Avengers: Endgame ha incassato 350
milioni nel weekend di apertura al box office USA, per un totale,
in tutto il mondo, di 1,2 miliardi. Si tratta della migliore
apertura di tutti i tempi.
Il quarto film sugli Avengers di
casa Disney/Marvel ha catturato gli spettatori,
ha frantumato il record dei 100 milioni all’apertura di
Infinity War e ha portato a casa, nel mondo, 560
milioni nel primo fine settimana. In Cina ha guadagnato
l’esorbitante cifra di 329 milioni in cinque giorni.
Con delle cifre così esorbitanti e
delle reazioni entusiaste, e soprattutto con molti spettatori
tornati già a vedere il film, i record registrati da
Infinity War, Titanic e Avatar (i
film sul podio dei più alti incassi di tutti i tempi) non sono così
tanto lontani da battere.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Nel cast dello show David
Tennant, Michael Sheen, Jon Hamm, Frances McDormand (che sarà Dio),
Benedict Cumberbatch (che darà voce a Satana), Nick Offerman, Jack
Whitehall, Miranda Richardson, Adria Arjona, Michael McKean, Anna
Maxwell Martin, Mireille Enos
Good Omens è stato
commisisonato per Amazon Prime Video e per BBC two
da Patrick Holland, direttore di BBC two, Shane Allen, direttore di
BBC ComedyCommissioning e Georg Sharp, editor presso
BBC. È stato prodotto dal team comedy ai BBC studios, la divisione
BBC commercial production, Narrativia e The Blank Corporation, in
collaborazione con BBC Worldwide.
Good Omens sarà
disponibile su Amazon Prime Video in oltre 200 paesi e territori
nel 2019, in UK dove verrà trasmessa anche su BBC Two in un secondo
momento. BBC Worldwide distribuirà i diritti di Good
Omens a livello internazionale dopo la premiere su
Prime Video. La serie avrà come direttore e produttore esecutivo
Douglas Mackinnon, che vanta produzioni come
Knightfall, Dirk Gently, Doctor Who, Outlander e l’episodio di
Sherlock: The Abominable Bride vincitore lo
scorso anno di un Primetime Emmy come Outstanding Television
Movie.
“Neil Gaiman è uno scrittore
dal talento eccezionale che è in grado di creare mondi unici, multi
dimensionali e narrativamente ineguagliabili” sostiene
Jennifer Salke, Head of Amazon Studios. “I
suoi fan sono appassionati ed entusiasti e siamo fortunati di poter
condividere il suo talento con tutto l’audience di Prime
Video”
“Mi sono deciso ad
accettare questo incarico dopo aver lavorato splendidamente con il
team di Amazon per la realizzazione di Good
Omens” sostiene Gaiman. “Sono persone entusiaste,
intelligenti e non erano intimoriti da Good
Omens, un prodotto così diverso dagli altri.Volevano
creare qualcosa di unico ed eccitante. Sono emozionato all’idea di
avere una casa in Amazon dove potrò fare televisione come nessuno
l’ha mai vista prima, non come Good Omens ma sicuramente inusuale e
divertente”
Winter is coming,
e non è solo un modo di dire. Con l’ottava stagione de
Il trono di
Spade si chiuderà finalmente il cerchio aperto
ormai diversi anni anni fa.
Eppure sono ancora tante le
questioni da risolvere e i colpi di scena che sicuramente saranno
parecchi, molto intensi e disseminati lungo la stagione.
Questa sarà sicuramente la
stagione de Il trono di
Spade dedicata ai ritorni e alle riunioni e
quella tra Sansa Stark (Sophie
Tuner) e Theon Greyjoy (Alfie
Allen) è una di quelle dal maggior tasso emotivo.
Nelle ultime due stagioni Sansa si
è riunita con i suoi fratelli Arya,
Jon e Bran recuperando rapporti
da tempo perduti, ma non si era mai emozionata fino al punto di
piangere, come invece è avvenuto quando ha visto Theon: e ciò è
stato vissuto da Sansa in maniera più profonda anche a causa di
quello che avevano passato.
La relazione tra i due non è mai
stata ottimale: in passato Theon aveva tradito il fratello di lei,
Robb, facendosi poi passare per Reek durante la
quarta, quinta e sesta stagione, diventando mite e passivo,
incapace di fare qualcosa persino quando Sansa veniva violentata
davanti a lui da Ramsay.
Ma Sansa ha perdonato Theon per
averla salvata e per aver fatto finta di uccidere i suoi fratelli
in passato e, così facendo, salvando anche loro. L’ultima volta che
i due si sono visti è accaduto durante la sesta stagione, quando
Sansa tentò di convincere Theon a dirigersi verso Castle Black per
per trovare Jon Snow e protezione da parte di Ramsay, arrivando a
perdonandogli tutti i fatti passati.
La “ridicola” storia delle origini
di Tormund Giantsbane è diversa nei libri
Tormund
Giantsbane (Kristofer
Hivju)è uno dei personaggi di rilievo de
Il trono di
Spade ed ha una strana idea di capire ciò
che conta. Nel secondo episodio dell’ottava stagione, quando
finalmente si ricongiunge con Brienne di Tarth
(Gwendoline
Christie), le racconta qual è la vera origine del suo
soprannome, come se fosse una fiaba.
La storia che racconta è una
versione abbellita rispetto a quella raccontata nei libri di
George R. R. Martin ed entrambe le versioni
risultano abbastanza improbabili. C’è un modo in cui i fatti che
vengono raccontati abbiano senso?
Nella sua storia, Tormund racconta
di aver ucciso un gigante a dieci anni e di essere poi entrato nel
letto della moglie e di essere stato allatto per tre mesi da quella
che era anch’essa un gigante e di essere diventato forte per via
del particolare latte assunto. Ma questi fatti possono essere
plausibili?
Nel libro di Martin, Tormund
racconta la storia di questa sua origine a Jon
Snow (Kit
Harington), durante uno dei loro viaggi, dicendo di
essere stato mezzo ragazzo e stupido come, d’altra parte, sono i
ragazzi, aggiungendo di essere stato catturato nel mezzo di una
tempesta invernale di aver cercato del calore aprendo la pancia di
un gigante addormentato ed entrandoci dentro.
E da qui, sarebbe stato confuso per
un bambino, venendo poi allattato per tre mesi. In seguito,
pungolato da Snow, Tormund ammise di non aver mai ucciso un gigante
ma di essere rimasto con lei e di essere stato semplicemente
accudito.
Il cavaliere dei Sette Regni
accenna all’eredità di Brienne
A
Knight of the Seven Kingdoms è il titolo ufficiale del
secondo episodio dell’ottava stagione de Il trono di
Spade e rappresenta un eco delle frase che
Jaime Lannister (Nikolaj
Coster-Waldau) usa per riferirsi al neo-cavaliere Ser
Brienne di Tarth. Dopo otto stagioni di lotta contro stupratori,
sessisti e dopo il disprezzo collettivo di metà degli Westeros che
vede il genere prima dell’onore, finalmente è diventata un
cavaliere.
Ma in questo titolo vi è un
significato più profondo: esso è anche il titolo di una raccolta di
novelle dello stesso Martin appartenente alla serie A Song and
Ice and Fire, conosciuta come le storie di Dunk ed
Egg. Queste novelle sono state ambientate ben 90 anni
prima de Il trono di
Spade e segue le avventure di Aegon
V Targayen (Egg) e si Ser Duncan the Tall
(Dunk) che, come lo stesso Martin ha rivelato in un panel dedicato
alla serie nel 2016, sarebbe un antenato di Brienne.
Ciò significa che la carica di
cavaliere è di fatto un’eredità adeguata e anche lo stesso modo di
diventare cavaliere ha contraddistinto entrambi i neo-cavalieri.
Inoltre i due condividono anche la stessa sorte: Dunk è sempre
stato un cavaliere errante, senza essere uno dei migliori
combattenti e con le caratteristiche di essere leale e fedele alla
giustizia, proteggendo i più deboli ed innocenti.
E Brienne ricopre un ruolo simile
al suo antenato poiché, dopo la morte di Renly Baratheon e caduta
in disgrazia della sua casa, lei non è alla ricerca di un nuovo
padrone ma si adopera per proteggere le ragazze Stark,
riportare Sansa alla sua famiglia e rendere giustizia a chi è stato
offeso, servendo il popolo di Westeros senza servire un signore. Ed
ora, con il riconoscimento ufficiale, anche lei è un cavaliere dei
sette regni così come il suo antenato lo fu una volta.
C’è un grosso difetto nella
strategia di battaglia di Winterfell
Questo secondo episodio ha messo in
chiaro che nella
prossima puntata si andrà verso l’inizio di una grande
battaglia e una parte del piano vedrebbe i non combattenti al
sicuro nelle cripte sotterranee di Winterfell. Ma qualcosa forse
non torta, perché è abbastanza strano che sia stata data una così
grossa enfasi a questo luogo di riparo.
Facendo un rapido calcolo, è
possibile che ci sia una rapida ricetta per il disastro: sì, perché
in quelle cripte si trovano i cadaveri degli Starks e gli invasori,
i mostri di ghiaccio, hanno il potere di resuscitare i cadaveri e
farli combattere per loro. In sintesi, ogni persona innocente che
si troverà nelle cripte verrà abbattuta dagli antenati Starks,
dando una possibile origine ad un ciclo pressoché infinito. Ma
andrà davvero a finire così?
In questo episodio non è morto
nessuno
Strano, ma vero, in questo secondo
episodio dell’ottava stagione de Il Trono di
Spade nessuno è spirato. La sensazione, però sembra quella
che in questo episodio ci sia la calma prima della tempesta che
potrebbe scatenarsi nelle successive puntate: insomma, come se i
personaggi avessero festeggiato per l’ultima volta, prima di un
periodo buio.
L’aria che si respira in questo
episodio sembra quella dell’incertezza, di ilarità generale come se
fosse un momento da Animal House della serie, una specie
di parentesi destinata a chiudersi in breve tempo e che, nei suoi
momenti di leggerenzza, sembra indurre ad una tempesta che sta per
formarsi all’orizzonte.
La paura di Daenerys Targaryen sta
preparando la battaglia finale della serie
Daenerys Targaryen
(Emilia
Clarke) è stata una terribile regina in fieri, sin
dalla fine della
prima stagione, ma i suoi alleati lo stanno realizzando
soltanto ora. Questo secondo episodio, infatti, si apre con lei che
affronta l’assassino di suo padre, Jaime Lannister, il
Kingslayer.
In una sorta di udienza, Daenerys
dà a tutti gli Stark e ai loro alleati una buona occasione per
essere testimoni di Jaime, con la chiara consapevolezza che lei sta
cercando un ottimo piano per la sua esecuzione, probabilmente in
modo che sia memorabile, se non sentirà una buona ragione che la
faccia tornare sui suoi passi.
Sorprendentemente, diverse persone
intervengono in suo soccorso, nonostante la lunga lista di peccati
commessi da Jaime. Insomma, con l’inizio di questa ottava stagione,
continuano ad essere rivelate delle dinamiche di potere che fino a
prima erano poco chiare o per niente conosciute, come il fatto che
Daenerys sia una regina vendicativa, simile a Cersei per certi
versi.
E il fatto che Jon Snow e il suo
migliore amico Samwell Tarlly non sapevano che Dawnerys avesse
ucciso il padre e il fratello di Sam per non essersi inginocchiati
al suo cospetto ne è la dimostrazione.
Perché Arya Stark e Beric
Bondarrion sono nemici-amici
Il secondo episodio di questa
ottava stagione de Il Trono di Spade è pieno di situazioni
calde e fredde, e alcune riguardano Arya Stark
(Maisie
Williams)e i due uomini che hanno viaggiato con lei
nelle stagioni precedenti: il Segugio e
Beric Dondarrion (Richard
Dormer).
L’incontro è costituito da una
serie di emozioni non rivelate che provendono da brutti ricordi:
non viene detto molto della loro storia, ma sono ben cinque
stagioni che sono passate da quando Beric e Arya hanno condiviso la
scena per l’ultima volta ed è comprensibilmente diccile ricordare
come essi si erano separati.
E tutto quello che non viene detto
e che rimane nella terza stagione, è la chiave di volta che
riuscirà a trovare i motivi del fatto che rende i due protagonisti
così amici, ma anche così nemici.
Se Infinity
War era stato il film di Thanos, Avengers:
Endgame è l’omaggio dei Marvel Studios ai sei Vendicatori originali
riuniti per la prima volta sullo schermo nel capitolo diretto da
Joss Whedon e uscito nel 2012. Due di loro sono morti, gli altri
quattro hanno preso strade diverse, e non è chiaro quando (e se) li
rivedremo ancora nel MCU.
Il dubbio riguarda allora il “dopo”
Endgame: che fine faranno i nostri eroi? Cosa gli riserva il
futuro? Ecco alcune ipotesi:
Captain America
Dopo aver restituito tutte le gemme
dell’infinito, Steve
Rogers torna dal Regno Quantico come uomo anziano,
quindi è facile non aspettarsi più di un coinvolgimento marginale
del personaggio nella Fase 4 del MCU.
Certo, la sua controparte dei
fumetti è stata parte attiva nella guida di S.H.I.E.L.D., ed è
possibile che Steve muoia fuori dallo schermo un po’ come successo
a Peggy Carter in Captain America:
Civil War nella timeline dell’universo
cinematografico.
Tuttavia, solo perché l’arco di
Steve è giunto al termine non significa che la storia di Cap sia al
capolinea. Alla fine di Avengers:
Endgame, l’eroe passa lo scudo a Sam
Wilson, ed è chiaro che sarà lui il nuovo difensore della
Terra.
Iron Man
Tony Stark muore
alla fine di Endgame, dunque tutti i
piani e le ipotesi sul suo futuro nel MCU sono da mettere da parte.
Almeno per ora, perché nulla è scontato nell’universo dei Marvel Studios…
Sulla carta il suo sacrificio non
può essere annullato, e il contratto di Robert Downey
Jr. è scaduto (come il tempo e l’arco narrativo di
Tony nel MCU), ma questo non significa che
non rivedremo mai più Iron
Man.
Forse la presenza di Harvey
Keener al funerale di Tony è un indizio dell’arrivo degli
Young Avengers, dove
il ragazzo giocherebbe il ruolo di Stark? Oppure sarà Morgan, la
figlia di Tony, a prendere il posto del padre?
Thor
Per quanto riguarda
Thor, l’aver deciso di lasciare il trono di Asgard
a Valchiria compromette sicuramente il futuro dell’eroe come
sovrano e guida del suo popolo che avevamo pronosticato tempo
fa.
Ora il Dio del Tuono si è
unito ai Guardiani della Galassia, con i quali
attraverserà lo spazio in cerca di qualche avventurosa missione,
diventando ciò che era destinato a essere. Questo esclude ogni
possibilità di vedere al cinema Thor 4? Oppure il percorso
del personaggio si allaccerà a quello dei supereroi di
James
Gunn in Vol.3?
Ad ogni modo, i Marvel Studios hanno contemplato un
approccio più comico al franchise di Thor, e indipendentemente da
ciò che accadrà, sembra che la missione dei Guardiani ruoterà
attorno alla ricerca di
Gamora…
Vedova Nera
Proprio come Gamora, Vedova
Nera è rimasta vittima di una morte “definitiva”,
perché sacrificata su Vormir in cambio della gemma dell’anima. E se
non fosse bastato Infinity War, Endgame chiarisce che i
caduti sul pianeta custodito da Teschio Rosso non possono tornare
in vita…
Ora il mistero ruota attorno allo
standalone confermato su Natasha Romanoff, che a quanto pare sarà
un prequel, ma non è detto che l’eroina non possa ripresentarsi
grazie a qualche ingegnoso piano dei Vendicatori.
Occhio di Falco
Dopo trascorso cinque anni ad
uccidere brutalmente nelle vesti di Ronin, Clint Barton
viene richiamato al quartier generale dei Vendicatori per tentare
l’ultimo colpo. Fortunatamente le cose vanno per il meglio e
Occhio di
Falco può riabbracciare la sua famiglia, e tornerà in
azione nella serie tv di Disney
+.
Lo show dovrebbe concentrarsi sulle
avventure di Clint insieme all’erede Kate Bishop, dunque
il ritiro dell’eroe è dietro l’angolo?
Hulk
Cinque anni dopo lo schiocco,
Bruce Banner trova il modo per conciliare la sua
parte umana con Hulk, e quando usa il guanto
dell’infinito per riportare indietro le vittime rimane gravemente
ferito al braccio destro. Dunque è altamente improbabile che l’eroe
sarà in grado di tornare ai suoi vecchi poteri…
Chissà che il professor Hulk non sia
l’unica opportunità di rivederlo in azione nel futuro del MCU.
Durante la promozione di
Avengers: Endgame, abbiamo appreso
che trailer e spot non avrebbero mostrato nessuna delle scene nella
parte finale del film, soltanto qualche brevissimo shot, allo scopo
di mantenere integra la sorpresa dei fan.
Abbiamo anche letto che alcune scene
potevano essere state modificate appositamente per il trailer
mentre altre potevano essere state realizzate addirittura
esclusivamente per il trailer stesso.
Tuttavia capita spesso, anche in
film con una produzione e una promozione più tradizionale, che
molte scene dai contenuti promo non vengano poi inserite nel
montaggio finale del film, e finiscano sul pavimento della sala di
montaggio o nei contenuti extra delle edizioni in Home Video.
Quindi, ecco un elenco di scene che
abbiamo visto nei trailer ma che mancano dal montaggio finale di
Avengers: Endgame:
ATTENZIONE SEGUONO
SPOILER
Ha spazzato via il 50% di
tutte le creature viventi – Questa scena viene chiaramente
da una scena iniziale del film, lo evinciamo dall’acconciatura di
Natasha, ma potrebbe essere stata girata soltanto per il trailer,
per fomentare il pubblico. Tuttavia sappiamo anche che si potrebbe
trattare di un momento in cui Vedova Nera spiega la situazione a
Captain Marvel, appena arrivata.
Thor si dà la
carica – Una delle inquadrature migliori dai trailer,
mostra il Dio del Tuono in piena forma, come lo vediamo nei primi
quindici minuti del film, anche se non compare mai in quella posa.
Non abbiamo la certezza se questa foto sia stata tratta da una
sequenza di Infinity War o se all’inizio del progetto il
personaggio era destinato a non ingrassare rovinosamente, come
invece gli abbiamo visto fare. Potrebbe essere anche questo
uno shot realizzato esclusivamente per i trailer.Bruce Banner
commemora i caduti – Mentre i Vendicatori guardano
brevemente le immagini dei compagni caduti, questa scena con Bruce
Banner in lacrime non si vede nel trailer. La scena lo mostra
davanti alle immagini di Scott Lang e di Shuri. Sembra dunque che
sia servita, in fase di promozione, a confermare che sia la
principessa del Wakanda, sia ANt-Man sono stati vittime della
Decimazione (se non fosse che in realtà Scott è rimasto prigioniero
del Regno Quantico).
Il messaggio di Tony a
casa – Questa scena è nel film, ma la versione nel trailer
è abbastanza diversa. Gran parte del dialogo è lo stesso, ma
l’inflessione è molto differente. Nel trailer di Avengers: Endgame
lo spettatore è stato messo di fronte a un monologo tragico, mentre
nel film sono state eliminate delle frasi e il tono è molto più
leggero.
Sebbene funzioni come degna
conclusione di una saga iniziata undici anni fa, Avengers:
Endgame ci lascia con una serie di domande irrisolte
che potrebbero essere affrontate nel corso della prossima fase del
MCU.
Ecco le più interessanti analizzate nel dettaglio:
Rivedremo un “normale” Bruce Banner?
Il
Bruce Banner che avevamo lasciato alla fine di
Avengers: Infinity War
continuava a lottare con la sua seconda identità e di
Hulk, almeno per due terzi del film, non c’era
nemmeno l’ombra. Ma solo dopo il salto temporale all’inizio di
Endgame scopriamo che il Vendicatore ha unito con successo la
propria intelligenza con la forza di Hulk (un omaggio al professor
Hulk dei fumetti).
Questo
significa che il Bruce “normale” e il gigante di giada arrabbiato
non torneranno più nel MCU?
Che
fine ha fatto Gamora?
Tra
tutti i vari sviluppi di trama, il modo in cui
Gamora è è tornata in Endgame resta uno dei più
interessanti, perché invece di essere semplicemente resuscitata, la
vediamo grazie ai viaggi nel tempo e nell’incursione della sua
versione passata nel presente durante la battaglia finale con i
Vendicatori.
Ovviamente è una Gamora più giovane rispetto a quella
incontrata in Guardiani della Galassia, dunque il
“nuovo” personaggio è in realtà quello di nove anni fa, che non si
era ancora innamorata di Peter Quill.
Eppure
alla fine di Avengers:
Endgame vediamo Star-Lord interagire con lei, oltre al
fatto che sul Benatar compare la schermata “searching” con
la sua immagine. Possibile allora che sia ancora viva e che sia
fuggita da qualche parte? Lo schiocco di Tony Stark l’ha spazzata
via insieme agli altri?
Dov’è
Loki?
Uno dei
momenti più divertenti di Avengers:
Endgame arriva quando i Vendicatori tornano nel 2012
in tempo per la Battaglia di New York cercando di procurarsi il
Tesseract, che invece finisce nelle mani di Loki.
Il Dio dell’Inganno coglie l’occasione e fugge via, e di lui non si
hanno più tracce.
Cosa
significa esattamente questo per Loki? È ancora morto? È vivo?
Questa scelta sembrerebbe aver causato un flusso di tempo parallelo
che è diverso da quello attuale, dunque ora c’è una linea temporale
in cui il personaggio è scappato con una delle gemme
dell’infinito.
Potrebbe
essere questo il presupposto della nuova serie su Loki di Disney
+?
Perché
Cap è riuscito a sollevare il Mjolnir solo adesso?
Una
scena in particolare di Avengers:
Endgame avrà fatto saltare dalle sedie i fan dei
fumetti, ed è quella in cui vediamo Captain
America sollevare finalmente il Mjolnir.
Solo chi è degno può impugnare l’arma, aveva raccontato Thor, e un
tentativo c’era già stato nel corso di Age of
Ultron, dove Steve era quasi riuscito
nell’impresa.
Ma cosa
è cambiato esattamente e cosa ha reso soltanto adesso Cap degno di
questo compito?
Perché
Harley Keener era al funerale di Tony Stark?
Qualcuno
avrà riconosciuto il giovane ragazzo in piedi, da solo, al funerale
di Tony Stark, che avevamo visto da piccolo sei anni fa in
Iron
Man 3: si tratta infatti di Harley
Keener, il personaggio che aiuta Tony Stark in un momento
di seria difficoltà e interpretato da Ty Simpkins.
Certo
includerlo a questo punto del racconto desta qualche dubbio: non
abbiamo alcun indizio del fatto che i due siano rimasti in
contatto, oppure questo momento è solo un altro easter egg per i
fan? O addirittura è un’anticipazione della prossima fase del
MCU?
Thor fa
parte dei Guardiani della Galassia?
La fine
di Avengers: Endgame sembra indicare
che il futuro di Thor sia insieme ai
Guardiani della Galassia, lui che apostrofa la
nuova squadra come gli “Asgardiani della Galassia”, che è il nome
di un team di eroi apparso nei fumetti.
Tutti i
compagni di scuola di Peter sono scomparsi dopo lo
schiocco?
Alla
fine di Endgame, mentre guardiamo tutti i
personaggi che tornano alle loro vite, c’è Peter Parker che rimette
piede al suo liceo e abbraccia il suo amico Ned. Ma basandoci
sull’evidenza, il ragazzo non sembra più vecchio di cinque anni,
quindi possiamo supporre che sia morto alla fine di
Infinity War e resuscitato dallo
schiocco.
Certo,
ripensando al trailer di Spider-Man: Far
From Home, sembra che lo stesso sia accaduto a tutti i
compagni di scuola di Peter…
Perché
Steve porta il Mjolnir indietro nel tempo?
Captain
America è il Vendicatore che, alla fine del film, si assume la
responsabilità di restituire nei punti esatti della storia tutte le
gemme dell’infinito e avere così il minimo impatto sul tempo e lo
spazio. Tuttavia, porta con sé anche un altro oggetto: il
Mjolnir. Ma perché?
Forse
l’arma gli servirà nel caso abbia difficoltà a restituire le gemme?
Sta pensando di riportarlo indietro nello stesso momento in cui
lascia cadere l’etere su Asgard?
Cap ha
restituito la gemma dell’anima a Teschio Rosso?
La gemma
più interessante resta senza dubbio quella dell’anima, che secondo
i calcoli Steve avrebbe dovuto riportare su Vormir, la nuova casa
di Teschio
Rosso (suo primo rivale in Captain America: Il
Primo Vendicatore).
Ma la
vera domanda è questa: che cosa succede se restituisci la gemma
dell’anima? Se per ottenerla devi sacrificare ciò che ami di più,
al contrario restituirla comporta riavere indietro la vita di chi
si è perso? Così facendo ci sarebbe il potenziale per resuscitare
Vedova Nera…
Diretto da Guy
Ritchie (Sherlock
Holmes, Operazione U.N.C.L.E.) e
scritto da John August (Dark
Shadows, Big Fish – Le Storie di Una Vita
Incredibile), Aladdin
è interpretato da Will
Smith (Alì, Men in
Black) nei panni del Genio con il potere di esaudire
tre desideri per chiunque entri in possesso della sua lampada
magica.
Mena
Massoud (Jack Ryan) è il
protagonista, lo sfortunato ma adorabile ragazzo di strada
innamorato della bellissima figlia del Sultano, la Principessa
Jasmine, interpretata da Naomi
Scott (Power Rangers), che
vuole scegliere liberamente come vivere la
propria vita. Marwan
Kenzari (Assassinio sull’Orient
Express) è Jafar, un malvagio stregone che
escogita un piano diabolico per destituire il Sultano e regnare su
Agrabah; mentre Navid
Negahban (Homeland: Caccia alla
Spia) interpreta il Sultano, il sovrano di
Agrabah, impaziente di trovare un marito adatto alla
figlia Jasmine.
Aladdin è
prodotto da Dan Lin (The
LEGO Movie), mentre il vincitore del Golden
Globe® Marc Platt (La La
Land), Jonathan Eirich
(Deathnote) e Kevin De La
Noy (Il Cavaliere Oscuro – Il
Ritorno) sono i produttori esecutivi. La colonna
sonora è composta dall’otto volte Premio Oscar® Alan
Menken (La Bella e la
Bestia, La
Sirenetta) e comprende nuove versioni dei
brani originali scritti da Menken e dagli autori premiati con
l’Oscar® Howard Ashman (La
Piccola Bottega degli Orrori) e Tim
Rice (Il Re Leone), oltre a
due brani inediti realizzati dallo stesso Menken e dai
compositori, vincitori dell’Oscar® e del Tony®
Award, Benj Pasek e Justin
Paul (La La Land, Dear Evan
Hansen).
Avengers: Endgame si avvia a
chiudere l’incasso del primo fine settimana di programmazione a 300
milioni, in USA. Il quarto e conclusivo film sugli
Avengers ha aperto con la mostruosa cifra di 60
milioni, solo per la proiezioni di mezzanotte di giovedì scorso e
le prime stime riportano
una previsione di incasso intorno ai 315 milioni.
Il film è stato distribuito, a
partire dal 26 aprile, in 4662 cinema nel Nord America, la più
vasta distribuzione di sempre sul territorio. Il film potrebbe
quindi plausibilmente superare i 257.7 milioni di Avengers: Infinity War e i
248 milioni di Star Wars: Il Risveglio della
Forza, i due film che, nella classifica degli incassi
più alti nella storia del cinema, possono essere superati da
Endgame.
Il film ha guadagnato 305 milioni in
due giorni in tutto il mondo, visto che in 46 Paesi, compresa
l’Italia, è arrivato il 24 aprile, con un picco di 154 milioni
soltanto in Cina, mentre, nella classifica dei mercati più
remunerativi, seguono il Regno Unito a 15,3 milioni, la Corea del
Sud a 14,2 milioni e l’Australia a 13,9 milioni.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Un report di AsiaOne riferisce che
un uomo è stato picchiato all’uscita di un cinema, dopo aver visto
Avengers: Endgame, perché aveva
rivelato ad alta voce dei dettagli della trama del film a persone
che non lo avevano ancora visto.
Il sito dice che ‘incidente sia
avvenuto fuori da un cinema a Causeway Bay, a Hong Kong. L’uomo
avrebbe rivelato a voce alta spoiler all’ingresso dell’edificio, e
la reazione delle persone che stavano entrando in sala è stata
violenta.
La notizia non è confermata e già
qualche altra volta è capitato che si spargesse la voce di finti
pestaggi all’uscita di una sala, a seguito di eventi simili,
tuttavia le persone che hanno partecipato a quella proiezione
dicono di aver sentito schiamazzi all’uscita della sala.
La spoiler-fobia è
un fenomeno sempre più diffuso, irrimediabilmente legato ai social
network e alla comunicazione e allo scambio continuo di
informazioni tra utenti che spesso formano le community che seguono
questo tipo di eventi di massa, come l’uscita di Avengers:
Endgame oppure la messa in onda di Game of
Thrones, due topic molto caldi in questi giorni.
Alla vigilia dell’uscita in sala di
Endgame, Joe e Anthony Russo,
registi del film, avevano lanciato l’hashtag#DontSpoilTheEndgame,
chiedendo a tutti i fan di non rivelare dettagli della trama del
film a chi non lo aveva ancora visto.
Non abbiamo conferma del fatto che
quest’uomo di Hong Kong sia stato davvero picchiato, ma in caso in
cui la notizia trovasse riscontro nella realtà, sarebbero davvero
molto poche le persone disposte a prendere le sue parti, dando
torto all’assalitore!
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Tutti quelli che sono rimasti a
sedere, in sala, alla fine di Avengers: Endgame, sono rimasti
delusi: niente scena post credits questa volta, per un film
Marvel Studios! La cosa però non
sorprende troppo, visto che il film segna davvero una conclusione
di un arco narrativo molto molto lungo e significativo.
Nessun indizio su ciò che accadrà,
nessuna indicazione ai fan, nessuna strizzata d’occhio ai
Fantastici Quattro o agli X-Men,
come qualcuno sperava. Insomma, niente che lasciasse immaginare un
futuro. Sappiamo che ci sarà la Fase 4, anche se non sappiamo cosa
mai ci aspetterà e cosa Kevin
Feige ha in serbo per noi, tuttavia sembra che un
piccolo suggerimento ci sia, alla fine del film. Un rumore
metallico, ripetuto due o tre volte, un suono che ci è ben noto,
visto che ricorda quello che Iron Man produceva mentre fabbricava
la sua Mark 1, mentre era prigioniero, all’inizio
del suo primo film.
Che cosa vorrà dire? Il suono è un
omaggio alla vita dell’eroe che si è sacrificato per salvare
l’universo da Thanos? Oppure un’indicazione per quello che verrà,
una specie di pacca sulla spalla ai fan, un messaggio di conforto?
Oppure ancora potrebbe voler dire che “il più grande difensore
della Terra“, come lo ha chiamato Steve
Rogers, non è davvero morto?
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Netflix ha diffuso il trailer ufficiale di
Murder Mystery, la commedia d’azione con
protagonisti Adam Sandler e
Jennifer Aniston.
Il film arriverà su Netflix il
14 giugno 2019.
Murder Mystery, la trama
Quando un poliziotto di New York
(Adam Sandler) porta finalmente la moglie (Jennifer Aniston)
in Europa per una vacanza promessa da tempo, un incontro casuale
durante il volo si trasforma in un invito a partecipare a un intimo
incontro familiare sul lussuoso yacht dell’attempato miliardario
Malcolm Quince. Ma quando Quince viene assassinato, i due coniugi
diventano i principali sospetti in questo giallo moderno. Adam
Sandler e Jennifer Aniston tornano a recitare insieme in MURDER
MYSTERY affiancati da un cast di fama mondiale.
CAST: Adam Sandler, Jennifer Aniston,
Luke
Evans, Gemma Arterton, Luis Gerardo Mendez and Terence
Stamp REGIA: Kyle Newacheck SCENEGGIATURA: James Vanderbilt
ATTENZIONE – L’ARTICOLO
CONTIENE SPOILER SU AVENGERS: ENDGAME
Finalmente l’attesa è finita e già
da qualche giorno è possibile vedere al cinema Avengers: Endgame, capitolo
conclusivo di un percorso durato 11 anni e costituito da 22
film.
Tra colpi di scena, tante emozioni e
un senso di nostalgia latente, ci sono molte curiosità legate a
quest’ultimo film Marvel che aspettano solo di essere
scoperte, lasciandosi sorprendere.
In
Avengers: Endgame sono presenti diversi indizi che
potrebbero dare un’idea circa il
futuro del MCU, sia riguardo alla serie che faranno parte della
piattaforma Disney +, sia rispetto agli standalone confermati. A
partire dalla serie Falcon e Soldato d’Inverno a quella
dedicata a Scarlet Witch e
Visione (che dovrebbe essere ambientata negli anni
’50), passando per quella incentrata su Occhio di
Falco, sino ad una possibile trama di
Guardiani della Galassia Vol. 3 e alla possibile
evoluzione di Peter Parker in
Spider-Man: Far From Home.
Aperta la caccia al cameo
Pare che in Avengers:
Endgame ci siano diversi
cameo di star che hanno avuto modo di lavorare con i
fratelli Russo in passato. I due registi sembrano
essersi sbizzarriti parecchio nel mettere qui e lì tante diverse
appasizioni, come quelle di Ken Jeong, Jim
Starlin, lo stesso Joe Russo, Frank
Grillo e John Slattery. E ancora
Ty Simpkins, Tilda Swinton e Natalie
Portman. Senza dimentare l’assoluta presenza del cameo di
Stan Lee.
Avengers: Endgame non sarà l’ultimo
film della Fase 3
A dispetto di quando affermato nei
mesi precedenti all’uscita di Avengers: Endgame, questo
film non sarà l’ultimo della
Fase 3, ma il penultimo. A confermare la notizia è stato lo
stesso presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige,
rivelando che ha chiudere il sipario ci pensera Spider-Man: Far From Home,
sequel di
Spider-Man: Homecoming e con uscita previste nelle
sale per il prossimo 2 Luglio.
Il fatto che si decida di far
terminare una Fase con un film leggero come Spider-Man
contrapposto ad un cinecomic serioso ed epico come
Endgame, non è del tutto nuovo e la notizia, quindi, non
sorprende più di tanto. Anche perché la stessa cosa era accaduta
con il termine della Fase 2, facendo uscire
Ant-Man in seguito ad
Avengers: Age of Ultron.
Un solo attore ha ricevuto la
sceneggiatura completa
Realizzare un film importante come
Avengers: Endgame significava proteggersi da eventuali ed
involtari spoiler anche da parte degli addetti ai lavori e così i
Marvel Studios hanno preso tutte le
precauzioni possibili in fatto di segretezza.
Da quanto appreso, si è deciso di
consegnare a tutti gli attori coinvolti solo le parti di script che
li riguardavano,
tranne uno: come detto dai fratelli Russo, pare proprio che
l’unico attore ad aver ricevuto il copione per intero sia stato
niente meno che Robert Downey Jr.
Tom Holland non ha mai ricevuto il
copione
Se l’unico a ricevere il copione per
intero è stato Robert Downey Jr., c’è chi, ad
esempio, non ha ricevuto altro che le proprie battute. E, in questo
senso, è possibile capire che, a ricevere questo trattamento
speciale, non sia stato altri che Tom Holland.
Grazie al suo talento da
spoileratore seriale, pare che l’attore abbia solo ricevuto delle
pagine relative alle sue battute e nulla di più, onde evitare il
pericolo di rivelare importanti dettagli. Gli stessi fratelli Russo
hanno ammesso di avergli descritto le scene in maniera molto
vaga, solo per fargli capire il contesto, tenendolo all’oscuro
circa la trama del film.
Sono stati leakati ben cinque
minuti del film
Durante il tour di proiezioni in
anteprima mondiale del film Avengers: Endgame,
alcuni fortunati fan possono godere della possibilità di
parteciparvi. Ad una di queste proiezioni, uno di questi fan è
riuscito a registrare alcune immagini relative al film, consistenti
in ben cinque minuti, decidendo di pubblicare il tutto su You
Tube.
Inutile dire che in brevissimo tempo
il
video è circolato in rete, tanto da indurre in tentazione tutti
quei fan che si erano decisi a non incappare in alcun spoiler prima
di vedere il film in prima persona.
Mark Ruffalo ha girato cinque
finali diversi
Probabilmente sempre per poter
prevenire la fuoriuscita di vari ed eventuali spoiler, pare che
siano stati girati dei finali differenti. Lo stesso Mark Ruffalo, che nel MCU intepreta Bruce Banner / Hulk,
ha rivelato di aver girato personalmente ben
cinque diversi finali per Avengers:
Endgame.
L’attore ha anche ammesso di non
aver avuto una scenegggiatura completa e, anzi, di averne avuta una
con delle scene finte. Ciò è dovuto anche per evitare che l’attore
prosegua la sua attività di spoiler, evitando di farlo arrivare ai
livelli di Tom Holland.
Il primo montaggio era più breve di
quello finale
Stando a quanto detto dai
fratelli Russo, inizialmente la prima versione del
film prevista era molto più corta di quella che gli spettatori
hanno e avranno modo di vedere al cinema.
Pare, infatti, che i due registi
abbiano lavorato a questo film per oltre un anno in sala di
montaggio, avendolo terminato nel 2018 e non riuscendo a
modificarne la struttura per più di due minuti: “Nel film
abbiamo messo quasi tutto il girato… Penso che [il nostro primo
montaggio] sia stato leggermente più corto di questo”.
È stato affittato un cinema per
mostrare i film ai malati di cancro
Oltre alle proiezioni previste dalla
sua uscita prevista in Italia per il 24 aprile, pare che ne sia
prevista una molto
speciale.
Infatti, One List One
Life ha promosso una bellissima iniziativa che ha visto
affittare un intero cinema per poter proiettare i film ai fan di
Avengers malati di cancro. La sala affittata pare sia quella dello
Studio Movie Grill vicino a Sacramento, in California, per poter
dare vita a questo evento speciale.
Il titolo era stato spoilerato da
Paul Rudd mesi prima
Sembra che Tom Holland non sia
l’unico a fare degli involontari spoiler. Pare, infatti, che nel
MCU ci sia un altro attore in grado
di dare vita a spoiler di non poco conto, come nel caso di Paul Rudd.
L’interprete di Ant-Man, durante la
promozione del film
Ant-Man and The Wasp, aveva involontariamente annuito
all’utilizzo della parola
Endgame da parte di Seth Meyers per descrivere
l’arrivo di Avengers 4. Tra l’altro, sembra
proprio che il titolo del film fosse già stato deciso ben prima
dell’uscita di Infinity War ed è, quindi, altamente probabile che
Rudd già lo sapesse.
Il trailer di Avengers: Endgame è
stato il più visto della storia in 24 ore
Numeri alla mano, il primo trailer
di
Avengers: Endgame, uscito all’inizio dello
scorso dicembre, ha ricevuto qualcosa come 215 milioni di
visualizzazioni in sole 24 ore dalla sua diffusione, superando a
largo margine sia il primo trailer di Captain Marvel che il secondo.
In poche parole, ciò sta a
significare che il primo trailer ha battuto tutti i
record, infrangendo le cifre di tutti gli altri cinecomic, come
i 72 milioni di visualizzazioni di Batman v Superman: Dawn of Justice e i
24 milioni di Shazam!.
Tutto ciò sembrava comunque già
scritto, a dimostrazione del sempre più crescente hype rispetto a
questo film e sottoscritto anche da un comunicato dei Marvel Studios che hanno
ringraziato i loro fan.
La prevendita del film ha crashato
le biglietterie online
L’attesa di vedere Avengers:
Endgame era talmente tanta che i fan, quando hanno saputo
delle date di apertura dei siti online per poter prenotare i
biglietti, si sono preparati a dovere.
Insomma, quello che c’era dietro
agli schermi era un vero e proprio esercito tanto che, quando sono
state aperte le prevendite, la maggior parte dei siti ha subito un
crash di diversi minuti, creando file di attesa che sono durate
persino diverse ore.
Per poter dare la possibilità a
tutti i fan del franchise, tantissimi cinema hanno deciso di
moltiplicare le proiezioni e di fare anche degli show extra.
La lettera dei fratelli Russo
Come è successo per l’uscita di
Avengers: Infinity War, anche per
Endgame i fratelli Russo hanno deciso di sottoscrivere una lettera
destinata ai fan del franchise, chiedendo di non rivelare nulla
riguardo al film, facendo partire una campagna virale.
Evitare spoiler è già un lavoro
enorme e, quando si tratta di film importanti come
Endgame, diventa una delle assolute priorità. Questa
lettera, con lo scopo di far contenere gli spettatori, era anche
dotata degli hashtag
#DontSpoilTheEndgame e #ThanosDemandsYourSilence.
Potrebbe essere l’ultimo film dei
fratelli Russo nel MCU
La fine è parte del viaggio e pare
proprio che Avengers: Endgame possa essere l’ultima
collaborazione tra i fratelli Anthony e
Joe Russo nel MCU, iniziato nel 2014 con Captain America: The Winter Soldier e proseguito con
Captain America: Civil War e Avengers: Infinity
War.
Stando alle rivelazioni degli stessi
registi, pare che per non ora non abbiano in programma di
realizzare alcun film Marvel,
anche se in futuro potrebbe essercene la possibilità. I due non
hanno ancora ben chiaro cosa andranno a fare in futuro, anche se
sicuramente una bella vacanza li aspetta e poi, chissà.
Per la prima volta i Vendicatori
indossano la stessa divisa
In Avengers: Endgame sarà
possibile vedere, per la prima volta nella storia del MCU, i Vendicatori con la stessa
divisa che è possibile vedere nei trailer ufficiali. Il
presidente dei Marvel Studios Kevin
Feige ha rivelato che i costumi sono chiaramente parte
integrante della trama e che vengono chiamati team suits (costumi
di squadra), decidendo che sarebbero stati un elemento per
differenziare Endgame dagli altri film.
Inoltre, Feige ha sottolineato che
“Per quanto riguarda il motivo per cui questi costumi sono stati
importanti per chi ha lavorato al film, posso dirvi che avevamo
bisogno di rendere Endgame molto più che il semplice Infinity War
II, perché di fatto non è. Queste tute di squadra aggiungono
qualcosa di fresco al raccontro, come Occhio di Falco, Captain
Marvel o Ant-Man”.
I trailer non sono
altro che brevi filmati promozionali di film che a breve saranno
nelle sale di tutta Italia e saranno pronti ad emozionare il
pubblico.
Il loro compito è quello di creare
attesa, di dare vita ad una certa dose di hype circa il film
promosso, affinché si corra subito a vederlo già nei primi giorni
d’uscita.
Ma quali sono i trailer
usciti questa settimana da non perdere? Scopriamoli
insieme!
Men in Black: International
È stato annunciato lo scorso anno e
finalmente sta per arrivare il quarto capitolo del franchise di
Men in Black: se in passato i protagonisti sono stati
Tommy Lee Jones e Will Smith, con International ci
saranno Chris Hemsworth e Tessa Thompson.
Finalmente sarà possibile rivedere
sul grande schermo gli agenti in nero che difendono e proteggono la
Terra da razze aliene ostili, accogliendo invece quelle amichevoli.
Incontrantisi per la prima volta sul set di Thor: Ragnarok in cui interpretavano,
rispettivamente, Thor e Valchiria, Hemsworth e Thompson faranno
parte di un film che si connette direttamente con il franchise
originale, grazie anche al ritorno di Emma
Thompson nei panni del capo del MIB, l’Agente O: ciò
significa che il film è uno spin-off e non un reboot.
I Men in Black hanno sempre
protetto la terra dalle insidie dell’universo.
In questa nuova avventura dovranno affrontare la più grande
minaccia di sempre: una talpa all’interno dell’organizzazione Men
in Black.
Arrivederci Professore
Johnny Depp sta per tornare sul grande schermo grazie
al film Arrivederci Professore: in questo film interpreta
Richard, un professore universitario di mezza età, che scopre di
avere un tumore all’ultimo stadio e decide di dare una svolta alla
propria vita e di godersi a pieno tutto il tempo che gli
rimane.
Tutto quello che c’è nella sua vita
cambia: dalla sua complicata relazione sentimentale alla poco
soddisfacente vita lavorativa. E, in maniera del tutto inaspettata,
l’avvicinarsi della sua morte aiuterà anche gli sta vicino,
riuscendo a ritrovare la gioia di vivere.
Distribuito da Notorious
Pictures, il Arrivederci professore è diretto da
Wayne Roberts, ha per protagonisti Zoey
Deutch, Rosemarie DeWitt, Danny Houston e Ron
Livingston e arriverà nei nostri cinema il 20
giugno 2019.
Godzilla: King of the
Monsters
Il trailer finale di Godzilla: King of the Monsters è stato diffuso dalla
Warner Bros. Pictures e ciò testimonia l’arrivo del terzo capitolo
del franchise inaugurato da Godzilla nel 2015 e proseguito con Kong:
Skull Island (2017).
Il destino dell’intero pianeta è in
gioco e c’è posto per una sola creatura Alpha. Ma chi riuscirà a
vincere la battaglia e a controllare un intero esercito di Titani?
Ma soprattutto, sarà questo il film che porrà le basi per quello
che sarà il futuro duello previsto da Godzilla e King Kong?
Nato dalla collaborazione tra
Warner Bros. e Legendary Pictures, Godzilla: King of
Monsters racconterà l’epico scontro tra Godzilla e alcuni dei
mostri più popolari nella storia della cultura pop, seguendo gli
eroici sforzi dell’agenzia cripto-zoologica Monarch atti a
combattere questa batteria di giganteschi mostri.
Inoltre, il film è diretto da
Michael Dougherty e sono presenti nel cast
Millie Bobby Brown, Vera Farmiga, Bradley Whitford, Thomas
Middleditch, O’Shea Jackson Jr., Ken Watanabe e
Sally Hawkins.
Gemini Man
Il primo trailer ufficiale di
Gemini
Man è stato diffuso dalla Paramount Pictures e
vede protagonista Will Smith, nei panni di Henry
Brogan, un serial killer a cui darà la caccia un misterioso agente,
una replica di se stesso ma in versione più giovane.
Questo film, diretto da Ang
Lee, è stato reso possibile grazie agli incredibili
progressi della tecnologia digitale con cui è possibile anche
sperimentare con il racconto in modo molto coinvolgente, oltre al
fatto di vedere Smith ringiovanito sullo schermo.
La bambola assassina
Dal trailer ufficiale de La bambola assassina è subito possibile capire come
Chucky stia per tornare più spietata che mai.
Distribuito da Midnight Factory, etichetta horror
di Koch Media, il film arriverà nelle sale il
19 giugno e sarà in grado di soddisfare tutte le
curiosità del fan e del pubblico su uno dei reboot più attesi.
La bambola assassina è un
film realizzato dai produttori di IT ed è diretto da
Lars Klevberg (Polaroid): inoltre, è un prodotto
targato Orion Pictures Corporation, società MGM.
Perché Chucky è molto più di un giocattolo… è il tuo migliore
amico.
Pennywroth
Pennyworth è la nuova serie tv basata sul maggiordomo
di Bruce Wayne: una serie molto attesa per i fan della Dc e che
sarà possibile vedere in streaming sulla piattaforma
DC
Universe.
In questa serie sarà possibile
conoscere in maniera approfondita Alfred
(interpretato da Jack Bannon) quando è un ex
agente SAS di vent’anni, che dà vita ad una compagnia di sicurezza
e finisce con un giovane Thomas Wayne (Ben
Aldridge) nella Londra degli anni ’60.
Pennyworth vede tra i protagonisti
anche l’artista discografica Paloma Faith, Jason Flemyng,
Ryan Fletcher, Hainsley Lloyd Bennet, Emma Paetz e
Polly Walker: annunciata come serie prequel di
Gotham, è prodotta da Bruno Heller e Danny
Cannon.
Krypton 2
Krypton 2, la serie basata sull’universo di Superman
arriverà quest’estate e, nel frattempo, il canale americano SyFy ha
diffuso il trailer ufficiale della seconda stagione.
Prodotta ed ideata da David
S. Goyer attraverso la sua Phantom Four, la serie
racconterà la storia di due generazioni prima dei tragici eventi
che portarono allla distruzione del pianeta e racconterà nel nonno
di Superman mentre combatte per riscattare l’onore della famiglia,
tentando di salvare il suo mondo dal caos.
Prodotto dalla Warner
Horizon Television e basato sui personaggi creati da
Jerry Siegel e Joe Shuster, nel
cast della serie ci sono gli Ian McElhinney, Elliot Cowan,
Ann Ogbomo, Rasmus Hardliker, Wallis Dai e Aaton
Pierre, volti nuovi che si uniscono ai già annunciati
Cameron Cuffe e Georgina
Campbell.
The Magicians 5
Il teaser trailer della quinta
stagione di The Magicians è già stato rilasciato dal canale
americano SyFy ed è pronta a seguire l’adattamento dell’omonimo
romanzo di Lev Grossman.
In questa stagione torneranno i
personaggi principali, come Quentin Coldwater
(Jason Ralph), giovane studente ammesso al
Brakebills Colleger for Magical Pedagogy per essere formato come
mago, dove scopre che l’universo letterario amato sin
dall’infanzia, Fillory, è reale.
Mentre frequenta questa scuola,
Quentin si avvicina in particolare ad Alice Quinn,
una ragazza proveniente da una famiglia di rinomati maghi che si è
iscritta per scoprire quanto avvenuto al fratello, presumibilmente
morto mentre frequentava la stessa scuola.
Avengers: Endgame
In occasione dell’uscita di
Avengers: Endgame è stato rilasciato un video
bellissimo e commovente che vuole dare un
tributo agli eroi del Marvel Cinematic Universe,
ripercorrendo la storia del franchise attraverso i suoi momenti
migliori sulle note di Outro deli M83.
La fine è parte del viaggio e la
parte importante non è la meta, ma come si affronta il viaggio e
con chi, dando importanza alla motivazione e al senso di comunità
piutto che al dove si è diretti.
ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU
AVENGERS: ENDGAME
Avengers:
Endgame potrà non avere una scena post credits che
preannunci lo sviluppo delle trame dei prossimi capitoli del
MCU, tuttavia il film semina lungo
la sua durata diversi indizi su quello che potrebbe essere il
futuro, dalle serie in arrivo su Disney + agli standalone
confermati.
Ecco allora tutto ciò che ci dice Endgame in merito:
Falcon e Soldato d’Inverno
Il finale di Avengers:
Endgame, almeno per quanto riguarda il destino di
Captain America e la sua eredità è tutt’altro che emblematico:
tornato dal viaggio nel Regno Quantico invecchiato, Steve cede lo
scudo a Sam Wilson lasciando intendere che sarà
lui il prossimo supereroe a stelle e strisce. E
Bucky invece? Giocherà il ruolo di spalla?
La serie, ufficialmente annunciata
durante il lancio di Disney + e dedicata a Falcon e Soldato
d’inverno sarà disponibile nel primo anno del servizio
streaming e vedrà protagonisti gli eroi interpretati da
Anthony Mackie e Sebastian
Stan.
Nel logo presentato compaiono le ali
di Sam Wilson e la stella rossa di Bucky, ed è probabile che lo
show si concentrerà sulla dinamica tra le due figure più vicine a
Captain America, che dovrebbe lasciare l’universo cinematografico
Marvel dopo Avengers:
Endgame.
A questo punto possiamo ipotizzare
che negli episodi seguiremo Sam nel tentativo di eguagliare le
imprese di Cap, aiutato da Bucky, in situazioni quotidiane e meno
“rischiose” degli eventi globali accaduti finora nel MCU.
Scarlet Witch e Visione
Sempre riguardo le serie che
arriveranno nei prossimi anni su Disney +, quella dedicata a
Scarlet Witch e Visione ci incuriosisce
particolarmente e in relazione a Endgame e
agli esiti del capitolo conclusivo della Infinity Saga, c’è da dire
che il film, almeno a livello temporale, sembra aver compromesso la
continuità della trama e un’ambientazione successiva è altamente
improbabile.
Questo perché Visione – ucciso da
Thanos in Infinity
War – non figura tra i personaggi riportati in vita
dai Vendicatori, al contrario di Wanda, “resuscitata” dopo lo
schiocco. Un’idea generale però potrebbe averla fornita la stessa
Elizabeth
Olsen sul red carpet di Endgame, spiegando che la
serie prenderà spunto da “molti altri fumetti” e che sarà
ambientata negli anni ’50, o almeno avrà un’estetica anni ’50.
È evidente che un’affermazione del
genere faccia pensare subito ad un viaggio indietro nel tempo,
ipotesi contemplata da diversi capitoli del MCU, e sia Visione che Scarlet
Witch hanno avuto nei fumetti il potere dell’alterazione della
realtà finora inutilizzati al cinema.
Valchiria regina di Asgard
Tra i personaggi sopravvissuti allo
schiocco di Thanos c’è anche Valchiria, la
guerriera asgardiana introdotta nel MCU in Thor:
Ragnarok e interpretata da Tessa
Thompson, che torna anche in Avengers:
Endgame partecipando alla battaglia finale.
La vediamo, più fiera che mai, in
sella al sua cavallo alato come la controparte dei fumetti, e al
fianco delle altre supereroine combattere sul campo, ma quando
arriva il momento di congedarsi è il Dio del Tuono ad insignirla di
un nuovo e importante ruolo: sarà lei la sovrana di Asgard.
Questo cosa comporta per il futuro
dell’universo Marvel? Possibile che sia Valchiria
la protagonista di Thor 4, progetto di cui si
parla in modo non ufficiale da diverse settimane? La stessa
Thompson aveva accennato al fatto
che qualche discussione era in corso negli uffici dello studio e
che Taika Waititi potrebbe tornare dietro la
macchina da presa…
Occhio di Falco
Come annunciato nei giorni scorsi,
Disney + e Marvel Studios lavoreranno anche ad una serie
tv interamente incentrata su Occhio di
Falco, con protagonista Jeremy
Renner. Il progetto, secondo quanto riportato dalle
fonti, seguirà le avventure in solitaria di Clint Barton, uno dei
sei Vendicatori originali, insieme a Kate
Bishop, la prima erede dell’eroe nei fumetti e membro
degli Young Avengers.
E guardando agli esiti di Avengers:
Endgame e ai presupposti che il film crea, ci pare
evidente che la Kate potrebbe essere Lila Barton, la ragazzina che
vediamo all’inizio e che Clint sta istruendo nell’arte del tiro con
l’arco. Addirittura la chiama simpaticamente “Occhio di Falco”, un
indizio che proietta il personaggio verso il futuro.
Sarà davvero così? Quali nuove sfide attendono l’eroe sul
piccolo schermo?
Thor insieme ai Guardiani della Galassia
Passiamo ora a un altro dei
Vendicatori originali sopravvissuto al finale di Endgame,
Thor, la cui scelta di abbandonare Asgard e
lasciare il trono a Valchiria sembra suggerirci un possibile
scenario per la trama di Guardiani della Galassia
vol.3.
Si perché proprio prima della
conclusione, il Dio del Tuono salpa insieme a Star-Lord e compagni
a bordo del Benatar, dunque è chiaro che questa svolta debba
significare qualcosa per la prossima fase del MCU.
Si era già detto che l’esito di
Avengers 3 e 4 avrebbe determinato la
base per il terza capitolo dei Guardiani, e il team si è ricomposto
dopo la morte di Gamora e la resurrezione degli altri membri
(Groot, Drax, Mantis e Peter Quill), più ovviamente il ritorno di
Nebula e Rocket.
D’altronde la storia dei fumetti
Marvel ci insegna che Thor e una
squadra molto simile (con Valchiria, Angela, Thunderstrike, Throg,
Skurge l’esecutore e Distruttore), si sono già riuniti in
qualche modo nel corso di Asgardians of the
Galaxy, pubblicato nel 2018. Che il gioco di parole
tra Guardians e Asgardians nasconda qualcosa?
Chris
Hemsworth prolungherà allora il suo contratto e
lavorerà con James
Gunn?
Vedova Nera sarà un prequel
Se pensavamo che lo standalone su
Vedova Nera attualmente in sviluppo avrebbe
ripreso le avventure di Natasha Romanoff dopo gli eventi di
Endgame, il film
conclusivo della Infinity Saga sembra aver confermato il contrario,
ovvero che il cinecomic fungerà da prequel, visto che nel terzo
atto Nat muore sacrificandosi per ottenere la gemma dell’anima e
risparmiando la vita dell’amico Clint Barton.
Dunque è evidente che Vedova Nera
sarà a tutti gli effetti un viaggio nel “passato” del MCU (come Captain
Marvel, ambientato in un’epoca mai esplorata
all’interno dell’universo condiviso), riprendendo le sorti
dell’agente Romanoff quindici anni dopo
la caduta dell’Unione Sovietica negli Stati Uniti, forse in un
momento della timeline antecedente a Iron Man
2.
La fuga di Loki
Loki è uno dei
tanti volti noti del MCU a comparire nelle sequenze dei
viaggi nel tempo di Avengers:
Endgame, e precisamente negli eventi che hanno
coinvolto i Vendicatori a New York contro i Chitauri.
Come già saprete, arriverà il
secondo anno nel catalogo di Disney + la serie spin-off sul Dio
dell’inganno, con Tom
Hiddleston confermato nei panni del personaggio. Lo
showrunner e sceneggiatore di Rick and
Morty, Michael Waldron, è stato
ingaggiato dai Marvel Studios per scrivere il
primo episodio e figurerà anche come produttore esecutivo.
Avevamo lasciato il personaggio
durante il prologo di Avengers: Infinity War,
ucciso da Thanos, ma diverse fonti riportano che la serie seguirà
Loki in una diversa forma “umana” che influenzerà alcuni eventi
storici. Se la notizia dovesse rivelarsi fondata, sarebbe
esclusa la possibilità di vedere in azione la versione giovane del
villain (smentendo quelle voci
sull’arrivo di Kid Loki e del contributo di Hiddleston solo in
veste di narratore).
Evidentemente gli sceneggiatori
troveranno un modo per resuscitarlo dopo gli eventi della
Decimazione, con il Dio dell’Inganno che sopravvive in una realtà
alternativa. Questa è l’ipotesi suggerita da
Endgame, dove lo vediamo fuggire dalla presa sia
degli eroi che dello SHIELD. Loki è dunque libero in uno dei piani
temporali…
Captain Marvel nuovo leader dei Vendicatori?
Sul ruolo di Captain
Marvel nel futuro dell’universo cinematografico
Marvel si è detto molto, a partire
dal livello dei suoi poteri per nulla paragonabili a quelli dei
suoi colleghi Vendicatori fino alla capacità di attraversare Terra
e Spazio in grande facilità. Abbiamo scoperto le origini
dell’eroina, il suo viaggio personale e la ricerca della propria
identità nel film con Brie
Larson, ed è chiaro che i Marvel Studios penseranno ad un
sequel (o addirittura ad un franchise) in cui raccontare le sue
imprese.
Ma guardando il quadro generale, è
possibile che Carol diventi la nuova leader degli
Avengers, sostituendo Tony Stark e Steve Rogers
alla guida del team? Difficile a dirsi. Alla fine di
Endgame compare da sola, al funerale di Tony, e
non è chiaro se tornerà a difendere i pianeti di cui parla a War
Machine o se invece resterà sulla Terra.
“Lei è ciò che
più si avvicina a Captain America, cioè la persona che agisce nel
giusto e che sa di avere ragione.” avevano detto gli
sceneggiatori di Endgame. Ora resta da capire in quale realtà e in
quale dimensione potrà agire nel pieno delle sue
qualità…
Un Avengers tutto al femminile
Una scena chiave della battaglia
finale di Endgame mostra riunite
tutte le supereroine del MCU, da Captain Marvel a Wasp, insieme a Okoye e
Valchiria, mentre fanno fronte comune, ed è un momento davvero
emozionante se pensiamo che è la prima volta che il MCU propone una soluzione del
genere.
Dunque è possibile che quella scena
abbia anticipato l’arrivo dell’A-Force al cinema?
Nei cinquant’anni di storia dei fumetti Marvel, questa è la prima volta che
una formazione degli Avengers si presenta
interamente al femminile…
Far From Home
Il vero e proprio capitolo finale
della Fase 3 del MCU sarà Spider-Man: Far
From Home, un ritorno alla realtà dopo gli eventi di
Endgame che hanno
ripristinato l’equilibrio dell’universo. Ritroveremo quindi Peter
Parker, nella sua vita quotidiana, in viaggio verso l’Europa
all’insegna di una vacanza scolastica che verrà interrotta
dall’arrivo degli Elementali (creature misteriose che riescono a
dominare acqua, fuoco e molto altro).
Ciò che ci incuriosisce maggiormente
è il modo in cui il film si riallaccerà con quanto accaduto nel
precedente cinecomic: Peter soffrirà per la morte del suo mentore,
Tony Stark? In che stato si trova il nostro pianeta? Quale sarà la
motivazione dell’eroe per andare avanti? Ci saranno scene post
credits che anticiperanno il futuro dell’universo condiviso?
Adesso, ripercorrendo le
dichiarazioni che Gunn aveva rilasciato all’uscita del secondo film
e alla luce di ciò che accade in Endgame, possiamo
avere un’idea più precisa di quello che sarà il futuro di Star Lord
e Compagnia.
Gunn aveva dichiarato che l’esito di
Avengers 3 e 4 avrebbe condizionato il suo terzo
film sui Guardiani e adesso sappiamo che è così, perché alla
fine di Endgame i Guardiani sono molto cambiati: Gamora è “rimasta”
morta, mentre al gruppo si è unito un Thor ingrassato e barbuto e
capelluto, completamente fuori forma ma pronto a scorribande
galattiche con Drax, Mantis, Rocket e Groot, mentre Star Lord
sembra un po’ meno incline ad accoglierlo a bordo, per questioni di
supremazia all’interno del gruppo stesso.
Thor e i Guardiani insieme portano
alla mente dei lettori di fumetti una cosa ben precisa: Asgardians of the
Galaxy! Le storie Marvel con questo titolo sono state
pubblicate per la prima volta nel 2018 e sono state scritte da
Cullen Bunn e disegnate da Matteo
Lolli. La squadra è formata, nei fumetti, da
Angela, Valchiria, Thunderstrike, Throg, Skurge l’Esecutore
e Distruttore, tutti personaggi legati all’universo di
Thor. Ovviamente, l’assonanza tra Asgardians e
Guardians è palese, un gioco di parole consapevole che
sembra legare i due franchise anche al cinema, ora.
Che il nuovo corso dei film voglia
in qualche modo fondere i due franchise e liberare anche
Chris Hemsworth dal “contratto” con i
Marvel Studios? Sembra l’ipotesi più
probabile, nonostante i personaggi coinvolti siano diversi. In
questo modo avremo sicuramente un futuro in cui Thor 4 e Guardiani della Galassia Vol.
3 si incontreranno e forse saranno proprio nello
stesso film! In questo caso, vedremo probabilmente Taika
Waititi e James Gunn lavorare fianco a
fianco.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Dalle profondità
più estreme ai luoghi più freddi della Terra. Bear Grylls ci
accompagna alla scoperta dei luoghi più impervi e ostili presenti
in natura.
Bear
Grills: la legge del più forte è una serie in 6 episodi,
in onda su National Geographic (Sky, 403) dal 28 aprilela domenica alle 20.55 che ci porterà nei luoghi più estremi
del nostro pianeta mostrandoci gli straordinari modi in cui gli
animali si sono adattati alle avversità per sopravvivere.
Il nostro pianeta
è cambiato più negli ultimi 40 anni che in qualsiasi altro periodo
della sua storia. Gli animali che popolano gli ambienti più ostili
della Terra si sono dovuti adattare ai cambiamenti in un vero e
proprio battito di ciglia in termini evolutivi. La loro sfida è una
sola: adattarsi o morire.
Sono state diffuse nuove immagini
ufficiali da Il Re
Leone, il nuovo film Disney che ripropone in
animazione computerizzata il classico d’animazione del 1994.
Il progetto rientra nel programma
della Casa di Topolino di rifare in live action tutti i suoi
classici d’animazione, ma mentre con film come La Bella e la Bestia o
Cenerentola, non si sono avuti questi problemi di
concetto, con un film in cui tutti i protagonisti sono degli
animali, resta da capire dove si trova la ripresa dal vero (live
action, appunto) e dove sia invece l’animazione.
Ecco di seguito le immagini:
1 di 6
Basato su una sceneggiatura scritta
da Jeff Nathanson, il film è stato
realizzato con le stesse tecniche di animazione computerizzata
utilizzare per portare alla luce Il Libro della
Giungla (2016). Jon
Favreau, che dirige anche questo secondo live
action Disney, dovrà questa volta affrontare
una sfida in più, visto che in questo caso non ci sarà nessun
personaggio umano su cui basare le inquadrature e le scene.
Nel cast de Il Re
Leone figurano Donald Glover,
nel ruolo di Simba, e James Earl
Jones, che torna a
essere Mufasa. Seth
Rogen e Billy Eichner
doppieranno
Pumba e Timon. Nel cast
anche John Kani, visto in Civil War, che darà
voce a Rafiki e Alfre
Woodard, che
sarà Sarabi. Chiwetel
Ejiofor sarà Scar.
Josh Brolin è al
cinema con Avengers: Endgame. L’attore, già
protagonista del bellissimo Infinity War nei panni
di Thanos, torna in questo film che fronteggiare i Vendicatori,
decisi, appunto, a vendicarsi di ciò che lui ha compiuto nel
capitolo precedente del Marvel Cinematic
Universe.
Parlando con Variety durante
la premiere di Hollywood di Endgame, è stato chiesto a Brolin per
quanti film ha firmato con Marvel, visto che lo studio è noto
per i suoi contratti multi-film con i protagonisti dei suoi
franchise. L’attore prima ha risposto in maniera scherzosa e poi ha
spiegato che la Marvel gli ha fatto firmare per i
suoi film, contratto per contratto, senza un accordo multi film, ma
andando da lui ogni volta con un nuovo contratto, di film in
film:
“10. Per i prossimi 10 anni, ne
faccio uno ogni anno, a proposito, Kevin Feige hai sentito? No,
sono a contratto per un film per volta, quindi vedremo cosa succede
dopo questo film – ha rivelato, per poi aggiungere – È un
personaggio che si è dimostrato interessante e nessuno pensava che
si potesse simpatizzare per lui. Si è trasformato in un personaggio
multidimensionale e nessuno avrebbe mai pensato che sarebbe
accaduto”, ha spiegato.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Con Avengers: Endgame al cinema, è
normale che molti fan del MCU dell’ultima ora vadano ad
informarsi in rete di chi siano i protagonisti principali del film:
Thanos, Iron Man, Captain America sono dei trend topic del motore
di ricerca, in questo momento.
Ma cosa accade se si cerca
Thanos su Google? La schermata che vi apparirà è
questa, più o meno:
Niente di nuovo, se non fosse per
quel guantino disegnato in alto, una riproduzione in piccolo del
Guanto dell’Infinito. Provate a cliccarci sopra e… divertitevi!
L’easter egg di Google, oltre a
essere una simpatica strizzata d’occhio al film evento dell’anno, è
anche una precisa indicazione di quanto sia importante da un punto
di vista della cultura popolare il film dei Marvel Studios.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
È stato diffuso il nuovo trailer
italiano di Men In Black:
International, il quarto capitolo del franchise degli
uomini in nero con Chris Hemsworth e Tess
Thompson nei panni dei protagonisti.
Men In Black:
International, annunciato lo scorso anno, vedrà
tornare sul grande schermo gli agenti in nero che difendono e
proteggono la Terra dalle razze aliene ostili, accogliendo e
aiutando a integrarsi quelle invece amichevoli. I due attori, che
si sono incontrati per la prima volta sul set di Thor: Ragnarok, in cui interpretavano
il protagonista Thor e la new entry
del MCUValchiria, stanno adesso affollando i social
network con foto e video dal backstage del film che li vede di
nuovo in coppia.
Tessa e
Chris rimpiazzeranno Will
Smith e Tommy Lee
Jones come protagonisti della storia, mentre nel film
tornerà Emma Thompson nel ruolo del capo del MIB, Agente O.
Questa presenza illustre indica che il film avrà connessione con il
franchise originale, avvalorandone quindi la natura di spin-off e
non di reboot, come era stato ipotizzato in precedenza.
“Gli Uomini in Nero hanno
sempre protetto la Terra dalla feccia dell’universo. In questa
nuova avventura, affrontano la più grande minaccia fino ad oggi:
una talpa nell’organizzazione Men in Black.
“
Tempo fa, durante un Q&A con i
fan, i registi avevano scherzato sul loro possibile addio al mondo
dei cinecomic spiegando che l’unico modo per farli tornare nel
business sarebbe stato affidargli un film su Secret
Wars, basato sulla trama di uno dei fumetti più amati dai
lettori. Tuttavia le ultime parole riportate da Game Radar sembrano
suggerire che non ci sia l’intenzione di tornare dietro la macchina
da presa per i Marvel Studios:
“È il nostro Endgame, almeno per
ora“, ha spiegato Anthony. “Adesso non abbiamo nessun
piano per realizzare altri film Marvel, ma sicuramente potrebbe
arrivare in futuro la possibilità. D’altronde il rapporto di lavoro
che ci lega allo studio è meraviglioso e ci lega la grande passione
per quello che stanno facendo“.
“Penso che ci prenderemo una
pausa” ha raccontato Joe al recente CinemaCon, “Adoriamo
la Marvel, Kevin Feige, Lou
DeEsposito, Victoria Alonso e Trin Tranh, che ha prodotto gli
ultimi due nostri film. Questa è davvero come una famiglia per noi,
ma abbiamo girato quattro film in sei anni e mezzo, e abbiamo
bisogno di un po’ di vacanza“.
“Amiamo la Marvel, abbiamo vissuto insieme
un’esperienza incredibile. È per questo che abbiamo realizzato
quattro film in sei anni con loro. Sono come una famiglia per noi.
E penso che facciano un ottimo lavoro nel separare “chiesa e
stato”, dove noi siamo concentrati sui nostri progetti e qualcun
altro su altri. Lavoreremmo con loro in qualsiasi modo perché
riteniamo sia importante, così come nella vita quotidiana, avere al
proprio fianco persone di qualità…in questo senso i Marvel Studios sono il
massimo“.
Dunque è un addio al franchise, o un
arrivederci? Rivedremo i Russo firmare un altro cinecomic delle
prossime Fasi del MCU?
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
ATTENZIONE – L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU
AVENGERS: ENDGAME
Avengers:
Endgame è arrivato finalmente nelle sale di tutto il
mondo consegnando al pubblico il capitolo conclusivo della
Infinity Saga, tra colpi di scena, emozione e
senso di nostalgia per quei personaggi che (forse) non rivedremo
mai più al cinema.
E per quanto riguarda i
cameo, i fratelli Russo sembrano essersi
sbizzarriti. Ecco di seguito quelli che vi potrebbero esservi
sfuggiti:
Ken Jeong e Yvette Nicole
Brown
Quasi tutti gli attori di
Community, la serie alla quale hanno lavorato
Anthony e Joe Russo come produttori, sono apparsi nei film Marvel Studios diretti dal duo, e questa volta
i fortunati sono Ken Jeong e Yvette Nicole
Brown.
La Brown interpreta una funzionaria
della base dell’esercito americano negli anni Settanta, dove Steve
Rogers e Tony Stark si recano per recuperare il Tesseract, mentre
Jeong è una guardia di sicurezza che sorveglia i garage dove è
parcheggiato il furgone di Scott Lang (intrappolato dentro il Regno
Quantico).
Jim Starlin e Stan Lee
L’autore di Infinity Gauntlet,
Jim Starlin, compare nella scena del gruppo di
supporto condotto da Steve Rogers per i sopravvissuti allo
schiocco, e recita anche un paio di battute.
Per quanto riguarda Stan
Lee, il suo ultimo cameo arriva durante la sequenza
ambientata negli anni ’70, e lo vediamo a bordo di una macchina in
compagnia di una bellissima giovane donna.
Joe Russo
Joe Russo, come nei
precedenti film del MCU diretti insieme a Anthony,
compare in un altro cameo recitando nella scena del gruppo di
sostegno in cui parla di un appuntamento con un uomo (il primo
personaggio dichiaratamente gay dell’universo condiviso, hanno
spiegato i registi).
Maximiliano Hernandez
Durante la riproposizione della
celebre scena dell’ascensore, Jasper Sitwell
(Maximiliano Hernandez) torna e si rifiuta di dare a Captain
America la valigetta che contiene la gemma della Mente, e quando
sembra che il piano stia fallendo, Steve si sporge verso gli agenti
dell’Hydra sotto copertura e sussurra “Hail Hydra“.
Frank Grillo
Frank Grillo aveva
spoilerato il suo ritorno in Avengers:
Endgame tempo fa, e di fatto lo vediamo nella sequenza
ambientata dopo la battaglia di New York con lo S.H.I.E.L.D. che
prendono in custodia Loki.
Ma nella parte di Rumlow c’è Jack
Rollins, con i Russo che offrono una versione molto diversa della
classica scena dell’ascensore di Captain America:
The Winter Soldier.
James D’Arcy
Torniamo agli anni Settanta, con
Howard Stark che sta per congedarsi da Tony e lo
vediamo rivolgersi al suo autista Edwin Jarvis
(James D’Arcy) sottolineando come l’uomo che ha appena lasciato gli
sembra estremamente familiare.
John Slattery
Steve Rogers e Tony Stark tornano
indietro negli anni ’70 per trovare il Tesseract ed è qui che Iron
Man incontra suo padre Howard (John Slattery),
senza rivelargli la sua vera identità, ma instaurando una toccante
conversazione sul diventare genitori. Così facendo sembra che il
risentimento di Tony contro di lui sia finalmente una cosa del
passato.
Taika Waititi
La coppia comica di Thor:
Ragnarok formata da Korg e Miek torna
in Avengers:
Endgame e scopriamo che dopo lo schiocco i due hanno
vissuto nella Nuova Asgard insieme a Thor e
Valchiria trascorrendo le loro giornate giocando a
Fortnite.
Ty Simpkins
Dopo averlo visto in
Iron
Man 3, Harley Keener (Ty Simpkins)
ritorna a sorpresa in Avengers:
Endgame con un piccolo cameo durante il funerale di
Tony Stark alla fine del film.
Quell’incontro con l’eroe ha
chiaramente avuto un impatto enorme sulla sua vita ed possiamo
ipotizzare che i due siano rimasti in contatto nel corso degli
anni.
Tilda Swinton
Quando i Vendicatori tornano alla
Battaglia di New York del 2012, Hulk cerca di
rintracciare Doctor
Strange imbattendosi però nell’Antico
(visto che all’epoca Strange era soltanto un chirurgo di fama
mondiale).
Così lo stregone, interpretato da
Tilda Swinton, consapevole del destino e degli
eventi futuri, cede e consegna la gemma del tempo a Bruce
Banner.
Natalie Portman
Terminiamo questa carrellata di
volti noti con Natalie
Portman, che torna nei panni di Jane
Foster in una delle scene ambientate durante gli eventi di
Thor: The Dark
World.
L’attrice non ha battute, ma ciò non
toglie che non sia stato bello rivederla in azione (e magari nel
futuro del MCU potrebbe esserci una
possibilità per Jane…).
Sulle pagine del prossimo numero di
Entertainment Weekly c’è anche l’intervista del magazine a Tom
Holland e Jon Watts, rispettivamente
protagonista e regista di Spider-Man: Far
From Home, sequel di Homecoming che
poterà fuori dai confini americani Peter Parker e i suoi compagni
di scuola per un viaggio nelle maggiori capitali europee (fra cui
anche Venezia). Al suo fianco troverà Nick Fury, Maria Hill e un
nuovo alleato, Mysterio, il
personaggio interpretato da Jake
Gyllenhaal.
“Se Tony Stark aveva funzionato
come una sorta di mentore nel precedente film, pensavamo fosse
interessante far giocare a Mysterio il ruolo dello
zio figo” ha raccontato Watts. Dunque questo sembra confermare
che non sarà l’antagonista di Peter, ma un aiuto nella lotta contro
gli Elementali.
“Se andate a rileggere ogni
intervista che ho fatto prima di questo film, quando mi chiedevano
qual era l’attore con cui avrei voluto lavorare, rispondevo sempre
Jake Gyllenhaal” confessa Holland. “E quando ho scoperto
che l’avremmo fatto davvero, ero al settimo cielo, ma anche
nervoso. Per fortuna Jake si è rivelato molto più di quanto mi
aspettassi“.
Sul tono di Far From
Home, l’ambientazione e i segreti relativi alla missione
in giro per l’Europa con un misterioso costume nero, il regista
spiega che questo sarà più una spy story che un’avventura
adolescenziale: “Abbiamo girato tantissime scene che sembravano
uscite da The Bourne Identity o da qualche emozionante pellicola
action di viaggi […] Peter è pronto per una vacanza all’inizio di
questo film, ma sembra che il mondo gli stia dicendo che deve
crescere, mentre lui vuole ancora essere un bambino e
divertirsi‘”.
Qui sotto potete dare uno sguardo alle due immagini ufficiali
diffuse da EW.
Diretto ancora una volta da
Jon Watts,
Spider-Man: Far From Homeè
arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del
film il protagonista Tom
Holland nei panni di Peter Parker, Marisa
Tomeiin quelli di zia May e Zendayain
quelli di Michelle,Samuel
L. Jacksonin quelli di Nick Fury
e Cobie
Smuldersin quelli di Maria Hill.
Jake
Gyllenhaal interpreterà invece Quentin
Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti
più noti dei fumetti su Spidey.
Di seguito la sinossi ufficiale:
In seguito agli eventi di
Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare
nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro
amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una
vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto
del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del
supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a
malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli
attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in
tutto il continente.
Per quanto riguarda le novità del
sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una
versione rimodellata di quella di Iron
Spider. vista in Avengers: Infinity War.
Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera, con degli
occhiali al posto delle orbite bianche, come da tradizione, questo
perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno di una nuova
maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta su Titano,
durante il confronto con Thanos e prima della sua
disintegrazione.
La produzione di Bond
25 ha annunciato in diretta streaming le prime
novità riguardo al cast e al trama del film che vedrà
Daniel Craig tornare nei panni dell’agente 007. La
diretta è stata trasmessa su Youtube dalla tenuta giamaicana
Goldeneye, che fu di Ian Fleming, creatore del
personaggio letterario.
A presiedere l’evento, il regista
Cary Fukunaga, in compagnia di alcuni membri del
cast. Il regista ha svelato alcuni elementi della
trama: “Quando il film inizierà, Bond non sarà in servizio
attivo. È qui, in Giamaica, si è ritirato e vuole godersi la vita.
In questo luogo ha trovato una sorta di casa spirituale, ed è da
qui che partirà il suo nuovo viaggio. Abbiamo delle grandi cose in
serbo per lui.“
Oltre a Craig, sono stati
confermati Ralph Fiennes nel ruolo di M,
Lea Seydoux in quello di Madeleine Swann,
Naomie Harris in quello di Moneypenny, Ben
Whishaw nei panni di Q, Rory Kinear in
quelli di Tanner e Jeffrey Wright in quelli di
Felix Leiter. Tra le new entry invece si annoverano Dali
Benssalah, Billy Magnussen, Ana De Armas, David Dencik, Lashana
Lynch e Rami Malek.
Malek, che interpreterà il villain
come volevano i primi rumors in merito al suo coinvolgimento nel
film, ha dichiarato: “Molto prestoraggiungerò la
produzione e inizierò le riprese del film, per mettere i bastoni
fra le ruote a James
Bond nel corso del suo 25esimo film. Non vedo l’ora di
incontrarvi tutti…“
Anche se non è stato annunciato il
titolo, la produttrice Barbara Broccoli ha dichiarato che le
riprese del film si svolgeranno non solo in Giamaica, ma anche in
Norvegia, a Londra e in Italia. La sceneggiatura invece è stata
firmata da Neil Purvis, Robert Wade, Scott Burns e
Phoebe Waller-Bridge, che si è unita alla squadra
sotto richiesta di Craig in persona.
Nell’anno in cui un film prodotto e
distribuito da Netflix, Roma
di Alfonso Cuaron, ha vinto ben tre prestigiosi
premi Oscar (Miglior Titolo Straniero, Miglior Regia, Miglior
Fotografia), le discussioni sul riconoscimento ad opere che non
escono in sala ma che sono destinate soltanto al piccolo schermo ha
scatenato una serie di polemiche accompagnate dalle dichiarazioni
di figure importanti della scena hollywoodiana. Come quelle di
Steven Spielberg, che di recente ha
pubblicamente contestato le dieci nomination a Roma spiegando che
un film realizzato per la tv non può concorrere agli Oscar.
La bagarre fra Spielberg
e Netflix arriva ad un nuovo punto di incontro grazie al
regista, che in un’intervista con il New York Times ha chiarito una
volta per tutte la sua opinione in merito, sottolineando come le
sue parole siano state ingigantite dai media:
“Voglio che le persone trovino
il loro intrattenimento in qualsiasi forma o modo che si adatti a
loro. Grande schermo, piccolo schermo: ciò che conta davvero per me
è una grande storia e tutti dovrebbero avere accesso a grandi
storie. Tuttavia, credo che le persone debbano avere l’opportunità
di lasciare le loro case e andare in un posto dove possono sedersi
in compagnia degli altri per avere un’esperienza condivisa,
piangere insieme, ridere insieme, avere paura insieme.
Quell’esperienza che, quando finisce, potrebbe farli sentire po’
meno estranei. Voglio vedere la sopravvivenza dei cinema. Voglio
che l’esperienza cinematografica rimanga rilevante nella nostra
cultura.“
Dunque è chiara la posizione del
regista. Le sue lamentele non erano rivolte direttamente a Netflix
e alla produzione di film destinati alla visione casalinga, quanto
invece alle varie catene di distribuzione che hanno impedito al
colosso dello streaming mondiale di mostrare nei cinema i suoi film
originali a causa dei novanta giorni esclusivi.
Decisamente un modo intelligente per
affrontare la questione e offrire un punto di vista ragionato,
oltre che sincero, da un personaggio che ha cuore le sorti della
settima arte e segue da vicino lo sviluppo di un sistema in
continua evoluzione.
Avengers: Endgame li mostrerà
ancora una volta, per l’ultima volta, schierati in battaglia, uno
accanto all’altro, per porre rimedio a ciò che è accaduto in
Infinity War.
E così Robert Downey Jr.,
Chris Evans, Scarlett Johansson, Chris Hemsworth, Mark
Ruffalo e Jeremy Renner hanno partecipato
insieme alla promozione del film, nel corso delle ultime settimane,
come a sottolineare che questa prima mega-fase del MCU, l’Infinity Saga, sarà davvero
la loro ultima volta insieme.
Gli Original Six, così come li
chiamano i fan dei Marvel Studios, hanno partecipato a una
particolare attività ricreativa, una gara di MCU pictionary, ovvero una
partita al popolare gioco di società a tema Marvel Cinematic Universe.
A guidare il gioco, Anthony e Joe Russo.
L’occasione è Avengers: EndgameS! Ecco di
seguito il video:
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Come riportato poche ore fa
dall’Hollywood Reporter, James Wan e Gary
Dauberman sono ufficialmente al lavoro sull’adattamento
del romanzo di Stephen King Le notti di Salem per
New Line Cinema. I due avevano già collaborato come regista,
sceneggiatore e produttore del franchise horror di
Conjuring, e lo stesso Dauberman si occuperà dello
script del film.
Pubblicato nel 1975, il libro
originale segue le vicende di Ben Mears, uno scrittore di successo
cresciuto nell’immaginaria cittadina di Jerusalem’s Lot che vi fa
ritorno venticinque anni dopo. Qui diventa amico dell’insegnante di
liceo Matt Burke e inizia una relazione sentimentale con Susan
Norton, una giovane laureata, mentre lavora alla stesura di un
testo dedicato alla ‘Casa Marsten’, una magione abbandonata che da
piccolo gli aveva causato terribili incubi.
Vi ricordiamo che questo non è il
primo adattamento de Le notti di Salem, portato
sul piccolo schermo grazie alla miniserie del 1979 a cui seguì la
seconda parte nel 1987. Rob Lowe è poi stato protagonista di un
altro remake più recente realizzato da TNT nel 2004.
Dauberman non è
nuovo al genere, avendo sceneggiato molti dei film dell’universo di
Conjuring, come i tre capitoli di Annabelle (di
cui ha diretto il terzo), The Nun, IT di Cary
Fukunaga e La
Lorona, ora nelle nostre sale.
L’ultimo film da regista di Wan è
Aquaman, uno dei più
grandi successi economici della stagione 2018, capace di superare
quota 1 miliardo in tutto il mondo. Già annunciato il sequel con
Jason Momoa e uno spin-off dedicato ai Trench, le
creature marine viste nel cinecomic DC, ma non è ancora confermato
il ritorno di Wan dietro la macchina da presa.
Le notti di Salem arriva al cinema,
con la produzione di James Wan
L’Academy of Motion Picture
Arts and Sciences non cambierà le regole di ammissibilità
per gli Oscar, nonostante la speculazione secondo
cui le società di streaming potrebbero subire un giro di vite sulle
loro pratiche di distribuzione quando intendono candidare i loro
film ai premi di cinema.
Durante la riunione del consiglio di
martedì si è votato per mantenere lo status quo, in cui ogni
lungometraggio può essere considerato per l’Oscar purché sia stato
programmato nei cinema almeno sette giorni, con tre proiezioni
pubbliche al giorno, a Los Angeles. I film possono raggiungere
piattaforme di distribuzione alternative come Netflix o Amazon Prime a partire dal primo
giorno di programmazione ed essere idonei.
“Sosteniamo l’esperienza in sala
come parte integrante dell’arte cinematografica, e questo ha pesato
molto sulle nostre discussioni”, ha detto il presidente
dell’Academy John Bailey in una nota. “Le nostre regole
attualmente richiedono una proiezione cinematografica e consentono
ad un’ampia selezione di film di presentarsi per la considerazione
agli Oscar”.
Bailey ha aggiunto che il consiglio
“studierà ulteriormente i profondi cambiamenti che si
verificano nel nostro settore”. Non diversamente dal
cambiamento che ha ispirato voci sul fatto che la riunione del
consiglio dirigente dell’Academy avrebbe avuto l’effetto di un
terremoto sull’establishment cinematografico.
Le piattaforme di streaming sono
sempre più affollate di cineasti di serie A alla disperata ricerca
di libertà creativa, che a loro volta vogliono distributori che
abbracciano il lavoro sperimentale. È il caso di
Roma di Alfonso Cuaron, un film
in lingua spagnola girato interamente in bianco e nero, che
quest’anno ha vinto tre Oscar, tra cui quello alla migliore regia.
Finanziato e distribuito da Netflix, il film ha ricevuto
un’esclusiva distribuzione cinematografica di tre settimane prima
che fosse disponibile sul servizio di streaming. Questa mossa non
ha placato le catene cinematografiche nazionali (AMC, Regal,
CineMark), che in genere richiedono 90 giorni di esclusività prima
che i film si trasferiscano all’home entertainment.
Dopo l’assegnazione degli Oscar di
quest’anno, IndieWire ha riferito che Steven Spielberg era preoccupato di
preservare l’atto di andare al cinema e ha segnalato che avrebbe
chiesto al consiglio (nel quale occupa un posto, nella sezione
dedicata ai registi) di rivedere il regolamento per i film che non
offrono uscite significative nelle sale.
Hollywood è rimasta in preda al
panico per le potenziali conseguenze – soprattutto considerando gli
sforzi fatti da Netflix e Amazon lo scorso anno per rafforzare i
loro team e attirare i migliori talenti degli studios. Tutto
per niente, sembrerebbe. La regola rimane invariata.
L’Academy si è occupata anche di
altri affari, durante la stessa seduta. Un cambiamento
significativo arriva nella categoria per il miglior film in lingua
straniera, premio che quest’anno è andata a Roma.
La categoria è stata rinominata, e ora sarà conosciuta come miglior
lungometraggio internazionale (best International Feature
Film).
“Abbiamo notato che il
riferimento a film stranieri (Foreign, in originale, ndr) è
obsoleto all’interno della comunità cinematografica globale”,
hanno dichiarato Larry Karaszewski e Diane Weyermann, co-presidenti
del Comitato per il film… straniero. “Riteniamo che
l’International Feature Film rappresenti meglio questa categoria e
promuova una visione positiva e inclusiva del cinema e dell’arte
del cinema come esperienza universale”.
Sony Pictures Entertainment ha
diffuso il nuovo trailer ufficiale di Men In Black:
International, quarto capitolo del franchise che
ha visto protagonisti Tommy Lee
Jones e Will Smith e che
ora rivoluzionerà tutto con Chris
Hemsworthe Tessa
Thompson.
Men In Black:
International annunciato lo scorso anno, vedrà tornare
sul grande schermo gli agenti in nero che difendono e proteggono la
Terra dalle razze aliene ostili, accogliendo e aiutando a
integrarsi quelle invece amichevoli. I due attori, che si sono
incontrati per la prima volta sul set di Thor:
Ragnarok, in cui interpretavano il
protagonista Thor e la new entry
del MCUValchiria,
stanno adesso affollando i social network con foto e video dal
backstage del film che li vede di nuovo in coppia.
Tessa e
Chris rimpiazzeranno Will
Smith e Tommy Lee
Jones come protagonisti della storia, mentre nel film
tornerà Emma Thompson nel ruolo del capo del MIB, Agente O.
Questa presenza illustre indica che il film avrà connessione con il
franchise originale, avvalorandone quindi la natura di spin-off e
non di reboot, come era stato ipotizzato in precedenza.
“Gli Uomini in Nero hanno
sempre protetto la Terra dalla feccia dell’universo. In questa
nuova avventura, affrontano la più grande minaccia fino ad oggi:
una talpa nell’organizzazione Men in Black.
“
Continuano i lavori in vista
dell’inizio delle riprese di The
Suicide Squad, film che segna il riavvio del franchise
inaugurato nel 2016 dal cinecomic di David Ayer e
ora affidato a James
Gunn. Proprio il regista ha condiviso su Instagram un
primissimo sguardo dietro le quinte del film con uno dei suoi
storyboard.
Chi segue Gunn saprà che è solito
utilizzare i social come mezzo di comunicazione preferito e
diffusione di contenuti esclusivi sui progetti a cui è legato, come
quando durante la produzione di Guardiani della Galassia
aveva regalato ai fan tantissime immagini e aneddoti. Questa
attività sui social media è un modo per creare entusiasmo e
aumentare le aspettative, sicuramente riuscito visto i
risultati.
Ancora Gunn nei giorni scorsi aveva
svelato sul suo profilo Instagram quella che dovrebbe essere la
vera ispirazione del film, ovvero la serie scritta da Ostrander,
già importante influenza del precedente Suicide
Squad di David Ayer, che
presenta la versione definitiva della moderna task force in
collaborazione con gli sceneggiatori Kim Yale, Karl Kesel, Luke
McDonnell e Tom Mandrake. È in questa run che Barbara Gordon
diventa Oracle, e in cui i membri della squadra si creano la
reputazione di supercriminali.
Per quanto riguarda The
Suicide Squad, è stato confermato il ritorno nel cast
di Viola Davis (che interpreterà di
nuovo Amanda Waller) insieme a Joel Kinnaman,
che riprenderà il ruolo di Rick Flag (il leader della task force),
così come Jai Courtney sarà ancora
Captain Boomerang e Margot Robbie Harley
Quinn, anche solo per un piccolo cameo. Parlando invece delle
novità del reboot, Variety fa sapere che Idris
Elba, contrariamente alle notizie delle ultime settimane,
non sostituirà Will Smith per
interpretare Deadshot ma che la produzione ha eliminato il
personaggio e ne affiderà un altro (per ora ignoto) all’attore.
Sempre sul reboot Justin Kroll di
Variety fa sapere, basandosi su alcune voci piuttosto attendibili,
che Dave Bautista non parteciperà al progetto come
ipotizzato nei mesi scorsi a causa di un’agenda di lavoro troppo
piena e impossibile da conciliare con gli impegni sul set del
cinecomic. A quanto pare Cena dovrebbe sostituire proprio Bautista
nel posto lasciato vacante, e i primi rumor suggeriscono che si
tratti di Peacemaker, alter-ego di Christopher
Smith.
Secondo quanto riferito nelle
ultime settimane, la lineup dei personaggi del cinecomic non subirà
molti stravolgimenti rispetto all’originale, ma è chiaro che il
riavvio del franchise abbia comunque bisogno di nuove figure da
introdurre in linea con la visione di Gunn e con le run originali
dei fumetti a cui si ispira.