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Brian e Charles, la recensione del film con David Earl

Volto noto ai fortunati abbonati Netflix che hanno potuto godersi le tre stagioni dell’After Life di Ricky Gervais, quelle di David Earl sono sicuramente una faccia e una comicità che non passano inosservate. Tanto più in una commedia estiva decisamente sui generis come il Brian e Charles di Jim Archer, già regista del cortometraggio di partenza, nato dagli spettacoli teatrali che avevano tenuto a battesimo la strana coppia protagonista composta dal solitario inventore gallese e dal suo strano amico, interpretato – come sul palco dei tanti comedy club – da Chris Hayward (The IT Crowd).

Una creatura nata dalla disperazione più che dall’amore o dalla volontà di sfidare dei limiti, e dall’immaginazione. Dote che non manca ai nostri eroi e che il film invita a coltivare e sviluppare, facendone una forza, a prescindere dallo scetticismo altrui. Non un Frankenstein moderno, insomma, né un iper tecnologizzato robot come il Jeff di Finch o un’affascinante umanoide come la Alicia Vikander di Ex Machina… siamo più dalle parti del – troppo! – misconosciuto Robot & Frank del 2012, dove erano Frank Langella e Peter Sarsgaard (in voce) a regalare emozioni analoghe.

Brian e Charles, vita e opere

Brian è un inventore solitario che vive in una remota valle nel Galles del Nord. In apparenza, la solitudine non sembra infastidirlo e trascorre gran parte della sua vita solitaria nel suo laboratorio fatiscente costruendo oggetti bizzarri che nessuno vuole.

Fino a che un giorno, Brian costruisce un robot. Lo realizza usando una vecchia lavatrice e una testa di manichino malconcia. Alto oltre 2 metri, Charles ha un aspetto che ricorda quello di un anziano un po’ malfermo. Inizialmente Charles stenta ad attivarsi, poi una sera buia e tempestosa Brian torna a casa e scopre che Charles non solo funziona, ma ha superato tutte le sue aspettative. È una forma di vita in grado di camminare e parlare, con i modi di un bambino curioso, desideroso di conoscere l’ambiente circostante e il funzionamento di ogni cosa.

All’inizio Brian e Charles si divertono insieme, il robot è l’antidoto perfetto alla solitudine di Brian. Tuttavia, man mano che il loro rapporto evolve, le cose diventano sempre più tese. Charles, come un adolescente, reclama indipendenza, sempre più ossessionato dal desiderio di scoprire il mondo. Ma Brian è restio a condividere il suo robot con il mondo esterno, persino a farlo allontanare troppo, perché il mondo là fuori è pericoloso. Come dimostrano i Tommington, una famiglia locale, e in particolare Eddie, un agricoltore che in passato ha già bullizzato Brian. Ma grazie a Charles, Brian acquisisce fiducia in se stesso  e stringe amicizia con Hazel, una donna del posto, come Brian timida e solitaria. I due si avvicinano ancora di più, quando, all’improvviso, la peggiore delle paure di Brian si avvera: Charles scompare.

Diverso è bello

Per quanto si senta la mancanza dello humour sferzante e adulto che Earl e Hayward sviluppavano sul palco, dal vivo, la forma del lungometraggio permette di affrontare il rapporto tra Brian e Charles in un modo diverso, più ricco e complesso di quanto necessitassero gli sketch comici. Crescita, conflitto, evoluzione sono tappe imprescindibili del passaggio all’età adulta, è evidente, ma per una volta possiamo evitare di immolare su quell’altare immaginazione e innocenza.

Sono questi i pilastri di una commedia, che potrebbe non trascinare i meno preparati allo spirito cinico e spiazzante del Brian di After Life, ma che saprà conquistare nonostante un ritmo funzionale all’effetto sorpresa richiesto. Soprattutto per la sincerità, la semplicità e la forza emotiva che si rivela capace di trasmettere, irresistibile. E unica, a conferma che ogni diversità – come ogni sentimento – è meravigliosa e da curare, proteggere e rispettare.

Brian e Charles presentati da David Earl e Chris Hayward

Dopo un inverno particolarmente rigido Brian entra in una profonda depressione; completamente isolato e senza nessuno con cui parlare, Brian fa quello che qualsiasi persona sana di mente farebbe di fronte a una situazione così malinconica: Costruisce un robot, Charles. Ma chi sono Brian e Charles?

Ce lo hanno raccontato il regista del film – in sala a partire dal 31 agosto, distribuito da Lucky Red – e i suoi due complici, gli interpreti principali David Earl (After life) e Chris Hayward (The It Crowd), che dopo aver portato questi due personaggi surreali sui palcoscenici di tanti comedy club si sono prestati a farne un corto prima e un film poi. E a raccontarne la genesi…

Genesi che potete raccontarci?

DAVID EARL: Sono stato Brian per diversi anni, sui palchi dei piccoli club del Regno Unito e degli Stati Uniti, e nella mia testa. L’ho immaginato – e portato avanti per anni – come il peggior stand-up comedian del mondo, uno sempre a disagio sul palco. Poi, il passaggio successivo, è stato quello di inventare una finta trasmissione su internet, dove le persone telefonavano senza sapere nulla, e dove una notte il produttore ha risposto usando un software vocale, creando così di fatto il personaggio di Charles. Lui ci metteva del tempo per rispondere, dovendo digitare le risposte che il computer avrebbe poi recitato, e così è nato questo rapporto particolare tra Brian e Charles. Quando Chris ha sentito la trasmissione ha detto che voleva interpretarlo, renderlo vivo. Perciò abbiamo continuato insieme a portarlo in giro nei locali notturni, e abbiamo visto che il pubblico gli si era molto affezionato, al punto da pensare che avremmo potuto farne altro. Un progetto che avevamo accantonato, fino a quando la  film4 ci ha contattati…

Un progetto che è cambiato durante il percorso…

CHRIS HAYWARD: Sicuramente si, soprattutto tra cortometraggio e spettacolo dal vivo. Abbiamo cercato di immaginare diversi modi in cui si comportano i personaggi, anche perché in un film diretto a un pubblico più vasto volevamo renderli più piacevoli. Più di quello della versione ‘Stand up’ dei club, Dove Brian era più adulto, più duro, più al limite. Abbiamo guardato a quel che avevamo fatto e deciso che volevamo conservare elementi differenti del personaggio di Charles che erano piaciuti al pubblico, come le discussioni con Brian, la parte del ballo. Qui vedi tutto, tutte le fasi, anche accorciate, dalla creazione iniziale, con lui bambino, all’apprendimento e alla crescita, fino all’adolescenza. In questa versione abbiamo voluto rendere Brian più dolce, farne un vero emarginato, in modo che per il pubblico fosse più facile relazionarcisi e fare il tifo per lui. Come abbiamo fatto anche per Charles.

Personaggi che siete riusciti a non rendere mai noiosi, che avete fatto vostri?

CHRIS HAYWARD: Riusciamo a farli funzionare ancora perché ci siamo sempre divertiti tantissimo a rappresentarli. Quando ci esibivamo dal vivo, o nel corto, c’è sempre stata una atmosfera di grande divertimento, l’obiettivo della giornata è sempre stato di far ridere altro. E questo ha aiutato a mantenere una certa freschezza, a evitare di diventare noiosi. Anche sul set.

DAVID EARL: E’ vero che il personaggio è quello, ma in un club ogni notte è diverso, anche per il publico, e portarlo in media diversi – dal corto al film – ha anche aiutato a mantenere quella freschezza e spero di riuscire a farlo. Quanto al resto, io SONO Brian. Come lui inventa cose che non servono a niente o non funzionano mai, anche io continuo a fare cose che non mi riescono, ma vado avanti.

E qual è stata la tua creazione più riuscita, invece?

DAVID EARL: Direi i miei figli, quelli veri.

E’ un caso che il rapporto tra i due, sia quello tra padre e figlio?

DAVID EARL: E’ una idea entrata tardi durante la fase di scrittura. Negli spettacoli dei club Charles era un personaggio adulto, nel film abbiamo mostrato un bambino che cresce, diventa un adolescente e vuole andare a scoprire il mondo, e il divertimento veniva da quello. In quel periodo mio figlio Angus, aveva circa 15 anni, con tutto quel che implica in termini di desiderio di fuga e di indipendenza, e l’esperienza personale è servita molto a costruire una relazione complessa, difficile. Ma alla fine, guardando il film, ho sentito che avesse una sua verità emotiva.

Cosa vi piacerebbe trasmettere al pubblico più giovane, dei figli e dei ragazzi che crescono?

DAVID EARL: Mi piacerebbe che avessero voglia di costruire delle cose, che il film catturi la loro immaginazione e faccia venire loro voglia di realizzare qualcosa, o di sviluppare delle curiosità. Io stesso continuo a sognare a occhi aperti. E’ una via di fuga importantissimo, anche per arrivare a fine giornata. Ne hai bisogno per sopravvivere.

JIM ARCHER: La vita sarebbe più grigia, senza. Spero che la gente che vedrà il film userà la propria immaginazione, anche per accettare e sentire come credibili i personaggi. La scommessa più grande del film è proprio di far sì che le persone possano prendere a cuore le sorti di un uomo che ha un rapporto con un robot fatto con una lavatrice.

Dopo uno spettacolo, un corto e un film, come continuerete?

CHRIS HAYWARD: Forse con un musical, o un fumetto, un libro per bambini…

JIM ARCHER: Abbiamo diverse idee del genere, in effetti.

CHRIS HAYWARD: Sono opzioni, ma dipenderà da come va il film!

MCU: 10 cattivi morti troppo presto (secondo Reddit)

Senza i cattivi non ci sarebbe nulla da fare per i supereroi. Sconfiggerli è necessario, ma ci sono casi in cui la vita di un villan è davvero troppo breve. Ad esempio, Thor: Love and Thunder ha ricevuto recensioni contrastanti da parte del pubblico e della critica proprio perché Gorr il Dio Macellaio viene ucciso nello stesso film in cui viene introdotto nell’MCU.

Non è la prima volta che nel Marvel Cinematic Universe un cattivo viene fatto fuori prima che possa mostrare ciò di cui è capace. Gli utenti di Reddit hanno aperto un dibattito su quali nemici MCU sono stati uccisi troppo presto, mostrando opinioni in parte prevedibili in parte sorprendenti.

Erik Killmonger

Killmonger Black PantherL’utente di Reddit Cbekel3618 pensa che questo personaggio non doveva essere ucciso così presto, in quanto possedeva tutte le carte necessarie per essere un rivale duro a morire. “Penso che avrebbe scritto un capitolo incredibile per i Wakanda, essendo l’equivalente di Magneto o Loki in questo mondo.”

Tuttavia, la storia di Killmonger è tutta racchiusa nel film del 2018 che sviluppa contemporaneamente il personaggio di Erik Killmonger e quello di T’Challa. Il personaggio ritorna nella serie Disney+ What If…? , una piccola consolazione ai margini del canone MCU.

Hela

Hela MCUHela è uno dei più grandi nemici di Thor, nonché la sorella del Dio del Tuono. Tra tutte le lotte di famiglia viste nell’MCU, il primato spetta all’epica battaglia tra Hela Thor al ritmo di “Immigrant Song” di Led Zeppelin che vediamo in Ragnarok.

Tuttavia, per un Redditor il tempo del cattivo nell’MCU è stato troppo breve. L’utente è speranzoso: “Hela scompare prima che la spada la colpisca. Possono facilmente riportarla indietro.” Se il pubblico non vede la morte, allora non è mai avvenuta. Se ci affidiamo a questa regola non scritta del mondo del cinema, Hela potrebbe fare ritorno nella Saga del Multiverso.

Ultron

Ultron MCUTra le varie scene divertenti di Avengers: Age of Ultron ricordiamo la festa in cui ogni Avenger cerca di sollevare il martello di Thor – si muove un cattivo veramente minaccioso: l’antagonista James Spader/ Ultron.

L’utente di Reddit MsGhostyGhost pensa che Ultron avrebbe dovuto fermarsi per più tempo nell’MCU,  invece ha avuto a disposizione un solo film. Tuttavia, in Doctor Strange nel Multiverso della follia compaiono i robot di Ultron come guardie degli Illuminati, quindi c’è la possibilità che il cattivo maniacale ritorni nell’MCU anche in futuro.

Ulysses Klaue (Klaw)

Andy Serkis Ulysses Klaue MCUAnche Klaue è apparso in Age of Ultron, ma ha avuto un ruolo molto più rilevante in Black Panther. Tuttavia, vista la rilevanza di Klaue come nemico di Pantera Nera nei fumetti, nel film del 2018 il personaggio è alquanto deludente: l’eroe e il cattivo non combattono nemmeno una volta!

Anche per questo motivo, DoILookLikeASkater pensa che il Klaue avrebbe dovuto sopravvivere invece di essere ucciso: ”Voglio solo più Andy Serkis nei panni di Klaue.” Serkis si stava calando perfettamente in Klaw, come fa con tutti i suoi ruoli, e si stava divertendo a interpretare il mercenario sudafricano, ma purtroppo è stato fatto fuori troppo presto.

Ronan l’Accusatore

MCU cattivi peggioriRonan è apparso due volte nell’MCU e il potenziale del personaggio è stato sprecato entrambe le volte. Ronan l’Accusatore dovrebbe essere un cattivo imponente e terrificante, ma sia in Guardiani della Galassia che in Capitan Marvel sembra più che altro un elemento ironico.

L’utente Reddit SmokedSpirit non ha apprezzato la morte precoce del personaggio: “Non gli hanno dato abbastanza spazio nella storia e nelle scene.Ronan non ha mai avuto modo nell’MCU di mostrare la sua crudeltà, dimostrandosi uno dei cattivi più deludenti del franchise.

Whiplash

MCU Whiplash Iron Man 2

Anche Whiplash nei fumetti è un cattivo molto più imponente della sua controparte cinematografica. In Iron Man 2, il personaggio è stato relegato al semplice ruolo di scagnozzo per Justin Hammer. Il pubblico, anche Shadowman113, si aspettava molto di più: Whiplash avrebbe potuto essere per Iron Man quello che Loki è stato per Thor, ma è apparso solo come un cattivo passeggero.

MysterioMysterio Spider Man Far From Home

L’utente di Reddit SmokedSpirit pensa che Mysterio sia stato ucciso troppo presto in Spider-Man: Far From Home. “Mysterio doveva decisamente sopravvivere. Fury avrebbe dovuto portarlo nella prigione inter-spaziale o in qualcosa di simile. Jake Gyllenhaal era fantastico.” Sfortunatamente, Sony possiede i diritti sul personaggio ed è praticamente impossibile per Mysterio tornare nell’MCU. Anche se un nuovo accordo tra Marvel e Sony sembra alquanto improbabile, l’utente ha ragione sul fatto che il personaggio sia stato fatto fuori troppo velocemente.

CrossbonesCaptain America Civil War Crossbones Unmasked

Crossbones è l’antagonista principale del fumetto Captain America: Civil War. Pe questo motivo, è stato deludente per molti fan della Marvel Comics vedere che Crossbones non era il cattivo principale del film e, soprattutto, assistere alla sua morte cinque minuti dopo che era stato presentato.

L’utente Reddit NevroHyuga è rimasto particolarmente dispiaciuto: ”Dieci minuti e BOOM, se n’è subito andato.” Tuttavia, la morte del personaggio ha decisamente sovvertito le aspettative, dal momento che è Crossbones a uccidere Cap nel fumetto.

TaskmasterMCU Whiplash

Taskmaster è uno dei criminali più recenti dell’MCU: è apparsa per la prima volta l’anno scorso in Black Widow. Il personaggio è tra i favoriti per i fan dei fumetti: il cattivo può imitare qualsiasi superpotere dell’Avenger.

In live action, le sequenze d’azione di Taskmaster lasciano alquanto desiderare. Anche se non muore, al personaggio viene dato un antidoto che la libera dall’essere crudele. Per Sadwolfe questo mutamento è stato un grosso errore: “Se ben architettata, sarebbe stata una grandiosa minaccia da tenere in giro. Un buon cattivo per i tipi di combattimento corpo a corpo.” Ricordiamo però che nell’MCU nessuna conversione è irreversibile…

ThanosThanos in Avengers Infinity War

Sembra un po’ inverosimile pensare che Thanos debba essere esplorato ulteriormente o che sia stato ucciso troppo presto. Il personaggio è apparso in diversi film dell’MCU ed è rimasto nel franchise per sette anni, accaparrandosi un posto di prim’ordine in due film dei Vendicatori.

Nonostante ciò,  Flam3emperor622 crede che tutto ciò non sia abbastanza: “Thanos aveva anche altre storie da raccontare. È un Eterno con un gene deviato.” E se Eros, il fratello di Thanos, è apparso in una scena post-credits di Eternals, Thanos potrebbe ritornare nel sequel.

MCU: i 10 film con il voto più basso su Letterbox

Sembra che il Marvel Cinematic Universe non riesca a trovare pace con la Fase Quattro, dato che Thor: Love and Thunder è l’ennesimo film del MCU che ha ricevuto un’accoglienza deludente da parte della critica e dei fan. Il film non eguaglia il punteggio “marcio” di Eternals, ma ci si avvicina. Non è la prima volta che i Marvel Studios non fanno centro e gli utenti di Letterboxd hanno tracciato una linea di confine per quanto riguarda le loro aspettative.

È interessante notare che la maggior parte dei film meno votati dell’universo sull’applicazione appartengono sia ai film più vecchi che a quelli più recenti. Sebbene sia logico che alcuni film della Fase Uno e della Fase Due non siano stati un successo, dato che lo studio stava ancora trovando la sua strada, gli utenti di Letterboxd si aspettano di più dai Marvel Studios dopo 14 anni.

Thor: Love and Thunder (2022) 3,17

Thor love and thunderThor: Love And Thunder è l’ultimo arrivato nel MCU e, nonostante prosegua la completa rivisitazione del personaggio operata dallo sceneggiatore e regista Taika Waititi con Thor: Ragnarok, non è riuscito a confermarsi come un sequel di livello. Il nuovo film è solo marginalmente migliore dei primi due Thor, e condivide persino lo stesso punteggio di The Dark World su IMDb.

Sebbene in Ragnarok sia presente molta più commedia rispetto agli altri film del MCU, è un film bilanciato anche per quanto riguarda l’inserimento di scene più toccanti, come la morte di Odino. Sfortunatamente, Love and Thunder è una commedia divertente che non trova mai una sosta, al punto da rovinare il personaggio di punta del film. Il quarto capitolo ha mancato il bersaglio, perché ci sono troppe battute su Thor e sul suo rapporto con Stormbreaker e con il Mjölnir, e non vediamo abbastanza Gorr il Macellatore di Dei affrontare davvero gli dei.

Avengers: Age Of Ultron (2015) – 3,14

Proprio come Love and Thunder, Avengers: Age of Ultron veniva dal grande successo di The Avengers. Il film corale del 2012 aveva realizzato l’impossibile ed era riuscito a unire tutti gli eroi con rinnovato senso del divertimento. Al contrario, il sequel sembra depotenziato e le sequenze perdono di mordente nella fase di intermezzo.
L’introduzione e la morte di Quicksilver non sono ben integrati in questo capitolo di transizione, visto che è un personaggio così sacrificabile, e i Vendicatori che combattono contro un esercito senza volto non riescono a fare centro una seconda volta. Tuttavia, alcuni fan del MCU hanno confessato che adorano Age of Ultron, descrivendo la scena con l’Hulkbuster come una delle migliori parentesi di fan service del franchise.

Ant-Man And The Wasp (2018) – 3.12

Ant-Man and the Wasp- QuantumaniaNon c’era molto clamore intorno al primo film di Ant-Man, in quanto non era considerato come un’aggiunta così importante da visionare per l’intera Saga dell’Infinito, ma si è comunque ritagliato un suo spazio per diventare uno tra i miglior film di supereroi per famiglie grazie alle sue gag visive. Sequenze di questo genere sono ancora presenti in Ant-Man and the Wasp, e con molta più creatività al seguito, visto che Giant-Man torna come un mostro marino sul molo di San Francisco, e Scott usa i camion come scooter.

Ma anche se tutte queste scene possono risultare divertenti, il sequel non ha una premessa convincente come il primo film. Ghost è uno dei cattivi più dimenticabili del MCU e la posta in gioco è ancora più bassa rispetto al suo predecessore.

Iron Man 3 (2013) – 3.10

Mentre la maggior parte dei film del MCU con il voto più basso sono stati accolti più o meno allo stesso modo dai fan, sia che fossero insoddisfacenti o totalmente deludenti, Iron Man 3 è in realtà un film completamente divisivo. Pochi fan ritengono che il film sia semplicemente bello. Al contrario, gli spettatori si dividono tra ci pensa che si tratti di un film straordinario diretto da Shane Black o di un film offensivo che ignora in maniera fastidiosa il materiale di partenza.

Iron Man 3 è il primo film da cui emerge una visione autoriale, dato che Black è noto soprattutto per le sue commedie poliziesche (The Nice Guys, Kiss Kiss Bang Bang) e per il ribaltamento delle aspettative nei suoi film. E, che lo si ami o lo si odi, questo è ciò che fa nel film di supereroi del 2013. Il Mandarino è uno dei cattivi Marvel più imponenti dei fumetti, ma in Iron Man 3 è un impostore, in realtà un attore teatrale disoccupato di Londra di nome Trevor.

Eternals (2021) – 3.07

Film Disney 2021 EternalsEternals non ha avuto l’accoglienza che il superproduttore Kevin Feige e il resto dei Marvel Studios pensavano. Prima della sua uscita, il film del 2021 è stato pubblicizzato soprattutto come diretto da una regista premio Oscar, ma il pubblico è passato oltre questa nomea. Il film è stato criticato per il suo pessimo ritmo, per la durata eccessiva e per le sue premesse poco curate.

Eternals è il primo film del MCU a essere classificato come “marcio” su Rotten Tomatoes, ed è anche il meno votato su IMDb, ma è interessante notare che gli utenti di Letterboxd hanno accolto il film in modo più positivo. Questo potrebbe essere dovuto al fatto che gli utenti dell’applicazione sono interessati ai dettagli più sottili della produzione cinematografica e, per quanto il film possa non essere piaciuto, non si può negarne la qualità visiva. C’é anche chi ritiene che Eternals sia il film del MCU più sottovalutato.

Captain Marvel (2019) – 2,98

Brie-Larson-Carol-Danvers-Captain-Marvel-MCUC’è molto da apprezzare in Captain Marvel. Per cominciare, è uno dei primissimi film a guardare agli anni ’90 nello stesso modo nostalgico in cui i film si sono ispirati agli anni ’80.

Captain Marvel è anche pieno di dettagli nascosti, come la scoperta che Nick Fury e Steve Rogers compiono gli anni lo stesso giorno. Ma un paio di Easter Eggs non sono bastate a impedire ai fan di rimanere piuttosto delusi dal primo film del MCU con protagonista un’eroina. Molti hanno pensato che il film non fosse all’altezza del suo potenziale, soprattutto se si considera che Captain Marvel è il Vendicatore più potente.

Iron Man 2 (2010) – 2,92

Iron Man 2 è stato un enorme passo falso dopo il primo film, poiché si è concentrato troppo sulla preparazione dei Vendicatori e la trama principale ne ha risentito. La premessa è essenzialmente la stessa del primo film di Iron Man: un uomo d’affari vuole fare miliardi con la tecnologia di Tony Stark e costruirci macchine da guerra, ma non è altrettanto interessante.

Whiplash non sembrava neanche lontanamente intimidatorio e il personaggio era scritto come un semplice scagnozzo. Ma l’insulto più grande ai fan del supereroe del titolo è arrivato quando Tony ha organizzato una festa nella sua villa, perché si è ubriacato troppo e ha urinato nella tuta di Iron Man, un episodio a dir poco imbarazzante.

Thor (2011) – 2,90

Thor film recensione 2011Il primo film di Thor ha sicuramente i suoi fan, perché ha un look unico e un approccio quasi shakespeariano alla mitologia. Questo grazie a Kenneth Brannagh, regista che proviene da un background teatrale e ha diretto anche Enrico V e Amleto. Il film introduce poi Loki (Tom Hiddleston), e tra l’attore e Chris Hemsworth si instaura un’intesa stellare, dando vita al più iconico rapporto di amore e odio del MCU.

Ma è chiaro che, a questo punto, il Marvel Cinematic Universe era ancora agli inizi. Non era ancora la macchina ben oliata che è oggi, e la narrazione e gli effetti del film ricordano più i film di supereroi degli anni 2000 che quelli successivi.

L’incredibile Hulk (2008) – 2,50

Hulk 2008 mcuL’incredibile Hulk ha avuto un’accoglienza sfavorevole e, anche se Abominio è tornato di recente nel MCU, è un film di cui pochi fan parlano. In molti non lo considerano nemmeno parte del canone del MCU, dato che il personaggio principale è interpretato da Edward Norton invece che da Mark Ruffalo.

Tuttavia, il film è almeno migliore dell’Hulk di Ang Lee, uscito nel 2003. In ogni caso, non c’è ancora stato un grande film su Hulk, anche se è diventato uno degli elementi migliori di tutte le pellicole del MCU in cui è presente. Che affronti l’Hulk Buster in Age of Ultron, che sia incatenato come un gladiatore in Ragnarok o che si presenti sotto forma di Smart Hulk in Avengers: Endgame, il personaggio è destinato a essere sempre un grande comprimario piuttosto che il protagonista del suo film da solista. Ma i fan non vedono l’ora di vedere un Planet Hulk.

Thor: The Dark World (2013) – 2.46

Thor: The Dark WorldSebbene Thor sia stato il primo degli eroi Marvel ad avere quattro film, questo non significa molto quando tre dei quattro non sono stati accolti positivamente. Tra tutti, The Dark World è quello che ha raccolto le recensioni più negative.

Presenta il tipico umorismo e le sequenze d’azione che ci si aspetta dal MCU, ma questo a detta dei fan di Letterbox “è il minimo indispensabile” e, sia che si tratti di battute o di azione, il film del 2013 perde progressivamente di tono. Tuttavia, ha uno dei finali con cliffhanger più emozionanti del franchise, secondo solo a Infinity War.

Rosaline, le prime foto della nuova rivisitazione di Romeo e Giulietta

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La commedia romantica Rosaline, targata 20th Century Studios e interpretata da Kaitlyn Dever (La rivincita delle sfigate, Dopesick – Dichiarazione di dipendenza), debutterà il 14 ottobre come Hulu Original negli Stati Uniti, su Star+ in America Latina e su Star all’interno di Disney+ in Italia.

Rosaline è una rivisitazione leggera e comica della classica storia d’amore di Shakespeare “Romeo e Giulietta”, raccontata dal punto di vista della cugina di Giulietta, Rosaline (Dever), che si dà il caso sia anche un recente amore di Romeo. Quando Romeo (Kyle Allen) incontra Giulietta (Isabela Merced) e inizia a corteggiarla, Rosaline cerca di sabotare la famosa storia d’amore e di riconquistare il suo uomo. Diretto da Karen Maine (Yes, God, Yes), il film è interpretato anche da Sean Teale (Skins), con Minnie Driver (Speechless) e Bradley Whitford (The Handmaid’s Tale).

La sceneggiatura è di Scott Neustadter e Michael H. Weber ((500) giorni insieme), basata sul romanzo “When You Were Mine” di Rebecca Serle. I produttori sono Shawn Levy, Dan Cohen e Dan Levine, mentre Kaitlyn Dever, Scott Neustadter, Michael H. Weber ed Emily Morris sono gli executive producer.

Venezia 79: a Walter Hill il premio Cartier Glory to the Filmmaker

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La Biennale di Venezia e Cartier annunciano che è stato attribuito al grande regista, sceneggiatore e produttore statunitense Walter Hill (I guerrieri della notte, 48 ore, Ancora vivo) il premio Cartier Glory to the Filmmaker della 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (31 agosto – 10 settembre 2022), dedicato a una personalità che abbia segnato in modo particolarmente originale il cinema contemporaneo.

La consegna del premio Cartier Glory to the Filmmaker a Walter Hill avrà luogo martedì 6 settembre in Sala Grande (Palazzo del Cinema) alle ore 21.45, prima della proiezione Fuori Concorso del suo nuovo film, Dead For A Dollar (Usa, Canada, 114′) con Christoph Waltz, Willem Dafoe, Rachel Brosnahan, and Benjamin Bratt.

Nell’accettare il premio, Walter Hill ha dichiarato: “Nel mondo del cinema, è risaputo che è un grande onore essere invitati con una proiezione speciale alla Mostra del Cinema di Venezia. Col mio nuovo film, Dead For A Dollar, è la quarta volta che mi capita questa fortuna, e oggi questo premio mi rende ancora più riconoscente. Grazie ad Alberto Barbera, a Giulia D’Agnolo Vallan, a Cartier e all’intera comunità del cinema che mi ha così tanto sostenuto e incoraggiato negli anni. Grazie a tutti voi, avete reso felice un anziano”.

A proposito di questo riconoscimento, il Direttore della Mostra Alberto Barbera ha dichiarato: “Dentro e fuori la tradizione, Walter Hill non fa che ridisegnare costantemente i confini del genere che costituiscono l’orizzonte in cui il suo cinema si identifica, se non altro per trascenderne le convenzioni nella ricerca costante di un rapporto costruttivo con il trascorso del mito americano ereditato dal cinema classico e, per altro verso, di un’autentica modernità etica e formale. Che si misuri con il western e il thriller, l’horror, i film di guerra o il poliziesco, Hill non rinuncia a farne l’occasione per costruire geometrie formali e narrative che aspirano sia a raccontare la contemporaneità attraverso gli stereotipi di genere, sia a proporre un punto di vista etico che prescinde e supera la tradizionale linea di demarcazione fra bene e male. Autore nel senso pieno del termine, Walter Hill non ha tuttavia esitazioni a riconoscersi nella figura dello specialista di film d’azione in cui la violenza è assoggettata a diversi gradi di stilizzazione, e la ricerca di effetti visivi inediti è perseguita con la sperimentazione costante nell’utilizzo delle possibilità offerte dal linguaggio cinematografico”.

“Per la seconda edizione del premio Cartier Glory to the Filmmaker, Cartier ha l’onore di unirsi alla Mostra del Cinema di Venezia nel riconoscere lo straordinario lavoro, il talento e il contributo particolarmente originale al cinema contemporaneo di Walter Hill”, ha dichiarato Arnaud Carrez, Chief Marketing Officer di Cartier. “Walter Hill ha arricchito il mondo del cinema con le sue produzioni dagli anni ’70, ed è inequivocabilmente diventato un pilastro della creatività artistica contemporanea”.

Myriad Pictures gestisce tutte le vendite di Dead For A Dollar fuori dal Nord America. Universal Pictures Content Group ne ha i diritti internazionali, inclusi Regno Unito, America Latina, Scandinavia, Benelux, Giappone, Australia/Nuova Zelanda e Italia. Splendid ha i diritti per la Germania, SND per la Francia, e A Contracorriente per la Spagna. Quiver Distribution distribuirà il film negli Stati Uniti e in Canada questo autunno.

Su Dead For A Dollar

1897. Dead For A Dollar segue il veterano cacciatore di taglie Max Borlund (Christoph Waltz) nel profondo Messico, dove incontra il giocatore professionista e fuorilegge Joe Cribbens (Willem Dafoe) – il suo nemico giurato che Max ha mandato in prigione anni prima. Borlund è in missione per trovare e riportare a casa Rachel Kidd (Rachel Brosnahan), moglie di un ricco uomo d’affari di Santa Fe, che è stata presa in ostaggio. Quando scopre che la donna è fuggita da un matrimonio forzato, Max si trova di fronte a una scelta: finire il lavoro disonesto per cui è stato assunto, o farsi da parte mentre spietati mercenari e il suo antico rivale si avvicinano… Max e il suo partner Alonzo Poe (Warren Burke) non hanno nulla da guadagnare se resistono – nulla salvo l’onore.

Venezia 79: presentato il ricchissimo programma con Aronofsky, Crialese, Inarritu e l’ultimo Kim Ki-Duk tra gli altri

Johnny Depp è Luigi XV nella prima foto di Jeanne du Barry

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La regista francese Maïwenn ha diffuso la prima foto ufficiale di Johnny Depp nei panni del controverso re Luigi XV in Jeanne du Barry, un film drammatico ad ambientazione storica sulla sua concubina.

Jeanne du Barry sarà il primo ruolo di attore importante di Depp dal 2020, anno un cui è uscito Minamata, e in cui interpretava il fotografo di guerra W. Eugene Smith. Lo stesso anno, Depp è stato costretto dalla Warner Bros. ad abbandonare la serie spin-off di Harry Potter Animali fantastici dopo aver perso la causa per diffamazione contro il tabloid britannico The Sun, che aveva caratterizzato Depp come un “picchiatore di moglie“. Madds Mikkelson ha sostituito Depp nel ruolo del mago oscuro Gellert Grindelwald nel film del 2022 Animali Fantastici: I segreti di Silente.

Le riprese di Jeanne du Barry sono iniziate alla fine di luglio (dopo che il processo si è concluso a giugno) a Parigi e nella regione dell’Île-de-France, utilizzando punti di riferimento come la Reggia di Versailles come sfondo. Maïwenn, che ha anche scritto la sceneggiatura con Teddy Lussi-Modeste, interpreterà il ruolo della protagonista.

Bones and All, il trailer del nuovo film di Luca Guadagnino

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Ecco il trailer di Bones and All, il nuovo film di Luca Guadagnino che torna a dirigere Timothée Chalamet dopo Chiamami col tuo nome. Con il giovane attore, nella foto, la sua collega e compagna di set Taylor Russell.

Il film farà parte della selezione ufficiale di Venezia 79, nella sezione del Concorso.

https://twitter.com/RealChalamet/status/1557462650581311490?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1557462650581311490%7Ctwgr%5E2fc9df0160f800ac5d4c88e8e24c76682235d9e9%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fvariety.com%2F2022%2Ffilm%2Fnews%2Fbones-and-all-teaser-timothee-chalamet-1235326561%2F

Il primo film che Luca Guadagnino gira in America, un teen d’autore, tratto dal libro di Camille DeAngelis e scritto da David Kajganich (“Suspiria”, “A Bigger Splash”), vedrà protagonisti Timothée Chalamet (che torna a lavorare con Guadagnino dopo il successo di “Call me by your name”), Taylor Russell, Mark Rylance, André Holland, Jessica Harper, Michael Stuhlbarg, David Gordon-Green, Francesca Scorsese e Chloë Sevigny.

Una produzione Frenesy Film Company e Per Capita Productions. Prodotto, tra gli altri, da Luca Guadagnino Marco Morabito per Frenesy Film Company, Lorenzo Mieli per The Apartment Pictures, del gruppo FremantleFrancesco Melzi d’Eril e Gabriele Moratti per Memo. I produttori esecutivi sono Giovanni Corrado e Raffaella Viscardi.

Nope: da oggi al cinema il nuovo horror di Jordan Peele

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Arriva da oggi al cinema Nope, il nuovo film di Jordan Peele con Daniel Kaluuya e Kiki Palmer.

Il vincitore del premio Oscar® Jordan Peele ha sconvolto e ridefinito l’horror moderno con Scappa – Get Out e poi con Noi. Ora sta per introdurci in un nuovo incubo, un’esperienza horror epica: Nope.

Il film riunisce Peele con il premio Oscar® Daniel Kaluuya (Scappa – Get Out, Judas and the Black Messiah), a cui si uniscono Keke Palmer (Le ragazze di Wall Street, Alice) e il candidato all’Oscar® Steven Yeun (Minari, Okja) come residenti in una solitaria gola di nell’entroterra della California che testimoniano una scoperta inquietante e agghiacciante.

Nope: la recensione del nuovo film di Jordan Peele

Il cast di Nope include anche Michael Wincott (Hitchcock, Westworld) e Brandon Perea (The OA, American Insurrection). Il film è scritto e diretto da Jordan Peele ed è prodotto da Ian Cooper (noi, Candyman) e Jordan Peele per Monkeypaw Productions. Il film sarà distribuito da Universal Pictures in tutto il mondo.

Guardiani della Galassia: chi sono le loro controparti DC?

I Guardiani della Galassia continuano a crescere in termini popolarità e a fare apparizioni cinematografiche, tra cui l’ultima in Thor: Love and Thunder e li rivedremo presto in  Guardiani della Galassia Vol. 3 in uscita il 5 maggio 2023. Sono unici e amati proprio per il loro essere un gruppo eterogeneo di eroi che si sentono diversi da tutti gli altri personaggi. Tuttavia, se si analizza la storia dei fumetti DC, ci sono molti personaggi che hanno delle somiglianze con gli avventurieri spaziali della Marvel. L’universo DC consta di gruppi di eroi bizzarri tanto quanto i protettori spaziali, ma sono i singoli personaggi che i fan della Marvel potrebbero imparare ad apprezzare proprio per le loro somiglianze coi Guardiani.

Rocket Racoon – John Constatine

Guardiani della GalassiaRocket può sembrare affidabile e molto buffo all’apparenza, ma le sue parole e le sue azioni direbbero il contrario. Sebbene molti sostengano che la sua controparte DC sarebbe il mammifero spaziale del chip di Lanterna Verde, egli si adatta meglio alla personalità rude del mistico John Constantine.

Condividono un passato che li perseguita e usano l’umorismo e gli insulti per difendersi dal dolore. Sia Rocket che Constatine sono egoisti e sono fedeli solo agli amici più stretti e ai compagni di squadra. Forse non sono gli eroi più amichevoli, ma sono utili come alleati in battaglia.

Groot – King Shark

Guardiani della Galassia e DCNonostante alcuni dei suoi amici più cari lo capiscano, molti personaggi Marvel non riescono a comprendere il vocabolario di Groot, che notoriamente si limita all’iconica frase “Io sono Groot”. In ogni caso, Groot è spesso visto come un amico leale e un’anima gentile che vuole proteggere i suoi amici e fare sempre la cosa giusta.

James Gunn ha girato sia Guardiani della Galassia che Suicide Squad, quindi ha senso che abbia pensato a Goot per rielaborare il personaggio di King Shark. Sebbene a volte sia visto come “cattivo” nei fumetti DC, The Suicide Squad e Harley Quinn mostrano King Shark come un’anima più gentile (che, come Groot, è più che capace di combattere quando richiesto). Anche se King Shark è più cattivo nei fumetti e il suo ingegno cambia a seconda degli autori, Groot ha subito cambiamenti simili nel corso degli anni prima che il film del MCU ne consolidasse la personalità nella cultura pop.

Yondu – Ras Al Ghul

Guardiani della Galassia e DCMembro onorario dei Guardiani della Galassia e leader dei Vendicatori, Yondu è un fuorilegge abile nel commettere crimini e che si prende cura dei suoi apprendisti anche quando si separano. Yondu non è un esperto nel combattimento corpo a corpo, ma utilizza una freccia composta da yaka, un metallo sensibile al suono.

Yondu utilizza un’arma diversa ed è un po’ più spensierato di Ras Al Ghul, il capo dei demoni, ma sono personaggi molto simili nel modo in cui guidano i propri gruppi e sopravvivono. Assumono il controllo totale e, pur andando contro coloro che se ne sono andati, hanno ancora rispetto per i loro ex protetti Peter Quill e Bruce Wayne.

Gamora – Black Canary

Anche se lo disprezza, Gamora dimostra di essere la figlia di Thanos grazie alla sua sicurezza e alle sue abilità di combattimento. La “donna più pericolosa della galassia” sa quanto è abile e non accetta di essere mancata di rispetto da nessuno.

Come Gamora, Black Canary grazie al suo urlo ultrasonico riesce ad affrontare chiunque pensi di poterla sconfiggere in un combattimento. Entrambi si innamorano di amabili “idioti” come Green Arrow e Peter Quill (almeno nel film) e li difendono con un atteggiamento al contempo impavido e spensierato.

Nebula – Arsenal

Nebula è stata cresciuta e sperimentata dal titano pazzo Thanos fino a raggiungere il suo potenziale di arma letale. Arsenal è un personaggio che condivide la stessa rabbia di Nebula, con la quale alimenta la sua lotta personale.

Nebula e Arsenal condividono abilità come l’hacking, il combattimento e l’aggiustamento di macchinari. Arsenal non è un essere robotico come Nebula, ma ha un braccio cibernetico che usa a suo vantaggio quando combatte.

Mantis – Starfire

Mantis è nota per la sua personalità un po’ ingenua, ma quando vuole è molto più pericolosa di quanto non lasci intendere. Anche se nei film non è la migliore combattente corpo a corpo (nei fumetti è un’abile lottatrice marziale), compensa con le sue potenti capacità empatiche.

Un’aliena con cui può essere messa in relazione per aspetto e personalità è la principessa di Tamaran Starfire. Come Mantis, la sua gentilezza può essere erroneamente scambiata per debolezza. Sono entrambe combattenti e fedeli alleate che si impegnano al massimo per la loro squadra, con un potere decisamente degno di nota che potrebbe non essere immediatamente evidente alle persone che incontrano.

Drax – Superboy

Drax è un animale da combattimento e questa inclinazione caratteriale è incarnata anche da Connor Kent, alias Superboy. Drax si è evoluto fino a diventare qualcosa di più del semplice distruttore per cui è stato progettato. Come Drax, anche Superboy Connor Kent è stato progettato per essere un’arma che impersonifica il potere e la forza.

Connor Kent è il clone di Superman inizialmente pieno di rabbia, finché non scopre un nuovo lato di sé grazie agli amici. Superboy ha mostrato di essere un personaggio entusiasta e pieno di umorismo in fumetti quali Young Justice #1 del 1998. Entrambi i personaggi sono cresciuti grazie alla rabbia provata e hanno imparato ad amare la compagnia degli amici.

Star-Lord – Lanterna Verde

Come leader dei Guardiani della Galassia, Peter Quill non manca di fiducia. L’umano trasformato in esploratore spaziale e fuorilegge è sicuro delle sue capacità di eroe spaziale.

Le Lanterne Verdi sono, in un certo senso, i Guardiani della Galassia della DC, e Hal Jordan è solo uno delle centinaia di membri del Corpo, ma è quello che presenta le maggiori somiglianze con Star-Lord. Come Star-Lord, è un esploratore spaziale sicuro di sé, se non presuntuoso, con uno stile di combattimento creativo. Star-Lord può avere una tecnologia pari a quella di Adam Strange, ma la sua volontà e la sua mentalità di superare i limiti sono tratti caratteriali ravvisabili nella Lanterna che protegge l’universo.

House of The Dragon: 10 supposizioni dei fan

Mancano poco più di 10 giorni al rilascio di House of the Dragon e l’entusiasmo dei fan sta diventando incontenibile. La serie, prequel della saga del Trono di Spade, sarà disponibile in Italia su Sky dal 22 agosto. Il primo episodio andrà in onda su Sky Atlantic in simultanea con la trasmissione HBO. Nell’attesa, i fan hanno provato a elaborare su Reddit alcune interessanti teorie su cosa potrebbe accadere nello show: prendendo le informazioni dal trailer e da qualche sporadica rivelazione rilasciata dal cast sono nate speculazioni davvero curiose. Scopriamo quelle più appetitose (e appetibili)!

Un lavoro migliore del finale de Il Trono di Spade (si spera)

Game of ThronesIl Trono di Spade è una delle serie tv più di successo degli ultimi tempi. Il programma HBO ha raggiunto vette altissime a livello globale, ma molti fan hanno notato il calo di qualità visiva e narrativa a cui la serie è andata incontro nelle ultime stagioni. Per tanti, la stagione finale di Game Of Thrones è deludente. Per questo aspetto, molti dubitano anche della qualità di House of the Dragon.

Ci sono membri del pubblico che non vogliono vedere un altro capitolo deludente come il finale di Game Of Thrones, ma altri fan non pensano che si dovrebbe rinunciare allo spin-off per via degli errori del passato. Anche l’utente di Reddit TeddysRevenge è d’accordo: ”Penso che sia ingiusto basarsi sul passato per pensare che gli autori faranno un cattivo lavoro [con l’adattamento].”

Una narrazione potenzialmente deludente

Fire Blood House of the DragonHouse of the Dragon sarà l’adattamento del romanzo di George R. R. Martin Fuoco e sangueTuttavia, per coloro che hanno letto il libro, difficilmente la serie sarà in grado di raggiungere le vette narrative di Martin. La preoccupazione è più che comprensibile e anche l’utente NatalieIsFreezing è convinto di ciò: “A livello narrativo, sono piuttosto preoccupata (anche se relativamente, dopo tutto è pur sempre uno show televisivo) sulle possibili divergenze dal romanzo.”

Cambiamenti… come in Game of Thrones

Cover Game of ThronesHouse of The Dragon è solo l’ennesimo adattamento che HBO realizza partendo dai libri di Martin. L’intera saga del Trono di Spade ha un’omonima versione letteraria che si distingue da quella televisiva anche in termini narrativi. In varie parti, il materiale sorgente è stato plasmato per servire ai canoni televisivi.

Queste decisioni sono scelte strategiche fatte dai creatori che, per forza di cose, non possono includere tutto il materiale originale. Probabilmente anche House of The Dragon opererà dei tagli sulla storia di Fuoco e SangueQuesta notizia spaventa alcuni fan: troppe deviazioni potrebbero rovinare il ritmo e la coerenza della trama, come nel caso delle ultime due stagioni de Il Trono di Spade. C’è però chi rimane propositivo. L’utente spyson dice: “Mi aspetto che ci saranno molti tagli come hanno fatto per GOT, e non penso che sia una brutta cosa.”

Una diversa versione di Rhaenyra in House of The Dragon

Emma D'Arcy Princess Rhaenyra Targaryen

Il trailer di House of The Dragon  ha suscitato negli spettatori tantissime domande che necessitano di risposte, e la maggior parte di esse riguardano i membri della famiglia Targaryen. Ci sono alcune preoccupazioni sulla versione live-action di Rhaenyra. I fan dei romanzi hanno apprezzato la personalità testarda e la sfacciataggine di Rhaenyra, ma alcuni temono che il personaggio potrebbe essere ammorbidito fino a perdere i suoi tratti distintivi.

https://www.youtube.com/watch?v=7_4Bn4fioXA&feature=emb_title

Grandi aspettative per i Targaryen

Rhaenyra Daemon in House of the DragonCi sono molte cose da sapere su Fuoco e sangue per capire meglio la serie TV, soprattutto per quanto riguarda le dinamiche all’interno della famiglia Targaryen. Nonostante ci sia un sacco di scetticismo intorno alla qualità di House of The Dragon, non mancano i fan sono ottimisti sulla riuscita dei personaggi Targaryen anche in live-action. Un utente di Reddit ha detto, “La maggior parte dei personaggi Targaryen saranno piacevoli, vista la capacità di essere simpatico che possiede un personaggio che fa cose spregevoli.”

Personaggi diversi rispetto a quelli di GOT

game of thrones flashback ned lyanna jon-snow

Come ricorda l’utente DeBatton, ”Avere personaggi come Arya, Jon e Bran coinvolti fin dall’inizio ha reso GOT immediatamente riconoscibile per il pubblico.” Il prequel House of The Dragon avrà tutta un’altra ambientazione temporale e, concentrandosi sulla famiglia Targaryen, presenterà al pubblico personaggi nuovi affatto semplici da introdurre.

Ci sono parecchi dubbi sulla riuscita di House of The Dragon nel dare tratti distintivi e riconoscibili ai suoi personaggi. Tuttavia, se il prequel tiene a mente il lavoro fatto da Il Trono di Spade, c’è una buona probabilità che dopo un po’ di tempo il pubblico possa riconoscere le personalità dei personaggi principali (e affezionarsi ad essi).

Fuoco e sangue è la linfa di House of The Dragon

House of Dragon TeaserLa trama di Fuoco e sangue delinea la guerra civile all’interno della storia dei Targaryen e si concentra sugli eventi legati alla Danza dei Draghi. Nel romanzo, ci sono diverse scene di spicco utili a spiegare la guerra civile. Per questo motivo, alcuni fan pensano che Fuoco e sangue sia un pozzo di informazioni per la trama di House of The Dragon e hanno pochi dubbi sulla riuscita dello spettacolo. Affinché la serie abbia successo, gli showrunners devono solo attenersi alla trama principale.

Una netta divisione tra i buoni e i cattivi

rhaenyra targaryen alicent hightowerCome accennato, la linea di sangue Targaryen include personalità complesse e caratteri duri che non sono facilmente catalogabili come buoni o cattivi. Ogni personaggio possiede aspetti rispettabili, ma nessuno dei lati della guerra civile è totalmente giusto o sbagliato.

Un utente di Reddit ha il timore che in House of The Dragon i personaggi “Dal lato di Rhaenyra saranno esplicitamente i buoni mentre gli avversari saranno esplicitamente nel torto”, eliminando con facilità un sacco di complessità morali. Molti fan sono entusiasti di vedere Rhaenyra in azione mentre lotta per l’Iron Throne, ma questo fa anche temere che non ci sarà abbastanza complessità e che il finale sarà ovvio fin da subito.

Dare il giusto spazio alla politica

Otto hightower House of the dragonCi sono parecchie scene di Fuoco e sangue che i fan vorrebbero vedere in House of The Dragon, molte delle quali si concentrano sulla politica all’interno del Continente Occidentale. Come per Il Trono di Spade, anche per il prequel ci sono pareri contrastanti. Per alcuni la politica è un ostacolo alla trama mente per altri è un elemento essenziale. Ma cosa sarebbe la saga di GOT senza gli intrighi politici?

L’utente di Reddit zdubb87 ha detto, “Ciò che ha permesso a GOT di spiccare sono stati i personaggi realistici e la politica.” Affinché anche questo show abbia successo, è quindi necessario che rimanga fedele al materiale originale. Per questo motivo, è probabile che le scene migliori ruoteranno attorno alla politica di Westeros.

L’impatto di George R.R. Martin

House of the Dragon GOTIn diverse interviste, George R.R. Martin ha espresso il suo entusiasmo per House of The Dragon. Riguardo a ciò, l’utente di Reddit NetherRocker ha detto, “George nei recenti post sul blog ha detto di aver visto alcuni spezzoni degli episodi [della serie] ed è molto eccitato, mi fido di lui.

Quando si tratta di appassionati dei romanzi, l’opinione dello scrittore sull’adattamento cinematografico ha molto peso. Vista la positività di Martin sui primi episodi di House of The Dragon, i fan si aspettano che la serie abbia interpretato i temi dell’autore correttamente.

Venezia 79: a Arianne Phillips il premio Campari Passion for Film 2022

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La Biennale di Venezia e Campari annunciano che è stato attribuito all’artista e costumista statunitense Arianne Phillips (C’era una volta… a Hollywood, A Single Man, Il corvo) il premio Campari Passion for Film della 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (31 agosto – 10 settembre 2022).

Il premio Campari Passion for Film, istituito quattro anni fa alla 75. Mostra, si propone di valorizzare lo straordinario contributo che i collaboratori più stretti del regista offrono al compimento del progetto artistico rappresentato da ciascun film. Passion for Film premia a turno una di queste figure (quattro anni fa il montatore statunitense Bob Murawski, tre anni fa il direttore della fotografia italiano Luca Bigazzi, due anni fa il trombettista jazz e compositore statunitense Terence Blanchard, l’anno scorso lo scenografo britannico Marcus Rowland), non semplici artigiani, ma artisti e co-autori delle opere a cui offrono il contributo del loro insostituibile talento.

La consegna del premio ad Arianne Phillips avrà luogo lunedì 5 settembre in Sala Grande (Palazzo del Cinema), prima della proiezione Fuori Concorso di Don’t Worry Darling (Usa, 122’) di Olivia Wilde con Florence Pugh, Harry Styles, Olivia Wilde, Gemma Chan, KiKi Layne e Chris Pine, di cui Arianne Phillips è la creatrice dei costumi.

A proposito del riconoscimento, Arianne Phillips ha commentato: “Sono particolarmente onorata di essere accostata ad altri grandi artisti nel ricevere il premio Campari Passion for Film. Ed è una grande emozione avere l’opportunità di mettere in luce una delle mie collaborazioni più importanti e speciali, quella con la regista Olivia Wilde. Don’t Worry Darling è stata un’incredibile opportunità di collaborare con una regista dalla visione intransigente, le cui indicazioni hanno stimolato una conversazione creativa ai massimi livelli. Mi considero estremamente fortunata per aver potuto collaborare a Don’t Worry Darling. E ricevere un simile meraviglioso riconoscimento alla Mostra del Cinema di Venezia per il mio lavoro, mi rende allo stesso tempo umile e felice. Per questo grandissimo onore, voglio soprattutto ringraziare Alberto Barbera e la Biennale”.

Il Direttore della Mostra Alberto Barbera ha dichiarato: “Arianne Phillips ha letteralmente plasmato l’estetica della cultura pop (e non solo) degli ultimi trent’anni. Il suo percorso creativo, che l’ha imposta come una delle artiste più influenti nel mondo della moda e del cinema, va dalla codifica definitiva dello stile dark ne Il corvo, alle continue innovazioni estetiche applicate ai vari look e progetti di Madonna (le sessioni fotografiche, i video musicali e i costumi di ben sei tour mondiali degli ultimi vent’anni), dagli impeccabili abiti indossati dai protagonisti dei film di Tom Ford (che, nel passaggio da stilista a regista, l’ha eletta a propria costumista di fiducia) al fulgido 1969 tarantiniano di C’era una volta a… Hollywood, sino agli ambigui anni Cinquanta di Don’t Worry Darling. Al netto delle sue tre meritate candidature al Premio Oscar, Arianne Phillips non è solo un’eccellente costumista cinematografica, ma un’artista capace di utilizzare abiti, tessuti e accessori come autentici strumenti narrativi, che, lungi dall’essere semplici elementi estetici e decorativi, definiscono la natura e la psicologia dei personaggi (e, una volta indossati, aiutano gli attori a “diventarli”) al pari dei dialoghi e delle inquadrature”.

“Siamo giunti al quinto anno consecutivo del Premio ufficiale Campari Passion for Film Award, creato da Campari insieme alla Direzione Artistica della Mostra e che ci rende estremamente orgogliosi – dichiara Clarice Pinto, Senior Marketing Director Campari Group – Mantenendo come filo conduttore tutto ciò che nasce dalla Passione, intesa come elemento fondamentale di inspirazione per la creatività, il Premio è volto a valorizzare le figure che, accanto al regista, contribuiscono a rendere eccellente l’arte cinematografica. Quest’anno, con Arianne Phillips, abbiamo premiato un’artista visionaria e all’avanguardia che,  con il suo gusto unico e l’enorme talento, ha arricchito non solo il mondo del cinema, ma anche della moda e della musica”.

La 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia si svolgerà al Lido dal 31 agosto al 10 settembre 2022, diretta da Alberto Barbera.

Jurassic World – Il Dominio, dal 25 agosto in Home Video

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Non lasciarti sfuggire Jurassic World – Il dominio, con oltre 14 minuti di girato mai visto, un inizio alternativo, più dinosauri e più azione nei formati Dvd, Blu-ray, 4k Ultra HD e Steelbook 4k UHD a partire dal 25 agosto.

Dopo aver incassato al botteghino globale oltre 950 milioni di dollari, il successo dell’estate di Amblin Entertainment e Universal Pictures ha scalato le classifiche dei box-office in 72 mercati nel mondo durante il weekend d’apertura, e ha infranto i record dello stesso franchise in 16 mercati, guadagnando un rating A in CinemaScore.

Oltre alla versione estesa, questa edizione da collezione include affascinanti dietro le quinte che raccontano il making of del film dall’inizio alla fine, il corto originale Battaglia a Big Rock e molto altro – il film perfetto per una serata a casa.

Due mondi entrano in collisione: l’epica saga iniziata con Jurassic Park giunge ad una conclusione in Jurassic World – Il Dominio. Diretto da Colin Trevorrow e prodotto da Steven Spielberg, registra dei due primi film della saga, Jurassic World – Il Dominio è ambientato quattro anni dopo la distruzione di Isla Nublar, quando i dinosauri hanno ripreso a vagare sulla Terra. Ad affrontare le conseguenze nefaste sul pianeta dominato nuovamente da predatori preistorici, due generazioni di eroi di Jurassic si riuniscono: Ellie Sattler (Laura Dern), Ian Malcolm (Jeff Goldblum) e Alan Grant (Sam Neill) fanno ritorno per unirsi a Own Grady (Chris Pratt) e Claire Dearing (Bryce Dallas Howard) per un’incredibile avventura che determinerà il destino dell’umanità e dei dinosauri una volta per tutte.

Oltre ai formati Dvd, Blu-ray e 4k Ultra HD, sarà disponibile una versione cofanetto contenente tutti e sei i film della saga, per rivivere e riscoprire con occhi sempre nuovi la saga ideata da Steven Spielberg che ci ha incantato per quasi 30 anni. Il cofanetto sarà disponibile nei formati Dvd e Blu-ray.

Il film sarà disponibile in Digital Download a partire dall’11 agosto sulle piattaforme: Amazon Prime Video, Google Play, Apple Tv, Chili, Tim Vision, Rakuten, PlayStation Store, Microsoft Store e Sky Primafila. Su Amazon Prime Video, Google Play, Apple Tv, PlayStation Store, Microsoft Store e Sky Primafila sarà possibile accedere alla versione estesa del film, mentre su Rakuten, Tim Vision ed Infinity sarà disponibile la versione cinematografica.

CONTENUTI SPECIALI NEI FORMATI 4K UHD E BLU-RAY:

  • VERSIONE ESTESA – Una versione estesa del film con 14 minuti di girato aggiuntivo, con più dinosauri, più azione, scene con i personaggi più iconici ed un inizio del film alternativo.
  • BATTAGLIA A BIG ROCK – Diretto da Colin Trevorrow, il corto si svolge un anno dopo gli eventi di Jurassic World – Il Regno Distrutto al Big Rock National Park.
  • UNA NUOVA SPECIE DI VFX – Il supervisore VFX David Vickery ed i maghi del ILM raccontano gli incredibili effetti speciali utilizzati in Jurassic World – Il Dominio.
  • DINOSAURI TRA NOI: DENTRO JURASSIC WORLD DOMINION
    • INSIEME PER LA PRIMA VOLTA – Il cast e la troupe raccontano l’evoluzione del franchise e la speciale unione di personaggi di Jurassic Park e Jurassic World.
    • IL MERCATO DEI DINOSAURI – Unisciti ai creatori del film per un tour del mercato dei dinosauri e scopri come sono stati portati in vita sullo schermo.
    • CAOS A MALTA – Uno sguardo dietro le quinte all’inseguimento sui tetti in compagnia dell’Atrociraptor e all’incredibile corsa in moto di Owen tra le strade ed i viali di Malta.
    • VERO DA FARE PAURA
    • L’ULTIMA NOTTE – Scopri l’emozionante ultima note di riprese del film insieme al cast e alla troupe di Jurassi World – Il Dominio.

Il formato Dvd contiene solo Battaglia a Big Rock, il corto originale diretto dallo stesso Colin Trevorrow.

I am Groot: tutto quello che c’è da sapere sulla miniserie

Il personaggio più tenero della saga dei Guardiani della Galassia si è guadagnato uno show tutto per sé. I am Groot debutterà il 10 agosto su Disney+. Una serie di cinque cortometraggi animati seguirà le avventure del piccolo Groot mentre, tra guai stellari e supereroi intergalattici, impara a diventare il grande personaggio che noi tutti conosciamo. Vediamo tutti quello che serve sapere prima di iniziare a vedere la serie.

Un nuovo stile di animazione

I Am Groot TrailerI Am Groot sarà un po’ diverso dagli altri prodotti MCU. Si tratterà di una serie di cinque cortometraggi caratterizzati da uno stile di animazione alternativo. Gli autori della serie hanno scelto di adottare l’animazione fotorealistica.

Questo aspetto aiuta I Am Groot a differenziarsi dagli altri capitoli dell’Universo Cinematografico Marvel, dando alla serie un’individualità e un fascino specifico. Lo show potrebbe anche prefigurare progetti futuri e aprire la strada per un nuovo stile d’animazione all’interno del franchise.

Gli autori di I am Groot

Doctor Strange What IfGrazie a Variety sappiamo che nel team creativo di I am Groot c’è un volto noto dell’MCU. Lo sceneggiatore Ryan Little è il creatore e capo sceneggiatore dello show e ha lavorato intensamente a tutti e cinque gli episodi.

Ryan Little è specializzato nell’animazione: grazie al suo lavoro per What If…?, è stato possibile compiere la prima incursione del Marvel Cinematic Universe nel mondo animato. Vedendo il successo del primo lavoro di Little – è già stata annunciata una stagione 2 di What If…? in arrivo nel 2023 – le aspettative per I am Groot sono davvero alte.

Tutte le puntate in una volta

I Am GrootI precedenti show a episodi dell’MCU sono usciti su Disney+ con base settimanale, con la rara eccezione di WandaVision, Loki e Hawkeye. Anche I am Groot sarà un’eccezione. Probabilmente a causa della natura abbreviata di ogni episodio della serie, tutti e cinque gli episodi della serie usciranno il 10 agosto.

Questo tipo di show e questa modalità di rilascio sono una prima volta per i Marvel Studios e potrebbe trattarsi di un banco di prova per sperimentare nuovi i metodi di rilascio per i futuri spettacoli MCU.

Già pronta una Parte 2

I am Groot Guardiani della Galassia

I Am Groot sarà il più breve racconto dell’MCU mai visto finora: ha attualmente in programma solo cinque episodi. Tuttavia, i fan non dovranno aspettare troppo per vedere il Baby-Guardiano coinvolto in nuove avventure. Pare che ci siano già dei lavori in corso per portare in vita il prossimo lotto di cortometraggi.

La notizia è arrivata al Comic-Con di San Diego: dopo il primo trailer di I Am Groot, gli autori hanno annunciato che sono già in produzione altri cinque cortometraggi legati alla serie. Non è chiaro quando debutterà questo prossimo slot o se questi nuovi episodi costituiranno una seconda stagione.

Groot torna a casa

Groot MCU Vin DieselI fan della Marvel Comics sanno che, nei fumetti, Groot proviene da Pianeta X.
Vin Diesel ha alluso al ritorno di Groot sul pianeta in un’intervista esclusiva dietro le quinte (via comicbook.com), sostenendo che il presidente Kevin Feige sarebbe “entusiasta” di questa ambientazione.

Il commento di Diesel potrebbe rivelare l’intenzione dell’MCU di visitare Pianeta X nei progetti futuri, forse già in I Am Groot o nell’attesissimo Guardians of the Galaxy Vol. 3.

Il ritorno di Vin Diesel

Vin Diesel e Groot MCUAnche se What If…? ha dimostrato che non tutti gli attori Marvel devono necessariamente riprendere i propri ruoli nei film d’animazione, in I am Groot Vin Diesel torna ad essere Groot. Probabilmente sfoggerà la sua voce acuta per la versione infantile del personaggio, così come stato in Guardiani della Galassia Vol. 2.

Diesel è l’interprete dell’adorabile Guardiano da quasi un decennio. Durante questo periodo, Diesel ha doppiato Groot in cinque diversi progetti, dando vita, con varie voci e lingue, ad una singolare modalità di dialogo per ciascuna delle apparizioni.

Ci sarà anche Rocket in I am Groot

Avengers Endgame Groot RocketOltre a Baby Groot, nella prossima serie Disney+ ci saranno anche alcuni degli altri Guardiani della Galassia. Per ora, il Marvel Studios Animation Panel al San Diego Comic-Con 2022 ha confermato la presenza di Rocket Raccoon di Bradley Cooper.

La presenza di Rocket nella serie consentirà di esplorare gli arbori della relazione tra lui e Groot che molti fan considerano una delle migliori amicizie dell’MCU. Tuttavia, non è ancora chiaro quanti episodi includeranno Rocket o se gli altri Guardiani della Galassia appariranno nella serie.

I momenti dell’infanzia di Groot

Thor Love And ThunderSempre al Comic-Con, le menti dietro alla serie hanno rivelato alcune informazioni sui temi di I Am Groot (via CBR), spiegando perché hanno scelto di raccontare questa storia. I cinque cortometraggi sono essenzialmente un’esplorazione dei temi legati all’infanzia e al diventare grandi.

Ecco perché i creatori hanno scelto di rappresentare Baby Groot e il suo periodo di crescita fino all’adolescenza. I fan possono aspettarsi che Baby Groot riceverà diverse lezioni utili alla sua crescita e alla sua trasformazione in un supereroe e membro dei Guardiani della Galassia.

Potremmo essere fuori dal canone

James-Gunn Guardiani della GalassiaL’annuncio dell’arrivo di I Am Groot ha inizialmente portato i fan a credere che i cortometraggi sarebbero rimasti dentro all’MCU, ma James Gunn ha recentemente accennato al fatto che lo show potrebbe essere al di fuori della continuità dei Guardiani della Galassia.

Questo aspetto non deve deludere i fan perché dà alla serie una maggiore libertà nell’esplorare storie fuori da un un franchising tentacolare. In ogni caso, gli spettatori non dovranno aspettare troppo a lungo prima di una storia più canonica dei Guardiani, dato l’arrivo il prossimo maggio di Guardiani della Galassia, Volume 3.

I primi due episodi

Baby GrootI primi due episodi di I am Groot sono già stati presentati in esclusiva il mese scorso, rivelando alcune informazioni sulla serie. Uno è stato l’anteprima di una serie di proiezioni selezionate (via CBR) di Thor: Love and Thunder. Il cortometraggio, intitolato “Magnum Opus“, racconta il tentativo di Groot di fare un disegno dei Guardiani della Galassia (qui vediamo anche la prima apparizione di Rocket Raccoon).

Il secondo episodio, mostrato durante il SDCC 2022 (via CBR), è intitolato “Groot fa un bagno” e mostra la creatura mentre tesse costumi diversi su di sé utilizzando le foglie che crescono naturalmente sul suo corpo.

The Sandman, la classifica dei 10 personaggi più potenti

Attenzione: l’articolo contiene spoiler su The Sandman!

La recente aggiunta su Netflix, The Sandman, ha suscitato discussioni tra i critici e i fan grazie al modo impressionante in cui riesce a portare in vita i personaggi dei leggendari fumetti di Neil Gaiman. Tra questi, le rappresentazioni di esseri potenti come Lucifer Morningstar e lo stesso Signore dei Sogni.

I personaggi più potenti della serie finora hanno mostrato le loro abilità uniche e le hanno anche usate contro i loro nemici. Sebbene alcuni di essi possano essere considerati più forti nei fumetti, solo gli eventi della prima stagione della serie TV saranno utilizzati come base per giudicare le abilità di questi personaggi. Mentre i fan attendono con impazienza di rivedere alcuni di loro in una potenziale seconda stagione, è il momento perfetto per guardare indietro ai personaggi di The Sandman che hanno stupito e scioccato il pubblico con i loro poteri strabilianti.

Lucienne

In assenza del controllo e dell’autorità di Sogno sul suo regno, Lucienne espande volentieri il suo ruolo di bibliotecaria per diventare la custode di questo luogo in rapido deterioramento. Dalle sue interazioni con personaggi come Mervyn, Matthew e lo stesso Morpheus, è chiaro che si tratta di una persona intelligente con grandi capacità di leadership.

Detto questo, Lucienne non sembra avere abilità magiche o poteri unici, poiché si affida principalmente al suo intuito e alla sua arguzia per svolgere il suo lavoro. È comprensibile che non abbia potuto fare molto, se non osservare i sogni e gli incubi che lasciavano il regno sgretolarsi senza la supervisione di Sogno.

Mazikeen

L’intimidatoria serva di Lucifer non ha bisogno di esprimersi a parole per dimostrare che non è una persona con cui scherzare. La sua breve apparizione in The Sandman è più che sufficiente a dimostrare che c’è un motivo per cui è il braccio destro del diavolo.

Quando Choronzon si rifiuta di restituire il timone a Sogno, Mazikeen solleva senza sforzo il demone per il collo per costringerlo ad obbedire al comando di Lucifer. La sua forza bruta non è probabilmente all’altezza delle capacità magiche degli altri personaggi, ma è comunque più che sufficiente a qualificarla come una minaccia per qualsiasi essere medio.

John Dee

Un arco narrativo da brivido di The Sandman ruota attorno a John Dee e al modo in cui usa l’amuleto di sua madre e poi il rubino di Sogno per ferire e uccidere gli altri. Stanco di sentirsi mentire per tutta la vita, la motivazione di John nella serie è quella di liberare il mondo da ogni disonestà, con risultati disastrosi.

Il potere di John deriva esclusivamente dal rubino di Morpheus, che il paziente ha alterato in modo che solo lui possa usarlo. C’è un momento finale tra i due in cui John crede stupidamente di avere qualche possibilità contro Sogno, cosa che viene smentita in modo drammatico quando la telecamera zooma per rivelare la mano di Morpheus.

Il Corinzio

Corinthian The SandmanLa storyline del Corinzio in The Sandman evidenzia il suo ruolo di antagonista principale della prima stagione, con la fuga dall’incubo che mostra quanto possa essere astuto e strategico. Utilizza personaggi come Ethel e Rose nel tentativo di eludere il Signore dei Sogni, costruendosi nel frattempo una reputazione da serial killer.

Detto questo, l’incubo non ha poteri impressionanti, a parte la capacità di vedere la vita delle sue vittime consumando i loro occhi. È certamente più forte della maggior parte degli umani della serie, ma è più debole di personaggi come Gault e Rose.

Gault

Gault prende una strada meno violenta rispetto al suo compagno incubo, il Corinzio, dopo che hanno lasciato il Regno del Sogno. Sceglie di allontanare Jed Walker dal regno e usa la sua abilità di mutaforma per assumere le sembianze di sua madre per confortarlo nel sogno, poiché Gault ritiene che ne abbia bisogno per sfuggire alla sua dolorosa realtà.

Il fatto che riesca ad allontanare completamente qualcuno dal Regno del Sogno è già abbastanza impressionante, dato che persino Morpheus non riesce a localizzare Jed senza l’aiuto di Rose. Il suo potere di mutaforma potrebbe non essere sufficiente a proteggerla contro i personaggi più forti della serie, ma almeno il suo coraggio e la sua capacità di ragionare con Morpheus le garantiscono una seconda possibilità come sogno.

Johanna Constantine

Fin dalla sua prima apparizione, è facile capire che Johanna è un personaggio tosto che non ha tempo per le seccature e gli esseri che si mettono in discussione (come Sogno). Sa che il suo lavoro è abbastanza prezioso da richiedere un prezzo elevato, soprattutto se deve esorcizzare una principessa o il suo fidanzato.

Essendo una Constantine, Johanna ha la capacità di respingere le creature demoniache. Tuttavia, vale la pena notare che è perseguitata da un errore del suo passato che ha finito per uccidere una giovane ragazza, e questo sottolinea il fatto che c’è un limite al potere esercitato da Johanna.

Rose Walker

Sicuramente non intende essere un personaggio potente, ma Rose non ha altra scelta che diventarlo dopo che viene rivelato che è un Vortex. Alla fine di The Sandman viene spiegato che un Vortex è un fenomeno naturale che si manifesta ogni qualche migliaio di anni e minaccia l’esistenza stessa del Regno del Sogno e di quello della Veglia.

Il Corinzio cerca disperatamente di raggiungere Rose prima che lo faccia Morpheus, perché sa che lei può diventare il nuovo centro del Sogno, in quanto ha la sorprendente capacità di abbattere i muri tra i sognatori (e la realtà). La reale misura del suo potere non viene fortunatamente mai mostrata, poiché Unity si fa carico dell’onere di essere uccisa da Morpheus per il bene della sopravvivenza di tutti gli altri.

Morte

Membro simpatico e potente degli Eterni, il lavoro di Morte è esattamente quello che gli spettatori probabilmente si aspettano. È presente alla fine delle vite di tutti (con alcune eccezioni) per accompagnarli nell’affrontare ciò che verrà dopo. Nonostante l’apparizione in un solo episodio, il pubblico si fa un’idea dell’abilità unica di Morte che accompagna il suo arduo compito.

La conversazione con Sogno rivela che Morte esiste da quando è nata la prima forma di vita e che sarà presente fino alla scomparsa dell’ultimo segno di vita. Sopravviverà a tutti, perché è suo compito farlo. Inoltre, ha il potere di concedere l’immortalità, come si è visto nell’arco narrativo di Hob Gadling.

Lucifer Morningstar

Spesso considerato uno dei migliori personaggi di Sandman, Lucifer è probabilmente l’essere più potente dei fumetti ma non lo ha ancora dimostrato nella serie. Infatti, la versione di Lucifer dell’adattamento televisivo perde contro Sogno durante il gioco più antico, ma non senza aver mostrato il suo impressionante regno e gli innumerevoli demoni precedenti.

Sogno spiega anche a Matthew che Lucifer è da temere perché considerato l’essere più forte in circolazione, secondo solo al creatore o a Dio stesso. Inoltre, il finale della prima stagione sembra preannunciare qualcosa di molto più oscuro e sinistro nei prossimi episodi, che si spera mostreranno le formidabili doti di Lucifer.

Sogno

Tom Sturridge in The SandmanNaturalmente, il personaggio più potente di The Sandman è il protagonista. L’arco di Sogno, Morpheus o il Signore dei Sogni può iniziare come quello di un Eterno debole e vulnerabile, bloccato in una gabbia mortale, ma presto riacquista le sue capacità mentre cerca i suoi strumenti uno per uno.

È incredibile vedere Morpheus plasmare senza sforzo incubi e sogni, influenzare il mondo della veglia, fermare cattivi come John Dee e il Corinzio e molto altro ancora. La serie ha appena sfiorato la superficie dei poteri del protagonista, ma ha già dimostrato che Sogno ha capacità sbalorditive in grado di rimodellare la realtà.

Peter Jackson ha considerato l’ipnosi per poter dimenticare Il Signore degli Anelli e guardarlo da spettatore

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Il regista Peter Jackson dice di aver pensato di sottoporsi all’ipnosi per dimenticare la sua trilogia de Il Signore degli Anelli e poterla guardare di nuovo, come fosse un film mai visto. Con una mossa senza precedenti, il regista ha dato il via libera all’intera trilogia in contemporanea, consentendo di girare tutti e tre i film uno dopo l’altro. I film sono usciti ogni dicembre dal 2001 al 2003, portando la visione di Tolkien sul grande schermo e guadagnando quasi $ 3 miliardi di incassi al botteghino. La terza puntata, Il ritorno del re, ha anche raggiunto il record per il maggior numero di Oscar vinti per un singolo film, 11 statuette (su 11 nomination) tra cui migliore regia e miglior film, record condiviso solo con Titanic e Ben-Hur.

Con il budget per dare vita al mondo della Terra di Mezzo, un cast di talento e Jackson al timone, i film de Il Signore degli Anelli hanno ridefinito le epiche fantasy e introdotto orde di nuovi fan nel lavoro di Tolkein. Tuttavia, Peter Jackson si sente come se avesse perso un aspetto chiave dei film.

Parlando con il podcast  The Hollywood Reporter’s Awards Chatter, Jackson ha dichiarato di essersi sentito sfortunato perché non ha potuto vivere i film de Il Signore degli Anelli da fan. Peter Jackson ama il materiale originale, ma ha sentito che gli anni trascorsi a lavorare alla trilogia gli hanno tolto la capacità di vivere i film per la prima volta con occhi nuovi come la maggior parte dei fan. Ecco cosa ha dichiarato:

“Quando abbiamo fatto i film de Il Signore degli Anelli, ho sempre sentito di essere la persona sfortunata che non è mai riuscita a vederli come dei film per la prima volta. Quando c’erano le proiezioni, io ero già immerso in quei film per cinque o sei anni. È stata una tale perdita per me non essere in grado di vederli come tutti gli altri. In realtà ho preso seriamente in considerazione l’idea di andare da un tizio che si occupa di ipnoterapia per ipnotizzarmi e farmi dimenticare i film e il lavoro che avevo fatto negli ultimi sei o sette anni così che avrei potuto sedermi e godermeli. Non l’ho fatto, ma ne ho parlato con il [mentalista britannico] Derren Brown e lui ha pensato di potercela fare”.

Considerata la quantità di bellezza e gioia che la trilogia ha portato nelle vite di tutti gli spettatori del mondo, ci possiamo solo augurare che il progetto di Peter Jackson abbia successo!

Il castello errante di Howl di Hayao Miyazaki torna al cinema

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Dall’11 al 17 torna al cinema Il castello errante di Howl di Hayao Miyazaki, che conclude la rassegna di successo “Un mondo di sogni animati” di Lucky Red che ha conquistato il box office italiano riportando in sala alcuni dei capolavori dello Studio Ghibli: La città incantata, Principessa Mononoke, Nausicaa della Valle del Vento e Porco Rosso. Il film sarà proiettato sia in versione doppiata sia in lingua originale con sottotitoli in italiano.
Candidato al Premio Oscar come Miglior Film d’Animazione, Il castello errante di Howl è stato presentato nel 2004 alla 61^ Mostra del Cinema di Venezia aggiudicandosi il Premio Osella per il miglior contributo tecnico. Nel 2005 è arrivato al cinema, in Italia, in concomitanza con la 62^ Mostra del Cinema di Venezia, dove Miyazaki è stato premiato con il Leone d’Oro alla carriera. L’elenco dei cinema dove vedere Il castello errante di Howl è disponibile qui.

La trama

Sophie ha 18 anni e lavora nel negozio di cappelli ereditato dal padre. Un giorno, durante un giro fuori città,  Sophie incontra Howl, un giovane mago che vive a bordo di un castello che cammina. All’incontro assiste una strega che, accecata dalla gelosia, manda a Sophie una maledizione potentissima che la trasforma in una donna di novant’anni. Fuggendo dal villaggio Sophie riesce a entrare nel castello errante. E il suo viaggio fantastico inizia.

3 CURIOSITÀ SUL FILM

  • Il castello errante di Howl è tratto dall’omonimo romanzo della scrittrice Diana Wynne Jones, primo volume della trilogia firmata dall’autrice britannica, e ha vinto il Premio Phoenix istituito dalla Children’s Literature Association nel 2006. In un’intervista rilasciata a “The Daily Telegraph” l’autrice ha dichiarato di aver molto apprezzato il film. Nel romanzo sono presenti temi cari al regista, come il pacifismo e le metamorfosi, che hanno fatto da base per lo sviluppo del film. Temi che nel romanzo sono marginali, come la guerra, hanno invece trovato più spazio nell’opera di Miyazaki che all’epoca era molto scosso dalla guerra, tanto che nel 2003 decise di non presentarsi alla cerimonia degli Oscar per ritirare il premio per il “Miglior Film d’Animazione” a La città incantata: non voleva recarsi in un paese che stava bombardando l’Iraq.

  • Inizialmente Miyazaki affidò la regia a Mamoru Hosoda, ma successivamente decise di riprenderla in mano e occuparsene personalmente. Per la produzione del film sono stati utilizzati 1400 disegni realizzati a mano dagli artisti che hanno lavorato a Il castello errante di Howl.

  • Il giorno 1 novembre 2022, nella città di Nagakute, in Giappone, verrà inaugurato il Ghibli Park, primo parco tematico dello Studio, dove, a quanto pare, sorgerà anche una riproduzione gigante del castello errante di Howl. Sarà alto circa 16 metri, di certo non si muoverà, ma sarà visitabile e gli appassionati potranno esplorare le sue camere.

Joker: Folie à Deux – Zazie Beetz in trattative per tornare nel sequel

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Ancora non sappiamo se l’attrice Zazie Beetz tornerà o meno nei panni di Domino in Deadpool 3, ma oggi sembra che l’attrice molto di Bullet Train sia destinata a riprendere il altro ruolo in un film basato dai fumetti, ovvero: Joker: Folie à Deux. Infatti è Deadline a riporta la notizia che Beetz è ora in trattative per tornare nei panni di Sophie Dumond nel sequeldi Joker diTodd Phillips, Folie à Deux, le cui riprese dovrebbero iniziare a dicembre.

La star di Atlanta ha avuto solo un ruolo marginale nel primo film come madre single che viveva nell’appartamento accanto a quello di Arthur Fleck (Joaquin Phoenix) e presto divenne l’oggetto del suo desiderio. Con il progredire della trama, i due si avvicinano, ma alla fine scopriamo che era solo il frutto della sua fervida immaginazione.

Il destino di Sophie è rimasto alquanto ambiguo nell’atto finale del primo film, anche perch abbiamo visto il personaggio ritrovarsi Arthur seduto nel suo appartamento. Resta da vedere come influirà questa scena nel sequel, ma secondo quanto riferito la maggior parte della storia del nuovo film si svolgerà ad Arkham Asylum, quindi forse il personaggio farà visita al suo vecchio vicino?

“Folie à Deux” si traduce vagamente in “follia per due”, una condizione generalmente definita come un disturbo mentale identico o simile che colpisce due o più individui, di solito i membri di una famiglia ristretta. La rivelazione del titolo ha portato a ipotizzare che Harley Quinn potesse essere coinvolta e, in effetti, in seguito abbiamo appreso che nientemeno che Lady Gaga è stata scelta per il ruolo.

I dettagli sono pochi e rari, ma l’ attrice di A Star Is Born ovviamente non interpreterà la stessa versione di Harley interpretata da Margot Robbie interpretata in Birds of Prey e The Suicide Squad. Il film è stato sviluppato come musical, ma ancora una volta non abbiamo ancora molti dettagli. Joker: Folie à deux uscirà al cinema il 4 ottobre 2024.

 

Ezra Miller accusato di furto a Stamford, nel Vermont

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Dopo voci poco attendibili di fughe armate, arriva un aggiornamento ufficiale, via Variety, in merito alla situazione legale di Ezra Miller, che a quanto pare deve far fronte a nuove accuse. Ezra Miller è stato ora accusato di furto con scasso a Stamford, in Virginia, secondo un rapporto della polizia di stato del Vermont.

Secondo il rapporto, la polizia di stato del Vermont è stata informata di una denuncia per furto con scasso da una residenza a Stamford alle 17:55 del 1° maggio. La polizia ha scoperto che diverse bottiglie di alcol erano state prelevate dalla residenza mentre i proprietari della casa non erano presenti. Dopo aver raccolto dichiarazioni e guardato i video di sorveglianza, la polizia ha trovato una probabile prova per accusare Miller di furto con scasso in un’abitazione non occupata.

La polizia ha localizzato Ezra Miller il 7 agosto alle 23:23 e ha emesso al suo indirizzo una citazione a comparire davanti alla Corte Superiore del Vermont il 26 settembre per la citazione in giudizio.

Stando a quanto si legge su un’indagine del Rolling Stone di giugno, Miller ha ospitato una madre di 25 anni e i suoi tre figli, di età compresa tra uno e cinque anni, nel suo ranch a Stamford, in Virginia. Nel rapporto della polizia si legge che nella proprietà ci sono piantagioni di cannabis senza licenza e diverse armi da fuoco. Una fonte che ha parlato con Rolling Stone ha affermato che il bambino di un anno è stato trovato con una pallottola in bocca. Non è chiaro se le proprietà di Stamford appartengano alla stessa persona.

Questa è l’ultima controversia in merito a Ezra Miller, che è stato al centro di scandali per la maggior parte di quest’anno. L’attore è stato arrestato due volte alle Hawaii questa primavera, una per condotta disordinata e molestie e un’altra per aggressione di secondo grado. Miller sta affrontando diverse accuse di abusi da parte di diverse donne in tutto il mondo, tra queste, è stato anche accusato di aver soffocato una donna in un bar islandese e molestata un’altra donna nella sua casa di Berlino.

Durante gli arresti e le controversie legate a Ezra Miller, la questione legata a una possibile cancellazione del film di The Flash si infiamma. La scorsa settimana, tuttavia, il CEO di Warner Bros. Discovery, David Zaslav, ha ribadito che The Flash è ancora in programma, dicendo: “Abbiamo visto “The Flash”, “Black Adam” e “Shazam 2″. Siamo molto entusiasti di loro. Li abbiamo visti. Pensiamo che siano fantastici e pensiamo di poterli rendere ancora migliori”. Dopo diversi ritardi, The Flash uscirà nei cinema il 23 giugno 2023.

John Travolta porge i suoi omaggi a Olivia Newton-John

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Alla notizia della scomparsa della sua collega Olivia Newton-John, John Travolta ha raggiunto il suo account Instagram per porgere i suoi omaggi alla sua compagna di set di Grease, film del 1978 diventato culto, in cui i due interpretavano Danny e Sandy.

Ecco le parole di John Travolta: “Mia carissima Olivia, hai reso tutte le nostre vite molto migliori. Il tuo impatto è stato incredibile. Ti amo tanto. Ci vedremo lungo la strada e saremo di nuovo tutti insieme. Tuo dal primo momento che ti ho visto e per sempre!
Il tuo Danny, il tuo John!”

Addio a Olivia Newton-John, l’indimenticabile Sandy di Grease

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Olivia Newton-John, la cantante pop più importante degli anni ’70 che ha recitato in film tra cui Grease e Xanadu, è morta lunedì. Aveva 73 anni. Suo marito John Easterling ha postato la notizia sulla sua pagina Facebook ufficiale, scrivendo:

“La signora Olivia Newton-John (73) è morta pacificamente questa mattina nel suo ranch nel sud della California, circondata da familiari e amici. Chiediamo a tutti di rispettare la privacy della famiglia in questo momento molto difficile”.

Non è stata fornita una causa di morte, ma a Newton-John è stato diagnosticato un cancro al seno che è emerso per la terza volta nel 2017. “Olivia è stata un simbolo di trionfi e speranza per oltre 30 anni condividendo il suo viaggio con il cancro al seno. La sua ispirazione curativa e l’esperienza pionieristica con la medicina delle piante continuano con il Fondo della Fondazione Olivia Newton-John, dedicato alla ricerca sulla medicina delle piante e sul cancro”, ha scritto suo marito.

Lo storico Joel Whitburn ha classificato la cantante australiana dalla voce calda come la solista numero 1 degli anni ’70. I suoi nove singoli pop nella top 10 del decennio includevano tre 45 giri in cima alle classifiche; il più grande di loro, “You’re the One That I Want”, un duetto con John Travolta tratto dalla colonna sonora del 1978 del musical Grease, ha trascorso quasi sei mesi nelle liste degli Stati Uniti.

Prey: 9 modi in cui riprende i film Predator della vecchia scuola

Il franchise di Predator è finalmente ritornato al successo con Prey. Dopo due sequel deludenti e la deludente performance di Alien VS Predator – Requiem, erano quasi 20 anni che il Predator non compariva in un film che piacesse davvero (e questo se consideriamo il primo AVP come un successo… altrimenti, sono più di 30 anni che non si vede un film di Predator che funzioni).

Ma la critica e il pubblico sono d’accordo nell’elogiare Prey. I precedenti film non sapevano neppure cosa fossero: sapevano soltanto di non essere horror, nonostante l’originale Predator avesse tonnellate di elementi horror. Da lì, sono rimasti bloccati in uno strano loop di tentativi di essere un sequel sospeso tra fantascienza, azione e blockbuster estivo. C’erano tante idee sulla carta, ma nessuna funzionava davvero: quello di cui avevano bisogno era un richiamo all’originale e Prey ha intercettato subito la sfida.

Ha creato la sua storia

Prey funziona dove i sequel hanno fallito: rappresenta una storia e un film a sé stanti. Anche se tecnicamente è un “prequel”, gli eventi si svolgono letteralmente centinaia di anni prima dell’originale, quindi non si ricollega in alcun modo alla storia… e questo elemento è perfetto.

I sequel si sono impantanati nel tentativo di “spiegare” il franchise, aggiungere lore e “espandere l’universo cinematografico”. Quello che non hanno fatto, però, è stato raccontare una buona storia. Prey è invece incentrato su una ragazza solitaria determinata a proteggere la sua tribù e a dimostrare di poter essere una cacciatrice: una storia tutta sua, che ha dato vita a un film convincente.

Mescola horror e suspense con l’action

Uno degli aspetti che hanno reso il Predator originale così unico è che nessuno è riuscito a descriverne il genere. I fan dell’azione lo rivendicano come proprio… ma anche i fan dell’horror. Il film fondeva perfettamente i due generi, creando un’esperienza unica, coinvolgente, spaventosa e adeguatamente ricca di azione.

Gli altri film più recenti di Predator si appoggiavano pesantemente al genere action/sci-fi e in qualche modo riuscivano a non far sembrare il Predator affatto spaventoso (anche la pessima CGI non aiutava). Prey reintroduce gli elementi stealth del primo film, creando un thriller avvincente.

Bloccati nella natura selvaggia

Prey recensionePrey ha contribuito a ripristinare la suspense tipica del primo film ambientando la sua narrazione nella natura selvaggia. In origine, il Predator stava inseguendo un’operazione militare nelle giungle dell’America Centrale, mentre in Prey è a caccia nelle pianure del Nord nel 1700, prima della colonizzazione europea.

Pur essendo diverse, entrambe le ambientazioni sono simili: grandi spazi selvaggi e incontaminati enfatizzano la sensazione di essere soli senza nessuno che possa aiutare e un’ampia quantità di nascondigli in cui il Predator potrebbe nascondersi.

La creazione dell’eroina

Un’altra modifica apportata dai nuovi film alla formula originale è stata l’aggiunta di un vasto nucleo di guerrieri che tenta di uccidere il Predator. Nel film del 2018, ad esempio, si trattava dell’intero esercito e di un team di scienziati. L’aggiunta di un cast così numeroso, di armi tecnologiche, di veicoli corazzati, di creature ibride… ha solo smorzato l’essenza di Predator e ha reso difficile per il pubblico entrare in contatto con qualsiasi personaggio, perché ce n’erano semplicemente troppi.

In Prey, Amber Midthunder si cala in modo massiccio nella parte di Arnold Schwarzenegger, dando finalmente al franchise un altro eroe – in questo caso, per la prima volta, un’eroina – per cui tifare.

Un’eroina a cui ci affezioniamo

Oltre a essere l’eroe principale, Naru (Amber Midthunder) è un personaggio a tutto tondo a cui il pubblico tiene davvero. Nell’originale, il viaggio per la sopravvivenza ha fatto sì che il pubblico facesse il tifo per Schwarzenegger e volesse davvero vederlo vincere.

In Prey, proviamo lo stesso coinvolgimento emotivo nei confronti di Naru, che parte per dare la caccia alla misteriosa creatura che nessuno crede esista. Si trova in una situazione che nessun essere umano potrebbe mai pianificare ed è costretta a lottare per la sopravvivenza. Per la prima volta dopo decenni, la serie di Predator ha finalmente avuto un’attrice protagonista con cui il pubblico ha legato e per cui ha fatto il tifo.

“Se sanguina…possiamo ucciderlo”

Uno dei richiami più diretti al film originale è la famosa battuta “Se sanguina… possiamo ucciderlo“. I fan ricorderanno probabilmente che queste sono le stesse parole pronunciate da Schwarzenegger nel film originale del 1987.

Questo non solo è un grandissimo Easter Egg per i fan, ma è anche un chiaro messaggio: Naru è la vostra nuova eroina action. Questa frase crea l’atmosfera giusta per il film, quasi come se i registi volessero far capire agli spettatori che Prey è il vero successore spirituale del primo film.

Un solo Predator

Una delle mosse più intelligenti di Prey è stata quella di tornare a un solo Predator. Nei sequel, sembravano spuntare sempre più Predator ovunque, così come creature ibride. Tutto è diventato molto contorto e sono successe troppe cose raccontate da prospettive differenti, senza che riuscissero effettivamente ad avere rilevanza nella trama.

Prey si è accorto del fallimento dei sequel ed è tornato alla formula originale, rendendosi conto che un solo Predator crea molto più terrore, trasformandolo in una minaccia terrificante quasi simile a Michael Myers o Jason Voorhees. Questa semplice decisione ha contribuito a dare un tono all’intero film.

La trappola

Come sappiamo, Schwarzenegger organizza delle trappole elaborate per il Predator. In Prey, il finale è molto simile: Naru capisce che può ingannare il Predator facendolo impantanare nelle sabbie mobili.

Questo è stato un altro momento in Prey in cui i registi hanno chiaramente fatto un cenno al primo film, dando allo stesso tempo ancora più carattere a Naru. Il momento culminante mostra allo spettatore che Naru è diventata davvero la cacciatrice che voleva essere e che il predatore è ora diventato la preda.

Il visore termico

Nel primo film, Schwarzenegger si rende conto che il Predator non può vederlo quando è coperto di fango. In Prey, Naru scopre la stessa cosa grazie a una pianta medicinale che la sua tribù usa per rallentare il flusso sanguigno. Sebbene questo espediente sia stato accennato nei sequel, fino a Prey non è mai stato un punto fermo della trama.

È anche uno strumento importante, poiché il Predator è praticamente inarrestabile e il suo visore termico è una delle debolezze che gli umani possono usare a loro vantaggio.

The Sandman: 10 differenze tra la serie e il fumetto

ATTENZIONE: Il seguente articolo contiene spoiler della serie Netflix The Sandman

Su Netflix c’è una nuova serie che sta conquistano il pubblico di tutto il mondo. The Sandman è nella top ten delle classifiche di molti paesi e il successo dello show dipende soprattutto da quello già consolidato del materiale sorgente. The Sandman è un adattamento dell’omonimo fumetto di Neil Gainman, serie animata pluripremiata. L’accuratezza con cui vengono riprese le trame e i personaggi è notevole, tuttavia ci sono alcune differenze fondamentali tra l’originale e la versione live-action.

Dalle motivazioni di John Dee nella scena della tavola calda al ruolo più ampio di Corinthian, ci sono alcune deviazioni importanti rispetto alle linee narrative dei fumetti. Questi cambiamenti non sono necessariamente negativi: la maggior parte di essi è utile a visualizzare le storie sullo schermo e rende le vicende attraenti anche per coloro che non hanno mai letto i fumetti.

La storia di John Dee

John Dee in The Sandman

L’arco di John Dee nei fumetti legati a Sandman è una delle storie più inquietanti ma anche una delle più coinvolgenti. La motivazione di John nella serie è molto diversa rispetto al materiale sorgente. Nel quinto episodio (24 ore) egli sostiene di agire solo per ottenere un mondo più onesto, dal momento che ha ricevuto menzogne per tutta la sua esistenza. Nei fumetti invece, John vuole solo il caos, a un certo punto afferma addirittura di voler “smembrare il mondo per poi ballare tra i rottami”.

https://www.youtube.com/watch?v=ljFQYTlEEbU&feature=emb_title

Roderick Burgess e i figli

Roderick Burgess figliNella serie TV, Roderick Burgess (Charles Dance) riesce a catturare Sogno e prova – senza successo – a negoziare con lui. Roderick chiede al membro degli Eterni di restituirgli il figlio  defunto in cambio della libertà. Burgess ha anche un altro figlio, Alex, a cui ribadisce costantemente di non essere abbastanza. La diatriba tra i due si conclude con un ultimo scontro in cui Roderick muore dopo aver accidentalmente sbattuto la testa contro la prigione di vetro di Sogno.

Diversamente, nei fumetti di The SandmanRoderick ha solo un figlio, Alex, e contratta con Sogno affinché Alex ottenga l’immortalità. Un’altra differenza è che sulla carta Roderick muore per cause naturali in età avanzata, senza alcun drammatico conflitto con il figlio come si vede nello show.

Il sogno di Jed Walker

Jed WalkerLa dimensione onirica di Jed è una parte importante della serie The Sandman, in quanto è ciò che Rose (Sienna Miller) e Sogno usano per localizzare il personaggio. Jed vuole sfidare il Re dei Sogni per non perdere Gault, una mutaforme che usa le sue abilità per eludere Morpheus (Tom Sturridge) e distrarre Jed dalla sua difficile vita con i suoi genitori adottivi. Questo aspetto della trama è molto diverso dai fumetti: in live-action Gault sembra essere una combinazione dei due incubi Brute e Glob.

https://www.youtube.com/watch?v=DcR-rqWNzcE

The Cereal Convention

Cereal Convention The SandmanCollezionisti è una delle migliori storyline del fumetto e la serie riesce a dare vita alla “Cereal Convention” in modo ugualmente divertente e angosciante. La differenza principale tra i fumetti e The Sandman di Netflix è che nel primo caso sono Rose e sua madre Miranda (che è viva sulla carta) ad andare in hotel, non Rose e Lyta.

L’arco narrativo di Johanna Constantine

Sogno The SandmanUna grossa differenza è riscontrabile nella storia di Johanna. A parte il fatto che la scena in cui Johanna Constantine esorcizza il fidanzato di una principessa non è presente nei fumetti, ricordiamo che la donna non è nemmeno l’aiutante principale di Sogno nel materiale originale.

https://www.youtube.com/watch?v=asYIpqki8tY

Nella versione sulla carta di The Sandman è John Constantine ad aiutare Morpheus nella sua ricerca. È bello vedere lo show di Netflix usare il personaggio di Johanna come una figura parallela a Lady Johanna del XVIII secolo. La scena live-action si svolge in modo molto simile a quella dei fumetti in cui Lady Johanna rivela di aver scoperto gli incontri tra Sogno e Hob Gadling.

La morte di Gregory

Gregory The Sandman

In The Sandman, dopo che Morfeo fugge dai suoi carcerieri, trova la strada per tornare al suo regno e viene trovato da Lucienne sulla spiaggia. Essendo debole, Morfeo ha bisogno di disfare qualcosa che ha creato per riguadagnare un po’ del suo potere. Purtroppo a sacrificarsi è una creatura adorabile di nome Gregory. Al sacrificio assistono Caino e Abele, entrambi pieni di disapprovazione per il gesto.

https://www.youtube.com/watch?v=lrXX6P9IFRI&t=4s

Nei fumetti, il Re dei Sogni non ha bisogno di uccidere Gregory: si risveglia nella casa di Caino e Abele, che lo nutrono per farlo tornare in salute.

Il gioco più antico

Quando Sogno visita l’Inferno per cercare il demone Choronzon, finisce per giocare “il gioco più vecchio” con Lucifer. Lo scontro avviene perché nella serie The Sandman il demone Choronzon sceglie Lucifer per rappresentarlo nel gioco. Questa cosa non succede invece nei fumetti.

Nella versione originale è Choronzon in persona ad andare contro il Re dei Sogni e ad usare le sue abilità per sconfiggerlo. Considerando questo cambiamento e il modo in cui finisce lo spettacolo, sembra che ci sia una nuova rivalità tra Lucifer e Sogno che non era mai stata accettata nei fumetti.

Gli occhi di Sogno

Tom Sturridge in The Sandman

L’aspetto di Sogno nei fumetti riflette il potere del membro degli Eterni. Una delle caratteristiche distintive del personaggio di The Sandman sono i suoi occhi, due palle nere e pure che si dice possano contenere le stelle o il cosmo intero.

https://www.youtube.com/watch?v=s0m_ryGP_so&feature=emb_title

Quello appena descritto non è decisamente il modo in cui appaiono gli occhi di Sogno nello show. Tuttavia, gli occhi azzurri ed estremamente espressivi del protagonista hanno contribuito a rendere la performance più credibile. Altri cambiamenti nell’aspetto riguardano i capelli, notevolmente più corti, e la pelle, molto più umana.

Una diversa ambientazione temporale

The Sandman SognoDal momento che i fumetti sono usciti tra il 1989 e il 1996, essi sono stati il riflesso della tecnologia e della cultura di quel periodo. Oggi però ha senso che la serie sia ambientata nel presente invece che negli anni ’80 o ’90. Ovviamente, ciò comporta nuovi gadget tecnologici.

https://www.youtube.com/watch?v=83ClbRPRDXU&feature=emb_title

Non mancano in Sandman alcuni piccoli riferimenti alla tecnologia obsoleta che rimandano ai fumetti. Inoltre, grazie all’arco di Hob Gadling, il protagonista passa dal 1400 ai giorni nostri: questo è un ottimo modo per mostrare i diversi periodi di tempo che Sogno ha vissuto.

Il ruolo di Corinthian

Corinthian The Sandman

La più grande variazione della serie Netflix rispetto al materiale sorgente è il ruolo di Corinthian in The Sandman. Nei fumetti, il personaggio è solo uno dei molti che Morpheus incontra e sicuramente Corinthian non affronta così tanti personaggi principali come fa nello show.

The Sandman di Netflix ha tratto dai fumetti un altro arco narrativ, quello in cui Sogno decidere che non è ancora il momento di ricreare Corinthian. Se tuttavia la serie procede seguendo la carta stampata, i fan potrebbero rivedere il personaggio in un futuro non così lontano.

Watcher arriverà al cinema il 7 settembre con Lucky Red e Universal

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Accolto in modo straordinario al Sundance Film Festival dove è stato presentato in anteprima mondiale, Watcher è un thriller/horror psicologico d’autore e al femminile, capace di giocare con gli stilemi del genere mentre sviluppa con attenzione tematiche sociali d’attualità (gaslighting, stalking, alienazione per citarne alcuni).

Il film approderà nelle sale italiane mercoledì 7 settembre, distribuito da Lucky Red e Universal Pictures International Italy.

A firmare la sceneggiatura (con Zack Ford) e la regia è la talentuosa Chloe Okuno, che debutta al cinema dopo una serie di cortometraggi e dopo essersi fatta apprezzare per aver diretto “Storm Drain”, considerato tra i migliori segmenti dell’antologia horror V/H/S/94. 

Protagonista assoluta Maika Monroe, che torna al genere che l’ha resa celebre con l’iconico e acclamato It Follows di David Robert Mitchell. La sua performance in Watcher è stata molto applaudita dal pubblico del Sundance e salutata con recensioni entusiastiche.

Watcher, la trama

Julia, una giovane donna, si trasferisce a Bucarest per seguire il marito nel suo nuovo lavoro. Mentre cerca di integrarsi nella nuova realtà, la città viene sconvolta dagli omicidi di un serial killer. Isolata e senza riuscire a comunicare, Julia si lascia suggestionare dagli avvenimenti fino ad accorgersi di essere costantemente osservata da un uomo dal palazzo di fronte. Tra realtà e paranoia, Julia sprofonda in un vero e proprio incubo ad occhi aperti a cui nessuno sembra credere. Nemmeno il marito.

Bad Sisters: l’intervista ai protagonisti della serie di Apple TV+

Arriverà il 19 agosto su Apple TV+ la nuova serie di genere dark comedy dal titolo Bad Sisters, dove si seguono le vicende delle affiatate sorelle EvaGraceUrsulaBibi Becka, sempre pronte a prendersi cura l’una dell’altra. Quando però il loro cognato Jean Paul, marito di Grace, finisce morto, i suoi assicuratori sulla vita avviano un’indagine per smascherare il vero motivo del decesso, nutrendo naturalmente sospetti proprio sulle sorelle, che avevano tutte ampie ragioni per ucciderlo. Ideata da Sharon Horgan, anche interprete di Eva, Bad Sisters è liberamente ispirata alla serie fiamminga Clan, ed è composta da dieci scoppiettanti episodi.

Nell’attesa che questa diventi disponibile per la visione, gli attori protagonisti hanno avuto modo di raccontare qualcosa di più sulla lavorazione degli episodi e su come si sono relazionati con i rispettivi personaggi. Incontrando la stampa internazionale, la Horgan ha aperto la conferenza stampa affermando che “volevo dar vita ad una dark comedy perché era una cosa che non avevo mai fatto prima. Le relazioni tra sorelle è un qualcosa che è già stato esplorato molto bene in altri show, ma qui il numero di sorelle e le connessioni tra loro è ciò che mi ha colpito davvero.”. “Per quanto riguarda il mio personaggio, – continua poi – l’aspetto più complesso da interpretare è certamente stato quello di dover dar vita ad una sorella che è però anche una madre”.

“Le protagoniste della serie, – afferma l’attrice e produttrice – sono orfane, ed è quindi stata Eve, la maggiore ad occuparsi di loro. Per interpretarla ho dovuto allora ricercare una via di mezzo tra sorellanza e affetto materno”. “Per quanto mi riguarda – racconta invece Sarah Greene, interprete di Bibi – la maggior difficoltà è invece stata quella di dar vita ad una donna estremamente competitiva, organizzata, che presentasse però anche forti momenti di irrazionalità e un passato turbolento”.

Bad Sisters Apple
Claes Bang e Anne-Marie Duff in “Bad Sisters”

Alla domanda su quale si stato l’aspetto più complesso con cui relazionarsi del proprio personaggio rispondono anche Claes Bang e Anne-Marie Duff, interpreti rispettivamente di Jean Paul e Grace. “Jean Paul era fin dalla sceneggiatura un personaggio estremamente negativo, – racconta Bang – non ho dovuto far nulla per renderlo una personalità tossica, spiacevole, perché lo era già. Al contrario, l’impegno maggiore è stato quello di smussare alcuni angoli della sua personalità, renderlo meno fastidioso e più umano. Era necessario sia per me per potermi calare nei suoi panni, sia per lo spettatore, che altrimenti si sarebbe trovato dinanzi ad un personaggio estremo”.

“Per quanto riguarda Grace, – racconta invece la Duff (celebre anche per aver interpretato la madre di Maeve nella serie Sex Education) – l’aspetto più difficile da interpretare di lei è stata il suo carattere così fragile e insicuro. Dovevo capire perché fosse così, cosa la tenesse attaccata al marito nonostante lui sia un’influenza negativa. Con Claes abbiamo lavorato per cercare di rendere il loro un rapporto disfunzionale ma non troppo, altrimenti non si spiegherebbe perché non si sono già lasciati”.

“La serie è ricca di momenti molto toccanti, divertenti e anche un po’ spaventosi. – afferma poi la Horgan – Tutto quello che si può ritrovare nella serie è frutto di un grande lavoro di scrittura ma il risultato raggiunto non sarebbe stato possibile senza una buona chimica tra i protagonisti. Noi attori abbiamo speso molto tempo insieme, cercando di capire i rapporti tra i nostri personaggi e di solidificare quelli tra di noi. Attualmente non so se ci sarà una seconda stagione, ma ci sono tanti aspetti che mi interesserebbe ancora affrontare e quindi non è escluso che le sorelle Garvey avranno un futuro!“.

Guardiani della Galassia Vol. 3: Gamora avrà un nuovo amore?

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Sono ormai tantissime le voci che circolano intorno a Guardiani della Galassia Vol. 3 dal momento che non si hanno ancora elementi chiari e ufficiali della trama del film di James Gunn. Una di queste voci vorrebbe la Gamora di Zoe Saldana impegnata in una relazione romantica con Adam Warlock, l’attesissimo nuovo personaggio del film che avrà il volto di Will Poulter.

Ora, lo stesso Poulter affronta le voci sul coinvolgimento di Adam con Gamora. In un’intervista con The Movie Dweeb, a Will Poulter è stato chiesto di rispondere alla teoria sul suo personaggio. La teoria in questione prevede che Adam Warlock abbia una relazione con Gamora in Guardiani della Galassia Vol. 3. Poulter ha risposto in maniera decisamente confusa, e ha continuato dicendo che non si era nemmeno reso conto che questa era una teoria prima dell’intervista. “Non sapevo nemmeno di questa [teoria]. Questa è una notizia dell’ultima ora per me. Questa è l’aspettativa per il volume 3, vero?”

Ovviamente questa risposta non conferma e non smentisce il rumor, com’è giusto che sia a questo punto, anche perché manca ancora qualche mese all’uscita del film in sala.

Guardiani della Galassia Vol. 3: la descrizione del footage del SDCC

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff, Karen Gillan, insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor. Insieme a loro ci sono i nuovi arrivati ​​del MCU Daniela Melchior, Will Poulter, Maria Bakalova e Chukwudi Iwuji, con Poulter che ha confermato di interpretare il ruolo di Adam Warlock. Chukwudi Iwuji è invece il nuovo interprete che sarà il cattivo, l’Alto Evoluzionario.

Fast and Furious 10: Vin Diesel ai piedi del Colosseo

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Arriva anche ai piedi del Colosseo il franchise guidato da Vin Diesel che per Fast and Furious 10 si è fermato proprio ai piedi dello storico e simbolico monumento italiano. Sull’account Instagram dell’attore sono infatti spuntate le immagini che lo vedono impegnato nell’iconica località romana.

Fast and Furious 10, quello che sappiamo

Vi ricordiamo che Fast and Furious 10 non sarà più diretto da Justin Lin come annunciato in precedenza. Confermati nel cast al momento ci sono Nathalie Emmanuel nei panni di Ramsey, Vin Diesel come Dominic Toretto, Michelle Rodriguez che riprende i panni di Letty Ortiz, Tyrese Gibson, Ludacris, Helen Mirren e Sung Kang che riprende il suo ruolo di Han. Tra le new entry, Jason Momoa nel ruolo del villain e Brie Larson.

MCU: Giancarlo Esposito ha avuto un incontro con Marvel, ecco chi vorrebbe interpretare

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Durante la partecipazione al TJH Superhero Car Show & Comic Con a San Antonio, Giancarlo Esposito ha condiviso alcune notizie legate a un suo incontro con i vertici Marvel per una sua eventuale partecipazione al MCU.

L’attore ha detto ai partecipanti di aver incontrato la Marvel per discutere di potenziali ruoli nei prossimi progetti MCU. Sebbene non abbia confermato il suo coinvolgimento, Esposito ha menzionato vari personaggi che sono stati discussi, inclusi Magneto e Doctor Doom. Tuttavia, l’attore ha gli occhi puntati sul ruolo del Professor X.

“Non ho ancora lavorato per la Marvel. Sono stato in una stanza con loro e ho parlato con loro… Si è parlato di Magneto, si è parlato del Dr. Freeze… Oh, [Dottore] Doom… . E c’è il Professor X… mi piacerebbe cercare qualcosa di un po’ diverso. Farò in modo che sia il Professor X.”

In occasione del San Diego Comic Con, nonostante i tanti annunci che ha sfornato Kevin Feige, non c’è stata traccia di annunci di casting, ed è normale che adesso l’attenzione di tutti i fan sia concentrata su chi sarà destinato a ricoprire i ruoli di X-Men e Fantastici Quattro. La scelta di Giancarlo Esposito in un potenziale ruolo del genere, potrebbe essere interessante anche se, per ovvi motivi etnici, qualcuno potrebbe storcere il naso, anche di fronte a un talento raffinatissimo come quello dell’attore di Breaking Bad e The Boys.

Batgirl: Ivory Aquino condivide delle foto dal set del film cancellato

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Dopo la cancellazione di Batgirl da parte di Warner Bros Discovery, anche Ivory Aquino, che faceva parte del cast del film, ha condiviso sui social alcune immagini dal set.

Il casting di Aquino aveva fatto notizia, a gennaio di quest’anno, perché era stata scelta per calarsi nei panni di Alysia Yeoh, il primo personaggio trans in un film DC Comics dal vivo. Aquino, un’attrice filippina-americana, è conosciuta per il ruolo di Cecilia Chung, un’attivista transgender, nella miniserie della ABC del 2017, When We Rise.

https://twitter.com/MsIvoryAquino/status/1555702869935923200?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1555702885685534720%7Ctwgr%5E62338e7b32df210a224fe9d531728e1bb67269d3%7Ctwcon%5Es2_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fbatgirl-dceu-movie-set-images-ivory-aquino%2F

Cosa sappiamo di Batgirl

Batgirl è il film del 2022 di Adil El Arbi e Bilall Fallah con Leslie Grace, JK Simmons, Michael Keaton  e Brendan Fraser. È stato annunciato che Leslie Grace interpreta Batgirl. Il suo precedente ruolo cinematografico è stato nell’adattamento della WB di In the Heights, acclamato dalla critica. Mentre la trama di Batgirl è ancora nascosta, il film vedeva J.K. Simmons tornare nel ruolo del commissario Gordon, visto l’ultima volta in Justice League di Zack Snyder. Jacob Scipio partecipava al film in un ruolo non rivelato e Brendan Fraser interpreta il cattivo Garfield Lynns, noto anche come Firefly. Ivory Aquino si era unita al cast nel ruolo di Alysia Yeoh

Batgirl doveva essere diretto da Joss Whedon, regista di The Avengers e Avengers: Age of Ultron, nonché della versione cinematografica di Justice League. Tuttavia, nel 2018, il regista ha deciso di abbandonare il progetto, ammettendo di non essere riuscito a “decifrare la storia”. Il film è stato diretto da Adil El Arbi e Bilall Fallah.

Giorni d’estate, recensione del film con Gemma Arterton

In arrivo nelle sale italiane il 25 agosto, Giorni d’estate (Summerland) è un film della regista Jessica Swale, con Gemma Arterton, Gugu Mbatha-Raw e Lucas Bond protagonisti. La giovane Jessica Swale si era già fatta un nome nel teatro inglese, vincendo l’ambito Laurence Olivier Award per la sua commedia Nell Gwynn, alla quale ha lavorato sempre con Mbatha-Raw e Arterton, che sta tra l’altro per essere trasformata in un lungometraggio. Con Giorni d’estate, suo primo lungometraggio che ha scritto e diretto, ha invece ricevuto il BAFTA JJ Writers’ Fellowship nel 2012, convertendosi rapidamente in un nome di spicco tra i registi esordienti.

Giorni d’estate, la trama: una “gravidanza” inaspettata

In Inghilterra, durante la Seconda Guerra Mondiale, molti bambini vengono evacuati dalle città e inviati in piccoli villaggi presso famiglie locali che si prendono temporaneamente cura di loro. Quando Frank (Lucas Bond), uno di questi bambini, arriva a casa di Alice (Gemma Arterton), una scrittrice solitaria perseguitata da una passata storia d’amore, lei è riluttante ad accettarlo. A poco a poco, però, man mano che si conoscono, l’innocenza e la curiosità di Frank aprono il cuore di Alice, permettendole di svelare ricordi e sentimenti che pensava di aver dimenticato. La nostra protagonista di renderà presto conto che le ferite possono guarire e che la speranza e le seconde possibilità esistono. Insieme scopriranno di avere in comune molto più di quanto immaginassero e che, a volte, lasciar correre la fantasia può condurci in luoghi che non avremmo mai pensato potessero esistere.

Il racconto di Giorni d’estate è immerso in un’estetica che nuota tra il fantastico e il realistico. Di conseguenza, la direzione artistica ha sì sviluppato una messa in scena che ricrea il momento storico in cui il film è ambientato, ma concentrandosi sugli universi narrativi che ne vengono proposti all’interno e su quell’ingenuità fuori e dentro dallo schermo che trasporta il pubblico in quegli specifici ideali. La fotografia sfrutta al meglio gli esterni, che danno vera vita al film, evocando i miti e le leggende citati, una parentesi “artistica” che si contrappone efficacemente alla cornice della Londra in guerra.

Un cast diretto splendidamente

La sceneggiatura di Giorni d’estate si avventura anche nella rivendicazione dell’omosessualità femminile, evidenziando le difficoltà che il XX secolo poneva nei confronti di tutto ciò che non era socialmente non accettato. Se a questo aggiungiamo il cuore di un bambino bisognoso di affetto, troviamo gli elementi giusti per realizzare un dramma con un chiaro aspetto ideologico e che punta direttamente alle corde dello spettatore.

Giorni d’estate supera quelle che potrebbero porsi come formule convenzionali di sceneggiatura grazie a una produzione meticolosa, attenta ai dettagli e all’atmosfera, alla personalità di ogni inquadratura e sequenza e, soprattutto, a un lavoro efficace con un cast impeccabile. Il film di Swale è un incantevole gioco di equilibrio tra passato, presente e futuro, narrato dal presente di Alice, con occasionali salti soprattutto in un passato che vuole dimenticare. Ogni filo gioca su diversi tropi familiari di altri film d’epoca queer, armonizzandoli per raccontare un tipo diverso di narrazione.

Non c’è quindi da stupirsi che Gemma Arterton, se da un lato ha dentro di sé l’ironia e l’amarezza tipica dello humor inglese, dall’altro contrappone questa inclinazione a un’umanità e a una sensibilità che estrapola al suo personaggio attraverso l’espressività. Essendo la colonna portante della storia, mantiene questa intensità scenica per tutto il film, umanizzando il suo ruolo in misura notevole. In questo modo, riesce a entrare in contatto sia con il pubblico che con il resto dei suoi compagni. L’altro protagonista principale è Lucas Bond, che interpreta Frank. Nonostante la giovane età, ha già realizzato diversi progetti, ma con questo film emana un’energia speciale, che si fonde perfettamente con quella della Arterton. Gugu Mbatha-Raw, invece, appare in alcuni frangenti ricorrenti nel corso del film, ma in ogni scena lascia trasparire un’eleganza e un romanticismo naturali che la rendono eccezionale.

Il “Summerland” di Alice

Basandosi sul termine Summerland, un luogo immaginario della mitologia wiccan, la regista e sceneggiatrice Jessica Swale articola in Giorni d’estate un manifesto personale e per nulla pretenzioso che, riafferma la singolare alleanza tra la causa LGTBIQ+ e la filosofia New Age. E’ interessante notare che Summerland è originariamente stato distribuito nelle sale statunitensi nel 2020, anno che aveva già accolto un altro film d’epoca queer di successo, Ritratto della Giovane in Fiamme di Céline Sciamma, premiato a Cannes e ambientato nella Bretagna del 1770.

Swale dà vita a una storia drammatica ambientata geograficamente e mentalmente in un luogo assolutamente idilliaco – le zone costiere di Dover, che non conoscono guerra e il Summerland, rifugio spazio-temporale dalle interperie storiografiche che vogliono minare non solo l’infanzia di tanti bambini, ma anche la crescita della bambina più grande di tutte, Alice, per cui l’isolamento a Dover diventa opportunità di apprendimento, di incontro con chi non pensava sarebbe mai stata in grado di instaurare un rapporto. E, soprattutto, di incontro con un pubblico che si innamorerà del suo personaggio, trasportandolo alto nella vastità narrativa del Summerland.