Alla premiere mondiale di Top
Gun: Maverick
Tom Cruise, atteso protagonista del film, si è
presentato in elicottero. Da attore spericolato e dotato di molte
skills, Cruise ha pilotato l’elicottero fino a una pista
posizionata accanto al palco dove si stava svolgendo la
presentazione dell’atteso sequel del film di Tony
Scott.
Ecco di seguito il video, condiviso
da THR presente all’evento. Vedremo il film anche al Festival di
Cannes, l’evento che celebrerà anche la carriera di
Tom Cruise con un incontro e una retrospettiva sulla
sua carriera.
Il Tenente Pete “Maverick” Mitchell
(Tom
Cruise), tra i migliori aviatori della Marina, dopo
più di trent’anni di servizio è ancora nell’unico posto in cui
vorrebbe essere. Evita la promozione che non gli permetterebbe più
di volare, e si spinge ancora una volta oltre i limiti, collaudando
coraggiosamente nuovi aerei. Chiamato ad addestrare una squadra
speciale di allievi dell’accademia Top Gun per una missione
segreta, Maverick incontrerà il Tenente Bradley Bradshaw
(Miles
Teller), nome di battaglia “Rooster”, figlio del suo
vecchio compagno di volo Nick Bradshaw “Goose”. Alle prese con un
futuro incerto e con i fantasmi del suo passato, Maverick dovrà
affrontare le sue paure più profonde per portare a termine una
missione difficilissima, che richiederà grande sacrificio da parte
di tutti coloro che sceglieranno di parteciparvi.
Quando Kevin Feige
annunciò la Fase 4, era già chiaro, ma adesso lo è di più, con dati
e fatti alla mano. Per agevolare il discorso, ecco di seguito uno
stralcio di ciò che si scriveva qui nel 2019:
“Abbiamo scoperto che sarà il
primo film con toni horror della storia dei Marvel Studios, che si intitolerà
Doctor Strange in the
Multiverse of Madness e che vedrà protagonista
Benedict Cumberbatch e Elizabeth
Olsen. Nelle parole di Kevin Feige, il
personaggio della Olsen, già protagonista della serie WandaVision, si troverà
alla fine della serie stessa in contatto con Strange, e vedremo il
proseguimento della sua storia nel film con Cumberbatch. Questo
vuol dire che quello scambio unilaterale di informazioni che ha
caratterizzato il monologo dei film in relazione alle serie
Marvel nelle prime tre Fasi,
diventa adesso un dialogo, uno scambio bilaterale. Nodi narrativi,
rivelazioni, importanti avvenimenti non saranno più relegati al
grande schermo, ma potranno verificarsi e svolgersi anche sul
piccolo schermo, nelle serie tv, come suggerisce la già annunciata
presenza di Kate Bishop, nuova Occhio di Falco,
nella serie tv Hawkeye dedicata a Clint
Barton (che vedrà il ritorno di Jeremy Renner).”
(Qui
l’articolo completo: Fase 4: la “morte” del Marvel Cinematic
Universe)
Quella che era una argomentata congettura si è rivelata una verità:
è impossibile capire bene Doctor Strange nel Multiverso della
Follia senza aver prima visto WandaVision,
proprio perché adesso lo scambio tra cinema e tv è bilaterale e i
due mezzi si informano e si cambiano a vicenda, e non, come
accaduto per la Infinity Saga, in cui la tv
semplicemente reagiva e si allineava a ciò che accadeva al
cinema.
Il malcontento che serpeggia in un
piccolo ma convinto schieramento di fan è per questo
ingiustificato: sapevamo che questo momento sarebbe arrivato e
Feige ce l’ha detto dal primo momento. WandaVision,
ma anche What
If…?, fanno parte di quella produzione televisiva
fondamentale per capire ciò che avverrà a breve, così come, in
misura solo suggerita, è fondamentale aver visto Loki
per avere un’idea di dove Clea (nella
scena post credits) porterà Strange e di come quel viaggio, con
ogni probabilità, porterà a sua volta a Ant-Man and the Wasp:
Quantumania.
È morto il MCU in quanto esperienza
Cinematografica, ma il Marvel Universe è in continua
espansione e Doctor Strange nel Multiverso della
Follia raccoglie
il testimone dei precedenti mesi ricchi di film e serie tv
ad ambientazione Marvel. Si tratta di un vero e
proprio turning point per la più grande scommessa
produttiva nel mondo dell’audiovisivo a cui la storia contemporanea
ha assistito.
E quindi, sì, prima di entrare in
sala a vedere Doctor Strange nel Multiverso della
Follia,
fate un ripasso di WandaVision e
di What
If…? senza snobbarne la natura da piccolo schermo, ma
considerandoli a tutti gli effetti dei capitoli importanti del
grande libro che Kevin Feige e la sua squadra
continuano a scrivere.
Campari – l’iconico aperitivo italiano nonché, per il
primo anno, partner ufficiale del Festival
de Cannes– sarà presente
alla 75a edizione
della rinomata rassegna cinematografica, che quest’anno
avrà luogo dal 17 al 28 maggio. Campari ha
scelto il tema delle “Grandi
Storie” come fil rouge di una
serie di attività ed eventi immersivi che prenderanno vita nel
corso dell’anno, proprio a partire dal Festival
di Cannes. Oltre a rafforzare lo storico legame del brand con
la Settima Arte, questa collaborazione conferma ancora una volta
l’autentica e inestinguibile vocazione del brand a rendere onore a
elementi come creatività, personalità e “Red
Passion” che ognuno possiede dentro di sé.
Sin dalla propria
fondazione, Campari ha sfidato le convenzioni del Cinema. La storia
d’amore con il Grande Schermo nasce, infatti, negli anni Venti del
secolo scorso, quando il brand ne fa il mezzo privilegiato per
esprimere la propria Red Passion, oltre al proprio estro intrigante
e misterioso, avviando collaborazioni esclusive con
illustri artisti, come nello spot del 1984 di
Federico Fellini. Una prolifica avventura proseguita fino ai
giorni nostri con Campari Red Diaries, una
serie di cortometraggi diretti e interpretati da leggende del
calibro di Sorrentino, Clive Owen, Zoe Saldana, Ana De Armas e
molti altri. Una tradizione che si rinnova anche quest’anno. Nel
corso del Festival di Cannes, il brand darà vita
a un’iconica Campari Lounge, che trasporterà
i visitatori nel proprio universo rosso. Questo
luogo, situato nel prestigioso Palais des
Festivals, rappresenterà un punto focale
della kermesse e farà da cornice a numerosi
eventi ed esperienze. Non solo: qui sarà possibile scoprire e
sorseggiare il Campari, ingrediente
principe di alcuni dei cocktail più famosi e bevuti al mondo, come
il classico Negroni o Campari Spritz. La natura
unica di Campari, con il proprio colore rosso acceso e
l’inimitabile gusto, stimola i sensi attraverso una coinvolgente
esperienza visiva e gustativa. Ogni cocktail è una creazione
intramontabile, in grado di raccontare una storia straordinaria,
grazie alla versatilità del prodotto e a un’infinita serie di
possibilità che ne derivano.
Gli ospiti della
Lounge potranno assaporare cocktail sapientemente
preparati e serviti da Camparino
in Galleria, lo storico bar
aperto da Davide Campari nel 1915 in Galleria Vittorio Emanuele II,
a Milano. Apprezzato fin da subito dagli avventori del capoluogo
meneghino, il locale è diventato sinonimo dell’aperitivo e nel 2015
ha festeggiato il proprio Centenario. A seguito di un progetto di
restauro, il locale ha riaperto i battenti al pubblico nell’autunno
del 2019 con un’identità aggiornata e una nuova carta di cocktail e
specialità appositamente pensata per riaffermare lo status di vera
e propria istituzione nel campo della mixology e
dell’innovazione gastronomica. Il nuovo Camparino in Galleria oggi
occupa orgogliosamente il 27° posto nella
classifica World’s 50 Best Bars 2022.
Durante lo
svolgimento del Festival, Campari organizzerà una serie di
appuntamenti esclusivi e inediti per invitare i propri ospiti a
lasciarsi ispirare e trasportare dalle grandi storie, che saranno
svelate sui social media del brand nel corso delle due settimane e
in occasione di un evento speciale che si terrà il 21
maggio, nel cuore della Croisette. “Campari è
profondamente convinta che le grandi storie siano un’espressione
senza tempo fatte di creatività e passione, che si uniscono in un
viaggio imprevedibile, oltre ogni aspettativa” –
Commenta Julka Villa, responsabile Global Marketing di
Campari Group: “Siamo incredibilmente entusiasti di
intraprendere questo percorso con il Festival di Cannes, che
rappresenta il punto d’incontro e la celebrazione per eccellenza
del talento narrativo. Considerato l’ormai solido legame tra
Campari e il Grande Schermo, la presenza al Festival di Cannes
rappresenta un nuovo, emozionante passaggio per tenere vivo il
nostro rapporto con questo magico mondo. Non vediamo l’ora di
accogliere i nostri ospiti alla Campari Lounge a partire dal 17
maggio”.
Dopo Drive My Car, un nuovo, intenso road
movie per la Tucker Film: il 5
maggio arriva al cinema Noi due (Here We
Are), firmato dall’israeliano Nir
Bergman e coprodotto dall’italiana
Rosamont. A viaggiare attraverso Israele – in
bici, in pullman, in treno – sono un padre e il figlio ventenne. Un
giovane uomo, speciale e complicato, che deve fare i conti con un
disturbo dello spettro autistico. E con la prima (grande) scelta
della propria vita…
Noi due, la
trama
Tel Aviv. Oggi. Aharon, ex
disegnatore di talento ed ex marito di Tamara, ha rinunciato alla
carriera e ai legami per dedicarsi totalmente al figlio Uri. È una
dimensione parallela ed esclusiva, quella dentro cui camminano
assieme, fatta di complicità e di abitudini incrollabili, di
giornate rassicuranti e sempre uguali. Uri, per Ahron, è ancora un
bambino, un bambino che ama la pasta a forma di stella, i pesci del
suo acquario e “Gloria” di Umberto
Tozzi, ma Tamara sa che il tempo ha bussato alla porta:
Uri, piccolo adulto, ha bisogno di aprirsi lentamente al mondo.
Agli altri. Alla condivisione di nuovi riti e di nuovi spazi. Una
prospettiva, la “nuova casa”, che spezza il cuore del padre e
terrorizza il figlio. Accettare il trasferimento in un centro
specializzato o tentare di fuggire, maldestramente, negli Stati
Uniti?
Selezionato a Cannes e
premiatissimo in patria, Noi due affronta
il tema dell’autismo con la tenerezza leggera di una commedia on
the road e l’intensità poetica di un dramma familiare, mettendo in
campo un cast luminoso (a cominciare dai due straordinari
protagonisti: Shai Avivi e Noam
Imber) e alternando, senza strappi, commozione e sorrisi.
Una riflessione a tutto campo sull’amore, sulla libertà e sulle
fragilità che abitano dentro ognuno di noi.
Grazie alle immagini in
movimento, il ricco mondo fantasy creato da J.R.R. Tolkien con la saga de
Il Signore degli Anelli ha conosciuto una
notorietà inaudita. Da Lo Hobbit alla trilogia di film Lord of the
Rings, le trame della carta stampata sono state esplorate in
profondità. Va detto però che l’ampia saga di
Tolkien contiene una serie di interessanti storie
ed eventi che ancora non sono stati portati in live-action.
Con l’arrivo della serie prequel
The Rings of Power su Prime Video, si aprono nuove possibilità
di racconto. Lo show si svolge migliaia di anni prima che
Bilbo trovi l’Unico Anello, in un tempo noto come
Seconda Era. La Seconda Era (in tutto sono tre le
Ere che Tolkien delinea nelle sue opere) si estende per 3.441 anni:
gli eventi che potrebbero essere narrati nella serie sono quindi
innumerevoli. In questo arco temporale ci sono un sacco di scene
che i fan si augurano di vedere finalmente sullo schermo…
La creazione del tutto
L’origine dell’intero mondo
in cui è ambientata la saga del Il Signore degli
Anelli si lega alla Musica degli Ainur. Gli
Ainur sono spiriti angelici plasmati dalla mente
dell’entità suprema di Eru Ilúvatar, l’Uno. La
composizione musicale creata dagli Ainur è d’ispirazione
per Eru negli creazione dell’universo (Eä) e
della Terra, Arda, al cui interno si trovano
Valinor, Númenor e la Terra di
Mezzo.
Si dice che la musica che ha
permesso la nascita del mondo di Tolkien fosse
bella, anche se uno degli Ainur ha aggiunto note
dissonanti che hanno dato origine al male del mondo. La scena di
questa creazione musicale sarebbe interessante da vedere sullo
schermo: oltre ad essere potenzialmente molto scenografica,
potrebbe spiegare molto agli spettatori che non hanno letto le
opere di Tolkien.
La storia di Beren e Lúthien
Nella saga de Il
Signore degli Anelli, la storia di Beren e
Lúthien è molto simile a quella di Aragorn e
Arwen. Lúthien è un elfo e Beren è un uomo, i due
devono quindi superare innumerevoli difficoltà per riuscire a stare
insieme. Alla fine, la loro storia si conclude in tragedia, poiché
Lúthien, per non essere mai separata dal suo amore,
sceglie la vita da mortale.
La storia di Beren e
Lúthien si svolge durante la Prima Era e
difficilmente verrà inserita nella serie The Rings of
Power. Tuttavia, dal momento che i due personaggi fanno
parte dell’albero genealogico elfico di Elrond e
Galadriel, potrebbero almeno essere menzionati.
La storia di Eärendil e Elwing
Un’altra storia d’amore
avvincente raccontata nella saga de Il Signore degli
Anelli è quella tra Eärendil ed
Elwing. Dopo il loro matrimonio, i due hanno
affrontato un grosso pericolo. Divenuto un grande navigatore,
Eärendil ha navigato assieme ad Elwing alla volta
di Valinor dove ha coraggiosamente chiesto aiuto per
gli Elfi e per gli Uomini – ormai quasi completamente dominati da
Morgoth. Il loro coraggio è stato riconosciuto dai
Valar che hanno accettato di aiutarli.
In aggiunta, Eärendil ed
Elwing hanno concesso ai loro discendenti la
possibilità di scegliere se essere un elfo o un uomo. Anche se
la maggior parte della storia della coppia si svolge durante la
Prima Era, essi sono i genitori di Elrond e
potrebbero quindi essere citati in The Rings of
Power.
Galadriel rifiuta di tornare a
Valinor
Sempre nella Prima
Era, gli elfi che vivono a Valinor si ribellano
perché sono desiderosi di viaggiare nella Terra di Mezzo.
Tra i ribelli c’è anche Galadriel, che ha l’ambizioso
desiderio di governare nella Terra di Mezzo. In seguito
alla ribellione, agli elfi viene proibito di tornare nel luogo,
fino a quando, grazie all’azione coraggiosa di Eärendil ed
Elwing, le creature sono invitate a
tornare. Galadriel però non fa ritorno.
Stando al trailer di Rings
of Power, sembra che Galadriel sarà un
personaggio principale nella serie. Ciò significa che probabilmente
le ribellioni descritte nella
saga de Il Signore degli Anelli saranno viste
sullo schermo, anche se è solo attraverso dei flashback.
Elros prende il trono a
Númenor
Abbiamo detto che i
Valinor hanno concesso
a Eärendil, Elwing e ai loro
discendenti la possibilità di scegliere se vivere come elfi o come
uomini. Il loro figlio Elrond ha scelto di
rimanere un elfo, ma Elros ha
preferito diventare un umano. Elros e la sua stirpe
riescono a vivere molto più a lungo rispetto agli uomini normali.
Inoltre, il Valar cede quindi a Elros la città di
Númenor, permettendogli di governarla come re.
L’ascesa e la caduta di
Númenor avvengono durante la Seconda Era, quindi
i fan dei libri de Il Signore degli Anelli vedranno quasi
sicuramente questi eventi nella serie prequel.
Il regno di Durin a Moria
Nella
saga de Il Signore degli
Anelli, Gandalf conduce la Compagnia
attraverso le miniere di Moria, una città un tempo
occupata dai Nani e guidata da Durin.
Anticamente, i Nani, scavando troppo in profondità,
scoprirono Balrog, il cosiddetto Flagello di
Durin. Balrog è l’essere che causa la rovina del
regno nanico, costringendo i superstiti ad abbandonare per
sempre la roccaforte che da allora prese il nome
di Moria.
Questi eventi non sono mai stati
visti sullo schermo ma sal momento che i Nani giocheranno
una parte rilevante nella storia di The Rings of
Power, i fan possono immaginare che Moria
farà parte della trama dello show.
Sauron costruisce Barad-Dûr
Barad-Dûr, la
torre sormontata
dall’occhio fiammeggiante di Sauron, è un’immagine
fondamentale de Il Signore degli Anelli. La fine
de Il ritorno del re mostra il crollo della torre dopo la
distruzione dell’Anello, ma The Rings of
Power potrebbe offrire al pubblico la possibilità di
vedere la costruzione della torre.
Sappiamo dai libri che
Sauron costruisce Barad-Dûr nella Seconda
Era. Sul grande schermo, la torre in fase di costruzione
apparirà sicuramente come una struttura imponente emozionante per i
fan.
La forgiatura dell’Unico
Anello
I fan dei libri sanno che
Sauron, dopo la costruzione di Barad-Dûr, aiuta
gli elfi a forgiare gli Anelli del Potere. Dopo averli sparsi tra i
popoli della Terra di Mezzo, Sauron torna a
Mordor e crea il suo Unico Anello in grado di
influenzare e controllare gli altri.
Il film La Compagnia dell’Anello descrive la vicenda, ma non
mostra il processo della creazione. Magari, la serie The
Rings of Power darà al pubblico la possibilità di
vedere l’Anello mentre viene forgiato…
Elrond costruisce Rivendell
Rivendell è uno
dei luoghi più mozzafiato della Terra di Mezzo. La
trilogia de Il Signore degli Anelli è
riuscita a creare un posto ancora più incredibile di quello
descritto sulla carta, andando oltre l’immaginazione di
Tolkien. La valle è piena di strutture elfiche e
cascate: è la città che ogni fan della saga vorrebbe visitare.
Dal momento
che Elrond durante la Seconda Era
instaura Rivendell come roccaforte contro Sauron,
speriamo di vedere il processo che porta alla creazione del luogo
in The Rings of Power.
L’Apparizione dei Nazgûl
I Nazgúl sono
parte integrante della storia di Frodo e ogni fan de
Il Signore degli Anelli conosce il momento
iconico in cui il Re del Nazgúl viene annientato da
Éowyn di Rohan. Prima di questo evento, i Nazgúl
erano i Signori degli Uomini e avevano ricevuto gli
Anelli del Potere da Sauron.
Il pubblico non ha mai visto queste
vicende sullo schermo, ma esse potrebbero creare un argomento
interessante nella trama di The Rings of
Power. Guardare questo popolo, che si presenta come
buono e giusto, lentamente trasformarsi nelle creature meschine che
il pubblico conosce sarebbe molto eccitante.
Il network americano
ABC ha diffuso le anticipazioni di Big Sky
2×18, il diciottesimo episodio della
seconda stagione della serie tv Big
Sky.
In Big Sky 2×18 che si intitolerà
“Catch a Few Fish” In una lotta tra testa e cuore, vengono
prese le risoluzioni finali mentre Jenny lavora per trovare Travis
prima che raggiunga un pericoloso punto di non ritorno; nel
frattempo, Ren e Jag trovano un nuovo legame familiare e decidono
insieme come gestire il padre ora che ha superato un limite
serio. Dopo aver ricevuto una sorprendente sorpresa da
Scarlett, Cassie cambia per sempre il corso della sua ricerca di
giustizia. Più tardi, con Tubb fuori servizio per il momento,
un nuovo sceriffo arriva in città; e dopo aver conosciuto a
fondo Cassie e Jenny, sembra che possa restare per un po’… nel
finale della seconda stagione di “Big Sky”, che andrà in onda negli
USA giovedì 19 Maggio su ABC. In Italia la serie è disponibile su
Star,
canale per adulti di Disney+.
Big Sky 2 è la
seconda stagione della serie tv Big
Sky creata da David E. Kelley
per il network americano ABC. David E. Kelley sarà lo showrunner
della prima stagione. Basato sulla serie di libri di CJ Box, “Big
Sky” è prodotto da David E. Kelley, Ross Fineman, Matthew
Gross, Paul McGuigan, CJ Box e Gwyneth
Horder-Payton, ed è prodotto da 20th Television. 20th
Television fa parte dei Disney Television Studios, insieme a ABC
Signature e Touchstone Television. Big Sky in
streaming è disponibile su Star, il nuovo
canale per adulti di Disney+.
Nella seconda stagione quando i
detective privati Cassie Dewell e Jenny Hoyt si riuniscono per
indagare su un incidente d’auto fuori Helena, nel Montana, scoprono
presto che il caso potrebbe non essere così semplice come sembra.
Mentre svelano il mistero dell’incidente, i loro mondi si
scontreranno con una banda di adolescenti ignari, un volto
civettuolo del passato di Jenny e un feroce outsider deciso a
trovare risposte.
La serie racconta
degli investigatori privati Cassie Dewell e Cody Hoyt
uniscono le forze con la sua ex moglie ed ex poliziotta, Jenny
Hoyt, per cercare due sorelle che sono state rapite da un
camionista su una remota autostrada nel Montana. Ma quando scoprono
che queste non sono le uniche ragazze scomparse nella zona, devono
correre contro il tempo per fermare l’assassino prima che un’altra
donna venga rapita. Big Sky vede protagonisti
Katheryn Winnick nei panni di Jenny Hoyt,
Kylie Bunbury nei panni di Cassie Dewell,
Brian Geraghty nei panni di Ronald Pergman,
Dedee Pfeiffer nei panni di Denise Brisbane,
Natalie Alyn Lind nei panni di Danielle Sullivan,
Jade Pettyjohn nei panni di Grace Sullivan,
Jesse James Keitel nei panni di Jerrie Kennedy,
Valerie Mahaffey come Helen Pergman con
John Carroll Lynch come Rick Legarski e
Ryan Phillippe come Cody Hoyt.
ATTENZIONE
– L’articolo contiene spoiler su Doctor Strange nel Multiverso
della Follia
Come ogni film Marvel Studios che si rispetti, anche Doctor Strange nel Multiverso della
Follia ha delle scene post credits che gettano un
ponte verso l’avventura successiva. In questo caso, le scene sono
due, una mid-credits, che è quella più interessante, e una post,
che è buffa ma porta grande così la firma di Sam Raimi.
La descrizione delle scene post
credits di Doctor Strange nel Multiverso della Follia
La prima scena si apre con Strange
che, vestito di tutto punto, esce dal suo Sanctum
Sanctorum e fa un giro per le strade di New York,
d’improvviso viene fermato, una donna bionda e bellissima,
chiaramente proveniente da un altro mondo lo ferma e lo ammonisce
del fatto che ha commesso un’incursione, per questo deve andare con
lei in un altro Universo. Con un’arma affilata opera uno squarcio
in aria, verso un altro mondo, che a giudicare da quello che si
vede è il regno Quantico. Lui la guarda con sguardo di sfida e,
mentre si apre il terzo occhio sulla sua fronte, eredità
dell’avventura con il Darkhold, le prende la mano e attraversa lo
squarcio. La donna è Clea, e ha il volto di… Charlize
Theron!
La seconda scena è quella più buffa
delle due, un omaggio di Sam Raimi al suo attore
feticcio e amico Bruce Campbell. Nel corso del film, Campbell
interpreta un venditore di pizza balls in uno degli universi in cui
Stephen e America finiscono per caso. In questa occasione, America
prende dal carretto da street food dell’uomo delle palline di pizza
senza pagarle, solo per scoprire dopo che avrebbe dovuto farlo (non
in tutti gli universi il cibo si paga!). Così Strange lo strega e
lo costringe a auto-picchiarsi, ridendo con America che
l’incantesimo svanirà in tre settimane circa. Bene, alla fine dei
titoli di coda, vediamo il personaggio di Bruce Campbell che, dopo un ultimo pugno,
assiste alla fine dell’incantesimo che lo aveva colpito e,
guardando in macchina proferisce un metatestuale “E’ finito!”.
L’omaggio è chiaramente a La Casa 2 e a
L’Armata delle Tenebre di Sam
Raimi!
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia è
al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono
partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York,
Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo
anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
Nonostante questo, il film è subito
dei leak, che però non modificheranno certo l’esperienza in
sala. Per Kevin Feige, Doctor Strange nel Multiverso della Follia è
un cerchio completo da quando, nel 2002, da giovane produttore,
lavorò con Sam Raimi a
Spider-man.
“Per me è surreale
questo cerchio che si chiude con Mister Raimi – ha dichiarato
Feige – Ero un giovane produttore che si sentiva fortunato
anche solo a stare nella stessa stanza con lui, e ora sono un
produttore affermato che si sente fortunato anche solo a stare
nella stessa stanza con lui.”
Sam
Raimi è stato davvero il centro tematico intorno al quale
ha gravitato il film da un certo momento in poi: “C’erano
all’epoca già tanti film Marvel in produzione, e Kevin forse
era coinvolto in tutti, gli X-Men e gli altri Marvel con Avi
Arad, c’è sempre stato un progetto per i film tratti dai
fumetti Marvel, e all’epoca mi sentii molto
fortunato ad ottenere quel lavoro e dirigere Spider-Man,
personaggio che ho sempre amato. E poi è diventato uno dei primi
film del MCU.”
Cosa è cambiato da allora a oggi,
nel lavorare in un film di supereroi?
“La tecnologia è
cambiata e tutto è diventato più semplice – continua Raimi –
Ma credo che la cosa che mi ha aiutato di più è stato Zoom, ero
capace di parlare contemporaneamente con tanti reparti. Ma ti posso
dire quello che non è cambiato, quello di avere grandi attori a
disposizione, come tutti i presenti, e sapere che sono capaci di
connettersi con l’umanità all’interno dei loro personaggi, perché è
quello l’elemento con il quale il pubblico si rispecchia. Conoscono
il personaggio molto bene ed è bello vedere la conoscenza che
questi attori hanno dei loro personaggi, perché in questo film loro
si scontrano con il Multiverso, e nel Multiverso ti trovi ad
affrontare degli specchi e altre versioni di te. E loro sanno
cambiare una piccola parte del loro personaggio per regalarci
un’intera nuova prospettiva sul ruolo.”
Benedict Cumberbatch torna a essere il protagonista di
un film Marvel tutto suo, dopo qualche
incursione collettiva, e ha le idee chiare su chi è Strange e su
cosa deve diventare alla fine del film: “Lui è una specie di
outsider, nonostante la sua prominenza nel MCU ora. Credo che quello che
vedremo in questo film sarà interessante, perché da una parte
vedremo la sua umanità, come ha detto Sam Raimi, ma entreremo anche
a fondo nel suo regno mistico, quello dello stregone. Si tratta di
autoesaminarsi e di scoprire le sue colpe e le sue debolezze, ma
anche trovare i suoi punti di forza. Si tratta per lui di
specchiarsi e di riconoscersi.”
Dopo il trionfo di
WandaVision,
anche Elizabeth Olsen torna a vestire i panni di
Wanda/Scarlet Witch: “Questa esperienza è stata molto diversa
rispetto a tutti i film che ho fatto prima di WandaVision.
Ora ho preso una strada per una narrazione più radicata nella
sincerità, nell’amore, nella perdita, e dopo WandaVision posso diventare qualsiasi cosa e ora
posso finalmente farla diventare una donna. Spero che con questo
film la gente riesca a vedere l’accettazione di sé per lei, per
quello che è, ovvero questa donna mitica. In questo film ha molta
più chiarezza il suo viaggio.”
New entry nel franchise
è Xochitl Gomez che interpreta la giovane e
potente America Chaves. Lo scopo di Gomez nell’entrare in questo
nuovo mondo era uno soltanto: “Sono molto felice di essermi
unita al MCU, con tutte queste persone che
mi guardano le spalle! Una cosa era importante per me, è che sono
in un film molto cupo, adulto, e per certi versi pesante, e così
volevo essere sicura che l’America fosse quello giovane,
resiliente. Ma succedono cose da pazzi, quindi è un po’ difficile.
Credo che abbia aiutato davvero il fatto che lei abbia 14 anni, più
giovane di quanto non sia mai stata nei fumetti. E questo aiuta lo
scopo, una grande intuizione della sceneggiatore Michael
Waldron.”
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia è
al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono
partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York,
Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo
anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
Nelle sale da poche ore,
Doctor Strange nel
Multiverso della Follia è stato vittima di leak e
spoiler, che hanno rivelato anzitempo la presenza di alcuni cameo
nel film. In occasione della presentazione del film alla stampa
mondiale, Kevin Feige ha commentato questo
fenomeno degli spoiler sui cameo e ha concluso che seppure sarebbe
bello che non ci fossero, il suo compito è quello di rendere il
film valido anche se alcune cose vengono accidentalmente
rivelate.
“Devi essere certo che
l’esperienza stessa funzioni, indipendentemente da ciò che è stato
rovinato e cosa no. Noi facciamo il miglior lavoro possibile, ma le
persone stanno diventando brave a diffondere queste cose, a rubarle
e spargere in giro, per rovinare l’esperienza in sala. Con No Way
Home abbiamo dimostrato che anche sapere delle cose non ha rovinato
l’esperienza. Quindi continueremo a fare del nostro meglio per fare
dei film che possano essere avvincente, che si sappiano o no cose
che succederanno.”
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia è
al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono
partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York,
Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo
anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
Nel corso della sua lunga carriera,
l’attore Dustin Hoffman ha recitato in alcuni tra
i più acclamati e memorabili film della storia del cinema. Da
Il laureato a
Kramer contro Kramer, da Il
maratoneta a Rain Man – L’uomo della pioggia. Il
due volte premio Oscar ha inoltre spaziato attraverso vari generi,
distinguendosi anche nella commedia. Tra i suoi film più ricordati
vi è infatti anche Tootsie, film del 1982
diretto dal celebre Sydney Pollack, dove
l’umorismo si unisce al romanticismo, dando vita ad un racconto
tanto bizzarro quanto dolce sul riscatto e sulla necessità di
essere sé stessi per poter avere successo.
Indicato come uno dei migliori cento
film statunitensi di tutti i tempi, e una delle migliori cento
commedie americane di sempre, Tootsie si affermò come uno
dei maggiori successi del suo anno e dell’intero decennio. A fronte
di un budget di 21 milioni di dollari, questo arrivò a guadagnarne
oltre 177 in tutto il mondo. Il merito è da ritrovarsi nella sua
solida sceneggiatura, nella regia e specialmente nelle
interpretazioni dei protagonisti, capaci di tirar fuori tutto
l’umorismo e la tragicità dai propri personaggi. Il film è poi
arrivato ad ottenere ben 10 nomination ai premi Oscar, comprese
quelle per il miglior film e i migliori attori.
Ancora oggi Tootsie è
ricordato per la sua commistione di assurdità e serietà delle
situazioni, proponendo riflessioni sociali e sul sessismo ancora
oggi di grande attualità. Si è così affermata come un’opera capace
di distaccarsi dal suo tempo per parlare anche al pubblico di oggi.
Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e
al cast di attori. Infine, si elencheranno anche
le principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Tootsie: la trama del film
La vicenda del film si svolge a New
York, dove vive Michael Dorsey. Egli è un valido e
preparato attore di teatro, con grandi capacità ma dotato anche di
un brutto carattere. Proprio a causa dei suoi maniacali
perfezionismi interpretativi, egli entra spesso e volentieri in
conflitto con registi e produttori. Ciò lo porta progressivamente a
non ottenere più ruoli importanti, vedendosi costretto a lavorare
come cameriere per guadagnarsi da vivere. Nel disperato tentativo
di recitare ancora, egli decide infine di presentarsi ad un provino
per un personaggio femminile travestito da donna, facendosi
chiamare Dorothy. La sua performance stupisce
tutti, tanto da permettergli di ottenere il ruolo.
Quella che sembrava essere per lui
la svolta diventa invece ben presto una vera e propria condanna.
Michael è infatti costretto a dover continuare a fingere di essere
una donna, incappando in una serie di problematiche. Tra queste vi
è anche l’incontro con la dolce Julie Nichols,
un’attrice della serie per cui sta lavorando, di cui si innamora
perdutamente. Tra la difficoltà di mantenere il suo segreto e la
necessità di continuare ad avere una vita privata e sentimentale
stabile, Michael sarà chiamato a fare una serie di scelte, che lo
porteranno a cambiare inevitabilmente come persona.
Tootsie: il cast del film
Interessatosi da subito al ruolo,
Dustin Hoffman
promosse attivamente la realizzazione del film. Da sempre noto per
la sua dedizione ai personaggi, anche in questo caso egli condusse
approfondite ricerche per prepararsi ad interpretare Michael e
Dorothy. Per prima cosa egli ha guardato più volte il film Il
vizietto. Successivamente ha visitato il General Hospital,
poiché il ruolo interpretato nei panni di Dorothy era quello di una
direttrice d’ospedale. Per prepararsi ai panni femminili, Hoffman
si è inoltre sottoposto a diverse ore di trucco, ma l’aspetto più
complesso fu il trovare la giusta voce per il personaggio. L’attore
decise infine di dotarla di un accento del sud, poiché ciò gli
permetteva di ottenere una voce più femminile. Per il suo ruolo
egli è stato candidato all’Oscar come miglior attore.
Nei panni di Julie Nichols, la
collega di cui Michael si innamora, vi è la celebre attrice
Jessica Lange. Questa, che veniva da una serie di
film drammatici, ebbe non poche difficoltà a modulare l’intensità
della recitazione ai toni di una commedia. La sua interpretazione
fu però poi estremamente apprezzata, portandola a vincere il premio
Oscar come miglior attrice non protagonista. Ad interpretare Sandy,
aspirante attrice amica di Michael, vi è invece Teri
Garr. Il personaggio era stato scritto appositamente per
lei, e portò l’attrice ad essere a sua volta nominata al premio
Oscar. Nel film è poi presente l’attore Bill Murray nei
panni di Jeff Slater, coinquilino e collega di Michael.
Dabney Coleman è Ron Carlisle, il regista della
serie, mentre Doris Belack è Rita Marshall, la
produttrice. Charles Durning, infine, interpreta
Leslie Nichols, padre di Julie.
Tootsie: il trailer e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Tootsie
è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV,
Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 4
maggio alle ore 21:30 sul canale
La7 D.
In un momento di rivalsa per i
personaggi femminili al cinema, il film The Wife –
Vivere nell’ombra (qui la recensione) rappresenta
il compiersi di quell’indipendenza tanto reclamata. Uscito in sala
nel 2017, il film è diretto dal regista svedese Björn
Runge, e trova il suo primo motivo di pregio
nell’interpretazione da protagonista dell’attrice Glenn
Close, qui nei panni di una donna che dopo aver a
lungo vissuto nascosta dietro il marito, noto scrittore, decide di
prendersi ciò che le spetta, uscendo allo scoperto in tutto il suo
valore.
Il film è l’adattamento del romanzo
The Wife, scritto e pubblicato nel 2003 da Meg
Wolitzer, autrice di numerosi romanzi più volte tradotti
anche sul grande schermo. Interessatasi al progetto, la Close
spinse a lungo affinché questo prendesse vita. Al momento della sua
uscita in sala, questo si affermò come un buon successo, arrivando
ad un guadagno complessivo di circa 18 milioni di dollari a livello
globale. Tale risultato è un ulteriore simbolo dell’interessamento
del pubblico verso le tematiche qui trattate, particolarmente
attuali e necessitanti di quanta più condivisione possibile.
Apprezzato dalla critica, The
Wife – Vivere nell’ombra è stato definito come uno dei film
più affascinanti e importanti della sua stagione. Non sorprende
dunque che si sia poi affermato come uno dei principali
protagonisti della sua stagione, con l’attrice protagonista
candidata a molteplici prestigiosi premi. Prima di addentrarsi
nella visione di un film del genere, è però bene conoscere alcune
curiosità ad esso legate. Proseguendo nella lettura si potranno
infatti scoprire alcuni dettagli relativi al cast, come anche le
differenze che intercorrono tra il film e il romanzo da cui è
tratto.
The Wife – Vivere
nell’ombra: la trama del film
Protagonista del film è Joan
Castleman, moglie fin troppo devota che ha speso
quarant’anni della sua vita a gioire dei successi del marito
Joe, affermato scrittore, da molti definito come
il più grande di sempre. Per amore, la donna ha infatti sempre
sacrificato sé stessa per poter lasciare a lui tutti i riflettori
del caso. Nel momento in cui a Joe viene conferito il prestigioso
premio Nobel per la letteratura, il riconoscimento più grande per
uno scrittore, Joan decide però di dire basta. Mentre intraprende
il viaggio verso Stoccolma, la donna ripensa infatti a tutti gli
anni trascorsi e al segreto su cui si basa il successo del marito.
Un segreto che però ora Joan sembra pronta a svelare, portando alla
luce sconvolgenti verità.
The Wife – Vivere
nell’ombra: il cast del film
Vero cuore del film è l’attrice
Glenn Close, che nei panni di Joan Castleman dà
vita a quella che è stata definita come una delle interpretazioni
migliori di tutta la sua carriera. L’attrice si era interessata
alla storia già nei primi anni duemila, ritrovando in questa molto
di sua madre. La Close, infatti, ha dichiarato di aver voluto dar
vita a questo film anche in suo onore. Spinta da questo desiderio,
l’attrice ha così riposto nel suo personaggio un grande carico
emotivo, cercando di ispirarsi proprio alla madre e al suo
atteggiamento nei confronti della vita. Tale interpretazione ha poi
fatto guadagnare all’attrice la sua settima nomination al premio
Oscar, non riuscendo però poi a vincere l’ambita statuetta. Ad
interpretare il personaggio di Joan da giovane, la Close ha inoltre
voluto sua figlia Annie Starke, con la quale aveva
già collaborato per alcuni film.
Per il personaggio di Joe Castleman,
invece, l’attrice aveva chiesto a Gary
Oldman di ricoprire tale ruolo. L’attore, tuttavia,
era già impegnato su un altro set e non poté accettare. Al suo
posto è stato scelto Jonathan Pryce, recentemente
candidato all’Oscar per il suo ruolo in I due papi.
Questi, insieme alla Close, diede vita a numerose settimane di
prove private prima di prendere parte alle riprese. Ciò gli permise
di sviluppare la grande chimica di coppia poi sfoggiata nel film.
L’attore Christian
Slater, noto per la serie Mr. Robot, ha
invece interpretato il biografo Nathaniel Bone, che decide di
scrivere un libro proprio sulla vita di Joe Castleman. Max
Irons, figlio del premio Oscar Jeremy
Irons, dà invece vita al personaggio di David
Castleman, figlio di Joe e Joan. L’attrice candidata all’Oscar
Elizabeth McGovern, invece, ricopre il ruolo di
Elaine Mozell.
The Wife – Vivere
nell’ombra: le differenze tra libro e film
Nel processo di adattamento del
romanzo, durato circa quattordici anni, si sono rese inevitabili
alcune modifiche su quanto narrato. Ciò, come sempre, viene attuato
per poter rendere più cinematografica la storia contenuta nel
libro. Molto spesso, infatti, le parole utilizzate in un libro non
possono essere riportate in immagini sul grande schermo, e hanno
perciò bisogno di alcune reinterpretazioni. Tra le più evidenti
modifiche attuate vi è quella della rinuncia alla voice over che
accompagna la narrazione del libro. Pur se potenzialmente
utilizzabile anche in un film, gli autori hanno preferito affidare
alla Close e al suo volto tutto ciò che c’era da dire sui pensieri
del personaggio, senza però pronunciarli esplicitamente. Dal
racconto in prima persona del libro, dunque, si passa ad un
racconto più oggettivo nel film.
Proprio per questa capacità
dell’attrice, si è deciso di ritardare la confessione del suo
segreto, che nel libro è dichiarato sin da subito. Ciò ha permesso
di costruire un più marcato velo di dramma e mistero,
particolarmente utile per generare un maggior coinvolgimento nello
spettatore, che aspetta trepidante di scoprire cosa nasconda Joan
dietro il suo volto. Ulteriori modifiche hanno poi visto la
ridefinizione di alcuni rapporti tra i personaggi, come quelli tra
i due coniugi o tra loro e l’unico figlio. La scrittrice ha poi
dichiarato come sia rimasta sorpresa nel vedere che il premio vinto
da Joe che nel libro è chiamato Helsinki Prize, diventi qui
addirittura il prestigioso premio Nobel. Una modifica che consente
di alzare la posta in gioco, ponendo il personaggio sotto un’ottica
ancor più gloriosa.
The Wife – Vivere
nell’ombra: il trailer e dove vedere il film in streaming
Per gli appassionati del film, o per
chi dovesse ancora vederlo, è possibile fruire di The
Wife – Vivere nell’ombra grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili
Cinema, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film verrà inoltre trasmesso in televisione
mercoledì 4maggio alle ore
21:25 sul canale Rai 1.
Anna Foglietta è
una di quelle attrici che sta contribuendo a fare la storia del
cinema italiano degli ultimi anni, soprattutto grazie alle sue
performance così intense ed espressive. L’attrice, che prima di
praticare professionalmente questa attività ha svolto altre
mansioni, è riuscita a dimostrare sin da subito di essere una
professionista del settore, molto versatile e ricca di
espressività.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Anna Foglietta.
Anna Foglietta: i suoi film
1. Ha recitato in celebri
film. La carriera cinematografica dell’attrice è iniziata
nel 2006, quando appare per la prima volta sul grande schermo in
Sfiorarsi, per poi recitare in un episodio di 4-4-2 –
Il gioco più bello del mondo (2006), Solo un padre
(2008), Se chiudi gli occhi (2008), I mostri oggi
(2009) e The American (2009). In
seguito, recita in Nessuno mi può
giudicare (2011), Ex – Amici come prima!
(2011), L’amore è imperfetto
(2012), Colpi di fulmine (2012), Mai Stati Uniti (2013),
Tutta colpa di Freud
(2014) e St@lker (2014). Tra i suoi ultimi film, vi sono
Confusi e felici
(2014), Noi e la Giulia (2015),
La prima volta (di mia
figlia) (2015), Perfetti sconosciuti (2016), Che vuoi che sia
(2016), Il contagio (2017), Il premio (2017),
Diva! (2017), Un giorno all’improvviso
(2018), Genitori quasi perfetti (2019), Il talento del
calabrone (2020), D.N.A. – Decisamente Non Adatti
(2020), Si vive una volta sola (2021), Trafficante di virus
(2021) e Blackout Love (2021).
2. Ha lavorato in diverse
serie tv. Oltre ad aver prestato la sua attività attoriale
per il cinema, l’attrice ha lavorato spesso anche in progetti
destinati al piccolo schermo. Infatti, è apparsa in La
squadra (2005-2007), Distretto di polizia
(2007-2009), Il commissario Rex (2011), Ragion di
Stato (2015), La mafia uccide solo d’estate
(2016-2018), il film TV Storia di Nilde (2019) e la
miniserie Alfredino – Una storia italiana (2021).
3. Ha vinto diversi
premi. Nel corso della sua carriera, l’attrice ha vinto
diversi premi che l’hanno aiutata a renderla famosa agli occhi del
pubblico. Infatti, nel 2016 ha vinto un Nastro d’argento speciale
per Perfetti sconosciuti, mentre nel 2019 ha vinto il
Nastro d’argento per la Miglior attrice protagonista per il film
Un giorno all’improvviso. L’attrice vanta inoltre quattro
candidature ai David di Donatello, dove non è però ancora riuscita
a riportare una vittoria.
Anna Foglietta e il marito Paolo
Sopranzetti
4. È sposata da diversi
anni. L’attrice si è sposata per la prima volta nel 2010
con Paolo Sopranzetti, un consulente finanziario.
I due sono insieme da allora e non si sono più lasciati. Molto
riservati circa la loro vita privata, i due coniugi non sono soliti
lasciarsi andare a momenti di sfoggio di ciò che fanno, preferendo
tenere la loro quotidianità un affare solo loro.
5. Un amore che arriva dal
liceo. Prima di frequentarsi e poi sposarsi, la coppia si
conosceva già dai tempi del liceo, ma non si erano mai avvicinati
più di tanto. Dopo tanti anni, è stato grazie ai social se si sono
rimessi in contatto e hanno approfondito quella storia che, in
realtà, era a suo modo iniziata anni prima.
Anna Foglietta e i figli Lorenzo,
Nora e Giulio Sopranzetti
6. È madre di tre
figli. Dall’unione con il suo attuale marito, l’attrice è
diventata madre di tre figli: infatti, nel 2011 è diventata madre
per la prima volta di Lorenzo, mentre nel 2013 è
nata Nora e nel 2014 il suo ultimo figlio,
Giulio. La Foglietta cerca continuamente di
evitare che la sua popolarità possa portare ad una sovraesposizione
mediatica dei figli, preferendo dunque che questi possano crescere
lontani dall’invasività di tali strumenti.
Anna Foglietta è su Instagram
7. Ha un profilo
social. L’attrice possiede un proprio account Instagram
che è seguito da 353 mila persone. Sulla bacheca sono molte le foto
che la vedono protagonista tra momenti lavorativi e di svago con
colleghi e amici, lasciando spazio anche a momenti nostalgia.
inoltre, l’attrice utilizza il social anche per il sostegno di
diritti umanitari: di recente, è scoppiata una piccola polemica, in
quanto il social le avrebbe rimosso un post contro il Governo
italiano per il caso della nave Diciotti.
Anna Foglietta in Perfetti
sconosciuti
8. Non lavorerebbe in un
sequel. Secondo l’attrice, un sequel di Perfetti
sconosciuti non sarebbe possibile. Al di là dei problemi che
potrebbero riguardare la trama, secondo l’attrice sarebbe meglio
non tornare per il semplice fatto di non voler rovinare
l’interpretazione del film originale.
Anna Foglietta in Tutta colpa
di Freud
9. È una delle protagoniste
del film. Nel film di grande successo Tutta colpa di
Freud, l’attrice recita nel ruolo di Sara Taramelli, una donna
lesbica che torna dagli Stati Uniti decisa a diventare etero dopo
l’ennesima delusione amorosa. Ad aiutarla nel suo percorso di
scoperta di sé vi è il padre Francesco, di professione psicanalista
e interpretato dall’attore Marco
Giallini.
Anna Foglietta: età e altezza
10. Anna Foglietta è nata il
3 aprile del 1979a Roma, nel Lazio. La
sua altezza complessiva corrisponde a 175 centimetri.
Sono iniziate le riprese di
The Palace, il nuovo film di Roman Polanski, prodotto da Eliseo
entertainment di Luca Barbareschi con Rai Cinema, una coproduzione
internazionale realizzata con Lucky BOB (Polonia), CAB Productions
(Svizzera) e RP Productions (Francia). Una nuova partnership
produttiva che vede nuovamente Polanski e Barbareschi insieme dopo
L’ufficiale e la spia, vincitore del Gran Premio della
Critica al Festival di Venezia nel 2019.
È il 31 dicembre 1999 – Capodanno
del nuovo millennio. Al Palace Hotel, suntuoso castello nelle Alpi
Svizzere, convergono ospiti ricchi, viziosi e viziati accolti da
una schiera di camerieri, facchini, cuochi e receptionist. Le
storie dei singoli personaggi danno vita ad una commedia assurda,
nera, provocatoria.
La sceneggiatura è stata scritta dal
regista insieme al grande sceneggiatore
JerzySkolimovski e a
EwaPiąskowska. Il cast vanta una
rosa di personaggi internazionali: Oliver Masucci,
Mickey Rourke, Fanny Ardant,
John Cleese, Luca Barbareschi,
Fortunato Cerlino.
Il film, che uscirà nel 2023, godrà
di importanti effetti visivi e di una tecnica di ripresa di
altissimo livello. Valore aggiunto sarà dato dal montaggio di Hervé
De Luze e dalla musica del grande compositore Alexandre
Desplat.
Se speravate che la Sony
Pictures potesse rilasciare annunci su
Spider-Woman, Black Cat, o anche
The Amazing Spider-Man 3 al
CinemaCon, allora rimarrete senza dubbio molto
delusi. Abbiamo ottenuto alcuni aggiornamenti sul franchise animato
Spider-Verse e la conferma che Venom 3 è in arrivo, ma la
“grande” notizia dello studio è che il rapper (e wrestler
professionista) Bad Bunny sarà il protagonista di
El
Muerto.
Personaggio le cui apparizioni nei
fumetti si possono contare sulle dita di una mano,El
Muerto è uno dei più oscuri alleati/nemici
dell’Uomo Ragno, e questo non è sicuramente un film che i fan
Marvel hanno richiesto a gran voce.
Tuttavia, non sarebbe la prima volta che Hollywood ha realizzato un
cinecomic “non richiesto“: grazie a ComicBookMovie,
diamo un’occhiata agli altri predecessori, o meglio film non
proprio riusciti e neanche richiesti, di casa Marvel e
DC.
Morbius
Potremmo partire proprio
dalla Sony perché, anche se lo studio ha reso intelligentemente
Venom una priorità, non c’era nessuno che volesse
disperatamente vedere Morbius portato sul grande schermo in un film
tutto suo. È sempre stato un cattivo di serie C dell’Uomo Ragno, e
anche se il personaggio ha del potenziale come nemico
dell’arrampica-muri, ci sono molti eroi e cattivi più meritevoli di
uno spinoff prima del Vampiro Vivente.
La prova è arrivata solo poche
settimane fa, quando Morbius è uscito nelle sale. La Sony ha
faticato a trovare una storia che giustificasse la messa sotto i
riflettori di questo antieroe succhiasangue e, dopo le recensioni
negative e i numeri deludenti al botteghino, la permanenza di
Jared Leto nei panni di questo personaggio della
Marvel Comics sembra destinata ad essere ancora
più breve del tempo che ha passato interpretando il
Joker del DC
Extended Universe.
Superman Returns
Anche se i fan erano
sicuramente impazienti di vedere un altro film di
Superman a metà degli anni 2000, la Warner
Bros. ha fatto un grosso passo falso decidendo di far
girare a Bryan Singer un sequel dei classici film
di Richard Donner. Al tempo, il genere era ancora
agli albori per certi aspetti, e cercare di riconquistare
l’innocenza degli anni ’70 è servito solo a far percepire l’Uomo d’Acciaio più antiquato e noioso che
mai.
È stata anche una decisione che non
ha fatto bene al protagonista di Superman Returns, Brandon
Routh. Costretto a emulare un’icona amata, questa versione
mansueta e per lo più priva di azione dell’iconico supereroe si è
rivelata un errore ancora più grande di quanto previsto
inizialmente. Naturalmente, abbiamo ottenuto il film su Superman
che volevamo con Man of Steel del
2013, anche se le decisioni creative prese in sede di produzione
hanno portato a un bel po’ di critiche anche in
quell’occasione.
I Fantastici Quattro: Rise of the
Silver Surfer
La cosa divertente del film
dei Fantastici Quattro del 2005 è che, per molti
versi, è piuttosto accurato dal punto di vista fumettistico.
Ovviamente non stiamo parlando della storia delle origini del
Dottor Destino o del personaggio eccessivamente
sessualizzato di Susan Storm ma, dal punto di
vista creativo, la visione di Tim Story era
piuttosto precisa. Questo non compensa le molte cose che il
blockbuster ha sbagliato, naturalmente, ed ha ottenuto recensioni
talmente negative che nessuno ha sentito bisogno di un sequel o lo
ha mai richiesto.
La Fox chiaramente sperava che
gettare Galactus e Silver Surfer
nel mix sarebbe stato sufficiente a placare i fan e così
effettivamente è stato, ma solo per un certo periodo di tempo.
Infatti, una serie di grosse disattenzioni nei confronti del
personaggio di Galactus tramutatosi in nuvola hanno fatto sì che i
fan fossero talmente insoddisfatti del franchise che lo studio è
stato costretto a metterlo in stand-by fino al 2015. Il fatto che
Fantastic Four: Rise of the Silver Surfer sia mai
stato realizzato è davvero sbalorditivo.
Dark Phoenix
L’operato di Simon
Kinberg era già stato criticato per il trattamento
riservato alla “Saga
di Dark Phoenix” in X-Men: The Last
Stand, ma ha continuato a scrivere questi film e in
qualche modo è riuscito a farsi strada sulla sedia del regista per
girare Dark Phoenix, film con cui ha deciso di
“rimediare” agli errori del passato rielaborando l’iconica trama di
quello che è stato definito uno dei “peggiori disastri del
2019”.
Non solo questo film è stato
ritenuto persino peggiore di quello uscito oltre un decennio prima,
ma i fan pensano che Kinberg sia riuscito soltanto a rovinare di
nuovo la trama. Hanno infatti affermato che non stavano affatto
cercando un’altra versione della Fenice (certamente non così presto
in questo franchise), e questo è il motivo per cui la Marvel ha messo gli X-Men da parte
finché il pubblico si sarà tolto l’amaro di bocca.
Suicide Squad
Suicide Squad
del 2016 è stata una grande delusione per i fan, anche se molto di
questo può essere attribuito alle interferenze della
Warner Bros.
Infatti, in preda al panico dopo l’accoglienza mista diBatman v Superman: Dawn of
Justice,
lo studio ha apportato una serie di cambiamenti radicali alla
visione di
David Ayer,
che hanno condotto alla delusione dei fan. Di conseguenza, sia i
fan che i cinefili occasionali erano abbastanza contenti di non
dovere più vedere la
Task Force X.
James
Gunn ha realizzato un grandissimo film con The Suicide Squad. Tuttavia, a causa
dell’uscita concomitante su HBO Max, il film ha
dovuto lottare molto al box office, e l’unico risultato che è
riuscito a guadagnarsi è la certezza che il pubblico non voleva
passare altro tempo con nessuna iterazione di questa squadra.
Questo è un sentimento che i fan avevano espresso in precedenza, in
particolare a causa dei pochi chiarimenti sulla forma che questo
progetto avrebbe assunto, se si presentasse come un sequel o un
reboot.
Elektra
Daredevil
è stata un’altra delusione per i fan e, anche se ha preso qualche
ispirazione dai fumetti di
Frank Miller,
l’esecuzione del film è stata percepita come estremamente
difettosa. La morte diElektra
è un buon esempio di questo in quanto, anche se visivamente
accurata, non è mai funzionata bene come svolta. Con
Jennifer Garner
(un totale errore di casting, secondo i fan), obbligata per
contratto a tornare per uno spinoff, l’attrice ha recitato in un
film a cui teneva ancor meno di noi.Questo è dunque un esempio di
film di supereroi della metà degli anni 2000 ben lontano da ciò che
i fan avrebbero desiderato di vedere. Qui è morto il franchise
di
Man Without Fear
fino a quando i diritti sono tornati aiMarvel Studios
e abbiamo avuto la serie Netflix che, ironicamente, ha anche ucciso
Elektra
in modo altrettanto insoddisfacente.
X-Men: First Class
Inizialmente i fan
desideravano che X-Men: First Class venisse realizzato, almeno
fino a quando non è venuto alla luce che questo fosse più un
prequel che un reboot e che la vera “Prima Classe” non avrebbe
fatto parte del progetto: è diventato subito chiaro che, di tutte
le strade che la Fox avrebbe potuto percorrere, questa era la più
impopolare.
Tutto sommato, il film di
Matthew Vaughn è andato abbastanza bene, ma è
giusto dire che nessuno ha chiesto un prequel di una serie che
aveva già esaurito il suo potenziale. Dopo la dipartita del regista
dal franchise, i tentativi di collegare questa serie con la
trilogia originale sono diventati più confusi, contorti e ridicoli:
un nuovo inizio sarebbe stato decisamente meglio.
Birds of Prey
Sarebbe
sbagliato dire che i fan non hanno chiesto un film diBirds of Prey:
è meglio dire che non hanno chiesto questa versione della squadra.
C’era molto da amare in questo film grazie ad alcune grandi
interpretazioni, scenografie memorabili e il ritmo eccentrico, ma
con alcune caratterizzazioni piuttosto bizzarre dei personaggi (la
strana
Huntress,
un’irriconoscibile
Cassandra Cain
e una debole b), il film non è riuscito a colpire i cuori di
tutti.
La Warner Bros.
avrebbe fatto meglio a prendere nota di ciò che i fan avrebbero
effettivamente desiderato, così Birds of Prey probabilmente sarebbe stato
fantastico. Invece, questo palese tentativo di sfruttare la
popolarità di Harley Quinn si è ritorto contro lo
stesso progetto, e ha messo fine ad un altro promettente franchise
prima che potesse partire.
Per celebrare lo Star
Wars Day, Disney+ ha diffuso
un nuovissimo trailer e la key art di Obi-Wan
Kenobi, offrendo uno sguardo ravvicinato
all’attesissima serie evento. Obi-Wan
Kenobi debutterà in esclusiva su Disney+ venerdì 27
maggio con i primi due episodi. Successivamente, la serie tornerà
in streaming ogni mercoledì, fino al finale previsto per mercoledì
22 giugno.
La storia inizia 10 anni dopo i
drammatici eventi di
Star Wars: Episodio III La vendetta dei Sith, in cui
Obi-Wan
Kenobi ha affrontato la sua più grande sconfitta, la
caduta e la corruzione del suo migliore amico e apprendista Jedi,
Anakin Skywalker, che è passato al lato oscuro diventando il
malvagio Signore dei Sith,
Darth Vader.
La serie è interpretata da Ewan McGregor, che riprenderà il suo ruolo nei
panni dell’iconico Maestro Jedi, e segna anche il ritorno di
Hayden Christensen nel ruolo di Darth Vader. Si
uniscono al cast anche Moses Ingram,
Joel Edgerton, Bonnie Piesse, Kumail Nanjiani, Indira Varma,
Rupert Friend, O’Shea Jackson Jr., Sung Kang, Simone
Kessell e Benny Safdie.
Obi-Wan
Kenobi è diretta da Deborah Chow, mentre gli executive
producer sono Kathleen Kennedy, Michelle Rejwan, Deborah
Chow, Ewan McGregor e Joby Harold.
Il 25 novembre 2022 il Torino Film Festival celebrerà l’importante
traguardo della 40ma edizione con una serata di apertura dalla
formula assolutamente inedita che si terrà nella prestigiosa
cornice del Teatro Regio e sarà trasmessa in diretta su Rai Radio 3
a partire dalle ore 19.00, nell’ambito del programma Hollywood
Party. La collaborazione si inserisce nella Main Media Partnership
con RAI che da anni accompagna il TFF.
A condurre la cerimonia inaugurale
insieme a Steve Della Casa – nuovo direttore
del TFF e storico conduttore della trasmissione – un host
d’eccezione: Francesco De Gregori.
Tema della serata sarà Beatles,
Rolling Stones e Bob Dylan al cinema: un viaggio nel corso del
quale i due conduttori ripercorreranno il rapporto di queste tre
icone della musica mondiale con il cinema, accompagnato da
proiezioni di estratti di film. Ad arricchire l’incontro la
presenza di Francesco De Gregori, un grande musicista che
commenterà il legame tra il cinema e questi grandi musicisti.
“Il cinema, diceva Bernardo
Bertolucci, è l’arte delle arti, è l’arte che si serve di tutte le
altre arti per realizzarsi”commenta il Direttore del
TFF, Steve Della Casa“Il rock e il
pop sono una componente essenziale della cultura del Novecento, e
noi vogliamo dimostrare che il rapporto di questi artisti con il
cinema è curioso, sorprendente, variegato, ricco. Un grande
spettacolo con un commentatore di eccezione, per un festival che
vuole essere curioso, popolare, chic”.
Un evento importante, pensato non
solo per il pubblico in sala ma anche per tutti gli ascoltatori che
per la prima volta potranno seguire l’inaugurazione del Torino Film
Festival in diretta radiofonica. Un appuntamento unico che, oltre a
celebrare i 40 anni del festival, consolida la profonda
collaborazione tra Rai Radio3 e il TFF iniziata già dal 1994, anno
di nascita di Hollywood Party che da allora ha sempre seguito il
festival.
“Grande cinema e musica
protagonisti in questa edizione del TFF che Rai Radio3 ha sempre
seguito con attenzione e
passione” commenta Andrea
Montanari, Direttore di Rai Radio 3 “Quest’anno,
con il ritorno del pubblico dal vivo, abbiamo voluto essere ancora
più presenti e lo faremo non solo con la cerimonia d’apertura, che
trasmetteremo da un luogo prestigioso come il Teatro Regio. Il
nostro impegno al TFF si arricchirà con appuntamenti in diretta,
attraverso le trasmissioni di Hollywood Party, e proponendo al
pubblico del festival eventi immersivi legati ancora una volta al
mondo dell’ascolto, in particolare a quello del podcast”.
La serata di apertura del TFF vuole
rimarcare il carattere al tempo stesso pop e di ricerca del
festival, con un appuntamento nel corso del quale si parlerà di
cinema mainstream ma anche di autori come Godard, Scorsese,
Wenders, Schifano…
“Siamo molto contenti di questo
ritorno al Teatro Regio con uno spettacolo decisamente originale
per inaugurare la quarantesima edizione del Torino Film
Festival – raccontano Enzo
Ghigo e Domenico De Gaetano,
rispettivamente presidente e direttore del Museo Nazionale del
Cinema. Mancano diversi mesi al TFF ma le premesse ci sono
tutte per un festival capace di raccontare il cinema ancora una
volta in modo nuovo”.
Attiva prevalentemente in ambito
televisivo, l’attrice Daniella Monet si è distinta
grazie ad alcune serie per ragazzi che l’hanno resa molto popolare.
Negli anni ha poi saputo rinnovarsi scegliendo sempre ruoli diversi
e distinguendosi in ambiti diversi. Tra cinema, doppiaggio e canto,
sono molti i talenti della Monet, ancora oggi ricca di nuovi
progetti in arrivo.
Ecco 10 cose che forse non sai di Daniella
Monet.
Daniella Monet: i suoi film e le serie TV
1. È celebre per alcune
serie TV. Ad aver reso celebre la Monet, sono le serie TV.
Dopo aver recitato in alcuni episodi di titoli come Pacific
Blue (1997), American Dreams (2003) e 8 semplici
regole (2003-2004), ha ottenuto particolare successo grazie a
serie come Listen Up! (2004-2005), Zoey 101
(2006-2007), iCarly (2010-2011) e Victorious
(2010-2013). In seguito ha recitato in Un papà da Oscar
(2014), Baby Daddy (2016-2017) e Cugini per la
vita (2019).
2. Ha recitato in alcuni
film. Il debutto in un lungometraggio per il cinema è per
lei avvenuto con il film Segui il tuo cuore (1999), per
poi tornare sul grande schermo con il film horror Simon Says –
Gioca o muori!, dove recita accanto a Crispin
Glover e Blake Lively.
In seguito ha recitato in Taking 5 – Una Rock Band in
Ostaggio (2007) e Nancy Drew (2007), con Emma Roberts.
Tra i suoi ultimi film vi sono Aloha Surf Hotel (2020) e
Six Feet Apart, attualmente in fase di
post-produzione.
3. È anche
doppiatrice. Oltre ad aver recitato in film e serie TV, la
Monet si è cimentata anche con il doppiaggio, ricoprendo tale
attività in diverse occasioni. La prima di queste risale al 2012,
quando ha dato voce al personaggio Mitzi in sei episodi della serie
Winx Club. Nel 2014 ha invece dato voce a Principessa, un
personaggio comparso nell’episodio Chet vs. Dr.
Disorder/Damselfly in Distress della serie animata Turbo
FAST.
Daniella Monet è su Instagram
4. Ha un profilo
social.L’attrice possiede un proprio account Instagram che
è seguito da 4.3 milioni di persone. Sulla sua bacheca sono molte
le foto che vedono protagonista di momenti lavorativi e di svago
insieme a colleghi e amici. Inoltre, sono molte anche le foto
nostalgia di alcuni momenti lavorativi passati. Seguendola si può
dunque rimanere aggiornati su tutte le sue attività dentro e fuori
dal set.
Daniella Monet e Andrew Gardner
5. Si è fidanzata dopo una
lunga frequentazione. Nel dicembre del 2017 la Monet ha
reso noto il suo fidanzamento ufficiale con Andrew
Gardner. La coppia si frequenta da più di sei anni, quindi
era solo questione di tempo prima che ufficializzassero la cosa,
arrivando a decidere di sposarsi. Daniella ha raccontato in
un’intervista come si è svolto il momento del fidanzamento. Ha in
quell’occasione raccontato di come Gardner le ha fatto la proposta
subito dopo aver finito di aprire i regali la mattina di
Natale.
6. È mamma di due
bambini. Il 3 aprile 2019, la coppia ha annunciato che
stavano aspettando il loro primo figlio, nato il 30 settembre 2019.
La Monet ha poi dato alla luce la loro secondogenita, Ivry
Monet Gardner, il 12 febbraio 2021. Dal momento della loro
nascita, l’attrice si è preoccupata di evitare che i due bambini
fossero oggetto di una sovraesposizione mediale, data dal suo
status di celebrità.
Daniella Monet in Zoey
101
7. Ha recitato in alcuni
ruoli della serie. L’attrice ha avuto modo di ottenere una
buona popolarità recitando in alcuni episodi della terza stagione
di Zoey 101. Qui è Rebecca, fidanzata con Chase e in
aperto contrasto con Zoey, la protagonista. Nel corso degli episodi
in cui compare, il suo personaggio si rende sempre più antipatico e
in aperto contrasto con la protagonista e il suo gruppo di amici,
fino a quando questi non riescono a farla uscire di scena con la
coda tra le gambe.
Daniella Monet in Victorious
8. È stata tra le
protagoniste della serie. Dal 2010 al 2013, Monet ha
recitato nella serie commedia Nickelodeon, Victorious nel
ruolo di Trina Vega, la sorella maggiore di Tori Vega, una
studentessa di Hollywood Arts ma senza talento, descritta come
“strana” e “fastidiosa”. Il personaggio ha contribuito
significativamente alla popolarità della Monet, che ha così avuto
modo di recitare nella serie per tutte e quattro le sue
stagioni.
9. Ha personalmente cantato
alcune canzoni presenti nella serie. Pur non essendo
particolarmente dotata per il canto, Trina Vega si esibisce in
diverse canzoni nel corso della serie, realmente eseguite dalla
Monet. L’attrice ha infatti cantato brani come Shut Up and
Dance, Say It Once, I Want You Back e Haven’t Seen the
Best of Me.
Daniella Monet: età e altezza
10. Daniella Monet è nata il 1° marzo del 1989 a Los
Angeles, Stati Uniti. L’attrice è alta complessivamente
163 centimetri.
Si è conclusa la 67° edizione dei
Premi David di Donatello, che ha visto trionfare
È stata la mano di Dio con cinque riconoscimenti,
tra cui miglior film, regia a Paolo Sorrentino e
attrice non protagonista Teresa Saponangelo. Molto
felice anche la serata dei Freaks di
Gabriele Mainetti, che porta a casa sei
riconoscimenti, tutti tecnici, tranne il prestigioso premio al
miglior produttore. Ecco tutte le foto dal red carpet della
sessantasettesima cerimonia.
Warner Bros. Entertainment Italia è
lieta di annunciare che Lillo e Maccio
Capatonda faranno parte del team delle voci italiane di
‘DC
League of Super-Pets’, in arrivo al cinema dal 1
settembre 2022. Lillo presterà la propria voce a
Krypto Superdog mentre Maccio Capatonda doppierà
Asso il Bat-Segugio.
È ora disponibile il nuovo
trailer italiano del lungometraggio d’animazione di Warner
Bros. Pictures diretto da Jared Stern con le voci di
Lillo e Maccio Capatonda.
In “DC League of Super-Pets”, gli
inseparabili migliori amici Krypto Superdog e Superman condividono
gli stessi superpoteri e combattono fianco a fianco il crimine
nella città di Metropolis. Quando Superman e il resto della
Justice League vengono rapiti, Krypto deve
convincere un improvvisato gruppo di animali domestici composto da
Asso il Bat-Segugio, MP la panciuta maialina, Merton la tartaruga e
Chip lo scoiattolo, a gestire i loro poteri appena scoperti ed
aiutarlo a salvare i supereroi.
Foto di Warner Bros
Foto di Warner Bros
Jared Stern, esperto sceneggiatore e
consulente per i film “LEGO®”, debutta alla regia di un
film d’animazione. La sceneggiatura, scritta dallo stesso Stern
insieme al suo collaboratore di lunga data John Whittington, è
basata sui personaggi DC e Superman, creato da Jerry Siegel e Joe
Shuster. Il film è prodotto da Patricia Hicks, Dwayne Johnson, Dany
Garcia, Hiram Garcia e Jared Stern. I produttori esecutivi
sono John Requa, Glenn Ficarra, Nicholas Stoller, Allison Abbate,
Chris Leahy, Sharon Taylor e Courtenay Valenti.
Del team creativo di Stern fanno
parte anche lo scenografo Kim Taylor (“LEGO® Ninjago –
Il film”) e i montatori David Egan (“Game Night – Indovina chi
muore stasera?”, “Come ti rovino le vacanze”) e Jhoanne Reyes
(“Teen Titans GO!”, “Young Justice”). Le musiche sono di
Steve Jablonsky (I film “Transformers”).
Warner Bros. Pictures presenta “DC League of Super-Pets”, una
produzione Seven Bucks Production. Il film sarà nelle sale italiane
dal 1 settembre 2022 distribuito da Warner Bros. Pictures.
Le nuove foto dal set di
Guardiani della Galassia Vol. 3 mettono
in mostra quello che sarà il look dei nostri amici galattici nella
conclusione della trilogia di James
Gunn. Dalle foto infatti si notano non solo nuove
creature e nuovi paesaggi, ma soprattutto le divise blu dei
Guardiani, molto molto simili a quelle che hanno indossato per
tanto tempo nei fumetti!
Ecco il nuovo trailer di
DC League of Super-Pets, l’attesissimo nuovo film
d’animazione Warner Bros con un cast vocale di prim’ordine.
Il film, diretto da Jared
Stern, anche autore della sceneggiatura insieme a John
Whittington, presenta nella sua versione originale un cast di voci
eccezionale guidato da Dwayne Johnson nel ruolo del protagonista
Krypto il Super Cane. Il film sarà nelle sale italiane a partire da
maggio 2022 distribuito da Warner Bros. Pictures.
Nella versione originale del film
fanno parte del cast di doppiatori anche Kevin Hart (i film “Jumanji” e “Pets: Vita da
animali”),
Kate McKinnon (“Saturday Night Live”, “Il magico
scuolabus riparte”, “Ferdinand”),
John Krasinski (i film “A Quiet Place – Un posto
tranquillo”, “Free Guy – Eroe per gioco”), Vanessa
Bayer (“Saturday Night Live,” “La festa prima delle
feste,” “Un disastro di ragazza”), Natasha Lyonne
(“Show Dogs – Entriamo in scena”, “Ballmastrz: 9009”),
Diego Luna (“Rogue One: A Star Wars Story,”
“Maya e i tre guerrieri”), Marc Maron (“Joker,”
“GLOW”), Thomas Middleditch (“Godzilla II: King of the Monsters,” “Capitan Mutanda
– Il film ”), Ben Schwartz (“Sonic the Hedgehog,”
“Duck Tales – Avventure di paperi”), e Keanu
Reeves (la saga “Matrix” e i film “John Wick”).
Partecipando al CinemaCon 2022, dove
le è stato attribuito il premio Star of the Year,
Zoe Saldana ha parlato con EW di
Avatar: la via dell’acqua che arriverà nei cinema il
14 dicembre. Definendo la sua uscita “snervante”, l’attrice ha
espresso quanto sia eccitante condividere (quasi) finalmente il
tanto atteso blockbuster con il mondo.
“È eccitante; snervante. Ma mi
rende anche più umile, sai: l’attesa è finalmente finita. E
possiamo condividere qualcosa che amiamo così tanto con così tante
persone che sappiamo che lo ameranno.”
Avatar: la via dell’acqua si svolge dentro e intorno
all’oceano. Sully (Sam
Worthington) e Neytiri (Zoe
Saldana) hanno dei figli. “Ovunque andiamo”, dice
Sully, “so una cosa, questa famiglia è la nostra fortezza”. Il
sequel sembra ancora più sbalorditivo nella sua grafica blu intenso
rispetto al film del 2009. Creature tutte nuove: vediamo i Na’vi su
pesci volanti, uccelli, creature che comunicano con una balena,
eppure in qualche modo divisi nonostante la loro affinità con la
natura: le persone aliene sono divise, combattono l’una contro
l’altra in una lotta tra pistole e frecce. È davvero un mondo
completamente nuovo che alza la posta in gioco del precedente film
3 volte vincitore di Oscar.
Avatar: la via dell’acqua debutterà il 14
dicembre 2022, seguito dal terzo capitolo il 20
dicembre 2024. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si
dovrà attendere ancora qualche anno: 18 dicembre
2026 e 22 dicembre 2028.
Il cast della serie di film è
formato da
Kate Winslet, Edie Falco,
Michelle Yeoh,
Vin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che
interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno
anche i protagonisti del primo film, ossia
Sam Worthington,
Zoe Saldana,
Stephen Lang,
Sigourney Weaver, Joel David Moore,
Dileep Rao e Matt Gerald.
Ecco il primo trailer di
Weird: The Al Yankovic Story, il biopic su
Weird Al con protagonista un irriconoscibile Daniel Radcliffe.
Weird: The Al Yankovic
Story è un originale di Roku Channel,
diretto da Eric Appel (Die Hart,
Brooklyn Nine-Nine) ed è scritto dallo stesso
Yankovic. Si dice che il film esplori “un viaggio davvero
incredibile attraverso la vita e la carriera di Yankovic, da
bambino prodigio dotato alla più grande leggenda musicale di tutti
i tempi”. Siamo sicuri che i toni saranno esilaranti. Di
seguito, la foto di Daniel Radcliffe:
In occasione del Met Gala 2022 al
quale partecipava in veste di ospite, Danai Gurira ha avuto modo di parlare di
Black
Panther: Wakanda Forever, il prossimo film
Marvel Studios che la vedrà coinvolta nel
ruolo di Okoye. Parlando a Yahoo!
l’attrice ha condiviso dei dettagli inediti sulla trama del
film:
“Racconta una storia davvero
straziante. E questo è tutto quello che posso dire! Speriamo… che
risuoni per tutti come risuona per noi che lo stiamo facendo. Si
tratta di [Chadwick] per tutti noi. È tutto uno sfogo per amarlo e
onorarlo.”
Il film – Black Panther:
Wakanda Forever
Black
Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’11
novembre 2022. Il presidente dei Marvel Studios,
Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio
interpretato al compianto Chadwick
Boseman nel primo film, non verrà interpretato da
un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si
concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri
personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.
Letitia Wright (Shuri), Angela
Bassett (Ramonda), Lupita
Nyong’o (Nakia), Danai
Gurira (Okoye), Winston
Duke (M’Baku) e Martin
Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei
rispettivi personaggi interpretati già nel primo film.
L’attore Tenoch Huerta è in trattative
con i Marvel Studios per
interpretare il villain principale del sequel.
Moon
Knight vede protagonisti Oscar Isaac, Ethan Hawke e May Calamawy.
Mohamed Diab e il team di Justin Benson &
Aaron Moorhead hanno diretto gli episodi. Jeremy
Slater è il capo sceneggiatore, mentre Kevin
Feige, Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Brad
Winderbaum, Mohamed Diab, Jeremy Slater e Oscar
Isaac sono gli executive producer. Grant Curtis,
Trevor Waterson e Rebecca Kirsch sono i
co-executive producer.
Marvel StudiosMoon
Knight, è la nuova serie serie originale live-action
Marvel Studios che
debutterà dal 30 marzo in esclusiva su Disney+.
La serie segue Steven Grant, un tranquillo impiegato di un negozio
di souvenir, che viene colpito da vuoti di memoria e ricordi
provenienti da un’altra vita. Steven scopre di avere un disturbo
dissociativo dell’identità e di condividere il suo corpo con il
mercenario Marc Spector. Mentre i nemici di Steven/Marc si
avvicinano, i due devono indagare sulle loro identità complesse
mentre si spingono in un mistero mortale tra i potenti dei
dell’Egitto.
Moon
Knight vede protagonisti Oscar Isaac, Ethan Hawke e May Calamawy.
Mohamed Diab e il team di Justin Benson &
Aaron Moorhead hanno diretto gli episodi. Jeremy
Slater è il capo sceneggiatore, mentre Kevin
Feige, Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Brad
Winderbaum, Mohamed Diab, Jeremy Slater e Oscar
Isaac sono gli executive producer. Grant Curtis,
Trevor Waterson e Rebecca Kirsch sono i
co-executive producer.
È stato attribuito a Paul
Schrader, regista (Il
collezionista di carte,
First Reformed, Il bacio della pantera, American Gigolo) e
sceneggiatore (Toro scatenato, Taxi Driver, Complesso di colpa,
Yakuza) statunitense, il Leone d’oro alla carriera della 79. Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (31 agosto – 10
settembre 2022).
La decisione è stata presa dal Cda
della Biennale di Venezia, che ha fatto propria la proposta del
Direttore della Mostra Alberto Barbera.
“Sono profondamente onorato
– ha dichiarato Paul Schrader, nell’accettare
la proposta – Venezia è il mio Leone del cuore”.
A proposito di questo
riconoscimento, il Direttore Alberto Barbera ha
dichiarato, “Schrader è una figura centrale della New Hollywood
che ha rivoluzionato l’immaginario, l’estetica e il linguaggio del
cinema americano a partire dai tardi anni Sessanta. Non è
un’esagerazione affermare che si tratta di uno dei più importanti
autori americani della sua generazione, un cineasta profondamente
influenzato dal cinema e dalla cultura europea, uno sceneggiatore
ostinatamente indipendente, ma capace di lavorare su committenza e
di muoversi con disinvoltura nel sistema hollywoodiano. L’audace
stilizzazione visiva che informa tutte le sue opere, le colloca tra
le forme più moderne di un cinema non riconciliato e sottilmente
indagatore della contemporaneità. Una contemporaneità con cui
Schrader si confronta non solo con curiosità intellettuale e umana
instancabile, ma anche con una sorprendente capacità di navigare
l’evoluzione tecnologica del cinema e quella del suo sistema
produttivo e distributivo. Grazie a questa spericolatezza – che non
molti autori del suo livello osano, nella fase matura della loro
opera – Schrader non solo continua a lavorare, ma ci ha dato alcuni
dei suoi film più belli proprio negli ultimi anni”.
Il Presidente della Biennale di Venezia, Roberto
Cicutto, ha aggiunto: “La 79. Mostra d’Arte
Cinematografica della Biennale di Venezia porta con sé un
compleanno molto importante. Era il 1932 quando, sulla terrazza
dell’hotel Excelsior, si tenne la prima edizione del più antico
festival cinematografico del mondo. Quindi quest’anno la Mostra
compie 90 anni. I fatti della storia gliene hanno tolti 11 se si
conta il numero di edizioni realizzate. Ma questo anniversario è un
dono in più, che la Mostra fa al Leone d’oro Paul Schrader,
poliedrico autore di cinema“.
Il network americano
ABC ha diffuso il promo e la trama di The
Good Doctor 5×17, il diciassettesimo episodio della
quinta stagione della serie medica della ABC
The
Good Doctor.
In The Good Doctor 5×17 che si intitolerà “The Lea
Show”
The Good Doctor 5×17
The Good Doctor 5
è la quinta stagione della serie tv The
Good Doctor creata da David Shore per il network
americano della ABC. La trama di The
Good Doctor 5 non è stata ancora resa nota.
In The Good Doctor
5 protagonisti Freddie Highmore come Dr. Shaun Murphy,
Antonia Thomas come Dr. Claire Browne,
Nicholas Gonzalez come Dr. Neil Melendez,
Hill Harper come Dr. Marcus Andrews,
Richard Schiff come Dr. Aaron Glassman,
Christina Chang come Dr. Audrey Lim, Fiona
Gubelmann nel ruolo del Dr. Morgan Reznick, Will
Yun Lee nel ruolo del Dr. Alex Park, Paige
Spara nel ruolo di Lea Dilallo e Jasika
Nicole nel ruolo del Dr. Carly Lever. La serie è di Sony
Pictures Television e ABC Studios. David Shore è il produttore
esecutivo e showrunner. Anche Daniel Dae Kim, Erin Gunn, David Kim
e Sebastian Lee sono produttori esecutivi. Gli ABC Studios fanno
parte dei Disney Television Studios, una collezione di studi
composta da 20th Century Fox Television, ABC Studios e Fox 21
Television Studios.
In FBI: Most Wanted
3×20 che si intitolerà “Greatest Hits” la squadra
cerca un assassino che ricrea le agghiaccianti uccisioni di un
famigerato mafioso degli anni ’80, nella serie originale diCBS FBI:
MOST WANTED che debutterà martedì 10 maggio su CBS.
In FBI: Most Wanted
3×20 protagonisti sono
Julian McMahon (Agente Speciale Supervisore Jess
LaCroix) Alexa Davalos (Agente Speciale Kristin Gaines) Roxy
Sternberg (Agente Speciale Sheryll Barnes) Keisha Castle-Hughes
(Agente Speciale Hana Gibson) Miguel Gomez (agente speciale Ivan
Ortiz) YaYa Gosselin (Natalia “Tali” LaCroix). Guest star di FBI:
Most Wanted 3×13 sono Glenn Fleshler (Caleb Walsh) Andrew Kai
(Craig Osterholm) Christian Campbell (Daniel Osterholm) Josh Clark
(Homer Cortland) Rashad Demond Edwards (Joe) Bob Ari (Tucker)
Milica Govich (Michelle Walsh) Melissa Maxwell (Beth Carey) Ross
Degraw (Matt Lewis) Alex Walton (Mason) Izabel Mar (Aubrey) Shaun
Woodland (Agente Tyler) Laurie Wells (Laine Osterholm) Natalie
Shinnick (Darcy Osterholm ) ) Katie Letien (Jeanine Osterholm).
FBI: Most Wanted 3×20
La terza
stagione di FBI: Most Wanted sarà lanciata
come parte di un evento crossover di tre ore insieme a FBI e alla
nuova serie FBI: International per dare il via a un
martedì tutto FBI” su CBS questo autunno.
FBI: Most Wanted 3 è la
terza stagione della serie FBI: Most
Wanted ideata da Dick Wolf e segue il
dipartimento dell’FBI incaricato di tracciare e catturare i
criminali nella sua lista dei Most
Wanted. Jess LaCroix è descritto come un “agente
dell’agenzia che è al vertice di comando della sua unità e
sovrintende la squadra dell’Unità Most Wanted dell’FBI, a cui
vengono assegnati i casi più estremi ed eclatanti.
FBI: Most
Wantedè ideata da Dick Wolf (Chicago Fire,
Chicago PD, Chicago Med, Chicago Justice, FBI), Rene Balcer (Law &
Order True Crime, FBI, Law & Order), Peter Jankowski, Arthur W.
Forney, Universal Television e CBS Studi TV Wolf e Balcer
metteranno insieme la sceneggiatura e la produzione
esecutiva. Fred Berner (Law & Order, Chicago PD, Chicago Med,
FBI) dirigerà l’episodio pilota.
Se c’è un
film Marvel che, dopo Avengers: Endgame, porta con sé un carico di
aspettative davvero ingombrante quello è Doctor Strange nel
Multiverso della Follia. Perché si tratta del primo
film del MCU
che affronta ufficialmente il multiverso, perché vede finalmente
tornare al centro della scena l’amatissimo dottore di Benedict Cumberbatch, perché promette
tantissimi cameo eccitanti e perché la sua regia è firmata da
Sam Raimi, che di supereroi se ne intende, dal
momento che è ancora suo il film di genere migliore della storia
del cinema (parliamo di Spider-Man 2, ovviamente)!
Doctor Strange nel
Multiverso della Follia, cosa succede nel film?
Le vicende di
Doctor Strange nel Multiverso della Follia si
svolgono in un futuro imprecisato, successivo agli eventi di
No Way Home. Stephen si sveglia da uno strano
incubo, in cui un uomo che aveva la sua stessa faccia moriva per
cercare di salvare una ragazzina dai misteriosi poteri. Non ci bada
troppo, si alza, si mette in tiro e va ad un matrimonio: è quello
di Christine, la donna che ama ma che non ha il coraggio di
inseguire, troppo spaventato da quel sentimento. Ma mentre, al
ricevimento cerca di fare le sue scuse alla sposa ormai lontana
dalla sua portata, urla e confusione dalla strada richiamano la sua
attenzione. Entra in azione e si ritrova a combattere contro il
tentacolare Gargantos che cerca di catturare una ragazzina, ma non
una qualunque, proprio quella che lui ha sognato la notte
precedente. Comincia così uno viaggio inaspettato per il nostro
eroe che, per portare a termine la missione di proteggere questa
misteriosa ragazza, chiederà l’aiuto dell’Avenger più potente della
Terra: Wanda Maximoff.
L’eccitazione che ha
preceduto l’arrivo in sala di Doctor Strange nel Multiverso
della Follia è, come detto, in gran misura legata alla
presenza di Sam Raimi alla regia. Il visionario
regista de La Casa e padre della trilogia di
Spider-Man con Tobey Maguire, torna a lavorare dopo vent’anni
con Kevin
Feige, per portare sullo schermo un supereroe, ma
questa volta la posta in gioco sembra più alta, visto che siamo
all’interno del MCU e che l’eroe non
è l’arrampicamuri che occupa un posto speciale nel cuore del
regista. Si tratta però di un personaggio che permette a Raimi di
“alzare il volume” in alcune direzioni che lui sa prendere
benissimo, come il linguaggio horror e quello visionario. Certo, si
sente che lo stile di Raimi è statoimbrigliato nella stretta
maglia di Kevin
Feige, ma è anche una scelta comprensibile, dal
momento che se il MCU funziona così
bene, è proprio perché c’è una sola mente a prendere le decisioni
che contano. Questo non ha impedito a Raimi, per fortuna, di
mettere a segno un paio di sequenze davvero brillanti e visivamente
mozzafiato, prima su tutte uno scontro tra Strange e un avversario
molto particolare che non passerà inosservato.
Si è anche molto
parlato, in merito a Doctor Strange nel Multiverso della
Follia, dei leak e del livello di segretezza à laAvengers: Endgame, per dirla con parole di Benedict Cumberbatch, tuttavia ci teniamo a
rassicurare gli spettatori: nessuno spoiler può rovinare la visione
del film, dal momento che si tratta principalmente di un viaggio di
maturazione dell’eroe. Oltre gli orpelli, i personaggi più o meno
attesi, il
villain di questa avventura e tutti gli ostacoli che Strange
dovrà affrontare, il vero cuore emotivo del film è il viaggio
interiore di Stephen e l’accettazione della sua vita e della sua
felicità. “Sei felice?” gli chiede Christine, al suo matrimonio,
all’inizio del film; e indipendentemente dalla risposta che il
cuore orgoglioso di Stephen gli spinge sulle labbra, sappiamo che
la verità cambia, tra l’inizio e la fine del viaggio
nel Multiverso della Follia. In questo percorso è
involontariamente assistito e aiutato da America Chavez,
irresistibile teenager che fa il suo esordio nel MCU.
Quello che forse si è
perso di vista, dopo tanti film collettivi e team-up, è che
Doctor Strange nel Multiverso della Follia è il
secondo capitolo di quella che dovrebbe essere una trilogia
dedicata al personaggio, e come quelle riservate a
Thor, Cap e
Iron Man, prevede uno sviluppo dello stesso verso una
maturazione che lo porterà ad essere la sua versione migliore
possibile di essere umano e di eroe.
Non c’è Strange senza
Cumberbatch
Sono molti i momenti di
Doctor Strange nel Multiverso della Follia che
resteranno impressi nella mente, in particolare le interazioni tra
il nostro eroe e Wong, che si rivelano sempre sagaci e divertenti,
e ormai mosse da un grande affetto reciproco, oppure il rapporto di
forze tra il protagonista e
Wanda Maximoff/Scarlett
Witch, che ritroviamo come una persona nuova dopo l’”incidente”
a Westview visto in WandaVision.
Ovviamente tutti questi personaggi sarebbero ben poco se non
fossero supportati da attori in carne e ossa che si prestano a
offrire le loro fattezze a streghe e stregoni:
Benedict Cumberbatch,
Elizabeth Olsen, Benedict Wong,
Rachel McAdams, la carismatica esordiente nel MCUXochitl
Gomez e poi mostri, creature e paesaggi mai visti. Questi
volti e questi luoghi ci accompagnano in un’avventura mozzafiato,
dopo la quale il MCU non sarà più lo
stesso.
Ora tutto è possibile nel MCU
Il Multiverso è ormai
aperto e sembra difficile tornare indietro per il marvel universe. Ora
tutto è possibile e l’infinita schiera di possibilità che si apre
di fronte ai filmmaker e agli spettatori da una parte è
emozionante, dall’altra sembra correre il rischio di inquinare
quell’equilibrio perfettamente raggiunto nel corso di anni di
successi e inficiare il meccanismo perfettamente oliato e calibrato
che Kevin Feige ha messo in moto. Insomma, adesso
può davvero accadere di tutto e noi aspetteremo di farci
sorprendere o di farci annoiare. Dopotutto chi può sapere in quale
universo finiremo la prossima volta?
Il codice dei campioni
2 è la seconda stagione della serie tv Apple
Original di documentari sportivi senza sceneggiatura
vincitrice dell’Emmy che rivela ciò che veramente spinge i più
grandi atleti del mondo al raggiungimento del successo. In questa
stagione Lindsey Vonn, Marcus Rashford, Russell Wilson,
Leticia Bufoni, Scout Bassett e Bubba Wallace alzano il sipario sul
momento cruciale della propria carriera che li ha consacrati alla
grandezza.
Il codice dei campioni 2: quando esce e dove vederla in
streaming
Il codice dei campioni 2 in streaming uscirà il
13 maggio su Apple
TV+.
Il codice dei campioni 2: trama e cast
La serie è prodotta per
Apple TV+ da Religion of Sports e UNINTERRUPTED.
Tutti gli episodi sono diretti da Gotham Chopra, che è
anche produttore esecutivo con Ameeth Sankaran di Religion of
Sports, Giselle Parets, Maverick Carter, Jamal
Henderson, Devin Johnson e Philip Byron di UNINTERRUPTED e il
co-produttore esecutivo Matt Rissmiller.
Trailer della seconda stagione di
Il codice dei campioni
https://youtu.be/KoE1JOtrRlo
Il codice dei
campioni si unisce agli altri programmi di saggistica
sportiva di Apple TV+, tra cui la serie in quattro
parti su Earvin “Magic” Johnson “They Call Me Magic”; “The Long
Game: Bigger Than Basketball” sul promettente talento NBA Makur
Maker; “Make or Break”, che svela il dietro le quinte dell’élite
della World Surf League. Presto si uniranno a questa rosa anche il
documentario recentemente annunciato sulla vita e la carriera del
sette volte campione del mondo di Formula 1 Sir Lewis Hamilton; la
serie di documentari “The Dynasty” sui New England Patriots,
prodotta della Imagine Documentaries di Brian Grazer e Ron Howard,
in associazione con NFL Films.