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Cip e Ciop Agenti Speciali, recensione del film originale Disney+

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Film originale Disney+ e ennesimo reboot di PI che hanno avuto il loro momento di gloria nel passato relativamente recente, Cip e Ciop Agenti Speciali arriva sulla piattaforma il 20 maggio. Siamo di fronte a una bella sorpresa da parte della Casa di Topolino, perché se è vero che il film non spicca troppo per originalità, avendo come principale referente Chi ha incastrato Roger Rabbit?, si ritaglia una freschezza di concept alla base del processo creativo che, in epoca di idee e realizzazioni pigre, è un bene prezioso. 

Cosa racconta Cip e Ciop Agenti Speciali?

Tra gli anni ’80 e ’90, Cip e Ciop Agenti Speciali ha avuto un successo travolgente, salvo poi finire, come ogni cosa bella. Lo sa bene Cip, che ha accantonato i sogni di gloria e si è adattato ad una rassicurante e tranquilla vita da assicuratore, ma lo sa bene anche Ciop, che però prende molto peggio la cosa. Dopo essersi rifatto in CGI, cerca di non perdere contatto con il mondo di Hollywood che tanto lo aveva fatto felice: partecipa alle Convention e continua a rincorrere sogni di gloria che sembrano sempre più lontani. Quando il loro amico Monterey Jack scompare, i due dovranno di nuovo fare squadra per ritrovarlo e forse, nel tentativo, riusciranno anche ad appianare vecchi rancori.

Cip e Ciop Agenti Speciali, originale Disney+, realizzato in tecnica mista e diretto da Akiva Schaffer è decisamente una sorpresa, innanzitutto perché è un continuo gioco metatestuale su Hollywood, sulla tendenza ai reboot copia-carbone, sulla disgregazione dei miti e sull’invecchiamento di icone che non sostengono il passare del tempo. Soprattutto il film mette alla berlina la ricerca ossessiva di quell’effetto nostalgia che ha costituito per buona parte l’ossatura della recente produzione della stessa Disney. Ebbene, lo studio con Cip e Ciop Agenti Speciali compie una specie di ammissione di colpa e offre allo spettatore di Disney+ una ventata di freschezza. Certo, il film di Schaffer non si inventa niente, dato che molti sono i precedenti illustri, tra cui il già citato il capolavoro di Robert Zemeckis, tuttavia riesce a spiccare per l’intenzione e la ricchezza con cui viene messo in scena e pensato.

Cip e Ciop Agenti Speciali film recensioneLo stesso utilizzo della tecnica mista, animazione e live action, pur conferendosi a quanto visto con Space Jam: New Legend, è affrontato con una ricchezza di sguardo che, pur lavorando sempre e solo con la CGI, mette a confronto personaggi in 2D con altri realizzati con il pongo e la stop-motion, creazioni in 3D, pessima motion-capture e computer grafica, tutto che convive in armonia con il mondo in carne e ossa. 

Cip contro Ciop: due modi differenti di intendere la vita (e lo spettacolo)

Gli stessi protagonisti sono alfieri di due modi differenti con cui ci si approccia al mondo (e al mondo dello spettacolo, oggi). Da una parte c’è l’inseguimento della nostalgia a tutti i costi, il voler far rivivere qualcosa che non esiste più, solo per rintracciare un sentimento vecchio, come fa Ciop; dall’altra un disincanto sereno ma completamente privo di magia, che fa preferire una vita ordinaria e un lavoro stabile e noioso rispetto al passato di gloria, come accade a Cip. Il rifiuto a lasciar andare il passato, contrapposto all’altrettanto categorico atteggiamento di chi non vuole cambiare la sua natura per rendersi contemporaneo: da una parte gli eterni bambini che a 40 anni suonati giocano ancora con le spade laser, dall’altra i boomer, che alla stessa età non fanno altro che dire che “si stava meglio quando si stava peggio”. Nessuna delle due vie viene condannata, come a dire che a ognuno spetta la sua scelta e la sua misura, tuttavia l’unione delle due concezioni riesce poi alla fine a sconfiggere il cattivo, anch’esso metaforico.

Il villain di Cip e Ciop Agenti Speciali è il passato invecchiato male, che non si adatta più al linguaggio contemporaneo e che vuole storpiare ciò che di bello esisteva per raccontarlo nuovamente in forme distorte e rovinate. Anche questa scelta è assolutamente intelligente e sorprendente per un film dal quale, in partenza, forse non ci si aspettava assolutamente nulla.

Cip e Ciop Agenti Speciali è anche una vera e propria miniera d’oro di riferimenti, cameo, easter eggs e citazioni ad altri mondi, personaggi, storia, tanto che il film si dovrebbe guardare con carta e penna alla mano, per annotare tutti i volti noti e le citazioni che i nostri due scoiattoli si portano dietro. La Disney offre un’esperienza divertente e sorprendente, un lavoro di grande intelligenza e capacità di mettere a fuoco e raccontare l’industria, sempre strizzando l’occhio allo spettatore, sfidandolo a stare al passo.

She-Hulk: 9 domande suscitate dal trailer

She-Hulk: 9 domande suscitate dal trailer

Azione, mutazioni e vita ordinaria dell’avvocato Jennifer Walters si mescolano nel primissimo trailer di She-Hulk rilasciato dai Marvel Studios. Il filmato conferma alcune speculazioni fatte dai fan sulla serie ma genera anche tante nuove domande che necessitano di risposta. L’attesissima serie MCU uscirà il 17 agosto su Disney+ e racconterà una storia tutta al femminile.

She-Hulk ha un ruolo importante nella storia della Marvel Comics: nei fumetti Jennifer Walters diventa un membro sia dei Vendicatori che dei Fantastici Quattro. Il suo destino nell’MCU probabilmente proseguirà su questa strada, vedendola coinvolta nelle avventure di entrambi i team di supereroi. Per ora si sa ancora molto poco e senza dubbio il trailer suscita domande intriganti su come Jennifer si inserirà nelle trame in corso nell’Universo Cinematografico Marvel.

She-Hulk rappresenta Abominio?

Jennifer Emil Blonsky She-Hulk trailerNella Marvel Comics Jennifer Walters viene contattata per collaborare come avvocato con la Goodman, Lieber, Kurtzberg & Holliway, studio legale che si occupa di cause legate alle attività superumane. Nel trailer di She-Hulk viene ripreso questo dettaglio. Inoltre, Jennifer (Tatiana Maslany) incontra Emil Blonsky, meglio conosciuto dai fan dei fumetti e dall’MCU come Abominio.

Forse Jennifer deve rappresentare legalmente Abominio? Perché? Questo dettaglio riporterebbe sulla scena un vecchio nemico di Bruce Banner. Banner infatti ha combattuto con Abominio nel film del 2008 Hulk.

In She-Hulk vedremo il team dei Thunderbolts?

She-Hulk TrailerAbominio (Tim Roth) nella serie She-Hulk potrebbe essere un cattivo davvero interessante, ma forse il personaggio non sarà la nemesi principale dello show. Se Jennifer è realmente l’avvocato difensore di Blonsky, probabilmente vedremo la svolta eroica di Abominio. Non va dimenticato che nella Marvel Comics Blonsky serve nel team dei Thunderbolts, un gruppo di ex supercriminali che lavora per il governo.

Molti membri della squadra sono già stati trasposti nell’MCU, da Baron Zemo a John Walker. Inoltre, la prigione high-tech che si vede nel trailer di She-Hulk rimanda a The Cube, la base operativa del team, suggerendo che questa squadra potrebbe essere in formazione.

Apparirà la contessa nella serie?

Black Widow Contessa Valentina Allegra de FontaineLa serie She-Hulk potrebbe portare nuova luce anche sul misterioso personaggio della Contessa de Fontaine. La donna ha già affiancato John Walker ed ha manipolato Yelena Belova per farle attaccare Occhio di Falco dopo la morte di sua sorella, Black Widow.

Le motivazioni celate dietro le azioni della Contessa Valentina Allegra de Fontaine rimangono sconosciute, ma sembra che il personaggio abbia in mente di formare una propria squadra. Lavorando ai margini delle storie principali, la donna potrebbe entrare nella serie per creare dei legami anche con Abominio.

È davvero Frog Man?

Frog Man in She HulkTra i vari personaggi che possiamo vedere nel trailer di She-Hulk sembra esserci anche Frog Man. Stando al costume e all’inquadratura non potrebbe trattarsi di nessun altro.

Frog Man compare per la prima volta nel fumetto Marvel Team-Up vol 1 #121. È sicuramente tra gli alleati più strani di Spider-Man: aiuta l’Uomo Ragno nella lotta al crimine, ma molto spesso senza successo. Cosa centra Frog Man con She-Hulk? Ha forse bisogno di un avvocato?

In che modo Jennifer ottiene i suoi poteri?

Jennifer diventa She HulkDal trailer si comprende che Jennifer acquisisce i suoi poteri dal cugino, ma in che modo? Il teaser non fornisce spiegazioni sulla mutazione della protagonista di She-Hulk. Tuttavia, mostrando una macchina che si schianta nella giungla, forse suggerisce che Jennifer è rimasta ferita nell’impatto e ha chiesto una trasfusione di sangue a Bruce.

Qualcosa di simile accade nella Marvel Comics. Nella sua prima apparizione in Savage She-Hulk #1, Jennifer viene sparata da un capo del crimine e necessita del sangue del cugino. In questo modo, la donna ottiene i poteri del mostro verde.

Hulk può cambiare?

Hulk Bruce BannerIn Avengers: Endgame, Bruce Banner (Mark Ruffalo) ha acquisito la capacità di fondere i suoi due sé, ma in Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli, appare di nuovo in forma umana. Nel teaser della serie, lo vediamo invece solo nelle vesti di cinefilos hulk

Già dal trailer appare chiaro che Jennifer ha la capacità di passare dall’aspetto umano a quello di She-Hulk. Ma ciò vale anche per Bruce?

Perché Hulk ha bisogno di Jennifer?

Hulk Jennifer WaltersNel trailer, è Hulk ad innescare la trasformazione della cugina. Dopo averla resa She-Hulk, Bruce insegna a Jennifer come usare i suoi poteri. Ma perché sta facendo tutto ciò?

Probabilmente questa domanda sarà al centro dell’intera serie e troverà risposta solo con l’inizio della messa in onda. Per ora abbiamo visto che lo stato emotivo di Jennifer contribuisce alla sua forza: più è spaventata o arrabbiata, più diventa potente. Forse Bruce sta cercando di rendere controllabile questo potenziale insito in lei.

Che ne è di Titania?

She Hulk Trailer TitaniaTitania, interpretata da Jameela Jamil di The Good Place, appare in una rapida inquadratura del trailer di She-Hulk. Il suo costume differisce notevolmente dalla sua controparte dei fumetti, ricordando quello di un wrestler professionista.

Nei fumetti, Titania debutta in Secret Wars 3 ed è tra i più potenti criminali di She-Hulk. Riceve i suoi poteri sovrumani in seguito agli esperimenti che Doctor Doom ha eseguito su di lei. Chissà se la sua storia originale sarà mantenuta anche nell’MCU.

She-Hulk diventerà un Avenger?

She-Hulk TrailerNel trailer, quando l’amica di Jennifer scopre che quest’ultima è She-Hulk le chiede se diventerà un Avenger. L’eroina è già parte dei Vendicatori nei fumetti e probabilmente lo diventerà anche nell’MCU.

Forse il motivo per cui Hulk la sta addestrando è proprio per permetterle l’ingresso nel team! Magari Bruce vuole che la cugina prenda il suo posto negli Avengers. In effetti, Bruce potrebbe essere stato depotenziato dall’uso del Guanto dell’Infinito ed aver perso parte delle sue abilità.

Bruce Campbell spiega l’unico criterio che ha seguito per accettare il cameo in Doctor Strange 2

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Quando si va a vedere un film di Sam Raimi, è quasi certo che da qualche parte spunterà Bruce Campbell e così è accaduto anche per Doctor Strange nel Multiverso della Follia. In un’intervista con THR, l’attore ha spiegato la sua condizione per partecipare al film:

Sai, l’unico criterio di cui ho bisogno è che il personaggio debba essere fondamentale. Nel primo Spider-Man, ho usato per la prima volta io il nome Spider-Man. Nel secondo, sono l’unico personaggio a sconfiggere Spider-Man non facendolo entrare a teatro, dove era arrivato in ritardo per vedere Mary Jane. E in Spider-Man 3, va dal maître per chiedere aiuto con la sua proposta a Mary Jane. Quanti supereroi chiedono aiuto ai mortali? Zero. Quindi, ho stabilito un precedente. E se mi metti lì, il mio personaggio cambierà il film per sempre. Sam è consapevole del fatto che ho reso i suoi film iconici.

(Ride.) L’altro criterio, onestamente, è l’unico motivo per essere in questi film, ed è per molestare la star. Se guardi tutti i film di Spider-Man, tutto ciò per cui sono lì è far confusione con il protagonista. Questo è tutto. Lo sminuisco, lo prendo in giro, lo affronto e lo molesto. Ovviamente vince sempre, ma devi creare ostacoli per il tuo eroe e rendere il viaggio più difficile. È il mio lavoro.

E qui, non possiamo davvero negare che ho impiegato circa 45 secondi del tempo di Strange. E forse per questo gli ho salvato la vita. In quei 45 secondi, forse ho salvato la vita a qualcun altro, forse ho sventato un complotto.

Al di là dell’ironia, sappiamo che il cameo di Campbell nel film è un omaggio dentro all’omaggio per Sam Raimi, soprattutto se si guarda la seconda scena post credits!

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: recensione del film con Benedict Cumberbatch

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez). Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier. Doctor Strange nel Multiverso della Follia è al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Teen Wolf: concluse le riprese del film basato sull’omonima serie

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In un tweet dall’account ufficiale di Teen Wolf, i produttori confermano che le riprese del film sono terminate, rivelando due immagini dal backstage.

Il primo mostra un ciak con il logo del film, presumibilmente per l’ultima scena girata, che mostra che il film è diretto da Russell Mulcahy, già sulla sedia di regia di 40 episodi della serie TV.

Il secondo mostra una sedia con il logo del film in una ripresa notturna, con i membri della troupe che si aggirano nelle vicinanze. La didascalia conferma che le riprese sono terminate e si congratulano con il cast e la troupe per il loro lavoro.

https://twitter.com/MTVteenwolf/status/1526653782678978567?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1526653782678978567%7Ctwgr%5Ehb_2_10%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fteen-wolf-movie-filming-wrap-updates-bts-images%2F

La serie horror per adolescenti prodotta da MTv, con Tyler Posey nei panni di Scott McCall, era basato sul film originale del 1985 interpretato da Michael J. Fox, ed è andato in onda per sei anni prima di concludersi nel 2017. Dylan O’Brien non prenderà parte al film.

Stan Lee: a seguito di un nuovo accordo, i suoi cameo nel MCU potrebbero tornare

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L’Hollywood Reporter ha riferito che la Marvel ha firmato un enorme accordo ventennale con Genius Brands International e POW! la joint venture di Entertainment Stan Lee Universe, con il quale si concedono in licenza le fattezze di Stan Lee in futuri film e produzioni televisive, nonché parchi a tema Disney, merchandising e altro ancora.

Questo nuovo accordo apre le porte al ritorno dei cameo MCU di Stan Lee in futuro con l’uso di CGI e vecchi filmati, anche se fonti interne notano che la decisione deve ancora essere presa dagli studi coinvolti. Il CEO e presidente di Genius Brands Andy Heyward ha scritto dell’accordo nella seguente dichiarazione:

“L’accordo garantisce davvero che Stan, attraverso la tecnologia digitale, i filmati d’archivio e altre forme, vivrà nel luogo più importante, i film Marvel e i parchi a tema Disney. È un affare ampio”.

Stan Lee: i 10 cameo meno conosciuti del fumettista Marvel

Hocus Pocus 2: le sorelle Sanderson nella nuova foto ufficiale

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Hocus Pocus 2: le sorelle Sanderson nella nuova foto ufficiale

Ecco una nuova immagine ufficiale dal sequel di Hocus Pocus, Hocus Pocus 2, in cui vediamo protagoniste le amatissime Sorelle Sanderson, che tornano ad essere interpretate da Bette Middler (Winifred), Kathy Najimy (Mary) e Sarah Jessica Parker (Sarah).

https://www.instagram.com/p/CdrNQ5vNAqn/?utm_source=ig_embed&ig_rid=b43b662d-a988-4664-975f-785bcb8b466b

Disney ha finalmente dato il via libera a Hocus Pocus 2 nel 2021, con Anne Fletcher al timone. Per la gioia del pubblico, tutte e tre le originali sorelle Sanderson stanno tornando a seminare il caos. Doug Jones (Billy Butcherson) è l’unico altro attore del primo film che tornerà, poiché il resto del cast è nuovo di zecca. La sinossi sembra attenersi alla formula magica di tre liceali che devono salvare Salem dalle sorelle Sanderson la notte di Halloween.

Tom Crusie spiega, in maniera lapidaria, perché fa da solo tutti i suoi stunt

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Tom Cruise è l’uomo del momento. La sua trionfale notte di Cannes 75 lo ha portato sul tetto del mondo del cinema, con il suo film, Top Gun: Maverick accolto con esultanza e applausi. Non solo, Cruise è stato anche protagonista di una masterclass nell’ambito della kermesse francese, durante la quale ha svelato il più grande mistero della sua carriera.

Noto per i suoi stunt sempre difficilissimi ed eseguiti in prima persona, Cruise ha risposto alla domanda sul perché li realizza sempre in prima persona, anche se ciò che ha detto è stato lapidario e forse solleva qualche obiezione, o altre domande:

“Nessuno ha mai chiesto a Gene Kelly ‘Perché danzi? Perché giri da solo le tue scene di ballo?'”

Top Gun: Maverick, il film

Il Tenente Pete “Maverick” Mitchell (Tom Cruise), tra i migliori aviatori della Marina, dopo più di trent’anni di servizio è ancora nell’unico posto in cui vorrebbe essere. Evita la promozione che non gli permetterebbe più di volare, e si spinge ancora una volta oltre i limiti, collaudando coraggiosamente nuovi aerei. Chiamato ad addestrare una squadra speciale di allievi dell’accademia Top Gun per una missione segreta, Maverick incontrerà il Tenente Bradley Bradshaw (Miles Teller), nome di battaglia “Rooster”, figlio del suo vecchio compagno di volo Nick Bradshaw “Goose”. Alle prese con un futuro incerto e con i fantasmi del suo passato, Maverick dovrà affrontare le sue paure più profonde per portare a termine una missione difficilissima, che richiederà grande sacrificio da parte di tutti coloro che sceglieranno di parteciparvi.

Nel cast del film ci sono Tom CruiseMiles Teller, Val Kilmer, Jennifer Connelly, Glen Powell, Jon Hamm ed Ed Harris. Top Gun: Maverick arriverà al cinema il 25 maggio.

Chris Pratt entusiasta di lavorare di nuovo con Chris Hemsworth in Thor 4

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In una recente intervista con SFX Magazine (tramite GamesRadar) Chris Pratt ha parlato del tempo che ha passato a girare Thor: Love and Thunder e ha offerto notevoli elogi al suo co-protagonista, Chris Hemsworth.

Chris Pratt, che è attualmente nel bel mezzo della promozione del suo ultimo film di successo, Jurassic World – Il dominio, ha condiviso di aver “amato ogni minuto” delle riprese di Thor: Love and Thunder e ha elogiato Hemsworth per la sua etica del lavoro, così come per il suo senso dell’umorismo. La star ha confermato che Hemsworth è “come Thor nella vita reale” prima di affermare che è “così grato” di essere stato coinvolto nel film diretto da Taika Waititi.

“Adoro poter lavorare con Chris Hemsworth, è come Thor nella vita reale. È il tipo più dolce di tutti. Super divertente. Lavora così duramente. È stato fantastico. Ho adorato ogni minuto delle riprese di [Thor 4]. Sono così grato che ci abbiano portato con loro. È stato bello vederlo portare il set in Australia e girarlo lì, con tutti i suoi connazionali. E con il regista Taika Waititi, che è semplicemente oltraggioso. Il suo stile è così unico.”

Chissà quali avventure aspettano questo Thor e Star Lord!

Jurassic World – Il dominio, il film

In Jurassic World – Il dominio vedrà sia Chris Pratt che Bryce Dallas Howard tornare nei loro ruoli. Insieme a loro, ritroveremo anche Justice Smith, Daniella Pineda, Jake Johnson e Omar SyLaura Dern e Sam Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che avevano in Jurassic Park, rispettivamente la Dr. Ellie Sattler e il Dr. Alan Grant. I personaggi sono stati visti per l’ultima volta nel Jurassic Park 3 del 2001. Un altro eroe originale, Ian Malcolm, interpretato da Jeff Goldblum, ha firmato per tornare in Jurassic World 3. Goldblum è stato visto l’ultima volta in Jurassic World: Il Regno Distrutto.

Il Dominio si svolge quattro anni dopo la distruzione di Isla Nublar. I dinosauri ora vivono e cacciano insieme agli umani in tutto il mondo. Questo equilibrio fragile rimodellerà il futuro e determinerà, una volta per tutte, se gli esseri umani rimarranno i predatori dominanti su un pianeta che ora condividono con le creature più temibili della storia.

Jurassic World – Il dominio arriverà in sala il 2 giugno 2022.

David Yates: il regista di Harry Potter per una masterclass al Museo del Cinema di Torino

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La magia del cinema di David Yates approda a Torino. Il Museo Nazionale del Cinema rende omaggio all’acclamato regista britannico che ha contribuito significativamente al successo della fortunata serie di film di Harry Potter e associato in modo indelebile il proprio nome al Wizarding World creato da J.K. Rowling.

Yates incontrerà il pubblico martedì 24 maggio 2022 alle ore 17:30 nell’Aula del Tempio della Mole Antonelliana e, alle 20:30 al Cinema Massimo (Sala Uno), introdurrà la visione del terzo film della nuova era del mondo magico, Animali Fantastici – I Segreti di Silente (2022).

In dialogo con il direttore del Museo Domenico De Gaetano, il regista sarà protagonista di un’attesissima Masterclass, un’occasione per ripercorrere le tappe più importanti della propria carriera, dagli esordi televisivi fino alle ultime produzioni. Al termine dell’incontro, David Yates riceverà la Stella della Mole, quale riconoscimento per aver contribuito, con la sua filmografia, allo sviluppo dell’arte cinematografica.

“Sono molto onorato ed emozionato di recarmi a Torino per condividere la mia esperienza cinematografica nella magnifica Mole Antonelliana, un luogo dall’aspetto magico che sarebbe la location ideale per uno dei miei film – racconta David Yates – Non posso immaginare uno spazio più evocativo e stimolante per parlare del mio percorso come film-maker, dai modesti inizi dei cortometraggi in Super8 millimetri, passando per le fiction televisive per la BBC, fino a realizzare finalmente il sogno di fare film per un pubblico globale”.

“David Yates entra nell’immaginario di tutti attraverso la serie di film di Harry Potter e travolge le aspettative – sottolinea Domenico De Gaetano, direttore del Museo Nazionale del Cinema – È il miglior traduttore in immagini del complesso Wizarding World di J. K. Rowling, cupo ed elegante al tempo stesso, sobrio e giocoso. I suoi film sono fenomeni culturali che divertono e allo stesso tempo fanno pensare generazioni diverse di spettatori. Ma come i grandi maestri della storia del cinema, Yates è un profondo conoscitore dell’arte cinematografica e la masterclass sarà un’occasione unica per ripercorrere la sua straordinaria carriera, gli esordi, i successi e le sfide che lo attendono”.

“David Yates è un grande regista, capace di far sognare, di ricreare quella magia che solo il cinema sa dare – afferma Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema – quella stessa magia che noi cerchiamo di trasmettere ai visitatori del nostro museo. Siamo molto contenti di averlo qui alla Mole Antonelliana e sono sicuro che saprà affascinarci e ammaliarci come sa ben fare nei suoi film”.

Fast and Furious 10: un divertente video dal set con Vin Diesel e Jason Momoa

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Sembra che le riprese di Fast and Furious 10 si stiano svolgendo (oltre che in Italia) in un’atmosfera di grande tranquillità, a giudicare almeno dal tono giocoso e scanzonato del video che Vin Diesel ha pubblicato sul suo account Instagram in cui compare con Jason Momoa, new entry del franchise e interprete del villain.

Fast and Furious 10, quello che sappiamo

Vi ricordiamo che Fast and Furious 10 non sarà più diretto da Justin Lin come annunciato in precedenza. Confermati nel cast al momento ci sono Nathalie Emmanuel nei panni di Ramsey, Vin Diesel come Dominic Toretto, Michelle Rodriguez che riprende i panni di Letty Ortiz, Tyrese Gibson, Ludacris, e Sung Kang che riprende il suo ruolo di Han. Tra le new entry, Jason Momoa nel ruolo del villain e Brie Larson.

Harry Potter: il CEO Warner vuole incontrare Rowling per nuove storie

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Il nuovo CEO della Warner Bros. David Zaslav ha in programma di incontrare la madre di Harry Potter JK Rowling per discutere dell’amato franchise. Molto è cambiato da quando è uscita la puntata finale della serie di otto film, con il franchise spin-off della IP, Animali fantastici e dove trovarli che ha sempre faticato a trovare la sua identità e il successo sperato. Si aggiunga a questo la posizione controversa di Rowling negli ultimi anni, ed è chiaro che se si pensa davvero di riportare in vita il franchise di Harry Potter, alcune cose debbano cambiare.

Alla luce del fatto che Rowling ha dichiarato più volte che non avrebbe scritto altre storie su Harry Potter, i fan hanno trasferito il loro entusiasmo collettivo sul franchise di Animali fantastici, così come su altri progetti spin-off come la produzione teatrale (che non è stata scritta da Rowling) e il prossimo videogioco open world Hogwarts Legacy. Eppure, per quanto eccitanti siano queste cose, nessuna di queste torna sui personaggi protagonisti della saga originale. Potrebbe esserci in svilutto una serie per HBO Max, ma è chiaro che i fan sognano il cinema.

Anche se è ancora troppo presto per dire esattamente cosa potrebbe derivarne, il neo CEO della Warner Bros., David Zaslav, a quanto pare ha dei piani per Harry Potter. Come riporta il Wall Street Journal, Zaslav ha intenzione di incontrare Rowling nelle prossime settimane. Ciò che si sa di questo incontro molto interessante è che Zaslav è ansioso di realizzare contenuti relativi a Potter per HBO Max e ha chiaramente deciso di andare direttamente alla fonte. Come afferma il WSJ:

“Il signor Zaslav sta cercando di creare nuovi contenuti relativi a “Harry Potter” per HBO Max secondo quanto detto da persone che hanno familiarità con il suo pensiero e ha intenzione di incontrare la creatrice J.K. Rowling nelle prossime settimane per discutere la questione.”

Cosa ci aspetta?

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: un video dal backstage condiviso da… Black Bolt!

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Anson Mount, che in Doctor Strange nel Multiverso della Follia ha avuto un breve cameo nei panni di Black Bolt (personaggio che aveva già interpretato in Inhuman), ha condiviso un video dal backstage delle prove del primo giorno sul set del film diretto da Sam Raimi. Ecco di seguito il breve video!

https://twitter.com/ansonmount/status/1526997516675317763?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1526997516675317763%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fdoctor-strange-2-bts-video-black-bolt-stunt%2F

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: recensione del film con Benedict Cumberbatch

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez). Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier. Doctor Strange nel Multiverso della Follia è al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Top Gun: Maverick, successo travolgente e standing ovation per Tom Cruise a Cannes 75

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Tom Cruise ha ricevuto una fragorosa standing ovation a Cannes 75, quando ha ritirato la Palma d’Oro onoraria. Nella stessa occasione ha presenziato a una Master Class in cui ha raccontato la sua vita e la sua carriera e soprattutto ha presentato sulla croisette il suo ultimo film, Top Gun: Maverick.

L’attesissimo sequel che arriva a 35 anni di distanza dal film di Tony Scott divenuto culto, ha generato grande entusiasmo in sala, durante la premiere mondiale. Un’attesa, quella del film, pronto già nel 2020 e poi ritardato a causa della pandemia, che è valsa la pena, perché le opinioni di stampa e pubblico sembra assolutamente unanimi.

“Questa è una serata incredibile e un momento incredibile… solo per vedere i volti di tutti – ha detto Cruise dal palco del Palais – Sono passati 36 anni dal primo ‘Top Gun’ e abbiamo dovuto resistere anni per la pandemia”. Cruise ha quindi invitato il cast, che includeva Jennifer Connelly, Miles Teller e Jon Hamm, e il team esecutivo della Paramount ad alzarsi in piedi, mentre il pubblico esultava.

“Questo film è stato un sogno – ha detto Tom CruiseNe abbiamo parlato durante le riprese. Voglio solo vedere i volti di tutti. Non ci sono maschere e siamo in un cinema. Raccoglierò questa bella emozione, mi sento molto grato. Siamo qui per voi. Realizzo tutti questi film per tutti voi e sono molto fortunato a fare quello che faccio. Godetevi questa serata. Tutti voi avete fatto la mia vita”.

Come riporta Variety, sembra che il pubblico in sala abbia anche partecipato alla visione. Sulla rivista si legge: “La folla del festival ha interagito con gioia con il film durante la proiezione, esultando e ansimando per le acrobazie. Una risposta travolgente è arrivata quando Val Kilmer, che ha interpretato il ruolo della nemesi di Cruise Iceman nel film originale, è apparso in una scena con Cruise. La proiezione si è conclusa con una standing ovation di cinque minuti da parte del pubblico.”

Top Gun: Maverick, il film

Il Tenente Pete “Maverick” Mitchell (Tom Cruise), tra i migliori aviatori della Marina, dopo più di trent’anni di servizio è ancora nell’unico posto in cui vorrebbe essere. Evita la promozione che non gli permetterebbe più di volare, e si spinge ancora una volta oltre i limiti, collaudando coraggiosamente nuovi aerei. Chiamato ad addestrare una squadra speciale di allievi dell’accademia Top Gun per una missione segreta, Maverick incontrerà il Tenente Bradley Bradshaw (Miles Teller), nome di battaglia “Rooster”, figlio del suo vecchio compagno di volo Nick Bradshaw “Goose”. Alle prese con un futuro incerto e con i fantasmi del suo passato, Maverick dovrà affrontare le sue paure più profonde per portare a termine una missione difficilissima, che richiederà grande sacrificio da parte di tutti coloro che sceglieranno di parteciparvi.

Nel cast del film ci sono Tom CruiseMiles Teller, Val Kilmer, Jennifer Connelly, Glen Powell, Jon Hamm ed Ed Harris. Top Gun: Maverick arriverà al cinema il 25 maggio.

Bros: il trailer del nuovo film Universal

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Bros: il trailer del nuovo film Universal

Ecco il primo trailer italiano del nuovo film Universal, Bros. Questo autunno, Universal Pictures è orgogliosa di presentare la prima commedia romantica di una major su due uomini gay che forse, possibilmente, probabilmente, inciampano verso l’amore. Forse. Sono entrambi molto impegnati.

Dalla fervida mente comica di Billy Eichner (Billy on the Street, Il Re Leone (2019), Difficult People, American Crime Story 3: Impeachment) e dalla genialità di autori di successo quali Nicholas Stoller (Cattivi Vicini, Non mi scaricare) e Judd Apatow (Il Re di Staten Island, Un disastro di ragazza, The Big Sick – Il matrimonio si può evitare… l’amore no), nasce Bros, una commedia intelligente, sensuale e profonda sulla ricerca di sesso, amore e romanticismo con l’aggiunta di un po’ di follia.

Interpretato da Billy Eichner, il primo uomo apertamente gay a essere co-sceneggiatore e protagonista di un proprio film prodotto da una major, Bros è diretto da Nicholas Stoller, anche co-sceneggiatore insieme a Eichner. Il film è prodotto da Judd Apatow, Stoller e Joshua Church (co-produttore di Un disastro di ragazza, Fratellastri a 40 anni). La produzione esecutiva del film è di Eichner.

Men in Black 3: tutte le curiosità sul film con Will Smith

Men in Black 3: tutte le curiosità sul film con Will Smith

Uscito nel 1997, il film Men in Black, basato sull’omonima serie a fumetti di Lowell Cunningham, si affermò come un successo straordinario e ancora oggi è la commedia fantascientifica (senza supereroi) di maggior successo di sempre. Considerato oggi un vero e proprio cult, il film ha poi avuto due sequel: Men in Black II, del 2002, e Men in Black 3 (qui la recensione), uscito in sala nel 2012. Quest’ultimo, girato come i precedenti due dal regista Barry Sonnenfeld, ha concluso la trilogia cinematografica incentrata sulle avventure degli agenti J e K e si è a sua volta affermato come un grandissimo successo di critica e pubblico.

Come noto, i film di Men in Black ripropongono in chiave comico-avventurosa l’ipotesi della reale esistenza dei “Men in Black”, spesso presenti nelle teorie del complotto sugli UFO, rappresentati come un’organizzazione segreta che all’oscuro di tutti, persino del governo degli Stati Uniti, controlla l’afflusso di extraterrestri sul pianeta Terra. L’idea per questo terzo capitolo, in particolare, si deve all’attore Will Smith, che spinse affinché il progetto venisse realizzato. A distanza di dieci anni dal precedente sequel, questo terzo capitolo è infine giunto in sala, andando ad esplorare il passato dei due amati agenti protagonisti.

Tra viaggi nel tempo, effetti speciali, alieni dal design strabiliante e tante situazioni imprevedibili, Men in Black 3 è un altro valido capitolo di questo amato franchise. Chi ha amato i primi due, infatti, adorerà anche le nuove avventure di J e K qui raccontate. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Men in Black 3: la trama del film

Il 16 luglio 1969 l’alieno Boris L’animale e l’agente K si scontrano a pochi minuti dal lancio dell’Apollo 11. Il criminale, infatti, vuole impedire all’agente dei MiB di installare sulla navicella il sofisticato congegno ArcNet in grado di creare un potente scudo intorno alla Terra, proteggendola dall’invasione dei Bogloditi. K ha la meglio e Boris viene imprigionato a LunarMax dove rimarrà fino al 2012, anno in cui Lily Poison riuscirà a farlo evadere. L’alieno cerca subito vendetta nei confronti dell’uomo che ha infranto i suoi piani e quando K scopre che Boris è di nuovo a piede libero, non può che temere il peggio. Il mostruoso extraterrestre trova infatti il modo di tornare al 1969 e uccidere K, cancellando ogni traccia della sua esistenza anche nel presente.

Inoltre, a causa dell’assenza dell’ArcNet, la Terra è stata invasa dai Bogloditi. L’agente J si trova dunque a dover convincere l’agente O, ora a capo dei MiB, che Boris è il colpevole di questa frattura spazio-temporale. Ottenuto un dispositivo per viaggi temporali, J ha modo di tornare a sua volta nel 1969. Con sole ventiquattro ore di tempo a disposizione, egli dovrà persuadere un giovane K a difendersi da Boris e aiutarlo a completare la missione, così da salvare il pianeta intero. Dopo aver fatto la conoscenza di Andy Warhol, agente sotto copertura del MiB, e dell’alieno Griffin, dotato di straordinari poteri di preveggenza, J e K raggiungono Cape Canaveral prima della partenza dell’Apollo 11. I due agenti, tuttavia, ignorano che i Boris del presente e del futuro sono pronti a tutto per evitare che la storia si ripeti.

Men in Black 3 cast

Men in Black 3: il cast del film

In un film di Men in Black con protagonisti gli agenti J e K non potevano mancare i due iconici interpreti di questi personaggi. Will Smith e Tommy Lee Jones riprendono infatti i loro ruoli, entusiasti di poter raccontare qualcosa di nuovo di quel mondo narrativo. Per Smith si è trattato del primo film dopo quattro anni di pausa dalla recitazione e per questo terzo capitolo egli ha contribuito molto in fase di sviluppo, proponendo idee e soluzioni narrative. Sembra però che Smith abbia avuto anche alcuni contrasti con il regista, in quanto egli voleva che ad interpretare J da bambino fosse suo figlio Jaden Smith. Sonnenfield, però, decise di affidare la parte ad un altro attore. Lee Jones, dal canto suo ha accettato subito la parte, essendosi sempre divertito molto sui set di Men in Black.

Ad interpretare l’agente K da giovane, invece, vi è Josh Brolin, scelto sia per una vaga somiglianza con Jones quanto per il suo saper adattare la sua interpretazione a quella data da Jones del personaggio. La premio Oscar Emma Thompson è invece presente nei panni dell’agent O, mentre Alice Eve interpreta la sua versione giovane. Sono poi presenti anche gli attori Michael Stuhlbarg nei panni del dolce alieno Griffin e Bill Hader in quelli di Andy Warhol. Mike Colter interpreta il colonnello James Edward Jr., mentre Nicole Scherzinger è la pericolosa Lily Poison. Infine, l’attore Jemaine Clement interpreta il pericoloso Boris L’animale. Per interpretare l’alieno, Clement doveva sottoporsi ogni giorno ad oltre quattro ore di trucco.

Men in Black 3: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Men in Black 3 grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 18 maggio alle ore 21:25 sul canale Nove.

Fonte: IMDb

Cavalli selvaggi: trama, cast e curiosità sul film con James Franco

L’attore premio Oscar Robert Duvall è uno dei grandi interpreti del cinema statunitense, la cui carriera ha avuto inizio negli anni Sessanta e ha conosciuto negli anni Settanta e Ottanta il massimo splendore. Duvall è infatti stato protagonista di grandi capolavori come Il padrino, Apocalypse Now, Tender Mercies, M*A*S*H e tanti altri. Egli però in diverse occasioni ha anche compiuto il passaggio dietro la macchina da presa, dirigendo film come Angelo, amore mio, L’apostolo e Assassination Tango. La sua ultima fatica come regista risale al 2015 ed è il poliziesco di stampo western dal titolo Cavalli selvaggi.

Da Duvall anche sceneggiato, a partire da un soggetto di Michael Shell, è questo un progetto che l’attore e regista ha raccontato di aver a lungo desiderato adattare per il grande schermo. Nonostante la sua presenza anche come interprete, insieme a quella di altri celebri nomi di Hollywood, il film non ha avuto una distribuzione nelle sale, venendo invece rilasciato direttamente per il mercato home video. La cosa ha naturalmente portato Cavalli selvaggi a passare particolarmente in sordina rispetto al suo potenziale, pur recuperando i propri costi di produzione.

Per gli appassionati del western, questo moderno racconto di un’America ancora selvaggia, è un titolo da non perdere. Oltre al proprio contesto, di particolare fascino risulta il caso investigativo al centro della storia e lo struggente rapporto tra padre e figli. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Cavalli selvaggi: la trama del film

La storia narrata in Cavalli selvaggi si svolge in Texas, nel 2015. Protagonista è Scott Briggs, l’ormai anziano patriarca di una famiglia che gestisce un ranch. Da 15 anni non vede e non parla con uno dei suoi tre figli, Ben, con cui ha litigato dopo aver scoperto della sua omosessualità. Scott cerca però ora di aggiustare le cose, con il tentativo di riaggregare la famiglia e garantire un futuro a quell’amato ranch che di generazione in generazione i Briggs si tramandano. I suoi tentativi di riappacificazione sono però ostacolati dalla giovane Texas Ranger Samantha Payne.

Questa è infatti stata incaricata di risolvere un caso aperto, guardacaso, da 15 anni e che sembra coinvolgere proprio l’anziano Scott. Più la ranger scaverà nel passato, più quello che si sospetta essere un caso d’omicidio presenterà risvolti inaspettati. Tra il passato che ritorna, nel profondo e bigotto Texas, immersi tra i cavalli, i grossi pickup e le armi, tutto evolverà ben presto verso un senso di chiarezza e Scott sarà chiamato a fare i conti con rivelazioni con cui forse credeva di non doversi più confrontare.

Cavalli selvaggi cast

Cavalli selvaggi: il cast del film

Come anticipato, ad interpretare il protagonista, l’anziano Scott Briggs, vi è Robert Duvall. L’attore, che per la terza volta dirige sé stesso, ha raccontato di essersi preparato al ruolo semplicemente cercando di rendere realistico il suo personaggio da un punto di vista caratteriale ed emotivo. Nei panni della Texas Ranger Samantha Payne, invece, vi è l’attrice Luciana Duvall, moglie di Robert dal 2004. Si tratta questa della loro seconda collaborazione per un film, avendo già recitato insieme in Assassination Tango, dove Luciana interpretava una sensuale insegnante di tango.

Nel ruolo di Ben, il figlio omosessuale di Scott, si ritrova invece l’attore James Franco. Egli, per ricambiare il favore a Duvall di averlo scelto per questo film, fece recitare il premio Oscar nel suo In Dobious Battle, del 2016. Gli altri due figli di Scott, KC e Johnny, sono invece interpretati rispettivamente da Josh Hartnett e Devon Abner. Completano il cast gli attori Adriana Barraza, nei panni di Mrs. Davis, Jim Parrack, in quelli del vice sceriffo Rogers e Ange Capeda con il ruolodi Maria Gonzales.

Cavalli selvaggi: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Cavalli selvaggi grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Microsoft Store, Apple iTunes e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 18 maggio alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Franklyn: trama, cast e curiosità sul film

Franklyn: trama, cast e curiosità sul film

Un film tanto intrigante quanto poco noto è Franklyn, opera fantasy con toni da thriller ed elementi drammatici, scritto e diretto nel 2008 da Gerald McMorrow, qui al suo primo e ad oggi unico lungometraggio. Presentato al London Film Festival, il film non ha sul momento ottenuto grande successo, guadagnandosi però nel tempo lo status di cult. Un numero sempre crescente di spettatori hanno infatti fatto crescere i discorsi intorno al film, che si configura oggi più che mai come un’opera noir di grande fascino, tanto per il suo contesto narrativo quanto per i complessi personaggi e le loro intricate vicende.

Particolarmente memorabile del film è il suo aspetto visivo, per cui McMorrow si è ispirato all’iconografia religiosa che ha visto a Città del Messico. A partire da queste suggestioni egli ha così costruito un contesto particolarmente devoto alla fede, all’interno del quale si verificano però eventi quantomai spiacevoli. Quella che viene raffigurata è dunque una distopia, particolarmente simile a quella che il regista aveva già rappresentato nel suo celebre cortometraggio del 2002 Thespian X. Ulteriori fonti di ispirazione, su sua ammissione, è stata anche la graphic novel Watchmen, da cui sono ripresi i toni cupi e il carattere controverso del protagonista.

Per gli amanti dei film distopici, cupi e con elementi basati sulla figura del giustiziere quale eroe del bene, Franklyn è senza dubbio un film da riscoprire. Tanto poco noto quanto suggestivo, è ancora oggi un’opera che lascia il segno. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Franklyn: la trama del film

La vicenda del film si svolge in due realtà parallele: nella Londra dei nostri giorni e in una imprecisata “Città di Mezzo”, governata da una forza di polizia che pretende che ogni residente abbia una religione in cui credere. Ciò permette di rendere prevedibile ogni individuo che, seguendo i dettami della propria religione, può dunque essere facilmente catturabile se venisse emesso su di lui un mandato di arresto. In questi mondi paralleli si districano simultaneamente i destini di quattro persone. Il primo è Jonathan Preest, un vigilante mascherato ateo della Città di Mezzo, alla ricerca di un criminoso capo di una setta religiosa chiamata “L’Individuo”.

A Londra, invece, vaga Peter, il quale è alla disperata ricerca del figlio fuggito da un manicomio. Milo, un anonimo trentenne, ritrova dopo anni il suo primo amore, trovandovi un porto sicuro per le sue pene di cuore. Emilia, invece, è una problematica studentessa d’arte con tendenze suicide. Pur appartenendo a mondi e contesti lontani, questi quattro personaggi sono destinati ad una convergenza dei loro destini particolarmente pericolosa. Nel momento in cui i loro mondi collideranno per motivi inaspettati, tutto delle loro vite cambierà per sempre, portando a risvolti quantomai imprevedibili.

Franklyn cast

Franklyn: il cast del film

Il cast di attori che compare nel film non è quello che sarebbe dovuto esservi inizialmente. A ricoprire il ruolo di Jonathan Preest doveva originariamente esserci Ewan McGregor, il quale dovette però rinunciare in seguito ad un brutto infortunio. Al suo posto è così stato scelto Ryan Philippe, attore già noto per i film So cosa hai fatto, Cruel Intentions e Crash – Contatto fisico. Per interpretare il giustiziere mascherato, egli si è poi sottoposto ad un lungo allenamento, al fine di sviluppare il fisico richiesto. Nel ruolo di Milo, invece, doveva esserci Paul Bettany, oggi noto per il personaggio di Visione nell’MCU. Nel momento in cui questi rinunciò alla parte, venne chiamato Sam Riley, attore scelto dopo essere stato visto come protagonista in Control.

Ad interpretare l’anziano Peter, era inizialmente previsto John Hurt. Al suo posto è però poi stato scelto Bernard Hill. Questi è meglio noto per essere stato il comandante del Titanic Edward Smith in Titanic e re Théoden nella trilogia de Il Signore degli Anelli. L’unica a non aver ceduto ad altri il proprio ruolo è stata Eva Green, presente qui nei panni di Emilia. Per questo ruolo, l’attrice si è ispirate alle vere artiste Sophie Calle e Tracey Emin. Nel film sono poi presenti gli attori James Faulkner nel ruolo del Pastore Bone e Art Malik in quelli di Tarrant, il capo della Città di Mezzo.

Franklyn: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Franklyn è infatti disponibile nei cataloghi di Rai Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 18 maggio alle ore 23:00 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

Esterno notte, la recensione della serie di Marco Bellocchio

Esterno notte, la recensione della serie di Marco Bellocchio

A tre anni da Il traditore, Marco Bellocchio continua a raccontare la storia d’Italia e i suoi protagonisti, nel bene e nel male. Come suo solito, con rigore e fantasia, e con la coerenza e la qualità di un artista capace di sovrapporre realtà tanto diverse e contrapposte. Quasi un obbligo morale per un Maestro che a 82 anni riesce ancora a stupire per la freschezza dello sguardo e la lucidità narrativa che caratterizzano l’Esterno notte presentato in anteprima al Festival di Cannes 2022 e distribuito al cinema in due parti (la prima dal 18 maggio, la seconda dal 9 giugno 2022) prima di essere trasmesso nell’originale formato seriale in autunno su Rai 1.

La prima serie di Marco Bellocchio

Sei episodi con i quali il regista torna sul caso Moro, già trattato nel Buongiorno, notte del 2003 basato sul libro Il prigioniero di Paola Tavella e dell’allora BR Anna Laura Braghetti, insospettabile proprietaria dell’appartamento di via Montalcini. Un racconto “importante”, per lui prima che per i destinatari, per recuperare il controcampo di quella storia e di quel personaggio, seguito allora nello spazio angusto – politico ed esistenziale – della prigionia e oggi visto attraverso le implicazioni e le ragioni delle scelte che vennero prese, sulle (e alle) sue spalle, all’esterno di quel cubicolo.

Una “eccezione alla mia regola di non ritornare più su storie già raccontate”, la definisce Bellocchio stesso, che approfitta della sua prima esperienza nella serialità per approfondire quel che successe attraverso alcune figure importanti: da Francesco Cossiga a Papa Paolo VI, dalla moglie Eleonora ad Adriana Faranda e i suoi compagni brigatisti. Ai quali danno vita gli incredibili attori – rispettivamente Fausto Russo Alesi, Toni Servillo, Margherita Buy e Daniela Marra – di un cast completato da Gigio Alberti (Benigno Zaccagnini), Pier Giorgio Bellocchio (l’allora capo della Digos, Domenico Spinella), Fabrizio Contri (Giulio Andreotti), Gabriel Montesi (Valerio Morucci) e ovviamente Fabrizio Gifuni, nei panni del riflessivo e pacato Presidente della DC.

La storia di Esterno Notte è nota

Siamo nel 1978, con l’Italia dilaniata dallo scontro tra lo Stato e le Brigate Rosse, organizzazione armata di estrema sinistra tra le principali responsabili del clima di quegli ‘Anni di Piombo’, caratterizzati da violenza di piazza, rapimenti, gambizzazioni, scontri a fuoco, attentati. Il momento è cruciale perché sta per insediarsi, per la prima volta in un paese occidentale, un governo sostenuto dal Partito Comunista (PCI) d’accordo con gli storici avversari conservatori della Democrazia Cristiana (DC). Un “Compromesso storico” del quale proprio Aldo Moro è il principale fautore, e che segna un passo decisivo nel reciproco riconoscimento tra i due partiti più importanti d’Italia.

Proprio nel giorno dell’insediamento del Governo che con la sua abilità politica è riuscito a costruire, il 16 marzo 1978, sulla strada che lo porta in Parlamento, Aldo Moro viene rapito con un agguato che ne annienta l’intera scorta. È un attacco diretto al cuore dello Stato. La sua prigionia durerà cinquantacinque giorni, scanditi dalle lettere del rapito e dai comunicati dei brigatisti: cinquantacinque giorni di speranza, paura, trattative, fallimenti, buone intenzioni e cattive azioni. Cinquantacinque giorni al termine dei quali il suo cadavere verrà abbandonato in un’automobile nel pieno centro di Roma, esattamente a metà strada tra la sede della DC e quella del PCI.

Esterno NotteDiversi punti di vista per un dramma complesso

Coerente con il suo stile e l’amore per l’esplorazione della realtà anche attraverso dei piani che poco avrebbero a che fare con essa, Bellocchio spazia molto per riuscire ad abbracciare una materia tanto ampia e sfaccettata. Ricostruzione, cronaca, analisi e immaginazione si rubano in continuazione l’attenzione nella magistrale messa in scena della sceneggiatura realizzata insieme a Stefano Bises, Ludovica Rampoldi e Davide Serino. Una rappresentazione nella quale emergono subito sia il collegamento al film precedente, del quale questa operazione si presenta come complementare e simmetrica insieme (considerati l’incipit e il finale), sia l’esplicita condanna di un establishment “incompatibile” con l’immagine morale e politica che si era costruito.

È quasi rabbiosa la dichiarazione iniziale di un Moro deluso dai suoi amici e indignato con i suoi stessi colleghi di partito (bipolari e serpentini, vili o ipocriti), al punto da sottolineare la “gratitudine” nei confronti dei suoi carcerieri. Visti anche qui nella loro umanità, più capaci forse di riconoscere gli errori di una strategia senza sbocchi, contrapposta a quella – parimenti sbagliata, secondo alcuni volutamente – di una Decision Room composta da piduisti e fascisti, di certo (come anche gli Stati Uniti) poco propensi a trattare con una formazione di matrice comunista, pur sempre più isolata dal resto della propria galassia di riferimento (come mostrano anche le immagini delle tante manifestazioni di piazza dell’epoca).

In Esterno Notte, DC e BR risultano così come due creature grottesche, prossime a riscoprirsi anacronistiche e schiave del passato. O di sogni che proprio in quel momento – come sottolinea Bellocchio – iniziavano a infrangersi. Non a caso, superati alcuni passaggi surreali che a qualcuno potrebbero suggerire suggestioni sorrentiniane, già dopo i primi episodi la realtà popolare irrompe nella dialettica e l’emozione cresce. Più che per i virtuosismi di un fin troppo ieratico Servillo o di una Buy dolente (entrambi troppo visibili rispetto ai loro personaggi), o per i momenti più duri dell’operazione Fritz (nome in codice dell’agguato in via Fani), per la semplice – e per questo ancor più potente e sentita – umanità della vittima designata. Quel Aldo Moro al quale il regista sentiva di dovere ancora qualcosa, e che ci restituisce finalmente e compiutamente come voleva, come un idealista meno rassegnato al tradimento che al confronto con la sua esplicita e dichiarata paura di morire.

Spider-Man: le 10 maggiori differenze tra Tom Holland e Andrew Garfield

Quando il MCU ha riunito i tre volti di Spider-Man nell’acclamato No Way Home, i fan hanno finalmente potuto godere della collaborazione tra le diverse versioni dell’iconico eroe. In particolare, i “successori” di Toby Maguire, Tom Holland e Andrew Garfield, hanno dato vita a due ritratti dell’eroe molto diversi tra loro, soprattutto per quanto riguarda il carattere e l’arco di trasformazione del personaggio.

L’universo supereroistico

Quando lo Spider-Man di Holland è stato introdotto nel MCU, si è trovato in un universo che comprendeva già altri supereroi, alieni e minacce di portata globale. Il suo personalissimo viaggio si è quindi trasformato in un’occasione per capire come  l’arrampica-muri potesse inserirsi nell’universo dei Vendicatori.

Lo Spider-Man di Garfield è stato invece presentato come il supereroe che avrebbe cambiato il mondo e sembrava essere il personaggio che avrebbe aperto le porte a un nuovo universo di supereroi ma, come sappiamo, tutti questi piani sono poi andati in fumo.

I villain di Spider-Man

Anche se lo Spider-Man di Holland combatte a fianco dei Vendicatori contro Thanos e il suo esercito, i suoi film da solista lo vedono scontrarsi sorprendentemente con villain molto più terra a terra. L’Avvoltoio è infatti un operaio comune, con una tuta alare, mentre Mysterio è un mago della tecnologia che si avvale di un realistico set VR.

Al contrario, gli antagonisti di Garfield si ispirano agli elementi fantascientifici dei fumetti di Spider-Man: da Lizard a Electro passando per Green Goblin, c’è sempre un esperimento scientifico andato male a far nascere questi villain, il che li rende sorprendentemente fantastici.

La vita da adolescenti

Il fatto che Spider-Man sia un eroe più giovane rispetto a molti altri suoi colleghi di casa Marvel è stato per anni un fattore di punta del personaggio. La versione di Garfield affronta invece l’età del personaggio in maniera inedita, esplorando la sua angoscia adolescenziale.

Lo Spider-Man di Holland approfondisce ancora di più la giovinezza del personaggio, incentrando la trilogia MCU proprio durante gli anni del liceo di Peter e mostrandoci alcuni degli aspetti più importanti della crescita di un ragazzo americano: i balli scolastici, le storie d’amore imbarazzanti, la spensieratezza giovanile.

La self-confidence di Spider-Man

Sebbene Spider-Man: No Way Home permetta allo Spider-Man di Garfield di essere un po’ più goffo, i suoi film da solista lo hanno rappresentato probabilmente come la versione più cool dell’eroe: aveva sì un lato cupo di personalità, ma una spavalderia e una sicurezza che di solito non si associano al personaggio.

E’ vero che lo Spider-Man di Holland non è un emarginato totale come altre versioni lo hanno rappresentato, ma viene comunque mostrato come un ragazzo molto impacciato. Si lancia senza troppe premure in situazioni pericolose dal punto di vista fisico, ma gli manca sicuramente fiducia in se stesso quando si tratta di relazioni sociali.

L’umorismo

Captain-America-Civil-War-Spider-Man-Post-CreditsIl MCU ha sempre permesso ai suoi eroi di abbracciare il loro lato comico, il che funziona molto bene per un personaggio come Spider-Man, reinventato da Holland come uno dei più divertenti dell’universo cinematografico, con un entusiasmo giovanile che incornicia i frangenti più ilari dei suoi film.

Lo Spider-Man di Garfield è sempre stato visto come una rivisitazione più grintosa e marcata del personaggio dal punto di vista caratteriale. Tuttavia, mantiene ancora molto dell’umorismo del giovane eroe ed è più in linea con i fumetti, dato che Spidey fa costantemente battute nel bel mezzo delle battaglie.

Il romanticismo

Quello che molti considerano l’aspetto migliore dei film di The Amazing Spider-Man è la storia d’amore tra Peter Parker e Gwen Stacy: i due formano una coppia affascinante e la loro storia d’amore è pervasa da un presagio di tragedia che sembra destinata a tenerli separati.

Lo Spider-Man di Holland si immerge invece in una dolce storia d’amore liceale con MJ: c’é tanto dell’energia adolescenziale nella loro relazione, che sembra molto più radicata anche all’interno della storia del supereroe.

Gli amici di Peter

Spider-Man: No Way HomeSebbene l’identità segreta di Spider-Man sia importante nei fumetti, entrambe le versioni del personaggio lasciano trapelare questo segreto per avere qualcuno con cui poter condividere le loro avventure. Il Peter di Garfield lo dice quasi subito a Gwen, consolidando così la loro storia d’amore fin dalle prime battute.

Per quanto riguarda lo Spider-Man di Holland, è il suo migliore amico Ned Leeds a scoprire la verità; ne derivano alcuni momenti davvero divertenti in cui i due amici si divertono semplicemente a pensare che uno di loro è un vero supereroe.

La tragedia

Morte di Gwen StacyI film dell’MCU dedicati all’Uomo Ragno sono certamente spensierati e spesso abbracciano l’impianto da commedie liceali. Ma una tragedia colpisce la vita di Peter in Spider-Man: No Way Home, quando perde la zia May: è una botta devastante per il giovane eroe, che scuote irrimediabilmente la sua quotidianità.

Lo Spider-Man di Garfield ha invece spesso a che fare con situazioni tragiche: perde entrambi i genitori e lo zio Ben, il che lascia un vuoto immenso nella sua vita. Ma è la morte di Gwen Stacy che lo cambia davvero, una perdita che non ha mai veramente superato.

La vendetta personale

Spider-Man MCUIn Spider-Man: No Way Home, i fan possono vedere meglio lo Spider-Man di Garfield alle prese con le conseguenze della perdita di Gwen, a seguito della quale ammette di essere diventato più violento e cupo. Tuttavia, parte della sua natura è sempre stata vendicativa, come abbiamo constatato quando si è messo sulle tracce dell’assassino dello zio Ben.

Spider-Man: No Way Home mostra anche il Peter di Holland alle prese con il suo lato vendicativo: dopo che Green Goblin ha ucciso May, esprime il desiderio di ucciderlo. Ma, anche se ci va vicino, alla fine sceglie di salvarlo, rivelando il suo cuore da eroe.

I genitori

I genitori di Peter ParkerLa perdita dei genitori di Peter Parker è sempre stata una parte importante della mitologia dell’eroe. Ma, come nel caso della morte dello zio Ben, il MCU non affronta realmente la questione di Richard e Mary Parker. Al contrario, il Peter di Holland viene cresciuto dalla zia May.

Nei film di Garfield dedicati all’Uomo Ragno, i genitori di Peter non vengono visti solo nei flashback, ma hanno un ruolo significativo nella storia generale del franchise. Ci viene mostrato che i Parker sono stati costretti alla fuga da una cospirazione che coinvolge Norman Osborn, per poi essere uccisi proprio su ordine di Osborn.

Strappare lungo i bordi e Dragonero: anche in Italia si può fare grande animazione

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Nel 2021, Strappare Lungo i Bordi, la “serie di Zerocalcare” per Netflix, è stato il prodotto audiovisivo più visto in Italia. La serie ha dimostrato, una volta di più, che l’animazione è un linguaggio che le produzioni italiane maneggiano con destrezza e consapevolezza e che il pubblico è affamato anche di storie raccontate in animazione, purché siano di alto livello.

In occasione dell’edizione 2022 di Arf! Festival del Fumetto a Roma, durante il panel “Dalla closure al frame, dal fumetto all’animazione”, abbiamo avuto modo di incontrare da vicino i protagonisti di questo “fenomeno”, coloro che costruiscono i sogni disegnati che diventano poi personaggi in animazione. Parliamo di Movimenti Production, che è lo studio che ha prodotto proprio Strappare Lungo i Bordie Bonelli Entertainment, che sta realizzando il cartone animato di Dragonero, basato sull’omonima serie a fumetti di Luca Enoch e Stefano Vietti.

Ospiti dell’incontro sono stati Giorgio Scorza, CEO di Movimenti Production che ha prodotto e firmato la regia tecnica (insieme a Davide Rosio) di Strappare Lungo i Bordi, Giovanna Bo, Executive Producer di DogHead, studio d’animazione che ha prodotto materialmente la serie, Vincenzo Sarno, direttore di Bonelli Etertainment, che sta producendo la serie animata di Dragonero, Giovanni Masi, Creative Producer dello show insieme a Mauro Uzzeo (che in questa occasione ha ricoperto il ruolo di moderatore del panel), Enrico Paolantonio e Sabrina Callipari rispettivamente regista e direttrice di produzione della serie.

Come è nata Strappare Lungo i Bordi

Come si arriva a realizzare una serie animata basata sul primo libro del fumettista più venduto in Italia? A rispondere è Giorgio Scorza che racconta così la genesi del progetto che ha portato alla realizzazione di Strappare Lungo i Bordi“La collaborazione per è nata da una conoscenza duratura negli anni con Michele Rech (Zerocalcare), lui aveva cominciato a studiare animazione da solo, perché voleva gestire tutta la sua produzione in autonomia. Si è reso conto che non era fattibile, perché l’animazione è il prodotto di un lavoro di squadra. Ma tutto è nato dalla maturazione di un rapporto artistico e umano”. Scorza prosegue poi dicendo che da una parte Rech aveva ricevuto una chiamata da Netflix, dall’altra Movimenti Production era già in contatto con il reparto di Young Adult Animation della piattaforma, e così le due intenzioni si sono ritrovate ed è nata la collaborazione fattiva per realizzare la serie. “Non era scontato che fosse una collaborazione virtuosa, ma dalla nostra avevamo la fortuna di andare molto d’accordo con il talent coinvolto – dice Scorza – Così abbiamo lavorato con un gruppo molto ristretto che prendeva le decisioni, e un gruppo molto ampio di artisti che si occupava della parte concretamente realizzativa.” 

Quella parte concretamente realizzativa era lo studio di animazione DogHead. Giovanna Bo ha definito l’impresa “una delle produzioni più importanti e sfidanti per noi. Abbiamo lavorato a stretto contatto con Movimenti, che ha realizzato tutta la parte di pre-produzione e post-produzione, noi ci siamo occupati di rigging, animazione e compositing. Il feeling con Zero è stato immediato e per noi è stata una grande sfida adattare le nostre metodologie di lavoro per ottenere un risultato che fosse quanto più simile e vicino possibile al fumetto di Zerocalcare“.

Prosegue Bo: “La risposta a questa nostro obbiettivo è arrivata dalla contentezza dei fan, che hanno vista rispettata la natura e il mood del fumetto dell’autore che tanto amano. Questo ha comportato grande lavoro, tecnico e stilistico, sia con Zerocalcare che con i nostri artisti interni, e con la regia tecnica. Abbiamo dovuto trovare una modalità di animazione dei personaggi mantenendo la coerenza con gli originali a fumetti. Credo che il risultato sia di grande impatto visivo. È stato un lavoro di oltre cento persone, un team messo in piedi in pochissimo tempo, con i nostri migliori talenti e molti altri richiamati dalle produzioni estere, li abbiamo formati sui software e sul modo di operare che sarebbe stato seguito in lavorazione.” L’impresa di DogHead e Movimenti è stata quella di realizzare 100 minuti di animazione, praticamente un film, in 5 mesi, un tempo misero per gli standard d’animazione.

La fedeltà al materiale originale di Zerocalcare

Spesso capita che le trasposizioni in animazione di tavole a fumetti ne tradiscano l’immagine o lo spirito, ma Strappare Lungo i Bordi propone esattamente quelli che sembrano i disegni di Zerocalcare, il suo mood i suoi toni. 

“Michele è sempre stato generoso nel ringraziare tutti per il suo lavoro – ha raccontato Giorgio ScorzaNoi abbiamo cominciato oltre 15 anni fa come animatori, poi abbiamo fondato le produzioni, cercando di collaborare con l’estero. Appena siamo riusciti a produrre i nostri titoli e ci siamo costruiti una forma interna abbiamo deciso di strutturarci e di mettere in piedi lo studio DogHead per sfidare il concetto che fosse impossibile fare animazione in Italia ad alti livelli.”

“Il nostro è stato davvero un lavoro di dipartimenti organizzatissimi, una produzione molto attenta dove la restituzione dello stile dell’autore è stata oggetto di una ricerca abbastanza minuziosa, sia da parte di Michele, che mia e di Davide – prosegue Scorza – Non avevamo tanto tempo, volevamo che lo show uscisse ragionevolmente vicino all’annuncio. Ogni giorno avevo il compito di far accettare a Michele delle decisioni del team creativo, le domande e le risposte che ci siamo dovuti fare e dare sono state parecchie, soprattutto su quanti artisti dovessero prendere quella mano per realizzare quel tipo di disegno per cogliere l’essenza delle forme e delle reazioni dei personaggi, da come si muovevano a come camminavano. È stato un lavoro maniacale ma bellissimo, e super divertente perché avevamo a che fare con uno scrittore geniale, unico per la nostra generazione. C’era un senso di responsabilità, ma c’era anche tanto entusiasmo, la paura non ha mai prevalso, nonostante la difficoltà di lavorare in pieno lockdown. Credo che quella passione ci abbia premiati, alla fine”. 

Ma quanto tempo ci è voluto, davvero, per realizzare tutta la serie? “Da quando abbiamo detto per la prima volta ‘Zerocalcare’ a quando la serie è uscita è passato meno di un anno, non so neanche come abbiamo fatto”. Ammette Giorgio Scorza, e continua: “Adesso è stato annunciato il nuovo progetto di Michele, con la stessa squadra, siamo partiti, è un progetto diverso, non una seconda stagione. È una serie più lunga, con episodi da mezzo’ora e uno stile narrativo diverso. Ma il lavoro di Movimenti non si esaurisce nella collaborazione con lui, siamo in produzione su alcune serie per ragazzi con la Rai, mentre stiamo anche cominciando a sviluppare progetti Young adult.”

La formazione di nuove generazioni di professionisti

Ripercorrendo brevemente la storia di DogHead e parlando di come lo studio di animazione riesca a crescere, includendo nelle sue stanze di lavoro sempre nuovi tecnici e professionisti, Giovanna Bo ha spiegato: Abbiamo provato che l’animazione in Italia può competere in termini di produzione con l’estero. Siamo partiti con una squadra di trenta persone per la produzione di Topogigio nel 2019 e adesso siamo quasi duecento unità. Siamo cresciuti tantissimo lavorando su tante produzioni. Sono rimasti con noi quelli che sono partiti con noi, ma abbiamo anche formato tanti nuovi talenti. E questo è il risultato di una felice congiuntura con le scuole di animazione, quindi ogni anno abbiamo a disposizione nuovi artisti che vengono formati in queste scuole qui. Organizziamo dei workshop professionalizzanti che forniscono ai giovani animatori tutti strumenti di cui hanno bisogno per lavorare nel mondo dell’animazione. Ci riusciamo anche grazie al contributo della Toscana Film Commission e, a oggi, circa 50 persone che lavorano con noi sono state assunte alla fine di questo percorso formativo. Il nostro team è molto grande, talentoso, formato al 60% da artiste donne, cosa che ci fa molto piacere, e ha ancora bisogno di crescere, e produzioni così intensive come quella di Strappare Lungo i Bordi offrono una velocità di crescita e formazione superiore al normale.”

Dragonero: come si è composta la squadra operativa

Il progetto di una serie animata di Dragonero era stato annunciato ufficialmente a marzo 2020, quando Rai Ragazzi ha reso noto il suo coinvolgimento nella produzione Bonelli, un viaggio che però parte da molto lontano, e che nella seconda parte del panel è stato raccontato nel dettaglio dagli addetti ai lavori. In particolare, Sabrina Callipari, direttrice di produzione, ha spiegato com’è nata la collaborazione fattiva con il ramo Entertainment della più grande casa editrice di fumetti in Italia: “Siamo arrivati a collaborare con Bonelli Entertainment perché con Vincenzo (Sarno, direttore di Bonelli Entertainment, ndr) ci conosciamo da tanti anni, abbiamo lavorato insieme molte volte in varie forme e, quando ha deciso di fare questa operazione di trasformazione del fumetto in animazione ovviamente ci ha chiesto se eravamo interessati e noi eravamo felici di questa possibilità. Abbiamo partecipato a questo progetto con grande entusiasmo, continuiamo a farlo ogni giorno, visto che siamo ancora in lavorazione. La trasposizione dal fumetto alla serie è un lavoro che prende davvero tanto tempo ed energia, soprattutto perché parliamo di una serie lunga, sono 26 episodi di oltre venti minuti, con tanti personaggi e tante tante cose da fare.”

Enrico Paolantonio ha poi ricostruito il percorso che lo ha condotto a lavorare con la Bonelli che gli ha affidato il ruolo di regista di Dragonero: “Ho cominciato a occuparmi di animazione quando in Italia non si faceva ancora. Ho studiato all’Istituto Rossellini e poi ho studiato cinema d’animazione. Ho lavorato a piccole cose, passando man mano a progetti più importanti. Durante questo percorso, ho fondato con Sabrina Lynx Multimedia Factory e ho conosciuto Vincenzo Sarno, con cui abbiamo lavorato alle nostre ultime tre serie d’animazione, a partire da un progetto per la Lux su Jules Verne, una serie molto corposa sia per la storia che per personaggi e situazioni. Vincenzo ci ha portati in DeAgostini per la serie Egyxos e poi, non se se per la qualità o la simpatia (ride, ndr), ci ha chiamati in Bonelli per lavorare a Dragonero, e stiamo facendo questo percorso insieme. E Mauro Uzzeo e Giovanni Masi sono i fari indiscussi per il lavoro a questa serie.”

Vincenzo Sarno, direttore di Bonelli Etertainment, è un nome che è cominciato a circolare nel mondo del fumetto da molto tempo, prima nell’ambito indipendente, poi quando Sergio Bonelli Editore ha annunciato che si sarebbe mossa nell’ambito del multimedia e dell’audiovisivo. A capo di questo dipartimento, che sarebbe stato battezzato come Bonelli Entertainment, è stato messo proprio lui. Come mai? Qual è stato il suo percorso?

“Io non ho il talento della scrittura, non ho il dono della creatività – esordisce Sarno – Quello in cui sono molto bravo è leggere fumetti. Fin da piccolo, è quello che so fare meglio. I fumetti mi hanno insegnato una cosa straordinaria: che potevo costruirmi una famiglia, che potevo farne un lavoro, che potevo circondarmi delle persone che stimavo di più. Solo dopo sono venuti i corsi, l’esperienza, la gavetta, ma tutto è nato da una pagina stampata e dall’emozione che mi ha trasmesso. E il mio sogno è diventato di riportare agli altri quell’emozione. Il modo per farlo era trasformare i fumetti in cartoni animati, in film, in serie tv.”

Facile a dirsi, ma difficile a farsi. “Per riuscire a farlo dovevo rinunciare ad avere una vita, studiare, mangiare libri di strutture narrative, di economia, cose che non c’entrano niente tra loro ma che mi servivano per dire agli altri che i fumetti sono una cosa fichissima – continua infervorato – Il mio sogno era arrivare a fare quello che faccio, ho cambiato delle aziende, sono cresciuto alla DeAgostini, che è una multinazionale. E lì selezionavo gli anime da acquistare, tutti mi dicevano che ero molto bravo, perché io ho un altro talento: sono bravissimo a guardare le serie tv, oltre che a leggere i fumetti. DeAgostini mi ha permesso di avere accesso al network internazionale, mi ha fatto imparare tutto. Con questo bagaglio di esperienze alle spalle, ho vissuto il momento che mi ha cambiato la vita. Ho incontrato Davide Bonelli e al tavolo di un ristorante abbiamo deciso che era il caso che i fumetti, che io amavo tanto leggere e che lui produceva, in quanto proprietario della Casa Editrice più importante d’Italia, diventassero qualcos’altro.”

Chi è e cosa fa il produttore creativo?

Giovanni Masi, insieme a Mauro Uzzeo, è il produttore creativo della serie. Masi è principalmente noto come sceneggiatore di fumetti, ma la verità è che la sua carriera è molto varia e che lavora da tantissimi anni per l’animazione. È stato uno degli artefici del successo di Winx Club, la serie Rainbow venduta in tutto il mondo. Insieme a Yoshiko Watanabe, storica animatrice giapponese, ha conosciuto sia il maestro Hayao Miyazaki presso lo Studio Ghibli, che Takayuki Matsutani, presidente della Tezuka Production, fondata dal maestro Osamu Tezuka, definito da tutti il “dio” dell’animazione. Adesso ricopre un ruolo che per il mercato italiano è ancora poco diffuso, ma che sta prendendo sempre più piede. Ma chi è e cosa fa il produttore creativo? “In poche parole, è la figura che mette in comunicazione tutti i reparti, tecnici, artistici e produttivi, di una serie animata, coordinandoli tra di loro.”

“Quando si lavora a un progetto complesso come Dragonero dichiara Masi – le figure che vengono coinvolte sono tantissime, e Bonelli ha sempre messo al centro gli autori dei propri fumetti, infatti essendo Dragonero un fumetto di Luca Enoch e Stefano Vietti, entrambi sono coinvolti in prima persona nella serie. Hanno scritto loro i soggetti di tutti gli episodi, una cosa che non si verifica spesso in questo ambiente, ma noi abbiamo la fortuna di averli in produzione fin dal primo momento anche affiancandosi a me, a Mauro (Uzzeo) e a Federico Rossi Edrighi nella supervisione delle nostre sceneggiature. La figura del produttore creativo è necessaria per allineare il linguaggio artistico, e quello produttivo e anticipando i problemi e trovando le soluzioni di una produzione così grande.”

Il lavoro con cui la squadra è alle prese è titanico. “Stiamo lavorando a più di 400 minuti di animazione, un equivalente di quattro film, e lo stiamo facendo in un tempo brevissimo – continua Masi – con la pandemia ancora in corso che rallenta la produzione, dal momento che non siamo tutti fisicamente nello stesso posto. Ad esempio il direttore tecnico Corrado Virgili è di base nelle Marche, Luca Genovese che si è occupato di parte del design è a Bologna. I creative producer sono quelle figure che mediano trai vari reparti, tenendo sempre al centro della loro vita il prodotto creativo. Noi serviamo a tenere oliati gli ingranaggi di questa enorme macchina in movimento, senza mai ostacolare il processo. Ci troviamo a fare riunioni anche di 12, 24 ore per le revisioni di ogni piccolo dettaglio, su tutti gli episodi. La mole di lavoro è gigantesca e il nostro ruolo è quello di aiutare affinché tutto vada bene.”

Ma come mai la Bonelli ha affidato a Masi e Uzzeo questo ruolo così importante? “Io e Mauro abbiamo ottenuto questo ruolo per vari motivi; intanto ci conosciamo e lavoriamo insieme da molto tempo quindi c’è un’ottima intesa, poi siamo trai pochi, in Italia, ad avere una buona esperienza con la scrittura per l’animazione in 3D, che è una skill specifica e un lavoro difficile, che produce sceneggiature la cui realizzazione è molto costosa. Ci siamo sempre localizzati all’interno di produzioni sfidanti. E Dragonero ci ha posti e ci pone davanti a situazioni difficili. Ad esempio, durante la modellazione dei personaggi secondari, ci siamo dovuti inventare un sistema per facilitare il lavoro e velocizzarlo, abbiamo messo a punto una tecnica che prima non esisteva e che è stato risultato di uno sforzo tecnico e creativo.” 

Come accaduto per Strappare Lungo i Bordi, anche Dragonero si pone l’obbiettivo di replicare lo stile dei disegni che lo rappresentano su carta. La casa editrice voleva che venisse riprodotto il segno del 2D, e la tecnica per ottenere questo risultato è il cel shading, che simula il disegno ed evita quell’effetto “rotondo” delle animazioni della Pixar, ad esempio. In questo modo si è replicato l’effetto della pagina di Enoch e Vietti.

La divisione dei ruoli

La squadra produttiva di Dragonero è dunque formata da persone che hanno anni di esperienza alle spalle, progetti di varia natura, conoscenze pregresse, un know how che permette loro di raggiungere livelli altissimi nei rispettivi campi. Tuttavia, è verità assodata nel mondo dell’animazione che tutti questi aspetti creativi e tecnici devono essere tenuti insieme e cadenzati da una mente organizzativa superiore: nessun regista chiuderebbe mai un episodio d’animazione, se non fosse per il direttore di produzione. In questo caso, l’ingrato compito di dire “stop alle modifiche” spetta a Sabrina Callipari, che chiude il lavoro e dà finalmente agli spettatori la possibilità di vedere il cartone animato.

“In tutte le produzioni ci sono i creativi che vogliono cambiare le cose in continuazione, ma arriva sempre il momento in cui bisogna chiudere e consegnare e ci siamo noi direttori di produzione che abbiamo il compito di far rispettare le scadenze – dichiara Callipari – È una dicotomia di ogni produzione, anche gli altri progetti che stiamo portando avanti richiedono questo tipo decisioni. Non sono sempre situazioni semplici da gestire ma è il nostro lavoro, ci appassiona, ci piace vedere il prodotto finito, ci piace vedere che il lavoro piace e soprattutto è uno sprone a portare avanti la nostra battaglia: si può fare animazione in Italia.”

“Inoltre c’è un altro problema da noi – interviene Paolantoni – ovvero che si pensa all’animazione come a un prodotto riservato ai più piccoli, invece ho molto apprezzato la serie di Zerocalcare, innanzitutto come spettatore, ma poi anche perché ha dimostrato che l’animazione non è solo per bambini.” Riconoscere all’animazione nobiltà di linguaggio e non di genere è una battaglia che in molti portano avanti: l’animazione non è solo “un genere” per bambini, ma è uno strumento per affrontare qualsiasi tipo di narrazione. Dopotutto la storia recente ci insegna che a livello internazionale è già così, tanto che Flee, documentario in animazione di Jonas Poher Rasmussen, ha ricevuto tre nomination agli Oscar 2022, non solo come Miglior Film d’animazione, ma anche come Miglior Film Internazionale e Miglior Documentario. Il film è stato chiaramente valutato non solo in quanto “film d’animazione” ma soprattutto in quanto racconto impegnato, drammatico e politico, molto lontano da quella sfera edulcorata e protetta che parla solo ai bambini.

Un progetto che è nato quando “un orco e un bambino si sono dati la mano”

Ma quando è nata davvero la serie di Dragonero? Quando è partita la lavorazione? A rispondere è Vincenzo Sarno: Dragonero è entrato in produzione effettiva nel marzo 2020, in mezzo all’Apocalisse. Tuttavia, come mi hanno insegnato in Bonelli, tutto nasce dal fumetto. Per cui, per come la vedo io, tutto ha avuto origine nella prima storia di Dragonero, uscita per la collana Romanzi a fumetti, nel 2007. In quel fumetto che raccontava la storia del nostro protagonista, c’era un piccolo flashback di lui da piccolo. Mi colpì tantissimo una vignetta in cui Ian e Gmor uniscono le mani per fare squadra e decidono di combattere per far trionfare il bene. Credo che da quella vignetta sia nato tutto questo. Noi siamo tutti insieme su questo palco perché quasi vent’anni fa, in una pagina di un fumetto pensato da Luca e Stefano, un orco e un bambino si sono dati la mano. Adesso quella storia sta per compiere il passo definitivo e diventare una serie per ragazzi.”

Una serie che offrirà avventura e azione, emozione e amicizia, lotte di valorosi guerrieri contro le forze del male, ma soprattutto una serie che promette un alto livello tecnico e tantissima passione da parte di tutti i talenti che profondono il loro impegno in questo progetto. Così come è stato per Strappare Lungo i Bordi, e così come sarà per il futuro, ci auguriamo radioso, dell’animazione in Italia.

Il panel integrale è disponibile sul canale Youtube di Letture Metropolitane.

MCU: 10 personaggi che potrebbero apparire in Secret Wars

MCU: 10 personaggi che potrebbero apparire in Secret Wars

La Fase 4 dell’MCU sembra avere come grande obiettivo l’ampliamento massiccio dell’Universo Cinematografico Marvel. Prima con Spider-Man: No Way Home e poi con Doctor Strange nel Multiverso della Follia, l’attenzione del franchise si sposta sul Multiverso e sulle infinite possibilità che esso apre. Nel frattempo, le voci su un quinto film degli Avengers sembrano suggerire che il film sarà la trasposizione live-action della storia Marvel Secret Wars.

Non a caso, nel finale di Loki, la variante di Kang Colui Che Rimane avverte Loki e Sylvie dell’arrivo di una guerra multiversale. Inoltre, i fratelli Russo hanno confermato che Secret Wars servirà come base per il quinto film dei Vendicatori (via Nerdist). Con l’apertura dell’MCU al Multiverso, i protagonisti del nuovo Avengers potrebbero arrivare anche dal passato e da altri universi. Vediamo dieci varianti di personaggi che sarebbero perfetti nel film.

Hulk (2003)

Eric-Bana-in-Hulk-2003-MCUL’Hulk dell’MCU è senza ombra di dubbio Mark Ruffalo. Tuttavia, sarebbe interessante vedere il mostro verde di Eric Bana fare la sua comparsa nel franchise. Il protagonista del film del 2003 non sembra però convinto a tornare nei panni del personaggio.

Quando gli è stato chiesto se fosse interessato ad essere di nuovo Hulk, Bana ha detto a TheDirect: “Credo che la risposta breve è no, non ho ha mai visto la possibilità di riprendere il ruolo o di fare di nuovo Hulk. E lo credo ancora, anche dopo tutto questo tempo, non riesco a vederla come realizzabile.”

Torcia Umana da I Fantastici Quattro (2005)

Chris Evans Torcia UmanaPrima di diventare il celebre Captain America dell’MCU, Chris Evans è stato un altro eroe Marvel. Nella serie di film I fantastici Quattro, Evans ha interpretato La Torcia Umana/Johnny Storm. Ora che Cap di Evans ha lasciato il franchise, l’attore potrebbe riprendere il ruolo di Storm in un prossimo progetto MCU.

Certo si creerebbe un po’ di confusione nell’avere due eroi dello stesso franchise interpretati dal medesimo attore. Alcuni personaggi (o addirittura i fan) potrebbero confondere La Torcia Umana con Capitan America, ma non è forse questo il bello del Multiverso?

Mystica dai film X-Men

Jennifer-Lawrence-Mystica-X-men-MCUMystica è un personaggio chiave nella serie di film sugli X-Men. Nonostante i fan su Reddit abbiano suggerito diversi nomi, c’è solo una persona che può interpretare Mystica nell’MCU ed è Jennifer Lawrence. Anche se Rebecca Romijn ha debuttato nel ruolo facendo un ottimo lavoro, la versione adolescente interpretata Lawrence è quella che il pubblico ama di più.

Come per altri personaggi del franchise di X-Men, Mystica è ancora relativamente giovane e sarebbe interessante esplorarla in un crossover multiversale con l’MCU. Inoltre, Lawrence in precedenza ha già detto che le piacerebbe lavorare nei panni d Mystica con Star-Lord di Chris Pratt. D’altronde, i due hanno giù recitato insieme in Passengers.

Ghost Rider (2007)

 Ghost-Rider-MCUGrazie a film come Pig – Il piano di Rob e Willy’s Wonderland, Nicolas Cage sta vivendo un periodo di rinascita. Forse è arrivato il momento per l’attore di riprendere in mano il suo celebre ruolo di Ghost Rider?

Anche se i film di Ghost Rider possono risultare oggi invecchiati, l’interpretazione del personaggio protagonista rimane grandiosa. In particolare, il secondo film, Spirito di vendetta, ha realmente permesso a Cage di portare in scena una performance moderabile. L’ingresso di Cage nell’MCU in queste vesti porterebbe tanti fan di Ghost Rider al franchise. Sarebbe sicuramente curioso vederlo collaborare con la versione Robbie Reyes dell’MCU, interpretato da Gabriel Luna in Agents of S.H.I.E.L.D.

Il Punitore da The Punisher (2004)

Nonostante nel 2004 il film sia stato stroncato dalla critica, nel tempo The Punisher ha guadagnato una buona fama, e con esso il suo protagonista. Thomas Jones ha interpretato il Punitore nel primo film, mentre il sequel The Punisher – Zona di guerra ha come protagonista Ray Stevenson.

Jane ha poi scritto e finanziato un cortometraggio del 2012 chiamato The Punisher: Dirty Laundry, che lui stesso ha detto essere la sua versione definitiva del personaggio. Quando gli è stato chiesto se sarebbe tornato a interpretare il ruolo, Thomas ha detto di essere aperto all’idea (via Unilad). Chissà se ci sarà anche il Punitore di Jane in Avengers 5

Spider-Man degli anni Settanta

The-Amazing-Spider-Man-1977-in-MCuCon No Way Home l’MCU ha fatto coesistere sulla scena tre diverse varianti di Spider-Man. Tuttavia, all’appello mancava un importante interprete di Spidey. Molto prima che Tobey Maguire vestisse i panni del personaggio, Nicholas Hammond è stato Peter Parker nello show televisivo del 1977 The Amazing Spider-Man. Hammond è poi apparso al cinema in tre film: L’Uomo Ragno (1977), L’Uomo Ragno colpisce ancora (1978) e L’Uomo Ragno sfida il Drago (1981).

In un’intervista con The Hollywood Reporter, Hammond ha espresso la sua delusione per non essere stato chiamato in No Way HomeHa poi ribadito il suo amore imperterrito per il personaggio, apprezzando comunque la storia messa in scena dall’MCU. Magari la Marvel lo inviterà per Secret Wars: sicuramente i fan di vecchia data amerebbero vedere di nuovo sullo schermo Spidey di Hammond dopo così tanti anni.

Ciclope dai film X-Men

james-marsden-X-Men-2-in-MCUNella serie di film X-Men, c’è un personaggio che potrebbe essere un’aggiunta interessante per l’MCU: si tratta di Ciclope, interpretato da James Marsden. Se nei primi due film Ciclope era in una posizione marginale, il terzo film ha permesso a Marsden di mostrare davvero le sue doti di attore. Purtroppo però, Ciclope viene ucciso proprio nel terzo capitolo, quando finalmente il pubblico stava iniziando ad apprezzarlo.

Più volte Marsden si è mostrato entusiasta all’idea di tornare nel ruolo di Scott Summers. Anche recentemente, in una conferenza stampa di Sonic 2 – Il Film, Marsden ha ribadito la sua apertura al ruolo e all’MCU.

Gwen Stacy da The Amazing Spider-Man

Emma-Stone-as-Spider-GwenAnche se Gwen ha incontrato un destino piuttosto triste in The Amazing Spider-Man 2, il personaggio sarebbe dovuto tornare nel terzo film (via CinemaBlend): Peter avrebbe dovuto usare il suo sangue per resuscitarla. La maggior parte dei fan ritiene che l’idea fosse piuttosto sciocca: probabilmente scartarla è stato un bene.

Considerando però la celebrità di Emma Stone e dato che Gwen è senza dubbio il più grande interesse amoroso di Spidey, sarebbe deludente non vederla comparire nell’MCU. Ad esempio, farle interpretare una variante di Spider-Gwen sarebbe un ottimo modo per introdurla nel franchise. Se poi il personaggio venisse da un universo dove il suo Peter è morto, potrebbe vivere lo stesso vuoto di Andrew Garfield in No Way Home.

Spider-Man dalla trilogia di Sam Raimi

Spider-Man-3-Tobey-Maguire-in-MCUCertamente Andrew Garfield è una versione di Spidey molto amata, ma non tralasciamo quella di Tobey Maguire. Il protagonista della trilogia di Sam Raimi però potrebbe ancora dare qualcosa al suo personaggio, magari all’interno dell’MCU.

L’attore ha dichiarato di essere aperto a tutto. Su TwitterMyTimeToShineHello ha dichiarato che sia Andrew Garfield che Tobey Maguire sono destinati a tornare per Secret Wars. Visto che già l’evento del 2015 su Secret Wars ha visto personaggi di ogni universo dei fumetti entrare in collisione tra loro, la versione film non potrà essere da meno.

Wolverine dagli X-Men

X-Men-2000-Wolverine-Hugh-JackmanHugh Jackman ha dichiarato che Logan sarebbe stata la sua ultima interpretazione di Wolverine, ma Patrick Stewart ha detto lo stesso prima di arrivare nell’MCU con Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Jackman ha già affermato in passato che gli piacerebbe interagire con altri personaggi Marvel all’interno del franchise.

Già per Deadpool 3, il regista e amico di Jackman Shawn Levy, ha espresso la sua volontà a far entrare Jackman nel film MCU. Sarebbe un peccato non vederlo mai più recitare il ruolo o vedere qualcun altro nei panni del personaggio.

She-Hulk, i fan arrabbiati: “La CGI fa sanguinare gli occhi”

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She-Hulk, i fan arrabbiati: “La CGI fa sanguinare gli occhi”

Nella notte tra il 17 e il 18 maggio, Disney+ e Marvel Studios hanno diffuso il trailer di She-Hulk, la prossima serie frutto della collaborazione dei due studi che sarà disponibile sulla piattaforma a partire dal 17 agosto 2022. Tuttavia le reazioni al trailer non sono state quelle sperate, dal momento che la rete è piena di commenti velenosi sul video, commenti che si concentrano soprattutto sulla CGI dispiegata:

https://twitter.com/kevtingz/status/1526684968944017411?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1526684968944017411%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fin.ign.com%2Fmarvels-she-hulk%2F172227%2Fnews%2Fdisgruntled-fans-roast-she-hulk-trailer-for-its-terrible-cgi-that-makes-their-eyes-bleed

Come spesso accade, i fan in rete sono sempre molto coloriti nell’affermare le loro preferenze, tuttavia sembrano espressioni fin troppo schierate per quello che è soltanto un video di presentazione, anche se, oggettivamente, non dei più felici. Qui su IGN trovate una ampia raccolta di tweet velenosi.

La serie tv She-Hulk

She-Hulk è l’annunciata serie tv Marvel Studios basata sull’universo di Hulk dei Marvel Comics che debutterà su Disney+. La serie tv è scritta da Jessica Gao e diretta da Kat Coiro con protagonisti Tatiana Maslany, Tim Roth e Mark Ruffalo. 

La serie che racconta gli avvenimenti che portano Jennifer Walters ad acquisire poteri simili a quelli di Hulk è stata scritta da Jessica Gao e si basa sul personaggio di Jennifer Walters creato da Stan Lee. Tutti i sei episodi sono diretti da Kat Coiro che è anche produttrice esecutiva al fianco Kevin Feige.

In She-Hulk protagonisti sono Tatiana Maslany nei panni di Jennifer Walters, Tim RothMark Ruffalo che riprenderà il suo ruolo di Bruce Banner. La serie arriverà su Disney+ il 17 agosto 2022.

CSC: pubblicato il nuovo bando di selezione e annunciati i nuovi Direttori artistici dei corsi

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È stato pubblicato, ed è online da oggi, il bando di selezione ai corsi triennali 2022/2025 del CSC – Scuola Nazionale di Cinema, tra le più antiche e prestigiose scuole di cinema del mondo, da oltre 80 anni luogo di formazione per generazioni di protagonisti del cinema italiano.

A partire dal primo giugno (fino al 15 luglio 2022 alle ore 12.00) sarà possibile inviare le domande di ammissione per via telematica esclusivamente attraverso l’apposita procedura di partecipazione online pubblicata sul sito del Centro Sperimentale di Cinematografia (www.fondazionecsc.it).

I programmi didattici della Scuola Nazionale di Cinema si articolano nell’arco di un triennio e si prefiggono l’obiettivo di una formazione completa degli allievi, in grado di coniugare tradizione e innovazione, ricerca e sperimentazione, stimolando al massimo grado i processi di collaborazione tra tutte le componenti tecniche e artistiche che concorrono alla creazione dell’opera cinematografica e audiovisiva.

Il Diploma rilasciato dalla Scuola Nazionale di Cinema del Centro Sperimentale di Cinematografia, ad esclusione del corso di Conservazione e management del patrimonio audiovisivo, è equipollente alla laurea triennale L-03 (DAMS), ai sensi del D.M. n. 378 del 24 aprile 2019.

A questo proposito, segnaliamo che da quest’anno quello di Conservazione e management del patrimonio audiovisivo entra a pieno titolo, e stabilmente, tra i corsi ufficiali del CSC, insediandosi nella sede principale di Roma.

Qui di seguito, troverete l’elenco completo dei Direttori artistici di tutti i corsi del CSC, tra cui si segnalano i nuovi ingressi di Alba Rohrwacher (Recitazione), Viola Prestieri (che co-dirige il corso di Produzione con Gianluca Arcopinto), Daniela Bassani e Adriano Di Lorenzo (Suono).

A un anno dall’insediamento del nuovo Consiglio di Amministrazione, inoltre, il CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia è felice di annunciare il completamento degli Organi della Fondazione, a cominciare dal neo-nominato Comitato scientifico, composto – oltre che dalla Presidente Marta Donzelli, dall’attrice, regista e sceneggiatrice Valeria Golino, dal regista e sceneggiatore Claudio Giovannesi, dal costumista Massimo Cantini Parrini, dalla docente universitaria Maria Paola Pierini e dal critico cinematografico e programmatore Lorenzo Esposito.

L’organigramma del Centro si arricchisce inoltre di una Vicedirettrice generale, Maria Bonsanti, che porta al CSC la sua pluridecennale esperienza nel campo dell’organizzazione e del management culturale, oltre che i consolidati rapporti con le più prestigiose realtà internazionali.

TUTTI I DIRETTORI ARTISTICI

  • Animazione (sede Piemonte) Coordinatrice didattica: Chiara Magri Direttrice amministrativa: Monica Cipriani
  • Conservazione e management del patrimonio audiovisivo
    Direttore artistico: Paolo Tosini 
  • Costume Direttore artistico: Maurizio Millenotti Assistenti: Giovanna Arena e Virginia Gentili
  • Documentario (sede Sicilia) Direttore artistico: Costanza Quatriglio Direttore di Sede: Ivan Scinardo – Assistenti: Francesco Di Gesù e Piero Li Donni
  • Fotografia – Direttore artistico: Giuseppe Lanci Assistente: Sandro Camerata
  • Montaggio Direttore artistico: Francesca Calvelli Assistente: Annalisa Forgione
  • Produzione Direttori artistici: Gianluca Arcopinto e Viola Prestieri
  • Pubblicità e cinema d’impresa (sede Lombardia) Direttore artistico: Maurizio Nichetti
  • Recitazione Direttrice artistica: Alba Rohrwacher, Assistente: Valeria Benedetti Michelangeli 
  • Regia Direttore artistico: Daniele Luchetti Assistente: Marco Danieli 
  • Reportage audiovisivo (sede Abruzzo) Direttore artistico: Daniele Segre
  • Sceneggiatura Direttore artistico: Franco Bernini. Assistente: Oliviero Del Papa
  •  Scenografia Direttore artistico: Francesco Frigeri Assistenti: Carlo Rescigno e Susanna Giovannini
  • Suono Direttori artistici: Daniela Bassani e Adriano Di Lorenzo – Assistente: Bernard Bursill-Hall
  • Visual Effects Supervisor & Producer Direttori artistici: Renato Pezzella e Daniele Tomassetti

 

Knives Out 2 prima al cinema e poi su Netflix? La piattaforma prova a cambiare strategia

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Il colosso dello streaming Netflix potrebbe decidere di concedere a Knives Out 2 un’uscita nelle sale prima di distribuire il film in streaming. Il sequel è diretto da Rian Johnson, che ha anche diretto Knives Out del 2019 insieme a Star Wars: Gli ultimi Jedi nel 2017. Daniel Craig farà rivivere il suo ruolo di Benoit Blanc in Knives Out 2, come Ethan Hawke, Janelle Monáe, Leslie Odom Jr. e Kate Hudson che si uniscono al cast.

La pandemia di COVID-19 ha messo a dura prova le sale cinematografiche negli ultimi due anni. Durante l’inizio della pandemia, i cinema hanno chiuso in tutto il mondo e gli spettatori da casa si sono rivolti allo streaming per l’uscita di nuovi titoli. Mentre alcuni film sono stati comunque distribuiti nelle sale entro la fine del 2020 e l’inizio del 2021, i titoli di successo e molti di quelli candidati all’Oscar sono stati distribuiti contemporaneamente in streaming e nelle sale.

In alcuni casi, a questi film è stata concessa un’uscita nelle sale pre-streaming limitata o esclusivamente in streaming con un’uscita successiva man mano che i cinema aprivano i battenti. Mentre i cinema stanno progressivamente tornando ad una parvenza di normalità, si devono ancora affrontare vendite di biglietti inferiori rispetto ai numeri pre-COVID.

Secondo Bloomberg, nel valutare queste tendenze, Netflix potrebbe distribuire il tanto atteso Knives Out 2 nelle sale prima dello streaming. Questa discussione arriva a seguito della recente perdita di abbonati di Netflix. Mentre piattaforme come Disney+ hanno registrato tassi di crescita degli abbonati enormi nell’ultimo anno, Netflix ha registrato tendenze di crescita più lente. In risposta, i dirigenti senior di Netflix stanno valutando modi per rimodellare la strategia dell’azienda, inclusa l’introduzione di livelli di abbonamento con un’opzione di livello supportata dalla pubblicità per attirare nuovi clienti. La piattaforma è ora in trattative con le principali catene cinematografiche negli USA come AMC nella speranza di concludere un accordo con loro per un’uscita nelle sale per Knives Out 2, e altri titoli, con una finestra di 45 giorni prima che arrivi in streaming. I principali cinema hanno storicamente rifiutato questa finestra, desiderando invece una finestra di due mesi.

Il cast del primo Cena con delitto – Knives Out annovera, oltre a Craig, anche Chris Evans, Ana de Armas, Jamie Lee Curtis, Michael Shannon, Don Johnson e Toni Collette. Il film ha ricevuto anche tre candidature ai Golden Globes: miglior film commedia o musicale, miglior attore in un film commedia o musicale (Daniel Craig) e migliore attrice in un film commedia o musicale (Ana de Armas).

In Cena con delitto – Knives Out Harlan Thrombey (Christopher Plummer) è un agiato romanziere che viene trovato morto, in circostanze misteriose, nella sua proprietà la mattina dopo la festa per il suo 85esimo compleanno. Il celebre detective Benoit Blanc (Daniel Craig), uomo di straordinario intuito e carisma, è incaricato del caso, e sospetta si tratti di un omicidio.

In perfetto stile “crime” la famiglia del defunto è numerosa, e tutti, nessuno escluso, sono potenziali sospettati: ognuno di loro, infatti, avrebbe un motivo più che valido per eliminare Harlan Thrombey, uomo che l’esperienza e l’età hanno reso tanto lungimirante quanto sagace. Quando il fatidico giorno della lettura del testamento si avvicina, l’avida e disfunzionale famiglia di Harlan, si rivela essere molto più complicata e conflittuale di quanto sembrasse all’inizio.

Un contesto familiare costituito da personaggi variopinti, appartenenti a generazioni contrapposte tra loro per età, obiettivi e stili di vita. Quando Marta (Ana de Armas), la giovane e bella infermiera sudamericana di Thrombrey si ritrova implicata nel misterioso caso, appare chiaro che nessun segreto è più al sicuro nella casa, neppure i suoi. Il film non segue una struttura tradizionale e incanta con i suoi continui colpi di scena lasciando lo spettatore con il fiato sospeso dall’inizio alla fine.

Rebel Moon: Ed Skrein sostituisce Rupert Friend

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Rebel Moon: Ed Skrein sostituisce Rupert Friend

L’attore di Deadpool Ed Skrein è entrato nel cast di Rebel Moon di Zack Snyder al posto di Rupert Friend che ha lasciato il progetto. Portando il suo stile di regia epico su Netflix, il regista di 300, Army of the Dead e Justice League è ora diretto nello spazio per un dramma intergalattico ricco di azione. Il cast di Rebel Moon ha aggiunto diversi nuovi membri oltre a Skrein, tra cui Cleopatra Coleman, Fra Fee e Rhian Rees.

Secondo Deadline, Friend è uscito dal progetto a causa di conflitti di programmazione. In sostituzione del principale antagonista di Rebel Moon, Ed Skrein assume il ruolo del reggente Balisarius, un conquistatore il cui dominio si estende su tutta la galassia e ora minaccia una pacifica colonia alla periferia dello spazio. I dettagli sul cattivo non sono stati rilasciati oltre la premessa iniziale della storia, ma l’aggiornamento suggerisce che la produzione sta finalizzando il cast all’inizio delle riprese.

Rebel Moon, il film

Rebel Moon ruota attorno a una piccola colonia ai margini di una galassia sul punto di essere sopraffatta da un tiranno di nome Belisario e dai suoi eserciti. Nella speranza di salvare la loro galassia, le persone di questa colonia inviano giovani donne su altri pianeti per trovare chi le assisterà. Snyder ha co-scritto la storia di Rebel Moon, insieme a Shay Hatten e Kurt Johnstad. Sofia Boutella è stata la prima a unirsi al cast nei panni della giovane guerriera inviata dalla piccola colonia per ottenere l’aiuto degli altri.

Rebel Moon sarà il nuovo film originale Netflix diretto da Zack Snyder e avrà protagonisti Sofia Boutella, Charlie Hunnam, Djimon Hounsou, Doona Bae e Ray Fisher, Jena Malone, Staz Nair, E. Duffy, Charlotte Maggi, Ed Skrein e Sky Yang.

Star Wars: il film di Taika Waititi arriverà prima di Rogue Squadron

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In un nuovo articolo su Vanity Fair, la presidente della Lucasfilm Kathleen Kennedy ha anticipato l’ordine di uscita dei prossimi film di Star Wars. La produttrice è diventata presidente della Lucasfilm nel 2012 quando la Disney ha acquisito lo studio da George Lucas, sebbene avesse già una lunga relazione con Lucas che risale al loro lavoro in I predatori dell’arca perduta.

È entrata a far parte della Lucasfilm come co-presidente della compagnia insieme a Lucas poco prima che la Disney si avvicinasse con l’accordo multimiliardario. Immediatamente dopo l’acquisizione, Kennedy ha lavorato sodo per supervisionare il prossimo capitolo del franchise di Star Wars dopo la pausa cinematografica che è seguita alla la trilogia di film prequel diretti da George Lucas.

Dall’epoca di Star Wars: Episode 7: Il Risveglio della Forza, Kennedy ha prodotto cinque film di Star Wars e due serie televisive (The Mandalorian e The Book of Boba Fett), con due film e quattro serie in arrivo. Obi-Wan Kenobi è il prossimo progetto di Star Wars in uscita il 27 maggio.

Dopo l’accoglienza mista del film indipendente dedicato alla giovinezza di Han Solo, così come Star Wars: Episodio IX – L’ascesa di Skywalker, Kennedy ha riadattato la traiettoria del franchise con la maggior parte dei progetti futuri in fase di sviluppo per il piccolo schermo. Tuttavia, nel progetto sono ancora previste alcune uscite nelle sale.

Vanity Fair ha incontrato Kennedy e ha discusso dell’entusiasmante futuro di Star Wars. Il presidente della Lucasfilm ha condiviso che hanno “una tabella di marcia” per il loro elenco di progetti di Star Wars. Kennedy ha spiegato che il film senza titolo di Star Wars della sceneggiatrice di 1917 Krysty Wilson-Cairns e del regista di Thor: Ragnarok Taika Waititi uscirà molto probabilmente nei cinema prima del già annunciato Rogue Squadron, che sarà diretto da Patty Jenkins e che uscirà il 23 dicembre 2023.

Alla domanda se il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige entrerà nel franchise di Star Wars e produrrà un film, Kennedy ha risposto: “Mi piacerebbe vedere quale film potrebbe inventare. Ma in questo momento no, non c’è niente di specifico.”

The League of Extraordinary Gentlemen, in produzione un nuovo film

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È in sviluppo presso 20th Century Studio un nuovo adattamento cinematografico di The League of Extraordinary Gentlemen. Creata dal famoso Alan Moore con disegni di Kevin O’Neill, The League of Extraordinary Gentlemen era una serie di fumetti che univa vari personaggi della letteratura classica in una super squadra alla fine del 19° secolo in un universo condiviso. La squadra è composta da personaggi classici come Alan Quartermaine di King’s Solomon’s Mine, Mina Harker di Dracula, L’Uomo Invisibile, il Capitano Nemo di 20.00 Leghe sotto ai Mari, e il dottor Jeykll e Mr. Hyde, solo per citarne alcuni.

Nel 2003, la serie a fumetti è stata adattata in un film con lo stesso nome dal regista di Blade Stephen Norrington con Sean Connery nei panni di Alan Quartermaine. Il film è uscito lo stesso fine settimana di La maledizione della prima luna ed è stata una delusione sia di critica che di pubblico, con molte modifiche apportate al materiale originale, inclusa l’aggiunta del personaggio Tom Sawyer che ha reso il film più attraente per il pubblico americano. La produzione del film è stata un tale incubo che ha convinto Connery a ritirarsi dalla recitazione ed è stato il suo ultimo film dal vivo, e lo sceneggiatore del film, James Robinson, non ha realizzato un film live action dall’uscita del film.

Tuttavia, il franchise non si è esaurito, e secondo The Wrap sta arrivando un nuovo film che porterà di nuovo sullo schermo quelle storie e quei personaggi. Il film sarà scritto da Justin Haythe, i cui crediti includono Red Sparrow, The Lone Ranger e La cura del benessere. Secondo quanto riferito, il film sarà più fedele alla serie a fumetti rispetto al film del 2003.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia, parola a Scott Derrickson, il regista sostituito da Sam Raimi

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Il regista Scott Derrickson parla della sua uscita da Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Derrickson ha diretto il primo film da solista di Doctor Strange nel 2016, con Benedict Cumberbatch, Benedict Wong, Rachel McAdams, Tilda Swinton e Mads Mikkelsen. Il film ha presentato il personaggio nel MCU prima dei suoi eventuali crossover nei film di Avengers e Spider-Man. Derrickson avrebbe dovuto tornare per dirigere il sequel, ma si è ritirato in quelle che inizialmente erano state descritte come “differenze creative“, sebbene sia rimasto a bordo come produttore esecutivo.

Il regista di L’Armata delle Tenebre e Spider-Man Sam Raimi è intervenuto per sostituire Derrickson. Doctor Strange nel Multiverso della Follia ha finora guadagnato 703 milioni di dollari in tutto il mondo. Nel frattempo, Derrickson ha diretto un adattamento del racconto di Joe Hill The Black Phone con Ethan Hawke, che uscirà il mese prossimo. Il thriller horror è perfettamente in linea con il lavoro di Derrickson prima di Doctor Strange, che include L’esorcismo di Emily Rose, Sinister e Liberaci dal male.

In una nuova intervista con Empire Magazine (via SyFy), Derrickson ha commentato apertamente la sua brusca uscita da Doctor Strange nel Multiverso della Follia, che aveva meno a che fare con le differenze creative e più con il suo benessere mentale. Derrickson spiega che era stato in terapia “per un certo numero di anni affrontando traumi della prima infanzia” per essere cresciuto in un quartiere violento e in una famiglia problematica, con cui era ancora alle prese. “Tutti sono stati picchiati con una cintura – o peggio”, dice Derrickson dei suoi primi anni di vita familiare. “Ci sono state molte emorragie e liti, da e per la scuola. La violenza sempre presente era la natura di quel quartiere dei colletti blu”.

Derrickson continua parlando della sua relazione con la Marvel, dicendo: “Contrariamente ai pettegolezzi, è stato tutto molto amichevole [quando me ne sono andato] e ci lavorerei di nuovo”. Detto questo, il regista non ha rimpianti per aver lasciato il film, aggiungendo che sente di aver preso “la decisione giusta” passando a The Black Phone. “Ho fatto il film che dovevo fare, all’epoca in cui dovevo farlo”, dice Derrickson. The Black Phone è stato presentato in anteprima al Fantastic Fest l’anno scorso ottenendo ottime recensioni ed è stato presentato di nuovo al CinemaCon il mese scorso, lasciando ancora una volta un’impressione positiva e agghiacciante sul pubblico che l’ha visto. Il film ha attualmente un rating del 100% su Rotten Tomatoes.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: recensione del film con Benedict Cumberbatch

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez). Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier. Doctor Strange nel Multiverso della Follia è al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Come d’Incanto 2: ecco al prima foto ufficiale di Disenchanted

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Come d’Incanto 2: ecco al prima foto ufficiale di Disenchanted

Disney ha tweettato la prima immagine ufficiale del sequel di Come d’Incanto, che in originale si intitola Disenchanted e vede tornate Amy Adams e Patrick Dempsey nel panni dei protagonisti.

La prima foto ufficiale condivisa da Disney vede però protagoniste la stessa Adams e Maya Rudolph, che a giudicare dal look con abiti scuri e una corona, ha delle vibe di “regina cattiva”, anche se non sappiamo molto sul suo ruolo nel film.

Allo stesso modo, anche il look di Giselle è molto più dark di quanto non ci aspettassimo, soprattutto a giudicare da quanto visto nel primo film. Il post di Twitter conferma che il film arriverà su Disney+ nel giorno del Ringraziamento, il 24 novembre.

https://twitter.com/DisneyStudios/status/1526679858587127808?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1526679858587127808%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fdisenchanted-enchanted-2-first-image-adams-rudolph-disney%2F

Film per ragazzi: i migliori e i più bei titoli da vedere

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Film per ragazzi: i migliori e i più bei titoli da vedere

Quante sere avete passato alla ricerca di un film per ragazzi da vedere? qualcuno direbbe la maggior parte di quella sera, perché quando si è in quell’attimo nel quale bisogna scegliere, arriva sempre un vuoto di memoria; in momenti nel quale svanisce ogni idea e ogni ricordo di un film divertenti per ragazzi di cui vi hanno parlato o semplicemente ne avete sentito parlare, serve necessariamente un aiuto.

Di film da vedere ce n’é sono davvero tanti, ma ci sono sempre quei film adolescenziali che per ognuno di noi, per la nostra adolescenza ci hanno trasmesso o hanno trasmetto a qualcuno che conosciamo quelle emozioni che di tanto in tanto ci piacerebbe rivivere.

E che dire di quando ti trovi ad avere voglia di quel film nostalgia di un decennio che di solito cade in concomitanza con la nostra adolescenza? La risposta ve la diamo noi con una serie film per ragazzi che dovreste quanto meno aver visto almeno una volta e anche se non lo sappiamo di seguito troverete i migliori film per ragazzi:

I Goonies

I GooniesTutti noi almeno una volta abbiamo desiderato rivivere l’avventura che vivono Mikey, Brandon, Clark, Chunk, Andy, Stef e Richard. Prodotto dal genio di Steven Spielberg, I Goonies mantiene il fascino dell’avventura nonostante gli anni passati.  Prodotto dalla Amblin Entertainment di Spielberg, la Warner Bros. ha distribuito il film nelle sale il 7 giugno 1985 negli Stati Uniti. Il film ha incassato 124 milioni di dollari in tutto il mondo con un budget di 19 milioni di dollari e da allora è diventato un film cult.

Nel cast del film ci sono volti che sono diventati poi molto noti come Sean Astin che poi sarebbe passato alla storia come Samwise Gamgee de Il signore degli Anelli nel ruolo di Michael “Mikey” Walsh,  Josh Brolin poliedrico attore trai più noti ad hollywood nel ruolo di Brandon “Brand” Walsh, Jeff Cohen nel ruolo di Lawrence “Chunk” Cohen, Corey Feldman nel ruolo di Clark “Mouth” Devereaux, Jonathan Ke Huy Quan nel ruolo di Richard “Data” Wang, Kerri Green come Andrea Theresa “Andy” Carmichael Martha Plimpton nel ruolo di Stephanie “Stef” Steinbrenner, John Matuszak nel ruolo di Lotney “Sloth” Fratelli, Anne Ramsey nel ruolo di Mama Fratelli, Robert Davi nel ruolo di Jake Fratelli e Joe Pantoliano come Francis Fratelli.

Stand by Me – Ricordo di un’estate

Stand by me

Stand by Me diretto da diretto da Rob Reiner, è un vero e proprio cult per ragazzi. La pellicola è tratta dal racconto Il corpo (The Body), contenuto nella raccolta di novelle Stagioni diverse di Stephen King.

Una curiosità: le canzoni anni cinquanta della colonna sonora sono alcune delle preferite di Rob Reiner. Inizialmente il titolo avrebbe dovuto essere The Body, ma poiché i produttori avevano già deciso di inserire nei titoli di coda della pellicola la famosa canzone di Ben E. King, il titolo fu modificato.

It

IT filmIt la miniserie televisiva di due puntate del 1990, diretta da Tommy Lee Wallace e tratta dall’omonimo romanzo di Stephen KingIt si è classificato al primo posto, seguito da X-Files, nel sondaggio indetto nel 2004 dal magazine Radio Times per i programmi più spaventosi mandati in onda nella televisione americana. La top ten includeva inoltre I segreti di Twin Peaks.

E.T. l’extra-terrestre

E.T. l'extra-terrestre

E.T. l’extra-terrestre (E.T. the Extra-Terrestrial) è il film cult di Steven Spielberg del 1982. Tutti noi almeno una volta nella vita abbiamo pianto guardando le avventure di Elliot e ET. La scena con la bici che vola e scappa dalla polizia verso l’infinito rimane una delle sequenze più belle della storia del cinema.

Nel 1994 fu scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Nel 1998 l’American Film Institute l’inserì al venticinquesimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi, mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, salì al ventiquattresimo posto..

Per vincere domani – The Karate Kid

Per vincere domani - The Karate Kid

Per vincere domani – The Karate Kid è il primo capitolo della tetralogia di Karate Kid.E’ stato ed è tutt’ora uno dei film di maggior successo nella programmazione estiva di Italia 1 e dai 12 ai 16 anni nessuno di noi è stato immune al fascino della storia di Daniel.

Oltre a segnare la fama di Ralph Macchio (nel ruolo del giovane protagonista Daniel LaRusso) il film ha messo in risalto altri attori, primo fra tutti Noryuki “Pat” Morita che per questa interpretazione si è guadagnato una nomination come miglior attore non protagonista agli Oscar del 1985.

Ritorno al futuro

Ritorno al futuroPrimo episodio della trilogia omonima, Ritorno al futuro è una vera icona del cinema degli anni ottanta. Il film è ormai leggenda e ha attraversato l’immaginario di tutte le generazioni fino ad ora diventando un fenomeno immortale. Le avventure di Marty McFly e “Doc” scaldano ancora i cuori di migliaia di fan, grandi e piccini. Anche questo film vede il regista Steven Spielberg trai produttori.

Nel 2007 è stato scelto per essere conservato nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Scritto da Robert Zemeckis e Bob Gale la pellicola è interpretato da Michael J. Fox, Christopher Lloyd, Lea Thompson, Crispin Glover e Thomas F. Wilson. Ambientato nel 1985, Fox interpreta Marty McFly , un adolescente rimandato accidentalmente nel 1955 a bordo di un’automobile DeLorean che viaggia nel tempo costruita dal suo eccentrico amico scienziato, il dottor Emmett “Doc” Brown.. Intrappolato nel passato, Marty impedisce inavvertitamente l’incontro dei suoi futuri genitori – minacciando la sua stessa esistenza – ed è costretto a riconciliare i due e in qualche modo tornare al futuro.

Breakfast Club

Breakfast Club

Breakfast Club è il film culto del regista John Hughes che ha segnato ogni generazione dal 1985 in poi con cui il regista riesce a toccare il punto forse più alto del cinema adolescenziale statunitense degli anni ottanta.

Il film descrive abbastanza fedelmente i sogni e le paure dei teen-ager della generazione X, pur non riuscendo a distaccarsi dai personaggi stereotipati (lo sportivo, il “secchione”, il teppista, la figlia di buona famiglia e la ragazza dark-problematica) che d’altronde costituiscono l’ossatura principale di questo genere. Nel 2016 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso negli Stati Uniti.

La storia infinita

La storia infinitaLa storia infinita è il film fantasy per tutti noi che sono cresciuti negli anni 90′ a bisconti e televisione. Il film di Wolfgang Petersen del 1984 è ispirato al romanzo omonimo di Michael Ende, e vede protagonisti Noah Hathaway, Barret Oliver e Tami Stronach nella sua prima apparizione cinematografica. Il suo budget di 25 milioni di dollari ne fece il più costoso film di produzione tedesca.

Una pazza giornata di vacanza

Una pazza giornata di vacanza

Ancora un film di John Hughes, un cult per ragazzi uscito ne l 1986. La pellicola è una commedia giovanile interpretata da Matthew Broderick, Jeffrey Jones, Alan Ruck, Mia Sara e Jennifer Grey. Nel film il protagonista si rivolge spesso allo spettatore direttamente, espediente che sarà riprese con successo anche negli anni 90 e 2000 da autori come Guy Ritchie.

Il film è stato un grande successo al botteghino. Con un budget di quasi 6 milioni di dollari infatti, la pellicola ha incassato complessivamente circa 70 milioni di dollari, diventando così uno dei migliori incassi cinematografici dell’anno entusiasmando critica e pubblico.

https://www.youtube.com/watch?v=R-P6p86px6U

La donna esplosiva

La donna esplosiva

La donna esplosiva è il film che ha fatto impazzire intere generazioni di adolescenti perché tutti hanno sognato di riuscire a costruire una donna come LISA con il proprio computer; purtroppo però accade solo nel film. Dunque rivederlo era l’unico modo per uscire insieme a LISA.

Ancora una volta alla regia John Hughes, vero guro del cinema per ragazzi. L’idea originaria del regista era di non dover dirigire il film, ma soltanto di elaborare la sceneggiatura, scritta in soli due giorni; la produzione riuscì a fargli cambiare idea facendogli una proposta: se avesse diretto La donna esplosiva, i produttori gli avrebbero finanziato un film a cui lui teneva moltissimo: Breakfast Club. In seguito, Hughes ha affermato di essersi irritato non poco con la produzione, colpevole di voler iniziare a girare La donna esplosiva il prima possibile e per questo di avergli messo fretta durante le riprese di Breakfast Club.

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