Un sequel del
film Falldel 2022 è ufficialmente in lavorazione, secondo un recente
rapporto diffuso daDeadline.Il sequel arriva dopo
il sorprendente successo internazionale del film che negli
USA è uscito su Netflix. Il rapporto menziona che i produttori Tea
Shop Productions e il regista Scott Mann stanno
discutendo idee per un nuovo film, che probabilmente presenterà
ancora una volta un gruppo di personaggi bloccati a un’altezza
terrificante.
Il film originale è stato
presentato in anteprima nell’agosto 2022 e vedeva Grace
Caroline Currey e Virginia Gardner nei panni
rispettivamente di Becky Connor e Hunter Shiloh, due amicche che
rimangono intrappolati dopo aver scalato una torre di trasmissione
dismessa nel deserto. Il film è interpretato anche da Mason
Gooding e
Jeffrey Dean Morgan. Al momento non è chiaro se
qualcuna delle star del primo film riprenderà i propri ruoli nel
sequel.
Dopo essere stato lanciato
con un discreto successo al
botteghino, Fall è
diventato un successo a sorpresa all’estero. Secondo
Deadline, Fall è
stato il secondo film più visto nel Regno Unito su
Netflix, dietro solo a Luther:
The Fallen Suncon
Idris Elba. Il successo del film arriva anche senza alcuna vera
spinta di marketing, con il co-fondatore di Tea Shop Productions
James Harris che attribuisce il suo successo al
passaparola.
“Siamo rimasti
piacevolmente sorpresi da come tutti abbiano una reazione così
viscerale“, ha detto Harris. “È uno di quei film in
cui il passaparola aiuta davvero.”
“È una cosa facile per le
persone cogliere uno streamer“, ha dichiarato il co-fondatore
di Tea Shop Productions Mark Lane. “Puoi vedere il concetto
nell’immagine del poster e stiamo scoprendo che se le persone lo
provano, si appassionano all’istante. “
Lo scorso sabato, a James Gunn è stato chiesto da un utente
di Twitter se lavorerà con Margot Robbie, che ha interpretato Harley
Quinn in The Suicide Squad, ancora una volta in
futuro. Gunn non ha usato mezzi termini mentre ha confermato,
dicendo semplicemente: “Sicuramente“.
Un altro utente ha chiesto al
regista dei
Guardiani della Galassia se la sceneggiatura di
Guardiani della Galassia Vol. 3 è
cambiato completamente negli anni da quando è stato completato,
citando che Gunn ha detto che la colonna sonora del terzo film è
stata ambientata anni fa e non è cambiata. Gunn ha detto che
“migliora sempre le sceneggiature” ma che “niente di
importante” è cambiato.
Infine, Gunn ha elogiato John Cena e Dave Bautista dopo che un utente ha notato che
Gunn aveva lavorato con entrambi i lottatori/attori. Il
regista ha definito Cena e Bautista – che interpretano
rispettivamente Peacemaker di The Suicide Squad e Drax the Destroyer
di Guardiani
della Galassia– “due dei migliori attori (ed
esseri umani)” con cui ha lavorato.
La prima fase del DC
Universe, chiamata Chapter One: Gods and
Monsters, conterrà una moltitudine di diversi film e
programmi televisivi. Alcuni dei progetti annunciati
includono Superman:
Legacy, un film incentrato su Batman e Robin
chiamato The
Brave and the Bold, un film di Supergirl intitolato
Supergirl: Woman of
Tomorrow , un film di Swamp
Thing e diversi programmi TV .
Il prossimo film in uscita di
James Gunn sarà Guardiani della Galassia Vol. 3 , che
uscirà il 5 maggio. Presenterà il ritorno di Chris Pratt,
Zoe Saldaña, Dave Bautista, Sean Gunn, Karen Gillan, Pom
Klementieff, Bradley Cooper e Vin Diesel mentre riprendono
i rispettivi ruoli di Star-Lord , Gamora, Drax, Kraglin, Nebula,
Mantis, Rocket e Groot.
Il prossimo film di
Jordan Peele è stato aggiunto nel calendario delle
uscite della Universal Pictures, con l’uscita fissata per il 25
dicembre 2024.Variety ha riferito che il film, che al
momento non ha titolo o dettagli sulla trama, uscirà il giorno di
Natale del 2024, cinque giorni dopo gli attesissimi sequel
Sonic the Hedgehog
3 e Avatar
3.
Allo stesso modo, un film
senza titolo di Monkeypaw Productions era stato
fissato per il 27 settembre 2024. Monkeypaw Productions è la
società di produzione di Jordan Peele, che ha
prodotto film recenti comeCandyman del
2021 e il film d’animazione del
2022 Wendell &
Wild diretto da Henry Selick eThe Nightmare Before Christmas.
Il film più recente di Peele è
stato Nope,
che ha scritto e diretto. È stato interpretato dal premio
Oscar Daniel Kaluuya, che si è riunito con Peele
dopo l’uscita di successo diGet Outdel 2017. Al
suo fianco nel cast anche Keke Palmer
(Hustle)
e il candidato all’Oscar
Steven Yeun (Minari)
mentre interpretano i residenti in una gola solitaria
dell’entroterra californiano che sono testimoni di un’agghiacciante
scoperta. Nope era
una produzione di Monkeypaw Productions e Universal Pictures ed è
stato prodotto da Peele e Ian Cooper.
La Paramount Pictures ha rilasciato
un’altra clip dal prossimo film live-action Dungeons
& Dragons – L’onore dei ladri per il prossimo
adattamento cinematografico live-action del popolare franchise di
giochi da tavolo di Hasbro. L’arrivo nelle sale è previsto per
il 31 marzo 2023.
Il video di 23 secondi mostra Holga
Kilgore di
Michelle Rodriguez e Edgin Darvis di
Chris Pine mentre superano in astuzia i loro rapitori
per tagliargli la testa. Holga combatte abilmente gli scagnozzi,
mentre Edgin lotta per liberarsi dalle sue manette. Dai un’occhiata
alla nuova clip di Dungeons &
Dragons – L’onore dei ladri qui sotto:
Il film live-action di
Dungeons
& Dragons – L’onore dei ladri è scritto e diretto
dal duo di Game
Night Jonathan Goldstein e John Francis
Daley. Il film è interpretato da
Chris Pine (Wonder Woman 1984),
Michelle Rodriguez ( F9 ),
Justice Smith (Detective Pikachu),
Hugh Grant(Quattro matrimoni e un funerale),
Sophia Lillis (Itfilm), Chloe
Coleman (My Spy) e Bridgerton Regé-Jean Page. Il
film di Dungeons & Dragons è
coprodotto e cofinanziato da Hasbro, eOne e Paramount
Pictures. eOne gestisce la distribuzione nel Regno Unito e in
Canada, mentre Paramount distribuisce ovunque. Sarà anche
prodotto da Brian Goldner e Jeremy Latcham di Hasbro come parte del
suo accordo con eOne, il braccio di intrattenimento di Hasbro.
La dirigente dei Marvel StudiosVictoria
Alonso ha lasciato lo studio, lo apprendiamo da
Variety. È entrata a far parte
dei Marvel Studios nel 2005 come
vicepresidente esecutivo degli effetti visivi e della
post-produzione, nel ruolo di co-produttore dei primi film del
Marvel Cinematic Universe come
“Iron Man“, “Iron Man 2“,
“Thor” e “Captain
America: Il primo vendicatore“. Da allora, Alonso ha
lavorato come produttore esecutivo in ogni film e programma
televisivo del Marvel Cinematic Universe a partire
da “The Avengers” del 2012.
Nel 2015, Alonso è stata promossa
vicepresidente esecutivo della produzione e nel 2021 è stata
nominata presidente de Marvel Studios per quello
che riguarda post produzione, VFX e animazione. Nel suo ruolo, ha
supervisionato tutta la post-produzione della Marvel, incluso il suo lavoro sugli
effetti visivi, che è stato oggetto di ripetute e rumorose critiche
da parte dei professionisti di settore.
Più di recente, gli effetti speciali di Ant-Man and the Wasp: Quantumania sono stati
presi di mira e le recensioni per il film sono state notevolmente
più negative rispetto a quelle riservate ai film precedenti. La
terza puntata del franchise di “Ant-Man” ha avuto
il suo più grande weekend di apertura di sempre ($ 105 milioni), ma
è scesa al di sotto di “Ant-Man”
del 2015 e di “Ant-Man
and the Wasp” del 2018 al botteghino mondiale. Anche
la serie TV dell’anno scorso “She-Hulk:
Attorney at Law” ha ricevuto una cattiva accoglienza
per l’aspetto dell’eroe verde del titolo tra i devoti fan
dell’MCU.
Victoria Alonso ha
partecipato a quasi tutti i progetti Marvel Studios e il suo
allontanamento dallo studio potrebbe essere il risultato della
ricerca di un colpevole per i recenti insuccessi delle produzioni
del MCU.
L’heist movie è da sempre
un sottogenere particolarmente apprezzato al cinema. Attraverso il
racconto di spericolate rapine e della loro organizzazione
maniacale, si possono infatti dar luogo a racconti particolarmente
ricchi di tensione, dove in ogni momento la sfida tra successo e
fallimento è quantomai incerta. Questa tipologia di film può però
anche essere ricca di humor, proprio come dimostra un esempio
celebre quale Ocean’s
Eleven. Diretto nel 2001 dal regista premio Oscar
Steven
Soderbergh, questo film è poi stato seguito anche da
Ocean’s
Twelve e Ocean’s
Thirteen, mentre nel 2018 è arrivato sul grande
schermo lo spin-off al femminile: Ocean’s
8 (qui la recensione).
Sin dall’uscita del terzo capitolo
della trilogia di Soderbergh, avvenuto nel 2007, si parlò della
possibilità di proseguire con un quarto film. Poiché gli attori
protagonisti non erano però tutti disponibili a tornare, si pensò
di modificare il progetto per dar vita ad una nuova storia con un
cast di sole protagoniste donne. Prodotto dallo stesso Soderbergh,
questo film diretto da Gary Ross, celebre anche
per aver diretto Hunger Games e Free State of Jones, ha
così riproposto gli elementi più apprezzati della trilogia
originale aggiungendovi quel tocco di femminilità in più.
Ad aver reso particolarmente degno
di nota il film vi è ovviamente il suo cast, composto da alcune
delle migliori attrici di Hollywood, tra cui diverse premio Oscar.
Il cast, unito all’azione e ad una trama ricca di colpi di scena
hanno portato il film ad affermarsi come un buon successo. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Ocean’s 8: la trama del
film
Dopo aver scontato in prigione la
sua condanna di cinque anni, otto mesi e dodici giorni,
Debbie Ocean torna in libertà pronta a mettere a
segno il suo prossimo colpo. La sorella di Danny, infatti, ha avuto
molto tempo per organizzare la truffa perfetta, pianificando di
rubare una lussuosa collana di diamanti che l’attrice
Daphne Kluger indosserà all’esclusivo MET Gala.
Per realizzare il colpo del secolo, Debbie ha però bisogno delle
migliori truffatrici in circolazione. La risoluta Ocean convince
dunque la sua amica Lou a partecipare e assolda
Amita, Tammy e
Constance.
Dopo una serie di ricerche, il
gruppo di rapinatrici contatta poi l’hacker Palla
Nove, che si rivelerà una risorsa preziosa per la riuscita
del loro piano. Con anche la complicità della stilista Rose
Weil, Debbie e il suo team cercheranno scambiare la
preziosa collana con una copia esatta del gioiello, approfittando
della frivola ed esuberante Daphne. Superato l’incontro con il suo
ex amante, del quale Debbie è ancora innamorata, il gruppo si
appresta ad infiltrarsi alla serata di gala tra le celebrità. Molte
variabili minacciano però la riuscita del loro colpo.
Ocean’s 8: il cast del
film
Come anticipato, il film è
interpretato da diverse note attrici di Hollywood, a partire dalla
premio Oscar Sandra Bullock
nei panni della protagonista Debbie Ocean. L’interprete ha
raccontato di aver particolarmente apprezzato il personaggio e di
aver contribuito alla sua caratterizzazione. Ad esempio, nel film
Debbie parla anche il tedesco, una lingua che la Bullock
padroneggia molto bene nella realtà. Accanto a lei, nei panni
dell’amica Lou vi è invece la premio Oscar Cate
Blanchette, mentre la cantante
Rihanna compare nei panni della hacker Palla Nove.
Si tratta, ad oggi, di uno degli ultimi film a cui la cantante ha
preso parte come attrice.
Sono poi presenti le attrici
Mindy Kaling nel ruolo di Amita, Sarah Paulson
in quelli di Tammy e Awkwafina per il ruolo di
Constance. L’attrice Helena Bonham
Carter interpreta invece la stilista Rose Weil, mentre
Dakota Fanning
è Penelope Stern, rivale di Daphne Kluger. Quest’ultima è
interpretata da Anne Hathaway,
la quale ha sostituito all’ultimo Jennifer
Lawrence. Anche lei ha partecipato alla caratterizzazione
del suo personaggio, suggerendo di farle masticare sempre una gomma
per renderla meno glamour. Sono poi presenti nel film gli attori
Richard Armitage nei panni di Claude Becker e
Elliott Gould in quelli di Reuben Tishkoff,
personaggio già comparso nella trilogia originale.
Ocean’s 8: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Ocean’s 8 grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
lunedì 20 marzo alle ore 23:10
sul canale TwentySeven.
È stato diffuso il primo poster de
Il Sol dell’Avvenire, il nuovo film di Nanni Moretti che arriverà al cinema il
prossimo 20 aprile e che vede nel cast, oltre allo stesso Moretti,
anche Margherita Buy, Silvio Orlando, Mathieu Amalric,
Barbora Bobulova.
Il film è ambientato tra gli anni
’50 e ’70 nel mondo del circo e del cinema. Girato a
Cinecittà, prodotto dalla Sacher Film e da Fandango con Rai Cinema,
il film sarà distribuito da 01 Distribution.
Ambientata nella romantica isola
greca di Passo, L’isola e il maestro è una
nuova serie ideata e diretta dal regista e attore greco Christoforos
Papakaliatis. Composta, al momento, da una sola
stagione di nove episodi, ognuno da circa cinquanta minuti, L’isola
e il maestro è una storia che unisce insieme l’elemento romantico
con il crime, aggiungendo riferimenti a problematiche attuali e
reali. La serie è andata in onda per la prima volta in lingua
originale lo scorso tredici ottobre. Nel cast ritroviamo figure
emergenti nel cinema nazionale: lo stesso Papakaliatis qui
interpreta Orestis, il maestro di musica, mentre Klelia
Andriolatou è nel ruolo di Klelia, una giovane bella ed
affascinante.
L’isola e il maestro, gli amori ed
i delitti di Passo
Durante l’estate della rinascita
dopo la pandemia, approda a Passo, piccola isola greca, Orestis,
musicista e maestro di musica; questo ha il compito di organizzare
il festival della musica. Il destino porterà Orestis ad incontrare
Clelia, già conosciuta l’anno prima durante un viaggio, tramite un
app di incontri. Tra i due scatta una passione incontrollabile, e
contrastata da tutti gli abitanti dell’isola, dal padre di Clelia,
Fanis, ed ,all’inizio, anche dallo stesso Orestis. Gli intrecci
amorosi si mescolano con i traffici illegali dello stesso Fanis
insieme a Haralambos, un uomo burbero e violento. A questo si
uniscono a creare una cornice completa degli avvenimenti sull’isola
le vicende di altri personaggi: la relazione clandestina tra
Anthonis, figlio di Fanis, e Spyros, figlio di Haralambos,
contrastata da entrambi i padri, con la manipolazione dal primo, e
con la violenza dal secondo; l’amore extraconiugale tra Sofia ed il
medico dell’isola, i soprusi subiti da Maria per mano del marito
Haralambos. Tra amori e delitti i colpi di scena non vengono a
mancare!
Due antagonisti, simili ed
opposti
Ne L’isola e il
maestro sono presenti due figure identificabili come i
“cattivi” nello svolgimento delle vicende: si tratta di Fanis e di
Haralambos. Questi sono due uomini con storie, caratteri e modi di
fare ben diversi; ciononostante, questi finiscono per avere
alcuni elementi in comune, ed a sviluppare un importante
collaborazione.
Fanis è un personaggio razionale,
freddo e manipolatore; cerca in ogni modo di controllare la propria
famiglia, proteggendo, a suo modo, i figli e Sofia, sua moglie.
Haralambos, invece, è un uomo forte, burbero e violento; tende ad
imporsi con la forza nella sua famiglia, tentando di trasformare
Spyros in un uomo come lui, cercando di eliminare con la forza la
sua omosessualità. Non ha rispetto per la moglie, sulla quale sfoga
la sua rabbia.
Elemento interessante della serie è
il connubio equilibrato di romanticismo e crime: la presenza di
entrambe queste sfumature rende L’isola e il
maestro una storia mai monotona. Molti degli episodi si
focalizzano su singoli personaggi, venendo narrati allo spettatore
in prima persona: questo permette di esplicitare al massimo i
sentimenti delle singole figure, insieme ai loro antefatti. Alla
fine di ogni episodio vengono mostrate delle scene su un omicidio
avvenuto in un vicino futuro: puntata dopo puntata, vengono svelati
tutti i misteri dietro il delitto, fino al finale di stagione, in
cui tutti i pezzi vengono uniti insieme.
Altro intreccio narrativo
interessante è la relazione tra il vecchio Dionysis e la nonna di
Klelia: nei lontani anni 70, infatti, Dionysis era il maestro di
musica della giovane. Si tratta di una storia speculare alla
relazione tra Orestis e Klelia.
Inoltre, tutti questi avvenimenti
hanno come sfondo una romantica e magica isola greca nel pieno
dell’estate. Questo crea un clima ancora più avvolgente,
riportandoci in una realtà in stile Mamma
mia, anche se un po’ più dark.
La narrazione della
violenza domestica
Una tematica ricorrente è la
violenza subita da Spyros e Maria. Ne L’isola e il
maestro viene riportata una rappresentazione puntuale di
ciò che, per alcune donne, è la realtà quotidiana. Nell’episodio
che ripercorre le vicende di Haralambos ci viene mostrato come la
mentalità dell’uomo forte e violento viene innestata con la forza
dal padre di Haralambos: questa estrema mascolinità tossica viene
tramandata di generazione in generazione, sembra ad un certo punto
raggiungere anche Spyros, che, grazie alla madre, riesce a
resistervi.
Per quanto la triste situazione di
questa famiglia fosse nota a tutti gli abitanti dell’isola, nessuno
sembra preoccuparsene, tranne lo stesso Orestis. Maria prova a
chiedere aiuto alle autorità, da cui non riceve alcun appoggio ed
aiuto. Per quanto la donna cerchi di ergersi dinanzi al marito
violento, finisce sempre per esserne sovrastata.
Vera, il
film con protagonista Vera Gemma, figlia
dell’amato e compianto Giuliano Gemma, sta per arrivare al cinema. La
sua è una storia inaspettata, portata sul grande schermo grazie ai
documentaristi Tizza Covi e Rainer
Frimmel, i quali hanno saputo cogliere nei suoi occhi una
sofferenza celata che meritava di essere conosciuta. È un racconto
dal taglio amaro ma sincero quello che i registi costruiscono
attorno a Vera Gemma, la quale ancora oggi deve fare i conti con un
paragone assurdo: non essere all’altezza del padre. Non essere
bella quanto lo era il padre.
Un fardello che molti figli d’arte
sono costretti a portarsi lungo il loro percorso di vita umano e
artistico, in cui spesso si è solo riflesso della gloria altrui. Il
film è stato presentato al
Festival di Venezia ed è valso a Vera Gemma il premio
come Miglior Attrice nella sezione
Orizzonti. Debutterà in sala il 23
marzo e per l’occasione abbiamo incontrato la protagonista
assieme alla regista Tizza Covi, le quali ci hanno
fornito una visione molto più ampia dell’intera opera.
Vera, il viaggio dentro una donna
libera
L’opera, proprio come ribadisce la
protagonista stessa, non è un documentario. È un film, scritto per
Vera Gemma, la quale ha specificato di
aver fatto un vero e proprio lavoro di attrice.
Nonostante ci sia una sceneggiatura da imparare e una storia di
finzione, la Vera sullo schermo non è però fittizia. “Il
personaggio sono io completamente.”, dice “prende
ispirazione da un episodio che ho raccontato a Tizza realmente
accaduto nella mia vita. Sono io con tutte le mie debolezze, le mie
fragilità e la mia forza. Mi identifico completamente, pur avendo
fatto un lavoro di attrice. Ho interpretato il ruolo di me stessa
cosa che, banalmente, può sembrare molto facile ma in realtà non lo
è affatto perché quando si fa se stessi si tende a voler dare
un’idea migliore di sé. In questo film mi sono veramente, per la
prima volta, liberata di me stessa. Mi sono liberata
dall’ossessione di voler apparire bella a tutti i costi, magra a
tutti i costi, truccata bene. Ho cercato di essere
onesta.”
La regista ha poi chiarito qual è
l’approccio che lei e Frimmel hanno con gli attori dei loro
film/documentari. “Io la sceneggiatura la scrivo per i miei
protagonisti”, specifica Tizza Covi, “prima conosco Vera, la
sorella… e poi conoscendo la loro storia di vita scrivo la
sceneggiatura. La realtà la metto nella sceneggiatura, è un lavoro
tanto documentario però poi assolutamente di finzione.” Un
lavoro, dunque, molto meticoloso, nel quale si riescono a cogliere
tutte le sfumature dei protagonisti, proprio come accade con Vera
Gemma.
L’accettazione di sé, la voglia di
riscatto
Uno dei temi cardini del film è,
come dicevamo, il peso che ha per Vera l’essere vista e considerata
solo come la figlia del bello e bravo attore western. Un
non andare oltre a questa etichetta, ma anzi
cucirgliela addosso tanto da risultare impossibile distaccarsene.
Un vivere a volte all’ombra, al margine, e non
poter mai davvero spiccare il volo. Ma l’emancipazione, come ad un
certo punto le dice l’amica Asia Argento in una scena del film, è
necessaria. Anche se la società e il giudizio altrui non ne aiutano
il processo. “La crudeltà nei miei confronti è stato il
paragone continuo con la bellezza di mio padre, quello mi ha fatto
soffrire. Tutta la vita mi sono sentita in colpa per non essere
bella come lui e la prima reazione quando mi chiedevano se fossi la
figlia di Giuliano Gemma era “Certo che non gli somigli proprio”.
Volevo assomigliare a mio padre perché per me era bello, era un
mito. Quindi questo non sentirmi mai all’altezza, non sentirmi
abbastanza bella, cosa di cui non sono responsabile perché non si
sceglie come nascere. È stata una crudeltà che ho subito e che
continuo a subire, ed è un lavoro giornaliero per me distaccarmi da
questa cattiveria e accettarmi.”
Oltre all’accettazione di sé, però,
Vera si fa carico di un altro messaggio
importante, legato strettamente al senso della pellicola. Essere
veri in un mondo in cui l’ipocrisia regna sovrana. In cui inganni e
furbizia primeggiano, sia nei rapporti privati che professionali.
In una società che ti vuole pieno di filtri, con una maschera da
indossare, a tal punto che la trasparenza diventa quasi una
condanna, oltre che una difficoltà. Ecco perché l’autenticità sta
alla base sia del lavoro dei registi che di Vera Gemma stessa.
“Per noi registi essere veri è fondamentale.” ribadisce
Tizza Covi, “un regista è anche un artista, il cinema è un arte
stupenda e deve poter esistere come arte. Io sto cercando delle
nuove vie di fare cinema e questo è possibile dal momento in cui
non punti al grande pubblico, dal momento in cui non lavori con
grandi budget. Restiamo piccoli e facciamo il cinema che vogliamo e
cerchiamo di avvicinarci a certe verità, il che è molto difficile.
Ma ci proviamo”.
È dello stesso avviso anche Vera, la
quale conclude con un invito a non rinunciare mai alle proprie
verità, poiché è proprio lì che si racchiude la bellezza.
“Penso che essere se stessi sia la grande rivoluzione
ad oggi, perché nessuno è veramente se stesso. C’è questa
ipocrisia perbenista, piccolo borghese, del voler apparire per
esempio per bene. O del voler sempre sembrare meglio di quello che
si è. Poche persone sono veramente vere e hanno il coraggio di
essere quello che sono. Quindi io credo che questo sia fondamentale
nella vita ancor prima che nel cinema.”
Disney+ ha annunciato oggi la docuserie
in quattro parti Ed Sheeran: Oltre la
Musica, nella quale i produttori di Fulwell 73
Productions, vincitori di un Emmy Award
(Elton John Live dal Dodger Stadium, Adele:
One Night Only, The GRAMMY Awards)
condurranno gli spettatori in un viaggio intorno al mondo,
mostrando come un improbabile bambino balbuziente sia diventato una
delle più grandi superstar della musica mondiale e come siano nati
i suoi più grandi successi. Ed Sheeran: Oltre la Musica,
di Disney Branded Television, debutterà in tutto il mondo mercoledì
3 maggio su Disney+.
Per la prima volta, la superstar
mondiale Ed Sheeran apre le porte e offre una panoramica completa e
decisamente onesta della sua vita privata, mentre esplora i temi
universali che ispirano la sua musica. Questa serie segue Ed dopo
aver appreso una notizia che gli ha cambiato la vita e racconta le
sue difficoltà e i suoi trionfi durante il periodo più difficile
che abbia vissuto. Mescolando archivi personali esclusivi e mai
visti prima, attualità, interviste autentiche con la moglie e i
suoi cari ed esibizioni intime in location cinematografiche, la
serie offre la possibilità di scoprire cosa Sheeran pensa del
mondo, di se stesso e della sua musica, oltre a presentare un
decennio di successi apprezzati dal pubblico globale.
Nel corso della sua lunga carriera
di successo, Sheeran ha ispirato diverse generazioni di adulti,
famiglie e bambini in tutto il mondo con la sua musica da
classifica e attraverso la narrazione intima delle sue canzoni. In
ogni episodio, Ed affronta temi ed emozioni che la maggior parte
delle persone vive. Ed Sheeran esprime i suoi pensieri più profondi
mentre rivaluta la vita e come un momento difficile abbia
influenzato lui e la sua nuova musica.
L’imminente sesto album in studio
di Ed, ” – (Subtract)”, sarà pubblicato venerdì 5 maggio,
anticipato dal primo singolo “Eyes Closed” in uscita venerdì 24
marzo.
Ari
Aster è tornato. Il suo nuovo, visionario e fantasmagorico
Beau ha paura arriverà nei cinema
italiani ad aprile con I Wonder Pictures.
Protagonista il premio Oscar Joaquin Phoenix(“Lei”,
“Joker”), un
individuo paranoico che deve affrontare una strabiliante odissea
per tornare a casa da sua madre in questo film audace e genialmente
adrenalinico.
Dopo
Hereditary,
presentato al Sundance Film Festival nel 2018 e Midsommar, inserito fra i 10 migliori
film indipendenti del 2019 dal National Board of Review Awards, il
pluripremiato autore di culto Ari Aster tornaa stupire il pubblico
con un’opera che intreccia mistero e humor nero in un viaggio folle
e immersivo.
Scritto, diretto e
prodotto da Ari Aster, Beau ha paura
presenta Joaquin Phoenix nel ruolo del titolo
affiancato da un cast che include Nathan Lane
(vincitore di un Emmy per “Only Murders in the Building” Tv, “The
Producers – Una gaia commedia neonazista”), la candidata all’Oscar
e al Golden Globe Amy Ryan (“Il ponte delle spie”,
“Birdman”,“Gone Baby Gone”), con l’attrice nominata al Golden Globe
Parker Posey (la serie tv “The Staircase – Una
morte sospetta”, “Café Society”, “Scream 3”, “Superman Returns”,
“Blade Trinity”) e la vincitrice di Grammy Patti
LuPone (“American Horror Story” Tv, “L’accademia del bene
e del male”).
Applaudito in selezione ufficiale
all’ultima Mostra
del Cinema di Venezia, L’appuntamento (The Happiest
Man in the World) segna l’atteso ritorno della regista
Teona Strugar Mitevska dopo il successo di
Dio è donna e si chiamaPetrunya. Il
film uscirà al cinema in Italia il 6 aprile con Teodora.
Asja è una donna single di 40 anni e
per incontrare l’anima gemella si iscrive a un buffo evento di
speed dating. Qui conosce Zoran, un uomo misterioso e di
bell’aspetto con cui all’inizio sembra nascere una sintonia
speciale. Ma Zoran non è lì per cercare l’amore: c’è un segreto nel
suo passato che riguarda proprio Asja e che ha unito i loro
destini…
Come sempre nel suo cinema, Mitevska
parte da un grande ritratto femminile per riflettere sulla società,
sui suoi pregiudizi e la sua violenza, ma anche sulla possibilità
sempre viva dell’amore e della redenzione.
“Cosa ci definisce: la nostra
etnia, la nostra religione, il nostro genere? Cosa ci divide o ci
unisce?“, dichiara la regista. “Questa è una storia sulla
precarietà della vita, sugli incontri casuali che uniscono
l’aggressore e la vittima, riportando in vita il passato doloroso;
è una storia di connessioni impossibili, di amore e di
assurdità“.
L’appuntamento (The
Happiest Man in the World)
(Titolo internazionale: The
Happiest Man in the World)
con Jelena Kordić Kuret, Adnan Omerović, Labina Mitevska
scritto da Elma Tataragić e Teona Strugar Mitevska
fotografia di Virginie Saint Martin
prodotto da Labina Mitevska
regia di Teona Strugar Mitevska
Dal momento in cui è uscito il primo
trailer di Scream VI (qui la recensione), i fan si
sono concentrati soprattutto sulla sequenza della metropolitana,
dove i protagonisti sono circondati da dozzine di persone
mascherate per Halloween. Non ci sono solo diversi
Ghostfaces tra la folla, ma persone vestite da
Jason Voorhees, Freddy Krueger,
Chucky, The Babadook e altri
ancora. Quando poi il film è arrivato in sala, i fan hanno potuto
con piacere notare che non è solo quella sequenza ad essere ricca
di Easter Eggs, bensì l’intero film!
Alcuni sono ovvi, altri saranno
individuati solo da uno spettatore con uno sguardo molto attento, e
alcuni hanno avuto bisogno di essere rivelati dagli stessi registi
del film, Tyler Gillett e Matt
Bettinelli-Olpin. Il film stesso, inoltre, propone
continui riferimenti alla saga di Scream e ai
suoi capitoli precedenti, con Ghostface che lascia dietro di sé
varie maschere di coloro che in passato hanno ricoperto tale ruolo.
Sono dunque molti i dettagli di questo tipo da individuare e
analizzare all’interno del film. Di seguito, si propongono i
principali tra questi.
Scream VI rende omaggio a tutto il cinema horror da
Venerdì 13 a Wes Craven
Quando è stato annunciato che
l’ultimo film di Scream si sarebbe svolto a New York City,
molti lo hanno paragonato al momento in cui Jason
Voorhees è andato in giro per la Grande Mela in
Venerdì 13 – Parte VIII: Jason Takes Manhattan. Scream
VI riconosce questa somiglianza piuttosto rapidamente
nominando uno dei loro personaggi, interpretato da Tony
Revolori, Jason Carvey. Non solo, ma
durante alcune scene si può vedere proprio Jason Takes
Manhattan in televisione. Poi c’è Ghostface che, quando
attacca in metropolitana, offre un riferimento a una scena di
inseguimento in metropolitana con Jason Voorhees in quel film.
Un Easter Egg che potrebbe
facilmente sfuggire è il nome del negozio in cui Ghostface attacca
le due protagoniste. Questo si chiama Abe’s
Snake. Abe’s Snake era lo pseudonimo usato
dal regista dei primi quattro film di Scream, Wes Craven,
quando negli anni ’70 faceva film per adulti. Oltre a questo,
l’indirizzo di un dormitorio si trova su Elm
Court, un cenno all’altro grande capolavoro horror di
Craven, Nightmare on Elm Street.
Ci sono poi anche alcuni riferimenti
alla stessa Jenna Ortega,
la cui fama ha raggiunt nuove vette grazie alla serie di NetflixMercoledì. In una
scena, Sam (Melissa Barrera) è nell’ufficio del
suo terapista, il dottor Christopher Stone (Henry
Czerny). Su uno scaffale dietro di lui si trovano diverse
statuette, comprese quelle della famiglia Addams. Più tardi, a una
festa della confraternita, uno dei partecipanti è vestito proprio
da Mercoledì Addams.
I riferimenti ai precedenti Scream
Come anticipato, ci sono anche
diversi riferimenti ai precedenti film di Scream. Quando
Tara (Ortega) prende a pugni Gale (Courteney Cox)
in faccia, è un ovvio rimando al primo Scream, dove Sidney
Prescott (Neve Campbell) picchia
proprio Gale. Nel film, poi Mindy (Jasmin Savoy
Brown) e Anika (Devyn Nekoda) stanno
mangiando popcorn Jiffy Pop da una scatola di alluminio, un
richiamo alla scena della morte di Casey Becker (Drew
Barrymore) nel primo film, che inizia con lei che cucina
quegli stessi popcorn quando poi il telefono suona. Si parla anche
di Tara che si precipita su Omega Beta Zeta durante la scena della
festa della confraternita. Questo è anche lo stesso nome della
confraternita del Windsor College di Scream 2.
Alla festa della confraternita c’è
anche qualcuno che indossa una maglia con sopra un “10”, lo stesso
numero che Tatum (Rose McGowan) indossa nel primo
film. Ci sono poi anche altri richiami più ovvi, come il ritorno
della canzone “Red Right Hand” o il tema di Dewey che
suona quando Gale parla di lui. Tra gli Easter Eggs difficili da
individuare, invece, ce n’è uno che non si sarebbe mai potuto
trovare, se i registi non l’avessero svelato. In una scena, il
nuovo personaggio Quinn Bailey (Liana Liberato)
esce dalla sua camera da letto, dove era in intimità con un uomo.
Sentiamo la voce di un uomo dietro la porta, ma non lo vediamo mai.
Quel cameo vocale appartiene all’attore comico Tim
Robinson.
I costumi nella scena della metropolitana
Come si diceva in apertura, gli
Easter Eggs più divertenti si possono ritrovare nei costumi della
scena della metropolitana. La costumista di Scream VI,
Avery Plewes, ha dichiarato che per tali costumi:
“Abbiamo iniziato con Wes, poi abbiamo esaminato i cattivi
horror di serie A, nuovi e vecchi, poi le cose che sembrano davvero
rilevanti per le persone di oggi che fanno parte dello zeitgeist.
Scream è tutto incentrato sull’essere meta e fare riferimento allo
zeitgeist, quindi guardi Ari Aster, Jordan
Peele, abbiamo avuto gli zombi di The Handmaid’s Tale in metropolitana.
Volevamo che Mindy si sentisse terrorizzata, non solo da elementi
horror, ma anche da elementi patriarcali che l’avrebbero davvero
spaventata“.
Ci sono dunque costumi dedicati a
molti dei film di Craven oltre che a Freddy Krueger. Ci sono anche
riferimenti ai film L’ultima casa a
sinistra, Benedizione mortale, Dovevi
essere morta, Sotto shock, La casa nera
e Vampiro a Brooklyn. Nella scena oltre a Freddy
Krueger e Jason Voorhees compaiono poi anche Michael Myers,
Chucky e The Badadook, ma anche
Pinhead, la ragazza di The Ring,
Andy Warhol, le gemelle Grady di Shining,
Pennywise e una donna vestita da Grace, un
riferimento al personaggio di Samara Weaving
di Finché morte non ci separi. I due registi sono a
loro volta presenti, con Bettinelli-Olpin vestito da Kurt
Cobain e Gillett con un finto coltello da macellaio nel
cranio.
Un sacco di Easter Eggs si trovano
nel santuario di Ghostface sui passati Scream
Naturalmente, i tributi più
appropriato alla saga di Scream arriva quando viene
scoperto il santuario di Ghostface, dove l’assassino ha allestito
una sorta di museo sugli omicidi del passato. Il pezzo più
importante di questa collezione si trova sul palco, ed un
semicerchio dei costumi indossati dagli ultimi nove assassini di
Ghostface. C’è anche la maglietta insanguinata di Billy
Loomis del primo film, insieme all’abito di
Tatum, la corda con cui era appesa Casey
Becker, la giacca universitaria del suo ragazzo
Steve, il cappello del cameraman
Kenny, l’uniforme da lavoro della videoteca di
Randy e la vestaglia di Stu.
Inoltre, c’è la TV che gli è caduta in testa, che viene poi
lasciata cadere sulla testa di un altro Ghostface.
Ci sono anche tributi ad altri film,
come gli oggetti di scena usati nella commedia che veniva messa in
scena al Windsor College in Scream 2. Anche
l’abbigliamento della mamma assassina di Billy Loomis,
Debbie Salt, fa la sua comparsa, insieme ai libri
di Gale Weathers libri e alle immagini di Dewey. Viene mostrato poi
un fax appartenuto a Jennifer Jolie in Scream 3,
così come i vestiti del vice Hoss, Olivia Morris e
Jill Roberts di Scream 4. Ci sono anche
coltelli insanguinati, incluso quello che è stato usato per
pugnalare Kirby (Hayden Panettiere), oggetto che
lei nota immediatamente.
Gli Easter Eggs possono distrarre lo
spettatore in un film dell’orrore, specialmente con così tanti
franchise horror rilanciati che apparentemente passano così tanto
tempo a strizzare l’occhio al passato da dimenticare il presente.
Per il franchise di Scream, però, tutto ciò risulta
appropriato. Il franchise ha guardato al proprio passato sin
dall’inizio, dal motivo per cui Billy e Stu hanno ucciso, fino a
tutti i discorsi meta-cinematografici sui film horror del passato.
Scream fa leva sul nostro fascino per la cultura pop e dà
un’occhiata all’interno di esso. Quale modo migliore per
dimostrarlo se non con Easter Eggs che non tolgono nulla al film,
ma gli aggiungono valore.
Nel corso della Saga dell’Infinito, l’MCU ci ha portato nel Wakanda,
nella Stark Tower, nel Sanctum Sanctorum e in una serie di altri
luoghi iconici dei fumetti. Tuttavia, ora che il franchise si è
allargato con gli X-Men e dei Fantastici Quattro ci sono un sacco di
eccitanti possibilità future da esplorare. Durante la Fase 5 abbiamo visitato altre realtà, visto
brevemente parti di Madripoor e persino esplorato il Regno Quantico, ma molti luoghi incredibili
rimangono inesplorati e il loro potenziale non è stato
sfruttato.
Dalla casa del Dottor Destino a una
base molto diversa per gli Avengers, fino a paesi e isole che non ci
saremmo mai aspettati di vedere nel MCU. Per questo motivo sono state
evidenziate 8 destinazioni imperdibili, alcune delle quali
potrebbero essere o meno fondamentali nelle prossime due Fasi.
Latveria nel MCU
Il Dottor Destino sarà introdotto, si spera, nel
reboot dei Fantastici Quattro di Matt Shakman, ma chi conosce Victor
Von Doom sa benissimo che è in grado di rappresentare una
minaccia per l’intero MCU. Questo è un aspetto
che vedremo quasi sicuramente in futuro, ma a differenza delle
versioni precedenti del personaggio, è fondamentale che questo
regni sulla nazione di Latveria. Il tempo darà tutte le risposte ma
per esempio il Wakanda non è stato menzionato fino ad Avengers: Age of Ultron (uscito sette anni
dopo l’arrivo nelle sale di Iron Man del 2008).
Destino è un
personaggio incredibile, che dovrebbe avere alle spalle la forza di
un intero paese. Inoltre, sarebbe fantastico vedere la Prima
Famiglia Marvel dirigersi lì per cercare di
combattere le sinistre macchinazioni di Victor.
Genosha
Abbiamo fatto una breve
visita a Genosha in Dark Phoenix,
ma era solo un campo con alcune baracche. Nei fumetti, questa è la
casa di Magneto e di altri mutanti che non vogliono più essere
vittimizzati dagli umani, e un’intera nazione governata dal Maestro
del Magnetismo ribalterebbe le dinamiche di potere di questo mondo
condiviso. Quando i mutanti inizieranno a farsi sentire nel
MCU, potrebbe trattarsi di
un’isola nascosta in cui i mutanti si sono nascosti, o di un luogo
già noto al mondo. Oppure i resti di un certo Celestiale che
spuntano dall’oceano.
Genosha viene
infine distrutta da un’enorme Sentinella che uccide milioni di
persone, e questo tipo di genocidio nel MCU potrebbe essere ciò
che porta alla nascita dei mutanti e alla guerra di Magneto contro l’umanità.
Avengers Compound
Alla fine di Black Panther del 2018, T’Challa ha deciso di
creare una base a Los Angeles. Con Shuri come nuovo Black Panther questo sembra
essere un ottimo posto dove riunire i Vendicatori della Costa
Ovest. Per differenziare la prossima iterazione degli Eroi più
potenti della Terra da quelle precedenti, spostarli da New York ha
senso e avere Shuri come leader sarebbe
fantastico.
Con i prossimi due film degli
Avengers che si preannunciano, una seconda
squadra della Costa Ovest, completamente separata, potrebbe essere
essenziale quando arriverà il momento di affrontare Kang. Questa non va confusa con il complesso
dei Nuovi Vendicatori sulla costa orientale e, grazie alla
tecnologia wakandiana, siamo certi che sarebbe molto diversa da
quella creata da Tony Stark per la squadra.
Savage Land
La Terra Selvaggia apre le
porte a possibilità narrative illimitate. Indipendentemente dal
fatto che siano gli X-Men a visitare questa terra misteriosa piena
di mostri mutati e dinosauri o personaggi come Hulk o i Thunderbolts, i Marvel Studios potrebbero dare un’impronta
molto diversa a tutte le uscite future puntando i riflettori su
quest’area unica del MCU. Ka-Zar è un
personaggio la cui introduzione sul grande schermo è attesa da
tempo, e lo stesso vale per Shanna, She-Devil.
Piuttosto che mandarci un volto
noto, perché non dare il via a una presentazione speciale dei
Marvel Studios incentrata su questo duo? La
Terra Selvaggia ha un potenziale incalcolabile per più franchise,
mentre ci dirigiamo verso le prossime due Fasi, ed è un luogo in
cui potremmo tornare più volte nelle storie future.
Negative Zone nel MCU
La Negative Zone ospita una
serie di iconici cattivi che finora sono stati off-limits per i
Marvel Studios. Sarebbe stato facile collegare
questa misteriosa dimensione al Regno Quantico nell’ultimo film di
Ant-Man, ma ora questa versione del Microverso
sembra essere un’entità a sé stante. In ogni caso,
Annihilus è un cattivo che potrebbe sfidare non
solo i Fantastici Quattro, ma anche Guardiani della Galassia e Vendicatori.
Molte delle avventure dei Fantastici Quattro si sono svolte qui, e
l’esplorazione di questa dimensione apre le porte a una miriade di
possibilità narrative che contribuiranno a distinguere il reboot
dagli ultimi sforzi. I Marvel Studios hanno già esplorato
lo spazio esterno con i Guardiani, ma la casa di
Blastaar, Annihilus e altri sarebbe una vera e
propria svolta.
Asteroid M
Genosha
sarebbe un luogo interessante da visitare, ma visto il modo in cui
i mutanti vengono lentamente introdotti, non deve necessariamente
iniziare come un luogo associato ai mutanti. Un’altra possibilità:
e se non avessimo sentito parlare degli X-Men perché si sono nascosti sopra la Terra
nella base di Magneto sull’Asteroide M?
Potrebbe sembrare un po’
inverosimile, ma potrebbe essere un’abile retcon e, in ogni caso,
sarebbe una casa davvero fantastica per la Confraternita dei
Mutanti Malvagi.
Baxter Building
Ci sono già state infinite
speculazioni sul fatto che l’Avengers Tower sarà trasformata nel
Baxter Building quando i Fantastici Quattro arriveranno nel MCU, e sembra una mossa
intelligente, soprattutto perché stiamo parlando di una squadra
molto amata dal pubblico (probabilmente più degli Avengers stessi).
La possibilità di esplorare il
Baxter Building promette di essere il vero fiore all’occhiello
delle nuove fasi sia all’interno che all’esterno, con il
laboratorio di Reed Richard senza dubbio pieno di Easter
Eggs, e la piattaforma di atterraggio per il
Fantasticar da qualche parte siamo destinati a
vedere molti scambi memorabili tra gli eroi che vivono in questo
mondo.
Avengers Mansion nel MCU
Se il piano non prevede che
ci dirigiamo verso la West Coast, perché non introdurre finalmente
l’Avengers Mansion?La Stark
Tower/Avengers Tower è stata venduta e il New Avengers
Compound è stato distrutto da Thanos. Questo lascia la squadra senza una
base operativa, anche se non possiamo escludere che Tony Stark abbia lasciato loro la sua villa di
New York.
Certo, non ne abbiamo mai sentito
parlare prima d’ora, ma questo non ha molta importanza e sarebbe
una gioia vedere la squadra trovare una casa come questa (potrebbe
anche esserci una nuova versione del J.A.R.V.I.S. robotico). In definitiva,
potrebbe dipendere dalla direzione che i Marvel Studios intendono dare alla
squadra, ma è un peccato non averla vista prima e la Fase 5 o 6
sembra il posto giusto per introdurla finalmente.
Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, la
serie vista da oltre 100 milioni di persone in tutto il mondo,
successo globale senza precedenti divenuta la serie Original di
Prime Video di maggior successo in ogni
territorio alla sua prima stagione, ha annunciato che gli acclamati
attori Ciarán Hinds, Rory Kinnear e Tanya Moodie
si sono uniti al cast della serie in ruoli ricorrenti per la
seconda stagione attualmente in produzione nel Regno Unito.
CIARÁN HINDS
Nominato agli Oscar e ai BAFTA come
miglior attore non protagonista per la sua interpretazione di “Pop”
in Belfast di
Kenneth Branagh, l’acclamato attore Ciarán Hinds ha avuto una
carriera illustre sia sul palcoscenico sia sullo schermo. Ha
recitato in film come Munich di
Steven Spielberg, Silence di
Martin Scorsese, Il petroliere; Era mio padre; Harry Potter e i Doni
della Morte – Parte 2; La talpa; In Bruges – La coscienza
dell’assassino;Il fantasma dell’opera; Il cuoco, il
ladro, sua moglie e l’amante, Persuasione;First
Man – Il primo uomo;Amazing Grace;Justice League di Zack Snyder e The
Eclipse, per il quale è stato premiato come miglior attore al
Festival del cinema di Tribeca. È noto anche per il ruolo di “Grand
Papà”, il re dei troll, nei film d’animazione Frozen – Il regno
di ghiaccio e Frozen 2 – Il segreto di Arendelle.
Il pubblico televisivo conosce
Hinds per i suoi ruoli di “Mance Rayder” in Il trono di
spade (HBO) e “Giulio Cesare” in Roma (HBO),
oltre che per i ruoli da protagonista in The English
(BBC/Prime Video), Ivanhoe (A&E), Above
Suspicion (ITV), Political Animals (USA) e Prime
Suspect 3 (ITV). Recentemente è apparso nella serie
comico-drammatica The Dry (BritBox).
Tra i numerosi titoli teatrali di
Hinds figurano Zio Vanja, Translations, The
Girl from the North Country, Amleto, La gatta sul
tetto che scotta, Burnt by the Sun, Closer,
The Seafarer e molti altri. È stato in tournée
internazionale con la compagnia di Peter Brook per The
Mahabharata e ha interpretato ruoli di primo piano alla Royal
Shakespeare Company, al Royal Court, al Donmar Warehouse e al
National Theatre.
RORY KINNEAR
Rory Kinnear è un attore britannico
pluripremiato, noto per il ruolo di “Bill Tanner” nei film di
James
BondQuantum of Solace, Skyfall e
Spectre. Di recente Kinnear ha recitato in Men di
Alex Garland, presentato in anteprima al Festival
di Cannes e candidato al premio BIFA. Tra gli altri film
recenti, Bank of Dave, Peterloo di Mike Leigh,
Broken – Una vita spezzata (per il quale ha vinto il
premio come miglior attore non protagonista ai BIFA) e The
Imitation Game, nominato agli Academy Award e ai BAFTA. I
crediti televisivi di Kinnear includono Inside No. 9
(BBC), Penny Dreadful (Sky Atlantic), Southcliffe
(Channel 4, per il quale ha ricevuto una nomination ai BAFTA come
miglior attore non protagonista), Black Mirror di Charlie
Brooker (Channel 4) e il drama Lucan (ITV) in cui ha
recitato nel ruolo principale. Attualmente lo si può vedere nella
serie di Taika Waititi Our Flag Means Death(HBO Max).
Kinnear è molto apprezzato per il
suo lavoro teatrale: ha vinto il premio come miglior attore agli
Evening Standard Theatre Awards nel 2010 per le sue interpretazioni
in Misura per misura (Almeida Theatre) e Amleto
(National Theatre), e di nuovo nel 2013 per la sua interpretazione
di “Iago” in Otello (National Theatre), per la quale ha
ricevuto anche un Laurence Olivier Award come miglior attore. In
precedenza ha vinto un Laurence Olivier Award come miglior attore
non protagonista per la sua interpretazione di “Sir Fopling
Flutter” in The Man of Mode nel 2008, ed è stato nominato
due volte per le sue interpretazioni in Amleto e Burnt
by the Sun. Recentemente, Kinnear ha recitato in Force
Majeureal Donmar Warehouse. Kinnear è anche un pluripremiato
drammaturgo, che ha scritto la sua opera prima The Herd
nel 2013. Ha debuttato alla regia con la produzione di Il
racconto d’inverno nel 2017 per la English National Opera.
TANYA MOODIE
Tanya Moodie è un’acclamata attrice
britannica che ha vinto il premio Breakthrough della Royal
Television Society per il ruolo di “Meg” nella commedia vincitrice
del premio BAFTA Motherland (BBC). Tra i suoi numerosi
ruoli televisivi ricordiamo quello di “Hunter” nell’adattamento
della miniserie di Neil Gaiman Neverwhere (BBC), oltre a
ruoli in Tin Star (Sky Atlantic), A Discovery of
Witches (Sky One), The Man Who Fell to Earth
(Showtime) e Sherlock (BBC). Tra i recenti ruoli
cinematografici interpretati da Moodie figurano “Generale Parnadee”
in Star
Wars – L’ascesa di Skywalker di J.J. Abrams e “Delia” in
Empire of Light di Sam Mendes.
In teatro, Moodie è stata candidata
due volte al Laurence Olivier Award per la categoria Outstanding
Achievement in an Affiliate Theatre per i suoi ruoli in
Intimate Apparel e The House That Will Not Stand.
Ha interpretato “Gertrude” nella produzione di Simon Godwin
dell’Amleto per la Royal Shakespeare Company. La sua
interpretazione di “Rose” al fianco di Lenny Henry in
Fences di August Wilson nel West End le è valsa una
nomination ai WhatsOnStage Awards come miglior attrice. Per il suo
ruolo in Trouble in Mind ha ricevuto una nomination agli
UK Theatre Award per la migliore interpretazione e ha ricevuto
altre nomination come migliore attrice ai Evening Standard Theatre
Awards di Londra e agli UK Theatre Awards. Moodie ha studiato alla
Royal Academy of Dramatic Arts di Londra, dove in seguito è stata
assunta come insegnante associata e membro del consiglio.
La prima stagione de
Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del
Potere ha ottenuto un successo senza
precedenti, è stata vista da più di 100 milioni di persone in tutto
il mondo, con più di 24 miliardi di minuti di streaming.
L’attesissima serie ha conquistato più di 25 milioni di spettatori
nel mondo nel suo primo giorno di uscita, divenendo il più grande
debutto nella storia di Prime Video, e ha anche
debuttato al n. 1 nelle classifiche di streaming generali di
Nielsen nel suo weekend di uscita. Lo show ha inoltre battuto tutti
i precedenti record di spettatori di Prime Video, e ha portato
nuove iscrizioni a Prime più di qualsiasi altro contenuto
precedentemente lanciato. Inoltre, Gli Anelli del Potere è
la prima serie Original in ogni area del mondo – Nord America,
Europa, area Asia-Pacifico, America Latina e nel resto del mondo.
Il finale di stagione è stato un evento culturale globale con
numerosi hashtag dedicati alla serie tra cui #TheRingsofPower e
altri in trend su Twitter in 27 Paesi per un totale di oltre 426
ore nel weekend.
La seconda stagione di
Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere è
prodotta dagli showrunner ed executive producers J.D. Payne &
Patrick McKay. A loro si uniscono gli executive producer Lindsey
Weber, Callum Greene, Justin Doble, Jason Cahill e Gennifer
Hutchison, insieme alla co-executive producer Charlotte Brandstrom,
i produttori Kate Hazell e Helen Shang e i co-produttori Andrew
Lee, Matthew Penry-Davey e Clare Buxton.
Ci sono pochi dubbi, tra spettatori
e critici cinematografici, sul fatto che The
Witch (qui la recensione) sia uno dei
migliori film horror degli ultimi anni. Opera prima di
Robert Eggers, appartenente al cosiddetto folk
horror, ovvero includendo elementi folkloristici attraverso
cui evocare paure primordiali, The Witch si struttura in
particolare attorno a temi come la potenza della natura, la fede
religiosa, gli impulsi sessuali e la lotta eterna tra forze del
bene e forze del male. Su tali tematiche, nel 2019, Eggers ha
costruito anche il suo secondo lungometraggio, The
Lighthouse (qui la recensione).
Ad oggi si tratta dell’opera più
estrema del regista in quanto a scelte stilistiche e
contenutistiche. Nato come tentativo di Max
Eggers, fratello del regista, di adattare per il grande
schermo un racconto incompiuto di Edgar Allan Poe,
Il faro (The Light-House), il film si è concretizzato
solo grazie all’interesse dello stesso Robert, che ha finito per
riscriverne la sceneggiatura assieme a Max, trasformandola in una
storia originale, priva di ogni somiglianza col racconto di Poe. Il
risultato è un film difficile da far rientrare in un unico genere.
The Lighthouse è un horror, un thriller psicologico, un
fantasy, una storia di sopravvivenza e un’opera grottesca.
Girato con una straordinaria
fotografia in bianco e nero, per la quale il direttore della
fotografia Jarin Blaschke è stato nominato
ai premi Oscar, The Lighthouse contiene dunque al proprio
interno più anime, ma anche numerose suggestioni, simbolismi,
riferimenti al cinema espressionista Friedrich Wilhelm
Murnau, alle teorie psicoanalitiche di Sigmund
Freud. Troppo particolare nella sua natura, il film non è
mai stato distribuito nelle sale cinematografiche italiane,
passando direttamente per l’home-video. Grazie ora al suo
approdo su Netflix, è possibile fruirne in modo molto
più immediato, potendo così riscoprire quello che è uno dei film
più importanti di questi anni. Ma andiamo con ordine.
La trama e il cast di The Lighthouse
La storia narrata nel film si svolge
sul finire del XIX secolo, quando un uomo di nome Ephraim
Winslow si reca su un’isola remota al largo delle coste
del New England per lavorare un mese come guardiano del faro, sotto
la supervisione dell’anziano e irascibile custode, Thomas
Wake. Nel corso della sua permanenza sull’isola, Winslow
inizia però a soffrire di allucinazioni, mentre Wake sembra
nascondergli qualcosa di particolarmente spaventoso riguardo a quel
luogo. Alcune leggende, secondo l’anziano custode, non sarebbero
tali, bensì racconti reali di reali creature. Cercando di scoprire
a cosa l’uomo si riferisce, Winslow conoscerà la pazzia, dalla
quale dovrà tentare con tutto sé stesso di salvarsi.
Girato nella Contea di
Yarmouth, in Nuova Scozia, nella località
di Cape Forchu, il film ha richiesto al cast e
alla troupe di sottostare a condizioni meteorologiche estreme:
temperature gelide, acqua fredda dell’Atlantico, venti intensi,
neve, pioggia e nessuna flora protettiva. Ad
interpretare Ephraim Winsol vi è l’attore Robert
Pattinson, mentre Willem Dafoe è
Thomas Wake. I due, dedicatisi anima e corpo ai rispettivi
personaggi, hanno mantenuto al minimo i propri rapporti durante il
set, limitandosi alle interazioni richieste per il film. Questo gli
ha permesso di sviluppare un rapporto complicato, in linea con
quello esistente tra i loro due personaggi. Solo a film ultimato
hanno avuto modo di conoscersi davvero.
Il significato del film The Lighthouse
La psiconalisi e la sessualità
Come affermato da Eggers, il
sottotesto del film è stato fortemente influenzato dalle opere di
Sigmund Freud. Il film contiene dunque
rappresentazioni esplicite della sessualità maschile e ritrae, come
intuibile dalla trama, due uomini isolati su un’isola e dunque a
stretto contatto tra loro. La fantasia sessuale e la masturbazione
diventano dunque temi ricorrenti nel film, motore del comportamento
umano, strutturato tra mente, corpo e impulsi. Lo stesso faro,
inoltre, diventa un esplicito riferimento fallico, così come le
fantasie sessuali e l’androfilia ricorrenti nel corso del racconto.
Il tutto, dunque, si basa sul rapporto conflittuale che i due
protagonisti vivono, che però diviene allo stesso tempo espressione
di un’attrazione soffocata.
L’elemento mitologico
The Lighthouse, poi,
acquisisce anche elementi soprannaturali e fantasy, inglobbando
dentro di sé simboli e riferimenti mitologici che arricchiscono il
racconto. Ci sono infatti parti del film ispirate sia ai miti dei
marinai che alla mitologia classica. Il destino del giovane
guardiano del faro richiama il mito di Prometeo,
poiché, dopo aver finalmente raggiunto la misteriosa luce in cima
al fare e aver appreso cosa c’è dentro, precipita verso un’orribile
fine. Lo spettatore non saprà mai cosa vi è nascosto in quella
luce, ma la si può far identificare con la conoscenza di tutte le
cose, un vero e proprio accesso al paradiso che, però, nella sua
impossibile meraviglia viene ad essere negato all’uomo.
D’altra parte, il custode più
anziano è stato modellato su Proteo, oracolo e
mutaforma dei mari. Nel corso del film Thomas lancerà diverse
profezie, che si riveleranno poi esatte. Egli diventa dunque una
figura di monito, nonché a suo modo un antagonista di Ephraim. Di
particolare importanza è tal riguardo anche la figura della sirena,
simbolo qui di orrore e malvagità, coerentemente con i miti che
vedono tale creatura attirare l’attenzione dei marinai con la
propria bellezza salvo poi rivelarsi mostruose creature
mangiauomini.
Il significato del film
Nonostante tutte queste
informazioni, non vi è una risposta concreta sul vero significato
di The Lighthouse. Si possono, come visto, individuare i
tem dell’isolamento, della follia e dello studio della natura
umana, come anche l’orrore e le pulsioni sessuali che possono
nascere tra due individui. Il finale ambiguo del film, però,
lasciato lo spettatore con più domande che risposte, dovendo dunque
trarre le proprie conclusioni. Ma questa è stata da sempre
l’intenzione di Eggers, il quale voleva con questo suo secondo
lungometraggio realizzare un racconto che sfidasse la mente umana,
proponendo domande a partire dalle quali riflettere sulle tematiche
proposte in base all’esperienza sensoriale vissuta durante il film.
Un’opera, dunque, che richiede una partecipazione quantomai attiva
e attenta.
Il trailer e dove vedere The
Lighthouse in streaming
È possibile fruire di
The Lighthouse grazie alla sua presenza
su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Apple iTunes, Amazon Prime Video e
Netflix, dove è attualmente al 10° posto
nella Top 10 dei film più visti in Italia. Per vederlo,
una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare
il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà
così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video.
In seguito alla notizia che
James Gunn dirigeràSuperman:
Legacy, ecco tutto quello che sappiamo finora sul
prossimo reboot dei DC Studios, dal casting alla storia e oltre.
Quando i DC Studios hanno annunciato i primi film e show televisivi
che faranno parte del suo Capitolo Uno: Dei e
Mostri, c’è stato un titolo in particolare che si è
fatto notare. Stiamo parlando, ovviamente, di Superman:
Legacy. Il periodo di Henry Cavill nei panni dell’Uomo
d’Acciaio potrebbe essere giunto al termine, ma tutti
i segnali indicano che questo reboot sarà il film su Superman
che tutti abbiamo atteso per anni. Il personaggio non ha avuto una
vita facile sul grande schermo, ma Gunn potrebbe essere il regista
in grado di ribaltare la situazione e di offrire finalmente la
versione del Clark
Kent/Kal-El che i fan conoscono e amano dai
fumetti.
Superman non è ancora stato
scritturato (ma potrebbe esserci un candidato)
Come già detto, il periodo
di Henry Cavill nei panni di Superman
si è concluso con il cameo in Black Adam, e Gunn ha dichiarato in diverse occasioni che il
casting per il suo reboot non è ancora iniziato. Possiamo crederci
dato che sta ancora lavorando alla sceneggiatura, ma dato che le
telecamere inizieranno a girare probabilmente entro la fine di
quest’anno o all’inizio del 2024, il regista è destinato a iniziare
a selezionare i possibili candidati il prima possibile. Alcuni nomi
sono circolati online, ma quello che abbiamo visto più spesso è
l’attore australiano Jacob Elordi
(Euphoria). Per quel che vale, Gunn ha negato che l’attore sia stato
scritturato, ma è difficile immaginare che il boss dei DC
Studios non abbia almeno un’idea su chi dovrebbe indossare
il classico costume rosso e blu in Superman:
Legacy.
Il film è in lavorazione da molto
tempo
James
Gunn ha raccontato ai fan di essere stato incaricato
di scrivere Superman: Legacy per la Warner Bros. ben sei
mesi prima che lo slate dei DC Studios venisse rivelato al mondo,
il che significa che probabilmente stava già lavorando al reboot
prima ancora che gli venisse affidato l’incarico. Sebbene sia stato
il regista a decidere che il tempo di Cavill nei panni dell’Uomo del Domani fosse
finito, non possiamo fare a meno di chiederci se inizialmente gli
fosse stato affidato il compito di scrivere questo film come
L’uomo d’acciacio 2 o se avesse sempre
pianificato il reboot dell’eroe. I diversi regimi della Warner
Bros. hanno avuto a lungo idee diverse per l’attore britannico,
quindi è difficile dirlo. Nonostante Superman:
Legacy sia la priorità dello studio, si pensa che
il film di Ta-Nehisi Coates e J.J.
Abrams su un Kal-El nero negli anni ’30 sia ancora in
lavorazione come progetto Elseworlds, al
di fuori della narrazione canone del DCU. Purtroppo non si sa nulla dei piani che
riguardano la serie su Val-Zod di Michael B. Jordan.
Non è un’origin story, ma vedremo
un Superman più giovane
Abbiamo davvero bisogno di
rivedere la distruzione di Krypton? Come
l’omicidio di Thomas e Martha
Wayne e il ragno radioattivo che ha morso Peter Parker,
quella di Superman è una origin story che tutti conoscono.
Rivisitarla ancora oggi sembrerebbe essere uno spreco di tempo,
quindi siamo contenti che Gunn abbia confermato che Superman: Legacy non sarà un’altra storia
delle origini del supereroe. Ciononostante, il Clark
Kent che incontreremo per la prima volta sarà un
“novello reporter” di Metropolis e, pur avendo già
incontrato Lois Lane e i suoi compagni eroi, si
tratta chiaramente di un Superman molto più giovane rispetto alla
versione di Cavill.
Presumibilmente avrà tra i 20 e i
25 anni, e si è già detto che chi sarà scritturato dovrà rimanere
per l’intero piano decennale dei DC Studios.
Gunn ha anche fatto notare che Superman sarà
probabilmente più giovane di Batman di un bel po’
di anni, il che non è una grande sorpresa se il Bruce
Wayne del DCU ha un
figlio di 10 anni.
All-Star Superman è una grande
ispirazione
All-Star
Superman di Grant Morrison e
Frank Quitely è ampiamente acclamato come un
capolavoro e, anche se Gunn ha confermato che è stato una fonte di
ispirazione fondamentale, qualsiasi tipo di adattamento diretto è
fuori discussione. Dopotutto, il fumetto ruotava attorno a un
Superman
sul viale del tramonto, e qualcosa ci dice che il nuovo Uomo
d’Acciaio del DCU non
sarà eliminato così rapidamente! In definitiva, il tono di questa
storia sembra essere quello a cui Gunn si ispirerà maggiormente, soprattutto in
base ad alcuni recenti commenti del regista sull’eroe.
“Mi piace molto l’idea di
Superman. È un vecchio e grosso uomo. È un ragazzo di campagna del
Kansas che è molto idealista“, ha detto Gunn. “La sua più grande debolezza è che
non ucciderà mai nessuno, non vuole fare del male ad anima viva. E
mi piace questa sorta di bontà innata di Superman come sua
caratteristica distintiva“. Sembra davvero fantastico,
vero?
La sinossi ufficiale
Dopo la notizia che
James Gunn dirigerà anche Superman: Legacy, è stata rilasciata la
sinossi ufficiale del film. “Superman:
Legacy racconta la storia del viaggio di Superman
per riconciliare la sua eredità kryptoniana con la sua educazione
umana come Clark Kent di Smallville, Kansas“,
si legge. “Egli è l’incarnazione della verità, della giustizia
e dell’American way, guidato dalla gentilezza umana in un mondo che
considera questa qualità fuori moda“.
In un’emozionante serie di tweet,
il regista e boss dei DC Studios ha spiegato
perché ha scelto di mettersi dietro la macchina da presa e ha
ribadito l’intenzione di esplorare il rapporto
dell’Uomo
d’Acciaio con i suoi genitori umani e alieni. È un
approccio intrigante e siamo curiosi di vederlo, soprattutto perché
altri adattamenti hanno già affrontato l’argomento. “Sì,
dirigerò Superman: Legacy che uscirà l’11 luglio 2025.
Mio fratello Matt mi ha detto che quando ha visto la data di uscita
si è messo a piangere. Gli ho chiesto perché. Mi ha risposto:
“Amico, è il compleanno di papà”. Non me ne ero accorto“.
Yes, I’m directing Superman: Legacy to be
released on July 11, 2025. My brother Matt told me when he saw the
release date he started to cry. I asked him why. He said, “Dude,
it’s Dad’s birthday.” I hadn’t realized. pic.twitter.com/ohQNV8nI4g
Show televisivi come
Waller e Creature Commandos si svolgeranno nel
nuovo DCU,
ma Superman: Legacy cosituirà il vero inizio di
questo franchise. È interessante notare che Gunn è impegnato in questi primi progetti ed è
chiaramente intenzionato a perfezionare il tono di tutto ciò che
seguirà. Chi non ha apprezzato Suicide Squad e Peacemaker
avrà probabilmente delle perplessità, ma si trattava di storie
vietate ai minori molto specifiche, mentre il franchise di Guardiani della Galassia potrebbe essere un
esempio migliore di ciò che Gunn ha in mente per Superman.
Sembra che stiamo entrando in una nuova era entusiasmante per
questo personaggio, e la visione del regista per l’Uomo
d’Acciaio sarà messa a fuoco quando il reboot uscirà nelle
sale l’11 luglio 2025.
Il film Evil Dead
Rise diretto da Lee Cronin, che ariverà
al cinema dal 20 aprile 2023, è il quinto film
della serie iniziata da Sam Raimi nel 1981 con Evil Dead,
da noi noto come La casa. Sin da
quel primo capitolo, la serie si è distinta per le sue grandi
quantità di sangue utilizzato, in modo più o meno realistico.
Questo nuovo film, che abbandonerà la solita ambientazione nella
foresta per sposterà l’orrore in città, sembra non sarà da meno. In
una recente intervista con Cronin ha infatti rivelato l’esatto
volume di sangue usato sul set dell’atteso nuovo film horror.
Stando al regista, per Evil Dead
Rise sono stati utilizzati circa 1.717 litri di sangue finto,
più di quanto è contenuto all’interno di 1.133 persone viventi.
Cronin ha osservato che “ètutto sangue da film,
appiccicoso e schifoso. Non potevamo ricorrere ad un inganno come
della semplice acqua con del colorante rosso. Abbiamo dovuto
affittare un cucina industriale per produrre e cuocere la quantità
di sangue di cui avevamo bisogno, così che sembrasse realistico.
Era ovunque e schizzerà su tutto lo schermo“.
Sembra dunque che il nuovo capitolo
offrirà non solo una location inedita, ma anche una quantità di
sangue indicibile, raramente vista in tali proporzioni al cinema.
Le prime reazioni a caldo sul film, inoltre, sembrano confermare
tutto ciò, anticipando un horror scioccante, un vero e proprio
tripudio continuo di sangue e violenza. Dettagli che non potranno
non generare una certa gioia nei fan del genere e, in particolare,
della saga ideata da Raimi. Elementi che anche lo stesso trailer di
Evil Dead Rise, recentemente pubblicato, non fa che
confermare.
Nella battaglia culminante di
Shazam! Furia
degli Dei (qui la recensione), in sala dal
17 marzo, il supereroe Shazam sacrifica la propria
vita per fermare la malvagia dea Kalypso e il suo
drago. Per onorare la sua caduta in battaglia, al protagonista
viene data una sepoltura degna di un Campione. È a quel punto,
tuttavia, che fa la sua comparsa in scena Wonder Woman, interpretata da Gal Gadot.
Grazie ai propri poteri, la dea ripara il bastone magico, grazie al
Shazam viene riportato in vita.
Dopo aver visto il cameo di questo
importante personaggio, tuttavia, alcuni spettatori si sono chiesti
se la performance dell’attrice sia stata realizzata attraverso la
sovrapposizione del volto dell’attrice sul corpo di una
controfigura. Le voci si sono fatte più insistenti dopo che
l’attrice e modella Taylor Cahill ha pubblicato
una sua foto dal set con indosso il costume di Wonder Woman,
affermando “il segreto è ora svelato! Sono così grata
per questa straordinaria opportunità di essere stata la
controfigura di Wonder Woman, alias Fake Wonder Woman!”. La
possibilità di aver assistito dunque ad un finto cameo ha fatto
infurirare i fan, ai quali ha risposto lo stesso regista del
film.
David F. Sandberg,
infatti, ha chiarito tramite Twitter che “abbiamo
girato la scena con Taylor per capire quale copertura avremmo avuto
bisogno di ottenere con Gal, dato che non poteva arrivare ad
Atlanta. È sempre il corpo di Taylor nella scena in cui ha il volto
del mago. Non c’è assolutamente nessun deepfake in corso. Quando
vedete Gal, è lei al 100%. “Questo è l’approccio che abbiamo
adottato in Shazam! per Superman. Prima gira
con una controfigura, poi ottieni la copertura richiesta con
Cavill. Solo che la seconda parte non è mai accaduta in
Shazam!”.
We shot the scene with Taylor to figure out
what coverage we then needed to get with Gal since she couldn’t
make it to Atlanta. It’s also Taylor’s body with the wizards head
on it. There is absolutely no deepfaking going on. When you see Gal
it’s 100% her.
Il film The Batman
è uscito nelle sale lo scorso marzo, incassando oltre 770 milioni
di dollari a livello globale, ottenendo anche recensioni
estremamente positive. Dato questo grande successo, è poi stato un
sequel dal titolo The Batman – Parte 2, che sta
andando avanti ai DC Studios come progetto facente parte
dell’Elseworlds, ovvero quei lungometraggi non legati al principale
universo narrativo del DC
Universe. Riguardo tale seguito, mentre è noto che Robert
Pattinson tornerà ad interpretare il cavaliere oscuro
e che Andy Serkis
riprenderà il ruolo del fidato Alfred, sembra che anche altri due
attori del primo film riprenderanno i rispettivi ruoli nel
sequel.
L’insider Daniel
Richtman ha infatti riferito che Paul Dano e
Colin Farrell avrebbero
entrambi firmato per riprendere i rispettivi ruoli, ovvero Edward
Nashton alias L’Enigmista e Oswald Cobblepot alias
Il Pinguino. Se per quest’ultimo, protagonista
anche di una serie spin-off attualmente in fase di riprese, era
prevedibile il ritorno, è la presenza di Edward Nashton, villain
principale del primo film, a sorprendere. L’ultima volta che lo
abbiamo visto, il serial killer amante degli enigmi era stato
imprigionato nell’Arkham Asylum, dove aveva trovato un nuovo
inaspettato alleato nel Joker di Barry
Keoghan.
Data l’introduzione di quest’ultimo
nelle scene conclusive del film, in molti pensano che potrebbe
essere proprio Joker il villain principale del film, con
L’Enigmista come suo possibile aiutante. Ad oggi non ci sono però
certezze a riguardo e anche lo stesso coinvolgimento di Dano e
Farrell deve ancora essere confermato da fonti ufficiali. Per
Keoghan, invece, ancora non si è parlato della sua presenza in
The Batman – Parte 2, per quanto questa è da tutti
auspicata. Non resta dunque che attendere maggiori informazioni a
riguardo, sapendo che il film è attualmente previsto in
sala per il 3 ottobre 2025.
Il 28 corrisponde dunque a Man of Steel, il 29 a
Batman v Superman, e
infine il trenta è associato alla Zack Snyder’s Justice
League (qui la recensione), sotto la
quale è riportata la dicitura IMAX. Per quanto
molti fan adorerebbero che #RestoreTheSnyderVerse si concretizzasse
presso i DC Studios, questi stanno come noto
riavviando il franchise con un nuovo Batman e Superman, e
probabilmente anche una diversa Wonder Woman. James
Gunn, chiamato a dirigere il tutto, ha detto di aver
incontrato Snyder, anche se presumibilmente il regista non farà
parte dei piani futuri della DC.
Tuttavia, lo studios potrebbe aver
trovato un modo per assicurarsi che Snyder possa lasciare
l’Universo DC in modo positivo. Grazie a quest’ultimo post
rilasciato da Snyder, infatti, si può presumere che il regista stia
confermando che la Zack Snyder’s Justice League
riceverà un’uscita al cinema in IMAX dal 28 aprile al 30 aprile. I
fan speravano da tempo di poterlo guardare sul grande schermo,
quindi questa notizia sarà sicuramente accolta con favore. Non è
noto, attualmente, se tale distribuzione riguarderà solo il
territorio degli Stati Uniti o verrà estesa anche ad altri mercati
del mondo. In attesa di scorprilo, a questo link si può ritrovare il post
condiviso da Snyder.
Mentre continuano le riprese a New
York City di Daredevil:
Born Again dei Marvel Studios, un’altra foto dal set è stata
pubblicata online e quest’ultimo scatto ci offre uno sguardo
migliore sulla star Charlie Cox mentre indossa gli occhiali
distintivi dell’avvocato crociato Matt Murdok. Cox è stato ripreso
mentre girava una scena con la co-protagonista Nikki M.
James (The Book of Mormon), che
sembra interpretare un collega di Matt.
Ci sono già alcune speculazioni sul fatto che potrebbe essere stata
scelta per interpretare Foggy Nelson con un cambio di
genere, ma è difficile prevedere un allontanamento così importante
dal canone precedentemente stabilito. Dunque è probabile che sia un
nuovo personaggio. Ancora nessun segno di Cox vestito come
l’uomo senza paura, ma la sicurezza sul set sarà probabilmente
molto più ristretta per qualsiasi sequenza che coinvolga il costume
di Daredevil, che si dice abbia subito una riprogettazione
dall’ultima volta che abbiamo visto il personaggio in
She-Hulk:Attorney
law.
— Daredevil: Born Again Updates (@DDBAupdates)
March 19, 2023
Daredevil:
Born Again è descritto come un revival di 18 episodi
della serie Netflix originale, andata in onda per tre stagioni.
Vedrà il ritorno delle star principali Charlie Coxe
Vincent D’Onofrio mentre riprendono i rispettivi ruoli
di Matt Murdock/Daredevil e Wilson Fisk/Kingpin.
Jon Bernthal tornerà nei panni di Frank
Castle/The Punisher. E’ molto probabile che non vedremo nulla di
Daredevil:
Born Again fino al Comic-Con del prossimo anno,
anche se abbiamo la sensazione vedremo molte foto dal set di New
York che ci permetterò di avere piccole anteprime della serie! Cox
è chiaramente impegnato a interpretare un nuovo
Daredevil per l’MCU e, se si devono
credere alle voci recenti, potrebbe andare direttamente da
Born
Again a Spider-Man
4.Daredevil:
Born Again debutterà su Disney+ nel 2024.
L’ideatore di
Hellboy, Mike Mignola,
ha affermato di nutrire grandi speranze per l’imminente reboot cinematografico del demoniaco
supereroe. Hellboy: The Crooked Man,
questo il titolo del nuovo film in lavorazione, potrebbe infatti
essere secondo Mignola il miglior adattamento cinematografico del
fumetto, pubblicato per la prima volta nel 1993. Nel tempo, il
popolare personaggio per metà demone è stato portato al cinema in
tre film live-action, interpretato inizialmente da Ron
Perlman nel 2004 con Hellboy e nel 2008 con
Hellboy: The Golden Army,
mentre successivamente il ruolo è passato a David
Harbour nel reboot Hellboy del 2019.
All’inizio di quest’anno è dunque
stato annunciato che Millennium Media avrebbe
realizzato un nuovo film dedicato al personaggio di Mignola, questa
volta con la star di Deadpool 2Jack Kesy
nel ruolo del protagonista. Rivelando di aver letto di recente una
nuova bozza della sceneggiatura, Mignola ha affermato di essere
stato lieto di scoprire che il regista Brian
Taylor intende affrontare Hellboy: The Crooked
Man come un vero e proprio film horror. “La sua intenzione
è quella di fare un film dell’orrore, quindi sarà carino. Sarà
interessante. – ha dichiarato Mignola – Ieri ho letto la
nuova bozza della sceneggiatura e sì, sarà sicuramente vietato ai
minori”.
“È la prima sceneggiatura di
Hellboy che ho letto e mi ha fatto dire: “Oh, è un film
dell’orrore”, che è quello che volevo. Taylor non ha una
reputazione come regista di film horror, ma finora, abbiamo avuto
due registi di film dell’orrore che hanno realizzato i film di
Hellboy e non abbiamo mai ottenuto un film dell’orrore”.
Mignola ha poi continuato a parlare del progetto affermando che
“per anni abbiamo detto, se hai intenzione di fare un film di
Hellboy, fallo piccolo. E la storia perfetta con cui farlo è la mia
preferita, ‘The Crooked Man’. Penso che sia una delle cose migliori
che abbia mai scritto. È magnificamente illustrato da Richard
Corben ed è una storia solida che non coinvolge un milione di
personaggi diversi”.
“Tutti sono stati d’accordo fin
dall’inizio, ‘Sì, vogliamo fare quello.’ Dal punto di vista del
budget, va bene perché è una storia che ne richiede uno contenuto.
Non è l’origin story di Hellboy, non è Hellboy che salva il mondo,
non è enorme. È una sottile, oscura, piccola storia dell’orrore
popolare”. Parole che fanno dunque ben sperare per questo
nuovo progetto dedicato all’amato personaggio. Sulla base del
fumetto a cui si ispira, il film, che dovrebbe essere girato nei
prossimi mesi, vedrà Hellboy bloccato nell’Appalachia rurale degli
anni ’50 con un agente del BPRD alle prime armi. Lì scoprono una
piccola comunità infestata dalle streghe, guidata da un diavolo
locale con un inquietante legame con il passato di Hellboy:
The Crooked Man.
La prima stagione di The
Last of Us si è conclusa domenica scorsa con
un potente finale, ma la serie acclamata dalla critica è già stata
rinnovata per più episodi e il co-creatore Neil
Druckmann ha ora condiviso quella che sembra essere una
delle prime illustrazioni promozionali per la seconda stagione di
The Last of Us. Se hai giocato
a The
Last of Us Part II, saprai come noi che questo
artwork anticipa l’introduzione di Abby Anderson, un
personaggio alquanto controverso che finisce per diventare il
protagonista secondario del gioco (o il suo principale
antagonista, a seconda della tua prospettiva).
Abby è un’imponente e formidabile
membro del WLF (Washington Liberation Front), ossessionata
dall’idea di rintracciare Joel colpevole di aver ucciso
suo padre (il medico che si stava preparando a operare Ellie nel
finale di stagione). La seconda stagione non ha ricevuto una data
ufficiale per l’atteso debutto, ma l’attrice di Ellie Bella Ramsey ci ha dato un’idea approssimativa
di quando aspettarci altri episodi mentre parlava con Jonathan Ross
nel suo show: “Ci vorrà un po’”, ha confermato la
star di Game
of Thrones. “Penso che probabilmente
gireremo alla fine di quest’anno, o all’inizio del prossimo. Quindi
probabilmente sarà la fine del 2024, l’inizio del 2025”.
Dai un’occhiata al poster, ispirato a un momento chiave del secondo
gioco, qui sotto.
No TLoU on HBO tonight. But Season 2 is
already on its way! Endure & survive! pic.twitter.com/87bKKCDBeO
The Last of
Us racconta una storia che si svolge vent’anni
dopo la distruzione della civiltà moderna. Joel, un sopravvissuto,
viene incaricato di far uscire Ellie, una ragazzina di 14 anni, da
una zona di quarantena sotto stretta sorveglianza. Un compito
all’apparenza facile che si trasforma presto in un viaggio brutale
e straziante, poiché i due si troveranno a dover attraversare gli
Stati Uniti insieme e a dipendere l’uno dall’altra per
sopravvivere.
Nel cast Pedro Pascal nel ruolo di Joel e Bella Ramsey nel ruolo di Ellie. Gabriel Luna è Tommy, Anna Torv interpreta Tess, l’attrice
britannica Nico Parker è Sarah. Murray
Bartlett veste i panni di Frank, Nick
Offerman quelli di Bill, Storm Reid è
Riley, Merle Dandridge è Marlene. Il cast include
anche Jeffrey Pierce nel ruolo di Perry,
Lamar Johnson in quello di Henry, Keivonn
Woodard nel ruolo di Sam, Graham Greene
nel ruolo di Marlon, Elaine Miles nel ruolo di
Florence. E con Ashley Johnson e Troy Baker.
The Last of
Us è scritta da Craig Mazin (Chernobyl) e
Neil Druckmann (il videogioco The Last Of Us) che ne sono anche i
produttori esecutivi. The Last Of Us è una co-produzione
Sony Pictures Television con Carolyn Strauss, Evan Wells, Asad
Qizilbash, Carter Swan, e Rose Lam come produttori esecutivi. La
serie è prodotta da PlayStation Productions, Word Games, The Mighty
Mint, e Naughty Dog.
L’episodio della scorsa settimana
di The
Flash è stato molto leggero per Barry (Grant
Gustin) e Iris (Candice
Patton), che stavano festeggiando le loro recenti notizie della
gravidanza, quindi, lo show ha spostato i riflettori sui principali
attori di supporto della storia come Cecile (Danielle Nicolet) e
Allegra (Kayla Compton), che si trovano nel bel mezzo di un mistero
tutto da decifrare.
L’episodio ha riportato in vita la
cattiva della quarta stagione Becky Sharpe (Sugar Lyn Beard), che è
stata resuscitata a causa degli eventi di Crisis on Infinite
Earths, e ha visto i suoi poteri portafortuna trasformarsi in
qualcosa da temere. Con Cecile e Allegra a lavoro sul caso, la
coppia riesce a trovare il vero colpevole e cancellare il nome di
Becky.
Altrove, Chester (Brandon McKnight) e Mark (Jon Cor) hanno
continuato ad aiutare Khione (Danielle
Panabaker) a comprendere i suoi poteri e determinare di cosa è
veramente capace. Tuttavia, quando eseguono alcuni test, scoprono
che non è un metaumano ma in realtà qualcosa di molto di più.
Il settimo episodio di The
Flash tornerà nelle prossime settimane e
quando ciò accadrà il Team Flash vedrà un altro volto familiare di
ritorno mentre Dreamer (Nicole Maines) farà visita a Iris, per
chiederle il suo aiuto! Di seguito trama e nuovo promo per
l’episodio sette, intitolato “Wildest Dreams”:
La trama dell’episodio
Nel settimo episodio di The
FlashIris
(Candice Patton) riceve la visita di Nia Nal (guest star Nicole
Maines), poiché ha bisogno dell’aiuto di Iris. Quando Iris e Nia
cadono in un sogno concitato ed esplorano diverse possibilità per
le loro vite, Barry (Grant Gustin), Chester (Brandon McKnight),
Allegra (Kayla Compton) e Cecile (Danielle Nicolet) cercano
disperatamente di aiutarli. Nel frattempo, Mark (Jon Cor)
intrattiene Khione (Danielle Panabaker) ma hanno idee molto diverse
su cosa sia divertente, provocando in Khione la sensazione che Mark
stia cercando di darle qualcosa di diverso da quello che si
aspetta. Jesse Warn ha diretto l’episodio scritto da Kristen Kim e
Jeff Hersh Carson (#907).
Da tempo si vocifera su una
possibile serie spin-off pensata per Disney+ basata sul franchise di
successo dei Marvel Studios
Black Panther, ma oggi finalamente arrivano i primi rapporti,
che confermano che tutto questo sta accadendo ma in maniera un po’
diversa da quanto precocemente riferito.
Durante l’ultimo episodio del
podcast The Hot Mic, Jeff Sneider di Above the Line ha condiviso
una voce secondo cui Ryan Coogler e la Disney si
erano incontrati sullo sviluppo di una serie, ma che sarebbe stata
effettivamente animata e non un progetto live-action come pensavano
molti fan. Sneider ha detto che la serie
potrebbe essere intitolata The Golden
City, un riferimento alla città immaginaria
di Birnin Zana, che è la capitale del Regno di
Wakanda.
Sneider non ha menzionato
molto altro sullo spettacolo, né ha detto se questo avrebbe
sostituito o meno la serie precedentemente annunciata che si
sarebbe concentrata su Dora Milaje. Prima della
notizia di una serie animata, le voci suggerivano che fosse in
lavorazione una serie con protagonista Danai Gurira, con l’attrice che aveva
suggereto qualcosa ma in un modo molto timido durante
un’apparizione digennaio
in The Late Show con Stephen
Colbert. “Stephen”, disse l’attrice Gurira.
“Mi è stato detto che posso gentilmente alludere a questa
possibilità. Quindi, sto alludendo gentilmente. Solo
delicatamente.”
Kit Harington,
star associata inevitabilmente a Game of
Thrones e al personaggio di Jon Snow, ha recentemente
recitato nel film del Marvel
Cinematic UniverseEternals, dove ha
interpretato Dane Whitman, un personaggio con un
misterioso passato familiare. La scena post-credits del film ha poi
anticipato il potenziale futuro di Harington nel MCU
facendo scoprire a Dane la Lama
d’ebano, che potrebbe portarlo a diventare il personaggio
noto come Black Knight. Come poi anticipato,
Harington è entrato a far parte dell’atteso Blade,
il film dedicato al vampiro che sarà interpretato da MahershalaAli, dove dovrebbe appunto assumere
ufficialmente il ruolo di Black Knight.
Sembra però ora che questo suo
personaggio potrebbe avere un ruolo molto ridotto all’interno del
film. Nuovi rumor riguardanti il film, che sta attraversando una fase
produttiva particolarmente problematica, suggeriscono infatti
che, dopo alcune riscritture della sceneggiatura, Whitman e la lama
d’ebano potrebbero avere poco o addirittura nessun ruolo nel film.
L’insider Jeff Sneider ha infatti affermato che
“con Blade le cose sono migliorate un po’ ora, il film ha preso
forma, la sceneggiatura di cui ho sentito parlare è di circa 87
pagine, più snella e più cupa e hanno eliminato le parti
superflue“.
Sneider ha aggiunto che “quello
che hanno tagliato, ho sentito dire, è il collegamento tra Blade ed
Eternals attraverso il Black Knight di Kit
Harington. Black Knight in effetti sembra non essere più coinvolto
nelle faccende di Blade“. Se queste parole dovessero essere
confermate, si tratterebbe di una doccia gelata per i fan di
Harington, che attendevano di ritrovare l’attore nei panni di un
supereroe in Blade. Viene da chiedersi se il
ridimensionamento di Black Knight sia la conseguenza delle riscritture richieste da Ali. Ad
ogni modo, per avere maggiori dettagli non resta che attendere
l’avvicinarsi della data d’uscita del film, previsto in sala per il
6 settembre 2024.
All’inizio di quest’anno, dopo
l’uscita in sala di Avatar – La via
dell’acqua, sono iniziate a circolare voci sull’esistenza
di una versione incredibilmente estesa di Avatar
3, il prossimo atteso capitolo della saga di James Cameron.
Ora un nuovo rapporto suggerisce che proprio questa versione estesa
del film potrebbe essere distribuita come miniserie. Stando a
quanto riportato da alcuni insider, infatti, Cameron avrebbe preso
in considerazione l’idea di portare a terminare gli effetti visivi
non solo per la versione che sarà rilasciata nelle sale
cinematografiche, ma anche per l’intero primo montaggio del film,
della durata attestata di circa 9 ore.
L’obiettivo sarebbe poi quello di
rilasciare tale versione su Disney+ come serie limitata, dopo
l’uscita della versione cinematografica del film. Non ci sono
ancora prove concrete che Cameron deciderà davvero di proseguire su
questa strada, ma in un’era in cui vengono rilasciati sempre più
spesso le versioni estese dei film, non è troppo assurdo pensare
che possa accadere lo stesso ad Avatar 3. Allo stato
attuale, non si sa molto di questo atteso terzo capitolo, se non
che oltre a portare avanti la storia della famiglia Sully vedrà
l’introduzione di più Na’vi nel film, come quelli del Popolo della Cenere.
“Per mostrare culture diverse da
quelle che ho già mostrato, il fuoco sarà rappresentato dal ‘Popolo
della cenere'” – ha affermato Cameron – “Voglio rivelare i
Na’vi da un’altra prospettiva perché, per il momento, ho mostrato
solo i loro lati positivi. Nei primi film ci sono esempi umani
molto negativi ed esempi Na’vi molto positivi. In Avatar 3 avremo
l’opposto”. L’ipotetica miniserie di 9 ore potrebbe dunque
ampliare ulteriormente l’esplorazione di questo nuovo popolo, dei
suoi usi e costumi. Una notizia particolarmente entusiasmante,
dunque, per la quale si attendono eventuali altre conferme. Nel
mentre, ricordiamo che Avatar 3 è atteso
al cinema per il dicembre del 2024.
Paramount+, il servizio VOD del colosso
Paramount ha annunciato tutte le uscite di Aprile 2023. Da
segnalarvi GREASE: RISE OF THE PINK LADIES, dal 7 aprile,
GEORGE & TAMMY, con Jessica Chastain e Micheal Shannon, dal 27
aprile, SMILE, con Bacon, Jessie T Usher e Kyle Gallner, dal 6
aprile, THE QUEST FOR TONEWOOD, dall’8 aprile, THE GAME S1-2, con
Wendy Raquel Robinson, Vaughn W Hebron, Adriyan Rae, Hosea Chancez
e Coby Bell, dal 20 aprile.
Disponibile dal 6 aprile
– Dopo aver assistito al drammatico e traumatico incidente
che coinvolge un paziente, la dottoressa Rose Cotter inizia ad
essere testimone di eventi spaventosi che non può spiegare. Rose
deve affrontare il suo passato per sopravvivere alla sua nuova,
terrificante realtà.
Smile è un
film horror psicologico statunitense del 2022 scritto e diretto
da Parker Finn (al suo debutto da regista), basato sul suo corto
del 2020 Laura Hasn’t Slept. Il film ha come attori Sosie Bacon,
Jessie T. Usher e Kyle Gallner.
THE QUEST FOR
TONEWOOD
Disponibile dall’8 aprile
– Questo docu-film racconta la storia di un liutaio
ossessionato dall’idea di costruire un violino il cui suono sia
così eccezionale da emozionare il musicista che lo suona e
accarezzare l’anima di chi lo ascolta. Per questo è necessario un
tipo di legno speciale, ricavato da un albero sacro che si trova
solo in una foresta dei Balcani. Una ricerca musicale emozionante
come una caccia al tesoro ad alta quota.
LA LOTTERIA: LA LEGGENDA
DEL SOGNO MESSICANO
Disponibile dal 18 aprile
– Film basato sulla storia vera del furto della
“Corazonada”, una lotteria multimilionaria, commesso nel 2012 da un
gruppo di funzionari governativi di basso livello con un’ambizione
di gran lunga superiore alla loro intelligenza criminale. Questi
sette impiegati incaricati di organizzare la lotteria, sono stati
in grado di rubare 160 milioni di pesos (che all’epoca valevano 10
milioni di dollari), ma sono stati catturati poche settimane dopo.
Nel cast: Osvaldo Benavides, Bruno Bichir, Michelle Renaud, Flavio
Medina e Ana Gonzalez Bello.
Le serie tv in uscita ad Aprile
2023 su Paramount+
GREASE: RISE OF THE PINK
LADIES
Disponibile dal 7
aprile – La serie vede protagonisti Marisa Davila nel
ruolo di Jane, Cheyenne Isabel Wells nel ruolo di Olivia, Ari
Notartomaso nel ruolo di Cynthia, Tricia Fukuhara nel ruolo di
Nancy, Shanel Bailey nel ruolo di Hazel, Madison Thompson nel ruolo
di Susan, Johnathan Nieves nel ruolo di Richie, Jason Schmidt nel
ruolo di Buddy, Maxwell Whittington-Cooper nel ruolo di Wally e
Jackie Hoffman nel ruolo di Asst. Principal McGee. La serie
musicale si svolge quattro anni prima dell’originale “Grease”. Nel
1954, prima che il rock ‘n’ roll spadroneggiasse, prima che i
T-Birds fossero i più cool della scuola, quattro emarginati stanchi
osano divertirsi a modo loro, scatenando un panico morale che
cambierà per sempre la Rydell High.
Dagli studi televisivi Paramount,
GREASE: RISE OF THE PINK LADIES è scritto e prodotto esecutivamente
da Annabel Oakes (“Atypical”, “Minx”), che funge anche da
showrunner e ha diretto un episodio successivo. Alethea Jones
(“Made for Love”, “Dollface”, “Evil”) ha diretto l’episodio pilota
e altri due episodi ed è produttrice esecutiva. Marty Bowen e Wyck
Godfrey producono esecutivamente per Temple Hill, mentre Adam
Fishbach è anche produttore esecutivo. Prodotto da Grace Gilroy e
prodotto esecutivamente da Erik Feig e Samie Kim Falvey attraverso
PICTURESTART. Le coreografie sono di Jamal Sims, che ha curato
anche la regia, e le musiche di Justin Tranter, candidato ai GRAMMY
Award e produttore musicale esecutivo.
GEORGE &
TAMMY
Disponibile dal 27 aprile
– La serie racconta la storia della potente coppia della
musica country, Tammy Wynette e George Jones, la cui complicata ma
duratura relazione ha ispirato alcune delle musiche più iconiche di
tutti i tempi. Ricordata come la “First Lady of Country Music”, la
canzone di maggior successo di Wynette “Stand by Your Man” rimane
uno dei singoli country più iconici e più venduti di un’artista
donna. La canzone di George Jones “He Stopped Loving Her Today” è
ancora ampiamente definita la più grande canzone country di tutti i
tempi. Con oltre 30 canzoni country numero uno, inclusi i duetti
“We’re Gonna Hold On”, “Golden Ring” e “Near You”, l’eredità di
George e Tammy, sia musicalmente che come coppia, rimane una delle
più grandi storie d’amore mai raccontate. Protagonisti di George &
Tammy – serie Showtime – sono la vincitrice dell’Oscar Jessica
Chastain e il nominato all’Oscar Michael Shannon. Prodotta da MTV
Entertainment Studios, 101 Studios, Freckle Films, Mad Chance,
Brolin Productions, Aunt Sylvia’s Moving Picture Co. e Blank Films
Inc, l’attesissima serie create da Abe Sylvia e diretta da John
Hillcoat racconta una delle coppie più leggendarie della musica
Tammy Wynette e George Jones.
THE GAME S1-2
Disponibile dal 20
aprile – I nuovi giocatori offrono un’analisi moderna
della cultura nera attraverso il prisma del football
professionistico, cercando di mantenere la propria anima mentre
giocano a The Game. Nel cast: Wendy Raquel Robinson, Vaughn W
Hebron, Adriyan Rae, Hosea Chancez e Coby Bell
MIKE JUDGE’S BEAVIS &
BUTT-HEAD S1
Disponibile dal 13
aprile – Il ritorno trionfale di Beavis e Butt-Head, due
ragazzi adolescenti a cui piacciono le cose cool e non amano le
cose che fanno schifo.
YONDER
Disponibile dall’11
aprile – Jaehyun riceve un invito dalla sua defunta moglie
in un luogo chiamato Yonder, un luogo creato sulla base dei ricordi
della moglie. Jaehyun accetta l’invito e a Yonder si riunisce con
l’amore della sua vita. Gli interpreti di questa serie sudcoreana
sono: Shin Ha-kyun e Han Ji-min.
La library di Paramount+ si
arricchisce anche di altri k-drama: SAVE ME, un oscuro culto religioso, mascherato
da una pacifica chiesa pastorale, porta scompiglio tra gli ignari
membri della comunità; SIGNAL, comunicando tramite
un walkie-talkie che trascende il tempo, un profiler criminale del
2015 e un detective del 1989 uniscono le forze per affrontare
crimini e ingiustizie e VOICE, che segue i
dipendenti di un emergency call center e le squadre di spedizione
mentre cercano di aiutare le vittime utilizzando solo ciò che
sentono durante le loro richieste di aiuto. Due agenti di polizia
uniscono le forze per diventare la “squadra del tempo d’oro” e
risolvere i casi che si verificano in tempo reale.
Vi segnaliamo infine alcuni
cambiamenti. QUEEN OF THE UNIVERSE S2,
precedentemente annunciato per aprile, arriverà in Italia su
Paramount+ dal 3 giugno. Anche YELLOWJACKESTS,
atteso dal 24 marzo e
RABBIT HOLE, atteso dal 27 marzo, arriveranno
prossimamente su Paramount+.
In una recente intervista, l’attore
Liam Neeson ha
raccontato di come, dopo essere stato nominato all’Oscar per la sua
interpretazione in Schindler’s List del
1993, sia stato contattato dalla produttrice di Eon Film
Barbara Broccoli per assumere il ruolo
dell’Agente 007. Neeson si era detto interessato
ad interpretare il ruolo dell’iconico James
Bond, ma alla fine ha rifiutato su sollecitazione
della sua compagna, l’attrice Natasha Richardson,
che ha minacciato di non sposarlo se avesse accettato il lavoro.
“Ed era seria! – ha spiegato Neeson – “Dai, ci sono
tutte quelle ragazze meravigliose in vari paesi che vanno a letto e
si alzano dal letto. Sono sicuro che gran parte della sua
affermazione si basava su questo!“.
Neeson non ha però mai considerato
l’aver rifiutato il ruolo come uno sbaglio della sua carriera,
perché farlo gli ha permesso di concretizzare la storia d’amore che
sognava da sempre. Nel 1994 ha infatti sposato la Richardson e i
due sono poi rimasti insieme fino alla tragica scomparsa di lei per
via un incidente sugli sci, nel 2009. Alla fine, fu Pierce
Brosnan ad assumere il ruolo di James Bond, interpretando
l’agente in quattro film (Goldeneye, Il domani non
muore mai, Il mondo non basta e La morte può
attendere) dal 1995 al 2002. Gli successe come Bond
Daniel Craig, che interpretò il personaggio in
cinque film nel corso di sedici anni.
Craig ha poi salutato l’Agente 007
con No Time to Die del 2021. Attualmente, la Eon Films sta
cercato il suo sostituto e ancora non ci sono indizi concreti
su chi sarà il prossimo James Bond. Per Neeson, ad ogni modo,
le occasioni per cimentarsi con ruoli action non sono mancate. Dopo
Schindler’s List, ha infatti interpretato ruoli in altri
franchise di successo, tra cui Ra’s al-Ghul in Il cavaliere
oscuro, Qui-Gon Jinn in Star
Wars: Episode I – La minaccia fantasma e Bryan Mills nella
trilogia di Taken.