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Mrs. Davis, recensione della serie di Damon Lindelof con Betty Gilpin

Che gioiosa e ispirata ventata di follia è Mrs. Davis, nuovo show targato Peacock! un tripudio di idee, trovate, rimandi cinefili che rappresenta senz’ombra di dubbio il primo, soddisfacente “guilty pleasure” del 2023, almeno a livello seriale. I creator Tara Hernandez e Damon Lindelof hanno evidentemente dato sfogo alla propria creatività senza troppo preoccuparsi di insospettire, sconcertare o addirittura offendere un determinato tipo di pubblico. E tale libertà di pensiero non fa che impreziosire il risultato finale.

Mrs. Davis e una trama impossibile da raccontare

Dove cominciare per tentare di raccontare la trama di Mrs. Davis? Impossibile trovare un punto di partenza che renda giustizia al mirabolante caos narrativo rappresentato dalle varie puntate. Diciamo che soltanto nel corso del pilot troverete suore combattive e motorizzate alla ricerca del Sacro Graal, neonazisti rapitori, un’intelligenza artificiale che controlla ormai il pensiero comune, una banda di ribelli tutt’altro che organizzati, padri prestigiatori, madri che non hanno paura di adoperare frecce, fegati in disuso, il deserto del Nevada, la Francia medievale e lo sterminio dei Cavalieri Templari. Nel corso degli episodi successivi si aggiungono alla speziata ricetta anche altri personaggi e situazioni che preferiamo non svelare, visto che tanto rimane troppo arduo inserirli in una sintesi logica di quanto succede nella storia.

Una serie che non è mai pretenziosa

Molto questo tipo di prodotto-contenitore predisposto a esporre ogni tipo di fantasia da parte degli autori finisce per diventare irritante, soprattutto quando riproposto sotto forma seriale. Mrs. Davis riesce al contrario a risultare frizzante e mai pretenzioso col passare di ogni puntata – fatta forse eccezione per la quarta che offre una progressione narrativa e dei personaggi più fragile rispetto alle altre. Il segreto della serie è quello di riuscire a rendere leggero, in alcuni momenti addirittura vanesio, ogni aspetto di quanto raccontato. Sotto questo punto di vista la scelta di Betty Gilpin come protagonista assoluta è la vera carta vincente: l’attrice che aveva già dato prova delle sue doti comiche nel riuscito Glow per Netflix, in Mrs. Davis si lascia andare a una prova di soave leggerezza, costruendo un personaggio eccentrico eppure avvicinabile, cinico e insieme dolcissimo.

Carisma e presenza scenica per Betty Gilpin

Un’interpretazione comica di spessore indiscutibile, la quale conferma il carisma della Gilpin oltre che la sua indubbia presenza scenica. I tempi comici del tutto personali che sa rendere coerenti con la fisionomia del ruolo di Lizzy/Simone sono la chiave perché Mrs. Davis risulti spassoso nel suo vitale caos organizzato. Lo spettatore rimane così incollato allo show chiedendosi inconsciamente cos’altro sta per succedere di folle e insensato. Accanto a loro si dimostrano efficaci comprimari Elizabeth Marvel, David Arquette, Tom Wlaschiha e soprattutto un Jake McDorman il quale, dopo la convincente prova fornita in Dopesick, sta dimostrando una versatilità e una crescita come attore piuttosto insospettate.

Il miglior modo per gustare Mrs. Davis è senz’altro quello di lasciarsi andare e accettare di salire su una giostra a puntate come non se ne vedevano da qualche tempo. Siamo di fronte a un progetto artistico che fa della libertà di espressione e dell’inventiva le sue ragioni d’essere, mescolando avventura, commedia surreale, commento sociale e ovviamente fantasy con audacia e gusto dello sberleffo. Il gioco di prestigio messo in piedi dalla Hernandez e da Lindelof funziona soprattutto perché ad offrirlo al pubblico troviamo una Betty Gilpin scatenata ed ispiratissima, ammirevole mattatrice che abbraccia il nonsense del progetto con un senso dell’ironia rimarchevole. La carne al fuoco messa dalla serie è davvero molta, e il rischio di bruciarla – oppure rimanerne bruciati – era davvero alto, soprattutto quando Mrs. Davis ha cominciato seriamente a rielaborare senza paura molti dogmi religiosi.

Un poderoso assaggio

Qualcuno rimarrà probabilmente sconcertato da alcune scelte, dalla direzione con cui si è scelto di presentare determinati personaggi di supporto. Conviene allora ribadire ancora una volta che questo vuole essere un contenitore strabordante e giocoso di fascinazioni in grado di svariare attraverso molte delle questioni fondamentali del nostro presente. Accettate un consiglio spassionato: non fermatevi su un aspetto piuttosto che un’altro vedendo Mrs. Davis, non concentratevi su un pregio che vi ha sorpreso o un difetto che vi ha invece irritato. Gustatene tutti i sapori e tutti in un unico, poderoso assaggio, e siamo (quasi) certi che no ve ne pentirete…

La magia di David Yates al Museo Nazionale del Cinema

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La magia di David Yates al Museo Nazionale del Cinema

La magia del cinema di David Yates approda a Torino. Il Museo Nazionale del Cinema rende omaggio all’acclamato regista britannico che ha contribuito significativamente al successo della fortunata serie di film di Harry Potter e Animali Fantastici, venendo associato in modo indelebile il proprio nome al Wizarding World creato da J.K. Rowling. 

Regista, produttore e sceneggiatore, il due volte vincitore del BAFTA e del Britannia Award per l’eccellenza artistica nella regia incontrerà il pubblico martedì 23 maggio 2023 alle ore 18:30 nell’Aula del Tempio della Mole Antonelliana e, alle 20:30 al Cinema Massimo (Sala Uno), introdurrà la visione di Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2 (2011), emozionante e spettacolare ultimo capitolo della saga, che ha portato il franchise da record a un’epica conclusione.

In dialogo con il direttore del Museo Domenico De Gaetano, il regista sarà protagonista di un’attesissima Masterclass, un’occasione per ripercorrere le tappe più importanti della propria carriera, dagli esordi televisivi fino alle ultime produzioni.

Prima dell’incontro, David Yates riceverà la Stella della Mole, quale riconoscimento per aver contribuito allo sviluppo dell’arte cinematografica con acclamati successi che sono definitivamente entrati a far parte dell’immaginario collettivo delle giovani generazioni.

“Sono molto onorato ed emozionato di recarmi a Torino per condividere la mia esperienza cinematografica nella magnifica Mole Antonelliana, un luogo dall’aspetto magico che sarebbe la location ideale per uno dei miei film – racconta David Yates  Non posso immaginare uno spazio più evocativo e stimolante per parlare del mio percorso come film-maker, dai modesti inizi dei cortometraggi in Super8 millimetri, passando per le fiction televisive per la BBC, fino a realizzare finalmente il sogno di fare film per un pubblico globale”.

“David Yates è un grande regista, capace di far sognare, di ricreare quella magia che solo il cinema sa dare – afferma Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema – quella stessa magia che noi cerchiamo di trasmettere ai visitatori del nostro museo. Siamo molto contenti di averlo qui alla Mole Antonelliana e sono sicuro che saprà affascinarci e ammaliarci come sa ben fare nei suoi film”.

“David Yates entra nell’immaginario di tutti attraverso la serie di film di Harry Potter e travolge le aspettative con il suo sguardo dark e la sua capacità di creare atmosfere inquietanti e misteriose – sottolinea Domenico De Gaetano, direttore del Museo Nazionale del Cinema – È il miglior traduttore in immagini del complesso Wizarding World di J. K. Rowling, cupo ed elegante al tempo stesso, sobrio e giocoso. I suoi film sono fenomeni culturali che divertono e allo stesso tempo fanno pensare generazioni diverse di spettatori. Ma come i grandi maestri della storia del cinema, Yates è un profondo conoscitore dell’arte cinematografica e la masterclass sarà un’occasione unica per ripercorrere la sua straordinaria carriera, gli esordi, i successi e le sfide che lo attendono”.

Dune: Parte Due, il primo trailer ufficiale del film di Denis Villeneuve

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A pochi giorni dalle prime immagini ufficiali e ad un giorno dal poster, ecco ora che la Warner Bros. svela il primo trailer ufficiale di Dune: Parte Due, che si può qui vedere, analizzare e scoprire in tutta la sua epicità. Questa seconda parte dell’adattamento del romanzo di fantascienza di Frank Herbert, diretto dal visionario regista Denis Villeneuve, vanta un cast composto da Timothée Chalamet (Chiamami col mio nome), nei panni di Paul Atreides, e Zendaya (Spider-Man: No Way Home), in quelli di Chani.

Oltre ai due attori poc’anzi citati, nel film recitano anche Rebecca Ferguson (Mission: Impossible – Dead Reckoning), il premio Oscar Javier Bardem (No Country for Old Men, Being the Ricardos), il candidato all’Oscar Josh Brolin (Avengers: Endgame), Stellan Skarsgård (Avengers: Age of Ultron) e Dave Bautista (Thor: Love and Thunder).

Fanno inoltre il loro ingresso nel sequel Dune: Parte Due anche Austin Butler (Elvis, C’era una volta… a Hollywood) nei panni del famigerato Feyd Rautha e il premio Oscar Christopher Walken (Il cacciatore, Prova a prendermi) nei panni dell’Imperatore. Florence Pugh (Black Widow, Piccole donne), Léa Seydoux (Crimes of the Future) e Souheila Yacoub (la serie No Man’s Land, Climax) completano infine l’ampio cast nei panni rispettivamente della principessa Irulan, figlia dell’Imperatore, Lady Margot, amica stretta di quest’ultimo, e Shishakli, guerriera dei Fremen.

Dune: Parte Due, la trama del film

Dopo gli eventi del primo capitolo, Dune: Parte Due ritrova Paul Atreides, unitosi ora a Chani e ai Fremen e in cerca di vendetta contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia e tutto ciò che conosceva del suo mondo. Una guerra contro il malvagio barone Vladimir Harkonnen, e di conseguenza contro l’imperatore Shaddam IV, è dunque inevitabile. In preparazione a questa, Paul rafforzerà il suo rapporto con Chani, farà la conoscenza della principessa Irulan Corrino, figlia dell’Imperatore, e conoscerà profondamente lo spirito del deserto proseguendo la sua strada come “Mahdi” il messia profetizzato dal popolo del deserto, andando dunque incontro al proprio destino.

Il film arriverà nei cinema italiani dal 1 novembre e porterà dunque a compimento il racconto intrapreso con il primo film.

Succession 4×06, 6 grandi rivelazioni sulla storia e i colpi di scena

Succession 4×06 è andato in onda e ha lasciato in sospeso moltissimi colpi di scena e rivelazioni. Questa quarta stagione di Succession è già stata una corsa selvaggia, con lo show si è spinto molto avanti lasciando lo spettatore con il fiato in sospeso. L’ultimo episodio non fa altro che rendere le cose più eccitanti, poiché cambierà il futuro di Succession in diversi modi importanti.

La stagione 4 di Succession è l’ultima stagione dell’amata serie comico-drammatica della HBO, che conclude la storia della famiglia Roy e del loro enorme impero multimediale, Waystar Royco. Fino a questo momento, la quarta stagione di Succession ha visto l’uscita di scena di Logan Roy, il principale antagonista della serie, lasciando vacante la posizione di CEO. Kendall e Roman Roy sono ora co-amministratori delegati della società e le cose non stanno andando bene. Succession 4×06 riprende da Kendall e Roman che cercano ancora di gestire l’accordo con la GoJo e di affrontare il primo incontro con gli investitori.

Kendall presenta Living+

Succession 4x06 Kendal Roy

Il conflitto principale di Succession 4×06 è Living+, un nuovo progetto immobiliare gestito da Waystar Royco. Kendall lo descrive come una combinazione di sicurezza, intrattenimento e salute, esagerando con l’idea che la nuova impresa sia ovviamente impossibile. L’idea alla base di Living+ non è quella di lanciare effettivamente il prodotto, ma di far salire il prezzo delle azioni di Waystar Royco. L’azienda sta per essere acquistata da Lukas Matsson, CEO di GoJo, accordo dal quale Kendall vuole uscire. Con il lancio Kendall spera di far salire il prezzo delle azioni e di indurre Matsson a tirarsi indietro, annullando l’accordo.

Lukas Matsson capisce il piano di Kendall e dice a Shiv che non è interessato allo sviluppo immobiliare. Tuttavia, Kendall va comunque avanti, anche se non si conoscono ancora gli effetti delle azioni di Waystar Royco. È evidente che Kendall non sta prestando attenzione all’impatto del suo piano sulla Waystar, che potrebbe causare gravi danni in futuro. Kendall mente sui desideri del padre e aumenta le proiezioni finanziarie fino a renderle quasi impossibili da rispettare, causando conflitti all’interno dell’azienda. In Succession 4×06 siamo all’inizio del disastro.

Shiv divisa tra Tom e Matsson

Succession 4x06 Tom e Shiv

La relazione tra Shiv e Tom è stata in difficoltà dopo il tradimento di Tom nella terza stagione di Succession, ma sembra che le cose stiano cambiando. La coppia si è avvicinata molto in Succession 4×06, cosa che non accadeva da tempo. I due sembrano essere ritornati all’inizio della loro relazione e sembrano aver rimesso in piedi il loro matrimonio, ma c’è un problema: Lukas Matsson.

Shiv e Matsson hanno iniziato a sviluppare una relazione già negli scorsi episodi. Una relazione che per il momento sembra essere non corrisposta a livello amoroso da parte di Shiv ma che potrebbe portarle dei vantaggi economici considerevoli. Shiv ha forti ragioni romantiche e lavorative per scegliere tra Tom e Matsson, cosa che continuerà a influenzare il futuro della serie oltre Succession 4×06.

Roman licenzia Joy e Gerri

Succession 4x06 Roman Roy

Il potere della posizione di co-CEO sta iniziando a dare alla testa a Roman, facendogli prende alcune decisioni importanti in Succession 4×06. La prima decisione di Roman è quella di licenziare Joy, uno dei responsabili dei Waystar Studios, la divisione cinematografica e televisiva della Waystar Royco. Questo licenziamento diventa rapidamente disastroso, con Joy che si oppone dopo aver ricevuto la notizia.

Le cose peggiorano solo quando Gerri inizia a prendersela con Roman per il licenziamento di Joy, inducendo Roman a licenziare Gerri per ritorsione. Roman chiede poi a Kendall di ritirare il licenziamento, ma Kendall rifiuta, sostenendo anzi l’idea che i nuovi co-CEO debbano fare piazza pulita delle posizioni dirigenziali.

Il tweet di Matsson

Succession 4x06 il tweet di Matsson

Nonostante sia chiaramente una cattiva idea, Living+ di Kendall riceve un’accoglienza sorprendentemente calorosa durante l’incontro con gli investitori. Tuttavia, le cose prendono rapidamente una brutta piega quando Hugo vede la risposta di Lukas Matsson all’annuncio su Twitter. Accanto a all’immagine promozionale del prodotto, Matsson scrive nella didascalia “Doderick Macht Frei”, derivata dallo slogan che si trovava sul cancello d’ingresso del campo di concentramento di Auschwitz.

Sembra che Matsson volesse scherzosamente paragonare le città dell’azienda Waystar Royco ai campi di concentramento, ma questo Tweet ha avuto un esito orrendo. Kendall ha immediatamente denunciato il tweet dal palco, rendendosi conto che poteva mettere a rischio l’accordo Waystar-GoJo e sicuramente danneggiare la reputazione di Lukas Matsson.

Logan Roy: il ritorno in Succession 4×06

Succession 4x06 Logan Roy

L’uscita di scena di Logan Roy potrebbe essere permanente nel futuro della serie ma questo non significa che vedremo meno il personaggio di Brian Cox. All’inizio di Succession 4×06 il team della Waystar esamina alcuni filmati d’archivio di Logan durante la preparazione dell’incontro con gli investitori.

Più avanti nell’episodio, si scopre che Kendall ha inserito segretamente questo filmato nella sua presentazione, utilizzando spezzoni montati e manomessi del padre per pubblicizzare Living+. Sebbene il pubblico sembri aver gradito, Shiv, Roman e il resto dei dipendenti Waystar pensano che sia piuttosto disgustoso, il che significa che Kendall probabilmente dovrà affrontare qualche contraccolpo.

Il futuro dopo Succession 4×06

Il futuro della Waystar

Succession 4×06 potrebbe non essere così importante come gli episodi precedenti, ma in realtà cambia significativamente il futuro dello show. Le conseguenze dell’incontro con gli investitori e il tweet di Lukas Matsson potrebbero danneggiare in modo significativo non solo l’affare GoJo, ma anche la Waystar Royco. Il licenziamento di Joy e Gerri e il nuovo litigio di Kendall con Karl, il direttore finanziario di Waystar Royco, non saranno di certo d’aiuto.

Inoltre, i problemi della Waystar stanno iniziando a provocare una spaccatura tra i tre fratelli Roy. La decisione di non concludere l’affare ha già provocato un conflitto tra Kendall, Roman e Shiv, raddoppiando la loro già tesa lotta per il potere. I tentativi di Kendall e Roman di applicare il metodo di gestione del padre non fanno che peggiorare le cose, con i fratelli Roy che potrebbero far crollare l’impero di Logan Roy entro la fine della quarta stagione di Succession.

Festival di Cannes 76: a Michael Douglas il premio alla carriera

Festival di Cannes 76: a Michael Douglas il premio alla carriera

Michael Douglas riceverà la Palma d’oro al Festival di Cannes 76, in riconoscimento della sua brillante carriera e del suo impegno per il cinema. Il Festival di Cannes gli renderà omaggio durante la cerimonia di apertura trasmessa in diretta su France 2 e all’estero su Brut, martedì 16 maggio. Negli ultimi anni, il Festival di Cannes ha assegnato il riconoscimento a Forest Whitaker, Agnès Varda, Jean-Pierre Léaud, Jodie Foster e Manoel de Oliveira.

“È sempre una boccata d’aria fresca essere a Cannes, che è stata a lungo una meravigliosa piattaforma per creatori audaci, audacia artistica ed eccellenza nella narrazione. Dalla mia prima volta qui nel 1979 per The China Syndrome alla mia più recente premiere per Behind the Candelabra nel 2013, il Festival mi ha sempre ricordato che la magia del cinema non è solo in ciò che vediamo sullo schermo, ma nella sua capacità di influenzare le persone intorno il mondo. Dopo oltre 50 anni di attività, è un onore tornare sulla Croisette per aprire il Festival e abbracciare il nostro linguaggio cinematografico globale condiviso.”

Il Festival di Cannes 76 si svolgerà dal 16 al 27 maggio, a questo link il programma ufficiale.

Rapito, il trailer ufficiale del nuovo film di Marco Bellocchio

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Rapito, il trailer ufficiale del nuovo film di Marco Bellocchio

Distribuito da 01 Distribution e in sala dal 25 maggio, il nuovo film di Marco Bellocchio dal titolo Rapito si fa ora ammirare grazie al suo trailer ufficiale. Nel nuovo lungometraggio del regista, che sarà presentato in concorso al Festival di Cannes, si racconta del caso Edgardo Mortara. Siamo nel 1858, nel quartiere ebraico di Bologna, dove i soldati del Papa irrompono nella casa della famiglia Mortara. Per ordine del cardinale, sono andati a prendere Edgardo, il loro figlio di sette anni. Secondo le dichiarazioni di una domestica, ritenuto in punto di morte, a sei mesi, il bambino era stato segretamente battezzato.

La legge papale è inappellabile: deve ricevere un’educazione cattolica. I genitori di Edgardo, sconvolti, faranno di tutto per riavere il figlio. Sostenuta dall’opinione pubblica e dalla comunità ebraica internazionale, la battaglia dei Mortara assume presto una dimensione politica. Ma il Papa non accetta di restituire il bambino. Mentre Edgardo cresce nella fede cattolica, il potere temporale della Chiesa volge al tramonto e le truppe sabaude conquistano Roma.

Liberamente ispirato al libro di Daniele Scalise Il caso Mortara. La vera storia del bambino ebreo rapito dal papa (1996), il film scritto da Bellocchio insieme a Susanna Nicchiarelli con la collaborazione di Edoardo Albinati e Daniela Ceselli e la consulenza storica di Pina Totaro, rappresenta dunque un nuovo capitolo nell’analisi della storia novecentesca d’Italia portata avanti da Bellocchio con il suo cinema, dopo i recenti casi di Il traditore ed Esterno notte. Nel film recitano gli attori Paolo Pierobon, Fausto Russo Alesi, Enea Sala, Barbara Ronchi, Filippo Timi, Fabrizio Gifuni, Andrea Gherpelli, Samuele Teneggi, Corrado Invernizzi, Paolo Calabresi.

To Catch a Killer, la recensione del film con Shailene Woodley

To Catch a Killer, la recensione del film con Shailene Woodley

Ha trovato una distribuzione irrisoria qui a New York il nuovo film dell’argentino Damiàn Szifron, quello che qualche anno addietro aveva sorpreso il pubblico internazionale con il surreale e corrosivo Wild Tale. Un solo spettacolo al giorno in un multiplex vicino Times Square. Dopo essere andati a vederlo non è stato affatto difficile comprendere il motivo per cui To Catch a Killer abbia ottenuto talmente poca pubblicità e considerazione dall’industria cinematografica americana. Non soltanto si tratta di un thriller sulla caccia a un “mass shooter”, figura purtroppo oggi più che mai attuale negli Stati Uniti; nello sviluppare la trama la sceneggiatura scritta dallo stesso Szifron insieme a Jonathan Wakeham illustra anche con pienezza l’idea come una mente deviata possa essere anche il frutto di una società sempre più alienante.

Fortemente voluto dalla protagonista e produttrice Shailene Woodley, il film vede la giovane e problematica poliziotta Eleanor Falco trovarsi nel bel mezzo di un massacro compiuto da un assassino appostato col suo fucile di precisione in un palazzo di Baltimora. A condurre le indagini e la caccia all’uomo viene messo il detective dell’FBI Geoffrey Lammark (Ben Mendelsohn), il quale sceglie di far entrare in squadra Eleanor nonostante i suoi evidenti problemi. Insieme la coppia inizia un’indagine che la porterà a testare i propri limiti fisici ma soprattutto psicologici.

To Catch a Killer è un’opera con commento sociale dietro la confezione di genere

L’impianto narrativo e l’idea di messa in scena di To Catch a Killer rispondono pienamente agli stilemi del cinema di genere. La rappresentazione della metropoli innevata e malinconica rimanda nella propria, interna coerenza estetica ad altre ambientazioni molto apprezzate dagli appassionati di cinema mainstream. Abbiamo infatti pensato alle strade piovose e anonime di Se7en di David Fincher, e insieme anche ai viali eleganti ma anche spaventosi de Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan. Ma sia chiaro fin da subito, quello di Szifron non è assolutamente un lungometraggio derivativo: semplicemente sa adoperare i mezzi che ha a disposizione per immergere lo spettatore in un universo filmico che sa restituire con potenza la forza emotiva di storia e personaggi.

E qui entra poi in gioco la volontà precisa di introdurre un commento sociale dietro la confezione di genere: nel seguire le tracce che dovranno portare alla cattura dell’assassino i due protagonisti si trovano a indagare le pieghe nascoste di un sistema che fabbrica mostri, in ogni strato sociale che attraversa. Lammark e Falco in un percorso a tappe organizzato in maniera sorprendente si trovano faccia a faccia con una verità quanto mai sconcertante: l’uomo che stanno cercando non rappresenta una “deviazione” quanto piuttosto una cellula incancrenita dentro un organismo malato.

To-Catch-a-Killer-recensione

Un’opera violenta, specchio del nostro presente

Senza voler raccontare troppo per evitare spoiler non necessari, possiamo comunque affermare che To Catch a Killer si prende con enorme coraggio grossi rischi a livello sia estetico che contenutistico: la violenza messa in scena da Szifron è brutale, lontana dalla spettacolarizzazione del genere. La progressione delle indagini viene spesso rallentata da figure che rappresentano metaforicamente quanto sia marcio il sistema americano: agenti che fanno politica molto più di quanto non tengano a catturare il colpevole; l’estremismo conservatore che approfitta della tragedia per spargere terrore; un discorso chiaro e radicale sull’istituzione del self-made man e del suo diritto alla propria autodifesa.

To Catch a Killer propone tutto questo e insieme riflette in maniera estremamente forte su quanto mette in scena. Il risultato è tanto appassionante a livello di fruizione spettacolare quanto doloroso nel momento in cui si comincia a ragionarci sopra. Non stiamo parlando di un film perfetto, tutt’altro: alcune ovvietà nella trama e qualche backstory non del tutto necessaria portano con sé una certa dose di retorica. Difetti che comunque scalfiscono soltanto in minima parte la potenza di un thriller nichilista, quasi livido nell’esposizione. Non sembra essere arrivato al momento giusto, To Catch a Killer. E questo lo rende probabilmente un oggetto cinematografico ancor piú affascinante e complesso da metabolizzare. Quando il cinema di genere diventa lo specchio deformante (e deformato) del nostro presente, non è mai facile da accettare…

Guardiani della Galassia Vol. 3, l’Alto Evoluzionario è “male puro”

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I Guardiani della Galassia affronteranno un nemico davvero malvagio durante la loro ultima avventura insieme. Riunitosi con James Gunn dopo aver interpretato Clemson Munn nella fortunata serie HBO Max del regista, Peacemaker, Chukwudi Iwuji è pronto a seminare il terrore nei panni dell’Alto Evoluzionario. I filmati precedenti hanno anticipato quanto sia spregevole questo individuo superpotente e come minaccerà direttamente i Guardiani insieme all’Adam Warlock di Will Poulter. In occasione dell’arrivo del film in sala, Iwuji ha voluto sottolineare che non c’è confine che l’Alto Evoluzionario non varcherà nel tentativo di creare la specie perfetta.

Perri Nemiroff di Collider ha parlato con il cast e il team dietro il film, incluso Chukwudi Iwuji, che ha suggerito che l’Alto Evoluzionario potrebbe essere più spaventoso di Thanos, un paragone nobile considerando quanto fosse memorabile il signore della guerra interpretato da Josh Brolin durante la sua apparizione in Avengers: Infinity War e Endgame.

“Ho in qualche modo menzionato la parola fanatismo, e non credo ci sia un confine che non attraverserà se crede che ti porterà lì. Crede di essere l’unico che può portare la civiltà al livello successivo e salvarla. È molto simile a Thanos, ma in un modo molto spaventoso. Quindi non penso che ci sia un confine per lui. E questa è stata la gioia di interpretarlo. Questo ragazzo è completamente inquietante ed è stato assolutamente delizioso interpretarlo.”

Chi ha già visto il film può certamente confermare che l’Alto Evoluzionario è un personaggio carismatico e splendidamente interpretato, chi lo andrà a vedere da oggi in sala potrà dire presto la sua.

Guardiani della Galassia Vol. 3, recensione del film di James Gunn

Guardiani della Galassia Vol. 3 sarà dunque l’ultima occasione di vedere Gunn coinvolto con il Marvel Cinematic Universe. La sinossi del film recita: “in Guardiani della Galassia Vol. 3 la nostra amata banda di disadattati ha un aspetto un po’ diverso. Peter Quill, ancora sconvolto dalla perdita di Gamora, deve radunare la sua squadra attorno a sé per difendere l’universo oltre che per proteggere uno di loro. Una missione che, se non completata con successo, potrebbe portare alla fine dei Guardiani così come li conosciamo.“

Guardiani della Galassia Vol. 3 è scritto e diretto da James Gunn ed è interpretato da Chris PrattZoe SaldanaDave Bautista, Karen Gillan, Pom Klementieff, con Vin Diesel  nei panni di Groot e Bradley Cooper in quelli di Rocket nella versione originale, oltre a Sean Gunn, Chukwudi Iwuji, Will Poulter e Maria Bakalova. Il film è prodotto da Kevin Feige, mentre Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Nikolas Korda, Simon Hatt e Sara Smith sono i produttori esecutivi. Il film sarà al cinema dal 3 maggio.

 

Sergio Toppi, il 5 maggio l’inaugurazione della mostra di ARF! 2023

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Dopo le retrospettive dedicate negli anni passati a Maestri del Fumetto italiano come Guido CrepaxAttilio Micheluzzi e Gianni De Luca, solcando la stessa linea editoriale, ARF!  insieme al Municipio Roma IX e con la co-curatela della APS Artigiani delle Nuvole, presenta una nuova mostra antologica dedicata al grandissimo Sergio Toppi.

L’opera riconosciuta, pluripremiata e pubblicata in tutto il mondo, Geografie dellAvventura racconterà lattraversamento dei continenti e dei confini narrativi tramite i luoghi, le epoche e le culture che tracciano una mappa” dellopera di questo autore immenso.

La mostra, che verrà inaugurata venerdì 5 maggio alle ore 18, presenta decine di tavole originali e alcune stampe tratte dalle sue storie a fumetti più celebri, da Il Collezionista a Sharaz-De, da Blues e Little Big Horn 1875 a Una spada per KomuraSan Isidro Maxtlacingo 1850 e Kas-Cej (opere che – negli anni – sono approdate su riviste che hanno segnato la storia del Fumetto italiano, come Corto MalteseAlter AlterComic ArtLEterrnauta e Orient Express), da ambientazioni puramente western a suggestioni mediorientali che rimandano a Le mille e una notte, dal Giappone al Messico, dalle steppe russe agli altipiani aztechi. E oltre, fino ad alcune riproduzioni di illustrazioni oramai introvabili, a testimonianza delle tante collaborazioni che Toppi ha intessuto con alcune delle più prestigiose case editrici italiane e straniere, da Sergio Bonelli Editore alla Marvel Comics.

«Quando, da perfetto sconosciuto quale sono, grazie al cielo, al di fuori del piccolo mondo fumettistico italiano, mi presento a qualche manifestazione dedicata ai comics (a New York come a Buenos Aires, a Barcellona come ad Angoulême), mi basta una semplice dichiarazione per suscitare linteresse e la stima dei miei interlocutori: Mi chiamo Sergio Bonelli, pubblico fumetti in Italia e sono leditore di Sergio Toppi.”» Sergio Bonelli.

Questa mostra rappresenta la prima collaborazione di ARF! Festival con La Vaccheria, il nuovo spazio culturale ed espositivo dellEUR, in via Giovanni lEltore, uno splendido casale storico di circa 1.800 mq. appena ristrutturato e rigenerato, a cavallo tra il Pratone delle Valli e il Parco Volusia, in gestione al Municipio Roma IX.

Nello stesso spazio verranno esposte le opere di VALO, al secolo Valentina Patete, fumettista e illustratrice di Isernia, vincitrice del Premio Bartoli 2022, riconoscimento che ogni anno ARF! Festival, in collaborazione con Stay Nerd, assegna alla “Miglior promessa del fumetto italiano”.  Il Premio – intitolato alla memoria dell’impareggiabile scopritore di talenti Lorenzo Bartoli – oltre a offrite l’opportunità di esporre le proprie opere accanto a quelle di un grande nome del Fumetto italiano riconosce anche un premio in denaro offerto da Stay Nerd.

Billy, il trailer del film d’esordio di Emilia Mazzacurati

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Billy, il trailer del film d’esordio di Emilia Mazzacurati

Ecco il primo trailer di Billy, l’esordio dietro la macchina da presa di Emilia Mazzacurati con protagonisti Matteo Oscar Giuggioli, Carla Signoris, Giuseppe Battiston, Alessandro Gassmann, Benedetta Gris, Carlotta Gamba, Roberto Citran, Sandra Ceccarelli. Il film è prodotto da Jolefilm con Rai Cinema.

Billy, la trama

Billy (19 anni) è un ex bambino prodigio che a 9 anni ha inventato e condotto un podcast di musica di successo. Oggi vive con l’eccentrica madre Regina, è segretamente innamorato di una sua vicina di casa, frequenta solo bambini fra gli 8 e i 12 anni e non sa cosa fare della sua vita. Finché non incontra il suo idolo d’infanzia, Zippo, un rocker scomparso da anni. Le loro similitudini li porteranno a trovare un modo di affrontare la vita. Ma non sempre quello che abbiamo tanto desiderato poi va come vorremmo…

James Gunn su Ezra Miller suggerisce ai fan di “aspettare e vedere”

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Il futuro di Ezra Miller nel DCU è attualmente incerto e, secondo il regista e co-CEO dei DC Studios James Gunn, la società sta adottando un approccio attendista per quanto riguarda il suo Flash che ha avuto una storia recente molto travagliata.

Parlando con l’Associated Press durante la prima mondiale di Guardiani della Galassia Vol. 3, a James Gunn è stato chiesto se c’erano piani per Ezra Miller di continuare a interpretare The Flash nell’Universo DC, a seguito della litania di polemiche in cui l’attore è stato coinvolto. Secondo James Gunn, lo studio aspetterà e “vedrà come vanno le cose” e ha suggerito che i fan dovranno solo “aspettare e vedere”. “Dobbiamo solo aspettare e vedere, sai? Voglio dire, vedremo come vanno le cose, quindi, sai”, ha detto Gunn del futuro DCU di Ezra Miller.

L’attore Ezra Miller è stato coinvolto una serie di eventi che gli hanno causato diversi problemi con la giustizia. Le cose sono precipitate per Ezra Miller lo scorso agosto quando l’attore ha detto che avrebbero cercato aiuto per “complessi problemi di salute mentale” in una dichiarazione di scuse fatta riguardo a una litania di incidenti che erano emersi.

Avendo recentemente attraversato un periodo di intensa crisi, ora capisco di soffrire di complessi problemi di salute mentale e ho iniziato un trattamento in corso“, ha detto Miller tramite una dichiarazione . “Voglio scusarmi con tutti per aver allarmato e sconvolto il mio comportamento passato. Mi impegno a fare il lavoro necessario per tornare a una fase sana, sicura e produttiva della mia vita”. Questa dichiarazione era arrivata a seguito di un incidente in cui Ezra Miller è stato accusato di furto con scasso. L’attore travagliato aveva fatto notizia per tutto il 2022 per vari arresti e controversie. All’inizio del 2022, Miller è stato arrestato ad aprile e accusato di aggressione di secondo grado, e un mese prima, a marzo, Miller era stato arrestato anche con l’accusa di condotta disordinata e molestie a seguito di un incidente alle Hawaii.

Gen V: primo poster della serie spin-off di The Boys

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Gen V: primo poster della serie spin-off di The Boys

Amazon Studios ha rilasciato il primo poster ufficiale di Gen V, l’ultimo spin-off della popolare serie di supereroi di Prime Video The Boys. Il poster promozionale della Godolkin University offre ai fan un primo sguardo a Patrick Schwarzenegger nel suo costume da Golden Boy. Gen V dovrebbe fare il suo debutto questo autunno.

Ambientata nell’unico college americano esclusivamente per supereroi giovani adulti (gestito da Vought International), Gen V è una serie irriverente e classificata come R che esplora le vite di Supes ormonali e competitivi mentre mettono i loro confini fisici, sessuali e morali nella loro vita, gareggiando per i migliori incarichi nelle migliori città”, si legge nella sinossi. “È in parte una serie generazionale, in parte un Hunger Games – con tutto il cuore, la satira e la volgarità di The Boys.”

Gen VLa Gen V è vagamente ispirata ai G-Men, una parodia degli X-Men della serie di fumetti The Boys creata da Garth Ennis e Darick Robertson. Nel cast fann parte Jaz Sinclair, Chance Perdomo, Lizze Broadway, Shelley Conn, Maddie Phillips, London Thor, Derek Luh, Asa Germann, Patrick Schwarzenegger, Sean Patrick Thomas e Marco Pigossi. Jensen Ackles di Supernatural ha anche confermato che insieme ad altri membri del cast di The Boys avrà dei piccoli cameo nello spin-off ambientato al college.

Gen V è prodotto esecutivamente dagli showrunner Michele Fazekas e Tara Butters. I produttori esecutivi sono Eric Kripke, Seth Rogen, Evan Goldberg, James Weaver, Neal H. Moritz, Ori Marmur, Pavun Shetty, Ken Levin, Jason Netter, Garth Ennis, Darick Robertson, Craig Rosenberg, Zak Schwartz, Erica Rosbe, Michaela Starr, e Brant Engelstein. La serie è prodotta da Sony Pictures Television Studios e Amazon Studios, in associazione con Kripke Enterprises, Point Grey Pictures e Original Film.

Ghostbusters: Firehouse, le foto dal set rivelano due storici personaggi che ritornano!

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Alcune foto dal set di Ghostbusters: Firehouse, l’atteso sequel in di Ghostbusters: Legacy hanno rivelato che uno degli acchiappafantasmi originali tornerà nel film. Il Daily Mail ha pubblicato alcune foto dal set del sequel di Ghostbusters: Legacy che vedono protagonisti William Atherton, Ernie Hudson e Paul Rudd. Atherton ha interpretato il teso Walter Peck nel primo film di Ghostbusters del 1984, mentre Hudson è noto per aver interpretato Winston Zeddemore, uno dei quattro membri originali della squadra. Rudd, invece ritorna ad interpretato Gary Grooberson apparso per la prima volta in Ghostbusters: Lagacy, e il suo ritorno era già stato confermato.

Il sequel di Ghostbusters: Lagacy, che ha il titolo provvisorio di Ghostbusters: Firehouse, dovrebbe ancora arrivare nelle sale entro la fine dell’anno, il 20 dicembre 2023. Inoltre, il sequel farà il suo debutto nello stesso mese di altri progetti di alto profilo come come  WonkaAquaman e il regno perduto.

Ghostbusters: Firehouse è diretto da Gil Kenan e si baserà su una sceneggiatura che ha scritto insieme a Jason Reitman. Il prossimo capitolo della storia della famiglia Spengler vedrà anche il ritorno del cast principale, tra cui Carrie Coon, Paul Rudd e Mckenna Grace, che in realtà è stato il primo membro del cast a confermare il suo ritorno. In precedenza era stato confermato che il  sequel sarebbe tornato ufficialmente a New York City, l’ambientazione originale del franchise.

La quattordicesima domenica del tempo ordinario, la recensione del film di Pupi Avati

Iperattivo Pupi Avati torna al cinema con La quattordicesima domenica del tempo ordinario, il suo nuovo film, “quello più autobiografico, come dice lui, che da giovedì 4 maggio Vision Distribution porta nei cinema italiani. Dopo Il signor Diavolo del 2019, e il precedente Dante (2022), il regista bolognese torna a raccontare il suo mondo, dopo quel Lei mi parla ancora che nel 2021 aveva raccolto importanti candidature ai David di Donatello e ai Nastri d’Argento, che avevano consegnato il Premio Speciale della 75esima edizione al protagonista Renato Pozzetto.

Sogni, amore e amicizia: un triangolo

Allora protagonista di un’altra storia d’amore, finito per cause naturali, a differenza di quella al centro  del film che vede Gabriele Lavia ed Edwige Fenech interpreti della versione adulta dei due giovani protagonisti affidati al Lodo Guenzi dei Lo stato sociale e l’esordiente Camilla Ciraolo. Nel film Marzio Barreca e Sandra Rubin, due giovanissimi della Bologna anni ’70 con un sogno da realizzare. La musica per il primo, che con l’amico Samuele Mascetti (Nick Russo, e Massimo Lopez, quasi spaesato in una piccola parte) fonda il gruppo musicale I Leggenda e sogna il successo; la moda, per la ragazza, un fiore che aspira a diventare indossatrice.

Qualche anno dopo, nel la quattordicesima domenica del tempo ordinario, Marzio sposa Sandra mentre Samuele suona l’organo. Quella ‘quattordicesima domenica’ diventa il titolo di una loro canzone, la sola da loro incisa, la sola ad essere diffusa da qualche radio locale. Ma è l’apice di un’epoca destinata a finire, come anche i rapporti tra i tre, che cambiano attraverso delusioni e tradimenti reciproci, che scopriamo vedendone i drammatici effetti che avranno nel futuro.

La quattordicesima domenica del tempo ordinario – Nostalgia canaglia

Quanto è lecito, e sano, restare aggrappati ai propri sogni? Rinunciare a tutto, o quasi, per realizzarli o vivere di essi nel tentativo di farne realtà? Non c’è una risposta, e forse nessuno dovrebbe permettersi di darne. Anche se in quello che Pupi Avati definisce come il proprio film “più sincero e autobiografico” la rilettura del passato messo in scena è decisamente amara e dolorosa. Una prova di coraggio per il regista bolognese – un’altra dopo il suo Dante – che stavolta rischia di non riuscire a raggiungere il pubblico o a farlo empatizzare con i personaggi messi in scena.

Divisi molto nettamente, come i piani temporali della narrazione, tra un livello intriso di nostalgia – soprattutto per quanti in gioventù hanno amato la Fenech e Sydne Rome (qui nel ruolo della madre di Marzio) – e quello dominato dalle ossessioni urlate di un poco coinvolgente Guenzi. Che non aiutano a trovare un equilibrio del quale probabilmente una confessione così viscerale non avrebbe bisogno, ma che avrebbe aiutato a restare in carreggiata tra ellissi che non suscitano le suggestioni volute e il ricco catalogo di immagini d’epoca e di ricordi come quello del chiosco di gelati di Romoli, “dove le cose che sognavi, accadevano”.

Purtroppo, stavolta la magia non riesce, e i sogni si confermano più deboli della realtà. Ben inquadrata, nello stile del regista, e che sicuramente meritava esser raccontata, magari senza affidarsi al solo profondo senso di tristezza e sconfitta che pervade i personaggi, per il resto in balia di interpretazioni troppo caricate, o troppo poco. Le illusioni alla fine restano nel passato, insieme all’innocenza, e sulla carta, ammesso che certe forzature non fossero già nella sceneggiatura. E a noi non rimane che sperare che l’insistito sfruttamento del piano onirico sia di buon auspicio per il prossimo horror che Avati ha detto di essere sul punto di girare e trovi miglior collocazione nei progetti della Horror Factory che il regista sogna di costruire.

Saturday Night Live diventerà un film per mano di Jason Reitman

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Saturday Night Live diventerà un film per mano di Jason Reitman

Secondo Deadline, il regista di Ghostbusters: Afterlife, da noi noto Ghostbusters: Legacy, Jason Reitman ha trovato il suo prossimo grande progetto con la Sony Pictures sotto forma di un film sul Saturday Night Live e sulla storia dietro le quinte del suo primo episodio nel 1975. Il regista candidato all’Oscar dirigerà il film senza titolo che si baserà su una sceneggiatura scritta da Gil Kenan e  basata sui resoconti della vita reale della prima serata di apertura dell’iconico spettacolo comico americano.

Il film senza titolo sarà prodotto da Reitman, Kenan, Jason Blumenfeld ed Erica Mills. Questo segna l’ultima collaborazione di Reitman e Kenan dopo aver lavorato insieme proprio a Ghostbusters: Legacy. Attualmente entrambi sono impegnati con le riprese sequel della commedia soprannaturale del 2021 che riporterà il franchise a New York City.

Cosa aspettarsi dal film Saturday Night Live?

Il primo episodio di Saturday Night Live fu trasmesso l’11 ottobre 1975, quando un gruppo di giovani comici e scrittori tra cui Dan Aykroyd, Chevy Chase, John Belushi, Gilda Radner, George Coe, Jane Curtin, Garrett, Morries, Larraine Newman e Michael O’Donoghue ha cambiato la televisione per sempre. Reitman e Kenan stanno conducendo una serie di interviste con tutto il cast, gli scrittori e la troupe viventi che erano presenti durante la prima notte.

Il film racconta “la vera storia di quello che è successo quella notte dietro le quinte nei momenti che hanno preceduto la prima trasmissione di SNL, raccontando il caos e la magia di una rivoluzione che quasi non c’era, contando i minuti in tempo reale fino alle famigerate parole , ‘In diretta da New York, è sabato sera’”, si legge nella sinossi ufficiale.

Il programma è attualmente alla sua 48a stagione con il creatore Lorne Michaels che è ancora produttore esecutivo della serie. Saturday Night Live ha lancio numerosi comici e attori di fama mondiale tra cui Bill Murray, Norm Macdonald, Eddie Murphy, Will Ferrell, Chris Rock, Adam Sandler, Chris Farley, Tina Fey, Amy Poehler, Maya Rudolph, Leslie Jones, Kate McKinnon e altro ancora.

Il sarto: recensione della nuova serie Netflix

Il sarto: recensione della nuova serie Netflix

In un fondersi di suspense ed intrighi, Il sarto ( titolo originale Terzi) è la nuova serie tv turca distribuita da Netflix. Creata da Rana Mamatlıoğlu e Bekir Baran Sıtkı e prodotta da Onur Guvenatam e dalla OGM Pictures,  Il sarto è formata al momento da una sola stagione di sette episodi, da circa trenta minuti l’uno. Nel cast ritroviamo figure più note nel panorama cinematografico nazionale: Cagatay Ulusoy (The protector) interpreta il protagonista Peyami Dokumaci, mentre l’attrice turca Şifanur Gül qui è nel ruolo di Esvet/Firuse. Salih Bademci è nei panni di Dimitri, amico di vecchia data di Peyami e promesso sposo di Esvet.

Il sarto: un intrigo di menzogne

Peyami Dokumaci è uno stilista di alta moda, proveniente da una ricca famiglia dell’alta società turca. Il suo genio artistico lo porta a creare abiti bellissimi, tra cui un semplice e delicato abito da sposa. Questo è  stato creato da Peyami appositamente per la futura sposa del suo unico amico Dimitri, Esvet; per via di un’antica tradizione turca, nessun uomo dovrebbe vedere una donna con l’abito da sposa indosso prima del matrimonio, quindi il sarto non ha mai visto la sposa e, grazie al suo talento, è riuscito a prendere le misure bendato.

L’attesa del matrimonio non è, però, un periodo felice per Esvet: essendo Dimitri un uomo violento e possessivo, lei sa che legarsi a lui in matrimonio significa sopportare i soprusi e le aggressioni che già vive per tutta la vita. Contro il volere dei genitori, favorevoli all’unione per motivi economici, la ragazza scappa: cambia nome e si presenta a casa di Peyami, proponendosi come nuova badante per il padre disabile e con ritardi del sarto. Quest’ultimo, non avendola mai realmente vista, non la riconosce.

Mentre Dimitri, folle di ira, cercherà in goni modo di ritrovare la sua futura sposa, gli intrighi che si nascondono dietro il matrimonio dei due verranno allo scoperto e non mancheranno gli  scontri.

Un intreccio interessante ma prevedibile

Il sarto risulta essere una serie alquanto breve, e quindi abbastanza scorrevole da seguire. Tutta la trama è sviluppata attorno a diversi colpi di scena che chiudono i vari episodi, rendendola mai noiosa per lo spettatore. Ad ogni modo alcuni di questi risvolti nell’avanzare delle vicende possono risultare un po’ prevedibili o già visti, ma non per questo meno interessanti.

The Tailor. Cagatay Ulusoy as Peyami, Cagatay Ulusoy as Peyami in The Tailor. Cr. Courtesy of Netflix © 2023

Un personaggio interessante attorno a cui ruotano parte delle vicende è Mustafa, il padre di Peyami. Si vede in alcuni flashback come il sarto di vergognasse del padre fin da bambino, tanto poi da nasconderlo, dicendo a tutti, anche all’amico d’infanzia Dimitri, che suo padre era morto. Mustafa viene respinto dal proprio figlio e dalla propria madre e trattato come fosse un pazzo. In  realtà, Mustafa non è altro che un uomo con la testa di un bambino, di conseguenza è puro ed innocente in quello che fa, e non dovrebbe essere tenuto in catene. La stessa Esvet si affeziona a lui, difendendolo dall’ira di Peyami e dal freddo disinteresse della madre.

Il sarto presenta degli intrighi complessi che riguardano specialmente i motivi reali che si nascondono dietro al matrimonio tra Esvet e Dimitri, formalmente cugini. Senza fare alcuno spoiler sulle vicende, ci si limita a dire che questi sotterfugi e segreti del passato che vedono come protagonisti i genitori di Dimitri non vengono presentati allo spettatore in maniera troppo chiara e distesa.

Peyami e Dimitri: eroe ed antieroe

Il  sarto si struttura anche attorno alla contrapposizione tra Peyami e Dimitri. Mentre il sarto è figurato come una figura buona, con un passato triste e difficile, Dimitri è dipinto come un vero e proprio villain. Quest’ultimo ha infatti fin da piccolo un rapporto contrastante con il padre, il quale lo cresce con la visione tossica dell’uomo che deve essere forte e virile. Dimitri diviene quindi un uomo forte, ma violento: vive la sua relazione con   Esvet in maniera aggressiva, cercando di controllarla e dominarla. Ciò che prova per la sua promessa sposa non è amore, ma semplice possessività. Dimitri cerca continuamente di ribellarsi contro il padre e di sminuire ed attaccare i genitori di Esvet, specialmente il padre della sposa Faruk.

Tra Dimitri, villain perfetto, e Peyami, uomo buono e guidato da più solidi principi, non può che instaurarsi un conflitto, che culminerà in un faccia a faccia finale.

Succession 4×05, la spiegazione del finale

Succession 4×05, la spiegazione del finale

Con Succession 4×05 la serie HBO segna il giro di boa di questa ultima ed emozionante stagione. Il finale del quinto episodio ha rimescolato le carte in tavola e ha fornito agli spettatori molto materiale su cui speculare per i prossimi appuntamenti. Succession ha già vissuto una prima metà di stagione emozionante, con la grande rivelazione della morte di Logan Roy, ma l’episodio cinque dimostra che la storia è tutt’altro che finita. La serie ha ancora molte trame da concludere, comprese tutte le più importanti rivelazioni, i pagamenti e le nuove impostazioni della compagnia in seguito al finale dell’episodio.

Le conseguenze della morte di Logan Roy si ripercuotono ancora sulla famiglia Roy. Succession 4×05 cerca di rimettere le cose in carreggiata, seguendo i co-CEO Kendall e Roman mentre si recano in Norvegia per negoziore con Lukas Matsson.

La nuova offerta di Matsson alla WayStar

Roman e Matsson Succession 4x05

Sebbene l’acquisizione della Waystar Royco da parte della GoJo sia passata in secondo piano nei precedenti episodi, in Succession 4×05 l’affare torna sotto i riflettori. L’episodio vede i capi delle varie divisioni della Waystar Royco recarsi in Norvegia per lavorare all’accordo dopo la morte di Logan. Ma Kendall e Roman apportano drastici cambiamenti all’ultimo minuto. Matsson mette sul piatto un’offerta ancora più interessante: vuole sia la Waystar Royco che l’ATN – inizialmente esclusa da Logan e che avrebbe lui stesso rimodellato.

Kendall e Roman sono divisi su questo accordo: Kendall che vuole mantenere ATN. Dopo aver discusso con il consiglio di amministrazione, la Waystar Royco decide di procedere con l’accordo ma i Roys giocane altre carte. Tentano di convincere Matsson a rinunciare all’accordo. Il colpo di scena arriva sul finale quando non solo Matsson non rinuncia alla trattativa ma alza addirittura il prezzo che aveva offerto in una prima battuta.

Il piano di Kendall e Roman in Succession 4×05

Kendal, Shiv e Roman

Kendall e Roman hanno deciso di mettere a repentaglio l’accordo GoJo/Waystar in Succession 4×05 ma il tentativo è fallito. Questo perché, nonostante la loro posizione di co-CEO, non avevano ancora il potere di porre fine ai mesi di lavoro di Logan. Roman temeva che la FCC avrebbe penalizzato la Waystar Royco se avessero deciso di annullare l’accordo con così poco preavviso, facendo capire ai due che era una mossa sbagliata. Gerri, Karl, Frank e gli altri pensavano che l’accordo fosse valido e facevano pressioni sui fratelli perché lo portassero avanti.

Kendall e Roman non possono esplicitamente bloccare l’accordo ma ci proveranno comunque. Roman inveisce contro Matsson dicendo che la Waystar ritarderà l’accordo il più possibile, rifiutandosi di rispondere alle e-mail e comportandosi in generale in modo difficile. Il piano dei co-CEO è quello di infastidire Matsson a tal punto da fargli abbandonare l’accordo, ma probabilmente questo non accadrà mai.

Cosa succede a Shiv e Matsson in Succession 4×05?

Shiv e Tom

Sebbene Shiv Roy non sia un amministratore delegato di Waystar Royco, il suo naturale carisma ereditato dal padre la mettono tra i preferiti di Lukas Matsson. I due discutono in privato Matsson chiede a Shiv consigli su problemi personali, mentre Shiv parla a nome dei suoi fratelli e degli altri dipendenti Waystar.

Anche se Shiv probabilmente non prova nulla per Matsson, sembra che lo stia usando per vendicarsi di Tom e farlo ingelosire. Shiv dice a Tom quanto Matsson sia migliore e che lui è solo uno strumento del suo piano di vendetta nei confronti di Tom.

Logan Roy ha ancora potere sui figli dopo la sua morte

Logan Roy

Nonostante Logan Roy sia morto due episodi fa, riesce ancora a dividere i fratelli Roy. Il piano di Kendall alla fine dello scorso episodio dimostra che la sua vendetta contro Logan non fa che aumentare. Ma non è così.

Al contrario, dimostra che sta iniziando a rispettare Logan ora che non c’è più. Anche se i due fratelli non discutono direttamente i loro pensieri sul padre, le loro convinzioni divergenti li porteranno probabilmente a scontrarsi nel corso di Succession 4.

Il funerale di Logan Roy

Logan e Tom

Il funerale di Logan Roy concetrerà moltissime personalità influenti nel mondo di Succession. Questo evento non farà altro che causare ulteriori conflitti all’interno della famiglia.

In Succession 4×04 Connor chiama i fratelli per ricevere carta bianca sul funerale del padre. Anche se questo piccolo siparietto è servito per spezzare il clima rigido della Norvegia, nel prossimo episodio potrebbero volare stracci.

Chi è al potere?

Matsson Succession 4x05

Succession 4×05 ha cambiato seriamente le gerarchie di potere della serie. Nell’ultimo episodio, Karl è stato messo nella lista nera, quindi, è probabile che sia fatto fuori dalla compagnia molto presto. Chi invece ancora una volta porta a casa salva la pelle è Gerri. Non è nella killer list e quindi Matsson potrebbe avere dei progetti per lei. Il due cugino Greg e Tom ha davvero poca influenza adesso che il re è morto, la vendita dell’ATN potrebbe compromettere il futuro di Tom come capo, ma riuscirà a cavarsela anche questa volta.

Oltre ai tre fratelli, al vertice di questa gerarchia c’è chiaramente Lukas Matsson. Essendo l’amministratore delegato di GoJo, Matsson è al posto di comando e ha la massima influenza sull’andamento dell’accordo finale.

Cosa succederà dopo Succession 4×05?

Futuro Waystar

L’accordo con la GoJo è stato il fulcro della terza e della quarta stagione di Succession e ora che siamo giunti quasi alla fine non se ne conosce ancora l’esito. L’impero di Logan Roy cadrà con lui oppure è destinato a resistere a questa lotta di potere? Il funerale sicuramente mostrerà nuove alleanze di potere causando forse ulteriori conflitti all’interno della famiglia.

Il resto della quarta stagione potrebbe anche seguire i tentativi di Kendall e Roman di sabotare l’accordo, oppure cedere a questa lunga trattativa e iniziare, senza rancori, una nuova vita.

Monsters: teaser rivela l’argomento della seconda stagione della serie Netflix

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Netflix ha finalmente annunciato i primi dettagli per la seconda stagione di Monsters, che servirà da seguito a Dahmer – Monster: La storia di Jeffrey Dahmer dello scorso anno. La prima puntata ha battuto i record di streaming ottenendo 1 miliardo di ore di visualizzazione nei primi 60 giorni.

Il primo trailer della seconda stagione di Monsters conferma che il secondo capitolo dell’antologia si intitolerà Monsters: The Lyle and Erik Menendez Story. La serie limitata sarà incentrata sul famigerato caso di omicidio dei primi anni ’90, che ha coinvolto due fratelli di una famiglia benestante che sono stati condannati per aver ucciso i loro genitori. Il video include anche un frammento della vera chiamata dell’11 settembre dei fratelli Menendez durante la notte dell’omicidio. Dai un’occhiata al teaser trailer di Monsters Stagione 2 qui sotto:

Chi sono i fratelli Menendez?

Nel 1989, José e Kitty furono colpiti più volte con un fucile nella loro villa di Beverly Hills. I loro figli, Lyle ed Erik Menendez, inizialmente non erano sospettati. Tuttavia, a causa delle spese eccessive dei fratelli in seguito alla morte dei loro genitori, alla fine sono stati indsgati come potenziali sospetti. L’accusa li ha accusati di aver ucciso i genitori per la loro eredità. Durante i processi molto pubblicizzati, i fratelli hanno rivelato di aver subito entrambi abusi fisici, emotivi e sessuali per mano del padre, che li hanno costretti ad uccidere i genitori per paura delle loro vite.

Nel 1996, Lyle ed Erik Menendez furono ufficialmente condannati all’ergastolo. Secondo il sito, Netflix ha anche “accesso esclusivo” ai fratelli per un prossimo documentario sul controverso caso. Monsters è co-creato e prodotto esecutivamente dai collaboratori di lunga data Ryan Murphy e Ian Brennan. Le puntate future di Monsters racconteranno le storie di altre figure mostruose che hanno avuto un impatto sulla società.

La prima stagione è stata interpretata da Evan Peters nei panni di Jeffrey Dahmer (American Horror Story), Niecy Nash ( Scream Queens ), Penelope Ann Miller (American Crime), Shaun J. Brown (Run) e Colin Ford (Daybreak), oltre al premio Oscar Richard Jenkins. Per la sua interpretazione del serial killer Peters ha vinto un Golden Globe come miglior attore – miniserie.

Premi David di Donatello: a Enrico Vanzina il David Speciale 2023

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Enrico Vanzina riceverà il David Speciale 2023 nel corso della 68ª edizione dei Premi David di Donatello. Lo annuncia Piera Detassis, Presidente e Direttrice Artistica dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, in accordo il Consiglio Direttivo composto da Francesco Giambrone, Francesco Rutelli, Nicola Borrelli, Francesca Cima, Edoardo De Angelis, Domenico Dinoia, Valeria Golino, Giancarlo Leone, Luigi Lonigro, Mario Lorini, Francesco Ranieri Martinotti.

Il riconoscimento sarà assegnato mercoledì 10 maggio nell’ambito della cerimonia di premiazione in diretta in prima serata su Rai 1 dagli studi Cinecittà@Lumina di Roma, con la conduzione di Carlo Conti affiancato da Matilde Gioli.

“Con il padre Steno ha firmato il cult Febbre da cavallo, con il fratello Carlo, regista e complice di un’intera vita professionale, ha siglato esattamente quarant’anni fa l’esplosivo successo di due film seminali, Vacanze di Natale e Sapore di mare: Enrico Vanzina, cui va il David Speciale 2023, è sceneggiatore, produttore, regista e scrittore di romanzi di successo, un cinefilo liberal, colto e fulmineo nel trafiggere i vizi e le manie del costume italiano specialmente nei decenni Ottanta e Novanta” spiega Piera Detassis “Autore di più di cento sceneggiature, in coppia con Carlo ha contribuito a titoli (Yuppies, Le finte bionde, Eccezzziunale…veramente) che fissano indelebilmente il senso di un’epoca senza temere il pop. Il riconoscimento a Enrico Vanzina vuol essere una celebrazione dell’autore poliedrico e insieme il tributo affettuoso ad una famiglia artistica di grandi tessitori della commedia italiana, inventori di generi sedimentati nel nostro DNA di spettatori”.

59° Mostra del Cinema di Pesaro: l’apertura con Flashdance

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59° Mostra del Cinema di Pesaro: l’apertura con Flashdance

In occasione della riuscita nei cinema statunitensi a 40 anni di distanza, la Fondazione Pesaro Nuovo Cinema annuncia che Flashdance tornerà sul grande schermo anche in Italia come film di apertura della 59esima edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema diretta da Pedro Armocida.

Per celebrare il 40° anniversario dell’uscita nelle sale, arriva al festival il film che ha avuto un incredibile successo al botteghino mondiale lanciando la nuova coppia di produttori, Don Simpson e Jerry Bruckheimer. Flashdance ha segnato un’epoca e la cultura pop degli anni ‘80, entrando nell’immaginario collettivo anche per la declinazione al femminile del sogno americano, diretto da Adrian Lyne con una giovanissima Jennifer Beals, nel ruolo dell’indimenticabile Alex Owens, che Nanni Moretti ha voluto incontrare dal vivo nel suo Caro diario accompagnato dal celebre monologo: «…In realtà il mio sogno è sempre stato quello di saper ballare bene… Flashdance  si chiamava quel film che mi ha cambiato definitivamente la vita…».

Una storia che ha fatto sognare una generazione, dettato stili e mode, avvicinare il grande pubblico al mondo della danza, con una colonna sonora firmata dal maestro della musica elettronica Giorgio Moroder, con il brano FlashdanceWhat a feeling premio Oscar® come migliore canzone interpretata da Irene Cara, recentemente scomparsa.

La Mostra Internazionale del Nuovo Cinema si terrà a Pesaro dal 17 al 24 giugno 2023 con il contributo del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, del Comune di Pesaro e della Regione Marche.

Mila Kunis sa chi c’è nel cast dei Fantastici Quattro

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Mila Kunis sa chi c’è nel cast dei Fantastici Quattro

Durante un’apparizione in The Late Late Show con James Corden, la veterana di That ’70s Show Mila Kunis ha commentato i recenti rumors sul suo potenziale casting nel film dei Fantastici Quattro dei Marvel Studios. La candidata al Golden Globe ha rapidamente negato il suo coinvolgimento con l’attesissimo riavvio dell’MCU e ha rivelato che le persone avevano interpretato male il suo incontro a pranzo con il regista dei Fantastici Quattro Matt Shakman.

Tuttavia, Mila Kunis ha confermato di sapere chi sarà nel prossimo film di supereroi. “Non sono nei Fantastici Quattro, ma so chi ci sarà“, ha scherzato (tramite The Hollywood Reporter ). “Ma non voglio finire nei guai con The Mouse [dirigenti Disney], quindi nessuno di voi lo scoprirà.”

In attesa di notizie ufficiali, ricordiamo che Fantastici Quattro ha una data d’uscita fissata al 14 febbraio 2025 e rappresenterà uno dei film più importanti della Fase 6 e dell’intera Multiverse Saga. Un progetto dunque molto importante, che i Marvel Studios stanno preparando con grande cura. A scrivere la sceneggiatura, rispetto ai precedentemente annunciati Jeff Kaplan e Ian Springer, sarà Josh Friedman, che ha lavorato ad Avatar: La via dell’acqua, Terminator: Destino Oscuro e La guerra dei Mondi del 2005.

È stato anticipato per la prima volta da Kevin Feige durante il Comic-Con di San Diego del 2019. Il regista di Spider-Man: No Way Home Jon Watts era originariamente previsto per dirigere il progetto, ma ha deciso di abbandonare per prendersi una pausa dal genere dei supereroi. Il fumetto dei Fantastici Quattro ha debuttato nel 1961. Creato da Stan Lee e Jack Kirby, è stato il primo titolo di una squadra di supereroi prodotto dalla Marvel Comics e ha reso popolari personaggi famosi come Sue Storm e Doctor Doom. La produzione del film dei Fantastici Quattro dovrebbe iniziare all’inizio del 2024 e dovrebbe fare il suo debutto durante la Fase 6 dell’MCU il 14 febbraio 2025.

The Ferragnez – La serie, il trailer della seconda stagione

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The Ferragnez – La serie, il trailer della seconda stagione

Prime Video ha svelato oggi il trailer ufficiale dello show non-fiction italiano Original The Ferragnez – La serie, che per la seconda stagione riporta sullo schermo l’imprenditrice digitale e icona della moda Chiara Ferragni e il poliedrico artista e imprenditore Fedez per raccontare il loro mondo professionale e privato, e la loro famiglia, oltre che con il primogenito Leone, ora anche con la piccola Vittoria. La seconda stagione di The Ferragnez – La serie, prodotta da Banijay Italia per Amazon Studios, debutterà in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo con i primi quattro episodi il 18 maggio 2023, per poi concludersi il 25 maggio con gli ultimi tre. La seconda stagione di The Ferragnez – La serie è l’ultima novità per i clienti Amazon Prime, che in Italia beneficiano di spedizioni veloci, offerte esclusive e intrattenimento, incluso Prime Video, con un solo abbonamento al costo di €49,90/anno o €4,99/mese.

La giovane coppia più celebre del panorama contemporaneo, ribattezzata i  Ferragnez, è seguita da milioni di follower su Instagram. Chiara Ferragni è imprenditrice digitale e icona della moda con oltre 29 milioni di follower su Instagram, incoronata da Forbes “Most Powerful Fashion Influencer” a livello globale; Fedez è un imprenditore e artista poliedrico con all’attivo oltre 86 dischi di platino e più di 14,6 milioni di follower su Instagram, già protagonista di Celebrity Hunted – Caccia all’Uomo S1 e host del grande successo LOL – Chi ride è fuori. Grazie allo show docu-reality Original The Ferragnez – La serie, pubblico e fan hanno imparato a conoscerli oltre i social, grazie ad un accesso esclusivo al dietro le quinte della loro quotidianità in un periodo speciale e straordinario della loro vita insieme. Chiara Ferragni e Fedez torneranno dopo il successo della prima stagione, per raccontare nuove sfide e nuovi traguardi, ma anche il loro rapporto come giovane coppia e come genitori, accettando ancora una volta con coraggio di mettersi a nudo, scavare a fondo e aprire agli spettatori le porte della loro casa.

Con la seconda stagione di The Ferragnez – La serie prosegue la collaborazione tra la coppia e Prime Video, dopo una prima stagione di grande successo uscita a dicembre 2021: Fedez è brand ambassador di Prime Video, il primo a rivestire questa carica in Europa, oltre ad essere stato uno dei fuggitivi di Celebrity Hunted – Caccia all’Uomo S1, primo show Original italiano, e arbitro e conduttore di LOL: Chi ride è fuori; mentre Chiara è stata una dei giudici della prima stagione di Making The Cut, fashion contest condotto da Heidi Klum e Tim Gunn, e protagonista del documentario Chiara Ferragni Unposted, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2019 e disponibile in esclusiva su Prime Video.

Inoltre, come precedentemente annunciato, dopo l’estate sarà disponile in esclusiva su Prime Video The Ferragnez: Sanremo Special, un episodio speciale che segue Chiara Ferragni nella sua avventura come co-conduttrice al 73° Festival di Sanremo, tra lezioni di public speaking, fitting d’alta moda, nuove esperienze e paura da palcoscenico.

House of the Dragon: la seconda stagione non sarà influenzata dallo sciopero WGA

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La produzione della seconda stagione di House of the Dragon è in corso nel Regno Unito e non subirà ritardi a causa dello sciopero degli scrittori della Writers Guild of America, che è iniziato ufficialmente oggi. Secondo Variety, le sceneggiature per la seconda stagione dello spin-off de Il Trono di Spade della HBO sono già state completate. La serie aveva da poco annunciato gli ultimi quattro ingressi nel cast e aveva già visto una prima foto dal set

Per la prima volta in 15 anni, WGA ha stabilito un’interruzione del lavoro su film e programmi televisivi. Lo sciopero è in risposta alla mancanza di progressi nei negoziati sull’uso dell’intelligenza artificiale da parte degli studi e degli streamer per la sceneggiatura. Secondo le regole dello sciopero, i membri della WGA che lavorano all’estero devono smettere di scrivere su qualsiasi progetto che rientri nella giurisdizione del sindacato. Questo è il motivo per cui alcune produzioni statunitensi che girano al di fuori dei confini potrebbero essere colpite dallo sciopero.

La  prima stagione si è conclusa con la morte di re Viserys, che ha gettato i Targaryen nel caos completo per l’ascesa al trono del legittimo erede: il principe Aegon o la principessa Rhaenyra. La stagione successiva segna l’inizio della Danza dei Draghi, con ciascuna parte che raccoglie quanti più alleati e draghi possibile per assicurarsi la sconfitta dell’altra.

House of the Dragon è stato un incredibile successo per HBO, con una media di circa 29 milioni di spettatori per episodio al momento della sua uscita. Un altro spin-off di Game of Thrones, A Knight of the Seven Kingdoms, è stato appena annunciato. La produzione della seconda stagione è iniziata la scorsa settimana nel Regno Unito. Non è stata rivelata alcuna finestra di uscita, ma con le riprese iniziate, è probabile che ci sarà a breve un annuncio.

Nel cast della seconda stagione di House of the Dragon Matt SmithEmma D’ArcyOlivia Cooke, Eve Best, Steve Toussaint, Fabien Frankel, Ewan Mitchell, Tom Glynn-Carney, Sonoya Mizuno e Rhys Ifans. Fra gli attori della prima stagione che tornano nel cast dei nuovi episodi anche Harry Collett, Bethany Antonia, Phoebe Campbell, Phia Saban, Jefferson Hall e Matthew Needham. I crediti della seconda stagione: co-creatore e produttore esecutivo George R.R. Martin; co-creatore, showrunner e produttore esecutivo Ryan Condal; produttori esecutivi Sara Hess, Alan Taylor, Melissa Bernstein, Kevin de la Noy, Loni Peristere, Vince Gerardis. Tratto dal bestseller di George R.R. Martin “Fuoco e Sangue”.

Presa mortale: trama, cast e curiosità sul film con John Cena

Presa mortale: trama, cast e curiosità sul film con John Cena

Quello di Dwayne Johnson è certamente il caso più famoso di lottatore di wrestling che intraprende una carriera di successo da attore cinematografico. Come lui inizia però ora ad imporsi sempre di più anche John Cena, altro iconico volto di tale disciplina nonché uno dei più leggendari lottatori di sempre. Negli ultimi anni egli ha infatti ridotto la propria presenza sul ring per portarla davanti la macchina da presa, recitando in film come Non si scherza col fuoco, Fast & Furious 9 e The Suicide Squad. Il suo film di debutto risale però al 2006 ed è intitolato Presa mortale.

Questo lungometraggio, il cui titolo originale è The Marine, è diretto da John Bonito e prodotto dalla 20th Century Fox in collaborazione con la WWE Film, sussidiaria dell’azienda di wrestling impegnata nella produzione dei film che hanno per attori i wrestler sotto contratto con la WWE. Pur non affermandosi come un grande successo, Presa mortale è ancora oggi uno dei titoli più noti prodotti da quest’ultima società ed ha il merito di aver dimostrato le capacità di Cena nella recitazione, attività alla quale come già detto si è poi sempre più avvicinato nel corso degli anni.

Come il titolo lascia intuire, il film è un puro action condito da grandi scontri e momenti di forte tensione. Per tutti gli amanti del genere si tratta dunque di un buon film da recuperare, anche solo per ritrovare Cena in panni diversi da quelli del wrestler. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ai suoi sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Presa mortale: la trama del film

Il film ha per protagonista John Triton, valoroso marine che si vede però congedato dai suoi superiori per via di un’insubordinazione. Egli, contro la sua volontà, non può che fare ritorno a casa dalla guerra in Iraq. Tornato negli USA, trova lavoro come guardia giurata, ma a causa dei traumi riportati in guerra perde rapidamente anche quell’impiego. Su consiglio di sua moglie Kate, egli decide di fare un viaggio insieme per rilassarsi. Nel corso della vacanza, tuttavia, Kate viene casualmente rapita da una banda di assassini e ladri, guidati dal fuorilegge e psicopatico Rome.

Per l’ex marine, quello che doveva essere un periodo di relax si trasforma dunque ben presto in una corsa contro il tempo per salvare l’amata. Pur di ritrovarla, egli si scontrerà con pericoli di ogni tipo, dando però prova del suo valore e della sua resistenza. Gli anni nella guerra lo hanno infatti reso una vera e propria arma da combattimento umana, che non si ferma davanti a nulla. Più si avvicina al suo obiettivo, però, più John dovrà vedersela anche con doppiogiochisti, pericoli naturali e numerose altre sfide di resistenza.

Presa mortale cast

Presa mortale: il cast del film

Come anticipato, ad interpretare il ruolo del protagonista John Triton vi è John Cena, qui al suo film di debutto. Prima di lui, tuttavia, il ruolo era stato offerto al wrestler Stone Cold Steve Austin, il quale però vi rinunciò in seguito al termine dei suoi rapporti con la WWE. La parte fu dunque offerta a Randy Orton, altro celebre lottatore della WWE, il quale però rifiutò in quanto negli anni Novanta era stato congedato con disonore dai Marines e non voleva più riprendere quei panni. Fu solo allora che venne scelto Cena per interpretare il protagonista. Per prepararsi al ruolo, egli si allenò con veri Marines.

Il ruolo del criminale Rome, inizialmente offerto ad Al Pacino, è poi stato interpretato da Robert Patrick. La presenza di quest’ultimo, celebre per aver interpretato il T1000 in Terminator 2 – Il giorno del giudizio, ha ispirato la battuta di uno dei suoi scagnozzi, il quale riferendosi al protagonista esclama “è peggio di Terminator!”. Infine, nei panni di Kate, la moglie di John, vi è l’attrice Kelly Carlson, celebre per aver interpretato Kimber Henry nella serie Nip/Tuck. La Carlson fu fortemente voluta da Cena, il quale la ritenne perfetta per la parte.

I sequel di Presa mortale, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Anche se non particolarmente apprezzato, il film ha comunque ottenuto sufficiente successo da giustificare la realizzazione di altri sequel. Ad oggi questi sono ben cinque, facendo dunque di Presa mortale (o The Marine) una vera e propria saga. I titoli realizzati, distribuiti direttamente per il mercato home video, sono intitolati Presa mortale 2, Presa mortale – Il nemico è tra noi, The Marine 4: Moving Target, Presa mortale 5 – Scontro letale e The Marine 6: Close Quarters. Cena non ha però ripreso il ruolo ed il protagonista di questi è dunque diventato il wrestler The Miz. Si tratta però di film che non presentano forti legami tra loro.

È possibile fruire di Presa mortale grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Disney+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 2 maggio alle ore 21:25 sul canale Nove.

Fonte: IMDb

Il luogo delle ombre: trama, cast e curiosità sul film

Il luogo delle ombre: trama, cast e curiosità sul film

Divenuto celebre grazie a fantasy horror come La mummia, La mummia – Il ritorno e Van Helsing, il regista Stephen Sommers ha poi scritto e diretto nel 2014 un altro film di questo genere, intitolato Il luogo delle ombre. In originale, la pellicola porta però il titolo di Odd Thomas, che oltre ad essere il nome del protagonista è anche la descrizione precisa di lui e di quanto gli capita. Il termine “Odd” è infatti traducibile come “bizzarro” o “stravagante”, aggettivi che rappresentano bene l’intera opera, ricca di colpi di scena e situazioni particolarmente imprevedibili e, spesso e volentieri, anche comiche.

Il film è l’adattamento cinematografico de Il luogo delle ombre, pubblicato nel 2003 e primo di sette romanzi dedicati al personaggio di Odd Thomas. Lo scrittore è Dean Ray Koontz, che negli anni è divenuto celebre per i suoi racconti di genere suspense thriller, contenenti elementi horror, gialli, di fantascienza e di satira. Il luogo delle ombre non è il primo romanzo di Koontz ad ottenere una propria trasposizione cinematografica, ma è il primo della serie di riferimento. Ad oggi, sfortunatamente, è anche l’unico di questa ad aver avuto la possibilità di arrivare sul grande schermo, non essendovi stati suoi sequel.

Al momento della sua uscita in sala, infatti, il film si affermò come un clamoroso insuccesso commerciale, arrivando a non superare i 2 milioni di dollari al box office internazionale. Pur con i suoi difetti, Il luogo delle ombre è però un film da riscoprire, capace di offrire intrattenimento su più fronti. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Il luogo delle ombre: la trama del film

Il film racconta di un mondo fantastico, sovrannaturale, animato da esseri e anime che cercano, costantemente, di interagire con il mondo vivente. Protagonista è Odd Thomas, un giovane cuoco di una tavola calda in una piccola città nel deserto americano. La sua vita viene stravolta quando si ritrova ad essere prescelto dagli esseri ultraterreni quale intermediario tra i due universi. Odd cerca allora in tutti i modi di aiutare le anime senza pace che si mettono in contatto con lui. Sia che questa vogliano giustizia, sia che vogliano aiutano a risolvere crimini di ogni tipo, per la gioia del capo della polizia Wyatt Porter.

Con questa attività, egli spera anche di poter far colpo sulla bella Stormy Llewellyn, la ragazza di cui è perdutamente innamorato. Nonostante queste stranezza, tutto scorre sereno. Almeno fino all’arrivo nella cittadina di Pico Mundo di un uomo misterioso circondato da un gruppo di ombre simili a iene che lo seguono ovunque vada. Neppure i fidi informatori di Odd sono in grado di capire chi sia. L’unico indizio è una pagina strappata da un calendario giornaliero. Questa riporta la data del 15 agosto, esattamente 24 ore dopo al tempo in cui si svolge la vicenda. Odd capirà ben presto che qualcosa di terribile sta per abbattersi sulla città e dovrà fare affidamento a tutte le sue capacità per impedire il peggio.

Il luogo delle ombre cast

Il luogo delle ombre: il cast del film

Ad interpretare il protagonista, Odd Thomas, vi è l’attore russo naturalizzato statunitense Anton Yelchin. Il compianto interprete, noto per il ruolo di Pavel Chekov nei nuovi film di Star Trek, è da sempre stato legato al progetto come unico attore considerato per la parte. Per prepararsi a questa, egli ha letto diversi dei libri della serie, così da avere una panoramica il più completa possibile sul personaggio e i suoi modi di fare. Accanto a lui, nei panni dello sceriffo Wyatt Porter vi è invece il celebre attore Willem Dafoe, il quale accettò poiché affascinato dalla commistione di generi presenti nel racconto. Per il ruolo, inizialmente, era stato considerato anche il premio Oscar Tim Robbins.

Nei panni della bella Stormy Llewellyn si ritrova l’attrice Addison Timlin, nota in particolare per essere stata protagonista del film Fallen. Per il ruolo erano state considerate anche le attrici Lily Collins, Emma Roberts e Kat Dennings, quest’ultima grande amica di Yelchin. Nel film si ritrova poi anche Gugu Mbatha-Raw, attualmente tra i protagonisti di Loki, qui nei panni della cameriera Viola. Leonor Varela è la madre di Odd, che compare solo nei flashback del protagonista, mentre Nico Tortorella è il poliziotto Simon Varner, il quale prova forte antipatia per Odd. L’attore Shuler Hensley, infine, è il misterioso uomo che il protagonista rinomina “Fungus Man”, per via della sua carnagione che ricorda la muffa e il suo bizzarro taglio di capelli.

Il luogo delle ombre: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il luogo delle ombre è infatti disponibile nel catalogo di Chili, Google Play, Apple iTunes e Now. Per vederlo, basterà noleggiare il singolo film, avendo così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 2 maggio alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

Fonte: IMDb

Dune: Parte 2, ecco Austin Butler nei panni del “crudele” e “narcisista” Feyd-Rautha

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Austin Butler è calvo e terrificante nel primo sguardo al malvagio Feyd-Rautha di Dune: Parte 2 di Denis Villeneuve. Austin Butler, recentemente candidato all’Oscar per la sua interpretazione di Elvis Presley in “Elvis” di Baz Luhrmann, è una delle nuove aggiunte di alto profilo al cast di “Dune” insieme a Florence Pugh e Christopher Walken. Feyd-Rautha è stato precedentemente interpretato da Sting nell’adattamento cinematografico di David Lynch del 1984.

Feyd-Rautha è il malvagio nipote del barone Harkonnen (Stellan Skarsgård) e il fratello del sadico Glossu Rabban, interpretato da Dave Bautista nel franchise cinematografico di Villeneuve. I due fratelli sono in competizione per diventare il successore della famiglia Harkonnen sul pianeta Arrakis.

Nel first look di Dune: Parte 2 pubblicata su Vanity Fair all’inizio di questo mese, Villeneuve ha rivelato che Feyd-Rautha di Austin Butler ma solo visto da dietro. Il regista ha detto che stava aspettando per svelare il volto di Feyd-Rautha, ma ora è arrivato online in attesa dell’arrivo del trailer. Il primo trailer ufficiale di Dune: Parte 2 arriverà domani 3 maggio, ma un teaser di 44 secondi è stato diffuso proprio ora e ci mostra la testa rasata di Butler e un nuovo look della Principessa Irulan di Florence Pugh. “È un tipo machiavellico, molto più crudele, molto più strategico ed è più narcisista”, ha detto Villeneuve a Vanity Fair a proposito del Feyd-Rautha di Butler.

https://www.youtube.com/watch?v=aUbXsGfKuC4

 

Oltre ai due attori poc’anzi citati, il film vanta anche Rebecca Ferguson (Mission: Impossible – Dead Reckoning), il premio Oscar Javier Bardem (No Country for Old Men, Being the Ricardos), il candidato all’Oscar Josh Brolin (Avengers: Endgame), Stellan Skarsgård (Avengers: Age of Ultron), Dave Bautista (Thor: Love and Thunder), la candidata all’Oscar Charlotte Rampling e Stephen McKinley Henderson. Fanno inoltre il loro ingresso nel sequel anche Austin Butler (Elvis, C’era una volta… a Hollywood) nei panni del famigeratoFeyd Rautha e il premio Oscar Christopher Walken (The Deer Hunter, Hairspray) nei panni dell’Imperatore.

Florence Pugh (Black Widow, Piccole donne), Léa Seydoux (Crimes of the Future) e Souheila Yacoub (la serie No Man’s LandClimax) completano infine l’ampio cast nei panni rispettivamente della principessa Irulan, figlia dell’Imperatore, e Lady Margot, amica stretta di quest’ultimo. Il film arriverà nei cinema italiani dal 1 novembre e porterà dunque a compimento il racconto intrapreso con il primo film. Ecco di seguito il poster appena rilasciato, la cui tagline riporta la frase “lunga vita ai combattenti”.

A-Team: trama e cast del film tratto dalla celebre serie TV

A-Team: trama e cast del film tratto dalla celebre serie TV

Nel corso degli anni Ottanta la serie A-Team è stata uno dei titoli più popolari e amati del piccolo schermo. Mischiando commedia e azione, questa è oggi divenuta un vero e proprio classico. Non stupisce dunque che, nel 2010, ne sia stato realizzato un adattamento cinematografico, che va ad esplorare le origini dei personaggi. Il film A-Team (qui la recensione), diretto da Joe Carnahan, funge dunque da vero e proprio prequel, essendo però allo stesso tempo anche una rilettura in chiave contemporanea della storia. I protagonisti, che nella serie erano reduci del Vietnam, sono qui invece ex soldati coinvolti nella guerra in Medio Oriente. Cambiano ovviamente anche gli interpreti, con il film che si avvale della partecipazione di noti nomi dell’industria hollywoodiana.

L’idea di portare al cinema il celebre gruppo aleggiava nell’aria sin dagli anni Novanta, a poca distanza dalla conclusione della serie. Il progetto però rimase sempre incompiuto, e negli anni diversi registi e produttori provarono a darvi vita. Grazie all’interessamento della Dune Entertainment e della Scott Free Production di Ridley Scott, il progetto trovò infine realizzazione, distribuito poi in tutto il mondo dalla Fox. Costato circa 100 milioni di dollari, il titolo riuscì ad incassarne 177 in tutto il mondo, affermandosi così come un discreto successo, ma non abbastanza da spingere a realizzare altri sequel.

A frenare il film da un maggior successo è stato probabilmente il giudizio non particolarmente favorevole della critica. Questa ha lamentato infatti una scarsa aderenza alla serie originale e alle sue tematiche. I protagonisti di questa hanno poi lamentato lo scarso valore dato al progetto, affermando di non approvare quanto realizzato. Nonostante ciò, il film è comunque stato da alcuni lodato per la sua comicità e alcune brillanti sequenze d’azione. Numerose sono le curiosità legate al titolo, da quelle relative alla scelta del cast di protagonisti fino a quelle legate alle riprese. Continuando nella lettura sarà possibile scoprire le principali tra queste come anche dove è attualmente possibile ritrovare e vedere il film in streaming.

A-Team: la trama del film

Protagonisti del film sono un gruppo di quattro militari: il colonnello John “Hannibal” Smith, Templeton “Sberla” Peck, P.E. Baracus e James “Il Matto” Murdock. Insieme formano l’A-Team, e compiono missioni speciali per conto dell’esercito. Nel bel mezzo della guerra in Iraq, questi vengono ingaggiati dall’agente della CIA Lynch, il quale affida loro una missione apparentemente banale. Questi dovranno infatti recuperare alcune matrici usate per stampare dollari falsificati. Tutto sembra filare secondo i piani, ma all’improvviso il furgone contenente le matrici esplode. Ciò porta i membri dell’A-Team a ritrovarsi classificati come traditori, con la CIA che li ritiene responsabili di quanto accaduto. Dietro all’accaduto, in realtà, si nascondono ben altre personalità.

Il gruppo sospetta infatti che il colpo sia stato organizzato dai rivali Black Forest, capitanati da Brock Pike. Ha dunque inizio un’adrenalinica caccia ai veri responsabili della loro rovina. Dimostrare di essere innocenti sarà per loro fondamentale per potersi ripulire la fedina penale ed evitare i dieci anni di carcere a cui sono stati condannati. Andando a fondo con le indagini, L’A-Team scoprirà però risvolti inaspettati, e lo stesso agente Lynch si dimostrerà meno incorruttibile di quello che si poteva pensare. Finché non avranno prove dalla loro parte, però, il gruppo continuerà ad essere ricercato, dovendo sfuggire continuamente tanto ai federali quanti ai loro mercenari antagonisti.

A-Team cast

A-Team: il cast del film

A formare il popolare gruppo di soldati, vi sono alcuni tra i nomi più noti di Hollywood. L’attore Liam Neeson interpreta John “Hannibal” Smith, il leader del gruppo. Per poter assumere il ruolo, l’attore si è sottoposto ad un periodo di allenamento, volto a permettergli di prendere parte alle spericolate sequenze del film. Inoltre, Neeson per potersi calare ulteriormente nel ruolo decise di tingersi i capelli per farli assomigliare a quelli che il personaggio ha nella serie televisiva. Accanto a lui troviamo il candidato all’Oscar Bradley Cooper nel ruolo di Templeton “Sberla” Peck. Anche lui si dedicò ad una serie di allenamenti e pratiche tipiche dei soldati. Divenne infine così abile nel ricaricare le armi da farlo personalmente anche nelle scene che si possono trovare nel film.

A interpretare P.E. Baracus è invece il lottatore di arti marziali miste Quinton Jackson, considerato uno dei lottatori più forti in assoluto nella sua categoria. Egli aveva inizialmente smentito il proprio coinvolgimento nel film, salvo poi accettare di prendervi parte. Per il ruolo era però stato considerato anche l’allora semi sconosciuto Mahershala Ali. Infine, nel ruolo di James “Il Matto” Murdock vi è l’attore Sharlto Copley. Questi è divenuto celebre grazie al film District 9, ed ha in seguito intrapreso una fortunata carriera ad Hollywood. L’attore ha fatto di tutto pur di ottenere un ruolo nel film, essendo stato un grandissimo fan della serie televisiva originale.

L’attrice Jessica Biel interpreta invece Charissa Sosa, la quale nel film ha una relazione con Peck. L’attore Patrick Wilson, celebre per la saga di The Conjuring, è invece l’agente Lynch. Vi è poi, alla fine del film, anche un cameo dell’attore Jon Hamm, celebre per la serie Mad Men, che si presenta come il vero agente Lynch, essendo l’altro null’altro che un impostore. Nelle scene che si possono trovare durante i titoli di coda, invece, appaiono in due brevi cameo due degli attori della serie televisiva. Questi sono Dirk Benedict e Dwight Schultz, che all’epoca ricoprivano i ruoli di “Sberla” e “Il Matto”.

Il trailer di A-Team e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. A-Team è infatti presente su Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. In base alla piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre in programma in televisione per mercoledì 3 maggio alle ore 21:30 sul canale TV8.

Fonte: IMDb

Dune: Parte Due, ecco il primo poster del film con Timothée Chalamet

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A pochi giorni dalle prime immagini ufficiali, ecco ora che la Warner Bros. svela il poster ufficiale di Dune: Parte Due e in esso si ritrovano i personaggi interpretati da Timothée Chalamet e Zendaya, pronti all’epica guerra che si svolgerà in questo sequel del Dune uscito nel 2021. Questa seconda parte dell’adattamento del romanzo di fantascienza fondamentale di Frank Herbert, diretto dal visionario regista Denis Villeneuve, porterà infatti avanti il viaggio di Paul Atreides, unitosi ora a Chani e ai Fremen in cerca di vendetta contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia.

Oltre ai due attori poc’anzi citati, il film vanta anche Rebecca Ferguson (Mission: Impossible – Dead Reckoning), il premio Oscar Javier Bardem (No Country for Old Men, Being the Ricardos), il candidato all’Oscar Josh Brolin (Avengers: Endgame), Stellan Skarsgård (Avengers: Age of Ultron), Dave Bautista (Thor: Love and Thunder), la candidata all’Oscar Charlotte Rampling e Stephen McKinley Henderson. Fanno inoltre il loro ingresso nel sequel anche Austin Butler (Elvis, C’era una volta… a Hollywood) nei panni del famigeratoFeyd Rautha e il premio Oscar Christopher Walken (The Deer Hunter, Hairspray) nei panni dell’Imperatore.

Florence Pugh (Black Widow, Piccole donne), Léa Seydoux (Crimes of the Future) e Souheila Yacoub (la serie No Man’s LandClimax) completano infine l’ampio cast nei panni rispettivamente della principessa Irulan, figlia dell’Imperatore, e Lady Margot, amica stretta di quest’ultimo. Il film arriverà nei cinema italiani dal 1 novembre e porterà dunque a compimento il racconto intrapreso con il primo film. Ecco di seguito il poster appena rilasciato, la cui tagline riporta la frase “lunga vita ai combattenti”.

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Il Pianeta Preistorico: trailer della seconda stagione in arrivo su Apple TV+

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Apple TV+ ha rilasciato oggi il trailer italiano della seconda stagione della pluripremiata serie di storia naturale Il Pianeta Preistorico, invitando il pubblico ad intraprendere un viaggio alla scoperta di nuovi dinosauri e antichi habitat.

La serie, dai produttori esecutivi Jon Favreau e Mike Gunton e da BBC Studios Natural History Unit (“Planet Earth”), narrata da Sir David Attenborough e con la colonna sonora originale di Hans Zimmer, Anže Rozman e Kara Talve per Bleeding Fingers Music, debutta a livello globale su Apple TV+ a partire dal 22 maggio. Questa stagione è formata da cinque episodi rilasciati nell’arco di una settimana e trasporta gli spettatori milioni di anni nel passato – alla scoperta del nostro mondo e dei dinosauri che lo abitavano –  con dei dettagli straordinari. Nell’esplorare cinque nuovi habitat, il pubblico verrà trasportato nei vulcani attivi dell’India, nelle paludi del Madagascar, negli oceani profondi vicino al Nord America e in molti altri luoghi. Durante questa stagione, la serie e i suoi creatori ci porteranno direttamente negli habitat dei dinosauri per sperimentare i pericoli, le avventure e persino il cameratismo tra specie diverse da quelle che abbiamo visto finora.

https://youtu.be/M8NRS-dXXHk

Come si vede dal trailer, la seconda stagione di “Il Pianeta Preistorico” mostra entusiasmanti scoperte scientifiche che hanno portato alla luce vari comportamenti dei dinosauri e introduce predatori mai visti prima. Nuovi studi mostrano che i dinosauri erbivori giganti, come il Tarchia, erano formidabili combattenti: la loro pelle corazzata li proteggeva dai predatori e nelle lotte per l’accoppiamento. Mentre il T. Rex era noto per essere il più potente predatore sulla terraferma, un rivale meno noto dominava i mari: il gigantesco Mosasaurus era una lucertola acquatica di 17 metri in grado di accelerare attraverso l’acqua a velocità incredibili e lanciare attacchi che la sua preda non poteva prevedere; l’Isisaurus è uno dei tanti dinosauri che fanno il loro debutto sullo schermo nella seconda stagione. I reperti fossili mostrano che potrebbero aver nidificato in enormi aree ricoperte di lava, deponendo deliberatamente le uova dove il calore vulcanico riscaldava il terreno. Sono stati trovati anche predatori dell’aria; il Quetzalcoatlus era un rettile volante delle dimensioni di una giraffa e l’animale più grande che abbia mai volato. Questi incredibili pterosauri potevano attaccare e volare con prede fino a 45 chili, armati di un becco lancinante lungo 2 metri.

La seconda stagione di Il Pianeta Preistorico introduce molte specie di dinosauri nuove dal mondo Cretaceo, catalogate negli ultimi anni, e accenna anche ad altri animali che vivevano accanto ai dinosauri, inclusi i primi membri della maggior parte dei gruppi di animali, come i mammiferi e i rettili, ancora oggi esistenti.

Insieme alla nuova stagione della serie, Apple TV+ presenterà in anteprima un nuovo podcast chiamato “Il Pianeta Preistorico: The Official Podcast”. Unisciti al produttore esecutivo Mike Gunton ogni settimana, mentre racconta l’arte e la scienza che hanno dato vita alla storica serie Apple Original. Il primo episodio dei quattro del podcast, in uscita lunedì 8 maggio, conterrà un’intervista esclusiva e approfondita con il produttore esecutivo Jon Favreau. Gli episodi successivi saranno disponibili ogni lunedì fino al 29 maggio. Tra gli ospiti troveremo paleontologi esperti, animatori e altro ancora, che riveleranno la ricerca scientifica e la tecnologia utilizzate per portare in vita i magnifici habitat e le creature che li abitavano.

Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente, trailer ufficiale italiano!

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Notorious Pictures ha diffuso il trailer ufficiale italiano di Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente. Arriverà in Italia a novembre, solo al cinema distribuito da Notorious Pictures, Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente. Ambientato 64 anni prima della Hunger Games Saga, questo prequel è ispirato dall’ omonimo romanzo di Suzanne Collins.

Alla regia ritroviamo Francis Lawrence, che aveva diretto tre su quattro degli Hunger Games originali. I protagonisti sono l’inglese emergente  Tom Blyth e Rachel Zegler di West Side Story e Hunter Schafer della serie Euphoria.  Nei ruoli comprimari Viola Davis, Peter Dinklage e Jason Schwartzman.

La trama di Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente

Anni prima di diventare il tirannico presidente di Panem, il diciottenne Coriolanus Snow è l’ultima speranza per il buon nome della sua casata in declino: un’orgogliosa famiglia caduta in disgrazia nel dopoguerra di Capitol City. Con l’avvicinarsi della decima edizione degli Hunger Games, il giovane Snow teme per la sua reputazione poiché nominato mentore di Lucy Grey Baird, la ragazza tributo del miserabile Distretto 12. Ma quando Lucy Grey magnetizza l’intera nazione di Panem cantando con aria di sfida alla cerimonia della mietitura, Snow comprende che potrebbe ribaltare la situazione a suo favore. Unendo i loro istinti per lo spettacolo e l’astuzia politica, Snow e Lucy mireranno alla sopravvivenza dando vita a una corsa contro il tempo che decreterà chi è l’usignolo e chi il serpente.

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