Il regista Steven Spielberg ha concluso le
riprese principali di West Side Story, il suo
primo musical e remake dell’omonimo film di successo che conquistò
l’Academy. Ecco di seguito l’annuncio ufficiale di
Amblin non ci informa che la lavorazione
principale del film si è conclusa.
Dopo aver svolto un lunghissimo
processo di audizioni, che hanno coinvolto 30mila persone in tutto
il mondo, Steven Spielberg ha trovato i suoi
protagonisti per West Side Story. Dopo l’annuncio
che la star di Baby Driver sarebbe stato il suo
Tony, arriva adesso, in esclusiva per Deadline, la conferma
che il regista ha trovato anche gli interpreti di Maria, Anita,
Bernardo e Chino.
Spielberg ha scelto la
diciassettenne esordiente Rachel Zegler,
studentessa della New Jersey High School, per interpretare la
protagonista, Maria. Con lei ci saranno Ariana
DeBose, veterana di Broadway, nei panni di Anita, e
David Alvarez in quelli di Bernardo. Josh
Andrés Rivera, attore di teatro, sarà Chino.
Spielberg e il suo team si sono
impegnati a trovare i migliori attori disponibili, cercando di
rimanere fedeli alle etnie dei personaggi della storia originale.
Nel dicembre 2018, Spielberg e Tony Kushner, che
sta adattando West Side Story, si sono incontrati con professori e
studenti presso l’Università di Porto Rico (Universidad de Puerto
Rico – Río Piedras) per saperne di più sulle arti dello spettacolo
sull’isola.
I nuovi membri del cast si uniscono
a Rita Moreno, che ha vinto un Oscar per la sua
interpretazione di Anita nel film del 1961, e che adesso
interpreterà Valentina, una versione ripensata ed espansa del
personaggio di Doc, il proprietario del negozio d’angolo in cui
Tony lavora.
Nel cast, come già detto, anche
Ansel Eglort, nei panni di Tony.
Dopo averla apprezzata in
Midsommar e mentre la vedremo al cinema a Natale
in Piccole Donne di Greta Gerwig,
Florence Pugh ha anche in cantiere un progetto ad
alto budget e con grande pubblico potenziale. L’attrice partecipa
al cast di Vedva Nera, per il quale ha appena concluso le
riprese.
A informarci è la stessa Pugh che ha
condiviso sui social, tramite l’account sociale Florence-Pugh.net,
che le sue riprese per il film Marvel sono finite.
Vi ricordiamo che il film vedrà
Scarlett
Johansson di nuovo protagonista nei panni di Natasha
Romanoff, il personaggio introdotto nel MCU da Iron Man 2.
Il titolo di lavorazione è “Blue Bayou” e in regia c’è Cate
Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo
dell’universo cinematografico Marvel.
La sceneggiatura è stata riscritta
nei mesi scorsi da Ned Benson (The
Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci
saranno anche David Harbour, Florence
Pugh, e Rachel Weisz.
Al momento non ci sono ulteriori
aggiornamenti sul film, né sui personaggi o le direzioni della
trama. Lo studio è invece determinato a mantenere la massima
segretezza intorno al progetto.
Il commento di Martin
Scorsese “contro” i cinecomic Marvel ha fatto il giro del mondo e
causato parecchie reazioni piccate soprattutto da parte di chi quei
cinecomic li fa. Mentre Kevin Feige sembra
allegramente estraneo a questa polemica, forse troppo impegnato a
quantificare la fortuna che questi “parchi a tema” gli hanno
fruttato, persone del calibro di Samuel L. Jackson
non riescono a tacere.
L’attore, che nel franchise
interpreta Nick Fury, ha risposto a Scorsese dicendo che “un film è
un film” e non c’è affatto bisogno di paragonarlo ad altri modi o
strumenti di intrattenimento, proprio perché il regista newyorkese
ha paragonato i film dei Marvel Studios ad un parco a tema.
La replica dell’attore è stata
seguita a ruota dalle reazioni di Joss Whedon e
di James
Gunn. Il regista di The Avengers ha
portato a esempio il lavoro che proprio Gunn ha svolto con i
personaggi di Guardiani della Galassia
per controbattere al fatto che Scorsese ha parlato di mancanza di
emozioni umane con cui entrare in sintonia nei film Marvel.
“Per questo non chiedetemi
perché sono sempre arrabbiato” ha chiuso poi il regista,
citando la battuta di Mark Ruffalo/Bruce Banner/Hulk nel suo
The Avengers.
Le dichiarazioni di
Scorsese sono state in più occasioni travisate, nelle ultime
ore, ma il regista si è solo limitato a dire che i film Marvel non sono cinema perché
somigliano di più a un parco a tema, che è più o meno quello che si
dice in maniera diffusa in merito alla qualità dei singoli film del
MCU. Per quanto riguarda il
progetto produttivo, invece, è chiamo che lo Studio è un grande
esempio di industria vincente.
Il 2019 è stato un altro grande anno
per il MCU, con Captain Marvel, Avengers: Endgame e
Spider-Man: Far From Home
che hanno incassato cifre vertiginose e che hanno convinto anche la
critica. Le persone stanno già contando i giorni prima che il
franchise ritorni con il prossimo capitolo, il film da solista
della Vedova Nera l’anno prossimo, e c’è la giustificazione è
semplice: fino a questo momento è stato un viaggio bellissimo.
Con questo in mente, ecco i 10
momenti migliori, più alti, significativi ed emozionanti della
timeline del MCU, fino a oggi.
NICK FURY INCONTRA CAPTAIN
MARVEL
Il film di Captain
Marvel è stato distribuito
all’inizio di quest’anno e tra le maggiori rivelazioni dell’intero
film c’è stato il fatto che la protagonista e Nick Fury si
conoscono da un po’ di tempo. Anni, in effetti.
Fury incontra Carol Danvers sulla
Terra durante i primi momenti del film mentre l’eroina è impegnata
nella guerra dei Kree contro gli Skrull e arriva sul nostro pianeta
cadendo in un vecchio negozio di Blockbuster, mentre insegue uno di
quelli che crediamo essere i cattivi. Alla fine i due fanno
squadra, si ribellano contro i Kree e si assicurano che gli Skrull
sopravvissuti vivano in pace, lontano da qualsiasi minaccia. In
questo momento scopriamo che Fury ha nascosto Captain Marvel lontano dal resto del mondo
fino a quando il suo aiuto non si fosse rivelato necessario. Quel
tempo è arrivato.
IO SONO IRON MAN
Iron Man è stato il film
che ha dato il via al MCU, con Robert Downey Junior ad
interpretare Tony Stark. E mentre la parabola narrativa del film
vedeva necessario battere il cattivo Obadiah Stane, AKA Iron
Monger, e mettere fine ai suoi piani, ciò che accade a fine film è
ancora più emozionante dell’avventura in sè.
Durante una conferenza stampa, Stark
annuncia al mondo di essere Iron Man. E questa dichiarazione si
rivela una specie di invito aperto ai suoi nemici. E molti di essi,
nel corso degli anni, hanno poi cercato di rovesciare lui e il suo
impero tecnologico. Se Start avesse tenuto segreto il suo secondo
lavoro, i Vendicatori avrebbero potuto passare più facilmente delle
cose. Ma, dato che ha deciso di venire allo scoperto, offre ai suoi
nemici l’opportunità per abbatterlo.
I VENDICATORI SI INCONTRANO
Sapevamo che l’arrivo dei
Vendicatori era nell’aria già dall’epoca di The Incredible Hulk,
nel 2008, quando Nick Fury informa Tony Stark che è diventato parte
di un mondo più grande di lui. Pertanto, quando nel 2012 è uscito
The Avengers, si sapeva che era destinato a diventare più
grande.
E così è stato: nel film vediamo
Iron Man, Captain America e Thor che si incontrano per la prima
volta, con il pubblico che in precedenza aveva avuto la possibilità
di conoscere i personaggi durante i rispettivi film da solista. Le
cose iniziano male, con il trio che si scontra, l’uno contro
l’altro, ma alla fine i tre eroi, insieme a Occhio di Falco, Vedova
Nera e Hulk, mettono da parte le loro differenze e lavorano insieme
per proteggere la Terra da Loki.
LA PRIMA VITTORIA
La prima volta che gli Avengers si
incontrano è stata davvero epica, ma ciò che rende il loro incontro
ancora più memorabile, è il fatto che vincono la loro prima
battaglia insieme. Questo accade quando New York City si trova
sotto l’attacco della flotta di Chitauri che è guidata da Loki in
persona, per ordine di Thanos.
È l’inizio di qualcosa di speciale
poiché ogni membro della squadra svolge un ruolo chiave nel
proteggere la città e la sua popolazione dagli attacchi nemici.
Alla fine è stato lasciato ad Iron Man il compito di salvare la
situazione, con Tony Stark che lancia una bomba nucleare contro i
Chitauri, sfiorando il sacrificio. Gli eroi poi vanno a cena
insieme, ed è chiaro da questo momento in poi opereranno secondo la
stessa tecnica: il gioco di squadra.
STEVE SCOPRE CHE BUCKY È VIVO
Steve Rogers pensava di aver visto
l’ultima volta Bucky Barnes quando lo vede precipitare da un treno
in corsa, in Captain America: Il Primo Vendicatore. Tuttavia, non è
lì che Bucky incontra la morte! Il soldato diventa una cavia Hydra
e viene trasformato nel Coldato d’Inverno, che diventa il cattivo
del sequel intitolato appunto Captain America: The Winter
Soldier.
Cap combatte disperatamente il suo
ex amico, cercando di ripercorrere vecchi ricordi e farlo ritornare
in sé. E questo è il film in cui abbiamo la chiara misura di quanto
sia vitale la loro relazione non solo reciprocamente, ma anche per
le dinamiche tra gli altri personaggi del MCU.
CIVIL WAR
La lealtà di Steve a Bucky e la
determinazione a riportare il suo amico su una strada giusta e
nobile porteranno poi al conflitto in Captain America: Civil War, del
2016. E la stessa Guerra Civile è un momento determinante per il
fatto che mette in scena il momento in cui i Vendicatori si
sciolgono e iniziano a operare separatamente, invece che
insieme.
La cosa più devastante del film è il
modo in cui Captain America e Iron Man combattono da parti opposte,
rifiutando di mettere al primo posto il bene del mondo e scendendo
invece in guerra per ragioni individualistiche. Questo momento sta
anche a significare che i Vendicatori diventano più deboli, dando a
Thanos un vantaggio, quando due anni dopo il Titano attacca la
Terra mentre è alla ricerca delle Gemme. Se fossero rimasti
insieme, avrebbero forse potuto combattere di nuovo fianco a fianco
e vincere di nuovo.
LO SCHIOCCO
Lo schiocco è stato,
senza dubbio, il momento più importante della storia del MCU prima dell’uscita di Avengers:
Endgame. Si è trattato della prima volta che vediamo perdere i
nostri eroi, mentre la metà dell’intero universo muore, quando
Thanos riesce nella sua ricerca di schioccare le dita ed eliminare
il 50% delle forme di vita nell’interno universo.
È un evento davvero rivoluzionario
per due motivi. Per prima cosa, vede valorizzati eroi come
Spider-Man, Star Lord, Black Panther, Doctor Strange e Bucky Barnes tutti
letteralmente polverizzati. E poi perché rende il mondo un posto
terribilmente confusionario per cinque anni, mentre l’umanità è
incapace di venire a patti con il barbaro atto di crudeltà di
Thanos.
ANT-MAN ENTRA NEL REGNO
QUANTICO
Ant-Man and the Wasp non
è uno dei migliori film del MCU. È una specie di parentesi
comica molto gradita, però, dopo il drammatico Infinity War, con lo
Scott Lang di Paul Rudd, il Luis di Michael Pena e persino l’Hank
Pym di Michael Douglas, tutti rappresentati in maniera comica.
Questo non vuol dire che il film sia
completamente inutile, tuttavia, soprattutto perché è questo il
film che contiene l’importante scena di Hank Pym che si avventura
nel Regno Quantico per salvare sua moglie, e di Scott che fanno lo
stesso alla fine del film. Questa scena apre la strada ai viaggi
nel tempo che, anche in un franchising fantasioso come quello del
MCU, è qualcosa di speciale.
IL VIAGGIO NEL TEMPO
Avengers: Endgame è un film che dura
poco più di tre ore e, poiché è così lungo, contiene molti momenti
importanti. E probabilmente il secondo momento più grande di tutti
all’intero del film è quando Tony Stark trova un modo per
viaggiare nel tempo.
In precedenza, Stark si era
rifiutato di pensare all’idea che il tempo li avrebbe aiutati a
riportare in vita le vittime spezzate di Thanos. Ed era stato
abbastanza chiaro quando Captain America, Ant-Man e Vedova Nera si
sono recati nella sua accogliente baita per cercare di parlargli.
Tuttavia, la curiosità di Stark ha la meglio su di lui e la sua
scoperta crea una scappatoia che rende plausibile la vittoria per i
Vendicatori e correggere il torto subito cinque anni prima.
LA FINE DI UN’ERA
Il sacrificio di Iron Man alla fine
di Avengers: Endgame è un grande momento della serie. Non solo
perché con esso Thanos viene trasformato in polvere con uno
schiocco delle dita, ma indica anche la fine di un’era.
Tony Stark interrompe il suo
viaggio, mentre per Hulk si tratterà di far convivere le sue deu
personalità, Thor si imbarca con i Guardiani, mentre Cap resta nel
passato insieme alla sua Peggy. Vedova Nera, come Tony, si è
sacrificata per il bene comune, e Occhio di Falco torna dalla sua
famiglia. I Vendicatori Originali hanno compiuto la loro
parabola.
Arriva da Michael
Moore uno dei più sentiti e concitati endorsement a
Joker, il film diretto
da Todd Phillips vincitore del Leone d’oro a Venezia che vede
protagonista Joaquin
Phoenix nei panni dell’uomo che diventerà il clown
principe del crimine. Il regista di Bowling for Columbine
e Farenheit 9/11 ha infatti lodato senza mezzi
termini la pellicola e gli argomenti che mette in discussione,
dall’America di Trump alla reazione di una parte della stampa che
lo definisce troppo violento.
“Mercoledì sera ho partecipato
al New York Film Festival e sono stato testimone di un capolavoro
cinematografico, il film che il mese scorso ha vinto il primo
premio come miglior film alla Mostra del Cinema di Venezia. Si
chiama “Joker” – e tutti noi americani ne abbiamo
sentito parlare come qualcosa da cui stare alla larga. Ci è stato
detto che è violento, malato e moralmente corrotto. Ci è stato
detto che la polizia sarà presente ad ogni proiezione in questo
fine settimana in caso di “problemi”. Il nostro paese è in uno
stato di profonda disperazione, la nostra costituzione è a pezzi,
un maniaco del Queens ha accesso ai codici nucleari – ma per
qualche ragione, Joker è un film di cui dovremmo avere paura
[…]
[…] Suggerirei il contrario: il
pericolo maggiore per la società sarebbe NON vedere questo film.
Perché la storia che racconta e le questioni che solleva sono così
profonde, così necessarie, che se distogli lo sguardo dal genio di
quest’opera d’arte, perderai il dono dello specchio che ci offre.
Sì, c’è un pagliaccio disturbato in quello specchio, ma non è solo
– siamo lì accanto a lui. “Joker” non è un cinecomic. Il film è
ambientato da qualche parte negli anni ’70 a Gotham/New York City,
il quartier generale di tutti i mali: i ricchi che ci governano, le
banche e le società che serviamo, i media che ci alimentano con una
dieta “quotidiana” che pensano dovremmo assorbire. Ma questo film
non parla di Trump. Riguarda l’America che ci ha dato Trump –
l’America che non ha bisogno di aiutare gli emarginati, i poveri.
L’America in cui i ricchi sporchi diventano sempre più ricchi e
sporchi…
…Grazie allora Joaquin Phoenix,
Todd Phillips, Warner Bros. e tutti coloro che hanno realizzato
questo film importante per questo momento importante. Andate a
vederlo, prendete i vostri figli e prendete la vostra
decisione“.
Leggi anche – Joker: tutti gli indizi per un possibile
sequel
Joker
diretto da Todd Phillips vede nel cast Joaquin Phoenix, Zazie
Beetz, Frances
Conroy, Brett
Cullen, Dante
Pereira-Olson, Douglas
Hodge e Josh Pais ed è
arrivato nelle sale il 4 ottobre 2019.
Contrariamente alle altre apparizioni del personaggio
nei Batman di Tim
Burton, nella trilogia del Cavaliero
Oscuro di Christopher
Nolan e in Suicide
Squad, il film è ambientato negli anni Ottanta e
racconta l’evoluzione di un uomo ordinario e la sua trasformazione
nel criminale che tutti conosciamo.
Da sempre solo in mezzo alla folla,
Arthur Fleck (Joaquin
Phoenix) desidera ardentemente che la luce risplenda
su di lui. Cercando di cimentarsi come comico di cabaret, scopre
che lo zimbello sembra invece essere proprio lui. Intrappolato in
un’esistenza ciclica sempre in bilico tra apatia, crudeltà e, in
definitiva, tradimento, Arthur prenderà una decisione sbagliata
dopo l’altra, provocando una reazione a catena di eventi.
“Ho amato il Joker di The Dark
Knight, e anche quello di Jared Leto di Sucide
Squad che è venuto dopo, così come il ritratto di Jack
Nicholson“, ha dichiarato Phillips parlando dei
possibili riferimenti alle vecchie versioni del clown principe del
crimine e dell’eredità che il suo Joker si porta dietro. “Negli
Stati Uniti, i fumetti sono il nostro Shakespeare, e come esistono
varie versioni dell’Amleto, così noi potremmo offrire varie
versioni di Joker in futuro.” “Onestamente non riusciamo
ancora a credere alla vittoria di Venezia. Ci vorrà del tempo per
realizzare“, ha commentato il regista nell’intervista con
Variety.
A quanto pare The
Batman, il film con Robert
Pattinson in sviluppo con la regia di Matt Reeves,
presenterà al pubblico ben quattro villain (i
confermati dovrebbero essere Catwoman, Enigmista, Pinguino e
Firefly), eppure la galleria di antagonisti del crociato di Gotham
è talmente ricca che ci piacerebbe vederne ancora sul grande
schermo sempre nel nuovo franchise in avvio.
E chi sarebbero gli attori perfetti per interpretarli? Di
seguito qualche valido candidato:
Caleb Landry Jones – Joker
Mandatory Credit: Photo by Invision/AP/REX/Shutterstock
(9210743z)
Caleb Landry Jones
NY Premiere of “Three Billboards Outside Ebbing, Missouri”, New
York, USA – 07 Nov 2017
Il nuovo Joker di
Joaquin Phoenix è attualmente nelle sale, ma se
l’universo DC riavviato da The Batman avesse bisogno di un altro
clown principe del crimine, in quel caso c’è un attore pronto per
la parte e fisicamente perfetto: Caleb Landry
Jones. L’abbiamo ammirato in Scappa – Get Out, Tre manifesti a Ebbing
Missouri e in alcuni episodi di Breaking Bad, e non vediamo
l’ora di scoprire di cosa è capace in futuro.
Toby Jones – Pinguino
Toby Jones non ha
soltanto l’aspetto giusto per interpretare Oswald Cobblepot ma
anche una vasta gamma di caratteristiche drammatiche come attore
per Pinguino, antagonista sfaccettato e complesso.
Sappiamo che sono in corso delle trattative con
Jonah Hill per un ruolo non ancora
specificato, e se alcune fonti sostengono che la Warner Bros. abbia
pensato alla star di The Wolf of Wall Street per
l’Enigmista, altre suggeriscono che sia proprio Pinguino il
personaggio…
Eiza González – Catwoman
Diciamoci la verità: Eiza
González (vista di recente in Hobbs & Shaw) sarebbe
una Selina Kyle semplicemente perfetta: ha dimostrato di sapersi
destreggiare in ruoli action e ha il look accattivante che
l’originale eroina pretende. Basti pensare alle sue scene di
Baby Driver, in cui
intreccia una relazione con il personaggio di Jon Hamm che è molto
simile a quella tra Catwoman e Batman…
Dave Bautista – Bane
Uno dei fanta-casting più gettonati
sul web è quello di Bane interpretato da Dave
Bautista, e non è difficile capire perché. L’attore è
stato perfetto nei panni del possente Drax nel MCU, e altrettanto credibile come
il replicante Sapper Morton in Blade Runner 2049,
dimostrando di avere anche doti drammatiche in serbo, quindi perché
non scegliere lui per affrontare l’eredità di Tom Hardy?
Oscar Isaac – Due Facce
Oscar
Isaac è uno dei migliori attori in circolazione ad
Hollywood, e ha quel mix di carisma e talento innato che
caratterizza tutte le star “affidabili”. Al cinema ha
alternato piccoli ruoli in film indie a noti franchise come
Star
Wars e X-Men, quindi se dovessimo scegliere un personaggio
della galleria di Batman che non sia Bruce Wayne, ci viene subito
in mente Harvey Dent: il faro della speranza di
Gotham diventato Due Facce sarebbe davvero azzeccato, o no?
Jackie Earle Haley –
Spaventapasseri
È stato Rorschach in
Watchmen, ma tutti ricordiamo Jackie Earle
Haley nei panni di Freddy Krueger nel remake di A
Nightmare on Elm Street del 2010. Eppure niente ci toglie dalla
testa che l’attore potrebbe calarsi senza problemi nei panni di
Spaventapasseri, il villain già interpretato da Cillian Murphy nel
Batman di Christopher Nolan.
James McAvoy – Enigmista
L’incursione di James McAvoy nel mondo dei cinefumetti è
arrivata nel 2011 con X-Men:
L’inizio che l’ha visto protagonista nei panni del
giovane Charles Xavier (futuro professor X), e proseguita con
X-Men: Giorni di
un futuro passato, X-Men:
Apocalisse e Dark Phoenix.
Senza però dimenticare la parentesi supereroistica “atipica” di
Split e Glass, i due capitoli
della trilogia di M. Night Shyamalan dove ha
interpretato Kevin Wendell Crumb aka L’Orda.
Cosa manca al curriculum
dell’attore? Forse un ruolo in un film targato DC? L’ipotesi non
sarebbe così sbagliata dal momento che è stato lo stesso McAvoy a
confessare in una live su Instagram che gli piacerebbe giocare con
il personaggio dell’Enigmista. “L’ho sempre
amato quando ero più piccolo. Sarebbe forte interpretarlo. Inoltre
penso che la DC abbia dei villain davvero validi“.
Hugh Laurie – Mr.Freeze
Abbiamo già visto Mr.
Freeze sul grande schermo interpretato da Arnold
Schwarzenegger, tuttavia la performance non proprio memorabile e il
potenziale inutilizzato lasciano sperare che rivedremo il
personaggio al cinema con un nuovo adattamento. E chi meglio di
Hugh Laurie potrebbe dare un ottimo contributo
alla causa?
Andy Serkis – Cappellaio Matto
Ulysses Klaue nel MCU e Gollum nella trilogia de Il
Signore degli Anelli, Andy
Serkis è un genio della recitazione in motion capture
e ha un talento innegabile. E proprio la sua grande imprevedibilità
in termini di performance drammatica lo renderebbero il giusto
Cappellaio Matto per l’universo DC.
Jodie Comer – Poison Ivy
Fresca vincitrice di un Emmy come Miglior Attrice
protagonista in una serie drammatica, la star di Killing
EveJodie Comer ha le caratteristiche fisiche
e le doti drammatiche e comiche praticamente ideali per
interpretare Poison Ivy. Una sirena dal volto dolce che usa il suo
fascino per controllare le menti delle persone, praticamente la
versione più fumettosa di Villanelle (il personaggio della
serie).
Al Comic-Con di San
Diego di quest’anno, abbiamo appreso che Natalie
Portman interpreterà Thor nel Thor: Love and Thunder di
Taika Waititi. Tuttavia, quando l’attrice è
apparsa in The Tonight Show con Jimmy Fallon, ha rivelato di essere
rimasta scioccata quanto i fan nel venire a parte del fatto che i
Marvel Studios volevano che partecipasse di
nuovo al franchise in quel ruolo.
“Non lo sapevo – confermò
Portman – Voglio dire, ero consapevole che c’era una storia, ma
non sapevo che in realtà stessero pianificando di portarla al
cinema”.
Nel video che segue, Natalie
Portman ammette anche che la grande rivelazione al
Comic-Con è stata “snervante”, e confessa che sollevare
Mjolnir per la prima volta sul palco è stata una vera esperienza.
“Non ho potuto allenarmi in anticipo, quindi quando l’ho preso
ho notato che era un po’ pesante!” ha dichiarato, ridendo.
Thor: Love
and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo
sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir
stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie
Portman, come confermato sabato durante il panel dei
Marvel Studios al Comic-Con.
Taika Waititi
tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo
Thor: Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e
Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal
fumetto The Mighty Thor, descritto da Waititi come “la
perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
L’uscita nelle sale è fissata invece al 5 novembre 2021.
A conclusione della Infinity
Saga, Marvel Studios ha pianificato
l’uscita di un box set Home Video per l’intera
avventura cinematografica. Si tratta di una special edition in
vendita negli USA a partire dal 15 novembre alla straordinaria
cifra di 549,99 dollari. Un prezzo abbastanza alto, anche per una
meraviglia del genere.
Come si può vedere di seguito, il
box contiene tutti i 23 film Marvel Cinematic Universe
su 4K UHD e Blu-ray, una lettera firmata da Kevin
Feige, una litografia di Matt Ferguson,
confezione esclusiva firmata da Chris Evans, Robert Downey
Jr., Chris Hemsworth , Scarlett Johansson, Mark Ruffalo
e Jeremy Renner, e un disco bonus con scene
cancellate ed estese mai viste prima.
In attesa dell’annuncio ufficiale,
ecco il prezioso cofanetto!
Non è un segreto che Zack
Snyder avesse dei piani ambiziosi per Justice League, e ora il
regista ha condiviso alcuni storyboard che offrono la
prova che Martian Manhunter avrebbe dovuto fare la
sua apparizione nel film sui personaggi DC Comics. A quanto pare,
il personaggio sarebbe stato interpretato da Harry
Lennix, l’attore che presta il volto al generale Swanwick.
Questa idea era trai sospetti dei fan sin dai tempi de L’Uomo d’Acciaio.
Alla fine di quel film,
Superman chiede a Swanwick perché è seguito da
droni e dopo che il generale ha sottolineato che non era una sua
decisione e che “Anche se fossi disposto a provare (a far
togliere i droni), cosa ti fa pensare che ascolteranno?”,
l’Uomo d’Acciaio risponde con un enigma:
“Non lo so, Generale. Immagino che dovrò fidarmi di
te.”
Come si può vedere nel post di Vero
che riportiamo a seguire, Snyder rivela che in realtà aveva pensato
sugli storyboard le scene di Martian Manhunter e che avrebbe
aggiunto Lennix quando le riprese si sarebbero trasferite a Los
Angeles.
Sarebbe stato fantastico da vedere e
sarebbe stata ovviamente qualcosa che avrebbe avuto importanti
conseguenze per il DC
Extended Universe e per il franchise della Justice League. Sottolinea inoltre
quanto fossero diversi i piani di Snyder per questo film prima che
la Warner Bros affidasse il progetto a Joss Whedon.
Ecco di seguito le pagine di Vero di
Snyder:
Abbiamo visto il personaggio
comparire in Supergirl, la serie tv CBS
sull’eroina DC con Melissa Benoist. Il personaggio
era interpretato da David Harewood.
Sono state diffuse le trading card
di Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker, le carte da gioco che mostrano i
protagonisti del film diretto da J.J. Abrams. Tra
le varie versioni di Stormtrooper e di protagonisti del film, le
carte ci mostrano anche un primo sguardo molto chiaro ai misteriosi
Cavalieri di
Ren, che pare proprio possano comparire in questo
film, dopo tanta attesa e tante domande in merito alla loro
natura.
Ecco di seguito le carte da gioco con i protagonisti del
film:
1 di 15
Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker, capitolo conclusivo della nuova trilogia
del franchise diretto da J.J. Abrams,
arriverà nelle sale a dicembre 2019.
Nel cast Daisy
Ridley, Oscar
Isaac, John
Boyega, Kelly Marie
Tran, Naomi
Ackie, Joonas Suotamo,Adam
Driver, Anthony Daniels, Billy
Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall
Gleeson, Billie Lourd e il veterano del
franchise Mark Hamill. Tra le new entry
c’è Richard E. Grant.
Il ruolo di Leia Organa sarà
interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del
girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della
Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie
Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato
una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la
sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né
mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la
benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di
onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX,
usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio
VII.”
Harley Quinn non
sarà solo la protagonista di Birds of Prey, ma
sembra anche l’unico personaggio intorno al quale si sta costruendo
la campagna promozionale del film, in arrivo il prossimo febbraio.
Ecco di seguito una serie di banner DC che omaggiando anche i
famosi eroi protagonisti delle storie a fumetti dell’editore, ci
mostra il personaggio interpretato da Margot
Robbie in tutto il suo colorato splendore:
Il film, diretto da Cathy
Yan arriverà nelle sale il 7 febbraio
2020. Nel cast anche Mary Elizabeth Winstead,
Jurnee Smollett-Bell (rispettivamente Cacciatrice e
Black Canary), Rosie Perez (Renee
Montoya), Ella Jay Basco (Cassandra
Cain) e Ewan McGregor (Maschera
Nera).
La prima sinossi del film riporta:
Dopo essersi separata da Joker,
Harley Quinn e altre tre eroine – Black Canary, Cacciatrice e Renee
Montoya – si uniscono per salvare la vita della giovane Cassandra
Cain da un malvagio signore del crimine.
La notizia del coinvolgimento di
Kevin Feige nel nuovo film di Star
Wars, che il presidente dei Marvel Studios produrrà insieme a Kathleen
Kennedy, ha scatenato l’euforia dei fan sotto forma di teorie e
speculazioni sul futuro del franchise e sulla possibilità che
alcuni attori del MCU entrino a far parte della
galassia lontana lontana.
Ma se fosse davvero così, quali nomi Feige dovrebbe portare
nella saga?
Annette Bening
Annette Bening ha
interpretato la Dottoressa Wendy Lawson aka Mar-Vell in Captain Marvel (oltre a rappresentare il volto
della Suprema Intelligenza), ma sembra che la quattro volte
nominata all’Oscar abbia ormai esaurito il suo percorso nel
MCU. Se così fosse, perché non
arruolarla per un altro iconico ruolo nella saga di Guerre
Stellari? Potrebbe vestire i panni di un generale, oppure di un
maestro jedi o di un villain!
Winston Duke
Il franchise di Star
Wars è ormai solito lanciare nel firmamento hollywoodiano nuovi
talenti (vedi Daisy Ridley), e Winston Duke
rientra perfettamente nella categoria di giovani promesse. L’attore
ha debuttato al cinema nei panni di Makaku in Black Panther ed è
stato uno dei protagonisti dell’horror Noi di Jordan Peele
convincendo pubblico e critica…
Chris Evans
Chris
Evans ha appena concluso un capitolo della sua
carriera (forse il più importante) interpretando per quasi dieci
anni Captain America nel MCU, e sebbene abbia dimostrato di
saper brillare anche in piccoli progetti indie, sarebbe davvero
perfetto per Star Wars e ha già mostrato il suo interesse. Feige
realizzerà i desideri dell’attore?
Laurence Fishburne
Dopo un salto nell’universo DC,
Laurence Fishburne è entrato a far parte del
MCU interpretando il dottor Bill
Foster in Ant-Man and the Wasp, personaggio misterioso di cui
sappiamo ancora poco. L’attore potrebbe tornare in Matrix 4, ma niente
esclude che possa abbracciare anche la saga di Guerre Stellari
ereditando il lascito di Samuel L. Jackson…
Danai Gurira
Già idolo dei fan di The Walking
Dead, Danai
Gurira ha conquistato il cuore degli spettatori
cinematografici vestendo i panni della guerriera Okoye in Black
Panther. L’attrice ha le qualità giuste per Star Wars, combinando
la presenza incredibile e il lato emotivo, quindi speriamo di
ritrovarla anche in un ruolo altrettanto potente nella
galassia.
Daniel Kaluuya
Ancora un attore di Black Panther,
talento indiscusso che ha saputo stupirci in Scappa – Get
Out di Jordan Peele: parliamo ovviamente di Daniel
Kaluuya, che potrebbe sfruttare la scia del collega
britannico John Boyega nel franchise di Star Wars. D’altronde ha
tutte le carte in regola per interpretare sia un eroe che un
anti-eroe…
Brie Larson
Tra i papabili c’è anche Brie Larson, che negli ultimi giorni ha
perfino pubblicato una foto in cui appariva vestita da cavaliere
jedi e che rispondeva in qualche modo a tutte le voci sul suo
presunto casting in un capitolo della saga proprio grazie
all’ingresso di Feige. Il premio oscar protagonista di Captain
Marvel si è sempre dichiarata una grande fan
dell’universo di George Lucas, partecipando di recente all’apertura
del parco a tema a Los Angeles, quindi non sorprende che il suo
nome venga associato a Guerre Stellari.
Evangeline Lilly
Dopo l’exploit in Ant-Man and The
Wasp Evangeline
Lilly merita più spazio sul grande schermo, perché è
semplicemente nata per interpretare un’eroina tosta e dinamica.
Elfa coraggiosa nella trilogia de Lo Hobbit, sensibile
sopravvissuta in Lost, l’attrice dovrebbe entrare nella saga di
Star Wars subito!
Kurt Russell
Kurt
Russell nello spazio…ma non è già successo in Guardiani della Galassia Vol.2? La
leggenda di Hollywood è stato un Ego perfetto nel secondo capitolo
del franchise di James Gunn, quindi
sarebbe interessante vederlo all’opera in un ruolo diverso ma
ugualmente sfaccettato anche in Star Wars.
Tilda Swinton
Chiudiamo questa lista di desiderata
con l’unica, incomparabile Tilda
Swinton, straordinaria nei panni dell’Antico in
Doctor Strange e casting da sogno per
qualsiasi saga e franchise. Kevin Feige potrebbe trovare il ruolo
più adatto all’attrice, nota per i suoi travestimenti grazie ai
quali riesce a scomparire nei panni dei personaggi…
Matthew Vaughn ha
già mostrato di sapersi destreggiare nel duro ambiente dei
cinecomic firmando il primo film del riavvio della saga di
X-Men, e non ha mai nascosto il suo interesse per
i personaggi dell’universo Marvel rivelando i suoi piani per una trilogia
mai realizzata in seno alla Fox sui Mutanti. Proprio il regista
è intervenuto di recente al Comic-Con di New York, confessando di
essere pronto per dirigere un film su dei personaggi molto attesi
dai fan dopo l’accordo siglato da Disney e lo studio
concorrente…
“Ho sempre amato l’idea di
girare un adattamento sui Fantastici
4 rispettando la fonte originale. Si tratta di uno dei
miei fumetti preferiti e in realtà penso sarebbero perfetti per
incrociare la strada di Spider-Man […]
[…] Credo che le qualità dei
Fantastici 4 e di Spider-Man possano coincidere e che se sei un
ragazzo puoi immaginare di far parte della famiglia dei
supereroi” ha spiegato Vaughn, “Quindi sì, penso che un
film sui Fan-Four sarebbe il progetto più entusiasmante al quale
lavorare“.
Kevin Feige ascolterà le
“preghiere” del regista di Kick Ass e
Kingsman?
Di recente MCU Cosmic era tornato a parlare di
Fantastici 4, Galactus e
Tyrant come obiettivi principali in vista della
recente fuzione tra Disney e Fox che ha permesso la cessione dei
diritti sui personaggi finora blindati (X-Men compresi).
Il sito riportava le voci secondo
cui lo studio di Feige sarebbe già al lavoro per portare queste tre
importati novità al cinema: Galactus lo conosciamo
bene, perché è uno dei villain più importanti della storia dei
fumetti Marvel, mentre per quanto riguarda
Tyrant la scelta è senza dubbio interessante. Il
personaggio è stato creato da Ron Lim, Ron Marz e Tom Christopher
nei primi anni ’90 come creazione dello stesso Galactus, e tra i
due si consumò una guerra epica che distrusse intere galassie,
prima dell’esilio di Tyrant nello spazio profondo.
L’antieroe ha poi incrociato la
strada di di Silver Surfer, Beta Ray Bill e
Gladiator, tutte interazioni che potrebbero facilmente adattarsi
alla narrazione condivisa del MCU sul versante cosmico. Resta da
capire in che modo la squadra di Kevin Feige deciderà o meno di
introdurre questi personaggi: magari sfruttando il sequel di
Captain Marvel, Guardiani della Galassia
Vol.3 o l’ipotetico film su Nova? Senza contare
Gli
Eterni, terreno perfetto per l’arrivo di Galactus a
causa della sua connessione con i Celestiali.
Come riportato dall’Hollywood
Reporter, la Disney è attualmente al lavoro sulla versione in live
action de L”ispettore Gadget, la serie animata
degli anni ’80 incentrata sul maldestro ispettore di polizia
cyborg. Mikey Day e Streeter Seidell, coppia di sceneggiatori del
Saturday Night Live, scriveranno la sceneggiatura (ma stanno
sviluppando anche il rebbot di Mamma ho perso l’aereo per Disney +)
mentre Dan Lin e Jonathan Eirich, produttori dell’ultimo Aladdin,
faranno parte del team.
Ovviamente non si tratta del primo
adattamento delle avventure del personaggio, dopo numerosi spin-off
e videogiochi e la pellicola uscita nel 1999 che vedeva
Matthew Broderick nei panni del protagonista e
Rupert Everett in quelli di Sanford Scolex aka Dr.
Artiglio.
Nel cartone animato originale
l’ispettore Gadget affrontava a modo suo tutti i casi che gli
venivano assegnati commettendo errori su errori e scambiando
innocenti per nemici o viceversa, caratteristica a cui rimediava
usando uno dei suoi tanti inaffidabili gadget o ricorrendo
all’aiuto della nipotina Penny e del cane Bravo.
Iniziamo con l’indizio più scontato
ma comunque rilevante: Arthur, il protagonista, incontra nel corso
del film il futuro Batman, ovvero un
giovanissimo Bruce Wayne poco prima della morte
dei suoi genitori. C’è poi la trama lasciata aperta sulla presunta
parentela dei due (essendo Thomas Wayne il padre biologico di
Arthur, ma non è del tutto confermato), quindi niente esclude un
futuro faccia a faccia…
Un Joker “diverso”
Diverse teorie suggeriscono che
l’Arthur Fleck di Joaquin Phoenix sia semplicemente l’ispirazione
per l’attuale Joker,
e che sarà lui a confrontarsi con il nuovo
Batman di Robert Pattinson.
Phillips ha già
smentito, tuttavia le azioni del personaggio nel film sembrano
aver fomentato i criminali di Gotham e una rivolta che coinvolge
centinaia di cittadini…forse una tra queste persone potrà assumere
l’eredità di Joker
un decennio più tardi, nello stesso periodo in cui Bruce Wayne
vestirà i panni del crociato?
L’assassinio di Thomas e Martha
Wayne
Joker
si appoggia, come avrete visto, alla mitologia di Batman dei
fumetti rappresentando in modo molto fedele l’omicidio dei genitori
di Bruce Wayne. Nel finale un criminale ispirato dalle azioni di
Arthur al Murray Franklin Show decide di assassinare Thomas
Wayne, colpevole di aver contribuito al degrado della
città, quindi questo potrebbe essere un indizio concreto di ciò che
vedremo nell’ipotetico sequel…
Il finale
Arriviamo al
finale ambiguo, o almeno aperto
all’interpretazione: Arthur lascia Gotham in fiamme e diventa
effettivamente il Joker, ma subito dopo lo ritroviamo ricoverato ad
Arkham mentre parla con un terapeuta: è la realtà,
oppure una fantasia creata dal personaggio? Sappiamo quanto
inaffidabile sia Fleck, quindi questa riflessione ci porta ad
immaginare un sequel
in cui ogni cosa verrà spiegata.
L’ultima inquadratura di
Bruce
Concludiamo questa lista di teorie
con l’inquadratura finale di Bruce Wayne in piedi
tra i corpi dei suoi genitori uccisi, un evento a cui Arthur non ha
mai assistito e che però risuona nella sua mente. È possibile che
ne abbia sentito parlare da qualcuno? Questo mistero verrà risolto
nel nuovo film di Batman?
Trovare tutti i riferimenti e le
easter egg in
Avengers:
Endgame è diventato il passatempo preferito dei fan, e
uno tra loro è pronto a stupirci con qualcosa che non avremmo mai
immaginato (o almeno individuato al primo sguardo): stavolta si
tratta di un bellissimo richiamo ad Iron Man del 2008, il
film che ha aperto ufficialmente le porte del Marvel Cinematic Universe, e in
particolare della scena in cui Tony Stark (Robert Downey
Jr.) dialoga nella grotta dei terroristi insieme a Ho
Yinsen (Shaun Toub) mentre realizza la prima
versione del reattore ad arco che lo farà sopravvivere.
Ed è proprio lo scambio di battute
tra i personaggi al centro della discussione, con Yinsen che
ricorda a Tony che il reattore potrebbe alimentare il suo cuore per
altre “50 vite” e il protagonista che risponde spiegando che quel
dispositivo sarà in grado di alimentare “qualcosa di grosso” per 15
minuti. Da qui si passa al fatale momento dello schiocco in
Endgame, suggerendo che sia stato il reattore di Stark che alla
fine gli ha permesso di impugnare il guanto con tutte e sei le
gemme dell’Infinito (al contrario di Hulk, che invece è rimasto
debilitato dallo schiocco).
Film evento del decennio,
Avengers: Endgame è riuscito in
un’impresa che sembrava impossibile: ricapitolare un discorso
narrativo iniziato nel 2008 da Iron Man riunendo sul grande schermo
tutti i personaggi del Marvel Universe. Gli incassi hanno
premiato lo studio di Kevin Feige, raggiungendo e superando in cima
alla classifica Avatar di James Cameron.
Il commento negativo di
Martin Scorsese sui cinecomic e in generale
sul fenomeno Marvel Studios sta facendo discutere la platea
del web, e tra le personalità di Hollywood coinvolte nel grande
progetto di Kevin Feige c’è chi non sembra d’accordo con quanto
affermato dal regista, tra poco nelle sale con il suo ultimo film
The
Irishman. Su Twitter infatti è comparsa la risposta di
James
Gunn alle parole di Scorsese (“I cinecomic non
sono cinema, e la cosa più vicina a questo tipo di produzioni sono
i parchi a tema […] è un cinema dove gli esseri umani non cercano
di trasmettere esperienze emotive veicolandole ad altri esseri
umani“), deluso da quanto letto nell’intervista con
Empire:
“Martin Scorsese è uno dei miei
cinque cineasti viventi preferiti. Ero indignato quando la gente
criticava L’ultima tentazione di Cristo senza aver visto il film.
Sono rattristato dal fatto che ora stia giudicando i miei film allo
stesso modo. Detto questo, amerò sempre Scorsese, sarò grato per il
suo contributo al cinema e non vedo l’ora di vedere The
Irishman.”
Gunn fa riferimento al modo in cui
l’autore americano aveva esordito nell’affermazione, dicendo di non
aver visto i film in questione e che aveva provato a farlo senza
successo.
Attualmente impegnato con le riprese
di The Suicide
Squad, sequel (o reboot?) di Suicide Squad commissionato dalla Warner Bros.,
James Gunn tornerà presto al timone di
Guardiani della Galassia
Vol.3, cinecomic che con molte probabilità farà parte
della Fase 5 del MCU non ancora annunciata. Sembra
però che il franchise su Star-Lord, Gamora e gli altri terminerà la
sua corsa dopo il terzo film e che Gunn non dirigerà altri capitoli
per i Marvel Studios, come confermato
dallo stesso regista su Instagram.
Su quest’ultimo progetto sappiamo
pochissimo, e lo scorso marzo si era detto che la produzione non
sarebbe iniziata prima del 2021. Tuttavia un report dell’Hollywood
Reporter fa sapere che le riprese potrebbero essere state
anticipate addirittura al 2020 (ma non è chiaro a quale mese ci si
riferisca). È possibile inoltre che la data di uscita del film
venga fissata alla fine del 2020, dunque sembra che i fan dovranno
attendere meno tempo del previsto per rivedere i propri eroi sul
grande schermo.
Sedicicorto International
Film Festival Forlì apre l’edizione 2019, la sedicesima,
con una tre giorni tutta da vivere, tra un maestro del cinema
mondiale, un artista internazionale e il compleanno di un cult
movie. Oltre ai lavori dei filmmaker in concorso per
Cortoinloco.
Si intitola Nimic
il cortometraggio che Yorgos Lanthimos ha
realizzato in collaborazione con Mini e che Sedicicorto presenta in
contemporanea con il Milano Film Festival e il Sitges Festival
Internacional de Cinema Fantastico de Catalunya. Dodici minuti in
cui il regista greco, candidato quest’anno al premio Oscar per la
miglior regia de La favorita, racconta del surreale incontro in
metropolitana che un violoncellista, interpretato da Matt
Dillon, e una misteriosa donna. Presentato in anteprima al
Locarno Film Festival 2019 lo scorso agosto, Nimic è in programma
domenica 6 ottobre alle 17:00.
Subito dopo si parlerà di un altro
maestro del cinema, Ridley Scott, e di uno dei suoi capolavori.
Compie infatti quarant’anni Alien, che uscì nelle
sale italiane il 25 ottobre del 1979. Per festeggiarlo,
naturalmente un cortometraggio, Alien: Ore, uno
dei sei piccoli film che la Twentieth Century ha prodotto per
l’anniversario. E un libro, “Alien – Misteri, inquietudini e
segreti del film di Ridley Scott“, presentato dall’autore, il
critico cinematografico Stefano Cocci.
Alle 18:00 di venerdì 4 ottobre,
inaugura invece la mostra di Antonello Silverini,
“Nello spazio e nel tempo”. Silverini, illustratore di
fama mondiale, collaboratore La Lettura, l’inserto culturale del
Corriere della Sera, autore delle copertine dei romanzi di Ian
McEwan per Einaudi e di Philip K. Dick per Fanucci Editore. La
mostra sarà aperta al pubblico fino a domenica 13 ottobre ed è
stata realizzata anche grazie al supporto dell’Associazione Regnoli
41 e della Fondazione CariRomagna.
Questo primo fine settimana sarà
dedicato al concorso Cortinloco, riserva alle
produzioni realizzate nella Regione Emilia Romagna e ai suoi
filmmaker. Un programma arricchito dai due forum di sabato 5
ottobre (ore 10:30) e domenica 6 (ore 10:00), presso la Sala
Nassirya, dove si potranno incontrare gli autori dei film che si
contenderanno I premi della giuria e il premio del pubblico
Mini.
Sedicicorto International
Film Festival Forlì 2019 si terrà dal 4 al 13 ottobre2019
a Forlì ed è realizzato con il contributo di Mibact –
Direzione Generale Cinema, MIUR, Provincia di Forlì-Cesena, Comune
di Forlì, Regione Emilia Romagna, Intesa San Paolo, Fondazione
Cassa dei Risparmi di Forli e della Romagna e in collaborazione di
Mini e Cantine Drei Donà.
33 film e documentari nella
selezione ufficiale, 15 incontri ravvicinati con registi, attori,
scrittori e personalità del mondo dell’arte, 15 “duelli” a tema
cinema tra le novità della prossima edizione: sono questi i numeri
con i quali il direttore artistico Antonio Monda presenta il
programma ufficiale della Festa del cinema di Roma
2019 che si svolgerà dal 17 al 27 Ottobre presso
l’Auditorium parco della Musica. “Elegante e
adolescenziale“, così lo descrive la presidente della
fondazione cinema Laura Delli Colli, spaziando tra ritratti
femminili e generi.
Tra i titoli più attesi spiccano
ovviamente The
Irishman di Martin Scorsese (che
arriverà nella capitale insieme ad una delle sue star),
Downton Abbey, Honey Boy (la
pellicola che racconta l’infanzia di Shia La
Beouf), Hustlers (la commedia con
Jennifer Lopez), Judy (il biopic
con Renée Zellweger) e il documentario su
Pavarotti diretto da RonHoward.
Nella sezione Incontri Ravvicinati
invece si segnalano nomi come Viola Davis e
Bill Burray, con entrambi gli attori che
riceveranno il Premio alla carriera, Fanny Ardant,
Olivier Assayas, Benicio Del
Toro, Ethan Coen, John
Travolta e molto altro.
PRE-APERTURA
Jesus Rolls di John Turturro
FILM D’APERTURA
Motherless Brooklyn di Edward Norton
SELEZIONE UFFICIALE
438 Dagar di Jesper Ganslandt
1982 di Oualid Mouaness
The Aeronauts di Tom Harper
Antigone di Sophie Deraspe
Deux – Two Of Us di Filippo Meneghetti
Downton Abbey di Michael Engler
Drowning di Melora Walters
The Farewell di Lulu Wang
Fete De Famille – Happy Birthday di Cedric
Kahn
Honey Boy di Alma Har’el
Hustlers – Le ragazze di Wall Street di Lorene
Scafaria
The Irishman di Martin Scorsese
Judy di Rupert Goold
Kohtunik – Your Honor di Andres
Puustusmaa
Il ladro di giorni di Guido Lombardi
Le Meilleur Reste a Venir di Matthieu
Delaporte, Alexandre de La Patelliere
Military Wives di Peter Cattaneo
Mytify: Michael Hutchence di Richard
Lowenstein
Nomad. In the footsteps of bruce Chatwin di
Werner Herzog
I fan di Spider-Man
si stanno sicuramente rallegrando per la notizia che il loro eroe è
rientrato a far parte del MCU. Adesso non resta che capire
come la storia del tessi ragnatele continuerà, soprattutto alla
luce del grande colpo di scena in chiusura di Far From Home.
Di seguito, ecco alcune congetture
su quello che potrebbe accadere in Homecoming 3,
così come è provvisoriamente chiamato il film che vedrà tornare
Tom Holland nei panni di
Spider-Man.
RIPULIRE IL SUO NOME
La via più ovvia sembra
quella che impone a Peter Parker di ripulire il nome di Spider-Man
e di provare a smentire le dichiarazioni di JJJ, che hanno
smascherato la sua identità segreta.
Lo scenario più probabile è che
Peter Parker sparisce per un po’ dalla circolazione, mentre
Spider-Man viene proprio cacciato dalla città. Ciò porterebbe Peter
a trovare un lavoro al Daily Bugle al fine di influenzare il
giornale per cercare di mettere Spider-Man sotto una luce positiva.
Infine, l’aggiunta di un antagonista per Spider-Man potrebbe essere
la chiave per ripulire il nome dell’eroe agli occhi della
città.
COMBATTERE
AL FIANCO DI IRON LAD
Possiamo scommetterci: se
Spider-Man non fosse stato introdotto nel MCU, Harley Keener sarebbe stata la
persona prescelta per essere il figlioccio di Iron Man.
L’apparizione di Harley al funerale di Tony in Avengers: Endgame ha ravvivato
l’interesse per il personaggio e avrebbe senso per lui stringere
un’amicizia con Peter.
I personaggi hanno più o meno la
stessa età, quindi potrebbe essere facile per loro incrociarsi e
svelare insieme ulteriori segreti sull’armatura di Iron Man. Questa
amicizia potrebbe sfociare in una vera e propria collaborazione tra
i due, un rapporto in cui Harley assume il soprannome di Iron Lad,
con Peter che riveste i panni di un mentore improvvisato.
SOCCORRERE MORKAN STARK
In realtà, una delle
soluzioni più plausibili potrebbe essere quella di una trama molto
semplice ma profondamente personale per il terzo film. Come
sappiamo, la figlia di Pepper e Tony, Morgan, è rimasta senza padre
alla fine di Avengers: Endgame, il che la rende
vulnerabile per i nemici di Tony che sono ancora molti.
Questo potrebbe essere ciò su cui il
film potrebbe soffermarsi, visto Spider-Man potrebbe essere il
difensore e salvatore perfetto per la bambina che per lui è una
sorta di sorella acquisita, visto che Tony, padre di Morgan, è
stato una specie di padre anche per Peter. I fan adorerebbero
assolutamente questo punto di vista, in quanto renderebbe Peter in
grado di agire come un fratello maggiore per Morgan, oltre a
completare il legame di Peter con gli Stark, legame che ha
caratterizzato i primi due film con Tom Holland.
COMBATTERE CONTRO UN ULTRON
RISORTO
Questa è la soluzione più
estrema, ma anche una delle migliori possibilità. Ultron ha visto
la sua creazione per mano di Tony e nonostante l’ostilità lo
considerava come suo padre; lo stesso Peter considerava Tony come
una figura paterna, solo in una percezione positiva,
ovviamente.
Ciò potrebbe portare a far
riemergere un frammento di Ultron superstite dal secondo film dei
Vendicatori, con l’intenzione di sterminare il “figlio” di Tony a
causa dei suoi sentimenti di risentimento e abbandono. Potrebbe
essere visto come un confronto tra due diversissime creazioni di
Stark, con Ultron che rappresenta il peggio di Tony e Spider-Man
che rappresenta il suo meglio.
LOTTARE CONTRO KRAVEN IL
CACCIATORE
Prima che Spider-Man fosse
momentaneamente “cacciato” dal MCU, si parlava della possibilità
che Kraven il Cacciatore fosse il cattivo del terzo film. Se
dovesse accadere questo, la storia sarebbe semplice.
Kraven si sarebbe presentato a New
York in cerca della sua più grande preda, qui trova Spider-Man come
obiettivo perfetto. Potrebbe anche esserci un colpo di scena
dettato dal fatto che Kraven possa essere addirittura assunto dai
vertici cittadini per catturare Spider-Man a causa delle accuse
mosse da Mysterio, e la storia potrebbe far sì che Kraven agisca
come un cacciatore di taglie.
Tra le personalità più esplosive,
trasformiste e anticonformiste di Hollywood vi è sicuramente
Seth Rogen. Negli anni l’attore si è distinto per
le sue brillanti interpretazioni in film di successo, ma anche per
essersi distinto come doppiatore, sceneggiatore, regista e
produttore. Grazie al suo carisma Rogen ha sempre saputo
conquistare il pubblico e la critica, affermandosi come un
intelligente e lucido intrattenitore.
Ecco 10 cose che non sai di
Seth Rogen.
Seth Rogen film e carriera
1. Ha recitato in
lungometraggi di successo. Il debutto cinematografico
dell’attore avviene nel 2001, quando ottiene una piccola parte nel
film Donnie Darko, accanto a Jake
Gyllenhaal. Successivamente arrivano i primi successi
con Anchorman – La leggenda di ron Burgundy (2004), 40
anni vergine (2005), Tu, io e Dupree (2006) e
Molto incinta (2007). Una volta consolidata la fama,
l’attore appare in sempre più film di successo, tra cui si
annoverano Suxbad – Tre menti sopra il pelo (2007),
Strafumati (2008), Zack & Miri – Amore a… primo
sesso (2008), Funny People (2009), 50 e 50
(2011), Facciamola
finita (2013), Cattivi
vicini (2014), The Interview (2014), Steve Jobs
(2015), The Disaster
Artist (2017) e Non succede, ma se succede…
(2019), in cui recita al fianco di Charlize
Theron.
2. È noto come
doppiatore. Un’altra grande passione di Rogen è quella per
il doppiaggio. Lui è infatti la voce di Po, il protagonista del
film Kung Fu Panda, ruolo che ricopre anche nei sequel.
Tra gli altri doppiaggi celebri si annoverano Mostri contro
alieni (2009) e Sausage Party – Vita segreta di una
salsiccia (2016). Nel 2019 presta la voce al personaggio
Pumpaa nel live action Disney Il re leone
(2019).
3. Ha scritto e prodotto
molti dei suoi film. Non solo attore, Rogen è spesso
l’autore dei propri film. Tra le sceneggiature da lui scritte
figurano infatti quelle per i film Suxbad – Tre menti
sopra il pelo, Strafumati, Facciamola finita, The
Interview, e Sausage Party – Vita segreta di una
salsiccia. Più numerose sono le volte in cui figura invece
anche da produttore, ricoprendo il ruolo per film come 40 anni
vergine, Molto incinta, Suxbad – Tre menti sopra il pelo,
Strafumati, 50 e 50, Facciamola finita, The Interview, Sausage
Party, The Disaster Artist e Non succede, ma se
succede…
Seth Rogen moglie
4. Ha conosciuto sua moglie
sul set. Nel 2004 l’attore è tra gli autori della serie TV
Da Ali G Show. Qui conosce l’attrice e scrittrice Lauren
Miller, con la quale intraprende una relazione. I due si sposano
poi nell’ottobre del 2011 in California.
Seth Rogen Instagram
5. Ha un profilo
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un proprio account, seguito da 7,1 milioni di
persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere
piccole curiosità o fotografie scattate in momenti di svago. Non
mancano ovviamente foto tratte dai set a cui prende parte o foto
promozionali dei suoi progetti.
Seth Rogen e James Franco
6. Sono grandi
amici. Tra le coppie cinematografiche più brillanti degli
ultimi anni si annoverano senza dubbio Rogen e l’attore James
Franco. Grandi amici, i due hanno più volte
collaborato insieme, conoscendosi sul set della serie TV Freaks
& Geeks. I due recitano poi nuovamente insieme in Molto
incinta, Strafumati, Facciamola finita, The Interview e
The Disaster Artist.
7. Hanno ricevuto minacce di
morte. I due attori sono stati insieme anche autori e
protagonisti del film TheInterview. In questo i
due interpretano due giornalisti incaricati di intervistare e
uccidere il dittatore Nord Coreano Kim Jong-Un. Per questa sua
trama, il film ha subito numerosi problemi produttivi, e i due
autori hanno ricevuto numerose minacce di morte per aver realizzato
un film simile. Alla fine il lungometraggio fu distribuito in un
numero ristretto di sale, con poca pubblicità da parte della casa
di distribuzione.
Seth Rogen e Charlize Theron
8. Recitano insieme per la
prima volta. Nella commedia Non succede, ma se
succede… Rogen recita per la prima volta insieme all’attrice
Charlize Theron. Nel film lei interpreta un
segretario di Stato dal carattere forte e indipendente e
pronta a candidarsi alla Casa Bianca. Rogen è invece un giornalista
dal cuore buono e bravissimo nel cacciarsi nei guai. Quest’ultimo
verrà chiamato a curare la campagna elettorale della donna, con
numerosi imprevisti comici.
Seth Rogen Donnie Darko
9. È stato il suo esordio
cinematografico. Sul finire degli anni novanta l’attore è
stato protagonista della serie Freaks & Geeks. Qui viene
notato e scelto per un piccolo ruolo nel film Donnie
Darko, dove interpreta Ken Miller, studente del liceo dove si
svolgono molte delle vicende del film.
Seth Rogen età e altezza
10. Seth Rogen è nato a
Vancouver, in Canada, il 15 aprile 1982. L’altezza
complessiva dell’attore è di 180 centimetri.
Catherine Deneuve è
una delle più apprezzate e premiate attrici della storia del
cinema. Ha partecipato a film diventati classici e ha incantato il
grande pubblico con alcuni ruoli divenuti iconici. L’attrice,
ancora oggi in attività, continua a regalare grandi
interpretazioni, mantenendo la sua aura di diva d’altri tempi.
Ecco 10 cose che non sai su
Catherine Deneuve.
Catherine Deneuve film
1. Ha una vasta
filmografia. L’attrice ha debuttato al cinema nel 1956 nel
film Le collegiali. Da quel momento prende parte a diverse
pellicole, raggiungendo una prima fama con il film Les
Parapluies de Cherbourg (1964). Con questo film ha inizio
la sua vera carriera cinematografica, che la vede protagonista di
numerosi film. Per citare solo i più famosi, si annoverano
Repulsione (1964), Bella di giorno (1967), La
mia droga si chiama Julie (1969), La cagna (1972),
L’ultimo metrò (1980), Speriamo che sia femmina
(1985), Indocina (1992), Dancer in the Dark
(2000), Dio esiste e vive
Bruxelles (2015), Quello che so di
lei (2017) e Le verità
(2019).
Catherine Deneuve vita privata
2. Si è sposata solo una
volta. Nonostante i tanti amori della sua vita, l’attrice
si è sposata soltanto una volta, con il fotografo britannico David
Bailey. Il loro matrimonio è durato dal 1965 al 1972.
3. Ha due figli.
L’attrice ha avuto due figli da due diverse relazione. La prima,
avuta con il regista Roger Vadim, le fa avere nel 1963 il primo
figlio Christian. La seconda figlia,
Chiara Mastroianni, è invece il frutto della lunga
relazione avuta con l’attore Marcello Mastroianni.
Entrambi i figli sono attori.
4. Aveva una sorella
attrice. L’attrice era sorella di Françoise
Dorléac, la quale aveva a sua volta intrapreso la carriera
d’attrice, arrivando a lavorare con registi come
François Truffaut e Roman
Polanski. Sfortunatamente la Dorléac morì prematuramente a
25 anni, nel 1967, in seguito ad un incidente automobilistico.
Catherine Deneuve e Marcello
Mastroianni
5. Si conobbero sul
set. L’attrice conobbe Marcello
Mastroianni sul set del film La cagna di
Marco Ferreri. I due intrecciarono una relazione
dal 1971 al 1975 da cui nacque la figlia Chiara. L’attrice ha in
seguito sempre ricordato Mastroianni come uno dei più grandi amori
della sua vita.
Catherine Deneuve Festival di
Venezia
6. Ha partecipato
all’edizione 2019. L’attrice era in concorso alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
di Venezia con il film Le verità, del regista
giapponese Hirokazu Kore’eda. Nel film l’attrice
duetta con Juliette
Binoche, mentre sul red carpet si è fatta apprezzare
nuovamente come icona di stile.
7. Vinse un premio nel
1998. La Deneuve era già stata protagonista al Festival di
Venezia, dove nel 1998 vinse la Coppa Volpi per la miglior
interpretazione femminile per il film Place Vendome.
Catherine Deneuve Instagram
8. Non ha un proprio
account. L’attrice non è presente sul social network
Instagram, probabilmente per tenere maggiormente privata la propria
vita al di fuori dal set. Tuttavia vi sono diverse pagine a lei
dedicate, dove è possibile trovare le ultime foto o notizie
riguardanti l’attrice e i suoi progetti.
Catherine Deneuve oggi
9. Recita ancora.
Nonostante sia vicino ai 76 anni l’attrice non accenna a ritirarsi
dalle scene, ed è al contrario ancora oggi molto attiva. Nel 2019 è
stata protagonista del film Le verità, mentre sembra già
avere in programma nuovi film per i prossimi anni.
Catherine Deneuve età e
altezza
10. Catherine Deneuve è nata
a Parigi, il 22 ottobre 1943. L’altezza complessiva
dell’attrice è di 168 centimetri.
Attore capace di reinventarsi
continuamente attraverso ruoli e generi sempre diversi,
Clive Owen si è guadagnato negli anni una buona
fama tanto nel cinema quanto nella televisione, ottenendo più di
una volta riconoscimenti da parte di critica e pubblico.
Ecco 10 cose che non sai di
Clive Owen.
Clive Owen film
1. Ha recitato in
lungometraggi di successo. La carriera cinematografica
dell’attore ha inizio nel 1998 con il film Vroom,
dove appare brevemente. Successivamente partecipa al
film Close My Eyes (1991), che lo fa conoscere al
grande pubblico. Da quel momento prende parte a importanti film
come Il colpo – Analisi di una
rapina (1998), Gosford
Park (2001), The Bourne
Identiy (2002), King
Arthur (2004), Closer (2004), in cui è
protagonista insiemme a Natalie
Portman, Julia
Robertse JudeLaw, Sin
City (2005), Inside
Man (2006), I figli degli
uomini (2006), Elizabeth: The Golden
Age (2007), Ragazzi miei (2009),
Intruders (2011), Blood Ties – La legge del
sangue (2013), Last
Knight (2015), Valerian e la città dei
mille
pianeti(2017), Anon (2018), The
Informer – Tre secondi per sopravvivere (2019) e
Gemini Man (2019), dove recita al fianco
di Will
Smith.
2. Ha recitato per la
televisione. Negli anni l’attore ha partecipato anche ad
alcune serie TV come Chancer (1990-1991), Sharman
(1996) e Second Sight (2000-2001). La fama televisiva
arriva tuttavia con la serie The Knick, andata in onda dal
2014 al 2015.
3. È anche
produttore. Owen si è cimentato nelle vesti di produttore
in un paio di occasioni, ricoprendo il ruolo per il film
Ragazzi miei. Ben più impegnativa fu però l’esperienza con
la serie The Knick, dove l’attore fu accreditato come
produttore di ben dieci episodi.
Clive Owen moglie e figlie
4. È sposato.
Parallelamente al cinema, l’attore ha sempre coltivato la passione
per il teatro. Proprio durante lo spettacolo Romeo e
Giulietta l’attore incontra l’attrice Sarah-Jane Fenton. I due
si sposano nel marzo del 1995 e avranno poi due figlie, nate
rispettivamente nel 1997 e nel 1999.
Clive Owen King Arthur
5. Ha interpretato re
Artù. Nel film del 2004 diretto da Antoine
Fuqua, l’attore ricopre il ruolo del celebre Artù,
raccontato durante gli anni di ascesa al potere. L’attore ottenne
il ruolo nel momento in cui gli attori Russell
Crowe, Mel
Gibson e Hugh
Jackman rifiutarono la parte.
Clive Owen Last Knight
6. Interpreta nuovamente
uncavaliere. Undici anni dopo aver
indossato l’armatura di Artù, l’attore torna a vestire i panni di
un cavaliere nel film Last Knight, in cui recita al fianco
di MorganFreeman. Nel film Owen
è a capo di un gruppo di cavalieri che cercano di vendicare la
rovina del proprio signore causata da un ministro corrotto.
Clive Owen Closer
7. È stato nominato
all’Oscar. Nel film diretto da MikeNichols, e tratto dall’omonima opera teatrale,
l’attore ricopre il ruolo di Larry. Per la sua interpretazione Owen
riceve la sua prima e unica nomination ai premi Oscar come miglior
attore non protagonista.
8. Aveva già recitato nella
versione teatrale. Anni prima di prendere parte alla
trasposizione cinematografica, Owen aveva già partecipato alla
versione teatrale. L’attore ha dichiarato di aver fatto di tutto
per ottenere il ruolo di Larry, ma che considerata la sua età gli
fu invece affidato quello di Dan. Quando anni dopo ricevette la
chiamata da parte del regista, gli fu finalmente offerto il ruolo
di Larry, che l’attore accettò con entusiasmo.
Clive Owen 2019
9. Tornerà al
cinema. Nel 2019 l’attore sarà tra i protagonisti del film
Gemini Man, diretto da Ang Lee con
Will Smith. Nel film Owen interpreterà il villain
Clay Verris. Un altro progetto dell’attore previsto per il 2019 è
il nuovo film di Andrea Di Stefano intitolato
The Informer – Tre secondi per sopravvivere, dove Owen
recita accanto all’attrice Rosamund Pike.
Clive Owen età e altezza
10. Clive Owen è nato a
Coventry, nel Regno Unito, il 3 ottobre 1964. L’altezza
complessiva dell’attore è di 188 centimetri.
Attore, produttore, regista e anche
politico, Luca Barbareschi ha vestito numerosi
ruoli durante la sua carriera, affermandosi come volto di punta sia
al cinema che in televisione. Negli ultimi anni la sua attività
nell’industria cinematografica sembra essersi fatta particolarmente
viva, con numerosi progetti nei quali appare in vesti sempre
differenti.
Ecco 10 cose che non sai di
Luca Barbareschi.
Luca Barbareschi film
1. Ha preso parte a celebri
lungometraggi. L’attore debutta sul grande schermo con il
film Da Corleone a Brooklyn (1979) e raggiunge una prima
notorietà con Cannibal Holocaust (1980). Successivamente
prende parte a film come Impiegati (1985), Via
Montenapoleone (1986), Teresa (1987), Le cose
cambiano (1988), La bionda (1992), Il cielo è
sempre più blu (1996), Il trasformista (2002),
Noi Credevamo (2010), Something Good (2013) e
Dolceroma
(2019).
2. Ha recitato anche in
TV. Noto anche per i suoi ruoli televisivi, Barbareschi
debutta in Casa Cecilia (1984), per poi apparire in serie
o film TV come Buio nella valle (1984), La
sorpresa (1986), La famiglia ricordi (1993),
Cronaca nera (1998), Giorni da Leone (2002),
La maledizione dei templari (2005), Nebbie e
delitti (2005-2009), Pietro Mennea – La freccia del
Sud (2015) e L’Aquila – Grandi speranze (2019).
3. È anche regista e
produttore. Negli anni Barbareschi ha inoltre realizzato
tre opere da regista: Ardena (1997), Il
trasformista (2002) e Something Good (2013). Si è
inoltre costruito anche la fama di produttore, con all’attivo la
serie La strada di casa (2017-2019) e i
film Dolceroma e L’ufficiale e la
spia (2019), del regista Roman
Polanski, presentato in concorso alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
di Venezia.
Luca Barbareschi Instagram
4. Non è presente sul social
network. L’attore ha confermato di non avere un proprio
profilo su Instagram, preferendo mantenere privata la propria vita
fuori dalle scene. Sono invece presenti degli account di
Barbareschi sui social network Facebook e Twitter.
Luca Barbareschi moglie e
figli
5. È stato sposato.
L’attore è stato sposato con Patrizia Fachini, con la quale ha
avuto le figlie Beatrice, Eleonora e Angelica. La coppia ha in
seguito ufficializzato il divorzio.
6. Le nuove
relazioni. Dopo il matrimonio, Barbareschi ha avuto per 7
anni in una relazione con l’attrice Lucrezia Lante della
Rovere. Attualmente è invece legato a Elena Monorchio,
dalla quale ha avuto due figli: Maddalena e Francesco.
Luca Barbareschi politica
7. Ha avuto una carriera
politica. Oltre al cinema, Barbareschi si è sempre
interessato anche di politica. Alle elezioni politiche del 2008
viene eletto come deputato, rimanendo in carica fino al 2013.
Luca Barbareschi e la Eliseo
Cinema
8. Ha una sua casa di
produzione. Particolarmente attivo anche come produttore,
Barbareschi ha fondato la Eliseo Cinema, con cui ha prodotto alcune
commedie come Se mi vuoi bene e Modalità aereo,
entrambi di FaustoBrizzi. Tra i
film prodotti si annoverano anche Dolceroma di
Fabio Resinaro e L’ufficiale e la
spia, di Roman Polanski, dimostrando così di
essere interessato ad una produzione variegata e aperta a tutti i
generi.
9. Ha recitato nel film di
Fabio Resinaro. L’attore era inizialmente intenzionato a
dirigere il film, ma ha poi lasciato tutto nelle mani del regista
Fabio Resinaro, occupandosi soltanto della
produzione e interpretando il ruolo del temibile produttore Oscar
Martello. Per tale ruolo l’attore ha ricevuto numerose lodi da
parte della critica.
Luca Barbareschi età e altezza
10. Luca Barbareschi è nato
a Montevideo, in Uruguay, il 28 luglio 1956. L’altezza
complessiva dell’attore è di 188 centimetri.
Tra i più apprezzati e premiati
registi cinesi, Ang
Lee ha dimostrato di poter conquistare anche
Hollywood, realizzando film ormai classici. Alternandosi tra film
intimisti e grandi progetti, il regista ha sempre portato avanti la
sua autorialità attraverso il confronto tra l’innovazione e la
tradizione, ottenendo in cambio il favore di critica e
pubblico.
Ecco 10 cose che non sai di
Ang Lee.
Ang Lee film
1. Ha diretto film molto
premiati. Il primo film del regista è Pushing
Hands, del 1992. Dirige poi Il banchetto di nozze,
del 1993, che gli permette di ottenere una buona fama anche oltre
oceano. Successivamente realizza Mangiare bere uomo donna
(1994), Ragione e sentimento (1995), Tempesta di
ghiaccio (1997), Cavalcando col diavolo (1999), e
La tigre e il dragone (2000). Dirige poi
Hulk (2003), e I segreti di Brokeback
Mountain (2005), che segna una nuova importante tappa
nella sua filmografia e gli frutta il primo Oscar. Seguono i
film Lussuria – Seduzione e
tradimento (2007), Motel
Woodstock (2009), Vita di
Pi (2012), Billy Lynn – Un giorno da
eroe(2016) e Gemini Man (2019),
con protagonista Will
Smith.
2. È anche sceneggiatore e
produttore. Lee è noto oltre che come regista anche per
altri ruoli. Egli ha infatti scritto le sceneggiature dei suoi
primi tre film, e del film Tortilla Soup, remake americano
del suo Mangiare bere uomo donna. Lee ha inoltre ricoperto
il ruolo di produttore per i suoi film La tigre e il
dragone, Vita di Pi e Billy Lynn – Un giorno da
eroe.
Ang Lee Oscar
3. È stato nominato numerose
volte. Quasi ogni suo film lo ha portato a ricevere
candidature ai premi Oscar. La prima risale al 1994, nella
categoria miglior film straniero per Il banchetto di
nozze. Nella stessa categoria verrà poi nominato Mangiare
bere uomo donna e La tigre e il dragone, con
quest’ultimo che risulterà poi vincitore. Sempre per questo film
Lee verrà nominato anche come miglior regista e per il miglior
film. Nel 2006 vince invece l’Oscar come miglior regista per il
film I segreti di Brokeback Mountain. Nel 2013 vince
nuovamente nella stessa categoria per Vita di Pi, con cui
viene anche nominato per il miglior film.
Ang Lee Hulk
4. Il film fu un
insuccesso. Nel 2003 il regista si cimenta con la
trasposizione del film Hulk, tratto dai celebri fumetti
Marvel. Nonostante l’approccio
originale alla materia narrativa e la regia sperimentale, il film
si rivela un insuccesso di critica e pubblico, i quali evidenziano
problemi di sceneggiatura e di tecnica. Con questo film Lee
realizza dunque il primo passo falso della sua carriera.
Ang Lee I segreti di Brokeback
Mountain
5. È il suo più grande
successo. Nonostante il flop di Hulk, due anni
dopo il regista realizza il film I segreti di Brokeback
Mountain. Nonostante la storia fosse lontana dal mondo
cinematografico di Lee, questi ha dichiarato di essersi sentito
attratto dal mistero in essa contenuto, desiderando di poterlo
realizzare. Il film si è in seguito rivelato un successo di critica
e pubblico, divenendo il più celebre racconto cinematografico di un
amore omosessuale.
6. Ha vinto premi molto
importanti. Il film fu presentato in concorso alla
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
di Venezia, dove vinse il Leone d’Oro. Successivamente ottenne
otto nomination ai premi Oscar, riportando tre vittorie. Il film è
stato inoltre premiato ai Golden Globe, ai Bafta e ai Critics
Choice Awards.
Ang Lee Lussuria – Seduzione e
tradimento
7. Ha vinto il Leone d’Oro a
Venezia. Il film fu presentato alla Mostra Internazionale
d’Arte Cinematografica di Venezia, dove vinse infine il Leone
d’Oro, il secondo per Lee.
8. Ha subito una forte
censura. Il film ha incontrato diversi problemi di
distribuzione in molti paesi per via delle sue prolungate ed
esplicite scene di sesso. In Cina il film ha subito numerosi tagli,
perdendo così parte del suo potenziale e della sua atmosfera.
Ang Lee Vita di Pi
9. Ha avuto un grande
budget. Per girare il film Vita di Pi il regista
si è avvalso di un budget di circa 120 milioni di dollari. Gran
parte di questi sono stati spesi per la realizzazione tecnica del
film, tra cui la costosa CGI della tigre protagonista nonché degli
ambienti. Lee ha in seguito dichiarato che questo è stato senza
dubbio il suo film più ambizioso.
Ang Lee età e altezza
10. Ang Lee è nato a
Pingtung, Taiwan, il 23 ottobre 1954. L’altezza
complessiva del regista è di 170 centimetri.
Tolto il costume, Batman è solo un
uomo come tanti. Quando lo indossa diventa un abile combattente che
però ha bisogno di una ricca varietà di potenti gadget, armi e
veicoli per assicurarsi di poter affrontare i più cattivi criminali
di Gotham City. Ma quali sono quelli che vorremmo vedere in
The
Batman, il film di Matt Reeves con Robert
Pattinson che riavvierà le sorti del personaggio al
cinema? Ecco qualche idea:
Bat-Rampino
Questo è dei pochi
dispositivi visti nella serie di videogiochi Arkham di Rocksteady,
ovvero il Bat-Rampino, gadget iconico usato in
molte copertine di fumetti per mostrare Batman che oscilla sulle
strade di Gotham City. E se la storia del nuovo film abbraccerà
davvero l’intera città, allora il rampino è ciò che servirà a
Batman per spostarsi da un edificio all’altro e catturare i
nemici.
Palline di fumo
Utilizzate per stordire i
nemici o semplicemente fuggire da loro, le palline di
fumo di Batman hanno svolto un ruolo importante sia nella
serie di videogiochi Rocksteady che nei fumetti nel corso degli
anni. Quando è circondato da un gruppo di teppisti armati, il
crociato di Gotham si serve di questi dispositivi per mascherare la
sua fuga e apparire dietro di loro pochi secondi dopo.
Bat-Aereo
Dopo la versione vista in
Justice
League, c’è spazio per una versione alternativa del
Bat-Aereo anche qui, prendendo spunto dalle storie
di Scott Snyder e Greg Capullo, permettendo al detective di volare
sopra Gotham più velocemente degli avversari.
Gel esplosivo
Visto nella serie di
videogiochi Arkham, il gel esplosivo (sparato da
una piccola pistola e spruzzato a forma di pipistrello) viene usato
da Batman per abbattere i muri e persino eliminare i criminali da
lontano quando si trovano nelle immediate vicinanze.
Il potere della deduzione
Sebbene non sia
effettivamente un gadget materiale, il potere della
deduzione è di sicuro l’ elemento della personalità del
cavaliere oscuro che l’ha reso iconico nella galleria di personaggi
della DC Comics.
Batman v Superman e Justice
League non gli hanno dato la possibilità di indagare
sui crimini insieme a Jim Gordon, ma sappiamo per certo che questo
aspetto cambierà nel film di Matt Reeves.
Cintura avanzata
Batman è
sempre stato equipaggiato con la sua speciale
cintura dove raccoglie gran parte dell’arsenale di
armi, come il rampino, i Batarang, le capsule di fumo descritte
sopra e molto altro.
Bat-Nave
Nel corso degli anni Batman
ha utilizzato la Bat-Nave per viaggiare sia sopra
che sott’acqua, che poi è qualcosa che non si vede spesso sul
grande schermo, almeno nei film sul cavaliere oscuro. Magari grazie
a questo veicolo raggiungerà l’Iceberg Lounge galleggiante di
Pinguino, uno dei villain annunciati…
Batmobile
Non c’è film di Batman
senza Batmobile, e questo sodalizio dovrebbe
continuare anche nel nuovo reboot di Matt Reeves.
Qualsiasi cosa accade, ci piacerebbe vedere altre versioni
dell’iconico mezzo di trasporto, diverse da quelle avute finora
nella trilogia di Nolan e negli adattamenti di Zack
Snyder.
Bat-Computer
Il Bat-computer è
un altro di quei gadget iconici di Bruce Wayne che
l’eroe sfrutta insieme ad Alfred nella sua base. Ne abbiamo avuto
un’anteprima nei film di Christopher Nolan, ed è possibile che il
prossimo capitolo ci offra uno sguardo inedito sul dispositivo e
ancora più aggiornato.
Anello di kryptonite
Sarebbe stato più utile
nella trama di
Batman v Superman: Dawn of Justice, tuttavia questo
anello di kryptonite potrebbe tornare utile al
nostro protagonista nella trama di The
Batman come regalo ai fan e omaggio all’universo dei
fumetti DC.
Leggi anche – The Batman: 10
teorie dei fan sul film con Robert Pattinson
Michelle Pfeiffer è
possibilista in merito ad un eventuale Ant-Man 3.
L’attrice si è unita al Marvel Cinematic Universe lo scorso
anno grazie a Ant-Man & the
Wasp di Peyton Reed, film in cui
interpreta Janet van Dyne – moglie di Hank Pym (Michael
Douglas) e madre di Hope van Dyne (Evangeline
Lily). È lei la Wasp originale, dispersasi nel Reame
Quantico dopo essere diventata subatomica per una missione.
La donna è rimasta nel Regno
Quantico fino a che Scott Land (Paul Rudd) non ha
offerto a Pym e a sua figlia uno spunto che ha permesso ai due di
tornare a sperare di rivedere la donna. In Ant-Man & the
Wasp, infatti, i tre si avventurano in una missione di
salvataggio.
L’evento ha lasciato molte domande
in sospeso, in particolare per quanto riguarda le nuove abilità di
Janet e le sue esperienze nella dimensione alternativa. Ma con gli
eventi di Avengers:
Infinity War prima e di Endgame
dopo, tutta l’attenzione del mondo si è concentrata su Thanos,
sulla sua momentanea vittoria e sulla sua terribile sconfitta
dopo.
Chi ha la memoria più lunga, però,
non vuole cedere e vuole ancora sapere quali sono stati i
cambiamenti subiti da Janet. Questo argomento potrebbe essere il
nodo della trama di un eventuale Ant-Man 3.
A breve, vedremo Michelle
Pfeiffer in Maleficent – La
signora del Male, nuovo film Disney con
Angelina Jolie, e in occasione della premiere,
l’attrice ha parlato di questa eventualità ai microfoni di Variety. A quanto
pare non si sa nulla del film Marvel Studios, ma nel caso in cui dovesse
essere confermato, Michelle ha dimostrato molto entusiasmo e una
sicura adesione:
Negli annunci all’ultimo
Comic Con di San Diego, il film che chiude la
trilogia dell’Uomo Formica non è stato annunciato, lasciando quindi
i fan nel dubbio che forse non c’è interesse, da parte dei
Marvel Studios, a
realizzare un terzo film.
Più probabilmente, il nuovo corso
del MCU dovrà assumere prima
una forma definita e poi cominciare a reinserire tutti i personaggi
che già conosciamo, accanto a quelli che invece saranno una vera e
propria novità per il pubblico.
Anche se in sordina, continua il
certosino lavoro di James Cameron al suo enorme
progetto dei sequel di Avatar. Il lavoro, che
occuperò il regista per almeno i prossimi sei anni, sarà incentrato
ad esplorare l’eredità dei personaggi di Jake e
Neytiri, dei loro figli e della loro tribù, espandendo il
mondo di Pandora.
La nuova immagine dal set dei
sequel, diffusa dall’account Twitter
ufficiale di Avatar, mostra
James Cameron usare una camera 3D. Cameron sembra
alle prese con una scena che comprende riprese subacquee mentre la
scena stessa include fiamme in CGI. Potete vedere l’immagine di
seguito:
La storia neisequel di
Avatarracconterà dunque
di Jake Sully (Sam
Worthington) e Neytiri
(Zoe
Saldana) e dei loro figli che
sono impegnati a vivere la loro vita su Pandora e ad affrontare i
conflitti con l’umanità.
Avatar
2debutterà il 18 dicembre
2020, seguito dal terzo capitolo il 17
dicembre 2021. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si
dovrà attendere ancora qualche anno: 20 dicembre
2024 e 19 dicembre 2025.
Il MCU è ricco di segreti
nascosti tra le pieghe dei film, e da più di dieci anni continua a
stupire il pubblico per la maniera in cui questi vengono
perfettamente celati. Alcuni sono semplici easter egg
utili a compiacere i fan dei fumetti originali, altri vere e
proprie chicche che vanno oltre l’omaggio, ma spesso poco evidenti
nel marasma di effetti speciali e combattimenti. Ma non
dimentichiamoci ciò che accade dietro le quinte della realizzazione
dei film, curiosità ancora più interessanti soprattutto per i
fan.
Ecco allora di
seguito 10 segreti che probabilmente non
sapevate dal backstage delle prime tre fasi:
Il ruolo di Thanos è stato
riscritto in una seconda stesura di The Avengers
Mentre stava scrivendo The
Avengers, Joss Whedon sentiva che doveva esserci un
cattivo più potente di Loki, qualcuno il cui obiettivo era
conquistare la Terra attraverso tanti seguaci. Perciò solo in un
secondo momento suggerì di introdurre Thanos ai Marvel Studios come signore cosmico che permea
tutto il MCU e che avrebbe assunto pian
piano un ruolo sempre più importante riapparendo nei titoli di coda
di Age of Ultron.
Endgame doveva chiamarsi Infinity
War – Part 2
Non tutti sanno che originariamente
Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame erano stati concepiti
come due parti dello stesso film, e avrebbero dovuto intitolarsi
Infinity War Parte 1 e 2. È così che vennero
annunciati da Kevin Feige durante i Comic Con, prima della conferma
ufficiale dei titoli che conosciamo oggi.
Ant-Man e Wasp dovevano comparire
in The Avengers
L’idea iniziale di Joss Whedon per
The Avengers era includere nel team anche Ant-Man
e Wasp (membri originali dei Vendicatori nei
fumetti, tuttavia furono i Marvel Studios a rimandare
l’ingresso in scena della coppia per dare più spazio ai personaggi
nel film solista.
Tom Holland e Robert Downey Jr.
hanno improvvisato la scena della morte di Spider-Man
La devastante morte di Peter Parker
in Infinity
War ha lasciato in lacrime i fan. E se il film è ricco
di momenti spensierati, quel “I do not wanna go”
pronunciato da Tom
Holland fra le braccia di Robert Downey
Jr. rappresenta l’altro lato di un racconto ben più
maturo delle aspettative.
Ciò che rende così incredibile la
scena è il fatto che l’attore abbia improvvisato l’intera battuta.
I fratelli Russo volevano che fosse o emozionante e gli avevano
dato un solo consiglio: “Pensa che sei un ragazzo e non vuoi
morire“. Così Holland ha preso questo suggerimento alla
lettera e il gioco è fatto…
Endgame si è parzialmente ispirato
a Star Trek
Non è un segreto che Kevin Feige sia
un fan sfegatato di Star Trek, e lui stesso ha
confermato che Avengers: Endgame è stato parzialmente influenzato
dal finale della serie di Star Trek: The Next
Generation, da molti considerato come uno dei i più grandi
episodi mai realizzati nella storia del piccolo schermo. Un altro
omaggio è stata la presenza dei sei autografi dei membri principali
del cast dei Vendicatori nei titoli di coda, ripresa da
Star Trek VI: The Undiscovered Country.
James Spader era l’unica scelta di
Joss Whedon per Ultron
Al contrario di quanto si pensi,
Joss Whedon ha sempre avuto in mente un solo attore per il ruolo di
Ultron nel secondo film dei Vendicatori:
James Spader. “Spader è stata la mia prima e
unica scelta” avrebbe dichiarato in seguito il regista,
“Ha quella voce ipnotica che può essere stranamente calma e
avvincente, ma è anche molto umana e divertente.”
Josh Brolin ha indossato una
“testa” di gomma piuma per interpretare Thanos
Le scene di Infinity War ed Endgame
in cui gli attori interagiscono con Thanos sono
risultate tra le più convincenti e cariche di emozioni, e la cosa
più incredibile è che il cast ha dovuto recitare al cospetto di un
Josh
Brolin ornato con una testa di gomma piuma gigante per
simulare la vera altezza del Titano.
La protesi di Chris Evans per la
scena dello shawarma
Nell’iconica scena post-credits di
The Avengers che mostra i supereroi in un fast
food, molti avranno notato che Captain America è
l’unico a non toccare cibo. E che dire della sua faccia? Ebbene,
visto che la sequenza fu girata dopo le riprese principali, i
produttori dovettero nascondere la barba di Chris
Evans con una protesi che gli impediva qualsiasi
movimento.
Scarlett Johansson era incinta
durante le riprese di Age of Ultron
Molti fan sono rimasti delusi dal
ruolo quasi marginale di Vedova Nera in Avengers: Age of Ultron, ma
a quanto pare questo dettaglio potrebbe aver avuto a che fare con
la gravidanza di Scarlett
Johansson durante le riprese che non le ha reso
possibile fare tutte le necessarie acrobazie.
“Ti voglio bene 3000” è stata
un’idea di Robert Downey Jr.
È stato Anthony
Russo, in un’intervista, a rivelare il vero retroscena
dietro la celebre battuta, e quanto pare l’ispirazione è stata
fornita dallo stesso Robert Downey
Jr.
L’attore ha infatti raccontato ai
registi un aneddoto circa quel “Ti voglio bene
3000” detto a lui da uno dei suoi bambini,
convincendoli che fosse il modo migliore per arricchire la
sceneggiatura. D’altronde non è la prima volta che Downey
contribuisce personalmente a modificare o aggiungere qualche
sfumatura al personaggio, che nel corso degli ultimi undici anni è
cresciuto sullo schermo insieme al suo interprete diventando la
figura più iconica del franchise.
Zack Snyder ha
dichiarato che il suo action-zombie movie, Army of the
Dead, uscirà nell’inverno 2020 e ha rivelato alcuni
dettagli della trama del film, fino a questo momento ammantata di
mistero.
Dopo aver trascorso una parte
significativa degli ultimi dieci anni lavorando nel mondo della DC,
il regista sta tornando al genere che in primo luogo lo ha reso
famoso. In effetti, quelli con la memoria lunga potrebbero
ricordare che Sndyer ha fatto il suo debutto come regista nel 2004,
con L’alba dei morti viventi, un remake del
classico horror di George A. Romeo.
Intitolato Army of the
Dead, il nuovo progetto di Snyder ha trovato spazio sulla
piattaforma di Netflix, dopo che una versione precedente del film
(che Snyder doveva produrre solo) non era riuscita a decollare alla
Warner Bros. alla fine degli anni 2000. La produzione è
ufficialmente iniziata in estate, con Snyder alla regia di un cast
guidato da Dave Bautista, Ella Purnell, Theo Rossi,
Hiroyuki Sanada, Chelsea Edmundson e Raúl Castillo.
Durante il Preston & Steve Fun Size
Podcast, in occasione dello spostamento ad Atlantic City delle
riprese, Snyder ha rivelato che la storia di Army of the
Dead inizia con una Las Vegas colpita da una apocalisse
zombi, contenuta in un recinto di container costruiti intorno alla
città. Sei anni dopo, tuttavia, uno dei proprietari di un casinò di
Las Vegas ancora in vita recluta una squadra di “soldati zombi”
(guidati dal personaggio di Bautista) per entrare nella città in
quarantena e recuperare i suoi soldi da una cassaforte nel suo
vecchio casinò. Snyder ha anche confermato che Netflix sta
attualmente pianificando di far uscire Army of the
Dead nell’inverno 2020, con una data da stabilire.
I nuovi dettagli si allineano con
quanto riportato dalla prima sinossi che recita: “L’avventura è
ambientata durante un’epidemia di morti viventi a Las Vegas, quando
un uomo decide di radunare un gruppo di mercenari per compiere un
ultimo grande colpo nella zona di quarantena e mettere a segno la
più grande rapina mai tentata.“
Nel cast del film ci sono
Dave Bautista, Ella Purnell, Garret Dillahunt, Ana de la
Reguera, Theo Rossi, Nora Arnezeder e Chris
D’Elia.