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Michela Andreozzi e il suo cast al femminile presentano Brave ragazze

Ispirato a una storia vera, Brave ragazze, in sala dal 10 ottobre, racconta di quattro donne di provincia, interpretate da Serena Rossi, Ambra Angiolini, Silvia D’Amico e Ilenia Pastorelli, che dopo l’ennesimo rovescio della sorte, decidono di dare una svolta alle loro vite, in modo non proprio ortodosso: rapinando la banca del paese. Nel cast anche Luca Argentero, Massimiliano Vado, Stefania Sandrelli e Max Tortora.

La regista Michela Andreozzi racconta così la genesi del suo secondo lungometraggio, dopo Nove lune e mezza: “La prima idea del film nasce tantissimi anni fa assieme ad Alberto Manni. Abbiamo iniziato con un ritaglio di giornale: un’intervista a una delle rapinatrici, uscita dal carcere, che raccontava cosa le era rimasto di quell’esperienza. C’erano situazioni così paradossali e soprattutto, queste donne cavalcavano un pregiudizio: che le donne non facciano certe cose e quindi, se ci travestiamo da uomini non ci beccherà nessuno. Questo elemento è andato a colpire in un punto a me caro, la questione della realizzazione femminile”. “Dopo Nove lune e mezza abbiamo riletto questo vecchio progetto con i produttori [Paco Cinematografica ndr] e abbiamo deciso di farlo, anche se era un azzardo, perché due anni e mezzo fa non c’era l’attenzione che c’è in questo momento al femminile”.

Il film ricostruisce la provincia italiana degli anni ’80. La regista spiega il motivo di questa ambientazione e la scelta di Gaeta: “questa storia è successa davvero negli anni ’80 […] I colpi che le rapinatrici hanno messo a segno allora, con la tecnologia che c’è adesso non sarebbero possibili. Poi mi interessava capire quanto la condizione della donna di quegli anni sia cambiata o rimasta la stessa. Le cose sono purtroppo cambiate poco, soprattutto per una certa fascia sociale.

Ho deciso di girare a Gaeta perché lì ho passato i miei anni ’80. Ho negli occhi scorci di mia madre che cammina con mio fratello e mia sorella. Il gioco di Anna coi figli è molto legato al ricordo che ho di mia madre in quegli anni. Ho innestato i miei anni ’80 e la provincia che conoscevo con la storia vera, accaduta in una zona centrale della Francia, vicino ad Avignone, né Parigi, né Costa Azzurra. Allo stesso modo, Gaeta è centrale, senza essere né Roma, né Napoli. Poi gli anni ’80 secondo me sono fichissimi! […] L’idea di travestirsi da uomini, di essere una “boy band” è stata di Ambra, ispirata ai Duran Duran, e l’ho accolta subito”.

La regista individua poi il cuore del film nello spirito di gruppo, nella solidarietà tra le protagoniste, a suo avviso perfetta per veicolare un messaggio: “il fatto che insieme si funziona come un organismo unico, si è più forti e si possono anche fare cose sbagliate, ma grandi cose”. E spiega così la scelta delle componenti di questo affiatato cast: “Le ho individuate perché le ho viste nella mia testa mentre scrivevo. Erano loro. […] Mi sono innamorata in modi diversi di ciascuna. […] Sono state scelte per il loro temperamento, perché hanno quattro caratteristiche diverse che si sposavano bene con le loro caratteristiche umane: Ambra Angiolini, una pasionaria; una … com’è Ilenia Pastorelli? Originale. Serena Rossi accogliente, e Silvia D’Amico un pezzo raro”. Mentre per la componente maschile: “Luca Argentero per me rappresenta gli uomini positivi”. “Il suo personaggio è un uomo che non ha pregiudizi; mentre è stato divertente dirigere mio marito (Massimiliano Vado ndr) in un ruolo abominevole [quello di un uomo rozzo e violento nei confronti della moglie Maria, interpretata da Serena Rossi, ndr], perché avendolo in casa, sapevo dove potevo andare a spingere”.

Ecco invece come gli attori vedono i propri personaggi. Ambra Angiolini descrive Anna come “una donna indipendente dalla formalità, da ciò che si dovrebbe fare se hai due figli, […] una che si inventa la vita senza farne per forza una fiaba e non la racconta neanche ai suoi figli questa storia per forza a lieto fine, spera che accada e giorno per giorno inventa qualcosa di diverso”. Per l’attrice il tratto peculiare della pellicola è la gentilezza: “E’ un film gentile e la gentilezza è abbastanza rara di questi tempi. […] Tutta questa schifezza che si trova in giro, sui social. La gentilezza non c’è, per cui è un film futurista, è quello che dovremmo tornare a essere, pur trattando argomenti sbagliati come le rapine in banca. Il film non è gli anni ’80, è quello che dovremmo essere nel 2020”.

Serena Rossi ci tiene a sottolineare che sul set  “c’è stato un grande rispetto di tutte verso tutte”. La sua Maria, la cui storia, dice, “mi commuove sempre”, “è una donna devota alla Madonna, alla famiglia, al marito violento, cattivissimo, spaventosissimo e ha questo gruppo di amiche che in qualche modo la salva. Tutte la vogliono proteggere, ma è lei che non si protegge da sola, perché pensa che quella sia la sua condizione, la sua normalità, cosa purtroppo comune a tante donne anche oggi. Però, grazie all’amicizia di altre femmine riesce a trovare la forza di fare un gesto eclatante. Attraverso questo percorso lei capirà quello che vuole davvero, che può avere anche altro dalla vita, che merita di più. […] Io l’ho amata molto, ho avuto anche un sacco di dolori per colpa sua. Ero così tesa nelle scene con Massimiliano, che il giorno dopo avevo dolori dappertutto”.

Ilenia Pastorelli afferma che Chicca è stato per lei “un personaggio bellissimo perché ha molte sfaccettature, anche un po’ diverso: in genere faccio sempre la fidanzata o l’amica di, sono sempre subordinata a una figura maschile. Invece in questo caso il mio personaggio fa parte di un gruppo di donne, è ribelle, arriva a farsi molte domande su sé stessa, sulla sua sessualità. […] Mi ha permesso di togliere quella parte femminile in eccesso”. Con essa, anche i tacchi, per indossare con disinvoltura i più comodi camperos vintage della regista.

Per Silvia D’Amico, che nel film è Caterina, sorella di Chicca, la forza del quartetto di attrici e di personaggi di cui fa parte “sono le diversità”. “Il messaggio nuovo del film è che l’unione di un gruppo di donne può dare forza e può portare a un certo tipo di realizzazione, nonostante le grandissime differenze e le difficoltà che ci sono. Noi abbiamo vissuto questo davvero mentre eravamo a Gaeta, perché non ci conoscevamo prima, ed è successa questa magia. Michela è stata una bravissima direttrice d’orchestra. È bello avere una regista donna che ha capito i nostri punti deboli e i punti di forza. Ci ha spinte ad osare in certe direzioni che probabilmente nessuna di noi aveva mai provato prima”.

Luca Argentero si dice orgoglioso di far parte del progetto e convinto sostenitore del punto di vista della regista sul cinema, della sua voglia di raccontare al femminile. “Un’esigenza che forse c’è perché lo sguardo di Michela è molto attento e preciso. Nulla è lasciato al caso, anche per un personaggio strumentale alla storia come il mio. C’è questa dovizia di particolari, l’essere scrupolosa, che contrasta con l’euforia di un gruppo di donne scalmanate”. “Non dovrebbe esserci l’esigenza di sottolinearlo, ma è importante che ci sia una donna così oggi, qui, a presentare questo film”. Altro motivo che lo ha convinto ad accettare il ruolo dell’ispettore Morandi, aggiunge l’attore, è stata “la possibilità di fare un’altra piccola trasformazione, che per gli attori è sempre divertente. Michela mi mandava foto di Tom Selleck e William Hurt, mentre io guardavo l’album di famiglia e vedevo mio padre, sono uguale a lui negli anni ’90”. “Il cuore del film”, dice infine, “per me è il coraggio: lo stesso Morandi ha il coraggio di prendere in mano la sua vita. È una storia in cui i protagonisti decidono di prendere in mano la loro vita e renderla migliore di quello che è”.

Diretto da Michela Andreozzi, Brave Ragazze è in sala dal 10 ottobre, distribuito da Vision Distribution.

Clerks III: Kevin Smith conferma il progetto

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È lo stesso Kevin Smith a confermare che tornerà a raccontare i personaggi di Clerks. C’erano già stati un paio di episodi in cui aveva pensato di rimettere mano alla saga nerd, ma adesso sembra ufficiale, a distanza di 25 anni dal primo film: Clerks III è in lavorazione.

“Abbiamo parlato della possibilità di fare un film insieme – scrive il regista su Instagram -Sarà un capitolo conclusivo della saga, che racconta come non si è mai troppo vecchi per cambiare completamente la tua vita. Sul modo in cui un’amicizia lunga decenni si confronta con il futuro. Ci porterà all’inizio, in un ritorno agli albori della civilizzazione nel grande stato del #newjersey. Sarà un film con protagonista Jeff insieme a Brian O’Halloran, con Jay ed io in ruoli di contorno. Si intitolerà Clerks III!”.

Mentre i fan possono dichiararsi contenti, visto che si tratta, per la prima volta, di una conferma che sembra ufficiale, Kevin Smith è atteso in sala con la sua nuova avventura, sempre in salsa amarcord: Jay e Silent Bob: reboot.

Robert De Niro accusato di discriminazione di genere da un’ex dipendente

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L’attore premio Oscar Robert De Niro è stato accusato di discriminazione di genere e di sostegno di un ambiente di lavoro abusivo per le donne in una causa da 12 milioni di dollari presentata da un ex dipendente, Graham Chase Robinson. Tra le altre cose, De Niro è stato accusato di usare un linguaggio sessista, chiamando le dipendenti donne “fiche” e “femmine”, e riferendosi a Robinson, che era la sua assistente esecutiva, come la “moglie dell’ufficio”.

“Robert De Niro è qualcuno che si è aggrappato a vecchie abitudini – si legge nella causa – Non accetta l’idea che gli uomini dovrebbero trattare le donne come pari. Non gli importa che la discriminazione di genere sul posto di lavoro violi la legge. La signora Robinson è vittima di questo atteggiamento.”

La Robinson è stata oggetto di una causa legale per 6 milioni di dollari in cui è stata accusata di appropriazione indebita di denaro e di aver guardato Netflix durante le ore di lavoro. Quella causa è diventata virale perché secondo l’accusa, la Robinson ha trascorso un periodo di quattro giorni, a gennaio, a guardare 55 episodi della serie Friends.

Le accuse contro De Niro cadono proprio alla vigilia dell’uscita in sala di Joker e The Irishman, due film che lo vedono trai protagonisti. Anche la compagnia di De Niro, Canal Productions, è stata chiamata nella causa.

Dal canto suo, la Robinson afferma di essere sottopagata rispetto ai colleghi maschi. De Niro avrebbe scherzato con Robinson sulla sua prescrizione di Viagra, le chiese di immaginarlo sul water e le suggerì di rimanere incinta usando lo sperma da un collega maschio sposato.

Robinson continua dicendo che ad aprile, ha presentato le sue dimissioni e ha chiesto al suo avvocato di dire alla squadra di De Niro che stava contemplando una causa che avrebbe affrontato la discriminazione di genere e le violazioni salariali di De Niro.

Staremo a vedere come si svilupperà l’accusa e se diventerà una causa ai danni dell’attore.

Fonte: Variety

Richard Jewell: trailer del nuovo film di Clint Eastwood

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Richard Jewell: trailer del nuovo film di Clint Eastwood

Oggi, la Warner Bros. ha diffuso in rete il primo trailer di Richard Jewell, il nuovo film diretto da Clint Eastwood, che arriverà il prossimo 13 dicembre nelle sale statunitensi.

Si tratta dell’adattamento cinematografico di American Nightmare: The Ballad of Richard Jewell, biografia della guardia di sicurezza Richard Jewell che, dopo aver sventato, nel 1996, un attentato alle Olimpiadi di Atlanta, venne successivamente accusato proprio di quello stesso attentato dopo l’uscita di un articolo pubblicato sull’Atlanta Journal Constitution. Jewell, dichiarato innocente dall’FBI ma caduto in disgrazia, morì giovanissimo, a 44 anni, nel 2007, in seguito ad un attacco di cuore.

 

La Warner Bros distribuisce il film che vede nel cast Paul Walter Hauser, Kathy Bates, Olivia Wilde, Sam Rockwell e Jon Hamm. La data d’uscita italiana non è ancora nota. La sceneggiatura è stata firmata da Billy Ray.

The Informer – Tre Secondi Per Sopravvivere, il trailer

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The Informer – Tre Secondi Per Sopravvivere, il trailer

Ecco il primo trailer di The Informer – Tre Secondi Per Sopravvivere. Con The Informer – Tre Secondi Per Sopravvivere l’attore-scrittore-regista Andrea Di Stefano firma il suo secondo adrenalico lungometraggio con Joel Kinnaman, Rosamund Pike, Common e Clive Owen, dopo il successo ottenuto nel 2014 con la sua opera prima “Escobar: Paradise Lost” con Benicio Del Toro.

The Informer – Tre Secondi Per Sopravvivere è un crime thriller ricco d’azione e colpi di scena con una forte componente emozionale, basato sul romanzo svedese “Tre Sekunder,” di Roslund & Hellström pubblicato in Svezia nel 2009 e tradotto in inglese l’anno seguente. Arriva al cinema il 17 ottobre distribuito da Adler Entertainment.

Sinossi – Pete Koslow (Joel Kinnaman) è un ex soldato specializzato in operazioni speciali che lavora come informatore per l’FBI per smantellare il traffico di droga della mafia polacca a New York. Quando l’operazione dell’FBI si mette male, con la morte di un poliziotto del NYPD sotto copertura, Pete è obbligato a tornare a Bale Hill, la prigione in cui era stato detenuto in passato per omicidio, per scardinare il cartello dall’interno.

YULI – Danza e Libertà: il trailer del film

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YULI – Danza e Libertà: il trailer del film

Dopo essere stato presentato in anteprima al Festival del cinema spagnolo ed essersi aggiudicato il premio per la Miglior sceneggiatura a Paul Laverty al Festival di San Sebastián, l’applauditissimo “YULI – Danza e Libertà” della spagnola Icíar Bollaín arriva nelle sale italiane il 17 ottobre 2019 con EXIT media.

L’uscita del film prevede un tour di anteprime, accompagnate da grandi ospiti tra cui: Paul Laverty, storico sceneggiatore di Ken Loach, l’attore cubano Santiago Alfonso e la coreografa e ballerina María Rovira. Si partirà con Roma il 14 ottobre (cinema Farnese), per poi proseguire con Firenze (cinema Stensen), Torino (cinema Fratelli Marx), Bari (multicinema Galleria), Matera (cinema Il Piccolo), Genova (cinema dei Cappuccini), Milano (cinema Anteo), Verona (Cinema Alcione). Inoltre, il film parteciperà in quei giorni al Terni Pop Film Festival, al Premio Efebo d’Oro a Palermo e al Festival del cinema spagnolo in Italia.

Associazioni e scuole di danza di tutta la penisola parteciperanno agli eventi insieme all’Ambasciata di Cuba in Italia. Il film è distribuito grazie al co-finanziamento dal programma MEDIA Europa Creativa della UE.

SINOSSI – Il film racconta l’incredibile storia di Carlos Acosta, in arte Yuli, vera e propria leggenda della danza. Grazie alla maestria di Paul Laverty – sodale collaboratore di Ken Loach da La canzone di Carla in poi – e all’accurata regia di Icíar Bollaín (Ti do i miei occhi; También la lluviaEl olivo), l’opera narra l’incredibile parabola del ballerino cubano, che da piccolo rifiutava la disciplina della danza. Obbligato dal padre, che vuole dargli un’opportunità per voltare le spalle alla povertà che attanaglia Cuba dopo decenni di embargo, Yuli giunge al successo mondiale divenendo un performer paragonato per grazia e capacità tecniche a miti quali Nureyev e Baryshnikov. Il film uscirà in edizione italiana e in versione originale sottotitolata, nella settimana in cui si celebra anche il Giorno della Cultura Cubana (20 ottobre).

Il Sindaco del rione Sanità prosegue la sua programmazione

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Il Sindaco del rione Sanità prosegue la sua programmazione

Dopo la calorosa accoglienza di pubblico e critica in 300 sale italiane nei 3 giorni di uscita evento dedicata al film, da domani Il Sindaco del rione Sanità di Mario Martone prosegue la sua programmazione in molte città italiane (elenco completo su www.nexodigital.it).

Raccogliendo 30.000 spettatori in tre giorni e posizionandosi anche ieri terzo sul podio del box office, Il Sindaco del rione Sanità, tratto dal capolavoro di Eduardo De Filippo con Francesco Di Leva nel ruolo del protagonista, ha entusiasmato le platee italiane e dato vita a un appuntamento cinematografico capace di unire generazioni diverse di fronte a un film di forte attualità capace di raccontare l’eterna lotta tra il bene e il male.

Continua anche il tour di Mario Martone per presentare il film in sala e incontrare il pubblico. Domani, 4 ottobre, alle 20.30 sarà al cinema Farnese di Roma insieme a Massimiliano Gallo per ritirare il Premio Francesco Pasinetti 2019 (Miglior film, Miglior attore protagonista per Francesco Di Leva e Miglior attore non protagonista per Massimiliano Gallo), riconoscimenti assegnati a Venezia durante la 76ª Mostra del Cinema di Venezia dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani (SNGCI).

Sabato 5 ottobre alle 20.30 il regista saluterà a Pisa il pubblico del cinema Arsenale e lunedì 7 sarà la volta di Castelfiorentino, il mattino con le scuole e la sera con il pubblico.

Il Sindaco del Rione Sanità, recensione del film di Mario Martone #Venezia76

Dopo aver messo in scena a teatro, nel 2017, il capolavoro di Eduardo De Filippo dirigendo Francesco Di Leva nei panni del Sindaco e gli attori della Compagnia del Nest di Napoli, Martone ne ha realizzato l’adattamento cinematografico, presentato in concorso ufficiale alla 76. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Nel cast Francesco Di Leva, Massimiliano Gallo, Roberto De Francesco, Adriano Pantaleo, Daniela Ioia, Giuseppe Gaudino, Gennaro Di Colandrea, Lucienne Perreca, Salvatore Presutto, Viviana Cangiano, Domenico Esposito, Ralph P, Armando De Giulio, Daniele Baselice, Morena Di Leva, con l’amichevole partecipazione di Ernesto Mahieux.

Il Sindaco del rione Sanità è una produzione INDIGO FILM con RAI CINEMA e MALÌA in collaborazione con ELLEDIEFFE SRL – TEATRO STABILE DI TORINO – NEST, con il contributo della GIUNTA REGIONALE DELLA CAMPANIA L.R.28/2018, con la collaborazione della FILM COMMISSION REGIONE CAMPANIA e con il patrocinio del COMUNE DI NAPOLI.

Il Signore degli Anelli: i segreti dietro ai costumi dei protagonisti

Il Signore degli Anelli è una serie fantasy estremamente popolare e, in molti modi, i film hanno suscitato un rinnovato interesse per la narrazione fantasy attraverso molti media. La nuova serie Amazon in produzione è un modo per rinnovare l’interesse intorno alla trilogia realizzata da Peter Jackson. Uno dei tanti motivi per cui i film hanno avuto così tanto successo è stata la dedizione e l’attenzione al dettagli per ogni aspetto della messa in scena. Dalle scenografie agli oggetti di scena, tutto è stato creato con lo scopo di creare un mondo realistico e coerente.

E uno dei modi in cui la serie ha raccontato una storia e rivelato la caratterizzazione dei suoi personaggi è stato attraverso i costumi. Molti dettagli e piccoli accorgimenti, per quanto riguarda la realizzazione dei costumi, raccontano molto più di quanto si possa immaginare, e molto più di quanto l’occhio non colga durante la visione. Ecco i 10 dettagli nascosti dei costumi de Il Signore degli Anelli che probabilmente non hai notato.

Gli Hobbit indossano tweed a tema

Durante la creazione dei costumi per i personaggi e per ogni razza, come per gli Hobbit, c’erano temi, seguiti per rendere coerenti quei costumi, come si legge in The Lord of the Rings: The Making of the Movie Trilogy, libro da cui provengono la maggior parte delle informazioni contenute in questo elenco.

Secondo questo libro, i costumisti e i truccatori del film avevano un tema che chiamavano “tweedy” dedicato agli Hobbit. Ciò significa che usavano colori che erano generalmente caldi tra cui gialli e marroni. Ma Frodo aveva abiti leggermente più scuri e più ricchi degli altri Hobbit.

I bottoni della tunica di Aragorn

Uno dei costumi che ha molti dettagli che sfuggono alla prima vista è quello di Aragorn. Mentre il suo costume da ranger potrebbe sembrare piuttosto semplice e prevalentemente nero e logoro, l’indumento aveva molti strati e dettagli che aggiungevano complessità e parlavano dell’origine del personaggio. Infatti i dettagli parlavano del rango, del lignaggio, e delle origini nascoste del personaggio.

Secondo la costumista Ngila Dickson, i bottoni della sua tunica erano in realtà abbelliti con piccole decorazioni che ritraevano l’albero di Gondor, per dare un cenno a questa parte della sua storia.

La cintura di Saruman è stata intessuta d’oro

Proprio come con il costume di Aragorn, il costume di Saruman aveva molti piccoli dettagli che probabilmente non si sono notati solo guardando i film. Mentre la maggior parte del suo costume è bianco, ci sono alcuni piccoli dettagli che portano colore nel suo look. Un dettaglio piccolo ma importante è che la cintura di Saruamn che aveva molti fili d’oro intrecciati al suo interno.

Mentre la cintura era per lo più in lana bianca, il filo d’oro portava dimensione e ricchezza all’accessorio e sottolineava il rango di leader e capo di Saruman, almeno a inizio film.

Il costume di Gandalf il Grigio strappato per sembrare vecchio

Una delle cose di maggiore prestigio per i costumi di Il Signore degli Anelli è quanto fossero tutti intricati e ricchi di livelli. Nonostante molti costumi fossero monocromatici, come quelli di Saruman e Aragorn, si trattava di costumi fatti da molte componenti diverse.

Allo stesso modo, mentre il costume di Gandalf il Grigio può sembrare una veste grigia molto semplice, il costume è stato realizzato con molto sforzo. Il tessuto è stato rotto utilizzando tecniche come il lavaggio, l’asciugatura eccessiva e la sabbia per renderlo vecchio e dare un’idea del fatto che con quel vestito addosso, lo stregone fosse stato esposto alle intemperie e ai lunghi viaggi che caratterizzano il suo modo di vivere.

I costumi che Frodo e Sam indossano a Mordor sono stati cambiati 27 volte

Un altro aspetto affascinante dei costumi della trilogia è il numero di versioni diverse che dovevano essere realizzate per garantire la continuità da una ripresa all’altra. Dal momento che i personaggi principali erano in viaggio per centinaia di miglia, i loro costumi hanno subito molti segni di usura.

Uno degli esempi più intensi di cambiamento dei costumi per la continuità con cui venivano indossati sono stati gli abiti di Frodo e Sam durante le sequenze di Mordor. Complessivamente, avevano 27 versioni.

Viggo Mortensen si prendeva cura da solo del suo costume

I grandi fan de Il Signore degli Anelli, sanno che molti degli attori protagonisti erano particolarmente coinvolti dai loro personaggi. Uno degli attori più coinvolti nel processo è stato senza dubbio Viggo Mortenseon. In molti modi, ha aiutato i costumisti con il design del suo personaggio e in realtà ha chiesto al reparto costumi di permettergli di occuparsi da solo del suo costume.

In questo modo, era lui, in prima persona, ad aggiungere e togliere toppe e strappi al costume, in modo tale da adattarlo al momento del viaggio in cui si trovava Aragorn in quel momento.

I vestiti di Arwen avevano una color palette diversa rispetto a tutti gli altri Elfi

Mentre la maggior parte dei costumi della serie erano realizzati per uomini, c’erano alcuni pochi personaggi femminili e avevano dei costumi assolutamente superbi. Arwen, ovviamente, è uno dei tre personaggi femminili con degli abiti molto dettagliati e attenti alla caratterizzazione del personaggio.

In qualità di principessa elfica, i suoi abiti dovevano riflettere la sua regalità. Mentre la maggior parte degli elfi era vestita con colori più neutri come grigi, verdi e gialli, i costumi di Arwen comprendevano una palette cromatica più vasta, con rossi e blu che la distinguevano dagli altri elfi.

Le vesti di Saruman erano molto stratificate

Chi è grande fan della serie sa che Saruman era noto come Saruman il Bianco fino a quando non si unì a Mordor. Dopo questo tradimento, il personaggio ha perso l’appellativo di Bianco, che era quasi un sinonimo di Saggio, ed ha iniziato a chiamarsi Saruman il Multi Colori. Mentre nei film, il suo vestito sembra principalmente bianco con alcuni piccoli dettagli d’argento o grigi, in realtà ci sono molti elementi nel suo costume.

Ngila Dickson ha incluso diverse trame e abbellimenti per creare dei motivi che interrompessero la tessitura bianca. C’erano anche molti ricami incorporati nel suo costume. L’idea era quella di creare un’altra dimensione al costume, in un modo che abbracciasse il concetto di essere il Multi Colori, senza però aggiungere davvero dei colori veri e propri.

Il costume di Grima è stato pensato per farlo apparire più inquietante

Sembra naturale che i personaggi principali della Compagnia avessero costumi che sono stati pensati nel dettaglio, tuttavia lo stesso trattamento è stato riservato anche ai personaggi secondari. Un esempio di questo è Grima Vermilinguo.

Il suo abbigliamento includeva molti dettagli per indicare la sua natura sinistra. Ad esempio, le maniche della camicia erano abbondanti e la veste che indossava era lunga e si trascinava dietro di lui.

Il costume di Gandalf aveva più strati di quanti se ne immaginano

I costumi di Gandalf hanno rappresentato una vera e propria sfida per il reparto costumi. Mentre il suo classico cappello grigio era una delle cose più difficili da progettare, anche il resto del suo abbigliamento è stato intricato da realizzare. Quando Gandalf è diventato poi Gandalf il Bianco, indossava abiti bianchi che, pur sembrando semplici, in realtà avevano molti ricami in oro e argento.

Questo dettaglio è stato incluso per dimostrare che il suo nuovo status di Maia era regale, come era Saruman prima della corruzione.

X-Men: una teoria di un fan spiega la perfetta introduzione nel MCU

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I Marvel Studios hanno ora la possibilità di usare gli X-Men nel loro universo, e i fan non hanno idea di come i mutanti si faranno strada all’interno di un sistema collaudato. Tra le tante teorie possibili, un fan di Reddit ha avuto una grande idea su come i personaggi possano essere integrati con successo nel flusso narrativo esistente. L’utente Lyndonguitar abbraccia la teoria che potrebbe esserci stato un gene X addormentato per tutto il tempo e che quindi qualche grande evento, in un film, futuro, possa risvegliarlo.

Il professor X sarebbe nato molto più tardi rispetto alla tradizione e avrebbe gestito una scuola per bambini con attitudine o potenziale prima che il gene diventasse attivo. Tutti gli studenti avevano il gene ma i loro poteri si manifestano solo dopo l’evento che li accende. Ora, Xavier e Magneto come presidi della scuola dovrebbero rappresentare un rifugio per le persone colpite dall’evento che ha innescato il risveglio del gene X.

Ecco cosa dice, nel dettaglio, l’utente:

  • Cominciamo con gli X-men, perché il gruppo è il più difficile da aggiungere all’attuale MCU

I mutanti esistevano nel lontano passato di MCU, e si chiamavano Miti, Leggende e Dei. Alcuni erano venerati come Profeti, altri come Dei, altri considerati solo storie e leggende. Meno numerosi e meno fertili degli umani, alla fine si estinsero. Sebbene il gene X non sia mai stato palese negli umani fino ad ora, giace dormiente. Il film sugli Eterni potrebbe ricoprire un ruolo in questo.

A partire da Charles Xavier (Professor X). Nulla cambierebbe con il suo passato, tranne per il fatto che è nato negli anni ’80. Come al solito, studia la genetica e molti altri campi, ma in più anche la storia e le religioni antiche. Ha fatto la sua scoperta del gene X durante i suoi giorni al college, un gene inattivo ma con un potenziale illimitato. Il suo articolo in merito, pubblicato quando aveva 16 anni (1990) fu utilizzato per alimentare il progetto Extremis (come visto in Iron Man 3).

Lungo il suo cammino ha incontrato Erik Lehnsherr e ha stretto amicizia con lui. Anche Erik è nato negli anni ’80, in Bosnia, ed era un sopravvissuto al genocidio di Srebrenica (guerra in Bosnia). (Naturalmente si aggira la questione dell’Olocausto ma si mantiene la natura di superstite del personaggio).

A causa della sua scoperta del gene X, Charles intuisce che potesse essere precedentemente attivo in un lontano passato, e che sia alla base della nascita di storie, leggende, miti, religioni che conosciamo oggi. In qualche modo, questo gene è stato disattivato anni fa e l’evoluzione umana si è bloccata.

E poi arriviamo ai Vendicatori, i superumani sono diventati una cosa comune. Di fronte a questa manifestazione, Xavier ha consolidato la sua idea e la sua ricerca è diventata ancora più intensa. Scoprire che concentrazioni più elevate del gene X dormiente erano correlate a persone con capacità quasi sovrumane (intelletto, memoria, resistenza, percezione, agilità, forza, persino abilità psichiche, ecc.); ha così aperto la sua scuola per giovani dotati, con il suo caro amico Erik Lehnsherr, nel 2010 circa. Una scuola speciale per bambini speciali (con elevate quantità di x-gene) per aiutarli con i loro doni, concentrandosi sui rispettivi campi di competenza.

Nel 2025 circa accadrà poi qualcosa che stimolerà i geni x dormienti negli esseri umani, in particolare quelli con concentrazioni più alte, il che significa che ogni studente nella scuola di Xavier diventerà un “mutante”. Anche Charles ed Erik muteranno, abbracciando le loro nuove abilità, Telepatia e Magnetismo. Questo è l’inizio degli X-Men. La tensione trai due aumenterà nella maniera che conosciamo, ovvero si schiereranno sui due lati opposti della questione dell’integrazione tra umani e mutanti.

Wolverine è piuttosto difficile da inserire, poiché gran parte della sua storia deriva dall’essere molto vecchio, con molta esperienza (ma senza memoria) e renderlo un giovane nel 2020 non gli renderebbe giustizia. Rendendolo vecchio (quindi mantenendo il suo anno di nascita nel 1880) sarebbe uno dei pochi esseri umani rari con il gene X rimasto attivo, ma questo lo renderebbe troppo speciale per passare inosservato tutto questo tempo. 

  • Ora parliamo dei Difensori + Spider-Man.

La fine di Spider-Man: Far From Home ha svelato che Peter Parker è Spider-Man e naturalmente, Peter deve trovare un modo per confutare questa affermazione per rimanere anonimo, altrimenti diventa un eroe alla Iron Man, e questa non è la sua natura.

Su Spider-Man 3, Talos che impersona il clone di Nick Fury si offre di aiutare Peter Parker e chiede aiuto a Matt Murdock per difenderlo in un processo a New York City. Talos impersona Peter Parker nel processo e il vero Peter che indossa la tuta di Spider-Man si presenta al processo, scagionando di fatto Peter. 

Matt Murdock, pur non sapendo che Peter è in realtà il vero Spider-Man né che esiste un vero alieno che impersona Peter, avverte qualcosa di strano nel suo difeso e comincia ad indagare. Segue Peter da vicino e lo scopre.

A questo punto, Matt Murdock e Peter fanno squadra per abbattere l’impero criminale di Kingpin. E dopo aver inserito Daredevil nel quadro, gli altri difensori si introducono facilmente. Inoltre Iron Fist può facilmente collegarsi anche con Shang-Chi e Doctor Strange.

  • I Fantastic 4 sono molto più facili da inserire.

I personaggi possono continuare ad essere una squadra / famiglia che sperimenta la zona negativa negli anni ’60 e rimanere bloccata lì. Da lì in poi usano le risorse della zona negativa per migliorare la loro tecnologia ispirata agli anni ’60 (pensate agli stili cyberpunk / steampunk) per viaggiare nella zona negativa.

Ritornano nel mondo intorno al 2020 e si uniscono all’attuale MCU. Forse, rilevando l’uso delle Gemme dell’infinito, sono spinti a tornare (possono o meno essere influenzati dallo schiocco, a causa del fatto che si trovano nella zona negativa).

Che ve ne pare?

Fonte

Terminator: destino oscuro, un nuovo adrenalinico trailer

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Terminator: destino oscuro, un nuovo adrenalinico trailer

È stato diffuso un nuovo adrenalinico trailer di Terminator: destino oscuro, in cui si comprende meglio quale sarà la storia, declinata al femminile, di questo sesto capitolo del franchise che però cancella gli episodi 3, 4 e 5 e diventa un sequel diretto di Terminator: Il Giorno del Giudizio.

Nel cast del film tornano Arnold Schwarzenegger e Linda Hamilton. Completano il cast Mackenzie Davis, Diego Boneta Gabriel Luna.

Alla regia di Terminator: Dark Fate è stato confermato Tim Miller. Il film sarà un sequel del secondo capitolo e vedrà Linda Hamilton tornare nei panni dell’eroica Sarah Connor.

“Questa è una continuazione della storia di Terminator 1 e Terminator 2. E stiamo facendo finta che gli altri film siano stati un brutto sogno – ha dichiarato Cameron in precedenza – O una timeline alternativa, possibile nel nostro multi-verso.”

Star Wars: L’ascesa di Skywalker, chi è Rey? E quanto è forte… la Forza?

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L’arrivo in sala di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker porta con sé l’ineluttabile sensazione della fine. La chiusura di un arco narrativo cominciato nel 1977, con Guerre Stellari, la conclusione di una saga familiare che prima di ogni cosa ha condizionato per sempre la cultura pop degli ultimi 40 anni.

È quindi normale che il film risponderà alle domande del pubblico e che esplorerà ancora più a fondo i misteri della Forza. Secondo lo sceneggiatore Chris Terrio e il regista (e sceneggiatore) J.J. Abrams, il film risponderà non solo alla domanda sulla vera natura di Rey, la protagonista interpretata da Daisy Ridley, ma anche a un quesito molto più antico, ovvero quello sulla vera forza della… Forza!

La Forza è, ovviamente, un pilastro centrale della tradizione di Star Wars, e quasi tutti i film hanno contribuito a costruirne la mitologia. Nella trilogia originale, evocare una spada laser con il solo pensiero era considerato impressionante, e guardare l’imperatore sparare fulmini dalla punta delle dita, nel film successivo, sbalordì il pubblico.

I film successivi, più di alcuni prodotto crossmediali, hanno dato abilità da supereroi ai Jedi, ai Sith e a tutti quelli in grado di usare la Forza, e mentre sia Il Risveglio della Forza che Gli Ultimi Jedi hanno consapevolmente cercato di tornare indietro all’idea della Forza come super-potere, il pubblico non ha mai smesso di aspettarsi che venisse usata in un modo spettacolare ed impressionante.

Ne ha parlato Chris Terrio, dicendo: “‘Quanto è forte la Forza?’ Sembra una domanda semplicistica, ma in realtà è un nodo su cui io e J.J. abbiamo meditato a lungo – e poi aggiunge – Abbiamo discusso su cosa è la Forza e su quanto è forte. Queste due cose erano davvero importanti. Comprendere le risposte a queste domande era altrettanto importante quanto capire chi è il personaggio di Rey e cosa può fare. Chi è Rey? Questa domanda è attinente non solo alla nascita della ragazza ma anche alla sua natura spirituale. Come può Rey diventare l’erede spirituale dei Jedi? E tutto continuava ad arrovellarsi intorno alla natura della ragazza e a come potevano dare la risposta più soddisfacente non solo di fatto – perché ovviamente le persone sono interessate a sapere se c’è altro da imparare sulla storia di Rey – ma soprattutto chi è lei come personaggio? Come troverà il coraggio, la volontà, la forza interiore e il potere di portare avanti ciò che ha ereditato?”

Queste domande entusiasmeranno senza dubbio molti fan mentre generano anche ansia. Chiunque abbia ancora la bocca amara per tutta la debacle sui “midichlorian” sa quanto possano andare male le cose quando il “livello di potere” della Forza viene spiegato troppo. Ma per ora, Terrio non fornisce indicazioni su come lui e Abrams abbiano esplorato il potenziale della Forza nel loro film.

Per quanto riguarda Rey, il personaggio è stato amato e odiato sin dall’inizio, e le parole di Terrio sembrano mettere in discussione ciò che credevamo di aver appreso ne Gli Ultimi Jedi, dove scopriamo che Rey è figlia di nessuno e che in realtà la Forza non è ereditaria, ma in qualche modo democratica. Cosa ci riserverà L’ascesa di Skywalker?

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, capitolo conclusivo della nuova trilogia del franchise diretto da J.J. Abrams, arriverà nelle sale a dicembre 2019.

Nel cast Daisy RidleyOscar IsaacJohn BoyegaKelly Marie TranNaomi AckieJoonas Suotamo, Adam Driver, Anthony DanielsBilly Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Billie Lourd e il veterano del franchise Mark Hamill. Tra le new entry c’è Richard E. Grant.

Il ruolo di Leia Organa sarà interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della Forza“Tutti noi amiamo disperatamente Carrie Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX, usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio VII.”

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, diffusi nuovi rumor su Rey e Palpatine

The Batman: 8 villain che vorremmo vedere nel film

The Batman: 8 villain che vorremmo vedere nel film

Secondo quanto riportato nelle ultime settimane, la galleria di antagonisti di The Batman sembrerebbe ufficialmente allineata e nel film di Matt Reeves, ideato per riavviare le sorti del crociato di Gotham al cinema dopo il tentativo di Zack Snyder con Ben Affleck, vedremo ben quattro villain affiancare il protagonista Robert Pattinson.

Ma oltre ai confermati Catwoman, Enigmista, Pinguino e Firefly, quali altri cattivi ci piacerebbe avere nel cinecomic?

Il Batman che ride

Una scelta fuori dal comune potrebbe ricadere sul Batman che Ride dell’omonimo fumetto,  versione alternativa del personaggio che funge da ibrido tra Batman e Joker: ha infatti l’intelligenza e la forza di Bruce Wayne combinata al senso dell’umorismo deformato del clown principe del crimine, e la cosa più interessante è che considera il detective del nostro mondo come meno efficace…

Clayface

Clayface, meglio noto come Faccia di creta o Faccia d’argilla, è il personaggio creato da Bill Finger e Bob Kane che ha esordito sulle pagine di Detective Comics vol.1 nel 1940. In realtà si tratta di un nome utilizzato da numerosi supercriminali, tutti nemici di Batman, e ognuno possiede un corpo fatto d’argilla con capacità di mutare la propria forma.

Victor Zsasz

Victor Zsasz è uno degli antagonisti di Batman dal retroscena particolarmente oscuro e uno dei serial killer più letali in circolazione: ogni anima uccisa gli provoca però una profonda ferita da qualche parte del suo corpo sfregiato, dunque la sua pelle è completamente ricoperta da cicatrici. Nei fumetti viene raccontata la tragica trasformazione di questo uomo d’affari di successo di Gotham che si gioca il tutto per tutto, perdendo, contro Pinguino.

Posion Ivy

Poison Ivy è stata già ritratta al cinema da Uma Thurman nell’adattamento di Joel Schumacher, per molti deludente rispetto al materiale originale, ma se non avremo il personaggio in Birds of Prey, allora perché non inserirlo in The Batman come elemento a sorpresa della galleria di villain? Magari in veste di alleata di un altro supercriminale…

Hush

Hush, alter ego di Thomas “Tommy” Elliot, è il personaggio creato nel 2002 protagonista dei dodici episodi di Batman: Hush, dove ricopre il ruolo di un ex-chirurgo divenuto uno dei nemici più spietati e pericolosi del crociato di Gotham. Amico d’infanzia Bruce Wayne e anche lui rampollo di una ricca famiglia, odia i suoi genitori (il padre era un violento alcolizzato, la madre sopportava i soprusi del marito), cosa che lo spinge a provocare un incidente d’auto in cui il padre perde la vita.

Hugo Strange

Il professor Hugo Strange è uno dei più noti avversari ricorrenti di Batman, oltre che il più vecchio in termini di apparizione. Complesso e pericoloso, è un folle psichiatra ossessionato dalla figura di Batman, di cui conosce l’identità segreta. Il suo obiettivo è quello di sostituirsi a lui come protettore di Gotham e questa idea l’ha portato a elaborare bizzarri piani che implicavano la genetica e la manipolazione mentale per poter sconfiggere il Cavaliere oscuro.

Corte dei gufi

La Corte dei gufi non è nient’altro che un gruppo di criminalità organizzata e società segreta di Gotham City che agisce nella città da più di secolo prima dell’incontro con Batman. Questo team ha la particolarità di scegliere e catturare giovani circensi per trasformarli, dopo un duro allenamento, nei suoi letali assassini, i cosiddetti Artigli.

Cappuccio Rosso

Cappuccio Rosso è un altro supercriminale antagonista di Bruce Wayne sotto la cui maschera si sono celate diverse identità. Esordisce nel 1951 nell’albo 168 di Detective Comics, ed è lì che viene raccontato di come sotto questo artificio si celi l’uomo che poi diventerà Joker: Cappuccio Rosso fugge dal crociato di Gotham tuffandosi in un condotto fognario di una fabbrica di prodotti chimici, che lo trasformano nel clown a noi noto.

Leggi anche – The Batman: 10 teorie dei fan sul film con Robert Pattinson

Fonte: Screenrant

New Gods, Tom King elogia la regista Ava DuVernay: “È un genio”

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Come saprete la Warner Bros. sta sviluppando il film su New Gods, progetto affidato alla regista di Selma e Nelle pieghe del tempo Ava DuVernay, attualmente al lavoro sulla sceneggiatura che curerà insieme al fumettista Tom King. Ed è proprio King a diffondere nuovi dettagli sul cinecomic, rassicurando i fan che le storie dei personaggi sono “in buone mani”:

Sento di avere da una parte questo genio, Jack Kirby, che ha creato la serie su New Gods, e dall’altra questo genio che risponde al nome di Ava DuVernay. Li vedo come figure parallele, che prendono entrambi i loro sfondi unicamente americani e li usano per spingere l’arte americana in luoghi in cui non è mai stata prima. Sento che è compito nostro riunire quei due geni e farli funzionare sul grande schermo“.

Con il contributo di King la Warner Bros gioca in casa, affidandosi ad una delle penne più affermate e amate dai lettori dei fumetti che ha contribuito al recente riavvio delle avventure di Batman (serie terminata prematuramente), ma non c’è dubbio che la visione della regista aiuterà senz’altro a rendere questa avventura qualcosa di incredibilmente inedito per l’Universo Cinematografico DC.

New Gods: Darkseid sarà nel film di Ava DuVernay

Creato e disegnato da Jack Kirby, il fumetto originale fu pubblicato la prima volta nel 1971, portando al grande pubblico le storie dei Nuovi Dei, ovvero i nativi dei pianeti gemelli di Nuova Genesi e Apokolips.

Vi ricordiamo che, anni fa, la DuVernay è stata ad un passo dal dirigere un altro atteso cinecomic, ovvero Black Panther, finito poi nelle mani di Ryan Coogler. Secondo alcune indiscrezioni, New Gods non sarà collegato all’universo cinematografico DC, dunque la speranza di vedere nel film i personaggi già introdotti è pari a zero.

A quanto pare il film presenterà Mister Miracle e Big Barda come protagonisti e Granny Goodness e le Furie Femminili nel ruolo di antagoniste principali. Chi conosce i fumetti DC saprà che la prima fa parte dell’Elite di Darkseid, il signore di Apokolis, e gestisce l’orfanotrofio del pianeta con una feroce disciplina, servendosi anche delle Furie per creare un’élite di guerrieri attraverso il lavaggio del cervello e la tortura.

Fonte: Publishers Weekly

Shining: l’ascia di Jack Torrance venduta all’asta per 200 milioni

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La famigerata ascia di Jack Torrance (Jack Nicholson) in Shining è stata venduta all’asta alla esorbitante cifra di $ 209.000. Adattato dall’acclamato romanzo di Stephen King, il film horror del 1980 con Nicholson, Shelley Duvall, Scatman Crothers e Danny Lloyd è stato diretto da Stanley Kubrick.

Ispirato ai presunti veri e propri fantasmi all’interno dello Stanley Hotel del Colorado, Shining segue la discesa nella pazzia di Jack Torrance, assunto come custode fuori stagione del hotel. Jack porta con sé sua moglie Wendy (Duvall) e il figlio Danny (Lloyd) nell’edificio isolato. Possedendo “la luccicanza” (the Shining), Danny ha abilità psichiche, che gli permettono di vedere i fantasmi custoditi nel raccapricciante passato dell’hotel. Costretto nell’edificio, reso inaccessibile da una tempesta invernale, la sanità mentale di Jack inizia a deteriorarsi, mettendo in pericolo moglie e figlio.

Acclamato come uno dei thriller più influenti di tutti i tempi, Shining ha segnato la cultura visiva del nostro tempo. Una delle scene più iconiche mostra il personaggio di Nicholson che sfonda una porta con un’ascia.

Ora, proprio quell’oggetto di scena ha una nuova casa. Secondo EW, l’ascia di Shining è stata venduta all’asta a Londra per 170.000 sterline, ovvero circa 209.000 dollari. Il prezzo è salito di quattro volte rispetto al valore originale stimato durante l’asta live di Entertainment Memorabilia. Composto da un manico di legno lungo tre piedi e una lama lunga un piede, l’ascia era tra i 900 articoli a tema cinematografico battuti all’asta.

Tra gli altri pezzi, c’era anche il costume indossato da Michael Keaton nel Batman di Tim Burton, l’armatura romana indossata da Russell Crowe ne Il Gladiatore e la Granata Sacra di Antiochia di Monty Python e il Sacro Graal. Ulteriori oggetti di scena che allettavano gli offerenti includevano la pistola e il silenziatore di James Bond di GoldenEye, la spada di William Wallace di Braveheart e la spada laser di Samuel L. Jackson in La vendetta dei Sith.

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Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, ecco chi riprogrammerà C-3PO?

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Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, ecco chi riprogrammerà C-3PO?

L’immagine ufficiale di un nuovo personaggio che conosceremo nel corso di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker sembra avvalorare una delle teorie riguardo il destino di C-3PO, il droide che nel trailer del film appariva con due misteriosi occhi rossi, dando così adito a chi sostiene che subirà nel prossimo capitolo un “cambio di look” grazie alla ri-programmazione delle sue funzioni. E se fosse proprio Babu Frik, la misteriosa creatura che vediamo nella foto, l’autore di questo upgrade?

Il mostriciattolo fa parte dei prodotti del merchandise presentati durante il Triple Force Friday, e nel packaging dell’alieno era incluso – guarda caso – anche C-3PO, e nella descrizione del sito di Star Wars viene apostrofato come un “droidsmith” che può “riprogrammare o modificare qualsiasi droide”. Viste le caratteristiche, non sarebbe così sbagliato ipotizzare che i due personaggi siano collegati e che sarà Babu a far diventare rossi gli occhi di C-3PO…

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Nel cast Daisy RidleyOscar IsaacJohn BoyegaKelly Marie TranNaomi AckieJoonas Suotamo, Adam Driver, Anthony DanielsBilly Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Billie Lourd e il veterano del franchise Mark Hamill. Tra le new entry c’è Richard E. Grant.

Il ruolo di Leia Organa sarà interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della Forza“Tutti noi amiamo disperatamente Carrie Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX, usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio VII.”

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, diffusi nuovi rumor su Rey e Palpatine

Fonte: StarWars.com, Screenrant

Luca Zingaretti: 10 cose che non sai sull’attore

Luca Zingaretti: 10 cose che non sai sull’attore

 Tra i più noti attori italiani dell’attuale panorama cinematografico e televisivo vi è senza dubbio Luca Zingaretti. Celebre per il ruolo del commissario Montalbano nell’omonima serie TV, l’attore ha regalato grandi prove attoriali anche nei suoi numerosi film, conquistando sempre il favore del pubblico.

Ecco 10 cose che non sai su Luca Zingaretti.

Luca Zingaretti film

1. Ha recitato in numerosi lungometraggi. Il debutto cinematografico dell’attore avviene nel 1987, con il film Gli occhiali d’oro. Successivamente prende parte ad alcuni importanti film, tra cui si annoverano Il branco (1994), Vite strozzate (1996), Tu ridi (1998), I giorni dell’abbandono (2005), Mio fratello è figlio unico (2007), Sanguepazzo (2008), Il figlio più piccolo (2010), Noi credevamo (2010), La kryptonite nella borsa (2011), Il comandante e la cicogna (2012), Maldamore (2014), Perez. (2014), Il vegetale (2018), e La terra dell’abbastanza (2018).

2. Ha una lunga carriera televisiva. Altrettanto ricca è la sua presenza in serie e film per la TV. Tra queste si annoverano Il commissario Montalbano, che dal 1999 ha reso celebre l’attore, Perlasca – Un eroe italiano (2002), Doppio agguato (2003), Paolo Borsellino – I 57 giorni (2012), e Adriano Olivetti – La forza di un sogno (2013).

luca-zingaretti-instagram

Luca Zingaretti titolo di studio

3. E’ diplomato all’Accademia. All’età di 18 anni l’attore supera i provini ed entra nella classe di recitazione all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica. Qui frequenta il triennio, seguendo tra le altre le lezioni di Andrea Camilleri, e ottenendo in seguito il diploma e continuando ad intraprendere la carriera da attore.

Luca Zingaretti Instagram

4. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un proprio profilo, seguito da 204 mila persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere fotografie scattate in momento di svago, ma anche foto e video tratti dai set a cui prende parte.

Luca Zingaretti moglie e figli

5. Era sposato con Margherita D’Amico. Dal 1997 al 2004 l’attore è stato sposato con la giornalista e scrittrice Margherita D’Amico, nipote di Suso Cecchi D’Amico. I due hanno in seguito ufficializzato il divorzio nel 2008.

6. Si è sposato una seconda volta. Dal 2012 l’attore è sposato con l’attrice Luisa Ranieri, con cui era fidanzato già da diversi anni. I due si sono conosciuti sul set della miniserie Cefalonia, nel 2005. La coppia ha in seguito avuto due figlie, nate rispettivamente nel 2011 e nel 2015.

Luca Zingaretti fratello

7. E’ il fratello di Nicola. Luca Zingaretti è il fratello maggiore di Nicola Zingaretti, attuale presidente della regione Lazio e Segretario del Partito Democratico.

luca-zingaretti-moglie

Luca Zingaretti Montalbano

8. Fece di tutto per ottenere il ruolo. Luca Zingaretti era stato allievo di Camilleri ai tempi dell’Accademia. E’ qui che l’attore scopre i romanzi dedicati al celebre commissario, e quando anni dopo seppe che si cercava un attore per il ruolo fece di tutto per ottenere un provino, che andò a buon fine. Dopo aver saputo di essere stato selezionato, l’attore chiamo Camilleri per comunicargli la notizia, aggiungendo anche che con l’ufficialità della cosa iniziava ad avere paura di non essere in grado di affrontare il ruolo.

9. Ha dedicato le nuove puntate ad Andrea Camilleri. Le nuove puntate de Il commissario Montalbano andranno in ondà nella primavera del 2020. L’attore ha comunicato sul proprio profilo instagram la fine delle riprese, dedicando le nuove puntate proprio allo scrittore recentemente scomparso.

Luca Zingaretti età e altezza

10. Luca zingaretti è nato a Roma, l’11 novembre 1961. L’altezza complessiva dell’attore è di 165 centimetri.

Fonte: IMDb

 

 

Michela Andreozzi: 10 cose che non sai sull’attrice

Michela Andreozzi: 10 cose che non sai sull’attrice

L’attrice Michela Andreozzi si è negli anni guadagnata una buona fama grazie alla sua partecipazione a film e serie tv di successo. Negli anni ha dimostrato di sapersi adattare a ruoli e generi differenti, guadagnando continuamente le attenzioni di critica e pubblico.

Ecco 10 cose che non sai di Michela Andreozzi.

Michela Andreozzi film

1. Ha recitato in numerosi lungometraggi. L’attrice debutta al cinema nel 2010 nel film Basilicata coast to coast, diretto da Rocco Papaleo. Successivamente prende parte a Finalmente la felicità (2011), Nessuno mi può giudicare (2011), dove recita accanto a Paola Cortellesi, Com’è bello far l’amore (2012), Tutta colpa di Freud (2014), Natale col boss (2015), Nove lune e mezza (2017), Se son rose… (2018) e Brave ragazze (2019), di cui è anche regista.

2. E’ molto attiva anche in televisione. La Andreozzi è particolarmente attiva anche in televisione, dove ha presto varie a serie come La squadra (2004-2008), Don Matteo (2008), Un posto al sole (2008), Crociera Vianello (2008), Distretto di polizia (2009-2012), Il commissario manara (2010-2011), I Cesaroni 5 (2012), Romolo + Giuly: La guerra mondiale italiana (2018-2019).

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3. E’ anche regista. L’attrice ha in seguito compiuto anche il passaggio dietro la macchina da presa, scrivendo e dirigendo la sua opera prima intitolata Nove lune e mezza, che interpreta al fianco di Claudia Gerini. Nel 2019 dirige poi il suo secondo film, Brave ragazze, con protagoniste Ambra Angolini, Ilenia Pastorelli, Serena Rossi e Luca Argentero.

Michela Andreozzi Instagram

4. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un proprio profilo, seguito da 57,3 mila persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago ma anche foto promozionali dei suoi progetti.

Michela Andreozzi marito

5. E’ sposata. L’attrice si è unita civilmente con l’attore e regista Massimiliano Vado il 21 maggio 2005. La coppia non ha figli e tiene piuttosto segreta la propria vita privata, evitando di convidere contenuti a riguardo sui rispettivi profili social.

Michela Andreozzi teatro

6. Ha recitato in numerosi spettacoli. Oltre al cinema e alla TV, l’attrice ha calcato più volte i palcoscenici teatrali, comparando in numerosi spettacoli il più delle volte diretti dal marito. Tra gli ultimi successi si annoverano Compagni di banco (2015), Ostaggi (2017), Prestazioni straordinarie (2018) e Figlie di Eva (2019).

michela-andreozzi-libro

Michela Andreozzi libro

7. Ha pubblicato un libro. Nel 2018 l’attrice pubblica il suo primo libro, intitolato Non me lo chiedete più, una raccolta umoristica sul tema delle childfree. All’interno di questo l’attrice parla infatti della sua scelta di non avere figli e di sentirsi completa così.

Michela Andreozzi Non è la Rai

8. Ha lavorato nel celebre programma. Tra i suoi primi lavori nel mondo dello spettacolo, la Andreozzi partecipa all’incisione delle canzoni per due edizioni del programma. Successivamente entra a far parte della redazione dal 1993 al 1995.

Michela Andreozzi Brave Ragazze

9. Ha realizzato il suo secondo film da regista. Nel nuovo lungometraggio scritto e diretto dalla Andreozzi quattro amiche, unite da un destino infelice, danno vita ad una rapina che le porterà a vivere la più grande delle loro avventure. La regista ha dichiarato di aver scelto questa storia, ispirata ad una vicenda reale, con l’intenzione di realizzare un film in cui ci fossero esclusivamente protagoniste donne dal carattere forte e indipendente.

Michela Andreozzi età e altezza

10. Michela Andreozzi è nata a Roma, il 4 luglio 1969. L’altezza complessiva dell’attrice è di 170 centimetri.

Fonte: IMDb

 

 

 

 

 

Ilenia Pastorelli: 10 cose che non sai sull’attrice

Ilenia Pastorelli: 10 cose che non sai sull’attrice

Ilenia Pastorelli è attiva solo da pochi anni nel campo cinematografico, eppure ha già ottenuto ampi consensi di critica e pubblico. L’attrice ha infatti saputo scegliere ruoli che meglio le permettevano di esprimere il suo potenziale, affermandosi tanto per le doti comiche che per quelle più drammatiche.

Ecco 10 cose che non sai di Ilenia Pastorelli.

Ilenia Pastorelli film

1. Ha debuttato da protagonista. L’attrice prende parte nel 2015 al suo primo film, Lo chiamavano Jeeg Robot, diretto da Gabriele Mainetti e nel quale recita accanto a Claudio Santamaria e Luca Marinelli. Successivamente partecipa al film Niente di serio (2017) e nel 2018 è la protagonista del film Benedetta follia, di e con Carlo Verdone. Sempre nel 2018 è tra i protagonisti del film Cosa fai a Capodanno?, mentre nel 2019 recita insieme a Alessandro Gassmann, Marco Giallini e Edoardo Leo in Non ci resta che il crimine. Nello stesso anno è nuovamente protagonista nel film Brave ragazze.

Ilenia Pastorelli vita privata

2. E’ single. L’attrice ha dichiarato di recente di essere single da un paio di anni, e di convivere esclusivamente con il proprio gatto.

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Ilenia Pastorelli Instagram

3. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un proprio profilo verificato, seguito da 79,3 mila persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago, ma anche foto promozionali dei suoi progetti futuri o scatti realizzati per diverse riviste di moda.

Ilenia Pastorelli Il Grande Fratello

4. Ha partecipato al celebre reality show. L’attrice ha raggiunto una prima notorietà già nel 2011, quando ha partecipato alla dodicesima edizione del reality show Il Grande Fratello. L’attrice arrivò fino in seminifinale, trascorrendo dunque diversi mesi all’interno della casa.

5. Ha sofferto la permanenza. La Pastorelli si è in seguito dichiarata sconvolta dall’esperienza, affermando che l’isolamento richiesto dal programma l’ha indebolita fisicamente ed emotivamente. Uscita di lì l’attrice si dedicò infatti a riacquistare tutto ciò che aveva perso in quei mesi nella sua vita.

Ilenia Pastorelli Lo chiamavano Jeeg Robot

6. Si è trovata in sintonia con il suo ruolo. L’attrice era spaventata dall’idea di recitare in un film, ma quando lesse il copione scoprì che Alessia, il personaggio che avrebbe dovuto interpretare, parlava proprio come lei ed entrare nella parte le fu semplice. In seguito venne a sapere che il ruolo era stato modellato proprio su di lei, dopo che gli sceneggiatori l’avevano vista ne Il Grande Fratello.

7. Ha vinto un importante riconoscimento. Per il suo ruolo nel film l’attrice ha ottenuto grandi consensi da parte di critica e pubblico. In seguito, nel 2016, ha vinto il David di Donatello come miglior attrice protagonista, al suo ruolo di debutto.

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Ilenia Pastorelli Non ci resta che il crimine

8. Aveva timore a girare le scene di nudo. Nel film diretto da Massimiliano Bruno Ilenia Pastorelli interpreta la donna del boss criminale, e numerose sono le scene di nudo che vedono protagonista l’attrice. La Pastorelli ha infatti dichiarato di essersi inizialmente sentita a disagio, ma di essersi poi resa conto che paradossalmente la nudità conferisce un senso di forza, e che erano gli altri attori a sentirsi a disagio.

Ilenia Pastorelli Benedetta Follia

9. Ha recitato nel film di Carlo Verdone. Nel film la Pastorelli interpreta Luna, ragazza sfrontata della periferia romana che sconvolgerà la vita di Guglielmo, interpretato dallo stesso regista. L’attrice si è dichiarata entusiasta di poter lavorare con Verdone, che da sempre è il suo mito cinematografico.

Ilenia Pastorelli età e altezza

10. Ilenia Pastorelli è nata a Roma, il 24 dicembre 1985. L’altezza complessiva dell’attrice è di 177 centimetri.

Fonte: IMDb

 

 

 

 

Todd Phillips: 10 cose che non sai sul regista

Todd Phillips: 10 cose che non sai sul regista

Nato come regista di commedie, Todd Phillips ha negli ultimi anni compiuto un decisivo salto di qualità, che lo ha portato a realizzare film dal tono autoriale. Grazie ai recenti successi il regista è tra quelli da tenere maggiormente d’occhio nei prossimi anni, potendosi rivelare più incisivo di quanto si pensasse nell’attuale panorama cinematografico.

Ecco 10 cose che non sai di Todd Phillips.

Todd Phillips film

1. Inizia dirigendo commedie. Il regista esordisce al cinema con il film Road Trip (2000), e acquisisce maggiori attenzioni con il film Old School (2003), interpretato da Luke Wilson, Vince Vaughn e Will Ferrell. Nel 2004 dirige invece il film Starky & Hutch, con protagonisti Owen Wilson e Ben Stiller. Del 2006 è Scuola per canaglie, mentre con Una notte da leoni (2009) raggiunge la vera fama, affermandosi come talentuoso regista di commedie. Il film, che ha tra i protagonisti Bradley CooperZach Galifianakis, è talmente apprezzato che ottiene due sequel, Una notte da leoni 2 (2011) e Una notte da leoni 3 (2013). Dopo tre anni torna al cinema con il film Trafficanti, con Miles Teller e Jonah Hill, che pur mantenendo dei tratti di comicità segna una nuova fase del cinema di Phillips. Nel 2019 esce infine Joker, con protagonista Joaquin Phoenix. Il film, estremamente apprezzato, vince il Leone d’Oro alla Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

2. E’ anche produttore. Oltre ad essere regista, Phillips è anche produtore di tutti i suoi film. Ha inoltre prodotto il film Project X – Una festa che spacca (2012) e il film A Star Is Born (2018), diretto dall’amico Bradley Cooper.

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Todd Phillips Instagram

3. Ha un account personale. Il regista è presente sul social network Instagram, dove è seguito da 268 mila persone. Qui Phillips è solito ricondividere foto scattate sui set dei suoi film, ma anche foto promozionali dei suoi numerosi progetti.

Todd Phillips vita sentimentale

4. E’ fidanzato. Phillips è piuttosto riservato riguardo la sua vita sentimentale, ma da diversi anni il regista sembrerebbe impegnato in una relazione con Alexandra Kravetz, adetta al reparto elettronico sul set del film Scuola per canaglie, con la quale ha poi avuto una figlia.

Todd Phillips Venezia

5. Ha vinto il Leone d’Oro. Il film di Phillips, Joker, era in concorso alla Mostra Internazionale d’arte cinematografia di Venezia, dove ha infine vinto il Leone d’Oro. Il regista ha espresso la sua gioia ringraziando la Warner Bros. e la DC per aver permesso la realizzazione di un film simile, aggiungendo poi che riscrivere le regole del cinema è per lui qualcosa di grandioso, accennando alla storica vittoria di tale premio da parte di un cinecomic.

Todd Phillips Joker

6. Ha difeso la violenza presente nel film. Il film è stato accusato di poter essere fonte di istagazione a disordini di massa, considerando anche il realistico quadro sociale rappresentato nel film e la violenza in esso contenuta. Il regista ha così risposto alle accuse chiedendosi come mai ma la violenza presente in un film come John Wick, con protagonista Keanu Reeves, sia accettata mentre quella di Joker debba essere oggetto di critiche.

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7. Ha garantito che il film non seguirà i fumetti. Phillips ha affermato di aver scritto la propria versione delle origini del personaggio, senza basarsi su alcun fumetto dedicato all’acerrimo nemico di Batman. Al regista interessava infatti parlare non del Joker, ma di come è diventato il Joker, partendo dall’essere un uomo qualunque.

8. Si è dichiarato aperto alla possibilità di un sequel. Phillips ha affermato di essere rimasto sbalordito dalle capacità di Phoenix, ammettendo poi che sarebbe pronto a realizzare un sequel sul personaggio a condizione che l’attore sia disponibile a riprendere il ruolo. Prima di ciò occorrerà però che il film ottenga il giusto riscontro di critica e pubblico al momento della sua uscita in sala.

9. Ha dovuto imporsi per realizzare il film che desiderava. In una recente intervista Phillips ha dichiarato di aver contrattato per oltre un anno con i dirigenti della Warner Bros. pur di avere carta bianca sul film. La sua idea era quello di renderlo vietato ad un pubblico di minori, così da poter mostrare la natura cruda e violenta del personaggio. Il regista riuscì infine nel suo intento, e proprio il tono del film ha riscosso ottime critiche.

Todd Phillips età e altezza

10. Todd Phillips è nato a New York, Stati Uniti, il 20 dicembre 1970. L’alteza complessiva del regista è di 183 centimetri.

Fonte: IMDb

Francesco Mandelli: 10 cose che non sai sull’attore

Francesco Mandelli: 10 cose che non sai sull’attore

Tra le personalità più eclettiche del nuovo panorama cinematografico italiano, Francesco Mandelli ha saputo affermarsi come attore in alcuni film di successo, per poi debuttare anche come regista, sceneggiatore e conduttore televisivo. In più occasioni, grazie ai suoi lavori, ha saputo conquistarsi la simpatia del pubblico.

Ecco 10 cose che non sai di Francesco Mandelli.

Francesco Mandelli film

1. Ha debuttato molto giovane. A soli 20 anni l’attore prende parte al suo primo lungometraggio, intitolato Tutti gli uomini del deficiente (1999). Successivamente partecipa ai film Ora o mai più (2003) e Manuale d’amore (2005), con cui ottiene una prima notorietà. E’ poi nel cast di Natale a Miami (2005), Natale a New York (2006) e Generazione 1000 euro (2009). Nel 2011 arriva il grande successo con I soliti idioti – Il film, di cui nel 2012 arriva il sequel intitolato I 2 soliti idioti. E’ poi il protagonista dei film Pazze di me (2013), Colpi di fortuna (2013), La solita commedia – Inferno (2015), Natale col boss (2015), I babysitter (2016), Super vacanze di Natale (2017) e Si muore tutti democristiani (2018).

2. E’ celebre per una serie TV. A conferire a Mandelli il vero successo è stata la serie TV I soliti idioti, composta di 38 episodi e andata in onda su MTV dal 2009 al 2012.

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Francesco Mandelli Instagram

3. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un proprio profilo verificato, seguito da 235 mila persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere fotografie scattate in momenti di svago o sui set dei film a cui prende parte. Non mancano inoltre anche foto promozionali dei suoi progetti futuri.

Francesco Mandelli fidanzata e figlia

4. E’ fidanzato. L’attore è fidanzato con Luisa Bertoldo, fondatrice di una propria agenzia di pubbliche relazioni. I due si sono conosciuti ad una festa di amici in comune a Milano, stringendo da subito un ottimo rapporto.

5. La coppia ha avuto una figlia. Mandelli e la Bertoldo hanno in seguito avuto una figlia, a cui l’attore ha dedicato il libro Mia figlia è un astronave.

Francesco Mandelli Fabrizio Biggio

6. Hanno costituito un popolare duo. Gli attori Mandelli e Biggio si sono fatti conoscere come I soliti idioti, duo comico celebre per l’omonima serie tv e relativi film cinematografici. Dopo il secondo film, uscito nel 2012, i due hanno deciso di sciogliere il duo, accortisi di aver perso il controllo del progetto alla base del loro successo. Nessun litigio, ma solo una pausa per intraprendere percorsi personali in attesa di tornare in seguito a lavorare insieme.

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Francesco Mandelli I soliti idioti

7. Non è soddisfatto dei film per il cinema. Dopo i due film usciti rispettivamente nel 2011 e nel 2012, il duo composto da Mandelli e Biggio si è sciolto. L’attore afferma infatti di non essere rimasto soddisfatto dei due lungometraggi, poiché questi estrapolavano i due personaggi più celebri della serie per costruire una loro personale storia. Al di fuori del loro contesto originario, questi hanno tuttavia riscontrato scarso successo, mostrando i limiti dell’operazione.

8. Ha detto basta al ruolo. Mandelli si è accorto in tempo che il suo ruolo nel duo stava diventando logoro, decidendo per ciò di abbandonare i personaggi ricoperti nella serie e la loro comicità. Da lì in poi ha cercato continuamente di rinnovarsi, partecipando a film indipententi, programmi culturali e portando avanti la sua passione per la musica. Così facendo l’attore spera di non essere più identificato con i personaggi con cui è divenuto celebre, ma con i nuovi progetti a cui si dedica da qualche anno a questa parte.

Francesco Mandelli libro

9. Ha pubblicato un romanzo. L’attore ha scritto un libro dal titolo Mia figlia è un’astronave, dedicato proprio alla figlia avuta dalla compagna. All’interno del romanzo, attraverso una storia semplice e sincerà, Mandelli si propone di approfondire il punto di vista maschile sulla paternità e su tutti i cambiamenti e gli stati d’animo che essa genera.

Francesco Mandelli età e altezza

10. Francesco Mandelli è nato a Erba, in provincia di Como, il 3 aprile 1979. L’altezza complessiva dell’attore è di 175 centimetri.

Fonte: IMDb

 

 

 

 

Sophia Bush: 10 cose che non sai sull’attrice

Sophia Bush: 10 cose che non sai sull’attrice

Grazie ad alcuni ruoli in film o serie TV di successo, l’attrice Sophia Bush ha saputo affermarsi agli occhi del grande pubblico, dimostrando di sapersi adeguare a personaggi e contesti differenti. Ad oggi la Bush è un’apprezzata interprete, pronta a rinnovarsi per mettere continuamente alla prova le sue abilità.

Ecco 10 cose che non sai di Sophia Bush.

Sophia Bush film

1. Ha lavorato in diversi lungometraggi. La carriera cinematografica dell’attrice ha inizio nel 2002, quando prende parte al film Maial College. Successivamente prende parte al cast di Learning Curves (2003) e dei film Supercross (2005), Stay Alive (2006), Il mio ragazzo è un bastardo (2006), The Hitcher (2007), Star System – Se non ci sei non esisti (2008), Chalet Girl (2011), Marcia per la libertà (2017) e Acts of Violence (2018).

2. E’ celebre per i ruoli televisivi. L’attrice è famosa maggiormente per aver preso parte ad alcune serie TV di successo, come Sabrina, vita da strega (2003), Nip/Tuck (2003), One Tree Hill (2003-2012), dove ottiene grande popolarità nel ruolo di Brooke Davis, Partners (2012-2013), e Chicago Fire (2014), dove interpreta la detective Erin Linsday. L’attrice riprenderà poi il ruolo nello spin-off Chicago P.D. (2014-2017), dove recita al fianco di Jason Beghe.

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Sophia Bush Instagram

3. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo verificato, seguito da 3,4 milioni di persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere foto scattate in momenti di svago, ma anche foto fatte sui set a cui ha preso parte. Non mancano inoltre le foto promozionali dei suoi progetti futuri.

Sophia Bush origini italiane

4. La sua famiglia è prevalentemente italiana. In un’intervista l’attrice ha dichiarato di appartenere ad una famiglia di origini italiane, e che ha così potuto ereditare il gusto per la cucina italiana. La Bush ha infatti affermato di essere una grande amante della pasta e dell’olio d’oliva.

Sophia Bush Jesse Lee Soffer

5. Ha avuto una relazione con il collega. A partire dal 2014 l’attrice ha avuto una relazione con l’attore Jesse Lee Soffer, conosciuto sul set di Chicago P.D. I due sono stati insieme per un periodo di tempo, annunciando in seguito la separazione ma rimanendo in buoni rapporti.

Sophia Bush marito

6. E’ stata sposata. Dopo più di due anni di frequentazione, il 16 aprile 2005 la Bush sposa l’attore Chad Michael Murray, sua co-star nella serie One Tree Hill. L’attrice annuncia però la separazione nel settembre dello stesso anno a causa di un tradimento subito. I due hanno ottenuto il divorzio nel dicembre del 2006.

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Sophia Bush Easy

7. Ha partecipato ad un episodio della serie. Nel 2019 la Bush prende parte in qualità di guest star in un episodio della terza stagione della serie Netflix Easy. Questa presenta storie e personaggi differente in ogni puntata, e l’attrice compare in Spontaneous Combustion, dove interpreta il ruolo di Alexandria.

Sophia Bush Chicago P.D.

8. Ha lasciato la serie. Dopo un periodo di silenzio, l’attrice ha rivelato le reali motivazioni riguardo il suo abbandono della serie, avvenuto nel 2017. Stando alle parole dell’attrice, la Bush si sarebbe trovata costretta a dover tollerare comportamenti inopportuni da parte di altri membri del cast. Quando infine aveva raggiunto il limite, con la sua salute mentale e fisica messe in serie difficoltà, l’attrice ha deciso di riprendersi la sua vita abbandonando la serie.

Sophia Bush 2019

9. Ha molti progetti in programma. Il 2019 è un anno particolarmente ricco per l’attrice, che dopo aver abbandonato la serie Chicago P.D. ha potuto rimettersi in gioco prendendo parte alle serie Easy, Jane the Virgin e Drunk History. La Bush apparirà inoltre nel film per la TV intitolato Surveillance.

Sophia Bush età e altezza

10. Sophia Bush è nata a Pasadena, in California, Stati Uniti, l’8 luglio 1982. L’altezza complessiva dell’attrice è di 163 centimetri.

Fonte: IMDb

 

The Batman: Timothée Chalamet vorrebbe interpretare Robin

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Mentre proseguono i casting per i ruoli secondari di The Batman, il film che riavvierà le sorti del crociato di Gotham al cinema con Robert Pattinson, diversi rumor hanno suggerito che anche Robin potrebbe entrare nella ricca galleria di personaggi prevista da Matt Reeves. E a quanto pare abbiamo già un candidato che risponde al nome di Timothée Chalamet.

L’attore, intervistato sul red carpet della premiere di The King (adattamento dell’Enrico IV di Shakespeare presto disponibile su Netflix), ha infatti espresso tutto il suo desiderio di vestire i panni del braccio destro di Bruce Wayne complimentandosi con Pattinson, suo collega di set:

“Sono cresciuto – e potete chiedere conferma a mia madre che è qui – dicendo alle persone che incontravo in ascensore “Io sono Robin“. Avrò avuto cinque anni all’epoca…Quasi ogni regista si è allontanato dall’idea di mettere Robin in un film, anche se in realtà Zack Snyder aveva inserito un flashback di circa tre secondi e non so nemmeno se si trattasse del personaggio…insomma, credo sia difficile affrontarlo drammaticamente o qualcosa del genere, ma posso dire di non essere contrario a quegli universi quindi non si sa mai…”

Va ricordato che nei giorni scorsi era stato Forbes a sostenere che il cinecomic potrebbe collegarsi in qualche modo allo standalone su Batgirl, progetto già sceneggiato da Christina Hodson (BumblebeeBirds of Prey), e che tra i vari personaggi che permetteranno questo ponte narrativo ci sarà anche Dick Grayson, ovvero Robin, atteso in uno dei film previsti nell’ipotetica trilogia di Reeves.

Il regista prenderà in considerazione la proposta di Chalamet?

https://twitter.com/Variety/status/1179179002386190336?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1179179002386190336&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.cinemablend.com%2Fnews%2F2481463%2Ftimothee-chalamet-seems-into-playing-dceus-robin

The Batman: Jonah Hill in trattative, Jeffrey Wright sarà Jim Gordon

Secondo gli ultimi i rumor, la Warner Bros. vorrebbe affidare il ruolo di Catwoman ad un’attrice di colore. La conferma arriva grazie alle parole di Justin Kroll, reporter di Variety, intervenuto durante il podcast di “My Mom’s Basement” di Barstool Sports.

Sull’argomento si è espresso il sito Geeks WorldWide specificando che le star in lizza per diventare la nuova Selina Kyle potrebbero essere Lupita Nyong’o (Nakia in Black Panther), Tessa Thompson (Valchiria nel franchise di Thor), Gugu Mbatha-Raw, Alexandra Shipp (Tempesta nell’ultima trilogia degli X-Men) e Logan Browning.

Vi ricordiamo che Jeffrey Wright è stato scelto per interpretare Jim Gordon mentre sono in corso le trattative con Jonah Hill (che potrebbe diventare Pinguino o Enigmista). Il cinecomic riavvierà le sorti del crociato di Gotham al cinema e vedrà Robert Pattinson nei panni del protagonista, ma sembra che i piani del regista per il franchise si estenderanno ad una trilogia, introducendo sullo schermo altri supereroi e villain dei fumetti.

Come suggerito da HN Entertainment, le riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche di Batman v Superman: Dawn of Justice, Justice League, Wonder Woman e del sequel Wonder Woman 1984).

Fonte: Variety

Vinicio Marchioni: 10 cose che non sai sull’attore

Vinicio Marchioni: 10 cose che non sai sull’attore

Vinicio Marchioni è tra più apprezzati e richiesti attori dell’attuale panorama cinematografico italiano. Grazie alla sua partecipazione a serie e film di successo, Marchioni ha saputo imporsi all’attenzione di critica e pubblico, che in più occasioni lo hanno premiato per le sue interpretazioni di rilievo.

Ecco 10 cose che non sai di Vinicio Marchioni.

Vinicio Marchioni carriera

1. I film. La carriera cinematografica dell’attore ha inizio nel 2009 con il film Diciotto anni dopo, diretto da Edoardo Leo. Successivamente prende parte a 20 sigarette (2010), Scialla! (Stai sereno) (2011), To Rome with Love (2012), Venuto al mondo (2012), Passione sinistra (2013), Miele (2013), Tutta colpa di Freud (2014), Il contagio (2017), The Place (2017), Ma cosa ci dice il cervello (2019), Dolcissime (2019) L’uomo del labirinto (2019) e Drive Me Home (2019).

2. Le serie TV. Marchioni raggiunge grande popolarità interpretando il ruolo de Il Freddo nella serie televisiva Romanzo criminale (2008-2010), ispirata alla vera storia della Banda della Magliana. Successivamente l’attore compare nuovamente in televisione nelle serie Francesco (2014), Luisa Spagnoli (2016) e 1993 (2017).

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Vinicio Marchioni vita privata

3. E’ sposato. L’attore diventa padre per la prima volta il 6 agosto del 2011, quando ha un bambino con la compagna Milena Mancini, anche lei attrice. Il 24 settembre dello stesso anno i due si sposano a Roma, e nell’ottobre del 2012 nasce il secondogenito della coppia.

4. Ha avuto una relazione con Alessandra Mastronardi. Conosciutisi sul set di Romanzo Criminale, i due attori hanno intrapreso una relazione, accomunati dalla passione per la recitazione e il canto. Tuttavia i due si sono lasciati dopo poco tempo, rimanendo però in buoni rapporti.

Vinicio Marchioni Instagram

5. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un proprio profilo verificato, seguito da 127 mila persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere fotografie scattate in momenti di svago ma anche foto promozionali dei suoi progetti. Non mancano anche foto tratte dal dietro le quinte dei set a cui l’attore prende parte.

Vinicio Marchioni ristorante

6. Ha aperto un ristorante con suo fratello. L’attore è proprietario di un ristorante a Roma, sul lungotevere, chiamato “Casa” e innaugurato nel 2011. Marchioni lo gestisce insieme al fratello Massimo, con cui ha sempre condiviso il sogno di aprire un ristorante. Il progetto nasce con la volontà di far sentire a casa il cliente, attraverso una cucina semplice e genuina, fatta di materie prime e di stagione.

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Vinicio Marchioni Romanzo Criminale

7. Non è preoccupato di esssere identificato sempre come il Freddo. Nella serie diretta da Stefano Sollima l’attore interpreta uno dei protagonisti, soprannominato il Freddo. A distanza di anni il pubblico ancora associa l’attore a quel determinato personaggio, ma Marchioni non si è dichiarato preoccupato di ciò. Se per il grande pubblico dovesse rimanere il Freddo, Marchioni si riterrebbe onorato di aver colpito così tanto l’immaginario degli spettatori.

8. Apprezza il lato romantico del suo personaggio. L’attore si è sempre dichiarato affascinato dal ruolo del Freddo, ritrovando in lui una componente romantica su cui decise di puntare nella costruzione del personaggio. Marchioni era affascinato da come quest’uomo potesse provare amore tanto profondo e allo stesso tempo vivere con decine di omicidi sulla coscienza.

Vinicio Marchioni Drive Me Home

9. Reciterà al fianco di Marco D’Amore. L’attore di Romanzo criminale e Marco D’Amore di Gomorra si divideranno la scena nel film Drive Me Home, diretto da Simone Catania. Il film narrerà la storia di una profonda amicizia, alla riscoperta del passato e delle proprie origini.

Vinicio Marchioni età e altezza

10. Vinicio Marchioni è nato a Roma, il 10 agosto 1975. L’altezza complessiva dell’attore è di 178 centimentri.

Fonte: IMDb

 

Marco D’Amore: 10 cose che non sai sull’attore

Marco D’Amore: 10 cose che non sai sull’attore

Marco D’Amore è ad oggi uno degli attori italiani più ricercati e talentuosi del panorama cinematografico e televisivo italiano. Grazie al suo ruolo nella serie Gomorra ha raggiunto la popolarità nazionale, ed è ora pronto a compiere il grande salto intraprendendo nuovi percorsi, che lo vedranno cimentarsi tanto nella regia quanto nella sceneggiatura.

Ecco 10 cose che non sai di Marco D’Amore.

Marco D’Amore carriera

1. I film. La carriera cinematografica dell’attore ha inizio nel 2009, quando partecipa al film Tris di donne e abiti nuziali. Successivamente prende parte a Una vita tranquilla (2010), Love Is All You Need (2011), e Perez. (2014), con il quale ottiene una buona fama. Nel 2015 partecipa invece al film Alaska, e in seguito appare in Un posto sicuro (2015) e Brutti e cattivi (2017). Nel 2019 vestirà invece i panni di attore e regista per il film L’immortale, spin-off della serie Gomorra, dove riprenderà il ruolo di Ciro Di Marzio.

2. Le serie TV. Nel 2012 l’attore debutta in televisione partecipando ad alcuni episodi della serie Benvenuti a tavola – Nord vs Sud. Successivamente dal 2014 al 2017 è tra i protagonisti della serie Gomorra, grazie alla quale ottiene un grande successo di critica e pubblico.

Una vita tranquilla recensione

Marco D’Amore Toni Servillo

3. Toni Servillo è il suo mentore. Attraverso alcuni provini, a diciotto anni l’attore viene scelto per partecipare ad uno spettacolo diretto da Toni Servillo. Dopo due anni di tournée, D’Amore frequenta la Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano. Terminati i tre anni di accademia, l’attore viene nuovamente chiamato da Servillo per partecipare allo spettacolo La trilogia della villeggiatura. D’Amore descrive Servillo come uno dei suoi mentori e uno dei motivi per cui oggi ama l’arte della recitazione.

Marco D’Amore Instagram

4. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un proprio profilo verificato, seguito da 660 mila persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere scatti tratti da momenti di svago, ma anche foto promozionali dei suoi progetti futuri. Non mancano poi anche foto scattate sui set frequentati dall’attore.

Marco D’Amore vita privata

5. E’ fidanzato. L’attore è fidanzato con Daniela, sua ex compagna di liceo rincontrata anni dopo. Con lei, che svolge un lavoro ben diverso da quello di lui, l’attore conduce una vita particolarmente privata, rilasciando raramente fotografie o notizie a riguardo.

Marco D’Amore Gomorra

6. Ha fatto fatica ad adeguarsi al personaggio. L’attore ha dichiarato di non essere stato da subito affascinato dalla serie né dal suo personaggio. Stando a quanto da lui dichiarato, D’Amore si sentiva lontano dai temi trattati e ha fatto fatica a misurarsi con il dialetto del personaggio. Il suo è infatti il napoletano di centro città, mentre la lingua parlata nella serie è quella delle zone nord, nei pressi di Scampia. Solo con un lungo lavoro sulla lingua, grazie a dei coach specifici, l’attore ha potuto acquisire padronanza del personaggio.

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7. Ha diretto alcuni episodi della serie. A partire dalla quarta stagione, D’Amore abbandona i panni dell’interprete per assumere quelli del regista. Sue sono infatti le regie di due episodi della stagione. L’attore ha accettato con ottimi propositi la sfida, e ha dichiarato che i due mesi di preparazione e il mese e mezzo di set sono stati i periodi più entusiasmanti della sua vita professionale.

Marco D’Amore L’Immortale

8. Vestirà di nuovo i panni di Ciro Di Marzio. E’ previsto per l’autunno del 2019 il film L’Immortale, spin-off cinematografico della serie Gomorra dedicato al personaggio di Ciro Di Marzio. Marco D’Amore sarà sceneggiatore, regista e interprete del film. Il film racconterà le origini del personaggio, ma avrà anche la funzione di ponte tra la quarta e la quinta stagione della serie, che arriverà sugli schermi televisivi nel 2020.

Marco D’Amore Dolcissime

9. Ha scritto il film diretto da Francesco Ghiaccio. Oltre al suo impegno con la serie Gomorra, l’attore ha anche scritto il film Dolcissime, diretto da Francesco Ghiaccio, la cui storia ruota attorno a tre adolescenti prese di mira dalle altre studentesse del loro liceo per via di alcuni chili di troppo. D’Amore ha descritto il film come una dramedy contro il bullismo, e una novità nel panorama italiano.

Marco D’Amore età e altezza

10. Marco D’Amore è nato a Caserta, in Campania, Italia, il 12 giugno 1981. L’altezza complessiva dell’attore è di 180 centimetri.

Fonte: IMDb

 

 

Michael Peña: 10 cose che non sai sull’attore

Michael Peña: 10 cose che non sai sull’attore

Dopo una lunga gavetta, Michael Peña è oggi un attore apprezzato da critica e pubblico, capace di destreggiarsi tra prodotti commerciali, piccoli film indipendenti e opere d’autore. Sempre pronto a reinventarsi, Peña ha saputo conquistare il cinema hollywoodiano anche grazie alla sua simpatia, che sa perfettamente riportare in molti dei ruoli da lui ricoperti.

Ecco 10 cose che non sai di Michael Peña.

Michael Peña carriera

1. I film. Il debutto cinematografico dell’attore avviene nel 1994, con il film indipendente Un orsetto per amico. Successivamente prende parte a Star Maps (1997), Fuori in 60 secondi (2000), The Calcium Kid (2004), Crash – Contatto fisico (2004), e Million Dollar Baby (2004), dove recita accanto a Clint Eastwood, Morgan Freeman e Hilary Swank. Da qui la sua fama cresce, e partecipa a importanti film come Babel (2006), World Trade Center (2006), Leoni per agnelli (2007), My Son, My Son, What Have You Done (2009), End of Watch – Tolleranza zero (2012), Gangster Squad (2013), American Hustle (2013), Fury (2014), Ant-Man (2015), The Martian (2015), Collateral Beauty (2016), Ant-Man and the Wasp (2018), Extinction (2018), Il corriere – The Mule (2018) e Dora e la città perduta (2019).

2. Le serie TV. Particolarmente ricca è anche la carriera televisiva dell’attore, che negli anni ha preso parte a serie come Pacific Blue (1996), Profiler – Intuizioni mortali (1999), Felicity (2000), The Twilight Zone (2003), ER – Medici in prima linea (2003), The Shield (2005), Gracepoint (2014) e Narcos: Messico (2018), dove interpreta l’agente DEA Enrique Camarena.

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Michael Peña Instagram

3. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un proprio profilo verificato, seguito da 265 mila persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere fotografie scattate in momenti di svago, ma non mancano anche foto tratte dai set a cui l’attore prende parte o foto promozionali dei suoi futuri progetti.

Michael Peña moglie

4. E’ sposato. L’attore è sposato dal 2006 con Brie Shaffer. La coppia ha avuto un figlio nel 2008, chiamato Roman. Dalla nascita del figlio l’attore ha alternato film complessi a film di maggiore intrattenimento, desideroso di poter mostrare al figlio il suo lavoro.

Michael Peña Ant-Man

5. Ha un ruolo nel film Marvel. Tra i personaggi più amati del cinecomic con protagonista Paul Rudd, vi è quello di Louis, interpretato da Michael Peña. L’attore si è dichiarato entusiasta dell’arco narrativo intrapreso dal personaggio, che se nel primo film era un piccolo criminale, nel sequel del 2018 inizia a diventare una persona migliore, alla ricerca di un proprio posto nella società.

Michael Peña Narcos: Messico

6. Ha avuto difficoltà a interpretare il personaggio. L’attore ha indicato il ruolo dell’agente DEA Camarena come uno dei più difficili della sua carriera. L’attore si è trovato a dover interpretare un simbolo della lotta contro i cartelli messicani, e la mancanza di fonti di prima mano ha reso difficile scoprire la vera personalità dell’agente.

7. Ha studiato la storia del Paese. Peña è figlio di immigrati messicani, e ha dichiarato che prendere parte alla serie gli ha permesso di studiare meglio il Paese dal quale i suoi genitori sono emigrati. Si è inoltre dichiarato stupito del modo in cui i film americani raffigurino i messicani, secondo quella che per lui è una rappresentazione non veritiera.

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Michael Peña Netflix

8. E’ protagonista di un nuovo prodotto Netflix. Dopo essere stato protagonista della serie Narcos: Messico, prodotto originale Netflix, l’attore tornerà nuovamente sulla celebre piattaforma streaming con il film Extinction, horror fantascientifico dove Peña interpreta un uomo tormentato dal sogno ricorrente di perdere la sua famiglia.

Michael Peña patrimonio

9. Ha raggiunto ottimi guadagni. Superati gli anni di gavetta, l’attore ha raggiunto in fretta il successo, e grazie ai suoi numerosi ruoli in film e serie di grande rilievo, ha raggiunto un patrimonio stimato di 12 milioni.

Michael Peña età e altezza

10. Michael Peña è nato a Chicago, nell’Illinois, Stati Uniti, il 13 gennaio 1976. L’altezza complessiva dell’attore è di 170 centimetri.

Fonte: IMDb

Vedova Nera: al via le riprese aggiuntive

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Vedova Nera: al via le riprese aggiuntive

Sembra tutto pronto per le riprese aggiuntive di Vedova Nera, il ambientato tra la fine di Civil War e l’inizio di Infinity War che vedrà ancora protagonista l’eroina interpretata da Scarlett Johansson. Secondo gli ultimi report la produzione si sposterà nei prossimi giorni sulle strade del centro di Macon, in Georgia, come potrebbero confermare i cartelloni sui quali è stato avvistato il titolo “Blue Bayou”, che poi era quello provvisorio del cinecomic.

Le riprese si svolgeranno nel corso di due giorni presso la Terminal Station di Macon, storica stazione ferroviaria costruita nel 1916 non più funzionante ma bellissima dal punto di vista architettonico che ora ospita diversi eventi, raccolte fondi, matrimoni e, a quanto pare, anche set cinematografici. Chi è stato sul luogo conferma che l’edificio sembra perfetto per l’ambientazione di una spy-story alla Bourne o Mission Impossibile, praticamente il tipo di film a cui si sono ispirati i Marvel Studios per questo standalone di Vedova Nera.

Non è chiaro quali membri del cast torneranno sul set e quali scene verranno girate, ma attendiamo qualche immagine trapelata per le conferme ufficiali.

Leggi anche – Vedova Nera: confermato il ritorno di una vecchia conoscenza del MCU

CORRELATI:

Vi ricordiamo che il film vedrà Scarlett Johansson di nuovo protagonista nei panni di Natasha Romanoff, il personaggio introdotto nel MCU da Iron Man 2. Il titolo di lavorazione è “Blue Bayou” e in regia c’è Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel.

La sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci saranno anche David Harbour, Florence Pugh, e Rachel Weisz.

Al momento non ci sono ulteriori aggiornamenti sul film, né sui personaggi o le direzioni della trama. Lo studio è invece determinato a mantenere la massima segretezza intorno al progetto.

Vedova Nera: tutto quello che sappiamo sul film

Fonte: Cinemablend

Spider-Man: Tom Holland ha contribuito al nuovo accordo SONY/Marvel

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Tom Holland ha contribuito affinché la Sony e la Disney concludessero un nuovo accordo che prevede la presenza di Spider-Man nel MCU. L’attore fa parte del mega franchise dal 2016, ed è apparso in un totale di cinque film. Spider-Man è stato parte integrante della Fase 3 (in particolare in relazione all’arco narrativo di Tony Stark), diventando rapidamente uno dei personaggi preferiti dai fan, e sembrava destinato a grandi cose all’interno della trama orizzontale del MCU.

Spider-Man: Far From Home, uscito questa estate, è arrivato persino al punto di rendere Peter Parker il “prossimo Iron Man”, motivo per cui è stato davvero sorprendente apprendere che l’accordo tra SONY e Marvel/Disney era saltato.

Anche se la partnership tra SONY e Disney ha prodotto risultati molto vantaggiosi per entrambe le parti, i due studi non sono stati in grado di mettere a punto un nuovo accordo e hanno optato per una momentanea separazione, la quale però si è risolta presto: alla fine di settembre, Sony e Disney hanno raggiunto un nuovo accordo: Spider-Man: Homecoming 3, che uscirà nel luglio del 2021, sarà ambientato nel MCU e Holland apparirà in un altro film Marvel, in futuro.

Sembra che i fan debbano ringraziare anche Tom Holland per il raggiungimento di questo nuovo accordo. Secondo THR, è stato proprio Holland a contattare personalmente Tom Rothman della Sony e Bob Iger della Disney e ha chiesto loro di provare a trovare un nuovo accordo Spider-Man. Ovviamente, i suoi sforzi hanno avuto successo.

Holland ha probabilmente capito ciò che molti fan già sanno, ovvero che l’unica cosa che ha senso per il personaggio è che rimanga nel MCU. Questa iterazione cinematografica di Spider-Man è parzialmente definita dalle sue relazioni con altri personaggi della Marvel, quindi sarebbe stato difficile separarli, dopo tutti gli sforzi costati ad entrambe le società di metterli insieme.

L’uscita di Spider-Man dal MCU avrebbe creato un vuoto gigantesco nel franchise che sarebbe stato al limite dell’impossibile colmare. Il personaggio rimane uno dei supereroi Marvel più popolari trai fan di cinema e fumetti, e senza dubbio avrebbe fatto parte di un elenco di New Avengers quando sarebbe arrivato il momento di portare sullo schermo Avengers 5.

Holland era fiducioso che Spider-Man fosse in buone mani con la Sony, ma è chiaro che far parte del MCU è speciale per lui. In caso contrario, non si sarebbe mai impegnato a garantire un nuovo accordo Sony / Marvel.

L’attore era già amato dai fan grazie alla sua interpretazione sincera e divertente di Peter Parker, e questo sviluppo lo renderà sicuramente ancora più simpatico al pubblico. Certo, non ci illudiamo che una semplice telefonata da parte del giovane Tom abbia smosso da sola gli enormi interessi economici dietro questo progetto, ma è chiaro che l’attore ci tiene molto a mantenere uno status che gli permette di interpretare il personaggio e di essere presente nell’universo cinematografico più imponente che la storia del cinema ricordi.

WandaVision: la serie è stata un’idea di Kevin Feige

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WandaVision: la serie è stata un’idea di Kevin Feige

Ospite da Jimmy Kimmel per promuovere la seconda stagione di Sorry For Your Loss (serie disponibile da martedì su Facebook Watch e che la vede nei panni della protagonista e in veste di produttrice), Elizabeth Olsen ha confessato qualche dettaglio su un altro progetto che la coinvolgerà nei prossimi mesi, sempre legato al Marvel Cinematic Universe, ovvero la serie WandaVision che arriverà su Disney +.

Non ho la minima idea di cosa possa dirvi a riguardo, ma quando ho scoperto che ci sarebbe stata questa serie io e Paul Bettany siamo stati chiamati da Kevin Feige separatamente nel suo ufficio. Paul pensava che lo licenziassero, ma non so quanto dovremmo credere alle storie che racconta…io invece pensavo di essere nei guai per aver detto qualcosa su Infinity War!“.

Questa serie è un po’ una creazione di Feige, un’idea che lui stesso ha concepito e credo sia davvero grandiosa…“, ha commentato l’attrice.

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Sarà una sitcom classica con la grandezza e l’epica tipiche della Marvel“, ha dichiarato uno dei registi Matt Shakman (Game of Thrones, The Boys), confermando le voci sul tono specifico dello show e l’ambientazione.

Non possiamo dire molto e in questo momento è praticamente tutto bloccato, ma sarà interessante esplorare la strana dinamica del rapporto tra l’eroina e l’androide. Visione non è umano ma forse è più umano di chiunque altro. Ha sempre cose sagge da dire e vede il mondo per quello che è, mentre Wanda è influenzata dai numerosi traumi subiti come la perdita di suo fratello e il fatto di essere un’orfana.” aveva raccontato il regista a variety. “Penso che tutto il team si stia concentrando su questa unione, frutto di un amore bizzarro, ma assolutamente giusto“.

Come rivelato da Charles Murphy nel nuovo episodio del suo podcast, la produzione dovrebbe partire il 4 novembre – e non a settembre – nei Pinewood Studios di Atlanta, la “casa” di quasi tutti i cinecomic Marvel. Nel report viene nominato anche il titolo di lavorazione dello show, “Big Red“.

Alcuni rumor non ufficiali sostengono che WandaVision sarà ambientata nei sobborghi ispirandosi alle pagine su Visione scritte da Tom King e che Scarlet Witch subirà una trasformazione significativa in termini di poteri. Le prime indiscrezioni suggeriscono poi che Wanda inizierà ad entrare in confidenza con una gamma di superpoteri che integrano l’alterazione della realtà, concetto finora inutilizzato nel MCU.

Fonte: Jimmy Kimmel Live

The Batman: si cerca un’attrice di colore per Catwoman

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The Batman: si cerca un’attrice di colore per Catwoman

Sono ormai due settimane che circolano indiscrezioni riguardanti The Batman e il casting degli interpreti che vestiranno i panni dei villain del film di Matt Reeves, tra cui figurerà anche Catwoman, ruolo che secondo i rumor la Warner Bros. vorrebbe affidare ad un’attrice di colore. Ora ne abbiamo la conferma grazie alle parole di Justin Kroll, reporter di Variety, intervenuto durante il podcast di “My Mom’s Basement” di Barstool Sports.

Sull’argomento si è espresso il sito Geeks WorldWide specificando che le star in lizza per diventare la nuova Selina Kyle potrebbero essere Lupita Nyong’o (Nakia in Black Panther), Tessa Thompson (Valchiria nel franchise di Thor), Gugu Mbatha-Raw, Alexandra Shipp (Tempesta nell’ultima trilogia degli X-Men) e Logan Browning.

Sarà davvero una tra queste attrici la candidata per il film?

Vi ricordiamo che Jeffrey Wright è stato scelto per interpretare Jim Gordon mentre sono in corso le trattative con Jonah Hill (che potrebbe diventare Pinguino o Enigmista). Il cinecomic riavvierà le sorti del crociato di Gotham al cinema e vedrà Robert Pattinson nei panni del protagonista, ma sembra che i piani del regista per il franchise si estenderanno ad una trilogia, introducendo sullo schermo altri supereroi e villain dei fumetti.

Tra questi potrebbero esserci Batgirl, e da tempo si parla di uno standalone su Barbara Gordon, quindi nulla esclude che The Batman funzionerà come piattaforma di lancio per l’eroina) e Nightwing, che a quanto pare rientra negli interessi di Reeves. “L’ingresso di Dick Grayson è previsto in uno dei film di Reeves“, scrive il report di Forbes, “probabilmente verrà raccontato come una storia di origine (sia che si tratti della trama principale del film o di una trama secondaria, ma resta da vedere)“.

Come suggerito da HN Entertainment, le riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche di Batman v Superman: Dawn of Justice, Justice League, Wonder Woman e del sequel Wonder Woman 1984).

The Batman: Jonah Hill in trattative, Jeffrey Wright sarà Jim Gordon

Kevin Smith ha fatto trapelare durante l’ultimo episodio del podcast Fatman Beyond Podcast che il cinecomic dovrebbe adattare sul grande schermo il fumetto “The Long Halloween”, scritto da Jeph Loeb e disegnato da Tim Sale che segue il crociato di Gotham durante le sue prime esperienze da detective. Ricca di colpi di scena, la run presentava diversi dei nemici più iconici di Batman, descrizione che sembra coincidere con i rumor legati all’introduzione di quattro antagonisti della galleria classica.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Il film dovrebbe svolgersi negli anni Novanta, epoca tornata di moda nel corso dell’ultima stagione anche grazie al successo di un altro cinecomic, Captain Marvel dei Marvel Studios.

Fonte: Geeks WorldWide

Matrix 4: nel film ci saranno Morpheus e un giovane Neo?

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Matrix 4: nel film ci saranno Morpheus e un giovane Neo?

Arrivano nuovi aggiornamenti – i primi dopo l’annuncio ufficiale del film – su Matrix 4, sequel attualmente in sviluppo che sarà scritto e diretto ancora una volta da Lana Wachowski: secondo quanto riportato da Justin Kroll di Variety infatti, Keanu Reeves non sarà il solo Neo sullo schermo, ma la versione più “anziana”, dal momento che la produzione sarebbe in cerca di un attore più giovane da affiancargli sempre nei panni del protagonista. Altre indiscrezioni suggeriscono invece che Morpheus, il personaggio interpretato nella trilogia originale da Lawrence Fishburne, farà il suo ritorno.

Credo che entro la prossima settimana o due avremo novità riguardo il giovane Morpheus e il giovane Neo in arrivo. So che i lavori di Lana stanno procedendo in modo piuttosto veloce perché vogliono iniziare le riprese a febbraio.“, ha affermato Kroll nel podcast di My Mom’s Basement.

In attesa di conferme o smentite, vi ricordiamo che Matrix 4, quarto capitolo del franchise, vedrà di nuovo protagonisti Keanu Reeves e Carrie-Anne Moss. La notizia è stata confermata ad agosto da Variety. “Non potremmo essere più entusiasti di rientrare in The Matrix con Lana“, ha dichiarato Toby Emmerich, presidente della Warner Bros, “Lana è una vera visionaria, una regista creativa e originale e siamo entusiasti che stia scrivendo, che dirigerà e produrrà questo nuovo capitolo dell’universo di Matrix“.

La sceneggiatura del film è stata firmata a sei mani con Aleksandar Hemon e David Mitchell, mentre diverse fonti sostengono che le riprese dovrebbero iniziare nei primi mesi del 2020. “Molte delle idee che Lilly ed io abbiamo esplorato vent’anni fa a proposito della nostra realtà sono ancora più rilevanti ora. Sono molto felice di avere questi personaggi nella mia vita e sono grata per questa possibilità di lavorare ancora con i miei brillanti amici“, ha detto la Wachowski.

Lana e Lilly e Wachowski hanno lanciato la serie di Matrix nel 1999, con un’idea cinematografica che ha avuto un impatto significativo a Hollywood nella concezione stessa di blockbuster, cambiando per sempre il volto del genere fantascientifico e segnando tappe fondamentali nel progresso del lavoro sugli effetti speciali. Sebbene i due sequel non siano stati accolti con lo stesso entusiasmo della pellicola d’esordio, la Warner Bros. sembra ancora intenzionata a proseguire il corso delle avventure di Neo sul grande schermo.

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