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Il regista di The Batman Matt Reeves incontra Gunn e Safran per discutere del “piano generale” per il BatVerse

Matt Reeves
Gage Skidmore from Peoria, AZ, United States of America, CC BY-SA 2.0 , via Wikimedia Commons

Il regista di The Batman Matt Reeves ha recentemente rivelato che sta facendo molti progressi sulla sceneggiatura del suo sequel con il co-sceneggiatore Mattson Tomlin, confermando al contempo che il suo “BatVerse” rimarrà separato dal DCU. Una fonte affidabile ha recentemente affermato che i nuovi co-CEO dei DC Studios, James Gunn e Peter Safran, potrebbero avere in programma di mettere insieme entrambi gli universi e rendere Robert Pattinson il Cavaliere Oscuro ufficiale della DCU, ma James Gunn è stato veloce nel smentire questa possibilità.

Quindi, il BatVerse sembra destinato a continuare come se fosse autonomo per ora, ma potrebbe cambiare ad un certo punto? Reeves ha ammesso a Collider che ha intenzione di incontrare James Gunn e Peter Safran per discutere proprio del futuro del franchise.“Loro [Gunn e Safran] sono stati fantastici. […] In realtà dovremmo incontrarci nelle prossime settimane perché vogliono parlarmi del piano generale, e poi vogliono ascoltare il piano BatVerse. Ci stiamo solo riunendo per parlare di tutto questo”.

Al regista è stato chiesto se questo ampio piano potrebbe comportare la fusione degli universi? “Senti, sono entusiasta di sapere cosa faranno”, ha continuato Reeves. “Il BatVerse, come ha detto James, e come ha detto Peter, è una specie di cosa che ci stanno lasciando fare.” Matt Reeves ha anche preso in giro ciò che i fan possono aspettarsi da The Batman 2 e, sebbene non abbia rivelato alcun dettaglio specifico, ha chiarito che il Cavaliere Oscuro di Robert Pattinson rimarrà al centro della storia. “Per me, la cosa che sento davvero è che credo anche che Rob [Pattinson] sia così speciale nel ruolo. Il mio obiettivo è sempre stato quello di realizzare queste storie dal punto di vista che consentano al personaggio di essere sempre il centro emotivo della storia. Perché un sacco di volte quello che succede è che, dopo aver fatto il primo, improvvisamente arrivano altri personaggi della Rogues Gallery, e in un certo senso prendono il sopravvento, e poi Batman prende un posto in secondo piano dal punto di vista del personaggio o emotivamente.

Cosa sappiamo sul Batverse?

Sappiamo che la serie di The Panguin di Colin Farrell tornerà come uno dei cattivi principali dopo gli eventi della sua serie solista HBO Max, ma Matt Reeves introdurrà quasi sicuramente un altro antagonista. Tuttavia, i fan saranno probabilmente lieti di sapere che Batman rimarrà in prima linea.

 
 

James Cameron: “Basta streaming, sono stufo di stare seduto sul mio c**o!”

James Cameron filmografia
Credit © Disney

In occasione dei Golden Globes 2023, dove ha partecipato in rappresentazione di Avatar: la via dell’acqua, nominato in due categorie (Miglior film drammatico e Miglior regia), James Cameron ha avuto modo di dichiarare ancora una volta il suo amore per la sala e la sua avversione per lo streaming.

Parlando con Variety sul red carpet dell’evento che apre la stagione dei premi, James Cameron ha detto che gli incassi di Avatar: la via dell’acqua, secondo lui, sono il segno che la gente vuole tornare in sala e che c’è bisogno della fuga che solo l’esperienza cinematografica può offrire. Il regista ha poi concluso il suo intervento con uno scherzoso ma sicuramente sentito: “Siamo tornati al cinema… basta con lo streaming! Sono stanco di stare seduto sul mio c**o!”.

L’incasso globale di Avatar: la via dell’acqua ha adesso superato i due miliardi, rispetto a quanto si dice nel video sopra. Il film ha dimostrato di poter portare nelle sale il pubblico nazionale e internazionale, in gran parte grazie alla sua reputazione di esperienza cinematografica con straordinari effetti visivi. Dopo anni in cui il pubblico ha evitato i cinema sulla scia della pandemia, Avatar: la via dell’acqua ha seguito l’esempio di Top Gun: Maverick e sta riportando in sala le persone, il che è stato entusiasmante per Cameron, ma anche per chi ama l’esperienza del cinema.

 
 

La Passione di Cristo 2: l’esilarante reazione di Twitter alla possibilità che il film possa realmente essere realizzato

La Passione di Cristo

La possibilità che La Passione di Cristo 2 (che in realtà dovrebbe intitolarti The Resurrection) inizi finalmente le riprese principali ha ispirato molti utenti di Twitter a farsi gioco del sequel epico religioso con una serie di titoli falsi. The Passion of the Christ di Mel Gibson è stato distribuito nel 2004 con un’accoglienza polarizzante. Molti l’hanno definita un’esperienza religiosa e santa, mentre altri hanno denunciato l’eccessiva violenza e ciò che vedevano come elementi di antisemitismo.

Tuttavia, il film, interpretato da Jim Caviezel nei panni di Gesù di Nazareth, è stato un successo al botteghino e ha incassato oltre $ 612 milioni in tutto il mondo, di cui oltre $ 370 milioni al botteghino americano, rendendolo il film Rating-R con il maggior incasso di tutti i tempi, titolo che conserva ancora oggi.

Un recente report afferma che le riprese de La Passione di Cristo 2, che secondo Caviezel sarà il “più grande film nella storia del mondo“, inizieranno nei prossimi mesi. Mentre questa notizia entusiasmerà alcuni e frustrerà altri, c’è un grande contingente di spettatori su Twitter che ha colto l’occasione per commentare il sequel e offrire le proprie idee perfettamente prevedibili ma comunque comiche per il titolo del sequel. Eccone alcune:

https://twitter.com/The_Boydster/status/1613365845572423681?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1613365845572423681%7Ctwgr%5E5e38ddcbf834969dbc332bb48f6219e234101209%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fpassion-christ-2-fan-reactions-fake-titles%2F

 
 

Black Panther 3: Letitia Wright parla del prossimo film MCU

Black Panther 3

Parlando con Variety, alla protagonista di Black Panther: Wakanda Forever, Letitia Wright, è stato chiesto della possibilità che i Marvel Studios diano il via libera a un’altra puntata del franchise standalone basato sull’universo di Black Panther di successo. Letitia Wright ha anticipato che Black Panther 3 potrebbe essere già in lavorazione. Tuttavia, ha presto ammesso che ci sarebbe voluto del tempo prima che il potenziale progetto entrasse in produzione.

Penso che sia già in lavorazione“, ha detto Wright. “Sai, abbiamo appena passato due anni fantastici a farlo uscire e tutti si sono uniti per sostenerlo. Abbiamo bisogno di una piccola pausa, dobbiamo riorganizzarci e Ryan [Coogler] ha bisogno di tornare in laboratorio, quindi ci vorrà un po’ di tempo, ma siamo davvero entusiasti che voi ragazzi lo vedaate.”

Il sequel del MCU ha onorato il defunto Chadwick Boseman mentre ha continuato l’eredità del suo personaggio, T’Challa. Black Panther: Wakanda Forever è arrivato nelle sale l’11 novembre 2022.  Basato sui fumetti Marvel di Stan Lee e Jack Kirby, Black Panther: Wakanda Forever ha continuato a esplorare l’incomparabile mondo di Wakanda e tutti i ricchi e vari personaggi introdotti nel primo film. Il film è stato diretto da Ryan Coogler da una sceneggiatura che ha scritto in prima persona insieme a Joe Robert Cole.

Il sequel ha visto il ritorno di Lupita Nyong’o, Danai Gurira, Angela Bassett nei panni di Ramonda, Martin Freeman, Letitia Wright, Winston Duke e Florence Kasumba. A loro si sono uniti i nuovi arrivati ​​in franchising Tenoch Huerta, Michaela Coel, Mabel Cadena e Alex Livinalli.  Nel film Marvel Studios Black Panther: Wakanda Forever, la Regina Ramonda (Angela Bassett), Shuri (Letitia Wright), M’Baku (Winston Duke), Okoye (Danai Gurira) e le Dora Milaje (tra cui Florence Kasumba) lottano per proteggere la loro nazione dalle invadenti potenze mondiali dopo la morte di Re T’Challa. Mentre gli abitanti del Wakanda cercano di comprendere il prossimo capitolo della loro storia, gli eroi devono riunirsi con l’aiuto di War Dog Nakia (Lupita Nyong’o) e di Everett Ross (Martin Freeman) e forgiare un nuovo percorso per il regno del Wakanda. Il film presenta Tenoch Huerta nel ruolo di Namor, re di Talokan, ed è interpretato anche da Dominique Thorne, Michaela Coel, Mabel Cadena e Alex Livinalli.

 
 

Deadpool 3: Ryan Reynolds pronto a lasciare l’Universo Ausiliario Marvel per il Marvel Cinematic Universe

Deadpool 3

Sebbene ci siano molte domande su come Deadpool 3 si inserirà nell’MCU, nessuno si è davvero fermato a chiedersi cosa succederà effettivamente quando il mercenario chiacchierone condividerà lo schermo con Wolverine nel prossimo film del suo franchise inaugurato alla Fox.

Sulle pagine dei fumetti, i loro incontri sono sempre una gioia per i lettori, ma sappiamo fin troppo bene che ciò che funziona nei fumetti non sempre si traduce efficacemente in live-action. Durante una recente intervista con The Wrap, Ryan Reynolds ha parlato del fatto che Wade Wilson, che rompe la quarta parete, si è incrociato con il Logan molto più serio di Hugh Jackman.

“Penso che sia una camminata sul filo del rasoio”, ammette l’attore. “Voglio dire, la maggior parte di questi film si basano sempre su questo delicato equilibrio per quello che riguarda il tono, quindi in questo caso, però, c’è una collisione di due personaggi piuttosto iconici che esistono nell’Universo Ausiliario Marvel [ride] – siamo nel Marvel Cinematic Universe a questo punto.”

Il riferimento di Reynolds è chiaramente all’universo Fox degli X-Men che adesso è stato assorbito da Disney. Per Reynolds, tuttavia, è fondamentale assicurarsi che il trequel renda giustizia a entrambi i personaggi.

“Lo scopo è davvero trovare un modo per servire entrambi questi personaggi, un modo che possa sembrare straordinariamente autentico per entrambi”, aggiunge, “e penso che questi due errori in realtà faranno una cosa giusta in un modo davvero fantastico”.

Le riprese non sono ancora cominciate, ma non possiamo fare a meno di pensare che ci siano in serbo cose speciali. Secondo alcuni scoop, nel film apparirà persino Mobius di Owen Wilson, mentre dovrebbe apparire anche il cast del film Fantastici Quattro del 2005.

Deadpool 3 è stato scritto da Rhett Reese e Paul Wernick da una bozza precedente del  duo Wendy Molyneux e Lizzie Molyneux-Loeglin di  Bob’s Burgers . Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, aveva precedentemente assicurato ai fan che rimarrà un film con rating R, proprio come i primi due film, il che lo renderebbe il primo film dei Marvel Studios ad essere lanciato con tale classificazione solo per adulti.

Deadpool 3 servirà come primo film della  serie di film di Deadpool  ad essere distribuito dopo l’acquisizione da parte della Disney della 20th Century Fox. L’uscita del film è attualmente prevista per l’8 novembre 2024.

 
 

Spider-Man: No Way Home, ecco il primo FUNKO POP di Matt Murdock/Daredevil

Daredevil

Dopo oltre un anno dall’uscita in sala di Spider-Man: No Way Home, FUNKO svela la prima figure di Matt Murdock/Daredevil, così come lo abbiamo visto nel film, che lo ha fatto esordire nel MCU. A questo link potete trovare la prima simpatica statuina FUNKO Pop del personaggio amatissimo dai fan.

Dopo l’avventura su Netflix, il personaggio interpretato da Charlie Cox è apparso nel terzo film di Tom Holland e in She-Hulk: Attorney at Law, mentre lo aspettiamo nella nuova serie che lo vedrà protagonista, Daredevil: Born Again. E’ anche probabile che rivedremo il personaggio in Echo, la serie spin-off di Hawkeye.

 
 

Kang il Conquistatore, un rumors lo collega a Darkhold di Scarlet Witch

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Ant-Man and the Wasp: Quantumania ci presenterà Kang il Conquistatore (Jonathan Majors) e, dopo aver incontrato Colui che rimane nel finale della prima stagione di Loki, speriamo di avere un’idea migliore di cosa aspettarci dal personaggio che sarà il grande cattivo del prossimo ciclo Marvel Universe.

Dopotutto, mentre progetti del calibro di Spider-Man: No Way Home e Doctor Strange nel Multiverso della Follia hanno anticipato il Multiverso, dobbiamo ancora comprendere appieno in che modo le numerose varianti del cattivo influiranno su di esso. Tuttavia, un nuovo rumor condiviso da The Cosmic Circus suggerisce che Kang abbia già, segretamente, avuto un ruolo in almeno un grande sviluppo del MCU. Secondo la fonte del sito, una variante Kang era il vero autore di Darkhold, il libro di magia oscura venuto in possesso di Wanda alla fine di Wandavision.

Non siamo sicuri di cosa significhi per il demone Chthon, ma è possibile che questo non sia mai esistito, o che sia stato manipolato da Kang, o che il viaggiatore del tempo sia stato colui che ha trascritto i le sue parole originali dalle mura del Monte Wundagor.

Cosa giustifica questa teoria? Bene, ci sono molte possibilità (incluso quella che si possa trattare di un primo tentativo per capire come potrebbe controllare il Multiverso), ma dal momento che Scarlet Witch è essenzialmente stata “incastrata” per essere in grado di distruggere tutta la realtà, la sua battaglia con Doctor Strange, la elimina dal quadro.

Wanda fuori dal quadro significa un rivale in meno per Kang, e con Darkhold ora distrutto in tutto il Multiverso, potenzialmente un ostacolo in meno da superare per lui. Ricordiamo che colei che Chthon credeva un giorno avrebbe governato tutta la realtà non solo è creduta morta, ma il libro che le ha dato accesso a quei poteri non esiste più. Questo dovrebbe rendere la vita di Kang molto più semplice, giusto?

Come sottolinea il sito, i disegni nel Darkhhold hanno lo stesso stile delle immagini sia di Loki che del sequel di Doctor Strange, con il tema ricorrente degli anelli che possono anche legare Kang ai braccialetti di Kamala Khan e ai dieci anelli di Shang-Chi.

Si tratta, al momento, di un territorio molto poco conosciuto, con diverse teorie che possono trovare la propria strada mentre aspettiamo che Kang faccia il suo esordio ufficiale nel MCU e ci inviti ufficialmente nella Saga del Multiverso. Se Kang è responsabile della scrittura di Darkhold, tuttavia, un progetto imminente farà sicuramente luce sul come e sul perché della sua manipolazione della storia e di questi vari artefatti per raggiungere il suo obiettivo di conquista.

 
 

PGA Awards 2023: tutti i nominati, ci sono quattro sequel

PGA Awards

Sono state annunciate le nomination ai PGA Awards 2023, i premi della gilda dei produttori hollywoodiani che in genere preannunciano quelli che saranno i vincitori del premi al Miglior Film agli Oscar. Trai nominati nella categoria principale ci sono ben quattro sequel, oltre ad altri titoli di grande rilevanza in questa season award. Ecco di seguito tutti i nominati:

Darryl F. Zanuck Award for Outstanding Producer of Theatrical Motion Pictures

  • Avatar: The Way of Water” (20th Century Studios)
  • “The Banshees of Inisherin” (Searchlight Pictures)
  • “Black Panther: Wakanda Forever” (Marvel Studios)
  • “Elvis” (Warner Bros.)
  • “Everything Everywhere All at Once” (A24)
  • “The Fabelmans” (Universal Pictures)
  • “Glass Onion: A Knives Out Mystery” (Netflix)
  • “Tár” (Focus Features)
  • Top Gun: Maverick” (Paramount Pictures)
  • “The Whale” (A24)

Award for Outstanding Producer of Animated Theatrical Motion Pictures

  • “Guillermo del Toro’s Pinocchio” (Netflix)
  • “Marcel the Shell with Shoes On” (A24)
  • “Minions: The Rise of Gru” (Universal Pictures/Illumination)
  • “Puss in Boots: The Last Wish” (DreamWorks Animation)
  • “Turning Red” (Pixar)

Norman Felton Award for Outstanding Producer of Episodic Television – Drama

  • “Andor” (Disney+)
  • “Better Call Saul” (AMC)
  • “Ozark” (Netflix)
  • “Severance” (Apple TV+)
  • “The White Lotus” (HBO)

Danny Thomas Award for Outstanding Producer of Episodic Television – Comedy

  • Abbott Elementary” (ABC)
  • “Barry” (HBO)
  • The Bear” (FX)
  • “Hacks” (HBO Max)
  • “Only Murders in the Building” (Hulu)

David L. Wolper Award for Outstanding Producer of Limited or Anthology Series Television

  • “Dahmer – Monster: The Jeffrey Dahmer Story” (Netflix)
  • “The Dropout” (Hulu)
  • “Inventing Anna” (Netflix)
  • “Obi-Wan Kenobi” (Disney+)
  • “Pam & Tommy” (Hulu)

Award for Outstanding Producer of Televised or Streamed Motion Pictures

  • “Fire Island” (Hulu)
  • “Hocus Pocus 2” (Disney+)
  • “Pinocchio” (Disney+)
  • “Prey” (Hulu)
  • “Weird: The Al Yankovic Story” (The Roku Channel)

Award for Outstanding Producer of Non-Fiction Television

  • “30 for 30” (ESPN)
  • “60 Minutes” (CBS)
  • “George Carlin’s American Dream” (HBO)
  • “Lucy and Desi” (Amazon Prime Video)
  • “Stanley Tucci: Searching for Italy” (CNN)

Award for Outstanding Producer of Live Entertainment, Variety, Sketch, Standup & Talk Television

  • “The Daily Show with Trevor Noah” (Comedy Central)
  • “Jimmy Kimmel Live!” (ABC)
  • “Last Week Tonight with John Oliver” (HBO)
  • “The Late Show with Stephen Colbert” (CBS)
  • “Saturday Night Live” (NBC)

Award for Outstanding Producer of Game & Competition Television

  • “The Amazing Race” (CBS)
  • “Lizzo’s Watch Out for the Big Grrrls” (Amazon Prime Video)
  • “RuPaul’s Drag Race All Stars” (VH1)
  • “Top Chef” (Bravo)
  • “The Voice” (NBC)
 
 

CDG Awards 2023: tutte le nomination

Top Gun: Maverick ASC CDG Awards

La Costume Designers Guild ha annunciato le nomination ai CDG Awards 2023. Di seguito trovate tutte le nomination divise per le diverse categorie che concorrono alla conquista dei premi per i migliori costumi del cinema e della televisione negli ultimi 12 mesi:

Excellence in Sci-Fi / Fantasy Film

  • Avatar: The Way of Water” – Deborah L. Scott
  • “Black Panther: Wakanda Forever” – Ruth E. Carter
  • “Everything Everywhere All at Once”- Shirley Kurata
  • “Hocus Pocus 2” – Salvador Perez
  • Thor: Love and Thunder” – Mayes C. Rubeo

Excellence in Contemporary Film

  • “Glass Onion: A Knives Out Mystery” – Jenny Eagan
  • “Nope” – Alex Bovaird
  • “Tár” – Bina Daigeler
  • Top Gun: Maverick” – Marlene Stewart
  • “Women Talking” – Quita Alfred

Excellence in Period Film

  • “Babylon” – Mary Zophres
  • “Don’t Worry Darling” – Arianne Phillips
  • “Elvis” – Catherine Martin
  • “Mrs. Harris Goes to Paris” – Jenny Beavan
  • “The Woman King” – Gersha Phillips

Excellence in Sci-Fi / Fantasy Television

  • House of the Dragon: The Heirs of the Dragon” – Jany Temime
  • The Lord of the Rings: The Rings of Power: A Shadow of the Past” – Kate Hawley
  • “Westworld: Generation Loss” – Debra Beebe
  • “What We Do in the Shadows: The Wedding” – Laura Montgomery
  • “The Witcher: Blood Origin: Of Mages, Malice, and Monstrous Mayhem” – Lucinda Wright

Excellence in Contemporary Television

  • “Emily in Paris: What’s it All About…” – Marylin Fitoussi
  • “Euphoria: Trying to Get to Heaven Before They Close the Door” – Heidi Bivens
  • “Hacks: The Captain’s Wife” – Kathleen Felix-Hager
  • “Wednesday: Wednesday’s Child is Full of Woe” – Colleen Atwood & Mark Sutherland
  • “The White Lotus: In the Sandbox” – Alex Bovaird

Excellence in Period Television

  • “Bridgerton: The Choice” – Sophie Canale
  • The Crown: Ipatiev House” – Amy Roberts
  • The Gilded Age: Let the Tournament Begin” – Kasia Walicka-Maimone
  • “The Marvelous Mrs. Maisel: Maisel vs. Lennon: The Cut Contest” – Donna Zakowska
  • “Pam & Tommy: I Love You, Tommy” – Kameron Lennox

Excellence in Variety, Reality-Competition, Live Television

  • “Beauty and the Beast: A 30th Celebration” – Marina Toybina
  • “Dancing with the Stars: Halloween Night” – Daniela Gschwendtner & Steven Norman Lee
  • “Lizzo’s Watch Out for the Big Grrrls: Girl Run That Sh*t Back” – Carrie Cramer & Jason Rembert
  • “RuPaul’s Secret Celebrity Drag Race: RuPaul-A-Palooza!” – Tony Iniguez
  • “Saturday Night Live: Miles Teller/Kendrick Lamar” – Tom Broecker, Ashley Dudek & Cristina Natividad

Excellence in Short Form Design

  • Disney+ Has All the GOATs (Commercial) – Melissa DesRosiers
  • McDonald’s: Black Panther: Wakanda Forever (Commercial) – Sarah Kinsumba
  • Nike: Father Time (Commercial) – Shawna Trpcic (For Jason Momoa)
  • Not Today Flu feat. Jason Alexander (Commercial) – Dawn Ritz
  • Yeah Yeah Yeahs: “Spitting Off the Edge of the World” (Music Video) – Natasha Newman-Thomas
 
 

Chasing Waves: la docuserie originale Disney+

Chasing Waves

Chasing Waves è una docuserie originale Disney+ che accende i riflettori sulla cultura giapponese del surf. Composta da otto episodi è ora disponibile in esclusiva sulla piattaforma streaming.

Sulla scia del debutto del surf alle Olimpiadi di Tokyo del 2020, Chasing Waves descrive le persone e i luoghi che stanno definendo la posizione del Giappone nella cultura globale di questo sport acquatico ed esamina le diverse aree, i personaggi straordinari e il surf senza fine che si può praticare lungo gli oltre 28.000km di costa che rendono il Giappone unico nel suo genere.

La docuserie, che unisce riprese girate con cineprese 4K all’avanguardia e splendido materiale d’archivio in pellicola in 16 mm, segue atleti provenienti da diversi contesti culturali che inseguono i loro sogni, dipingendo un’affascinante quadro della vita giapponese e mostrando ciò che serve per avere successo nell’industria internazionale del surf. Tra i protagonisti di Chasing Waves ci sono i surfisti professionisti Mahina Maeda, Yuma Takanuki, Sara Kohrogi, la medaglia d’argento olimpica 2021 Kanoa Igarashi e il surfista australiano-giapponese Connor O’Leary.

Dalla piscina a onde al coperto chiamata “Ocean Dome” di Miyazaki ai terreni consacrati degli instancabili surfisti nelle acque gelide di Hokkaido, Chasing Waves descrive il mondo della cultura giapponese del surf attraverso coloro che lo vivono in modo magico e nuovo.

Chasing Waves è prodotta da Boardwalk Pictures e Station 10 Media, con Christopher G. Cowen (Cheer, Last Chance U, Decades Series, State of Play) come executive producer e co-regista e Andrew Fried (Cheer, Chef’s Table, Val) come executive producer. Jason Baffa (Singlefin: Yellow, One California Day, Bella Vita, Loopers: The Caddie’s Long) è regista ed executive producer.

 
 

Great Freedom in uscita dal 27 gennaio su MUBI

Great Freedom

Great Freedom di Sebastian Meise (2021), selezionato dall’Austria per rappresentarla agli Oscar 2022, è un commovente racconto di libertà collettiva e individuale. Nella Germania del dopoguerra, la liberazione degli Alleati non fu sinonimo di libertà per tutti. Hans Hoffman (Franz Rogowski, Freaks Out) è giudicato colpevole per la sua omosessualità, ritenuta motivo di detenzione ai sensi del comma 175, legge che nella Germania dell’ovest considerava le relazioni omosessuali un crimine e nel corso di decenni verrà spiato e ripetutamente incarcerato. In prigione svilupperà un forte legame con il suo compagno di cella Viktor, condannato per omicidio.

GREAT FREEDOM, finora inedito in Italia, è stato premiato con il Premio della Giuria Un Certain Regard al Festival di Cannes 2021.

MUBI è un servizio di streaming globale, una casa di produzione e di distribuzione di film che ha la missione di valorizzare il grande cinema. MUBI produce, acquisisce, seleziona e promuove film eccezionali, rendendoli accessibili al pubblico di tutto il mondo.

MUBI è un luogo dove scoprire film ambiziosi, sia di registi iconici che di autori emergenti. Ogni giorno arriva sulla piattaforma un nuovo film selezionato con cura dai programmatori di MUBI. Notebook esplora tutti gli aspetti della cultura cinematografica, sia su carta che online. E con MUBI GO, i membri di alcuni paesi possono ottenere un biglietto gratuito ogni settimana per vedere i migliori film in uscita in sala.

Tra le distribuzioni MUBI recenti e prossime ci sono Petite Maman di Céline Sciamma, Aftersun di Charlotte Wells, Pleasure di Ninja Thyberg, Memoria di Apichatpong Weerasethakul, First Cow di Kelly Reichardt e Shiva Baby di Emma Seligman. Le coproduzioni di MUBI includono il prossimo film di Michel Franco, Memory, One Fine Morning di Mia Hansen-Løve, Farewell Amor di Ekwa Msangi (vincitore al Sundance Film Festival) e Our Men di Rachel Lang.

MUBI è la più grande comunità di appassionati di cinema, disponibile in 190 Paesi con oltre 13 milioni di membri in tutto il mondo.Nel gennaio 2022, MUBI ha acquisito le rinomate società di vendita e produzione The Match Factory e Match Factory Productions.

 
 

Paolo Sorrentino: il prossimo film sarà sul mito di Partenope

Paolo Sorrentino
Foto di Luigi de Pompeis © Cinefilos.it

Arriva da il Mattino l’annuncio che Paolo Sorrentino è al lavoro per dirigere un film sulla sirena Partenope. La pellicola ha già il protagonista: sarà il napoletano Giampiero De Concilio, classe 1999. L’attore ha esordito al cinema nel 2018, recitando sul set della pellicola “Un giorno all’improvviso” di Ciro D’Emilio. Il film sarà un nuovo omaggio alle sue origini e alla sua città, Napoli.

Negli ultimi tempi il capoluogo campano è diventato la location preferita di tante produzioni, sia italiane sia europee che hollywoodiane. A riprova del successo di questa città come scenario di pellicole e prodotti televisivi c’è il recente film Napoli magica di Marco D’Amore, così come le serie televisive Uonderbois su Disney Plus o Equalizer 3 con protagonista Denzel Washington.

Il mito di Partenope dovrebbe raccontare la leggenda che ha dato origine alla stessa Napoli (e per questo l’aggettivo partenopeo si riferisce a questa città). “Il progetto, compreso il titolo, è un work in progress, ma la macchina produttiva ormai è avviata. Le riprese potrebbero partire entro l’estate dell’anno prossimo in città, tra il lungomare, Castel dell’Ovo, borgo Marinari, centro storico, l’università, il Duomo”, si legge su il Mattino. Secondo quanto riferisce il giornale, Giampiero De Concilio è l’attore partenopeo ventenne che si ritroverà a interpretare un quarantenne, motivo per cui dovrà probabilmente essere invecchiato ad arte dai truccatori. Sarà lui quello che avrà a che fare con la sirena Partenope, il mitico personaggio attorno a cui ruoterà tutta la storia.

 
 

Sharper: trailer del nuovo film Apple Original con il premio Oscar Julianne Moore

Oggi Apple ha rilasciato il trailer di Sharper, il nuovo film Apple Original con la vincitrice del premio Oscar Julianne Moore che farà il suo debutto il 17 febbraio su Apple TV+. La trama del film si snoda tra i segreti di New York, dagli attici della Fifth Avenue agli angoli oscuri del Queens. Le motivazioni dei protagonisti sono sempre sospette e le aspettative vengono stravolte quando nulla è come sembra.

Sharper è diretto da Benjamin Caron e presenta un cast stellare guidato da Julianne Moore, Sebastian Stan, Justice Smith, l’esordiente Briana Middleton e John Lithgow. Il film è prodotto da Jessica Switch e Erik Feig di Picturestart, insieme a Julianne Moore, Bart Freundlich, Brian Gatewood e Alessandro Tanaka, che ne hanno anche curato la scrittura. Julia Hammer e Amy Herman sono i produttori esecutivi.

Apple TV+ offre serie drammatiche e commedie avvincenti e di qualità, lungometraggi, documentari innovativi e intrattenimento per bambini e famiglie, ed è disponibile per la visione su tutti i tuoi schermi preferiti. Dopo il suo lancio il 1° novembre 2019, Apple TV+ è diventato il primo servizio di streaming completamente originale a essere lanciato in tutto il mondo, ha presentato in anteprima più successi originali e ha ricevuto riconoscimenti più velocemente di qualsiasi altro servizio di streaming. Ad oggi, i film, i documentari e le serie originali Apple sono stati premiati con 300 vittorie e 1.316 nomination ai premi, tra cui la commedia pluripremiata agli Emmy “Ted Lasso” e il vincitore dell’Oscar come Miglior film di quest’anno “CODA“.

 
 

Il patriota: curiosità da sapere sul film con Mel Gibson

Il patriota film

Regista di alcuni tra i più celebri film catastrofici di sempre, Roland Emmerich ha diretto nel corso della sua carriera anche film non legati a tale genere. Tra questi, in particolare, spicca Il patriota, lungometraggio del 2000 che segna per Emmerich un incursione nel dramma storico dopo aver diretto Godzilla e prima di dar vita a The Day After Tomorrow. Scritto da Robert Rodat, già autore di Salvate il soldato Ryan e Kursk, questo presenta una storia originale ambientata però nel violento contesto della Guerra di indipendenza americana, toccando dunque tutte le principali tematiche relative a questo brutale scontro.

Per Rodat ed Emmerich, dunque, era fondamentale dar vita ad un racconto che fosse storicamente accurato, così da poter rendere più libero le vicende che invece seguivano sviluppi frutto di fantasia. Nonostante tale volontà, Il patriota divenne particolarmente noto per le numerose controversie circa la rappresentazione di alcuni eventi e personaggi, i quali sembrano avere poco a che fare con la realtà dei fatti. In particolare, il film sembra distorcere il delicato concetto di patriottismo, sfociando in una violenza spesso inaudita. Nonostante tali critiche, il film riuscì ad ottenere un buon risultato al box office.

Il patriota arrivò infatti a guadagnare 215 milioni di dollari, ottenendo anche tre nomination ai premi Oscar per la miglior fotografia, la miglior colonna sonora e il miglior sonoro. Se visto con la consapevolezza dei suoi limiti storici, il film rimane indubbiamente un titolo particolarmente affascinante e coinvolgente. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Skye McCole Bartusiak e Mel Gibson in Il patriota
Skye McCole Bartusiak e Mel Gibson in Il patriota

La trama di Il patriota

La vicenda narrata si svolge nel 1776, nella Carolina del Sud coloniale. Benjamin Martin, un eroe di guerra franco-indiano ossessionato dal suo passato, ora non vuole altro che vivere in pace nella sua piccola piantagione e non intende partecipare a una guerra con la nazione più potente del mondo, la Gran Bretagna. Nel frattempo, però, i suoi due figli maggiori, Gabriel e Thomas, non vedono l’ora di arruolarsi nel neonato Esercito Continentale. Quando la Carolina del Sud decide di unirsi alla ribellione contro l’Inghilterra, Gabriel si iscrive immediatamente per combattere, senza il permesso di suo padre.

Ma quando il colonnello William Tavington, famoso per le sue tattiche brutali, arriva e dà alle fiamme il loro villaggio, la tragedia colpisce duramente Benjamin. Più addolorato che arrabbiato, egli sembra non possedere più alcuno spirito combattivo, ma lasciare che gli inglesi conquistino la sua terra non è concepibile e con grande sforzo Benjamin decide di imbracciare le armi per un’ultima volta. Egli si ritrova dunque rapidamente combattuto tra il dover proteggere la sua famiglia e cercare vendetta, oltre a far parte della nascita di una nuova, giovane e ambiziosa nazione.

Il cast del film

Mentre scriveva la sceneggiatura del film, Rodat aveva da subito pensato a Mel Gibson come interprete ideale di Benjamin Martin. Per sottolineare tale volontà, descrisse il personaggio come padre di sei figli, proprio quanti ne aveva realmente Gibson. Quando però all’attore nacque anche il settimo figlio, anche Benjamin ne guadagnò uno in più. Prima di proporre il ruolo al premio Oscar, però, i produttori contattarono Harrison Ford, il quale però rifiutò ritenendo il film troppo violento. Scelto dunque Gibson per il ruolo, egli fu pagato la cifra record di 25 milioni di dollari.

Accanto a lui, nel ruolo della moglie Charlotte, vi è l’attrice Joely Richardson, mentre Gregory Smith interpreta il figlio Thomas Martin. Heath Ledger, qui in uno dei suoi primissimi ruoli di rilievo, interpreta il figlio Gabriel. Tale personaggio ha segnato una svolta nella sua carriera, poiché fino a quel momento egli riceveva solo offerte per ruoli da adolescente. Tra gli altri figli di Benjamin si ritrovano anche Trevor Morgan come Nathan, Logan Lerman come William e Skye McCole Bartusiak come Susan. L’attore Jason Isaacs interpreta lo spietato colonnello William Tavington, mentre Chris Cooper è il colonnello Harry Burwell e Tom Wilkinson il generale Charles Cornwallis, realmente esistito.

Il patriota cast

Le candidature all’Oscar di Il patriota

Il patriota ha poi  ricevuto 3 candidature agli Oscar. Il film è stato nominato per migliore fotografia (Caleb Deschanel), miglior colonna sonora originale (John Williams) e miglior sonoro. Tuttavia, non ha vinto in nessuna di queste categorie. La statuetta per la fotografia andò a La tigre e il dragone, come anche quella per la colonna sonora ad opera di Tan Dun. Il premio per il sonoro fu invece conquistato da Il gladiatore, il grande vincitore di quell’edizione. Nonostante le sconfitte, le nomination testimoniano il riconoscimento tecnico e artistico ricevuto dal film.

Il trailer di Il patriota e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il patriota è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 12 gennaio alle ore 21:25 sul canale Nove.

Fonte: IMDb

 
 

Somebody I Used To Know con Alison Brie dal 10 febbraio su Prime Video

Somebody I Used To Know film 2023

Somebody I Used To Know è diretto da Dave Franco (The AfterpartyNow You See Me franchise) e scritto da Franco con Alison Brie (Community, GLOW). Si tratta della quarta collaborazione tra Franco e Brie (The RentalThe Disaster ArtistThe Little Hours). Il cast corale, guidato da Alison Brie e Jay Ellis (Insecure, Top Gun: Maverick), è composto da Kiersey Clemons (DopeSweetheart), Haley Joel Osment (The Sixth SensePay It Forward), Danny Pudi (CommunityKnights of Badassdom) e Julie Hagerty (Freddy Got FingeredAirplane!).

Ally (Alison Brie), produttrice TV maniaca del lavoro, affronta una grande battuta d’arresto professionale che la porta a trovare conforto nella sua cittadina d’origine. Passa una serata frenetica a ricordare il suo primo amore, Sean (Jay Ellis), e inizia a mettere in discussione tutto rispetto alla persona che è diventata. La situazione si fa ancora più confusa quando scopre che Sean si sta per sposare con Cassidy (Kiersey Clemons) la cui sicurezza e creatività ricordano a Ally la persona che era lei stessa un tempo. Diretto da Dave Franco e scritto da Franco & Alison Brie, Sombody I Used To Know è una storia d’amore non convenzionale su tre persone che inaspettatamente si aiutano l’un l’altra a riscoprire chi sono veramente, da dove arrivano e dove stanno andando.

Diretto da Dave Franco Scritto da Dave Franco & Alison Brie Cast Alison Brie, Jay Ellis, Kiersey Clemons, Haley Joel Osment, Danny Pudi, Julie Hagerty, Amy Sedaris

 
 

Harry Potter e la pietra filosofale: cast, libro e streaming del film

Harry Potter e la pietra filosofale film

Con l’arrivo nelle sale di tutto il mondo del film Harry Potter e la pietra filosofale prende vita una delle saghe fantasy più celebri e dal maggior successo di sempre. È il 2001 quando gli spettatori vengono condotti dal regista Chris Columbus alla scoperta di Hogwarts e del magico mondo dei maghi. Un mondo nato dalla penna di J. K. Rowling e che ha negli anni conquistato sempre più fan in ogni parte del mondo per le sue tematiche legate alla crescita, all’amicizia e al coraggio.

Tutto prende vita nel momento in cui la Warner Bros. compra i diritti del libro nel 1999, avviando la produzione della sua trasposizione. Il libro, pubblicato nel 1997, era in breve tempo diventato un vero e proprio caso letterario, tradotto in 77 lingue e con una vendita complessiva di circa 120 milioni di copie. Tale risultato spinse da subito lo studios cinematografico a portare sul grande schermo tale storia, avvalendosi di effetti speciali, scenografie e costumi rimasti nell’immaginario collettivo. Dopo lunghi preparativi, il film fu infine pronto per arrivare in sala e andare incontro ad un pubblico particolare curioso.

Nonostante non tutti fossero convinti del successo assicurato di cui si teorizzava, Harry Potter e la pietra filosofale si affermò da subito come un vero e proprio campione di incassi. A fronte di un budget di circa 125 milioni, il titolo ha infatti incassato oltre un miliardo di dollari a livello globale. Ad oggi è il secondo film dal maggior successo della saga, secondo solo a Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2. Tale risultato permise di far proseguire le avventure cinematografiche del giovane mago, con ulteriori 7 sequel e numerosi altre attività legate al titolo. Ad oggi, quello di Harry Potter è infatti uno dei franchise più redditizi della storia.

Harry Potter e la pietra filosofale: la trama del film

La storia del film si apre sul piccolo Harry Potter, rimasto orfano all’età di un anno viene consegnato agli zii materni, i quali li accolgono malvolentieri e lo fanno crescere in un clima ostile. Crescendo il ragazzo impara a sopportare i soprusi degli zii e di suo cugino Dudley, finché arriva il giorno della sua rivalsa. Alla vigilia del suo undicesimo compleanno, infatti, Harry riceve una misteriosa lettera dalla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Egli si ritrova così ad essere ammesso lì dove i suoi stessi genitori studiarono e si conobbero. Liberatosi degli asfissianti zii, Harry intraprende così il primo vero viaggio della sua vita. Durante questo ha modo di conoscere nuovi amici, come Ron, Hermione e il guardiacaccia Hagrid. Sulla sua strada non mancheranno però anche dei nemici, come il giovane e arrogante Draco Malfoy.

Giunto alla scuola, Harry si ritrova catapultato in un mondo incredibile, ricco di magia, segreti e possibilità. Ben presto, però, egli capirà di essere al centro di qualcosa di più grande. La cicatrice a forma di saetta che porta sulla fronte sin dal giorno in cui i suoi genitori morirono inizia a bruciare più che mai. È un avvertimento, che lo porterà a scoprire che qualcosa di malvagio si aggira per la scuola. Qualcosa che si credeva morto ma che sembra esserlo solo in parte. Harry si troverà così al principio di una battaglia che gli rivelerà il suo oscuro passato, e che potrà vincere soltanto con l’aiuto dei suoi nuovi amici. Se c’è una cosa che infatti il giovane mago comprende durante la sua permanenza ad Hogwarts è che la magia più forte di tutte è l’amicizia.

Harry Potter e la pietra filosofale: il cast del film

Per un film tratto da un romanzo tanto popolare la scelta degli interpreti è fondamentale. I produttori svolsero lunghi casting per cercare gli interpreti più idonei per quei personaggi tanto iconici. Per il ruolo di Harry Potter venne infine scelto Daniel Radcliffe, all’epoca noto solo per alcune partecipazioni televisive. I genitori di questi, tuttavia, erano inizialmente restii a lasciare che il figlio ottenesse la parte, spaventati dalla popolarità che avrebbe ottenuto. Questi si lasciarono però infine convincere, e la stessa Rowling affermò che Radcliffe possedeva proprio il genere di volto che aveva immaginato per il personaggio. Il personaggio di Ron Weasley, migliore amico di Ron, è invece interpretato da Rupert Grint. Grande fan dei libri, questi si ritenne perfetto per la parte essendo rosso di capelli, e dopo aver inviato un video provino venne ricontattato ottenendo infine il ruolo.

Emma Watson venne proposta per la parte di Hermione Granger dalla sua insegnante di teatro. L’attrice sostenne ben cinque provini prima di ottenere il ruolo, e a convincere i produttori fu proprio la fiducia in sé stessa dimostrata. Il ruolo di Rubeus Hagrid è stato invece ricoperto da Robbie Coltrane, a sua volta grande fan dei libri e che si preparò alla parte parlando con l’autrice del passato e del futuro del personaggio. Il celebre preside Albus Silente è invece qui interpretato da Richard Harris. Questi inizialmente aveva rifiutato il ruolo, ma cambiò idea dopo che sua nipote gli disse che non gli avrebbe più parlato se non lo avesse interpretato. Tra i più celebri personaggi della saga, Severus Piton è interpretato dal grande Alan Rickman, il quale accettò entusiasta e lavorò a lungo insieme alla Rowling per caratterizzare il personaggio sia caratterialmente che esteticamente. Infine, Tom Felton è l’interprete di Draco Malfoy, mentre Maggie Smith della professoressa McGranitt.

Harry Potter e la pietra filosofale: le differenze tra il libro e il film

Nell’adattare il romanzo in un film, il regista e lo sceneggiatore hanno definito l’operazione come particolarmente complessa. Molte delle situazioni descritte nel testo risultavano infatti di difficile realizzazione. Altre si preferì tralasciarle poiché ininfluenti ai fini della storia principale. Nel processo di riscrittura, ad ogni modo, la Rowling ebbe modo di supervisionare il lavoro, arrivando ad approvare una sceneggiatura finale che per lei era particolarmente fedele a quanto narrato nel romanzo. Grossomodo, gli autori del film modificarono solo alcuni piccoli dettagli, eliminando personaggi come quello di Pix e alterando alcuni degli incontri tra i principali personaggi. Harry e Draco, ad esempio, nel film si conoscono per la prima volta proprio all’interno di Hogwarts.

Per quanto riguarda la struttura degli eventi, invece, il film mantiene inalterato quanto viene narrato nel film, dimostrandosi effettivamente come un adattamento particolarmente fedele. Inizialmente, però, lo sceneggiatora aveva incluso un particolare dettaglio, mai rivelato, che fu però rimosso su volontà della Rowling. La scrittrice, infatti, affermò che questo entrava in aperto contrasto con una rivelazione che si sarebbe concretizzata soltanto nel quinto libro, al quale stava in quel momento lavorando. L’introduzione di quel dettaglio contraddiceva questo evento futuro, e si preferì dunque rimuoverlo. L’autrice non ha però mai voluto rivelare la natura di questo, lasciando così il dubbio ai suoi numerosi lettori.

Harry Potter e la pietra filosofale: il trailer e dove vedere il film in streaming

Per gli appassionati del film è possibile fruire di questo grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Harry Potter e la pietra filosofale è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 12 gennaio alle ore 21:20 su Canale 5.

Fonte: IMDb

 
 

Che Dio ci aiuti, la Suor Angela di Elena Sofia Ricci ancora protagonista

Che Dio ci aiuti 7

La settima stagione di Che Dio ci aiuti sarà in prima serata su Rai 1 dal 12 gennaio, ma i prossimi dieci saranno solo gli ultimi episodi – per ora – di una fiction che dal 2011 accompagna e avvince il pubblico italiano. Grazie anche, e soprattutto, alla Suor Angela di Elena Sofia Ricci, ancora una volta protagonista, nonostante questa sia la stagione del passaggio di testimone, come confermato alla presentazione ufficiale della serie diretta da Francesco Vicario e Isabella Leoni.

Più di una serie, più di una Fiction

“Una carezza per l’anima” secondo Luca Bernabei di Fremantle, che sottolinea l’autoironia e la dolcezza del personaggio principale, una chiave per un prodotto che racconta il mondo dei sentimenti con leggerezza, ma anche profondità. E “qualità”, parola chiave per Maria Pia Ammirati, alla base di “un successo ininterrotto da 12 anni nel quale il pubblico si riconosce” anche per la capacità di intercettare “certe realtà”, di rappresentare una “famiglia nuova, inclusiva, ampia, non più da ‘Mulino Bianco’, ma nella quale tutti i protagonisti sono sullo stesso piano”.

Una “favola, ma non una favoletta”, continua la Direttrice di Rai Fiction, nella quale le suore, “giovanissime e più mature, sagge e imprevedibili”, sono coinvolte in “dinamiche nuove”. Originate spesso da personaggi nuovi, che si mescolano agli inevitabili ritorni di volti noti. Come sottolinea il regista, che presenta i volti nuovi di una stagione nella quale vedremo Suor Angela costretta ad allontanarsi temporaneamente dal Convento degli Angeli Custodi, lasciando un vuoto nel cuore di Azzurra. Novizia, che farà di tutto per farla tornare, e che sarà parecchio impegnata con i personaggi di cui seguiremo (dis)avventure, drammi e nuovi amori.

Novità e conferme di Che Dio ci aiuti 7

Come la Sara Luparini di Federica Pagliaroli, esuberante romana in fuga con la passione per le acconciature e il make-up che, dietro unghie laccate e abiti provocanti, cela un’anima ferita e che nel convento scopre “un Universo della sua vita che non conosceva”, come dice Vicario, che ne anticipa “la storia d’amore molto complicata”. E poi Cate Saltalamacchia e Ludovica Perini, di Ileana D’Ambra ed Emma Valenti, l’una – quasi una “mascotte“, “il personaggio più in difficoltà”, “molto comica, ma ci farà commuovere” – col desiderio di cantare e l’altra con la voglia di diventare un’avvocata di successo e in cerca di un alloggio, entrambe ancora ignare che, forse, quello che sognano non è quello di cui hanno realmente bisogno, e che promettono tutte delle parabole di crescita notevoli.

Con loro, il barista Ettore e il piccolo Elia, oltre ovviamente alla Suor Teresa di Fiorenza Pieri, che il regista definisce “bravissima” nel portare “dinamiche molto divertenti” nel suo essere “antagonista”. Un difficile compito di inserirsi in questo contesto come nuova suora, che lei stessa racconta. “E’ stata come una vestizione, davvero – dice. – Non prendo il posto di nessuno, ma sono un nuovo elemento. Inizialmente antipatica, ma di una rigidità costruita, con una armatura che il mio personaggio mette per ripararsi da quel che ha dovuto affrontate nella vita. Un atteggiamento esteriore, che mi ha divertito costruire”.

Su tutte, senza nulla togliere a nessuno, Francesca Chillemi, la Azzurra Leonardi in Corsi Alla quale “non è stato insegnato a essere amata, e amare, – come ricorda. – Qualcosa che ha scoperto nel convento. Ti scalda il cuore pensare che non tutti nasciamo con le stesse potenzialità, anche dal punto di vista affettivo, e Che dio ci aiuti dà quella speranza, di trovarla e costruirla. Quando hai accanto una famiglia cosi scalmanata è quella che ti fa crescere, ed entrare in quel convento è stato come vincere una lotteria”.

Elena Sofia Ricci: Addio a Suor Angela, o forse no…

“L’amore è il protagonista di questa serie, e il pubblico si è sentito investito di tutto questo amore, è questa la grande forza di Che dio ci aiuti – chiosa Elena Sofia Ricci, che torna sul proprio destino all’interno della produzione. – Una serie che non è facile lasciare dopo qualche anno“. Dice ancora, prima di ringraziare “la Rai, Lux Vide del gruppo Fremantle e chi la scrive, per l’attenzione molto forte al femminile che c’è da tanti anni e per i moltissimi casi di femminile e di ragazze in difficoltà raccontati in una televisione che da sempre dà tanto spazio agli attori e nella quale non è facile trovare tutte queste possibilità di interpretare dei ruoli di donne. E’ importante. Grazie per aver dato voce a tutte queste donne”.

“Ma nella serie viene trattato in maniera meravigliosamente umana anche l’aspetto spirituale” – ricorda l’attrice. – Suor Angela è scorretta, una delle più grandi peccatrici della tv italiana, qualcosa che ce la rende umana e ce l’ha fatta tanto amare, come anche la sua capacità di umanamente relazionarsi con il mistico. Sono memorabili i suoi dialoghi con Cristo, con Dio, che a ogni fine puntata ci gettano nel mare degli interrogativi nel quale annaspiamo tutti i giorni. E che qualche volta ci hanno anche permesso di dare qualche risposta, almeno a vedere le testimonianze del pubblico che spesso ci scrive. Che Dio ci aiuti è un po’ un ansiolitico, in questo senso”.

Inevitabile concludere con il tema caldo di quest’anno, quello che era stato presentato come l’addio della protagonista della serie. “Suor Angela quest’anno ci sarà un pochino meno, è cosa nota – dice la Sofia Ricci. – ma la amo talmente che non so cosa sarà nel futuro, si vedrà…“. Parla di un “rigurgito“, sovrapponendo Suor Angela a sé stessa, quando aggiunge di aver avuto la voglia e il bisogno di tornare “a fare teatro, cui era tanto affezionata da ragazza, quando tra una rapina e un’altra faceva uno spettacolo”. Si parla della sua tournée de La dolce ala della giovinezza. “E’ la quinta donna di Tennessee Williams che porto in scena, ma il teatro è da dove vengo, è la mia passione, che ho lasciato per tanti anni, ma siccome sono una attrice fuori di testa ho bisogno di cambiare. Sono allergica alla ripetitività, per questo passo dal cinema alla tv al teatro, anche come regista, devo continuamente mettermi in discussione, per carattere, alzare l’asticella, crescere, cambiare. Sono una donna molto curiosa, più passano gli anni e più lo divento”. “Da Suor Angela però facevo fatica a separarmi, la amo troppo. Ci ricascavo sempre perché mi è entrata nel cuore. In questa serie ci sarò, la chiuderò, poi vedremo nel futuro cosa sarà. Da me ci si può aspettare un po’ di tutto, vai a sapere… Come diceva mio analista: ‘la parola fine nella vita si può mettere, e togliere”.

 
 

Quando gli X-Men incontrano l’MCU: come e dove si incontreranno i due universi?

x-men mcu

Il primo seme di mutazione è stato impiantato nel MCU, ufficialmente con Mrs Marvel. Il gene degli X-Men è stato impiantato nell’MCU. Il tratto distintivo dei mutanti, il gene-X, è stato ora ufficialmente scoperto dai personaggi del Marvel Cinematic Universe. Ora al franchise non resta che sviluppare i tratti dei personaggi e le loro storie. Come si inserirà il team all’interno di un franchise cinematografico già complesso?

Ecco allora come potrebbero apparire gli X-Men dell’MCU. Queste idee sono tratte principalmente da 3 fonti: dagli eventi che hanno già avuto luogo nell’MCU; dai fumetti della Marvel Comics – sia dentro che fuori da Terra-616 – e dall’articolo qui citato di ComicBookMovie.com.

1La prima apparizione MCU: The Mutants

x-men mcu

Detto questo, il progetto MCUThe Mutants” potrebbe essere una nuova serie Disney+ che in ogni episodio si contentra su un X-Men diverso. Il primo episodio potrebbe avere Xavier come protagonista per raccontare come si sono manifestati i suoi poteri, com’è entrato in contatto con gli altri mutanti e, ovviamente, le origini della scuola.

Questa operazione fornirebbe tutte le informazioni necessarie sugli X-Men attraverso un unico prodotto specifico, senza dover per forza introdurre i singoli membri approssimativamente in un film. Allo stesso modo, ogni film con uno o più X-Men potrebbe concentrarsi sull’azione senza dover perder tempo a contestualizzare i vari personaggi.

Proprio come il primo film dei Vendicatori, il primo film degli X-Men dovrebbe mostrare la formazione della squadra a partire dai mutanti nella scuola di Xavier. Sempre come nel primo film dei Vendicatori, non ci dovrebbe essere nessun personaggio con tutti i riflettori puntati su di sé. Il focus sarebbe la nuova squadra MCU. Concludendo il paragone, Wolverine potrebbe essere l’Hulk degli X-Men. E voi siete d’accordo con queste teorie? Come vi immaginate la versione MCU degli X-Men?

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Fantastici Quattro: tutti i progetti della Fase 5 del MCU in cui potrebbero apparire

Fantastici Quattro

I Fantastici Quattro saranno parte integrante della Fase 6 del MCU, ma alcuni film e serie tv della Fase 5 potrebbero nascondere la loro prima apparizione segreta. Marvel’s Fantastic Four introdurrà l’omonima famiglia di supereroi nel Marvel Cinematic Universe all’inizio del 2025, ma la loro effettiva prima apparizione nell’universo potrebbe avvenire molto prima del loro film solista.

Mister Fantastic, la Donna Invisibile, la Torcia Umana e la Cosa saranno sicuramente personaggi importanti nella Fase 6 e nel culmine della Saga del Multiverso, ma il MCU deve cogliere l’opportunità di introdurre la Prima Famiglia Marvel molto prima, magari in uno dei numerosi film e serie della Fase 5 in arrivo. In questo modo si potrebbe preparare perfettamente l’attesissimo film solista dei Fantastici Quattro e consolidare il loro posto nella più ampia Saga del Multiverso.

1Captain America: New World Order

sam wilson captain america

Captain America: New World Order introdurrà probabilmente, come dice il nome, una nuova gerarchia di potere nel Marvel Cinematic Universe, mentre Sam Wilson continuerà a farsi strada come nuovo Capitan America. Captain America 4 è importante per il MCU non solo come esplorazione del nuovo Capitan America, ma anche per la costruzione della prossima schiera di Vendicatori. Il film dovrebbe esplorare il ruolo di Sam come nuovo leader dei Vendicatori, facendo potenzialmente conoscere al protagonista del MCU diversi nuovi eroi, ma forse nascondendo l’introduzione a sorpresa dei Fantastici Quattro.

Sebbene molte teorie abbiano suggerito i titoli più “cosmici” della Fase 5 come prima apparizione dei Fantastici Quattro, New World Order può perfettamente introdurre la squadra in modo concreto, stabilendo il suo ruolo per l’umanità prima di seguirla nelle sue imprese eroiche decisamente poco “terrene”. Un’apparizione del genere potrebbe anche spiegare la storia delle origini dei Fantastici Quattro nel MCU, che evidentemente non sarà inclusa nel loro prossimo film da solista. L’apparizione della Prima Famiglia Marvel in New World Order, o in qualsiasi altro titolo della Fase 5, darebbe al pubblico un irresistibile assaggio di ciò che verrà, aumentando ancora di più l’attesa per Fantastic Four nel 2025.

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The Son: trailer del film con Hugh Jackman

Dopo lo straordinario successo di The Father – Nulla è come sembra, film rivelazione vincitore di due Premi Oscar, Florian Zeller torna alla regia con il suo secondo film, The Son, opera seconda della sua trilogia,  che è stato presentato in  Concorso alla 79ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. 

Nel cast del film The Son Hugh Jackman, Laura Dern, Vanessa Kirby, Zen McGrath, Hugh Quarshie e con Anthony HopkinsThe Son è prodotto da Ciné@Embankment FilmsFilm4 e See-Saw Films ed è un’esclusiva per l’Italia Leone Film Group. Il film è distribuito nelle sale italiane da 01 Distribution.

La trama del film

Due anni dopo il divorzio dei genitori, il diciassettenne Nicholas non può più vivere con sua madre. Il male di vivere che sente è diventato una presenza costante e il suo unico rifugio sono i ricordi dei momenti felici di quando era bambino.  Il ragazzo decide di trasferirsi dal padre Peter, che ha appena avuto un figlio dalla sua nuova compagna. Peter prova a occuparsi di Nicholas pensando a come avrebbe voluto che suo padre si prendesse cura di lui ma nel frattempo cerca di destreggiarsi tra la sua nuova famiglia e la prospettiva di un’allettante carriera politica a Washington. Tuttavia, mentre cerca di rimediare agli errori del passato, perde di vista il presente  di Nicholas. THE SON è un racconto destinato a risuonare profondamente in chiunque abbia dovuto lottare per la propria famiglia. Qual è il confine tra ciò che è meglio per noi e le responsabilità che abbiamo verso gli altri e verso i nostri figli?

 
 

Jennifer Coolidge: 10 cose che non sai sull’attrice

Jennifer-Coolidge-The-White-Lotus

Sul finire degli anni Novanta l’attrice Jennifer Coolidge è diventata una vera e propria icona grazie ai film di American Pie. Dopo di questi, la sua carriera è proseguita principalmente su toni comici o demenziali, tra serie e film. Solamente in anni più recenti ha ottenuto ruoli più interessanti, che le hanno permesso di dimostrare nuovi aspetti del suo talento. Oggi è un’attrice particolarmente amata e rispettata, con nuova seconda vita lavorativa dalle buone promesse future.

Ecco 10 cose che non sai di Jennifer Coolidge.

Jennifer Coolidge: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri film. Il primo grande ruolo cinematografico della Coolidge lo si ha in American Pie (1999), la commedia demenziale dove interpreta Jeanine, la mamma di Steve Stiffler, interpretato da Seann William Scott. L’attrice ha poi ripreso tale ruolo anche in American Pie 2 (2001) e American Pie – Il matrimonio (2003). Ha poi recitato anche in La rivincita delle bionde (2001), Una bionda in carriera (2003), con Reese Whiterspoon, Hot Movie – Un film con il lubrificante (2006), Cambia la tua vita con un click (2006), Epic Movie (2007) e Il cattivo tenente – Ultima chiamata New Orleans (2009), con Nicolas Cage. Nel 2012 torna ad interpretare Jeanine Stiffler in American Pie: Ancora insieme, per poi recitare nei film Alla ricerca di Jane (2013), Amiche in affari (2020), Una donna promettente (2020), con Carey Mulligan, Single per sempre? (2021) e Un matrimonio esplosivo (2023), con Jennifer Lopez.

2. È nota anche grazie ad alcune serie TV. Oltre a tanto cinema, nella carriera della Coolidge non mancano anche prodotti televisivi di rilievo. Negli anni l’attrice si è infatti distinta sul piccolo schermo per aver recitato in alcuni episodi di serie come Seinfeld (1994), Sex and the City (2003), Friends (2003), La ita secondo Jim (2003-2004), Joey (2004-2006), Nip/Tuck (2007-2008) e La vita segreta di una teenager americana (2008-2013). Ha poi avuto un ruolo fisso, quello di Sophie, nella sit-com 2 Broke Girls (2012-2017). Dal 2021 è una delle protagoniste di The White Lotus, mentre nel 2022 la si ritrova anche in The Watcher.

3. Ha lavorato anche come doppiatrice. Nel corso degli anni la Coolidge ha avuto occasione di lavorare anche come doppiatrice, da prima dando voce al personaggio di Miss Kremzer nella serie animata King of the Hill e in seguito alla zia Fanny del film d’animazione Robots, dove come doppiatori figurano anche Ewan McGregor e Robin Williams. Ha poi doppiato Daisy nel film Dr. Dolittle 4 (2008), Jaclyn in Igor (2008), Lazy Susan in Gravity Falls (2012-2016) e Mary Meh in Emoji – Accendi le emozioni (2017).

Jennifer-Coolidge-American-Pie

Jennifer Coolidge in American Pie

4. Il film l’ha resa una delle prime Milf della storia. Nel film American Pie, prodotto nel 1999, Jennifer Coolidge interpreta la mamma di Stifler, donna attraente e sensuale capace di far perdere la testa a molti ragazzi, tra i quali Paul Finch. Proprio per via di queste sue caratteristiche, viene definita dai ragazzi protagonisti con il termine Milf. Circolante già da qualche anno, soprattutto su internet, questo appellativo è divenuto un tormentone globale proprio in seguito all’uscita del film. La Coolidge può oggi essere considerata una delle prime Milf della storia.

5. American Pie le ha cambiato la vita. In più occasioni la Coolidge ha raccontato di come recitare nella serie di film American Pie le abbia cambiato la vita. Pur non essendo il suo un personaggio particolarmente presente nei film, le scene che la vedono protagonista sono bastate a renderle iconiche e a cambiare la percezione che gli altri hanno di lei. L’attrice ha ad esempio raccontato di come in seguito all’uscita del film abbia inaspettatamente aumentato le proprie interazioni sessuali, attirando persone che un tempo definiva non alla sua portata.

Jennifer Coolidge in Friends

6. Ha recitato in un episodio della nota sit-com. Nel terzo episodio della decima stagione di Friends, intitolato Abbronzatura a spruzzo, l’attrice ha ricoperto il ruolo di Amanda Buffamonteezi, ex coinquilina di Monica e Phoebe. Nell’episodio, il suo tornare a trovare le due vecchie amiche riporta alla luce antichi contrasti, generando situazioni impensabili. La Coolidge, particolarmente apprezzata dai produttori della serie, è in seguito stata chiamata a recitare il ruolo di Bobbie Morganstern nella serie spin-off Joey.

Jennifer-Coolidge-Friends

Jennifer Coolidge in The White Lotus

7. Il ruolo di Tanya McQuoid è stato scritto appositamente per lei. Nell’acclamata serie The White Lotus, l’attrice interpreta il ruolo di Tanya McQuoid, una donna inquieta alla ricerca di un nuovo equilibrio nella propria vita. L’ideatore, Mike White, ha raccontato di aver scritto il ruolo di Tanya proprio per la Cooolidge, conosciuta su di un precedente set e con la quale aveva anche fatto una vacanza anni prima. Secondo la Coolidge, gran parte della  propria personalità mostrata durante il viaggio è servita da ispirazione per la serie.

8. Ha personalmente eseguito una scena pericolosa. Particolarmente devota alla serie e al ruolo di Tanya, l’attrice ha raccontato di aver voluto scoprire cosa prova Tom Cruise quando esegue personalmente gli stunt dei suoi personaggi, chiedendo dunque di non essere sostituita da controfigure per una pericolosa scena presente nel finale della seconda stagione. Nonostante questa prevedesse il cadere in mare aperto, con l’acqua particolarmente fredda, l’attrice ha insistito per girarla lei stessa.

Jennifer Coolidge tra Emmy e Golden Globe

9. Ha vinto importanti premi. Grazie al suo ruolo nella serie The White Lotus, l’attrice ha ottenuto una rinnovata popolarità, distinguendosi come un’interprete completa, capace di passare dalla commedia al dramma. La sua interpretazione le ha inoltre permesso di vincere alcuni premi estremamente ambiti. Nel 2022 ha infatti ottenuto un Emmy (l’Oscar della TV) come miglior attrice non protagonista in una miniserie o film, mentre nel 2023 ha vinto il Golden Globe nella medesima categoria.

Jennifer Coolidge: età e altezza dell’attrice

10. Jennifer Coolidge è nata a Boston, Massachusetts, Stati Uniti, il 28 agosto del 1961. L’attrice è alta complessivamente 1,78 metri.

Fonte: IMDb

 
 

Marcel the Shell, dal 9 febbraio solo al cinema!

Marcel the Shell

Marcel the Shell, candidato ai Golden Globe 2023 come Miglior Film d’Animazione, arriverà in Italia, solo al cinema, dal 9 febbraio distribuito da Lucky Red e Universal Pictures International Italy. Un mockumentary in stop motion scritto e diretto da Dean Fleischer-Camp, all’esordio nel lungometraggio, che trae spunto dalla serie di fortunati cortometraggi realizzati da Fleischer-Camp con Jenny Slate tra il 2010 e il 2014, che a oggi hanno totalizzato oltre 48 milioni di visualizzazioni su YouTube. Prima ancora di essere protagonista di un film animato, il piccolo mollusco Marcel the Shell è diventato una star del web, grazie alla tenerezza e la semplicità con cui si mette e ci mette davanti allo stupore della vita e alla voglia di non arrendersi mai. Il film è stato presentato con grande successo in apertura ad Alice nella città.

Marcel osserva la vita con lo sguardo innocente di un bambino e come un bambino pone domande, curioso di scoprire e dare un senso alle tante stranezze e invenzioni del mondo umano che gli appaiono gigantesche, ma in fondo, rispetto a cosa? Un racconto straordinario sul valore dei sentimenti, dei legami affettivi e sull’importanza di cercare la felicità nelle piccole cose. Attraverso la storia di una conchiglia, il film parla di noi tutti, del nostro modo di essere e comunicare, dei nostri desideri e delle nostre ansie, dei nostri ricordi e delle nostre aspettative. Un viaggio che spazia tra reale e immaginario che racchiude un enorme senso di meraviglia.

Marcel the Shell – la trama

Marcel è un’adorabile conchiglia alta poco più di due centimetri, con un grande occhio e scarpe da ginnastica. Vive un’esistenza allegra con la nonna Connie e il loro animale domestico, Alan. Un tempo, facevano parte di un’affollata comunità di molluschi; ora, sono gli unici sopravvissuti a una misteriosa tragedia. Quando Marcel e Connie vengono scoperti da un regista di documentari, diventano i protagonisti di un cortometraggio. Marcel diventa in breve tempo una vera e propria star e si riaccende in lui la speranza di ritrovare la famiglia perduta grazie al mondo della rete digitale.

 
 

Avatar: la via dell’acqua, Cameron spiega perché non è un film di supereroi

James Cameron
James Cameron alla premiere mondiale di Avatar - La via dell'acqua, all'Odeon Luxe Leicester Square, il 6 dicembre 2022 a Londra, Inghilterra. (Photo by StillMoving.net for Disney)

In un’intervista con B TV, James Cameron spiega che Avatar: la via dell’acqua è molto diverso da un film di supereroi e che è molto più coerente, grazie alla presenza di un cattivo generale e di una trama. Mentre alcuni film di supereroi hanno lo stesso cattivo per più capitoli, ad esempio Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame, Avatar presenterà lo stesso antagonista in ogni singolo film.

“Non è come una storia di supereroi in cui c’è un nuovo cattivo in ogni film. In questo caso c’è lo stesso ragazzo, giusto? Lo stesso avversario per tutta la faccenda. Ma anche il modo in cui si evolve è molto interessante una volta che introduciamo altri avversari man mano che procediamo. Avversari aggiuntivi e alleati aggiuntivi.”

Avatar: la via dell’acqua, la recensione

Avatar: la via dell’acqua ha debuttato il 14 dicembre 2022, e sarà seguito dal terzo capitolo il 20 dicembre 2024. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche anno: 18 dicembre 2026 e 22 dicembre 2028.

Il cast della serie di film è formato da Kate Winslet, Edie Falco, Michelle Yeoh, Vin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno anche i protagonisti del primo film, ossia Sam Worthington, Zoe Saldana, Stephen Lang, Sigourney Weaver, Joel David Moore, Dileep Rao e Matt Gerald.

 
 

Ezra Miller si dichiarerà colpevole nel caso di furto con scasso

The Flash Ezra Miller

Ezra Miller, che sarà il protagonista di The Flash, accetterà di dichiararsi colpevole di un caso di furto con scasso nel Vermont. Dopo essere diventato famoso sulla scena nazionale in E ora parliamo di Kevin e Noi siamo infinito, la posizione di Miller a Hollywood è cresciuta nel tempo. Con il ruolo in Justice League nei panni del supereroe Flash, Miller si è preparato per un lungo futuro all’interno dell’Universo DC. Sfortunatamente, dopo aver preso parte a diverse attività criminali negli Stati Uniti, la sua carriera ha subito una pesante battuta d’arresto.

L’attore si è costituito dopo aver preso parte a un caso di furto con scasso. Secondo un rapporto di NBC News, Miller presenterà una dichiarazione di colpevolezza per violazione di domicilio. In cambio, gli agenti delle forze dell’ordine ritireranno le accuse di furto con scasso e furto, il che aiuterà Miller a evitare una lunga pena detentiva. Il futuro di Miller con la DC era in dubbio dopo un precedente arresto, e sembra che la sua attività criminale sarà un problema dal momento che The Flash dovrebbe uscire il prossimo 23 giugno.

Ezra Miller, che ha promesso di lavorare sulla propria salute mentale a seguito di una serie di eventi che lo hanno visto protagonista di diversi reati, ha attirato per la prima volta una grande attenzione negativa dei media il 6 aprile 2020 quando hanno iniziato a soffocare una donna dopo questa lo aveva infastidito ripetutamente. Da allora, Miller è stato arrestato per condotta disordinata e aggressione, ed è stato accusato di rapimento e di aver permesso ad alcuni bambini di accedere a delle armi. La cronologia dei problemi legali di Miller indica che le sue controversie sono aumentate, il che è un brutto segno per DC Films. Questo particolare incidente, per il quale Miller si dichiarerà colpevole, riguarda il furto di bottiglie di alcolici da una casa disabitata nel Vermont. Restiamo in attesa di scoprire quale sarà la sorte dell’attore.

Il film The Flash

The Flash arriverà finalmente nelle sale il 23 giugno 2023. Il film vede Ezra Miller riprendere il ruolo di Barry Allen da Justice League e sarà affiancato da Sasha Callie nei panni di Supergirl e Michael Keaton nel suo grande ritorno nei panni di Batman, 31 anni dopo la sua ultima apparizione in Batman Il Ritorno.

Tutto quello che c’è da sapere su The Flash con Ezra Miller

Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 23 giugno 2023. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo essere apparso in un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League.

 
 

Steve Spielberg racconta come scelse Ke Huy Quan per Indiana Jones e il tempio maledetto

Dopo la vittoria del Golden Globe di Ke Huy Quan, Steven Spielberg ricorda il momento in cui, oltre 30 anni fa, ha scelto l’attore per interpretare I Goonies e Indiana Jones e il tempio maledetto. Il sequel de I predatori dell’arca perduta di Spielberg ha dato il via alla carriera di attore di Quan. L’anno successivo ha interpretato Richard “Data” Wang nel classico degli anni ’80 di Richard Donner I Goonies. Sfortunatamente, Quan ha avuto difficoltà a trovare la sua strada, dopo il successo di questi due film, reinventandosi dietro alla macchina da presa. Tuttavia, dopo l’uscita di Crazy Rich Asians, Ke Huy Quan è stato ispirato a tornare a recitare ed è stato scelto per il ruolo di Waymond Wang in Everything Everywhere All at Once.

Quan ha accettato il suo Golden Globe Award come miglior attore non protagonista con un discorso emozionante, ringraziando il presente Spielberg per il suo ruolo cruciale nella sua carriera dell’attore. In risposta alla vittoria di Quan, il regista ha raccontato a Access Hollywood del casting di Quan sia per Indiana Jones e Il tempio maledetto che per I Goonies.

Ecco cosa ha raccontato Steve Spielberg: “La cosa da ricordare è che, ognuno di noi, quando stiamo fa un casting, non lo sta facendo per la persona che viene scelta, ma per il bene comune del film, della commedia. Il casting riguarda questa domanda: come serviamo la sceneggiatura? Come serviamo l’intero sforzo della realizzazione del film? Quindi non penso mai che dia a qualcuno l’opportunità di entrare nella vita di qualcunaltro con altro che non sia ottenere la parte. Lo consideravo come se fosse un buon casting…

Così è stato con Ke, è stato Short Round. Pensavo che sarebbe stato perfetto per Short Round. Quando l’ho incontrato, ha preso d’assalto la stanza. Lo fa ancora! Ha un’energia positiva. Così pieno di amore positivo. Ed è con quella energia che ha fatto il provino da bambino. È solo più tardi che ho capito che sia una responsabilità portare un giovane in questo business, ma ho anche tanta ammirazione per lui per come si è comportato in questo business. Dopo che ha interpretato Short Round, l’ho scelto per I Goonies e lui ha interpretato Data. Ma poi non ha lavorato così tanto e ha iniziato a lavorare dietro le quinte quando è cresciuto. Era uno stuntman per molte scene di combattimenti di arti marziali. Veniva sul mio set per altri film, ci incontravamo e parlavamo. Ma stasera mi ha lasciato senza fiato. Quando ha ottenuto il Golden Globe come miglior attore non protagonista, il mio cuore è saltato fuori dal mio petto.”

 
 

Ke Huy Quan: 10 cose che non sai sull’attore

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L’attore Ke Huy Quan ha goduto di grande popolarità sin da giovanissimo, grazie alla sua partecipazione ad alcuni film di grande prestigio. In seguito, la sua stella sembrava essersi spenta a tal punto che circa vent’anni fa aveva deciso di ritirarsi dal mondo della recitazione. Fortunatamente, Quan è ora tornato alla ribalta grazie ad un importante film recente, dove ha dato prova di possedere un talento e un carisma invidiabili. Ora che è uno degli attori del momento, è bene riscoprire qualcosa di più su di lui.

Ecco 10 cose che non sai di Ke Huy Quan.

Ke Huy Quan: i suoi film e le serie TV

1. È noto per pochi ma celebri film. Il debutto cinematografico di Quan, avvenuto quando aveva 12 anni, è stato uno di quelli obiettivamente importanti. L’attore ha infatti ricoperto il ruolo di Short Round in Indiana Jones e il tempio maledetto (1984), con Harrison Ford nel ruolo del celebre archeologo avventuriero. L’anno successivo, il 1985, ha invece recitato in I Goonies, ricoprendo il ruolo di Data, l’inventore del gruppo. La sua carriera ha poi subito una battuta d’arresto e Quan ha preso parte a film minori come Passenger (1987), Uniti per vincere (1991), Il mio amico scongelato (1992), con Brendan Fraser, e Mou han fou wut (2002). Dopo diciannove anni di assenza, torna a recitare per il film Netflix Alla scoperta di ‘Ohana (2021), ma ottiene rinnovata popolarità grazie a Everything Everywhere All at Once (2022), con Michelle Yeoh e Jamie Lee Curtis.

2. Ha recitato anche per la televisione. Oltre ad aver preso parte a diversi film, Quan ha avuto modo nel corso della sua carriera di recitare anche in alcuni prodotti televisivi. Questi sono la serie Together We Stand (1986-1987), dove ha recitato per 19 episodi nei panni di Sam, e in Segni particolari: genio (1990-1991), dove ha invece ricoperto il ruolo di Jasper Kwong per 27 episodi. Nel 1991 ha poi recitato anche nell’episodio Undertaking Palor della serie I racconti della cripta.

3. Ha ricoperto anche altri ruoli. Mentre la sua carriera da interprete veniva messa da parte, Quan ha avuto modo di ricoprire anche ruoli diversi da quello dell’attore. Nel 2000 viene infatti chiamato a lavorare come coreografo sul set del film X-Men, dove ha poi svolto anche il ruolo di controfigura e traduttore. Per il film The One, con Jet Li e Jason Statham, ha invece lavorato come assistente per le coreografie. Un altro lavoro di rilievo è quello svolto per il film del regista Wong Kar-wai 2046, dove è stato assistente alla regia.

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Ke Huy Quan, Steven Spielberg e il Golden Globe

4. Ha vinto il prestigioso premio e ringraziato il celebre regista. Nel corso della cerimonia di premiazione dei Golden Globe, avvenuta il 10 gennaio 2023, Quan ha vinto il premio come miglior attore non protagonista per il film Everything Everywhere All at Once, “battendo” colleghi come Brad Pitt, candidato per Babylon, ed Eddie Redmayne, candidato per The Good Nurse. Salito a ritirare il premio, Quan non ha potuto fare a meno di iniziare il suo discorso ringraziando il regista che per primo lo ha scoperto e lo ha reso celebre, ovvero Steven Spielberg, presente in sala poiché candidato per il film The Fabelmans.

Ke Huy Quan con Harrison Ford in Indiana Jones e la maledizione del tempio perduto

5. Ha ottenuto il ruolo per caso. Per trovare il giusto interprete per il ruolo di Short Round, venne lanciato un bando di casting aperto a tutte le scuole elementari. Quan si è presentò non per sostenere l’audizione, ma semplicemente per fornire supporto morale a suo fratello, che concorreva invece per il ruolo. Egli ha tuttavia attirato l’attenzione del direttore del casting perché ha passato tutto il tempo dell’audizione di suo fratello a dirgli cosa fare e cosa non fare. A Steven Spielberg piacque la sua personalità e chiese al giovane e ad Harrison Ford di improvvisare la scena in cui Short Round accusa Indy di barare durante una partita a carte. Quan ha poi vinto il ruolo battendo circa 6.000 altri candidati.

6. Non sapeva chi fosse Harrison Ford. In una recente intervista, Quan ha dichiarato che al momento di recitare in Indiana Jones e il tempio perduto non aveva la minima idea di chi fosse Harrison Ford, non avendo visto nessuno dei suoi film. L’attore ha poi raccontato di come Ford lo abbia aiutato molto sul set, insegnandogli anche a nuotare. I due si sono ricontrati di recente dopo numerosi anni, nel corso dei quali si erano persi di vist. La loro è stata una reunion che ha naturalmente suscitato grandissimo entusiasmo in tutti i fan del film.

Ke Huy Quan in Everything Everywhere All at Once

7. È il ruolo che aspettava da tempo. Circa vent’anni fa Quan aveva deciso di smettere di recitare per via della mancanza di ruoli interessanti per attori di origini asiatiche. A farlo tornare in scena ci hanno però pensato i registi Daniel Kwan e Daniel Scheinert, i quali hanno espressamente chiesto di lui per il ruolo di Waymond Wang in Everything Everywhere All at Once. Affascinato dal progetto e dal suo personaggio, Quan ha dunque accettato di tornare a recitare. Nel film ha poi interpretato oltre 200 versioni diverse di Waymond, trovando dunque quella sfida attoriale che cercava da tempo.

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8. Ha eseguito la maggior parte degli stunt. Particolarmente devoto al film, Quan si è reso disponibile per eseguire la maggior parte degli stunt previsti per il suo personaggi, in particolare per le scene di combattimento. L’attore è infatti da molto tempo un grande esperto di taekwondo, un’arte marziale che ha praticato a lungo. Per le scene più complesse, tuttavia, è stato sostituito da una controfigura e il suo volto sovrapposto poi sul corpo di questa tramite la computer grafica.

Ke Huy Quan in Loki

9. Reciterà nella seconda stagione della serie Marvel. Grazie al film Everything Everywhere All at Once, Quan ha ottenuto una popolarità straordinaria. Dopo averlo visto in quel film, Kevin Feige, presidente dei Marvel Studios lo ha dunque chiamato per chiedergli di unirsi al Marvel Cinematic Universe. Quan ha naturalmente accettato e nel 2023 comparirà nella seconda stagione della serie Loki, con Tom Hiddleston. Qui dovrebbe interpretare un funzionario della Time Variance Authority noto come “B-O”, abbreviazione di “Oroborus”, responsabile della sezione tech della TVA.

Ke Huy Quan: età e altezza dell’attore

10. Ke Huy Quan è nato il 20 agosto del 1971 a Saigon, in Vietnam. L’attore è alto complessivamente 1,65 metri.

Fonte: IMDb, Deadline

 
 

The Batman sequel: Matt Reeves aggiorna sullo stato del film

The Batman - batmobile

L’arrivo alla Warner Bros Discovery di James Gunn e Peter Safran ha fatto temere per la sorte del sequel di The Batman di Matt Reeves che invece sembra procedere non intaccato dal cambio al vertice della direzione delle PI DC Comics in forze allo studio.

Ero un po’ di tempo che Matt Reeves non condivideva aggiornamenti sull’atteso film, ma durante un’intervista con Collider al regista è stato chiesto come sta procedendo il progetto. Si è rifiutato di confermare o negare se ha intenzione di girare quest’anno, ma ha rivelato che lui e il co-sceneggiatore stanno facendo molti progressi sulla sceneggiatura. “Siamo profondamente coinvolti e io e il mio partner, Mattson Tomlin, stiamo scrivendo ed è davvero eccitante, sono davvero entusiasta di quello che stiamo facendo.”

Non è un aggiornamento sostanzioso, ma è bello sapere che The Batman 2 sta decisamente andando avanti. THR ha recentemente suggerito che potrebbero esserci piani per “adattare” il Batverse nel DCU e rendere Robert Pattinson il Cavaliere Oscuro del mondo condiviso, ma Gunn ha smentito il report, chiarendo che intende introdurre una versione completamente nuova dell’eroe ad un certo punto.

Nella stessa intervista, Reeves ha ribadito che la prevista serie HBO Max sul Pinguino si collegherà direttamente al sequel. “In realtà c’è un intero piccolo tessuto di avvenimenti che vogliamo raccontare, il modo in cui lo stiamo facendo con Il pinguino e come questo si ripercuote sugli eventi che porteranno al sequel.”

Ciò sembrerebbe indicare che Oswald Cobblepot (Colin Farrell) sarà uno dei cattivi principali del film, ma quasi certamente Reeves introdurrà anche un nuovo antagonista.

 
 

The Last Of Us, recensione della serie HBO

the last of us recensione

Il 2023 si preannuncia un anno particolarmente interessante per il mondo delle serie tv, dal momento che il 16 gennaio arriva The Last Of Us, la serie tratta dall’omonimo videogioco Naughty Dog e che abbiamo visto in anteprima. 

Parliamo di adattamenti

È un grande momento storico per gli adattamenti televisivi, un periodo in cui la serialità, conquistatasi i suoi spazi di pregio nel mercato audiovisivo, tenta adesso la scalata alle grandi opere di narrazione, siano esse letterarie o di origine più “moderna”. Lo abbiamo visto nel corso degli ultimi 10 anni con Il Trono di Spade, e di recente con House of the Dragon con Gli Anelli del Potere, e più in silenzio con His Dark Materials, arrivata alla sua conclusione nelle scorse settimane, e adesso, la HBO (artefice di tre delle quattro serie citate) ripropone la storia di Joel e Ellie a un pubblico pronto ad accogliere o a respingere quello che vedrà, con amore incondizionato o con spietato disappunto. 

The Last of Us, la trama della serie

L’arco narrativo della prima stagione di The Last of Us ricopre tutto il percorso del primo capitolo del videogioco: è il 2003 e il mondo viene travolto da una pandemia causata dalla mutazione del fungo Cordyceps. Joel Miller (Pedro Pascal), papà single dell’adolescente Sarah (Nico Parker), vive in Texas e, allo scoppio della prima violenza con cui il mondo reagisce a questo spaventoso “invasore botanico”, decide di andare via con la ragazza e suo fratello Tommy (Gabriel Luna). Il suo piano però avrà vita breve, dal momento che si scontrerà fin troppo presto con le terribili conseguenze della follia collettiva. Ritroviamo Joel dopo 20 anni, in una zona di quarantena di Boston.

Due decenni di pandemia lo hanno indurito, non c’è più traccia in lui del padre affettuoso che abbiamo conosciuto nel prologo. Separato da suo fratello, ha intrecciato il suo cammino con Tess (Anna Torv), anche lei segnata profondamente da quella vita. I due sono contrabbandieri, ma Joel non ha ancora rinunciato a riabbracciare il fratello che non vede da anni, così fa un patto con Marlene (Merle Dandridge), leader dei terroristi noti come Fireflies (Luci nella versione italiana del videogioco): lei gli darà una batteria per l’auto così da potersi spostare verso ovest, dove si trova Tommy, e lui effettuerà una “consegna” per lei. Incontriamo così Ellie (Bella Ramsey), una quattordicenne sfacciata e sveglia che sembra essere importantissima per il futuro dell’umanità. Così Joel e Tess, insieme a Ellie, si avviano nei territori invasi dai contagiati, persone rese pazze e letali dal fungo.

pedro pascal the last of usUn ottimo adattamento, autonomo rispetto all’originale

Gli elementi per una storia ricca di azione e adrenalina ci sono tutti, le vibrazioni à-la The Walking Dead pure, l’impegno produttivo da parte di HBO sono tutti elementi che, soprattutto per chi non ha mai giocato a The Last of Us, sono delle bussole che si possono usare per capire di che prodotto stiamo parlando. Tuttavia non c’è niente che possa preparare alla visione della serie di The Last Of Us: se da un lato il videogioco è rispettato, specialmente nei toni e nelle ambientazioni, nella costruzione dei personaggi, nei dialoghi (alcuni presi letteralmente dal gioco) e nella trama di fondo, dall’altra è chiaro il desiderio di dare al prodotto seriale una sua autonomia, una sua anima, tradendo, contraendo ed espandendo l’originale, affinché dello show si possa tranquillamente dire che è un’opera a se stante, che non ha bisogno di altro che di se stessa per essere apprezzata. 

Il risultato sorprendente della serie di The Last of Us

E il risultato è sbalorditivo: Craig Mazin di Chernobyl sia allea con Neil Druckman (autore del videogioco) e il risultato del lavoro a quattro mani sono nove episodi di raffinata narrazione, grande scrittura, approfondimenti dei personaggi, delle situazioni, parentesi che alimentano un world building, il quale si srotola davanti agli occhi man mano che si procede nell’avventura. La regia è sempre ben calibrata, affidata a diverse mani, tutte sapienti e al servizio della storia (citiamo tra gli altri firmatari delle regia Ali Abbasi e Jasmila Zbanic). C’è molta meno azione di quella che ci si poteva aspettare perché la serie di The Last of Us prima di essere un racconto dispotico è innanzitutto la storia di due umanità che si incontrano e trovano il modo di compenetrarsi in una maniera inaspettata e profondissima.

Pedro Pascal e Bella Ramsey sono il cuore della storia

Joel e Ellie, Pedro Pascal e Bella Ramsey sono il vero nucleo della serie che non reggerebbe neanche per un secondo se questa coppia, personaggi scritti in maniera eccellente e interpreti dedicati ed eleganti, fosse anche solo un pochino meno eccezionale di quanto si rivela dal primo secondo in cui i due appaiono in scena nello stesso momento. “You are cargo” (Sei un carico) dice Joel più di una volta a Ellie, e all’inizio va bene così, per entrambi, non c’è personalizzazione, non c’è curiosità reciproca, solo l’istinto di sopravvivenza che spinge i due ad appoggiarsi l’uno all’altra. Non durerà molto, la scorza di entrambi viene piano piano grattata dalle unghie dell’altro, una ricerca reciproca che sfocerà in un legame viscerale, profondo, affettivo, potente e apparentemente ingiustificato come quegli amori che non dipendono dal sangue ma che nascono in condizioni estreme.

“You are cargo”, ripete Joel, ma è chiaro che ad un certo punto neanche lui ci crede più. O meglio, quel carico è diventato un bagaglio emotivo, quasi familiare, è un pezzo di sé, e la stessa Ellie, curiosa, vivace, ignara del mondo di prima, nata nella distruzione e nella morte della speranza, scoprirà in Joel una persona speciale, un senso di appartenenza e una famiglia. Sarebbe semplicistico dire che il loro rapporto diventa quello di padre-figlia, Joel e Ellie sono molto di più, sono compagni legati da un patto tacito di mutuo soccorso, sono soli contro il mondo, sono fedeli l’uno all’altra, sono l’umanità che resta nel mondo che muore, la scintilla di quella speranza che permane anche se forse non ha più senso. 

bella ramsay the last of usBella Ramsey è la vera rivelazione

Bella Ramsey e Pedro Pascal sono una coppia mozzafiato, e siamo certi che ruberanno il cuore di ognuno degli spettatori di The Last of Us. Pascal ha finalmente l’opportunità di scavare in profondità nelle sue corde drammatiche, dopo tanti ruoli action o che richiedevano altre sfumature caratteriali; Ramsey è però la vera rivelazione. Abbandonato l’aspetto e il tono ruvido e diretto di Lady Mormont, come l’abbiamo conosciuta nel Il Trono di Spade, la giovane attrice si rivela spiritosa e intensa, vivace e spietata, spaventata e capace di atti di grande coraggio, una folgorazione e un regalo prezioso a tutti i fan, anche a quelli che avevano aspramente criticato il suo casting perché non convenzionalmente bella come la Ellie del gioco. 

Una serie lussuosa 

The Last of Us è un adattamento fedele, lussuoso per la bellezza tecnica e artistica che mette in campo, ma anche perché si impone e concede allo spettatore il lusso di perdersi completamente in una storia, di sentirla fino in fondo. Soprattutto The Last of Us riesce a vivere di vita propria nonostante sia così legato al suo originale. È una serie che ha vita autonoma e che, come gran parte delle opere dell’ingegno umano meglio riuscite, è in grado di parlare alla contemporaneità, allo spettatore, a chi si lascia inglobare nel racconto trascinante di queste due anime perse che nella loro unione trovano un nuovo significato, un rinnovato scopo per lottare e sopravvivere. 

 
 

Motherless Brooklyn – I segreti di una città: le differenze tra il libro e il film

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Personalità da sempre interessata a vari aspetti del cinema e non solo a quello che gli compete, ovvero la recitazione, l’attore Edward Norton si è negli anni distinto anche come sceneggiatore, produttore e regista. Il suo esordio in quest’ultimo ruolo risale al 2000, con la commedia romantica Tentazioni d’amore, dove recita al fianco di Ben Stiller. Prima di tornare dietro la macchina da presa ci sono voluti ben 19 anni, durante i quali Norton ha atteso di avere tra le mani la storia giusta. Questa ha poi preso forma con Motherless Brooklyn – I segreti di una città (qui la recensione).

Tratto dal romanzo Brooklyn senza madre di Jonathan Lethem, il film propone una storia noir debitrice dei grandi classici del genere, primo tra tutti Chinatown di Roman Polanski, ma anche dei film di gangster realizzati da Martin Scorsese. Norton, che oltre a dirigere il tutto ha scritto anche la sceneggiatura del film e interpreta il protagonista, dà così vita ad un’opera cupa, ricca di torbide passioni e intrighi altrettanto complicati. Non manca però anche una forte componente umoristica, che alleggerisce il tono e rende il film particolarmente godibile.

Ad aver reso questo un progetto tanto caro a Norton, inoltre, vi è il fatto che suo nonno era James Rouse, un urbanista che sosteneva che gli alloggi dovrebbero essere accessibili a tutti e che le comunità dovrebbero essere plasmate da impulsi umanistici piuttosto che puramente economici. Norton, tramite la storia narrata, rende dunque omaggio a Rouse e a tutto ciò in cui egli credeva, proponendo invece una critica nei confronti di Robert Moses, urbanista accusato di brama di potere, etica discutibile, vendetta e razzismo, qui rappresentato dal personaggio chiamato Moses Randolph. Ma alla luce di ciò, di cosa parla esattamente il film?

La trama di Motherless Brooklyn – I segreti di una città

Motherless Brooklyn – I Segreti di una città segue le vicende di Lionel Essrog, un solitario detective privato afflitto dalla sindrome di Tourette, che si avventura a risolvere l’omicidio del suo mentore ed unico amico, Frank Minna. Armato solo di pochi indizi e della sua mentalità ossessiva, Lionel svela lentamente dei segreti gelosamente custoditi che tengono in equilibrio il destino dell’intera città. In un mistero che lo porta dai jazz club grondanti di gin di Harlem ai bassifondi di Brooklyn e, infine, ai salotti dorati dei potenti mediatori di New York, Lionel si scontra con i teppisti, la corruzione e l’uomo più pericoloso della città, per onorare il suo amico e salvare la donna che potrebbe essere la sua stessa salvezza.

Le differenze tra il libro e il film

Nel portare sul grande schermo il racconto di Lethem, Norton decise di prendersi diverse libertà rispetto a quanto presente nel romanzo di Lethem, mantenendo intatti di fatto solo il personaggio di Lionel Essrog, il suo mentore Frank Minna e le indagini relative alla morte di quest’ultimo. Per il resto, molto è stato cambiato, a partire dall’ambientazione, spostata dal 1999 agli anni Cinquanta, poiché Norton riteneva quello il più idoneo per raccontare personaggi come quelli scritti da Lethem. Mentre Lethem ha creato una cospirazione che ruota attorno a mafiosi, monaci buddisti e il fratello di Frank Minna.

Norton crea invece una cospirazione completamente nuova, che coinvolge la Borough Authority di New York e la prole illegittima di razza mista di un potente funzionario cittadino. Norton ha poi aggiunto personaggi come Moses Randolph alla storia, basato come già accennato sull’urbanista di New York City, Robert Moses, mentre ne lascia fuori altri, come il fratello di Frank Minna, Gerard. Per altri personaggi, invece, Norton si è ispirato a Hortense Gabel e Jane Jacobs, che erano critici di spicco della discriminazione abitativa a New York negli anni ’50 e ’60, e ha sostituito l’interesse amoroso del libro Kimmerly con Laura, l’inconsapevole figlia di Moses Randolph.

Lethem trascorre molto tempo nel libro a descrivere l’infanzia di Lionel all’orfanotrofio St. Vincent’s Home for Boys, qualcosa a cui il film fa invece riferimento solo brevemente. Diverso, infine, è anche il finale scelto da Norton per il film. Mentre il libro termina con Lionel che torna all’agenzia investigativa trasformata ora in servizio automobilistico, con il suo interesse amoroso che lo lascia e la maggior parte dei suoi amici morti o dispersi, il film propone un finale più lieto e si conclude con Lionel e Laura che, una volta risolto il caso alla base del racconto, considerano una vita insieme fuori Brooklyn.

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Il cast del film

Il film è dunque ricco di personaggi, interpretati da un cast di noti attori, a partire dallo stesso Norton nei panni di Lionel Essrog. Come già accenato, il personaggio è caratterizzato dal suo essere affetto dalla sindrome di Tourette. Per prepararsi al ruolo Edward Norton ha incontrato e consultato molti membri della Tourette’s Association of America, al fine di poter dar vita in modo realistico alla cosa e non sfociare dunque in una rappresentazione macchiettistica. Proprio per questa sua attenzione, la sua interpretazione e il film in generale hanno poi ricevuto l’approvazione dall’organizzazione stessa. Nei panni del mentore Frank Minna si ritrova invece l’attore Bruce Willis, il quale ha girato le sue scene nell’arco di pochi giorni.

Alec Baldwin interpreta invece l’imprenditore senza scrupoli Moses Randolph, mentre Willem Dafoe è il suo fratello ingegnere Paul Randolph. Sono poi presenti nel film anche Leslie Mann nei panni di Julia Minna, moglie di Frank, e Cherry Jones in quelli di Gabby Horowitz. Bobby CannavaleDallas Roberts interpretano invece Tony Vermonte e Danny Fantl, colleghi di lavoro di Lionel. Infine, di grande importanza è la presenza dell’attrice Gugy Mbatha-Raw, nei panni di Laura, la donna di cui Lionel si innamora. Dichiaratosi suo grande fan, Norton decise di scrivere il personaggio di Laura, assente nel libro, appositamente per lei, così da poter finalmente avere l’occasione di lavorare al suo fianco.

Il trailer di Motherless Brooklyn – I segreti di una città e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Motherless Brooklyn – I segreti di una città grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Now, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 11 gennaio alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

 
 

Mamma ho riperso l’aereo: mi sono smarrito a New York, tutte le curiosità sul film

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Arrivato al cinema nel 1990, il film Mamma ho perso l’aereo si è in breve affermato come un successo clamoroso ed è diventato nel tempo uno dei più celebri film natalizi che il cinema abbia mai prodotto. Si tratta infatti di una commedia per famiglie capace di divertire grandi e piccoli, offrendo risate a volontà, colpi di scena imprevedibili e tante emozioni. Data la calorosa accoglienza ricevuta, appena due anni dopo è arrivato al cinema il suo sequel dal titolo Mamma ho riperso l’aereo: mi sono smarrito a New York.

Scritto ancora una volta da John Hughes (Breakfast Club) e diretto da Chris Columbus (Mrs. Doubtfire – Mammo per sempre), questo ripropone alcune dinamiche del primo film spostando però l’azione dall’abitazione dei McCallister all’intera città di New York. La grande mela diventa dunque un vero e proprio palcoscenico per il giovane Kevin, chiamato ancora una volta a difendersi dagli stessi malintenzionati del primo film. Questo sequel presenta però anche un tono più cupo e un uso della violenza più esplicito, elementi non particolarmente graditi da quanti avevano invece apprezzato la leggerezza del primo film.

Mamma ho riperso l’aereo: mi sono smarrito a New York non replica dunque i risultati artistici del suo predecessore, ma ha comunque guadagnato la propria schiera di appassionati nel corso degli anni. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ai suoi sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Mamma ho riperso l’aereo: mi sono smarrito a New York

La famiglia McCallister si appresta ad andare a Miami per trascorrere le vacanze di Natale. Questa volta però Kevin non viene dimenticato a casa come l’anno precedente, ma nella confusione dell’aeroporto perde di vista i genitori e, seguendo un uomo fisicamente simile a suo padre e che indossa un cappotto identico a quello di Peter, si imbarca su un aereo sbagliato. Invece che andare in Florida con i genitori, dunque, si ritrova catapultato nella grande e caotica New York. Mentre i genitori cominciano le ricerche del figlio, il piccolo Kevin approfitterà della situazione per dare inizio una vacanza da sogno extra lusso.

Nel frattempo il piccolo McCallister si imbatte anche nei due malviventi che il Natale precedente avevano cercato di svaligiare la sua casa, Harry e Marv, evasi da poco di prigione e che si trovano a New York per derubare il famoso negozio di giocattoli Duncan la notte della vigilia. Ma anche questa volta dovranno prima fare i conti con Kevin, contro cui si vogliono vendicare dopo averlo incontrato per le strade della città. Dal canto suo, Kevin non si farà sfuggire l’occasione di far cadere i due ladruncoli in altre delle sue ingegnose trappole, con l’obiettivo di sventare i loro perfidi piani.

Mamma ho riperso l’aereo: mi sono smarrito a New York, da Macaulay Culkin a Donald Trump… il cast del film

Ad interpretare Kevin McCallister vi è naturalmente ancora una volta l’attore Macaulay Culkin. Per farlo tornare nei panni di Kevin, al giovane attore furono offerti ben 4.5 milioni di dollari, il compenso più alto mai dato ad un bimbo di 12 anni. Per l’attore fu però molto più difficile girare questo sequel, poiché essendo ormai divenuto una celebrità capitava spesso che la gente cercasse di avvicinarglisi. Si rese pertanto necessaria la presenza di diverse guardie del corpo sul set. Gli attori Catherine O’Hara e John Heard riprendono il ruolo di Kate e Peter, i genitori di Kevin, mentre Joe Pesci e Daniel Stern tornano ad interpretare i ladri Harry e Marv.

La donna dei piccioni è la grande attrice Brenda Fricker, premio Oscar come Migliore attrice non protagonista, nel 1990, per il ruolo della signora Brown nel film Il mio piede sinistro. Completano poi il cast gli attori Devin Ratray nei panni di Buzz, il fratello maggiore di Kevin, Hilary Wolf in quelli di Megan, la sorella maggiore, Michael C. Maronna in quelli del fratello maggiore Jeff e Gerry Bamman in quelli dello zio Frank. Tim Curry interpreta invece Mr. Hector, il concierge del hotel dove Kevin si reca. Proprio nell’albergo, nella scena in cui Kevin chiede un’informazione, l’uomo che gli risponde è il magnate ed ex Presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump, proprietario del Plaza all’epoca del film.

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I sequel di Mamma ho riperso l’aereo: mi sono smarrito a New York, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Pur non riscuotendo lo stesso successo del primo film, anche Mamma ho riperso l’aereo: mi sono smarrito a New York, ha comunque incassato un totale di 359 milioni in tutto il mondo. Ciò ha spinto a realizzare dei sequel, anche se non da tutti riconosciuti come tali. Questo perché caratterizzati da un diverso regista e, soprattutto, da un cast completamente diverso. Si parla dunque non di veri e propri sequel ma di seguiti indiretti e i titoli sono Mamma, ho preso il morbillo (1997), Mamma, ho allagato la casa (2002), il quale si configura come un sequel alternativo del primo film, riproponendo il personaggio di Kevin ma interpretato da un diverso attore, e Mamma, ho visto un fantasma (2012).

È possibile fruire di Mamma ho riperso l’aereo: mi sono smarrito a New York grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Disney+ e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 11 gennaio alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb