La notizia diramata
nelle ultime ore da diverse testate americane di spicco come
Deadline, Hollywood Reporter e Variety sembrava aver confermato
l’avvio dello sviluppo di un sequel di Joker al quale
avrebbe lavorato Todd Phillips, il regista del
film campione di incassi, in trattative insieme all’interprete
principale Joaquin
Phoenix.
A questa indiscrezione si è
aggiunta quella secondo cui Phillips, in seno alla Warner Bros.,
avrebbe firmato per un altro progetto senza titolo legato
all’universo dei fumetti DC, opzionando i diritti di un personaggio
che sarebbe diventato protagonista di una origin story simile a
quella del clown principe del crimine (almeno per tono e
stile).
Ora però è lo stesso regista a
“smentire”, senza però escludere la possibilità, tutto ciò durante
un Q&A, spiegando che non c’è ancora nessun accordo ufficiale
tra lo studio e i diretti interessati:
“Se devo essere
onesto, quello che è stato scritto nasce un po’ dal nulla. Anzi, fa
riferimento a un incontro che non c’è mai stato. Anticipa qualcosa,
nella migliore delle ipotesi. Ovviamente si è parlato di sequel
perché quando un film costato 60 milioni ne incassa un miliardo è
scontato pensarci, ma non c’è stata alcuna seria discussione in
merito. Non c’é nessun accordo con Joaquin e non c’è neanche un
accordo con me e lo sceneggiatore. Non so da dove sia uscito fuori
tutto ciò. Ed è una notizia difficile da smentire quando non hai
Twitter e non sei troppo esposto. Non puoi fare altro che pensare
“Ok, sarà una storia vecchia fra 24 ore”.
Le parole di Phillips lasciano
intendere che la firma di un accordo non c’è stata ancora, ma che
potrebbe arrivare a momenti. Magari lo studio, e le figure
coinvolte, stanno aspettando il momento giusto per annunciare
l’ufficialità?
Joker
diretto da Todd Phillips vede nel cast Joaquin Phoenix, Zazie
Beetz, Frances
Conroy, Brett
Cullen, Dante
Pereira-Olson, Douglas
Hodge e Josh Pais ed è
arrivato nelle sale il 4 ottobre 2019.
Contrariamente alle altre apparizioni del personaggio
nei Batman di Tim
Burton, nella trilogia del Cavaliero
Oscuro di Christopher
Nolan e in Suicide
Squad, il film è ambientato negli anni Ottanta e
racconta l’evoluzione di un uomo ordinario e la sua trasformazione
nel criminale che tutti conosciamo.
Da sempre solo in mezzo alla folla,
Arthur Fleck (Joaquin
Phoenix) desidera ardentemente che la luce risplenda
su di lui. Cercando di cimentarsi come comico di cabaret, scopre
che lo zimbello sembra invece essere proprio lui. Intrappolato in
un’esistenza ciclica sempre in bilico tra apatia, crudeltà e, in
definitiva, tradimento, Arthur prenderà una decisione sbagliata
dopo l’altra, provocando una reazione a catena di eventi.
Una strada per aprirsi al mondo. È
su questo desiderio comune che si apre e si svolge il film
Aspromonte – La terra degli ultimi,
diretto da Mimmo
Calopresti con un cast di celebri attori italiani come
Valeria Bruni Tedeschi, Marcello Fonte,Sergio
Rubini e Francesco Colella. Ed è a
partire da questa forte metafora che si costruisce un’opera che
tenta di parlare agli ultimi, quelli del titolo, ripercorrendo la
loro storia attraverso un punto di vista il più universale
possibile. Un tentativo che tuttavia rimane in superficie, frenato
da una sceneggiatura che non scava nel profondo del racconto.
Le vicende si svolgono ad Africo,
paesino arroccato nella valle dell’Aspromonte calabrese, sul finire
degli anni ’50. Quando una donna muore di parto, poiché data
l’assenza di una strada il dottore non può arrivare in tempo, gli
abitanti esasperati dallo stato di abbandono decideranno di unirsi
e costruire loro stessi una strada, nonostante le condizioni
avverse.
Aspromonte – La terra degli
ultimi: il film
All’interno di Africo sono
raffigurati una serie di archetipi umani, ognuno con il proprio
ruolo e il proprio punto di vista sul mondo e sulla vita. Appare
essere un paesino con molte più idee e molta più volontà di quelle
che la sua grandezza fisica può contenere. Ed il film di Calopresti
sembra proprio voler essere questo, un contenitore pronto ad
esplodere per la necessità di aprirsi all’altro e al nuovo,
costruito a partire da questi personaggi tragici, che tentano
disperatamente di evolvere ma che si trovano a scontrarsi con
realtà più concrete e ciniche di quello che si potrebbe
sperare.
Ognuno sembra portare avanti una
propria morale, dal poeta interpretato da Marcello
Fonte, che si rivela essere il collante della comunità,
alla maestra Valeria Bruni Tedeschi, per la quale occorre
essere preparati per aprirsi al mondo, e fino al manovale Peppe
interpretato da Francesco Colella, vero leader e
fonte di ispirazione per quanti gli stanno intorno. I loro
personaggi si caricano lo spettatore sulle spalle, portandolo a
confrontarsi con la difficoltà della loro esistenza, rimasta
indietro mentre il mondo progredisce.
Aspromonte è così il racconto del Sud,
del suo orgoglio, della forza della sua identità che diventa
prigione.
Attraverso una storia ambientata in
periodo che oggi appare sempre più lontano, il regista apre
numerosi spiragli, cercando di far dialogare le sue immagini con
quelle di un’attualità tristemente simile, e la metafora della
strada che apre al mondo in contrasto con quella del muro è forte
oggi più che mai. Nonostante le migliori intenzioni, il film appare
rallentato da una sceneggiatura, tratta dall’opera Via
dall’Aspromonte di Piero Criaco, che non
sembra riuscire a gestire al meglio la coralità richiesta ai
personaggi. Nell’ascoltare ognuno di loro si rischia di perdersi in
numerose storie, che ritraggono con precisione un paese e la sua
anima ma rischiano di allontanare dal cuore del racconto.
Aspromonte – La terra degli
ultimi: l’eredità del passato
Calopresti sembra rielaborare nel
film diverse tematiche ereditate dal neorealismo, dalle macerie
della guerra alla difficoltà della vita dopo di questa,
aggiungendovi quello sguardo infantile che si rivela con il
progredire del racconto sempre più centrale. “I bambini ci
guardano”, sembra suggerire il regista, e gli abitanti di Africo
sembrano saperlo bene tanto da impartire loro numerose lezioni in
vista di un futuro nuovo.
Bambini a cui le azioni dei grandi
possono inizialmente apparire prive di significato, ma che si
insinueranno in loro tanto da dar vita ad una scena in cui sono
proprio loro a riflettere su cosa sia meglio o meno per il proprio
futuro, se restare o andare via immergendosi nel mondo aperto.
Attraverso i sogni dei più piccoli, come enunciato in apertura e in
chiusura del film, è dunque possibile costruire le vere strade per
il futuro.
È un film costellato di metafore e
riflessioni sull’attualità Aspromonte – La terra degli
ultimi, anche se al momento della conclusione
dimostra di non essersi realmente compiuto nell’approfondire tali
espedienti. La messa in scena, non sempre avvincente, è ulteriore
motivo di distacco nei confronti di un film che avrebbe meritato un
respiro più ampio, come quello ricercato dai suoi protagonisti.
Nella stessa intervista dove si sono
discusse le ragioni di alcune scelte drastiche per
la trama di Avengers:
Endgame, gli sceneggiatori Christopher Markus e
Stephen McFeely hanno affrontato anche uno degli eventi più
controversi e drammatici del film, ovvero la morte di Natasha
Romanoff, che presto rivedremo nel film solista con Scarlett
Johansson.
Saprete sicuramente che l’eroina si
sacrifica al posto di Occhio di Falco su Vormir per ottenere la
gemma dell’anima, completando così il piano disperato dei
Vendicatori per battere Thanos e riportare indietro le vittime dello schiocco.
Per molti fan, la dipartita di Natasha è sembrata fin troppo
frettolosa e non giustificata dagli eventi, tuttavia l’arco
narrativo costruito da Iron Man 2 a Endgame è
stato coerente con il personaggio e ricco di emozioni.
E a quanto pare, nonostante la
soddisfazione di aver chiuso in questo modo il viaggio di
Vedova Nera, c’è ancora un grande rimpianto nel
cuore di Markus e McFeely:
“Accettiamo le polemiche, e di
certo abbiamo pensato a lungo sull’epilogo di Natasha. Sapevamo che
stavamo uccidendo la prima eroina dell’universo Marvel, così abbiamo stupidamente
inventato un gioco in cui immaginare chi si sarebbe gettato dalla
scogliera. Poi abbiamo dovuto decidere. Quella persona doveva amare
chi aveva accanto a sé, quindi non potevamo mandare Steve
Rogers o Hulk. La risoluzione al nostro
enigma era lei, perché ci sembrava che fosse la perfetta
conclusione del suo arco…se avesse potuto sacrificarsi per la sua
nuova famiglia e per metà dell’universo, ne sarebbe valsa la
pena.“
“Tante donne del team Marvel ci
hanno pregato di non uccidere Occhio di Falco, di
non strappare anche lui dalla vita di Natasha. Sicuramente avremmo
avuto una conversazione molto diversa se Clint l’avesse messa da
parte.“, hanno spiegato i due.
Ma questo sacrificio rappresenta
anche fonte del loro più grande rammarico. “E’ come se Natasha
salti sulla granata. Siamo davvero orgogliosi di quel momento. Non
abbiamo rimpianti. L’unico rammarico è che non arrivi alla fine del
secondo atto e che non abbiamo potuto contemplare il suo lutto
perché avevamo un’altra ora di film da gestire…Purtroppo questo è
il rovescio della medaglia“.
Un anno dopo la folle corsa agli
Oscar di Black Panther (il
primo cinecomic della storia ad essere candidato nella categoria
Miglior Film capace di conquistare ben tre statuette) Disney e
Marvel Studios lanciano ufficialmente la campagna a sostegno di
Avengers:
Endgame.
Film evento del decennio, è riuscito
in un’impresa che sembrava impossibile: ricapitolare un discorso
narrativo iniziato nel 2008 da Iron Man riunendo sul grande schermo
tutti i personaggi del Marvel Universe. Gli incassi hanno premiato
lo studio di Kevin Feige, raggiungendo e superando in cima
alla classifica Avatar di James Cameron.
Vi ricordiamo che Vedova Nera
tornerà protagonista nello standalone prequel ambientato tra la
fine di Civil War e l’inizio di Infinity War. Il
film, ora in post-produzione, è stato diretto da Cate
Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico
Marvel.
Nel cast, insieme a Scarlett
Johansson, ci saranno anche David
Harbour, Florence Pugh, e Rachel
Weisz. Al momento non ci sono ulteriori aggiornamenti sui
personaggi o sulle direzioni della trama, con lo studio determinato
a mantenere la massima segretezza intorno al progetto.
In una lunga intervista con Rolling
Stone, la presidente della Lucasfilm Kathleen
Kennedy è tornata a commentare il malcontento e le
critiche del suo precedessore George Lucas alla
nuova trilogia di Star
Wars, che secondo il creatore del franchise sarebbe
andata contro ogni sua idea originale tradendo i presupposti
dell’accordo siglato con Disney.
Come inoltre rivelato nel memoir del
CEO della casa di Topolino Bob Iger, Lucas rimase
sconvolto sapendo che i tre futuri film di Guerre Stellari
(Episodio VII, VIII e IX) non avrebbero seguito
il suo schema, pur sapendo che questo non rientrava negli obblighi
contrattuali delle due parti. Davanti alla visione de
Il Risveglio della Forza, ha dichiarato
Iger, il regista “non nascose la sua delusione, perché non
c’era niente di nuovo“.
Ora è la Kennedy a chiarire la sua
posizione in merito, raccontando al magazine che
“Personalmente, ho un rapporto con George che risale ai tempi
di I predatori dell’arca perduta, quindi sono
passati più di trentacinque anni dal mio primo incontro con George
e continuo ad essere una sua buona amica. Penso anche che ci siano
molti esempi da fare dove le persone creano qualcosa di
fondamentale per loro stessi e dove è difficile lasciarsi andare
vendendolo diventare qualcosa di diverso.“
“Credo sia stato difficile per
George, all’inizio, e che in qualche modo avesse capito quanto
sarebbe stato difficile. J.J. Abrams [il regista di Episodio VII]
venne da noi con tanto entusiasmo e riverenza nei confronti di Star
Wars e George, e all’epoca doveva trovare ciò che nella storia
poteva essere personale per lui. Ha dovuto farlo suo. Ogni regista
che entra in un film deve creare qualcosa di proprio, trovarsi
all’interno della narrazione. E poi questa scoperta diventerà un
punto di vista diverso. E penso che sia tutto ciò a cui George ha
reagito male.“
E quando le si chiede se pensa che
un giorno, prima o poi, Lucas tornerà a lavorare alla saga, la
Kennedy risponde decisa: “Ne dubito. Ma penso lo stesso che
sarebbe fantastico, se fosse interessato a farlo di nuovo. Ma ne
dubito.“
Vi ricordiamo che
Kennedy guiderà l’azienda fino al 2021, avendo
esteso il precedente contratto con la Disney. LA produttrice siede
sulla poltrona più importante della Lucasfilm dal 2012, anno in cui
i diritti cinematografici Star Wars vennero
ceduti da George Lucas alla casa di
Topolino.
L’ultimo capitolo della nuova
trilogia,Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker, è stato diretto da J.J.
Abrams e arriverà nelle sale a dicembre
2019.
Nel cast Daisy
Ridley, Oscar
Isaac, John
Boyega, Kelly Marie
Tran, Naomi
Ackie, Joonas Suotamo,Adam
Driver, Anthony Daniels, Billy
Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall
Gleeson, Billie Lourd e il veterano del
franchise Mark Hamill. Tra le new entry
c’è Richard E. Grant.
Il ruolo di Leia Organa sarà
interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del
girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della
Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie
Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato
una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la
sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né
mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la
benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di
onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX,
usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio
VII.”
Arriva da Variety la conferma che
Dexter Fletcher, (Eddie the Eagle,
Rocketman)
dirigerà per la Universale Renfield,
nuovo monster movie dedicato al personaggio di
Dracula e basato su un’idea originale di
Robert Kirkman, creatore di The Walking
Dead.
La sceneggiatura sarà firmata
dall’autore di Rick and Morty Ryan Ridley mentre in
produzione figureranno la Skybound Entertainment, lo stesso
Kirkman, David Alpert, Bryan Furst e Sean Furst.
Vi ricordiamo che nel romanzo
originale di Bram Stoker, R.M. Renfield è un
paziente ricoverato nell’ospedale psichiatrico del dottor Seward
perché si nutre in modo compulsivo di vari animali, convinto che
più ne mangerà e più vivrà a lungo. Il suo rapporto speciale con il
Conte Dracula è al centro della storia e ricorre nei vari
adattamenti, come il Dracula del 1931 (dove viene
interpretato da Dwight Frye), o il Dracula di Bram Stoker,
dove a vestirne i panni era Tom Waits.
Non sono trapelati altri dettagli
sulla trama del film, ma diverse fonti sostengono che dovrebbe
svolgersi ai giorni nostri. Sembrerebbe quindi abortito il
precedente progetto sulla costruzione di un monster universe,
sostituito da film solisti dedicati a personaggi noti
dell’immaginario horror come L’uomo invisibile (che uscirà nel
2020).
Dopo Dracula,
Fletcher tornerà sul set per dirigere Sherlock Holmes
3, terzo capitolo del franchise con Robert Downey
Jr.che interpreterà di nuovo l’eccentrico
investigatore nato dalla penna di Conan Doyle.
Come confermato ieri
dall’Hollywood Reporter, Todd Phillips lavorerà al sequel di Joker e
svilupperà con la Warner Bros. un altro progetto relativo alle
origini di un personaggio dei fumetti DC, seguendo
lo stesso approccio produttivo adottato con il film che vede
protagonista Joaquin Phoenix.
Ma quali sono i migliori candidati da portare al cinema?
Lex Luthor
Lex Luthor è uno
dei cattivi più brillanti e famosi dell’universo DC, tra i pochi
senza superpoteri a mettere in difficoltà Superman, abbastanza popolare
da diventare perfino Presidente degli Stati Uniti. Un film sulla
sua ascesa alla Casa Bianca sarebbe intrigante, soprattutto se
portasse poi ad un grande scontro con il figlio di Krypton.
Enigmista
Sempre dalla galleria di villain di
Batman, un altro personaggio di cui si potrebbero raccontare le
origini è Enigmista, confermato nel cast
di The Batman di Matt
Reeves (ad interpretarlo sarà Paul Dano). Edward
Nigma e le sue trappole mortali sotto forma di indovinelli
sarebbero perfetti per un adattamento cinematografico,
approfondendo ciò che finora non avevamo mai visto.
Darkseid
Tra i vari cinecomic attualmente in
sviluppo tratti dai fumetti DC c’è anche New
Gods, affidato alla regia di Ava
DuVernay che scriverà la sceneggiatura insieme a
Tom King (fumetttista conosciuto per i suoi lavori
su Mister Miracle, Swamp Thing, Nightwing, The Vision). Non
abbiamo ancora nessun dettaglio sulla trama, ma proprio grazie alla
regista sappiamo che Darkseid, il principale
antagonista del Quarto mondo di Jack Kirby, sarà nell’adattamento.
Tuttavia sarebbe ugualmente interessante vedere al cinema uno
standalone dedicato slla sua storia di origine che coinvolge drammi
familiari, tradimento e fantasia.
Lady Shiva
Alter ego di Sandra Woosan,
Lady Shiva nasce come antagonista di Richard
Dragon, mentre nell’universo post Crisi diventa avversaria di
Batman con origini e caratteristiche. Nel mondo dei supereroi DC è
una dei più grandi esperti di arti marziali, ma tutti la ricordano
come madre di Cassandra Cain (terza Batgirl e ora protagonista di
Birds of
Prey, lo spin-off su Harley Quinn con Margot Robbie in
arrivo al cinema nel 2020).
Bruno Mannheim
Bruno Mannheim fa
parte della galleria di antagonisti meno conosciuti di Superman, ma
con una storia di origine interessante che darebbe alla Warner Bros
l’opportunità di realizzare un film stiloso, quasi un gangster
movie alla Martin
Scorsese mascherato da cinecomic. Senza contare il suo
legame con l’Uomo d’acciaio e con Lex Luthor, trama che
si aprirebbe ad una serie di intrighi appassionanti.
Vandal Savage
Vandal Savage,
conosciuto anche come Vandar Adg, è un immortale che dalle origini
della storia umana ha seminato crimine e violenza sulla Terra.
Questo brillante stratega con immense conoscenze scientifiche è uno
dei più ricorrenti villain della DC e il fatto che abbia una linea
temporale così ampia potrebbe permettere agli sceneggiatori di
inserirlo in qualsiasi periodo.
Maxwell Lord
Poche settimane fa Patty Jenkins ha
confermato che
Pedro Pascal interpreterà
Maxwell Lord in Wonder Woman
1984, sequel che arriverà nelle sale a giugno
2020 e che sarà ambientato negli anni Ottanta. Il personaggio
originale dei fumetti DC creato da Keith Giffen, J.M. DeMatteis e
Kevin Maguire è un astuto e potente uomo d’affari fondamentale per
la formazione della Justice League International, quindi perché
non dedicargli uno standalone per raccontarne le origini?
Abra Kadabra
Arci-nemico di Flash e rinomato
supercriminale dell’universo DC, Abra Kadabra
proviene dal LXIV secolo, un tempo in cui la scienza ha reso tutto
ciò che riguarda la magia obsoleto, superato. Ma per inseguire la
sua carriera come prestigiatore, il personaggio decide di viaggiare
nel tempo per trovare un nuovo pubblico, ed è qui che si imbatte in
Barry Allen, diventando più tardi un vero stregone.
Papa Midnite
Rimaniamo in tema “magia” e
arriviamo a Papa Midnite, personaggio immaginario
della serie Hellblazer pubblicata dalla Vertigo (DC Comics).
Sciamano, uomo d’affari, un tempo alleato e poi divenuto nemico di
John Constantine. Nel XX secolo torna a New York e apre il Midnight
Club, iniziando a costruire il proprio impero del crimine, ed è qui
che si allaccerebbe la sua storia di origine con Joker.
Owlman
Alter ego di numerosi criminali che
si contrappongono alla figura dell’Uomo Pipistrello,
Owlman è un villain super intelligente senza nome
e membro dell’organizzazione criminale nota come Sindacato del
crimine che opera su Terra 3. Considerando che il film su Flash
dovrebbe ampliare gli universi della DC al cinema, questo
personaggio potrebbe essere una delle tante strade
percorribili.
In vista dell’uscita del cofanetto
dedicato alla Infinity
Saga, attori e realizzatori coinvolti nel MCU stanno passando in rassegna i
migliori aneddoti e rivelando qualche dettaglio sulla produzione
dei film che hanno portato ad Avengers:
Endgame, culmine degli ultimi dieci anni di
narrazione condivisa e campione d’incassi al box office.
Tra questi ci sono anche Christopher
Markus e Stephen McFeely, i due sceneggiatori di Endgame,
che intervistati da Vanity Fair hanno svelato le ragioni per cui
non era possibile uccidere uno dei personaggi principali
(nonostante ci fossero tutte le premesse per farlo e il contratto
dell’attore fosse in scadenza).
“Nel corso dei film ci siamo
resi conto che Cap
e Tony stavano attraversando un percorso ben
preciso. Steve Rogers inizia come soldato d’onore che poi diventa
individuo completamente disinteressato costretto a schivare
granate, e man mano sempre più egoista…basti pensare a
Civil War, dove prende decisioni basate su ciò che
vuole, anche se questo significava combattere i Vendicatori. Mentre
Tony inizia come playboy miliardario sfacciato, ma la posta in
gioco cresce e così le sue responsabilità. Ad un certo punto, alla
fine del 2015, ci siamo resi conto che Steve, per mostrare il suo
sé migliore, doveva vivere e Tony, al contrario, doveva morire per
lo stesso obiettivo“.
McFeely ha poi aggiunto che
“Captain America non
poteva morire in questo film perché era già disposto a morire nel
suo primo standalone. Non ci sarebbe stato un viaggio emotivo da
compiere altrimenti, mentre la morte di Tony Stark ha legittimato
tutto il percorso del personaggio fino ad allora“.
Un anno dopo la folle corsa agli
Oscar di Black Panther (il
primo cinecomic della storia ad essere candidato nella categoria
Miglior Film capace di conquistare ben tre statuette) Disney e
Marvel Studios lanciano ufficialmente la campagna a sostegno di
Avengers:
Endgame.
Film evento del decennio, è riuscito
in un’impresa che sembrava impossibile: ricapitolare un discorso
narrativo iniziato nel 2008 da Iron Man riunendo sul grande schermo
tutti i personaggi del Marvel Universe. Gli incassi hanno premiato
lo studio di Kevin Feige, raggiungendo e superando in cima
alla classifica Avatar di James Cameron.
Da poco affacciatasi nel mondo dello
spettacolo, l’attrice Anya Chalotra ha dimostrato
buone doti interpretative, che l’hanno portata nel giro di breve ad
ottenere ruoli di rilievo in alcune serie TV di successo, lasciando
immaginare per lei un futuro ricco di nuovi progetti, che
potrebbero consacrarla tanto con il grande pubblico quanto con la
critica.
Ecco 10 cose che non sai di
Anya Chalotra.
Anya Chalotra: le sue serie TV
1. Ha esordito in una serie
drammatica. L’attrice debutta sul piccolo schermo nel 2018
con la serie Wanderlust, dove recita accanto all’attrice
Toni Collette. La serie ruota intorno ad un
terapista che tenta di salvare un matrimonio i crisi. La Chalotra
ricopre il ruolo di Jennifer Ashman.
2. Reciterà in una serie
Netflix. Dopo il ruolo in
Wanderlust, l’attrice ha recitato nella mini serie
Agatha Cristie – La serie infernale, ricoprendo il ruolo
di Lily Marbury. Prossimamente l’attrice apparirà nell’annunciata
serie Netflix The Witcher, dove reciterà accanto
all’attore Henry
Cavill.
3. Si è distinta come
doppiatrice. Nel 2019 l’attrice presta la sua voce per la
serie targata YouTube Originals dal titolo Sherwood, dove
doppia il personaggio di Robin Loxley, in una rilettura della
celebre favola ambientata nella Londra ipertecnologica del 23°
secolo.
Anya Chalotra è su Instagram
4. Ha un proprio account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un proprio profilo, seguito da 28,7 mila persone.
All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie
scattate in momenti di svago, ma anche piccole curiosità a lei
legate. Non mancano inoltre video o immagini promozionali dei suoi
progetti da attrice.
Anya Chalotra e Freya Allan
5. Reciteranno nella stessa
serie. Le due attrici condivideranno la scena nella serie
The Witcher, di genere fantasy. Le due interpreteranno
rispettivamente Yennefer e Ciri, e hanno dichiarato di aver
lavorato per essere il più fedeli possibili ai due personaggi, così
da sperare di rendere il più felici possibili i fan.
Anya Chalotra a Lucca
6. Ha presentato il suo
nuovo progetto al Lucca Comics. L’attrice è stata
protagonista durante il Lucca Comics di alcuni eventi dedicati alla
serie The Witcher, nel quale ha un ruolo di rilievo. In
più occasioni l’attrice si è detta entusiasta dell’esperienza,
affermando che sarà una serie in grado di mettere d’accordo tanto i
fan quanto un pubblico digiuno della storia narrata nei romanzi da
cui è tratta.
Anya Chalotra in The Witcher
7. Interpreta un personaggio
chiave. Nella serie l’attrice ricoprirà il ruolo di
Yennefer, una maga molto testarda e in costante battaglia con sé
stessa. Il personaggio si affermerà come uno dei maghi più potenti
del continente, assumendo un ruolo importante all’interno della
serie.
8. Non sa come sarà la sua
vita dopo la serie. Nel paragonare The Witcher a
Il Trono di Spade, l’attrice ha
dichiarato di sentirsi un po’ spaventata per come potrebbe cambiare
la sua vita. Durante il Lucca Comics ha infatti dichiarato di
sentirsi già un’estranea in mezzo a tanta iniziale popolarità, ma
che incontrare i fan la fa tornare con i piedi per terra e le
ricorda per quale motivo ama recitare.
Anya Chalotra su IMDb
9. Sul sito vi è una pagina
ufficiale dell’attrice. Sul sito IMDb è possibile trovare
la pagina ufficiale dedicata all’attrice, dove si può rimanere
aggiornati sui suoi progetti da attrice, nonché conoscere alcuni
dettagli su di lei e trovare foto tratte dalle serie o dai film a
cui prende parte.
Anya Chalotra età e altezza
10. Anya Chalotra è nata a
Wolverhampton, Inghilterra, nel 1996. L’altezza
complessiva dell’attrice è di 168 centimetri.
Presenza costante in tutto il
franchise, C-3PO tornerà anche in Star Wars: L’Ascesa
di Skywalker e secondo il suo interprete
Anthony Daniels avrà un ruolo centrale per quanto
riguarda l’intreccio del film.
Nel trailer di
Episodio IX il droide appariva con due misteriosi occhi
rossi, dando così adito alle teorie su un probabile “cambio di
look” favorito dalla ri-programmazione delle sue funzioni, forse ad
opera di Babu Frik, la misteriosa creatura che
abbiamo visto nel materiale promozionale. Ma cos’altro sappiamo del
personaggio e cosa possiamo aspettarci?
“Nei precedenti film, C-3PO è
stato solo una specie di soprammobile, qualcosa che si lucida e
spolvera quando arrivano gli ospiti. Stavolta J.J. [Abrams] e Chris
[Terrio] hanno escogitato un aspetto del personaggio che non
avevamo mai visto prima, straordinariamente intelligente, e sono
scesi nelle profondità delle antiche storie di Star
Wars per trovare qualcosa di piacevolmente nuovo.”
Un piccolo suggerimento sul fatto
che il film covasse qualcosa di importante per C-3PO ci è stato
offerto grazie al footage proiettato durante il D23 Expo e al
trailer, citato sopra, in cui il droide sembra preannunciare la sua
morte alla fine del capitolo.
Ovviamente dovremo aspettare fino
all’uscita nelle sale per scoprire il suo destino e se le ipotesi
si riveleranno fondate, ma è altrettanto scontato che – proprio
come gli altri protagonisti diranno addio alla saga con
Episodio IX – così anche C-3PO saluterà i fan con un arco
narrativo degno de suo nome e aggrappato all’antica tradizione di
Star Wars.
Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker, capitolo conclusivo della nuova
trilogia del franchise diretto da J.J.
Abrams, arriverà nelle sale a dicembre
2019.
Nel cast Daisy
Ridley, Oscar
Isaac, John
Boyega, Kelly Marie
Tran, Naomi
Ackie, Joonas Suotamo,Adam
Driver, Anthony Daniels, Billy
Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall
Gleeson, Billie Lourd e il veterano del
franchise Mark Hamill. Tra le new entry
c’è Richard E. Grant.
Il ruolo di Leia Organa sarà
interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del
girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della
Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie
Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato
una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la
sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né
mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la
benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di
onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX,
usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio
VII.”
Sarà Abe Forsythe a
dirigere Robocop Returns, sequel del film
del 1987 firmato Paul Verhoeven
e progetto che la MGM aveva inizialmente affidato a Neill
Blomkamp. Il regista australiano, autore dell’acclamato Little
Monsters con Lupita Nyong’o, riscriverà anche la sceneggiatura
di Justin Rhodes (Terminator: Dark Fate), che avrebbe
guidato invece la versione del collega ormai fuori dalla
produzione.
“Sono fuori da Robocop. Sto
girando un nuovo horror/thriller e la MGM non può aspettarmi e ha
bisogno di iniziare subito i lavori sul film“, aveva scritto
Blomkamp su Twitter in Agosto. Come previsto, lo studio ha poi
annunciato il nome del sostituto.
Nel primo
Robocop avevamo seguito il
poliziotto Alex J. Murphy che, dopo esser
stato ad un passo dalla morte, viene trasformato in un agente di
polizia cyborg e incaricato di combattere il crimine in una Detroit
futuristica e fuori controllo.
Queste erano state dichiarazioni
ufficiali di Blomkamp riguardo il suo ingaggio:
“L’originale ha sicuramente avuto un effetto enorme su di
me da bambino. Rimane un classico nel catalogo della fantascienza
del 20° secolo, con al suo interno un forte messaggio sotto la
superficie. Il mio obiettivo è riflettere sull’evoluzione di quei
temi che si sono evoluti nel tempo, il consumismo, il materialismo
e la politica di Reagan, ma anche la ricerca dell’identità […]
Finché la componente umana sarà presente, avremo una buona storia
da raccontare che può funzionare in qualsiasi
epoca“.
Dopo aver dato uno sguardo alle
prime immagini di
Sebastian Stan sul set, ecco arrivare online
alcuni scatti rubati durante le riprese di The Falcon
and The Winter Soldier che mostrano l’altro
protagonista della serie in arrivo il prossimo anno su Disney +,
ovvero Anthony Mackie, interprete di Sam
Wilson.
Non c’è traccia del costume del
supereroe, perché proprio come il collega l’attore è apparso con
gli abiti civili. I lavori sullo show proseguiranno per qualche
mese in America con la regia di Kari Skogland per un totale di sei
episodi.
“Significa molto per me e per i
miei figli il fatto che il prossimo Captain America sarà un
afroamericano”, ha dichiarato Mackie in un’intervista
riferendosi alla scena finale di Avengers: Endgame in cui
Falcon raccoglie lo scudo di Cap. “Quindi il passaggio di
consegne assume un valore più profondo, ed è più di una semplice
scena. Non appena hanno gridato cut, ho pianto. Chris ha pianto,
come i fratelli Russo. Insomma tutti piangevano ed è stata una
giornata davvero emozionante sul set“.
Vi ricordiamo che nel cast di
The Falcon and The Winter Soldier è
previsto anche il ritorno di due volti noti dell’universo
cinematografico, ovvero Emily VanCamp, Sharon
Carter in Captain America: The Winter
Soldier e Civil War e Daniel Bruhl, nei
panni del Barone Zemo.
Per quanto concerne la serie di
The Falcon and The Winter Soldier, il
lancio è fissato in autunno 2020 e Kari Skogland
(The Handmaid’s Tale, Penny Dreadful, Boardwalk Empire, The
Killing, The Walking Dead, Fear the Walking Dead, Under the
Dome, Vikings, The Americans, House of Cards e The Punisher)
dirigerà tutti i sei episodi.
Probabile, visti gli esiti di
Avengers: Endgame, che lo show si
concentrerà sulla dinamica del rapporto tra le due figure più
vicine a Captain America (nonché suoi eredi) e sulle imprese dei
supereroi per garantire la sicurezza mondiale.
Celebre per aver interpretato la
decima incarnazione del Doctor Who, nell’omonima serie,
David Tennant è celebre anche per alcuni ruoli
cinematografici in film di grande successo. Negli anni si è
distinto per i suoi personaggi controversi, acquistando in più
occasioni il favore di critica e pubblico. Ancora oggi l’attore sa
trovare per sé i giusti personaggi, affermandosi ancora tanto in
televisione quanto al cinema.
Ecco 10 cose che non sai di
David Tennant.
David Tennant: i suoi film
1. Ha preso parte a film di
successo. L’attore ha debuttato sul grande schermo nel
1996 con il lungometraggio Jude. Successivamente ha preso
parte a film come Los Angeles senza meta (1998),
Bright Your Things (2003), Harry Potter e il calice di
fuoco (2005), Glorious 39 (2009), Fright Night –
Il vampiro della porta accanto (2011), La nostra vacanza
in Scozia (2014) e Maria regina di
Scozia (2018).
2. È celebre per i suoi
ruoli televisivi. Dopo aver partecipato ad alcuni episodi
di varie serie TV, nel 2005 l’attore viene scelto per interpretare
il Decimo Dottore nella serie Doctor Who, ruolo che
ricoprirà fino al 2010. Successivamente recita nel film per la TV
Hamlet (2009), e nelle serie Gracepoint (2014),
Jessica Jones (2015-2019), Broadchurch
(2013-2017) e Good Omens (2019).
Davide Tennant ha una moglie
3. È sposato.
L’attore è sposato dal dicembre 2011 con l’attrice Georgia
Moffett, conosciuta sul set della serie TV Doctor
Who, nell’episodio The Doctor’s Daughter. La Moffett
è inoltre la figlia di PeterDavison, il quale ha interpretato il Quinto
Dottore nella stessa serie.
4. Hanno molti
figli. La coppia ha avuto nel corso degli anni un totale
di cinque figli, compreso quello che la Moffett aveva avuto da un
precedente matrimonio e adottato da Tennant. I due hanno annunciato
la nascita del loro quinto figlio nell’ottobre 2019 con un post sui
propri profili Instagram.
David Tennant in Hamlet
5. Ha interpretato il
celebre personaggio shakespeariano. Nel film televisivo
del 2009, l’attore ricopre il ruolo di Amleto, nella trasposizione
dell’omonima opera di Shakespeare. L’attore ha ricevuto numerose
lodi per la sua interpretazione, in particolar modo nel suo
confronto con l’attore PatrickStewart, che ha ricoperto il ruolo di Re
Claudio.
David Tennant in Harry Potter
6. Ha recitato nella celebre
saga. L’attore ha preso parte al film Harry Potter e
il calice di fuoco nel ruolo di Bartemius Crouch Jr., fedele
seguace di Lord Voldemort. Per il ruolo l’attore è stato
particolarmente apprezzato dai fan della saga, che hanno ritrovato
nella sua interpretazione tutta la follia e la malvagità del
personaggio.
David Tennat in Jessica Jones
7. Ha interpretato un
celebre criminale. L’attore è ricorrente nelle tre
stagioni di Jessica Jones con il ruolo di Kilgrave, alias
l’Uomo Porpora, geniale supercriminale dotato della capacità di
controllare vocalmente la volontà altrui. Il personaggio è stato la
nemesi della prima stagione della serie.
David Tennant in Doctor Who
8. Si è dichiarato
disponibile a interpretare nuovamente il personaggio.
L’attore ha ricoperto il ruolo del Decimo Dottore, divenendo
iconico tra le fila degli appassionati. L’attore si è in seguito
dichiarato pronto a riprendere il personaggio in occasione del
sessantesimo anniversario, dove spera di poter condividere la scena
con gli altri attori che hanno ricoperto il ruolo.
9.Lo
considera il ruolo della sua vita. L’attore si è
dichiarato particolarmente affezionato al ruolo, che gli ha
permesso di mettersi continuamente alla prova e raggiungere una
grande popolarità. Per questo motivo Tennant si è sempre dichiarato
grato del ruolo, considerandolo il più importante della sua
vita.
David Tennant età e altezza
10. David Tennant è nato a
Bathgate, in Scozia, il 18 aprile 1971. L’altezza
complessiva dell’attore è di 185 centimetri.
La 20th Century Fox ha
diffuso il primo atteso trailer di
Il Richiamo della Foresta, l’adattamento dell’omonimo
classico letterario di Jack London che porta sul grande
schermo la storia di Buck, un cane dal cuore d’oro, la cui
tranquilla vita domestica viene sconvolta quando viene
improvvisamente portato via dalla sua casa in California e
trapiantato nella natura selvaggia dell’Alaska durante la Corsa
all’Oro degli anni 1890.
Come nuova recluta di una squadra
di cani da slitta, di cui in seguito diventerà il leader, Buck vive
l’avventura di una vita, trovando il suo vero posto nel mondo e
diventando padrone di se stesso. Il film arriverà nelle sale
italiane il 20 febbraio 2020.
Il Richiamo della Foresta: il film
Tra live-action e animazione,
Il Richiamo della
Forestautilizza effetti visivi
e tecniche di animazione all’avanguardia per rendere gli animali
del film fotorealistici e autentici a livello emozionale. Diretto
dal regista Chris Sanders da una sceneggiatura
firmata da Michael Green, il film è prodotto da Erwin Stoff, mentre
Diana Pokorny è il produttore esecutivo e Ryan Stafford è il
co-produttore e produttore degli effetti visivi.
Joker
di Todd Phillips è stato un enorme successo
per DC e Warner Bros. sin dalla prima uscita del film. Ha battuto
una serie di record al botteghino, anche di recente quando è
diventato il primo film con rating R a incassare $ 1 miliardo in
tutto il mondo. Ovviamente questi numeri hanno fatto sì che i fan
si chiedessero se ci sarebbe stato un sequel e ora, via THR, la notizia è
ufficiale. La Warner Bros è al lavoro sul sequel di Joker.
Il magazine ha dichiarato che il
regista, Todd Phillips, è attualmente in trattative per
dirigere il sequel. Si prevede che scriverà la sceneggiatura
insieme a Scott Silver, con cui ha lavorato al
primo film. Inoltre, lo Studio ha opzioni di sequel da contratto,
per Joaquin Phoenix, che sarebbe quindi vincolato
a tornare nel ruolo.
Ma le notizie non si fermano qui,
perché il sequel di Joker non
è l’unica cosa a cui Phillips sta lavorando. Sembra che il
regista sia anche riuscito a ottenere i diritti su un’altra storia
della DC. Mentre non si sa a quale personaggio il regista è
interessato, è bello vedere che finalmente i personaggi DC stanno
trovando una loro via per il grande schermo che coniuga qualità e
successo, soprattutto se si sceglie di dare loro un’interpretazione
elaborata e rischiosa come è stato fatto per Joker.
Speriamo di avere presto novità in
merito a questi progetti e soprattutto in merito a quello che ha in
mente Todd Phillips con gli altri personaggi DC
dei quali racconterà le origini. Se questi caratteri vengono
costruiti bene, l’idea di un crossover, nei prossimi anni, potrebbe
permettere alla Warner Bros di farsi perdonare lo scivolone di
Justice
League.
Fino ad allora, tuttavia, il
regista Matt Reeves sta lavorando a The Batman con
Robert Pattinson, con una data di
uscita del 25 giugno 2021. Nel 2020, invece, il 5 giugno, arriverà
Wonder Woman
1984 di Patty Jenkins.
Ecco i character poster di
The Gentlemen, il nuovo film di
Guy Ritchie con un super cast, guidato da
Matthew McConaughey.
1 di 6
The Gentlemen,
precedentemente noto come Toff Guys e Bush, è la
nuova commedia poliziesca diretta da Guy Ritchie e
in arrivo nel 2020. Il film è stato basato su una sceneggiatura di
Ivan Atkinson, Marn Davies e Ritchie stesso, e nel cast ci sono
Charlie Hunnam, Henry Golding, Michelle Dockery, Colin Farrell, Hugh Grant e
Matthew McConaughey.
Protagonista principale del film è
proprio McConaughey che interpreta un uomo
d’affari americano che però vive a Londra, dove ha messo in piedi
un ricco e remunerativo impero della marijuana. Quando però l’uomo
vuole ritirarsi dal giro, vendendo la sua “quota di mercato” a dei
miliardari dell’Oklahoma, il mondo intorno a lui si trasforma in
una trappola di ricatti e macchinazioni.
Frutto dell’immaginazione di
Steven Spielberg, I
Goonies racconta di una banda di piccoli eroi
lanciata in un’avventurosa ricerca ricca di imprevisti che superano
la più fervida immaginazione.
Seguendo una misteriosa mappa del
tesoro fino a giungere in uno spettacolare regno sotterraneo pieno
di passaggi tortuosi, trappole esplosive e vecchie navi pirata
colme di dobloni d’oro, i ragazzi cercano di sfuggire a una
famiglia di goffi e cattivi soggetti e a un mostro gentile con una
faccia tale da far intenerire solo sua madre. Un’avventura per
tutta la famiglia, dall’inizio alla fine delle innumerevoli
peripezie, I Goonies sono un tesoro
cinematografico ricco di azione mozzafiato, suspense e spettacolari
effetti speciali.
Torna al cinema,
rimasterizzato in 4K il prossimo 9, 10, 11 dicembre.
Ecco l’intervista a John
Crowley, il regista de Il
Cardellino, con Nicole Kidman e
Ansel Elgort, distribuito in Italia da Warner
Bros. Home Entertainment in esclusiva digitale per l’acquisto e il
noleggio dal 6 dicembre sulle seguenti piattaforme: Apple TV App,
Itunes, Google Play, Youtube, Infinity, Sky Primafila, Chili,
Rakuten TV, TIMvision, Playstation Store e Microsoft
Film&TV.
“IL
CARDELLINO”, adattamento per il grande
schermo del romanzo di Donna Tartt (vincitrice del premio
Pulitzer del 2014), con Nicole Kidman, Ansel
Elgort, Sarah Paulson e Finn Wolfhard, arriva in
Italia dal 6 dicembre in esclusiva digitale.
Da Warner Bros. Pictures e Amazon
Studios è in arrivo “Il Cardellino”, adattamento per il grande
schermo del romanzo amato in tutto il mondo della scrittrice Donna
Tartt, vincitrice del premio Pulitzer del 2014 nella categoria
Fiction e della Medaglia Andrew Carnegie for Excellence in
Fiction.
Diretto dal regista premio BAFTA
John Crowley (“Brooklyn”), il film vede un cast multigenerazionale
guidato da Ansel Elgort (“Baby Driver”) nel ruolo di Theo Decker e
l’attrice premio Oscar® Nicole Kidman (“The Hours,” “Big Little
Lies”) in quello della Sig.ra Barbour.
Il
cardellino: Nicole Kidman e Ansel Elgort nel
primo trailer
Theodore “Theo” Decker aveva 13
anni, quando sua madre venne uccisa dallo scoppio di una bomba al
Metropolitan Museum of Art. La tragedia cambiò il corso della sua
vita, conducendolo in una commovente odissea fatta di dolore e
colpevolezza, di reinvenzione e redenzione, e persino di amore. Nel
mezzo di tutto ciò, si aggrappa ad un tangibile oggetto di
speranza, ricordo di quel giorno…il quadro di un uccellino
incatenato al suo trespolo, Il Cardellino.
“Il Cardellino” è prodotto da Nina
Jacobson (la trilogia di “The Hunger Games”, “American Crime
Story”) e Brad Simpson (“World War Z”, “American Crime
Story”). Mari Jo Winkler-Ioffreda, Kevin McCormick, Sue Kroll
e Courtenay Valenti sono i produttori esecutivi. La sceneggiatura è
del candidato all’Oscar® Peter Straughan (“Tinker Tailor Soldier
Spy”), tratta dal romanzo di Donna Tartt, apparso per 30 settimane
di seguito sulla lista dei libri più venduti del The New York
Times.
Del film fanno parte anche Oakes
Fegley (“Pete’s Dragon”) nel ruolo di Theo da bambino, Aneurin
Barnard (“Dunkirk”) in quello di Boris, Finn Wolfhard (“Stranger
Things”, “It”) nel ruolo di Boris da bambino, con Sarah Paulson
(“The Post”, “American Crime Story”) nel ruolo di Xandra, Luke
Wilson (“The Royal Tenenbaums”) in quello di Larry e Jeffrey Wright
(la trilogia di “The Hunger Games”) in quello di Hobie.
A completare il nutrito cast
troviamo anche Ashleigh Cummings (“Miss Fisher’s Murder Mysteries”)
nel ruolo di Pippa, Willa Fitzgerald (“Little Women”) in quello di
Kitsey Barbour, Aimee Laurence (“Chicago P.D.”) nel ruolo di Pippa da bambina,
Denis O’Hare (“American Horror Story”) nel ruolo di Lucius Reeve, e
Boyd Gaines (“Driving Miss Daisy” del 2014) in quello di Mr.
Barbour.
Il team creativo dietro la cinepresa
comprende, il direttore della fotografia premio Oscar® Roger
Deakins (“Blade Runner 2049”), lo scenografo candidato all’Oscar®
K.K. Barrett (“Her”), la montatrice Kelley Dixon (“Breaking Bad”) e
la costumista Kasia Walicka Maimone (“Bridge of Spies”). Le musiche
sono di Trevor Gureckis (“Bloodline”).
“Il Cardellino” è una presentazione
Warner Bros. Pictures, in associazione con Amazon Studios, una
produzione Color Force, un film di John Crowley. Il film
sarà distribuito in Italia da Warner Bros. Home Entertainment in
esclusiva digitale per l’acquisto e il noleggio dal 6
dicembre sulle seguenti piattaforme: Apple TV App, Itunes,
Google Play, Youtube, Infinity, Sky Primafila, Chili, Rakuten TV,
TIMvision, Playstation Store e Microsoft Film&TV.
Ecco una clip esclusiva
di Countdown, diretto da
Justin Dec con Elizabeth Lail, Charlie
McDermott, Anne Winters, Peter Facinelli e Talitha
Eliana Bateman. Al cinema dal 21 novembre, distribuito da
Eagle Pictures.
Nel suo primo lungometraggio Justin
Dec realizza un attesissimo horror di ultima
generazione, dove una App per smartphone è in grado di
rivelare, a chi la scarica, il momento esatto della morte.
Il film strizza l’occhio a grandi
classici del genere come “The Ring”,
aggiungendo un tocco di modernità e tecnologia al posto del
famigerato nastro VHS, e alla celebre saga di “Final
Destination”, dando vita a un gioco inquietante e
paranoico che non lascia scampo ai protagonisti.
Star del film Elizabeth
Lail, recentemente protagonista della serie distribuita da
Netflix“You”, qui nei panni di una giovane
infermiera che scaricherà la famigerata App.
Il cinema di Martin
Scorsese incontra lo stile dei Marvel Studios nel trailer mash-up
di The
Irishman mostrato durante una puntata dello show
di Jimmy Kimmel, divertente parodia che strizza l’occhio ai recenti
commenti del regista
sui cinecomic paragonati ai parchi a tema.
Di recente sono arrivate anche le
risposte di Anthony e Joe
Russo, che in un’intervista hanno dichiarato: “In
definitiva, noi definiamo cinema un film che riesce a riunire le
persone in un’esperienza condivisa ed emotiva. E quando
guardiamo al risultato al botteghino di Avengers: Endgame, non lo vediamo
come una prova di successo finanziario, ma come testimonianza del
suo successo emotivo. È un film che ha avuto un impatto senza
precedenti sul pubblico di tutto il mondo nel modo in cui ha
condiviso quella narrativa e nel modo in cui l’ha vissuta. E le
emozioni che hanno provato a guardarlo.”
Non ci resta che stemperare la tensione e goderci questo finto
trailer.
The
Irishman è stato scelto per aprire il New York Film
Festival e proiettato in anteprima alla Festa del cinema di Roma
2019. Protagonisti della pellicola, Robert De
Niro, Al Pacino e Joe
Pesci, in un’epica saga sulla criminalità organizzata
nell’America del dopoguerra.
La storia è raccontata attraverso
gli occhi del veterano della Seconda Guerra Mondiale, Frank Sheeran
– imbroglione e sicario – che ha lavorato al fianco di alcune delle
figure più importanti del 20° secolo: nel corso dei decenni, uno
dei più grandi misteri irrisolti della storia americana, la
scomparsa del leggendario sindacalista Jimmy Hoffa, ci accompagnerà
in uno straordinario viaggio attraverso i segreti del crimine
organizzato, i suoi meccanismi interni, le rivalità e le
connessioni con la politica tradizionale.
Pom Klementieff è
ufficialmente entrata nel cast di Mission:
Impossible 7 e 8, i due nuovi
capitoli annunciati dalla Paramount che saranno scritti e diretti
da Christopher McQuarrie e che usciranno
rispettivamente nell’estate del 2021 e del 2022 (doppietta mai
sperimentata prima). A rivelarlo è proprio il regista sui suoi
canali social.
Insieme all’attrice di
Guardiani della Galassia figureranno anche
Tom
Cruise nei panni dell’agente Ethan
Hunt e Rebecca Ferguson, che in una recente intervista con
ITV’s Lorraine ha confermato la sua presenza. I due film
verranno girati in contemporanea ma non è ancora chiaro quali altri
membri del cast torneranno sul set per le riprese.
Nessun aggiornamento invece sul
destino di August Walker e Alan Hunley, i personaggi interpretati
da Henry Cavill e Alec
Baldwin, che secondo le ultime indiscrezioni
rientrerebbero nei piani di McQuarrie per i sequel. Ma come farli
tornare, visto che nel precedente film sono morti?
L’ultimo film del franchise,
Mission Impossible:Fallout, è arrivato il 12
dicembre 2018 in Dvd, Blu-ray, 4k Ultra HD e Digital HD con
Universal Pictures Home Entertainment Italia. Prodotto da Tom
Cruise e Bad Robot, Paramount Pictures e Skydance, è stato uno dei
titoli meglio recensiti della scorsa stagione, con critica e
pubblico entusiasti ed un incredibile indice di Rotten Tomatoes del
97%.
Impegnato in una pericolosa
missione per recuperare del plutonio rubato, Ethan Hunt (Tom
Cruise) sceglie di salvare i suoi amici anziché la missione,
permettendo così ad un network letale di agenti segreti altamente
qualificati di entrare in possesso del plutonio, con l’intento di
distruggere la civiltà. Così, con il mondo in pericolo, Ethan ed il
suo team (Simon Pegg, Ving Rhames, Rebecca Ferguson) sono costretti
a lavorare con uno schietto agente della CIA (Henry Cavill) in una
corsa contro il tempo per fermare la minaccia nucleare. Scritto e
diretto da Christopher McQuarrie, Mission: Impossible –
Fallout vede nel cast anche Sean Harris, Angela
Bassett, Michelle Monaghan e Alec Baldwin.
Come ufficializzato nei mesi scorsi,
Occhio di Falco sarà protagonista di una serie standalone in
arrivo su Disney +, e secondo
le indiscrezioni l’altro personaggio chiave sarà Kate
Bishop, l’eroina dei fumetti che raccoglie l’eredità
di Clint Barton. Ma cosa sappiamo davvero dello show e quali sono i
villain che ci piacerebbe vedere?
Ecco qualche valido candidato:
Batroc
Batroc il
Saltatore, alter ego di Georges Batroc, è il
personaggio creato da Stan Lee, Jack Kirby e Dick Ayers apparso per
la prima volta nel 1966 sulle pagine di Tales of Suspense e noto ai
lettori come mercenario francese ed esperto di savate
(sport da combattimento molto simile al kickboxing). Al cinema
l’abbiamo visto in Captain America: The Winter
Soldier interpretato dal lottatore Georges St Pierre.
Madame Masque
Madame Masque, meglio
conosciuta come Whitney Frost, nei fumetti è spesso stata
avversaria di Iron Man ma anche interesse amoroso. Ritratta come
una supercriminale, Whitney è figlia ed erede del Conte Nefaria ed
è solita nascondere il suo volto dietro ad una caratteristica
maschera dorata.
Swordsman
Nei fumetti Marvel diversi personaggi hanno
indossato il costume di Swordsman, ma ciò che lo
caratterizza sono appunto i forti legami con le origini di Occhio
di Falco. Alter ego di Jacques Duquesne, questo villain nasce come
esperto spadaccino che incontrerà più tardi un giovane Clint Barton
(all’epoca fuggiasco) addestrandolo nell’arte del combattimento. A
differenza del suo maestro, Clint abbandona la vita criminale.
Crossfire
Un altro interessante personaggio
potrebbe essere Crossfire, ex agente della CIA
specializzato in interrogatori e in grado di sviluppare un
dispositivo di controllo mentale. Alter ego di William
Cross, non ha superpoteri ma è dotato di grande ingegno e
abilità nello spionaggio, ed è inoltre il fratello di Darren Cross,
il villain di Ant-Man.
Justin Hammer
A quanto pare i Marvel Studios sono
intenzionati a riportare nell’universo televisivo di Disney +
vecchie conoscenze del MCU, e tra questi potrebbe benissimo esserci
il Justin Hammer interpretato da Sam
Rockwell in Iron Man 2. Il potenziale è evidente,
come l’idea che questo villain potrebbe cercare di ricostruire il
suo impero dopo la scomparsa di Tony Stark…
Tra i titoli confermati per la Fase
4 del MCU c’è anche Gli
Eterni, il cinecomic attualmente in produzione
che vedrà alla regia di Chloe Zhao e nel cast
Angelina Jolie (Thena), Richard
Madden (Ikaris), Kumail Nanjiani
(Kingo), Lauren Ridloff (Makkari), Brian
Tyree Henry (Phastos), Salma Hayek
(Ajak), Lia McHugh (Sprite) e Don
Lee (Gilgamesh).
Sappiamo pochissimo della trama, che
a quanto pare includerà anche la presenza dei Celestiali, ma cosa
possiamo aspettarci dal film e quali sono le teorie più
intriganti?
Ego comparirà nel film
Nei fumetti, gli
Eterni sono individui creati dai Celestiali, già menzionati nel
MCU grazie al personaggio di Ego, vero villain di
Guardiani della Galassia Vol. 2 interpretato da Kurt
Russell. Padre di Peter Quill e arrogante distruttore
dell’universo, potrebbe sicuramente comparire anche nel nuovo film
Marvel nella sua versione più giovane.
Il film mostrerà la creazione del
gene X
Come saprete, la Disney ha appena
riacquistato i diritti sui personaggi Marvel finora appartenuti
alla Fox, come Deadpool, Fantastici 4 e X-Men, e
durante lo scorso Comic-Con Kevin Feige ha confermato che lo studio sta
lavorando per introdurli nel MCU. Curiosamente però, Feige ha usato
il termine “mutanti” e ciò ha portato molti fan a
formulare teorie su una loro possibile entrata già a partire da Gli
Eterni, dove verrà mostrata la creazione del gene X attraverso le
sperimentazioni dei Celestiali.
Assisteremo alla nascita
dell’Ovunque
L’Ovunque è stato
uno dei primi approcci del MCU al lato cosmico dell’universo
Marvel, grazie agli eventi di Guardiani della Galassia
Vol.1 dove veniva mostrata questa civiltà incastonata
all’interno della testa mozzata di un Celestiale. Tuttavia non
abbiamo mai avuto alcun dettaglio a riguardo, quindi è possibile
che sia il film sugli Eterni a spiegarci ogni retroscena.
Gli asgardiani sono una tribù degli
Eterni
Ecco un’altra teoria che sta facendo
impazzire i fan: al centro delle ipotesi c’è la razza asgardiana,
teoricamente una progenie degli Eterni, anche se
finora il MCU non ha mai affermato che le divinità derivano da
alieni e superumani. E se invece fosse così? Allora gli Asgardiani
sarebbero solo una tribù degli Eterni, più potenti di qualsiasi
stirpe celestiale?
Gli eterni costruiranno la spada di
Black Knight
La Ebony Blade è l’antica spada
incantata che conferisce a Black
Knight i suoi poteri. Sappiamo che quello che apparirà
negli Eterni sarà la terza incarnazione del personaggio, Dane
Whitman, quindi se le teorie non mentono allora i personaggi di
Jack Kirby potrebbero diventare nel MCU i creatori dell’arma e i
fautori del destino del supereroe.
L’indiscrezione trapelata negli
ultimi mesi sul presunto “riavvio” della saga di Harry
Potter e del progetto della Warner Bros di portare anche
al cinema la storia de La maledizione dell’erede (già
adattata a teatro con successo) sta facendo letteralmente impazzire
i fan di tutto il mondo che sognano di poter rivedere ancora una
volta i loro personaggi preferiti. Tra questi però c’è anche
Tom Felton, interprete di Draco
Malfoy nel franchise originale, che intervistato dal The
Daily Mail, ha parlato del reboot e delle sue idee in merito.
“Non credo che arriverà subito,
ma è certamente inevitabile. Così come non credo che J.K. Rowling
vorrebbe che i suoi libri venissero adattati troppo presto, ma sono
sicuro che tra vent’anni anni, quando avremo cinema in 4D, o
qualsiasi altra tecnologia, allora gli studios vorranno
ricominciare tutto da capo.“
Felton ha poi dichiarato che, nel
caso in cui il reboot diventasse realtà, gli piacerebbe
interpretare un altro personaggio al posto di Draco: “La mia
speranza è che quando lo faranno sarò abbastanza grande per
interpretare Lucius Malfoy. Datemi altri quindici
anni e tornerò per vestire i suoi panni. Lo farei
subito!“.
Harry Potter:
il ritorno del cast originale è improbabile
Vi ricordiamo che la
storia cinematografica di Harry, Ron ed Hermione si è conclusa con
il film Harry Potter e i Doni della Morte – Parte
2. e che dopo aver sconfitto Voldemort, i tre
protagonisti ormai adulti sono tornati protagonisti in Harry
Potter e la maledizione dell’erede, opera teatrale in due
parti scritta da Jack Thorne insieme alla stessa
Rowling. Il dramma è ambientato una ventina di anni
dopo l’ultimo romanzo della saga, e racconta la storia di Albus
Severus Potter, figlio di Harry, e di Scorpius Malfoy, figlio di
Draco (Tom Felton), nel loro tentativo di salvare
Cedric Diggory utilizzando una giratempo.
La produzione ha avuto
un enorme successo nei teatri di Londra e New York, e stando ad
alcune voci sembrerebbe che la Warner Bros. sia intenzionata a
trarne un film, richiamando proprio Daniel Radcliffe, Rupert
Grint ed Emma
Watson nei loro celebri ruoli. Il progetto avrà
dunque la natura di vero e proprio sequel, e considerando l’ampia
materia narrativa dell’opera è possibile che più di un film venga
tratto da questa.
Allo stato attuale delle
cose, tuttavia, non ci sono conferme di alcun genere, e l’unica
sembrerebbe essere soltanto l’intenzione da parte della casa di
produzione di trasporre l’opera in una sceneggiatura per il
cinema.
Come riportato in esclusiva da
Deadline, la Paramount Pictures è in trattative finali con
Noah Hawley per affidare al creatore di
Legion e Fargo regia e sceneggiatura del nuovo
capitolo cinematografico di Star Trek. In
produzione tornerà J.J. Abrams con la sua Bad Robot mentre sono
attesi nel cast Chris Pine, Zachary Quinto, Zoe
Saldana, Simon Pegg e Karl Urban.
Hawley è attualmente impegnato con i
lavori sulla quarta stagione di Fargo che lo vedrà
dirigere i primi due episodi e quest’anno ha debuttato al cinema
con Lucy in The Sky, pellicola presentata
al Toronto Film Festival e distribuita da Fox Searchlight in
autunno con protagonista Natalie Portman insieme a Jon Hamm, Dan
Stevens, Zazie Beetz, Pearl Amanda Dickson, Tig Notaro ed Ellen
Burstyn.
Tra i suoi crediti ricordiamo anche
Fargo: This Is a True Story, libro che si accompagna alle
prime tre stagioni della seri e altri cinque romanzi di successo
come A Conspiracy of Tall Men, Other People’s Weddings, The
Punch, The Good Father e Before the Fall.
La notizia della conferma del nuovo
film di Star Trek arriva diversi mesi dopo la presunta
cancellazione del quarto capitolo e i rumor sul probabile addio di
Chris Pine e Chris Hemsworth per motivi
contrattuali, oltre il passo indietro della regista S.J.
Clarkson.
Iniziato nel lontano 2009
con Star Trek e proseguito rispettivamente a
distanza di quattro e tre anni con Star Trek: Into
Darkness(2013) e Star Trek:
Beyond (2016), il progetto di un reboot della
nota serie televisiva creata nel 1966 da Gene Roddenberryha
visto J.J.Abrams – anche regista dei
primi due episodi – mettere in atto veri e propri sforzi per
rivitalizzare al meglio il franchise.
Nonostante Star Trek:
Beyondabbia ottenuto un grande riscontro di pubblico e
critica, il film diretto da Justin Lin si è fermato a
quota 345.5 milioni di dollari nel mondo contro un
budget di oltre 185.000.000 dollari, e ciò a portato
la Paramount a frenare la corsa verso un
possibile Star Trek 4.
Impegnati con la promozione di
21 Bridges, action thriller da loro prodotto che
vede protagonista Chadwick Boseman, Anthony e Joe
Russo hanno svelato qualche dettaglio in più sulle più
importanti delle scene tagliate da Avengers:
Endgame, ovvero quella in cui avremmo visto
Tony Stark incontrare sua
figlia Morgan (ormai adolescente) nel mondo della gemma
dell’anima, e quella ambientata su Vormir dove Vedova Nera e Occhio
di Falco si sarebbero confrontati prima della decisione fatale
dell’eroina.
Sulla sequenza con Tony e Morgan, i
registi hanno spiegato che “inizialmente l’idea era che quando
utilizzi la gemma dell’anima, c’è un momento in cui si ha una resa
dei conti con qualcosa che è rimasta in sospeso. L’avevamo già
visto con Thanos e la sua esperienza con sua figlia in Infinity
War, quindi volevamo giocare con quella stessa idea anche con Tony
e sua figlia […]
[…] Il motivo per cui alla fine
ci siamo allontanati da quell’idea, dopo aver girato, è che il
pubblico non aveva costruito nessun tipo di relazione con Morgan
adulta nel film, ma solo con lei bambina. Ci sembrava che non fosse
abbastanza potente così come l’avevamo pensata, quindi abbiamo
deciso di tagliarla“.
Per quanto riguarda l’altra
sequenza, Anthony toccò la versione alternativa di come Occhio di
Falco acquisì la pietra dell’Anima s una versione alternativa della
battaglia su Vormir con Clint Barton e Natasha Romanoff che
avrebbero combattuto contro l’esercito di Thanos, i Russo hanno
dichiarato:
“Volevamo un test finale per
Vedova Nera, sacrificando un personaggio a cui Natasha era davvero
legata, e pensavamo fosse importante concentrarci su questa
relazione invece che sullo scontro tra loro e i servi di Thanos,
con i quali tra l’altro non avevamo alcuna connessione emotiva. Ne
abbiamo discusso in post-produzione con il nostro montatore Jeff
Ford e deciso che dovevamo semplicemente enfatizzare il conflitto
tra questi due personaggi”.
Film evento del decennio, è riuscito
in un’impresa che sembrava impossibile: ricapitolare un discorso
narrativo iniziato nel 2008 da Iron Man riunendo sul grande schermo
tutti i personaggi del Marvel Universe. Gli incassi hanno premiato
lo studio di Kevin Feige, raggiungendo e superando in cima
alla classifica Avatar di James Cameron.
Entertainment Weekly ha
dedicato tre cover variant e diverse pagine del nuovo numero a
Star
Wars: L’Ascesa di Skywalker, che arriverà nei
cinema di tutto il mondo in tempo per il prossimo Natale.
Tra le varie interviste e i
contenuti speciali del film, pubblicati sul famoso magazine,
spiccano nuove immagini, che ci mostrano i protagonisti, ma anche
alcuni dei volti nuovi che incontreremo nel corso della storia.
Vediamo Richard E.
Grant che sarà il Generale Pryde e Naomi
Ackie, al fianco del Finn di John Boyega,
che invece sarà Jannah. C’è anche spazio per i personaggi che
conosciamo, come Poe Dameron, Rose Tiko, Chewbacca e gli
Stormtroopers, e ovviamente Kylo Ren e Rey.
In particolare, se a Kylo Ren è
dedicato uno intenso primo piano, che dal formato supponiamo essere
uno screen del materiale promozionale, Rey è fotografata in una
situazione completamente nuova: l’eroina impugna una spada laser e
fronteggia un piccolo droide volante, in mano stringe un pezzo di
stoffa rossa, sarà una benda?
La scena ricorda moltissimo il primo
allenamento Jedi di Luke Skywalker in Una Nuova Speranza. Che Rey
sia ancora impegnata nel suo addestramento per imparare a dominare
il lato luminoso della Forza? E se così fosse, chi è il suo maestro
in questa circostanza, visto che tutti gli altri Jedi sono
scomparsi, compreso Luke Skywalker?
La scena solleva più di un
interrogativo, ma possiamo essere certi che J.J.
Abrams ha trovato il modo di dare una spiegazione a tutto.
Sottolineiamo, in coda, l’assenza di Carrie Fisher
da queste immagini, segno che effettivamente il suo screentime è
ridotto e che, forse, la produzione vuole conservare tutto il
possibile per la visione cinematografica.
1 di 11
STAR WARS: THE RISE OF
SKYWALKER Naomi Ackie as Jannah and John Boyega as Finn
STAR WARS: THE RISE OF
SKYWALKER John Boyega as Finn, Oscar Isaac as Poe Dameron and Kelly
Marie Tran as Rose
STAR WARS: THE RISE OF
SKYWALKER Richard E. Grant as Pryde
STAR WARS: THE RISE OF
SKYWALKER Stormtroopers
STAR WARS: THE RISE OF
SKYWALKER Joonas Suotamo as Chewbacca, John Boyega as Finn and
Osacr Isaac as Poe Dameron
La saga degli Skywalker si
concluderà il prossimo dicembre. Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker, capitolo conclusivo della nuova
trilogia del franchise diretto da J.J.
Abrams, arriverà nelle sale il 16 dicembre
2019. Nel cast Daisy
Ridley, Oscar
Isaac, John
Boyega, Kelly Marie
Tran, Naomi
Ackie, Joonas
Suotamo,Adam
Driver, Anthony
Daniels, Billy Dee
Williams,Lupita Nyong’o,
Domhnall
Gleeson, Billie Lourd e il veterano del
franchise Mark Hamill. Tra le new entry
c’è Richard E. Grant.
Il ruolo di Leia Organa sarà
interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del
girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della
Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie
Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato
una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la
sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né
mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la
benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di
onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX,
usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio
VII.”
Divenuta con gli anni una delle
trilogie più note del cinema, quella di Ritorno al
futuro è un’opera senza tempo che ha contribuito a
donare ulteriore prestigio al genere della fantascienza,
arricchendolo di elementi nuovi e spesso rielaborati in modo
inedito da altri contesti. Diretti dal regista Robert
Zemeckis, i tre film di Ritorno al futuro sono
ancora oggi parte dell’immaginario collettivo, e sfoggiano tutt’ora
un’influenza particolarmente dominante all’interno della settima
arte.
La genesi del progetto Ritorno al
futuro nasce quasi per caso. Il produttore e sceneggiatore Bob
Gale, nel 1980, era impegnato a sgomberare la soffitta della sua
casa. Qui trovò il diario scolastico del padre. Egli iniziò così a
fantasticare, chiedendosi se all’epoca lui e il padre avrebbero
potuto diventare amici. Gale ne parlò con l’amico Robert Zemeckis,
ed affascinati da questi discorsi, i due cominciarono ad abbozzare
insieme un soggetto per trarne un film.
Per il progetto, Zemeckis desiderava
dar vita una variazione sul classico tema dei viaggi nel tempo.
Invece di narrare un viaggio di centinaia di anni nel passato, il
regista preferì concentrarsi sulle implicazioni che avrebbero
coinvolto un giovane adolescente che si ritrova ad andare indietro
di una trentina d’anni, e vivere nell’epoca in cui i propri
genitori erano a loro volta ragazzi, nella stessa città.
Quello di Ritorno al futuro
può essere definito un vero e proprio franchise, composto di serie
animate, fumetti, videogiochi e parchi a tema. Originariamente,
tuttavia, il primo film non era stato pensato come primo di una
serie, ma il grande successo ottenuto spinse i produttori e il
regista a realizzare due seguiti. Ciò fu possibile anche per via
del finale aperto realizzato, e che permetteva di dare ulteriori
risvolti alla storia.
Ritorno al futuro: la timeline dei
film
Quella tracciata dalla trilogia è
una delle timeline più complesse della storia del cinema. Appare
però più chiara se si considera che ogni volta che nei film
qualcuno viaggia nel tempo, ciò dà vita ad una nuova linea
temporale, dove è possibile “ripartire da capo” e modificare gli
eventi del futuro. In tutto, al termine dell’ultimo dei tre film,
si sono generate un totale di 8 timeline, comprendenti un arco
temporale che va dal 1885 al 2015.
Se nel primo film la linea temporale
è sempre e solo una, divisa tra presente e passato, a partire dal
secondo film le cose si complicano. In Ritorno al futuro –
Parte II, infatti, si generano ben 5 linee temporali. Queste
sono dovute principalmente ai numerosi spostamenti realizzati dai
protagonisti per impedire il verificarsi dei tremendi eventi di cui
hanno avuto testimonianza. Con il terzo capitolo, e il ritorno al
1885, le linee sono invece 3, concludendosi con il ritorno dei
protagonisti al 1985, il loro reale presente.
Ritorno al futuro: la trama dei
film
Ritorno al futuro (1985)
Il primo film della trilogia narra
di Marty McFly, adolescente californiano e amico dello strampalato
scienziato Emmett “Doc” Brown. Questi coinvolge il giovane in un
esperimento che prevede il viaggio nel tempo grazie ad un auto
modificata. Per via di una serie di imprevisti, Marty si ritrova
infine a tornare al 1955. Qui il ragazzo si mette alla ricerca del
giovane Doc, l’unico che possa aiutarlo a tornare al suo presente e
a riportare tutto alla normalità. Qui, però, Marty finisce con
l’intromettersi nel passato dei suoi genitori, innescando un
paradosso temporale pericolosissimo. Se non farà in modo che i suoi
genitori si incontrino e si innamorino, infatti, egli rischierà di
non nascere mai, e quindi sparire per sempre. Ad ostacolarlo, poi,
vi sarà Biff Tannen, suo storico rivale.
Ritorno al futuro – Parte II
(1989)
In Ritorno al futuro – Parte
II, la storia riprende da dove si concludeva il precedente
film. I due protagonisti, dopo aver salvaguardato il passato, sono
ora diretti nel futuro, al 2015. Qui dovranno salvare i futuri
figli di Marty da alcuni imminenti pericoli. Nel corso della loro
missione, tuttavia, il Biff Tannen del futuro riesce ad
impossessarsi della macchina del tempo. Egli ha così modo di
tornare indietro e dar vita ad una realtà distopica dove egli è il
regnante assoluto. Marty e Doc saranno allora costretti a tornare
nuovamente nel 1955 per impedire l’avvento del perfido Biff e
riportare ancora una volta tutto alla normalità
Ritorno al futuro – Parte III
(1990)
Con Ritorno al futuro – Parte
III, le vicende riprendono nuovamente lì da dove il film
precedente si era fermato. Doc, misteriosamente scomparso in
seguito alla disfatta di Biff, riesce a comunicare a Marty di
essere finito nel vecchio west del 1885. Il giovane deve così
escogitare un piano per riuscire a tornare ancora una volta
indietro nel tempo e salvare l’amico. Tornato nel vecchio west,
dovrà però scontrarsi con il pericoloso Buford “Cane Pazzo” Tannen,
bisnonno di Biff, il quale vuole uccidere a sangue freddo i due
stranieri. Nel corso della sua missione, inoltre, Marty, farà la
conoscenza di Clara, della quale si innamorerà perdutamente,
arrivando a mettere in discussione il suo ritorno nel presente.
Ritorno al futuro: il cast del
film
A dar volta ai due iconici
protagonisti vi sono gli attori Michael J.
Fox e Christopher
Lloyd. Il personaggio di Marty McFly, tuttavia, era
stato originariamente affidato all’attore Eric
Stoltz, poiché Fox, la prima scelta del regista, era
impegnato sul set della sit-com Casa Keaton. Stoltz venne
tuttavia licenziato dopo sei settimane di riprese, poiché mancava
dell’ironia richiesta dal personaggio. Fu a quel punto che Fox
venne convinto ad accettare il ruolo, nonostante gli altri suoi
impegni. Per poter recitare in entrambi i set, infatti, egli si
trovò a dover partecipare alle riprese di Casa
Keaton durante il giorno, e a quelle di Ritorno al
futuro tra le 18:30 e le 02:30 di notte, potendo così dormire
appena 5 ore al giorno.
Il ruolo dello scienziato Doc Brown
venne invece da subito offerto a Lloyd, su scelta unanime del
regista e dei produttori, convinti che la mimica dell’attore fosse
quella giusta per il personaggio. Lloyd, tuttavia, rifiutò il
ruolo, salvo poi essere convinto da sua moglie ad accettarlo. Tale
decisione si rivelò per lui saggia, poiché quello nel film è
tutt’ora ricordato come il suo ruolo più celebre. Lo stesso Lloyd
ha affermato di rivedere spesso e volentieri il film, ogni
qualvolta gli capita di trovarlo per caso in televisione. L’attore
è inoltre talmente tanto legato alla saga da aver più volte tentato
di dar vita ad un quarto capitolo, che per suo desiderio avrebbe
dovuto essere ambientato nell’antica Roma, suo periodo storico
preferito.
Altri attori divenuti noti grazie
alla trilogia sono Lea Thompson e Crispin
Glover, interpreti dei genitori di Marty, e Thomas F.
Wilson, volto del cattivo Biff Tannen. Per il padre e
la madre del protagonista, i due attori vennero scelti dopo attenti
casting, da cui emersero come i più idonei. La Thompson e Glover
sono tuttavia pressoché coetanei di Fox, e pertanto fu necessario
un adeguato trucco che li portasse ad assumere un aspetto più
adulto, e che potesse essere facilmente rimosso nel momento in cui
questi doveva interpretare le versioni giovani dei propri
personaggi. Wilson venne invece scelto, come Fox, in un secondo
momento. Inizialmente era stato selezionato un altro interprete per
la parte, il quale però non si rivelò in grado di risultare
minaccioso a sufficienza, venendo così sostituito da Wilson.
Ritorno al futuro: la colonna
sonora del film e dove vederlo in streaming
Un altro elemento che fu
particolarmente apprezzato del film è la sua colonna sonora. Ad
arricchire il film vi sono infatti una serie di canzoni divenute
poi ulteriormente celebri grazie alla trilogia. Tra i brani che
compongono il primo capitolo si annovera il celebre The Power
of Love di Huey Lewis and the
News. Seguono Heaven is One Step Away di
Eric Clapton, Mr. Sandman dei
Four Aces, Earth Angel di Marvin
Berry and the Starlighers e la famosissima Johnny B.
Goode di Chuck Berry. Per i successivi due
film, invece, si è scelto di non utilizzare canzoni cantate, ma
soltanto i brani composti appositamente per i due titoli.
Per gli appassionati della trilogia,
o per chi deve ancora vederla e desidera farlo, è possibile trovare
i film su alcune delle principali piattaforme streaming presenti
sul Web. Tra queste si annoverano Netflix, Amazon Prime Video, Rakuten TV, Chili Cinema,
TimVision, Google Play, e Apple iTunes. Per usufruirne, in base
alla piattaforma prescelta, basterà sottoscrivere un abbonamento
generale o noleggiare semplicemente il singolo film. A questo punto
sarà possibile vedere i film in tutta comodità e al meglio della
qualità video.
Basato sulla vita del fisico e
cosmologo Stephen Hawking, La teoria del
tutto è un film diretto nel 2014 dal regista
James Marsh. Apprezzato dal pubblico e dalla
critica, il film si è affermato come uno dei migliori dell’anno,
ottenendo importanti riconoscimenti anche grazie ai suoi due
interpreti principali.
Ecco 10 cose che non sai su
La teoria del tutto.
La teoria del tutto: gli attori
del film
1. Gli attori del film
hanno ricevuto importanti riconoscimenti. Protagonista del
film nel ruolo di Hawkins è l’attore Eddie
Redmayne, che per il suo lavoro sul personaggio ha
ricevuto le lodi di critica e pubblico, aggiudicandosi alcuni tra i
più importanti premi dell’industria cinematografica. Sua
co-protagonista è l’attrice Felicity Jones, nel
ruolo di Jane Wilde Hawking, moglie dello scienziato e sua prima
sostenitrice.
2. Redmayne ha lavorato
molto sulla fisicità del personaggio. Per prepararsi al
ruolo l’attore ha studiato a lungo la vita del celebre scienziato,
e si è dedicato per molte ore al giorno al lavoro sul corpo,
cercando di riprodurre il degenerare della disabilità attraverso un
processo di controllo totale dei suoi muscoli.
3. Anche Felicity Jones ha
lavorato a lungo sul suo personaggio. Allo stesso modo del
suo co-protagonista, la Jones ha speso molto tempo a contatto con
l’autrice del romanzo, Jane Wilde Hawkings, incorporando i suoi
manierismi e il suo modo di parlare, tanto da soprendere la vera
Jane con il suo risultato, molto apprezzato poi da critica e
pubblico.
La teoria del tutto è tratto da un
libro
4. È la trasposizione
cinematografica di un celebre libro. La pellicola è
l’adattamento cinematografico della biografia Verso
l’infinito, scritta da Jane Wilde Hawking, ex
moglie del fisico. Il film dà infatti grande spazio al suo punto di
vista, mostrando la difficoltà ma anche la gioia del condividere la
vita con il celebre fisico.
La teoria del tutto: i premi
5. Ha ricevuto numerosi
premi. Il film è stato particolarmente apprezzato dalla
critica ed è stato nominato a ben 5 premi Oscar, tra cui miglior
attrice, miglior attore e miglior film. Redmayne vinse poi il
premio come miglior attore. Il film ha poi ottenuto importanti
riconoscimenti anche presso i premi Golden Globe, Screen Actors
Guild Awards e i British Academy Film Awards.
La teoria del tutto: Stephen
Hawking
6. Si è dichiarato
entusiasta del film. Prima di intraprendere il ruolo,
Redmayne ha trascorso molto tempo a contatto con Hawkins,
studiandolo per poterlo interpretare al meglio. In seguito Hawkins
si è dichiato così colpito dal film, da sembrargli di vedere sé
stesso in più di un’occasione.
7. Ha prestato la sua voce
per il film. La voce elettronica di Hawkins è una delle
sue caratteristiche più note. Quella che si sente nel film è
realmente la voce di Hawkins, la quale ha gentilmente concesso la
possibilità di usarla nelle scene che lo richiedevano poiché era
particolarmente soddisfatto dal risultato del film.
La teoria del tutto: il film
completo
8. È possibile trovare il
film completo sul Web. Per chi ha amato il film, è
possibile riguardarlo in modo completo attraverso alcune
piattaforme streaming. Tra queste ci sono Rakuten TV, Chili, Google
Play, Apple iTunes e Tim Vision. Qui sarà possibile noleggiare il
film o guardarlo semplicemente sottoscrivendo un abbonamento alla
piattaforma.
La teoria del tutto: il trailer
del film
9. Il trailer evoca
numerose emozioni. Quando si pensa ad un film sulla vita
di Hawkins, si immagina una pellicola incentrata sul suo lavoro
scientifico. Il film tuttavia affronta la vita del fisico da un
punto di vista più privato, trattando la storia della sua relazione
con Jane Wilde, sua moglie e sostenitrice. Il trailer del film
riesce a far capire bene questo punto di vista particolare, ed ha
così attratto numerose fasce di pubblico.
La teoria del tutto: le frasi del
film
10. Contiene delle frasi
divenute celebri. All’interno del film sono contenute
molte delle massime pronunciate da Hawkins nel corso della sua
vita, ma anche tante altre frasi memorabili. Eccone alcune di
seguito.
– Non dovrebbero esserci limiti
allo sforzo umano. Siamo tutti diversi. Per quanto possa sembrare
brutta la vita, c’è sempre qualcosa che si può fare e in cui
riuscire. Finché c’è vita, c’è speranza. (Stephen
Hawking)-
– Provare con una singola
equazione che il Tempo ha avuto un inizio. Non sarebbe bello,
professore? Un’unica, elegante equazione, per spiegare tutto.
(Stephen Hawking)
– Qual è la natura del tempo?
Giungerà mai a una fine? Possiamo tornare indietro nel tempo? Un
giorno forse queste risposte ci sembreranno ovvie come la Terra che
orbita intorno al sole o magari ridicole come una torre di
tartarughe. Solo il tempo, qualunque cosa sia, ce lo dirà.
(Stephen Hawking)
Distintasi come attrice comica,
Lizzy Caplan non ha mai mancato tuttavia di
sfoggiare anche numerosi altri aspetti delle sue doti
interpretative. Ha così preso parte anche a film drammatici e
fantascientifici. L’attrice si è poi fatta apprezzare per i suoi
diversi e brillanti ruoli televisivi.
Ecco 10 cose che non sai di
Lizzy Caplan.
Lizzy Caplan: i suoi film
1. Ha recitato in film di
successo. La carriera cinematografica dell’attrice ha
inizio nel 2002 con il film Orange County. Successivamente
recita in Mean Girl (2004) e ottiene un ruolo di rilievo
in Cloverfield (2008), che le permette di raggiungere una
buona popolarità. Da quel momento recita in film celebri film come
La ragazza del mio migliore amico (2008), Un tutto nel
passato (2010), 127 ore (2010), The
Interview (2014), Sballati per le feste! (2015),
Now You See Me
2 (2016), Allied – Un’ombra
nascosta (2016), The Disaster
Artist (2017) e Extinction (2018).
2. È celebre per i suoi
ruoli televisivi. In televisione l’attrice compare per la
prima volta recitando nella serie Freaks and Geeks
(1999-2000), per poi recitare in episodi di celebri serie come
Smallville (2001-2003), The Class – Amici per
sempre (2006-2007), e New Girl (2012). Si afferma con
il ruolo di Virginia Johnson nella serie Masters of Sex
(2013-2016). Nel 2018 entra a far parte della serie Das
Boot, nel ruolo di Carla Monroe, mentre nel 2019 recita in
Castle Rock.
3. È stata anche
produttrice. L’attrice ha conosciuto nuova fama grazie
alla serie Masters of Sex, per cui ha ricoperto anche il
ruolo di produttrice per ben 22 episodi.
4. Ha fatto anche
doppiaggio. La Caplan si è distinta anche come
doppiatrice, prestando la sua voce ad alcuni episodi delle serie
animate American Dad! (2006-2009), The Life & Times of
Tim (2008) e The Cleveland Show (2011).
Lizzy Caplan non è su
Instagram
5. Non possiede un profilo
Instagram. L’attrice ha confermato di non essere presente
sul social network Instagram, preferendo tenere la propria vita
privata lontana dal mondo dei social. Esistono tuttavia diverse fan
page dedicate all’attrice, dove è possibile trovare sue foto e le
ultime notizie riguardo i suoi progetti da attrice.
Lizzy Caplan e Katy Perry
6. Si assomigliano
molto. Numerosi fan hanno notato una forte somiglianza tra
l’attrice e la cantante Katy Perry. Sono numerose
le foto sul Web che paragonano le due celebrità, sottolineandone
somiglianze e differenze.
Lizzy Caplan e Michael Sheen
7. Hanno lavorato insieme in
TV. La Caplan è stata co-protagonista con l’attore
Michael Sheen della serie Master of Sex.
I due hanno sfoggiato sin da subito un’ottima chimica di coppia,
negando poi l’esistenza di una relazione tra di loro, come
sospettato da numerosi fan.
Lizzy Caplan in Smallville
8. Ha recitato nella celebre
serie TV. Nella serie dedicata alle origini di Clark Kent,
alias Superman, l’attrice ha
ricoperto il ruolo di Tina nella prima e nella seconda stagione.
Tina era una shapeshifter ossessionata dal personaggio di Lana
Lang.
Lizzy Caplan in Mean Girl
9. È convinta che il suo
personaggio sia il villain del film. Nel film Mean
Girl, l’attrice ha dichiarato che dal suo punto di vista il
titolo si riferirebbe al suo personaggio, Janis Ian, la quale
sarebbe la vera mente dietro ai numerosi e diabolici intrecci che
si susseguono nel film.
Lizzy Caplan età e altezza
10. Lizzy Caplan è nata a
Los Angeles, Stati Uniti, il 30 giugno 1982. L’altezza
complessiva dell’attrice è di 163 centimetri.
Tra i più popolari film
d’animazione degli ultimi
tempi, Madagascar è diventato in
breve un grande successo, generando sequel e altri prodotti legati
al suo universo narrativo. Ideato dalla Dreamworks Animation, il
film si è affermato tanto tra un pubblico di più giovani quanto di
adulti, dando vita a veri e propri tormentoni culturali.
Ecco 10 cose che non sai di
Madagascar.
Madagascar: la trama del film
1. Ha per protagonisti un
gruppo di animali. La trama del film ruota intorno alle
vicende del leone Alex, dell’ippopotamo Gloria, della giraffa
Melman e della zebra Marty, tutti e quattro confinati all’interno
dello zoo di Central Park, a New York. Stanco della vita in
cattività, Marty decide di scappare in cerca di un luogo migliore
dove vivere, e quando i suoi amici si accorgeranno della sua
scomparsa, partiranno a loro volta per cercare di riportarlo
indietro.
Madagascar: il cast vocale del
film
2. Ha per doppiatori dei
celebri attori. Per dare voce ai personaggi protagonisti
del film, gli autori si sono rivolti ad alcuni popolari attori.
Ecco dunque che la voce di Alex il leone è quella di Ben
Stiller, quella della zebra Marty di Chris
Rock, quella della giraffa Melman di David
Schwimmer e quella dell’ippopotamo Gloria di Jada Pinkett
Smith. È inoltre presente la voce dell’attore
Sacha Baron Cohen per il personaggio di Re
Julien.
Madagascar e i doppiatori
italiani
3. È doppiato da celebri
attori italiani. Altrettanto notevole è la presenza per il
doppiaggio italiano di celebri personalità dello spettacolo, come
Ale e Franz rispettivamente per i
ruoli di Alex e Marty, Fabio De
Luigi per Melman e Michelle Hunziker
per Gloria. La voce di Re Julien è in questo caso dell’attore
Oreste Baldini.
Madagascar: i personaggi del
film
4. Re Julien doveva avere
un ruolo minore. Originariamente il personaggio di Re
Julie doveva avere molto meno spazio nel film, con appena qualche
battuta. Tuttavia, nel momento in cui Sacha Baron
Cohen si presentò alle audizioni per il ruolo, le sue
improvvisazioni sul personaggio piacquero così tanto che gli
ideatori del film decisero di ampliare il personaggio.
5. Inizialmente
l’ippopotamo Gloria era incinta. Nell’idea originale degli
autori, il personaggio di Gloria aspettava dei cuccioli, che
avrebbe poi dato alla luce una volta giunta in Madagascar. L’idea
fu tuttavia scartata poiché si ritenne rischioso inserire tale
linea narrativa in un film pensato prevalentemente per un pubblico
di bambini.
6. I pinguini del film
avevano una diversa fonte di ispirazione. Tra i personaggi
più celebri del film vi sono i quattro pinguini, caratterizzati
come membri di una squadra militare. Tuttavia inizialmente la fonte
di ispirazione per loro erano i Beatles, con i pinguini che
avrebbero dunque avuto le caratteristiche di un gruppo
musicale.
Madagascar: le canzoni del
film
7. La colonna sonora è
divenuta molto popolare. Il film è ricco di brani
particolarmente celebri, e di altri divenuti tali in seguito
all’uscita del film. Tra i più memorabili si annoverano What a
Wonderful World di Louis Armstrong,
Chariots Of Fire, di Vangelis,
Stayin’ Alive dei Bee Gees, e l’iconica
I Like To Move It, Move It dei Reel 2
Reel.
Madagascar ha dei sequel
8.Sono
stati realizzati dei seguiti al film. Dato l’enorme
successo del film, la DreamWorks realizza due sequel,
Madagascar 2 distribuito nel 2008 e Madagascar 3 –
Ricercati in Europa distribuito nel 2012.
9. Esiste anche uno
spin-off. Del film esiste anche una serie TV spin-off, con
protagonisti i celebri pinguini. La serie è andata in onda sul
canale Nickelodeon dal 2008 al 2015, ed è ambientata un anno dopo
il secondo film e un anno prima del terzo.
Madagascar: il trailer
10. Ha avuto un buona
pubblicità. Tra i motivi di successo del film vi è anche
l’ottima campagna pubblicitaria intorno al film. In particolare il
trailer ha saputo attrarre gli spettatori per i suoi colori, i
bizzarri e personaggi e la sua colonna sonora.