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Oscar 2022: a Danny Glover, Samuel L. Jackson, Elaine May e Liv Ullmann premio alla carriera

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Danny GloverSamuel L. JacksonElaine May e Liv Ullmann saranno le personalità del mondo del cinema che in occasione degli Oscar 2022 saranno insigniti del riconoscimento alla carriera. Ad annunciarlo è stata l’Academy.

Il presidente dell’Academy, David Rubin, ha commentato elogiando la trasversalità da Jackson, come un attore che ha attraversato i generi e l’immaginario di generazioni, le doti di Elaine May “come sceneggiatrice, regista e attrice”, le doti interpretative ed emozionali di Liv Ullmann e l’impegno decennale di Danny Glover per la giustizia e per i diritti civili.

Dal 2009 l’Oscar alla carriera viene presentato in occasione della cerimonia dei Governors Awards, anche per snellire la cerimonia ufficiale degli Oscar.

Oscar 2022: 10 donne (non attrici) che hanno ricevuto una nomination

Se si esclude la categoria delle attrici, è raro vedere una donna premiata agli Oscar. L’industria cinematografica fatica ancora a lasciare spazio alle figure femminili, nonostante la presenza di sempre più donne nelle troupe cinematografiche. Quando si tratta di competizione tra uomini e donne nelle mansioni dietro le quinte, sulla sedia da regista o al tavolo dello sceneggiatore, c’è ancora un grande sbilanciamento.

Secondo The Wrap, quest’anno le donne nominate agli Oscar sono solo il 28%. Ciò significa che nemmeno 60 figure femminili sono presenti nella lista delle centinaia di personalità candidate. Le donne che lavorano dietro le quinte candidate sono una cinquantina: vediamo alcune delle nominate.

Ari Wegner – Il potere del cane

Candidata per la categoria Migliore fotografia

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Ari Wegner ha trascorso la maggior parte della sua carriera lavorando come direttore della fotografia per cortometraggi e spot pubblicitari. Essendo un’artista molto versatile, Wegner ha partecipato a progetti diversissimi tra loro: dalle campagne pubblicitarie per Apple fino al film western di Jane Campion, Il potere del cane. Grazie al suo operato, Wegner è la seconda donna nella storia degli Oscar ad essere nominata per la categoria Miglior fotografia.

In un’intervista con The Creative Review, Wegner ha detto di amare la sperimentazione e di non sentirsi vincolata ad un particolare stile, sostenendo che ”se si ha l’abilità tecnica si può utilizzare praticamente qualsiasi stile.” L’artista ha lavorato anche a film come Lady Macbeth (2016) e Zola (2020).

Jane Campion – Il potere del cane

Candidata per le categorie Miglior regia, Miglior film e Migliore sceneggiatura non originale

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Ari Wegner va a comporre con la regista Jane Campion il duo che ha lavorato alla messa in scena de Il potere del cane. La coppia mostra agli Oscar 2022 la forza delle donne nell’industria cinematografica. Quest’anno, Campion concorre in tre diverse categorie. Inoltre, è l’unica donna ad aver ricevuto due nomination per la categoria Miglior film: la prima è stata nel 1993 con Lezioni di piano, film per il quale ha anche vinto un Oscar alla Migliore sceneggiatura originale.

Non a caso, Jane Campion è considerata una delle più grandi registe di tutti i tempi: tra le sue opere ricordiamo anche Top of the Lake con Elisabeth Moss, Holy Smoke! – Fuoco sacro con Kate Winslet e Ritratto di signora con Nicole Kidman. La regista ha rivelato a The Guardian che fare cinema le ha permesso di trovare sé stessa e di conoscere la libertà.

Jenny Beavan – Cruella

Candidata per la categoria Migliori costumi

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Cruella non è un film che ha avuto grande successo a livello di critica, ma ha comunque ricevuto una nomination agli Oscar grazie al lavoro di Jenny Beavan. L’artista è una leggenda nel mondo dei costumi: in totale è stata nominata 11 volte agli Academy Awards. Beavan non ha sempre vinto, ma ha ricevuto un BAFTA nel 2016 per Mad Max: Fury Road.

Beavan, con i suoi abiti incredibilmente adatti al contesto, riesce a mettere davvero la ciliegina sulla torta di film e spettacoli già eccelsi. Ha partecipato alle produzioni di opere come Mad Max: Fury Road, Camera con vista, Sherlock Holmes e Il discorso del re.

Jacqueline West – Dune

Candidata per la categoria Migliori costumi

Jacqueline West è una costumista ben nota.Tra i suoi lavori più importanti ci sono film come Il curioso caso di Benjamin Button, The tree of Life, The Revenant, e infine anche l’acclamato Dune. Questa è per West la quarta nomination agli Academy Awards per la categoria Migliori costumi. Inoltre, l’artista ha già vinto un Satellite Award per il suo lavoro ne Come l’acqua per gli elefanti.

Brad Pitt ha lavorato un paio di volte con West. L’attore ha descritto a sheknows la precisione e il metodo della costumista nel suo operato. Nella stessa intervista, West ha rivelato un segreto sulla scelta degli abiti, “Dicono che quando si conosce un personaggio abbastanza bene, si è in grado di vestirlo.”

Jessica Kingdon – Ascension

Candidata per la categoria Miglior documentario

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Jessica Kingdom ha studiato cinema alla Columbia University. Ha iniziato la sua carriera lavorando come sceneggiatrice, produttice e regista di cortometraggi, sia documentari che narrativi. Nel 2017, Filmmaker Magazine l’ha inserita tra le “25 nuove facce del cinema indipendente.”

La critica ha già apprezzato il lavoro di Kingdom in Commodity City (2017), film per cui ha vinto un premio all’Ashland Independent Film Festival nel 2018. Ascension è la prima nomination agli Oscar per Kingdom. Inoltre, il film ha già ricevuto un premio come Miglior documentario al Tribeca Film Festival.

Pamela Martin – King Richard: Una famiglia vincente

Candidata per la categoria Miglior Montaggio

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Pamela Martin ha lavorato a circa 28 progetti cinematografici. Quest’anno è candidata agli Oscar per la categoria Miglior montaggio con il biopic King Richard. In precedenza, Martin ha ricevuto una nomination per l’editing del film The Fighter. Gli spettatori possono anche riconoscere il lavoro dell’artista in Hitchcock e Little Miss Sunshine.

Martin ha amato lavorare al montaggio di King Richard, e si vede la passione messa nell’opera: la capacità di Martin di usare la musica, il suono e il montaggio contribuisce a rendere questa storia così profonda.

Tamara Deverell – La fiera delle illusioni

Candidata per la categoria Migliore scenografia (Production designer)

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Tamara Deverell ha oltre trent’anni di esperienza alle spalle nel settore del set design. Ha lavorato a scenografie di tutte le epoche e di tutti i generi. Non è la prima volta che Deverell collabora con il regista Guillermo del Toro: la loro produzione insieme è iniziata nel 1997 con Mimic. Gli spettatori potrebbero riconoscere il suo lavoro anche in Star Trek: Discovery, X-Men e The Strain.

Ne La fiera delle illusioni, Deverell è riuscita a ricreare un favolistico carnevale anni ’30. Sono servite un sacco di ricerche per costruire le scene. In un’intervista a SlashFilm, Deverell ha detto che “ Tutto è stato costruito ad hoc. È stato davvero un lavoro personalizzato.

Nancy Haigh – Macbeth

Candidata per la categoria Migliore scenografia (Arredatrice di scena)

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Nancy Haigh è il cervello dietro al set di alcuni dei film più amati dalla società e quest’anno concorre agli Oscar con Macbeth. L’arredatrice di scena ha già vinto la statuetta per i film Bugsy e C’era una volta a Hollywood, mentre le nomination totali ammontano a otto. Haigh è la mente dietro alla creazione dei mondi di grandi film come Forrest Gump, The Truman Show e Il Grinta.

Maggie Gyllenhaal – The Lost Daughter

Candidata per la categoria Migliore sceneggiatura non originale

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The Lost Daughter segna il debutto alla regia e alla sceneggiatura di Maggie Gyllenhaal. Maggie, come il fratello Jake, è già un’attrice affermata: la vediamo recitare in film come Donnie Darko e Il cavaliere oscuro. 

The Lost Daughter è l’adattamento del libro omonimo di Elena Ferrante. Con il film, la regista ha già vinto il Premio Miglior Sceneggiatura alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. La critica sembra quindi apprezzare Gyllenhaal per il suo fedele adattamento.

Sara Murphy – Licorice Pizza

Candidata per la categoria Miglior Film (Producer)

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Il film di formazione Licorice Pizza è tra i nominati per la categoria Miglior film agli Academy Awards di quest’anno. Sara Murphy ha lavorato alla produzione del lungometraggio.

Tra i lavori di Murphy si contano opere come Viaggio al nord, Hunter Gatherer e Anima. Tra l’altro, la producer ha già collaborato in ambito musicale con la protagonista del film Alana Haim. L’attrice è anche una nota cantante statunitense: fa parte del gruppo Haim con le sorelle Este e Danielle.

Oscar 2022, tutti i film vincitori da vedere

Oscar 2022, tutti i film vincitori da vedere

Su Sky Cinema arriva una programmazione dedicata ai film che hanno trionfato agli Oscar 2022: dal 29 al 31 marzo saranno proposte tre grandi prime serate su Sky Cinema Oscar (canale 303) – un intero canale dedicato ai film premiati con l’ambita statuetta – con Coda – I Segni del cuore, Dune e Drive my car, tutti sempre disponibili anche in streaming su NOW e on demand su Sky. Su Sky Primafila sono disponibili on demand Encanto, miglior film d’animazione, Una Famiglia Vincente – King Richard, Oscar per il miglior attore protagonista a Will Smith, e Summer of Soul, miglior documentario.

Inoltre, lunedì 28 marzo dalle 14.00 sullo stesso canale sarà trasmessa la riproposizione integrale della Notte degli Oscar 2022 e, dalle 21.15 su Sky Cinema Oscar e Sky Uno “Il meglio della Notte degli Oscar 2022”, disponibile anche on demand su Sky e NOW, e in chiaro su TV8 sempre il 28 marzo alle 23.45.

Martedì 29 marzo alle 21.15 la prima serata sarà dedicata al film che ha dominato alla 94ª edizione degli Academy Awards, Coda – I Segni del cuore, che ha confermato tutte e tre le nomination ottenute vincendo il premio per il miglior film, quello per il miglior attore non protagonista con Troy Kotsur e quello per la migliore sceneggiatura non originale. L’emozionante pellicola di Sian Heder, remake del pluripremiato film francese La Famiglia Belier, narra con delicatezza il tema della disabilità attraverso la storia dell’adolescente Ruby Rossi, unica persona udente della sua famiglia, per la quale svolge da sempre il svolge il ruolo di traduttrice e di interprete. La sua grande passione per il canto la mette davanti a un bivio: abbandonare i suoi adorati genitori per seguire il suo più grande sogno o continuare ad aiutare la sua famiglia.

Mercoledì 30 alle 21.15 sarà la volta di Dune. Il film campione d’incassi del regista Denis Villeneuve, forte di dieci nomination, si è aggiudicato il riconoscimento per la migliore fotografia, la miglior colonna sonora originale, il miglior suono, il miglior montaggio, i migliori effetti speciali e la migliore scenografia. Basato sull’omonimo romanzo di Frank Herber, il film fantascientifico narra la storia di Paul Atreides, un giovane brillante e talentuoso, nato con un grande destino che va ben oltre la sua comprensione, che su Dune, il pianeta più pericoloso dell’universo, dovrà lottare per assicurare un futuro alla sua famiglia e alla sua gente.

Giovedì 31 marzo alle 21.15 infine sarà proposto Drive my car, toccante road movie di Ryûsuke Hamaguchi, vincitore del premio comemiglior film internazionale. Ispirato alla raccolta di racconti Uomini senza donne di Murakami Haruki, il film narra la storia di Yûsuke, attore e regista che, dopo aver perso la moglie, si trasferisce a Hiroshima. Attraverso il rapporto con la ragazza che gli fa da autista, Yûsuke riuscirà finalmente a rielaborare il lutto e i traumi del suo passato.

Oscar 2022, le tendenze fashion: mille sfumature di (tappeto) rosso

Erano almeno due anni che la stagione dei premi non offriva red carpet così sfarzosi e si vede che le star di Hollywood hanno sentito la mancanza di questi grandi eventi, perché la stravaganza vista sul red carpet degli Oscar 2022 è stata davvero rara e forse persino più interessante di quanto non lo siano stati i premi in sé. 

A partire dai look maschili che quest’anno si sono veramente superati. In genere l’animale maschio sul red carpet tende a sparire dietro completi scuri più o meno tutti uguali, ma gli Oscar 2022 hanno definitivamente smentito questa tendenza, dopo diversi esempi negli anni passati che avevano scalfito la convinzione che l’uomo fosse destinato al nero o a scale di blu e grigi molto scuri. Kodi Smit-McPhee e Simu Liu guidano la carica in azzurrino e rosso sgargiante, seguito dal vinaccia di Andrew Garfield, arrivando a Timothee Chalamet, di nero vestito ma con abbondanza di paillettes, merletti e rigorosamente a petto nudo, sotto una giacca corta da torero. 

Un’altro trend del red carpet è stata sicuramente l’esuberanza, le scollature, i tagli sghembi, le gambe in vista, le schiene nude, un trionfo di sano esibizionismo che non mancherà di far parlare di sé e di accentrare l’attenzione, come la nominata Kristen Stewart, che opta per un completo Chanel con calzoncini corti, giacca e camicia aperta, sotto niente. Come lei nessuna, anche se la nuova Ariel, a parte forse Halle Bailey che indossava un costume di scena più che un abito. Anche Lily James, ormai testimonial Versace, era molto procace e bellissima, nell’abito scosciato e scollato di pizzo rosa antico, a differenza della sempre sexy Zoe Kravitz che ha optato per lo stesso colore ma per un look alla Audrey Hepburn: divina, tra le nostre preferite. Splendida dea argentata, Zendaya ha colpito come al solito per la ricchezza dell’abito, la particolarità e lo stile con cui questa giovane interprete riesce a calcare il tappeto rosso, per lei un Valentino Haute Couture. Altra sirena argentata, ma in Louis Vuitton, Alana Haim, elegantissima, a differenza di Renate Reinsve, che con lo stesso marchio ha avuto le idee un po’ confuse. 

Hanno puntato al classico Penelope Cruz e Vanessa Hudgens, con abiti neri, ricchissimi ma composti e adatti alla loro età. Particolarmente felici anche le scelte di abbigliamento delle sorelle Williams che, Venus in Eli Saab e Serena in Gucci, hanno conquistato il tappeto rosso. Discorso a parte meritano invece le nominate Nicole Kidman e Jessica Chastain: entrambe hanno fatto tanto, forse troppo, ma mentre Kidman è risultata molto poco a suo agio nell’abito carta da zucchero rigido firmato da Giorgio Armani Privè, Chastain tra Rouches, paillettes, sfumature di arancio e lilla, tulle e abbondanza di strati è riuscita comunque a mantenere un’armonia tale da meritarsi il nostro pollice all’insù.

Ma la tendenza più ricorrente di quest’anno, sul red carpet, è stata questa ridondanza di rosso. In tutte le sue forme e sfumature, il rosso (e sfumature) è stato il colore che maggiormente è stato fotografato sul red carpet: Ariana DeBose in Valentino, Tracee Ellis Ross in Carolina Herrera, Kirsten Dunst in Christian Lacroix vintage, Amelie Zilber in Dior, Liya Kebede in Alaïa, Jennifer Garner in Brandon Maxwell, Amy Forsyth in Marchesa, Rosie Perez in Christian Siriano, Molly Sims in Elie Saab, Luisa Ranieri in Atelier Versace, Marlee Matlin in Monique Lhuillier, Simu Liu in Atelier Versace, Sophie Turner in Louis Vuitton.

Proprio tra questi troviamo chi si porta a casa il nostro personale trofeo della meglio vestita agli Oscar 2022. Si tratta di Luisa Ranieri, che facciata nel suo Atelier Versace, era di una bellezza fuori scala. Sarà perché l’immagine di zia Patrizia, che interpreta in E’ stata la mano di Dio, è ancora vivida in noi, sarà per la naturale classe e bellezza dell’attrice italiana, sarà perché la ricercatezza dell’abito coniugata alla semplicità del look premia sempre, ma Ranieri è stata davvero la nostra personale regina del tappeto rosso degli Oscar 2022.

I migliori abiti degli Oscar 2022

Oscar 2022, categorie attoriali: chi vincerà e chi dovrebbe vincere?

La notte più attesa dell’anno da tutti i cinefili si sta avvicinando: l’appuntamento è per domenica 27 marzo dalle 00.15 su Sky Cinema Oscar (canale 303 di Sky) per la magica Notte degli Oscar 2022 con il Red Carpet e tutte le premiazioni dal Dolby Theatre di Los Angeles. La diretta della cerimonia sarà trasmessa anche su Sky Uno, in streaming su NOW e in chiaro su TV8, sempre dalle 00.15. Questi sono giorni di scommesse, supposizioni e attesa nei riguardi di ogni principale categoria, prime fra tutti quelle attoriali, che analizziamo attentamente in questo articolo, valutando i papabili vincitori e chi, invece, dovrebbe vincere.

Migliore attrice protagonista

Nicole Kidman, Being The Ricardos

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Per la sua interpretazione di Lucille Ball in Being The Ricardos, Nicole Kidman ha vinto il Golden Globe per la migliore attrice in un film drammatico. Ma l’attenzione acutamente analitica che la Kidman apporta al ruolo di una delle icone della comicità statunitensi è probabilmente il motivo per cui non trionferà agli Academy Awards. Infatti, questo personaggio è stato concepito da Aaron Sorkin (sceneggiatore e regista del film) innanzitutto tenendo conto del suo genio creativo, soffermandosi su come l’affascinante e spigliata attrice, dotata di verve comica e di mimica non comuni sia riuscita ad innovare la serialità statunitense, ma la scelta di un’attrice tendenzialmente nota e rinomata per i suoi ruoli drammatici si è dimostrata controversa, con una performance da parte della Kidman che non riesce a spodestare quelle delle altre attrici nominate.

Kristen Stewart, Spencer

Spencer film 2021 oscar

L’inquietante performance di Kristen Stewart nei panni della principessa Diana lascia da parte l’impersonificazione per favorire l’incarnazione di una vera e propria donna cinematografica, che porta la firma del geniale Pablo Larraìn. Per gran parte dello scorso anno, la vittoria di Kristen Stewart per la sua interpretazione della Principessa Diana sembrava scontata, ma al di là della vittoria come Migliore Attrice agli HCA Film Awards 2022, sembra che la performance di Stewart rimarrà relegata al castello di Sandringham. L’attrice ha regalato al pubblico prove attoriali davvero notevoli negli ultimi anni (Sils Maria, Personal Shopper, Still Alice), quindi questa non sarà sicuramente l’ultima volta che la vedremo agli Oscar, ma è comunque deludente vedere una performance così stupefacente cadere inesorabilmente nel dimenticatoio.

Penelope Cruz, Madres Paralelas

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La performance di Penelope Cruz nel film di Pedro Almodóvar Madres Paralelas è straordinaria, ma più per la sua presenza attoriale e la sua esecuzione di un ruolo magnificamente scritto, che per qualsiasi cosa il personaggio faccia, o abbia bisogno di fare, in esso. Ricordiamo che l’attrice è stata premiata con la Coppa Volpi alla Mostra del Cinema di Venezia per questo ruolo ma, nell’ottica dell’Academy, sembra poco probabile che riesca a replicare lo stesso successo di Vicky Cristina Barcelona, per cui Penelope Cruz vinse l’Oscar alla migliore attrice non protagonista.

Olivia Colman, The Lost Daughter

olivia coleman the lost daughter oscar

La performance della Colman in The Lost Daughter, esordio alla regia dell’attrice Maggie Gyllenhaal e adattamento del romanzo di Elena Ferrante è davvero fedele allo spirito del personaggio sulla carta, che si svela man mano che si prosegue con la lettura, e quindi anche con la visione del film. Questa assenza di ambiguità, in funzione della regia di Maggie Gyllenhaal, potrebbe essere la qualità che l’Academy ricerca in una performance attoriale, non fosse che l’attrice ha già vinto l’Oscar alla migliore attrice nel 2019 per la sua interpretazione della regina Anna in La Favorita, ed è stata nuovamente nominata sempre nella stessa categoria lo scorso anno, per il film The Father.

Jessica Chastain, The Eyes of Tammy Faye

The Eyes of Tammy Faye recensione

La favorita di quest’anno è però Jessica Chastain, che potrebbe accaparrarsi l’Oscar alla migliore attrice protagonista grazie al film The Eyes of Tammy Faye, che narra le vicende dei telepredicatori Tammy Faye Bakker e Jim Bakker, dalla loro ascesa e fama fino agli scandali sessuali e finanziari e la definitiva rovina. Anche se il film in sé non è stato particolarmente acclamato, è probabile che si porti a casa l’Oscar al miglior trucco e, dopo la vittoria di Chastain agli Screen Actors Guild Awards 2022, anche quello per la migliore attrice protagonista, che l’attrice aveva sfiorato nel 2013 con il film Zero Dark Thirty.

Migliore Attore Protagonista

Javier Bardem, Being The Ricardos

Being The Ricardos film 2021

In questa categoria si scontrano ben 3 attori che hanno interpretato i protagonisti di biopics; partiamo con Javier Bardem che, a fianco di Nicole Kidman nel ruolo di Desi Arnaz in Being the Ricardos, ha fascino ed energia da vendere, purtroppo depotenziati da una complessità caratteriale vacillante, che non ha fatto brillare l’attore come di consueto. Nonostante le nomination ai Golden Globe e agli Screen Actors Guilds Awards di quest’anno, Javier Bardem non si è portato a casa nessun premio, dunque sembra improbabile che trionferà tra gli altri candidati agli Oscar.

Andrew Garfield, Tick Tick Boom

Tick, Tick... Boom!Nei panni del compositore e drammaturgo Jonathan Larson, autore di un musical sensazionale come Rent, Andrew Garfield canta e danza con un carisma impressionante nel film Netflix Tick Tick Boom, diretto da Lin-Manuel Miranda. L’attore, che si è fatto ampiamente largo ad Hollywoood con performance straordinarie fin dalla giovane età (Silence, La battaglia di Hawcksaw Ridge) si è aggiudicato il Golden Globe come miglior attore protagonista in un film commedia o musicale, e sarebbe giusto che l’Academy riconoscesse finalmente il suo enorme talento, che lo contraddistingue come uno degli attori più poliedrici del panorama contemporaneo.

Denzel Washington, The Tragedy of Macbeth

La performance di Washington in The tragedy of Macbeth è in gran parte una conseguenza del vigore e dell’autorità drammatica della sua presenza nel film, poiché la rielaborazione registica di Joel Coen della recitazione shakespeariana non è stata particolarmente lodata né apprezzata dal pubblico. Allo stato attuale delle cose, è improbabile che Denzel Washington riesca a battere Will Smith al fanta-Oscar, soprattutto considerando che il primo è stato nominato ben 9 volte agli Oscar, vincendone due, per i film Glory (Miglior attore non protagonista) e Training Day (Miglior Attore), mentre Smith è stato candidato due volte prima di King Richard, per i film Alì e La ricerca della felicità, ma senza mai vincere.

Benedict Cumberbatch, The Power of The Dog

The Power of the Dog film 2021Benedict Cumberbatch offre una performance concettualmente interessante nel film Il potere del Cane, grazie alla quale è riuscito a farsi conoscere ancora di più come performer poliedrico, capace di abbracciare più stili e generi cinematografici. Il film ha ricevuto ben 12 nomination agli Oscar 2022, e la regista Jane Campion in particolare è stata lodata per la regia, vincendo il Leone D’Argento alla Mostra del Cinema di Venezia e un Golden Globe alla Miglior Regia. Se King Richard non fosse uscito quest’anno, la vittoria di Cumberbatch agli Oscar sarebbe stata probabile, ma si pensa che Il Potere del Cane dovrà “accontentarsi” purtroppo soltanto degli Oscar tecnici.

Will Smith, King Richard

Il favorito agli Oscar è lui, Will Smith, la cui probabile vittoria come Miglior Attore Protagonista era già stata ipotizzata da tempo. Nei panni di Richard Williams, padre e allenatore delle sorelle Venus e Serena Williams, Will Smith ha conquistato il pubblico americano, investendo il ruolo di padre di famiglia con forti principi, passione autorevole e, soprattutto, un grande cuore. Dopo essersi guadagnato il Golden Globe al Miglior Attore in un film drammatico, si pensa che sia giunta l’ora per Will Smith di portarsi a casa il tanto ambito riconoscimento.

Migliore Attrice Non Protagonista

Fonte: https://www.taipeitimes.com/

Tutte le interpretazioni delle attrici nominate nella categoria Miglior attrice non protagonista sono degne di nota e hanno contribuito ad aggiungere senso e significato alle opere in cui queste hanno recitato. La performance di Aunjanue Ellis in King Richard le ha fatto guadagnare una candidatura al Golden Globe, al Critics Choice Award, allo Screen Actors Guild Award e ai premi BAFTA , mentre Ariana DeBose, Anita nel West Side Story di Steven Spielberg ha vinto il Golden Globe, lo Screen Actors Guild Award, il Critics’ Choice Award e il BAFTA alla migliore attrice non protagonista.

Jessie Buckley è stata invece candidata ai BAFTA per The Lost Daughter ma, per quanto abbia già dimostrato di essere un’attrice estremamente talentuosa in film quali Sto pensando di finirla qui e Romeo+Juliet (2021), sembra non sia ancora questo il suo momento per accaparrarsi l’ambito premio. Ha poi sorpreso la nomination di Dame Judi Dench tra le attrici, soprattutto vista l’accoglienza tiepida riservata a Belfast di Kenneth Branagh, per cui è davvero poco probabile vederla trionfare. Per quanto riguarda Kirsten Dunst, la sua performance ne Il potere del Cane è davvero degna di nota ma, come già riportato, è difficile che gli attori protagonisti di questo film si portino a casa qualche premio. La favorita in assoluto sembra essere Ariana DeBose, che ha conquistato pubblico e critica con la sua performance energica ed entusiasmante, dimostrando le sue eccelse qualità in tre ambiti distinti: recitazione, canto e danza.

Miglior Attore Non Protagonista

Fonte: https://harshlightnews.com/

Per quanto riguarda la categoria del Miglior Attore Non Protagonista, sembrano esserci ben pochi dubbi: il favorito è Troy Kotsur, uno dei protagonisti del film CODA, film vincitore del Sundance 2021 e che ha continuato a fare incetta di premi in questi ultimi mesi. Nel ruolo di un padre pescatore non udente, la performance di Kotsur è magnifica, delicata ma estremamente toccante ed ha fatto guadagnare all’attore due Screen Actors Guild Awards, un Critics Choice Award, un Independent Spirit Award e altrettante nomination ai festival più prestigiosi.

Poca speranza è riservata alle altre interpretazioni, tutto sommato incisive, ma di impatto non paragonabile a quella di Kotsur: J.K. Simmons ci offre una consueta ottima performance nei panni di William Frawley in Being The Ricardos, che si attiene alla tipologia di personaggio cinematografico sviluppata dall’attore nel corso della sua carriera. Kody Smit-McPhee interpreta un personaggio teso e riflessivo e, nei momenti di grande dramma, sublimemente controllato ne Il Potere del Cane, regalandoci forse la performance davvero più notevole del film. Ciarán Hinds ha ricevuto una nomination ai Golden Globe e una ai British Academy Film Awards per la sua interpretazione nella pellicola semi-autobiografica Belfast, ma non sembra comunque essere considerato tra i favoriti. Per quanto riguarda Jesse Plemons (nominato assieme alla moglie Kirsten Dunst agli Oscar 2022), qualora Il potere del Cane dovesse essere premiato nelle categorie attoriali, è molto più facile che l’Oscar venga dato a Kody Smit-McPhee.

Categorie attoriali: tutti i candidati all’Oscar 2022

Migliore attrice protagonista

Miglior attore protagonista

Migliore attrice non protagonista

Miglior attore non protagonista

Oscar 2021: tutti i vincitori della 93° edizione

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Oscar 2021: tutti i vincitori della 93° edizione

Si è conclusa la cerimonia di presentazione degli Oscar 2021, il primo evento live dopo circa un anno di pandemia e di distanziamento sociale e cerimonie su Zoom. Una premiazione insolita per i fasti del riconoscimento, ma sicuramente interessante e che ha mostrato la voglia di tornare alla normalità con un evento frutto di un grande sforzo organizzativo e produttivo.

Nomadland è il grande vincitore, con i premi a Miglior film, Miglior regia e Migliore attrice protagonista, e la sua regista, Chloé Zhao, si unisce a quella compagnia di due delle registe premio Oscar. Mentre Frances McDormad si unisce a Meryl Streep e Daniel Day Lewis e altri, alla compagnia degli attori che hanno vinto tre premi Oscar, aggiungendo però anche un premio come produttrice per Nomadland.

Ecco tutti i vincitori degli Oscar 2021

Miglior film

Migliore regia 

Miglior attore non protagonista

Miglior attrice non protagonista

  • Youn Yuh-jung (“Minari”) 

Migliori costumi 

  • “Ma Rainey’s Black Bottom,” Ann Roth 

Migliore colonna sonora

  • Soul,” Trent Reznor, Atticus Ross, Jon Batiste 

Miglior corto d’animazione

  • “If Anything Happens I Love You” (Netflix) 

Miglior cortometraggio live action

  • “Two Distant Strangers” 

Miglior suono

  • Sound of Metal,” Phillip Bladh, Nicolas Becker, Jaime Baksht, Michelle Couttolenc, Carlos Cortés, Carolina Santana 

Migliore sceneggiatura adattata

  • “The Father,” Christopher Hampton, Florian Zeller 

Miglior sceneggiatura originale

  • “Promising Young Woman,” Emerald Fennell  

Miglior attore

Migliore attrice

Miglior film d’animazione

  • Soul” (Pixar) 

Miglior Fotografia

  • “Mank,” Erik Messerschmidt

Miglior documentario

  • “My Octopus Teacher” (Netflix) 

Miglior corto documentario

  • “Colette” (Time Travel Unlimited) 

Miglior montaggio

Miglior film internazionale

  • “Another Round” (Denmark) 

Miglior trucco  

  • “Ma Rainey’s Black Bottom,” Matiki Anoff, Mia Neal, Larry M. Cherry  

Miglior canzone originale

Migliore scenografia 

  • “Mank,” Donald Graham Burt, Jan Pascale  

Migliori effetti visivi

  • “Tenet,” Andrew Jackson, Andrew Lockley, Scott R. Fisher, Mike Chambers 

Oscar 2021: tutte le novità della prossima edizione

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Oscar 2021: tutte le novità della prossima edizione

Non è la prima volta che si parla della possibilità che la cerimonia di premiazione degli Oscar 2021 venga ufficialmente posticipata a causa della pandemia di Covid-19. Già lo scorso maggio, infatti, un report di Variety aveva suggerito che la prossima edizione degli Academy Awards potrebbe non avere luogo a causa delle conseguenze dell’emergenza Coronavirus.

Al momento la nuova edizione degli Oscar è prevista per il 28 febbraio del prossimo anno, ma stando a quanto riportato online nelle ultime ore, sembra che il consiglio di amministrazione dell’Academy si riunirà virtualmente proprio in queste ore per discutere del futuro della 93esima edizione del prestigioso riconoscimento, che – lo ricordiamo – per la prima volta nella storia considererà per le votazioni insieme ai titoli che sono usciti (o che usciranno) in sala, anche i film che hanno debuttato direttamente in streaming (senza quindi passare per la sala cinematografica).

Il nuovo aggiornamento in merito agli Oscar 2021 arriva da The Hollywood Reporter (via ComingSoon.it), secondo cui l’Academy deciderà proprio in queste ore le sorti della cerimonia e l’eventuale rinvio: stando alla fonte, la cerimonia potrebbe essere posticipata fino a otto settimane dopo la data inizialmente prevista (28 febbraio). Inoltre, l’Academy dovrà decidere se estendere o meno la finestra di eleggibilità dei film ben oltre la data del 31 dicembre 2020, sempre in considerazione dell’attuale situazione mondiale che ha letteralmente stravolto l’industria cinematografica.

Le nuove regole dell’Academy, dal numero di titoli candidabili a Miglior Film alla nascita dell’Academy Screening Room

Sempre di recente, l’Academy aveva annunciato una serie di novità relative al proprio regolamento, un vero e proprio processo di ristrutturazione che resterà in vigore almeno fino al 2025: dalla cerimonia del prossimo anno, infatti, il numero di candidati al miglior film resterà fissato a 10, e non sarà più un numero variante tra 5 e 10. Inoltre, sempre a partire dal prossimo anno verrà istituita l’Academy Screening Room, una sala cinematografica virtuale accessibile dal sito ufficiale degli Oscar che permetterà ai tutti i membri registrati di poter visione i lungometraggi qualificabili per le specifiche categorie.

Oscar 2021: Notturno di Gianfranco Rosi rappresenterà l’Italia

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Oscar 2021: Notturno di Gianfranco Rosi rappresenterà l’Italia

La Commissione di selezione per il film italiano da designare agli Oscar®, istituita dall’ANICA lo scorso luglio su incarico dell’ “Academy of Motion Picture Arts and Sciences”, riunita davanti a un notaio e composta da Nicola Borrelli, Simone Gattoni, Paolo Genovese, Carlo Poggioli, Cristina Priarone, Gloria Satta, Baba Richerme ha votato “ Notturno” di Gianfranco Rosi quale film che rappresenterà l’Italia alla 93ma edizione degli Academy Awards nella selezione per la categoria “International Feature Film Award”.

Notturno” concorrerà per la shortlist che includerà i dieci film internazionali selezionati dall’Academy e che sarà resa nota il 9 febbraio 2021. L’annuncio delle nomination (la cinquina dei film nominati per concorrere al premio) è previsto per il 15 marzo 2021 mentre la cerimonia di consegna degli Oscar® si terrà a Los Angeles il 25 aprile 2021.

Oscar 2021: le previsioni sui vincitori

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Oscar 2021: le previsioni sui vincitori

A poche ore dall’inizio della cerimonia di premiazione degli Oscar 2021, che quest’anno sarà decisamente atipica, ecco le previsioni sui vincitori. Non si tratta di titoli preferiti, o di scommesse, semplicemente di quali sono i titoli e i personaggi che più probabilmente verranno premiati questa notte.

Ecco le previsioni agli Oscar 2021

Miglior film

Migliore regia

Miglior attore non protagonista

Miglior attrice non protagonista 

  • Youn Yuh-jung (“Minari”)

Migliori costumi

  • “Ma Rainey’s Black Bottom,” Ann Roth

Migliore colonna sonora

  • Soul,” Trent Reznor, Atticus Ross, Jon Batiste

Miglior corto d’animazione

  • “If Anything Happens I Love You” (Netflix)

Miglior cortometraggio live action

  • “Two Distant Strangers”

Miglior suono

  • Sound of Metal,” Phillip Bladh, Nicolas Becker, Jaime Baksht, Michelle Couttolenc, Carlos Cortés, Carolina Santana

Migliore sceneggiatura adattata 

  • The Father,” Christopher Hampton, Florian Zeller

Miglior sceneggiatura originale

Miglior attore

Migliore attrice

Miglior film d’animazione

  • Soul” (Pixar)

Miglior Fotografia

Miglior documentario

Miglior corto documentario

  • “A Concerto Is a Conversation” (Breakwater Studios)

Miglior montaggio 

Miglior film internazionale

  • “Another Round” (Denmark)

Miglior trucco 

  • “Ma Rainey’s Black Bottom,” Matiki Anoff, Mia Neal, Larry M. Cherry

Miglior canzone originale

Migliore scenografia

  • “Mank,” Donald Graham Burt, Jan Pascale

Migliori effetti visivi

  • “Tenet,” Andrew Jackson, Andrew Lockley, Scott R. Fisher, Mike Chambers

Oscar 2021: la famiglia di Chadwick Boseman difende la vittoria di Anthony Hopkins

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Tra le tante sorprese che ci ha riservato la cerimonia di premiazione degli Oscar 2021, c’è sicuramente il trionfo di Anthony Hopkins come Miglior attore protagonista per The Father – Nulla è come sembra, dal momento che il favorito sembrava essere agli occhi di tutti Chadwick Boseman, che grazie alla sua ultima interpretazione in Ma Rainey’s Black Bottom era già riuscito a conquistare il Golden Globe, il Critics’ Choice Award e lo Screen Actor Guild.

Essendo l’ultimo lungometraggio girato da Boseman prima della sua tragica scomparsa, Ma Rainey’s Black Bottom ha goduto di una notevole pubblicità prima della distribuzione su Netflix, per poi essere apprezzato tanto dalla critica quanto dal pubblico in seguito alla sua uscita, soprattutto per le interpretazioni di Boseman e di Viola Davis. Naturalmente, un eventuale Oscar postumo a Boseman era ritenuto da molti un tributo più che appropriato ad una delle più grandi star del cinema del 21° secolo.

Tuttavia, lo scenario è cambiato quando ad essere proclamato Miglior attore è stato Anthony Hopkins per la sua interpretazione in The Father, sconvolgendo i fan di Boseman e tutti coloro che avevano puntato sulla sua vittoria, per i quali la cerimonia si è chiusa con una nota tanto strana quanto deludente. In seguito alla vittoria di Hopkins, molti si sono scagliati contro l’Academy, dando vita ad una vera e propria polemica per la mancata vittoria della star di Black Panther

Tuttavia, a mettere ufficialmente la parola fine alla sciocca diatriba, è stato Derrick Boseman, fratello di Chadwick, che intervistato da TMZ (via IndieWire) ha spiegato che lui e la sua famiglia non sono affatto turbati dalla decisione dell’Academy. Nonostante la vittoria di Chadwick come Miglior attore sarebbe stato un grande risultato, Derrick e la sua famiglia sanno che Boseman non è mai stato ossessionato dagli Oscar. “Me li ha sempre descritti come una campagna”, ha spiegato Derrick.

Il fratello di Chadwick ha poi difeso la vittoria di Anthony Hopkins, congratulandosi anche da parte della sua famiglia con il celebre attore per la vittoria. “Se Chad avesse vinto, anche Anthony si sarebbe congratulato”, ha aggiunto Derrick. E in un certo senso, è quello che Hopkins ha fatto, dal momento che nel suo discorso di ringraziamento arrivato sui social la mattina seguente, l’attore ha reso omaggio proprio a Chadwick Boseman.

Oscar 2021: la cerimonia si svolgerà ad aprile

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Oscar 2021: la cerimonia si svolgerà ad aprile

Gli Oscar 2021 ci saranno, ma non il 28 febbraio, come annunciato dall’Academy prima del COVID-19. L’Academy of Motion Picture Arts and Sciences ha annunciato che la trasmissione televisiva della 93a edizione degli Academy Awards è stata posticipata di due mesi, al 25 aprile 2021.

“Per oltre un secolo, i film hanno svolto un ruolo importante nel confortarci, ispirarci e intrattenerci nei momenti più bui. Lo hanno fatto certamente quest’anno. La nostra speranza, nel prolungare il periodo di ammissibilità dei nostri premi, è di fornire la flessibilità necessaria ai cineasti per finire e distribuire i loro film senza essere penalizzati per qualcosa al di fuori del controllo di chiunque – hanno dichiarato il presidente dell’Academy David Rubin e il CEO Dawn Hudson in una nota congiunta – I prossimi Oscar e l’apertura del nostro nuovo museo segneranno un momento storico, chiedendo ai fan del cinema di tutto il mondo di unirsi attraverso il cinema”.

Oscar 2021: tutte le novità della prossima edizione

L’Accademia ha anche annunciato che il galà dei Governors Awards, che si svolgerà in autunno, è stato posticipato a una data successiva non specificata. L’inaugurazione dell’Academy Museum of Motion Pictures è stata spostata ad aprile in coincidenza con gli Oscar 2021.

Fonte: Variety

Oscar 2021: la cerimonia a rischio causa Covid-19?

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Oscar 2021: la cerimonia a rischio causa Covid-19?

La cerimonia di premiazione degli Oscar 2021 potrebbe saltare a causa della pandemia di Covid-19. Se ciò dovesse accadere davvero, l’Academy si unirà ai tantissimi altri eventi, uscite in sala e convegni che sono stati cancellati o posticipati proprio in seguito all’emergenza Coronavirus.

Al momento è molto difficile riuscire a prevedere quando la situazione tornerà alla normalità. Proprio a causa dell’attuale situazione mondiale, di recente l’Academy aveva reso noto che – in via del tutto eccezionale e soltanto per il prossimo anno – in vista della 93esima edizione del prestigioso riconoscimento, i film che hanno debuttato direttamente in streaming (senza quindi passare per la sala cinematografica) verranno considerati per le votazioni insieme ai titoli che sono usciti (o che usciranno) in sala.

Nel comunicato ufficiale si leggeva: Fino a nuovo avviso, e solo per la 93esima edizione degli Academy Awards, i film che avevano una distribuzione cinematografica pianificata e che invece sono stati resi disponibili per lo streaming commerciale su un servizio VOD, possono qualificarsi nella categoria Miglior film e nelle altre categorie, purché vengano rispettati i seguenti parametri:

  • Il film dovrà essere reso disponibile sul sito di streaming riservato ai membri dell’Academy entro 60 giorni dalla sua uscita in VOD; 
  • Il film dovrà soddisfare tutti gli altri requisiti di ammissibilità.”

Adesso, stando ad un nuovo report di Variety, la cerimonia degli Oscar 2021 sarebbe a rischio, almeno in base alle modalità previste al momento. Le fonti suggeriscono che “è molto probabile che la cerimonia venga posticipata”. Ad ogni modo, la ABC non ha ancora comunicato nulla al riguardo, con gli Oscar 2021 che restano ancora fissati per il 28 febbraio del prossimo anno.

Si brancola, dunque, nel buio, in attesa di una comunicazione ufficiale che chiarisca quale saranno le sorti della notte più amata e attesa dall’industria cinematografica e non solo, che forse per la prima volta nella storia si vedrà costretta a rivedere la sua tradizionale formula.

Oscar 2021: i momenti memorabili della 93° edizione

È stata senza dubbio un’edizione strana, quella degli Oscar 2021, un’edizione senza orchestra, senza numero comico d’apertura, senza tanti ospiti, un evento che a ragione poteva sembrare sottotono e che invece ha dimostrato la voglia di esserci, il ritorno ad un red carpet in presenza, anche se contenuto, di nuovo persone che si guardano negli occhi, anche se a distanza, ma in presenza.

E forse è questa la magia più grande della scorsa notte, un assaggio di normalità, l’idea che la notte delle stelle di Hollywood si sia trasformata in una specie di party esclusivo con pochi e selezionati invitati che, in presenza, hanno celebrato il cinema. Ma l’eccezionalità dell’evento non lo ha risparmiato dal collezionare una serie di momenti memorabili che vi raccontiamo di seguito.

Chloé Zhao da record

La prima donna cinese a vincere un premio Oscar per la regia e per il miglior film, Zhao entra in quel club esclusivo di due, insieme a Kathryn Bigelow, un club che ci auguriamo possa infoltirsi molto di più nei prossimi anni. La regista ha portato a casa due premi su quattro nomination, dal momento che oltre a dirigere e produrre Nomadland, lo ha anche scritto e montato.

Frances McDorman ulula a sorpresa

Prima l’ululato a chiusura del discorso di ringraziamento per il miglior film, poi un altro discorso, brevissimo e forse figlio della sorpresa di essere stata premiata per la terza volta dall’Academy. Quell’ululato è stato un omaggio a Michael Wolf Snyder, il sound mixer di Nomadland, scomparso da poco a soli 35 anni. Ma oltre alla parentesi colorita, McDormand ha anche invitato tutti a tornare in sala, a vedere i film tutti i film nominati.

La prima volta di una coreana a Hollywood

Yuh-Jung Youn, vincitrice dell’Oscar come attrice non protagonista in Minari, ha tenuto il discorso di ringraziamento forse più divertente che la storia recente del premio ricordi. Visibilmente emozionata, l’attrice ha scherzato sull’aver finalmente incontrato Brad Pitt, che ha presentato il premio, chiedendogli anche perché mai non avesse fatto visita al set del film durante le riprese. Ha poi perdonato tutti coloro che, in America, pronunciano male il suo nome, e si è detta semplicemente più fortunata di Glenn Close, perché la fortuna è l’unico motivo per cui lei poteva vincere contro l’attrice. Yuh-Jung Youn è la prima attrice coreana a vincere un Oscar.

Daniel Kaluuya colpisce ancora

Dopo la gaffe ai Golden Globes, durante i quali ha pronunciato metà del suo discorso di ringraziamento a microfono spento, Daniel Kaluuya colpisce ancora. Durante il discorso di ringraziamento per il suo Oscar per il migliore non protagonista in Judas and the Black Messiah, l’attore ha ringrazia persino il fatto che i suoi genitori abbiano fatto sesso per concepirlo e metterlo al mondo. “Sono così felice di essere vivo” ha detto Kaluuya, e senza dubbio capiamo le sue intenzioni, tuttavia l’espressione della madre che reagisce live a quanto dichiarato dal figlio non era esattamente di felicità.

Glenn Close goes wild

L’unico momento di spettacolo e intrattenimento, durante la serata, ha visto Glenn Close protagonista; l’attrice nominata ha sfoggiato le sue conoscenze musicali e le sue abilità da ballerina. Il quiz ha coinvolto i partecipanti che cercavano di identificare un segmento di canzone e indovinare se la canzone fosse o meno tra quelle che avevano vinto agli Oscar nel corso degli anni. Dopo le risposte traballanti di Andra Day e Kaluuya, Close ha risposto con grande precisione alla sua domanda e ha identificato correttamente una clip di “Da Butt”, scritta da Marcus Miller ed eseguita dalla Experience Unlimited tratta dal film del 1988 di Spike Lee Aule turbolente. Close si è poi esibita in una breve sequenza di ballo che l’ha portata nei trend topic di Twitter, vincendo comunque a modo suo la serata.

Anthony Hopkins vince a sorpresa

La serata degli Oscar 2021 ha visto anche un piccolo cambio di programma, dal momento che a fine serata si è palesato il fatto che la scaletta avrebbe previsto prima il premio al miglior film, vinto da Nomadland, e per finire quello alla migliore attrice e al migliore attore. Quest’ordine di eventi ha fatto pensare che il premio maschile sarebbe andato postumo a Chadwick Boseman e che la cerimonia si sarebbe conclusa con un suo ricordo. Tuttavia, dopo la vittoria di Frances McDormand per le attrici, è arrivata sempre a sorpresa un’altra vittoria per l’ottantatreenne Anthony Hopkins, che non era presente alla cerimonia. L’attore di The Father ha così conquistato un secondo Oscar dopo quello per Il Silenzio degli Innocenti, e solo in mattinata ha diffuso un suo videomessaggio in cui esterna la sua sorpresa e la sua gratitudine, oltre a dedicare un pensiero proprio a Boseman “che ci è stato tolto troppo presto”.

Thomas Vitenberg dedica il premio alla figlia

Nominato anche nella cinquina dei migliori registi, Thomas Vitenberg ha ritirato l’Oscar per il miglior film internazionale, Another Round. Il regista ha pronunciato un accorato discorso di ringraziamento, dedicato alla figlia adolescente, Ida, che avrebbe dovuto avere una parte nel film e che è scomparsa a causa di un incidente d’auto a pochi giorni dall’inizio delle riprese. Vitenberg ha dedicato la vittoria a lei. “Abbiamo finito per realizzare questo film per lei, in sua memoria. Quindi, Ida, questo è un miracolo che è appena accaduto e tu sei parte di questo miracolo, magari anche tirando dei fili da qualche parte. Ma questo è per te.”

Il ritorno del red carpet

Come anticipato, dopo un anno di cerimonie e premi via Zoom, gli Oscar 2021 hanno fatto srotolare di nuovo un tappeto rosso. E sono tanti i nomi di coloro che hanno sfilato, da Audra Day, audacissima in Vera Wang, oppure Carey Mulligan, regale in Valentino Haute Couture, così come la meravigliosa Zendaya che anche con un colore rischioso come il giallo canarino era assolutamente impeccabile. E ancora Vanessa Kirby, regale in Gucci, e Margot Robbie in Chanel, semplice ed elegante. Halle Berry ha scelto Dolce & Gabbana e Viola Davis Alexandra McQueen. In total white come lei c’era Maria Bakalova, con un look principesco firmato da Louis Vuitton, mentre Amanda Seynfield non è passata certo inosservata nel suo abito rosso fuoco di Armani Privè. Il glamour è tornato e anche se si è trattato di un piccolo assaggio rispetto al solito splendore da Oscar, è stata una bella emozione. Per una volta abiti, trucchi e gioielli non sono stati soltanto una frivolezza.

Il numero di apertura di Regina King

All’attrice e regista Regina King è stato affidato il compito di introdurre la cerimonia. E il suo discorso di apertura è stato molto serio e rigoroso, si è aperto con la commemorazione di tutti coloro che abbiamo perso quest’anno a causa della pandemia ed ha continuato con un deciso piglio politico.

“È passato un anno e siamo ancora nel bel mezzo della pandemia”, ha detto King. “Stiamo piangendo la perdita di così tanti, e devo essere onesta, se le cose fossero andate diversamente la scorsa settimana a Minneapolis, avrei potuto scambiare i miei tacchi con stivali da marcia”. Il polso dell’America batte ancora troppo velocemente, ed è giusto che Hollywood continui a portare all’attenzione pubblica i problemi della società.

Oscar 2021: i 25 titoli in lizza per rappresentare l’Italia

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Oscar 2021: i 25 titoli in lizza per rappresentare l’Italia

In un anno strano anche per il cinema, l’ANICA ha diffuso la tradizionale lista di titoli di film italiani che verranno valutati e trai quali verrà scelto il film che concorrerà ad entrare nella cinquina di titoli nominati nella categoria del Miglior Film in lingua non inglese agli Oscar 2021.

La commissione di selezione, istituita presso l’ANICA su richiesta dell’Academy, si riunirà per votare il titolo designato il prossimo 24 novembre 2020. L’annuncio ufficiale di tutte le nomination è previsto per il 15 marzo 2021 e la cerimonia degli Oscar si terrà a Los Angeles il 25 aprile 2021.

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Oscar 2021: dove seguire in diretta l’annuncio delle nomination

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Oscar 2021: dove seguire in diretta l’annuncio delle nomination

Si svolgerà alle 13.15, ora italiana, l’annuncio delle nomination agli Oscar 2021. A proclamare le cinquine sono stati chiamati dall’Academy l’attrice e produttrice Priyanka Chopra e il cantante Nick Jonas, che, essendo anche sposati nella vita privata, non avranno problemi a stare nello stesso posto, in tempo di pandemia.

Ecco il link dove seguire la diretta:

La cerimonia di premiazione si svolgerà nella notte tra il 24 e il 26 aprile, in diretta ma in location differenti, così come è accaduto per i Golden Globes 2021.

Oscar 2021: cerimonia dal vivo ma da location diverse

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Oscar 2021: cerimonia dal vivo ma da location diverse

Come sappiamo ormai da tempo, la cerimonia di premiazione degli Oscar 2021 è stata rinviata di due mesi a causa della pandemia di Covid-19. Ora, come riportato da Variety, arrivano anche i primi dettagli su quello che sarà l’effettivo svolgimento della serata: la fonte annuncia che la 93esima edizione degli Academy Awards si svolgerà dal vivo, ma da location diverse.

Tra queste, ovviamente, ci sarà anche il Dolby Theatre di Los Angeles, che dal 2001 ormai ospita l’appuntamento più importante per l’industria cinematografica hollywoodiana. In risposta alla chiusura delle sale cinematografiche a causa dell’emergenza sanitaria, l’Academy aveva già modificato – temporaneamente – il suo regolamento interno per includere nei film candidabili anche i titoli che hanno saltato la sala cinematografica e che sono arrivati direttamente in streaming.

“In questo anno unico che ha chiesto così tanto a così tanti di noi, l’Academy è determinata a presentare una cerimonia degli Oscar come nessun altra, dando la priorità alla salute pubblica e alla sicurezza di tutti coloro che parteciperanno”, ha detto un portavoce dell’Academy in una nota ufficiale. Per creare il tradizionale show in presenza che il nostro pubblico globale vuole vedere, adattandosi chiaramente ai requisiti della pandemia, la cerimonia sarà trasmessa in diretta da più location, incluso il famoso Dolby Theatre. Non vediamo l’ora di condividere presto maggiori dettagli.”

Lo scorso settembre, sempre a causa dell’emergenza sanitaria, già la cerimonia degli Emmy aveva proposto una formula ibrida che ha coinvolto tanto lo spettacolo dal vivo quanto lo streaming. Più di recente, è stato confermato che anche la cerimonia dei Golden Globes si svolgerà da due differenti location: le due conduttrici, Tina Fey e Amy Poehler, infatti, presenteranno rispettivamente da New York e da Los Angeles.

Le nomination degli Oscar 2021 verranno annunciate ufficialmente il prossimo 15 marzo. La cerimonia di premiazione avrà luogo, invece, la sera del 25 aprile. Al momento non sappiamo ancora chi si occuperà della conduzione, mentre la produzione sarà a cura di Jesse Collins, Stacey Sher e Steven Soderbergh.

Oscar 2021: Anthony Hopkins rende omaggio a Chadwick Boseman

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Oscar 2021: Anthony Hopkins rende omaggio a Chadwick Boseman

Si è svolta ieri la cerimonia di premiazione degli Oscar 2021, in cui – a sorpresa – ha trionfato come miglior attore protagonista Anthony Hopkins, premiato per la sua interpretazione in The Father – Nulla è come sembra (che arriverà nelle sale italiane prossimamente).

A sorpresa perché il favorito sembrava essere il compianto Chadwick Boseman, che per il suo ruolo in Ma Rainey’s Black Bottom (premiato con due Oscar, migliori costumi e miglior trucco) è riuscito ad aggiudicarsi il Golden Globe, il Critics’ Choice Award e lo Screen Actors Guild. Tuttavia, la vittoria del BAFTA da parte di Hopkins aveva in qualche modo preannunciato che nel corso della notte degli Oscar ci sarebbe stato un effettivo colpo di scena.

Anthony Hopkins, che non ha preso parte alla cerimonia di premiazione (neanche da remoto), ha condiviso attraverso il suo account Instagram un prezioso video di ringraziamento. Grazie alla vittoria per The Father, Hopkins (83 anni) è diventato l’attore più anziano ad aver ottenuto un Oscar alla recitazione. Inoltre, per Hopkins si tratta del secondo Oscar come miglior attore protagonista: il primo, vinto grazie al suo indimenticabile Hannibal Lecter nel capolavoro Il silenzio degli innocenti, gli è stato conferito nel 1992.

“Buongiorno, eccomi qui nella mia patria, il Galles, e all’età di 83 anni non mi aspettavo di ricevere questo premio. Davvero non me l’aspettavo”, ha detto Hopkins nel video condiviso attraverso i social (via THR), in cui ha poi reso omaggio proprio a Chadwick Boseman: “Sono grato all’Academy. Grazie. Voglio rendere omaggio a Chadwick Boseman che ci è stato portato via troppo presto. Ancora una volta, grazie mille a tutti. Non me lo aspettavo davvero, quindi mi sento incredibilmente privilegiato e onorato. Grazie ancora.”

Oscar 2021: Anthony Hopkins non ha potuto tenere il discorso di ringraziamento

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A quanto pare, ad Anthony Hopkins sarebbe stata negata la possibilità di tenere il suo discorso di ringraziamento durante la cerimonia di premiazione degli Oscar 2021 a causa delle regole dell’Academy, che quest’anno non prevedevano collegamenti via Zoom.

Assolutamente a sorpresa, considerato che il favorito era per tutti Chadwick Boseman, Hopkins ha trionfato nella categoria Miglior attore protagonista grazie alla sua interpretazione in The Father – Nulla è come sembra, portandosi a casa il secondo Oscar vinto nella medesima categoria (il primo risale al 1992, quando venne premiato per Il silenzio degli innocenti) e diventando, a 83 anni, l’attore più anziano ad aver ricevuto l’ambita statuetta.

A differenza delle altre cerimonie di premiazione che quest’anno, a causa della pandemia di Covid-19, si sono dovute adeguare a nuove forme di spettacolo e di conduzione, gli Oscar non hanno implementato le videochiamate Zoom per permettere il coinvolgimento degli ospiti non presenti fisicamente al Dolby Theatre di Los Angeles. I candidati che non erano fisicamente al Dolby Theatre, infatti, sono stati coinvolti tramite degli hub istituiti in varie parti del mondo, procedura che comunque richiedeva un coinvolgimento in presenza.

Hopkins è stato assente dalla cerimonia di premiazione (non era né presente fisicamente né collegato in alcun modo), che di fatto si è conclusa senza alcun discorso di ringraziamento, con l’Academy che ha accettato il premio a suo nome (stranamente, il premio al Miglior film è stato assegnato prima di quelli agli attori protagonisti).

Anthony Hopkins e il mancato discorso di ringraziamento agli Oscar 2021

Ora, secondo quanto riportato da IndieWire, Anthony Hopkins avrebbe fatto richiesta di accettare l’eventuale premio via Zoom, richiesta che sarebbe stata negata dai produttori della trasmissione. L’attore si trova attualmente in Galles e non aveva intenzione di recarsi negli hub allestiti a Dublino e a Londra: ha quindi scelto di restare a casa e, in base a quanto riportato, pare che stesse già dormendo quando è stato annunciato come vincitore. Una situazione analoga si è verificata anche con Ann Roth, la costumista ottantanovenne che ha vinto l’Oscar per i migliori costumi grazie a Ma Rainey’s Black Bottom.

Considerato il fuso orario (esiste una differenza di circa otto ore tra Los Angeles e il Galles), Hopkins avrebbe dovuto recarsi a Dublino o a Londra e restare lì fino alle 4 del mattino. Essendo Boseman il favorito, è probabile che Hopkins avesse pensato che non avrebbe mai potuto vincere, e che quindi la sua assenza alla cerimonia non sarebbe stata rilevante: dopotutto, viaggiare a 83 anni nel corso di una pandemia mondiale può essere davvero pericoloso.

Ad ogni modo, il giorno dopo Anthony Hopkins ha trovato comunque il modo per ringraziare l’Academy, condividendo via Instagram un bellissimo video direttamente dal Galles, in cui ha palesato la sua incredulità per la meritatissima vittoria e in cui ha anche reso omaggio a Chadwick Boseman.

Oscar 2021, novità: candidabili anche i film usciti in streaming

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Oscar 2021, novità: candidabili anche i film usciti in streaming

A causa dell’attuale situazione mondiale, e in seguito alla chiusura dei cinema, l’Academy of Motion Pictures Arts and Sciences si è riunita per prendere una decisione molto importante in vista della prossima edizione degli Oscar: l’organizzazione ha infatti votato per includere nei film candidabili anche i titoli che hanno saltato (o che salteranno) la sala cinematografica e che sono arrivati (o arriveranno) direttamente in streaming.

Con le sale cinematografiche di tutto il mondo chiuse per cercare di arginare la diffusione del Coronavirus, molti film sono stati posticipati al 2021, mentre altri sono arrivati direttamente sulle varie piattaforme VOD. Per questo motivo, in molti hanno iniziato a chiedersi quale sarebbe stato il futuro di una cerimonia come quella degli Oscar, che a causa delle regole stabilite dall’Academy in termini di qualificazione, può contare per le sue candidature esclusivamente sui film arrivati in sala.

Se in passato film come Roma o The Irishman sono stati tra i grandi protagonisti della notte delle stelle, è stato perché il colosso dello streaming si era assicurato un passaggio – limitato, ma pur sempre conforme alle regole dell’Academy – dei film nelle sale cinematografiche prima della distribuzione online. La questione non ha fatto altro che alimentare tutta una serie di polemiche nei confronti dell’organizzazione professionale, spesso tacciata di non voler abbracciare le attuali e sempre più diversificate modalità di fruizione di un prodotto cinematografico. Adesso però, sembra che l’Academy sia stata messa alle strette…

In un comunicato ufficiale diramato attraverso il sito ufficiale degli Oscar, l’Academy ha rivelato che soltanto per quest’anno, proprio a causa della pandemia di Covid-19, i film che hanno debuttato direttamente in streaming, senza quindi passare per la sala cinematografica, verranno considerati per le votazioni insieme ai titoli che sono usciti (o che usciranno) in sala. Nel comunicato ufficiale di legge:

Fino a nuovo avviso, e solo per la 93esima edizione degli Academy Awards, i film che avevano una distribuzione cinematografica pianificata e che invece sono stati resi disponibili per lo streaming commerciale su un servizio VOD, possono qualificarsi nella categoria Miglior film e nelle altre categorie, purché vengano rispettati i seguenti parametri:

  • Il film dovrà essere reso disponibile sul sito di streaming riservato ai membri dell’Academy entro 60 giorni dalla sua uscita in VOD; 
  • Il film dovrà soddisfare tutti gli altri requisiti di ammissibilità.”

L’Academy ha inoltre ufficializzato che, a partire dalla prossima edizione, le categorie Sound Mixing (Missaggio Sonoro) e Sound Editing (Montaggio Sonoro) verranno assemblate in un’unica categoria dedicata al suono.

Oscar 2021 nominations: ecco tutte le candidature

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Oscar 2021 nominations: ecco tutte le candidature

L’attrice e produttrice Priyanka Chopra e il cantante Nick Jonas hanno annunciato le nomination agli Oscar 2021. Ecco di seguito la lista completa.

Miglior film

Migliore regia

  • Thomas Vinterberg (“Another Round”)
  • David Fincher (“Mank”) 
  • Lee Isaac Chung (“Minari”) 
  • Chloé Zhao (“Nomadland”) 
  • Emerald Fennell (“Promising Young Woman”) 

Miglior attore non protagonista

Miglior attrice non protagonista

Migliori costumi

  • Emma,” Alexandra Byrne 
  • Mank,” Trish Summerville 
  • “Ma Rainey’s Black Bottom,” Ann Roth 
  • Mulan,” Bina Daigeler 
  • Pinocchio” Cantini Parrini

Migliore colonna sonora

  • Da 5 Bloods,” Terence Blanchard 
  • Mank,” Trent Reznor, Atticus Ross 
  • “Minari,” Emile Mosseri 
  • News of the World,” James Newton Howard 
  • Soul,” Trent Reznor, Atticus Ross, Jon Batiste 

Miglior corto d’animazione

  • “Burrow” (Disney Plus/Pixar)
  • “Genius Loci” (Kazak Productions) 
  • “If Anything Happens I Love You” (Netflix) 
  • “Opera” (Beasts and Natives Alike) 
  • “Yes-People” (CAOZ hf. Hólamói) 

Miglior cortometraggio live action

  • “Feeling Through” 
  • “The Letter Room” 
  • “The Present” 
  • “Two Distant Strangers” 
  • “White Eye” 

Miglior suono

  • “Greyhound,” Odin Benitez, Jason King, Christian P. Minkler, Michael Minkler, Jeff Sawyer 
  • Mank,” Ren Klyce, Jeremy Molod, David Parker, Nathan Nance, Drew Kunin 
  • “News of the World,” John Pritchett, Mike Prestwood Smith, William Miller, Oliver Tarney, Michael Fentum 
  • Soul,” Coya Elliott, Ren Klyce, David Parker, Vince Caro 
  • Sound of Metal,” Phillip Bladh, Nicolas Becker, Jaime Baksht, Michelle Couttolenc, Carlos Cortés, Carolina Santana 

Migliore sceneggiatura adattata

  • “Borat Subsequent Moviefilm,” Peter Baynham, Sacha Baron Cohen, Jena Friedman, Anthony Hines, Lee Kern, Dan Mazer, Nina Pedrad, Erica Rivinoja, Dan Swimer 
  • “The Father,” Christopher Hampton, Florian Zeller 
  • Nomadland,” Chloé Zhao 
  • One Night in Miami,” Kemp Powers 
  • “The White Tiger,” Ramin Bahrani 

Miglior sceneggiatura originale

Miglior attore

Migliore attrice

Miglior film d’animazione

  • Onward” (Pixar) 
  • Over the Moon” (Netflix) 
  • “Shaun the Sheep Movie: Farmageddon” (Netflix) 
  • Soul” (Pixar) 
  • Wolfwalkers” (Apple TV Plus/GKIDS) 

Miglior Fotografia

Miglior documentario

  • “Collective” (Magnolia Pictures and Participant) 
  • “Crip Camp” (Netflix) 
  • “The Mole Agent” (Gravitas Ventures) 
  • “My Octopus Teacher” (Netflix) 
  • “Time” (Amazon Studios) 

Miglior corto documentario

  • “Colette” (Time Travel Unlimited) 
  • “A Concerto Is a Conversation” (Breakwater Studios) 
  • “Do Not Split” (Field of Vision) 
  • “Hunger Ward” (MTV Documentary Films)
  • “A Love Song for Latasha” (Netflix) 

Miglior montaggio

Miglior film internazionale

  • “Another Round” (Denmark) 
  • “Better Days” (Hong Kong)
  • “Collective” (Romania) 
  • “The Man Who Sold His Skin” (Tunisia)
  • “Quo Vadis, Aida?”(Bosnia and Herzegovina) 

Miglior trucco 

  • “Emma,” Marese Langan 
  • “Hillbilly Elegy,” Eryn Krueger Mekash, Patricia Dehaney, Matthew Mungle 
  • “Ma Rainey’s Black Bottom,” Matiki Anoff, Mia Neal, Larry M. Cherry 
  • “Mank,” Kimberley Spiteri, Gigi Williams 
  • “Pinocchio,” Dalia Colli, Anna Kieber, Sebastian Lochmann, Stephen Murphy 

Miglior canzone originale

Migliore scenografia

  • “The Father,” Peter Francis, Cathy Featherstone 
  • “Ma Rainey’s Black Bottom,” Mark Ricker, Karen O’Hara, Diana Stoughton 
  • “Mank,” Donald Graham Burt, Jan Pascale 
  • “News of the World,” David Crank, Elizabeth Keenan 
  • “Tenet,” Nathan Crowley, Kathy Lucas 

Migliori effetti visivi

  • “Love and Monsters 
  • “The Midnight Sky,” Matt Kasmir, Chris Lawrence, Dave Watkins, Max Solomon 
  • “Mulan,” Sean Faden, Anders Langlands, Seth Maury, Steve Ingram 
  • “The One and Only Ivan,” Nick Davis, Greg Fisher, Ben Jones, Santiago Colomo Martinez 
  • “Tenet,” Andrew Jackson, Andrew Lockley, Scott R. Fisher, Mike Chambers 

Oscar 2021 nomination: tutti i record infranti dalla 93ª edizione

Nella giornata di ieri sono state annunciate le nomination degli Oscar 2021. Al di là dei tradizionali discorsi sugli “esclusi” e sui “dimenticati”, le candidature della 93esima edizione hanno battuto diversi record in termini di diversità e rappresentazione, due aspetti su cui l’Academy è stata più volte criticata in passato. Ma quali sono, nello specifico, tutti questi record infranti? Scopriamolo insieme, grazie a Screen Rant:

Più nomination per le donne rispetto alle passate edizioni

Gli Oscar 2021 hanno battuto il record per il maggior numero di nomination femminili in qualsiasi categoria, con ben 70 donne che hanno ricevuto ben 76 nomination in quest’edizione. Ciò riflette indubbiamente una maggiore attenzione nei riguardi delle donne dietro la macchina da presa, con ruoli in cabina di regia e alla produzione che, storicamente, sono per la maggior parte stati affidati per lo più agli uomini.

In particolare, i risultati più importanti sono stati raggiunti nella categoria miglior regista e miglior film (in quest’ultima, in particolare, è possibile trovare ben sette produttrici candidate). Nomadland e Promising Young Woman sono certamente i due titoli degni di nota: entrambi, infatti, hanno ricevuto numerosi riconoscimenti sotto la guida creativa delle regista Chloé Zhao ed Emerald Fennell.

Per la prima volta, due donne candidate alla miglior regia

Insieme all’aumento complessivo delle nomination che includono artiste donne, gli Oscar 2021 hanno fatto la storia anche per un altro motivo. Per la prima volta, ben due donne figurano nella cinquina del miglior regista: Chloé Zhao è stata nominata per Nomadland, mentre Emerald Fennell è stata nominata per Promising Young Woman.

Tali storiche candidature arrivano in seguito ad un anno in cui il 27% di tutti i titoli idonei a contendere per la categoria miglior film sono stati diretti da donne, un record a tutti gli effetti. Se anche agli Oscar Nomadland seguirà il percorso già tracciato dai Golden Globes, Zhao potrebbe essere pronta a scrivere nuovamente la storia.

Un numero record di attori non bianchi candidati

I candidati agli Oscar 2021 includono un numero record di attori non bianchi nominati nelle categorie relative alla recitazione. Tale lista include Viola Davis (Ma Rainey’s Black Bottom), Riz Ahmed (Sound of Metal), Steven Yeun (Minari), Chadwick Boseman (Ma Rainey’s Black Bottom), Andra Day (The United States vs Billie Holiday), Youn Yuh- jung (Minari), Daniel Kaluuya (Judas and the Black Messiah), Leslie Odom Jr. (One Night in Miami) e LaKeith Stanfield (Judas and the Black Messiah).

Hollywood e l’Academy hanno ancora tanta strada da fare in termini di equità razziale, ma l’elenco di quest’anno è tuttavia un momento significativo e fondamentale che, si spera, segnerà una vera e propria tendenza in futuro.

Viola Davis è l’attrice nera più nominata agli Oscar

Grazie alla nomination come miglior attrice per Ma Rainey’s Black Bottom, Viola Davis è diventata l’attrice nera più nominata nella storia degli Oscar, nonché l’unica attrice nera ad aver ricevuto due nomination come miglior attrice protagonista.

La Davis è stata precedentemente nominata come migliore attrice non protagonista per le sue interpretazioni in Barriere (per il quale ha vinto l’ambita statuetta) e per Il dubbio. È stata invece nominata come migliore attrice protagonista per il ruolo di Aibileen Clark in The Help. Davis si è affermata come una delle migliori interpreti di Hollywood nel corso degli anni: tale riconoscimento si riflette debitamente nella sua quarta storica nomination.

Chloé Zhao è la donna più nominata agli Oscar in un solo anno

Chloé Zhao sta battendo diversi record grazie agli Oscar 2021. Oltre ad essere una delle due donne nominate nella categoria miglior regia, Zhao ha fatto la storia grazie alle sue quattro nomination totali, il più alto numero in assoluto per una donna, agli Oscar, in un solo anno.

Le altre tre nomination ricevute da Zhao sono per il miglior film, la migliore sceneggiatura non originale e il miglior montaggio, tutte ovviamente per Nomadland. Zhao è anche la prima donna di origine asiatica ad essere stata nominata nella categoria miglior regia. Ad oggi, Nomadland è considerato il favorito per trionfare come miglior film.

Steven Yeun è il primo asioamericano candidato come miglior attore

Dopo aver trionfato come miglior film straniero ai Golden Globes, Minari ha ricevuto sei nomination all’Oscar, tra cui niglior film e miglior attore protagonista per Steven Yeun. Yeun è, in assoluto, il primo attore asioamericano ad essere in lizza per il premio: prima di lui, c’erano stati soltanto due attori di sola discendenza asiatica ad essere candidati, ossia Ben Kingsley e Yul Brynner (entrambi hanno anche vinto l’ambita statuetta).

La performance di Yeun è stata ampiamente elogiata da pubblico e critica, e l’impatto culturale di Minari potrebbe essere l’inizio di una sorta di rinascita per la star dopo la sua ascesa grazie alla popolare serie The Walking Dead.

Youn Yuh-Jung è la prima coreana candidata ad una Oscar per la recitazione

Steven Yeun non è l’unica star di Minari che ha aperto tutta una serie di nuovi orizzonti all’interno delle candidature degli Oscar 2021. Youn Yuh-jung, che interpreta la nonna Soon-ja nel film, è la prima attrice coreana ad essere nominata per un Academy Award (nonostante abbia vinto quattro Oscar nel 2019, Parasite non ha ricevuto alcuna nomination per quanto riguarda le categorie attoriali).

Youn è da decenni un nome di spicco nel panorama cinematografico e televisivo coreano: il riconoscimento da parte degli Oscar è indubbiamente meritato.

Riz Ahmed è il primo musulmano candidato come miglior attore

Grazie alla sua interpretazione in Sound of Metal, Riz Ahmed è diventato il primo interprete musulmano a ricevere una candidatura agli Oscar come miglior attore protagonista. Il film ha ricevuto ben 6 nomination, incluso quella per il miglior film.

Nonostante una vasta carriera nel mondo dell’arte (dal cinema alla musica), Ahmed è diventato noto a livello internazionale soltanto quando ha debuttato nell’universo di Star Wars grazie allo spin-off Rogue One: A Star Wars Story. Ahmed è da tempo sostenitore di una maggiore rappresentanza dei musulmani nel cinema: si spera, quindi, che il successo di Sound of Metal possa essere un passo significativo in quella direzione. 

Netflix ha il maggior numero di nomination agli Oscar di sempre

Per il secondo anno consecutivo, Netflix è riuscito ad ottenere il maggior numero di nomination all’Oscar rispetto a qualsiasi altro studio. Anche se non così inaspettato, il successo di Netflix è emblematico in merito alla sempre più costante distribuzione dei titoli in streaming.

Questa tendenza si è ovviamente amplificata nel 2020, in seguito alla chiusura delle sale in tutto il mondo a causa della pandemia di Covid-19. Tuttavia, è improbabile che questa stessa tendenza si attenui dopo che la pandemia si sarà placata.

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Gli Oscar 2020 hanno riservato moltissime sorprese ma anche un certo numero di film e personaggi snobbati, lasciati in un angolo e ignorati dall’Academy.

Sorpresa: Parasite vince il miglior film

parasite oscar 2020Nel momento in cui Parasite ha vinto la migliore sceneggiatura originale, si è capito che sarebbe stata una grande serata per il film sudcoreano. Già galvanizzato dalla vittoria per la migliore regia, Parasite ha portato a casa il premio più ambito della serata, il suo quarto Oscar della notte.

La vittoria segna la prima volta nella storia di 92 anni dell’Academy che un film in lingua straniera vince il premio più prestigioso. L’anno 2020 passerà alla storia degli Oscar. È una vittoria sorprendente ma non certo completamente inattesa, dati alcuni pronostici. Sebbene 1917 fosse considerato il primo favorito in classifica, Parasite era una concreta minaccia alla sua vittoria.

Snobbato: Scarlett Johansson

Povera Scarlett. Nominata per i suoi primi due Oscar in una sola notte, l’attrice di talento è andata a casa a mani vuote. Non si aspettava di vincere nella categoria di migliore attrice per Storia di un matrimonio, con Renée Zellweger data per certa, ma poteva essere una scelta interessante per il premio da non protagonista, categoria nella quale era candidata per Jojo Rabbit. Alla fine, ha vinto Laura Dern, sua co-protagonista in Storia di un Matrimonio, con cui ha condiviso molte scene. Siamo sicuri che Scarlett sia orgogliosa di lei.

Sorpresa: Bong Joon-Ho vince la migliore regia

Il regista sudcoreano Bong Joon-Ho ha ottenuto il miglior risultato della serata con la sua vittoria per la regia, battendo il favorito Sam Mendes (1917). Mendes aveva vinto il premio come miglior regista ai Golden Globes, ai BAFTA, ai Critics Choice e ai Director’s Guild Awards. In precedenza aveva anche vinto un Oscar, nel 1999, per American Beauty.

Snobbato: The Irishman

Nominato per 10 Oscar, The Irishman di Martin Scorsese è andato a casa a mani vuote. Il film prodotto da Netflix ha debuttato con grande successo di critica e si prevedeva che sarebbe diventato un contendente importante agli Oscar, ma il suo slancio si è smorzato con il tempo e al suo posto hanno incalzato 1917 e Parasite, che piano piano si sono presi la scena.

Sorpresa: Parasite vince per la migliore sceneggiatura originale

Parasite ha avuto una grande serata, con quattro premi vinti su sei nomination. Il team  di scrittori di Parasite formato da Bong Joon-Ho e Jin Won Han ha battuto i pesi massimi Quentin Tarantino per C’era una volta a Hollywood e Noah Baumbach per Storia di un Matrimonio. È la prima volta che un film in lingua straniera vince l’Oscar della sceneggiatura originale da quando Pedro Almodóvar è stato onorato con questo riconoscimento per Parla con lei, nel 2003.

Snobbato: registe donne

Sapevamo che questo particolare problema sarebbe finito nei discorsi pronunciati durante lo show ed è un problema molto grave che non dovrebbe essere trascurato. Nel 2019, ci sono state molte registe donne che hanno lavorato a film di grande importanza. Tuttavia, nessuno è stato nominato come miglior regista agli Oscar. Greta Gerwig (Piccole donne), Lulu Wang (Una Bugia Buona – The Farewell) e Olivia Wilde (La rivincita delle sfigate) erano solo tre degne candidate che non potevano essere nominate. Sul red carpet, Natalie Portman ha indossato un mantello che portava sopra tutti i nomi delle registe escluse quest’anno.

Sorpresa: Toy Story 4 vince la migliore film d’animazione

Questa è in realtà una mezza sorpresa. Toy Story 4 è stato scelto per vincere il premio come miglior film d’animazione, ma c’è stato un momento in cui, dopo la vittoria di Missing Link ai Golden Globe e quella di Klaus agli Annie Awards, sembrava che il film potesse perdere la sua pole position. Entrambi i premi sono infatti buoni indicatori da Oscar. La divisione di questi riconoscimenti ha mostrato che Hollywood non era univocamente schierata, tuttavia è stato chiaro che l’Academy almeno non ha avuto “curiosità” e si è affidata al titolo rassicurante Pixar.

Sorpresa: Eminem ci riporta al 2002

Ci fu delusione agli Academy Awards del 2003 quando, nonostante la nomination alla migliore canzone, Eminem non si esibì in “Lose Yourself” durante la cerimonia. Non era nemmeno lì, in effetti, eppure vinse nella categoria. Ma la scorsa notte, Hollywood ha ottenuto il suo risarcimento con 17 anni di ritardo. Dopo un omaggio alle canzoni degli Oscar del passato, Eminem è apparso sul palco per eseguire il successo del 2002, brano portante della colonna sonora di 8 Mile. La folla è rimasta sicuramente sorpresa!

Oscar 2020: Lina Wertmüller e David Lynch i premi alla carriera

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David Lynch, Wes Studi e Lina Wertmüller riceveranno degli Oscar onorari alla carriera mentre a Geena Davis sarà assegnato con il Premio Umanitario Jean Hersholt, a dare l’annuncio è l’Academy of Motion Picture Arts & Sciences in vista degli Oscar 2020. Le quattro statuette degli Oscar saranno consegnate durante l’11° Annual Governors Awards dell’Academy di domenica 27 ottobre, e i nomi selezionati sono il risultato di un cambiamento più ampio dell’organizzazione dietro ai prestigiosi premi cinematografici per riconoscere donne e membri di gruppi sotto-rappresentati.

“Questi premi ogni anno riconoscono le persone che si sono dedicate a una vita di realizzazione artistica e hanno apportato contributi eccezionali al nostro settore, e non solo – ha dichiarato il presidente dell’Academy, John Bailey – È con grande piacere che annunciamo i destinatari di quest’anno.”

A Geena Davis, premio Oscar per Turista per caso e la star di Thelma & Louise, sarà riconosciuto il suo impegno per la difesa della parità di genere nei media.

Wes Studi è un attore Cherokee-Americano i cui crediti includono Balla coi Lupi, L’Ultimo dei Moicani e Heat La Sfida. In un comunicato stampa che annunciava la selezione di Studi, l’Accademia lo ha lodato per aver “…ritratto forti personaggi nativi americani con intensità e autenticità” e ha evidenziato il suo coinvolgimento nella politica e nell’attivismo dei nativi americani.

Lina Wertmüller ha fatto storia nel 1976 quando è diventata la prima donna a ricevere una nomination all’Oscar per la regia con Pasqualino Settebellezze. Ad oggi, solo cinque donne sono state nominate al premio. Kathryn Bigelow (The Hurt Locker) è l’unica regista donna ad aver vinto il premio.

David Lynch è un regista pioneristico che sicuramente non ha bisogno di presentazioni. Ha contribuito a introdurre elementi d’avanguardia nel cinema popolare con film del calibro di Velluto Blu e Mulholland Drive. Ha ricevuto tre nomination all’Oscar per Mulholland Drive, Velluto Blu e The Elephant Man, oltre a una sceneggiatura adattata per quest’ultimo. È, tra le altre cose, l’autore di Twin Peaks, serie televisiva con cui è in debito tutta la produzione contemporanea di serie per la tv e le nuove piattaforme.

Oscar 2020: la cerimonia in diretta su Sky Cinema

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Oscar 2020: la cerimonia in diretta su Sky Cinema

È arrivato come ogni anno l’appuntamento più atteso dal mondo del cinema: nella notte tra il 9 e il 10 febbraio Sky trasmetterà in diretta la 92ª edizione degli Academy Awards®. Appuntamento dalle 22.45 su Sky Cinema Oscar® (canale 303 di Sky) per la magica Notte degli Oscar 2020 con il Red Carpet e tutte le premiazioni dal Dolby Theatre di Los Angeles. La diretta della cerimonia sarà trasmessa anche su Sky Uno (dalle 00.30) e in chiaro su TV8 (dalle 23.50).

Dagli studi Sky Francesco Castelnuovo accompagnerà gli spettatori per l’intera serata, commentando i momenti salienti insieme al “Cinemaniaco” Gianni Canova e la giornalista di Sky Cinema Barbara Tarricone. Insieme a loro, ospiti in studio la giornalista di Sky TG24 Denise Negri, il ristoratore, musicista e showman Joe Bastianich, il giornalista esperto di moda Ildo Damiano e l’attrice Euridice Axen.

La Notte degli Oscar® 2020 sarà riproposta integralmente lunedì 10 febbraio su Sky Cinema Oscar® a partire dalle 10.45 circa, mentre in prima serata l’appuntamento con “Il meglio della Notte degli Oscar® 2020” sarà in onda dalle 21.15 su Sky Cinema Oscar® e su Sky Uno, disponibile anche on demand su Sky e NOW TV.

Tutte le notizie e gli aggiornamenti sulla programmazione e sul live sono disponibili su skycinema.it/oscar, sulle pagine Facebook, Instagram e Twitter di Sky Cinema.

Oscar 2020: l’Academy svela le sue previsioni

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Oscar 2020: l’Academy svela le sue previsioni

L’Academy ha pubblicato le sue previsioni agli Oscar 2020. Giunta alla sua 92a edizione, la cerimonia di assegnazione degli Oscar si svolge dal 1929 e con il tempo è diventata la notte più attesa di Hollywood e l’Academy Award il riconoscimento più importante della scena cinematografica americana e mondiale.

Questa importanza ha sempre generato un certo grado di curiosità da parte del pubblico e dei media su chi vince e chi porta a casa i grandi premi. Le cerimonie passate hanno visto sconvolgimenti importanti e non poche controversie, dal momento che la vittoria di un Oscar può determinare e condizionare per sempre la carriera di un interprete o di un regista o ancora di un tecnico del cinema.

Pochi possono dimenticare il fervido discorso di accettazione di Michael Moore dopo aver vinto l’Oscar per il miglior documentario con Bowling a Columbine nel 2002, per esempio, e ancora meno se ne dimenticano quando l’Oscar per il miglior film è stato erroneamente assegnato a La La Land invece di Moonlight.

Finora, la stagione dei premi a Hollywood è andata avanti senza grosse sorprese. La cerimonia degli Oscar è fissata per domenica 9 febbraio (la notte tra domenica e lunedì 10, per noi in Italia) e la votazione per gli ambìti premi si sono concluse il 4 febbraio.

Allo stato attuale delle cose, dato l’andamento della stagione dei premi dai Golden Globes a oggi, passando per i BAFTA, è difficile aspettarsi sorprese, tuttavia una mossa dell’Academy potrebbe far pensare diversamente.

In un Tweett, poi cancellato, dell’account ufficiale dell’Accademia, sono stati pubblicati quelli che dovrebbero essere le previsioni di vittoria dell’Academy stessa. E se invece si fosse trattato di un errore e quelli fossero in realtà i vincitori?

Ecco cosa ha pubblicato l’Academy, che ve ne pare?

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Oscar 2020: Il Traditore è fuori dalla short list per la nomination

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L’Italia è fuori dalla corsa agli Oscar 2020. Il Traditore, film di Marco Bellocchio presentato a Cannes 2019 e rappresentante del nostro Paese, non è riuscito ad entrare nella shortlist per i nominabili nella cinquina che arriverà al Dolby Theatre a giocarsi la statuetta per il miglior film in lingua non inglese (miglior film internazionale, come si chiama adesso).

Dei 91 titoli in gara, quest’anno, la commissione esaminatrice ne ha scelti sette, diventati poi dieci con i titoli aggiunti dal comitato scientifico. Ovviamente, sono riusciti ad arrivare nella short list tutti i favoriti, tra cui Dolor y Gloria, di Pedro Almodovar, e Parasite, di Bong Joon-ho, che partiti entrambi da Cannes 2019, sono i due titoli che più probabilmente si giocheranno la statuetta.

Ecco i dieci titoli presenti nella shor-tlist per la cinquina del miglior film internazionale.

  • The Painted Bird di Václav Marhoul (Repubblica Ceca)
  • Truth and Justice di Tanel Toom (Estonia)
  • Les Misérables di Ladj Ly (Francia)
  • Those Who Remained di Barnabás Tóth (Ungheria)
  • Honeyland di Tamara Kotevska, Ljubomir Stefanov (Macedonia del Nord)
  • Corpus Christi di Jan Komasais (Polonia)
  • Beanpole di Kantemir Balagov (Russia)
  • Atlantique di Mati Diop (Senegal)
  • Parasite di Bong Joon-ho (Corea del Sud)
  • Dolor y gloria di Almodóvar (Spagna)

Le nomination agli Oscar 2020 saranno annunciate il prossimo 9 gennaio, mentre i premi verranno assegnati il 13 febbraio.

Oscar 2020: Il traditore di Bellocchio rappresenterà l’Italia

Oscar 2020: Il traditore di Bellocchio rappresenterà l’Italia

Sarà Il Traditore di Marco Bellocchio a rappresentare l’Italia nella corsa alla nomination agli Oscar 2020 per il miglior film straniero. La Commissione riunita all’Anica ha scelto il film che ha incassato quasi cinque milioni di euro al botteghino e ha trionfato ai Nastri d’argento con sette premi, dopo il debutto internazionale al Festival di Cannes 2019.

Il Traditore di Bellocchio ha sbaragliato una concorrenza di tutto rispetto, formata da Martin Eden di Pietro MarcelloLa paranza dei bambini di Claudio GiovannesiIl primo Re di Matteo RovereIl vizio della speranza di Edoardo De Angelis. Ma la vera sfida comincia ora, perché per arrivare nella cinquina finale che concorrerà alla statuetta per il Miglior Film Straniero (che manca dall’Italia dal 2014, anno de La Grande Bellezza), il film con Pierfrancesco Favino dovrà scontrarsi con Dorol y Gloria di Pedro Almodovar, per la Spagna, e Parasite, di Bong Joon-ho per la Corea del Sud, tra gli altri.

Le nomination agli Oscar verranno annunciate il prossimo 13 gennaio, mentre la cerimonia dei 92° Academy Awards si svolgerà a Los Angeles il 9 febbraio 2020.

Ecco le proposte di tutte le altre Nazioni:

Albania: The Delegation di Bujar Alimani
Algeria: Papicha di Mounia Meddour
Argentina: La odisea de los giles di Sebastián Borensztein
Austria: Joy di Sudabeh Mortezai
Bangladesh: Alpha di Nasiruddin Yousuff
Belgio: Nuestras madres di César Díaz
Bolivia: Tu me manques di Rodrigo Bellott
Bosnia e Herzegovina: The Son di Ines Tanović
Brasile: La vita invisibile di Eurídice Gusmão di Karim Aïnouz
Bulgaria: Ága di Milko Lazarov
Cambogia: In the Life of Music di Caylee So, Sok Visal
Canada: Antigone di Sophie Deraspe
Cile: Araña di Andrés Wood
Colombia: Monos di Alejandro Landes
Corea del Sud: Parasite di Bong Joon-ho
Costa Rica: El despertar de las hormigas di Antonella Sudasassi
Croazia: Mali di Antonio Nuić
Cuba: Un Traductor di Rodrigo Barriuso, Sebastián Barriuso
Ecuador: La mala noche di Gabriela Calvache
Egitto: Poisonous Roses di Fawzi Saleh
Estonia: Truth and Justice di Tanel Toom
Etiopia: Running Against the Wind di Jan Philipp Weyl
Filippine: Verdict di Raymund Ribay Gutierrez
Finlandia: Stupid Young Heart di Selma Vilhunen
Francia: Les Misérables di Ladj Ly
Georgia: Shindisi di Dito Tsintsadze
Germania: System Crasher di Nora Fingscheidt
Ghana: Azali di Kwabena Gyansah
Giappone: Weathering with You di Makoto Shinkai
Grecia: When Tomatoes Met Wagner di Marianna Economou
Hong Kong: The White Storm 2 — Drug Lords di Herman Yau
India: Gully Boy di Zoya Akhtar
Indonesia: Memories of My Body di Garin Nugroho
Iran: Finding Farideh di Kourosh Ataee, Azadeh Moussavi
Israele: Incitement di Yaron Zilberman
Italia: Il traditore di Marco Bellocchio
Kenya: Subira di Ravneet Sippy Chadha
Kosovo: Zana di Antoneta Kastrati
Kyrgyzstan: Aurora di Bekzat Pirmatov
Lettonia: The Mover di Dāvis Sīmanis
Lituania: Bridges of Time di Kristine Briede, Audrius Stonys
Macedonia del Nord: Honeyland di Tamara Kotevska, Ljubomir Stefanov
Marocco: Adam di Maryam Touzani
Messico: La camarista di Lila Avilés
Montenegro: Neverending Past di Andro Martinovic
Nepal: Bulbul di Binod Paudel
Norvegia: Out Stealing Horses di Hans Petter Moland
Olanda: Instinct di Halina Reijn
Pakistan: Laal Kabootar di Kamal Khan
Palestina: It Must Be Heaven di Elia Suleiman
Panama: Todos Cambiamos di Arturo Montenegro
Peru: Retablo di Alvaro Delgado-Aparicio
Polonia: Corpus Christi di Jan Komasa
Portogallo: A Herdade di Tiago Guedes
Repubblica Ceca: The Painted Bird di Václav Marhoul
Repubblica Dominicana: El proyeccionista di José María Cabral
Romania: La Gomera di Corneliu Porumboiu
Serbia: King Peter of Serbia di Petar Ristovski
Slovacchia: Let There Be Light di Marko Škop
Slovenia: History of Love di Sonja Prosenc
Spagna: Dolor y gloria di Pedro Almodóvar
Sud Africa: Knuckle City di Jahmil X.T. Qubeka
Svezia: And Then We Danced di Levan Akin
Svizzera: Wolkenbruch’s Wondrous Journey Into the Arms of a Shiksa di Michael Steiner
Taiwan: Dear Ex di Mag Hsu, Hsu Chih-yen
Thailandia: Inhuman Kiss di Sitisiri Mongkolsiri
Tunisia: Dear Son di Mohamed Ben Attia
Turchia: Commitment di Semih Kaplanoğlu
Ucraina: Homeward di Nariman Aliev
Uganda: Kony: Order from Above di Steve T. Ayeny
Ungheria: Those Who Remained di Barnabás Tóth
Uruguay: Así habló el cambista di Federico Veiroj
Venezuela: Yo, imposible di Patricia Ortega

Oscar 2020: i vincitori, il trionfo di Parasite

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È senza dubbio Parasite il vincitore della serata che ha visto assegnare gli Oscar 2020 dall’Academy of Motion Pictures. Il film di Bong Joon-Ho, già Palma d’Oro ha portato a casa ben 4 premi Oscar, miglior film internazionale, migliore sceneggiatura, migliore regia e miglior film, il primo non in lingua inglese a vincere il riconoscimento.

I premi agli attori non hanno riservato sorprese, Phoenix, Zellwegger, Pitt e Dern portano a casa le statuette, mentre un po’ penalizzato rispetto alle aspettative è stato 1917, che porta a casa solo fotografia, missaggio sonoro e effetti visivi.

Ecco tutti i vincitori dei 92° Academy Awards, gli Oscar 2020

Miglior Film:

Parasite

Migliore attore protagonista:

Joaquin Phoenix – Joker

Migliore attrice protagonista:

Renee Zellweger – Judy

Migliore attore non protagonista:

Brad Pitt – C’era una volta a Hollywood

Migliore attrice non protagonista:

Laura Dern – Storia di un matrimonio

Regia:

Bong Joon Ho – Parasite

Sceneggiatura adattata:

Jojo Rabbit – Taika Waititi

Sceneggiatura originale:

Parasite – Bong Joon-ho, Jin Won Han

Miglior Fotografia:

1917 – Roger Deakins

Miglior film internazionale:

Parasite – Bong Joon Ho

Miglior montaggio:

Le Mans ’66 – Michael McCusker, Andrew Buckland

Miglior montaggio sonoro:

Le Mans ’66 – Don Sylvester

Miglior missaggio sonoro:

1917

Miglior Scenografia:

C’era una volta a Hollywood – Barbara Ling e Nancy Haigh

Miglior colonna sonora originale:

Joker – Hildur Guðnadóttir

Miglior canzone originale:

“I’m Gonna Love Me Again,” “Rocketman”

Trucco e capelli:

Bombshell

Migliori costumi:

Piccole Donne -Jacqueline Durran

Effetti visivi:

1917

Miglior film d’animazione:

Toy Story 4 – Josh Cooley

Corto d’animazione:

Hair Love – Matthew A. Cherry

Miglior documentario:

American Factory – Julia Rieichert, Steven Bognar

Miglior corto documentario:

Learning to Skateboard in a Warzone – Carol Dysinger

Miglior cortometraggio:

The Neighbors’ Window – Marshall Curry

Oscar 2020: i top e i flop di un red carpet “neutro”

È stato un red carpet “neutro” quello degli Oscar 2020. Un anno che ha visto la rivoluzione scendere in campo per quello che riguarda i premi assegnati, si è invece rivelato molto tradizionalista e anonimo dal punto di vista dei look e dell’abbigliamento sfoggiato dalle star sul tappeto rosso sul Hollywood Boulevard.

Quest’anno, proprio a sottolineare l’austerità all’insegna della quale i vip hanno operato le loro scelte di stile, nessuno degli invitati uomini è stato inserito nella nostra gallery, con la sola eccezione del sempre magnifico Billy Porter. Tutti gli altri, con sporadiche eccezioni, si sono affidate allo smoking nero, un capo basic, oseremo dire, che non ha fatto sfigurare nessun in favore di altri. Un socialismo dello stile che, forse motivato da scelte politiche, appiattisce il brio e la bellezza del red carpet più importante dell’anno (con le dovute eccezioni, vedi Spike Lee e Timothée Chalamet).

E veniamo invece alle ospiti, attrici, produttrici, regista, alcune nominate, altre solo invitate a presentare. In poche hanno osato e ancora in meno sono riuscite a lasciare il segno. Tra le migliori, in fatto di stile, spiccano senz’altro le bionde Charlize Theron e Margot Robbie. Affidatesi rispettivamente a Dior e Chanel, le due bellissime bionde sono tra le meglio vestite, complice anche un look (anche qui) semplice che si concede solo un sorriso rosso fuoco sul viso di Margot.

Nota di merito a Natalie Portman, che accompagna un elegante Dior lungo e nero con inserti in oro con un cappotto che sui bordi porta i cognomi delle registe non nominate agli Oscar 2020. Politicamente impegnata, sì, ma con grande stile.

Non sfigura affatto anche la ex vincitrice premio Oscar, Regina King, che in un principesco Versace rosa cipria arricchito da ricami argento era tra le più eleganti e particolari della serata. La nostra preferita però è Scarlett Johansson. Una sirena d’argento (in Oscar de la Renta) con abito aderente sui fianchi e corpetto a rete metallica, Scarlett vince soprattutto per il look, che evidenzia lo sguardo e lascia libero un sorriso nude. Assolutamente radiosa.

Tra chi ha invece fatto scelte azzardate, annoveriamo da una parte Sandra Oh, che ha scelto un Elie Saab senza rinunciare al tulle, ai ricci, alle paillettes e al velluto, risultando comunque molto elegante, dall’alta Kristen Wiig, in un rosso Valentino strutturato, accompagnato da guanti neri. Probabilmente la peggiore della serata.

In un limbo di medietà, comunque gradevole, si posizionano le due vincitrice dell’Oscar per la recitazione, Laura Dern e Renee Zellwegger, e quasi tutte le altre ospiti, non particolarmente ispirate, quest’anno a voler fare bella figura su quello che, in fin dei conti, non è stato affatto il più elegante red carpet della stagione.

Le scelte scure

Le scelte chiare

I colori

I top

I flop

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