Si è detto e scritto moltissimo sul
franchise di Star
Wars, sulla sua importanza nella storia del cinema,
sulla sua influenza nella cultura pop, sul suo essere una delle
saghe cinematografiche che più hanno inciso sulla società e sulla
cultura (soprattutto) su scala mondiale.
Tuttavia ci sono ancora alcuni
segreti riguardo alla produzione del film, aneddoti e racconti dal
backstage dell’intera saga che vengono alla luce nel corso degli
anni, man mano che il tempo passa e che la leggenda si Star
Wars cresce nel cuore di un nuomero sempre maggiore di
fan.
Ora che è in arrivo Star Wars: Episodio
IX, film che chiuderà per sempre la saga degli
Skywalker, è il momento giusto per svelare i segreti dal
backstage di Star Wars:
I sentimenti di Mark Hamill su Gli
Ultimi Jedi

Comprensibilmente il più divisivo
dei capitoli regolari della saga,
Star Wars: Gli Ultimi Jedi sembra aver
raccolto pareri contrastanti anche tra gli attori che vi hanno
preso parte. Mark Hamill, che nel film è ritornato
nei panni di Luke Skywalker, ha sentimenti contrastanti nei
riguardi del film e del destino del suo personaggio. Ha esplicitato
il suo punto di vista prima dell’uscita del film, spiegando che
secondo lui Luke, nel film, ha fatto cose che non avrebbe fatto.
Allo stesso tempo, ha anche ammesso di capire le decisioni dei
filmmaker, dichiarando che il film gli è piaciuto. Questo però non
lo ha mai frenato dal fare battute sul film.
Il ruolo originale di Poe

Poe Dameron è uno dei personaggi
più interessanti del nuovo corso di Star Wars, una versione
aggiornata del pilota testa calda che non sempre sta a genio a
tutti. Ma nella sceneggiatura originale de
Il Risveglio della Forza, il personaggio non era così
importante. Il primo script prevedeva che nel suo incidente in
atterraggio su Jakku, il personaggio doveva morire, così come
immagina Finn.
Ma
Oscar Isaac, il suo interprete, si è rifiutato
di interpretare un personaggio che avesse così poco spazio sullo
schermo e che sarebbe morto nel primo atto. Ha convinto Abrams a
dare al personaggio qualche scena in più, e così Poe è
sopravvissuto e ha avuto il tempo di diventare uno dei personaggi
più importanti e amati della nuova trilogia.
La condizione di Carrie
Fisher

Con grande gioia di tutti i fan,
come per
Harrison Ford e Mark Hamill, anche
Carrie Fisher è tornata nella nuova trilogia di
Star Wars, a 40 anni dai primi film. Tuttavia, Fisher ha posto una
condizione molto specifica al suo ritorno: Billy Lourd, sua figlia,
avrebbe dovuto avere un ruolo nel film.
Tutti pensavano che la ragazza
avrebbe potuto interpretare Leia in un flashback, ma così non è
stato. Billy è il Luogotenente Connix della Resistenza, che, in
omaggio a Leia, porta un’acconciatura simile.Presente ne
Il Risveglio della Forza e in
Gli Ultimi Jedi, Connix sarà l’eredità di Carrie in
carne e ossa per Episodio IX.
Il Ritorno dello Jedi doveva avere
un finale dolce-amaro

Il finale originale de Il
Ritorno dello Jedi era molto più dolce-amaro rispetto a
quello che abbiamo avuto, un’esperienza molto più triste. Nel
finale del film, tutti gli eroi coinvolti si salvano, festeggiando
la vittoria dei Ribelli contro l’Impero. Tuttavia nella
sceneggiatura iniziale, molti personaggi morivano in battaglia,
compreso Han Solo.
Inoltre Leia sarebbe stata molto
preoccupata per le sue responsabilità da nuova regina
dell’universo, mentre Luke Skywalker avrebbe lasciato tutti e si
sarebbe allontanato da solo, rievocando il finale malinconico degli
spaghetti western, in cui l’eroe, dopo aver vinto contro i cattivi,
si ritira. Lucas si oppose con tutte le sue forze al finale che
invece abbiamo avuto, perché pensava che sarebbe stato
controproducente per qualsiasi altro sequel futuro.
Steven Spielberg ha quasi diretto
uno dei film

Steven Spielberg e George
Lucas sono amici da decenni, da quando hanno cominciato a
lavorare nel mondo del cinema, forse anche di più. Spielberg era
sul punto di entrare a far parte della grande famiglia di Star
Wars. Una scommessa sul successo del film che i due hanno fatto
negli anni ’70, ha fruttato a Spielberg circa un milione di dollari
nel corso degli anni. Il regista è anche stato incredibilmente
vicino a dirigere uno dei tre film originali del franchise.
Lucas chiese a Spielberg di
prendere le redini de
Il Ritorno dello Jedi. Ma una politica interna a
Hollywood ha impedito al regista di accettare la proposta
dell’amico. George Lucas ebbe un brutto scontro con
la Director’s Guild of America, e ha lasciato il sindacato.
Spielberg, che era un membro molto rispettato del gruppo, finì per
schierarsi con il sindacato, contro Lucas. I due presto lavorarono
insieme sui film di Indiana Jones.
I Rolling Stone

A volte, il mondo è tanto
fantastico quanto ti aspetti che sia. Carrie Fisher ha raccontato
la sua vita, inclusa la folle storia in cui stava prendendo in
affitto una casa da Eric Idle. Idle però le spiegò che i Rolling
Stones stavano cercando di raggiungere lo stesso accordo con
lui.
Quindi, anche se il giorno
successivo avrebbero avuto delle riprese anticipate, la Fisher
chiamò
Harrison Ford e i due passarono la serata con una
delle band più famose di tutti i tempi. La coppia di attori di Star
Wars aveva avuto un breve rapporto durante le riprese del primo
film, ma il loro rapporto si era evoluto in maniera abbastanza
civile da permettergli di rimanere amici e quindi di partecipare
insieme a una festa che sicuramente sarà stata epica.
Le difficili riprese de L’Impero
colpisce ancora

In una certa misura, la produzione
di ogni film di Star Wars è stata difficile. Ma L’impero colpisce
ancora è stato il film più difficile da realizzare in assoluto. Le
riprese delle scene su Hoth si sono svolte in Norvegia, ma l’arrivo
dell’inverno più freddo da molti anni ha ritardato le riprese di
moltissimo tempo, facendo saltare diverse scene. Carrie Fisher e
George Lucas hanno lavorato a testa bassa durante la produzione, e
le scene non girate hanno minacciato di rovinare alcuni dei più
grandi colpi di scena del film. Questa difficoltà ha inciso anche
sull’umore degli attori, spesso arrabbiati e in solitudine, sel
set. Nonostante tutto, il film si conferma ancora oggi uno dei
migliori dell’intero franchise.
Harrison Ford

Harrison Ford odiava la sceneggiatura del
film, talmente tanto che in più di una occasione ha deciso di fare
di testa sua e di improvvisare su alcune delle sue battute. Mentre
cercava comunque di lavorare seriamente, l’attore ha scelto di
cambiare molte battute di dialogo per il suo personaggio, nel
tentativo di renderlo più funzionale sullo schermo.
La sua improvvisazione più famosa,
tuttavia, è arrivata durante L’impero colpisce ancora, nel momento
in cui Han Solo viene congelato nella carbonite. Originariamente,
Han Solo doveva dire “Ti amo anche io”, quando Leia gli dice “Ti
amo”. Ma Ford cambiò la battuta, pronunciando l’ormai leggendario:
“Lo so”. È stato un cambiamento semplice, ma di grande impatto e il
risultato è una delle migliori scene del film.
La verità

Il colpo di scena sulla vera
identità di Darth Vader (padre di Luke e Leia) è ancora oggi uno
dei più grandi colpi di scena della storia del cinema. E le misure
di sicurezza che vennero prese all’epoca per preservare quel
segreto, prima dell’uscita del film, furono davvero articolate e
precise, e così l’effetto sorpresa fu totale per il pubblico e per
gran parte della produzione. Per assicurarsi che
fosse tenuto segreto, Lucas fece di tutto per assicurarsi che
nessuno lo sapesse in anticipo.
Addirittura
filmarono la scena con dialoghi diversi, permettendo a James Earl
Jones di cambiare la battuta fatidica, già recitata con altre
parole, in fase di riprese. Il regista Irvin Kershner era uno dei
pochi a conoscere la verità e lo disse a Mark Hamill soltanto, poco
prima delle riprese della scena. Tutte queste misure sono servite a
assicurare la massima sorpresa, tanto che si racconta che durante
la premiere,
Harrison Ford urlò: “CHE COSA?”, in sala.
Billy Dee Williams ha dovuto dare
spiegazioni

Billy Dee Williams ha conferito al
suo Lando Calrissian charme e simpatia, facendoci connettere
emotivamente con la canaglia che infine ha tradito i suoi amici. Ma
un sacco di persone, specialmente i bambini, non lo hanno poi visto
abbastanza pentito da “perdonarlo”.
Secondo quanto dichiarato dallo
stesso Williams, sua figlia ha ascoltato un sacco di recriminazioni
nei confronti del personaggio interpretato da padre. E così
l’attore è dovuto andare a scuola con la figlia, per spiegare per
bene le azioni di Lando di fronte a tutta la classe e redimerlo
agli occhi dei bambini.
Orson Welles doveva essere Darth
Vader
James Earl Jones ha
prestato la sua voce a Darth Vader e il risultato è
un’indiscutibile epicità, un’icona che ha attraversato indenne gli
anni ed è diventata leggenda. David Prowse ha invece provveduto
fisicamente a interpretare il personaggio e questo lavoro in
sinergia ha fatto di Vader il più grande “cattivo” della storia del
cinema.
Tuttavia, Earl Jones non era la
prima scelta di George Lucas: il regista avrebbe voluto
Orson Welles come voce del personaggio, tuttavia
poi pensò che la voce del genio dietro Quarto Potere sarebbe stata
troppo riconoscibile, e ha preferito lo sconosciuto Jones.
L’originale Obi-Wan Kenobi
Il ruolo di Obi-Wan Kenobi era stato
pensato per Toshiro Mifune. Il leggendario attore giapponese,
protagonista dei film del maestro Akira Kurosawa, era una leggenda
per Lucas, che ha sempre guardato a Kurosawa come a una
ispirazione, soprattutto per le sue idee che lo hanno portato a
creare Star Wars. Aveva quindi perfettamente senso che Lucas
tentasse di portare nel film l’attore giapponese.
Lucas ha tentato di portare nel
film Mifune offrendogli un ruolo perfetto: Obi-Wan Kenobi. Ma
l’attore aveva paura che il film sarebbe stato un fallimento, e
quindi ha deciso di declinare l’invito. Inoltre pensava che la
figura dei jedi fosse una pessima presa in giro dell’immagine dei
samurai, il cui mondo è invece fondamentale come ispirazione per i
cavalieri Jedi e per le coreografie delle battaglie con le spade
laser.
Alec Guinness ha rinnegato

Alec Guinness era già un successo
di discreto successo all’epoca in cui entrò nel cast di Star Wars
per interpretare Obi-Wan Kenobi. In qualità di attore di successo
in film importanti, Guinness non credeva davvero nel progetto di
Star Wars né nel suo potenziale successo. Non gli importava molto
del film, ed era molto contrariato dal fatto che il suo personaggio
sarebbe riapparso sia ne L’impero colpisce ancora che ne
Il ritorno dello Jedi. In maniera abbastanza ironica,
Peter Cushing era dell’opinione opposta.
Cushing, che interpretò il Grand
Moff Tarkin e che aveva già una carriera drammatica e teatrale di
grande successo, ha amato moltissimo essere in Star Wars, e ha
sempre dichiarato che avrebbe voluto essere più presente nel
franchise. Post Mortem, la Lucasfilm ha assecondato il suo
desiderio, ricostruendolo in digitale per Rogue One.
La condizione di Samuel L.
Jackson
Le spade laser tendono ad
avere sempre gli stessi, pochi, colori. Blu e verde, per i buoni,
rosse per i cattivi, sono questi i colori più comuni per le armi di
Sith e Jedi. Ma quando Samuel L. Jackson è comparso nei panni di
Mace Windu, ha dettato come condizione che sarebbe voluto apparire
in una importante scena di battaglia Jedi.
Inoltre, ha avuto una lunga
conversazione con George Lucas, che ha poi raccontato ai suoi fan:
“Avevamo questa grande arena, e questa grande battaglia con spade
laser che saettavano da tutte le parti. E io ho pensato… Voglio
avere la possibilità di ritrovarmi e riconoscermi in questa
battaglia. Quindi ho chiesto a Lucas se potevo avere una spada
laser viola. E lui lo ha fatto, e non poteva farmi più felice.”
Mace Windu è l’unico personaggio a possedere una spada laser
viola.
La carriera in pericolo per
Natalie Portman
Natalie
Portman gode di una grandissima fama, per l’amore dei
fan e per le sue grandi doti di attrice. Ha recitato in alcuni dei
più grandi film degli ultimi venti anni, avendo cominciato a
lavorare giovanissima, e ha vinto un premio Oscar per la sua grande
interpretazione ne Il Cigno Nero. Ma i prequel di Star Wars le sono
quasi costati la carriera.
Dopo essere stata scelta per il film, l’attrice ha offerto
quella che molti ritengono essere una performance
“di legno” causata dalla scialba sceneggiatura di Episodio I. A
seguito di questo episodio, la Portman ha avuto problemi a trovare
altri film. Dopo essere stata scelta dai Watchowski per partecipare
a V per Vendetta, la sua carriera ha avuto una nuova spinta che
l’ha portata al vero e proprio successo.