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Francis Lawrence dirigerà Battlestar Galactica

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Francis Lawrence dirigerà Battlestar Galactica

Francis LawrenceDopo l’annuncio della sceneggiatrice, Lisa Joy, che ha di recente firmato la serie Westerworld per la HBO, arriva la notizia che sarà Francis Lawrence a dirigere l’adattamento dicnematografico di Battlestar Galactica, la serie del 1978 creata da Glen A. Larson.

Reduce dai successi degli ultimi tre film del franchise di Hunger Games, Lawrence è pronto per una nuova avventura mentre è ancora in stand-by il suo annunciato progetto sull’Odissea.

I piani precedenti vedevano il coinvolgimento di Bryan Singer e di Jack Paglen (Transcendence) alla sceneggiatura.

La prima serie televisiva, Galactica (Battlestar Galactica in originale), venne trasmessa nel 1978 e fu seguita da un breve sequel nel 1980 (Galactica 1980). Il franchise originale comprende inoltre una collana di romanzi, una serie a fumetti, un gioco da tavolo e diversi videogame.

Ronald D. Moore e David Eick svilupparono nel 2003 la miniserie televisiva Battlestar Galactica, remake della serie originale, che venne seguita dall’omonima serie televisiva trasmessa tra il 2004 e il 2009. È invece del 2010 il prequel Caprica.

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Francis Lawrence dirige il sequel di Hunger Games?

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Francis Lawrence dirige il sequel di Hunger Games?

E’ iniziata la ricerca per sostituire il regista Gary Ross al timone del nuovo franchise di successo The Hunger Games. Oggi il nome più gettonato per raccogliere l’eredità è Francis Lawrence.

Francis Lawrence al posto di David Fincher per Red Sparrow?

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In attesa di vedere la seconda parte di Hunger Games Il Canto della Rivolta, in arrivo nei nostri cinema il 19 novembre, arriva la notizia che il regista Francis Lawrence sarebbe interessato ad occuparsi della regia di Red Sparrow, thriller spionistico tratto dall’omonimo romanzo di Jason Matthews (in Italia il libro è uscito col titolo Nome in codice: Diva) che avrebbe dovuto essere diretto prima da Darren Aronofksy e poi da David Fincher.

La sceneggiatura del film, che sarà ambientato nella Russia di Putin e racconterà di un’agente speciale dei Servizi Segreti che viene addestrata come seduttrice, porterà la firma di Eric Singer, già autore dello script di American Hustle di David O. Russell.

Quando al progetto era ancora collegato il nome di David Fincher, si era parlato di Rooney Mara come possibile protagonista del film. Ad oggi, non sappiamo se l’attrice sarà effettivamente coinvolta nel progetto. Vi terremo aggiornati su tutti gli sviluppi.

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Francis Ford Coppola: secondo lui gli studi cinematografici scompariranno

Francis Ford Coppola ha condiviso i suoi pensieri sull’attuale sistema degli studi cinematografici durante la conferenza stampa del Festival di Cannes per il suo film autofinanziato Megalopolis, affermando che potrebbero non esistere ancora per molto.

“Temo che l’industria cinematografica sia diventata sempre più una questione di persone assunte per far fronte ai propri debiti perché gli studi cinematografici hanno grandi, grandi debiti. E il lavoro non è tanto fare buoni film, il lavoro è assicurarsi che paghino i loro debiti”, ha detto Francis Ford Coppola. “Ovviamente, le nuove aziende come Amazon, Apple e Microsoft, hanno un sacco di soldi, quindi potrebbe darsi che gli studi che conoscevamo da così tanto tempo, alcuni meravigliosi, non saranno più qui in futuro.”

I giornalisti hanno anche virato le loro domande sul piano politico, chiedendo a Francis Ford Coppola se il film fosse un commento su Donald Trump, spingendolo a condividere i suoi pensieri sullo stato attuale della politica americana. Coppola ha detto: “Se posso dirlo, una delle caratteristiche del nostro meraviglioso cast è che riflette ogni sorta di idee politiche. Questa non è una nozione.”

Coppola ha cercato di realizzare Megalopolis per decenni, utilizzando alla fine 120 milioni di dollari del suo impero vinicolo per produrre il film. Il film è stato oggetto di polemiche nel periodo precedente alla sua première, poiché i suoi costi e, secondo quanto riferito, le risposte modeste alle prime proiezioni hanno reso difficile garantire la distribuzione.

Megalopolis segna il primo film del regista ottantacinquenne in oltre un decennio, da Twixt del 2011. La storia è quella dell’architetto Cesar Catilina (Adam Driver), che dopo un incidente distrugge una metropoli in stile New York City, lavora per ricostruirla come un’utopia sostenibile. Il sindaco corrotto Franklyn Cicero (Giancarlo Esposito) sfida Cesar e vuole restare fedele allo status quo, ma sua figlia Julia (Nathalie Emmanuel) si frappone tra i due uomini.

Francis Ford Coppola svela il vero messaggio di Megalopolis

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Francis Ford Coppola svela il vero messaggio di Megalopolis

Senza dubbio, Francis Ford Coppola è sul monte Rushmore delle leggende del cinema americano vivente. Il suo lavoro negli anni ’70 è probabilmente la striscia di film più intensa per qualsiasi regista nella storia del cinema. Vincitore di 14 premi Oscar (con 55 nomination!), due volte vincitore della Palma d’Oro a Cannes e una litania di riconoscimenti dai festival di tutto il mondo. Coppola ci ha stuzzicato per anni con la sua satira urban fantasy, Megalopolis. A causa degli eventi dell’11 settembre 2001, la produzione è crollata e il film è stato accantonato. Ora, 23 anni dopo, Coppola ha finalmente scelto di condividere Megalopolis con il pubblico assetato di un’esperienza cinematografica nuova e pronto per una storia eccezionalmente rara.

Megalopolis è una nuovissima visione cinematografica che ritrae una metropoli in decadenza chiamata Nuova Roma. All’interno, l’architetto idealista Cesar (Adam Driver) ottiene la licenza di demolire e ricostruire la città. La sua nemesi, il sindaco Cicero (Giancarlo Esposito), rimane impegnato a mantenere New Rome così com’è. In mezzo a loro c’è Julia (Nathalie Emmanuel), la figlia mondana di Franklyn e interesse amoroso di Cesar, che, attraverso il tumulto, continua la sua ricerca del significato della vita.

Parlando con Collider il regista ha approfondito Megalopolis. Coppola spiega eloquentemente perché sceglie di rieditare alcuni dei suoi film decenni dopo l’uscita, il genuino ottimismo che prova nei confronti di questo mondo e come ha filtrato questi sentimenti attraverso la sua attesa favola epica.

“I film non sono un fast food, ma una forma d’arte vivente”

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Foto di Phil Caruso/Lionsgate/Phil Caruso/Lionsgate – © 2024 Lionsgate

Credo che gli artisti non debbano avere paura del rischio. Il rischio fa parte della formula artistica. A volte bisogna lanciarsi nell’ignoto per esprimere ciò che si prova. Non si può essere come un’azienda che vuole produrre un fast food che sia abitudinario, in modo da sapere che la gente mangerà sempre la stessa cosa. Stanno cercando di fare lo stesso con i film. I film non sono fast food. I film sono una forma d’arte vivente che cerca di illuminare la vita delle persone, che le aiuta a vedere il mondo in cui vivono nel modo più chiaro possibile.

Ci sono molte riprese di New York. Le ha fatte un grande fotografo di nome Ron Fricke. È un filmato bellissimo, ma non ho usato molto delle riprese dell’11 settembre perché ritenevo che così tante persone avessero perso le loro famiglie e i loro cari che sarebbe stato improprio per me usare quel filmato. Ce n’è un po’, solo per un motivo struggente, perché ci colpisce il cuore quando lo vediamo. Mi sono sentito più rispettoso nei confronti delle persone che hanno perso i loro familiari. Ma sì, ci sono molte riprese di Ron Fricke nel film. È molto bello.

È risaputo che lavoro su qualcosa finché non lo odio, poi lo abbandono e inizio a lavorare su qualcos’altro. Poi lo odio, lo abbandono e dico: “Quello di prima non era così male. Farò quello”. Stavo lavorando a un altro film che ho abbandonato per fare Megalopolis. In un certo senso faccio sempre un film in ritardo. [Ma sentivo che i temi di questo film sono così importanti per il mondo di oggi.

Stiamo uccidendo molti dei nostri cugini esseri umani e molti dei nostri figli. Siamo una specie geniale. Non possiamo sprecarci a vicenda. Abbiamo tutti un talento unico. Non c’è un problema che dobbiamo affrontare che non abbiamo la capacità di risolvere. Qualcuno deve dirlo, credo, ed è quello che dice questo film.

Francis Ford Coppola su Joker: Folie à Deux e Todd Phillips: “E’ un passo avanti al pubblico”

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Francis Ford Coppola ha elogiato Joker: Folie à Deux (qui la recensione) e il regista Todd Phillips. Il controverso sequel ha esordito in sala ben al di sotto delle aspettative dopo essere diventato il primo film di fumetti della storia a ricevere un D CinemaScore. Nonostante le reazioni negative di molti fan, il film ha la sua quota di difensori e ora può contare Coppola tra loro.

“Fin dal meraviglioso Una notte da leoni, è sempre stato un passo avanti al pubblico, non facendo mai ciò che si aspettavano. Congratulazioni a Joker: Folie à Deux, ha scritto Coppola su Instagram.

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Folie à Deux non ha sicuramente dato al pubblico ciò che si aspettava… nel bene e nel male. Invece di seguire il Joker dopo gli eventi del primo film, la storia si concentra su Arthur Fleck (Joaquin Phoenix) che si assume la responsabilità dei crimini che ha commesso e rifiuta la sua identità di Joker. A Arkham, Fleck incontra Lee Quinzel (Lady Gaga) e la coppia si cimenta in diversi numeri musicali mentre Arthur viene processato per omicidio. Sarebbe sempre stata una direzione rischiosa da prendere per questo sequel, ma l’esecuzione sembra aver ricevuto più critiche dell’idea generale.

Megalopolis, il trailer ufficiale del film di Francis Ford Coppola

Anche l’ultimo film di Coppola, Megalopolis, sta lottando al botteghino e ha ottenuto un punteggio CinemaScore di D+ solo leggermente migliore. Il film ha avuto un esito ancora peggiore al botteghino, debuttando con 4 milioni di dollari contro un budget di produzione di 120 milioni di dollari prima del marketing. Coppola ha raccolto i fondi da solo e ha anche investito un bel po’ di soldi suoi prima che la Lionsgate salisse a bordo.

Francis Ford Coppola sta girando un nuovo film!

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Il regista  Francis Ford Coppola è già sul set di un nuovo film:  l’italoamericano sta segretamente girando un thriller con protagonisti Val Kilmer ed Elle Fanning…

Francis Ford Coppola ricorda l’amico William Friedkin

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Francis Ford Coppola ricorda l’amico William Friedkin

Francis Ford Coppola ha porto un commosso omaggio a William Friedkin, ieri, dopo la notizia della dipartita del collega. I due registi, insieme a Peter Bogdanovich, sono stati grandi amici e sodali all’inizio della loro carriera, tanto che hanno fondato una casa di produzione insieme, la Directors Company, che però ha avuto vita breve.

Dopo la morte di Friedkin a 87 anni, Coppola ha rilasciato una dichiarazione in omaggio al regista de L’esorcista e Il braccio violento della legge, in cui si legge in parte: 

“William Friedkin è stato il mio primo amico tra i registi della mia generazione e sono addolorato per la perdita di un compagno molto amato“, ha scritto su Instagram Coppola. “I suoi successi nel cinema sono straordinari e unici. È l’unico collega che conoscevo il cui lavoro ha effettivamente salvato la vita di un uomo (The People vs. Paul Crump). Il lavoro di Billy rappresenta delle vere pietre miliari nel Cinema, una lista che non sarà mai dimenticata; certamente Il braccio violento della legge, L’esorcista e Il salario della paura, ma tutti i suoi film sono vivi nel suo genio. Scegli uno di loro da un cappello e rimarrai abbagliato. La sua personalità amabile e irascibile era la copertura di un gigante di un uomo bello, brillante e profondo. È molto difficile capire che non godrò mai più della sua compagnia, ma almeno il suo lavoro lo sostituirà”.

Francis Ford Coppola ricorda Gene Hackman: “D’ispirazione e magnifico nel suo lavoro e nella sua complessità”

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Francis Ford Coppola ha reso omaggio a Gene Hackman, protagonista di La Conversazione, dopo che è stato trovato morto a 95 anni insieme alla moglie Betsy Arakawa nella loro casa di Santa Fe mercoledì.

“La perdita di un grande artista è sempre motivo di lutto e di festa: Gene Hackman è un grande attore, fonte di ispirazione e magnifico nel suo lavoro e nella sua complessità”, ha scritto Coppola su Instagram con una foto di lui sul set con Hackman. “Piango la sua perdita e celebro la sua esistenza e il suo contributo”.

Gene Hackman ha recitato in La Conversazione, il thriller neo-noir del 1974 di Francis Ford Coppola, nel ruolo di Harry Caul, un esperto di sorveglianza che affronta un dilemma morale quando le sue registrazioni rivelano un potenziale omicidio. È stato presentato in anteprima al Festival di Cannes, dove ha vinto la Palma d’oro e ha ricevuto tre nomination all’Oscar per miglior film, sceneggiatura originale e sonoro.

Nel frattempo, su X, Edgar Wright ricordava semplicemente Hackman come “il più grande”, mentre George Takai scriveva: “Abbiamo perso uno dei veri giganti dello schermo. Gene Hackman poteva interpretare chiunque e si poteva percepire un’intera vita dietro di lui. Poteva essere chiunque e nessuno, una presenza imponente o un Joe qualunque. Ecco quanto era potente come attore. Ci mancherà, ma il suo lavoro vivrà per sempre”.

Hackman e Arakawa sono stati trovati morti mercoledì pomeriggio nella loro casa a Santa Fe, N.M. L’ufficio dello sceriffo della contea di Santa Fe ha confermato la loro morte a Variety, osservando che non c’erano indicazioni immediate di un atto criminale. Non è stata possibile fornire una causa immediata della morte. Hackman aveva 95 anni e Arakawa 63.

Gene Hackman è considerato uno dei più grandi attori della seconda metà del XX secolo, ha vinto l’Oscar per il ruolo di Jimmy “Popeye” Doyle nel thriller d’azione del 1971 di William Friedkin “Il braccio violento della legge” e come sceriffo antagonista nel western del 1992 di Clint EastwoodGli spietati“. Fu anche candidato all’Oscar per le sue interpretazioni in “Bonnie e Clyde” (1967), “Non ho mai cantato per mio padre” (1970) e “Mississippi Burning” (1988). Era anche noto per aver interpretato Lex Luthor in “Superman” del 1978 e nel sequel del 1980 “Superman II“. Si era ritirato dalla recitazione nel 2004.

Francis Ford Coppola pensa che Deadpool sia “Incredibile”

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Francis Ford Coppola pensa che Deadpool sia “Incredibile”

Il leggendario regista Francis Ford Coppola (Il Padrino, Apocalypse Now) ha criticato aspramente a più riprese in film di supereroi/fumetti in passato e, più recentemente, ha individuato nell’ascesa del cinema di “prototipi” di supereroi come un fattore negativo che ha influenzato l’operatività gli studi che esitano maggiormente nel prendersi un rischio su operazioni meno note o non basate su IP.

“C’erano dei film in studio. Ora ci sono le opere della Marvel. E cos’è un’immagine Marvel? Un’immagine Marvel è un prototipo di film che viene realizzato ancora e ancora e ancora e ancora e ancora per sembrare diverso”, ha affermato il regista durante un’intervista con GQ all’inizio di quest’anno. Nonostante il chiaro disprezzo di Coppola per i film di supereroi definiti “spregevoli”, sembra però che abbia apprezzato un certo Mercenario con la bocca! “Mi è piaciuto Deadpool, ho pensato che fosse fantastico”, ha riferto il regista a Variety. L’attore di Wade Wilson Ryan Reynolds ha risposto con il seguente Tweet.

Che dire, dunque Francis Ford Coppola non odia proprio tutti i supereroi! Vi ricordiamo che Deadpool tornerà in azione nell’annunciato Deadpool 3.

Francis Ford Coppola non voleva fare i sequel de Il Padrino

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Francis Ford Coppola è considerato a pieno titolo uno dei più grandi registi dagli anni ’70 a oggi, i suoi film hanno fama internazionale, sono apprezzati e premiati, da pubblico e critica e sicuramente la trilogia de Il Padrino è l’elemento più rappresentativo della sua filmografia. Tuttavia sembra che il regista in persona non fosse molto propenso a realizzarne tre film.

Durante un’intervista con Film Comment, Coppola ha confessato che in realtà non voleva affatto realizzare due sequel del suo film seminale. Durante l’intervista è stato chiesto a Coppola della sua relazione personale con la scena del terzo Padrino in cui la figlia di Michael Corleone (Al Pacino), interpretata da sua figlia Sofia Coppola, muore, data la scomparsa prematura del suo primogenito Gian Carlo, in un incidente nel 1986.

“Beh, quel film… Non avrei mai voluto fare un Padrino Parte III. Non avrei mai voluto fare un Padrino Parte II. Non credevo che Il Padrino potesse essere una storia da serie. Per me solo Il Padrino è stato Il Padrino, tutto il resto è stata avidità”.

Tuttavia, commentando il distacco che c’è stato tra i primi due e il terzo Padrino, Francis Ford Coppola ha ammesso che proprio quel film lo ha rimesso in carreggiata, aiutandolo in un momento di difficoltà finanziaria e permettendogli di lavorare ad altri progetti, tra cui anche alcuni dei primi film della figlia Sofia, come Lost in Translation, Marie Antoinette e Somewhere.

Fonte: SR

Francis Ford Coppola ha un nuovo progetto

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Francis Ford CoppolaL’amatissimo regista Francis Ford Coppola ha tra le mani una nuova storia che presto diventerà il suo prossimo film. Si tratta della storia di una famiglia italo americana che si svolgerà nell’arco dei trent’anni che va dagli anni ’30 agli anni ’60 e si focalizzerà sulla vita e sulla crescita di un bambino e di una bambina. Inevitabili sono le similitudini con la saga de Il padrino, ambientata nell’arco di un decennio e trilogia archetipica del lavoroo di Coppola, del racconto della saga familiare e del gangster movie.

Francis Ford Coppola ha appena occupato i suoi studi presso la Paramount, anche se non è ancora certo il coinvolgimento della major nei finanziamenti del film dal momento che sono più di dieci anni che Coppola lavoro da solo. Infatti i suoi ultimi tre progetti sono film che il regista si è finanziato da solo. Si tratta di Twixt, Tetro e Un’altra giovinezza, quest’ultimo film simbolo che ha rotto il suo silenzio durato dieci anni ed è stato presentato proprio qui in Italia, alla Festa di Roma del 2007.

Fonte: BadTaste

Francis Ford Coppola ha amato Spider-Man: Un Nuovo Universo

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Francis Ford Coppola ha amato Spider-Man: Un Nuovo Universo

Avrete sicuramente letto o seguito i recenti commenti di Martin Scorsese e Francis Ford Coppola (con tanto di repliche da parte di James Gunn e Sebastian Stan) riguardo i cinecomic, ritenuti quanto di più culturalmente e produttivamente lontano dalla loro idea di cinema. In particolare ha fatto discutere la dichiarazione di Coppola che definisce i film di supereroi come “spregevoli”, motivandone le ragioni, lasciando intendere che qualsiasi prodotto del genere nell’industria abbia in qualche modo deluso le sue aspettative.

Ma a quanto pare non è così, come suggerito da uno dei registi di Spider-Man: Un Nuovo Universo, Peter Ramsey, su Twitter. È qui infatti che fa sapere che l’autore de Il Padrino ha in realtà apprezzato molto il progetto complimentandosi per il risultato finale.

Francis l’ha visto e ci ha fatto tantissimi complimenti per l’animazione innovativa e le performance animate. Quindi non tutto è sbagliato…

Forse questa notizia dovrebbe spingere il pubblico a riconsiderare il senso delle affermazioni di Coppola e ad interpretarle correttamente.

https://twitter.com/pramsey342/status/1186178185358200832?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1186178185358200832&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.cinemablend.com%2Fnews%2F2482794%2Fspider-man-into-the-spider-verse-co-director-says-francis-ford-coppola-liked-his-superhero-movie

Spider-Man: Un nuovo universo, in arrivo sequel e spin off al femminile

Spider-Man: Un Nuovo Universo racconta le vicende del teenager Miles Morales e delle infinite possibilità dello Ragno-Verso, dove più di una persona può indossare la maschera. Una visione fresca di un nuovo Universo Spider-Man con uno stile visivo innovativo e unico nel suo genere. Il film è stato diretto da Bob Persichetti, Peter Ramsey, Rodney Rothman, con Shameik Moore e Jake Johnson. Uscita al cinema il 25 dicembre 2018. Durata 117 minuti. Distribuito da Warner Bros. Italia.

Il cast di doppiatori americano comprendere gli attori Shameik Moore, Jake Johnson, Mahershala Ali, Brian Tyree Henry, Lily Tomlin, Liev Schreiber, Luna Lauren Velez, Zoë Kravitz, Nicolas Cage.

Spider-Man: Un nuovo universo, la recensione

Francis Ford Coppola e gli “spregevoli” cinecomic Marvel. Qualche precisazione

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L’aggettivo “spregevole” era rimbalzato da una pagina all’altra del web accompagnando il commento di Francis Ford Coppola sui cinecomic Marvel, dichiarazione che faceva eco a quella di Martin Scorsese chiarita a più riprese dal regista di The Irishman nei giorni scorsi. Così le testate riportavano le parole dell’autore americano, ma a quanto pare (e come spesso accade), c’è bisogno di alcune precisazioni in merito, perché la polemica fomentata nelle ultime settimane si è basata su un banale fraintendimento.

Coppola è stato raggiunto con un’intervista da Deadline, cogliendo l’occasione per spiegare meglio i termini della sua risposta sulla “critica” di Scorsese ai film Marvel, erroneamente interpretata come una condanna a questo genere in toto. In realtà, sottolinea l’articolo, il regista poneva l’accento sul pericolo rappresentato dal numero sempre più crescente di franchise cinematografici la cui chiara finalità è l’incasso e non l’arte.

Dunque cosa si nasconde dietro l’appellativo “spregevole” e quali sono i sentimenti del regista nei confronti dei cinecomic? “Personalmente non mi piace l’idea di franchising, cioè che puoi continuare a ripetere quello che è essenzialmente lo stesso film per il solo guadagno finanziario. Sento che viene adottato un approccio che riduce il rischio economico dei film e ritengo che il “fattore di rischio” sia un elemento che talvolta rende i film fantastici. Inoltre, film con questa formula attirano la maggior parte delle risorse disponibili per loro, lasciando poco per produzioni più audaci, riducendo la diversità. In un certo senso, penso che il cinema sia come il cibo; sicuramente puoi aggiungere cose per renderlo allettante, gustoso e divertente, ma deve anche essere nutriente per qualificarsi come vero cibo.

Francis Ford Coppola chiarisce il suo commento sui cinecomic

Questa invece era stata la dichiarazione di Coppola diversi giorni fa, in occasione della consegna del Prix Lumière, in risposta all’opinione di Scorsese: “Bisogna ragionare sull’essenza della sua affermazione. Se gli chiedessi se c’è talento cinematografico, o espressione cinematografica, allora direbbe che c’è un ottimo lavoro anche in alcuni film Marvel. Ma il suo punto è un altro: il concetto del film Marvel che ha consumato tutto l’ossigeno, vale a dire che le risorse non sono tanto diverse da quelle per i parchi di divertimento, piuttosto che per quello che chiamiamo cinema. Sì, concordo con lui. Anche la pubblicità televisiva è cinema, ma è una bella forma di cinema? La risposta è no“.

Oggi non esiste una New Hollywood perché c’è mancanza di rischio nella produzione. Marty Scorsese afferma che l’immagine della Marvel non è il cinema, ed ha ragione perché ci aspettiamo di imparare qualcosa dal cinema, ci aspettiamo di ottenere un po’ di illuminazione, un po’ di conoscenza, un po’ di ispirazione. Probabilmente, non so come qualcuno possa ottenere qualcosa vedendo lo stesso film più e più volte. Una cosa che non ha rischi, e fare un film senza rischi è come fare un bambino senza sesso. In parte è il rischio ciò che lo rende così interessante, ecco perché impariamo così tanto quando viene realizzato.”

[…] Inoltre, c’è questa filosofia che una persona dalle grandi ricchezze possa essere giusta o ingiusta. È davvero importante. Guadagnare ingiustamente esaurisce solamente, non contribuisce”, ha concluso Coppola. “Il benessere deriva solo da quello che è giusto, da quello che apporta qualcosa in più alla società. Il cinema funziona allo stesso modo. Il vero cinema dona qualcosa, un meraviglioso regalo alla società. Non si prende solo i soldi rendendo ricca la gente. Questo è spregevole. Quindi Martin è stato gentile quando ha detto che non è cinema, non ha detto che è spregevole, mentre io l’ho appena fatto“.

Martin Scorsese e i cinecomic: ecco la verità

Fonte: Deadline

Francis Ford Coppola definisce Barbie e Oppenheimer una “vittoria per il cinema”

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Il settore cinematografico ha globalmente subito un duro colpo negli anni dalla pandemia, con le sale chiuse per periodi prolungati di tempo e magri incassi al box office. Il guadagno inaspettato di quasi un miliardo di dollari complessivamente prodotto dai film campione d’incassi Barbie e Oppenheimer, usciti nello stesso giorno in gran parte del mondo – è una grande vittoria per l’industria, secondo l’iconico regista premio Oscar Francis Ford Coppola, che ha condiviso la sua pensieri a riguardo tramite le Instagram Stories del suo profilo ufficiale.

Devo ancora vedere Barbie e Oppenheimer, ma il fatto che le persone stiano riempiendo i cinema pur di vederli e che entrambi i film non siano né sequel né prequel, né abbiano nessun altro tipo di numero legato a loro, nel senso che sono veri pezzi unici, è una vittoria per il cinema”, ha scritto Coppola, rispondendo ad un follower che gli chiedeva un parere riguardo ai due film del momento. In un altra Storia, Coppola è poi andato oltre, affermando che “la mia impressione è che siamo sull’orlo di una nuova età dell’oro. Cinema meraviglioso e illuminante visto nelle grandi sale.

Francis Ford Coppola torna al cinema con Megalopolis

Come noto, anche Coppola prossimamente tornerà al cinema con un suo blockbuster d’autore, il tanto atteso Megalopolis. Il  film è caratterizzato da un’ambientazione futuristica e sarà incentrato su un ambizioso architetto che cova l’innovativa idea di ricostruire New York City come un’utopica città all’indomani di un disastro naturale che ha rovinato le infrastrutture di quella originale. Fanno parte del cast di Megalopolis Adam Driver, Forest Whitaker, Nathalie Emmanuel, Jon Voight, Laurence Fishburne, Aubrey Plaza, Talia Shire, Shia LaBeouf, Jason Schwartzman, Grace Vanderwaal, Kathryn Hunter e James Remar.

Dopo diversi decenni e qualche polemica, il progetto di passione di Coppola ha dunque finalmente iniziato a prendere vita, con le riprese che si sono ora concluse. Come noto, la prima idea molto ambiziosa per il progetto è da lui stata sviluppata nel 1980, ma il film richiedeva un finanziamento molto importante e così è stato davvero difficile metterlo in piedi. Contro ogni previsione, Coppola è però riuscito a far decollare il film tramite un proprio investimento, permettendo così di far iniziare ufficialmente la sua produzione. Attualmente, non è ancora stata comunicata la data di uscita in sala.

Tutto quello che c’è da sapere su Barbie e Oppenheimer

Barbie (qui la recensione) è il film della sceneggiatrice e regista candidata all’Oscar Greta Gerwig (Piccole donne, Lady Bird), con protagonisti i candidati all’Oscar Margot Robbie (Bombshell – La voce dello scandalo, Tonya) e Ryan Gosling (La La Land, Drive) nei panni di Barbie e Ken. In esso si racconta del viaggio di Barbie da Barbieland al mondo reale per scoprire da cosa sono dovuti gli strani sintomi che la rendono meno perfetta delle altre. Da quando è uscito al cinema, il 21 luglio, Barbie ha ad oggi incassato 774 milioni, affermandosi come un successo clamoroso per la Warner Bros., lo studio che distribuisce il film.

Oppenheimer (qui la recensione) è invece il film scritto e diretto da Christopher Nolan, un thriller storico girato in IMAX che porta il pubblico nell’avvincente storia dell’enigmatico uomo che deve rischiare di distruggere il mondo per poterlo salvare. Cillian Murphy interpreta J. Robert Oppenheimer, il padre della bomba atomica, mentre accanto a lui si ritrovano anche Emily Blunt, Emily Blunt,  Robert Downey Jr. e altri ancora. Ad oggi il film, uscito a sua volta il 21 luglio, ha incassato ben 400 milioni di dollari, affermandosi come uno dei maggiori successi di Nolan.

Francis Ford Coppola dalla parte di Scorsese: “I cinecomic Marvel sono spregevoli”

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Francis Ford Coppola si unisce alla querelle che vede “schierato” Martin Scorsese contro i cinecomic della Marvel. Il regista di Apocalypse Now ha supportato le dichiarazioni del collega ed amico.

“Quando Martin Scorsese dice che i film Marvel non sono cinema, ha ragione, perché ci aspettiamo di imparare qualcosa dal cinema – ha spiegato Coppola – Ci aspettiamo di ottenere qualcosa che sia illuminazione, conoscenza, ispirazione. Non vedo in che modo qualcuno possa ottenere qualcosa guardando e riguardando sempre lo stesso film. Martin è stato anche gentile quando ha detto che non è cinema. Non ha detto che sono spregevoli e lo dico io”. Chiude, in maniera chiaramente provocatoria.

Francis Ford Coppola vs cinecomic, dalla parte di Scorsese

A chiusura del suo intervento, a Lione, dove è stato insignito di un riconoscimento per il suo contributo al cinema, Coppola ha dichiarato di essere al lavoro sul suo progetto più impegnativo, Megalopolis, che ha in cantiere da circa vent’anni.

“Vorrei fare un film sull’espressione umana di quello che è il paradiso in terra – ha detto – Direi che si tratta del mio film più ambizioso al quale ho lavorato, più di Apocalypse Now. Credo che costerebbe più di Apocalypse Now”.

Chissà cosa ne pensano i vertici Marvel Studios di questa posizione così decisa di Francis Ford Coppola nei confronti del genere cinema che ha guadagnato di più nel corso degli ultimi dieci anni.

Francis Ford Coppola contro i film Marvel: “Sono tutti uguali”

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Francis Ford Coppola contro i film Marvel: “Sono tutti uguali”

Francis Ford Coppola afferma che i Marvel Studios stanno rovinando i film dei grandi studi, film come Dune e No Time To Die, per esempio. Oltre ai film sui supereroi, ci sono una manciata di altri film usciti nel 2021 che sono diventati i preferiti dalla critica e dai fan. L’elenco include Dune di Denis Villeneuve per la Warner Bros. e il film di James Bond di Cary Fukunaga, No Time To Die. Secondo Coppola, anche questi film, diretti da persone di talento, risentono dell’estetica e del sistema di produzione dei film Marvel.

Sulla scia delle aspre osservazioni di Martin Scorsese contro i film Marvel nel 2019, Coppola si è unito alla conversazione per sostenere il suo collega. Il regista de Il Padrino ha fatto eco alle precedenti dichiarazioni di Scorsese sul fatto che l’MCU non fosse cinema. In effetti, ha anche fatto un ulteriore passo avanti, definendo il franchise “spregevole”. Il trambusto si è placato per un po’ fino a poco tempo fa, quando Ridley Scott e Roland Emmerich l’hanno rianimato condividendo essenzialmente Scorsese e il pensiero di Coppola.

Coppola sta espandendo le sue critiche ai film Marvel. In un’intervista con GQ, l’acclamato regista afferma che i film del MCU sono più o meno tutti gli stessi, qualcosa che ha già detto in precedenza. Ma aggiunge anche che crede che, a causa di quanto sia generico il franchise, stia indirettamente rovinando altri film in studio, citando sia le scene d’azione di Dune che No Time To Die come presumibilmente troppo simili.

“Una volta c’erano i film da studio. Ora ci sono i film Marvel. E cos’è un film Marvel? Un film Marvel è un film prototipo che viene realizzato ancora e ancora e ancora e ancora e ancora per sembrare diverso. Anche le persone di talento – potresti prendere Dune, realizzato da Denis Villeneuve, un artista estremamente talentuoso e dotato, e potresti prendere No Time to Die, diretto da… Gary? Cary Fukunaga – artisti estremamente dotati, talentuosi e bellissimi, e tu potresti prendere entrambi quei film, e tu e io potremmo tirare fuori la stessa sequenza da entrambi e metterli insieme. La stessa sequenza in cui tutte le auto si scontrano. Hanno tutti quella roba dentro e quasi devono averla, se vogliono giustificare il loro budget. E questi sono i buoni film e i registi di talento”.

Francis Ford Coppola condivide un video first look di Megalopolis!

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È Francis Ford Coppola in persona a condividere un video in cui possiamo dare un first look a Megalopolis, il suo prossimo film che sarà presentato in Concorso al prossimo Festival di Cannes. Nel giorno del compleanno di sua moglie, scomparsa pochi giorni fa, Coppola sceglie di diffondere il video del film che sarà dedicato a lei.

Di cosa parla Megalopolis?

L’idea di Megalopolis è stata ispirata dalla seconda Congiura di Catilina. Tuttavia, il film sarà caratterizzato da un’ambientazione futuristica e sarà incentrato su un ambizioso architetto che cova l’idea innovativa di ricostruire New York City come un’utopia all’indomani di un disastro naturale che ha rovinato le infrastrutture della città. Il pubblico può aspettarsi immagini straordinarie poiché si dice che il film sia girato utilizzando una tecnologia rivoluzionaria che impiega nuove tecniche simili a quelle utilizzate per The Mandalorian.

Coppolla, che scrive e dirige il film, ha riunito un emozionante cast costellato di star per quello che potrebbe essere il suo canto del cigno. Oltre a Adam Driver, nel cast compaiono anche Forest WhitakerNathalie Emmanuel, Jon Voight, Laurence Fishburne, Aubrey Plaza, Talia Shire, Shia LaBeouf, Jason Schwartzman, Grace Vanderwaal, Kathryn Hunter e James Remar. Ad oggi non si hanno però notizie sulla data di uscita del film, che potrebbe però arrivare in sala nel corso del 2024.

Francis Ford Coppola aprirà la 68edizione del Taormina Film Fest 2022

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Il leggendario regista, sceneggiatore e produttore statunitense Francis Ford Coppola aprirà la 68ma edizione del Taormina Film Fest con The Godfather (Il Padrino) domenica 26 giugno nella suggestiva cornice del Teatro Antico. Il grande regista presenterà la versione restaurata del suo film, che è stato distribuito quest’anno a livello mondiale da Paramount Pictures per celebrare il cinquantesimo anniversario.

Icona cinematografica senza eguali, Coppola ha creato indimenticabili pietre miliari nella storia del cinema quali La conversazione, Apocalypse Now e la stessa trilogia de Il Padrino e, nel corso di una carriera lunga settant’anni, ha ricevuto sei Premi Oscar, due Palme d’Oro al Festival di Cannes e il Leone alla Carriera alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. È attualmente in preparazione il suo ultimo epico film Megalopolis con Adam Driver, Forest Whitaker, Nathalie Emmanuel, John Voight e Lawrence Fishburne.

I direttori del Taormina Film Fest Francesco Alò, Alessandra De Luca e Federico Pontiggia dichiarano: “Avere il maestro Francis Ford Coppola per tenere a battesimo la 68ma edizione ci riempie di gioia e orgoglio. Assistere alla proiezione de Il Padrino al Teatro Antico alla presenza di uno dei massimi cineasti di sempre, si candida sin d’ora quale evento imperdibile dell’estate cinematografica e culturale italiana e internazionale”.

Tratto dall’omonimo romanzo di Mario Puzo, interpretato da Marlon Brando, Al Pacino, Diane Keaton, James Caan, Robert Duval, fra gli altri, il film acclamato dalla critica ha battuto numerosi record di incassi e si è attestato come campione di incassi nel 1972. Il Padrino ha vinto tre Oscar: Miglior film, Migliore sceneggiatura non originale per Francis Ford Coppola e Mario Puzo, Migliore attore a Marlon Brando.

Cinquant’anni dopo il film continua ad abitare il nostro immaginario collettivo, con un lascito culturale indelebile e un’impronta duratura nella società di massa.

Ambientato nella New York del Dopoguerra, Il Padrino racconta le vicende della famiglia Corleone guidata da don Vito Corleone (Brando), capo mafia più potente della Grande Mela. Rimasto vittima di un attentato orchestrato da un boss rivale, sarà il figlio Michael Corleone (Pacino) a scalare l’impero della famiglia, fino a diventare il nuovo padrino. Il film è stato girato negli Stati Uniti e in Sicilia.

Francis Ford Coppola a 360 gradi sulla sua carriera e sul futuro del cinema

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Uno degli eventi di punta della manifestazione Produced By è stata la conferenza di Francis Ford Coppola, il regista ha catalizzato l’attenzione del pubblico e dei giornalisti parlando di vari aspetti del cinema moderno, dalla piattezza del cinema commerciale, fino a nuove tipologie di spettacolo da sperimentare nel futuro.

Parlando dell’attuale Hollywood, Coppola ha riconosciuto come ci siano alcuni registi affiliati ai grandi studios che riescono a fare ottimo cinema (Wes Anderson, Alexander Payne, David O. Russell), ma sono poche eccellenze che combattono contro i numerosi “creatori di film industriali”, come li ha voluti definire il leggendario regista. Ha poi proseguito con una nuova possibilità di fare cinema (lui che in tempi non sospetti preannunciò la conversione da pellicola a digitale):

“Probabilmente il prossimo passo sarà una sorta di live-cinema in cui lo spettacolo è proiettato su un qualsiasi schermo all’istante, anche in streaming! una sorta di teatro che però si svolge sul set e non sul palco, in cui magari gli spettatori possono decidere cosa accadrà nelle prossime scene” Coppola ha poi raccontato un aneddoto su come ha superato alcune difficoltà durante le riprese de Il Padrino – Parte II con una divertente, quanta strana, affermazione in una sorta di monologo interiore: “Quando il produttore ha saputo che Brando non voleva partecipare al film è corso dal regista che gli ha risposto: vai dallo sceneggiatore”

Naturalmente tutti e tre i protagonisti della storia erano incarnati da una sola persona, ovvero Coppola stesso, che dice di essere stato estremamente soddisfatto dalla riscrittura di quella parte, sopratutto per non aver buttato soldi e tempo. E proprio mentre parlava della trilogia del padrino non ha mancato di ricordare Gordon Willis, il direttore della fotografia di tutti e 3 i film, scomparso di recente: “Aveva un’estetica precisa, pensava che il cinema dovesse essere raccontato con inquadrature precise ma che si doveva muovere la macchina da presa il meno possible e legare ogni inquadratura in modo da relazionarla con la seguente”

E restando in tema di grandi direttori della fotografia ha parlato anche di Vittorio Storaro, suo collaboratore per Apocalypse Now: “Vittorio pensava di poter scrivere il film con la macchina da presa, voleva utilizzarla come se fosse un uccello e catturare tutto dal volo”

Infine il regista ha chiuso parlando di Apocalypse Now e come fu poco apprezzato all’inizio (“ma l’arte ha la capacità di cambiare, e sopratutto di cambiare tutti con essa”) e delle possibilità per colmare il divario tra arte e l’essere commerciale: “Non credo si possa colmare più di tanto questo divario, penso anzi che bisognerebbe scegliere tra i due nonostante ci sia gente come George Gershwin e Steven Spielberg che riesce a coniugare benissimo queste due anime. Fare cinema non dovrebbe riguardare solo il fare soldi e diventare famoso, ognuno dovrebbe fare un lavoro personale in base a cosa sente e cosa conosce. L’arte deve essere personale e piena di vita, dovrebbe illuminare i nostri tempi”

Fonte: Variety

Francis And The Godfather, Oscar Isaac sarà Coppola per Barry Levinson

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Barry Levinson dirigerà Francis And The Godfather, con Oscar Isaac nei panni di Francis Ford Coppola e Jake Gyllenhaal nei panni di Robert Evans in un dramma sulle battaglie leggendarie e selvagge che hanno portato alla realizzazione del classico del 1972, Il padrino.

Il film è basato su una sceneggiatura della lista nera di Andrew Farotte che è stata rielaborata da Levinson. Mike Marcus, Doug Mankoff e Andrew Spaulding di Echo Lake Entertainment producono con Kevin Turen, Jon Levin e Jason Sosnoff della Baltimore Pictures.

Sebbene Il Padrino sia considerato uno dei più grandi film americani e un simbolo dell’era d’autore degli anni ’70, realizzarlo non è stato un compito facile. Coppola aveva 31 anni all’epoca, determinato a convincere Evans e lo studio a permettergli di girare a New York e caro prezzo la storia di un romanzo che sarebbe diventato un grande bestseller. Questo dopo che la sceneggiatura originale di Mario Puzo era ambientata nella contemporanea Kansas City.

Tra gli altri dibattiti c’era l’idea di scommettere su Marlon Brando, un personaggio eclettico che non recitava in un film di successo da anni, per interpretare il patriarca della famiglia mafiosa, Don Vito Corleone (per il quale avrebbe vinto l’Oscar come miglior attore), e anche Al Pacino nei panni di Michael Corleone, un personaggio che lentamente vorrebbe allontanarsi dall’attività di famiglia per riprenderla quando diventa chiaro che suo padre sarebbe stato ucciso e che lui era l’unico in grado di succedergli ai vertici della famiglia.

Restiamo in attesa di sapere come sarà composto il resto del cast e in che modo Levinson deciderà di compiere questa missione che sembra, sulla carta, difficile almeno quanto la realizzazione stessa del film. Non si tratta inoltre dell’unico film che racconterà il backstage di un capolavoro della storia del cinema, dal momento che anche David Fincher è alle prese con Mank, sulla realizzazione di Quarto Potere.

Fonte: Deadline

Franchise: 8 serie che dovrebbero finire

Franchise: 8 serie che dovrebbero finire

Inutile negarlo: sembra che in mancanza di solidi progetti e storie originali il cinema d’intrattenimento stia ripiegando su un approccio seriale grazie alla produzione di franchise.

Alcuni durano ormai da più di dieci anni (pensate al MCU), altri hanno attraversato e legato addirittura più di due generazioni di spettatori (vedi Star Wars), e poi ci sono quelli che resistono al tempo e alle critiche negative, riuscendo comunque a racimolare ottimi incassi al botteghino.

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Tuttavia, per quanto il pubblico possa amarli, ci sono dei franchise cinematografici che mostrano qualche cedimento e che dovrebbero finalmente chiudere il proprio ciclo.

CBR ne ha elencati 8 fra quelli ancora in vita: scopriamo di seguito il nome degli “sfortunati”.

Fast & Furious

Nato 2001, il franchise di Fast & Furious ha portato al cinema le appassionanti corse automobilistiche di Dominic Toretto e famiglia, con il pregio di aver saputo evolvere un semplice pretesto ludico in qualcosa di più concreto dal punto di vista narrativo. Dopo otto film però, il peso degli anni e di uno schema alquanto ripetitivo potrebbero essere problemi irrisolvibili; ovviamente, spinti dal guadagno economico che non accenna a diminuire, gli studios puntano a produrre ancora nuovi capitoli, con Vin Diesel che ha annunciato altri due film in programma per il 2020 e il 2021. Inoltre l’attore ha specificato che il decimo capitolo sarà anche l’ultimo della serie, ma non finisce qui: diversi spinoff sono attualmente in fase di sviluppo, e ruoteranno attorno ai personaggi di Hobbs e Shaw.

Star Wars

Per una parte di appassionati, Star Wars è fermo alla trilogia originale: il franchise avrebbe iniziato il suo lento declino dai tre film prequel (Episodio I, II e III) prima di ripetersi, almeno negli schemi narrativi, nella nuova serie di film che ha esordito con Il Risveglio della Forza e proseguito con il contestato Gli Ultimi Jedi. Ovviamente esiste una fetta di fan che non la pensa così, tuttavia è normale avere delle aspettative alte nei confronti di un marchio che ha regalato alle vecchie generazioni il cuore di un’epica moderna incentrata su grandi storie e personaggi ancestrali. Tutto sta nelle mani dei nuovi sceneggiatori e registi, che finora hanno proposto le loro visioni di Star Wars anche deragliando un po’ dalla strada maestra (vedi Rian Johnson con Gli Ultimi Jedi), oppure aggiungendo valore a film già molto classici (come Rogue One).

Indiana Jones

Si, Indiana Jones è un’icona culturale senza tempo, ma rivederlo in azione nel film del 2008 (Indiana Jones e il regno teschio di cristallo) ha leggermente diminuito l’entusiasmo nei confronti del personaggio e della storia. Anche la critica non si era mostrata benevola nei confronti del nuovo capitolo, eppure gli studios hanno già annunciato la produzione dell’ultimo film di Indiana Jones. Certo, il fatto che al timone ci sia ancora Steven Spielberg lascia ben sperare…incrociamo le dita.

X-Men

Il problema principale nel franchise di X-Men è sempre stata la coerenza in termini di timeline, ed era un limite che X-Men: Giorni di un futuro passato avrebbe dovuto risolvere.

Questo non è successo purtroppo, ma anzi abbiamo visto l’attenzione spostarsi sui personaggi di Mystique, Xavier e Magneto, invece di Wolverine, il personaggio forse più centrale dei vecchi film. Ora che Logan non c’è più, i film dovranno fare affidamento sugli altri personaggi per attirare il pubblico: ci riusciranno?

Harry Potter

La serie di film tratta dai romanzi di Harry Potter è stata un trionfo su tutta la linea: ognuno fedele a suo modo all’originale di J.K.Rowling, dove registi di talento si sono alternati per restituire al pubblico una degna rappresentazione della storia. E una volta che il ciclo si è concluso…i fan ne volevano ancora: ecco quindi arrivare al cinema Animali fantastici e dove trovarli, trasformato poi in vero franchise (il prossimo capitolo arriverà nel corso nel 2018). Ma è davvero possibile un confronto tra i due? Riuscirà questo ad emulare la magia di Harry Potter?

Pirati dei Caraibi

All’inizio degli anni duemila, La maledizione della prima luna (Pirati dei Caraibi) era riuscito a riproporre con successo un genere sepolto da decenni grazie soprattutto all’iconico personaggio di Jack Sparrow (e al rilancio di Johnny Depp nel cinema popolare), alle storie appassionanti e ad una gestione della narrazione esemplare. Tuttavia, dopo la prima trilogia e l’addio alla saga di Orlando Bloom e Keira Knightley (tornati per poche scene nell’ultimo capitolo), Pirati dei Caraibi ha subito un tracollo evidente. Trame incoerenti e ripetitive, unite ad una mancanza di idee sono stati i maggiori problemi. Un sesto film è attualmente in fase di sviluppo con Kaya Scodelario, ma le speranze di vedere qualcosa di entusiasmante stanno a zero.

James Bond

James Bond è la vera icona delle spie internazionali e per decenni il personaggio creato da Ian Fleming è stato sviluppato al cinema con grande stile e molte sfumature. Tuttavia, nel corso degli svariati capitoli, il franchise è diventato sempre più simile ad un complesso di film d’azione e thriller di spionaggio. Forse sarebbe meglio mettere un punto così da permettere ad un’altra figura di prendere il suo posto nel cinema.

Transformers

Sebbene abbia generato miliardi su miliardi di incasso, il franchise di Transformers iniziata da Michael Bay non è mai riuscita a coinvolgere il pubblico come i giocattoli e le serie di cartoni animati su cui si basava. Spesso il divertimento di fondo si è trasformato in roboanti esplosioni e in uno spettacolo intriso di umorismo adolescenziale; certo i progetti degli studios si stanno concentrando sul futuro del franchise, con Bay che si è detto fuori per adesso e uno spin-off in uscita incentrato su Bumblebee. Se ne sentiva davvero il bisogno?

Franchise: 10 sequel che non hanno convinto i fan

Franchise: 10 sequel che non hanno convinto i fan

Se un film ottiene un grande successo al botteghino, è molto probabile che se ne svilupperà un franchise, indipendentemente dal genere.

E, se questa scelta è spesso concorde coi desideri del pubblico che ha imparato ad affezionarsi a un personaggio, sperando di poterlo seguire in altre avventure, molto spesso accade invece che il sequel non sia all’altezza dell’originale, come ha messo in evidenza Screenrant.

Pirati dei Caraibi (2003, 2006, 2007, 2011, 2017)

Pirati dei Caraibi sequel franchiseNonostante si debba ammettere che Pirati dei Caraibi: la maledizione del forziere fantasma e Pirati dei Caraibi: ai confini del mondo siano sequel piuttosto sottovalutati all’interno del franchise, nessuno di questi è mai stato all’altezza di La maledizione della prima luna. La Disney ha anche provato a replicare quel successo al di fuori del franchise con il recente Jungle Cruise, ma ancora non è riuscita ad avvicinarsi al classico del 2003.

Anche se Jungle Cruise è sulla buona strada per avere dei sequel, si spera che questi siano migliori del “punto più basso” toccato da Pirati dei Caraibi, ovvero Pirati dei Caraibi: oltre i confini del mare. Il franchise si è ripreso poi di poco con Pirati dei Caraibi: la vendetta di Salazar, seppur fosse già assodato che fosse ormai impossibile procedere oltre con ulteriori storyline.

Ti presento i miei (2000, 2004, 2010)

Ti presento i miei sequel franchiseTi presento i miei è stata una delle pellicole più iconiche dei primi anni ’80. E anche dopo la sua uscita nelle sale, è diventato un pilastro della TV via cavo. Quindi, naturalmente, i sequel ne sono stati la conseguenza diretta.

Sfortunatamente, questi sequel sono stati Mi presenti i tuoi e Vi presento i nostri, tutt’altro che apprezzati dai fan. Mi presenti i tuoi presenta certamente alcune buone citazioni e momenti, che sono tuttavia tipicamente troppo grossolani. Tutta la dolcezza di Ti presento i miei viene rimossa in favore di battute a sfondo sessuale, mentre in Vi presento i nostri è stato invece assemblato un cast di star, senza una solida sceneggiatura a sorreggerli. Anche con ripetute visioni, niente di Vi presento i nostri sarà conservato nella memoria del pubblico, il che è probabilmente dovuto al fatto che Ti presento i miei non ha mai avuto bisogno di un sequel in primo luogo.

Una notte da leoni (2009, 2011, 2013)

Una notte da leoni sequel franchiseVi era un clima di entusiasmo attorno all’uscita di Una notte da leoni, ma pochi avrebbero potuto prevedere che la commedia vietata ai minori sarebbe diventata l’evento che è stato. Il motivo per cui ha funzionato bene weekend dopo weekend è stata la rinfrescante mancanza di prevedibilità; si avvertiva infatti come la prima commedia dopo molto tempo che non avrebbe alimentato il pubblico con battute cliché e infantili.

Le qualità del successo del primo film svanirono purtroppo in Una notte da leoni 2. L’energia frizzante che permeava il primo film di Todd Phillips è stata sostituita da un tono cupo e da una posta in gioco forse troppo alta. Tuttavia, rispetto a Una notte da leoni 3 (pressoché privo di trama), il secondo capitolo è un seguito ancora ritenuto adeguato.

Men In Black (1997, 2002, 2012, 2019)

man in black sequel franchiseL’originale Men in Black è uno dei blockbuster per eccellenza: è frizzante e attraversa i generi, con performance clamorose da star come Tommy Lee Jones e Will Smith (che hanno una chimica notevole e inaspettata).

Il seguito Men in Black II è stato considerato molto più povero di spessore. Sorprendentemente, quella debacle apertamente sfacciata e orientata ai bambini (ma eccessivamente sessuale) viene dallo stesso regista del primo, grande film (così come il solido MiB 3). L’ultima uscita, Men in Black: International, è stato un tentativo di reboot che non è mai decollato e tanto meno si è avvicinato all’originale.

Iron Man (2008, 2010, 2013)

iron man franchiseIron Man è stato un caposaldo della stagione cinematografica estiva del 2008. E’ stato propulsore iniziatico di un movimento con una portata che non è ancora stata repressa (sia in termini di portata che di incassi): Il MCU.

Iron Man 2 è visto da molti come il nadir del Marvel Cinematic Universe e, mentre questo primo capitolo è stato reputato considerevole sotto tutti i punti di vista, il sequel è certamente carente. Iron Man 3  si comporta in maniera completamente diversa rispetto ai primi due capitoli del franchise, per lo più astenendosi dall’impiegare tropi di film di supereroi a favore di una sottotrama di PTSD che purtroppo non rivela molto di nuovo su Tony Stark. Questo di per sé è ciò che mette il primo Iron Man in cima: la pellicola ha infatti restituito un ottimo lavoro di caratterizzazione del personaggio, seguendolo attentamente tra prove da superare, tradimenti e l’acquisizione di un potere in crescita.

Il Re Leone (1994, 1998, 2004, 2019)

Il re Leone 2: il regno di Simba è meglio della maggior parte dei sequel Direct-to-DVD che la Disney ha sfornato sulla scia delle uscite teatrali di successo degli anni ’90. Tuttavia, anche con il ritorno di Matthew Broderick, Nathan Lane e Ernie Sabella, manca molto di ciò che era presente ne Il Re Leone.

Il Re Leone 3: Hakuna Matata è stato un’interessante rivisitazione del franchise, riportando ancora una volta gran parte del cast principale dell’originale per quello che equivaleva a un remake (dalla prospettiva di Timon e Pumbaa). Tuttavia, non poteva ancora reggere il confronto con la potenza dell’originale, proprio come il remake 2019 di Jon Favreau, pieno di CGI.

Alien (1979, 1986, 1992, 1997, 2012, 2017)

alienAlien di Ridley Scott è stato quasi eguagliato da Aliens di James Cameron, ma quello di Scott è considerato da molti il film migliore dell’intero franchise. Alien 3 ha comunque i suoi meriti, ma è stato definito da numerosi fan un vero “disastro” (anche se la director’s cut funziona). Alien: Resurrection è dimenticabile nel migliore dei casi per i fan, mentre “meno si parla di Prometheus o Alien: Covenant e meglio è” (entrambi avevano un grande potenziale che è stato sprecato in egual misura).
Si avverte tuttora come Alien sia sempre stato un film in anticipo sui tempi, il che è rafforzato da una legittimamente notevole uscita in 4K per l’originale di Scott. La Nostromo è un incubo dettagliato e terrificante di per sé: il suo design interno è grottesco come qualsiasi attributo dello xenomorfo, una creatura che non è mai stata più terrificante che qui.

Rocky (1976, 1979, 1982, 1985, 1990, 2006, 2015, 2018)

Pur considerando già Creed come un ottima pellicola, Rocky ha sancito l’inizio di uno dei franchise più amati di sempre. La svolta di Stallone è il film del benessere per eccellenza: tutto quello che dovrebbe esserci nella narrazione è lì, affermano i fan, e le performance in generale del franchise sono abbastanza organiche da non rendere i momenti saccenti opprimenti.

I sequel – soprattutto Rocky II, Rocky III e Rocky IV – hanno seguito l’intera struttura vita familiare-allenamento-combattimento in tre atti, ma con un effetto minore. Rocky V ha provato qualcosa di diverso ed è diventato conosciuto come il nadir della serie, mentre il reboot, Rocky Balboa, è andato sul versante deprimente/pedantico. E anche se Creed II ha i suoi momenti notevoli, non è niente in confronto a Creed, che si conferma ancora un sequel che non potrebbe superare Rocky.

Die Hard (1988, 1990, 1995, 2007, 2013)

I sequel di Die Hard variano notevolmente in termini di qualità. Il quarto capitolo del franchise, Live Free or Die Hard è un actioner troppo patinato che manca dello spirito di Die Hard; a Good Day to Die Hard si allontana da questo spirito ancora di più, difatti la maggior parte dei fan lo raputano privo di qualsiasi qualità redimibile.

Tuttavia, Die Hard 2 e Die Hard: With A Vengeance sono film solidi e rivedibili. La posizione dei sequel testimonia l’impatto del film originale: non importa quanto sia eccellente il seguito, non c’è niente di meglio dell’introduzione del pubblico al poliziotto medio John McClane.

Il franchise di 007 con Daniel Craig (2006, 2008, 2012, 2015, 2021)

daniel craigCasino Royale aveva la stessa grande pretesa alla corona e allo status di 007 di Goldfinger, tuttavia la corsa di Craig come Bond nel franchise non ha raggiunto picchi altrettanto elevati: Quantum of Solace è un film “a dir poco utile”, secondo le parole dei fan, che è stato anche vittima di uno sciopero degli sceneggiatori. Skyfall è stato un rimbalzo significativo che ha anche impostato il tono visivo per i film successivi.

Skyfall è stato l’apice dei restanti anni di Bond di Craig, ma sia Spectre che  No Time to Die hanno i loro meriti: infatti, l’ultima performance dell’attore nel ruolo è una delle sue migliori, il che aiuta ad elevare nel complesso No Time to Die, ma Casino Royale rimane l’apice del suo mandato come Bond.

Francesco Totti: al via le riprese del doc sull’attaccante romanista

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Sono partite a Roma le riprese del documentario su Francesco Totti, campione amatissimo, non solo dai tifosi della Roma, giocatore dalla carriera longeva e strabiliante, ambito da club nazionali e mondiali, uno dei pochi atleti al mondo che ha militato tutta la carriera in una sola squadra. Maglia, quella giallorossa, che il Capitano ha “tradito” solo per quella della nazionale.

Diretto da Alex Infascelli (Vincitore del David di Donatello per S is for Stanley), e tratto dal libro Un Capitano scritto da Francesco Totti con Paolo Condò (edito da Rizzoli), il documentario sarà un viaggio emozionante, raccontato in prima persona da Totti stesso, che narra le imprese dell’uomo e del calciatore, e sarà arricchito da immagini inedite tratte dal suo archivio personale.

Co-prodotto dalla Wildside di Lorenzo Mieli e Mario Gianani con FremantleCapri Entertainment di Virginia Valsecchi e Vision Distribution che lo distribuirà al cinema.

Francesco Patanè, intervista al protagonista di Ti Mangio il Cuore

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Ecco la nostra intervista a Francesco Patané, protagonista maschile di Ti mangio il cuore, di Pippo Mezzapesa, presentato a Giornate degli Autori nell’ambito di Venezia 79.

Puglia. Arso dal sole e dall’odio, il promontorio del Gargano è conteso da criminali che sembrano venire da un tempo remoto governato dalla legge del più forte. Una terra arcaica da far west, in cui il sangue si lava col sangue. A riaccendere un’antica faida tra due famiglie rivali è un amore proibito: quello tra Andrea, riluttante erede dei Malatesta, e Marilena, bellissima moglie del boss dei Camporeale. Una passione fatale che riporta i clan in guerra. Ma Marilena, esiliata dai Camporeale e prigioniera dei Malatesta, contesa e oltraggiata, si opporrà con forza di madre a un destino già scritto.

Nel cast del film di Pippo Mezzapesa anche Elodie, Lidia Vitale, Francesco Di Leva, Michele Placido e Tommaso Ragno.

Francesco Pannofino: 10 cose che non sai sull’attore

Francesco Pannofino: 10 cose che non sai sull’attore

Se non si ha mai avuto modo di vedere un film con Francesco Pannofino, si avrà però certamente avuto occasione di sentire la sua voce. Interprete di celebri film e serie TV, egli è infatti anche un notissimo doppiatore, che ha prestato la propria voce ad alcuni tra i più noti interpreti statunitensi. Versatile e carismatico, Pannofino è considerato uno dei migliori interpreti dell’attuale panorama cinematografico, con numerosi successi dalla sua parte.

Ecco 10 cose che non sai di Francesco Pannofino.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Francesco Pannofino Boris

Francesco Pannofino: i suoi film, le serie TV e il doppiaggio

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. Pannofino debutta al cinema nel 1995 con il film Croce e delizia, per poi acquisire popolarità grazie a titoli come Così è la vita (1998), Fatti della banda della Magliana (2005), Notturno bus (2007), Lezioni di cioccolato (2007), Diverso da chi? (2009), Io & Marylin (2009), Maschi contro femmine (2010), con Fabio De Luigi, Boris – Il film (2011), Poker Generation (2012), Sono un pirata, sono un signore (2013), L’arbitro (2013), Il pretore (2014), Ogni maledetto Natale (2014), con Alessandra Mastronardi, Le frise ignoranti (2015), Patria (2015), Assolo (2016), di Laura Morante, L’uomo che comprò la luna (2019), con Stefano Fresi, A mano disarmata (2019) e Nati 2 volte (2019).

9. Ha preso parte a note produzioni televisive. Negli anni Pannofino non ha mancato di perseguire anche una carriera televisiva, iniziata recitando in serie come Cuore (2001), La squadra (2001), Distretto di polizia (2005), Giovanni Falcone – L’uomo che sfidò Cosa Nostra (2006), e Il generale Della chiesa (2007). Il vero successo arriva però grazie alla serie Boris, dove dal 2007 al 2010 ricopre il ruolo di René Ferretti recitando accanto a Carolina Crescentini, Pietro Sermonti e Paolo Calabresi. Ha in seguito recitato in televisione anche per titoli come Un caso di coscienza (2009-2010), Nero Wolfe (2012), Adriano Olivetti – La forza di un sogno (2013), Romolo + Giuly: La guerra mondiale italiana (2018) ed Enrico Piaggio – Un sogno italiano (2019).

8. È un noto doppiatore. Pannofino deve molta della sua popolarità all’attività di doppiatore. Egli è infatti la voce ufficiale degli attori Denzel Washington, George Clooney, Philip Seymour Hoffman e Kurt Russell, ma tanti altri sono i celebri interpreti a cui ha prestato la voce, come ad esempio Tom Hanks per il film Forrest Gump. Ha inoltre partecipato al doppiaggio di numerosi film d’animazione come Fantastic Mr. Fox e Klaus, ma anche di serie televisive, cartoni animati e videogiochi. Ad oggi è una delle voci più note e apprezzate del doppiaggio italiano.

Francesco Pannofino: gli audiolibri

7. Ha registrato le sue letture di celebri libri. Attività particolarmente apprezzata dall’attore è anche quella della registrazione di audiolibri. Egli è infatti noto per le sue letture di alcuni dei romanzi dedicati al detective Sherlock Holmes come Sherlock Holmes e i cinque semi d’arancio e Sherlock Holmes e l’uomo dal labbro spaccato. In particolare, è noto per aver realizzato audiolibri dell’intera saga di Harry Potter, compresi Il Quidditch attraverso i secoli e Gli animali fantastici: dove trovarli.

Francesco Pannofino in Boris

6. Ama profondamente il suo personaggio. Il personaggio più famoso interpretato dall’attore è quello di René Ferretti nella serie Boris. Questi è il regista di una scalmanata troupe intenta a dar vita alle riprese di una soap opera di dubbio gusto intitolata Gli occhi del cuore. Pannofino ha sempre dichiarato di aver molto a cuore il ruolo, definendolo un incontro felice tra attore e personaggio. Più volte ha espresso il suo desiderio di poterlo riprendere in una quarta stagione della serie.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Francesco Pannofino tifoso

Francesco Pannofino è tifoso della Lazio

5. È appassionato di calcio. Pur affermando di non essere un fanatico del calcio, Pannofino non ha mai nascosto la sua passione per tale sport, nata durante il periodo in cui lavorava allo stadio come “bibitaro”. In particolare, l’attore è un grande tifoso della Lazio, e squadra da lui tifata sin dal 1974, anno dello scudetto. La possibilità di essere presente per lavoro durante alcune delle loro partite gli fece sviluppare un naturale legame con tale squadra, da lui ancora oggi sostenuta, senza però gli estremismi da lui mal sopportati.

Francesco Pannofino è su Instagram

4. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 41,7 mila persone. All’interno di questo Pannofino è solito condividere immagini e video relative ai suoi lavori da interprete o doppiatore, svelando retroscena curiosità. Non mancano però anche immagini legate alla sua quotidianità, con momenti di svago in compagnia di amici o colleghi. Tramite il proprio profilo l’attore è poi solito sostenere alcune cause sociali da lui ritenute importanti.

Francesco Pannofino: la laurea

3. Non ha mai completato gli studi. Durante un’intervista l’attore ha affermato di non essersi mai laureato, ma di essersi iscritto all’Università per poter evitare la leva militare. Qui sostenne tre esami, grazie ai quali poté rimandare di circa un anno il suo coinvolgimento nelle forze armate. Decise però poi di lasciare gli studi e svolgere il suo periodo di leva, terminato il quale iniziò a dedicarsi alla carriera di interprete e doppiatore.

Francesco Pannofino: moglie e figlio

2. È sposato con un’attrice. Pannofino è sposato con Emanuela Rossi, anche lei celebre come attrice ma ancor più come doppiatrice. È infatti la voce italiana delle attrici Michelle Pfeiffer e Emma Thompson. I due si conoscono durante la loro attività di doppiaggio, e dalla loro unione nasce il figlio Andrea. La coppia si separa nel 2006, per poi però tornare insieme e sposarsi nel 2011. Per mantenere un loro equilibrio, tuttavia, hanno deciso di vivere in case separate, come dichiarato dallo stesso Pannofino.

Francesco Pannofino: età e altezza

1. Francesco Pannofino è nato a Pieve di Teco, in provincia di Imperia, in Liguria, il 14 novembre del 1958. L’attore è alto complessivamente 173 centimetri.

Fonte: IMDb

Francesco Nuti…e vengo da lontano

Francesco Nuti…e vengo da lontano

Al Festival Internazionale del film di Roma si omaggia un regista che da quattro anni non parla né cammina più, in seguito ad un coma durato due mesi e mezzo e che lo ha segnato duramente al risveglio: Francesco Nuti. Autore di questo docu-film dal titolo “Francesco Nuti…e vengo da lontano” è Mario Canale, già regista di due biografie dedicate a due mostri sacri del cinema italiano: Vittorio De Sica e Marcello Mastroianni.

Francesco Montanari: “Non farò mai il regista”

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Francesco Montanari: “Non farò mai il regista”

Francesco Montanari al Lido di Venezia per il corto La Notte Prima. L’attore romano ha presentato durante la 75esima edizione del Festival di Venezia il corto della regista Annamaria Liguori con protagonisti Antonia Liskova, Giorgio Colangeli, Imma Piro, Alessandro Bardani ed Emanuela Grimalda.

Il corto è liberamente ispirato a una delle storie di donne con tumore al seno metastatico raccolte nell’ambito della campagna Voltati. Guarda. Ascolta., promossa da Pfizer in collaborazione con Fondazione AIOM, Europa Donna Italia e Susan G. Komen Italia con l’obiettivo di rompere il silenzio attorno a questa malattia. Alessandra è una giovane donna determinata e ambiziosa che si divide tra gli impegni professionali e i preparativi del matrimonio, ormai alle porte. Una diagnosi inaspettata, però, sconvolge all’improvviso la sua vita e la costringe a rivedere scelte fondamentali.

Parte da qua La notte prima di Annamaria Liguori: un cortometraggio d’autore dedicato alle donne con tumore al seno metastatico, per la sceneggiatura di Davide Orsini, che verrà presentato in anteprima internazionale lunedì 3 settembre, alle ore 18.00 al Cinema Astra, nell’ambito della 75a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – sezione Venice Production Bridge. Parte della colonna sonora del cortometraggio, è interpretato dal cantante Diodato e dal musicista Roy Paci ed è stato in gara al Festival di Sanremo 2018. Durante l’intervista abbiamo chiesto all’attore se ci sono velleità registiche nel suo futuro, ci ha risposto sicuro di sé: “non sarò un regista, non è nei miei piani futuri”.

Francesco Mandelli: 10 cose che non sai sull’attore

Francesco Mandelli: 10 cose che non sai sull’attore

Tra le personalità più eclettiche del nuovo panorama cinematografico italiano, Francesco Mandelli ha saputo affermarsi come attore in alcuni film di successo, per poi debuttare anche come regista, sceneggiatore e conduttore televisivo. In più occasioni, grazie ai suoi lavori, ha saputo conquistarsi la simpatia del pubblico.

Ecco 10 cose che non sai di Francesco Mandelli.

Francesco Mandelli film

1. Ha debuttato molto giovane. A soli 20 anni l’attore prende parte al suo primo lungometraggio, intitolato Tutti gli uomini del deficiente (1999). Successivamente partecipa ai film Ora o mai più (2003) e Manuale d’amore (2005), con cui ottiene una prima notorietà. E’ poi nel cast di Natale a Miami (2005), Natale a New York (2006) e Generazione 1000 euro (2009). Nel 2011 arriva il grande successo con I soliti idioti – Il film, di cui nel 2012 arriva il sequel intitolato I 2 soliti idioti. E’ poi il protagonista dei film Pazze di me (2013), Colpi di fortuna (2013), La solita commedia – Inferno (2015), Natale col boss (2015), I babysitter (2016), Super vacanze di Natale (2017) e Si muore tutti democristiani (2018).

2. E’ celebre per una serie TV. A conferire a Mandelli il vero successo è stata la serie TV I soliti idioti, composta di 38 episodi e andata in onda su MTV dal 2009 al 2012.

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Francesco Mandelli Instagram

3. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un proprio profilo verificato, seguito da 235 mila persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere fotografie scattate in momenti di svago o sui set dei film a cui prende parte. Non mancano inoltre anche foto promozionali dei suoi progetti futuri.

Francesco Mandelli fidanzata e figlia

4. E’ fidanzato. L’attore è fidanzato con Luisa Bertoldo, fondatrice di una propria agenzia di pubbliche relazioni. I due si sono conosciuti ad una festa di amici in comune a Milano, stringendo da subito un ottimo rapporto.

5. La coppia ha avuto una figlia. Mandelli e la Bertoldo hanno in seguito avuto una figlia, a cui l’attore ha dedicato il libro Mia figlia è un astronave.

Francesco Mandelli Fabrizio Biggio

6. Hanno costituito un popolare duo. Gli attori Mandelli e Biggio si sono fatti conoscere come I soliti idioti, duo comico celebre per l’omonima serie tv e relativi film cinematografici. Dopo il secondo film, uscito nel 2012, i due hanno deciso di sciogliere il duo, accortisi di aver perso il controllo del progetto alla base del loro successo. Nessun litigio, ma solo una pausa per intraprendere percorsi personali in attesa di tornare in seguito a lavorare insieme.

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Francesco Mandelli I soliti idioti

7. Non è soddisfatto dei film per il cinema. Dopo i due film usciti rispettivamente nel 2011 e nel 2012, il duo composto da Mandelli e Biggio si è sciolto. L’attore afferma infatti di non essere rimasto soddisfatto dei due lungometraggi, poiché questi estrapolavano i due personaggi più celebri della serie per costruire una loro personale storia. Al di fuori del loro contesto originario, questi hanno tuttavia riscontrato scarso successo, mostrando i limiti dell’operazione.

8. Ha detto basta al ruolo. Mandelli si è accorto in tempo che il suo ruolo nel duo stava diventando logoro, decidendo per ciò di abbandonare i personaggi ricoperti nella serie e la loro comicità. Da lì in poi ha cercato continuamente di rinnovarsi, partecipando a film indipententi, programmi culturali e portando avanti la sua passione per la musica. Così facendo l’attore spera di non essere più identificato con i personaggi con cui è divenuto celebre, ma con i nuovi progetti a cui si dedica da qualche anno a questa parte.

Francesco Mandelli libro

9. Ha pubblicato un romanzo. L’attore ha scritto un libro dal titolo Mia figlia è un’astronave, dedicato proprio alla figlia avuta dalla compagna. All’interno del romanzo, attraverso una storia semplice e sincerà, Mandelli si propone di approfondire il punto di vista maschile sulla paternità e su tutti i cambiamenti e gli stati d’animo che essa genera.

Francesco Mandelli età e altezza

10. Francesco Mandelli è nato a Erba, in provincia di Como, il 3 aprile 1979. L’altezza complessiva dell’attore è di 175 centimetri.

Fonte: IMDb

 

 

 

 

Francesco Gheghi: 10 cose che forse non sai sull’attore

Francesco Gheghi: 10 cose che forse non sai sull’attore

Grazie ad alcuni progetti cinematografici di alto profilo, Francesco Gheghi è stato capace di conquistare una sempre crescente popolarità e affermarsi come uno degli attori più dotati della sua generazione. Ci è riuscito con la sua delicatezza, con la fragilità ma anche l’ironia e la forza che sa far confluire nei suoi personaggi. Non sorprende dunque che sia oggi uno dei più richiesti del momento, distinguendosi per progetti diversi e dove riesce sempre a dare prova del suo talento.

I film e le serie TV a cui ha partecipato Francesco Gheghi

1. Ha recitato in noti film. Gheghi ha esordito sul grande schermo all’età di 14 anni col film di Daniele Luchetti Io sono Tempesta (2018), nel ruolo del figlio di Elio Germano. L’anno seguente si è fatto notare come protagonista del film Mio fratello rincorre i dinosauri, nel ruolo del fratello maggiore di un bambino con la sindrome di Down. È apparso poi in Padrenostro (2020), accanto a Pierfrancesco Favino, per poi recitare in Il filo invisibile (2022), Come le tartarughe (2022), Piove (2022), Roma Blues (2023), Maschile plurale (2024) e Familia (2024), con Barbara Ronchi e Francesco Di Leva.

2. Ha preso parte ad un film per la TV. Per quanto riguarda il piccolo schermo, ad oggi Gheghi ha partecipato unicamente ad un film per la TV, dal titolo A muso duro – Campioni di vita (2022), ispirato alla storia vera di Antonio Maglio, medico e dirigente INAIL che dedicò la sua vita al pieno recupero sociale delle persone disabili, e che nella Roma del 1960 organizzò i primi Giochi Paralimpici della storia.

La sua formazione da attore

3. Ha studiato in una nota scuola di recitazione. Gheghi comincia a studiare recitazione a tredici anni, partecipando a laboratori teatrali come Heart for Dance, Roma Arte e Spettacolo e Carpe Diem – Teatro. Importante per la sua formazione da attore sarà la sua frequentazione della scuola di recitazione “Jenny Tamburi”, tra i cui ex allievi oggi noti vi sono Ludovica Martino, Alessandro Borghi e Valentina Romani.

Francesco Gheghi in Piove
Francesco Gheghi in Piove. © Cymon Taylor Productions 2021 – Cymon Taylor, all rights reserved.

Francesco Gheghi ha vinto un premio a Venezia

4. Ha ottenuto un prestigioso riconoscimento. Il 2024 è un anno particolarmente importante per Gheghi, che interpreta un giovane parricida nel film tratto da una storia vera, Familia. La sua interpretaziione in questo film gli vale il premio Orizzonti al migliore attore alla Mostra del cinema di Venezia, all’età di 22 anni.

Francesco Gheghi in Maschile plurale

5. Ha recitato nel sequel di Maschile singolare. In Maschile plurale, il sequel del fortunato film con Giancarlo Commare, Gheghi interpreta Ricky, un ragazzo che vive nella casa di accoglienza, molto problematico, chiuso, scontroso e diffidente, che dichiara di essere eterosessuale e di far sesso con altri uomini solo a pagamento. Ricky viene coinvolto da Luca e Antonio nel progetto di riapertura di una vecchia pasticceria.

Francesco Gheghi in Familia

6. Ha convinto il regista con un provino molto particolare. Riguardo il suo ruolo di Luigi Celeste in Familia, Gheghi ha raccontato in un’intervista a Vanity Fair: “Ho comprato il libro di Luigi Gentile, l’ho letto in un paio di giorni. Lì ho avuto la certezza: era una storia a cui si doveva portare rispetto. L’ultimo provino doveva durare più di tre ore, ho convinto Costabile dopo un paio di minuti. Nel provare una scena mi sono lanciato contro una finestra, mi hanno dato 10 punti. Costabile mi aveva chiesto il sangue e io gliel’ho dato letteralmente”.

Francesco Gheghi e la sua famiglia

7. Ha sempre potuto contare sul sostegno dei genitori. Figlio di un pizzaiolo, dei suoi genitori Gheghi ha affermato: “Mi hanno sempre sostenuto. Ora il premio di Venezia è nella loro pizzeria a Marino, vicino Roma. Quando sono salito sul palco a ritirarlo, i miei erano lì e qualcuno ha girato un video di quel momento. Quando riguardo l’emozione che provano mentre vinco, inizio a piangere. L’unica condizione che aveva messo mia madre quando ho iniziato a recitare era che prendessi il diploma, e anche con un voto alto”.

Familia recensione Film 2024
Familia recensione Film 2024 – screenshot dal trailer Youtube

Francesco Gheghi è su Instagram

8. Ha un profilo sul social network. L’attore è naturalmente presente sul social network Instagram, con un profilo seguito attualmente da 27.200 persone. Su tale piattaforma egli ha ad oggi pubblicato appena un centinaio di post, tutti relativi alle sue attività come attore o modello. Si possono infatti ritrovare diverse immagini relative a momenti trascorsi sul set ma anche foto promozionali dei suoi progetti. Seguendolo si può dunque rimanere aggiornati sulle sue attività.

Francesco Gheghi è fidanzato con Lea Gavino

9. È fidanzato con una nota attrice. L’attore, come da lui reso noto in diverse occasioni, è fidanzato con l’attrice Lea Gavino, attrice nota per le ultime due stagioni uscite di SKAM Italia e per il film L’ombra di Caravaggio. I due, conosciutisi ad un provino, cercano comunque di mantenere un certo livello di riservatezza sulla propria vita privata, evitando di condividere troppo a riguardo sia durante le interviste che sui rispettivi social.

L’età e l’altezza di Francesco Gheghi

10. Francesco Gheghi è nato il 19 agosto 2003, Marino, comune della Città Metropolitana di Roma. L’attore è alto complessivamente 1,80 metri.

Fonti: IMDb, Instagram, Vanity Fair

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