Paul Schrader ha
dichiarato che Quentin Tarantino lo ha contattato per il suo
nuovo film, The
Movie Critic. Parlando con la rivista francese Le
Monde, a Schrader è stato chiesto se avesse parlato con Tarantino
di The
Movie Critic, un film che in precedenza si diceva
fosse incentrato sulla figura della critica Pauline Kael.
“Sì“, ha risposto
l’acclamato sceneggiatore e regista. “Quentin inserirà degli
estratti di film degli anni ’70. E farà anche le sue versioni di
film di quell’epoca. Mi ha chiesto il permesso di girare il finale
di Rolling Thunder (1977), di John Flynn, così come l’avevo scritto
nella sceneggiatura originale – prima che fosse completamente
riscritta e annacquata“.
Cosa sappiamo di The Movie Critic
di Quentin Tarantino?
Quentin Tarantino ha negato che The
Movie Critic sarà incentrato sulla vita di Kael.
Invece, come Tarantino ha dichiarato a Deadline nel maggio 2023, il
film sarà “basato su un uomo realmente vissuto, ma mai
veramente famoso, che scriveva recensioni di film per un giornale
porno“.
Ha aggiunto: “Scriveva di film
mainstream ed era il critico di seconda scelta. Penso che fosse un
ottimo critico. Era cinico come l’inferno. Le sue recensioni erano
un incrocio tra il primo Howard Stern e quello che Travis Bickle
[il personaggio di
Robert DeNiro in Taxi Driver] avrebbe potuto essere se fosse
stato un critico cinematografico”.
“… Scriveva come se avesse 55
anni, ma era solo tra i 30 e i 33 anni. Morì alla fine dei
trent’anni. Per un po’ non è stato chiaro, ma ora ho fatto altre
ricerche e credo che si sia trattato di complicazioni dovute
all’alcolismo“.
Quentin Tarantino – noto per aver realizzato
Pulp Fiction del 1994, Inglorious Basterds del 2009 e altri film – ha
già affermato che The Movie Critic sarebbe stato
il suo ultimo film, da qui la decisione di non fare un film di
Star Trek vietato ai minori.
Prime
Video ha svelato in una clip esclusiva i primi due
personaggi di No Activity – Niente da
segnalare, la nuova esilarante serie-comedy Original
italiana in sei episodi disponibile in esclusiva dal 18 gennaio
2024.
In No Activity – Niente
da segnalare Toni (Rocco
Papaleo), “la leggenda della Mafia”, e Dario
(Fabio Balsamo), “lo stagista del crimine”, sono
due poco raccomandabili criminali in attesa che si compia una
missione all’apparenza “regolare”. Prima dell’inizio
dell’azione delinquenziale, il tempo scorre lento. Come
decideranno di impiegarlo?
In No Activity – Niente da
segnalare anche Luca
Zingaretti, Carla Signoris, Emanuela Fanelli e Alessandro
Tiberi. Completano il cast: Maccio
Capatonda, Tommaso Ragno, Davide Calgaro, Edoardo
Ferrario, Sara Lazzaro, Marcella Bella, Lorella
Cuccarini, conFrancesco Pannofino e
con Diego Abatantuono.
Due criminali in attesa di un
carico importante, due poliziotti in appostamento pronti a far
scattare il blitz, due operatrici della centrale pronte a inviare i
rinforzi. Ma il carico non arriva e tutti sono costretti ad
un’attesa estenuante e a trovare un modo per ammazzare il tempo.
Nel frattempo… “No Activity – Niente da segnalare”!
Diretta da Valerio
Vestoso, scritta da Laura
Grimaldi, Paolo Piccirillo, Stefano Di
Santi e Pietro Seghetti, la serie è un
adattamento del format australiano No
Activity creato da Jungle Entertainment ed è prodotta da
Amazon MGM Studios e Groenlandia (una società del Gruppo
Banijay). No Activity – Niente da segnalare è
l’ultima novità per i clienti Amazon Prime, che in Italia
beneficiano di spedizioni veloci, offerte esclusive e
intrattenimento, incluso Prime
Video, con un solo abbonamento al costo di €49,90/anno
o €4,99/mese.
What If 2×08
si conclude con una vana vittoria di Captain
Carter nell’anno 1602. Essendo stata spostata ancora una
volta nel multiverso del MCU,
nel finale del quinto episodio,
Peggy Carter è stata portata in una realtà in cui diversi
personaggi del MCU esistono all’alba del
XVII secolo anziché nel XXI. A tal fine, il finale dell’episodio ha
visto Peggy rifiutarsi di arrendersi fino a quando la realtà non è
stata salvata (e allo stesso tempo ha preparato l’imminente finale
della stagione). Gli eventi si sono sviluppati verso un evento
culminante che coinvolge Strange Supreme e che ora sembra
coinvolgere anche Captain Carter.
Come Captain Carter ha salvato la
nuova realtà del 1602 del MCU
Dopo aver fallito nell’impedire che
le spaccature mettano in pericolo questa nuova realtà,
Captain Carter diventa una fuorilegge come
decretato dal nuovo Re Thor dopo la scomparsa della Regina Hela,
sua sorella. Essendo stata portata in questa realtà grazie alla
magia di Scarlet Witch del 1602, Peggy rifiuta di
arrendersi nonostante l’Osservatore le offra un modo per tornare
alla sua realtà nel multiverso. Per questo motivo, Peggy si allea
con una banda di ladri guidata dallo Steve Rogers di questo mondo e
da Tony Stark, il cui genio eccentrico lo ha reso un pazzo.
Captain Carter perde un altro Steve
Rogers
Descritta come “Il Precursore”, la
Pietra del Tempo è stata in grado di identificare il primo essere
che ha istigato questa commistione di realtà. Alla fine
dell’episodio, si scopre che si tratta di Steve Rogers (noto come
Rogers Hood del 1602), che ha rotto la Pietra del Tempo mentre
combatteva Thanos nel Wakanda nel
presente, un confronto drasticamente diverso rispetto a quello
visto nel MCU principale in Avengers: Infinity War. La rottura della Pietra del
Tempo ha apparentemente mandato Rogers nel 1602 senza i suoi
ricordi, integrando l’eroe in questo periodo e causando al contempo
fratture temporali distruttive, finché Peggy non è stata convocata
da Wanda Maximoff per aiutare a sistemare le cose.
Perché sono scomparsi tutti gli
eroi Marvel del 1602
Una volta che Steve
ha usato il guanto per tornare al suo tempo originale, sembrava che
anche tutti gli altri eroi del MCU fossero scomparsi.
Mentre Rogers era sicuramente il “Precursore” del XXI secolo, lo
status di tutti gli altri eroi conosciuti non è molto chiaro.
Poiché sono tutti scomparsi in un’onda di luce verde proprio come
Rogers, è potenzialmente implicito che anche loro provenissero dal
presente e fossero stati portati nel XVII secolo, da cui il motivo
per cui sono rimasti scongelati insieme a Rogers e Carter una volta
attivato il guanto. Allo stesso modo, il motivo per cui Carter è
stata lasciata da sola nella sala del trono è probabilmente perché
proveniva da un’altra realtà piuttosto che da un’altra epoca.
L’Osservatore rivela una debolezza
critica del multiverso
Vale anche la pena notare che
Uatu l’Osservatore continua a chiedere a
Captain Carter in questo episodio se è pronta a lasciarsi alle
spalle questa realtà danneggiata. Questo perché l’Osservatore
ammette di non essere in grado di vedere tutto quando una realtà è
prossima all’estinzione, una debolezza critica per l’osservatore
cosmico nonostante la sua pretesa di essere onniveggente e
onnisciente. È quindi un’ottima ragione per cui Uatu potrebbe non
essere così utile come si potrebbe pensare se dovesse avere un
ruolo in Avengers:
Secret Wars e il caos multiversale che si prevede con il
grande film crossover.
Cosa ha in mente Strange Supreme il
finale di What
If
What If 2×08
si conclude come l’episodio precedente con un’ultima inquadratura
che vede protagonista Strange Supreme. Dopo aver recentemente
reclutato il nuovo eroe del MCU Kahhori, sembra che
questa variante più oscura di Strange abbia messo gli occhi su
Captain Carter, suo ex alleato con i Guardiani del Multiverso nel
finale della prima stagione. Per questo motivo, forse Strange sta
cercando di formare una nuova squadra per affrontare una nuova
minaccia al multiverso, anche se è possibile che abbia motivazioni
più oscure che non sono ancora state ancora rivelate.
What If 2×07
si conclude con Hela che diventa una nuova dea in un MCU alternativo. Interpretata da
Cate Blanchett, che riprende il suo ruolo come
voce del personaggio della Dea della Morte, Hela è stata bandita
sulla Midgard da suo padre Odino, invece di essere imprigionata a
Hel come si vede nel MCU principale. Ciò si traduce in
una nuova ed entusiasmante origine per Hela e in un futuro audace
alla fine dell’episodio. Le trame e i temi precedenti del MCU si intrecciano per creare nuove
storie multiversali che sono familiari e allo stesso tempo
esplorano nuovi territori in queste realtà alternative rivelate da
Uatu l’Osservatore. Tra questi c’è “E se… Hela trovasse i dieci
anelli?“, che è essenzialmente il primo e il terzo film di
Thor mescolati con Shang-Chi e la leggenda
dei dieci anelli.
Come Hela è diventata una nuova dea
nel MCU
Proprio come suo fratello
Thor nel MCU, Hela è stata bandita a Midgard
da Odino invece di essere imprigionata a Hel. Allo stesso modo, la
sua corona e la sua fonte di potere le sono state tolte.
Affrontando il Mandarino di Xu Wenwu, che le offrirono un’alleanza,
Hela finì per dirigersi verso il mistico regno di Ta-Lo, dove
imparò a combattere e a cercare la pace interiore come uno dei loro
guardiani. Avendo scoperto il suo desiderio interiore di
rivendicare la libertà di scegliere la propria strada, che non ha
mai avuto come figlia di Odino, Hela affronta il padre quando
questi arriva su Midgard per reclamare i Dieci Anelli dopo aver
appreso da Heimdall la loro capacità di uccidere gli Asgardiani.
Insieme a Wenwu, il duo sconfigge Odino, anche se alla fine Hela
offre al padre la sua pietà. Questo atto restituisce ad
Hela la corona e la trasforma in una Dea della
Morte ma questa volta scegliendo la luce per combattere l’oscurità
sia esterna che interiore.
Come è stato sconfitto Odino
Scegliendo di stare dalla parte di
Wenwu, Hela ha usato il suo nuovo addestramento Ta-Lo per ottenere
grandi risultati. Ha usato efficacemente il potere di Odino contro
di lui, piegando al contempo l’aria per brandire una collezione di
coltelli infuocati, mentre Wenwu continuava ad assalire
l’Onnipotente con i Dieci Anelli cosmici. Lavorando in tandem, Hela
e Wenwu riuscirono a separare Odino da Gungir, la sua potente
lancia e fonte di potere. Usando i poteri della luce che aveva
appreso dai guardiani di Ta-Lo, Hela riuscì a togliere Gungir dalla
presa di Odino. Allo stesso tempo, l’Onnipotente non si accorse di
Wenwu che colpiva dall’altra parte e che aveva riunito i Dieci
Anelli per sferrare un pugno potentissimo che mise
Odino in ginocchio.
Hela e il nuovo impero dei Dieci
Anelli
In What If
2×07, dopo aver ottenuto il trono dal padre,
Hela e le forze di Asgard si sono unite a Wewu e
ai Dieci Anelli, diventando un potente impero di guardiani cosmici
che viaggiano nell’universo per proteggere i Nove Regni e oltre.
Per questo motivo, si tratta certamente di un nuovo status quo
epico che cambia massicciamente il corso degli eventi in questa
realtà rispetto a quanto visto nel MCU fino a ora. Per esempio,
l’episodio si conclude con Hela e Wenwu che vanno in guerra contro
Thanos stesso durante la sua conquista di Zen-Whoberi, il che
implica che Gamora non è mai diventata sua figlia, cambiando di
conseguenza la sua intera traiettoria di vita. L’alleanza tra Hela
e Wenwu presumibilmente cambia anche l’esistenza
di altri eroi. Dopo tutto, non è chiaro cosa significhi il dominio
di Hela per l’esistenza dei suoi fratelli Thor e
Loki in questa realtà alternativa di What If
2×07.
Al momento non è chiaro se questa
nuova versione redenta di Hela tornerà nei prossimi episodi di
What
If…?. Tuttavia, sembra che il finale di stagione sarà un
crossover di eroi motivato dal ritorno di Strange
Supreme. Inoltre, è stato annunciato il ritorno di altri
eroi, come Kahhori e Capitan
Carter, che attualmente si trova in un’altra realtà oltre
alla sua. In ogni caso, si spera che questa non sia l’ultima volta
che il pubblico vedrà questa nuova ed entusiasmante variante di
Hela nel multiverso del MCU.
Il cinema è da sempre un mezzo di
comunicazione con immensi poteri, e naturalmente da questi derivano
anche una serie di responsabilità. Tra le tante, vi è anche quella
di contribuire attivamente nel rendere il mondo un posto migliore.
Questo è proprio l’intento che il regista messicano Pago
Arango ha desiderato perseguire con il suo lungometraggio
del 2016 Quello che veramente importa. Si
tratta infatti del primo film interamente concepito a scopi
benefici. Il 100% dei profitti ottenuti viene infatti donato ad
organizzazioni benefiche che aiutano bambini in situazioni
difficili. Una causa che al regista sta molto a cuore e che ha
trovato da subito un grande riscontro presso il grande
pubblico.
Il film ha infatti raccolto oltre 10
milioni di dollari nei Paesi in cui è stato distribuito, e continua
a raccoglierne anche attraverso le ulteriori forme di sfruttamento
che l’opera vive ancora oggi. La storia di Quello che veramente
importa non è ovviamente slegata da tali tematiche, ma
racconta in modo sincero ed emozionante del bene che si può e si
deve fare ai più bisognosi, imparando a comprendere l’importanza
che ognuno può avere a riguardo. Si diffondono così una serie di
importanti valori, che ricordano quanto il cinema possa essere un
tramite per nobili cause come queste.
Lasciando da parte giudizi critici
di ogni tipo in favore del fine che il film persegue, Quello
che veramente importa è un’opera la cui circolazione e
popolarità dovrebbe non affievolirsi mai. Prima di intraprendere
una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire
alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo
qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori
dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La trama di Quello che veramente importa
Protagonista del film è
Alec, un giovane intento a condurre una vita
dissoluta tra un lavoro precario e la frequentazione di numerose
donne. La sua esistenza sembra essere un completo disastro, e nel
tentativo di aiutarlo suo zio Raymond gli proporrà
un patto. L’uomo si offre disponibile a ripagare i debiti del
giovane a patto che questi si trasferisca presso la casa di
famiglia in nuova Scozia al fine di condurre una vita più regolare.
Accettando la proposta, bisognoso di tirarsi fuori dai guai, Alec
torna dunque lì dov’era cresciuto, con la buona intenzione di
rimettersi in sesto. Grazie all’aiuto di Cecilia,
cercherà infatti di trovare un nuovo lavoro, scoprendo però
qualcosa di impensabile.
Alec si ritrova infatti dotato del
dono di guarire le persone. Egli è il primo a non credere a quel
miracolo divino, ma dovrà ben presto iniziare a relazionarsi con la
sua nuova capacità, trovando il modo di usarla al meglio.
L’occasione gli verrà fornita dall’incontro con
Abigail, un’adolescente malata di tumore, la quale
lo aiuterà a capire quale strada intraprendere. Per Alec non sarà
però facile, diviso tra il fare i conti con la sua vita passata e
il desiderio di ispirare quanti intorno a lui, convincendoli che
non tutto ciò che non può essere spiegato è automaticamente
impossibile.
Quello che veramente importa: il
cast del film
Ad interpretare il ruolo del
protagonista Alec vi è l’attore Oliver
Jackson-Cohen. Noto per le serie Dracula e
The Haunting, e recentemente visto in L’uomo invisibile,
l’attore si trova qui alla sua prima esperienza con un ruolo di
rilievo. Avvertendo la grande responsabilità di interpretare un
personaggio di questo tipo, l’attore si è documentato a lungo sui
sedicenti guaritori di questo tipo, desideroso di dare un
interpretazione che risultasse convincente e distante dagli aspetti
negativi di queste figure. Accanto a lui, nei panni di Cecilia, vi
è l’attrice Camilla Luddington, celebre a livello
internazionale per aver interpretato Kate Middleton nel film TV
William & Kate – Una favola moderna.
Il noto attore Jonathan
Pryce, recentemente candidato all’Oscar per il film
I due papi, è invece presente
nei panni di Raymond Heacock, lo zio di Alec. Jorge
Garcia, celebre per aver interpretato Hugo Reyes nella
serie televisiva Lost, interpreta invece padre Malloy. Nei
panni di Abigail, la ragazza malata di tumore, vi è invece la
giovane attrice Kaitlyn Bernard. Questa si è
trovata qui al suo primo grande ruolo per il cinema, ottenendo con
questo grande popolarità. In seguito ha infatti recitato in film di
rilievo come 1922, Arrivederci professore e
Spontaneous. Per il ruolo di Abigail, a sua volta, si è
documentata molto al fine di poter risultare credibile nella sua
interpretazione.
Quello che veramente importa: la storia vera dietro il
film
Come si potrà notare nei titoli di
coda, il film è dedicato all’attore Paul Newman, il
quale contribuì a ideare una rete mondiale di campi di vacanza
gratuiti per bambini malati. Chiamata Serious Fun Children’s
Network, tale organizzazione è oggi presente con oltre 30
campi in tutto il mondo. Il film, pur non essendo ispirato ad una
storia vera, trae dunque profonda ispirazione da questa volontà
dell’attore di aiutare il prossimo, presentando dunque un
protagonista che dispone letteralmente di questo potere. C’è dunque
una stretta connessione tra l’iniziativa di Newman e il film e i
suoi obiettivi.
Il trailer di Quello che
veramente importa e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su una delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Quello che veramente
importa è infatti disponibile nel catalogo di
Rai Play. Per vederlo, basterà accedere alla
piattaforma, completamente gratuita. Si avrà così modo di guardarlo
in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 29
dicembre alle ore 21:20 sul canale
Rai 3.
Considerata unanimemente una delle
migliori trilogie cinematografiche dedicate ad un supereroe dei
fumetti, quella di Christopher
Nolan con protagonista Batman è oggi un vero e proprio
oggetto di culto. Iniziata nel 2005 con Batman Begins e proseguita
con l’acclamato Il cavaliere oscuro nel
2008, questa ha infine trovato conclusione nel 2012 con Il cavaliere oscuro – Il ritorno
(qui la recensione). Le avventure
del celebre supereroe di Gotham City trovano così ulteriore
sviluppo, con l’ingresso di nuovi allenati e nuovi pericolosi
nemici. Si tratta come sempre di un film dalle grandi intenzioni,
in puro stile Nolan, dove intrattenimento e autorialità si fondono
in modo inequivocabile.
Per le vicende narrate in questo
nuovo capitolo, il regista di Tenet ha
tratto particolare ispirazione dal fumetto Batman: La
vendetta di Bane, e dal successivo arco narrativo
Batman: Knightfall. Non mancano però
anche vicende già narrate in Il ritorno del Cavaliere
Oscuro e Batman: Terra di
nessuno. Tutte queste opere hanno contribuito a
conferire al film la sua atmosfera cupa e ricca di colpi di scena,
dove il celebre supereroe si trova a dover fronteggiare fantasmi
del passato. Il tutto è ancora una volta calato in un contesto
particolarmente più realistico e credibile di quello dei
fumetti.
Come i precedenti capitoli, anche
questo terzo film della trilogia è stato accolto da un grande
favore di critica e pubblico. Il cavaliere oscuro – Il ritorno è infatti arrivato ad
incassare oltre un miliardo di dollari a fronte di un budget di
circa 230 milioni. È così divenuto il secondo maggior incasso tra
tutti i film dedicati a Batman, nonché uno dei maggiori incassi
nella storia del cinema. Avvalsosi di grandi ricostruzioni
scenografiche, di sbalorditivi effetti speciali e di affascinanti
costumi, il film è dunque senza ombra di dubbio uno dei più
importanti da vedere se si è amanti del genere. Proseguendo qui
nella lettura sarà possibile approfondire ulteriori curiosità
legate al film.
La trama di Il cavaliere oscuro
– Il ritorno
La vicenda qui narrata si svolge
otto anni dopo la morte di Harvey Dent. Gotham è
ora una città apparentemente pulita, ad eccezione della coscienza
del commissario Gordon. Bruce
Wayne vive ritirato, incapace di trovare un senso alla
propria vita dopo la scomparsa di Rachel e il
volontario pensionamento di Batman. A richiamarlo
all’azione sarà però l’arrivo in città di Bane, un
violento mercenario reso mostruoso da una maschera antidolorifica.
Questi, oltre ad essere dotato di un grande forza fisica, è però
anche estremamente intelligente. Dopo aver rubato un reattore
nucleare, lo converte in un pericolosissimo ordigno atomico, e
minacciando di farlo esplodere instaura a Gotham City un vero e
proprio regime del terrore. Solo Batman può fermarlo, ma per
riuscirci dovrà ritrovare la piena fiducia in sé stesso.
Il cavaliere oscuro – Il
ritorno: il cast del film
A indossare i panni di Bruce Wayne,
e il costume di Batman, è ancora una volta
l’attore Christian Bale.
Questi si trova però a dar qui vita ad un versione invecchiata del
personaggio, priva del grande stato fisico sfoggiato nei precedenti
film. L’attore si è così sottoposto ad una dieta e ad un
allenamento che mostrassero il deterioramento corporeo di Wayne, ed
ha anche richiesto di potersi tingere lievemente i capelli, così da
accentuare all’invecchiamento del personaggio. Accanto a lui,
ancora una volta, si ritrova il premio Oscar Michael Caine
nei panni del fedele Alfred Pennyworth. Tra gli attori già comparsi
nei precedenti film si ritrovano anche Morgan Freeman
come Lucius Fox, il presidente esecutivo della Wayne Enterprises, e
Cillian Murphy in
quelli del malvagio dottor Jonathan Crane.
L’attore Gary Oldman, a
sua volta, torna nei panni del commissario James Gordon. Per dar
vita a questo, e mantenersi in linea con l’atmosfera generale del
film, l’attore ha ricercato stati d’animo particolarmente cupi,
attraverso i quali far trasparire la stanchezza del personaggio.
Tra i nuovi ingressi si ritrova invece Joseph
Gordon-Levitt nei panni di John Blake, un giovane
poliziotto ricco di ideali e senso di giustizia. Anne Hathaway è
invece Selina Kyle, alias Catwoman. Per l’attrice, questo è stato
il ruolo più difficile della sua carriera, essendosi dovuta
sottoporre ad un rigido allenamento fisico con esercizi per
acrobazie e sessioni di danza. L’attrice Marion
Cotillard, fortemente voluta da Nolan al punto da
attendere che questa terminasse la propria gravidanza, interpreta
Talia al Ghul.
Il cavaliere oscuro – Il ritorno: il Bane di Tom
Hardy
Tra gli attori preferiti di Nolan,
Tom Hardy torna
qui a collaborare con il regista
dopo Inception per dar vita al pericoloso e
brutale mercenario Bane. Il regista ha scelto tale villain per
soddisfare il suo desiderio di vedere Batman messo a dura prova da
un punto di vista fisico e mentale. Hardy, divenuto estremamente
popolare proprio grazie a tale ruolo, ha speso molto tempo alla
ricerca della caratterizzazione più adeguata ad accentuare la
minacciosità del personaggio. Egli è arrivato a guadagnare ben 14
chili, lavorando anche a lungo sul tipo di voce posseduta da Bane.
Una trasformazione fisica che ha messo a dura prova l’attore, ma a
cui si è sottoposto benvolentieri pur di tornare a lavorare con
Nolan.
Il personaggio di Bane è rimasto
particolarmente impresso anche per la maschera che egli indossa nel
film. Si tratta di un dispositivo apposito per inalare un gas
analgesico che ha la funzione di mantenere il dolore appena al di
sotto della soglia di sopportazione. Tale accessorio è stato
progettato dalla costumista Lindy Hemming affinché sembrasse
“animalistica”. L’intero costume del personaggio ha richiesto un
lungo periodo prima di essere completato. Questo è stato ideato
come un insieme di vari elementi che Bane porta con sé dai luoghi
remoti visitati. La sua giacca, infine, è pensata prendendo
ispirazione da quelle della Rivoluzione Francese. Ciò permette al
personaggio di assomigliare ad un dittatore ed un
rivoluzionario.
Il cavaliere oscuro – il ritorno: dov’è Joker?
Grande assente nel film è il
Joker di Heath Ledger, da Batma catturato alla fine di
Il cavaliere oscuro. Come noto, Ledger è tristemente
deceduto nel 2008, di fatto impedendo che il personaggio potesse
ricomparire anche in questo film. Nolan ha in seguito dichiarato
che il personaggio non è mai stato previsto per il terzo film ma
ciò che ha colpito i fan è che egli non venga mai nemmeno
menzionato. Nel romanzo Il cavaliere oscuro – Il
ritorno, di Greg Cox, uscito in occasione
del film, si riporta però che, siccome la maggior parte dei
detenuti è stata trasferita nella prigione di Blackgate a causa del
Dent Act e il Joker non è lì, o è uno dei pochi rimasti all’Arkham
Asylum, se non l’unico, o è riuscito a fuggire durante la
rivoluzione di Bane. Secondo alcune teorie, invece, sarebbe stato
misteriosamente giustiziato. Il mistero sulla sua sorte, dunque,
sembra destinato a rimanere un mistero.
Il trailer di Il cavaliere
oscuro – Il ritorno e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di Il cavaliere oscuro – Il ritorno
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Il film è infatti
disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Google Play, Apple
TV, Now e Prime Video. Per vederlo, basterà
sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto
un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film
sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno venerdì 29
dicembre alle ore 21:20 sul canale
Italia 1.
Una famiglia di rifugiati siriani,
un insegnante di inglese solitario dall’Afghanistan e una giovane
guardia di frontiera si incontrano sul confine polacco-bielorusso
durante l’ultima crisi umanitaria innescata dal presidente
bielorusso Alexander Lukashenko. Nel tentativo di passare il
confine, vengono fermati dalle milizie statali. Un gruppo di
volontari cerca di soccorrere i profughi che rischiano di morire
nel “confine verde”…
Regia: Agnieszka Holland
Con: Behi Djanati Atai, Agata Kulesza, Piotr
Stramowski
A 45 anni dalla sua prima
uscita, IlCacciatore di
Michael Cimino torna al cinema. Appuntamento imperdibile il22, 23 e 24 gennaio
2024:
tre giorni per riscoprire uno dei film entrati nella storia o
vederlo per la prima volta sul grande schermo.Capolavoro del cinema
mondiale, il film di Michael Cimino torna
nelle sale in versione
restaurata in 4K.
Inserito prima al 79° e poi al
53° posto nella classifica dei migliori film statunitensi di tutti
i tempi dell’American Film Institute, vincitore di moltissimi
riconoscimenti, tra cui 5 premi Oscar (Film, Regia, Suono,
Montaggio, Attore non protagonista), Il cacciatore vanta un cast stellare:
splendido protagonista Robert De Niro, accompagnato da
Christopher Walken, John Savage,
John Cazale (nel suo ultimo ruolo) e Meryl Streep, che proprio con questo film
inizia il suo lungo e ricco percorso di candidature
all’Oscar.
Racconto di formazione e di
amicizia, un film potente e
lucido che mostra la tragedia della guerra del Vietnam pur non
essendo etichettabile come film di genere: alle immagini del
conflitto Cimino predilige la metafora e lo sguardo sulla
quotidianità dei suoi protagonisti e sulle conseguenze sconvolgenti
della chiamata alle armi.
Tre atti (prima, durante,
dopo) per riflettere sul dolore causato da tutte le guerre, sulla
solitudine di chi resta e di chi parte, sul vuoto lasciato da chi
non torna, sulle lacrime di chi torna cambiato per sempre
nell’anima e nel corpo. Tre atti indimenticabili per vedere
esplodere sullo schermo la forza del grande
cinema.
IlCacciatore
– la trama
Mike (De Niro), Nick (Walken)
e Steven (Savage) lavorano in un’acciaieria di Clayton,
Pennsylvania, e nel tempo libero cacciano cervi.Quando Steven sta per sposarsi
e gli amici vengono chiamati alle armi per prestare servizio in
Vietnam, organizzano una festa combinata di matrimonio e
addio. La guerra
sarà per loro un’esperienza terribile. Riusciranno a fuggire, ma
niente sarà più come prima.
Mentre nei teatri di
tutta Italia continuano a impazzare con il loro Felicissimo
Show, Pio D’Antini e Amedeo Grieco – in arte Pio e
Amedeo – arrivano anche nei cinema con il loro
secondo film, Come può uno scoglio, diretti
ancora da Gennaro Nunziante (Quo vado?,
Sole a catinelle) come nel precedente
Belli ciao. In attesa di Alessandro Siani e
Fabio De Luigi, saranno loro a dover soddisfare la voglia di
commedia del pubblico italiano, sulla quale punta molto Vision
Distribution che dal 28 dicembre porta in sala questa commedia per
tutti, o come la definiscono i due protagonisti, “un film sincero,
onesto” nel quale la vera rockstar è proprio il regista, che è
partito dall’osservazione delle dinamiche del duo per accompagnarli
in una crescita che – a prescindere da tutto – appare evidente.
Come può uno scoglio,
la trama
Stavolta, Pio è un
ragazzo dal carattere debole e impacciato, al quale il defunto papà
Salvatore, ricco costruttore, ha imposto le sue scelte regalandogli
una vita agiata al fianco di Borromea (Francesca Valtorta), alla
guida di una storica azienda vinicola e della famiglia che
completano i due piccoli Ginevra e Manfredi. Una vita che cambia
radicalmente quando don Boschin (Claudio Bigagli) gli mette accanto
Amedeo, un ragazzo dal passato turbolento che dopo il carcere sta
cercando di reinserirsi nel mondo del lavoro e che dovrà fargli da
autista nella campagna elettorale che potrebbe portare Pio a
diventare sindaco del paese dove vive, come si augurano gli
imprenditori locali che lo hanno candidato per poterlo facilmente
manovrare. Contro tutto e tutti, Pio verrà invece travolto
dall’irruenza dell’altro fino a trovare il coraggio di mettere in
discussione la sua vita, scavando nel proprio passato e nei tanti
segreti che il padre gli aveva sempre nascosto.
Pio
e Amedeo Vs Pio e Amedeo
Facile avere dei
pregiudizi nei confronti di Pio e Amedeo, soprattutto dopo averli
visti imperversare sul piccolo schermo nei panni degli
intollerabili e incivili Emigratis che li hanno resi famosi,
ma le differenze ci sono, come sottolineano loro stessi,
consapevoli della necessità di cambiare quel registro per
raggiungere un pubblico diverso. Più nazional-popolare, forse, come
sembrerebbe suggerire il riferimento più che subliminale insito già
nel titolo. Un pubblico da conquistare senza censurarsi, ma anche
senza esagerare, come sanno i loro fan più convinti, e
approfittando dell’occasione e del grande schermo per mostrarsi in
grado di fare altro, grazie anche alla guida di un esperto come
Nunziante.
“Nei live siamo più
liberi“, ammettono Pio e Amedeo, qui comunque abbastanza a loro
agio anche entro i limiti della sceneggiatura di un personalissimo
Quasi amici del quale risultano anche come autori, insieme
al regista, e nel quale si ammicca ai Blues Brothers e al Freddie
Mercury di Wembley mentre si continua a fare ironia sui malcostumi
italici (e sul potere della chiesa), limitando il politically
incorrect a un breve riferimento al bere che Oltreoceano
avrebbe fatto urlare alla celebrazione dell’alcolismo.
C’è molto del
terrunciello di Giorgio Porcaro e Diego Abatantuono nei
personaggi con i quali si spera di conquistare il pubblico di oggi,
e di “distrarlo dai problemi della vita”. Un obbiettivo che il film
sembra capace di raggiungere facilmente, nonostante una evidente
disomogeneità tra l’ovvia chimica che sviluppa la coppia
protagonista e le reazioni cartoonistiche o le faccette dei tanti
comprimari. Elementi di un contorno che resta sullo sfondo e che
non sostiene come potrebbe uno sviluppo che risolve le sue
necessità narrativamente con qualche strappo e colpi di scena poco
sorprendenti, ma che funziona proprio nel suo lasciare la scena
alle due star, veri professionisti nello strappare la risata
voluta.
Tra le più note e apprezzate coppie
comiche italiane, spiccano in particolare i siciliani
SalvatoreFicarra e
ValentinoPicone, anche noti
semplicemente come Ficarra e Picone. Attivi sin dagli anni Novanta,
i due si sono negli anni distinti inizialmente grazie alla
televisione, per poi passare al cinema nel 2002 con il loro film di
debutto, Nati stanchi. Negli anni hanno poi collezionato
successi su successi, da Il 7 e l’8 a Anche se è amore
non si vede, da Andiamo a quel paese
fino al satirico L’ora legale. Nel 2019 hanno invece
portato al cinema quelllo che è ad oggi il loro maggior successo:
Il
primo Natale.
Scritto da loro insieme a
Nicola Guaglianone (Lo chiamavano Jeeg Robot,
Freaks Out) e
Fabrizio Testini, il film è non solo un titolo
inseritosi nella tradizione del cinema natalizio italiano, ma è
anche un velato omaggio ad un celebre film di Massimo
Troisi. Difficile infatti non pensare a Non ci resta
che piangere, con entrambe le opere che danno luogo ad un
viaggio indietro nel tempo, durante il quale si verificano le più
inaspettate vicissitudini comiche. Con la fotografia di
Daniele Ciprì (Il primo re) e le
scenografie di Francesco Frigeri (La leggenda del pianista
sull’oceano), il film è un piccolo gioiello tutto da
scoprire.
Il primo
Natale si colloca inoltre in quel filone di film recenti
che operano un deciso ritorno al film di genere, propronendo
attraverso tale “filtro” riflessioni su tematiche e argomenti
attuali. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alle
sue location. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La trama di Il primo Natale
Protagonisti del film sono
Salvo e Valentino. Il primo è un
ladro di sacre reliquie, ma non è affatto credente e vede nei suoi
santi furti solo un’occasione di arricchimento. Valentino, invece,
è un prete che esercita nel paesino siculo ed è fortemente
affascinato dal presepe e dall’incanto che la sacra composizione
suscita nei fedeli, tanto da realizzarne uno vivente nella sua
parrocchia con una statua al posto di Gesù Bambino. Quando Salvo,
mosso dal clamore suscitato dall’iniziativa di don Valentino,
decide di rubare la statua, non immaginerebbe mai che il suo mondo
ateo e quello cristiano si stanno per scontrare in pieno.
I due, infatti, si ritroveranno
magicamente catapultati indietro nel tempo nella Palestina di oltre
duemila anni fa, fino all’epoca, appunto, del primo Natale. Mentre
si mettono alla ricerca di Giuseppe e Maria per fare in modo che la
venuta al mondo di Gesù vada secondo la tradizione, Re
Erode, intimorito dalla nascita di quello che è stato
definito il “Re dei Re”, è sulle loro tracce. Questo viaggio
fantastico e inaspettato si trasformerà allora in una vera e
propria missione: salvare la vita a Gesù e far nascere il concetto
del Natale. Sarà però, per i due, anche un’occasione per scoprire
se stessi.
Il primo Natale: il cast e le location del film
Naturalmente, oltre ad essere gli
sceneggiatori e i registi del film, Ficarra e
Picone ricoproprono anche i ruoli di
Salvo e Valentino. Per il duo
comico, questo era un progetto sul quale riflettevano da diverso
tempo ma che missero in pausa per potersi dedicare a L’ora
legale, il quale appariva più urgente vista la materia
trattata. Terminato quel progetto, si sono dunque dedicati a
realizzare Il primo
Natale. Accanto a loro, nei panni del pericoloso re Erode,
vi è l’attore teatrale Massimo Popolizio, mentre
Rebecca, una donna rimasta vedova, è interpretata da
Roberta Mattei. La figlia di questa, Sara, ha
invece il volto di Giovanna Marchetti. Ad
interpretare Giuseppe, infine, vi è l’attore Gianni
Federico.
Per quanto riguarda le location del
film, quelle relative al presente si trovano nei pressi
dell’acropoli di Civitavecchia di Arpino e
all’interno della chiesa di San Vito martire, la
quale a sua volta si trova all’interno delle mura ciclopiche
dell’acropoli. Le scene relative all’anno 0, invece, sono state
girate prevalentemente in Marocco, il quale ha
permesso di donare al tutto un certo gusto esotico che sembra
provenire dal passato. Alcune delle scene ambientate all’epoca
della nascita di Gesù, però, sono state ambientate anche in Italia
e più precisamente a Sora e
Arpino, comuni del Lazio in provincia di
Frosinone e tra i centri antichi più rilevanti dal
punto di vista culturale ed artistico.
Il trailer di Il primo
Natale e dove vederlo in streaming e in TV
È possibile fruire di Il
primo Natale grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV,
Apple TV, Prime Video, Now, Infinity+ e
Disney+. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 28 dicembre alle ore
21:20 su Canale 5.
Tutti conoscono il personaggio di
Mary Poppins, la straordinaria tata ideata dalla scrittrice
Pamela Lyndon Travers (la cui vicenda è stata
raccontata nel film Saving Mr.Banks). Ideata nel 1934, questa è poi arrivata al
cinema su volontà di Walt Disney nel 1964 con il
film MaryPoppins. A distanza di ben 54 anni, è
poi arrivato al cinema il suo sequel diretto dal titolo Il ritorno di Mary Poppins (qui la recensione). Questo
rielabora non solo i contenuti dell’originale, ma introduce anche
elementi nuovi, che vanno di pari passo con le disponibilità
tecnologiche oggi presenti e che hanno permesso di ottenere
risultati visivi strepitosi.
La volontà di dar vita ad un sequel,
in realtà, circolava già al momento della distribuzione del primo
film. Per decenni si è tentato di concretizzare quest’idea, ma la
Travers si oppose in ogni caso, non trovando di suo gradimento
quanto le veniva proposto. È stato solo nel 2015, con il consenso
dei suoi eredi, che si è trovato modo di riportare Mary Poppins sul
grande schermo, riadattando alcuni tentativi di sceneggiatura
scritti nel corso del tempo. Diretto da Rob
Marshall (noto anche per i musical Chicago, Nine
e Into the
Woods), il film è poi stato candidato agli Oscar per i
suoi costumi e la colonna sonora.
Con un incasso di 350 milioni di
dollari, Il ritorno di Mary
Poppins ha ottenuto ampi consensi tanto presso i fan del
primo film quanto presso le nuove generazioni. Di fronte alla magia
portata su schermo da questo film, è infatti difficile rimanere
impassibili. Prima di intraprendere una visione del film, però,
sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Il ritorno di Mary Poppins: la trama del film
Ambientato a Londra nel 1935, circa
vent’anni dopo gli eventi del primo film, questo sequel vede
Michael e Jane Banks ormai
cresciuti ma residenti ancora nella vecchia casa dei loro genitori.
Mentre Michael tenta di gestire i tre figli
Annabel, John e
Georgie, deve anche far fronte alle difficoltà
economiche e alla recente scomparsa di sua moglie. Per fortuna, ad
aiutarlo ci sono sua sorella, la quale è però impegnata in diverse
battaglie per i diritti dei lavoratori, e la domestica
Ellen. Le cose sembrano però complicarsi in modo
quantomai drammatico quando il signor Wilkins,
direttore della banca per cui Michael lavora, decide di procedere
al pignoramento della casa del suo dipendente.
Fortunatamente il vento inizia a
cambiare per loro quando Mary Poppins, la
bambinaia che con i suoi straordinari poteri magici è in grado di
trasformare qualsiasi mansione giornaliera in una fantastica
avventura, torna nelle loro vite, senza essere invecchiata di un
giorno. Insieme al suo vecchio amico Jack, un
lampionaio affascinante e ottimista, Mary accompagnerà i piccoli
Banks in una serie di incredibili avventure arricchite da incontri
con personaggi stravaganti, tra cui la sua eccentrica cugina
Topsy, riportando vita, amore e speranza nella
loro casa.
Il ritorno di Mary Poppins: il cast e i personaggi del
film
Il ruolo che fu di JulieAndrews, ovvero quello di Mary Poppins, è
stato per questo sequel affidato ad Emily Blunt,
approvata anche dalla stessa Andrews. Commossa dalla fiducia
riposta in lei, l’attrice dedicò anima e corpo per dar vita ad una
versione nuova ma fedele del personaggio. Per far ciò, si basò
soprattutto sugli scritti della Travers, riscontrando come tra la
Mary Poppins dei libri e del film del 1964 vi siano diverse
differenze. Per la Andrews era stato anche pensato un cameo alla
fine del film, ma questa rifiutò per non rubare attenzioni alla
Blunt. Al suo posto, nei panni della signora che sul finale vende
palloncini, si ritrova dunque la celebre Angela
Lansbury. Nei panni di Michael e Jane Banks vi sono
invece gli attori Ben Whishaw e
Emily Mortimer, mentre la domestica Ellen è
interpretata da Julie Walters.
I piccoli Annabel, John e Georgie
sono invece interpretati da Pixie Davis,
Nathanael Saleh e Joel Dawson.
L’attrice premio Oscar Meryl Streep
compare nei panni di Topsy, l’eccentrica cugina di Mary Poppins.
Con questo film la Streep è tornata a recitare con la Blunt dopo
Il diavolo veste Prada e
Into the Woods. Un
personaggio del tutto inedito è invece quello del lampionaio Jack,
interpretato da Lin-Manuel Miranda. Colin Firth è
l’antagonista, l’avido Wilkins. Dick Van Dyke, che
recitò anche nel film del 1964, compare qui nel ruolo di Dawes Jr.
Per questo, nonostante i suoi 91 anni, ha interpretato
personalmente la complessa scena di ballo. Tale performance è stata
unanimemente acclamata come una delle più straordinarie del
film.
Le canzoni di Il ritorno di Mary Poppins
Elemento fondamentale in Il
ritorno di Mary Poppins sono le canzoni cantate dai
protagonisti. Il compositore, Marc Shaiman e
il paroliere Scott Wittman hanno lavorato sulla
colonna sonora scrivendo nove canzoni originali per il film. Tra
queste spicca in particolare Il posto dove si nasconde,
brano poi nominato agli Oscar nella categoria Miglior canzone
originale. La partitura include però anche riferimenti musicali
alle canzoni e partiture del primo film, scritte dai fratelli
Richard e Robert Sherman, quali
“Basta un poco di zucchero“, “La tata perfetta“,
“La cattedrale” e “L’Aquilone“. Proprio Richard
Sherman ha inoltre svolto il ruolo di consulente musicale,
approvando i nuovi brani scritti per il film.
Il trailer di Il ritorno di
Mary Poppins e dove vederlo in streaming e in TV
È possibile fruire di Il ritorno di Mary Poppins grazie alla
sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Apple TV, Disney+ e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 28 dicembre alle ore
21:25 sul canale Rai 1.
Past
Lives,opera prima della sudcoreana
Celine Song con Greta Lee, Teo Yoo
e John Magaro candidato a 5 Golden Globe arriva in
sala il 14 febbraio distribuito da Lucky
Red.
Acclamato al Sundance e alla
Berlinale, e presentato in anteprima italiana alla Festa del Cinema
di Roma, il film si è aggiudicato le nomination nelle
principali categorie dei Golden Globe: Miglior
Film, Miglior Film Straniero, Miglior
Regia, Miglior Sceneggiatura, Miglior
Attrice Protagonista.
Past
Lives è al primo posto nelle classifiche dei
Migliori Film di Indiewire e Rolling
Stone, e nelle top list i New York Times,
Time, Empire.
Ispirato da una vicenda accaduta
alla regista, il film racconta la storia di Nora (Greta Lee) e Hae
Sung (Teo Yoo), due amici d’infanzia profondamente legati che si
separano quando la famiglia di Nora dalla Corea del Sud emigra in
Canada. Due decenni dopo si ritrovano a New York, dove vivono una
settimana cruciale in cui si confrontano sul destino, l’amore e le
scelte che segnano il corso della vita, in una storia d’amore
moderna e straziante.
Una sera di qualche anno fa, Celine
Song si ritrovò seduta in un bar tra due uomini provenienti da
periodi molto diversi della sua vita. Uno era suo marito di New
York, l’altro il suo amore d’infanzia, che era venuto dalla Corea
per visitare la città. In quel bar, nel ruolo sia di traduttrice
che di intermediaria, Song ha avuto la strana sensazione di
attraversare due dimensioni alternative, fondendole in una
sola.
«Ero seduta lì tra questi due
uomini che mi amavano in modi diversi, in due lingue diverse e due
culture diverse. E io ero l’unico motivo per cui questi due uomini
parlavano tra loro – ricorda Song. C’è qualcosa
di quasi fantascientifico in questo. Ti senti come qualcuno che può
trascendere la cultura, il tempo, lo spazio e la lingua.
È stato lì, seduta in questa
convergenza di mondi, che Song – drammaturga di spicco della scena
teatrale di New York (“Endlings”) – ha avuto l’ispirazione per
Past
Lives, quello che sarebbe diventato il suo debutto
cinematografico.
Dopo il suo successo mondiale al
botteghino, arriva in prima tv l’ultimo
imperdibile capitolo della saga di Fast & Furious, FAST X,
lunedì 1° gennaio alle 21.15 su Sky Cinema Uno (e alle 21.45 anche
su Sky Fast&Furious), in streaming su NOW e disponibile on
demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in
4K.
Nel corso di molte sfide e
contro ostacoli impossibili, Dom Toretto (Vin Diesel) e la sua
famiglia hanno superato con astuzia, coraggio e abilità tutti i
nemici che hanno incontrato sul loro cammino. Quando la squadra ha
eliminato il famigerato boss della droga brasiliano, non sapeva che
suo figlio Dante (Jason Momoa), stesse osservando nell’ombra. Più
letale di qualsiasi altro nemico che abbiano affrontato, Dante ora
si eleva come un nuovo e terrificante oppositore motivato dalla
vendetta, determinato a frantumare la loro famiglia e distruggere
tutto ciò che Dom ama. Dal Brasile a Londra, dall’Antartide e Roma,
si creano nuove alleanze e vecchi nemici riemergono. Ma tutto
cambia quando Dom scopre che suo figlio di otto anni è il bersaglio
finale di Dante.
In occasione di questa attesissima
prima tv, su Sky Cinema Collection (posizione 303 di Sky) si
accende SKY CINEMA
FAST & FURIOUS,un canaleinteramente dedicato alla saga con le corse automobilistiche
più spettacolari e ruggenti e gli scontri su quattro
ruote, che andrà in ondada lunedì 1° a venerdì 12
gennaio. Tutti i titoli della collection saranno
disponibili anche in streaming su NOW e on demand su
Sky.
Oltre a FAST X, fanno parte della
programmazione anche i primi sette capitoli della saga: FAST AND FURIOUS, capostipite del 2001, in cui
Brian O’Conner (Paul Walker) è un agente della polizia di Los
Angeles, infiltrato in una banda che opera nel settore delle gare
clandestine il cui capo è Dominic Toretto (Vin Diesel); 2
FAST 2 FURIOUS del 2003, interpretato da Paul Walker e Eva
Mendes; THE FAST AND THE FURIOUS: TOKYO
DRIFT, sequel indipendente con cammeo di Vin
Diesel;FAST & FURIOUS – SOLO PARTI ORIGINALI,
pellicola del 2009 che riporta insieme sullo schermo Vin Diesel,
Paul Walker, Michelle Rodriguez e Jordana Brewster; FAST &
FURIOUS 5, del 2011, in cui Dwayne Johnson si unisce a Vin
Diesel e Paul Walker; FAST & FURIOUS 6, del 2013
che comprende il trio di star del precedente capitolo; e
FAST & FURIOUS 7 del 2015, che vede l’ingresso di
Jason Statham nei panni di Deckard Shaw e l’ultima apparizione del
compianto Paul Walker.
FAST X – Lunedì 1° gennaio
in prima tv alle 21.15 su Sky Cinema Uno (e alle 21.45 su Sky
Cinema FAST & FURIOUS, in streaming su NOW e disponibile on demand.
Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K per i clienti
Sky Q o Sky Glass con pacchetto Sky Cinema e con servizio opzione
Sky HD/Sky Ultra HD attivo. SKY CINEMA FAST & FURIOUS, da lunedì 1°
a venerdì 12 gennaio su Sky Cinema Collection (canale 303). Tutti i
titoli sono disponibili anche in streaming su NOW e on demand su
Sky.
Eagle Pictures ha
diffuso il trailer italiano ufficiale di The
Warrior (The Iron Claw), il film scritto e diretto da
Sean Durkin con
Zac Efron, Jeremy Allen White e Harris
Dickinson. Figlio. Fratello. Campione. Con l’incredibile
trasformazione fisica di
Zac Efron per vestire i panni del wrestler Kevin Von
Erich.
Il film debutterà al cinema da
giovedì 1° Febbraio. In La vera storia degli inseparabili fratelli
Von Erich, che nei primi anni ottanta hanno fatto la storia
nel competivo e violento mondo del wrestling professionistico. Tra
tragedie e trionfi, all’ombra di un padre/allenatore predominante,
i fratelli cercano l’immortalità sul più grande palcoscenico dello
sport.
Il prossimo Joker:
Folie á Deux non avrà luogo nell’Universo DC
principale. Tuttavia, non utilizzerà nemmeno l’etichetta DC
Elseworlds, a confermarlo è stato il co-CEO dei DC Studios
James Gunn.
In una recente risposta a un fan
sulla piattaforma di social media Instaram,
Gunn ha confermato che Joker:
Folie á Deux non utilizzerà il nuovo logo o
l’introduzione Elseworlds della società per il
film. Secondo James Gunn, il motivo è semplicemente che il
logo non verrà utilizzato su nulla finché non inizieranno a uscire
i film su cui lui e Peter Safran hanno
lavorato.
“No“, ha detto Gunn su
Threads a proposito del logo utilizzato. “Non debutterà prima
dei film a cui abbiamo lavorato“.
Il DCU di James Gunn e Peter Safran
prenderà ufficialmente il via nel 2024 con la serie animata
Creature Commandos, che non ha ancora
un’uscita ufficiale. A seguire, Superman:
Legacy, scritto e diretto da James Gunn, arriverà nelle sale l’11 luglio
2025.
Progetti come il prossimo sequel di
The
Batman, The Batman –
Part II, rientreranno apparentemente nella categoria
DC Elseworlds, mentre Gunn ha
recentemente confermato che l’imminente serie Arkham
Asylum di Matt Reeves farà parte del
DCU. Gunn ha anche detto che i DC
Studios hanno intenzione di realizzare altri progetti
animati, come Merry Little Batman del
2023, che non rientrano nella continuità del DCU.
Joker: Folie à Deux, il film
Joker:
Folie à Deux presenterà il ritorno di Joaquin Phoenix mentre riprende il suo ruolo
vincitore dell’Oscar come il cattivo DC JOKER. Il sequel presenterà
anche il ritorno di Sophie di
Zazie Beetz insieme ai nuovi arrivati
Brendan
Gleeson,
Catherine Keener, Jacob Lofland e Harry Lawtey. Nel
cast c’è Lady Gaga che darà vita a Harley Quinn. I
dettagli della trama sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo
che la maggior parte del film si svolgerà ad Arkham
Asylum e conterrà significativi “elementi musicali”.
Rumors recenti inoltre hanno anche suggerito che la
versione di Gaga su Harley Quinn avrà un ruolo più importante di
quanto originariamente riportato, con la storia che si svolge
interamente dal suo punto di vista.
Il film di Todd Phillips del 2019 è stato un successo sia
di critica che commerciale con un incasso mondiale di oltre 1
miliardo di dollari al botteghino, rendendolo il film con il
maggior incasso di tutti i tempi. Ha ricevuto riconoscimenti da
numerosi importanti enti premiati, tra cui due Oscar e due Golden
Globe, sia per il miglior attore che per il miglior suono
originale.
Jeremy Allen White ha dichiarato che in
The Bear 3, la terza stagione di The
Bear della FXP si tornerà all'”atmosfera da
cucina in funzione a pieno regime” della prima stagione.
Parlando con Variety, a Jeremy Allen Whiteè
stato chiesto se ci fossero aggiornamenti su The Bear 3, la cui
produzione dovrebbe iniziare nel febbraio 2024.
White ha risposto: “Vi dirò la
verità: credo che abbiano scritto un paio di sceneggiature. Non ne
ho letto nessuno. So che a gennaio passerò un bel po’ di tempo a
riunirmi con alcuni chef. Credo che verrà stabilito un menu per il
ristorante della terza stagione. E so che inizierò a mettere
insieme quel menu con diversi chef e a cucinare, cercando di
prepararmi a fare più cose davanti alla telecamera. Ci siamo
preparati molto prima della prima stagione. Ho frequentato la
scuola di cucina e ho trascorso molto tempo nei ristoranti e altro.
Poi, nella seconda stagione, si trattava di mettere insieme il
ristorante, quindi non si cucinava molto. Ma ora, nella terza
stagione, credo che torneremo all’atmosfera di cucina funzionante
che avevamo nella prima“.
White (The Iron Claw)
interpreta Carmen “Carmy” Berzatto in The
Bear, una chef pluripremiata che decide di trasformare
il ristorante di Chicago del fratello defunto in un nuovo locale di
destinazione. Il cast principale della serie comprende anche
Ayo Edebiri nel ruolo di Sydney, Ebon
Moss-Bachrach nel ruolo di Richie, Lionel
Boyrce nel ruolo di Marcus, Liza
Colón-Zayas nel ruolo di Tina, Abby
Elliott nel ruolo di Sugar e Matty
Matheson nel ruolo di Fak.
Creata da Christopher Storer,
The
Bear ha debuttato su Disney+
nel giugno 2022. La seconda stagione è seguita nel giugno 2023 e la
serie è stata
rinnovata per una terza stagione nel novembre 2023.
La seconda stagione di The
Bear ha visto Carmen “Carmy” Berzatto (Jeremy
Allen White), Sydney Adamu (Ayo
Edebiri) e Richard “Richie” Jerimovich (Ebon
Moss-Bachrach) mentre lavorano per trasformare la loro
malmessa paninoteca in un locale di livello superiore. Nel dare
nuova luce al ristorante, non mancheranno però gli imprevisti e la
squadra si troverà ad intraprende un viaggio di trasformazione,
dove ognuno sarà costretto a confrontarsi con il proprio passato e
a fare i conti con chi vuole essere in futuro, rapportandosi
ovviamente anche con un contesto quantomai caotico e
stressante.
In vista dell’atteso debutto della
serie Echo, i Marvel Studios hanno pubblicato un nuovo video
di Echo per la
prossima serie limitata.
Il video continua a pubblicizzare
le violente sequenze d’azione della serie, mentre lo studio ricorda
agli abbonati a Disney+ di
impostare il proprio profilo su TV-MA per guardare
Echo in streaming. Tutti e cinque gli episodi saranno disponibili
in streaming a partire dal 9 gennaio 2024 su Disney+.
La serie che debutterà il 10
gennaio 2024, composta da cinque episodi, racconta la storia di
Maya Lopez (Alaqua Cox), inseguita dall’impero criminale
di Wilson Fisk (Vincent
D’Onofrio). Quando il suo viaggio la riporta a casa,
Maya deve confrontarsi con la propria famiglia e la sua eredità.
Tutti e cinque gli episodi saranno disponibili in streaming il 10
gennaio, segnando così la prima volta in cui una serie targata
Marvel Studios debutta con tutti
gli episodi al momento del lancio.
Echo è interpretata anche da
Chaske Spencer (Wild Indian, The
English), Graham Greene (1883, Goliath),
Tantoo Cardinal (Killers of the Flower Moon,
Stumptown), Devery Jacobs
(Reservation Dogs di FX, American Gods), Zahn
McClarnon (Dark Winds, Reservation Dogs di FX),
Cody Lightning (Hey, Viktor!, Four Sheets to the Wind) e
Vincent D’Onofrio (Hawkeye, Godfather of Harlem).
Gli episodi della serie sono
diretti da Sydney Freeland (Navajo) e Catriona McKenzie
(Gunaikurnai). I produttori esecutivi sono Kevin Feige, Stephen
Broussard, Louis D’Esposito, Brad Winderbaum, Victoria Alonso,
Richie Palmer, Jason Gavin (Blackfeet), Marion Dayre e Sydney
Freeland. I co-produttori esecutivi sono Jennifer L. Booth e Amy
Rardin.
Ricordiamo che Echo sarà un sequel
spin-off di Hawkeye, la serie TV
dedicata ad Occhio di Falco che per prima ha introdotto il
personaggio di Maya Lopez nel Marvel Cinematic Universe, ma allo
stesso tempo sarà anche un prequel di
Daredevil: Born Again, l’attesissima serie tv che
racconterà le nuove avventure di Matt Murdock e Wilson Fisk e che,
nonostante alcune problematiche produttive, è attualmente in
lavorazione in casa Marvel Studios. Nel cast di
Echo si ritrovano anche
Chaske Spencer, Tantoo Cardinal, Devery Jacobs, Cody
Lightning, Graham Greene e Zahn
McClarnon.
Dopo che alcuni recenti rumor hanno
lasciato intendere di un ritorno dell’attore Adam Driver nel
prossimo film di Star
Wars con protagonista Daisy Ridley,
Adam Driver in persona ha smentito categoricamente la cosa durante
la sua apparizione al podcast
Smartless, confermando che non tornerà più nel franchise. Come
noto, nell’aprile 2023 è stato annunciato il ritorno di Ridley per
un prossimo film di Star
Wars ambientato dopo Star Wars: L’ascesa di Skywalker.
Intitolato – per ora – New Jedi Order, il
progetto è ancora avvolto nel mistero, tanto che non si sa quali
personaggi e attori ad oggi comparsi nella saga saranno presenti
anche in questo nuovo progetto. Di certo, però, non ci sarà
Driver.
Interprete di Kylo Ren nella
trilogia sequel – personaggio che trova poi la morte nel finale di
L’ascesa di Skywalker – Driver ha infatti
affermato che “stanno facendo delle cose, ma non con me. Non
farò più nulla“. Quando poi gli è stato chiesto se il suo non
voler più far nulla è motivato dal considerare concluso l’arco
narrativo del suo personaggio, l’attore ha confermato la cosa,
sostenendo dunque che Kylo Ren non ha più nulla da aggiungere. Per
quanto sappiamo che in Star Wars è possibile anche a
coloro che sono morti fisicamente di ripresentarsi ai vivi in altre
forme, l’attore è sembrato piuttosto convinto della sua
affermazione.
Tutto quello che sappiamo su
Star Wars: New Jedi Order
Star Wars: New Jedi Order è il film prossimo film
della saga di Star Wars, che sarà diretto da
Sharmeen Obaid-Chinoy con
DaisyRidleyprotagonista nuovamente nei panni
di Rey. La trama del film è al momento sconosciuta, anche se è
stato accennato che il racconto si svolgerà 15 anni dopo gli eventi
di
Star Wars – L’ascesa di Skywalker (2019), con Rey
che dovrebbe avere il compito di riformare l’Ordine Jedi
addestrando una nuova generazione alla comprensione all’uso della
Forza. Oltre a Ridley, ad oggi non ci sono altri membri confermati
per il cast, anche se si è parlato di un possibile ritorno di
John Boyega nel
ruolo di Finn. Star Wars: New Jedi
Order dovrebbe infine arrivare al cinema nel 2026.
Una scena importante diRebel
Moon – Parte 1: Figlia del fuoco si è rivelata
essere particolarmente impegnativa per l’attore Ed Skrein. Egli interpreta nel film
l’ammiraglio Atticus Noble, il braccio destro di Balisarius, padre
adottivo di Kora che ha recentemente guidato un colpo di stato per
impadronirsi del Mondo Madre. La scena a cui si fa riferimento
arriva nel finale del film, dove un Noble apparentemente morto
viene rianimato da vari fili e immerso totalmente nudo in una vasca
contenente uno strano liquido. Intervistato da Looper, l’attore ha rivelato che
quella sua scena di nudo è stata particolarmente difficile da
girare perché si è trattato di cinque giorni di riprese durante i
quali è stato malato.
“Sono stati cinque giorni
interessanti perché ero praticamente da solo. Ero l’unico membro
del cast, anche se c’erano alcuni attori in costume da sacerdoti
semiti. Inoltre, eravamo proprio alla fine delle restrizioni Covid,
quindi stavamo ancora facendo i test. L’ironia della sorte è che
quella settimana ero molto malato, ma non avevo la Covid e quindi
mi è stato permesso di lavorare. Ero lì dentro ed ero nudo. Mi
ricoprivano di gelatina K-Y, così ero tutto lucido e scivoloso, e
stavo male. Non è stato divertente… e poi fingere di essere
fulminato e tutte quelle cose su quella griglia di vero
metallo“, ha spiegato Skrein. “È stato impegnativo.
Ma come attore, le sfide sono tutto ciò che vuoi. È questo ad
essere stato così affascinante dell’interpretare Noble“.
Di cosa parla Rebel Moon – Parte 1: Figlia del
Fuoco
La sinossi di Rebel Moon – Parte
1: Figlia del Fuoco recita: dopo essersi schiantata su
una luna ai confini dell’universo, Kora (Sofia
Boutella), una misteriosa straniera dal passato
enigmatico, inizia una nuova vita in un insediamento pacifico di
agricoltori. Presto però diventerà la loro unica speranza di
salvezza quando il tirannico Reggente Balisarius (Fra
Fee) e il suo crudele emissario l’Ammiraglio Noble
(Ed Skrein)
scoprono che i contadini senza volerlo hanno venduto il loro
raccolto ai Bloodaxe (Cleopatra Coleman e
Ray Fisher), leader di un agguerrito gruppo di
ribelli.
Assieme A Gunnar, un coltivatore dal cuore tenero e ignaro di cosa
sia una guerra, Kora riceve l’incarico di scovare i combattenti
pronti a rischiare la propria vita per la gente di Vedt.
Così i due raggiungono diversi mondi in cerca dei Bloodaxe e
riuniscono una piccola banda di guerrieri accomunati da tanta
voglia di redimersi: il pilota e killer mercenario Kai (Charlie
Hunnam), il leggendario Generale Titus (Djimon
Hounsou), l’esperta spadaccina Nemesis (Doona
Bae), il prigioniero dalle nobili origini Tarak
(Staz Nair) e Milius (E. Duffy),
una combattente della resistenza. Intanto a Veldt l’androide
protettore Jimmy (con la voce nell’originale di Anthony
Hopkins) si risveglia di nascosto con un nuovo
obiettivo. I rivoluzionari di questa nuova formazione devono però
imparare a fidarsi gli uni degli altri e unire le forze prime che
le truppe nemiche arrivino ad annientarli.
Emily Blunt
riflette sul successo della data di uscita comune (negli Stati
Uniti) di Barbie
e Oppenheimer,
esortando Hollywood a ripetere qualcosa di simile. Con la loro data
di uscita comune, il 21 luglio, Barbie e
Oppenheimer
hanno infatti sbancato sia internet che il botteghino con il
fenomeno denominato “Barbenheimer” (che sembra ora diventerà anche un
film vero). Entrambi i titoli hanno ricevuto il plauso della
critica e sono ora in lizza per diversi premi ai prossimi Golden Globes, puntando poi agli
Oscar.
In una recente intervista con
The Playlist, la Blunt, membro
del cast di Oppenheimer,
riflette dunque su questo fenomeno e ammette di volere che si
ripeta. Blunt incoraggia il pubblico a “fare in modo che accada
di nuovo. Dobbiamo farlo, perché guardate cosa ha fatto per il
cinema. Guardate cosa ha fatto per le persone. È stata una gioia e
una celebrazione della verità dei film in circolazione. E perché
dovrebbero essere messi l’uno contro l’altro? Andate a vederli
entrambi! Voglio che accada sempre più spesso. È
fantastico!”.
Quanto hanno avuto successo al
botteghino Barbie e Oppenheimer?
Sia Barbie
che Oppenheimer
sono attualmente disponibili per l’acquisto su piattaforme digitali
come Amazon, AppleTV+ e altre. Sono entrambi disponibili anche
per l’acquisto su supporto fisico.
Il videogioco Bendy and
the Ink Machine sta per essere adattato sul grande
schermo. Pubblicato dallo studio Kindly Beast nel
2017, è questo un gioco survival horror in prima persona che
include sia azione che enigmi da risolvere, seguendo le avventure
di un uomo di nome Henry, un tempo l’animatore principale
dell’attrazione Joey Drew Studio, che anni dopo riceve un invito
dallo stesso Joey Drew per tornare al laboratorio. Qui scoprirà con
orrore che diversi ex dipendenti del Joey Drew Studios sono stati
tramutati in esseri mostruosi composti d’inchiostro, dopo essere
stati corrotti proprio dal misterioso inchiostro prodotto dalla
Macchina.
Secondo la pagina ufficiale di Bendy su X,
Bendy and the Ink Machine riceverà ora un adattamento
cinematografico, dando l’annuncio con una foto che riporta la
dicitura: “Bendy sta arrivando sul grande schermo“. Il
post tuttavia non rivela alcun dettaglio sulla produzione, come il
regista, il cast o la data di uscita. Inoltre, non è stato rivelato
se il film di Bendy and the Ink Machine sarà in
live-action o in animazione. Data l’esistenza di Bendy nel mondo
dell’animazione, avrebbe molto senso realizzare un film
d’animazione dal videogioco, ma non essendo ancora stato rivelato
nulla, l’idea del live-action è ancora da ritenere possibile.
Anche se non sono stati menzionati
membri specifici del team di produzione, la notizia della
realizzazione del film è accompagnata da un’informazione chiave: la
sua casa di produzione, la Radar Pictures. Fondata
nel 1984, Radar Pictures ha nel tempo prodotto 80 film di vario
genere. Tra i suoi lavori più recenti figurano Jumanji: Benvenuti nella
giungla e il suo sequel Jumanji: The Next Level. Di certo,
il successo del recente Five Night At Freddy’s,
anche quello adattamento di un videogioco horror, potrebbe aver
contribuito alla decisione di portare un nuovo racconto di questo
tipo sul grande schermo.
Quest’ultima opzione sembra però
sempre più probabile, dato anche che in molti hanno lamentato come
Kang non sia stato una seria minaccia all’interno del franchise, un
problema non indifferente quando si è destinati a essere il grande
cattivo della Saga del Multiverso. Alcuni ritengono che la seconda
stagione di Loki abbia offerto una via d’uscita ai Marvel Studios, ma la serie è stata
girata prima dei problemi legali di Majors e il finale menzionava
esplicitamente che una variante di Kang era stata affrontata nel
Regno Quantico, confermando che le varianti del cattivo sono ancora
in circolazione.
Convenzionalmente, sono tutte
riunite nel Consiglio dei Kang, il che rende semplice per un altro
grande cattivo eliminarle tutte in un colpo solo. Secondo Alex Perez di The Cosmic Circus,
l’idea presso i Marvel Studios sarebbe ora di
introdurre un nuovo grande cattivo che, eliminando d’un colpo tutti
i Kang, dimostrerebbe che questi non erano la vera minaccia e si
affermerebbe invece egli come tale. Il nome che ad oggi sembra più
probabile a ricoprire questo ruolo è quello di The
Beyonder, in Italia conosciuto anche come
Arcano, colui che dovrebbe poi dare il via alla
battaglia di Avengers:
Secret Wars. In Avengers
5, dunque, potrebbe essere lui ad affermarsi come vero
antagonista di questa saga.
Guido e
Rocco sono due fratelli che hanno vissuto per
quasi 30 anni lontani l’uno dall’altro. Quando il padre muore, si
ritrovano al suo funerale ed è l’occasione per i due di affrontare
i demoni del passato. Ritrovano due vecchie moto scassate che si
erano costruiti da ragazzini e decidono di fare un viaggio insieme
attraverso l’Italia. I giorni trascorsi sulle due ruote aiuteranno
i fratelli a chiarire i rancori e ad analizzare il loro rapporto.
50 km all’ora, il film diretto da Fabio De Luigi con Stefano Accorsi, è una rivisitazione italiana
di 25
km/h, film tedesco diretto da Markus Goller, solo che qui
ci troviamo in Italia e in particolare in Emilia-Romagna dove anche
i luoghi sono protagoniste di un road movie che ci porta al passato
della famiglia ma anche al presente, sperando in un futuro
migliore.
50 km all’ora, la trama
Un lutto in famiglia, quello del
padre, che serve da spartiacque nella vita di due fratelli così
diversi ma anche così simili. Sono passati quasi 30 anni da quando
Guido e Rocco e si sono separati, da quando il tradimento della
madre ha portato alla separazione dei genitori e di una famiglia
intera. Rocco è il figlio perfetto, il maggiore, caricato di tutte
le responsabilità, che ha ereditato il lavoro di meccanico del
padre ma non il suo brutto carattere. Rocco, infatti, è un uomo
mosso da buone intenzioni anche se non sempre riesce a realizzarle
e, allo stesso tempo, cova sentimenti repressi
verso il fratello ma anche verso il padre che ho la screditato fino
in punto di morte.
Guido, invece, dopo la separazione
ha scelto di vivere con la madre e non sapremo mai la versione
della sua storia, sappiamo solo che in età adulta è un manager che
organizza eventi per crociere. Vive la sua vita itinerante, non sta
mai nello stesso posto per più di un mese, ha relazioni occasionali
ma ha anche un figlio, avuto proprio da uno di questi rapporti.
Guido è l’eterno ragazzino, scappato da quelle colline emiliane
dove si pascolano i campi per vivere al quale è mancata una
figura di riferimento, come lo era suo
fratello.
Mio fratello (non) è figlio
unico
In questi 30 anni di lontananza, mai
un contatto tra i due fratelli che, adesso, si rivedono al funerale
di un padre scontroso, burbero e anaffettivo. Rocco è scosso e
caricato per l’ultima volta della responsabilità di organizzare
tutto. Guido entra in scena a funerale iniziato scatenando l’ira
del fratello, il motore di 50 km all’ora non è stato
ancora acceso ma il film di De Luigi fino a questo momento, porta
in scena una drammatica commedia nostrana. Il fattore di
cambiamento, che darà inizio al vero viaggio del film è una lettera
scritta in punto di morte dal padre dei due e indirizzata a
Guido.
In quelle parole si legge quasi
tutto il pentimento per aver rinunciato a quei 30
anni insieme, ma anche il perdono verso lui e la madre e una
richiesta. Il defunto padre chiede di spargere le ceneri sulla
tomba della ex moglie che si trova a Cervia. I due fratelli ci
pensano un po’ ed ebbri dall’entusiasmo di questa avventura, come
due bambini, decidono di partire con i loro motorini (due vecchi
Ciao che gli ha costruito il padre meccanico). Qui ha inizio 50 km
all’ora: un viaggio fatto di ricordi ma anche di rancori e cose non
dette e taciute per oltre 30 anni che hanno fatto inaridire il
cuore di Rocco. Questa avventura li porterà a vivere ogni genere di
situazione, anche molto comica, come se fossero due adolescenti in
viaggio dopo la maturità. Guido cerca di
smaliziare Rocco e viceversa il fratello maggiore cerca di
responsabilizzare il minore.
L’emotività maschile
In 50 km all’ora c’è anche
il disperato tentativo di mettere in luce l’emotività maschile che
mai come nel film di De Luigi è repressa e
nascosta. Non sempre però quello che l’altro ha da dire sarà
accettato e in sella al motorino cercano di dialogare e confessare
i sentimenti taciuti da 30 anni. Alla fine del film, dopo
rocambolesche e allucinanti avventure, Guido e Rocco portano a
compimento la richiesta del padre e proprio su quella tomba si
salutano, promettendosi di rivedersi presto. Non c’è più
rancore, non c’è più rabbia: tutto si è esaurito
sulla sella di quel motorino simbolo di vecchi ricordi e di ricordi
nuovi, motore di una nuova vita. Ma attenzione sempre al
colpo di scena finale…
Dopo esser fuggita dall’ospedale
Ongseong insieme ai pochi sopravvissuti, la coraggiosa Chae-ok
(Han So-hee) perde le tracce del ricco Tae-sang
(Park Seo-jun), ancora in grave pericolo nel
misterioso e oscuro edificio. Intanto, la polizia giapponese
aumenta l’oppressione contro il popolo coreano con l’intento di
recuperare le persone fuggite dagli orribili e crudeli esperimenti
biologici. È così che si conclude la Parte 1 della prima
stagione de La Creatura di Gyeongseong (qui
la recensione), il nuovo period horror creato da Kang Eun-kyung
e Chung Dong-yoon e disponibile dal 22 dicembre su Netflix. La serie – con protagonisti i celebri e
talentuosi attori Park Seo-jun e Han So-hee – si concluderà
con la Parte 2 composta dagli ultimi tre episodi
in arrivo il 5 gennaio 2024.
Chi ha bevuto il bicchiere d’acqua contaminato?
La Creatura di Gyeongseong | In foto gli attori Han So-hee e Park
Seo-jun.
Lo spietato e folle tenente Kato,
dopo aver scoperto che Chae-ok è figlia dell’unica donna
sopravvissuta al misterioso parassita che causa la
trasformazione in mostro, cerca di infettare anche la giovane con
l’intento di studiare il DNA vincitore della sperimentazione. Su
centinaia di persone vittime di quegli atroci esperimenti, infatti,
solo la madre di Chae-ok è riuscita a sopravvivervi trasformandosi
in un essere mostruoso e pericoloso. Dunque, il tenente
Kato avvelena col parassita, il “Najin”, il bicchiere
d’acqua che offre poi alla giovane. Nonostante ciò, la scena lascia
dubbi e incertezze riguardo la buona riuscita del piano di Kato,
rendendo poco chiaro se Chae-ok abbia bevuto o meno da quel
bicchiere. Poco dopo, infatti, si comprende che altre tre persone
sono entrate nella stanza e potrebbero aver bevuto l’acqua
contaminata: Tae-sang, l’amico rivoluzionario di Jun-taek
e, infine, Akiko.
Al suo ritorno, Kato guarda il
bicchiere vuoto, suggerendo così allo spettatore
che tutti e quattro i personaggi hanno avuto l’opportunità di bere
quell’acqua e che da un momento all’altro qualcuno potrebbe
trasformarsi in mostro.
Gli ultimi minuti dell’episodio
finale della Parte 1 si concentrano proprio su questo
enigma, mostrando il tenente Kato mentre si chiede
quale dei quattro sia ora stato infettato dal
parassita.
Come ha fatto Tae-sang a fuggire dal sergente Haneda?
Nei primi minuti dell’episodio 7 è
mostrato Tae-sang sdraiato su un gigantesco mucchio di
ossa privo di coscienza. Nonostante sia ancora vivo,
Tae-sang è in grave pericolo poiché ancora rinchiuso tra le mura
dell’ospedale Ongseong. Il sergente Haneda, infatti, subito dopo la
fuga di Chae-ok, affronta Tae-sang con l’intento di eliminarlo
definitivamente. Pur di sopravvivere, Tae-sang fugge nei condotti
dell’aria fino a precipitare improvvisamente su cumuli di ossa in
una cupa e spoglia stanza.
Alcune scene dopo è poi mostrato
Tae-sang ferito e con una pistola tra le mani, con
accanto il corpo di Haneda probabilmente morto. Si presume che
Tae-sang si sia trovato di nuovo faccia e faccia con Haneda e che,
durante il duro e tragico scontro, lui sia riuscito a prendere la
pistola di Haneda per salvarsi dalla sua furia. Ma Tae-sang è anche
tra i quattro personaggi che potrebbero aver ingerito il Najin;
dunque c’è anche la possibilità che nello scontro si sia
trasformato in mostro senza neppure rendersene conto.
L’ultimo episodio de La Creatura
di Gyeongseong si conclude con Tae-sang che cerca di uscire
dall’ospedale mentre il tenente Kato si chiede chi sia la prossima
persona che si trasformerà in una mostruosa creatura.
Cos’è il Najin
La Creatura di Gyeongseong | Cho Han-cheul interpreta Yoon
Jung-won, padre di Chae-ok.
Il termine “Najin” – che dà anche il
titolo al primo episodio della serie – indica il misterioso
parassita in grado di trasformare l’essere umano in mostro
e di cui il tenente Kato è ossessionato, al punto da definire
l’orribile creatura nata dalla madre di Chae-ok come una divinità.
In giapponese il termine “Najin” può avere diversi
significati, come quello di qualcosa di esteticamente
bello o anche il seme prodotto da un frutto. Entrambi i significati
possono essere ricondotti alla profonda ammirazione con cui Kato
osserva il parassita evolversi nella povera donna.
I titoli di testa
che introducono ogni episodio, inoltre, raccontano come i
giapponesi entrano in contatto per la prima volta con
l’agghiacciante parassita: il Najin dall’oceano infettò
tragicamente una ragazzina che in poco tempo distrusse e sterminò
il suo intero villaggio.
Gli ultimi episodi della Parte 1
dimostrano come la mamma di Chae-ok sia diventata una spaventosa e
brutale creatura a causa dei disumani esperimenti di Kato. Ma, dopo
aver seminato morte e terrore, quando la creatura si ritrova
innanzi a Chae-ok pare riconoscerla. E invece che attaccarla, cerca
di proteggerla, proprio come farebbe una madre.
La creatura viene poi sedata e
rinchiusa ancora una volta in una delle celle di detenzione
dell’ospedale Ongseong.
Come Lady Maeda è collegata all’ospedale Ongseong
La Creatura di Gyeongseong – Lady Maeda (Claudia Kim) e Jang
Tae-sang (Park Seo-jun)
Nell’episodio finale è rivelato al
pubblico il motivo che collega l’enigmatica Lady Maeda all’ospedale
Ongseong e alle oscure e folle pratiche svolte in esso. La
moglie del commissario Ishikawa, infatti, è coinvolta in
quei crudeli esperimenti biologici condotti su esseri umani rapiti.
La ricca e influente Lady Maeda, inoltre, non solo supporta le
atrocità commesse in quell’ospedale, ma è anche colei che ha scelto
il direttore Ichiro come capo del gruppo di ricerca.
Sebbene non siano chiari i motivi
che l’hanno spinta nel realizzare questo orribile piano,
Lady Maeda è dunque la spietata e vile artefice.
Oltre a voler contribuire probabilmente per la creazione di
micidiali armi umane belliche, Lady Maeda sembra essere mossa
soprattutto da motivi personali. Per esempio, è stata la stessa
Maeda a mandare Akiko, consapevole essere l’amante di suo marito,
all’ospedale dopo aver saputo del suo stato interessante. E,
ancora, è stata Maeda a scegliere la madre di Chae-ok come una
delle cavie di ricerca sui mostri del tenente Kato.
Come l’episodio 7 anticipa la Parte 2 de La Creatura di
Gyeongseong
La prima stagione
de La Creatura di Gyeongseong si concluderà con gli ultimi
tre episodi contenuti nella Parte 2. La Parte 1 termina con
importanti rivelazioni, emozionanti cliffhanger e grandi
aspettative. Il fulcro dei prossimi episodi sarà la
soluzione al mistero della nuova creatura: Chi ha
bevuto l’acqua contaminata? Chi sarà la prossima vittima della
mostruosa trasformazione? E, infine, come e perché Lady
Maeda ha iniziato questa terribile e feroce operazione bellica
nell’ospedale Ongseong?
Le festività natalizie sono quel
momento in cui, tra le altre cose, si ha modo di riguardare tutti
quei film o serie ambientati in questo specifico periodo dell’anno,
sia che si decida di affidarsi a grandi classici come Mamma ho perso l’aereo,Il Grinch o Una poltrona per due (quest’ultimo qualora si sia
appassionati di film
“natalizi” ma non dedicati al Natale); sia che si decida di
scoprire qualche nuovo titolo di questo filone. Per chi si
riconosce in questa seconda categoria, Uno sguardo dal
cielo può essere il titolo che fa al caso proprio.
Diretto nel 1996 da Penny Marshall, si
tratta di un film natalizio meno noto ma con i suoi elementi di
fascino.
Anche in questo caso si ha a che
fare con un film non specificatamente dedicato al Natale, ma che ha
in esso il culmine del suo racconto con la risoluzione di tutte le
linee narrative e l’esplicitazione del suo messaggio di fondo.
Remake del film del 1947 La moglie del
vescovo, tratto dal romanzo omonimo di Robert
Nathan, il film è infatti stato fortemente voluto dal due
volte premio Oscar Denzel Washington per via del suo affrontare
temi come il valore della famiglia, della comunità e della fede.
Apprezzato da critica e pubblico, Uno sguardo dal cielo è
però oggi un titolo tendenzialmente dimenticato, perfetto però per
questi giorni di festa.
A renderlo speciale vi è anche la
presenza di Whitney Houston non solo come
protagonista femminile ma anche come cantante di alcuni brani
presenti nel film. Per tutti gli appassionati di film di questo
genere in cerca di un buon titolo da vedere in questi giorni,
Uno sguardo dal cielo è un titolo ideale. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine,
si elencheranno anche le principali piattaforme streaming
contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Uno sguardo dal
cielo
La vicenda si svolge a New York,
dove il sacerdote metodista Henry Biggs, dopo aver
sempre svolto con passione il proprio lavoro, attraversa un momento
di crisi in cui pensa di non essere più in grado di andare incontro
ai problemi che gli pongono la sua comunità e la sua famiglia, la
moglie Julia, il figlio piccolo, la madre di lei.
All’improvviso, però, arriva Dudley, un angelo di
colore, che a poco a poco si installa a casa sua e gli annuncia di
volerlo aiutare a superare le difficoltà. Il problema è che Dudley,
nonostante sia molto generoso, attua degli interventi che spesso
finiscono con il creare più confusione di prima.
Le cose, dunque, finiscono con il
peggiorare ed Henry cade in piena crisi. Come se non bastasse, da
un lato si trova a dover fronteggiare il perfido speculatore
Joe, che ha acquistato la proprietà della chiesa e
vuole demolirla per costruirci un complesso più grande con servizi
vari; dall’altro vede Julia frequentare piacevolmente Dudley, col
quale esce la sera, va al night e ritrova il gusto di cantare, cosa
che ormai faceva solo in chiesa alle funzioni del marito. Dinanzi a
tutto ciò, Henry deciderà che è giunto il momento di sistemare le
cose.
Il cast di Uno sguardo dal
cielo
Ad interpretare l’angelo Dudley vi è
l’attore Denzel Washington, il quale per il ruolo di
Julia Biggs voleva inizialmente l’attrice Julia Roberts. Dopo aver capito che Whitney Houston sarebbe stata più adatta al
ruolo, glielo propose, ma lei rifiutò. Washington continuò a
chiederglielo per un anno, finché lei non accettò. Houston in
seguito dichiarò di aver inizialmente rifiutato il ruolo perché
riteneva di non potersi immedesimare nel personaggio e pensava che
non si sarebbe sentita a suo agio vestita come una casalinga della
classe media. Alla fine, è però riuscita a immedesimarsi nell’amore
di Julia per la famiglia e la chiesa, decidendo così di accettare
la parte.
L’attrice Jenifer
Lewis interpreta invece Margueritte Coleman, madre di
Julia. Tra le due attrici, tuttavia, vi sono solo sei anni di
differenza. Ad interpretare il reverendo Henry Biggs vi è invece
l’attore Courtney B. Vance, noto per il ruolo
dell’assistente procuratore distrettuale Ron Carver in Law &
Order: Criminal Intent, ricoperto dal 2001 al 2006. Recitano
poi nel film Justin Pierre Edmund nel ruolo di
Jeremiah Biggs e Gregory Hines in quelli di Joe
Hamilton. Completano infine il cast gli attori Loretta
Devine nel ruolo di Beverly, Cissy
Houston, madre di Witney, interperta Mrs. Havergale,
mentre il produttore discografico Lionel Richie è
Britsloe.
Il trailer di Uno sguardo dal
cielo e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Uno sguardo dal cielo grazie alla sua
presenza su una delle più popolari piattaforme streaming presenti
oggi in rete. Questo è infatti disponibile nel catalogo di
Disney+. Per vederlo, basterà
dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma e si
avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di mercoledì 27 dicembre alle ore
21:20 sul canale Rai 3.
Considerata unanimemente una delle
migliori trilogie cinematografiche dedicate ad un supereroe dei
fumetti, quella di Christopher Nolan con protagonista Batman è
oggi un vero e proprio oggetto di culto. Iniziata nel 2005 con
Batman Begins (qui la recensione) e proseguita
con l’acclamato Il cavaliere oscuro nel
2008, questa ha infine trovato conclusione nel 2012 con Il cavaliere oscuro – Il
ritorno. Le avventure del celebre supereroe di Gotham City
trovano così nuova vita al cinema in film dalle grandi intenzioni,
in puro stile Nolan, dove intrattenimento e autorialità si fondono
in modo inequivocabile.
Nel 2003, la Warner Bros. assunse il
regista di
Memento per dirigere un nuovo film di Batman, mentre
David S. Goyer firmò un contratto per scrivere la
sceneggiatura della pellicola. Nolan dichiarò la sua intenzione di
reinventare il franchise cinematografico di Batman in chiave
moderna e più realistica. Affascinato dal personaggio e dal suo
background egli voleva colmare una lacuna lasciata dai precedenti
film andando a narrare le origini del Cavaliere Oscuro. Nella
realizzazione della prima pellicola della trilogia, Nolan rivelò
inoltre di essersi ispirato al
Superman di Richard Donner, soprattutto
riguardo alla focalizzazione sull’evoluzione del personaggio.
Batman Begins venne così costruito traendo particolare
ispirazione da fumetti come Batman: Year One e Batman:
The Long Halloween.
In esso vennero però inserite anche
delle idee originali e inedite, come ad esempio la paura del
protagonista per i pipistrelli. Una volta arrivato in sala, il film
si affermò come uno dei maggiori successi economici del suo anno. A
fronte di un budget di 150 milioni di dollari, questo arrivò
infatti a guadagnarne 373 in tutto il mondo. Ancora oggi il film è
ricco di curiosità tutte da scoprire, e proseguendo qui nella
lettura sarà possibile approfondire molte di queste. Si
ritroveranno infatti ulteriori elementi riguardanti la
trama, il cast, il
costume di Batman e le piattaforme
streaming dove poter vedere tale titolo.
La trama di Batman
Begins
Protagonista del film è il
multimiliardario Bruce Wayne, il quale ancora da
adulto è profondamente scosso dal trauma di aver assistito
all’omicidio dei suoi genitori. In cerca di vendetta e impegnato in
viaggi lontani dalla sua Gotham City, egli si ritrova imprigionato
in una prigione del Bhutan. Qui conosce il misterioso Henri
Ducard, membro dell’organizzazione anti-crimine chiamata
Setta delle Ombre. L’uomo si offre di liberare
Wayne e di addestrarlo al fine di diventare un potente guerriero.
C’è però qualcosa che non torna nell’etica di quell’organizzazione,
che in breve Bruce deciderà di abbandonare per tornare a Gotham
City. La città si trova infatti in preda alla corruzione e alla
criminalità più dilagante, e il miliardario decide di fare qualcosa
per cambiare tutto ciò.
Desideroso di affrontare le sue
paure più grandi, egli inizia così ad assumere il ruolo di un
giustiziere mascherato, rinominato Batman. Ad aiutarlo nella sua
impresa vi saranno preziosi alleati come Alfred
Pennyworth, il suo fedele maggiordomo, e Lucius
Fox, il quale gli fornirà una serie di armi e tecnologie
particolarmente utili nella lotta alla criminalità. Ben presto,
Batman si troverà però a doversi scontrare con personalità
particolarmente malvage, che minacciano di prendere il controllo di
Gotham. Tra questi vi è lo psichiatra Jonathan
Crane, noto con il nome di Spaventapasseri. A preoccupare
però più di tutti Wayne, è il misterioso Ra’s Al
Ghul, il quale si rivelerà essere una persona
particolarmente nota al giustiziere mascherato.
Batman Begins: il cast del
film
Per il ruolo di Bruce Wayne, alias
Batman, Nolan decise di
affidarsi all’attore Christian Bale,
il quale sembrava possedere esattamente l’equilibrio tra l’oscurità
e la luce ricercato per il personaggio. Per dar vita al
personaggio, Bale si sottopose ad una massacrante trasformazione
fisica, arrivando ad acquisire circa 26 chili di muscoli. Ciò gli
permise di poter avere la forma fisica necessaria per prendere
parte alle numerose e complesse sequenze d’azione. Bale, inoltre,
approfondì il personaggio anche da un punto di vista psicologico.
Egli infatti si getto nella lettura di diversi volumi dei fumetti
dedicati a Batman, esplorando così le varie sfumature del
personaggio. Accanto a lui, nel film si ritrova poi l’attore premio
Oscar Michael Caine
nei panni di Alfred Pennyworth. Questi dichiarò in seguito di
considerare quella per questo film una delle migliori esperienze
della sua carriera.
Gary Oldman è invece il
volto del celebre commissario Gordon. Nolan scelse l’attore per via
della sua capacità di fornire un’interpretazione calma e misurata
di un personaggio tanto importante e riservato. Katie Holmes è
invece Rachel Dawes, interesse amoroso di Wayne nonché personaggio
ideato appositamente per il film. Morgan Freeman,
invece, è l’interprete di Lucius Fox, inventore della Wayne
Enterprises. Per la scelta degli antagonisti, il regista decise di
portare in scena villain ancora mai visti al cinema. Fa così la sua
prima apparizione Jonathan Crane, alias Spaventapasseri,
interpretato da Cillian Murphy.
Tom Wilkinson è il mafioso Carmine Falcone, mentre
Liam Neeson è presente
nei panni di Henri Ducard. L’attore, grande fan di Superman, era
inizialmente restìo all’offerta di recitare nel film, ma venne
infine convinto dalla possibilità di lavorare con Nolan.
Batman Begins: il costume
di Batman e il cattivo del film
Di particolare importanza, ogni
volta che si parla di Batman, è il design del costume del cavaliere
oscuro. Per quanto riguarda questo, venne realizzato dalla
costumista Lindy Hemming e dal suo staff creativo. Per il film,
Nolan chiese che il costume di Batman fosse nerissimo e di un
tessuto non riflettente, il più opaco possibile, poiché, secondo
lui, doveva attenersi alla filosofia ninja che Bruce aveva
imparato. In più, il regista voleva che il costume fosse leggero e
permettesse a Bale di muoversi agevolmente. Nonostante tale
richiesta, questo si rivelò ugualmente molto scomodo per l’attore,
che in più occasioni se ne lamentò. Proprio il suo parere contrario
circa il risultato spinse a rivedere il costume in vista del
sequel. Ad ogni modo, il design particolarmente realistico di
questo fu particolarmente apprezzato dai fan.
Per quanto riguarda i cattivi
presenti nel film, il primo di essi è
Spaventapasseri. Riguardo alla sua presenza come
antagonista, Nolan rivelò di averlo scelto in quanto non era ancora
stato portato sul grande schermo e perché si legava bene al tema
della paura, fondamentale per il batman di questo film.
Spaventapasseri viene dunque portato in scena come dotato di un
particolare sacco di tela che egli si pone sulla testa e che mostra
sembianze spaventose ai nemici colpiti dal suo fumo allucinogeno.
L’altro grande antagonista del film, anch’esso scelto in quanto
inedito sul grande schermo, è Ra’s al Ghul, uno
tra i più complessi e pericolosi nemici di Batman, nonché il primo
che nei fumetti ne scopre la vera identità.
La differenza principale tra il Ra’s
al Ghul di questa versione e quello fumettistico è il non possedere
l’immortalità donatagli dal Pozzo di Lazzaro: in questa versione,
quindi, il personaggio è “immortale” semplicemente perché Ra’s al
Ghul è il nome che assume colui che sta a capo della Setta delle
Ombre. Sono poi diversi gli ideali del personaggio sono poi diversi
dalla controparte cartacea: in essi egli è un ecoterrorista che non
sopporta come la razza umana abbia fatto scempio del pianeta
tramite guerre e inquinamento. Nel film, invece, la Setta delle
Ombre si “limita” a perseguire l’obiettivo di distruggere quelle
civiltà da loro ritenute troppo corrotte per “purificare”
l’umanità.
Il trailer di Batman
Begins e dove vederlo in streaming e in TV
È possibile vedere o rivedere tale
opera grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete. Batman
Begins è infatti disponibile nel catalogo di
Rakuten TV, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, basterà
semplicemente iscriversi, in modo del tutto gratuito alla
piattaforma. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso
di noleggio si avrà a disposizione un determinato limite temporale
entro cui effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in
televisione il giorno mercoledì 27 dicembre alle
ore 21:20 sul canale Italia
1.
Il regista ha infatti qui avuto modo
di
dar vita ad un nuovo antieroe che non solo si va ad aggiungere
ai personaggi animali del suo cinema – con tutti i valori e
significati di cui essi si fanno portatori – ma che gli offre anche
l’occasione per affrontare questioni legate ai diritti degli
animali e alle nuove sensibilità a riguardo in cui Burton si
riconosce. La realizzazione di questo film, come noto, ha anche
rappresentato una nuova collaborazione con la Disney, luogo dove
come noto aveva svolto i suoi primi lavori come animatore e per cui
ha poi diretto sia Alice in Wonderland che Frankenweenie.
L’esperienza di Dumbo non è
però stata delle migliori, con Burton che ha giurato che non
lavorerà mai più per la Disney. Il film ha poi risentito di questi
contrasti, mancando di ottenere il successo sperato. Si tratta però
in ogni caso di un’opera che presenta degli elementi di interesse,
specialmente se contestualizzati nella filmografia di Burton. Prima
di intraprendere una visione del film, però, sarà utile
approfondire alcune curiosità relative ad esso. Proseguendo qui
nella lettura sarà possibile ritrovare dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e al
significato del racconto di Dumbo. Infine, si
elencheranno anche le piattaforme streaming
contenenti il lungometraggio nel proprio catalogo.
La trama e il cast di
Dumbo
Nel film, Max
Medici, proprietario di un circo, riassume l’ex star
Holt Farrier, tornato dalla Prima guerra mondiale,
per occuparsi di un elefante appena nato le cui orecchie
sproporzionate lo rendono lo zimbello di un circo già in
difficoltà. Quando si scopre che Dumbo sa volare,
però, il circo riscuote un incredibile successo attirando
l’attenzione del persuasivo imprenditore V. A.
Vandevere, che recluta l’insolito elefante per il suo
nuovo straordinario circo, Dreamland. Dumbo vola sempre più in alto
insieme all’affascinante e spettacolare trapezista Colette
Marchant, finché Holt e i suoi figli
Milly e Joe non scoprono che,
dietro alla sua facciata scintillante, Dreamland è piena di oscuri
segreti.
Ad interpretare Holt Farrier vi è
l’attore Colin Farrell, il quale ha raccontato di aver
colto subito l’occasione di recitare nel film essendo un grande fan
di Burton. Nel ruolo dei suoi figli vi sono invece Nico
Parker e Finley Hobbins. Danny DeVito e Michael Keaton, qui entrambi alla loro quarta
collaborazione con Burton, interpretano rispettivamente Max Medici
e V. A. Vandevere. L’attrice, Eva Green, alla sua terza collaborazione con
il regista è invece Colette Marchant. Come noto, l’attrice era
realmente spaventata dalle altezze ed è riuscita a superare questa
sua fobia proprio durante le riprese, con l’aiuto di un performer
professionista che l’ha addestrata per le sue acrobazie.
Per quanto riguarda il vero
protagonista del film, Dumbo, inizialmente si era pensato di
realizzare una versione realistica di un cucciolo di elefante, ma
Burton ha poi preferito rinunciare a tale aspetto per avere un
personaggio più espressivo, specialmente attraverso gli occhi.
Essendo stato realizzato solo in seguito in CGI, al momento delle
riprese sul set sono stati utilizzati oggetti a forma di elefante
per dare agli attori e al team di produzione un’idea delle
dimensioni di Dumbo e del posto da lui occupato nello spazio.
Quando necessario, specialmente nelle interazioni con gli altri
protagonisti, i movimenti dell’elefantino sono invece stati forniti
da un interprete specializzato.
Dumbo: perché si chiama così e cosa
rappresenta?
Per quanto riguarda il nome dato al
piccolo elefantino tutt’orecchie, come viene spiegato sia in questo
film che in quello animato del 1941, Dumbo non è
altro che una storpiatura della parola
dumb, ovvero “stupido”. Si tratta dunque
di un nome dato al personaggio con un fare canzonatorio, con
l’obiettivo prenderlo in giro per la sua deformità. Dumbo va dunque
a rappresentare quanti sono vittima di discriminazione per via di
loro difformità, fisiche o di altro tipo, rispetto a quella che è
considerata “la norma”. A partire da qui, però, si costruisce un
racconto che mira a spezzare queste convinzioni, dimostrando con
quelli che si ritengono essere difetti possano invece essere tratti
distintivi.
Dumbo, infatti, impara ad usare a
proprio vantaggio le sue enormi orecchie, poiché imparando a volare
grazie ad esse da prima permette al circo di cui fa parte di
migliorare le proprie sorte e in seguito si guadagna la libertà di
tornare nel suo habitat naturale insieme alla sua ritrovata madre.
La morale di Dumbo è
l’importanza di riconoscere la diversità quale inesauribile fonte
di ricchezza e bellezza, in contrasto a quelle società o culture
che vorrebbero invece perseguire la completa uguaglianza anche a
costo di sopprimere quei tratti che rendono unici e speciali
proprio per questo. La vittoria di Dumbo, dunque, è la vittoria di
tutti i discriminati.
Il trailer di Dumbo e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Dumbo
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV,
Prime Video e Disney+. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 27 dicembre alle ore
21:30 sul canale Rai 1.
Rebel Moon- Parte 1: Figlia del
fuoco (qui
la recensione) è pieno di tratti distintivi e più che
riconoscibili del suo regista, Zack Snyder,
qui anche in veste di scrittore, produttore e direttore della
fotografia. Lo stile – soprattutto visivo – di Snyder si è distinto
sin dal suo esordio in regia nell’oramai lontano 2004, L’alba
dei morti viventi, per poi migliorare e definirsi nei film
successivi, fino all’ultimo progetto in collaborazione con Netflix,
di cui è previsto un secondo capitolo intitolato Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice. Scopriamo
perciò tutti gli auto-omaggi del regista, gli Easter Eggs e i
“marchi di fabbrica” presenti in Rebel Moon – Parte
1: Figlia del fuoco.
Mescolare i generi
Da quando Zack Snyder si è posizionato in cabina
di regia, ogni suoi film è stato un mash-up di generi e una
sovversione dei tropi di questi ultimi, diventando un suo marchio
di fabbrica. Lo abbiamo visto con 300, o ancora con Watchmen, in cui ha sovvertito il genere dei supereroi
e dei film di squadra; o ancora con Sucker Punch nel quale ha realizzato una commistione
di generi inserendo persino un meta-commento su come le donne
vengono trattate nella narrativa di genere, sia davanti che dietro
la macchina da presa. In Rebel
Moon – Parte 1: Figlia del fuoco Snyder
continua a farne un’impeccabile miscela, includendo numerose
influenze fantascientifiche e fantasy nel suo mash-up estetico di
generi, da Star
Wars a Excalibur, fino a I sette
samurai e Heavy Metal.
Il rallenty
Pur non essendo stato lui a inventare il
rallenty, Zack Snyder è uno dei registi contemporanei a utilizzarlo
di più nelle sue opere, tanto da essere associato a questo
strumento stilistico, e rivoluzionandolo con lo “speed ramping” in
300. Watchmen, Il regno di Ga’Hoole – La leggenda dei
guardiani e
Sucker Punch hanno tutti una considerevole parte a
rallentatore, anche se a un certo punto della sua carriera il
regista, precisamente con L’uomo d’acciaio, non ne ha più fatto uso, salvo poi
riprenderlo in Justice League e finendo con, per l’appunto, Rebel
Moon – Parte 1: Figlia del fuoco.
Gli attori feticcio di Zack Snyder
Come ogni regista, anche Zack Snyder ha degli
attori feticcio a cui si rivolge quando si tratta di realizzare un
film. Sappiamo anche bene che il regista è capace poi di
individuare i talenti emergenti da inserire nelle sue pellicole,
contribuendo quindi a rendere la loro carriera un successo, come
accaduto con
Henry Cavill e
Gal Gadot. Star ricorrenti sono, fra gli altri, Jena Malone,
Carla Gugino, Abbie Cornish e Matt Frewer, alcune delle quali Zack
Snyder ha richiamato per farle partecipare in Rebel
Moon – Parte 1: Figlia del fuoco. Ray Fisher, ad
esempio, ha idossato i panni di Darrian Bloodaxe, Jana Malone di
Harmada e Ray Porter di Hickman.
Epico montaggio di flashback
Un altro marchio di fabbrica del regista sono i
montaggi epici, di cui ne ha fatto il suo stile caratteristico. In
particolare, ad essere tanto epici quanto importanti nei film di
Zack Snyder sono i flashback, i quali vanno a stabilire gli eventi
nell’universo portato sullo schermo prima della trama principale di
un film. Ogni singola pellicola che il regista ha diretto ha
incluso un epico montaggio di flashback, e quello presente in
Rebel
Moon – Parte 1: Figlia del fuoco riguarda la
storia di Kora, quando mostra come sia stata rapita da bambina e
abbia scalato i ranghi dell’esercito dell’Imperium.
Ciò che rende famoso Zack Snyder, avendone
decretato il successo negli anni, sono poi le sequenze d’azione con
personaggi femminili, le quali diventano un altro suo tratto
distintivo. Pensiamo a Sucker Punch, film incentrato sull’azione femminile
molto stilizzata, oppure Faora in
L’uomo d’acciaio, o ancora Wonder Woman in Batman v Superman: Dawn of Justice, per finire a Kora
e Nemesis in Rebel
Moon – Parte 1: Figlia del fuoco. Kora ha diverse
sequenze d’azione impattanti e magistralmente costruite, ma anche
il combattimento con la spada di Nemesis contro la donna ragno
Harmada costituisce un inserto di spicco.
Nessun eroe è al sicuro
Chi conosce la filmografia di Zack Snyder si
sarà accorto di un particolare non proprio indifferente: la morte
degli eroi, che spesso sono o inaspettate oppure brutali. Pensiamo
ad esempio alla trama di 300, che ruota attorno alla morte
degli spartani, oppure a Batman v Superman: Dawn of Justice, in cui il regista
uccide Jimmy Olsen nei momenti iniziali e poi Superman nell’atto
conclusivo, mentre nella director’s cut di Justice League uccide (e rianima) l’intera squadra. In
Rebel
Moon – Parte 1: Figlia del fuoco accade lo
stesso: il film si conclude con la dipartita di diversi personaggi
principali, come Kai e Bloodax, con il tradimento del primo
avvenuto poco prima.
Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco
avrà la director’s cut
Pur non essendoci per ogni suo film delle
versioni estese, Zack Snyder è conosciuto anche per le director’s
cut. Rebel
Moon – Parte 1: Figlia del fuoco è uno di quei
film che ne avrà una. Su Netflix al momento è disponibile solo la
versione PG-13 della storia, mentre l’anno prossimo ne arriverà una
vietata ai minori di oltre tre ore. Come ci dimostra Justice League, le director’s cut del
regista spesso, oltre a essere estremamente lunghe, sono anche più
dense e brutali. Ricordiamo poi che il 19 aprile 2024 debutterà
sulla piattaforma la seconda parte di Rebel Moon, intitolata
Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice.
L’amore del regista Michael
Mann per Avatar di
James Cameron è ancora più forte che mai:
recentemente il regista ha definito l’epico film di fantascienza del 2009 uno dei
suoi quattro film preferiti.
In una recente intervista con
Letterboxd, a Michael Mann è stato chiesto di
elencare i suoi quattro film preferiti, e tra La corazzata
Potemkin del 1925, Giungla d’asfalto del
1950 e 2001: Odissea nello spazio del 1968, Mann ha
indicato Avatar come
quarto e ultimo film.
Non è la prima volta che Mann
elogia il film di James Cameron. Durante il sondaggio di Sight &
Sound del 2012, Michael Mann ha indicato Avatar come
uno dei suoi 10 film preferiti di sempre, e all’epoca lo ha
elogiato.
“Sulle fondamenta di un
biosistema interamente inventato, Avatar è una brillante sintesi di
tropi mitici, con debiti verso Lévi-Strauss e Il ramo d’oro di
Frazier. Si innalza perché, semplicemente, ti folgora e ti
trasporta“, scrisse Mann all’epoca.
L’ultimo film di Mann è Ferrari,
con Adam Driver, Penélope Cruz e Shailene Woodley.
Adam Driver interpreta Enzo Ferrari nel film, mentre
Penelope Cruz interpreta sua moglie Laura. Nel
film compaiono anche Shailene Woodley nel ruolo di Lina Lardi,
Sarah Gadon nel ruolo di Linda Christian,
Gabriel Leone nel ruolo di Alfonso de Portago,
Jack O’Connell nel ruolo di Peter Collins,
Patrick Dempsey nel ruolo di Piero Trauffi e
Ben Collins nel ruolo di Stirling Moss.
Ferrari è
ambientato nell’estate del 1957. L’ex pilota Ferrari è in crisi. La
bancarotta ha messo in ginocchio l’azienda che lui e sua moglie
Laura hanno costruito dal nulla dieci anni prima. La loro relazione
è messa a dura prova dalla perdita di un figlio e dal
riconoscimento di un altro. Ferrari decide così di colmare le varie
perdite cui la vita l’ha messo di fronte scommettendo tutto su una
gara automobilistica che per 1000 miglia avrebbe percorso tutta
l’Italia: la leggendaria Mille Miglia.
Mann dirige il film
Ferrari
la cui sceneggiatura è firmata da Mann stesso e da Troy Kennedy
Martin la sceneggiatura sua e di Troy Kennedy Martin (The Italian
Job), basata sul libro di Brock Yates, “Enzo Ferrari – The Man
and the Machine“. Mann produce il film con la
sua società Moto Pictures insieme a P.J. van Sandwijk e John
Lesher, oltre a John Friedberg, Lars Sylvest, Thorsten Schumacher,
Gareth West e Thomas Hayslip, con l’importante supporto dei
produttori Andrea Iervolino e Monika Bacardi tramite la loro
produzione esecutiva ILBE e il supporto del produttore esecutivo
Niels Juul.
Sono stati rivelati i numeri di
audience su Netflix
di Rebel Moon
– Parte 1: Figlia del Fuoco, il film space opera di
Zack Snyder. Secondo The Hollywood Reporter, il
film ha ottenuto 23,9 milioni di visualizzazioni in poco più di tre
giorni. Secondo l’agenzia, si tratta di un inizio discreto per il
film, che in futuro riceverà un director’s cut vietato ai
minori.
Rebel Moon – Parte 1:
Figlia del Fuoco è stato diretto da Snyder da una
sceneggiatura scritta insieme a Shay Hatten e Kurt Johnstad, basata
su una storia di Snyder e Johnstad. Il film è interpretato da
Sofia Boutella nel ruolo di Kora, Ed Skrein nel ruolo dell’Ammiraglio Atticus
Noble, Charlie Hunnam nel ruolo di Kai,
Michiel Huisman nel ruolo di Gunnar, Djimon Hounsou nel ruolo del Generale,
Staz Nair nel ruolo di Tarak, Doona
Bae nel ruolo di Nemesis, Ray Fisher nel
ruolo di Darrian Bloodaxe e l’esordiente E. Duffy
nel ruolo di Milius, mentre il premio Oscar Anthony Hopkins è la voce di un antico
cavaliere robot di nome Jimmy.
Nel film l’esercito del tiranno
Regent Balisarius minaccia gli abitanti di una colonia pacifica al
confine della galassia, che decidono di inviare una giovane donna
dal passato misterioso a esplorare pianeti vicini alla ricerca di
guerrieri disposti a combattere al loro fianco.
Produzione: Deborah Snyder, Wesley
Coller e Zack Snyder per The Stone Quarry; Eric Newman per Grand
Electric Produzione esecutiva: Sarah Bowen per Grand Electric. Il
lungometraggio segna il ritorno insieme di Newman, Snyder e Stuber.
Tra i produttori più prolifici di Netflix, Newman aveva ingaggiato Snyder per la regia
del suo L’alba dei morti viventi del 2004, che era stato
supervisionato dall’allora vicepresidente di Universal Scott
Stuber, oggi Netflix Head of Global Films. Rebel Moon
– Parte 1: Figlia del Fuoco è il primo lungometraggio
frutto dell’accordo di prelazione tra Netflix e The Stone Quarry
Productions, società di produzione fondata da Zack e Deborah
Snyder, insieme al socio di produzione Wesley Coller.