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Festival di Cannes: il cast sulla croisette per presentare La Chimera

Secondo film italiano in concorso al Festival di Cannes con La Chimera, il nuovo film di Alice Rohrwacher che vede protagonista Josh O’Connor, Carol Duarte, Isabella RosselliniAlba Rohrwacher e Vincenzo Nemolato.  Tornato nella sua cittadina sul Mar Tirreno, Arthur (Josh O’Connor), un ladro di tombe etrusco alla ricerca del suo amore perduto, si riunisce con la sua banda di briganti. Dopo Le Meraviglie (Grand Prix nel 2014) e Lazzaro Felice (Premio per la sceneggiatura nel 2018), Alice Rohrwacher si interroga sulle tracce del passato ne La Chimera. Ecco tutti i protagonisti sulla croisette di Cannes.

Ambientato negli anni 80, nel mondo clandestino dei “tombaroli”, La Chimera racconta di un giovane archeologo inglese (Josh O’Connor) coinvolto nel traffico clandestino di reperti archeologici. Completano il cast Isabella Rossellini, Carol Duarte, Alba Rohrwacher e Vincenzo Nemolato.

La Chimera, come tutti i film di Alice Rohrwacher, è prodotto da Carlo Cresto-Dina per tempesta con Rai Cinema, in coproduzione con Amka Films Productions (Svizzera) e Ad Vitam Production (Francia) in collaborazione con Arte France Cinema. L’uscita del film è prevista per il 2023, distribuito in Italia da 01.

La chimera: recensione del film di Alice Rohrwacher – Cannes 76

La chimera: recensione del film di Alice Rohrwacher – Cannes 76

Quarto film e quarto Festival di Cannes per Alice Rohrwacher, che dopo Corpo celeste (alla allora Quinzaine des réalisateurs), Le meraviglie e Lazzaro felice torna in concorso per la Palma d’Oro con La chimera. Il film sarà distribuito da 01 Distribution entro la fine dell’anno, ultimo dei tre film italiani presentati sulla Croisette e a distanza sia da Il sol dell’Avvenire di Nanni Moretti sia dal Rapito di Marco Bellocchio. Una anteprima comunque importante per una artista che merita sempre attenzione, per quanto sarà difficile che possa bissare i risultati del 2014 e del 2018, quando conquistò – rispettivamente il Gran Premio della Giuria e quello per la Migliore Sceneggiatura del festival francese. Che nel frattempo ha applaudito la storia di tombaroli nella quale al protagonista Josh O’Connor (The Crown, God’s Own Country) si affiancano Isabella Rossellini e Alba Rohrwacher.

Arthur e il mondo sotterraneo

Arthur è il giovane archeologo inglese appena uscito dal carcere e intenzionato a tagliare i ponti con i suoi (ex) amici tombaroli, molto attivi sul mercato clandestino per le opere d’arte e i reperti archeologici che trafugano dai sepolcri etruschi tra la Tuscia e la bassa toscana. Ma ‘l’inglese’ è un elemento imprescindibile per la banda, che senza la sua capacità di riuscire a percepire la presenza delle tombe non saprebbe dove scavare. Un dono, del quale forse Arthur farebbe volentieri a meno, visto che il vuoto che sente nella terra corrisponde a quello che ha lasciato in lui il ricordo del suo amore perduto, Beniamina. La sua chimera più dolorosa, quella che sembra continuare a inseguire in questo viaggio tra vivi e morti, tra boschi e solitudini.

Ognuno insegue la sua chimera

Ognuno insegue la sua chimera, anche Alice Rohrwacher, che sceglie un cast internazionale per arricchire ancora di più il mosaico di personaggi, tempi, luoghi, livelli, vite e colori del suo nuovo film. Un vero e proprio “caleidoscopio” nel quale la frammentazione è complessità, possibilità, libertà, nonostante qualche problema nel gestire l’armonizzazione e l’equilibrio tra le singole tessere. Tante e distribuite tra il mondo di sopra e il mondo di sotto, il presente e il passato, una realtà e l’altra o i diversi elementi di cui si compone la ricerca della regista e sceneggiatrice, oltre che autrice del soggetto insieme a Pietro Marcello e Carmela Covino.

La chimera recensione film

Il primo impatto con il film è attraverso “l’inglese”,lo spaesato e solitario Arthur di Josh O’Connor che ci accompagna e che seguiamo dall’inizio alla fine. Più Caronte che Virgilio, volutamente tramite tra i mondi diversi che la storia tiene insieme, volontariamente ai margini di entrambi, dove la sua ricerca del suo scomparso amore è rimasta delusa. Quella, sentimentale, la chimera del titolo, ma non solo. Sono “chimere” anche quelle che gli permettono di stabilire un contatto con l’oltretomba, etrusco nello specifico, per i tombaroli fonte di sostentamento, per lui, spazio di libertà e di speranza.

Temi e suggestioni sono notevoli, spesso però da inseguire nella lunga elaborazione del lutto che in qualche maniera racconta il film. Nel quale sembrano esserci troppe deviazioni e parentesi, troppi film nel film, linee narrative (geniale e felice quella del cantastorie che appare a più riprese) che si intrecciano alla principale. Effettivamente come accade nella vita, di tutti noi, che si interrompe, riprende, cambia direzione, e spesso si ferma a seguire altre suggestioni, possibilità o urgenze.

La chimera Josh O'ConnorAnche lo stile, è quello proprio della regista, che torna a utilizzare le tonalità tanto amate e a guardare verso i diseredati, gli innocenti loro malgrado, la natura e le sue creature. Una comunità ideale nei quali perdono di senso i confini, tanto spaziali quanto temporali, e le regole, dell’uomo e di una società che non ha rispetto di nulla e nessuno. Nella quale non è banale che siano le donne a offrire e cercare un’alternativa, e a mostrare – come detto dalla stessa Rohrwalcher – una attitudine diversa nella costruzione delle cose, che dia loro una vita nuova. Una donna apre e chiude il film, d’altronde, a una donna è affidato il colpo di scena del plot, donne diverse caratterizzano il percorso esistenziale di Arthur, dall’Italia di Carol Duarte alla Flora di Isabella Rossellini, in un ruolo di poca presenza ma di indubbio peso.

Piani paralleli, che si sovrappongono e si sviluppano, finendo per tangere, pur con poche speranze di ricavarne benefici. Soprattutto per l’affollarsi di storie, livelli, personaggi e final, che non aiutano a rendere meno involuto il film. Chiuso da immagini bucoliche, il più classico dei Franco Battiato e un trionfo conciliatorio tra il sognante e il visionario.

Festival di Cannes 2023: tutti i vincitori di Un Certain Regard

Festival di Cannes 2023: tutti i vincitori di Un Certain Regard

Sono stati annunciati, nell’ambito del Festival di Cannes 2023, i vincitori della sezione collaterale Un Certain Regard. Incentrata su film d’autore e artisticamente audaci, la selezione Un Certain Regard 2023 ha incluso 20 lungometraggi, di cui 8 opere prime in competizione anche per la Caméra d’or (il premio alla migliore opera prima di tutta la selezione ufficiale).

Quest’anno, il film d’apertura è stato Le Règne animal di Thomas Cailley. Presieduta dall’attore americano John C. Reilly, la giuria comprendeva la regista e sceneggiatrice francese Alice Winocour, l’attrice tedesca Paula Beer, il regista e produttore franco-cambogiano Davy Chou e l’attrice belga Émilie Dequenne. Un Certain Regard 2023 si conclude con la proiezione del film Une nuit di Alex Lutz.

Ecco tutti i vincitori di Un Certain Regard 2023

  • Un Certain Regard Prize – HOW TO HAVE SEX diretto da Molly Manning Walker (1st film)
  • New Voice Prize – AUGURE (OMEN) diretto da  Baloji (1st film)
  • Ensemble Prize – CROWRÃ (THE BURITI FLOWER) diretto da João Salaviza & Renée Nader Messora
  • Freedom Prize – GOODBYE JULIA diretto da Mohamed Kordofani (1st film)
  • Directing Prize – Asmae El Moudir per KADIB ABYAD (THE MOTHER OF ALL LIES)
  • Jury’s Prize – LES MEUTES (HOUNDS) diretto da Kamal Lazraq (1st film)

Mother’s Day: tutto quello che c’è da sapere sul film Netflix

Mother’s Day: tutto quello che c’è da sapere sul film Netflix

Di recente è arrivato su Netflix il film The Mother (qui la recensione), thriller d’azione con protagonista Jennifer Lopez nei panni di una spietata killer che si riscopre madre nel momento in cui la figlia viene rapita, intraprendendo dunque una vera e propria caccia nei confronti dei rapitori. A pochi giorni di distanza, è arrivata sulla piattaforma un’altra pellicola con una premessa molto simile, ovvero Mother’s Day. Di produzione polacca, questo thriller è diretto dal regista Mateusz Rakowicz, da lui anche scritto insieme a Likasz M. Maciejewski.

Mother’s Day offre dunque un altra letale madre pronta a tutto pur di difendere il proprio figlio. Il tutto si manifesta naturalmente in un film d’azione particolarmente adrenalinico, con sequenze di combattimento magnificamente coreografate e continui colpi di scena. Un titolo dunque particolarmente consigliato agli amanti del revenge movie, che potranno inoltre con Mother’s Day imbattersi in nuovi elementi di genere propri della cinematografia polacca. Prima di passare alla visione, però, ecco di seguito maggiori dettagli sulla trama, il cast e, per chi non teme gli spoiler, una spiegazione del finale del film.

La trama e il cast di Mother’s Day

Protagonista del film è Nina, un’ex agente delle operazioni speciali della NATO, che ha dovuto abbandonare suo figlio Makx poco dopo averlo dato alla luce. La scelta è motivata dalla volontà di tenere al sicuro il ragazzo, cosa che dato il suo lavoro Nina non poteva garantire. Quando però dopo qualche anno scopre che il ragazzo è stato rapito da una pericolosa organizzazione mafiosa, decide di volerlo salvare lei stessa. In incognito, utilizzando tutta l’esperienza e le armi a sua disposizione, parte dunque alla ricerca di suo figlio. Per lei è l’occasione di dimostrare a se stessa che è ancora un agente capace e che può finalmente essere anche una buona madre.

Il cast del film è naturalmente composto da attori polacchi, a partire da Agnieszka Grochowska nei panni di Nina. L’attrice è nota in particolare per aver recitato nel film candidato agli Oscar In darkness (2011) e per aver partiecipato anche a Child 44 – Il bambino n. 44 (2015), Teen Spirit – A un passo dal sogno (2018). Accanto a lei, nel ruolo di Igor, vi è l’attore Darius Chojnacki, mentre Szymon Wroblewski è WoltomierzJowita Budnik interpreta il personaggio noto unicamente come Il Diplomatico, mentre Konrad Eleryk è Tytus. L’attrice Adrianna Drozd, infine, è l’interprete di Zosia, figlia di Igor.

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Mother’s Day: la spiegazione del finale del film

[SEGUONO SPOILER]

Alla fine, dopo diversi tentativi di salvare suo figlio, Nina uccide i rapitori, ma Maks scappa in quanto ha paura di quella donna che non sa essere sua madre. È allora che il personaggio noto Il Diplomatico, specializzato nel riciclaggio di denaro, prende Maks in ostaggio. Chiede poi a Nina di irrompere in una stazione di polizia di Varsavia per ottenere i soldi confiscati dal caveau dei rapitori. Quando completerà la missione, le darà Maks. È a questo punto che Igor tradisce Nina, in modo che lui e altri poliziotti corrotti possano rubare il denaro nel caveau. Igor si svela essere il mandante del rapimento, in quanto sapendo che poi Nina avrebbe ucciso i rapitori, i soldi di questi sarebbero stati più facili da ottenere.

Quando Nina racconta a Igor delle richieste di Il Diplomatico di rubare i soldi, Igor fa schiantare deliberatamente la sua auto contro il veicolo di Nina, facendola sbattere contro il parabrezza. Nina viene presa in ostaggio. Igor rivela allora di aver avuto bisogno dei soldi per trasferirsi e viaggiare per vedere sua figlia, di cui ha perso la custodia in caso di divorzio. Quando Igor e i suoi soci portano Nina nel bosco per ucciderla, la slegano in modo che possa scavarsi la fossa. Mentre Igor aspetta in macchina, sente degli spari e vede che Nina ora ha in mano una pistola. Igor guida, fa schiantare il furgone e riesce a scappare, ma guarda l’automobile esplodere mentre i soldi di Il diplomatico iniziano a bruciare.

Il diplomatico permette a quel punto a Nina e Maks di vivere su richiesta del proprio figlio. Una possibile ragione è che il figlio del diplomatico ha iniziato a fare amicizia con Maks perché, poche scene prima, giocavano insieme a scacchi. Possiamo ipotizzare che il figlio del diplomatico possa aver rispettato Maks come un degno avversario sulla scacchiera, proprio come sua madre ha trovato in Nina un degno avversario nel mondo criminale. Nina può così spiegare a Maks di essere sua madre, rivelandogli le sue vere origini. Sul finire del film, Nina riceve poi la visita di sua madre, la quale la mette in guardia nei confronti di alcuni suoi vecchi nemici, che ora sanno che lei è viva ed ha un figlio. La scena sembra dunque aprire ad un possibile sequel nel quale esplorare il passato di Nina.

Il trailer di Mother’s Day e come vedere il film su Netflix

Come anticipato, è possibile fruire di Mother’s Day unicamente grazie alla sua presenza nel catologo di Netflix, dove attualmente è al 1° posto della Top 10 dei film più visti sulla piattaforma in Italia. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nel catalogo.

Fonte: IMDb

Gran Turismo, le foto della presentazione a Cannes 2023

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Gran Turismo, le foto della presentazione a Cannes 2023

Oggi a Cannes il photocall di Gran Turismo, il nuovo film Sony Pictures diretto da Neill Blomkamp. Il film, tratto dalla celebre saga dei racing game, si ispira alla storia vera di un giovane giocatore di Gran Turismo, Jann Mardenborough, che, vincendo una serie di gare competitive del videogioco, riesce a diventare un pilota professionista nella realtà. Nel cast oltre a David Harbour (Stranger Things) e Orlando Bloom (Il Signore degli Anelli), Archie Madekwe (I Miserabili) nel ruolo del protagonista, Darren Barnet (Non ho mai…), Djimon Hounsou (Blood Diamond – Diamanti di sangue) e Geri Halliwell-Horner (Spice Girls – Il film). Gran Turismo sarà dal 20 settembre solo al cinema prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.

Gran Turismo, la trama

Ispirato da una storia vera, il film racconta il coronamento del sogno di Jann Mardenborough, un giocatore adolescente di Gran Turismo, che grazie alle sua abilità di gioco vince una serie di competizioni della Nissan per diventare un pilota professionista.

Addio alla Fantastica Signora Maisel: grazie, e buonanotte!

Addio alla Fantastica Signora Maisel: grazie, e buonanotte!

“Grazie, e buonanotte!” Si chiude così ogni numero di Midge Maisel e queste parole risuonano anche alla fine dei suoi quattro minuti al Gordon Ford Show. Midge ce l’ha fatta, ma questo lo sapevamo già.

L’ultima stagione de La Fantastica Signora Maisel, sovvertendo lo stile di narrazione dei cicli precedenti, ci ha detto da subito che Midge ce l’avrebbe fatta, che avrebbe sfondato e si sarebbe costruita una “bella vita” con belle cose, successo e nessun partner, perché quelli ormai sono spunti per i suoi numeri e non più compagni di vita. L’episodio 9 della quinta stagione della serie di Amy Sherman-Palladino ha fatto calare il sipario sulla sua storia sfruttando il trucco del flashforward per tranquillizzarci tutti: Midge ce la fa. Ma quanto è stato appassionante il viaggio? Quante le difficoltà? Quante le regole da rompere e le persone da convincere che lei, Miriam, potesse essere molto di più che una madre e moglie con la passione per i cappellini e un girovita da urlo?

La Fantastica Signora Maisel infrange le regole

Fino alla fine, Midge ha dovuto combattere e giocare sporco, ha dovuto infrangere le regole, per dare voce ai suoi pensieri e alla sua ambizione. E se da una parte è vero che a una donna non si perdona l’ambizione, e lo si sta ripetendo sempre di più tanto che la rivendicazione ha ormai perso potenza, Amy Sherman-Palladino e Rachel Brosnahan, la fantastica signora Maisel in persona, non hanno paura di raccontare una donna che ambisce all’indipendenza e al successo, ma anche al lusso, ai begli abiti, alle comodità, a tutta una serie di cose che nella narrativa legata alle donne sono sempre state messe da parte in nome di ideali più alti, come la dignità e la libertà.

Midge vuole tutto, anche tutta quella serie di benefit lussuosi che sempre vengono accostati all’ambizione maschile. Perché Midge è davvero moderna e onesta e francamente insostenibilmente isterica, e allo stesso tempo adorabile. Non fa niente per nascondere le sue nevrosi, che poi sono nevrosi di Palladino, ma la sua tenacia ci impone quasi di tifare per lei.

Abe Weissman, il revisionismo storico

Chiaramente Midge non è sola in questa avventura, ed è bello vedere in che modo tutti i personaggi che l’hanno accompagnata sono cambiati e si sono evoluti anche grazie a lei e alle sue scelte di vita non convenzionali. Su tutti citiamo Abe Weissman (Tony Shalhoub), un personaggio straordinario, che nel constatare la straordinarietà della figlia si fa testimone, nel penultimo episodio, di una riflessione sulla parità di genere proponendo un “what if?”, un revisionismo storico che niente ha a che vedere con gli slogan con cui si riempie la bocca una certa fetta dei rappresentati della cultura contemporanea. Un manifesto non solo originale, ma onesto e autentico di quello che potrebbe voler dire essere donna se il mondo prendesse un po’ più sul serio le donne stesse. Una rivendicazione che pian piano sta cambiando il paradigma e sta diventando sempre più constatazione di un dato di fatto e di una effettiva parità. La strada è lunga, ma è stata imboccata.

Susie e Lenny sempre all’angolo di Midge

La fantastica Signora Maisel recensioneÈ chiaro che Midge è un’eccezione. Non tutte le donne hanno il suo talento, la sua ambizione, né tantomeno la fortuna di incrociare sul suo cammino sostenitori e partner del calibro di Susie Myerson (Alex Borstein) o Lenny Bruce (Luke Kirby), difensori, promotori, sponsor, alleati trai più preziosi perché hanno dato a Midge quello che nessuno le aveva dato prima: credito e fiducia. Nessuna grande impresa si porta avanti in solitudine, e per quanto gli ultimi metri vadano corsi in autonomia, c’è sempre chi lungo la strada lancia un asciugamano o una borraccia, per sostenere l’impresa. All’angolo di Midge ci sono sempre stati loro, e ci restano fino alla fine. Ce lo raccontano bene i flashforward, le finestre che questa stagione apre sul futuro.

Con l’espediente che Six Feet Under ha usato nella sua ineguagliabile puntata finale, in cui vediamo tutta la vita dei protagonisti fino alla fine dei loro giorni, anche La fantastica Signora Maisel ci mostra quello che sarà e che non vivremo, e così possiamo sbirciare quella che sarà la carriera brillante dell’agente Susie, la miseria del di lì a poco suicida Lenny Bruce, ma anche tutte le vite che hanno gravitato intorno a Midge e che ne hanno subito la grandezza. I figli, ad esempio, quei Esther e Ethan che sono stati in ombra per così tanto tempo e che in questa stagione hanno finalmente assunto la statura di personaggi, oppure lo stesso Joel (Michael Zegen), che si pente di aver tradito e lasciato Midge, ma che allo stesso tempo è la vera causa scatenante senza la quale la Signora Maisel non sarebbe mai e poi mai diventata Fantastica.

L’investitura ufficiale

E quell’investitura, quel Fantastica Signora Maisel arriva, quel Titolo che da sei anni stiamo ripetendo e che per la prima volta si sente chiaro e tondo alla fine di questo episodio conclusivo di serie, per bocca di uno dei tanti ostacoli che Midge ha dovuto aggirare, superare e sconfiggere, quel Gordon Ford che prima si era chiamato Shy Baldwin e prima ancora Sophie Lennon, ovvero quei rappresentanti dell’élite che ce l’ha fatta e che non vuole assolutamente che ce la facciano gli altri.

Amy Sherman-Palladino ha fatto di nuovo la sua magia, e anche se è vero che la sua voce è quella di tutti i suoi personaggi ed è inverosimile che chiunque popoli il suo mondo sia tanto arguto e spontaneo, è riuscita lo stesso a raccontare una storia che per quanto specifica è anche collettiva, una storia di emancipazione e di scoperta, di compromesso e di rinuncia, ma anche di trionfi. Midge Maisel ce l’ha fatta, giocando sporco, infrangendo le regole, ma anche segnando nuovi confini, nuovi limiti da superare, nuovi obbiettivi per arrivare a conquistare quella fama tanto grande che la farà amare da tutti. Con sfrontatezza e consapevolezza, il messaggio più potente e divertente che Midge possa lasciarci è quello di tenere sempre la schiena dritta, sorridere e andare avanti… “Tette in su!”.

Mortal Kombat 2: Adeline Rudolph sarà Kitana

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Mortal Kombat 2: Adeline Rudolph sarà Kitana

Adeline Rudolph, che ha fatto il suo debutto come parte di Le terrificanti avventure di Sabrina di Netflix, si è unita a Tati Gabrielle, la sua co-protagonista nella serie Netflix, in Mortal Kombat 2, sequel del film del 2021.

Simon McQuoid, che ha diretto il film precedente basato sul franchise di videogiochi, è tornato dietro la mdp per il nuovo lungometraggio, che vede Karl Urban alla guida dell’ensemble e del cast diversificato.

Mortal Kombat 2 è scritto da Jeremy Slater e sarà nuovamente diretto dall’australiano Simon McQuoid. Il film sarà prodotto da Atomic Monster di James Wan e Broken Road Productions di Todd Garner. La produzione è stata attirata dal governo del Queensland grazie alla strategia di attrazione della produzione di Screen Queensland. La produzione sarà inoltre elegibile per il regime di compensazione recentemente rivisto del governo federale australiano.

Con una spesa locale stimata di oltre $ 68 milioni, Mortal Kombat 2 è un grande successo per l’economia dello stato, creando almeno 560 posti di lavoro per il cast e la troupe del Queensland“, ha dichiarato Annastacia Palaszczuk, premier del Queensland.  “Sono così orgoglioso che Atomic Monster sia in grado di portare le riprese di ‘Mortal Kombat 2‘ in Australia“, ha dichiarato James Wan, produttore. “Girare il primo film in Australia è stata un’esperienza fantastica, sono entusiasta che con l’aiuto di Screen Australia e Screen Queensland, possiamo mostrare le maestose location del Queensland e lavorare con i talenti artistici di prim’ordine che vivono lì.”

Mortal Kombat 2 è prodotto da Wan e Michael Clear per Atomic Monster, Todd Garner, Simon McQuoid e E. Bennett Walsh. Il film, An Atomic Monster/A Broken Road Production, sarà distribuito dalla Warner Bros. Pictures.

Festival di Cannes: Robert Rodriguez presenta Hypnotic

Festival di Cannes: Robert Rodriguez presenta Hypnotic

Il regista Robert Rodriguez torna al Festival di Cannes per presentare il suo Hypnotic che vede protagonista Ben Affleck nei panni di un detective che indaga su un mistero che coinvolge la figlia scomparsa e un programma segreto del governo. Sulla croissette assente Ben Affleck, presenti solo il regista con uno dei protagonisti William Fichtner, insieme ai produttori Artur Galstian, Gareth West e Vahan Yepremyan.

In Hypnotic, l’attore e regista ora al cinema con Air – La storia del grande salto, interpreta il detective della polizia Daniel Rourke, mentre cerca la figlia scomparsa Minnie (Hala Finley). Presto scopre però che è associata a una serie di rapine in corso condotte da un uomo misterioso (William Fichtner) che afferma di essere dotato di poteri ipnotici.

Con l’assistenza della sensitiva Diana Cruz (Alice Braga), Daniel partirà dunque all’inseguimento dell’uomo misterioso legato a sua figlia e ad una serie di rapine con l’intento di riportare Minnie a casa sana e salva. Come anticipato nel trailer, però, le persone con poteri ipnotici possono costringere le loro vittime a vedere e sentire cose che non sono reali. Il film, e il poster sembra confermare tutto ciò, sembra dunque promettere giochi mentali pronti ad ingannare tanto il protagonista quanto gli spettatori. D’altrone, come riportato anche dalla tagline del poster, “il controllo è un illusione”.

Hypnotic è stato diretto da Robert Rodriguez e da lui  scritto insieme a Max Borenstein. Nel cast, oltre a Ben Affleck, vi sono William Fichtner, Alice Braga, Jeff Fahey, Kelly Frye, JD Pardo e Hala Finley. Attualmente tale pellicola ha una data d’uscita nelle sale statunitensi fissata al 12 maggio, mentre non è ancora nota una data per la sua uscita in Italia.

Elemental della Pixar film di chiusura al Festival di Cannes 2023

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Il film Disney e Pixar Elemental, dal 21 giugno nelle sale italiane, sarà presentato in anteprima mondiale il 27 maggio come film di chiusura della 76esima edizione del Festival di Cannes.

Elemental è diretto da Peter Sohn e prodotto da Denise Ream p.g.a., mentre Pete Docter è il produttore esecutivo. La sceneggiatura è di John Hoberg & Kat Likkel e Brenda Hsueh, con un soggetto di Sohn, Hoberg & Likkel e Hsueh. La colonna sonora originale del film è stata composta e diretta da Thomas Newman.

Il film introduce Ember, una tenace, acuta e “ardente” giovane donna, la cui amicizia con un ragazzo di nome Wade, divertente, sdolcinato e “che segue la corrente”, mette alla prova le sue convinzioni sul mondo in cui vivono. Nella versione italiana del film, Valentina Romani è la voce di Ember, una brillante ragazza di fuoco sulla ventina con un grande senso dell’umorismo che ama la sua famiglia ma che a volte si infiamma facilmente; Stefano De Martino è Wade, un attento ed empatico ventenne di acqua che non ha paura di mostrare le proprie emozioni, che sono difficili da non notare; Serra Yilmaz è la voce della mamma di Ember, Cinder; e Hal Yamanouchi del padre di Ember prossimo alla pensione, Bernie.

Elemental arriverà il 21 giugno nelle sale italiane insieme al nuovo cortometraggio Pixar L’Appuntamento di Carl.

Marco Tullio Giordana torna alla regia con La vita accanto

Marco Tullio Giordana torna alla regia con La vita accanto

Marco Tullio Giordana torna dietro la macchina da presa per “La vita accanto”, scritto insieme a Marco Bellocchio e Gloria Malatesta. Lo rivela Variety, che annuncia anche l’inizio delle riprese il prossimo 5 giugno tra Vicenza e dintorni.

Tratta dall’omonimo romanzo di successo di Mariapia Veladiano (Einaudi, 2010), “La vita accanto” è ambientato tra gli anni Ottanta e il Duemila e racconta di una influente famiglia vicentina composta da Maria (Valentina Bellè), dal marito Osvaldo (Paolo Pierobon) e dalla gemella di quest’ultimo, Erminia (Sonia Bergamasco), affermata pianista. La loro vita viene sconvolta da un evento imprevedibile. Maria mette al mondo Rebecca. La neonata, per il resto normalissima e di grande bellezza, presenta un vistosa macchia purpurea che le segna metà del viso. Quella macchia che niente può cancellare e rende i genitori impotenti e infelici, diventa per Maria un’ossessione tale da precipitarla nel rifiuto delle sue responsabilità di madre. L’intera adolescenza di Rebecca sarà segnata dalla vergogna e dal desiderio di nascondersi dagli altri. Ma fin da piccola rivela straordinarie capacità musicali. La zia Erminia riconosce il suo talento: Rebecca diventa sua allieva e il bisogno di cancellare la “macchia” la spingerà ad affermarsi attraverso la musica.

Per il ruolo di Rebecca adolescente, Giordana ha scelto la giovane pianista italiana Beatrice Barison. Nel cast anche Michela Cescon. Il film, prodotto da Simone Gattoni e Beppe Caschetto, è una produzione Kavac Film e IBC Movie con Rai Cinema con il sostegno di Veneto Film Commission.

Citadel: Diana, ecco Matilda De Angelis nella nuova serie Prime Original italiana

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Prime Video ha svelato il titolo del prossimo capitolo nello Spyverse di Citadel, Citadel: Diana, e la prima immagine di Matilda De Angelis (The Undoing), protagonista della nuova serie Original italiana. Citadel: Diana sarà disponibile in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo nel 2024.

Il finale della prima stagione di Citadel, con Richard Madden e Priyanka Chopra Jonas, è disponibile da oggi su Prime Video. La prima serie nello Spyverse del franchise globale conclude la sua prima stagione con grandi colpi di scena e rivelazioni avvincenti, con gli agenti di Citadel che scoprono l’identità della talpa che ha fatto cadere l’agenzia nelle mani della fazione rivale Manticore. I tradimenti saranno svelati e le domande troveranno risposta, mentre le conseguenze del finale si ripercuoteranno attraverso tutto lo Spyverse. Dopo l’episodio finale, un teaser di Citadel: Diana svela un entusiasmante assaggio di ciò che arriverà con l’espandersi dello Spyverse di Citadel in questo nuovo capitolo.

Citadel: Diana è stata creata, prodotta e girata in Italia, e le riprese sono terminate all’inizio di quest’anno. La serie è prodotta da Cattleya (ZeroZeroZero) – parte di ITV Studios-  e ha per showrunner ed executive producer Gina Gardini, con Riccardo Tozzi, Marco Chimenz e Giovanni Stabilini anch’essi nel ruolo di executive producer, mentre Emanuele Savoini è co-executive producer. Anthony Russo, Joe Russo, Mike Larocca, Angela Russo-Ostot, Scott Nemes di AGBO e David Weil (Hunters) sono executive producer di Citadel: Diana e di tutte le serie nell’universo globale di Citadel. Midnight Radio è executive producer di Citadel: Diana e tutte le serie nell’universo globale di Citadel.

Citadel: Diana è diretta da Arnaldo Catinari e sviluppata da Alessandro Fabbri, che ricopre anche il ruolo di head writer, ed ha scritto la serie con Ilaria Bernardini, Laura Colella, Gianluca Bernardini e Giordana Mari. Come già annunciato, nel cast al fianco di Matilda De Angelis ci sono anche Lorenzo Cervasio, Maurizio Lombardi, Julia Piaton, Thekla Reuten, Daniele Paoloni, Bernhard Schütz e Filippo Nigro. Tutti gli episodi della prima stagione della serie evento Citadel sono ora disponibili in streaming su Prime Video.

Citadel

Otto anni fa, Citadel è caduta. L’agenzia indipendente di spionaggio internazionale – nata con lo scopo di difendere la sicurezza di tutte le persone – è stata distrutta dagli agenti di Manticore, una potente associazione che nell’ombra manipola il mondo. Con la caduta di Citadel, tutti i ricordi degli agenti scelti Mason Kane (Richard Madden) e Nadia Sinh (Priyanka Chopra Jonas) sono stati cancellati, ma loro sono riusciti miracolosamente a salvarsi. Da allora sono rimasti nascosti, costruendosi una nuova vita con nuove identità, entrambi ignari del proprio passato. Fino alla notte in cui Mason viene rintracciato dal suo ex collega di Citadel, Bernard Orlick (Stanley Tucci), che ha disperatamente bisogno del suo aiuto per impedire a Manticore di stabilire un nuovo ordine mondiale. Mason si mette alla ricerca della sua ex collega Nadia, e le due spie intraprendono una missione che li porta in giro per il mondo nel tentativo di fermare Manticore, questo mentre devono fare i conti con una relazione costruita su segreti, bugie e un amore pericoloso ma senza tempo.

Da Amazon Studios e AGBO dei Fratelli Russo, Citadel ha come executive producer Anthony Russo, Joe Russo, Mike Larocca, Angela Russo-Otstot e Scott Nemes per AGBO, con lo showrunner ed executive producer David Weil. Josh Appelbaum, André Nemec, Jeff Pinkner e Scott Rosenberg sono executive producer per Midnight Radio. Nel ruolo di executive producer ci sono anche Newton Thomas Sigel e Patrick Moran.

Festival di Cannes 2023: i look e gli abiti più belli sulla croisette

Al via la 76esima edizione della leggendaria manifestazione cinematografica della Costa Azzurra, che ha aperto le danze del Festival di Cannes 2023 con il film Jeanne du Barry dell’attrice e regista francese Maïwenn. Con questo primo, e tanto atteso red carpet, si è dato inizio ad una delle kermesse dedicatate alla settima arte e la più attesa dell’anno. Ogni anno il Festival di Cannes porta sulla Croisette i più bei nomi del cinema internazionale, dando il via a una 12 giorni fitta di proiezioni, tra attori, attrici e registi da tutto il mondo, i party più prestigiosi, feste e tanti eventi di vari genere ma, soprattutto, i vestiti, gli abiti da sogno che le star indossano sulla montée des Marches. L’elenco non segue un ordine di preferenza.

Juliette Binoche

Juliette Binoche
Juliette Binoche al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Juliette Binoche è arrivata a Cannes 2023 come protagonista in Concorso con il film  La Passion de Dodin Bouffant. L’attrice francese si è presentata elegantissima con i capelli legati e molto casta in bianco e nero con una gonna dritta abbinato ad un top strutturato tutto firmato Dior.

Virginie Efira

Virginie Efira
Virginie Efira al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Virginie Efira è tornata sul red carpet di Cannes 2023 per una seconda montée des Marches. Questa volta l’attrice ha optato per un abito corto nero molto sexy e agghindato da una mantella, che mostra il suo pancione, di Saint Laurent firmato da Anthony Vaccarello.

Katherine Langford

Katherine Langford
Katherine Langford al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Sulla Croisette di Last Summer è arrivata anche Katherine Langford. L’attrice australiana ambasciatrice dal 2020 L’Oréal Paris e diventata famosa con la serie Netflix Tredici ha indossato un abito scintillante da vera diva tutto ricami e trasparenza di Prada.

Valentina Romani

Valentina Romani, Nanni Moretti, Blu Yoshimi 2
Valentina Romani, Nanni Moretti e Blu Yoshimi al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

La giovane Valentina Romani sta vivendo un momento d’oro dopo il successo di Mare Fuori dove interpreta Naditza. L’attrice è apparsa elegantissima sul red carpet di Il sol dell’Avvenire con un raffinato abito di raso lungo e nero che possiede dei dettagli fatti di cristalli sul ventre.

Julia Garner

Julia Garner
Julia Garner al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Julia Garner ha scelto un look alla “vecchia Hollywood” per sfilare sul red carpet di Cannes 2023. La giovane attrice pluripremiata ha indossato un abito di chiffon verde Gucci, di cui è anche testimonial della nuova campagna pubblicitaria, da dea tutto pieno di drappeggi e aperture.

Rosie Huntington-Whiteley

Rosie Huntington-Whiteley
Rosie Huntington-Whiteley al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Rosie Huntington-Whiteley per la premiere di Asteroid City si è presentata con un abito bianco di Fendi Couture della collezione primavera 2023. La modella britannica ha mostrato il suo fisico perfetto grazie ad un vestito dallo stile classico con spacco e nodo laterale reso glamour da un top con le spalline.

Barbara Ronchi

Barbara Ronchi
Barbara Ronchi al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Barbara Ronchi, David di Donatello 2023 come migliore attrice protagonista, ha sfilato con il cast di Rapito indossando un elegantissimo abito lungo color blu notte. La maestria del glamour di Armani è qualcosa da ammirare, solo Giorgio riesce a trasformare una silhouette così semplice in uno spettacolo da tappeto rosso serale.

Scarlett Johansson

Scarlett Johansson
Scarlett Johansson al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Scarlett Johansson è da poco diventata la nuova testimonial della casa di moda italiana di Miuccia Prada. Infatti per il suo ritorno sul red carpet, era da anni che non si vedeva più a Cannes, ha convinto tutti firmata, ovviamente in Prada, con un lungo tubino rosa confetto senza spalline e stretto in vita da una sottile cintura ton sur ton con un reggiseno bianco stile retrò a vista.

Mia Wasikowska

Mia Wasikowska
Mia Wasikowska al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Mia Wasikowska per l’anteprima del film in Concorso Club Zero ha optato per un look davvero elegante e molto raffinato. L’attrice australiana ha indossato un abito di seta blu personalizzato Louis Vuitton ricamato con paillettes e perline, ispirato alla collezione Resort 2023.

Lily-Rose Depp

Abel “The Weeknd” Tesfaye, Lily-Rose Depp and Sam Levinson
Abel “The Weeknd” Tesfaye, Lily-Rose Depp and Sam Levinson al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Alla prima della serie The Idol la sua protagonista Lily-Rose Depp è apparsa sul red carpet con un iconico abito vintage che arriva dalla collezione autunno inverno 1994/1995 di Chanel. Un tubino ricoperto di paillette, cortissimo senza spalline che si caratterizza per la presenza di una coccarda floreale realizzata in raso azzurro e con un fiocco in raso nero.

Gigi Hadid

Gigi Hadid
Gigi Hadid al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Per quest’anno, almeno per ora, niente passerella sul red carpet di Cannes della top model Bella Hadid ma per fortuna è arrivata la sorella bionda Gigi Hadid. La modella ha indossato una creazione di Zac Posen, un abito lungo beige composto da un corpetto a fascia senza spalline e una gonna a sirena che dona una silhouette che celebra il trend “Mermaidcore”.

Carla Bruni

Carla Bruni
Carla Bruni al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

La top model è tornata una seconda volta a sfilare sulla Croisette della 76esima edizione del Festival di Cannes. Carla Bruni con gioielli Chopard ha sfoggiato un peplo monospalla aderente color blu, come i suoi occhi, firmato da Anthony Vaccarello il direttore creativo di Yves Saint Laurent.

Alicia Vikander

Michael Fassbender e Alicia Vikander
Michael Fassbender e Alicia Vikander al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Alicia Vikander per la montée des Marches del suo film Firebrand, dove interpreta delle l’ultima delle sei mogli di Enrico VIII re d’Inghilterra si è fatta accompagnare dal compagno di vita Michael Fassbender. L’attrice svedese si è presentata con un vestito color pesca decorato con ricami d’argento di Louis Vuitton.

Jennifer Lawrence

Jennifer Lawrence
Jennifer Lawrence al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Durante il photocall del documentario Bread and Roses della regista Sahra Mani ha posato con le attrici anche il Premio Oscar Jennifer Lawrence. L’attrice con una tunica preziosa firmata Dior, di cui è testimonial da diversi anni, è a Cannes nel ruolo di produttrice del toccante docufilm che racconta la vita delle donne di Kabul dopo il ritorno del regime talebano.

Naomi Campbell

Naomi Campbel
Naomi Campbel al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

La top model Naomi Campbell non si smentisce mai e durante la premiere di Killers of the Flower Moon si è presentata sul red carpet in un rosso Valentino. La Venere Nera ha attirato tutti i flash su di lei avvolta in un abito dalle aperture geometriche, con maxi gonna e uno strascico di colore rosa composto sull’orlo da piume.

Julianne Moore e Natalie Portman

Cory Michael Smith, Julianne Moore, Todd Haynes, Natalie Portman, Charles Melton
Cory Michael Smith, Julianne Moore, Todd Haynes, Natalie Portman, Charles Melton al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Sul red carpet di May December la rossa Julianne Moore si è presentata con un lungo abito con maniche lunghe di Louis Vuitton. La collega Natalie Portman invece ha incantato tutti con una nuova versione di Maria Grazia Chiuri dell’iconico “Junun dress” di Christian Dior, l’originale del 1949 è esposto al Metropolitan Museum of Art di New York.

Kirsten Dunst

Jesse Plemons e Kirsten Dunst
Jesse Plemons e Kirsten Dunst al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefios.it

Kirsten Dunst ha accompagnato a Cannes il marito Jesse Plemons, attore conosciuto nel 2016 sul set della serie televisiva Fargo, sfilando insieme sul red carpet del film Killers of the Flower MoonLa vincitrice nel 2011 del Prix d’interprétation féminine per l’occasione ha indossato un elegantissimo abito nero vintage firmato Chanel.

Natalie Portman

Natalie Portman
Natalie Portman al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Natalie Portman porta sulla Croisette la sua semplicità e la sua delicatezza innocente con i capelli castani sciolti e il suo incarnato perfetto con al collo una collana di Chopard. L’attrice ha sfoggiato un abito blu e azzurro firmato Christian Dior che valorizza ancora di più il suo corpo grazie alla cinturina nera in vita.

Cate Blanchett

Cate Blanchett
Cate Blanchett al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

La divina Cate Blanchett, ospite sul red carpet del film The Zone of Interest di Jonathan Glazer sale gli scalini della Montée de Marche con un outfit bianco e nero di Louis Vuitton. La creazione dello stilista è un esempio di ciò che oggi è l’eleganza contemporanea e Cate riesce a valorizzare con la sua classe innata quest’opera d’arte di Nicolas Ghesquière.

Carla Bruni

Carla Bruni Cannes 23
Carla Bruni al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Carla Bruni anche questa volta a Cannes ha attirato tutti gli obiettivi e i flash su di sé come solo lei sa fare. La top model degli anni Novanta ha falcato la Croisette con al collo una parure di gioielli Chopard un corto abito argento firmato Céline, composto da bustier tempestato di strass e una gonna con dietro un lungo strascico.

Phoebe Waller-Bridge

Phoebe Waller-Bridge
Phoebe Waller-Bridge al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Phoebe Waller-Bridge vestito cannes 203Non è la prima volta che l’attrice e drammaturga londinese si presenta a Cannes, aveva già sfilato nel 2018 perché faceva parte del numeroso cast di Solo: A Star Wars Story. La protagonista di Fleabag alla premiere mondiale di Indiana Jones e il quadrante del destino ha sfoggiato il suo immancabile caschetto retrò con dei guanti di seta e uno Schiapparelli nero della collezione Inferno Couture.

Elle Fanning

Elle Fanning
Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

L’attrice protagonista di The Great la serie liberamente basata sull’ascesa come imperatrice di Caterina II di Russia conferma anche quest’anno la sua presenza sul red carpet dell’inaugurazione di Cannes 2023. Elle Fanning ha incantato tutti martedì con una straordinaria creazione Alexander McQueen tempestata di perline e cristalli con un corpetto scultoreo ornato di petali.

Catherine Zeta-Jones

Catherine Zeta-Jones
Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it
Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

L’attrice gallese finalmente lascia il nero della sua Morticia per optare e indossare un vestito lungo rosso Haute Couture firmato Elie Saab con una profonda scollatura a V. Catherine Zeta-Jones accompagnata dalla splendida figlia Carys Zeta Douglas ha rubato la scena, almeno sul carpet, al marito Michael Douglas lì per ritirare la Palma d’Oro onoraria.

Viola Davis

Viola Devis
Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

L’EGOT Viola Davis accompagnata dal marito Julius Tennon ha sorpreso tutti sul red carpet di “Monster” firmata Valentino mercoledì sera. L’attrice che abbiamo visto ultimamente nel ruolo di madre di Michael Jordan nel film Air – La storia del grande salto è arrivata sulla Croisette avvolta in una mantella bianca con piume e un abito monospalla color avario disegnato per lei da Pierpaolo Piccioli.

Simona Tabasco

Simona Tabasco
Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

L’attrice italiana che sta conquistando gli americani grazie al ruolo di Lucia nella seconda stagione della serie The White Lotus ha onorato l’Italia con la sua splendida presenza. Infatti dopo aver sfilato durante la prima montée des Marches, è tornata anche una seconda volta con un abito di Lanvin, bianco e decorato con un lungo strascico.

Karlie Kloss

Karlie Kloss
Karlie Kloss al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Karlie Kloss dopo l’abito premaman sfoggiato al MET Gala ha stupito tutti ancora una volta con un look degno di una Dea greca scesa tra noi mortali. La modella americana ha sfilato con un abito a taglio impero color oro con un drappeggio sulla spalla di Dior abbinato ad un sottile cerchietto con veletta sul viso.

Netflix blocca la condivisione delle password anche in Italia

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Netflix blocca la condivisione delle password anche in Italia

La tanto temuta stretta di Netflix sulla condivisione delle password degli account si è infine concretizzata anche in Italia. Mentre molti utenti hanno tratto vantaggio nel corso degli anni utilizzando gli account di amici, familiari o ex, era da tempo noto che la piattaforma stesse portando avanti provvedimenti per arginare tale pratica. Stando ora a quanto comunicato tramite email agli utenti possessori di account, ma anche secondo quello che si legge sulla pagina Condivisione dell’account Netflix sul sito ufficiale della piattaforma, il nuovo modello è pronto per essere applicato.

Con le nuove disposizioni emesse dall’azienda, l’account potrà essere condiviso solo da persone appartenenti allo stesso nucleo domestico. Per “Nucleo domestico” si intende l’insieme dei dispositivi connessi a Internet nel luogo principale da cui si guarda Netflix. Tutti gli altri dispositivi che utilizzano il proprio account Netflix sulla stessa connessione Internet apparterranno automaticamente al proprio Nucleo domestico Netflix. In alternativa, è possibile acquistare al costo di 4,99€ uno slot per utente extra per quindi poter aggiungere un utente esistente al di fuori del proprio nucleo domestico all’account.

I titolari di account con un piano Standard potranno aggiungere solo un utente extra, mentre i possessori di piano Premium potranno aggiungere due utenti premium. L’utente extra deve però essere attivato nello stesso paese in cui il titolare dell’account ha creato il proprio account. Non è invece possibile aggiungere utenti extra al piano Standard con pubblicità. Sarà poi utile sapere che quando si apre un nuovo account o si aggiunge un utente extra, è possibile trasferire un profilo da un account esistente a quello nuovo, inclusi i suggerimenti, l’attività di visione, La mia lista, i giochi salvati, le impostazioni e altro, senza dunque perdere nulla di tutto ciò. Gli utenti extra potranno naturalmente godere degli stessi vantaggi del proprietario dell’account, ma con alcune differenze. Gli utenti extra possono infatti guardare Netflix su qualsiasi dispositivo, ma solo su uno alla volta e potranno anche scaricare titoli, ma solo su uno smartphone o un tablet alla volta.

I prezzi degli abbonamenti rimangono gli stessi, con il piano Standard con 2 accessi in contemporanea e contenuti in Full HD al prezzo di 12,99€ al mese e il piano Premium con 4 accessi in contemporanea e contenuti in 4K a 17,99€ euro al mese. Rimangono poi validi anche i piani Base di Netflix, ovvero quello con pubblicità al costo 5,49€ al mese e quello senza pubblicità al prezzo di 7,99€ al mese. Netflix utilizzerà diverse informazioni per determinare se un utente possa o meno appartenere a un Nucleo domestico, tra queste: indirizzo IP, ID dei dispositivi e attività dell’account.

Quentin Tarantino rivela i piani scartati per il suo film di James Bond

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Molti grandi cineasti hanno provato, senza riuscirci, a entrare nelle grazie dei produttori per dirigere un film della saga di James Bond. Tra questi vi è anche Quentin Tarantino, che negli anni Novanta, dopo il successo di Pulp Fiction, provò a realizzare un proprio film basato sul personaggio. Parlando con Deadline, Tarantino ha confermato di aver avuto l’intenzione di adattare il romanzo Casino Royale, i cui diritti non appartenevano alla EON Productions, società nata per produrre film dai romanzi di Ian Fleming. “Questo è quello che volevo fare dopo Pulp Fiction. Volevo realizzare la mia versione di Casino Royale, che avrebbe avuto luogo negli anni ’60 e non sarebbe stato un capitolo della serie di film di Bond“, ha rivelato Quentin Tarantino.

Avremmo scelto un attore e sarebbe stata un’avventura soltanto. Quindi ho pensato che avremmo potuto farlo. Ma poi si è scoperto che tre anni prima quelli della EON Productions avevano capito che qualcuno avrebbe provato a fare quello che ho fatto e così hanno stretto un accordo generale con la tenuta dei Fleming della serie “abbiamo i diritti cinematografici di tutto ciò che ha scritto. Ti daremo un mucchio di soldi per ogni singola cosa che ha scritto”. Se qualcuno vuole farne un film, deve venire da noi.‘”. Un accordo che ha dunque impedito a Tarantino di adattare il romanzo senza il bisogno di rivolgersi alla EON.

Il regista ha quindi parlato del futuro di Bond, che ogni volta che viene cambiato protagonista la storia ricomincia da capo: “Ci ho pensato. Quello che credo dovrebbero fare, e penso che lo avrebbero dovuto fare da tempo, è che ci sono così tanti libri che hanno realmente dei nomi classici e delle avventure classiche. Nella maggior parte dei casi non hanno adattato i libri o le storie. Hanno preso gli elementi principali della trama, e forse la Bond Girl o il villain, e poi sono andati per la loro strada. Penso che non dovrebbero realizzare i remake dei film, ma semplicemente adattare i libri e farlo nel modo in cui sono stati scritti. Sarebbe qualcosa di totalmente nuovo“.

La Sirenetta, la spiegazione del finale del live action

La Sirenetta, la spiegazione del finale del live action

La Sirenetta di Rob Marshall è arrivato finalmente nelle sale italiane. Una storia immortale, quella raccontata nel 1989, e ancor prima scritta da Hans Christian Andersen, che la Disney ha voluto offrire in forma live action regalando al pubblico la magnifica performance – attoriale e sonora – di Halle Bailey, la quale incarna alla perfezione la dolce e piccola Ariel.

Il remake di Rob Marshall, sceneggiato da David Magee, ripercorre pedissequamente gli eventi della sua controparte animata, pur contenendo qualche arricchimento interessante sia nei personaggi e nelle dinamiche, che nei testi cantanti. Il finale de La Sirenetta è leggermente diverso rispetto a quello del 1989, nonostante rimanga, a livello visivo e contenutistico, impattante e funzionale alla narrazione. Cerchiamo perciò di spiegarlo, cogliendone le progressioni principali che conducono alla sua risoluzione.

Perché Ariel infrange le regole del padre?

Per capire il finale de La Sirenetta nella sua complessità, bisogna prima capire perché Ariel è così desiderosa di andare in superficie. Il padre, Re Tritone (Javier Bardem), a causa della morte della madre – avvenuta per mano degli umani – non vuole che la figlia abbia alcun contatto con loro, e questo implica anche non andare mai in superficie. Da quando è nata, infatti, Tritone ha sempre bloccato la curiosità di Ariel di conoscere la terraferma, e questo, crescendo, l’ha fatta sentire ancora più attratta dagli umani.

Tanto che, ad un certo punto, dopo una furiosa lite con il padre per avergli disobbedito proprio andando in superficie, Ariel decide di infrangere le regole e – per frustrazione ma anche curiosità – raggiunge la superficie. Compiendo questo gesto, la sirenetta vuole essere libera e capace di giudicare lei gli uomini, senza affidarsi alle descrizioni di Tritone.

Perché Ariel sacrifica la sua voce con Ursula?

Arrivata in superficie, Ariel si trova in balia di una tempesta in mare che vede coinvolta una nave piratesca. Lì c’è anche Eric, il quale ad un certo punto cade in acqua ed è privo di sensi. Dopo averlo salvato e aver visto con i propri occhi gli umani, la sirenetta è ancor più convinta di volersi unire a loro per scoprire quel mondo affascinante al quale pensa continuamente e poterlo così sperimentare ed esplorare.

Lei ha bisogno di soddisfare la sua curiosità, e non vuole più essere costretta ad una coda e a un fondale che non le permette di ballare o prendere il sole. È questo, principalmente, che la spinge a sacrificare la sua voce con Ursula (Melissa McCarty) quando si reca da lei per farsi aiutare. Il trasporto che inizia ad avere per il principe la lega ancor di più alla terraferma, è un catalizzatore, ma non è la ragione principale per cui Ariel stringe il patto con la Strega dei Mari.

Qual è il piano vendicativo di Ursula?

Sin dalle prime sequenze de La Sirenetta vediamo Ursula tenerla d’occhio con la speranza che Ariel, ad un certo punto, commetta un errore. La Strega dei Mari l’ha presa di mira per un motivo ben specifico: Ariel è la figlia di Tritone, suo fratello, il quale anni prima l’ha bandita condannandola agli abissi. L’unica missione di Ursula è entrare in possesso del tridente di Tritone, per poter avere tutto il suo potere.

Lei sapeva molto bene che il patto con Ariel avrebbe attirato il padre, e che questi avrebbe fatto l’impossibile per salvarla, ivi compreso cedere il suo tridente. Sarebbe stato tutto molto semplice per Ursula, visto che il patto stretto con la sirenetta era praticamente impossibile lei lo vincesse. Ariel avrebbe dovuto dare il bacio del vero amore, a Eric, in pochissimo tempo e senza la voce che l’aveva salvato.

Perché Eric sceglie Vanessa nonostante sia innamorato di Ariel?

Quando Ariel arriva sulla terraferma, incontra il principe Eric con il quale passa momenti indimenticabili e romantici. I due hanno molte cose in comune, fra queste il voler scoprire nuovi mondi e culture e l’essere “prigionieri” di due genitori troppo apprensivi. E così, lentamente, iniziano ad innamorarsi, e Ariel – pur senza una voce – riesce a dialogare con lui attraverso sguardi e gesti. Ad un certo punto, però, Ursula si trasforma in Vanessa per impedire alla nipote – che ci stava quasi riuscendo – di farsi dare il bacio del vero amore.

Quando arriva anch’ella in superficie, con indosso una collana il cui ciondolo contiene la voce di Ariel, la usa per incantare Eric facendogli credere che sia davvero innamorato di lei. Seppur il principe abbia dei momenti di confusione, grazie ai sentimenti forti provati per Ariel, l’incantesimo è talmente forte da fargli credere che sia Vanessa la donna che l’ha salvato e quindi decide di sposarla.

Ma quando il matrimonio sta per essere suggellato, Ariel riesce a distruggere il ciondolo di Ursula/Vanessa, impossessandosi nuovamente della sua voce. A quel punto, cantando, il principe capisce che è lei la ragazza che stava cercando e di cui, alla fine, si è innamorato. Ursula però riesce ugualmente a impedire che si scambino il bacio del vero amore, riportando Ariel in acqua che nel frattempo si è di nuovo trasformata in sirena essendo il tempo del patto scaduto.

Come muore Ursula?

Nell’atto finale de La Sirenetta c’è un lungo scontro fra Ursula, che nel frattempo si è impossessata del tridente, e Ariel ed Eric. Con tutto quel potere per sé, Ursula cresce prendendo il controllo del mare e mette in moto una forte tempesta volta a distruggere qualsiasi cosa.

La sua furia però dura poco poiché, nella battaglia, Ariel riesce a conficcare il bompresso di una nave naufragata nel petto di Ursula, uccidendola. La Strega dei Mari affonda e, una volta sconfitta, la calma in mare ritorna. Il suo regno malvagio è giunto al termine.

La morte e la resurrezione di Re Tritone

Prima che Ursula prenda il controllo dei mari, Re Tritone si sacrifica per salvare Ariel, prendendo il suo posto. A quel punto, con il tridente, Ursula lo riduce in polvere, facendolo sprofondare negli abissi. Seppur Tritone sia effettivamente morto, l‘uccisione di Ursula da parte di Ariel, la quale riesce a recuperare anche il tridente, fa resuscitare il padre.

Con la sconfitta di Ursula, ogni incantesimo si annulla, ivi compreso quello con il fratello che, in quel caso, può tornare in vita perché il patto si è estinto con lei. Riavuto il suo tridente, alla fine, Tritone capisce quanto sia importante per Ariel vivere fra gli umani e per questo, in un momento molto toccante, le restituisce nuovamente le gambe, lasciandola libera di scegliere come vuole condurre la sua vita.

L’unione di Ariel ed Eric: cosa significa?

Nella scena finale de La Sirenetta, Eric e Ariel si ricongiungono e sono pronti a salpare verso nuove terre e mari. Il loro legame segna, finalmente, l’alleanza fra mondo umano e marino, e le paure che gli uni avevano degli altri – prima che loro si innamorassero – in questo modo svaniscono.

Tritone, che era il primo a temerli, capisce che non sono tutti malvagi, esattamente come la madre di Eric, la Regina, comprende che il mare non è un mostro che vuole distruggerli e punirli. L’amore che Ariel ed Eric provano sancisce il legame fra umani e sirene, fra terraferma e mare, in cui tutti riconoscono che hanno tanto da imparare e conoscere gli uni dagli altri e che i loro universi possono coesistere in armonia.

MCU: il significato del nuovo nome di Star-Lord

MCU: il significato del nuovo nome di Star-Lord

Star-Lord ha un nuovo nome nel MCU dopo Guardiani della Galassia Vol. 3, The Legendary Star-Lord, e questo fa presagire un grande futuro per il personaggio di Chris Pratt. Peter Quill lavora ancora una volta con la squadra dei Guardiani della Galassia per salvare l’universo nella Fase 5 del film. Ancora provato dalla morte di Gamora in Avengers: Infinity War, Star-Lord riflette sulle sue decisioni di vita nel corso di Guardiani della Galassia 3 e sul ruolo che deve svolgere per proteggere la galassia. Mantis gli dice ripetutamente che deve riconnettersi con la famiglia umana che ha ignorato per oltre 30 anni, il che porta Star-Lord a prendere una decisione che gli cambierà la vita.

Dopo aver contribuito a fondare e guidare i Guardiani della Galassia dal 2014, il finale di Guardiani della Galassia 3 vede Star-Lord allontanarsi dalla squadra. Il suo ritorno sulla Terra e il ricongiungimento con il nonno Jason Quill potrebbero rappresentare per certi versi la fine del ruolo di Chris Pratt nel MCU. Tuttavia, i Marvel Studios hanno confermato che Star-Lord tornerà in un momento non specificato del futuro. Questo significa che Peter Quill avrà un nuovo nome nel MCU: ora si chiama ufficialmente The Legendary Star-Lord. Ecco cosa significa il nuovo titolo per il futuro di Chris Pratt nel MCU dopo Guardiani della Galassia 3.

Il nome del leggendario Star-Lord proviene dai fumetti della Marvel

Il nuovo nome di Star-Lord nel MCU, Legendary Star-Lord, è un titolo che i Marvel Studios hanno ripreso direttamente dai fumetti. Peter Quill ha ottenuto questo nuovo nome nel 2014, nell’ambito di una serie a fumetti solista di 12 numeri scritta da Sam Humphries e disegnata da Paco Medina. Legendary Star-Lord ha esplorato il periodo di assenza di Peter Quill dai Guardiani della Galassia e le varie avventure cosmiche che ha intrapreso da solo. La scena post-credits di Guardiani della Galassia 3, che si conclude con la conferma che questo è il nuovo nome di Star-Lord nel MCU, è perfettamente in linea con l’impostazione generale, in cui Peter Quill è da solo e un eroe conosciuto.

Il fatto che il MCU abbia dato a Chris Pratt il nome leggendario di Star-Lord è anche un modo per chiudere il cerchio della sua avventura nella prima trilogia di Guardiani della Galassia. Non solo la sua storia attuale lo vede riunirsi con il nonno per la prima volta da quando è stato rapito da Yondu nel 1988, ma questo epiteto aggiornato riflette l’incredibile viaggio che ha affrontato. Il primo Guardiani della Galassia lo presentava come un autoproclamato “leggendario fuorilegge”, il cui nome non era molto conosciuto come a lui piaceva ed era più che altro una presa in giro. Dopo aver contribuito più volte a salvare l’universo, Peter si è ufficialmente guadagnato il diritto di essere chiamato The Legendary Star-Lord.

Cosa significa il nuovo nome di Star-Lord per il futuro di Chris Pratt nel MCU

Il nuovo nome di Star-Lord potrebbe essere indicativo di ciò che ci aspetta nel futuro del MCU di Chris Pratt. La serie Legendary Star-Lord di Humphries e Medina, composta da 12 numeri, si concentra su alcuni aspetti diversi della storia di Peter. Tra questi, la visita e l’aiuto ripetuti a un orfanotrofio cosmico, che gli permette di aiutare i bambini che hanno perso i genitori proprio come lui. Ci sono anche sviluppi importanti come il debutto della sorellastra Capitan Victoria e il ritorno del suo padre biologico a fumetti ed ex imperatore di Spartax noto come J’Son. Peter si impegna anche a sconfiggere Thanos, combatte i Badoon e sviluppa la sua storia d’amore con la futura mutante del MCU Kitty Pryde.

È impossibile per i Marvel Studios adattare direttamente la serie di fumetti a causa delle differenze tra le storie di Star-Lord nel MCU e nei fumetti. Tuttavia, la Marvel potrebbe continuare ad adattare liberamente parti del materiale di partenza e adattarle all’interno del MCU. È molto probabile che questo avvenga quando l’universo condiviso porterà sullo schermo la storia d’amore tra Kitty Pryde e Star-Lord. Guardiani della Galassia 3 mostra che Gamora e Star-Lord non torneranno insieme, aprendo la porta a Peter per perseguire nuovi interessi amorosi. Se il MCU intende dare al personaggio di Chris Pratt una nuova storia romantica, Kitty Pryde dovrebbe essere coinvolta.

Ora che Star-Lord è lontano dai Guardiani con Rocket a capo della nuova squadra dei Guardiani della Galassia del MCU, il suo periodo come Star-Lord leggendario potrebbe includere il contatto con l’Impero Spartax e i Badoon. Ci vorrebbe una retcon seria per avere Peter Quill collegato al potente Impero Spartax, ma forse Jason Quill ha un suo passato segreto. In ogni caso, le avventure in solitaria del leggendario Star-Lord, compresa la lotta contro i Badoon e l’Impero Spartax, contribuirebbero a portare nel MCU alcuni importanti elementi comici finora ignorati.

Quando tornerà il leggendario Star-Lord nel MCU

Chris PrattI Marvel Studios hanno confermato alla fine di Guardiani della Galassia 3 che il leggendario Star-Lord tornerà, ma non hanno rivelato quando ciò avverrà. La promessa post-credits indica che ci sono dei piani in atto per Chris Pratt per interpretare di nuovo il suo personaggio nel MCU. Questo è in linea con i commenti fatti prima dell’uscita di Guardiani della Galassia 3, secondo cui sarebbe felice di continuare a interpretare Peter Quill, anche se James Gunn non sarà più coinvolto. I Marvel Studios non annuncerebbero il nuovo nome di Star-Lord nel MCU con un’anticipazione del suo ritorno se non fossero già in corso le discussioni su quando questo avverrà.

Potrebbe essere più facile per Chris Pratt tornare nel MCU ora che Star-Lord è di stanza sulla Terra. Questo gli permette di fare apparizioni a sorpresa in progetti basati sulla Terra, mentre gli altri personaggi di Guardiani della Galassia hanno bisogno di storie cosmiche per spiegare al meglio il loro ritorno. La Marvel potrebbe far apparire Star-Lord a sorpresa in The Marvels o Captain America: New World Order. C’è anche la possibilità che Peter vada sulla Terra per collegarsi al progetto solista Nova in fase di sviluppo.

Per il resto, il ritorno di Star-Lord nel MCU è molto probabile che avvenga in Avengers: The Kang Dynasty e/o Avengers: Secret Wars. Ha già esperienza di combattimenti al fianco dei Vendicatori grazie ad Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame, quindi sarebbe logico che si ricorresse nuovamente alle sue capacità quando il Consiglio dei Kang inizierà il suo attacco multiversale. Questa potrebbe essere l’occasione per Star-Lord, la nuova squadra dei Guardiani della Galassia e altri ex membri di riunirsi dopo aver trascorso un po’ di tempo lontani. La Marvel potrebbe quindi realizzare Guardiani della Galassia 4 con il ritorno di Chris Pratt in un ruolo importante.

Un’altra opzione per il ritorno di Star-Lord nel MCU è un progetto da solista. L’introduzione da parte dei Marvel Studios del nuovo nome di Star-Lord nel MCU potrebbe essere collegata ai piani per la realizzazione di un film in solitaria, di una serie Disney+ o di una presentazione speciale di The Legendary Star-Lord. Si tratterebbe di uno sviluppo un po’ sorprendente, considerando quanto tempo su schermo è già stato riservato a Chris Pratt nel franchise. Tuttavia, ci sono ancora molte storie che meritano di essere raccontate sulla vita e le avventure di Peter Quill. The Legendary Star-Lord potrebbe essere l’occasione per dimostrare perché il nuovo nome di Star-Lord nel MCU dopo Guardiani della Galassia Vol. 3 è così appropriato.

Mother Mary: Hunter Schafer si unisce al cast del film di David Lowery

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Mother Mary, il prossimo film del regista David Lowery (Sir Gawain e il Cavaliere Verde, Peter Pan e Wendy) ha aggiunto un’altra grande star al proprio cast. L’attrice di Euphoria Hunter Schafer ha infatti concluso un accordo per recitare nel film prodotto dalla A24. Si unisce dunque ai già annunciati protagonisti Anne Hathaway e Michaela Coel. Scritto e diretto da Lowery, Mother Mary è ad ora descritto semplicemente come un epico melodramma pop che segue una musicista (Hathaway) e la sua relazione con un’iconica stilista (Coel). Si ritiene che Schafer interpreterà Hilda, l’assistente del designer di Coel, Sam.

Lowery, Toby Halbrooks e James M. Johnston produrranno insieme a Jeanie Igoe di Homebird Productions e Jonas Katzenstein, Maximilian Leo e Jonathan Saubach della Augenschein Filmproduktion di Colonia. La colonna sonora del film avrà invece brani originali scritti da Jack Antonoff e Charli XCX. Ad ora non sono però noti maggiori dettagli sul film, come ad esempio la data di inizio delle riprese o quando avverrà la sua uscita in sala. Al momento il progetto sarebbe ancora in fase di casting, con il set che potrebbe idealmente svolgersi nei prossimi mesi.

Il progetto sarà in ogni caso un’ottima occasione per la Schafer per affermarsi sempre di più anche sul grande schermo. Oltre ad essere nota per aver interpretato il ruolo di Jules Vaughn in Euphoria della HBO, distinguendosi poi per il doppiaggio del film d’animazione Belle. Attualmente è attesa nell’imminente Hunger Games: La ballata dell’usignolo e del serpente, che rappresenterà il suo debutto sul grande schermo e dove interpreterà Tigris Snow. La sua attività da interprete continua dunque a farsi sempre più intensa e il suo ingresso nel cast di Mother Mary è il segno concreto di ciò.

Fonte: ComicBook

L’uomo dei ghiacci 2 acquisito da Prime Video, Liam Neeson tornerà

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Prime Video acquisterà i diritti pre-internazionali di L’uomo dei ghiacci 2 un sequel del film d’azione di successo L’uomo dei ghiacci – The Ice Road. E’ quanto ha annunciato un recente rapporto di Deadline. Il sequel, intitolato L’uomo dei ghiacci 2: Road To The Sky, vedrà Liam Neeson tornare a recitare nel film. Secondo il rapporto di Deadline, non è stato concluso alcun accordo ufficiale, ma le loro fonti affermano che Amazon è estremamente vicina all’acquisizione dei diritti del film nel mercato internazionale al di fuori della Germania.

Di cosa parlerà L’uomo dei ghiacci 2?

Il sequel vedrà Liam Neeson riprendere il ruolo del pilota di strade ghiacciate Mike McCann, che sta viaggiando in Nepal per onorare l’ultimo desiderio del suo defunto fratello di spargere le sue ceneri sul Monte. “Mentre si trovano su un affollato autobus turistico che attraversa il terreno mortale di 12.000 piedi della famigerata Road to the Sky, McCann e la sua guida alpina incontrano un gruppo di mercenari nepalesi e devono combattere non solo per salvare se stessi e il loro carico, ma anche gli abitanti dei villaggi locali”, si legge nella sinossi del film. Insieme a Neeson, anche lo sceneggiatore e regista Jonathan Hensleigh tornerà nel film. Il film originale era interpretato da Neeson, Benjamin Walker, Amber Midthunder, Marcus Thomas, Laurence Fishburne e molti altri, ma non è chiaro se qualcuno tornerà per il sequel.

Nest – Rimani al sicuro: recensione dell’apocalisse claustrofobica

E’ la Blu Yoshimi di Piuma e Il sol dell’Avvenire la protagonista femminile del film d’esordio di Mattia Temponi, Nest – Rimani al sicuro, un’opera prima vista a Trieste al TSFF 2021 e che solo da giovedì 25 maggio arriva nelle sale italiane – distribuito da Minerva Pictures – prima di arrivare a giugno sulle migliori piattaforme digitali (Chili, Rakuten, Google Play, Prime Video e Apple TV). Un thriller psicologico molto attuale nel quale l’attrice è affiancata da Luciano Cáceres in un lungo confronto tra loro e con noi stessi.

L’apocalisse da dietro una porta

La fuga di Sara è stata inutile, è stata morsa. Ora è sdraiata sul letto in un ‘Nest’, un moderno rifugio nel quale Ivan le spiega di doverla tenere in quarantena. Lei, una ragazza di 18 anni problematica proveniente da una buona famiglia borghese, Lui, un volontario dall’aspetto anonimo e innocuo, ma che nasconde un passato oscuro. Lì dentro i due sono al sicuro e protetti dal mondo esterno, mentre fuori imperversa una epidemia che trasforma le persone in bestie feroci e irrazionali. Apparentemente nel luogo più sicuro della terra, presto dovranno affrontare insieme il fatto che la ragazza è stata infettata e si sta lentamente trasformando in uno dei mostri dai quali cercando di difendersi. Invece di eliminarla, però, Ivan decide di provare a curarla, senza sapere se riusciranno ad avere una possibilità di salvezza. Ma verità e finzione sono in bilico in una spirale di manipolazione e inganni.

Nest – Rimani al sicuro – Chi controlla il controllore?

Che fosse in partenza un film di zombi o se sia figlio della pandemia poco importa, tanto le premesse sarebbero simili, tra loro e a quelle di altri del genere (tra gli ultimi il 10 Cloverfield Lane del 2016). Più ancora delle cause del contagio o dei rischi che comporta, tutto si concentra sul rapporto tra i due protagonisti, al contempo vittime e carnefici in una situazione che gioca – si fa per dire – con il vissuto recente di gran parte della popolazione mondiale. E con paure altrettanto diffuse e universali.

Nest - Rimani al sicuro blu yoshimiUn’attenzione importante, trattandosi di una coproduzione italo-argentina (prodotta da Alba Produzioni e 3C Films Group) con ambizioni internazionali. Che l’ambientazione claustrofobica e il generico riferimento a protocolli e Apocalisse assecondano. Sono molti gli elementi lasciati nell’indefinito, non approfonditi o spiegati, forse anche oltre il consigliabile, vista la scelta – di concentrare l’attenzione sui personaggi piuttosto che sul contesto – ripagata in una prima parte nella quale la costruzione del rapporto tra i due costretti funziona e pone le basi per il successivo alternarsi dei due al centro della scena.

Tra esercizi di manipolazione, seduzione, proposte esplicite, minacce e terrorismo psicologico, Blu Yoshimi e Luciano Cáceres continuano a mettere in discussione le reciproche sicurezze, ma sia le singole fasi che si succedono sia le caratterizzazioni di entrambi appaiono incompiute. E in generale poco convincenti, nel loro continuo sfidare la sospensione dell’incredulità dello spettatore, pronto ad accettare le incomprensibili caratteristiche del virus e le incoerenti regole del “supereroe” del rifugio per andare avanti.

Un peccato, perché tanto le premesse quanto l’idea di caratterizzazione e del gioco di ruolo tra i due non erano affatto banali, e non avrebbero avuto bisogno di una serie di luoghi comuni che invece di rinnovare il genere ne indeboliscono la carica di tensione. Ma soprattutto di uno sviluppo dei due personaggi che ne estremizzasse i tratti, senza preoccuparsi di coerenza e dialoghi a sostegno. I testi, in generale, sembrano più adatti a un impianto teatrale, come si intrecciassero due monologhi contrapposti più che mettere in scena la condivisione di un dramma. Che procede per accumulo – di minacce e sottintesi, confessioni e presunti colpi di scena, aspettative e stereotipi (soprattutto relativi al femminile, oggetto di una forma d’amore tossico) – e conseguenti spiegoni, quando magari avrebbe funzionato limitarsi all’essenziale per rendere più penetrante la comunque interessante riflessione alla base, sulle nostre “contemporaneità” e “alienazione”.

Hijack: trailer della serie Apple TV+ con Idris Elba

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Hijack: trailer della serie Apple TV+ con Idris Elba

Apple TV+ ha rilasciato il trailer di “Hijack”, una serie thriller in sette episodi interpretata e prodotta esecutivamente dal vincitore del SAG Award e candidato all’Emmy Award Idris Elba (“Luther”). Creata da George Kay (“Lupin”, “Criminal”) e Jim Field Smith (“Criminal” “Truth Seekers”), il primo sceneggiatore e il secondo regista principale della serie, “Hijack” è interpretata anche dal vincitore dell’Emmy Award e del NAACP Image Award Archie Panjabi (“The Good Wife”, “Snowpiercer”, “Blindspot”). “Hijack” farà il suo debutto mondiale su Apple TV+ con i primi due episodi mercoledì 28 giugno, seguiti da un nuovo episodio ogni mercoledì fino al 2 agosto.

Hijack è stato prodotto da 60Forty Films, la società di produzione fondata dai produttori esecutivi vincitori dell’Emmy Award Jamie Laurenson e Hakan Kousetta (“Slow Horses“, “Il serpente dell’Essex“) nell’ambito del suo accordo con Apple TV+, insieme a George Kay e alla società di produzione di Jim FIeld Smith, Idiotlamp Productions, segna anche la prima serie dell’accordo tra Idris Elba e la sua Green Door Pictures e Apple TV+. George Kay e Jim Field Smith sono entrambi produttori esecutivi insieme a Elba, Jamie Laurenson, Hakan Kousetta e Kris Thykier.

Deadpool 3: Halle Berry comparirà nel film nei panni di Tempesta?

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Con le riprese di Deadpool 3 ufficialmente in corso, iniziano a circolare sempre più teorie circa ciò che avverrà nel film. Una nuova teoria suggerisce ora che la premio Oscar Halle Berry potrebbe prendere parte al film tornando dunque nei panni di Tempesta. Le speculazioni a riguardo hanno preso piede da quando l’attrice ha recentemente condiviso su Twitter una propria foto e ai fan non ci è voluto molto per notare che la Berry sfoggia dei capelli color argento, tipici di quando ha interpretato Tempesta nei precedenti film degli X-Men.

Al momento nulla conferma che il cambio di look dell’attrice sia dovuto ad una sua partecipazione a Deadpool 3, ma il tempismo è certamente sospetto e questa non sarebbe la prima volta che il taglio di capelli di un attore rivela quache dettaglio su un film di supereroi. Considerata la presenza di Hugh Jackman che torna ad interpretare Wolverine, non è dunque da escludere che anche qualche altro X-Men di quelli presenti nella prima trilogia cinematografica faccia la propria comparsa nel film e chi meglio di Tempesta? Solo il tempo però ci dirà se tale rumor si rivelarà fondato o meno.

Deadpool 3: quello che sappiamo sul film

Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool 3 non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso. Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine di tornare e potenzialmente viaggiare nell’universo principale dell’MCU.

In attesa di ulteriori conferme, sappiamo che Shawn Levy dirigerà Deadpool 3, mentre Rhett Reese e Paul Wernick, che hanno già firmato i primi due film sul Mercenario Chiacchierone, scriveranno la sceneggiatura basandosi sui fumetti creati da Rob Liefeld, confermandosi nella squadra creativa del progetto, dopo che per un breve periodo erano stati sostituiti da Lizzie Molyneux-Loeglin e Wendy Molyneux. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, aveva precedentemente assicurato ai fan che rimarrà un film con rating R, proprio come i primi due film, il che lo renderebbe il primo film dello studio con tale classificazione matura. Deadpool 3 uscirà il 8 novembre 2024.

Il film, oltre a presentare naturalmente Ryan Reynolds di nuovo nei panni di Deadpool, vanterà anche il tanto atteso team-up tra l’irriverente protagonista e Wolverine, con Hugh Jackman che uscirà dal suo pensionamento da supereroe per riprendere il suo ruolo iconico degli X-Men. Anche Emma Corrin e Matthew Macfadyen si sono uniti al cast in ruoli ancora non del tutto resi noti, anche se la Corrin dovrebbe interpretare uno dei villain del film. La pellicola sarà il primo film della serie di film di Deadpool ad essere distribuito dopo l’acquisizione da parte della Disney della 20th Century Fox.

Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno ha la durata più lunga del franchise

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I fan di Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno possono prepararsi a vedere molta azione nel nuovo film, poiché questo sarà il più lungo della saga! Tramite Twitter, è stato riferito che Dead Reckoning Parte Uno avrà infatti una durata di 2 ore e 45 minuti. Un minutaggio che batte ampiamente Mission: Impossible – Fallout del 2018, che durava 2 ore e 28 minuti. Inoltre, questo settimo film di Mission: Impossible durerà quasi un’ora in più rispetto al film originale del 1996, che dura 1 ora e 50 minuti.

In Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno, Ethan Hunt (Tom Cruise) e la sua squadra dell’IMF si trovano di fronte alla sfida più pericolosa che abbiano mai affrontato: trovare e disinnescare una nuova terrificante arma che minaccia l’intera umanità. Con il destino del mondo e il suo futuro appesi a un filo, la squadra inizierà una frenetica missione in tutto il mondo, per impedire che l’arma cada nelle mani sbagliate. Messo di fronte a un nemico misterioso e onnipotente, tormentato da forze oscure del passato, Ethan sarà costretto a decidere se sacrificare tutto per questa missione, comprese le vite di coloro che gli stanno più a cuore.

Non resta dunque che attendere l’uscita di Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno, fissata in Italia al 12 luglio di quest’anno, per poter assistere con i propri occhi alle spericolate e spettacolari avventure che il film offrirà. Ricordiamo inoltre che altri membri del cast includono Ving Rhames, Simon Pegg, Rebecca Ferguson, Vanessa Kirby e Henry Czerny, insieme ai nuovi arrivati in franchising, tra cui Esai Morales, Shea Whigham, Cary Elwes e le già citate Hayley Atwell e Pom Klemetieff. A dirigere il film vi sarà invece ancora una volta il regista Christopher McQuarrie.

Arriva in esclusiva su Sky A Good Person

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Arriva in esclusiva su Sky A Good Person

Arriva in esclusiva su Sky A Good Person, film targato Sky Original scritto e diretto dal candidato al Golden Globe Zach Braff, dal 30 maggio alle 21.15 su Sky Cinema Uno, in streaming su NOW e disponibile on demand.

Scritto e diretto dal regista e attore Zach Braff, al suo quarto film dietro la macchina da presa, A Good Person porta sullo schermo le complessità etiche ed emotive della vita umana, in un delicato racconto che parla di fallimenti, ma anche di redenzione e perdono. Protagonista è la candidata all’ Oscar Florence Pugh, attrice britannica tra le più entusiasmanti della sua generazione, assieme alla leggenda della recitazione e premio Oscar Morgan Freeman. Con loro nel cast anche Molly Shannon, Chinaza Uche, Celeste O’Connor. La fotografia è curata dal premio Oscar® Mauro Fiore. Il film è prodotto da Killer Films, Elevation Films, Zach Braff e Florence Pugh. 

La trama di A Good Person

Allison (Florence Pugh) è una giovane donna che ha davanti un futuro radioso: ha un fidanzato meraviglioso, una carriera fiorente, una famiglia e degli amici che la sostengono. Ma il suo mondo va in mille pezzi quando sopravvive a un terribile incidente ed esce dalla clinica con una dipendenza da oppioidi e un dolore irrisolto. Negli anni successivi, sarà l’improbabile amicizia che stringe con l’aspirante suocero (Morgan Freeman) a darle la possibilità di rimettersi in sesto e andare avanti con la sua vita. 

Alice Rohrwacher e Nanni Moretti a Cannes: “Il pubblico delle sale è sempre meno”

Alice Rohrwacher e Nanni Moretti, italiani in concorso al Festival di Cannes 2023 (insieme a Marco Bellocchio), hanno colto l’occasione del palcoscenico importante su cui sono saliti per parlare della situazione delle sale in Italia.

Sebbene l’Italia sia sempre stata un pit-stop per Hollywood, non è mai stato un mercato così vivace come Regno Unito, Germania o Francia. A maggior ragione in estate, quando storicamente le città, dove si trovano le sale, si svuotano e le persone vanno al mare.

Uscendo dalla pandemia, c’è stata una significativa chiusura delle finestre cinematografiche e dei cinema proprio; infatti 500 sale cinematografiche sono andate perse nel 2022 due anni dopo la chiusura di 3,6 mila sale. Il botteghino lo scorso anno ha totalizzato 328 milioni di dollari con 44,5 milioni di spettatori, vicino a un calo del 50% rispetto ai livelli del 2017-2019.

In occasione di un’intervista con Deadline, Alice Rohrwacher e Nanni Moretti hanno parlato dello stato del cinema italiano. Proprio ne Il Sol dell’Avvenire, Moretti critica Netflix e la formula algoritmica di tutte le piattaforme. Alice Rohrwacher presenta invece La Chimera.

Moretti sente personalmente il dolore: “Sono 32 anni che possiedo un cinema e so benissimo che il pubblico è sempre meno presente in sala”, eppure, nonostante le cattive notizie, Moretti ritiene che il cinema si “Conserverà intatto. È potere, è energia, è forza.” “Secondo me le piattaforme (di streaming) vanno bene per le serie, ma i film vanno bene per il cinema”, aggiunge Moretti.

“Siamo in un momento in cui allo spettatore va bene essere solo piuttosto che con altre persone dopo questa pademia”, riflette Rohrwacher. “(Per) le persone, è molto meglio vedere (un) film in un’esperienza collettiva. Faccio film perché mi fido dell’esperienza collettiva. Forse questo è il motivo principale per cui giro un film. Come parte del pubblico, non come regista, per me è molto importante andare in un posto, con persone che non conosco e guardare tutti insieme la stessa storia e sentire questo punto di vista su questa storia tutti insieme, e scambiare le sensazioni con le persone.” “Il cinema riunisce le persone”. Conclude Alice Rohrwacher.

Deadpool 3: a Ryan Reynolds è vietata ogni forma di improvvisazione per motivi legali

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Stando ad alcune fonti, le riprese di Deadpool 3 sono ufficialmente iniziate, ma ecco arrivare subito una notizia che non farà piacere ai fan del personaggio interpretato da Ryan Reynolds. All’attore, infatti, sarebbe stato impedito di improvvisare nuove battute durante le riprese, discostandosi dunque da quelle presenti in sceneggiatura. Mentre a Reynolds piacerebbe sicuramente inventare battute creative se non anche ciniche o ironiche su Deadpool che si unisce all’MCU, legalmente non può farlo.

Come riportato da Collider, l’inizio delle riprese di Deadpool 3 si svolgerà proprio durante lo sciopero degli sceneggiatori della Writers Guild of America, cosa che avrà un grande impatto sul film. Con la WGA in sciopero per chiedere migliori condizioni di lavoro per gli scrittori di Hollywood, si può fare solo una quantità minima di lavoro sui copioni. Secondo l’accordo WGA del 2020, produttori e registi possono apportare “piccoli aggiustamenti casuali al dialogo o alla narrazione prima o durante il periodo delle riprese principali“. Tuttavia, ciò non si applica alla star del franchising Ryan Reynolds.

Come osserva The Hollywood Reporter, in base alle regole dello sciopero WGA del 2023, in quanto Reynolds è uno degli sceneggiatori di Deadpool 3, egli non è autorizzato ad apportare modifiche alla sceneggiatura del film con lo sciopero in corso. Poiché l’attore è noto per aver inventato molti tipi diversi di battute durante le riprese, con Deadpool 3 dovrà fare a meno di questo aspetto chiave dei due film precedenti del franchise, per il tempo in cui la produzione del film sarà in essere durante lo sciopero della WGA. L’improvvisazione di Reynolds per il personaggio è una parte importante dei film di Deadpool, quindi resta da vedere quanto la situazione influenzerà in tal senso Deadpool 3.

Deadpool 3: quello che sappiamo sul film

Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool 3 non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso. Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine di tornare e potenzialmente viaggiare nell’universo principale dell’MCU.

In attesa di ulteriori conferme, sappiamo che Shawn Levy dirigerà Deadpool 3, mentre Rhett Reese e Paul Wernick, che hanno già firmato i primi due film sul Mercenario Chiacchierone, scriveranno la sceneggiatura basandosi sui fumetti creati da Rob Liefeld, confermandosi nella squadra creativa del progetto, dopo che per un breve periodo erano stati sostituiti da Lizzie Molyneux-Loeglin e Wendy Molyneux. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, aveva precedentemente assicurato ai fan che rimarrà un film con rating R, proprio come i primi due film, il che lo renderebbe il primo film dello studio con tale classificazione matura. Deadpool 3 uscirà il 8 novembre 2024.

Il film, oltre a presentare naturalmente Ryan Reynolds di nuovo nei panni di Deadpool, vanterà anche il tanto atteso team-up tra l’irriverente protagonista e Wolverine, con Hugh Jackman che uscirà dal suo pensionamento da supereroe per riprendere il suo ruolo iconico degli X-Men. Anche Emma Corrin e Matthew Macfadyen si sono uniti al cast in ruoli ancora non del tutto resi noti, anche se la Corrin dovrebbe interpretare uno dei villain del film. La pellicola sarà il primo film della serie di film di Deadpool ad essere distribuito dopo l’acquisizione da parte della Disney della 20th Century Fox.

Futurama: l’undicesima stagione in arrivo su Disney+

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Futurama: l’undicesima stagione in arrivo su Disney+

Disney+ ha annunciato che l’undicesima stagione di Futurama, l’amata serie animata per adulti di Matt Groening e David X. Cohen, debutterà in Italia lunedì 24 luglio solo sulla piattaforma streaming, con nuovi episodi ogni settimana.

Dopo una breve pausa di dieci anni, Futurama è uscito trionfalmente dalla capsula criogenica, con il cast originale al completo e lo spirito satirico intatto. I 10 episodi inediti dell’undicesima stagione sono adatti a tutti: i nuovi spettatori infatti potranno iniziare la serie da qui, mentre i fan di lunga data avranno le risposte che aspettavano da un decennio, tra cui gli sviluppi dell’epica storia d’amore tra Fry e Leela, il misterioso contenuto della lettiera di Nibbler, la storia segreta del malvagio Babbo Natale Robot e la sorte dei girini di Kif e Amy. Nel frattempo c’è una nuova pandemia in città, mentre la troupe esplora il futuro dei vaccini, dei bitcoin, della cancel culture e della TV in streaming.

Futurama ha debuttato nel 1999 e si è rapidamente guadagnato un seguito di fedelissimi e il plauso della critica, tra cui due Emmy come Outstanding Animated Program. Nonostante l’ambientazione in un futuro lontano, la serie è famosa per il suo commento satirico sulla vita presente. La serie segue Phillip J. Fry (Billy West nella versione originale), un ragazzo che consegna pizze a New York, che si congela accidentalmente nel 1999 e viene scongelato nell’anno 3000. In questa sorprendente “nuova” New York, fa amicizia con il robot bevitore Bender (John DiMaggio nella versione originale) e si innamora della ciclope Leela (Katey Sagal nella versione originale). Il trio trova lavoro presso la Planet Express Delivery Company, fondata dallo schivo discendente di Fry, il professor Hubert Farnsworth. Insieme al contabile Hermes Conrad, all’assistente Amy Wong e all’aragosta aliena Dottor John Zoidberg, intraprendono emozionanti avventure che li portano in ogni angolo dell’universo. Dopo la prima messa in onda su Fox Broadcasting Network negli Stati Uniti, si è assistito a una serie di cancellazioni e resurrezioni. Quattro uscite in DVD di successo nel 2007-2009 hanno portato alla rinascita dello show su Comedy Central negli Stati Uniti dal 2010 al 2013. Poi, dopo un breve congelamento di dieci anni nella camera criogenica, Futurama è riemerso trionfalmente con un totale di 20 episodi commissionati che debutteranno nel 2023.

La stagione, composta da 10 episodi, è interpretata nella versione originale da John DiMaggio, Billy West, Katey Sagal, Tress MacNeille, Maurice LaMarche, Lauren Tom, Phil LaMarr e David Herman. Futurama è prodotta da 20th Television Animation, parte dei Disney Television Studios, con l’animazione realizzata dai Rough Draft Studios. Futurama è creata da Matt Groening e sviluppata da Groening e David X. Cohen. Tra i produttori esecutivi figurano Groening, Cohen, Ken Keller e Claudia Katz.

Terminator 7: James Cameron sta lavorando ad un nuovo film della saga

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Una sceneggiatura per un nuovo film di Terminator è in fase di scrittura, secondo James Cameron, ideatore della saga. Per Total Film, lo sceneggiatore e regista dei primi due film di Terminator nonché del franchise Avatar ha spiegato come la crescita dell’intelligenza artificiale lo abbia influenzato nella scrittura di un nuovo film della serie. Cameron ha dunque rivelato che sta scrivendo un nuovo progetto Terminator, ma sta aspettando che l’intelligenza artificiale si sviluppi adeguatamente prima di portare avanti il progetto. Non ha però specificato se il nuovo film, ad ora noto come Terminator 7 sarà un altro sequel o un riavvio completo del franchise.

Questa non è la prima volta che Cameron anticipa una nuova storia di Terminator. Al momento dell’uscita di Avatar: La via dell’acqua, Cameron ha detto al podcast Smartless che era in discussioni attive per rivisitare il franchise di Terminator con l’AI come fonte di ispirazione. “Se dovessi fare un altro film di Terminator e magari provare a lanciare di nuovo quel franchise, che è in discussione, ma nulla è stato deciso, farei molto di più sul lato dell’intelligenza artificiale rispetto ai robot cattivi impazziti“, ha detto in quell’occasione Cameron. D’altronde, l’intelligenza artificiale è diventata un elemento di discussione molto caldo nell’ultimo anno con l’ascesa di strumenti come ChatGPT.

Sembra dunque che Cameron abbia molto potenziale da cui attingere e probabilmente ha ragione sul fatto che diventerà sempre più interessante man mano che tutto ciò si svilupperà ulteriormente. La notizia è dunque particolarmente entusiasmante, anche se l’ultimo capitolo della saga, Terminator: Destino Oscuro si è rivelato un flop tale da mettere in discussione il futuro di essa. Se un Terminator 7 dovesse tuttavia prendere vita, potrebbe comunque volerci un po’ di tempo prima di vederlo in sala, stando all’intenzione di Cameron di aspettare i giusti sviluppi riguardo le AI. Il regista, noto per la sua pazienza nell’attendere le giuste tempistiche tecnologiche e culturali, potrebbe infatti cullare il progetto a lungo prima di ritenere maturi i tempi per la sua realizzazione.

Prima di andare via, intervista ai protagonisti del film

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Prima di andare via, intervista ai protagonisti del film

Ecco la nostra intervista a Jenny De Nucci e Riccardo Maria Manera, i protagonisti di Prima di Andare via, il nuovo film Prime Video disponibile in piattaforma dal 26 maggio 2023.

Prima di andare via – la trama

Luca è un ragazzo che la vita, un po’, la subisce. Ha un migliore amico da tenere sotto controllo, un esame difficile da superare e un’ex ragazza che gioca con lui come il gatto col topo. Ma la sua vita gli piace così com’è e quando scopre di avere un male incurabile il mondo gli crolla addosso. Può la malattia cambiare la vita di una persona in meglio? Sì, se incontri Giulia, che si trova nelle tue stesse condizioni. Grazie a lei, Luca capirà che è giunto il momento di prendere in mano quello che resta della propria esistenza.

Prima di andare via: recensione del film con Jenny De Nucci e Riccardo Maria Manera

Star Trek: Strange New Worlds, trailer della seconda stagione in arrivo su Paramount+

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Paramount+ presenta il trailer ufficiale dell’attesissima seconda stagione della serie originale, acclamata dalla critica Star Trek: Strange New Worlds. È inoltre disponibile la locandina ufficiale della seconda stagione.

La seconda stagione di Star Trek: Strange New Worlds sarà trasmessa in anteprima giovedì 15 giugno su Paramount+ in Italia, oltre che negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Australia, America Latina, Brasile, Francia, Germania, Svizzera, Austria e successivamente in Corea del Sud. Dopo la prima, i nuovi episodi della stagione in 10 episodi verranno trasmessi ogni giovedì.

Inoltre, il trailer svela un first look dell’episodio speciale crossover annunciato in precedenza, che vedrà la partecipazione di Tawny Newsome di Star Trek: Lower Decks nel ruolo di Beckett Mariner e di Jack Quaid nel ruolo di Brad Boimler in forma live-action a bordo della U.S.S. Enterprise. L’episodio, che sarà anche animato, è stato diretto dall’attore e regista di “Star Trek: The Next Generation” e Star Trek: Picard Jonathan Frakes.

La trama della seconda stagione di Star Trek: Strange New Worlds

Nella seconda stagione di Star Trek: Strange New Worlds, l’equipaggio dell’U.S.S. Enterprise, sotto il comando del Capitano Christopher Pike, affronta sfide sempre più pericolose, esplora territori inesplorati e incontra nuove vite e civiltà. L’equipaggio intraprenderà anche viaggi personali che continueranno a mettere alla prova la loro determinazione e a ridefinire i loro destini. Affrontando amici e nemici sia nuovi che familiari, le loro avventure si svolgeranno in modi sorprendenti mai visti prima in nessuna serie di “Star Trek”.

La serie è interpretata da Anson Mount nel ruolo di Christopher Pike, Rebecca Romijn nel ruolo di Una Chin-Riley, Ethan Peck nel ruolo di Spock, Jess Bush nel ruolo di Christine Chapel, Christina Chong nel ruolo di La’An Noonien-Singh, Celia Rose Gooding nel ruolo di Nyota Uhura, Melissa Navia nel ruolo di Erica Ortegas e Babs Olusanmokun nel ruolo di Joseph M’Benga. La seconda stagione vede anche il ritorno della special guest star Paul Wesley nel ruolo di James T. Kirk e la nuova aggiunta Carol Kane nel ruolo ricorrente di Pelia.

La seconda stagione di Star Trek: Strange New Worlds è prodotta da CBS Studios, Secret Hideout e Roddenberry Entertainment. Akiva Goldsman e Henry Alonso Myers sono i co-showrunner. Alex Kurtzman, Akiva Goldsman, Jenny Lumet, Henry Alonso Myers, Aaron Baiers, Heather Kadin, Frank Siracusa, John Weber, Rod Roddenberry e Trevor Roth sono i produttori esecutivi.

La prima stagione di Star Trek: Strange New Worlds è attualmente disponibile in streaming in esclusiva su Paramount+ in Italia, oltre che negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in America Latina, Australia, Corea del Sud, Francia, Germania, Svizzera e Austria. Va in onda su CTV Sci-Fi Channel di Bell Media e in streaming su Crave in Canada e su SkyShowtime nei Paesi nordici, nei Paesi Bassi, in Spagna, in Portogallo e nell’Europa centrale e orientale. La serie è distribuita da Paramount Global Content Distribution.

I Wonder Pictures le acquisizioni di altri sei film al Festival di Cannes

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I Wonder Pictures annuncia le acquisizioni di altri sei film presentati in anteprima in questi giorni alla 76esima edizione del Festival di Cannes, una lista di titoli tra fiction e non fiction che include due candidati alla Palma d’Oro e alcuni dei film più sorprendenti delle altre sezioni, che si vanno ad aggiungere ai sei titoli già annunciati nei giorni scorsi.

Tra i film in concorso, sarà distribuita da I Wonder Pictures la nuova attesissima opera di Jonathan Glazer (Under the Skin), The Zone of Interest, liberamente ispirata all’omonimo romanzo dello scrittore britannico Martin Amis, recentemente venuto a mancare. Un uomo e sua moglie tentano di costruire una vita da sogno e una quotidianità perfetta, fatta di cose semplici e momenti di tenerezza. Ma l’uomo in questione è Rudolf Höss, comandante di Auschwitz, e la casetta con giardino in cui la famiglia vuole passare la propria vita insieme è situata a poche centinaia di metri dalle mura del campo di concentramento…

In corsa per la Palma d’oro anche Four Daughters di Kaouther Ben Hania. Tunisia: un giorno, due delle quattro figlie di Olfa scompaiono senza lasciare traccia. Per riempire quell’improvviso e inspiegabile vuoto, la regista invita due attrici professioniste a unirsi alla famiglia della donna interpretando le due ragazze sparite, mescolando così realtà e finzione e disvelando progressivamente la storia di una famiglia colpita dalla tragedia e dall’ignoto.

Arriverà in Italia con I Wonder Pictures anche il film di apertura della sezione Un Certain Regard The Animal Kingdom, opera seconda di Thomas Cailley dopo il celebrato The Fighters – Addestramento di vita. In un mondo affetto da misteriose mutazioni che trasformano alcuni esseri umani in animali, François tenta di ritrovare sua moglie – scomparsa dopo aver manifestato i sintomi della mutazione – con l’aiuto del figlio sedicenne, Emile. L’impresa cambierà per sempre le vite di entrambi. Nel cast: Romain Duris, Paul Kircher e Adèle Exarchopoulos.

Sempre da Un Certain Regard, AUGURE è il primo lungometraggio diretto da Baloji (rapper, mc e artista hip hop belga di origini congolesi), un film corale che segue le vicende di quattro persone accusate di stregoneria nell’Africa contemporanea. Nonostante le rispettive sfortune, i quattro troveranno il modo di aiutarsi e guidarsi l’un l’altro e sottrarsi al proprio destino.

Dalla Quinzaine des Cinéastes, THE SWEET EAST di Sean Price Williams mette in scena il disordine mentale, sociale e politico degli odierni Stati Uniti trasfigurandoli in una sorta di variazione di Alice nel Paese delle meraviglie. La studentessa liceale Lilian scappa durante una gita scolastica e si imbarca in un viaggio nella pancia dell’America, tra estremismi e follia, suprematismo bianco e islam radicale, tra neo-punk e avanguardia woke. Un film picaresco e anarchico illuminato dalla straordinaria interpretazione della stella emergente Talia Ryder.

Dalla Semain de la Critique, arriva invece l’accorato e commovente AMA GLORIA di Marie Amachoukeli. Cléo ha sei anni e vuole un bene sconfinato alla sua tata, Gloria. Quando Gloria deve tornare nel suo paese d’origine, Capo Verde, per prendersi cura dei suoi figli, le due dovranno riuscire a passare nel migliore dei modi l’ultima estate insieme.

Queste sei nuove acquisizioni si aggiungono agli altri titoli I Wonder Pictures presentati a Cannes e già annunciati nei giorni scorsi: in Selezione Ufficiale, Le Retour di Catherine Corsini (in concorso), L’Abbé Pierre – Une vie de combats di Frédéric Tellier  e, nella sezione Special Screenings, Robot Dreams di Paolo Berger; i nuovi film di Martin Provost, Bonnard, Pierre et Marthe (Cannes Premières), e Michel Gondry, The Book of Solutions (Quinzaine des Cinéastes); alla Semaine de la Critique, Vincent Must Die di Stephan Castang.

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