei progetti più attesi del prossimo futuro. Nonostante
Constantine sia un film che ha diviso la critica, negli anni ha
acquisito un successo post uscita che lo ha reso un vero e proprio
film di successo!
Il film originale, basato
sull’omonimo romanzo del 1954 di Richard Matheson, è stato un
successo quando è stato presentato in anteprima nel 2007. Il film
ha aperto al botteghino più grande di sempre per un film non
natalizio dell’epoca ed è stato il settimo film con il maggior
incasso del 2007. Attualmente, non si sa nulla del sequel del film
a parte il ritorno di Smith e Goldsman, così come il coinvolgimento
di Jordan come protagonista. Dunque non resta che aspettare
ulteriori notizie!
The
Imperfects è una serie televisiva
americanadi fantascienza Originale Netflix creata
daDennis Heatone Shelley Eriksen. Promossa come una storia di
“arrivo della rabbia” (un gioco di parole sul coming of-of-
age story ), segue tre giovani adulti che inseguono lo scienziato
pazzo che ha manomesso il loro DNA, ottenendo superpoteri
dirompenti.
The Imperfects: uscita e dove
vederla in streaming
The Imperfects è
uscita in anteprima e in esclusival’8 settembre
2022 su su Netflix.
La trama di The
Imperfects
Tre adulti con sede a Seattle ,
Abbi, uno scienziato, Juan, un artista di fumetti, e Tilda, una
cantante, vengono trasformati in mostri dopo aver subito una
terapia genica sperimentale. Il trio decide successivamente di dare
la caccia allo scienziato responsabile della loro trasformazione,
il dottor Alex Sarkov, e costringerlo a renderli di nuovo umani.
Sono raggiunti dal dottor Sydney Burke, uno scienziato che li
assiste nella loro ricerca
Il cast di The
Imperfects
Nel cast della serie
tv protagonisti sono Italia
Ricci nel ruolo del dottor Sydney Burke, uno
scienziato e l’ex partner separato del dottor Sarkov; i due
hanno lavorato insieme a un progetto di cellule staminali
sintetiche.Morgan Taylor Campbell
nei panni di Tilda Weber, la cantante di
un gruppo punk rock che
sviluppa un udito migliorato e i poteri di
una bansheeattraverso le urla
sonore. Rhianna Jagpal nei panni
di Abbi Singh, una studentessa
di genetica che sviluppa i
poteri di una succubeattraverso
feromoni che fanno sì che le persone siano incontrollabilmente
attratte e facilmente influenzabili da
lei. Iñaki Godoy nei panni di
Juan Ruiz, un fumettista che
sviluppa i poteri di
un chupacabra mutaforma temporaneamente .Kyra Zagorsky neipanni di
Isabel Finch, una donna misteriosa con rancore nei confronti del
dottor Sarkov Jedidiah Goodacre
nei panni di PJ, il chitarrista solista della band punk rock di
Tilda e il suo fidanzatoRhys Nicholsonnei panni del dottor Alex Sarkov, uno scienziato canaglia che
ha sperimentato in modo non etico sui suoi pazienti la terapia con
cellule staminali sintetiche, portando molti di loro a sviluppare
poteri come effetti
collaterali. Nicolson interpreta anche
il dottor Hallenbeck, una figura misteriosa collegata al dottor
Sarkov.Celina Martin nei panni di
Hannah Moore, una baristaed ex
“esperimento fallito” del dottor Sarkov che non ha sviluppato
poteri come gli altri pazienti.
Nei ruoli ricorrenti troviamo
invece Junnicia Lagoutin nel ruolo di
Darcy Cobourg, la ragazza di Juan,Ron
Selmour nei panni di Jim Sponson, un agente di alto rango
per Flux incaricato di dare la caccia agli ex pazienti di Sarkov
eRekha Sharmanei panni della
dottoressa Dominique Crain, responsabile scientifico
dell’organizzazione governativa segreta nota come Flux.
The Imperfects 2
stagione, ci sarà?
Nonostante il discreto seguito che
la serie ha avuto nel novembre 2022, Netflix
ha deciso di non rinnovare lo show, quindi la serie è stata
cancellata, dopo una sola stagione.
Black Panther: Wakanda Forever è arrivato
nelle sale di tutto il mondo ed è giunta l’ora di analizzare può da
vicino come si conclude la storia e a come si inserisca nel futuro
del MCU.
In questa nostra analisi del finale di Black Panther 2 e
della scena mid-credits vedremo come si concluderà la guerra tra
Wakanda e Talokan, le storyline
di Black Panther e Namor e come
la scena post-credits sia di vitale importanza per la direzione che
prenderà Terra-616 nella Saga del Multiverso e
oltre.
ATTENZIONE: questo articolo contiene
spoiler su Black Panther: Wakanda Forever
Come finisce la guerra tra il
Wakanda e Talokan
Black
Panther e Namor si affrontano in una
battaglia finale sorprendentemente brutale che vede l’antieroe di
Talokan trafiggere Shuri con il
suo bastone. L’eroina si riprende e riesce a superare la sua nemesi
indebolita (che ha bisogno di acqua per alimentarsi), pronta a
sferrare un brutale colpo finale a Namor per porre fine alla sua
invasione.
Tuttavia, Shuri ripensa all’impatto
che suo fratello, T’Challa, e sua madre, la
Regina Ramonda, hanno avuto sulla sua vita e
mostra invece pietà al suo nemico dopo che quest’ultimo le parla
attraverso il Piano Ancestrale, ricordando a Shuri chi è.
Riecheggiando le azioni di T’Challa con Zemo in
Captain America: Civil War, Shuri risparmia
Namor dopo che questi accetta di arrendersi. La sicurezza di
Riri Williams è garantita e Namor torna
nell’oceano, lasciando il mondo in superficie in cambio del fatto
che il Wakanda mantenga segreta la sua casa. Ma ci
si può davvero fidare di lui?
La vendetta di Namor
Tornando a Talokan, la
decisione di Namor di fare pace con il
Wakanda è molto infelice. Anche se è stato
sconfitto dalla Pantera Nera, l’antieroe sta ancora tramando per
portare la guerra nel mondo in superficie e crede che
Shuri possa essere facilmente manipolata. La sua
empatia e il fatto che lei percepisca dell’umanità in lui è
qualcosa che Namor vede come una debolezza e, in quanto unico
alleato della nuova Pantera Nera, sa che il
Wakanda avrà bisogno di Talokan in futuro.
I Marvel Studios hanno la fastidiosa abitudine
di uccidere i loro cattivi, ma il fatto che Namor
sia sopravvissuto fa pensare che continuerà a essere un attore
importante nelle future storie del MCU.
Resta da vedere se questo avverrà solo nel franchise di
Black Panther o anche oltre.
Prima dell’uscita di Black Panther: Wakanda Forever, si diceva che
Shuri sarebbe inizialmente diventata la nuova
Pantera Nera per poi passare il testimone al
M’Baku di Winston Duke. Forse
questo era effettivamente il piano, anche se ora sappiamo che c’era
almeno una parte di verità in quelle affermazioni. Alla fine del
sequel, le tribù si riuniscono per incoronare Shuri come regina del
Wakanda, ma lei non si trova da nessuna parte.
Al contrario, la sorella di
T’Challa ha apparentemente deciso di cedere il
trono a M’Baku, rendendolo il re della nazione a causa dell’assenza
di lei per rispondere alla sua sfida. I sacrifici fatti durante la
guerra con il Wakanda e le sue intrinseche qualità di leader lo
rendono perfetto, ma cosa ne sarà di Shuri,
l’ultimo membro rimasto della sua famiglia?
La rivelazione della scena
mid-credits
Dopo essersi
precedentemente rifiutata di bruciare il suo abito da cerimonia
funebre, Shuri si reca ad Haiti e viene raggiunta
da Nakia per dare finalmente l’addio al fratello,
con un flashback che la riporta a T’Challa.
Tuttavia, vengono raggiunti da un ragazzo che si rivela essere il
figlio del re defunto.
Lui e Nakia hanno
deciso di crescere fuori dal Wakanda per evitare le pressioni del
trono e il nome wakandese del ragazzo è proprio
T’Challa. Sebbene Shuri rimanga
la Pantera Nera per ora, è evidente che il piano prevede che il
mantello passi al figlio del Black Panther
originale. Questo T’Challa dovrà crescere in fretta, naturalmente,
ma i Marvel Studios hanno chiaramente
intenzione di onorare Chadwick Boseman facendo in modo che il figlio
del suo personaggio riprenda un giorno da dove si era interrotto,
probabilmente tra molte fasi della narrazione. Nei fumetti,
T’Challa e Tempesta hanno un
figlio che cresce fino a diventare Pantera Nera in una linea
temporale futura, quindi forse è questo il piano per la Dinastia
Kang?
Tori e Lokita dopo
la premiazione al
Festival di Cannes dove ha ricevuto il premio per il 75°
anniversario, arriva in Italia con Lucky Red dal 24 novembre al
cinema. Un film forte e di impatto quello che portano in scena
Jean-Pierre e Luc Dardenne
presentando alla stampa di Roma il loro nuovo lungometraggio. I
registi belgi ancora una volta si fanno portatori di un messaggio
di umanità raccontando le vicende di questi due ragazzi che si
trovano emarginati dal mondo. Dopo Rosetta, che ha
conquistato la Palma d’oro a Cannes nel 1999 e Una storia
d’amore, anch’esso premiato a Cannes nel 2005, Tori e
Lokita rappresenta uno spaccato di vita vera con cui
il pubblico – sperano i registi – possa provare una profonda
empatia.
Tori e Lokita, la recensione
Una storia, quella di Tori e
Lokita, che racconta non un determinato fatto della
cronaca odierna ma la realtà che l’Europa intera si ritrova ad
affrontare. La storia di due giovani immigrati – non maggiorenni –
che arrivano in Italia per assaporare la libertà. In realtà, il
film dei Dardenne ci spiega cosa si nasconde dietro questa libertà
e di come, in questo caso, sia così difficile ottenerla pienamente.
La storia è ambientata in Belgio, dove Pablo
Schilds (che interpreta Tori) segue Lokita (Joely
Mbundu) creando una piccola famiglia. I giovani
Tori e Lokita sono arrivati in Sicilia dall’Africa
da soli. La loro famiglia se la sono lasciata alle spalle ma presto
ne formeranno una, insieme.
Purtroppo, però solo
Tori possiede i documenti e
Lokita dovrà dimostrare di essere sua sorella per
poter finalmente essere totalmente libera. Sì, perché nonostante il
lungo viaggio che ha portato entrambi verso un nuovo inizio,
Tori e Lokita non sono pienamente liberi. Non c’è
libertà nella loro vita, ma la trovano nei momenti di
spensieratezza. Un leitmotiv per andare avanti lo trovano tra le
note di una canzone o una ninnananna. La loro canzone è “Alla fiera
dell’est” che i due cantano raccontando ai commensali la loro
storia. E così come nella canzone quel poco di libertà che riescono
a concedersi viene poi rubato da qualcos’altro o qualcun altro più
grande. Il brano, infatti, è una riproposizione di una filastrocca
ebraica che celebra la liberazione della schiavitù egiziana per il
popolo ebraico. E così in ogni strofa ciclicamente vediamo
succedersi fatti che rappresentano un simbolo spirituale.
Così è lo stesso per Tori e
Lokita. I due cercano di raggiungere la piena libertà ma
ogni volta che sono così vicini a raggiugerla c’è sempre qualcosa
che li allontana. Presto Tori e Lokita scopriranno che non c’è
libertà, neanche nel nuovo mondo. Quel mondo che guardavano da
lontano e dove tutti cercano di arrivare non dona la felicità.
Questo è quello che cercano di raccontare i fratelli Dardenne, una continua denuncia verso
il sistema di immigrazione dei paesi europei. Lo fanno con maestria
e con uno stile registico che riesce a trasmettere le emozioni dei
personaggi.
La lotta per la sopravvivenza
Nel film il tema centrale è il
viaggio. Sia quello fisico che quello interiore. I due giovani
protagonisti dopo essere arrivati a Catania si trasferiscono in
Belgio dove iniziano a lavorare. Intrattengono gli ospiti di un
ristorante ma la loro attività non si limita a questo. Il cuoco che
gestisce l’attività li ha assunti anche per altre attività
illecite. Tori e Lokita spacciano droga tra le
strade della città, sognano di allontanarsi da quella vita. Per
farlo hanno bisogno dei documenti per cui nel frattempo devono
guadagnarsi da vivere. I registi di
Una ragazza senza nome, ancora una volta tramite la lente,
mettono alla luce la tremenda gestione dell’immigrazione
clandestina in Europa. Anche solo ottenere i documenti è una lotta
alla sopravvivenza.
Senza quel semplice foglio di carta
che attesta una reale parentela con Tori, Lokita dovrà ritornare a
casa. Quella che inizia come relazione finta tra i due, fin da
subito si dimostra essere una effettiva fratellanza e amicizia.
Lokita è taciturna e molto riservata, cova dentro
di sé un dolore incredibilmente forte che si trasforma in attacchi
di panico che solo Tori riesce a placare. Il
bambino invece è vivace, furbo e molto coraggioso. La loro
amicizia, fraterna, sarà in realtà la loro forza anche nei momenti
più tristi. Arriverà infatti il momento in cui Tori e Lokita
dovranno separarsi per tre mesi, tempo necessario per guadagnare
quanto basta per ottenere dei documenti (falsi) e poter finalmente
vivere il loro sogno.
Una storia di amicizia
Purtroppo, però il loro sogno è
ancora molto lontano. La vita dei due si complica quando il
trafficante che li ha portati in Italia continua a obbligare Lokita
a versargli un compenso, anche con metodi atroci. La ragazza, nel
film, è la vittima principale del sistema. Appena adolescente ha
lasciato gli studi per poter lavorare, mandare i soldi alla madre
rimasta in Africa con i fratelli, ma purtroppo viene continuamente
derubata dal suo aguzzino. La raffinata recitazione di due attori
esordienti ha impreziosito ancor di più questa trama così reale e
cruda che racconta le debolezze e le atrocità degli esseri umani.
Nei 90 minuti che compongono il film i fratelli
Dardenne cercano sempre più di farci avvicinare
con umanità ai due protagonisti.
Quindi sorridiamo nella
spensieratezza di Tori quando chiede un pezzo di
focaccia al cuoco del ristorante o quando squilla il telefono di
Lokita e sentiamo ancora una volta “Alla fiera
dell’est”. E sul finale ci rendiamo conto che non c’è spazio per le
debolezze e che, come il topolino della filastrocca, veniamo
continuamente messi alla prova dalle crudeltà della vita. La
macchina da presa che si sofferma sullo sguardo di Tori negli
ultimi minuti del film lascia allo spettatore quel briciolo di
speranza ed empatia per cui ci si augura che alla fine abbia potuto
realizzare il sogno di Lokita.
Ottobre è arrivato, e come da
tradizione, Mike Flanagan (Ouija)
è tornato all’attacco con una nuova serie
tv drammatica e horror. Si tratta di The
Midnight Club. Lo show
Netflix è stato rilasciato pochi giorni
fa ma sta già creando scalpore sui social media ed è in cima alle
classifiche di Netflix. La
serie tv dell’orrore racconta di un gruppo di
cinque adolescenti che, essendo malati terminali, vivono nella casa
di cura Brightcliffe Hospice. Ogni notte a
mezzanotte, il gruppo si riunisce per raccontarsi storie spaventose
e per cercare nella realtà tracce soprannaturali.
Flanagan è un
maestro del genere horror, ma con The Midnight Club supera
se stesso: la serie tv è davvero
terrificante. Lo show è colmo di riferimenti al mondo dell’orrore,
ma anche la trama è complessa e interessante (ancora di più se
pensiamo che è tratta da una storia vera). Con i
suoi 10 episodi, The Midnight Club è lo show perfetto
per prepararsi ad Halloween. Nel caso qualcuno l’avesse già
terminato, ecco altre serie tv soprannaturali
perfette per creare l’atmosfera spooky.
American Horror Story (2011 – )
In
streaming su Disney+
American Horror Story è una
delle serie tv horror più longeve. Lo
show è arrivato alla sua undicesima stagione ed è uno dei migliori
prodotti seriali del nostro tempo.
Recuperare 10 stagioni può essere scoraggiante, ma in
realtàogni stagione di American
Horror Story è a sé e merita di essere vista. I fan
che hanno amato The Midnight Club per
l’ambientazione sicuramente apprezzeranno AHS:
Asylum, mentre a chi ha gradito l’aspetto adolescenziale della
serie tv consigliamo AHS: Coven o
AHS: 1984.
Cruel
Summer (2021 – )
In
streaming su Prime Video
Cruel Summer è una
novità ma ha tutte le carte in regola per affermarsi come uno dei
migliori show di sempre. Si tratta di un thriller antologico: la
serie tv segue tre anni delle vite
inspiegabilmente intrecciate di due adolescenti. Cruel
Summer è lo show perfetto per tutti coloro che hanno
apprezzato l’aspetto thriller di The Midnight Club.
Inoltre, sia Cruel Summer che The Midnight Club
si svolgono negli anni ’90. Entrambi gli show si concentrano su
alcuni adolescenti che, purtroppo, devono affrontare situazioni
piuttosto spaventose, nella vita reale come in quella
soprannaturale.
Locke & Key (2020 – 2022)
In
streaming su Netflix
Locke& Key è una
serie tv che si basa sull’omonimo fumetto. Lo
show si concentra sulla famiglia Locke che, dopo
essersi trasferita nella casa del padre assassinato, scopre chiavi
misteriose in grado di aprire le porte in modo magico. Ovviamente
non può mancare un’entità demoniaca in cerca delle
chiavi. Come The Midnight Club, anche Locke &
Key si concentra sui giovani adulti. Inoltre, entrambi gli
show sono pieni di colpi di scena emozionanti e agghiaccianti che
riescono a far saltare gli spettatori sulla sedia.
Uno
di noi sta mentendo (2021 – )
In
streaming su Netflix
In origine, Uno di noi sta
mentendo era un romanzo di Karen M.
McManus. Come il libro, anche la serie tv
si concentra su cinque studenti provenienti da diverse scuole
superiori che finiscono nello stesso carcere. Le cose diventano
inquietanti quando uno di loro muore improvvisamente, innescando
tra i quattro sopravvissuti i primi sospetti.
Come The Midnight Club,
anche Uno di noi sta mentendo viene considerato un
omaggio a The Breakfast
Club, principalmente per il gruppo eccentrico dei giovani
protagonisti di tutte e tre le serie. Anche se Uno di noi sta
mentendo è più mystery che horror, la serie
tv ha una giusta quota di momenti agghiaccianti.
Open your
eyes (2021 – )
In
streaming su Netflix
Open Your Eyes è
uno show thriller e soprannaturale. Si tratta di una produzione
Netflix polacca che è stata in grado di
oltrepassare labarriera linguistica e
affermarsi nel mercato internazionale. Dopo un incidente mortale,
Julia si ritrova in un centro di cura per l’amnesia e
inizia a fare amicizia con gli altri pazienti. La casa di cura
diventa la famiglia di Julia, almeno fino a quando la
donna non inizia a far sogni iperrealistici che la spingono a
mettere in discussione la validità del centro stesso.
Come The Midnight Club,
Open Your Eyes si concentra su un paziente malato che non
riesce a controllare i propri sintomi. Inoltre, i protagonisti di
entrambe le serie tv indagano sulle strutture
in cui si trovano e si interrogano sul funzionamento di esse.
Pretty Little Liars: Original Sin (2022 –
)
Disponibile su HBO Max (USA)
Cinque anni dopo la fine
dell’originale, Pretty Little Liars ritorna con un
reboot perfetto per la
Gen-Z.Pretty Little Liars: Original
Sin è una serie tv misteriosa
incentrata su un nuovo gruppo di cinque ragazze tormentate da un
aggressore sconosciuto, ma collegato alle malefatte passate delle
loro madri.
I personaggi di The Midnight Club non sono perseguitati
come le ragazze di PLL: Original Sin, ma entrambi i
gruppi di adolescenti hanno a che fare con esperienze orribili.
Se vogliono capire cosa sta realmente succedendo, questi ragazzi
devono imparare a supportarsi a vicenda.
Red
Band Society (2014)
Red Band Society è
una serie tv drammatica che segue un gruppo di
adolescenti. Si tratta dei pazienti del reparto pediatrico di un
ospedale. Ognuno di loro, oltre a gestire la propria malattia, deve
fare i contri con i soliti problemi adolescenziali: amicizie, primi
amori, cuori infranti.
In Red Band
Society non ci sono elementi horror,
thriller o
soprannaturali, ma la serie è
paragonabile a The Midnight Club perché tutti i
protagonisti sono adolescenti e malati terminali. In entrambe le
serie tv, nessuno dei personaggi lascia che la
propria diagnosi ostacoli la voglia di curiosare (e di vivere)
tipica dei giovani.
The Haunting Of Bly Manor (2020)
In streaming su
Netflix
The Haunting Of Bly
Manor è il secondo capitolo di The Haunting,
la serie antologica di Flanagan.
La serie tv segue una giovane ragazza
alla pari che viene assunta per badare ai nipoti di un uomo. Mentre
è nella casa, l’au pair si accorge di alcune presenze che
sembrano infestare la casa.
Essendo una serie creata dallo
stesso autore di The Midnight Club, The Haunting Of
Bly non può non conquistare il suo pubblico.
Entrambi gli show mostrano una narrazione incredibile e sono molto
cinematografici. The Haunting Of Bly Manor è anche ”meno horror” di
The Midnight Club, ed è perfetto per chi ha amato il lato
thriller dello show Netflix.
The Haunting Of Hill House (2018)
In straming su
Netflix
Liberamente ispirato all’omonimo
romanzo del 1959, The Haunting Of Hill House è il primo
capitolo della serie antologica di
Flanagan. Si tratta di un dramma
horror e soprannaturale: la serie tv è
incentrata sulla famiglia Crain, che viene esplorata
nel passato e nel presente. Colpita da una tragedia, la
famiglia lascia la propria casa e ci fa ritorno solo 26 anni dopo,
quando si presenta un’altro dramma familiare.
The Haunting of Hill House
è perfetta per i fan di The Midnight Club che ne hanno
amato il mistero e gli aspetti paranormali. E, come ogni creazione
di Flanagan, anche questa
serie è ricca di momenti che fanno
drizzare i capelli.
The
Order (2019 – 2020)
In
streaming su Netflix
The Order è un altro dramma horror targato
Netflix. La serie è incentrata su
Jack, uno studente universitario che si unisce a un ordine
segreto nel tentativo di vendicare la morte di sua madre. Tuttavia,
la situazione diventa più di complessa di quanto quando
Jack scopre alcuni spiacevoli segreti di famiglia e…
una guerra in corso tra lupi mannari e maghi oscuri.
Come The Midnight Club,
anche The Order si concentra su alcuni giovani adulti
implacabili, che non si fermano di fronte a nessuna minaccia.
Inoltre, seppur in modi diversi, entrambe le serie trattano di
forze oscure.
Arriva in
esclusiva su SkyI
Viaggiatori, film Sky Original di
Ludovico Di Martino, prodotto da Sky
Studios e Groenlandia, il 21 novembrealle 21.15 su Cinema Uno, in streaming solo su
NOW e disponibile on demand.
Presentato in anteprima ad
Alice nella città, “I viaggiatori” è una storia
d’avventura che vede come protagonisti un gruppo di ragazzi che,
grazie a una strana macchina del tempo, viaggeranno fino al 1939,
nella Roma fascista di Benito Mussolini.
Nel cast, Matteo
Schiavone nel ruolo di Max, Fabio
Bizzarro nei panni di Flebo, AndreaGaia
Wlderk in quelli di Greta, Francesca Alice
Antonini in quelli di Lena, Gianmarco
Saurino nel ruolo di Beo e Federico Tocci
nel ruolo di Vulcano. Con la partecipazione di
Fabrizio Gifuni nel ruolo di Luzio e con
Vanessa Scalera nei panni della Dottoressa
Sestrieri.
Il soggetto e la sceneggiatura sono
di Ludovico Di Martino e Gabriele
Scarfone. Il distributore internazionale è
NBCUniversal Global Distribution per conto di
Sky Studios.
La trama del film
Beo Fulci, un giovane ricercatore
di fisica quantistica, è scomparso assieme al suo capo in
circostanze misteriose. Suo fratello Max, 14 anni, ragazzino svelto
dall’intelligenza vivace, trova conforto nei due amici più cari che
ha – Flebo, 14 anni, impacciato e ansioso, appassionato di
videogiochi e di tecnologia, e Greta, 15 anni, giovane donna
coraggiosa – nonostante il dolore di quella perdita l’abbia reso
sfuggente. Una sera i tre finiscono per scoprire una strana
macchina del tempo e il modo per farla funzionare, trovandosi così
nel 1939 in una Roma scossa dalle leggi razziali. Dovranno salvare
il mondo dalla minaccia di un’arma con cui si vuole cambiare il
corso della Storia.
Sembra passato molto tempo da
quando The
Batman è uscito nelle sale, e forse qualcuno ha
dimenticato che è senza alcun dubbio il
miglior film cinecomics uscito in quest’anno solare. Il
successo dell’adattamento DC Comics di Matt Reeves
ha rappresentato l’avvio di una serie di spin-off di HBO Max che
sono tutt’ora in lavorazione, con il primo annunciato
(The
Penguin) che ruoterà attorno a Oswald Cobblepot,
il personaggio interpretato nel film da Colin Farrell.
Ora, alcuni nuovi dettagli
su The
Penguin sono stati rivelati dalla Head of
Originals di HBO MAX Sarah Aubrey durante una
recente intervista con Variety:
“Penguin si collocherà subito dopo la fine di
The Batman e temporaneamente prima degli eventi del secondo
film”, ha confermato. “Lo spettacolo
uscirà tra i due film”. Il dirigente ha continuato dicendo
che vuole che il pubblico sappia che lo spettacolo servirà
da “un ponte tra [The
Batman e il suo
sequel]”, ma si è rifiutata di rivelare la data di
uscita dello Show, limitandosi a dire. “non posso
dirlo.”
“L’obiettivo di questo è
mostrare come la vita di Oz cambia e trova la sua strada in Gotham,
cercando di alzarsi e rialzarsi come solo il Pinguino sa
fare”, ha continuato Sarah Aubrey. “Come
imbroglione e stratega con le sue ambizioni. È un ottimo esempio di
come raccontare una storia di un personaggio quando si ha il
tempo di otto episodi e un arco più lungo con molti deliziosi
colpi di scena e nuovi personaggi”.“Riguarderà
molto Gotham a quel livello di strada, perché non sta volando in
giro come fa Batman. Lo stiamo tutti abbracciando come
un’esperienza molto specifica per il pubblico”.
Questa serie suona decisamente come
un capitolo importante della storia che Matt
Reeves sta raccontando a Gotham City, e sembra
che
The Batman – Parte 2 riprenderà subito dopo gli
eventi dello spin-off sul cattivo. Ipotizziamo però che non
passeranno molti anni dopo gli eventi, quindi il tutto potrebbe
raccontare un nuovo anno. The
Penguin (che è solo il titolo provvisorio
dello show) non ha attualmente una data di uscita.
Avi Arad è un
produttore veterano di Hollywood che è forse meglio conosciuto per
aver lanciato il franchise di
Spider-Man. Tuttavia, è diventata una
figura controversa soprattutto per diversi insuccessi e per come è
stato portato avanti lo sviluppo di Spider-Man prima dell’accordo
famigerato con i Marvel Studios di Kevin Feige. Ad Avi Arad
vengono imputati alcuni insuccessi come Spider-Man 3 di Sam Raimi, o il reboot di
The Amazing Spider-Man, ma gli va dato anche il
giusto tributo per essere stato uno dei primi produttori ad
Hollywood ad intuire il potenziale dei fumetti al cinema.
Il primo vero successo globale
nella storia di Hollywood si deve a lui, quando scelse Sam Raimi
per produrre con un grosso budget un film sull’Uomo Ragno che ebbe
talmente tanto successo da cambiare la percezione sui supereroi
Marvel, all’epoca
considerati poco appetibili per il grande pubblico e relegarti a
film e serie tv, tutte prodotte dallo stesso Avi
Arad. Da non dimenticare che si deve a lui l’acquisto dei
diritti di Iron-Man e
il primo film che Robert Downey Jr che ha dato il via a quello
che poi grazie al subentro di Kevin Feige è diventato il Marvel Cinematic
Universe.
Il ruolo di Avi Arad come produttore nell’Universo Marvel
Tuttavia Arad è anche il produttore
dietro a film dalla qualità molto discutibile come i recenti
Morbius,
Venom, Uncharted
o i vecchi film come L’incredibile Hulk, Ghost Rider – Spirito
di vendetta, I Fantastici 4, Ghost Rider, Darevevil, Elektra, The
Punisher, Hulk ma ha anche prodotti successi riconosciuti come
gli X-Men di Bryan Singer e non ultimo il film premio oscar
Spider-Man: Into the Spider-Verse.
Si dice che non ci sia amore perso
tra Arad e il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige, quindi nessuno è rimasto davvero
sorpreso quando Arad è stato bloccato dal debutto del
Marvel Cinematic Universe
di Spider-Man. Ora, abbiamo imparato come si sente Arad riguardo al
wall-crawler che oscilla nell’MCU. In un estratto
dal nuovo libro, Great Power, si legge che il
produttore abbia detto che era “il peggior
affare”, aggiungendo che “L’hanno fatto
per i soldi. Terribile. Come dare via i tuoi figli in adozione,
solo perché sei non sono sicuro di cosa fare con
loro”.
Nel libro si legge che Arad era
colui che voleva che The Amazing Spider-Man
3 presentasse una formula che avrebbe
resuscitato i morti, mentre sperava anche di realizzare un film di
I Sinistri Sei … con Peter
Parker come uno dei membri della squadra. Considerando il
successo che il franchise ha riscontrato grazie al contributo
creativo dei Marvel Studios, è chiaro che Sony
ha preso la decisione giusta. Dopotutto, far parte di quella
trilogia e dei film
di Avengers ha ripristinato lo
status di Spider-Man come uno dei supereroi più famosi al mondo,
mentre l’alternativa era uscire con Venom e Morbius.
In ogni caso ad Arad è stato dato
un enorme ringraziamento nei titoli di coda di Spider-Man: No Way Home, quindi a
questo punto bisognerebbe capire se è stata qualcosa di sentito o
semplicemente un tributo richiesto per contratto. Ad ogni
modo, Spidey rimarrà comunque lontano per molto dal suo universo.
Pur comparendo come Executive Producer per ogni film Sony.
Oggi, sabato 12 novembre, arriva su
Disney+Star
Wars: Zen – Grogu and Dust Bunnies, la collaborazione
a sorpresa tra Lucasfilm e Studio
Ghibli. Diretto da Katsuya Kondo e
musicato da Ludwig Göransson, il nuovo corto
animato è incentrato sul protagonista di The Mandalorian della
Lucasfilm, l’adorabile giovane
Grogu, più comunemente conosciuto come
Baby Yoda.
Star Wars: Zen – Grogu and
Dust Bunnies è descritto come “un cortometraggio animato
originale disegnato a mano dallo Studio Ghibli”; non aspettatevi
un’epopea di Guerre Stellari alla pari di film
d’animazione dello Studio Ghibli come La città incantata, Il mio vicino Totoro e Una tomba per le lucciole, dato che il corto
dura all’incirca 3 minuti. Tuttavia, l’incursione dello studio
d’animazione nella galassia molto, molto lontana è comunque una
piacevole sorpresa, non solo per la sua uscita quasi inaspettata su
Disney Plus, ma anche per il perfetto abbinamento tra l’équipe
creativa e il soggetto narrativo.
Avvicinando due creature simboliche
dei rispettivi “universi”, Baby Yoda per la
Lucas Film e i nerini del buio per Studio
Ghibli, questo dolcissimo corto riesce a condensare la
viva fantasia di due mondi agli antipodi per provenienza –
occidentale l’uno, orientale l’altro – ma che hanno in egual modo
trasportato la nostra mente in storie lontane nello spazio e nel
tempo.
Grogu, o
Baby Yoda come viene affettuosamente chiamato, è
apparso per la prima volta in The Mandalorian e da allora ha
conquistato la galassia; questo corto esce infatti proprio per
celebrare il terzo anniversario della serie, che inaugurò la
piattaforma streaming Disney+ nel 2019. I nerini del buio,
invece, compaiono in Il mio vicino Totoro e
La città incantanta dello Studio
Ghibli; in giapponese sono conosciuti come susuwatari,
ovvero “fuliggine vagante“. Sono piccole sfere rotonde che
nascono dalla fuliggine e abitano le case vecchie e abbandonate;
quando la casa viene abitata, decidono se gli abitanti sono persone
gentili. Se lo sono, se ne vanno.
I nerini del buio non possiedono lo
stesso linguaggio degli uomini, per questo la “collaborazione” con
Yoda risulta particolarmente indovinata: senza il
bisogno di esprimere frasi compiute, sono i suoni emessi dai nerini
o i movimenti con cui si avvicinano sempre di più a Yoda a sancirne
l’amicizia. Baby Yoda è diventato un personaggio
di successo e meme di internet soprattutto per la sua dolcezza; è
in nome di questa qualità dell’animo non solo di un personaggio ma
dei talenti creativi che ne sono progenitori, che
Lucasfilm riesce a donare spiritualmente una parte
di sè allo Studio Ghibli, pilastro dell’animazione
di ieri e oggi.
Nella lunghissima carriera di
Clint
Eastwood, uno dei suoi personaggi più celebri è senza
dubbio quello di Harry Callaghan. Nato dalla penna di Harry
Julian Fink, il personaggio è stato protagonista di ben
cinque film usciti tra il 1971 e il 1988. Uno dei più famosi tra
questi è il secondo capitolo, intitolato Una 44 Magnum
per l’ispettore Callaghan. Diretto da Ted
Post e scritto da John Milius e Michael
Cimino, il personaggio ha con questo film consolidato
la propria popolarità, merito anche del carisma di cui Eastwood lo
ha arricchito.
Al momento della sua uscita in sala
il film si affermò infatti come un grande successo, superando
perfino gli incassi del precedente capitolo. Con un risultato al
box office di 44 milioni diventò anche il sesto film con il maggior
incasso dell’anno. Il titolo ha poi ricevuto una buona accoglienza
da parte della critica, che ha lodato l’interpretazione del
protagonista e le tematiche contenute nella storia. Anche questo
titolo come il primo è infatti divenuto una pietra miliare del
genere poliziesco, qui perfettamente rappresentato. In contesto
statunitense sempre più cupo e con la violenza dilagante,
l’ispettore Callaghan incarna perfettamente i malumori e i timori
di un’intera popolazione.
Anche con i successivi film il
personaggio continuò a godere di ottima fama, e permise al suo
interprete di diventare celebre anche al di là dei film western
girati negli anni Sessanta. Con il suo carattere e le sue iconiche
battute, Callaghan è tutt’oggi uno dei grandi personaggi del
cinema. Numerose sono le curiosità a legate a questo secondo film
in particolare, molte delle quali legate al suo cast. Di seguito si
potrà scoprire le più interessanti di queste, come anche dove è
possibile vedere il film in streaming.
Una 44 Magnum per l’ispettore
Callaghan: la trama del film
Protagonista del film è l’ispettore
Callaghan, dai suoi colleghi conosciuto anche come
Harry la carogna. Dopo essersi costruito una certa notorietà per
via dei suoi metodi d’indagine particolarmente violenti, questi si
ritrova ora ad essere tenuto d’occhio dai suoi superiori, i quali
non vogliono che si immischi in situazioni rischiose. Ma Callaghan
non sopporta stare con le mani in mano, e quando un sindacalista
viene brutalmente assassinato, capisce che è giunta l’ora di
indagare. Insieme al suo collega Early Smith,
questi si addentra lì dove non dovrebbe, arrivando a scoprire
un’intricata rete di corruzione e ricatti.
Allo stesso tempo, quattro agenti
appena usciti dalla scuola di polizia iniziano a pattugliare le
strade a bordo delle loro motociclette. Questi sono decisi a farsi
giustizia da soli, andando contro quel sistema giudiziario che
Callaghan ha giurato di difendere ad ogni costo. Lo scontro è
inevitabile, e per poter affermare ancora una volta i propri valori
dovrà affidarsi esclusivamente alla propria esperienza. Egli è
infatti l’unico che, pur contravvenendo agli ordini impostigli, può
andare in fondo al caso e scoprire chi ha ucciso il sindacalista e
perché.
Una 44 Magnum per l’ispettore
Callaghan: il cast del film
Dei cinque film della saga dedicata
all’ispettore Callaghan, Eastwood ha affermato che questo secondo è
il suo preferito in assoluto. A lui fu anche offerto di dirigere il
film, ma preferì affidare il ruolo a Post. Stando ad alcune
intervista rilasciate in seguito, tuttavia, Eastwood avrebbe
comunque firmato molto del girato realizzato. L’attore avrebbe poi
ufficialmente ricoperto il ruolo di regista per il quarto film
della serie, intitolato Coraggio… fatti ammazzare. Per
questo secondo capitolo egli si concentrò però nel ridare vita
all’ispettore protagonista, e totalmente devoto al personaggio si
allenò al fine di poter eseguire personalmente le spericolate
acrobazie. Eastwood non ha infatti permesso che delle controfigure
lo sostituissero, ed è infatti possibile riconoscere il suo volto
in tali sequenze.
Nel film è poi presente l’attore
Hal Holbrook nei panni del tenente Neil Briggs.
L’interprete si è affermato nel corso degli anni grazie alla sua
partecipazione a noti film, e di recente ha guadagnato diverse lodi
per il suo ruolo in Into the Wild. Felton
Perry interpreta qui il ruolo del collega di Callaghan,
Early Smith. Questo è l’interpretazione più nota della sua
carriera, ma si annovera la sua presenza anche nei primi tre film
della saga di RoboCop. Gli attori Mitchell
Ryan, David Soul, Robert
Urich e Kip Niven hanno invece
interpretato gli agente motociclisti del film. Soul, in
particolare, dopo essere stato visto in tali panni venne chiamato
ad interpretare il detective Ken Hutchinson nella serie Starsky
& Hutch.
Una 44 Magnum per l’ispettore
Callaghan: il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
Per gli appassionati del film, o per
chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne
grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali
piattaforme streaming oggi disponibili. Una 44 Magnum
per l’ispettore Callaghan è infatti presente su
Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Tim Visione Amazon Prime Video. In base alla
piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo
sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio
della qualità video. Il film è inoltre in programma in televisione
per venerdì 11 novembre alle
ore 21:00 sul canale
Iris.
Come molti di voi fan del regista
sapranno, Guillermo del Toro è stato
molto vicino a dirigere un adattamento di At The
Mountains of Madness, in Italia conosciuto come
Le montagne della follia di HP
Lovecraft circa dieci anni fa, e il regista ha ora condiviso il
nostro primo sguardo ad alcuni filmati di prova CGI datti
all’epoca. L’elenco dei progetti in cui Guillermo del
Toro è stato coinvolto negli anni e che non sono mai
stati realizzati è lungo quasi quanto la sua vera filmografia, e
questa sfortunata interpretazione del romanzo horror di
fantascienza di Lovecraft è probabilmente l’unica
che i fan rimpiangeranno per molto tempo
L’ambizioso progetto ad alto budget,
che aveva sia Tom Cruise che James Cameron a bordo come produttori,
ovviamente non ha mai visto la luce, ma Del Toro era già in
pre-produzione quando è stata staccata la spina. Ora, Del Toro ha
condiviso alcune brevi riprese del film cancellato sul suo nuovo
account Instagram. Il romanzo di Lovecraft racconta la storia di
una spedizione antartica i cui membri incontrano un’antica civiltà
più antica della razza umana sotto il ghiaccio. Questa clip
mostra una delle terrificanti creature, chiamate “Elder Things” nel
libro, che si avvicina a uno sfortunato esploratore. “Tutti
i test CGI per un rig – ILM per AT THE MOUNTAINS OF MADNESS (un
decennio fa) mai visti prima”, ha scritto il maestro del
Cabinet of Curiosities nel suo
post.
In realtà ci sono stati diversi
tentativi da parte di altri studi di far decollare un adattamento
di At The Mountains of Madness, ma nulla è mai stato
realizzato. C’è una possibilità che questo filmato possa alla
fine offrire a Del Toro l’opportunità di riprendere da dove si era
interrotto? Beh lo speriamo!