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The Lighthouse: spiegazione del finale del film di Robert Eggers

The Lighthouse: spiegazione del finale del film di Robert Eggers

Uscito nel 2019, The Lighthouse di Robert Eggers ha stupito e sconcertato gli spettatori di tutto il mondo. Il film sperimentale interpretato da Willem Dafoe e Robert Pattinson indaga il deterioramento degli stati mentali di due guardiani del faro costretti a vivere per quattro settimane su un’isola deserta. Il film, diretto dal regista di The Witch, altro successo horror con Anya Taylor-Joy protagonista, ha seguito la strada dell’horror indie, ma si è fatto notare per la sua ambiziosa direzione creativa.

Oltre che per il suo stile unico, The Lighthouse si è distinto per la sua trama oscura e per la ricchezza dei temi trattati, elementi che si sono uniti per dare vita a un film avvincente, inaspettato e sconcertante. Con queste premesse, c’è molto da scoprire sulla trama di The Lighthouse e sul suo significato più profondo.

Di cosa parla The Lighthouse?

The-Lighthouse-castThe Lighthouse inizia con i personaggi di Willem Dafoe e Robert Pattinson, Thomas Wake e Ephraim Winslow, che si danno il cambio per quattro settimane su un’isola deserta per occuparsi della supervisione di un faro isolato. Ephraim deve sottostare agli ordini del veterano Thomas e occuparsi della maggior parte dei lavori manuali, mentre Thomas finisce per occuparsi solo del faro, senza mai permettere a Ephraim di salirci per nessun motivo. Quando il loro turno di quattro settimane sta per terminare, una tempesta devastante gli impedisce di ripartire. Ormai senza più provviste, i due finiscono per ubriacarsi di continuo: l’isolamento diventa la loro più grande rovina. Il tempo sembra perdere ogni tipo di significato e i due precipitano nella follia.

Il mattino successivo, Howard trova il diario di bordo di Wake, in cui quest’ultimo lo critica come dipendente ubriacone e incompetente e raccomanda che venga licenziato senza stipendio. Howard insiste di essere un gran lavoratore e chiede di poter entrare nel faro, ma Wake si rifiuta e lo sminuisce, così il giovane attacca il suo padrone: nel mentre, ha delle allucinazioni di una sirena, del vero Winslow e di un Wake simile a Proteo. Alla fine, Howard riesce a sottometterlo e lo porta nella buca alla base del faro per seppellirlo vivo. Wake descrive i pericoli di guardare la luce del faro prima di perdere conoscenza, ma Howard si impossessa delle chiavi per la torre. Una volta raggiunta la luce del faro, Howard ne rimane abbagliato: sentiamo urla inquietanti e squilibrate da parte del giovane, prima che precipiti giù dalle scale. Tempo dopo, vediamo un Howard a malapena vivo, che giace nudo sugli scogli con un occhio danneggiato, mentre uno stormo di gabbiani si ciba delle sue viscere.

I temi e il simbolismo di The Lighthouse

willem dafoeThe Lighthouse è molto più di un semplice film horror/thriller e lo dimostra il fatto che sia ricco di simbolismi e temi complessi. Partiamo analizzando come l’elemento tematico più evidente sia in realtà lo stile del film: Eggers ha deciso di girare in bianco e nero con un formato 1.19:1, che ha certamente aggiunto al film un’atmosfera claustrofobica e al contempo grintosa.

Vi è anche un forte sottotesto psicologico in The Lighthouse, con Eggers che ha ammesso di essere stato pesantemente influenzato dall’operato Carl Jung. Eggers ha giocato con il complesso edipico nella relazione tra i suoi protagonisti, in quanto Winslow è stato spinto a uccidere Thomas, che vedeva come una sorta di figura paterna. Il film incorpora anche un evidente simbolismo fallico, rappresentato dal faro stesso. Considerando che il film tratta di due uomini soli su un’isola deserta, i temi della sessualità e della mascolinità sono indubbiamenti fondamentali.

Tutto ciò si lega a doppio filo con l’influenza che la mitologia e il folklore esercitano sulla trama di The Lighthouse, in particolare i racconti dei marinai e  la mitologia classica, soprattutto la figura delle sirene. Oltre a questo, ci sono alcuni riferimenti importanti ad altri miti greci. Durante quella che sembra essere un’allucinazione di Winslow, egli vede Thomas adornato di tentacoli e creature marine: trasformazione estetica che fa riferimento a Proteo, il dio delle profezie che serviva Poseidone. Inoltre, quando Winslow riesce veramente a scorgere cosa si cela nel faro, precipita giù per le scale e muore: le sue interiora finiscono per essere mangiate dai gabbiani, un chiaro riferimento al mito di Prometeo, che rubò il fuoco degli dei e subì la conseguenza di vedere un’aquila mangiare il suo fegato ogni giorno.

Cosa vede Thomas nella luce?

La risposta a questa domanda è plurivoca e viene lasciata in sospeso da The Lighthouse. Poiché il film è fortemente basato sulla mitologia classica, la luce rappresenta sicuramente più un’idea astratta che un vero e proprio oggetto tangibile. Sebbene si possa ipotizzare che il faro racchiuda segretamente la presenza di una sirena, visti i continui accenni del film a queste creature, Eggers ha in reltà suggerito che la chiave di lettura va ricercata più che altro nella figura di Prometeo.

Se il personaggio di Thomas Winslow è basato su Prometeo, allora ha certamente sfidato un dio (analizzando Thomas Wake come Proteo), una volta avuto l’accesso al faro sacro. Per questo, è stato rapidamente e severamente punito precipitando verso la morte. Per tutta la durata del film, Winslow era alla ricerca di risposte su ciò che era realmente accaduto con l’ex partner di Wake e su ciò che Wake nascondeva nel faro. Ogni volta che si ritrovava a fissare la luce, almeno figurativamente, vedeva tutto: la verità, che gli era stata nascosta per tutto il tempo. Come ogni essere umano, Winslow non è riuscito a gestire questa conoscenza eterna ed è stato consegnato alla morte proprio perchè la verità rimanesse ignota.

Sebbene si tratti puramente di speculazioni, Eggers stesso è intervenuto sul finale di The Lighthouse, pur con una risposta sempre ambigua. In un’intervista a Vox, ha rivelato: “Ieri sera, durante una proiezione, qualcuno mi ha chiesto: “Perché non hai fatto vedere quello che Rob [Pattinson] vede alla fine del film?” E io ho risposto: “Perché se lo avessi visto, ti sarebbe toccato lo stesso destino””. Alla fine ha lasciato il finale all’interpretazione dello spettatore, come ogni buon mito precedente“.

Qual è il vero significato di The Lighthouse?

The-Lighthouse-significatoTrovare una vera risoluzione al finale di The Lighthouse è praticamente impossibile, anche se è proprio questo aspetto a fortificare l’unicità del film. Sebbene siano ravvisabili i temi principali della sua narrazione, tra cui l’isolamento, la follia e un’indagine sulla natura umana, il finale ambiguo del film delega allo spettatore la possibilità di trarre le proprie conclusioni. Forse Thomas Wake è veramente un dio, dato che riesce a fissare la luce ripetutamente e a sopravvivere, o forse è stato lentamente condotto alla pazzia da quella vista, portando anche i suoi compagni a uno stato mentale disturbato. Nel complesso, si tratta di un film che incorpora anche il genere fantastico, sollevando dunque più livelli di riflessione e aprendosi al dibattito post-visione.

Drag Race Italia arriverà su Paramount+

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Drag Race Italia arriverà su Paramount+

Paramount+ ha annunciato oggi che Drag Race Italia arriverà sul servizio di streaming in Italia e successivamente sarà disponibile, oltre che in Italia, anche negli Stati Uniti e in America Latina nel corso dell’anno. La notizia segue il recente annuncio di tre nuove edizioni di Drag Race in Brasile, Germania e Messico e di una Global Drag Race All Stars, che saranno disponibili su Paramount+ quest’anno nei rispettivi paesi.

“Drag Race è diventato un fenomeno globale e siamo stati onorati di essere presenti fin dall’inizio con il team incredibilmente talentuoso di RuPaul e World of Wonder”, ha dichiarato Chris McCarthy, Presidente/CEO, SHOWTIME/MTV Entertainment Studios & Paramount Media Networks. “Nell’espandere l’impronta globale di Paramount+, era importante riconquistare Drag Race nei mercati internazionali chiave costruendo anche una serie di competizioni interconnesse. Global Drag Race All Stars è come un Super Bowl mondiale per le Drag!”

“Con la terza stagione di Drag Race Italia siamo entusiasti di espandere la partnership con Paramount+ e Wow Presents Plus, e di continuare la nostra missione nel diffondere la gioia delle drag in tutto il mondo”, hanno dichiarato Fenton Bailey e Randy Barbato, CEO di World of Wonder.

RuPaul’s Drag Race, il reality più famoso della storia con 27 Emmy® Awards, è prodotto da MTV Entertainment Studios e dalla media company World of Wonder, pluripremiata agli Emmy Awards. La nuova stagione della versione italiana sarà prodotta da Ballandi.

The Big Door Prize, recensione della nuova serie Apple Tv+

The Big Door Prize, recensione della nuova serie Apple Tv+

The Big Door Prize, la nuova serie dramedy prodotta da Apple TV+ e tratta dal romanzo omonimo di M.O. Walsh racconta di una piccola cittadina di nome Deerfield che sta tentando di riprendersi dalla tragedia di un incidente automobilistico in cui un uno dei giovani più amati del luogo, Kolton, ha perso la vita. A un certo punto nell’emporio della cittadina compare MORPHO, una misteriosa macchina in grado di predirre il futuro delle persone scrivendo una sola parola in un biglietto azzurro. Da quel momento il comportamento degli abitanti sembra cambiare radicalmente, e questo influisce in maniera determinante anche su Dusty (Chris O’Dowd), sua moglie Cass (Gabrielle Dennis) e sulla loro figlia adolscente Trina (Djouliet Amara), che era impegnata con Kolton al momento della sua morte.

The Big Door Prize, un’occasione persa

Alla fine della visione completa di The Big Door Prize (guarda il trailer) si può piuttosto chiaramente parlare di occasione persa. Non tanto per la qualità complessiva dello show quanto per la notevole differenza di spessore che possiamo riscontrare tra le prime puntate e la seconda parte della stagione. La serie infatti nei primi episodi sfrutta l’idea fantastica per raccontare in realtà quanto i personaggi in scena si trovino a dover fare i conti con i propri rimpianti, con le piccole frustrazioni di tutti i giorni, con la malinconia soffusa di una vita che, pur agiata e in superficie tranquilla, non è comunque quella che molti di loro avevano sognato da giovani.

Sotto questo punto di vista in particolar modo le prime tre puntate si sviluppano attraverso un mix di commedia gentile e tono dolceamaro che fanno davvero sperare per il meglio. In particolar modo il protagonista interpretato da un efficace Chris O’Dowd, il parroco Reuben e il giovane Jacob (fratello gemello di Kolton) si rivelano personaggi in chiaroscuro di spesso drammatico preciso ed emozionante. Intorno a loro The Big Door Prize si dipana come una serie che indaga e riflette su quanto possa essere complessa anche la vita delle persone più comuni, le quali devono affrontare sfide di tutti i giorni caricando sulle proprie spalle le responsabilità nei confronti del prossimo e della comunità.

the big door prize castUna premessa non mantenuta

Superate però le prime, efficaci puntate The Big Door Prize si assesta su dei toni che spingono maggiormente verso la commedia di situazione non riuscendo più a raccontare il lato malinconico dei protagonisti delle varie puntate. L’effetto creato all’inizio si perde dunque dentro un tono medio che, pur contenendo alcuni momenti di divertimento scoppiettante, non ritrova la profondità dell’inizio. Non avendo letto il testo letterario di partenza – cosa che la serie ci ha comunque incuriosito a fare – non sappiamo se l’idea di dedicare potenzialmente ogni episodio a un personaggio diverso sia un’idea dei creatori.

A nostro avviso mantenere maggiormente al centro del racconto le dinamiche familiari che portano Dusty, Cass e Trina a confrontarsi avrebbe regalato una compattezza diversa al prodotto. In questo modo invece The Big Door Prize perde un vero e proprio centro narrativo tentando di seguire figure anche figure di contorno che tutto sommato avrebbero potuto (e dovuto) rimanere tali. Probabilmente una maggiore compattezza a livello di storytelling avrebbe aumentato la forza emotiva del racconto. Rimangono comunque le buone prove di attori consumati quali Chris O’Dowd (il quale sta sviluppando un modo di recitare dolceamaro di discreta efficacia) e soprattutto Gabrielle Dennis. Da tenere d’occhio anche il giovane Sammy Fourias, il quale interpreta Jacob regalandogli il giusto mix tra commedia e dramma introspettivo.

Non ci si annoia vedendo The Big Door Prize, tutt’altro. Si tratta di un altro feel-good show prodotto da Apple TV+ che non arriva di certo ai livelli di Ted Lasso (qui la recensione), ma che comunque sa allietare il pubblico nella mezz’ora di durata di ogni puntata. La discrepanza tra l’idea di partenza, il modo in cui viene sfrutta all’inizio e quello in cui viene “dimenticata” nel corso degli episodi successivi lascia il dubbio che avrebbe potuto essere qualcosa di memorabile, ma il risultato complessivo è tutt’altro che deludente.

John Wick 4, la recensione del ritorno di Keanu Reeves

John Wick 4, la recensione del ritorno di Keanu Reeves

Dopo l’exploit del 2014, come noto, l’ex killer di Keanu Reeves è diventato a furor di popolo il protagonista di una saga a lui dedicata. Che negli anni ci ha fatto viaggiare attraverso diversi mondi, attraversare diverse fasi e non pochi alti e bassi, fino ad arrivare al John Wick 4 che vedremo nei nostri cinema dal 23 marzo grazie a 01 Distribution. Si aspettava un gran finale, e in parte le attese non saranno deluse, comprese quelle dei fan che vorrebbero il viaggio non finisse mai (in attesa dello spin-off Ballerina a marzo 2024), ma in questo – per ora – ultimo capitolo si torna alle origini dell’anti-eroe in nero. Con qualche sorpresa.

John Wick, l’immortale, senza tregua

Lasciato per morto in un vicolo di New York, sapevamo che John Wick sarebbe tornato con l’aiuto del Re della Bowery di Laurence Fishburne, come lui assetato di vendetta e intenzionato a opporsi alla Gran Tavola. Per farlo, però, stavolta si dovrà lasciare la “città Dolente” dell’incipit dantesco, per la più classica delle quest. Che ci porterà in Giordania a conoscere il nuovo Reggente, a New York per scoprire il destino del Continental – e della coppia che lo gestiva, composta dall’immancabile Winston (Ian McShane) e il suo fidato Charon (l’appena scomparso Lance Reddick) – fino in Giappone e in Francia, dove vedremo svilupparsi le trame del crudele Marchese di Bill Skarsgård.

Lui il vero villain di questo quarto episodio della saga, soprattutto per il suo opporsi alla volontà di pace, di liberazione, di Wick, ormai provato dalla lunga lotta. Uno spietato e potentissimo deus ex machina, in grado di controllare la Gran Tavola e i suoi affiliati, compresi alcuni vecchi amici del solitario John, rassegnato a non potersi fidare di nessuno, o quasi.

John Wick 4: “l‘ultimo” combattimento

Come in una sorta di Game of Death, tutto è costruito per arrivare all’incredibile – e forse risolutivo – ultimo combattimento di Chen, ma nemmeno Bruce Lee avrebbe pensato di affrontare un percorso tanto articolato per raggiungere l’obiettivo. E non è un caso che, se in altre occasioni il nostro protagonista arrivava alla fine della sua Odissea mortalmente ferito e a rischio sopravvivenza, in questa lo si veda (semplicemente) stanco, come non mai, letteralmente esausto, dalle lungaggini alla quale hanno scelto di sottoporlo/ci Shay Hatten e Michael Finch.

john wick 4 keanu reevesLoro i due sceneggiatori chiamati a non far sentire la mancanza del creatore Derek Kolstad, la perdita del quale in parte fa sì che la storia vada dritta a un solo punto, per quanto tra molti innesti e digressioni, per essere in qualche maniera compensata da una estetica brutale, che alterna il minimalismo degli inizi con la ricerca di scenografie da videogioco a tratti vista nei sequel.

Di duello in duello, il viaggio continua

Una generale indeterminatezza è la miglior novità di questo John Wick 4, nel quale si ha sempre il dubbio sulle reali intenzioni o convenienze dei vari personaggi. A partire da quelli – molto importanti, forse anche per il futuro – del Caine di Donnie Yen e lo Shimazu di Hiroyuki Sanada (e sua figlia) che incontriamo al Continental di Osaka in una spettacolare sequenza. Una delle tante che infarciscono il film, che tra la mattanza nella discoteca berlinese e la sparatoria ‘contro mano’ dell’Étoile di Parigi, si concede momenti carichi di una autoironia palpabile, o dominante, come per la salita al Sacro Cuore con la quale dovrebbe mettersi la parola fine a una lunga corsa.

Che avrebbe potuto finire prima, vista la trovata da ‘Writers room‘ del duello, poco presentabile quanto a coerenza interna, ma definitiva quanto a funzionalità. In attesa di un possibile prossimo capitolo, prepariamoci a un ulteriore regolamento di conti con figure del suo passato o a una lotta definitiva per il trono di Re di New York, dove speriamo di veder tornare John, finalmente libero, per godersi la sua agognata e meritata pensione, magari con un nuovo cane.

Calo di diversità etnica nelle nomination ai Television Awards. I BAFTA si difendono: le donne bianche oltre i 40 anni rappresentano la diversità

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I BAFTA hanno celebrato il maggior numero di donne bianche anziane nominate come miglior attrice ai Television Awards, a fronte di un forte calo della diversità etnica nelle shortlist delle performance.

Tutte e sei le candidate nella categoria Attrice protagonista sono bianche, con alcuni che hanno osservato che Ambika Mod è stata trascurata per la sua interpretazione nella serie della BBC/AMC This Is Going To Hurt, serie che invece è stata nominata in altre sei categorie.

Alla domanda se i BAFTA avessero sperato in un risultato diverso, l’amministratore delegato Jane Millichip ha dichiarato: “C’è rappresentazione in quella categoria nel fatto che se si guarda all’età delle attrici e ai ruoli scritti per loro, otteniamo un dato straordinario. È qualcosa di cui abbiamo discusso a lungo nel mondo televisivo e cinematografico: i ruoli sono scritti per donne di età superiore ai 40 anni? Questo è un risultato davvero impressionante”.

Imelda Staunton (67 anni) è stata nominata per la sua interpretazione della Regina Elisabetta II in The Crown. Altri nominati includono Kate Winslet (47) per I Am Ruth, Billie Piper (40) per I Hate Suzie Too, Maxine Peake (48) per Anne, Sarah Lancashire (58) per Julia e Vicky McClure (39) per Without Sin.

Tutte e sei le attrici sono molto amate dai BAFTA. Staunton ha vinto un BAFTA nel 2005 ed è stata nominata altre tre volte; Winslet ha tre vittorie e cinque nomination precedenti; Lancashire ha due vittorie e altre tre nomination; McClure ha una vittoria e due nomination precedenti; Peake ha due nomination precedenti; Piper ha due nomination per le prestazioni precedenti.

Sara Putt, vicepresidente dei BAFTA e presidente del comitato televisivo, ha affermato che tutte le candidate donne “meritano” il loro posto nella rosa dei candidati. Mod non è invece riuscita ad arrivare alla nomination pur essendo stata riconosciuta come una delle migliori interpreti della stagione. È stata nominata come attore non protagonista ai Royal Television Society Awards, mentre la Broadcasting Press Guild l’ha nominata come migliore attrice.

Putt ha dichiarato: “I nostri premi sono un barometro di ciò che sta accadendo nel settore… Prenderemo i dati e le statistiche dai premi di quest’anno – nomination e vincitori – e questo farà parte delle nostre conversazioni su ciò che faremo l’anno prossimo. È una conversazione in corso.”

Il calo della diversità etnica segue la preoccupazione per i BAFTA Film Awards 2023, durante i quali 47 dei 49 vincitori sono stati bianchi. L’unica star nera sul palco era la co-conduttrice Alison Hammond.

Inganno, al via le riprese della nuova serie Netflix con Giacomo Gianniotti

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Sono partite questa settimana in Costiera amalfitana le riprese di INGANNO, la serie Netflix prodotta da Cattleya – parte di ITV Studios, diretta da Pappi Corsicato e con protagonisti Monica Guerritore e Giacomo Gianniotti, in arrivo solo su Netflix nel 2024.

Scritta da Teresa Ciabatti, Eleonora Cimpanelli, Flaminia Gressi, Michela Straniero, INGANNO è un thriller sentimentale che gioca tra la suspense, la rottura dei tabù e le verità scomode sull’amore. È la storia di un’appassionante relazione, in cui non mancano ombre e segreti, che mette in crisi le convenzioni sociali e gli equilibri familiari, sovvertendo il ruolo della maternità nella cultura mediterranea.

Gabriella (Monica Guerritore) è la proprietaria di un prestigioso hotel in Costiera Amalfitana, una donna elegante, fiera dei suoi sessant’anni e consapevole del suo ruolo. I suoi tre figli ormai sono grandi e la vita non sembra riservarle più molte sorprese, finché non incontra Elia (Giacomo Gianniotti): un ragazzo affascinante, vitale, libero, coetaneo del suo figlio maggiore, che esercita su di lei un fascino irresistibile, ma anche ambiguo e spaventoso. Nonostante la differenza di età, Gabriella si riscopre donna, amante…e per Elia sarà pronta a mettere in gioco tutto, anche il rapporto con i figli e la loro eredità.

INGANNO è basata sulla serie britannica Gold Digger, creata e scritta da Marnie Dickens e prodotta da Mainstreet Pictures, format distribuito da ITV Studios.

Per le attrici di La sirenetta e Peter Pan & Wendy i nuovi film rimedieranno agli stereotipi degli originali animati

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Sono in arrivo, al cinema e su Disney+, due nuovi remake in live action degli originali animati della Disney. Si tratta di La sirenetta e Peter Pan & Wendy. Il primo dei due, che uscirà al cinema il 24 maggio, ha fatto molto discutere per via della scelta di assegnare il ruolo della protagonista all’attrice di colore Halle Bailey, mentre il secondo, disponibile su Disney+ dal 28 aprile, ha a sua volta generato diverse polemiche per via della presenza di una Trilli di colore, interpretata da Yara Shahidi. Sembra però che i due film faranno molto di più che proporre tali personaggi con un’etnia differente rispetto alle rispettive versioni animate, andando ad abbattare gli stereotipi sessisti esistenti in quei Classici Disney.

Parlando della sua sirenetta, la Bailey ha detto di sentirsi “davvero entusiasta, perché abbiamo decisamente cambiato la prospettiva del suo desiderio di lasciare l’oceano per un ragazzo. Ora è molto più complessa di così. Riguarda se stessa, il suo scopo, la sua libertà, la sua vita e ciò che vuole. Come donne siamo fantastiche, siamo indipendenti, siamo moderne, siamo tutto e ancora di più. E sono contenta che La Disney stia aggiornando alcuni di questi temi”. La Shahidi, a sua volta, ha spiegato come l’imminente remake di Peter Pan corregga aspetti del film Disney originale.

“Penso che i remake debbano dimostrare perché vale la pena di essere rifatti in primo luogo, e avendo avuto la possibilità di guardare il film, credo che il regista David Lowery lo abbia aggiornato in un modo che  corregge anche il tipo di stereotipi che sfortunatamente vengono trasmessi attraverso quelle fiabe, come la rappresentazione indigena, che era errata nella versione animata”. Nel Classico Disney, infatti Peter Pan e i bimbi perduti entrano in contatto con una tribù indigena, raffigurata attraverso numerosi stereotipi. I due nuovi film in arrivo, dunque, offriranno una visione rinnovata di tali aspetti, ponendo maggior rispetto e attenzione ad essi.

Fonti: CBR, ScreenRant

Air: Matt Damon e Ben Affleck parlano della loro prima volta come attore-regista

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In vista dell’uscita dell’atteso Air, il 6 aprile, Ben Affleck e Matt Damon, hanno spiegato com’è stato per Affleck dirigere finalmente Damon in un progetto cinematografico. Come noto, i due sono amici sin da quando erano ragazzi e insieme hannno anche vinto l’Oscar per la miglior sceneggiatura originale nel 1998 per il film Will Hunting – Genio ribelle. Il loro nuovo progetto collaborativo, Air, è un film biografico sul venditore di scarpe Nike Sonny Vaccario (Damon), che mira ad ottenere un accordo promozionale con il debuttante Michael Jordan prima che diventi una leggenda. Affleck, oltre a dirigere il film, recita anche nei panni dell’uomo d’affari Phil Knight.

Durante una recente intervista, i due amici hanno commentato l’esperienza di aver finalmente trovato l’occasione in cui Affleck dirigere Damon per la prima volta. Scherzando tra loro, gli attori hanno discusso di come il loro lavoro su Air sia stato lo stesso di ogni altra volta in cui la coppia aveva collaborato precedentemente. “Abbiamo fatto diverse recite al liceo in cui lui diceva: “Amico, penso che dovresti farlo così”. – afferma Damon – “Mi ha diretto per qualcosa come quarant’anni. Onestamente, è stata una specie di progressione naturale. Abbiamo scritto un sacco di film, prodotto e recitato insieme per così tanti anni e decenni, quindi non è stato diverso lavorare in questo modo“.

Abbiamo ricevuto spesso questa domanda, continuo a pensare: “Avrebbe dovuto essere diverso?” Perché sembrava esattamente lo stesso di sempre. – spiega poi Affleck – E ciò che è stato davvero meraviglioso è che è stato così bello lavorare insieme, è stata una specie di sensazione del tipo “Dai, va tutto bene, amo gli attori, ti voglio bene, andrà tutto bene, tutti, prendetevi tutto il tempo che volete, fate quello che dovete fare e fatevi rispettare”, e in un certo senso diffondere quell’energia“. Alla luce di ciò, non resta che attendere dunque l’arrivo in sala di Air, per ritrovare i due amici insieme sul grande schermo.

Fonte: ScreenRant

Shazam! Furia degli Dei: Zachary Levi dà la colpa dell’insuccesso al marketing e ai fan tossici

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Come noto, Shazam! Furia degli Dei (qui la recensione) ha debuttato ben al di sotto delle aspettative al box office durante il fine settimana appena passato, affermandosi come il titolo con il peggior risultato di sempre per un film DCEU. L’attore protagonista, Zachary Levi, interrogato a riguardo, sembra avere le idee molto chiare su chi ha la colpa di tale flop: i fan tossici della DC e lo scarso marketing. Un commento su Twitter ha infatti chiesto all’attore se secondo lui i fan di Zack Snyder fossero contenti del deludente esordio al botteghino di Shazam 2, in quanto non vogliono supportare altri progetti della DC in seguito alla decisione di non portare avanti lo Snyderverse.

L’attore di Shazam! sembrava essere d’accordo con l’idea che il fandom tossico sia un fattore, ma ha anche indicato come grande colpevole il marketing del film. “Anche questo è vero. – ha scritto Levi – Triste, ma vero. Quanto ciò influenzi effettivamente il botteghino è difficile prevederlo. Ma penso che il problema più grande che stiamo riscontrando sia il marketing. Questo è un perfetto film per famiglie, eppure molte famiglie non ne sono a conoscenza. Il che è un grande peccato”. Levi non però è l’unico associato al sequel che ha detto la sua in seguito all’esordio poco brillante del film.

Il regista David F. Sandberg si è rivolto a Reddit per rispondere a un commento sulla performance del film dicendo: “Non è che sia una sorpresa. Ho visto dove stava andando a parare molto tempo fa“. Ad oggi il film ha incassato in patria appena 31,8 milioni di dollari, arrivando a 66,4 milioni a livello globale. Un risultato di molto al di sotto delle aspettative, considerando il budget di circa 125 milioni. Dopo l’insuccesso di Black Adam, dunque, continua la scia negativa della DC, la quale dovrà sicuramente rivedere la propria strategia distributiva.

Fonte: CBR

Il viaggio leggendario, la recensione del film con i DinsiemE

Il viaggio leggendario, la recensione del film con i DinsiemE

Prima c’era la tv. Rai Gulp, Disney Channel, Nickelodeon. Reti traboccanti di storie, programmi educativi, cartoons, telefilm per ragazzi. Era solo davanti a quegli schermi che i più piccoli riempivano il loro tempo. Adesso, invece, c’è anche YouTube, con personaggi e format tutti da scoprire. I canali di intrattenimento online per bambini sono nati in parallelo al progresso di internet, diventando un altro bacino attraverso cui inebriarsi di racconti fantasiosi e divertenti giochi.

L’approccio al pubblico junior, in tal caso, è per certi versi perfino più diretto e il cinema, che cerca di stare al passo con i tempi sviluppando nuove narrazioni, ha intercettato (quasi) subito questa modalità di fruizione, decidendo di trarne qualche vantaggio. E così, passando da un medium piccolo come lo schermo televisivo o il computer ad uno molto più grosso come quello del grande schermo, questi nuovi protagonisti – gli youtubers – sono riusciti ad ampliare il loro vasto e variegato mondo.

Il caso box office di gennaio dell’ultimo film dei Me contro Te nati dall’estro di Luì e Sofì, che ha visto un superamento di Avatar – La via dell’acqua a livello di incassi, ha fatto molto riflettere sulla direzione presa dal cinema italiano. Il quale sta sperimentando nuove strade per permettere all’industria di prendere una bella boccata d’aria e, in qualche modo, risollevarsi. E chissà se Il viaggio leggendario, primo film dei famosi youtubers DinsiemE, non ne ripeterà l’evento, rallegrando il nostro botteghino. La pellicola, diretta da Alessio Liguori, è tratta dall’omonimo libro dei due protagonisti, Erick Parisi e Dominick Alaimo, e sarà nelle sale cinematografiche dal 23 marzo.

Il viaggio leggendario, la trama

È una serata di pioggia. I DinsiemE (Erick Parisi e Dominick Alaimo) stanno dormendo sul divano, quando sentono bussare alla porta. È un postino (Herbert Ballerina) che consegna loro un misterioso pacco, dentro il quale la coppia trova un videogioco intitolato “Il viaggio leggendario”. Decidono così di provarlo, ma non appena lo avviano ne vengono risucchiati dentro. Approdati a Leggendaria, i DinsiemE saranno separati e dovranno affrontare una serie di livelli per poterne uscire fuori. Compito del duo sarà sconfiggere il Dottor Giniu, fratello del Dottor Timoti, il quale vuole impossessarsi dei tre amuleti dei Regni di Camelot, Atlantide e Diamante per poter essere l’unico regnante.

Un film dal target specifico

Il viaggio leggendario è un film che ben conosce il pubblico di riferimento. Per quanto possa apparire una pellicola per famiglie, è in realtà costruito con un linguaggio che solo lo spettatore infantile può decodificare. La recitazione dei protagonisti è caricaturale ma semplice, rimane invariata rispetto al suo format digitale, adatta per comunicare ai bambini e a loro soltanto. Tale approccio permette ai piccoli spettatori di interfacciarsi con una narrazione in cui già si riconoscono e amano, e che consente loro di vivere le stesse emozioni ma in maniera molto più amplificata e suggestiva. Alessio Liguori, con una regia basica e colorata, costruisce sullo schermo un mondo fantasioso e magico, in cui far rivivere al pubblico – come lui stesso dice – sia la scoppiettante storia dei Dinsieme che l’avventura dei parchi tematici. Sfruttando i paesaggi meravigliosi del Bel Paese, vengono rappresentati i Tre Regni di Leggendaria, Camelot, Atlantide e Diamante, in cui il frizzante duo si muove per superare i livelli del videogioco in cui è finito.

Buono persino il bilanciamento fra effetti meccanici e digitali, i quali restituiscono una composizione visiva tipica delle pellicole amate dal regista, da Star Wars a Ritorno al futuro. Anche la scrittura dei dialoghi rimane fedele ai contenuti presenti sul web, con quella giusta dose di ironia fanciullesca in grado di sviluppare molti momenti di divertissement. A cui si alternano, mai smorzando i toni ludici della pellicola, attimi di riflessione sull’essere se stessi, sullo scoprirsi insieme e tendersi la mano. Un argomento che calza a pennello considerato il target in erba a cui si rivolge. Il motto di Erick e Dominick “l’unione fa la forza” diventa così il cuore pulsante dell’intera opera. Partendo dalla scoperta di sé e delle proprie abilità, dall’affrontare paure e insicurezze, i protagonisti si ricongiungono verso la fine per affrontare insieme, con più consapevolezza e tenacia, i villain di Leggendaria.

Il viaggio leggendario, grazie alla sua freschezza e vivacità, riesce dunque a veicolare messaggi importanti in modo chiaro ed elementare, non sfociando mai nella noia e risultando sempre ben leggibile allo sguardo dei bambini. Un prodotto confezionato con sapienza per chi dall’altra parte lo fruisce, il cui ritmo serrato mantiene alta l’attenzione e il coinvolgimento. Non sorprenderebbe, quindi, se schizzasse in cima alla classifica delle pellicole più viste già al primo weekend di proiezioni.

Justice League Dark: il regista di M3GAN rivela la trama del suo film mai realizzato

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Il regista Gerard Johnstone, ha condiviso nuovi dettagli sulla trama del suo film Justice League Dark ed ha espress il proprio interesse a tornare sul tale progetto, attualmente scartato nel futuro, per il DC Universe di James Gunn. La DC, come noto, ha tentato molte volte di realizzare un progetto sulla Justice League Dark, prima con Guillermo del Toro e poi con J.J. Abrams, i quali avevano firmato ciascuno per portare sul grande schermo una propria versione di quel gruppo di supereroi, senza però riuscirci. Johnstone, che ha recentemente diretto il grande successo horror M3GAN, era a sua volta in procinto di scrivere la sceneggiatura prima che le deludenti performance al botteghino di Justice League e Suicide Squad portassero la DC a scartare il film.

Promuovendo ora l’uscita in home-video di M3GAN, Johnstone ha rivelato a ScreenRant ulteriori dettagli sulla sua sceneggiatura di Justice League Dark, spiegando perché il progetto è stato scartato e fornendo dettagli intriganti sulla trama che dipingono Zantana come il protagonista principale del film, così come le sue speranze di parlare con Gunn del film per eventualmente poterlo realizzare all’interno del nuovo DC Universe. “Quello è stato un periodo difficile per la DC. – ha affermato il regista – Mi è stato detto che non volevano spendere soldi per un altro film con un mucchio di personaggi di cui nessuno ha sentito parlare, e lo capisco.”

“Ero a metà del processo di scrittura della sceneggiatura, con Deadman, Swamp Thing, Constantine, Zatanna. Quest’ultimo sarebbe stato personaggio principale, perché sta scoprendo i suoi poteri magici per la prima volta e i personaggi dovevano andare tutti all’inferno per prendere il padre di Zatanna.“. Sono naturalmente in molti a sperare nell’effettiva realizzazione di un film sulla Justice League Dark, la quale potrebbe perfettamente trovare posto nel DC Universe di James Gunn, il quale non ha mai nascosto di apprezzare tale squadra di antieroi. Non resta dunque che attendere per scoprire se tale progetto riuscirà finalmente a prendere forma.

Fonte: ScreenRant

Daredevil: Born Again, l’ex sceneggiatore crede che sarà una quarta stagione della serie Netflix

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Daredevil: Born Again potrebbe essere semplicemente una quarta stagione della serie Netflix, almeno stando a ciò che ha dichiarato Erik Oleson, uno degli showrunner dell’adattamento televisivo di Daredevil di Netflix.

In un’intervista con ScreenRant, Oleson ha discusso di come il futuro del personaggio potrebbe non essere completamente separato da ciò che è accaduto prima. Disney+ espanderà il mondo dell’eroe, nella sua prossima serie televisiva, Daredevil: Born Again, con Charlie Cox che torna nei panni di Matt Murdock dopo le sue comparsate in Spider-Man: No Way Home e in She-Hulk: Attorney At Law. Ufficialmente, il progetto non è un sequel diretto dello show lanciato da Netflix nel 2015. Ma Oleson sente che c’è una sorta di connessione spirituale che collega le due storie:

“Faccio il tifo per loro. Non ho nessuna informazione privilegiata. Sapevo che sarebbe successo solo dai passaparola tra gli amici coinvolti con la famiglia Marvel. Ma davvero non so ancora cosa stiano pianificando. Abbiamo usato pezzi di Born Again nella nostra stagione. Lo chiamo ancora [Daredevil: Born Again] stagione 4, ma stanno cercando di insistere che non lo sia, quindi andrò d’accordo con qualunque titolo vogliano dargli.

Sono molto felice che Charlie e Vincent, e si spera che altri nostri amici della Marvel, avranno la possibilità di partecipare alla serie. Sono un loro grande fan; Sono un grande fan dello show. Non vedo l’ora di vedere di cosa si tratta. Spero sia fantastico, mettiamola così.”

Mentre è bello sentire Oleson affermare che le avventure di Daredevil continueranno in qualche modo senza deviare troppo da quanto già stabilito per il personaggio, c’è ancora parecchio scompiglio tra le opinioni dei fan a causa del fatto che, pare, Karen Page (Deborah Ann Woll) e Foggy (Elden Henson) non dovrebbero tornare per la serie Disney+. Se questa versione di Matt Murdock è davvero quella che è stato presentato al pubblico nel 2015, dovrebbe esserci una buona ragione per cui non dovrebbe più accompagnarsi con i suoi migliori amici. Tuttavia, i fan vedranno alcuni volti familiari nella serie.

È stato recentemente annunciato che Jon Bernthal, che ha interpretato il Punitore nella serie Netflix originale, riprenderà il ruolo nel progetto Disney+. Il vigilante ha incrociato la strada con Daredevil durante la seconda stagione dello show, dove i due si sono scontrati riguardo ai loro diversi punti di vista per portare giustizia. Punisher non sarà l’unico cattivo a tornare, poiché Vincent D’Onofrio tornerà nel ruolo di Kingpin. L’attore è apparso in precedenza nei panni di Fisk in Hawkeye del 2021.

Damon Lindelof fuori dal suo progetto di Star Wars per il cinema

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Damon Lindelof fuori dal suo progetto di Star Wars per il cinema

Deadline ha confermato la segnalazione di Above the Line secondo cui gli sceneggiatori Damon Lindelof e Justin Britt-Gibson hanno entrambi lasciato il loro film di Star Wars, che era ancora senza titolo. Il progetto, che sarà diretto da Sharmeen Obaid-Chinoy, sta però ancora andando avanti alla Lucasfilm.

Inoltre, nonostante l’uscita di Lindelof dal progetto, è stato riferito che il film sarà annunciato ufficialmente ad aprile durante la Star Wars Celebration di quest’anno. La trama del film rimane in gran parte misteriosa, ma le prime indicazioni suggeriscono che il progetto è incredibilmente importante per Lucasfilm per una grande ragione. Si dice che il film avrà luogo dopo Star Wars: L’ascesa di Skywalker e conterrà i personaggi della trilogia del sequel. Se fosse vero, questo segnerebbe la prima volta che i personaggi dei film più recenti torneranno nel franchise. Inoltre, sarebbe probabilmente il prossimo lungometraggio di Star Wars ad arrivare nei cinema.

La lista di progetti Stars Wars destinati al cinema ha dovuto affrontare significativi problemi negli ultimi tempi, problemi legati a uscite dai progetti “per ragioni creative”. Recentemente, è stato riferito che il misterioso progetto di Star Wars del presidente dei Marvel Studios Kevin Feige, scritto da Michael Waldron di Doctor Strange and the Multiverse of Madness, non stava più andando avanti. Inoltre, Patty Jenkins non avrebbe più diretto il film sul Rogue Squadron precedentemente annunciato, oltretutto il progetto è stato accantonato a tempo indeterminato. Le ragioni esatte delle loro cancellazioni premature rimangono poco chiare. Detto questo, sembra che lo studio sia determinato a far decollare il film di Obaid-Chinoy nonostante l’assenza di Lindelof e Britt-Gibson.

Sebbene la notizia arrivi inaspettata, non è del tutto sorprendente. Durante un’intervista con /Film, Damon Lindelof ha sottolineato la difficoltà di entrare nell’universo di Star Wars e ha accennato all’inutilità di realizzare il progetto:

“Dirò solo che per ragioni che non posso approfondire, il grado di difficoltà è estremamente, estremamente, estremamente alto. Se non può essere eccezionale, non dovrebbe esistere. Questo è tutto ciò che dirò, perché è il primo film che ho visto seduto in grembo a mio padre, a quattro anni, nel maggio del 1977. Penso che sia possibile che a volte quando tieni qualcosa in così grande rispetto e stima, cominci ad entrare in cucina e dici semplicemente: “Forse non dovrei cucinare. Forse dovrei solo mangiare”. “

Avengers: Secret Wars, il film potrebbe essere diviso in due parti

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Sembra proprio che i fan della Marvel potrebbero dover aspettare un po’ più del previsto per assistere alla conclusione di Avengers: Secret Wars. Secondo quanto riferito da alcune fonti, i Marvel Studios starebbero discutendo della possibilità di dividere l’imminente epico film sugli Avengers in due film, con la seconda metà ritardata dunque fino alla ancora non annunciata Fase 7. Secondo Inside the Magic, infatti, affidabili addetti ai lavori hanno riportato che i Marvel Studios stanno riconsiderando il modo migliore per distribuire Secret Wars e l’opzione più quotata sarebbe proprio quella di dividere l’epico finale della Multiverse Saga in due parti.

Se questa sarà davvero l’opzione portata avanti dalla Marvel, Secret Wars Part II e la fine dell’intera Multiverse Saga sarebbero dunque ritardati di “alcuni anni“. Al momento, naturalmente, i Marvel Studios e la Disney non hanno risposto a tali notizie, il che significa che i fan dovrebbero prendere queste affermazioni con le pinze. per adesso. Attualmente, Avengers: Secret Wars è programmato per arrivare come un unico film sul grande schermo il 1 maggio 2026. Si tratterà come noto della conclusione della già citata Multiverse Saga, anche se allo stato attuale si sa molto poco della sua trama e dei personaggi che saranno coinvolti.

È però certo che i fan aspettavano da tempo notizie riguardo un potenziale adattamento live-action dell’iconica serie di fumetti, che vede vari eroi e cattivi Marvel essere presi da un’entità cosmica nota come The Beyonder, e portati a scontrarsi su un pianeta chiamato Battleworld. Non sappiamo se sarà effettivamente questa la vicenda alla base di Secret Wars, ma è logico pensare che rappresenterà un’epica conclusione di questa Multiverse Saga e che offrirà dunque uno scontro di proporzioni epiche, similmente a quanto avvenuto in Avengers: Endgame. Resta ora da scoprire se tale scontro sarà diviso in due film o no.

Fonte: CBR

Taron Egerton fortemente intenzionato a portare avanti il franchise di Kingsman

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Taron Egerton sarà pure un attore candidato all’Oscar, ma non dimentica le sue radici come ragazzo cockney diventato super spia e vorrebbe davvero fare un altro tentativo con il franchise di Kingsman con il regista Matthew Vaughn. Egerton si è fatto un nome in Kingsman: The Secret Service nei panni di Eggsy, che viene reclutato da Harry Hart (Colin Firth) per diventare un membro di Kingsman, una società segreta formata durante la prima guerra mondiale per proteggere il Regno Unito e il mondo, dalle minacce globali. Ha ripreso il ruolo in Kingsman: The Golden Circle ed è destinato a tornare ancora una volta in (quello che potrebbe essere chiamato) Kingsman: The Blue Blood.

Parlando con Steve Weintraub di Collider durante il suo tour stampa per l’imminente Tetris, l’attore ha confermato di desiderare di tornare al personaggio di Eggsy per un altro round e di avere le sue idee per le direzioni in cui dovrebbe muoversi la trama. Egerton ha spiegato: “Ho un’idea per Kingsman. Ho la mia idea che vorrei presentare a Matthew, e penso che accadrà presto, ma ha le ruote in movimento su una sua grande idea. Quindi chissà, sai? Chissà dove atterrerà?”

Per quanto riguarda i piani di Vaughn che Egerton ha anticipato, dopo l’uscita di The King’s Man nel 2021, lo sceneggiatore-regista ha condiviso di avere grandi progetti per la dinamica tra Eggsy e Harry. Il duo ne ha passate tante, con Harry che muore, torna in vita e perde brevemente la memoria, e sembra che Vaughn abbia intenzione di mettere alla prova la loro relazione nel trequel.

In linea con queste dichiarazioni, durante l’intervista con Collider, Taron Egerton ha condiviso che gli piacerebbe vedere Colin Firth tornare al suo fianco un’ultima volta, aggiungendo che voleva rendere giustizia al ruolo che gli ha dato la sua grande svolta, dicendo:

“[Vaughn] ha tutte le intenzioni di farcela, e io ho tutte le intenzioni di interpretare Eggsy ancora una volta. È sempre stato quello che ho pensato di impegnarmi a fare. È il ruolo che mi ha dato un nome, quindi suppongo, in un certo senso, voglio solo che sia assolutamente giusto se lo facciamo di nuovo, e voglio che la storia renda giustizia alla parte che ha davvero cambiato la mia vita.

Voglio che sia un finale appropriato. E, ovviamente, spero davvero che Colin [Firth] torni almeno per una parte, e chi lo sa? Bisognerà vedere, ma abbiamo in programma di parlarne, in realtà, la prossima volta che ci vediamo, quindi chi lo sa?”.

Kingsman 3 svelerà un nuovo capitolo per l’agenzia di spionaggio britannica, dopo la sua distruzione in Kingsman: The Golden Circle che finisce per essere salvata da The Statesmen (l’equivalente americano di Kingsman), agenzia che ha fornito a Eggsy e Harry i mezzi per ricostruire da zero. Un prequel, The King’s Man, è stato distribuito nel 2021 e basandoci sulla scena post-credit, Vaughn ha in programma di espandersi anche in quell’angolo dell’universo.

Oltre a Taron Egerton e Colin Firth, l’universo di Kingsman ha accumulato una lista di cast piuttosto impressionante in Kingsman, Kingsman: The Golden Circle e The King’s Man, con nomi come Pedro Pascal, Daniel Brühl, Ralph Fiennes, Mark Strong, Halle Berry, Michael Caine, Julianne Moore, Jeff Bridges, Elton John, Gemma Arterton, Samuel L. Jackson, Rhys Ifans, Sofia Boutella, Tom Hollander, Stanley Tucci, Djimon Hounsou, Aaron Taylor-Johnson, Channing Tatum, Charles Dance e Matthew Goode sono apparsi nei vari film.

Avatar 3: il film introdurrà almeno due nuovi popoli Na’vi

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Avatar 3: il film introdurrà almeno due nuovi popoli Na’vi

Con l’uscita in sala di Avatar – La via dell’acqua, lo scorso dicembre, la saga cinematografica ideata da James Cameron e ambientata sul pianeta Pandora ha ripreso il via, con anche altri tre capitoli annunciati e in arrivo nei prossimi anni. Il primo di questi sarà Avatar 3, ancora senza titolo ufficiale, che come noto introdurrà importanti novità, a partire dal primo popolo Na’Vi caratterizzato come “cattivo”, ovvero il Popolo della Cenere. Sappiamo ancora pochissimo di questo e dei personaggi che lo comporranno, ma sembra ora che non si tratterà dell’unica nuova cultura che il film introdurrà nella saga.

Durante una conferenza stampa per promuovere l’uscita in digitale di Avatar – La via dell’acqua, il produttore Jon Landau ha affermato che Avatar 3 esplorerà nuove culture Na’vi, spiegando anche che insieme ai nuovi introdotti i Metkayina, ovvero il popolo dell’acqua, continueranno ad essere una parte importante della storia di Avatar. “Ogni film introduciamo nuovi biomi e nuove culture. E poiché stiamo introducendo nuove culture, abbiamo nuovi personaggi. Ma ciò non significa che perderemo quelli vecchi, che rimarranno con noi. Quindi le persone del mare avranno ruoli diversi, i Metkayina, dentro e fuori queste storie, ma fanno ormai parte del canone che abbiamo creato”.

A quel punto Landau ha affermato anche che “incontreremo almeno due nuovi clan nel prossimo film, dal punto di vista culturale, e andremo avanti così anche per i prossimi film”. Dunque, sembra proprio che oltre al Popolo della Cenere ci sarà almeno anche un altro popolo introdotto in Avatar 3, anche se al momento quest’ultimo rimane del tutto sconosciuto. Come sappiamo, il terzo film della saga è già stato girato, dunque potrebbe essere solo questione di tempo prima di scoprire qualche dettaglio in più a riguardo e soprattutto sapere se i popoli saranno effettivamente solo due o anche di più e se staranno dalla parte dei buoni o dei cattivi.

Fonte: ScreenRant

Shazam! Furia degli Dei: un importante cameo nel film è deepfake? Il regista fa chiarezza

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ATTENZIONE – L’articolo contiene spoiler su Shazam! Furia degli Dei

Si è alzato un polverone su internet quando la modella Taylor Cahill ha pubblicato le sue foto dal set del film in cui indossa il costume da amazzone di Gal Gadot commentando: “Il segreto è stato svelato! Sono così grata per la straordinaria opportunità di essere stata la controfigura di Wonder Woman, alias Fake Wonder Woman! Vorrei ringraziare Gal Gadot, Zachary Levi, l’intero cast, la troupe e CLICK Models che hanno permesso questa esperienza così incredibile. Ora smettete di leggere e andate a vedere Shazam! Furia degli Dei.

Dal commento di Cahill e dalle foto, sembra che il cameo di Gal Gadot nel film non sia stato altro che opera del deepfake, cosa che coinciderebbe anche con i tempi delle riprese del film, dal momento che Shazam! Furia degli Dei è stato girato in concomitanza con Assassinio sul Nilo, di cui Gadot era protagonista. E infatti la reazione di internet non si è fatta attendere, con tantissimi fan che si sono rivoltati su Twitter additando il “finto cameo” come una presa in giro.

A sedare gli animi è intervenuto il regista del film, David F. Sandberg, che ha spiegato il ruolo di Taylor Cahill nella ripresa e che ha sedato gli animi, per adesso: “Abbiamo girato la scena con Taylor per capire quale copertura avremmo avuto bisogno di ottenere con Gal dato che non poteva arrivare ad Atlanta. È anche il corpo di Taylor con sopra la testa del mago. Non c’è assolutamente nessun deepfake in corso. Quando vedete Gal, è lei al 100%”.

https://twitter.com/ponysmasher/status/1637136294248861699?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1637136294248861699%7Ctwgr%5E1ea1d3e7bbdf8e61a2fc01a3e974024936d2bbd2%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fmovieplayer.it%2Fnews%2Fshazam-furia-degli-dei-cameo-gal-gadot-deepfake-risposta-regista_124491%2F

Più che una controfigura, Taylor Cahill è stata quindi uno stand-in, un riferimento per la troupe in vista delle vere e proprie riprese con Gal Gadot, che a questo punto si sono svolte in un momento successivo.

Shazam! Furia degli Dei, il film

Shazam! Furia degli Dei continua la storia dell’adolescente Billy Batson che, dopo aver recitato la parola magica “SHAZAM!“, si trasforma nel suo alter ego da supereroe adulto, Shazam.

Il cast del sequel include Zachary Levi nei panni di Shazam, Asher Angel nei panni di Billy Batson, Jack Dylan Grazer nei panni di Freddy Freeman, Adam Brody nei panni del supereroe Freddy, Ross Butler nei panni del supereroe Eugene, Meagan Good nei panni del supereroe Darla, DJ Cotrona nei panni del supereroe Pedro, Grace Caroline Currey nel ruolo di Mary Bromfield/la supereroina Mary. Djimon Hounsou ritorna nei panni del Mago, mentre Rachel Zegler, Lucy Liu e Helen Mirren si sono unite al film come cattivi appena creati.  Shazam! Furia degli Dei è uscito il 17 marzo 2023. Il film è prodotto da Peter Safran.

Shazam! Furia degli Dei: la recensione del film DC con Zachary Levi

Succession 4×01: recensione del primo episodio della serie HBO

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Succession 4×01: recensione del primo episodio della serie HBO

La serie vincitrice dell’Emmy, Succession, torna per la quarta stagione con l’aumento delle tensioni alla e si promettono scintille alla Waystar Royco. La battaglia per l’acquisizione del conglomerato mediatico si infittisce dopo il devastante colpo di scena del finale della terza stagione che ha messo Tom (Matthew Macfayden) e Greg (Nicholas Braun) in una posizione di vantaggio nei confronti dei figli di Logan Roy (Brian Cox), interpretati da Jeremy Strong, Kieran Culkin, Sarah Snook e Alan Ruck. Succession 4×01 si porta dietro il pesante bagaglio emotivo del finale della stagione precedente. Non è più una guerra tra Logan e Kendall, ma quest’ultimo ha trovato in Shiv e Roman nuovi alleati.

Succession 4×01 dà l’inizio a una guerra mediatica all’ultimo sangue. Già dalle poche righe di una segretissima trama possiamo comprendere il peso che avrà Succession 4 nelle prossime settimane: “La vendita del conglomerato mediatico Waystar Royco al visionario tecnologico Lukas Matsson si avvicina sempre di più. La prospettiva di questa vendita sismica provoca angoscia esistenziale e divisione familiare tra i Roy, che prevedono come saranno le loro vite una volta completato l’affare. Ne consegue una lotta per il potere, mentre la famiglia valuta un futuro in cui il suo peso culturale e politico è fortemente ridotto”.

Succession 4x01 Logan Roy
Logan Roy in una scena di Succession 4×01

Succession 4×01, la recensione

Dopo anni di continue lotte di potere tra i membri della famiglia Roy, è giunto il momento di decidere il destino della Waystar Royco. Questa ultima stagione di Succession, inizia dove ci eravamo lasciati. I figli di Logan sono costretti a unire le forze per cercare di superare il padre. Il dramma familiare che si è consumato sul finale della terza stagione ha portato a delle conseguenze. Non si può tornare indietro e a rimetterci sono soprattutto le relazioni: tra Logan e i figli e tra Shiv e Tom.

I fratelli Roy, interpretati da Kieran Culkin, Jeremy Strong e Sarah Snook, uniscono le rispettive forze aziendali per conquistare il conglomerato Waystar Royco. L’alleanza ribelle prevede inizialmente la creazione di un prodotto nuovo sul mercato, The Hundred, un competitor che potrebbe dare del filo da torcere. “Qualcosa di nuovo: un mix tra The Economist, The Indipendent”. Roman in questo Succession 4×01 sembra essere quello più con i piedi per terra. Per una volta il fratello minore dei Roy cerca di dimostrare il suo vero valore, mantenendo il suo spiccato black humor.

Parallelamente, in un appartamento a New York si sta festeggiando un blindatissimo compleanno di Logan Roy. L’unico figlio presente alla festa è Connor che non ha voltato le spalle al padre – almeno per il momento – ma che si serve di lui come principale fonte di denaro, una sorta di bancomat per portare avanti la sua campagna elettorale – al momento disastrosa. Ma è evidente che la sola presenza di Connor, così come di tutti gli invitati alla festa infastidisce lo stesso Logan che in Succession 4×01 ne esce sconfitto.

Il finale della terza stagione ci avevamo mostrato un Logan vincitore, come sempre un passo avanti a tutti, soprattutto ai suoi figli che stavano cercando di spodestarlo. La posizione di Logan in questo Succession 4×01 cambia radicalmente. Il personaggio di Brian Cox sembra quasi reclamare l’assenza dei figli chiedendo ai suoi tirapiedi di fare qualche battuta su di lui, di criticarlo, di arrabbiarsi, di simulare il “roast comedy” della stagione precedente. Invece, Logan ha davanti a sé persone che hanno paura di lui, che sono terrorizzate come afferma lo stesso cugino Greg. Gli unici in grado di poter fare qualche battuta su di lui, che lo tenevano vivo in questo senso sono i suoi figli che in questo episodio riescono a tenergli testa, dimostrando di poter combattere la balena bianca.

La prima mossa la fanno i fratelli Roy che unendo le loro finanze riescono a strappare un accordo con la PGM a discapito del padre. Naomi Pierce, uno dei membri del consiglio di amministrazione del PGM, membro della famiglia Pierce ed ex di Kendall, farà da tramite con Nan Pierce che possiede l’azienda. Tornando indietro nel tempo, prima degli avvenimenti di Succession 4×01, la famiglia Pierce stava per firmare un accordo con Logan sul finale della stagione precedente quando trapelarono le accuse di violenza sessuale sulla crociera. In quel frangente, l’accordo salta, portando Logan sull’orlo dell’esaurimento.

Succession 4x01
Tom e Greg in una scena di Sccession 4×01

Un triste, triste giorno quando l’amore muore

Parallelamente a queste dinamiche aziendali che prevedono lo spostamento di somme di denaro folli – impossibili da quantificare anche per Roman – i fratelli Roy devono vedersela anche con le rispettive vite private. In questo Succession 4×01 la vita di Shiv subisce le conseguenze degli avvenimenti della passata stagione, complice il fatto che il marito le ha voltato le spalle, tramato contro di lei per favorire il padre. Shiv ha l’istinto naturale della leadership ma sul finale della terza stagione commette un errore da principiante. Si fida di Tom rivelandogli la possibilità di un’importante cambiamento di rotta nell’azienda e lo stesso Tom, suo marito, sarà il primo tradirla andando a rivelare a Logan l’alleanza ribelle dei figli.

Questa mancata fiducia da parte di Shiv che si aggiunge ai precedenti problemi coniugali tra i due, evolveranno in Succession 4×01 con l’inizio di una separazione, apparentemente senza conseguenze. La concreta affermazione di un divorzio però aiuterà Shiv a stringere ancora di più una alleanza con i Pierce – che non vedono di buon occhio il matrimonio di Shiv con un membro della concorrenza – e chiudere l’accordo con Nan Pierce. Superato dai suoi stessi figli, ed escluso dal tavolo delle trattative, Logan fa un primo finto passo per avvicinarsi a Shiv, Kendall e Roman: li chiama per congratularsi per la chiusura del contratto.

Vedremo come evolverà questa quarta stagione di Succession, come inizio non c’è male. Il ritmo lento e scandito aiuta lo spettatore a immergersi all’interno delle complicate dinamiche aziendali. Succederà di tutto anche con il ritorno, confermato, del personaggio di Alexander Skarsgård, il norvegese Matsson con cui Logan è in affari. Parte di questa quarta e ultima stagione è stata girata in Norvegia occidentale, tra cui la Strada dell’Oceano Atlantico, la Gondola di Romsdalen e il Juvet Landscape Hotel.

Gomorra: trama, cast e curiosità sul film di Matteo Garrone

Gomorra: trama, cast e curiosità sul film di Matteo Garrone

Nella filmografia di Matteo Garrone, il film del 2008 Gomorra ha rappresentato un vero e proprio spartiacque. Da quel momento il suo nome è diventato uno dei più noti del panorama cinematografico italiano, permettendogli di dar poi vita ad opere di grande richiamo come Il racconto dei racconti, Dogman e Pinocchio. Il film tratto dall’omonimo romanzo di Roberto Saviano ebbe infatti un successo straordinario, arrivando ad incassare oltre 10 milioni di euro in Italia e oltre 46 in tutto il mondo. Numerosi sono anche stati i riconoscimenti ottenuti, tra Festival di Cannes, David di Donatello ed European Film Awards.

Curato con estremo e crudo realismo, che ha poi fatto fatto la fortuna del film, Gomorra è ora disponibile con una nuova edizione curata dallo stesso Garrone. Questi ha aggiunto nuove scene e cambianto il montaggio generale, rendendo l’opera più fluida e fruibile. “L’idea di rimettere le mani su “Gomorra” nasce in seguito a una proiezione che ho fatto con mio figlio, – racconta Garrone – che ha la stessa età del film: dodici anni. Rivedendolo con lui mi sono ritrovato spesso a dover spiegare dinamiche che non erano chiare nel racconto. Già questo non era un buon segno, e arrivati a una scena dell’episodio del sarto, Nicola mi ha chiesto: “Papà, ma cosa sta succedendo?”.”

Dalla necessità di rendere più chiari certi passaggi drammaturgici, senza rinunciare all’originalità della struttura originaria, il regista ha così dato vita ad una versione che a distanza di anni può ancora essere in grado di comunicare con fredda lucidità il dramma della camorra. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo e dove invece poterlo vedere in TV.

La trama e i personaggi di Gomorra

Il film segue le vite di diversi personaggi, ognuno con le proprie caratteristiche e la propia vita autonoma, ma tutti legati da un filo invisibile chiamato camorra. Il primo protagonista è Pasquale, abilissimo sarto d’alta moda che si trova di fronte alla scelta di tradire o meno il proprio datore di lavoro in favore di un’azienda cinese. Sulla sua scelta pesa però il ruolo della camorra, che non accetta intralci al proprio operato. Vi è poi Totò, che viva a Scampia e la cui adolescenza è infestata dalla faida tra gli scissionisti e il clan Di Lauro. A soli tredici anni, il ragazzo dovrà a sua volta prendere una decisione molto difficile e scegliere da che parte stare.

Terzo protagonista è Franco, imprenditore napoletano che ha trovato un modo tanto ingegnoso quanto dannoso per smaltire una serie di rifiuti tossici. Per allargare il suo commercio, l’uomo assume Roberto, incaricandolo di trovare le cave migliori e i migliori veleni per smaltire tali sostanze, anche a scapito della gente che abita nei dintorni. Infine vi sono Marco e Ciro, due adolescenti cresciuti con il mito dei gangster americani, i quali ambiscono ora a fare il grande salto da semplici delinquenti del clan dei casalesi al mettersi in proprio nel gestire una serie di traffici illeciti. Scopriranno però a loro spese che nessuno può lasciare né mettersi contro il clan.

Gomorra cast

Gomorra: il cast del film

Per il suo film il regista scelse di ricorre in gran parte ad attori poco noto al cinema o in televisione, attivi principalmente a livello teatrale in Campania. Questi, che conoscono bene la difficile realtà raccontata nel film, hanno così potuto donare alla storia un maggiore realismo. Nei panni di Totò vi è dunque Salvatore Abruzzese, mentre ad interpretare Marco e Ciro vi sono Marco Macor e Ciro Petrone. Quest’ultimo è poi comparso anche in altri film come Song’e Napule, Ammore e malavita e Pinocchio. Sono poi presenti nomi come Carmine Paternoster nei panni di Roberto, Gaetano Altamura in quelli di Gaetano e Alfonso Santaga per Dante Serini.

Ad interpretare alcuni dei personaggi principali vi sono però anche attori professioni. Primo tra questi è Toni Servillo nei panni dell’imprenditore Franco. L’attore si dichiarò da subito interessato al progetto, considerandolo un caso unico nel cinema italiano che mescola informazione a intrattenimento. Ad interpretare il sarto Pasquale vi è invece Salvatore Cantalupo, attore visto anche in Corpo celeste, Qualunquemente e Il giovane favoloso. La cantante e attrice Maria Nazionale interpreta Maria, madre di Totò costretta a confrontarsi con difficili situazioni. Nei panni del contabile noto come Don Ciro, presente nell’episodio di Totò, vi è infine l’attore Gianfelice Imparato, recentemente visto al cinema in Tito e gli alieni e Figli.

Il trailer di Gomorra e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Gomorra è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Tim Vision. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma in questione o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio sarà possibile disporre del film soltanto per un tempo determinato. In alternativa, il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 21 marzo alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Captain America: New World Order, la prima foto di Anthony Mackie dal set

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Le riprese di Captain America: New World Order sono cominciate da poco e Anthony Mackie è stato fotografato sul set del film dove indosserà ufficialmente il suo costume da nuovo Captain America, raccogliendo l’eredità lasciatagli da Steve Rogers alla fine di Avengers: Endgame. Mackie si trova sul set del film ad Atlante, in Georgia, per le riprese principali.

 

GUARDA LE FOTO DAL SET DI CAPTAIN AMERICA 4

Captain America: New World Order

Julius Onah dirige  Captain America: New World Order, su una sceneggiatura di Malcolm Spellman e Dalan Musson. Il cast comprenderà Anthony Mackie nei panni di Sam Wilson/Captain America, Danny Ramirez nei panni di Joaquín Torres/Falcon, Tim Blake Nelson nei panni di Samuel Sterns/Leader, Carl Lumbly nei panni di Isaiah Bradley e Shira Haas nei panni di Ruth Bat-Seraph/Sabra. L’uscita al cinema è prevista per il 3 maggio 2024.

Jake Schreier dirigerà Thunderbolts e si baserà su una una sceneggiatura di Eric Pearson. Il cast dell’ensemble è composto da Florence Pugh come Yelena Belova, Sebastian Stan come Bucky Barnes/Winter Soldier, Wyatt Russell come John Walker/US Agent, Olga Kurylenko come Antonia Dreykov/Taskmaster, David Harbour come Alexei Shostakov/Red Guardian, Hannah John-Kamen come Ava Starr/Ghost, e Julia Louis-Dreyfus come Contessa Valentina Allegra de Fontaine. Thunderbolts uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.

MCU: tutti i progetti in cui potrebbe tornare il Capitan America di Steve Rogers

Noise: tutto quello che c’è da sapere sul film Netflix

Noise: tutto quello che c’è da sapere sul film Netflix

Uno dei vantaggi apportati dalle piattaforme streaming è la possibilità di entrare in contatto con prodotti, siano essi film o serie, proveniente da paesi diversi dai soliti Stati Uniti, Inghilterra e Francia. Si ha invece ora modo di imbattersi anche in opere proveniente da paesi poco esplorati a livello cinematografico, che proprio grazie a piattaforme come Netflix hanno dunque l’occasione di mostrarsi al mondo intero. Uno dei più recenti esempi a riguardo è il thriller Noise, proveniente dal Belgio. Diretto da Steffen Geypens, è questo un titolo che unisce mistero, introspezione psicologica e tanti colpi di scena.

Il risultato è un godibile film di genere che sta facendo parlare molto di sé. Attualmente, infatti, aiutato anche dal buon passaparola, si trova al 2° posto nella Top 10 dei film più visti in Italia. Elemento su cui si fonda questo film è, come il titolo suggerisce, il sonoro. I rumori a cui si fa riferimento diventano infatti l’origine di una ricerca ossessiva da parte del protagonista, chiamato a risolvere grandi misteri sul proprio passato. Ma procediamo con ordine. Esploriamo qui di seguito sia la trama che il cast di attori protagonisti di Noise, per poi cercare di far luce sul suo significato complessivo.

La trama e il cast di Noise

Il film racconta la storia di Matthias, influencer e giovane genitore del neonato Julius, che, dopo essersi trasferito con la sua famiglia nella sua casa di infanzia,  scopre un oscuro segreto appartenente al passato del padre colpito da demenza. Inizia così un’indagine approfondita che lo porterà ad aprire un vero e proprio vaso di Pandora pieno di segreti e a scatenare più drammi familiari del previsto. Più prosegue nella sua ricerca ossessiva, più Matthias inizia dunque a sviluppare una forma di follia incontrollabile, che non può che preoccupare sua moglie Liv. La donna, pronta a tutto pur di non perderlo, dovrà però scontrarsi col fatto che potrebbe essere già troppo tardi per salvare l’uomo che ama.

Il bello di imbattersi in film proveniente da paesi cinematograficamente poco o per nulla a noi noti è dato anche dal fatto di scoprire nuovi attori, come quelli protagonisti di Noise. Ad interpretare Matthias, dunque, ritroviamo Ward Kerremans, noto in patria per serie come Grond, Billie vs Benjamin e Black Out. Accanto a lui, poi, vi è l’attrice Sallie Harmsen nel ruolo di Liv. La Harmsen è nota anche a livello internazionale per aver interpretato una replicante nel film Blade Runner 2049 e Carrie Price nella serie Diavoli. Vi è poi Johan Leysen nel ruolo di Pol, padre di Matthias. Questi è un prolifico attore belga, con all’attivo oltre 160 lavori tra cinema e televisione. Infine, George Kluger interpreta Julius, figlio di Matthias.

Noise-spiegazione

Noise: la spiegazione del film

Nel procedere ora con la spiegazione del film Noise, si renderà necessario riportare alcuni dettagli di trama che potrebbero rappresentare spoiler per chi non avesse ancora visto il film. Se dunque si desidera vederlo senza essere a conoscenza di tali dettagli, si suggerisce di interrompere qui la lettura e tornare ad essa in un secondo momento. Ma se invece si è già visto il film e si è in cerca di chiarimenti sul significato del suo racconto, ecco di seguito ciò che c’è da sapere.

Il mistero dietro la ricerca del protagonista porta ad avere a che fare con una fabbrica misteriosamente abbandonata vicino alla propria casa e che suo padre, Pol, gli mostra. Matthias scopre poi che il posto era un impianto chimico che era stato fondato ed era gestito dallo stesso Pol molti anni fa. Sebbene l’istituzione fosse stata accolta con favore dalla comunità dei quartieri circostanti in quanto creava opportunità di lavoro, le cose non sono rimaste a lungo così positive. Le acque reflue tossiche che venivano rilasciate dall’impianto chimico avevano infatti causato danni alle persone, tra cui irritazione agli occhi e difficoltà respiratorie.

Quando poi le camere della fabbrica un giorno si allagano e cinque lavoratori rimangono uccisi nell’incidente, Pol viene licenziato e la fabbrica viene chiusa. Nel portare Matt per la prima volta ai cancelli della fabbrica, Pol gli rivela che ci sono alcune cose che sono state accuratamente tenute nascoste ai media e che altri segreti erano rimasti taciuti. Da qui ha dunque inizio la ricerca ossessiva per la verità di Matthias, che porterà però a scoprire semplicemente che non ci sono affatto altri segreti. La follia che Matthias sviluppa nel corso di questa ricerca, però, si rivela essere il frutto di una psicosi postparto ereditata da sua madre.

Questa malattia spiega dunque la crescente instabilità mentale del protagonista, che ha iniziato a mostrarla già dopo la nascita del suo bambino. Mentre inizialmente sembrava che tutto ciò fosse dovuto alla sua indagine sulla fabbrica chimica, ora diventa chiaro che in realtà era il fatto di diventare genitore a causare questo cambiamento in lui. Impedendogli di suicidarsi come sua madre fece, Liv e Pol riescono infine a farlo rinsavire, ristringendo i rapporti con lui, così che Matthias possa a sua volta accettare il proprio ruolo di padre e assumersene le responsabilità. Tuttavia, viene lasciato il dubbio che la mente del protagonista non sia del tutto guarita, lasciando dunque spazio a possibili nuovi pericoli.

Il trailer di Noise e dove vederlo in streaming

Come anticipato, è possibile fruire di Noise grazie alla sua presenza nel catologo di Netflix. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nel catalogo.

Fonti: IMDb, DMTalkies

Eddie Redmayne protagonista della serie Sky e Peacock Il giorno dello Sciacallo

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Sky e Peacock annunciano oggi che Eddie Redmayne (The Good Nurse, Il processo ai Chicago 7, e La teoria del tutto), attore pluripremiato, vincitore di un Oscar®, del Tony Award e del Bafta Award,  sarà protagonista (nei panni dello Sciacallo) e produttore esecutivo della nuova serie Il giorno dello Sciacallo, ispirata al thriller a sfondo storico scritto da Frederick Forsyth “Il giorno dello sciacallo” e all’omonimo adattamento cinematografico del 1973 della Universal Pictures.

Il giorno dello Sciacallo è un’innovativa rivisitazione contemporanea del romanzo e del film che pur rimanendo fedele al DNA dell’opera originale approfondirà il camaleontico “antieroe” al centro della storia, in un thriller ambientato nel turbolento panorama geopolitico del nostro tempo, in una internazionale caccia all’uomo, un gioco del gatto col topo ad alta tensione.

Lo sceneggiatore e scrittore irlandese Ronan Bennett, creatore e scrittore dell’acclamato successo mondiale Top Boy, sarà autore scrittore e showrunner. Fra i lavori di Bennett anche la serie BBC One Gunpowder con Kit Harington, Face e Public Enemies con Johnny Depp e Christian Bale. Alla regia Brian Kirk (Game of Thrones, Luther, Boardwalk Empire, 21 Bridges).

La serie è prodotta da Carnival Films (Downton Abbey, The Last Kingdom), parte di Universal International Studios, una divisione di Universal Studio Group, ed è stata commissionata da Sky e Peacock.

Gareth Neame, Managing Director & Executive Producer at Carnival Films “Siamo entusiasti di dare vita al remake di Ronan Bennett dell’iconico thriller di Forsyth nel complesso mondo in cui viviamo oggi e siamo incredibilmente fortunati ad avere un attore del calibro di Eddie che interpreterà il nostro Sciacallo. La nostra squadra creativa d’eccellenza si avvale anche della sceneggiatura di Ronan e della regia di Brian Kirk.”

La produzione della serie inizierà quest’anno. Gareth Neame e Nigel Marchant sono i produttori esecutivi per Carnival Films. Frederick Forsyth sarà consulente di produzione e Christopher Hall produttore. Sam Hoyle è produttore esecutivo per Sky Studios.

La serie sarà disponibile su Peacock negli Stati Uniti e su Sky nel Regno Unito, Irlanda, Italia, Germania, Svizzera e Austria. La distribuzione internazionale è di NBCUniversal per conto di Sky Studios.

La Cospirazione del Cairo, trailer italiano del film di Tarik Saleh

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Ecco il trailer italiano di La Cospirazione del Cairo, il nuovo film diretto da Tarik Saleh. La Cospirazione del Cairo è stato presentato in anteprima al 75° Festival di Cannes, in Concorso e ha vinto il premio alla Migliore Sceneggiatura, firmata dallo stesso Tarik Saleh. Il film sarà distribuito in Italia da Movies Inspired, in collaborazione con BIM Distribution, dal 6 aprile 2023.

La Cospirazione del Cairo, la trama

Il film è incentrato sulla morte del Grande Imam durante il discorso di benvenuto di fronte un gruppo di studenti della rinomata università del Cairo, quella di Al- Azhar, nota come il centro del potere dell’Islam sunnita. La scomparsa dell’Imam dà inizio a una lotta senza esclusione di colpi per influenzare coloro che dovranno prendere il suo posto. Lo sa bene Adam, un ragazzo di provincia da poco arrivato in città, che finirà nel bel mezzo di questi scontri e di questi giochi di potere, dopo che un suo compagno di studi viene rinvenuto morto nel cortile dell’università.

 

MCU: tutti i progetti in cui potrebbe tornare il Capitan America di Steve Rogers

Avengers: Endgame è stato il film in cui è avvenuto il passaggio del testimone di Capitan America. In una delle scene finali più memorabili, Steve Rogers dà lo scudo a Sam Wilson, segnando così l’uscita dal MCU di Chris Evans, membro originale dei Vendicatori. Eppure circolano voci di un possibile ritorno dell’attore. Ma come potrebbe essere possibile questo?

Se ci pensiamo bene, la Saga del Multiverso ha inserito nel MCU l’idea delle varianti, ossia versioni di persone provenienti da altre realtà, ragion per cui non sarebbe strana una sua apparizione. Al netto di queste informazioni, possiamo dire che sono ben sei i prossimi progetti del MCU che potrebbero vedere il ritorno di Steve Rogers. Di seguito, un elenco di tutti i film e serie che, nell’attesa del loro debutto, ci fanno sperare in una comparsa dell’ex Capitan America.

Secret Invasion

Fra i prodotti in cui potrebbe tornare Steve Rogers vi è Secret Invasion, che debutterà su Disney+ nel 2023. La miniserie vede il ritorno di Nick Fury sulla Terra, il quale ha il compito di indagare su alcuni Skrull mutaforma che si stanno infiltrando sulla Terra da tempo. Essendo loro in grado di cambiare sembianze, questo potrebbe essere un bell’escamotage per far apparire molti dei personaggi esistenti e, in questo caso, anche dell’ex Capitan America, seppur per un breve momento.

Ma non è l’unica soluzione, poiché Secret Invasion avrà una parte ambientata durante il Blip di cinque anni avvenuto in Avengers: Endgame. Tale evento è stato cruciale per la storia della Terra e può essere sfruttato per far ritornare Chris Evans nel MCU. Questo perché, ricordiamo, Steve Rogers è sopravvissuto allo schiocco di Thanos ed è stato un eroe attivo durante il Blip. Perciò si può ipotizzare che, una volta tornato sulla Terra, Fury vada dagli ex Vendicatori per farsi raccontare gli eventi di Avengers: Infinity War. In questo caso vedremmo però una versione più giovane di Steve Rogers, ancora sofferente per la sconfitta degli Avengers contro Thanos.

Capitan America: New World Order

Capitan America: New World Order è il progetto in cui è più probabile il ritorno di Steve Rogers. La pellicola segna il debutto al cinema di Sam Wilson nei panni del nuovo Capitan America ed è ambientata all’interno della Saga del Multiverso. In questo caso, sempre se Steve Rogers sia ancora vivo dopo la sua apparizione alla fine di Avengers: Endgame, potrebbe essere mostrato nella sua versione più anziana. Questo perché, se l’ex Vendicatore dovesse ancora esistere, il nuovo Capitan America potrebbe cercarlo per chiedergli qualche consiglio su come essere un buon eroe. In questo caso il MCU spiegherebbe anche l’attuale posizione di Rogers, considerato che dall’ultimo film in cui è apparso non si è saputo più niente.

Thunderbolts

Se in Captain America: New World Order Sam Wilson potrebbe chiedere aiuto a Steve Rogers, Thunderbolts potrebbe invece apporre la sua attenzione su Bucky Barnes, amico d’infanzia dell’ex Vendicatore nonché super-soldato. Quest’ultimo guiderà il gruppo di supereroi nella loro prima missione, seppur sia Valentina Allegra de Fontaine la mente della squadra.

Essendo Steve Rogers stato in grado di dare un ordine nel caos iniziale degli Avengers, e i Thunderbolts si presentano come un gruppo di disadattati, l’ex Capitan America – più saggio e anziano – potrebbe ritornare per dare consigli all’amico Barnes riguardo la sua figura di leadership in questo nuovo team. Non solo. Per riempire alcune lacune nella storia di Bucky nel MCU durante Thunderbolts, Chris Evans potrebbe comparire in alcuni flashback.

Deadpool 3

Un pensiero riguardo l’apparizione di Chris Evans anche in Deadpool 3 è stato fatto, seppur sia fra le pellicole più improbabili in cui vederlo. Ma, ragionando su quel che sarà il film, non è da escludere. Infatti, la nuova avventura del mutante lo vedrà esplorare il multiverso, ciò vuol dire che potrebbero fare la loro comparsa alcune varianti dei leggendari eroi del MCU, compreso l’ex Capitan America. Ricordiamo, fra l’altro, che Deadpool 3 è, attualmente, l’unico progetto che condurrà un personaggio del franchise X-Men della Fox nel MCU.

Avengers: The Kang Dynasty

Un’altra probabile apparizione di Steve Rogers potrebbe essere in Avengers: The Kang Dynasty. Il film potrebbe infatti introdurre per la prima volta i Nuovi Vendicatori del MCU, i quali si riuniscono per lottare contro le varianti di Kang il Conquistatore. Questo si rivelerebbe un escamotage perfetto per far tornare Chris Evans, magari come un Capitan America multiversale, che arriva nell’universo 616 per unirsi alla lotta contro Kang.

In Ant-Man and the Wasp: Quantumania, Kang il Conquistatore è stato visto vantarsi per aver sconfitto molte versioni degli Avengers nel multiverso, ciò vuol dire che potrebbero esserci alcune versioni di Capitan America sopravvissute ai suoi attacchi. In questo caso, non è da escludere l’arrivo di una variante molto più provata di Steve Rogers in Avengers: The Kang Dynasty, in cui si potrebbe vedere un personaggio che è stato segnato da anni di violenza per mano di Kang il Conquistatore.

Avengers: Secret Wars

Concludiamo con Avengers: Secret Wars, la pellicola che dovrebbe portare a conclusione la Saga del Multiverso. Gira voce che il film accoglierà molti supereroi sia del MC che di altri franchise Marvel quali gli X-Men e i Fantastici 4 della Fox e gli Spider-Man della Sony. Va da sé che questa potrebbe essere l’occasione per avere un grande ritorno di molti personaggi del MCU da tempo scomparsi, e i candidati principali sono proprio Tony Stark/Iron Man di Robert Downey Jr. e Steve Rogers/Capitan America di Chris Evans. Avengers: Secret Wars potrebbe essere l’opera volta a mettere un punto alle storie di questi supereroi del passato.

Denti da squalo: teaser trailer del film con Claudio Santamaria

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Denti da squalo: teaser trailer del film con Claudio Santamaria

Arriverà nelle sale a giugno, distribuito da Lucky Red, Denti da squalo, opera prima di Davide Gentile, con Virginia Raffaele, Claudio Santamaria, Edoardo Pesce e, per la prima volta sul grande schermo, il giovane protagonista Tiziano Menichelli.

Da un’idea di Valerio Cilio e Gianluca Leoncini che firmano soggetto e sceneggiatura vincitori del Premio Solinas, un racconto di formazione poetico e avventuroso.  Prodotto da Goon Films, Lucky Red, Ideacinema con Rai Cinema, in collaborazione con Prime Video. Il film vede per la prima volta alla regia Davide Gentile, classe 1985, già autore del pluripremiato cortometraggio “Food for Thought”.

La trama del film

Questa è la storia di Walter e della più incredibile estate della sua vita. La scuola è finita e Walter, 13 anni, ha appena perso suo padre. Nel suo vagare apparentemente senza meta per il litorale romano, è un luogo affascinante e misterioso a catturare la sua attenzione: una villa abbandonata con una gigantesca, torbida, piscina. Ma la villa non è incustodita e inizierà per lui un viaggio indimenticabile.

Gli Spiriti dell’Isola da domani su Disney+

Gli Spiriti dell’Isola da domani su Disney+

Dopo aver ottenuto 9 nomination agli Academy Award, tra cui quella per il Miglior Film, e 10 nomination ai BAFTA Award con 4 vittorie (Miglior Attrice Non Protagonista, Miglior Attore Non Protagonista, Miglior Sceneggiatura Originale, Miglior Film Britannico), il film Searchlight Pictures Gli Spiriti dell’Isola debutterà domani, mercoledì 22 marzo, su Disney+.

Gli Spiriti dell’Isola, la trama

Ambientato su un’isola al largo della costa occidentale dell’Irlanda, Gli Spiriti dell’Isola segue due amici di lunga data, Pádraic (il candidato ai premi Oscar e BAFTA Colin Farrell) e Colm (il candidato ai premi Oscar e BAFTA Brendan Gleeson), che si trovano in una situazione di stallo quando Colm mette inaspettatamente fine alla loro amicizia. Pádraic, scioccato da questa decisione, non si rassegna e tenta di ricucire il rapporto, aiutato dalla sorella Siobhán (la candidata all’Oscar e vincitrice del BAFTA Kerry Condon) e da un giovane e problematico abitante dell’isola, Dominic (il candidato all’Oscar e vincitore del BAFTA Barry Keoghan). Ma i ripetuti sforzi di Pádraic non fanno altro che rafforzare la determinazione dell’ex amico e quando Colm lancia un ultimatum disperato, gli eventi precipitano rapidamente con conseguenze scioccanti.

Una clip dal film

Un efficace sistema di parental control assicura che Disney+ rimanga un’esperienza di visione adatta a tutti i membri della famiglia. Oltre al “Profilo Bambini” già presente sulla piattaforma, gli abbonati possono impostare dei limiti di accesso ai contenuti per un pubblico più adulto e creare profili con accesso tramite PIN, per garantire massima tranquillità ai genitori.

The Marvelous Mrs. Maisel 5: trailer dell’ultima stagione

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The Marvelous Mrs. Maisel 5: trailer dell’ultima stagione

Dopo il teaser Prime ha svelato trailer e la data di uscita della rivoluzionaria quinta e ultima stagione dell’amata e acclamata serie di Prime Video The Marvelous Mrs. Maisel. La serie che ha intrattenuto i fan per sei anni debutterà il 14 aprile 2023 con tre episodi seguiti da nuovi episodi ogni settimana.

Dopo essersi fatta terra bruciata intorno a sé  ed essere stata esclusa dal tour, Midge Maisel ha tenuto duro per tutta la quarta stagione per ricostruire la sua carriera e reputazione. Gli ultimi momenti della precedente stagione avevano visto Midge lasciare il Carnegie Hall rinfrancata e pronta ad affrontare qualsiasi tempesta di neve le venisse incontro. Dopo un’epifania di fronte al cartellone innevato del The Gordon Ford Show, Midge è pronta ad “Andare avanti” e a lottare per la sua ascesa alla fama – munita solo della sua lingua brillante e affilata e niente da perdere.

Nella quinta e ultima stagione, Midge si trova più vicina che mai al successo che aveva sognato per poi scoprire che “più vicina che mai” è ancora molto lontano. La creatrice Amy Sherman-Palladino e l’executive producer Daniel Palladino avevano già stampate in mente le esatte scene finali della serie già dalla conclusione della quarta stagione l’anno scorso.

Un colosso dei premi, The Marvelous Mrs. Maisel ha vinto 20 Primetime Emmy Award, tra gli altri, nella categoria Outstanding Comedy Series; sei Critics Choice Award; quattro Screen Actors Guild Award; tre Golden Globe Award e molti altri. La serie è diventata uno degli show più amati e acclamati della televisione e ha cambiato le carte in tavola per il mondo dello streaming.

The Marvelous Mrs. Maisel, dai celebri creatori Amy Sherman-Palladino e dall’executive producer Daniel Palladino, è scritta e diretta da Sherman-Palladino e Palladino e vede nel cast l’attrice premiata agli Emmy Rachel Brosnahan, il quattro volte vincitore degli Emmy Tony Shalhoub, Alex Borstein, vincitrice di tre Emmy Award, l’attrice nominata agli Emmy Marin Hinkle, Michael Zegen, Kevin Pollak, Caroline Aaron, il vincitore di un SAG Award Reid Scott, Alfie Fuller e Jason Ralph.

Interstellar: 10 cose che non sai sul film

Interstellar: 10 cose che non sai sul film

Christopher Nolan è un regista che crea un film più sorprendente dell’altro. Ma se dovessimo nominare un capolavoro di Nolan, questo sarebbe probabilmente Interstellar. Il film è semplicemente un lavoro di dimensioni immani, per intensità, effetti speciali, scienza, e sentimenti umani. Il film spazia dall’amore di un padre per la figlia, fino ai buchi neri.

Quasi impossibile da descrivere, ecco alcune cose che dovete sapere sul Interstellar. Dal trailer a dove trovarlo in streaming, a dieci curiosità sul film tra scienza, cast, ed effetti speciali.

Insterstellar: il cast

insterstellar castLa pellicola è interpretata da un cast d’eccezione composto dall’attore premio Oscar Matthew McConaughey nei panni di Joseph Cooper, scelto dal regista in persona dopo averlo apprezzato per il suo ruolo di Mud nell’omonimo film di Jeff Nichols. Al suo fianco troviamo due attrici, tra le più apprezzate del momento: Anne Hathaway nel ruolo di Amelia Brand, alla seconda collaborazione con il regista dopo Il Cavaliere Oscuro Il ritorno e Jessica Chastain, come Murphy “Murph” Cooper, la versione adulta della figlia di Cooper; l’attrice è alla sua prima collaborazione con il regista.

Nel cast del film anche Michael Caine nei panni del Professor Brand, John Lithgow nel ruolo di Donald padre della moglie defunta di Cooper, Mackenzie Foy come la giovane Murphy “Murph”, Casey Affleck nella versione adulta di Tom Cooper, figlio di Copper senior, Topher Grace come Getty, Wes Bentley come il compagno di viaggio Doyle e Ellen Burstyn come l’anziana Murphy Cooper. Nel cast anche Timothée Chalamet nei panni del giovane adolescente Tom Cooper e Matt Damon in un piccolo ruolo non accreditato.

Interstellar in streaming

Interstellar in streamingAbbandoniamo per sempre Torrent, perché Interstellar è facilmente reperibile in streaming legale. Interstellar si trova in streaming italiano su Netflix e Prime Video. Inoltre, si può trovare per il noleggio o per l’acquisto su RakutenTV, Chili Cinema, Google Play e iTunes.

Interstellar: 10 curiosità

interstellar

1. Per quanto ne sappiamo, in Interstellar c’è la più accurata rappresentazione di un buco nero mai vista sullo schermo. L’astrofisico Kip Thorne ebbe un ruolo fondamentale nello sviluppo di Interstellar. La storia di Nolan, infatti, ha come fondamento la dilatazione temporale: il tempo passa a diverse velocità per i diversi personaggi. Perché ciò fosse scientificamente plausibile, gli disse Thorne, avrebbe avuto bisogno di un enorme buco nero, che girasse ad una velocità vicina a quella della luce. Il risultato finale, è il frutto della collaborazione tra Nolan, Thorne, e un team di trenta persone, che ha lavorato alla simulazione per un anno intero.

Interstellar, la spiegazione della teoria

2. Le regole di Kip Thorne per Insterstellar. Durante le prime fasi della pre-produzione, Kip Thorne diede due linee guida da seguire rigidamente: niente avrebbe violato leggi della fisica oramai consolidate, e che tutte le speculazioni sarebbero scaturite dalla scienza e non dalla mente creativa di uno sceneggiature. Christopher Nolan accettò questi termini, ad una condizione: non dovevano ostacolare la creazione del film. Ma ci furono comunque delle discussioni: ad un certo punto, sembra che Thorne abbia passato due settimane a convincere Nolan ad eliminare l’idea del viaggiare più veloci della luce del film.

LEGGI ANCHE, Interstellar: la recensione del film di Christopher Nolan

3. Kip Thorne e la scommessa con Stephen Hawking su Interstellar. Kip Thorne, in occasione di Interstellar, vinse una scommessa scientifica contro Stephen Hawking, riguardo alla teoria di astrofisica che costituisce la base scientifica del film. Di conseguenza, Hawking dovette abbonarsi ad un anno della rivista Penthouse. La famosa scommessa appare nel film La teoria del tutto, uscito nelle sale lo stesso anno di Interstellar.

Interstellar: sperimentazioni

4. Gli effetti speciali di Interstellar sono così notevoli, che il team ha dovuto sviluppare nuove tecnologie per realizzarli. Per creare il buco nero, Kip Thorne collaborò con Paul J. Franklin e il suo team di effetti speciali alla Double Negative. Thorne diede il suo contributo fornendo materiale teorico ed equazioni affidabili al team, il quale creò dei nuovi software per CGI basati su tali equazioni in modo da creare delle simulazioni digitali accurate di questi fenomeni. Alcuni fotogrammi singoli ebbero bisogno di addirittura 100 ore per essere renderizzati. Il risultato, però, diede a Thorne delle nuove informazioni sull’effetto delle lenti gravitazionali e sui dischi di accrescimento dei buchi neri. Thorne pubblicò in seguito due saggi scientifici, uno di astrofisica e uno di computer graphics.

5. Molte delle lenti IMAX utilizzate durante le riprese del film erano prototipi. Non erano mai state viste o utilizzate prima di allora, e addirittura furono necessarie alcune modifiche dell’ultimo minuto, realizzate pochi giorni prima dell’inizio delle riprese.

6. Hans Zimmer dovette scrivere la colonna sonora del film senza sapere niente su di esso. Prima di scrivere Interstellar, Christopher Nolan chiese a Zimmer di comporre della musica per il film, ma senza dirgli nulla sul genere, sul titolo, sui personaggi o sulla trama. “Gli dissi, ‘Ti darò una busta con una lettera al suo interno. una pagina. Questa ti racconterà la storia che sta al cuore del film. Tu lavori per un giorno, e poi mi fai sentire quello che hai scritto’. Zimmer accettò. Era perfetta. Mi diede il cuore del film”, ha raccontato il regista. I due ebbero poi lavorarono insieme per 45 sessioni (il doppio di quelle di Inception), facendo soprattutto delle sperimentazioni.

7. La prima volta che Nolan e McConaughey si incontrarono, non parlarono del film. Interstellar ha un cast eccezionale. Primo tra questi, c’è Matthew McConaughey, che Nolan incontrò per la prima volta quando questi volò da New Orleans per incontrarlo. “Non conoscevo il titolo, non sapevo di cose parlasse o altro. (…) Ci siamo incontrati un sabato mattina. Entriamo in questo ufficio, e parliamo per tre ore. Non una parola sul film, o di cosa parlasse. Abbiamo parlato di chi eravamo in quanto uomini di 43 anni, abbiamo parlato di chi siamo in quanto padri, abbiamo parlato dei nostri figli. Abbiamo parlato di altri film e di lavoro, e ci siamo davvero fatti un’idea l’uno dell’altro” ha raccontato l’attore.

8. Matthew McConaughey non è mai stato un amante della fantascienza. “Sono sempre stato uno che non guarda i film di fantascienza, che non ha letto i libri di fantascienza da bambino. E i miei pensieri si volgevano (quasi) sempre a ciò che è tangibile, quello che abbiamo qui davanti. Magari a quello che sta sotto il mare, ma non ho mai guardato là fuori. Quello è sempre stato più o meno sconosciuto. ‘Oh, non te ne preoccupare, a quello non si può arrivare’” ha raccontato l’attore.

9. Anne Hathaway è andata in ipotermia. Un altro membro eccezionale del cast di Interstellar è Anne Hathaway, che ha mostrato tanta dedizione vero il proprio lavoro da andare in ipotermia. “Tutti, a quel punto, avevano freddo. (…) Non ero l’unica a provare del dolore. Ma ero l’unica a provare un dolore ben specifico, e non volevo rallentare le riprese. Ma ad un certo punto, non ero sicura di sentirmi i piedi, o cominciarono a pizzicare, e quindi cominciai a sentire ogni sorta di strane scariche, e le cose cominciavano a diventare sfocate nei contorni, e fu allora che mi rivolsi al primo assistente alla regia e gli dissi: ‘Hey, non ne so molto di ipotermia, ma quali sono i sintomi?’ Io spiegai come mi sentivo, e lui disse ‘Oh, ora?’, e io dissi ‘Sì!’. E così lui andò da Chris, e lui disse tipo, “Ok. Chiudiamo, chiudiamo, chiudiamo ora!’ Poco dopo, avevamo finito di girare.

10. Matt Damon fu escluso dalla promozione del film. Interstellar ha un cast di star d’eccezione, tra le quali Matt Demon. Ma il suo nome non fu menzionato prima dell’uscita del film, e l’attore non presenziò a nessuna delle première. Infatti, a parte un articolo di Variety che annunciò la sua presenza nel cast con un “ruolo non specificato”, il suo ruolo fu mantenuto segreto fino all’uscita del film.

Le migliori frasi dal film

  • È come se ci fossimo dimenticati chi siamo, Donald: esploratori, pionieri. Non dei guardiani. Cooper)
  • Un tempo per la meraviglia alzavamo al cielo lo sguardo sentendoci parte del firmamento, ora invece lo abbassiamo preoccupati di far parte del mare di fango. (Cooper)
  • Dopo che siete nati voi tua mamma mi ha detto una cosa che non avevo mai capito. Mi ha detto “Ora siamo qui solo come ricordi per i nostri figli”. Credo di aver capito che cosa voleva dire. Quando diventi genitore sei il fantasma del futuro dei tuoi figli. (Cooper)
  • Ti voglio bene per sempre e ti prometto che tornerò. Tornerò, Murphy. (Cooper)
  • Non andartene docile in quella buona notte, | I vecchi dovrebbero bruciare e delirare al serrarsi del giorno; | Infuria, infuria, contro il morire della luce. || Benché i saggi conoscano alla fine che la tenebra è giusta, | perché dalle loro parole non diramarono fulmini; | non andartene docile in quella buona notte. || Infuriati, infuriati, contro il morire della luce. (Professor Brand)
  • Non ho paura della morte. Sono un vecchio fisico. Ho paura del tempo. (Professor Brand)
  • Pregate di non sapere mai quanto può essere bello vedere il viso di un altro. (Dr. Mann)
  • La terza legge di Newton. L’unico modo che gli umani hanno trovato per andare avanti è lasciarsi qualcosa alle spalle. (TARS)

Interstellar: il trailer

Chi non ha mai visto Interstellar? Ecco il trailer, perché lo dovete recuperare immediatamente.

Fonti: IndieWire, Kickassfacts

X-Men ’97, lo showrunner rivela alcuni dettagli sulla trama

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X-Men ’97, lo showrunner rivela alcuni dettagli sulla trama

X-Men: The Animated Series sta tornando in grande stile, ma questa volta su Disney+. L’iconico cartone animato è oggetto di un revival che lo vedrà tornare in forma di una serie sotto il marchio Marvel Studios poiché la Casa delle Idee ha finalmente riottenuto i diritti dei personaggi degli X-Men. Il servizio di streaming sta attualmente lavorando su X-Men ’97, che continuerà lo spirito dello show degli anni ’90. Secondo quanto riferito, X-Men ’97 dovrebbe essere distribuita entro la fine dell’anno. La serie proseguirà da dove X-Men: The Animated Series si era interrotta nel 1997 dopo la stagione 5. I Marvel Studios hanno chiarito che X-Men ’97 non sarà legato al Marvel Cinematic Universe.

Sebbene i Marvel Studios non abbiano ancora fissato una data per la premiere di X-Men ’97, i dettagli della trama stanno finalmente iniziando a venire fuori. Lo showrunner Beau DeMayo ha recentemente parlato della serie all’evento virtuale X-Men: 60 Uncanny Years Live ed ecco cosa ha detto:

“Ok, riprenderemo circa diversi mesi dopo che il Professor X ha lasciato la Terra dopo essere stato colpito da Henry Gyrich ed è dovuto tornare sul pianeta natale di Shiar per stare con Lilandra. E ciò che finisce per accadere è che il tentativo di omicidio ha portato a questa ondata di maggiore simpatia e comprensione nei confronti dei mutanti.

Le cose stanno davvero iniziando ad andare bene per i mutanti. E questo arriverà al culmine e porterà i nostri X-Men a dire, “Cosa ci riserva il nostro futuro? Non ce lo aspettavamo. E Ciclope e Tempesta vogliono davvero portare avanti il sogno di Xavier. E hanno reclutato Morph e Bishop per diventare effettivamente membri a tempo pieno del gruppo

… Altri X-Men come Jean, o come Gambit e Rogue stanno iniziando a chiedersi: “Forse c’è una vita… abbiamo combattuto per questa vita di accettazione, possiamo solo andare là fuori e godercela per una volta?” E poi, naturalmente, si presenta qualcuno che non dovrebbe presentarsi, Magneto, che si sente anche lui tipo, “Sai, Professor X, ha fatto un bel lavoro per i mutanti. Proverò a seguire le sue orme. Cercherò di essere una forza del bene per il genere mutante.'”

Sembra una premessa davvero interessante per la serie, in attesa di scoprire anche cosa ci riserva il futuro degli X-Men in live action.

Tim Roth parla del futuro di Abominio nel MCU

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Tim Roth parla del futuro di Abominio nel MCU

Dopo essere tornato al franchise lo scorso anno, la star di She-Hulk: Attorney at Law Tim Roth sta valutando il futuro di Abominio nel Marvel Cinematic Universe. Roth ha originariamente fatto il suo debutto nell’MCU con il secondo film nell’universo dei fumetti, The Incredible Hulk, nel ruolo dell’ufficiale militare Emil Blonsky che viene sottoposto a iniezioni sperimentali di siero per eguagliare il potere di Hulk, ma la conseguenza è che si ritrova trasformato in Abominio. Il personaggio di Roth è finalmente tornato dopo oltre un decennio con un piccolo ruolo in Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli prima di una svolta di supporto più profonda in She-Hulk: Attorney at Law.

Mentre parlava in esclusiva con Screen Rant per discutere del dramma sportivo LGBTQ+ Punch, a Roth è stato chiesto del futuro di Abominio nel MCU. Pur ammettendo di non aver ricevuto aggiornamenti adeguati in merito, l’attore rimane ottimista su ciò che verrà dopo e ha condiviso la sua idea dove vorrebbe andare con il personaggio.

“Non ho idea se hanno in programma qualcosa. Sarei molto felice di entrare direttamente in Deadpool. Mi piacerebbe! [Ridacchia] Mi è piaciuto [She-Hulk: Attorney at Law], sono rimasto molto sorpreso quando (quelli della Marvel) sono arrivati, e mi sono decisamente divertito, quindi ovunque mi portino, va bene, purché io possa interpretare il personaggio.”

Sebbene la serie Disney+ lo abbia mostrato in libertà vigilata, il finale di She-Hulk: Attorney at Law ha visto Blonsky tornare in prigione dopo averla infranta, trasformandosi in Abominio per seminari speciali nel suo ritiro spirituale. Questa permanenza in prigione apparentemente non è durata a lungo, tuttavia, poiché lo Stregone Supremo Wong interpretato da Benedict Wong è entrato nella cella di Blonsky nella scena post-crediti del finale e lo ha invitato a rimanere a Kamar-Taj.

Con Blonsky ora liberato dalla prigione, anche se ora è un personaggio molto meno malvagio rispetto a come era in The Incredible Hulk, ci sono una serie di strade per il ritorno di Abominio nel futuro dell’MCU, tutte percorribili e tutte nell’ambito delle possibilità.

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