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Fantastici Quattro: Silver Surfer potrebbe non essere incluso nel film

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Continuano ad arrivare rumor relativi al film Fantastici Quattro, ormai decisamente il film più atteso tra tutti i progetti Marvel annunciati da qui al 2026. Mentre continua il processo di casting per i quattro protagonisti, con alcune indiscrezioni che vorrebbero ora Margot Robbie come principale candidata al ruolo di Sue Storm, e con Antonio Banderas che potrebbe andare ad interpretare il villain Galactus, le novità appena emerse riguardano ora il personaggio Silver Surfer. Un nuovo rumor indica infatti che il film potrebbe presentare più Araldi di Galactus.

L’insider noto come @MyTimeToShine (che tempo addietro aveva correttamente riportato la comparsa di uno dei Fantastici Quattro in Doctor Strange nel Multiverso della Follia) ha infatti affermato su Twitter che Terrax sarà l’araldo di Galactus nel prossimo film dei Fantastici Quattro sostituendo dunque Silver Surfer. Altre voci si sono poi aggiunte a sostegno di questa teoria, riportando che se anche non sarà Terrax l’araldo di Galactus, a ricoprire questo ruolo in ogni caso sembra non ci sarà il surfista argenteo. Per lui, infatti, ci sarebbero piani diversi e potrebbe fare il suo ingresso nel Marvel Cinematic Universe solo in un secondo momento.

I piani, stando sempre a quanto riportati dall’insider, sarebbero dunque quelli di introdurre Silver Surfer con un progetto interamente a lui dedicato, che potrebbe essere tanto un film quanto una miniserie per Disney+. Tale progetto dovrebbe inoltre collocarsi dopo gli eventi che verranno raccontati in Fantastici Quattro, venendone dunque influenzato. È bene sottolineare che al momento non ci sono conferme ufficiali per quanto fin qui riportato. C’è infatti ancora grande segretezza riguardo Fantastici Quattro e potrebbe volerci ancora del tempo per scoprire se tali rumor saranno confermate o meno.

Fonte: CBR

Zack Snyder’s Justice League, rivelati nuovi dettagli sul rapporto tra Batman e Joker

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La Zack Snyder’s Justice League del regista Zack Snyder occupa ormai un posto speciale nel cuore dei fan. Quella personale versione del noto gruppo di supereroi ha infatti dato ai fan un assaggio molto gustoso del lato oscuro della DC e ancora oggi presenta diversi enigma irrisolti che non mancano di generare curiosità. Per risolvere alcuni di essi, al recente SnyderCon il regista è salito sul palco dopo la proiezione di Batman v Superman: Dawn of Justice per rispondere alle domande dei fan e ha spiegato in particolare ulteriori dettagli dietro l’epica scena dell’epilogo con protagonista il Joker di Jared Leto.

Alla fine della Snyder’s Cut, assistiamo infatti ad un futuro distopico in cui Darkseid governa la terra e dopo la morte di Lois Lane, Superman è diventato un criminale. Batman guida ora una squadra composta sia da eroi che da cattivi che include anche Joker. Parlando del motivo per cui Bruce ha fatto una tregua con il principe dei clown, Snyder ha rivelato: “La nostra teoria è che il Joker è colui che sa dove si trova la Kryptonite, quali frammenti di Kryptonite esistono. Ha queste informazioni. E quindi sostanzialmente ha fatto un patto con Batman. ‘Non uccidermi e te lo mostrerò. Ti darò uno strumento per combattere Superman.’ E quindi Batman è in qualche modo costretto a fare squadra con lui. Se lo uccide o si sbarazza di lui, allora si è fottuto da solo”.

Rivelando ciò, si può affermare che sarebbe stato intrigante vedere Batman e Joker lavorare insieme così come immaginato da Snyder nella sua Zack Snyder’s Justice League. Purtroppo, come noto, il regista e la DC ha preso strade separate e con l’arrivo del film The Flash si segnerà ufficialmente la fine del DCEU, mentre si aprirà la strada ai co-CEO James Gunn e Peter Safran e al loro DC Universe, che partirà dal primo capitolo chiamato Gods and Monsters, il cui primo film ufficiale sarà Superman: Legacy. Non ci sarà dunque modo di scoprire come Snyder avrebbe continuato il suo racconto e questo rimane un grande dispiacere per tutti i fan della DC.

Fonte: Collider

Oscar 2024: nuove regole a seguito delle polemiche sulla candidatura di Andrea Riseborough

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L’Academy of Motion Picture Arts and Sciences ha rivelato nuove regole per la 96a edizione degli Academy Awards. Tra i cambiamenti più importanti ci sono i chiarimenti sulle campagne di promozione, una questione che ha assunto maggiore importanza nella scorsa stagione con la campagna a favore di Andrea Riseborough che le è valsa una nomination come miglior attrice per To Leslie. Andando avanti, le regole AMPAS ora riconoscono ufficialmente eventi privati e raduni di membri (come quelli che i singoli membri di Actors Branch hanno avuto nel mostrare il film di Riseborough agli elettori di Oscar). Tuttavia, questi non vengono riconosciuti come eventi For Your Consideration ufficiali, quindi alle aziende è vietato finanziarli, organizzarli o sostenerli.

L’Academy ha anche chiarito le regole sull’uso dei social media, un altro dei motivi alla base del successo della campagna per la Riseborough e che ha suscitato molte polemiche. D’ora in poi, i membri possono utilizzare i social media ma non per discutere preferenze di voto, decisioni, strategie o requisiti di ammissibilità (inclusi i nuovi standard di inclusione progettati per promuovere la diversità nelle assunzioni). Ma la cosa principale su cui l’Academy sembra voler porre un freno sono quei post che esortano i membri votanti a vedere un film e non preoccuparsi di votare per determinati artisti considerati “outsider”.

Altre modifiche apportate includono poi l’ampliamento delle violazioni e delle sanzioni, incluso il processo di revisione per le società cinematografiche e gli individui in merito alla condotta, nonché l’istituzione di un processo per la segnalazione dei problemi. L’Academy sta anche limitando il numero di proiezioni “ospitate” (di solito da una star o da un regista) a un massimo di quattro nella fase uno ed eliminandole completamente dopo le nomination. Si tratta dunque di misure volte a fornire una maggior regolamentazione per le campagne di promozione e i limiti entro cui queste devono tenersi, per evitare che si possano verificare situazioni scorrette che privilegino determinati candidati anziché altri.

Tutto ciò sarà dunque in vigore già per la prossima stagione dei premi, con l’Academy che ha già comunicato le date dei propri principali appuntamenti. Come rivelato, il 23 gennaio 2023 verranno rese note le nomination ufficiali ai 96esimi premi Oscar, con la cerimonia di premiazione che si svolgerà il 10 marzo, come sempre al Dolby Theatre di Los Angeles.

Fonte: Deadline

Mamma Mia! 3, l’ideatrice del musical aggiorna sul possibile terzo capitolo

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Sembrano esserci buone notizie per un Mamma Mia! 3, l’atteso e desiderato terzo capitolo della trilogia dedicata alle celebri canzoni degli ABBA. Basato sul musical teatrale del 1999 nato da un’idea di Judy Craymer, il primo Mamma Mia! è stato uno dei maggiori successi del 2008 e nel 2018 il suo sequel-prequel, Mamma Mia! Ci risiamo si è affermato a sua volta come un grande successo, potendo contare anche sul ritorno di gran parte del cast principale. Da allora, come noto, ci sono state molte voci riguardanti un terzo film, ma nessun progresso ufficiale è stato fatto negli ultimi anni.

Ora, in una nuova intervista, Craymer ha fornito un fiducioso aggiornamento su Mamma Mia! 3, affermando che il progetto è “nelle sue prime fasi… Non voglio esagerare, ma so che c’è una trilogia lì. C’è una storia lì, e penso che Meryl dovrebbe tornare e se la sceneggiatura è giusta, lo farà credo, perché adorava davvero interpretare Donna“. La Craymer ha però anche aggiunto che ad ora non vi è nulla di ufficiale, quindi il tutto è da considerarsi in una fase di sviluppo esplorativo, alla ricerca dunque di una buona storia e dell’eventuale interesse degli attori protagonisti a riprendere i rispettivi ruoli.

Stellan Skarsgård, Christine Baranski, Lily James, Dominic Cooper, Colin Firth e Pierce Brosnan hanno tutti espresso più volte interesse a tornare in un terzo capitolo, mentre non si hanno notizie ufficiali per quanto riguarda la protagonista Amanda Seyfried. La Craymer ha però affermato di aver escogitato un modo per riportare in scena tutti gli attori, compresa l’incomparabile Meryl Streep. Si tratta però di un’impresa non da poco, che già a Mamma Mia: Ci risiamo non è del tutto riuscita, dovendosi accontentare di diversi camei. Molto della potenziale realizzazione di un Mamma Mia! 3 dipenderà dunque da questo dettaglio, per cui non resta che attendere maggiori notizie a riguardo.

Fonte: ScreenRant

Gran Turismo: trailer del film di Neill Blomkamp con David Harbour

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Sony Pictures e Eagle Pictures hanno diffuso il trailer di Gran Turismo, il nuovo film Sony Pictures diretto da Neill Blomkamp con David Harbour e Orlando Bloom. Il film, tratto dalla celebre saga dei racing game, si ispira alla storia vera di un giovane giocatore di Gran Turismo, Jann Mardenborough, che, vincendo una serie di gare competitive del videogioco, riesce a diventare un pilota professionista nella realtà.

Nel cast oltre a David Harbour (Stranger Things) e Orlando Bloom (Il Signore degli Anelli), Archie Madekwe (I Miserabili) nel ruolo del protagonista, Darren Barnet (Non ho mai…), Djimon Hounsou (Blood Diamond – Diamanti di sangue) e Geri Halliwell-Horner (Spice Girls – Il film).  Gran Turismo sarà dal 20 settembre solo al cinema prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.

Ispirato da una storia vera, il film racconta il coronamento del sogno di Jann Mardenborough, un giocatore adolescente di Gran Turismo, che grazie alle sua abilità di gioco vince una serie di competizioni della Nissan per diventare un pilota professionista.

May December, ecco la prima foto del film con Julianne Moore e Natalie Portman

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Grazie a Variety possiamo dare una prima occhiata all’atteso May December, il nuovo film del regista Todd Haynes (Carol, La stanza delle meraviglie) che farà il suo debutto nel concorso ufficiale del prossimo Festival di Cannes. Come ci conferma la prima foto ufficiale, il film sarà interpretato dalle attrici premio Oscar Julianne Moore e Natalie Portman. Le Moore sarà la lei di una coppia con vent’anni di differenza, dettaglio che ha generato una vera e propria ossessione tra i tabloid nazionali. Ora che i due coniugi si preparano a mandare i loro figli adulti al college, un’attrice (interpretata dalla Portman) si avvicina alla famiglia per studiare la donna, dovendola poi interpretare in un film a loro ispirato.

Piper Curda, Elizabeth Yu e Gabriel Chung completano il cast nei panni dei figli di Moore, mentre Charles Melton avrà il ruolo del marito della Moore. Haynes dirige da una sceneggiatura di Samy Burch, che ha sviluppato la storia con Alex Mechanik. Christopher Blauvelt è invece il direttore della fotografia. Il team creativo è completato dallo scenografo Sam Lisenco, dal montatore Affonso Gonçalves, dalla costumista April Napier e dalla direttrice del casting Laura Rosenthal.

Ora che il Festival di Cannes è prossimo al suo svolgersi, arriveranno anche ulteriori informazioni relative al film, come anche i primi pareri della critica. Si tratta in ogni caso di un’opera molto attesa, di un regista particolarmente brillante che negli anni ha regalato autentici gioielli cinematografici, confrontandosi in particolare con il melodramma e le sue sfumature. Con May December egli sembra ora tornare proprio a questa tipologia di opere, con protagoniste due donne che potrebbero facilmente aggiungersi ai tanti meravigliosi personaggi femminili scritti e portati sul grande schermo da Haynes.

Fonte: Variety

Star Wars: nuovi aggiornamenti sul film di Taika Waititi, le riprese potrebbero svolgersi nel 2024

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Da quando Taika Waititi ha trovato la fama a Hollywood dopo aver diretto Thor: Ragnarok, è diventato uno dei registi più impegnati del settore. A partire da ora, Waititi è infatti stato assegnato ad almeno sette diversi progetti come regista, incluso un film di Star Wars per Lucasfilm. Il mese scorso, in seguito all’annuncio dei nuovi film, è stato rivelato che il suo non è nei piani imminenti in quanto vi sta ancora lavorando. In un nuovo rapporto di Deadline, si dice ora che la Lucasfilm spera di poter dare il via alle riprese di tale film già il prossimo anno, potendo così distribuirlo in sala tra il 2025 e il 2026.

Parlando di questo misterioso progetto, di cui sta anche scrivendo la sceneggiatura in solitaria, Waititi ha tempo fa raccontato che “sento che è un progetto solo per me, non accontenterò mai i fan. Sai, non voglio fare confusione con qualcosa che è così prezioso. Inoltre, sento di dover fare molte ricerche… e non ho tempo. Voglio dire, ci sono migliaia di libri che sono stati scritti, volumi su volumi dedicati a Star Wars con tutti quei personaggi. Quindi non posso dire che farò qualcosa di vicino a quello che tutti sanno già“.

Stando a queste dichiarazioni, il progetto di Waititi dovrebbe dunque configurarsi come una storia assolutamente originale, pur se calata nel contesto ormai consolidato della galassia lontana lontana. Difficile prevedere dunque su cosa si concentrerà la trama, che presumibilmente sarà però slegata dai film della serie principale. Se davvero il progetto dovesse concretizzarsi nei prossimi mesi e le riprese dovessero partire nel corso del prossimo anno, non dovrebbe volerci troppo prima di avere ulteriori notizie a riguardo. Prima però, Waititi sarà impegnato con la promozione del suo nuovo film, Chi segna vince. Dopo di ciò, si scoprirà se davvero il suo prossimo progetto sarà quello legato a Star Wars.

Fonte: ComicBook

I piani del DCEU di Zack Snyder includevano una svolta inaspettata sulle origini di Wonder Woman

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A qualche anno dalla conclusione del suo coinvolgimento con il DC Extended Universe, Zack Snyder continua a rivelare ulteriori informazioni nascoste in quell’universo narrativo da lui cominciato come L’uomo d’acciaio, nel 2013. Durante il suo evento Full Circle Justice League, il regista ha infatti condiviso alcuni segreti scioccanti, incluso il piano originale che prevedeva che Zeus fosse un kryptoniano e che Ares fosse responsabile dello schianto della nave da ricognizione trovata sulla Terra durante gli eventi del primo film della serie. Le ramificazioni di questo fatto significherebbero che Wonder Woman (Gal Gadot) ha sangue kryptoniano che le scorre nelle vene, dando in parte una spiegazione ai suoi poteri unici.

Snyder ha anche spiegato la storia dietro una delle immagini di Wonder Woman viste in Batman v. Superman: Dawn of Justice. Quando Bruce Wayne (Ben Affleck) sta indagando sulla provenienza di Diana, si imbatte in una fotografia molto vecchia che ritrae Diana accanto a una comunità di eroi e il contesto dell’immagine chiarisce che è stata scattata più di un secolo prima degli eventi del film. Snyder ha detto che l’idea originale dietro quell’immagine, soprannominata ufficiosamente “Wonder Woman 1854“, era che la supereroina fosse andata alla ricerca di Ares in tutto il mondo, scoprendo luoghi inaspettati.

Poiché Ares è il dio della guerra, nel primo film di Wonder Woman è stato spiegato che può essere trovato solo se viene seguita la scia che egli si lascia alle spalle, sotto forma di grandi conflitti bellici tra umani. Snyder ha continuato a spiegare che una di queste situazioni avrebbe portato Diana a trovare un grande guerriero durante il diciannovesimo secolo. Alla fine avrebbe chiesto a questo combattente di unirsi a lei nella sua ricerca ma, ovviamente, questa storia non sarebbe mai stata risolta a causa del fatto che era stata pianificata solo come sfondo per una fotografia presente in una trama che si svolgeva in un luogo completamente diverso.

https://twitter.com/SnyderQueen_/status/1652494783439306753?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1652494783439306753%7Ctwgr%5E0f3c81e296318f8ace1b3eace7fdadb25c65075d%7Ctwcon%5Es1_c10&ref_url=https%3A%2F%2Fcollider.com%2Fzack-snyder-dceu-plans-full-circle%2F

Fonte: Collider

Cliffhanger: un sequel del film con Sylvester Stallone è ufficialmente in sviluppo

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Sembra proprio che il celebre thriller d’azione del 1993, Cliffhanger – L’ultima sfida, avrà un seguito a ben 30 anni di distanza, con la star originale di quel film, Sylvester Stallone, che ha confermato di tornare per il progetto, riprendendo il suo ruolo di alpinista di ricerca e salvataggio Gabe Walker. Ad occuparsi della regia del progetto sarà l’ex stuntman Ric Roman Waugh, già noto per aver diretto Snitch – L’infiltrato e Attacco al potere 3. Sarebbero ora in corso i casting per il ruolo del protagonista, che dunque non sarà ricoperto da Stallone. L’attore, infatti, similmente a quanto già compiuto con Creed, dovrebbe sì far parte del film ma come personaggio secondario impegnato ad istruire un suo erede.

Sono cresciuto con i più grandi film d’azione degli anni ’80 e ’90 e ho potuto lavorare come stuntman su alcuni di essi. Cliffhanger è stato di gran lunga uno dei miei film preferiti“, ha affermato Waugh in una dichiarazione. “Essere al timone del prossimo capitolo, scalare le Alpi italiane con la leggenda in persona, Sylvester Stallone, è un sogno che diventa realtà. Sarà una grande sfida portare questo franchise a nuovi livelli, una responsabilità che non prenderò alla leggera.” Il produttore Neal H. Moritz ha invece aggiunto: “Sono incredibilmente entusiasta di lavorare con Stallone e Ric Waugh per continuare la storia di Gabe Walker e introdurre questa storia iconica ad una nuova generazione di spettatori in tutto il mondo“.

Il film originale vede il personaggio interpretato da Stallone coinvolto in un piano di ladri internazionali, che cercano di recuperare un bottino sulle alpi. Mentre li conduce sulla montagna, Walker deve dunque trovare un modo per impedire ai criminali di averla vinta. Dato il successo del film, già nel 1994 si parlò di un sequel, dove Stallone si sarebbe dovuto confrontare con alcuni terroristi che avevano occupato la Diga di Hoover. Il progetto però non si concretizzò mai. Con l’annuncio ufficiale di un sequel, però, non resta ora che riscoprire l’originale, in attesa di sapere di più su ciò che questo nuovo capitolo porterà sul grande schermo.

Fonte: Comicbook

MaXXXine: pubblicata una prima foto del nuovo film della trilogia con Mia Goth

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Lo studio di produzione A24 ha appena pubblicato la prima immagine del film MaXXXine, il seguito dello slasher X – A Sexy Horror Story del 2022 e del suo prequel, Pearl. La nuova immagine mostra la final girl Maxine, interpretata dalla scream queen Mia Goth, che cammina per le strade di Hollywood con un’altra donna, interpretata dalla pop star Halsey. Le due donne, come si può vedere, sono vestite in modo provocante, perfettamente in linea con gli eccessi e le degenerazioni della Los Angeles degli anni ’80.

Ad ora non sono ancora stati rilasciati dettagli esatti sulla trama di MaXXXine, tuttavia, sappiamo che esso racconterà cosa è accaduto dopo gli eventi del primo film, seguendo l’ambiziosa Maxine, l’unica sopravvissuta, nel suo sogno di diventare una celebrità a Los Angeles negli anni ’80. A dirigere questo terzo capitolo vi è ancora Ti West, già regista dei primi due film. Insieme a Goth e Halsey, il film sarà interpretato anche da Elizabeth Debicki, Moses Sumney, Michelle Monaghan, Bobby Cannavale e Giancarlo Esposito.

Oltre a questo cast già accatastato, il film vedrà protagonisti anche l’icona degli anni ’80 Kevin Bacon e Lily Collins, ma per quanto riguarda i ruoli che questi ultimi due andranno ad interpretare, non sono stati ancora rilasciati dettagli ufficiali. Sappiamo però che la produzione del film è iniziata nell’aprile di quest’anno e non ci sono ancora date di uscita fissate. Considerando i tempi rapidi con cui sono stati realizzati e distribuiti i primi due film, è lecito immaginare che MaXXXine potrebbe arrivare in sala già sul finire di quest’anno, portando così a compimento una delle trilogie più apprezzate degli ultimi anni. Di seguito, ecco l’immagine rilasciata da A24:

MaXXXine-film

Fonte: Collider

Hamnet: Jessie Buckley e Paul Mescal in trattative per il film di Chloe Zhao

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Due primi importanti attori si sono uniti al cast del nuovo film della regista premio Oscar Chloe Zhao. Alcune fonti riportano infatti che i candidati all’Oscar Jessie Buckley e Paul Mescal sono in trattative per recitare in Hamnet, che sarà diretto e co-scritto da Zhao. La Buckley è recentemente apparsa in progetti come Sto pensando di finirla qui, The Lost Daughter e Women Talking, mentre la filmografia di Mescal include ad oggi Aftersun, Normal People, Creature di Dio e l’imminente sequel Il gladiatore 2.

Questo sarà il primo lungometraggio di Zhao dal film Marvel Eternals, del 2021, che ha debuttato nella Fase 4 del Marvel Cinematic Universe. In precedenza, la regista si era consacrata con Nomadland del 2020, che l’ha vista vincere come miglior regista e miglior film agli Academy Awards, dopo aver anche ottenuto il Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia. Questo nuovo progetto, tratto dall’omonimo romanzo di Maggie O’Farrell, immagina invece la storia di Agnes – la moglie dello scrittore più famoso del mondo, William Shakespeare – mentre lotta per venire a patti con la perdita del suo unico figlio, Hamnet.

Il romanzo traccia dunque le conseguenze emotive, familiari e artistiche di quella perdita, dando vita a una storia umana e toccante che fa da sfondo alla creazione dell’opera più famosa di Shakespeare, Amleto. Zhao, come già riportato, scriverà la sceneggiatura insieme a O’Farrell, mentre Amblin Partners, Hera Pictures, Neal Street Productions e Book of Shadows produrranno il film. Liza Marshall (The End We Start From), Pippa Harris (1917) e Sam Mendes (1917) saranno invece i produttori. Anche se ancora non confermato, è lecito ipotizzare che la Buckley e Mescal potrebbero interpretare i due principali protagonisti del film, il quale non ha ancora una data d’uscita ufficiale.

Fonte: ComicBook

Fantastici Quattro: secondo alcuni rumor Margot Robbie avrebbe ricevuto un’offerta dai Marvel Studios

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Stando ad un rapporto dell’affidabile insider del Marvel Cinematic Universe, Daniel Richtman, i Marvel Studios avrebbero fatto un’offerta all’attrice candidata all’Oscar Margot Robbie per interpretare Sue Storm, la Donna Invisibile, nel prossimo film dei Fantastici Quattro. Come noto, il processo di casting per questo atteso film Marvel, che introdurrà i quattro supereroi nell’MCU è in corso e c’è grande attesa sulle rivelazioni di chi andrà ad interpretarli. Se tale rumor fosse vero e la Robbie dovesse accettare l’accordo, l’attrice diventerà uno degli esempi più notevoli di protagonista sia in un film Marvel che DC, dato che è già stata Harley Quinn del DC Extended Universe.

Il nome della Robbie è però una novità rispetto alle attrici ad oggi indicate come maggiori candidate al ruolo, tra cui spiccano Vanessa Kirby e Jodie Comer. Uno dei problemi con i rumor sui casting di Fantastici Quattro è il fatto che il film ha più volte cambiato registi e sceneggiatori, portando di conseguenza a continui ripensamenti sugli eventuali attori da coinvolgere. L’ assunzione di ora di Matt Shakman come regista e dello sceneggiatore Josh Friedman ha dunque ora scombussolato di nuovo i piani e tra le loro ipotesi di attori potrebbe dunque essere rientrata anche la Robbie.

L’attrice, come noto, sarà intanto nelle sale a luglio con il film Barbie, mentre tra i suoi progetti di imminente arrivo vi è anche il nuovo film di Wes Anderson, Asteroid City. Inoltre, nel suo futuro dovrebbe esserci anche un film reboot di Ocean’s Eleven. Essendo tra le attrici più richieste del momento, occorrerà dunque capire se la Robbie abbia intenzione o meno di assumersi un impegno come quello apparentemente propostole dalla Marvel, che potrebbe coinvolgerla in più film e in un arco di tempo piuttosto ampio. Con il processo di casting in corso, non dovrebbe volerci molto per avere una risposta a questa domanda.

Fonte: CBR

Pedro Pascal è in trattative per unirsi al cast di Il gladiatore 2

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Stando a quanto riportato da Deadline, Pedro Pascal sarebbe in una fase finale di trattative per unirsi al già notevole cast di Il gladiatore 2, che include già Paul Mescal, Barry Keoghan, Joseph Quinn e Denzel Washington. Anche Connie Nielson e Djimon Hounsou dovrebbero riprendere i loro ruoli dal primo film. Mentre sappiamo che Mescal interpreterà Lucius, figlio di Lucilla e nipote del Commodo di Joaquin Phoenix, Keoghan il ruolo dell’imperatore Geta e Joseph Quinn di Stranger Things quello dell’imperatore Caracalla, rimane ad ora sconosciuta la parte che Pascal potrebbe assumere nel film.

In generale, rimane ancora segreta la trama del film, che dovrebbe in ogni caso svolgersi circa vent’anni dopo la fine di Il gladiatore. Considerando che la Paramount ha attualmente fissato la data di uscita di questo sequel ancora senza titolo ufficiale al 22 novembre 2024, non dovrebbe volerci molto prima che le riprese abbiano effettivamente inizio. A quel punto si inizieranno ad avere maggiori dettagli sull’intero progetto, che sarà diretto da Ridley Scott, già regista di Il gladiatore. Da tempo Scott aspirava a realizzare un sequel di quel suo epico film, capace di incassare oltre 460 milioni a livello globale e vincere cinque premi Oscar.

Per Pascal si tratta dell’ennesimo importante progetto a cui prende parte in questo periodo. Dopo essere tornato ad interpretare il mandalorianoDin Djarin nella terza stagione di The Mandalorian e aver assunto i panni di Joel in The Last of Us, egli ha anche recitato al fianco di Ethan Hawke nel cortometraggio di Pedro Almodovar Strange Way of Life, che sarà presentato in anteprima al Festival di Cannes, mentre farà poi parte del film Drive-Away Dolls di Ethan Coen. Un periodo dunque particolarmente ricco a cui si aggiungerebbe ora anche l’epico Il gladiatore 2 e i fan dell’attore non vedono l’ora di sapere quale ruolo egli effettivamente ricoprirà in esso.

L’estate in cui imparammo a volare 2, la recensione della seconda parte della serie Netflix

“You can dance, you can jive, having the time of your life. Ooh, see that girl, watch that scene, digging the dancing queen…”.

È sulle note della canzone degli ABBA, storico gruppo musicale da cui nasce Mamma mia! (musical e film), che Tully danza nell’ultimo episodio della seconda parte de L’estate in cui imparammo a volare 2. Un brano non casuale, quello scelto per l’ultima scena, che scolpisce e incornicia nella memoria tutto quello che sono state le protagoniste della serie fino alla fine: giovani (nonostante l’età che avanza), libere e invincibili. Quando nel 2021 la serie debuttò su Netflix, il pensiero che fosse una delle solite dramedy trite e ritrite è affiorato nella mente di chiunque. Eppure Maggie Friedman (Le streghe dell’East End) è stata brava (dobbiamo per forza usare il passato) e, con l’aiuto della piattaforma, ha portato in catalogo una storia che, pur avvalendosi dei soliti cliché del caso, è riuscita a farsi valere.

Nella quale i luoghi comuni menzionati sono stati inseriti in maniera ingegnosa e funzionale in un racconto che nella prima stagione non è mai scivolato nel banale. Qualche affanno si è poi iniziato a intravedere con l’arrivo della prima parte della seconda season, rilasciata a dicembre scorso, nella quale è stata evidente un po’ di stanchezza da parte della showrunner che, dal romanzo di Kristin Hannah, aveva saputo plasmare uno show con una precisa visione narrativa. Regalandoci sia una bella storia di amicizia alla Telma e Louise di Ridley Scott, che due protagoniste complesse e complete (e con degli attributi, finalmente). Il blocco finale, arrivato in piattaforma ad aprile, cerca così di dare una degna conclusione al percorso di Tully e Kate, scegliendo saggiamente di non continuare a tessere le fila di una storyline che, a ben guardare, sarebbe dovuta terminare molto prima.

L’estate in cui imparammo a volare 2, trama seconda parte

Tornata dal suo viaggio in Alaska, Tully (Katherine Heigl) viene accolta dalla spiacevole notizia della malattia di Kate (Sarah Chalke), attraverso la quale però le due amiche riescono a riallacciare i rapporti. Nel frattempo torniamo agli anni Settanta, in cui le due sono alle prese con nuovi amori, professori irresistibili, teatro e una morte scioccante. Un salto temporale ci porta agli anni Ottanta, inizio anni Novanta, alle porte sbattute in faccia a lavoro da uomini sessisti e alla nascita della piccola Mara avuta con Johnny (Ben Lawson). Siamo poi di nuovo negli anni Duemila: Kate decide di risposare il marito mentre nel frattempo inizia la chemio per potersi sottoporre a un intervento che, in teoria, dovrebbe salvarle la vita. Fra alti e bassi, le due migliori amiche affronteranno la sfida più grande di sempre: riuscire a superare il cancro di Kate e fare i conti con una morte che potrebbe arrivare.

Perdersi nel racconto

La prima parte de L’estate in cui imparammo a volare 2 ci aveva lasciato con un grosso punto interrogativo: Tully sta per sposarsi con Johnny? Dopo il litigio fra le due migliori amiche a causa dell’incidente, l’episodio si era concluso con la scoperta del cancro di Kate. A questo era seguito un flashforward in cui si vedeva Tully prepararsi per un imminente matrimonio. Giocando con l’ambiguità e i dialoghi della scena, la serie aveva fatto intendere che fosse lei ad essere attesa all’altare e Johnny lo sposo in ansia del suo ritardo. I continui dubbi seminati nel racconto sono stati, d’altronde, una delle carte vincenti dello show, il quale non ha fra l’altro mai smesso di arricchire l’intreccio con colpi di scena e cambi di rotta. Una strategia furba ma efficace, soprattutto perché sfruttata in tutti e tre gli archi temporali, con l’obiettivo di alimentare ancor di più la curiosità dello spettatore.

E se all’inizio è servito per dare maggiore spessore e colore alla storia e più tridimensionalità a Tully e Kate, nella seconda stagione ha finito per essere un problema, oltre che una tortura. Le domande hanno trovato subito risposta e i plot twist sono diventati scontati, inseriti come filler per far progredire un racconto andatosi a incepparsi nei suoi stessi ingranaggi, appesantendone le dinamiche e non suscitando più nessuna reazione. Il continuo saltare dagli anni ’70, agli ’80/’90, per poi tornare agli anni 2000 è riuscito solo a generare confusione, rendendo la fruizione monotona e, in alcuni casi, superficiale e grigia. Troppa carne al fuoco, troppi punti da voler toccare e nessuno su cui focalizzarsi davvero poiché impegnati più a seguire il solito schema, che il suo effettivo contenuto. Da qui, una frettolosità di scrittura e una reiterazione di eventi che hanno fatto spegnere la narrazione. La quale avrebbe dovuto focalizzarsi di più sul presente e sulla attuale crisi delle protagoniste per risultare impattante, facendo delle sequenze del passato solo dei brevi ricordi di supporto al contesto.

L’amicizia salva… ma non questa volta

Neanche l’amicizia fra Tully e Kate, vero carburante della storia, riesce a far mantenere alta la concentrazione. Gli unici momenti che riescono a coinvolgere, suscitando un minimo interesse, sono quelli in cui le protagoniste devono confrontarsi con la malattia di Kate. Per Tully, infatti, la sua morte le cambierebbe per sempre la vita, impedendole di essere felice. Un inserto interessante, che stimola una semplice ma dolorosa riflessione sull’affrontare una possibile dipartita delle persone che amiamo, soprattutto se queste sono pilastro portante della nostra esistenza. Sulla paura di rimanere soli se chi abbiamo accanto dovesse abbandonarci e sulla forza che dovremmo trarre dall’amore che quella stessa persona ci ha trasmesso, trasformandolo in motore della vita.

Concetti bellissimi nella loro importanza, che proprio per questo avrebbero meritato di essere approfonditi meglio sullo schermo, e dei quali abbiamo solo un’insoddisfacente assaggio. Bisogna però ammettere che, pur avendo giocato in sottrazione e con tutte le incrinature presenti, i momenti di pathos, per quanto brevi, risultano commoventi. Lo sono, in verità, per due ragioni. La prima è la più lampante: c’è un impegno, specie negli episodi finali (e nell’ultima scena), a voler costruire immagini dalla lacrima facile, emotivamente e visivamente toccanti. Seppur consapevoli, è innegabile la loro riuscita.

Questo ci porta al motivo numero due, ossia la brillantezza del lavoro svolto in precedenza. L’attimo è reso struggente più dal ricordo che noi spettatori abbiamo di Tully e Kate che dalla composizione della messa in scena. È questo, in realtà, che che fa galoppare davvero l’emozione. Merito di Maggie Friedman e del suo aver sviluppato personaggi definiti e una relazione fra le protagoniste solida e compiuta nella prima stagione, restituendoci una conoscenza a tutto tondo di Tully e Kate. Un’operazione mirata a empatizzare con loro puntata dopo puntata, e che alla fine è servita a rendere il finale de L’estate in cui imparammo a volare 2 tutto sommato significativo, più dolce che amaro. Pur con le sue notevoli sbavature.

James Gunn racconta la fine del suo viaggio con i Guardiani della Galassia Vol. 3

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Dopo oltre dieci anni, tre film, un licenziamento e qualche incursione negli episodi di gruppo, James Gunn è arrivato alla fine della sua corsa con i Marvel Studios con Guardiani della Galassia Vol. 3, al cinema dal 3 maggio. Il regista e sceneggiatore della squadra di eroi più sgangherata che c’è ha parlato con la stampa della fine di quest’avventura e di cosa significherà, d’ora in avanti, non poter più scrivere e raccontare questi personaggi.

“Non avrei mai neanche sognato l’impatto che hanno avuto i Guardiani… no aspetta, l’ho sognato eccome, non mentirò – comincia Gunn, dichiarando onestamente la sua grande fiducia, sin dall’inizio, in questi personaggi – Da subito mi sono sentito positivo rispetto a questo progetto, sapevo che stavamo facendo qualcosa di differente e sapevo che il mondo aveva bisogno di uno space fantasy. Ero molto consapevole del fatto che quello che stavamo facendo avrebbe avuto successo.”

Il bisogno di uno space fantasy

Il percorso di Gunn non è stato dritto, tanto che per un po’ si è pensato addirittura che non fosse in grado di concludere la trilogia, a causa del licenziamento da parte di Disney, ma tutto è bene quel che finisce bene e per fortuna la Casa di Topolino ha ridato a James Gunn le chiavi della Galassia Marvel, consentendogli di portare a termine il suo arco narrativo che, a detta sua, era sempre stato chiaro, sin dall’inizio: “In termini di storia, lungo i tre film, credo di aver avuto subito chiaro il senso, l’arco narrativo che avremmo percorso e dove saremmo arrivati.”

Sicuramente il percorso non è stato semplice e i Guardiani hanno dovuto fronteggiare parecchie avventure, sfide e anche perdite. Un arco narrativo che li porta direttamente a Ovunque, il pianeta che hanno reso il loro Quartier Generale. Quando però una minaccia esterna arriva a mettere in pericolo la vita di Rocket, tutta la squadra si unirà per salvarlo a ogni costo. Questo viaggio ci porterà anche indietro nel tempo, alla scoperta delle origini di Rocket stesso. E questo cambierà per sempre il percorso delle vite dei Guardiani, così come è cambiata la vita di James Gunn negli ultimi 10 anni.

“Realizzare i film dei Guardiani mi ha cambiato in tantissimi modi. Anche solo se considero tutto quello che ho imparato da Kevin Feige e Lou D’Esposito. E poi c’è il fatto che ho trovato davvero una nuova famiglia con questo cast, sono molto felice di aver lavorato con non-str*nzi, e non solo, anche con persone che ci tengono alle cose, compresivi e compassionevoli, amorevoli. Voglio molto bene a tutti loro e questo rende fare il film un’esperienza molto più piacevole. Fare questo press tour con loro è come tornare sul set, ridere e scherzare tra una ripresa e un’altra.”

La musica di Guardiani della Galassia Vol. 3

I Guardiani però non sarebbero quelli che conosciamo senza la loro musica. Le colonne sonore dei primi due film sono diventate delle vere e proprie hit, facendo la fortuna di molti artisti che hanno visto rispuntare alla vetta delle classifiche di tutto il mondo i loro vecchi singoli. Per James Gunn, scegliere le canzoni per Guardiani della Galassia Vol. 3 “è diventata una responsabilità. I primi due Awesome Mix sono diventati delle vere hit. Quindi so che quando scelgo una canzone, adesso, ho una responsabilità. Il punto è che io voglio dare alle persone una buona musica, quindi non devo solo inserire un paio di mie canzoni preferite, e quando scrivo, inserisco la musica già dentro alla sceneggiatura. A volte però cambio idea e cambio canzone in corso d’opera. Questa volta è stato più complicato, perché per il Vol. 1 e 2 si trattava di canzoni pop che erano famose negli anni Settanta, tutte quelle che poteva aver ascoltato Peter nei suoi otto anni sulla Terra, fino al 1988 (anno in cui viene rapito da Yondu). Alla fine del secondo film, Yondu ha regalato a Peter uno Zune con oltre 300 canzoni e ci sono canzoni di ogni decennio. Quindi non sapevo proprio come scegliere tra tante possibilità. Nel tempo ho fatto una lista delle canzoni che avrei potuto inserire, ma ci sono titoli che invece non userò mai, come Cruel to be King di Nick Lowe, per la quale non ho mai trovato una scena giusta. Spesso scelgo canzoni che non conosco molto bene, perché sono adatte al momento.” E dunque è un processo creativo complicato e sempre al servizio della storia, come poi la bontà del prodotto attesta.

Ma c’è una parte meno bella del lavorare con i Marvel Studios, alla trilogia di Guardiani della Galassia? “La parte triste di tutto questo è che mi mancheranno i personaggi, alcuni li ho particolarmente a cuore, come Rocket. Vedrò per sempre le persone, gli attori rimarranno miei amici, ma mi mancheranno i personaggi, non li scriverò più, almeno non nel prossimo futuro, e questa è la parte triste.”

Guardiani della Galassia Vol. 3 vi aspetta al cinema dal 3 maggio.

The Informer – Tre secondi per sopravvivere: tutte le curiosità sul film

Un genere cinematografico particolarmente apprezzato e capace di trasmettere forti emozioni è quello del prison movie (o film carcerario). Ambientati prevalentemente all’interno di una prigione, questi film trovano in questo luogo angusto l’occasione per racconti che possono andare dalla critica sociale fino al dramma più intenso, dal thriller d’azione fino alla commedia. Titoli particolarmente noti sono Papillon, Fuga da Alcatraz, Le ali della libertà e Escape Plan – Fuga dall’inferno. Un altro film che recentemente si è confrontato con questo genere è The Informer – Tre secondi per sopravvivere (qui la recensione), distribuito nel 2019 per la regia di Andrea Di Stefano.

Già autore del film Escobar, dedicato al noto narcotrafficante e con protagonista Benicio Del Toro, Di Stefano ha con The Informer realizzato il suo secondo film in lingua inglese, che omaggia i prison movie degli anni Settanta e Ottanta e punta a sfatare diversi luoghi comuni di questo genere. Di Stefano, anche autore della sceneggiatura insieme a Matt Cook e Rowan Joffe, ha infatti visitato diverse prigioni e incontrato veri criminali al fine di poter inserire nel film quanta più verità possibile a riguardo. Il film si caratterizza inoltre per la presenza di un cast di noti attori, che hanno donato ulteriore valore al progetto.

Accolto in maniera positiva da critica e pubblico, The Informer – Tre secondi per sopravvivere è un ottimo titolo da recuperare se si è appassionati di questa tipologia di film. Al suo interno infatti si ritrova non solo una storia particolarmente tesa ma anche tanti dettagli che ne accentuano il fascino. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Informer – Tre secondi per sopravvivere: la trama del film

Protagonista del film è Pete Koslow, un ex criminale ravveduto ed ora soldato delle forze speciali. Egli sta ora lavorando sotto copertura per l’FBI per infiltrarsi nel traffico di droga della malavita polacca a New York. Deciso a lasciare quel mestiere per poter stare con la sua famiglia, Koslow deve compiere un’ultima missione: tornare nell’ultimo posto in cui si vorrebbe essere rinchiusi, la prigione di Bale Hill. Qui dovrà immischiarsi tra i mafiosi polacchi per poter sgominare dall’interno il loro traffico. La sua missione diventa però ben presto una corsa contro il tempo quando, a causa di un errore, egli rischia di essere individuato come la talpa.

Di conseguenza, anche la sua famiglia corre un grande pericolo, con i membri mafiosi fuori dalla prigione pronti alla violenza. L’agente Koslow deve dunque rivolgersi a Grens, un membro della divisione per il crimine organizzato del NYPD per garantire la sicurezza dei propri cari mentre cerca una via di fuga. Più va avanti nella sua missione, tuttavia, più Pete si renderà conto di quanto vasto sia il dominio di quel gruppo mafioso. A tal punto da coinvolgere anche personalità insospettabili e molto vicine alle forze dell’ordine.

The Informer - Tre secondi per sopravvivere cast

The Informer – Tre secondi per sopravvivere: il cast e le location del film

Protagonista del film nei panni di Pete Koslow è l’attore Joel Kinnaman, celebre per i film RoboCop e Suicide Squad, fortemente voluto dal regista per la sua capacità di risultare allo stesso tempo minaccioso e premuroso. Accanto a lui, nel ruolo della moglie Sofia vi è invece l’attrice Ana de Armas, oggi celebre per i film Blade Runner 2049 e Cena con delitto. Rosamund Pike e Clive Owen interpretano gli agenti Wilcox e Montgomery, che reclutano Pete per la rischiosa missione. Common interpreta il poliziotto Grens, mentre Eugene Lipinski è il mafioso Klimek, noto come Il Generale.

Per quanto riguarda le location del film, molti degli ambienti esterni appartengono alla città di New York. Qui il regista ha potuto dar vita all’atmosfera noir che desiderava. Per quanto riguarda le scene ambientate all’interno della prigione di Bale Hill, queste si sono svolte in una vera prigione abbandonata a Glouchester, nel Regno Unito. Di Stefano ha raccontato di aver scelto questo luogo poiché permetteva di ottenere il realismo ricercato, cosa che non sarebbe stata possibile se si fosse ricorsi a delle ricostruzioni in studio.

The Informer – Tre secondi per sopravvivere: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di The Informer – Tre secondi per sopravvivere grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Now, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 28 aprile alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

Colpevole d’omicidio: trama e cast del film con Robert De Niro

Colpevole d’omicidio: trama e cast del film con Robert De Niro

Legge e criminalità hanno spesso e volentieri avuto un rapporto molto stretto al cinema, il più delle volte confluendo entrambi anche all’interno degli stessi personaggi. Nel thriller del 2002 Colpevole d’omicidio questi due estremi convivono invece all’interno della stessa famiglia, tra un padre poliziotto e il figlio criminale. Diretto da Michael Caton-Jones, noto anche per i titoli voglia di ricominciare e The Jackal, il film si configura così come un complesso dramma famigliare, che spinge i personaggi a confrontarsi con aspetti di sé stessi e di quanti li circondano particolarmente imprevedibili.

Scritto da Ken Hixon, il film è basato sull’articolo Segno di un assassino, scritto per Esquire da Mike McAlary. All’interno di questo si raccontava la vera storia dell’agente Vincent LaMarca, il quale crebbe adottato dal dipartimento della polizia della sua città dopo che suo padre venne giustiziato negli anni Cinquanta per un rapimento. Cresciuto, divenuto poliziotto e padre, Vincent si trovò poi ad indagare sull’omicidio di uno spacciatore, ritrovando in suo figlio Joey il colpevole. Da qui parte il racconto del film, che va così ad esplorare il burrascoso e complesso rapporto tra padre e figlio.

Passato quasi del tutto inosservato al momento della sua uscita, raccogliendo pochi consensi al box office, Colpevole d’omicidio è invece un entusiasmante thriller che meriterebbe di essere riscoperto. Al suo interno si potranno ritrovare elementi e temi più profondi del previsto. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Colpevole d’omicidio: la trama del film

Protagonista del film è Vincent LaMarca, detective della polizia di Manhattan vicino al pensionamento. Nonostante la sua gloriosa carriera, egli non gli ha mai dimenticato la propria provenienza, come anche la difficile situazione famigliare che ha caratterizzato i suoi primi anni di vita. Figlio di un criminale poi arrestato e giustiziato, Vincent è cresciuto con il desiderio di riscattare il proprio nome e grazie al suo operato sembra esserci riuscito. Improvvisamente, però, una nuova macchia minaccia di intaccare il suo status. Indagando sul brutale omicidio di uno spacciatore, Vincent si trova infatti a scoprire verità spiacevoli.

L’omicida viene infatti individuato con il nome di Joey Nova. Ben presto, Vincent si rende conto di come questi altri non sia che suo figlio Joseph. Questo nuovo episodio di cronaca nella famiglia LaMarca induce naturalmente la stampa a calcare la mano a riguardo. Eppure Vincent è convinto che ci sia qualche aspetto di quella vicenda ancora non chiarito e che potrebbe scagionare suo figlio. Nel disperato tentativo di scoprire di più e di riallacciare i rapporti con il Joey, il detective si troverà a doversi scontrare anche con i fantasmi del passato.

Colpevole d'omicidio cast

Colpevole d’omicidio: il cast del film

Ad interpretare il detective Vincent LaMarca vi è il due volte premio Oscar Robert De Niro, anche se per il ruolo era inizialmente stato considerato anche Al Pacino. Come sempre, De Niro si approcciò al personaggio in modo meticoloso, studiando l’attività dei detective ed esercitandosi anche nell’utilizzo della pistola, così da poter risultare più realistico nel maneggiarla. Accanto a lui, nel film, si ritrova anche sua figlia Drena De Niro, nei panni di Vanessa Hansen. Colpevole d’omicidio è stato il secondo film del 2002 in cui De Niro ha recitato insieme a sua figlia, l’altro è Showtime. L’attrice premio Oscar Frances McDormand è invece presente nei panni di Michelle, nuova compagna di Vincent.

Nel ruolo di Joey, il problematico figlio del protagonista, vi è l’attore James Franco. Fu lo stesso De Niro a richiedere la presenza del giovane interprete per questo ruolo, essendo rimasto colpito dalla sua performance in James Dean – La storia vera e desiderando pertanto lavorare con lui. L’attrice Eliza Dushku recita nei panni di Gina, la compagna di Joey che aiuterà Vincent nelle sue indagini. Sono poi presenti gli attori George Dzundza nei panni del collega di Vincent, RegDuffy, e William Forsythe in quelli di Spyder, pericoloso spacciatore della città. La nota attrice teatrale Patti LuPone, infine, è presente nei panni di Maggie LaMarca, ex moglie di Vincent.

Colpevole d’omicidio: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Colpevole d’omicidio è infatti disponibile nei cataloghi di Infinity e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 29 aprile alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Le paludi della morte: trama, cast e la storia vera dietro il film

Ancor più spaventosi dei thriller con assassini, sono i thriller ispirati a veri assassini. L’idea che quanto si sta vedendo sia accaduto realmente genera una certa inquietudine, che contribuisce il più delle volte tanto all’atmosfera quanto al successo del film. Gli esempi a riguardo sono tantissimi, con Zodiac che rimane uno dei massimi esponenti. Nel 2011 si è però fatto notare anche il film Le paludi della morte, scritto da Donald F. Ferrarone, prodotto da Michael Mann e diretto dalla figlia di quest’ultimo, Ami Canaan Mann, qui alla sua seconda regia di un lungometraggio.

Presentato in concorso alla Mostra di Venezia, il film (che in originale è intitolato Texas Killing Fields, è ispirato ad una serie di omicidi verificatisi lungo la strada I-45, in particolare tra le città di Houston e Galveston. La zona è così diventata nota come “The Killing Fields”. Per la sua sceneggiatura, Ferrarone si è in particolare basato sul rapimento di diverse donne, poi ritrovate scaricate in alcune zone di quell’area. Se nella realtà si sospetta di molteplici assassini non identificati, per il film si è deciso di concentrarsi su di un’unica personalità, al fine di rendere il racconto meno articolato.

A lungo considerato un film troppo cupo per essere realizzato, questo riuscì tuttavia a vedere la luce, sostenuto anche da una serie di celebri attori hollywoodiani. Passato in sordina al momento della sua uscita, è oggi un titolo decisamente da riscoprire, specialmente per gli amanti di questo genere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Le paludi della morte: la trama del film

Il film narra le vicende legate al ritrovamento del cadavere di una ragazzina nei pressi della cittadina di Texas City. Il corpo della vittima viene rinvenuto nelle paludi della zona costiera, vicino le raffinerie del petrolio, ed è solo l’ultimo di una lunga e terribile serie di omicidi irrisolti che vedono sempre coinvolte giovani donne violentate e mutilate. Ad occuparsi del caso vi è Mike Souder, giovane poliziotto texano. Considerata la gravità della situazione, però, gli verrà affiancato un agente del FBI proveniente da New York, Brian Heigh. Mentre i due lavorano al fine di trovare indizi, Mike decide di occuparsi anche di Anne, la quale potrebbe facilmente essere una prossima vittima.

La giovane è infatti un’adolescente disadattata che ha passato gran parte della sua vita in riformatorio. Figlia di una prostituta, Anne sembra essere un soggetto ideale per l’assassino. Mike inizia a sviluppare un certo affetto nei confronti della giovane, diventando per lei protettivo come un padre. Nel momento in cui Anne scompare come temuto, i due agenti dovranno intraprendere una corsa contro il tempo al fine di scoprire l’identità dell’assassino e salvare la ragazza prima che possa essere troppo tardi. Sarà a quel punto che Mike scoprirà quanto possa essere pericoloso legarsi ad una potenziale vittima.

Le paludi della morte cast

Le paludi della morte: il cast del film

Ad interpretare il ruolo del poliziotto Mike Souder vi è l’attore Sam Worthington, divenuto una celebrità dopo aver recitato in Avatar. In preparazione a Le paludi della morte, egli ha avuto l’occasione di incontrare il vero detective Souder, apprendendo da lui le principali informazioni sui casi a cui il film si ispira. Ciò gli ha permesso poi di poter essere ulteriormente realistico nella sua interpretazione. Nel ruolo dell’agente FBI Brian Heigh doveva inizialmente esserci l’attore Bradley Cooper, il quale dovette rinunciare a causa di altri impegni. Al suo posto è stato scelto Jeffrey Dean Morgan, oggi noto per essere Negan nella serie The Walking Dead.

La candidata all’Oscar Jessica Chastain, celebre per film come Zero Dark Thirty e Molly’s Game, interpreta invece la detective Pam Stall. Nel film sono poi presenti Jason Clarke, attore recentemente visto in First Man – Il primo uomo e Le strade del male, ricopre il ruolo di Rule, mentre Stephen Graham è Rhino. Annabeth Gish, vista in Prtty Little Liars e Sons of Anarchy, interpreta Gwen Heigh. Infine, nei panni della giovane Anne Sliger si ritrova l’attrice Chloe Grace Moretz, divenuta celebre grazie ai film di Kick-Ass. Sheryl Lee, ricordata per l’iconico personaggio di Laura Palmer in I segreti di Twin Peaks è Lucie Sliger, la madre di Anne. Per prepararsi ai loro ruoli, le due attrici hanno trascorso diversi giorni in un vero centro di recupero per tossicomani.

Le paludi della morte: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Le paludi della morte è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision, Rai Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di domenica 30 aprile alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

David Aja, disegnatore di Hawkeye che ha ispirato la serie Marvel, contro le piattaforme: “Ignorano il diritto d’autore”

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Ospite a Roma, in occasione dell’inaugurazione della sua mostra personale De Sagittis et Seminibus organizzata da ARF! e Instituto Cervantes, l’artista spagnolo David Aja ha incontrato il pubblico e i fan per parlare del suo lavoro e per aprire le porte della Sala Dalì di Piazza Navona all’esposizione di alcune delle sue opere più famose.

Il disegnatore, divenuto particolarmente famoso agli occhi dei fan del Marvel Cinematic Universe perché alle sua storie di Hawkeye si è ispirata l’omonima serie Marvel Studios con Jeremy RennerHailee Steinfeld, ha parlato del suo lavoro, degli inizi, delle sue passioni, ma ha anche accennato alla collaborazione con i Marvel Studios in occasione proprio della produzione della serie. “Sono due mondi diversi, una cosa sono i fumetti l’altra sono i Marvel Studios, da una parte c’è la Disney, tutta Hollywood, dall’altra ci sono i quattro gatti che in una stanza fanno fumetti”.

A differenza di quanto si possa immaginare, David Aja è stato chiamato dagli uomini di Kevin Feige soltanto per realizzare alcuni cartelli e delle copertine, che sono facilmente rintracciabili nei titoli di testa e di coda della serie, tuttavia ha colto l’occasione per criticare la politica contemporanea delle piattaforme che nega il diritto dell’autore di comparire insieme all’opera che contribuisce a creare.

“Il problema dei crediti è molto importante. Ci troviamo in questo posto (l’Italia) dove vediamo le grandi opere dei Rinascimento di Michelangelo e Raffaello, e oggi invece le opere sono di Netflix, di Marvel Studios, di Amazon Prime. Lo stesso Hawkeye è di Marvel Studios, e non viene riconosciuto il credito all’autore. E non si tratta solo del mio caso personale, ad esempio il film di Scorsese fatto da Netflix, diventa un film di Netflix, non più di Scorsese!” All’incoraggiante replica del moderatore dell’incontro che ha augurato un cambiamento di tendenza, David Aja ha risposto, ironico: “Questa conversazione non può andare avanti, perché tanto nel prossimo futuro moriremo tutti a causa del cambiamento climatico”. Che è poi quello che cupamente profetizza l’ultima opera edita di Aja, The Seeds (Berger Books / Bao Publishing, 2021), scritta da Ann Nocenti.

David Aja ha disegnato, nel corso della sua carriera, eroi come Daredevil, Iron Fist, Hawkeye e ha realizzato una serie di copertine premiatissime per Scarlet Witch. La mostra, inaugurata il 28 aprile, è visitabile fino al 9 luglio 2023.

Pesci piccoli – Un’agenzia. Molte idee. Poco budget presentato al COMICON Napoli

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Prime Video ha presentato al COMICON Napoli – International Pop Culture Festival le prime esclusive immagini della serie comedy Pesci piccoli – Un’agenzia. Molte idee. Poco budget, prodotta e ideata dalla content factory The Jackal. Ciro Priello, Fabio Balsamo, Aurora Leone, Gianluca Fru e il regista Francesco Ebbasta hanno mostrato ai fan il loro ultimo lavoro con alcune clip della serie in anteprima e svelato i retroscena che hanno portato la serie a realizzazione. La serie in sei episodi racconta le vicende di una piccola agenzia digital che sogna in grande ma alla fine sopravvive tra clienti stravaganti e le difficoltà di una modesta realtà di provincia. Pesci piccoli sarà disponibile in esclusiva su Prime Video dall’8 giugno. Nel cast protagonisti gli sciacalli Fabio Balsamo, Gianluca Fru, Aurora Leone, Ciro Priello e con Martina Tinnirello.

Nell’epoca delle star di TikTok e di vite di successo incorniciate nei social, cosa c’è di bello nel fare ogni giorno una vita normale? E se questa vita normale si svolgesse in una piccola agenzia di comunicazione social? Ciro, Fabio, Fru e Aurora sono amici e colleghi immersi nel sottobosco digital fatto di brand provinciali sfigati e piccoli influencer tragicomici, ma anche fatto di gesti di amicizia, flirt tra colleghi e riti di gruppo. L’arrivo di una nuova manager declassata ma decisa a dimostrare il suo valore porterà un’ondata di novità, e insegnerà loro che anche un’esistenza normale, senza successi garantiti da milioni di follower, nasconde qualcosa di prezioso se hai gli amici giusti.

Prodotta da The Jackal con Mad Entertainment e in collaborazione con Prime Video, Pesci piccoli – Un’agenzia. Molte idee. Poco budget si divide in sei episodi diretti da Francesco Ebbasta, ideata da Francesco Ebbasta e Alessandro Grespan che hanno scritto il soggetto e la sceneggiatura con Luca Vecchi e Stefano Di Santi. Completano il cast di Pesci piccoli Amanda Campana, Anna Ferraioli Ravel, Angelo Spagnoletti, Veronica Mazza, Giovanni Anzaldo, Sergio Del Prete, Flavio Pellino, Sara Penelope, Dino Porzio, Francesca Romana Bergamo, Alessia Santalucia, Gianni Spezzano, Marina Zanchi, Mario Zinno.

The Matchmaker: recensione del film arabo di Netflix

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The Matchmaker: recensione del film arabo di Netflix

Dopo aver diffuso, in ben 190 paesi, prima titoli di serie o film spagnoli, poi coreani e turchi, Netflix ora punta anche sulla distribuzione di produzioni del mercato arabo. Il thriller psicologico The Matchmaker è girato ad AlUla, un sito del patrimonio mondiale dell’UNESCO in Arabia Saudita, una vasta oasi desertica di 22 km quadrati dove transitava l’antica Via dell’Incenso che veicolava spezie e altre mercanzie dallo Yemen e dall’Oman, ora meta anche per il nuovo turismo di lusso nel deserto. Questo film è prodotto da Telfaz11 e diretto da Abdulmohsin Aldabaan. La trama segue la storia di Tarek, un semplice impiegato che si innamora perdutamente della bellissima stagista del suo ufficio.

La trama di The Matchmaker

Tarek (Hussam Al Harthi) lavora come tecnico informatico in un’azienda, è sposato con Reem (Rahaf Ibraheem) e ha una figlia ma quando torna a casa, sempre di sera molto tardi come fa notare la sua bambina, non dedica mai del tempo alla famiglia e preferisce andare a dormire. Lo stesso uomo, nel cuore della notte, si sveglia e spia dal tetto segretemente una coppia che si sta divertendo e ballando nell’appartamento davanti al suo palazzo e prova invidia. Ma perchè Tarek è cosi distante da sua moglie? L’unica spiegazione è che l’impiegato e annoiato della sua vita monotona ma l’arrivo in ufficio di una giovane donna di nome Salma (Nour AlKhadra), forse gli cambierà la sua esistenza per sempre.

Il protagonista al lavoro, ascolta e guarda un video su internet che spiega la differenza tra un maschio e un uomo. Tarek ovviamente è il classico individuo tranquillo e pacato che sogna di essere un maschio alfa. Intanto la sua collega Salma, di punto in bianco, da le dimissioni e lui in preda al suo folle innamoramento per la ragazza decide di prendere un volo e raggiungere la ex collega in uno strano resort nel deserto. Questo residence di lusso è gestito da un sensale, Hessa (Reem Al Habib), che assicura al protagonista, perplesso e anche un po’ spaventato, che il posto dona la totale priorità della privacy per chi ci soggiorna e spiega le varie fasi della vacanza. Ma si persepisce qualcosa di terribile in quello strano luogo, prima di tutto non esiste una rete mobile e secondo, chi lavora lì sono dei camerieri molto inquietanti e indossano delle tuniche color rosso sangue.

The Matchmaker film recensioneDurante la prima sera nel resort, Tarek fa amicizia con un’altro ospite che gli racconta che i suoi amici non sono mai più tornati indietro. Il protagonista inizia a percepire, finalmente, che il posto non è sicuro e vuole scappare, ma viene risucchiato in vari sogni e poi incubi ad occhi aperti, ma per fortuna riesce ad uscirne fuori. Tarek decide di lasciare il resort, convince persino un altro uomo ad andare via con lui, ma ovviamente appena sale in auto viene fermato da uno dei dipendenti di Hessa. Alla fine il protagonista, grazie all’aiuto di Salma riesce a tornare a casa e finalmente capisce la fortuna di aver una moglie e una figlia che gli vogliono bene.

Un film che ricorda Black Mirror

Il significato di The Matchmaker viene spiegato tutto nella sequenza iniziale stessa. Una voce femminile racconta la leggenda di una donna e della sua missione su come purificare i peccati degli uomini attraverso il fuoco. Il film si rivela fin da subito un racconto d’ispirazione dal folklore e dalla mitologia con mariti infedeli che quando bruciano vivi, annientano con le fiamme anche la loro tendenza a commettere adulterio. Dopo la loro morte questi uomini rinascono, ma come servi fedeli che eseguono ogni comando delle donne della congrega della sensale.

Il concetto principale è interessante, ma il regista non è bravo nella sua esecuzione. Questo film però possiede un punto a suo favore, quello di ricordare una dinamica alla Black Mirror. Le atmosfere dello strano resort, nascosto nel deserto, possono essere utilizzate per una qualsiasi trama della serie antologica. In The Matchmaker abbiamo la dinamica di una sensale che promette agli uomini che li abbinerà alla loro sposa perfetta, il “misyar” un matrimonio senza vincoli dove la moglie rinuncia ai diritti matrimoniali convenzionali, solo che qui si rivela con il risultato contrario.

Il finale è insoddisfacente anche perché la storia è brevemente guidata dal protagonista, un personaggio molto anonimo e troppo poco definito. Accogliamo con favore il punto di vista opposto, quello di Salma, anche è l’unica attrice del cast che spicca grazie alla sua ottima recitazione, purtroppo il suo personaggio appare solo all’inizio e nel finale frettoloso. Per concludere The Matchmaker avrebbe potuto usare un po’ di tempo in più, 120 minuti sono troppo pochi, per sistemare le cose e sfuttare il personaggio più riuscito quello di Salma.

Il principe di Roma con Marco Giallini in prima tv su SKY e NOW

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Il principe di Roma con Marco Giallini in prima tv su SKY e NOW

Arriva in prima tv su Sky lunedì 1° maggio IL PRINCIPE DI ROMA, alle 21.15 su Sky Cinema Uno (e alle 21.45 anche su Sky Cinema Collection), in streaming su NOW e disponibile on demand.

Una divertente commedia diretta da Edoardo Falcone, con protagonista Marco Giallini nei panni di un ricco uomo che sta per diventare nobile. Nel cast con lui anche Giulia Bevilacqua, Filippo Timi, Sergio Rubini, Denise Tantucci, Antonio Bannò, Liliana Bottone, Massimo De Lorenzo, con Andrea Sartoretti e con Giuseppe Battiston. Il film è una produzione Lucky Red con Rai Cinema in collaborazione con Sky Cinema.

La trama del film

Roma, 1829. Bartolomeo è un uomo ricco e avido che brama il titolo nobiliare più di ogni cosa. Nel tentativo di recuperare il denaro necessario a stringere un accordo segreto con il principe Accoramboni per ottenere in moglie sua figlia, si troverà nel bel mezzo di un sorprendente viaggio a cavallo tra passato, presente e futuro. Guidato da compagni d’eccezione dovrà fare i conti con sé stesso e conquistare nuove consapevolezze.

Il film fa parte anche della collection RISATE ALL’ITALIANA, che da lunedì 1 a domenica 14 maggio proporrà su Sky Cinema Collection oltre 120 titoli con le migliori commedie “made in Italy” e i grandi nomi delle risate all’italiana. Oltre a Marco Giallini conIL PRINCIPE DI ROMA tra i protagonisti della collection ci sono Antonio Albanese nelle celebri vesti dell’imprenditore calabrese corrotto Cetto La Qualunque in QUALUNQUEMENTE, TUTTO TUTTO NIENTE NIENTE e CETTO C’È SENZADUBBIAMENTE; Paola Cortellesi, diretta da Riccardo Milani, nella commedia campione d’incassi MA COSA CI DICE IL CERVELLO e SCUSATE SE ESISTO! con Raoul Bova; Claudio Bisio tra le sale al Quirinale in BENVENUTO PRESIDENTE!, BENTORNATO PRESIDENTE e, in compagnia di Alessandro Siani, nelle commedie che hanno sbancato al botteghino BENVENUTI AL SUD e BENVENUTI AL NORD. Siani sarà anche in veste di regista e di protagonista in MISTER FELICITÀ con Diego Abatantuono; quest’ultimo anche tra gli irresistibili protagonisti di COMPROMESSI SPOSI con Vincenzo Salemme e del remake della commedia francese “Tanguy” IL MAMMONE con Angela Finocchiaro e Andrea Pisani; l’attore.

E ancora il regista e sceneggiatore toscano Leonardo Pieraccioni con IL SESSO DEGLI ANGELI, SE SON ROSE e UN FANTASTICO VIA VAI; e l’attore e comico Pasquale Petrolo, in arte Lillo, nella commedia diretta e interpretata da Sergio Rubini MI RIFACCIO VIVO, in CON CHI VIAGGI con Fabio Rovazzi e nell’esilarante GLI IDOLI DELLE DONNE con Greg e Corrado Guzzanti. Infine, il duo comico siciliano Ficarra e Picone in LA MATASSA e in ANDIAMO A QUEL PAESE tra superstizione e risate; il trio comico più popolare d’Italia, Aldo, Giovanni e Giacomo, ne IL COSMO SUL COMÒ e ODIO L’ESTATE; la commedia di Neri Parenti VACANZE AI CARAIBI con Christian De Sica e quella di Carlo Vanzina come NON SI RUBA A CASA DEI LADRI con Vincenzo Salemme, Massimo Ghini, Stefania Rocca e Manuela Arcuri.

Star Wars, Damon Lindelof: “Mi è stato chiesto di andarmene, ma ci riproverei”

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L’uscita di Damon Lindelof dall’universo di Star Wars non è stata una decisione comune, ha confermato lo scrittore in una nuova intervista a Esquire. Il co-creatore di “Lost” e “The Leftovers” è salito a bordo di un nuovo film di Star Wars nel 2022 con il regista di “Ms. Marvel” Sharmeen Obaid-Chinoy. Lindelof ha chiamato Justin Britt-Gibson (“Counterpart”, “Into the Badlands”) per scrivere insieme a lui il progetto. Tuttavia la coppia è uscito dal film a febbraio. “Ero in più di trattative per unirmi all’universo di Star Wars“, ha detto Lindelof a Esquire. “Mi sono unito all’universo di Star Wars e mi è stato chiesto di andarmene.”

Lindelof e Britt-Gibson sono stati sostituiti come scrittori da Steven Knight, meglio conosciuto negli ultimi anni come il creatore di “Peaky Blinders“. Obaid-Chinoy è rimasto come regista durante la transizione alla sceneggiatura. Lindelof ha detto a Variety all’inizio di questo mese che la sua sceneggiatura era “un vero lavoro d’amore”.”Auguro loro buona fortuna“, ha aggiunto Lindelof a Variety. “Sharmeen Obaid-Chinoy è una regista incredibile e non vedo l’ora di vedere cosa si inventerà“.

Alla celebrazione di Star Wars, è stato annunciato che il film di Obaid-Chinoy e Knight è in realtà un sequel di “Star Wars: The Rise of Skywalker” del 2019 e presenterà il ritorno di Rey di Daisy Ridley nel franchise. Non è ancora confermato se Lindelof stesse anche pianificando un film incentrato su Rey per la regia di Obaid-Chinoy, anche se le voci lo hanno affermato. “Riuscirò a rimettermi in fila fuori dal club e proverò a rientrare di nuovo?” Lindelof ha detto a Esquire di tornare a Star Wars in futuro. “Assolutamente. Se all’inizio non ci riesci, prova e riprova… o riprova ancora, come direbbe Yoda”.

La presidente della Lucasfilm Kathleen Kennedy ha confermato che il nuovo film di Ridley Star Wars seguirà Rey mentre costruisce un nuovo Ordine Jedi, aggiungendo in un’intervista con IGN che i fan riprenderanno con Rey ben oltre un decennio dopo “The Rise of Skywalker“. “Beh, siamo a 15 anni da ‘Rise of Skywalker’, quindi siamo nel dopoguerra, dopo il Primo Ordine, ei Jedi sono allo sbando“, ha confermato Kennedy. “Ci sono molte discussioni in giro, ‘Chi sono i Jedi? Cosa stanno facendo? Qual è lo stato della galassia?’ Sta tentando di ricostruire l’Ordine Jedi, sulla base dei libri, sulla base di ciò che ha promesso a Luke, quindi è lì che stiamo andando”. La Disney non ha ancora annunciato una data di uscita per il nuovo film di Rey.

Tom Cruise, Winnie the Pooh e Nicole Scherzinger per il concerto dell’incoronazione di re Carlo

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L’incoronazione di re Carlo III è destinata a essere un’occasione memorabile, se non altro per l’eclettica formazione che si esibirà in un concerto organizzato in onore del nuovo monarca. Le ultime star da confermare per il concerto dell’incoronazione, che si svolgerà nel parco del castello di Windsor il giorno dopo la storica cerimonia, sono l’attore di “Top Gun” Tom Cruise, la frontwoman delle Pussycat Dolls Nicole Scherzinger e il piccolo cubby Winnie the Pooh.

Non sarà il primo contatto del trio con i reali, con tutti e tre che hanno partecipato a precedenti eventi reali. Tom Cruise è stato ospite al funerale della principessa Diana nel 1997, Pooh è stato invitato a una festa in giardino per bambini a Buckingham Palace per l’80° anniversario della regina Elisabetta II nel 2006 e Scherzinger ha preso parte a un corteo in onore del giubileo di platino della regina Elisabetta l’anno scorso. Per l’incoronazione, che onorerà l’ascensione al trono di re Carlo dopo la morte di sua madre, la regina Elisabetta, lo scorso anno, Cruise e Pooh appariranno accanto alla star di “Dynasty” Joan Collins, al cantante Tom Jones, all’avventuriero Bear Grylls e al ballerino Oti Mabuse in una serie di VT preregistrati in cui riveleranno “fatti poco noti sul re”.

Anche recentemente confermati per il concerto ci sono Paloma Faith, Tiwa Savage, Steve Winwood, Olly Murs e il DJ del club Pete Tong, che suonerà i suoi classici di Ibiza. Il concerto vedrà anche la partecipazione del pianista di fama mondiale Lang Lang e della recente vincitrice di “The Piano” Lucy. Anche la star di Bollywood Sonam Kapoor apparirà sul palco per offrire un’esibizione per presentare il coro virtuale del Commonwealth. Si uniranno ad artisti come Katy Perry e Lionel Richie, che sono stati annunciati all’inizio di questo mese. La star di “Downton Abbey” Hugh Bonneville ospiterà gli atti, che sono prodotti dai BBC Studios.

Sono incredibilmente onorato di far parte di un evento così storico“, ha dichiarato Scherzinger. “Il Regno Unito è la mia casa lontano da casa ormai da molti anni, quindi questo significa molto per me prestare la mia voce attraverso il dono della canzone. Il pezzo che canterò è una canzone così potente e commovente. E condividere il palco con Lang Lang sarà un sogno che si avvera; una performance irripetibile.”

Kate Phillips, direttrice di Unscripted della BBC, ha dichiarato: “Sono lieta che ancora più nomi di livello mondiale si siano uniti alla line-up per il concerto dell’incoronazione, trasmesso in diretta dalla BBC. Sullo sfondo mozzafiato del Castello di Windsor, sarà una serata piena di momenti memorabili, che le Loro Maestà e tutti nel Regno Unito potranno godersi!L’incoronazione del re avrà luogo sabato 6 maggio. Il concerto dell’incoronazione seguirà la sera di domenica 7 maggio.

Superman: Legacy, James Gunn vuole un Superman che abbia “umanità” e sia “qualcuno da abbracciare”

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James Gunn ha parlato con Variety rivelando che il suo prossimo film dei DC Studios, Superman: Legacy, non ha ancora trovato il suo protagonista, ma la produzione sta prendendo in considerazione “alcune scelte davvero fantastiche”. Sul tappeto rosso per “Guardiani della Galassia Vol. 3”, gli attori dell’MCU, Pom Klementieff e Will Poulter, hanno anche anticipato se si sarebbero uniti o meno al regista per il suo prossimo film DC.

James Gunn ha spiegato esattamente cosa sta cercando per il suo Clark Kent. “Il prossimo Superman deve essere qualcuno che ha tutta l’umanità che ha Superman, ma è anche un alieno“, ha detto Gunn a Marc Malkin di Variety . Deve essere qualcuno che ha la gentilezza e la compassione che ha Superman ed essere qualcuno a cui vuoi dare un abbraccio.

Per quanto riguarda il fatto che Gunn stia reclutando o meno la star di “Guardians” Chris Pratt per il ruolo, ha detto. “Non è Chris Pratt. Se avesse qualche anno in meno, forse.» Il co-responsabile dei DC Studios ha annunciato a dicembre che stava scrivendo il prossimo lungometraggio, e a marzo è stato poi confermato come regista di “Superman: Legacy” . Di recente ha rivelato che “i costumi, le scenografie e altro sono ora operativi”.

Klementieff, che interpreta Mantis nei film “Guardiani della Galassia Vol. 3”, dice che sta parlando con Gunn del passaggio al mondo DC. Abbiamo avuto conversazioni e stavamo già facendo progetti. Ma non c’è ancora nulla di confermato“. Ha messo gli occhi su un personaggio, ma ha detto che non può rivelare chi sia – solo che ha sempre “pensato che il personaggio fosse fottutamente figo“.

Anche se Klementieff potrebbe unirsi a Gunn per Superman: Legacy, il nuovo arrivato nel MCU Poulter intende rimanere con la Marvel. Ha rivelato di non aver nemmeno pensato di fare un provino come Superman di Gunn. “Non fino a poco fa”, ha asserito Poulter. “No, sono molto grato di essere in questo per il periodo di tempo che sono. Grato solo per questo”.

Superman: Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025. Superman: Legacy è il primo di un universo pianificato di narrazione multipiattaforma (presumibilmente uno che si mescolerà con i progetti di streaming per HBO Max) in una Fase 1 che lo studio chiama Gods and Monsters. Il cast non è stato ancora annunciato, ma l’uscita nelle sale globali del film è prevista per l’11 luglio 2025.

Blade: il creatore di True Detective riscriverà il film!

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Blade: il creatore di True Detective riscriverà il film!

Il creatore di “True Detective” Nic Pizzolatto ha firmato per scrivere il tormentato film Blade dei Marvel Studios, riunendosi con Mahershala Ali, che ha recitato nella terza stagione della sua serie poliziesca HBO.

Blade vanta il premio Oscar Mahershala Ali come protagonista nei panni del cacciatore di vampiri, con Aaron Pierre, Delroy Lindo e Mia Goth nel cast. La pre-produzione del film è in corso, con Pizzolatto che assume l’incarico di sceneggiatore, lavorando su una bozza della sceneggiatura del candidato agli Emmy Michael Starrbury.  Il film è stato definito “più oscuro della maggior parte dei film MCU”. Diretto da Yann Demange, che ha diretto “White Boy Rick” e il pilot di “Lovecraft Country“, il film dovrebbe iniziare le riprese a fine maggio ad Atlanta.

Il riavvio di Blade è stato annunciato per la prima volta al Comic-Con nel 2019, quando il capo dei Marvel Studio Kevin Feige ha sorpreso Hall H annunciando che Ali avrebbe assunto il ruolo del famigerato daywalker dopo che Wesley Snipes ha interpretato il personaggio dei fumetti Marvel in tre film tra il 1998 e il 2006. Blade è attualmente programmato per uscire nelle sale il 6 settembre 2024 come film finale della Fase Cinque del MCU.

Pizzolatto, pluripremiato romanziere e scrittore di racconti, è meglio conosciuto per aver creato l’acclamata serie drammatica antologica della HBO, lanciata nel 2014, con Matthew McConaughey e Woody Harrelson. Una quarta stagione, sottotitolata “Night Country” e interpretata da Jodie Foster e Kali Reis, debutterà entro la fine dell’anno. Lo scrittore sta anche sviluppando un riavvio di “I magnifici sette” per Amazon.

Il nuovo Blade

Del nuovo Blade e si sa ancora molto poco se non che esplorerà la natura del personaggio, un vampiro in grado di camminare alla luce del sole che usa i suoi poteri per dare la caccia ai suoi simili malvagi. Il personaggio era già stato raccontato al cinema con i film Blade, Blade II e Blade: Trinity, dove ad interpretare il personaggio vi era l’attore Wesley Snipes. La scelta di Mahershala Ali per assumere ora tale ruolo sembra aver messo d’accordo tutti, con l’attore indicato perfettamente idoneo sia a livello estetico che di carisma.

Il Blade di Ali, come noto, ha già avuto un suo piccolo ingresso nell’MCU. Sua è infatti la voce che si può ascoltare nella scena post titoli di coda del film Eternals, quella in cui compare anche l’attore Kit Harington e la celebre Lama d’Ebano, che a sua volta sembra comparirà in Blade. Con il periodo di riprese annunciato, è solo questione di tempo prima che inizio ad arrivare ulteriori notizie sul film, sia per quanto riguarda il cast sia per quanto riguarda il look del protagonista e dell’opera in sé. Blade dovrebbe uscire in sala il 6 settembre 2024 come film finale della Fase Cinque del MCU.

Casa del Cinema: il programma delle nuove attività, dalla selezione di Martin Scorsese all’omaggio a Claudia Cardinale

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Da venerdì 5 maggio 2023 prenderà il via la nuova programmazione della Casa del Cinema che, dallo scorso febbraio, su delibera di Roma Capitale, è gestita dalla Fondazione Cinema per Roma, l’ente che organizza la Festa del Cinema. La Casa del Cinema a Villa Borghese è promossa da Roma Capitale, Regione Lazio, Cinecittà (in rappresentanza del Ministero della Cultura), Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Roma e Fondazione Musica per Roma. Il Partner Istituzionale è SIAE. Le attività si svolgono in collaborazione con Rai Cinema, CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia e Cineteca di Bologna. Gli Sponsor tecnici sono APA – Agenzia Pubblicità Affissioni e Canon. La rinnovata linea editoriale della Casa del Cinema è curata dal Presidente della Fondazione Cinema per Roma, Gian Luca Farinelli, e dalla Direttrice Artistica, Paola Malanga, con Francesca Via, Direttrice Generale.

GLI SPAZI

2.500 metri quadrati dedicati al cinema, tre sale di proiezione, una sarà intitolata a Federico Fellini

Inaugurata il 18 settembre 2004, la Casa del Cinema è posizionata all’interno di Villa Borghese e a pochi metri da via Veneto, uno dei luoghi simbolo del cinema italiano nel mondo. La struttura si sviluppa su una superficie di 2.500 metri quadrati e accoglie tre sale cinematografiche di differenti capienze. La più grande è la Sala Cinecittà, con 118 posti, un piccolo gioiello di restauro, riconversione architettonica e di tecnologia, grazie alle attrezzature digitali in 4K, il sistema Dolby Atmos e la possibilità di garantire proiezioni in analogico 35mm. La seconda sala, di 65 posti, anch’essa dotata delle più moderne tecnologie digitali di proiezione e del suono, sarà dedicata, a partire dal prossimo 5 maggio, alla memoria di uno dei più grandi cineasti della storia del cinema mondiale, Federico Fellini. La struttura ospita inoltre la Sala Gian Maria Volontè di 46 posti e una delle più grandi arene cinematografiche della Capitale, il Teatro all’aperto Ettore Scola, con 300 posti a sedere immersi nel verde di Villa Borghese. Fra gli altri luoghi della struttura, il Salotto Suso, destinato ad attività stampa, interviste, meeting e networking e gli spazi espositivi “Sergio Amidei” e “Cesare Zavattini”, per mostre ed esposizioni. Fra i servizi a disposizione del pubblico, anche una Caffetteria-Ristorante.

IL RESTYLING

Un ampio progetto curato dalla Fondazione Cinema per Roma

Dallo scorso febbraio, la Casa del Cinema – che compirà venti anni nel 2024 – è al centro di un ampio progetto di restyling curato dalla Fondazione Cinema per Roma. In particolare, per quanto riguarda gli spazi esterni, sono state ristrutturate le facciate, risistemato il vialetto d’accesso e ripristinata l’area verde intorno all’Arena, che sarà dotata di una grande pedana in legno sulla platea. Sempre nei pressi dell’Arena, sono stati recuperati i servizi interrati che saranno messi a disposizione di tutti i visitatori di Villa Borghese. Riguardo agli spazi interni, è stato completamente rivisitato l’atrio di ingresso e ristrutturati gli spazi espositivi “Sergio Amidei” e “Cesare Zavattini”. Le sale di proiezione sono state parzialmente rinnovate. Grazie a una connettività in fibra appena installata, in tutta la struttura è ora disponibile un servizio di Wi-Fi gratuito. Grazie alla collaborazione con Zètema Progetto Cultura, la Casa del Cinema è ora più ecosostenibile: sono stati infatti predisposti interventi di efficientamento energetico per ottimizzare i consumi, con la sostituzione degli impianti di condizionamento e di tutti i corpi illuminanti. In collaborazione con APA, sarà posizionato sulla facciata un impianto di tecnologia avanzata Led mentre all’interno saranno montati tre schermi: queste soluzioni sono tutte pensate per comunicare al meglio gli eventi in programma e per diffondere informazioni culturali e istituzionali. È inoltre imminente la ristrutturazione dell’area dedicata alla caffetteria e al ristorante con una gestione che offrirà al pubblico una rinnovata offerta enogastronomica e una serie di attività collaterali pensate per tutti i fruitori della Casa del Cinema.

IL LOGO

La Casa del Cinema come dimora della settima arte nella Capitale

Il nuovo logo della struttura, realizzato da The B. Agency, è ispirato all’identità visiva della Festa del Cinema di Roma. Attorno ai caratteri della parola “Cinema” si delinea il profilo dello storico edificio seicentesco che, immerso nel Parco di Villa Borghese, a due passi da via Veneto, intende svolgere un ruolo ancora più importante come dimora della settima arte nella Capitale.

LA CAMPAGNA PROMOZIONALE

Una lanterna magica unisce il pubblico del cinema, gli autori e gli interpreti

La scelta di realizzare un’illustrazione che, anche se digitale, mantenga la freschezza del bozzetto pittorico nasce da una visione ben precisa: il cinema è sempre in bilico tra il rinnovamento tecnologico e un’autorialità a volte quasi artigianale. Il viaggiare tra questi due estremi restituisce ogni volta un prodotto differente, ma tutto è tenuto insieme da un fascio di luce: la Casa del Cinema diventa allora una lanterna magica che racconta e unisce sullo stesso piano sogno e realtà, pubblico, autori e interpreti. Credits Fondazione Cinema per Roma / Illustrazione di Gianluca Manna.

IL NUOVO FORMAT

Una programmazione quotidiana dal lunedì alla domenica, la stagione estiva nella grande arena da 300 posti, in autunno spazio agli eventi della Festa del Cinema

Dopo le giornate inaugurali (5-7 maggio) che avranno una speciale programmazione, da lunedì 8 maggio la Casa del Cinema ospiterà quotidianamente una serie di eventi realizzati dalla Fondazione Cinema per Roma: fra questi, proiezioni, rassegne, presentazioni e incontri. Dal lunedì al venerdì, saranno proiettati, presso le Sala Cinecittà e Fellini, quattro film al giorno, mentre sabato e domenica saranno sei. Il biglietto d’ingresso sarà di 5 euro con la possibilità di richiedere card sconto per tutte le tipologie di pubblico: Young, Senior, Family, Cinema Lovers e Studenti. Dal 5 giugno al 31 agosto, la programmazione si sposterà presso il Teatro Ettore Scola: ogni giorno, a partire dalle ore 21.30, la grande arena all’aperto ospiterà una proiezione a ingresso gratuito. Da settembre, la Casa del Cinema riprenderà la programmazione nelle sale interne, mentre dal 18 al 29 ottobre la struttura accoglierà una parte degli eventi della diciottesima edizione della Festa del Cinema di Roma.

IL PROGRAMMA DAL 5 MAGGIO AL 4 GIUGNO

La giornata inaugurale, le rassegne “Passeggiate romane” e “Cannes Cannes”, un omaggio a Claudia Cardinale, “Carta Bianca” a Martin Scorsese

La nuova programmazione della Casa del Cinema partirà venerdì 5 maggio. Alle ore 19 presso la Sala Cinecittà, si terrà la diretta di “Il cinema alla radio” in programma su Rai Radio 3 con la conduzione di Steve della Casa, voce storica della trasmissione e Direttore del Torino Film Festival, insieme ad Alberto Anile, critico cinematografico e Conservatore della Cineteca Nazionale. La Casa del Cinema ospiterà eccezionalmente il primo appuntamento, dedicato a 8½ di Federico Fellini, di “Il cinema nel cinema alla Radio (conservare, restaurare, proiettare)”, l’iniziativa promossa da Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, Rai Radio3 e Direzione Radio Rai che contribuisce a valorizzare il patrimonio del più importante archivio cinematografico italiano e testimonia l’impegno culturale, didattico e formativo che la Cineteca Nazionale svolge con la sua attività di preservazione e diffusione della storia del cinema italiano. Il pubblico potrà partecipare alla trasmissione ritirando il coupon distribuito presso la biglietteria della Casa del Cinema a partire da mezz’ora prima dell’inizio e fino a esaurimento posti disponibili. Nel corso della serata, inoltre, le sale Cinecittà, Fellini e Volontè ospiteranno proiezioni di un montaggio di quindici minuti con le scene più iconiche di celebri film ambientati nella Capitale.

Così Paola Malanga e Gian Luca Farinelli presentano il programma del mese di maggio: “La riapertura della Casa del Cinema, rinnovata per l’occasione, non poteva che cominciare da Roma. Perché Roma ha con il cinema una sintonia impressionante, come se – dopo i fasti dell’antichità e la sontuosità del barocco – solo uno schermo grande potesse proiettarla nell’età contemporanea. È infatti sul grande schermo che, da oltre un secolo, questa città si ritrova, si esplora, si offre agli spettatori e si reinventa rimanendo fedele a se stessa. La filmografia della città, come il fiume che l’attraversa, pare snodarsi tra incessanti variazioni sugli stessi temi, che danno il senso del trascorrere del tempo nella costanza dei tratti distintivi. Il Senatus e il Populus, le maschere e le suburre, il Grand Tour dei monumenti e quello delle terrazze, il centro e le periferie, la Storia che attraversa le storie dei suoi abitanti: a Roma tutto torna, solo lo sguardo cambia. E spesso è lo sguardo degli “stranieri” arrivati nella capitale – Fellini, Flaiano, Pasolini, Visconti, Sorrentino, tanto per rimanere in Italia – a coglierne la dimensione più vera e a renderla eterna. La collezione di film in programma, che va dal cinema muto al 2022, intende essere un primo, corposo omaggio, e si limita a titoli italiani. Nei mesi a venire, altre passeggiate romane andranno ad arricchire il ritratto della città. La prima star a varcare la soglia della nuova Casa del Cinema, nel tributo curato da Cinecittà, sarà Claudia Cardinale, che sessant’anni fa, nel mitico 1963, illuminò senza sosta gli schermi con La ragazza di Bube, 8½ e Il Gattopardo, vincitore della Palma d’Oro al Festival di Cannes. A proposito di Cannes, in attesa del verdetto della giuria capitanata da Ruben Östlund, regista svedese, nei giorni cruciali del festival prende il via un appuntamento (che diventerà annuale) con le Palme d’oro e i Presidenti delle giurie che le hanno consegnate, spesso con geniale lungimiranza rispetto alle contestazioni del pubblico in sala come nel caso di La dolce vita di Federico Fellini e del Presidente Georges Simenon. Infine, in occasione di questa riapertura, un grande sogno si avvera e si chiama Martin Scorsese. La sua Carta Bianca a coppie, di cui a maggio presentiamo la prima parte, è semplicemente imperdibile. Lo splendore dei film e il gioco sottile delle combinazioni inaspettate ci restituiscono ciò che negli ultimi tempi abbiamo forse un po’ perduto: il puro piacere del cinema. A Casa sua, in sala, non a casa nostra dove è rimasto confinato troppo a lungo”.

6-15 maggio – Passeggiate romane

L’omaggio alla città di Roma, dal titolo “Passeggiate romane”, in collaborazione con Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, si svolgerà per tutto il primo weekend, con una serie di proiezioni che si terranno dal mattino alla sera a ingresso gratuito, per poi proseguire nella settimana dall’8 al 15 maggio, al costo di 5 euro. Il programma ospiterà trentadue film e diciannove cortometraggi, dai primi del ‘900 a oggi, che vedranno protagonisti la Capitale, i personaggi, le storie, gli scorci che l’hanno resa famosa in tutto il mondo. La rassegna sarà inaugurata, alle ore 11 di sabato 6 maggio, da “Roma Silent”, un’inedita sequenza di tre film muti: in programma, La presa di Roma di Filoteo Alberini (1905), il primo film di finzione prodotto in Italia, considerato un vero e proprio colossal per l’epoca; A Travers les ruines de la Rome antique (1911), che mostra una città fatta esclusivamente di rovine, anacronistica, immersa nel passato; Il capriccio del miliardario (1914), in cui i partecipanti, in una specie di parkour ante litteram, devono seguire il capriccio di James Rocksfeller e attraversare Roma sulla linea retta Monte Mario – Pontelungo, scavalcando tutti gli impedimenti.

Film della rassegna “Passeggiate romane”: 8½ di Federico Fellini, Italia, 1963, 138’ – Bassifondi di Trash Secco, Italia, 2022, 94’ – Bellissima di Luchino Visconti, Italia, 1951, 113’ – Caro diario di Nanni Moretti, Italia, Francia, 1993, 100’ – Estate romana di Matteo Garrone, Italia, 2000, 90’ – Febbre da cavallo di Steno, Italia, 1976, 100’ – Gli anni più belli di Gabriele Muccino, Italia, 2020, 129’ – Il conformista di Bernardo Bertolucci, Italia, Francia, Germania Ovest, 1970, 112’ – Il conte Tacchia di Sergio Corbucci, Italia, 1982, 118’ – Il marchese del grillo di Mario Monicelli, Italia, Francia, 1981, 132’ – Il trucido e lo sbirro di Umberto Lenzi, Italia, 1976, 109’ – L’odore della notte di Claudio Caligari, Italia, 1998, 100’ – La dolce vita di Federico Fellini, Italia, Francia, 1960, 180’ – La grande bellezza di Paolo Sorrentino, Italia, 2013, 180’ – La romana di Luigi Zampa, Italia, 1954, 91’ – La terra dell’abbastanza di Fabio D’Innocenzo, Damiano D’Innocenzo, Italia, 2018, 90’ – Ladri di biciclette di Vittorio De Sica, Italia, 1948, 88’ – Le fate ignoranti di Ferzan Özpetek, Italia, 2001, 105’ – Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti, Italia, 2016, 112’ – Mamma Roma di Pier Paolo Pasolini, Italia, 1962, 114’ – Peccato che sia una canaglia di Alessandro Blasetti, Italia, 1955, 95’ – Risate di gioia di Mario Monicelli, Italia, 1960, 106’ – Roma città aperta di Roberto Rossellini, Italia, 1945, 100’ – Roma di Federico Fellini, Italia, Francia, 1972, 130’ – Romanzo criminale di Michele Placido, Italia, 2005, 154’ – Sacro GRA di Gianfranco Rosi, Italia, 2013, 93’ – Siccità di Paolo Virzì, Italia, 2022, 124’ – Storia d’amore di Francesco Maselli, Italia, 1986, 109’ – Suburra di Stefano Sollima, Italia, Francia, 2015, 130’ – Un americano a Roma di Steno, Italia, 1954, 94’ – Un sacco bello di Carlo Verdone, Italia, 1980, 99’ – Una giornata particolare di Ettore Scola, Italia, 1977, 106’

Cortometraggi della rassegna “Passeggiate romane” – Artisti di via Margutta di Bruno Grieco, Filippo Funari, 1953, 11’ – Bambini di Francesco Maselli, Italia, 1952, 10’ – Divino Amore di Cecilia Mangini, Italia, 1961, 10’ – Ignoti alla città di Cecilia Mangini, Italia, 1958, 11’ – Il ragazzo motore di Paola Faloja, Italia, 1967, 11’ – Io, Ettore Petrolini di Ugo Roselli, Italia 1971, 20’ – L’industria del cinema di Carlo Audisio, Italia, 1960, 11’ – La canta delle marane di Cecilia Mangini, Italia, 1960, 10’ – Lavagna di cemento di Giuseppe Ferrara, Italia, 1965, 14’ – Le fontane di Roma, Italia, 1907, 4’ – Roma del Belli, di Luigi Perelli, Antonio Bertini, Andrea Albino Frezza, 1964, 9’ – Signori, chi è di scena? di Leonardo Cortese, Italia, 1951, 12’ – Solitudine di Giuseppe Taffarel, Italia, 1966, 23’ – Sulla poesia di Franco Brocani, Italia, 1984, 12’ – Tempo di twist di Enzo D’Ambrosio, 1962, 10’ – Via Tasso di Luigi Di Gianni, 1960, 10’

17-18 maggio | 22- 24 maggio – Cannes Cannes

In occasione del Festival di Cannes, la Casa del Cinema propone al pubblico la rassegna “Cannes Cannes”, una selezione di dodici film vincitori della Palma d’Oro. Ingresso: 5 euro

Film della rassegna “Cannes Cannes”: – Apocalypse Now – Final Cut di Francis Ford Coppola, Stati Uniti, 1979/2019, 183’ – Il caso Mattei Francesco Rosi, Italia, 1972, 116’ – Il Gattopardo di Luchino Visconti, Italia,1963, 185’ – Il terzo uomo di Carol Reed, Regno Unito, 1949, 104’ – La classe operaia va in paradiso di Elio Petri, 1971, 125’ – La dolce vita di Federico Fellini, Italia, Francia, 1960, 180’ – La stanza del figlio di Nanni Moretti, Italia, 2001, 99’ – Les Parapluies de Cherbourg di Jacques Demy, Francia, 1964, 92’ – Pulp Fiction di Quentin Tarantino, Stati Uniti, 1994, 154’ – Roma città aperta di Roberto Rossellini, Italia, 1945, 100’ – Taxi Driver di Martin Scorsese, Stati Uniti, 1976, 114’ – Viridiana di Luis Buñuel, Spagna, Messico, 1961, 90’

Dal 19 al 21 maggio Omaggio a Claudia Cardinale

Cinecittà dedicherà un omaggio a Claudia Cardinale, una delle attrici più importanti della storia del cinema italiano, con la proiezione di cinque film iconici, che l’hanno vista interprete per registi del calibro di Federico Fellini, Pasquale Squitieri, Luchino Visconti, Antonio Pietrangeli e Luigi Comencini. Sarà inoltre presentato un cortometraggio dal titolo Un Cardinale Donna di Manuel Maria Perrone, prodotto da Claudia Squitieri e realizzato in occasione della retrospettiva di Cinecittà dedicata alla grande attrice, svoltasi lo scorso febbraio al MoMA di New York e attualmente in tour nel mondo. Ingresso gratuito

Film e cortometraggi di “Omaggio a Claudia Cardinale”: – 8½ di Federico Fellini, Italia, 1963, 138’ – Atto di dolore di Pasquale Squitieri, Italia, 1990, 108’ – Il Gattopardo di Luchino Visconti, Italia,1963, 185’ – Il magnifico cornuto di Antonio Pietrangeli, Italia, Francia, 1964, 124’ – La ragazza di Bube di Luigi Comencini, Italia, Francia, 1963, 111’ + Un Cardinale Donna di Manuel Maria Perrone, Francia, 2023, 10’

Dal 29 maggio al 4 giugno – Carta Bianca a Martin Scorsese

Ogni mese, la Casa del Cinema affiderà una parte della sua programmazione a un grande autore che avrà “Carta Bianca” sulla scelta dei titoli da presentare agli spettatori. Nel mese di maggio 2023, in collaborazione con la Cineteca di Bologna, la selezione sarà a cura di uno dei più importanti cineasti della storia del cinema, Martin Scorsese. La prima parte del programma di “Carta Bianca” a Martin Scorsese (il cui seguito riprenderà da settembre) ospiterà cinque coppie di film: a un titolo da lui scelto all’interno della sua straordinaria filmografia, il maestro ha infatti abbinato un’opera che ha costituito, per il suo lavoro, una fonte d’ispirazione. Ingresso: 5 euro. “Carta Bianca” a Martin Scorsese si terrà successivamente anche al Cinema Lumière di Bologna.

Coppie di film di “Carta Bianca”:

– Who’s That Knocking At My Door di Martin Scorsese, Stati Uniti, 1968, 90’ – Shadows di John Cassavetes, Stati Uniti, 1959, 81’

– Mean Streets di Martin Scorsese, Stati Uniti, 110’, 1973 – Prima della Rivoluzione di Bernardo Bertolucci, Italia, 1964, 114’

– The Color of Money di Martin Scorsese, Stati Uniti, 1986, 119’ – Il sorpasso di Dino Risi, Italia, 1962, 108’

– Goodfellas di Martin Scorsese, Stati Uniti, 1990, 145’ – Ocean’s Eleven di Lewis Milestone, Stati Uniti, 1960, 127’

– Cape Fear di Martin Scorsese, Stati Uniti, 1991, 128’ – The Night of the Hunter di Charles Laughton, Stati Uniti, 1955, 92’

Bellaria Film Festival 2023: dal 10 al 14 maggio la 41° edizione, ecco il programma

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È stato presentato oggi il programma completo della 41ma edizione del Bellaria Film Festival, che si terrà dal 10 al 14 maggio a Bellaria Igea Marina (Rimini). La conferenza stampa di presentazione, tenuta presso la Sede della Regione Emilia-Romagna di Bologna, è stata aperta dal messaggio di saluto del Sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura Lucia Borgonzoni. Hanno preso parte alla conferenza la direttrice artistica Daniela Persico, l’Assessore alla Cultura regionale Mauro Felicori, il Responsabile dell’Emilia-Romagna Film Commission Fabio Abagnato, il sindaco di Bellaria Igea Marina Filippo Giorgetti e il direttore organizzativo del Bellaria Film Festival Sergio Canneto.

Patrocinato dal Ministero della Cultura e realizzato grazie al Comune di Bellaria Igea Marina, col sostegno della Regione Emilia-Romagna, il festival avrà per il secondo anno la direzione artistica di Daniela Persico ed è organizzato da Approdi, start-up di cinema d’autore. Il Bellaria Film Festival è la casa del cinema indipendente italiano, una casa speciale, sul mare: punto di riferimento di nuove e coraggiose sperimentazioni del linguaggio cinematografico.

Articolato in cinque giornate, Bellaria Film Festival prevede due sezioni competitive (Casa Rossa e Gabbiano) e diversi eventi speciali con ospiti d’eccezione, artisti, intellettuali del mondo del cinema, della letteratura e dell’arte.

Nell’anno della scomparsa di tanti autori legati all’onda lunga delle Nouvelles Vagues al Bellaria Film Festival in prima italiana sarà presentato il film LE GRAND CHARIOT di Philippe Garrel, film testamento in cui gli stessi figli del regista si trovano alle prese con l’eredità di un’arte di famiglia, quella di un vecchio teatro di burattini. Il film, presentato quest’anno in concorso al Festival Internazionale del Cinema di Berlino, sarà presentato al pubblico del Bellaria Film Festival alla presenza del direttore della fotografia del film, Renato Berta. In Italia il film è acquisito da Minerva Pictures.

La serata d’inaugurazione andrà a riscoprire uno dei luoghi più importanti per la storia della città di Bellaria Igea Marina: il cinema Apollo, un’antica sala cinematografica, costruita nel 1910, che si affaccia sul mare: grazie al benestare dei proprietari, si in inizia una collaborazione volta a far ritornare le immagini in movimento all’interno della sala, ad iniziare da un’istallazione ad hoc del duo artistico composto da Samira Guadagnuolo e Tiziano Doria, due artigiani del cinema e della pellicola, che da sempre lavorano sulla materia scolpendo con la luce piccole elegie sulla nostra memoria attraversata dalle inquietudini del presente.

Altri grandi ospiti internazionali incontreranno il pubblico in questa 41° edizione del BFF: nuove voci del cinema europeo come il portoghese Carlos Conceição che presenterà in anteprima TOMMY GUNS, una rivisitazione di Apocalypse Now che riflette sul ribaltamento della concezione del nemico nella geopolitica postcoloniale, e la tedesca Helena Wittmann con il suo HUMAN FLOWERS OF FLESH, immaginifico viaggio sul mare di un gruppo di giovani artisti.

Grazie alla rinnovata collaborazione con la piattaforma MUBI sarà presentato in occasione dell’uscita italiana a cura di I Wonder, RETOUR A SEOUL di Davy Chou, film sullo spaesamento culturale di una ragazza coreana adottata da una famiglia francese che riscopre la propria cultura d’origine, dall’altra parte del mondo rispetto a dove è stata cresciuta. Presentato in selezione ufficiale nella sezione Un Certain Regard del 75° Festival di Cannes, Retour a Seoul è l’opera seconda del regista franco-cambogiano dopo il pluripremiato Diamond Island.

L’apertura internazionale del Festival non dimentica la centralità del giovane cinema italiano, a cui è dedicata la serata di chiusura. Domenica 14 maggio con BILLY opera prima di Emilia Mazzacurati, presentato in prima mondiale alla presenza della regista, e dei protagonisti Matteo Oscar Giuggioli e Carla Signoris: un film sullo smarrimento condiviso di genitori e figli di fronte alla mancanza di una persona cara, raccontato con un tocco di straniata malinconia dall’autrice emergente. Prodotto da Jolefilm, il film ha nel cast Matteo Oscar Giuggioli, Carla Signoris, Giuseppe Battiston, Alessandro Gassmann, Benedetta Gris, Roberto Citran, Sandra Ceccarelli, Kristina Hermin e uscirà poi in sala il 1° giugno distribuito da Parthènos.

Il premio per la miglior attrice dell’anno di questa edizione del Bellaria Film Festival sarà assegnato a Linda Caridi, per il ruolo di Viviana in L’ultima notte di Amore diretto Andrea Di Stefano.  L’attrice lanciata dal cinema indipendente è riuscita a donare spessore a un personaggio comprimario rendendolo indimenticabile.

La Casa Rossa del cinema indipendente italiano porterà anche quest’anno al Bellaria Film Festival le opere prime o seconde più interessanti del panorama cinematografico. Lo storico premio Casa Rossa, tornato dalla precedente edizione dopo vent’anni, ambisce a fare luce su una nuova generazione di autrici e autori, resi in grado di esternare il proprio talento anche grazie a rinnovate pratiche produttive e pronti così a prendere posto accanto ai massimi talenti del nostro cinema. Non è un caso che alcuni di questi siano stati scoperti e valorizzati proprio a Bellaria dal concorso Casa Rossa; per fare qualche nome, Silvio Soldini, Paolo Sorrentino, Matteo Garrone, Pietro Marcello, Michelangelo Frammartino.

La promessa di farsi sentinella del cinema italiano più interessante e coraggioso continua: quest’anno la sezione ospiterà cinque film di autori che si sono imposti non solo in Italia, ma al pubblico internazionale dei maggiori festival, per l’originalità dello sguardo, la freschezza del linguaggio e l’urgenza del racconto. I cinque film in concorso per il premio Casa Rossa sono: PRINCESS di Roberto De Paolis (2022), MARGINI di Niccolò Falsetti (2022), MARCEL! di Jasmine Trinca (2022), LA TIMIDEZZA DELLE CHIOME di Valentina Bertani (2022), DISCO BOY di Giacomo Abbruzzese (2023).

Scelti dalla direzione artistica del 41.mo Bellaria Film Festival, i cinque titoli ci porteranno a scoprire le storie più disparate: dalla dura realtà della prostituzione e della tratta di donne nigeriane in Princess al sogno di portare il punk in provincia della band di Margini; dall’amore picaresco di una bambina per sua madre in Marcel! al risveglio emotivo dei due gemelli protagonisti di La timidezza delle chiome; fino ad arrivare all’incubo lisergico di un giovane bielorusso arruolato nella Legione Straniera francese in Disco Boy.

Durante il festival i film saranno presentati in sala dagli autori, accompagnati dai produttori o dagli attori protagonisti, coinvolgendo il pubblico del festival e la cinquantina di studenti e giovani professionisti del BFF Hub in un appassionante dialogo sul cinema.

Il futuro del cinema viene premiato dai giovani: il Premio Casa Rossa (che ammonta a 5000,00), infatti, verrà assegnato da una giuria di 20 giovani studenti di cinema, proprio per avvicinare alla sala e dare voce al nuovo pubblico del cinema italiano indipendente.         Il premio Casa Rossa per Miglior Film e il premio Casa Rossa per la migliore attrice dell’anno assegnato a Linda Caridi saranno realizzati come lo scorso anno da Le Casine – EnAIP Cesena – EnAIP Rubicone, consolidando questa collaborazione.

Inoltre, la giornata di apertura si inaugurerà nel pomeriggio con l’anteprima regionale di LE PROPRIETÀ DEI METALLI di Antonio Bigini (2023), in una proiezione per le scuole medie e una per il pubblico. Il film è un esordio fiabesco, girato nei pressi di Bellaria, già selezionato nella sezione Generation alla Berlinale di quest’anno, che racconta la storia di Pietro, un ragazzino in grado di piegare i metalli al solo tocco.

La sezione GABBIANO, che seleziona opere in anteprima assoluta (italiana, internazionale e/o mondiale) che spingono più in là il confine tra cinema di finzione e cinema documentario con una giuria quest’anno presieduta dal regista Michelangelo Frammartino, dall’attrice Maria Roveran e dal direttore del Lago Film Festival Alessandro Del Re, si aprirà con il ritorno al cinema di Marco Chiarini, autore de L’uomo fiammifero, che con ROGER… ARRIVA IL PRESIDENTE (anteprima mondiale) firma una surreale attesa nei confronti di un’autorità avvocata come unica speranza di risoluzione dei conflitti in atto, LALA di Ludovica Fales (anteprima mondiale) accompagna una ragazza madre a rivivere attraverso gli strumenti della finzione un momento decisivo della sua vita non solo sentimentale ma anche politico, LE FORMICHE DI MIDA di Edgar Honetschläger (anteprima italiana) trasforma la campagna toscana, con le sue difficoltà e le sue bellezze, in una terra mitica in cui i versi del passato si reincarnano in nuove presenze. Inoltre tre cortometraggi di autori che da sempre hanno intessuto un corpo di opere lontano dalle standardizzazioni: ANIMAL di Riccardo Giacconi (anteprima italiana), ULTIMO IMPERO di Danilo Monte (anteprima mondiale)e PARADISO PERDUTO Luca Ferri, Morgan Menegazzo e Mariachiara Pernisa (anteprima mondiale). A loro si aggiungono gli esordi di Davide Minotti e Valeria Miracapillo il film d’archivio IN TUTTE LE ORE E NESSUNA (anteprima mondiale), che vede coinvolta fra gli episodi che lo compongono anche la scrittrice, giornalista e attivista turca per i diritti umani, Aslı Erdoğan che sarà presente al festival di Bellaria;  REAL GUADAGNA (anteprima mondiale) di Laura D’Angeli e Giusi Restifo e della bolognese Matilde Ramini che con FUORITEMPO(anteprima mondiale) racconta il lascito di una figura come Sante Notarnicola.
Accanto al Premio Gabbiano, che attribuisce al Miglior Film un premio di 3.000,00€ e al Miglior film per l’innovazione cinematografica un premio di 2.000,00€, verrà assegnato il Premio speciale Gabbiano, un’opera d’arte in creta realizzata dall’artista Damiano Taurino, quest’anno conferito a Fabrizio Ferraro, autore che da più di vent’anni conduce una ricerca radicale capace di diventare una sofisticata riflessione sulla Storia e sul pensiero del Novecento. In occasione della premiazione Ferraro terrà un incontro con il pubblico del Bellaria Film Festival e sarà protagonista di un omaggio, condiviso con FuoriOrario in onda su RAI 3, che dedicherà una programmazione in onda in sinergia con Bellaria.

Inoltre, grazie a un accordo esclusivo con MyMovies.it, tutti i film della sezione Gabbiano saranno disponibili in streaming per il pubblico all’interno della piattaforma MyMovies ONE.

Tra gli eventi speciali che animeranno le cinque giornate di Festival il dialogo con Franco Piavoli, un autore che rappresenta il cinema indipendente italiano e che presenterà il suo film Voci nel tempo. Un’altra tavola rotonda sarà dedicata al cinema d’artista italiano con la presenza del duo artistico formato da Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni, Masbedo, che presenteranno il loro film Pantelleria. Un omaggio è dedicato a Mario Masini, grande direttore della fotografia di Carmelo Bene e dei fratelli Taviani, e sperimentatore di un cinema libero e sempre alla ricerca di un nuovo senso per la società, recentemente scomparso, con il sostegno della Cineteca Nazionale. Un ampio spazio sarà offerto alla riflessione sulla critica cinematografica attraverso Drink A Book, dove verranno presentate alcune tra le più interessanti pubblicazioni di e sul cinema con ospiti illustri, tra i quali Paolo Mereghetti per i trent’anni del celebre Dizionario, Emiliano Morreale che ha portato in Italia una nuova tendenza della critica internazionale grazie a L’ultima innocenza, lo scrittore e sceneggiatore Giorgio Vasta con una sua splendida autobiografia attraverso la luce e la scrittrice e intellettuale Lisa Ginzburg con il suo ritratto di Jeanne Moreau.

Novità di quest’anno la collaborazione con Cinecittà, grazie alla quale si è strutturato BFF New Wave (in)emergenza, programma di sostegno per il cinema indipendente italiano: un percorso professionale accompagnato da tutor d’eccezione come Dario Zonta, Francesco Giai Via e Aline Hervé dedicato a giovani registi e produttori che riceveranno un sostegno per chiudere i loro primi film (grazie a premi in denaro e alla post-produzione). Il Bellaria Film Festival, con i suoi quarant’anni di storia legata ai nuovi autori del cinema italiano, è il luogo privilegiato in cui “far emergere” giovani talenti e dare fiducia a produttori nella prima fase della loro carriera, quando è più facile trovarsi “in emergenza” per concludere un’opera cinematografica in cui sono state già investite tante risorse del gruppo di lavoro.

Sempre nell’ambito del progetto BFF New Wave saranno ospitati del festival un totale di 70 ragazzi e ragazze, tra cui i 20 membri della Giuria Giovani, che parteciperanno durante i giorni del festival a percorsi di formazione e masterclass dedicati al cinema.

Ma la partnership con Cinecittà prosegue e sabato 14 maggio ore 23:00 è prevista la NOTTE D’ARGENTO: una notte da brividi con una proiezione speciale della copia restaurata da Cinecittà Studios del capolavoro di Dario Argento, PHENOMENA.

Una collaborazione con Home Movies porterà al Festival un’installazione in occasione dei cent’anni del formato ridotto. Verranno proiettati durante i giorni del festival video parte di una programmazione online lunga un anno, i 365 giorni del 2023, di un film o un estratto d’archivio girato in quello stesso giorno nel corso del secolo breve del cinema in formato ridotto. Un modo nuovo e diverso di raccontare la storia collettiva e riconnetterla all’oggi, attraverso micro situazioni private e quotidiane di individui e famiglie, avvenimenti pubblici filmati dai cineamatori, riprese sorprendenti di momenti speciali, gesti e ritualità.

Infine non mancheranno le attività destinate agli studenti, Bellaria Film festival For School: proiezioni e incontri con autori e autrici all’interno delle scuole primarie e secondarie. Il primo evento è inaugurato proprio da Le proprietà dei metalli di Antonio Bigini alla presenza del regista nel giorno di apertura del festival, ma sabato 13 maggio mattina è previsto anche l’incontro e la proiezione con Sophie Chiarello che presenterà il suo nuovo film documentario candidato ai David di Donatello quest’anno, IL CERCHIO.

Ghosted: recensione del film con Chris Evans e Ana de Armas

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Ghosted: recensione del film con Chris Evans e Ana de Armas

Adrenalina e romanticismo cercano di fondersi in Ghosted, il nuovo film di Apple TV+ con Chris Evans e Ana de Armas. Cole (Evans) è un agricoltore per bene che si innamora perdutamente dell’enigmatica Sadie (de Armas). Dopo un romantico appuntamento quando lei sparisce lui scopre in modo scioccante che Sadie è un agente segreto. Cole e Sadie vengono travolti in un’avventura internazionale per salvare il mondo. Una storia a lieto fine per la coppia che durante il lungo viaggio alternerà momenti di allegria a delle discutibili scene di azione. Però per gli amanti delle romcom: sì, c’è il lieto fine.

Il film del regista Dexter Fletcher è arrivato sulla piattaforma il 21 aprile.

Ghosted, tutto appare fin troppo chiaro dall’inizi

Tutto appare fin troppo chiaro dall’inizio: siamo in una commedia romantica dove un uomo e una donna inizialmente non vanno d’accordo ma decidono di uscire insieme per vedere come va. Sadie e Cole sulla carta potrebbero essere la coppia perfette: bellezza statuaria da togliere il fiato, entrambi giovani e con due carriere avviate. Cosa potrebbe andare storto? Ghosted è emotivamente meno intenso del precedente Blonde per Ana de Armas che torna sul set insieme a Chris Evans dopo i precedenti Cena con delitto e The Grey Man. Per l’attore invece è un ritorno alle origini con una rom-com al retrogusto di thriller di spionaggio. Sì perché la giovane Sadie da ragazza della porta accanto si trasforma molto presto in una spia a colpi di pistola.

Chris Evans in una scena di Ghosted

Due contesti diversi, opposti. Cole ha la sindrome da Ted Mosby pensa che Sadie sia quella giusta, dopo un solo appuntamento vorrebbe già dirle ‘ti amo’. Circondato dalla sua numerosa e caotica famiglia, Cole è un ragazzo come tanti: cerca la stabilità emotiva e si lascia trasportare facilmente. Sadie non ha una famiglia, la madre è morta quando lei era piccola: tutto quello che ha conosciuto è la rigidità dell’esercito. Quando i due si incontrano al mercato capiscono di essere fatti l’uno per l’altra. Le cose si complicano quando, dopo un appuntamento da sogno durato oltre ventiquattro ore, Sadie sparisce completamente dalla sua vita come se non fosse mai esistita. Da qui il titolo Ghosted, che trova una connotazione diversa nella versione inglese, significa: interrompere tutti i legami con una persona. Smetti di parlare con lei, finendo per diventare un fantasma.

Sii un cactus

Per fare la parte del fidanzato stalker, un po’ apprensivo, ma anche da linea comica del film Chris Evans si trasforma nel ragazzo impacciato, la damigella in pericolo, che durante un rapimento si porta dietro la sua valigia come se fosse un amuleto. Diversi momenti alternano la romcom a tutto quello che di sbagliato dovrebbe esserci in una relazione, ma Evans e de Armas portano avanti a testa alta questo amore complicato. Ghosted è un allenamento per l’attrice prossima protagonista di Ballerina, lo spin off di Jon Wick.

Quello che differisce, però, tra il film di Fletcher e quello di Len Wiseman è proprio il supporto dove lo spettatore può fruire la pellicola. Ghosted si presenta come il classico action movie a tinte divertenti da piattaforma, quasi 120 minuti in cui si assiste a colpi di scena verosimili dove un agricoltore cerca di uccidere il nemico con un cactus. Ballerina, previsto per il 2024, fa parte di un franchise molto più ampio e famoso, sarà ambientato tra gli eventi di John Wick 3 e John Wick 4, e andrà nelle sale cinematografiche.

Verso la metà del film viene presentata un’altra storia parallela con Adrien Brody nel personaggio di Leveque. L’uomo vuole uccidere Taxman, un trafficante che crede essere Cole – ma in realtà è lo pseudonimo di Sadie. Leveque mette una taglia sulla testa del personaggio di Chris Evans e il mondo in cui viene messa in scena questa caccia all’uomo si presenta come divertente. Le due storie saranno poi destinate a incrociarsi per scoprire il codice che aprirà una valigetta con una minacciosa arma nucleare.

Ana de Armas in una scena di Ghosted

I “super” cameo

Il primo sicario che bussa alla porta è Anthony Mackie, il nuovo Capitan America, che dovrà vedersela con altri mercenari pronti a ricevere il denaro per il lavoro svolto. Il suo cameo non dura neanche il tempo di dire “Sebastian Stan”, che è proprio l’attore ad apparire quasi subito dopo. Dopo Winter Soldier e una redenzione in Wakanda, Sebastian Stan torna nei panni di un mercenario che cerca di uccidere Chris Evans.

Un colpo basso per i fan della Marvel che dopo Endgame non hanno più visto il trio di supereroi sullo schermo insieme. A parte questa strizzata d’occhio allo spettatore che fa comunque parlare il pubblico, il film di Fletcher mette insieme diverse sequenze d’azione già viste: inseguimenti in retromarcia, sparatorie in una grotta, non aggiungendo nulla di nuovo al genere thriller. Il risultato è un film che cerca di cavalcare l’onda dei precedenti nel genere come Red Notice con Gal Gadot.

Quello che depotenzia il film è anche la scarsa chimica tra Ana de Armas e Chris Evans che avevano fatto sognare il pubblico di Cena con delitto dove confermavano una grande chimica cinematografica. In questo film, complice forse la scrittura, il loro rapporto non decolla e non consente allo spettatore di entrare nel vivo di questa ship.

Lanterna Verde: trama, cast e sequel del film con Ryan Reynolds

Lanterna Verde: trama, cast e sequel del film con Ryan Reynolds

Prima di vestire con successo i panni del supereroe Deadpool, appartenente alla Marvel, l’attore Ryan Reynolds aveva già ricoperto nel 2011 quelli di Lanterna Verde, appartenente invece alla rivale DC Comics. Tra i più celebri supereroi della casa editrice che ha dato vita anche a Superman e Batman, il film a lui dedicato ha rappresentato la prima incursione del personaggio sul grande schermo, come anche il primo tentativo di dar vita al DC Extended Universe. Lanterna Verde è stato diretto da Martin Campbell, già affermatosi grazie a film come La maschera di Zorro e Casino Royale.

Sulla scia dei primi successi del Marvel Cinematic Universe, anche la DC ha iniziato a sviluppare film collegati tra loro per i propri personaggi. Il progetto di dar vita ad un film dedicato a Lanterna Verde andava avanti da tempo, ma solo a partire dal 2008 questo iniziò a prendere realmente vita. Non esente da problemi produttivi, questo era pensato per essere una vera e propria origin story, che avrebbe esplorato la genesi del supereroe comparso per la prima volta nel 1940. Originariamente il film avrebbe dovuto essere concepito come una vera e propria commedia, ma si preferì invece dar vita al tono più adulto tipico delle storie della DC.

Con un budget di circa 200 milioni di dollari, questo finì però per rivelarsi uno dei più grandi flop del suo genere, arrivando ad un incasso globale di appena 219 milioni. Stroncato dalla critica e dal pubblico, Lanterna Verde rappresenta tuttavia un affascinante tentativo di dar vita al supereroe. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo sequel poi cancellato. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Lanterna Verde: la trama del film

La storia del film ha inizio milioni di anni prima della comparsa dell’uomo sulla Terra, quando si formò per la prima volta il Corpo delle Lanterne Verdi. Questo era un gruppo di guardiani intergalattici dotati dell’Essenza Verde della volontà, il cui compito era quello di proteggere i vari settori dell’Universo. Il declino di tale ordine ha però inizio nel momento in cui uno dei guardiani, Parallax, si ribella al giuramento, finendo però imprigionato sul pianeta Ryut. Dopo un tempo sembrato interminabile, questi riuscì però a liberarsi della sua prigionia, iniziando a seminare il terrore. Il guardiano Abin Sur incaricò allora il suo anello magico di trovare il degno successore in grado di sconfiggere Parallax.

La scelta ricade su pilota Hal Jordan, il quale si dimostra inizialmente restio ad accettare il nuovo ruolo. Affascinato dai poteri che questo comporta, decide però di accettare, ricevendo l’addestramento necessario dal potente Sinestro. Nel frattempo, lo scienziato Hector Hammond, da sempre denigrato dalla società, entra in contatto con alcune particelle di Parallax, assumendo parte del suo potere e divenendo per lui un tramite con il pianeta. Nel momento in cui il malvagio essere inizia a seminare il panico, per Jordan si rivelerà essere l’ora di indossare il costume e dar prova di essere degno dell’anello delle Lanterne Verdi.

Lanterna Verde cast

Lanterna Verde: il cast del film

A dare volte al celebre supereroe vi è l’attore Ryan Reynolds, il quale però oggi è noto per il non ricordare in modo piacevole l’esperienza. Reynolds, infatti, ha in più occasioni criticato apertamente il film e il suo regista, con il quale ha avuto numerose discussioni durante il set. L’attore, che si è anche infortunato gravemente alla spalla durante le riprese, ha raccontato di essere estremamente felice dell’insuccesso del film e che non si siano realizzati i sequel inizialmente previsti. Oggi noto per essere l’interprete di Deadpool, Reynolds non manca di ironizzare su Lanterna Verde. In Deadpool 2 è presente un chiaro esempio di ciò quando il protagonista torna indietro nel tempo per impedire a Reynolds di firmare il contratto per tale film.

Nonostante le brutte esperienze, il set regalò all’attore anche una gioia. Durante questo Reynold conobbe infatti l’attrice Blake Lively, presente nei panni di Carol Ferris, ex fidanzata del protagonista. I due hanno da qui intrapreso una relazione che li avrebbe portati al matrimonio l’anno successivo. Ad interpretare il malvagio Hector Hammond vi è invece Peter Sarsgaard. Per tale ruolo, egli spese diverso tempo in compagnia di un biologo, apprendendo quanto necessario per poter risultare credibile in tale mestiere. Ad essere rimasto soddisfatto del film è stato l’attore Mark Strong. Qui presente nei panni di Sinestro, questi si è dichiarato poi dispiaciuto di non poter tornare per un sequel. Nel film sono poi presenti Tamuera Morrison nei panni di Abin Sur, il regista Taika Waititi in quelli di Thomas Kalmaku e Tim Robbins in quelli del senatore Hammond.

Lanterna Verde: il sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Prima dell’uscita del film era stato annunciato un sequel di questo, come lasciato intendere anche dalla scena post-credit. L’insuccesso di critica e pubblico ha però portato ad annullare qualsiasi piano a riguardo. Originariamente, tale sequel si sarebbe dovuto svolgere in gran parte nello spazio, ampliando dunque l’esplorazione di questo. Il villain principale sarebbe stato proprio Sinestro, da sempre una delle principali nemesi del supereroe. Ad oggi si è in più occasioni parlato di riportare al cinema il personaggio attraverso un reboot e con la riformulazione del DC Universe ciò potrebbe prima o poi avverarsi.

In attesa di possibile reboot, è possibile fruire di Lanterna Verde grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 28 aprile alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Fonte: IMDb

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