Christian
Bale sembra entusiasta delle scelta di Robert
Pattinson come prossimo volto di Bruce Wayne in
The
Batman, il film affidato a Matt Reeves che riavvierà
le sorti del crociato di Gotham al cinema dopo l’esperimento di
Zack Snyder con Ben Affleck e la trilogia del
cavaliere oscuro di Christopher Nolan. E proprio il protagonista
dei tre cinecomic del regista inglese sta distribuendo consigli a
non finire per l’attore che si calerà molto presto nei panni del
personaggio.
Ecco cosa ha raccontato Bale sul red
carpet del Toronto Film Festival, dove presentava Ford v
Ferrari:
“Ho pochi consigli lui: fai tuo
il personaggio. Non ascoltare gli haters. Pensa a tutti
quelli che protestarono per il casting di Heath Ledger
come nuovo Joker e guarda che performance assolutamente brillante
ha offerto. Non dare retta a quelle persone, fai ciò che credi
giusto. Robert è un attore incredibile…“
“Per me è un’ottima
scelta“, aveva dichiarato Bale a
Variety, “Sono sicuro che si inventerà qualcosa di
interessante. Cosa posso dirgli di più…Dovrebbe cercare un modo per
andare al bagno da solo. Se non ci riesce, è difficile crederti un
supereroe!”
Kevin Smith ha fatto trapelare
durante l’ultimo episodio del podcast Fatman Beyond Podcast che il
cinecomic dovrebbe adattare sul grande schermo il fumetto
“The Long Halloween”, scritto da Jeph Loeb e disegnato da Tim Sale che segue
il crociato di Gotham durante le sue prime esperienze da detective.
Ricca di colpi di scena, la run presentava diversi dei nemici più
iconici di Batman, descrizione che sembra coincidere con i rumor
legati all’introduzione di quattro antagonisti della galleria
classica.
“The Batman esplorerà un caso di
detective“, scrivono le fonti, “Quando alcune persone
iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere
nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il
mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di
Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà
disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei
film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti
sospettati“.
Il film dovrebbe svolgersi negli
anni Novanta, epoca tornata di moda nel corso dell’ultima stagione
anche grazie al successo di un altro cinecomic, Captain Marvel dei Marvel Studios.
Divisa tra cinema e televisione,
l’attrice Téa Leoni ha saputo negli anni
costruirsi la sua cerchia di pubblico, grazie anche ad alcuni ruoli
che le hanno permesso di emergere come interprete e farsi
apprezzare per le sue doti. Anche se ancora alla ricerca di ruolo
che possa permettere di conquistare una fama più ampia, l’attrice
non manca ad ogni nuovo progetto di apportare la propria preziosa
presenza.
Ecco 10 cose che non sai di
Téa Leoni.
Téa Leoni carriera
1 I film. Il
debutto cinematografico dell’attrice avviene nel 1991 con il film
Nei panni di una bionda. Successivamente prende parte a
Wyatt Earp (1994), al film Bad Boys (1995), al
fianco di Will
Smith, Amori e disastri (1996), Deep
Impact (1998), The Family Man (2000), Jurassic
Park III (2001), Spanglish – Quando in famiglia sono
troppi a parlare (2004), Dick e Jane – Operazione
furto, dove recita accanto a Jim
Carrey (2006), Ghost Town (2008) e Tower
Heist (2011).
2 Le serie TV.
Ricca è anche la carriera televisiva dell’attrice, che dopo il
debutto con la serie Flying Blind (1992-1993), prende
parte a The Naked Truth (1995-1998). Successivamente
partecipa a X-Files (2000), e dal 2014 ricopre il ruolo di
Elizabeth McCord nella serie Madame Secretary, giunta alla
sesta ed ultima stagione.
Téa Leoni vita privata
3 È stata sposata.
Dal 1991 al 1995 l’attrice è stata sposata con il produttore Neil
Tardio. Successivamente nel 1997 ha sposato l’attore David
Duchovny, dal quale ha avuto due figli. La coppia si è poi
separata nel 2008, divorziando ufficialmente nel 2014. Nello stesso
anno l’attrice inizia una relazione con l’attore Tim Daly.
Téa Leoni asteroide
È stato dato il suo nome ad un asteroide. Nel
1993 viene scoperto un asteroide appartenente alla fascia
principale, ovvero situata tra le orbite di Marte e Giove. Il suo
scopritore, l’astronomo belga Eric Walter Elst decide di
rinominarlo 8299 Téaleoni, in onore all’attrice.
Téa Leoni studi e primi lavori
Ha iniziato la sua carriera come modella.
L’attrice studiava psicologia e antropologia presso la Sarah
Lawrence College. Tuttavia si appassiona sempre più alla
recitazione, decidendo di lasciare gli studi e iniziando a lavorare
come modella nel campo della pubblicità. Questo le permette di
essere notata con maggior facilità, facendole ottenere i primi
ruoli cinematografici.
Téa Leoni UNICEF
6 È stata premiata per il
suo impegno umanitario. Nel 2001 l’attrice viene nominata
ambasciatrice dell’UNICEF, a nome del quale porta avanti numerose
campagne umanitarie. Proprio per il suo impegno nel 2007 le viene
conferito il Audrey Hepburn Humanitarian Award.
Téa Leoni Deep Impact
7 Ha faticato ad
interpretare il suo ruolo. Nel film di fantascienzaDeep
Impact l’attrice interpreta la giornalista Jenny Lerner.
L’attrice ha dichiarato di aver fatto molta fatica ad immedesimarsi
nel personaggio, confessando di non essere dotata della freddezza
con cui i giornalisti sono soliti comunicare tragedie e brutte
notizie.
Téa Leoni Madame Secretary
8 Ha fatto di tutto per
ottenere il ruolo. Dopo aver letto le prime tre pagine
della sceneggiatura dell’episodio pilota, l’attrice ha subito
espresso il desiderio di avere il ruolo. Era affascinata dal
carattere del personaggio, affermando che è raro vedere ruoli
femminili di questo tipo in televisione. Dopo alcuni colloqui con i
produttori, l’attrice ottenne infine la parte, dimostrando di poter
valorizzare il carattere del personaggio.
Téa Leoni patrimonio
9 È una delle attrici più
pagate della TV. Grazie ai suoi numerosi ruoli
cinematografici, ma ancor di più alla serie Madame
Secretary, l’attrice ha potuto raggiungere un patrimonio
stimato di 20 milioni di dollari. Il grande successo della serie ha
inoltre fatto di lei una delle attrici più pagate della TV.
Téa Leoni età e altezza
10 Téa Leoni è nata a New
York, negli Stati Uniti, il 25 febbraio 1966. L’altezza
complessiva dell’attrice è di 173 centimetri.
Fox Searchlight ha ufficialmente
acquisito i diritti per la distribuzione di The
French Dispatch, il decimo film di Wes
Anderson che arriverà nelle sale non prima del 2020.
Insieme alla conferma del cast, dove figureranno Timothée
Chalamet, Benicio del Toro,
Jeffrey Wright, Bill Murray,
Frances McDormand, Tilda Swinton,
Saoirse Ronan, Léa Seydoux,
Mathieu Amalric, Owen Wilson,
Willem Dafoe, Adrien Brody,
Kate Winslet, Jason Schwartzman,
Elisabeth Moss, Christoph Waltz,
e Rupert Friend, è stata rivelata anche una
nuova sinossi:
The
French Dispatch sarà una lettera d’amore al
giornalismo, ambientata nella sede parigina di un quotidiano
americano, e ruoterà intorno a tre diverse linee narrative. La
raccolta di storie pubblicate sulla rivista prenderà vita grazie
alla visione di Wes Anderson.”
La pellicola arriva a due anni da
L’isola dei
Cani, candidato come Miglior Film d’animazione ai
Golden Globe e agli Oscar 2019.
Vi ricordiamo inoltre che Anderson
figura tra gli ospiti più attesi della quattordicesima edizione
della Festa del Cinema
di Roma dove consegnerà il Premio alla Carriera a
Bill Murray, moderando l’Incontro Ravvicinato con
il pubblico durante il quale ripercorrerà le tappe principali del
suo percorso artistico.
Nel cast anche
Saoirse Ronan,
Kate Winslet,
Elisabeth Moss, Jason Schwartzman,
Christoph Waltz e Rupert Friend,
precedentemente annunciati nel cast: al momento non sappiamo se gli
attori in questione appariranno comunque nel film o se i loro
personaggi sono stati tagliati dal montaggio finale.
Se questo sia l’anno giusto per
Joaquin
Phoenix agli Oscar potremo dirlo solo nei prossimi
mesi, ma tutto lascia intendere che grazie alla sua performance in
Joker riesca a ottenere
la tanto ambita statuetta consacrando così una carriera quasi
perfetta. Nel frattempo, come confermato da Deadline, è tempo di
tornare sul set e l’occasione arriva dalla A24, in
trattative per produrre il nuovo film di Mike
Mills (regista di 20th Century Women e
Beginners).
Il progetto vedrà quindi Phoenix in
veste di protagonista mentre la sceneggiatura sarà firmata dallo
stesso Mills. In produzione figureranno Chelsea Barnard, Lila
Yacoub e Andrea Longacre-White e si attendono ulteriori
aggiornamenti riguardo la trama e l’inizio delle riprese.
Vi ricordiamo
che Joker vede nel cast
anche Zazie Beetz, Frances
Conroy, Brett
Cullen, Dante
Pereira-Olson, Douglas
Hodge e Josh Pais e che
arriverà nelle sale il 4 ottobre 2019, come
ufficializzato nelle ultime settimane dalla Warner Bros.
Contrariamente alle altre
apparizioni del personaggio
nei Batman di Tim
Burton, nella trilogia del Cavaliero
Oscuro di Christopher
Nolan e in Suicide
Squad, Joker sarà
ambientato negli anni Ottanta e racconterà l’evoluzione di un uomo
ordinario e la sua trasformazione nel criminale che tutti
conosciamo.
“Ho amato il Joker di The Dark
Knight, e anche quello di Jared Leto di Sucide
Squad che è venuto dopo, così come il ritratto di Jack
Nicholson“, ha dichiarato Phillips parlando dei
possibili riferimenti alle vecchie versioni del clown principe del
crimine e dell’eredità che il suo Joker si porta dietro. “Negli
Stati Uniti, i fumetti sono il nostro Shakespeare, e come esistono
varie versioni dell’Amleto, così noi potremmo offrire varie
versioni di Joker in futuro.” “Onestamente non riusciamo
ancora a credere alla vittoria di Venezia. Ci vorrà del tempo per
realizzare“, ha commentato il regista nell’intervista con
Variety.
Come confermato nei mesi scorsi,
l’universo cinematografico Marvel
inaugurato nel 2008 da Iron Man ha ora un nome
ufficiale che riunisce insieme le prime tre fasi (di cui Avengers:
Endgame è stato il culmine narrativo), ovvero
The Infinity Saga. A rivelarlo era stato il
presidente dei Marvel StudiosKevin Feige in
un’intervista concessa a Empire in occasione dell’uscita del film
evento dei Vendicatori.
22 film, 11 franchise lanciati per
introdurre altrettanti supereroi dei fumetti al cinema, e poi le
serie tv (Agents of SHIELD, Agent
Carter, Inhumans), con l’esperimento di
Netflix di Daredevil,
Jessica Jones, Luke Cage e
Iron Fist e molto altro ancora rendono il progetto
degli studios una delle più grandi e memorabili imprese produttive
e creative della storia, riassunto in questo emozionante trailer
che trovate qui sopra.
“Volevamo portare a termine una
serie di film in un modo che non era mai stato provato prima“,
aveva spiegato Feige. “La saga di Harry Potter ha avuto il suo
finale perché c’era la conclusione dei libri, come anche il Signore
degli Anelli. Quindi abbiamo pensato, dopo ventidue film
realizzati, che non sarebbe stato male mettere un punto alla
trama“.
Prima di questo annuncio, i Marvel Studios avevano raggruppato
i cinecomic in tre fasi separate: la Fase 1 andava da Iron
Man fino a The Avengers del 2012; la Fase
2 da Iron
Man 3 ad Ant-Man; la Fase 3 da
Captain America: Civil
War all’imminente Avengers: Endgame.
Nota prevalentemente per i suoi
ruoli televisivi, l’attrice Kelly Overton si è
affermata grazie alla partecipazione ad alcune popolari serie TV,
che le hanno permesso di essere conosciuta dal grande pubblico. In
attesa di una definitiva consacrazione, l’attrice può godere
dell’affetto dei fan e delle lodi della critica.
Ecco 10 cose che non sai su
Kelly Overton.
Kelly Overton carriera
1 I film. Il
debutto cinematografico dell’attrice avviene nel 2003 con il film
Vizio di famiglia. Successivamente prende parte al film
Breaking Dawn (2004) e a The Ring 2 (2005). Nel
2007 prende parte al film The Wager, mentre nel 2010 è tra
i protagonisti di The Collective. Partecipa poi ai film
Tekken
(2009) e In My Sleep (2010).
2 Le serie Tv. Nel
corso della sua carriera l’attrice ha poi preso parte a numerose
serie TV, tra cui si annoverano CSI: NY (2006),
Criminal Minds (2007), NCIS (2009), La bella e la bestia (2012),
True Blood (2012-2013), e Legends (2015). Dal
2016 è nel cast principale della serie Van Helsing, dove
interpreta il ruolo di Vanessa Helsing.
Kelly Overton social network
3 Ha un account
Instagram. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un proprio profilo verificato, seguito da 82 mila
persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere
fotografie scattate in momenti di svago con la famiglia o con
amici. Non mancano anche le fotografie tratte dai set o dalle
premiere a cui la Overton prende parte.
4 È molto attiva su
Twitter. L’attrice è particolarmente attiva anche sul
social network Twitter, dove è seguita da 25 mila persone. Con i
suoi oltre 3 mila tweet l’attrice è solita rispondere a curiosità
sui progetti a cui prende parte. Molto presenti sono inoltre i post
promozionali dei film o delle serie a cui prende parte.
Kelly Overton vita privata
5 È sposata.
L’attrice ha sposato nel 2004 il collega Judson Pearce Morgan, con
il quale ha anche co-diretto il film The collective. I due
hanno un primo figlio nel 2011, ed un secondo nel 2017.
Kelly Overton Tekken
6 Ha ricevuto critiche per
il suo casting. Nel film Tekken, l’attrice
interpreta il personaggio Christie Monteiro. In seguito alla
notizia del suo casting per il ruolo, numerose sono state le
critiche dei fan, secondo cui l’attrice americana non avrebbe reso
giustizia al personaggio, che è invece di origini brasiliane.
Kelly Overton Van Helsing
7 Ha chiesto che la serie
diventasse più dark. L’attrice è la protagonista della
serie Van Helsing. Dopo due prime stagioni ben accolte
dalla critica e dal pubblico, la Overton ha chiesto alla produzione
di accentuare i toni dark della storia, andando così a sottolineare
il complicarsi delle vicende per i protagonisti.
8 Ha girato molte scene
mentre era incinta. Al momento di iniziare le riprese
della seconda stagione, l’attrice era incinta al quinto mese. Ha
proseguito le riprese fino al settimo mese di gravidanza,
affermando che l’ottima preparazione fisica acquisita durante gli
anni le ha permesso di conciliare le due cose, ovviamente il tutto
nel modo più sicuro possibile per il bambino in grembo.
Kelly Overton The Collective
9 Ha co-diretto un
film. Insieme al marito Judson Pearce Morgan, l’attrice ha
co-sceneggiato e co-diretto il film The Collective, del
2008, nel quale compare anche come protagonista. Il film è stato
selezionato per diversi festival statunitensi, riportando vittorie
al Brooklyn International Film Festival e al Fort Collins TriMedia
Festival.
Kelly Overton età e altezza
10 Kelly Overton è nata a
Wilbraham, negli Stati Uniti, il 28 agosto 1978. L’altezza
complessiva dell’attrice è di 170 centimetri.
Tra i più noti e apprezzati attori
francesi vi è senza dubbio Vincent Cassel,
interprete dalle molteplici sfaccettature in grado di alternarsi
tra cinema hollywoodiano ed europeo, il che gli ha permesso di
raggiungere una fama pressoché mondiale. Con alcuni dei suoi ruoli
ha saputo non solo conquistare il grande pubblico, ma anche la
critica, la quale gli ha più volte tributato importanti
riconoscimenti.
Ecco 10 cose che non sai di
Vincent Cassel.
Vincent Cassel carriera
1 I film. L’attore
debutta sul grande schermo francese sul finire degli anni ottanta.
Acquista poi una prima notorietà nel 1993 con il film
Métisse di Mathieu Kassovitz. Di nuovo con Kassovitz girà
il film L’odio nel 1995, che lo rende particolarmente
celebre. Da quel momento in poi partecipa a numerosi progetti in
patria e negli Stati Uniti. Tra i film più celebri si annoverano
Elizabeth (1998), dove recita accanto a Cate
Blanchett, Giovanna d’Arco (1999), I
fiumi di porpora (2000), Irréversible (2002),
Ocean’s Twelve (2004), La promessa dell’assassino
(2007), Nemico Pubblico n.1 (2008), Il cigno
nero (2010), A Dangerous
Method (2011), Mon roi (2015),
E’ solo la fine del
mondo (2016), Black Tide (2018).
2 Il doppiaggio.
Nel 2001 l’attore doppia, sia per la versione americana che per
quella francese, il personaggio di Robin Hood nel film d’animazione
Shrek. Nel 2015 è invece la voce francese della Volpe nel
film d’animazione Il piccolo principe, sostituendo la voce
originale appartenente a James
Franco.
Vincent Cassel Instagram
3 Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un proprio profilo verificato, seguito da 1,1 milioni
di persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere
fotografie scattate durante i suoi viaggi in giro per il mondo,
nonché foto o video promozionali dei progetti a cui prende parte.
Non mancano inoltre post dedicati alle cause benefiche sostenute
dall’attore.
Vincent Cassel vita privata
4 È stato sposato con Monica
Bellucci. Cassel conosce l’attrice italiana Monica
Bellucci nel 1996 sul set del film
L’appartamento. I due si sposano il 3
agosto 1999, e hanno due figlie nate rispettivamente nel 2004 e nel
2010. Nell’agosto 2013, dopo 14 anni d matrimonio la coppia
annuncia la separazione.
5 Si è sposato una seconda
volta. Dopo una lunga frequentazione, nell’agosto 2018
l’attore sposa in seconde nozze la modella italo-francese
Tina Kunakey, di 31 anni più giovane di lui. Il 19
aprile 2019 la coppia annuncia la nascita della loro prima
figlia.
Vincent Cassel Ocean’s Twelve
6 Ha suggerito come
realizzare la sua famosa scena. All’interno del secondo
capitolo della trilogia con protagonista George
Clooney, è celebre la scena in cui Cassel supera i raggi
laser danzando la capoeira. Il regista Steven
Soderbergh stava cercando un modo originale per mettere in
scena quel momento, e fu proprio l’attore francese a suggerire di
utilizzare il celebre ballo, di cui è un grande esperto.
Vincent Cassel premi e
nomination
7 È stato nominato 6 volte
ai César Awards. L’attore è stato nominato per sei volte
ai premi César, noti anche come gli “Oscar francesi”. La prima
nomination risale al 1996 come miglior attore e miglior promessa
attoriale per il film L’odio. Successivamente viene
nominato nuovamente nel 2002, e nel 2009 vince il premio come
miglior attore per Nemico pubblico n.1. Viene nominato
ancora nel 2016 e nel 2017 rispettivamente per Mon roi e
E’ solo la fine del mondo.
Vincent Cassel e l’Italia
8 Non sopporta alcune usanze
degli italiani. L’attore ha un lungo e felice rapporto con
l’Italia. Al di là del matrimonio con l’attrice Monica Bellucci,
Cassel ha sempre espresso grande fascinazione per alcuni luoghi e
particolarità italiane. L’attore ha però anche criticato
l’abitudine degli italiani di guardare i film esclusivamente
doppiati, definendolo “un serio problema”. L’attore si è espresso
anche duramente contro la cultura del gossip e del pettegolezzo,
che trova fastidiosa.
Vincent Cassel: i suoi film
preferiti
9 Non riguarda mai i suoi
film. L’attore ha dichiarato che tra i film da lui girati
quelli che preferisce sono L’odio e Blueberry.
Cassel ha inoltre ha aggiunto che non è solito riguardare i film a
cui ha preso parte, in particolare Irréversible, che trova
tanto bello quanto disturbante.
Vincent Cassel età e altezza
10 Vincent Cassel è nato a
Parigi, in Francia, il 23 novembre 1966. L’altezza
complessiva dell’attore è di 187 centimetri.
Tra i più celebri e apprezzati
attori del cinema francese, Jean Dujardin ha
dimostrato di poter portare il suo talento anche oltre oceano,
conquistando gli Stati Uniti e vincendo un premio importante come
l’Oscar al miglior attore. Diviso tra impegnati film d’autore e
film più leggeri, l’attore non manca mai di sfoggiare il suo
fascino e il suo istrionico talento.
Ecco 10 cose che non sai di
Jean Dujardin.
Jean Dujardin carriera
1. I film. La
carriera cinematografica dell’attore ha inizio nel 2002, con il
film Ah! Se fossi ricco. Successivamente prende parte ad
alcune popolari pellicole francesi. Un primo punto di svolta nella
sua carriera arriva con il film Piccole Bugie tra amici,
del regista Guillame
Canet, che gli permette di raggiungere un pubblico più
ampio. Nel 2012 è invece protagonista del film The Artist,
con il quale vincerà il suo primo Oscar. Negli anni successivi
ottiene dei ruoli nei film Gli infedeli (2012), The Wolf of Wall Street (2013), Monuments Men (2014), French Connection
(2014), e Un amore all’altezza (2016). Nel 2019 partecipa
al sequel del film di Canet, intitolato Grandi buie tra amici, dove recita accanto all’attrice
Marion
Cotillard. Sempre nel 2019 è protagonista del film
L’ufficiale e la spia, del regista Roman
Polanski.
Jean DuJardin Instagram
2. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un proprio profilo verificato, seguito da 682 mila
persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere
fotografie scattate in momenti di svago con amici, o ancora foto
promozionali dei progetti a cui l’attore ha preso parte.
Jean DuJardin vita privata
3. E’ stato sposato tre
volte. Il primo matrimonio dell’attore risale al 2003, con
una donna di cui tuttavia si sa poco o nulla. Con lei avrà due
figli. Nel 2009 sposa invece l’attrice Alexandra Lamy, da cui però
si separa nel 2013. Dal 2018 è invece sposato con la ballerina
Nathalie Péchalat, da cui aveva già avuto un figlio nel 2015.
Jean DuJardin premi e
nomination
4. Ha vinto un
Oscar. Grazie alla sua interpretazione nel film The
Artist, l’attore ottiene riconoscimenti da ogni parte del
mondo. Vince innanzitutto il premio come miglior interpretazione
maschile al Festival
di Cannes, dove il film era in concorso. Successivamente
ottiene il Golden Globe, il Bafta, lo Screen Actors Guild Award e
infine l’Oscar al miglior attore protagonista.
5. Ha stabilito un
primato. Con l’Oscar vinto, DuJardin è diventato il primo
attore francese a vincere tale premio nella categoria miglior
attore. E’ invece il quinto attore francese a vincere un premio
Oscar in generale, ma i precedenti quattro rientravano nelle altre
categorie attoriali.
Jean DuJardin Cannes
6. Ha una cosa in comune con
l’attore Christoph Waltz. L’attore francese è l’unico,
insieme al premio Oscar Christoph Waltz, ad aver vinto sia il premio
per l’interpretazione a Cannes che il SAG Awards, il Golden Globe,
il Bafta e l’Oscar per il medesimo film.
Jean DuJardin The Artist
7. Si esercitò nel
ballo. Per girare le scene di ballo insieme all’attrice
Bérénice Bejo, i due si sottoposero ogni
giorno per cinque mesi a continue prove per acquisire il giusto
feeling. I due si esercitarono inoltre nello studio dove si
esercitarono a loro tempo gli attori Debbie
Reynolds e Gene Kelly per Cantando
sotto la pioggia.
Jean DuJardin Gli infedeli
8. Ha diretto uno degli
episodi del film. Il film
Gli infedeli è composto da sette diversi episodi sul tema
dell’infedeltà maschile. Jean DuJardin, regista di uno degli
episodi, ebbe l’idea del titolo del film quando vide la locandina
francese del film The Departed, di Martin
Scorsese. Questa riportava il titolo “Les Infiltrés”, ma
l’attore lesse erroneamente “Les Infedéles”, decidendo poi di
utilizzarlo come titolo.
Jean DuJardin gruppo comico
9. Fa parte di un noto
gruppo comico. L’attore è membro del gruppo “Nous C Nous”,
insieme agli attori Bruno Salomone, Eric Collado, Emmanuel Joucla
ed Eric Massot. Il gruppo è noto in francia per i loro sketch
comici e le loro partecipazioni a noti programmi televisivi.
Jean DuJardin età e altezza
10. Jean DuJardin è nato a
Rueil-Malmaison, in Francia, il 19 giugno 1972. L’altezza
complessiva dell’attore è di 182 centimetri.
Christoph Waltz è
un attore rimasto al lungo nell’ombra, finché grazie al regista
Quentin Tarantino non ha conosciuto la fama
mondiale. Da quel momento è diventato in breve tempo uno degli
attori più richiesti e istrionici di Hollywood. Con un ampia gamma
di personaggi interpretati, Waltz è oggi un attore dalle mille
sfumature, forse ancora in cerca di quel ruolo da protagonista che
possa di tirar fuori ancora qualcosa di nuovo dal cilindro.
Ecco 10 cose che non sai di
Christoph Waltz.
Christoph Waltz carriera
1 I film. La
carriera cinematografica dell’attore ha inizio negli anni ottanta
con una serie di titoli girati quasi esclusivamente in Austria. È
nel 2009, quando interpreta il ruolo del colonnello Hans Landa nel
film Bastardi senza gloria di Quentin
Tarantino che conosce la fama mondiale. Da quel momento la
sua carriera si arricchirà di numerosi film hollywoodiani, come
Come l’acqua per gli elefanti (2011), Carnage (2011), Django
Unchained (2012), The Zero Theorem (2013), Big Eyes
(2014), Spectre
(2015), Downsizing
(2017), Alita – Angelo della
battaglia (2019).
2 Le serie TV.
L’attore è molto conosciuto in patria per i suoi numerosi film
televisivi, nonché per aver preso parte ad alcune puntate di serie
come Un caso per due (1985), L’ispettore Derrick
(1988), Il commissario Koster (1990) e Il commissario
Rex (1996).
Christoph Waltz famiglia
3 Tutta la sua famiglia fa
parte del mondo dello spettacolo. L’attore è figlio di due
scenografi tedeschi, mentre i nonni erano attori e i bisnonni
lavoravano nel teatro. Waltz ha dichiarato che far parte di una
famiglia così a stretto contatto con il mondo dello spettacolo gli
ha permesso di conoscere questo dall’interno sin da subito, non
idealizzandolo ma riconoscendone i limiti.
4 Si è sposato due
volte. L’attore è stato sposato inizialmente con una donna
di nome Jackie, di professione psicoterapeuta, da cui ha avuto tre
figli. Dalla seconda moglie, la costumista Judith Holste ha invece
avuto una quarta figlia.
Christoph Waltz Bastardi senza
gloria
5 Parla fluentemente più
lingue. Come ampiamente dimostrato in Bastardi senza
gloria, l’attore è perfettamente in grado di parlare il
francese e l’inglese, oltre ovviamente al tedesco. Recita inoltre
anche delle battute in italiano, ma ha confessato di aver imparato
il testo a memoria, e di non parlarlo realmente.
6 Ha vinto numerosi
premi. Per il suo ruolo nel film, l’attore ha ricevuto
numerosi premi, a partire da quello come miglior interpretazione al
festival
di Cannes. Successivamente ha vinto uno Screen Actors Guild
Award, un Bafta, un Critics’ Choice Award, un Golden Globe e infine
il premio Oscar come miglior attore non protagonista. L’attore è
l’unico, insieme a Jean DuJardin, ad aver vinto
questa sequenza di premi per un unico ruolo.
Christoph Waltz Django
Unchained
7 Per il film Django
Unchained non ha potuto andare a cavallo. Mentre si
esercitava a cavalcare in vista delle riprese, l’attore ebbe un
brutto incidente per il quale fu necessario un ricovero. Gli fu
proibito di cavalcare per i successivi tre mesi, e per rimediare a
ciò Tarantino pensò bene di far andare il personaggio in carrozza
invece che a cavallo.
8 Grazie al film ha vinto il
suo secondo Oscar. Con il ruolo del cacciatore di taglie
King Schultz, l’attore ottiene un secondo Oscar come miglior attore
non protagonista. Questo lo ha inserito nel ristrettissimo elenco
di attori ad aver vinto due Oscar con lo stesso regista.
Christoph Waltz ruoli
9 Sceglie i ruoli in base a
cosa hanno da offrire al pubblico. L’attore ha dichiarato
di scegliere i propri ruoli in primo luogo se li ritiene
interessanti per sé, ma è molto importante che questi abbiano
qualcosa di particolare che possa essere apprezzato anche dal
pubblico. Se l’attore non è convinto di poter costruire questo
ponte tra sé e chi lo guarda, molto probabilmente rifiuterà il
ruolo.
Christoph Waltz età e altezza
10 Christoph Waltz è nato a
Vienna, in Austria, il 4 ottobre 1956. L’altezza
complessiva dell’attore è di 170 centimetri.
La ABC dopo la
prima clip ha diffuso foto e trama di The Good Doctor
3×01, il primo episodio dell’attesissimo terza
stagione della serie di successo The Good
Doctor.
In The Good Doctor
3×01 che si intitolerà dall’episodio “Disaster” dopo
quello che ritiene un disastroso primo appuntamento con Carly, il
Dr. Shaun Murphy propone un intervento radicale per salvare la vita
di una donna appena sposata. Nel frattempo, dopo che il nuovo capo
della chirurgia, il dottor Audrey Lim, annuncia che i residenti
possono condurre interventi chirurgici, il dott. Morgan Reznick e
il dott. Alex Park competono per la possibilità di operare su un
paziente anziano a cui è stato diagnosticato un cancro durante la
season premiere di The Good Doctor 3, che andrà in onda Lunedì 23
settembre sulla ABC.
In The Good Doctor
3×01 protagonisti sono
Freddie Highmore nei panni del Dr. Shaun Murphy,
Antonia Thomas nel ruolo del Dr. Claire Browne,
Nicholas Gonzalez nel ruolo del Dr. Neil Melendez,
Hill Harper come Dr. Marcus Andrews,
Richard Schiff come Dr. Aaron Glassman,
Christina Chang come Dr. Audrey Lim, Fiona
Gubelmann come Dr. Morgan Reznick, Will Yun
Lee come Dr. Alex Park, Paige Spara come Lea Dilallo e Jasika Nicole
come Dr. Carly Lever.
La guest star di “Disaster” è
Tamlyn Tomita nei panni di Allegra Aoki e Karin Konoval nei panni
dell’infermiera Deena Petringa. “Disaster” è stato scritto da
David Shore e diretto da Mike Listo.
The Good Doctor 3×01
Nella terza stagione di
The Good
Doctor Dr. Shaun Murphy (Freddie
Highmore), un giovane chirurgo con autismo e sindrome
dei savant, continua a usare la sua straordinaria regali medici
presso l’unità chirurgica dell’ospedale San Bonaventura. Mentre le
sue amicizie si approfondiscono, Shaun lavora più duramente di
quanto abbia mai fatto prima di iniziare a uscire, mentre naviga
nel suo ambiente e nelle sue relazioni per dimostrare ai suoi
colleghi che il suo talento come chirurgo salverà delle
vite. La serie è di David Shore (“House”), e “Lost” e “Hawaii
Five-0” star Daniel Dae Kim.
In The Good
Doctor protagonisti
Freddie Highmore nei panni del Dr. Shaun Murphy,
Antonia Thomas nel ruolo del Dr. Claire Browne,
Nicholas Gonzalez nel ruolo del Dr. Neil Melendez,
Hill Harper come Dr. Marcus Andrews,
Richard Schiff come Dr. Aaron Glassman,
Christina Chang come Dr. Audrey Lim, Fiona
Gubelmann come Dr. Morgan Reznick, Will Yun
Lee come Dr. Alex Park, Paige Spara come Lea Dilallo e Jasika Nicole
come Dr. Carly Lever.
La serie è di Sony Pictures
Television e ABC Studios. David Shore è il produttore
esecutivo e showrunner. Anche Daniel Dae Kim, Erin Gunn, David
Kim e Sebastian Lee sono produttori esecutivi. Gli ABC Studios
fanno parte dei Disney Television Studios, una collezione di studi
composta da 20th Century Fox Television, ABC Studios e Fox 21
Television Studios.
Il tanto chiacchierato ritorno di
Anakin Skywalker nel capitolo finale della nuova
trilogia sta facendo letteralmente impazzire il web con teorie e supposizioni
dei fan, e nulla esclude che Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker abbia riservato un piccolo spazio per la
sorpresa più gradita.
Ma in che modo e soprattutto perché
far tornare il personaggio? Ecco qualche ipotesi attendibile:
Completare la saga
Se il film è stato pensato come il
gran finale della saga degli Skywalker, allora non è possibile che
la Disney non abbia pensato di far tornare il personaggio più
importante del franchise: Darth Vader. Anakin è di
fatto cruciale per l’intera serie, fu lui a spianare la strada alla
rinascita dei Sith e dell’Impero Galattico, ed è colui che portò
l’equilibrio nella forza gettando Palpatine nel burrone della Morte
Nera e salvando il figlio Luke Skywalker…
Riportare indietro Han Solo
La morte di Han
Solo verrà ricordata come l’evento chiave di Episodio
VII, ma nulla esclude che possa tornare (come è la vera domanda)
proprio grazie all’intercessione di Anakin. Con le sue abilità jedi
potrebbe riportarlo in vita confermando di essere il
“prescelto”.
L’ultimo saluto a Luke
Il personaggio di Luke
Skywalker è stato completamente trasformato durante Gli
Ultimi Jedi, e sarebbe bello vederlo interagire un’ultima volta con
suo padre che in qualche modo potrebbe aiutarlo a ritrovare la
strada giusta.
Aiutare Leia e la Resistenza
La Resistenza viaggia in uno stato
problematico dopo la fine di Episodio VIII, e Leia
avrà bisogno di tutto l’aiuto possibile per vincere la sua ultima
battaglia contro il Primo Ordine. Ecco allora dove potrebbe
intervenire Anakin, a sostegno della figlia in questo capitolo
finale della saga familiare.
Fare chiarezza sui legami
familiari
14 anni dopo il suo ultimo cameo
Anakin Skywalker potrebbe tornare al cinema per
risolvere uno dei grandi misteri della saga: chi è suo padre? La
madre Shmi ha dichiarato in Episodio I che questo
genitore non esiste, eppure si vocifera che il bambino sia stato
concepito da Palpatine usando i midicloriani…
Diventare il mentore di Rey
Rey sembra aver
perso per strada tutti i suoi potenziali mentori, da Han Solo a Luke Skywalker, e vista
l’assenza di Leia Organa probabilmente avrà bisogno di una nuova
guida. In questo caso Anakin potrebbe fornirle tutti i suggerimenti
di cui ha bisogno per lottare nella galassia.
Salvare Rey dal lato oscuro
Una scena del footage mostrato durante
il D23 ha scatenato le fantasie dei fan, ed è quella in cui
vediamo Rey stringere tra le mani una spada laser
a doppia lama Sith. Alcuni credono si tratti di una visione, mentre
altri pensano che l’eroina passerà al lato
oscuro dopo un emozionante colpo di scena. Se dovesse finire
così, allora Anakin Skywalker potrebbe tornare indietro ed impedire
che questo accada in maniera permanente.
Redimere Kylo Ren
Kylo
Ren idolatra suo nonno e ha trascorso i primi due film
della nuova trilogia tentando di emulare le sue azioni in un regno
di terrore e tirannia. Quello che non sembra sapere però è il fatto
che Vader è riuscito a redimersi: sarà allora Anakin a riportare
sulla retta via il nipote, giustificando così la sua presenza nel
film?
Sconfiggere l’Imperatore
Palpatine
Se davvero Kylo Ren
vuole terminare ciò che suo nonno Darth Vader aveva
iniziato, allora è possibile che il motivo del ritorno di Anakin
sia proprio quello di sconfiggere definitivamente Palpatine aiutando il
nipote nell’impresa. Teoria interessante che si accompagna alla
presenza già confermata del villain in Episodio IX.
Portare equilibrio nella forza
I fan hanno discusso a lungo sul
fatto che Anakin Skywalker fosse davvero “il
prescelto”, alla luce di quanto affermato dai prequel dove il
personaggio era descritto come clui in grado di riportare
l’equilibrio nella forza. Altri hanno suggerito che fosse Luke il
vero prescelto, ma queste domande potrebbero essere risolte una
volta per tutte in Episodio IX chiudendo definitivamente la
saga.
L’annuncio ufficiale arrivato
durante il D23 Expo ha confermato l’arrivo di Moon
Knight nel MCU grazie alla serie di Disney +
attualmente in sviluppo. Uno dei personaggi più amati e “chiacchierati”
dell’universo Marvel farà quindi il suo debutto
sul piccolo schermo, ma quali potrebbero essere gli attori più
adatti al ruolo?
Ecco qualche perfetto candidato:
Shia LaBeouf
Iniziamo con uno degli attori più
carismatici e magnetici del panorama hollywoodiano, spesso
sottovalutato e ora in fase di rottura con il grande cinema
mainstream: Shia
LaBeouf. Possiamo criticare i suoi progetti bizzarri e
il suo carattere, ma quando si tratta di calarsi nei panni di un
personaggio ha pochi rivali nel settore e riesce sempre a donare
una forte intensità alla parte. Insomma, per la Marvel si tratterebbe di un ottimo
acquisto.
Logan Marshall-Green
Soprannominato “la brutta copia di
Tom Hardy” per la
netta somiglianza, Logan Marshall-Green è
visibilmente cresciuto come attore negli ultimi anni, prestando il
suo innato talento a pellicole come The Invitation, Sand Castle,
Prometheus e Upgrade. Nel MCU invece ha già recitato una
piccola parte in Spider-Man: Homecoming, ma
nulla esclude che lo studio possa affidargli le sorti di un altro
personaggio ancora più complesso.
Michiel Huisman
Noto al grande pubblico per aver
interpretato Daario Naharis nella quarta stagione di Game of
Thrones, Michiel Huisman ha sicuramente
impressionato per la capacità di rubare la scena ai colleghi e per
l’incredibile fisicità. Al cinema l’abbiamo visto in The Age of
Adaline e The Young Victoria, spesso in ruoli secondari, quindi
sarebbe bello se avesse l’opportunità di distinguersi in un ruolo
da protagonista. Perché non Moon
Knight allora?
Rodrigo Santoro
Il brasiliano che ha trovato fortuna
a Hollywood: Rodrigo Santoro è ormai una star
affermata, attore drammatico robusto e molto versatile che dopo
alcuni ruoli importanti in vari film, tra cui quello di Serse in
300 e 300: Rise of an Empire, Love Actually, I Love You Phillip
Morris, The Last Stand, Ben-Hur e Westworld, potrebbe arrivare
l’occasione di una vita salendo a bordo dei Marvel Studios.
Jensen Ackles
Jensen Ackles è la
star di Supernatural, nella quale ha recitato in
tutte le quindici stagioni, e ora che l’attore sta per dirgli
addio, potrebbe avere più tempo per dedicarsi ad altri progetti
sfruttando la sua esperienza nel genere action, comedy e dramma.
Praticamente il giusto mix che servirebbe per approcciarsi alla
serie di Moon Knight.
Brett Dalton
Tra tutti i candidati, Brett
Dalton è forse il più complicato da collocare e conosciuto
dal pubblico per la sua partecipazione ad un’altra serie Marvel, Agents Of
S.H.I.E.L.D., dove ha interpretato Grant Ward. Abbandonato
lo show nel 2017, l’attore ha il carisma adatto e una certa
presenza scenica che garantirebbe a Moon Knight un debutto con i
fiocchi.
Alfonso Herrera
Alfonso Herrera è
diventato il beniamino del pubblico di Netflix grazie al ruolo di Hernando in tutte le
stagioni di Sense8, recitando poi nella serie The
Exorcist per Fox, ed è evidente che sia pronto a fare il salto
verso Hollywood. Interpretare Moon Knight nello show di Disney +
gli consentirebbe di espandere la propria esperienza artistica
sfruttando i suoi punti di forza drammatici e sperimentando con
l’action.
Rami Malek
Parlando di casting quasi
impossibili, il nome di Rami
Malek spunta fuori con cadenza giornaliera. La
carriera del protagonista di Mr. Robot è in ascesa, e
l’oscar ottenuto con Bohemian
Rhapsody l’ha definitivamente lanciato nel firmamento
hollywoodiano. A breve lo vedremo nei panni del villain nel nuovo
film di Bond, No Time To Die, quindi i Marvel Studios potrebbero
approfittare del momento e sceglierlo come prossimo Moon
Knight.
Oscar Isaac
Chiudiamo con un candidato le cui
possibilità sono simili a quelle di Rami Malek: Oscar
Isaac sarebbe il preferito dei fan per il casting di
Moon Knight, ma è davvero difficile che la star di Ex
Machina, Star
Wars, Inside Llewyn Davis e X-Men: Apocalypse possa incontrare
di nuovo la strada dei cinecomic vista l’esperienza non proprio
positiva…
Come confermato da Kevin Feige
durante l’ultimo D23 Expo, il Marvel Cinematic Universe si sta
preparando al debutto in live-action di Kamala Khan aka Ms.
Marvel sul piccolo e grande schermo. E per quanto
riguarda la serie standalone che arriverà sulla piattaforma
streaming di Disney +, il nuovo report di Discussing Film fa sapere
che le riprese dovrebbero iniziare a settembre 2020 e che il
casting per scegliere il volto dell’eroina è attualmente in corso
con lo studio intenzionato a ingaggiare un’attrice non troppo
nota.
Gli altri titoli presentati
ufficialmente nel corso del D23 sono She-Hulk e Moon
Knight, che al momento non hanno una data di uscita,
mentre per Ms. Marvel si potrebbe già ipotizzare
una release nel 2021.Giusto in tempo per seminare qualche indizio
sul sequel di Captain Marvel, personaggio a cui si
lega il percorso della giovanissima supereroina dei fumetti.
Nella versione originale infatti,
Kamala Khan è un’adolescente americana di origini pakistane che
ammira molto Carol Danvers e che acquisisce accidentalmente il
potere della superelasticità, entrando a far parte dei Vendicatori.
Sarà quindi questo il destino dell’eroina nel MCU?
G. Willow Wilson, co-creatrice del
personaggio, ha spiegato in un’intervista che “mentre alcuni
supereroi sono nati per il grande schermo perché naturalmente
cinematografici, e Ms. Marvel rientra fra questi. Abbiamo
sempre pensato che ci fosse un evidente potenziale cinematografico
per lei, quindi benedico tutti coloro che tenteranno di portarla in
vita. Non so come andrà a finire, ma spero non in un modo
inquietante.”
Alcuni easter egg seminati nei film
del MCU possono preannunciare il futuro
dei nostri personaggi preferiti oppure omaggiare le loro origini e
i fumetti a cui si ispirano, e in questo senso Spider-Man: Far
From Home ne è davvero una prova schiacciante
(come vi abbiamo mostrato
in questo articolo). Ora che il cinecomic con protagonista
Tom
Holland è finalmente arrivato in versione digitale – e
prossimamente sbarcherà anche sul mercato homevideo – i fan possono
mettersi alla ricerca di ogni piccolo dettaglio sfuggitogli in sala
lo scorso luglio.
Tra questi c’è il modo in cui i
Marvel Studios sono riusciti a connettere vari
universi esistenti in una singola inquadratura durante il volo di
Peter Parker che lo porterà in Europa. Per distrarsi l’eroe decide
di guardare un documentario e la scelta ricade su uno tra questi
titoli: The Snap, sulle conseguenze dello schiocco
di Thanos; Finding Wakanda, forse un viaggio alla
scoperta del regno di T’Challa dopo l’apertura al mondo esterno;
Hunting Hydra, probabile sguardo storico
sull’organizzazione che riuscì a infiltrarsi nello SHIELD; Nova: Einstein
Rosen Bridges con in copertina il Dr. Erik Selvig di
Stellan Skarsgård; infine Heart of Iron: The Tony Stark
Story, documentario dedicato al mentore di Peter il cui
titolo lascia presagire l’ingresso di Ironheart nel
MCU.
Ma la vera domanda è: questi
documentari fittizi saranno disponibili, in futuro, anche per il
grande pubblico? Esiste una connessione reale con l’universo
condiviso? Ne verranno mostrati alcuni frammenti nei prossimi film
della Fase 4 e quali indizi potremmo rintracciare a riguardo?
Diretto ancora una volta da
Jon Watts,
Spider-Man: Far From Homeè
arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del
film il protagonista Tom
Holland nei panni di Peter Parker, Marisa
Tomeiin quelli di zia May e Zendayain
quelli di Michelle,Samuel
L. Jacksonin quelli di Nick Fury
e Cobie
Smuldersin quelli di Maria Hill.
Jake
Gyllenhaal interpreterà invece Quentin
Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti
più noti dei fumetti su Spidey.
Di seguito la sinossi ufficiale:
In seguito agli eventi di
Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare
nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro
amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una
vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto
del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del
supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a
malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli
attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in
tutto il continente.
Dopo il
memorabile Poetry, il regista
sudcoreano Lee Chang-dong torna sul
grande schermo con Burning – L’amore brucia,
ispirato al racconto Granai
incendiati di Murakami. Un mystery
thriller carico di tensione drammatica, la cui storia ruota attorno
alle inquietudini di un triangolo amoroso.
In concorso al Festival
di Cannes 2018 (FIPRESCI Award per il miglior film e Vulcan
Award per la miglior scenografia), Burning – L’amore
bruciaarriverà in sala
dal 19 settembre, ma sarà presentato in anteprima dal 20 agosto
all’interno della rassegna K-CINEMA, insieme
aLittle Forest di Yim
Soon-rey, A Taxi Driver di Jang
Hune The Gangster, The Cop, The
Devil di Lee Won-tae, per celebrare il meglio della più
recente produzione sudcoreana.
Un film intenso che riflette le
complessità del nostro presente, come spiegato dallo stesso
regista: “Il mondo in cui viviamo è diventato misterioso:
sentiamo che qualcosa non va, sotto la superficie funzionante della
modernità, ma il mondo non è in grado di spiegarci cosa. Sembra
quasi di trovarsi di fronte a un gigantesco puzzle e le persone,
indipendentemente dalla nazionalità, dalla religione o dallo status
sociale, sono piene di rabbia. I giovani, soprattutto. Non trovano
risposte nel presente e non riescono a identificare un obiettivo,
sentendosi impotenti.”
Burning – L’amore
brucia è stato selezionato per rappresentare la Corea
del Sud agli Oscar 2019 nella categoria miglior film straniero.
Fanno parte del cast Yoo Ah-in, Jeon
Jong-seo e
Steven Yeun, quest’ultimo divenuto celebre a livello
internazionale per il ruolo di Glenn Rhee nella serie
cult The Walking Dead.
A seguire, la sinossi
ufficiale del film:
Jongsu, un giovane fattorino con
aspirazioni letterarie, incontra Haemi facendo una consegna. I due
iniziano a frequentarsi e la ragazza, prima di affrontare un
viaggio in Africa, gli chiede di occuparsi del suo gatto. Jongsu
accetta, ma quando Haemi ritorna non è più da sola: ha conosciuto
Ben, tanto ricco quanto misterioso, e ora sta per conoscerlo anche
lui. Niente sarà più come prima…
Di tutti i più recenti adattamenti
cinematografici (e riletture) dei fumetti DC, il Joker presentato e
premiato a Venezia è l’unico ad aver scelto un’ambientazione
“retrò”, con le disavventure del comico fallito Arthur Fleck
inserite nel contesto degli anni Ottanta. C’è però una ragione
dietro questa mossa specifica rispetto ai contemporanei
Justice League, Suicide Squad e Batman v Superman, e a spiegarla è
il regista Todd Phillips parlando di ciò che l’ha spinto a tornare
nel 1981 per raccontare questa storia:
“Per me il tempo era
fondamentale per separare il film dall’universo DC. Quando ho
presentato il progetto alla Warner Bros, con la sceneggiatura e
tutto, volevo che fosse chiara l’assenza di qualsiasi legame con i
cinecomic finora realizzati da loro. Joker faceva parte di un
universo separato, e perciò doveva svolgersi nel passato, prima di
ogni altra cosa“.
Lo stesso Phillips aveva detto in
precedenza che il film è nato con
l’intenzione di staccarsi dall’universo in cui esistono anche
Wonder Woman o Aquaman, perché Joker “non è realmente
collegato al DCEU, e questa era la nostra intenzione fin
dall’inizio. L’idea era la nascita di un’etichetta parallela per la
DC in cui poter inserire questo tipo di studio del personaggio, con
produzione a basso costo. Quindi il film non è mai stato pensato
per connettersi ad un mondo più grande, e non lo vedo connettersi a
nulla in futuro.”
Ovviamente questo esclude ogni
possibilità di vedere il clown principe del crimine interpretato da
Joaquin
Phoenix in un futuro crossover con altri personaggi
(ad esempio il nuovo
Batman di Robert Pattinson),
come sembrano ridotte al minimo le opportunità di ottenere un
sequel.
Vi ricordiamo
che Joker vede nel cast
anche Zazie Beetz, Frances
Conroy, Brett
Cullen, Dante
Pereira-Olson, Douglas
Hodge e Josh Pais e che
arriverà nelle sale il 4 ottobre 2019, come
ufficializzato nelle ultime settimane dalla Warner Bros.
Contrariamente alle altre
apparizioni del personaggio
nei Batman di Tim
Burton, nella trilogia del Cavaliero
Oscuro di Christopher
Nolan e in Suicide
Squad, Joker sarà ambientato
negli anni Ottanta e racconterà l’evoluzione di un uomo ordinario e
la sua trasformazione nel criminale che tutti conosciamo.
“Ho amato il Joker di The Dark
Knight, e anche quello di Jared Leto di Sucide
Squad che è venuto dopo, così come il ritratto di Jack
Nicholson“, ha dichiarato Phillips parlando dei
possibili riferimenti alle vecchie versioni del clown principe del
crimine e dell’eredità che il suo Joker si porta dietro. “Negli
Stati Uniti, i fumetti sono il nostro Shakespeare, e come esistono
varie versioni dell’Amleto, così noi potremmo offrire varie
versioni di Joker in futuro.” “Onestamente non riusciamo
ancora a credere alla vittoria di Venezia. Ci vorrà del tempo per
realizzare“, ha commentato il regista nell’intervista con
Variety.
Rihanna vuole
interpretare Poison Ivy in The
Batman, ma la Warner Bros non si è ancora fatta viva
con un’offerta. Il film è ormai in sviluppo da alcuni anni, e
originariamente avrebbe dovuto avere Ben Affleck
in qualità di regista, sceneggiatore, protagonista e anche
produttore. Ma nel corso del tempo, il progetto ha subito molti
cambiamenti, tanti da estromettere completamente la partecipazione
di Affleck.
Dopo l’abbandono di Ben
Affleck, la Warner Bros. ha assunto Matt
Reeves per prendere il suo posto alla regia. Reeves ha poi
riscritto la sceneggiatura mentre il costume dell’Uomo Pipistrello
passava a Robert Pattinson, scelta che ha generato non poche
polemiche da parte dei fan. Ora che il film ha finalmente una data
di uscita nel 2021, i fan stanno iniziando a speculare su quali
criminali appariranno nella storia: uno dei nomi possibili è
Poison Ivy.
Parlando con ET, Rihanna ha
spiegato che le piacerebbe molto interpretare il personaggio di
Poison Ivy in The Batman. Le voci sulla sua partecipazione al film
sono iniziate dopo che la cantante ha pubblicato su Instagram una
foto dei suoi stivali di pelle, menzionato la Batmobile nella
didascalia. Quando ET le ha chiesto se stava accennando a un ruolo
in The Batman, Rihanna ha spiegato: “Questo [post] ha molto a
che fare con Batman [perché] ho un’ossessione enorme per Poison
Ivy. E sì, mi sono tinto i capelli di rosso a causa di Uma
Thurman.”
Rihanna ha anche affermato che la
Warner Bros. non l’ha ancora chiamata, ma vorrebbe fare
un’audizione per il personaggio poiché Poison Ivy è una delle sue
“ossessioni nella vita”.
Il cinecomic dovrebbe svolgersi
negli anni Novanta. Per alcuni 1990 fa rima con gli adattamenti di
Batman di Tim Burton che
prepararono le basi per i futuri cinefumetti e che sono stati fonte
di ispirazione per Zack Snyder per quanto riguarda
una scena particolare di Batman V
Superman: Dawn of Justice (dove il regista aveva
omaggiato lo scontro tra il cavaliere oscuro e Pinguino di
Batman Returns del 1992), per non parlare del
fatto che alcune delle più importanti trame a fumetti sul
personaggio provengono proprio da quel decennio.
I Marvel Studios si preparano a sbarcare sulla
nuova piattaforma streaming Disney
+ (in arrivo nel 2019) con diverse serie tv dedicate
ai personaggi del MCU, tra cui una su
Loki. Il Dio dell’Inganno tornerà quindi
protagonista anche sul “piccolo” schermo dopo essere apparso in
numerosi capitoli cinematografici dell’universo Marvel, e sarà interpretato ancora
dall’idolo dei fan Tom
Hiddleston. Intorno al progetto regna il mistero,
anche se alcuni dettagli sono stati confermati dall’attore durante
il Late Show di Stephen Colbert.
A quanto pare gli episodi della
serie riempiranno quegli spazi lasciati vuoti tra la fine di
Infinity War – dove avevamo visto Loki morire per
mano di Thanos – e Endgame, dove il personaggio
era apparso nel 2012 nel corso dei viaggi nel tempo dei
Vendicatori, e questo è ciò che ha dichiarato Hiddleston a
riguardo:
“Negli anni trascorsi da
Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame sono state poste due
domande: Loki è davvero morto? E cosa farà con il cubo cosmico,
ovvero il Tesseract? Ecco, la serie risponderà a entrambe le
domande“
Questo sembra appurare l’ipotesi
sull’utilizzo del Tesseract per alterare
la realtà creando così timeline alternative a quella attuale.
Durante la Battaglia di New York infatti, Loki fugge via con il
cubo e in quella linea temporale è vivo e forse non ha incontrato
Thanos.
“Tutto quello che posso dirvi è
che si intitolerà Loki. È una nuova partenza …ma non posso spiegare
perché.“, aveva raccontato l’attore in una recente intervista.
“Sapevo che Loki era una figura complessa, intelligente ma
vulnerabile, arrabbiato e smarrito, problematico e spiritoso.
Quindi ho pensato che interpretarlo fosse un’opportunità
incredibile cresciuta nel corso del franchise. Non me lo sarei mai
aspettato.
Nel frattempo continuano i lavori
sulla serie spin-off che verrà sviluppata dallo showrunner e
sceneggiatore di Rick and
Morty, Michael Waldron, ingaggiato
dai Marvel Studios per scrivere il
primo episodio figurando anche come produttore esecutivo.
Creato da Stan Lee,
Jack Kirby e Larry
Lieber, Loki
è uno dei personaggi ricorrenti all’interno dell’universo
cinematografico Marvel ed è apparso in ben sei
cinecomic dei Marvel Studios. Noto come
“Il Dio dell’Inganno“, è stato fra i primi villain
davvero apprezzati dai fan grazie soprattutto all’egregia
interpretazione a
tinte shakespeariane di Tom
Hiddleston, l’attore che ne veste i panni
da Thor (2011).
Se c’è una cosa su cui i fan e i
detrattori di Suicide
Squad concordavano, era che la performance di
Margot Robbie nei panni succinti di Harley Quinn è
stata senza dubbio l’elemento migliore del film. E infatti, dopo
l’uscita di Suicide Squad, la Warner Bros. era
molto più interessata a sviluppare il personaggio della Robbie che
a continuare con il
franchise.
Alla fine, dopo molte proposte di
spin-off e standalone, lo studio ha messo in cantiere Birds
of Prey, un film che unisce Harley ad altre anti-eroine
DC: Cacciatrice (Mary Elizabeth Winstead) e Black
Canary (Jurnee Smollett-Bell), oltre alla loro
alleata nella polizia di Gotham, Renee Montoya (Rosie
Perez). Insieme, le quattro affrontano Roman Sionis aka
Black Mask (Ewan McGregor), un malvagio signore
del crimine di Gotham che prende di mira l’adolescente – e la
futura Batgirl – Cassandra Cain (Ella Jay Basco),
con la complicità dell’assassino ugualmente sadico Victor Zsasz
(Chris Messina).
In passato, Margot
Robbie ha descritto Birds of Prey come un
“film su un gruppo di ragazze tra cui Harley”, e questo si
spiega perché il carattere fuori di testa ma socievole di Harley
non avrebbe giustificato uno stand-alone. La Hodson ha approfondito
tali commenti in una recente intervista con Total Film (tramite
GamesRadar), dicendo
che Margot sapeva che voleva raccontare una storia di “Harley
Quinn insieme ad altre ragazze”. “Era il suo punto di partenza.
Sapeva che voleva una banda al femminile. Voleva che Harley avesse
delle amiche”.
Birds of
Prey (and the fantabulous emancipation of one Harley
Quinn) arriverà nelle sale il 7
febbraio 2020. Nel cast Margot
Robbie, che riprenderà il ruolo
di Harley Quinn, Mary Elizabeth
Winstead, Jurnee Smollett-Bell (rispettivamente
Cacciatrice e Black Canary), Rosie
Perez (Renee Montoya), Ella Jay
Basco (Cassandra Cain) e Ewan
McGregor (Maschera Nera).
La prima sinossi del film
riporta:
Dopo essersi separata da Joker,
Harley Quinn e altre tre eroine – Black Canary, Cacciatrice e Renee
Montoya – si uniscono per salvare la vita della giovane Cassandra
Cain da un malvagio signore del crimine.
L’idea di un live action dedicato
ai Pokemon poteva essere un’idea rischiosa, ma
Pokémon Detective Pikachu ha superato le
aspettative di tutti, stampa e pubblico, e ora c’è molta attesa per
ciò che verrà dopo. Dal momento che si aspetta l’arrivo al cinema
di Ash Ketchum, è comprensibile che i fan siano in fibrillazione
per il sequel del film.
In attesa di avere notizie certe
sul progetto, ecco di seguito alcuni concept art che l’artista
R.J. Palmer ha messo a disposizione del
web. Come su può vedere, di seguito, i concept in questione non
sono solo studi sui personaggi, ma anche repliche di alcune delle
scene più emozionanti del film, come l’epica battaglia tra
Charizard e Gyarados. Ecco le immagini di
seguito:
La storia inizia quando
il geniale detective privato Harry Goodman scompare
misteriosamente, costringendo il figlio di 21 anni Tim a scoprire
cosa sia successo. Ad aiutarlo nelle indagini l’ex compagno Pokémon
di Harry, il Detective Pikachu: un adorabile, esilarante e
saggio super-investigatore che sorprende tutti, persino se stesso.
Avendo scoperto che i due sono equipaggiati per comunicare tra loro
in modo singolare, dato che Tim è l’unico essere umano in grado di
parlare con Pikachu, uniscono le loro forze in un’avventura
elettrizzante per svelare l’intricato mistero. Si trovano così ad
inseguire gli indizi lungo le strade illuminate al neon di Ryme
City, una moderna e disordinata metropoli dove umani e Pokémon
vivono fianco a fianco in un iperrealistico mondo live-action. Qui
incontreranno una serie di Pokémon, scoprendo una trama
sconvolgente che potrebbe distruggere la loro coesistenza pacifica
con gli umani e minacciare l’universo stesso dei Pokémon.
Fanno parte del cast di
Pokémon Detective Pikachu anche Justice Smith
(“Jurassic World: il regno distrutto”) nel ruolo di Tim; Kathryn
Newton (“Lady Bird,” “Big Little Lies – piccole grandi bugie” in
TV) nei panni di Lucy, una giovane reporter alle prese con la
sua prima storia importante; al fianco di Suki Waterhouse
(“Insurgent”), Omar Chaparro (“Overboard”), Chris Geere (“Modern
Family” in TV) e Rita Ora, con il candidato all’Oscar Ken Watanabe
(“Godzilla”, “L’ultimo Samurai”) e Bill Nighy (“Harry
Potter e i Doni della Morte Parte 1”).
Mesi fa è stato leakato un
poster di Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker, e come spesso accade si è giustamente messa
in discussione la veridicità dell’oggetto in questione. Tuttavia
arriva adesso la conferma che quel poster era reale, appartenente
al merchandising ufficiale del film, anche se la nuova immagine che
ne circola presenta alcuni cambiamenti.
Rispetto alla foto circolata mesi
fa, all’epoca della Celebration, il poster presenta il logo con il
titolo ufficiale del film, al posto del logo generico del
franchise, e la presenza di Rose Tico
(Kelly Marie Tran) accanto a Finn, laddove nel
poster leak c’era il personaggio di Klaud. Ecco di seguito il
poster:
Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker, capitolo conclusivo della nuova trilogia
del franchise diretto da J.J. Abrams,
arriverà nelle sale a dicembre 2019.
Nel cast Daisy
Ridley, Oscar
Isaac, John
Boyega, Kelly Marie
Tran, Naomi
Ackie, Joonas Suotamo,Adam
Driver, Anthony Daniels, Billy
Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall
Gleeson, Billie Lourd e il veterano del
franchise Mark Hamill. Tra le new entry
c’è Richard E. Grant.
Il ruolo di Leia Organa sarà
interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del
girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della
Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie
Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato
una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la
sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né
mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la
benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di
onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX,
usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio
VII.”
Dark Phoenix non è
stato affatto un successo. Sia da un punto di vista della critica
che da quello del gradimento del pubblico, il film è stato
osteggiato per evidenti limiti dovuti probabilmente alla situazione
produttiva controversa nel mezzo della quale si è trovato (la
fusione Disney-Fox).
Questo esito deludente ha portato a
voler cancellare dalla memoria il film con Sophie
Turner, anche se Screen Junkies ha puntato la
sua attenzione sull’esordio alla regia di Simon
Kinberg per realizzare il suo nuovo trailer onesto, come
potete vedere di seguito. Il video si concentra principalmente sui
buchi di trama che presenta la storia.
Scritto e diretto da Simon Kinberg,
il nuovo episodio è interpretato da Sophie Turner,
James McAvoy, Michael Fassbender, Jennifer Lawrence,
Nicholas Hoult, Tye Sheridan, Alexandra Shipp e Jessica
Chastain.
Dark Phoenix, la trama
Dark Phoenix
tratterà la storia di uno dei personaggi più amati della saga degli
X-Men, Jean Grey, che si evolve nell’iconica DARK PHOENIX.
Nel corso di una pericolosa missione nello spazio, Jean viene
colpita da una potente forza cosmica che la trasforma in uno dei
più potenti mutanti di tutti i tempi. Lottando con questo potere
sempre più instabile e con i suoi demoni personali, Jean perde il
controllo e strappa qualsiasi legame con la famiglia degli X-Men,
minacciando di distruggere il pianeta. Il film è il più intenso ed
emozionante della saga, mai realizzato prima. È il culmine di
vent’anni di film dedicati agli X-Men, la famiglia di mutanti che
abbiamo amato e conosciuto deve affrontare il nemico più
devastante: uno di loro.
Grazie alla fusione Disney/Fox, i
Fantastici
Quattro sono finalmente in viaggio verso il
Marvel Cinematic Universe.
Il film prodotto da Kevin Feige sulla prima
famiglia Marvel è uno dei prodotti più
attesi da parte dei fan del MCU, e stando agli esiti disastrosi
dei precedenti film sui quattro personaggi, è legittimo nutrire
timore per il prossimo (forse nel 2022) adattamento
cinematografico.
Mentre possiamo essere sicuri del
fatto che Mister Fantastic, la Donna Invisibile, la Torcia Umana e
la Cosa sono in buone mani con Kevin Feige, ci
sono sicuramente alcuni dettagli e qualche suggerimento che lo
stesso Feige farebbe bene a tenere presente. Ecco di seguito alcuni
consigli che potrebbero far bene al film sui Fantastici
Quattro nel MCU:
Non fare un teen movie
Realizzare un film sui
Fantastici Quattro adolescenti potrebbe essere nei piani dei
Marvel Studios, soprattutto perché ciò
spiegherebbe perché non li abbiamo mai visti prima d’ora. Tuttavia,
seguire la linea Ultimate dei fumetti non ha funzionato nel riavvio
del 2015 e non funzionerà nemmeno ora.
Onestamente, l’intero concetto che
il Baxter Building è una sorta di istituto per i giovani di talento
sembra una copia troppo simile a ciò che accade per gli X-Men ed è
un modo incerto per mettere insieme questa squadra di eroi.
Proprio ciò che accade in
Avengers: Endgame può essere la
spinta che convince Reed Richards a guardare allo spazio, al cosmo,
e organizzare la sua spedizione che si concluderà con il famoso
incidente con i raggi cosmici, che li renderà i Fantastici
Quattro.
Utilizzare i costumi classici
I Fantastici Quattro sono
iconici anche grazie ai loro costumi blu brillante, cosa che Josh
Trank ha scartato per una versione più realistica, ma noiosa, di
questi costumi.
Considerando quanto spesso i
Marvel Studios si attengono al
materiale originale, non abbiamo dubbi che gli eroi saranno
presentati in una veste modernizzata, ovviamente anche per quanto
riguarda i costumi blu.
In fin dei conti, purché diano
immediatamente l’impressione di essere proprio loro, i Fantastici
Quattro, non c’è motivo per Feige e compagnia di mantenere
invariato il look dei personaggi, ma è anche vero che sarebbe bello
vedere i costumi originali sullo schermo.
Realizzare la Cosa in mo-cap
Si può dire tutto il male
del mondo sul film del 2015, ma realizzare la Cosa in CGI piuttosto
che mettere Jamie Bell in una tuta di gomma è stata una delle
migliori decisioni prese dalla Fox.
Con personaggi come Hulk e Thanos,
i Marvel Studios hanno dimostrato di
saper utilizzare molto bene la mo-cap sul grande schermo e la Cosa
deve essere un personaggio che sia aderente ai fumetti ma grande
statura (non quanto Hulk ma certamente non troppo più
piccolo). E questo significa che dovrebbe assolutamente avere
lo stesso design dei fumetti e che dovrebbe essere realizzato in
mo-cap, proprio come questi personaggi.
Lasciar perdere Doctor Doom, per
ora
Si dice che i Marvel Studios abbiano in programma
di introdurre Doctor Doom in una serie dedicata su Disney+ prima di metterlo a confronto
con il team su grande schermo, e questa è una grande idea. La sua
storia di origine potrebbe sicuramente essere raccontata in circa
sei episodi e realizzare un altro film dei Fantastici Quattro in
cui è lui il cattivo potrebbe essere un errore molto grave per i
Marvel Studios.
Dopotutto, se pensiamo a Mole Man,
Annihilus o allo stesso Galactus, i Fantastici Quattro dispongono
di una grande galleria di cattivi, mentre tutto ciò che abbiamo
visto sul grande schermo è sempre e solo Doctor Doom.
Ricordando questo, il personaggio
potrebbe essere un ottimo cattivo per un secondo o terzo film sui
Fantastici Quattro. Inoltre, Doom ha tutte le carte in regola per
diventare il prossimo grande cattivo del MCU, se gestito bene!
Dare alla squadra la “Avengers
Tower”
Ora che Spider-Man non fa
più parte dell’universo cinematografico Marvel, è abbastanza ovvio chi
dovrebbe essere il nuovo proprietario della Avengers Tower. Mentre
è difficile decidere da dove Reed Richards e compagnia abbiano
potuto prendere i soldi per acquistarla, ha perfettamente senso
rendere la torre la Baxter Tower, visto che saranno loro i prossimi
eroi di base a New York.
Reed potrebbe facilmente essere il
miliardario proprietario della “Future Foundation”, tuttavia,
rendendosi conto che vuole lasciare un segno nella Storia, potrebbe
convincere i suoi amici a dirigersi nello spazio. In questo modo
non solo avremmo la possibilità di introdurre il viaggio nello
spazio e l’incidente, ma anche un arco narrativo importante per il
personaggio. Ad ogni modo, la Avengers Tower sarebbe un’ottima
base per i Fantastici Quattro una volta entrati nell’MCU.
Collegare la Zona Negativa con il
Reame Quantico
La zona negativa è un luogo
con un grande potenziale e potrebbe persino portare ad un
adattamento di Annihilus, ad un certo punto. Questa storia ha un
potenziale superiore rispetto anche a quello della Infinity Saga,
che pure ha raccolto così tanto successo, eppure, invece che
introdurre dall’inizio questo contesto, potrebbero collegarlo al
Reame Quantico, che ormai il pubblico conosce.
Che siano sovrapposti o
semplicemente connessi in un modo che permetta ai due mondi di
coesistere fianco a fianco, vedere i Fantastici Quattro viaggiare
nella Zona Negativa e, intanto, fare luce su dove Janet Van Dyne
fosse rimasta intrappolata, sarebbe davvero interessante. Un cameo
di Ant-Man potrebbe anche contribuire a collegare in modo efficace
la prima avventura di questa squadra al più ampio MCU.
Non lasciarlo a Peyton Reed
Solo perché si pensa che un
cameo Ant-Man o del Regno Quantico sia un’idea divertente non
significa che Peyton Reed dovrebbe prendere il timone di questo
film. Sembra che il regista voglia questo lavoro da un po’, visto
che già alla Fox era stato associato al film che poi non è mai
stato realizzato. E, intendiamoci, Ant-Man e Ant-Man e The
Wasp sono delle commedie davvero ben riuscite, ma sembrano entrambi
film di passaggio.
Fantastici Quattro ha bisogno di un
regista che abbia un occhio per gli effetti visivi e una inventiva
che lo faccia sembrare qualcosa di veramente speciale e diverso nel
genere dei film a fumetti. Reed semplicemente non è l’uomo giusto
per il lavoro e i Marvel Studios devono scegliere con
attenzione a chi affidare il film, visto che questo nuovo reboot
sarà decisivo.
Evitare l’ambientazione anni
’60
Quando Reed fu assegnato
alla regia di Fantastici Quattro alla Fox, il piano era di
ambientare il film negli anni ’60. Sarebbe stato davvero bello e
non si può negare che questi eroi si adattino bene a
quell’ambientazione.
Ora, i Marvel Studios potrebbero scegliere
di fare la stessa cosa ed è possibile che retrodatino la presenza
dei FF nel MCU a prima che Iron Man prendesse
il timone della storia. Tuttavia, sarebbe un peccato per loro non
sfruttare la loro presenza, sulla scia degli Avengers e in
concomitanza con gli X-Men che a breve arriveranno.
Una possibile soluzione è che il
gruppo sia rimasto intrappolato in un vortice temporale nel Regno
Quantico, per poi sbucare nel presente, direttamente dagli anni
’60, arrivando in un futuro che non capiscono.
Concentrarsi sulla famiglia
C’è una buona ragione per
cui i Fantastici Quattro sono conosciuti come “La prima famiglia
della Marvel”, come li abbiamo appellati
anche poco sopra. La dinamica tra questo quartetto è sicuramente
qualcosa che il reboot deve esplorare, che si tratti del legame tra
Reed e Ben come migliori amici, la dinamica tra fratelli di Sue e
Johnny, o semplicemente il modo in cui Johnny fa impazzire Ben con
le sue battute e la sua costante presa in giro.
Non sarebbe una brutta cosa,
inoltre, presentare Franklin e Valeria Richards molto presto, visto
che al di fuori di Tony Stark in Endgame, il MCU non ha mai affrontato la
genitorialità degli eroi.
L’idea di una famiglia di supereroi
è ciò che non abbiamo visto ancora sul grande schermo, ma i
Fantastici Quattro potrebbero cambiare questo trend, visto che per
loro è fondamentale venire presentati come un nucleo familiare
solido e unito.
Rendere Sue Storm il membro più
potente della squadra
Sia Jessica Alba che Kate
Mara non hanno offerto versioni soddisfacenti della Donna
Invisibile, ovviamente per carenze della scrittura, e nel caso
della Alba, anche per quella parrucca dall’effetto strano che
l’attrice ha indossato per tutto il film.
In questo film, i Marvel Studios non dovrebbero
rifuggire dal mostrare che, mentre eroi del calibro di Mister
Fantastic, la Torcia Umana o la Cosa sono incredibilmente potenti,
è Sue Storm il membro più forte della squadra. Il MCU ha ancora bisogno di personaggi
femminili forti e carismatici da affiancare a Captain Marvel, e la Donna Invisibile potrebbe
guidare la carica.
La ABC dopo il teaser promo ha diffuso la prima clip di
The Good Doctor 3×01, il primo episodio
dell’attesissimo terza stagione della serie di
successo The Good
Doctor.
Il primo episodio di The
Good Doctor 3 debutterà il 23 Settembre 2019 sulla
ABC.
Nella terza stagione di
The Good
Doctor Dr. Shaun Murphy (Freddie
Highmore), un giovane chirurgo con autismo e sindrome
dei savant, continua a usare la sua straordinaria regali medici
presso l’unità chirurgica dell’ospedale San Bonaventura. Mentre le
sue amicizie si approfondiscono, Shaun lavora più duramente di
quanto abbia mai fatto prima di iniziare a uscire, mentre naviga
nel suo ambiente e nelle sue relazioni per dimostrare ai suoi
colleghi che il suo talento come chirurgo salverà delle
vite. La serie è di David Shore (“House”), e “Lost” e “Hawaii
Five-0” star Daniel Dae Kim.
The Good Doctor 3×01
In The Good
Doctor protagonisti
Freddie Highmore nei panni del Dr. Shaun Murphy,
Antonia Thomas nel ruolo del Dr. Claire Browne,
Nicholas Gonzalez nel ruolo del Dr. Neil Melendez,
Hill Harper come Dr. Marcus Andrews,
Richard Schiff come Dr. Aaron Glassman,
Christina Chang come Dr. Audrey Lim, Fiona
Gubelmann come Dr. Morgan Reznick, Will Yun
Lee come Dr. Alex Park, Paige Spara come Lea Dilallo e Jasika Nicole
come Dr. Carly Lever.
La serie è di Sony Pictures
Television e ABC Studios. David Shore è il produttore
esecutivo e showrunner. Anche Daniel Dae Kim, Erin Gunn, David
Kim e Sebastian Lee sono produttori esecutivi. Gli ABC Studios
fanno parte dei Disney Television Studios, una collezione di studi
composta da 20th Century Fox Television, ABC Studios e Fox 21
Television Studios.
Divenuto celebre per i suoi ruoli
eccentrici in alcuni film di culto, l’attore James
Spader si è negli anni costruito una buona fama,
affermandosi come uno degli interpreti più interessanti in
circolazione. Con ruoli in film d’autore e altri in film per il
grande pubblico, l’attore ha potuto provare la sua versatilità,
convincendo la critica delle sue doti.
Ecco 10 cose che non sai di
James Spader.
James Spader carriera
1. I film. Il
debutto cinematografico dell’attore avviene nel 1981 con il film
Amore senza fine di Franco Zeffirelli.
Successivamente prende parte a importanti film come Wall
Street (1987), Sesso, bugie e videotape (1989),
Wolf – La belva è fuori (1984), Crash (1996),
Secretary (2002), Lincoln (2012), The
Homesman (2014), e Avengers: Age of
Ulton (2015), accanto a Robert Downey Jr.,
Chris Evans
e Chris
Hemsworth.
2. Le serie TV. Da
non sottovalutare è anche la carriera televisiva dell’attore, che
negli anni ha preso parte a serie come The
Practice (2003-2004), Boston
Legal (2004-2008), The
Office (2011-2012), e dal 2013 interpreta il criminale
Raymond Reddington, protagonista della serie The
Blacklist.
James Spader famiglia
3. I suoi genitori lo hanno
convinto a lasciare la scuola. Spader frequentava la
Brooks School di Andover, dove suo padre era insegnante. La
famiglia viveva nel campus, e Spader era uno degli studenti più
famosi. Successivamente ha frequentato la Phillips Academy, ma i
suoi genitori lo hanno convinto a dedicarsi a tempo pieno alla sua
passione per la recitazione, permettendogli di lasciare la
scuola.
James Spader vita privata
4 E’ stato
sposato. L’attore conosce la decoratrice Victoria Kheel
sul set del film Sesso, bugie e videotape. I due si
sposano sul finire degli anni ottanta e hanno due figli. Nel 2004
tuttavia divorziano per via della nuova relazione dell’attore con
l’attrice Leslie Stefanson, dalla quale ha un figlio nel 2002.
James Spader premi e
nomination
5 Ha vinto 3 Emmy
Awards. Negli anni l’attore ha guadagnato numerose
nomination, tra cui 3 ai Golden Globe Awards, 10 agli Screen Actors
Guild Awards, e 4 agli Emmy Awards, riportando qui ben tre vittorie
per i suoi ruoli nelle serie The Practice e Boston
Legal.
James Spader Avengers: Age of
Ultron
6. Joss Whedon lo ha scelto
per la sua voce. Il regista del secondo film dedicato agli
Avengers ha dichiarato di essersi preso molto tempo per decidere a
chi affidare il ruolo del perfido Ultron, e alla fine scelte Spader
per la sua voce calda e suadente, ma anche per la capacità di
diventare improvvisamente minaccioso.
James Spade The Blacklist
7. Il suo personaggio
corrisponde al suo ideale di ruolo. L’attore ha sempre
dichiarato di scegliere con grande attenzione i suoi ruoli
cinematografici e televisivi. Se questi non risultano stimolti da
un punto di vista attoria, e hanno uno scarso arco narrativo
l’attore sarà propenso a non sceglierli, preferendo un buon ruolo
ai soldi. Per questo motivo si è sempre dichiarato entusiasta del
suo personaggio in The Blacklist, poiché gli ha permesso
di sperimentare da un punto di vista interpretativo e di
confrontarsi con una mentalità costantemente ricca di soprese.
James Spader personalità
8. Non è facile lavorare
con lui. Attori e registi che hanno lavorato con Spader
hanno dichiarato che non è semplice condividere il set o la scena
con lui. L’attore è molto esigente, oltre a soffrire di un disturbo
ossessivo-compulsivo. Egli fa caso ad ogni dettaglio, e la sua
forte personalità lo rende spesso sgradito agli altri. Nonostante
ciò, è un grande professionista, e nessuno si è mai lamentato dei
suoi risultati.
James Spader patrimonio
9. E’ tra gli attori più
pagati della TV. Con i film e le serie TV a cui ha
partecipato, l’attore è negli anni arrivato ad ottenere un
patrimonio stimato di 10 milioni di dollari. Grazie ai suoi recenti
ruoli televisivi, inoltre, si è affermato come un degli attori più
pagati della TV.
James Spader età e altezza
10. James Spader è nato a
Boston, negli USA, il 7 febbraio 1960. L’altezza
complessiva dell’attore è di 178 centimetri.
Focus Features ha diffuso il primo trailer ufficiale di
Dark Waters, il nuovo film di Todd
Haynes (La stanza delle meraviglie, Carol,
Lontano dal paradiso, Velvet Goldmine) con protagonisti
Mark
Ruffalo, Anne HathawayeTim Robbinse incentrato sullo scandalo della compagnia
chimica DuPont.
Tratta da una storia vera, la pellicola seguirà Bilott, il
personaggio interpretato da Ruffalo, condurre una causa
ambientalista contro la compagnia DuPont che avrebbe nascosto un
precedente di inquinamento chimico durato decenni.
Ruffalo figurerà anche in vesti di produttore
insieme Pamela Koffler e Christine Vachon della Killer Films,
mentre Jeff Skoll e Jonathan King della Participant Media saranno i
produttori esecutivi al fianco di Michael Sledd.
La Fase 4 del
MCU introdurrà al cinema
(e in tv) una schiera di nuovi personaggi, eventi crossover e team
di supereroi, e questa continua espansione promessa da Kevin Feige
potrebbe portare anche ad ambientazioni inedite adattate
direttamente dai fumetti.
Ma quali sono quelle che vorremmo
vedere nei prossimi film? Ecco 10 alternative:
Avengers Academy
La trama di Avengers
Academy ha visto i più brillanti giovani eroi del futuro
addestrati da alcuni dei più grandi guerrieri del passato, e questa
storia complessa potrebbe essere inserita tra le location inedite
delle nuove Fasi del MCU come base dei Vendicatori del
domani.
Atlantide
Il re di Atlantide
potrebbe essere in viaggio verso il MCU – come riportano diverse
indiscrezioni – e tutto lascia intendere che insieme a
Namor potrebbe arrivare
anche l’esplorazione di luoghi mai visti prima nel MCU come appunto gli abissi e
l’impero nascosto sotto le profondità del mare.
Terra selvaggia
Le Terre
selvagge (anche note come Terra selvaggia) sono una
location immaginaria dell’universo Marvel situata sotto l’Antartide e
popolata da dinosauri e vari animali preistorici. Vi si può trovare
anche il vibranio, lo stesso materiale del Wakanda utile per la
realizzazione di nuove tecnologie e armi potentissime.
Zona Negativa
La Zona
negativa è una dimensione parallela comparsa per la prima volta
nei fumetti dei Fantastici Quattro e nella finzione
narrativa è formata da un’antimateria, ovvero da elementi di carica
elettrica opposta al nostro universo. Al suo centro è presente un
vortice di potenza inaudita formato da materia e detto zona dei
detriti, che attrae tutto a sé.
Baxter Building
I lettori dei fumetti
sapranno che il Baxter Building è il palazzo che ospita il
Quartier Generale dei Fantastici
Quattro nel fumetto omonimo: l’edificio non è altro
che un grattacielo composto da 35 piani situato a Manhattan
distrutto dal figlio di Dottor Destino. Ovviamente sarebbe uno
sgarbo non includerlo nelle possibili location della nuova Fase del
MCU con l’arrivo della prima
famiglia Marvel…
Avengers Mansion
La strada dei Vendicatori continuerà
anche senza due dei membri originali, e anche se non abbiamo
notizie sulla nuova formazione che vedremo al cinema, è probabile
che gli eroi avranno bisogno di una location dove riunirsi in
seguito alla distruzione del campound alla fine di Endgame. Magari
sarà proprio la Avengers Mansion la loro prossima
dimora?
X-Mansion
Impossibile non menzionare
l’X-Mansion in relazione al possibile ingresso dei
Mutanti nell’universo cinematografico Marvel: la scuola di Xavier per
giovani dotati è parte fondamentale di ogni storia degli X-Men e la Fase 4
potrebbe essere l’occasione giusta per aprire le porte
dell’edificio a nuovi orizzonti.
Monte Olimpo
Gli dei dell’Olimpo si stanno
dirigendo verso il MCU, come suggerito dalle voci
sulla presunta presenza di Ercole nei nuovi film, e insieme a
queste figure sarebbe impossibili non includere anche la loro casa,
ovvero il monte Olimpo. Proprio come Asgard, si
tratterebbe di una perfetta commistione tra tecnologia aliena e
magia che gli umani non riescono a capire.
Il regno di Incubo
Incubo dovrebbe
arrivare nella Fase 4 del MCU grazie al sequel di Doctor
Strange e con esso anche l’inquietante regno in cui vive, che
poi appartiene alla lista dei luoghi più interessanti da esplorare
al cinema. Esattamente come la Dimensione Oscura, si trova in una
realtà alternativa ed è parte di un multiverso in continua
espansione.
Latveria
Latveria è uno
stato immaginario nell’universo Marvel situato tra Ungheria, Serbia
e Romania che grazie ai suoi progressi in campo tecnologico
assolutamente superiore a quello delle altre nazioni, è riuscita a
preservarsi dall’inquinamento industriale. Qui risiede Doctor Doom
che l’ha resa una vera una superpotenza mondiale.
Ecco il trailer di Se mi
vuoi bene, il nuovo film di Fausto
Brizzi in sala a partire dal prossimo 17 ottobre.
Protagonista del film è Claudio Bisio, con lui nel
cast Dino Abbrescia, Lorena Cacciatore, Valeria Fabrizi,
Flavio Insinna, Susy Laude, Maria Amelia Monti, Lucia Ocone, Cochi
Ponzoni, Memo Remighi, Elena Santarelli e Gian
Marco Tognazzi.
Se mi vuoi bene: la trama
Diego (Claudio
Bisio) è un avvocato di successo, un depresso cronico. Un
giorno incontra Massimiliano (Sergio Rubini),
proprietario di un eccentrico negozio di Chiacchiere che non vende
nulla se non appunto conversazioni. Ed è proprio chiacchierando con
lui che Diego capisce qual è la soluzione per uscire dalla sua
palude emotiva: fare del bene a tutti i suoi cari. Diego
individua chirurgicamente i problemi che secondo lui affliggono sua
madre, suo padre, suo fratello, sua figlia, i suoi amici, perfino
la sua ex moglie e, con la precisione di un cecchino bendato,
finisce per rovinare l’esistenza ad ognuno di loro. Ma non tutto è
perduto…
Come confermato dall’Hollywood
Reporter, un altro volto noto di Breaking Bad
tornerà anche nel film intitolato El Camino e in
arrivo su Netflix il prossimo 11 Ottobre: si tratta di
Matt Jones, che nella serie originale interpretava
l’amico e partner nel traffico di droga di Jesse Pinkman
Badger recitando in una dozzina di episodi.
La sua ultima apparizione risale al
finale di stagione insieme a Skinny Pete.
Gran parte dei lavori si è svolta in
New Mexico, secondo le indiscrezioni circolate in rete, mentre
dovrebbe essere certo il ritorno dei due protagonisti Bryan
Cranston e Aaron Paul nei rispettivi
panni di Walter White e Jesse Pinkman. Vi ricordiamo inoltre che
questo lungometraggio di due ore sarà il primo titolo dell’accordo
triennale siglato da Gilligan con Netflix, con le fonti che parlano
di un contratto da 50 milioni di dollari.
L’interruzione
dell’accordo tra Sony e Marvel Studios per la produzione
dei nuovi film di Spider-Man ha ufficialmente
escluso Kevin Feige e la Disney dai futuri
progetti e dalla gestione dei diritti sul personaggio. Ora sembra
che il piano sia quello di integrare Peter Parker nello stesso
universo di Venom, primo spin-off lanciato lo scorso anno, e
l’ipotesi più plausibile è che i due si incontrino sullo schermo in
un testa a testa rimandato dai tempi di Spider-Man 3 di Sam
Raimi.
Ma cosa vorremmo vedere in questo ipotetico cinecomic?
Spidey respinge il simbionte
Nei fumetti Peter
Parker è l’unica forma di vita in grado di “resistere” al
fascino dei simbionti, e a differenza della versione di Sam Raimi
quella proposta da Sony e Marvel con Tom
Holland è esattamente il tipo personaggio con un
carattere a prova di tentazione. In ogni caso sarebbe divertente
(oltre che fedele alla controparte originale) affrontare questa
dinamica in un futuro film anche in relazione con il rapporto che
andrebbe a instaurarsi con Eddie Brock…
Peter Parker con il costume di
Venom
La fedeltà rispetto alla fonte non
esclude la possibilità di vedere Peter Parker nei panni del
simbionte: stando alla realtà post Far From
Home, l’eroe deve confrontarsi con i pericoli derivati
dalla rivelazione della sua identità segreta, quindi dovrebbe
fuggire o nascondersi magari abbracciando un lato dark della sua
personalità finora inesplorato dal MCU…
Eddie Brock “indaga” su Peter
Parker
Supponendo che l’Universo della Sony
riprenderà le sorti di Peter dopo il finale di Far From Home, un
modo per collegare i due personaggi sarebbe mettere Eddie
Brock sulle tracce dell’eroe per scoprire chi si cela
dietro la maschera dell’Uomo Ragno. Nelle vesti di giornalista,
Brock avrebbe così accesso allo scoop del secolo, stabilendo una
relazione con il suo futuro avversario…
La trama di Lethal Protector
Lethal Protector è
forse la trama più popolare dei fumetti di Venom che inizia con
Spider-Man e il simbionte durante una tregua; più tardi il padre di
una delle vittime di Venom riunisce una squadra per ucciderlo,
costringendo l’antieroe a tornare in azione e interrompere il
patto. Non sarebbe una premessa interessante anche per il film?
Un ruolo per Flash Thompson
Tra tutti i personaggi secondari
introdotti nel MCU, Flash
Thompson è quello con i contorni meno chiari e dalla
caratterizzazione molto diversa rispetto all’originale dei fumetti.
Un particolare è rimasto però fedele al materiale di partenza: è un
rivale di Peter Parker eppure idolatra Spider-Man, senza rendersi
conto che i due sono la stessa persona. Ora che l’identità di Peter
è stata rivelata, Flash potrebbe diventare geloso dei suoi poteri,
e allearsi con i simbionti diventando l’aiutante di Venom come
succede nella pagine della Marvel Comics…
Spidey e Venom uniti contro
Carnage
Carnage sarà parte
integrante della trama del sequel di Venom e combattere questo
mostro potrebbe essere il pretesto per riunire una squadra formata
da Eddie Brock e Peter Parker al cinema. Magari il villain vincerà
alla fine del secondo capitolo e in un terzo ipotetico saranno i
due eroi a fare fronte unito per sconfiggerlo…