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Rocketman: Taron Egerton canta Tiny Dancer nella nuova sneak peek

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Paramount Pictures ha diffuso una nuova sneak peek di Rocketman in cui Taron Egerton, che interpreta il protagonista, Elton John, intona Tiny Dancer. Il film è diretto da Dexter Fletcher, che è subentrato a Bryan Singer in Bohemian Rhapsody.

Ecco di seguito il video:

Rocketman, il biopic su Elton John in cui Taron Egerton interpreta la popstar inglese negli anni più fervidi e rivoluzionari della sua carriera musicale. A dirigere il film c’è Dexter Fletcher, mentre nel cast compaiono anche Jamie Bell, Richard Madden, Gemma Jones e Bryce Dallas Howard.

Rocketman arriverà nelle sale nel 2019 ed è prodotto da Matthew Vaughn, David Furnish, Adam Bohling, David Reid. Elton John compare anche trai produttori esecutivi del film, al fianco di Steve Hamilton Shaw, Michael Gracey, Claudia Schiffer. Il film ripercorrerà le fasi cruciali della vita pubblica e privata di Elton John, dagli inizi come grande talento al pianoforte alla consacrazione come artista internazionale, passando per gli eccessi e il periodo in cui collaborò con il compositore Bernie Taupin pubblicando i suoi più grandi successi.

Kitbull: ecco il nuovo cortometraggio Disney-Pixar

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Kitbull: ecco il nuovo cortometraggio Disney-Pixar

La Disney-Pixar ha presentato il nuovo cortometraggio, Kitbull, disponibile on-line. Il corto è il nuovo risultato del progetto SparkShort, che lo Studio ha pensato e costruito allo scopo di scoprire nuovi talenti e di mettere a punto nuove tecniche d’animazione.

Il cortometraggio è diretto da Rosana Sullivan e prodotto da Kathryn Hendrickson. Nei poco più di otto minuti, Kitbull racconta la storia di un’amicizia improbabile tra un gattino randagio e un pitbull.

Di seguito potete invece vedere il video ufficiale della presentazione del progetto SparkShort:

Willem Dafoe: “Ho amato interpretare Green Goblin”

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Willem Dafoe: “Ho amato interpretare Green Goblin”

Più di dieci anni dopo aver smesso i panni di Norman Osborn aka Green Goblin nella trilogia di Spider-Man di Sam Raimi, Willem Dafoe è tornato a parlare del personaggio e dell’esperienza sul set di un progetto che l’attore conserva ancora con grande affetto e memorabili ricordi professionali.

Intervistato da GQ, Dafoe ha ripercorso la sua carriera al cinema commentando ogni titolo e performance, e questo è ciò che ha raccontato di Spider-Man:

Ho amato quei film e più di tutto interpretare il doppio ruolo di Goglin. Tutti si concentrano sulla controparte con i poteri, che è divertente, quando invece la parte più interessante è stata entrare nei panni del padre, Norman Osborn. Avevo l’opportunità di recitare queste scene dove commedia e dramma viaggiavano sulla stessa linea…Ci sono un paio di scene che ancora mi fanno ridere, perché hanno una doppia chiave di lettura, tra il drammatico e il comico. […] 

Mi ricordo che mi diede da leggere Lo strano caso del dottor Jekyll e di mr. Hyde prima di girare la famosa scena dello specchio. Fu molto divertente, e la girammo in un solo ciak. Poi nel montaggio finale decisero di spezzarla in più parti …per me fu come un gioco, perché dovevo alternare le due personalità con la cinepresa che doveva trovarsi in un punto preciso davanti allo specchio e io che dovevo muovermi in un certo modo, quasi danzando”

Sul film in generale e sull’alba del genere supereroistico, l’attore ha invece spiegato:

Sam [Raimi] ha davvero compiuto un miracolo, rendendo personale un film piuttosto colossale e pieno di effetti speciali. Era l’inizio per i cinecomic, e all’epoca non c’era alcun modello a cui fare riferimento.”

Fonte: GQ

Obi-Wan Kenobi: la Lucasfilm sta lavorando alla serie?

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Obi-Wan Kenobi: la Lucasfilm sta lavorando alla serie?

Voci su un possibile spin-off interamente dedicato a Obi-Wan Kenobi si sono rincorse per anni fin dall’acquisizione dei diritti di Star Wars da parte della Disney senza mai trovare conferme ufficiali e aggiornamenti che risultassero per lo meno attendibili. Lo stesso Ewan McGregor si è sempre mostrato aperto all’idea di tornare nei panni del maestro jedi e sembra che l’occasione potrebbe arrivare molto presto ma non nella forma che ci si aspettava.

A quanto pare, come riporta il sito Star Wars News, la Lucasfilm starebbe già sviluppando una serie televisiva su Obi-Wan destinata alla piattaforma streaming Disney + e che questo progetto rientrerebbe nelle priorità assolute della casa di Topolino in merito ai titoli da portare sul proprio servizio on demand che lancerà nel corso del 2019.

Lo show dovrebbe essere composto da almeno sei episodi e questa sarebbe la prima sinossi:

Obi-Wan vive come un eremita su Tatooine ma segretamente veglia su un bambino di nome Luke Skywalker che aveva consegnato a suo zio, Owen. Le tensioni tra gli agricoltori locali e una tribù di Sabbipodi – capeggiati da uno spietato capo della guerra – costringeranno Obi a nascondersi…

Sarà davvero così e i fan avranno lo spin-off che hanno sempre sognato?

Obi-Wan Kenobi sarà in Star Wars: Episodio IX?

Vi ricordiamo che Obi-Wan Kenobi è, ad oggi, l’unico personaggio della saga a comparire in tutti e sei i film “tradizionali” in diverse vesti. In Guerre Stellari è chiaramente il vecchio Ben Kenobi, mentre ne L’Impero e ne Il Ritorno appare in forma di spirito, di Forza, a Luke, nei suoi momenti di difficoltà. In questo caso ha le sembianze di Alec Guinness. Nei tre prequel è interpretato, come detto, da Ewan McGregor, fino al finale della Vendetta dei Sith in cui mette in salvo i gemelli Skywalker.

Non tutti sanno che la voce di Obi-Wan si può ascoltare anche ne Il Risveglio della Forza, nel momento in cui Rey tocca per la prima volta la spada di Luke: tra le immagini confuse e le visione della giovane, si possono ascoltare le voci fuse si Guinness e McGregor in persona.

La prima serie originale della Lucasfilm, The Mandalorian, è stata scritta e prodotta dal produttore e attore candidato all’Emmy Jon Favreau, come annunciato in precedenza, con Dave Filoni ( Guerre stellari: Guerre dei cloni , Star Wars Rebels ) a dirigere il primo episodio. Gli altri registi saranno Deborah Chow ( Jessica Jones), Rick Famuyiwa ( Dope ), Bryce Dallas Howard ( Solemates ) e Taika WaititiThor: Ragnarok ). Mandalorian – Star Wars Series prodotto da Jon Favreau, Dave Filoni, Kathleen Kennedy e Colin Wilson. Karen Gilchrist sarà il co-produttore esecutivo.

Fonte: Star Wars News

Wonder Woman: Gal Gadot ricorda il primo incontro con Zack Snyder

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L’addio di Ben Affleck al DCEU e il messaggio d’amore consegnato da Zack Snyder sembrano aver riaperto una finestra sul passato dai contorni sentimentali, o almeno è ciò che si evince dal recente tweet di Gal Gadot, la Wonder Woman dell’universo DC, che ha ricordato il primo incontro con il regista attraverso due scatti.

Il primo, pubblicato dallo stesso Snyder su Vero, ritraeva l’attrice in posa durante il provino per il ruolo dove aveva già conquistato la sua fiducia; il secondo invece mostra la Gadot nel primo shooting ufficiale di Batman v Superman: Dawn of Justice, quando la Warner Bros. rivelò al pubblico l’aspetto e il nome della futura Diana Prince.

Wow, questa immagine mi riporta indietro nel tempo. Lo straordinario Zack Snyder me la scattò al nostro primo incontro. Credette che potessi diventare una supereroina, e poi sono diventata Wonder Woman“, ha scritto l’attrice.

Wonder Woman 1984: Patty Jenkins promette un film “sensazionale”

Wonder Woman 1984, nuovo capitolo delle avventure di Diana Prince, sempre diretto da Patty Jenkins sarà ambientato negli anni Ottanta, rivelando al pubblico un’altra epoca iconica in cui svolgere la storia dell’eroina.

L’ordine cronologico del personaggio è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman.

Wonder Woman 1984 vedrà ancora come protagonista Gal Gadot opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. L’ultimo acquisto del cast è Pedro Pascal, di cui non è stato ancora confermato il personaggio. Il film sarà ambientato durante la Guerra Fredda e la sceneggiatura è stata curata da Goeff Johns e Patty Jenkins.

Fonte: Gal Gadot

Spider-Man: Far From Home, MJ avrà un’arma?

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Come al solito sono i prodotti relativi al merchandise ufficiale a svelare alcuni gustosi dettagli sui film, specialmente quando si tratta di cinecomic Marvel: stavolta è il turno di Spider-Man: Far From Home, al quale la Funko dedicherà una serie nuova di zecca sui personaggi principali del sequel, ovvero Peter Parker, Happy Hogan (che sia in arrivo un ruolo più importante del previsto per il braccio destro della Stark Industries?) e MJ, aka Michelle.

Se date un’occhiata alle Funko Pop infatti, noterete che l’interesse amoroso di Peter, interpretato nel MCU da Zendaya, sembra brandire un’arma; e non un esemplare tecnologico progettato dallo S.H.I.E.L.D., ma una medievale mazza appuntita.

Questo significa che vedremo MJ in azione durante il viaggio in Europa, magari al fianco di Spidey contro la furia degli Elementali? Probabile. Ora non ci resta che aspettare il film per scoprire le sorti del personaggio.

CORRELATI:

Spider-Man: Far From Home è stato diretto ancora una volta da Jon Watts ed uscirà nelle sale il 5 luglio 2019. Confermati nel cast del film il protagonista Tom Holland nei panni di Peter Parker, Marisa Tomei in quelli di zia May e Zendaya in quelli di Michelle. Secondo IMDb, nel cast sono presenti anche Jake Gyllenhaal, Michael Keaton, Samuel L. Jackson Cobie Smulders.

Le riprese del film sono durate circa tre mesi, e nella maggior parte delle foto circolate in rete abbiamo visto Peter Parker alle prese con Michelle (Zendaya). Naturalmente il film vedrà tornare anche Flash Thompson (Tony Revolori) e Ned Leeds (Jacob Batalon), gli altri compagni di scuola di Peter. Ma cosa conosciamo realmente della trama e quali teorie circolano intorno al nuovo titolo dei Marvel Studios?

Per quanto riguarda le novità del sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una versione rimodellata di quella di Iron Spider. vista in Avengers: Infinity War. Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera, con degli occhiali al posto delle orbite bianche, come da tradizione, questo perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno di una nuova maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta su Titano, durante il confronto con Thanos e prima della sua disintegrazione.

Spider-Man: Far From Home, le domande poste dal trailer

Fonte: Funko

Dune: David Dastmalchian sarà il villain del reboot

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Dune: David Dastmalchian sarà il villain del reboot

L’ultimo arrivato nel già ricchissimo cast di Dune è David Dastmalchian, che secondo quanto riportato da Deadline ricoprirà il ruolo del villain Piter De Vries nel nuovo adattamento di Denis Villeneuve prodotto da Legendary.

L’attore è apparso di recente in Ant-Man and The Wasp e nel successo targato Netflix Bird Box al fianco di Sandra Bullock e aveva già lavorato con l’autore franco canadese in Prisoners e Blade Runner 2049.

Vi ricordiamo che i nomi finora confermati per Dune sono Timothée ChalametRebecca FergusonDave Bautista, Oscar IsaacJason MomoaZendayaJosh BrolinJavier BardemJason Momoa si trova attualmente in trattative per interpretare il ruolo di Duncan Idaho, lo spadaccino fedele alla famiglia Atreides che nella versione di Lynch aveva il volto di Richard Jordan.

Dune: cosa pensa Kyle MacLachlan del reboot?

Villeneuve, reduce da Blade Runner 2049, ha specificato tempo fa che il film non sarà un remake dell’originale di David Lynch ma una lettura personale del romanzo di Frank Herbert. Il regista ha poi parlato dei dettagli sulla lavorazione e della possibilità di trasformare Dune in un franchise:

Probabilmente ci vorranno due anni per finire Dune. L’obiettivo però è realizzare almeno due film“.

Questo invece il suo commento delle scorse settimane riguardo l’errata definizione di remake:

Il film non sarà in nessun modo collegato a quello del 1984. Tornerò al romanzo e cercherò di tirare fuori le immagini che le pagine mi ispireranno” ha commentato Villeneuve. “Sia chiaro, ho il massimo rispetto per David Lynch, che considero tra i più grandi registi viventi, però ricordo che all’epoca il suo adattamento aveva deluso le mie aspettative e tradito i miei sogni. Per questo proverò a fare il film dei miei sogni“.

Fonte: Deadline

Captain Marvel: ecco le prime reazioni della stampa americana

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Captain Marvel: ecco le prime reazioni della stampa americana

Embargo scaduto in America, e via ai primi commenti della stampa su Captain Marvel, l’atteso cinecomic che vede protagonista il premio oscar Brie Larson nei panni dell’eroina Carol Danvers.

Le reazioni sembrano generalmente positive, con un occhio di riguardo alle performance sorprendenti dell’attrice e di Ben Mendelsohn (interprete dello Skrull Talos). Di seguito ne ne riportiamo alcune tradotte:

I fan dei fumetti di Captain Marvel adoreranno il film. Chiaro e semplice.

Leggi la recensione di Captain Marvel

Il film ha dei momenti musicali che chi è stato ragazzo negli anni Novanta troverà davvero incredibili. La trasformazione di Carol in eroina è un evento catartico e fedele all’esperienza femminile. Dunque ora il MCU sembra più completo con Captain Marvel.

Captain Marvel è pura gioia. Le nuove generazioni di bambine cresceranno con lei come eroina.

Mi è piaciuto davvero Captain Marvel. A volte è un po’ traballante, ma solo perché è così ambizioso. È anche magnificamente costruito, divertente e offre molte sorprese. Brie Larson ovviamente spacca, ma Ben Mendelsohn è la vera sorpresa.”

Il film non è quello che mi aspettavo, almeno basandomi sul marketing. È praticamente una space opera con tantissime cose, ed è molto più strano di quanto mi aspettassi. Ben Mendelsohn è fantastico nei panni di Talos.

Captain Marvel è immerso in una fantastica atmosfera fantascientifica anni ’90 con un tono diverso da qualsiasi altro film Marvel. È retrò e vivace, misterioso e buffo. Riesce a divertire in modi sorprendenti ed è cazzuto in tutti i posti giusti.

Il trailer di Captain Marvel dal Super Bowl

Captain Marvel è una gradita aggiunta al MCU. Il film è davvero ben fatto con alcuni bei momenti. Ben Mendelsohn ruba quasi totalmente la scena a tutti e Brie Larson brilla letteralmente nel ruolo. Siamo pronti per Avengers Endgame.

Captain Marvel è una grande storia di origini. La chimica da buddy movie tra Brie Larson e Samuel L. Jackson è davvero divertente e il rapporto tra Carol e Maria Rambeau è il vero cuore della storia.”

Il film si apre con un commovente tributo a Stan Lee che i fan della Marvel adoreranno.”

Attenzione: ci sono un sacco di divertenti easter eggs nel film che collegano la storia di Captain Marvel agli altri titoli del MCU in. Guardate attentamente.”

Captain Marvel è un film strano. La prima metà è lenta e priva di ispirazione, mentre la seconda migliora decisamente. Sembra che i registi non siano sfuggiti (o non hanno potuto) alla classic formula Marvel.

Captain Marvel? Beh, Thanos è fottuto.

Tutto quello che posso dire è che ogni bambino sulla Terra dovrebbe vedere questo film. Ragazzi, ragazze, tutti hanno bisogno di vedere i vari ritratti di forza, coraggio, eroismo e tradimento.

Captain Marvel: Brie Larson accusata di razzismo e sessismo dai “maschi bianchi”

Vi ricordiamo che alla regia del film con protagonista Brie Larson, ci sono Anna Boden e Ryan Fleck. L’uscita al cinema è fissata al 6 marzo 2019.

La sinossi: Basato sul personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una guerra galattica tra due razze aliene, è lì che l’eroina interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia dell’universo cinematografico Marvel.

Fonte: Twitter

The Front Runner – il Vizio del Potere, Jason Reitman parla del film

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In occasione del London Film Festival, Jason Reitman (Juno) ha presentato il suo ultimo film, The Front Runner – il Vizio del potere, con protagonista Hugh Jackman. Di seguito il nostro servizio dal tappeto rosso dell’evento:

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The Front Runner, recensione del film con Hugh Jackman

Il candidato all’Oscar Hugh Jackman protagonista del thriller drammatico The Front Runner nel ruolo del carismatico politico Gary Hart. Il film, diretto dal regista candidato all’Oscar Jason Reitman, segue l’ascesa e la caduta del senatore Hart, capace di catturare l’immaginazione dei giovani votanti e considerato il favorito tra i democratici alle elezioni del 1988. La sua campagna passa in secondo piano a causa della relazione extraconiugale che intrattiene con Donna Rice.

Quando la vita privata si mescola con quella politica, il senatore Hart è costretto a rinunciare alla sua candidatura – un evento che ha un impatto durevole e profondo nella politica americana ma anche in quella mondiale. Nel cast anche Vera Farmiga, J.K. Simmons e Alfred Molina.

Diabolik sono io: al cinema l’11, 12 e 13 marzo, il trailer

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Diabolik sono io: al cinema l’11, 12 e 13 marzo, il trailer

Sarà nelle sale l’11, 12, 13 marzo Diabolik sono io, il docu-film che propone un inedito identikit del mitico ladro creato dalle sorelle Giussani. Un’indagine avvincente sul mistero del primo disegnatore di Diabolik, inspiegabilmente scomparso senza lasciare tracce dopo aver consegnato le tavole del primo albo della saga. Scritto da Mario Gomboli e Giancarlo Soldi

Con rari materiali d’archivio e la partecipazione straordinaria, tra gli altri, di Gianni Bono, Andrea Carlo Cappi, Massimo Cantini Parrini, Alfredo Castelli, Tito Faraci, Carlo Lucarelli, Milo Manara, i Manetti bros.

Nato nel 1962 dalla fantasia di Angela e Luciana Giussani e protagonista dell’omonima testata, DIABOLIK è tuttora uno dei fumetti più venduti in Italia e un’icona assoluta del mondo della letteratura disegnata. Ora, per la prima volta, la storia di questo straordinario personaggio verrà raccontata in un docu-film prodotto da Anthos Produzioni con Rai Cinema in collaborazione con la casa editrice Astorina.

Diabolik sono io verrà distribuito nelle sale da Nexo Digital (elenco cinema su www.nexodigital.it) come evento speciale solo per tre giorni, l’11, 12, 13 marzo, e guiderà gli spettatori attraverso la storia dell’intuizione di due giovani ed entusiaste imprenditrici milanesi nei primi anni ‘60, le sorelle Giussani, capaci di dar vita al Re del Terrore e al suo mondo. Oltre a mostrare rari materiali d’archivio della casa editrice, il docu-film, scritto da Mario Gomboli assieme a Giancarlo Soldi, che ne firma anche la regia, si rivelerà anche un’indagine avvincente che cercherà una possibile spiegazione del mistero legato ad Angelo Zarcone (interpretato dall’attore Luciano Scarpa), il disegnatore del Numero Uno di Diabolik, inspiegabilmente scomparso senza lasciare tracce dopo aver completato le tavole di quel primo albo.

Di Zarcone, soprannominato ‘il tedesco’ per la carnagione chiara e i capelli biondi, si sa soltanto che dopo aver consegnato alla redazione Astorina le tavole de Il re del terrore, il primo numero di Diabolik, sparì senza lasciare recapiti. Sembrava essersi volatilizzato. Si narra che nel 1982, in occasione del ventennale della testata, Angela e Luciana assoldarono persino il famoso investigatore Tom Ponzi per ritrovare Zarcone, ma il misterioso disegnatore si era come dissolto nel nulla. Un uomo in fuga, un latitante, un’ombra nera che si aggira nella notte, cosa succederebbe se quel disegnatore si trovasse oggi a cercare se stesso? Chi troverebbe? Angelo Zarcone oppure Diabolik?

Diabolik: 01 Distribution annuncia il film diretto dai Manetti

Partendo da questo spunto, il docu-film immagina di tratteggiare un identikit quanto più accurato del Re del Terrore, avvalendosi di una galleria di testimoni dell’Olimpo’ del fumetto, Milo Manara, Mario Gomboli, Alfredo Castelli, Tito Faraci, Gianni Bono, Giuseppe Palumbo, di esperti del noir come Carlo Lucarelli e Andrea Carlo Cappi, di registi visionari come i Manetti bros., del costumista Massimo Cantini Parrini oltre che della partecipazione straordinaria di Stefania Casini nei panni dell’avvocato Bianca Rosselli e della presenza di Claudia Stecher in quelli di una misteriosa ragazza. Anche se a fare da fil rouge della narrazione saranno ancora una volta loro, le sorelle Giussani, grazie a un’intervista ‘senza tempo’ riemersa dalle Teche Rai, un materiale preziosissimo, che insieme ai ‘Super8 ritrovati’ dei viaggi di Angela e Luciana attorno al mondo, alle tavole storiche dell’archivio Astorina e agli omaggi disegnati dal vivo da Giuseppe Palumbo, contribuiranno a dare vita a un ritratto mai visto prima dell’eroe del fumetto.

Dopo il suo esordio nel 1962, il fumetto dedicato a Il Re del Terrore, dal nome del primissimo albo, raggiunse in breve tempo altissime tirature diventando un fenomeno di costume studiato da sociologi ed esperti di comunicazione. Il formato degli albi di Diabolik, di piccola dimensione per poter essere tascabili, venne ideato per venire incontro alle esigenze dei pendolari che Angela Giussani osservava ogni mattina dalla finestra di casa sua, nelle vicinanze della stazione Cadorna, a Milano. Precursore del genere del fumetto nero italiano, Diabolik ha generato a partire dal 1964 numerosi epigoni, che non hanno però mai intaccato il suo successo e sono ormai scomparsi dalle edicole. Da oltre cinquant’anni Diabolik viene edito senza interruzioni e ha superato gli 850 episodi pubblicati; i primi numeri della serie hanno raggiunto elevate quotazioni di mercato nel collezionismo. Dalla sua nascita ad oggi Diabolik ha venduto quasi 150 milioni di copie.

DIABOLIK SONO IO è un docu-film prodotto da Anthos Produzioni con Rai Cinema in collaborazione con Astorina, editore di Diabolik, e realizzato con il sostegno del MiBAC. L’evento al cinema sarà distribuito solo l’11, 12, 13 marzo in esclusiva da Nexo Digital con i media partner Radio DEEJAY, MYmovies.it, Lucca Comics&Games e VVVVID.

The LEGO Movie 2, la recensione del film

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The LEGO Movie 2, la recensione del film

Erano appena cinque minuti che il motivetto accattivante di È meraviglioso (Everything is Awesome) era uscito dalle nostre teste che The LEGO Movie 2: una nuova avventura è pronto a fornire un’altra canzonetta di quelle che “restano in testa”. Dal 21 febbraio infatti arriva in sala, a cinque anni di distanza, il sequel dellesilarante film diretto da Chris Miller e Phil Lord, promettendo di replicarne il successo, anche attraversi le musiche proposte nel corso del forsennato e variopinto viaggio nei mondi di LEGO.

Arrivati al secondo capitolo, Miller e Lord lasciano in eredità a Mike Mitchell la loro preziosa sceneggiatura, e il regista di Trolls la realizza con diligenza, pur inserendo molto dell’universo canterino, luccicante e colorato di Trolls (2016), soprattutto nella rappresentazione del Sistema Sorellare, nuova frontiera dove sbarcheranno i nostri eroi di mattoncini.

I cinque anni trascorsi nella realtà (il primo film è del 2014) sono trascorsi anche nella finzione della storia che parte esattamente da dove era cominciata, per poi fare un lungo balzo in avanti, di un lustro appunto, per proiettarci in un universo polveroso e in rovina, alla Mad Max. Tutti sono induriti e resi pessimisti dalle sventure che l’invasione dei DUPLO ha causato, tutti tranne Emmet, che continua a essere il solito ottimista, dal cuore tenero. Quando però Lucy, Batman e i suoi altri amici verranno rapiti da una misteriosa astronave, il nostro protagonista dovrà farsi coraggio e sforzarsi di cambiare e di “indurirsi” per fare fronte ai pericoli e salvare tutti.

Nel primo film, Emmet è il costruttore più ordinario di tutti che per caso finisce per essere considerato “quello speciale”. Col tempo capiamo che la sua specialità è, in fondo, il suo mantenersi puro e ingenuo, una dote che però i suoi amici sembrano non apprezzare all’inizio di questa nuova avventura. Così, in The LEGO Movie 2, l’attenzione si sposta sulla presunta necessità del nostro insolito eroe di “indurirsi”, ovvero di diventare adulto e abbandonare quell’approccio ingenuo e credulone.

Quello che sembra un viaggio verso l’età adulta diventa ben presto un percorso che guida i protagonisti all’inclusione e all’accettazione di questi nuovi personaggi provenienti dal Sistema Sorellare. Questa volta, infatti, il contrasto del secondo livello della storia, quello degli esseri umani che giocano con i mattoncini colorati, non è più quello tra padre che vuole tenere ferme le sue costruzioni di LEGO e il figlio che vuole invece costruire, cambiare e giocare di continuo, ma tra quello stesso bambini, ora un adolescente, e sua sorella, che in quando bambina ha un approccio completamente diverso al gioco, difficilmente compatibile con quello del fratello maggiore. La soluzione è ovvia ed è raggiunta dopo un lungo percorso di montagne russe colorate: giocare insieme è sempre possibile, basta accettare i modi diversi di farlo.

Per arrivare a questa conclusione ingenua e didascalica, lo spettatore è catapultato in un mondo pirotecnico, ricco non solo di colori e personaggi, ma anche di citazioni, battute buffe e acute, mescolanza di linguaggi e tecniche, ma anche riflessioni sulla crescita e l’età adulta che stridono un po’ con il pubblico di riferimento principale del film, un target molto giovane.

Proprio in questo sta la più grande contraddizione e insieme il miglior pregio di The LEGO Movie 2. Il film riesce a portare avanti delle riflessioni importanti sulla vera natura del diventare adulti (che non corrisponderà, alla fine, al diventare dei duri, ma all’aprire il proprio cuore alle possibilità e ai cambiamenti) parallelamente a giochi di parole ai limiti della demezialità, replicando con successo, ma senza l’effetto sorpresa, la formula vincente del primo film.

Il trailer di The LEGO Movie 2

Captain Marvel: Brie Larson accusata di razzismo e sessismo dai “maschi bianchi”

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Le decisioni di Brie Larson, di rendere inclusivo il suo press tour di Captain Marvel stanno avendo degli effetti collaterali inaspettati. Il sito Rotten Tomatoes ha infatti raccolto una serie di commenti infuriati da parte di quegli spettatori, appartenenti alla categoria di “maschi bianchi”, che vogliono boicottare il film Marvel Studios, perché si sono sentiti esclusi e non desiderati dalla protagonista del film.

Leggi la recensione di Captain Marvel

Qualche giorno fa era stata diffusa la notizia che la Larson ha chiesto una maggiore inclusione trai giornalisti che parteciperanno alla sua attività stampa. Quindi, i “maschi bianchi di 40”, nel press tour di Captain Marvel, non saranno più la maggioranza, visto che l’attrice premio Oscar ha chiesto a donne e giornalisti afro-americani di partecipare alla promozione.

Gli spettatori si sono sentiti punti nel vivo e hanno cominciato ad attaccare in maniera anche violenta l’attrice, definendola il nuovo “villain del Marvel Cinematic Universe”, dandole della “razzista e sessista” e dicendo chiaramente che “se lei non ha bisogno dei maschi bianchi, noi non abbiamo bisogno del suo film“, decidendo così di non andare al cinema a vedere il film.

Altri ancora hanno apertamente dichiarato che aspettano il film Marvel solo per sapere come Nick Fury perderà il suo occhio, o per scoprire come verranno rappresentati Skrull e Kree, ma non certo per lei o per la sua interpretazione che, sono sicuri, li deluderà.

Staremo a vedere in che modo Brie Larson e i Marvel Studios decideranno di arginare questa piccola bufera scoppiata a poco tempo dall’uscita in sala del film, previsto per il prossimo 6 marzo 2019, in Italia.

Su Rotten Tomatoes ecco disponibili tutti i commenti al vetriolo contro l’attrice.

Il trailer di Captain Marvel dal Super Bowl

Vi ricordiamo che alla regia del film con protagonista Brie Larson, ci sono Anna Boden e Ryan Fleck. L’uscita al cinema è fissata al 6 marzo 2019.

Il cast ufficiale: Brie LarsonSamuel L. JacksonBen MendelsohnDjimon HounsouLee PaceLashana LynchGemma ChanAlgenis Perez SotoRune TemteMcKenna GraceClark GreggJude LawAnnette Bening.

La sinossi: Basato sul personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una guerra galattica tra due razze aliene, è lì che l’eroina interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia dell’universo cinematografico Marvel.

The LEGO Movie 2: intervista a Chris Pratt ed Elizabeth Banks

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The LEGO Movie 2: intervista a Chris Pratt ed Elizabeth Banks

Arriverà il 21 febbraio in sala The Lego Movie 2, il sequel del film d’animazione di successo uscito cinque anni fa e diretto da Chris Miller e Phil Lord. In occasione della presentazione del film a Londra, abbiamo incontrato Elizabeth Banks, che torna a doppiare Lucy, e Chris Pratt, che oltre a tornare a essere di nuovo Emmet, ha in serbo qualche sorpresa per il pubblico del film. Ecco la nostra intervista:

Nel 2014, The LEGO Movie divenne un enorme successo, con recensioni prevalentemente positive e un incasso di 469 milioni su un budget di 60, quello che si definisce un vero successo. A scrivere e dirigere c’erano Phil Lord e Chris Miller. Il film ha generato subito un universo condiviso, con altri film del genere usciti nel corso di questi 4 anni: The LEGO Movie Batman e The LEGO Ninjago Movie.

Chris Pratt, Elizabeth Banks, Will Arnett, Nick Offerman, Alison Brie, Charlie Day e Tiffany Haddish. Inoltre Jonah Hill è Lanterna Verde, Channing Tatum è Superman.

The LEGO Movie 2, la recensione del film

Un uomo tranquillo, la recensione del film con Liam Neeson

Un uomo tranquillo, la recensione del film con Liam Neeson

Terminata la trilogia di Taken, con Un uomo tranquillo, Liam Neeson torna al genere che sembra riuscirgli meglio. Eccolo dunque protagonista di un action ambientato in un’innevata cittadina del Colorado, in cerca, come sempre, di una vendetta personale. La pellicola è il remake del film del 2014 In ordine di sparizione, e per a dirigerlo è stato chiamato lo stesso regista dell’originale, Hans Petter Moland.

La vicenda del film si concentra su Nels Coxman (Liam Neeson), diligente spazzaneve della sua cittadina, dove ha vinto il premio al cittadino dell’anno per il suo impegno nel lavoro. La sua vita viene sconvolta quando il figlio viene ucciso da un potente boss della droga locale, soprannominato il Vichingo (Tom Bateman). Alimentato da bisogno di vendetta e armato di artiglieria pesante, Coxman si propone così di smantellare l’intero cartello della droga con estrema precisione.

Ancora una volta è il desiderio di vendetta a muovere il personaggio di Liam Neeson, con la differenza che il Nels Coxman di Un uomo tranquillo è del tutto lontano dal Bryan Mills di Io vi troverò. Se quest’ultimo era un ex agente segreto della CIA, qui abbiamo a che fare con un uomo comune, un semplice spazzaneve dedito al suo lavoro. È proprio per questo però, che nel momento in cui imbraccia il fucile e incarna il desiderio di giustizia, si viene attirati dalla sua natura tutt’altro che tranquilla, e dalla curiosità di scoprire in che modo costui riuscirà a raggiungere il suo obiettivo.  

Ha così inizio un film che viene scandito, come recita il titolo dell’originale norvegese, in base all’ordine di sparizione dei vari personaggi. Questa suddivisione in piccoli capitoli introduce uno degli elementi che hanno fatto la fortuna dell’originale. Benché sia identificato come un action-thriller, Un uomo tranquillo viene dotato allo stesso tempo di un umorismo che stempera la gravosità degli eventi.

L’incontro tra questi due elementi genera inizialmente uno strano effetto, che risponde ai compiti di divertire e intrattenere. A lungo andare tuttavia diventa il vero punto debole del film. Con troppa poca azione per essere un film action, e con troppo poco umorismo per essere un film comico, Un uomo tranquillo mantiene in sé queste due anime senza riuscire a conciliarle e perdendo inesorabilmente la sua direzione.

Quello che sembrava partire come un classico revenge movie, si carica progressivamente di toni, elementi e sotto-trame che distraggono lo spettatore dal vero protagonista, che allo stesso tempo sembra quasi finire in secondo piano. Moland non riesce così a replicare il successo del film originale, e nel passaggio al riadattamento americano si perdono, o non vengono valorizzati a dovere, quegli elementi che avevano invece funzionato la prima volta.

Un uomo tranquillo, il trailer

Gwyneth Paltrow sull’addio al Marvel Cinematic Universe

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Nell’ultimo decennio Gwyneth Paltrow è apparsa nell’universo cinematografico Marvel nei panni di Pepper Potts, all’inizio segretaria e poi socia e fidanzata di Tony Stark. Ma in un’intervista a Variety, l’attrice ha detto che ha in programma di ritirarsi dal MCU dopo Avengers: Endgame.

“Voglio dire, sono un po’ vecchia per mettermi un costume e tutto il resto a questo punto – Paltrow, 46 anni, occupa la copertina del magazine di questa settimana – Mi sento molto fortunata ad aver preso parte a questo progetto. Ero amica del regista di Iron Man Jon Favreau. È stata un’esperienza meravigliosa fare il primo “Iron Man” e poi vedere quanto è diventato importante per i fan.”

Anche se non si vede impegnata in altri sequel, Gwyneth Paltrow ha lasciato aperta la possibilità che lei potesse fare un cameo – o apparire in flashback – nel futuro. “Mi sento onorata di far parte di qualcosa di cui le persone sono così appassionate. Certo, se dicessero: ‘Puoi tornare per un giorno?’, sarò sempre lì se avranno bisogno di me.”

L’attività principale della Paltrow, al momento, è quella di gestire il marchio di lifestyle Goop, in qualità di CEO dell’azienda. L’attrice ha anche parlato della sua lunga carriera, con tanto di premio Oscar, considerando: “Penso che i film e gli affari intorno a loro siano cambiati così tanto negli ultimi 20 anni. Non penso che nessuno dei film per cui sono conosciuto sarebbe stato realizzato oggi.”

Nell’ottima del MCU, l’uscita di scena di Pepper Potts è plausibile e non ci sorprende troppo, visto che il personaggio è indissolubilmente legato a quello di Tony Stark, il cui interprete, Robert Downey Jr., è arrivato a fine contratto, e anche per lui Endgame sarà l’ultima apparizione nel MCU.

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Nel cast del film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Fonte: Variety

Captain Marvel: il romanzo tie-in conferma il personaggio di Jude Law

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Dopo infinite speculazioni, sembra che il ruolo di Jude Law in Captain Marvel sarà l’inafferrabile Yon-Rogg nonostante quanto conferma IMDb che indica invece che l’attore inglese interpreterà Mar-Vell. Il romanzo tie-in del prossimo film Marvel Studios infatti, dal titolo Starforce On The Rise, conferma che quello è il personaggio di Law.

L’attore ha esitato a divulgare troppi dettagli sul suo ruolo nel prossimo episodio del MCU, senza dubbio in conformità alla febbrile insistenza della Marvel sulla segretezza.

Leggi la recensione di Captain Marvel

Le teorie iniziali dei fan hanno insistito per un po’ sul fatto che Law potesse essere Mar-Vell o una versione originale del personaggio, un ruolo creato appositamente per il film, ma con i materiali ufficiali diffusi man mano prima del film, ulteriori dettagli sono stati rivelati.

Quella voce di Mar-Vell è stata rapidamente messa da parte per lasciare spazio ad articoli che, grazie alle action figure, che indicavano invece Yon-Rogg come ruolo di Law. Indipendentemente dal fatto se sarà un cattivo o meno, è stato lasciato intenzionalmente vago, in quanto la pubblicità del film indica, per ora, i Kree come i guerrieri buoni e gli Skrull come i cattivi. I fan dei fumetti sapranno però che le cose non sono così bianche o nere come si può immaginare.

Yon-Rogg non è quello che sembra, basandoci sui trailer che abbiamo visto finora, e resta da vedere come il film interpreterà questo personaggio molto amato, così come gli altri membri della Starforce che, nei fumetti, non sono esattamente alleati della nostra eroina.

Il trailer di Captain Marvel dal Super Bowl

Vi ricordiamo che alla regia del film con protagonista Brie Larson, ci sono Anna Boden e Ryan Fleck. L’uscita al cinema è fissata al 6 marzo 2019.

Il cast ufficiale: Brie LarsonSamuel L. JacksonBen MendelsohnDjimon HounsouLee PaceLashana LynchGemma ChanAlgenis Perez SotoRune TemteMcKenna GraceClark GreggJude LawAnnette Bening.

La sinossi: Basato sul personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una guerra galattica tra due razze aliene, è lì che l’eroina interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia dell’universo cinematografico Marvel.

Charlize Theron e Seth Rogen nel trailer di Long Shot

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Charlize Theron e Seth Rogen nel trailer di Long Shot

Long Shot è la nuova commedia del regista Jonathan Levine firmata dallo sceneggiatore Dan Sterling, con Seth Rogen e Charlize Theron. Il film si intitolava all’inizio Flarsky, dal cognome del personaggio di Rogen, ma ha poi cambiato titolo forse perché la storia ha subito dei cambiamenti.

Il trailer infatti mostra una dinamica pseudo romantica abbastanza comune, in cui due persone di estrazione e livello sociale diverso si trovano a condividere il tempo e a innamorarsi, nonostante le loro vite siano portate a un certo punto a scontrarsi l’una contro l’altra per motivi indipendenti dal loro innamoramento.

Lui è un giornalista che si occupa di politica che ha un grande talento per i problemi. Lei è la migliore diplomatica del paese con un talento per… beh, tutto. Quando Fred Flarsky si riunisce con la sua prima cotta, che è anche l’attuale Segretario di Stato americano, Charlotte Field, la affascina con il suo umorismo autoironico e i ricordi del suo idealismo giovanile. Mentre si prepara a correre per l’ufficio Ovale, Charlotte assume Fred per dare una scossa ai suoi discorsi elettorali e la loro chimica li porta in giro per il mondo. Ma le spensierate indiscrezioni di Fred, passato e presente, potrebbero far crollare la vita della sua campagna di viaggio prima ancora che inizi la sua carriera. Il film ridefinisce le “relazioni internazionali” con un amore profano, divertente e inaspettato.

La fuga, di Sandra Vannucchi, dal 7 marzo

La fuga, di Sandra Vannucchi, dal 7 marzo

La fuga, opera prima della regista Sandra Vannucchi, candidata all’Efa Young Audience Award 2018, arriva nelle sale dal 7 marzo distribuito da Lo Scrittoio.

Film indipendente, low budget, girato tra la Toscana e Roma, “La fuga” vede come protagonisti due attori noti al grande pubblico: Donatella Finocchiaro – fresca di Premio FICE 2018 per le sue numerose e significative interpretazioni in film d’essai – e Filippo Nigro, che interpretano i genitori della giovane protagonista, l’undicenne Lisa Ruth Andreozzi.

La pellicola sarà presentata in anteprima al Sudestival in Puglia il prossimo 1 marzo.

Il film racconta di Silvia, una bambina di undici anni curiosa e vivace, che vive una situazione familiare complessa, segnata dalla depressione cronica della madre e dalle continue incomprensioni e difficoltà di comunicazione con il padre. La malattia della madre rende estremamente fragili gli equilibri nei rapporti tra genitori e figli. Sogni e aspirazioni di questi ultimi, anche molto semplici, restano inascoltati in una quotidianità in cui ciascuno appare concentrato principalmente su se stesso e i propri problemi. Silvia ha il grande desiderio di visitare Roma, ma in famiglia resta sempre inascoltata; capendo che nessuno le permetterà di realizzare il suo sogno decide di scappare, determinata a visitare la città per conto proprio. Durante il viaggio in treno incontra una ragazza rom, Emina, con cui instaura subito un forte legame di amicizia. La fuga di Silvia si rivelerà così capace di innescare un processo di crescita e di trasformazione in Silvia stessa e in tutti coloro che la circondano.

L’opera – ha spiegato la regista – è ispirata da una storia vera; si basa infatti, in parte, sulla mia esperienza personale. Il mio intento era quello di esplorare il modo in cui una bambina interagisce e tenta di rapportarsi con la profonda sofferenza di una persona amata. Volevo mostrare le emozioni, le reazioni psicologiche e la vita immaginaria di una bambina che soffre per quel muro al quale ci si trova di fronte quando una madre soffre di depressione cronica, ma al contempo una storia che lasciasse trapelare la speranza di un futuro migliore e l’amicizia che può nascere tra due ragazzine di culture diverse che si incontrano.

Spider-Man: Un nuovo universo, Spider-Ham protagonista del Home Video

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Per celebrare l’imminente uscita in Home Video di Spider-Man: Un nuovo universo, Sony ha annunciato che le caratteristiche speciali delle edizioni in DVD e Blu-Ray includeranno un cortometraggio intitolato “Spider-Ham: Caught in a Ham”.

Secondo Entertainment Weekly, il cortometraggio diretto da Miguel Jiron sarà caratterizzato da Spider-Ham nelle sue avventure quotidiane tra cattivi da combattere e cibo delizioso da ingurgitare. La notizia è stata accompagnata da una breve clip del film dal film:

https://www.youtube.com/watch?v=wwQf0fNe0FA

Spider-Man: Un nuovo universo è la sorpresa del 2018, il film, con protagonista Miles Morales, sta dominando la stagione dei premi e si avvia, incontrastato, a vincere il premio Oscar 2019 nella categoria Miglior Film d’animazione, prima volta per la SONY.

Godzilla: King Of The Monsters, uno scontro apocalittico in uno spot

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Arriverà il 31 maggio nelle sale americane e già si preannuncia come uno dei blockbuster più esplosivi dell’anno, è Godzilla: King Of The Monsters e di seguito vi mostriamo un nuovo spot.

https://www.youtube.com/watch?v=CWrb8PitaCU

Godzilla: King Of The Monsters, il trailer italiano

Godzilla II: King of Monsters è stato diretto da Michael Dougherty e vede nel cast anche Bradley Whitford, Thomas Middleditch, O’Shea Jackson Jr., Ken Watanabe e Sally Hawkins.

Al momento sappiamo che nel 2020 uscirà il terzo capitolo del franchise (Godzilla vs King Kong) che vedrà Godzilla e King Kong scontrarsi a muso duro per la prima volta sul grande schermo.

David di Donatello 2019: annunciate le cinquine nominate

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David di Donatello 2019: annunciate le cinquine nominate

Sono state annunciate oggi le cinquine dei Premi David di Donatello 2019, la sessantaquattresima edizione dei premi ai migliori film italiani della stagione. Trai titoli più nominati ricorrono Sulla Mia Pelle di Cremonini, Euforia di Golino e il bellissimo Dogman di Matteo Garrone.

Ecco di seguito le nomination ai David di Donatello 2019

MIGLIOR FILM

Chiamami col tuo nome – prodotto da Luca GUADAGNINO, Emilie GEORGES, Peter SPEARS, Marco MORABITO, Rodrigo TEIXEIRA, James IVORY, Howard ROSENMAN
per la regia di Luca GUADAGNINO

Dogman – prodotto da ARCHIMEDE, LE PACTE con RAI CINEMA
per la regia di Matteo GARRONE

Euforia – prodotto da Viola PRESTIERI per HT FILM, Nicola GIULIANO, Francesca CIMA, Carlotta CALORI per INDIGO FILM, con RAI CINEMA
per la regia di Valeria GOLINO

Lazzaro felice – prodotto da Carlo CRESTO-DINA per TEMPESTA, con RAI CINEMA, in coproduzione con AMKA FILMS PRODUCTIONS, AD VITAM PRODUCTION, KNM, POLA PANDORA
per la regia di Alice ROHRWACHER

Sulla mia pelle – prodotto da CINEMAUNDICI, LUCKY RED
per la regia di Alessio CREMONINI

MIGLIOR REGIA

Capri-Revolution Mario MARTONE
Chiamami col tuo nome Luca GUADAGNINO
Dogman Matteo GARRONE
Euforia Valeria GOLINO
Lazzaro felice Alice ROHRWACHER

MIGLIORE REGISTA ESORDIENTE – PREMIO GIAN LUIGI RONDI

Fabrizio De André – Principe libero Luca FACCHINI
Hotel Gagarin Simone SPADA
La terra dell’abbastanza Fabio e Damiano D’INNOCENZO
Ride Valerio MASTANDREA
Sulla mia pelle Alessio CREMONINI

MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE

Dogman Matteo GARRONE, Massimo GAUDIOSO, Ugo CHITI
Euforia Francesca MARCIANO, Valia SANTELLA, Valeria GOLINO
La terra dell’abbastanza Fabio e Damiano D’INNOCENZO
Lazzaro felice Alice ROHRWACHER
Sulla mia pelle Alessio CREMONINI, Lisa Nur SULTAN

MIGLIORE SCENEGGIATURA NON ORIGINALE

Chiamami col tuo nome James IVORY, Luca GUADAGNINO, Walter FASANO
Ella & John (The Leisure Seeker) Stephen AMIDON, Francesca ARCHIBUGI, Francesco PICCOLO, Paolo VIRZÌ
Il testimone invisibile Stefano MORDINI, Massimiliano CATONI
La profezia dell’armadillo Oscar GLIOTI, Valerio MASTANDREA, Johnny PALOMBA, ZEROCALCARE
Sono tornato Nicola GUAGLIANONE, Luca MINIERO

MIGLIOR PRODUTTORE

Chiamami col tuo nome
– Luca GUADAGNINO, Emilie GEORGES, Peter SPEARS, Marco MORABITO, Rodrigo TEIXEIRA, James IVORY, Howard ROSENMAN

Dogman
ARCHIMEDE, LE PACTE con RAI CINEMA

La terra dell’abbastanza
– Agostino, Giuseppe e Maria Grazia SACCÀ per PEPITO PRODUZIONI, con RAI CINEMA

Lazzaro felice
– Carlo CRESTO-DINA per TEMPESTA, con RAI CINEMA in coproduzione con AMKA FILMS PRODUCTIONS, AD VITAM PRODUCTION, KNM, POLA PANDORA

Sulla mia pelle
– CINEMAUNDICI, LUCKY RED

MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA

Capri-Revolution Marianna FONTANA
Il vizio della speranza Pina TURCO
Loro Elena Sofia RICCI
Troppa grazia Alba ROHRWACHER
Un giorno all’improvviso Anna FOGLIETTA

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA

Dogman Marcello FONTE
Euforia Riccardo SCAMARCIO
Fabrizio De André – Principe libero Luca MARINELLI
Loro Toni SERVILLO
Sulla mia pelle Alessandro BORGHI

MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA

Capri-Revolution Donatella FINOCCHIARO
Il vizio della speranza Marina CONFALONE
Lazzaro felice Nicoletta BRASCHI
Loro Kasia SMUTNIAK
Sulla mia pelle Jasmine TRINCA

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA

A casa tutti bene Massimo GHINI
Dogman Edoardo PESCE
Euforia Valerio MASTANDREA
Fabrizio De André – Principe libero Ennio FANTASTICHINI
Loro Fabrizio BENTIVOGLIO

MIGLIOR AUTORE DELLA FOTOGRAFIA

Capri-Revolution Michele D’ATTANASIO
Chiamami col tuo nome Sayombhu MUKDEEPROM
Dogman Nicolaj BRÜEL
La terra dell’abbastanza Paolo CARNERA
Lazzaro felice Hélène LOUVART

MIGLIORE MUSICISTA

A casa tutti bene Nicola PIOVANI
Capri-Revolution Sascha RING, Philipp THIMM
Dogman Michele BRAGA
Euforia Nicola TESCARI
Loro Lele MARCHITELLI
Sulla mia pelle MOKADELIC

MIGLIOR CANZONE ORIGINALE

A casa tutti bene
” L’INVENZIONE DI UN POETA ”
musica di Nicola PIOVANI
testo di Aisha CERAMI, Nicola PIOVANI
interpretata da TOSCA

Capri-Revolution
” ARACEAE ”
musica di Sascha RING, Philipp THIMM
testo di Simon BRAMBELL
interpretata da Sascha RING

Chiamami col tuo nome
” MISTERY OF LOVE ”
musica, testo e interpretazione di Sufjan STEVENS

Il vizio della speranza
” ‘A SPERANZA ”
musica, testo e interpretazione di Enzo Avitabile

Loro
“‘NA GELOSIA ”
musica di Lele MARCHITELLI
testo di Peppe SERVILLO
interpretata da Toni SERVILLO

MIGLIORE SCENOGRAFO

Capri-Revolution Giancarlo MUSELLI
Chiamami col tuo nome Samuel DESHORS
Dogman Dimitri CAPUANI
Lazzaro felice Emita FRIGATO
Loro Stefania CELLA

MIGLIORE COSTUMISTA

Capri-Revolution Ursula PATZAK
Chiamami col tuo nome Giulia PIERSANTI
Dogman Massimo CANTINI PARRINI
Lazzaro felice Loredana BUSCEMI
Loro Carlo POGGIOLI

MIGLIOR TRUCCATORE

Capri-Revolution Alessandro D’ANNA
Chiamami col tuo nome Fernanda PEREZ
Dogman Dalia COLLI, Lorenzo TAMBURINI
Loro Maurizio SILVI
Sulla mia pelle Roberto PASTORE

MIGLIOR ACCONCIATORE

Capri-Revolution Gaetano PANICO
Chiamami col tuo nome Manolo GARCIA
Dogman Daniela TARTARI
Loro Aldo SIGNORETTI
Moschettieri del re – La penultima missione Massimo GATTABRUSI

MIGLIORE MONTATORE

Capri-Revolution Jacopo QUADRI, Natalie CRISTIANI
Chiamami col tuo nome Walter FASANO
Dogman Marco SPOLETINI
Euforia Giogiò FRANCHINI
Sulla mia pelle Chiara VULLO

MIGLIOR SUONO

Capri-Revolution
Presa diretta: Alessandro ZANON – Microfonista: Alessandro PALMERINI – Montaggio: Marta BILLINGSLEY – Creazione suoni: Stefano GROSSO, Marzia CORDÒ, Giancarlo RUTIGLIANO – Mix: Paolo SEGAT

Chiamami col tuo nome
Presa diretta: Yves-Marie OMNES – Microfonista: Yves-Marie OMNES – Montaggio: Davide FAVARGIOTTI – Creazione suoni: Studio 16 Sound Group – Mix: Jean-Pierre LAFORCE

Dogman
Presa diretta: Maricetta LOMBARDO – Microfonista: Alessandro MOLAIOLI – Montaggio: Davide FAVARGIOTTI – Creazione suoni: Mauro EUSEPI, Mirko PERRI – Mix: Michele MAZZUCCO

Lazzaro felice
Presa diretta: Christophe GIOVANNONI – Microfonista: Julien D’ESPOSITO – Montaggio: Marta BILLINGSLEY – Mix: François MUSY

Loro
Presa diretta: Emanuele CECERE – Microfonista: Francesco SABEZ, Paolo TESTA – Montaggio: Silvia MORAES, Alessandro FELETTI, Alessandro QUAGLIO – Creazione suoni: Mirko PERRI, Mauro EUSEPI – Mix: Marco SAITTA

MIGLIORI EFFETTI VISIVI

Capri-Revolution Sara PAESANI, Rodolfo MIGLIARI
Dogman Rodolfo MIGLIARI
Il ragazzo invisibile – Seconda generazione Victor PEREZ
La befana vien di notte Rodolfo MIGLIARI, Monica GALANTUCCI
Loro Simone COCO, James WOODS
Michelangelo – Infinito Giuseppe SQUILLACI

MIGLIOR DOCUMENTARIO

Arrivederci Saigon di Wilma LABATE
Friedkin Uncut di Francesco ZIPPEL
L’arte viva di Julian Schnabel di Pappi CORSICATO
La strada dei Samouni di Stefano SAVONA
Santiago, Italia di Nanni MORETTI

MIGLIOR FILM STRANIERO

Bohemian Rapsody di Dexter Fletcher, Bryan Singer (20th Century Fox)
Cold War di Pawel Pawlikowski (Lucky Red)
Il filo nascosto di Paul Thomas Anderson (Universal Pictures International Italy)
Roma di Alfonso Cuarón (Netflix)ANNUNCIATO GIA’ COME VINCITORE
Tre manifesti a Ebbing, Missouri di Martin McDonagh (20th Century Fox)

La serata di premiazione sarà condotta da Carlo Conti e sarà trasmessa da RaiUno in prima serata il prossimo 27 marzo. Durante la premiazione, lo spettacolo prevederà degli omaggi a Carlo Vanzina e Bernardo Bertolucci, scomparsi quest’anno.

Oscar: i momenti indimenticabili nel corso di 90 anni

Alla vigilia della 90° cerimonia degli Academy Awards che si terrà domenica 24 Febbraio a Los Angeles, ripercorriamo la storia degli Oscar ricordando i momenti indimenticabili dell’evento cinematografico più glamour della stagione.

Hattie McDaniel è la prima vincitrice di colore degli Oscar

Nel 1940 l’Academy assegnò il primo premio Oscar a un’attrice di colore, Hattie McDaniel, interprete di Via Col Vento, nella categoria migliore non protagonista. Ma nonostante il suo status di vincitrice, la McDaniel non venne risparmiata dall’umiliazione di sedersi separata dagli altri membri del cast.

51 anni dopo la replica, con la vittoria di Whoopi Goldberg che vinse per il suo ruolo di supporto in Ghost.

Greer Garson e il discorso più lungo della storia

A suo modo Greer Garson ha scritto una pagina indimenticabile della storia degli Academy Aawards, ricevendo il premio come migliore attrice con un discorso lunghissimo: “Grazie. Questo è davvero tutto quello che c’è da dire, ma trattandosi dell’opportunità di una vita, spero non vi dispiaccia se cerco di espandere la parola solo un po’.”

Da lì via per cinque interminabili minuti, il tutto mentre scattava l’una di notte sulle tv di ogni americano che guardava la trasmissione…

Sidney Poitier è il primo interprete nero a vincere come Miglior Attore

Quando Sidney Poitier accettò il premio (fu il primo attore di colore a vincere l’oscar), venne baciato sulla guancia dalla compagna Anne Bancroft, un gesto che i conservatori razzisti considerarono offensivo.

Aall’epoca il matrimonio interrazziale non era ancora legale in tutti i 50 stati degli Stati Uniti e il Civil Rights Act non era ancora stato approvato.

Barbra Streisand e Katharine Hepburn condividono lo stesso premio

Potranno anche sembrare scontati, tuttavia i sistemi del voto agli Oscar hanno dato spesso risultati a sorpresa, come quando nel 1969 Katharine Hepburn e Barbra Streisand vinsero entrambe il premio per la migliore attrice protagonista.

La presentatrice Ingrid Bergman rimase infatti scioccata quando aprì la busta, mentre il pareggio venne fortunatamente reso meno imbarazzante dall’assenza della Hepburn lasciando che fosse la Streisand a festeggiare.

Marlon Brando rifiuta la sua statuetta

Premiato come miglior attore per il suo ruolo ne Il Padrino, Marlon Brando rifiutò di ricevere la statuetta mandando l’attrice e attivista dei nativi americani Sacheen Littlefeather sul palco a motivare la scelta.

Stasera rappresento Marlon Brando e mi ha chiesto di dirvi… che purtroppo non può accettare questo premio molto generoso, la ragione della sua scelta è il trattamento che li indiani d’America oggi subiscono nell’industria cinematografica.” Il suo discorso venne accolto da un misto di fischi e applausi.

Robert Opel nudo sul palco

Proprio mentre l’attore David Niven stava per presentare Elizabeth Taylor, Robert Opel ha attraversato il palco completamente nudo.

Fu ancora più scioccante il fatto che Opel non venne arrestato o cacciato dallo spettacolo. Più tardi tenne una conferenza stampa e disse ai giornalisti: “La gente non dovrebbe vergognarsi di essere nuda in pubblico. Inoltre, è un modo infernale per iniziare una carriera”.

L’abito shock di Cher

Due anni dopo aver indossato un abito con un copricapo di piume abbinate agli Oscar, Cher si rese protagonista di un altro “oltraggio” al buon gusto sempre sul palco degli Academy Awards con una creazione di Bob Mackie.

L’abito trasparente ispirato ad una ragnatela riuscì ad oscurare perfino il suo momento di gloria per la vittoria della statuetta. “Bob e io avevamo pensato a questo vestito che ha subito tanti cambiamenti, e le persone sono sempre state perplesse. Eppure pensai che fosse abbastanza appropriato per la serata“.

I piegamenti di Jack Palanc

A 73 anni suonati, il due volte candidato Jack Palance riuscì a vincere l’Oscar come miglior attore non protagonista per il suo lavoro in City Slickers, e mostrò tutto il suo entusiasmo facendo tre flessioni con un braccio sul palco. “Non è niente, davvero“, disse durante lo show.

Seguirono risate e, ovviamente, scroscianti applausi.

L’adorabile discorso della giovanissima Anna Paquin

Alcuni vincitori sono capaci di fingere stupore e commozione, altri, come l’allora undicenne Anna Paquin rimase davvero sorpresa quando Gene Hackman annunciò il suo nome come vincitrice dell’Oscar alla Miglior attrice non protagonista.

Nel 2000, l’attrice disse al Guardian che l’esperienza era stata spaventosa: “Ricordo di essere stata molto preoccupata all’idea di non essere in grado di dire qualcosa“.

Cuba Gooding Jr. e le urla all’orchestra

Quello che iniziò come un prevedibile discorso d’accettazione finì per diventare un momento storico degli Oscar: stiamo parlando della premiazione di Cuba Gooding Jr. come Miglior Attore non protagonista, che appena sentite le prime note dell’orchestra iniziò a gridare.

Per quasi un minuto, l’attore ha infatti urlato i nomi dei suoi colleghi, incluso il co-protagonista Tom Cruise.

La vittoria di Roberto Benigni

Roberto Benigni conquistò ben due statuette con La vita è bella, ovvero Miglior film in lingua straniera e Miglior Attore protagonista.

Talmente eccitato dalla vittoria, l’italiano salì sul palco dopo l’annuncio di Sophia Loren percorrendo la strada tra le poltrone del teatro e agitando le mani gioiosamente.

Halle Berry scrive la storia

La performance di Halle Berry in Monster’s Ball è stata lodata dalla critica, tuttavia la vittoria e il suo discorso di accettazione sul palco degli Oscar rimangono i dati più indimenticabili del film e della storia. Fino ad oggi infatti la Berry è stata l’unica donna insignita di questo riconoscimento.

Questo momento è molto più grande di me. È per ogni donna di colore senza nome e senza volto che ora ha una possibilità, perché questa porta è stata aperta stasera.”

Adrien Brody bacia Halle Berry

Sembra che Adrien Brody fosse davvero entusiasta di ricevere il premio come Miglior Attore per il suo ruolo ne Il pianista: a testimoniarlo c’è il bacio passionale che diede ad Halle Berry sul palco, impulsivo e “hollywoodiano”.

Scommetto che non ti hanno detto che era nella confezione regalo,” scherzò poi Brody.

Crash batte Brokeback Mountain

Persino il presentatore Jack Nicholson sembrò sorpreso aprendo la busta che recitava il vincitore dell’oscar come Miglior Film: Crash di Paul Haggis battè Brokeback Mountain di Ang Lee nello stupore generale, visto che la pellicola era reduce da pessime critiche alla sua mediocrità complessiva e al ritratto dei rapporti razziali.

Lo stesso Haggis spiegò nel 2017 che all’epoca “Eravamo un piccolo team, quindi rimasi sbalordito dal risultato. Mai avrei pensato di essere in lizza per quella categoria“.

L’oscar postumo a Heath Ledger

L’overdose che stroncò Heath Ledger nel 2008 precedette di qualche mese l’uscita nelle sale di The Dark Night, film per cui l’attore vinse un Oscar postumo come Miglior Non Protagonista.

Heath, sapevamo entrambi che quello che avevi creato con Joker era straordinariamente speciale” disse sua sorella, Kate Ledger. “Ti avremmo voluto qui con noi, ma accettiamo con orgoglio questo premio a nome della tua bellissima Matilda.

La “caduta” di Jennifer Lawrence

Appena proclamata Miglior Attrice Protagonista per il suo ruolo in Il Lato Positivo, Jennifer Lawrence è rovinosamente caduta sulle scale salendo a ritirare il premio. Tra le risate generali e un iniziale preoccupazione, l’attrice ha poi scherzato come è solita fare nelle situazioni di disagio pubblico.

Dopo l’evento lo scenografo Derek McLane ha dichiarato: “Ero inorridito. Pensavo che qualcuno avesse versato qualcosa e poi ho capito si trattava del suo vestito“.

Il selfie di Ellen Degeneres con le star

Metti insieme Brad Pitt, Meryl Streep, Jennifer Lawrence, Bradley Cooper, Jared Leto e Angelina Jolie e falli posare per lo stesso selfie: è l’impresa compiuta da Ellen Degeneres sotto il palco degli Oscar, destinato a diventare uno dei momenti indimenticabili della storia dello show.

Secondo le statistiche, 37 milioni di persone in tutto il mondo hanno dato un’occhiata alla foto causando il crash di Twitter dopo la pubblicazione.

Il monologo di Chris Rock

Nel 2016, 20 tra attori e attrici bianchi sono stati nominati come protagonisti nelle rispettive categorie per il secondo anno consecutivo, scatenando un vero e proprio movimento di protesta seguendo l’hashtag #OscarsSoWhite creato dall’attivista April Reign.

L’allora presentatore Chris Rock affrontò quindi la questione con un monologo d’apertura divertente ma anche duro: “Sono qui agli Academy Awards, altrimenti noti come White People’s Choice Awards.

L’attore non si è fermato alla satira, ma ha anche analizzato la storia del razzismo di Hollywood in 88 anni dello show, dove il più delle volte le persone di colore non sono state incluse nelle principali categorie di recitazione.

La vittoria di Leonardo DiCaprio

Dopo sei nomination, Leonardo DiCaprio ha finalmente abbandonato l’etichetta di eterno perdente vincendo l’ambita statuetta come Miglior Attore Protagonista grazie alla performance in The Revenant.

L’attore ha poi sfruttato l’occasione per parlare del riscaldamento globale sensibilizzando il pubblico sull’argomento: “La nostra produzione si è dovuta spostare al sud di questo pianeta solo per poter trovare la neve. Il cambiamento climatico è reale, sta accadendo proprio ora. e’ un’urgente minaccia alla nostra intera specie, e abbiamo bisogno di lavorare collettivamente insieme e smettere di procrastinare…Non diamo per scontato questo pianeta.”

La La Land? No, Moonlight

L’errore commesso da Brian Cullinan sullo scambio delle buste ha scatenato uno dei momenti più incredibili della storia degli Oscar, con Faye Dunaway e Warren Beatty che annunciano il vincitore sbagliato.

Si perché per due minuti e 23 secondi, La La Land è stato il Miglior Film dell’edizione 2017, e mentre i produttori Jordan Horowitz, Marc Platt e Fred Berger stavano già tenendo i loro discorsi quando venne rivelato l’inganno. Moonlight vince la statuetta tra lo stupore generale e le risate di alcuni.

Leggi anche – Oscar: film, registi, attori più premiati e più nominati di sempre

Fonte: Harpers Bazaar

Venom: il concept originale era molto più spaventoso

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Venom: il concept originale era molto più spaventoso

Mentre il simbiote anti-eroe Venom assomigliava molto alla sua controparte a fumetti nel film del 2018, Eddie Brock e il suo amico alieno avrebbero potuto avere un aspetto molto più inquietante per il loro debutto cinematografico in un film dedicato.

Jared Krichevsky, character designer e sviluppatore visivo di Creature, ha pubblicato alcune delle prime concept art inutilizzate dal film che mostrano quanto spaventosa poteva essere la prima elaborazione del personaggio per il cinema.

Nei suoi disegni, Krichevsky mantiene l’ampia struttura e il fisico muscoloso di Venom, ma rende l’essenza complessiva dei simbionti meno solida. È un aspetto più fluido con la carne del simbionte che freme sul suo corpo ospite e dà all’insieme un’immagine meno compatta e più insidiosa. Nel disegno, Venom ha anche una mascella pensile e una lingua lunghissima. Combinato con gli occhi iniettati di sangue, l’opera dona a Venom uno sguardo sconvolto, quasi psicotico che lo fa assomigliare a Carange.

Sebbene i realizzatori del film abbiano optato per una direzione diversa rispetto a quella che è stata proposta dagli schizzi di Krichevsky, il film si è comunque rivelato un successo a sorpresa nel 2018. Il film di Sony ha ottenuto recensioni contrastanti dalla critica, ma ha accumulato un impressionante $ 855 milioni al botteghino.

Nonostante i notevoli cambiamenti nell’aspetto e nella storia originale dei personaggi, in particolare l’assenza dell’iconico simbolo del ragno bianco sul petto e il legame di Venom con Spider-Man, la relazione tra il simbionte Venom e Eddie Brock di Tom Hardy è stata comunque ben accolta.

Con l’arrivo di Cletus Kasady di Woody Harrelson nella scena post-credits del film, questa concept art potrebbe anche essere una specie di versione alternativa di quello che potrebbe essere Carnage nel futuro del franchise.

Star Wars: il duello con spade laser è ufficialmente uno sport in Francia

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La Federazione francese di scherma è una delle più grandi organizzazioni di scherma in Europa, e si conferma tale aggiungendo una nuova disciplina alle tre tradizionali che la caratterizzano (fioretto, sciabola e spada). La Federazione ha appena riconosciuto ufficialmente una nuova forma di scherma: duello con spada laser.

Basato sull’iconico stile di combattimento Jedi di Star Wars, questa nuova forma di duello è caratterizzata da rounds che durano tre minuti. Il primo duellante che raggiunge 15 tocchi viene dichiarato vincitore e lo stile utilizza repliche di spade laser in policarbonato a LED, che vanno dalle semplici sciabole a modelli avanzati che replicano il suono dei film dei duelli con la spada laser. La principale differenza tra questo stile e la scherma classica è che richiede ai combattenti di tirare indietro la spada prima che possano provare a colpire il loro avversario.

La Federazione sta attualmente dotando i club di scherma con spade laser e di aspiranti istruttori della spada laser. “I giovani di oggi… non praticano sport e si esercitano solo con i pollici – ha dichiarato il segretario generale della Federazione Serge Aubailly ad AP News – Sta diventando difficile (convincerli a) fare uno sport che non ha niente in comune con l’uscire dal divano e giocare con i pollici. Ecco perché stiamo cercando di creare un legame tra la nostra disciplina e le tecnologie moderne, quindi partecipare a uno sport diventa naturale”.

Parte del motivo per cui la Federazione è andata di pari passo con la forma del combattimento è perché potrebbe essere un buon modo per attirare bambini e adolescenti.

“I film di Cappa e Spada hanno sempre avuto un grande impatto sulla nostra federazione e sulla sua crescita – ha detto Aubailly – I film di spade-laser hanno lo stesso impatto. I giovani vogliono provarlo”.

I giovani fan francesi hanno adesso un buon modo di prepararsi all’uscita al cinema di Star Wars: Episodio IX.

https://www.youtube.com/watch?v=esnMDtMysHo

Chris Evans poteva essere il protagonista di Avatar

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Prima di selezionare i protagonisti della sua rivoluzionaria opera cinematografica, James Cameron aveva preso in considerazione diversi volti più o meno noti dello star system hollywodiano che di lì a poco sarebbero stati contesi da importanti studios. Come saprete il regista scelse Sam Worthington e Zoe Saldana per i due ruoli principali di Avatar, ma gli altri candidati sono stati finalmente svelati in una recente intervista con Empire:

Chris Evans, Sam Worthington e Channing Tatum. Queste erano le mie tre scelte finali. Mi piacque molto l’appeal di Channing, come anche quello di Chris, erano entrambi bravissimi, ma Sam aveva una qualità di voce e una qualità di intensità che convinsero a scegliere lui”.

Da allora hanno intrapreso tutti e tre fantastiche carriere, ma all’epoca Sam era semplicemente pronto per quel ruolo“, ha spiegato Cameron. “Tutti provarono la stessa scena, tranne il discorso finale in cui Jake Sully si alza e dice: ‘Questa è la nostra terra, vai veloce come il vento può portarti’. Per come l’aveva recitata Sam, giuro di aver pensato di seguirlo in battaglia“.

Chris Evans: c’è la possibilità di un futuro nel MCU, dopo Endgame

Rivedremo Chris Evans nei panni di Steve Rogers in Avengers: Endgame, al cinema il 24 Aprile 2019, diretto da Anthony e Joe Russo.

CORRELATI:

Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Fonte: Empire

Captain Marvel: disciplina, forza, dedizione. Come è nato il corpo dell’eroina

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Che Brie Larson si sia impegnata a fondo per costruire il suo corpo da Captain Marvel è ormai cosa risaputa. L’attrice premio Oscar ha più volte raccontato l’intensità del suo training ed ha anche documentato il periodo di allenamento sui suoi canali social.

L’allenamento di Brie non ha niente da invidiare a quello che hanno affrontato i suoi colleghi Chris Pratt o Chris Evans, e i risultati non si sono fatti attendere. “Mi sono allenata per nove mesi” ha dichiarato Brie Larson nel video che segue, facendo riferimento al fatto che alcuni di questi mesi includevano addirittura un doppio appuntamento quotidiano con l’allenamento. “Tre mesi di due sedute al giorno, quattro ore e mezza al giorno.” Il video mostra molti dei vari esercizi di Larson, da affondi appesantiti, boxe, mazze da slittamento e flessioni ponderate a spinte all’anca, sit-up con palla medica, flessioni delle gambe e allenamento di lotta.

Larson ha spiegato che ha cercato di essere il più preparata possibile, e che questo ha richiesto una quantità pazzesca di disciplina e forza fisica, aggiungendo “non penso di averne compreso appieno la portata e sento questa connessione con il mio corpo in un modo che non avevo mai sentito prima, è incredibile, è come un triathlon far parte di questi leggendari supereroi”.

Di seguito un nuovo spot tv intitolato Trust (Fiducia), in cui si mette l’accento sugli Skrull e sul fatto che essendo dei mutaforma, i nemici della Starforce sono infidi e Carol non può fidarsi di nessuno.

Di seguito ecco anche una nuova immagine promozionale di Brie Larson nei panni di Captain Marvel:

Il trailer di Captain Marvel dal Super Bowl

Vi ricordiamo che alla regia del film con protagonista Brie Larson, ci sono Anna Boden e Ryan Fleck. L’uscita al cinema è fissata al 6 marzo 2019.

Il cast ufficiale: Brie LarsonSamuel L. JacksonBen MendelsohnDjimon HounsouLee PaceLashana LynchGemma ChanAlgenis Perez SotoRune TemteMcKenna GraceClark GreggJude LawAnnette Bening.

La sinossi: Basato sul personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una guerra galattica tra due razze aliene, è lì che l’eroina interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia dell’universo cinematografico Marvel.

Shazam!: Zachary Levi vuole ancora unirsi al DCEU di Zack Snyder

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Shazam!: Zachary Levi vuole ancora unirsi al DCEU di Zack Snyder

L’universo cinematografico DC, per come l’aveva concepito Zack Snyder, sembrava arrivato al capolinea dopo il mezzo disastro di Justice League, film collettivo piuttosto confusionario che aveva visto riuniti sul grande schermo ben sei supereroi (di cui due già introdotti nei rispettivi standalone, ovvero Superman e Wonder Woman). Tuttavia l’allontanamento dei regista ha rimesso in discussione il progetto e fatto concentrare la Warner Bros. sui singoli film con un evidente risultato positivo (vedi le scintille al box office di Aquaman).

Il primo cinecomic in programma per questo 2019 è invece Shazam!, personaggio atipico e sicuramente più leggero rispetto agli altri, che sullo schermo è interpretato da Zachary Levi, vecchia conoscenza del MCU (dove vestiva i panni del guerriero Fandral nella saga di Thor).

Proprio l’attore si è detto speranzoso nei riguardi del futuro del DCEU e del suo ingresso nella Justice League, spiegando che vorrebbe farne ancora parte e che un collega speciale gli avrebbe dato la sua benedizione: “Si, spero di entrare in squadra. All’ultimo Comic-Con di San Diego Jason Momoa mi ha letteralmente preso sotto la sua ala e stretto un braccio intorno alle spalle dicendomi ‘Benvenuto in famiglia‘”.

Shazam!: nel film ci sarà un riferimento a Black Adam?

A dicembre era stato lo stesso Levi a dire che “Shazam! potrebbe funzionare da solo, anche se ci saranno un sacco di piccoli accenni, omaggi e easter eggs che vi divertiranno e che si riferiranno all’universo DC.“, dunque è evidente che i piani di una possibile incursione dell’eroe nello schema generale del DCEU siano ancora da discutere.

Questa tesi era stata poi confermata dal regista, David F. Sandberg: “Ci siamo occupati principalmente dell’introduzione di Billy Batson e Shazam, cercando di spiegare chi è e come è nato. Il film si svolge nell’universo DC dove esistono tutti questi eroi, ma rimane una storia autonoma pure se fa parte di qualcosa di più grande […] Il bello è che non sarà necessario aver visto gli altri capitoli del DCEU per comprendere Shazam!…è indipendente ma fa comunque parte di un mondo“.

Shazam! uscirà ad aprile 2019. Nel cast Zachary LeviAsher Angel (Billy Batson), Mark Strong (Dr. Thaddeus Sivana)Jack Dylan Grazer (Freddy), Grace Fulton (Mary), Faithe Herman (Darla), Ian Chen (Eugene), Jovan Armand (Pedro), Cooper Andrews e Marta Milans (genitori adottivi di BillyVictor e Rosa Vasquez), Ron Cephas Jones (Il Mago).

Di seguito la sinossi ufficiale:

Abbiamo tutti un supereroe dentro di noi, ci vuole solo un po’ di magia per tirarlo fuori. Nel caso di Billy Batson, basterà gridare una sola parola – SHAZAM! – affinché questo ragazzo adottato di 14 anni si trasformi nel Supereroe per gentile concessione di un antico mago. Ancora bambino all’interno di un corpo divino, Shazam si diverte nella versione adulta di se stesso facendo ciò che qualsiasi adolescente farebbe con i superpoteri: divertirsi! Volare? Vedere a raggi X? Saltare i compiti a scuola? Shazam vuole testare i limiti delle sue capacità con la gioiosa imprudenza di un bambino, ma dovrà padroneggiare rapidamente questi poteri per combattere le forze mortali del male controllate dal Dr. Thaddeus Sivana.

Shazam!: in che modo il film sarà legato al DCEU?

Fonte: Empire

Avatar 2: James Cameron conferma i primi dettagli sulla trama

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Avatar 2: James Cameron conferma i primi dettagli sulla trama

A riprese ormai ultimate, James Cameron continua a diffondere piccoli indizi sulla trama di Avatar 2, primo di una lunga serie di sequel programmati fino al 2025 in cui esploreremo l’universo di Pandora seguendo i percorsi di Jake Sully e Neytiri.

Sui due protagonisti principali il regista ha confermato un dettaglio che si vociferava da mesi, ovvero l’arrivo nella storia di una figlia, e questo è ciò che ha raccontato in un podcast di Empire:

Tre pagine della sceneggiatura sono dedicate ad una discussione tra Jake e Neytiri, una disputa coniugale molto, ma molto critica per la trama. Ho mostrato tutto dal punto di vista della loro figlia di otto anni nascondendolo sotto la struttura principale e sbirciando di tanto in tanto […] Avendo vissuto l’esperienza di Avatar con Sam Worthington, sapevo esattamente come scrivere il personaggio di Jake andando avanti attraverso le montagne russe emotive dei prossimi quattro film, e posso dire che è stato un lavoro difficile per lui. Ha girato due film contemporaneamente e si è calato in circostanze davvero dark.

Dunque stando alle parole di Cameron, Avatar 2 è ambientato almeno otto anni dopo il primo capitolo, Jake e Neytiri sono sposati e hanno una figlia piccola e i problemi matrimoniali della coppia saranno una delle storyline centrali di questo sequel.

Avatar sequelecco il nuovo logo della saga

Nei giorni scorsi, in occasione dell’uscita di Alita – L’angelo della battaglia, era stato lo stesso Cameron a confermare che il cast principale (Sam WorthingtonZoe SaldanaSigourney WeaverStephen Lang e Kate Winslet) ha completato le sue riprese e che ora il regista si sposterà insieme al suo team sugli effetti speciali e la post-produzione.

Jon Landau, uno dei collaboratori di Cameron, ha invece svelato la natura slegata e indipendente dei capitoli:

Ogni film sarà uno standalone, dunque non sarà necessario aver visto il primo Avatar per vedere Avatar 2. Per ogni sequel porteremo il pubblico in un viaggio visivo ed emotivo che arriverà alla sua conclusione. Lo stesso approccio sarà adottato in Avatar 3, 4 e 5. D’altronde abbiamo il lusso di poter esplorare il mondo di Pandora  e mantenerlo lì, dove tutto può essere nuovo e le strade creative sono infinite“.

Avatar 2 debutterà il 18 dicembre 2020, seguito dal terzo capitolo il 17 dicembre 2021. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche anno: 20 dicembre 2024 19 dicembre 2025.

Fonte: Empire podcast (via Comicbook)

The Batman: smentito il rumor Armie Hammer in trattative finali

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Un report esclusivo di Revenge of the Fans, riferisce che Armie Hammer è in trattative finali per recitare nei panni di Bruce Wayne / Batman nell’imminente The Batman di Matt Reeves. Vale la pena ricordare che non si tratta, per ora, di una notizia ufficiale.

Dopo aver interpretato il Crociato di Gotham in Batman v. Superman: Dawn of Justice e Justice League, Ben Affleck si è allontanato dal ruolo il mese scorso. Pochi giorni fa, l’attore ha confermato che dopo essere stato scelto per scrivere, dirigere e recitare nel cosiddetto primo film di Batman in solitario di DC Extended Universe, Affleck ha ammesso di non essere riuscito a raccontare il personaggio come sarebbe stato giusto, quindi si è allontanato dal progetto.

Mentre si sa poco del film dello sceneggiatore e regista Matt Reeves, è stato ampiamente riportato che Reeves stava cercando di lanciare un attore molto più giovane di Affleck per presentare un cavaliere oscuro nel suo primo ruolo come il più grande detective del mondo.

Hammer è stato il primo nome della lista per diventare il prossimo Bruce Wayne subito dopo che l’allontanamento di Affleck è stato confermato. Non è la prima volta che l’attore viene associato a questo ambito ruolo. Anni fa, Hammer era stato scelto per interpretare Bruce Wayne / Batman nel film Justice League: Mortal, guidato da George Miller, un progetto che alla fine non è mai entrato in produzione.

Tuttavia Umberto Gonzalez di Heroic Hollywood ha twittato che il casting di Armie Hammer è falso. Anche The Hollywood Reporter è andato su Twitter per affermare che la voce era falsa e che Reeves e Warner Bros. non hanno ancora iniziato il casting ufficiale per la parte ancora.

Justin Kroll, di Variety, si è unito al coro di smentite, ma ha lasciato intendere che alcune altre notizie “interessanti”, presumibilmente riguardo al futuro cinematografico di Batman o alla lista dei film di DC, potrebbero essere in arrivo questa settimana. Il suo tweet includeva una GIF di Bradley Cooper che faceva l’occhiolino, il che poteva stuzzicare il coinvolgimento di quell’attore in un progetto DC o poteva semplicemente essere una specie di presa in giro ai suoi lettori.

L’unica cosa che al momento è sicura, è che dopo le insistenti voci su Kit Harington e quelle su Robert Pattinson, il ruolo di Batman è ancora libero e che di rumors come questi ce ne saranno ancora moltissimi prima di avere ufficialmente il nome della prossima incarnazione cinematografica del Cavaliere Oscuro.

The Batman è scritto e diretto da Matt Reeves. Sebbene non ci sia ancora il cast ufficiale o la data di inizio della produzione, il film è programmato per essere distribuito in sala il 25 giugno 2021.

Bond 25: ecco chi riscriverà la sceneggiatura

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Pochi giorni fa veniva annunciato lo slittamento della data di arrivo nelle sale di Bond 25, il nuovo capitolo del franchise ancora senza titolo che verrà diretto da Cary Fukunaga (il primo regista non britannico che siede dietro la macchina da presa di un film di 007), mentre nelle ultime ore è The Playlist a confermare che la sceneggiatura sarà riscritta da Scott Z. Burns (The Bourne Ultimatum, Contagion).

La MGM decide così di scartare lo script precedentemente curato da Neal Purvis e Robert Wade preferendo la penna di Burns, che a Hollywood – proprio come Tony Gilroy o Christopher McQuarrie – è ormai celebre per risolvere situazioni complicate in maniera tempestiva. Tre i suoi lavori più recenti non accreditati ci sono infatti Ocean’s 12The Bourne Supremacy, Rogue One: A Star Wars Story Widows.

Termina così un corteggiamento durato anni con i produttori di Bond che hanno cercato Burns a lungo prima di averlo finalmente in squadra. All’epoca dell’offerta però. lo sceneggiatore era impegnato con la produzione di The Report, il suo ultimo lungometraggio da regista premiato con successo dalla critica al Sundance 2019 e acquistato da Amazon Studios.

Bond 25: rimandata di due mesi l’uscita in sala

Vi ricordiamo che gli ultimi due film di James Bond sono stati diretti da Sam Mendes che ha incassato con i suoi film rispettivamente 1,1 miliardo di dollari per Skyfall (il Bond di maggior successo di sempre, con un Oscar all’attivo) e 880 milioni con Spectre. Dato il successo che Mendes ha raggiunto con i film, quando ha annunciato che non avrebbe più diretto un Bond Movie, la EON e la MGM si sono date da fare per cercare un rimpiazzo all’altezza.

Non ci sono ulteriori aggiornamenti sul cast del film, esclusa l’indiscrezione secondo cui la produzione avrebbe puntato gli occhi sul candidato all’oscar Rami Malek per il ruolo del villain.

Cary Fukunaga ha trovato il successo internazionale grazie a True Detective, serie culto in cui ha dimostrato una grandissima capacità e padronanza del mezzo cinematografico. Dopo la sfumata regia dell’adattamento da Stephen King di IT, passata a Andy Muschietti, Fukunaga aspetta ancora la sua grande occasione per tornare sullo schermo d’argento in grande stile. E parlando dell’agente 007 e della sua nuova avventura, siamo sicuri che lo stile non mancherà.

Fonte: The Playlist

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