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David Harbour conferma la pausa nella produzione di Thunderbolts

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David Harbour conferma la pausa nella produzione di Thunderbolts

David Harbour ha ufficialmente confermato che la produzione di Thunderbolts è attualmente sospesa a seguito dello sciopero degli sceneggiatori della WGA

Quando i Marvel Studios hanno finalmente annunciato Thunderbolts, i fan sono rimasti entusiasti della notizia. Sfortunatamente, l’elenco dei personaggi scelti si è rivelato un po’ divisivo. Con una squadra composta da Yelena Belova, Bucky Barnes, Red Guardian, US Agent, Ghost e Taskmaster, si tratta per lo più Super Soldiers, il che significa che il gruppo manca di varietà e di molti degli eroi / cattivi che invece compaiono nei fumetti di Thunderbolts.

Di conseguenza, il film ora sembra più un sequel di Black Widow e The Falcon and The Winter Soldier, prodotti molto realistici nell’ambito del MCU, che un vero debutto per la squadra che molti lettori di fumetti conoscono e amano dal materiale originale.

Nonostante ciò, il progetto sembra comunque interessante e degno di interesse, anche perché molti dei personaggi coinvolti sono trai nuovi preferiti dei fan del MCU. Tuttavia è stato recentemente riferito che la produzione sia di Thunderbolts che di Wonder Man è stata sospesa “a tempo indeterminato” per lo sciopero WGA in corso.

Sfortunatamente, la star David Harbour ha confermato che è così in un recente post sui social media. Come molti film dei Marvel Studios, supponiamo che le camere inizieranno a girare senza una sceneggiatura completamente finita. Con gli sceneggiatori non autorizzati a lavorare su film e programmi TV durante lo sciopero, probabilmente non c’era modo di iniziare la produzione quando la storia probabilmente non è stata ancora cominciata.

The Flash, due nuove clip dal film con Ben Affleck e Sasha Calle

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The Flash, due nuove clip dal film con Ben Affleck e Sasha Calle

Il 15 giugno è sempre più vicino e la promozione di The Flash si fa incalzante. Sono infatti arrivate on line altre due clip dal film con Ezra Miller, che ci mostrano due momenti differenti in cui Barry è alle prese prima con Bruce Wayne e con la possibilità di cambiare il presente agendo sul passato, e poi con Supergirl, che, sembra, abbia salvato da un luogo oscuro dove era nascosta.

Nelle clip vediamo, Ben Affleck che torna per la sua ultima apparizione nei panni di Bruce Wayne/Batman, mentre nella seconda, oltre a Miller sdoppiato, vediamo Sasha Calleche esordisce nei panni di Supergirl.

 

 

The Flash: la trama e il cast del film

The Flash uscirà al cinema il 15 giugno 2023 distribuito da Warner Bros Italia. In The Flash i mondi si incontreranno quando Barry userà i suoi superpoteri per viaggiare indietro nel tempo e cambiare gli eventi del passato. Ma quando il tentativo di salvare la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry rimane intrappolato in una realtà in cui il generale Zod è tornato, minacciando distruzione, e senza alcun Supereroe a cui rivolgersi. L’unica speranza per Barry è riuscire a far uscire dalla pensione un Batman decisamente diverso per salvare un kryptoniano imprigionato…. malgrado non sia più colui che sta cercando. In definitiva, per salvare il mondo in cui si trova e tornare al futuro che conosce, l’unica speranza per Barry è ‘correre per la sua vita’. Ma questo estremo sacrificio sarà sufficiente per resettare l’universo?

Fanno parte del cast di The Flash l’attore Ezra Miller nei panni del protagonista, riprendendo dunque il ruolo di Barry Allen da Justice League, ma anche l’astro nascente Sasha Calle nel ruolo di Supergirl, Michael Shannon (“Bullet Train”, “Batman v Superman: Dawn of Justice”), in quelli del Generale Zod, Ron Livingston (“Loudermilk”, “L’evocazione – The Conjuring”), Maribel Verdú (“Elite”, “Y tu mamá también – Anche tua madre”), Kiersey Clemons (“Zack Snyder’s Justice League”, “Sweetheart”), Antje Traue (“King of Ravens”, “L’uomo d’acciaio”) e Michael Keaton (“Spider-Man: Homecoming”, “Batman”), che torna nel costume di Batman dopo oltre 30 anni.

Mark Hamill tornerebbe in Star Wars, ma ammette: “Non hanno più bisogno di Luke”

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La notizia, risalente ormai al lontano 2012, che Mark Hamill, Harrison Ford e Carrie Fisher sarebbero tornati per i sequel di Star Wars è stata accolta con favore dai fan, ma le cose non sono andate esattamente come ci aspettavamo.

Per cominciare, il trio ha trascorso pochissimo tempo insieme sullo schermo e il ritratto di Luke Skywalker è stato particolarmente problematico. Lo stesso Hamill ha espresso delusione per le decisioni creative di Rian Johnson in numerose occasioni, ma ha trovato una forma di redenzione per gentile concessione di The Mandalorian.

Da allora è apparso anche in The Book of Boba Fett nei panni del giovane Luke, e ultimamente ci sono state voci sul suo possibile ritorno al franchise nel prossimo film con protagonista Daisy Ridley nei panni di Rey.

Parlando con CBS News (tramite SFFGazette.com), tuttavia, Mark Hamill ha nuovamente messo in dubbio il suo futuro in Star Wars. “Ho avuto il mio tempo a disposizione, e va bene”, ha detto, rifiutandosi di rivelare se un suo ritorno è previsto o meno. “Ma ora basta… mai dire mai. Non vedo alcun motivo per farlo. Mettiamola così: voglio dire, hanno così tante storie da raccontare, non hanno più bisogno di Luke.”

Quando l’intervistatore ha suggerito che i fan non sono d’accordo con quel punto, Hamill ha semplicemente riso prima di ricordare l’impatto che ha avuto l’interpretazione di questo personaggio. “Voglio dire, la verità è che non mi sarei mai aspettato di essere ricordato per qualcosa. Volevo solo guadagnarmi da vivere facendo ciò che mi piaceva. E ho pensato: ‘Beh, potrebbe andare peggio. Potrei essere ricordato come il miglior attore che abbia mai interpretato Adolf Hitler, sai?’ Almeno Luke è un tipo ammirevole!”

Con il film Star Wars di Dave Filoni che dovrebbe adattare L’erede dell’Impero di Timothy Zahn, potrebbe effettivamente esserci spazio per il giovane Luke. È difficile dire se Hamill sia abbastanza interessato da partecipare, anche se sarebbe un’occasione persa non coinvolgere in qualche modo il personaggio, dal momento che ormai l’età non è più un problema!

Napoli – New York: al via le riprese del nuovo film di Gabriele Salvatores con Pierfrancesco Favino

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Al via le riprese di Napoli – New York, il nuovo film diretto dal regista Premio Oscar Gabriele Salvatores, tratto da un soggetto inedito di Federico Fellini Tullio Pinelli. A Pierfrancesco Favino è stato affidato il ruolo del commissario di bordo che aiuterà due bambini in un epico viaggio da una parte all’altra dell’Atlantico, interpretati da Dea Lanzaro e Antonio Guerra. Il cast conta anche sulla presenza di Anna AmmiratiAnna Lucia Pierro con la partecipazione di Omar Benson MillerTomas AranaAntonio Catania.

Dodici le settimane di riprese previste tra Napoli, Trieste, Rijeka e gli studi di Cinecittà. La fotografia è a cura di Diego Indraccolo, la scenografia di Rita Rabassini, i costumi di Patrizia Chericoni, le musiche di Federico De Robertis, il montaggio di Julien Panzarasa, il casting a cura di Francesco VedovatiAnna Pennella e Julie Schubert e la Supervisione agli effetti visivi a Victor Perez.

Napoli – New York è prodotto da Isabella Cocuzza e Arturo Paglia per Paco Cinematografica con Rai Cinema, con il contributo di FVG Film Commission – PromoTurismoFVG. Il film sarà distribuito da 01Distribution.

La trama del film Napoli – New York

Nell’immediato dopoguerra, tra le macerie di una Napoli piegata dalla miseria, i piccoli Carmine e Celestina tentano di sopravvivere come possono, aiutandosi a vicenda. Una notte, s’imbarcano come clandestini su una nave diretta a New York per andare a vivere con la sorella di Celestina emigrata anni prima. I due bambini si uniscono ai tanti emigranti italiani in cerca di fortuna in America e sbarcano in una metropoli sconosciuta, che dopo numerose peripezie, impareranno a chiamare casa.

DCU: Bill Skarsgård è stato scelto per un ruolo misterioso?

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DCU: Bill Skarsgård è stato scelto per un ruolo misterioso?

Secondo le ultime voci in circolazione, Bill Skarsgård è entrato nella nuova famiglia Warner Bros per un ruolo misterioso nel DCU. Sembra che la possibilità che Andy Muschietti diriga The Brave and The Bold abbia aperto tutta una serie di possibilità per i collaboratori del regista.

Prima si è parlato di Christina Hudson, che ha già firmato The Flash, alla sceneggiatura del nuovo film sulla Bat-family, e ora sembra che l’attore Bill Skarsgård, già diretto da Muschietti in IT, possa essere un nuovo Bruce Wayne. Il reporter Jeff Sneider è poi intervenuto affermando che l’attore è già pronto per “un film DC diverso”.

Al momento ci sono solo cinque film nel primo capitolo della lista “Gods and Monsters” del nuovo DCU, quindi se non si tratta di The Brave and the Bold, possiamo presumere che Skarsgård sia pronto per Superman: Legacy, The Authority, Swamp Thing o Supergirl: Woman of Tomorrow.

Superman: Legacy, che è al momento l’unico film in fase di pre-produzione, potrebbe aver bisogno di un Jimmy Olsen convincente, e Skarsgård sembra essere adatto a quel ruolo. Ma si tratta di pura speculazione e possiamo solo aspettare conferme ufficiali per sapere che volto avranno i prossimi protagonisti del DCU.

Un marito sospetto: la vera storia che ha ispirato il film

Un marito sospetto: la vera storia che ha ispirato il film

Innumerevoli sono i casi di film più o meno liberamente ispirati ad alcuni casi di cronaca. Il più delle volte questo tipo di opere hanno l’obiettivo di offrire storie talvolta poco note, dalle quali far emergere riflessioni, paure o anche una semplice voglia di intrattenimento. Un titolo che nel 2019 ha suscitato una certa attenzione in Francia è stato Un marito sospetto, diretto da Christophe Lamotte. Inizialmente proposto come miniserie in due puntate, questo è poi stato riadattato come film, trovando distribuzione internazionale. Arriva infatti ora anche sulla televisione italiana, proponendo il racconto di un terribile caso di cronaca rimasto irrisolto.

Sulla base di ciò, Un marito sospetto offre allora un’ampia serie di suggestioni, dubbi e paure che mano mano si insidiano sempre di più nei protagonisti, senza fornire risposte facili. È dunque un titolo perfetto per gli amanti del thriller, che potranno qui ritrovare tutto ciò che rende affascinanti questa tipologia di opere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla vera storia a cui si ispira. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama e il cast di Un marito sospetto

Protagonista del film è Alice, infermiera quarantenne la cui vita serena accanto al marito Thomas Kertez e al figlio Romain viene sconvolta da un terribile sospetto. L’uomo che da sempre le è accanto non sarebbe la persona tranquilla e gentile che pensa di conoscere. Thomas sarebbe in realtà Antoine Durieux-Jelosse, un efferato assassino sparito nel nulla quindici anni prima dopo aver selvaggiamente massacrato la sua famiglia. A sostenere questa terribile verità è Sophie Lancelle, capo della polizia, che in tutti questi anni non ha mai abbandonato le ricerche per rintracciare l’uomo responsabile di quell’atroce delitto.

Nonostante Thomas proclami ad alta voce la sua innocenza, l’uomo si ritrova sempre più nel mezzo di un turbinio di sospetti, intrappolato nella lotta tra due donne ferocemente opposte: da una parte sua moglie, che non vuole credere di aver vissuto tutto questo tempo accanto a un assassino, dall’altra Sophie, fermamente convinta che sia lui uno dei criminali più ricercati degli ultimi anni. Mentre il confine netto tra verità e bugia inizia a sfocarsi, anche le certezze di Alice cominciano a vacillare e l’unico modo per porre fine alla vicenda, nel bene o nel male, sarà far emergere una volta per tutte la verità.

Ad interpretare Alice vi è l’attrice Laurence Arné, nota in particolare per la serie Workingirls e il film Ti presento i tuoi. Il ruolo di Thomas, il marito sospetto del titolo, è invece ricoperto dall’attore Kad Merad, noto per i film Giù al nord e Supercondriaco – Ridere fa bene alla salute. L’attrice Géraldine Pailhas, nota per aver interpretato Dona Ana in Don Juan DeMarco – Maestro d’amore, con Johnny Depp e Marlon Brando, interpreta invece qui il capo della polizia Sophie Lancelle. Gaspard Pasquet è invece l’interprete di Romain, figlio di Alice e Thomas.

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Un marito sospetto: la vera storia dietro il film

Pur cambiando i nomi dei protagonisti della vicenda, il film è chiaramente ispirato ad un caso di cronaca nera, noto come il Massacro di Nantes, avvenuto nel 2011 e che ha sconvolto la Francia. Quell’anno, infatti, il 21 aprile furono ritrovati i corpi senza vita di cinque membri della famiglia Dupont de Ligonnès, a Nantes. Questi appartenevano ad Agnès e ai suoi quattro figli ArthurThomasAnne Benoit. Ad essere da subito sospettato dell’omicidio è stato il membro mancante della famiglia, ovvero Xavier, marito di Agnès e padre dei quattro ragazzi. Le vittime sono state drogate e poi uccise con un fucile lungo calibro 22 mentre dormivano, per poi essere seppellite sotto il patio nel giardino sul retro della loro casa.

Già dai primi giorni di aprile si iniziarono a notare strani comportamenti da parte della famiglia, che sembrava in procinto di trasferirsi. Xavier viene infatti visto più volte caricare l’auto con grandi bagagli e tutti i pagamenti in sospeso della famiglia vennero saldati in quei giorni. Dall’11 aprile Xavier inizia però a spostarsi in varie località della Francia, venendo avvistato o tramite telecamere di sorveglianza o tramite i pagamenti da lui effettuati. I vicini iniziano però a sospettare che il resto della famiglia sia ancora in casa e pertanto allertano la polizia, che il 21 aprile individuerà appunto i corpi. Da subito Xavier fu accusato degli omicidi, avendo inoltre acquistato diversi chili di calce nei giorni precedenti ed aver ereditato poche settimane prima lo stesso fucile con cui la famiglia è stata poi uccisa.

Quando il mandato d’arresto nei confronti di Xavier è stato emanato, però, di lui non vi era ormai più traccia. Probabilmente scappato definitvamente subito dopo aver commesso l’omicidio, Xavier non è infatti mai stato trovato, facendo di questo un caso irrisolto. Negli anni sono giunte varie segnalazioni di avvistamento, ma nessuna ha mai portato ad effettive conferme né di conseguenza a localizzare la posizione dell’uomo. Alcune teorie sostengono che Xavier possa essersi suicidato, ma se così fosse il corpo non è mai stato ritrovato. La polizia spera ancora oggi di individuare Xavier, ma è difficile se non impossibile stabilire in quale parte del mondo egli si trovi ora.

Un marito sospetto: dove vedere il film in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente presente nel palinsesto televisivo di martedì 6 giugno alle ore 21:30 sul canale Rai 1. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

Fonte: IMDb

The Brave and the Bold: scelta la sceneggiatrice per il prossimo film DC Studios?

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Dopo le voci che vogliono Andy Muschietti al timone di The Brave and the Bold, il prossimo film DC Studios che presenterà la Bat-family sul grande schermo, sembra che a scrivere il film sia stata chiamata Christina Hodson, che ha già firmato non solo The Flash, diretto proprio da Muschietti, ma anche Birds of Prey, il mai uscito Batgirl e altri blockbuster. Si tratterebbe quindi di una penna che ha familiarità con gli eroi DC.

Così come per la notizia legata a Muschietti, anche il coinvolgimento di Christina Hodson in The Brave and the Bold è da considerarsi un rumor e non c’è ancora certezza della sua assunzione. C’è però da dire che se la dirigenza WB è felice con il lavoro svolto dalla coppia Muschietti/Hudson per il film The Flash, è probabile che la riproponga per realizzare anche un altro capitolo del nuovo DCU.

The Brave and the Bold, quello che sappiamo sul film

Insieme all’introduzione della versione DCU di Batman – che esisterà separatamente dalla versione interpretata da Robert Pattinson nei film di The BatmanThe Brave and the Bold introdurrà “la Bat-family“, ha detto James Gunn. Il primo tra loro è Robin, che sta tornando completamente ai film live-action per la prima volta dallo sfortunato film del 1997 Batman e Robin. Questa versione di Robin sarà impersonificata da Damian Wayne, che Gunn ha descritto come “il nostro Robin preferito, “un piccolo figlio di puttana” e “un assassino”.  Damian, per chi non lo sapesse, è il figlio biologico di Bruce Wayne, di cui non quest’ultimo non conosceva l’esistenza.

E’ una strana storia padre-figlio su loro due,” ha detto Gunn. Il progetto è basato sulla serie dei fumetti di Batman scritti da Grant Morrison, che secondo James Gunn è stato “eccezionalmente influente” sul DCU. L’altro scrittore di fumetti che Gunn ha menzionato per nome era Tom King, che ha partecipato alla stanza degli sceneggiatori della DCU e conduce direttamente al prossimo progetto di lungometraggio. Se Muschietti venisse confermato alla regia, sarebbe ad ora il terzo regista ad essere associato a uno dei film in uscita dei DC Studios. Gunn dirigerà Superman: Legacy, mentre James Mangold è stato scelto per dirigere Swamp-Thing (presumibilmente dopo il suo film di Star Wars).

The Flash: Phil Lord e Chris Miller parlano del loro film mai realizzato

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Prima che Andy Muschietti venisse ufficialmente incaricato di dirigere The Flash, c’è stato un breve periodo in cui la Warner Bros era in procinto di affidare a Phil Lord e Chris Miller la direzione creativa del film DC Comics. Il duo, nel 2015 reduce dal successo di The LEGO Movie, aveva incontrato lo Studio per mettere in cassaforte l’eventuale collaborazione, proponendo le sue idee.

I fan erano comprensibilmente entusiasti, ma non si è più sentito parlare del progetto poi fino al 2017, quando il film era già passato in altre mani. Parlando con The Hollywood Reporter, i produttori di Spider-Man: Across the Spider-Verse hanno confermato di aver scritto un trattamento nel 2015 e di essere stati informati dei piani più ampi di Zack Snyder per il suo DCEU. “Il film comprendeva un viaggio nel tempo, ma non era una storia multiversale”, dice Miller della loro versione di The Flash. “Quindi penso che sia giusto dire che questa è la sua cosa unica.”

“Nella nostra storia ci sono sicuramente alcune cose che c’erano nei trailer che ho visto e che sono simili a elementi che sono nel nostro trattamento, ma sono certo che, da quello che so ora della storia, sembra abbastanza diverso da quello che avevamo pensato noi.” Lord ha aggiunto scherzosamente: “Gran parte del nostro trattamento riguardava la quantità di cibo che Barry doveva consumare”.

Per quanto ne sappiamo, Christina Hodson di Birds of Prey è ora l’unica sceneggiatrice accreditata di The Flash, una vera sorpresa quando così tanti sceneggiatori hanno lavorato al film nel corso di tutti gli anni che separano l’annuncio del film dalla sua uscita, il prossimo 15 giugno in Italia.

The Flash: la trama e il cast del film

The Flash uscirà al cinema il 15 giugno 2023 distribuito da Warner Bros Italia. In The Flash i mondi si incontreranno quando Barry userà i suoi superpoteri per viaggiare indietro nel tempo e cambiare gli eventi del passato. Ma quando il tentativo di salvare la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry rimane intrappolato in una realtà in cui il generale Zod è tornato, minacciando distruzione, e senza alcun Supereroe a cui rivolgersi. L’unica speranza per Barry è riuscire a far uscire dalla pensione un Batman decisamente diverso per salvare un kryptoniano imprigionato…. malgrado non sia più colui che sta cercando. In definitiva, per salvare il mondo in cui si trova e tornare al futuro che conosce, l’unica speranza per Barry è ‘correre per la sua vita’. Ma questo estremo sacrificio sarà sufficiente per resettare l’universo?

Fanno parte del cast di The Flash l’attore Ezra Miller nei panni del protagonista, riprendendo dunque il ruolo di Barry Allen da Justice League, ma anche l’astro nascente Sasha Calle nel ruolo di Supergirl, Michael Shannon (“Bullet Train”, “Batman v Superman: Dawn of Justice”), in quelli del Generale Zod, Ron Livingston (“Loudermilk”, “L’evocazione – The Conjuring”), Maribel Verdú (“Elite”, “Y tu mamá también – Anche tua madre”), Kiersey Clemons (“Zack Snyder’s Justice League”, “Sweetheart”), Antje Traue (“King of Ravens”, “L’uomo d’acciaio”) e Michael Keaton (Spider-Man: Homecoming”, “Batman”), che torna nel costume di Batman dopo oltre 30 anni.

Fear the Walking Dead 8: tutto quello che c’è da sapere sull’ultima stagione

Fear the Walking Dead 8 è finalmente disponibile. L’ottava stagione dello spin-off di The Walking Dead segnerà anche la conclusione di questa storia. Fear the Walking Dead  si è dimostrato estremamente popolare da quando è iniziato nel 2015, e i fan sono ora pronti a dire addio a Morgan (Lennie James), Madison (Kim Dickens), Victor (Colman Domingo) e gli altri.

Fear the Walking Dead 8: quando esce e dove vederla in streaming

La stagione 8 sarà divisa in due parti di sei episodi. La prima metà della stagione Fear the Walking Dead 8 va in onda dal 14 maggio al 18 giugno 2023. La seconda parte di Fear the Walking Dead 8 uscirà nell’autunno 2023. Fear the Walking Dead va in onda su AMC negli Stati Uniti. In Italia, la stagione andrà in onda in prima visione satellitare su MTV, canale a pagamento della piattaforma Sky.

In merito al finale di serie lo showrunner ha dichiarato “Tutto ciò che riguarda il modo in cui la società è gestita  PADRE è progettato per battere quella connessione umana tra le persone – per separare i genitori dai loro figli , per crescere i figli in modo che non siano emotivamente connessi“.

Il cast di Fear the Walking Dead 8

La stagione 8 di Fear the Walking Dead vedrà tornare protagonisti molto volti noti della serie, con Kim Dickens annunciato come attore protagonista per la prima volta nella serie. Tornano in questa stagione:

  • Lennie James nel ruolo di Morgan Jones
  • Kim Dickens nel ruolo di Madison Clark
  • Colman Domingo nel ruolo di Victor Strand
  • Danay Garcia nel ruolo di Luciana Galvez
  • Austin Amelio nel ruolo di Dwight
  • Karen David interpreta Grace Mukherjee
  • Christine Evangelista nel ruolo di Sherry
  • Jenna Elfman nel ruolo di June Dorie
  • Rubén Blades nel ruolo di Daniel Salazar

Kim Dickens ha detto a ComicBook.com dell’ultima stagione: “Penso che il cast si sia presentato e abbia dato il proprio cuore e la propria anima e non abbia lasciato nulla sul tavolo. E penso che il pubblico lo sentirà. Penso che sarà molto soddisfacente. per loro.”

hristine Evangelista ha aggiunto: “Vedrai la riconnessione di tutti i personaggi che hai conosciuto, ma li vedrai riconnettersi tra loro in modi nuovi. E li vedrai anche connettersi con persone che non hanno [ connesso con] prima.”

Madison è nella stagione 8 di Fear the Walking Dead?

La stagione 8 di Fear the Walking Dead riprende dopo che è stato rivelato che Madison (Dickens) è ancora viva, dopo che i fan pensavano che fosse stata uccisa nella stagione 4 mentre si sacrificava per i suoi figli. Scopriamo che ha raccolto bambini e li ha separati dai loro genitori per usarli in PADRE, una comunità che mira a “ricostruire il mondo“. Tuttavia, diventa subito chiaro che è un percorso oscuro per lei. Dickens è stata annunciata come attrice protagonista per la prima volta nella stagione 8, quindi possiamo aspettarci di vedere molto di più da lei.

Trailer dell’ottava stagione di Fear the Walking Dead

Boogeyman 2: il regista Rob Savage parla dell’idea per il sequel e per il futuro

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Il regista Rob Savage ha anticipato The Boogeyman 2 e cosa vorrebbe vedere in un potenziale futuro. In una recente intervista con Discussing Film, a Savage è stato chiesto di un potenziale progetto per proseguire la storia con il regista Sam Raimi. Savage ha rivelato che il progetto è ancora in lavorazione.

Sì, sono davvero entusiasta di quello con Sam“, ha detto Savage. “Quello è stato un lungo viaggio, ma lo stiamo solo portando in un punto in cui penso che sia quasi pronto per partire. In realtà ho un paio di progetti con Sam, ce ne sono un paio che non sono stati ancora annunciati che sono davvero eccitanti. Adoro lavorare con lui. C’è anche un adattamento di un cortometraggio che ho fatto io chiamato Salt, che è un altro tipo di horror demoniaco di cui sono davvero entusiasta e penso che potrebbe essere uno di quelli che verranno dopo.

Savage ha anche anticipato che sta lavorando a un film che chiama “Le colline hanno gli occhi per la prossima generazione” con i produttori di Barbarian. Il regista ha anche rivelato di avere una “grande idea per un sequel di Boogeyman“, cosa che potrebbe accadere se il primo andrà bene al box office di tutto il mondo! “In realtà sto girando un film di cui sono davvero fottutamente entusiasta e penso che potrebbe essere Le colline hanno gli occhi per la prossima generazione. È un film originale su cui sto lavorando con gli stessi ragazzi che hanno fatto Barbarian, gli stessi produttori. E poi abbiamo anche avuto un’ottima idea per un sequel di Boogeyman di cui tutti sono davvero entusiasti. Non è quello che ti aspetteresti da un grande sequel di un film in studio, ma è davvero terrificante. Ne sono davvero entusiasta. Quindi, se questo film non bombarda, forse potrebbe essere il prossimo! Anche questo è all’orizzonte”.

Tutto quello che c’è da sapere su The Boogeyman

La liceale Sadie Harper e sua sorella minore Sawyer sono sconvolte dalla recente morte della madre e non ricevono molto supporto dal padre, Will, un terapista che sta a sua volta affrontando il proprio dolore. Quando un paziente disperato si presenta inaspettatamente a casa loro in cerca di aiuto, lascia dietro di sé una terrificante entità soprannaturale che va a caccia di famiglie e si nutre della sofferenza delle sue vittime.

The Boogeyman è diretto da Rob Savage (Host), con una sceneggiatura di Scott Beck & Bryan Woods (A Quiet Place – Un posto tranquillo) e Mark Heyman (Il cigno nero), e un soggetto di Scott Beck & Bryan Woods basato sul racconto di Stephen King. Il film è interpretato da Sophie Thatcher (Yellowjackets), Chris Messina (Air – La storia del grande salto), Vivien Lyra Blair (Obi-Wan Kenobi), Marin Ireland (The Umbrella Academy), Madison Hu (Bizaardvark), LisaGay Hamilton (Vice – L’uomo nell’ombra) e David Dastmalchian (Lo strangolatore di Boston). The Boogeyman è prodotto da Shawn Levy (Stranger Things), Dan Levine (Arrival) e Dan Cohen (The Adam Project), mentre John H. Starke (Sicario), Emily Morris (Rosaline), Scott Beck, Bryan Woods, Ryan Cunningham, Adam Kolbrenner (La guerra di domani) e Robyn Meisinger sono i produttori esecutivi.

“The Boogeyman è un classico film dell’orrore sullo stampo di Poltergeist – Demoniache presenze, che incute paura e fa emozionare allo stesso modo”, afferma il regista Rob Savage. “Ricordo vividamente il terrore che ho provato leggendo il racconto di Stephen King da bambino, ed è proprio questa sensazione di paura tipica dell’infanzia che volevo suscitare nel pubblico cinematografico di tutto il mondo. Questo film è stato realizzato in collaborazione con un team creativo di incredibile talento e interpretato in modo meraviglioso e intenso dal nostro fantastico cast. Mi hanno tutti davvero incantato. Siamo incredibilmente orgogliosi di questo film e non vediamo l’ora di dare a tutti voi un motivo per avere di nuovo paura del buio”.

Jeremy Renner pronto a tornare nei panni di Occhio di Falco, se la Marvel dovesse chiamare

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Jeremy Renner si è dimostrato un vero eroe all’inizio di quest’anno, quando ha salvato suo nipote da uno spazzaneve che lo stava investendo. Di conseguenza, Renner stesso è stato vittima di molteplici ferite e fratture, rischiando la vita.

Inizialmente, non era chiaro quanto bene Jeremy Renner si sarebbe ripreso dalle sue ferite quasi mortali, ma l’attore si è rivelato essere caparbio almeno quanto l’eroe Marvel che interpreta sul grande schermo con i Marvel Studios (Occhio di Falco), poiché la sua guarigione si è rivelata rapida e procede a gonfie vele. Anche se ha ancora molta strada da fare (attualmente sta usando un bastone da passeggio, per esempio), sembra che Renner sia pronto e disposto a vestire di nuovo i panni di Clint Barton, se la Marvel dovesse chiederglielo.

Durante un panel all’evento Phoenix Fan Fusion questo fine settimana, alla star di Avengers: Endgame è stato chiesto del suo futuro come Occhio di Falco, e lui ha confermato che sta solo aspettando di ricevere una chiamata dai Marvel Studios.

È difficile dire se sarà pronto a girare film come Avengers: The Kang Dynasty e Avengers: Secret Wars, i prossimi film collettivi in programma nel MCU, perché rientrano dentro a una pianificazione precisa dello studio, anche se i ritardi causati dallo sciopero degli sceneggiatori WGA in corso potrebbero andare a favore di Renner, regalandogli altro tempo per rimettersi completamente.

L’ultima apparizione di Clint Barton/Occhio di Falco è stata quella nella serie Disney+ al fianco di Hailee Steinfeld nei panni di Kate Bishop. La serie è stata un successo, ma non c’è mai stata alcuna indicazione che fosse in programma una seconda stagione.

The Out-Laws – Suoceri fuorilegge: trailer del film Netflix con Pierce Brosnan

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Netflix USA ha diffuso il trailer ufficiale di The Out-Laws – Suoceri fuorilegge. Il film è interpretato da Adam DeVine nei panni di un direttore di banca che scopre che i suoi futuri suoceri sono famigerati ladri. Il film sarà disponibile in streaming dal 7 luglio.

Il contributo presenta Owen di DeVine mentre incontra i genitori della sua fidanzata Parker, interpretati da Pierce Brosnan ed Ellen Barkin. Dopo che Parker viene rapita per un riscatto dai nemici dei suoi genitori, Owen si allea con i suoceri in una rapina in banca per ottenere i soldi.

In The Out-Laws – Suoceri fuorilegge Owen Browning (Adam Devine) è un onesto direttore di banca che sta per sposare Parker (Nina Dobrev), l’amore della sua vita. Quando la banca dove lavora viene rapinata dai famigerati Banditi Fantasma nella settimana prima del suo matrimonio, Owen crede che i futuri suoceri (Pierce Brosnan, Ellen Barkin), appena arrivati in città, siano i famosi fuorilegge.

The Flash: Bruce Wayne barbuto nella nuova clip dal film

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The Flash: Bruce Wayne barbuto nella nuova clip dal film

Una nuova clip di The Flash (che potete vedere qui) è arrivata on line e ci mostra uno sguardo inedito a Michael Keaton nei panni di un Bruce Wayne barbuto e invecchiato. Mentre aspettiamo che il film arrivi nelle nostre sale, le reazioni alle prime proiezioni in anteprima sono state per la maggior parte estremamente positive, ci sono state voci fuori dal coro.

Dalla clip, oltre al nuovo look di Bruce, apprendiamo che Gotham City non ha più bisogno di Batman perché è diventato uno dei posti più sicuri in cui vivere in America. Sembra che il Cavaliere Oscuro sia riuscito a ripulire le strade, solo per ritrovarsi senza scopo, solo a Wayne Manor.

Nella clip ascoltiamo Barry Allen (Ezra Miller) parlare di quanto sia importante trovare Superman in quella linea temporale, perché nella sua c’è molto bisogno di aiuto. Sappiamo però che in questa linea non c’è nessun Superman, bensì una Supergirl che è pronta a fare il suo esordio sul grande schermo.

https://www.youtube.com/watch?v=TSbtu9f5ZIk&t=27s&pp=ygUOVGhlIEZsYXNoIGNsaXA%3D

The Flash: la trama e il cast del film

The Flash uscirà al cinema il 15 giugno 2023 distribuito da Warner Bros Italia. In The Flash i mondi si incontreranno quando Barry userà i suoi superpoteri per viaggiare indietro nel tempo e cambiare gli eventi del passato. Ma quando il tentativo di salvare la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry rimane intrappolato in una realtà in cui il generale Zod è tornato, minacciando distruzione, e senza alcun Supereroe a cui rivolgersi. L’unica speranza per Barry è riuscire a far uscire dalla pensione un Batman decisamente diverso per salvare un kryptoniano imprigionato…. malgrado non sia più colui che sta cercando. In definitiva, per salvare il mondo in cui si trova e tornare al futuro che conosce, l’unica speranza per Barry è ‘correre per la sua vita’. Ma questo estremo sacrificio sarà sufficiente per resettare l’universo?

Fanno parte del cast di The Flash l’attore Ezra Miller nei panni del protagonista, riprendendo dunque il ruolo di Barry Allen da Justice League, ma anche l’astro nascente Sasha Calle nel ruolo di Supergirl, Michael Shannon (“Bullet Train”, “Batman v Superman: Dawn of Justice”), in quelli del Generale Zod, Ron Livingston (“Loudermilk”, “L’evocazione – The Conjuring”), Maribel Verdú (“Elite”, “Y tu mamá también – Anche tua madre”), Kiersey Clemons (“Zack Snyder’s Justice League”, “Sweetheart”), Antje Traue (“King of Ravens”, “L’uomo d’acciaio”) e Michael Keaton (Spider-Man: Homecoming”, “Batman”), che torna nel costume di Batman dopo oltre 30 anni.

Blue Beetle: il protagonista spera possa diventare “… una trilogia”

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L’attore Xolo Maridueña sogna una trilogia per Blue Beetle. Il prossimo film sui supereroi DC vedrà Maridueña nei panni di Jaime Reyes, un ragazzo comune che riceve dei super poteri dopo aver esser tornato a casa dal college. Jaime viene scelto per diventare un ospite simbiotico dello Scarabeo, una reliquia aliena che gli garantisce un potente esoscheletro. Con i suoi nuovi poteri, Jaime diventa l’eroe protagonista del fumetto e del film Blue Beetle.

Maridueña parlando del lavoro fatto è sembrato entusiasta che il pubblico veda il suo nuovo film. Se otteniamo un film o una trilogia e f–king lo pieghiamo nella Justice League s–t, siamo pronti per tutti e nove“, ha detto a Empire . “Per me e Angel [Manuel Soto, regista] e il team, abbiamo preso a calci in culo questo film. Dipende solo dai numeri”.

Nel cast di Blue Beetle ci sono Xolo Maridueña che interpreta il protagonista, insieme a Harvey Guillén, Bruna Marquezine, Sharon Stone, Raoul Max Trujillo, Susan Sarandon e Belissa Escobedo. Marquezine interpreterà Penny, la protagonista femminile e l’interesse amoroso di Jaime, mentre Escobedo interpreterà la sorella minore di Jaime, Milagros. Stone è Victoria Kord mentre Trujillo interpreterà il villain. L’uscita del film è prevista per il 18 agosto 2023.

Al fianco di Maridueña (“Cobra Kai”) troviamo, Adriana Barraza (“Rambo: Last Blood”, “Thor”) nel ruolo della nonna di Jaime, Nana, Damían Alcázar (“Narcos”, “Narcos: Mexico”) in quello di suo padre, Elpidia Carrillo (“Mayans M.C.”, la saga di “Predator”) nel ruolo della madre, Bruna Marquezine (“Maldivas”, “God Save the King”) in quello di Jenny Kord, Raoul Max Trujillo (i film di “Sicario”,“Mayans M.C.”) come Carapax, il Premio Oscar Susan Sarandon (“Monarch”, “Dead Man Walking”) come Victoria Kord e George Lopez (le saghe di “Rio” e “I Puffi”) nel ruolo di suo zio Rudy. Nel cast anche Belissa Escobedo (“American Horror Stories”, “Hocus Pocus 2”) nel ruolo della sorella di Jaime, Milagro, e Harvey Guillén (“What We Do in the Shadows”) che interpreta il Dott. Sanchez.

Soto (“Charm City Kings”, “The Farm”) dirige da una sceneggiatura di Gareth Dunnet-Alcocer (“Miss Bala”), basata sui personaggiDC. John Rickard e Zev Foreman sono i produttori e Walter Hamada, Galen Vaisman e Garrett Grant sono i produttori esecutivi. Il team creativo del regista che ha lavorato dietro le quinte include il direttore della fotografia Pawel Pogorzelski (“Midsommar”,“Hereditary”), lo scenografo John Billington (“Bad Boys for Life”), il montatore Craig Alpert (“Deadpool 2”, “The Lost City”), la costumista candidata all’Oscar® Mayes C. Rubeo (“Jojo Rabbit”, i film di “Thor”), il supervisore agli effetti visivi Kelvin McIlwain (“The Suicide Squad”, “Aquaman”) e il compositore Bobby Krlic (“Midsommar”, la serie “Snowpiercer”). Una presentazione Warner Bros. Pictures, una produzione Safran Company, “Blue Beetle” sarà disponibile nelle sale italiane a partire dal 17 agosto 2023 distribuito da Warner Bros. Pictures.

Cosa sappiamo su Blue Beetle?

Blue Beetle è un personaggio immaginario dei fumetti; venne pubblicato negli Stati Uniti d’America da diverse case editrici a partire dal 1940; è un supereroe che ha avuto nel tempo diversi alter ego. Kord “è saltato” nell’universo DC Comics durante Cisis on Infinite Earths  insieme a un certo numero di altri personaggi di Charlton Comics. Il secondo Blue Beetle in seguito ha recitato nel suo fumetto di 24 numeri. Kord non ha mai avuto superpoteri, ma ha usato la scienza per creare vari dispositivi che lo aiutassero a combattere il crimine. È diventato un membro della Justice League of America ed è stato successivamente ucciso durante il crossover Infinite Crisis della DC Comics .

Il Re Leone potrebbe diventare una saga in stile Star Wars per Disney

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Il Re Leone potrebbe diventare un franchise simile a Star Wars! Ad annunciarlo è stato Sean Bailey, presidente di Walt Disney Pictures. Il Re Leone potrebbe espandersi in una grande saga epica, come il franchise di Star Wars“, ha detto Bailey al New York Times. “C’è molto spazio per correre se riusciamo a trovare le storie.”

Il remake “live-action” del classico Disney è uscito nei cinema nel 2019 e ha incassato oltre 1,7 miliardi di dollari al botteghino globale. Diretto da Jon Favreau da una sceneggiatura di Jeff Nathanson, il film segue la trama del film originale del 1994 e presenta una colonna sonora dei compositori originali Hans Zimmer, Elton John e del paroliere Tim Rice. Il cast delle voci originali includeva Donald Glover, Seth Rogen, Billy Eichner, Eric Andre, Keegan-Michael Key, Shahadi Wright Joseph, Chiwetel Ejiofor, Alfre Woodard, John Kani, John Oliver, Florence Kasumba, JD McCrary e Beyonce.

Dopo il successo del film, la Disney ha annunciato, Mufasa: Il re leone, un prequel fotorealistico diretto da Barry Jenkins, che è ancora in lavorazione e la sua uscita è prevista per l’estate 2024. Il film racconterà la vita di Mufasa da giovane cucciolo e creerà le origini della sua faida con Scar. Se questa notizia diventerà un vero e proprio programma di sviluppo la Disney potrebbe continuare a trovare nuove storie da raccontare nell’universo de Il Re Leone, e chi può dire che non potrebbe espandersi ulteriormente per vedere Mufasa e Scar lottare come Luke Skywalker e Darth Vader?  Mufasa: Il re leone uscirà nelle sale il 5 luglio 2024. 

Spider-Man: Across the Spider-Verse, spiegazione del finale del film

Spider-Man: Across the Spider-Verse si conclude con un grosso cliffhanger che lascia Miles Morales e il destino del multiverso in grave pericolo. La prima incursione di Miles Morales nel multiverso lo ha portato a unire le forze con Spider-People provenienti da diverse dimensioni per impedire a Kingpin di rompere il tessuto della realtà. Quello che Miles non sapeva è che la sua prima missione come Spider-Man era solo l’inizio di una battaglia più grande, con La Macchia e Spider-Man 2099 che lo costringono a scegliere tra salvare i suoi cari e proteggere il multiverso.

Miles Morales ora capisce che tutte le varianti dell’Uomo Ragno nel multiverso sono collegate da una serie di eventi che danno forma ai loro viaggi personali. Tuttavia, non accetta l’obbligo di essere limitato dal destino. Decide di opporsi alla Spider Society e di evitare la tragedia nella sua vita, indipendentemente dalle conseguenze. Questo lo porta a fuggire nella realtà sbagliata mentre La Macchia, un cattivo da lui creato e ua nemesi, minaccia di uccidere i suoi cari. Con la conferma che Spider-Man: Beyond the Spider-Verse riprenderà da dove si era interrotto Spider-Man: Across the Spider-Verse, il finale del secondo film lascia Miles Morales a dover affrontare il peggior scenario possibile: analizziamolo insieme in questo articolo con spoiler.

Miles Morales viene catturato da Prowler su Terra-42, che pure è Miles Morales

Il grande cliffhanger di Spider-Man: Across the Spider-Verse si presenta sotto forma del personaggio di Prowler, che fa un ritorno scioccante in un universo diverso. Dopo essere arrivato nell’universo sbagliato, Miles Morales scopre che Aaron Davis è vivo ma, nonostante si spacci per il nipote di Aaron, quest’ultimo capisce che Miles è una persona diversa. Aaron lo cattura e lo incatena per fargli incontrare la sua controparte multiversale: una variante di Miles Morales che non è mai stata morsa da un ragno radioattivo e quindi non è mai diventata Spider-Man. Questa versione di Miles è stata apparentemente corrotta dallo zio ed è diventata Prowler.

In che modo Miles Morales è finito su Terra-42

Miles Morales combatte da solo contro centinaia di Spider-People mentre fugge dalla Spider Society e usa la loro tecnologia per uscire dall’universo 2099. Tuttavia, non si è reso conto che la macchina che usa per fuggire identifica il DNA del ragno radioattivo che lo ha morso, che proviene da Terra-42 invece che dall’universo di provenienza di Miles, Terra-1610. Pertanto, Miles viene inviato in un universo che sembra molto simile al suo, ma con alcune importanti modifiche. In questa realtà, è il padre di Miles ad essere morto, non lo zio, sua madre ha difficoltà economiche e la sua controparte multiversale è diventata una criminale.

In che modo Miles Morales di Terra-42 è diventato Prowler

Come esattamente Miles Morales di Terra-42 sia diventato Prowler non è ancora stato rivelato, ma la morte di Jefferson Davis sembra essere stata il principale catalizzatore. Dopo tutto, il padre di Miles si è sempre sforzato di mantenere Miles sulla retta via, mentre Aaron Davis è sempre stato incline a una vita criminale. Senza una figura paterna moralmente corretta che lo guidasse e senza l’Uomo Ragno ad ispirarlo, il Miles Morales di Terra 42 ha probabilmente visto in Aaron Davis un modello di comportamento da seguire, e ha avuto l’idea di diventare Prowler.

Che fine ha fatto Jefferson Davis di Terra 42

Spider-Man: Across the Spider-Verse non rivela esattamente cosa sia successo al padre di Miles Morales, ma suggerisce che la sua morte sia avvenuta più o meno nello stesso punto della timeline. Nella Terra-42, il graffito tributo ad Aaron Davis sul tetto di Miles è sostituito da uno simile, completo della frase “rest in power”, ma dedicato a Jefferson Davis. Poiché Miles Morales è Prowler in questo universo, è possibile che Jefferson Davis sia semplicemente morto in servizio. Tuttavia, è anche possibile che Aaron Davis o lo stesso Miles abbiano avuto un ruolo nella morte di Jefferson.

Perchè Miles non usa la bio-elettricità per fuggire

Il Miles Morales originale è troppo scioccato e confuso per reagire in tempo quando Aaron Davis lo mette al tappeto dopo essere arrivato sulla Terra-42. Ancora scosso dalla botta, Miles è troppo debole per liberarsi dalle corde che lo legano a un sacco da boxe e non riesce a evitare di essere colpito dai guanti del Prowler quando lo incontra. Ma nonostante lo shock di vedere l’altro se stesso con indosso gli abiti di Prowler, Miles si prepara a sparare una scarica elettrica dalle dita proprio alla fine di Spider-Man: Across the Spider-Verse. Anche se Across the Spider-Verse non ha scene post-credits, è chiaro che la prossima battaglia di Miles sarà contro il suo io malvagio e Aaron Davis.

Spider-Man 2099 e la Spider-Society sono a caccia di Miles Morales

Nel frattempo, Spider-Man 2099 non ha rinunciato a catturare Miles e a riportarlo alla sede della Spider Society per impedirgli di intervenire nel suo evento canonico. La Macchia si sta già dirigendo verso i genitori di Miles Morales nella Terra-1610 e Gwen Stacy ha già riunito un gruppo di Spider-People per aiutare Miles a tornare a casa e a proteggerli. Con l’aiuto di Jessica Drew e Ben Reilly, Miguel O’Hara deve tenere distratta la squadra di Miles e Gwen in modo che il padre di Miles possa morire, ma deve anche sconfiggere La Macchia per proteggere il resto del multiverso.

Su quale Terra si trovano Spider-Man 2099 e la Spider-Society?

Miles Morales e Gwen Stacy hanno perso tempo prezioso a causa del viaggio di Miles sulla Terra-42. Spider-Man 2099, invece, è perfettamente posizionato su Terra-1610 – la realtà principale di Miles Morales – per assicurarsi che Jefferson Davis muoia prima che La Macchia venga sconfitto. Il resto della Spider Society è rimasto nell’universo di Spider-Man 2099, anche se Jessica Drew e Ben Reilly hanno seguito Miguel O’Hara su Terra-1610 per assisterlo.

Perchè Spider-Man 2099 sta dando la caccia a Miles Morales

Ogni Uomo Ragno nel multiverso deve vivere una serie di eventi canonici. Anche se le circostanze variano, ogni variante di Spider-Man deve innamorarsi e assistere alla morte di almeno due persone care, una delle quali è sempre una figura mentore. Nel caso di Gwen Stacy, Miles Morales, Pavitr Prabhakar e Andrew Garfield, il capitano della polizia muore sempre. Per Miles, questo significa che suo padre, Jefferson Davis, verrà ucciso non appena riceverà il titolo. Poiché Miles lo sa già, Spider-Man 2099 cerca di fare tutto il possibile per impedire a Miles di intervenire, dal momento che evitare gli eventi canonici minaccia la stabilità dell’intero multiverso.

La nuova squadra di Spider-Man di Gwen Stacy

Fortunatamente per Miles, Gwen sa già che si trova nell’universo sbagliato e riceve il sostegno di un gruppo di Spider-People che crede che il tentativo di Miles di salvare suo padre sia moralmente corretto. Con l’aiuto di Spider-Punk, Gwen mette insieme una squadra che tradisce la Spider Society di Spider-Man 2099 per salvare Miles e suo padre. Poco prima di Spider-Man: Beyond the Spider-Verse, la squadra di Gwen è pronta a recuperare Miles da Terra-42 e a sconfiggere La Macchia.

Chi fa parte della nuova squadra di Gwen Stacy

La natura ribelle di Spider-Punk lo rende il primo Uomo Ragno a lasciare la Spider Society. Nonostante il rifiuto di Peni Parker di aiutare Miles nel quartier generale della Spider Society, alla fine di Spider-Man: Across the Spider-Verse si presenta per aiutare Gwen a trovare Miles. Inoltre, grazie alle brevi ma amichevoli interazioni di Miles con gli altri Spider-People, Gwen riceve l’aiuto di un paio di vecchi amici e di personaggi introdotti di recente. Pertanto, la squadra di Gwen Stacy è composta dai seguenti membri:

  • Gwen Stacy
  • Peter B. Parker
  • Spider-Punk
  • Peni Parker
  • Spider-Man Noir
  • Spider-Ham
  • Pavitr Prabhakar
  • Spider-Byte

Nel cast di Spider-Man: Across the Spider-Verse non compaiono Nicolas Cage e John Mulaney nei ruoli di Spider-Man Noir e Spider-Pork. Tuttavia, si prevede che torneranno per Spider-Man: Beyond the Spider-Verse con ruoli vocali a tutti gli effetti. Dopo tutto, hanno avuto un ruolo chiave nella prima introduzione di Miles Morales nel multiverso in Spider-Man: Un nuovo universo.

Come Gwen può trovare Miles Morales

Spider-Man 2099 si sente deluso da Gwen per aver fatto conoscere a Miles Morales gli obiettivi della Spider Society e per aver lasciato che la Macchia creasse scompiglio, quindi la caccia via dopo che Miles fugge su Terra-42. Su Terra-1610, Gwen si rende conto che Miles si trova nella dimensione sbagliata ma, fortunatamente per entrambi, Gwen riceve da Spider-Punk un braccialetto multiversale che le permette di tornare al quartier generale della Spider Society, mettere insieme una squadra di salvataggio e viaggiare su Terra-42 per riportare Miles a casa.

Cosa significa il finale di Across the Spider-Verse per Beyond the Spider-Verse

Il finale ad effetto di Spider-Man: Across the Spider-Verse rende piuttosto chiara la prossima sequenza di eventi. Miles probabilmente combatterà con Aaron Davis di Terra-42 e il Prowler, mentre la squadra di Gwen arriverà per salvarlo. In seguito, la squadra di Gwen e Miles affronterà probabilmente la squadra di Spider-Man 2099, ed entrambi i gruppi dovranno vedersela con La Macchia, che sta per uccidere i genitori di Miles. Naturalmente, l’esito di questi scontri si conoscerà solo quando uscirà Spider-Man: Beyond the Spider-Verse.

Cosa significa davvero il finale di Spider-Man: Across the Spider-Verse

Spider-Man: Across the Spider-Verse si prende il tempo necessario per approfondire Miles Morales, Gwen Stacy e Miguel O’Hara, nonché il multiverso e l’importanza degli eventi canonici. Pur offrendo una soddisfacente riconciliazione tra Gwen e suo padre, Spider-Man: Across the Spider-Verse lascia aperti tutti gli altri filoni narrativi in modo che il sequel abbia abbastanza tempo per risolverli. Tuttavia, il tema principale di Spider-Man: Across the Spider-Verse è chiaro: il destino è già scritto, ma tutti hanno la possibilità di sfidarlo. Se cercare di sfuggire al proprio destino sia la decisione giusta è un altro discorso.

L’incredibile Hulk: tutto quello che c’è da sapere sul film

L’incredibile Hulk: tutto quello che c’è da sapere sul film

Subito dopo l’Iron Man di Jon Favreau e con Robert Downey Jr. protagonista, il secondo supereroe della Marvel a fare il suo ingresso nell’MCU è stato il possente Hulk, protagonista di L’incredibile Hulk. Uscito al cinema nel 2008 per la regia di Louis Leterrier, il film ha dunque riportato sul grande schermo il celebre gigante verde, già protagonista di un film intitolato semplicemente Hulk, diretto nel 2003 da Ang Lee. Questa nuova versione del personaggio, poi modificata nel corso dell’evoluzione del Marvel Cinematic Universe, rimane ancora oggi particolarmente apprezzata per presenza scenica e aspetto complessivo.

Questo nuovo film dedicato al supereroe non ignora del tutto il lungometraggio di Lee, non dilungandosi dunque a raccontare il come il protagonista abbia subito la trasformazione che lo affligge. Si è però cercato di affrontare in modo più esplicito i temi che riguardano la natura del personaggio e le responsabilità che comporta essere dotati di quella forza sovrumana. L’incredibile Hulk introduce così una nuova versione del gigante verde particolarmente scissa tra rabbia totale ed aspetti emotivi, una cosa che sarebbe poi con il tempo stata resa meno evidente dalla Marvel, che ha in anni recenti proposto un Hulk più quieto, interpretato come noto da Mark Ruffalo.

L’incredibile Hulk rappresentò un passo avanti rispetto al suo predecessore, ma anche in questo caso ottenne pareri contrastanti da parte di critica e pubblico. In particolare, si dibatte ancora oggi sul valore dell’azione presente nel film, da alcuni giudicata eccessiva. Se però si apprezzano queste opere dal ritmo esagitato, L’incredibile Hulk è un titolo da recuperare assolutamente. Prima di intraprenderne una visione, però, sarà utile approfondire alcune curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà possibile ritrovare dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ai sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

L’incredibile Hulk: la trama del film

Protagonista del film è il dottor Bruce Banner, uno scienziato impegnato in un esperimento il cui intento è rendere gli esseri umani immuni alle radiazioni gamma. Per via di un incidente, Banner viene però colpito proprio da questi, che fanno nascere in lui un gigantesco e incontrollabile mostro verde, chiamato Hulk. Scappato e nascostosi dal mondo per evitare di fare del male a qualcuno, Banner cerca di condurre un’esistenza che lo tenga lontana dalla rabbia, elemento che fa uscire allo scoperto Hulk. Quando però viene localizzato dal generale Thaddeus Ross, egli si trova a dover nuovamente fuggire e combattere contro le forze militari. I guai per lui sono però appena iniziati.

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L’incredibile Hulk: il cast del film

Il regista del film avrebbe preferito Mark Ruffalo come protagonista, mentre la Marvel spingeva più per Edward Norton, il quale ottenne poi la parte. Dato l’insuccesso del film, però, l’attore decise di allontanarsi da eventuali sequel. A sostituirlo da The Avengers in poi nei panni di Hulk è dunque stato proprio Ruffallo, ad oggi particolarmente apprezzato per la sua interpretazione del personaggio. Pur non venendo accreditato, Norton ha collaborato alla scrittura del film L’incredibile Hulk, contribuendo in particolare ad approfondire le conseguenze psicologiche derivate dalla trasformazione del protagonista. Per dar vita ad Hulk, inoltre, ebbe modo di sperimentare con la motion capture.

L’attrice Liv Tyler interpreta invece il ruolo di Betty Ross e come noto ha accettato di prendere parte al progetto senza il bisogno di leggere la sceneggiatura. Ad interpretare il generale Ross vi è invece il premio Oscar William Hurt, il quale accettò in quanto grande fan del personaggio. Hurt ha poi ripreso tale ruolo anche per successivi film della Marvel. L’attore Tim Roth, invece, interpreta il soldato Blonsky, che si trasforma poi in Abominio. Egli ha affermato di aver preso parte al progetto solo per far contenti i suoi figli, nutrendo poi un sempre maggior interesse nei confronti del personaggio e dell’uso della motion capture, necessaria per dar vita al mostruoso Abominio.

Il sequel di L’incredibile Hulk, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Come noto, diversi attori del film avevano già firmato per riprendere i rispettivi ruoli in un sequel di L’incredibile Hulk. Il risultato non del tutto entusiasmante al box office e il fatto che i diritti di distribuzione del personaggio fossero di proprietà della Universal hanno però impedito l’effettiva realizzazione di un sequel, poi cancellato a seguito del disinteresse di Norton. Il personaggio non ha dunque più avuto un film interamente dedicato a sé, ma come noto è in più occasioni stato co-protagonista di altri film della Marvel, da quelli dedicati agli Avengers fino a Thor: Ragnarok e la recente serie She-Hulk.

È possibile fruire di L’incredibile Hulk grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Now, Amazon Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 5 giugno alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

G.I. Joe – La nascita dei Cobra: tutte le curiosità sul film

G.I. Joe – La nascita dei Cobra: tutte le curiosità sul film

Sull’onda del successo di Transformers, la Hasbro ha fatto sì che un’altra sua celebre linea di giocattoli divenisse protagonista di un film per il cinema. Arriva così in sala, nel 2009, il film G.I. Joe – La nascita dei Cobra (qui la recensione) ha portato sul grande schermo la squadra speciale ispirata all’omonima serie di action figures, il cui obiettivo, come nel più classico dei casi per questo genere opere, è quello di salvare il mondo da un pericoloso gruppo terroristico. A dirigere il film vi è Stephen Sommers, regista divenuto famoso per La mummia e il suo sequel La mummia – Il ritorno.

Da tempo si pensava a come portare sul grande schermo questi personaggi, celebri in particolare per il loro essere dotati di sofisticati mezzi bellici, tecnologicamente avanzati. Dopo una prima sceneggiatura trafugata in rete e mal recepita dai fan, i produttori della Di Bonaventura Pictures (stessa casa di produzione di Transformers) si sono impegnati per riscrivere il progetto affinché fosse più fedele a ciò che si sa degli omonimi personaggi Hasbro. Tali operazioni non hanno però impedito al film di affermarsi solo come un modesto successo, con un incasso globale di 302 milioni a fronte di un budget di 175.

Nonostante ciò, si è poi deciso di realizzare anche un sequel, che ha portato avanti quanto da questo primo film lasciato in sospeso. Ad ogni modo, per gli amanti del genere si tratta di un buon titolo d’azione, ricco di colpi di scena e personaggi iconici. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di G.I. Joe – La nascita dei Cobra

Quando il proprietario della MARS James McCullen, discendente dell’omonimo commerciante d’armi che nel XVII secolo sconvolse gli equilibri d’Europa, vende la sua nuova letale arma alla Nato, i G.I. Joe vengono incaricati dal governo di trasportarla al sicuro. Mentre la squadra, composta da Duke, Ripcord, Scarlett, Snake Eyes e Heavy Duty si recano alla base segreta in Egitto per incontrare il loro capo, il Generale Hawk, McCullen sembra però cambiare idea sulla sua donazione, intenzionato ora ad usare la pericolosa arma per tenere sotto controllo i governi di tutto il mondo. Per rientrarne in possesso, ingaggia la Baronessa e Storm Shadow, due pericolosi mercenari. Per i G.I. Joe ha dunque inizio una delicata missione che ha come obiettivo la salvezza del mondo intero.

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G.I. Joe – La nascita dei Cobra: il cast di attori del film

Ad interpretare il principale protagonista del film, l’agente Duke, vi è l’attore Channing Tatum. Egli, però, non era intenzionato a recitare nel film, il quale a suo dire glorifica la guerra, ma fu costretto a prendervi parte per via di obblighi contrattuali. Tatum cercò allora di avere per sé il ruolo di Snake Eyes, suo personaggio preferito, ma gli fu invece assegnato Duke. Il ninja Snake Eyes è dunque stato interpretato da Ray Park, attore noto per aver interpretato il Sith Darth Maul in Star Wars – La minaccia fantasma. Interpretare tale ruolo fu per lui una sfida non da poco, poiché il costume presentava un certo peso e lo rallentava anche nel più semplice dei movimenti. L’attore Dennis Quaid, invece, ricopre il ruolo del generale Hawk.

L’attrice Rachel Nichols era invece la prima scelta per interpretare Scarlett e accettò tale ruolo attratta dalle scene d’azione previste. Sono poi presenti gli attori Marlon Wayans nei panni di Ripcord e Adewale Akinnuoye-Agbaje in quelli di Heavy Duty. Joseph Gordon-Levitt interpreta The Doctor, comandante del gruppo criminale Cobra. L’attore ha raccontato di aver accettato il ruolo dopo aver visto il trucco che gli sarebbe stato applicato e il costume che avrebbe indossato. L’attrice Sienna Miller, che interpreta invece la Baronessa, ha affermato di essersi interessata al ruolo poiché diverso da quelli che normalmente le venivano offerti. Infine, Christopher Eccleston interpreta James McCullen e Lee Byung-hun è Storm Shadow.

Il sequel di G.I. Joe – La nascita dei Cobra, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Come anticipato, il discreto successo del film e il suo finale particolarmente aperto, sono stati i motivi per cui si è deciso di dar vita ad un sequel. Questo è arrivato in sala nel 2013 con il titolo G.I. Joe – La vendetta (qui la recensione). Qui, oltre agli attori del primo film, vi sono anche nuovi personaggi, come Roadblock interpretato da Dwayne Johnson e Joseph Colton, ideatore dei G.I. Joe, interpretato da Bruce Willis. Si sarebbe dovuto realizzare anche un terzo film, poi però ritardato e infine cancellato nel 2017. Nel 2021 è invece stato realizzato il reboot della serie, dal titolo Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini (qui la recensione), con un cast completamente diverso.

È possibile fruire di G.I. Joe – La nascita dei Cobra grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Netflix, Paramount+ e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 5 giugno alle ore 23:35 sul canale 20 Mediaset.

Fonte: IMDb

Dragon – La Storia di Bruce Lee: la vera storia dietro al film

Dragon – La Storia di Bruce Lee: la vera storia dietro al film

Considerato uno dei più influenti artisti marziali di tutti i tempi, Bruce Lee ottenne grande popolarità portando tali pratiche al cinema, divenendone il maggior esponente in film come I 3 dell’Operazione Drago e Dalla Cina con furore. La sua vita è divenuta leggendaria a tal punto che divenne oggetto del film Dragon – La storia di Bruce Lee, diretto nel 1993 da Rob Cohen. Questo ripercorre, in maniera semi-romanzata, le principali vicende avvenute nella vita dell’attore e lottatore, basandosi grossomodo sulla biografia intitolata Bruce Lee: The Man Only I Knew.

Questa venne scritta nel 1975 dalla moglie di Lee, Linda Lee Cadwell, in seguito alla tragica scomparsa dell’attore. Il regista, tuttavia, non voleva dar vita ad un classico film biopic, e decise piuttosto di realizzare una pellicola simile a quelle interpretate dallo stesso Lee. Vi sono infatti numerosi elementi mistici, come anche una grande esaltazione delle scene di combattimento, costruite in linea con quelle presenti nei film a cui l’attore aveva partecipato. Tali scelte di messa in scena si rivelarono particolarmente vincenti, permettendo al film di affermarsi al di sopra della media del suo genere.

A fronte di un budget di soli 16 milioni, il film arrivò ad ottenere un incasso complessivo a livello globale di circa 63 milioni di dollari. Particolarmente positivo fu anche il riscontro ottenuto dalla critica, che elogiò la sperimentazione visiva e tematica ricercata dal regista. Tale successo permise al film di diventare un titolo estremamente noto, ricercato ancora oggi dai fan dell’attore e continuamente apprezzato per le sue particolarità.

Dragon – La storia di Bruce Lee: la trama e il cast del film

La storia è quella di Bruce Lee, nato a San Francisco ma cresciuto ad Hong Kong. Trasferitosi a 18 anni negli Stati Uniti, Lee inizia a lavorare in un ristorante, manifestando però il meglio di sé nelle arti marziali. Dopo aver aperto una propria palestra, decide di sposare Linda Emery, dalla quale avrà due figli. La sua vita viene però complicata dai pregiudizi e dal razzismo nei confronti degli orientali, ma dopo una lunga gavetta Lee riesce a fare il suo ingresso nel mondo del cinema. Qui prenderà parte ad una serie di film basati sulle arti marziali che gli daranno stabilità finanziaria e fama mondiale. Lee riuscirà così a sconfiggere il demone che lo attanaglia sin da bambino, e che ha influenzato la sua intera esistenza.

Trovare il giusto attore per interpretare Lee era tutt’altro che semplice, e la produzione decise di pertanto di condurre attente ricerche. Inizialmente la parte era stata offerta a Brandon Lee, figlio di Bruce, il quale si era a sua volta distinto in alcuni film sulle arti marziali. Questi, tuttavia, non desiderava essere paragonato al padre e decise pertanto di non ricoprire il ruolo. La produzione, a quel punto, considerò diversi attori di origine cinese, ma a vincere la parte fu Jason Scott Lee, il quale nonostante il cognome non ha alcuna parentela con Bruce. Questi fu ritenuto idoneo per via della sua grande preparazione atletica.

L’attore si sottopose così ad un lungo allenamento nelle arti marziali, divenendone a sua volta un grande esperto. Ad allenarlo fu Jerry Poteet, il quale in gioventù era stato allievo di Lee. Poteet lodò le abilità di Jason, e lo aiutò a convincersi che sarebbe stato un ottimo interprete per il ruolo. L’attore era infatti particolarmente spaventato da tale responsabilità, che avvertiva però come un’occasione irrepetibile nella sua vita. La sua performance venne poi particolarmente lodata, e la stessa vedova di Lee si complimentò con lui per l’umanità con cui aveva dato vita al leggendario Bruce.

Dragon - La storia di Bruce Lee film

Dragon – La storia di Bruce Lee: le differenze con la vera vita dell’attore

Nonostante si tratti di una biografia dell’attore, e si basi su diversi testi a riguardo, il film, come anticipato, si prende diverse libertà rispetto alla storia vera. Tutte le modifiche attuate dal regista vennero fatte con lo scopo di dar vita ad un film su Bruce Lee simile ai film con Bruce Lee. Numerosi sono infatti gli elementi romanzati, come anche l’inserimento di dettagli e particolari non presenti nella realtà, ma che aiutano nella narrazione cinematografica. Tali differenze non sono state giudicate in modo negativo, ma anzi comprese e apprezzate, poiché riescono a raccontare in modo non didascalico la vita del celebre attore.

Tra le principali rivisitazioni si annoverano quella relativa all’origine della passione per le arti marziali di Lee. Nel film questa avviene per via della sua lotta contro dei demoni interiori, ma nella realtà Lee iniziò a praticare tale disciplina all’età di 13 anni dopo aver perso un combattimento contro alcuni bulli. Diversa è anche la descrizione del nucleo famigliare di Lee, che nel film viene descritto come figlio unico e orfano di madre. Nella realtà, egli aveva ben quattro fratelli, e la madre era ancora viva al momento della morte dell’attore. Lo stesso rapporto con il padre viene descritto in modo diverso. Nel film, Bruce ha un forte legame affettivo con questi, mentre nella realtà il loro rapporto fu sempre dettato da un rigido formalismo.

Notevoli divergenze si ritrovano anche nel racconto del leggendario scontro con Wong Jack Man. Nel film, questi ingaggia una dura lotta con Lee, arrivando infine a colpirlo in modo scorretto e provocandogli un profondo trauma alla schiena, costringendolo ad una lunga e tormentata riabilitazione. In realtà, sebbene l’episodio sia sempre rimasto misterioso, sembra che lo scontro si concluse con una netta vittoria di Lee, e che anzi il suo avversario fuggì terrorizzato. Infine, anche il momento in cui a Lee viene offerto il ruolo di protagonista in un film presenta differenze rispetto alla realtà. In Dragon egli è restìo ad accettare non volendo tornare negli Stati Uniti, mentre nella realtà aveva soltanto paura di fallire.

Dragon – La storia di Bruce Lee: il trailer e dove vedere il film in streaming

Per gli appassionati di Dragon – La storia di Bruce Lee, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. Il film è infatti presente a noleggio su Amazon Prime Video, Now, Google Play e Apple TV. In base alla piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film, avendo modo di fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 5 giugno alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb, ScreenRant

Fanum, intervista alla regista Iris Gaeta e al cast

Fanum, intervista alla regista Iris Gaeta e al cast

Sono attualmente in corso le riprese di Fanum, un mistery thriller ambientato a Tarquinia in cui una giovane archeologa esperta di civiltà etrusca e vicina a una scoperta epocale si trova coinvolta in una serie di omicidi diventandone la principale indiziata. Il film, diretto da Iris Gaeta, qui al suo esordio come regista di un lungometraggio, e scritto da Cristiano Gazzarrini, Nicolò Gaetani e Enrico Savini e prodotto da Play Entertainment, è finanziato dal MIC, Lazio Cinema International 2022, in co-produzione con Agresywna Banda e con il patrocinio del Comune di Tarquinia.

Tra i protagonisti si annoverano Valeria Solarino (Quando, la trilogia di Smetto quando voglio, Quanto basta), Valeria Bilello (Il Giorno più bello, Security, Made in Italy) e Michele Rosiello (Guida Astrologica per cuori infranti, La voce che hai dentro), ma anche Fortunato Cellino (Gomorra – La serie, Nero a metà) e Lorenzo de Moor (Pezzi unici, Rapiniamo il Duce!). Proprio con questi ultimi due e la regista abbiamo avuto il modo di parlare, durante una pausa dalle riprese, per scoprire di più sul film e sui suoi personaggi.

“Mi piacciono le storie in cui sono i personaggi a portare avanti il racconto.” – afferma la regista Iris Gaeta. Classe 1996, con Fanum compie il suo debutto alla regia di un lungometraggio ma vanta già la realizzazione di alcuni cortometraggi e il lavoro svolto come assistente alla regia di grandi produzioni internazionali (da House of Gucci di Ridley Scott a The Palace di Roman Polanski). “Ho scelto tutti gli attori – che poi in realtà hanno a loro volta scelto me, quindi c’è stata una scelta reciproca – come persone prima e poi come attori, perché la persona potesse portare il personaggio a diventare a sua volta persona. Quindi per me la parte tecnica viene dopo”.

“Fanum non è quindi soltanto un film di genere, ma anche un film molto incentrato sulla parte emotiva dei personaggi. È un incontro tra le due cose. Il film di genere ha di per sé la storia, dei canoni ricorrenti, ma intorno a questo ho cercato di raccontare dei personaggi indipendenti con un proprio percorso che esula da questi canoni. E poi mi interessava raccontare una realtà italiana davvero aderente alla realtà, perché ci sono delle sfumature del nostro Paese, del nostro popolo, che possiamo raccontare solo noi e se non lo facciamo noi chi lo farà?”, conclude la regista.

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Fortunato Cerlino in una scena di Fanum.

Fortunato Cerlino racconta invece del suo processo di coinvolgimento, affermando che “ho conosciuto Iris sul set del film di Polanski, dove lei era assistente alla regia. Ho parlato a lungo con lei e ho capito che è piena di talento, di capacità, con grandi idee. Quindi quando mi ha parlato di questa sua opera prima ho fatto in modo di esserci, perché penso che Iris ci stupirà tutti. Il motivo quindi è proprio affettivo. Poi c’è anche l’aspetto della narrazione. Fanum fa parte di un genere poco praticato in Italia, dove si associa il thriller al contesto della storia del nostro Paese”.

Nel film interpreto il Conte Vipereschi, che vive a Tarquinia ed è molto dentro la materia degli Etruschi a tal punto da portare avanti delle proprie ricerche personali sulla base di alcune sue teorie. Rimarrà poi ovviamente coinvolto nella storia degli omicidi a diversi livelli.”, ha raccontato Cerlino parlando del proprio personaggio. “Mi sono preparato al ruolo del Conte guardando al noir in generale, soprattutto nella narrativa. Credo sia un genere troppo spesso trattato con sufficienza e che invece richiede grandi competenze”. 

Parlando invece del lavoro che la regista sta svolgendo con gli attori, l’attore afferma che “Iris sta facendo una cosa molto intelligente secondo me. Perché in genere con un’opera prima gli autori vogliono un po’ dimostrare chi sono, quindi spesso mettono ogni cosa al proprio servizio per urlare al mondo la propria autenticità. Ma non sempre è la strada giusta, perché devi capire se la tua visione è matura o meno. Se non lo è, è meglio fare come sta facendo Iris, che è un lavoro di mestiere e così facendo riesce a portare a casa la giornata. Se non apprendi le basi della tecnica, difficilmente andrai lontano”.

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Lorenzo de Moor in una scena di Fanum.

La parola passa infine a Lorenzo de Moor, che in Fanum interpreta “Alfieri, un giovane poliziotto in carriera con grandi aspettative su sé stesso, molto concentrato, affamato, desideroso di fare carriera quanto più in fretta possibile. Per questo motivo cerca di essere sempre sul pezzo, in prima linea. Per poterlo interpretare ho studiato approfonditamente il percorso che un giovane poliziotto si trova a dover fare, comprendendo così ogni dinamica di questo ambiente. Con Iris abbiamo poi parlato molto di Alfieri, individuando i suoi obiettivi ed eventualmente apportando alcune modifiche alla sceneggiatura affinché questi emergessero meglio”.

Girare qui a Tarquinia è per me un’esperienza molto interessante, conclude poi de Moor – è un luogo tanto misterioso, con un’energia piena di una storia misteriosa e tutto questo lo respiri davvero. È un’influenza, per noi attori, estremamente positiva, perché ti permette di entrare ancor di più nel racconto. E la cosa bella è che per quanto Fanum sia un’opera di genere, allo stesso tempo sono i mondi interiori dei personaggi a portare avanti la narrazione”.

Fanum, la sinossi del film

Marianne (Valeria Solarino) è un’archeologa anglo-italiana, grande esperta della civiltà etrusca, che torna a Tarquinia per vendere la casa di famiglia. Nello studio ritrova le ultime ricerche della madre, appena morta, sul Fanum Voltumnae, luogo sacro per gli etruschi da sempre studiato ma mai localizzato con certezza. Per la giovane donna scoprire questo luogo significa rimettersi in gioco e ritrovare se stessa. Ma la sua ricerca viene ostacolata da un fanatico assassino che sembra giungere da un lontano passato mietendo vittime con sacrifici rituali tra chiunque tenti di profanare i segreti degli Etruschi. Tra omicidi e colpi di scena, Marianne si troverà costretta a mettersi personalmente sulle tracce del diabolico killer per scagionarsi dalle accuse del rigido commissario Braschi (Michele Rosiello) che la considera il principale sospettato.

Fanum, intervista all’attore Michele Rosiello

Fanum, intervista all’attore Michele Rosiello

Sono attualmente in corso le riprese di Fanum, un mistery thriller ambientato a Tarquinia in cui una giovane archeologa esperta di civiltà etrusca e vicina a una scoperta epocale si trova coinvolta in una serie di omicidi diventandone la principale indiziata. Il film, diretto da Iris Gaeta, qui al suo esordio come regista di un lungometraggio, e scritto da Cristiano Gazzarrini, Nicolò Gaetani e Enrico Savini e prodotto da Play Entertainment, è finanziato dal MIC, Lazio Cinema International 2022, in co-produzione con Agresywna Banda e con il patrocinio del Comune di Tarquinia.

Tra i protagonisti si annoverano Valeria Solarino (Quando, la trilogia di Smetto quando voglio, Quanto basta), Valeria Bilello (Il Giorno più bello, Security, Made in Italy) e Michele Rosiello (Guida Astrologica per cuori infranti, La voce che hai dentro). Proprio con quest’ultimo abbiamo avuto il modo di parlare, durante una pausa dalle riprese, per scoprire di più sul film e sul suo personaggio.

“In Fanum interpreto il commissario Alessio Braschi, che è arrivato a Tarquina da poco tempo. Nel corso del film questo personaggio si svelerà caratterizzato da alcune ombre e ha anche una certa difficoltà ad ambientarsi col posto e con le persone, ma anche con il suo stesso vice”. – racconta Rosiello – “È un personaggio brusco, che inaspettatamente si ritrova ad affrontare questa serie di omicidi che avvengono qui, legati ai reperti etruschi. Piano piano si ritrova sempre più coinvolto in questo caso anche da un punto di vista personale, oltre che semplicemente come detective”.

La storia di questo film non è semplicemente un giallo, dove l’importante è scoprire chi è l’assassino” – spiega poi l’attore – “Si raccontano degli esseri umani, quindi ad esempio il passato di Braschi si percepirà come ancora molto presente nonché causa della persona che impariamo a conoscere nel film. Durante i giorni d’indagine quel passato porta necessariamente il commissario ad un lavoro su sé stesso. Questo vale per lui come anche per altri personaggi del film, dovendo dunque risolversi anche come essere umani”.

Possiamo definire Fanum un mistery, un crime, ma credo che il film abbia un’unicità che è quella di far ruotare tutto intorno alla storia degli Etruschi, che è una storia che tutti pensiamo di conoscere ma di cui in realtà sappiamo molto poco.” – afferma Rosiello parlando delle caratteristiche di Fanum  Io stesso in questi giorni mi sento turista e sto scoprendo cose nuove e importantissime su questa civiltà. Fa parte della nostra storia ed è quel quid in più che arricchisce questo film di genere”.

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Michele Rosiello in una scena di Fanum.

Il lavoro sul personaggio

“Il mio approccio sui personaggi si basa molto sull’approfondimento del loro passato”. – dichiara poi Rosiello, passando a parlare più nello specifico del suo lavoro in Fanum“In questo caso avevamo degli elementi che tornano all’interno del racconto, ma è stato per me fondamentale costruirmi una storia di chi è stato Braschi fino a quando lo incontriamo per la prima volta nel film. Quindi tutto quello che c’era dietro come persona e come poliziotto. Iris, la regista, ci ha fornito delle reference molto utili per entrare nel tipo di racconto a cui lei voleva dare forma”.

Ma la cosa più importante per entrare in contatto con il personaggio e la storia è stato il luogo”. – spiega poi l’attore – “Abbiamo avuto la fortuna di girare qui a Tarquinia e nei dintorni, dove la storia che andiamo a raccontare è strettamente legata a questi posti, non poteva essere ambientata altrove. E quindi quando ti trovi a girare non in dei teatri di posa ricostruiti ma sei qui davvero, tutto questo ti mette a stretto contatto con il posto e di conseguenza con la storia. Quindi è stato un lavoro tutto sommato abbastanza naturale, mentre di preparazione c’è stato appunto un lavoro sul passato del personaggio”.

Una difficoltà, se vogliamo, è data dal fatto che questi elementi del passato, queste ombre, non vengono mai svelati del tutto. O meglio, alla fine del film tutto torna un po’ al suo posto ma tanto sta nell’interpretazione, perché non ci sono fatti o racconti a sostegno di quello che succede per giustificare il carattere di Braschi e come si pone nel lavoro e con i colleghi e con le persone con cui ha a che fare. Quella è stata una difficoltà ma anche uno stimolo in più per me come attore perché devi riuscire a comunicare la tua storia senza raccontarcela.”

Con Iris abbiamo lavorato in fase di preparazione soprattutto sul rapporto tra Braschi e il suo vice, Alfieri, perché come poi andremo a vedere sarà un rapporto fondamentale nell’economia della storia del personaggio. Poi sull’indagine e tutto quello che riguarda la storia del film in realtà siamo andati abbastanza spediti, perché una volta che hai chiaro chi sei e qual è il rapporto con le persone che ti sono vicine, dopo devi vivere la storia. Devo dire che con Iris ci siamo trovati bene da subito, ha le idee chiare e sa cosa vuole, sia in termini registici ma soprattutto con la direzione degli attori, che non è una cosa scontata”.

Fanum, la sinossi del film

Marianne (Valeria Solarino) è un’archeologa anglo-italiana, grande esperta della civiltà etrusca, che torna a Tarquinia per vendere la casa di famiglia. Nello studio ritrova le ultime ricerche della madre, appena morta, sul Fanum Voltumnae, luogo sacro per gli etruschi da sempre studiato ma mai localizzato con certezza. Per la giovane donna scoprire questo luogo significa rimettersi in gioco e ritrovare se stessa. Ma la sua ricerca viene ostacolata da un fanatico assassino che sembra giungere da un lontano passato mietendo vittime con sacrifici rituali tra chiunque tenti di profanare i segreti degli Etruschi. Tra omicidi e colpi di scena, Marianne si troverà costretta a mettersi personalmente sulle tracce del diabolico killer per scagionarsi dalle accuse del rigido commissario Braschi (Michele Rosiello) che la considera il principale sospettato.

Box office Italia: La sirenetta prima nella classifica

Box office Italia: La sirenetta prima nella classifica

Nel fine settimana appena concluso La Sirenetta, l’attesissimo live action dell’omonimo cartone Disney, ha ottenuto i risultati migliori al Box office! Con più di 104 mila presenze, la storia di Ariel continua ad attirare grandi e piccini. Gli incassi del solo fine settimana hanno raggiunto i €788.940 al fronte di €8.495.436 totali dalla prima uscita il 24 maggio.

Secondo film per incassi è Spider-man: Across the Spider-verse, sequel di Spider-man: un nuovo universo, film d’animazione SONY del 2018 che vinse non solo l’Oscar di categoria, ma anche il cuore dei fan, con la storia di Miles Morales. Al suo primo week-end al cinema, il supereroe Marvel non è riuscito a superare La sirenetta, attestandosi su un incasso di €525.378 a fronte di un totale di €2.420.941.

Tutti gli incassi al Box office Italia

Al terzo e quarto posto ritroviamo Fast X, decima puntata della saga Fast and Furious, e Rapito, film italiano diretto da Marco Bellocchio e presentato in concorso a Cannes. L’action movie di Vin Diesel mantiene salda la sua presenza nelle sale, pur essendo nei cinema dal 18 maggio, con un incasso nel fine settimana di €229.556 e totale che supera i 10 milioni di euro. Vola decisamente più bassa la pellicola italiana di ambientazione storica, con degli incassi di €139.036 a fronte di €1.065.451 di incassi totali.

Ottiene un buon risultato al quinto posto Suga-agust d tour d-day in Japan: live viewing, con €102.001 di incassi nel weekend; un po’ più deludente il risultato di The Boogeyman al suo primo fine settimana in sala, con € 87.686 di incassi ed al sesto posto in classifica. Scendono fisiologicamente gli incassi di Guardiani della galassia vol.3 dopo un mese dall’uscita, e di Super Mario Bros- il film, da quasi due mesi nei cinema. Il film Marvel incassa €64.594 a fronte di un totale di €10.705.622, ottenendo il settimo posto al box office, mentre Super Mario, ottavo in classifica, arriva a €23.807 a fronte di più di 20 milioni di incassi totali!

Gli ultimi due film in classifica sono Blueback, dramma australiano, e Il sol dell’avvenire, pellicola di Nanni Moretti. Il primo ottiene soli €16.205 al suo primo weekend nelle sale, mentre il secondo, nei cinema dal 20 aprile, mantiene un incasso di €13.620 a fronte di un incasso totale di €3.858.082.

Guardiani della Galassia: i 10 personaggi più intelligenti

Guardiani della Galassia: i 10 personaggi più intelligenti

Il Marvel Cinematic Universe non è solo un universo ricco di storie avvincenti, ma anche di personaggi sorprendenti in grado di reggere sulle loro spalle narrazioni variegate e complesse con il loro appeal. Molti sono affascinanti per la loro incredibile forza fisica, altri per la loro spiccata intelligenza sia sul campo di battaglia che nella sua fase progettuale. I Guardiani della Galassia fanno parte di questo secondo blocco, potendo essere considerati fra gli eroi più perspicaci e funzionali all’interno del MCU.

Seppur siano stati presentati come un gruppo di sgangherati idioti – sono loro stessi a chiamarsi così – e sembrano non ragionare sulle loro mosse, in realtà sono una squadra astuta e piena di risorse, che si rivela essere molto preziosa anche quando viene inserita nei film degli Avengers. Ognuno di loro presenta però un’intelligenza diversa, e alcuni sono più propensi di altri alla fisicità. Capiamo quindi quali sono i Guardiani della Galassia più intelligenti, in ordine di importanza.

Groot

L’alieno Groot, dalle sembianze di un albero, è fra i Guardiani meno astuti e perspicaci. Sin dalla prima scena con Rocket, ne Guardiani della Galassia, Groot mostra un comportamento quasi infantile, agendo – quando deve – in maniera semplice e diretta, senza rifletterci più di tanto. Groot non pensa mai al futuro e alla conseguenza delle sue azioni, e nessuno dei suoi compagni infatti si aspetta che lui contribuisca a delineare un piano di battaglia intelligente o che risolva situazioni intricate.

A differenza degli altri, Groot si butta a capofitto nelle dinamiche ancor prima che gli altri Guardiani abbiano stabilito un piano d’azione, con il rischio spesso e volentieri di mandare tutto all’aria. Anche se poi, alla fine, dimostra di saperci fare e salva anche i suoi compagni, come accade nel finale del primo volume.

Drax il Distruttore

Se c’è una cosa nelle corde di Drax è il combattimento. Sarebbe capace di distruggere tutto quello che gli sta attorno con la sua forza bruta, ed è un grande alleato dei Guardiani. Una risorsa molto preziosa, un’arma indispensabile quando c’è da agire, e con i suoi inseparabili coltelli è in grado di uccidere mezzo pianeta. Il problema, però, è che oltre a sapere dove colpire i suoi nemici, Drax non sa fare altro. Un simpatico tontolone che spesso e volentieri non riesce a stare al passo quando si tratta di seguire i piani degli altri, anche perché Drax non è capace neanche di seguire i suoi, di piani.

Prende sempre tutto alla lettera e le sue idee sono semplicemente assurde oppure completamente sbagliate, come per esempio in Guardiani della Galassia Vol.2 quando, piuttosto che concentrarsi sulla minaccia di Ego, teorizza sullo scopo delle antenne di Mantis in maniera ridicola. Nonostante questo, però, in alcuni momenti Drax dimostra un po’ di saggezza, soprattutto quando si parla dell’amore o del valutare le persone.

Kraglin Obfonteri

Kraglin Obfonteri, Ravager al fianco di Yondu nel primo volume e ufficialmente guardiano alla fine del terzo, non si può dire sia un’intelligenza fuori dal comune, ma il suo aiuto è spesso stato prezioso ed essenziale. Basti pensare al suo coraggio nell’essersi opposto a Taserface quando si è ammutinato insieme ad altri, oppure quando ha aiutato Yondu e Rocket a fuggire, per poi diventare il nuovo possessore della Freccia Yaka, seppur riesca a utilizzarla davvero solo alla fine del terzo film.

Kraglin è un Guardiano con un’intelligenza nella media, abile nei furti e nel pilotaggio delle astronavi, ed è riuscito nel tempo a comprendere persino il linguaggio complicato, e solo apparentemente semplice, di Groot.

Mantis

Per quanto sembri cadere dalle nuvole alcune volte e porre domande bizzarre ai suoi compagni, Mantis è dotata di una grande empatia a cui segue una buona intelligenza. Premurosa e gentile, conosciuta in Guardiani della Galassia Vol.2 come aiutante di Ego e poi scopertasi sorella di Peter Quill, è un alieno umanoide che sfrutta le sue capacità per connettersi alle emozioni degli altri e dominarle.

Mantis riesce a costruire un ponte emotivo fra lei e le persone che la circondano e comprende Groot, ma la sua poca fiducia in se stessa la porta a farsi ingannare dagli altri con troppa facilità e a volte compie azioni sciocche senza rendersene conto.

Thor Odinson

Thor, Dio del Tuono e Avenger, si è unito ai Guardiani della Galassia per un breve periodo dopo la sconfitta di Thanos in Avengers: Endgame, collaborando però anche prima con il gruppo sgangherato dei Guardiani. Fisicamente più forte di tutti i suoi temporanei compagni, Thor riesce a tenere il passo con gli altri Guardiani ed è sufficientemente bravo nella tattica, seppur non sia ai livelli di Capitan America e Nick Fury.

I suoi piani sono semplici ma risultano molto efficaci e funzionali al contesto, e Thor riesce a portarli sempre a termine. È in grado anche di elaborare un piano nel quale le capacità dei suoi alleati vengono sfruttate al meglio, ed un esempio centrale è il suo aver guidato una missione di salvataggio in Thor: Love and Tunder o il contrattacco contro Malekith in Thor: The Dark World.

Gamora

Figliastra di Thanos, amante di Peter Quill, Gamora è la più letale fra i Guardiani della Galassia. Addestrata dal padre per essere un’assassina spietata e possibile sua erede, Gamora è riuscita a giocare d’astuzia nel primo film, fingendosi alleata di Thanos e Ronan, per poi scoprirsi traditrice. Molto spesso, Gamora è stata vista eseguire piani messi a punto da altri e le sue strategie sono, tutto sommato, molto basiche, ma la sua intelligenza è spiccata e si lega alla sua grande sensibilità.

Riesce a trovare molto facilmente le persone, come è accaduto con Rocket, Groot e Star-Lord su Xander per impossessarsi dell’Orb nel primo volume. È anche capace di pilotare molte astronavi e veicoli, è molto pratica e perspicace e quando è dentro una battaglia riesce a ragionare molto bene sulle azioni da compiere.

Nebula

Molto simile alla sorellastra Gamora, Nebula è uno dei personaggi più forti sia a livello intellettuale che fisico dei Guardiani della Galassia. Questo deriva dal fatto che Nebula ha fatto sempre parte dell’esercito interstellare di Thanos, indi per cui nelle battaglie è molto pratica e astuta, due pregi che la rendono un elemento irrinunciabile per la sua squadra.

Proprio come la sorella, Nebula sa poi usare le spade, i fucili laser e può guidare svariate astronavi, seppur a volte la sua folle rabbia le offuschi il giudizio, rischiando che perda di vista la missione. In Avengers: Endgame, per esempio, Nebula elabora un piano molto complicato e pericoloso, che alla fine porta Thanos direttamente dai Vendicatori sulla Terra, mettendo così a repentaglio tutta la strategia degli Avengers, seppur alla fine si concluda con la loro vittoria.

Star-Lord

Peter Quill, seppur sia un personaggio imbranato, eccessivamente chiacchierone e burlone, è un Guardiano molto intelligente e pieno di risorse. Molti suoi compagni, compresa Gamora, pensano all’inizio che lui sia solo sciocco e che gli piaccia solo fare dell’humor, ma Quill – diventato poi Star-Lord – è cresciuto con i Ravager ed è quindi addestrato molto bene, sia a livello pratico che strategico.

È proprio lui, infatti, che elabora il coraggioso piano per sconfiggere Ronan a Xandar nel primo film. Seppur sia spesso preso in giro, le sue tattiche funzionano, e alla fine diventa leader dei Guardiani della Galassia, cedendo solo nel terzo volume il timone a Rocket.

Yondu Udonta

Yondu Udonta, definito da Peter Quill come vero padre, si è unito per poco tempo ai Guardiani della Galassia nella Fase 3, in seguito all’ammutinamento di Taserface. Yondu, fino a quel momento, era comandante dei Ravager, molto rispettato e seguito fedelmente, dimostrando di avere una grande intelligenza e una spiccata abilità. Seppur all’inizio non voglia far credere di essere così legato a Peter Quill, che catturò da piccolo subito dopo la morte della madre, Yondu lo considera la persona più importante per lui, oltre che suo figlio adottivo.

Proprio per queste ragioni, la maggior parte del pubblico lo ricorda per il suo amore verso Quill, a cui è seguito il sacrificio in Guardiani della Galassia Vol.2, per permettergli di sopravvivere dopo l’esplosione del pianeta Ego. Yondu è sempre stato capace di concludere ogni battaglia da lui pensata e si rivela un leader onesto e sagace.

Rocket Raccoon

Rocket è l’attaccabrighe per eccellenza. Il suo temperamento aggressivo, spesso litigioso, è difficile da nascondere o sfumare, eppure Rocket è un Guardiano molto attento, preciso e, in fondo, dal grande cuore. Fedele e leale alla sua squadra, ha un innato spirito da leader e le sue strategie sono sempre azzeccate e indiscutibili. Per i Guardiani è un componente fondamentale, senza il quale molte delle missioni non andrebbero a buon fine. Astuto, furbo, sagace, Rocket è stato progettato per avere un’intelligenza fuori dal comune, che supera il livello medio degli altri, nonostante sia un animale.

Seppur con un passato difficile da digerire e affrontare, e molti traumi causati dall’Alto Evoluzionario che ha sperimentato sul suo corpo per tentare di plasmare delle specie perfette, Rocket riesce a sfruttare la sua rabbia repressa e il suo essere stato risultato di un progetto infelice in maniera sapiente e brillante. Riuscendo, alla fine, a trovare una sua pace interiore e guadagnandosi il posto di leader nella nuova formazione dei Guardiani della Galassia.

The Idol 1×01: recensione della serie HBO con Lily-Rose Depp e The Weeknd

Jocelyn ha una doppia vita. Quella sotto i riflettori e un altro sotto lo sguardo attento – giudicante – e preoccupato delle persone che le stanno intorno. Manager, addetti alla sicurezza, creativi: tutti vogliono qualcosa da Jocelyn ma la giovane pop star interpretata da Lily-Rose Depp sente il peso di questo fama, di queste aspettative. The Idol 1×01 ha il sapore di tutto questo ma anche di alcool, fumo, sudore.

La serie è incentrata su un’aspirante idol pop (Lily-Rose Depp) e sulla sua complessa relazione con un guru e leader di una setta, Tedros (The Weeknd). Tra i protagonisti anche Suzanna Son, Troye Sivan, Moses Sumney, Jane Adams, Dan Levy, Jennie Ruby Jane, Eli Roth, Rachel Sennott, Hari Nef, Da’Vine Joy Randolph, Mike Dean, Ramsey e Hank Azaria. La serie segna anche l’ultima apparizione televisiva di Anne Heche, morta l’11 agosto 2022.

The Idol 1×01, la trama

In The Idol 1×01 di Sam Levinson non siamo cosi lontani dal suo Euphoria. La nuova serie che ha presentato i primi due episodi al Festival di Cannes 2023 racconta la vita di questa pop star un po’ Britney Spears, un po’ Miley Cyrus. Nel primo episodio si capisce che questa giovane diva ne ha passate tante: la scomparsa della madre in seguito alla malattia, un mental breakdown e un burnout in corso. Non si conoscono i dettagli relativi al suo passato perché è circondata da persone che la tutelano, che tutelano la sua fama solo per compiacerla. Tutti le dicono “sì, sei fantastica”, “sì il nuovo album sarà una bomba”, Joss però dubita, anche di sé stessa.

Una serie voyeuristica che si lascia guardare, che emana tensione sessuale, la stessa che si scambiano Tedros e Joss nei dietro le quinte del night club, dove per la prima volta si ritrovano faccia a faccia. Tedros sembra l’unico a tenerle testa, a dirle la verità e questo conquista la giovane pop star che un attimo prima sembra emancipata e un attimo dopo suggestionabile. Ed è con questi sentimenti che il personaggio di The Weeknd cerca di persuaderla e allo stesso tempo manipolarla. La Jocelyn vista all’inizio dell’episodio non si sottrae se non all’opinione che ha di sé.

The Idol 1x01 Lily-Rose Depp

Ce la puoi fare, Joss

Una frase come un mantra quando sta per tornare di nuovo la carica emotiva che l’ha portata a crollare. Joss se lo ripete e parla in quarta, dimostra sotto gli sguardi attenti del suo plotone di esecuzione che può fare tutto, che si è ripresa, che non si lascia abbattere. Non lo farà neanche quando gli verrà mostrata una foto scabrosa sui social che la riguarda e per la quale tutti sono preoccupati per la sua immagine. Infatti, per i primi venti minuti assistiamo alla formazione di piccoli incendi l’uno dopo l’altro. Un piccolo sguardo satirico e scandaloso di come l’industria musicala tenta di salvare il salvabile. Poi lo scandalo delle foto passa, dimenticato quasi con la stessa rapidità con cui è scoppiato.

E con la stessa rapida scoppia la passione tra Jocelyn e Tedros al night club. Si capisce già da The Idol 1×01 l’influenza che l’uomo avrà sulla popstar. Attirare la sua attenzione, sedurla e fare in modo che cada sotto la sua influenza è stato troppo facile e veloce. Così Levinson ci spiega ancora una volta le difficoltà di questo mondo corrotto, di questa giovane artista che cerca il suo master. L’avvicinamento di Tedros non sembra fine a stesso: lo vediamo quando la telecamera indugia sugli sguardi attenti della sua cerchia di adepti. Servendosi dell’animo fragile di Joss, The Idol potrebbe cambiare rotta svelando la sua vera maschera e i suoi veri scopi.

The Idol 1x01 Abel “The Weeknd” Tesfaye, Lily-Rose Depp

Quando sei famosa tutti ti mentono

In The Idol 1×01 scopriamo poco del passato di Jocelyn ma captiamo il fatto che la giovane popstar è diventata famosa da ragazzina. Questo non fa altro che calcare ancora di più le similitudini con il personaggio di Miley Cyrus. Personaggio controverso all’interno del mondo di Hollywood e della musica spesso al centro di grossi scandali dopo il suo debutto per Disney. Ma dato che si tratta di una serie di Sam Levinson questi scandali vengono portati all’eccesso, vengono anche stereotipati. Da questo primo episodio è difficile comprendere il modo in cui la serie volverà ma ci son alcuni riferimenti che possono darci una mano. Basic Instinct è il più lampante. Sia perché appare proprio Sharon Stone in una scena del film sia per la fine stessa dell’episodio. Joss accompagna Tedros nella sala studio di casa sua e imita l’iconica posa di Catherine.

Questo potrebbe aprire diverse porte al futuro della serie che fin ora non ha riscosso molti pareri positivi. Presentata al mondo come shockante, ma se questo commento dovesse essere circoscritto a The Idol 1×01 non ci sarebbe niente di sovverivo nell’usare il sesso come elemento di trasgressione e trattarne le sue mille sfaccettature in modo provocatorio. Il primo episodio, sicuramente introduttivo e che lascia comunque degli input per i successivi cinque episodi (dei sei totali di cui è composta la serie), fa satira di questo mondo patinato – rinchiude letteralmente un coordinatore dell’intimità in un bagno quando nessuno vuole ascoltarlo – e si limita a un commento amaro sulla società.

Blu e Flippy – Amici per le pinne, una clip dal film

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Blu e Flippy – Amici per le pinne, una clip dal film

Ecco una clip di Blu e Flippy – Amici per le pinne, il nuovo film d’animazione che arriva direttamente dall’Iran. Blu e Flippy – Amici per le pinne, il primo lungometraggio di animazione del regista iraniano Mohammad Kheirandish, arriverà nei cinema da giovedì 8 giugno, distribuito in esclusiva per l’Italia da Adler Entertainment. Un’avventura acquatica in compagnia del bimbo Blu e del suo amico Flippy, un piccolo delfino, che trasporterà le famiglie in un mondo fantastico, in cui tutto è possibile.

https://www.youtube.com/watch?v=I95_e4AOpyE

Quando un aereo precipita in mare, i delfini salvano un bambino e lo crescono come una famiglia. Il ragazzo vive una vita spensierata sotto le onde, fino a quando un mostro malvagio prende il potere sul mondo sottomarino. Il ragazzo viene esiliato sulla terraferma, dove un capitano dal cuore gentile lo accoglie. Con l’aiuto del capitano, il ragazzo intraprende un viaggio per risolvere il mistero della sua vera identità.

Tommaso Ragno: tra Nostalgia e Siccità, un anno d’oro

Tommaso Ragno: tra Nostalgia e Siccità, un anno d’oro

Grazie ai recenti successi di Nostalgia di Mario Martone e Siccità di Paolo Virzì Tommaso Ragno si è definitivamente imposto come uno degli attori più versatili e carismatici del panorama cinematografico italiano. Un traguardo professionale e artistico che lo ha portato a partecipare alla 22a edizione di Open Roads, la rassegna di nuovo cinema italiano organizzata dalla Film Society of Lincoln Center e Cinecittà. Ed è proprio nella prestigiosa cornice situata nell’Upper West Side di New York che abbiamo incontrato l’interprete, il quale ci ha raccontato con precisione il suo personale processo creativo:

Quello che risulta evidente vedendo Nostalgia e Siccità è il notevole lavoro che ha fatto sul linguaggio del corpo dei due personaggi Oreste e Alfredo, un processo quasi antitetico. Come lavora alla creazione della fisicità dei suoi ruoli?

Partiamo col dire che Oreste e Alfredo sono accomunati dall’ostentazione del corpo, lo mettono in scena in maniera aperta, quasi sfrontata. Il loro body language è molto sottolineato, se si fosse trattato di film muti avremmo capito comunque molto dalla fisicità di questi ruoli. È un approccio diretto che quasi ritorna alle origini del cinema, quando si doveva esprimere il massimo possibile senza l’aiuto della parola. Le sceneggiature richiedevano ovviamente un approccio differente ai personaggi: Oreste in particolar modo viene spesso evocato dagli altri personaggi, lo spettatore impara a conoscerlo prima di tutto attraverso quello che dicono di lui. Ho iniziato a pensare a quest’uomo come a un fantasma in una casa infestata, una specie di presenza. È stato il modo in cui ho potuto dare qualcosa di mio a questa figura, tratteggiare in maniera personale. Quando Oreste finalmente si palesa al protagonista Felice, è l’ultima apparizione in una galleria di fantasmi del passato.

Tommaso Ragno, l’intervista da Open Roads

Nostalgia regia di Mario Martone
Produzione MAD Entertainment
fotografie di scena Mario Spada

Tommaso Ragno ha una sua metodologia specifica di approccio ai ruoli che interpreta?

Per me il primo passo per entrare in un personaggio è il cliché. È un processo antropologico per avvicinarsi a un’altra lingua, che significa un’altra cultura. Vi sono contenute delle verità che poi devo stare molto attento a non tramutare in macchietta. Non bisogna cercare necessariamente l’originalità, spesso è addirittura meglio lavorare sulle proprie paure per comporre un personaggio. In questo modo puoi trattenerti, non concedere troppo davanti alla macchina da presa, lasciare che sia magari il pubblico a cercare di capire le zone d’ombra del personaggio. Sono fortunato perché ho avuto il tempo necessario per pensare molto al ruolo di Oreste. Il lavoro dell’attore in qualche modo è come quello di un geologo: se hai tempo e pazienza puoi andare in profondità, portare in superficie i vari strati della tua ricerca fino a trovare quello che cerchi. Il mio background teatrale poi è fondamentale per me. Lo stesso nome di Oreste appartiene alla tragedia greca in maniera indelebile. Attraverso il ruolo, d’accordo con Mario Martone, ho esplorato nuovamente temi antichi come il passato che affligge l’essere umano, la colpa o il rimorso.

Passando a parlare di Siccità, come ha lavorato con Paolo Virzì nel trovare l’equilibrio tra il tono della commedia nera presente nel film e i vari temi invece più seri che racconta?

La commedia è un genere complesso, che affronta discorsi spesso tutt’altro che divertenti. Anzi, il miglior modo di realizzarla è proprio quello di tentare di far ridere mettendo in scena il dramma nascosto. Abbiamo girato il film in pieno lockdown, un momento in cui molti colleghi attori erano disposti attraverso i social a offrire intrattenimento con le migliori intenzioni. Io ho preferito fare un passo indietro, tenermi lontano da quel tipo di esposizione, probabilmente per un tipo di pudore che posseggo. Un momento drammatico come ad esempio è stata la pandemia ognuno l’ha affrontata come meglio si è sentito, e con pieno diritto. Io ho preferito non far nulla. Tra parentesi, non trovo i social media “pericolosi”, semmai pericoloso può essere il modo in cui vengono adoperati. Però tutte quelle esperienze ho poi potuto portarle nel ruolo di Alfredo: tutto quello che non ho fatto durante la pandemia l’ho invece lasciato esplodere durante le riprese del film.

L’ultima domanda non può che essere su New York e il cinema americano: cosa prova a presentare un suo film in uno dei luoghi iconici della settima Arte?

La fascinazione parte da lontano, da molto prima di me. Ascoltando le interviste a Sergio Leone o Federico Fellini, tanto per citare alcuni dei nostri grandi autori del passato, si capisce quanto il cinema americano sia stato la loro formazione. Significa moltissimo anche per me, per la mia formazione. Si tratta di un tipo di narrazione ormai archetipica, allo stesso livello del grande romanzo americano. Penso ad esempio a Moby Dick di Melville o a Walt Whitman. Quando ho lavorato nella quarta stagione di Fargo mi sono sentito come un astronauta che atterra sulla luna, come un bambino che realizza il proprio sogno.

Hypnotic: recensione dell’Hitchcock sotto steroidi di Robert Rodriguez – Cannes 76

Nel 2002 l’aveva definita “una delle mie storie preferite“, ma in venti anni qualcosa potrebbe essere cambiato nella sceneggiatura di Hypnotic, che Robert Rodriguez ha presentato come Midnight Screening tra i Fuori Concorso del Festival di Cannes 2023. Sulla Croisette, il regista era già stato in concorso nel 2005 con il Sin City co-diretto con Frank Miller, e stavolta torna con un fanta-action realizzato tutto in famiglia (i cinque figli del regista hanno collaborato a colonna sonora, sceneggiatura, produzione, storyboards, animatiche e montaggio). Il protagonista è Ben Affleck, in un ruolo che ricorda quello da lui interpretato nel 2003 per John Woo.

Chi controlla il controllore?

In analisi, il detective Danny Rourke continua a lavorare sul trauma vissuto dopo che la figlia piccola è scomparsa mentre era al parco con lui, quando il lavoro lo trascina improvvisamente alla realtà. Una strana rapina in banca e un misterioso soggetto si frappongono sulla sua strada, costringendolo a una indagine che rischia di trascinarlo sempre più a fondo.

Cosa lo collega al più abile ipnotista del mondo? Come potrà essergli d’aiuto la sensitiva Diana Cruz, per quanto inquietantemente dotata? E’ davvero possibile che il progetto Domino e il pericoloso criminale abbiano a che fare con la sua storia e possano aiutarlo a ritrovare la bambina? Forse, ma solo mettendo in discussione le proprie convinzioni e tutto ciò che lo circonda.

Hypnotic: troppi twist, troppe storie

Che piaccia o meno, non si può negare che Rodriguez abbia sempre avuto un suo stile, mostrando spesso una buona dose di originalità nelle storie che raccontava sullo schermo… fino a oggi. Per quanto la mano del regista – sceneggiatore, produttore, montatore, scenografo, compositore e chi più ne ha più ne metta – faccia senz’altro capolino, qui e lì, la lunga genesi di questa intricata vicenda sembra averla nascosta.

Per altro sotto una coltre di riferimenti che se da una parte possono facilitare l’orientamento dello spettatore, dall’altra rendono la storia continuamente simile ad altre già viste, dal Nolan di Tenet o Inception ai vari Terminator, Nemico pubblico, Matrix, The Game, Edge of Tomorrow, oltre ovviamente al Paycheck citato inizialmente.

Niente da dire, ai fini del risultato, che sicuramente è quello di un buon film di genere, furbo il giusto, godibile e intrigante nell’intreccio, soprattutto per quando arriverà – anche da noi, probabilmente – su qualche piattaforma. Ma nel quale Rodriguez rimane sacrificato dietro siffatta compilation, in maniera analoga a quel che vediamo in uno dei (meta) finali della articolata ‘costruzione’ messa in scena.

Hypnotic è “un thriller di Hitchcock sotto steroidi“, come lo ha giustamente e giocosamente fotografato il suo regista, senza nascondersi, senza sentire il bisogno di giustificare l’accumulo di livelli e di colpi di scena necessari a farci dubitare della realtà che di volta in volta ci viene ridefinita, ma non del canone di base. Sostanzialmente rispettato, nel bene e nel male, a partire dalla presentazione di premesse da accettare a meno di non rovinarsi lo show. Che gioca le carte migliori nella prima parte – soprattutto con l’entrata in scena del Lev Dellrayne di William Fichtner, volto perfetto per questo mix di Professor X e Magneto – per poi rimescolarle troppe volte solo per spiegarci che la follia è negli occhi di chi la vede, che i poteri forti si vestono (o sono?) tutti uguali e che solo l’amore – e dei forti principi morali – può/possono salvarci.

Olga: una clip esclusiva del film in sala dall’8 giugno

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Olga: una clip esclusiva del film in sala dall’8 giugno

Ecco una clip esclusiva dal film sportivo Olga, diretto da ELIE GRAPPE Con Anastasia Budiashkina e Sabrina Rubtsova, dall’8 giugno al cinema distribuito da Wanted Cinema. Qui la nostra recensione del film.

https://www.youtube.com/watch?v=im6jv8RdDs0

OLGA racconta in modo originale la dicotomia tra vita privata e dedizione assoluta allo sport della giovanissima Olga – interpretata da Anastasia Budiashkina, ginnasta professionista anche nella realtà – campionessa in erba tra le migliori ucraine, che punta a prendere parte ai Campionati europei. Quando le inchieste della madre giornalista, che in Ucraina segue da vicino la “rivoluzione della dignità” in piazza Majdan a Kiev, contraria al presidente Yanukovych (tra il 2013 e il 2014), mettono a rischio le loro vite, Olga viene mandata ad allenarsi in Svizzera, dove vive il padre, separato. Lì potrà vivere al sicuro senza dover rinunciare alle sue ambizioni sportive, aggregata alla nazionale elvetica che si prepara a disputare i prossimi campionati europei, ma il prezzo da pagare sarà emotivamente molto alto. Ospitata da una famiglia che non conosce, Olga dovrà mettersi alla prova non solo con gli attrezzi, ma anche con la quotidianità del suo esilio e con l’amara prospettiva di rinunciare alla nazionalità ucraina. Intanto Olga vive in costante contatto video con la mamma, che ogni giorno rischia la vita nei tumulti che investono il suo paese.

Olga, la trama

2013. Una ginnasta di 15 anni è divisa tra la Svizzera, dove si allena per il Campionato Europeo per le Olimpiadi, e l’Ucraina, dove sua madre, una giornalista, segue gli eventi per la testata Euromaidan.

Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno, partecipa alla premiere con il cast! Ecco come

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Alice nella Città, grazie a Paramount Pictures,  dà la possibilità al pubblico di partecipare alla première dell’attesissimo “Mission: Impossible – Dead Reckoning Part One” di Christopher McQuarrie, che si terrà a Roma lunedì 19 giugno alla presenza del cast. Per assicurarsi uno dei biglietti a disposizione consultare il sito web o i social di Alice nella città a partire da mercoledì 7 giugno. I biglietti saranno disponibili fino a esaurimento posti.

L’attività rientra all’interno del ciclo “Aspettando Alice – Premiere and Talks”  realizzato in collaborazione con all’Assessorato Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale che comprende iniziative, eventi e momenti di incontro aperti al pubblico e, in particolare, ai ragazzi, volti a farli appassionare al cinema e a far riscoprire e vivere loro luoghi iconici della Capitale: il Campidoglio, i Fori Imperiali, l’Ara Pacis, i complessi museali e il centro storico.

Mission: Impossible Dead Reckoning – Parte Uno” è il settimo capitolo della saga action “Mission: Impossible”, diretto da Christopher McQuarrie con Tom Cruise ancora una volta nei panni Ethan Hunt. Il film girato in parte anche nella capitale , uscirà in Italia il 12 luglio distribuito da Eagle Pictures.

The Nun 2: prime foto del sequel con il demone Valak

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The Nun 2: prime foto del sequel con il demone Valak

The Nun 2, il prossimo capitolo del The Conjuring Universe sarà presto nei cinema e in  attesa di ciò l’account Twitter ufficiale del film ha rilasciato le prime immagini, più terrificanti che mai. Cinque anni dopo che il lungometraggio originale, The Nun, ha riscosso un grande successo di critica e pubblico, il demone Valak tornerà dunque a perseguitare ancora una volta i poveri sventurati protagonisti di questo sequel. Le nuove immagini vedono infatti il demone titolare in una casa inquietante, in piedi davanti alla porta, che ci guarda, mentre un’altra immagine vede suor Irene che guarda una suora con puro terrore. Queste immagini anticipano dunque un film ancor più spaventoso e cupo nelle sue atmosfere.

Il lungometraggio originale vedeva suor Irene e padre Burke indagare sulla morte di una suora nel monastero di Santa Carta in Romania. Mentre la loro indagine si approfondisce, suor Irene affronta il demone, scappato possedendo l’ignaro uomo delle consegne Maurice aka Frenchie. Questo sequel è invece ambientato quattro anni dopo gli eventi del film originale e nel quale scopriremo quali orrori causerà stavolta il demone. È inoltre lecito immaginare che il film andrà a congiungersi con gli altri film del franchise, ricollegandosi dunque ad alcune storie rimaste ancora in sospeso.

The Nun 2 è interpretato da Storm Reid, insieme agli attori del primo film Taissa Farmiga nei panni della sorella Irene, Anna Popplewell nei panni di Kate, Katelyn Rose Downey nei panni di Sophie, Bonnie Aarons nei panni della suora, Jonas Bloquet nei panni di Frenchie. Il film è diretto da Michael Chaves e scritto da Akela Cooper, Ian Goldberg e Richard Naing da una storia di Cooper. James Wan e Peter Safran tornano come co-produttori, con Judson Scott come produttore. La data di uscita nelle sale è fissata per l’8 settembre. Di seguito, ecco le foto rilasciate:

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Fonte: Twitter

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