Home Blog Pagina 693

Bros: il trailer del nuovo film Universal

0
Bros: il trailer del nuovo film Universal

Ecco il primo trailer italiano del nuovo film Universal, Bros. Questo autunno, Universal Pictures è orgogliosa di presentare la prima commedia romantica di una major su due uomini gay che forse, possibilmente, probabilmente, inciampano verso l’amore. Forse. Sono entrambi molto impegnati.

Dalla fervida mente comica di Billy Eichner (Billy on the Street, Il Re Leone (2019), Difficult People, American Crime Story 3: Impeachment) e dalla genialità di autori di successo quali Nicholas Stoller (Cattivi Vicini, Non mi scaricare) e Judd Apatow (Il Re di Staten Island, Un disastro di ragazza, The Big Sick – Il matrimonio si può evitare… l’amore no), nasce Bros, una commedia intelligente, sensuale e profonda sulla ricerca di sesso, amore e romanticismo con l’aggiunta di un po’ di follia.

Interpretato da Billy Eichner, il primo uomo apertamente gay a essere co-sceneggiatore e protagonista di un proprio film prodotto da una major, Bros è diretto da Nicholas Stoller, anche co-sceneggiatore insieme a Eichner. Il film è prodotto da Judd Apatow, Stoller e Joshua Church (co-produttore di Un disastro di ragazza, Fratellastri a 40 anni). La produzione esecutiva del film è di Eichner.

Men in Black 3: tutte le curiosità sul film con Will Smith

Men in Black 3: tutte le curiosità sul film con Will Smith

Uscito nel 1997, il film Men in Black, basato sull’omonima serie a fumetti di Lowell Cunningham, si affermò come un successo straordinario e ancora oggi è la commedia fantascientifica (senza supereroi) di maggior successo di sempre. Considerato oggi un vero e proprio cult, il film ha poi avuto due sequel: Men in Black II, del 2002, e Men in Black 3 (qui la recensione), uscito in sala nel 2012. Quest’ultimo, girato come i precedenti due dal regista Barry Sonnenfeld, ha concluso la trilogia cinematografica incentrata sulle avventure degli agenti J e K e si è a sua volta affermato come un grandissimo successo di critica e pubblico.

Come noto, i film di Men in Black ripropongono in chiave comico-avventurosa l’ipotesi della reale esistenza dei “Men in Black”, spesso presenti nelle teorie del complotto sugli UFO, rappresentati come un’organizzazione segreta che all’oscuro di tutti, persino del governo degli Stati Uniti, controlla l’afflusso di extraterrestri sul pianeta Terra. L’idea per questo terzo capitolo, in particolare, si deve all’attore Will Smith, che spinse affinché il progetto venisse realizzato. A distanza di dieci anni dal precedente sequel, questo terzo capitolo è infine giunto in sala, andando ad esplorare il passato dei due amati agenti protagonisti.

Tra viaggi nel tempo, effetti speciali, alieni dal design strabiliante e tante situazioni imprevedibili, Men in Black 3 è un altro valido capitolo di questo amato franchise. Chi ha amato i primi due, infatti, adorerà anche le nuove avventure di J e K qui raccontate. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Men in Black 3: la trama del film

Il 16 luglio 1969 l’alieno Boris L’animale e l’agente K si scontrano a pochi minuti dal lancio dell’Apollo 11. Il criminale, infatti, vuole impedire all’agente dei MiB di installare sulla navicella il sofisticato congegno ArcNet in grado di creare un potente scudo intorno alla Terra, proteggendola dall’invasione dei Bogloditi. K ha la meglio e Boris viene imprigionato a LunarMax dove rimarrà fino al 2012, anno in cui Lily Poison riuscirà a farlo evadere. L’alieno cerca subito vendetta nei confronti dell’uomo che ha infranto i suoi piani e quando K scopre che Boris è di nuovo a piede libero, non può che temere il peggio. Il mostruoso extraterrestre trova infatti il modo di tornare al 1969 e uccidere K, cancellando ogni traccia della sua esistenza anche nel presente.

Inoltre, a causa dell’assenza dell’ArcNet, la Terra è stata invasa dai Bogloditi. L’agente J si trova dunque a dover convincere l’agente O, ora a capo dei MiB, che Boris è il colpevole di questa frattura spazio-temporale. Ottenuto un dispositivo per viaggi temporali, J ha modo di tornare a sua volta nel 1969. Con sole ventiquattro ore di tempo a disposizione, egli dovrà persuadere un giovane K a difendersi da Boris e aiutarlo a completare la missione, così da salvare il pianeta intero. Dopo aver fatto la conoscenza di Andy Warhol, agente sotto copertura del MiB, e dell’alieno Griffin, dotato di straordinari poteri di preveggenza, J e K raggiungono Cape Canaveral prima della partenza dell’Apollo 11. I due agenti, tuttavia, ignorano che i Boris del presente e del futuro sono pronti a tutto per evitare che la storia si ripeti.

Men in Black 3 cast

Men in Black 3: il cast del film

In un film di Men in Black con protagonisti gli agenti J e K non potevano mancare i due iconici interpreti di questi personaggi. Will Smith e Tommy Lee Jones riprendono infatti i loro ruoli, entusiasti di poter raccontare qualcosa di nuovo di quel mondo narrativo. Per Smith si è trattato del primo film dopo quattro anni di pausa dalla recitazione e per questo terzo capitolo egli ha contribuito molto in fase di sviluppo, proponendo idee e soluzioni narrative. Sembra però che Smith abbia avuto anche alcuni contrasti con il regista, in quanto egli voleva che ad interpretare J da bambino fosse suo figlio Jaden Smith. Sonnenfield, però, decise di affidare la parte ad un altro attore. Lee Jones, dal canto suo ha accettato subito la parte, essendosi sempre divertito molto sui set di Men in Black.

Ad interpretare l’agente K da giovane, invece, vi è Josh Brolin, scelto sia per una vaga somiglianza con Jones quanto per il suo saper adattare la sua interpretazione a quella data da Jones del personaggio. La premio Oscar Emma Thompson è invece presente nei panni dell’agent O, mentre Alice Eve interpreta la sua versione giovane. Sono poi presenti anche gli attori Michael Stuhlbarg nei panni del dolce alieno Griffin e Bill Hader in quelli di Andy Warhol. Mike Colter interpreta il colonnello James Edward Jr., mentre Nicole Scherzinger è la pericolosa Lily Poison. Infine, l’attore Jemaine Clement interpreta il pericoloso Boris L’animale. Per interpretare l’alieno, Clement doveva sottoporsi ogni giorno ad oltre quattro ore di trucco.

Men in Black 3: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Men in Black 3 grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 18 maggio alle ore 21:25 sul canale Nove.

Fonte: IMDb

Cavalli selvaggi: trama, cast e curiosità sul film con James Franco

L’attore premio Oscar Robert Duvall è uno dei grandi interpreti del cinema statunitense, la cui carriera ha avuto inizio negli anni Sessanta e ha conosciuto negli anni Settanta e Ottanta il massimo splendore. Duvall è infatti stato protagonista di grandi capolavori come Il padrino, Apocalypse Now, Tender Mercies, M*A*S*H e tanti altri. Egli però in diverse occasioni ha anche compiuto il passaggio dietro la macchina da presa, dirigendo film come Angelo, amore mio, L’apostolo e Assassination Tango. La sua ultima fatica come regista risale al 2015 ed è il poliziesco di stampo western dal titolo Cavalli selvaggi.

Da Duvall anche sceneggiato, a partire da un soggetto di Michael Shell, è questo un progetto che l’attore e regista ha raccontato di aver a lungo desiderato adattare per il grande schermo. Nonostante la sua presenza anche come interprete, insieme a quella di altri celebri nomi di Hollywood, il film non ha avuto una distribuzione nelle sale, venendo invece rilasciato direttamente per il mercato home video. La cosa ha naturalmente portato Cavalli selvaggi a passare particolarmente in sordina rispetto al suo potenziale, pur recuperando i propri costi di produzione.

Per gli appassionati del western, questo moderno racconto di un’America ancora selvaggia, è un titolo da non perdere. Oltre al proprio contesto, di particolare fascino risulta il caso investigativo al centro della storia e lo struggente rapporto tra padre e figli. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Cavalli selvaggi: la trama del film

La storia narrata in Cavalli selvaggi si svolge in Texas, nel 2015. Protagonista è Scott Briggs, l’ormai anziano patriarca di una famiglia che gestisce un ranch. Da 15 anni non vede e non parla con uno dei suoi tre figli, Ben, con cui ha litigato dopo aver scoperto della sua omosessualità. Scott cerca però ora di aggiustare le cose, con il tentativo di riaggregare la famiglia e garantire un futuro a quell’amato ranch che di generazione in generazione i Briggs si tramandano. I suoi tentativi di riappacificazione sono però ostacolati dalla giovane Texas Ranger Samantha Payne.

Questa è infatti stata incaricata di risolvere un caso aperto, guardacaso, da 15 anni e che sembra coinvolgere proprio l’anziano Scott. Più la ranger scaverà nel passato, più quello che si sospetta essere un caso d’omicidio presenterà risvolti inaspettati. Tra il passato che ritorna, nel profondo e bigotto Texas, immersi tra i cavalli, i grossi pickup e le armi, tutto evolverà ben presto verso un senso di chiarezza e Scott sarà chiamato a fare i conti con rivelazioni con cui forse credeva di non doversi più confrontare.

Cavalli selvaggi cast

Cavalli selvaggi: il cast del film

Come anticipato, ad interpretare il protagonista, l’anziano Scott Briggs, vi è Robert Duvall. L’attore, che per la terza volta dirige sé stesso, ha raccontato di essersi preparato al ruolo semplicemente cercando di rendere realistico il suo personaggio da un punto di vista caratteriale ed emotivo. Nei panni della Texas Ranger Samantha Payne, invece, vi è l’attrice Luciana Duvall, moglie di Robert dal 2004. Si tratta questa della loro seconda collaborazione per un film, avendo già recitato insieme in Assassination Tango, dove Luciana interpretava una sensuale insegnante di tango.

Nel ruolo di Ben, il figlio omosessuale di Scott, si ritrova invece l’attore James Franco. Egli, per ricambiare il favore a Duvall di averlo scelto per questo film, fece recitare il premio Oscar nel suo In Dobious Battle, del 2016. Gli altri due figli di Scott, KC e Johnny, sono invece interpretati rispettivamente da Josh Hartnett e Devon Abner. Completano il cast gli attori Adriana Barraza, nei panni di Mrs. Davis, Jim Parrack, in quelli del vice sceriffo Rogers e Ange Capeda con il ruolodi Maria Gonzales.

Cavalli selvaggi: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Cavalli selvaggi grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Microsoft Store, Apple iTunes e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 18 maggio alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Franklyn: trama, cast e curiosità sul film

Franklyn: trama, cast e curiosità sul film

Un film tanto intrigante quanto poco noto è Franklyn, opera fantasy con toni da thriller ed elementi drammatici, scritto e diretto nel 2008 da Gerald McMorrow, qui al suo primo e ad oggi unico lungometraggio. Presentato al London Film Festival, il film non ha sul momento ottenuto grande successo, guadagnandosi però nel tempo lo status di cult. Un numero sempre crescente di spettatori hanno infatti fatto crescere i discorsi intorno al film, che si configura oggi più che mai come un’opera noir di grande fascino, tanto per il suo contesto narrativo quanto per i complessi personaggi e le loro intricate vicende.

Particolarmente memorabile del film è il suo aspetto visivo, per cui McMorrow si è ispirato all’iconografia religiosa che ha visto a Città del Messico. A partire da queste suggestioni egli ha così costruito un contesto particolarmente devoto alla fede, all’interno del quale si verificano però eventi quantomai spiacevoli. Quella che viene raffigurata è dunque una distopia, particolarmente simile a quella che il regista aveva già rappresentato nel suo celebre cortometraggio del 2002 Thespian X. Ulteriori fonti di ispirazione, su sua ammissione, è stata anche la graphic novel Watchmen, da cui sono ripresi i toni cupi e il carattere controverso del protagonista.

Per gli amanti dei film distopici, cupi e con elementi basati sulla figura del giustiziere quale eroe del bene, Franklyn è senza dubbio un film da riscoprire. Tanto poco noto quanto suggestivo, è ancora oggi un’opera che lascia il segno. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Franklyn: la trama del film

La vicenda del film si svolge in due realtà parallele: nella Londra dei nostri giorni e in una imprecisata “Città di Mezzo”, governata da una forza di polizia che pretende che ogni residente abbia una religione in cui credere. Ciò permette di rendere prevedibile ogni individuo che, seguendo i dettami della propria religione, può dunque essere facilmente catturabile se venisse emesso su di lui un mandato di arresto. In questi mondi paralleli si districano simultaneamente i destini di quattro persone. Il primo è Jonathan Preest, un vigilante mascherato ateo della Città di Mezzo, alla ricerca di un criminoso capo di una setta religiosa chiamata “L’Individuo”.

A Londra, invece, vaga Peter, il quale è alla disperata ricerca del figlio fuggito da un manicomio. Milo, un anonimo trentenne, ritrova dopo anni il suo primo amore, trovandovi un porto sicuro per le sue pene di cuore. Emilia, invece, è una problematica studentessa d’arte con tendenze suicide. Pur appartenendo a mondi e contesti lontani, questi quattro personaggi sono destinati ad una convergenza dei loro destini particolarmente pericolosa. Nel momento in cui i loro mondi collideranno per motivi inaspettati, tutto delle loro vite cambierà per sempre, portando a risvolti quantomai imprevedibili.

Franklyn cast

Franklyn: il cast del film

Il cast di attori che compare nel film non è quello che sarebbe dovuto esservi inizialmente. A ricoprire il ruolo di Jonathan Preest doveva originariamente esserci Ewan McGregor, il quale dovette però rinunciare in seguito ad un brutto infortunio. Al suo posto è così stato scelto Ryan Philippe, attore già noto per i film So cosa hai fatto, Cruel Intentions e Crash – Contatto fisico. Per interpretare il giustiziere mascherato, egli si è poi sottoposto ad un lungo allenamento, al fine di sviluppare il fisico richiesto. Nel ruolo di Milo, invece, doveva esserci Paul Bettany, oggi noto per il personaggio di Visione nell’MCU. Nel momento in cui questi rinunciò alla parte, venne chiamato Sam Riley, attore scelto dopo essere stato visto come protagonista in Control.

Ad interpretare l’anziano Peter, era inizialmente previsto John Hurt. Al suo posto è però poi stato scelto Bernard Hill. Questi è meglio noto per essere stato il comandante del Titanic Edward Smith in Titanic e re Théoden nella trilogia de Il Signore degli Anelli. L’unica a non aver ceduto ad altri il proprio ruolo è stata Eva Green, presente qui nei panni di Emilia. Per questo ruolo, l’attrice si è ispirate alle vere artiste Sophie Calle e Tracey Emin. Nel film sono poi presenti gli attori James Faulkner nel ruolo del Pastore Bone e Art Malik in quelli di Tarrant, il capo della Città di Mezzo.

Franklyn: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Franklyn è infatti disponibile nei cataloghi di Rai Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 18 maggio alle ore 23:00 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

Esterno notte, la recensione della serie di Marco Bellocchio

Esterno notte, la recensione della serie di Marco Bellocchio

A tre anni da Il traditore, Marco Bellocchio continua a raccontare la storia d’Italia e i suoi protagonisti, nel bene e nel male. Come suo solito, con rigore e fantasia, e con la coerenza e la qualità di un artista capace di sovrapporre realtà tanto diverse e contrapposte. Quasi un obbligo morale per un Maestro che a 82 anni riesce ancora a stupire per la freschezza dello sguardo e la lucidità narrativa che caratterizzano l’Esterno notte presentato in anteprima al Festival di Cannes 2022 e distribuito al cinema in due parti (la prima dal 18 maggio, la seconda dal 9 giugno 2022) prima di essere trasmesso nell’originale formato seriale in autunno su Rai 1.

La prima serie di Marco Bellocchio

Sei episodi con i quali il regista torna sul caso Moro, già trattato nel Buongiorno, notte del 2003 basato sul libro Il prigioniero di Paola Tavella e dell’allora BR Anna Laura Braghetti, insospettabile proprietaria dell’appartamento di via Montalcini. Un racconto “importante”, per lui prima che per i destinatari, per recuperare il controcampo di quella storia e di quel personaggio, seguito allora nello spazio angusto – politico ed esistenziale – della prigionia e oggi visto attraverso le implicazioni e le ragioni delle scelte che vennero prese, sulle (e alle) sue spalle, all’esterno di quel cubicolo.

Una “eccezione alla mia regola di non ritornare più su storie già raccontate”, la definisce Bellocchio stesso, che approfitta della sua prima esperienza nella serialità per approfondire quel che successe attraverso alcune figure importanti: da Francesco Cossiga a Papa Paolo VI, dalla moglie Eleonora ad Adriana Faranda e i suoi compagni brigatisti. Ai quali danno vita gli incredibili attori – rispettivamente Fausto Russo Alesi, Toni Servillo, Margherita Buy e Daniela Marra – di un cast completato da Gigio Alberti (Benigno Zaccagnini), Pier Giorgio Bellocchio (l’allora capo della Digos, Domenico Spinella), Fabrizio Contri (Giulio Andreotti), Gabriel Montesi (Valerio Morucci) e ovviamente Fabrizio Gifuni, nei panni del riflessivo e pacato Presidente della DC.

La storia di Esterno Notte è nota

Siamo nel 1978, con l’Italia dilaniata dallo scontro tra lo Stato e le Brigate Rosse, organizzazione armata di estrema sinistra tra le principali responsabili del clima di quegli ‘Anni di Piombo’, caratterizzati da violenza di piazza, rapimenti, gambizzazioni, scontri a fuoco, attentati. Il momento è cruciale perché sta per insediarsi, per la prima volta in un paese occidentale, un governo sostenuto dal Partito Comunista (PCI) d’accordo con gli storici avversari conservatori della Democrazia Cristiana (DC). Un “Compromesso storico” del quale proprio Aldo Moro è il principale fautore, e che segna un passo decisivo nel reciproco riconoscimento tra i due partiti più importanti d’Italia.

Proprio nel giorno dell’insediamento del Governo che con la sua abilità politica è riuscito a costruire, il 16 marzo 1978, sulla strada che lo porta in Parlamento, Aldo Moro viene rapito con un agguato che ne annienta l’intera scorta. È un attacco diretto al cuore dello Stato. La sua prigionia durerà cinquantacinque giorni, scanditi dalle lettere del rapito e dai comunicati dei brigatisti: cinquantacinque giorni di speranza, paura, trattative, fallimenti, buone intenzioni e cattive azioni. Cinquantacinque giorni al termine dei quali il suo cadavere verrà abbandonato in un’automobile nel pieno centro di Roma, esattamente a metà strada tra la sede della DC e quella del PCI.

Esterno NotteDiversi punti di vista per un dramma complesso

Coerente con il suo stile e l’amore per l’esplorazione della realtà anche attraverso dei piani che poco avrebbero a che fare con essa, Bellocchio spazia molto per riuscire ad abbracciare una materia tanto ampia e sfaccettata. Ricostruzione, cronaca, analisi e immaginazione si rubano in continuazione l’attenzione nella magistrale messa in scena della sceneggiatura realizzata insieme a Stefano Bises, Ludovica Rampoldi e Davide Serino. Una rappresentazione nella quale emergono subito sia il collegamento al film precedente, del quale questa operazione si presenta come complementare e simmetrica insieme (considerati l’incipit e il finale), sia l’esplicita condanna di un establishment “incompatibile” con l’immagine morale e politica che si era costruito.

È quasi rabbiosa la dichiarazione iniziale di un Moro deluso dai suoi amici e indignato con i suoi stessi colleghi di partito (bipolari e serpentini, vili o ipocriti), al punto da sottolineare la “gratitudine” nei confronti dei suoi carcerieri. Visti anche qui nella loro umanità, più capaci forse di riconoscere gli errori di una strategia senza sbocchi, contrapposta a quella – parimenti sbagliata, secondo alcuni volutamente – di una Decision Room composta da piduisti e fascisti, di certo (come anche gli Stati Uniti) poco propensi a trattare con una formazione di matrice comunista, pur sempre più isolata dal resto della propria galassia di riferimento (come mostrano anche le immagini delle tante manifestazioni di piazza dell’epoca).

In Esterno Notte, DC e BR risultano così come due creature grottesche, prossime a riscoprirsi anacronistiche e schiave del passato. O di sogni che proprio in quel momento – come sottolinea Bellocchio – iniziavano a infrangersi. Non a caso, superati alcuni passaggi surreali che a qualcuno potrebbero suggerire suggestioni sorrentiniane, già dopo i primi episodi la realtà popolare irrompe nella dialettica e l’emozione cresce. Più che per i virtuosismi di un fin troppo ieratico Servillo o di una Buy dolente (entrambi troppo visibili rispetto ai loro personaggi), o per i momenti più duri dell’operazione Fritz (nome in codice dell’agguato in via Fani), per la semplice – e per questo ancor più potente e sentita – umanità della vittima designata. Quel Aldo Moro al quale il regista sentiva di dovere ancora qualcosa, e che ci restituisce finalmente e compiutamente come voleva, come un idealista meno rassegnato al tradimento che al confronto con la sua esplicita e dichiarata paura di morire.

Spider-Man: le 10 maggiori differenze tra Tom Holland e Andrew Garfield

Quando il MCU ha riunito i tre volti di Spider-Man nell’acclamato No Way Home, i fan hanno finalmente potuto godere della collaborazione tra le diverse versioni dell’iconico eroe. In particolare, i “successori” di Toby Maguire, Tom Holland e Andrew Garfield, hanno dato vita a due ritratti dell’eroe molto diversi tra loro, soprattutto per quanto riguarda il carattere e l’arco di trasformazione del personaggio.

L’universo supereroistico

Quando lo Spider-Man di Holland è stato introdotto nel MCU, si è trovato in un universo che comprendeva già altri supereroi, alieni e minacce di portata globale. Il suo personalissimo viaggio si è quindi trasformato in un’occasione per capire come  l’arrampica-muri potesse inserirsi nell’universo dei Vendicatori.

Lo Spider-Man di Garfield è stato invece presentato come il supereroe che avrebbe cambiato il mondo e sembrava essere il personaggio che avrebbe aperto le porte a un nuovo universo di supereroi ma, come sappiamo, tutti questi piani sono poi andati in fumo.

I villain di Spider-Man

Anche se lo Spider-Man di Holland combatte a fianco dei Vendicatori contro Thanos e il suo esercito, i suoi film da solista lo vedono scontrarsi sorprendentemente con villain molto più terra a terra. L’Avvoltoio è infatti un operaio comune, con una tuta alare, mentre Mysterio è un mago della tecnologia che si avvale di un realistico set VR.

Al contrario, gli antagonisti di Garfield si ispirano agli elementi fantascientifici dei fumetti di Spider-Man: da Lizard a Electro passando per Green Goblin, c’è sempre un esperimento scientifico andato male a far nascere questi villain, il che li rende sorprendentemente fantastici.

La vita da adolescenti

Il fatto che Spider-Man sia un eroe più giovane rispetto a molti altri suoi colleghi di casa Marvel è stato per anni un fattore di punta del personaggio. La versione di Garfield affronta invece l’età del personaggio in maniera inedita, esplorando la sua angoscia adolescenziale.

Lo Spider-Man di Holland approfondisce ancora di più la giovinezza del personaggio, incentrando la trilogia MCU proprio durante gli anni del liceo di Peter e mostrandoci alcuni degli aspetti più importanti della crescita di un ragazzo americano: i balli scolastici, le storie d’amore imbarazzanti, la spensieratezza giovanile.

La self-confidence di Spider-Man

Sebbene Spider-Man: No Way Home permetta allo Spider-Man di Garfield di essere un po’ più goffo, i suoi film da solista lo hanno rappresentato probabilmente come la versione più cool dell’eroe: aveva sì un lato cupo di personalità, ma una spavalderia e una sicurezza che di solito non si associano al personaggio.

E’ vero che lo Spider-Man di Holland non è un emarginato totale come altre versioni lo hanno rappresentato, ma viene comunque mostrato come un ragazzo molto impacciato. Si lancia senza troppe premure in situazioni pericolose dal punto di vista fisico, ma gli manca sicuramente fiducia in se stesso quando si tratta di relazioni sociali.

L’umorismo

Captain-America-Civil-War-Spider-Man-Post-CreditsIl MCU ha sempre permesso ai suoi eroi di abbracciare il loro lato comico, il che funziona molto bene per un personaggio come Spider-Man, reinventato da Holland come uno dei più divertenti dell’universo cinematografico, con un entusiasmo giovanile che incornicia i frangenti più ilari dei suoi film.

Lo Spider-Man di Garfield è sempre stato visto come una rivisitazione più grintosa e marcata del personaggio dal punto di vista caratteriale. Tuttavia, mantiene ancora molto dell’umorismo del giovane eroe ed è più in linea con i fumetti, dato che Spidey fa costantemente battute nel bel mezzo delle battaglie.

Il romanticismo

Quello che molti considerano l’aspetto migliore dei film di The Amazing Spider-Man è la storia d’amore tra Peter Parker e Gwen Stacy: i due formano una coppia affascinante e la loro storia d’amore è pervasa da un presagio di tragedia che sembra destinata a tenerli separati.

Lo Spider-Man di Holland si immerge invece in una dolce storia d’amore liceale con MJ: c’é tanto dell’energia adolescenziale nella loro relazione, che sembra molto più radicata anche all’interno della storia del supereroe.

Gli amici di Peter

Spider-Man: No Way HomeSebbene l’identità segreta di Spider-Man sia importante nei fumetti, entrambe le versioni del personaggio lasciano trapelare questo segreto per avere qualcuno con cui poter condividere le loro avventure. Il Peter di Garfield lo dice quasi subito a Gwen, consolidando così la loro storia d’amore fin dalle prime battute.

Per quanto riguarda lo Spider-Man di Holland, è il suo migliore amico Ned Leeds a scoprire la verità; ne derivano alcuni momenti davvero divertenti in cui i due amici si divertono semplicemente a pensare che uno di loro è un vero supereroe.

La tragedia

Morte di Gwen StacyI film dell’MCU dedicati all’Uomo Ragno sono certamente spensierati e spesso abbracciano l’impianto da commedie liceali. Ma una tragedia colpisce la vita di Peter in Spider-Man: No Way Home, quando perde la zia May: è una botta devastante per il giovane eroe, che scuote irrimediabilmente la sua quotidianità.

Lo Spider-Man di Garfield ha invece spesso a che fare con situazioni tragiche: perde entrambi i genitori e lo zio Ben, il che lascia un vuoto immenso nella sua vita. Ma è la morte di Gwen Stacy che lo cambia davvero, una perdita che non ha mai veramente superato.

La vendetta personale

Spider-Man MCUIn Spider-Man: No Way Home, i fan possono vedere meglio lo Spider-Man di Garfield alle prese con le conseguenze della perdita di Gwen, a seguito della quale ammette di essere diventato più violento e cupo. Tuttavia, parte della sua natura è sempre stata vendicativa, come abbiamo constatato quando si è messo sulle tracce dell’assassino dello zio Ben.

Spider-Man: No Way Home mostra anche il Peter di Holland alle prese con il suo lato vendicativo: dopo che Green Goblin ha ucciso May, esprime il desiderio di ucciderlo. Ma, anche se ci va vicino, alla fine sceglie di salvarlo, rivelando il suo cuore da eroe.

I genitori

I genitori di Peter ParkerLa perdita dei genitori di Peter Parker è sempre stata una parte importante della mitologia dell’eroe. Ma, come nel caso della morte dello zio Ben, il MCU non affronta realmente la questione di Richard e Mary Parker. Al contrario, il Peter di Holland viene cresciuto dalla zia May.

Nei film di Garfield dedicati all’Uomo Ragno, i genitori di Peter non vengono visti solo nei flashback, ma hanno un ruolo significativo nella storia generale del franchise. Ci viene mostrato che i Parker sono stati costretti alla fuga da una cospirazione che coinvolge Norman Osborn, per poi essere uccisi proprio su ordine di Osborn.

Strappare lungo i bordi e Dragonero: anche in Italia si può fare grande animazione

0

Nel 2021, Strappare Lungo i Bordi, la “serie di Zerocalcare” per Netflix, è stato il prodotto audiovisivo più visto in Italia. La serie ha dimostrato, una volta di più, che l’animazione è un linguaggio che le produzioni italiane maneggiano con destrezza e consapevolezza e che il pubblico è affamato anche di storie raccontate in animazione, purché siano di alto livello.

In occasione dell’edizione 2022 di Arf! Festival del Fumetto a Roma, durante il panel “Dalla closure al frame, dal fumetto all’animazione”, abbiamo avuto modo di incontrare da vicino i protagonisti di questo “fenomeno”, coloro che costruiscono i sogni disegnati che diventano poi personaggi in animazione. Parliamo di Movimenti Production, che è lo studio che ha prodotto proprio Strappare Lungo i Bordie Bonelli Entertainment, che sta realizzando il cartone animato di Dragonero, basato sull’omonima serie a fumetti di Luca Enoch e Stefano Vietti.

Ospiti dell’incontro sono stati Giorgio Scorza, CEO di Movimenti Production che ha prodotto e firmato la regia tecnica (insieme a Davide Rosio) di Strappare Lungo i Bordi, Giovanna Bo, Executive Producer di DogHead, studio d’animazione che ha prodotto materialmente la serie, Vincenzo Sarno, direttore di Bonelli Etertainment, che sta producendo la serie animata di Dragonero, Giovanni Masi, Creative Producer dello show insieme a Mauro Uzzeo (che in questa occasione ha ricoperto il ruolo di moderatore del panel), Enrico Paolantonio e Sabrina Callipari rispettivamente regista e direttrice di produzione della serie.

Come è nata Strappare Lungo i Bordi

Come si arriva a realizzare una serie animata basata sul primo libro del fumettista più venduto in Italia? A rispondere è Giorgio Scorza che racconta così la genesi del progetto che ha portato alla realizzazione di Strappare Lungo i Bordi“La collaborazione per è nata da una conoscenza duratura negli anni con Michele Rech (Zerocalcare), lui aveva cominciato a studiare animazione da solo, perché voleva gestire tutta la sua produzione in autonomia. Si è reso conto che non era fattibile, perché l’animazione è il prodotto di un lavoro di squadra. Ma tutto è nato dalla maturazione di un rapporto artistico e umano”. Scorza prosegue poi dicendo che da una parte Rech aveva ricevuto una chiamata da Netflix, dall’altra Movimenti Production era già in contatto con il reparto di Young Adult Animation della piattaforma, e così le due intenzioni si sono ritrovate ed è nata la collaborazione fattiva per realizzare la serie. “Non era scontato che fosse una collaborazione virtuosa, ma dalla nostra avevamo la fortuna di andare molto d’accordo con il talent coinvolto – dice Scorza – Così abbiamo lavorato con un gruppo molto ristretto che prendeva le decisioni, e un gruppo molto ampio di artisti che si occupava della parte concretamente realizzativa.” 

Quella parte concretamente realizzativa era lo studio di animazione DogHead. Giovanna Bo ha definito l’impresa “una delle produzioni più importanti e sfidanti per noi. Abbiamo lavorato a stretto contatto con Movimenti, che ha realizzato tutta la parte di pre-produzione e post-produzione, noi ci siamo occupati di rigging, animazione e compositing. Il feeling con Zero è stato immediato e per noi è stata una grande sfida adattare le nostre metodologie di lavoro per ottenere un risultato che fosse quanto più simile e vicino possibile al fumetto di Zerocalcare“.

Prosegue Bo: “La risposta a questa nostro obbiettivo è arrivata dalla contentezza dei fan, che hanno vista rispettata la natura e il mood del fumetto dell’autore che tanto amano. Questo ha comportato grande lavoro, tecnico e stilistico, sia con Zerocalcare che con i nostri artisti interni, e con la regia tecnica. Abbiamo dovuto trovare una modalità di animazione dei personaggi mantenendo la coerenza con gli originali a fumetti. Credo che il risultato sia di grande impatto visivo. È stato un lavoro di oltre cento persone, un team messo in piedi in pochissimo tempo, con i nostri migliori talenti e molti altri richiamati dalle produzioni estere, li abbiamo formati sui software e sul modo di operare che sarebbe stato seguito in lavorazione.” L’impresa di DogHead e Movimenti è stata quella di realizzare 100 minuti di animazione, praticamente un film, in 5 mesi, un tempo misero per gli standard d’animazione.

La fedeltà al materiale originale di Zerocalcare

Spesso capita che le trasposizioni in animazione di tavole a fumetti ne tradiscano l’immagine o lo spirito, ma Strappare Lungo i Bordi propone esattamente quelli che sembrano i disegni di Zerocalcare, il suo mood i suoi toni. 

“Michele è sempre stato generoso nel ringraziare tutti per il suo lavoro – ha raccontato Giorgio ScorzaNoi abbiamo cominciato oltre 15 anni fa come animatori, poi abbiamo fondato le produzioni, cercando di collaborare con l’estero. Appena siamo riusciti a produrre i nostri titoli e ci siamo costruiti una forma interna abbiamo deciso di strutturarci e di mettere in piedi lo studio DogHead per sfidare il concetto che fosse impossibile fare animazione in Italia ad alti livelli.”

“Il nostro è stato davvero un lavoro di dipartimenti organizzatissimi, una produzione molto attenta dove la restituzione dello stile dell’autore è stata oggetto di una ricerca abbastanza minuziosa, sia da parte di Michele, che mia e di Davide – prosegue Scorza – Non avevamo tanto tempo, volevamo che lo show uscisse ragionevolmente vicino all’annuncio. Ogni giorno avevo il compito di far accettare a Michele delle decisioni del team creativo, le domande e le risposte che ci siamo dovuti fare e dare sono state parecchie, soprattutto su quanti artisti dovessero prendere quella mano per realizzare quel tipo di disegno per cogliere l’essenza delle forme e delle reazioni dei personaggi, da come si muovevano a come camminavano. È stato un lavoro maniacale ma bellissimo, e super divertente perché avevamo a che fare con uno scrittore geniale, unico per la nostra generazione. C’era un senso di responsabilità, ma c’era anche tanto entusiasmo, la paura non ha mai prevalso, nonostante la difficoltà di lavorare in pieno lockdown. Credo che quella passione ci abbia premiati, alla fine”. 

Ma quanto tempo ci è voluto, davvero, per realizzare tutta la serie? “Da quando abbiamo detto per la prima volta ‘Zerocalcare’ a quando la serie è uscita è passato meno di un anno, non so neanche come abbiamo fatto”. Ammette Giorgio Scorza, e continua: “Adesso è stato annunciato il nuovo progetto di Michele, con la stessa squadra, siamo partiti, è un progetto diverso, non una seconda stagione. È una serie più lunga, con episodi da mezzo’ora e uno stile narrativo diverso. Ma il lavoro di Movimenti non si esaurisce nella collaborazione con lui, siamo in produzione su alcune serie per ragazzi con la Rai, mentre stiamo anche cominciando a sviluppare progetti Young adult.”

La formazione di nuove generazioni di professionisti

Ripercorrendo brevemente la storia di DogHead e parlando di come lo studio di animazione riesca a crescere, includendo nelle sue stanze di lavoro sempre nuovi tecnici e professionisti, Giovanna Bo ha spiegato: Abbiamo provato che l’animazione in Italia può competere in termini di produzione con l’estero. Siamo partiti con una squadra di trenta persone per la produzione di Topogigio nel 2019 e adesso siamo quasi duecento unità. Siamo cresciuti tantissimo lavorando su tante produzioni. Sono rimasti con noi quelli che sono partiti con noi, ma abbiamo anche formato tanti nuovi talenti. E questo è il risultato di una felice congiuntura con le scuole di animazione, quindi ogni anno abbiamo a disposizione nuovi artisti che vengono formati in queste scuole qui. Organizziamo dei workshop professionalizzanti che forniscono ai giovani animatori tutti strumenti di cui hanno bisogno per lavorare nel mondo dell’animazione. Ci riusciamo anche grazie al contributo della Toscana Film Commission e, a oggi, circa 50 persone che lavorano con noi sono state assunte alla fine di questo percorso formativo. Il nostro team è molto grande, talentoso, formato al 60% da artiste donne, cosa che ci fa molto piacere, e ha ancora bisogno di crescere, e produzioni così intensive come quella di Strappare Lungo i Bordi offrono una velocità di crescita e formazione superiore al normale.”

Dragonero: come si è composta la squadra operativa

Il progetto di una serie animata di Dragonero era stato annunciato ufficialmente a marzo 2020, quando Rai Ragazzi ha reso noto il suo coinvolgimento nella produzione Bonelli, un viaggio che però parte da molto lontano, e che nella seconda parte del panel è stato raccontato nel dettaglio dagli addetti ai lavori. In particolare, Sabrina Callipari, direttrice di produzione, ha spiegato com’è nata la collaborazione fattiva con il ramo Entertainment della più grande casa editrice di fumetti in Italia: “Siamo arrivati a collaborare con Bonelli Entertainment perché con Vincenzo (Sarno, direttore di Bonelli Entertainment, ndr) ci conosciamo da tanti anni, abbiamo lavorato insieme molte volte in varie forme e, quando ha deciso di fare questa operazione di trasformazione del fumetto in animazione ovviamente ci ha chiesto se eravamo interessati e noi eravamo felici di questa possibilità. Abbiamo partecipato a questo progetto con grande entusiasmo, continuiamo a farlo ogni giorno, visto che siamo ancora in lavorazione. La trasposizione dal fumetto alla serie è un lavoro che prende davvero tanto tempo ed energia, soprattutto perché parliamo di una serie lunga, sono 26 episodi di oltre venti minuti, con tanti personaggi e tante tante cose da fare.”

Enrico Paolantonio ha poi ricostruito il percorso che lo ha condotto a lavorare con la Bonelli che gli ha affidato il ruolo di regista di Dragonero: “Ho cominciato a occuparmi di animazione quando in Italia non si faceva ancora. Ho studiato all’Istituto Rossellini e poi ho studiato cinema d’animazione. Ho lavorato a piccole cose, passando man mano a progetti più importanti. Durante questo percorso, ho fondato con Sabrina Lynx Multimedia Factory e ho conosciuto Vincenzo Sarno, con cui abbiamo lavorato alle nostre ultime tre serie d’animazione, a partire da un progetto per la Lux su Jules Verne, una serie molto corposa sia per la storia che per personaggi e situazioni. Vincenzo ci ha portati in DeAgostini per la serie Egyxos e poi, non se se per la qualità o la simpatia (ride, ndr), ci ha chiamati in Bonelli per lavorare a Dragonero, e stiamo facendo questo percorso insieme. E Mauro Uzzeo e Giovanni Masi sono i fari indiscussi per il lavoro a questa serie.”

Vincenzo Sarno, direttore di Bonelli Etertainment, è un nome che è cominciato a circolare nel mondo del fumetto da molto tempo, prima nell’ambito indipendente, poi quando Sergio Bonelli Editore ha annunciato che si sarebbe mossa nell’ambito del multimedia e dell’audiovisivo. A capo di questo dipartimento, che sarebbe stato battezzato come Bonelli Entertainment, è stato messo proprio lui. Come mai? Qual è stato il suo percorso?

“Io non ho il talento della scrittura, non ho il dono della creatività – esordisce Sarno – Quello in cui sono molto bravo è leggere fumetti. Fin da piccolo, è quello che so fare meglio. I fumetti mi hanno insegnato una cosa straordinaria: che potevo costruirmi una famiglia, che potevo farne un lavoro, che potevo circondarmi delle persone che stimavo di più. Solo dopo sono venuti i corsi, l’esperienza, la gavetta, ma tutto è nato da una pagina stampata e dall’emozione che mi ha trasmesso. E il mio sogno è diventato di riportare agli altri quell’emozione. Il modo per farlo era trasformare i fumetti in cartoni animati, in film, in serie tv.”

Facile a dirsi, ma difficile a farsi. “Per riuscire a farlo dovevo rinunciare ad avere una vita, studiare, mangiare libri di strutture narrative, di economia, cose che non c’entrano niente tra loro ma che mi servivano per dire agli altri che i fumetti sono una cosa fichissima – continua infervorato – Il mio sogno era arrivare a fare quello che faccio, ho cambiato delle aziende, sono cresciuto alla DeAgostini, che è una multinazionale. E lì selezionavo gli anime da acquistare, tutti mi dicevano che ero molto bravo, perché io ho un altro talento: sono bravissimo a guardare le serie tv, oltre che a leggere i fumetti. DeAgostini mi ha permesso di avere accesso al network internazionale, mi ha fatto imparare tutto. Con questo bagaglio di esperienze alle spalle, ho vissuto il momento che mi ha cambiato la vita. Ho incontrato Davide Bonelli e al tavolo di un ristorante abbiamo deciso che era il caso che i fumetti, che io amavo tanto leggere e che lui produceva, in quanto proprietario della Casa Editrice più importante d’Italia, diventassero qualcos’altro.”

Chi è e cosa fa il produttore creativo?

Giovanni Masi, insieme a Mauro Uzzeo, è il produttore creativo della serie. Masi è principalmente noto come sceneggiatore di fumetti, ma la verità è che la sua carriera è molto varia e che lavora da tantissimi anni per l’animazione. È stato uno degli artefici del successo di Winx Club, la serie Rainbow venduta in tutto il mondo. Insieme a Yoshiko Watanabe, storica animatrice giapponese, ha conosciuto sia il maestro Hayao Miyazaki presso lo Studio Ghibli, che Takayuki Matsutani, presidente della Tezuka Production, fondata dal maestro Osamu Tezuka, definito da tutti il “dio” dell’animazione. Adesso ricopre un ruolo che per il mercato italiano è ancora poco diffuso, ma che sta prendendo sempre più piede. Ma chi è e cosa fa il produttore creativo? “In poche parole, è la figura che mette in comunicazione tutti i reparti, tecnici, artistici e produttivi, di una serie animata, coordinandoli tra di loro.”

“Quando si lavora a un progetto complesso come Dragonero dichiara Masi – le figure che vengono coinvolte sono tantissime, e Bonelli ha sempre messo al centro gli autori dei propri fumetti, infatti essendo Dragonero un fumetto di Luca Enoch e Stefano Vietti, entrambi sono coinvolti in prima persona nella serie. Hanno scritto loro i soggetti di tutti gli episodi, una cosa che non si verifica spesso in questo ambiente, ma noi abbiamo la fortuna di averli in produzione fin dal primo momento anche affiancandosi a me, a Mauro (Uzzeo) e a Federico Rossi Edrighi nella supervisione delle nostre sceneggiature. La figura del produttore creativo è necessaria per allineare il linguaggio artistico, e quello produttivo e anticipando i problemi e trovando le soluzioni di una produzione così grande.”

Il lavoro con cui la squadra è alle prese è titanico. “Stiamo lavorando a più di 400 minuti di animazione, un equivalente di quattro film, e lo stiamo facendo in un tempo brevissimo – continua Masi – con la pandemia ancora in corso che rallenta la produzione, dal momento che non siamo tutti fisicamente nello stesso posto. Ad esempio il direttore tecnico Corrado Virgili è di base nelle Marche, Luca Genovese che si è occupato di parte del design è a Bologna. I creative producer sono quelle figure che mediano trai vari reparti, tenendo sempre al centro della loro vita il prodotto creativo. Noi serviamo a tenere oliati gli ingranaggi di questa enorme macchina in movimento, senza mai ostacolare il processo. Ci troviamo a fare riunioni anche di 12, 24 ore per le revisioni di ogni piccolo dettaglio, su tutti gli episodi. La mole di lavoro è gigantesca e il nostro ruolo è quello di aiutare affinché tutto vada bene.”

Ma come mai la Bonelli ha affidato a Masi e Uzzeo questo ruolo così importante? “Io e Mauro abbiamo ottenuto questo ruolo per vari motivi; intanto ci conosciamo e lavoriamo insieme da molto tempo quindi c’è un’ottima intesa, poi siamo trai pochi, in Italia, ad avere una buona esperienza con la scrittura per l’animazione in 3D, che è una skill specifica e un lavoro difficile, che produce sceneggiature la cui realizzazione è molto costosa. Ci siamo sempre localizzati all’interno di produzioni sfidanti. E Dragonero ci ha posti e ci pone davanti a situazioni difficili. Ad esempio, durante la modellazione dei personaggi secondari, ci siamo dovuti inventare un sistema per facilitare il lavoro e velocizzarlo, abbiamo messo a punto una tecnica che prima non esisteva e che è stato risultato di uno sforzo tecnico e creativo.” 

Come accaduto per Strappare Lungo i Bordi, anche Dragonero si pone l’obbiettivo di replicare lo stile dei disegni che lo rappresentano su carta. La casa editrice voleva che venisse riprodotto il segno del 2D, e la tecnica per ottenere questo risultato è il cel shading, che simula il disegno ed evita quell’effetto “rotondo” delle animazioni della Pixar, ad esempio. In questo modo si è replicato l’effetto della pagina di Enoch e Vietti.

La divisione dei ruoli

La squadra produttiva di Dragonero è dunque formata da persone che hanno anni di esperienza alle spalle, progetti di varia natura, conoscenze pregresse, un know how che permette loro di raggiungere livelli altissimi nei rispettivi campi. Tuttavia, è verità assodata nel mondo dell’animazione che tutti questi aspetti creativi e tecnici devono essere tenuti insieme e cadenzati da una mente organizzativa superiore: nessun regista chiuderebbe mai un episodio d’animazione, se non fosse per il direttore di produzione. In questo caso, l’ingrato compito di dire “stop alle modifiche” spetta a Sabrina Callipari, che chiude il lavoro e dà finalmente agli spettatori la possibilità di vedere il cartone animato.

“In tutte le produzioni ci sono i creativi che vogliono cambiare le cose in continuazione, ma arriva sempre il momento in cui bisogna chiudere e consegnare e ci siamo noi direttori di produzione che abbiamo il compito di far rispettare le scadenze – dichiara Callipari – È una dicotomia di ogni produzione, anche gli altri progetti che stiamo portando avanti richiedono questo tipo decisioni. Non sono sempre situazioni semplici da gestire ma è il nostro lavoro, ci appassiona, ci piace vedere il prodotto finito, ci piace vedere che il lavoro piace e soprattutto è uno sprone a portare avanti la nostra battaglia: si può fare animazione in Italia.”

“Inoltre c’è un altro problema da noi – interviene Paolantoni – ovvero che si pensa all’animazione come a un prodotto riservato ai più piccoli, invece ho molto apprezzato la serie di Zerocalcare, innanzitutto come spettatore, ma poi anche perché ha dimostrato che l’animazione non è solo per bambini.” Riconoscere all’animazione nobiltà di linguaggio e non di genere è una battaglia che in molti portano avanti: l’animazione non è solo “un genere” per bambini, ma è uno strumento per affrontare qualsiasi tipo di narrazione. Dopotutto la storia recente ci insegna che a livello internazionale è già così, tanto che Flee, documentario in animazione di Jonas Poher Rasmussen, ha ricevuto tre nomination agli Oscar 2022, non solo come Miglior Film d’animazione, ma anche come Miglior Film Internazionale e Miglior Documentario. Il film è stato chiaramente valutato non solo in quanto “film d’animazione” ma soprattutto in quanto racconto impegnato, drammatico e politico, molto lontano da quella sfera edulcorata e protetta che parla solo ai bambini.

Un progetto che è nato quando “un orco e un bambino si sono dati la mano”

Ma quando è nata davvero la serie di Dragonero? Quando è partita la lavorazione? A rispondere è Vincenzo Sarno: Dragonero è entrato in produzione effettiva nel marzo 2020, in mezzo all’Apocalisse. Tuttavia, come mi hanno insegnato in Bonelli, tutto nasce dal fumetto. Per cui, per come la vedo io, tutto ha avuto origine nella prima storia di Dragonero, uscita per la collana Romanzi a fumetti, nel 2007. In quel fumetto che raccontava la storia del nostro protagonista, c’era un piccolo flashback di lui da piccolo. Mi colpì tantissimo una vignetta in cui Ian e Gmor uniscono le mani per fare squadra e decidono di combattere per far trionfare il bene. Credo che da quella vignetta sia nato tutto questo. Noi siamo tutti insieme su questo palco perché quasi vent’anni fa, in una pagina di un fumetto pensato da Luca e Stefano, un orco e un bambino si sono dati la mano. Adesso quella storia sta per compiere il passo definitivo e diventare una serie per ragazzi.”

Una serie che offrirà avventura e azione, emozione e amicizia, lotte di valorosi guerrieri contro le forze del male, ma soprattutto una serie che promette un alto livello tecnico e tantissima passione da parte di tutti i talenti che profondono il loro impegno in questo progetto. Così come è stato per Strappare Lungo i Bordi, e così come sarà per il futuro, ci auguriamo radioso, dell’animazione in Italia.

Il panel integrale è disponibile sul canale Youtube di Letture Metropolitane.

MCU: 10 personaggi che potrebbero apparire in Secret Wars

MCU: 10 personaggi che potrebbero apparire in Secret Wars

La Fase 4 dell’MCU sembra avere come grande obiettivo l’ampliamento massiccio dell’Universo Cinematografico Marvel. Prima con Spider-Man: No Way Home e poi con Doctor Strange nel Multiverso della Follia, l’attenzione del franchise si sposta sul Multiverso e sulle infinite possibilità che esso apre. Nel frattempo, le voci su un quinto film degli Avengers sembrano suggerire che il film sarà la trasposizione live-action della storia Marvel Secret Wars.

Non a caso, nel finale di Loki, la variante di Kang Colui Che Rimane avverte Loki e Sylvie dell’arrivo di una guerra multiversale. Inoltre, i fratelli Russo hanno confermato che Secret Wars servirà come base per il quinto film dei Vendicatori (via Nerdist). Con l’apertura dell’MCU al Multiverso, i protagonisti del nuovo Avengers potrebbero arrivare anche dal passato e da altri universi. Vediamo dieci varianti di personaggi che sarebbero perfetti nel film.

Hulk (2003)

Eric-Bana-in-Hulk-2003-MCUL’Hulk dell’MCU è senza ombra di dubbio Mark Ruffalo. Tuttavia, sarebbe interessante vedere il mostro verde di Eric Bana fare la sua comparsa nel franchise. Il protagonista del film del 2003 non sembra però convinto a tornare nei panni del personaggio.

Quando gli è stato chiesto se fosse interessato ad essere di nuovo Hulk, Bana ha detto a TheDirect: “Credo che la risposta breve è no, non ho ha mai visto la possibilità di riprendere il ruolo o di fare di nuovo Hulk. E lo credo ancora, anche dopo tutto questo tempo, non riesco a vederla come realizzabile.”

Torcia Umana da I Fantastici Quattro (2005)

Chris Evans Torcia UmanaPrima di diventare il celebre Captain America dell’MCU, Chris Evans è stato un altro eroe Marvel. Nella serie di film I fantastici Quattro, Evans ha interpretato La Torcia Umana/Johnny Storm. Ora che Cap di Evans ha lasciato il franchise, l’attore potrebbe riprendere il ruolo di Storm in un prossimo progetto MCU.

Certo si creerebbe un po’ di confusione nell’avere due eroi dello stesso franchise interpretati dal medesimo attore. Alcuni personaggi (o addirittura i fan) potrebbero confondere La Torcia Umana con Capitan America, ma non è forse questo il bello del Multiverso?

Mystica dai film X-Men

Jennifer-Lawrence-Mystica-X-men-MCUMystica è un personaggio chiave nella serie di film sugli X-Men. Nonostante i fan su Reddit abbiano suggerito diversi nomi, c’è solo una persona che può interpretare Mystica nell’MCU ed è Jennifer Lawrence. Anche se Rebecca Romijn ha debuttato nel ruolo facendo un ottimo lavoro, la versione adolescente interpretata Lawrence è quella che il pubblico ama di più.

Come per altri personaggi del franchise di X-Men, Mystica è ancora relativamente giovane e sarebbe interessante esplorarla in un crossover multiversale con l’MCU. Inoltre, Lawrence in precedenza ha già detto che le piacerebbe lavorare nei panni d Mystica con Star-Lord di Chris Pratt. D’altronde, i due hanno giù recitato insieme in Passengers.

Ghost Rider (2007)

 Ghost-Rider-MCUGrazie a film come Pig – Il piano di Rob e Willy’s Wonderland, Nicolas Cage sta vivendo un periodo di rinascita. Forse è arrivato il momento per l’attore di riprendere in mano il suo celebre ruolo di Ghost Rider?

Anche se i film di Ghost Rider possono risultare oggi invecchiati, l’interpretazione del personaggio protagonista rimane grandiosa. In particolare, il secondo film, Spirito di vendetta, ha realmente permesso a Cage di portare in scena una performance moderabile. L’ingresso di Cage nell’MCU in queste vesti porterebbe tanti fan di Ghost Rider al franchise. Sarebbe sicuramente curioso vederlo collaborare con la versione Robbie Reyes dell’MCU, interpretato da Gabriel Luna in Agents of S.H.I.E.L.D.

Il Punitore da The Punisher (2004)

Nonostante nel 2004 il film sia stato stroncato dalla critica, nel tempo The Punisher ha guadagnato una buona fama, e con esso il suo protagonista. Thomas Jones ha interpretato il Punitore nel primo film, mentre il sequel The Punisher – Zona di guerra ha come protagonista Ray Stevenson.

Jane ha poi scritto e finanziato un cortometraggio del 2012 chiamato The Punisher: Dirty Laundry, che lui stesso ha detto essere la sua versione definitiva del personaggio. Quando gli è stato chiesto se sarebbe tornato a interpretare il ruolo, Thomas ha detto di essere aperto all’idea (via Unilad). Chissà se ci sarà anche il Punitore di Jane in Avengers 5

Spider-Man degli anni Settanta

The-Amazing-Spider-Man-1977-in-MCuCon No Way Home l’MCU ha fatto coesistere sulla scena tre diverse varianti di Spider-Man. Tuttavia, all’appello mancava un importante interprete di Spidey. Molto prima che Tobey Maguire vestisse i panni del personaggio, Nicholas Hammond è stato Peter Parker nello show televisivo del 1977 The Amazing Spider-Man. Hammond è poi apparso al cinema in tre film: L’Uomo Ragno (1977), L’Uomo Ragno colpisce ancora (1978) e L’Uomo Ragno sfida il Drago (1981).

In un’intervista con The Hollywood Reporter, Hammond ha espresso la sua delusione per non essere stato chiamato in No Way HomeHa poi ribadito il suo amore imperterrito per il personaggio, apprezzando comunque la storia messa in scena dall’MCU. Magari la Marvel lo inviterà per Secret Wars: sicuramente i fan di vecchia data amerebbero vedere di nuovo sullo schermo Spidey di Hammond dopo così tanti anni.

Ciclope dai film X-Men

james-marsden-X-Men-2-in-MCUNella serie di film X-Men, c’è un personaggio che potrebbe essere un’aggiunta interessante per l’MCU: si tratta di Ciclope, interpretato da James Marsden. Se nei primi due film Ciclope era in una posizione marginale, il terzo film ha permesso a Marsden di mostrare davvero le sue doti di attore. Purtroppo però, Ciclope viene ucciso proprio nel terzo capitolo, quando finalmente il pubblico stava iniziando ad apprezzarlo.

Più volte Marsden si è mostrato entusiasta all’idea di tornare nel ruolo di Scott Summers. Anche recentemente, in una conferenza stampa di Sonic 2 – Il Film, Marsden ha ribadito la sua apertura al ruolo e all’MCU.

Gwen Stacy da The Amazing Spider-Man

Emma-Stone-as-Spider-GwenAnche se Gwen ha incontrato un destino piuttosto triste in The Amazing Spider-Man 2, il personaggio sarebbe dovuto tornare nel terzo film (via CinemaBlend): Peter avrebbe dovuto usare il suo sangue per resuscitarla. La maggior parte dei fan ritiene che l’idea fosse piuttosto sciocca: probabilmente scartarla è stato un bene.

Considerando però la celebrità di Emma Stone e dato che Gwen è senza dubbio il più grande interesse amoroso di Spidey, sarebbe deludente non vederla comparire nell’MCU. Ad esempio, farle interpretare una variante di Spider-Gwen sarebbe un ottimo modo per introdurla nel franchise. Se poi il personaggio venisse da un universo dove il suo Peter è morto, potrebbe vivere lo stesso vuoto di Andrew Garfield in No Way Home.

Spider-Man dalla trilogia di Sam Raimi

Spider-Man-3-Tobey-Maguire-in-MCUCertamente Andrew Garfield è una versione di Spidey molto amata, ma non tralasciamo quella di Tobey Maguire. Il protagonista della trilogia di Sam Raimi però potrebbe ancora dare qualcosa al suo personaggio, magari all’interno dell’MCU.

L’attore ha dichiarato di essere aperto a tutto. Su TwitterMyTimeToShineHello ha dichiarato che sia Andrew Garfield che Tobey Maguire sono destinati a tornare per Secret Wars. Visto che già l’evento del 2015 su Secret Wars ha visto personaggi di ogni universo dei fumetti entrare in collisione tra loro, la versione film non potrà essere da meno.

Wolverine dagli X-Men

X-Men-2000-Wolverine-Hugh-JackmanHugh Jackman ha dichiarato che Logan sarebbe stata la sua ultima interpretazione di Wolverine, ma Patrick Stewart ha detto lo stesso prima di arrivare nell’MCU con Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Jackman ha già affermato in passato che gli piacerebbe interagire con altri personaggi Marvel all’interno del franchise.

Già per Deadpool 3, il regista e amico di Jackman Shawn Levy, ha espresso la sua volontà a far entrare Jackman nel film MCU. Sarebbe un peccato non vederlo mai più recitare il ruolo o vedere qualcun altro nei panni del personaggio.

She-Hulk, i fan arrabbiati: “La CGI fa sanguinare gli occhi”

0
She-Hulk, i fan arrabbiati: “La CGI fa sanguinare gli occhi”

Nella notte tra il 17 e il 18 maggio, Disney+ e Marvel Studios hanno diffuso il trailer di She-Hulk, la prossima serie frutto della collaborazione dei due studi che sarà disponibile sulla piattaforma a partire dal 17 agosto 2022. Tuttavia le reazioni al trailer non sono state quelle sperate, dal momento che la rete è piena di commenti velenosi sul video, commenti che si concentrano soprattutto sulla CGI dispiegata:

https://twitter.com/kevtingz/status/1526684968944017411?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1526684968944017411%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fin.ign.com%2Fmarvels-she-hulk%2F172227%2Fnews%2Fdisgruntled-fans-roast-she-hulk-trailer-for-its-terrible-cgi-that-makes-their-eyes-bleed

Come spesso accade, i fan in rete sono sempre molto coloriti nell’affermare le loro preferenze, tuttavia sembrano espressioni fin troppo schierate per quello che è soltanto un video di presentazione, anche se, oggettivamente, non dei più felici. Qui su IGN trovate una ampia raccolta di tweet velenosi.

La serie tv She-Hulk

She-Hulk è l’annunciata serie tv Marvel Studios basata sull’universo di Hulk dei Marvel Comics che debutterà su Disney+. La serie tv è scritta da Jessica Gao e diretta da Kat Coiro con protagonisti Tatiana Maslany, Tim Roth e Mark Ruffalo. 

La serie che racconta gli avvenimenti che portano Jennifer Walters ad acquisire poteri simili a quelli di Hulk è stata scritta da Jessica Gao e si basa sul personaggio di Jennifer Walters creato da Stan Lee. Tutti i sei episodi sono diretti da Kat Coiro che è anche produttrice esecutiva al fianco Kevin Feige.

In She-Hulk protagonisti sono Tatiana Maslany nei panni di Jennifer Walters, Tim RothMark Ruffalo che riprenderà il suo ruolo di Bruce Banner. La serie arriverà su Disney+ il 17 agosto 2022.

CSC: pubblicato il nuovo bando di selezione e annunciati i nuovi Direttori artistici dei corsi

0

È stato pubblicato, ed è online da oggi, il bando di selezione ai corsi triennali 2022/2025 del CSC – Scuola Nazionale di Cinema, tra le più antiche e prestigiose scuole di cinema del mondo, da oltre 80 anni luogo di formazione per generazioni di protagonisti del cinema italiano.

A partire dal primo giugno (fino al 15 luglio 2022 alle ore 12.00) sarà possibile inviare le domande di ammissione per via telematica esclusivamente attraverso l’apposita procedura di partecipazione online pubblicata sul sito del Centro Sperimentale di Cinematografia (www.fondazionecsc.it).

I programmi didattici della Scuola Nazionale di Cinema si articolano nell’arco di un triennio e si prefiggono l’obiettivo di una formazione completa degli allievi, in grado di coniugare tradizione e innovazione, ricerca e sperimentazione, stimolando al massimo grado i processi di collaborazione tra tutte le componenti tecniche e artistiche che concorrono alla creazione dell’opera cinematografica e audiovisiva.

Il Diploma rilasciato dalla Scuola Nazionale di Cinema del Centro Sperimentale di Cinematografia, ad esclusione del corso di Conservazione e management del patrimonio audiovisivo, è equipollente alla laurea triennale L-03 (DAMS), ai sensi del D.M. n. 378 del 24 aprile 2019.

A questo proposito, segnaliamo che da quest’anno quello di Conservazione e management del patrimonio audiovisivo entra a pieno titolo, e stabilmente, tra i corsi ufficiali del CSC, insediandosi nella sede principale di Roma.

Qui di seguito, troverete l’elenco completo dei Direttori artistici di tutti i corsi del CSC, tra cui si segnalano i nuovi ingressi di Alba Rohrwacher (Recitazione), Viola Prestieri (che co-dirige il corso di Produzione con Gianluca Arcopinto), Daniela Bassani e Adriano Di Lorenzo (Suono).

A un anno dall’insediamento del nuovo Consiglio di Amministrazione, inoltre, il CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia è felice di annunciare il completamento degli Organi della Fondazione, a cominciare dal neo-nominato Comitato scientifico, composto – oltre che dalla Presidente Marta Donzelli, dall’attrice, regista e sceneggiatrice Valeria Golino, dal regista e sceneggiatore Claudio Giovannesi, dal costumista Massimo Cantini Parrini, dalla docente universitaria Maria Paola Pierini e dal critico cinematografico e programmatore Lorenzo Esposito.

L’organigramma del Centro si arricchisce inoltre di una Vicedirettrice generale, Maria Bonsanti, che porta al CSC la sua pluridecennale esperienza nel campo dell’organizzazione e del management culturale, oltre che i consolidati rapporti con le più prestigiose realtà internazionali.

TUTTI I DIRETTORI ARTISTICI

  • Animazione (sede Piemonte) Coordinatrice didattica: Chiara Magri Direttrice amministrativa: Monica Cipriani
  • Conservazione e management del patrimonio audiovisivo
    Direttore artistico: Paolo Tosini 
  • Costume Direttore artistico: Maurizio Millenotti Assistenti: Giovanna Arena e Virginia Gentili
  • Documentario (sede Sicilia) Direttore artistico: Costanza Quatriglio Direttore di Sede: Ivan Scinardo – Assistenti: Francesco Di Gesù e Piero Li Donni
  • Fotografia – Direttore artistico: Giuseppe Lanci Assistente: Sandro Camerata
  • Montaggio Direttore artistico: Francesca Calvelli Assistente: Annalisa Forgione
  • Produzione Direttori artistici: Gianluca Arcopinto e Viola Prestieri
  • Pubblicità e cinema d’impresa (sede Lombardia) Direttore artistico: Maurizio Nichetti
  • Recitazione Direttrice artistica: Alba Rohrwacher, Assistente: Valeria Benedetti Michelangeli 
  • Regia Direttore artistico: Daniele Luchetti Assistente: Marco Danieli 
  • Reportage audiovisivo (sede Abruzzo) Direttore artistico: Daniele Segre
  • Sceneggiatura Direttore artistico: Franco Bernini. Assistente: Oliviero Del Papa
  •  Scenografia Direttore artistico: Francesco Frigeri Assistenti: Carlo Rescigno e Susanna Giovannini
  • Suono Direttori artistici: Daniela Bassani e Adriano Di Lorenzo – Assistente: Bernard Bursill-Hall
  • Visual Effects Supervisor & Producer Direttori artistici: Renato Pezzella e Daniele Tomassetti

 

Knives Out 2 prima al cinema e poi su Netflix? La piattaforma prova a cambiare strategia

0

Il colosso dello streaming Netflix potrebbe decidere di concedere a Knives Out 2 un’uscita nelle sale prima di distribuire il film in streaming. Il sequel è diretto da Rian Johnson, che ha anche diretto Knives Out del 2019 insieme a Star Wars: Gli ultimi Jedi nel 2017. Daniel Craig farà rivivere il suo ruolo di Benoit Blanc in Knives Out 2, come Ethan Hawke, Janelle Monáe, Leslie Odom Jr. e Kate Hudson che si uniscono al cast.

La pandemia di COVID-19 ha messo a dura prova le sale cinematografiche negli ultimi due anni. Durante l’inizio della pandemia, i cinema hanno chiuso in tutto il mondo e gli spettatori da casa si sono rivolti allo streaming per l’uscita di nuovi titoli. Mentre alcuni film sono stati comunque distribuiti nelle sale entro la fine del 2020 e l’inizio del 2021, i titoli di successo e molti di quelli candidati all’Oscar sono stati distribuiti contemporaneamente in streaming e nelle sale.

In alcuni casi, a questi film è stata concessa un’uscita nelle sale pre-streaming limitata o esclusivamente in streaming con un’uscita successiva man mano che i cinema aprivano i battenti. Mentre i cinema stanno progressivamente tornando ad una parvenza di normalità, si devono ancora affrontare vendite di biglietti inferiori rispetto ai numeri pre-COVID.

Secondo Bloomberg, nel valutare queste tendenze, Netflix potrebbe distribuire il tanto atteso Knives Out 2 nelle sale prima dello streaming. Questa discussione arriva a seguito della recente perdita di abbonati di Netflix. Mentre piattaforme come Disney+ hanno registrato tassi di crescita degli abbonati enormi nell’ultimo anno, Netflix ha registrato tendenze di crescita più lente. In risposta, i dirigenti senior di Netflix stanno valutando modi per rimodellare la strategia dell’azienda, inclusa l’introduzione di livelli di abbonamento con un’opzione di livello supportata dalla pubblicità per attirare nuovi clienti. La piattaforma è ora in trattative con le principali catene cinematografiche negli USA come AMC nella speranza di concludere un accordo con loro per un’uscita nelle sale per Knives Out 2, e altri titoli, con una finestra di 45 giorni prima che arrivi in streaming. I principali cinema hanno storicamente rifiutato questa finestra, desiderando invece una finestra di due mesi.

Il cast del primo Cena con delitto – Knives Out annovera, oltre a Craig, anche Chris Evans, Ana de Armas, Jamie Lee Curtis, Michael Shannon, Don Johnson e Toni Collette. Il film ha ricevuto anche tre candidature ai Golden Globes: miglior film commedia o musicale, miglior attore in un film commedia o musicale (Daniel Craig) e migliore attrice in un film commedia o musicale (Ana de Armas).

In Cena con delitto – Knives Out Harlan Thrombey (Christopher Plummer) è un agiato romanziere che viene trovato morto, in circostanze misteriose, nella sua proprietà la mattina dopo la festa per il suo 85esimo compleanno. Il celebre detective Benoit Blanc (Daniel Craig), uomo di straordinario intuito e carisma, è incaricato del caso, e sospetta si tratti di un omicidio.

In perfetto stile “crime” la famiglia del defunto è numerosa, e tutti, nessuno escluso, sono potenziali sospettati: ognuno di loro, infatti, avrebbe un motivo più che valido per eliminare Harlan Thrombey, uomo che l’esperienza e l’età hanno reso tanto lungimirante quanto sagace. Quando il fatidico giorno della lettura del testamento si avvicina, l’avida e disfunzionale famiglia di Harlan, si rivela essere molto più complicata e conflittuale di quanto sembrasse all’inizio.

Un contesto familiare costituito da personaggi variopinti, appartenenti a generazioni contrapposte tra loro per età, obiettivi e stili di vita. Quando Marta (Ana de Armas), la giovane e bella infermiera sudamericana di Thrombrey si ritrova implicata nel misterioso caso, appare chiaro che nessun segreto è più al sicuro nella casa, neppure i suoi. Il film non segue una struttura tradizionale e incanta con i suoi continui colpi di scena lasciando lo spettatore con il fiato sospeso dall’inizio alla fine.

Rebel Moon: Ed Skrein sostituisce Rupert Friend

0
Rebel Moon: Ed Skrein sostituisce Rupert Friend

L’attore di Deadpool Ed Skrein è entrato nel cast di Rebel Moon di Zack Snyder al posto di Rupert Friend che ha lasciato il progetto. Portando il suo stile di regia epico su Netflix, il regista di 300, Army of the Dead e Justice League è ora diretto nello spazio per un dramma intergalattico ricco di azione. Il cast di Rebel Moon ha aggiunto diversi nuovi membri oltre a Skrein, tra cui Cleopatra Coleman, Fra Fee e Rhian Rees.

Secondo Deadline, Friend è uscito dal progetto a causa di conflitti di programmazione. In sostituzione del principale antagonista di Rebel Moon, Ed Skrein assume il ruolo del reggente Balisarius, un conquistatore il cui dominio si estende su tutta la galassia e ora minaccia una pacifica colonia alla periferia dello spazio. I dettagli sul cattivo non sono stati rilasciati oltre la premessa iniziale della storia, ma l’aggiornamento suggerisce che la produzione sta finalizzando il cast all’inizio delle riprese.

Rebel Moon, il film

Rebel Moon ruota attorno a una piccola colonia ai margini di una galassia sul punto di essere sopraffatta da un tiranno di nome Belisario e dai suoi eserciti. Nella speranza di salvare la loro galassia, le persone di questa colonia inviano giovani donne su altri pianeti per trovare chi le assisterà. Snyder ha co-scritto la storia di Rebel Moon, insieme a Shay Hatten e Kurt Johnstad. Sofia Boutella è stata la prima a unirsi al cast nei panni della giovane guerriera inviata dalla piccola colonia per ottenere l’aiuto degli altri.

Rebel Moon sarà il nuovo film originale Netflix diretto da Zack Snyder e avrà protagonisti Sofia Boutella, Charlie Hunnam, Djimon Hounsou, Doona Bae e Ray Fisher, Jena Malone, Staz Nair, E. Duffy, Charlotte Maggi, Ed Skrein e Sky Yang.

Star Wars: il film di Taika Waititi arriverà prima di Rogue Squadron

0

In un nuovo articolo su Vanity Fair, la presidente della Lucasfilm Kathleen Kennedy ha anticipato l’ordine di uscita dei prossimi film di Star Wars. La produttrice è diventata presidente della Lucasfilm nel 2012 quando la Disney ha acquisito lo studio da George Lucas, sebbene avesse già una lunga relazione con Lucas che risale al loro lavoro in I predatori dell’arca perduta.

È entrata a far parte della Lucasfilm come co-presidente della compagnia insieme a Lucas poco prima che la Disney si avvicinasse con l’accordo multimiliardario. Immediatamente dopo l’acquisizione, Kennedy ha lavorato sodo per supervisionare il prossimo capitolo del franchise di Star Wars dopo la pausa cinematografica che è seguita alla la trilogia di film prequel diretti da George Lucas.

Dall’epoca di Star Wars: Episode 7: Il Risveglio della Forza, Kennedy ha prodotto cinque film di Star Wars e due serie televisive (The Mandalorian e The Book of Boba Fett), con due film e quattro serie in arrivo. Obi-Wan Kenobi è il prossimo progetto di Star Wars in uscita il 27 maggio.

Dopo l’accoglienza mista del film indipendente dedicato alla giovinezza di Han Solo, così come Star Wars: Episodio IX – L’ascesa di Skywalker, Kennedy ha riadattato la traiettoria del franchise con la maggior parte dei progetti futuri in fase di sviluppo per il piccolo schermo. Tuttavia, nel progetto sono ancora previste alcune uscite nelle sale.

Vanity Fair ha incontrato Kennedy e ha discusso dell’entusiasmante futuro di Star Wars. Il presidente della Lucasfilm ha condiviso che hanno “una tabella di marcia” per il loro elenco di progetti di Star Wars. Kennedy ha spiegato che il film senza titolo di Star Wars della sceneggiatrice di 1917 Krysty Wilson-Cairns e del regista di Thor: Ragnarok Taika Waititi uscirà molto probabilmente nei cinema prima del già annunciato Rogue Squadron, che sarà diretto da Patty Jenkins e che uscirà il 23 dicembre 2023.

Alla domanda se il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige entrerà nel franchise di Star Wars e produrrà un film, Kennedy ha risposto: “Mi piacerebbe vedere quale film potrebbe inventare. Ma in questo momento no, non c’è niente di specifico.”

The League of Extraordinary Gentlemen, in produzione un nuovo film

0

È in sviluppo presso 20th Century Studio un nuovo adattamento cinematografico di The League of Extraordinary Gentlemen. Creata dal famoso Alan Moore con disegni di Kevin O’Neill, The League of Extraordinary Gentlemen era una serie di fumetti che univa vari personaggi della letteratura classica in una super squadra alla fine del 19° secolo in un universo condiviso. La squadra è composta da personaggi classici come Alan Quartermaine di King’s Solomon’s Mine, Mina Harker di Dracula, L’Uomo Invisibile, il Capitano Nemo di 20.00 Leghe sotto ai Mari, e il dottor Jeykll e Mr. Hyde, solo per citarne alcuni.

Nel 2003, la serie a fumetti è stata adattata in un film con lo stesso nome dal regista di Blade Stephen Norrington con Sean Connery nei panni di Alan Quartermaine. Il film è uscito lo stesso fine settimana di La maledizione della prima luna ed è stata una delusione sia di critica che di pubblico, con molte modifiche apportate al materiale originale, inclusa l’aggiunta del personaggio Tom Sawyer che ha reso il film più attraente per il pubblico americano. La produzione del film è stata un tale incubo che ha convinto Connery a ritirarsi dalla recitazione ed è stato il suo ultimo film dal vivo, e lo sceneggiatore del film, James Robinson, non ha realizzato un film live action dall’uscita del film.

Tuttavia, il franchise non si è esaurito, e secondo The Wrap sta arrivando un nuovo film che porterà di nuovo sullo schermo quelle storie e quei personaggi. Il film sarà scritto da Justin Haythe, i cui crediti includono Red Sparrow, The Lone Ranger e La cura del benessere. Secondo quanto riferito, il film sarà più fedele alla serie a fumetti rispetto al film del 2003.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia, parola a Scott Derrickson, il regista sostituito da Sam Raimi

0

Il regista Scott Derrickson parla della sua uscita da Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Derrickson ha diretto il primo film da solista di Doctor Strange nel 2016, con Benedict Cumberbatch, Benedict Wong, Rachel McAdams, Tilda Swinton e Mads Mikkelsen. Il film ha presentato il personaggio nel MCU prima dei suoi eventuali crossover nei film di Avengers e Spider-Man. Derrickson avrebbe dovuto tornare per dirigere il sequel, ma si è ritirato in quelle che inizialmente erano state descritte come “differenze creative“, sebbene sia rimasto a bordo come produttore esecutivo.

Il regista di L’Armata delle Tenebre e Spider-Man Sam Raimi è intervenuto per sostituire Derrickson. Doctor Strange nel Multiverso della Follia ha finora guadagnato 703 milioni di dollari in tutto il mondo. Nel frattempo, Derrickson ha diretto un adattamento del racconto di Joe Hill The Black Phone con Ethan Hawke, che uscirà il mese prossimo. Il thriller horror è perfettamente in linea con il lavoro di Derrickson prima di Doctor Strange, che include L’esorcismo di Emily Rose, Sinister e Liberaci dal male.

In una nuova intervista con Empire Magazine (via SyFy), Derrickson ha commentato apertamente la sua brusca uscita da Doctor Strange nel Multiverso della Follia, che aveva meno a che fare con le differenze creative e più con il suo benessere mentale. Derrickson spiega che era stato in terapia “per un certo numero di anni affrontando traumi della prima infanzia” per essere cresciuto in un quartiere violento e in una famiglia problematica, con cui era ancora alle prese. “Tutti sono stati picchiati con una cintura – o peggio”, dice Derrickson dei suoi primi anni di vita familiare. “Ci sono state molte emorragie e liti, da e per la scuola. La violenza sempre presente era la natura di quel quartiere dei colletti blu”.

Derrickson continua parlando della sua relazione con la Marvel, dicendo: “Contrariamente ai pettegolezzi, è stato tutto molto amichevole [quando me ne sono andato] e ci lavorerei di nuovo”. Detto questo, il regista non ha rimpianti per aver lasciato il film, aggiungendo che sente di aver preso “la decisione giusta” passando a The Black Phone. “Ho fatto il film che dovevo fare, all’epoca in cui dovevo farlo”, dice Derrickson. The Black Phone è stato presentato in anteprima al Fantastic Fest l’anno scorso ottenendo ottime recensioni ed è stato presentato di nuovo al CinemaCon il mese scorso, lasciando ancora una volta un’impressione positiva e agghiacciante sul pubblico che l’ha visto. Il film ha attualmente un rating del 100% su Rotten Tomatoes.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: recensione del film con Benedict Cumberbatch

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez). Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier. Doctor Strange nel Multiverso della Follia è al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Come d’Incanto 2: ecco al prima foto ufficiale di Disenchanted

0
Come d’Incanto 2: ecco al prima foto ufficiale di Disenchanted

Disney ha tweettato la prima immagine ufficiale del sequel di Come d’Incanto, che in originale si intitola Disenchanted e vede tornate Amy Adams e Patrick Dempsey nel panni dei protagonisti.

La prima foto ufficiale condivisa da Disney vede però protagoniste la stessa Adams e Maya Rudolph, che a giudicare dal look con abiti scuri e una corona, ha delle vibe di “regina cattiva”, anche se non sappiamo molto sul suo ruolo nel film.

Allo stesso modo, anche il look di Giselle è molto più dark di quanto non ci aspettassimo, soprattutto a giudicare da quanto visto nel primo film. Il post di Twitter conferma che il film arriverà su Disney+ nel giorno del Ringraziamento, il 24 novembre.

https://twitter.com/DisneyStudios/status/1526679858587127808?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1526679858587127808%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fdisenchanted-enchanted-2-first-image-adams-rudolph-disney%2F

Film per ragazzi: i migliori e i più bei titoli da vedere

0
Film per ragazzi: i migliori e i più bei titoli da vedere

Quante sere avete passato alla ricerca di un film per ragazzi da vedere? qualcuno direbbe la maggior parte di quella sera, perché quando si è in quell’attimo nel quale bisogna scegliere, arriva sempre un vuoto di memoria; in momenti nel quale svanisce ogni idea e ogni ricordo di un film divertenti per ragazzi di cui vi hanno parlato o semplicemente ne avete sentito parlare, serve necessariamente un aiuto.

Di film da vedere ce n’é sono davvero tanti, ma ci sono sempre quei film adolescenziali che per ognuno di noi, per la nostra adolescenza ci hanno trasmesso o hanno trasmetto a qualcuno che conosciamo quelle emozioni che di tanto in tanto ci piacerebbe rivivere.

E che dire di quando ti trovi ad avere voglia di quel film nostalgia di un decennio che di solito cade in concomitanza con la nostra adolescenza? La risposta ve la diamo noi con una serie film per ragazzi che dovreste quanto meno aver visto almeno una volta e anche se non lo sappiamo di seguito troverete i migliori film per ragazzi:

I Goonies

I GooniesTutti noi almeno una volta abbiamo desiderato rivivere l’avventura che vivono Mikey, Brandon, Clark, Chunk, Andy, Stef e Richard. Prodotto dal genio di Steven Spielberg, I Goonies mantiene il fascino dell’avventura nonostante gli anni passati.  Prodotto dalla Amblin Entertainment di Spielberg, la Warner Bros. ha distribuito il film nelle sale il 7 giugno 1985 negli Stati Uniti. Il film ha incassato 124 milioni di dollari in tutto il mondo con un budget di 19 milioni di dollari e da allora è diventato un film cult.

Nel cast del film ci sono volti che sono diventati poi molto noti come Sean Astin che poi sarebbe passato alla storia come Samwise Gamgee de Il signore degli Anelli nel ruolo di Michael “Mikey” Walsh,  Josh Brolin poliedrico attore trai più noti ad hollywood nel ruolo di Brandon “Brand” Walsh, Jeff Cohen nel ruolo di Lawrence “Chunk” Cohen, Corey Feldman nel ruolo di Clark “Mouth” Devereaux, Jonathan Ke Huy Quan nel ruolo di Richard “Data” Wang, Kerri Green come Andrea Theresa “Andy” Carmichael Martha Plimpton nel ruolo di Stephanie “Stef” Steinbrenner, John Matuszak nel ruolo di Lotney “Sloth” Fratelli, Anne Ramsey nel ruolo di Mama Fratelli, Robert Davi nel ruolo di Jake Fratelli e Joe Pantoliano come Francis Fratelli.

Stand by Me – Ricordo di un’estate

Stand by me

Stand by Me diretto da diretto da Rob Reiner, è un vero e proprio cult per ragazzi. La pellicola è tratta dal racconto Il corpo (The Body), contenuto nella raccolta di novelle Stagioni diverse di Stephen King.

Una curiosità: le canzoni anni cinquanta della colonna sonora sono alcune delle preferite di Rob Reiner. Inizialmente il titolo avrebbe dovuto essere The Body, ma poiché i produttori avevano già deciso di inserire nei titoli di coda della pellicola la famosa canzone di Ben E. King, il titolo fu modificato.

It

IT filmIt la miniserie televisiva di due puntate del 1990, diretta da Tommy Lee Wallace e tratta dall’omonimo romanzo di Stephen KingIt si è classificato al primo posto, seguito da X-Files, nel sondaggio indetto nel 2004 dal magazine Radio Times per i programmi più spaventosi mandati in onda nella televisione americana. La top ten includeva inoltre I segreti di Twin Peaks.

E.T. l’extra-terrestre

E.T. l'extra-terrestre

E.T. l’extra-terrestre (E.T. the Extra-Terrestrial) è il film cult di Steven Spielberg del 1982. Tutti noi almeno una volta nella vita abbiamo pianto guardando le avventure di Elliot e ET. La scena con la bici che vola e scappa dalla polizia verso l’infinito rimane una delle sequenze più belle della storia del cinema.

Nel 1994 fu scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Nel 1998 l’American Film Institute l’inserì al venticinquesimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi, mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, salì al ventiquattresimo posto..

Per vincere domani – The Karate Kid

Per vincere domani - The Karate Kid

Per vincere domani – The Karate Kid è il primo capitolo della tetralogia di Karate Kid.E’ stato ed è tutt’ora uno dei film di maggior successo nella programmazione estiva di Italia 1 e dai 12 ai 16 anni nessuno di noi è stato immune al fascino della storia di Daniel.

Oltre a segnare la fama di Ralph Macchio (nel ruolo del giovane protagonista Daniel LaRusso) il film ha messo in risalto altri attori, primo fra tutti Noryuki “Pat” Morita che per questa interpretazione si è guadagnato una nomination come miglior attore non protagonista agli Oscar del 1985.

Ritorno al futuro

Ritorno al futuroPrimo episodio della trilogia omonima, Ritorno al futuro è una vera icona del cinema degli anni ottanta. Il film è ormai leggenda e ha attraversato l’immaginario di tutte le generazioni fino ad ora diventando un fenomeno immortale. Le avventure di Marty McFly e “Doc” scaldano ancora i cuori di migliaia di fan, grandi e piccini. Anche questo film vede il regista Steven Spielberg trai produttori.

Nel 2007 è stato scelto per essere conservato nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Scritto da Robert Zemeckis e Bob Gale la pellicola è interpretato da Michael J. Fox, Christopher Lloyd, Lea Thompson, Crispin Glover e Thomas F. Wilson. Ambientato nel 1985, Fox interpreta Marty McFly , un adolescente rimandato accidentalmente nel 1955 a bordo di un’automobile DeLorean che viaggia nel tempo costruita dal suo eccentrico amico scienziato, il dottor Emmett “Doc” Brown.. Intrappolato nel passato, Marty impedisce inavvertitamente l’incontro dei suoi futuri genitori – minacciando la sua stessa esistenza – ed è costretto a riconciliare i due e in qualche modo tornare al futuro.

Breakfast Club

Breakfast Club

Breakfast Club è il film culto del regista John Hughes che ha segnato ogni generazione dal 1985 in poi con cui il regista riesce a toccare il punto forse più alto del cinema adolescenziale statunitense degli anni ottanta.

Il film descrive abbastanza fedelmente i sogni e le paure dei teen-ager della generazione X, pur non riuscendo a distaccarsi dai personaggi stereotipati (lo sportivo, il “secchione”, il teppista, la figlia di buona famiglia e la ragazza dark-problematica) che d’altronde costituiscono l’ossatura principale di questo genere. Nel 2016 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso negli Stati Uniti.

La storia infinita

La storia infinitaLa storia infinita è il film fantasy per tutti noi che sono cresciuti negli anni 90′ a bisconti e televisione. Il film di Wolfgang Petersen del 1984 è ispirato al romanzo omonimo di Michael Ende, e vede protagonisti Noah Hathaway, Barret Oliver e Tami Stronach nella sua prima apparizione cinematografica. Il suo budget di 25 milioni di dollari ne fece il più costoso film di produzione tedesca.

Una pazza giornata di vacanza

Una pazza giornata di vacanza

Ancora un film di John Hughes, un cult per ragazzi uscito ne l 1986. La pellicola è una commedia giovanile interpretata da Matthew Broderick, Jeffrey Jones, Alan Ruck, Mia Sara e Jennifer Grey. Nel film il protagonista si rivolge spesso allo spettatore direttamente, espediente che sarà riprese con successo anche negli anni 90 e 2000 da autori come Guy Ritchie.

Il film è stato un grande successo al botteghino. Con un budget di quasi 6 milioni di dollari infatti, la pellicola ha incassato complessivamente circa 70 milioni di dollari, diventando così uno dei migliori incassi cinematografici dell’anno entusiasmando critica e pubblico.

https://www.youtube.com/watch?v=R-P6p86px6U

La donna esplosiva

La donna esplosiva

La donna esplosiva è il film che ha fatto impazzire intere generazioni di adolescenti perché tutti hanno sognato di riuscire a costruire una donna come LISA con il proprio computer; purtroppo però accade solo nel film. Dunque rivederlo era l’unico modo per uscire insieme a LISA.

Ancora una volta alla regia John Hughes, vero guro del cinema per ragazzi. L’idea originaria del regista era di non dover dirigire il film, ma soltanto di elaborare la sceneggiatura, scritta in soli due giorni; la produzione riuscì a fargli cambiare idea facendogli una proposta: se avesse diretto La donna esplosiva, i produttori gli avrebbero finanziato un film a cui lui teneva moltissimo: Breakfast Club. In seguito, Hughes ha affermato di essersi irritato non poco con la produzione, colpevole di voler iniziare a girare La donna esplosiva il prima possibile e per questo di avergli messo fretta durante le riprese di Breakfast Club.

She-Hulk: trailer della nuova serie Marvel in arrivo su Disney+

0
She-Hulk: trailer della nuova serie Marvel in arrivo su Disney+

I Marvel Studios hanno diffuso il primo trailer ufficiale di She-Hulk, l’attesissima serie tv in in arrivo Disney+.

She-Hulk streaming uscirà il 17 agosto su Disney+.

Iscriviti a Disney+ e inizia a guardare le più belle storie Marvel e molto altro!

La serie tv She-Hulk

She-Hulk è l’annunciata serie tv Marvel Studios basata sull’universo di Hulk dei Marvel Comics che debutterà su Disney+. La serie tv è scritta da Jessica Gao e diretta da Kat Coiro con protagonisti Tatiana Maslany, Tim Roth e Mark Ruffalo. 

La serie che racconta gli avvenimenti che portano Jennifer Walters ad acquisire poteri simili a quelli di Hulk è stata scritta da Jessica Gao e si basa sul personaggio di Jennifer Walters creato da Stan Lee. Tutti i sei episodi sono diretti da Kat Coiro che è anche produttrice esecutiva al fianco Kevin Feige.

In She-Hulk protagonisti sono Tatiana Maslany nei panni di Jennifer Walters, Tim RothMark Ruffalo riprenderà il suo ruolo di Bruce Banner.

Ms. Marvel: nuovo promo “Not Alone”

0
Ms. Marvel: nuovo promo “Not Alone”

Disney+ ha diffuso il promo “Not Alone” di Ms. Marvel, l’ultima serie Disney Plus dei Marvel Studios che debutterà l’8 giugno 2022 su Disney+.

Iscriviti a Disney+ e inizia a guardare le più belle storie Marvel e molto altro!

La nuova arrivata Iman Vellani ha ottenuto il ruolo della protagonista dopo un’ampia ricerca da parte dei Marvel Studios. È affiancata dal volto fresco Saagar Shaikh nei panni del fratello maggiore Aamir, Mohan Kapur (la serie Disney Plus Hotstar “Crime Next Door”) e Zenobia Shroff (“The Big Sick”) nei panni dei suoi genitori Muneeba e Yusuf, Matt Lintz (“The Walking Dead”) nei panni del suo migliore amico Bruno e Aramis Knight (“Into the Badlands”) nei panni del vigilante noto come Red Dagger.

Con il sottofondo di “Blinding Lights” di The Weeknd, il trailer inizia con Kamala nell’ufficio del consulente di orientamento del liceo, mentre sullo schermo compaiono scarabocchi di fumetti, cuori e corna da diavolo. Kamala è etichettata come la tipica nerd dei supereroi che sogna ad occhi aperti, ma a un certo punto ottiene strani poteri cosmici, come la capacità di lanciare esplosioni di energia e creare trampolini luminosi per camminare nell’aria. Più avanti nel trailer, ottiene un costume rosso e blu fedele ai fumetti e lancia alcuni pugni cosmici con un pugno gigante e luminoso.

Bisha K. Ali (Quattro matrimoni e un funerale di Hulu) è produttore esecutivo e sceneggiatore capo, e la prima stagione di sei episodi è stata diretta da Sharmeen Obaid-Chinoy (il regista premio Oscar dei cortometraggi documentari “Saving Face” e “A Girl in the River: The Price of Forgiveness”), Meera Menon (“For All Mankind”), e Adil El Arbi e Bilall Fallah (“Bad Boys for Live”).

La Marvel ha inizialmente annunciato Ms. Marvel sarebbe stato presentato in anteprima alla fine del 2021, ma dopo che la pandemia ha inondato il calendario con altri nove film e serie nel Marvel Cinematic Universe, lo studio ha spostato la serie nell’estate del 2022. Ciò pone anche la serie più vicina a The Marvels, il film sequel di Captain Marvel, che vedrà Vellani al fianco di Carol Danvers di Brie Larson e Monica Rambeau di Teyonah Parris (da “WandaVision“).

1923: Helen Mirren e Harrison Ford nel cast del prequel di Yellowstone

0

Arriva da deadline la notizia che il cast di 1923 continua a migliorare nell’universo di Yellowstone. La Paramount+ ha annunciato oggi che Helen Mirren e Harrison Ford reciteranno in 1932 (titolo provvisorio), il prossimo capitolo della storia delle origini di Dutton.

Lo streamer non ha offerto ulteriori informazioni su chi interpreteranno Helen Mirren e Harrison Ford nella prossima serie scritta sempre da Taylor Sheridan, tuttavia la piattaforma ha annuciato che “la prossima storia introdurrà una nuova generazione della famiglia Dutton ed esplorerà l’inizio del ventesimo secolo quando pandemie, siccità storica, la fine del proibizionismo e della Grande Depressione affliggono tutte le montagne a ovest e i Dutton che la chiamano casa. La nuova serie tv arriverà a dicembre ed è prodotto da MTV Entertainment Studios, 101 Studios e Bosque Ranch Productions.

L’ultimo spin-off di Yellowstone arriva sulla scia del 1883, il prequel concepito come una miniserie unica con Tim McGraw e Faith Hill nei panni di James e Margaret Dutton. Il dramma interpretato anche da Sam Elliott, LaMonica Garrett e Isabel May è diventato il titolo più visto di sempre su Paramount+ a livello globale.

Nel frattempo, la serie avvincente che ha dato inizio a tutto – Yellowstone, con Kevin Costner nei panni di John Dutton – ha appena iniziato la produzione della quinta stagione dopo una quarta stagione si è chiusa con ascolti record. Ha attirato una media di 11 milioni di spettatori totali e ha ottenuto le sue prime nomination agli Screen Actors Guild Award e ai Producers Guild Awards. Il repertorio di Sheridan alla Paramount+ include anche Mayor of Kingstown e le prossime serie LionessTulsa King1883: The Bass Reeves Story e Land Ma.

Di cosa parla 1923?

Al di là della notizia dell’esistenza dello spettacolo, sono stati rivelati ancora pochissimi dettagli, con una sinossi pubblicata a maggio che afferma semplicemente che il 1932 sarà una nuova storia di origine che “introdurrà una nuova generazione della famiglia Dutton ed esplorerà l’inizio del ventesimo secolo quando pandemie, siccità storica, la fine del proibizionismo e la Grande Depressione affliggono tutti la montagna occidentale e i Dutton che la chiamano casa”.

Lo spettacolo sarà prodotto da MTV Entertainment Studios e 101 Studios, che producono anche Yellowstone e 1883 , così come il sindaco di Kingstown del creatore di Yellowstone Taylor Sheridan .

“Con la mente brillante e la narrazione di talento di Taylor Sheridan, abbiamo creato un mondo completamente nuovo da esplorare con il 1883 espandendo Yellowstone e con il 1932 apriremo un nuovo capitolo in questo universo in rapida crescita”, hanno affermato ViacomCBS Media Networks e MTV Il presidente e CEO di Entertainment Studios Chris McCarthy.

Dove si inserisce nel verso di Sheridan

Dal successo di Yellowstone, il creatore Taylor Sheridan è diventato un prolifico creatore, con 9 spettacoli attualmente in un certo livello di sviluppo o produzione sotto l’ombrello della Paramount, un elenco che lo stesso creatore definisce “eccessivo”.

Insieme al 1883, i cui piani futuri non sono chiari oltre l’ordine di ulteriori episodi, e alla prossima quinta stagione per Yellowstone, il 1932 si unisce all’ancora misterioso (ma anche chiamato numericamente) 6666, che le indicazioni suggeriscono sarà uno spin-off contemporaneo di Yellowstone piuttosto rispetto a un prequel storico. Il progetto di Bass Reeves, precedentemente annunciato, con David Oyelowo nel ruolo del maresciallo degli Stati Uniti titolare, sembra essere stato ribattezzato 1883: The Bass Reeves Story, suggerendo che funzionerà anche come una serie spin-off o sorella nell’universo di Yellowstone .

Al di fuori del mondo dei Dutton, Sheridan è anche uno showrunner del Mayor of Kingstown con Jeremy Renner , che è stato rinnovato per una seconda stagione, Tulsa King, un moderno dramma gangster con protagonista Sylvester Stallone, e il thriller di spionaggio guidato da Zoe Saldaña Lioness e un film drammatico sulla compagnia petrolifera con Billy Bob Thornton intitolato Land Man.

El Muerto: 9 personaggi che potrebbero apparire nel nuovo film Sony

Di recente si è diffusa la notizia inaspettata che il popolare rapper Bad Bunny si sarebbe unito allo Spider-Man Universe della Sony con il film El Muerto, nel ruolo del protagonista, Juan-Carlos Sánchez, che è apparso in alcuni fumetti assieme a Spider-Man, ma non è comunque tra gli eroi più popolari di casa Marvel. Il film arriverà nelle sale il 12 gennaio 2024 e, sebbene si sappia ancora poco riguardo alla produzione, sono già iniziate le supposizioni riguardo agli altri eroi che potrebbero presentarsi in questo adattamento.

El Muerto (Marcus Estrada De La García)

Il personaggio di Bad Bunny, Juan-Carlos, non è il primo El Muerto e potrebbe non essere l’ultimo: segue infatti le orme del padre, Marcus Estrada de la García, che ha indossato la maschera prima di lui. Tuttavia, come nei fumetti, probabilmente non durerà a lungo nel film, poiché Marcus viene ucciso poco dopo la sua introduzione.

Questa sarà probabilmente una forza trainante nella storia di Juan-Carlos, proprio come la morte dello zio Ben ha costituito un momento fondamentale per la crescita di Peter Parker. Essendo parte integrante delle origini di El Muerto è estremamente probabile che il personaggio di Marcus sarà presente nel film.

El Dorado

el-dorado-el-muertoEl Muerto ha un legame interessante con Moon Knight, eroe introdotto di recente nel MCU, in quanto anche lui è legato a una sorta di dio protettore. In questo caso, si tratta di El Dorado, una figura misteriosa coinvolta nel rituale di passaggio del titolo di El Muerto di padre in figlio.

Come Khonshu, può essere una figura crudele – ed è colui che ha ucciso Marcus per il fallimento di Juan-Carlos nel rituale iniziale – ma non controlla completamente il suo avatar. Per questo motivo, sarebbe logico supporre che El Dorado sarà l’antagonista principale del film, costringendo El Muerto a entrare in scena come eroe.

Arácnido

Aràcnido El MuertoUno dei maggiori interrogativi sul futuro dello SSU è se incorporerà mai Spider-Man. Questo poteva essere il piano, ma dopo la scarsa risposta a Morbius, sembra sempre meno probabile che Tom Holland – o anche Andrew Garfield o Tobey Maguire – si uniscano a questo franchise.

Tuttavia, si potrebbe adottare un approccio alternativo e introdurre una delle sue versioni alternative, Áracnido: come El Muerto, è il figlio di un luchador che assume il ruolo di supereroe dopo la morte del padre. Se dovesse accadere qualcosa del genere, probabilmente si tratterebbe di un ruolo limitato o di un cameo, per non togliere spazio a El Muerto come protagonista.

Madame Web

Ci sono due film dello SSU che dovrebbero uscire prima di El Muerto: Kraven The Hunter e Madame Web, che sarà interpretata da Dakota Johnson. Madame Web non è mai stata protagonista di un proprio fumetto, anche se, rispetto a Kraven, ci sarebbe molto materiale da cui attingere per le storyline di Madame Web.

Per ampliare e chiarire il futuro dello SSU, è probabile che la Johnson appaia anche in El Muerto: questa scelta potrebbe servire a creare una sorta di team-up in futuro, magari contro i Sinistri Sei, se questo progetto dovesse mai realizzarsi.

Kraven il cacciatore

Kraven the Hunter film 2023Il prossimo film dello SSU sarà Kraven il cacciatore, in uscita nelle sale il 13 gennaio 2023, con Aaron Taylor-Johnson nei panni del più grande cacciatore del mondo. Mentre Venom e Morbius sono divenuti più simili ad antieroi, Kraven il Cacciatore è rimasto fedele al suo ritratto da villain, anche se i fan dovranno vedere se il film si soffermerà su questo aspetto del suo carattere.

Al fine di preservare l’incerta continuità del franchise in crescita, sembra possibile che Kraven comparirà in El Muerto: sarebbe estremamente sorprendente vederlo in qualcosa di più di un cameo, di un easter egg e/o una scena post-credits.

Il Camaleonte

Camaleonte El MuertoAaron Taylor-Johnson sarà affiancato da diversi attori importanti e popolari in Kraven il cacciatore, tra cui Christopher Abbott nel ruolo dell’antagonista principale – che si dice sia lo Straniero – il premio Oscar Ariana DeBose nel ruolo di Calypso e Fred Hechinger nel ruolo del Camaleonte.

È importante notare che Dmitri Dmerdyakov, alias il Camaleonte, è il fratellastro di Kraven, il primo supercriminale di Spider-Man, ed è già apparso nel MCU, anche se i fan potrebbero non saperlo. Mentre Kraven il cacciatore potrebbe introdurre il personaggio, El Muerto potrebbe integrarlo come cattivo a tutti gli effetti e gettare le basi per un film o una serie televisiva tutta sua.

L’avvoltoio

La scena mid-credits di Morbius ha scioccato e confuso molti spettatori riportando in scena l’Avvoltoio di Michael Keaton direttamente da Spider-Man: Homecoming – e il MCU nello SSU. È stato ipotizzato che si tratti di una ramificazione inaspettata dell’incantesimo di Doctor Strange andato in tilt in Spider-Man: No Way Home.

Si sta comportando come Nick Fury durante la Fase Uno del MCU, reclutando altri cattivi o antieroi per un team-up – probabilmente per i Sinistri Sei o qualcosa di simile. Pertanto, forse Keaton riprenderà il suo ruolo ancora una volta in El Muerto. Tuttavia, questo potrebbe diventare più difficile dal momento che l’attore tornerà anche nel DCEU grazie a The Flash.

Black Cat

Black Cat El MuertoPoco dopo l’annuncio che Dakota Johnson avrebbe interpretato Madame Web, è stato rivelato che anche Sydney Sweeney di Euphoria si unirà al cast, anche se il suo ruolo rimane ad oggi segreto. Immediatamente si sono scatenate speculazioni e teorie su chi l’attrice potrebbe interpretare, suggerendo Ana Kravinoff, sorella di Kraven, e Gwen Stacy.

L’idea che va per la maggiore è che l’attrice interpreterà Felicia Hardy, alias Black Cat, con cui Spider-Man ha un tira e molla continuo, e che è un’antieroina che i fan hanno sperato da tanto potesse apparire in live-action, cosa che potrebbe accadere in El Muerto.

Silk

Silk El MuertoEl Muerto potrebbe trovarsi in una situazione difficile cercando di conquistare già in partenza una fetta di pubblico, dato che si tratta di un personaggio sconosciuto ai più, che ricordano probabilmente solo i fan più appassionati di fumetti. Logicamente, il film potrebbe decidere di includere alcuni eroi o villain di successo per attirare più spettatori, ma è anche vero che questi potrebbero distrarre dal focus di El muerto come protagonista.

Per questo motivo, se il film volesse introdurre altri alleati dell’Uomo Ragno, probabilmente vorrebbe limitarsi ad alcuni dei meno conosciuti, il che potrebbe significare Cindy Moon, alias Silk, un personaggio unico nella famiglia di Spider e non molto conosciuto al di fuori dei fan sfegatati dei fumetti. Questo potrebbe essere un buon pretesto per avviare poi una serie televisiva con Silk come protagonista – oppure El Muerto potrebbe continuare parte della sua storia se la serie dovesse uscire prima.

Echo: la prima foto della serie Marvel spin-off di Hawkeye

0
Echo: la prima foto della serie Marvel spin-off di Hawkeye

Sono in corso ad Atlanta le riprese di Echo, la serie targata Marvel Studios che debutterà in esclusiva su Disney+ nel 2023. Alaqua Cox (Hawkeye), che ha fatto il suo debutto nel MCU nel 2021 nella serie Marvel Studios Hawkeye, interpreta l’implacabile Maya Lopez, leader sorda di una gang decisa a far pagare a Ronin, alias Clint Barton, le sue azioni vendicative.

In esclusiva su Disney+ nel 2023, il racconto delle origini di Echo ritrova Maya Lopez, la cui condotta spietata a New York la segue anche nella sua città natale. La ragazza deve affrontare il suo passato, ricollegarsi alle sue radici native americane e riscoprire il significato di famiglia e comunità se vuole sperare di riuscire ad andare avanti. Echo è interpretata anche da Chaske Spencer (Wild Indian, The English), Tantoo Cardinal (Killers of the Flower Moon, Stumptown), Devery Jacobs (Reservation Dogs di FX, American Gods) e Cody Lightning (Hey, Viktor!), con Graham Greene (I segreti di Wind River, Longmire) e Zahn McClarnon (Dark Winds, Reservation Dogs).

Echo serie tv 2023Gli episodi della serie sono diretti da Sydney Freeland (Navajo) e Catriona McKenzie (Gunaikurnai). I produttori esecutivi sono Kevin Feige, Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Brad Winderbaum, Stephen Broussard, Richie Palmer, Marion Dayre e Jason Gavin (Blackfeet). I co-produttori esecutivi invece sono Amy Rardin, Sydney Freeland, Christina King (Seminole) e Jennifer Booth.

Cannes 75: il video messaggio di Zelenskyy alla cerimonia d’apertura

0

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha eclissato tutte le star ospiti alla cerimonia d’apertura del Festival di Cannes 75 parlando alla folla di attori e registi, rivolgendo un appello emotivo a nome del suo paese dilaniato dalla guerra. Apparendo tramite collegamento video, Zelensky ha commosso tutta la platea.

“Continuiamo a combattere”, ha detto Zelensky. “Non abbiamo altra scelta che continuare a lottare per la nostra libertà”.

Le osservazioni di Zelensky sono arrivate poco prima della premiere di Final Cut, di Michel Hazanavicius, una stravagante commedia di zombi che sembra molto lontana dalla brutalità mostrata in Ucraina dopo l’invasione della Russia. “Sono sicuro che il dittatore perderà”, ha detto Zelenskyy, in un acuto riferimento a Vladimir Putin. “Vinceremo in questa guerra”, ha aggiunto. “Gloria all’Ucraina.”

Festival di Cannes 2022, arrivato alla sua 75esima edizione, si terrà dal 17 al 28 maggio.

Festival di Cannes 75, il programma

Exodus – Dei e Re: trama e cast del film con Christian Bale

Exodus – Dei e Re: trama e cast del film con Christian Bale

Incentrato sul celebre evento biblico dell’esodo del popolo ebraico, il film Exodus – Dei e Re ha nel personaggio di Mosè il proprio protagonista, interpretato dal premio Oscar Christian Bale. Uscito nelle sale nel 2014, il titolo vanta la regia di Ridley Scott, e una sceneggiatura firmata da Steven Zaillian, autore anche di Schindler’s List. Con tutte le caratteristiche del cinema epico, il lungometraggio è oggi particolarmente ricercato per via dei suoi effetti speciali, come anche del ricco cast di star e della sua affascinante rilettura del noto episodio della Bibbia.

Scott annunciò di voler realizzare un film su Mosè già nel 2012, con il desiderio di ispirarsi ai celebri film epici come I Dieci Comandamenti. Il regista, però, dichiarò che pur attenendosi al testo biblico, avrebbe realizzato una storia perfettamente calata nella realtà. Ognuno degli eventi miracolosi sarebbe infatti stato trattato con cause naturali perfettamente spiegabili. Il suo intento era infatti quello di umanizzare la famosa storia, per renderla più accettabile dal pubblico moderno. Tale rilettura non venne però particolarmente ben vista, e subì critiche da diverse organizzazioni religiose come anche dallo stesso Egitto.

Le discussioni intorno al film non fecero la sua fortuna, che a fronte di un budget stimato tra i 140 e i 200 milioni, arrivò a guadagnare al botteghino soltanto 268. Oggi il film è stato in parte rivalutato, ed è comunque fonte di interesse tanto per i fan degli attori protagonisti quanto per gli appassionati di storie epiche di questo genere. Di seguito si vedranno le principali curiosità relative al cast di attori, come anche dove è attualmente possibile ritrovare il film su piattaforme streaming per nuove visioni di esso.

Exodus – Dei e Re: la trama del film

La vicenda si svolge in Egitto, dove il piccolo Mosè si ritrova ad essere adottato dal faraone Seti. Questi educa il bambino affinché diventi un saggio condottiero. Nel palazzo, Mosè cresce dunque nel migliore dei modi in compagnia di Ramses, vero figlio di Seti e futuro erede del trono. I due sono legati da un profondo amore fraterno, ma la maggiore popolarità del primo è segretamente fonte di invidia da parte del secondo. Una volta salito al trono, Ramses teme che il popolo possa appoggiare Mosè in una rivolta, e lo allontana dunque nel deserto, sperando che lì trovi la morte e non torni mai più. Esiliato dalla sua casa, Mosè si ritrova a vagare finché non incontra un gruppo di nomadi, sposando infine una delle donne presenti in esso.

Proprio nel momento in cui egli sembra aver ritrovato un equilibrio nella sua vita, un imprevisto messaggio per lui spezza la quiete. A parlargli è proprio Dio, il quale si presenta prima sotto forma di rovo infuocato e poi di bambino. Questi ordina a Mosè di liberare il popolo ebreo dalla schiavitù egiziana, e di condurlo nella terra promessa. Sconvolto per la rivelazione, Mosè sente di non avere altra scelta se non quella di ubbidire. Si decide così a tornare in Egitto per compiere la volontà di Dio. Purtroppo, qui dovrà scontrarsi nuovamente con Ramses, il quale non permetterà mai che i suoi schiavi vengano liberati e il suo regno distrutto. La guerra tra i due fratelli sembra ormai inevitabile.

Exodus cast

Exodus – Dei e Re: il cast del film

Il regista dichiarò sin da subito di voler lavorare con l’attore Christian Bale, a cui viene affidato il ruolo del protagonista Mosè. Tuttavia, questi rischio di non poter interpretare il personaggio a causa di un problema di peso. L’attore aveva infatti da poco finito di girare American Hustle, per il quale aveva acquisito diversi chili. Fortunatamente, Bale riuscì a riprendere in tempo un peso forma ideale, e poté dar vita al suo nuovo personaggio. Per prepararsi alla parte, poi, decise di dedicarsi alla lettura dei primi cinque libri della Bibbia, tra cui quello narrante proprio dell’esodo di Mosè. Inoltre, decise di dedicarsi anche ad una serie di letture parallele narranti l’episodio da punti di vista diversi e con chiavi interpretative diverse.

Ad opporsi a Bale, nel ruolo di Ramses, vi è invece l’attore Joel Edgerton. Scott per il personaggio aveva in mente questi sin da subito, ma non era del tutto convinto sul suo potenziale. Fu soltanto dopo aver visto il film Animal Kingdom, che si decise ad assegnarli il ruolo del faraone, colpito dalla sua grande intensità recitativa. Edgerton venne a sapere di aver ottenuto il ruolo dalle numerose e-mail di congratulazioni ricevute a riguardo, poiché il suo agente invece tardò a fargli avere la notizia. Per dar vita al personaggio, l’attore decise di sottoporsi ad una radicale trasformazione fisica, comprendente anche un allenamento volto ad implementare la sua muscolatura. Accanto a loro si ritrova un cast ricco di celebri attori di Hollywood, come anche diversi nomi esteri.

Vi è infatti Aaron Paul nei panni di Giosuè, figlio di Nun, saggio anziano della comunità ebraica interpretato invece dal premio Oscar Ben Kingsley. John Turturro dà invece volto al faraone Seti, mentre Sigourney Weaver è Tuya, moglie di questi. L’attrice iraniana Golshifteh Farahani interpreta invece Nefertari, moglie di Ramses. Infine, Ben Mendelsohn è presente nei panni di Hegep. Di rilievo sono anche gli attori Maria Velverde nel ruolo di Zipporah, moglie di Mosè e Tara Fitzgerald in quello di Miriam, la quale è invece la sorella di Mosè. La Valverde è nota in Italia per essere stata protagonista del film Melissa P., mentre la Fitzgerald è ricordata per il ruolo di Selyse Florent nella serie Il Trono di Spade.

Exodus – Dei e Re: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. Exodus – Dei e Re è infatti presente su Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity, Apple iTunes, e Tim Vision. In base alla piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre in programma in televisione per martedì 17 maggio alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

The other side: trailer del film, dal 9 giugno al cinema

0
The other side: trailer del film, dal 9 giugno al cinema

BiM Distribuzione ha diffuso il trailer del film The other side di Tord Danielsson e Oskar Mellander con Dilan Gwyn e Linus Wahlgren.

La trama di The other side

Shirin si è appena trasferita in una villa bifamiliare con il compagno Fredrik e il piccolo Lucas, figlio di Fredrik. Tutto sembra perfetto per iniziare una nuova vita insieme, ma ogni casa nasconde un segreto, che sia in soffitta o in cantina, gli incubi più inquietanti si nascondono nei posti più bui e spesso anche nelle zone d’ombra della nostra mente. E così, quando Fredrik parte per lavoro lasciando a casa suo figlio con la sua nuova mamma, accade qualcosa: strani rumori sembrano provenire dalla parte disabitata della villa. Chi si nasconde? Cosa c’è lì? E perché Lucas dice di aver trovato un amico nell’altra parte della casa?

Tratto da una inquietante storia vera, arriva in Italia l’horror campione d’incassi in Svezia.

Home, la seconda stagione dell’innovativa docuserie sul design

Home, la seconda stagione dell’innovativa docuserie sul design

Apple TV+ ha annunciato oggi che la seconda stagione della docuserie sul design “Home” sarà presentata in anteprima il 17 giugno. La nuova stagione della docuserie nominata agli Emmy ci porta in nuove destinazioni, offrendo agli spettatori uno sguardo inedito all’interno delle case più innovative del mondo.

Ogni episodio della seconda stagione di “Home” svela la visionarietà di chi ha saputo osare e dare forma ai propri sogni in tutto il mondo, inclusi Paesi Bassi, Sudafrica, Indonesia, Australia, Messico, Islanda e tanti altri posti ancora. Attraverso le storie uniche dei proprietari di queste case, il racconto delle idee e delle intenzioni alla base della loro visione, la serie ci svela le straordinarie case che hanno saputo costruire, lasciando un impatto indelebile su coloro che li circondano.

  • Francia: Casa Hourré
  • Città del Messico: Casa di Carla e Pedro
  • Sudafrica: Casa del Grande arco
  • Islanda: The Concrete Factory
  • NY, Long Island: Sag Harbor
  • Amsterdam: 3 Generation House
  • Australia: Longhouse
  • Indonesia: Guha
  • Barcellona: Bene’s House
  • Ghana: Inno-Native House
“Home” è prodotta per Apple da A24 e da Matthew Weaver, Kim Rozenfeld, Ian Orefice, Alyse Walsh, Collin Orcutt, Ben Cotner, Emily Q. Osborne e Sarba Das.

La famiglia ideale: recensione della commedia Netflix

La famiglia ideale: recensione della commedia Netflix

La famiglia ideale (La famiglia perfetta) è una commedia spagnola romantica e divertente che racconta  l’incontro-scontro tra le famiglie due giovani innamorati cresciuti in case completamente diverse. Diretto da Arantxa Echevarría – regista di Carmen & Lola – e con Belén Ruéda e José Coronado, il lungometraggio è disponibile su Netflix.

La sinossi de La famiglia ideale

Ne La famiglia ideale (La famiglia perfetta) Pablo (Gonzalo Ramos) proviene da una famiglia benestante: suo padre è uno scienziato di successo, mentre sua madre Lucía (Belén Ruéda) è una donna borghese al 100%. In palestra conosce Sara (Caroline Yuste), una personal trainer che proviene da una famiglia umile e che vive nella periferia di Madrid. I due si innamorano e decidono di sposarsi. Fin dal primo incontro tra le famiglie di Sara e di Pablo, le differenze tra i due mondi dei ragazzi risultano evidenti: il chiasso e la solarità dei genitori di lei stride con la compostezza e la freddezza di quelli di lui.

Dopo un primo impatto traumatico, una gita fuori porta permette ai genitori degli sposi di conoscersi meglio. Specialmente i testimoni di nozze, Lucía e Ernesto (Josè Coronado), il papà di Sara, entrano in confidenza, forse fin troppo…

Il binomio poveri e ricchi ne La famiglia ideale (La famiglia perfetta)

Buona parte delle dinamiche de La famiglia ideale è data dallo stridere tra il mondo borghese di Pablo e quello umile di Sara. I veri protagonisti non sono però i due giovani ragazzi, che rappresentano una generazione in cui le differenze, sotto ogni forma, sono attenuate e meno in contrasto tra loro. Al centro del film ci sono Lucía e Ernesto, i quali incarnano due versioni chiare e definite dei propri mondi. Lei passa le sue giornate tra shopping, servitù e chiacchiere con le amiche, lui è un lavoratore in maniche di camicia. Se per alcuni aspetti le dinamiche tra i due personaggi sono divertenti, non si può dire che il tema al centro de La famiglia ideale sia originale.

Le prime scene ricordano tante commedie familiari, da Ti presento i miei con Ben Stiller al film italiano Una famiglia mostruosa. Vista la frequenza con cui questo binomio famiglia povera-famiglia ricca viene toccato, sicuramente il tema piace al pubblico, ma non è forse un terreno un po’ troppo battuto?

Il prototipo della commedia Netflix colpisce ancora

La famiglia ideale è un film spagnolo, ma non si direbbe. In quanto ad ambientazioni risulta abbastanza anonimo: come tante commedie di produzione Netflix, anche questa è priva di tratti distintivi in termini di ambienti o paesaggi. Si possono distinguere chiaramente gli spazi ”da ricchi” e quelli ”da poveri”, ma potrebbero essere luoghi presenti in ogni regione. Un altro elemento che confonde è la scelta della colonna sonora: canzoni in francese e in portoghese, che si susseguono senza troppa continuità e senza funzione drammatica non danno alcun valore aggiuntivo alla pellicola.

In conclusione, La famiglia ideale è un film creato ad hoc, scena dopo scena, con dei moduli abbastanza standardizzati in termini di trama, ambientazioni e personaggi. Questo non significa che la pellicola non funzioni: è una commedia divertente e spensierata, che però lascia davvero poco spazio alla riflessione.

Doctor Strange 2: le migliori frasi dette dalle varianti

Doctor Strange 2: le migliori frasi dette dalle varianti

ATTENZIONE: Questo articolo contiene spoiler del film Doctor Strange nel Multiverso della Follia

Nel 28° film dell’MCU i personaggi già noti si mescolano con quelli appena introdotti. Oltre alle new entry nell’Universo Cinematografico Marvel, arrivano anche le varianti di personaggi Marvel celebri. Passando da Terra-616, l’universo dell’MCU, a Terra-838, in Doctor Strange nel Multiverso della Follia non mancano le reinterpretazioni e le novità.

Le varianti dei personaggi si sono distinte all’interno del film soprattutto per i dialoghi. Dai sussurri di Black Bolt alle frasi deplorevoli dette da Capitan Marvel alla Strega Scarlatta, ogni variante vista in Doctor Strange nel Multiverso della Follia ha detto qualcosa di memorabile. Vediamo le dieci frasi più belle pronunciate dalle varianti.

Barone Mordo (Terra-838)

”Fratello mio.”

Chiwetel-Ejiofor-Baron-Mordo-in-Doctor-Strange-nel-Multiverso-della-FolliaCon il primo Doctor Strange viene introdotto il Barone Mordo nell’MCU. Inizialmente, il personaggio è un alleato di Stephen, ma la relazione tra i due peggiora nel corso del film e precipita sul finale.

Quando compare per la prima volta in Doctor Strange 2, Mordo chiama Stephen ”fratello”: questa breve frase coglie sicuramente di sorpresa lo spettatore, che aveva lasciato i due personaggi in conflitto nel capitolo precedente. Nel sequel, il protagonista incontra infatti una variante di Mordo: il Barone presente su Terra-838 si comporta in modo amichevole nei confronti di Strange, almeno prima di venire corrotto.

Freccia Nera (Terra-838)

“Mi dispiace.”

black-boltFreccia Nera è già noto ai fan dei fumetti, ma viene introdotto nell’MCU con Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Nel film, Black Bolt è un membro del consiglio degli Illuminati di Terra-838 particolarmente silenzioso.

Come infatti spiega Capitan Carter, Freccia Nera è in grado di sconfiggere chiunque con un semplice sussurro. L’unica volta che gli spettatori lo sentono parlare è quindi per un’occasione particolare, ossia quando annienta Strange di Terra-838 affermando “Mi dispiace.” Questa citazione non è solo l’unica battuta del personaggio in tutto il film, ma è anche una potente rappresentazione della sua letale abilità.

Capitan Marvel (Terra-838)

“Possiamo gestire la tua piccola strega.”

Capitan-Marvel-Lashana-Lynch-Maria-RambeauSe su Terra-616 il ruolo di Capitan Marvel spetta a Carol Denvers (Carol Danvers), su Terra-838 la carica è ricoperta da Maria Rambeau (Lashana Lynch). Come Freccia Nera, anche Maria è un membro degli Illuminati e, come il resto del team, anche Rambeau sottovaluta la potenza di Wanda.

Maria definisce Wanda ”una streghetta’. Con questa espressione, Capitan Marvel fa però un grande errore di giudizio: Scarlet, come si vede poco dopo in Doctor Strange 2, è in grado di annientare con le sue sole forze Maria e tutto il resto degli Illuminati.

Reed Richards (Terra-838)

“Il più grande pericolo del multiverso, in realtà, sei tu.”

John-krasinski-fantastici-quattroAnche se Reed Richards/Mr. Fantastic (John Krasinki) rimane molto poco sullo schermo, è un personaggio molto importante in Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Grazie a questo membro degli Illuminati di Terra-838, viene veicolato un messaggio essenziale per la trama del film.

Affermando che la più grande minaccia per il Multiverso è in realtà non Wanda ma lo stesso Strange, Reed spinge Stephen a riconsiderare le proprie azioni ed evidenzia le somiglianze tra la strega e lo stregone. In questo modo, Reed rappresenta la voce della ragione ed è una bussola morale autorevole, proprio come avviene nella serie originale Fantastici Quattro.

Sinister Strange

“Stavo cercando un mondo in cui le cose andassero diversamente.”

Sinister-Strange-Doctor-Strange-2Con questa citazione, viene creato un potente parallelismo all’interno di Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Dopo aver messo mano sul Darkhold, Sinister Strange vuole a tutti i costi coronare il suo sogno d’amore con Christine Palmer. Sfortunatamente però, il personaggio viene corrotto dal contenuto del libro e causa il collasso del suo universo.

Sebbene Stephen di Terra-616 condanna le azioni di questa sua variante, alla fine la frase citata mostra la somiglianza tra una parte di Strange e il suo antagonista: Sinister e Wanda vengono corrotti mentre ricercano disperatamente una strada per ottenere felicità e amore.

Billy & Tommy (Terra-838)

La canzone del gelato

Billy-Teddy-Wanda-Maximoff-Doctor-Strange-2Prima di Doctor Strange 2, la storia di Wanda Maximoff si era fermata agli eventi di WandaVision. Nella serie Disney+, per annullare l’incantesimo di Westview, Maximoff perde i suoi figli, Billy e Tommy.

Fin da subito il film rivela che i figli di Wanda sono reali e che, grazie al Multiverso, esistono versioni alternative di essi in altri mondi. Un momento commovente è quello in cui Wanda, attraverso il dreamwalking, riesce a prendere il controllo della sua variante su Terra-838 e ad entrare in contatto con i suoi figli su quel mondo. Nella scena, Billy e Tommy cantano una canzoncina per convincere la madre ad avere un po’ di gelato: per quanto semplice, il motivetto racchiude tutta la voglia di quotidianità e serenità che Scarlet sta cercando.

Wanda Maximoff (Terra-838)

“Sappi che saranno amati.”

Wandavision-Visione-gemelliCome abbiamo appena detto, la Wanda Maximoff di Terra-838 sta vivendo la sua semplice vita domestica con i suoi figli quando la Strega Scarlatta di Terra-616 entra nel suo corpo.

Dopo una prima incursione, nel finale di Doctor Strange 2 Scarlet torna su Terra-838 e qui scopre di essere un mostro e una minaccia per i suoi figli di quel mondo. In una scena toccante, Wanda-838 cerca di persuadere Wanda-616 a tornare nella sua realtà, promettendole che i suoi figli saranno accuditi amorevolmente come lei stessa avrebbe fatto.

Professor X (Terra-838)

“Solo perché uno inciampa e si perde lungo la strada, non significa che sia perso per sempre.”

patrick-stewart-professor-x-doctor-strange-2Prima abbiamo udito la voce di Patrick Stewart nel trailer di Doctor Strange nel Multiverso della Follia, poi abbiamo visto sullo schermo il suo iconico personaggio Charles Xavier. Purtroppo però, questo membro imprescindibile degli X-Men viene introdotto nell’MCU e annientato rapidamente.

Nonostante ciò, attraverso alcune potenti parole riesce a lasciare il segno. Con una frase che rimanda al film X-Men: Giorni di un futuro passato, Charles lancia un messaggio morale ricco di significato, non sono per i personaggi sullo schermo: gli errori non devono definire le persone.

Wanda (Terra-616)

“Ho fatto un buco nella testa dell’uomo che amavo e non è servito a NULLA.”

Scarlet-WitchDoctor Strange 2 è un film ricco di rabbia e di violenza. Il personaggio relativamente buono, l’eroe redento protagonista di WandaVision, diventa qui un mostro, addirittura uno zombie terrificante. Nonostante ciò, questa citazione permette di contestualizzare e comprendere l’ira di Scarlet.

Wanda ha davvero dovuto sopportare sofferenze e lutti che la maggior parte dei personaggi MCU non può nemmeno comprendere. E, proprio a causa di queste ferite, il suo immenso potere viene indirizzato nella direzione sbagliata. Il cambiamento di Wanda può sembrare drastico, ma un’attenta analisi di tutto il dolore che porta dentro, unito alla continua corruzione da parte del Darkhold, offre qualche giustificazione per la malvagità di Scarlet.

Capitan Carter (Terra-838)

“Ho tutto il giorno libero.”

Peggy-CarterFin dal primo episodio di What If…?, il capitano Peggy Carter è stato un personaggio ben accolto nel Multiverso. Il suo scudo leggermente diverso da quello di Cap, la sua personalità e il suo carisma la rendono una degna avversaria per la più amata variante di Capitan America.

Nonostante le differenze, questa frase avvicina Peggy al Cap di Steve, ricordando al pubblico le simili ambizioni dei due. In questo modo, Capitan Carter porta avanti l’eredità di Steve Rogers, rendendo meno dolorosa la scomparsa del personaggio dall’MCU.

La Ragazza Della Palude: nuovo trailer del film con Daisy Edgar-Jones

0

Sony Pictures ha diffuso il nuovo trailer di La Ragazza Della Palude, il film dal romanzo di Delia Owens. Il film annovera il brano originale “Carolina” scritto e interpretato da Taylor Swift. Protagonisti della pellicola sono Daisy Edgar-Jones, Taylor John Smith, Harris Dickinson, Michael Hyatt, Sterling Macer, Jr. e David Strathairn.

La Ragazza Della Palude, la trama

Dal romanzo best-seller di Delia Owens nasce un avvincente mistero. La ragazza della palude (Where the Crawdads Sing) racconta la storia di Kya, una bambina abbandonata che è cresciuta fino all’età adulta nelle pericolose paludi della Carolina del Nord. Per anni, le voci sulla “ragazza della palude” hanno perseguitato Barkley Cove, isolando la forte e selvaggia Kya dalla sua comunità. Attratta da due giovani della città, Kya si apre a un mondo nuovo e sorprendente; ma quando uno di loro viene trovato morto, è immediatamente indicata come la principale sospettata. Man mano che il caso si sviluppa, il verdetto su ciò che è realmente accaduto diventa sempre meno chiaro, minacciando di rivelare i molti segreti che si nascondono all’interno della palude.

Wanda Maximoff: le sue 10 migliori scene di combattimento nel MCU

Da quando Doctor Strange Nel Multiverso della Follia è arrivato al cinema, i fan non riescono a smettere di parlare dell’unica e sola Scarlet Witch. Wanda Maximoff ha fatto tanta strada dalla giovane e inesperta mutante che era in Avengers: Age of Ultron, acquisendo potere e abilità più rapidamente di qualsiasi altro personaggio del Marvel Cinematic Universe.

Molti fan considerano Wanda la più forte tra i Vendicatori, e questa affermazione può essere sostenuta da svariate scene di combattimento in cui l’abbiamo vista in azione, che andiamo a classificare grazie a ScreenRant.

Wanda manipola le menti degli Avengers

Wanda ha debuttato nel MCU con Avengers: Age of Ultron, ed è stata subito presentata come un personaggio iper potente. È un dato di fatto che i suoi poteri siano ad oggi cresciuti esponenzialmente rispetto a quando ha sconfitto i Vendicatori nel Churchill, una sequenza che ha luogo dopo che Wanda ha usato i suoi poteri su Tony Stark nella base segreta dell’HYDRA, inducendolo a creare Ultron.

Dopo un’anticipazione nella scena post-credit di Captain America: The Winter Soldier, questa è la prima volta che Wanda si serve dei suoi poteri di controllo mentale contro gli Avengers. Riesce a sconfiggere tutti i membri della squadra – tranne Clint Barton – con un semplice movimento del polso, senza che i Vendicatori possano fare nulla per fermarla fino a quando non è troppo tardi.

Wanda vs Visione in Civil War

Dopo la distruzione involontaria di Lagos, Wanda si sente devastata. Non solo si ritiene estremamente colpevole, ma il modo in cui i media hanno risposto all’accaduto non fa che peggiorare le cose. A Visione viene perciò detto di sorvegliarla e di non permetterle di lasciare la base dei Vendicatori.

Quando Occhio di Falco viene a liberarla e si trova di fronte a Visione, è Wanda a sfidarlo. Dopo essersi affermata come il personaggio più versatile e forse il più forte in Age of Ultron, la capacità di Wanda di mettere fuori gioco Visione è un’impresa senza precedenti: è proprio vedendola in grado di sopraffare Visione e di farlo precipitare per diversi piani che abbiamo capito che avremmo scoperto molto più sui poteri di Wanda in futuro.

Wanda e Visione contro l’Ordine Nero

Avengers: Infinity WarDopo le lotte intestine e le divergenze di Captain America: Civil War, in cui Wanda si era schierata con il Team Cap, Visione e Wanda vengono mostrati durante una fuga romantica e quindi ignari dell’incombenza di Thanos.

Dopo essere stata colta di sorpresa dai membri dell’Ordine Nero, Wanda si ritrova a combattere da sola, poiché Visione è rimasto ferito. Si batte contro Proxima Midnight e Corvus Glaive cercando allo stesso tempo di proteggere Visione. Il fatto che riesca a tenere testa a due membri dell’Ordine Nero fino all’arrivo dei soccorsi è encomiabile.

Lo scontro all’aeroporto di Civil War

Captain America: Civil War ci mostra la spaccatura interna alla squadra dei Vendicatori, dopo gli accordi di Sokovia, evidenziando quanto l’amicizia di Bucky sia importante per Steve Rogers. Tuttavia, senza Wanda nella loro squadra, il Team Cap non sarebbe mai riuscito a lasciare l’aeroporto.

Non solo Wanda riesce a tenere tesa a una moltitudine di personaggi, ma continua a cercare di aiutare gli altri membri della squadra. È anche l’unica forza in grado di contrastare Visione, anche se lui non le farebbe mai del male, nonché la ragione grazie alla quale Cap e Bucky sono in grado di raggiungere l’aereo, mentre lei sorregge un edificio in procinto di crollare.

La battaglia di Sokovia

Age of Ultron segna il debutto del suo personaggio, ma anche la trasformazione di Wanda in un Vendicatore. Dopo un discorso ispiratore di Occhio di Falco, sceglie di scendere in campo e di combattere la stessa persona – o androide – che aveva sostenuto fino a quel momento, ossia Ultron. Non appena Wanda si unisce alla lotta, capiamo che la bilancia pende a favore dei Vendicatori.

Viene lasciata a presidiare il campo di battaglia da sola, a dimostrazione di quanto sia forte. Dopo aver sentito Pietro morire, lancia in preda all’angoscia e alla rabbia un’esplosione di energia mentre cade in ginocchio, esplosione che elimina tute le sentinelle Ultron intorno a lei: l’intera sequenza del combattimento a Sokovia ha dato ai fan un assaggio del suo vero potere.

La battaglia di Wakanda

La battaglia di Wakanda è una delle più intense scene di combattimento nella storia del MCU, che riunisce quasi tutti gli eroi dell’Universo. Ma questa è anche la battaglia in cui gli eroi non ne escono vincitori: a farne le spese è Wanda, che non solo combatte contro l’esercito mentre Shuri cerca di rimuovere la Gemma dell’Infinito da Visione, ma si batte ancora una volta contro Proxima Midnight.

Nel tentativo di salvare tutti da Thanos, è costretta a uccidere Visione per distruggere la Gemma dell’Infinito. Non solo deve fare tutto da sola, ma deve anche cercare di contenere l’ira e la forza di Thanos, alimentate dalle Gemme. Wanda fa tutto questo…ma Thanos tornerà poi indietro nel tempo e ucciderà di nuovo Visione.

La nascita di Scarlet Witch

WandaVision è stata elogiata come una grandiosa serie tv Marvel, con interpretazioni straordinarie da parte di tutto il cast, ed è anche la serie in cui Wanda si trasforma ufficialmente in Scarlet Witch.

Veniamo a conoscenza del fatto che Agatha Harkness è una strega che vuole rubare i poteri di Wanda ma, sfortunatamente per Agatha, invece di indebolirla, fa comprendere a Wanda la sua forza, e la aiuta a mettere a punto i suoi poteri. Wanda riesce poi a scagliare l’incantesimo di Agatha contro la stessa, mostrandosi in tutto il suo potere di Strega Scarlatta.

La resa dei conti: Avengers Endgame

Scarlet-Witch-Avengers-EndgameDopo il finale brutale di Avengers: Infinity War, in cui una delle cose peggiori che potessero accadere a Wanda si è verificata quando ha dovuto assistere alla morte di Visione, la sua unica intenzione è quella di vendicarsi di tutto il male che Thanos ha perpetrato.

Questa scena rimane una delle migliori del MCU perché riesce a fare ciò che Iron Man, Capitan America e Thor insieme non sono riusciti a compiere, ovvero spaventare Thanos. Fino a questo momento, nessuno era stato in grado di far cedere il Titano Pazzo ed è anche il primo momento in cui i fan possono vedere Wanda in tutto il suo potenziale da Scarlet Witch.

Kamar-Taj: l’assedio di Scarlet Witch

Quando Wanda si è presentata a Kamar-Taj, nessuno si aspettava quello che poi è successo, ovvero che fosse disposta a uccidere senza rimorso alcuno pur di raggiungere il suo obiettivo: questa è una delle prime volte in cui i fan hanno potuto vederla usare i suoi poteri senza pensare alle conseguenze.

Non solo Scarlet Witch sconfigge facilmente l’esercito che l’attende a Kamar-Taj, ma riesce anche a fuggire dalla Dimensione Specchio con la sola forza. Dal momento in cui appare avvolta da una nebbia rossa a quando si serve del Darkhold per raggiungere con il dream-walking la Wanda di Terra-838, diventa la conquistatrice temporanea – solo perché se ne va di sua volontà – di Kamar-Taj.

Terra-838: Wanda uccide gli Illuminati

Sebbene i fan siano stati ovviamente entusiasti di vedere il ritorno di veterani come il Professor X e Peggy Carter – anche se in una variante diversa da quella a cui sono abituati – e il debutto di nuovi personaggi come Mister Fantastic, nulla supera la facilità con cui Wanda ha decimato tutti i membri degli Illuminati. Doctor Strange Nel Multiverso della Follia può aver avuto molti momenti scioccanti, ma nessuno ha lasciato il segno tanto quanto questo.

Dopo aver visto Wanda affrontare un esercito di stregoni a Kamar-Taj, questo combattimento ha decisamente entusiasmato il pubblico, mostrandoci Scarlet Witch al massimo della sua potenza, in una delle migliori scene mai viste nel MCU.

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità