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Troll, recensione del film di Roar Uthaug

Troll, recensione del film di Roar Uthaug

Troll è un monster disaster movie norvegese nato dalla mente del regista Roar Uthaug e attualmente disponibile su Netflix. Analogamente a King Kong, Godzilla e al T-Rex di Jurassic Park (pellicole accuratamente citate nel corso della narrazione), Troll ha come protagonista una creatura folkloristica che prende vita e libera la sua forza bruta in un’area popolata, con risultati volutamente catastrofici. Il film è interpretato da un ensemble di alcuni dei più importanti attori norvegesi, tra cui Ine Marie Wilmann, Kim Falck, Mads Sjøgård Pettersen, e c’è anche un breve cameo del candidato ai Golden Globe Billy Campbell (The Killing).

La trama di Troll

Qualcosa sul monte Dovre in Norvegia si sta svegliando: dalle sue profondità più oscure è pronta a riemergere una creatura gigantesca, che vi è rimasta intrappolata per migliaia di anni. Distruggendo tutto ciò che incontra sul suo cammino, uno spaventoso troll si avvicina rapidamente alla capitale della Norvegia, dove gli abitanti lotteranno per fermare qualcosa che pensavano potesse esistere solo nel folklore norvegese. Protagonista del film è la paleontologa Nora Tidemann (Wilman) che, da bambina, discuteva di folklore magico con suo padre mentre si dedicavano all’arrampicata: ora è un’accademica di successo e passa le sue giornate a scavare e studiare resti fossili, soprattutto di dinosauri.

Dopo che la misteriosa creatura è emersa dalla montagna di Dovre, il governo del Paese convoca Nora lontano dal suo attuale progetto in corso. Nella struttura governativa sotterranea top-secret, Nora fa la conoscenza del Primo Ministro norvegese (Anneke von der Lippe) e del suo principale consigliere, Andreas (Falck). Nora e Andreas si recano dunque sul monte per indagare ulteriormente sulla gigantesca creatura con l’aiuto del soldato Kris (Mads Sjøgård Pettersen). All’inizio, il gruppo non è sicuro del tipo di creatura che sta cercando. Provoca caos e distruzione ovunque vada, lascia orme giganti e i suoni che emette sono ultraterreni: una coppia di anziani si è salvata per un pelo dopo che l’essere gigantesco ha letteralmente calpestato la loro casa. Alla fine, Nora si rende conto che c’è solo una persona a cui può chiedere aiuto: l’eccentrico padre Tobias (Gard B. Eidsvold). I due si erano precedentemente allontanati a causa della convinzione di Tobias che i troll fossero reali e non solo mistici prodotti della mitologia norrena.

Un'immagine di Troll

Un conflitto poco chiaro

Troll unisce i tropi del disaster movie alla Roland Emmerich con lo stile dei vecchi film kaiju giapponesi, stabilendo le coordinate della sua narrazione in Norvegia. In patria, il regista Roar Uthaug ha realizzato uno slasher movie, un film natalizio per bambini e un thriller storico, ma è probabilmente più conosciuto per The Wave, un disaster movie su larga scala, e per il reboot di Tomb Raider con Alicia Vikander. In generale, si è cimentato in diversi tentativi di intrattenimento in stile hollywoodiano, in patria e all’estero. Troll, come The Wave, sembra la versione ridotta del Godzilla di Emmerich del 1998, riadattata per la fruizione immediata da piattaforma che, oggigiorno, è la scelta prediletta per la visione di un film.

La mancanza di un obiettivo chiaro nella “caccia al troll” inficia irrimediabilmente lo slancio drammatico di Troll. È difficile essere coinvolti nel conflitto che ci propone, che vorrebbe allo stesso tempo porsi su più livelli e analizzare i contrasti tra uomo e creatura, forze dell’ordine e cittadini, contesto urbano e selvaggio. La verità è che nessun personaggio sembra avere un’opinione su cosa sia meglio fare in questa situazione, o anche solo su quali siano le opzioni. Uccidere il troll, cercare di “fare amicizia” o studiarlo: questo è il dilemma. Peccato che qualsiasi scelta sia per il troll indifferente, dato che la creatura si comporterà alla stessa maniera indipendentemente dal trattamento riservatogli, mantenendo salda la sua appartenenza al regno delle favole divenute per un attimo realtà.

Troll: un B-Movie senza pretese

Anche presentando una storia volutamente prevedibile, Troll non cerca in alcun modo di sorprendere lo spettatore con intuizioni originali, che rimangono semplicemente accennate. Ad esempio, veniamo a conoscenza di un lato “umano” del Troll, nella sequenza in cui salva una bambina da morte certa, eppure non riusciamo a scoprirne nulla di più. Ci viene mostrata una fossa comune piena di scheletri dei Troll, addirittura il teschio del Re dei Troll, ma non ci viene spiegato molto su questo clan e le sue dinamiche. Ancora più deludente è il fatto che la stessa figura di Tobias – il personaggio più esperto, quello che inizialmente deduce che la “creatura misteriosa” sia proprio un Troll, viene approfondito pochissimo.

In ogni caso, non è difficile comprendere il clamore generato da Troll su Netflix: gli effetti speciali discreti sono abbastanza credibili da riuscire a catturare l’attenzione dello spettatore e il mostro ha un’impressionante potenza distruttiva che viene rappresentata come se i troll fossero animali irritanti piuttosto che cattivi dispettosi. Roar Uthaug non è un regista che sembra destinato a epopee più grandiose, e questa è sicuramente una delle sue migliori qualità: realizza consapevolmente film di serie B senza illusioni di grandezza da serie A.

Spider-Man: Across The Spider-Verse, il trailer

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Spider-Man: Across The Spider-Verse, il trailer

Miles Morales e Gwen Stacy ritornano nel trailer di Spider-Man: Accross the Spider-verse, l’attesissimo film di animazione Sony Pictures e secondo capitolo della pellicola premiata con il premio Oscar® Spider-Man: Un nuovo universo. Il film è diretto da Joaquim Dos Santos (La leggenda di Korra), Kemp Powers (Soul) e Justin K. Thompson (Star Wars: Clone Wars, Spider-Man: Un nuovo universo) e sarà solo al cinema dal 1 giugno, prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.

Sinossi: Miles Morales torna nel nuovo capitolo della saga Spider-Verse, vincitrice di un premio Oscar®, Spider-Man: Accross the Spider-verse. Dopo essersi riunito con Gwen Stacy, l’amichevole Spider-Man di quartiere di Brooklyn viene catapultato nel Multiverso, dove incontra una squadra di “Spider-Eroi” incaricata di proteggerne l’esistenza. Ma quando gli eroi si scontrano su come affrontare una nuova minaccia, Miles si ritrova contro gli altri “Ragni” e dovrà ridefinire cosa significa essere un eroe per poter salvare le persone che ama di più.

Spider-Man: Accross the Spider-verse arriverà il 2 giugno 2023 al cinema negli USA.

Sony Pictures Animation ha ingaggiato Joaquim Dos Santos (Voltron: Legendary Defender, La leggenda di Korra), il candidato all’Oscar Kemp Powers (Soul) e Justin K. Thompson (Piovono polpette) per dirigere il film, utilizzando una sceneggiatura scritta da Phil Lord e Chris Miller (che tornano anche come produttori insieme a Amy Pascal, Avi Arad e Christina Steinberg) in collaborazione con David Callaham (Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci AnelliWonder Woman 1984).

Non è stato ancora confermato, ma sia Shameik Moore che la candidata all’Oscar Hailee Steinfeld dovrebbe tornare a doppiare rispettivamente Miles Morales e Gwen Stacy. Nel sequel dovrebbero ritornare anche gran parte degli attori che hanno prestato le loro voci nel primo film, tra cui Jake Johnson, Brian Tyree Henry, Lily Tomlin, Luna Lauren Velez, Zoë Kravitz, John Mulaney, Oscar Isaac e Kimiko Glenn. La voce del villain sarà, in originale, doppiata da Jason Schwartzman.

Vision 2030, annunciati tutti i vincitori

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Vision 2030, annunciati tutti i vincitori

Grande Successo per la prima edizione di Vision 2030, premio cinematografico dedicato alla tutela dell’ambiente che si è tenuto nel meraviglioso Teatro Tina Di Lorenzo di Noto (Sr) sotto la direzione artistica di Giulia Morello la quale dichiara: “Il mondo dell’arte e della cultura ha il compito e la responsabilità di proporre nuovi immaginari e scenari e Vision 2030 vuole dimostrare che un altro modo di “fare cultura” è non solo possibile ma urgente. Il mondo del cinema, e della cultura in generale, è un’industria che, come tutte le altre, inquina e consuma ed è chiamata oggi a fare la sua parte e a ripensare il processo produttivo per diminuire la propria impronta ambientale per contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite”. 

Tre giorni di incontri e proiezioni condotti da Ilenia Petracalvina e la serata conclusiva, seguitissima sui canali social, da Beatrice Schiaffino. Il pubblico è stato coinvolto direttamente in attività organizzate da Vision2030, quali la pulizia della costa con Legambiente e Virtual Reality in collaborazione con Rai Cinema Channel; mentre, all’interno del prestigioso Palazzo Nicolaci, il pubblico ha potuto assistere, attraverso cuffie wireless, alle attività finanziate da Yourban2030, ovvero: Hidden Sounds (performance sonora) realizzata da Alessio Mosti con il supporto di SilentSystem. A seguire, Multiverso, performance audio-video dell’artista romano Filippo Scorcucchi. Inoltre, Yourban2030, in collaborazione con Graffiti for Smart City, ha anche inaugurato IRAE – Ultimate Landscapes presso i muri della stazione di Noto: un mosaico digitale in bioresina che racconta una storia, quella dello scioglimento dei ghiacciai, attraverso i suoni di Alessio Mosti e le immagini di Claudio Orlandi. Un vero e proprio muro multimediale e sostenibile, una tela digitale che attraverso la tecnologia di prossimità offre al pubblico una “performance” permanente che tra suoni e immagini, immerge il visitatore in una narrazione di piena attualità, quella dello scioglimento dei ghiacciai.

Prodotta da Smile Vision, la manifestazione è promossa dal Ministero della Cultura, Comune di Noto Patrimonio Dell’Umanità con il supporto di BBC Pachino e  Unioncamere, con il Patrocinio di Asvis, con la partecipazione di World Food Programme Italia e in collaborazione con Dire Fare Cambiare, Tadàn Produzioni e Siamo in diretta.

I vincitori:

– Miglior documentario a Fort Apache di Ilaria Galanti e Simone Spampinato.

– Menzione Speciale Miglior Documentario a The whale eye – Balearen, regia di Cesare Maglioni.

– Miglior documentario inedito a Dr Vaje di Carmelo Raneri.

Premio collaterale aeroporto di Catania: Vince il premio Dream of glass di Andrea Bancone.

Premio collaterale UnionCamere Sicilia: La lunga rotta di Roberto Lo Monaco.

Premio Isola del Cinema: Sulla via dei Padri di Bruno Palma;

Premio Collaterale Unpli: Sulla via dei padri di Bruno Palma

Premio Collaterale Yourban2030: Meta di Cristina D’Eredità e Dario Mattia

Buone pratiche al comune di Noto: Smile Vision assegna il premio “Buone Pratiche” all”Amministrazione di Noto.

Media partner dell’evento sono: Rai per il Sociale (Rai per la sostenibilità), Rai Cinema, e Comingsoon.it; come partner istituzionali Cumo Noto Ente Fauna Siciliana, partner culturali Cinema sostenibileYourban2030Isola del Cinema, Kano sartoria sociale, Moscerine Film Festival,; inoltre, UNPLI (Unione nazionale pro loco d’Italia), Proloco Noto, Premiere FilmAssociazione Diplomatici, Legambiente Noto, Aereoporto di Catania e GB Oil.  Infine i partner tecnici: Pic Event Solution e Cleverage – Web & Digital Agency, Graffiti For Smart City e SilentSystem.

In giuria l’attrice Valentina LodoviniSaverio Pesapane, Manuela Rima, Fabia Bettini,  Mohammed Hossameldin, Marco Martinelli, Maurizio Menicucci. Presente anche la Giuria UNPLI composta da Pippo Bernardo, Beppe Manno e Antonio La Spina. Tra gli ospiti:  Corrado Figura, il Sindaco di Noto, il quale firma in diretta il protocollo di intesa con WFP Italia che sancisce l’accordo tra le due realtà al fine di contribuire attivamente al cambiamento.

Il Presidente Prof. Vincenzo Sanasi D’arpe (WFP), Domenico Coco (Console Onorario dell’Azerbaigian), Giuseppe D’arrigo (BBC Pachino), Dott.ssa Tuccio (Liceo Sturzi), Dott.ssa Alfo (Proloco), Urbano Pannuzzo (Direttore Teatro Tina di Lorenzo) e Vincenzo Belfiore (Legambiente). Inoltre, l’attore Gianni Rosato, i registi Simone Spampinato, Lorenzo Mannino, Andrea Bancone e Carmelo Raneri. I premi sono stati realizzati dall’artista siciliana Alice Valenti e per l’occasione con materiali sostenibili. L’evento è stato prodotto da Giovanni Stella, la direzione marketing è di Federica Alderighi e l’organizzazione è di Carlo Aragona.

Ernest e Celestine – L’avventura delle 7 note, il trailer

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Ernest e Celestine – L’avventura delle 7 note, il trailer

I Wonder Pictures è lieta di rilasciare il trailer italiano del film di animazione che segna il ritorno di due grandi protagonisti dell’intrattenimento per tutta la famiglia. Ernest e Celestine, l’orso e la topina nati dalla tavolozza della pittrice belga Gabrielle Vincent, sono diventati in pochi anni un classico internazionale.

Dopo il successo del primo lungometraggio di animazione, con la sceneggiatura di Daniel Pennac, candidato all’Oscar, Ernest e Celestine tornano al cinema con L’avventura delle 7 note, un viaggio nella terra natale di Ernest per poter riparare il suo violino Stradivorso. Ostrogallia è la patria dei più grandi musicisti del mondo e le note non smettono mai di suonare tra le strade di questa esotica destinazione. O meglio: era così una volta. Arrivati a Ostrogallia, Ernest e Celestine scoprono che la musica è stata bandita. Ma una vita senza musica è impensabile e quindi i nostri eroi faranno tutto il possibile per far tornare la gioia nel paese.

Presentato in anteprima come evento speciale al Festival di Annecy 2022, Ernest e Celestine – L’avventura delle 7 note di Jean-Christophe Roger e Julien Chheng sarà nei cinema italiani dal 22 dicembre con le voci italiane di Alba Rohrwacher e Claudio Bisio, distribuito da I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection.

Da martedì 13 dicembre arriverà in libreria anche l’albo illustrato tratto dal film. Il libro è pubblicato da Gallucci, editore in esclusiva delle opere dell’artista Gabrielle Vincent, creatrice dei personaggi di Ernest e Celestine.

Koala Man, dal 9 gennaio la serie animata su Disney+

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Koala Man, dal 9 gennaio la serie animata su Disney+

Disney+ ha annunciato che la serie originale animata Koala Man debutterà lunedì 9 gennaio su Disney+ in Italia.

Koala Man segue Kevin, padre di mezza età, e la sua identità non tanto segreta, il cui unico superpotere è quello di avere una passione bruciante per il rispetto delle regole e l’eliminazione della piccola criminalità nella città di Dapto. Sebbene possa sembrare un sobborgo australiano qualsiasi, le forze del male, sia cosmiche che create dall’uomo, sono in agguato per colpire gli ignari abitanti di Dapto. Nel tentativo di ripulire la sua città natale e spesso coinvolgendo nelle sue avventure la sua famiglia infelice, Koala Man è pronto a tutto. Farà tutto il necessario per sconfiggere menti malvagie, orrori soprannaturali o peggio: gli idioti che non portano fuori i bidoni della spazzatura nei giorni giusti.

Koala Man è prodotto dal creatore/animatore australiano Michael Cusack (YOLO: Crystal Fantasy, Smiling Friends), mentre il co-creatore di Solar Opposites Justin Roiland, e gli autori di Pokemon: Detective Pikachu, Dan Hernandez e Benji Samit, sono gli executive producer. Anche Michael Cowap è executive producer. Koala Man è prodotto da 20th Television Animation.

Un efficace sistema di parental control assicura che Disney+ rimanga un’esperienza di visione adatta a tutti i membri della famiglia. Oltre al “Profilo Bambini” già presente sulla piattaforma, gli abbonati possono impostare dei limiti di accesso ai contenuti per un pubblico più adulto e creare profili con accesso tramite PIN, per garantire massima tranquillità ai genitori.

Le Vele Scarlatte, il poster del nuovo film di Pietro Marcello

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Le Vele Scarlatte, il poster del nuovo film di Pietro Marcello

Ecco il poster di Le Vele Scarlatte, il prossimo film di Pietro Marcello, con JULIETTE JOUAN, RAPHAËL THIÉRY, NOÉMIE LVOVSKY con la partecipazione speciale di LOUIS GARREL e con YOLANDE MOREAU. Al cinema dal 12 gennaio.

Le Vele Scarlatte, il poster

Le Vele Scarlatte, la trama

Da qualche parte nel nord della Francia, Juliette, giovane orfana di madre, vive con il padre, Raphaël, un soldato sopravvissuto alla prima guerra mondiale. Appassionata di musica e di canto, Juliette ha uno spirito solitario. Un giorno, lungo la riva di un fiume, incontra una maga che le predice che delle vele scarlatte arriveranno per portarla via dal suo villaggio. Juliette non smetterà mai di credere nella profezia. Liberamente ispirato a Le vele scarlatte di Aleksandr Grin, scrittore russo pacifista del XX secolo, il film di Pietro Marcello è un racconto popolare, musicale e storico, al confine con il realismo magico.

DC Comics conferma che SUPERMAN di Christopher Reeve e BATMAN di Michael Keaton fanno parte dello stesso universo

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Superman: The Movie è stato rilasciato nel 1978, seguito da Batman di Tim Burton nel 1989. Entrambi i film hanno ricevuto sequel (di varia qualità) ma sono giustamente considerati dei.  dai fan i due classici per eccellenza. Sono anche considerati i primi passi più importanti compiuti dall’industria cinematografica nel genere, con entrambi i film e Batman Returns, che hanno poi influenzato i successivi adattamenti che abbiamo poi visto sul grande schermo. Mentre entrambi i mondi sono stati recentemente rivisitati nei sequel dei fumetti, Michael Keaton come sappiamo riprenderà il ruolo di Bruce Wayne nel film The Flash il prossimo anno.

Ebbene oggi abbiamo nuove importanti notizie che oltre alla recente notizia che l’attore avrebbe dovuto continuare la sua rappresentazione dopo Batman Returns con un terzo film firmato da Tim Burton dal titolo Batman Beyond. Questa notizia di oggi non farà altro che accrescere il dispiacere rispetto a quel terzo film, dato che oggi un nuovo one-shot della DC Comics, Dark Crisis: Big Bang, ha rivelato che nel fumetto  Barry Allen ha preso appunti su più Terre in tutto il Multiverso, inclusa la Terra-789. In quella realtà, “Superman e Supergirl sono gli unici eroi potenziati della Terra; i genitori di Batman uccisi dal Joker. (Superman ’78, Batman ’89).”

Questo conferma che Superman di Christopher Reeve, Batman di Keaton e Supergirl di Helen Slater condividono la stessa realtà, dunque una rivelazione rivoluzionaria. Anche se con ogni probabilità questa cosa non verrà mai esplorato sullo schermo, è un dettaglio che ovviamente ci entusiasma e probabilmente ad un certo punto questo verrà  affrontato almeno sulle sulla pagine del fumetto. Per molti, vedere questi eroi incrociarsi in qualche modo è un sogno assoluto che diventa realtà. Tuttavia, non possiamo fare a meno di chiederci se nel prossimo film di The Flash che vedrà il Caped Crusader di Keaton magari il personaggio potrà menzionare un incontro passato con l’Uomo d’Acciaio del suo mondo. 

Star Wars e The Avengers se fossero diretti da Wes Anderson, le immagini

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Adam Hall, sui social noto come @digiguru, ha realizzato una serie di immagini, avvalendosi della AI, per dare una forma ad un eventuale film di Star Wars o degli Avengers, diretto però da Wes Anderson. Il risultato è davvero impressionante e, crediamo, simile a quanto possa esistere in una realtà in cui Anderson è interessato a dirigere uno dei due franchise.

Poco dopo l’uscita della sua nuova commedia, The French Dispatch, nel 2021, Wes Anderson ha iniziato la produzione del suo prossimo progetto, Asteroid City. Ambientato nel 1955, il film sarà incentrato su una città immaginaria in un deserto americano che ospita una convention di Junior Stargazer. Studenti, genitori e insegnanti di tutto il paese si riuniscono all’evento, portando a conflitti, commedie, drammi e romanticismo.

Justice League Dark Universe: James Gunn dice la sua

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Justice League Dark Universe: James Gunn dice la sua

James Gunn ha un ricco rapporto con fan e efollower sui suoi social. Spesso risponde a domande, critiche e provocazioni con il solito atteggiamento ironico e sornione, a maggior ragione ora che ha in mano le redini del DCU insieme a Safran. Interrogato sulla Justice League Dark, a Gunn è stato chiesto se gli piace l’idea di un universo per quei personaggi, di una trilogia su di loro e di un racconto che potesse approfondire e mettere a frutto le grandi storie a fumetti per il cinema.

James Gunn ha replicato semplicemente “Perché no?”. Questo non significa naturalmente che alla Warner è in produzione un film sulla JLD, né che il commento abbia dato uno spunto a Gunn, ma mostra l’atteggiamento politicamente corretto e educato di un autore che si rende perfettamente conto di avere tra le mani non solo una responsabilità economica e produttiva importantissima, ma anche i sogni e le speranze di tantissimi fan dei personaggio DC Comics.

https://twitter.com/adambarnhardt/status/1601773257568702464?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1601773871413088256%7Ctwgr%5E5169804c3e155dc425cf1adffb61070f6798862c%7Ctwcon%5Es2_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fjustice-league-dark-universe-dcu-james-gunn-reaction%2F

Mission: Impossible – Dead Reckoning Part One, un’anteprima speciale IMAX insieme Avatar 2

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La Paramount ha decido di diffondere una speciale anteprima dietro le quinte di 4 minuti sull’attesissimo Mission: Impossible – Dead Reckoning Part One, allegata alle copie al cinema negli USA di Avatar: La via dell’Acqua Mentre nessuno sa cosa mostreranno, il teaser di 15 secondi appena rilasciato presenta Tom Cruise e il regista Christopher McQuarrie che mostrano in anteprima una delle acrobazie più selvagge del franchise:

Inoltre, non saremmo sorpresi se il nuovo filmato finisse con un trailer aggiornato o potenzialmente una versione rinnovata del teaser che abbiamo visto all’inizio di quest’anno con Top Gun: Maverick. Dai un’occhiata al nuovo teaser qui sotto:

Il settimo capitolo di MI si intitolerà Mission: Impossible – Dead Reckoning Part One, mentre l’ottavo, Mission: Impossible – Dead Reckoning Part Two.

Nei prossimi due capitoli della saga di Mission ImpossibleTom Cruise e Rebecca Ferguson torneranno nei panni di Ethan Hunt e Ilsa Faust. I due film vedranno coinvolti anche Shea Whigham (Kong: Skull Island), Hayley Atwell (Captain America: Il primo vendicatore), Pom Klementieff (Guardiani della Galassia) e Esai Morales (Ozark). Christopher McQuarrie scriverà e dirigerà i film, che faranno il loro debutto nelle sale americane rispettivamente il 30 settembre 2022 e il 7 luglio 2023.

The Walking Dead: Dead City, un nuovo sguardo sull’inaspettata collaborazione tra Negan e Maggie

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The Walking Dead si è concluso con la sua undicesima stagione il mese scorso, ma mentre la serie principale è finita, il franchise stesso è tutt’altro che morto. Numerosi spin-off si stanno dirigendo verso il pubblico, inclusi spettacoli che ruotano attorno a personaggi amattissimi come Rick Grimes e Michonne, Daryl, Negan e Maggie. Quest’ultimo è intitolato The Walking Dead: Dead City e le riprese sono terminate a ottobre. Ora, la serie di sei episodi dovrebbe essere presentata in anteprima su AMC il prossimo aprile.

In questi fotogrammi appena rivelati, vediamo Maggie (Lauren Cohan) e Negan (Jeffrey Dean Morgan) riunirsi dopo alcuni anni di distanza. Mentre sono riusciti a mettere da parte le loro divergenze negli episodi finali di The Walking Dead, qui non sembrano eccessivamente amichevoli dato che Maggie può essere vista mentre tiene un coltello alla gola del cattivo riformato!

Durante una recente intervista con Entertainment Weekly, Morgan ha suggerito che la personalità abrasiva di Negan continuerà a essere un problema anche nella Grande Mela. “Negan è un po’ un disastro. È solo quel ragazzo che vuoi prendere a schiaffi”, dice. “È un ragazzo da prendere a pugni, e lo capisco, essendo il ragazzo che dice le cose che escono dalla sua bocca.” “A volte voglio prenderlo a pugni”, continua Morgan. “Senti, sappiamo che sta per scappare a New York City. Sono lui e Maggie, e non c’è molta gente con lui. Quindi, se faccio i conti, sarà nei guai. Sta andando essere una cattiva combinazione per lui.”

 

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The Walking Dead: Dead City trova Maggie e Negan che viaggiano in una Manhattan post-apocalittica molto tempo fa tagliata fuori dalla terraferma. La città fatiscente è piena di morti e abitanti che hanno fatto di New York City il proprio mondo pieno di anarchia, pericolo, bellezza e terrore. Il cast include anche Gaius Charles come Perlie Armstrong, Željko Ivanek come The Croat, Jonathan Higginbotham come Tommaso, Mahina Napoleon come Ginny, Trey Santiago-Hudson come Jano e Karine Ortiz come Amaia.

Piccolo Corpo: recensione del film di Laura Samani

Piccolo Corpo: recensione del film di Laura Samani

Fresco di vittoria agli European Film Awards 2022 – dove si è aggiudicato il premio Discovery – Fipresci come rivelazione per il film d’esordio, Piccolo Corpo di Laura Samani mette in scena il miracoloso viaggio di una giovane donna in cerca di una riconnessione spirituale con una parte di sè che sembra aver perduto per sempre. Sospeso tra la ricercatezza visiva del fantasy e quella storica, che indaga il folklore del Friuli Venezia Giulia, il film di Samani si è anche aggiudicato il David di Donatello 2022 alla miglior regia esordiente.

Piccolo Corpo, la trama: il santuario della speranza

Nell’Italia nord-orientale, all’inizio del XX secolo, una giovane donna di nome Agata (Celeste Cescutti) è sotto shock dopo che la sua primogenita è nata morta. Il sacerdote le dice che la bambina è destinata a vagare nel Limbo per l’eternità, senza speranza alcuna di raggiungere il Paradiso, poiché è morta prima di essere stata battezzata.

Nonostante ciò, Agata scopre che c’è una chiesa da qualche parte a nord dove una sacerdotessa dai poteri soprannaturali può riportare in vita un bambino morto per un solo respiro, sufficiente a battezzarlo e ad elevare la sua anima. Agata dissotterra il bambino con il favore delle tenebre e parte con il piccolo scrigno legato sulla schiena, come una pellegrina; nella foresta fa amicizia con la figura ferina di Lince (Ondina Quadri), che sarà la sua unica amica durante il viaggio disperatamente faticoso e pericoloso di Piccolo Corpo.

La voce del Mare

Agata parla attraverso la voce del mare: le sonorità di una distesa infinita di acqua salata sono linfa per le sue corde vocali, si raggruppano per dare vita a un nuovo codice linguistico. È l’idioma dell’amore, quello indissolubile, che permea ogni boscaglia e tratto di percorso che Agata attraversa. La figlia di Agata, secondo le credenze dell’epoca, non ha nome, dunque, non appartiene: è condannata a restare in un tempo e in uno spazio indefinito, del blu scuro della profondità oceanica. Tuttavia, il piccolo corpo del titolo è di dimensioni tali solo nella fattualità, non dal punto di vista del suo significato. È corpo arboreo, marittimo, terrestre, che unisce le due linee su cui viaggia il concetto di femminilità nel film – quelle di “madre” e di “figlia” – proprio nella sua appartenenza alla natura. Dalla natura proviene e a questa ritornerà: lo scopo del viaggio salvifico di questa creatura si associa immediatamente alla certificazione della sua identità, all’atto di nominare e sancire la sua afferenza ai paesaggi del Friuli Venezia Giulia di inizio XX secolo.

Una scena di Piccolo Corpo

Naturalismo umano

In Piccolo Corpo, Laura Samani sceglie di abbracciare le tradizioni più spirituali della sua regione, rifacendosi alla storia del santuario di Trava, tutt’ora esistente e dove, originariamente, si svolgevano proprio riti per far tornare in vita i bambini nati morti, giusto il tempo di un respiro, quello necessario a battezzarli per evitare la permanenza nel Limbo. In questo modo, la talentuosa regista elabora il modus operandi perfetto per fare grandi film di genere in Italia – similmente a La terra dei figli (2021) di Claudio Cupellini: ripartire dalle nostre radici, quelle misconosciute ai più, ma che si incastrano perfettamente con l’immaginazione. Serve una mano registica vivace, che segue il ritmo della brezza tra gli alberi su cui Agata e Lince lasciano la loro impronta per tracciare un racconto in cui ogni tema si collega al suo opposto – la morte diventa rinascita, i monti diventano mare, il ghiaccio diventa acqua – fortificando l’idea di una connessione assoluta tra corpo e spirito, uomo e natura.

Lince diventa la spalla perfetta per accompagnare Agata nel suo viaggio; questa figura androgina, variazione del lupo cattivo del bosco ma che assume pian piano connotati quasi fatati, interpretata da Ondina Quadri in maniera semplicemente sublime. In un passaggio di testimone inedito, in cui la forza materna ha a che fare più con lo spirito che con l’atto stesso del partorire, Lince diviene un personaggio fondamentale, che rinnova ancor di più l’unione col paesaggio naturale dei personaggi di Piccolo Corpo. Arriva a legarsi con la natura altra, il mare che un montanaro come lui non ha mai conosciuto ma a cui sente irrimediabilmente di appartenere: è basato un respiro a farglielo capire.

MCU: la classifica dei film più rilevanti della Fase 5

MCU: la classifica dei film più rilevanti della Fase 5

Black Panther: Wakanda Forever e The Guardians of the Galaxy Holiday Special hanno chiuso definitivamente la Fase 4 dell’MCU. La Fase 5 inizierà l’anno prossimo con Ant-Man and the Wasp: Quantumania, film che introdurrà il nuovo grande cattivo MCU Kang in Conquistatore.

Alcuni titoli della nuova fase si presentano come più rilevanti di altri per il funzionamento del franchise: tra questi ci sono sicuramente The MarvelsCaptain America: New World Order, Blade e Thunderbolts.

Blademahershala ali marvel blade

Il riavvio MCU di Blade vedrà Mahershala Ali nei panni dell’assassino di vampiri protagonista. Nel film potrebbero comparire i Figli della Mezzanotte o altri personaggi Marvel carichi di sfumature horror come Moon Knight e Werewolf By Night. Nonostante tutti i possibili collegamenti, probabilmente Blade sarà un prodotto indipendente della Fase 5 e non avrà un grande impatto sugli archi narrativi dei Vendicatori.

Per quanto riguarda il cast e la regia, Blade è stato già vittima di diverse difficolta e ha subito parecchi cambidietro le quinte. Stando all’Hollywood Reporter, Yann Demange dovrebbe essere il regista, mentre Michael Starrbury sta già riscrivendo la sceneggiatura. Il film dovrebbe arrivare nel 2024.

Thunderbolts

mcu thunderbolts

Dopo varie supposizioni, nella Fase 5 MCU finalmente si riunirà la squadra di super criminali dei Thunderbolts. Il film dei Thunderbolts è essenzialmente la risposta della Marvel alla Suicide Squad. Il lungometraggiointrodurrà una nuova squadra di supereroi ma, a differenza degli Avengers, questa sarà una squadra composta da criminali riabilitati e da antieroi moralmente grigi.

Thunderbolts si presenta come una voce fuori dal coro MCU, un film divertente e sovversivo. Non è ancora chiaro quanto i Thunderbolts influiranno sullalinea principale dei Vendicatori e sui loro conflitti, tuttavia il gruppo contestualizza l’arrivo della Contessa Valentina Allegra de la Fontaine (Julia Louis-Dreyfus) nell’MCU.

The Marvels

brie larson mcu fase 5

Il prossimo film con protagonista Capitan Marvel è in realtà un film di squadra. In The Marvels di Nia Dacosta, Carol Danvers sarà affiancata dalla sua più grande fan Kamala Khan e dalla figlia del suo migliore amico Monica Rambeau. Supportata da Sam Wilson e Stephen Strange, Carol condurrà i Vendicatori nella battaglia contro Kang.

Non è ancora chiaro quale sarà il ruolo di Danvers nella lotta, ma probabilmente si scoprirà nel corso della Fase 5. The Marvels vedrà anche Samuel L. Jackson riprendere il ruolo di Nick Fury poco prima della sua comparsa in Secret Invasion. Con un Avengers onnipotente alla guida di un manipolo di eroi, The Marvels potrebbe essere un trampolino di lancio cruciale per le storie future dell’MCU.

Guardiani della Galassia Vol. 3

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Il capitolo conclusivo di Guardiani della Galassia è previsto per il prossimo anno. Anche per questo motivo, Guardiani della Galassia Vol. 3 rappresenta un passo piuttosto importante nelle trame MCU. Probabilmente, in questo ultimo film troveranno la morte personaggi rilevanti come Rocket o Drax.

Inoltre, il debutto di Warlock nell’MCU sarà sicuramente un evento memorabile, dato che il personaggio possiede poteri paragonabili a quelli di Thanos e Capitan Marvel. Warlock – e quindi tutto Guardiani della Galassia Vol. 3 – potrebbe rimodellare le gerarchie di potere all’interno dell’MCU.

Capitan America: New World Order

sam wilson captain america

Dal momento che Sam Wilson ha ereditato da Steve Rogers il mantello di Capitan America in The Falcon and the Winter Soldier, serve ora un film da solista per il nuovo Cap. E infatti, eccolo in arrivo: nel 2024 uscirà Captain America: New World Order. Il film probabilmente ruoterà attorno ai tentativi di Sam di riunire i Vendicatori contro la minaccia di Thanos.

Nel lungometraggio tornerà Tim Blake Nelson come leader e, per il ruolo del generale Thaddeus “Thunderbolt” Ross, il defunto William Hurt sarà sostituito da Harrison Ford. Girano un sacco di voci su chi potrebbe apparire in New World Order. Da She-Hulk all’Hulk Rosso, le carte per fare un buon film MCU ci sono tutte.

Ant-Man and the Wasp: Quantumania

fase 5 mcuNon sarebbe sorprendente se il film più significativo della Fase 5 MCU fosse proprio il primo, Ant-Man and the Wasp: Quantumania. Atteso nelle sale già per il prossimo febbraio, il lungometraggio segue la terza avventura da solista di Scott Lang mentre lui e i suoi cari vengono portati nel Regno Quantico e si scontrano con Kang il Conquistatore.

Jonathan Majors ha giocato una variante di Kang nel finale di Loki, ma in Quantumania il personaggio assumerà un peso molto maggiore e diventerà un cattivo MCU delle dimensioni di Thanos.  Mettere il prossimo più grande cattivo della Marvel contro il Vendicatore più piccolo è alquanto ironico. Probabilmente, nel film Kang mostrerà il suo potere uccidendo proprio Ant-Man.

Rogue Squadron: rivelato il motivo dell’abbandono di Patty Jenkins

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La regista di Wonder Woman, Patty Jenkins, è una regista che si è trovata di fronte a “differenze creative” in più di un’occasione. Si è allontanata da Thor: The Dark World dopo essersi scontrata con i Marvel Studios, e tutti i segnali indicano che Rogue Squadron non sta diventando una realtà nemmeno alla Lucasfilm (anche dopo quel costoso video di annuncio). 

Di recente, abbiamo appreso da alcuni rumors che la Jenkins si è scontrata con la Warner Bros. sui suoi piani per Wonder Woman 3, rifiutandosi di cambiare la sua visione del trequel dopo aver ricevuto note dallo studio. Mentre abbiamo sempre pensato che la regista abbia avuto una serie di sfortunate e mancate combinazione ad Hollywood, un nuovo rapporto suggerisce che le problematiche potrebbero essere molto più complesse di una questione di tempo. Almeno è quello che suggerisce lo scooper Jeff Sneider su The Hot Mic di John Rocha con quest’ultimo che ha suggerito di aver:

“…Ho sentito alcune cose su Patty Jenkins. Ho sentito che è un incubo”. “Mi dispiace, odio essere il ragazzo che chiama una donna con un nome, lo capisco, oh mio Dio! Ma ascolta, l’ho detto anche di innumerevoli registi uomini”, continua…  “Ho sentito che tutto ciò che ha consegnato con Wonder Woman 3 era come, sai, un casino. Ho sentito [che Star Wars: Rogue Squadron] era un casino.”

Il piano prevedeva l’uscita al cinema di Rogue Squadron alla fine del prossimo anno, anche se è diventato ormai chiaro che quel film non vedrà mai la luce. Con Jenkins presumibilmente sulla difensiva quando la Warner Bros. ha criticato le sue idee su Wonder Woman 3 e rifiutandosi persino di parlare con James Gunn e Peter Safran dei DC Studios, questo potrebbe voler dire che sul film si prospetta un ulteriore tempo di riflessione. 

Rogue Squadron era un film di Star Wars che aveva un vero potenziale e sembrava essere un progetto che appassionava la Jenkins. Il fatto che sia caduto nel dimenticatoio è un vero peccato, così come la probabilità che Wonder Woman 3 non accada ormai sono alte. Tuttavia, dopo aver visto Wonder Woman 1984 , possiamo capire perché molti di voi potrebbero essere sollevati da quella notizia!

Infinity Pool: trailer dell’ultimo film di Brandon Cronenberg con Mia Goth

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NEON e Topic Studios hanno presentato il primo trailer di Infinity Pool di Brandon Cronenberg, e se pensavi che il regista potesse prendere le cose in una direzione leggermente meno contorta dopo Possessor e Antiviral, rimarrete delusi! Il film è interpretato da Alexander Skarsgård e Cleopatra Coleman nei panni di una coppia che cerca di rilassarsi mentre è in vacanza in un resort isolato. Quando incontrano una misteriosa viaggiatrice (Mia Goth) e decidono di correre un rischio unendosi a lei e ad alcuni amici in una serata edonistica, le cose prendono una piega molto oscura dopo un tragico incidente.

A questo punto viene introdotto un elemento fantascientifico/horror, poiché al personaggio di Skarsgård viene detto che, a un prezzo, può essere “replicato”, con il suo doppio che paga il prezzo dei suoi crimini. Dai un’occhiata al trailer qui sotto insieme a un poster e una sinossi completa per un’idea migliore di cosa aspettarti.

“Durante il soggiorno in un resort su un’isola isolata, James (Alexander Skarsgård) ed Em (Cleopatra Coleman) si stanno godendo una vacanza perfetta tra spiagge incontaminate, personale eccezionale e prendendo il sole. Ma guidati dalla seducente e misteriosa Gabi (Mia Goth) , si avventurano fuori dai terreni del resort e si ritrovano in una cultura piena di violenza, edonismo e indicibile orrore. Un tragico incidente li mette di fronte a una politica di tolleranza zero per il crimine: o verrai giustiziato o, se sei ricco abbastanza per permettertelo, invece puoi guardarti morire.”

Infinity Pool uscirà negli USA al cinema il 27 gennaio 2023.

Blue Beetle: ecco la sinossi ufficiale

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Blue Beetle: ecco la sinossi ufficiale

Blue Beetle originariamente doveva essere uno dei film DC a basso budget sviluppati esclusivamente per HBO Max, insieme a Batgirl e altri eroi come i personaggi di Black Canary e Zatanna. Tuttavia, l’acquisizione della Warner Bros. da parte della Discovery ha cambiato tutto e ora il film sembra essere degno per riceverà un’uscita nelle sale.

È difficile dire se Jaime sarà tra i personaggi che faranno il salto nel nuovo DCU, anche se il co-CEO dei DC Studios James Gunn ha twittato il primo poster sui suoi canali di social media. Xolo Mariduena e Susan Sarandon guidano il cast di Blue Beetle e ora abbiamo una sinossi. Condivisa da Warner Bros. nella sua anteprima del 2023, c’è molto per cui gioire per i fan dei fumetti. Ahimè, non si fa menzione dell’originale Blue Beetle, Ted Kord!

“Il neolaureato Jaime Reyes (Xolo Mariduena) torna a casa pieno di aspirazioni per il suo futuro, solo per scoprire che la casa non è proprio come l’ha lasciata”. “Mentre cerca di trovare il suo scopo nel mondo, il destino interviene quando Jaime si ritrova inaspettatamente in possesso di un’antica reliquia della biotecnologia aliena: lo Scarabeo.” “Quando lo Scarabeo sceglie improvvisamente Jaime come suo ospite simbiotico, gli viene conferita un’incredibile armatura dotata di poteri straordinari e imprevedibili cambiando per sempre il suo destino mentre diventa il Super Eroe Blue Beetle”.

Potremmo essere di fronte ad un film in stile primo Shazam e speriamo che almeno il primo trailer venga rilasciato insieme all’arrivo nelle sale di Shazam! Fury of the Gods. Le foto sul set che mostrano il costume di Blue Beetle sono state ben accolte dai fan, ma è destinato ad avere un aspetto ancora migliore sullo schermo. 

Nel cast di Blue Beetle ci sono Xolo Maridueña che interpreta il protagonista, insieme a Harvey Guillén, Bruna Marquezine, Sharon Stone, Raoul Max Trujillo, Susan Sarandon e Belissa Escobedo. Marquezine interpreterà Penny, la protagonista femminile e l’interesse amoroso di Jaime, mentre Escobedo interpreterà la sorella minore di Jaime, Milagros. Stone è Victoria Kord mentre Trujillo interpreterà il villain. L’uscita del film è prevista per il 18 agosto 2023.

Cosa sappiamo su Blue Beetle?

Blue Beetle è un personaggio immaginario dei fumetti; venne pubblicato negli Stati Uniti d’America da diverse case editrici a partire dal 1940; è un supereroe che ha avuto nel tempo diversi alter ego. Kord “è saltato” nell’universo DC Comics durante Cisis on Infinite Earths  insieme a un certo numero di altri personaggi di Charlton Comics. Il secondo Blue Beetle in seguito ha recitato nel suo fumetto di 24 numeri. Kord non ha mai avuto superpoteri, ma ha usato la scienza per creare vari dispositivi che lo aiutassero a combattere il crimine. È diventato un membro della Justice League of America ed è stato successivamente ucciso durante il crossover Infinite Crisis della DC Comics .

I Marvel Studios potrebbero ritardare alcuni progetti per concentrarsi sulla qualità piuttosto che sulla quantità

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Di recente abbiamo appreso che i Marvel Studios stanno tornando ad una fase di sviluppo con la saga del multiverso, sostituendo potenzialmente i programmi TV con altre presentazioni speciali e tornando a concentrarsi sulla quantità piuttosto che sulla qualità. La fase 4 è stata, per mancanza di trovare un appellativo migliore, un disastro, con la difficoltà evidente che Kevin Feige e il suo team hanno dovuto far fronte a una miriade di progetti tra cinema e serie tv.

Questo è reso ancora più evidente dagli effetti visivi incostante, dalla narrazione incoerente e dalla mancanza di tessuto connettivo, con la pandemia che fa poco per aiutare le cose.  Secondo  Alex P. di The Cosmic Circus , “Sebbene lo spostamento della lista significhi dover aspettare più a lungo per il rilascio di progetti futuri, in definitiva è per mantenere la qualità> quantità. Non aspettarti che il programma del 2022 sia di almeno [uno] Progetto Marvel ogni mese per rimanere fedeli al 2023/2024”.

Onestamente, non saremmo contrari nemmeno allo slittamento di film enormi come Fantastic Four e Avengers: Secret Wars se ciò significasse una maggiore qualità e maggior tempo per ritornare ai livelli prepandemia. Con così tanti programmi TV Disney+ (se pensa siano stati un mandato del deposto CEO della Disney Bob Chapek mentre cercava di aumentare il numero di abbonati), non è un male per i Marvel Studios iniziare a concentrarsi su ciò che funziona di nuovo. Se ciò significa ritardare o scartare i progetti imminenti, allora così sia. 

Una piccola storia sullo schermo che sembra essere di sicura uscita, tuttavia, è Wonder Man. Secondo un elenco sulla  pagina Writer’s Guild of America del capo sceneggiatore Andrew Guest, possiamo aspettarci di vedere lo spettacolo arrivare durante la stagione 2023-2024. Attualmente dovrebbe essere una serie TV di sei episodi ma non possiamo fare a meno di chiederci se la storia di Simon Williams potrebbe anche essere più adatta a una presentazione speciale. Speriamo di sentire le parole di Kevin Feige sui piani futuri perché è sempre stato piuttosto aperto sui successi e i fallimenti dei Marvel Studios. Sebbene la Fase 4 sia stata tutt’altro che una delusione, il fatto che le sue incoerenze vengano affrontate è una buona notizia. 

Man of Steel 2: la Warner Bros. ha rifiutato una proposta di Steven Knight, creatore di Peaky Blinders

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Dopo essere stato prima vittima di rumors su una possibile cancellazione e dopo essere arrivata la smentita da parte di James Gunn, oggi apprendiamo che Man of Steeloltre ad essere diventato una priorità è stato nei piani dello Studios già da un po’ di tempo. Secondo un nuovo rapporto il  piano di Walter Hamada era quello di creare anticipazione per il ritorno di Superman di Henry Cavill scrivendolo fuori dalla realtà in The Flash prima che diventasse il protagonista di un film Crisis on Infinite Earths. Dwayne Johnson ha quindi deciso di prendere in mano la situazione, anticipando il ritorno di Hanry Cavill per un cameo da cui ha beneficiato principalmente Black Adam.

Niente di tutto ciò ha davvero importanza con la nuova leadership in atto, ma prima della loro assunzione, Steven Knight ha scritto un trattamento per un seguito di Man of Steel in autunno.  L’autore è meglio conosciuto per aver creato programmi TV come Peaky Blinders e See, oltre ad aver scritto film di successo come La promessa dell’assassino, Spencer e scritto e diretto Locke. Sfortunatamente, The Hollywood Reporter afferma che i dirigenti della Warner Bros. erano tutt’altro che entusiasti del primo trattamento, rifiutando quelle idee e rimandandolo con una serie di appunti.

“Prima che le cose potessero passare al livello successivo”, aggiunge il noto sito,  “il che potrebbe aver incluso o meno l’assunzione di un altro scrittore dato il programma molto fitto di Knight, Gunn e Safran sono stati assunti e lo sviluppo è terminato prontamente”.

Supponiamo che questo fosse separato dal progetto del produttore di Man of Steel Charles Roven che ha presentato allo studio e, se una cosa è diventata chiara, è che vogliono arrivare ad un Superman giusto. Con Gunn e Safran che prenderanno tutte le decisioni, siamo sicuri che sarà così.

Angelo Badalamenti, muore il compositore di memorabili colonne sonore per cinema e tv. Suo il tema di Twin Peaks

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Angelo Badalamenti, che ha creato le memorabili colonne sonore di Twin Peaks, Velluto Blu e Mulholland Drive e ha collaborato con David Lynch in molti altri film, è morto domenica. Aveva 85 anni. Il suo pronipote ha annunciato la sua morte su Instagram, scrivendo “Il mio prozio Angelo Badalamenti ha attraversato la barriera verso un altro piano di esistenza”. David Lynch, nel suo bollettino meteorologico quotidiano di lunedì, ha detto semplicemente “Niente musica oggi”.

Per Lynch, ha anche composto le colonne sonore di Fuoco cammina con me, Cuore Selvaggio, Strade Perdute e Una storia vera. Tra le sue altre colonne sonore c’erano Cabin Fever, Auto Focus, Before the Fall, Dark Water, Secretary e Una lunga domenica di passioni.

Lynch ha detto al LA Times nel 1990: “Alcuni dei momenti più felici che abbia mai avuto sono stati lavorare con Angelo. Ha un grande cuore e mi ha permesso di entrare nel suo mondo e di farmi coinvolgere dalla musica. Quando abbiamo iniziato a lavorare insieme, abbiamo avuto subito una sorta di rapporto: io non sapevo nulla di musica, ma ero molto interessato agli effetti sonori e all’atmosfera. Ho realizzato molte cose sugli effetti sonori e sulla musica lavorando con Angelo, quanto sono vicini l’uno all’altro.”

Angelo Badalamenti ha detto a Chris Willman per il L.A. Times: “Una delle cose che ho appena fatto per ‘Twin Peaks’ è lunga 15 minuti e si chiama ‘The Lowest Circle in Hell’. Ed è solo suoni molto bassi, oscuri e sostenuti che sono così belle per me. Forse un po’ strano per gli altri, ma per me è trascendente. E mi piace mettere quelle cose come un letto contro qualcosa forse un po’ più appetibile.”

I World Soundtrack Awards lo hanno onorato nel 2008 e l’ASCAP gli ha conferito l’Henry Mancini Award nel 2011.

Oppenheimer: i protagonisti nelle foto ufficiali

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Oppenheimer: i protagonisti nelle foto ufficiali

Il noto sito americano Total Film ha diffuso le nuove foto ufficiali che ritraggono i protagonisti di Oppenheimer, il nuovo attesissimo film di Christopher Nolan.  Negli scatti oltre lo stesso regista possiamo vedere per la prima volta Cillian Murphy, Emily Blunt e Robert Downey Jr.

Oppenheimer, il film

Universal distribuirà Oppenheimer nelle sale in tutto il mondo e distribuirà il film in Nord America. Christopher Nolan produrrà anche insieme a Emma Thomas e Charles Roven di Atlas Entertainment. Il film si baserà sul libro vincitore del Premio Pulitzer American Prometheus: The Triumph and Tragedy of J. Robert Oppenheimer di Kai Bird e del compianto Martin J. Sherwin. Nel cast Cillian Murphy, Emily Blunt, Rami Malek, Robert Downey Jr., Florence Pugh, Josh Hartnett, Jason Clarke, Alex Wolff, Josh Peck, Tony Goldwyn e Matt Damon.

FONTE: Total Film su Twitter

Élite – stagione 4: recensione della serie tv Netflix

Élite – stagione 4: recensione della serie tv Netflix

Élite, teen drama spagnolo dal successo formidabile, approda su Netflix con una quarta stagione a partire dal 18 Giugno 2021. La serie tenta di confermarsi come prodotto di punta per un pubblico adolescenziale tramite l’ingresso di nuovi alunni alla scuola elitaria “Las Encinas”, gli immancabili conflitti giovani e una nuova investigazione poliziesca su cui fare luce.

E’ possibile guardare inoltre sulla piattaforma anche una serie di quattro racconti tra i dieci e i quindici minuti, Élite-storie brevi, in cui si approfondisce il rapporto tra alcuni dei personaggi principali: ci si avventura in una festa intima con Rebeka (Claudia Salas); si approfondisce il rapporto tra Nadia e Guzmán (Miguel Bernardeu), che hanno deciso di mantenere a distanza il loro amore; ci viene poi raccontata la storia di Alexis, un compagno di chemioterapia che Ander (Aron Piper), già dimesso dall’ospedale, cercherà di aiutare con il suo trattamento assieme al fidanzato Omar; infine si assiste a come Samuel (Itzan Escamilla) combatte tra alti e bassi per impedire a Carla (Ester Expòsito) di partire per Londra.

L’eccessiva ricorsività della quarta stagione di Élite

Nell’ultima stagione di Élite è una nuova studentessa de Las Encinas ad essere vittima di un’aggressione, questa volta presso il Club del Lago. E’ Ariadna (Carla Dìaz), figlia del nuovo preside della scuola, Benjamìn Blanco (Diego Martìn), che approda a scuola con la prerogativa di trasferire ordine e disciplina agli studenti. Una nuova indagine poliziesca tenterà quindi di far luce sull’accaduto, mentre si snoderanno nuovi intrecci narrativi innestati su passioni, conflitti e interessi occulti tra gli alunni dell’istituto.

Che la serie Élite non fosse la massima rappresentazione di una fiction di qualità era chiaro fin dall’inizio, ma nessuno poteva negare a questo prodotto la sua facilità di binge-watching grazie alle sue grandi dosi di impudenza e irriverenza. Quel divertimento “senza complessi” è ciò che ha reso Élite una delle serie Netflix più famose al di fuori dei confini spagnoli.

Indubbiamente uno dei punti più deboli e meno funzionali a livello filmico della quarta stagione di Elite è la sua sceneggiatura, che consta di una trama principale piuttosto ripetitiva: un nuovo incidente, con la sua corrispondente vittima, è il fulcro dei movimenti di tutti i suoi personaggi. Qualcosa già sfruttato nella serie fino alla nausea, e che in questa nuova stagione risulta essere più prevedibile che mai, arrivando ad eguagliare quasi quello della prima stagione. Tale è la coincidenza che entrambe le vittime finiranno per galleggiare nell’acqua, e lo spettatore dovrà scoprire cosa nasconde ciascuno dei personaggi di Las Encinas in questo nuovo “incidente”. È chiaro che le idee sono esaurite da tempo e che la serie Élite avrebbe dovuto chiudere le porte di Las Encinas già da tempo; sarebbe stata una degna conclusione di una serie che puntava le sue armi sul puro divertimento, sugli outfit dei suoi protagonisti e sulle scene osé.

Le interpretazioni hanno sempre dato risultati piuttosto irregolari, con pochi nomi che riuscivano effettivamente a mantenere un certo ritmo narrativo, e la maggior parte che al contrario lo lasciavano naufragare. In quest’ultima stagione di Élite si percepisce fin troppo chiaramente la mancanza di Danna Paola e Ester Expòsito, le due attrici che più di ogni altro personaggio difendevano degnamente i propri ruoli; è difficile trovare altrettanto incisive le performance offerte dai nuovi volti della scuola Las Encinas: Patrick (Manu Ríos), Mencía (Martina Cariddi), Philippe (Pol Granch), y Ariadna (Carla Díaz).

Élite - stagione 4 cast

Élite: intrattenimento patinato senza approfondimenti degni di nota

Élite ha sempre ambito a soffermarsi tu temi piuttosto controversi e plausibilmente criticabili data la loro rappresentazione esplicita, come l’abuso sui minori, il consenso durante i rapporti sessuali o la normalizzazione e la visibilità delle relazioni al di fuori di etichette prestabilite; specialmente nella prima stagione della serie gli approfondimenti tematici erano stati trattati in maniera ottimale, considerando il frangente di pubblico che la serie mira a coinvolgere. Tuttavia il problema di fondo di questa stagione emerge proprio nella mancanza di profondità con cui si presentano i topoi narrativi, nel poco approfondimento psicologico dei personaggi, dei quali bisognerebbe seguire una certa crescita identitaria, e tematiche potenzialmente rilevanti non riescono ad andare oltre lo status di sottotrame poco o per niente credibili.

In questa quarta stagione, Élite non tralascia il suo discorso di lotta di classe con la storia d’amore di Philippe e Cayetana (erede e popolano, clichè che si è ripetuto in ogni sottotrama della serie) e l’irruzione del nuovo direttore, che crede nella meritocrazia ed è disposto ad abbattere le barriere tra gli strati sociali. Tuttavia la serie si perde, come sempre, nel “voglio e non posso”, tracciando strutture narrative bruciate come il cast originale.

Patrick diventerà presto l’apice di un tortuoso triangolo amoroso in cui saranno coinvolti Omar e Ander e la ribelle Mencía diventerà la nuova cotta di Rebeka. Da parte sua, Ariadna sarà l’oggetto del desiderio di Guzmán e Samuel, che avranno i loro continui scontri per attirare la sua attenzione. Rimangono i tratti distintivi di Élite: scene bollenti all’ordine del giorno, una gioventù trasgressiva che passa di festa in festa, con musica da discoteca, luci al neon, glitter, le dipendenze di turno e i malesseri amorosi. Ci sono sequenze specifiche in cui si cerca “l’effetto Euphoria“, pur senza l’eleganza della produzione HBO o un ricco sottotesto per cementare un discorso che va oltre la morbosità passeggera.

Note di merito della serie sono sicuramente l’accortezza scenografia e di trucco e parrucco, elementi indispensabili per delineare di tutto punto l’ambiente sociale elitario in cui si svolgono le vicende, che tanto riprende da quello che ormai è considerato un caposaldo del genere: Gossip Girl. Eppure la serie risulta recidiva negli stessi vizi, consegnandoci una banalità evasiva che non va oltre l’intrattenimento patinato e un voyeurismo morboso e superficiale.

Hostiles – Ostili: trama e cast del film con Christian Bale

Hostiles – Ostili: trama e cast del film con Christian Bale

Dopo aver diretto apprezzati titoli come Crazy Heart, Il fuoco della vendetta e il gangster movie Black Mass, il regista Scott Cooper nel 2017 ha portato al cinema un film di puro genere western. Intitolato Hostiles – Ostili (qui la recensione), questo ha per protagonista il premio Oscar Christian Bale, e presenta un’ambientazione collocata verso il finire di quella celebre epoca degli Stati Uniti che il cinema ha contribuito a rendere leggendaria. Il film è stato infatti lodato come uno dei più affascinanti film western degli ultimi anni, dotato di un’epica non comune e di grandi interpretazioni.

La volontà di Cooper di dar vita a questo film nasce nel momento in cui si imbatte nella sceneggiatura scritta dal noto Donald E. Stewart nel corso degli anni Ottanta, ma mai trasposta in film. Con la scomparsa del suo autore nel 1999, anche la storia di Hostiles – Ostili era fino a quel momento caduta nel dimenticatoio. Questa venne ritrovata casualmente dalla vedova di lui, la quale decise di proporla a Cooper, convinta che fosse il regista giusto per quella storia. Con alcune modifiche e parziali riscritture, il film poté così prendere forma. Prodotto dalla Waypoint Entertainment, questo arrivò così in sala dopo essere stato presentato in anteprima al Telluride Film Festival.

Accolto in modo generalmente positivo dalla critica, il titolo non riuscì ad affermarsi come un particolare successo al box office. A fronte di un budget di circa 39 milioni, questo arrivò a guadagnarne circa 35 in tutto il mondo. Ciò non gli ha però impedito con il tempo di diventare un titolo particolarmente ricercato, sia per il suo genere sia per i celebri attori che vi hanno preso parte. Diverse sono poi le curiosità legate proprio al cast, e di seguito si potranno ritrovare le principali tra queste. Si vedrà infine anche dove è possibile vedere il film in streaming, così da poterlo riscoprire in tutto il suo fascino.

Hostiles – Ostili: la trama del film

La vicenda del film si svolge nel New Mexico 1892. La famiglia Quaid, composta da padre, madre e tre figli, viene brutalmente attaccata in casa da una tribù di indiani Comanche. Solo Rosalie riesce a salvarsi, mentre il marito e i figli vanno incontro ad una fine violenta. Non molto distante da loro, il capitano Joseph Blocker si ritrova incaricato suo malgrado di scortare il capo Cheyenne Falco Giallo, malato terminale, fino allo stato del Montana, dove si trova la riserva della sua tribù. Per Blocker, il quale nutre un profondo odio verso gli indiani d’America, la missione è una vera e propria fonte di tormento. Devoto al suo lavoro, acconsente però di eseguire quanto ordinato.

Nel corso del loro viaggio, questi si imbatteranno nella vedova Rosalie, la quale nella disperazione si unirà a loro. Anche lei, però, dopo quanto accaduto nutre un profondo risentimento verso gli indiani, a prescindere dalla loro tipologia. I conflitti tra il gruppo dovranno però necessariamente essere messi da parte nel momento in cui si imbatteranno in nemici e pericoli ben più minacciosi. Il desiderio di arrivare sani e salvi fino alla meta gli permetterà di conoscersi meglio, superando i reciproci pregiudizi. Nel frattempo, Blocker inizia a provare un certo sentimento verso Rosalie, vedendo in lei la possibilità di lasciarsi alle spalle quel mondo di violenza e desolazione.

Hostiles cast

Hostiles – Ostili: il cast del film

Molti dei personaggi che si possono ritrovare nel film non erano presenti nella stesura di Stewart, ma vennero aggiunti dallo stesso Cooper. Per il ruolo del capitano Joseph Blocker questi aveva in mente sin da subito l’attore Christian Bale. I due avevano già lavorato insieme per Il fuoco della vendetta, e furono lieti di poter collaborare nuovamente per un progetto tanto importante. Bale, però, non era convinto riguardo al finale. Credeva infatti che fosse troppo poco realistico. Cooper lo convinse però a fidarsi della sua scelta, e alla fine Bale dichiarò di essersi ricreduto e aver apprezzato il senso di speranza che la conclusione pensata dal regista lasciava intendere.

Nel ruolo di Rosalie Quaid vi è invece l’attrice Rosamund Pike, diventata celebre grazie al film Gone Girl. Il regista dichiarò però di averle proposto la parte dopo averla vista recitare nel videoclip Massive Attack: Voodoo in My Blood. L’attrice ha in seguito ricordato con entusiasmo il set del film, sottolineando però di come abbia avuto ben pochi contatti con Bale. Questi, infatti, preferì mantenere anche al di fuori delle riprese la distanza e la diffidenza che caratterizza i loro personaggi. Nel ruolo di Falco Giallo vi è invece l’attore Wes Studi. Celebre caratterista celebre per le sue interpretazioni di pellirosse antagonisti. Ha inoltre ricevuto il premio Oscar alla carriera nel 2020.

Nel film sono poi presenti altri noti attori di Hollywood. Vi è infatti Jesse Plemons nel ruolo del tenente Rudy Kidder, Ben Foster in quello del sergente Charles Wills, e Stephen Lang nei panni del colonnello Abraham Biggs. Peter Mullan dà invece vita al tenent Ross McCowan, mentre Scott Wilson, noto per la serie The Walking Dead, è Cyrus Lounde. Tutti questi attori vennero fortemente richiesti dal regista, il quale dichiarò di aver ideato i personaggi basandoli proprio su di loro. L’unico che dovette sostenere un provino per ottenere un ruolo è stato l’attore Timothée Chalamet, il quale interpreta Philippe Dejardin. Questi è il più giovane membro della spedizione capitanata da Blocker.

Hostiles – Ostili: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. Hostiles – Ostili è infatti presente su Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity, e Apple iTunes. In base alla piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre in programma in televisione per lunedì 12 dicembre alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Golden Globes 2023, la cerimonia esclusiva per l’Italia su Sky e in streaming solo su NOW. 

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L’80esima edizione della cerimonia di consegna dei GOLDEN GLOBES, i prestigiosi premi della HFPA (la Stampa Estera di Hollywood) al meglio della TV e del cinema, sarà trasmessa in diretta, nella notte fra il 10 e l’11 gennaio, in esclusiva per l’Italia su Sky e in streaming solo su NOW.

In gara per le ambite statuette, tradizionalmente considerati i più prestigiosi fra i premi precursori degli Academy Awards, molti dei titoli in onda e in streaming su Sky e NOW, annunciati oggi: su tutti la già premiatissima agli Emmy seconda stagione di THE WHITE LOTUS, attualmente in onda su Sky Atlantic (il gran finale è previsto per lunedì 19 dicembre), che concorre fra le migliori miniserie o serie antologiche dell’anno, e lo spin-off della serie dei record Il Trono di Spade HOUSE OF THE DRAGON, già apprezzatissima dalla critica e che così bene ha performato a partire da agosto su Sky e NOW.

Golden Globe 2023: ecco tutte le nomination

Le performance dei lead del gioiellino di Mike White valgono a Jennifer Coolidge, Aubrey Plaza e F. Murray Abraham le nomination come migliori non protagonisti nelle rispettive categorie. Fra i protagonisti si segnalano le nomination di Colin Firth, al centro del true crime targato HBO Max THE STAIRCASE, disponibile on demand su Sky e in streaming su NOW, e quella di Kevin Costner, fra i migliori attori protagonisti di una serie drama per la sua performance nei panni dell’ormai iconico John Dutton nell’ultima stagione di YELLOWSTONE, in arrivo con i nuovi episodi su Sky e NOW nel 2023. E ancora Zendaya, fra le migliori attrici protagoniste di una serie drammatica per EUPHORIA, nonché Kaley Cuoco, apprezzata come miglior protagonista di una serie comedy per la seconda stagione di L’ASSISTENTE DI VOLO – THE FLIGHT ATTENDANT, on demand su Sky e in streaming su NOW.

Il bambino, la talpa, la volpe e il cavallo: trailer del corto Apple in uscita il 25 dicembre

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Apple ha rilasciato il trailer del cortometraggio animato “Il bambino, la talpa, la volpe e il cavallo“, basato sull’amato best seller di Charlie Mackesy. Una storia di gentilezza, amicizia, coraggio e speranza per gli spettatori di tutte le età che farà il suo debutto il giorno di Natale su Apple TV+.

Un viaggio toccante e sentito che segue l’improbabile amicizia tra un bambino, una talpa, una volpe e un cavallo che si avventurano insieme alla ricerca della casa del ragazzo. Con le illustrazioni del celebre autore Charlie Mackesy, animate da bellissimi disegni a colori fatti a mano, ai protagonisti del film prestano la voce il vincitore del BAFTA Award Tom Hollander (“The White Lotus”) nei panni della Talpa, il vincitore del SAG Award Idris Elba (“Luther”) nei panni della Volpe, Gabriel Byrne (“All Things Bright and Beautiful”) in quelli del Cavallo e l’esordiente Jude Coward Nicoll in quelli del Bambino.

Matthew Freud presenta un film di Charlie Mackesy, prodotto dalla candidata all’Oscar® Cara Speller (“Pear Cider and Cigarettes”) per conto di NoneMore Productions e da JJ Abrams e Hannah Minghella per conto di Bad Robot Productions. Diretto da Peter Baynton (“The Tiger Who Came To Tea”) e Charlie Mackesy, il film è un adattamento del libro originale in collaborazione con Jon Croker (“Paddington 2”) ed è prodotto da Jony Ive e dal candidato all’Oscar Woody Harrelson (“Tre manifesti a Ebbing, Missouri”). La colonna sonora originale è della compositrice Isobel Waller-Bridge, eseguita dalla BBC Concert Orchestra e diretta da Geoff Alexander.

Il bambino, la talpa, la volpe e il cavallo” è presentato in collaborazione con la BBC, che lo presenterà in anteprima nel Regno Unito, mentre il film sarà disponibile in tutto il mondo su Apple TV+ il giorno di Natale.

La crescente offerta di serie e film originali pluripremiati per bambini e famiglie su Apple TV+ comprende anche straordinarie proposte per tutte le età, come la serie vincitrice del Premio Humanitas e del BAFTA Children & Young People’s Award “Supersorda”, la serie vincitrice del BAFTA Children & Young People’s Award “La nostra piccola fattoria”, “Anatra e Oca” e “Pigna e Pony”; la serie vincitrice del Peabody Award “Acquasilente”, il vincitore del Daytime Emmy Award “Helpsters” di Sesame Workshop, “Wolfboy e la fabbrica del tutto” della HITRECORD di Joseph Gordon-Levitt e Bento Box Entertainment, “I tuoi amici Sago Mini”, il candidato al Children & Family Emmy Award “Ciao, Jack! Che spettacolo la gentilezza” di Jack McBrayer e Angela C. Santomero, “Snoopy nello spazio”, la serie candidata al Daytime Emmy Award, “Le avventure di Snoopy”, “Mettiamoci in moto Otis!” e “Coccodè, tocca a me!”. Tra le proposte live-action ci sono “Ambra Chiaro” di Bonnie Hunt, “Un passo alla volta”, “Le ragazze del Surf”, “La vista secondo Ella”, la serie vincitrice del Daytime Emmy Award “Lo scrittore fantasma” di Sesame Workshop, “Cuccioli cercano casa” e “Circuit Breakers”, vincitrice dell’Environmental Media Award.

in questa rosa sono inclusi anche gli speciali dei Peanuts e di WildBrain, tra cui “Le piccole cose contano, Charlie Brown”, candidato al Children’s & Family Emmy Award, “Snoopy presenta: la scuola di Lucy”, “A mamma (e papà) con amore”, il candidato all’Annie Award, “Snoopy presenta: Anno nuovo vita nuova, Lucy” e “Noi siamo qui: dritte per vivere sul pianeta Terra”, l’evento televisivo vincitore del BAFTA Children & Young People’s Award e del Daytime Emmy Award basato sul libro best-seller del New York Times e TIME Best Book of the Year di Oliver Jeffers. Apple TV+ amplierà presto la sua offerta con “Jane”, una nuova serie mission-driven di J.J. Johnson, Sinking Ship Entertainment e del Jane Goodall Institute.

Nell’offerta di film per bambini e famiglie sono compresi il film d’animazione “Luck” di Apple Original Films e Skydance Animation e il film d’animazione “Wolfwalkers – Il popolo dei lupi”, nominato agli Oscar® e vincitore del BAFTA Children & Young People Award.

Harry e Meghan: recensione dei primi tre episodi della docuserie Netflix

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Dopo mesi di attesa e speculazioni, arrivano sulla piattaforma Netflix i primi tre episodi di Harry e Meghan, la serie documentario in cui i due ex reali britannici raccontano la loro storia. La serie è formata da un totale di sei episodi, ognuno da poco meno di un’ora; Harry e Meghan è diretta dalla regista statunitense Liz Garbus (Love, Marilyn). Il documentario si sviluppa in una serie di interviste fatte sia agli stessi Harry e Meghan, sia a familiari, amici ed esperti della famiglia reale. Altri reali erano stati invitati a partecipare alle interviste e alla produzione della serie. I successivi tre episodi saranno disponibili sulla piattaforma streaming dal 15 dicembre.

Harry e Meghan: una storia d’amore fuori dal comune

Partendo dall’infanzia e dall’evento traumatico della morte della madre, la principessa Diana, Harry racconta la sua vita sotto i riflettori, perennemente perseguitato dai paparazzi, anche durante il triste periodo del lutto. All’età di diciotto anni Harry si reca in Africa, dove vive a contatto diretto con la natura e nuove culture, e trova la pace nella natura. Harry e Meghan si conoscono nella maniera semplice e banale come spesso nel ventunesimo secolo molti innamorati si conoscono: tramite i social.

Grazie ad una conoscenza comune, i due escono insieme e si innamorano; i loro primi mesi sono caratterizzati da una inevitabile storia a distanza e segreta. I veri problemi per la loro relazione arrivano nel momento in cui la notizia diventa pubblica: Meghan afferma di essere stata praticamente perseguitata dai paparazzi, tanto da renderle difficile lavorare alle riprese di Suits e anche di vivere serenamente a casa propria. Secondo la testimonianza dell’attrice statunitense, i paparazzi arrivarono perfino a pagare e vicini di casa per installare delle videocamere e spiare il suo giardino. A questo si aggiunse poi la componente etnica: per alcuni, le minoranze nere anche nel Regno Unito, vedere Meghan nella famiglia reale era un messaggio di maggiore apertura e rappresentanza anche a Buckingham Palace. Molti altri, invece, scatenarono un odio razzista.

Harry e Meghan
Harry e Meghan durante l’intervista

La famiglia reale: intrappolati in una bellissima gabbia dorata

L’unico elemento che rende questa serie in qualche modo rilevante è l’attenzione mediatica che viene data alla famiglia reale, in particolare a Harry e Meghan. Molti potrebbero affermare di voler essere loro, di volere tutte queste attenzioni da parte del mondo: si sfida chiunque a dire lo stesso dopo aver visto questi primi tre episodi di Harry e Meghan. Una delle figure intervistate afferma che i reali vivono in delle bellissime gabbie dorate: non possono scegliere della propria vita autonomamente, non possono avere una carriera, non possono circolare liberamente e, più di ogni altra cosa, rinunciano quasi interamente alla propria vita privata.

Questo ultimo punto, a differenza degli altri, non dipende dalla tradizione secolare che caratterizza questa istituzione, ma semplicemente dall’attenzione mediatica che opprime ogni singolo membro della famiglia reale. Oltre tutto, non si tratta di un’attenzione dovuta alle loro azioni, non si tratta di articoli su delle attività o iniziative rilevanti poste in essere da questi soggetti: si tratta di puro gossip, quelli che possono essere definiti articoli clickbait. Tutto ciò non dipende ovviamente da figure come Harry e Meghan, i quali diventano solamente le vittime di questo genere di comportamento: i veri colpevoli sono da identificarsi nei paparazzi, i “giornalisti” se così si vogliono definire. In questo modo, Harry e Meghan diventa la serie perfetta per tutti gli spettatori curiosi che divorano le riviste di gossip e bramano di sapere sempre di più sulla vita privata del duca e della duchessa del Sussex.

Le incoerenze e i paradossi della serie

Da questi primi episodi di Harry e Meghan emergono i grandi disagi dell’essere degli ex membri della famiglia reale, insieme ad una necessità di presentarsi come una famiglia normale (una sorta di Al passo con i Kardashian versione reale). È stato sottolineato come i veri problemi derivino dalle attenzioni mediatiche: a questo punto sorge naturale una semplice riflessione. Se viene ritenuto eccessivamente fastidioso e oppressivo avere sempre i riflettori puntati addosso, perché fare una serie documentario che porterà ancora più attenzione mediatica? I due giustificano la serie con la necessità di voler raccontare al mondo la loro storia, ma questo mettersi in mostra risulta essere incoerente con le critiche alla loro visibilità mediatica. L’obiettivo di questo documentario forse risulta essere proprio la sua strumentalizzazione: la coppia reale usa questo documentario per proporre la propria  versione dei fatti.

Durante questi primi tre episodi vengono fatte molte affermazioni ed insinuazioni scandalo che sono da subito finite sulle pagine di gossip: un esempio è il disappunto dimostrato da entrambi parlando dell’intervista tenutasi dopo il loro fidanzamento. Secondo la testimonianza di Meghan, quell’intervista venne provata, non fu spontanea, e soprattutto non gli venne permesso di raccontare la loro storia. Rendendosi conto di non poter sopprimere in alcun modo la loro visibilità mediatica, Harry e Meghan hanno deciso di sfruttarla a proprio vantaggio.

Tralasciando per un attimo la coerenza o meno che riguarda la produzione stessa della serie, è doveroso concentrarsi sulla rilevanza stessa di Harry e Meghan. La serie è classificata come documentario: un documentario, secondo la definizione data dalla Treccani, è un film di carattere informativo o istruttivo. La storia d’amore di Harry e Meghan non ha un connotato né informativo né istruttivo di grande rilevanza.

Star Wars: The Bad Batch, dal 4 gennaio la seconda stagione

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Star Wars: The Bad Batch, dal 4 gennaio la seconda stagione

Disney+ ha diffuso il trailer della seconda stagione dell’acclamata serie animata Star Wars: The Bad Batch. Quando si apre la nuova stagione, sono passati mesi dagli eventi di Kamino e la Bad Batch continua il suo viaggio nell’Impero dopo la caduta della Repubblica. Incroceranno amici e nemici, sia nuovi che familiari, mentre affrontano una serie di emozionanti missioni mercenarie che li porteranno in nuovi luoghi inaspettati e pericolosi.

Iscriviti a Disney+ per guardare The Bad Batch e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

La seconda stagione di Star Wars: The Bad Batch vede tra i doppiattori nella versione originale il candidato all’Emmy Award Dee Bradley Baker (American Dad!) come voce della Bad Batch e la candidata all’Emmy Award Michelle Ang (Fear the Walking Dead: Flight 462) come voce di Omega. La vincitrice dell’Emmy Award Rhea Perlman (The Mindy Project, Cin cin) torna come guest star nel ruolo di Cid, Noshir Dalal (Lui è Pony, The Owl House – Aspirante strega) torna come guest star nel ruolo del Vice Ammiraglio Rampart e la vincitrice dell’Emmy Award® Wanda Sykes (The Upshaws, Black-ish) fa il suo debutto nella serie come guest star nel ruolo di Phee Genoa.

Tra gli executive producer di Star Wars: The Bad Batch ci sono Dave Filoni (The Mandalorian, Star Wars: The Clone Wars), Athena Portillo (Star Wars: The Clone Wars, Star Wars Rebels), Brad Rau (Star Wars Rebels, Star Wars Resistance), Jennifer Corbett (Star Wars Resistance, NCIS) e Carrie Beck (The Mandalorian, Star Wars Rebels) con Josh Rimes (Star Wars Resistance, Star Wars: Visions) e Alex Spotswood (Star Wars: The Clone Wars, Star Wars Rebels) come produttori. Rau sarà anche il supervising director, mentre Corbett sarà il capo sceneggiatore e Matt Michnovetz lo story editor.

Star Wars: The Bad Batch debutterà in esclusiva su Disney+ a partire dal 4 gennaio 2023, con i primi due episodi.

Iscriviti a Disney+ per guardare The Bad Batch e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

Tini: Amore e tanta Musica, lo speciale arriva su Disney+

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Tini: Amore e tanta Musica, lo speciale arriva su Disney+

In occasione del 10° anniversario dell’uscita della serie latinoamericana di Disney Channel Violetta, lo speciale musicale Tini: Amore e tanta Musica è ora in streaming su Disney+. Insieme ai co-protagonisti Jorge Blanco, Cande Molfese e Mechi Lambre, Tini interpreta alcune delle canzoni più amate della serie.

In Tini: Amore e tanta Musica, Tini condivide il palcoscenico del Teatro Astor Piazzolla di Buenos Aires con Blanco, Molfese e Lambre per offrire ai fan una performance musicale intima e indimenticabile che rende omaggio a Violetta. Lo speciale presenta nuove versioni di cinque delle più famose canzoni della serie e include aneddoti e ricordi dei fan.

Il nuovo speciale Disney+ è prodotto dai Non Stop Studios e diretto da Diego Peskins, il regista dei più recenti video musicali di Tini, mentre il suono è stato mixato da Andrés Mayo, ingegnere del suono e produttore vincitore di due Grammy a livello mondiale. Marina Ahumada, un’altra stretta collaboratrice di Tini, è il direttore artistico dello show. La produzione musicale è stata curata da Mauro Francés, Damián Mahler e Federico Vilas.

Uscita su Disney Channel in America Latina il 14 maggio 2012, Violetta è diventata rapidamente una delle serie preferite dal pubblico del Paese e, nel corso delle sue tre stagioni, si è trasformata in un vero e proprio fenomeno culturale internazionale. La serie è andata in onda su Disney Channel in Europa, Medio Oriente, Africa e Russia, raggiungendo quasi 140 Paesi in 15 lingue.

La serie televisiva Violetta ha prodotto quattro album in studio, un album dal vivo, due tournée internazionali di concerti, tre lungometraggi e numerose collezioni di prodotti ispirati alla serie. Violetta è diventato il primo franchise Disney al di fuori degli Stati Uniti.

Le tre stagioni complete di Violetta e il film Tini – La nuova vita di Violetta (2016) sono disponibili su Disney+.

Hello Tomorrow!, le prime foto della serie Apple Original interpretata e prodotta da Billy Crudup

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Apple TV+ ha svelato le prime immagini e la data d’uscita di Hello Tomorrow!, la nuova dramedy composta da 10 episodi di mezz’ora ciascuno, interpretata e prodotta dal vincitore di premi Emmy e Critics Choice Billy Crudup (“The Morning Show“). La serie farà il suo debutto su Apple TV+ il 17 febbraio con i primi tre episodi, seguiti da un nuovo episodio settimanale ogni venerdì, fino al 7 aprile.

La trama della serie Hello Tomorrow!

Ambientato in un mondo retro-futuro, Hello Tomorrow! segue le vicende di un gruppo di venditori ambulanti che vendono multiproprietà lunari. Billy Crudup interpreta Jack, un venditore di grande talento e ambizione, la cui fede incrollabile in un domani più luminoso è fonte di ispirazione per i suoi colleghi, rivitalizza i suoi clienti più disperati, ma minaccia di lasciarlo pericolosamente perso nel sogno stesso che lo sostiene.

Il cast

Nel cast che affianca Billy Crudup troviamo Haneefah Wood (“Truth Be Told”, “Giorno per giorno”), Alison Pill (“Loro”, “The Newsroom”), Nicholas Podany (“Harry Potter e la maledizione dell’erede”), Dewshane Williams (“The Umbrella Academy”, “In the Dark”), il vincitore dell’Emmy Award Hank Azaria (“Brockmire”, “Ray Donovan”), Matthew Maher (“Our Flag Means Death”) e la candidata all’Oscar Jacki Weaver (“Il lato positivo”, “Animal Kingdom”).

Hello Tomorrow! è prodotta da MRC Television, è co-creata da Amit Bhalla e Lucas Jansen. Stephen Falk (“You’re the Worst”), Jonathan Entwistle (“The End of the F***ing World”), Bhalla e Jansen sono i produttori esecutivi insieme a Billy Crudup, mentre Blake Griffin, Ryan Kalil e Noah Weinstein sono produttori esecutivi per conto di Mortal Media.

Apple TV+ offre serie drammatiche e commedie avvincenti e di qualità, lungometraggi, documentari innovativi e intrattenimento per bambini e famiglie, ed è disponibile per la visione su tutti i tuoi schermi preferiti. Dopo il suo lancio il 1° novembre 2019, Apple TV+ è diventato il primo servizio di streaming completamente originale a essere lanciato in tutto il mondo, ha presentato in anteprima più successi originali e ha ricevuto riconoscimenti più velocemente di qualsiasi altro servizio di streaming. Ad oggi, i film, i documentari e le serie originali Apple sono stati premiati con 293 vittorie e 1.256 nomination ai premi, tra cui la commedia pluripremiata agli Emmy “Ted Lasso” e il vincitore dell’Oscar® come Miglior film di quest’anno “CODA”.

Golden Globe 2023: ecco tutte le nomination

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Golden Globe 2023: ecco tutte le nomination

Sono state annunciate le nomination dei Golden Globe 2023 i premi della stampa estera a Hollywood. Dopo le polemiche degli anni scorsi ad annunciale ci hanno pensato l’attrice e attivista LGBTQ Selenis Leyva e il comico Mayan Lopez. L’ottantesima edizione dei Golden Globe Award torna quest’anno martedì 10 gennaio 2023 sulla rete americana NBC con una cerimonia condotta dal comico afroamericano Jerrod Carmichael.

I membri dell’organizzazione quest’anno hanno portato a termine un profondo rinnovamento dopo le polemiche, anche se un nuovo coro si leva dopo che l’attore  Brendan Fraser, protagonista di The Whale, ha annunciato che boicotterà il premi.

Ecco tutte le nomination ai Golden Globes 2023

CINEMA

MIGLIOR FILM DRAMMATICO
Avatar: The Way of Water
Elvis
The Fabelmans
Tár
Top Gun: Maverick

MIGLIOR ATTORE DI UN FILM DRAMMATICO
Austin Butler – Elvis
Brendan Fraser – The Whale
Hugh Jackman – The Son
Bill Nighy – Living
Jeremy Pope – The Inspection

MIGLIORE ATTRICE DI UN FILM DRAMMATICO
Cate Blanchett – Tár
Olivia Colman – Empire of Light
Viola Davis – The Woman King
Ana de Armas – Blonde
Michelle Williams – The Fabelmans

MIGLIORE COMMEDIA
Babylon
The Banshees of Inisherin
Everything Everywhere All at Once
Glass Onion: A Knives Out Mystery
Triangle of Sadness

MIGLIOR ATTORE DI UNA COMMEDIA
Diego Calva – Babylon
Daniel Craig – Glass Onion: A Knives Out Mystery
Adam Driver – White Noise
Colin Farrell – The Banshees of Inisherin
Ralph Fiennes – The Menu

MIGLIOR ATTRICE DI UNA COMMEDIA
Lesley Manville – La signora Harris va a Parigi
Margot Robbie – Babylon
Anya Taylor-Joy – The Menu
Emma Thompson – Il piacere è tutto mio
Michelle Yeoh – Everything Everywhere All at Once

MIGLIORE REGIA
James Cameron – Avatar: The Way of Water
Daniel Kwan e Daniel Scheinert – Everything Everywhere All at Once
Baz Luhrmann – Elvis
Martin McDonagh – The Banshees of Inisherin
Steven Spielberg – The Fabelmans

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Brendan Gleeson – The Banshees of Inisherin
Ke Huy Quan – Everything Everywhere All at Once
Barry Keoghan – The Banshees of Inisherin
Eddie Redmayne – The Good Nurse
Brad Pitt – Babylon

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
Angela Bassett – Black Panther: Wakanda Forever
Kerry Condon – The Banshees of Inisherin
Jamie Lee Curtis – Everything Everywhere All at Once
Dolly De Leon – Triangle of Sadness
Carey Mulligan – She Said

MIGLIORE CANZONE
Carolina – Taylor Swift (Where the Crawdads Sing)
Ciao Papa – Guillermo del Toro & Roeban Katz (Guillermo del Toro’s Pinocchio)
Hold My Hand – Lady Gaga and Bloodpop (Top Gun: Maverick)
Lift Me Up – Tems, Ludwig Göransson, Rihanna and Ryan Coogler (Black Panther: Wakanda Forever)
Naatu Naatu – Kala Bhairava, M. M. Keeravani, Rahul Sipligunj (RRR)

Guillermo del Toro’s Pinocchio
Marcel the Shell With Shoes On
Puss in Boots: The Last Wish
Turning Red

MIGLIOR COLONNA SONORA
Alexandre Desplat – Pinocchio
Hildur Guðnadóttir – Women Talking
Justin Hurwitz – Babylon
John Williams – The Fabelmans
Carter Burwell – The Banshees of Inisherin

MIGLIOR SCENEGGIATURA
Tár
The Fabelmans
Everything Everywhere All at Once
The Banshees of Inisherin
Women Talking

MIGLIOR FILM STRANIERO
All Quiet on the Western Front (Germania)
Argentina, 1985 (Argentina)
Close (Belgio/Francia/Paesi Bassi)
Decision to Leave (Corea del Sud)
RRR (India)

TV

MIGLIOR SERIE DRAMMATICA
Better Call Saul
The Crown
House of the Dragon
Ozark
Severance

MIGLIOR SERIE TV COMEDY
Abbott Elementary
The Bear
Hacks
Only Murders in the Building
Wednesday

MIGLIOR MINISERIE
Black Bird
Monster: The Jeffrey Dahmer Story
Pam and Tommy
The Dropout
The White Lotus: Sicily

MIGLIOR ATTRICE DI UNA SERIE DRAMMATICA
Laura Linney – Ozark
Imelda Staunton – The Crown
Zendaya – Euphoria
Emma D’Arcy – House Of The Dragon
Hillary Swank – Alaska Daily

MIGLIOR ATTORE DI UNA SERIE TV COMEDY
Donald Glover – Atlanta
Bill Hader – Barry
Steve Martin – Only Murders in the Building
Martin Short – Only Murders in the Building
Jeremy Allen White – The Bear

MIGLIOR ATTORE DI UNA MINISERIE
Taron Egerton – Black Bird
Colin Firth – The Staircase
Andrew Garfield – Under the Banner of Heaven
Evan Peters – Dahmer – Monster: The Jeffrey Dahmer Story
Sebastian Stan – Pam & Tommy

MIGLIOR ATTRICE DI UNA MINISERIE
Jessica Chastain – George & Tammy
Julia Garner – Inventing Anna
Lily James – Pam & Tommy
Julia Roberts – Gaslit
Amanda Seyfried – The Dropout

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA DI UNA MINISERIE
F. Murray Abraham – The White Lotus
Domhnall Gleeson – The Patient
Paul Walter Hauser – Black Bird
Richard Jenkins – Dahmer – Monster: The Jeffrey Dahmer Story
Seth Rogen – Pam & Tommy

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA DI UNA MINISERIE
Jennifer Coolidge – The White Lotus
Claire Danes – Fleishman Is in Trouble
Daisy Edgar-Jones – Under the Banner of Heaven
Niecy Nash – Dahmer – Monster: The Jeffrey Dahmer Story
Aubrey Plaza – The White Lotus

Miglior attore in una serie drammatica

Jeff Bridges, The Old Man
Kevin Costner, Yellowstone
Diego Luna, Andor
Bob Odenkirk, Better Call Saul
Adam Scott, Severance

Argylle: Dua Lipa e Henry Cavill nella prima foto del film Apple Original Argylle

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APPLE ha diffuso la prima foto ufficiale di Argylle, il nuovo film Originale Netflix diretto dal regista di successo (Kick Ass, X-Men First Class) Matthew Vaughn. Nell’immagine possiamo vedere due del nutrito cast di protagonisti del film,Henry Cavill e Dua Lipa. Nel cast anche Sam Rockwell, Bryce Dallas Howard, Bryan Cranston, Catherine O’Hara, John Cena, Ariana DeBose e Samuel L. Jackson.

Argylle è uno spy-thriller che segue le vicende dell’omonima superspia fra Stati Uniti, Londra e altre località esotiche. Il cast stellare include Henry Cavill, Sam Rockwell, Bryce Dallas Howard, Bryan Cranston, Catherine O’Hara, John Cena, Dua Lipa, Ariana DeBose e Samuel L. Jackson. La pellicola è prodotta da Marv Quinn Productions Limited.

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