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Adam Driver denuncia Netflix e Amazon per non aver soddisfatto le richieste del SAG-AFTRA

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In occasione della conferenza stampa di Ferrari al Festival del cinema di Venezia, dove il film è stato presentato in Concorso, Adam Driver ha denunciato Amazon e Netflix per essersi rifiutati di soddisfare le richieste di SAG-AFTRA protese a stipulare accordi ad interim per permettere agli attori, presenti nei loro film, di partecipare alla promozione degli stessi nel corso dello sciopero di sindacato.

Senza mezzi termini, Adam Driver chiama in causa le grandi case di produzione / streamer per puntare il dito contro la loro mancanza di volontà di trovare accordi ad interim con gli attori (Driver si fa portavoce del SAG, ovviamente), cosa che invece fanno le produzioni più piccole, come la Neon, che produce il film di Michael Mann.

“Sono molto felice di essere qui per supportare questo film, e la programmazione ridotta che avevamo per girarlo e gli sforzi di tutti gli incredibili attori che ci hanno lavorato e della troupe. Ma sono anche molto orgoglioso di essere qui per rappresentare visivamente un film che non fa parte dell’AMPTP e per promuovere la direttiva sulla leadership del SAG che è una tattica efficace ovvero, gli accordi ad internim”, ha affermato Driver.

“L’altro obiettivo è ovviamente quello di mostrare come una società di distribuzione più piccola come Neon e STX International può soddisfare le richieste di SAG – si tratta di pre-negoziazioni – ma un grande aziende come Netflix o Amazon non lo fa. E ogni volta che i rappresentanti del SAG sono andati a sostenere un film che ha rispettato i termini dell’accordo provvisorio, diventa ancora più ovvio che queste persone sono disposte a sostenere le persone con cui collaborano, e gli altri no.”

Il cast di Ferrari protagonisti sono Adam Driver nei panni di Enzo Ferrari con Penélope Cruz nei panni di Laura Ferrari. Nel cast anche Shailene Woodley, Gabriel Leone, Sarah Gadon, Jack O’Connell, Patrick Dempsey, Michelle Savoia, Erik Haugen, Andrea Dolente e Giuseppe Bonifati.

Michael Mann: “Enzo Ferrari, una storia di lutto, passione e ambizione”

In Concorso, trai grandi nomi che presenteranno i loro film a Venezia 80, c’è anche Michael Mann, regista iconico del cinema mondiale, che porta al Lido la sua versione della vita di un’altra icona dell’imprenditoria italiana: Enzo Ferrari. Interpretato da Adam Driver, il fondatore della scuderia più amata del mondo è il protagonista di un melodramma operistico, una storia che nelle sua estremità trova la via verso l’universale.

“Quando incontri una personalità così forte come quella di Enzo Ferrari, più vai a fondo, più la storia diventa universale, e ho trovato che i suoi fortissimi contrasti interni, fossero in qualche modo un rimando a com’è la vita nella realtà.” Ha detto Michael Mann, per spiegare come mai ha scelto di raccontare proprio la storia dell’imprenditore italiano.

Il film non è un biopic classico, ma si concentra su un anno particolare della vita di Ferrari, il 1957, momento molto delicato e particolare per la sua vita. Nelle parole di Mann, ecco perché si è scelto di ambientare il film in quel momento storico: “Nel 1957 molti dei conflitti che serpeggiavano nella sua vita sono entrati in rotta di collisione: la compagnia in bancarotta, aveva appena perso suo figlio Dino, il suo matrimonio con Laura stava cadendo a pezzi. Ha dovuto affrontare diversi tipi di lutto. E queste ferite hanno comunque un che di universale. Succede in tutte le nostre vite: lutto, perdita, amore, passione, ambizione. Sono sentimenti universali e sono stati compressi tutti nella vita di Enzo Ferrari, in una maniera melodrammatica, operistica quasi.”

Un lavoro da antropologo, nelle parole di Michael Mann, che il regista ha portato avanti immergendosi nello spazio circoscritto di Modena, ripercorrendo ogni giorno, nella quotidianità, le tappe dello stesso Ferrari, andando persino dallo stesso barbiere. “Il ritratto è quello di un uomo che viveva verso il futuro, a differenza di sua moglie che era giustamente imprigionata nel lutto. Enzo era costantemente proiettato verso quello che sarebbe successo, quando gli si chiedeva quale fosse l’automobile più bella che avesse mai costruito, lui rispondeva sempre ‘la prossima’. E l’opposizione trai due caratteri era un altro elemento di grande interesse.”

Ricordiamo che Ferrari ha ricevuto l’ok da SAG-AFTRA con un accordo provvisorio che permette al cast del film di promuovere la pellicola durante lo sciopero, e infatti Adam Driver e Patrick Dempsey erano presenti a Venezia. Il film è infatti prodotto da Neon e poiché si tratta di uno studio indipendente non affiliato all’AMPTP, non ha avuto problemi a ricevere deroghe da SAG-AFTRA.

La produzione ha strappato un accordo ad interim per la promozione del film, che consentirà al cast di promuovere il film durante la sua prima al Festival del cinema di Venezia, al New York Film Festival e in qualsiasi altro evento in cui il film verrà proiettato.

Pablo Larrain racconta Pinochet in El Conde: “Nessuna forma di empatia era accettabile”

Sanguigno eppure chirurgico, Pablo Larrain, come il suo cinema, riesce sempre a scuotere ed emozionare. Prova a farlo anche a Venezia 80, con il suo El Conde, presentato in Concorso, una satira sulla vita di Pinochet, reso vampiro immortale dalla sua impunità, come ha avuto modo di spiegare lo stesso regista nel corso della conferenza stampa di presentazione del film al Lido.

“Volevo trovare il miglior modo per rappresentare l’uomo Pinochet. Non era mai stato rappresentato prima al cinema o in tv, quindi il cercare l’approccio giusto ci ha condotti al genere, la combinazione tra una farsa e una satira, con elementi che derivano dalla leggenda, dalla logica e del personaggio del Conte, il Vampiro. E credo fosse l’unico modo per raccontarlo. Se non si percorre la via della satira, potrebbe essere facile scivolare verso una forma di empatia, e questo non era accettabile.” Spiega Pablo Larrian ad una platea attenta.

“Tutte le scelte sono state guidate dalla consapevolezza che Pinochet non ha mai affrontato la giustizia e questo gli ha permesso di vivere e morire in libertà, e anche molto ricco. Quella impunità lo ha reso in qualche modo eterno, per questo lo abbiamo rappresentato come un vampiro.” 

Le scelte estetiche di El Conde sono, come sempre nella filmografia del regista cileno, molto definite e in molti modi aiutano la narrazione, sostenendo la tesi che nel film porta avanti Pablo Larrain: “Il film si svolge in una grande casa isolata, all’estremità del Cile, in Patagonia. Pensavamo che il bianco e nero facilitasse la prospettiva teatrale e che potesse essere considerato più lontano e fantasioso, rispetto a dei colori realistici. Il lavoro con Edward Lachman, il nostro direttore della fotografia, è stato rilevante, non solo per l’aspetto estetico, naturalmente molto bello, ma anche perché sentivo, mentre giravamo, che avendo lui come DOP, le nostre immagini sarebbero sembrate universali. Avere uno straniero, un non cileno, che ci ha aiutato a tenere insieme la storia, probabilmente ha contribuito molto a rendere il film universale, anche se questo lo deciderà il pubblico. Ma con il suo anche il lavoro di scenografia, costumi e trucco hanno reso questo film unico.”

Il film si avvale della distribuzione di Netflix, sostegno che Pablo Larrain ha elogiato in conferenza, non dandolo per scontato: “Penso sia bellissimo che Netflix abbia supportato un film come questo, non solo un film coraggioso e insolito, ma che dà voce alla cinematografia cilena che, attraverso lo streamer, può parlare al mondo intero. Non lo avrei mai dato per scontato, soprattutto in un mondo che cambia così velocemente.”

Saltburn: il primo trailer del nuovo film di Emerald Fennell

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Saltburn: il primo trailer del nuovo film di Emerald Fennell

Amazon Studios ha diffuso il primo trailer di Saltburn, il secondo film da regista di Emerald Fennell che segue il successo di Una donna promettente, che è valso alla filmmaker un Oscar per la Migliore Sceneggiatura Originale. Il film è stato selezionato per aprire ufficialmente la 67° edizione del BFI London Film Festival.

Nel cast del film ci sono Jacob Elordi (Euphoria), Barry Keoghan (Gli Spiriti dell’Isola) e Rosamund Pike (Gone Girl). I dettagli della trama sono stati tenuti nascosti, con l’unico indizio che Saltburn è una “storia di ossessione”. Il personaggio di Keoghan, Oliver, incontra Felix (Elordi) in un collegio raffinato. Felix, scoprendo che la sua nuova conoscenza potrebbe non avere la situazione migliore a casa, dice: “Perché non vieni a casa da me? Vieni a Saltburn.”

Saltburn si scopre, è la tenuta della famiglia di Felix, con tanto di maggiordomo, una mamma snob e un’ingenua di alto rango che può o meno essere complementare ad Oliver quando gli dice: “Sei così… reale”.

Quella che segue è una storia di un pesce fuor d’acqua in cui Oliver intraprende un viaggio all’interno dell’eccesso. A un certo punto il personaggio di Keoghan si entusiasma: “Posso onestamente dire che questi ultimi mesi sono stati i più felici della mia vita”. Abbiamo la sensazione che la felicità, tuttavia, potrebbe non durare.

BFI London Film Festival 2023: il programma completo

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BFI London Film Festival 2023: il programma completo

Mentre Telluride e Venezia sono in pieno svolgimento, anche il BFI London Film Festival, un altro tra gli importanti festival autunnali, annuncia il suo ricchissimo programma che vedrà in apertura Saltburn, il nuovo film di Emerald Fennell (Una donna promettente). Ecco di seguito tutta la lista dei film che verranno presentati nel corso della manifestazione dal 4 al 15 ottobre 2023.

HEADLINE GALAS

· Opening Night Gala – SALTBURN (UK, dir.-scr. Emerald Fennell)

· Closing Night Gala – THE KITCHEN (UK, dir. Kibwe Tavares, Daniel Kaluuya)

· American Express Gala – ONE LIFE (UK, dir. James Hawes)

· ALL OF US STRANGERS (UK, dir.-scr. Andrew Haigh)

· THE BIKERIDERS (USA, dir. Jeff Nichols)

· THE BOOK OF CLARENCE (USA, dir.-scr. Jeymes Samuel)

· The Mayor of London’s Gala – CHICKEN RUN: DAWN OF THE NUGGET (UK, dir. Sam Fell)

· Cunard Gala – THE HOLDOVERS (USA, dir. Alexander Payne)

· THE KILLER (USA, dir. David Fincher)

· KILLERS OF THE FLOWER MOON (USA, dir. Martin Scorsese)

· MAESTRO (USA, dir. Bradley Cooper)

· MAY DECEMBER (USA, dir. Todd Haynes)

· NYAD (USA, dir. Elizabeth Chai Vasarhelyi, Jimmy Chin)

· Poor Things (UK, dir. Yorgos Lanthimos)

SPECIAL PRESENTATIONS

· THE BOY AND THE HERON (Japan, dir. Hayao Miyazaki)

. COBWEB (South Korea, dir. Kim Jee-woon)

· BFI Patron’s Special Presentation – THE END WE START FROM (UK, dir. Mahalia Belo)

· FALLEN LEAVES (Finland, dir.-scr. Aki Kaurismäki)

· FOE (Australia, dir. Garth Davis)

· Series Special Presentation – GRIME KIDS (UK, dir. Abdou Cisse)

· HIT MAN (USA, dir. Richard Linklater)

· BFI Flare Special Presentation – HOUSEKEEPING FOR BEGINNERS (North Macedonia-Poland-Croatia-Serbia-Kosovo, dir.-scr. Goran Stolevski)

· LES INDÉSIRABLES (France-Belgium, dir. Ladj Ly)

· MEMORY (Mexico-USA-Chile, dir.-scr. Michel Franco)

· OCCUPIED CITY (UK-Netherlands, dir. Steve McQueen)

· PRISCILLA (USA-Italy, dir.-scr. Sofia Coppola)

· THE ZONE OF INTEREST (USA-UK-Poland, dir.-scr. Jonathan Glazer)

LFF AWARDS

OFFICIAL COMPETITION

· BALTIMORE (Ireland-UK, dir.-scr. Christine Molloy, Joe Lawlor)

· DEAR JASSI (India, dir. Tarsem Singh Dhandwar)

· EUROPA (Austria-UK, dir.-scr. Sudabeh Mortezai)

· EVIL DOES NOT EXIST (Japan, dir.-scr. Ryusuke Hamaguchi)

· FINGERNAILS (USA, dir. Christos Nikou)

· GASOLINE RAINBOW (USA, dir.-scr. Bill Ross IV, Turner Ross)

· I AM SIRAT (Canada, A COLLABORATION BETWEEN DEEPA MEHTA AND SIRAT TANEJA)

· THE ROYAL HOTEL (Australia, dir. Kitty Green)

· SELF PORTRAIT: 47 KM 2020 (China, dir. Zhang Mengqi)

· STARVE ACRE (UK, dir.-scr. Daniel Kokotajilo)

· TOGETHER 99 (Sweden-Denmark, dir.-scr. Lukas Moodyson)

FIRST FEATURE COMPETITION

· BLACK DOG (UK, dir. George Jaques)

· EARTH MAMA (USA-UK, dir-scr. Savanah Leaf)

· HOARD (UK, dir.-scr. Luna Carmoon)

· IN CAMERA (UK, dir.-scr. Naqqash Khalid)

· MAMBAR PIERRETTE (Belgium-Cameroon, dir.-scr. Rosine Mbakam)

· PARADISE IS BURNING (Sweden-Italy-Denmark-Finland, dir. Mika Gustafson)

· PENA CORDILLERA (Chile-Brazil, dir.-scr. Felipe Carmona)

· THE QUEEN OF MY DREAMS (Canada, dir.-scr. Fawzia Mirza)

· SKY PEALS (UK, dir.-scr. Moin Hussain)

· TIGER STRIPES (Malaysia-Taiwan-Singapore-France-Germany-Netherlands-Indonesia-Qatar, dir.-scr. Amanda Nell Eu)

· TUESDAY (UK-USA, dir.-scr. Daina O. Pusić)

DOCUMENTARY COMPETITION

· BYE BYE TIBERIAS (France-Palestine-Belgium-Qatar, dir. Lina Soualem)

· CELLULOID UNDERGROUND (UK-Iran, dir. Ehsan Khoshbakht)

· CHASING CHASING AMY (USA, dir. Sav Rodgers)

· A COMMON SEQUENCE (USA-Mexico, dir. Mary Helena Clark, Mike Gibisser)

· DANCING ON THE EDGE OF THE VOLCANO (Germany-Lebanon, dir-scr. Cyril Aris)

· THE KLEZMER PROJECT (Austria-Argentina, dir-scr. Leandro Koch, Paloma Schachmann)

· QUEENDOM (France-USA, dir. Agnilia Galdanova)

· THE TASTE OF MANGO (UK-USA, dir. Chloe Abrahams)

SHORT FILM COMPETITION

· THE ARCHIVE: QUEER NIGERIANS (UK, dir. Simisolaoluwa Akande)

· AREA BOY (UK, dir. Iggy London)

· BOAT PEOPLE (Canada, dir. Thao Lam, Kjell Boersma)

· ESSEX GIRLS (UK, dir. Yero Timi-Biu)

· THE GOOSE’S EXCUSE (Egypt-UK, dir. Mahdy Abo Bahat)

· KHABUR (Germany-Iran, dir. Nafis Fathollahzadeh)

· ONSET (UK-Poland, dir. Anna Engelhardt, Mark Cinkevich)

· THE SINGER (UK, dir. Cora Bissett)

· THE WALK (UK, dir. Michael Jobling)

· WELLS OF DESPAIR (Netherlands, dir. sata taas)

LOVE

· PERFECT DAYS (Japan, dir. Wim Wenders)

. UNICORNS (UK, dirs. Sally El Hosaini, James Krishna Floyd)

. 20,000 SPECIES OF BEES (Spain, dir.-scr. Estibaliz Urresola Solaguren)

· ÀMA GLORIA (France, dir.-scr. Marie Amachoukeli)

· BANEL & ADAMA (France-Senegal-Mali, dir.-scr. Ramata-Toulaye Sy)

· BLACKBIRD BLACKBIRD BLACKBERRY (Switzerland-Germany-Georgia, dir. Elene Naveriani)

· THE ETERNAL MEMORY (Chile, dir. Maite Alberdi)

· FANCY DANCE (USA, dir. Erica Tremblay)

· GIRL (UK, dir.-scr. Adura Onashile)

· GOODBYE JULIA (Sudan-Egypt-Germany-France-Saudi Arabia-Sweden, dir.-scr. Mohamed Kordofani)

· MONSTER (Japan, dir. Hirokazu Kore-eda)

· OUR BODY (France, dir. Claire Simon)

· ROBOT DREAMS (Spain-France, dir.-scr. Pablo Berger)

· SILVER HAZE (Netherlands-UK, dir.-scr. Sacha Polak)

· SLOW (Lithuania-Spain-Sweden, dir.-scr. Marija Kavtaradze)

· TÓTEM (Mexico-Denmark-France, dir. Lila Avilés)

DEBATE

· ALLENSWORTH (USA, dir. James Benning)

· FIRE THROUGH DRY GRASS (USA, dir. Alexis Neophytides, Andres ‘Jay’ Molina)

· FOUR DAUGHTERS (France-Tunisia-Germany-Saudi Arabia, dir.-scr. Kaouther Ben Hania)

· THE GOLDMAN CASE (France, dir. Cédric Kahn)

· HIGH & LOW – JOHN GALLIANO (France-USA-UK, dir.-scr. Kevin Macdonald)

· KIDNAPPED (Italy-France-Germany, dir. Marco Bellocchio)

· THE MISSION (USA, dir. Jesse Moss, Amanda McBaine)

· ON THE ADAMANT (France-Japan, dir. Nicolas Philibert)

· THE PIGEON TUNNEL (UK, dir. Errol Morris)

· THE RYE HORN (Spain-Portugal-Belgium, dir.-scr. Jaione Camborda)

· SHOSHANA (UK-Italy, dir. Michael Winterbottom)

· WILDING (UK, dir. David Allen)

· YOUTH (SPRING) (France-Luxembourg-Netherlands, dir. Wang Bing)

LAUGH

· ASOG (Philippines-Canada, dir. Seán Devlin)

· BONUS TRACK (UK, dir. Julia Jackman)

· THE BOOK OF SOLUTIONS (France, dir.-scr. Michel Gondry)

· DAAAAAALI! (France, dir.-scr. Quentin Dupieux)

· THE HYPNOSIS (Sweden-Norway-France, dir. Ernst De Geer)

· MOLLI AND MAX IN THE FUTURE (USA, dir.-scr. Michael Lukk Litwak)

· THE NATURE OF LOVE (Canada-France, dir.-scr. Monia Chokri)

· THE PRACTICE (Argentina-Chile-Portugal, dir. Martín Rejtman)

· POOLMAN (USA, dir. Chris Pine)

· SHORTCOMINGS (USA, dir. Randall Park)

· TERRESTRIAL VERSES (Iran, dir.-scr. Ali Asgari, Alireza Khatami)

DARE

· ANIMALIA (France-Morocco-Qatar, dir.-scr. Sofia Alaoui)

· BEHIND THE MOUNTAINS (Tunisia-France-Belgium-Italy-Saudi Arabia-Qatar, dir.-scr. Mohamed Ben Attia)

· EILEEN (USA, dir. William Oldroyd)

· FOREMOST BY NIGHT (Spain-Portugal-France, dir. Víctor Iriarte)

· INSIDE THE YELLOW COCOON SHELL (Vietnam-Singapore-France-Spain, dir.-scr. Thien An Pham)

· LAST SUMMER (France, dir. Catherine Breillat)

· LITTLE GIRL BLUE (France-Belgium, dir.-scr. Mona Achache)

· MUSIC (Germany-France-Serbia, dir.-scr. Angela Schanelec)

· OMEN (Belgium-Netherlands-Democratic Republic of Congo-France-South Africa, dir.-scr. Baloji)

· THE PEASANTS (Poland-Serbia-Lithuania, dir.-scr. DK Welchman, Hugh Welchman)

· POWER ALLEY (Brazil-France-Uruguay, dir. Lillah Halla)

· A PRINCE (France, dir. Pierre Creton)

· RED ISLAND (France-Belgium-Madagascar, dir. Robin Campillo)

· SAMSARA (Spain, dir. Lois Patiño)

THRILL

· THE ANIMAL KINGDOM (France, dir. Thomas Cailley)

· THE BUCKINGHAM MURDERS (India-UK, dir. Hansal Mehta)

· COPA ’71 (UK, dir. Rachel Ramsay, James Erskine)

· CULPRITS (UK, dir-scr. J Blakeson)

· GASSED UP (UK, dir. George Amponsah)

· LOST IN THE NIGHT (Mexico-Germany-Netherlands, dir. Amat Escalante)

· LUBO (Italy-Switzerland, dir. Giorgio Diritti)

· ONLY THE RIVER FLOWS (China, dir. Shujun Wei)

· SHAME ON DRY LAND (Sweden-Malta, dir.-scr. Axel Petersén)

· STOLEN (India, dir. Karan Tejpal)

· UNMOORED (UK-Poland-Sweden, dir. Caroline Ingvarsson)

CULT

· THE BEAST (France-Canada, dir.-scr. Bertrand Bonello)

· BIRTH/REBIRTH (USA, dir. Laura Moss)

· LATE NIGHT WITH THE DEVIL (Australia, dir.-scr. Cameron Cairnes, Colin Cairnes)

· NIGHTWATCH – DEMONS ARE FOREVER (Denmark, dir.-scr. Ole Bornedal)

· RED ROOMS (Canada, dir.-scr. Pascal Plante)

· SCALA!!! (UK, dir.-scr. Jane Giles, Ali Catterall)

· STOPMOTION (UK, dir. Robert Morgan)

· VINCENT MUST DIE (France-Belgium, dir. Stéphan Castang)

JOURNEY

· ALL DIRT ROADS TASTE OF SALT (USA, dir.-scr. Raven Jackson)

· THE BRIDE (Rwanda, dir.-scr. Myriam U. Birara)

· THE DELINQUENTS (Argentina, dir.-scr. Rodrigo Moreno)

· THE ECHO (Mexico-Germany, dir.-scr. Tatiana Huezo)

· EXPATS (USA-Hong Kong, dir.-scr. Lulu Wang)

· HAAR (UK, dir.-scr. Ben Hecking)

· HOW TO HAVE SEX (UK-Greece, dir.-scr. Molly Manning Walker)

· IF ONLY I COULD HIBERNATE (Mongolia-France-Switzerland-Qatar, dir.-scr. Zoljargal Purevdash)

· INSHALLAH A BOY (Jordan-France-Saudi Arabia-Qatar-Egypt, dir. Amjad Al Rasheed)

· THE LOST BOYS (Belgium-France, dir. Zeno Graton)

· THE NEW BOY (Australia, dir.-scr. Warwick Thornton)

· RAMONA (Dominican Republic-UK, dir. Victoria Linares Villegas)

· THE SETTLERS (Chile-Argentina-France-Denmark-UK-Taiwan-Sweden-Germany, dir. Felipe Gálvez Haberle)

· SHAYDA (Australia, dir.-scr. Noora Niasari)

· THE SPECTRE OF BOKO HARAM (Cameroon-France, dir. Cyrielle Raingou)

· THE SWEET EAST (USA, dir. Sean Price Williams)

· THAT THEY MAY FACE THE RISING SUN (Ireland-UK, dir. Pat Collins)

CREATE

● ANITA (USA, dir. Alexis Bloom, Svetlana Zill)

● ANSELM (Germany, dir. Wim Wenders)

● APOLONIA, APOLONIA (Denmark- Poland-France, dir. Lea Glob)

● CLOSE YOUR EYES (Spain-Argentina dir. Víctor Erice)

● THE DAUGHTERS OF FIRE (Portugal, dir. Pedro Costa)

● CROMA KID (Dominican Republic, dir. Pablo Chea)

● GOING TO MARS: THE NIKKI GIOVANNI PROJECT (USA, dir.-scr. Michèle Stephenson, Joe Brewster)

● IN RESTLESS DREAMS: THE MUSIC OF PAUL SIMON (USA, dir. Alex Gibney)

● MENU-PLAISIRS LES TROISGROS (USA, dir. Frederick Wiseman)

● THE POT AU FEU (France, dir. -scr. Anh Hung Tran)

● RYUICHI SAKAMOTO | OPUS (Japan, dir. Neo Sora)

● SWAN SONG (Canada, dir. Chelsea McMullan)

● THEY SHOT THE PIANO PLAYER (Spain-France-Netherlands, dir. Fernando Trueba, Javier Mariscal)

● THIS IS GOING TO BE BIG (Australia, dir. Thomas Charles Hyland)

● YOU CAN CALL ME BILL (USA, dir.-scr. Alexandre O. Philippe)

EXPERIMENTA

● THE LOST ART OF THE FUTURE (Canada, dir.-scr. Theo Cuthand)

● A RADICAL DUET (UK, dir. -scr. Onyeka Igwe)

● SPEECH FOR A MELTING STATUE (Belgium-Democratic Republic of Congo, dir. Collectif Faire-part)

● WELLS OF DESPAIR (Netherlands, dir.-scr. sata taas)

● THE ARCHIVE: QUEER NIGERIANS (UK, dir. Simisolaoluwa Akande)

● EVERYTHING WORTHWHILE IS DONE WITH OTHER PEOPLE (UK, dir.-scr. Rehana Zaman)

● NIGHT FISHING WITH ANCESTORS (Australia, dir. Elizabeth Povinelli)

● MINEVISSAM (I AM WRITING) (UK, dir.-scr. Niki Kohandel)

● NOTES FROM GOG MAGOG (Indonesia, dir.-scr. Riar Rizaldi)

● CODERS (Lithuania, dir.-scr. Anastasia Sosunova)

● PLATFORM GHOSTS – TURKER, FARMER, BOT (India, dir. Aarti Sunder)

● ONSET (UK-Poland, dir. Anna Engelhardt, Mark Cinkevich)

● GUSH (USA, dir. Fox Maxy)

● PACIFIC CLUB (France-Qatar, dir.-scr. Valentin Noujaïm)

● IT CAN’T BE THAT NOTHING THAT CAN BE RETURNED (Ukraine. dir. Dana Kavelina)

● TIMEKEEPERS OF THE ANTHROPOCENE (Mexico-USA, dir. Federico Cuatlacuatl)

● TRISTXTOTL (UK, dir. Mădălina Zaharia)

● MANGOSTEEN (Thailand, dir. Tulapop Saenjaroen)

● THE GOOSE’S EXCUSE (Egypt-UK, dir. Mahdy Abo Bahat, Abdo Zin Eldin)

● ROOM IN A CROWD (Philippines, dir.-scr. John Torres)

● TEMPO (Japan, dir. Yu Araki)

● ALL THE DAYS OF MAY (Canada, dir.-scr. Miryam Charles)

● WOOD FOR THE TREES (Germany, dir. Rob Crosse)

● SUNFLOWER SIEGE ENGINE (USA, dir.-scr. Sky Hopinka)

● A THROWING FORTH (USA-China, dir. Xiao Zhang)

● LEVITATE (Italy-Spain-France, dir. Iván Argote)

● DESERT DREAMING (Sri Lanka, dir.-scr. Abdul Halik Azeez)

● KHABUR (Germany-Iran, dir. Nafis Fathollahzadeh)

SHORTS

● PU EKAW TNOD (UK, dir. Rebecca Culverhouse)

● STRANGERS (UK, dir.-scr. Rob Price)

● DORIS (Ghana-USA, dir. Edem Dotse)

● PREDATORS (UK, dir.-scr. Jack King)

● THE TEST (USA, dir.-scr. Olivia Marie Valdez)

● YUMMY MUMMY (UK, dir.-scr. Gabriela Staniszewska)

● FOREIGNERS ONLY (Bangladesh-USA, dir. Nuhash Humayun)

● THE GARDEN OF HEART (Hungary-Slovakia, dir.-scr. Olivér Hegyi)

● TORN (Denmark-Sweden, dir. Jahfar Muataz)

● SOUTH FACING (UK, dir.scr. Reneque Samuels)

● HAFEKASI (Australia, dir.-scr. Annelise Hickey)

● NOW AND THEN (UK, dir. Harris Alvi)

● RIZOO (Iran-USA, dir. Azadeh Navai)

● I AM MORE DANGEROUS DEAD (USA-Nigeria-UK, dir.-scr. Majiye Uchibeke)

● BOAT PEOPLE (Canada, dir.-scr. Thao Lam, Kjell Boersma)

● WAKING UP IN SILENCE (Ukraine-Germany, dir.-scr. Mila Zhluktenko, Daniel Asadi Faezi)

● GRAVEYARD OF HORSES (China, dir. Xiao Xuan Jiang)

● WILDMEN OF THE GREATER TORONTO AREA (Canada, dir.-scr. Solmund MacPherson)

● THE WALK (UK, dir. Michael Jobling)

● ESSEX GIRLS (UK, dir. Yero Timi-Biu)

● ALL THE LIGHTS STILL BURNING (UK, dir. Dominic Leclerc)

● THE SCOTTISH PLAY (UK, dir. James Soldan)

● FESTIVAL OF SLAPS (UK, dir. Abdou Cissé)

● ONLY YOURSELF TO BLAME (UK, dir. Noomi Yates)

● SMOKING DOLPHINS (UK, dir. Sean Lyons)

● THE SINGER (UK, dir. Cora Bissett)

● BLOOD (UK-Australia, dir.-scr. Vathana Suganya Suppiah)

● AREA BOY (UK, dir.-scr. Iggy London)

● MOTHER OF MINE (UK, dir.-scr. Jesse Lewis Reece)

● MAKING BABIES (Canada, dir.-scr. Eric K. Boulianne)

● SOUND & COLOUR (Ireland, dir. Emma Foley)

● GORKA (UK, dir.-scr. Joe Weiland)

LFF EXPANDED

· COLORED (France-Taiwan, Lead Artists – Pierre-Alain Giraud, Stéphane Foenkinos, Tania de Montaigne)

· CONSENSUS GENTIUM (UK-Australia-USA, Lead Artist – Karen Palmer)

· FLOW (Netherlands-France, Lead Artist – Adriaan Lokman)

· FORAGER (USA, Lead Artists – Winslow Porter, Elie Zananiri)

· THE FURY (USA, Lead Artist – Shirin Neshat)

· THE IMAGINARY FRIEND (Netherlands-Belgium, Lead Artist – Steye Hallema)

· LETTERS FROM DRANCY (UK-USA, Lead Artist – Darren Emerson)

· MURALS (Poland-Ukraine-USA, Lead Artists – Alex Topaller, Daniel Shapiro, Artem Ivaneko)

· THINGS FALL APART: A MUSICAL INSTALLATION IN MIXED REALITY (Germany-Israel-India, Lead Artist – CyberRäuber)

· HAUNTED HOTEL – A MELODRAMA IN AUGMENTED REALITY (Germany, Lead Artist – Guy Maddin)

· FLEETING FIGURES (Sweden-UK, Lead Artists – Åsa Cederqvist, Lundahl & Setil, Untold Garden, Pastelae, Oscar Häggström, SONG)

· GHOSTS OF SOLID AIR (UK, Lead Artist – Amy Rose)

· MY TRIP 2023 (UK, Lead Artist – Bjarne Melgaard)

· ELSEWHERE IN INDIA (India-UK-USA, Lead Artists – Murthovic, Thiruda)

FAMILY

· DANCING QUEEN (Norway, dir. Aurora Gossé)

· DEEP SEA (3D) (China, dir.-scr. Xiaopeng Tian)

· KENSUKE’S KINGDOM (UK-Luxembourg-France, dir. Kirk Hendry, Neil Boyle)

· THE SACRED CAVE (Cameroon-Burkina Faso-France, dir. Daniel Minlo)

· ANIMATED SHORTS FOR YOUNGER AUDIENCES

o POND (Switzerland, dir.-scr. Lena von Döhren, Eva Rust)

o SWING TO THE MOON (France, dir. Marie Bordessoule, Adriana Bouissie, Nadine De Boer, Elisa Drique, Chloé Lauzu, Vincent Levrero, Solenne Moreau)

o THE DAY I BECAME A BIRD (UK, dir. Andrew Ruhemann)

o THE SWINEHERD (Denmark, dir. Magnus Igland Møller, Peter Smith)

o ONCE UPON A STUDIO (USA, dir. Trent Correy, Dan Abraham)

o AHRU (Argentina, dir. Leandro Martinez)

o HOOBA (Netherlands, dir.-scr. Sem Assink)

o UPSIDE DOWN (Latvia, dir.-scr. Dace Rīdūze)

TREASURES

· THE BLACK PIRATE (USA, dir. Albert Parker)

· THE DUPES (Syria, dir.-scr. Tewfik Saleh)

· MACARIO (Mexico, dir. Roberto Gavaldón)

· PEEPING TOM (UK, dir. Michael Powell)

· PRESSURE (UK, dir.-scr. Horace Ové)

· THE STRANGER AND THE FOG (Iran, dir.-scr. Bahram Beyzaie)

Yesterday: la causa intentata dai due spettatori è stata archiviata dal giudice

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La causa riguardante il trailer fuorviante del film Yesterday è stata ufficialmente archiviata da un giudice. Yesterday è un film del 2019 su un musicista in difficoltà Jack (Himesh Patel) che un giorno si sveglia e scopre di trovarsi in una realtà alternativa in cui i Beatles non sono mai esistiti, ed è l’unica persona che ricorda le loro canzoni. Confuso sul da farsi, Jack prende una decisione difficile: canta lui stesso le canzoni del famoso quartetto, presentandole come sue, per elevare la sua carriera musicale.

Quattro anni dopo l’uscita del film, la causa intentata ai produttori del film da due fan delusi è stata archiviata: i due avevano citato in giudizio la Universal per pubblicità ingannevole, dal momento che nel trailer di Yesterday compariva Ana De Armas, poi tagliata dal film. Evidentemente i due erano andati al cinema solo per poter vedere l’attrice all’opera.

Secondo Deadline, il giudice distrettuale americano Stephen Wilson ha contestato la denuncia di “falsa dichiarazione” avanzata dai querelanti Paul Michael Rosza e Conor Wolfe contro la Universal. Wilson si p schierato con la difesa della Universal secondo cui si trattava di un “lesione autoinflitta”, scartando completamente il caso. Si legge nella dichiarazione:

“In ogni precedente rigetto, la Corte ha delineato chiaramente le insidie ​​della censura e ha consentito successive modifiche. Tuttavia, ora la Corte ritiene che ulteriori modifiche sarebbero inutili. Pertanto il licenziamento non può essere modificato. Questa è la terza volta che il querelante modifica la propria denuncia, e sarà l’ultima.”

Di questa strana causa a Yesterday si è parlato per la prima volta nel 2021. Basandosi su un trailer, che presenta un breve momento in cui De Armas cattura l’occhio adorante del protagonista Jack, Rosza e Woulfe hanno noleggiato il film su Amazon Prime Video. Dispiaciuti di scoprire che l’attrice non era nel montaggio finale di Yesterday, Rosza e Woulfe hanno deciso di intentare una causa da 5 milioni di dollari contro la Universal, sostenendo che il marketing dello studio era “falso, fuorviante e ingannevole“.

Rosza e Woulfe non si sono arresi. Come fa riferimento Wilson nella sua dichiarazione, i due hanno modificato le loro richieste anche dopo che la corte le ha respinte più volte. In uno di questi emendamenti del 2022, Woulfe ha persino tentato di denunciare “false dichiarazioni su Google” dopo aver noleggiato il film una volta successiva su Google Play. Di questo emendamento, il giudice ha affermato che “il querelante Woulfe non ha offerto alcuna spiegazione sul motivo per cui credeva che la versione di Yesterday a cui avevano avuto accesso su Google Play sarebbe stata una versione diversa del film a cui avevano avuto accesso su Amazon“.

Sembra che la causa di Rosza e Woulfe sarà finalmente messa a tacere con questo nuovo licenziamento. Per quanto stravagante possa essere la natura di questa causa, la questione solleva domande interessanti su quale sia il diritto del pubblico ad un marketing equo. Ana De Armas può essere considerata una star di prima fascia, o lo era quando è stata presentata la richiesta nel 2021, rispetto a molti altri attori del film. Pertanto, vedere De Armas anticipata in un ruolo poi tagliato successivamente può essere ingannevole per un potenziale spettatore di Yesterday, anche se con grande sgomento di Rosza e Woulfe, non abbastanza ingannevole da resistere in tribunale.

The Flash: rivelato il backstage della scena con Dark Flash

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The Flash: rivelato il backstage della scena con Dark Flash

Il costume di Dark Flash del film The Flash appare molto chiaramente in una nuova featurette per il film DCEU che mostra come il look del personaggio sia stato ottenuto grazie a una tuta practical.

Il multiverso era al centro di The Flash, per cui la trama del film è rimasta una sorpresa fino alla fine. Tanto che quello che doveva essere il grande cattivo del film secondo le indiscrezioni, ovvero il Generale Zod, alla fine si è rivelato una specie di diversivo per raccontare quello che era davvero il cattivo, ovvero lo stesso Flash che continua a tornare indietro nel tempo per modificare il corso di quella linea temporale.

Liberamente ispirato alla sua controparte dei fumetti, Dark Flash è stato un cattivo mediocre per coloro che hanno visto il film The Flash. Il design di Dark Flash era sicuramente un nuovo approccio per mettere in scena i velocisti cattivi in live-action rispetto allo show televisivo, ma non era sufficiente a nascondere alcuni dei problemi visivi con la CGI della tuta del film. Il video dal backstage mostra qualcosa in più rispetto alla realizzazione di quel costume:

The Flash, la trama e il cast del film

The Flash è uscito al cinema il 15 giugno 2023 distribuito da Warner Bros Italia. Nel film, Barry Allen usa i suoi superpoteri per viaggiare indietro nel tempo e cambiare gli eventi del passato. Ma quando il tentativo di salvare la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry rimane intrappolato in una realtà in cui il generale Zod è tornato, minacciando distruzione, e senza alcun Supereroe a cui rivolgersi. L’unica speranza per Barry è riuscire a far uscire dalla pensione un Batman decisamente diverso per salvare un kryptoniano imprigionato… malgrado non sia più colui che sta cercando.

Fanno parte del cast di The Flash l’attore Ezra Miller nei panni del protagonista, riprendendo dunque il ruolo di Barry Allen da Justice League, ma anche l’astro nascente Sasha Calle nel ruolo di Supergirl, Michael Shannon (“Bullet Train”, “Batman v Superman: Dawn of Justice”), in quelli del Generale Zod, Ron Livingston (“Loudermilk”, “L’evocazione – The Conjuring”), Maribel Verdú (“Elite”, “Y tu mamá también – Anche tua madre”), Kiersey Clemons (“Zack Snyder’s Justice League”, “Sweetheart”), Antje Traue (“King of Ravens”, “L’uomo d’acciaio”) e Michael Keaton (Spider-Man: Homecoming”, “Batman”), che torna nel costume di Batman dopo oltre 30 anni.

L’esorcista: Il credente, in che modo il film “preserva l’integrità drammatica” del film originale

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Il regista di L’esorcista: Il credente, David Gordon Green, ha parlato del modo in cui il film si propone di preservare il tono del classico originale. Il film, che sarà presentato in anteprima nelle sale il 13 ottobre, è il sesto capitolo della serie cinematografica iniziata con L’Esorcista del 1973, basato sull’omonimo romanzo di William Peter Blatty e diretto da William Friedkin. Il film seguirà due ragazze che mostrano segni di possessione dopo essere scomparse per diversi giorni, portando uno dei loro padri (Leslie Odom Jr.) ad avvicinarsi Chris MacNeil (Ellen Burstyn), personaggio del film originale, chiedendo aiuto.

In una recente intervista con Empire (che mostrata anche una nuova immagine ufficiale), Green ha paragonato il nuovo Esorcista alla sua recente trilogia di sequel di Halloween. Sebbene abbia affermato che il genere slasher era un “luogo in cui giocare“, L’esorcista: Il credente è “più ricercato e un po’ accademico“. Ha cercato di “preservare l’integrità drammatica” del film originale senza imitare il sottogenere della possessione direttamente conseguente dal film di Friedkin.

“I film di Halloween appartengono al genere slasher. Sono un posto dove giocare e magari divertirsi un po’. Ma questo era più ricercato e un po’ accademico. La narrazione che stavamo cecrcando e le relazioni che raccontiamo erano più drammatiche. È un approccio molto diverso.

Stiamo parlando del genere horror, ma la mia ambizione principale era preservare l’integrità drammatica e non appoggiarmi a quello che è seguito per il genere come conseguenza del successo del film originale. Ma questo è impossibile: bisogna riconoscere che ci sono stati così tanti film che sono imitazioni derivate de L’Esorcista. Il concetto si è evoluto, quindi realizzare un film a combustione lenta, drammatico, provocatorio e spaventoso è diverso per il pubblico di oggi rispetto a 50 anni fa.”

L’esorcista – Il credente, tutto quello che sappiamo sul film

L’esorcista: Il credente si concentrerà sul padre di una bambina posseduta, che in cerca di aiuto entrerà in contatto con Chris MacNiel (Ellen Burstyn). La Burstyn riprenderà il suo ruolo de L’esorcista, dove era la madre di Regan (interpretata da Linda Blair), per aiutare a combattere il possesso della bambina e di una sua amica. Oltre alla Burstyn, il cast di L’esorcista – Il credente include Leslie Odom Jr. (Hamilton), Ann Dowd (The Handmaid’s Tale), Raphael Sbarge (C’era una volta) e la cantante Jennifer Nettles.

Con un cast di talento riconoscibile che dà vita al film, L’esorcista: Il credente sta prendendo forma come un degno seguito di L’esorcista. La decisione di avere tutti i film nel canone di indica inoltre che ci saranno riferimenti anche agli altri quattro titoli della serie. Il nuovo film, però, segna anche l’inizio di una nuova trilogia di sequel, similmente a quanto fatto anche con i sequel di Halloween, di  cui appunto Green è stato regista.

Resta però da vedere come questo nuovo film si affermerà presso il grande pubblico. Mentre Green si è dimostrato un talentuoso regista slasher con Halloween, i suoi sequel Halloween Kills e Halloween Ends non sono stati particolarmente apprezzati né dal pubblico né dalla critica. Tuttavia, con L’esorcista – Il credente, che crea una nuova storia all’interno dell’universo di L’esorcista, il film potrebbe svelare nuovi entusiasmanti aspetti degni di essere raccontati.

The Equalizer 3 – Senza tregua: intervista a Andrea Dodero

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The Equalizer 3 – Senza tregua: intervista a Andrea Dodero

In occasione dell’uscita in Italia di The Equalizer 3 – Senza Tregua, il 30 agosto distribuito da Eagle Pictures, abbiamo intervistato Andrea Dodero, che fa parte del nutrito cast italiano del film con protagonista Denzel Washington e diretto da Antoine Fuqua.

The Equalizer 3 – Senza tregua, la recensione

The Equalizer 3 – Senza Tregua, il nuovo thriller d’azione di Sony Pictures diretto da Antoine Fuqua con Denzel Washington. L’attore premio Oscar torna a interpretare l’ex agente governativo Robert McCall nell’ultimo capitolo della saga dell’inflessibile giustiziere. Il film, scritto da Richard Wenk (Jack Reacher – Punto di non ritorno, The Equalizer 2 – Senza perdono) e ispirato alla serie TV anni ‘80 Un giustiziere a New-York, vede tra i protagonisti anche Dakota Fanning e David Denman. The Equalizer 3 – Senza Tregua sarà solo al cinema dal 30 agosto prodotto da Sony Pictures e Eagle Pictures, distribuito da Eagle Pictures.

Da quando ha abbandonato la sua vita di assassino governativo, Robert McCall (Denzel Washington) ha lottato per rimediare alle orribili azioni compiute in passato e trova una strana consolazione nel perseguire la giustizia in favore degli oppressi. Sentendosi inaspettatamente a casa nel Sud Italia, scopre che i suoi nuovi amici sono sotto il controllo dei boss della criminalità locale. Quando gli eventi precipitano, McCall sa cosa dovrà fare: difendere i suoi amici e sfidare la mafia.

Five Nights At Freddy’s: il secondo trailer

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Five Nights At Freddy’s: il secondo trailer

Universal Pictures Italia ha diffuso il secondo trailer ufficiale dell’annunciato Five Nights At Freddy’s, il nuovo horror prodotto dalla Blumhouse e con protagonista Josh Hutcherson.

Riuscirete a sopravvivere per cinque notti? Il terrificante fenomeno dei videogiochi horror diventa un evento cinematografico da brivido: Blumhouse – la casa produttrice di M3GAN, The Black Phone e The Invisible Man – porta Five Nights at Freddy’s sul grande schermo. Il film segue una guardia giurata tormentata che inizia a lavorare al Freddy Fazbear’s Pizza. Mentre trascorre la sua prima notte di lavoro, si rende conto che il turno di notte da Freddy’s non sarà così facile da superare.

Il film è interpretato da Josh Hutcherson (Ultraman, The Hunger Games franchise), Elizabeth Lail (You, Mack & Rita), Piper Rubio (Holly & Ivy, Unstable), Kat Conner Sterling (Un fantasma in casa, 9-1-1), con Mary Stuart Masterson (Blindspot, Pomodori Verdi Fritti) e Matthew Lillard (Good Girls, Scream). Five Nights at Freddy’s è diretto da Emma Tammi (The Wind, Blood Moon) ed è scritto da Scott Cawthon, Emma Tammi e Seth Cuddeback. Gli iconici personaggi animatronici del film saranno creati dal Creature Shop di Jim Henson. Five Nights at Freddy’s è prodotto da Jason Blum e Scott Cawthon. I produttori esecutivi del film sono Bea Sequeira, Russell Binder e Christopher H. Warner. Universal Pictures presenta una produzione Blumhouse, in associazione con Striker Entertainment.

Beetlejuice 2 sarà ambientato nel “più folle dei mondi possibili”

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Il direttore della fotografia di Beetlejuice 2, Haris Zambarloukos, anticipa i dettagli della storia e il tema del sequel di Tim Burton, che porterà avanti la storia della commedia horror del 1988.

Il film originale raccontava le difficoltà di una coppia recentemente deceduta con una nuova famiglia che si trasferiva nella loro vecchia casa e dei loro rapporti con un bioesorcista losco, rumoroso ed esagerato. Sia Winona Ryder che Michael Keaton sono confermati per riprendere i loro ruoli di Lydia Deetz e dello stesso bioesorcista del titolo, mentre Catherine O’Hara tornerà nei panni della matrigna di Lydia, Delia Deetz.

Tramite The Wrap, Zambarloukos ha rivelato i temi che giocano un ruolo chiave in Beetlejuice 2. Sebbene le riprese del film siano state sospese da quando la SAG-AFTRA si è unita allo sciopero della WGA, il direttore della fotografia ha affermato che il film sarà guidato dal tema della famiglia, in particolare ciò che mantiene una famiglia unita anche in un mondo imprevedibile e in continua evoluzione.

“In sostanza, ‘Beetlejuice [2]’ è la storia di una famiglia. E ora sono passati 30 anni e il film evidenzia quali sono le complessità della condizione umana mentre si cerca di tenere unita una famiglia per tutto quel tempo, ambientando la storia nel più folle dei mondi possibili. Ecco perché scelgo i progetti. Quella connessione umana per me è sempre in prima linea.”

Beetlejuice 2, tutto quello che sappiamo sul film

Beetlejuice 2 è il sequel dell’iconico film del 1988 di Tim Burton. Tale seguito vedrà Winona Ryder tornare nei panni di Lydia Deetz al fianco di Michael Keaton, interprete del bio-esorcista che dà il titolo al film, mentre Catherine O’Hara tornerà nei panni della madre di Lydia. Si darà invece il benvenuto nel franchise a Jenna Ortega, Justin Theroux, Monica Bellucci e Willem Dafoe. I dettagli della storia sono attualmente tenuti nascosti, ma alcune foto hanno già iniziato a circolare in rete spingendo ad elaborare alcune teorie. Il film ha invece una data di uscita fissata al 6 settembre 2024.

Justified: City Primeval, recensione della serie su Disney+

Justified: City Primeval, recensione della serie su Disney+

Justified: City Primeval Una delle regole non scritte eppure maggiormente veritiere dello storytelling racconta che quando hai un antagonista più interessante dell’eroe, allora qualcosa a livello narrativo non funziona come dovrebbe. E questo revival della serie di culto tratta ispirata dal personaggio creato dalla penna di Elmore Leonard lo conferma purtroppo con pienezza.

Da cosa deriva tale problema? In Justified: City Primeval principalmente dal fatto che le nuove otto puntate che vedono protagonista Raylan Givens lo hanno più o meno necessariamente dovuto adattare ai tempi, in sostanza snaturandone il senso e lo spirito. Prima di tutto l’ambientazione principale delle nuove otto puntate, ovvero le strade suburbane di Detroit, non posseggono minimamente l’appeal e la forza metaforica dei setting rurali del Justified originale: le strade sterrate, le fattorie abbandonate, le miniere in disuso erano terreno fertile per destrutturare la mitologia del western contemporaneo che scorreva nelle vene della precedente serie. Paesaggi che raccontavano la brutalità delle persone che li abitavano, che mettevano in scena l’assenza di legge e codici morali che lo “sceriffo” Givens tentava di riportare.

Le vie di periferia di Detroit, quanto anche minacciose, non possiedono quello “status” mentale ed emozionale che ti fanno pregustare il duello finale, l’attesa trepidante che saprai ti porterà a vedere l’eroe estrarre la pistola e sparare al cattivo un decimo di secondo in anticipo. A quanto pare questo tipo di narrazione “forte”, con tutte le sue indubbie contraddizioni morali e “sociali”, non incontra più il favore dell’opinione pubblica, e anche Raylan Givens si è dovuto sottomettere la lavacro lustrale dei tempi che corrono. Ed ecco allora che a prendere le redini dello show arriva Boyd Holbrook, attore dotato del carisma e della presenza scenica necessarie per rendere il “villain” Clement Mansell un criminale psicopatico e sanguinario da cui però non si può non rimanere almeno minimamente affascinanti. Un personaggio che possiede lo charme del caso, ha le battute migliori, guida lo sviluppo narrativo (comunque blando e stiracchiato) della serie mentre Givens e gli altri tutori dell’ordine gli corrono dietro fin troppo confusamente. Questo rimane a suo modo un personaggio che rende onore allo spirito e allo stile di Elmore Leonard, mentre gli altri sembrano usciti dalla sceneggiatura mai girata di un episodio di Law & Order.

Justified: City Primeval
Foto: Chuck Hodes/FX

Justified: City Primeval, la recensione

Perché allora non bocciare in maniera ancora più netta un revival edulcorato come Justify: City Primeval? La ragione principale sta nella prima parte dell’ultimo episodio, che possiede un paio di momenti di tensione drammatica e almeno una svolta narrativa sorprendenti, capaci di gettare una luce diversa su quanto visto in precedenza. A livello di caratterizzazione del ruolo di Givens, c’è un momento nella puntata finale in cui almeno per un minuto ritorna l’eroe che deve seguire il proprio codice morale anche quando si rivela la scelta maggiormente dolorosa o rischiosa. E questo lo porterà ovviamente a estrarre ancora una volta la pistola, in un climax che si rivela invece inaspettato ed estremamente interessante. Ed ecco allora che Timothy Olyphant dimostra ancora una volta di essere un attore capace di sfumature malinconiche, di una propensione all’introspezione troppo spesso non sottolineata. Peccato che l’attore e la sua figura emergano davvero soltanto a tratti nel corso delle otto puntate, davvero troppo poco per convincere.

Se non avete mai visto il Justified originale – serie che abbiamo snobbato per anni ma una volta vista tutta d’un fiato è diventata tra le nostre preferite in assoluto – forse potrete apprezzare questo revival aggiornato e corretto. In fondo, molto in fondo, magari possono essere intravisti i bagliori che hanno reso Raylan Givens un nome di culto per gli amanti del piccolo schermo. Il nostro consiglio però rimane quello di fare binge-watching di City Primeval e poi correre a cercare le stagioni dello show originale, dal momento che siamo parlando di un livello di intrattenimento e di uno spessore drammatico enormemente superiori. A partire dalla prima, iconica sequenza del pilot…

Venezia 80: arrivano Michael Mann e Adam Driver per Ferrari

Venezia 80: arrivano Michael Mann e Adam Driver per Ferrari

Oggi arrivano al lido l’acclamato regista Michael Mann e il protagonista Adam Driver per Ferrari, il film in concorso all’80esima Mostra d’Arte cinematografica di Venezia, biopic sull’italiano Enzo Ferrari che ha il volto dell’attore americano Adam DriverFanno parte del cast anche Penélope CruzShailene WoodleyPatrick Dempsey, Jack O’Connell, Sarah Gadon e da Gabriel Leone.

La trama del film

È l’estate del 1957. Dietro lo spettacolo della Formula 1, l’ex pilota Enzo Ferrari è in crisi. Il fallimento incombe sull’azienda che lui e sua moglie Laura hanno costruito da zero dieci anni prima. Il loro matrimonio si incrina con la perdita del loro unico figlio Dino. Ferrari lotta per riconoscerne un altro, avuto con Lina Lardi. Nel frattempo la passione dei suoi piloti per la vittoria li spinge al limite quando si lanciano nella pericolosa corsa che attraversa tutta l’Italia: la Mille Miglia.

Il commento del regista “Molto tempo prima di girare Ferrari, ho avuto l’opportunità di camminare nelle stanze della casa di Enzo, vedere i suoi diari, conoscere le sue abitudini, meravigliarmi della carta da parati nella camera da letto in cui Laura ha trascorso gli ultimi anni della sua vita, fare delle domande al loro medico, incontrare la nipote di Lina, capire il suo modo di fare e la sua modernità, sedermi sulla poltrona da barbiere di Enzo, camminare sui marciapiedi del suo quartiere e abitarci, esplorare le luccicanti parti meccaniche di un motore Lampredi V12 e le sculture dei modelli da corsa degli anni Cinquanta e, cosa più importante, interagire con il figlio di Enzo, Piero, da cui ho imparato e assorbito così tanto. Ho cercato di far rivivere le passioni e il fascino di Enzo, la sua arguzia pungente, la devastante perdita del figlio, le sfuriate teatrali, il bisogno di un rifugio emotivo, la tragedia, la monumentale scommessa su una singola gara e la lotta per la sopravvivenza: tutti elementi che sono entrati in collisione in quattro mesi del 1957.

Venezia 80: Luc Besson in concorso con il suo “Dogman”

Venezia 80: Luc Besson in concorso con il suo “Dogman”

Luc Besson approda al lido per presentare in concorso all’80esima Mostra d’Arte cinematografica di Venezia, il suo “Dogman“, straordinaria storia di un bambino, segnato dalla vita, che troverà la salvezza attraverso l’amore dei suoi cani.

Luc Besson ha commentato: “L’ispirazione per questo film è scaturita, in parte, da un articolo che ho letto su una famiglia francese che ha rinchiuso il proprio figlio in una gabbia quando aveva cinque anni. Questa storia mi ha fatto interrogare sull’impatto che un’esperienza del genere può avere su una persona a livello psicologico. Come riesce una persona a sopravvivere e a gestire la propria sofferenza? Con Dogman ho voluto esplorare questa tematica”.

“La sofferenza è uno stato che accomuna tutti noi e il solo antidoto per contrastarla è l’amore. La società non ti aiuterà, ma l’amore può aiutare a guarire. È l’amore della comunità di cani che Dogman ha fondato a fungere da guaritore e da catalizzatore. Dogman non sarebbe il film che è senza Caleb Landry Jones. Questo complesso personaggio aveva bisogno di qualcuno che potesse incarnarne le sfide, la tristezza, il desiderio, la forza, la complessità.”

“Le persone guardano i film per cogliere una sorta di verità dalla storia, anche se sanno che si tratta di finzione. Volevo essere il più onesto possibile nella realizzazione del film. Voglio che proviate dei sentimenti nei confronti del protagonista, di ciò che fa, delle azioni che compie come reazione alla sofferenza che ha patito. Vorrete fare il tifo per lui. Spero che il pubblico possa elaborare nella propria mente ciò che Dogman ha subito, il dolore che è davvero difficile da ingoiare. Ha sofferto più di quanto la maggior parte delle persone potrà mai soffrire, eppure possiede ancora una dignità.”

Venezia 80: Leone d’Oro a Liliana Cavani

Venezia 80: Leone d’Oro a Liliana Cavani

Charlotte Rampling ha tenuto la laudatio di Liliana Cavani per il Leone d’Oro alla carriera consegnatole durante la cerimonia di apertura dell’80esima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia. Charlotte Rampling è stata l’indimenticabile protagonista de Il portiere di notte (1974) di Liliana Cavani, al fianco di Dirk BogardeIl portiere di notte ha ottenuto due candidature ai Nastri d’Argento. Charlotte Rampling, candidata all’Oscar nel 2016 per 45 anni di Andrew Haigh, ha vinto la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile alla Mostra di Venezia nel 2017 per il film Hannah di Andrea Pallaoro. Di seguito le foto:

Sono stati attribuiti alla regista Liliana Cavani e all’attore Tony Leung Chiu-wai i Leoni d’Oro alla carriera della 80. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia (30 agosto – 9 settembre 2023). La decisione è stata presa dal Cda della Biennale, che ha fatto propria la proposta del Direttore della Mostra, Alberto Barbera. Sono molto felice e grata alla Biennale di Venezia per questa sorpresa bellissima”, ha dichiarato, nell’accettare la proposta, Liliana Cavani, che ha partecipato alla Mostra di Venezia già nel 1965 con Philippe Pétain: Processo a Vichy, Leone di San Marco per il documentario, e poi più volte con Francesco d’Assisi (1966), Galileo (1968), I cannibali (1969), tra gli altri, fino a Il gioco di Ripley (2002) e Clarisse (2012).

Venezia 80: le foto del red carpet d’apertura!

Venezia 80: le foto del red carpet d’apertura!

Si è tenuto con la premiere del film d’apertura, Comandante (recensione) il red carpet della cerimonia d’apertura dell’80esima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia. Oltre alla giuria presieduta da Damien Chazelle, sul red hanno sfilato molti ospiti tra cui il protagonista del film Pierfrancesco Favino, Charlotte Rampling e molti altri.

Comandante, diretto da Edoardo De Angelis, con Pierfrancesco Favino, è il nuovo film d’apertura, in prima mondiale in Concorso, dell’80. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, diretta da Alberto Barbera (30 agosto – 9 settembre 2023).

Comandante è stato presentato in anteprima mondiale nella Sala Grande del Palazzo del Cinema (Lido di Venezia), nella serata di apertura dell’80. Mostra Internazionale d’Arte CinematograficaComandante sarà distribuito da 01 Distribution. “Nel quadro di un film d’epoca, risultato di un importante investimento produttivo del cinema italiano, l’opera di Edoardo De Angelis risuona di non ambigui echi contemporanei –  dichiara il Direttore Alberto Barbera – Il racconto dell’autentica vicenda del Comandante Salvatore Todaro che salvò la vita ai marinai sopravvissuti all’affondamento del mercantile nemico – mettendo a repentaglio la sicurezza del proprio sommergibile e dei suoi uomini – risulta come un forte richiamo all’esigenza di anteporre i valori dell’etica e della solidarietà umana alla logica brutale dei protocolli militari. Ringrazio l’autore, i produttori Nicola Giuliano e Pierpaolo Verga, e Paolo del Brocco di Rai Cinema per aver accettato il nostro invito a inaugurare l’80. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia”.

“Aprire l’80. edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica è per noi un grande onore per il quale ringraziamo il direttore Barbera –  dichiara Edoardo De Angelis – Comandante è un film che parla di forza e Salvatore Todaro ne incarna la sua forma sublime: combattere il nemico senza dimenticare mai la sua natura di essere umano. Pronto a sconfiggerlo ma anche a prestargli soccorso per salvarne la vita come prescritto dalla legge del mare. Perché così si è sempre fatto e sempre si farà”.

Comandante, diretto da Edoardo De Angelis, è scritto da Sandro Veronesi e Edoardo De Angelis. Il film è una produzione Indigo Film e O’Groove con Rai CinemaTramp LTDV-GrooveWise Pictures, in associazione con Beside Productions, in collaborazione con la Marina Militare Italiana e Cinecittà.

Comandante, la recensione del film con Pierfrancesco Favino #Venezia80

Ci sono leggi che non si possono violare, anche a costo di andare contro quelle emanate dalla propria patria. La legge del mare prevede che ogni naufrago ha diritto ad essere salvato e per ogni vita che si salva, si salva l’umanità intera. Questi sono i principi morali che hanno guidato Salvatore Todaro nelle sue azioni in mare, oltre naturalmente alla difesa della sua Italia. Con Comandante, il nuovo film di Edoardo De Angelis che apre la l’80. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, si va a proporre proprio il suo più famoso salvataggio in mare, che ne ha fatto un eroe da ricordare, specialmente al giorno d’oggi.

Comandante, la vera storia di Salvatore Todaro

Il film ci porta all’inizio della Seconda guerra mondiale, a fare la conoscenza di Salvatore Todaro, comandante del sommergibile Cappellini della Regia Marina. Nell’ottobre del 1940, mentre naviga in Atlantico, nel buio della notte Todaro, insieme al suo equipaggio, affronta un mercantile armato che viaggia a luci spente e lo fa affondare a colpi di cannone. Ed è a questo punto che il Comandante prende una decisione destinata a fare la storia: salvare i 26 naufraghi belgi condannati ad affogare in mezzo all’oceano per sbarcarli nel porto sicuro più vicino, come previsto dalla legge del mare. Per accoglierli a bordo è costretto però a navigare in emersione per tre giorni, rendendosi visibile alle forze nemiche e mettendo a repentaglio la sua vita e quella dei suoi uomini.

Comandante

Chi salva una vita salva il mondo

Come si può intuire da questa breve sinossi, con Comandante ci si trova di fronte al film più ambizioso, sia per racconto che per impegno produttivo, del regista Edoardo De Angelis, affermatosi con Indivisibili e Il vizio della speranza. Due titoli molto diversi da questo suo nuovo lungometraggio, con il quale condividono però l’esplorazione del concetto di umanità e l’importanza di difenderla ad ogni costo. Un tema che la storia di Salvatore Todaro permette di esplorare in modo quantomai esplicito ed efficace, attraverso la sua ferma convinzione che vi siano leggi del mare che sovrastano quelle della propria patria. De Angelis sceglie dunque non tanto di realizzare un biopic del comandante Todaro, bensì di raccontare un preciso episodio della sua vita con cui esprimere tale concetto.

Pur aderendo al suo genere di riferimento, i cosiddetti “submarine films”, Comandante non è dunque un film di guerra propriamente inteso, ma piuttosto un’opera intimista e riflessiva, dove ogni immagine, ogni scena, mira a riproporre il concetto che salvare una vita equivale a salvare il mondo. Ciò diventa ancor più forte a partire dalla seconda metà del film, quando si costruisce la dinamica tra Todaro e il suo equipaggio e i naufragi belgi. È da lì che emerge tutto ciò che a De Angelis preme raccontare e che trova naturalmente un forte eco ai giorni nostri con le tante tragedie che avvengono nel mar Mediterraneo. Un accostamento a partire dal quale è stato costruito l’intero film e che dona a Comandante un ovvio valore politico.

Comandante recensione

De Angelis non ricerca dunque la claustrofobia o la tensione che caratterizza questo genere di film, dove normalmente si tende ad esaltare tutta la natura angusta di quella che può facilmente diventare una bara d’acciaio nel profondo dei mari. In sostanza, non si esalta la spettacolarità di tale mezzo, per quanto la ricostruzione proposta del sottomarino sia particolarmente accurata, ma anzi lo si mostra mentre è sulla superficie dell’acqua, pronto ad essere fonte di aiuto. Ciò non significa che Comandante non sia un film che non punta alla spettacolarità, poiché De Angelis continua a dimostrarsi un abile confezionatore di immagini tanto belle esteticamente quanto capaci di avere un impatto emotivo.

Talvolta però proprio su questo tipo di aspetti il regista sembra dilungarsi troppo, ritardando gli aspetti migliori e più interessanti del racconto. Tutta la parte iniziale del film è un esempio di ciò, dove si presenta sì il protagonista, ma attraverso una serie di scene che, a causa di stranezze nel montaggio, risultano confusionarie. Sempre in questa prima parte del film, inoltre, si ritrova una pluralità di punti di vista che, pur permettendo di dar vita ad immagini particolarmente evocative, svia – anche solo per poco – dallo sguardo di Todaro, dietro al quale De Angelis avrebbe fatto meglio a rimanere dall’inizio alla fine. Non è dunque esente da difetti l’incipit del film, migliorando però fortunatamente nel momento in cui era necessario che lo facesse, prima di perdere l’attenzione dello spettatore.

A impedire che questa si perda vi è però naturalmente anche l’interpretazione di Pierfrancesco Favino, che sfoggiando un convincente accento veneto si pone nei panni militari di un uomo non privo di contraddizioni ma proprio per questo affascinante. Un uomo che sempre più sviluppa un forte senso di appartenenza non solo al proprio paese ma alla specie umana, tanto da decidere di “abbattere il ferro, ma salvare l’uomo”. Un’altra grande interpretazione per Favino, dunque, accanto al quale spiccano diversi giovani volti della recitazione italiana (e non solo). Spicca però il braccio destro di Todaro, interpretato da un Massimiliano Rossi in stato di grazia.

L’Italia e gli italiani di Comandante

Di certo, soppesando queste iniziali debolezze di scrittura e di montaggio con quanto segue poi, Comandante si afferma come un film particolarmente godibile, capace di affermarsi sia come un prodotto tutt’altro che comune nella nostra cinematografia, sia come un film che sa fare del proprio racconto lo strumento tramite il quale sollevare spunti di riflessione sull’altruismo e l’identità italiana. De Angelis pone nel suo sottomarino soldati provenienti da ogni parte d’Italia, dal Veneto alla Sicilia passando per la Toscana e la Campania. Ecco allora che all’interno di quelle pareti di ferro si ripropone in piccolo un Paese e le sue sfumature, tra tradizioni culinarie e fede religiosa. Anche in questa ricerca si ritrova uno degli aspetti più affascinanti del film, in un periodo in cui l’identità nazionale viene continuamente ad essere sotto attacco.

Bugiardo seriale, la recensione del remake francese

Bugiardo seriale, la recensione del remake francese

A soli tre anni dal Menteur di Émile Gaudreault (Mambo italiano) è Olivier Baroux a scegliere di raccontarci la propria versione di quella storia nel suo remake Bugiardo seriale che Altre Storie con Minerva Pictures distribuiscono nei cinema italiani dal 31 agosto. Una commedia nata con l’intenzione di dare risalto a un meccanismo classico del genere, che il regista dei quattro film della serie Les Tuche conosce bene, e di “analizzare” l’utilizzo delle bugie, “uno degli espedienti comici più utilizzati nel cinema, quasi mai al centro di una sceneggiatura vera e propria”, per “capirne non solo gli effetti ma anche i fattori che la scatenano”. Una missione nella quale ha voluto come attori Tarek Boudali (Il truffacuori, Alibi.com, Sposami, stupido!), Artus, Pauline Clément de la Comédie-Française e il resto del cast, comlpletato da Catherine Hosmalin, Karim Belkhadra, Louise Coldefy, Bertrand Usclat, Philippe Vieux, Guy Lecluyse, Florence Muller.

La parabola del Bugiardo seriale Jérôme

Il protagonista è Jérôme, bugiardo compulsivo e ormai smascherato, che famiglia e amici hanno imparato a conoscere. Disperati, dopo aver a lungo sopportato le sue bugie, le hanno provate tutte per fargli cambiare atteggiamento e abitudini, invano… visto che Jérôme continua a mentire. Sempre. Almeno fino al giorno in cui una maledizione lo colpisce e tutte le sue bugie prendono vita diventando reali. Una possibilità inimmaginabile che nessuno – lui per primo – avrebbe mai pensato potesse trasformarsi in un vero e proprio incubo.

La maledizione di una storia incredibile

Se la possibilità che le bugie inventate diventino reali equivale a un incubo, allora, perché si mente? Per “fuggire, evitare di ferire, sentirsi meglio” suggerisce il regista, che ha cercato di esplorare la maggioranza delle opzioni a sua disposizione, senza però riuscito a realizzarne un catalogo soddisfacente. Niente di male, ovviamente, almeno in questo caso, visto che sin dalla scelta dichiarata – e citata anche sullo schermo – di affidarsi al modello recente del Menteur del quale questo Bugiardo seriale è il remake, l’obiettivo era semplicemente quello di regalare “una commedia leggera sulla menzogna” al grande pubblico, alle famiglie, con la quale divertirsi.

Missione compiuta, verrebbe da dire, a patto di avere una particolare passione per certo cinema francese, i suoi ritmi e le sue dinamiche, e di non esagerare con le aspettative. Ché la surreale parabola di “Mr. Balla” – apparizioni di balene a Nizza, sedute psicanalitiche tra i formaggi e trasformazione dei malcapitati protagonisti della sua “esplorazione di altre vie per raccontare la verità” (dal fratello al vicino di casa) comprese – sembra essere la dimostrazione pratica dell’antico adagio che ci ammonisce dallo stare attenti a quel che desideriamo, pena la sua realizzazione, e poco altro…

Quando la realtà è deludente

Uno dei suggerimenti più interessanti e intriganti – chissà se voluti – che si possono trovare tra le righe della lunga caccia al tesoro che dà senso al film, dopo un inizio nel quale vengono messe le premesse della successiva catena “virtuosa” di accadimenti e relazioni. Nella quale fanno capolino la spinta irrefrenabile a superare la superficialità quotidiana, l’altrettanto noto refrain su quanto la libertà possa rendere liberi e la conferma della forza della parola e sulla sua capacità creatrice.

Come detto, il risultato finale è simpatico, con personaggi gradevoli, anche se molte scene restano un po’ povere, a livello di burletta. La debolezza principale è proprio narrativa, con sottintesi ed elementi dati per scontati che non colmano ellissi esagerate e fanno apparire incoerente lo sviluppo successivo. Che la sostanziale semplicità e il generale didascalismo non aiutano, come lo sfruttamento miope di alcuni personaggi, segno definitivo di una mancanza di omogeneità e di una costruzione decisamente superficiale.

Telluride Film Festival 2023: svelato il programma

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Telluride Film Festival 2023: svelato il programma

Il Telluride Film Festival, una parte fondamentale del circuito dei festival autunnali che lancia la stagione dei premi e forse alcuni dei principali contendenti all’Oscar, ha annunciato l’ampio programma di film per la sua cinquantesima edizione, in concomitanza con l’inizio della 80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia.

Il festival prende il via proprio questo giovedì e si conclude il 4 presentando le anteprime mondiali di The Holdovers di Alexander Payne (Focus Features), Saltburn di Emerald Fennell (Amazon) e il film di fiction dei registi di Free Solo, Elizabeth Chai Vasarhelyi e Jimmy Chin, Nyad (Netflix).

The Show

ALL OF US STRANGERS (d. Andrew Haigh, U.K., 2023)
AMERICAN SYMPHONY (d. Matthew Heineman, U.S., 2023)
ANATOMY OF A FALL (d. Justine Triet, France, 2023)
ANSELM (d. Wim Wenders, Germany, 2023)
BALTIMORE (d. Joe Lawlor, Christine Molloy Ireland-U.K., 2023)
BEYOND UTOPIA (d. Madeleine Gavin, U.S., 2023)
THE BIKERIDERS (d. Jeff Nichols, U.S., 2023)
CASSANDRO (d. Roger Ross Williams, U.S., 2023)
DADDIO (d. Christy Hall, U.S., 2023)
EL CONDE (d. Pablo Larraín, Chile, 2023)
FALLEN LEAVES (d. Aki Kaurismäki, Finland, 2023)
THE FALLING STAR (d. Dominique Abel, Fiona Gordon, France-Belgium, 2023)
FINALLY DAWN (d. Saverio Costanzo, Italy, 2023)
FINGERNAILS (d. Christos Nikou, U.S., 2023)
FOOD, INC. 2 (d. Robert Kenner, Melissa Robledo, U.S., 2023)
HIGH & LOW-JOHN GALLIANO (d. Kevin Macdonald, U.K., 2023)
THE HOLDOVERS (d. Alexander Payne, U.S., 2023)
HOLLYWOODGATE (d. Ibrahim Nash’at, U.S.-Germany, 2023)
JANET PLANET (d. Annie Baker, U.S., 2023)
LA CHIMERA (d. Alice Rohrwacher, Italy-France-Switzerland, 2023)
THE MISSION (d. Amanda McBaine, Jesse Moss, U.S., 2023)
THE MONK AND THE GUN (d. Pawo Choyning Dorji, Bhutan, 2023)
NYAD (d. Elizabeth Chai Vasarhelyi, Jimmy Chin, U.S., 2023)
OCCUPIED CITY (d. Steve McQueen, Netherlands-U.K.-U.S., 2023)
ORLANDO, MY POLITICAL BIOGRAPHY (d. Paul B. Preciado, France, 2023)
PERFECT DAYS (d. Wim Wenders, Japan, 2023)
THE PIGEON TUNNEL (d. Errol Morris, U.K., 2023)
POOR THINGS (d. Yorgos Lanthimos, U.S.-Ireland-U.K., 2023)
THE PROMISED LAND (d. Nikolaj Arcel, Denmark-Germany-Sweden, 2023)
THE ROYAL HOTEL (d. Kitty Green, Australia, 2023)
RUSTIN (d. George C. Wolfe, U.S., 2023)
SALTBURN (d. Emerald Fennell, U.S., 2023)
THE TEACHER’S LOUNGE (d. Ilker Çatak, Germany, 2023)
TEHACHAPI (d. JR, France, 2023)
THANK YOU VERY MUCH (d. Alex Braverman, U.S., 2023)
TUESDAY (d. Daina O. Pusić, U.S.-U.K., 2023)
WILDCAT (d. Ethan Hawke, U.S., 2023)
THE ZONE OF INTEREST (d. Jonathan Glazer, U.S.-U.K.-Poland, 2023)

Documentary Shorts

IF DREAMS WERE LIGHTNING (d. Ramin Bahrani, U.S., 2023)
INCIDENT (d. Bill Morrison, U.S., 2023)
THE LAST REPAIR SHOP (d. Ben Proudfoot, Kris Bowers, U.S., 2023)
THE LAST SONG FROM KABUL (d. Kevin Macdonald, Afghanistan-Qatar-Portugal-Germany, 2023)

Guest Director Program

JUVENILE COURT (d. Frederick Wiseman, U.S., 1973) Selected and presented by Rachel Kushner
ALL THAT JAZZ (d. Bob Fosse, U.S., 1979) Selected and presented by Ethan Hawke
JONAH WHO WILL BE 25 IN THE YEAR 2000 (d. Alain Tanner, France-Switzerland, 1976) Selected and presented by Alfonso Cuarón
THE LONG GOOD FRIDAY (d. John Mackenzie, U.K., 1980) Selected and presented by Adam Curtis
ZÉRO DE CONDUITE (d. Jean Vigo, France, 1933) Selected and presented by Steve McQueen
THE MUSIC ROOM (d. Satyajit Ray, India, 1958) Selected and presented by Mira Nair

Special Medallion (Winner: The Film Foundation)

Screenings: Idrissa Ouédraogo’s YAM DAABO (Burkina Faso, 1986), Bahram Beyzaie’s DOWNPOUR (Iran, 1972), and two shorts by Agnès Varda: BLACK PANTHERS (France-U.S., 1970) and UNCLE YANCO (France-U.S., 1968) which will be shown alongside THE GLEANERS AND I (France, 2000) as part of a celebration of the late filmmaker. Additional film restorations playing throughout the festival: THE UNKNOWN (d. Tod Browning, U.S., 1927); MY GRANDMOTHER (d. Kote Mikaberidze, Soviet Union, 1929) with Finnish music ensemble Cleaning Women performing a live score; Abel Gance’s LA ROUE (France, 1923) shown in four chapters; and two films remembering TFF 21 Special Medallion recipient Ninón Sevilla: VÍCTIMAS DEL PECADO (d. Emilio Fernández, Mexico, 1951) and LLÉVAME EN TUS BRAZOS (d. Julio Bracho, Mexico, 1954).

Special Screenings and Festivities

Pedro Almodóvar’s short film STRANGE WAY OF LIFE (Spain, 2023); Ross White and Tom Berkeley’s short THE GOLDEN WEST (Ireland-U.K., 2023); a live performance by Jon Batiste following Thursday’s screening of AMERICAN SYMPHONY; Tina Satter’s REALITY (U.S., 2023); Agnès Varda’s art installation, Patatutopia; and festival poster signing by Luke Dorman.

Backlot

AKA MR. CHOW (d. Nick Hooker, U.S., 2023)
ALL THAT IS SACRED (d. Scott Ballew, U.S., 2023) with TARPON (d. Guy de la Valdene, Christian Odasso, U.S., 1973)
ANGEL APPLICANT (d. Ken Meyer, U.S., 2023)
CAROL DODA TOPLESS AT THE CONDOR (d. Marlo McKenzie, Jonathan Parker, U.S., 2023)
CINEMA HAS BEEN MY TRUE LOVE: THE WORK AND TIMES OF LYNDA MYLES (d. Mark Cousins, U.K., 2023)
KIM’S VIDEO (d. David Redmon, Ashley Sabin, U.S.-U.K.-Italy, 2023)
LITTLE GIRL BLUE (d. Mona Achache, France, 2023)
MUSICA! (d. Rob Epstein, Jeffrey Friedman, U.S., 2023)
NOTES FROM SHEEPLAND (d. Cara Holmes, Ireland, 2023)
ROOM 999 (d. Lubna Playoust, France, 2023)
ZINZINDURRUNKARRATZ (d. Oskar Alegría, Spain, 2023)

Liliana Cavani, Leone d’Oro a Venezia 80: “In ogni film ci ho messo interamente quello che ero in quel momento”

Presenta Venezia 80 Fuori Concorso il suo ultimo film, L’ordine del tempo, Liliana Cavani è il primo Leone d’Oro di questa edizione 2023 della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia.

“La mia prima volta a Venezia? Fu nel 1961, vinsi un premio con un documentario sul processo di Vichy, ma ero in vacanza e non venni a ritirare il premio. Tutto qui.” Racconta Cavani in conferenza stampa. Quando le viene chiesto qual è sia stato il momento peggiore della sua carriera, la regista risponde: “Il mio ricordo peggiore sono sicuramente alcuni dei materiali che ho visto nel corso della mia vita, quelli dell’apertura dei lager. Quando penso a quelle cose che ho visto, credo che i negazionisti andrebbero legati su una sedia e costretti a vedere quelle immagini.”

E il momento più bello…? “Beh, oggi è una giornata molto bella – dice, indicando la sala delle conferenze e gli attori e produttori del suo ultimi film – Perché c’è anche il mio produttore che si è lasciato convincere a fare il mio film, è una cosa bella, ed è bello che i produttori a volte osino nel fare cose che non si erano mai fatte prima. Mi sono trovata molto bene a lavorare con questo gruppo di attori con cui ho trovato una grande sintonia. Questo è un film di recitazione, e la sintonia ha permesso di avere un’atmosfera curiosa e divertita.”

La regista viene premiata nella giornata di inaugurazione della 80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia che si svolge al Lido dal 30 agosto al 9 settembre 2023.

Due fratelli: recensione del film di Léonor Serraille

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Due fratelli: recensione del film di Léonor Serraille

Dopo il passaggio lo scorso anno in concorso a Cannes 2022 finalmente arriva nelle nostre sale Due fratelli. Questo film di Léonor Serraille è il suo secondo lungometraggio dopo il debutto nel 2017 con Montparnasse – Femminile singolare. La regista e sceneggiatrice francese ha preso spunto per raccontare questa storia d’immigrazione, la vita stessa del suo compagno. In Due fratelli, in originale Un petit frere, è una pellicola strutturata in tre capitolo, uno per ciascuno dei protagonisti, che alla fine si uniscono perfettamente in un unico racconto tra le gioie e dolori di una mamma e il suo amore incondizionato per i suoi due figli.

La madre di Due fratelli

Rose, interpretata dall’attrice francese Annabelle Lengronne, è una giovane madre che alla fine degli anni Ottanta, in compagnia dei suoi bambini, il maggiore Jean e il minore Ernest, lascia la Costa d’Avorio per Parigi. Qui nella grande capitale europea, ospitata all’inizio da una coppia di parenti che vivono nella banlieue, la periferia parigina, inizia a lavorare come cameriera pulendo le camere di un hotel e cerca di crescere al meglio i suoi due figli. Questo primo capitolo intitolato proprio con il nome “Rose”, non mostra solo una mamma ma ragazza single che non rinuncia mai alla sua indipendenza anche se in qualche modo è alla ricerca costante dell’uomo giusto. Durante un giornata qualunque al lavoro Rose conosce Thierry e decide, di punto in bianco, di lasciare Parigi e inseguire l’uomo, di cui si è innamorata, trasferendosi con Jean e Ernest a Rouen, una cittadina portuale a Nord della Francia nella regione della Normandia.

I fratelli Jean ed Ernest

Qui finisce la parte di film con più presenza di Rose e inizia quella incentrata sul fratello maggiore Jean. Il giovane ragazzo crescendo si ritrova a fare da genitore al piccolo Ernest, perché la madre torna a Rouen, solo nei fine settimana e di riposo dal lavoro. Il secondo capitolo è anche un modo per mostrare l’angoscia adolescenziale e la sensibilità di Jean che cerca di gestire tutto da solo senza smettere di studiare o uscire con la sua ragazza. Il fratello maggiore si trasforma da promettente studente di prima classe con il sogno di diventare un pilota in un adolescente spericolato e confuso. Il terzo e finale capitolo di Due fratelli mostra Ernest in due fasi della sua crescita la preadolescenza e quella da giovane adulto come professore che insegna filosofia in un liceo parigino. Questa pellicola si conclude con un incontro toccante tra Ernest e sua madre Rose in una caffetteria dove lei però accusa il figlio minore d’essere diventato troppo “bianco”. 

Un petit frère. Léonor Séraille.

Un dramma francese dove non c’è solo l’immigrazione

La regista affronta per tutta la durata del film il difficile tema dell’immigrazione e lo fa in modo sensibile e non cadendo mai nei cliché. La questione razziale è sempre di sfondo ma non è il tema centrale, Léonor Serraille mostra invece due decenni di una famiglia ivoriana che ha scelto la Francia come un nuovo inizio e la possibilità per i due fratelli di aver un futuro migliore grazie allo studio. L’unica scena in cui si sbatte sul grande schermo il razzismo sistematico è solo un caso isolato verso il finale in cui Ernest adulto viene fermato, senza una logica, da due poliziotti in divisa che gli chiedono i documenti.

In Due fratelli si pone invece l’accento non sull’aspetto sociale ma sul vissuto individuale di ciascuno dei protagonisti. La regista sceglie una narrazione dinamica, che racconta le diverse fasi della storia, prima con la madre poi con il fratello più grande e poi il più piccolo, quello che più si è anche integrato nella società. La parte con per protagonista Rose sono forse quelli più complessi e più intensi, merito della sua interprete Annabelle Lengronne, magnetica nello sguardo e nella sua totale libertà di scegliersi lei l’uomo da frequentare o con cui divertirsi per il suo personale piacere. 

L’intensità del film diminuisce quando l’attenzione si sposta suoi capitoli intitolati “Jean” ed “Ernest”. Il risultato è un lavoro solvente, onesto, dallo sguardo sincero e non paternalistico, cinematograficamente molto buono, con particolari novità e possedendo un ottima fotografia firmata da Hélène Louvart. Per concludere le scene più belle visivamente sono quelle estive in cui si vedono entrambi i due fratelli, in capitoli diversi, in mezza la natura e in compagnia dei i loro amici e amiche. Una delle poche critiche che si può fare alla regista è proprio rinunciare alla presenza di Rose sempre più di sfondo e senza concludere il suo ciclo di narrazione.  

Bargain – Trattativa Mortale: trailer della nuova serie in arrivo su Paramount+

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Paramount+ ha presentato oggi il trailer ufficiale di Bargain – Trattativa Mortale, nuova serie thriller distopica sudcoreana. Tutti i sei episodi della serie saranno trasmessi in anteprima mondiale giovedì 5 ottobre su Paramount+ in Italia oltre che negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Canada, Australia, America Latina, Brasile, Francia, Germania, Svizzera e Austria.

Nella serie Bargain – Trattativa Mortale, gli uomini vengono attirati in un hotel isolato con la scusa di un incontro sessuale, per poi essere coinvolti in un traffico di organi che vengono venduti all’asta al miglior offerente. Dopo un terremoto catastrofico, le vittime, i trafficanti e gli acquirenti rimangono intrappolati nell’edificio in rovina. Tagliati fuori dal mondo esterno, devono lottare per sopravvivere ad ogni costo.

Bargain – Trattativa Mortale ha come protagonisti gli attori Jin Sun-kyu (Extreme Job), Jun Jong-seo (Money Heist: Korea) e Chang Ryul (My Name) ed è un adattamento dell’omonimo cortometraggio pluripremiato del regista Lee Chung-hyun, uscito nel 2015. Il regista e scrittore Jeon Woo-sung, che faceva parte del team di produzione del cortometraggio originale, ha ripreso la storia e l’ha sviluppata in una serie in sei parti. La serie è co-scritta da Choi Byeong-yun e Kwak Jae-min e prodotta dallo showrunner e creatore Byun Seungmin e da Bang Jin Ho.

Bargain – Trattativa Mortale è stata sviluppata da Paramount+ e TVING attraverso una partnership tra Paramount e il colosso coreano dell’intrattenimento CJ ENM. In Corea, Paramount+ si presenta all’interno di TVING, una piattaforma di streaming controllata da CJ ENM e attualmente operativa in Corea. L’accordo consente inoltre la diffusione di contenuti coreani nelle attività di streaming di Paramount all’estero. Bargain – Trattativa Mortale è concessa in licenza da Paramount Global Content Distribution al di fuori di Corea, Giappone e Taiwan.

La serie è stata premiata con il Critics’ Choice Award al Seriencamp Festival di Colonia a giugno e ha vinto il premio per la migliore sceneggiatura a Canneseries all’inizio di quest’anno. Bargain – Trattativa Mortale è inoltre stata selezionata ufficialmente per il Toronto International Film Festival del 2023, dove sarà presentata in anteprima per il Nord America il 9 settembre.

One Piece: il nuovo trailer del live action targato Netflix

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One Piece: il nuovo trailer del live action targato Netflix

A meno di un giorno dall’uscita, Netflix rilascia il nuovo trailer di One Piece, l’adattamento live-action del manga più popolare della storia creato dal Maestro Eiichiro Oda. La serie sarà disponibile dal 31 agosto 2023 in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo.

One Piece, la trama

Basato sulla serie manga più venduta di sempre in Giappone creata da Eiichiro Oda, One Piece è una leggendaria avventura di mare come nessun’altra. Monkey D. Luffy è un giovane avventuriero che ha sempre sognato una vita di libertà. Luffy parte dal suo piccolo villaggio per affrontare un pericoloso viaggio alla ricerca di un leggendario tesoro, il One Piece, per diventare il Re dei Pirati. Ma, per trovare il bottino, Luffy dovrà riunire l’equipaggio che ha sempre desiderato e trovare una nave su cui salpare, perlustrando ogni centimetro dei vasti mari, scampando ai Marines, e superando in astuzia pericolosi rivali ad ogni occasione.

A comporre la ciurma saranno Iñaki Godoy nei panni del capitano Monkey D. Luffy, Mackenyu (Roronoa Zoro), Emily Rudd (Nami), Jacob Romero (Usopp) e Taz Skylar (Sanji).

Faranno parte del cast anche McKinley Belcher III, Morgan Davies, Aidan Scott, Vincent Regan, Jeff Ward, Craig Fairbrass, Langley Kirkwood, Celeste Loots, Alexander Maniatis, Ilia Isorelýs Paulino, Chioma Umeala, Steven Ward, e Michael Dorman nel ruolo di Gold Roger.

In partnership con Shueisha, One Piece è prodotta da Tomorrow Studios e Netflix. Matt Owense Steven Maeda sono gli sceneggiatori, produttori esecutivi e showrunners. Eiichiro Oda, Marty Adelstein e Becky Clements sono produttori esecutivi.

Tiro al piccione – Ritratto di John Le Carré, trailer del documentario di Errol Morris

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Apple Original Films presenta il rpimo trailer di “Tiro al piccione – Ritratto di John Le Carré” il nuovo documentario realizzato dal premio Oscar® Errol Morris (“The Fog of War – La guerra secondo Robaert McNamara”) e da The Ink Factory (“The Night Manager”). Presentato al Telluride Film Festival, il documentario racconta la vita e la carriera dell’ex spia britannica David Cornwell, meglio conosciuto come John Le Carré, autore di romanzi di spionaggio che hanno segnato il genere, come “La spia che venne dal freddo”, “La talpa”, “Il direttore di notte” e “Il giardiniere tenace”. “Tiro al piccione – Ritratto di John Le Carré” farà il suo debutto il 20 ottobre su Apple TV+.

Ambientato sullo sfondo turbolento della Guerra Fredda, il film attraversa sei decenni fino ad arrivare ai giorni nostri, all’ultima intervista rilasciata da Le Carré, la più candida e punteggiata da sketch e rari filmati d’archivio. Basandosi sul libro di memorie di Le Carré, il bestseller del New York Times The Pigeon Tunnel: Stories from My Life, il film è un viaggio inedito nella sfera meno conosciuta delle esperienze formative di un autore iconico e storicamente riservato, con la musica originale di Philip Glass in collaborazione con Paul Leonard-Morgan.

Simon e Stephen Cornwell, co-CEO e co-fondatori di The Ink Factory, che sono anche i figli di David, hanno dichiarato: «Pieno di intuizioni profonde e di aneddoti sorprendenti, divertenti e spesso profondamente commoventi, “Tiro al piccione – Ritratto di John Le Carré” traccia una conversazione tra due grandi menti: una ha tessuto una brillante narrativa dagli eventi che ha vissuto; l’altra ha proposto una riflessione su quegli eventi che ha portato spesso a una verità più grande». Insieme, esplorano gli eventi della Guerra Fredda e della vita di Le Carré, mettendo alla prova i confini della verità, della memoria e dell’immaginazione. Il film, stratificato e poco ortodosso, è un tête-à-tête tra un regista e un romanziere – entrambi maestri del loro mestiere – partendo dalle radici del processo creativo, passando attraverso il potere della finzione e la nostra responsabilità nei confronti della verità.

I produttori del documentario sono i vincitori del premio BAFTA Dominic Crossley-Holland (“All Watched Over By Machines of Loving Grace”) e Steven Hathaway (“Wormwood”), i candidati all’Emmy Simon Cornwell (“The Night Manager”) e Stephen Cornwell (“The Night Manager”). I produttori esecutivi sono il candidato all’Oscar® Hossein Amini (“Le ali dell’amore”), il candidato al BAFTA Award e vincitore dell’Emmy Award P.J. van Sandwijk (“The Rescue”), il vincitore dell’Emmy Michael Lesslie (“The Rescue – Il salvataggio dei ragazzi”), Joe Tsai (“The Night Manager”), Arthur Wang (“The Night Manager”), Michele Wolkoff (“The Current War: Director’s Cut”) e Katherine Butler (“American Animals”). “Tiro al piccione – Ritratto di John Le Carré” è prodotto da The Ink Factory e Fourth Floor Productions, in associazione con Jago Films, Storyteller Productions e 127 Wall Productions.

Jeanne du Barry – La Favorita del Re, una clip dal film con Johnny Depp

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Guarda una clip dal film Jeanne du Barry – La Favorita del Re, diretto da Maïwenn con un inedito Johnny Depp. Al cinema dal 30 Agosto distribuito da Notorious Pictures. Dopo aver aperto fuori concorso il 76° Festival di Cannes, arriva anche in Italia Jeanne du Barry – La Favorita del Re, diretto da Maïwenn (attrice e regista pluricandidata ai Premi César e vincitrice del premio della giuria al Festival di Cannes con la sua terza opera da regista, Polisse).

Un’intensa storia d’amore e di passione alla corte di Versailles che racconta la vita, l’ascesa e la caduta di Jeanne – interpretata dalla stessa Maïwenn – amante di Sua Maestà Luigi XV, che ha il volto di un inedito Johnny Depp. A completare il cast, le star Benjamin Lavernhe (The French Dispatch), Melvil Poupaud (Brother and Sister), Pierre Richard (Ti presento i tuoi), Pascal Greggory (L’ultima ora) e India Hair (La Ligne – La linea invisibile). Il film sarà distribuito nelle nostre sale da Notorious Pictures a partire dal 30 agosto.

La trama

Jeanne Vaubernier, una giovane donna della classe operaia affamata di cultura e piacere, usa la sua intelligenza e il suo fascino per salire uno dopo l’altro i gradini della scala sociale. Diventa la favorita del re Luigi XV che, ignaro del suo status di cortigiana, riacquista attraverso di lei il suo appetito per la vita. I due si innamorano perdutamente e contro ogni decoro ed etichetta, Jeanne si trasferisce a Versailles, dove il suo arrivo scandalizza la corte…

Gary Oldman entra nel cast del nuovo film di Paolo Sorrentino

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Gary Oldman entra nel cast del nuovo film di Paolo Sorrentino

Gary Oldman è entrato a far parte del cast del nuovo film di Paolo Sorrentino le cui riprese sono in corso a Napoli. I dettagli sul ruolo di Oldman nel film drammatico sono però tenuti nascosti.

Il decimo lungometraggio di Sorrentino parla di una donna di nome Partenope “che porta il nome della sua città ma non è né sirena né mito”, come ha detto l’autore stesso in una dichiarazione a Variety a giugno, quando sono iniziate le riprese. “La sua lunga vita racchiude in sé l’intero repertorio dell’esistenza umana: la spensieratezza della giovinezza e la sua fine, la bellezza classica e le sue inesorabili permutazioni, amori inutili e impossibili, flirt stantii e passione vertiginosa, baci notturni a Capri, lampi di gioia e sofferenza persistente, padri veri e inventati, finali e nuovi inizi”, ha aggiunto Sorrentino.

Il film è scritto e diretto da Paolo Sorrentino. Un film Fremantle prodotto da Lorenzo Mieli per The Apartment Pictures, una società del gruppo Fremantle, Anthony Vaccarello per Saint Laurent, Paolo Sorrentino per Numero 10 e Ardavan Safaee per Pathé. Le vendite internazionali saranno gestite da UTA e Fremantle.

La trama del film

La vita di Partenope, che si chiama come la sua città, ma non è né una sirena, né un mito. Dal 1950, quando nasce, fino a oggi. Dentro di lei, tutto il lunghissimo repertorio dell’esistenza: la spensieratezza e il suo svenimento, la bellezza classica e il suo cambiamento inesorabile, gli amori inutili e quelli impossibili, i flirt stantii e le vertigini dei colpi di fulmine, i baci nelle notti di Capri, i lampi di felicità e i dolori persistenti, i padri veri e quelli inventati, la fine delle cose, i nuovi inizi. Gli altri, vissuti, osservati, amati, uomini e donne, le loro derive malinconiche, gli occhi un po’ avviliti, le impazienze, la perdita della speranza di poter ridere ancora una volta per un uomo distinto che inciampa e cade in una via del centro. Sempre in compagnia dello scorrere del tempo, questo fidanzato fedelissimo. E di Napoli, che ammalia, incanta, urla, ride e poi sa farti male.

Fonte: Variety

Ferrari: il trailer del film di Michael Mann con Adam Driver

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Ferrari: il trailer del film di Michael Mann con Adam Driver

Leone Film Group, Rai Cinema e 01 Distribution sono lieti di presentare il teaser trailer italiano di Ferrari, il nuovo attesissimo film del quattro volte candidato al Premio Oscar® Michael Mann, che sarà presentato domani in Concorso alla 80ma Mostra Internazionale d’Arte cinematografica di Venezia Ferrari.

Nel cast il candidato all’Oscar® Adam Driver nel ruolo di Enzo Ferrari e il Premio Oscar® Penélope Cruz in quello della moglie Laura, oltre a Shailene Woodley che interpreta Lina Lardi, Patrick Dempsey e Jack O’Connell che indossano le tute dei piloti Piero Taruffi e Peter Collins, Sarah Gadon nel ruolo di Linda Christian e Gabriel Leone in quello del carismatico Fon De Portago.

Scritto da Troy Kennedy Martin (The Italian Job) e dallo stesso Mann, il film è basato sul romanzo di Brock Yates “Enzo Ferrari: The Man and The Machine” ed è stato girato in Italia.

FERRARI è un’esperienza cinematografica epica, spettacolare e appassionante, ambientata nell’affascinante quanto rischioso mondo delle corse automobilistiche degli anni Cinquanta: la storia di una leggenda che ha costruito un mito inossidabile diventando un’icona mondiale.

Modena 1957. Enzo Ferrari, ex pilota e costruttore delle auto più famose al mondo, sta vivendo una crisi personale e professionale. L’azienda che dieci anni prima aveva creato dal nulla è in grave difficoltà e anche il matrimonio con la moglie Laura sta diventando sempre più tempestoso dopo la morte del loro unico figlio Dino e la scoperta dell’esistenza di Piero, il figlio che Ferrari aveva avuto da una relazione extraconiugale. In cerca di riscatto, il “Drake” decide di puntare tutto su una gara di velocità che si disputa in Italia: la leggendaria Mille Miglia.

Michael Mann – regista e sceneggiatore di film di culto come Heat, L’ultimo dei Mohicani, Collateral, Nemico pubblico, Miami Vice, Ali, Thief, con tre nomination all’Oscar® per Insider – Dietro la verità (miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura non originale) e una come produttore di The Aviator (miglior film), oltre a due Emmy Award® (The Jericho Mile, Drug Wars: The Camarena Story) – ha scelto di girare in Italia per restituire le atmosfere e l’autenticità di personaggi straordinariamente intensi e visionari che hanno creato quella fusione di arte in movimento e potenza da corsa che è la Ferrari.

Michael Mann è anche produttore del film con la sua Moto Pictures insieme a P.J. van Sandwijk, John Friedberg, Lars Sylvest, Thorsten Schumacher, Gareth West, Thomas Hayslip e la ILBE di Andrea Iervolino e Monika Bacardi.

Anche la troupe vanta nomi di eccellenza tra cui il direttore della fotografia, il premio Oscar® Erik Messerschmidt, la scenografa Maria Djurkovic, due volte nominata agli Academy Awards, il costumista due volte candidato all’Oscar® Massimo Cantini Parrini, l’hair & make-up artist Aldo Signoretti, 4 nominations agli Academy Awards, il premio Oscar® per il sonoro Lee Horloff e il montatore Pietro Scalia, vincitore di due Oscar®.

Prodotto da STX Entertainment, FERRARI è un’esclusiva per l’Italia Leone Film Group in collaborazione con Rai Cinema e uscirà al cinema con 01 Distribution.

“Forte è colui che va in soccorso dei deboli”, Edoardo De Angelis e Pierfrancesco Favino presentano Comandante a Venezia 80

Comandante, diretto da Edoardo De Angelis, con Pierfrancesco Favino, è il nuovo film d’apertura, in prima mondiale in Concorso, dell’80. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia. Il film è ambientato all’inizio della Seconda guerra mondiale, ed ha per protagonista Salvatore Todaro, comandante del sommergibile Cappellini della Regia Marina. Nell’ottobre del 1940, mentre naviga in Atlantico, nel buio della notte affronta un mercantile armato che viaggia a luci spente e lo affonda a colpi di cannone. Ed è a questo punto che il Comandante prende una decisione destinata a fare la storia: salvare i 26 naufraghi belgi condannati ad affogare in mezzo all’oceano per sbarcarli nel porto sicuro più vicino, come previsto dalla legge del mare. Per accoglierli a bordo è costretto a navigare in emersione per tre giorni, rendendosi visibile alle forze nemiche e mettendo a repentaglio la sua vita e quella dei suoi uomini.

Salvatore Todaro, il comandante che salvava l’uomo

“Mi commuove l’idea della forza intesa come la intendeva Salvatore Todaro, ovvero come la capacità di correre in soccorso di chi è più debole. Questo è l’uomo forte e ho voluto raccontare nella sua storia.”, spiega il regista Edoardo de Angelis. “Era il 2018 quando ci siamo imbattuti in essa, l’abbiamo ascoltata dall’Ammiraglio Pettorino, che in occasione della celebrazione dei 123 anni della Guardia Costiera aveva l’esigenza di dare un’indicazione ai suoi uomini su come comportarsi in mare e scelse la strada della parabola, raccontando la storia di Salvatore Todaro, che affondava il ferro nemico ma salvava l’uomo e a chi gli chiedeva perché lui rispondeva ‘lo facciamo perché siamo italiani’. Ecco, quando ho conosciuto Salvatore Todaro ho pensato che se è questo che significa essere italiano, allora voglio essere italiano!”

Nell’estate in cui è scoppiato questo disonore, io lo considero un disonore, ovvero di disattendere le più elementari e millenarie regole del mare, cioè di soccorre chi è in necessità, c’era un clima piuttosto pesante e sprezzante. – racconta il co-sceneggiatore Sandro VeronesiLa storia di Salvatore Todaro era una risposta perfetta, come ce ne sono tante, perché la storia del nostro popolo, ma direi della civiltà a cui apparteniamo, è una storia di soccorsi. Poter lavorare a questa storia, con il miracolo di avere a disposizione, grazie alla famiglia, degli effetti personali di Todaro, ci ha permesso di essere molto fedeli ad essa e capire meglio l’uomo che ne è protagonista e che ha posto il rispetto delle regole del mare davanti al servire la patria”.

Mentre stavamo ultimando il montaggio del film, a inizio 2023, è avvenuto un fatto che mi ha molto colpito. – racconta poi De Angelis, approfondendo ulteriormente i valori del film – Un natante russo in balia delle onde dell’Oceano è stato posto in salvo da un piroscafo con bandiera panamense con capitano ed equipaggio ucraini. Il marinaio russo ha poi dichiarato ‘Siamo tutti alla stessa distanza da Dio, la distanza di un braccio, quello che ti salva’. Ecco, volevo che fosse quello l’inizio del film. Per ricordarci che così come Todaro si sente lo stesso uomo che duemila anni prima guidava una triremi romana, anche noi possiamo sentirci lo stesso salvatore Todaro che salvava gli uomini inermi”.

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Credits: Giorgio Zucchiatti, La Biennale di Venezia – Foto ASAC

Un film dal potenziale internazionale

Considero il cinema italiano come internazionale e credo che questo film, ad esempio, possa mostrare che siamo pronti per film che possono andare oltreoceano e spero se ne potranno fare sempre di più. – afferma Pierfrancesco Favino, chiamato a dire la sua sullo stato del cinema italiano in rapporto alle produzioni estere. – Questa produzione, quella di Comandante, è stata particolarmente coraggiosa per la nostra industria. Inoltre, vorrei che sempre più attori e attrici italiane trovino la possibilità fossero presenti in produzioni estere, specialmente se si tratta di interpretare personaggi italiani. È un problema quando attori americani, ad esempio, interpretano personaggi italiani al posto nostro. Ci sono tanti bravi attori e attrici nel nostro paese e sono tutti in attesa del giusto ruolo”.

Passa poi la parola agli altri due attori presenti alla conferenza stampa, Silvia D’Amico e Johan Heldenbergh. “Essere salita a bordo su questo film è stata un’esperienza incredibile, al di là dei suoi valori politici. – afferma la D’Amico – Sono stata accompagnata dalla sensibilità di Edoardo e dalla sua capacità di gestire i ruoli femminili. Il mio personaggio non è solo la moglie di Todaro che lo aspetta a casa, ma un punto fermo ricorrente nel suo viaggio. Fondamentali è stato poi potermi confrontare con la figlia del comandante Todaro, che ha reso questa un’esperienza ancor più formativa”. La parola passa poi a Heldenbergh, interprete del capitano belga nel film. Sono sempre stato innamorato del mio paese ma questo non vuole dire che ne sia anche orgoglioso. Ed è questo senso di amore ma non orgoglio che ho ritrovato nel film, decidendo dunque di farne parte!”

Se sono preoccupato dalle reazioni del ministro Matteo Salvini quando guarderà il film? È chiaro che le reazioni di chi guarda un film trascendono il controllo di chi il film lo ha fatto. Mi auguro che chiunque lo guarderà converrà sul fatto che esistono delle leggi eterne, immutabili, come la legge del mare e che sono leggi che non vanno infrante. Mai”. Così si conclude la conferenza stampa di Comandante, diretto da Edoardo De Angelis e da lui scritto insieme a Sandro Veronesi. Il film è una produzione Indigo Film e O’Groove con Rai Cinema, Tramp LTD, V-Groove, Wise Pictures, in associazione con Beside Productions, in collaborazione con la Marina Militare Italiana e Cinecittà. Il film sarà distribuito da 01 Distribution nelle sale italiane dal 1 novembre.

Damien Chazelle, Presidente di Giuria di Venezia 80, sostiene lo sciopero di sceneggiatori e attori

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Con una t-shirt che lancia molto chiaramente il suo messaggio (vi si legge Writers Guild on Strike), sotto la giacca d’ordinanza, Damien Chazelle ha partecipato oggi alla conferenza stampa di apertura di Venezia 80, in qualità di Presidente di Giuria del Concorso.

Il regista premio Oscar ha ribadito in conferenza il suo sostegno agli scioperi non solo degli sceneggiatori, ma anche degli attori che vanno ormai avanti da diversi giorni, a Hollywood, situazione che affligge anche il Festival, in quanto moltissimi degli ospiti internazionali non hanno potuto e non potranno partecipare alla kermesse proprio perché impossibilitati dal sindacato in sciopero.

“Oggi è il 121° giorno in cui gli sceneggiatori di Hollywood sono in sciopero; il 48esimo giorno di sciopero degli attori”, ha esordito Chazelle. “Penso che ci sia un’idea di base secondo cui ogni opera d’arte ha un valore a se stante, che non è solo un contenuto (piece of content) – per usare la parola preferita di Hollywood in questo momento – da mettere in cantiere. E quell’idea, che è basilare per l’arte e il modo in cui l’arte è fatta e come l’arte può essere resa sostenibile per le persone che la realizzano, è stato un po’ erosa negli ultimi 10 anni”.

“Ci sono molte questioni sul tavolo in merito a questi scioperi, ma per me questa è la questione centrale. Ecco da dove nasce il dibattito, ad esempio, sui residui e su altre cose del genere. Tutto si riduce all’idea che le persone vengano remunerate per ogni opera d’arte realizzata, e possiamo trovare un modo per mantenere e recuperare quell’idea: l’arte al di sopra del contenuto. Penso che siamo qui per riconoscere che questa lotta è in corso e, di conseguenza, molte persone che altrimenti avrebbero voluto essere qui durante questo festival non possono essere qui. È un momento difficile, ovviamente, a Hollywood, soprattutto per gli sceneggiatori, gli attori ma anche la troupe che lavorano. Tutti sono colpiti dallo stato del mondo in questo momento. Quindi volevo trovare un modo per riconoscerlo mentre siamo qui a celebrare l’arte del cinema”.

Gli scioperi hanno avuto un forte impatto sulla presenza dei talent che possono partecipare al festival, portando persino Challengers di Luca Guadagnino, con protagonista Zendaya, a ritirarsi come film di apertura dell’evento. Non saranno presenti anche star di alto profilo come Bradley Cooper (Maestro) ed Emma Stone (Poor Things). Tuttavia, i film che hanno già ottenuto la distribuzione attraverso formati tradizionali (non tramite streamer) e i film indipendenti possono essere promossi al festival. Ciò significa che Adam Driver (Ferrari), il cast di Priscilla di Sofia Coppola e altri potranno sfilare sul tappeto rosso.

Harry Potter, al via le celebrazioni del Back To Hogwarts

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Harry Potter, al via le celebrazioni del Back To Hogwarts

Il 1 settembre, come ogni anno, i fan di Harry Potter si riuniscono per celebrare il Back To Hogwarts, una delle ricorrenze più iconiche nel calendario degli appassionati di Harry Potter in tutto il mondo, che segna il momento in cui giovani maghi e streghe salgono a bordo del Hogwarts Express dal binario 9 e ¾ per iniziare un nuovo anno di magiche avventure alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.

In occasione del Back To Hogwarts 2023, venerdì 1 settembre e sabato 2 settembre, verrà installata un’area dedicata a Harry Potter presso la stazione centrale di Milano. All’interno dell’area i fan dell’amatissimo mago potranno vivere la loro personale esperienza di viaggio verso Hogwarts, con tre diverse aree celebrative per la realizzazione di foto e video. Ognuna di queste aree è pensata per ripercorrere alcuni dei momenti più iconici del viaggio verso la scuola: dal muro di mattoni da attraversare alla stazione di King’s Cross a Londra, alla piattaforma del binario 9 e ¾, fino alla Sala Grande di Hogwarts per lo smistamento nelle case. Nell’area saranno presenti anche 3 statue 1:1 dei protagonisti della saga: Harry Potter, Hermione Grenger, e Ron Weasley.

In occasione del Back To Hogwarts, Sky Italia lancerà una nuova edizione del pop up channel SKY CINEMA HARRY POTTER, dal 9 al 24 settembre. Il canale programmerà gli 8 film della saga, oltre a Harry Potter 20° anniversario – Ritorno a Hogwarts e Animali Fantastici – I Segreti di Silente. Tutti i film saranno disponibili anche su NOW. Inoltre, diversi partner Consumer Products parteciperanno alle celebrazioni con attività e lanci di prodotto:

United Colors of Benetton si unisce alle celebrazioni con una nuova collezione dedicata a Harry Potter: felpe e felpette girocollo, t-shirt a maniche lunghe e corte, che riprendono i colori iconici della serie che ha incantato tutto il mondo: grigio, nero, bianco crema e bordeaux i modelli da ragazzo, e per la ragazza anche l’aggiunta di violetto e rosa. I capi saranno disponibili dal 15 settembre.

Dopo il successo dell’anno scorso, Calzedonia sviluppa una capsule family con oltre 30 referenze a tema Harry Potter. Infatti, in occasione del ritorno a scuola, adulti e bambini potranno ritrovare Harry, Hermione, Ron e gli elementi iconici della serie nella nuova collezione presente nei quasi 600 punti vendita monomarca e sullo store online di Calzedonia.

Per il secondo anno di fila, Coop ha scelto Harry Potter come protagonista dei suoi prodotti a marchio e della campagna Scuola. La collezione è caratterizzata da un’offerta per tutta la famiglia, con abbigliamento, intimo e cancelleria. All’interno della collezione spiccano i pigiami e le tute per bambino e bambina, così come lo zaino e il trolley con la grafica delle quattro case di Hogwarts.

Pepco, con oltre 130 negozi di abbigliamento per tutta la famiglia e complementi d’arredo per la casa, in occasione del Back To Hogwarts ha sviluppato una collezione che presenta tutto il necessario per iniziare la scuola con divertimento e stile: abbigliamento, calzature, cancelleria e accessori. La collezione non è rivolta solo ai più piccoli, ma soddisfa i fan di Harry Potter di tutte le età, proponendo prodotti adatti a tutta la famiglia.

So.Di.Co – specializzata nei prodotti di largo consumo per la cura e il benessere della persona – lancia in occasione del Back To Hogwarts una linea composta da due referenze Eau de toilette e Bagnodoccia, create da esperti profumieri che si sono ispirati alle atmosfere di Hogwarts, alle storie e alle avventure che Harry e i suoi amici devono affrontare, e ad elementi iconici come la Burrobirra o le Cioccorane.

Anche Seven, nel periodo del Back To Hogwarts, celebra la franchise di Harry Potter con la prima linea dedicata. La collezione spazia tra diversi articoli per la scuola: da zaini di diverse dimensioni, a prodotti di cartotecnica, fino agli astucci.

I negozi Lego (25 negozi specializzati) lanceranno una meccanica esclusiva per festeggiare il Back To Hogwarts: dall’1 al 13 settembre acquistando prodotti Lego Harry Potter per un valore di 130€, si avrà la possibilità di ricevere in omaggio un playset Harry Potter.

FAO Schwarz partecipa alle celebrazioni del Back To Hogwarts attraverso l’area completamente dedicata a prodotti a tema Harry Potter all’interno del loro iconico store di Via Orefici 15 a Milano. Nel negozio i fan potranno rivivere le emozioni magiche della serie, dal 1 al 3 settembre, infatti, lo store verrà animato con attività a tema Harry Potter, e verrà attivato uno sconto del 20% (attivo dal 1 al 10 settembre) per rifornirsi di prodotti Harry Potter prima dell’inizio del nuovo anno scolastico.

Quest’anno il gruppo Sperlari, leader dei prodotti stagionali e dei dolcificanti e proprietario del marchio Paluani, porterà sulle tavole degli italiani la magia di Harry Potter con un dolce lievitato perfetto da condividere: la Torta Boccino D’Oro Paluani, farcita di crema pasticcera e ricoperta di scagliette di cioccolato fondente, da spolverare con polvere dorata e decorare con le magiche ali. Perfetta per chi ha sempre desiderato di poter afferrare il boccino durante una partita di Quidditch.

Witor’s lancerà sul mercato la prima linea completa di snack dolci ispirata al magico mondo di Harry Potter e alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Cioccolato che scoppietta sul palato, rane tridimensionali che svettano sulle barrette, biglietti del treno per Hogwarts che si trasformano in biscotti, cristalli dorati che luccicano come oro, pop corn caramellati che si rivelano solo dopo l’assaggio. Un’esperienza sensoriale, che promette di travolgere con gusto e divertimento. La gamma comprende tavolette, da 50 gr e da 300 gr, e magici snack.

Privalia festeggerà il Back to Hogwarts con una sezione esclusiva sulla propria piattaforma. Dal 1° settembre, gli appassionati di Harry Potter potranno scoprire una vasta gamma di prodotti ufficiali. Dalle affascinanti statuette collezionabili ai giocattoli dei marchi più prestigiosi, dalla cancelleria tematica a oggetti per l’arredamento, la sezione offre un modo magico per portare l’atmosfera di Hogwarts nella vita di tutti i giorni.

Il Wizarding World

Negli anni trascorsi da quando Harry Potter è stato portato dalla stazione di King’s Cross al binario nove e tre quarti, le sue incredibili avventure hanno lasciato un segno unico e duraturo nella cultura popolare. Otto film di successo basati sulle storie originali di J.K. Rowling hanno dato vita a magiche storie e oggi il Wizarding World è riconosciuto come uno dei brand più amati al mondo.

Un vasto universo interconnesso, che include anche tre epici film della serie di Animali Fantastici, Harry Potter e La Maledizione Dell’Erede – il pluripremiato spettacolo teatrale – videogiochi di successo per dispositivi smartphones e concole di Portkey Games, prodotti di consumo innovativi , emozionanti spettacoli dal vivo (tra cui quattro parchi a tema) e mostre approfondite, oltre a una serie TV su Harry Potter di prossima uscita.

Il portafoglio di esperienze legate al Wizarding World di proprietà di Warner Bros. Discovery è in continua espansione, e include anche Harry Potter New York – l’iconico flagship store, Warner Bros. Studio Tour London – The Making of Harry Potter, Warner Bros. Studio Tour Tokyo e Harry Potter Shop online e negozi al dettaglio.

Il Wizarding World continua ad evolversi per fornire ai fan di Harry Potter di tutto il mondo nuove ed entusiasmanti occasioni di coinvolgimento. E accoglie le nuove generazioni e invitandole a scoprire la magia in prima persona.

Il Back to Hogwarts

Il 1 settembre, in tutto il mondo, tutte le generazioni di fan di Harry Potter si riuniscono per celebrare un giorno molto speciale nel calendario del Wizarding World: il Back To Hogwarts. Iniziata come una celebrazione spontanea dei fan molti anni fa, oggi il Back To Hogwarts è una tradizione annuale riconosciuta come uno dei momenti più importanti nel calendario dei fan di Harry Potter, il momento in cui maghi e streghe salgono a bordo dell’Hogwarts Express sul binario 9 ¾ per intraprendere un nuovo anno magico alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Una celebrazione di portata mondiale, ogni anno i fan si riuniscono online e nella vita reale per celebrare la magia di queste amate storie e interagire con la community di Harry Potter.

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