Home Blog Pagina 88

The Fantastic Four, iniziate le riprese: una foto dei protagonisti dal set

0

Con due foto condivise sul proprio profilo Instagram, l’attore  Pedro Pascal ha svelato che le riprese del film The Fantastic Four sono ufficialmente iniziate. Accanto a lui, nella prima immagine vediamo Vanessa Kirby (Sue Storm), Ebon Moss-Bachrach (Ben Grimm) e Joseph Quinn (Johnny Storm). Nella seconda immagine, invece, vi è il regista Matt Shakman (“WandaVision”, “Monarch: Legacy of Monsters”). Pascal ha infine accompagnato il post con la scritta “La nostra prima missione“. Ora che le riprese sono dunque iniziate, è lecito aspettarsi di avere prossimamente qualche scatto dal set, che possa magari fornire maggiori dettagli dal film e ciò che conterrà.

 

The Fantastic Four: quello che c’è da sapere sul film

Il film è atteso al cinema il 25 luglio 2025. Come al solito con la Marvel, i dettagli della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i The Fantastic Four sono astronauti che vengono trasformati in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare. E Ben, il migliore amico di Reed, viene completamente trasformato in una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del corpo, che gli conferiscono una super forza.

Matt Shakman (“WandaVision”, “Monarch: Legacy of Monsters”) dirigerà The Fantastic Four, da una sceneggiatura di Josh FriedmanJeff Kaplan e Ian Springer. Pedro Pascal (Reed Richards) è noto al mondo per le sue interpretazioni in The MandalorianThe Last of Us e prima ancora in Game of ThronesVanessa Kirby (Sue Storm) ha fatto parte del franchise di Mission: Impossible e di Fast and Furious, mentre Joseph Quinn (Johnny Storm) è diventato il beniamino dei più giovani per la sua interpretazione di Eddie in Stranger Things 4Ebon Moss-Bachrach (Ben Grimm) sta vivendo un momento d’oro grazie al suo ruolo del cugino Ritchie in The Bear.

Fanno parte del cast anche Julia Garner, Paul Walter Hauser, John Malkovich, Natasha Lyonne e Ralph Ineson nel ruolo di Galactus. Come confermato da Kevin Feige, il film avrà un’ambientazione nel passato, in degli anni Sessanta alternativi rispetto alla nostra realtà di Terra-616, per cui sarà interessante capire come i quattro protagonisti si uniranno agli altri eroi Marvel che conosciamo. Franklyn e Valeria Richards, figli di Reed e Sue, potrebbero comparire nel film, mentre Dottor Destino potrebbe avere un semplice cameo nel finale.

LEGGI ANCHE:

Laterale Film Festival, presentata la selezione ufficiale: 19 opere per reinventare il mondo

0

Pronto a tagliare il traguardo della sua VIII edizione, Laterale Film Festival si conferma come uno degli appuntamenti più interessanti del panorama festivaliero italiano e non solo. Un evento culturale, promosso dall’Associazione Culturale Laterale, che ha riscritto la storia cinematografica calabrese e che ogni anno offre al pubblico l’opportunità di scoprire una produzione audiovisiva vivace e coraggiosa, spesso trascurata.

In programma nei giorni 29, 30 e 31 agosto negli spazi del Cinema San Nicola di Cosenza, la rassegna prosegue con passione la sua attività di diffusione di cortometraggi d’autore. Tre giorni dedicati a proiezioni, incontri e approfondimenti, durante i quali le dinamiche del mercato e della competizione lasciano spazio a un confronto sincero e alla condivisione di idee.

“Perché non serve a niente, davvero, che tu ti tieni gli occhi spalancati” è lo slogan, ispirato a un testo di Edoardo Sanguineti, che identifica l’edizione 2024: un invito a socchiudere le palpebre per immaginare nuove possibilità, inedite configurazioni del mondo. Un’esortazione a ricercare le visioni che si celano dall’altra parte degli occhi.

Sono 19 le opere che compongono la Selezione Laterale 2024, 19 sguardi originali provenienti da Austria, Brasile, Canada, Corea, Francia, Germania, Grecia, Italia, Polonia, Portogallo, Singapore, Stati Uniti. Impreziosiscono il cartellone i film brevi Trailer of the film that will never exist: “Phony Wars” di Jean-Luc Godard (presentato al festival di Cannes del 2023), This is how a child becomes a poet di Céline Sciamma, The Tomb of Kafka di Jean-Claude Rousseau e Shrine di Robert Todd.

I curatori della manifestazione svolgono il loro compito nella convinzione che il cinema d’artista sia ancora in grado di sviluppare sensibilità e pensiero critico. Le forme della sperimentazione sono la linfa vitale del panorama creativo contemporaneo e il cinema deve essere l’invenzione di un nuovo linguaggio, non solo la ripetizione di vecchi schemi. I film laterali sono espressione di un processo umano, non condizionato dalla produzione industriale, e stimolano attivamente gli spettatori coinvolgendoli in modo autentico.

Il Laterale Film Festival si rivela, dunque, un’occasione imperdibile per chiunque desideri interrogarsi sulla natura e il significato delle immagini in movimento.

Kevin Feige dice che un nuovo attore sostituirà Hugh Jackman come WOLVERINE… Alla fine – SPOILER

0

Hugh Jackman ha interpretato Wolverine per oltre due decenni, apparendo in 10 film nei panni del mutante preferito dai fan. Logan di James Mangold avrebbe dovuto segnare l’ultima volta dell’attore con gli artigli e le costolette di montone, ma è stato convinto a riprendere il ruolo – e a fare il suo debutto nel MCU – per Deadpool & Wolverine (la nostra recensione).

Quindi, ora che Hugh Jackman fa ufficialmente parte del Marvel Cinematic Universe, resterà nei panni di Wolverine o un nuovo attore prenderà il suo posto per il previsto reboot degli X-Men dei Marvel Studios?

Kevin Feige non ha voluto dare risposte definitive durante un’intervista con Discussing Film, ma ha confermato che alla fine qualcun altro sostituirà Jackman nel ruolo del personaggio, anche se non ci sono “piani immediati”.

“Sì. Sapete, la Marvel celebrerà il suo 85° anniversario alla fine dell’estate. Sono solo i primi 85 anni, e anche la Disney ha appena festeggiato i 100 anni. Penso che questi personaggi saranno in giro per altri 100 anni, molto dopo tutti noi. Quindi, di sicuro, ci sarà [un altro attore nel ruolo di Wolverine]. Penso che sarà in uno stile molto diverso e in un modo diverso. Penso anche che se qualcuno tentasse di fare un’imitazione di Hugh Jackman come Wolverine, sarebbe un grosso errore”.

Sembra che Jackman resterà in giro almeno per un altro film (Avengers: Secret Wars, molto probabilmente), ma quando arriverà il momento di lasciare definitivamente la scena, Feige ha già alcune opzioni aperte.

Seguono spoiler per Deadpool & Wolverine.

Se avete visto D&W, saprete che incontriamo diverse varianti di Wolverine quando Wade Wilson va in giro per la realtà, e una di queste è interpretata nientemeno che dalla star di Man of Steel Henry Cavill. Le possibilità che sia lui a prendere il posto del personaggio nel MCU sono probabilmente molto scarse, ma che dire di X-23? Dafne Keen riprende il ruolo di Logan nel film e si unisce al “padre” nella scena finale.

Vi piacerebbe vedere Hugh Jackman continuare a vestire i panni di Wolverine ancora per un po’, o Deadpool e Wolverine dovrebbero essere il suo canto del cigno? Fatecelo sapere nella sezione commenti.

SDCC: Svelato il nuovo logo Marvel e il miglior sguardo ai costumi di Captain America: Brave New World

0

Dopo aver aperto le porte ai partecipanti con badge stampa ieri sera, il San Diego Comic-Con 2024 è ufficialmente iniziato. Nel corso del fine settimana vi forniremo tutte le ultime notizie dai principali panel, ma per il momento sono state condivise online alcune foto dello stand Marvel.

È stato svelato il logo aggiornato della Marvel e, pur non presentando nuove immagini live-action, è stato dato un nuovo sguardo a Johnny Storm dei Fantastici Quattro e a Sam Wilson di Captain America: Brave New World, con Deadpool & Wolverine (la nostra recensione) in primo piano.

È interessante notare che il murale include anche Miles Morales, non Peter Parker, come Spider-Man.

Inoltre, i costumi che Anthony Mackie indosserà in Brave New World sono esposti allo stand, dandoci la migliore visione del nuovissimo (anche se chiaramente ispirato a modelli precedenti) abito e casco con cui Capitan America si vestirà.

Guardate le foto/video ai link sottostanti.

 

Quello che sappiamo sul film Captain America: Brave New World

Captain America: Brave New World
Harrison Ford e Anthony Mackie in una scena di Captain America: Brave New World

Captain America: Brave New World riprenderà da dove si è conclusa la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un “thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.

Secondo quanto riferito, la star di Alita: Angelo della Battaglia Rosa Salazar interpreterà la cattiva Diamondback, mentre ancora sconosciuto è il ruolo del villain interpretato da Giancarlo Esposito. Harrison Ford, invece, assume qui il ruolo di Thaddeus “Thunderbolt” Ross, che a quanto rivelato dal primo trailer si trasformerà ad un certo punto nel Hulk Rosso.

Nonostante dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora, il film è indicato come uno dei titoli più importanti della Fase 5.

Anthony Mackie ha recentemente dichiarato che questo film è “10 volte più grande” della sua serie Disney+ e ha parlato della dinamica tra Cap e il nuovo Falcon, Joaquin Torres. “Sono in coppia alla pari“, ha scherzato. “Sono entrambi militari. Io ero il suo ufficiale comandante. Tra noi c’è più amicizia rispetto al modo in cui ammiravo Steve o al modo in cui non mi piaceva Bucky“.

Questo film è un chiaro reset. Ristabilisce davvero l’idea di cosa sia e cosa sarà questo universo“, ha aggiunto Mackie. “Penso che con questo film, si stia ottenendo un chiaro, nuovo marchio di ciò che la Marvel vuoole essere nello stesso modo in cui hanno fatto con Captain America: The Winter Soldier“.

Dragonkeepers: ecco chi sono i guardiani dei draghi in House of the Dragon

Vedere qualcuno bruciare nel fuoco dei draghi non è mai bello, ma purtroppo è quello che accade a ser Steffon Darklyn (Anthony Flanagan) nell’ultimo episodio di House of the Dragon, “Smallfolk”. Come parte del piano di Rhaenyra Targaryen (Emma D’Arcy) per ottenere più cavalieri di drago per i Neri, i guardiani dei draghi evocano il drago Seasmoke, che non gradisce l’idea di essere cavalcato da Ser Steffon, bruciando lui e uno dei guardiani dei draghi. La scena è molto scioccante, con il guardiano dei draghi che si uccide prima di morire nel fuoco, e mette in dubbio che il piano di Rhaenyra possa funzionare. I guardiani dei draghi avrebbero potuto fare qualcosa di diverso? O uno di loro non avrebbe potuto tentare di cavalcare Seasmoke?

Il regno della Casa Targaryen inizia con questo prequel della popolare serie HBO Game of Thrones. Basato su Fire & Blood di George R.R. Martin, House of the Dragon è ambientato quasi 200 anni prima di Game of Thrones e racconta la storia della guerra civile dei Targaryen con Re Viserys.

I guardiani dei draghi sono responsabili della protezione dei draghi di Casa Targaryen

house of the dragon matt-smith-vermithorjpg

La scena di “Smallfolk” ricorda molto una scena della Stagione 1, quando Daemon Targaryen (Matt Smith) canta al drago Vermithor nel finale di stagione, “La Regina Nera”. In quella scena, egli canta un’antica canzone in Alto Valyriano per evocare il drago chiamata “Hāros Bartossi” (che si traduce in “Con tre teste”). Il testo è una supplica fatta da due teste del sigillo a tre teste della Casa Targaryen al terzo affinché si unisca a loro in battaglia, in modo che, insieme e combattendo come una sola persona, possano raggiungere la vittoria e la grandezza. In questo contesto, il drago evocato dalla canzone è la terza testa.

In “Smallfolk”, i guardiani dei draghi cantano la stessa canzone per evocare Seasmoke. Sono i responsabili della protezione e dell’educazione dei draghi della Casa Targaryen nel Dragonpit di Approdo del Re e nel Dragonmont di Roccia del Drago. Addestrano i draghi solo in Alto Valyriano per rispettare le antiche tradizioni della Casa Targaryen, motivo per cui coloro che portano il sangue del drago devono imparare a parlare questa lingua. Nell’episodio “Il drago rosso e l’oro”, ad esempio, Aegon II (Tom Glynn-Carney) si rivolge a Sunfyre nella lingua comune (l’inglese normale), dimostrando di non essersi preoccupato di collegare questa parte della sua eredità, mentre suo fratello Aemond (Ewan Mitchell) e gli altri parenti che cavalcano draghi si rivolgono ai loro draghi solo in Alto Valyriano.

Ne House of the Dragon, i guardiani dei draghi indossano semplici abiti e brandiscono lunghi bastoni di legno per dirigere i draghi, quasi come gli operatori di volo nelle corsie degli aeroporti. I guardiani dei draghi maschi hanno la testa rasata e le loro coetanee devono portare i capelli raccolti in uno chignon, probabilmente per ridurre il rischio che prendano fuoco. Nei libri, tuttavia, i guardiani dei draghi sono molto diversi. Sono un vero e proprio ordine di fedeli servitori della Casa Targaryen e ne esistono solo settantasette, tutti maschi. Invece di bastoni di legno, impugnano spade e, invece di vesti, indossano armature nere ornate di scaglie nere.

I guardiani dei draghi sono un’altra creazione di Re Jaehaerys I, il Conciliatore

Re Jaehaerys I (Michael Carter) è stato un buon monarca secondo la maggior parte delle persone. Ha stabilito molte delle politiche e delle tradizioni della Casa Targaryen come casa regnante di Westeros, e i guardiani dei draghi sono una di queste. Prima di allora, i draghi venivano tenuti nel Pozzo dei Draghi e nella Piana dei Draghi e dovevano essere allevati ed educati principalmente dai loro cavalieri. Era anche pericoloso, poiché era relativamente facile intrufolarsi nel Pozzo dei Draghi e questo rappresentava un enorme pericolo sia per i piccoli abitanti che per i reali.

È proprio dopo che un reale Targaryen “rapisce” un drago che Jaehaerys decide di istituire l’ordine dei guardiani dei draghi. Secondo Fuoco e Sangue, nell’anno 54 AC (Dopo la Conquista), la Principessa Aerea Targaryen un giorno reclamò Balerion, il Terrore Nero, come sua cavalcatura e, insieme, scomparvero. Jaehaerys e il resto della Casa Targaryen cercavano disperatamente notizie su Aerea e Balerion, ma alla fine tutti credettero che fosse morta. Più di un anno dopo, Aerea riappare improvvisamente ad Approdo del Re con Balerion. Muore poco dopo a causa delle misteriose ustioni e contusioni che porta con sé. Anche Balerion è gravemente contuso, con ferite aperte che ancora sanguinano. In seguito, Jaehaerys crea l’ordine dei guardiani dei draghi e Balerion diventa il primo abitante del Dragonmont a Roccia del Drago.

Il compito dei guardiani dei draghi è quello di proteggere i draghi da chi tenta di reclamarli senza supervisione. Conoscono i draghi meglio di chiunque altro e ne comprendono la natura e il carattere individuale. Ad esempio, quando la principessa Alyssa Targaryen decide di provare a reclamare Balerion come sua cavalcatura, sono i guardiani dei draghi a convincerla del contrario, indirizzando la giovane reale a reclamare invece Meleys. Hanno anche dato ad alcuni draghi il loro soprannome. Caraxes, ad esempio, è stato chiamato “il verme del sangue” dai guardiani dei draghi di Approdo del Re. Infine, i guardiani dei draghi hanno anche impedito molti tentativi di intrufolarsi nel Pozzo dei Draghi da parte di reali, come le principesse Saera e Viserra Targaryen, e di curiosi.

House of the Dragon ha una rappresentazione unica dei guardiani dei draghi

seasmoke house of the dragon

Una delle prime domande che possono sorgere quando si parla dei guardiani dei draghi è piuttosto ovvia: perché non cercano di reclamare i draghi stessi? È una domanda valida, la cui risposta ha a che fare con il modo in cui la Casa del Drago ha trattato i draghi stessi. I draghi sono percepiti come divinità e qualcosa che solo chi ha il sangue di drago può domare completamente. Ecco perché solo i Targaryen e alcuni Velaryon hanno dei draghi, almeno finora. Quindi, per quanto i guardiani dei draghi possano essere vicini ai draghi stessi, non saranno mai in grado di formare il potente legame che hanno i Targaryen.

In un episodio del 2023 del suo podcast The Stuff Dreams Are Made Of, lo showrunner di House of the Dragon Ryan Condal ha spiegato meglio perché i guardiani dei draghi sono così come sono nella serie rispetto ai libri. Inizialmente si era deciso di farli vestire in modo più semplice per motivi di budget, ma George R.R. Martin era completamente d’accordo. Da quel momento in poi, il concetto stesso di guardiani dei draghi come istituzione si è evoluto in quello di un ordine monastico. Per esempio, lavorano in coppia, con un guardiano dei draghi più anziano che fa da mentore a uno più giovane. Alla fine, abbandonano completamente la lingua comune e assumono anche l’Alto Valyriano come unica lingua, come parte della loro formazione.

Un’altra cosa che Condal ha menzionato è il fatto che i guardiani dei draghi hanno anche pugnali fatti di vetro di drago, che vengono fabbricati come parte del loro addestramento. La vetro di drago è un minerale raro che, come viene rivelato in Game of Thrones, si trova nella Roccia del Drago e non solo può uccidere gli Estranei, ma è anche resistente al fuoco dei draghi. Condal non ha rivelato il motivo per cui avrebbero dovuto portare quest’arma, ma potrebbe essere collegato al guardiano del drago che si uccide quando Seasmoke gli dà fuoco. I draghi sono divinità, quindi un guardiano del drago che si uccide se gli viene dato fuoco significa essenzialmente che non può permettere che gli dei siano responsabili della sua morte. È anche una sorta di confessione dei propri fallimenti, un modo per non ritenere il drago responsabile. Si spera che non vedremo altri guardiani dei draghi comportarsi così fino alla fine della serie.

The Acolyte: 7 domande senza risposta dopo il finale (e come si prepara la seconda stagione)

0

The Acolyte – La seguace ha suscitato non poche polemiche, ma non fraintendeteci: l’ultima serie televisiva di Star Wars è un’importante aggiunta al franchise.

Il finale di stagione di oggi ha affrontato molte delle domande più importanti che ci eravamo posti all’inizio dell’episodio, ma ne ha anche create di nuove e ne ha lasciate alcune da affrontare in una storia futura. Con un po’ di fortuna, nonostante i rumori online, la Lucasfilm sta lavorando a una seconda stagione!

In questa rubrica, abbiamo raccolto tutte le principali domande senza risposta che abbiamo dopo aver visto The Acolyte – La seguace (sì, questo è il titolo ufficiale del finale). Inoltre, ci occupiamo di come potrebbero essere affrontate e di cosa significhi tutto questo per il futuro di Star Wars.

Cosa succede a Darth Plagueis?

Non dobbiamo nemmeno aspettare 15 minuti prima che Darth Plagueis faccia la sua comparsa. Mentre Qimir e Osha lasciano il pianeta senza nome, il Signore dei Sith – che a questo punto della linea temporale non sembra essere un giovane Muun – viene mostrato mentre li osserva dalla grotta dello Straniero.

Nell’Universo Espanso, Plagueis uccise il suo maestro, Darth Tenebrous, su un mondo ricco di cortosis chiamato Bal’demnic. Ora, sembra sicuro che lo Straniero, e potenzialmente il suo Maestro, si trovino lì.

Indipendentemente dal fatto che Plagueis stia perseguitando Qimir da lontano o che sia il cattivo segreto del The Acolyte – La seguace, è probabile che sia qui per perseguire i suoi obiettivi in materia di immortalità. La sua controparte nell’Unione Europea era ossessionata dall’idea di ingannare la morte e creare la vita, quindi dove meglio iniziare se non con Mae e Osha?

Lo Straniero è “reale”?

The Acolyte The Stranger

Si tratta di una teoria piuttosto azzardata, che non ci era venuta in mente fino al finale di oggi. Nel corso dell’episodio, lo Straniero scompare e riappare in almeno due occasioni e, anche se questo potrebbe essere solo un segno di quanto sia potente, cosa succederebbe se non fosse reale?

Nei sequel di Star Wars, Rey e Kylo Ren usano entrambi poteri di proiezione della Forza, così come Luke Skywalker quando combatte contro suo nipote ne Gli ultimi Jedi. E se il mostruoso Plagueis stesse facendo lo stesso, usando Qimir come copertura per manipolare Mae e Osha?

Questo potrebbe spiegare perché sembra arrabbiarsi quando Osha rifiuta l’offerta dello Straniero di diventare suo allievo. Il problema principale è che abbiamo visto Qimir interagire fisicamente con chi lo circonda!

Mae ricorderà il suo passato?

The Acolyte - episodio 5-Easter Eggs

Lo Straniero cancella la mente di Mae per impedire ai Jedi di scoprire dove si trovano lui e Osha. Ora, non ricorda nulla oltre l’età di 8 anni, quando gli Jedi uccisero inavvertitamente sua madre e la congrega a cui era tanto legata.

Questo dà a Mae un nuovo inizio, mentre la sua “gemella” abbraccia il Lato Oscuro come nuova Accolita di Qimir. Vernestra Rwoh è chiaramente convinta di poter essere utile, tuttavia, e scommettiamo sul ritorno dei ricordi di Mae.

Dopotutto, ciò che Qimir le ha fatto non può essere del tutto infallibile e potrebbe svanire con il tempo. Anche Osha sembra piuttosto convinta che un giorno si riuniranno, anche se abbiamo il brutto presentimento che nessuno dei due avrà un lieto fine.

Ci si può fidare di Vernestra Rwoh?

the acolyte sol-vernestra-rwoh-rebecca-henderson

Alcuni ritengono che The Acolyte – La seguace abbia dipinto i Jedi come “cattivi”. Si tratta di una visione troppo semplicistica di ciò che la serie ha fatto; invece, stiamo semplicemente vedendo come l’arroganza dell’Ordine alla fine ha portato alla sua caduta, proprio come previsto dal senatore Rayencourt.

Vernestra Rwoh copre ciò che è accaduto su Brendok e lascia che tutti credano che Sol sia un assassino per proteggere i Jedi e impedire al Senato di indagare su di loro e di interferire potenzialmente nel modo in cui scelgono di controllare la Galassia.

Crediamo che Rwoh abbia buone intenzioni, ma il fatto che una volta abbia insegnato a Qimir solleva tutta una serie di domande. Lei sostiene che lui sia passato al Lato Oscuro, ma la cicatrice sulla schiena suggerisce che il Jedi lo abbia attaccato violentemente. Ci troviamo di fronte a un’altra situazione Luke Skywalker/Kylo Ren?

C’è un altro Maestro Sith?

Maestro Sith

Qimir non dichiara mai esplicitamente di essere un Sith e cerca un The Acolyte, non un apprendista. Vuole anche il Potere del Due, qualcosa che potrebbe essere completamente diverso dalla Regola del Due (che significa che ci possono essere solo due Sith alla volta).

Tenendo presente questo, è possibile che Plagueis sia il suo Maestro e che Qimir voglia tradirlo e usare la Forza come meglio crede. In alternativa, Tenebrous potrebbe essere vivo e il futuro Maestro dell’Imperatore Palpatine è stato inviato lì per uccidere un potenziale usurpatore.

In attesa di una seconda stagione, ci sono molti modi per leggere questo finale. La Disney ha stabilito che non sono solo i Jedi a esercitare la Forza, quindi questo potrebbe estendersi anche al Lato Oscuro. La risposta più semplice è che Qimir è l’allievo di Plagueis diversi decenni prima che il Muun trovi Palpatine!

Perché è stato usato il tema di Kylo Ren?

adam driver Force of Darkness

Il tema di Kylo Ren è stato usato sporadicamente nella seconda metà de The Acolyte – La seguace, facendo pensare che lo Stanger possa essere il fondatore dei Cavalieri di Ren. Questo è ancora possibile, anche se ora pensiamo che sia perché il suo Maestro lo ha tradito, proprio come Luke ha fatto con Ben Solo anni dopo.

La Lucasfilm ha giocato volutamente a nascondino quando si tratta dell’identità dello Straniero. Qimir era una copertura e mentre Vernestra sa chi è veramente, ci deve essere un motivo per cui ci è stato detto così poco su di lui.

Vale la pena notare che Darth Tenebrous, il Maestro di Plagueis, aveva anche un secondo apprendista non ufficiale, “Darth” Venamis. Non pensiamo che si tratti di Qimir, ma dato che ci stiamo riferendo alla narrazione dell’Unione Europea, chi può sapere come verranno reinterpretati questi personaggi? Potrebbe spiegare l’apparente rabbia di Plagueis!

Dove porta tutto questo?

The Acolyte - La seguace finale

Anche Tenebrous desiderava l’immortalità e, quando Plagueis lo uccise, trasferì segretamente i suoi “maxi-clorian” nel suo apprendista. Con la sua coscienza nascosta nel corpo del suo compagno Sith, il piano era di rimanere in attesa per poi possedere il Prescelto.

Tuttavia, il suo piano si ritorse quando Palpatine, durante gli eventi de La minaccia fantasma, uccise Plagueis, lasciandolo intrappolato in una sorta di purgatorio della Forza. Molti anni dopo, l’Imperatore utilizzò un potere simile per trasferire la sua mente in una serie di corpi clonati senza successo.

Sembra che The Acolyte – La seguace stia preparando il terreno per far sì che un Signore dei Sith studi Mae e/o Osha per creare il Prescelto, ovvero Anakin Skywalker. Questo rende la sua storia delle origini e un’esplorazione di come, decenni dopo, Palpatine la userà per salire al potere.

James Gunn ha appena rilasciato un aggiornamento sul cattivo di Superman

0

Lo sceneggiatore e regista del più grande film di supereroi del 2025 ha appena rilasciato un nuovo succoso aggiornamento. Sul suo account personale di Threads, il regista di Superman e co-CEO degli studi DC James Gunn ha rivelato che uno dei personaggi principali del film ha terminato le riprese ed è ufficialmente libero di passare al suo prossimo progetto. Gunn ha condiviso una foto di un fumetto di Superman con Lex Luthor e Brainiac in copertina, ringraziando Nicholas Hoult per l’incredibile regalo.

Hoult è stato scelto per interpretare Lex Luthor nel film, e alcune settimane fa sono state diffuse delle foto sul set che lo ritraggono con l’iconica testa pelata del cattivo. Gunn ha recentemente rivelato che a Superman mancano solo poche settimane di riprese e che Hoult è stato sul set fin dall’inizio, alludendo a un ruolo importante nel primo film del DCU.

Gunn non è nuovo a rilasciare aggiornamenti su Superman e su altri progetti del DCU come Peacemaker o Creature Commandos. Da quando è subentrato come nuova mente creativa dello studio, è stato estremamente trasparente nei confronti dei fan, sempre disposto a condividere aggiornamenti, a sfatare false voci e a confermare le notizie di corridoio sul casting o su alcuni progetti in fase di lancio.

Proprio di recente, Gunn ha risposto a un fan che chiedeva un aggiornamento sulle sceneggiature di altri progetti del DCU dicendo che Creature Commandos, Superman e Peacemaker Season 2 – i tre progetti di debutto del DCU che saranno presentati in anteprima e si svolgeranno in quest’ordine – sono le uniche sceneggiature finite ed entrate in produzione.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da James Gunn (@jamesgunn)

Superman completerà le riprese quasi un anno prima del lancio

superman film 2025

Le riprese di Superman si sono recentemente concluse a Cleveland, in Ohio, un set pubblico per il film, che alla fine ha rivelato molte foto del set. Gunn ha confermato, durante le riprese in città, che si trattava di un evento a cui era pienamente preparato e che si è assicurato di non filmare nulla che includesse spoiler importanti. Quando le riprese si sono spostate da Cleveland, ha confermato che rimanevano ancora alcune settimane e che il film sarebbe entrato ufficialmente in post-produzione a quasi un anno dall’uscita.

Gunn ha molte altre cose da fare, come il lancio di un nuovo universo DC con Creature Commandos, mentre la seconda stagione di Peacemaker continua le riprese, e altri progetti come Waller continuano a essere sviluppati per essere pronti a espandere il mondo che Superman costruirà. Superman arriverà nelle sale l’11 luglio 2025.

The Decameron: recensione della commedia dark di Netflix

The Decameron: recensione della commedia dark di Netflix

Netflix invita cordialmente gli spettatori alla festa più irriverente del XIV secolo, tra giovani nobildonne dagli abiti preziosi e copricapi discutibili, affascinanti gentiluomini lussuriosi, serve ribelli e pericolosi mercenari. Diretta da Mike Uppendahl (American Horror Story), The Decameron catapulta il pubblico nel lontano 1348, quando la campagna italiana è tormentata dalla peste nera e pericolosi furfanti. In questo orribile scenario, alcuni nobili e i loro servitori sono invitati a rifugiarsi nella lussuosa e incantevole villa fiorentina del ricco e misterioso Leonardo.

Nel tentativo di sfuggire alla morte, dieci persone si ritrovano così, tra inganni e menzogne, a convivere sotto lo stesso tetto nella speranza di sopravvivere alla pestilenza e alle brutalità del mondo esterno. Tra loro ci sono la viziata e caparbia Filomena (Jessica Plummer) con la sua audace ancella Licisca (Tanya Reynolds, nota per Sex Education), la pudica e religiosa Neifile (Lou Gala) con il suo intelligente marito Panfilo (Karan Gill), il debole e fastidioso Tindaro (Douggie McMeekin) e il suo arrogante medico Dioneo (Amar Chadha-Patel). A questi si aggiungono l’egoista e manipolatrice Pampinea (Zozia Mamet) e la sua fedelissima serva Misia (Saoirse-Monica Jackson), la saggia cuoca Stratilia (Leila Farzad) e, infine, Sirisco (Tony Hale), l’attento custode della villa e fedele amministratore di Leonardo, che organizza in segreto questa curiosa vacanza.

Creata da Kathleen Jordan (autrice di Teenage Bounty Hunters) e Jenji Kohan (Orange is the New Black) e liberamente ispirata alle novelle trecentesche del Decameron di Giovanni Boccaccio, la serie è composta da otto episodi di circa un’ora ciascuno ed è disponibile dal 25 luglio su Netflix.

The Decameron Tanya Reynolds
THE DECAMERON. Tanya Reynolds è Licisca e Jessica Plummer è Filomena nell’episodio 3 di The Decameron. Cr. Giulia Parmigiani/Netflix © 2023

Con gentile (ir)riverenza e un audace Carpe diem

Alzi la mano chi, dopo aver visto il trailer, ha nutrito scetticismo e titubanza riguardo all’arrivo di questa commedia dark ispirata a uno dei grandi capolavori della letteratura italiana. Sebbene sia distante anni luce dal controverso Decameron di Pier Paolo Pasolini e dal Maraviglioso Boccaccio dei Fratelli Taviani, la nuova serie Netflix riesce a catturare lo spirito dell’opera originale, reinterpretandola in una chiave moderna e con un messaggio attuale.

The Decameron, con il suo stile attraente e melodrammatico tipico delle soap opera, si ispira ai racconti di Boccaccio per ricreare metaforicamente l’atmosfera incerta, caotica e folle che ha caratterizzato i primi due anni della pandemia di Covid. L’ambientazione nel XIV secolo, con i suoi giovani e frivoli nobili, serve tanto fedeli quanto ribelli e mercenari dal colpo di spada facile, funge da specchio delle paure e delle speranze che solo fino a pochi mesi fa soggiogavano le nostre vite. Raccontando di bevute nelle campagne toscane, sesso sfrenato, religione, trasgressione, inganno e avidità, la serie riflette dunque le tensioni sociali e personali emerse durante la pandemia, evidenziando soprattutto nei giovani quel profondo desiderio di evasione dalla realtà e di carpe diem.

Eros e lotta di classe

Ma nelle campagne fiorentine dipinte da Kathleen Jordan, follia e terrore non sono le uniche emozioni che riecheggiano nell’aria. Il dramedy boccacciano, infatti, dedica ampio spazio al tema dell’eros, analizzato ed espresso nei suoi molteplici volti: l’amore coniugale ed extraconiugale, quello omosessuale e platonico, così come quello fraterno e materno. Attraverso storie d’amore sfortunate e strappalacrime, The Decameron tenta non solo di offrire un ampio catalogo sentimentale che, sullo sfondo della peste nera, mette in luce l’eros nella sua diversità e vulnerabilità, ma anche di esplorare la complessità delle relazioni umane, dimostrando come l’amore possa essere una forza motrice fondamentale in tempi di crisi.

Tra tutte le storie, quella di Neifile e Panfilo si distingue come l’amore più sincero e romantico, pur essendo privo della stessa passione, perdizione e sensualità che caratterizza la maggior parte degli altri. Un legame, così profondo e sincero, da ricordare le tragedie shakesperiane, con un finale che evoca la stessa intensità emotiva e drammatica. Oltre al tema amoroso (caratteristico dell’opera originale), la serie affronta anche la questione della lotta di classe sociale. Ciò che nel primo episodio appare come un festino scatenato e mal organizzato evolve, nel corso della serie, in una lotta per la sopravvivenza intrecciata a una bramata rivendicazione sociale.

È così che sono messe in luce le differenze di potere, evidenti non solo tra nobili e popolani, ma anche tra uomini e donne, mostrando le tensioni e le ingiustizie che caratterizzano una società frammentata e arcaica (ma non troppo). In un contesto di emergenza come quello della peste, in cui nessuno è risparmiato per la propria dote o ricchezza, i personaggi – nobili e servitori – si ritrovano rinchiusi insieme e costretti a confrontarsi con una realtà dura e implacabile, arrivando persino a rinegoziare i propri ruoli e relazioni. Esplorando temi di potere, privilegio e resistenza, The Decameron arricchisce il dramma romantico con un potente e attuale affresco sociale, affiancato da una sottile e pungente critica.

The Decameron Netflix
THE DECAMERON. Tanya Reynolds è Licisca, Zosia Mamet è Pampinea, Jessica Plummer è Filomena, Lou Gala è Neifile e Tony Hale e Sirisco nell’episodio 4 di The Decameron. Cr. Courtesy of Netflix © 2024

Prossimamente nella Top 10 Netflix?

Con una miscela di black humor, dramma in costume e un pizzico di grezzo romanticismo, The Decameron si presenta su Netflix come un prodotto camp, goliardico e leggero, capace di bilanciare con originalità l’eredità del passato con il dinamismo del presente. Sebbene alcuni dialoghi possano risultare ripetitivi e banali, la serie di Kathleen Jordan riesce a catturare l’attenzione del pubblico, conquistato soprattutto dalla trama familiare e dal cast variegato e talentuoso, reso iconico dai meravigliosi costumi firmati dalla premiata Gabriella Pescucci.

The Decameron affronta, infine, il rischio di reinterpretare una grande opera classica, un’impresa che potrebbe suscitare dissensi tra letterati e tradizionalisti. Tuttavia, riesce a superare questa sfida con successo, sfruttando con abilità il contrasto tra l’eleganza storica e l’energia contemporanea, e offrendo un’esperienza visivamente accattivante e narrativamente coinvolgente. Tutte queste qualità rendono dunque The Decameron un’aggiunta affascinante e interessante al panorama televisivo contemporaneo.

Chicago P.D. annuncia l’ingresso nel cast di nuovi volti!

0
Chicago P.D. annuncia l’ingresso nel cast di nuovi volti!

Diversi membri del cast originale hanno lasciato Chicago P.D. nel corso degli anni, lasciando in difficoltà una squadra precedentemente solida che aveva tutte le basi coperte. L’uscita di scena di Tracy Spiridakos nell’undicesima stagione è stata l’ultima a scuotere lo show e, in vista della dodicesima stagione, l’Intelligence ha bisogno di nuovi membri per rimanere efficace. Gwen Sigan, showrunner di Chicago P.D., ha accennato alla possibilità di portare la Petrovic di Bojana Novakovic al posto della Upton, ma non si tratta di una decisione definitiva. E anche se dovesse accadere, la squadra sarebbe comunque molto limitata. Sigan ha parlato con TV Insider della possibilità di rafforzare l’Intelligence con l’ingresso di nuovi elementi.

Sarà molto divertente trovare delle idee e un nuovo personaggio e ciò che un nuovo personaggio potrebbe aggiungere e come potrebbe spostare le dinamiche dell’unità e nuove storie da raccontare”, ha detto parlando di quali nuovi cambiamenti potrebbero essere all’orizzonte per la squadra. “Penso che l’arrivo di un nuovo personaggio darà molto vigore alla serie”, ha aggiunto Sigan. L’attrice ha fatto eco ai sentimenti simili condivisi dal presidente della programmazione e della strategia della NBCUniversal, Jeff Bader, che ha affermato che un cambiamento nel cast “ovviamente mantiene gli show [di One Chicago] freschi”.

Una promozione è d’obbligo per i membri della squadra di intelligence

Con la Upton fuori dal quadro, l’Intelligence ha un vuoto di grado. Era l’unica detective della squadra, mentre gli altri sono agenti. TV Insider ha chiesto a LaRoyce Hawkins, che interpreta Kevin Atwater, cosa pensa che i potenziali nuovi membri della squadra aggiungeranno alla squadra. Hawkins ha offerto una proposta interessante, dicendo,

“Ad essere sincero, non credo di essere preoccupato per i compagni di squadra, ma mi piacerebbe molto essere un detective, visto che non sembra che ci siano detective nell’unità. Probabilmente qualcuno dovrebbe farsi avanti. Qualcuno potrebbe meritare quel ruolo con quelle responsabilità, ma naturalmente dipende dalle autorità competenti”.

Ma cosa dicono le autorità? “È sempre una possibilità. Penso che dal punto di vista della storia, non sia una storia così eccitante come si vorrebbe. È davvero un test e poi fanno lo stesso lavoro”, ha detto Sigan in risposta a una domanda sulla possibilità di promuovere un attuale membro della squadra a detective. Tuttavia, ha subito precisato che la promozione, pur comportando un nuovo titolo, non influirebbe sulle storie raccontate perché i casi rimarrebbero gli stessi. “Quindi sì, è sicuramente una possibilità. Penso che siano tutti pronti per questo, in quanto se lo sono guadagnato”, ha concluso.

Serie Tv di Fantascienza: le 10 migliori serie televisive di tutti i tempi, classificate

Il genere della fantascienza esiste ormai da molto tempo e può essere visto in tutti i tipi di media, con i primi che risalgono al romanzo Frankenstein di Mary Shelley. Se si considera quante storie incredibili questo genere ha visto nei romanzi e nei film, è logico che sia anche una scelta popolare quando si tratta di televisione.

Sin dall’uscita del pionieristico Ai confini della realtà, questo genere stimolante ha rappresentato una parte importante della cultura pop, offrendo agli spettatori storie avvincenti che spaziano dalle società distopiche ai viaggi nello spazio. Poiché esiste una vasta gamma di programmi iconici che meritano di essere visti, diamo una mano ai lettori che vogliono avvicinarsi a questo genere televisivo, raccogliendo quelli che sono generalmente considerati i migliori programmi televisivi di fantascienza.

Lost (2004 – 2010)

LOST serie tv

Creatori: J.J. Abrams, Jeffrey Lieber, Damon Lindelof

Creata da J.J. Abrams, Jeffrey Lieber e Damon Lindelof, Lost è incentrata sui sopravvissuti di un incidente aereo che atterra su una misteriosa isola del Pacifico meridionale. Nel corso della sua storia non lineare, tutti cercano di sopravvivere e di trovare soccorso, ma si trovano ad affrontare strani eventi che includono habitat misteriosi e persino orsi polari.

Lost non può mancare in questo elenco, essenzialmente per il modo in cui ha aperto la strada alle narrazioni non lineari in televisione. Inoltre, non c’è dubbio che lo show vincitore di un Emmy sia uno dei più innovativi e coinvolgenti del genere fantascientifico. Gli alti valori di produzione e i personaggi ben scritti lo rendono un grande spettacolo anche a distanza di anni, e il modo in cui analizza i temi della sopravvivenza, del destino e del libero arbitrio è un altro punto di forza.

Futurama (1999 -)

Futurama

Creatori: David X. Cohen, Matt Groening

Questa serie di David X. Cohen e Matt Groening si svolge nel 31° secolo dopo che il protagonista viene accidentalmente congelato la notte di Capodanno del 1999. Nel frattempo, ottiene un lavoro presso una società di consegne interplanetarie e si imbarca in avventure insieme ai suoi nuovi eccentrici colleghi.

Chi è alla ricerca di un’interessante miscela di commedia ed elementi fantascientifici e non ama le serie animate, probabilmente vorrà provare Futurama; si tratta di una serie divertente e spiritosa che offre al pubblico una narrazione e una costruzione del mondo creative, immergendo infine gli spettatori nel suo coinvolgente universo. Nonostante alcune idee sbagliate sul fatto che si tratti di una serie animata, Futurama si rivolge a un pubblico più adulto per la sua satira intelligente e i temi stranamente complessi che affronta. Inoltre, è un precursore dell’animazione fantascientifica, con serie amate come Rick & Morty che ne sono state pesantemente influenzate.

Stranger Things (2016 -)

Stranger Things 3

Creatore: I fratelli Duffer

Fin dalla sua uscita nel 2016, Stranger Things è diventata una delle serie televisive più viste di sempre, battendo importanti record per Netflix; ciò non sorprende minimamente considerando quanto sia assolutamente coinvolgente. Ambientata negli anni ’80 nella cittadina fittizia di Hawkins, nell’Indiana, la serie prende il via con la scomparsa di Will Byers (Noah Schnapp), raccontando le ricerche dei suoi amici e della sua famiglia e introducendo al pubblico una ragazza con capacità psicocinetiche, nota come Eleven (Millie Bobby Brown).

Facendo spesso luce sull’importanza della vera amicizia, della lealtà e della fiducia, questo successo di Netflix ha regalato agli spettatori molti momenti commoventi ed esilaranti, dando vita a una vera e propria montagna russa di emozioni, ricca di personaggi memorabili e tridimensionali e di uno stile visivo anni ’80 ineguagliabile. Stranger Things è senza dubbio una serie di fantascienza da non perdere , particolarmente adatta a chi ama gli elementi soprannaturali. Oltre ad aver vinto numerosi premi, la sua influenza su altri media è innegabile.

Scissione (Severance, 2022)

Scissione 2 foto
Adam Scott in “Severance,” premiering January 17, 2025 on Apple TV+.
Creatore: Dan Erickson

La serie di fantascienza più promettente degli ultimi tempi è Scissione di Apple TV+, che segue i dipendenti delle Lumon Industries che si sono sottoposti a una procedura chirurgica chiamata “severance”. Questa procedura separa i loro ricordi lavorativi da quelli personali. La storia è incentrata in particolare su Mark (Adam Scott) e illustra il suo viaggio sconvolgente mentre inizia a scoprire gli oscuri segreti dell’azienda.

La premessa unica e il concetto creativo di Severance la rendono una delle serie di fantascienza più intriganti e al limite della sopportazione, soprattutto verso il finale di stagione, dove raggiunge un climax scioccante. La serie esamina in modo intrigante i temi dell’identità e della memoria e descrive anche l’equilibrio tra lavoro e vita privata. Inoltre, offre uno straordinario impegno recitativo da parte di tutti i partecipanti. Considerando la sua narrazione stimolante, la splendida fotografia minimalista e l’esecuzione intelligente, non sorprende che Severance abbia ottenuto importanti riconoscimenti televisivi.

Doctor Who (2005 – 2022)

Peter Capaldi in Whovians (Doctor Who)
Peter Capaldi in Whovians (Doctor Who) – Fonte: IMDB

Creatore: Sydney Newman

Sebbene anche l’originale Doctor Who meriti un cenno e potrebbe probabilmente occupare questo posto nella lista, il suo sequel ha catturato l’attenzione di molti ed è facilmente diventato uno degli show più chiacchierati del genere. La trama segue le avventure del Dottore, un Signore del Tempo che viaggia nel tempo e spesso si rigenera in nuove forme (il che significa che molte star di talento possono dargli vita).

Sarebbe una grave omissione non citare Doctor Who tra le migliori serie di fantascienza di tutti i tempi, soprattutto se si considerano la sua storia altamente creativa, le sue straordinarie interpretazioni, il cast stellare e tutti i premi che si è portato a casa. La varietà della narrazione, i temi universali della moralità e del cambiamento che affronta e la rappresentazione che offre contribuiscono a rendere Doctor Who uno show indimenticabile.

Black Mirror (2011 -)

daniel-kaluuya-black-mirror

Creatore: Charlie Brooker

I fan di Black Mirror sanno quanto questa fantastica serie di Charlie Brooker sia incredibilmente stimolante dal punto di vista intellettuale, e sarebbe impossibile non darle un riconoscimento. La serie antologica offre al pubblico diversi episodi scioccanti con storie autonome che possono essere godute separatamente o in binge-watch. Le sue intelligenti narrazioni spesso coinvolgono la tecnologia e l’esplorazione del lato oscuro della società moderna.

La popolarità crescente diBlack Mirror non è affatto sorprendente se si considerano tutti gli elementi che la rendono una grande serie, dalle interpretazioni realistiche alle premesse accattivanti e creative – per lo più commenti sociali – che forniscono spunti di riflessione. Lo show britannico di Brooker ha lasciato un impatto duraturo sul genere fantascientifico in televisione, in particolare per il suo formato antologico e per le conversazioni che suscita sul futuro che ci attende.

X-Files (1993 – 2018)

X-Files

Creatore: Chris Carter

Con David Duchovny e Gillian Anderson in ruoli che hanno segnato la loro carriera, The X-Files è incentrata su due agenti dell’FBI che indagano su casi irrisolti noti come X-Files, che spesso riguardano fenomeni paranormali e cospirazioni governative. Questo dinamico duo si bilancia a vicenda con le proprie convinzioni: mentre Scully è scettica e cerca di fornire un contrappunto scientifico a tutto, Mulder è intrigato dall’inspiegabile.

La serie di Chris Carter, tuttora amatissima dai fan, è spesso celebrata per la sua narrazione innovativa, l’atmosfera agghiacciante e la narrazione di genere che combina elementi di fantascienza, horror e dramma procedurale. Per quanto riguarda il suo impatto culturale, la serie ha anche fornito agli spettatori uno dei migliori personaggi femminili della televisione, ispirando le donne di tutto il mondo a intraprendere carriere nelle discipline scientifiche. Inoltre, l’impareggiabile chimica di Duchovny e Anderson rende X-Files un must immediato per chi ama un po’ di romanticismo nel genere.

Star Trek: The Next Generation (1987-1994)

Star Trek: The Next Generation

Creatore: Gene Roddenberry

Seguendo le avventure dell’astronave USS Enterprise (NCC-1701-D) e del suo variegato equipaggio, Star Trek: The Next Generation è ambientata nel 24° secolo ed è il seguito della serie originale andata in onda nel 1966. Il capitano Jean-Luc Picard (Patrick Stewart in uno dei suoi ruoli più riconoscibili) guida il suo equipaggio attraverso la galassia alla ricerca di nuove forme di vita e occasionalmente affronta dilemmi morali.

Sebbene la maggior parte dei lettori che hanno familiarità con l’iconica serie abbiano probabilmente già visto The Next Generation, coloro che non hanno ancora esplorato il mondo di Star Trek potrebbero voler dare un’occhiata a questa serie, che è ampiamente considerata la migliore tra tutte quelle realizzate, soprattutto per il modo in cui ha rivitalizzato il franchise. Altri elementi di forza sono l’indimenticabile interpretazione del Capitano Picard da parte di Stewart, che è considerata una delle più iconiche della fiction, e il commento sociale su temi come la discriminazione e l’ambientalismo.

Firefly (2002-2003)

Firefly (2002-2003)

Creatore: Joss Whedon

Nonostante la sua breve durata, Firefly è diventata una delle serie di fantascienza più influenti di tutti i tempi. Ambientata nell’anno 2517, è incentrata sui fuorilegge e i disadattati che cercano di sopravvivere all’estero sull’astronave Serenity, illustrando un futuro in cui l’umanità ha invaso un nuovo sistema stellare e infine lo ha colonizzato.

Sopravvivenza e moralità sono due temi di primo piano in questo show di Joss Whedon che ha mescolato generi diversi, tra cui la fantascienza e il western, con ottimi risultati, distinguendosi da altre serie della categoria. L’impatto culturale di Firefly è ancora evidente dopo tutti questi anni, ispirando altre opere di tutti i media (The Expandables, che avrebbe meritato un posto in questa lista, ne è un ottimo esempio) e raggiungendo lo status di cult per la sua rappresentazione realistica di una società futuristica.

Ai confini della realtà (1959 – 1964)

The Twilight Zone

Creatore: Rod Serling

Mentre Black Mirror è noto per il suo iconico formato antologico, The Twilight Zone èstato in realtà il modello di questo metodo di narrazione nel genere fantascientifico. Spesso coinvolgendo elementi del soprannaturale e dell’ignoto, Ai confini della realtà offre al pubblico molte interessanti storie a sé stanti, ognuna con un’analisi filosofica e stimolante verso la fine dell’episodio.

Con un valore di produzione all’avanguardia, Ai confini della realtà ha ispirato molte serie televisive sin dalla sua uscita (in particolare la serie Netflix appena citata, che offre anche commenti sociali su questioni sociali contemporanee), e il suo impatto è evidente non solo nel genere fantascientifico, ma anche in quello horror e fantasy. Detto questo, è chiaro che l’eredità e la popolarità della serie pionieristica rimarranno intatte dopo tutti questi anni e probabilmente non andranno da nessuna parte presto.

I DC Studios dovrebbero dare alcune notizie durante il Comic-Con di San Diego nonostante il salto dalla Hall H

0

A causa della pandemia COVID-19 e dello sciopero SAG-AFTRA dello scorso anno, il San Diego Comic-Con si appresta finalmente a ospitare questo fine settimana la sua prima convention regolare in cinque anni.

“Sono cautamente ottimista”, afferma il responsabile delle comunicazioni e delle strategie David Glanzer (via Variety). “Abbiamo imparato ad aspettarci sempre l’inaspettato ma, alla fine, cerchiamo di produrre il tipo di spettacolo a cui vogliamo assistere. Penso che sarà un ottimo spettacolo. Finalmente torneremo alla normalità”.

“È stata una sfida”, aggiunge. “Sapevamo che se ci fosse stato un qualche tipo di evento catastrofico, saremmo stati in grado di resistere un anno senza convention. Non abbiamo mai pensato che sarebbe durato più di un anno”.

I Marvel Studios terranno due panel nella Hall H: uno per Deadpool & Wolverine, il 25 luglio, e il Chief Creative Officer della Marvel, Kevin Feige, sarà presente il 27 luglio per condividere (si spera) le prime immagini di Thunderbolts* e  The Fantastic Four.

Con James Gunn impegnato a lavorare su Superman e sulla seconda stagione di Peacemaker, il co-CEO dei DC Studios non sarà presente, ma questo non significa che non ci saranno annunci sul DCU.

Secondo quanto riportato da Variety, “la prossima serie HBO The Penguin con Colin Farrell e le serie animate Max Harley Quinn e lo spinoff Kite Man: Hell Yeah! sono in programma, e un insider dice che i DC Studios hanno ancora intenzione di dare qualche notizia”.

Quanto sarà grande questa notizia resta da vedere, ma si è ipotizzato che Gunn possa mettere insieme un messaggio preregistrato per fare almeno un annuncio importante. Alcuni fan sono anche convinti che si possa vedere qualche filmato di Superman, ma il regista ha smentito più volte questa ipotesi.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da James Gunn (@jamesgunn)

Deadpool & Wolverine, spoiler: cosa ha fatto Wolverine? Ecco come “ha deluso tutto il suo mondo”

0

Sin dalla prima volta che abbiamo saputo dei piani per Deadpool & Wolverine (la nostra recensione), ci è stato assicurato che il film non avrebbe fatto nulla per minare o ritrattare gli eventi di Logan del 2017.

Il threequel mantiene questa promessa e, sebbene la Merc with the Mouth profani la tomba di Logan e usi le sue ossa per massacrare diversi agenti della TVA, quella versione del personaggio rimane morta e sepolta. Invece di resuscitare quel Wolverine, incontriamo una variante estremamente simile proveniente da una realtà in cui esistono gli X-Men e i Vendicatori.

Nei trailer di Deadpool & Wolverine si è visto Mr. Paradox dire a Wade Wilson che questo Wolverine ha fallito il suo intero mondo e da allora si sono scatenate le speculazioni su ciò che ha fatto. Ad esempio, molti di voi hanno ipotizzato che, come nel fumetto Old Man Logan, l’eroe potrebbe essere stato ingannato per uccidere i suoi compagni X-Men.

LEGGI ANCHE: Deadpool & Wolverine: quante scene post credits ha il film?

Nel corso del film, la verità viene rivelata. Wolverine spiega che indossa la tuta blu e gialla sotto i vestiti perché i suoi compagni X-Men – il Professor X, Ciclope, Jean Grey, Tempesta e Bestia lo assillavano costantemente a farlo.

Lui non l’ha mai fatto e ha fatto capire che non voleva essere presente (perché non poteva permettere che sapessero che era contento di far parte della squadra). Tuttavia, una notte in cui era fuori a ubriacarsi, gli umani attaccarono la X-Mansion e uccisero i suoi compagni X-Men. Quando Logan tornò, era troppo tardi e il mutante artigliato si scatenò.

Durante la sua follia omicida, uccise sia i colpevoli dell’uccisione dei suoi amici sia molte persone innocenti; di conseguenza, le sue azioni misero il mondo intero contro gli X-Men, macchiando per sempre la loro eredità e facendo sì che il mondo odiasse Wolverine.

Non è una rivelazione così scioccante come ci aspettavamo, anche se immaginiamo che fosse importante per questa variante di Logan non essere irredimibile. Le sue azioni sono state terribili, certo, ma in Deadpool & Wolverine ha una seconda occasione per dimostrare di essere un eroe e lo fa con grande efficacia.

Tutto quello che sappiamo su Deadpool & Wolverine

Deadpool & Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool & Wolverine uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.

Batman: Caped Crusader, teaser rivela Firebug, Gentleman Ghost e Nocturna in azione

0

Il prossimo Batman: Caped Crusader metterà in luce alcune delle canaglie meno conosciute di Batman, come confermato dall’ultimo teaser trailer.

I poteri e le abilità di Firebug, Gentleman Ghost e Nocturna metteranno sicuramente alla prova un Batman alle prime armi.

La serie, creata da Bruce Timm, J.J. Abrams e Matt Reeves, lancerà tutti gli episodi su Prime Video il 1° agosto.

In precedenza, Timm aveva dichiarato: “Batman è così all’inizio della sua carriera che nel primo episodio è ancora una leggenda metropolitana. Non è “Anno Uno”, ma piuttosto “Settimana Due.

Poi ha aggiunto: “Volevo renderlo un po’ strano e spettrale. Se sei bloccato in una stanza con Batman, che tu sia il Commissario Gordon o Barbara Gordon o Renee Montoya, non ti senti a tuo agio. Ti chiedi: “Che cos’è questo tizio? Cos’è questa storia?”.

Tra gli altri cattivi confermati figurano Harley Quinn, Catwoman, Clayface, Due Facce, Onomatopea e altri ancora.

Tutti i dieci episodi saranno distribuiti in una sola volta, quando la serie debutterà il 1° agosto.

Nel maggio del 2021, HBO Max e Cartoon Network avevano ordinato Batman: Caped Crusader come serie a sé stante, ma alla fine avevano rinunciato al progetto nell’agosto del 2022. Prime Video ha poi preso in consegna la serie nell’ottobre 2023.

Firebug (da non confondere con Firefly) ha debuttato in Batman #318 ed è stato creato da Len Wein e Irv Novick. Gentleman Ghost ha debuttato in Flash Comics #88 (ottobre 1947) ed è stato creato dallo scrittore Robert Kanigher e dal disegnatore Joe Kubert. Nocturna è stato creato da Doug Moench e Gene Colan ed è apparso per la prima volta in Batman #363 (settembre 1983).

Tutto quello che sappiamo su Batman: Caped Crusader

Benvenuti a Gotham City, dove i corrotti sono più numerosi dei buoni, i criminali imperversano e i cittadini rispettosi della legge vivono in un costante stato di paura. Forgiato dal fuoco della tragedia, il ricco mondano Bruce Wayne diventa qualcosa di più e meno che umano: BATMAN. La sua crociata personale attira alleati inaspettati all’interno del GCPD e del municipio, ma le sue azioni eroiche generano ramificazioni mortali e impreviste.

La serie è una rivisitazione della mitologia di Batman attraverso la lente visionaria dei produttori esecutivi J.J. Abrams, Matt Reeves e Bruce Timm. Basata sui personaggi della DC, Batman: Caped Crusader è prodotta dalla Warner Bros. Animation, dalla Bad Robot Productions di Abrams e dalla 6th & Idaho di Reeves. Oltre ad Abrams, Reeves e Timm, i produttori esecutivi di Batman: Caped Crusader sono Ed Brubaker, James Tucker, Daniel Pipski, Rachel Rusch Rich e Sam Register.

Il film è interpretato da Hamish Linklater nel ruolo di Batman/Bruce Wayne e vanta un cast stellare che comprende: Christina Ricci, Jamie Chung, Diedrich Bader, Minnie Driver, Mckenna Grace, Eric Morgan Stuart, Michelle C. Bonilla, Krystal Joy Brown, John DiMaggio, Paul Scheer, Reid Scott, Tom Kenny, Jason Watkins, Gary Anthony Williams, Dan Donohue, David Krumholtz, Haley Joel Osment e Toby Stephens.

Rivelati tre membri degli X-MEN nel prossimo reboot dei Marvel Studios?

0

All’inizio dell’anno abbiamo appreso che lo scrittore di Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente era stato scelto dai Marvel Studios per scrivere il prossimo reboot degli X-Men.

Ora, a pochi giorni dal Comic-Con, il film potrebbe essere annunciato ufficialmente (anche se, se vogliamo essere onesti, sembra ancora troppo presto per rivelare qualcosa di più di un titolo). Il momento è giusto, con Deadpool & Wolverine (la nostra recensione) nelle sale, ma sono stati rivelati tre membri della squadra?

Secondo lo scooper @MyTimeToShineH, sì! Per ovvie ragioni, suggeriamo di prendere questa notizia con le molle. Tuttavia, si afferma che Angel, Iceman e Jubilee saranno presenti nel film degli X-Men dei Marvel Studios.

Prendendo questa voce al valore nominale, ha senso. Angel e Iceman sono entrambi membri fondatori della squadra nei fumetti e nessuno dei due ha avuto un ruolo importante sotto la guida della Fox. Warren Worthington III è stato abbandonato sia in X-Men: The Last Stand che in X-Men: Apocalypse, mentre Bobby Drake è stato ampiamente relegato a essere l’interesse amoroso di Rogue.

In effetti, ci sono voluti tre film prima che mostrasse appieno ciò di cui era capace (oltre a rendere fredda una delle birre di Wolverine). Quanto a Jubilee, ha fatto poco più che apparire come comparsa di sfondo, ma è una delle preferite dai fan, soprattutto dopo X-Men ’97.

Chi si unirà a loro? Resta da vedere, anche se noi aggiungeremmo Ciclope, Emma Frost, Tempesta e forse Wolverine all’elenco per mantenere le cose fresche ma ancora un po’ familiari.

Prima di arrivare a un vero e proprio reboot, è probabile che vedremo molti mutanti familiari del passato (forse per un film Avengers vs. X-Men ) prima che Avengers: Secret Wars chiuda definitivamente la porta del vecchio Universo X-Men.

Cosa ha detto Kevin Feige sugli X-Men di recente? 

Kevin Feige
Il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige arriva al Los Angeles Premiere Of Columbia Pictures ” ‘Spider-Man: No Way Home’ tenutosi al Regency Village Theatre il 13 dicembre 2021 a Westwood, Los Angeles, California, Stati Uniti. — Foto di imagepressagency via Depositphotos

“Beh, è quella frase che usiamo spesso alla Marvel, ovvero ‘C’è l’imbarazzo della scelta’”, ha detto recentemente il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige a proposito dei piani per assemblare una nuova squadra di X-Men. “E ci sono un sacco di grandi personaggi X-Men nel film di Deadpool e Wolverine”.

“Ci sono molti grandi personaggi X-Men in tutte le versioni Fox dei film X-Men. E ci sono molti grandi personaggi degli X-Men che non sono mai andati sul grande schermo”.

“Quindi penso che, come cerchiamo sempre di fare, come abbiamo fatto quando abbiamo fatto l’accordo con la Sony per Spider-Man”, ha continuato, “probabilmente vedrete un mix di personaggi già visti e personaggi mai visti prima”.

Continuate a seguirci per ulteriori informazioni su X-Men.

The Penguin, dopo la serie è in sviluppo un altro spin-off di BATMAN

0

Quando manca ancora un po’ di tempo all’arrivo di The Batman – Parte 2 nelle sale, Matt Reeves e Lauren LeFranc vogliono mantenere il pubblico investito nel mondo che ha debuttato nel film sul supereroe del 2022.

A tal fine, LeFranc ha rivelato a Entertainment Weekly che c’è un altro spin-off televisivo attualmente in fase di sviluppo.

“C’è un’altra esplorazione televisiva che faremo”, ha dichiarato il produttore Dylan Clark. “Stiamo esaminando l’intero mondo in relazione a chi è Batman – gli antagonisti che li circondano, tutto il crimine che deve essere affrontato in città – e cercando di capire quali sono le aree migliori da esplorare.

Questa notizia arriva dopo che un procedurale del dipartimento di polizia di Gotham si è trasformato in quello che è diventato The Penguin, e un previsto spin-off di Arkham Asylum è stato infine cancellato.

A proposito di quest’ultimo, Reeves e LeFranc hanno rivelato che i dirigenti della HBO vogliono che si concentrino maggiormente sui personaggi principali di Batman, il che significa che anche il nuovo spin-off sarà basato su un membro centrale della galleria di canaglie del Cavaliere Oscuro, o forse anche su un alleato.

Come abbiamo riportato ieri, gli eventi de The Penguin porteranno direttamente a The Batman – Parte 2, che arriverà nelle sale nordamericane il 2 ottobre 2026. Forse questo nuovo spin-off colmerà il divario tra il sequel e il terzo capitolo?

Cosa aspettarsi da The Penguin?

La serie riprenderà subito dopo gli eventi di The Batman, c’è un vuoto di potere a Gotham dopo l’arresto di Falcone e Oz sta cercando di riempire questo spazio. Mentre il film ci dà una buona visione delle motivazioni del Pinguino, la serie in arrivo approfondirà aspetti che non abbiamo potuto vedere nel film, dai flashback della sua infanzia al suo attuale rapporto con la madre mentalmente disturbata (Deirdre O’Connell).

Mi è piaciuto molto fare la parte nel film di Batman e l’idea che saremmo stati viziati dall’avere otto ore per approfondire la psicologia e la storia di questo personaggio”, ha detto Farrell. “I retroscena hanno un ruolo importante nella serie televisiva”.

Un’altra parte importante della sua storia sarà Sofia di Milioti, anche se non si sa molto del suo personaggio, Farrell ha rivelato: “Sono due sopravvissuti che sono stati immersi in mondi di doppiezza, sconfitta e violenza”, e ha aggiunto: “Sono molto sospettosi. Hanno anche un passato molto personale”. Sarà molto interessante vedere come si svilupperà questa storia.

Nel cast della serie figurano anche Rhenzy Feliz nel ruolo di Victor Aguila, Michael Kelly nel ruolo di Johnny Vitti, Shohreh Aghdashloo nel ruolo di Nadia Maroni, O’Connell nel ruolo di Francis Cobb, Clancy Brown nel ruolo di Salvatore Maroni, James Madio nel ruolo di Milos Grapa, Scott Cohen nel ruolo di Luca Falcone, Michael Zegen nel ruolo di Alberto Falcone e altri ancora. La serie è diretta e creata da Lauren LeFranc. The Penguin debutterà a settembre sia su HBO che su SKY e NOW.

Superman and Lois – stagione 4: L’Uomo d’Acciaio è morto nel primo trailer completo

0

All’inizio di questa settimana The CW ha pubblicato un trailer per la quarta stagione di Superman and Lois, confermando che il gruppo finale di episodi adatterà effettivamente l’arco della Morte di Superman.

Ora è arrivato il trailer completo (anche se sembra che una versione più lunga sia destinata a debuttare durante il SDCC questo fine settimana) e il filmato indica che l’Uomo d’Acciaio (Tyler Hoechlin) se ne andrà molto presto, lasciando Lois (Elizabeth Tulloch) e i loro figli a raccogliere i pezzi.

Sembra che Jordan (Alex Garfin) si farà avanti e cercherà di riempire il vuoto lasciato dal suo leggendario padre, ma avrà le carte in regola per confrontarsi con Lex Luthor (Michael Cudlitz)? Il teaser suggerisce anche che Doomsday potrebbe essere ancora una minaccia, il che sarebbe un cambiamento rispetto al fumetto, in quanto Superman neutralizza il suo nemico prima di soccombere alle sue ferite.

I fan hanno pensato che sarebbe stata solo una questione di tempo prima che Superman and Lois venisse cancellato quando è arrivata la notizia che James Gunn e Peter Safran avevano assunto il ruolo di co-direttori del nuovo DCU, e The CW ha annunciato che il popolare dramma basato sui fumetti DC sarebbe terminato dopo la quarta stagione alla fine dello scorso anno.

La conclusione di Superman and Lois segna la fine di un’era per l’Arrowverse (o CWverse, se preferite) prodotto da Greg Berlanti e iniziato con Arrow nel 2012.

Tutto quello che sappiamo sulla quarta e ultima stagione di Superman and Lois

Nel corso delle ultime tre stagioni, Superman & Lois ha ridefinito sia il genere dei supereroi che quello dei drammi familiari, poiché Tyler, Elizabeth e l’intero cast hanno interpretato senza sforzo questi personaggi classici con nuovi strati di profondità e complessità che non erano mai stati esplorati prima nell’universo di Superman”, ha dichiarato lo scorso novembre Brad Schwartz, presidente del settore intrattenimento di The CW. Siamo grati per gli anni di duro lavoro e per la grazia della narrazione degli scrittori, dei produttori, degli attori e della troupe dello show, oltre che dei nostri fantastici partner della Warner Bros. Television e della Berlanti Productions”. Mentre Superman si imbarca per il suo ultimo volo, il team ci lascia con un addio assolutamente epico in 10 episodi da vedere ogni minuto a una delle famiglie più leggendarie della CW”.

“Anche se siamo tristi di dire addio a Superman & Lois alla fine della quarta stagione, siamo grati per il tempo che abbiamo trascorso con il nostro fantastico cast, la troupe, i team di vfx, i montatori, i geni della musica e gli scrittori. Fin dal primo giorno in cui si è parlato di questo show, si è parlato di famiglia. Ed è quello che è stato creato, dentro e fuori lo schermo”, hanno aggiunto i produttori esecutivi e co-showrunner Todd Helbing e Brent Fletcher. “Vorremmo ringraziare i nostri partner della Berlanti Productions, della DC, della WB e di The CW per il loro infinito sostegno ed entusiasmo durante questo viaggio… e ringraziare in modo speciale tutti i fan che si sono sintonizzati. Siamo entusiasti di ciò che abbiamo in serbo per la nostra ultima stagione e non vediamo l’ora che tutti guardino Superman, Lois e tutti i nostri eroi affrontare la più grande minaccia nella storia dello show: Lex Luthor”.

Superman and Lois torna per una prima speciale giovedì 17 ottobre alle 20.00 ET/10.00 PT.

Inside Out 2 supera Frozen 2 come film d’animazione dal maggior incasso della storia

0

La Disney fa i salti di gioia. Perché Inside Out 2 (qui la recensione), il film d’animazione più ricco di emozioni dello studio, ha superato Frozen II – Il segreto di Arendelle diventando il film d’animazione che ha incassato di più nella storia. Come riportato da Variety, dopo sei settimane di uscita, Inside Out 2 ha generato 601 milioni di dollari a livello nazionale e 861 milioni di dollari a livello internazionale, portando il suo bilancio globale alla sbalorditiva cifra di 1,46 miliardi di dollari. Frozen II – Il segreto di Arendelle è stato più grande del film originale di grande successo del 2013 e ha invece raccolto ben 1,45 miliardi di dollari durante la sua uscita nelle sale nel 2019.

Il remake Disney del 2019 de Il Re Leone, che ha guadagnato ben 1,65 miliardi di dollari, è tecnicamente generato al computer, ma lo studio ha classificato il film come live-action. Quindi, non ha un posto nella lista dei migliori film d’animazione. In termini di vendite globali di biglietti, Inside Out 2 ha appena superato Barbie (1,446 miliardi di dollari) come 13° film più grande di tutti i tempi. Tra i suoi numerosi record, il sequel Pixar è il film d’animazione più veloce a superare il traguardo di 1 miliardo di dollari, avendolo fatto in 19 giorni. È anche il film che ha incassato di più nel 2024 e l’unico di quest’anno a entrare nel club del miliardo di dollari.

Inside Out 2 ha avuto successo nelle sale grazie a diversi fattori, tra cui i già buoni riscontri ottenuti dal il film originale del 2015, un passaparola stellare e un’attrattiva di quattro quadranti. Il primo Inside Out ha ottenuto con 858 milioni di dollari a livello globale, ma il sequel è riuscito a superare quelle vendite di biglietti in poche settimane. Infine, Inside Out 2, la cui produzione è costata 200 milioni di dollari, ha fatto uscire la Pixar dalla sua crisi al botteghino. La critica e il pubblico sono rimasti affascinati dal sequel e il passaparola positivo ha favorito la vendita dei biglietti.

Inside Out 2 recensione

Di cosa parla Inside Out 2?

Inside Out 2 della Disney e della Pixar torna nella mente dell’adolescente Riley, appena uscito dalla scuola, proprio mentre il quartier generale sta subendo un’improvvisa demolizione per far posto a qualcosa di completamente inaspettato: nuove Emozioni!”, recita la sinossi ufficiale. “Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto, che da tempo gestiscono un’operazione di successo a detta di tutti, non sanno bene come sentirsi quando arriva Ansia. E sembra che non sia sola”.

Il cast vocale di Inside Out 2 comprende Amy Poehler nel ruolo di Gioia, Phyllis Smith nel ruolo di Tristezza, Lewis Black nel ruolo di Rabbia, Tony Hale nel ruolo di Paura, Liza Lapira nel ruolo di Disgusto, Maya Hawke nel ruolo di Ansia, Ayo Edebiri nel ruolo di Invidia, Adèle Exarchopoulos nel ruolo di Ennui, Paul Walter Hauser nel ruolo di Imbarazzo, Kensington Tallman nel ruolo di Riley, Diane Lane nel ruolo di Mrs. Anderson, Kyle MacLachlan nel ruolo di Mr. Anderson, June Squibb nel ruolo di Nostalgia, Ron Funches nel ruolo di Bloofy, Yvette Nicole Brown nel ruolo di Coach Roberts e John Ratzenberger nel ruolo di Fritz.

A Complete Unknown: il trailer del biopic su Bob Dylan con Timothée Chalamet

0

È arrivato il trailer di A Complete Unknown, il film di James Mangold con Timothée Chalamet nei panni di Bob Dylan. Nelle sale a dicembre, il dramma biografico, scritto da Mangold e Jay Cocks, segue i primi anni di vita della leggenda della musica folk, seguendolo dagli esordi fino al momento sconvolgente in cui imbracciò una chitarra elettrica durante la sua esibizione al Newport Folk Festival del 1965.

Nel trailer, vediamo Chalamet camminare per le strade di Manhattan, passando davanti ai luoghi preferiti da Dylan, come il Cafe Wha? e l’Hotel Chelsea. L’attore canta un’emozionante interpretazione della canzone di protesta di Dylan del 1963 “A Hard Rain’s a-Gonna Fall”. Inizia anche un triangolo amoroso tra Dylan e la Joan Baez di Monica Barbaro e la Sylvie Russo di Elle Fanning, che sembra essere una versione romanzata di Suze Rotolo, l’allora fidanzata di Dylan, che appare sulla copertina dell’album “The Freewheelin’ Bob Dylan”.

Timothee Chalamet
Timothee Chalamet alla Mostra del Cinema di Venezia. Foto di Luigi de Pompeis © Cinefilos.it

A Complete Unknown, tutto quello che sappiamo sul film

Il biopic su Bob Dylan, intitolato A Complete Unknown, sarà diretto da James Mangold. Avrà come protagonista Timothée Chalamet nel ruolo della stella del folk e vedrà anche la partecipazione di Elle Fanning nel ruolo dell’artista e interesse amoroso di Dylan, Sylvie Russo. Edward Norton interpreterà invece il ruolo del musicista Pete Seeger. A Complete Unknown si concentrerà sui giorni di maggiore trasformazione della carriera di Dylan. Seguendo il giovane cantante folk e la sua chitarra per le strade e i palcoscenici di New York nel 1965, quando Dylan sostituì la sua acustica con un’elettrica e portò un nuovo sound nel settore.

Anche la storia d’amore tra Dylan e Russo sarà collegata al film, dato che i due erano apparentemente inseparabili durante questo periodo della loro vita e si servivano l’un l’altro come muse. Possiamo aspettarci che una buona parte del film si concentri sulla creazione e sull’uscita del quinto album di Dylan, Bringing It All Back Home, perché è stato allora è salito davvero alla ribalta con il brano classico “Like a Rolling Stone“. Basato sul libro del 2015 di Elijah WaldDylan Goes Electric” e originariamente intitolato “Going Electric”, A Complete Unknown prende in prestito una frase da “Like a Rolling Stone” di Dylan – l’inno folk-rock plugged-in che ha rivoluzionato la storia della musica.

Mangold ha descritto il Dylan del suo film come “un vagabondo che arriva dal Minnesota con un nome nuovo e una nuova visione della vita”. Il suo arrivo a New York scatena “uno sconvolgimento nella comunità folk e in quello che pensavano fosse il folk vero e proprio e il folk illecito”. Il vero Dylan, che ha 83 anni, ha fornito spunti per la sceneggiatura e ha partecipato a diversi incontri con Mangold. Ad oggi il film è ancora sprovvisto di una data di uscita ufficiale.

Wolfkin: tutto quello che c’è da sapere sul film

Wolfkin: tutto quello che c’è da sapere sul film

Il cinema horror ha negli anni regalato innumerevoli iconici personaggi, molti dei quali entrati ormai nell’immaginario collettivo. Tra i più amati di sempre vi sono però quelli classici come Dracula, Frankenstein, la mummia, l’uomo invisibile e l’uomo lupo. Quest’ultimo, più volte riproposto nel corso dei decenni con rifacimenti e modernizzazioni, è di recente stato al centro film come Licantropous, Viking Wolf – Il lupo vichingo Wolfkin. Quest’ultimo, diretto nel 2022 da , è un titolo meno noto ma molto più calato nel genere horror rispetto agli altri due citati.

Il processo di trasformazione che da esseri umani porta a diventare lupi feroci dotati di una forza straordinaria ha infatti sempre avuto un forte fascino, dando forma a quegli istinti primordiali che albergano in ognuno di noi. In questo caso, però, si parla di una vera e propria iniziazione, con un giovanissimo protagonista in procinto di dar vita alla sua prima trasformazione in lupo mannaro. Una sorta di coming of age, dunque, dove però scena dopo scena si scende dentro l’orrore e la paura più puri.

Per gli appassionati del genere, o di questa particolare creatura, è dunque questo un film da non perdere. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Wolfkin. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama e il cast di Wolfikin

Elaine è una madre single che combatte giornalmente per conciliare un programma di lavoro intenso e la crescita del proprio figlio Martin. Al ragazzo manca il padre, che ha abbandonato entrambi ancor prima della sua nascita e un giorno, improvvisamente, Martin inizia a mostrare atteggiamenti strani e incontrollabili, incomprensibili anche per mamma Elaine, con cui ha un legame fortissimo. La situazione precipita quando il ragazzo morde selvaggiamente uno dei suoi compagni di classe ed Elaine, disperata e alla ricerca di aiuto e spiegazioni, decide di recarsi dai nonni paterni, importanti viticoltori della regione della Mosella.

Elaine e Martin vengono accolti calorosamente nella lussuosa magione ed entrambi rimangono inizialmente affascinati dall’aura di sontuoso mistero che aleggia nella tenuta. Ma la vera natura della famiglia non tarderà a rivelarsi ed Elaine diventerà consapevole che del destino di questa elegante ma oscura famiglia fa parte anche suo figlio. Fino a che punto potrà spingersi per il bene di Martin, sarà disposta ad accettare una sua sofferente “normalità” o ad accogliere la sua natura?

Wolfkin cast

 

Il cast del film

Ad interpretare Elaine vi è l’attrice Louise Manteau, mentre nel ruolo di Martin vi è il giiovane Victor Dieu, qui al suo esordio in un lungometraggio. Fanno poi parte del cast gli attori Marja-Leena Junker nel ruolo di Adrienne, Jules Werner in quello di Jean, Marco Lorenzini nel ruolo di Joseph e Myriam Muller in quello di Carla. Vi sono infine Yulia Chernyshkova nel ruolo di Tatiana, Jean-Jacques Rausin nel ruolo di Arnaud e Charles Muller in quello del dottor Wilmes.

La storia che ha ispirato il film

Parlando di Wolfkin, il regista ha affermato che: “Ho sempre desiderato realizzare un film horror, che per me rappresenta il genere per eccellenza attraverso cui esprimere idee personali o politiche. In effetti, le origini di Wolfkin risalgono a una situazione che mi ha toccato personalmente. Anni fa, ho scoperto che gran parte della storia della mia famiglia e della mia identità erano una bugia bianca. Uno shock che mi ha portato a confrontarmi e a pormi domande difficili sulla condizione umana“.

Il trailer di Wolfin e dove vedere il film in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 24 luglio alle ore 21:20 sul canale Rai 4. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

Rocky: tutte le curiosità sul film con Sylvester Stallone

Rocky: tutte le curiosità sul film con Sylvester Stallone

Nei primi anni Settanta l’attore Sylvester Stallone si barcamenava tra alcuni piccoli ruoli per il cinema, che tuttavia non gli permettevano di godere di una vita tranquilla. Egli, come noto, visse in quel periodo anche come senzatetto, fino a quando un giorno tutto cambiò. Nel 1975 Stallone riesce infatti a vendere la sua prima sceneggiatura scritta di proprio pugno, che verrà poi acquistata e diverrà uno dei film più celebri e importanti della storia del cinema. Si tratta di Rocky, il titolo che non solo ha portato sul grande schermo uno dei personaggi più iconici di sempre, ma ha anche definitivamente lanciato la carriera di Stallone.

Diretto nel 1976 da John G. AvildsenRocky è ancora oggi considerato non solo come uno dei più importanti film sportivi di sempre, ma anche uno dei maggiori esempi di lungometraggio con protagonista un antieroe. Il Rocky Balboa su cui si costruisce la storia è infatti un emarginato che riesce a raggiungere i propri sogni dopo innumerevoli fatiche e superando immense avversità. Il film divenne da subito un caso cinematografico, guadagnando oltre 225 milioni di dollari nel mondo (a fronte di un budget di solo un milione) e ottenendo ottimi pareri da parte della critica, che lo indica come uno dei titoli dell’anno.

Rocky fu inoltre grande protagonista ai premi Oscar, dove vinse tre Oscar, tra cui quello come miglior film, a fronte di dieci nomination. Ancora oggi la sua influenza sul cinema e sulla cultura è enorme, facendone un titolo assolutamente imperdibile. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ai suoi sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Rocky cast

La trama di Rocky e la vera storia dietro al film

Protagonista del film è Rocky Balboa, un aspirante pugile che non è però mai riuscito ad affermarsi sul ring. Per mantenersi si vede dunque costretto a fare l’esattore per un gangster nella periferia di Philadelphia. Innamorato della bella Adriana Pennino, per Rocky l’unica cosa che conta sembra ora quella di poter dimostrare alla donna di essere meritevole del suo amore. L’occasione per rilanciare la propria vita arriva quando il campione del mondo dei pesi massimi di boxe, Apollo Creed, arriva in città in cerca di uno sfidante. Aiutato dal suo ex allenatore Mickey, Rocky inizia dunque ad allenarsi in vista dell’incontro, dove sarà chiamato a dare tutto sé stesso e anche di più.

Quella di Rocky è una storia frutto dell’immaginazione di Stallone, eppure vi è un episodio realmente avvenuto che ha ispirato l’attore nella scrittura. Il 24 marzo del 1975, infatti, Stallone era tra il pubblico all’incontro di boxe tra Muhammad Ali e un pugile semisconosciuto di nome Chuck Wepner. L’incontro, sebbene alla fine vinto dal campione, è rimasto famoso nella storia pugilistica per aver visto Ali più volte in seria difficoltà, addirittura al tappeto durante la nona ripresa. Wepner riuscì a resistere fino al K.O. subito durante la quindicesima ed ultima ripresa. La resistenza di Wepner colpì profondamente Stallone, che decise di scrivere la storia dal punto di vista dello sconosciuto che mette in difficoltà il campione.

 

Il cast del film

Stallone sapeva bene che se avesse voluto essere parte attiva del progetto avrebbe dovuto ricoprire il ruolo del protagonista. I produttori però erano contrari alla cosa, avendo in mente di affidare la parte ad un attore più noto come Robert Redford o Burt Reynolds. Quando però Stallone si rifiutò di cedere la sceneggiatura se non gli fosse stato concesso di interpretare il protagonista, i produttori si videro costretti ad accontentarlo. Stallone si allenò poi duramente per il ruolo e nel corso delle riprese sono state numerose le scene in cui si è trovato a dover improvvisare. Candidato poi agli Oscar come miglior attore e miglior sceneggiatore, è divenuto il terzo uomo nella storia del cinema dopo Charlie Chaplin e Orson Welles a ricevere tale doppia nomination.

Per la parte di Apollo Creed fu scelto l’attore Carl Weathers, recentemente visto anche nella serie The Mandalorian. Egli ottenne la parte dopo aver improvvisato un breve combattimento con Stallone durante il provino. Per costruire il personaggio Weathers si ispirò al vero pugile Joe Frazier, che compare anche nel film come uno dei rivali di Apollo. Talia Shire è invece stata scelta per il ruolo di Adriana, già celebre per Il padrino, che cercò con questo ruolo di farsi notare con un personaggio diverso da quelli interpretati fino a quel momento. Infine, per il ruolo di Mickey, Stallone scelse l’attore Burgess Meredith, il quale si preparò traendò ispirazione da veri manager di box, costruendo una voce e un postura ideale al personaggio.

Rocky sequel

I sequel di Rocky 

Il grandissimo successo ottenuto dal film ha permesso di dar vita ad una delle più importanti saghe cinematografiche della storia del cinema. Sviluppatasi in un arco temporale che va dal 1976 al 2018, questa è composta dai film Rocky II (1979), Rocky III (1982), Rocky IV (1985), Rocky V (1990) e Rocky Balboa (2006), ad oggi l’ultimo film ufficialmente dedicato al personaggio. Nel 2015, tuttavia, è stato realizzato il film Creed – Nato per combattere, con protagonista Michael B. Jordan nei panni di Adonis Johnson, figlio illegittimo di Apollo Creed. Stallone riprende qui il ruolo di Rocky, svolgendo ora il ruolo di allenatore. Il film ha poi avuto un sequel, Creed II, nel 2018, e un secondo, Creed III, uscito nel 2023.

Il trailer di Rocky e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Rocky grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 24 luglio alle ore 21:25 sul canale Nove.

Fonte: IMDb

Nicola Conversa racconta Un oggi alla volta: “Sono ossessionato dal tempo, è l’unica cosa che vorrei raccontare”

0

Volto noto del web e della comedy, Nicola Conversa esordisce alla regia cinematografica con Un oggi alla volta, in sala dal 25 luglio con Vision Distribution. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente, mentre era impegnato su un progetto top secret, e così come si chiedono di continuo Aria e Marco, protagonisti del suo film, gli abbiamo chiesto: “Obbligo o Verità?” “Verità, ovviamente!” ride Nicola Conversa, confermandosi immediatamente una persona brillante e auto-ironico.

Per realizzare Un oggi alla volta, Nicola Conversa si è raccontato

Verità, dunque. Qual è la cosa che hai fatto e che non rifaresti mai per realizzare Un oggi alla volta?

“Marco mi somiglia molto. Ho dovuto tirare fuori un lato romantico che nella vita faccio davvero fatica a mostrare. E’ stato difficile ma in realtà lo rifarei. Mi sono esposto tanto, anche in merito a delle emozioni che mette a nudo; rivedendole, mi hanno spiazzato. Però ho visto che funzionavano. Mi è piaciuto ma è stato faticoso.”

Francesco Centorame

Ti sei esposto a livello emotivo, cosa che chi fa commedia in genere non fa.

“Sì, io nasco comico. Mi piace ridere, amo la commedia all’italiana, e ho sempre avuto un velo di malinconia nel mio modo di essere, quando scrivo. Sono sempre stato affezionato alle sfumature di grigio delle cose. Una bella giornata può diventare brutta in un attimo e viceversa. Per me, comico e drammatico camminano di pari passo, credo che nella vita ognuno di noi sia un monologhista tristissimo e un grandissimo stand-up comedian, contemporaneamente.”

Ci siamo incontrati nel 2018 per School Hacks, e ora siamo di nuovo qui, per il tuo primo film per il cinema, da regista. Questo esordio è il coronamento di un percorso lunghissimo; preferisci vederlo come un punto di arrivo, un coronamento appunto, o un punto di partenza?

“Un punto di partenza senza dubbio. Non ci speravo più, fare un film mi sembrava una cosa troppo lunga e difficile per chi non ha fatto uno studio canonico. Io vengo da internet, sono figlio di chi ha imparato questo mestiere facendolo. La mia vita è sempre stata una serie di punti d’arrivo che poi si sono trasformati in punti di partenza. Questo è il film che volevo fare, One More e Emanuela Cacciamani mi hanno dato tutta la libertà del mondo, per me è un punto di partenza e spero di farne altri.”

Nicola Conversa – Foto approvata dall’ufficio stampa, via BoomPr

Un punto di partenza per continuare nel mondo del cinema

Fare un film è un piccolo miracolo. Cosa serve oggi per fare cinema?

“C’è un film con Adam Sandler che si intitola Hustle in cui si dice che ‘l’ossessione batte il talento’. Io condivido molto questa frase. Secondo me, per fare questo lavoro, devi essere ossessionato e non devi considerarlo un lavoro. Io dico sempre ‘vado a giocare’ non ‘vado a girare’. Perché questo è il lavoro che avrei voluto fare anche gratis, dopo il lavoro. È quello che voglio fare da quando avevo nove anni. Non ho mai smesso di provarci perché sentivo di avere qualcosa da raccontare. L’ossessione è quello che serve, secondo me. E poi l’ascolto. Sul set ci sono tante persone che bisogna essere disposti ad ascoltare perché il consiglio di chiunque può contribuire a portare a casa il risultato. Bisogna essere il primo ad arrivare e l’ultimo ad andare via. L’ossessione e l’ascolto, sono fondamentali.”

Un oggi alla volta è un film molto ricco, sembra una teen comedy romantica, poi si trasforma in un cancer movie, ma racconta anche di genitori, figli, di inadeguatezza generazionale, di incapacità di stare al mondo, di senso per aver perso tempo. Come mai hai voluto arricchire il film con tutti questi elementi?

“Mi era stato chiesto di scrivere un teen movie, e questo ho fatto in compagnia di Giulia Uda, anche lei al suo esordio. Però man mano che scrivevamo ci siamo resi conto che più scrivevamo più non era un teen movie. Noi viviamo una generazione che va velocissima e viviamo i sentimenti in maniera amplificata. Ad esempio, ho avuto tanta difficoltà a scrivere il monologo di Francesco Centorame perché lo sentivo tantissimo, per me quello è il punto chiave del film. Un oggi alla volta è un calderone di emozioni, ci abbiamo messo tutto dentro. Gli stessi Aria e Marco devono confrontarsi con una malattia, e a me non interessava raccontare quello, ma più il fatto che volevano innamorarsi e come avrebbero gestito il fatto che il loro tempo era limitato. È un film sul tempo e su come le persone lo gestiscono: tutti i personaggi pensano di non avere abbastanza tempo anche se non è così, e l’unica che va al passo giusto sembra Aria, che invece davvero di tempo non ne ha.”

Ginevra Francesconi

I riferimenti cinematografici di Un oggi alla volta

Il film sembra pieno di citazioni al cinema pop contemporaneo, in particolare alcune scene sembrano riferirsi a dei film specifici. Quali sono stati i tuoi riferimenti? 

“I miei tre film preferiti sono The World’s End, Il Ciclone e Questione di Tempo. La scena iniziale delle birre è presa dal primo film, Aria si chiama Quarini di cognome, come il personaggio di Levante nel film di Pieraccioni, e il tempo è, come dicevo, una componente essenziale del film e delle storie che mi piace raccontare. Sono ossessionato dai viaggi nel tempo e sostanzialmente ho fatto un film che mi sarebbe piaciuto guardare. L’ho visto tantissime volte, ormai, e non smetto di ridere.”

Il film utilizza con cadenza regolare le didascalie diegetiche, perché hai scelto questo tipo di espediente?

“In realtà le avevo usate già altre due volte, quando l’ho suggerito a Cristina Del Zotto, la nostra scenografa, lei ha apprezzato così tanto la scelta che ha inserito le didascalie nei punti più impensati. Ce n’erano moltissime, abbiamo dovuto tagliare molte scene. Ma è un espediente che vorrei portare in tutti i miei film, perché sono davvero ossessionato dal tempo che scorre, è l’unica cosa che vorrei raccontare. Non sono padre e non sono marito, non posso raccontare un mondo che non conosco, ma vivo costantemente la sensazione di sentirmi in ritardo, in quel campo sono cintura nera.”

Ginevra Francesconi

Un oggi alla volta, uno stile di vita per chi vuole fare cinema secondo Nicola Conversa

Chi fa cinema può vivere Un oggi alla volta?

“Il nostro lavoro va vissuto per forza un giorno alla volta, perché è una macchina enorme spostata da tante teste differenti. Un giorno hai un progetto, il giorno dopo no. Devi sempre raggiungere un compromesso, quindi o vivi un giorno alla volta o ti disinnamori di questo mestiere.”

Della dedica finale che si legge prima dei titoli di coda non abbiamo parlato, ma alcune emozioni sono più forti quando non hanno bisogno di essere spiegate.

Un oggi alla volta esce al cinema il 25 luglio distribuito da Vision Distribution. Nel film Tommaso Cassissa, star del web al suo primo ruolo da protagonista, e Ginevra Francesconi. Completano il cast anche Francesco Centorame, Katia Follesa, Marilù Pipitone, Edoardo Pagliai, Federica Pagliaroli, Cesare Bocci ed Elisabetta de Palo.

Carl Hiaasen’s Bad Monkey: trailer della nuova comedy interpretata e prodotta da Vince Vaughn

0

Apple TV+ ha presentato il trailer di Carl Hiaasen’s Bad Monkey, la nuova comedy del pluripremiato produttore esecutivo Bill Lawrence (“Ted Lasso”, “Shrinking”) interpretata dall’attore, produttore e sceneggiatore Vince Vaughn, qui anche produttore esecutivo. La serie farà il suo debutto il 14 agosto su Apple TV+ con i primi due episodi dei dieci totali, seguiti da nuovi episodi ogni mercoledì fino al 9 ottobre.

La trama di Carl Hiaasen’s Bad Monkey

Basata sul romanzo di Carl Hiaasen, bestseller del New York Times e cult intramontabile, “Carl Hiaasen’s Bad Monkey” racconta la storia di Andrew Yancy (interpretato da Vaughn), cacciato dal dipartimento di polizia di Miami e finito a fare l’ispettore sanitario nelle isole Keys. Dopo essersi imbattuto in un caso che si apre con un braccio umano ripescato dai turisti, si rende conto che se riuscirà a dimostrare che si tratta di un omicidio, rientrerà nel giro. Deve solo superare una serie di strani personaggi della Florida e una scimmia cattiva.

Il cast comprende anche L. Scott Caldwell (“Il fuggitivo”), Rob Delaney (“Catastrophe”), Meredith Hagner (“Search Party”), Natalie Martinez (“La Promesa del Retorno”), Alex Moffat (“Saturday Night Live”, “Holidate”), Michelle Monaghan (“Gone Baby Gone”), Ronald Peet (“First Reformed – La creazione a rischio”) e Jodie Turner-Smith (“Queen and Slim”), con le special guest John Ortiz (“Fast and Furious”), Zach Braff (“Scrubs”), Ashley Nicole Black (“Ted Lasso”), Scott Glenn (“The Leftovers – Svaniti nel nulla”) e Charlotte Lawrence al suo debutto televisivo.

Prodotta dalla Warner Bros. Television, “Carl Hiaasen’s Bad Monkey” è sviluppata dal produttore esecutivo e showrunner Lawrence, che l’ha prodotta attraverso la sua Doozer Productions insieme a Jeff Ingold, Matt Tarses (“Scrubs”), Marcos Siega, Vince Vaughn e Liza Katzer.

Carl Hiaasen’s Bad Monkey rappresenta la più recente collaborazione tra Lawrence e Warner Bros. Television per Apple TV+, dopo la serie di successo nominata agli Emmy “Shrinking” e il fenomeno “Ted Lasso”.

Reed Hastings di Netflix sostiene Kamala Harris con una donazione di 7 milioni di dollari

0

Reed Hastings di Netflix ha fatto la voce grossa per Kamala Harris, staccando un assegno di 7 milioni di dollari per la campagna elettorale del vicepresidente per il 2024.

Il cofondatore e presidente esecutivo di Netflix ha rivelato l’ingente donazione al sito di tecnologia The Information martedì. “Dopo il deprimente dibattito, siamo di nuovo in gioco”, ha dichiarato Hastings a The Information. Ha aggiunto che si tratta della più grande donazione che abbia mai fatto a un singolo candidato.

All’inizio del mese, dopo la disastrosa performance di Joe Biden al primo dibattito presidenziale, Hastings ha reso pubbliche le sue frustrazioni nei confronti del presidente in corsa per la rielezione. “Biden deve farsi da parte per consentire a un vigoroso leader democratico di battere Trump e di mantenerci sicuri e prosperi”, ha dichiarato Hastings al New York Times.

I commenti di Hastings all’epoca facevano parte di un coro crescente di grandi donatori democratici, in particolare di Hollywood, che chiedevano a Biden di farsi da parte. Secondo il NYT, Hastings e sua moglie, Patty Quillin, hanno donato più di 20 milioni di dollari al Partito Democratico negli ultimi anni.

Martedì Hastings ha twittato: “Congratulazioni a Kamala Harris – ora è il momento di vincere”.

The Information ha riferito che Hastings ha donato a un super PAC legato ad Harris su raccomandazione del miliardario venture capitalist e collega megadonatore democratico Reid Hoffman.

Da quando Biden ha rivelato la sua decisione shock di porre fine alla sua campagna di rielezione, i potenti democratici, i donatori e i sostenitori si sono stretti attorno ad Harris, che lunedì ha ottenuto la maggioranza dei delegati per diventare ufficialmente il candidato presidente del partito.

Dopo un’ondata di entusiasmo, in meno di una settimana il Washington Post ha riferito che la Harris ha raccolto la cifra record di 250 milioni di dollari per la sua campagna in soli due giorni. L’Hollywood Reporter ha rivelato all’inizio di questa settimana che la notizia del ritiro di Biden a favore di Harris ha eccitato i donatori di Hollywood, che si sono messi in fila per elargire milioni all’ex senatrice della California.

Matthew Macfadyen si è sentito fuori luogo come Mr. Darcy in Orgoglio e pregiudizio: “Non sono abbastanza attraente”

0

Prima di interpretare Tom Wambsgans nella serie HBO “Succession”, Matthew Macfadyen era forse più noto per la sua interpretazione di Mr. Darcy nell’adattamento di Joe Wright di “Orgoglio e pregiudizio” del 2005 al fianco di Keira Knightley. E sebbene sia spesso in cima alle classifiche dei fan per l’interpretazione del cupo eroe romantico di Jane Austen, Macfadyen ha rivelato in una nuova intervista a “CBS Mornings” che “non gli è piaciuto molto” interpretare la parte. “Mi sento in colpa a dirlo”, ha detto Macfadyen. “Ci sono stati momenti in cui mi sono divertito, ma vorrei essermi divertito di più.

“Vorrei essere stato meno preoccupato”. Macfadyen ha dichiarato che la sua ansia derivava dalla sensazione di non essere stato adatto al ruolo. “Mi sono sentito un po’ fuori luogo. Non sono abbastanza attraente, o non sono, insomma…”, ha continuato. “Ma ha funzionato”. Ora, quando i fan lo riconoscono come Mr. Darcy, Macfadyen ha detto che è “probabilmente la cosa più lusinghiera che mi capita”. “Sono passati ben 20 anni, quindi penso che non posso invecchiare così male”, ha detto ridendo.

Matthew Macfadyen mr Darcy
Keira Knightley e Matthew Macfadyen in Orgoglio e pregiudizio

Matthew Macfadyen è Mr. Paradox in Deadpool & Wolverine

Macfadyen ha partecipato a “CBS Mornings” per promuovere il suo ultimo film, il blockbuster della MarvelDeadpool and Wolverine”, con Ryan Reynolds e Hugh Jackman. Macfadyen interpreta Mr. Paradox, il soprintendente presso la TVA dell’antieroe di Reynolds. “È una parte divertente”, ha detto. “Vedere Ryan e Hugh Jackman fare squadra sul set è stato uno spasso. Ho una cotta per quei due, sono semplicemente fantastici”. Macfadyen ha aggiunto che Mr. Paradox ha un’atmosfera simile a quella del suo personaggio di “Succession”, Tom, “per via di un certo modo di fare lo stronzo aziendale”.

Sweet Home: recensione della stagione finale del drama Netflix

Sweet Home: recensione della stagione finale del drama Netflix

È tempo di saluti. Dopo il grande ritorno a dicembre con il tanto discusso secondo capitolo, l’iconico e popolare drama horror sudcoreano di Netflix Sweet Home (in hangeul 스위트홈) volge al termine con la sua terza stagione. Creata da Hong So-ri, Kim Hyung-min e Park So-jeong, la serie è basata sull’omonimo webtoon del 2017, scritto da Kim Carnby e illustrato da Hwang Young-chan.

Sweet Home segue la spaventosa e tragica storia di un gruppo di sopravvissuti in un mondo post-apocalittico invaso da terribili mostri che si nutrono di umani. Se la prima stagione ha conquistato il pubblico grazie alla sua trama avvincente, all’atmosfera inquietante e ai personaggi ben caratterizzati, la seconda ha visto un calo di entusiasmo e aspettative. La terza stagione è riuscita a risollevare le sorti di questo amato horror fumettistico?

Sweet Home 3 | Cr. Kim Jeong WonNetflix © 2024

Sweet Home: dove eravamo rimasti

Nella seconda stagione (qui la recensione), il gruppo di superstiti della Green Home è costretto ad abbandonare il proprio rifugio, ormai distrutto e pericoloso, per raggiungere lo stadio sorvegliato dal Crow Platoon, la nuova destinazione dove il governo ha riunito i pochi civili sopravvissuti all’epidemia. Seo Yi-kyung (Lee Si-young), che nella prima stagione scopre di essere incinta, in Sweet Home 2 dà alla luce una bambina (Kim Si-a) che, infetta fin dalla nascita, possiede enormi poteri, come quello di trasformare rapidamente gli umani in mostri e suoi seguaci. Nel frattempo, Hyun-su (Song Kang) viene catturato da Jung Ui-myeong, un potente mostro liquido che ha preso il controllo del corpo di Pyeon Sang-wook (Lee Jin-wook), e sottoposto ai numerosi e dolorosi esperimenti del Dr. Lim (Oh Jung-se).

Quest’ultimo, che considera gli umani una malattia e i mostri l’unica cura possibile, intende infatti studiare e analizzare i mostri-umani attraverso Hyun-su e la sua incomprensibile forza. Nonostante il tempo che il Dr. Lim dedica alla ricerca, i mostri continuano a essere però imprevedibili. Solo verso la fine del secondo capitolo scopre che le spaventose creature iniziano a evolversi, passando da mostri-umani a neo-umani, esseri misteriosi privi di qualsiasi emozione e sensibilità.

Sweet Home 3 | In foto l’attrice Ko Min-si nei panni di Lee Eun-yu. Cr. Kim Jeong Won/Netflix © 2024

L’evoluzione di Sweet Home

Proprio come i suoi mostri, episodio dopo episodio, l’angosciante serie targata Netflix Corea del Sud si è evoluta sorprendentemente. La seconda stagione, infatti, ha segnato una netta differenza rispetto alla prima: mentre inizialmente il pubblico si è appassionato alla spaventosa storia dei condomini della Green Home, affezionandosi soprattutto ai suoi protagonisti, tra cui l’introverso e strambo Hyun-su, nella seconda stagione è stato costretto ad abbandonare quell’ambientazione familiare e disastrata per volgere lo sguardo al mondo esterno.

In Sweet Home 2, tutto è stato amplificato ai massimi livelli: la tensione, l’azione e i pericoli sono aumentati esponenzialmente, generando una sorta di confusione e disagio nello spettatore, che ha quasi trovato difficoltà a riconoscere gli stessi personaggi. Questi ultimi, infatti, sono stati sempre più messi da parte per far spazio a nuove personalità e dinamiche, che hanno contribuito a rendere la trama ancora più complessa e imprevedibile. Proprio a causa della profonda contraddizione tra la prima e la seconda parte, il pubblico era estremamente curioso di scoprire come i creatori potessero giungere a una conclusione coerente e soddisfacente nella terza stagione.

Il capitolo conclusivo di Sweet Home tenta dunque di miscelare e riconciliare gli elementi caratteristici delle prime due stagioni. La trama, per esempio, si destreggia tra due ambientazioni differenti: uno spazio interno (tipico della stagione 1), che corrisponde a ciò che accade nello stadio, e uno spazio esterno (come nella stagione 2), che mostra le vicende nelle strade di una città ormai annientata dall’epidemia. A queste si aggiunge poi un terzo spazio, più profondo, astratto e intimo, rappresentato dalle scene di lotta interiore tra il virus e ciò che resta dell’animo umano. Tra l’angosciante claustrofobia degli spazi chiusi, il caos incontrollato del mondo esterno e le intense battaglie psicologiche dei personaggi, si può quindi parlare di una triplice ambientazione che si impegna a ristabilire un equilibrio delle diverse atmosfere e tematiche sviluppate nelle stagioni precedenti.

Sweet Home 3 | In foto (da sinistra a destra) gli attori Lee Do-hyun, Ko Min-si, Song Kang. Cr. Kim Jeong Won/Netflix © 2024

Un finale che lascia l’amaro in bocca

Nonostante il tentativo di riportare sullo schermo gli amati volti noti della prima stagione, tra cui l’iconico trio Hyun-su, Eun-yu ed Eun-hyuk, e la coraggiosa Lee Si-young, la terza stagione di Sweet Home non riesce a chiudere degnamente il cerchio. Sebbene presenti adrenaliniche scene d’azione, una grafica migliorata e un accattivante tono fumettistico (probabilmente l’unico elemento coerente dell’intera serie), Sweet Home sembra aver subito un processo di snaturalizzazione che ha rotto profondamente gli schemi della prima stagione, facendo quindi apparire il secondo e il terzo capitolo più come spin-off che come continuazioni dirette del primo.

Pur terminando la storia nello stesso luogo in cui è iniziata, nella curiosa e non più rumorosa Green Home, la “casa dolce casa” a cui allude il titolo del drama, il finale lascia senza dubbio il pubblico con l’amaro in bocca. Il messaggio di una “seconda possibilità” data dalla nuova razza umana ibrida non riesce a compensare la sensazione di un grande potenziale sprecato da una trama troppo vasta e ambiziosa. La coerenza narrativa è venuta meno, e il legame emotivo con i personaggi, seppur mantenuto grazie alla presenza dei protagonisti sopravvissuti, non è sufficiente a riscattare una stagione che manca di quella profondità e quella tensione che avevano reso la prima parte così coinvolgente.

In definitiva, Sweet Home 3, nonostante i suoi spunti interessanti e l’impegno nel riprendere elementi iconici, si perde in un eccesso di ambizione che sacrifica la coerenza e la continuità necessarie per un finale davvero meritevole.

Only Murders in the Building, ecco quando uscirà la quarta stagione su Disney+

0

Disney+ ha diffuso il poster della quarta stagione di Only Murders in the Building. La serie comedy originale premiata agli Emmy con Steve Martin, Martin Short e Selena Gomez tornerà il 27 agosto in esclusiva su Disney+.

Nella quarta stagione di Only Murders in the Building, il trio di podcaster amatoriali è alle prese con gli eventi scioccanti accaduti alla fine della terza stagione che hanno coinvolto Sazz Pataki, la controfigura e amica di Charles. Chiedendosi se la vittima designata fosse veramente lei oppure Charles, la loro indagine li porta fino a Los Angeles, dove uno studio di Hollywood sta preparando un film sul podcast Only Murders. Quando Charles, Oliver e Mabel tornano a New York, intraprendono un viaggio ancora più epico: attraversano il cortile del loro palazzo per addentrarsi nelle vite contorte dei residenti della Torre Ovest dell’Arconia.

La serie Only Murders in the Building è interpretata da Steve Martin, Martin Short, Selena Gomez, Michael Cyril Creighton, con guest star speciali che includono Meryl Streep, Da’Vine Joy Randolph, Eugene Levy, Eva Longoria, Zach Galifianakis, Molly Shannon, Kumail Nanjiani, Melissa McCarthy, Richard Kind e molti altri.

I co-creatori e sceneggiatori di Only Murders in the Building sono Steve Martin e John Hoffman (Grace and Frankie, Looking). Martin e Hoffman sono i produttori esecutivi insieme a Martin Short, Selena Gomez, il creatore di This Is Us Dan Fogelman e Jess Rosenthal. La serie è prodotta da 20th Television, parte dei Disney Television Studios.

House of the Dragon 2, Sonoya Mizuno rivela che il bacio omosessuale dell’episodio 6 non era previsto dal copione

0

L’episodio di questa settimana di House of the Dragon ha continuato a mettere al loro posto i tasselli che ci porteranno verso il finale della seconda stagione e, tra il fuoco di drago, il legame tra draghi, gli intrighi di Aemond e Daemon che ancora si chiede come mai abbia le allucinazioni a Harrenhall (suggerimento: controlla i drink che la tua nuova strega amica ti prepara ogni sera prima di andare a letto), abbiamo avuto un sorprendente momento di passione tra la regina Rhaenyra e la sua nuova consigliera, Lady Mysaria.

La scena inizia con Mysaria che rivela come si sia procurata la cicatrice sul collo dopo essere stata vittimizzata e ingravidata dal suo stesso padre. Rhaenyra abbraccia la sua alleata per offrirle conforto, ma l’abbraccio si prolunga e le due finiscono per baciarsi prima di essere interrotte da una guardia.

Parlando con The Wrap, Sonoya Mizuno (Mysaria) ha rivelato che il bacio non era in realtà nella sceneggiatura, ed è stato un suggerimento dell’ultimo minuto di Emma D’Arcy (Rhaenyra).

“Non era previsto come bacio. Penso che sia stato programmato come… c’è solo del fiato tra loro o qualcosa del genere, e poi qualsiasi cosa accada viene interrotta”, ha spiegato Mizuno. “Poiché eravamo separati nella stanza… [e] Mysaria ha raccontato questa storia, [D’Arcy] ha sentito l’istinto di abbracciarla, di confortarla. Da lì, è sembrato così organico arrivare al bacio”.

Non credo che nessuno dei due sia stato abbracciato in quel modo da molto tempo, se non mai”, ha aggiunto. “Penso che sia stato l’abbraccio – l’intima vulnerabilità di quell’abbraccio – a trasformarsi in un bacio molto tenero e appassionato, che è stato davvero… incredibile. Credo che il momento sia stato molto emozionante per entrambi”.

Cosa ne pensate del bacio? È qualcosa che avevi previsto o ti ha colto di sorpresa?

“La serie prequel trova la dinastia Targaryen all’apice assoluto del suo potere, con più di 15 draghi sotto il loro giogo. La maggior parte degli imperi, reali o immaginari, si sgretola di fronte a tali altezze. Nel caso dei Targaryen, la loro lenta caduta inizia quasi 193 anni prima degli eventi di Game of Thrones, quando re Viserys Targaryen rompe con un secolo di tradizione nominando sua figlia Rhaenyra erede del Trono di Spade. Ma quando in seguito Viserys genera un figlio, la corte rimane scioccata quando Rhaenyra mantiene il suo status di erede, e i semi della divisione seminano attriti in tutto il regno”.

La seconda stagione di House of the Dragon vede Matt Smith, Olivia Cooke, Emma D’Arcy, Eve Best, Steve Toussaint, Fabien Frankel, Ewan Mitchell, Tom Glynn-Carney, Sonoya Mizuno e Rhys Ifans riprendere i loro rispettivi ruoli. Il cast è completato da Harry Collett, Bethany Antonia, Phoebe Campbell, Phia Saban, Jefferson Hall e Matthew Needham.

I registi della nuova stagione sono Alan Taylor (episodi 1 e 4), Clare Kilner (episodi 2 e 5), Geeta Patel (episodi 3 e 8), Andrij Parekh (episodio 6) e Loni Peristere (episodio 7).

I 15 peggiori film originali Netflix, secondo la classifica di Letterboxd

0

Netflix si è imposta come uno dei più grandi colossi dello spazio streaming, grazie all’elevato numero di incredibili film e serie originali che ha pubblicato nel corso degli anni. Tuttavia, parte di ciò che ha reso Netflix così vincente è la sua tendenza a concentrarsi su un’elevata quantità di film originali, e con un numero così elevato di film realizzati, alcuni selezionati saranno sempre di qualità inferiore. L’enorme successo di Netflix rende i suoi errori e le sue mancanze molto più evidenti, rendendoli facili bersagli quando rilasciano alcuni dei peggiori film della memoria recente.

Per vedere esattamente quali dei tanti errori di Netflix sono considerati i peggiori dai moderni fan del cinema, non c’è francamente un’uscita migliore della comunità di Letterboxd. Proprio come Netflix ha rivoluzionato e cambiato il gioco dei film e della televisione attraverso l’implementazione di Internet, Letterboxd ha cambiato il gioco della discussione moderna e del dialogo sui film attraverso Internet. Essendo la comunità moderna e l’hub di riferimento per gli appassionati di cinema che parlano di film moderni, è l’abbinamento perfetto per vedere esattamente quali sono i film di Netflix che non riescono a soddisfare la barra della qualità.

Noise (2023)

Noise (2023)

Valutazione media di Letterboxd: 1.62/5

Uno dei film drammatici con il rating più basso e largamente malvisto che siano stati rilasciati sulla piattaforma, Noise è un dramma relazionale belga che segue la storia di Matt, un influencer e giovane genitore di suo figlio appena nato, Julius. Tuttavia, iniziano a rivelarsi oscuri segreti legati al passato del padre di Matt, che lo spingono a indagare sui drammi e sui segreti che la sua famiglia gli ha tenuto nascosti per tanto tempo. Mentre la moglie si preoccupa sempre di più delle ricerche di Matt, il viaggio minaccia di distruggere la nuova vita che Matt si è costruito.

È raro che questo tipo di dramma lento e cupo sia oggetto di valutazioni così negative e basse su comunità online come Letterboxd, il che rende ancora più interessante il fatto che Noise abbia una valutazione così bassa. Gran parte dell’odio e della delusione che circonda il film ha a che fare con il suo ritmo, in cui succede pochissimo e il film sembra iniziare solo dopo un’ora. Come se questo film non fosse già abbastanza dimenticabile, l’anno precedente era già stato realizzato un film originale Netflix con lo stesso titolo, ma quella serie è stata un successo di critica ed è uno dei film originali di Netflix con la valutazione più alta su Letterboxd.

Love & Gelato (2022)

Love & Gelato

Valutazione media di Letterboxd: 1.60/5

Una delle tante commedie sentimentali adolescenziali che hanno dominato l’algoritmo di Netflix nel corso degli anni, Love & Gelato segue le stesse tendenze e convenzioni dei suoi predecessori, aggiungendo solo il colpo di scena di svolgersi a Roma. Il film segue Lina, una ragazza in procinto di diplomarsi con l’obiettivo di andare al MIT, ma dopo che sua madre si ammala, finisce per essere convinta a trascorrere la sua ultima estate da adolescente a Roma. Mentre si trova a Roma, finisce per fare il possibile per realizzare i sogni di sua madre, esplorando il mondo del cibo glorioso e del romanticismo nascente nella città magica.

È chiaro fin dall’inizio che Love & Gelato è semplicemente un tentativo da parte di Netflix di trovare un successo simile a quello ottenuto con Emily a Paris, sperando di utilizzare una bella località europea e una trama da commedia romantica per ottenere il successo. Tuttavia, gli utenti di Letterboxd non hanno esitato a vedere oltre la facciata e a considerare il film per quello che è veramente: una marea di personaggi antipatici, una storia d’amore insoddisfacente e una trama che è servita solo a infastidire il pubblico più che ad affascinarlo.

The Kissing Booth (2018)

The Kissing Booth

Letterboxd Valutazione media: 1.60/5

Insieme all’originale To All the Boys I’ve Loved Before, il primo film di Kissing Booth è spesso citato come una sorta di punto di partenza per questo stile di film romantici adolescenziali smielati e sopra le righe su Netflix. E mentre il primo film di To All the Boys funziona abbastanza bene come una dolce lettera d’amore al genere, The Kissing Booth è molto evidente nei suoi tentativi di essere nient’altro che un’opportunità per giovani star attraenti di apparire belle sullo schermo. Il film segue per lo più la classica trama di una ragazza, interpretata da Joey King, che inizia una storia d’amore con Noah Flynn (Jacob Elordi), nonostante sia il migliore amico di suo fratello minore, Lee (Joel Courtney).

Insieme ai suoi sequel, The Kissing Booth è diventato il volto di questo stile di commedia romantica adolescenziale a basso impegno che ha invaso Netflix tra la fine degli anni 2010 e l’inizio degli anni 2020, e la serie ha ricevuto la maggior parte dell’odio e del vetriolo degli utenti. Tuttavia, la serie ha anche un numero crescente di fan che si sono innamorati della natura campy e così cattiva da essere buona dell’intera serie, anche se questo non fa che aumentare ulteriormente la valutazione sempre più bassa del film sul sito.

Sierra Burgess è una sfigata (2018)

Sierra Burgess è una sfigata

Letterboxd Valutazione media: 1.54/5

Mentre sia The Kissing Booth che To All the Boys hanno avuto un successo tale da guadagnarsi delle trilogie complete, Sierra Burgess Is a Loser è stato così ampiamente odiato al momento dell’uscita che non ha mai avuto la possibilità di farlo, nonostante si trovasse in un campo di popolarità e di uscita simile a quello degli altri. Il film segue la storia della protagonista Sierra Burgess (Shannon Purser), un’emarginata sociale che ha completamente perso la speranza di trovare una relazione al liceo. Tuttavia, dopo che la sua più grande cotta scambia la sua scrittura per un’altra, Sierra si allea con una ragazza popolare per avere finalmente una possibilità d’amore.

Sebbene il pubblico curioso possa riconoscere il film come un moderno adattamento adolescenziale della storia di Cyrano, le libertà e le modifiche apportate per modernizzare la storia servono solo a sminuire e rendere Sierra più antipatica come protagonista. Le sue azioni sono molto più problematiche e scomode nel film, e vanno dal baciare fisicamente la sua cotta senza che loro lo sappiano a una scala ancora peggiore di bugie e manipolazioni di massa. Questo rende l’intera esperienza di visione molto scomoda, rendendo ironicamente il problema più grande del film quello che viene esplicitato nel suo stesso titolo.

The Tearsmith (2024)

The Tearsmith

Letterboxd Valutazione media: 1.52/5

È raro che un’uscita così recente salga immediatamente in cima alle classifiche e diventi uno dei film meno votati di Netflix agli occhi di Letterboxd, eppure The Tearsmith è riuscito a fare tutto e il contrario di tutto. Il film è una storia d’amore adolescenziale italiana che segue lo sbocciare dell’amore tra Nica e Rigel, due giovani anime che sono state adottate insieme dopo aver condiviso un’infanzia difficile in un orfanotrofio. Nonostante i loro legami familiari, non possono ignorare i sentimenti e la passione che provano l’uno per l’altra.

Non è esattamente sorprendente che un film la cui premessa principale è la “storia d’amore tra fratellastri” sia considerata ampiamente inquietante e scomoda dagli utenti di Letterboxd, e The Tearsmith interpreta la sua caotica premessa in modo del tutto corretto. Anche al di fuori degli aspetti più inquietanti della sua trama, The Tearsmith segue le stesse stanche tendenze e convenzioni di altri film romantici dell’epoca, sembrando uno strano stravolgimento dei film di After o addirittura di Cinquanta sfumature di grigio.

Death Note (2017)

Death Note

Letterboxd Valutazione media: 1.49/5

Adattamento della leggendaria serie anime, Death Note segue la storia di Light Turner, un giovane studente innocuo che si ritrova miracolosamente in possesso del “Death Note”. Il quaderno è incredibilmente potente e uccide chiunque scriva il suo nome al suo interno, e non ci vuole molto prima che Light impazzisca per il suo nuovo potere, iniziando a plasmare il mondo secondo la sua visione. Tuttavia, mentre il numero dei morti continua a salire, un gruppo di detective, tra cui il misterioso L, si occupa del caso ed è sul punto di scoprire l’identità di Light.

Mentre l’anime originale è spesso lodato per essere una delle più grandi serie animate di tutti i tempi, questo remake in live-action non riesce a rendere giustizia alla storia originale. Il film doveva già affrontare una battaglia in salita, tentando di adattare la maggior parte di un’intera serie in un unico film di 100 minuti, ma anche tenendo conto di questo, il ritmo e il lavoro dei personaggi impallidiscono in confronto all’originale. Sebbene il film abbia certamente alcune qualità, come l’interpretazione di Willem Dafoe nel ruolo di Ryuk, la moltitudine di cambiamenti negativi rispetto all’originale ha lasciato l’amaro in bocca a molti spettatori.

The Kissing Booth 2 (2020)

The Kissing Booth

Letterboxd Valutazione media: 1.45/5

Sequel del successo della commedia romantica originale di Netflix, The Kissing Booth 2 continua la storia di Elle che cerca di bilanciare la sua storia d’amore a distanza con Noah e la sua complicata amicizia con Lee. La tensione è già alta per la scelta di Elle di continuare ad avere una relazione con Noah, dal momento che lui è il fratello maggiore di Lee e ora è al college, mentre Elle è costretta a considerare le sue opzioni per il college. La situazione si complica ulteriormente quando un nuovo compagno di classe inizia a catturare l’attenzione di Elle.

Le commedie romantiche come genere sono raramente esplorate quando si tratta di franchise e sequel, per una buona ragione, dato che fondamentalmente si concludono e si innamorano alla fine. L’originale Kissing Booth era già un bersaglio facile e massiccio per chi cercava di stroncare il film per le sue interpretazioni imbarazzanti, la trama basilare e formulaica e l’attenzione alle giovani star più che ad altro. The Kissing Booth 2 riesce solo a raddoppiare tutto ciò che non è piaciuto del primo film, con l’aggravante di essere un’aggiunta del tutto ingiustificata che non aggiunge nulla all’originale.

The Open House (2018)

The Open House

Letterboxd Valutazione media: 1.44/5

The Open House è un film horror che segue l’adolescente Logan e sua madre Naomi che, dopo che il padre della famiglia è rimasto ucciso in un incidente d’auto, il duo si trasferisce in una casa isolata in montagna come fuga. Tuttavia, la fuga dal mondo che avevano pianificato non si rivela come l’avevano immaginata, poiché una serie di strani e inspiegabili eventi soprannaturali inizia a terrorizzare i due in ogni momento di veglia che trascorrono nella casa.

I film dell’orrore vivono e muoiono grazie alla loro capacità di far crescere la suspense e i brividi fino a raggiungere un risultato eccitante e coinvolgente, cosa in cui The Open House fallisce in pieno. Il film, ai livelli più elementari e fondamentali, è semplicemente incapace di evocare qualcosa che si avvicini a spaventi o emozioni genuine, creando quella che è facilmente una delle esperienze cinematografiche horror più noiose di tutti i tempi. Se a ciò si aggiunge un finale terribile che non fa un favore al film e lascia il pubblico con una nota negativa, non sorprende che gli utenti di Letterboxd abbiano fatto a pezzi il film.

Tall Girl 2 (2022)

Tall Girl 2

Letterboxd Valutazione media: 1.40/5

Sequel del già famigerato teen movie, Tall Girl 2 continua le disavventure di Jodi Kreyman, la ragazza che in passato era una completa emarginata sociale a causa della sua enorme altezza. Tuttavia, ora che Jodi ha ricevuto una nuova ondata di popolarità, inizia a vivere la vita da sballo nel suo liceo con la sua nuova relazione, apparentemente in cima al mondo. Tuttavia, tutta la pressione della popolarità inizia ad abbattersi su Jodi, combinata con lo stress di un’imminente esibizione e le incomprensioni tra i suoi amici, iniziando a sentirsi ironicamente piccola come sempre.

L’originale Tall Girl era già stato giudicato dalla maggior parte di Internet, Letterboxd compreso, come un film completamente ridicolo, in quanto la sua premessa era semplicemente troppo insensata e comica per essere presa lontanamente sul serio. Sebbene il sequel faccia dei passi avanti nella giusta direzione per essere più consapevole di sé e non insistere troppo sulla logistica dell’essere vittima di bullismo a causa della propria altezza, rimane comunque un generico e banale film sull’adolescenza. Mentre il film originale aveva una qualità così cattiva da essere buona, Tall Girl 2 corregge troppe cose fino a diventare noioso e poco interessante.

Tall Girl (2019)

Tall Girl

Letterboxd Valutazione media: 1.31/5

Facilmente uno dei film più stonati e infami che Netflix abbia mai creato, Tall Girl segue la storia di Jodi Kreyman, la ragazza più alta del suo liceo che ha vissuto la sua vita come uno zimbello per questo motivo. A causa di come è stata percepita dai suoi coetanei, è afflitta da un’ansia paralizzante e da pensieri autodistruttivi, e ora, stufa di vivere questa vita chiusa, decide di fare uno sforzo per avere fiducia in se stessa. Questo riesce ad allinearsi perfettamente con l’arrivo del nuovo studente straniero Stig, che diventa subito popolare e si affeziona a Jodi per la sua bellezza interiore.

C’è un livello di energia innocente e salutare, ma completamente fuori luogo, che circonda Tall Girl e la sua premessa e che rende l’intera esperienza difficile da non ridere. È assurdo che qualcuno abbia creduto che il film avrebbe funzionato, prendendo una storia relatabile di bullismo e di un clima liceale giudicante, ma trovando un modo per rimuovere tutta l’agenzia e l’affidabilità, lasciando il film nient’altro che una buccia. Pochi film di Netflix sono diventati famosi per la loro bassa qualità come Tall Girl, che continua a confondere e sconcertare le persone ancora oggi con le sue premesse ridicole e la sua esecuzione da manuale.

Marmaduke (2022)

Marmaduke

Letterboxd Valutazione media: 1.28/5

Uno dei peggiori film d’animazione del 2020, Marmaduke è un adattamento in animazione moderna del classico personaggio dei fumetti, che segue le disavventure del protagonista, un alano che si comporta male. Nonostante le sue scorrettezze e la sua natura problematica, un addestratore di cani di fama mondiale vede in Marmaduke un potenziale e inizia ad allenarlo per farlo gareggiare in una leggendaria mostra canina. Tuttavia, l’elitario mondo delle mostre canine ha una posta in gioco più alta che mai e Marmaduke dovrà lavorare più duramente di quanto abbia mai fatto in passato se vuole avere una possibilità di vincere.

Anche se Marmaduke è tecnicamente un film originale di Netflix solo negli Stati Uniti, mentre è stato distribuito da SC Films nei paesi internazionali, la sua qualità ripugnante gli fa guadagnare un posto meritato nella lista. Ilfilm sembra una combinazione di tutte le tendenze dolorose che hanno afflitto i film d’animazione nel decennio precedente, con un’eccessiva dipendenza dall’umorismo grossolano, una qualità dell’animazione scialba e una trama a dir poco scarna. Anche con un cast vocale semidecente che comprende attori del calibro di Pete Davidson e J.K. Simmons, il film è semplicemente troppo terribile per essere salvato in modo significativo.

The Kissing Booth 3 (2021)

The Kissing Booth 3

Letterboxd Valutazione media: 1.25/5

Finale della trilogia di Kissing Booth, The Kissing Booth 3 vede Elle tentare di sfruttare al meglio l’ultima estate prima di partire per il college. Elle escogita un piano dopo aver scoperto una “lista delle migliori estati di sempre” che lei e Lee avevano fatto da bambini, sperando di fare tutto quello che c’è scritto nella lista prima di partire e di essere costretta a dire addio. Tuttavia, c’è ancora un bel po’ di dramma, perché Elle è costretta a confrontarsi con tutti i drammi relazionali irrisolti e a risolvere tutte le questioni in sospeso prima di poter partire e vivere la sua nuova ed eccitante vita.

A questo punto, il franchise di Kissing Booth ha accettato e preso coscienza del proprio status di bersaglio di ogni scherzo quando si tratta di commedie romantiche generiche e moderne. Consapevole di ciò, il film decide di puntare completamente sull’assurdità e sul nonsense che aveva accumulato nei due film precedenti, dando vita a un film campy e spassosamente brutto che quasi si compiace della propria stupidità. Sebbene possa essere molto divertente vedere questi personaggi travestirsi da personaggi di Mario e andare sui go-kart, è ancora la cosa più lontana dall’essere veramente buona.

Lui è tutto (2021)

He's All That

Letterboxd Valutazione media: 1.21/5

Un remake in chiave moderna della classica commedia romantica adolescenziale, She’s All That, He’s All That segue la popolare influencer star Padgett Sawyer (Addison Rae), appena scaricata dal suo fidanzato all-star. Per vendicarsi di lui, Padgett escogita un piano per affascinare e trasformare uno dei ragazzi più impopolari della sua scuola, Cameron Kweller, in un re del ballo. Tuttavia, il suo piano comincia presto a crollare quando inizia a provare dei veri sentimenti per Cameron.

La trama originale di She’s All That era già datata e presa in giro quando uscì nel 1999, ma riuscì a cavarsela grazie al suo fascino ingegnoso e al carisma di Freddie Prinze Jr. e Rachael Leigh Cook. In confronto, He’s All That elimina tutto il fascino e la grazia del film originale, sostituendolo con uno squallido product placement e l’implementazione forzata di applicazioni di social media come TikTok. L’unica cosa che il film riesce a fare è affermare di essere uno dei peggiori remake cinematografici della memoria recente.

The Next 365 Days (2022)

The Next 365 Days

Letterboxd Valutazione media: 1.20/5

Ultimo film della famigerata trilogia dei 365 giorni, The Next 365 Days vede la relazione tra Laura e Massimo affrontare nuovi ostacoli nel tentativo di superare gli immancabili problemi di fiducia. Tuttavia, Nacho continua a fare tutto il possibile per mettere zizzania tra Laura e Massimo, cercando di tenere Laura tutta per sé. Laura si trova presto a dover prendere una decisione pericolosa e difficile: decidere come trascorrere il resto della sua vita.

La trama di The Next 365 Days non ha molta importanza, poiché, come i precedenti film della trilogia, non è altro che un pretesto arretrato per scene erotiche più squallide e di cattivo gusto. Il film non riesce a trovare nulla che si avvicini a una conclusione e a un finale per questi personaggi già terribili e antipatici e continua a spingere l’intera trilogia ancora di più nella profonda tana del coniglio della delusione e dell’odio che la comunità di Letterboxd nutre per l’intero franchise.

365 Days: This Day (2022)

365 Days: This Day

Letterboxd Valutazione media: 1.07/5

Il sequel di 365 Days, ampiamente criticato, 365 Days: This Day continua a seguire la storia d’amore proibita tra Laura, che in precedenza viveva una vita relativamente noiosa, e Massimo, il milionario con legami con la mafia. Tuttavia, mentre all’inizio la coppia è sollevata dall’idea di riunirsi e di continuare a manifestare il proprio amore, diversi tradimenti e incomprensioni iniziano a dividere il loro rapporto. A peggiorare le cose, un misterioso terzo tentativo di rubare l’amore e l’attenzione di Laura, costringendola a scegliere tra i due.

L’intera trilogia di 365 giorni è stata attivamente criticata e vituperata da Letterboxd, che la considera il peggior film degli anni 2020. 365 Giorni: This Day non fa eccezione, in quanto continua a perpetuare le stesse trame e gli stessi temi dannosi e problematici del film originale, preoccupandosi solo del suo contenuto sessuale. Sebbene il film originale 365 Days abbia un punteggio inferiore su Letterboxd, il film originale non è tecnicamente un film originale Netflix, in quanto il film ha guadagnato una popolarità enorme e la sua reputazione solo su Netflix, che ha portato alla produzione del resto della trilogia.

House of the Dragon, la riconciliazione tra Daemon e Rhaenyra è possibile a questo punto?

Inganni, risentimenti e relazioni illecite non sono riservati solo ai Verdi. I problemi in paradiso continuano per il Team Black, e anche se Rhaenyra (Emma D’Arcy) e Daemon (Matt Smith) erano una coppia iconica nella prima stagione di House of the Dragon, la seconda stagione ha approfondito gli aspetti più problematici della loro relazione. Dopo un’esplosiva discussione e l’allontanamento in “Rhaenyra la crudele”, Daemon si rifiuta ancora di comunicare con la moglie e la sua assenza (o abbandono) ha visto Rhaenyra perdere uno dei suoi più forti alleati in un momento critico della Danza dei Draghi.

Tra il recente bacio di Rhaenyra con Mysaria (Sonoya Mizuno) e il continuo peggioramento dello stato mentale di Daemon, la situazione sembra piuttosto precaria per i due. La coppia preferita dai fan non potrebbe essere più distante, letteralmente, lasciando gli spettatori a chiedersi se una riconciliazione tra i due sia possibile a questo punto. L’ultimo episodio della seconda stagione, “Smallfolk”, presenta alcuni momenti rivelatori che forniscono alcuni approfondimenti necessari sullo stato del difficile matrimonio di Daemon e Rhaenyra.

Rhaenyra ha perseguitato i sogni di Daemon ad Harrenhal

House of the Dragon

Daemon può anche aver lasciato la Roccia del Drago per allontanarsi dalla sua regina e forgiare la propria strada, ma non riesce a sfuggire a Rhaenyra. Sebbene nei suoi sogni ad Harrenhal siano comparsi molti fantasmi del suo passato, non solo la defunta moglie Laena (Nanna Blondell) e il fratello Viserys (Paddy Considine), i sogni più inquietanti di Daemon si sono concentrati sul rapporto con Rhaenyra. Daemon ha sognato sua moglie due volte e in ogni sogno lei è la bambina che Daemon ha iniziato a inseguire.

Sta sognando una Rhaenyra che un tempo era più facile da controllare, ma la versione onirica lo affronta ancora nello stesso modo in cui l’ha affrontata la Rhaenyra adulta, mettendo in evidenza la sua gelosia nei confronti della sua relazione con Viserys e le conseguenze del suo comportamento privo di tatto. Il risentimento sepolto che ha per lei, che apparentemente ha sempre avuto per lei, comincia a rivelarsi. Anche la paranoia di Daemon sta crescendo; in “Smallfolk”, si chiede addirittura se Simon Strong (Simon Russell Beale) sia la causa dei suoi sogni infestati e se sia stata Rhaenyra a farglielo credere. Piuttosto che incoraggiare l’introspezione in Daemon, questi sogni sembrano solo esacerbare il suo risentimento verso Rhaenyra.

Nemmeno la distanza fisica che Harrenhal offre sembra aiutare la coppia, e per Daemon è diventato più facile demonizzare Rhaenyra in sua assenza. Durante la sua permanenza ad Harrenhal, Daemon ha cercato di convincersi che sarebbe stato un sovrano migliore, che è lui a meritare di governare il Continente Occidentale e che Viserys ha sbagliato a non nominarlo suo erede. Ma quando dice ad Alys Rivers (Gayle Rankin) che Rhaenyra non ha mai voluto la corona, lei ribatte che è proprio questo che la rende adatta a indossarla e probabilmente il motivo per cui Viserys l’ha scelta, e Daemon non ha alcuna risposta. Daemon non risponde e, invece di riconoscere che è sempre stato il suo più grande nemico, continua a scaricare la colpa su Rhaenyra e a lasciare che il suo risentimento si inasprisca.

Rhaenyra si apre su Daemon a Roccia del Drago

House of the Dragon 2 Rhaenyra

Dopo diversi episodi in cui i suoi consiglieri hanno preteso il ritorno di Daemon a Roccia del Drago, Rhaenyra ha riconosciuto il proprio risentimento nei confronti del marito, nonché una grave mancanza di fiducia. In “Smallfolk”, Rhaenyra spiega a Mysaria che lei e Daemon hanno sempre voluto quello che aveva l’altro, definendoli “metà di un tutto”. Rhaenyra è perfettamente consapevole che la gelosia irrisolta di Daemon per ciò che lei ha – l’amore incondizionato di Viserys e la sua posizione di erede – è ciò che gli impedisce di essere in pace. È difficile non chiedersi se questa gelosia condivisa sia parte di ciò che ha fatto incontrare Daemon e Rhaenyra, con il desiderio di possedere ciò che l’altro ha. Come dice Rhaenyra a Mysaria: “Voleva possedere me, ma non essere posseduto”.

Ma se Rhaenyra ammette liberamente di invidiare anche Daemon, in particolare per la sua capacità di essere un uomo spensierato che incute timore nel cuore degli altri, non ha permesso che questo influisse sul loro matrimonio. La brusca partenza di Daemon da Roccia del Drago è avvenuta proprio perché non riusciva più a controllare la propria gelosia e, sebbene entrambi si siano sempre invidiati a vicenda, solo Daemon ha permesso che questa diventasse insidiosa e li dividesse. Rhaenyra ora vive nel timore che Daemon le si sia rivoltato contro, che il suo stesso marito abbia intenzione di usurpare il suo trono come hanno fatto gli Hightower. Rispetto al risentimento di Daemon come catalizzatore della rottura del suo rapporto con Rhaenyra, è questa sfiducia che continuerà a corrodere il rapporto tra Rhaenyra e Daemon.

Daemon e Rhaenyra riusciranno a riconciliarsi in “House of the Dragon”?

House of the Dragon 2

Il risentimento e la mancanza di fiducia influiscono negativamente su qualsiasi relazione, figuriamoci su un matrimonio reale incestuoso alimentato dalla gelosia nel bel mezzo di una gigantesca guerra civile. Un tempo Rhaenyra e Daemon potevano essere in grado di mettere da parte le loro divergenze per perseguire i sentimenti che provavano l’uno per l’altro, ma ora questi problemi evidenti chiedono a gran voce di essere riconosciuti. I due cominciano anche a trovare conforto negli altri: La relazione tra Daemon e Alys Rivers ha continuato a svilupparsi, e “Smallfolk” vede Rhaenyra impegnarsi in una necessaria vulnerabilità emotiva con Mysaria. Tutto questo mette in crisi un matrimonio già traballante e non lascia molto spazio alla riconciliazione.

È chiaro che Daemon e Rhaenyra non si fidano più l’uno dell’altra e la distanza fisica ed emotiva che li separa è un danno. Finché questa distanza permane, la riconciliazione sembra sempre meno possibile. È probabile che, se ci sarà una riconciliazione, sarà perché Rhaenyra sarà in grado di mettere da parte i suoi sentimenti e perdonare Daemon, piuttosto che il contrario, e questa sembra una base piuttosto traballante nella migliore delle ipotesi. Per ora, la palla è nel campo di Daemon, e il Rogue Prince non è tipicamente noto per estendere la grazia agli altri, moglie compresa.

Mentre Rhaenyra e Daemon sono in disaccordo in questo momento, i loro attori non ne hanno mai abbastanza l’uno dell’altro. Emma D’Arcy, in un’intervista a Variety, ha dichiarato di aver “fatto una petizione per avere più tempo [sullo schermo] nella prossima stagione” con Matt Smith, quindi potrebbe esserci una speranza all’orizzonte per la coppia Targaryen. Forse potranno riunirsi di nuovo per assicurarsi il Trono di Spade – per amore di Viserys, per dovere verso la famiglia, per desiderio di vendetta e per porre fine ai Verdi, ma per ora sembra che tra le ex fiamme ci sia del serio amore perduto.

Twisters, la spiegazione del finale: Perché Steven Spielberg ha tagliato il bacio?

Il nuovo kolossal estivo Twisters (la nostra recensione) sta sbancando il botteghino nazionale. Con un weekend di apertura da 80 milioni di dollari, il terzo più alto dell’anno dopo Inside Out 2 e Dune: Parte 2, il sequel del film catastrofico del 1996 Twister ha infranto le aspettative del botteghino. Il giudizio su Twister, a parte una manciata di critiche, è piuttosto positivo, con la maggior parte dei critici che ha applaudito il regista candidato all’Oscar Lee Isaac Chung per aver realizzato un divertente blockbuster estivo vecchio stile con due promettenti star come Daisy Edgar-Jones e il beniamino del 2024, Glen Powell. Tuttavia, il lato B del successo finanziario di Twisters durante il fine settimana è stato il discorso sulla storia d’amore, o sulla sua mancanza, nel film. Il film di Chung si conclude con una nota che praticamente implora un grande bacio emotivo tra i due protagonisti, ma l’amore fisico non si manifesta mai. A quanto pare, un gesto romantico finale è stato filmato, ma è stato lasciato in sala d’incisione per volere del produttore del film, Steven Spielberg.

Lee Isaac Chung porta le vibrazioni estive da blockbuster in “Twisters”.

Glenn Powell Twisters

Siamo tutti abituati, e forse esausti, dai sequel, ma Twisters è privo della storia del film originale di Jan de Bont con Helen Hunt e il compianto Bill Paxton. Segue invece la storia di Kate Cooper (Edgar-Jones), una meteorologa attirata nuovamente nel mondo della caccia ai tornado nel suo stato natale, l’Oklahoma. Si allea con Tyler Owens (Powell), un cacciatore carismatico, focoso e spericolato con un seguito sui social media, e insieme rintracciano i tornado diretti verso le piccole città dello stato.

Chung, che è emerso sulla scena con il suo dramma familiare del 2020, Minari, è perfettamente soddisfatto di ripristinare un marchio pastiche di intrattenimento estivo che è stato eliminato durante il regno dei supereroi cinematografici. Il film non ha nulla di completamente originale, ma è costantemente gratificante come un’avventura scoppiettante tra una strana coppia che si lega grazie al reciproco amore per la caccia e al desiderio di aiutare le persone. Oltre all’inseguimento dei tornado, è fondamentale la loro conversazione in gergo meteorologico, che si sostituisce a un’esplicita storia d’amore.

Come finisce “Twisters”?

Twisters film 2024

Dopo quasi due ore di inseguimento di tornado in tutto lo Stato e di salvataggio degli abitanti di piccole città distrutte da una calamità naturale, il climax di Twisters segnala un tropo familiare della storia tra due amanti resistenti. Kate viene accompagnata all’aeroporto dal suo collega d’affari Javi (Anthony Ramos) e intende tornare a casa a New York per continuare i suoi studi e approfondire le ricerche sul loro nuovo esperimento. Fuori dall’ingresso, Tyler emerge con il suo furgone. Parcheggiato nell’area di raccolta dell’aeroporto, fissa Kate in piedi, da sola, che guarda il cielo attraverso il finestrino.

Dopo essere stato importunato da un vigile urbano dell’aeroporto (un improvviso cameo di Paul Scheer), Tyler fa esplodere il suo camion e va a cercare Kate. Questo momento evoca il classico tropo delle commedie romantiche in cui l’uomo rintraccia la donna e le rivela i suoi veri sentimenti prima che lei se ne vada per sempre – e quasi sempre finisce con un bacio. L’annunciatore dell’aeroporto dichiara che i voli sono stati ritardati a causa del forte vento e i due lasciano l’aeroporto insieme con le labbra secche.

I titoli di coda mostrano frammenti di articoli giornalistici di Ben (Harry Hadden-Paton), il giornalista inglese che segue la troupe di Tyler. Il montaggio rivela che Kate, Tyler e Javi sono diventati soci in affari. Tuttavia, l’immagine più duratura diTwisters è quella di Tyler e Kate che guardano il cielo mentre si sviluppa un tornado, a indicare il vero amore che li lega.

Con sorpresa e forse sgomento di molti spettatori, non c’è alcun bacio tra Kate e Tyler in nessun momento del film. Twisters è un cugino di Top Gun: Maverick (il regista Joseph Kosinski ha ricevuto un credito per la storia di Twisters) in quanto si rifà a un’epoca di blockbuster estivi che erano sinceri, romantici e facevano appello a un sentimento americano medio. Il sequel stand-alone di Chung presenta tutte le caratteristiche di un blockbuster degli anni ’80 o ’90, tranne un elemento cruciale. Gli spettatori sono abituati ad aspettarsi un bacio tra Daisy Edgar-Jones e Glen Powell, che hanno mostrato una chimica elettrica durante il loro press tour, nei momenti finali del film, ma non arriva mai.

La scena del bacio tagliata in “Twisters” fu il risultato di una nota di Steven Spielberg

Steven Spielberg 2018
Steven Spielberg alla 62esima edizione dei David di Donatello – Foto di Aurora Leone © Cinefilos.it

In un’intervista a Collider, Daisy Edgar-Jones e Glen Powell hanno confermato che è stata girata una scena di bacio (il cui filmato ha fatto il giro del web), ma che è stata tagliata in post-produzione. “Sono uniti dalla passione comune per qualcosa”, ha detto Edgar-Jones in difesa del finale senza bacio. “Questo film non è incentrato sulla ricerca dell’amore”, ha detto Powell, ritenendo che ‘un bacio sarebbe stato poco rappresentativo del giusto obiettivo alla fine del film’. Secondo Edgar-Jones, il produttore esecutivo Steven Spielberg ha suggerito alla coppia di rinunciare al bacio nel montaggio finale. “Penso che sia una nota di Spielberg, non è vero?”, ha osservato l’attrice. “Mi sembra che ora il pubblico sia in una posizione diversa in termini di desiderio o meno di un bacio“, ha dichiarato Lee Isaac Chung a Entertainment Weekly, affermando di preferire il finale senza bacio da un punto di vista artistico.

I fan sono indignati per una moltitudine di motivi. Chiunque abbia visto il recente poliziesco di Richard Linklate , Hit Man, sa che Glen Powell è più che all’altezza di un protagonista maschile romantico. Da un punto di vista generale, la decisione attiva di ridurre la qualità romantica di Twisters è un segnale del problema cronico dei blockbuster senza sesso.

La mancanza di sessualità, o di qualsiasi storia d’amore leggera, nei film mainstream dell’ultimo decennio è stata la causa dell’infinita serie di discorsi sulla nostra attuale cultura mediatica prudente. Considerato lo stato dei blockbuster estivi, non è stato scioccante che Kate e Tyler non si siano baciati. Tuttavia, l’omissione di un bacio non lo rende meno scoraggiante, soprattutto perché Twisters si è posizionato come un rinfrescante ritorno al passato. Inoltre, la richiesta di Spielberg, i cui film sono principalmente asessuati, non fa che aggravare la questione.

Il finale di Twisters è un vero e proprio paradosso, perché è allo stesso tempo accattivante e insoddisfacente. Anche se il finale è apparentemente programmato per soddisfare un vasto pubblico che guarda un blockbuster estivo, la consapevolezza di un “bacio tagliato” smorza almeno un po’ la potenza emotiva dei momenti finali. Nel vuoto, l’omissione di qualsiasi gesto romantico è difendibile, in quanto il concetto di due professionisti con un vuoto nella loro vita che si uniscono per un hobby unico con cui pochi potrebbero mai entrare in contatto è romantico di per sé.

Qualche anno fa, il fatto che i protagonisti maschili e femminili di un film estivo d’azione e avventura si baciassero alla fine sarebbe stato un cliché eccessivo. Oggi, quando il pubblico desidera un’epoca passata dell’intrattenimento popolare, i baci sono molto richiesti. Per lo meno, il finale di Twisters è pronto per un’appassionata discussione in rete e nelle sale cinematografiche, il che è più di quanto si possa dire della maggior parte delle uscite in sala.