La trilogia di Spider-Man di
Sam Raimi ha visto il Peter Parker di Tobey Maguire combattere Green Goblin,
Doctor Octopus, Venom e Sandman (oltre al secondo Green Goblin che
non è certo piacevole ricordare). L’Avvoltoio e la Gatta Nera
avrebbero dovuto apparire in Spider-Man 4, ma
quando il franchise è stato riavviato con The Amazing Spider-Man,
l’eroe, ora interpretato da Andrew Garfield, si confronta con The
Lizard.
Rhys Ifans ha
interpretato quella versione del cattivo – e ha ripreso il ruolo in
Spider-Man:
No Way Home – ma Dylan Baker era
il Curt Connors originale del grande schermo, previsto per
Spider-Man 2.
Il concept artist
Constantine Sekeris si è recentemente rivolto ad
ArtStation
per condividere alcuni lavori che ha fatto su Spider-Man
2 e, come si può vedere, tra questi c’è anche Lizard.
Progettato nel modo in cui poteva apparire il personaggio sullo
schermo, non siamo sicuri di come gli effetti visivi del 2004
avrebbero reso questa immagine, ma sarebbe stato fantastico vederlo
sullo schermo.
Molti fan speravano che Lizard
sarebbe apparso in una versione revisionata in Spider-Man:
No Way Home, ma non sembrava davvero migliore sullo
schermo rispetto a quello del 2012. Sembra improbabile che i
Marvel Studios riproporranno il
cattivo nella prossima trilogia, anche se c’è sempre la possibilità
che possa apparire altrove poiché la Sony Pictures
ha molti film spin-off in varie fasi di sviluppo.
Di seguito i concept di Lizard, come
sarebbe dovuto apparire nel film del 2004:
Sapevamo già che The
Batman avrebbe portato l’iconico vigilante della DC
Comics lungo una strada piuttosto oscura, ma sembra che il prossimo
film di Matt Reeves sarà ancora più cupo del
previsto.
La MPAA aveva già annunciato
ufficialmente a gennaio che il film sarà classificato PG-13 per
“forte violenza, contenuto inquietante, contenuto di droga,
linguaggio forte e materiale allusivo”, ma il suo equivalente
britannico, la British Board of Film
Classification, ha ora condiviso molto di più nello
specifico di quelle che saranno le scene “inquietanti” presenti nel
film.
Attenzione, seguono leggeri spoiler
di The Batman
The
Batman conterrà: “Persone in stato di terrore e
angoscia dopo essere state poste in elaborate trappole mortali”,
così come “minacce con armi e atti di terrorismo”. Vedremo anche
“sparatorie, scazzottate, elettrocuzioni e sequenze in cui le
persone vengono ripetutamente picchiate. Occasionalmente si vedono
sangue e dettagli di ferite. Sulle scene del crimine vengono
trovati corpi mutilati e si vede un pollice mozzato”.
Ci sarà anche “un linguaggio forte
poco frequente (“fuck”) così come termini più miti tra cui
‘prick’, ‘dick’, ‘fricking’, ‘bastard’, ‘son of a bitch’,
‘shit’, ‘God’, ‘hell’, ‘Jesus’ e
‘Christ’. I riferimenti sessuali moderati, già
citati dalla MPAA, includono “una sequenza in cui un uomo
guarda una donna che si cambia i vestiti attraverso la sua
finestra. Si fa riferimento al suicidio e alla salute mentale. Si
vedono persone che somministrano una droga illegale senza
nome”.
Le precedenti rappresentazioni di
Batman sono state ovviamente piuttosto violente (la versione di
Ben Affleck che marchiava a fuoco i criminali, per
esempio), ma sembra davvero che il film di Reeves spingerà i
confini di quella classificazione PG-13.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
Dopo anni di incertezze e voci
relative al potenziale ritorno di Charlie Cox nei panni di Matt Murdock nel
Marvel Cinematic Universe,
alla star della serie Daredevil è stata data
l’opportunità di riprendere il ruolo per una breve scena in
Spider-Man: No Way Home.
Insieme ai ritorni di Tobey Maguire e Andrew Garfield nei panni di
“Variant” Spider-Men, la parte di Cox nel film è trapelata
in anticipo, ma l’attore è stato comunque costretto a mentire sul
suo coinvolgimento durante le interviste. Ora, Cox ha rivelato
esattamente quando ha ricevuto la chiamata da Kevin
Feige e sembra che abbia dovuto mantenere il suo segreto
per poco meno di un anno intero.
“Ho ricevuto la chiamata a metà
del blocco, nell’estate del 2020, e abbiamo girato Spider-Man nel
marzo del 2021… quindi ho dovuto tenerlo segreto per quasi un anno.
Quindi sì, è stato intenso”, ha detto l’attore a HeyUGuys . “È un sollievo poterne parlare. Sai,
ricevere quella telefonata è stato un momento che mi ha cambiato la
vita, davvero. Il mio coinvolgimento con quel personaggio e
l’MCU era morto e sepolto, non avevo
sentito nulla per un un paio d’anni e così sono andato avanti. È
stato incredibilmente inaspettato e di punto in bianco”.
Prima che il capo dei Marvel Studios si rivolgesse ufficialmente a
Charlie Cox, Kevin Feige è
andato a vederlo in una commedia in cui si stava esibendo con la
star di Loki, Tom Hiddleston, e non ha mai
menzionato la possibilità che l’attore tornasse come
Daredevil.
“Ho fatto uno spettacolo nel
2019 con Tom Hiddleston e Kevin Feige è venuto a vedere il nostro
spettacolo. E, sai, gli ho stretto la mano e gli ho detto ciao e
lui ha detto quanto gli è piaciuto lo spettacolo. Mai menzionato
Daredevil o altro. Quindi ho scoperto che è anche un ottimo
bugiardo (ride).”
Non sappiamo ancora quando rivedremo
Cox nei panni di Murdock/L’Uomo senza paura, ma si dice che
apparirà in diversi show Disney+ in arrivo prima di
ottenere la sua serie o il suo lungometraggio da solista.
Tom Cruise compie
missioni impossibili da molti anni ormai, e anche se l’attore non
mostra segni di rallentamento a 59 anni, tutte le cose belle hanno
una fine. Sembra abbastanza sicuro, infatti, che
Mission: Impossible 7
e 8 saranno gli ultimi due episodi del franchise.
Variety ha pubblicato un pezzo sul
caos che il COVID-19 ha provocato con la produzione di Mission: Impossible 7, e in questo articolo si
afferma che “il piano è che il settimo e l’ottavo film servano
come commiato per il personaggio di Cruise, Ethan Hunt”, e
come “culmine dell’intera serie”.
Il franchise potrebbe continuare
senza Hunt, ovviamente, ma sembra che Paramount Pictures e Skydance
potrebbero benissimo considerare MI8 come l’ultima puntata del
franchise a mega budget.
È anche venuto alla luce che il
prossimo film si concluderà “con un cliffhanger” e Cruise “vuole
assicurarsi che il passaggio tra i due film sia senza soluzione di
continuità”. Questo è uno dei motivi principali per cui entrambi i
film sono stati recentemente posticipati, Mission: Impossible 7 spostato dal 30
settembre 2022 al 14 luglio 2023, Mission: Impossible
8 il 28 giugno 2024 invece del 7 luglio 2023 .
Si dice che Cruise voglia finire le
riprese dell’ottavo film prima dell’uscita del settimo, quindi la
produzione di MI8 dovrebbe iniziare molto presto in Sud
Africa.
Spider-Man: No Way Home ha fatto la storia: è uno dei
fllm più visti di sempre. Il film ha concluso una trilogia
d’estremo successo per la Marvel. Con Jon
Watts che si sta preparando per passare alla
franchigia dei Fantastici Quattro e Tom Holland che ha parlato di voler prendere
una pausa dall’Uomo Ragno, ci si chiede cosa ne sarà dello
SpideyMCU.
È già stato annunciato che ci sarà
un nuovo capitolo, uno Spider-Man 4 che probabilmente sarà
il primo capitolo di una trilogia nuova. Come per ogni novità, si
spera che il film sappia conservare storie e personaggi dei
precedenti capitoli che ci sono piaciuti, ma che abbia anche una
buona dose di cambiamenti: ecco sette modifiche che apporterebbero
ancora più fama all’eroe MCU.
Fare diventare
grande Spider-Man
Far tornare Peter
Parker al liceo è stata una scelta sensata per
l’MCU, ma, dopo tre film, è
ora di fare crescere Spidey. Un passo è già stato fatto:
in No Way Home Peter è finalmente arrivato al college.
Con l’allontanamento di Tom Holland dal personaggio,
Spider-Man 4 potrebbe puntare su un volto più adulto per
l’interpretazione dell’eroe. Con un balzo temporale, potremmo
ritrovarci sullo schermo un Peter Parker più in linea con
la controparte dei fumetti, magari nei panni di un insegnante di
liceo che si incrocia con il giovane Miles Morales…
Gestire meglio il ”Senso di
ragno”
Far From Home
aveva mostrato quanto potesse essere cruciale per l’eroe lo
Spider-Sense o Senso di Ragno, potere
speciale che, se usato correttamente, gli permette di migliorare le
prestazioni in lotta. Non è stato così in Spider-Man:
No Way Home, cosa che ha creato confusione.
È giunto il momento che la
Marvel chiarisca veramente
se il proprio Spidey ha un vero e proprio Senso di
Ragno o se si tratta di una versione ridotta rispetto al
sistema d’allarme che tutti conosciamo dai fumetti.
Esplorare meglio i personaggi
attorno a Spider-Man
Se nei prossimi capitoli la
Marvel rimarrà in linea
con il finale di No Way Home,
servirà un nuovo cast di supporto attorno a Spider-Man.
Come sappiamo, il mondo intero, dagli amici ai compagni di scuola,
ha dimenticato l’identità segreta di Peter Parker.
Tra i personaggi nuovi potrebbero
esserci tutti quelli legati alla polizia di New York, da Jean
DeWolff a Yuri Watanabe e Carlie
Cooper. Questi soggetti sicuramente scuoterebbero lo status
quo di Spidey in modo non indifferente, specialmente
considerando che in No Way Home l’eroe era visto come una minaccia dalla
polizia.
Oltre a esplorare maggiormente i
rapporti tra Spidey e la NYPD, ci piacerebbe
vedere una nuova compagna per l’eroe del prossimo
Spider-Man: sarà il turno di Gwen Stacy o, ancora
meglio, dell’eccitante Black Cat/Felicia Hardy?
Realizzare un Costume Nero degno di
nota
Spider-Man e
Venom non si sono mai incrociati in No Way Home: Eddie Brock di Tom
Hardy è stato confinato in una scena post-credits e
non ha mai condiviso la scena con Tom Holland. Venom ha però
lasciato nel mondo di Spidey un pezzo del suo simbionte,
cosa che permetterebbe a Peter di ottenere il suo costume
nero.
Una scena post-credits del genere
non può che aprire una nuova parentesi. Sarebbe una variazione
rispetto ai fumetti, ma Peter potrebbe, per esempio,
essere esposto alla tuta aliena in un laboratorio in cui si trova a
lavorare. Potremmo vedere Spidey che, una volta ottenuto
il costume e i poteri potenziati, prende un percorso oscuro, prima
di ritornare dai i suoi vecchi amici e ripristinare la sua
vita.
Scoprire la storia alle origini di Spider-Man
Non è sicuramente una
novità per i fan, ma la storia delle origini di
Spider-Man si merita un racconto da parte
dell’MCU. C’è ancora molto da
dire sul rapporto tra Peter e suo zio Ben, ma
anche sul morso del ragno – che, tra l’altro, non si è capito se
fosse radioattivo o geneticamente modificato.
Ci sono tanti dettagli che, anche se
apparentemente irrilevanti ai fini della storia, ci dicono molto su
Peter come persona. Se
nella prossima trilogia dobbiamo incontrare personaggi come
Miles Morales, Ezekiel e Silk, allora
potrebbe essere il momento perfetto per affrontare almeno il
discorso del morso di ragno.
Farci vedere di più del Daily Bugle
In Far From Home, la
MCU finalmente ha
abbracciato il personaggio di The Amazing Spider-ManJ. Jonah Jameson, anche se non nel modo previsto dalla
maggior parte dei fan. Nel film, il caporedattore del Daily
Bugle, giornale fittizio di New York, conserva rancore
nei confronti del supereroe.
Ci aspettiamo che l’ostilità si
intensifichi in Spider-Man 4 e nella prossima
trilogia. Sarebbe divertente
vedere Peter – dimenticato da Jonah – che lavora
al Daily Bugle, e cattura filmati di Spidey per
il giornale.Dover sopportare
Jonah sarebbe un ottimo esempio di quel buon
Peter noto al pubblico.
Preparare la scena per i Sinistri 6
Marvel e Sony
Pictures hanno fatto una scelta azzardata con No Way Home: riunire i tre Spider-Man del
Multiverso ma senza farli scontrare con i Sinistri 6.
Nel film c’erano cinque criminali, ma non erano una squadra.
Possiamo solo supporre che il piano
sia quello di portare i Sinistri 6 nei prossimi capitoli
di Spider-Man. La nuova trilogia potrebbe iniziare
proprio con la squadra dei più grandi nemici di Spidey che
arrivano nel suo mondo per farlo fuori una volta per tutte.
Unire Mysterio, L’Avvoltoio, Scorpione, Kraven il
Cacciatore, Camaleonte, l’Hobgoblin con un mix di nuovi
criminali potrebbe facilmente portare Peter ad affrontare
la sua più grande sfida.
La trilogia cinematografica di
Beverly Hills Cop è una delle più apprezzate di
sempre, in particolare per la sua capacità di mescolare crime e
commedia in modo originale e brillante. Con guadagni elevatissimi
in tutto il mondo, i film della serie si sono affermati come veri e
propri cult, merito soprattutto dell’indomabile protagonista Alex
Foley, interpretato dall’attore Eddie Murphy. Il primo
film, Beverly Hills Cop – Un piedipiatti a Beverly
Hills, uscito nel 1984 e diretto
da Martin Brest, è ancora oggi considerato un
punto di svolta nella carriera dell’interprete, avendo contribuito
in modo decisivo alla sua popolarità mondiale. Nel 2000 è inoltre
stato inserito al 63° posto tra le 100 migliori commedie
statunitensi mai realizzate.
L’idea nacque dal produttore
Don Simpson, della Paramount. Questi desiderava
dar vita al personaggio di un poliziotto che si trovava a dover
indagare su un omicidio nella zona di Beverly Hills. Inizialmente,
il progetto doveva essere intitolato Beverly Drive, ma
dopo diverse riscritture della sceneggiatura assunse il titolo con
cui oggi è divenuto celebre. Con un budget di soli 15 milioni di
dollari, il film si rivelò un successo inaspettato, arrivando ad un
guadagno di circa 316 milioni di dollari. Venne inoltre nominato
all’Oscar per la miglior sceneggiatura originale, e ai Golden Globe
per il miglior film e il miglior attore.
Un simile successo spinse la
produzione a mettere in cantiere altri due sequel. A distanza di
anni ancora si parla della possibilità di dar vita ad un
quarto capitolo della serie. Negli ultimi tempi la volontà dei
produttori sembra essere divenuta più concreta, con anche Murphy
dichiaratosi pronto a riprendere il ruolo. Prima di intraprendere
una visione del primo capitolo, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e ai suoi due
sequel. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Beverly Hills Cop: la trama del film
Protagonista assoluto è Axel
Foley, poliziotto dalle ottime capacità ma poco incline a
seguire le regole del suo mestiere. Questi è inoltre amico da
sempre con Michael Tandino, un piccolo ladruncolo
con problemi con la giustizia. Durante una serata insieme, i due si
ritrovano improvvisamente aggrediti da due misteriosi killer, i
quali finiscono con l’uccidere Michael. Foley desidera rendere
giustizia all’amico, e chiede che gli venga affidato il caso. Il
suo obiettivo è infatti quello di scoprire perché il suo amico sia
stato ammazzato e cosa si nasconda dietro tale vicenda. Il suo
capo, l’ispettore Todd, decide però di affidare
l’indagine ad un altro poliziotto, convinto che Foley sia troppo
coinvolto a livello personale per essere obiettivo e lucido.
Insoddisfatto, il poliziotto decide
allora di prendersi alcune settimane di vacanza. Con questa scusa,
si reca in California, a Beverly Hills, per indagare in proprio
sulla faccenda. Qui ritrova una vecchia amica d’infanzia,
Jenny, la quale gli rivela che Michael era stato
assunto come custode della galleria d’arte di un certo
Victor Maitland. Foley decide allora di iniziare
ad indagare su costui, ma si ritrova ben presto arrestato con
l’accusa di aggressione. Per evitare che possa cacciarsi nuovamente
nei guai, l’ispettore Todd affianca a Foley l’ingenuo poliziotto
alle prime armi Billy Rosewood e il burbero e
anziano sergente John Taggart. Questo non lo
fermerà però dal voler ricercare la verità, continuando così ad
indagare a costo della propria incolumità.
Beverly Hills Cop: il cast del film
Oggi sarebbe impensabile immaginare
il personaggio del poliziotto Alex Foley con un volto diverso da
quello di Murphy. Eppure, questi non fu la prima scelta per il
ruolo, che anzi era pensato per un attore bianco. I primi attori
contattati furono Mickey Rourke e Sylvester Stallone, i quali rifiutarono
entrambi per diversi motivi. A questo punto entrò in gioco
Eddie Murphy, il quale fino a quel momento aveva
girato solo i film 48 ore e Una poltrona per due.
Venuto a conoscenza della sceneggiatura del film, l’attore espresse
il suo interesse a recitare il ruolo nel protagonista. Dopo un
incontro con i produttori, questi riscrissero il personaggio di
Foley affinché potesse adattarsi meglio alla personalità di Murphy.
A sole due settimane dalle riprese, il film trovò così il suo
protagonista. Durante la lavorazione, l’attore improvvisò molte
delle sue battute.
Accanto a lui, nei panni di Jenny
Summers, vi è l’attrice Lisa Eilbacher, divenuta
nota grazie a questo film e a Ufficiale e gentiluomo.
Michael Tandino, l’amico ucciso di Alex, ha invece il volto di
James Russo. Di particolare rilievo sono gli
agenti Billy Rosewood e John Taggart, interpretati rispettivamente
da Judge Reinhold e John Aston.
Entrambi torneranno poi anche per i successivi film della trilogia.
Steven Berkoff, recentemente visto nella serie
Vikings, ricopre il ruolo del misterioso Victor Maitland,
possessore di una galleria d’arte. È inoltre presente anche
Jonathan Banks, celebre per aver dato vita al
personaggio di Mike Ehrmantraut nelle serie Breaking Bad e
Better Call Saul. Questi ricopre qui il
ruolo di un letale scagnozzo di Victor.
Beverly Hills Cop: i
sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Dato il grande successo del film,
sono poi stati realizzati due sequel, rispettivamente nel 1987
(qui la scheda di
approfondimento) e nel 1994 (qui la scheda di
approfondimento) . Nel primo, Foley è impegnato nella ricerca
dei responsabili del collega Andrew Bogomil, mentre nel secondo si
trova a dover fare i conti con l’assassinio del suo storico capo,
l’ispettore Douglas Todd. Pur non ottenendo l’apprezzamento avuto
dal primo, i successivi capitoli riuscirono ugualmente a dar vita a
buoni incassi, che portarono il guadagno complessivo della trilogia
ad un totale di 735 milioni di dollari, a fronte di un budget
complessivo di 110. Merito di ciò è anche la presenza costante di
Murphy, mattatore imprescindibile della saga.
Prima di vedere tali sequel, è
possibile fruire di Beverly Hills Cop
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Chili Cinema, Amazon Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
martedì 8 febbraio alle ore 23:35
sul canale Nove.
Il giorno di San
Valentino si sta avvicinando, il che significa
appuntamenti tra fidanzati o amici, una cena e possibilmente un
film da gustarsi assieme. Dopo decenni di inesauribili e sdolcinate
commedie romantiche, tuttavia, è piuttosto prevedibile che si
desideri qualcosa di diverso da guardare.
Per tutti i (non) appassionati di
rom-com, ci sono davvero diverse opzioni che non rientrano in
questa categoria, eppure sono ottimi film per San Valentino. Che si
tratti di una trama sensuale, un horror alimentato dall’amore o un
indie fuori dagli schemi, ecco i film perfetti per godersi questo
V-Day!
Into The Dark: My Valentine
(2020)
Qualche anno fa, è uscita
su Hulu una serie di film incentrata ciascuno su
una diversa festività, dal 4 luglio a Capodanno. In occasione di
San Valentino è stato rilasciato My Valentine, una
storia su una cantante pop, truffata dal suo ex fidanzato, che si è
appropriato della sua musica e immagine, con l’intenzione di
trasferirle alla sua nuova pupilla….ma rimarranno tutti e tre
bloccati nella location del concerto il giorno di San
Valentino.
Un film dell’orrore che ruota
attorno a un periodo di vacanza è sempre un’ottima scelta per chi
vuole qualcosa di completamente opposto a una commedia romantica,
ma desidera comunque percepire l’atmosfera festiva. Inoltre, la
suspense e i potenziali jump-scares forniscono la migliore
opportunità per coccolarsi…
Eyes Wide Shut (1999)
In quanto uno dei
thriller erotici con il punteggio più alto su IMDb, Eyes Wide Shut è sicuramente un validissima
alternativa per passare al meglio la serata degli innamorati. A
seguito di una sconvolgente rivelazione da parte di sua moglie, il
dottor William Hartford esce per schiarirsi le idee e accetta
impulsivamente di andare ad una festa dissoluta che farebbe
arrossire il Marchese De Sade.
Il capolavoro di
Kubrick riuscirà sicuramente a rendere più
piccante la nottata, grazie all’atmosfera creata dalla sua
fotografia splendidamente erotica e il suo intreccio narrativo
assolutamente intrigante.
Scott Pilgrim Vs The World
(2010)
Anche se Scott Pilgrim è un film ricordato per una
buona dose di momenti topici che poco hanno a che fare con il
genere rom-com, è anche vero che la cornice del film ha
essenzialmente a che fare con una storia d’amore. Il film di
Edgar Wright vi farà divertire per tutta la
serata, con un mix vincente di ironia e azione vorticosa.
Se non volete vedere qualcosa di
troppo sdolcinato e intensamente romantico, Scott Pilgrim è la
scelta perfetta: evita qualsiasi svolta stucchevole, pur trattando
di amore e relazioni.
They Came Together (2014)
Per chi vuole passare una
serata all’insegna delle risate e allegria, They Came
Together è la scelta ideale; si tratta infatti di un film
progettato per essere una parodia della tradizione formula della
rom-com, il che porta a un effetto esilarante. I protagonisti del
film sono Amy Poehler e Paul
Rudd, due superstar della commedia, nei panni di Molly e
Joel, che raccontano la storia di come si sono incontrati a cena
con le loro coppie di amici.
La loro storia presenta tutti i
cliché di ogni commedia romantica esistente sulla faccia della
terra, e la satira insita alla trama è un ottimo modo per guardare
qualcosa di leggero e piacevole nel giorno di San Valentino.
Mr. & Mrs. Smith (2005)
Ogni coppia che è stata
insieme per un lungo periodo di tempo ha sicuramente immaginato –
ammettiamolo – di avere una battaglia a colpi di mitragliatrice con
il proprio partner, in qualche momento – e quale modo migliore di
veder realizzata questa battaglia se non tra Brad
Pitt e Angelina Jolie in Mr. & Mrs. Smith?
Cosa potrebbe essere più divertente
di due assassini segreti sposati che sono incaricati di uccidersi a
vicenda? Si tratta di un soggetto davvero unico, che tiene gli
spettatori incollati allo schermo, senza mai esagerare con il
romanticismo.
Orgoglio e pregiudizio (2005)
Con l’imminente ritorno di
Bridgerton alla fine di marzo, ci sono
una tonnellata di drammi storici che gli amanti della serie possono
godersi questo San Valentino. In effetti, un rewatch di
Orgoglio e Pregiudizio potrebbe essere l’occasione
perfetta per gli amanti dei film d’epoca per abbracciare una delle
storie d’amore del XIX secolo più amate di sempre e godersi il
fascino dell’inossidabile Mr Darcy.
Zombieland (2009) / Warm Bodies
(2013)
Niente potrebbe essere più
anti-rom-com di un buon vecchio film di zombie; in
Zombieland, il focus è più sugli esseri umani e le
loro relazioni reciproche, e la buona dose di commedia pungente e
grafica appariscente svolge un buon lavoro per allontanarlo dal
romanticismo melenso.
Warm Bodies
rappresenta un diverso sottogenere di film di zombie; la trama
ruota attorno alla storia d’amore zombie/umano e sulle implicazioni
morali dell’intera faccenda. Siamo sicuri che qualche lacrimuccia
vi scenderà durante la visione…
Misery (1990)
A volte l’amore può
assumere sfumature oscure e sfociare nell’ossessione: questo è
esattamente quello che succede quando Annie Wilkes
decide di tenere il suo autore preferito prigioniero nella sua
baita come vendetta per aver ucciso l’eroina nel suo nuovo
libro.
Per chi si dimostra scettico nei
confronti del romanticismo e San Valentino, una fangirl
ossessionata che cura il suo prigioniero per poi punirlo
spietatamente quando lui fa qualcosa di “sbagliato” è la scelta di
film migliore per il V-Day.
L’illusionista (2006)
La magia può essere la
chiave definitiva per impressionare un pubblico – o, più
specificamente, un partner romantico. Questo è esattamente quello
che è successo quando Sophie si è innamorata del mago Eisenheim,
uno dei personaggi più carismatici interpretato da Edward
Norton, in The Illusionist.
The Illusionist mette in scena una
storia di amanti sfortunati che vogliono solo stare assieme, anche
se gli ostacoli della vita continuano a mettersi in mezzo alla loro
relazione; con molti colpi di scena e una narrazione intrigante,
The Illusionist ipnotizzerà fidanzati e coppie di amici.
Operator (2016)
Operator
ci offre una narrazione incredibilmente ben strutturata su un uomo
incaricato di riprogettare il sistema di risposta automatica di
un’azienda per la loro linea di assistenza clienti. Decide di usare
la voce di sua moglie a causa del suo talento e della sua
esperienza nel suo lavoro diurno di receptionist d’albergo;
tuttavia, questo non fa altro che ostacolare la loro relazione,
dato che lui diventa più legato alla sua IA che all’effettiva
moglie.
Questo film si configura come una
versione indipendente di Her, ma con una trama più
complessa e personaggi più colorati. Umanizza la voce dietro l’IA e
analizza come si presenta una relazione idealizzata rispetto a una
reale.
La seconda
stagione di Star Trek:
Picard sarà disponibile in esclusiva su Prime
Video in tutto il mondo, eccetto Stati Uniti e Canada, da venerdì 4
marzo. La serie è composta da 10 episodi che saranno rilasciati
settimanalmente ogni venerdì. La seconda stagione di
Star Trek:
Picard porta il leggendario Jean-Luc Picard
e il suo equipaggio in un nuovo entusiasmante e coraggioso viaggio:
nel passato. Picard deve arruolare nuovi e vecchi amici per
fronteggiare i pericoli della Terra del XXI secolo in una disperata
corsa contro il tempo per salvare il futuro della galassia e
affrontare il duello finale con uno dei suoi più grandi nemici.
Star Trek: Picard 2 vede
Patrick Stewart riprendere il suo ruolo iconico di
Jean-Luc Picard, che ha interpretato per sette stagioni in “Star
Trek: The Next Generation,” e segue questo personaggio iconico nel
nuovo capitolo della sua vita. La serie è prodotta da CBS Studios
in collaborazione con Secret Hideout e Roddenberry Entertainment.
Executive producer della seconda stagione sono Alex Kurtzman, Akiva
Goldsman, Terry Matalas,
Patrick Stewart , Heather Kadin, Aaron Baiers, Rod
Roddenberry, Trevor Roth, Doug Aarniokoski e Dylan Massin. Akiva
Goldsman e Terry Matalas sono co-showrunner della seconda stagione.
Il cast della seconda
stagione di Star
Trek: Picard include
Patrick Stewart, Alison Pill, Jeri Ryan,
Michelle Hurd, Evan Evagora, Orla Brady, Isa Briones, Santiago
Cabrera e Brent Spiner. In questa stagione si unisce al
cast anche Annie Wersching e special guest come Whoopi Goldberg –
che ritorna nei panni di Guinan, il suo amato ruolo
in Star Trek: The Next Generation – e John de Lancie.
Attualmente è in produzione la terza stagione di Star Trek:
Picard.
Star Trek:
Picardè disponibile in esclusiva negli
Stati Uniti su Paramount+ ed è distribuita da ViacomCBS Global
Distribution Group su Prime Video in più di 200 Paesi e territori.
In Canada viene trasmessa sul canale di fantascienza CTV di Bell
Media e in streaming su Crave.
Star Trek: Picard
2
Star
Trek: Picard 2 vede nuovamente Sir
Patrick Stewart nell’iconico ruolo di Jean-Luc Picard,
che ha interpretato per sette stagioni in “Star Trek: Next
Generation”. La serie seguirà le vicende del leggendario
personaggio, nel capitolo successivo della sua vita. La serie è
prodotta da CBS Television Studios in collaborazione con Secret
Hideout e Roddenberry Entertainment. Alex Kurtzman, Akiva Goldsman,
Terry Matalas, Michael Chabon, Doug Aarniokoski, Dylan Massin,
Patrick Stewart, Heather Kadin, Rod Roddenberry e Trevor Roth sono
i produttori esecutivi di questa seconda stagione, Aaron Baiers
(Secret Hideout) e Kirsten Beyer sono co-produttori esecutivi.
Akiva Goldsman e Terry Matalas saranno i co-showrunner della
seconda stagione.
Il cast della seconda
stagione di Star Trek:
Picard include Patrick Stewart, Alison Pill, Isa Briones,
Evan Evagora, Michelle Hurd, Santiago Cabrera, Jeri Ryan, Orla
Brady e Brent Spiner. Star Trek:
Picard è disponibile in streaming in esclusiva su
Paramount+ negli Stati Uniti ed è distribuito in concomitanza dalla
ViacomCBS Global Distribution Group su Amazon Prime Video in più di
200 paesi e territori e in Canada, andrà in onda su Bell Media’s
CTV Sci-Fi Channel e in streaming su Crave.
La nuova avventura d’azione
originale Disney e Pixar Lightyear
– La vera storia di Buzz racconta le origini di
Buzz Lightyear, l’eroe che ha ispirato il giocattolo di Toy
Story. Il film, che arriverà nell’estate del 2022, segue il
leggendario Space Ranger in un’avventura intergalattica. “Il
mondo di Buzz mi ha sempre entusiasmato” ha affermato il
regista Angus MacLane. “In Toy Story, sembrava esserci
un’incredibile storia, che viene solo accennata, sul suo essere uno
Space Ranger e ho sempre voluto esplorare ulteriormente questo
mondo. Quindi il mio punto di partenza per Lightyear – La vera
storia di Buzz è stato: ‘Qual è stato il film visto da Andy che
gli ha fatto desiderare il giocattolo di Buzz Lightyear?’. Volevo
vedere quel film. E ora ho la fortuna di poterlo realizzare”.
Nella versione italiana del film, Alberto
Malanchino presta la propria voce a Buzz.
Nella versione originale del film, insieme al già annunciato
Chris Evans che presta la propria voce a Buzz,
Keke Palmer, Dale Soules e
Taika Waititi interpretano un gruppo di ambiziose
reclute. Peter Sohn presta la propria voce al robot di compagnia di
Buzz, Sox. Il cast di voci include inoltre Uzo Aduba, James Brolin,
Mary McDonald-Lewis, Efren Ramirez e Isiah Whitlock Jr. “Il
cast di Lightyear – La vera storia di Buzz è davvero una
squadra da sogno”, ha dichiarato MacLane. “Ciascuno degli
interpreti si è subito calato nel suo personaggio, dandoci la
possibilità di giocare un po’ durante le sessioni di registrazione.
Questo ha portato a una specificità che ha alzato il livello e dato
maggiore profondità alle relazioni tra i personaggi. È stato un
privilegio lavorare con un cast così generoso e di
talento”.
Il premiato compositore Michael Giacchino, che ha firmato le
colonne sonore di The
Batman e Spider-Man: No Way Home, comporrà la
colonna sonora di Lightyear – La vera storia di Buzz.
Giacchino ha un rapporto di lunga data con Pixar: ha vinto un
Oscar, un Golden Globe e un GRAMMY per la colonna sonora originale
di Up. Inoltre, la sua filmografia Pixar include, tra gli
altri, Gli Incredibili – Una “normale” famiglia di
supereroi, Ratatouille, Cars 2, Inside
Out, Coco e Gli Incredibili 2. La colonna
sonora originale di Lightyear – La vera storia di Buzz di
Walt Disney Records sarà disponibile dal 17 giugno 2022.
Lightyear – La vera storia di Buzz è prodotto da Galyn
Susman (il corto Toy Story: Tutto un altro mondo).
Dopo l’immenso successo di Spider-Man: No Way Home, la Sony
Pictures non vuole di certo abbandonare la nave
Marvel. L’universo
Spider-Man della Sony è in continua
espansione,
insieme al mondo MCU: per il 2022 ci sono già
in programma due nuovi grandi opere, Morbius e il film animato Spider-Man: Across the
Spider-Verse. La notizia sul mondo dell’Uomo Ragno
che echeggia in questi giorni riguarda però un personaggio
secondario: Madame
Web. Pare che sarà l’attrice Dakota
Johnson ad interpretare Cassandra in uno dei
prossimi spin-off su Spider-Man.
Scopriamo ora qualche dettaglio in
più sul personaggio: qui di seguito troverete 5 curiosità su
Madame
Web, dalla storia, ai poteri, fino al futuro
dell’eroina.
Chi è Madame Web e quali
sono i suoi poteri?
Cassandra Webb è
affetta da una forma di cecità causata dalla miastenia gravis,
malattia neuro-degenerativa. Nonostante l’handicap, Madame
Web ha delle abilità psichiche che le permettono
di vivere come medium, un intermediario tra la vita e la morte. Per
spostarsi, Web usa una sedia speciale, progettata dal
marito, che funge da supporto vitale.
Madame
Webha legami con
la Rete della Vita e del Destino, un modello dell’intero
Multiverso che permette di viaggiare tra le realtà. Essendo una
chiaroveggente, nei fumetti compare a Peter Parker per fornirgli
indicazioni. Visti gli
eventi di No Way Home, Webb potrebbe rivelarsi cruciale
per il futuro sul grande schermo di Spider-Man.
C’è più di una Madame
Web
Con Dakota Johnson come interprete, probabilmente
assisteremo al racconto delle origini di Madame Web. Ma è
ancora tutto da vedere: c’è un episodio dei fumetti in cui
Webb recupera la sua giovinezza e ottiene l’immortalità
attraverso la cerimonia mistica detta ”la Riunione dei
Cinque”. Successivamente, in seguito ad uno scontro con il
Dottor Octopus e Charlotte Witter,Madame
Web perde la sua apparente giovinezza e, in fin di vita, dona
i suoi poteri a Julia Carpenter.
Detto ciò, ci aspettiamo una
versione di Cassandra Webb ispirata alla sua succeditrice
Julia. Non è detto che appariranno entrambe, ma l’unione
dei due personaggi fornirebbe a Sony un
sacco di scene d’azione per esplorare l’origine del personaggio
mentre scopre le sue nuove abilità.
I legami tra le Spider-Woman
Nei fumetti, Madame
Web ha legami con almeno tre
Spider-Woman. Jessica Drew non è tra le eroine, ma la
figlia di Web, Charlotte Witter, diventa una
Spider-Woman malvagia dopo aver creato una squadra con il
Dottor Octopus. Vale anche la pena notare che Web
è anche mentore di Mattie Franklin, la terza
Spider-Woman. Infine, anche la succeditrice di
Cassandra nel ruolo di Madame Web, Julia
Carpenter, è una Spider-Woman.
Visti tutti questi collegamenti,
Sony potrebbe creare un personaggio live-action
che non solo conserva i poteri della Madame Web dei
fumetti, ma che è anche in grado di acquisire nuova forza dalle
altre eroine.
Chi lavorerà al film con Dakota
Johnson?
La star di Cinquanta Sfumature di Grigio è un ingrediente
imprescindibile per il successo dello spin-off: la Sony
Pictures ha scelto un volto non indifferente al pubblico
per portare sul grande schermo il personaggio di Madame
Web. Il team creativo dietro le quinte però non è meno
interessante.
S.J. Clarkson è stata scelta per dirigere
quello che sarà il suo debutto come regista.
L’autrice ha iniziato
con la televisione britannica, per poi trasferirsi a Hollywood e
lavorare a opere come Dexter e Jessica Jones. Per quanto
riguarda gli scrittori, Sony ha scelto il team di
Matt Sazama e Burk Sharpless, duo
che ha lavorato in precedenza a Dracula Untold,
The Last Witch Hunter e Gods of Egypt. La coppia deve aver
fatto qualcosa per impressionare lo studio, dal momento che la
Sony gli ha ingaggiati anche
per Morbius.
Entrare nello Spider-Verso
Visto Spider-Man: No Way Home, sarebbe stato facile inserire
l’Uomo Ragno dell’MCU negli spin-off della
Sony Pictures. Al contrario, l’eroe per ora sembra
rimanere all’interno dei Marvel Studios.
Tuttavia, Madame Web è un
personaggio che può facilmente dare il via a futuri spin-off.
L’eroina potrebbe tuffarsi nello ”Spider-Verso” e consentire a
Sony di introdurre ed esplorare più varianti di
Spider-Man. Ad esempio, Web sarebbe in grado di
portare Spidey di Holland nello stesso mondo di Venom e Morbius o, meglio ancora, arruolare The Amazing Spider-Man di Andrew Garfield per dare una mano a lei nel
suo universo. Insomma, ci sono un sacco di possibilità emozionanti
e non vediamo l’ora di scoprirle tutte!
Il Circuito UCI Cinemas lancia la
rassegna Rivivi
Il Signore degli Anelli, che riporta sul grande
schermo la saga tratta dai libri di J. R. R. Tolkien:
dal10 al 16 febbraio
l’appuntamento è con Il Signore degli Anelli – Il Ritorno del
Re, il terzo capitolo della saga diretta da
Peter Jackson, uno dei tre film più premiati di
sempre, che tra i vari riconoscimenti vanta 11 premi Oscar e segna
l’epilogo della lotta contro Sauron, il Signore Oscuro. I fan del
capolavoro fantasy distribuito da Warner Bros. potranno visitare
ancora una volta la
Terra di Mezzo, accompagnati da un cast d’eccezione, che vede
tra i suoi membri
Ian McKellen,
Elijah Wood,
Viggo Mortensen, Sean Astin, Billy Boyd,
Orlando Bloom, Sean Bean,
Cate Blanchett, John Rhys-Davies, Hugo Weaving, Christopher Lee
e Karl Urban.
Le multisale che proietteranno
Il Signore degli Anelli – Il Ritorno del Re dal 10
al 16 febbraio sono: UCI Alessandria (AL), UCI Bolzano
(BC), UCI Villesse (GO), UCI Seven Gioia del Colle (BA), UCI
Cagliari (CA), UCI RedCarpet Matera (MT), UCI Showville Bari (BA),
UCI Certosa (MI), UCI Sinalunga (SI), UCI Curno (BG), UCI Fiume
Veneto (PN), UCI Reggio Emilia (RE), UCI MilanoFiori (MI),
UCI Ferrara (FE), UCI Piacenza (PC), UCI Perugia (PG), UCI Casoria
(NA), UCI Firenze (FI), UCI Romagna Savignano sul Rubicone (RN),
UCI Cinepolis Marcianise (CE), UCI Torino Lingotto (TO), UCI Verona
(VR), UCI Lissone (MB), UCI Montano Lucino (CO), UCI Molfetta (BA),
UCI Luxe Marcon (VE), UCI RomaEst (RM), UCI Moncalieri (TO), UCI
Fiumara (GE), UCI Luxe Campi Bisenzio (FI), UCI Parco Leonardo
(RM), UCI Orio (BG), UCI Porta di Roma (RM), UCI Bicocca (MI), UCI
Catania (CT), UCI Bolzano (BZ), UCI Palermo (PA), UCI Arezzo (AR),
UCI Meridiana Casalecchio di Reno (BO), UCI Luxe Palladio (VI) e
UCI Luxe Maximo (RM).
Il costo del biglietto è pari a
quello previsto per l’intero e il ridotto del giorno. È possibile
acquistare i biglietti presso le casse delle multisala coinvolte,
tramite App gratuita di UCI Cinemas per dispositivi Apple e Android
e sul sito www.ucicinemas.it. I biglietti paper-less acquistati
tramite App e i biglietti elettronici acquistati tramite sito danno
la possibilità di evitare la fila alle casse con –FILA+FILM. Il
pubblico può comunque acquistare i biglietti anche tramite il call
center (892.960) e le biglietterie automatiche self-service
presenti sul posto. Il biglietto sarà nominativo se acquistato
online, mentre presso le biglietterie è previsto un registro
nominativo dei clienti, come da regolamento.
Steve McQueen è uno
di quegli attori che ha fatto la storia del cinema con le sue
interpretazioni ed è diventato una figura iconica, nel corso del
tempo, grazie anche alla sua vita definita spericolata. L’attore ha
lavorato sodo per tutta la sua carriera e il pubblico lo ha sempre
amato, anche e forse soprattutto dopo la sua morte, proprio per
quel sentimento di libertà che esprimeva.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Steve McQueen.
Steve McQueen: i suoi film
1.Ha recitato in celebri
film. Il primo vero ruolo al cinema dell’attore si ha in
Autopsia di un gangster (1958). Da quel momento recita
in Fluido mortale (1958), Sacro e
profano (1959), I magnifici sette
(1960), L’inferno è per gli eroi
(1962), L’inferno è per gli eroi (1962) e La
grande fuga (1963). In seguito, lavora in Strano
incontro (1963), Cincinnati Kid (1965),
Quelli della San Pablo (1966), Il caso Thomas
Crown (1968), Bullit (1968) e Le 24 ore
di Le Mans (1971). Tra i suoi ultimi lavori vi sono
Papillon (1973), L’inferno di cristallo
(1974), Ilnemico del popolo (1978), Tom
Horn (1980) e Il cacciatore di taglie (1980).
2. È stato anche
produttore. L’attore, nel corso della carriera, non ha
svolto solo l’attività di attore ma ha sperimentato molto volte
anche quella di produttore. Nella fattispecie, McQueen ha lavorato
alla produzione dei film Nevada Smith (1966 – non
accreditato), Il rally dei campioni (1971), Un nemico
del popolo (1978) e Tom Horn.
Steve McQueen: chi era sua
moglie
3. Si è sposato tre
volte. L’attore si è sposato per la prima volta nel 1956,
a ventisei anni, con la collega Neile Adams, da
cui ha avuto i
figli Terry e Chad.
I due hanno poi divorziato nel 1972. Dopo circa un anno dalla
separazione, McQueen si è risposato con un’altra collega,
Ali MacGraw, dando vita ad una relazione
turbolenta che ha portato al divorzio nel 1978, dopo qualche anno
di matrimonio. In seguito, si sposato per la terza ed ultima volta,
dieci mesi prima di morire, con la modella Barbara
Minty. Tra i vari flirt a lui attribuiti, ci sarebbero
quelli con le attrici Lauren Hutton e
Barbara Leigh.
Steve McQueen e Barbour
4. Ha ispirato una
collezione di giacche. Come noto ai suoi fan, McQueen
indossava un abito in cotone cerato Barbour International durante
le corse, e quel look iconico ha oggi contribuito a ispirare una
nuova linea di giacche, t-shirt e bottoni. La The Steve McQueen
Collection è dunque dedicata all’attore e alla sua capacità di
rendere iconico tutto ciò che indossava.
Steve McQueen e Persol
5. Occhiali che hanno fatto
la storia. Di fatto, Steve McQueen è diventato il volto
del marchio Persol. La sua prima apparizione con quelli
che sono poi diventati i Persol 714 Steve McQueen, è avvenuta nel
1968, quando l’attore arrivò sul set de Il caso Thomas
Crown. Da quel momento quel particolare modello di occhiali è
diventato un vero e proprio classico, tanto da essere popolarissimi
ancora oggi, sempre legati all’immagine di McQueen.
Steve McQueen: la sua morte
6. È morto a soli 50
anni. L’attore, nel 1979, scoprì di essersi ammalato di
tumore alla pleura. Da questo cancro l’attore non è mai riuscito a
guarire, tanto da morire in una clinica messicana il 7 novembre del
1980, accanto all’ultima moglie e all’istruttore di volo e amico
Sammy Mason. Ventiquattro ore prima gli era stata rimossa
chirurgicamente una grossa massa metastatica all’addome. Fu cremato
e le ceneri furono disperse nell’oceano Pacifico.
7. Si è esposto per molto
tempo all’amianto. Con molta probabilità, a causare
il formarsi del tumore è stata la continua esposizione di McQueen
all’amianto. Questo materiale era infatti spesso impiegato negli
ambienti frequentati da McQueen durante la sua vita (navi, studi
cinematografici, ambienti motoristici), ma sembrerebbe essere stato
presente anche nelle stesse tute da pilota usate da McQueen durante
le sue corse.
Steve McQueen era un pilota
8. Un passione esagerata per
le corse. Oltre che essere conosciuto per il suo talento
recitativo, l’attore è diventato un’icona anche per il fatto di
essere un gran amatore della gare automobilistiche, tanto da
partecipare in prima persona a diverse competizioni. Tra le più
famose ci sono quelle delle 12 ore di Sebring e Le 24
di Le Mans.
9. Una vita
spericolata. Spesso è così che viene definita la vita
dell’attore e non solo in merito al suo carattere turbolento, ma
anche in riferimento al fatto che è stato molte volte stuntman di
se stesso. Egli, infatti, preferiva fare a meno delle controfigure,
e ciò è avvenuto per molti film come Bullitt e La
grande fuga.
Steve McQueen: età e altezza
10. Steve McQueen nacque il
24 marzo del 1930 a Beech Grove, nell’Indiana. La sua
altezza complessiva consisteva in 177 centimetri.
Jeff Bridges è uno
di quegli attori che è diventato leggenda e che ha letteralmente
fatto la storia del cinema grazie al suo talento e alle sue
capacità. L’attore ha sempre lavorato duro per realizzare una
carriera solida e concreta senza dipendere da questioni di
discendenza (la sua è una famiglia di attori, il padre era il
celebre Lloyd Bridges) e sapendo scegliere ruoli iconici ed
indimenticabili.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Jeff Bridges.
Jeff Bridges: i suoi film
1. Ha recitato in celebri
film. La carriera dell’attore è iniziata nel 1951, con il
debutto non accreditato in N. N. vigilata speciale.
Ottiene poi dei primi successi con i film L’ultimo
spettacolo (1971), Una calibro 20 per lo
specialista (1974), King Kong
(1976), I cancelli del
cielo(1980), Tron (1982), Starman (1984),
Il mattino dopo (1986), Tucker – Un uomo e il suo
sogno (1988) e La leggenda del re pescatore (1991).
Altri celebri film in cui ha recitato sono Il grande Lebowski
(1998), The Contender (2000), Scene da un
crimine (2001), La banda del porno (2005),
Iron Man (2008) e L’uomo che fissa le
capre (2009) e Crazy Heart (2009). Tra i suoi
ultimi lavori si citano invece
Il Grinta (2010), Tron: Legacy (2010),
R.I.P.D. – Poliziotti
dall’aldilà (2013), Il settimo figlio
(2014), Hell or High Water
(2016), Kingsman: Il cerchio
d’oro (2017), Fire Squad – Incubo di fuoco (2017)
e 7 sconosciuti a El
Royale (2018).
2. È anche doppiatore e
produttore. L’attore ha svolto l’attività di doppiatore,
prestando la propria voce per i film L’ultimo unicorno
(1982), Lost in la Mancha (2002), Surf’s Up – I re
delle onde (2007) e Il piccolo principe
(2015). In quanto produttore, Bridges ha invece lavorato alla
realizzazione dei film American Heart (1992),
L’orgoglio di un padre (1996), Crazy Heart, The Giver
– Il mondo di Jonas (2014), The Only Living Boy in New
York (2017) e Living in the Future’s Past (2018).
Jeff Bridges: chi è sua moglie
3. È sposato da molti
anni. L’attore americano ha conosciuto la moglie,
Susan Geston, mentre lui stava girando il film
Scandalo al Ranch e lei lavorava come cameriera nel
ranch in cui hanno girato il film. I due si sono dunque
incontrati per caso per poi sposarsi nel 1977 e non lasciarsi più.
Dall’unione con la moglie Susan, sono nate tre figlie:
Isabelle Annie, nata nel 1981, Jessica
Lily “Jessie”, nata nel 1983, e Hayley
Roselouise, nata nel 1985.
Jeff Bridges e il tumore
4. Ha lottato contro un
brutto male. Nell’ottobre 2020 l’attore ha rivelato
tramite i suoi account social che gli era stato diagnosticato un
linfoma, un cancro del sistema linfatico, e che aveva iniziato i
trattamenti necessari. A distanza di circa un anno, Bridges ha poi
informato che il male era in remissione e che si sentiva quasi
pronto per tornare a recitare. Il processo di guarigione è in
realtà stato ulteriormente complicato dal Covid, contratto negli
ultimi mesi. L’attore ha poi specificato di aver trascorso cinque
settimane in ospedale, e ora che ha finalmente ricevuto due dosi di
vaccino si sente più tranquillo e in forma che mai.
Jeff Bridges e Clint Eastwood
5. Ha recitato con il
celebre attore e regista. Nel 1974 Bridges ha avuto
occasione di dividere la scena con Clint Eastwood
nel film Una calibro 20 per lo specialista, opera prima di
Michael Cimino, regista noto per Il
cacciatore e I cancelli del cielo. Eastwood e Bridges
interpretano rispettivamente Artigliere, un rapinatore di banche
reduce della Guerra di Corea, e Caribù, un giovane ladro di auto.
Insieme punteranno a recuperare un ricco bottino nascosto in un
luogo segreto. Ancora oggi questo film è l’unico lavoro svolto
insieme dai due attori.
Jeff Bridges in Iron
Man
6. Si sentiva a
disagio. L’attore ha dichiarato di non essersi sentito a
proprio agio nel non avere una sceneggiatura o nel non fare delle
prove, anche perché di solito è molto preparato e conosce a memoria
tutte le sue battute. Rendendosi conto che era in un film da
duecento milioni di dollari, ha cercato di eliminare la pressione
che c’era su di lui, rendendo il tutto divertente.
7. Ha letto alcuni
fumetti. Per prepararsi al ruolo di Obadiah Stane, il
villain del film, l’attore ha letto diversi fumetti di Iron
Man che hanno caratterizzato il suo personaggio. Inoltre, si è
fatto crescere la barba e ha rasato la testa, cosa che ha detto di
aver sempre voluto fare. Il suo look inedito ha infatti sorpreso in
molti, che quasi stentavano a riconoscerlo.
Jeff Bridges in Il grande
Lebowski
8. Chiedeva sempre
informazioni ai Coen. Prima di filmare una scena, l’attore
chiedeva spesso ai fratelli Coen se “Drugo ne ha
bruciato uno sulla strada?”. Se rispondevano in maniera
affermativa, allora lui si strofinava gli occhi con le nocche delle
mani prima di fare una ripresa, per far apparire i suoi occhi
iniettati di sangue.
9. Pensava che la
sceneggiatura sarebbe stata riscritta. Dopo essere stato
scritturato nel film, l’attore, non estraneo a lavorare a film che
avrebbero avuto costanti riscritture di sceneggiature, ha chiamato
John Goodman a
chiedere quando avrebbero ottenuto le sceneggiature riscritte. Il
collega, collaboratore di lunga data dei Coen, ha detto all’attore
che questo film era territorio dei Doen e che loro non hanno
riscritto il loro materiale.
Jeff Bridges: età e altezza
10. Jeff Bridges è nato il 4
dicembre del 1949a Los Angeles, in
California. La sua altezza complessiva corrisponde a 187
centimetri.
Un altro grande nome trai registi
di Hollywood ammette di non sentirsi a proprio agio con i
Cinecomics, questa volta tocca a
Steven Soderbergh, regista premio Oscar per
Traffich e prolifico autore
contemporaneo. In una lunga intervista a
thedailybeas il regista ha affrontato la questione incalzato
sul tema di dirigere un film sui supereroi e sul suo modo di
appassionarsi ai personaggi e al modo nel quale ama raccontarli.
L’occasione è stata l’uscita imminente del suo ultimo film Kimi,
una sorta di variazione del 21° secolo su La finestra
sul cortile – via- Panic
Room – via – The Parallax
View.
Non proprio, e non sono
uno snob; non è che mi senta in qualche modo di livello
superiore. Diventa davvero l’universo che occupi come
narratore. Sono semplicemente troppo legato alla terra per
liberarmi davvero in un universo in cui la fisica newtoniana non
esiste [ride]. Ho solo una mancanza di immaginazione al
riguardo, motivo per cui l’unica incursione che ho avuto nella pura
fantascienza [Solaris del 2002] era essenzialmente un film
drammatico ambientato su un’astronave. Inoltre, per me è
difficile comprendere questo mondo e non riuscirei a scrivere o
supervisionare la scrittura della storia e dei personaggi, a parte
il fatto che posso piegare il tempo e sfidare la gravità e sparare
raggi dalle mie dita, ma perché non si Scopa? Nessuno scopa! Ad
esempio, non so come dire alle persone come comportarsi in un mondo
in cui non è una cosa che accade. L’universo fantasy, a quanto
so, tipicamente non prevede molto sesso. Questo senza contare altre
cose come: chi paga questa gente? Per chi lavorano? Come hanno
ottenuto il lavoro? Se le persone vogliono andare a sperimentare
quell’universo, va bene. Come regista, non so proprio da dove
cominciare.
Mentre cresce l’attesa per l’arrivo
dell’annunciato sequel Aquaman e il
Regno Perduto, oggi una delle star Patrick Wilson ha parlato del film
rivelando stuzzicanti dichiarazioni sul ruolo del film nel
DC
Extended Universe. Aquamanè stato uno dei
film di maggior successo del DC
Extended Universe con recensioni per lo più positive
(detiene il 65% su Rotten Tomatoes) e un enorme incasso al
botteghino mondiale di 1,148 miliardi di dollari. Non sorprende,
quindi, che il regista James Wan sia stato arruolato per continuare
a raccontare la storia di Arthur Curry nell’imminenteAquaman
e il Regno Perduto. Oggi la
star Patrick Wilson (Orm/Ocean Master) ha
condiviso alcuni allettanti dettagli sul film mentre promuoveva
Moonfall di Roland Emmerich.
Parlando
del successo ha ammesso: “Sì,
l’abbiamo fatto. Ora ne faremo di più. Penso che abbiamo trovato la
nostra nicchia. Penso che la DC abbia trovato il suo modo per
capire dove può adattarsi ogni film, anche in un Multiverso, che
ora è così abusato , come termine.”“Chiaramente
il film è andato al di là di una fascia demografica di fan perché
ha fatto qualsiasi cosa; un miliardi di dollari, giusto? Quindi
questo ti offre la libertà di dire ‘Sai una cosa? Rendiamolo
divertente. Rendiamolo divertente…Spingiamo tutti
i combattimenti e le acrobazie. Abbiamo usato tecniche folli tra
noi e The
Flash che non sono mai state utilizzate
prima.”
È
interessante notare che Wilson parlia siaAquaman
che il regno perdutoche diThe Flash come
dotati di “tecniche
folli”che non abbiamo mai visto sullo
schermo, e non possiamo fare a meno di chiederci se ha passato un
po’ di tempo sul set di quel film. Per quanto riguarda ciò che i
fan possono aspettarsi dal film, ha
aggiunto: “Ovviamente non ci entrerò. Ma
a James piace scegliere dalla sua mente e dai suoi fumetti e da
come inseriamo determinati elementi”.
Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni
dell’eroe in Aquaman and the
Lost Kingdom, sequel del film che ha rilanciato in
positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. Nel sequel,
diretto ancora una volta da James
Wan (Insidious, The Conjuring), torneranno
anche Patrick
Wilson nei panni di Ocean Master, Amber
Heard, che tornerà nei panni di Mera, Dolph
Lundgren che sarà ancora una volta Re Nereus, il
padre di Mera, e ancora Yahya
Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta,
che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo
film.
David Leslie
Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di
Wan, scriverà la sceneggiatura del film, mentre il
regista e Peter Safran saranno co-produttori. Aquaman and the Lost
Kingdom uscirà nelle sale americane il 16 dicembre
2022.
IMAX ha
appena lanciato un nuovo banner per The
Batman e vale la pena dare un’occhiata più da
vicino per coloro che vivono negli USA per questo incredibile pezzo
d’arte per l’adattamento DC Comics. Come dovresti vedere, c’è un
URL – bit.ly/34aK21k – che
reindirizza i fan a un sito Web dove possono fare domanda per
vedere il film in anticipo.
Queste
“Fan First Premiere” sono ospitate da IMAX e si svolgeranno nelle
principali città del Nord America il 1 marzo. Ciò significa poter
vedere il film con qualche giorno di anticipo e, anche se noi in
Italia non possiamo partecipare è interessante quanto la
Warner Bros abbia fiducia nel film tanto da concedere una
proiezione in anticipo da tutti coloro che saranno più
intrepidi.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
Sono stati diffusi nuovi concept
art inediti di Spider-Man:
No Way Home che ci mostrano ancora una volta il
grande lavoro visuale dietro al film. Questa volta al centro della
narrazione c’è la battaglia wall-crawler e la straordinaria
sequenza ambientata nella Mirror Dimension nel quale Spidey è
riuscito a superare in astuzia l’ex Stregone Supremo. Framestore ha
condiviso alcuni nuovi concept art dei trequel che mostrano alcuni
dei loro contributi alla scena. Vediamo anche una serie di
versioni diverse di “Ancient Artefact” di Strange.
“In realtà dovevamo pensare a come risolvere quella
cosa mentre lavoravamo sul suo
aspetto”, spiega Framestore
su ArtStation . “Una
vera sfida, molte persone coinvolte qui non posso menzionarle
tutte, ma un lavoro davvero pazzesco per tutti, posso dirvi che
questa cosa creata per davvero funzionerebbe totalmente… con
l’aiuto di Strange.”
È
sempre interessante dare uno sguardo dietro le quinte alla
creazione di una sequenza come questa, e dovrebbe essere molto
divertente rivisitarla e trovare eventuali Easter Egg quando il
film arriverà su Digital/Blu-ray. Alcuni
concept art rilasciati di recentehanno
effettivamente mostrato una serie di momenti che non sono arrivati
al montaggio finale e speriamo di continuare a vedere di più dal
film nei prossimi mesi. Dai un’occhiata a questo
fantastico concept art di
Spider-Man:
No Way Home qui sotto:
Il canale americano HBO ha diffuso
promo e trama di Euphoria 2×06, il sesto episodio della
seconda stagione di Euphoria.
Euphoria 2×06
Dopo essere stato lasciato da Jules
alla stazione dei treni e ricaduta, il primo episodio speciale
segue Rue (interpretata dalla vincitrice dell’Emmy
Zendaya) mentre celebra il Natale. Scritto e diretto dal
creatore della serie Sam Levinson, l’episodio, intitolato “Trouble
Don’t Last Always”, è interpretato anche da Colman Domingo, che è
apparso nella prima stagione. Il titolo e la data del secondo
episodio sono in arrivo. Entrambi gli episodi speciali sono stati
prodotti sotto Linee guida COVID-19.
Euphoria ha
ricevuto tre Primetime Emmy quest’anno, tra cui Miglior attrice
protagonista in una serie drammatica (Zendaya),
Miglior trucco contemporaneo (non protesico) e Musica e testi
originali eccezionali.
Euphoria è
stato creato e scritto da Sam Levinson, che è anche produttore
esecutivo; i produttori esecutivi Ravi Nandan, Kevin Turen, Drake,
Future the Prince, Hadas Mozes Lichtenstein, Ron Leshem, Daphna
Levin, Tmira Yardeni, Mirit Toovi, Yoram Mokady e Gary Lennon; Will
Greenfield è co-produttore esecutivo. Prodotto in collaborazione
con A24 e
basato sull’omonima serie israeliana, creata da Ron Leshem e Daphna
Levin, di HOT.
Apple TV+
ha rilasciato il trailer dell’attesissima serie
Shining Girls, interpretata e prodotta dalla
vincitrice dell’ Emmy Elisabeth Moss . Il thriller metafisico farà
il suo debutto mondiale il 29 aprile con i primi tre episodi,
seguiti da un nuovo episodio settimanale, ogni venerdì. Ideata da
MRC Television, la serie è prodotta anche da Appian Way e adattata
per la televisione dalla showrunner Silka Luisa, con la vincitrice
dell’Emmy Award Michelle MacLaren che dirige i primi due
episodi.
Basata sul romanzo bestseller di
Lauren Beukes, “Shining Girls” segue le vicende di Kirby Mazrachi
(Elisabeth
Moss), un’archivista di un giornale di Chicago le cui
ambizioni giornalistiche si sono interrotte a seguito di una
traumatica aggressione subita. Quando Kirby scopre che un recente
omicidio rispecchia le dinamiche del suo caso, collabora con il
giornalista, esperto ma travagliato, Dan Velazquez (Wagner Moura)
per scoprire l’identità del suo aggressore. Più si rende conto che
questi cold case sono indissolubilmente legati tra loro, più i
traumi personali e la realtà offuscata di Kirby consentono al suo
aggressore di rimanere sempre un passo avanti alle indagini. Al
fianco di Elisabeth Moss e Wagner Moura, nel cast
dell’avvincente thriller troviamo Phillipa Soo, Amy Brenneman e
Jamie Bell.
Shining Girls è
adattato per la televisione e prodotto da Silka Luisa, che è anche
showrunner. Elisabeth Moss , che troviamo anche alla
regia, è produttrice esecutiva attraverso Love e Squalor Pictures,
insieme a Lindsey McManus. Leonardo DiCaprio, Jennifer Davisson e
Michael Hampton sono i produttori esecutivi di Appian Way. Michelle
MacLaren dirige la serie di cui è produttrice esecutiva insieme a
Rebecca Hobbs per MacLaren Entertainment. A dirigere la serie Daina
Reid che è produttrice esecutiva, come l’autrice Lauren Beukes e
Alan Page Arriaga.
La piattaforma americana
Paramount+ dopo il
quarto episodio ha diffuso le anticipazioni di 1883
1×05, il quinto episodio della nuova serie tv 1883,
l’annunciato spin-off Yellowstone.
In 1883 1×04 che si intitolerà “The Fangs of Freedom” Shea
e Thomas affrontano le conseguenze dell’attraversamento del fiume,
ma c’è poco tempo per piangere e non mancano le sfide future. Elsa
ed Ennis condividono un momento romantico.
1883, la serie tv
1883
è la nuova serie tv prequel di Yellowstonecreata
e prodotta da Taylor Sheridan e basata
sull’universo della famiglia Dutton, il cui ultimo erede è stato
interpretato da Kevin Costner nella serie madre.
1883
segue la famiglia Dutton mentre intraprendono un viaggio a ovest
attraverso le Grandi Pianure verso l’ultimo baluardo dell’America
selvaggia. È una forte rivisitazione dell’espansione occidentale e
un intenso studio di una famiglia in fuga dalla povertà per cercare
un futuro migliore nella terra promessa dell’America: il
Montana.
Nel cast di 1883
protagonisti saranno
Sam Elliott interpreterà Shea Brennan, un cowboy
bello e duro come le unghie con un’immensa tristezza nel suo
passato. Ha il compito titanico di guidare un gruppo dal Texas al
Montana, e non si lascia prendere dagli sciocchi. Tim
McGraw e Faith Hill interpreteranno
rispettivamente James e Margaret Dutton, il patriarca e la
matriarca della famiglia Dutton. Altro cast sarà annunciato nelle
prossime settimane.
La Warner Bros, che
è riuscita a eludere il contenzioso nel 2021 nonostante una
grandinata di proteste per le tattiche aggressive del genitore
WarnerMedia con il servizio di streaming HBO Max,
è stata chiamata in causa da Village Roadshow.
L’entità di produzione e fornitore
di lunga data dello Studio, ha citato in giudizio la WB nella Corte
Superiore di Los Angeles oggi, accusandola di violazione del
contratto. La denuncia di 50 pagine (che
Deadline fornisce a questo link) non usa mezzi termini. Il
testo distrugge “gli sforzi coordinati deliberati e coerenti di
WB per sviscerare il valore significativo della proprietà
intellettuale di Village Roadshow”.
In una dichiarazione, la Warner Bros
ha risposto: “Questo è un tentativo frivolo da parte di Village
Roadshow di evitare il loro impegno contrattuale a partecipare
all’arbitrato che abbiamo avviato contro di loro la scorsa
settimana. Non abbiamo dubbi che questo caso si risolverà a nostro
favore”.
Al centro della denuncia c’è
The Matrix Resurrections, la quarta puntata del
franchise, che ha zoppicato sulla soglia dei 200 milioni di dollari
al botteghino mondiale dopo la sua uscita a dicembre. Village
Roadshow sostiene che WarnerMedia ha ostacolato le prospettive
commerciali del film favorendo lo streaming.
Nel corso di una relazione di 25
anni con la Warner Bros, Village Roadshow ha pagato 4,5 miliardi di
dollari per produrre e distribuire quasi 100 film, sostiene la
causa. In quel quarto di secolo non c’è stato un groviglio legale
precedente, un fatto descritto come “unico nel settore dello
spettacolo”.
Non solo il franchise di
Matrix ha generato circa 2 miliardi di dollari al
botteghino, osserva la causa, ma anche altre proprietà di Village
Roadshow hanno preso il volo finanziariamente dopo il successo
delle corse cinematografiche. L’abito nomina
Joker, la serie Ocean’s,
Charlie e la Fabbrica di cioccolato e Edge
of Tomorrow.
Con il box office che assume un
valore secondario, data la prospettiva dello streaming, i partner
di produzione sono lasciati indietro, secondo Village Roadshow.
“In qualità di distributore e co-proprietario del copyright, WB
ha il dovere fiduciario di rendere conto a Village Roadshow di
tutti i guadagni derivanti dallo sfruttamento dei diritti d’autore
dei film, non solo di quelli che non può nascondere”, afferma
la causa.
La bordata di Village Roadshow
arriva dopo un anno teso, poiché WarnerMedia ha pianificato una
fusione da 43 miliardi di dollari con Discovery, un accordo che è
ancora in sospeso.
Un altro partner di produzione
chiave, Legendary Entertainment, ha inizialmente fatto rumore
l’anno scorso in merito al destino di Dune e Godzilla vs. Kong, ma alla fine nessuno ha
intentato un’azione legale, in parte perché la società ha speso
nell’ordine di $ 200 milioni per compensare dozzine di partner per
i mancati ricavi al botteghino.
La Disney, ovviamente, ha affrontato
una situazione simile pubblica la scorsa estate con la causa
intentatale da Scarlett Johansson, per l’uscita di
Black Widow della Marvel. Il caso si è risolto
settimane dopo, ma ha messo in luce le tensioni tra talent e
distributori durante il boom dello streaming.
Con il Covid che ha alterato il
panorama e chiuso i cinema per mesi nel 2020, le società di media
già impegnate in una battaglia per colmare il divario con Netflix hanno fatto una serie di mosse drammatiche.
Con HBO Max che ha avuto un inizio lento dopo il suo lancio nel
maggio 2020 e l’ex dirigente Amazon e Hulu Jason Kilar ai controlli
di WarnerMedia, la società stava cercando di cavalcare lo
streaming. Mentre altre società procedevano caso per caso, la
Warner Bros si è imbarcata in quello che internamente era noto come
Project Popcorn. Senza alcun preavviso a nessuno dei suoi partner,
lo studio ha pubblicato tutte le 17 uscite del 2021 su HBO
Max nello stesso momento in cui sono arrivate nei
cinema.
La mossa, svelata alla fine del
2020, è stata denunciata da registi come Christopher
Nolan, capi delle principali agenzie e altri. Presto,
però, il clamore si è placato e la società ha indicato che prenderà
decisioni sulle singole pellicole, piuttosto che sull’intera lista,
nel 2022.
La causa di Village
Roadshow ha indicato Project Popcorn come un “piano
clandestino per ridurre materialmente il botteghino e le entrate
accessorie correlate generate dai film blockbuster”.
Quello tra il regista
Richard Donner e l’attore Mel
Gibson è un sodalizio artistico che ha dato vita a film di
grande successo, dalla saga di Arma letale al thriller
Ipotesi di complotto.
Tra questi, nel 1994, i due hanno realizzato anche
Maverick, un’insolita commedia western
che porta lo spettatore a confrontarsi con elementi di quel periodo
storico diversi dal solito. Il cuore del film non è infatti da
ritrovarsi nei celebri duelli di questo genere o in missioni
particolarmente eroiche ai limiti della frontiera. Al contrario,
quella raccontata nel film è una faccenda di soldi, gioco d’azzardo
e imprevedibili disavventure ad essi legate.
Il film, scritto dal premio Oscar
William Goldman, è tratto dall’omonima serie
televisiva distribuita in televisione dal 1957 al 1961. Composta da
cinque stagioni e trasmessa anche in Italia, questa vedeva i
fratelli Maverick impegnati in rocambolesche avventure che
reinventavano anche in chiave comica l’immaginario western. L’idea
di realizzare un’opera cinematografica a partire da quel prodotto
circolava da tempo ad Hollywood, ma solo grazie all’interessamento
di Donner e Gibson questa poté concretizzarsi. Il film si rivelò un
autentico successo, incassando 183 milioni di dollari a fronte di
un budget di soli 73.
Candidato anche al premio Oscar per
i migliori costumi, Maverick è oggi un titolo forse troppo
dimenticato, che presenta però alcuni elementi di gran fascino.
Dalle doti comiche dei protagonisti alle irresistibili peripezie a
cui vanno incontro, dagli ambienti western ai risvolti meno battuti
di questo genere. Prima di intraprendere una visione del film,
però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Maverick: la trama del film
La vicenda del film si svolge nel
vecchio West, dove Bret Maverick si guadagna da
vivere grazie alla sua grande abilità nel poker. Il suo bisogno di
soldi, però, non si colma mai, ma potrebbe essere saziato qualora
riuscisse a vincere un prestigioso torneo il cui montepremi è un
bottino di 500 mila dollari. Oltre al guadagno, si tratta
dell’occasione perfetta per dimostrare a tutti di essere il miglior
giocatore del suo tempo, mettendo a tacere le voci che lo
vorrebbero come un semplice baro. Per poter partecipare, però,
Maverick deve prima di tutto pagare una notevole tassa
d’iscrizione.
Andando dunque in giro a riscuotere
debiti, Maverick si imbatte nella bella truffatrice
Annabelle Bransford, la quale decide di unirsi a
lui nella sua avventura. La strada per St. Louis, dove si terrà il
torneo, è però lunga e tortuosa, ricca di insieme come gli indiani
e diversi nemici di Maverick. Tra questi, in particolare, spicca
Angel, giocatore d’azzardo più volte vistosi
truffare dal protagonista. Egli farà di tutto perché Maverick non
raggiunga il luogo del torneo, così da potersi assicurare la
vittoria. Intralciare l’astuto protagonista, però, sarà più
complesso che mai.
Maverick: il cast del film
Come anticipato, a ricoprire il
ruolo del protagonista Bret Maverick vi è il premio Oscar Mel Gibson. Per
l’occasione, egli si è trovato a dover prendere diverse lezioni per
risultare credibile nei panni del personaggio. In particolare, egli
ha imparato non solo a giocare ottimamente a poker, ma anche ad
estrarre rapidamente una pistola dalla sua fondina. Accanto a lui,
nei panni della truffatrice Annabelle Bransford vi è l’attrice
premio Oscar Jodie Foster.
Per il suo personaggio, l’attrice ha dato vita ad una numerosa
serie di scene in cui si evince la poca grazia di Annabelle. Questa
caratteristica deriva dalla prima scena in cui compare, dove nel
tentavi di scendere da cavallo cade rovinosamente a terra.
Nei panni di Angel lo spagnolo, il
giocatore di poker nemico di Maverick, vi è l’attore
AlfredMolina, mentre
James Garner, protagonista della serie da cui
il film è tratto, interpreta qui il ruolo dell’anziano sceriffo
Zane Cooper. Il premio Oscar JamesCoburn interpreta il Commodoro Duvall. Nel film,
infine, è presente anche un cameo di Danny Glover,
co-protagonista di Gibson in Arma Letale. Egli interpreta
qui un rapinatore di banche che alla vista di Gibson rimane per un
attimo interdetto, i due si scrutano come se si conoscessero (il
parallelo è sottolineato anche dal sottofondo musicale, che fa
anche parte della colonna sonora di Arma Letale), poi la
scena finisce con la fuga di Glover, che ripete una delle sue più
celebri battute della saga: “sono troppo vecchio per
questestronzate!”.
Maverick: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Maverick
è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV,
Chili,Google Play, Apple iTunes, Tim Vision, Now
e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà
noleggiare il singolo film, avendo così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso
di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui
guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto
televisivo di lunedì 7febbraio
alle ore 21:10 sul canale Rai
Movie.
Diretto dalla vincitrice
dell’Academy Award® Domee Shi, il nuovo film Disney e Pixar
Red vede
protagonista la tredicenne Mei Lee che si trasforma in un
gigantesco panda rosso ogni volta che si emoziona troppo (che per
un’adolescente significa praticamente SEMPRE). Red sarà
disponibile in streaming in esclusiva su Disney+ dall’11 marzo per tutti gli
abbonati.
I doppiatori del film
comprendono Chiara Fabiano (Meilin Lee), Daniela Calò
(Ming Lee), Nicole Damiani (Miriam), Vittoria
Bartolomei (Abby), Sara Labidi (Priya), Antonella
Giannini (Nonna), Valeriano Corini (Tyler),
Cinzia De Carolis (Zia Chen), Mirta Pepe (Zia
Ping) e Oliviero Dinelli (Signor Gao).
Il cast di voci include inoltre
Ambra Angiolini e Sabrina
Impacciatore rispettivamente nel ruolo di Helen e
Lily, le cugine di Mei, e Shi Yang Shi
nei panni di Jin Lee, il padre affettuoso e amorevole di
Mei.
Tra i camei presenti nel film anche
quelli di Marco Maccarini, nei panni di un
conduttore radiofonico; Federico Russo, nel ruolo
di un annunciatore televisivo; e Gu Shen, che
presta la propria voce a Sui Jyu, il personaggio di un
programma televisivo che Mei guarda insieme a sua madre.
Manuelito “Hell
Raton” (Robaire), BALTIMORA
(Tae Young), Versailles (Aaron
T.), Karakaz (Jesse) e
Moonryde (Aaron Z.) prestano le proprie
voci nei dialoghi dei componenti dei 4*Town, la prima boy band di
Pixar per cui Mei e le sue amiche condividono una vera e propria
ossessione.
Il film Disney e Pixar Red
vede protagonista Mei Lee, una tredicenne maldestra e sicura di sé,
combattuta tra il rimanere una figlia disciplinata e il caos
dell’adolescenza. Sua madre, Ming, è protettiva, se non leggermente
autoritaria, e non si allontana mai da sua figlia: una realtà
imbarazzante per un’adolescente come lei. E come se i cambiamenti
dei suoi interessi, delle sue relazioni e del suo corpo non fossero
abbastanza, ogni volta che si emoziona troppo (che significa
praticamente SEMPRE), si trasforma in un gigantesco panda
rosso!
Red è diretto dalla
vincitrice dell’Academy Award® Domee Shi (cortometraggio Pixar
Bao) e prodotto da Lindsey Collins.
Apple TV+
ha presentato il trailer di “Il dilemma di
Lincoln“, la nuova docuserie in quattro parti che prende
in esame, dalla prospettiva del XXI secolo, la vita di un uomo
complicato nel contesto dei suoi tempi. Ricca di storie inedite e
focus sull’uomo Lincoln, la docuserie mette in luce un lato poco
conosciuto e più intimista del sedicesimo presidente degli Stati
Uniti d’America, offrendo una nuova prospettiva su una storia che
sembra più attuale e pertinente che mai. Narrate da Jeffrey Wright e con le voci di Bill Camp nei
panni di Abraham Lincoln e Leslie Odom, Jr. nei panni di Frederick
Douglass, tutte e quattro le parti di “Il dilemma di Lincoln”
saranno presentate in anteprima mondiale venerdì 18 febbraio su
Apple TV+.
Basata sul pluripremiato libro
dello storico David S. Reynolds, “Abe: Abraham Lincoln in His
Times”, la serie presenta approfondimenti di numerosi giornalisti,
insegnanti e studiosi di Lincoln, oltre a rari materiali d’archivio
che offrono uno sguardo più sfumato sull’uomo soprannominato il
Grande Emancipatore. Ambientato sullo sfondo della guerra civile,
“Il dilemma di Lincoln”, dà voce anche ai racconti di persone
ridotte in schiavitù, dando forma a una visione più completa di
un’America divisa su questioni come economia, razza e umanità e
sottolineando la battaglia portata avanti da Lincoln per salvare il
paese a ogni costo.
“Il dilemma di Lincoln”, è prodotto
da Eden Productions e Kunhardt Films. I produttori esecutivi sono
Peter Kunhardt, Teddy Kunhardt, George Kunhardt, Josh Tyrangiel,
Richard Plepler, Jacqueline Olive, Barak Goodman e Jelani Cobb.
Jacqueline Olive e Barak Goodman dirigono la serie.
La nuova serie si unisce alla rosa
in espansione di pluripremiati documentari e docuserie su Apple
TV+, tra cui “Boys State” vincitore dell’Emmy Award; “The
Velvet Underground”, l’acclamato documentario del regista Todd
Haynes; “Beastie Boys Story”, vincitore del Critics Choice Award e
nominato agli Emmy e ai Grammy; il documentario di successo
mondiale “Billie Eilish: The World’s A Little Blurry”; “Fireball:
messaggeri dalle stelle” di Werner Herzog, candidato al premio per
il documentario Critics Choice; così come le prossime docuserie su
Magic Johnson, “The Supermodels” e “Number One on the Call Sheet”,
narrati da Jamie Foxx, Kevin Hart, Datari Turner e Dan Cogan.
They Call Me
Magic, l’attesissimo documentario in quattro parti che
offre uno sguardo olistico e illuminante sulla vita e la carriera
di Earvin “Magic” Johnson, una delle figure più iconiche del mondo,
sarà presentato in anteprima il 22 aprile su Apple
TV+.
They Call Me Magic
si unisce alla rosa in espansione di pluripremiate docuserie e
documentari su Apple TV+, tra cui “Boys State” vincitore dell’Emmy
Award; “The Velvet Underground”, l’acclamato documentario del
regista Todd Haynes; “Beastie Boys Story” vincitore del Critics
Choice Award e nominato agli Emmy e ai Grammy Award; il
documentario di successo mondiale “Billie Eilish: The World’s A
Little Blurry”; il candidato al premio Critics Choice Documentary
Award di Werner Herzog “Fireball: messaggeri dalle stelle”, così
come i documentari di prossima uscita “The Supermodels” e “Number
One on the Call Sheet”, degli acclamati storyteller Jamie Foxx,
Kevin Hart, Datari Turner e Dan Cogan.
La trama di They Call Me Magic
La docuserie offre un punto di
vista nuovo sull’incredibile storia della vita reale di Johnson,
sull’esempio che la sua vita, sia dentro che fuori dal campo, ha
mostrato agli occhi di tutto il mondo e che ancora oggi continua ad
avere un impatto sulla nostra cultura. I quattro episodi
ripercorreranno i successi del ragazzo dalle umili
origini: nato a Lansing nel Michigan, diventato
prima il volto dei Los Angeles Lakers e consacratosi poi come la
leggenda NBA di tutti i tempi, “Magic” Johnson ha
cambiato il modo di affrontare il tema dell’HIV e si è affermato
come attivista e imprenditore di successo. Grazie a
filmati e interviste inedite, alle testimonianze di personaggi
di spicco della politica e uomini d’affari, oltre a quelle
della sua cerchia ristretta di amici e familiari, la serie offrirà
uno sguardo senza precedenti su uno dei grandi dello sport di tutti
i tempi.
Apple
TV+ ha presentato il trailer dell’attesissima serie limitata
prodotta e interpretata dal candidato all’Oscar® Samuel L. Jackson, “Gli
ultimi giorni di Tolomeo Grey”. Basata sull’acclamato
romanzo dell’autore di best-seller Walter Mosley, che ha curato
l’adattamento per lo schermo ed è anche produttore esecutivo,
l’avvincente serie di sei episodi su famiglia, memoria ed eredità
uscirà in tutto il mondo venerdì 11 marzo su Apple TV+ con i primi
due episodi, seguiti da un nuovo episodio settimanale, ogni
venerdì.
“Gli ultimi giorni di Tolomeo Grey” – la
trama
Ideato da Apple Studios,
“Gli ultimi giorni di Tolomeo Grey” vede Samuel L. Jackson nei panni di Tolomeo Grey,
un uomo malato dimenticato dalla sua famiglia, dai suoi amici e
persino da se stesso. Improvvisamente lasciato senza il suo fidato
custode e sull’orlo di sprofondare ancora di più in una demenza
solitaria, Tolomeo viene assegnato alle cure dell’adolescente
orfana Robyn, interpretata dalla candidata al BAFTA Dominique
Fishback (“Judas and the Black Messiah”). Quando vengono a
conoscenza di un trattamento in grado di ripristinare i ricordi
confusi dalla demenza di Tolomeo, inizia un viaggio verso verità
scioccanti sul passato, presente e futuro. Oltre a Samuel L.
Jackson e Dominique Fishback, nel cast della serie Apple Original
troviamo anche Cynthia Kaye McWilliams (“Coyote”, “Real Husbands of
Hollywood”), Damon Gupton (“Black Lightning”, “Bates Motel”),
Marsha Stephanie Blake (“Sono la tua donna – I Am Your Woman”,
“When They See Us”), Walton Goggins (“Justified,” “The Unicorn”) e
Omar Miller (“The Unicorn,” “Ballers”).
Insieme a Mosley e Jackson, “Gli ultimi giorni di Tolomeo Grey”
è prodotto da Diane Houslin, partner di produzione di Mosley,
da Ramin Bahrani, Eli Selden e David Levine per Anonymous Content e
LaTanya Richardson.
Una condivisione di Twitter ha messo
a disposizione dei fan di The
Batman una immagine in 4K di Robert Pattinson nel costume del Cavaliere
Oscuro, un’immagine che mostra nel dettaglio la parte alta del
costume del personaggio:
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
Trai punti di maggiore forza di
Hawkeye, ecco Yelena Belova con un nuovo
costume ispirato alla Vedova Nera che non sarebbe fuori posto,
quando, come speriamo, si unirà ai nuovi Vendicatori.
Florence
Pugh, che interpreta Yelena, ha fatto il suo esordio
nel panni del personaggio in Black Widow, tornando sul
piccolo schermo in Hawkeye, la serie Disney+, che l’ha messa contro Clint
Barton, che lei crede responsabile per la morte della sorella.
Vedremo presto Yelena in altri progetti Marvel, anche se al momento il suo
percorso è segreto.
David Lynch si è
unito al cast del film drammatico di Steven Spielberg, The
Fabelmans. Il suo ruolo rimane un segreto gelosamente
custodito.
The
Fabelmans segnerà la prima collaborazione tra Lynch e
Spielberg, entrambi registi seminali emersi negli anni ’70. Lynch
ha accumulato nel corso degli anni una serie di capolavori
Mulholland Drive, Eraserhead, Velluto Blu, Una storia
vera e Strade Perdute. Il suo dramma
storico del 1980 The Elephant Man ha ricevuto otto
nomination all’Oscar, di cui una per la regia di Lynch, mentre il
suo romanzo poliziesco Cuore selvaggio ha vinto la
Palma d’Oro al Festival
di Cannes del 1990.
Lynch ha ricevuto nomination
all’Oscar come miglior regista per Velluto Blu e
Mulholland Drive. Il suo film più recente,
Inland Empire, è uscito nel 2006, suscitando elogi
da parte di gruppi di critici.
David Lynch attore per Spielberg
Lynch è anche una delle menti
dietro la serie televisiva Twin Peaks, che ha
co-creato con Mark Frost. Lynch ha diretto sei
episodi delle due stagioni della serie negli anni ’90, oltre al
film prequel del 1992 Twin Peaks: Fuoco cammina con
me. Nel 2017, Lynch è tornato alla serie, dirigendo 18
episodi per Showtime.
Oltre alla regia, Lynch ha anche
avuto esperienze di recitazione. Ha interpretato l’agente
dell’FBI
Gordon Cole in tutte le iterazioni di Twin Peaks e
i suoi altri crediti vanno dalle apparizioni come ospite in
Louie e The Cleveland Show, a un
ruolo in Lucky del 2017.
Sebbene Spielberg sia attualmente
trai protagonisti della stagione dei premi con West
Side Story, il regista è anche impegnato nella
realizzazione di The Fabelmans. Mentre i dettagli della trama
rimangono nascosti, The Fabelmans è descritto come un progetto
semi-autobiografico, che attinge dal periodo in cui Spielberg è
cresciuto in Arizona.
Lynch si unisce a un cast che
include Michelle Williams, Seth Rogen, Paul Dano, Julia
Butters e il nuovo arrivato Gabriel
LaBelle. Williams e Dano dovrebbero interpretare
personaggi basati sui genitori di Spielberg, mentre si dice che il
ruolo di Rogen sia influenzato dallo zio di Spielberg. LaBelle
interpreta l’aspirante regista Sammy, un alter ego di Spielberg,
mentre Butters interpreta sua sorella, Anne. L’ensemble di The
Fabelmans comprende anche Judd Hirsch, Sam Rechner, Oakes
Fegley, Chloe East, Jeannie Berlin, Robin Bartlett, Jonathan
Hadary e Isabelle Kusman.