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Cattive Acque, recensione del film con Mark Ruffalo

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Cattive Acque, recensione del film con Mark Ruffalo

A due anni da La stanza delle meraviglie e a quattro da Carol, quello che è uno dei suoi migliori film, Todd Haynes torna dietro alla macchina da presa con una storia che sembra stonare con la sua filmografia precedente, ma nella quale infonde il suo rigore e la sua capacità di scavare con occhi vigile oltre la superficie dei fatti raccontati: Cattive Acque.

Cattive Acque, la storia vera di Robert Bilot

Il film racconta della lunga battaglia processuale dell’avvocato Robert Bilot, interpretato da Mark Ruffalo, che si ritrova a fare causa al colosso dell’industria chimica DuPont. La storia comincia infatti nel momento in cui Bilot diventa socio di un prestigioso studio legale che difende le compagnie come la DuPont.

Proprio nel momento in cui la sua carriera appare florida e in ascesa, l’uomo si troverà di fronte ad un conflitto personale ed etico: un fattore del West Virginia, dove lui stesso è nato e cresciuto, gli chiede aiuto contro il colosso della chimica, che da anni, impunito, scarica rifiuti altamente tossici nelle falde acquifere di tutto lo Stato. L’uomo decide di mettere da parte sicurezza economica, serenità familiare e carriera per rincorrere la giustizia, e si troverà solo, per 19 anni, a combattere contro un sistema che lo ostacola e contro l’omertà del mercato che consapevolmente ha avvelenato migliaia di famiglie americane.

Un film voluto da Ruffalo

Cattive Acque recensioneMark Ruffalo, ambientalista convinto, ha sottoposto la storia ad Haynes che si è lasciato coinvolgere, adottando un occhio particolarmente acuto e fuggendo dal film processuale, preferendo invece i toni del thriller, tesi e oscuri. Insieme a questa perizia di linguaggio, che nella giustapposizione di ritmi e di tempi dilatati trova la sua massima efficacia, Haynes si avvale anche di un protagonista che ancora una volta conferma di essere capace di dare dignità all’uomo comune, all’eroe di tutti i giorni.

Ruffalo è l’attore che meglio di tutti i suoi colleghi, nel panorama odierno, riesce a dare spessore a questi eroi di tutti i giorni. E il suo Robert non fa eccezione: è la rappresentazione dell’eroe americano come non viene più raccontato, nelle sue fallibilità e nei suoi momenti di sconforto, ma mosso dalla sete di giustizia e del sentimenti di rivalsa contro chi volontariamente crea danni (molto gravi) alla salute di quella classe americana di periferia, che abita in case bianche e fatiscenti, ai margini di ciò che in genere il cinema mostra.

L’America nascosta, il Midwest

Proprio questo contrasto tra l’America nascosta e quella lussuosa di grattacieli e corporazioni viene messo al centro di un discorso sociale che Haynes porta avanti, un discorso che prende corpo nel confronto tra il Paese reale, quello che denuncia l’avvelenamento delle falde acquifere nel Midwest, e l’istituzione governativa, lontana e inefficace, distante dalle necessità e dalle verità che affliggono il popolo. In mezzo a questi due poli che non trovano un punto di incontro né di comunicazione, si inserisce l’industria, la corporazione, quella che da una parte avvelena i proprio operai e dall’altra fornisce spazi, servizi, palliativi ad una situazione di vita insostenibile che, alla fine, porterà alla morte (non di certo naturale) di quegli stessi operai.

Contro questi tre vertici che coesistono nel loro vizioso equilibrio si staglia l’eroe comune, Robert Billot, che per 19 anni ha portato avanti la sua battaglia per la giustizia, una motivazione rarissima eppure potente che ha permesso all’uomo di mettere con le spalle al muro la DuPont.

Accanto a Mark Ruffalo, nel cast compare anche Anne Hathaway, nei panni della moglie di Bilot. Il ruolo, per quanto apparentemente marginale, simboleggia quello a cui il nostro eroe è costretto a rinunciare per portare avanti la sua lotta, e questo lo rende addirittura più umano e “sacrificato” alla sua causa.

Cattive Acque, oltre il dramma processuale

Di film come questi ce ne sono molti, anche nel recente passato del cinema, come Promised Land di Gus Van Sant, ma in Cattive Acque Todd Haynes, con il sostegno fondamentale di Ruffalo, riesce ad andare oltre il dramma processuale e il rischio ambientale, disegnando una parabola di vita che si erge ad esempio e monito in mezzo alle brutture del mondo.

Bilot è un eroe che paga sulla propria pelle la sua sete di giustizia, un uomo solo contro un sistema avverso, in difesa degli ultimi e di quell’ambiente che ormai in maniera imperativa dovrebbe rappresentare la priorità di ogni governo ed essere umano.

Black Widow: 10 teorie dei fan, tra azzardi e probabilità

Black Widow: 10 teorie dei fan, tra azzardi e probabilità

L’arrivo di Black Widow nelle sale di tutto il mondo è sempre più vicino: i vari trailer che continuano a stuzzicare la curiosità dei fan, si sovrappongono ormai alle varie teorie su ciò che potrebbe effettivamente raccontare la prima avventura in solitaria di Natasha Romanoff.

Di seguito abbiamo raccolto le teorie dei fan più accreditate, quelle che potrebbero davvero trovare un senso in riferimento alla possibile trama del film con Scarlett Johansson, e quelle invece che risultano estremamente improbabili:

Una timeline alternativa (Fan Theory improbabile)

Ci sono molte speculazioni sul fatto che Black Widow possa essere ambientato in una timeline alternativa, in cui Vedova Nera è sopravvissuta agli eventi di Endgame. La fan theory in questione suggerisce che alla fine del film un personaggio proveniente da una diversa linea temporale riporterà Natasha alla timeline principale.

Tuttavia, sembrerebbe essere un modo fin troppo elaborato e a tratti anche pericoloso ai fini narrativi per il ritorno del personaggio. Un’espediente del genere potrebbe davvero rendere le cose troppo confuse per lo spettatore, dal momento che Black Widow – almeno dalle info in nostro possesso ad oggi – non dovrebbe seguire la continuity del MCU.

Più incarnazioni di Taskmaster (Fan Theory probabile)

Nella tradizione fumettistica, l’eredità di Taskmaster viene raccolta da un singolo personaggio, ossia Anthony “Tony” Masters. Tuttavia, seconda una fan theory, in Black Widow si saranno più personaggi che indosserano la maschera del supercriminale.

Taskmaster è noto per i suoi “riflessi fotografici”, che gli permettono di imitare perfettamente i movimenti di chiunque, a prescindere dalla difficoltà. Il fatto che altri personaggi appaiano nelle vesti del mercenario spiegherebbe perché gli stessi hanno una varietà di abilità tra le quali poter scegliere. Ciò spiegherebbe anche perché Red Guardian in un momento può combattere contro Taskmaster, e in quello successivo può usare lo scudo mentre sfoggia l’elemetto a forma di scheletro.

La rinascita di Vedova Nera (Fan Theory improbabile)

Ci sono molti fan che sperano che Black Widow possa in qualche modo portare alla rinascita di Natasha Romanoff. Alla fine di Endgame, Steve Rogers è tornato indietro nel tempo per mettere al loro posto tutte le Gemme dell’Infinito, cosa che potrebbe in qualche modo aver riportato in vita Nat: in realtà, è molto più probabile che la morte del personaggio sia definitiva.

Black Widow è ambientato molti anni prima degli eventi che hanno condotto alla morte di Natasha, quindi sarà più una sorta di prequel che si svolgerà durante l’era degli Accordi di Sokovia. Una rinascita di Nat ridurrebbe l’impatto che la sua morte ha avuto sugli eventi raccontati in Endgame. 

Un cameo di Occhio di Falco (Fan Theory probabile)

Alcuni dei momenti migliori di Vedova Nera nel MCU sono legati alla sua relazione con Occhio di Falco. È quel tipo di amicizia che ha contribuito a rendere quest’universo cinematografico così unico, concedendo a determinate situazioni una profondità forse inaspettata per il tipo di franchise. Il legame emotivo che esiste tra i due personaggi ha giocato un ruolo chiave anche nella morte di Natasha.

Dal momento che Clint Barton ha avuto un ruolo così importante nella sua vita, avrebbe senso una piccola apparizione del personaggio in Black Widow. E ci sono molti modi in cui l’inserimento dell’arciere nella storia potrebbe essere giustificato…

Natasha non è morta (Fan Theory improbabile)

Mentre alcuni fan vogliono che Natasha Romanoff venga riportata in vita, altri pensano che in realtà non sia veramente morta. Ci sono diversi modi in cui un eroe del MCU può sopravvivere ad un attacco apparentemente mortale.

L’uso degli Skrull potrebbe essere una delle opzioni, così come i “life model decoy” già introdotti in passato. Un’altra alternativa potrebbe essere la maschera facciale in grado di cambiare l’aspetto di un eroe e renderlo completamente diverso. È probabile, però, che nulla di tutto ciò verrà effettivamente utilizzato come espediente in Black Widow. 

I flashback di Budapest (Fan Theory probabile)

Nel MCU viene menzionato in più di un’occasione il fatto che Clint e Natasha hanno combattuto insieme a Budapest: prima o poi, una testimonianza tangibile di tutto ciò dovrà essere mostrata al pubblico. Quale occasione migliore se non il film in solitaria su Vedova Nera?

È una teoria che può avere completamente senso. In che modo? Potrebbero essere introdotti nel film alcuni flashback di Budapest, forse con i due personaggi intenti a combattere alcuni dei nemici più pericolosi di Natasha, o magari facendo giocare a quel periodo storico un ruolo assolutamente rivelante all’interno della trama.

Un crossover con gli altri Avengers (Fan Theory improbabile)

Trattandosi dell’Universo Cinematografico Marvel, c’è sempre la possibilità che in un film siano presenti dei camei. Dal momento che sembra quasi certa l’apparizione di Tony Stark, molti fan hanno ipotizzato che in realtà in Black Widow saranno presenti tutti i Vendicatori originali.

Tuttavia, ciò potrebbe distogliere l’attenzione da una delle questione principali legate al film, e cioè il fatto che Vedova Nera ha finalmente “ottenuto” il suo standalone. Sembra strano, quindi, che i Marvel Studios decidano di riunire tutti gli altri eroi per l’occasione. Inoltre, a questo punto della continuity, gli Accordi di Sokovia sono già entrati in vigore… 

Un traditore all’interno del team (Fan Theory probabile)

Molte teorie dei fan in circolazione speculano sul fatto che ci sia un traditore nella squadra di Nat, qualcuno che forse agirà per conto di Taskmaster. Dato l’elevato numero di personaggi in ballo, questo plot twist potrebbe essere addirittura scontato.

È difficile immaginare che nel film non ci sia davvero qualcuno pronto a tradire Natasha. La vera domanda è, dunque, un’altra: chi sarà il traditore?

Collegamenti con Stranger Things (Fan Theory improbabile)

Il primo teaser trailer ufficiale della quarta stagione di Stranger Things ci ha mostrato il personaggio di Jim Hopper lavorare per la Russia. Ciò ha dato vita ad una nuova speculazione: essendo David Harbour interprete sia di Hopper che di Red Guardian in Black Widow, sono in molti ad essere convinti che in realtà si tratta della stessa persona.

Ci sono molte teorie divertenti sul fatto che sia proprio Jim Hopper a nascondersi dietro Red Guardian e che il Sottosopra possa essere introdotto nel MCU. Questo, naturalmente, non accadrà mai!

Una nuova Vedova Nera (Fan Theory probabile)

Quasi sicuramente Black Widow imposterà parte del futuro del MCU. Soprattutto, è quasi certo che il film introdurrà ufficialmente la nuova Vedova Nera. La contendente principale al titolo è, ovviamente, Yelena Belova, che ha raccolto l’eredità di Natasha già nei fumetti.

Interpretata da Florence Pugh, sembra che tra Yelena e Natasha si verranno a creare le dinamiche necessarie a far sì che la prima diventi la nuova Vedova Nera e possa continuare ad agire al posto della seconda nel MCU.

Fonte: ScreenRant

The Boy – La maledizione di Brahms, trailer del sequel

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The Boy – La maledizione di Brahms, trailer del sequel

Dopo aver spaventato milioni di spettatori in The Boy, la bambola Brahms è tornata, pronta a seminare nuovamente terrore, in The Boy – La maledizione di Brahms. Ecco il trailer ufficiale.

The Boy – La maledizione di Brahms, la trama

Ignara della terrificante storia della villa in cui si è trasferita, una giovane famiglia è pronta a iniziare una nuova vita. Qui il piccolo Jude trova un amico: una bambola di porcellana apparentemente innocua, che però prende vita ogni qualvolta le sue regole non vengono rispettate. Il legame tra il bimbo e la bambola si fa di giorno in giorno più morboso, fino a quando Liza (Katie Holmes) capisce che dietro quel volto lucido e sempre sorridente si nasconde in realtà una presenza oscura.

Riuscirà a risalire all’origine degli eventi inspiegabili e inquietanti che si manifestano nella casa e svelare la maledizione di Brahms? Nel cast del film The Boy – La maledizione di Brahms diretto da William Brent Bell: Katie Holmes, Christopher Convery, Ralph Ineson, Owain Yeoman, Anjali Jay, Joely Collins.

The Suicide Squad: primo sguardo a King Shark sul set del film

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The Suicide Squad: primo sguardo a King Shark sul set del film

Grazie a Just Jared, arrivano online nuove immagini dal set di The Suicide Squad, l’atteso cinecomic DC scritto e diretto da James Gunn, che riporterà sul grande schermo la celebre Task Force X dei fumetti dopo l’iterazione del 2016 ad opera di David Ayer.

Nelle nuove immagini è possibile notare, oltre ad Harley Quinn (Margot Robbie), Ratcatcher (Daniela Melchior), Polka-Dot Man (David Dastmalchian) e Idris Elba (che dovrebbe interpretare Vigilante), è possibile dare anche un primissimo sguardo a Steve Agee con la tuta per il mo-cap necessaria alla creazione in digitale del personaggio di King Shark.

Potete vedere tutte le foto cliccando sul tweet di seguito:

LEGGI ANCHE – The Suicide Squad: James Gunn aveva altri due film “di riserva”

Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang) insieme alle new entry Idris Elba, Michael Rooker, Peter Capaldi, Nathan Fillion, Sean Gunn, David Dastmalchian, Storm Reid, Taika Waititi e John Cena. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

Secondo le ultime indiscrezioni, Nathan Fillion dovrebbe interpretare Arm-Fall-Off-Boy, che i lettori dei fumetti ricorderanno come il criminale con la capacità di staccare i propri arti e usarli come armi, potere guadagnato grazie ad un elemento metallico antigravità. Altri nomi circolati nelle ultime settimane sono Ratcatcher e Peacemaker, ma i report segnalano che Sean Gunn potrebbe vestire i panni di Weasel e Flula Borg quelli di Javelin; Pete Davidson potrebbe interpretare Blackguard, mentre Michael Rooker Savant.

Fonte: ComicBookMovie

Spider-Man: Sony spera che l’accordo con Disney possa durare

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Spider-Man: Sony spera che l’accordo con Disney possa durare

Dopo la fine dell’accordo che aveva seminato il panico tra i fan dell’Universo Cinematografico Marvel, la Sony Pictures e i Walt Disney Studios sono riusciti a trovare un nuovo accordo per far sì che il personaggio di Spider-Man potesse continuare ad “esistere” all’interno del MCU per almeno un altro standalone e un altro film che dovrebbe vedere riuniti ancora una volta i Vendicatori sul grande schermo.

In occasione di una recente roundtable organizzata da THR, il boss della Sony Tom Rothman e il boss della Disney Alan Horn hanno discusso di ciò che stava accadendo quando sembrava che Spidey fosse destinato a lasciare l’Universo Cinematografico Marvel:

“La fanbase, che è importante per tutti noi, sembrava aver risposto in maniera positiva a ciò che Tom Holland e il team di Spider-Man avevano fatto fino a quel momento”, ha spiegato Alan Horn. “Hanno amato il personaggio e il fatto che Kevin Feige e il MCU fossero coinvolti. Quando abbiamo sentito i loro feedback, il fatto che volevano che unissimo nuovamente le forze, abbiamo pensato che probabilmente era una buona idea.”

Naturalmente, per i fan è bello sapere che Spidey continuerà ad esistere all’interno del MCU, ma gli stessi sono anche consapevoli che si tratterà di qualcosa che non durerà nel tempo, dal momento che dopo i due film citati all’inizio dell’articolo, i diritti di sfruttamento del personaggio torneranno esclusivamente alla Sony.

Per quanto possa valere, Tom Rothman ha così risposto in merito alla possibilità che l’accordo con la Disney prosegua anche dopo l’uscita di Spider-Man 3: “Io lo spero. Penso che quest’ultimo accordo sia stata una vittoria per tutti. Una vittoria per la Sony. Una vittoria per la Disney. Un vittoria per tutti gli spettatori. L’unica cosa che vorrei dire è che le notizie e la durata di certe negoziazioni si sovrappongono inevitabilmente… credo che saremmo arrivati comunque ad un accordo, solo che le voci e i rumor hanno preceduto tutto.” 

LEGGI ANCHE – Spider-Man: in arrivo un film dedicato a Mysterio?

Tom Holland si è unito al MCU nei panni di Peter Parker nel 2016: da allora, è diventato un supereroe chiave all’interno del franchise. Non solo è apparso in ben tre film dedicati ai Vendicatori della Marvel, ma anche in due standalone: Spider-Man: Homecoming e Spider-Man: Far From Home. La scorsa estate, un nuovo accordo siglato tra Marvel e Sony ha permesso al personaggio dell’Uomo Ragno di restare nel MCU per ancora un altro film a lui dedicato – l’annunciato Spider-Man 3 – e per un altro film in cui lo ritroveremo al fianco degli altri eroi del MCU.

Fonte: ComicBookMovie

Jennifer Lawrence nel nuovo film di Adam McKay targato Netflix

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Jennifer Lawrence nel nuovo film di Adam McKay targato Netflix

Netflix ha acquistato i diritti di Don’t Look Up, la nuova commedia satirica di Adam McKay (regista de La grande scommessa e Vice – L’uomo nell’ombra) che avrà come protagonista il premio Oscar Jennifer Lawrence.

La notizia è stata riportata in esclusiva da Variety. Il film, che vedrà McKay coinvolto anche in qualità di sceneggiatore, racconterà la storia di due astronomi che intraprendono un tour mediatico per avvisare l’umanità dell’avvicinamento alla Terra di un asteroide che potrebbe distruggere il pianeta.

“Sono veramente emozionato all’idea di fare questo film con Jennifer”, ha dichiarato McKay. “Lei è ciò che il pubblico del 17° secolo era solito chiamare ‘uno spettacolo eccezionale’. E il fatto che Netflix veda questo film come una commedia adatta a tutti alza ancora di più le aspettative per me e per il mio team, in un modo emozionante e motivante.”

Le riprese di Don’t Look Up dovrebbero partire il prossimo aprile. McKay si occuperà anche della produzione del film insieme a Kevin Messick e alla sua Hyperobject Industries.

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Salita alla ribalta grande al franchise di Hunger Gamaes, Jennifer Lawrence si è imposta all’attenzione di pubblico e critica anche grazie al ruolo di Mystica nella saga di X-Men e ai ruoli in Un gelido inverno, Il lato positivo, American Hustle e Joy, tutti film che le hanno regalato una candidatura agli Oscar (l’ambita statuetta è arrivata nel 2013 per Il lato positivo). Prossimamente la vedremo nel dramma Red, White and Water di Lila Neugebauer, attualmente in fase di post-produzione, in cui figurerà anche come produttrice.

The Batman sarà basato su Anno Uno? L’ambiguo tweet di Matt Reeves

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Dopo le prime immagini ufficiali di Robert Pattinson con il nuovo costume del Crociato di Gotham, il regista Matt Reeves ha deciso di continuare a stuzzicare la curiosità dei fan in merito a The Batman, questa volta senza condividere nuovo materiale del suo film in uscita il prossimo anno, ma fornendo nuovi indizi sulla possibile trama.

Il 19 febbraio è il giorno del compleanno di Bruce Wayne, e poche ore fa è stato lo stesso Reeves a festeggiare l’avvenimento attraverso un post che ha subito dato il via a tutta una serie di speculazioni. Il regista, infatti, ha condiviso una tavola di “Batman: Anno Uno“, la miniserie a fumetti che narra le origini dell’Uomo Pipistrello, scritta da Frank Miller e disegnata da David Mazzucchelli.

Ora, non sappiamo se il film di Matt Reeves sarà un adattamento fedele di “Anno Uno“: forse, il regista ha voluto indicare quali saranno in linea generale le atmosfere che seguirà la sua pellicola. È interessante notare come la tavola in questione, che appare a pagina 10 della miniserie a fumetti, raffigura il ritorno di Bruce Wayne a Gotham dopo anni di addestramento all’estero, mentre si prepara ad una missione di ricognizione nell’East End, una dele zone più malfamate della città.

Inoltre, la tavola in questione ricorda tantissimo il film Taxi Driver di Martin Scorsese, tra le principali fonti d’ispirazione del Joker di Todd Phillips. La domanda sorge dunque spontanea: Reeves ha voluto anticipare non solo che il suo film sarà ispirato ad “Anno Uno”, ma anche che sarà molto simile – per toni e atmosfere – al cinecomic campione d’incassi con Joaquin Phoenix?

LEGGI ANCHE – The Batman: nel film appariranno i Flying Grayson?

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Andy Serkis (Alfred), Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon) e Paul Dano (Enigmista). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard, ma c’è ancora mistero sul suo ruolo.

HN Entertainment ha suggerito che le riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche di Batman v Superman: Dawn of Justice, Justice League, Wonder Woman e del sequel Wonder Woman 1984) mentre l’uscita nelle sale è stata già fissata al 25 giugno 2021.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Venom 2: Carnage “provoca” Eddie Brock nei nuovi video dal set

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Venom 2: Carnage “provoca” Eddie Brock nei nuovi video dal set

Continuano a San Francisco le riprese dell’attesissimo Venom 2. I nuovi video dal set emersi su Twitter nelle ultime ore ci mostrano il personaggio di Carnage (non Woody Harrelson, ma presumibilmente uno stunt con una tuta per il motion capture) fare a pezzi la macchina di Eddie Brock, mentre lo sfortunato giornalista inveisce contro la nemesi dalla finestra del suo appartamento.

Sembrerebbe una sequenza apparentemente comica, con Carnage che urlerebbe ad Eddie: “Vuoi che mi faccia avanti e ti mostri cosa vuol dire combattere veramente?”. Data la mancanza di ulteriori dettagli, è molto difficile stabilire cosa stia accadendo davvero tra i due personaggi e definire un contesto preciso. Al di là di quanto potrebbero essere “paradossali” i toni di questo sequel (considerando anche la natura del primo film), ciò che emerge da questi video è il fatto che il personaggio di Carnage – anche a causa della sua corporatura – sarà un nemico da non sottovalutare. Potete vedere i video di seguito:

LEGGI ANCHE – Venom 2: il primo video dal set con Carnage/Cletus Kasady

Come già annunciato dal finale del precedente capitolo, in Venom 2 assisteremo allo scontro tra il simbionte e Cletus Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più celebri dei fumetti su Spider-Man. Nel cast del sequel anche Michelle Williams (Fosse/Verdon) nei panni di Anne Weying, Woody Harrelson (Zombieland: Double Tap) nei panni di Cletus Kasady/Carnage, Naomie Harris (No Time to Die) nei panni di Shriek e l’attore inglese Stephen Graham.

Nel frattempo è stato ufficializzato anche il nome di Robert Richardson in qualità di direttore della fotografia. “Ciò che era rimasto inesplorato nel primo film esploderà nel secondo, soprattutto grazie al personaggio centrale” ha dichiarato Richardson, “Ma ora abbiamo Woody Harrelson, che ovviamente farà la sua grande entrata, vedremo cos’altro accadrà con la collaborazione tra Sony e Marvel.”

Vi ricordiamo che Tom Hardy tornerà a interpretare Eddie Brock anche nel sequel di Venom, progetto già in sviluppo dopo l’inaspettato successo al box office dello scorso autunno, e a confermarlo è stata la produttrice Amy Pascal.

Fonte: ComicBookMovie

Tom Holland preferirebbe far tornare in vita Tony Stark al posto di zio Ben

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Le riprese di Spider-Man 3 dovrebbero iniziare ufficialmente quest’estate. In occasione del red carpet della premiere mondiale di Onward, il nuovo film Disney/Pixar in cui Tom Holland figura in qualità di doppiatore, IGN ha chiesto all’attore aggiornamenti in merito al futuro dell’Uomo Ragno sul grande schermo.

Naturalmente, Holland non ha potuto rivelare nulla, ma quando gli è stata posta una domanda alquanto bizzarra, il giovane attore ha dato una risposta decisamente… controversa! All’ultima incarnazione del simpatico arrampicamuri, infatti, è stato chiesto quale personaggio del MCU vorrebbe riportare in vita se ne avesse la possibilità: Ben Parker (quindi suo zio) o Tony Stark (il suo mentore)?

Peter Parker ha scelto Iron Man. Il motivo? Tom Holland amerebbe lavorare ancora una volta con Robert Downey Jr. Se da un lato la risposta potrebbe aver riempito di gioia il cuore di certi fan, dall’altro ha scatenato le ire dei puristi dei fumetti: su Reddit, ad esempio, non tutti sembrano aver gradito la risposta data dall’attore.

Sempre in occasione della premiere mondiale, Variety ha chiesto ad Holland quali sono stati i colleghi che gli hanno dimostrato maggiore supporto durante la momentanea fine dell’accordo tra Sony e Disney. Questa la sua risposta:

“Sono stati tutti d’aiuto. Davvero, tutti. Soltanto che io e Chris Pratt eravamo insieme dietro le quinte prima di essere chiamati sul palco del D23 per promuovere Onward. Gli avevo appena detto della notizia. Lui non l’aveva ancora saputo. Continuava a ripetere: ‘No, non accadrà. Troveranno una soluzione. E anche se non ci riusciranno, le cose andranno alla grande per te. Starai bene’.”

“È stato davvero bello averlo con me in quel momento”, ha aggiunto Holland. “Si tratta di una persona che rispetto e apprezzo tantissimo. Sono felice che siamo buoni amici.”

LEGGI ANCHE – Ritorno al futuro: Robert Downey Jr. e Tom Holland nel video deepfake

Tom Holland si è unito al MCU nei panni di Peter Parker nel 2016: da allora, è diventato un supereroe chiave all’interno del franchise. Non solo è apparso in ben tre film dedicati ai Vendicatori della Marvel, ma anche in due standalone: Spider-Man: Homecoming e Spider-Man: Far From Home. La scorsa estate, un nuovo accordo siglato tra Marvel e Sony ha permesso al personaggio dell’Uomo Ragno di restare nel MCU per ancora un altro film a lui dedicato – l’annunciato Spider-Man 3 – e per un altro film in cui lo ritroveremo al fianco degli altri eroi del MCU.

Fonte: ComicBookMovie

Chris Pratt criptico sulla presenza di Thor in GOTG Vol. 3

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Chris Pratt criptico sulla presenza di Thor in GOTG Vol. 3

In occasione della premiere mondiale di Onward, il nuovo film Disney/Pixar in cui Chris Pratt figura in qualità di doppiatore, all’interprete di Star Lord è stato chiesto di aggiornare – seppur brevemente – in merito all’attesissimo Guardiani della Galassia Vol. 3.

Nel corso dell’intervista, è stata fatta una domanda alquanto “provocatoria” all’attore: IGN, infatti, ha dato per scontato – nonostante il finale di Avengers: Endgame – che il personaggio di Thor non apparirà nel film.

La risposta di Chris Pratt è stata naturalmente “diplomatica”: “Come fate a dire che Thor non sarà nel terzo Guardiani? Non lo abbiamo ancora girato!”, ha detto ironicamente l’attore, per poi aggiungere: “Potrebbe far parte del terzo Guardiani. Non lo sappiamo. Non c’è ancora una risposta definitiva in merito.”

Thor: Love and Thunder arriverà al cinema prima di Guardiani della Galassia Vol. 3, quindi è probabile che nel film di Taika Waititi vedremo il Dio del Tuono separarsi momentaneamente dal resto del team; al contrario, potremmo invece vedere il personaggio di Thor ai margini della storia, proprio perché impegnato a fare squadra con Star Lord & co.

Da quello che sappiamo, Thor: Love and Thunder dovrebbe ruotare attorno all’ascesa di Jane Foster come nuova Dea del Tuono seguendo la run di Jason Aaron, ma anche al ruolo di Valchiria come erede al trono di Asgard. Tempo fa abbiamo provato ad analizzare 10 teorie sul ruolo che il Dio del Tuono potrebbe avere nel film.

LEGGI ANCHE – Chris Pratt non voleva la parte di Star-Lord in Guardiani della Galassia

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 non ha ancora una data di uscita ufficiale. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente a Febbraio 2021.

Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff e Karen Gillan, con Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

Fonte: ComicBookMovie

Il Richiamo della Foresta: recensione del film con Harrison Ford

Il Richiamo della Foresta: recensione del film con Harrison Ford

Il romanzo di Jack London, Il Richiamo della Foresta, trova una nuova trasposizione cinematografica grazie all’occhio della macchina da presa guidata da Chris Sanders. Lo scrittore statunitense vanta infatti una fama sempre attuale che suscita costante interesse in chi si occupa di cinema: si pensi a Zanna Bianca, al recente Martin Eden che è valso la Coppa Volpi a Venezia a Luca Marinelli, o al capitolo All Gold Canyon episodio del film Ballata di Buster Scruggs dei fratelli Coen.

Il selvaggio West, e tutto il filone delle storie legate ai cercatori d’oro, è un elemento fondante della storia americana, ed è diventato parte integrante del nostro immaginario, in ogni sua sfumatura, stile narrativo e tematiche suscitate, grazie alla costante rappresentazione che se n’è fatta.

È per questo che si ha un senso di profonda familiarità nel seguire le vicende del cane Buck, protagonista de Il Richiamo della Foresta, interamente creato in CGI, insieme a tutti gli altri personaggi del film appartenenti al regno animale.

Il Richiamo della Foresta, la trama

La storia segue per grandi linee quella del romanzo, e ripercorre la crescita e la “formazione” del vivace quadrupede, partendo dai primi anni da nababbo, nutrito abbondantemente e con accondiscendenza dal personale della villa di un magistrato, nella soleggiata California, per poi virare nella seconda parte arrivando al cuore della narrazione.

Buck viene rapito proprio con lo scopo di essere sfruttato per trainare le slitte di trafficanti d’oro, vittime loro stesse di quella febbre dell’oro esplosa negli Stati Uniti, e si ritrova perciò catapultato nel gelo del Canada, appena oltre il confine con l’Alaska. Lì farà la conoscenza del suo futuro salvatore John Thornton (Harrison Ford) e della simpatica coppia di postini interpretata da Omar Sy e Cara Gee. A questo punto del film, l’atmosfera divergerà molto da quella descritta da Jack London, in maniera tutto sommato comprensibile.

Il regista Chris Sanders ha una lunga esperienza come sceneggiatore e regista di film d’animazione: da La Bella e la Bestia, Aladdin, Il Re Leone, Mulan, Lilo e Stitch, fino ad arrivare a I Croods e Dragon Trainer della Dreamworks. È evidente, quindi, che la sfumatura che il regista dà al racconto è chiaramente virata ai toni più leggeri per un pubblico molto giovane.

Il Richiamo della Foresta per famiglie

Buck lotta per la propria sopravvivenza, nella storia d’inizio Novecento, difendendosi al prezzo del sangue di tante vite umane e animali, proprio come accadeva realmente in quell’epoca. La durezza di quelle terre così inospitali e il valore della propria unicità, erano costantemente in guerra, ed era talmente facile soccombere che la legge del più forte era ciò che di più scontato ci potesse essere.

Oggi Il Richiamo della Foresta ha tutt’altro senso. Partendo dal presupposto che l’intento di Chris Sanders sia senz’altro quello di rivolgersi a delle famiglie, ciò che il protagonista scopre via via è il valore profondo della vita, ma, questa volta, dal punto di vista esistenziale, non biologico.

Il selvaggio Richiamo del titolo parla oggi dell’importanza della (ri)scoperta di chi Buck sia veramente, quale sia la sua specificità, senza schiacciare gli altri, ma sfruttando le ingiustizie subite per permettersi di emergere.

È quasi inevitabile che ogni racconto, per quanto antico, una volta riletto, venga riscritto con un filtro adatto ai bisogni del tempo presente. Ed è ciò che più affascina delle storie, soprattutto di quelle per bambini.

Harry Potter: le domande sugli Horcrux che non hanno ancora risposta

È passato molto tempo da quando Harry, Hermione e Ron sono riusciti a trovare e distruggere tutti gli Horcrux di Voldemort e salvare il mondo magico di Harry Potter. Ma solo perché tutto è finito bene, non significa che i fan non abbiano ancora domande sugli oggetti adibiti a contenere un pezzo dell’anima dei Maghi Oscuri.

Ecco di seguito alcune domande che ancora non hanno trovato risposta sugli Horcrux:

Perché Tom Riddle non ha cercato prima la Pietra Filosofale?

All’epoca del primo libro di Harry Potter, Voldemort era quasi morto, una forma incorporea che cercava di mettere le sue mani sulla Pietra Filosofale per tornare in vita completamente. Ma perché non l’ha cercata prima? Per un mago oscuro intenzionato a diventare immortale, sembrerebbe stato logico provare ad eliminare Nicolas Flamel quando era ancora un giovane forte e in ascesa.

Chiaramente, era a conoscenza dell’esistenza della Pietra, perché si tratta di un oggetto magico molto noto, e Flamel, nonostante fosse immortale, era già molto vecchio e debole. Perché Riddle è andato prima alla ricerca degli Horcrux?

Come ha fatto Harry a diventare un Horcrux se c’era bisogno di un incantesimo?

J.K. Rowling non ha mai descritto in modo esplicito l’incantesimo per creare un Horcrux, come del resto ha fatto per altri incantesimi della saga; eppure, esiste un vero e proprio incantesimo anche per dare vita ad un Horcrux.

Tuttavia, quando Voldemort ha trasformato Harry in un Horcrux, sappiamo che è stato un incidente. Ciò potrebbe essere accaduto a causa del fatto l’anima del Lord era già divisa, ma come è potuto accadere senza un vero e proprio incantesimo?

Chi commette un omicidio può accidentalmente creare un Horcrux?

harry potter

Se Voldemort è stato in grado di creare accidentalmente un Horcrux grazie alla sua anima già divisa in seguito agli omicidi commessi, significa che tutti coloro che commettono un assassinio hanno la possibilità di creare accidentalmente degli Horcrux?

L’omicidio è parte del processo che conduce alla creazione di un Horcrux, e sicuramente ci sono molti assassini nel mondo dei maghi. Stanno lasciando pezzi delle loro anime in giro per l’universo, se l’incantesimo non è necessario per danneggiare gravemente anime?

Come ha fatto Herpo il Folle a morire se ha creato il primo Horcrux?

Nella saga di Harry Potter, l’unico altro mago ad aver creato un Horcrux si chiamava Herpo il Folle, ma non è mai stato chiarito cosa gli sia successo. Gli Horcrux rendono un mago potenzialmente immortale, quindi perché Herpo non è più in circolazione e perché non ci sono prove di come l’Horcrux da lui creato sia stato distrutto? 

Perché ha ricevuto una carta per le sue Cioccorane?

Tutto ciò che sappiamo di Herpo, a parte la creazione del primo Horcrux, è che stato anche il creatore delle celebri cioccorane (il cioccolato a forma di rana), nonché il primo ad allevare un Basilisco.

Si tratti di risultati ragguardevoli, talmente notevoli da essere inseriti nei libri di storia, ma è comunque sorprendente che l’inventore della magia più oscura di tutte sia lo stesso alla quale è stata dedicata una carta da collezione destinata ai bambini. Ha senso dal punto di vista di coloro che ci intravedono un modo per la Rowling di insegnare ai fan la storia dei maghi, ma sembra comunque qualcosa di molto bizzarro.

Perché “I segreti delle Arti Oscure” era reperibile nella libreria di Hogwarts?

Harry Potter e la pietra filosofale

L’unico libro in cui è contenuto l’esatto incantesimo per la creazione di un Horcrux è “I segreti dell’Arte Oscura” che apparentemente faceva parte della collezione della biblioteca di Hogwarts. Silente lo spostò dalla biblioteca al suo ufficio, ma chiaramente era troppo tardi, visto che Tom Riddle riuscì a consultarlo. Ma anche nell’ufficio del preside o nella Sezione Riservata (dov’era prima), cosa diavolo ci faceva quel libro in una biblioteca scolastica?

Perché gli Horcrux di Voldemort si comportano in maniera diversa?

harry potter

I fan lo hanno sottolineato molte volte, ma sembra che gli Horcrux di Voldemort si comportino in modo diverso a seconda di ciò che viene raccontato nella storia. Il primo vero Horcruz che il Trio incontra è il diario, ed è così potente che è in grado di possedere Ginny e spingerla a comportarsi come un automa.

Tuttavia, gli Horcrux successivi iniziano ad avvelenare la mente della persona che ne entra in possesso (come il medaglione con Ron), ma occasionalmente sembrano non fare assolutamente nulla. Ciò è perché alcuni di essi sono necessari per portare maggiormente avanti la trama, anche se sarebbe necessaria una spiegazione più esaustiva. 

Quanti Horcrux possono essere creati da una singola persona?

Sembra che Voldemort abbia raggiunto il limite massimo di Horcrux realizzabili, dato che la sua anima si è “divisa” alla fine del suo attacco a Harry e ai suoi genitori. Tuttavia, non è chiaro se questo fosse un numero reale e, soprattutto, da cosa è dipeso.

Inoltre, non è chiaro se alcune persone possano essere in grado di gestire la creazione di più Horcrux rispetto ad altre: la Rowling suggerisce che è la natura intrinseca dell’omicidio ad essere al centro degli Horcrux, ma questo vale per Voldemort, che scelse omicidi specifici per la creazione dei suoi Horcrux. Quindi che dire degli altri assassini?

Fonte: ScreenRant

Jason Momoa da colorare: ecco il coloring book

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L’artista italiano Maurizio Campidelli ha realizzato dei coloring book molto particolari, con protagonisti alcuni degli attori che compaiono tra le liste degli uomini più desiderati del pianeta. Tra questi compaiono Keanu Reeves e Dwayne Johnson e ovviamente Jason Momoa, l’attore hawaiano che interpreta Aquaman per la DC/Warner Bros.

I nerboruti attori in questione sono entrati nell’immaginario collettivo a suo di botte, tuttavia, Campidelli li ritrae, con il suo tratto pulito, mentre sono intenti a svolgere lavori domestici, in pose rilassate nella vasca da bagno, dipingendo quello che sembra essere un immaginario abbastanza comune tra le donne.

Si tratta di una variante molto divertente degli antistress da colorare con le parolacce o gli insulti. Si tratta di uno hobby abbastanza diffuso, che produce, sembra, gli stessi benefici della meditazione. E adesso, oltre ai classici intricati mandala o agli improperi, ci sono anche questi omaccioni dal fisico statuario e il sorriso bonario.

Ecco alcuni esempi:

L’ultima volte che abbiamo visto l’attore in azione, è stato in occasione dello spot del superbowl in cui si “spogliava” dei suoi muscoli e dei suoi capelli. Qui potete vederlo.

Fonte: Comingsoon.it

In the mood for Love: Cannes 2020 celebra i 20 anni del film

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In the mood for Love: Cannes 2020 celebra i 20 anni del film

Quest’anno, Cannes Classics celebrerà il 20° anniversario di In the Mood for Love di Wong Kar-wai, prima della sua uscita sul grande schermo nell’estate del 2020 in tutto il mondo!

Presentato nella Selezione Ufficiale e in Concorso nel 2000, In the Mood for Love, diretto dal regista di Hong Kong Wong Kar-wai, ha vinto il Premio Interpretazione maschile al suo attore protagonista Tony Leung e si è aggiudicato il Gran Premio della Commissione tecnica superiore.

Il restauro in 4K del film realizzato dal negativo originale è stato condotto da Criterion e L’Immagine Ritrovata sotto la supervisione di Wong Kar-wai.

In the Mood for Love, presentato per la prima volta il 20 maggio 2000, sarà proiettato al 73 ° Festival di Cannes, con la partecipazione di Wong Kar-wai.

In the Mood for Love di Wong Kar-wai con Tony Leung e Maggie Cheung.
Direttore della fotografia: Christopher Doyle.
Musica: Shigeru Umebayashi.

Restauro 4k dal negativo originale supervisionato da Wong Kar-wai ed eseguito da Criterion (New-York) e L’Immagine Ritrovata (Bologna).

Il film sarà distribuito in tutto il mondo grazie a Janus Films (USA, Regno Unito, Australia / Nuova Zelanda), The Jokers Films (territori di lingua francese), Koch Films (territori di lingua tedesca), Avalon DA (Spagna), Leopando Filmes ( Portogallo), Inoekino (CIS), Asmik Ace (Giappone), Catchplay Inc. (Taiwan), NK Contents (Corea del Sud).

Winter Ladies: il crowdfounding in favore di Lucha y Siesta

Winter Ladies: il crowdfounding in favore di Lucha y Siesta

Winter Ladies è una raccolta di illustrazioni originali realizzate da venti artiste italiane alle quali è stato chiesto di rappresentare ognuna una figura iconica femminile, reale o di fantasia, in una ambientazione invernale o natalizia. Il progetto nasce per sostenere le attività a sostegno delle donne in difficoltà promosse da Lucha alla Città e, in particolare la Casa delle Donne Lucha Y Siesta, che da 11 anni provvede a dare rifugio e sostegno a donne in difficoltà, che subiscono discriminazioni e violenza di genere.

Un luogo materiale e simbolico di autodeterminazione delle donne, un progetto femminista, nonché punto di incontro tra casa rifugio, casa di semiautonoma e centro antiviolenza.

Sostieni Lucha y Siesta

Se raccolta fondi avrà successo, la parentesi invernale sarà solo la prima parte di un serie in quattro volumi dedicati a tutte le stagioni.

Il progetto dell’artbook è stato ideato e promosso dalla Lovelace  – The Geek Ladies’ Allegiance, associazione femminista sui generis, che si occupa della riscoperta e della promozione della figura femminile nella cultura presente e passata.

Per maggiori informazioni sugli obbiettivi del comitato Lucha alla Città, consultate il sito Luchaysiesta.com.

Per tutte le informazioni necessarie e per partecipare al crowdfounding, clicca qui.

The Batman: nel film appariranno i Flying Grayson?

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The Batman: nel film appariranno i Flying Grayson?

È da un po’ di tempo che si parla della possibilità che Matt Reeves possa introdurre nell’attesissimo The Batman una nuova versione del personaggio di Robin. Adesso, nuovi dettagli in merito al casting del film suggeriscono che l’indiscrezione potrebbe avere un fondo di verità.

Come apprendiamo da ComicBookMovie, infatti, sembra che la Warner Bros. abbia indetto un casting call per cercare attori e comparse con abilità circensi. La cosa fa inevitabilmente pensare all’Haly’s Circus, il circo legato alle origini di Dick Grayson e alla sua successiva storia come Robin.

E se nel film con Robert Pattinson vedremo davvero il celebre gruppo di trapezisti noto come Flying Graysons, con Dick che si appresta a diventare il primo pupillo di Bruce Wayne e – magari in un eventuale sequel – l’originale Robin?

Al momento si tratta soltanto di un rumor. Vi terremo aggiornati.

LEGGI ANCHE – The Batman: ecco perché Ben Affleck ha rinunciato al film

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Andy Serkis (Alfred), Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon) e Paul Dano (Enigmista). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard, ma c’è ancora mistero sul suo ruolo.

HN Entertainment ha suggerito che le riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche di Batman v Superman: Dawn of Justice, Justice League, Wonder Woman e del sequel Wonder Woman 1984) mentre l’uscita nelle sale è stata già fissata al 25 giugno 2021.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Spider-Man: in arrivo un film dedicato a Mysterio?

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Spider-Man: in arrivo un film dedicato a Mysterio?

Spider-Man: Far From Home ci ha regalato una rivisitazione alquanto sorprendente del personaggio di Mysterio interpretato da Jake Gyllenhaal. Alla fine del film il personaggio di Quentin Beck muore, ma trattandosi del Maestro dell’Illusione, un suo eventuale ritorno sul grande schermo non dovrebbe sorprendere più di tanto i fan.

Apprendiamo infatti da The Illuminerdi che la Sony Pictures vorrebbe nuovamente Jake Gyllenhaal per uno standalone interamente dedicato a Mysterio, un’idea che lo studio aveva accarezzato ancor prima che l’attore candidato all’Oscar venisse ingaggiato per il ruolo del villain nel sequel di Spider-Man: Homecoming.

Nessun ulteriore dettaglo sul possibile spin-off è stato rivelato: tra film in solitaria prossimi alla release (Morbius), altri in fase di produzione (Venom 2) e alcuni sul cui sviluppo circolano voci insistenti (Kraven il Cacciatore), sembra che la Sony stia effettivamente preparando il terreno per un’eventuale film dedicato ai Sinistri Sei, un progetto al quale lo studio sta lavorando da anni.

Ovviamente, non sarebbe necessario esplorare la storia delle origini di Mysterio, dal momento che è stato già fatto; tuttavia, uno standalone potrebbe tranquillamente raccontare del suo ritorno dall’aldilà e dei suoi piani per vendicarsi di Spider-Man.

Al momento, comunque, si tratta soltanto di un rumor. Vi terremo aggiornati.

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Fonte: ComicBookMovie

No Time to Die: dettagli sul personaggio di Ana de Armas

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No Time to Die: dettagli sul personaggio di Ana de Armas

Ana de Armas è la protagonista della cover del nuovo numero di Vanity Fair e nel pezzo che ha accompagnato il bellissimo servizio fotografico, l’attrice cubana (reduce dal successo di Cena con delitto – Knives Out) ha rivelato nuovi dettagli sul personaggio che interpreterà in No Time to Die, l’attesissimo 25esimo capitolo della saga di James Bond in arrivo nelle nostre sale il prossimo 9 aprile.

“Quando mi hanno ingaggiata non la smettevo di saltare da una parte all’altra, ero molto emozionata”, ha rivelato l’attrice. “Ma dovevo essere sicura che non avrebbe messo a rischio il lavoro che stavo facendo, che non rovinasse tutto. E le donne di Bond, per me, sono sempre state dei personaggi in cui non mi sono mai identificata.”

Alla rivista Daniel Craig ha rivelato di aver amato la performance di Ana in Blade Runner 2049 e di essere stato davvero entusiasta all’idea di lavorare di nuovo con l’attrice dopo Cena con delito – Knives Out di Rian Johnson:

“Dovrei essere sempre così fortunato da lavorare con una donna così”, ha detto Craig a proposito della collega. “Questo è un film dove succedono un sacco di cose, c’è tanta grande recitazione, che riguarda anche me stesso, ma è lei a brillare perché è lei la grande scommessa. Ha dei tempi comici straordinari. Non ha una parte grandissima, ma è arrivata e subito è riuscita a farla sua.”

“Non si è mai preoccupata di quello che è successo durante la produzione: le sceneggiature riscritte, i continui cambiamenti che le venivano letteralmente scaraventati addosso. Non era mai preoccupata”, ha continuato Craig.

“Non c’era un’altra scelta”, ha spiegato la storica produttrice del franchise Barbara Broccoli. “Era Ana che volevamo tutti. Il suo personaggio è qualcuno che ha appena cominciato a lavorare per la CIA, e quindi si suppone abbia delle abilità che sono minime quando incontra Bond. Ci si aspetta che non sia l’agente più abile del mondo, ma diciamo che… sa come agire.”

“C’erano quest’umorismo e questa natività così specifici”, ha dichiarato la de Armas ricordando la prima volta che ha letto la sceneggiatura del film. “Il mio personaggio è una donna vera. Ma sapete, noi possiamo evolverci, crescere, incorporare la realtà, ma Bond è una fantasia. Alla fine, si tratta sempre di prendere qualcosa e di provare a non snaturarla.”

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Il film, atteso nelle sale l’8 aprile 2020, vede nel cast Daniel Craig (James Bond), Ralph Fiennes (M), Naomie Harris (Eve Moneypenny), Ben Whishaw (Q), Rory Kinnear (Bill Tanner) e Jeffrey Wright (Felix Leiter). Le new entry del cast sono invece Rami MalekBilly Magnussen, Lashana Lynch e Ana de Armas.

Vi ricordiamo che la produzione ha assunto Phoebe Waller-Bridge per “ravvivare” lo script di Bond 25 sotto speciale richiesta di Craig, grande fan di Fleabag e Killing Eve, le due serie prodotte e scritte dall’attrice. Era dal 1963 (l’ultima fu Johanna Hardwood con Dr. No e From Russia With Love) che la casa di produzione non assumeva una donna per dare voce ai personaggi del franchise, una scelta oggi più che mai “rilevante”.

In No Time To Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa tecnologia.

Fonte: ComicBookMovie

The Falcon and the Winter Soldier: Carl Lumbly nel cast

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The Falcon and the Winter Soldier: Carl Lumbly nel cast

Arriva da Deadline la notizia che l’attore è entrato a far parte del cast di The Falcon and The Winter Soldier , l’attesa serie Marvel Studios in arrivo su Disney+.

Carl Lumbly, già apparso in Supergirl e nel recente film Doctor Sleep, si è unito al cast di The Falcon e The Winter Soldier che è attualmente in lavorazione ad Atlanta e sarà presentato in anteprima sul servizio di streaming in abbonamento ad agosto.

Come accade spesso con i Marvel Studios non sono stati rivelati ulteriore dettagli in merito al personaggio che l’attore dovrà interpretare, dunque non resta che aspettare ulteriori notizie.

Iscriviti a Disney+ e inizia a guardare le più belle storie Marvel e molto altro!

The Falcon And The Winter Soldier, la serie tv

The Falcon and The Winter Soldier  è la serie di prossima uscita nel quale Anthony Mackie e Sebastian Stan  riprenderanno i loro ruoli nei panni del titolo Falcon (alias Sam Wilson) e The Winter Soldier (alias Bucky Barnes) che sarà diretta da Kari Skogland.

Vi ricordiamo che nel cast di The Falcon and The Winter Soldier  è previsto anche il ritorno di due volti noti dell’universo cinematografico, ovvero Emily VanCamp, Sharon Carter in Captain America: The Winter Soldier e Civil War e Daniel Bruhl, nei panni del Barone Zemo. Per quanto concerne la serie di The Falcon and The Winter Soldier, il lancio è fissato in autunno 2020 e Kari Skogland (The Handmaid’s Tale, Penny Dreadful, Boardwalk Empire, The Killing, The Walking Dead, Fear the Walking Dead, Under the Dome, Vikings, The Americans, House of Cards e The Punisher) dirigerà tutti i sei episodi.

Probabile, visti gli esiti di Avengers: Endgame, che lo show si concentrerà sulla dinamica  del rapporto tra le due figure più vicine a Captain America (nonché suoi eredi) e sulle imprese dei supereroi per garantire la sicurezza mondiale.

Black Widow: un nuovo sguardo al costume di Taskmaster

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Black Widow: un nuovo sguardo al costume di Taskmaster

Una recente immagine promozionale di Black Widow, il cinecomic Marvel dedicato al personaggio di Natasha Romanoff/Vedova Nera, ci permette di dare un nuovo sguardo – sicuramente più dettagliato – al costume del personaggio di Taskmaster. A pochi mesi dall’uscita del film nelle sale di tutto il mondo, i Marvel Studios continuano a mantenere segreta la vera identità del villain.

Fortunatamente, il marketing del film ha permesso ai fan di poter già dare uno sguardo al look del personaggio, come ad esempio i vari trailer che hanno già rivelato che il personaggio (un lui o una lei?) si scontrerà contro Nat e i suoi alleati. Adesso, una nuova immagine promozionale proveniente da una serie di carte da collezione dedicate al film, diffusa online da Topps (via Marvel Stuff), ci permette di dare un sguardo ancora più dettagliato al costume blu e arancio che il villain (o la villain?) sfoggerà nel film di Cate Shortland.

Potete ammirare l’immagine di seguito:

https://twitter.com/marveIstuff/status/1229396386472505344?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1229396386472505344&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fblack-widow-taskmaster-costume-promo-art-image%2F

LEGGI ANCHE – Black Widow: una Natasha più giovane in alcuni flashback

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh, e Rachel Weisz.

Dopo lo straordinario successo di Avengers: Endgame, diventato il maggiore incasso mondiale di sempre, Scarlett Johansson riprende il suo ruolo di Natasha Romanoff/Black Widow.

Fonte: ScreenRant

Il Pianeta delle Scimmie: il nuovo film non sarà un reboot

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Il Pianeta delle Scimmie: il nuovo film non sarà un reboot

Lo scorso dicembre abbiamo appreso la notizia che un nuovo film del franchise de Il Pianeta delle Scimmie è stato ufficialmente messo in fase di lavorazione. Trattandosi del primo dei classici Fox a subire il trattamento di riqualificazione da quando la Disney ha acquisito la maggior parte dello studio e dei suoi titoli, in molti hanno subito pensato che il nuovo film sarebbe stato l’ennesimo reboot della saga.

In realtà, non sarà così! Nella giornata di ieri, un report di DiscussingFilm sosteneva che il nuovo film della saga de Il Pianeta delle Scimmie affidato a Wes Ball (regista di Maze Runner) sarebbe stato un vero e proprio reboot. A poche ore di distanza dalla diffusione della notizia, però, è arrivata la smentita di Ball in persona via Twitter: il nuovo film porterà avanti la storia di Cesare, il protagonista della serie reboot (interpretato da Andy Serkis) iniziata 2011 con L’alba del pianeta delle scimmie e proseguita nel 2014 e nel 2017 rispettivamente con Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie e The War – Il pianeta delle scimmie.

Attraverso il suo profilo Twitter ufficiale, in risposta ad un fan che ha sottoposto alla sua attenzione la presunta “conferma” del reboot, Wes Ball ha dichiarato:

“Non è mai stato più facile per un giornalista di cinema entrare direttamente in contatto con le vere persone che conoscono davvero i fatti… ma forse il punto, oggigiorno, non è proprio la mancanza di un controllo dei fatti? 

Non importa. Non preoccupatevi. Non voglio in alcun modo rovinare la sorpresa, ma posso tranquillamente dire che l’eredità di Cesare continuerà…”

(Photo: Twitter / @wesball)

Wes Ball sarà anche a capo della produzione del film, con il suo partner alla Oddball Entertainment, Joe Hartwick.

Il pianeta delle scimmie (Planet of the Apes) è una media franchise composto da nove film, due serie televisive e vari libri, fumetti e videogiochi. È basato sul romanzo “Il pianeta delle scimmie (La Planète des Singes)” di Pierre Boulle, pubblicato per la prima volta nel 1963 in cui gli esseri umani si scontrano per il controllo della terra con scimmie intelligenti (Simius sapiens).

L’adattamento cinematografico del 1968, Il pianeta delle scimmie, è stato un successo per la critica e per il pubblico, iniziando una serie di sequel, tie-in e opere derivate. Originariamente in mano a Arthur P. Jacobs, produttore dei primi film della serie, dal 1973 i diritti della serie sono andati alla 20th Century Fox.

Fonte: ScreenRant

Dev Patel: 10 cose che non sai sull’attore

Dev Patel: 10 cose che non sai sull’attore

Sin dal suo debutto cinematografico, l’attore Dev Patel si è affermato come un promettente interprete, dotato di carisma e versatilità. Caratteristiche che sfoggia nuovamente nel corso della sua carriera, dimostrando una continua maturazione. Ad oggi Patel è considerato uno dei migliori attori della sua generazione, pronto a reinventarsi attraverso ruoli sempre differenti, cosa che gli ha fatto guadagnare le attenzioni della critica. Ecco 10 cose che non sai di Dev Patel.

Parte delle cose che non sai di Dev Patel

Dev Patel: i suoi film

1. Ha recitato in celebri lungometraggi. Patel ottiene grande notorietà con il suo film di debutto, The Millionaire (2008), di cui è protagonista. Successivamente recita nei film L’ultimo dominatore dell’aria (2010), Marigold Hotel (2011), About Cherry (2012), Viaggio verso la libertà (2014), Humandroid (2015), Ritorno al Marigold Hotel (2015), L’uomo che vide l’infinito (2015), e Lion – La strada verso casa (2016), con cui si consacra come interprete. Successivamente prende parte a Attacco a Mumbai – Una vera storia di coraggio (2018), The Wedding Guerst – L’ospite sconosciuto (2018), The Personal History of David Copperfield (2019) e The Green Knight (2020).

2. Ha preso parte a produzioni televisive. L’attore debutta nel mondo della recitazione con la serie Skins (2007-2008), dove interpreta il ruolo di Anwar Kharral. Ottiene poi ulteriore notorietà grazie alla serie The Newsroom (2012-2014), con il ruolo di Neal Sampat, mentre nel 2019 recita in due episodi della serie antologica Modern Love.

3. È anche produttore. Nel corso degli anni, con l’esperienza acquisita, Patel si è distinto per aver figurato come produttore di due film da lui anche interpretati. Questi sono Attacco a Mumbai, basato sui reali attentati avvenuti nella città indiana il 26 novembre 2008, e The Wedding Quest, thriller ambientato in Pakistan.

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4. Ha doppiato un noto film d’animazione. Nel 2019 l’attore ha prestato la propria voce per il personaggio Naoufel, protagonista del film d’animazione francese Dov’è il mio corpo?, presentato durante il Festival di Cannes e che ha raccolto consensi critici così entusiasti da arrivare ad ottenere la nomination come miglior film d’animazione agli Oscar.

Dev Patel: chi è la sua fidanzata

5. Ha avuto una relazione con una collega. Dal 2009 l’attore ha avuto una relazione con l’attrice Freida Pinto, conosciuta sul set del film The Millionaire. Dopo quasi sei anni di relazione, mantenuta particolarmente riservata, la coppia annuncia la separazione nel 2014.

Parte delle cose che non sai di Dev Patel

6. Sul set di un film ha conosciuto la nuova compagna. Nel marzo del 2017 l’attore annuncia una relazione con l’attrice australiana Tilda Cobham-Hervey, conosciuta qualche mese prima sul set del film Attacco a Mumbai. Da quel momento i due si sono più volte fatti vedere insieme durante eventi di gala, ma allo stesso tempo hanno mantenuto un velo di riservatezza sulla loro storia d’amore.

Dev Patel in The Millionaire

7. Dopo il film ha faticato ad ottenere altri ruoli validi. Con il ruolo di Jamal Malik, protagonista di The Millionaire, Patel ha imposto su di sé l’attenzione di Hollywood, ma l’attore ha affermato che dopo tale film sono passati anni prima che trovasse un altro ruolo valido. La maggior parte di ciò che gli veniva offerto prevedeva che egli fosse la spalla imbranata di qualcuno, e così l’attore racconta di aver inizialmente fatica ad ottenere un ruolo di cui fosse soddisfatto.

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Dev Patel in Lion

8. Si è preparato a lungo per questo film. Entusiasta di aver ottenuto il ruolo di Saroo Brierley nel film Lion, Patel si è dedicato molto alla preparazione necessaria. Per mesi si è allenato duramente in palestra al fine di ottenere il fisico necessario, e in seguito ha studiato per imparare un corretto accento australiano. Ha inoltre compiuto lunghi viaggi in India per poter comprendere meglio il passato del personaggio e poterlo interpretare con maggior realisticità.

9. Ha ottenuto una nomination all’Oscar. Per il suo ruolo nel film, l’attore ha ottenuto importanti riconoscimenti, tra cui un Bafta per il miglior attore non protagonista. È stato inoltre nominato per la prima volta al premio Oscar nella medesima categoria, divenendo insieme a Lucas Hedges il primo attore nato dopo il 1990 ad essere nominato al premio.

Dev Patel: età e altezza

10. Dev Patel è nato a Londra, Inghilterra, il 23 aprile 1990. L’attore è alto complessivamente 187 centimetri.

Fonte: IMDb

Octavia Spencer: 10 cose che non sai sull’attrice

Octavia Spencer: 10 cose che non sai sull’attrice

Oggi attrice particolarmente popolare, Octavia Spencer vanta una lunga filmografia con partecipazioni a lungometraggi nei quali il più delle volte riusciva ad affermarsi anche con ruoli minori. Apprezzata da critica e pubblico per le sue doti comiche, la Spencer ha dato prova di saper portare sulle proprie spalle anche impegnativi ruoli drammatici, che le hanno permesso di affermarsi come attrice versatile e meritevole dei riconoscimenti ricevuti. Ecco 10 cose che non sai di Octavia Spencer.

Parte delle cose che non sai di Octavia Spencer

Octavia Spencer: i suoi film

1. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attrice esordisce al cinema nel 1996 con il film Il momento di uccidere, per poi recitare in ruoli minori in pellicole di successo come Mai stata baciata (1999), Essere John Malkovich (1999), Big Mama (2000), Spider-Man (2002), Babbo bastardo (2003), Miss F.B.I. – Infiltrata speciale (2005), Sette anime (2008), Drag Me to Hell (2009), Il solista (2009), Halloween II (2009), e A cena con un cretino (2010). Nel 2011 la sua carriera ha una svolta nel momento in cui recita nel film The Help, ottenendo numerosi riconoscimenti. Successivamente continua a partecipare a celebri film come Snowpiercer (2013) Prossima fermata Fruitvale Station (2013), Get on Up – La storia di James Brown 2014), The Divergent Series: Insurgent (2015), Padri e figlie (2015), Il diritto di contare (2016), La forma dell’acqua (2017), Ma (2019) e Luce (2019).

2. È anche doppiatrice. La Spencer si è distinta negli anni anche come brillante doppiatrice, ricoprendo tale ruolo per la prima volta nel 2016, quando doppia il personaggio di Mrs. Otterton nel film d’animazione Zootropolis. Nel 2020 è tra i doppiatori del film Dolittle, dove dà voce alla papera Dab-Dab. Sempre nel 2020 è invece tra i doppiatori del film Onward: Oltre la magia, atteso nuovo film Pixar.

3. Ha prodotto alcuni film. Con l’esperienza acquisita negli anni, l’attrice ha ricoperto in diversi casi anche il ruolo di produttrice. La prima volta avviene per il film Prossima fermata Fruitvale Station, e in seguito per il film premiato agli Oscar Green Book (2018). Ha inoltre prodotto il film horror Ma, e le serie Truth Be Told e Self Made: Inspird by the Life of Madam C.J. Walker.

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Octavia Spencer: le sue serie TV

4. Ha preso parte a produzioni televisive. Nel corso della sua carriera l’attrice si è inoltre fatta notare per la sua partecipazione ad alcuni episodi di celebri serie TV, come E.R. – Medici in prima linea (1998), X-Files (1999), Malcolm (2000), The Chronicle (2001-2002), Ugly Betty (2007), The Big Bang Theory (2008), Avvocati a New York (2009), Mom (2013-2015), Red Band Society (2014-2015) e Thruth Be Told, dove dal 2019 ricopre il ruolo di Poppy Scoville-Parnell. Nel 2020 sarà invece tra i protagonisti della serie Self Made: Inspird by the Life of Madam C.J. Walker.

Octavia Spencer: la sua vita privata

5. Ha numerosi fratelli. Particolarmente riservata circa la sua vita privata, la Spencer ha raramente rilasciato informazioni sulla sua infanzia e adolescenza. È tuttavia risaputo che l’attrice rimase orfana dei genitori quando era in età adolescenziale, avendo però la compagnia di sei fratelli, di cui due sorelle, a cui è particolarmente legata.

Parte delle cose che non sai di Octavia Spencer

Octavia Spencer è su Instagram

6. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram, con un profilo seguito da 809 mila persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago, come anche curiosità quotidiane. Non mancano inoltre immagini promozionali dei suoi progetti da interprete e foto tratte dagli eventi di gala a cui ha preso parte.

Octavia Spencer in The Help

7. È il film che l’ha resa celebre. Nel film The Help l’attrice ricopre il ruolo di Minny Jackson, domestica con la reputazione di essere la miglior cuoca del Mississippi. Nel film il personaggio lavora subisce in diversi casi i soprusi delle famiglie bianche per cui si trova a lavorare, dimostrandosi però sempre più insofferente, rifiutandosi di rimanere ulteriormente in silenzio per il modo in cui lei e la sua gente viene trattata.

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Octavia Spencer e gli Oscar

8. Ha vinto l’ambito premio. Nel 2012 l’attrice ottiene la sua prima nomination ai premi Oscar come miglior attrice non protagonista per The Help, riportando poi la vittoria. Verrà candidata altre due volte, negli anni seguenti, per Il diritto di contare, nel 2017, e per La forma dell’acqua, nel 2018. Anche in questi due casi è nominata come attrice non protagonista.

Octavia Spencer in Ma

9. Il ruolo è stato riscritto per lei. Nel 2019 l’attrice recita nel film horror Ma, dove interpreta la protagonista Sue Ann. Inizialmente il ruolo era pensato per un attrice bianca, ma in seguito all’interessamento dell’attrice, il personaggio fu riscritto per poter essere interpretato da un’attrice afroamericana.

Octavia Spencer: età e altezza

10. Octavia Spencer è nata a Montgomery, in Alabama, Stati Uniti, il 25 maggio 1972. L’attrice è alta complessivamente 157 centimetri.

Fonte: IMDb

Martin Scorsese: il suo prossimo film sarà un western

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Martin Scorsese: il suo prossimo film sarà un western

Martin Scorsese si appresta finalmente a girare un western. Il regista, infatti, ha svelato i primi dettagli sul suo prossimo progetto cinematografico, Killers of the Flower Moon, adattamento cinematografico del romanzo del giornalista del New Yorker, David Grann, uscito nel 2017.

In una lunga intervista concessa a Cahiers du Cinéma (via Premiere), Scorsese – reduce dal successo di The Irishman (candidato a 10 premi Oscar) – ha parlato per la prima volta del suo nuovo film, rivelando:

“Posso dire che sarà un western. È ambientato in Oklahoma tra il 1921 e il 1922. Ci saranno dei cowboy, che avranno sia delle vetture che dei cavalli. Il film racconterà soprattutto degli Osage, una tribù indiana alla quale viene donato questo territorio orribile: loro amavano questo territorio, perché pensavano che ai bianchi non sarebbe mai interessato. Poi ci hanno scoperto il petrolio e, per circa dieci anni, gli Osage sono diventati il popolo più ricco della Terra. Poi, come accaduto nello Yukon e nelle regioni minerarie del Colorado, sbarcarono gli avvoltoi, i bianchi, arrivarono gli europei, e tutto andò perduto. Laggiù, avevano così tanto potere e un tale controllo su tutto che era più probabile andare in prigione per avere ammazzato un cane che un indiano.”

Killers of the Flower Moon vedrà recitare per la prima volta insieme, in un film di Scorsese, Leonardo DiCaprio e Robert De Niro. A tal proposito, il regista ha spiegato:

“Leonardo DiCaprio avrà il ruolo principale, Robert De Niro sarà invece William Hale, il re delle colline di Osage, il responsabile della maggior parte delle morti. Gli altri saranno tutti attori nativi americani. È davvero interessante riflettere sulla mentalità che ha portato a tutto questo. La storia della civiltà risala alla Mesopotamia. Gli Ittiti vengono invasi da un altro popolo, scompaiono e in seguito si dice che siano stati assimilati, o meglio, assorbiti. È affascinante vedere come questa mentalità viene riprodotta in altre culture, attraverso due guerre mondiali. Penso sia qualcosa destinato a durare nel tempo. Questo è il film che proveremo a fare.”

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Per Martin Scorsese e Leonardo DiCaprio si tratterà della sesta collaborazione, dopo Gangs of New York, The Aviator, The Departed, Shutter Island The Wolf of Wall Street

Per Scorsese e Robert De Niro, invece, sarà la decima collaborazione, dopo Mean Streets, Taxi Driver, New York, New York, Toro scatenato, Re per una notte, Quei bravi ragazzi, Cape Fear, Casinò e The Irishman. 

The Batman: ecco perché Ben Affleck ha rinunciato al film

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The Batman: ecco perché Ben Affleck ha rinunciato al film

Prima che Matt Reeves venisse ufficializzato come regista di The Batman, il progetto era nelle mani di Ben Affleck, che sarebbe dovuto tornare nei panni dell’Uomo Pipistrello dopo Batman v Superman e Justice League, occupandosi anche della sceneggiatura e della regia del film. Adesso, l’attore/regista ha finalmente spiegato i motivi che lo hanno spinto ad abbandonare l’idea di tornare nei panni del Crociato di Gotham, rivelando che i problemi sorti durante la produzione di Justice League hanno progressivamente spento l’entusiasmo nei confronti del suo film targato DC.

In seguito all’uscita del cinecomic di Zack Snyder, Affleck ha dovuto affrontare una lunga battaglia personale legata ai suoi problemi con l’alcol, un momento estremamente delicato della sua vita che si riflette (almeno in parte) in Tornare a Vincere, pellicola che lo vedrà tornare sul grande schermo in qualità di protagonista, e che racconta di un ex cestista promettente con un passato da alcolista, al quale viene chiesto di allenare la squadra di basket del suo vecchio liceo.

In una lunga intervista concessa al New York Times in cui Affleck ha parlato tanto della sua vita privata quanto della sua vita professionale, l’attore/regista ha ricordato anche il periodo in cui ha vestito i panni del Crociato di Gotham sul grande schermo:

“Ho mostrato a qualcuno la sceneggiatura di The Batman”, ha spiegato Affleck. “Mi hanno detto: ‘Penso che lo script sia buono. Ma penso anche che finirai col bere fino alla morte se affronti un’altra volta ciò che hai già affrontato in passato.”

Parole indubbiamente forti quelle che sono state riservate a Ben Affleck, che a quanto pare sembra aver riflettuto a lungo tanto sulla sua vita quanto sulla sua carriera, prima di prendere la decisione più coraggiosa e sicuramente più giusta prima per l’uomo e poi per l’artista.

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Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Andy Serkis (Alfred), Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon) e Paul Dano (Enigmista). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard, ma c’è ancora mistero sul suo ruolo.

HN Entertainment ha suggerito che le riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche di Batman v Superman: Dawn of Justice, Justice League, Wonder Woman e del sequel Wonder Woman 1984) mentre l’uscita nelle sale è stata già fissata al 25 giugno 2021.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Cristina Comencini: 10 cose che non sai sulla regista

Cristina Comencini: 10 cose che non sai sulla regista

Tra le più affermate personalità dedite alla regia in Italia, Cristina Comencini Ha negli anni consolidato la propria notorietà realizzando alcuni dei più apprezzati film del panorama nazionale, alcuni dei quali hanno anche oltrepassato i confini italiani raccogliendo consensi anche dalla critica estera. Negli ultimi anni la Comencini ha continuato a realizzare film di rilievo all’interno della cinematografia italiana, collaborando con celebri attori e portando sul grande schermo storie originali e coraggiose. Ecco 10 cose che non sai di Cristina Comencini.

Parte delle cose che non sai di Cristina Comencini

Cristina Comencini: i suoi film

1. Ha diretto lungometraggi particolarmente apprezzati. La Comencini esordisce alla regia nel 1988 con il film Zoo, a cui poi seguiranno I divertimenti della vita privata (1990), La fine è nota (1993), Va’ dove ti porta il cuore (1996), Matrimoni (1998), Liberate i pesci! (2000) e Il più bel giorno della mia vita (2002). Nel 2005 conquista un particolare prestigio con il film La bestia nel cuore, con protagonista l’attrice Giovanna Mezzogiorno, che arriva ad ottenere importanti riconoscimenti. In seguito realizzerà i film Bianco e nero (2008), Quando la notte (2011), Latin Lover (2015), Qualcosa di nuovo (2016), Sex Story (2018) e Tornare (2019).

2. È anche sceneggiatrice. Oltre ad aver scritto le sceneggiature dei propri film, la Comencini ha ricoperto tale ruolo anche per opere altrui. In particolare ha incominciato la propria carriera collaborando alla scrittura delle serie Cuore (1984) e La storia (1986), per poi dedicarsi ai film Buon Natale… buon anno (1989), Due partite (2009) e La donna della mia vita (2010). Nel 2017 è invece autrice della miniserie Di padre in figlia.

 

Cristina Comencini: chi è suo marito

3. È sposata con un produttore. Dal 2001 la Comencini è sposata con il produttore Riccardo Tozzi, fondatore di Cattleya, il quale durante gli anni si è occupato degli aspetti produttivi dei film della regista. La coppia ha inoltre avuto una figlia, e ha negli anni mantenuto un profilo di vita riservato, evitando che venissero diffuse notizie su di loro che non riguardassero l’ambito lavorativo.

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Cristina Comencini e Calenda

4. Ha un figlio politico. Nel 1973, all’età di soli 17 anni, la Comencini dà alla luce Carlo Calenda, noto per essere un politico ed ex ministro italiano, avuto con l’economista Fabio Calenda, poi divenuto suo marito. Pur se in seguito i due divorzieranno, manterranno un buon rapporto, mostrandosi insieme durante alcuni eventi di lavoro.

5. Suo figli ha recitato in una serie da lei scritta. All’età di dieci anni Carlo Calenda prende parte alla serie Cuore, sceneggiata dalla madre e diretta dal nonno Luigi Comencini. Qui ricopre il ruolo dello scolaro protagonista, Enrico Bottini. Successivamente però Calenda decide di non proseguire la carriera d’attore, preferendo il mondo della politica.

Parte delle cose che non sai di Cristina Comencini

Cristina Comencini dirige La bestia nel cuore

6. È basato su un suo romanzo. Nel 2005 la Comencini realizza il suo più grande successo, La bestia nel cuore. Questo è la trasposizione dell’omonimo romanzo scritto dalla Comencini, dove si narra la storia di Sabina, la cui vita normale viene sconvolta da una serie di avvenimenti, che trovano radici nella sua infanzia.

7. È stato nominato all’Oscar. Il film viene scelto come rappresentante dell’Italia per la categoria “miglior film straniero” dei prestigiosi premi Oscar. La pellicola della Comencini ottiene un buon riscontro critico, arrivando a rientrare nella cinquina finale dei nominati. Non vincerà il premio, ma viene ricordato per essere l’unico caso di film italiano, insieme a La grande bellezza, ad ottenere questo riconoscimento dal 2000 ad oggi.

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Cristina Comencini: Tornare

8. È il suo nuovo film. Nel 2019 la Comencini presenta alla Festa del Cinema di Roma il suo nuovo film da regista, intitolato Tornare, e basata sulla storia di Alice, giornalista quarantenne che, tornata a Napoli per i funerali del padre, si trova a ricordare la propria infanzia e il percorso che l’ha portata ad essere quella che è oggi.

Cristina Comencini: i suoi libri

9. Ha scritto diversi romanzi. Parallelamente alla sua professione di regista, la Comencini si afferma anche come scrittrice, pubblicando romanzi come La bestia nel cuore (2004), Due partite (2006), Quando la notte (2009), Lucy (2013), Voi non la conoscete (2014) e Essere vivi (2016). Alcuni di questi sono in seguito stati trasposti al cinema.

Cristina Comencini: l’età della regista

10. Cristina Comencini nasce a Roma, Italia, l’8 maggio 1956, ed è figlia di Luigi Comencini, tra i più noti registi della commedia all’italiana.

Fonte: IMDb

Olivier Assayas: 10 cose che non sai sul regista

Olivier Assayas: 10 cose che non sai sul regista

Tra i più celebri autori dell’attuale cinematografia francese ed europea, Olivier Assayas ha negli consolidato la propria fama grazie ad opere che sembrano portare avanti i discorsi delle nouvelle vague, aggiornati ai meccanismi della società attuale. Formatosi come critico cinematografico, Assayas non ha inoltre mai nascosto la sua passione per il cinema orientale, che ha portato all’interno della sua poetica in una fusione di linguaggi che gli hanno procurato apprezzamenti da parte di critica e pubblico. Ecco 10 cose che non sai di Olivier Assayas.

Parte delle cose che non sai di Olivier Assayas

Olivier Assayas: i suoi film

1. Ha diretto lungometraggi di successo. Nel 1986 il regista francese debutta alla regia con il film Désordre – Disordine, per poi realizzare Il bambino d’inverno (1989), Contro il destino (1991) e L’eau froide – L’acqua fredda (1994). Nel 1996 dirige la sua opera più celebrata, Irma Vep, con il quale raggiunge ulteriore notorietà. Negli anni successivi firmerà poi la regia di Les Destinées sentimentales (2001), Demonlover (2002), Clean (2004), Boarding Gate (2007), L’heure d’été (2008), Qualcosa nell’aria (2012) e poi gli apprezzati Sils Maria (2014) e Personal Shopper (2016), entrambi con l’attrice Kristen Stewart. Di recente ha infine diretto Il gioco delle coppie (2018) e Wasp Network (2019).

2. È il regista di una miniserie televisiva. Nel 2010 Assayas compie un’incursione televisiva ideando, scrivendo e dirigendo la miniserie Carlos, interpretata dall’attore Édgar Ramírez e basata sulla vita di Ilich Ramírez Sánchez, detto Carlos, terrorista marxista e mercenario venezuelano, raccontando un arco narrativo che va dai primi attentati nel 1973 al suo arresto nel 1994.

3. Ha scritto sceneggiature per altri registi. Nel corso della sua carriera Assayas si è reso celebre anche per le sue collaborazioni con altri registi, per i quali ha spesso firmato le sceneggiature dei loro film. Tra questi si ricordano L’unique (1986), diretto da Jérôme Diamant-Berger, Alice e Martin (1998), diretto da André Téchiné, e Quello che so di lei (2017), diretto dal regista premio Oscar Roman Polanski.

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Olivier Assayas: la pronuncia del suo nome

4. La pronuncia del suo nome è più facile di quanto si crede. Nonostante il suo nome non presenti particolarità in quanto a pronuncia, frequenti sono i casi in cui si può ascoltare un modo errato di nominare il regista. A generare particolare confusione è poi il cognome, che va pronunciato ponendo l’accento sulla seconda A. Il nome, invece, si pronuncia così come si legge.

Olivier Assayas e la miniserie Carlos

5. Ha concepito la miniserie come un film. Assayas aveva inizialmente espresso il suo disinteresse verso la miniserie, poiché appariva come un progetto troppo complicato e rischioso. La sua opinione cambiò nel momento in cui ideò il progetto come un unico grande film di oltre cinque ore, avendo così modo di approfondire la storia di base. Realizzata per la TV francese, dove fu trasmessa a puntate, Carlos ottenne tuttavia anche una distribuzione estera sotto forma di unico film.

Parte delle cose che non sai di Olivier Assayas

Olivier Assayas dirige Personal Shopper

6. Ha scritto la sceneggiatura per l’attrice protagonista. Inizialmente Assayas non prevedeva di realizzare un altro film con l’attrice Kristen Stewart subito dopo Sils Maria. Tuttavia un progetto di produzione americana a cui stava lavorando venne messo da parte, e così il regista si dedicò alla scrittura di Personal Shopper, che a sua detta fu scritto esclusivamente per via della presenza della Stewart.

7. Con questo film ha vinto un importante premio. Presentato alla 69° edizione del Festival di Cannes, il film spaccò in due l’opinione della critica, ma ottenne un ampio consenso di pubblico. Infine, Assayas venne premiato dalla giuria con il titolo di miglior regista.

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Olivier Assayas e Wasp Network

8. È il suo nuovo film. Nel 2019 il regista francese porta in concorso alla Mostra di Venezia il film Wasp Network, con protagonisti Édgar Ramírez, Penélope Cruz, Gael García Bernal e Ana de Armas. Il film è ispirato alla vicenda della Wasp Network, una rete di spionaggio stabilita dal governo cubano nella Miami degli anni novanta con l’obiettivo di infiltrare le organizzazioni anti-castriste presenti sul territorio.

Olivier Assayas dirige Il gioco delle coppie

9. Non pensava avrebbe realizzato questo film. Assayas ha affermato di aver iniziato a scrivere la sceneggiatura di questo film nei primi anni 2000, immaginando di pubblicarla sotto forma di romanzo. Il progetto venne poi messo da parte e ripreso solo anni dopo, quando il regista decise di mantenere la sua forma di sceneggiatura per farne un lungometraggio.

10. È stato ispirato da un noto film francese. Il regista ha indicato come principale fonte d’ispirazione per la trama il film L’albero, il sindaco e la mediateca (1993), diretto da Érico Rohmer. All’interno di questo vengono infatti trattati alcuni dei dibattiti principali presenti nella società francese, aggiornati da Assayas nel suo Il gioco delle coppie.

Fonte: IMDb

Carolina Crescentini: 10 cose che non sai sull’attrice

Carolina Crescentini: 10 cose che non sai sull’attrice

Tra le più apprezzate e richieste attrici italiane, Carolina Crescentini ha negli anni consolidato la propria carriera partecipando a celebri film, collaborando con importanti registi e attori. L’attrice ha così potuto dimostrare una maturazione nel proprio percorso, affermandosi tanto come attrice comica quanto drammatica.

Nota anche per i suoi ruoli televisivi, l’attrice non ha mancato di ricercare progetti diversi per poter mettere alla prova la propria versatilità, motivo per cui critica e pubblico l’hanno più volte indicata come una delle attrici di punta dell’attuale panorama cinematografico nazionale. Ecco 10 cose che non sai di Carolina Crescentini.

Parte delle cose che non sai di Carolina Crescentini

Carolina Crescentini: i suoi film

1. Ha recitato in celebri lungometraggi italiani. L’attrice debutta al cinema nel 2006 con il film H2Odio, ma ottiene grande popolarità grazie a Notte prima degli esami – Oggi (2007). In seguito acquista ulteriore notorietà recitando nei film Parlami d’amore (2008), Due partite (2009), Generazione 1000 euro (2009), Mine vaganti (2010), 20 sigarette (2010), L’industriale (2011), Ti amo troppo per dirtelo (2011), Boris – Il film (2011), Una famiglia perfetta (2012), Allacciate le cinture (2014), Meraviglioso Boccaccio (2015), Tempo instabile con probabili schiarite (2015), Assolo (2015), Beata ignoranza (2017), Diva! (2017), Sconnessi (2018) e A casa tutti bene (2018), di Gabriele Muccino.

2. Ha preso parte a produzioni televisive. Tra i ruoli che consacrano la carriera dell’attrice vi è quello di Corinna Negri nell’acclamata serie Boris (2007-2010). Successivamente recita nell’episodio Ragazze in web della miniserie Mai per amore (2012), e nel film televisivo Max e Hélène (2015). Negli ultimi anni prende poi parte alle serie Lampedusa – Dall’orizzonte in poi (2016) e I bastardi di Pizzofalcone (2017-2018), recitando accanto all’attore Alessandro Gassmann.

3. Ha prestato la propria voce per un film. Nel 2017 l’attrice ricopre il ruolo di Lorena, moglie del protagonista del film The End? – L’inferno fuori, zombie movie diretto da Daniele Misischia. Il personaggio di Lorena tuttavia non si vede mai in scena, e lo spettatore sente la sua sola voce tramite cellulare. Per l’attrice si tratta dunque di una prestazione di doppiaggio, la prima della sua carriera.

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Carolina Crescentini è su Instagram

4. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un proprio profilo, seguito da 137 mila persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago, ma anche diverse immagini promozionali dei suoi progetti da interprete. Non mancano inoltre curiosità quotidiane da lei condivise con i fan.

Carolina Crescentini e Francesco Motta

5. Ha sposato il noto cantautore. Nel 2017 l’attrice annuncia la sua relazione con Francesco Motta, noto cantautore divenuto celebre per l’album La fine dei vent’anni. Tramite un post sul proprio account Instagram l’attrice ha poi fatto sapere che nel settembre del 2019 i due si sono sposati. I due hanno scelto una cerimonia civile per pochi intimi tra parenti e amici, ambientando il tutto in un resort in provincia di Grosseto.

Parte delle cose che non sai di Carolina Crescentini

Carolina Crescentini non ha figli

6. Attualmente non ha figli. L’attrice ha dichiarato in diverse occasioni di non sapere se in futuro vorrà diventare mamma, e che in generale non ha fretta di avere figli, non sopportando invece l’ansia che la società pone a riguardo su di una donna. Una tale scelta, stando alle sue parole, se avverrà sarà senza grandi pianificazioni.

Carolina Crescentini: chi sono i suoi genitori

7. Ha scelto una professione diversa dai suoi genitori. L’attrice è figlia di commercialisti, possessori di un noto studio a Roma. Durante alcune interviste l’attrice ha affermato che il padre e la madre avrebbero voluto che la figlia seguisse le loro orme andando poi a lavorare anche lei nello loro studio. La Crescentini ha però preferito seguire la passione per il cinema, riuscendo ad affermarsi come interprete.

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Carolina Crescentini in Boris

8. È divenuta famosa per il suo personaggio nella serie. Dal 2007 la Crescentini partecipa a Boris ricoprendo il ruolo di Corinne, attrice del fittizio set di cui si raccontano le vicende all’interno della serie. La Crescentini ha dichiarato che per il suo personaggio si è ispirata ad alcune persone da lei conosciute, amplificandone il carattere da primadonna.

9. Ha adorato l’atmosfera sul set. Della serie l’attrice ha più volte ricordato con affetto l’atmosfera generatasi sul set, indicandola come una delle esperienze più importanti della sua carriera. Anche se la serie amplifica alcune dinamiche della vita da set, parteciparvi le ha permesso di comprendere tante dinamiche nascoste della produzione televisiva e cinematografica.

Carolina Crescentini: età e altezza

10. Carolina Crescentini è nata a Roma, in Italia, il 18 aprile 1980. L’attrice è alta complessivamente 167 centimetri.

Fonte: IMDb

Malin Åkerman: 10 cose che non sai sull’attrice

Malin Åkerman: 10 cose che non sai sull’attrice

Resasi celebre per il ruolo di Spettro di Seta nel film Watchmen, l’attrice Malin Åkerman ha poi conquistato ulteriore popolarità partecipando a progetti continuamente diversi tra loro, dalla commedia al thriller all’action movie.

Attiva anche in televisione, dove ha preso parte a note serie TV, l’attrice ha negli anni consolidato la propria filmografia avvalendosi di importanti collaborazioni, che le hanno permesso di maturare come interprete e mettere continuamente alla prova la sua versatilità. Ecco dieci cose che non sai di Malin Åkerman.

Parte delle cose che non sai di Malin Åkerman

Malin Åkerman: i suoi film

1. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attrice debutta al cinema nel 2000 con il film The Skulls, per poi recitare in American Trip – Il primo viaggio non si scorda mai (2004), Invasion (2007), I fratelli Solomon (2007), Lo spaccacuori (2007), accanto all’attore Ben Stiller, 27 volte in bianco (2008), e Watchmen (2009), con cui diventa celebre condividendo la scena con l’attore Billy Crudup. Successivamente recita nei film L’isola delle coppie (2009), The Romantics (2010), Nudi e felici (2012), Rock of Ages (2012), Codice fantasma (2013), Conspiracy – La cospirazione (2016) e Rampage – Furia animale (2018).

2. Ha preso parte a diverse serie TV. Nel corso della sua carriera l’attrice ha preso parte anche a diverse produzioni televisive, recitando in particolare nelle serie The Comeback (2005), Entourage (2006) e Childrens Hospital (2010-2016), dove ricopre il ruolo di Valerie Flame. Appare poi in un episodio di How I Met Your Mother (2010), e successivamente nella serie Burnign Love (2012). È poi tra i protagonisti delle serie Tre mogli per un papà (2013-2014), Sin City Saints (2015), Billions (2016-2019) e Dollface (2019).

3. Ha prodotto una serie TV. La Åkerman ha ricoperto il ruolo di produttrice per la serie Tre mogli per un papà, di cui è protagonista nel ruolo di Kate Harrison. Questa è una giovane donna recentemente sposatasi, che cerca di bilanciare la propria vita con quella del marito, dei suoi tre figli e delle sue due ex mogli.

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Malin Åkerman è su Instagram

4. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un proprio profilo, seguito da 470 mila persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi. Non mancano però anche curiosità che l’attrice condivide con i propri fan o immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.

Malin Åkerman: chi è suo marito

5. Ha conosciuto il primo marito grazie alla musica. Nel 2003 l’attrice è la cantante del gruppo The Petalstones. Qui conosce Roberto Zincone, batterista italiano del gruppo. I due hanno iniziato a frequentarsi dopo le prove della band, avvalendosi di un dizionario poiché Zincone non parlava inglese. I due si sposano poi nel 2007 a Sorrento, mentre nel 2013 nasce il loro unico figlio. Nel novembre dello stesso anno, tuttavia, la coppia annuncia il divorzio.

Parte delle cose che non sai di Malin Åkerman

6. Si è sposata una seconda volta. Nel 2017 l’attrice annuncia il suo fidanzamento con l’attore britannico Jack Donnelly, celebre per il ruolo di Jason nella serie Atlantis. I due si sono in seguito sposati nel dicembre del 2018, apparendo in seguito insieme in diverse occasioni di gala.

Malin Åkerman e i suoi tatuaggi

7. Ha diversi tatuaggi divenuti celebri. L’attrice è nota per saper esaltare i tatuaggi presenti sul suo corpo, il più delle volte con abiti disegnati appositamente per unire la trama del vestito al disegno del tatuaggio. I due più famosi sono quello presente sul polso destro, raffigurante una S e una Z intrecciate, che indicano il nome di suo figlio, Sebastian Zincone; e il fiore di loto raffigurato sulla parte alta della sua schiena, che simboleggia un tributo alla sua formazione buddista.

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Malin Åkerman in How I Met Your Mother

8. Ha recitato nella celebre sitcom. Nel 2010 l’attrice prende parte all’episodio Piantati all’altare, della quinta stagione di How I Met Your Mother. Qui ricopre la versione cinematografica di Stella, ragazza che Ted aveva frequentato tempo addietro e la cui storia d’amore vede ora adattata in un film intitolato The Wedding Bride.

Malin Åkerman in Rampage

9. È la villain del film. Nel film con protagonista Dwayne Johnson e una serie di enormi e pericolose creature, la Åkerman ha interpretato il ruolo di Claire Wyden, ovvero la mente dietro alla multinazionale responsabile per il mutamento genetico delle creature.

Malin Åkerman: età e altezza

10. Malin Åkerman è nata a Stoccolma, in Svezia, il 12 maggio 1978. L’attrice è alta complessivamente 173 centimetri.

Fonte: IMDb

Venom 2: il primo video dal set con Carnage/Cletus Kasady

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Venom 2: il primo video dal set con Carnage/Cletus Kasady

Dopo la prima foto rubata dallo stesso Tom Hardy, ecco un video dal set di Venom 2 in cui vediamo Woody Harrelson che interpreta Cletus Kasady/Carnage, nel prossimo film diretto da Andy Serkis.

https://www.instagram.com/p/B8qNFOzpd5M/?utm_source=ig_embed

Come già annunciato dal finale del precedente capitolo, in Venom 2 assisteremo allo scontro tra il simbionte e Cletus Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più celebri dei fumetti su Spider-Man.

Nel cast del sequel anche Michelle Williams (Fosse/Verdon) nei panni di Anne Weying, Woody Harrelson (Zombieland: Double Tap) nei panni di Cletus Kasady/Carnage, Naomie Harris (No Time to Die) nei panni di Shriek e l’attore inglese Stephen Graham.

Nel frattempo è stato ufficializzato anche il nome di Robert Richardson in qualità di direttore della fotografia. “Ciò che era rimasto inesplorato nel primo film esploderà nel secondo, soprattutto grazie al personaggio centrale” ha dichiarato Richardson, “Ma ora abbiamo Woody Harrelson, che ovviamente farà la sua grande entrata, vedremo cos’altro accadrà con la collaborazione tra Sony e Marvel.”

Vi ricordiamo che Tom Hardy tornerà a interpretare Eddie Brock anche nel sequel di Venom, progetto già in sviluppo dopo l’inaspettato successo al box office dello scorso autunno, e a confermarlo è stata la produttrice Amy Pascal.