Arriva da
Deadline la notizia che, dopo mesi di incontri con una vasta
gamma di cineasti, i Marvel Studios hanno finalmente
trovato un regista per l’attesissimo reboot di Blade.
La fonte, infatti, ci informa che il regista americano di origini
pakistane Bassam Tariq è in trattative per guidare
uno dei titoli più attesi della Fase 5 del MCU, annunciato per la
prima volta al Comic-Con di San Diego del 2019.
Tariq è meglio conosciuto per aver
diretto lo scorso anno Mogul Mowgli con Riz Ahmed,
presentato in anteprima al Festival di Berlino. Già in passato era
emerso che Kevin Feige, presidente dei Marvel Studios, e
Mahershala Ali, l’attore premio Oscar per
Green Book e Moonlight che sarà il protagonista
del film, avevano incontrato dozzine di candidati alla regia prima
di arrivare alla scelta di Tariq; questi meeting si sarebbero
tenuti tra i mesi di marzo e giugno di quest’anno.
Bassam Tariq sarà
il quarto regista di colore a dirigere un film per i Marvel
Studios, dopo Ryan Googler (Black
Panther, Black Panther:
Wakanda Forever), Nia DaCosta (The
Marvels) e Chloé Zhao (Eternals).
Negli ultimi anni, Feige sta puntando a un Universo Cinematografico
Marvel sempre più inclusivo, aumentando la diversità non solo
davanti, ma anche dietro la macchina da presa.
Cosa sappiamo sul reboot di
Blade?
Le riprese del reboot di Blade
dovrebbero partire il prossimo anno. Al momento non è ancora stata
fissata una data di uscita ufficiale. I Marvel Studios hanno
affidato a Stacy Osei-Kuffour la
sceneggiatura del film. Osei-Kuffour ha lavorato come story editor
e sceneggiatrice per l’acclamata serie Watchmendi
HBO. Lo studio ha preso in considerazione soltanto sceneggiatori di
colore; secondo quanto riferito, Mahershala Ali è stato direttamente
coinvolto nel processo.
Ecco la nostra intervista a
Francesco Russo, trai protagonisti di
A Classic Horror Story, il film italiano diretto da
Roberto De Feo e Paolo Strippoli
disponibile su Netflix dal 14 luglio.
A Classic Horror Story, una classica storia
dell’orrore, come suggerisce il titolo, un omaggio alla tradizione
di genere italiana che, partendo da riferimenti classici, arriva a
creare qualcosa di completamente nuovo. Il nuovo film Netflix,
prodotto da Colorado Film, sarà presentato in Concorso alla 67esima
edizione del Taormina Film Fest 2021, che si terrà dal 27 giugno al
3 luglio 2021. Il film sarà poi disponibile dal 14 luglio 2021 solo
su Netflix.
A Classic Horror Story è diretto da Roberto De
Feo e Paolo Strippoli, da una sceneggiatura di Lucio Besana,
Roberto De Feo, Paolo Strippoli, Milo Tissone, David Bellini, e
vede come protagonisti principali Matilda Lutz, Francesco Russo,
Peppino Mazzotta, Yulia Sobol, Will Merrick, Alida Baldari Calabria
e Cristina Donadio. Il film è stato girato interamente in Puglia e
a Roma, per 5 settimane di riprese.
Debutterà al cinema il 16 Agosto
Falling – Storia di un padre, il film scritto e
diretto da Viggo Mortensen con Lance Henriksen,
Viggo Mortensen,Terry Chen, SVerrir Gudnason,
Hannah Gross e Laura Linney.
Nel film Willis (Lance Henriksen),
uomo di altri tempi, è costretto a lasciare la fattoria dove vive
per trasferirsi a casa di suo figlio John (Viggo Mortensen) che
vive con il suo compagno Eric (Terry Chen) e la loro figlia Mónica
(Gabby Velis) in California, lontano dalla tradizionale vita rurale
a cui Willis è abituato. Ma si sa, il ritorno alla convivenza tra
genitori e figli può essere complicato. Spesso l’irruento carattere
di Willis si scontrerà con la vita di John, ma i momenti di
confronto tra padre e figlio risolvono anni di incomprensioni e
riaccendono il calore di un rapporto per troppo tempo
intiepidito.
“Nasco come regista proprio a
Venezia nel 1983…” – dichiara Pedro Almodóvar
– “…nella sezione Mezzogiorno Mezzanotte. Trentotto anni dopo
vengo chiamato a inaugurare la Mostra. Non riesco ad esprimere la
gioia, l’onore e quanto questo rappresenti per me senza cadere
nell’autocompiacimento. Sono molto grato al festival per questo
riconoscimento e spero di esserne all’altezza”.
Il Direttore della Mostra,
Alberto Barbera, dichiara: “Sono grato a Pedro
Almodóvar per averci offerto il privilegio di aprire la Mostra del
Cinema con il suo nuovo film, ritratto intenso e sensibile di due
donne che si misurano con i temi di una maternità dai risvolti
imprevedibili, della solidarietà femminile, di una sessualità
vissuta in piena libertà e senza ipocrisie, sullo sfondo di una
riflessione sulla necessità ineludibile della verità, da perseguire
senza esitazioni. Un graditissimo ritorno a Venezia in Concorso per
il nostro Leone d’oro alla carriera nel 2019, a molti anni di
distanza dal successo di “Donne sull’orlo di una crisi di nervi”,
che segnò la sua definitiva affermazione in ambito
internazionale“.
Madres
paralelas sarà proiettato mercoledì1 settembre 2021 nella
Sala Grande del Palazzo del
Cinema (Lido di Venezia), nella serata di
apertura della 78. Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica. Madres
paralelas è prodotto da El Deseo e
distribuito in Italia da Warner Bros.
Pictures.
MADRES PARALELAS, il
film
Due donne, Janis e Ana, condividono
la stanza di ospedale nella quale stanno per partorire. Sono due
donne single, entrambe in una gravidanza non attesa. Janis, di
mezza età, non ha rimpianti e nelle ore che precedono il parto
esulta di gioia. Ana invece è un’adolescente spaventata, contrita e
traumatizzata. Janis tenta di rincuorarla mentre passeggiano tra le
corsie dell’ospedale come delle sonnambule.
Le poche parole che scambiano in
queste ore creeranno un vincolo molto forte tra le due ed il fato,
nel fare il suo corso, complicherà in maniera clamorosa le vite di
entrambe.
ATTENZIONE – L’ARTICOLO CHE
SEGUE CONTIENE SPOILER SUL FINALE DELLA SERIE LOKI
Nell’episodio finale di Loki abbiamo finalmente scoperto che dietro la
Time Variance Authority e ai Custodi del Tempo si nasconde “Colui
che rimane”. Sebbene la serie non lo identifichi mai in altro modo,
gli indizi contestuali ci permettono di affermare che, in realtà,
si tratta di Kang il Conquistatore. A questo punto, è
chiaro che il supercriminale in grado di viaggiare nel tempo avrà
un ruolo chiave nel futuro del MCU. Quali potrebbero essere le
conseguenze del suo ingresso nell’universo condiviso?
Screen Rant ha provato a formulare 10 ipotesi:
Kang sarà il grande cattivo della Fase 4
Una cosa che sembra
abbastanza certa è che Kang il Conquistatore sarà il grande cattivo
della Fase 4 del MCU. L’importanza che avrà nella seconda stagione
di
Loki, così come il fatto che numerosi film come
Doctor
Strange in the Multiverse of Madness tratteranno del
Multiverso, significa che le sue azioni saranno al centro di gran
parte della prossima Fase.
È facile ipotizzare che Kang sarà il
Thanos della nuova era del MCU, ma resta da vedere se il suo arco
narrativa si estenderà su più fasi o solo su una.
La città nascosta nel Regno Quantistico è Chronopolis
Uno dei migliori easter egg
presenti in Ant-Man
and the Wasp era la città bolla nel Regno Quantico. Alcune
teorie hanno persino ipotizzato che la TVA si trovasse nella città
del Regno Quantico. Anche se non è così, è molto probabile che si
tratti di Chronopolis, il regno temporale di Kang il
Conquistatore.
Chronopolis esiste al di fuori del tempo ed è
essenzialmente una gigantesca sala dei trofei per tutti i premi
conquistati da Kang nel passato e nel futuro. Si tratta di una
location importante per alcuni degli archi narrativi chiave che
coinvolgono Kang, e dato che il personaggio apparirà anche in
Ant-Man and the Wasp: Quantumania, sembra che potrebbe
rivedere anche Chronopolis.
Kang sarà una variante in Quantummania
Secondo alcune teorie, il MCU potrebbe avere
a che fare con più versioni di Kang. Se fosse davvero così, una di
queste apparirà sicuramente in Ant-Man and the Wasp: Quantumania.È
improbabile che il film utilizzi Kang come cattivo principale,
quindi qualsiasi versione del personaggio che apparirà sarà solo
una variante e non il vero, originale Kang.
Tuttavia, la sua connessione con il Regno
Quantico suggerisce che potrebbe essere una variante importante e
pericolosa, forse uno che si è nascosto dalle cesoie di “Colui che
rimane” in un luogo dove il tempo non esiste realmente.
Apparirà nel sequel di Doctor Strange
Un certo numero di
personaggi del MCU sono stati confermati in Doctor Strange in
the Multiverse of Madness. Kang dovrebbe essere annoverato
tra questi. Dato che è probabile che il film affronti direttamente
le conseguenze di ciò che è accaduto alla fine della prima stagione
di
Loki, un’apparizione di Kang ha decisamente senso.
Potrebbe essere una prima
opportunità per Kang il Conquistatore di mostrare quanto sia
davvero spaventoso. Doctor Strange potrebbe avere a che fare con
più Kang, o forse solo con uno… Indipendentemente dal numero,
queste varianti potrebbero far sembrare “Colui che rimane” un
essere decisamente gentile in confronto.
Kang e Ravonna si innamoreranno
I fan dei fumetti Marvel
sanno che Ravonna Renslayer e Kang il Conquistatore sono una coppi.
Lo stesso potrebbe accadere nel MCU. Sebbene i loro retroscena
siano molto diversi dai fumetti – Ravonna era una principessa del
40esimo secolo e non un preside di un liceo rapito dalla TVA -, le
loro strade sono destinate a incrociarsi.
Ravonna lascia la TVA alla fine
della prima stagione, alla ricerca della persona che opera
nell’ombra e del potere. Probabilmente lo troverà in una delle
varianti di Kang, forse la principale.
Sarà lui ad armare la TVA
Nel finale di stagione di
Loki, il Dio dell’Inganno è tornato alla Time
Variance Authority, ma non a quella che aveva lasciato. Al posto
delle statue dei Guardiani del Tempo, infatti, ce n’è una di una
versione a fumetti di Kang il Conquistatore. Mentre “Colui che
rimane” ha usato la TVA per sfoltire il potenziale delle varianti
Kang, è probabile che questa versione dell’organizzazione sia molto
più militante.
Mentre la TVA sotto “Colui che
rimane” ha eliminato le varianti, ha permesso “ciò che doveva
accadere”. Molto probabilmente, il Kang che controlla questa
versione della TVA li sta usando per creare la sua versione della
storia, coltivata secondo un suo preciso capriccio.
Kang avrà un ruolo in Fantastici Quattro
Anche se ci vorrà ancora tempo per il reboot dei Fantastici
Quattro ad opera dei Marvel Studios, i fan sembrano essere
certi che Kang avrà un ruolo nel film. Considerando la loro lunga e
complicata connessione con Kang nei fumetti e il ruolo di
quest’ultimo nella Fase 4, potrebbe essere il primo cattivo che il
team affronterà.
Kang
è stato un cattivo della squadra in molte forme. In realtà, li ha
combattuti per la prima volta – all’insaputa di loro o dei fan dei
fumetti – nei panni dell’antico faraone egiziano Rama Tut in
“Fantastic Four #19” del 1963.
Ci sarà un Kang buono
I fan possono probabilmente
aspettarsi tante varianti di Kang quante sono state le varianti di
Loki nel MCU. Uno di loro è destinata a essere un eroe, dal momento
che esiste già nei fumetti Marvel. Si tratta di Iron Lad, una
variante adolescente di Kang che ha rifiutato il suo destino e ha
formato gli Young Avengers per combattere il suo io malvagio.
Dal momento che numerosi membri
della squadra come Kid Loki, Billy e Tommy Maximoff e Patriot
esistono già nel MCU (o, nel caso di Kate Bishop, stanno per
debuttare), ha senso sperare di vedere anche Iron Lad.
Kang cancellerà la linea temporale del MCU
Thanos ha il potere di
cancellare metà della vita che compone l’universo. Kang può
cancellare intere linee temporali e l’ha già fatto nella forma di
“Colui che rimane”. Il suo piano nel MCU sarà probabilmente quello
di cancellare l’intera linea temporale dell’universo
cinematografico per far posto alle sue ambizioni, e probabilmente
avrà successo allo stesso modo di Thanos.
Kang rappresenta un modo fantastico
per il MCU di riconnettersi o riavviare uno o tutti gli elementi
del franchise, in caso di necessità. Se l’universo condiviso
dovesse decidere di riavviare o rilanciare Iron Man, ad esempio…
Kang è il modo giusto per farlo.
Tutto confluirà in Battleword
Battleworld è il nome del
pianeta oltre il tempo creato da L’Arcano nel fumetto crossover
“Secret Wars” del 1985, dove ha riunito tutti i più grandi eroi e
cattivi della Terra. Sembra molto simile al Vuoto, il luogo in cui
“Colui che rimane” ha “scaricato” tutte le varianti e le linee
temporali “falciate”.
È probabile che una grande battaglia
tra universi e linee temporali riconduca proprio a Battleworld,
come successo nella versione 2015 di “Secret Wars”. Se Kang falcerà
l’intero MCU, finirà nel Vuoto, portando a una battaglia
catastrofica che potrebbe integrare numerosi universi e varianti di
personaggi iconici.
ATTENZIONE – L’ARTICOLO CHE
SEGUE CONTIENE ENORMI SPOILER SU BLACK WIDOW
In Black
Widow,
Natasha, divenuta ormai una fuggitiva dopo aver violato gli accordi
di Sokovia, si trova faccia a faccia con Taskmaster, un formidabile
nemico che può imitare istantaneamente lo stile di combattimento di
chiunque. Verso la fine del film viene rivelato che dietro
Taskmaster si nasconde, in realtà, Antonia Dreykov, la figlia del
generale Dreykov, gravemente sfigurata e sopravvissuta
all’esplosione causata da Natasha anni prima, che ora si è
trasformata in un’assassina cyborg controllata dal
padre.
La figlia di Dreykov è stata
menzionata per la prima volta nove anni fa, in The
Avengers, da Loki, mentre Natasha lo stava interrogando. Nel
tentativo di schernire crudelmente l’Avenger circa la sua torbida
storia, Loki l’ha attaccata con una serie di dettagli che Clint
Barton aveva condiviso con lui sotto l’influenza del suo scettro.
Chiaramente, questo non era l’unico indizio circa il suo passato,
poiché ci sono stati più riferimenti nel corso del MCU ad una missione segreta a
Budapest che Natasha aveva intrapreso insieme a Clint.
Inizialmente, però, tutti questi indizi non erano destinati a
portare all’unico grande oscuro segreto che ha continuato a
perseguitare Natasha dopo essere fuggita dalla Stanza Rossa.
Parlando con
THR, lo sceneggiatore Eric Pearson ha spiegato
che all’inizio tutti i dettagli che sono stati disseminati sul
passato traumatico di Natasha non erano collegati a dovere. Quando
è stato incaricato di scrivere il film, aveva a disposizione
soltanto diversi pezzi della vita di Vedova Nera. Così, decise che
invece di dare al senso di colpa che Nat portava sulla spalle una
ragione generica, quel motivo sarebbe stato qualcosa che le avrebbe
fatto sopprimere la sua umanità.
“È stato difficile da decifrare.
Non saprei dirti esattamente quando ci siamo riusciti. È stata una
discussione in divenire”, ha detto Pearson. “Sembrava che
molti pezzi si fossero uniti. Avevamo il mistero della figlia di
Dreykov. E un segreto davvero oscuro a proposito di Natasha. Cosa
può rappresentare davvero un oscuro segreto? Non può essere
semplicemente: ‘Oh, stavo inseguendo un cattivo ragazzo e alcune
persone si sono ferite accidentalmente’. Deve essere qualcosa che
ha a che fare con una scelta. Fin dall’inizio, da quando era
bambina, la vediamo agire per proteggere la giovane Yelena. Quindi
è una cosa che fa parte di lei. ‘Voglio proteggere le ragazze che
sono potenzialmente in pericolo’.”
Poi ha aggiunto: “Se Natasha
dovesse prendere la decisione di fare del male o uccidere una
ragazza come mezzo per far disertare un nemico dalla Stanza Rossa…
ecco, questo è un segreto davvero oscuro. È qualcosa che la
perseguiterebbe davvero. ‘Oh aspetta, e se quella persona non fosse
morta? E ancora, se il padre di quella persona avesse la capacità
di ricostruire il cervello umano?’. C’erano tutti questi pezzi che
funzionavano insieme, perché non inserirli? Taskmaster avrebbe
potuto essere solo un mercenario. ‘Lo sto facendo per i soldi’. A
quel punto sarebbe stato noioso. La mia speranza era di
intrecciarlo personalmente con la storia di Natasha e con il suo
passato oscuro.”
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta
nei mesi scorsi da Ned Benson(The
Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz. Il film è uscito nelle sale il 7 luglio e
su Disney+ con
Accesso Vip il 9 luglio.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers.
Tra i nuovi membri della Task Force
X che vedremo in The Suicide
Squad figura anche il personaggio di Ratcatcher 2,
interpretato da Daniela Melchior, che è in grado
di controllare i roditori. Ora, in una recente intervista con
EW, il
regista James Gunn ha spiegato com’è stato lavorare
con dei topi veri.
Gunn ha spiegato che c’erano
parecchi roditori che correvano sul set, anche se per le riprese
sono stati impiegati due ratti nello specifico: uno dei due si
chiamava Jaws, mentre l’altro Crisp Ratt, un gioco di parole che
nasconde un palese “omaggio” all’attore Chris Pratt, protagonista del franchise di
Guardiani della Galassia diretto sempre da Gunn.
La cosa potrebbe essere percepita da
alcuni come un insulto nei confronti dell’attore, ma il regista e
sceneggiatore ha assicurato che lo stesso Pratt ha molto apprezzato
lo scherzo. “Abbiamo lavorato con un sacco di ratti. Un paio di
dozzine, immagino”, ha spiegato James Gunn. “Ma c’erano due ratti che
abbiamo usato più degli altri. Uno si chiamava Jaws e l’altro Crisp
Ratt (ride).”
“Erano i nostri due topi
principali. Crisp poteva fare alcune cose e Jaws poteva fare altre
cose. Jaws era il più dolce. Ogni volta che avevamo bisogno di un
topo che si sedeva sulla spalla di Daniela o nella sua mano, era
quasi sempre Jaws. Mentre se avevamo bisogno di un topo più
scatenato che beveva acqua o correrava da una parte all’altra,
allora impiegavamo Crisp.”
Gunn ha poi aggiunto: “L’altro
giorno ho scritto a Chris Pratt e gli ho detto: ‘Stiamo lavorando ai
titoli di coda e uno dei nostri topi si chiama Crisp Ratt.
Ovviamente lo considero un complimento. Voglio assicurarmi, però,
che sei d’accordo’. Ha pensato che fosse semplicemente
esilarante.”
“Benvenuti all’inferno, ossia a
Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità negli
Stati Uniti d’America. Qui sono confinati i peggiori
supercriminali, disposti a tutto pur di evadere, anche unirsi
all’oscura e super segreta missione della Task Force X. L’incarico
del giorno? Metti insieme una serie di truffatori (tra cui
Bloodsport, Peacemaker, Captain Boomerang, Ratcatcher 2, Savant,
King Shark, Blackguard, Javelin e la psicopatica preferita di
tutti, Harley Quinn). Armali pesantemente e abbandonali sulla
remota isola di Corto Maltese infusa dal nemico. Mettili alla prova
grazie ad una giungla brulicante di avversari militanti e forze di
guerriglia ad ogni angolo. La squadra è impegnata in una ‘search
and destroy’ guidata dal colonnello Rick Flag, mentre i tecnici del
governo di Amanda Waller seguono ogni loro movimento grazie a dei
sistemi impiantati nelle loro orecchie. Come sempre… una sola mossa
falsa e chiunque può morire (per mano degli avversari, di un
compagno di squadra o della stessa Waller).”
A quanto pare, Chadwick Boseman avrebbe dovuto recitare nel
sequel di L.A. Confidential, il thriller noir
diretto da Curtis Hanson nel 1997, tratto dall’omonimo
romanzo di James Ellroy.
Secondo quanto rivelato da
The Ringer, la star di Black Panther avrebbe dovuto essere il protagonista
del sequel che, tuttavia, è stato rifiutato dalla Warner Bros.
Brian Helgeland, co-sceneggiatore di L.A.
Confidential insieme a Hanson, aveva proposto allo
studio un possibile sequel ambientato negli anni ’70 (il film
originale si svolge, invece, negli anni ’50) in cui Boseman avrebbe
dovuto interpretare un giovane ufficiale della polizia al fianco
del cast originale. Helgeland aveva sviluppato la sceneggiatura del
nuovo film insieme a Ellroy, autore del romanzo che ha ispirato
l’originale.
Considerando che i thriller noir non
sono il genere favorito del pubblico al giorno d’oggi, è facilmente
ipotizzabile perché la Warner abbia deciso di rinunciare al sequel.
Tuttavia, è impossibile non pensare che si sia trattato comunque di
un’occasione sprecata, non solo perché il sequel avrebbe visto il
ritorno del cast originale, ma anche per il coinvolgimento di
Boseman, che avrebbe di certo regalato al pubblico un’altra
incredibile performance.
Ad oggi non sappiamo se Helgeland
sarebbe comunque disposto a fare il sequel senza Boseman, né se la
Warner Bros. potrebbe cambiare idea in merito ad un eventuale via
libera. Sebbene lo sceneggiatore non abbia rivelato maggiori
informazioni in merito alla trama, è probabile che il sequel
avrebbe affrontate le questioni razziali dell’epoca, in una maniera
forse simile a quanto fatto da Spike Lee nel suo
BlacKkKlansman.
Il grande successo di L.A. Confidential
L.A. Confidential è
considerato uno dei migliori thriller noir degli anni ’90. Il cast
del film annovera
Kevin Spacey,
Russell Crowe,
Guy Pearce, James Cromwell,
Kim Basinger, David Strathairn e Danny DeVito. Ottenne 9 candidature agli Oscar
1998, vincendo nelle categorie migliore attrice non protagonista
(Basinger) e miglior sceneggiatura non originale (Helgeland e
Hanson).
Il regista Curtis Hanson, noto per aver diretto anche
The River Wild – Il fiume della paura,
8 Mile e In Her Shoes – Se fossi lei, è morto nel
2016 all’età di 71 anni a causa delle conseguenze del morbo di
Alzheimer.
Lo sceneggiatore Eric
Pearson aveva già lavorato a diversi progetti Marvel in passato (come
Thor: Ragnarok e la serie Agent
Carter). Tuttavia, ha ammesso che non era ancora a conoscenza
dei piani dello studio dopo Black Widow, nonostante
abbia firmato la sceneggiatura del film.
Se non avete ancora visto
Black Widow, da
ora in avanti seguiranno SPOILER!Il film si conclude con Natasha Romanoff che parte
per riunirsi con gli altri Vendicatori, ma nella scena post-credits
(che
abbiamo analizzato in quest’articolo) ci troviamo dopo gli
eventi di Avengers:
Endgame, con Yelena Belova che visita la tomba della
sorella. Improvvisamente appare la Contessa Valentina Allegra de
Fointaine che dà a Yelena il suo ultimo incarico: rintracciare e
uccidere l’uomo responsabile – secondo lei – della morte di Nat,
ossia Clint Barton.
La scena, ovviamente, si collega al
ritorno di Florence
Pugh nella serie Hawkeye in
arrivo prossimamente su Disney+, ma a quanto pare Pearson non
ne era a conoscenza quando ha lavorato allo script del film.
Intervistato da
EW, lo sceneggiatore ha spiegato: “Quando ho dovuto
scrivere la scena ho pensato: ‘Cosa significa?’. E loro mi
dicevano: ‘Non preoccuparti. Non è importante che tu lo sappia’. Ma
io continuavo a pensare: ‘Chi voglio prendere in giro? È chiaro che
sta succedendo qualcosa, ma non so neanche io cosa!’. Ma loro
insistevano: ‘Non c’è bisogno che tu abbia tutte le riposte. Le
avrai col tempo, e noi insieme a te’. Mi sono sentito terribilmente
in colpa dopo aver scritto quella scena. Spero che chiunque
lavorerà a ciò che verrà dopo sia d’accordo con quello che è stato
impostato da me.”
Il fatto che Pugh riprenderà il
ruolo di Yelena in Hawkeye è
noto da tempo, ma questo dimostra che la famigerata segretezza dei
Marvel Studios viene applicata anche a tutte quelle persone che il
futuro del MCU contribuiscono a realizzarlo in prima persona.
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta
nei mesi scorsi da Ned Benson(The
Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz. Il film è uscito nelle sale il 7 luglio e
su Disney+ con
Accesso Vip il 9 luglio.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers.
In WandaVision abbiamo visto – tra le altre cose
– il debutto Billy e Tommy Maximoff, due personaggi meglio
conosciuti dai fan dei fumetti: si tratta, infatti, di Wiccan e
Speed, membri degli Young Avengers.
Altri personaggi che nei fumetti
hanno fatto parte del gruppo, come Ms. Marvel, Stature, Kate Bishop, Kid
Loki, Eli Bradley e America Chavez sono già stati introdotti – o
verranno presto introdotti – nel MCU, segno che prima o poi vedremo
i Giovani Vendicatori riunirsi ufficialmente anche sul grande
schermo.
Durante un recente Q&A, alla
candidata agli Emmy Awards Elizabeth Olsen è stato chiesto se
l’inclusione dei gemelli in WandaVision potrebbe essere un segnale del fatto che i
Marvel Studios stanno gettando le basi per il debutto degli
Young Avengers. “Non ne ho idea”, ha risposto
l’attrice. “Non so nemmeno se… in realtà, se lo chiedi a
Kevin Feige, penso che ti dirà in tutta onestà
che non lo sa neanche lui. Pianificano davvero le varie fasi di
volta in volta. Dopo averne completata una, pensano a quella
successiva.”
Ma Elizabeth pensa che i Giovani
Vendicatori, alla fine, si uniranno davvero al MCU? Questa la sua
risposta: “Sembra che, almeno dal mio punto di vista, possa
essere una possibilità, ma non credo che abbiano ancora un vero e
proprio piano. Ma alla Marvel tendono a vagliare sempre tutte le
possibili opzioni.”
Sarebbe certamente una mossa audace
da parte della Marvel puntare i riflettori sugli
Young Avengers. Tuttavia, il punto centrale
dell’introduzione di questi eroi è probabilmente quello di
preparare il terreno per una nuova era dell’universo condiviso, con
attori più giovani che si faranno avanti per prendere il posto di
quelli che sono in circolazione ormai dalla Fase 1.
In Black Widow, dopo la
battaglia culminante nella Stanza Rossa, Natasha rimane in piedi
tra le macerie della fortezza un tempo galleggiante, mentre il
Segretario Thaddeus Ross (William
Hurt) irrompe sulla scena. Dato che Natasha è ancora
in fuga a causa della questione legata agli Accordi di Sokovia
in Captain
America: Civil War, si presume che l’intento di Ross
sia quello di arrestarla.
Tuttavia, la scena si interrompe
prima che Ross possa effettivamente fare qualcosa: ci ritroviamo
così a circa due settimane dopo quel momento, quando una bionda
Natasha è ormai pronta a partire per riunirsi con i suoi compagni
Vendicatori. Chiaramente, in molti si sono chiesti
perché Black Widow abbia glissato sulla
fuga di Natasha, arrivando a considerare quel passaggio come un
vero e proprio buco di trama.
La regista Cate
Shortland è intervenuta sulla questione e ha spiegato che
quel momento non rappresenta un buco di trama, ma si tratta invece
di una scelta intenzionale (qui
per approfondire). Tuttavia, ora veniamo a conoscenza del fatto
che, in realtà, esiste una scena tagliata dal film che avrebbe
spiegato proprio cosa sarebbe successo dopo l’arrivo di Ross. A
rivelarlo è stato l’acting coach Kurt Yue – che
nel film interpretata un tenente che appare nella scena in
questione – attraverso il suo canale
YouTube.
“Scarlet era lì, la sua famiglia
se ne va, e lei si stava praticamente consegnando al Generale
Ross”, ha spiegato. “Abbiamo girato tutta la scena. I
camion si avvicinavano a lei, noi uscivamo, il segretario Ross
usciva, i sei agenti scendevano dal camion. Ci avvicinavamo tutti e
Natasha veniva arrestata e messa a bordo del SUV. Abbiamo girato
l’intera scena, ma non l’hanno inserita nel film.”
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è
stata riscritta nei mesi scorsi da Ned
Benson(The Disappearance of Eleanor
Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz. Il film è uscito nelle sale il 7 luglio e
su Disney+ con
Accesso Vip il 9 luglio.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers.
Marco Bellocchio ha
ricevuto dalle mani di Paolo Sorrentino la Palma
d’Oro alla Carriera in occasione della chiusura di Cannes
74. Ecco di seguito il suo discorso di ringraziamento:
“Ogni volta che lo incontravamo,
terrorizzati dalla sua intelligenza, noi altri del cinema italiano,
provavamo a compiacere Marco Bellocchio. Un lavoro vano. Con grande
cortesia, Marco Bellocchio opponeva al nostro corteggiamento
un’umile indifferenza. Ma non era snobistica distanza, solo
autorevolezza. Questo è apparso chiaro a tutti sin dal primo
capolavoro di Marco: “I pugni in tasca”.
Ci si trovava di fronte a una voce
autorevole. E non ha mai smesso di esserlo nel corso della sua
lunga carriera. Marco Bellocchio è tutto quello che un regista
dovrebbe essere: appartato, discreto, lontano dall’egocentrismo,
curioso dell’altro. Gli uomini curiosi non hanno tempo per elencare
aneddoti sulla grandezza dei loro film. Sono sempre intenti a
conoscere il mondo e a porsi domande.
Ultimamente ho avuto il privilegio
di frequentarlo di più e confesso che resterei ore a fissare la sua
vitalità da ragazzo, il suo candore, la sua padronanza di un
umorismo sono in apparenza involontario. Ma soprattutto, quelli che
mi rende curioso in maniera morbosa nei suoi confronti, è la sua
sotterranea inquietudine. Perché, a mio parere, è questa
inquietudine che rende grande il suo cinema. Fare grande cinema è
il risultato di una lunga guerra che un autore ingaggia con sé
stesso.
Ogni nuovo film di Marco Bellocchio
è un ‘emozione, perché mi pone sin dai titoli di testa questa
bellissima domanda: in quale fase della guerra si trova
Bellocchio.
La sua ribellione, che Thierry
Fremaux ha sottolineato motivando questo premio è, secondo me, una
lunga, necessaria, meravigliosa ribellione con e contro sé
stesso.
Tutto questo, fortunatamente, la
Francia e il Festival di Cannes lo hanno compreso e
riconosciuto, conferendogli la Palma d’Oro Onoraria. Che oggi va al
più importante e giovane regista che abbiamo in Italia: Marco
Bellocchio.”
Il film Marx può aspettare è stato
accolto a Cannes da ovazioni e commozione incontenibili. La stampa
italiana e internazionale all’unisono hanno intonato un coro di
elogi. Oggi il pubblico lo può vedere in sala.
Il film è è una produzione Kavac
Film, Ibc Movie, Tender Stories con Rai Cinema, in collaborazione
con Fondazione Cineteca Bologna, opera realizzata in
collaborazione con Regione Lazio Fondo per il Cinema e
l’audiovisivo, produttore esecutivo Michel Merkt e Alessio
Lazzareschi, coprodotto da Malcom Pagani e Moreno Zani, prodotto da
Simone Gattoni e Beppe Caschetto.
La giuria del Festival di Cannes 74, presieduta
da Spike Lee, ha assegnato i seguenti premi,
scegliendo trai titoli del concorso selezionati quest’anno, in
questa edizione di luglio, insolita, del festival francese.
Ecco il palmarès di Cannes 74
FEATURE FILMS
Palme d’or
TITANE directed by Julia
DUCOURNAU
Grand Prix (ex aequo)
GHAHREMAN (AHero) directed by Asghar
FARHADI
HYTTI N°6 (Compartment N°6) directed
by Juho KUOSMANEN
Best Director
Leos CARAX for
ANNETTE
Best Screenplay
HAMAGUCHI Ryusuke & TAKAMASA
Oe for DRIVE MY CAR
Jury Prize (ex aequo)
MEMORIA directed by
Apichatpong WEERASETHAKUL
HA’BERECH(Ahed’s
Knee) directed by Nadav LAPID
Best Performance by an Actress
Renate REINSVE in VERDENS VERSTE
MENNESKE (The Worst Person in the World)
directed by Joachim TRIER
Best Performance by an Actor
Caleb LANDRY JONES in
NITRAM
directed by Justin KURZEL
SHORT FILMS
Palme d’or
TIAN XIA WU YA (All the
Crows in the World)
directed by TANG Yi
Special Mention
CÉU DE AGOSTO (August
Sky) directed by Jasmin TENUCCI
CAMERA D’OR
MURINA directed by Antoneta
ALAMAT KUSIJANOVIĆ unveiled in the frame of LA QUINZAINE
DES RÉALISATEURS
HIGHER TECHNICAL COMMISSION(CST)
CST Award for Technical Artistry
Vladislav OPELIANTS (Russia), Chief Director of
Photography, PETROV’S FLUby Kirill
SEREBRENNIKOV
CST Young Film Technician Award Armance DURIX, Head Sound Engineer, MI
IUBITA, MON AMOUR by Noémie MERLANY
La casa di produzione
cinematografica Bly Sky Studios si è affermata a
partire dal nuovo millennio per la sua realizzazione di alcuni
celebri film d’animazione, ormai entrati a far parte
dell’immaginario culturale. Se i loro più noti lavori sono quelli
relativi alla serie di L’era glaciale, altri
apprezzati titoli sono Robots, Ortone e il mondo dei Chi
e Rio. Quest’ultimo, diretto dal
regista brasiliano Carlos Saldanha e basato su un
suo soggetto originale, è uscito con grande successo al cinema nel
2011, affermandosi come uno dei grandi titoli d’animazione del suo
anno.
L’idea originale della storia, in
realtà, prevedeva un pinguino che si ritrova catapultato
nell’esotico contesto delle spiagge di Ipanema. Per via dell’uscita
di Happy Feet e Surf’s Up, tuttavia, entrambi
aventi per protagonisti un pinguino, Saldanha decise di rendere
protagonista del suo film un raro esemplare di Ara di Spix, un
uccello della famiglia degli Psittacidi, una specie oggi purtroppo
considerata estinta in natura. Dopo anni di sviluppo, Saldanha è
infine riuscito a far prendere vita al film, un progetto da lui
considerato il sogno della sua vita, che ha poi deciso di dedicare
alla madre.
Accolto in maniera estremamente
positiva, Rio vanta un incasso di oltre 480 milioni di
dollari a fronte di un budget di 90. Estremamente colorato, vivace
e ricco di musica, è ancora oggi da considerare come uno dei film
d’animazione più belli e importanti del nuovo millennio, adatto per
spettatori di tutte le età. Prima di intraprendere una visione del
film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e ai
personaggi e alle canzoni.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Rio: la trama del film
Protagonista del film è
Blu, un raro esemplare della sua specie che,
mentre veniva trasportato dalla giungla brasiliana fino al
Minnesota, riesce a sfuggire alla sua gabbia ritrovandosi però in
un contesto a lui del tutto estraneo. Per sua fortuna, viene
trovato da Linda, una bambina che decide di
prenderlo con sé e accudirlo con amore. Quindici anni dopo, Blu è
ora diventato un uccello adulto e addomesticato, amante della
cioccolata, dei biscotti e che non ha mai imparato a volare. La sua
tranquilla esistenza, però, verrà scombussolata dall’arrivo di un
goffo ornitologo brasiliano di nome Tullio, che ha
viaggiato fino al Minnesota per spiegare a Linda che Blu è l’ultimo
esemplare maschio della sua specie.
Fortunatamente, nel territorio
brasiliano è stata ora trovata l’unica femmina rimasta, una
pappagallina di nome Gioiel. Linda decide allora
di intraprendere un viaggio insieme al suo amico pennuto, con
l’obiettivo di salvare la loro specie. Per Blu l’esperienza sarà
quantomai traumatica, trovandosi a doversi confrontare con
situazioni a cui non era abituato. A complicare le cose, inoltre,
ci penserà anche una banda di trafficanti, che voglio rapire i due
uccellini per ottenere un lauto compenso dalla loro vendita. Per
Blu, questo sarà il momento di dimostrare tutto il suo valore,
imparare a volare e mettere in salvo sé stesso, la sua specie e i
suoi amici.
Rio: i personaggi e i doppiatori del film
Come anticipato, protagonista del
film è Blu, un’Ara di Spix addomesticato e inadatto alla vita in
cattività. A dare voce al personaggio in lingue originale vi è
l’attore Jesse
Eisenberg, mentre in italiano si ritrova Fabio De Luigi.
La pappagallina Gioiel, la femmina di Ara di Spix, caratterialmente
diversa da Blu, è invece doppiata da Anne Hathaway,
mentre in italiano la voce è quella di Victoria
Cabello. Altro personaggio chiave del film è Rafael, un
tucano toco particolarmente saggio che aiuterà Blu nel suo rapporto
con Gioiel. Il personaggio è doppiato da George
Lopez, ma in italiano si può ritrovare la calda voce di
Pino Insegno.
Vi sono poi gli umani Linda,
l’amorevole proprietaria di Blu, doppiata da Leslie
Mann, e Tullio, l’appassionato ornitologo, il quale ha la
voce di Rodrigo
Santoro. Tra gli altri personaggi si annovera poi
Pedro, un cardinale ciuffo rosso amante del rap e doppiato proprio
dal rapper will.i.am. Nico, un canarino giallo che
aiuterà Blu nella sua missione ha invece la voce del premio Oscar
Jamie Foxx. In
ultimo, si ritrova anche Luiz, un simpatico bulldog con problemi di
salivazione, qui doppiato dal comico Tracy Morgan.
L’antagonista del film è invece Miguel, un imponente cacatua
ciuffogiallo particolarmente sadico ed esibizionista. In italiano,
questo è doppiato dal cantante Mario Biondi.
Rio: le canzoni, il trailer e dove
vedere il film in streaming e in TV
Nel realizzare Rio,
Saldanha aveva promesso che vi sarebbe stato in questo film molta
più musica che nei suoi precedenti lavori. Parte fondamentale del
film sono infatti le tante canzoni presenti, che hanno fatto della
colonna sonora di questa pellicola una delle più apprezzate
dell’anno. In particolare, si ricorda il singolo Telling the
World, eseguito da Taio Cruz. Molte delle
altre canzoni presenti, inoltre, sono state eseguite dagli stessi
doppiatori dei personaggi, che hanno così sfoggiato notevoli
capacità canore. Uno dei brani principali, Real in Rio, è
poi stato candidato al premio Oscar come miglior canzone
originale.
È possibile vedere o rivedere il
film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Rio è infatti disponibile nel catalogo di
Rakuten TV, Chili e Google Play. Per vederlo, in
base alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il
singolo film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una
comoda visione casalinga. È bene notare che in caso di solo
noleggio, il titolo sarà a disposizione per un determinato limite
temporale, entro cui bisognerà effettuare la visione. Il film sarà
inoltre trasmesso in televisione il giorno sabato 17
luglio alle ore 21:20 sul canale
Italia 1.
Le storie di spionaggio sono spesso
e volentieri tra le più avvincenti proposte dal cinema. Tra
intrighi, tradimenti, cospirazioni e operazioni quantomai delicate,
queste affascinano da sempre gli spettatori di ogni dove, a maggior
ragione quando ciò che si vede è tratto da storie vere. Film come
Il ponte delle spie o
Argo sono solo due
esempi recenti di questo filone. Tra questi si colloca anche
Red Joan, titolo del 2018 diretto da
Trevor Nunn. Si tratta di un’opera a suo modo
anche insolita, che si concentra sul raccontare la storia di
un’anziana che viene scoperta come una delle maggiori spie di
sempre.
Il film si basa sul romanzo omonimo
di Jennie Rooney, la quale è stata ispirata nella
scrittura dalla vita di Melita Norwood. Questa è
divenuta nota negli anni Novanta per aver fornito all’Unione
Sovietica i segreti di stato relativi allo sviluppo di armi
atomiche grazie al suo lavoro presso la British Non-Ferrous Metals
Research Association. La Norwood ha però affermato di non aver
voluto nessun beneficio personale per la sua attività di spia. Il
suo desiderio era unicamente quello di consentire alla Russia di
tenersi al passo con gli altri paesi in questo tipo di
sperimentazioni, nel tentativo di evitare così conflitti più
feroci.
Descritta come una delle spie donne
più importanti di sempre, questa è così divenuta ulteriormente
popolare grazie al film Red Joan, dove è stata
interpretata da una celebre attrice premio Oscar. Un film dunque
irresistibile per gli amanti del genere, che potranno qui ritrovare
anche diversi elementi inediti e di fascino. Prima di intraprendere
una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire
alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo
qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori
dettagli relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Red Joan: la trama del film
Protagonista del film è
Joan Stanley, un’anziana e innocua casalinga, la
quale non fa altro che condurre una tranquilla e umile vita, come
qualunque altra persona della sua età. Joan, tuttavia, è tutt’altro
che una normale vecchietta e ciò viene reso evidente nel momento in
cui si ritrova ad essere arrestata con l’accusa di spionaggio. I
servizi segreti, infatti, scoprono che la donna ha fornito
importanti informazioni alla Russia comunista tra la fine degli
anni Trenta e l’inizio dei Quaranta. Sottoposta ad interrogatorio,
Joan si vede così costretta a ricordare e raccontare il suo passato
e i motivi che la spinsero a divenire una spia.
La vicenda si sposta allora sul
finire degli anni Trenta, quando Joan è una giovane studentessa di
fisica. Seguendo le lezioni nell’università di Cambridge, si
imbatte nell’affascinante Leo Galich, un giovane
comunista che la introdurrà ad idee e pensieri nuovi sul mondo e
sulla società. Con quei nuovi ideali Joan trova poi lavoro in una
struttura per la ricerca sul nucleare. Con lo svolgersi della
Seconda guerra mondiale, la donna inizierà sempre più a rendersi
conto di come sia diventata parte di qualcosa di potenzialmente
letale. Sarà a quel punto che dovrà affrontare una dura decisione,
nel tentativo di mantenere quanto più possibile intatta la
pace.
Red Joan: il cast del film
Come anticipato, ad interpretare la
spia protagonista vi è una premio Oscar, l’attrice Judi Dench. Tra
le più apprezzate della sua generazione, questa si è negli ultimi
decenni cimentata in film di vario genere, passando con naturalezza
dal dramma all’action. In particolare è ricordata per il ruolo di M
negli ultimi film della serie di James
Bond. Proprio il suo interpretare ruoli più dinamici l’ha
portata ad essere la candidata ideale per dar vita all’anziana spia
di Red Joan. Per il ruolo, l’attrice si è preparato
approfondendo tanto la vita della donna a cui il film si ispira
tanto il contesto storico di riferimento.
Ad interpretare Joan Stanley da
giovane, invece, vi è SophieCookson, divenuta nota grazie ad un altro film
ambientato nel mondo dello spionaggio, Kingsman – Secret
Service. Tom Hughes, celebre per aver
interpretato il principe Albert nella serie storica
Victoria, è invece presente nei panni del giovane Leo
Galich, mentre Tereza Srbova è Sonya Galich. Si
ritrovano poi gli attori Stephen Campbell Moore
nel ruolo del professor Max Davis e Ben Miles in
quelli dell’avvocato Nick Stanley, il figlio di Joan. Infine, vi è
Robin Soans nel ruolo di Clement Attle. Questo è
stato il Premier del Regno Unito dal 1945 al 1951, anni in cui si
svolgono le vicende del film.
Red Joan: il trailer e dove vedere
il film in streaming e in TV
È possibile vedere o rivedere il
film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete. Red
Joan è infatti disponibile nel catalogo di
Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes, Tim
Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, in base
alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo
film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda
visione casalinga. È bene notare che in caso di solo noleggio, il
titolo sarà a disposizione per un determinato limite temporale,
entro cui bisognerà effettuare la visione. Il film sarà inoltre
trasmesso in televisione il giorno venerdì 16
luglio alle ore 21:20 sul canale
Rai 3.
In arrivo da domani su
Paramount Network (sul 27 del digitale terrestre, sul
canale 27 di Tivùsat anche in HD e sul 158 di Sky in HD),
la seconda stagione di Yellowstone:
l’acclamata e graffiante serie dei cowboy del Montana con uno
straordinario Kevin Costner nei panni del redivivo John
Dutton, proprietario di un grande ranch dove vive con la sua
famiglia del ricavato del proprio lavoro. Il canale più
cinematic di ViacomCBS Networks Italia ospiterà la seconda
stagione della serie per la prima volta in free to
air a partire dal 16 luglio.
Yellowstoneandrà
in onda ogni venerdì alle 21.10 con due episodi.
Un viaggio immersivo nella vita del
Montana popolato da personaggi indimenticabili che tornano sul
piccolo schermo per dare azione alla scena. È infatti l’azione a
regnare sovrana nella seconda stagione di Yellowstone, la serie che
si ispira alla vita nel selvaggio west e che ruota intorno al
patriarca e protagonista John Dutton (Kevin
Costner). La seconda stagione, rispetto alla prima, si
fa meno descrittiva e più viva di intensi colpi di scena e
suspence. Lo sceneggiatore candidato all’Oscar Taylor
Sheridan(Sicario,
Hell or High Water, I
Segreti di Wind River) punta maggiormente sul fascino
della violenza e sull’intensità dei personaggi, soddisfacendo così
la fame di azione dello spettatore contemporaneo e regalando un
secondo giro di cinema seriale d’autore da non perdere.
Kevin Costner non delude le alte aspettative
dei suoi fan e torna alla carica impeccabile nel suo ruolo di padre
autoritario, a tratti malinconico, ma anche coraggioso ed esperto
cowboy, capace di entrare in contatto con la natura e il suo
mistero. Insieme a tutto il cast, Costner dà vita ad un
irresistibile western moderno di grande qualità con personaggi
ricchi e credibili, a cui il pubblico non farà fatica ad
affezionarsi.
La seconda stagione non smette di
sorprendere grazie a nuovi elementi che vengono a galla; memorie e
vecchi ricordi presentano un’eredità interessante che viene qui
finalmente sviscerata. Il passato diventa presente, il presente si
fa passato per mescolarsi in armonia in un racconto che acquista
forza e tridimensionalità, grazie ad una costruzione narrativa
molto profonda e ben fatta.
Tra i personaggi principali, nella
seconda stagione, ritroviamo tutta la famiglia Dutton (Luke Grimes,
Kelly Reilly, Wes Bentley) al fianco di Monica Long (Klesey
Asbille Chow), Rip Wheeler, Thomas Rainwater (Gil
Birmingham) e Dan Jenkins (Danny Huston),
sopravvissuto per miracolo e alla ricerca di vendetta. I nuovi
episodi vedranno l’entrata in scena di nuovi personaggi, tra cui
Travis Wheatly, interpretato dallo stesso Taylor Sheridan,
Malcolm Beck, interpretato dal Neal McDonough, Teal Beck,
interpretato da Terry Serpico, Steve Hendon, interpretato
da James Jordan.
La seconda stagione di
Yellowstone che
si compone di 10 episodi, sarà trasmessa in free to air su
Paramount Network ogni venerdì a partire dal 16 luglio alle ore
21.10 con 2 episodi a settimana.
Mentre da giovedì 22
luglio, alle ore 21.30, la seconda stagione della serie andrà in
onda su Spike – canale 49 del digitale terrestre (DTT) sul 26 di
Tivùsat e sul 169 di Sky – con due episodi per
volta.
In un momento in cui
l’attenzione alle tematiche ambientali è sempre più al centro di
dibattiti politici e sociali, Eli Roth (Il
giustiziere della notte – Death Wish,
Il mistero della casa del tempo), regista, attore e
produttore statunitense, presenta Fin: la Mattanza degli
Squali, documentario di cui firma la regia e tra i più
attesi a livello mondiale, che arriva in esclusiva su
discovery+ dal 18 luglio. Il prossimo 24 luglio,
inoltre, l’ambizioso progetto sarà premiato con l’Ischia – Docu
Award nell’ambito del 19^ Ischia Global Film & Music Festival,
nell’edizione dedicata al mare e all’ambiente.
Più di 100.000.000 squali
vengono uccisi ogni anno in tutto il mondo, in gran parte a causa
dello spinnamento, una pratica che consiste nella rimozione della
loro parte più pregiata, le pinne, utilizzate per produrre la zuppa
di pinne di squalo, specialità della cucina cinese. Parte da qui il
viaggio di Eli Roth, che, con il supporto di scienziati, attivisti
e ricercatori, viaggia tra Messico, Hong Kong, Liberia, Stati Uniti
e Caraibi per documentare cosa si nasconde dietro l’assassinio di
milioni di squali e denunciare l’operato delle organizzazioni
criminali responsabili della loro decimazione.
Il progetto coinvolge due
produttori esecutivi d’eccezione, che hanno sposato appieno la
causa di Roth: il premio Oscar
Leonardo DiCaprio, attivista e ambientalista da anni
impegnato nella lotta al “climate change” e, l’attrice produttrice
e attivista
Nina Dobrev (The
Vampire Diaries).
“FIN è il
lungometraggio più spaventoso che io abbia mai realizzato. È
sicuramente anche il più pericoloso, ma volevo lanciare un
messaggio di speranza per porre fine all’ingiustificato massacro
degli squali, che hanno un ruolo fondamentale nel mantenere in
equilibrio gli oceani e meritano tutto il nostro rispetto”, ha
dichiarato Eli Roth. “Volevo affrontare il
problema della caccia agli squali in tutte le sue sfaccettature e
sono sicuro che, con il supporto di una campagna d’azione
organizzata, saremo in grado di attuare i cambi necessari per
proteggere queste creature” continua il regista
“Cinquant’anni fa il mondo si è unito per salvare le balene,i
delfini, e le orche. È arrivato il momento di fare lo stesso per
gli squali”. E sulla squadra di lavoro conclude “È un
onore per me collaborare con Leonardo DiCaprio e presentare questo
speciale al pubblico di discovery+”.
Fin: la Mattanza
degli Squali è scritto e diretto da Eli
Roth, prodotto da Lionsgate e Pilgrim Media Group in
associazione con Appian Away Productions. Il documentario è stato
realizzato con il supporto di organizzazioni non profit come Oceana
(a tutela degli oceani) Sea Shepherd (a salvaguardia della fauna
ittica e degli ambienti marini) e Wild Aid (per la lotta al
commercio illegale di specie selvatiche).
01 Distribution ha
diffuso il trailer e il poster ufficiale di After
3, l’annunciato terzo capito della fortunata saga di
libri di Anna Todd che annunci anche la nuova
uscita al cinema che sarà ora l’1 settembre 2021.
Dopo il successo del primo AFTER,
che nel 2019 ha incassato più di 6 milioni di euro al box office
italiano, e l’incredibile risultato del
secondo film, che uscito in sala il 2 settembre 2020, oltre
ogni aspettativa, ha superato i 4 milioni di euro, arriva al cinema
l’atteso sequel After
3, con protagonisti
Josephine Langford (Tessa Young) e
Hero Fiennes Tiffin (Hardin Scott).
Proprio quando Tessa sta per
prendere la più grande decisione della sua vita, tutto cambia.
Alcune scoperte sulla sua famiglia, e su quella di Hardin,
mettono in dubbio tutto ciò che fino a quel momento era certo
e rendono la conquista del loro futuro insieme ancor più
difficile da rivendicare.
A CHIARA vince il premio principale della
Quinzaine des Réalisateurs. Al film di Jonas
Carpignano, prodotto da Stayblack con Rai Cinema, viene
assegnato l’Europa Cinemas Label come miglior film
europeo. Si tratta della seconda vittoria del regista, che aveva
già vinto il premio nel 2017 per A Ciambra.
A CHIARA riceverà
adesso il supporto di Europa Cinemas Network, che include ulteriore
promozione, e incentivi per gli esercenti al fine di estendere la
distribuzione del film sul grande schermo.
“Prima di tutto vorremmo fare le
congratulazioni alla Quinzaine per un programma di film veramente
forte. Con tante voci nuove e diverse. Dovevamo, però, scegliere un
solo vincitore dell’Europa Cinemas Label e siamo felici che sia il
bellissimo
A CHIARA di Jonas Carpignano – si legge nella dichiarazione
della giuria – È un film di finzione ma Carpignano conosce le
location e le situazioni che racconta così a fondo, che questo gli
permette di coinvolgere totalmente chi sta a guardare. La storia
richiama un genere coperto in maniera esaustiva al cinema.
Cionononostante, questa volta, ci viene presentata una nuova
prospettiva. La storia di una ragazza e della sua graduale
emancipazione, e il suo rapporto col padre e la sua famiglia
allargata, è strutturata e costruita in maniera brillante. Il cast
composto da attori non professionisti funziona alla perfezione. Il
suond design, invece, apporta un grande contributo al film”.
A CHIARA è una produzione
Stayblack con Rai Cinema, Haut et Court, Arte France Cinéma e con
il contributo del Ministero della Cultura, con il sostegno di
Eurimages, CNC.
La famiglia Guerrasio si riunisce
per celebrare i 18 anni della figlia maggiore di Claudio e Carmela.
È un’occasione felice e la famiglia è molto unita, nonostante una
sana rivalità tra la festeggiata e sua sorella Chiara di 15 anni
sulla pista da ballo. Il giorno seguente, quando il padre parte
improvvisamente, Chiara inizia a indagare sui motivi che hanno
spinto Claudio a lasciare Gioia Tauro. Più si avvicinerà alla
verità, più sarà costretta a riflettere su che tipo di futuro vuole
per sé stessa.
Anteprima mondiale, oggi, al
Festival di Cannes 2021, per il film di
Marco Bellocchio, coprodotto da Tenderstories,
“Marx può aspettare”. Domani, invece, nel corso della
giornata di chiusura della kermesse, il regista italiano riceverà
un prestigioso riconoscimento alla sua lunga e intensa carriera, la
Palma d’Oro d’Onore.
Il film racconta la storia di Camillo, fratello gemello di
Bellocchio, morto il 27 dicembre del 1968. Una storia
autobiografica, narrata senza filtri, che vuole essere universale,
ovvero una riflessione sul dolore dei sopravvissuti ripercorrendo
un periodo storico “rivoluzionario” per l’Italia.
“Siamo onorati di questo nuovo traguardo cinematografico e di
aver lavorato con un’icona del cinema italiano, che rappresenta da
decenni la nostra cultura nel mondo. Partecipare al Festival di
Cannes ci riempie di orgoglio, è un film in cui crediamo,
introspettivo e coraggioso”. Spiegano Moreno Zani,
Presidente di Tenderstories e Malcom Pagani, Amministratore
Delegato della società, attiva nella creazione di contenuti
originali e nella produzione audiovisiva.
Fra i traguardi raggiunti da Tenderstories, la sua
partecipazione alla 77ma edizione della Mostra del Cinema di
Venezia coproducendo il film “Padrenostro”, con cui Pierfrancesco
Favino ha ricevuto la Coppa Volpi come miglior attore. Inoltre, la
società sarà tra i produttori del film dedicato alla figura
artistica di Lucio Dalla, nato da un soggetto scritto da
Cesare Cremonini.
Tenderstories fa parte del Gruppo Tendercapital, uno dei
player internazionali indipendenti più dinamici, attivo nel settore
dell’asset management. Fondato da Moreno Zani, ad oggi è presente
in vari Paesi con uffici a Londra, Dublino e Milano.
Ecco la nostra intervista ai
protagonisti di Schmigadoon!,
la nuova serie Appletv+ disponibile in piattaforma con i primi due
episodi dal 16 luglio e con un episodio nuovo ogni venerdì, fino al
13 agosto. Abbiamo incontrato Dove Cameron (Betsy), Aaron
Tveit (Danny), Ann Harada (Florence) e
Cecily Strong (Melissa).
Schmigadoon! trama e cast
“Schmigadoon!”, una parodia di
musical iconici della Golden Age, vede protagonisti Strong e Key
nei panni di una coppia che si mette in viaggio con lo zaino in
spalla per rinvigorire la propria relazione, finché non si imbatte
in una città magica in cui tutti si comportano come se fossero in
un musical degli anni ’40. I due scoprono anche che non possono
lasciare la città finché non troveranno il “vero amore”. La prima
stagione vede nel cast anche
Alan Cumming, Kristin Chenoweth, Aaron Tveit, Dove Cameron,
Ariana DeBose, Fred Armisen, Jaime Camil, Jane Krakowski, Ann
Harada e Martin Short come guest star.
Ideata da Broadway Video e
Universal Television, una divisione di Universal Studio Group,
“Schmigadoon!” è co-creata da Cinco Paul e Ken Daurio. Cinco Paul,
che è anche showrunner, ha scritto tutte le canzoni originali della
serie. Barry Sonnenfeld dirige la serie e ne è produttore
esecutivo. Oltre a recitare, Cecily Strong è produttrice, mentre
Ken Daurio è produttore consulente e scrittore. Andrew Singer è
produttore esecutivo con Lorne Michaels per conto di Broadway
Video.
Ecco la nostra intervista a
Cinco Paul, creatore, e a Barry
Sonnenfeld, regista di Schmigadoon!,
la nuova serie Appletv+ disponibile in piattaforma con i primi due
episodi dal 16 luglio e con un episodio nuovo ogni venerdì, fino al
13 agosto.
Schmigadoon! trama e cast
“Schmigadoon!”, una parodia di
musical iconici della Golden Age, vede protagonisti Strong e Key
nei panni di una coppia che si mette in viaggio con lo zaino in
spalla per rinvigorire la propria relazione, finché non si imbatte
in una città magica in cui tutti si comportano come se fossero in
un musical degli anni ’40. I due scoprono anche che non possono
lasciare la città finché non troveranno il “vero amore”. La prima
stagione vede nel cast anche
Alan Cumming, Kristin Chenoweth, Aaron Tveit, Dove Cameron,
Ariana DeBose, Fred Armisen, Jaime Camil, Jane Krakowski, Ann
Harada e Martin Short come guest star.
Ideata da Broadway Video e
Universal Television, una divisione di Universal Studio Group,
“Schmigadoon!” è co-creata da Cinco Paul e Ken Daurio. Cinco Paul,
che è anche showrunner, ha scritto tutte le canzoni originali della
serie. Barry Sonnenfeld dirige la serie e ne è produttore
esecutivo. Oltre a recitare, Cecily Strong è produttrice, mentre
Ken Daurio è produttore consulente e scrittore. Andrew Singer è
produttore esecutivo con Lorne Michaels per conto di Broadway
Video.
I personaggi del MCU hanno sempre dovuto fare i conti con la
capacità di riuscire a mantenere dei segreti. I supereroi e gli
antieroi dell’Universo Cinematografico Marvel sono pieni di segreti,
alcuni più oscuri, alcuni usati per proteggere coloro che amano.
Screen
Rant ha raccolto i 10 più grandi segreti che i protagonisti del
MCU hanno dovuto mantenere:
Loki – Bandire Odino da Asgard
Nessuno può fidarsi di Loki
nel MCU. Ha dimostrato ripetutamente di essere un bugiardo e un
imbroglione e siamo certi che farà di tutto per andare avanti
seguendo quella strada. Ha finto la propria morte in Thor: The
Dark World, evento che ha fatto versare una lacrima
persino al Dio del Tuono.
Tuttavia, il peccato più grande di
Loki è stato quello che ha fatto proprio mentre era morto. Lanciò
un incantesimo su Odino e rinchiuse il sovrano asgardiano in una
casa di riposo, assumendo per sé il governo di Asgard. Quando Thor
fece ammettere a Loki i suoi segreti, era troppo tardi e Odino morì
dopo aver salutato i suoi figli.
Black Panther – Nascondere il Soldato d’Inverno
In Captain
America: Civil War, il team di supereroi si è schierato ed
è andato in guerra l’uno contro l’altro. Sia Iron Man che Black
Panther si schierarono dalla stessa parte, poiché credevano che il
Soldato d’Inverno avesse ucciso il padre di T’Challa.
Tuttavia, era stata in realtà una
messa a punto del barone Zemo. Mentre Iron Man ha cercato comunque
di uccidere Bucky per gli omicidi dei suoi genitori, Black Panther
ebbe pietà dell’uomo e lo nascose a Wakanda, sperando di salvarlo
piuttosto che condannarlo, e nascondendo il segreto a tutti tranne
che a Captain America.
Talos – Prendere il posto di Nick Fury
Nick Fury ha sempre mentito
a quasi tutti, su tutto. È la super spia perfetta grazie alla sua
capacità di nascondere informazioni importanti anche a coloro che
si fidano di lui. Nick Fury non è nemmeno sulla Terra in questo
momento, poiché vive a bordo di un’astronave nello spazio insieme
agli Skrull.
Nel frattempo Talos, che ha
debuttato in Captain
Marvel, ha preso il posto di Fury sulla Terra. Non si sa
da quanto tempo sia in corso questo stratagemma segreto, o quante
persone sulla Terra potrebbero essere, in realtà, uno Skrull…
Occhio di Falco – Nascondere la sua famiglia
Occhio di Falco ha
scioccato l’intero MCU in
Avengers: Age of Ultron. In quel film, Ultron è diventato
malvagio e ha attaccato il suo creatore, Tony Stark, prima di
dichiarare che avrebbe distrutto tutti gli umani per salvare il
pianeta. Dopo che i Vendicatori hanno perso una battaglia a causa
di Wanda e Quicksilver, si sono nascosti.
Quando si sono nascosti, sono finiti
in un posto che solo poche persone selezionate conoscevano. Mentre
lavorava per lo S.H.I.E.L.D., Occhio di Falco aveva una famiglia
segreta, che viveva fuori dal resto del mondo per la propria
sicurezza.
Nick Fury – Simulare la propria morte
Captain
America: The Winter Soldier è stato il miglior film di
spionaggio del MCU, la cui storia contiene al suo interno le bugie
e i segreti di moltissimi personaggi. Tuttavia, il film non ha
rivelato la più grande bugia di tutte, svelata soltanto in seguito.
Nel film, il Soldato d’Inverno prende di mira Nick Fury e riempie
il suo SUV di buchi. Quando Bucky è ormai intenzionato ad
ucciderlo, Fury scomparve.
Black Widow e Captain America
finirono in una struttura medica segreta, dove videro morire Fury.
Tuttavia, Nick tornò in
Avengers: Age of Ultron, dopo aver simulato la
sua morte e averla tenuta segreta ai Vendicatori.
Black Panther – Tenere nascosta Wakanda
T’Challa ha ereditato un
segreto da suo padre che sentiva di dover nascondere al mondo.
Questo segreto era che Wakanda era un paese tecnicamente avanzato,
con una scienza potenziata che il resto del mondo poteva solo
invidiare.
Black Panther ha dovuto mantenere
questo segreto e dire al mondo che Wakanda, al contrario, era un
paese povero del terzo mondo, al fine di proteggere le proprie
risorse da altri paesi. Dopo aver portato un agente
dell’intelligence americana a Wakanda, T’Challa decise che era
giunto il momento di rivelare il suo segreto al mondo.
Odino – Mantenere il segreto su Hela
Spesso i segreti finiscono per tornare a ferire le
persone che non hanno mai saputo la verità. Per tutta la vita,
Odino ha mentito ai suoi figli, Thor e Loki. Ad esempio, ha mentito
a Loki sulla sua parentela, che è tornata a tormentarlo in
Thor: The
Dark World.
Tuttavia, la bugia più grande è arrivata in Thor: Ragnarok. Thor e Loki hanno una
sorella conosciuta come Hela, la dea della morte. Odino l’ha
bandita, ma non prima che distruggesse il potente esercito delle
Valchirie. Quando Odino morì, Hela tornò, e poiché né Thor né Loki
sapevano nulla di lei, conquistò facilmente Asgard e contribuì alla
sua distruzione.
Vedova Nera e Occhio di Falco –
Nascondere il proprio passato
Proprio come Occhio di
Falco, anche Vedova Nera aveva molti segreti, grazie alla sua
carriera come spia per lo S.H.I.E.L.D. Ha ammesso a Bruce Banner di
avere un passato oscuro e di provenire dalla Stanza Rossa. Ha detto
a Loki che Occhio di Falco era venuto per ucciderla e che, alla
fine, aveva preso una decisione diversa, aiutandola a
disertare.
Tuttavia, sia Vedova Nera che Occhio
di Falco hanno accennato ad altre cose quando hanno parlato, come
battaglie e missioni di cui non avrebbero parlato a nessuno, e
ulteriori segreti che questi due guerrieri nascondevano al
mondo.
Nick Fury – La finta morte di Coulson
La più grande bugia che Nick Fury ha
raccontato ai Vendicatori è arrivata quando si sono ritrovati in
battaglia contro Loki a bordo dell’Elivelivolo. Loki incantò Hulk e
costrinse i Vendicatori a combatter, mentre il Dio dell’Inganno
tentava la fuga. L’agente Coulson era lì per fermarlo, ma Loki lo
ha pugnalato e apparentemente ha ucciso il popolare agente dello
S.H.I.E.L.D.
Fury ha quindi usato la morte di Coulson per
convincere i Vendicatori a lavorare insieme per fermare Loki.
Tuttavia, Fury fece sottoporre Coulson a una procedura che lo
riportò in vita e lo tenne segreto per assicurarsi che i
Vendicatori avessero il reale desiderio di vincere.
Lo SHIELD – Il controllo dell’HYDRA
Captain America: The Winter Soldier ha riportato in
vita il migliore amico di Cap come assassino, ma non è stato
nemmeno quello lo shock più grande. Si è scoperto che diverse
persone avevano tenuto un segreto per decenni e poi hanno
approfittato di questo momento per assumere il controllo del
governo degli Stati Uniti.
Il capo di Nick Fury, molti degli
alleati di Cap nello S.H.I.E.L.D. e persino i rappresentanti del
Congresso nel governo degli Stati Uniti erano tutti agenti
dormienti che cercavano di emergere mentre l’Hydra tentava
un’acquisizione ostile.
Quando Natasha e Yelena
(Florence Pugh) decidono di far evadere Alexi
Shostakov di prigione in Black Widow, subito dopo
assistiamo ad una scena in cui Guardiano Rosso fa a braccio di
ferro con alcuni dei suoi compagni detenuti. Alexi si riferisce
all’enorme uomo che finisce con il polso spezzato chiamandolo Ursa,
e ora l’attore Olivier Richters ha confermato che
il suo personaggio è davvero Ursa Major, ossia Orsa Maggiore.
Richters ha condiviso un post su
Instagram
in cui ha chiarito che ha interpretato il membro della Guardia
d’Inverno nel film e che nei fumetti ha la capacità mutante di
trasformarsi in un enorme orso. Il film non stabilisce mai questa
cosa (ovviamente), ma Richters crede che questo rende ufficialmente
il suo personaggio il primo X-Men ad apparire nel MCU.
“Black Widow è uscito”, ha
sottotitolato l’attore nella didascalia che ha accompagnato il suo
post. “Dopo due anni posso finalmente dire chi è il mio
personaggio: Ursa Major, il primo mutante (X-Men) ad apparire nel
MCU. Ursa fa parte della Guardia d’Inverno, nota per essere la
risposta russa agli Avengers. Il suo potere è quello di riuscire a
trasformarsi in un orso incredibile, trascendendo le dimensioni di
Hulk. Ursa appare molte volte nei fumetti combattendo contro
Wolverine e Hulk.”
“Quando la produzione sul set mi
ha detto chi ero veramente in Black Widow, ho versato qualche
lacrima nella mia stanza d’albergo, perché il mio sogno
cinematografico si è avverato: essere un supereroe ufficiale dei
fumetti. Posso solo sperare che la Marvel riporti Ursa in piena
forma”, ha concluso l’attore.
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta
nei mesi scorsi da Ned Benson(The
Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz. Il film è uscito nelle sale il 7 luglio e
su Disney+ con
Accesso Vip il 9 luglio.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers.
Si è spento, a 44 anni,
Libero De Rienzo, l’attore, sceneggiatore e
regista che ha raggiunto la notorietà presso il grande pubblico con
l’esilarante ruolo di Bartolomeo nella trilogia di Smetto Quando Voglio.
Nato a Napoli nel 1977,
Libero De Rienzo aveva vinto un David di Donatello
nel 2002 per Santa Maradona, e aveva ricevuto altre due nomination,
da protagonista e da non protagonista per Smetto Quando Voglio, nel
2014, e per Fortapàsc, nel 2009, film di Marco Risi in cui ha
interpretato il giornalista Giancarlo Siani.
Sposato con la costumista Marcella
Mosca, lascia due figli di 6 e 2 anni. Dopo i funerali la salma
sarà inumata in Irpinia, accanto alla mamma.
The
Batman è stata una delle tantissime produzioni che
hanno dovuto interrompersi a causa della pandemia di COVID-19.
Tuttavia, anche quando le riprese sono ufficialmente partite, ci
sono state numerose difficoltà: tra queste, il fatto che la star
del film, Robert Pattinson, sia risultato positivo al
Coronavirus.
Di recente, la co-star Colin Farrell ha affrontato la questione
durante un’intervista con Josh Horowitz all’interno del podcast
Happy Sad
Confused. “Robert si è ammalato e ovviamente è stato il
panico: ‘C***o, Batman ha il Covid? Batman ha il Covid? C***o!’.
Dalla prima volta che abbiamo messo piedi sul set all’ultimo giorno
di riprese sono trascorsi circa dodici o quattordici
mesi.”
“Matt Reeves sta montando il
film ora”, ha continuato Farrell. “Non ho parlato con lui
né ho sentito cose al riguardo. Non so come stiano procedendo i
lavori, ma so che è profondamente coinvolto nel progetto.”
Parlando invece del suo personaggio
(Oswald Cobblepot, alias Pinguino), Colin Farrell ci ha tenuto a ribadire che il
suo ruolo nel film sarà molto piccolo. “Ho solo cinque o sei
scene. Quindi non vedo l’ora di vedere il film, perché non sarà
rovinato dalla mia presenza”, ha ironizzato l’attore. “Mi
sentirò un po’ a disagio per quei nove minuti a disposizione, ma
per il resto non vedo l’ora di vedere come Matt ha dato vita a
questo mondo.”
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
ATTENZIONE – L’ARTICOLO CHE
SEGUE CONTIENE SPOILER SU BLACK WIDOW
Allo stato attuale, il
personaggio della Contessa Valentina Allegra de Fontaine
interpretato da Julia Louis-Dreyfus è apparso in due progetti dei
Marvel Studios: la serie The Falcon and the Winter Soldier e il film
Black Widow. In quest’ultimo, ha reclutato
Yelena Belova nella scena post-credits per dare la caccia a Occhio
di Falco, mentre nella serie disponibile su Disney+ ha dato a John Walker un nuovo
scopo, nominandolo U.S. Agent.
Sembra proprio che Val stia mettendo
insieme una squadra… I fan sono convinti che si tratti degli Oscuri
Vendicatori (i Dark Avengers), che la Contessa sta cercando di
mettere insieme al pari di quanto fatto da Nick Fury all’inizio
della Saga dell’Infinito con gli Avengers. Dopotutto, avendo legami
con l’HYDRA, Val sarebbe la scelta più logica e coerente per
“assemblare” il team di supercriminali.
Ora, durante una recente intervista
(via
The Direct), il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige ha confermato che effettivamente
il personaggio di Val “sta tramando qualcosa”. “Sì,
decisamente. Sembra essere in modalità reclutamento”, ha
anticipato. “Yelena lavora già per lei? Sembra che abbiano una
connessione in quella scena. Sì.”
Parlando del possibile futuro della
Contessa nel MCU, Feige ha aggiunto: “L’idea di inserirla in
quest’universo era qualcosa che abbiamo sempre voluto fare, ma
dovevamo trovare il modo giusto. Alla fine è arrivato. Abbiamo
avuto l’opportunità di averla in Black Widow, in The Falcon and the
Winter Soldier e… in altri progetti che arriveranno. Julia
Louis-Dreyfus era totalmente d’accordo e coinvolta al 100% nella
cosa. È un’aggiunta straordinaria al nostro mond, e non vedo l’ora
che le persone restino sorprese nello scoprire dove la
rivedranno.”
Al momento è difficile prevedere
dove ritroveremo la Contessa. Nella scena post-credits di
Black
Widow(che
abbiamo analizzato in quest’articolo), Yelena incontra Val
davanti la tomba di Natasha e pare che la ragazza voglia vendicarsi
dell’uomo che crede sia responsabile della morte di sua sorella,
ossia Clint Barton. È stato confermato l’anno scorso che
Florence Pugh sarebbe tornata nella
serie Hawkeye,
anche se – ovviamente – all’epoca non sapevamo che Yelena avrebbe
preso di mira Occhio di Falco. E se nel nuovo show Disney+ rivedessimo anche Val?
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta
nei mesi scorsi da Ned Benson(The
Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz. Il film è uscito nelle sale il 7 luglio e
su Disney+ con
Accesso Vip il 9 luglio.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers.
Forse non tutti sanno che Captain
Marvel avrebbe dovuto fare il suo debutto nel MCU in Avengers: Age of Ultron del 2015. Tuttavia, i piani
per l’ingresso di Carol Danvers nell’Universo Cinematografico
Marvel sono stati poi rivisti, fino a quando il personaggio non ha
fatto la sua prima comparsa ufficiale nella scena post-credits di
Avengers:
Infinity War (anche se in quel caso era più un rimando
diretto allo standalone che altro, dal momento che, di fatto, nella
scena in questione Carol neanche appare).
A quanto pare, però, la decisione di
rimuovere Captain Marvel da Age of Ultron non è stata l’unica volta che la Marvel
ha cambiato idea circa i piani in merito al debutto del
personaggio. In una recente intervista
ComicBook, infatti, Eric Pearson, lo
sceneggiatore di Black
Widow, ha ammesso di aver scritto la bozza di una
sceneggiatura che era molto, ma molto diversa dalla versione finale
del film che è stato poi scritto da Anna Boden, Ryan Fleck e Geneva
Robertson-Dworet.
Pearson ha spiegato: “Avevo
scritto una sceneggiatura di Captain Marvel per il Marvel Writers
Program che è diversa al 100% dalla versione che è uscita al
cinema. Ricordo che alcuni anni fa ho trovato una scatola piena di
roba e dentro c’erano un paio di bozze. Allora ho pensato: ‘Forse
devo distruggerle?’ Va bene conservarle? E se qualcuno le
trovasse?’. Ci sono un mucchio di cose là fuori. Le persone
riescono a trovare pagine che non sono state tagliuzzate a dovere o
che sono cadute da… non lo so. Ricordo che non c’era Thanos. Non
c’era… Sto cercando di pensare a chi fosse il cattivo. In qualche
modo era l’Intelligenza Suprema… ma era comunque diverso al
100%.”
Captain Marvel: in arrivo il sequel The Marvels
Ricordiamo che l’11 novembre 2022
arriverà nelle sale The
Marvels, il sequel del
cinecomic Captain
Marvelcon
protagonista il premio Oscar Brie
Larsonche ha
incassato 1 miliardo di dollari al box office mondiale. Il sequel
sarà sceneggiato da Megan McDonnell, sceneggiatrice dell’acclamata
serieWandaVision.
Sfortunatamente, Anna
Boden e Ryan Fleck, registi del
primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: il sequel,
infatti, sarà diretto da Nia DaCosta, regista
di Candyman. Nel
cast ci saranno anche Iman Vellani (Ms.
Marvel, che vedremo anche nell’omonima serie tv in arrivo
su Disney+)
e Teyonah Parris (Monica Rambeau, già
apparsa in WandaVision). L’attrice Zawe
Ashton, invece, interpreterà il villain principale, del
quale però non è ancora stata rivelata l’identità.
Nessun dettaglio sulla trama del
sequel è stato rivelato, ma l’ambientazione del film dovrebbe
spostarsi dagli anni ’90 ai giorni nostri.
Naturalmente, Brie
Larson tornerà nei panni di Carol Danvers.
Gran parte del successo del
franchise di Guardiani della Galassia è dovuto al regista e
sceneggiatore James Gunn, che ha saputo reinventare i
personaggi dei fumetti trasformandoli nelle icone del grande
schermo che ancora oggi i fan del MCU adorano. Tuttavia, Gunn ha
comunque dei rimpianti in merito alla saga…
Intervistato da MovieMaker in
occasione della promozione dell’attesissimo The Suicide
Squad, il regista e sceneggiatore ha rivelato che il suo
unico rimpianto in merito a Guardiani della Galassia è stato quello
di aver affrettato le riprese, perché così era solito fare nelle
sue precedenti produzioni. Come spiegato d a Gunn, all’epoca aveva
la mentalità di un produttore che vuole finire le riprese in
anticipo e andare avanti, invece di concedersi il tempo necessario
di cui aveva bisogno.
“Stavo parlando di questo con il
mio partner proprio l’altra sera: il mio più grande rimpianto con i
Guardiani era che pensavo ancora nell’ottica di un
produttore”, ha dichiarato James Gunn. “Eravamo così di fretta che
pensavamo solo a finire il girato in tempo. Facevamo 54
configurazioni al giorno con una sola macchina da presa per Super,
il che è inaudito. Era tutto un correre, correre, correre… e quindi
quei ritmi erano diventati parte di tutto ciò che stavo facendo.
Quel panico, quell’ansia che avevo sul set tutto il giorno me li
sono portati dietro e hanno contaminato anche il set dei primi due
film sui Guardiani. Avevo bisogno di imparare a concentrarmi su
altro… di fare le cose bene ma anche di rilassarmi. Quell’ansia è
forse uno dei pochi rimpianti che ho in merito a quel
periodo.”
ATTENZIONE – L’ARTICOLO CHE
SEGUE CONTIENE ENORMI SPOILER SU BLACK WIDOW
In una recente intervista
con
Esquire, l’attrice Olga Kurylenko ha parlato di Black Widow, il cinecomic
Marvel in cui interpreta il ruolo
di Antonia/Taskmaster, la cui identità è stata tenuta segreta fino
all’uscita del film. In effetti, la star di Quantum of
Solace ha parlato proprio di quanto sia stato difficile
riuscire a mantenere il segreto circa la reale identità del suo
personaggio.
“Abbiamo tutti dovuto firmare un
accordo di non divulgazione. Ovviamente, tutti sapevamo che sarebbe
stato un grande segreto di cui non si doveva parlare”, ha
spiegato l’attrice. “Stavamo girando in esterni e i paparazzi
erano dappertutto. Dovevo vestirmi e camminare dalla mia tenda al
set. Avevano realizzato questa sorta di ombrello con del tessuto
appeso. Io ero sotto e dovevo guardare attraverso un piccolo buco
per vedere dove stessi andando. Erano molto concentrati. Dicevano:
‘Nessuno vedrà chi è’. E alla fine ci sono riusciti. Voglio dire,
fino ad ora nessuno lo sapeva.”
“Neanche mia madre lo sa
ancora”, ha continuato Olga. “È stato divertentissimo,
perché quando è uscito il trailer del film ha detto: ‘Oh mio Dio,
ho visto questo trailer. Conosci il film? Sembra davvero bello.
Voglio vederlo. Possiamo andare insieme?’. E io le ho risposto:
‘Certo, verrò con te’. Ancora non le ho detto che ci sono anche io.
Ora penso di poterglielo dire. Povera mamma… Voglio dire: non ne ha
la minima idea.”
Sempre nel corso della medesima
intervista,
Olga Kurylenko ha parlato anche del futuro del suo
personaggio nel MCU, rivelando che dipenderà esclusivamente da ciò
che i Marvel Studios decideranno di fare con la sua storia.
Tuttavia, ha confermato che le piacerebbe tornare ad interpretarlo:
“Immagina se dicessi: ‘No, non lo farei’. Sarebbe strano, no?
Qualcuno mi crederebbe davvero? Certo che lo farei. Sarebbe davvero
fantastico. Mi piacerebbe molto.”
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta
nei mesi scorsi da Ned Benson(The
Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz. Il film è uscito nelle sale il 7 luglio e
su Disney+ con
Accesso Vip il 9 luglio.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers.