Home Blog Pagina 689

Ragazze vincenti – La serie: tutte le reference al film

Dal 12 agosto è disponibile su Amazon Prime una nuova serie: Ragazze vincenti (A League of Their Own). Il titolo suona familiare: lo show è liberamente ispirato all’omonimo film del 1992 con Tom Hanks, Madonna e Geena Davis. Per chi ha apprezzato il lungometraggio, guardare la serie sarà un vero spasso: dalle sequenze reinterpretate ai match di baseball memorabili, le reference all’originale sono tante e ben costruite. Ecco una lista delle citazioni più interessanti presenti nel reboot.

La corsa al treno

Ragazze Vincenti trenoLa serie inizia con un omaggio a una scena memorabile del film. Carson (Abbi Jacobson) corre dietro un treno esattamente come fanno Dottie e Kit nel lungometraggio. Se in Ragazze vincenti del 1992 le due ricevono assistenza dal capotreno, nello show Carson non riceve alcun aiuto, le viene semplicemente detto di aspettare la corsa successiva. Nonostante il suggerimento, la protagonista carica il bagaglio e sale per affrontare da sola il viaggio verso Chicago.

La spaccata

Dottie Ragazze VincentiUn momento indimenticabile del film del 1992 è quello in cui l’abile giocatrice Dottie, per prendere una palla, fa la spaccata. Il gesto viene immortalato e finisce addirittura sulla copertina della rivista LIFE.

Anche se nella serie Ragazze vincenti Carson è la nuova versione di Dottie, in realtà è un altro personaggio a finire in spaccata. Una giocatrice, durante un provino, fa la spaccata per afferare un colpo difficile. Questo dettaglio passa velocemente sullo schermo, ma è comunque un chiaro riferimento al film.

Un tuffo negli spalti

Nel film, durante una partita Doris si tuffa verso spalti per prendere una palla impossibile. È un momento epico per la folla negli spalti e per gli spettatori perché mostra tutta la prodezza delle giocatrici della Rockford Peaches.

Similmente, nella serie Ragazze Vincenti Carson decide di esibire le sue abilità  tuffandosi negli spalti per prendere una palla, proprio come Doris. Il gesto lascia senza parole gli uomini d’affari, che stanno discutendo sul fatto che le ragazze possano giocare a baseball.

Razzismo e discriminazioni

Quando Max cerca di entrare nell’All-American Girls Baseball League, viene immediatamente scartata per il colore della sua pelle. In un disperato tentativo di mostrare le sue abilità, Max lancia un’ultima palla attraverso il campo.

Anche se manca una controparte di Max nel film, c’è un momento memorabile in cui una donna nera lancia una palla perfetta alle giocatrici durante una partita. Seppur diverse, le due scene sono rilevanti in quanto fanno riferimento alle discriminazioni e al razzismo ancora dilaganti al tempo della storia.

La scuola di bellezza

Una sequenza iconica nel film riguarda la scuola di bellezza e charm che tutte le giocatrici devono frequentare per imparare a comportarsi come delle “signorine a modo.” Oggi può far sorridere, ma nella realtà le atlete del tempo, come tante altre ragazze, hanno dovuto seguire le lezioni di una scuola molto simile a quella di Ragazze vincenti.

Nella serie, questa sequenza viene ricreata, ma, a differenza del film, lo show coglie l’occasione per mettere luce sul razzismo e sulla discriminazione subiti da molte donne non conformi ai beauty standards (tema, tra l’altro, molto attuale).

La ragazza di campagna

Nella serie, Carson viene spesso appellata come ”la ragazza di campagna”. Che si tratti delle compagne della scuola di bellezza o di Greta, le battute sulla vita contadina proseguono scena dopo scena, nonostante le proteste di Carson. Questa insistenza è vista da alcuni fan come un chiaro riferimento al film originale. In effetti, in Ragazze vincenti del 1992 Dottie e Kit nascono e crescono in una fattoria e, quando si uniscono alla lega, sono essenzialmente delle ragazze di campagna.

Una battaglia sul campo

La tensione tra Carson e Lupe, così come la tensione tra Lupe e il resto della squadra, scoppia in una lotta proprio sul campo da baseball. La rissa coinvolge tutte le Rockford Peaches, che senza l’allenatore Dove si muovono a briglia sciolta.

Questa scena è un chiaro riferimento alla lotta che, nel film originale, scoppia dopo che Doris schernisce Kit. Anche in questo caso, il conflitto esplode sul campo e coinvolge anche il resto delle Peaches.

“Non si piange nel baseball!”

L’indimenticabile citazione, pronunciata nel film dall’allenatore Jimmy Dugan (Tom Hanks), viene ripresa nella serie Ragazze vincenti. Dopo un brutale rimprovero che riduce in lacrime una giocatrice, Jimmy dice la celebre frase.

La situazione si ribalta nella serie. Qui le parole sono pronunciate da una giocatrice delle Rockford Peaches, Jess McCready, a Carson quando quest’ultima inizia a cedere allo stress del suo nuovo ruolo di allenatrice.

Una vittoria concessa

Durante una partita, Carson, nel ruolo di ricevitore, finge di darla vinta agli avversari e, successivamente, rivela di aver tenuto la palla. Questo è un riferimento diretto a uno dei momenti più discussi del film originale. Durante l’ultima partita delle World Series, nella corsa finale l’abile Dottie viene sconfitta dalla sorella Kit, che vince il campionato. La scena lascia lo spettatore nel dubbio: forse Dottie ha scelto di perdere?

Rosie O’Donnell

rosie o'donnell ragazze vincenti

Un riferimento diretto al cult degli anni Novanta è la presenza di un membro del cast originale: Rosie O’Donnell. Nel film, O’Donnell interpreta l’insolente Doris. La giocatrice è uno dei personaggi principali e dà colore e vivacità ad un film che parla di sport al femminile.

Nello show di Prime, O’Donnell interpreta un personaggio completamente nuovo: Vi, il proprietario del locale gay in cui Carson si ritrova mentre segue di nascosto Lupe. Pur non interpretando un ruolo da protagonista, O’Donnell offre agli spettatori – ma soprattutto ai fan di vecchia data – una performance memorabile.

Scambi di giocatori

Uno dei momenti più strazianti dello show è quando la giocatrice delle Rockford Peaches Jo viene venduta alle South Bend Blue Sox. Lo scambio è organizzato in seguito ad una retata notturna in un bar gay in cui Jo viene arrestata. Il riferimento al film Ragazze vincenti  questa volta è sottile e deformato. Se Kit viene vednuta ai Racine Belles a causa delle tensioni con sua sorella Dottie, Jo viene scambiata per motivi discriminatori che non hanno nulla a che vedere con la squadra.

Mariti in guerra

ragazze vincentiCome abbiamo detto, nella serie Ragazze vincenti Carson è una sorta di controparte di Dottie. Tra gli aspetti che accomunano le due ragazze, c’è anche il fatto che i mariti di entrambe stanno combattendo in guerra. E tutti e due ritornano dalla guerra in tempi piuttosto inopportuni…

Dottie inizialmente sceglie di lasciare il campionato per partire con suo marito, ma poi ritorna per la partita finale. Dal canto suo, Carson non pensa di abbandonare la lega, nemmeno dopo il ritorno dell’amato. Questo parallelismo mostra uno dei tanti modi in cui lo show fa riferimento al film per poi prenderne le distanze.

Una presa a mani nude

Un segno distintivo della bravura di Dottie è racchiuso nella capacità di prendere a mani nude una palla lanciata da Doris. Questo momento celebre di Ragazze vincenti viene citato nella serie. La reference serve per mostrare le abilità di Max, che è in grado di afferrare a mani nude una palla tirata dal coach delle Red Wright All-Stars. Entrambe le scene sono anticipatrici delle grandi gesta di Dottie e Max che si vedono successivamente nel film e nella serie.

Victory Song

Nel film originale, le Rockford Peaches cantano una canzone sulla Baseball League scritta da uno dei membri del team. Anche nello show le Peaches intonano la canzone prima della finale. La scena non è soltanto un riferimento diretto al film. Il brano Victory song è stato realmente composto da una Rockford Peach ed è l’attuale inno dell’All-American Girls Baseball League.

Le Peaches perdono

Una particolarità del film originale è che le protagoniste, le Rockford Peaches, alla fine perdono il big match della World Series. Lo scontro tra le squadre delle sorelle Dottie e Kit si conclude con la vittoria della squadra di Kit.

Esattamente come in Ragazze vincenti, anche nello show le Rockford Peaches vengono battute nella finale. Tuttavia, a differenza del film, questa volta la sconfitta viene accompagnata da uno splendido gesto di cameratismo: le Peaches aiutano l’ex compagna di squadra infortunata Jo a raggiungere la base. Il momento è molto commovente e mostra il profondo legame di amicizia che unisce questo gruppo di donne.

Bullet Train, recensione del film con Brad Pitt

Non si può non approcciarsi alla recensione di Bullet Train senza un sorriso, dal momento che il film diretto da David Leitch e liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Kôtarô Isaka è un concentrato di adrenalina, umorismo nonsense e tantissimi minuti di Brad Pitt nel tipo di ruolo che più gli si confà, in cui mantiene sempre un’aria rilassata e sardonica, sempre al limite della sufficienza, mentre sgranocchia cibo faccia alla camera e dispensa massime di saggezza zen.

È lui il protagonista di quest’avventura che, man mano che procede, si rivela essere più una commedia action corale, che non risparmia sangue ed esplosioni, ma che tutto sommato ha anche un grande cuore. 

Bullet Train, a bordo del Shinkansen

Ladybug, nome in codice del personaggio di Brad Pitt, si sente l’uomo più sfortunato del mondo, credenza a cui i fatti danni torto (lo si vedrà costantemente durante il film). Dopo un grosso trauma che non viene mai spiegato con esattezza, si lascia coinvolgere in una missione che sembra apparentemente molto semplice: salire su un treno, recuperare una valigetta, consegnare la valigetta alla sua agenzia. Tuttavia le complicazioni sono dietro l’angolo, perché la valigetta è ben sorvegliata, lui non è il solo a volerla e, soprattutto, il treno su cui deve salire è il famoso Shinkansen, il treno proiettile, che dà il titolo alla storia, che da Tokyo arriva a Kyoto ad una velocità supersonica. Il suo percorso su questa meraviglia dell’ingegneria umana sarà arricchito da compagni di viaggio inaspettati, quasi tutti ostili, che renderanno la sua permanenza sul treno alquanto movimentata.

Dirige l’orchestra David Leitch

Dopo tanti anni da stunt-man, spesso anche al fianco di Brad Pitt su alcuni dei suoi film più famosi, da Fight Club in poi, e dopo Deadpool 2, David Leitch si conferma un regista che ama l’energia, la coreografia, il movimento frenetico di corpi e camera, una direzione trascinante e magnetica che riesce a catturare l’attenzione dello spettatore. Il suo occhio ha un debito fortissimo con una certa estetica action anni ’90, al cinema di Guy Ritchie e a quello di Quentin Tarantino, e risulta infatti estremamente derivativo, con un’ambizione che supera certamente il risultato. Che ha un effetto di totale assorbimento dello spettatore, anche se forse rischia di non lasciare alcuna traccia.

A quest’occhio centripeto si aggiunge un cast stellare, guidato da Brad Pitt appunto, che sembra particolarmente a suo agio nei panni di Ladybug, un criminale sardonico, che vorrebbe applicare un approccio zen alla sua caotica vita, ma che non si tira mai indietro quando si tratta di menare le mani, esperienza che lo lascia sempre unico contendente sulle proprie gambe.

Oltre a Pitt, spicca la coppia formata da Aaron Taylor-Johnson e Brian Tyree Henry, nei panni di Tangerine e Lemon, o ancora Joey King, Michael Shannon, Logan Lerman e tantissimi altri che seppure per pochissimi minuti, a volte secondi, arricchiscono di situazioni esilaranti un film eccessivo e completamente caotico nel suo preciso coordinamento di botte, amputazioni, sangue, proiettili e avvelenamenti. 

Momomon in Bullet Train.

Unità di tempo e spazio al servizio dell’azione

Bullet Train è un’adrenalinica avventura che dimostra come l’unità di tempo e spazio non sia per forza una caratteristica dei drammi da camera lenti e pensosi, o da un giallo whodunit ma che può diventare anche caratteristica fondante di un caotico inseguimento sul treno più veloce del mondo, mentre una trama intricata e ricchissima di colpi di scena si srotola trai vagoni e i volti, i cameo, le piccole partecipazioni assorbono totalmente lo spettatore.

Un vero e proprio delirio per gli occhi, che però alla fine anelano la calma, dimenticando presto ciò che hanno visto e comunque apprezzato sullo schermo. Bullet Train e un divertissement, un action di intrattenimento puro, senza nessun sotto testo o riflessione sovrastrutturata, e questo non è per forza un male.

Beautiful Creatures – La sedicesima luna: libro, trama e cast del film

Grazie al grande successo della saga di Twilight, hanno preso vita sul grande schermo numerose storie d’amore per giovani di carattere fantasy, dove uno dei due amanti si rivelava appartenere ad una sempre diversa specie di creature fantastiche. Tra i titoli più famosi di questo genere vi è Beautiful Creatures – La sedicesima luna (qui la recensione), uscito in sala nel 2013. A dirigerlo vi è Richard LaGravanese, già celebre per aver firmato le sceneggiature di titoli come La leggenda del re pescatore, I ponti di Madison County, e P.S. I Love You. Esperto di storie d’amore al cinema, questi ha così dato vita alla vicenda di Ethan e Lena, giovani destinati tanto ad innamorarsi quanto a dover affrontare numerosi ostacoli.

La storia qui narrata è l’adattamento cinematografico di quella raccontata da Kami Garcia e Margaret Stohl nell’omonimo romanzo. Pubblicato nel 2009, questo è il primo della serie The Caster Chronicles,composta da 4 libri e un e-book. Divenuto da subito un grande successo per gli amanti del genere, questo ha infatti visto prendere vita i seguiti Beautiful Darkness, Beautiful Chaos e Beautiful Redemption. Acquisiti i diritti sul primo della serie, i produttori speravano di dar vita ad un nuovo successo cinematografico, sulla scia proprio di quello ottenuto da Twilight. Avvalsosi di un cast di grandi attori, il film è però arrivato ad un incasso di soli 60 milioni a fronte di un budget di 50.

Un risultato, questo, che non ha permesso la realizzazione dei sequel sperati. Anche come opera a sé, però, Beautiful Creatures rimane un film interessante, ricco di quel fascino e di quel mistero tanto necessari per un prodotto di questo genere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle differenze tra il libro e il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Beautiful Creatures – La sedicesima luna: la trama del film

Al centro della storia è Ethan Wate, un adolescente stanco della normalità e annoiato dalla vita lenta e sempre uguale della sua città, Gatlin. Il suo unico desiderio è abbandonarla quanto prima. Un giorno però si materializza davanti a sé il sogno ricorrente delle notti passate: una bellissima ragazza, sua coetanea, mai vista o conosciuta nella vita reale, e destinata a sconvolgergli l’esistenza. Il suo nome è Lena Duchaness e si è appena trasferita in città dal parente Macon Ravenwood, noto per i suoi atteggiamenti da eremita, e la sua esistenza nella periferia triste e desolata. La ragazza, in difficoltà nel nuovo ambiente e tenuta a distanza da tutti, entra invece subito nel cuore di Ethan. Tra i due nascerà ben presto un amore profondo, misterioso, ricco di sorprese sconvolgenti e costretto al limite tra il bene e il male.

Beautiful Creatures - La sedicesima luna cast

Beautiful Creatures – La sedicesima luna: il cast del film

Protagonista del film nei panni di Ethan Wate è l’attore Alden Ehrenreich, oggi noto per essere stato il giovane Han Solo in Solo: A Star Wars Story. La parte era originariamente stata affidata a Jack O’Connell, celebre per il film Il ribelle – Starred Up, ma questi dovette rinunciare a causa di altri impegni. Assunti i panni di Ethan, Ehrenreich si è poi trovato dinanzi a difficoltà inaspettate. La principale tra queste è stata il recitare una poesia di Bukowski, della quale non riusciva a ricordare i versi. Il regista decise tuttavia di mantenere anche nel film tale difficoltà nel personaggio, così da renderlo più umano e credibile. Alice Englert, recentemente vista nella serie Ratched, è invece interprete di Lena Duchaness. Per il film, l’attrice non si è però limitata alla recitazione, sfoggiando anche un talento per il canto. Sua è la voce del brano che si può ascoltare durante la sequenza della nevicata.

Nel cast sono poi presenti diversi noti attori di Hollywood, alcuni dei quali anche vincitori del premio Oscar. La prima di questi è Viola Davis, la quale dà vita ad Amma. Questo è la combinazione di due personaggi presenti nel libro, ovvero Amma e Marian. Per la parte, il regista desiderava attrarre un attore di grande fama, e la Davis fu da subito la sua prima scelta. Jeremy Irons è Macon Ravenwood, lo zio di Lena, mentre Rachel Brosnahan ricopre i panni di Genevieve Duchaness. Alla stessa famiglia appartiene il personaggio di Ridley Duchaness, interpretato da Emmy Rossum, celebre per i suoi ruoli in Mystic River e The Day After Tomorrow. Nonostante il suo sia uno dei personaggi principali, l’attrice appare nel film soltanto per un totale di quindici minuti. Infine, Emma Thompson ricopre il doppio ruolo di Sarafine e Mrs. Lincoln.

Beautiful Creatures – La sedicesima luna: le differenze tra il libro e il film

Nell’adattare il romanzo in film, il regista e sceneggiatore si è curato di rimanere quanto più fedele possibile al racconto delle due autrici. Letteratura e cinema presentano però ovvie differenze di linguaggio, e come sempre è stato necessario apportare diverse modifiche, al fine di rendere la storia più adeguata ai canoni del racconto cinematografico. La prima differenza rispetto al romanzo è la presenza di una storia d’amore molto più coinvolgente tra i due protagonisti. LaGravanese ha infatti accentuato i lati dolci del loro rapporto, permettendo così una maggior presa sul pubblico. Allo stesso modo, rispetto al romanzo nel film viene spiegato quasi subito il mistero che circonda la protagonista, introducendo altrettanto presto anche l’importante personaggio di Sarafine, che nel romanzo si manifesta più tardi.

Un significativo elemento del romanzo che viene, per ovvi motivi, a perdersi nel film è quello della capacità dei due protagonisti di comunicare telepaticamente. Sarebbe stato difficile e insolito dar vita a tale espediente, che si è preferito abbandonare. Allo stesso modo, sono diversi i personaggi del libro che non sono stati inseriti nel film. Tra questi si ritrovano la bibliotecaria Marian Ashcroft, il tuttofare Boo Radley e diversi membri della famiglia di Ethan. Anche il padre di questi, che nel libro ricopre un ruolo importante, è qui assente. Infine, anche il finale presenta diverse differenze. La principale tra queste prevede che sia la stessa Lena ad allontanare Ethan, sottoponendolo ad un incantesimo che porta il ragazzo a scordarsi di lei. Ai fini del film, tale conclusione è sembrata la più adeguata, trovando il favore anche di molti dei fan del romanzo.

Beautiful Creatures – La sedicesima luna: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Beautiful Creatures – La sedicesima luna grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 25 agosto alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

Fonte: IMDb, CinemaBlend

La pazza gioia: la trama, il cast e trailer del film di Paolo Virzì

Con il film La pazza gioia  (qui la recensione) il regista Paolo Virzì si è confermato una volta di più come uno degli autori più importanti e influenti del panorama cinematografico italiano. Scritto insieme a Francesca Archibugi, il film racconta la storia dell’amicizia tra due donne dalle vite problematiche, che non si lasciano però abbattere dalle ingiustizie della vita. Un’opera delicata come i temi che tratta, che ha trovato da subito calorosa accoglienza da parte di critica e pubblico. Merito del successo sono naturalmente le due grandi attrici protagoniste, qui impegnate con personaggi complessi, fragili e ricchi di umanità.

Come per tutte le opere più sentite, anche questa nasce da un’immagine manifestatasi improvvisamente, artefice della quale è proprio la musa ispiratrice di Virzì, sua moglie Micaela Ramazzotti. Il regista ha infatti raccontato di aver avuto l’idea per La pazza gioia durante il set di Il capitale umano. Un giorno si trovò infatti ad osservare sua moglie incinta che era venuta a trovarlo, e la vide camminare insicura nel fango e nella neve, sostenuta da Valeria Bruni Tedeschi. Per il regista i personaggi del suo successivo film sono nati proprio in quel momento, da quell’immagine che trasmetteva un misto di paura e fiducia.

Le riprese si sono poi svolte in varie località della Toscana, da Livorno a Viareggio. La comunità terapeutica Villa Biondi, centrale nel film, è invece situata sulla celebre via Tiberina. Dopo un’anteprima durante il Festival di Cannes, La pazza gioia è così arrivato in sala. Qui si è affermato come uno dei maggiori successi della stagione. La pellicola ha infatti ottenuto un incasso di circa 6 milioni di euro, osannato in particolare per i suoi personaggi protagonisti, considerati tra i più memorabili tra quelli recentemente visti in Italia.

La pazza gioia: la trama del film

La storia del film si apre a Villa Biondi, un centro di recupero per donne affette da instabilità mentali. Qui si trova Beatrice Morandini Valdirana, la quale è convinta di essere una nobildonna finita in quel luogo quasi per errore. Per sopportare il tedio dei giorni tutti uguali, questa si diletta nell’animare la vita dei presenti. A spezzare la monotonia arriva un giorno anche Donatella Morelli, una giovane introversa e con un passato difficile alle spalle. Le due giorno dopo giorno stringono sempre di più un’inaspettata amicizia che le porterà infine a decidere di fuggire dalla struttura e darsi alla pazza gioia. Rubando un auto, le due intraprendono così un viaggio attraverso la campagna della Toscana sino a giungere al mare.

Attraverso le varie tappe da loro toccate imparano a conoscersi meglio e ad accettare il mondo che le circonda. Ma non passerà molto prima che si ritrovino a dover fare i conti con ciò da cui realmente fuggono. È Donatella a portare su di sé le ferite più profonde, che rivelano aspetti di lei che la nuova amica non poteva immaginare. Solo la sua presenza potrebbe aiutare la giovane a riscoprire l’amore, cercando una cura a quanto accaduto nel passato. Fuggendo da una società che non sembra in grado di comprendere gli infelici, le due amiche impareranno allora a prendersi cura di stesse e l’una dell’altra. Così facendo aspirano a ritrovare la felicità.

La pazza gioia cast

La pazza gioia: il cast del film

Ad interpretare le due protagoniste del film sono proprio le attrici che ispirarono i personaggi al regista. Valeria Bruni Tedeschi veste così i panni di Beatrice Morandini Valdirana, una donna ricca, narcisista, e mitomane, che imparerà però a lasciar trasparire anche gli aspetti più belli e umani di sé. Da molti considerato uno dei ruoli più importanti nella carriera della Tedeschi, l’attrice ha raccontato di aver cercato di costruire il personaggio a partire dal modo in cui lei stessa si relaziona con il mondo e le persone. Per approfondirlo, poi, ha citato come fonti di ispirazione quelle condivise anche dal regista, ovvero film come Qualcuno volò sul nido del cuculo e Un tram che si chiama Desiderio.

Micaela Ramazzotti, già apparsa in altri film di Virzì, recita invece nel ruolo di Donatella Morelli, per il quale anche lei si è preparata a lungo e svolgendo approfondite ricerche. Anche nel suo caso, l’interpretazione è stata particolarmente lodata e indicata come una delle sue migliori. Accanto a loro si ritrovano poi attori come Marco Messeri, noto interprete di cinema e teatro, nei panni di Floriano Morelli, padre di Donatella. Valentina Carnelutti interpreta Fiamma Zappa, Tommaso Ragno è Giorgio Lorenzini, e Anna Galiena dà vita a Luciana Brogi Morelli.

La pazza gioia: premi, trailer e dove vedere il film in streaming

La pazza gioia si è affermato come uno dei film più acclamati e premiati del suo anno. Questo è infatti stato candidato a numerosi premi di particolare prestigio in Italia, come i David di Donatello e i Nastri d’argento. Ai primi il titolo ricevette ben 17 nomination, ottenendo poi tra gli altri il premio come miglior film, miglior regista e miglior attrice alla Bruni Tedeschi. Ai Nastri d’argento il film guadagnò invece 12 nomination, vincendo come miglior film, miglior sceneggiatura e miglior attrice protagonista ex aequo alla Ramazzotti e alla Bruni Tedeschi. Il film ha poi ricevuto una nomination anche agli European Film Award, considerati gli Oscar europei, per la miglior attrice protagonista alla Bruni Tedeschi.

Per gli appassionati del film è possibile fruirne grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. La pazza gioia è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 25 agosto alle ore 23:25 sul canale Rai 1.

Fonte: IMDb

Cate Blanchett nell’affascinante trailer di TÁR

0

Universal Pictures ha diffuso il trailer di TÁR, il film diretto da Todd Field che vede protagonista Cate Blanchett e che sarà presentato alla 79esima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia.

TÁR, ambientato nel mondo internazionale della musica classica, è incentrato su Lydia Tár, considerata una delle più grandi compositrici/direttrici d’orchestra viventi e prima donna in assoluto a dirigere un’importante orchestra tedesca.

White Noise: teaser trailer del film Netflix con Adam Driver

0

Netflix ha diffuso il trailer dell’atteso nuovo film di Noah Baumbach, White Noise, che verrà come Film d’Apertura e in Concorso alla 79esima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia. Nel cast protagonisti sono Adam Driver, Greta Gerwig, Don Cheadle, Raffey Cassidy, Sam Nivola, May Nivola, Lars Eidinger, Andre Benjamin, Jodie Turner-Smith. Scritto e diretto da Noah Baumbach White Noise è prodotto da Noah Baumbach, p.g.a., David Heyman, p.g.a., Uri Singer.
 

La trama

Terribile ed esilarante, poetico e assurdo, ordinario e apocalittico, White Noise racconta i tentativi di una famiglia americana moderna di affrontare i conflitti della vita quotidiana e allo stesso tempo comprendere i misteri universali dell’amore, della morte e della felicità in un mondo pieno di incertezza. Basato sul romanzo di Don DeLillo.

Bullet Train da oggi 25 agosto solo al cinema

0

Bullet Train da oggi 25 agosto solo al cinema prodotto da Sony Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia. Il film con Brad Pitt inaugura questa sera, mercoledì 24 agosto, la terza edizione del Floating Theatre, manifestazione ideata da Alice nella Città.

L’anteprima italiana di Bullet Train aprirà il Floating Theatre questa sera, mercoledì 24 agosto, alle ore 21.00. Il film con Brad Pitt inaugura la terza edizione della manifestazione ideata da Alice nella Città, quest’anno situata nella nuova arena galleggiante sul laghetto di Villa Ada a Roma. Nel cast del film diretto da David Leitch con Brad Pitt anche Joey King, Aaron Taylor-Johnson, Brian Tyree Henry, Andrew Koji, Hiroyuki Sanada, Michael Shannon, Benito A Martínez Ocasio e Sandra Bullock. Bullet Train sarà solo al cinema da domani, giovedì 25 agosto, prodotto da Sony Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia.

La trama

In Bullet Train, Brad Pitt interpreta Ladybug, uno sfortunato assassino determinato a portare a termine il suo compito senza problemi dopo l’ennesimo ingaggio finito male. Il destino, tuttavia, sembra avere altri piani: la missione di Ladybug lo mette in rotta di collisione sul treno più veloce del mondo con avversari letali provenienti da ogni parte del globo, tutti con obiettivi collegati ma contrastanti. Dal regista di Deadpool2, David Leitch.

Uncharted arriva in prima tv su SKY e NOW

0

Arriva in prima tv su Sky Uncharted, da venerdì 26 agosto disponibile on demand su Sky – anche in qualità 4K – e in streaming su NOW, lunedì 29 agosto alle 21.15 su Sky Cinema Uno e Sky Cinema 4K (e alle 21.45 anche su Sky Cinema Adventure). Un esaltante blockbuster d’avventura diretto da Ruben Fleischer, ispirato al celebre videogame, che vede protagonisti Tom HollandMark Wahlberg,. Nel cast anche  Sophia Ali, Antonio Banderas, Tati Gabrielle, Patricia Meeden.

La trama di Uncharted

Fin dalla più tenera età il ladro di strada Nathan Drake (Tom Holland) è andato a caccia di tesori nascosti con il fratello maggiore Sam finché, dopo aver provato a rubare la mappa del mondo disegnata da Magellano, Sam diventa introvabile e Nate rimane solo. Quindici anni dopo, Nate viene reclutato dall’esperto cacciatore di tesori Victor “Sully” Sullivan (Mark Wahlberg) per recuperare una fortuna persa da Ferdinando Magellano 500 anni fa. Quella che inizia come una rapina per il duo diventa una corsa all’impazzata per raggiungere la meta prima dello spietato Moncada (Antonio Banderas), convinto che lui e la sua famiglia ne siano gli eredi legittimi. Se Nate e Sully riusciranno a decifrare gli indizi e a risolvere uno dei misteri più antichi del mondo, potranno trovare un tesoro da 5 miliardi di dollari e forse anche il fratello scomparso di Nate, ma solo se impareranno a lavorare insieme

UNCHARTED – Dal 26 agosto disponibile on demand su Sky – anche in qualità 4K – e in streaming su NOW. Lunedì 29 agosto in prima tv alle 21.15 su Sky Cinema Uno e Sky Cinema 4K (e alle 21.45 anche su Sky Cinema Adventure).

 

Disney+ ha diffuso il nuovo trailer del live action Disney Pinocchio

0

Disney+ ha diffuso il nuovo trailer e la key art del live action Disney Pinocchio che debutterà sulla piattaforma streaming l’8 settembre, in occasione del Disney+ Day. Il film è interpretato da Tom Hanks, Benjamin Evan Ainsworth, Joseph Gordon-Levitt, Keegan-Michael Key, Lorraine Bracco, con Cynthia Erivo e Luke Evans. Il ritorno dell’amato classico Disney vedrà nel cast anche l’attore italiano vincitore di tre David di Donatello e due Nastri d’Argento, Giuseppe Battiston (Perfetti Sconosciuti, Pane e Tulipani), che interpreterà il ruolo di Mangiafuoco.

Inoltre, la cantante Frances Alina, semifinalista della quarta edizione di The Voice of Italye voce della Social Band di Radio2 Social Club, interpreterà “Una stella cade”, la versione italiana di “When you wish upon a star”, brano cantato dalla Fata Turchina, personaggio che nel film ha il volto di Cynthia Erivo.

Diretto dal vincitore dell’Academy Award Robert Zemeckis, Pinocchio rivisita in chiave live action l’amata storia di un burattino di legno che intraprende un’emozionante avventura per diventare un bambino vero. Tom Hanks interpreta Geppetto, l’intagliatore di legno che costruisce e si prende cura di Pinocchio (Benjamin Evan Ainsworth) come se fosse suo figlio. Joseph Gordon-Levitt è il Grillo Parlante, guida di Pinocchio nonché sua “coscienza”; la candidata all’Academy Award Cynthia Erivo è la Fata Turchina; Keegan-Michael Key è la Volpe; la candidata all’Academy Award Lorraine Bracco è Sofia il Gabbiano, un nuovo personaggio; e Luke Evans è il Postiglione. Il cast include inoltre Kyanne Lamaya nel ruolo di Fabiana (e della sua marionetta Sabina), Giuseppe Battiston in quello di Mangiafuoco e Lewin Lloyd in quello di Lucignolo.

Oltre agli amati brani del classico d’animazione, tra cui “Una stella cade” (titolo originale “When You Wish Upon a Star”) interpretato da Frances Alina nella versione italiana e da Cynthia Erivo nella versione originale, il film presenta nuove canzoni originali composte dai candidati all’Oscar Alan Silvestri e Glen Ballard (Polar Express). La sceneggiatura di Pinocchio è scritta da Robert Zemeckis & Chris Weitz. Il film è prodotto da Andrew Miano, Chris Weitz, Robert Zemeckis e Derek Hogue, mentre Jack Rapke, Jacqueline Levine, Jeremy Johns e Paul Weitz sono i produttori esecutivi.

Jason Momoa nel teaser del film Netflix Slumberland

0

Netflix USA ha diffuso il teaser trailer di Slumberland, l’annunciato fantasy Originale Netflix che vedrà protagonista un’inedito Jason Momoa. Nel film una bambina scopre una mappa segreta del mondo dei sogni e impara con l’aiuto di un eccentrico fuorilegge a viaggiare nella dimensione onirica sfuggendo gli incubi, nella speranza di rincontrare il padre scomparso.

Spider-Man: No Way Home, teaser rivela un imbarazzante giro in ascensore nel taglio “More Fun Stuff” del film

0

Con i biglietti ora disponibili per l’acquisto negli USA dell’annunciata e chiacchierata versione estesa di  Spider-Man: No Way Home, l’entusiasmo sta sicuramente crescendo per quello che promette di essere un taglio esteso da non perdere.

Al momento Sony Pictures ha promesso che la nuova versione “More Fun Stuff” avrà ben 11 minuti inedito e oggi lo studios ha diffuso un nuovo teaser che ci offre una prima occhiata ad almeno una di quelle scene. Come puoi vedere di seguito, il film presenterà l’imbarazzante corsa in ascensore che ha visto Spider-Man portare quei cattivi multiversali nell’appartamento di Happy Hogan nel tentativo di curarli prima che tornassero alle rispettive realtà.

 

Spider-Man: No Way Home, leggi la recensione

Spider-Man: No Way Home è uscito in sala il 15 dicembre. Nel film tornano Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei. Inoltre, nel film ci sono anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che veste i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, Willem Dafoe nei panni di Norman Osborne/Green Goblin e infine Alfred Molina, di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2. Nel film, accanto a Tom Holland, tornano a interpretare Peter Parker/Spider-Man anche Tobey Maguire e Andrew Garfield.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production.

Annunciata la selezione ufficiale del 66° BFI London Film Festival

0

Il 66° BFI London Film Festival annuncia la selezione ufficiale per l’edizione del Concorso di quest’anno. I film nominati nel 2022 mostrano una notevole gamma di talenti cinematografici provenienti da tutto il mondo con 13 paesi rappresentati nella selezione. Da un avvincente e intransigente dramma politico argentino a un agghiacciante racconto horror popolare britannico; e una storia mozzafiato di amore fraterno per l’intensità dello sfollamento familiare durante il conflitto siriano a Damasco, i film selezionati per la competizione ufficiale celebrano il cinema globale appassionato e ispirato.

Gli 8 film in Concorso Ufficiale sono:

  • ARGENTINA, 1985 (Argentina, regia di Santiago Mitre)
  • BROTHER (Canada, dir-scr. Clement Virgo)
  • CORSAGE (Austria-Lussemburgo-Germania-Francia, dir-scr. Marie Kreutzer)
  • LES DAMNES NE PLEURENT PAS (Francia-Belgio-Marocco, dir-scr. Fyzal Boulifa)
  • ENYS MEN (Regno Unito, dir-scr. Mark Jenkin)
  • GODLAND (Danimarca-Islanda-Francia-Svezia, dir-scr. Hlynur Palmason)
  • NEZOUH (Regno Unito-Siria-Francia, dir-scr. Soudade Kaadan)
  • SAINT OMER (FRANCIA, regia Alice Diop)

BFI Southbank ospiterà i titoli del Concorso Ufficiale quest’anno, poiché il 66° BFI London Film Festival celebra ancora una volta il potere del cinema nel cuore di Londra.

Il vincitore sarà scelto dalla Giuria Ufficiale del Concorso, i cui membri saranno annunciati nelle prossime settimane. Le altre categorie competitive, il Premio Grierson per il miglior documentario, il Premio Sutherland per la migliore opera prima, il Premio per i cortometraggi e il Premio per la migliore arte immersiva e XR saranno rivelate al lancio del programma completo il 1° settembre. Il sempre popolare Premio del Pubblico tornerà anche per il 2022 – vinto lo scorso anno dall’ambizioso primo lungometraggio di Mounia Akl Costa, Brava, Libano – mentre è stata introdotta anche una nuova categoria, il Premio del Pubblico, Miglior Cortometraggio.

La selezione del concorso ufficiale di quest’anno comprende registi talentuosi ed entusiasmanti provenienti da tutto il mondo, tra cui Regno Unito, Argentina, Marocco, Islanda, Siria e Canada. Il vincitore del premio per il miglior film sarà annunciato durante uno speciale evento virtuale della cerimonia di premiazione dell’LFF domenica 16 ottobre su BFI YouTube e sui social media.

Il 66° BFI London Film Festival in collaborazione con American Express si svolgerà da mercoledì 5 a domenica 16 ottobre 2022. Il lancio del programma BFI LFF avrà luogo giovedì 1° settembre 2022.

Fantastici Quattro: trovato il regista che sostituirà Jon Watts?

0

C’è grande curiosità attorno ad un progetto dei Marvel Studios che sta molto a cuore a tutti i fan della Marvel, ovvero quel tanto chiacchierato ritorno dei Fantastici Quattro. Ebbene, dato che ormai sappiamo che non sarà un reboot con tanto di storia di origine come confermato da Kevin Feige, il film ha subito un po’ di ritardi dovuto principalmente alla perdita del regista Jon Watts che si è tirato indietro proprio sul più bello. Dopo quell’annuncio lo sviluppo sembra aver rallentato considerevolmente, tanto che i fan hanno messo in dubbio persino l’uscita del film. Invece Marvel Studios hanno cercato qualcuno per sostituire Jon Watts da quando il regista di Spider-Man: No Way Home si è separato e dunque dall’inizio di quest’anno.

Ebbene oggi arriva una notizia che ci suggerisce come Kevin Feige e co. potrebbero aver trovato un regista che erediti la direzione dietro la telecamera del film per assicurarsi che la pellicola possa essere effettivamente pronta per la data di uscita prevista che avverrà nel 2024. Infatti  The Direct riporta la notizia che il regista di WandaVision, Matt Shakman, ha firmato per dirigere Fantastici Quattro. Ma niente troppi proclami perché questa è da considerarsi ovviamente solo un rumors niente di più, ma se c’è del vero, molto probabilmente lo scopriremo molto presto, quando la presentazione del D23 Expo dei Marvel Studios avrà luogo sabato 10 settembre.

Oltre a WandaVision, Shakman ha diretto episodi di serie di enorme successo come Succession, Game of Thrones e Fargo. Di recente abbiamo appreso che il regista è destinato a dirigere i primi due episodi della serie live-action Godzilla e The Titans di Apple TV e, secondo quanto riferito, è anche in corsa per dirigere Star Trek 4. Quindi, è giusto presumere che al momento la sua agenda è davvero piena di impegni!  Al momento non sappiamo quasi nulla dei piani dello studio per la prima famiglia della Marvel, Fantastici Quattro, ma è stato confermato che il film non racconterà l’origine del team.

Fantastici Quattro, il film

Fantastici Quattro uscirà nei cinema l’8 novembre 2024 e darà il via alla Fase 6 del MCU. Un film dei Fantastici Quattro è in lavorazione da tempo, con il regista di Spider-Man: No Way Home Jon Watts che avrebbe dovuto dirigere. Watts ha abbandonato il film e, sebbene sia ancora senza un regista, il pubblico ha avuto il primo assaggio dei Fantastici Quattro in Doctor Strange nel Multiverso della Follia. John Krasinski interpreta il Reed Richards multiversale in quel film, ma è improbabile che continuerà a interpretare il ruolo e il casting per il film è ancora avvolto nel mistero.

Uova di Cleopatra: la storia vera dietro al film Red Notice?

Il film Red Notice (qui la recensione) è ad oggi il prodotto cinematografico più costoso realizzato da Netflix. Con un budget di 200 milioni di dollari, il film riunisce location mozzafiato, una storia d’avventura ricca di colpi di scena e attori del calibro di Dwayne Johnson, Ryan Reynolds e Gal Gadot. Nel film interpretano rispettivamente il profiler dell’FBI John Hartley, l’abile rapinatore Nolan Booth e la misteriosa ladra Sarah Black, tutti e tre impegnati nella ricerca delle tre preziosissime Uova di Cleopatra, reliquie d’oro che secondo quanto narrato nel film furono regalate da Marco Antonio all’amata Cleopatra.

Tali uova sono dunque alla base del racconto del film e tutto è incentrato sul loro recupero. Come viene detto, una di esse si trova al museo di Castel Sant’Angelo di Roma, una è finita nelle mani di un trafficante d’armi di Valencia e la terza si troverebbe invece in un nascondiglio di tesori rubati dai nazisti. La loro storia è talmente centrale nel film da aver spinto chi lo ha visto a chiedersi se tali preziosi cimeli esistano davvero o siano solo un’invenzione narrativa. La verità, come al solito, si trova nel mezzo, con il cinema capace di coniugare abilmente menzogna e storia vera.

Le Uova di Cleopatra: la vera storia dietro al film

Ciò che di vero c’è nel film è quanto narrato sulla storia d’amore tra Cleopatra e Marco Antonio. La prima fu regina d’Egitto dal 52 a.C. fino alla sua morte, avvenuta nel 30 a.C. Marco Antonio era invece stato un militare e politico romano che prese il posto di Giulio Cesare dopo la morte di quest’ultimo. Durante i suoi viaggi in Egitto Marco Antonio incontrò e si innamorò di Cleopatra, che sembrava ricambiare il sentimento. La loro unione sembrò essere il principio di una grande collaborazione tra Roma e l’Egitto. Tutto finì però rovinosamente quando, in seguito alla sconfitta nella battaglia di Anzio, i due amanti furono perseguitati dall’esercito romano.

Alla guida di questo vi era Cesare Ottaviano, che reclamava il suo posto alla guida di Roma in seguito alla morte di Giulio Cesare. Senza più alcuna speranza, Marco Antonio si suicidò trafiggendosi con la spada, mentre Cleopatra si ritirò nella sua tomba dove morì bevendo del veleno. Tante sono le leggende intorno alla morte dei due e il fatto che le loro tombe e il relativo contenuto non sia mai stato trovato ha negli anni portato a generare numerose teorie, nonché riproposizioni di ogni tipo della loro storia, tanto in letteratura quanto al cinema.

Uova di Cleopatra Red Notice
Red Notice. Cr. Frank Masi/Netflix © 2021

Le tre Uova di Cleopatra

Ciò che il film inventa di sana pianta è invece proprio l’esistenza delle tre preziosissime uova mostrate nel film. Non esistono documenti storici che confermino o accennino ad un simile regalo da parte di Marco Antonio a Cleopatra. Rawson Marshall Thurber, regista e sceneggiatore del film, ha dunque inventato completamente tali oggetti e il loro ruolo storico. Egli ha solo ripreso la vicenda dell’amore tra i due personaggi per aggiungervi tale elemento, che si slega poi dal fatto storico per divenire centrale nel racconto del film.

Una forte fonte d’ispirazione, però, sono state le uova di Peter Carl Fabergé, il celebre orafo vissuto tra il 1846 e il 1920 che realizzò una serie di uova con una struttura simile a quella delle matrioske russe per la famiglia imperiale russa dei Romanov. Fabergé iniziò a produrre le uova di Pasqua imperiali nel 1885 e smise in concomitanza con la rivoluzione russa del 1917. Secondo Fabergé le uova prodotte erano 50: “Dieci uova furono prodotte dal 1885 al 1893, durante il regno dell’imperatore Alessandro III; Altre 40 furono create durante il governo di suo figlio, Nicola II, due ogni anno, una per sua madre, la vedova, la seconda per sua moglie.”

Queste uova sono impreziosite da una serie di particolarissime decorazioni realizzate con pietre o materiali pregiati e sono tutte uniche nel loro genere. Al loro interno, di solito, contengono ulteriori oggetti preziosi. Si tratta di uova da collezione, che negli anni hanno suscitato l’interesse di molti degli uomini più ricchi del mondo. Alcune di queste oggi sembrano essere scomparse dalla circolazione senza che si sappia che fine hanno fatto. Può essere stato proprio quest’ultimo risvolto ad ispirare Thurber nell’ideare Red Notice, che rielabora dunque leggenda e storia per dar vita ad un racconto cinematografico a metà tra la verità e l’invenzione.

Fonte: Naturaldiamonds

Goodnight Mommy: trailer del film con Naomi Watts, dal 16 settembre su Prime Video

0

Prime Video ha diffuso il trailer ufficiale di Goodnight Mommy, il thriller diretto da Matt Sobel e scritto da Kyle Warren. Protagonisti del film che debutterà sulla piattaforma streaming il 16 settembre sono Naomi Watts, Cameron Crovetti, Nicholas Crovetti, Peter Hermann.

Goodnight Mommy è prodotto da V.J. Guibal, Nicolas Brigaud-Robert, Joshua Astrachan, David Kaplan. Executive Producer sono Veronika Franz, Severin Fiala, Naomi Watts, Kyle Warren, Matt Sobel, Derrick Tseng, Sébastien Beffa, François Yon.

La trama del film

Quando i due fratelli gemelli (Cameron e Nicholas Crovetti) arrivano nella casa di campagna della madre (Naomi Watts) e la trovano con il volto coperto di bende – a suo dire conseguenza di una recente operazione di chirurgia estetica – intuiscono immediatamente che qualcosa non va. La donna impone loro nuove regole della casa, fuma in bagno e strappa di nascosto un disegno che i figli le hanno regalato, tutte cose che l’amorevole mamma non avrebbe mai fatto. Mentre il suo comportamento diventa sempre più strano ed eccentrico, nei ragazzi si insinua un’idea inquietante: il sospetto crescente che la donna che si cela sotto le garze, che cucina per loro e dorme nella stanza accanto non sia affatto la madre.

Halloween Ends uscirà in sala e su Peacock in contemporanea

0

Con un video annuncio su Instagram, Jamie Lee Curtis ha annunciato che Halloween Ends, definitivo film della saga di Michael Myers, uscirà al cinema e in contemporanea in streaming, su Peacock, dal 14 ottobre 2022, in tempo per Halloween, appunto!

Dopo 45 anni, il franchise horror più acclamato e venerato della storia del cinema giunge alla sua epica e terrificante conclusione: Laurie Strode affronta per l’ultima volta l’incarnazione del male, Michael Myers, in uno scontro finale diverso da qualsiasi altro mai visto sullo schermo. Solo uno di loro sopravviverà.

L’icona Jamie Lee Curtis torna per l’ultima volta nei panni di Laurie Strode, la prima “final girl” dell’horror e il ruolo che ha lanciato la carriera della Curtis. La Curtis ha interpretato Laurie per più di quarant’anni, una delle più lunghe coppie attore-personaggio della storia del cinema. Quando il franchise è stato rilanciato nel 2018, Halloween ha battuto i record al botteghino, diventando il capitolo di maggior incasso del franchise e stabilendo un nuovo record per il più grande weekend di apertura per un film horror con protagonista una donna.

Quattro anni dopo gli eventi di Halloween Kills dello scorso anno, Laurie vive con la nipote Allyson (Andi Matichak) e sta finendo di scrivere le sue memorie. Michael Myers non è più stato visto da allora. Laurie, dopo aver permesso allo spettro di Michael di determinare e guidare la sua realtà per decenni, ha deciso di liberarsi dalla paura e dalla rabbia e di abbracciare la vita. Ma quando un giovane, Corey Cunningham (Rohan Campbell; The Hardy Boys, Virgin River), viene accusato di aver ucciso un ragazzo a cui faceva da babysitter, si scatena una cascata di violenza e terrore che costringerà Laurie ad affrontare finalmente il male che non può controllare, una volta per tutte.

Halloween Ends vede nel cast il ritorno di Will Patton nel ruolo dell’agente Frank Hawkins, Kyle Richards nel ruolo di Lindsey Wallace e James Jude Courtney nel ruolo di “The Shape”.

Dal team creativo che ha rilanciato il franchise con Halloween del 2018 e Halloween Kills, il film è diretto da David Gordon Green da una sceneggiatura di Paul Brad Logan (Manglehorn), Chris Bernier (serie The Driver), Danny McBride e David Gordon Green, basata sui personaggi creati da John Carpenter e Debra Hill. Halloween Ends è prodotto da Malek Akkad, Jason Blum e Bill Block. I produttori esecutivi sono John Carpenter, Jamie Lee Curtis, Danny McBride, David Gordon Green, Ryan Freimann, Ryan Turek, Andrew Golov, Thom Zadra e Christopher H. Warner.

Halloween Ends raggiungerà i personaggi dopo un salto temporale di quattro anni, e vedrà protagonisti gli eroi sopravvissuti, Laurie, Allyson (Andi Matichak) e Lindsey Wallace (Kyle Richards) affrontare le ricadute della furia del 2018 dopo l’ultima fuga di Michael.

Aquaman e il Regno Perduto: James Wan condivide nuovi affascinanti concept art

0

Mentre la Warner Bros Discovery ha annunciato il cambio di data di uscita di Aquaman e il regno perduto che viene rimandato al 2023, nel contempo il regista James Wan  ha condiviso una carrellata di inediti e affascinante concept art dal film. L’artwork mette in luce un lussureggiante luogo sottomarino (forse Il regno perduto del titolo) e Arthur Curry (Jason Momoa) che affronta una pianta letale e quello che sembra essere un gruppo di mutanti acquatici, una battaglia completa e molto altro ancora.

Il regista ha anche postato una dichiarazione in merito allo spostamento che colloca il film a Natale del 2023. “Aquaman & The Lost Kingdom si spostano al giorno di Natale 2023”, il regista ha sottotitolato il suo post. “Sono un po’ superstizioso e adoro il fatto che sia una versione di dicembre come la prima! Ecco un piccolo assaggio di alcune opere d’arte nella grande ed epica costruzione del mondo che stiamo creando, e ho bisogno di tempo per farlo bene . Queste immagini graffiano a malapena la superficie di questo film (non hanno ancora mostrato i personaggi e le creature strani e meravigliosi di questo mondo). Non vedo l’ora di mostrarli, ma devi aspettare ancora un po’.”

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da James Wan (@creepypuppet)

Tutto quello che c’è da sapere su Aquaman e il regno perduto

Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni dell’eroe in Aquaman e il regno perduto, sequel del film che ha rilanciato in positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. Nel sequel, diretto ancora una volta da James Wan (Insidious, The Conjuring), torneranno anche Patrick Wilson nei panni di Ocean Master, Amber Heard, che tornerà nei panni di Mera, Dolph Lundgren che sarà ancora una volta Re Nereus, il padre di Mera, e ancora Yahya Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta, che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo film.

David Leslie Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di Wanscriverà la sceneggiatura del film, mentre il regista e Peter Safran saranno co-produttori. Aquaman e il regno perduto uscirà nelle sale americane il 21 dicembre 2023.

Batgirl: ci sarà una proiezione “funebre” riservata

0

Mentre agosto sta volgendo al termine, il destino di Batgirl non è cambiato, con la Warner Bros. Discovery ancora decisa a non distribuire il film su HBO Max o nei cinema. Tuttavia, secondo THR, alcune persone fortunate potrebbero vedere il prodotto DC questa settimana.

Secondo quanto riferito, gli addetti ai lavori potrebbero vedere il film di Batgirl, in occasione di proiezione che una fonte descrive come una specie di “proiezione funebre”. Le persone che vedranno il montaggio sono le persone che hanno lavorato a Batgirl, come il cast e i membri della troupe. Tuttavia, questa sarà la prima e l’ultima volta prima che Batgirl con Leslie Grace vedrà uno schermo, prima che venga definitivamente archiviato (per adesso).

Shazam! Fury of the Gods posticipato a marzo 2023

0

Dovremo aspettare ancora un po’ per vedere Shazam! Fury of the Gods che la Warner Bros. Discovery ha di nuovo spostato. Adesso il film sarà distribuito il 17 marzo 2023, data che prima era occupata da Aquaman e Il Regno Perduto, che invece arriverà a dicembre 2023.

Questo ritardo darà a Fury of the Gods spazio per respirare, poiché la sua data di uscita originale di dicembre 2022 lo avrebbe messo in diretta concorrenza con il tanto atteso Avatar: la via dell’acqua, di James Cameron.

Cosa sappiamo di Shazam! Fury of the Gods

Shazam! Fury of the Gods sarà diretto ancora una volta da David F. Sandberg e vedrà il ritorno di  Zachary Levi nei panni dell’eroe del titolo. Il film uscirà al cinema il 17 marzo 2023. Nel cast è confermato il ritorno di Asher Angel, mentre i villain saranno interpretati dalle new entry Helen Mirren, Rachel Zegler e Lucy LiuMark Strong non tornerà nei panni del Dottor Sivana, mentre Djimon Hounsou sarà ancora una volta il Mago. Il primo film è uscito nelle sale ad aprile 2019.

Olivia Wilde spiega la scelta di Florence Pugh per Don’t Worry Darling

0

In un’intervista con Variety, Olivia Wilde ha spiegato come mai per Don’t Worry Darling ha scelto Florence Pugh per un ruolo che inizialmente doveva interpretare lei. La sensazione di Wilde era che mancasse qualcosa al personaggio quando doveva interpretarlo lei stessa. A 38 anni, è ancora nel fiore degli anni, ma ha preferito immaginare la coppia protagonista formata da Alice e Jack come giovani sposi novelli. E sebbene lo studio avesse in mente qualcun altro per il ruolo, Olivia Wilde sapeva da subito chi voleva per prendere il suo posto: Florence Pugh.

“C’era qualcosa nella giovinezza, nell’innocenza, che aveva davvero senso per la storia. Se io fossi stata Alice, non avrei avuto una coppia che ha più o meno la stessa età, siamo in una fascia di età diversa. Ma sono stata spazzata via dal talento di Florence. Amavo [Midsommar], ma amavo lei. Ero tipo, ‘Beh, è straordinaria. È chiaramente la giovane attrice più eccitante che lavora oggi.’”

Vedremo Don’t Worry Darling a Venezia 79.

Don’t Worry Darling: nuovo trailer del thriller diretto da Olivia Wilde

In Don’t Worry Darling Alice (Pugh) e Jack (Styles) hanno la fortuna di vivere nella comunità idealizzata di Victory, la città realizzata da un’azienda sperimentale che ospita, assieme alle loro famiglie, gli uomini che lavorano al progetto top-secret Victory. L’ottimismo sociale degli anni ’50 sposato dal loro amministratore delegato, Frank (Pine) – a metà tra un uomo d’azienda visionario ed un life coach motivazionale – fissa ogni aspetto della vita quotidiana di questo luogo utopico nel mezzo del deserto. Mentre i mariti trascorrono ogni giorno all’interno del quartier generale del Victory Project lavorando allo “sviluppo di materiali innovativi”, le loro mogli, inclusa l’elegante partner di Frank, Shelley (Chan), passano il tempo a godersi la bellezza, il lusso e la dissolutezza della loro comunità. La vita è perfetta, ed ogni esigenza dei residenti viene soddisfatta dall’azienda. Tutto ciò che viene chiesto in cambio è discrezione e impegno incondizionato per la causa del progetto Victory. Quando però iniziano ad apparire delle crepe nella loro vita idilliaca che rivelano qualcosa di sinistro sotto l’attraente facciata, Alice non può fare a meno di chiedersi esattamente cosa stiano facendo alla Victory e perché. Quanto sarà disposta a perdere Alice per far emergere cosa sta realmente accadendo in questo paradiso?

Un thriller psicologico audace e visivamente sbalorditivo, Don’t Worry Darling è un film potente della regista Olivia Wilde che si avvale delle straordinarie interpretazioni di Florence Pugh e Harry Styles, assieme ad un cast perfetto. Il film è interpretato anche da Nick Kroll (“How It Ends”), Sydney Chandler (“Pistol”), Kate Berlant (“C’era una volta… a Hollywood”), Asif Ali (“WandaVision”), Douglas Smith (“Big Little Lies”), Timothy Simons (“Veep – Vicepresidente Incompetente”) e Ari’el Stachel (l’imminente “Respect the Jux”).

Olivia Wilde ha diretto il film da una sceneggiatura scritta dalla sua autrice di “Le rivincita delle sfigate” Katie Silberman, basata su una storia di Carey Van Dyke e Shane Van Dyke (“Chernobyl Diaries – La mutazione”) e la Silberman. Il film è prodotto da Olivia Wilde, Katie Silberman, Miri Yoon e Roy Lee, mentre Richard Brener, Celia Khong, Alex G. Scott, Catherine Hardwicke, Carey Van Dyke e Shane Van Dyke sono i produttori esecutivi.

Il team che ha lavorato per Olivia Wilde dietro le quinte è composto dal direttore della fotografia due volte nominato all’Oscar Matthew Libatique (“A Star Is Born”, “Il cigno nero”), dalla scenografa Katie Byron (“Le rivincita delle sfigate “), dal montatore Affonso Gonçalves (“La figlia oscura”), dal compositore candidato all’Oscar John Powell (“Jason Bourne”), dal supervisore musicale Randall Poster (“No Time to Die”) e dalla costumista Arianne Phillips (“C’era una volta… a Hollywood”). New Line Cinema presenta Don’t Worry Darling che sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures.

Better Call Saul: 10 domande scottanti lasciate dal finale

L’episodio finale di Better Call Saul, l’avvincente ma oscuro prequel di Breaking Bad, è andato in onda il 15 agosto su AMC+ suscitando molti quesiti e lasciando spazio ad ampie speculazioni da parte della considerevole fanbase che lo show si è guadagnata.

Pochi erano sicuri che uno spin-off di una serie così apprezzata (sia dalla critica che dai fan) come Breaking Bad potesse raggiungere le stesse vette narrative e drammatiche di ciò che l’ha preceduta, ma Better Call Saul è riuscita sia a onorare il grandissimo predecessore seriale da cui deriva che a ritagliarsi un nuovo percorso e una nuova identità. Tuttavia, ci sono ancora diverse domande scottanti a cui i fan vorrebbero una risposta: analizziamole insieme.

Saul si è pentito?

Dal suo debutto nel 2015, sono successe molte cose per il personaggio di Saul, che, se non altro, sembra invincibile alla legge e a qualsiasi parvenza di giustizia morale. La domanda che molti spettatori si pongono dopo il finale del 15 agosto è: Saul si è davvero pentito di ciò che ha fatto?

Dopo tutto, Saul Goodman non è sempre stato l’avvocato furbo, sicuro di sé e irriverente che nascondeva la sua identità di manager di Cinnabon. I fan della serie, dopo aver visto il finale, potrebbero chiedersi se Saul Goodman abbia almeno avuto un momento di consapevolezza della portata dei suoi crimini, o se sia il perdente che Walter White e Mike Ehrmantraut hanno sempre ritenuto essere.

Confessione in aula

Uno dei momenti salienti del finale della serie è la scena del tribunale in cui Saul Goodman, con una svolta a sorpresa, confessa la sua miriade di crimini, nonostante abbia preso tutte le precauzioni per ridurre la sua pena detentiva in un magistrale patteggiamento. La domanda che si pongono i fan a riguardo è: perché ora vuole confessare? Cosa ci guadagna?

Secondo l’attore Bob Odenkirk, come riporta il LA Times, “È una scena immensa. È il viaggio più grande che il personaggio compie in tutta la serie”. Ma i fan continuano a cercare di capire il motivo che spinge Saul a rinunciare, secondo il giudice, a una delle offerte più generose che abbia mai visto negli ultimi decenni.

Racconto oscuro o tragica storia d’amore?

Anche il sorprendente riavvicinamento di Saul all’ex moglie Kim Wexler (brillantemente interpretata da Rhea Seehorn) nel finale di stagione suscita potenzialmente molte domande per i suoi fan più accaniti. In quanto frequente partner di Saul, il finale di stagione mostra l’emotività connessa al senso di perdono che ha Kim, che alla fine confessa i suoi crimini portando poi Saul a fare ulteriori ammissioni in tribunale.

La domanda profonda che rimane agli spettatori dello show è se si tratta solo di un improvviso cambiamento di coscienza o se Better Call Saul sia in realtà una tragica storia d’amore.

La scena finale di Saul e Walt

Il finale ritorna a momenti toccanti della serie e si sposta velocemente nel futuro, quando Kim (Rhea Seehorn) fa visita a Saul dopo che questi ha ricevuto una condanna a 86 anni di reclusione.

Gli spettatori potrebbero chiedersi il significato di un flashback in cui né Walter WhiteSaul Goodman sono disposti ad accettare l’oscurità dei loro crimini e le loro conseguenze irreversibili. Perché Saul ripete il proverbiale errore di nascondersi in un bunker sotterraneo in fuga dalla polizia con qualcuno molto più intelligente di lui, come ha fatto più volte con suo fratello Chuck?

Saul riscatta la sua anima?

L’unico episodio di Better Call Saul interamente scritto e diretto dal venerabile Peter Gould, il finale della sesta stagione, ha suscitato nei fan di tutto il mondo la domanda se questo sia un ultimo tentativo per Saul per redimersi. Con diversi riferimenti al ritorno indietro nel tempo nel corso dell’episodio, è forse questo l’obiettivo del co-creatore Gould di riportare sul piccolo schermo una qualche essenza di bontà umana, anche se per Saul Goodman si tratta di una versione offuscata?

Saul era il malvagio?

I fan di Breaking Bad che hanno seguito anche Better Call Saul, potrebbero porsi questa domanda: chi era il vero villain, Walt o Saul? Guardando entrambe le serie, la progressione oscura, subdola e vile di Saul verso la malvagità avviene attraverso le sue minacce verbali e le sue azioni, non con la forza bruta come nel caso del boss della droga Walter White. Ma questo lo rende davvero meno malvagio?

Il dibattito continua, visto che Gould, in un’intervista a Deadline, osserva in maniera accorta che “… a volte le persone che non esercitano personalmente la violenza possono essere responsabili di tutto il dolore del mondo tanto quanto quelle che premono il grilletto”.

Flashback

Better Call Saul ha avuto diversi flashback chiave nel corso della serie, tra cui un ritorno a tempi più semplici, quando Chuck, il fratello maggiore di Saul, gli porta la spesa, prima che diventasse un famoso avvocato e poi perdesse tutto.

I fan hanno messo in dubbio lo scopo ultimo del guardare indietro, soprattutto per quanto riguarda i personaggi più oscuri del cast, poiché il rimorso e l’introspezione sembrano raramente comparire in questi momenti o come parte integrante del loro carattere. Mentre alcuni hanno regalato momenti divertenti, altri non sono mai sembrati avere un impatto significativo.

Amare l’antieroe

Una domanda universale che potrebbe essere posta, e che in effetti è stata sollevata anche dall’attore Bob Odenkirk, è perché noi, come pubblico, amiamo il cupo e senza cuore Saul? Odenkirk, dal 2015, ha meravigliosamente svelato i molti aspetti di Saul Goodman e la sua evoluzione in una spietata canaglia.

Quando l’attore Odenkirk ha avuto un infarto durante le riprese della serie nel 2021, è rimasto scioccato dall’autentica manifestazione di affetto nei suoi confronti, nonostante il personaggio oscuro che interpreta. La serie porta alla ribalta il bisogno universale di abbracciare l’antieroe e il fascino di questo tipo di personaggio sul piccolo schermo e, spesso, anche nella vita reale.

Il ruolo di Marion

Una domanda che molti fan si staranno ponendo è: perché Saul ha permesso a Marion (interpretata dall’iconica Carol Burnett) di consegnarlo alla polizia e alle autorità? In quanto madre anziana del suo ex complice, perché, in questo momento cruciale, il personaggio malvagio di Saul non riemerge per minacciare o fare del male al personaggio di Marion? Una domanda scottante potrebbe essere se questo sia un punto di svolta o un barlume di rimorso che viene mostrato attraverso la trama, ma di certo non era quello che alcuni spettatori si aspettavano che accadesse.

Seconde possibilità

Rhea Seehorn e Bob Odenkirk concludono il finale di stagione con Saul Goodman ritratto dietro le sbarre mentre fuma una sigaretta con la sua ex moglie, Kim Wexler, in una particolare inquadratura che ricorda una versione riconciliata del loro rapporto. Lo spettatore si chiede: è questo il “lieto fine” della storia? Ci sarà modo di capire se le seconde possibilità esistono davvero? La sensazione di autentica perplessità che accompagna la narrazione lascia gli spettatori con quest’ultima, grande, domanda.

House of the Dragon: gli eventi chiave da conoscere

La nuova serie HBO House of the Dragon è entusiasmante: tra sangue, tragedie e politica riprende ed esalta tutti gli aspetti che hanno reso celebre lo show originario Il trono di Spade. Anche il prequel è tratto da uno dei libri di George R.R. Martin, Fuoco e Sangue. Per comprendere fino in fondo la trama di House of the Dragon, è necessario conoscere alcuni antefatti essenziali della storia dei Targaryen. Scopriamo cosa ci rivela il romanzo sulla serie.

Maegor il Crudele uccide il nipote

fossa del drago gotNel mondo di Game Of Thrones non mancano i re malvagi, ma pochi arrivano ai livelli di Re Maegor, noto come Il Crudele. Egli non solo ha rubato il trono a suo nipote, ma si è spinto fino a ucciderlo in battaglia.

Maegor non si è mai lasciato intimorire dalle ”sottigliezze” della legge. Dopo anni, le sue scelte continuano ad avere un impatto sui Targaryen anche nel presente di House of the Dragon.

Maegor è rifiutato dal trono stesso

Game Of ThronesDopo essersi guadagnato il trono a modo suo, Maegor si dimostra un sovrano meschino e spietato. Il Crudele pensa soltanto ai propri bisogni ed è disposto a fare qualsiasi cosa per realizzare i suoi desideri.

Questo aspetto lo rende un buon leader in battaglia, ma Maegor è carente in tutte le altre virtù proprie di un sovrano amato. Non sorprende scoprire che il re viene trovato morto impalato sulle punte del Trono di Spade. Per molti, è stato il trono stesso a rifiutare Maegor. In ogni caso, la questione rimane un capitolo aperto fino ai tempi della Danza dei Draghi.

Il Gran Consiglio si occupa della successione

Gran Consiglio Game of ThronesIl focus sul funzionamento dei meccanismi del potere è uno degli aspetti che ha reso Game of Thrones un unicum nel panorama HBO. Più volte nella storia della serie si è parlato del Gran Consiglio.

Il consiglio si è occupato della successione di re Jaehaerys, che sembrava pronto a lasciare il regno senza un erede maschio. In quell’occasione, il Gran Consiglio è servito principalmente a non far precipitare il regno in guerra. In generale, l’istituzione permette ai signori di avere voce in capitolo sull’erede del Trono di Spade, un ruolo rilevante anche nelle trame di House of the Dragon.

Viserys I

Paddy Considine King Viserys in House of the Dragon

Alla fine, il Gran Consiglio ha optato per Viserys (al trono Viserys I) scartando la pretendente Rhaenys, nipote di Jaehaerys. La scelta è stata guidata principalmente da questioni di genere: al tempo si credeva che una donna non potesse essere un sovrano adatto al Trono di Spade. Quello appena descritto è uno degli eventi più importanti nella storia del Continente Occidentale. Una volta salito al potere, Viserys ha fatto promettere al regno fedeltà al suo primogenito, la figlia Rhaenyra.

https://www.youtube.com/watch?v=7_4Bn4fioXA&feature=emb_title

La Fossa del Drago a Approdo del Re

Daemon Caraxes House of the DragonAll’epoca di Game Of Thrones, Approdo del Re è una delle città più importanti del regno. Ciò vale anche per i tempi di House of The Dragon. Tuttavia, né in GOT né nel prequel viene raccontata la costruzione di Fossa del Drago, luogo progettato per fornire ai Targaryens un posto sicuro per accogliere i loro numerosi draghi.

Come si scopre più avanti, gli spazi di convivenza architettati dai Targaryens diventano più stretti man mano che gli abitanti della città iniziano ad opporsi alle bestie.

La tradizione delle uova di Drago

Game of Thrones DaenerysI draghi sono uno degli aspetti principali di Game of Thrones e, ovviamente, lo stesso vale per House of the Dragon. In particolare, le bestie sono essenziali per i Targaryen, la famiglia è disposta a tutto pur di assicurarsi che ogni membro ne abbia uno personale. Per questo motivo, durante gli anni che precedono la Danza dei Draghi, si sviluppa l’usanza di mettere un uovo di drago nella culla di ogni neonato Targaryen.

C’è stata una rivolta della fede militante

Eugene Simon Lancel Lannister in Game of ThronesFin dall’inizio, i Targaryen sviluppano una relazione molto tesa con il Culto dei Sette. Il punto di crisi si ha quando il gruppo del Credo Militante conduce una rivolta contro di loro, portando disordini e spargimenti di sangue nei Sette Regni. Le rivolte alla fine vengono represse spietatamente dai Targaryen, ma, come scopriremo in House of the Dragon, i semi dell’agitazione rimangono in giro per i regni fino allo scoppio definitivo con la Danza dei Draghi. 

Il regno di Jaehaerys è stato longevo e prosperoso

Jaehaerys Alysanne Fuoco e sangueNonostante la crisi di successione alla fine del suo regno, Jaehaerys I è stato uno dei più grandi governanti della dinastia Targaryen. È riuscito a portare molta stabilità ai suoi sdditi, istituendo un’epoca d’oro. Tuttavia, è proprio durante il suo regno che nascono le tracce del caos, dallo spargimento di sangue e dalle tenebre che segnano l’epcoa della Danza dei Draghi.

L’ascesa di Approdo del Re

got approdo del reCi sono molti luoghi celebri e incantevoli in Game of ThronesUno dei più eccezionali è sicuramente la capitale Approdo del Re. Fondata al tempo di Aegon il Conquistatore, essa diviene rapidamente una delle città più potenti del regno. Tuttavia, la sua rapida fioritura diventa un problema. Al tempo di House of Dragon infatti, la città è abbastanza vasta da poter nascondere al suo interno ogni cospirazione e minaccia per i Targaryen.

I draghi muoiono in battaglia

house of the dragon dragoI draghi forniscono ad Aegon e ai suoi discendenti un tipo di potere invidiabile (e invidiato) dagli altri sovrani. Tuttavia, le bestie non sono invulnerabil. Citiamo due occasioni in cui i draghi vengono uccisi in battaglia. Per prima cosa, la regina Rhaenys viene fatta fuori con il suo drago Meraxes all’Hellholt di Dorne, mentre Maegor uccide il nipote Aegon insieme al drago Quicksilver. Anche guardando House of the Dragon quindi, occorre tenere a mente che i draghi, come ogni altro essere vivente, possono facilmente cadere in combattimento.

Aquaman Il Regno Perduto spostato a dicembre 2023!

0

A due mesi dall’uscita di Black Adam, Warner Bros Discovery annuncia che Aquaman e il regno perduto, altro prodotto DC Comics, ha subito un altro cambiamento nella data di distribuzione. Il film è stato posticipato al 21 dicembre 2023, nove mesi dopo l’ultima data d’uscita utile, il 17 marzo 2023, che comunque non era la data d’uscita originale del film, aspettato all’inizio per il 21 dicembre 2023.

Shazam: Fury of The Gods è il film che prenderà il posto di Aquaman 2 a marzo, nella schedule di distribuzione della Warner Bros.

Nell’ultimo periodo, quasi tutti gli studi hanno dovuto affrontare dei ritardi, specialmente per i progetti ricchi di effetti visivi come i film di fantascienza e di supereroi. Patrick Wilson, che nel film torna a interpretare Orm, ha parlato delle tecniche VFX mai viste prima per Aquaman e il regno perduto in un’intervista con Collider a febbraio. Immaginiamo, quindi, che lo spostamento sia dovuto all’esigenza di perfezionale l’aspetto digitale del film, in modo tale da renderlo ancora di più un’avventura immersiva per i fan.

Tutto quello che c’è da sapere su Aquaman e il regno perduto

Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni dell’eroe in Aquaman e il regno perduto, sequel del film che ha rilanciato in positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. Nel sequel, diretto ancora una volta da James Wan (Insidious, The Conjuring), torneranno anche Patrick Wilson nei panni di Ocean Master, Amber Heard, che tornerà nei panni di Mera, Dolph Lundgren che sarà ancora una volta Re Nereus, il padre di Mera, e ancora Yahya Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta, che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo film.

David Leslie Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di Wanscriverà la sceneggiatura del film, mentre il regista e Peter Safran saranno co-produttori. Aquaman e il regno perduto uscirà nelle sale americane il 21 dicembre 2023.

Il postino suona sempre due volte: tutte le curiosità sul film

Dagli anni Sessanta in poi nel cinema statunitense inizia a prendere piede il cosiddetto neo-noir, un sottogenere che riprende gli elementi del noir anni Quaranta e Cinquanta arricchendoli però con tematiche, stili e mezzi al passo con i tempi. In questa tipologia di film prendono dunque vita storie ricche di violenza, erotismo, disillusione e smarrimento esistenziale. Uno dei titoli più celebri appartenenti a questo genere è il film del 1981 Il postino suona sempre due volte, scritto da David Mamet, diretto da Bob Rafelson e tratto dall’omonimo romanzo del 1934 di James M. Cain.

Non si tratta però della prima volta che il libro di Cain viene trasposto sul grande schermo. Già nel 1943 il regista italiano Luchino Visconti aveva realizzato Ossessione, un adattamento liberamente ispirato a tale racconto, mentre negli Stati Uniti ne era stato realizzato un film nel 1946 per la regia di Taylor Garnett. Questa nuova versione, complice una maggior apertura verso la sessualità al cinema, poté prendersi maggiori libertà rispetto alle precedenti trasposizioni, puntando dunque molto sull’erotismo, l’ossessione e la violenza che ne può derivare.

Accolto inizialmente in modo contrastante da parte della critica e del pubblico, Il postino suona sempre due volte è stato rivalutato solo in seguito ed è oggi considerato uno dei grandi classici del neo-noir, nonché uno dei titoli più esemplari di questo genere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al libro da cui è tratto. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Il postino suona sempre due volte: la trama e il cast del film

Nel pieno della Grande Depressione statunitense, il vagabondo Frank Chambers cerca come può di vivere alla giornata. L’uomo sembra trovare temporaneamente una sistemazione quando si imbatte nell’anziano Nick Papadakis, gestore di una locanda e dell’annessa stazione di servizio. Questi gli offre infatti un lavoro come meccanico, che Frank accetta subito, motivato anche dalla forte attrazione che prova per Cora Smith, la giovane moglie di Nick. Sempre più, Frank e Cora si avvicineranno, vedendo l’uno nell’altro la rispettiva salvezza. Insieme decidono di liberarsi di Nick e vivere allo scoperto il loro amore. La passione che li travolge, però, li farà finire in una spirale di menzogne e violenza.

Ad interpretare i due protagonisti, Frank e Cora, vi sono i premi Oscar Jack Nicholson e Jessica Lange. All’epoca delle riprese i due avevano rispettivamente 43 e 31 anni, quasi la stessa differenza d’età descritta da Cain nel suo libro. La Lange inoltre era l’attrice che il regista desiderava avere per la parte e fu irremovibile sull’offrire a lei il ruolo. Nicholson aveva invece già recitato per Rafelson in tre suoi precedenti film. Come noto, i due attori hanno per questo film accettato anche di dar vita ad alcune scene di sesso particolarmente esplicite, a tal punto da far credere a molti di non essere simulate.

Accanto a loro, nei panni di Nick Papadakis, vi è l’attore John Colicos, anche se il ruolo era inizialmente stato considerato anche il regista premio Oscar Elia Kazan. Nel film si ritrovano poi anche Michael Lerner nei panni dell’avvocato Katz, John P. Ryan in quelli di Kennedy, l’assistente di Katz, e la premio Oscar Anjelica Huston con il ruolo di Madge, la donna con cui Frank avrà una relazione. Nel film compare anche l’attore Christopher Lloyd, oggi celebre per essere stato Emmett “Doc” Brown nella trilogia di Ritorno al futuro, che recita qui nei panni di uno dei clienti della locanda gestita di Nick e Cora.

Il postino suona sempre due volte libro

Il postino suona sempre due volte: il libro di James M. Cain e il significato del titolo

Pubblicato nel 1934, Il postino suona sempre due volte non è solo uno dei maggiori successi letterari di Cain, ma anche uno dei più importanti romanzi crime del Novecento, con il suo mix di sessualità, violenza e personaggi particolarmente controversi. Parte dell’idea della storia è venuta in mente allo scrittore dopo essersi imbattuto nel caso di Ruth Snyder, una donna che nel 1927 insieme all’amante Judd Gray uccise il marito, in quanto odiava la vita coniugale con quest’ultimo. Tale vicenda servì da spunto anche per un altro celebre romanzo di Cain, La fiamma del peccato (divenuto anch’esso un film nel 1944 per la regia di Billy Wilder).

A suscitare particolare curiosità di Il postino suona sempre due volte è poi il suo titolo. Questo fa riferimento all’usanza dei postini irlandesi di bussare sempre due volte per farsi riconoscere. Secondo alcune interpretazioni più profonde, il postino sarebbe da intendere come un messaggero di cattive notizie e che se anche si può ignorare il suo bussare una volta, alla seconda bisogna necessariamente rispondere. Ciò starebbe dunque ad indicare come Frank ignori i primi campanelli d’avvertimento, per poi scontrarsi rovinosamente con il destino, che non manca mai di presentarsi in un modo o nell’altro.

Il postino suona sempre due volte: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Il postino suona sempre due volte grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 24 agosto alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Avatar, dal 22 settembre di nuovo al cinema

0

Tornerà il 22 settembre nelle sale italiane, anche in una straordinaria versione 4K HDR, l’epica avventura di James Cameron Avatar, il film di maggior successo di tutti i tempi e vincitore dell’Academy Award® nel 2009. Un nuovo trailer e un nuovo poster celebrano il ritorno nelle sale del film del 2009.

Scritto e diretto dal premio Oscar® James Cameron, Avatar è interpretato da Sam Worthington, Zoe Saldaña, Stephen Lang, Michelle Rodriguez e Sigourney Weaver. Il film è stato prodotto da James Cameron e Jon Landau. Candidato a nove Academy Award®, tra cui miglior film e miglior regia, il film ha vinto tre premi Oscar® per la migliore fotografia, scenografia ed effetti speciali.

Valak: la storia vera del cattivo di The Conjuring

Quella di The Conjuring, iniziata nel 2013 e in corso tutt’ora, è una delle saghe horror più celebri e acclamate di sempre. A differenza di altri titoli di questo genere, grazie a sequel, spin-off e prequel, questa è divenuta un vero e proprio universo condiviso, con personaggi, situazioni e creature divenute ormai iconiche. Proprio parlando di queste ultime, una delle più spaventose è certamente Valak, il demone presente in alcuni dei film della saga e affermatosi come una vera e propria fonte di terrore continuo. Su di esso, ci sono però molte cose da sapere al di là dei film, alcune delle quali lo renderanno ancor più spaventoso.

Valak: i film in cui compare

La prima comparsa di Valak all’interno della saga di The Conjuring si ha nel secondo film della trilogia principale, ovvero The Conjuring – Il caso Enfield, del 2016. Qui il demone è il principale antagonista della vicenda, opponendosi dunque ai protagonisti interpretati da Patrick Wilson e Vera Farmiga. Il personaggio ha poi avuto un cameo nel film del 2017 Annabelle: Creation. Data la sua crescente popolarità tra i fan, Valak ha infine ricevuto un proprio film che ne esplora le origini, ovvero lo spin-off The Nun – L’evocazione del male.

La saga di The Conjuring è notoriamente ambientata in un arco temporale che va dagli anni Sessanta agli anni Settanta. Proprio con l’arrivo di The Nun – L’evocazione del male, tale periodo si è esteso agli anni Cinquanta. Il film, che esplora le prime manifestazioni del demone Valak, è infatti ambientato nel 1952 e ciò lo posiziona come prima titolo in ordine cronologico all’interno della saga. Considerando che The Conjuring – Il caso Endfield è ambientato nel 1976, Valak attraversa dunque l’intero ciclo narrativo, affermandosi come uno dei principali villain in assoluto.

Uscito nel 2018, The Nun – L’evocazione del male si è affermato come un ulteriore grande successo della saga. Ciò ha naturalmente spinto i produttori a valutare la possibilità di realizzare un sequel di questo spin-off, approfondendo ulteriormente le azioni del demone Valak e la sua storia. Attualmente in fase di pre-produzione, con il semplice titolo di The Nun 2, questo dovrebbe raccontare una storia che si ricollega infine agli eventi di The Conjuring – Il caso Endfield, chiudendo così idealmente l’arco narrativo del personaggio.

Valak film

Valak: l’attrice che interpreta il personaggio e le sembianze da suora

Sotto le sembianze del demone Valak vi è l’attrice Bonnie Aarons, celebre anche per aver recitato nei film Mulholland Drive, Drag Me to Hell I Know Who Killed Me. La vera popolarità è però arrivata proprio grazie alla saga di The Conjuring, dove ha interpretato il demone Valak nei tre film in cui questo compare. L’attrice ha poi affermato di essere pronta a riprendere il personaggio anche per ulteriori titoli della saga, di fatto portando avanti le gesta del terribile demone.

Per poter interpretare il personaggio, l’attrice si è naturalmente dovuta sottoporre a diverse ore di trucco, necessarie a conferirle il demoniaco aspetto di Valak. Questo è poi stato esaltato e reso più spaventoso in fase di post produzione tramite effetti digitali, ma sul set era comunque necessario poter avere a che fare con una prima versione dell’aspetto del demone, così che anche gli altri attori potessero sentirsi davvero intimiditi dalla sua presenza.

Per quanto riguarda l’aspetto del personaggio, al momento di introdurre il demone Valak nel film The Conjuring – Il caso Endfield, i produttori, gli sceneggiatori e il regista James Wan hanno optato per rivisitare le sembianze con cui tale creatura è nota. Secondo il mito, infatti, Valak è un demone associato ai serpenti, ed ha dunque somiglianze con questi rettili. Poiché la sua presenza nel film è però legata ad un monastero in Romania, come si vedrà poi in The Nun, si decise di dargli l’aspetto di una suora demoniaca e particolarmente spaventosa.

Dovendo spiegare come mai, tra tutte le rappresentazioni possibili del demone, è stata scelta una suora, James Wan ha così motivato la cosa: “essendo un’entità demoniaca che perseguita Lorraine, che la attacca, volevo qualcosa che minasse alla sua fede. Qualcosa che mettesse in pericolo l’incolumità di suo marito. E quindi in questo modo si è cementata nella mia testa l’idea di un’immagine religiosa.”

Valak suora

Valak: la vera storia dietro al demone

Per quanto riguarda la vera storia dietro al demone Valak, le prime descrizioni risalgono a testi come Piccola Chiave di Salomone, scritto nel XVII secolo. Questo contiene dettagliate informazioni su alcuni spiriti e dei rituali necessari per evocarli. Le sembianze di Valak variano poi di testo in testo, e ad esempio in Dictionnaire Infernal, del 1818, Valak assume le sembianze di un angelo alato che cavalca un drago a due teste. Tutte le fonti che citano il demone, tuttavia, sono concordi nell’assegnargli grandi poteri, tra cui la capacità di controllare i serpenti e di possedere il corpo umano.

La maggior parte dei testi in cui si parla di Valak, citano infatti il demone con l’appellativo di “Presidente”. Ciò sottolinea l’autorità per cui Valak è noto nel mondo demoniaco. La Piccola Chiave di Salomone, addirittura, lo indica come il Gran Presidente dell’Inferno. Secondo il testo, infatti, egli governerebbe su intere legioni di demoni. Tale autorevolezza rende Valak molto difficile da invocare, poiché non si concede se non a chi ritiene meritevole della sua presenza.

Come noto, i film della saga di The Conjuring sono liberamente ispirati ad eventi raccontati dai coniugi Ed e Lorraine Warren, ricercatori del paranormale. Nel corso della loro lunga attività, i due hanno affermato di essersi scontrati anche con il demone Valak, il quale sarebbe arrivato negli Stati Uniti dalla Romania dopo aver posseduto un uomo di nome Maurice Theriault. L’uomo, secondo quanto riportato dagli Warren, era capace di azioni sovrumane e si caratterizzava anche per spaventose manifestazioni corporali. Come per molti dei casi degli Warren, non ci sono prove effettive della loro veridicità, ma certo è che la fama di Valak come demone è sempre più estesa e presenta origini tutt’altro che recenti.

Fonte: IMDb, HistoryvsHollywood, Allthatsinteeresting

Batgirl: la WB ha impedito ai registi di avere accesso al footage

0

All’inizio di questo mese, la Warner Bros. Discovery ha dato il via a un’ondata di cancellazioni e misure di riduzione dei costi di produzione, scelta che ha portato alla cancellazione di Batgirl della DC da 90 milioni di dollari con Leslie Grace, che era già in post-produzione. In una nuova intervista con l’outlet francese Skript, i co-registi del film, Adil El Arbi e Bilall Fallah, hanno rivelato che lo studio ha bloccato il loro accesso alle riprese dopo aver cancellato il film.

“Adil mi ha chiamato e mi ha detto: ‘Vai avanti. Riprendi tutto sul tuo telefonino'”, ha detto Fallah. “Sono andato sul server… Tutto era sparito”. Continuando poi a spiegare che tutte le scene con Batman, contenute nel film, erano sparite.

“I ragazzi della Warner ci hanno detto che non era un problema di talento da parte nostra o dell’attrice, e nemmeno la qualità del film”, ha detto El Arbi. “Ci hanno detto che era un cambiamento strategico. C’era una nuova gestione e volevano risparmiare un po’ di soldi”.

Fallah ha aggiunto: “In primo luogo, quando ho appreso la notizia, sono rimasto scioccato. Non sapevo come reagire. Volevo rompere le cose, piangere… Ma vedendo tutto questo supporto su Twitter… anche i grandi registi, da Edgar Wright a James Gunn, ci hanno inviato messaggi di supporto”. “Speriamo solo che un giorno il film venga distribuito”, ha detto El Arbi. “Per il cast, la troupe… siamo una piccola famiglia.”

El Arbi e Fallah sperano che il film alla fine vedrà la luce, come accaduto per la famosa Snyder Cut di Justice League, uscito nel 2021, quattro anni dopo l’uscita in sala del film originale. Tuttavia, i co-registi hanno ammesso che il film richiederebbe ancora “molto lavoro” per essere distribuito.

“Non può essere distribuito nel suo stato attuale”, ha detto El Arbi. “Non ci sono VFX… avevamo ancora alcune scene da girare. Quindi, se un giorno vogliono che distribuiamo Batgirl, dovrebbero darci i mezzi per farlo. Per finirlo correttamente con la nostra visione”.

Vedremo come si svilupperà questa vicenda che sta diventando appassionante.

Ti mangio il cuore: trailer del film con Elodie

0

Ecco il trailer di Ti mangio il cuore, il nuovo film di Pippo Mezzapesa con protagonisti Elodie, al suo esordio cinematografico, e Francesco Patanè, In Concorso – Sezione Orizzonti al 79° Festival di Veneziain sala dal 22 settembre distribuito da 01 Distribution.

Ti mangio il cuore, la trama

Puglia. Arso dal sole e dall’odio, il promontorio del Gargano è conteso da criminali che sembrano venire da un tempo remoto governato dalla legge del più forte. Una terra arcaica da far west, in cui il sangue si lava col sangue. A riaccendere un’antica faida tra due famiglie rivali è un amore proibito: quello tra Andrea, riluttante erede dei Malatesta, e Marilena, bellissima moglie del boss dei Camporeale. Una passione fatale che riporta i clan in guerra. Ma Marilena, esiliata dai Camporeale e prigioniera dei Malatesta, contesa e oltraggiata, si opporrà con forza di madre a un destino già scritto.

House of the Dragon: le 10 domande lasciate dal primo episodio

Attenzione: l’articolo contiene spoiler sul primo episodio di House of the Dragon

Reduce dalle prime recensioni più che positive, House of The Dragon della HBO ha debuttato domenica sera davanti a un pubblico affascinato. Lo show funge da prequel del mega successo Game Of Thrones, soffermandosi sulla Casa Targaryen e gli eventi che portarono alla loro guerra di successione, circa 200 anni prima degli eventi della serie principale.

L’episodio pilota ha fatto conoscere agli spettatori un’ampia varietà di nuovi e affascinanti personaggi, dall’arguta principessa Rhaenyra all’imprevedibile principe Daemon, e ha lasciato ai fan molte domande su cui riflettere nelle settimane successive, man mano che il resto della stagione ci verrà presentata.

Quali Targaryen hanno i draghi?

Nel voice-over iniziale della “vecchia” versione di Rhaenyra, la donna ricorda che all’apice del dominio di suo nonno Jaehaerys, i Targaryen avevano dieci draghi. Nel corso dell’episodio, gli spettatori vedono solo i draghi di Rhaenyra e Daemon, lasciando così agli spettatori il dubbio su chi controlli gli altri otto.

È probabile che Re Viserys ne abbia uno suo, ma chi altro? Qualcuno dei draghi è morto dopo il regno di Re Jaehaerys? I membri della Casa Targaryen sono molti, quindi è probabile che prima o poi si scoprirà in House of the Dragon quali altri cavalieri esistono.

Chi è Cragas Drahar?

All’inizio del primo episodio di House of the Dragon, durante una riunione del consiglio, Lord Corlys Velaryon mette in guardia il gruppo da Cragas Drahar, il Principe Ammiraglio della “Triarchia” che sta uccidendo i pirati sulle Pietre Fondamentali. Prima che Corlys finisca di parlare, Rhaenyra interrompe la riunione, mettendo in pausa la conversazione su “il Mangiagranchi”.

Potrebbe trattarsi di un depistaggio, ma i fan di George R.R. Martin si aspettano che anche i personaggi più marginali abbiano un impatto sulla trama generale, quindi è plausibile che Cragas emerga in una forma o nell’altra. Per il momento, l’attenzione dello show rimane concentrata su Approdo del Re.

Ci saranno relazioni incestuose tra i Targaryen?

House of the DragonDato che il suo predecessore seriale è pieno di relazioni interfamiliari, molti si aspettano di vedere emergere una sorta di storia d’amore tra i membri consanguinei della Casa Targaryen. Anche se niente del genere è ancora emerso nell’episodio pilota, i lettori dei libri conoscono la posizione di Re Viserys sulla questione.

Dai membri della famiglia introdotti nell’episodio pilota, le relazioni tra di loro non sembrano probabili, ma questo non vuol dire che altri Targaryen non diventeranno oggetto della loro attrazione. È anche possibile che la breve scena in cui Daemon regala una collana a Rhaenyra rappresenti qualcosa di più di un semplice regalo dello zio.

Quanto sono gravi le ferite di Viserys Targaryen?

House of the Dragon HBOQuando Viserys viene medicato per una piccola ferita, il Gran Maestro dice a Otto Hightower che non sta guarendo e alla fine si opta per la cauterizzazione. Sebbene sia probabilmente un sintomo dello stress a cui Viserys è stato sottoposto per prepararsi al torneo e all’arrivo di suo figlio, come suggerito dal Gran Maestro, potrebbe trattarsi di un problema di salute più grave.

Anche se i membri della Casa Targaryen si ammalano raramente, è stato notato che l’origine della ferita è a loro sconosciuta, il che ha portato Otto a dire al Gran Maestro di mantenere il silenzio su questa notizia. Se i “malumori” di Viserys si tradurranno in problemi più grandi o meno, solo i prossimi episodi di House of the Dragon ce lo diranno.

Rhaenys Targaryen ha in mente qualcosa?

House of the DragonNella scena d’apertura dell’episodio pilota di House of the Dragon, la “Regina che non fu mai” viene spodestata dal cugino Viserys, che sale al trono dopo la morte di Jaehaerys. Sebbene non si sia ancora esposta troppo, si è parlato molto di Rhaenys, e molti hanno riconosciuto il suo risentimento per la scelta del nonno.

Quando la regina Aemma e il neonato Baelon muoiono e la questione del successore di Viserys viene alla ribalta, non è Rhaenys ma suo marito Corlys a sostenere il diritto dei figli al trono durante una sessione del Consiglio del Re. Forse Rhaenys lascia che altri complottino per lei, o forse nelle prossime settimane uscirà dall’ombra per eseguire i propri ordini.

Qual è il vero rapporto tra Alicent e Daemon in House of the Dragon?

Daemon House of the DragonDaemon chiede il favore di Alicent Hightower dopo aver battuto uno dei membri della sua famiglia in una sfida, e lei lo concede timidamente al “suo Principe”. Questo momento, che si rivela essere di grande tensione, potrebbe derivare dal fatto di aver battuto la sua famiglia in una competizione o da un motivo più “sentimentale”.

Dato che Daemon, uno dei Targaryen più potenti della storia, è un cliente abituale della “casa di piacere”, è più che probabile che si tratti di un gesto di cortesia. Tuttavia, accenna a quella che potrebbe essere una relazione più profonda che avrà l’opportunità di essere approfondita con il progredire della stagione.

Cosa ha in mente Otto Hightower?

Primo Cavaliere del Re e alleato più stretto di Viserys, Otto Hightower difende le decisioni del suo potente amico durante ogni consiglio nell’episodio pilota. Qualsiasi cosa che possa angosciare Viserys sembra passare prima per Otto, in modo che possa aiutarlo a sopportarla.

Tuttavia, Otto ha chiaramente proprie ambizioni, come dimostra la decisione di inviare la figlia adolescente Alicent nelle stanze di Viserys poco dopo la morte della regina. Sebbene l’ordine sia già di per sé sospetto, la richiesta di Alicent di indossare uno degli abiti della madre mostra chiaramente il desiderio di Otto di accrescere il potere della sua famiglia, proponendo Alicent come sostituta della regina.

Quanto sa Daemon Targaryen in House of the Dragon?

Uno dei reclami più frequenti ad ogni riunione del Consiglio è la scarsa presenza di Daemon. Sebbene molti al tavolo vogliano che Daemon se ne vada, la decisione di Viserys di nominarlo capo della Guardia Cittadina fa sì che rimanga nel giro.

Mentre l’opinione del Re sul fratello minore si inasprisce in seguito a un resoconto dell’affronto di Daemon nei suoi confronti, si scopre che Daemon ha partecipato ad almeno alcune delle riunioni, anche se origliando dietro una porta. Riesaminando il resto dell’episodio di House of the Dragon alla luce di questo, Daemon sembra essere più stratega di quanto sembri a prima vista.

Cosa succede ad Alicent?

Migliore amica di Rhaenyra Targaryen, Alicent Hightower sembra seguire le regole, sia quelle della Septa che quelle del padre. Nonostante obbedisca sempre, in House of the Dragon Alicent sembra essere angosciata, come dimostra la sua costante abitudine di mangiarsi le unghie.

Come capiamo dalla serata che è obbligata a passare con il Re, è chiaro che Alicent sa trarre il meglio dalle situazioni negative, confortando Viserys quando nessun altro può farlo, dimostrando che l’unità della sua casata può renderla più potente dei Targaryen. Detto questo, la sua lealtà la sta letteralmente distruggendo, lasciando gli spettatori a chiedersi se questo personaggio abbia qualche criticità di fondo che verrà esplorato in seguito.

Daemon tornerà a Runestone?

Alla fine dell’episodio pilota di House of the Dragon, Re Viserys ordina a suo fratello Daemon di tornare a casa poco prima dell’annuncio della successione di Rhaenyra. Salito sul dorso del suo drago insieme alla sua compagna Mysaria, sembra che Daemon possa farlo, nonostante la sua natura ribelle.

Se Daemon dovesse davvero tornare a Runestone, probabilmente non vi resterà a lungo. Nel corso dei pochi consigli a cui ha partecipato, Daemon ha preso di mira gli abitanti della Valle, compresa sua moglie. Semmai, il suo ritorno potrebbe non essere una questione di “se”, ma di “quando”, visto che il combattente dai capelli biondi è stato visto avere qualche asso nella manica.

Silence: la trama, il cast e la storia vera dietro il film di Martin Scorsese

Quella di Silence (qui la recensione), film diretto dal premio Oscar Martin Scorsese, è una lavorazione sofferta e durata circa 26 anni. Si tratta di un progetto estremamente personale a tematica spirituale, come lo sono stati Kundun e L’ultima tentazione di Cristo. Ed è proprio dopo l’uscita nel 1988 di quest’ultimo film che il cineasta viene invitato da Paul Moore, vescovo della Chiesa Episcopale di New York, a leggere il romanzo dello scrittore giapponese Shūsaku Endō Silence. Un libro che avrà una fortissima influenza sul regista, che riconobbe nelle tematiche trattate molte di quelle care a lui e al suo cinema, dal mistero al tormento della fede.

Pubblicato nel 1966, il libro racconta il drammatico viaggio in Giappone all’inizio del XVII secolo di due padri gesuiti portoghesi. Questi sono alla ricerca del loro mentore, il quale sembra aver rinnegato Dio a seguito delle persecuzioni nei confronti dei cristiani in atto nel paese. Una storia di apostasia che racchiude valori universali e sempre attuali. La complessità di un tale materiale narrativo, però, ha richiesto anni a Scorsese e al fidato Jay Cocks per scrivere una sceneggiatura convincente. A causa anche di dispute legali, il progetto tarda ad essere realizzato. Nel 2014, però, la sua produzione ha finalmente inizio.

Dopo innumerevoli ostacoli, il film riesce infine ad arrivare in sala. Qui si rivela però una delle pellicole di minor successo commerciale per Scorsese. A fronte di un budget di circa 46 milioni, il film ne incassa soltanto 23 a livello mondiale, di cui 7 nei soli Stati Uniti. Nonostante tale scarso risultato, Silence ha guadagnato un’aura speciale, affermandosi come un film complesso ma ricco di fascino. Come molte opere del regista, anche questo nuovo lungometraggio trova poi rivalsa con il tempo, dimostrando la grande capacità di Scorsese di muoversi in territori impervi, suscitando domande e riflessioni capaci di comunicare con l’animo di ogni spettatore.

Silence: la trama del film

La storia ha inizio nel 1633, quando due giovani gesuiti portoghesi, Sebastião Rodrigues e Francisco Garupe, vengono informati che il loro confessore Cristóvão Ferreira, missionario in Giappone, è stato vittima di torture e ha scelto la strada dell’apostasia rinunciando a Dio. I due non riescono a credere alla notizia, e per scoprire la verità decidono in intraprendere un viaggio alla ricerca del loro mentore. Giunti infine sul suolo giapponese, i due si ritrovano a doversi confrontare con una realtà inaspettata. Qui si imbattono infatti in comunità di contadini cristiani, i quali sono però costretti a praticare in segreto la loro fede. In Giappone, scopriranno a loro spese i due gesuiti, sono previste severe torture per coloro che praticano tale credo.

Ben presto i due si imbatteranno nelle autorità del luogo, in continua ricerca di cristiani da crocifiggere o bruciare vivi. Per loro ha così inizio un percorso ricco di pericoli e segreti, durante il quale saranno chiamati a mettere alla prova la loro fede in un Dio che appare ora più silenzioso che mai. Gli orrori a cui vengono sottoposti mirano continuamente a spezzare la loro integrità morale, ma il desiderio di ritrovare Ferreira sembra essere più forte di ogni tortura. Traditi e venduti come prigionieri, Sebastião e Francisco si ritrovano a vivere una vera e propria via crucis, attraverso un paese che mira in modo inequivocabile ad evitare il diffondersi di quella religione considerata pericolosa.

silence

Silence: il cast del film

Come sempre per i suoi film, anche in questo caso Scorsese si è avvalso di celebri attori per poter dar vita ai suoi complessi e imperfetti personaggi. Originariamente il ruolo dei due gesuiti e quello del loro mentore erano stati affidati agli attori Benicio del Toro, Gael Garcia Bernal e Daniel Day-Lewis. Per via del prolungarsi dei tempi di pre-produzione, i tre finiranno però con l’abbandonare il progetto, impegnandosi in altri film. Scorsese affidò allora il ruolo del protagonista Sebastião Rodrigues all’attore Andrew Garfield e quello di Francisco Garupe ad Adam Driver. Per prepararsi ai loro ruoli, i due si recarono in un convento gesuita in Galles per un ritiro religioso di una settimana. Qui non parlarono mai per tutto il tempo della loro permanenza, sviluppando la spiritualità loro necessaria.

I due lavorarono anche in vista di una trasformazione fisica. Un anno prima delle riprese del film iniziarono a lasciarsi crescere barba e capelli, così da ottenere un look diverso dal solito. Garfield, inoltre, si sottopose ad un duro processo di dimagrimento, così da ottenere un aspetto più gracile e sofferente. Perse infatti ben 13 chili prima delle riprese del film, per poi perderne altri 9 nel corso di queste. Nel ruolo di Cristóvão Ferreira vi è invece l’attore Liam Neeson. Questi non compare se non verso la fine del film, lasciando però il segno. Anche Neeson infatti si preparò a lungo per la parte, studiando quanto più possibile l’argomento, il contesto e il ruolo dei gesuiti. Nel film sono poi presenti numerosi attori giapponesi. I più memorabili tra questi sono Yōsuke Kubozuka, nei panni della guida Kichijiro, e Shin’ya Tsukamoto, nel ruolo di Mokichi.

Silence: la vera storia dietro al film

Il romanzo scritto da Endō, e su cui il film si basa, narra delle persecuzioni subite dai cristiani in Giappone durante il periodo Tokugawa, il quale ha avuto luogo nel corso del XVII secolo. Tali eventi ebbero realmente luogo nel paese, e lo scrittore parte da questi per scrivere una storia originale ma molto fedele allo svolgersi di tali atrocità. In particolare, egli si è basato sulla vita dei due veri gesuiti che andarono incontro alle persecuzioni. Questi sono Cristóvão Ferreira e l’italiano Giuseppe Chiara. Mentre del primo è stato mantenuto il vero nome, il secondo è invece stato adattato nel portoghese Sebastião Rodrigues. Ferreira, vissuto tra il 1580 e il 1650, divenne noto come uno dei maggiori “sacerdoti caduti”. Dopo essere stato torturato per ore, egli abiurò la fede cristiana. Assunse a quel punto un nome giapponese e visse in quella terra fino alla fine dei suoi giorni.

Chiara, invece, visse dal 1602 al 1685. Come viene mostrato anche nel film, egli venne inviato in Giappone con il tentativo di ritrovare Ferreira e convincerlo a tornare sui suoi passi. Qui il gesuita si scontrò però a sua volta con le torture in atto nel paese. Alla fine, anche lui dopo poco rinnegò la fede cristiana, rimanendo a vivere in Giappone. Qui sposò una donna del luogo, assumendo il nome e lo status di samurai del defunto marito di lei. Terminò i suoi giorni in Giappone soltanto con il sopraggiungere della morte, all’età di 83 anni. Compiendo ricerche su queste due personalità, Endō ebbe modo di costruire quello che è definito il suo romanzo migliore. Una testimonianza cruda e sincera di un periodo difficile per il cristianesimo e i suoi missionari.

Silence cast

Silence: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. Silence è infatti presente su Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix e Tim Vision. In base alla piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre in programma in televisione per martedì 23 agosto alle ore 23:35 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb, HistoryExtra