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Avengers: Secret War potrebbe includere dei personaggi da Accross the Spider-Verse?

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Un nuovo rumor insistente si sta facendo spazio on-line e vorrebbe la presenza di alcuni personaggi di Spider-Man: Across the Spider-Verse in Avengers: Secret War. Non si sa ovviamente niente di ufficiale, ma in caso sarebbe una prospettiva allettante, visto quanto il pubblico sta amando il film d’animazione SONY.

Spider-Man: Across the Spider-Verse prevede dei riferimenti a tutti gli altri film di Spider-Man, con addirittura filmati d’archivio e riferimenti diretti, tuttavia sembra che con Secret War si possa finalmente rompere la barriera tra animazione e live action (barriera che è ormai sempre più sottile, se avete visto il film!).

Non è chiaro se ciò significa che gli Spider-man appariranno in live-action o nelle loro forme animate nel film, ma si dice che ci sia una buona ragione per cui il Multiverso che abbiamo visto in Across the Spider-Verse sembrava uguale a quello mostrato in Loki e Ant-Man e The Wasp: Quantumania. Un personaggio di Spider-Verse dovrebbe apparire anche alla fine di Madame Web, informazione che è corroborata dal fatto che già Morbius creava dei collegamenti tra i vari film SONY in live action dello Spider-Verse.

Solo il tempo dirà se questi rumors si riveleranno poi informazioni corrette, ma è difficile non essere entusiasti alla prospettiva che Oscar Isaac interpreti Spider-Man 2099 dal vivo nel MCU! Jake Johnson sarebbe una scelta naturale per Peter B. Parker, ma in generale è meglio non crearsi troppe aspettative, per evitare poi delusioni.

Avengers: Secret Wars è il film del 2026 diretto da – con Benedict Cumberbatch, Paul Rudd, Brie Larson, Tom Holland, Chris Hemsworth,  Anthony Mackie. I Marvel Studios hanno annunciato ufficialmente sia Avengers 5 che Avengers 6 in occasione del suo importante panel nella Hall H al San Diego Comic-Con 2022. Si intitoleranno Avengers: The Kang Dynasty, che uscirà il 2 maggio 2025 e Avengers: Secret Wars, che invece arriverà il 7 novembre 2025.

The Marvels: le prime immagini dei costumi di Carol, Kamala e Monica

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Grazie a IGN, diamo una prima occhiata alle action figure di Marvel Legends in arrivo per The Marvels in arrivo in sala a novembre. I piani originali prevedevano l’uscita del sequel di Captain Marvel a luglio, ma lo slittamento dell’uscita non ha coinciso con lo slittamento del via libera al merchandising del film. E infatti questo si trova già disponibile on line.

Oltre a offrire uno sguardo più da vicino ai costumi indossati da Captain Marvel, Ms. Marvel e Monica Rambeau nel film, è ora confermato che quest’ultima utilizzerà il suo nome in codice Photon dai fumetti. Per un po’, è sembrato che i Marvel Studios avessero in programma di utilizzare il nome di Spectrum, ma da allora è stata chiaramente presa una decisione. Di seguito le immagini delle statuine:

The Marvels, la trama

Nel film Marvel Studios The Marvels, Carol Danvers alias Captain Marvel ha recuperato la propria identità dai tirannici Kree e si è vendicata della Suprema Intelligenza. Ma a causa di conseguenze impreviste, Carol deve farsi carico del peso di un universo destabilizzato. Quando i suoi compiti la portano in un wormhole anomalo collegato a un rivoluzionario Kree, i suoi poteri si intrecciano con quelli della sua super fan di Jersey City Kamala Khan, alias Ms. Marvel, e con quelli della nipote di Carol, il capitano Monica Rambeau, diventata ora un’astronauta S.A.B.E.R.. Insieme, questo improbabile trio deve fare squadra e imparare a lavorare in sinergia per salvare l’universo come “The Marvels”.

Tutto ciò che sappiamo su The Marvels

The Marvels, il sequel del cinecomic Captain Marvel con protagonista il premio Oscar Brie Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell, sceneggiatrice dell’acclamata serie WandaVision.

Sfortunatamente, Anna Boden e Ryan Fleck, registi del primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: il sequel, infatti, sarà diretto da Nia DaCosta, regista di CandymanNel cast ci saranno anche Iman Vellani (Ms. Marvel, che vedremo anche nell’omonima serie tv in arrivo su Disney+) e Teyonah Parris (Monica Rambeau, già apparsa in WandaVision). L’attrice Zawe Ashton, invece, interpreterà il villain principale, del quale però non è ancora stata rivelata l’identità.

Nessun dettaglio sulla trama del sequel è stato rivelato, ma l’ambientazione del film dovrebbe spostarsi dagli anni ’90 ai giorni nostri. Naturalmente, Brie Larson tornerà nei panni di Carol Danvers. Il sequel di Captain Marvel arriverà il 10 novembre 2023.

Napoleon: prime scene del film di Ridley Scott con Joaquin Phoenix !

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Durante l’evento WWDC del 2023 di Apple, la società proprietaria di Apple TV+ ha mostrato le prime immagini dell’attesissimo Napoleon di Ridley Scott. Il contributo video mostrato è una clip che è stata mostrata nel segmento relativo alla prossima lista di contenuti Apple Studios che debutteranno  su AppleTV+ il prossimo anno. Nella breve sequenza, diamo una breve occhiata a una grande nave, prima che appaia il protagonista Napoleone interpretato da Joaquin Phoenix. Tuttavia, non è stato mostrato altro, quindi i fan dovranno aspettare per avere uno sguardo più lungo al film. Dai un’occhiata al primo sguardo di Napoleon qui sotto:

Napoleon uscirà nei cinema esclusivamente il 22 novembre prima di essere trasmesso in tutto il mondo su Apple TV+ in una data successiva. Apple collaborerà con Sony Pictures per distribuire il film, che vedrà Joaquin Phoenix nei panni del famigerato imperatore e capo militare francese.

Napoleon è descritto come “uno sguardo originale e personale sulle origini di Napoleone e sulla sua rapida e spietata ascesa a imperatore, visto attraverso il prisma del suo rapporto avvincente e spesso instabile con sua moglie e vero amore, Josephine. Il film catturerà le famose battaglie di Napoleone, la sua implacabile ambizione e la sua sorprendente mente strategica come straordinario leader militare e visionario della guerra”.

Ridley Scott dirige da una sceneggiatura di David Scarpa. Il film è una produzione congiunta tra la produzione di Apple Studios e Scott Free Productions. Ridley Scott e Joaquin Phoenix producono insieme a Kevin Walsh e Mark Huffam mentre Michael Pruss e Aidan Elliott sono i produttori esecutivi. Il film arriverà nelle sale il 22 novembre prima di arrivare su Apple TV+ in una data sconosciuta.

SHAQ: la docuserie HBO su Shaquille O’’Neal

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SHAQ: la docuserie HBO su Shaquille O’’Neal

Il “big man” per eccellenza, Shaquille O’’Neal, arriva su Sky come protagonista di una docu-serie targata HBO in quattro episodi SHAQ, interamente dedicata a vita e carriera dell’Hall of Famer NBA. A ripercorrere le tappe della storia di Shaq, nella serie compaiono – oltre a vari membri della famiglia O’Neal – alcuni dei nomi più venerati dell’NBA: Penny Hardaway, Dwyane Wade, Dennis Scott, Brian Shaw, Derek Fisher, Rick Fox, Phil Jackson, Pat Riley, e Jerry West

Questo è SHAQ, la docu-serie HBO diretta dal regista Robert Alexander, in esclusiva su Sky Documentaries e in simulcast su Sky Sport NBA l’11 giugno alle 19.15, in streaming solo su NOW e disponibile on demand.

Con una serie di interviste rivelatrici con Shaquille O’Neal, questa docu-serie racconta la storia di una leggenda del basket diversa da tutte le altre, la cui inimitabile personalità ha trasceso lo sport trasformandolo in un’icona culturale. Il documentario racconta l’ascesa di Shaq verso la fama, confermata da un premio MVP dell’anno e dalla vittoria di quattro anelli NBA e di un oro olimpico.

Si parte dalle origini della leggenda, con la rigida educazione in una famiglia militare, passando per la creazione di una nuova dinastia con i Los Angeles Lakers dello storico three-peat, dove Shaq raggiunge l’apice della sua carriera. Infine, l’allontanamento dai Lakers e l’ultimo titolo conquistato a Miami, arrivando poi alle fiorenti carriere televisive e commerciali. Uno sguardo onesto e reale sulla carriera e sulla vita fuori dal campo di un uomo che ha saputo cambiare le regole del gioco.

Biografilm: dal 9 al 19 giugno al via la 19° edizione del Festival

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Si apre venerdì 9 giugno la diciannovesima edizione di Biografilm festival, a Bologna fino al 19 giugno e su MYmovies dal 10 al 21 giugno visibile da tutta Italia. Si parte alle 16.00 nella sala Mastroianni del Cinema Lumière con Candy di Carin Goeijers, ritratto musicale e intimo della sassofonista olandese di fama internazionale Candy Dulfer, che in seguito alla pandemia, decide di reinventarsi.

Alle 21.00 al Biografilm Hera Theatre Pop Up Cinema Medica 4K, Sur l’Adamant di Nicolas Philibert aprirà il festival. L’Orso d’Oro dell’ultima edizione della Berlinale arriva a Biografilm in anteprima italiana. Durante la serata Nicolas Philibert riceverà il Celebration of Lives Award. L’Adamant è un centro diurno lungo la Senna, una struttura galleggiante che ospita adulti affetti da disturbi mentali. Il documentario osserva con rispetto le persone fragili consentendo loro di esprimere disagi ed aspettative e ci racconta il forte impegno svolto dall’équipe del centro. Un lavoro che segna il ritorno di uno dei grandi documentaristi internazionali con un film che ribalta l’immagine di “invisibilità” delle persone con disturbi mentali spesso rappresentati in maniera disumanizzante. Sur l’Adamant sarà distribuito in sala da I Wonder Pictures.

Nel primo weekend di questa edizione Biografilm avrà il piacere di ospitare l’anteprima italiana di The Book of Solutionsultimo film del premio Oscar Michel Gondry alla presenza del regista. La proiezione si terrà domenica 11 giugno alle ore 15.00 al Biografilm Hera Theatre Pop Up Cinema Arlecchino.

Al via tutta la programmazione del festival Grazie a Contemporary Lives, potremmo interrogarci sui mille aspetti della vita: essere e avere, tema guida di questa edizione è infatti un invito a ripartire dalle basi portano idealmente lo sguardo dall’astratto alla concretezza quotidiana.

Il Concorso Internazionale farà in questi primi giorni conoscere al pubblico di Biografilm la creatività della pittrice Apolonia Sokol (Apolonia, Apolonia) la battaglia di Ella Glendining (is There Anybody out There?), la forza dell’ambasciatore brasiliano Josè Bustani (A Symphony for a Common Man) e la ricerca di Alain Kassanda (Colette et Justin)
Beyond Fiction – Oltre la finzione mescolerà documentario e finzione per creare punti di vista originali sul presente, mentre Biografilm Art & Music sarà l’occasione per conoscere autori e figure tra arte e letteratura (Erika Jong – Breaking the wall). Biografilm Italia, infine, farà conoscere al pubblico alcuni degli autori più importanti per il mondo del documentario in Italia.

Proseguono gli omaggi ai grandi autori. In occasione del Celebration of Lives Award dedicato a Nicolas Philibert verrà riproposto il suo Être Et Avoir, film che ha ispirato il tema del Festival di quest’anno. Roberta Torre, premiata con il Celebration of Lives Award nella serata di domenica 11 giugno(ore 21.00, Biografilm Hera Theatre Pop Up Cinema Arlecchino), sarà protagonista di un omaggio a lei dedicato.

Spider-Man: Across the Spider-Verse: il produttore risponde ai problemi di audio durante le proiezioni

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Se avete visto Spider-Man: Across the Spider-Verse e avete faticato a capire alcuni dei dialoghi, potrebbe non essere stato un problema vostro. Si tratta di una lamentela comune tra coloro che hanno già visto il film in sala: uno dei pochissimi commenti negativi che si trovano in rete in merito a Spider-Man: Across the Spider-Verse è che l’audio del film non è soddisfacente, con particolare riferimento al prologo ambientato nel mondo di Spider-Gwen.

Non è chiaro se il team creativo abbia provato un mix che non si è tradotto bene nei cinema o se ci sono stati altri problemi tecnici di imprecisata origine, ma lo sceneggiatore e produttore del film Phil Lord ha pensato di intervenire in merito a questo particolare punto critico del film.

Via Toonado.com, apprendiamo quindi che il problema è il fatto che i cinema stessi non proiettano Spider-Man: Across the Spider-Verse al livello di volume corretto. Infatti, Lord ha persino creato adesivi da inviare ai proiezionisti, quindi incrociamo le dita affinché questo problema venga risolto al più presto, anche in Italia.

“Amici dello #SpiderVerse! Se arrivate presto al cinema e volete una missione divertente da compiere, chiedete al proiezionista di controllare che il volume della sala sia impostato a 7! Se il film risulta “silenzioso”, invitatelo ad alzarlo un po’ a 7,5! Se si infastidiscono… rispondete che noi vi abbiamo detto che andava bene così.” Si legge sull’account Twitter di Phil Lord.

Spider-Man: Across the Spider-Verse, il film

Sony Pictures Animation ha ingaggiato Joaquim Dos Santos (Voltron: Legendary Defender, La leggenda di Korra), il candidato all’Oscar Kemp Powers (Soul) e Justin K. Thompson (Piovono polpette) per dirigere il film, utilizzando una sceneggiatura scritta da Phil Lord e Chris Miller (che tornano anche come produttori insieme a Amy Pascal, Avi Arad e Christina Steinberg) in collaborazione con David Callaham (Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci AnelliWonder Woman 1984).

Non è stato ancora confermato, ma sia Shameik Moore che la candidata all’Oscar Hailee Steinfeld dovrebbe tornare a doppiare rispettivamente Miles Morales e Gwen Stacy. Nel sequel dovrebbero ritornare anche gran parte degli attori che hanno prestato le loro voci nel primo film, tra cui Jake Johnson, Brian Tyree Henry, Lily Tomlin, Luna Lauren Velez, Zoë Kravitz, John Mulaney, Oscar Isaac e Kimiko Glenn. La voce del villain è, in originale, doppiata da Jason Schwartzman.

Rebel Moon: le immagini ufficiali dal nuovo film di Zack Snyder

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Rebel Moon: le immagini ufficiali dal nuovo film di Zack Snyder

Torna uno dei registi più geniali e visionari del panorama cinematografico. Stiamo parlando di Zack Snyder, creatore di cult movie quali 300, Watchmen, L’Uomo d’Acciaio, e pronto a tornare su Netflix dopo il grande successo del 2021 Army of the Dead.

Rebel Moon è la nuova saga fantascientifica ideata da Snyder, e dopo una genesi durata anni vi mostriamo oggi il primo first look ufficiale composto da sedici splendide immagini. Il film è diviso in due parti e la prima è in arrivo il 22 dicembre solo su Netflix, mentre la seconda sarà disponibile prossimamente.

Rebel Moon, le foto dal film

Nel cast Sofia Boutella, Djimon Hounsou, Ed Skrein, Michiel Huisman, Doona Bae, Ray Fisher, insieme a Charlie Hunnam ed Anthony Hopkins come voce di ‘Jimmy’. Insieme a loro Staz Nair, Fra Fee, Cleopatra Coleman, Stuart Martin, Ingvar Eggert Sigurðsson, Alfonso Herrera, Cary Elwes, Rhian Rees, E. Duffy, Jena Malone, Sky Yang, Charlotte Maggi e Corey Stoll.

Rebel Moon , diretto da Zack Snyder, scritto dallo stesso Snyder con Kurt Johnstad e Shay Hatten, e prodotto da Deborah Snyder, Eric Newman, Zack Snyder e Wesley Coller, sarà disponibile solo su Netflix dal 22 dicembre.

Rebel Moon , la trama

Da Zack Snyder, il regista di 300, L’Uomo d’Acciaio e Army of the Dead, arriva REBEL MOON, un epico evento cinematografico di fantascienza in preparazione da anni. Quando una pacifica colonia ai margini di una galassia si trova minacciata dagli eserciti di una tirannica forza dominante, Kora (Sofia Boutella), una misteriosa sconosciuta che vive tra gli abitanti di un villaggio, diventa la loro migliore speranza di sopravvivenza. Incaricata di trovare combattenti addestrati pronti ad unirsi a lei per prendere parte ad un’impossibile lotta, Kora riunisce un piccolo gruppo di guerrieri: estranei, ribelli, contadini e orfani di guerra provenienti da mondi diversi che condividono la comune necessità di redenzione e vendetta. Mentre l’ombra di un intero Regno si abbatte sulla più improbabile delle lune, viene intrapresa una battaglia per il destino di una galassia e, nel mentre, nasce un nuovo esercito di eroi.

A Beautiful Life: tutto quello che c’è da sapere sul film Netflix

Quanto spesso si sentono storie di persone cresciute lontanissime dai riflettori del mondo delle celebrità, eppure dotate di grandi talenti? Film come A Star Is Born, Tutto può cambiare o Teen Spirit sono solo alcuni recenti esempi di questa tipologia di storie. Netflix propone ora un nuovo film su questo tema intitolato A Beautiful Life, storia di un giovane e del suo percorso per inseguire la sua passione più grande, incontrando naturalmente difficoltà ma anche il vero amore. A dirigere questa pellicola vi è Mehdi Avaz, formatosi come sceneggiatore e montatore di video musicali per poi passare alla regia di lungometraggi.

Prima di A Beautiful Life, Avaz ha realizzato tre film: Mens vi lever (2017), Kollision (2019) e Toscana (2022). Quest’ultimo è anch’esso presente su Netflix e racconta di uno chef danese che si reca in Toscana per vendere il negozio del padre, incontrando però una donna del posto che lo ispira a ripensare il suo approccio alla vita e all’amore. La popolarità ottenuta da questo film ha permesso ad Avaz di poter realizzare un nuovo film con la celebre azienda di streaming, con il quale è tornato al suo primo interesse: la musica. Partendo da una sceneggiatura di Stefan Jaworski ha così costruito il film, ricercando il giusto equilibrio tra musica e sentimenti. 

La trama di A Beautiful Life

Protagonista del film è Elliott, un giovane pescatore la cui vita non va molto al di là di questo suo mestiere e del contesto in cui si muove. Elliott ha però una particolarità che lo distingue tra tutti: è dotato di una voce straordinaria che lo rende un puro talento musicale. L’occasione, più unica che rara, di emergere e ottenere qualcosa di più dalla vita arriva quando è scoperto da Suzanne, un’impresaria musicale delle star. Suzanne affida Elliott alla figlia, la produttrice musicale Lilly, con la quale ha rapporti molto freddi. Nel percorso verso la fama, Elliott si troverà dunque ad affrontare difficoltà del passato che minacciano la grande svolta, ma anche l’amore nascente con Lilly.

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Il cast di A Beautiful Life

Protagonista di A Beautiful Life con il ruolo di Elliott è Christopher Lund Nissen, meglio noto semplicemente come Christopher. Classe 1992, l’artista danese ha iniziato la sua carriera musicale cantando cover di altri artisti per poi debuttare nel 2011 con il singolo Againts the Odds, per poi pubblicare nel 2012 il suo primo album, Colours, seguito poi da Told You So (2014) e Closer (2016). Una carriera da cantante e musicista dunque decisamente avviata la sua, che vanta ad oggi ben 7 tour mondiali. Fortemente voluto dal regista per la parte di Elliott, A Beautiful Life è stata ora la sua occasione di debuttare anche come attore.

Christopher ha raccontato di essere stato inizialmente spaventato dalla cosa, ma di aver poi trovato il modo giusto di interpretare il personaggio a partire dal loro comune amore per la musica. Oltre a recitare, però, egli si è occupato naturalmente anche della colonna sonora, ma anche di ricoprire il ruolo di produttore esecutivo. Accanto a lui, nel ruolo di Lilly, vi è invece l’attrice Inga Ibsdotter Lilleaas, attrice nota in patria per i film The Last King e la miniserie Unge Lovende. Christine Albeck Børge, a sua volta attrice nota prevalentemente in Danimarca, recita invece qui nel ruolo di Suzanne.

A Beautiful Life è una storia vera?

Per quanto si sentano molto spesso storie di persone estremamente dotate nel canto scoperte per caso e portate alla celebrità, A Beautiful Life non è tratto da nessuna storia vera in particolare. Piuttosto, può essere considerato come un film ispirato a questo tipo di situazioni, così come può esserlo A Star Is Born nelle sue varie versioni realizzate nel tempo. L’idea nasce in ogni caso in modo del tutto originale dallo sceneggiatore Stefan Jaworski, autore anche delle serie Those Who Kill (2014) e Elves (2021), ma anche dei film Kandidaten (2008) e Shookum Hills (2021). Nessuna storia vera, dunque, dietro il personaggio dell’umile pescatore dotato di grandi capacità nel canto.

Il trailer di A Beautiful Life e come vederlo su Netflix

Come anticipato, è possibile fruire di A Beautiful Life unicamente grazie alla sua presenza nel catologo di Netflix, dove attualmente è al 1° posto della Top 10 dei film più visti sulla piattaforma in Italia. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nel catalogo.

Fonte: IMDb

Chris Hemsworth su Martin Scorsese e Quentin Tarantino: “Due dei miei eroi con cui non lavorerò”

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In un passato non troppo lontano ci sono state diverse polemiche in merito al cinema di supereroi di stampo Marvel, con recenti commenti di di Martin Scorsese e Quentin Tarantino in merito al fatto che quel cinema non fosse altro che un intrattenimento da parchi a tema, lontano dal concetto di cinema che loro invece hanno cercato di portare avanti negli anni.  Ultimo in ordine cronologico a commentare i loro interventi è stato Chris Hemsworth, vero e proprio attore simbolo di quel tipo di cinema, e titolare ancora in carica, dal 2011, del ruolo di Thor nel franchise.

Durante un’intervista con GQ, alla star di Thor: Love and Thunder è stato chiesto di commentare le dichiarazioni di Scorsese e Tarantino sul genere, e così ha risposto Hemsworth: “È super deprimente quello che ho sentito. Ecco due dei miei eroi con cui non lavorerò. Immagino che non siano miei fan.”

Scorsese ha paragonato i film Marvel a parchi a tema, mentre Tarantino ha affermato che, per quanto lo riguarda, gli attori che interpretano supereroi non sono star, ma lo sono i personaggi che loro interpretano.

Nonostante i sentimenti in merito, Chris Hemsworth ha aggiunto che i registi sono “ancora i miei eroi” e “in un batter d’occhio vorrei lavorare con ognuno di loro. Ma lo dico più per l’opinione più ampia su questo argomento. Non credo che nessuno di noi abbia la risposta, ma ci stiamo provando”.

“Sono grato di aver fatto parte di qualcosa che ha portato le persone nei cinema. Ora, se quei film andassero o meno a scapito di altri film, non lo so. Non mi piace quando iniziamo a scrutarci a vicenda quando c’è così tanta fragilità in questo tipo di business.”

Tuttavia, Hemsworth non è certo al di sopra di critiche e commenti. Alla domanda sulla recente accoglienza negativa riservata a Ant-Man and the Wasp: Quantumania, l’attore ha ammesso di non averlo ancora visto, ma basandosi solo sui trailer, aveva alcune idee sul motivo per cui il pubblico potrebbe non aver apprezzato troppo il threequel.

“Il trucco è separare tutte queste storie. Ogni storia mette ‘l’intero mondo in pericolo’, ma non puoi non considerare il fatto che anche per i 24 film precedenti il mondo era in pericolo. Bisogna renderle più personali, più radicate nella realtà.”

Rebel Moon: Zack Snyder sa che i confronti con Star Wars saranno inevitabili

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Zack Snyder è consapevole che dovrà affrontare i paragoni che il pubblico farà tra il suo Rebel Moon a il cult di fantascienza Star Wars. L’epico film originale Netflix – un’opera spaziale incentrata su una ribellione frammentaria contro una dittatura tirannica – probabilmente subirà i continui paragoni con una galassia molto, molto lontana. A parlare di questo è stato lo stesso diretto interessato che ha rivelato aver già messo in conto questa possibilità.

Ovviamente questi confronti verranno fatti“, ha detto Zack Snyder a Vanity Fair . “Tutto ciò che contiene un’astronave sarà: ‘Questo è Star Wars vuoto.’ Quindi capisco e accolgo con favore i confronti. Ma allo stesso tempo, credo che la nostra cosa sia davvero un’esperienza completamente diversa. Tuttavia, Snyder ha presentato un film di Star Wars alla Lucasfilm poco prima che la Disney acquisisse l’IP.

Ero in post-produzione su Man of Steel“, ricorda Snyder. “Avevo sentito che a un certo punto c’erano voci sulla possibilità di fare altri tre film [di Star Wars]. La mia opinione è stata che se mi lasciassi avere l’IP, realizzerò questo film fantastico e non mi intrometterò in nulla di ciò che state facendo. Il film di Zack Snyder non avrebbe avuto alcun impatto sul canone esistente di Star Wars fino a quel momento. Il regista ha incontrato Kathleen Kennedy per presentare l’idea, ma la Disney è andata in una direzione diversa.

Tutto quello che sappiamo su Rebel Moon

Rebel Moon uscirà su Netflix il 22 dicembre 2023. Nel film l’esercito del tiranno Regent Balisarius minaccia gli abitanti di una colonia pacifica al confine della galassia, che decidono di inviare una giovane donna dal passato misterioso a esplorare pianeti vicini alla ricerca di guerrieri disposti a combattere al loro fianco. Nel cast del film protagonisti sono Sofia Boutella nei panni di Kora. Gli altri personaggi saranno interpretati da Djimon Hounsou, Ed Skrein, Ray Fisher, Jena Malone, Charlie Hunnam, Cary Elwes e Anthony Hopkins in un ruolo di solo voice over.

Produzione: Deborah Snyder, Wesley Coller e Zack Snyder per The Stone Quarry; Eric Newman per Grand Electric Produzione esecutiva: Sarah Bowen per Grand Electric. Il lungometraggio segna il ritorno insieme di Newman, Snyder e Stuber. Tra i produttori più prolifici di Netflix, Newman aveva ingaggiato Snyder per la regia del suo L’alba dei morti viventi del 2004, che era stato supervisionato dall’allora vicepresidente di Universal Scott Stuber, oggi Netflix Head of Global Films. Rebel Moon è il primo lungometraggio frutto dell’accordo di prelazione tra Netflix e The Stone Quarry Productions, società di produzione fondata da Zack e Deborah Snyder, insieme al socio di produzione Wesley Coller.

Transformers – Il risveglio: recensione del film di Steven Caple Jr.

Un tramonto mozzafiato, il ritorno a casa del Capitano Lennox, Sam e Mikhaela finalmente insieme dopo la folle avventura vissuta, il possente voice over di Optimus Prime e i Linkin Park a introdurre i titoli di coda. “What I’ve done?” si domandava probabilmente Michael Bay quel giugno di sedici anni fa, dopo aver consegnato al mondo il primo capitolo dei Transformers.

Era il 2007, era Shia Labeouf con Megan Fox, Optimus vs Megatron, e il Marvel Cinematic Universe doveva ancora affacciarsi sul panorama cinematografico postmoderno. Oggi, mentre Hollywood assiste all’alba di una quinta fase dell’MCU, i robottoni di Bay – sebbene orfani del proprio creatore – tornano di prepotenza sulla scena. Un risveglio prequel/reboot (?) che, affidato alle mani di Steven Caple Jr. (Creed II), dà seguito al fortunato Bumblebee del 2018.

Transformers – il risveglio: la trama

Ambientato nella New York dei primi anni ’90, Transformers – il risveglio, settimo tassello della saga, introduce il personaggio di Noah Diaz (Anthony Ramos), ex militare esperto in elettronica che vive a Brooklyn insieme alla madre e al fratello minore. Una notte il ragazzo viene in contatto con gli autobot Mirage, Optimus Prime e Bumblebee, e con Elena Wallace (Dominique Fishback), giovane ricercatrice di un museo di storia naturale.
Sono solo le battute iniziali di un lungo viaggio che condurrà Noah ed Elena dall’altra parte del mondo, coinvolti in una guerra tra le fazioni Autobot, Maximal, Terrorcon e Predacon, in un’epica battaglia contro il temibile Unicron per la salvezza del pianeta Terra.

Marchio di fabbrica

È iniziato tutto come un gioco. Un grande gioco targato Hasbro e Takara Tomy, quasi quarant’anni fa. È iniziato tutto quando eravamo bambini; quando, gironzolando per casa, amavamo maneggiare macchinine, camioncini, piccoli aerei ed elicotteri in miniatura, per osservarli trasformarsi sotto i nostri occhi, con sincero stupore e fame di “magia”. Ha avuto inizio nel 1984 e, da allora, il grande gioco dei Transformers si è evoluto. Nel tempo ha cambiato forma e dimensione, trasmigrando dalla fisicità dell’oggetto ludico a quella dei fumetti manga, per poi confluire nell’audiovisivo assumendo veste seriale (Beast Wars, Transformers Car Robots) e cinematografica. È iniziato tutto come un gioco e, in fin dei conti, non ha mai realmente smesso di esserlo.

A un primo sguardo, dopotutto, anche Transformers – il risveglio è il solito giocattolone da marchio di fabbrica. E il primo e principale elemento di consuetudine risiede nel suo plot. Inserito alla perfezione all’interno delle tipiche dinamiche da franchise – MCU in prima linea – anche il lungometraggio di Steven Caple Jr. provvede infatti a un rimodellamento/aggiornamento della “Lore” a cui appartiene; cornice di un quadro già predisposto ad antiche leggende, manufatti perduti e più o meno rocamboleschi incontri tra un giovane umano e un autobot, pronti ad imbarcarsi per mirabolanti avventure. Sam Witwicky e Noah Diaz, Bumblebee e Mirage, AllSpark e Chiave Transcurvatura sono allora elementi che, al di là di etichette archetipiche, risultano in effetti ai limiti dell’interscambiabilità; simboli di una apparente staticità narrativa che è invece funzionale meccanismo di affiliazione. Raggio di luce incaricato di guidare il pubblico vero casa.

Transumanesimo e immagine meccanica

Transformers però, come il mantra della saga ama ripetere, ha sempre celato “più di quel che vedevamo”. L’operazione stessa è in realtà frutto di una visione, dell’illuminazione combinata di due autori come Bay e Spielberg; con il primo capace fin dai primi istanti di cogliere parte delle intuizioni del secondo e convertirle in una personale, robotica guerra dei mondi. Oggi, seppur spogliato della regia dell’esplosivo cineasta statunitense – ora produttore, il franchise non ha perduto il proprio afflato spielbergiano. E se Bumblebee “impersonava”, neanche troppo velatamente, un E.T. del XXI secolo, le contaminazioni avventurose alla Indiana Jones ne il risveglio vengono esplicitamente “denunciate” dal protagonista stesso dell’opera.

A dominare la scena è però, ancora una volta, la poetica/eredità di Bay, che riletta a posteriori, conserva ancora la folgorazione dell’anno 0 dei Transformers. Una poetica volta alla meccanicizzazione dell’immaginario; all’interno di un universo in cui, data la vicendevole permeabilità tra uomini e robot – confluita nel (per ora)  transumanesimo integrale del Noah-cyborg di il risveglio, anche l’immagine cinematografica non può che subire il medesimo processo. Così come l’uomo non crea la macchina, ma si fonde ad essa secondo un’armoniosa e quasi inevitabile complementarità, lo stesso fa l’immagine. In un tutt’uno indivisibile.

Per Bay ogni cosa è macchina ed ogni cosa è umano. E in un mondo che ragiona sempre più artificialmente non resta che domandarsi se Cybertron non sia ormai qualcosa in più di un remoto corpo celeste evocato dalla fantasia di un narratore. A I posteri l’ardua sentenza.

Mindcage – Mente Criminale, dall’8 giugno al cinema

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Mindcage – Mente Criminale, dall’8 giugno al cinema

Uscirà al cinema l’8 giugno distribuito da Medusa Film per Notorious Pictures il nuovo thriller di Mauro Borrelli (The Recall – L’Invasione, 2017; WarHunt, 2022) dal titolo Mindcage – Mente Criminale, con un cast stellare formato da John Malkovich (Le relazioni pericolose, 1989; Il tè nel deserto, 1990), Martin Lawrence (Bad Boys, 1995, Bad Boys for Life, 2020) e Melissa Roxburgh (la celebre Michaela Beth Stone nella serie tv statunitense di successo Manifest, 2018-2023).

Il film racconta l’avvincente ricerca di un assassino imitatore da parte dei detective Jake (Martin Lawrence) e Marty (Melissa Roxburgh). I due, attraverso numerosi espedienti e colpi di scena, chiederanno aiuto a L’Artista (John Malkovich), un pericoloso serial killer incarcerato e dalla mente diabolica che li attirerà in un gioco contorto e pieno di suspance.

Il regista Mauro Borrelli, noto anche come sceneggiatore, designer e visual artist ha utilizzato elementi ancestrali suggestivi che ricordano film di successo come Il sesto senso, Seven e Constantine, immergendo lo spettatore in un’affascinante cornice dark. Fondamentali, in tal senso, i richiami all’arte classica religiosa italiana che si fondono perfettamente con l’estetica noir.

Nastri d’Argento: a Tutto su mio figlio di Umberto Marino il Nastro della legalità

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Va a Tutto su mio figlio di Umberto Marino, il Nastro della legalità – Serie assegnato dai Giornalisti Cinematografici Italiani (SNGCI) che verrà consegnato in occasione della terza edizione dei Nastri d’Argento Grandi Serie il prossimo 17 giugno a Napoli nella serata finale dell’evento organizzato con la Film Commission Regione Campania. Un riconoscimento assegnato in sinergia con Trame – Festival dei libri sulle mafie di Lamezia Terme che si avvia alla sua 12.ma edizione (21-25 Giugno).

È un premio al valore di un film di forte impegno sociale con il quale, già da qualche anno, i Nastri d’Argento sottolineano – con la particolare qualità di un’opera destinata al cinema e oggi anche di un film o una serie tv – l’importanza di conquistare il grande pubblico con storie che coniugano l’intrattenimento con un messaggio di impegno civile e di denuncia.

Un riconoscimento che valorizza ogni battaglia contro tutte le mafie, con tante storie ‘vere’ che riguardano spesso chi ha messo in gioco la vita, non solo magistrati, sindaci, imprenditori, scrittori, giornalisti ma anche tutte le persone che fanno la propria parte nella lotta contro la criminalità.

Il film scritto e diretto da Umberto Marino, è una coproduzione Rai Fiction e Compagnia Leone Cinematografica, prodotto da Francesco e Federico Scardamaglia (A.P.A.) per Compagnia Leone Cinematografica, è ambientato nel 1996, protagonista Giuseppe Zeno, con Antonia Truppo, Tosca D’Aquino, Giuseppe Pirozzi, Massimiliano Rossi, Roberto De Francesco, Ernesto Maieux.

Liberamente ispirato ad una storia vera, racconta la lotta di un allevatore campano che si oppone alla camorra e fonda un sindacato. Il suo coraggio lo metterà in pericolo ma non lo fermerà. E il fatto che Raffaele non sia un personaggio importante, con un ruolo di contrasto delle organizzazioni criminali, ma un uomo come tanti indignato, per i soprusi che il mercato in cui vende i suoi animali è costretto a subire, rende la sua protesta ancora più forte in un territorio in cui i malfattori dettano legge. Una prepotenza contro la quale deciderà di ribellarsi, contro ogni intimidazione, fino al prezzo della vita.

“Un premio che sottolinea l’attenzione speciale al ‘cinema civile’ dei Giornalisti Cinematografici Italiani siglando ancora una volta” – sottolinea il Direttivo Nazionale SNGCI – “l’impegno costante dei cronisti di carta stampata, tv, radio e web per il cinema di qualità e la denuncia di ogni mafia”.

Captain America: Brave New World, nuovo titolo per il film Marvel

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I Marvel Studios hanno da poco annunciato, tramite il loro account Twitter che il quarto film di Captain America – il primo con l’attore Anthony Mackie come protagonista – ora si chiama Brave New World. La notizia è arrivata insieme a una foto dietro le quinte delle star Anthony Mackie e Harrison Ford, che assume il ruolo del generale Ross. Lo scorso luglio, lo studio aveva annunciato che il film era originariamente sottotitolato New World Order, ma il titolo è dunque ora stato ufficialmente cambiato. Non cambia invece la data di uscita, ancora fissata al 3 maggio 2024.

Sebbene non sia noto quale sia il motivo dietro la decisione dei Marvel Studios di abbandonare il titolo originale di Captain America: New World Order, questo potrebbe essere dovuto, stando alle teorie oggi presenti sulla trama, ad un regime totalitario che nel film emergerà per conquistare il mondo. Nel cambiare il titolo del film, la Marvel ha però scelto un nome che ha un preciso legame con i fumetti di Captain America. Captain America: Brave New World potrebbe infatti connettersi con il controverso evento Secret Empire.

Questo si concentrava sulla rivelazione che Steve Rogers è un agente dell’Hydra, diventando dunque un leader fascista e controllando il mondo intero. Successivamente viene però rivelato che il Teschio Rosso aveva usato il Cubo Cosmico senziente chiamato Kobik per sostituire Steve con una sua versione malvagia. Come spesso avviene per gli eventi dei fumetti, Secret Empire aveva una serie di fumetti tie-in. Uno di questi era Secret Empire: Brave New World. In quella storia, ogni numero si concentrava su un diverso gruppo di eroi che venivano a patti con la loro vita sotto la stretta dell’Hydra.

Sebbene al momento non vi sia alcuna indicazione che Chris Evans tornerà nel film per interpretare una versione malvagia di Steve Rogers, il nuovo titolo potrebbe essere correlato al Leader di Tim Blake Nelson che prende il controllo del mondo attraverso la creazione di più Hulk, un rumor sulla trama di Captain America: Brave New World che circola da tempo. Non resta però che attendere maggiori informazioni per poter stabilire quanto di tutto ciò abbia a che fare con il film. La foto condivisa offre anche un nuovo sguardo al costume del Capitan America di Anthony Mackie, che si discosta dall’abito con cui era noto il personaggio, assomigliando ora più a quello di Steve Rogers.

Captain America: Brave New World, quello che sappiamo sul film

Captain America: Brave New World riprenderà da dove si è conclusa la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un “thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.

Secondo quanto riferito, anche la star di Alita: Angelo della Battaglia Rosa Salazar e il wrester della WWE Seth Rollins sono stati scelti come membri della Serpent Society, con l’attrice che interpreta la cattiva Diamondback. Nonostante dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora, Captain America: Brave New World è indicato come uno dei titoli più importanti della Fase 5.

Davide Gentile, intervista al regista di Denti da Squalo

Davide Gentile, intervista al regista di Denti da Squalo

Nella selezione di cinema italiano presentata alla 22a edizione di Open Roads (rassegna a cura del Film Society of Lincoln Center e Cinecittà) ha trovato meritato spazio anche Denti da squalo, esordio al lungometraggio di Davide Gentile che arriva nelle sale italiane l’8 giugno. Ambientato quasi interamente dentro una lussuosa e decadente villa del litorale romano, il film racconta la crescita e la presa di coscienza del giovanissimo Walter (Tiziano Menichelli), il quale dopo aver perso il padre si ritrova a condividere l’estate con uno squalo bianco confinato dentro una piscina. A New York abbiamo incontrato il regista che ci ha raccontato la sua opera prima prodotta tra gli altri da Gabriele Mainetti.

Denti da squalo adopera un’ambientazione geografica e sociale molto precisa per raccontare invece una storia universale. Come è arrivato a questa scelta?

Volevo riportare sul grande schermo i panorami iconici del litorale laziale filtrandoli però attraverso un tipo di estetica cinematografica diversa, che si avvicinasse alla favola. La fotografia di Denti da squalo in particolar modo non cerca il realismo. Mi farebbe piacere se il film superasse i confini della sua stessa ambientazione per arrivare a un pubblico diverso, magari essere visto in paesi stranieri con i sottotitoli come accade qui a New York riuscirà a nascondere magari le piccole imperfezioni nella recitazione, oppure alcuni squilibri della sceneggiatura. È una storia universale perché il coming-of-age di Walter doveva essere messo in scena in maniera semplice, diretta, in quanto si tratta di un bambino. Molti discorsi possono anche essere retorici se visti con lo sguardo di un adulto, eppure per il protagonista il mondo funziona in questo modo: è diviso tra bene e male, tra giusto e sbagliato. Lo squalo è certamente una metafora, ma al tempo stesso rimanda direttamente ad altri film iconici. Quello di Steven Spielberg prima di tutto, e non poteva essere altrimenti, ma anche a Vita di Pi nel discorso che riguarda il protagonista e la storia con suo padre.

Il pregio maggiore del film, oltre la resa estetica, sta proprio nella metafora dello squalo che si fonde con la trama in maniera efficace. Sotto questo punto di vista come avete lavorato alla sceneggiatura?

È stato il primo commento che feci alla sceneggiatura quando me la spedirono. Era diversa all’inizio, il plot principale era lo stesso ma alcuni svolgimenti si differenziavano. Ho detto immediatamente a Gabriele Mainetti che volevo un finale in cui ogni spettatore trovasse un significato personale alla vicenda dello squalo. Speravo si sarebbe creata una discussione intorno alla vicenda di questo predatore visto da una prospettiva del tutto nuova. Allo stesso tempo è importante che lo  squalo sia comunque rimasto uno strumento nel racconto di formazione di Walter. Mi interessa mostrare l’animale lontano dalla sua icona di “cattivo”, non intendevo umanizzarlo quanto piuttosto raccontare il suo percorso che lo porta dall’essere in grado di terrorizzare ad aver invece bisogno d’aiuto.

Senza voler ovviamente fare spoiler vorrei un commento sul finale del film, che finalmente va in una direzione differente rispetto al sottogenere che racconta la criminalità giovanile…

Ovviamente mi sono documentato vedendo tutti i film ambientati sul litorale romano, da Suburra a Non essere cattivo. Oppure scendendo più a sud La terra dell’abbastanza, La paranza dei bambini e Gomorra. Tutti lungometraggi che mettono in scena la criminalità in maniera cruda, realistica. Denti da squalo invece propone una versione più favolistica, non vi sono veri cattivi nella storia. Neppure il Corsaro interpretato da Edoardo Pesce, boss che alla fine si rivela più uno zio nei confronti di Walter. Possiede una sua etica e tutto sommato non fa del male  a nessuno. Questa scelta mi è stata dettata dall’incontro col protagonista Tiziano Menichelli, mentre nella prima versione della sceneggiatura la fascinazione della criminalità era molto più evidente, calcata. Dopo aver conosciuto Tiziano ho scelto di virare maggiormente verso una storia che raccontasse l’elaborazione della perdita, la solitudine.

Cosa significa a livello personale presentare Denti da squalo in un palcoscenico iconico come New York?

Con questa città ho un rapporto di odio/amore, perché nel 2011 dopo un periodo abbastanza lungo qui, dove stavo costruendo il mio futuro, sono stato espulso perché trovato a lavorare illegalmente. Un evento che, volendo essere fatalista, mi ha portato poi a vivere a Londra dove ho ricostruito vita e carriera. Sono già tornato due volte a New York, la prima nel 2016 perché invitato a presentare un mio cortometraggio e appunto adesso per Denti da squalo. Mi emoziona sempre rivedere la città, a un livello personale che conta anche più del fatto che sia un luogo leggendario per tutto il grande cinema che vi è stato realizzato. Ho sofferto molto a casa di New York, ma da qualche tempo finalmente ci ho fatto pace…

Denti da squalo: recensione del film con Virginia Raffaele e Claudio Santamaria

I MERCEN4RI – Expendables, il teaser poster del nuovo capitolo

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I MERCEN4RI – Expendables, il teaser poster del nuovo capitolo

Ecco il teaser poster italiano de I MERCEN4RI – Expendables, il quarto capitolo del fortunato franchise tributo agli action degli anni Ottanta e Novanta. Questa nuova avventura del gruppo di eroi “sacrificabili” uscirà nelle sale italiane il 21 settembre 2023 – un giorno prima dell’uscita statunitense.

Armati di tutte le armi su cui riescono a mettere le mani e delle abilità per usarle, i mercenari sono l’ultima linea di difesa del mondo, la squadra che viene chiamata quando tutte le altre opzioni sono fuori discussione. I nuovi membri del team, con stili e tattiche mai viste prima, daranno all’espressione “sangue nuovo” un significato completamente diverso.

I migliori attori d’azione del mondo hanno composto questa invincibile squadra per tre capitoli del franchise, ma ora una nuova generazione di star si unisce a loro per un’avventura adrenalinica.

Ai mercenari d’élite, Jason Statham, Dolph Lundgren, Randy Couture e Sylvester Stallone, si uniscono per la prima volta Curtis “50 Cent” Jackson, Megan Fox, Tony Jaa, Iko Iwais, Jacob Scipio, Levy Tran e Andy Garcia. “Moriranno quando saranno morti”. Il film sarà distribuito in Italia da Vertice360.

I MERCEN4RI – Expendables, il poster

Meno di Trenta: annunciati i vincitori dell’edizione 2023

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Meno di Trenta: annunciati i vincitori dell’edizione 2023

Sono stati assegnati i premi di Meno di Trental’iniziativa dedicata agli artisti italiani di cinema e serie TV – rigorosamente sotto i 30 anni – ideata e organizzata da Stefano Amadio e Silvia Saitta.

Nella quarta edizione sono state introdotte importanti novità: nessuna distinzione di genere tra i candidati e dunque nelle due categorie principali, Cinema e Serie TV, sono stati presi in considerazione ragazzi e ragazze insieme.

Altra novità è stata la collaborazione con la storica rivista CIAK – il mensile del cinema italiano dal 1985 – la cui redazione ha organizzato due turni di votazione da parte del pubblico tramite il sito ciakmagazine.it. Come Miglior Meno di Trenta – Cinema il Pubblico ha scelto Valentina Romani per l’interpretazione di Emma – personaggio “chiave” costruito con maturità ed ironia – ne “Il sol dell’avvenire” di Nanni Moretti (produzione Sacher Film, Fandango con Rai Cinema, Le Pacte, distribuito da 01 Distribution) e Nicolò Galasso come Miglior Meno di Trenta – Serie TV per il ruolo di O’ Pirucchio in Mare fuori – stagione 3” di Ivan Silvestrini.

Flavio Natalia (direttore di CIAK): Ospitare la votazione di Meno di Trenta ha avuto un significato di incoraggiamento allo sviluppo dei talenti di domani del nostro cinema e della nostra serialità. I risultati sono stati ottimi, sia in termini di voti raccolti, sia per quanto riguarda il livello artistico espresso dai finalisti e dai due talentuosi vincitori, Valentina Romani e Nicolò Galasso, ai quali ora questo premio attribuirà nuovo entusiasmo, oltre a rappresentare una occasione per far notare la qualità del lavoro che hanno svolto sin qui. L’appuntamento è ora per la prossima edizione di Meno di Trenta.

Come ogni edizione ha votato anche una giuria stampa composta, in questa occasione, dagli esperti Nicole Bianchi (Cinecittà News), Emanuele Bigi (Vanityfair.it), Lucrezia Leombruni (Agenzia Dire), Damiano Panattoni (Movieplayer.it), Carola Proto (Comingsoon.it) e Manuela Santacatterina (The Hollywood Reporter Roma).

Per il premio Meno di Trenta – Cinema assegnato dalla Stampa ha trionfato l’esordiente Greta Gasbarri grazie al ruolo di protagonista in “Mia” di Ivano De Matteo (prodotto da Lotus Production e Rai Cinema e distribuito da 01 Distribution), storia attuale e molto dolorosa. La motivazione della giuria: Alla sua prima prova d’attrice, la 17enne Greta Gasbarri debutta all’altezza dell’intensità del tema trattato dal regista Ivano De Matteo. La performance di Greta restituisce tutto il dramma famigliare raccontato in “Mia”.  Francesco Centorame e Nicolò Galasso hanno vinto – ex aequo – il premio Stampa Meno di Trenta – Serie TV. Le motivazioni: “Francesco Centorame con la sua interpretazione di Elia (in “SKAM Italia 5” di Ludovico Bessegato prodotta da Cross Productions e disponibile su Netflix Italia)  ha saputo raccontare con delicatezza e potenza un disagio. Con talento e maturità Centorame rompe ogni tabù sulla sessualità dando ai giovani uno spazio in cui riconoscersi e non provare più vergogna; Nicolò Galasso, in “Mare Fuori – stagione 3” di Ivan Silvestrini (coproduzione Rai Fiction – Picomedia, prodotta da Roberto Sessa, andata in onda in onda su Rai2 e già disponibile in anteprima esclusiva su RaiPlay), regala uno dei momenti più drammatici e emozionanti della terza stagione di “Mare Fuori”, grazie alla sua interpretazione intensa. Attraverso il personaggio di Gaetano, detto ‘O Pirucchio, ha dimostrato come in contesti difficili si possa avere il coraggio di cambiare”.

La direzione artistica, composta da Stefano Amadio e Silvia Saitta con la collaborazione di Andrea Santocco, ha deciso di assegnare due ulteriori premi dedicati al talento poliedrico che spazia tra cinema e teatro: uno a Francesco Gheghi (oltre all’horror “Piove” di Paolo Strippoli, che lo vede protagonista, è stato Romeo nel Romeo e Giulietta di Mario Martone al Piccolo Teatro Strehler di Milano) e uno a Blu Yoshimi (di cui ricordiamo il ruolo ne “Il sol dell’avvenire” di Nanni Moretti e l’impegno a teatro con uno spettacolo in programma al Festival dei Due Mondi). Entrambi i giovani attori erano stati tra i protagonisti, nel 2020, del ciclo di incontri “Meno di trenta alla Mostra” organizzati alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Il premio Meno di Trenta, alla sua quarta edizione, si conferma un appuntamento sempre più gradito agli occhi dei artisti esordienti; l’obiettivo principale dell’iniziativa resta infatti quello di mettere in contatto giovani colleghi creando nuove sinergie.

La premiazione avrà luogo il 15 giugno nell’ambito della 26/a edizione de “Lo schermo è donna” organizzata a Fiano Romano con la direzione artistica di Alberto Crespi e Rocco Giurato (ingresso libero fino ad esaurimento posti). La manifestazione, promossa e organizzata dall’associazione culturale “Città per l’Uomo”, con il patrocinio del ministero della Cultura, della Regione Lazio e del comune di Fiano Romano, dimostra da sempre uno sguardo attento nei confronti dei nuovi talenti dell’audiovisivo italiano e ha coinvolto, negli anni, numerosi giovani ospiti divenuti oggi artisti affermati.

Great Expectations: trailer della serie di Steven Knight in arrivo su Disney+

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La serie di FX Great Expectations, adattamento di Steven Knight (Peaky Blinders) del classico di Dickens, debutterà in Italia il 28 giugno in esclusiva su Disney+ con tutti gli episodi disponibili al lancio.

Great Expectations è la storia di formazione di “Pip”, un orfano che desidera una vita migliore, finché uno scherzo del destino e le oscure manipolazioni della misteriosa ed eccentrica “Miss Havisham” gli mostrano un tenebroso mondo di possibilità. In seguito alle grandi aspettative riposte su di lui, Pip dovrà capire il prezzo di questo nuovo mondo e se lo renderà davvero l’uomo che desidera essere. Critica severa del sistema di classe, il romanzo di Dickens fu pubblicato nel 1861 dopo essere stato inizialmente rilasciato in una serie di capitoli settimanali a partire da dicembre 1860.

Fionn Whitehead è il protagonista nel ruolo di “Pip”, insieme a un cast stellare che comprende Olivia Colman nel ruolo di “Miss Havisham”, Shalom Brune-Franklin, Ashley Thomas, Johnny Harris, Hayley Squires, Owen McDonnell, Trystan Gravelle, Laurie Ogden, Rudi Dharmalingam, Tom Sweet, Chloe Lea e Matt Berry.

La visione di Steven Knight del racconto classico rimane estremamente acuta come l’originale. Knight è sceneggiatore e produttore esecutivo insieme a Tom Hardy, Ridley Scott, Dean Baker, David W. Zucker e Kate Crowe. Brady Hood e Samira Radsi sono i registi. Great Expectations è prodotto da FX Productions in associazione con la BBC, Scott Free e Hardy Son & Baker.

David Bowie torna al cinema con Ziggy Stardust dal 3 al 5 luglio

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David Bowie torna al cinema con Ziggy Stardust dal 3 al 5 luglio

Il 3 luglio del 1973 David Bowie saliva sul palco dell’Hammersmith Odeon di Londra per “uccidere”, davanti a 5000 fan increduli, Ziggy Stardust, il suo alter ego più celebre. A 50 anni da quel giorno, Ziggy torna a vivere grazie al cinema dal 3 al 5 luglio con “ZIGGY STARDUST & THE SPIDERS FROM MARS: IL FILM” in versione completamente restaurata (elenco sale a breve su nexodigital.it).

Quella notte straordinaria del 1973 fu infatti immortalata dal celebre regista D.A. Pennebaker (Monterey Pop, Bob Dylan Don’t Look Back, Depeche Mode 101) che nel backstage e sul palco filmò David Bowie e gli Spiders from Mars e persino Ringo Starr che si era intrattenuto per una chiacchierata con loro. Il restauro digitale del film è stato supervisionato da suo figlio, Frazer Pennebaker. Proposto sul grande schermo in 4K e con audio 5.1, l’evento offrirà ai fan di Bowie l’opportunità unica di ritrovarsi tutti insieme per rivivere un momento iconico che ha cambiato per sempre la cultura pop e per scoprire per la prima volta la scaletta completa che fu suonata in quella fatidica notte, comprese le scene finali con il leggendario chitarrista Jeff Beck e la performance di The Jean Genie che era stata tagliata nella versione originale del film.

Ziggy Stardust era nato solo un anno prima con l’uscita di ‘The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars’, il geniale concept-album che vedeva protagonista l’onirico e surreale Ziggy, prototipo del divo rock stravagante e androgino dai capelli rosso fuoco, i costumi estrosi e il fascino glam. Un successo planetario che avrebbe fatto la storia.

La versione restaurata di ZIGGY STARDUST & THE SPIDERS FROM MARS: IL FILM è distribuita nei cinema italiani in esclusiva da Nexo Digital in collaborazione con i media partner Radio Capital, Radio Deejay, MYMovies.it e in partnership con Warner Music Italy.

L’evento e le proiezioni internazionali sono prodotti e promossi dalla società di produzione multimediale Echo Velvet e dai pluripremiati The Makers Of per conto di RZO Music, David Bowie Estate e Warner Music.

Mission: Impossible 2, tutto quello che c’è da sapere sul film

Mission: Impossible 2, tutto quello che c’è da sapere sul film

Quando parliamo di saghe action, i titoli che vengono subito in mente sono Die Hard, Arma Leatale, Jason Bourne, Fast & Furious e Mission: Impossible. Solo queste ultime due sono ancora in corso, con nuovi film in fase di lavorazione che andranno ad arricchire il loro già ampio universo narrativo. Mission: Impossible, in particolare, è una saga che negli anni si è continuamente rinnovata, includendo sempre più nuovi personaggi, situazioni e, soprattutto, sequenze al limite dell’impossibile, proprio sfidando il suo titolo. Dopo il primo appassionante capitolo di questa serie, uscito nel 1996, nel 2000 è arrivato il sequel Mission: Impossible 2.

Per questo secondo capitolo, al posto di Brian De Palma come regista vi è John Woo, celebre regista hongkongese noto per i suoi film d’azione come A Better Tomorrow, Bullet in the Head e Hard Boiled. Prima di essere chiamato a girare Mission: Impossible 2, Woo aveva già realizzato due acclamati film ad Hollywood, ovvero Nome in codice: Broken Arrow (1996), Face/Off – Due facce di un assassino (1997). Egli ha apportato a questo sequel il proprio personale stile, caratterizzato da spettacolari sequenze d’azione coreografate al dettaglio e da momenti di grande intensità romantica. Elementi che hanno reso Mission: Impossible 2 diverso dal precedente e per questo un’autentica e gradita sorpresa.

Come noto, la saga è poi negli anni proseguita con i sequel Mission: Impossible III, Protocollo fantasma, Rogue Nation, Fallout e Dead Reckoning Parte Uno, la cui uscita in sala è ora fissata al 12 luglio 2023. In attesa di intraprendere una visione di questi altri capitoli, è bene riscoprire questo secondo quale uno dei più avvincenti ed emozionanti, tanto per merito della regia di Woo quanto per le scelte produttive compiute da Cruise, il quale ha riposto in questo sequel tutte le sue attenzioni. Proseguendo qui nella lettura sarà possibile ritrovare curiosità e dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Mission: Impossible 2

Il film racconta di nuove avventure ad alto tasso adrenalinico di Ethan Hunt, agente dell’IMF. Proprio mentre si trova in vacanza, egli viene convocato per svolgere un incarico d’importanza internazionale. L’agente traditore Sean Ambrose ha rubato il pericoloso virus Chimera e il suo antidoto, noto col nome di Bellerofonte, con l’obiettivo di ricavarne miliardi di dollari. Aiutato dall’esperto di computer Luthor Stickell e dal pilota di elicottero Billy Baird ma anche dall’abile e affascinante ladra Nyah Hall, ex di Ambrose, Hunt dovrà dunque cercare di rintracciare il terrorista prima che possa finire con lo spargere il virus per tutto il mondo, causando una tragedia senza precedenti.

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Il cast di Mission: Impossible 2 e altre curiosità

Ad interpretare Ethan Hunt vi è naturalmente l’attore Tom Cruise, che in quest’occasione ha svolto anche il ruolo di produttore. Per reintrodurre il personaggio, Cruise ha ideato la sequenza in cui Hunt si sta arrampicando a mani nude sul Dead Horse Point State Park a Moab, nello Utah. La cosa preoccupava molto gli altri produttori, che temevano che l’attore potesse farsi male. Cruise insistette però per lasciare la sequenza, svolgendola senza alcuna rete di protezione ma unicamente con l’ausilio di alcuni cavi di sicurezza ancorati al suo corpo. Un’ennesima dimostrazione, dunque, di quanto Cruisi ami dar vita in prima persona ad acrobazie di questo tipo. È stato poi sempre Cruise a scegliere Woo come regista, salvo poi escluderlo dalla fase di montaggio, sulla quale ha avuto l’ultima parola.

Nei panni di Nyah Hall vi è invece l’attice Thandiwe Newton, scelta su suggerimento di Nicole Kidman, all’epoca moglie di Cruise. La Newton fu assunta ancor prima che la sceneggiatura fosse terminata. L’attore Ving Rhames riprende invece il ruolo di Luthor Stickell, già interpretato nel primo film, mentre John Polson interpreta Billy Baird. Dougray Scott interpreta invece l’antagonista Sean Ambrose. Scott era inizialmente stato scelto per interpretare Wolverine in X-Men, ma poiché le riprese di Mission: Impossible 2 si sono protratte oltre il previsto, ha dovuto rinunciare al ruolo, poi come noto andato a Hugh Jackman. L’attore Richard Roxburgh interpreta invece Hugh Stamp, braccio destro di Ambrose.

Recita poi nel film anche Brendan Gleeson nel ruolo di John C. McCloy, CEO dell’azienda Biocyte. Il due volte premio Oscar Anthony Hopkins compare invece in due scene nei panni del comandante Swanbeck, che affida ad Hunt la nuova missione. Prima che ad Anthony Hopkins, il ruolo di Swanbeck era stato offerto a Ian McKellen, che non poté accettare perché impegnato in un lavoro teatrale a Londra. Il personaggio di Hopkins è ricordato in particolare per essere stata la prima persona nella saga ad usare effettivamente la frase “missione impossibile“. L’attore croato Rade Šerbedžija, visto anche in Eyes Wide Shut Space Cowboys, è il dr. Vladimir Nekhorvich, sviluppatore del virus Chimera.

Il trailer di Mission: Impossible 2 e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Mission: Impossible 2 grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Netflix, Prime Video e Paramount+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 6 giugno alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Fonte: IMDb

Lionel Messi: Apple Tv+ annuncia una docuserie sul campione argentino

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Apple TV+ ha annunciato una nuova docuserie in quattro parti prodotta dalla SMUGGLER Entertainment, con un esclusivo dietro le quinte della star mondiale Lionel Messi, che è considerato il più grande di tutti i tempi in uno sport seguito da oltre cinque miliardi di fan nel mondo. La serie è stata girata a Parigi, in Qatar e in Argentina, seguendo il sette volte vincitore del Pallone d’Oro attraverso le sue cinque presenze alla Coppa del Mondo e la vittoria dell’Argentina nella Coppa del Mondo Qatar 2022, in una delle finali più emozionanti della storia. Con le sue stesse parole, Messi racconta la storia della sua incredibile carriera con la nazionale di calcio dell’Argentina, fornendo uno sguardo intimo e senza precedenti sulla ricerca di una vittoria nella Coppa del Mondo.

Pochi giorni prima dell’inizio del torneo, Messi ha detto ai registi: “Sarebbe un’esperienza fantastica vincere una Coppa del Mondo e poter chiudere la mia carriera così. Sono anni che lo sogno e lotto per questo. Ho immaginato un milione di possibilità su cosa potrebbe succedere… la prima partita, gli ottavi di finale, i quarti di finale, la semifinale e la finale. E lo vivrò come qualcosa di speciale, perché è l’ultimo mondiale. Concludere la carriera vincendo una Coppa del Mondo sarebbe il coronamento di un sogno”. Nel giro di poche settimane, e di fronte a un pubblico da record, Leo Messi ha consolidato il suo posto nel pantheon dello sport alzando la Coppa del Mondo.

Il documentario attualmente senza titolo è prodotto dal vincitore dell’Emmy Award Tim Pastore (“Free Solo”, “Jane”), dai vincitori dell’Emmy e del Tony Award Patrick Milling Smith e Brian Carmody, e dal vincitore dell’Emmy Award Matt Renner (“Free Solo”, “Limitless with Chris Hemsworth”) di SMUGGLER Entertainment, insieme a Jon Henion (“Welcome to Wrexham”) e Juan Camilo Cruz (“In Her Hands”). La serie è prodotta per Apple da SMUGGLER Entertainment e prodotta in associazione con Pegsa.

I resgisti hanno seguito Messi durante l’emozionante Coppa del Mondo Qatar 2022, fornendoci immagini uniche del prima, durante e dopo la monumentale impresa del consolidamento di un campione. Dai campi di allenamento del Qatar al caos delle riunioni con la stampa fino alla tranquilla contemplazione della stanza privata di Messi, la serie mette in luce un’emozionante mescolanza del mondo pubblico e privato del miglior atleta vivente del pianeta, nonché quello dei suoi fedeli sostenitori in tutta l’Argentina e di coloro che hanno compiuto il pellegrinaggio in Qatar. La serie presenta anche le interviste più personali fino ad oggi con Messi, insieme a conversazioni con compagni di squadra, allenatori, avversari, fan devoti e commentatori che testimoniano l’incredibile influenza e impatto che ha su una nazione e sul mondo, insieme alla grazia, forza d’animo e forza di volontà che ha dimostrato nel corso della sua carriera. La docuserie traccia il percorso drammatico della sua prima partita con la nazionale di calcio argentina, dove gli è stato mostrato un cartellino rosso nel suo primo minuto, e poi il peso di un paese sulle spalle attraverso diverse vittorie sfuggite della Coppa del Mondo, che lo hanno portato al suo ritiro anticipato nel 2016, e infine il ritorno per diventare campione mondiale ed essere incoronato miglior giocatore del torneo del 2022.

La Casa – Il Risveglio del Male: disponibile su tutte le piattaforme digitali

New Line Cinema e Renaissance Pictures presentano il ritorno dell’iconico franchise horror, “La Casa – Il Risveglio del Male“, dello sceneggiatore e regista Lee Cronin (“Hole – L’abisso”). Il film è interpretato da Lily Sullivan (“I Met a Girl”, “Pronti a Tutto”), Alyssa Sutherland (“The Mist”, “Vikings”), Morgan Davies (“Storm Boy – Il Ragazzo che Sapeva Volare”, “The End”), Gabrielle Echols (“Frammenti dal Passato – Reminiscence”) e Nell Fisher (“Northspur”).

Spostando l’azione dai boschi alla città, “La Casa – Il Risveglio del Male” racconta l’intricata vicenda di due sorelle intente a riavvicinarsi tra loro, interpretate da Sutherland e Sullivan, il cui ricongiungimento viene interrotto dall’ascesa di demoni in carne e ossa, che le spingono a una battaglia primordiale per la sopravvivenza mentre affrontano il loro incubo peggiore.

“La Casa – Il Risveglio del Male” è prodotto da Rob Tapert (“Ash vs Evil Dead”, “Man in the Dark”) e prodotto esecutivamente dal creatore della serie e icona dell’horror Sam Raimi e dalla leggenda di culto e “Ash” stesso, Bruce Campbell, insieme a John Keville, Macdara Kelleher, Richard Brener, Dave Neustadter, Romel Adam e Victoria Palmieri.

Cronin è affiancato dietro la macchina da presa dal direttore della fotografia Dave Garbett (“Z for Zachariah”, “Underworld: La Ribellione dei Lycans”), dal production designer Nick Bassett (“Guns Akimbo”, “Sweet Tooth”), dal montatore Bryan Shaw (“Ash vs Evil Dead”, “Spartacus”) e dalla costumista Sarah Voon (“Chasing Great”, “Inside”), con una colonna sonora di Stephen McKeon (“Hole – L’Abisso “, “Primeval”).

Una presentazione New Line Cinema / Renaissance Pictures di una produzione Pacific Renaissance e Wild Atlantic Pictures, ” La Casa – Il Risveglio del Male” è stato distribuito nelle sale cinematografiche italiane da Warner Bros. Pictures.

Blu e Flippy – Amici per le pinne: recensione del film di Mohammad Kheyrandish

Blu e Flippy – Amici per le pinne ci presenta le grandi debolezze e paure dell’essere umano mentre un ragazzo delfino cerca di salvare il suo habitat da un temibile cattivo. Il film animato del 2022 di Mohammad Kheyrandish racconta la storia del piccolo Blu, un ragazzo cresciuto in mezzo al mare come un piccolo Tarzan. Blu nuota insieme al fratello delfino Flippy. Una magia quella che avvolge la vita di Blu che non è come tutti gli umani, può stare sott’acqua molto più al lungo e questo gli permette di crescere ricoperto di salsedine e di giocare in groppa al suo fedele amico.

Blu e Flippy – Amici per le pinne arriverà l’8 giugno nei cinema ed è sicuramente un film adatto ai più piccoli per i temi di cui parla. Infatti, il film di Kheyrandish mostra la vastità del mondo sottomarino con le sue tantissime specie animale. Ma non solo, viene raccontata anche una storia di magia e di mistero. C’è un cattivo da combattere, non solo umano, ma anche animale: un gigantesco polpo cattivo. Le riflessioni dopo la visione sono tante anche per i più grandi: una storia di integrazione e di sostenibilità sarà un modo per portare al cinema grandi e piccini.

Blu e Flippy – Amici per le pinne, la trama

Quando un aereo precipita in mare, i delfini salvano un bambino e lo crescono come una famiglia. Blu vive una vita spensierata sotto le onde, fino a quando un mostro malvagio prende il potere sul mondo sottomarino. La storia di Blu e Flippy – Amici per le pinne è una storia familiare ma anche di resistenza. Insieme, il ragazzo e il delfino, si fanno leader di questa battaglia contro il cattivo Octopus che inquina il mare con il petrolio. Purtroppo, però sono soli in questa battaglia e in un primo momento Blu viene esiliato sulla terraferma, dove un capitano dal cuore gentile lo accoglie.

Cresciuto in fondo al mare, il piccolo Blu vuole ritrovare la sua mamma. Sarà proprio il capitano ad aiutarlo così il ragazzo intraprende un viaggio per risolvere il mistero della sua vera identità. Blu e Flippy – Amici per le pinne, il film d’animazione diretto da Mohammad Kheyrandish alla sua opera prima, ci mostra questo fantastico mondo sottomarino dove Blu e Flippy sono inseparabili. Si spalleggiano e giocano come due fratelli e nel momento di maggiore difficoltà uniscono le forze e non si arrendono. Sono felici e la loro spensieratezza diventa contagiosa anche per tutti gli abitanti degli abissi marini.

Blu e Flippy - Amici per le pinne film

Ritrovare sé stessi

Mentre cerca di ritrovare la madre Blu cerca anche sé stesso. L’unica nota stonata in Blu e Flippy – Amici per le pinne è proprio il ritrovamento di questa figura materna spiegato troppo velocemente. Nell’isola rossa, infatti, è racchiuso tutto il mistero: disegni di delfini e stelle e una simpatica vecchietta che fa le pozioni. Nonna Zan mantiene in vita l’isola rossa, le sue creature e la madre del piccolo Blu caduta come in una specie di coma. Per salvarla serve un antidoto rinchiuso in una conchiglia ed è impossibile accedervi senza trovarsi davanti l’ira di Octopus. Blu e Flippy riescono a sconfiggere il malvagio Octopus, Blu incontra finalmente la madre. “Mamma” è infatti l’unica parola che Blu riesce a dire sulla terraferma. L’amore per la madre è uno dei messaggi più belli del film, sia della sua mamma delfino che anche e soprattutto della madre di Blu.

Quello che rende Blu e Flippy – Amici per le pinne davvero interessante è che ancora una volta l’uso dell’animazione è il veicolo di un messaggio più ampio. Tutta la questione sulla sostenibilità e l’inquinamento del mare da parte dell’uomo e il modo in cui le creature marine cercano di combattere insieme. Ecco perché potrebbe piacere sia bambini che agli adulti perché ha anche un approccio rilevante e intelligente sul tema della natura. Sicuramente il messaggio che lascia è più cupo rispetto a qualsiasi altro film di animazione ma non lo fa in modo noioso anzi lascia intendere proprio ciò che vuole denunciare.

Spider-Man: Across the Spider-Verse, tutti gli Easter-Egg del film

Pensavate che Spider-Man: Un nuovo universo contenesse il maggior numero di Easter-Egg e riferimenti ai fumetti? Beh, l’attesissimo sequel del film d’animazione vincitore dell’Oscar, Spider-Man: Across the Spider-Verse, vi farà ricredere. Gli oltre 200 Uomini-Ragno presenti nell’acclamato sequel della storia di Miles Morales (Shamiek Moore) sono solo una piccola parte del numero quasi infinito di riferimenti al passato, al presente e al futuro dell’iconico personaggio. Ecco tutti gli Easter egg e i riferimenti alla storia dell’arrampica-muri che siamo riusciti a scovare in Spider-Man: Across the Spider-Verse.

Il logo della Comics Code Authority

Come i fan di Spider-Man: Un nuovo universo avranno notato, il film originale si apre con un logo che è un chiaro punto di riferimento per gli appassionati di fumetti: quello della Comics Code Authority, l’organizzazione ormai scomparsa che ha funzionato come servizio di regolamentazione dei fumetti dal 1954 al 2011. Questo è stato un divertente cenno ai fumetti classici che hanno ovviamente ispirato Into the Spider-Verse e i suoi numerosi predecessori, e il logo compare nuovamente nei titoli di testa di Spider-Man: Across the Spider-Verse.

Universo di Spider-Gwen (Terra 65)

Spider-Man: Across the Spider-Verse presenta una lunga sequenza introduttiva per aggiornare il pubblico sulle vicende di Gwen Stacy (Hailee Steinfeld) dopo gli eventi dell’ultimo film. Visivamente, l’estetica ad acquerello dell’universo di Gwen è praticamente identica a quella dei fumetti originali dell’artista Robbi Rodriguez. Gwen viene anche vista continuare brevemente la sua carriera come batterista della rock band The Mary Janes e vive ancora con il padre George Stacy (Shea Whigham), iperprotettivo ma affettuoso capitano di polizia.

La storia di Gwen con Peter Parker, alias Lizard

Spider-Man: Un nuovo universo ha toccato solo brevemente le origini di Spider-Gwen, in particolare la morte della versione del suo universo di Peter Parker. Across the Spider-Verse spiega ulteriormente cosa è successo all’ex migliore amico di Gwen, ed è ancora più tragico di quanto pensassimo. Si scopre che il Peter Parker di Terra 65 era vittima di un bullismo incessante, e uno dei suoi aguzzini era un certo Ned (un possibile riferimento a Ned Leeds, alias Hobgoblin, alias il migliore amico di Peter Parker nel MCU). Stufo di questo comportamento, Peter crea un siero per trasformarsi nella versione di questo universo di Lizard e attacca durante il ballo della sua scuola. Gwen combatte la bestia squamosa, senza rendersi conto che in realtà si tratta del suo migliore amico, e Peter purtroppo rimane ucciso.

J.K. Simmons riprende il suo ruolo iconico di J. Jonah Jameson

Spider-Man può assumere nomi diversi ed essere interpretato da attori diversi, ma quando si tratta del critico più severo della Testa di Ragnatela, solo un uomo nel multiverso può interpretarlo. Si tratta del premio Oscar J.K. Simmons, il quale torna nel franchise di Spider-Man come variante multipla di J. Jonah Jameson. Innanzitutto, appare su Terra 65 per discutere di come Spider-Woman sia una minaccia per la società. Poi, appare anche in forma di mattoncini nell’universo LEGO, utilizzando battute vocali tratte direttamente dalla trilogia originale di Sam Raimi. Infine, la voce di Jameson si sente ancora una volta alla fine del film, su Terra 42, dove introduce una famigerata organizzazione criminale chiamata “The Sinister Six Cartel”.

Yuri Watanabe

Quando il Capitano Stacy riceve una chiamata che segnala che un Avvoltoio italiano (Jorma Taccone) sta terrorizzando il museo d’arte locale, uno degli agenti sulla scena si chiama Yuri. Si tratta presumibilmente di Yuri Watanabe, un tenente di polizia presente regolarmente in diverse storie di Spider-Man. Watanabe è recentemente apparso come personaggio principale nel videogioco di Spider-Man, dove la sua posizione di agente di polizia è in conflitto con il suo desiderio di fare giustizia. Nei fumetti, Yuri adotta l’alter ego di Spettro, uno spietato vigilante molto più violento dell’amichevole Spider-Man di quartiere.

Avvoltoio del Rinascimento italiano

Gwen scopre subito che i suoi giorni nello Spider-Verse non sono finiti, perché una strana variante dell’Avvoltoio, uno dei più vecchi nemici di Spidey, sta causando problemi su Terra 65. Questa versione di Adrian Toomes proviene da una dimensione bloccata nel Rinascimento italiano, con il cattivo che usa armi che sembrano essere state pensate da Leonardo da Vinci. Non è la prima volta che un Avvoltoio spunta in un universo che non è il suo, come abbiamo visto con l’Avvoltoio del MCU (Michael Keaton) di Spider-Man: Homecoming che finisce accidentalmente nello stesso universo di Morbius.

I soprannomi di Spider-Man 2099

Quando Spider-Man 2099 (Oscar Isaac) arriva per aiutare a curare l’Avvoltoio, Gwen pensa al suo nome da supereroe. Tra i nomi ipotizzati, uno è Pantera Blu, un ovvio cenno alla ben più popolare Pantera Nera dei fumetti Marvel. Un altro è Nacho Libre, che fa riferimento all’omonimo film cult sul luchador interpretato da Jack Black.

Jessica Drew, alias Spider-Woman

Quando Spider-Man 2099 chiama i rinforzi, finalmente si assiste alla prima apparizione sul grande schermo di Jessica Drew (Issa Rae), nota anche come Spider-Woman. Nei fumetti, nonostante il suo nome, Jessica Drew è un personaggio che non ha alcuna relazione con Peter Parker o altri Spider-People. Ha invece legami con organizzazioni comuni dell’Universo Marvel, come lo S.H.I.E.L.D. e lo S.W.O.R.D. Nonostante la sua mancanza di legami con Spidey nei fumetti, ha ancora molti dei suoi stessi poteri, oltre a una moto elegante che le piace usare più delle ragnatele. Questa versione di Drew combatte anche il crimine mentre è incinta, il che la rende una super mamma formidabile.

Spider-Man 2099 fa riferimento agli eventi di “Spider-Man: No Way Home”.

benedict cumberbatchMentre racconta di quanto il multiverso sia ormai distrutto, Spider-Man 2099 fa il primo di molti riferimenti al MCU. Egli afferma che Gwen e Jessica non dovrebbero “fargli iniziare a parlare di Doctor Strange e di quel piccolo nerd sulla Terra 199999”. Un chiaro riferimento agli eventi di Spider-Man: No Way Home, in cui Peter Parker (Tom Holland) e Doctor Strange (Benedict Cumberbatch) del MCU hanno accidentalmente evocato gli eroi e i cattivi degli altri film di Spider-Man.

Hammerspace

Spider-Man: Un nuovo universoSpider-Man 2099 menziona anche il concetto di hammerspace, seguito da una breve definizione di cosa sia l’idea sullo schermo. Essenzialmente, spiega che i personaggi, soprattutto dei cartoni animati, dispongono di un’area di archiviazione extra-temporale, l’hammerspace. Non solo l’Avvoltoio rinascimentale ha l’hammerspace, ma abbiamo anche visto il concetto utilizzato da Spider-Pork in Spider-Man: Un nuovo universo.

Ganke non è “il tipo sulla sedia” di Miles

Spider-Man: No Way HomeDopo aver combattuto con un “cattivo della settimana” chiamato La Macchia (Jason Schwartzman), Miles torna a casa e vede che il suo compagno di stanza, Ganke, sta giocando ai videogiochi. Chiede a Ganke se può chiamare rapidamente la polizia per dire che Macchia è stato catturato, ma Ganke non vuole farlo, dicendo di non essere il “tizio sulla sedia” di Miles. Questo è il classico titolo che Ned Leeds (Jacob Batalon) porta con orgoglio nel MCU, aiutando da lontano il Peter Parker di Tom Holland.

Ganke gioca a “Spider-Man” della PS4

A proposito di Ganke che gioca ai videogiochi, il gioco in particolare a cui sta giocando è uno dei tanti riferimenti alla storia di Spider-Man nei videogiochi. Sebbene sia sfocato e modificato per adattarsi allo stile caratteristico di Across the Spider-Verse, non ci si può sbagliare: il gioco a cui Ganke sta giocando è Spider-Man del 2018 di Insomniac e PlayStation Studios. Un cenno interessante, soprattutto se si considera che Ganke appare come personaggio nel seguito del gioco, Spider-Man: Miles Morales.

Le origini della Macchia

The-Spot Spider-Man: Across the Spider-VerseLa Macchia è un affascinante cattivo principale per la trilogia di Spider-Verse, e questo è dovuto in parte alle sue origini. Sebbene Miles non riconosca lo strano individuo, La Macchia (il cui vero nome è Jonathan Ohnn) racconta la sua storia. Essendo un dipendente di alto livello dell’Alchemex, Ohnn ha portato il ragno che ha morso Miles nel loro universo mentre testava il collisore di Kingpin (Liev Schreiber) e Olvia Octavius (Kathryn Hahn) del primo film. Ohnn è stato anche colpito in faccia da un bagel mentre Miles e Peter B. Parker (Jake Johnson) stavano scappando dalla struttura dell’Alchemex, ed era lì quando gli Spider-Men hanno fatto esplodere il collisore. L’esplosione ha sfigurato Ohnn e gli ha dato la capacità di creare buchi nella realtà verso altre dimensioni, dando ufficialmente inizio alla ricerca vendicativa de La Macchia.

La macchia incontra i LEGO e… Mrs. Chen?

Poco dopo aver combattuto contro la sua acerrima nemesi, La Macchia mette alla prova le sue capacità di esplorare la realtà vedendo dove lo conducono le sue macchie. Il primo universo che visita ricorda la prima apparizione di Spider-Man nei fumetti Amazing Fantasy. Il secondo mondo in cui entra è quello fatto interamente di LEGO, con un riferimento al giocattolo molto appropriato dato che i produttori di Spider-Verse, Phil Lord e Chris Miller, hanno entrambi lavorato al franchise di The LEGO Movie. La terza dimensione visitata da La Macchia è la più sorprendente, con il cattivo che si trova faccia a faccia con la signora Chen (Peggy Lu) nel suo negozio dai film di Venom.

Armadillo

Quando cerca di tornare a casa in fretta per la festa di promozione del padre, Miles deve prendere la metropolitana per arrivare in tempo con le torte che ha comprato. Sulla metro, si imbatte in un altro “cattivo della settimana”, Armadillo. Chiamato Antonio Rodriguez nei fumetti, l’Armadillo è spesso trattato come un personaggio scherzoso, ma la spessa pelle da cui prende il nome lo rende una minaccia formidabile. Non è questo il caso di Spider-Man: Across the Spider-Verse, in cui Miles lo colpisce rapidamente con un’esplosione di Venom e prosegue la sua giornata.

Gwen sa cosa succede alle altre Gwen Stacy

Spider-Man-Across-the-Spider-Verse-miles-morales-gwen-stacyGwen e Miles sono entrambi entusiasti di riunirsi, ma non tutte le notizie sulle avventure multiversali di Gwen sono altrettanto positive. Nei suoi viaggi degli ultimi mesi, Gwen ha imparato di persona che le altre versioni di lei si innamorano quasi sempre di Spider-Man, e questa storia d’amore ha sempre un finale tragico. È un’affermazione vera, perché le Gwen degli universi alternativi sono state spesso uccise, di solito da una versione di Green Goblin. Detto questo, nessuna di loro aveva i superpoteri di Spider-Gwen.

Mumbatan (Terra 50101)

Per la prima volta nella sua vita, Miles entra in universi diversi dal suo e il primo posto in cui si reca è Terra 50101, che è la casa di Pavitr Prabhakar (Karan Soni). Pavitr è la versione di Spider-Man di questo universo e risiede nella città di Mumbatan, una combinazione di Mumbai e Manhattan. Qui Pavitr difende la sua città da ogni sorta di crimine, ma nemmeno lui è preparato alla minaccia rappresentata dalla Macchia.

Spider-punk

Ha perfettamente senso che Spider-Gwen diventi amica di Hobie Brown (Daniel Kaluuya), che preferisce farsi chiamare Spider-Punk. Originario della Terra 138, Spider-Punk è un ribelle dal cuore gentile che ha seri problemi a confrontarsi con l’autorità, soprattutto dopo aver spodestato il presidente Norman Osborn nei fumetti. Onestamente è un po’ curioso il motivo per cui abbia accettato di unirsi alla task force di 2099, per non parlare di come sia stato invitato, ma si rivela un alleato incredibilmente prezioso per Miles.

Nueva York (Terra 928)

Il nome di Spider-Man 2099 non deriva dal fatto che si trovi su Terra 2099, poiché la dimensione da cui proviene è in realtà Terra 928. L’anno da cui proviene Miguel O’Hara è il 2099, essendo il residente della versione futuristica della Grande Mela chiamata Nueva York. La tecnologia incredibilmente avanzata dell’universo spiega il brillante intelletto di O’Hara e lo rende il luogo perfetto per la task force interdimensionale di Spider-Man 2099.

Scarlet Spider

Già ad aprile era stato riferito che Andy Samberg avrebbe avuto un ruolo in Spider-Man: Across the Spider-Verse, il che è stato confermato dalla sua apparizione come voce fuori campo di Ben Reilly, alias Scarlett Spider. Il personaggio dei fumetti preferito dai fan è un clone di Peter Parker ed è noto per il suo punto di vista esistenziale sulla vita. È stato creato dal cattivo noto come lo Sciacallo, ma alla fine è andato contro il desiderio del suo creatore di distruggere Spider-Man ed è diventato lui stesso un combattente del crimine. L’interpretazione di Samberg del personaggio è chiaramente una presa in giro dell’indole angosciosa del personaggio, che passa la maggior parte del tempo a esternare i suoi monologhi interiori.

I prigionieri della task force di Spidey

kraven the hunter spider-manL’Avvoltoio del Rinascimento italiano non è il primo cattivo che ha infranto le regole dello Spider-Verse. C’è un’intera prigione piena di cattivi che si sono ritrovati nell’universo sbagliato. Sono quasi troppi i cattivi diversi da contare, tra cui diverse varianti del Dottor Octopus, alcune versioni di Rhino e persino un Kraven. Siamo sicuri di averne perso qualcuno, ma c’è un prigioniero in particolare che è impossibile non notare.

Donald Glover debutta come Prowler nel MCU

Donald GloverDonald Glover ha fatto la sua breve introduzione nel MCU con il ruolo di Aaron Davis in Spider-Man: Homecoming. Nel film live-action viene ritratto come un ladro mediocre, ma i fan dei fumetti e di Spider-Man: Un nuovo universo sanno già che il personaggio è destinato a diventare Prowler. Davis menziona persino di avere un nipote in Homecoming, indicando che Miles Morales esiste nel MCU e che un giorno potrebbe apparire. Tuttavia, non abbiamo sentito o visto l’incarnazione di Glover dal 2017… fino ad ora. Nella prigione di Nueva York c’è l’Aaron Davis di Donald Glover, che ora è vestito da Prowler. Speriamo di vederlo utilizzare quell’equipaggiamento un giorno in un successivo progetto del MCU.

Lo Spider-Man della Playstation fa un cameo

Anche la versione dell’Uomo Ragno del videogioco per PlayStation, nella sezione della prigione della base. Se si guarda attentamente nella parte dell’atrio della base, lo si può vedere affiancato dalla versione PlayStation di Miles Morales. Ha anche una brevissima battuta nel film, interpretata sempre da Yuri Lowenthal, che dà la voce a Spidey nel gioco e che tornerà per l’attesissimo capitolo successivo, Spider-Man 2 su PS5.

Spider-Man 2099 sta costruendo una nuova tuta

Quando Miles incontra per la prima volta Spider-Man 2099, sullo sfondo appare quella che sembra essere una tuta ragno bianca in costruzione. Potrebbe essere la nuova tuta 2099 dei fumetti, che originariamente aveva ricevuto da Peter Parker stesso dopo aver deciso di ritirarsi. Ovviamente, non l’ha fatto e ha indossato questa nuova tuta ancora più avanzata per combattere il crimine futuristico.

May “Mayday” Parker

MayDay ParkerDa quando si è riconciliato con la Mary Jane del suo universo (Zoë Kravitz), Peter B. Parker è ora l’orgoglioso padre di una bambina vivace, che lui e Mary Jane hanno chiamato come la sua defunta zia, May. Soprannominata Mayday, la bambina non vede l’ora di fare il giro del mondo e di mettere alla prova i suoi poteri. Mayday ha anche una storia nei fumetti: crescendo diventerà Spider-Girl per combattere il crimine come suo padre.

Eventi canonici

Spider-Man: Across the Spider-VerseLa missione più sacra della task force del 2099 è quella di preservare gli “eventi canonici”, ovvero gli eventi chiave che devono accadere nella vita di un determinato personaggio Ragno. Esempi di questi eventi sono la morte di uno zio e il legame con un simbionte. Anche la morte di un capitano di polizia è un evento canonico, che rappresenta un grosso problema per i padri di Miles e Gwen.

Andrew Garfield e Tobey Maguire fanno la loro apparizione (più o meno)

Tobey Maguire Andrew Garfield Spider-Man No Way Home MCULa troupe dietro i film dello Spider-Verse ha sempre espresso l’interesse di portare gli Spider-Men in carne e ossa nei loro film. Questo accade in Across the Spider-Verse? Più o meno. Sebbene Tom Holland non appaia, vediamo brevi scene della trilogia di Sam Raimi e dei film di The Amazing Spider-Man, entrambi caratterizzati dalla presenza di Tobey Maguire e Andrew Garfield.

Gli Spider-Man dei cartoni animati

Spider-Man cartoni animatiNon solo i film live-action e i videogiochi vengono rappresentati, ma anche i cartoni animati trovano spazio nel film. Proprio nel momento in cui Miles inizia la sua grande fuga, vediamo apparire lo Spidey di The Spectacular Spider-Man, uno dei preferiti dei fan, ancora una volta doppiato da Josh Keaton. Si intravede anche lo Spidey del cartone animato degli anni ’60, con cui Spider-Man 2099 litiga nella scena dei titoli di coda di Spider-Man: Un nuovo universo. Sullo sfondo si vede anche lo Spidey di Spider-Man: Unlimited.

Alfred Molina si ferma a salutare Peter

Alfred-Molina-Doctor-OctopusL’ultimo grande cameo è stata una breve battuta vocale di Alfred Molina, proveniente dalla sua prima apparizione nel MCU in Spider-Man: No Way Home. Quando Miles sta scappando dagli Spider-People, attraversa una struttura di addestramento piena di sagome dei più famosi cattivi di Spider-Man. Uno di questi cattivi è il Dottor Octopus, che pronuncia la frase “Ciao Peter” proprio come il personaggio di Molina nel film di successo.

La banda dei Sinistri Sei

Sinistri sei Spider-ManLa squadra di cattivi più famosa di Spider-Man potrebbe finalmente arrivare nel terzo film della trilogia, Spider-Man: Beyond the Spider-Verse. Secondo un rapporto radiofonico di J.K. Simmons, la Banda dei Sinistri Sei è al comando su Terra 42 – l’universo che non ha un Uomo Ragno e ha invece una variante malvagia di Miles come Prowler. Non si sa quali siano i cattivi che compongono i Sinistri Sei in questo universo, ma sicuramente ci saranno alcuni dei più grandi nemici di Spidey dopo il cliffhanger finale.

Spider-Gwen forma una nuova task force

Spider-Man: Across the Spider-VerseSapendo che il suo migliore amico è nei guai, Gwen ha formato una nuova squadra di Spider-Friends, dato che Spider-Man 2099 e il suo esercito non possono aiutarla. Questa nuova squadra è composta da Spider-Gwen, Peter B. Parker, Mayday Parker, Spider-Punk e Spider-Man India. Sono presenti anche gli amici di Gwen del primo film, tra cui Peni Parker (Kimiko Glenn) con un nuovo mech, Spider-Man Noir (Nicolas Cage) e Spider-Pork (John Mulaney). Tutti pronti a salvare il loro amico da una versione malvagia di se stesso.

“Cough!” nei titoli di testa di Across The Spider-Verse

Gli spettatori più attenti noteranno un colpo di tosse abbinato alla scritta “cough!” all’inizio dei titoli di testa di Spider-Man: Across the Spider-Verse. Come rivelato nell’aprile del 2023, è lo sceneggiatore/produttore Chris Miller a tossire, qualcosa che aveva già fatto durante il missaggio audio di 21 Jump St. di Phil Lord e Miller, è che è stata aggiunta a quasi tutti i film che hanno fatto da allora come gag ricorrente. Tuttavia, lo spunto visivo sembra essere una novità inserita appositamente per Across the Spider-Verse.

“Facciamo le cose in modo diverso” (la storia di Spider-Gwen)

In Spider-Man: Un nuovo universo, ogni nuova versione dell’Uomo Ragno è stata introdotta con una narrazione personale delle origini che iniziava con la frase “Facciamolo per l’ultima volta”. Tuttavia, Spider-Man: Across the Spider-Verse cambia marcia con un’immersione più profonda nel passato e nel presente di Spider-Gwen tramite l’incipit: “Facciamo le cose in modo diverso”.

Bandiera trans e schema di colori di Spider-Gwen

Nella stanza di Gwen su Terra-65 è presente la bandiera trans con la scritta “Protect Trans Kids”. In combinazione agli schemi di colori simili del mondo di Gwen, alcuni sono giunti a credere che Spider-Man: Across the Spider-Verse stia alludendo al fatto che Spider-Gwen stessa potrebbe essere trans. Anche se non è stato confermato, è stato almeno confermato che supporta la comunità.

“Credo sia un Banksy” (Post-Malone)

Nello Spider-Verse, un passante commenta un lampione deformato dal multiverso: “Penso che sia un Banksy”, riferendosi all’opera dell’iconico artista di strada. Questa è in realtà una battuta del rapper Post Malone, che si sente di nuovo in Spider-Man: Across the Spider-Verse dopo la battaglia con l’Avvoltoio Da Vinci al Guggenheim Art Museum, che ha luogo nella Terra-65 di Spider-Gwen.

Riferimento segreto a Tom Holland Spider-Man nella stanza di Miles Morales

Nella stanza di Miles e Ganke è presente anche un poster della leggenda del calcio sudcoreano Heung-min Son. Nella vita reale, Son è un eroe personale dell’attore Tom Holland, quindi l’aggiunta del poster è stata probabilmente voluta, dato che Son è anche un grande fan di Spider-Man. A quanto pare, anche Ganke è un fan di Son.

“Il palmo della mia mano” (Doctor Octopus)

Quando si rende conto della sua vera capacità di viaggiare nel multiverso, La Macchia afferma di avere “il potere del multiverso nel palmo della mano”. Una citazione molto simile a quella del Dottor Octopus e del suo reattore a fusione in Spider-Man 2: “Il potere del sole nel palmo della mia mano”.

Riferimento a Everything Everywhere All At Once (Bagel)

Quando La Macchia torna al suo appartamento per costruire un super collisore in miniatura, sul tetto si vede un cartellone pubblicitario con un bagel gigante. Non solo è un riferimento al fatto che la Macchia è stata colpita in testa da un bagel in Spider-Man: Un nuovo universo, ma il cartellone dice “All Of It Always All Over The Place”, un esilarante riferimento al film premio Oscar sul multiverso Everything Everywhere All At Once, in cui il bagel è un simbolo centrale.

La banca di risparmio di Williamsburgh

Proprio come le versioni di Spider-Man di Tobey Maguire, Andrew Garfield e Tom Holland, Miles Morales rivela qual è il suo nascondiglio segreto, un posto dove stare da solo e allontanarsi dai suoi problemi. Per Miles è il Williamsburgh Bank Building di Brooklyn, mentre lo Spider-Man di Tobey Maguire ha il Chrysler Building, Garfield preferisce l’Empire State Building e il Peter Parker di Holland il tetto della Midtown School of Science and Technology.

Il contesto fumettistico dello Spider-Verse

Proprio come Spider-Man: Un nuovo universo, che presentava ogni eroe dello Spider-Verse con una copertina a fumetti dedicata, le copertine vengono utilizzate per suddividere Spider-Man: Across the Spider-Verse in diversi capitoli. In questo modo, si intende rispecchiare i numeri di una serie di fumetti, un espediente molto interessante e incredibilmente unico per il sequel animato del supereroe.

“Ti amiamo e ti accettiamo” – I genitori di Miles Morales

Durante la narrazione di Miles che presenta se stesso e ciò che sta facendo da Spider-Man: Un nuovo universo, immagina uno scenario in cui dice ai suoi genitori che è Spider-Man, credendo che in qualche altro universo potrebbero accettare la sua doppia identità. Nei fumetti, i genitori di Miles sanno che è l’Uomo Ragno, ma rivelarglielo è stata una passeggiata e ha portato ad alcuni scontri familiari piuttosto significativi. Allo stesso modo, anche la madre di Miles nell’universo del gioco Insomniac conosce il suo segreto.

Diramazioni del multiverso del MCU

Nel quartier generale della Spider Society, Spider-Man 2099 rivela la composizione del multiverso e l’ologramma che viene mostrato presenta una linea temporale blu incandescente con realtà ramificate, proprio come è stato mostrato in precedenza nel MCU. Vista per la prima volta nella serie Loki della Marvel, la linea temporale multiversale è presente anche in Ant-Man and the Wasp: Quantumania.

La Ragnatela della Vita e del Destino proviene dai fumetti dello Spider-Verse

All’interno del multiverso stesso, Spider-Man 2099 mostra a Miles la Grande Ragnatela della Vita e del Destino, lo Spider-Verse intrecciato che contiene tutte le versioni dell’Uomo Ragno nei suoi nodi. Questo concetto multiversale proviene direttamente dai fumetti Marvel originali, ed è molto bello che la Ragnatela in Spider-Man: Across the Spider-Verse presenti varie pagine di fumetti e scene tratte da ogni tipo di storia di Spider-Man preesistente.

Meme di Spider-Man che punta il dito

Quando Miles decide di fuggire dalla Spider-Society per tornare a casa e salvare suo padre, Spider-Man 2099 ordina a tutti gli Uomini Ragno di dargli la caccia, in modo che non possa interrompere quello che dovrebbe essere un evento canonico. Tuttavia, l’ordine di 2099 di fermare l’Uomo Ragno non è abbastanza chiaro, tanto che tutti i Ragni replicano l’iconico meme degli Spider-Man che si puntano il dito contro, chiedendo se l’altro Uomo Ragno è quello di cui parla 2099.

Peter Parker di Terra 65 è doppiato da Jack Quaid di The Boys

Doppiato da Jack Quaid, il Peter Parker di Terra-65 compare durante i flashback delle origini di Spider-Gwen. Nell’universo di Spider-Gwen, Peter era segretamente Lizard, ucciso in battaglia perché Gwen non sapeva chi fosse veramente il mostro, il che rispecchia le origini di Gwen nei fumetti. Questo ha creato una frattura tra Gwen e suo padre, il Capitano Stacy, che alla fine viene risanata in Spider-Man: Across the Spider-Verse.

Cameo dello Spider-Man di Metro Boomin

Uno dei membri della Spider Society è il “Metro Spider-Man”, una versione dell’Uomo Ragno doppiata e somigliante al produttore discografico Metro Boomin, che ha prodotto la colonna sonora di Spider-Man: Across the Spider-Verse. È stato anche il Ragno che ha detto erroneamente a Miles che non c’era nessun posto dove scappare (quando invece c’era).

Il nuovo Spider-Bot di Peni Parker riprende i fumetti

Dopo essere stata un personaggio importante dello Spider-Verse in Spider-Man: Un nuovo universo, Peni Parker (Kimiko Glenn) fa un paio di apparizioni anche nel sequel. Ha anche un nuovo Spider-Bot che assomiglia esattamente alla versione di SP//dr vista nei fumetti Marvel originali.

Spider-Cat

Inseguendo Miles Morales con il resto della Spider Society, uno Spider-Cat attacca Miles sparando ragnatele come palle di pelo. Sebbene si tratti probabilmente dello Spider-Cat di Terra-999 dei fumetti originali, potrebbe anche essere lo Spider-Cat mascherato presente nel gioco Spider-Man: Miles Morales di Insomniac. Tuttavia, forse si tratta di un omaggio a entrambi.

Spider-Rex

Come se la sua giornata non potesse diventare ancora più strana, Miles viene attaccato da Spider-Rex, alias Pter Ptarker. Pterodattilo trasformato in T.Rex ragnateloso da una cometa radioattiva ricoperta di ragni, Spider-Rex è apparso per la prima volta nella serie antologica Edge of Spider-Verse del 2022. In quanto tale, Spider-Rex è apparentemente il membro più recente della Spider Society.

Spider-Man ’67

Primo eroe ragno reclutato da Spider-Man 2099 alla fine di Spider-Man: Un nuovo universo, questo Spider-Man proviene dal cartone animato del 1967, doppiato da Jorma Taccone di The Lonely Island.

Cyborg Spider-Woman

Un impressionante cyborg con poteri ragneschi, questa Donna Ragno è presente più volte ed è anche la “build-a-figure” Marvel Legends di Hasbro.

Spider-Mobile

La versione antropomorfa della Spider-Mobile di Peter Parker è un membro della Spider Society.

Bag-Man

Un Uomo Ragno che ha perso il suo costume e si è dovuto accontentare di un costume extra dei Fantastici Quattro e di una maschera da sacchetto di carta.

Sun Spider

Spider-Woman più recente che ha fatto il suo debutto nei fumetti nel 2019, Sun Spider di Charlotte Webber fa la sua apparizione, doppiata da Danielle Perez.

Spider-Man giapponese

Takuya Yamashiro proviene dalla serie televisiva Spider-Man del 1978 andata in onda in Giappone, con origini e storia che si discostano dai fumetti originali.

Black Suit Spider-Man

Si vede uno Spider-Man vestito di nero, anche se non è chiaro se si tratti di un costume da simbionte o meno.

Big-Time Spider-Man

Simile a una tuta del franchise Tron della Disney, Spider-Man indossa la sua tuta “Big Time” dei fumetti.

Werewolf Spider-Man

È presente uno Spider-Man mannaro, che potrebbe essere un riferimento al gioco mobile Spider-Man Unlimited.

Armored Spider-Man

È presente uno Spider-Man che indossa la sua classica armatura argentata dei fumetti.

Spider-Armor MK III

La tuta aggiornata rossa e nera di Spider-Man è presente anche in Spider-Man: Across the Spider-Verse, mentre Miles viene portato da Spider-Man 2099.

Superior Spider-Man

Una versione antieroe dell’Uomo Ragno dei fumetti con la mente del Dottor Octopus.

Spider-Cop

Presente per dirigere il traffico alla Spider Society, Spider-Cop era una gag di PS4 Spider-Man che è diventata una variante nei fumetti.

Civil War Iron Spider (fumetti)

È possibile vedere una versione dell’Uomo Ragno della Civil War dei fumetti, completa della sua tuta originale Iron Spider.

Spider-Man canadese

Con indosso una pelliccia rossa e bianca, questo Spider-Man brandisce anche una mazza da hockey.

Manga Spider-Man

Spider-Man Manga ha debuttato nel “New Mangaverse” della Marvel nel 2022, dopo essere stato addestrato dal suo sensei/zio con il Clan dei Ninja Ragno.

Spinneret e Spiderling

Introdotti nel fumetto Secret Wars del 2015, lo Spinneret di Mary Jane Watson e lo Spiderling di Annie May provengono da una linea temporale in cui Peter e MJ sono rimasti sposati.

Lady Spider

Lady Spider fa la sua apparizione, proveniente da un universo steampunk e apparsa per la prima volta nel fumetto Spider-Verse del 2015.

Spider-Monkey

Spider-Monkey appare brevemente nel film ed è una variante proveniente dalla miniserie Marvel Apes del 2008 in cui tutti gli eroi Marvel erano primati.

Future Foundation

L’Uomo Ragno della Future Foundation appare con un costume bianco quando Peter Parker si unisce alla squadra formata da Reed Richards.

Spider-Terapeuta

Durante l’inseguimento per fermare Miles, un gruppo di Ragni si schianta contro l’ufficio di uno Spider-Terapeuta, che riesce a entrare in empatia con i suoi pazienti.

Web-Slinger e Spider-Horse

Spider-Horse (chiamato anche Widow) è un cavallo che è stato morso dallo stesso ragno radioattivo del suo cavaliere, il Web-Slinger. Come tale, i due condividono un’esilarante connessione telepatica.

Doppelganger Spider-Man

Creato dalla controparte malvagia di Adam Warlock, Magus, Doppleganger è la versione multiarmata e con le zanne dell’Uomo Ragno.

Flash Thompson’s Captain Spider

Spider-Man Homecoming - Flash ThompsonCapitan Spider proviene da una realtà in cui Flash è stato morso dal ragno radioattivo al posto di Peter Parker.

Spyder-Knight

Lo Spyder-Knight proviene da una realtà medievale ed è apparso per la prima volta nello show Ultimate Spider-Man di Disney XD.

Chibi Spider-Man

Spider-Man: Across the Spider-Verse include anche uno Spider-Man in stile Chibi, simile a quello del dialogo interiore di Peter Parker nella serie Ultimate Spider-Man.

Spidercide

Come Ben Reilly e Kaine, Spidercide è un’altra variante clone dell’Uomo Ragno di Peter Parker creata da Miles Warren.

Tommaso Ragno: 10 cose che non sai sull’attore

Tommaso Ragno: 10 cose che non sai sull’attore

Tra gli attori più richiesti del momento, Tommaso Ragno è dotato di un talento camaleontico, che gli permette di interpretare con grande naturalezza personaggio sempre diversi tra loro per torni, provenienze ed obiettivi. È così che negli ultimi anni è passato dal partecipare ad importanti drammi d’autore ad acclamate commedie, senza dimenticare la televisione, il teatro e la radio. Ragno, insomma, si afferma sempre più come uno degli attori più completi attualmente in attività.

Dopo aver letto l’intervista rilasciata a Cinefilos.it, ecco 10 cose che forse non sai di Tommaso Ragno.

Tommaso Ragno: i suoi film, le serie TV e gli audiolibri

1. Ha recitato in celebri film. Ragno debutta al cinema nel 1997 con Tutti già per terra. In seguito ha recitato in film come Chimera (2001), Il consiglio d’Egitto (2002), Anche libero va bene (2005), L’uomo privato (2007), Médéè miracle (2007), con Isabelle Huppert, La passione (2010), Io e te (2012), La nostra terra (2014), Un ragazzo d’oro (2014), La pazza gioia (2016), I peggiori (2016), Riccardo va all’inferno (2016), Hotel Gagarin (2017), Lazzaro felice (2018), Il cattivo poeta (2020), con Sergio Castellitto, Tre piani (2021), Security (2021) e Una relazione (2021). Il 2022 è stato un anno d’oro per lui, che ha recitato in ben sei film: Vetro, Nostalgia con Pierfrancesco Favino, Ti mangio il cuore, Siccità con Valerio Mastandrea, Rapiniamo il duce e My Soul Summer.

2. Ha preso parte a diversi prodotti televisivi. Oltre al cinema, Ragno si è dedicato molto anche alla televisione, interpretando vari ruoli in diverse fiction, come Elisa di Rivombrosa 2 (2005) e Le tre rose di Eva 3 (2015) e imponendosi come protagonista nelle serie Distretto di Polizia-11 (2001-2012) e Il tredicesimo apostolo (2012-2014). Ha poi recitato nelle serie 1992 (2015), La porta rossa (2017 – in corso), 1993 (2017), Baby (2018-2020), Il miracolo (2018), Fargo (2020), Luna Park (2021) e Monterossi (2022).

3. Ha lavorato per la radio e ha registrato diversi audiolibri. Nel corso della sua carriera Ragno ha avuto modo di lavorare anche con la sola voce, svolgendo letture per Radio 3 di opere come Il ritratto di Dorian Gray, Dracula, Frankenstein e Addio alle armi. Ha poi registrato gli audiolibri Il nome della rosa, Il pendolo di Foucault, Oliver Twist, Il profumo e Vita e destino.

Tommaso-ragno-Siccità

Tommaso Ragno in Nostalgia

4. Ha costruito attentamente il suo personaggio. Nel film Nostalgia di Mario Martone, Ragno interpreta il malavitoso Oreste. Per prepararsi a questo personaggio, che viene prima soltanto evocato dagli altri protagonisti della storia, l’attore ha raccontato di essersi servito delle cose che si dicono di lui per potersi formare una propria idea riguardo quest’uomo. Lo ha poi costruito come fosse il personaggio di una tragedia greca, con il passato che ancora lo tormenta nel presente. Inoltre, l’attore ha lavorato molto sulla fisicità più che sulla parola, così da rendere ulteriormente chiara la natura fisica e aggressiva di Oreste.

Tommaso Ragno in Siccità

5. Ha avuto un ruolo comico. Nel film corale Siccità, di Paolo Virzì, Ragno interpreta Alfredo, un ex attore fattosi influencer che ha sviluppato una dipendenza dai social. Con questo ruolo l’attore ha avuto l’occasione di confrontarsi con toni comici anche al cinema, prendendo spunto da quegli influencer che in tempo di lockdown hanno abusato dei social per promuovere la propria immagine, un po’ come fa il suo Alfredo.

Tommaso Ragno in Fargo

6. Ha avuto un ruolo nella serie statunitense. Nella quarta stagione di Fargo, la serie antologica ispirata al film omonimo dei fratelli Coen, l’attore ha interpretato il ruolo di Donatello Fadda,  un gangster italiano che si contende il potere nella Kansas City degli anni Cinquanta con la banda di afroamericani capeggiata da Chris Rock. Per il ruolo, anche in questo caso, Ragno ha raccontato di aver costruito il personaggio a partire dalla sua gestualità e fisicità, lasciandosi poi guidare ampiamente dalla sceneggiatura, da lui giudicata perfetta.

7. Ha recitato sia in italiano che in inglese. Sul set di Fargo l’attore si è trovato a dover recitare sia in italiano che in inglese, una possibilità che gli ha permesso di calarsi ulteriormente nel contesto che lo circondava, potendo quasi dar vita a due personaggi diversi e a specifiche loro caratterizzazioni in base alla lingua parlata. Per Ragno, infatti, il bilinguismo del suo personaggio è stato fondamentale per poter dare un’ulteriore connotazione fisica alla propria recitazione.

Tommaso-ragno-fargo

Tommaso Ragno: ha una moglie?

8. Non è sposato. Ragno non è solito condividere troppe informazioni sulla sua vita privata, rifuggendo dalla sindrome del pavone a cui troppe celebrità cedono. Di lui si sa però che da diversi anni ha una relazione con l’attrice Iaia Forte, nota per la sua partecipazione a film come La grande bellezza, Il giovane favoloso e Qui rido io. I due però si impegnano affinché il loro rapporto rimanga al di fuori dei riflettori tipici del loro mestiere. L’attore ha poi un figlio, di nome Domenico.

 Tommaso Ragno è su Instagram

9. Ha un profilo sul social network. L’attore è presente sul social network Instagram, con un profilo seguito attualmente da 10,6 mila persone. Su tale piattaforma egli ha ad oggi pubblicato cinquencento post, tutti relativi alle sue attività come attore, per prodotti cinematografici, televisivi o teatrali. Si possono infatti ritrovare diverse immagini relative a momenti trascorsi sul set ma anche foto promozionali dei suoi progetti o di altre attività a cui ha preso parte. Seguendolo si può dunque rimanere aggiornati sulle sue attività.

Tommaso Ragno: età e altezza dell’attore

10. Tommaso Ragno è nato a Vieste, in provincia di Foggia, il 1° giugno del 1967. L’attore è alto complessivamente 1,80 metri.

Fonti: IMDb, Instagram

Pesci piccoli – Un’agenzia. Molte idee. Poco budget, la conferenza stampa con The Jackal

Nella cornice colorata del Cinema Barberini, dopo la proiezione dei primi due episodi di Pesci piccoli. – Un’agenzia. Molte idee. Poco budget, serie prodotta e ideata dai The Jackal con Mad Entertainment, e in collaborazione con Amazon Prime Video, abbiamo incontrato in conferenza stampa il gruppo comico partenopeo – Fabio Balsamo, Gianluca Fru, Aurora Leone, Ciro Priello – con la protagonista Martina Tinnirello e il regista Francesco Ebbasta. Il cast è approdato a Roma per presentare la prima serie comedy dei The Jackal che, come dimostra l’anteprima dei primi due episodi, ha un animo vivace e pieno di estro. I The Jackal, arrivati con quel loro sorriso bonaccione illuminando l’intera sala 4, prima di condividere il piccolo schermo come colleghi, sono amici da una vita. Veri e sinceri. E il loro legame, come in tutti gli altri medium nei quali abbiamo ritrovato i loro volti – a partire dalle web series – è sempre stato la loro carta vincente, ed è la chiave di volta anche di Pesci piccoli. – Un’agenzia. Molte idee. Poco budget.

Per il loro debutto in piattaforma, che ricordiamo sarà su Amazon Prime Video l’8 giugno, il titolo della serie è alquanto curioso e particolare e suscita, inevitabilmente, molto interesse. È Ciro Priello, componente del gruppo, a spiegare subito come è nato questo nome: “Non avevamo idea di come chiamare la serie. Un giorno arrivò Aurora (Leone, ndr) sul set e ci propose di chiamarla Pesci piccoli come metafora del fatto che siamo una piccola agenzia in un mare di agenzie più grandi. La motivazione ci è piaciuta e il titolo è stato dato. Noi poi abbiamo fatto altri lavori in passato, però per definizione questa è la prima serie comedy che va su una piattaforma streaming, che è Amazon Prime.” “A differenza dei nostri altri progetti, questa è la prima volta che i The Jackal, come azienda, producono una serie. Non ci siamo solo noi come volti, ma tutta la squadra costituita da venti persone”, conclude Gianluca Fru, altro cuore del gruppo.

Pesci piccoli – Un’agenzia. Molte idee. Poco budget: un gruppo che si conosce

Il segreto del loro successo, e dunque anche della serie stessa, va perciò ricondotto alla loro forte e duratura amicizia, che per questo progetto è stata il vero grande motore. A far funzionare la nuova macchina seriale di Pesci piccoli.- Un’agenzia. Molte idee. Poco budget è soprattutto il fatto che i The Jackal non hanno filtri l’uno con l’altro. “Ci vediamo talmente tanto, e tutti i giorni, che quello che ci diciamo tutto quotidianamente. Sul set siamo sempre stati molto trasparenti, e non ci sono stati particolari disaccordi. Le visioni che abbiamo, anche discordanti, le viviamo tutti i giorni. La serie l’abbiamo affrontata con grande emozione, perché per noi è un progetto molto importante, ma rimanendo quelli di sempre”, dice Fabio Balsamo, una delle figure più caratteristiche dei The Jackal. “La nostra fortuna è che parliamo sempre di tutto, anche delle cose che ci piacciono meno. Credo che sia la nostra più grande forza”, conclude Ciro Priello.

Essendo un gruppo così consolidato, l’interazione lavorativa con coloro che non ne fanno parte poteva perciò essere un rischio o un problema. Eppure per il regista Francesco Ebbasta non ci sono state difficoltà nell’entrare dentro questo nucleo familiare molto stretto e intimo, ma anzi il lavoro svolto con i The Jackal gli ha permesso di far risaltare con facilità, ed equamente, tutte e quattro le ingombranti personalità. “Il motivo per cui sono un gruppo così stretto sta, secondo me, nel requisito per poter accedervi. Conosco tutti i Jackal dal loro giorno zero, e ciò che mi sorprende lavorando con loro non è tanto il talento eterogeneo che hanno, ma la capacità e la sensibilità molto rara di riuscire a riconoscere, anche dopo quindici anni di esperienza, di avere bisogno di una squadra per lavorare al meglio. Questo è un grande talento, e loro ce l’hanno.”

Fra tradizioni napoletane e lavoro

Nel guardare i primi episodi, poi, è stato chiaro sin da subito quali fossero veramente i due protagonisti indiscussi: la Napoli delle tradizioni, dei modi di dire e di fare, che funge anche da sfondo, e il lavoro, in questo caso specifico relativo alla comunicazione e all’agenzia, che costituisce in generale la cifra tematica ricorrente nei prodotti del gruppo comico. “La serie racconta un’altra sfumatura del lavoro”, dice Francesco Ebbasta, “volevamo parlare di quei piccoli contesti lavorativi, di provincia, in cui decine di persone lavorano tutti i giorni nella comunicazione, che si svegliano prestissimo la mattina per andare a fare il tik tok per la paninoteca all’angolo. Dato che anche noi siamo partiti da un contesto molto piccolo, per l’appunto provinciale, ci siamo chiesti come facessero questi esseri umani, nell’epoca in cui tutti sono famosi e tutti sono delle star, a convivere con questi esempi molto alti di riferimento, ma nonostante questo svegliarsi la mattina tutti i giorni alle 7, leggere una moltitudine di e-mail, e fare il proprio lavoro. Pur consapevoli del fatto che quello che fanno non cambierà il mondo. Questi erano un po’ gli eroi che volevamo raccontare, quelli che riescono a ritagliarsi dei rituali all’interno dello stesso ufficio come la ball delle merendine o il karaoke, e riescono a sopravvivere in questo contesto di supereroi, di influencer famosi, continuando ad andare avanti, a far bene, a innamorarsi fra loro. Si trattava, quindi, di raccontare la capacità di vivere il quotidiano e di farlo all’interno di un gruppo, che è la cosa più importante quando fai questo lavoro.”

Mentre per quanto riguarda Napoli, il discorso è molto più d’identità che paesaggistico: “Napoli ce l’abbiamo nel sangue”, continua il regista, “questo non significa che dobbiamo per forza raccontare la città, che nella serie fa comunque da sfondo, però i personaggi se la portano dietro perché è parte di loro, per esempio nell’accento, che io preferisco portare in scena perché dà loro verità, o nelle scelte musicali. Abbiamo voluto conservare questo rimando alla tradizione pur trattando un argomento che è tutto fuorché tradizionale, perché questo tema delle web agency non era mai esploso prima. Non riusciamo, anche trattando generi diversi o storie diverse, a fare a meno di essere napoletani: ce l’abbiamo dentro e ci appartiene.”

Pesci piccoli - Un'agenzia. Molte idee. Poco budgetElementi nuovi, inserti autobiografici

In Pesci piccoli. – Un’agenzia. Molte idee. Poco budget, la protagonista, Martina Tinnirello, non fa parte del gruppo comico e questa è una vera e propria sorpresa per il pubblico. A spiegare le ragioni di tale scelta ci pensa il regista: “L’innesco di ogni prodotto di sitcom a cui siamo affezionati, e la serie ha tanti riferimenti e omaggi anche a quelle con cui siamo cresciuti, avviene sempre per un elemento esterno che viene introdotto nell’equilibrio oramai stabile. A noi piaceva l’idea che un nuovo elemento, ossia il meta testo, andasse in qualche modo a innescare una serie di dinamiche all’interno di un gruppo consolidato”. “Inserirsi in un gruppo consolidato non è per niente semplice”, gli fa eco Aurora Leone aggiungendosi al discorso, “ e quello che ci è piaciuto di Martina è stata la sua capacità di interpretare un ruolo che è di rottura e dovrebbe risultare antipatico, con una capacità espressiva molto sviluppata e una tale ironia da farlo diventare il personaggio che piace.”

Nonostante ci sia una protagonista estranea al gruppo, Pesci piccoli. – Un’agenzia. Molte idee. Poco budget è comunque un prodotto che parla dei The Jackal, e che ha al suo interno molti inserti autobiografici. “L’ispirazione di tutto quello che accade nella serie viene dalla nostra vita reale. Anche gli aneddoti”, dice Gianluca Fru, “alcune cose sono vere, tipo la ball delle merendine, un elemento che abbiamo davvero nei nostri uffici, mentre altre cose sono solo vagamente ispirate da racconti di terzi. Però in linea generale abbiamo raccontato il nostro quotidiano. Noi ci siamo sentiti dei pesci piccoli con tante idee e poco budget.” “In realtà ci identifichiamo ancora in pesci piccoli perché non è solamente il budget a determinarci, ma anche l’atteggiamento verso il lavoro”, conclude Fabio Balsamo, “essendo un gruppo riusciamo ad equilibrarci sempre, sia quando ci esaltiamo che quando ci abbattiamo troppo. Quindi la mentalità è sempre quella di imparare e crescere, in un mondo che ha tanto ancora da offrirci. E noi dobbiamo ancora evolvere. Quindi saremo sempre dei pesci piccoli.

Prime Video svela le prime foto della serie Original The Lost Flowers of Alice Hart

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Prime Video ha svelato le prime immagini della serie Original The Lost Flowers of Alice Hart, disponibile dal 4 agosto in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo. La serie debutterà con i primi tre episodi il 4 agosto, seguiti da un nuovo episodio ogni settimana, fino al finale di stagione il 1° settembre. The Lost Flowers of Alice Hart è l’ultima novità per i clienti Amazon Prime, che in Italia beneficiano di spedizioni veloci, offerte esclusive e intrattenimento, incluso Prime Video, con un solo abbonamento al costo di €49,90/anno o €4,99/mese.

Basata sul best-seller d’esordio di Holly Ringland, la serie in sette episodi racconta la coinvolgente ed emozionante storia di Alice Hart. Quando Alice, all’età di 9 anni, perde tragicamente i genitori in un misterioso incendio, viene portata a vivere con la nonna June nella Thornfield flower farm (azienda agricola), dove scopre che numerosi segreti si nascondono nel suo passato e in quello della sua famiglia. Ambientato in Australia, con il suo paesaggio mozzafiato, e fiori e piante selvatiche autoctone che danno modo di esprimere l’inesprimibile, questo avvincente drama familiare attraversa i decenni. Mentre cresce dal suo complicato passato, il viaggio di Alice raggiunge il climax emotivo quando si ritrova a combattere per la sua vita contro l’uomo che ama.

The Lost Flowers of Alice Hart vede nel cast l’attrice candidata all’Oscar e vincitrice ai BAFTA e Golden Globe Sigourney Weaver (Avatar, Alien), il vincitore del Gold Logie Award e del premio AACTA Asher Keddie (Nove perfetti sconosciuti, Offspring), la vincitrice dell’AACTA 2022 come miglior attrice protagonista Leah Purcell (The Drover’s Wife: The Legend of Molly Johnson, Wentworth), Alycia Debnam-Carey (Fear the Walking Dead, Saint X), Frankie Adams (The Expanse), Alexander England (How to Please a Woman), Charlie Vickers (Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere), Tilda Cobham-Hervey (I Am Woman), Sebastián Zurita (la serie Original Come sopravvivere da single), Alyla Browne(Nove perfetti sconosciuti) e Xavier Samuel (Elvis).

The Lost Flowers of Alice Hart è prodotta da Amazon Studios, Made Up Stories e Fifth Season. Jodi Matterson, Bruna Papandrea e Steve Hutensky di Made Up Stories, insieme a Sigourney Weaver, Sarah Lambert e Glendyn Ivin sono executive producer. Ivin dirige tutti e sette gli episodi e Lambert è showrunner.

Insidious: La Porta Rossa, final trailer del nuovo horror in arrivo al cinema!

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Il capitolo finale della serie horror di culto sta per arrivare al cinema! Insidious: La Porta Rossa, diretto e interpretato da Patrick Wilson arriverà al cinema dal 5 Luglio distribuito da Sony Pictures Italia.

In Insidious: La Porta Rossa, il cast originario del franchise horror si riunisce nell’ultimo capitolo della terrificante saga della famiglia Lambert. Per mettere a tacere i loro demoni una volta per tutte, Josh (Patrick Wilson) e Dalton (Ty Simpkins), ormai in età da college, devono spingersi nell’“Altrove” più a fondo di quanto non abbiano mai fatto, affrontando l’oscuro passato della loro famiglia e una serie di nuovi e più spaventosi terrori che si nascondono dietro la porta rossa.

Anthony Hopkins definisce “inutile” il tipo di recitazione richiesta dai film Marvel

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A distanza di oltre un decennio dalla sua prima apparizione nei panni di Odino in Thor del 2011, Anthony Hopkins parla della sua esperienza nell’universo cinematografico Marvel. Se molti ricorderanno per sempre l’attore per il ruolo di Hannibal Lecter, è innegabile che c’è una nuova generazione di spettatori che lo identifica con il padre di Thor.

L’attore, vera e propria icona del grande cinema, ha interpretato Odino in Thor del 2011, Thor: The Dark World del 2013 e Thor: Ragnarok del 2017, anche se recentemente ha descritto in maniera piuttosto denigratoria la sua esperienza.

Su The New Yorker in un pezzo di ampio respiro su come il Marvel Cinematic Universe abbia “inghiottito” Hollywood nel suo insieme, sono riportate molte dichiarazioni di grandi attori coinvolti nel franchise, anche in ruoli non di primo piano, ma come illustri comprimari. Tra le altre è riportata una dichiarazione di Hopkins che dice: “Mi hanno messo in armatura; mi hanno messo la barba. Seduto sul trono, a gridare un po’. Se sei seduto davanti a uno schermo verde, è uno sforzo di recitazione inutile”.

Senza dubbio la sua limitata esperienza nel franchise gli ha precluso gli aspetti emotivamente più impegnativi dei ruoli Marvel, come quelli che abbiamo visto mettere in campo da Robert Downey Jr. o da Scarlett Johansson, per esempio, ma è innegabile che per un attore che fa del contatto umano e dello scambio in scena un elemento importante della sua performance, recitare con il green screen deve essere stato limitante.

Povere Creature! trailer e prime foto del nuovo film di Yorgos Lanthimos con Emma Stone

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Il primo trailer in italiano e il poster del film di Yorgos Lanthimos Povere Creature!, che arriverà il 12 ottobre nelle sale italiane distribuito da The Walt Disney Company Italia.

Dal regista Yorgos Lanthimos e dalla produttrice Emma Stone arriva l’incredibile storia e la fantastica evoluzione di Bella Baxter (Stone), una giovane donna riportata in vita dal brillante e poco ortodosso scienziato Dr. Godwin Baxter (Willem Dafoe). Sotto la protezione di Baxter, Bella è desiderosa di imparare. Affamata della mondanità che le manca, Bella fugge con Duncan Wedderburn (Mark Ruffalo), un abile e dissoluto avvocato, in una travolgente avventura attraverso i continenti. Libera dai pregiudizi del suo tempo, Bella è sempre più decisa nel suo proposito di difendere l’uguaglianza e l’emancipazione.

Basata sul libro di Alasdair Gray, la sceneggiatura è stata scritta da Tony McNamara, rendendo questa la seconda collaborazione tra Lanthimos e McNamara (La favorita). Il film è stato prodotto da Ed Guiney, Andrew Lowe, Yorgos Lanthimos ed Emma Stone.

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