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James Bond: i produttori rassicurano sul futuro della saga al cinema

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Ora che Amazon ha ufficialmente acquistato la MGM, i film del franchise di James Bond saranno disponibili sulla piattaforma di streaming. Anche se alla fine è possibile che la società cercherà di espandere l’universo di 007 al piccolo schermo, l’ultima parola spetta sempre a Barbara Broccoli e Michael G. Wilson, gli storici produttori del franchise che continueranno ad avere voce in capitolo su come viene e continuerà ad essere rappresentata l’iconica creazione di Ian Fleming.

Lo scorso anno, molto prima dell’ufficializzazione dello storico accordo, alcuni rumor avevano ipotizzato che la MGM stava cercando un servizio di streaming a cui affidare l’uscita in esclusiva di No Time to Die, per la “modica” cifra di 600 milioni di dollari. Adesso, sulla scia dell’avvenuta fusione, sono stati proprio Broccoli e Wilson a smentire categoricamente quelle voci e a confermare che i film della saga di Bond – incluso No Time to Die, appunto – continueranno ad arrivare sul grande schermo.

In una dichiarazione congiunta, il duo ha spiegato a Variety: “Ci impegneremo per continuare a realizzare film di James Bond destinato agli spettatori della sala cinematografica in tutto il mondo”. Ad oggi, non è chiara quale sarà la finestra di utilizzo di No Time to Die e dei futuri film del franchise prima dell’arrivo su Prime Video.

In No Time to Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa tecnologia.

Il film, che uscirà nelle sale italiane l’8 ottobre 2021 (dopo essere stato posticipato numerose volte a causa del Covid-19), vedrà protagonisti un cast d’eccezione composto da Daniel CraigLéa SeydouxRalph FiennesRami MalekNaomie HarrisBen WhishawJeffrey WrightAna de Armas, Rory Kinnear, Dali Benssalah, Billy Magnussen, David Dencik e Lashana Lynch.

Deadpool nel MCU: per Tim Miller funzionerà fino a quando ci sarà Ryan Reynolds

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In seguito all’accordo Disney e Fox, i fan hanno atteso a lungo notizie in merito all’agognato Deadpool 3 e finalmente, lo scorso gennaio, è stato confermato non solo che il film si farà, ma anche che sarà ambientato nel MCU.

Ad ogni non sappiamo comunque molto del progetto, se non che Ryan Reynolds tornerà nei panni del Mercenario Chiacchierone e che la sceneggiatura porterà la firma di Wendy Molyneux e Lizzie Molyneux-Logelin (che andranno a sostituire i veterani Rhett Reese e Paul Wernick).

In una recente intervista con Inverse in occasione della promozione della serie Love, Death + Robots, Tim Miller, il regista del primo Deadpool, ha commentato proprio l’ingresso dell’iconico personaggio nel grande universo condiviso Marvel. Miller (che avrebbe dovuto dirigere anche Deadpool 2, sostituito poi da David Leitch a causa di alcune “divergenze creative” con la Fox) ha affermato che finché sarà Reynolds a vestire i panni del mutante, il personaggio continuerà ad avere successo incredibile e, di conseguenza, una possibile lunga vita sul grande schermo.

“Penso che la visione che ha Ryan Reynolds del personaggio e il modo in cui abbraccia quel particolare tipo di follia – anche se forse non userà più parolacce – esistono ancora, sono ancora lì. Si tratta ancora di quel personaggio. Puoi togliere tutte le parti vietate ai minori se lo desideri, ma sarebbe comunque Deadpool se fosse Ryan ad interpretarlo.”

Il futuro di Deadpool al cinema

Dopo l’uscita di Deadpool 2 e l’acquisizione di Fox da parte di Disney, il futuro di Deadpool è stato per lungo tempo appeso al filo dell’incertezza. Tuttavia, lo scorso gennaio è stato confermato che Deadpool 3 si farà e che sarà ufficialmente collegato al MCU. Al momento le uniche informazioni sul film riguardano gli sceneggiatori: la Marvel, infatti, ha affidato a Wendy Molyneux e Lizzie Molyneux-Logelin (che andranno a sostituire i veterani Rhett Reese e Paul Wernick) il compito di scrivere il nuovo film.

Joseph Gordon-Levitt: 10 cose che non sai sull’attore

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Joseph Gordon-Levitt: 10 cose che non sai sull’attore

Joseph Gordon-Levitt è un attore che da bambino prodigio è diventato un professionista del settore, in grado di saper incanalare il suo talento non solo nella recitazione, ma anche nella regia, nella produzione e nello sceneggiare. In tutti questi anni, l’attore ha avuto modo di dimostrare le sue abilità, scegliendo ruoli iconici e indimenticabili, tanto da essere notevolmente apprezzato da una grande fetta di pubblico a livello internazionale. Ecco, allora, dieci cose da sapere su Joseph Gordon-Levitt.

Joseph Gordon-Levitt: film

Joseph Gordon-Levitt film

1. I film e la carriera. La carriera dell’attore inizia nel 1988, quando debutta nel mondo della recitazione con il film tv Uno straniero sulla mia terra, per poi apparire in diverse serie come Casa Keaton (1988), La signora in giallo (1990), Dark Shadows (1991) e La signora del West (1993). In seguito, lavora nel cinema e appare in Halloween – 20 anni dopo (1998), 10 cose che odio di te (1999), Miracolo a Sant’Anna (2008) e (500) giorni insieme (2009). Tra i suoi ultimi lavori si citano Inception (2010), Il cavaliere oscuro – Il ritorno (2012), Lincoln (2012), Don Jon (2013), Sin City – Una donna per cui uccidere (2014), The Walk (2015), Snowden (2016) e la serie Comrade Detective (2017). Nel 2020 ha interpretato Frank in Project Power ma è il suo ruolo del 2020 è quello di Richard Schultz ne Il processo ai Chicago 7 di Aaron Sorkin. Nel 2021 sarà trai protagonisti nel ruolo di Josh Corman nella serie Mr. Corman. Presterà la voce al personaggio di Jiminy Cricket nell’attesissimo Pinocchio di Robert Zemeckis.

2. È anche doppiatore, sceneggiatore, regista e produttore. L’attore non ha svolto unicamente questa attività ma ha, ad esempio, vestito i panni del doppiatore, prestando la propria voce per i film Il pianeta del tesoro (2002) e Star Wars: Gli ultimi Jedi (2017). Inoltre, l’attore ha sceneggiato la serie HitRECord on TV (2014), ha diretto diversi corti e film come Buttercup (2015) e ha prodotto i film Looper (2012) e il documentario Band Together with Logic (2019). L’attore ha anche riunito queste tre professioni dando vita al corto Sparks (2009) e al film Don Jon. Ha prestatola sua voce al personaggio di Slowen Lo in Star Wars – Gli ultimi Jedi (2017), e al Detective Hardrock in Cena con delitto (2019).

Joseph Gordon-Levitt moglie

3. È sposato da qualche anno. Nel 2013, l’attore ha iniziato a frequentare Thasha McCauley, presidente e fondatrice della Fellow Robots. Dalla loro unione sono nati due figli, il primo nato nell’agosto 2015 e il secondo nel giugno del 2017.

4. Ha avuto diverse fidanzate. Sembra che l’attore, prima di sistemarsi, abbia frequentato diverse donne, sopprattutto colleghe nell’ambito della recitazione. Dal 1998 al 2002 ha frequentato la collega Larisa Oleynik, mentre nel 2010 si è visto con Lexy Hulme. Tra i vari flirt attribuitigli ci sarebbero quelli con le colleghe Julia Stiles, Meagan Good, Evan Rachel Wood, Devon Aoki e Phoebe Tonkin.

Joseph Gordon-Levitt e Heath Ledger

5. Ha un sosia d’eccezione. L’attore è stato spesso confuso con il collega, il compianto Heath Ledger, con cui aveva diviso il set grazie al film 10 cose che odio di te. Addirittura, pare che quando venne scritturato per Il cavaliere oscuro – Il ritorno alcuni fecero confusione e pensarono che potesse interpretare il Joker, anche se ha dato vita a Robin.

Joseph Gordon-Levitt Looper

6. Ha studiato Bruce Willis. L’attore ha dovuto indossare una protesi per il film Looper e ha studiato film del passato per interpretare il ruolo più giovane di Bruce Willis. È stato così soddisfacente che Willis ha riconosciuto i suoi manierismi nelle loro scene insieme.

7. È l’opposto del suo personaggio. In Looper, Joe viene mostrato mentre studia il francese senza molto successo. Per ironia della sorte, il suo interprete, cioè Gordon-Levitt, parla fluentemente il francese.

Joseph Gordon-Levitt Don Jon

Joseph Gordon-Levitt Don Jon

8. Voleva la Johansson nel film. L’attore ha scritto la parte appositamente per Scarlett Johansson ed è stato molto felice quando la collega ha accettato di recitare nel suo film.

9. Voleva scritturare Tatum. Che l’attore e il collega Channing Tatum siano amici da molti anni è un fatto noto. Addirittura, Levitt ha considerato di far interpretare al suo amico il ruolo per protagonista, prima di decidere di interpretarlo lui stesso.

Joseph Gordon-Levitt: età e altezza

10. Joseph Gordon-Levitt è nato il 17 febbraio del 1981 a Los Angeles, in California, e la sua altezza complessiva corrisponde a 176 centimetri.

Fonti: IMDb, Ranker

Joker: Todd Phillips ha firmato per scrivere il sequel?

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Joker: Todd Phillips ha firmato per scrivere il sequel?

Un nuovo report emerso online nelle ultime ore suggerisce che Todd Phillips avrebbe firmato per occuparsi della sceneggiatura del sequel di Joker. Il primo film, che ha permesso a Joaquin Phoenix di vincere l’Oscar come migliore attore protagonista, ha ottenuto ampi consensi da parte della critica e ha vinto numerosi riconoscimenti importanti, incluso il Leone d’oro alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Il sequel è molto atteso dai fan, nonostante la Warner Bros. non abbia ancora ufficializzato nulla. Ricordiamo che il primo film era ambientato al di fuori del DCEU, scelta che ha avuto un impatto drastico sullo stile e sul tono dell’intera pellicola, e che le addirittura permesso di ottenere un rating R, ossia un divieto ai minori di 17 anni. Lo scorso maggio, dopo mesi e mesi in cui non si era più saputo nulla sul futuro di Artur Fleck, era arrivata l’indiscrezione secondo cui il sequel era ancora nei piani della major, quindi effettivamente in sviluppo.

Ora, secondo quanto spiegato da THR, Todd Phillips sarà coinvolto nel sequel di Joker in qualità di sceneggiatore. Non è chiaro se Scott Silver, con cui Phillips aveva scritto il primo film, tornerà ad occuparsi anche del nuovo capitolo, così come non è chiaro se Phillips potrebbe comunque essere coinvolto di nuovo dietro la macchina da presa. La Warner Bros. ha annunciato un gran numero di nuovi progetti DC relativamente indipendenti nell’ultimo anno: sarà di sicuro interessante vedere come lo stile unico di Joker si inserirà in questi piani futuri.

Un sequel di Joker: sì o no?

Molti sono abbastanza scettici in merito ad un sequel di Joker. In realtà, nonostante fosse stato concepito come progetto autonomo, il film ha lasciato una porta aperta ad un eventuale seguito. Nel finale del film, Arhtur si trova rinchiuso all’Arkham State Hospital e lo vediamo uscire da una stanza lasciando dietro di sé una scia di impronte di sangue: probabilmente, ha appena ucciso la sua psichiatra, anche se non sappiamo se sia riuscito o meno a fuggire dagli infermieri dell’istituto che cercano di braccarlo.

Per quanto raccontasse una storia autosufficiente, il film ha lasciato quel tanto che basta per un eventuale nuovo film, che potrebbe approfondire – tra le altre cose – il legame tra il personaggio e Bruce Wayne o il destino del personaggio di Sophie (Zazie Beetz).

Emma Stone ricorda il suo Spider-Man e commenta i rumor su No Way Home

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Spider-Man: No Way Home è, insieme a Doctor Strange in the Multiverse of Madness, uno dei film ambientati nel MCU più atteso di sempre, essenzialmente a causa del fatto che la terza avventura cinematografica del supereroe interpretato da Tom Holland esplorerà ufficialmente il Multiverso.

La quantità di personaggi proveniente da realtà alternative che potremmo dunque vedere nel film, è potenzialmente esplosiva: ad oggi, i due unici ritorni confermati sono quelli di Jamie Foxx e Alfred Molina, che torneranno nei panni rispettivamente di Electro e Doctor Octopus.

Chiaramente, nel corso soprattutto degli ultimi mesi, i nomi dei possibili attori legati all’universo dell’Uomo Ragno che potrebbe fare la loro apparizione nel film di Jon Watts non hanno fatto altro che susseguirsi e moltiplicarsi. Tra questi c’è stato anche quello del premio Oscar Emma Stone, che nel franchise di The Amazing Spider-Man di Marc Webb ha interpretato il ruolo di Gwen Stacy.

In occasione della promozione di Crudelia, MTV News ha chiesto all’attrice di commentare proprio quelle voci, nella speranza di carpire se ci fosse un fondo di verità oppure no. Questa è stata la sua replica: “Ho sentito anche io quelle voci. Non so se posso parlarne, ma la verità è che non sono coinvolta. Non lo sono.”

L’attrice ha poi ricordato la sua esperienza con i due film diretto da Webb, spiegando: “È stato incredibile fare quei film, anche se sono stati molto impegnativi. Ho amato lavorare con Marc Webb e con l’intero team. È stata un’esperienza veramente speciale per me. In un certo senso, mi sento di dover proteggere quella versione di Spider-Man, anche se ci sono comunque state tante altre bellissime storie nel corso della storia su quel personaggio.”

Cosa sappiamo di Spider-Man: No Way Home?

Le riprese di Spider-Man: No Way Home sono in corso ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Il film è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale americane il 17 dicembre 2021.

Moon Knight: finalmente la Marvel conferma Oscar Isaac

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Moon Knight: finalmente la Marvel conferma Oscar Isaac

La Marvel ha finalmente confermato che Oscar Isaac sarà Moon Knight nella serie in produzione con Disney Plus. Sette mesi dopo che Variety ha annunciato per la prima volta il casting, la Marvel ha dato conferma attraverso i suoi account ufficiali che l’attore 42enne sarà il protagonista del progetto.

Naturalmente, la Marvel lo ha fatto tramite un tweet che recita, “‘WE ARE MOONKNIGHT’ – Oscar Isaac” – una strizzata d’occhio astuta al fatto che il personaggio di Isaac – il soldato d’élite e mercenario Marc Spector – ha personalità multiple e distintive, e sviluppa dopo che diventa l’incarnazione di Khonshu, il dio egizio della luna.

Non è chiaro perché la Marvel abbia impiegato così tanto tempo per confermare uno dei segreti peggio custoditi di Hollywood, al di là della propensione generale dello studio a fare annunci ufficiali nel proprio programma. A marzo, la star di The Falcon and the Winter Soldier Sebastian Stan ha persino menzionato che Isaac avrebbe interpretato Moon Knight durante una conferenza stampa virtuale per la serie Disney Plus, affermazione che il capo dei Marvel Studios Kevin Feige, anche lui presente, non ha contraddetto.

Moon Knight racconta la storia di Marc Spector, un soldato d’elite e mercenario che decide di combattere il crimine e decide di diventare il rappresentante umano di Khonshy, il dio egizio della luna.

Saint Maud: recensione del film di Rose Glass

Saint Maud: recensione del film di Rose Glass

Presentato in anteprima nel 2019 al Toronto Film Festival, Saint Maud, esordio alla regia della britannica Rose Glass raggiunge le piattaforme on demand italiane solo a partire dal 16 Aprile. Protagoniste di questo horror indipendente sofisticato e pregno di intuizioni suggerite e metaforiche, sono Morfyyd Clark e Jennifer Ehle, entrambe punti cardine di una narrazione che fa leva su come un dualismo dialogico alterato e storpiato sfoci nell’auto possessione di una voce trainante tutt’altro che salvifica.

Saint Maud come apogeo materico dell’horror di possessione

In Saint Maud Maud (Morfydd Clark) è una giovane infermiera, che soffre di forti dolori allo stomaco e vive in una stanzetta spoglia di una cittadina di mare, Scarborough, dove lavora per un’agenzia medica privata. La ragazza si è recentemente convertita e vede nel mistero religioso un progetto per lei: diventare missionaria di fede, per salvare e redimere l’anima di Amanda Kohl (Jennifer Ehle), ex ballerina e coreografa con un male terminale. L’ambientazione gotica della magione isolata e scricchiolante di Amanda e il monolocale squallido e claustrofobico di Maud, in cui l’unico sguardo verso l’esterno sono due ampie finestre rialzate, che simboleggiano la condizione servile autoimpostasi da Maud, che guarda a un Assoluto esterno, diventano teatro di un tacito e suggerito gioco di seduzione, che trascende il fisico ed è tutto mentale, psicologico e spirituale e che trova la sua risonanza filmica nell’abbracciare le tinte non solo dell’horror, ma anche del dramma e del thriller psicologico. Una messa in scena curata al dettaglio unita a una fotografia-specchio, riflesso distorto della percezione di Maud, fanno svettare pienamente un prodotto in cui è difficile distinguere il fervore religioso dalla follia, le apparizioni sovrannaturali dalle proiezioni mentali.

Rose Glass, qui anche sceneggiatrice, ci consegna un soggetto narrativo dallo svolgimento piuttosto lineare, che non intende soffermarsi troppo su possibili colpi di scena: lo spofondamento psicofisico di Maud è già sancito dall’inizio, ma è il come ci si approda a conferire passo a passo a noi spettatori le informazioni chiave per poter delineare la psiche emotivamente disgregata di Maud. Glass ci regala un prodotto superbamente confezionato, che conferma come alcune registe contemporanee stiano svettando nel panorama horror (Coralie Fargeat con Revenge; Julia Ducournau con Raw – Una cruda verità). Il crescendo tensivo si innalza lentamente ma in maniera inesorabile, potenziato dalla  fotografia lugubre e tenebrosa di Ben Fordesman, giocata sui toni del rosso, marrone e beige, e la colonna sonora spettrale di Adam Janota.

Film Saint Maud

La personale apologia di Maud, in perenne cerca di redenzione

Un male incurabile costringe Amanda a letto; un ulteriore male è insito nella memoria di Maud: vorrebbe pulirlo, sciacquarlo via con il medesimo zelo maniacale che pone nella sua professione, eppure la missione di Maud è troppo grande per essere adempita nella dimensione terrena. Maud deve necessariamente abbracciare una dimensione altra, in cui lei stessa si configura come regista e attrice: Maud diventa paladina della chiamata ricevuta, moderna alterazione della figura di  Giovanna D’Arco, vittima di ferite auto-inflitte, flagelli ricercati, croci da innalzare come portavoce di una chiamata ricevuta che diventa unico scopo di una vita vuota e solitaria, in cui l’alterazione percettiva si configura come unica chiave di sopravvivenza.

Saint Maud è il racconto della dolorosa e fluttuante fede della protagonista, alla ricerca di un’identità indefinita, tra ascetismo e momenti di perdizione. E’ una visione enigmatica, che ci fornisce dettagli captabili da un’unica prospettiva, che ha a che fare con la realtà esperienziale del personaggio. Maud è un personaggio estremamente complesso e caratterizzato con accurata precisione, secondo uno schema narrativo che segue la metodologia estatica di Maud. La mente e il corpo di Maud sono i veicoli di connessione con il divino, che si vanno a scontrare con la controparte della ragazza: Amanda. La natura delle due è infatti agli antipodi, non solo per quanto riguarda i tratti caratteriali ma anche il retaggio culturale: Maud è gallese, Amanda americana. Non è un caso che Maud sia diventata religiosa in un Paese ampiamente laico, mentre Amanda non creda in nulla e l’unico rifugio che cerca sono esperienze e piaceri fisici, corporali. Ognuna, a sua modo, ha rifiutato la comunità: la desolata casa di Amanda è correlativo oggettivo del suo corpo, destabilizzato, mentre Maud non vuole far altro che trascendere il proprio. La conversione religiosa si configura qui come profezia negativa autoavveratasi: una personale crociata scelta per sopperire ai danni di un trauma che hanno alienato Maud, rendendola schiava di un soggettivismo esasperato.

Fuori controllo: trama, cast e curiosità sul film con Mel Gibson

Fuori controllo: trama, cast e curiosità sul film con Mel Gibson

Grazie alle serie di film Mad Max e Arma Letale, Mel Gibson si è affermato come una delle grandi icone del cinema d’azione. Da quel momento ha infatti preso parte a numerosi titoli di questo genere, distinguendosi sempre per bravura e fisicità. Tra i suoi titoli più recenti di questo genere si annovera Fuori controllo, titolo italiano di Edge of Darkness, uscito nel 2010 per la regia di Martin Campbell, noto per film come The Legend of Zorro e Casino Royale. Insieme, i due hanno dato vita ad un grintoso film d’azione, che spinge il protagonista e con lui gli spettatori verso i luoghi più insidiosi dell’oscurità dell’animo umano.

Scritto da Andrew Bovell e William Monahan, il film è basato sull’omonima serie televisiva prodotta dalla BBC nel 1985 e diretta dallo stesso Campbell. Conoscendo già il materiale narrativo, il regista ha dunque potuto da qui nuovamente forma alla sua originale messa in scena di opere action, basata su di un evidente geometrismo che nella sua semplicità e pulizia permette di esprime al meglio la compiutezza dell’azione. Il film, inoltre, non è da confondere con altre opere dal titolo italiano simile, come Autobahn – Fuori controllo e Unstoppable – Fuori controllo, usciti tutti e tre nel giro di pochi anni.

Nonostante le buone premesse di Fuori controllo, il film mancò di affermarsi come un successo al box office. Arrivò infatti a guadagnare appena 81 milioni di dollari a fronte di un budget di 80. Si tratta però di un’opera composta da solida azione, che merita di essere riscoperta in tutto il suo valore. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Fuori controllo: la trama del film

Protagonista del film è Thomas Craven, esperto detective della sezione omicidi del Boston Police Department. Al di là della carriera lavorativa, egli è però un uomo piuttosto schivo, che trova il suo unico grande conforto nella figlia Emma, che ha cresciuto da solo. La sua pace interiore viene però spezzata nel momento in cui proprio la figlia viene brutalmente uccisa con un colpo d’arma da fuoco alle spalle, mentre si recava a trovare il padre. Sconvolto dalla cosa, Thomas sospetta che dietro quell’omicidio vi sia un vecchio nemico in cerca di vendetta.

Nel momento in cui le indagini non portano però a nulla di concreto, Thomas decide di procedere per proprio conto. Inizierà così a ricercare nella vita di Emma e nei suoi segreti, arrivando ben presto a scoprire verità difficili da digerire. Comprendendo chi vi è dietro la morte della figlia, egli inizierà una spietata vendetta, che lo porterà però a finire invischiato nello stesso pericoloso sistema in cui si era ritrovata Emma. Smascherare i colpevoli non sarà a quel punto l’unico obiettivo, poiché Thomas sarà chiamato anche a dover salvare la propria vita.

Fuori controllo cast

Fuori controllo: il cast del film

Ad interpretare il personaggio del detective Thomas Craven vi è dunque il premio Oscar Mel Gibson. Per lui si trattò del primo ruolo da attore ricoperto dal 2002. In quel lasso di tempo, infatti, egli si era dedicato principalmente alla regia con i film La Passione di Cristo e Apocalypto. Per interpretare il personaggio, inoltre, egli ha incontrato e seguito per diverse settimane alcuni veri detective, per comprendere al meglio il loro lavoro e imparare a padroneggiare le armi. Per Gibson, si è trattato del primo ruolo da poliziotto al di fuori della trilogia di Mad Max. Accanto a lui, l’attrice serba Bojana Novaković interpreta il ruolo della figlia Emma, interpretazione per cui ha ricevuto diverse lodi.

Nel ruolo di Darius Jedburgh, agente incaricato di insabbiare l’omicidio, vi è Ray Winstone. Originariamente era stato scelto Robert De Niro per il ruolo, il quale abbandonò però il progetto per via di divergenze creative. Danny Houston è Jack Bennett, controverso diretto della Northmoor. Shawn Roberts interpreta invece David Burnham, fidanzato di Emma che aiuterà Thomas nelle indagini, mentre Caterina Scorsone, celebre per Grey’s Anatomy è l’amica di Emma, Melissa. Jay O. Sanders, infine, è il detective Bill Whitehouse, collega e amico stretto di Thomas. Nel film si ritrova poi l’attore Frank Grillo nel ruolo dell’Agente Uno, il killer di Emma che opera per ordini ricevuti dall’alto.

Fuori controllo: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Fuori controllo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Rai Play. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 27 maggio alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

 

 

Old: trailer italiano del film di M. Night Shyamalan

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Old: trailer italiano del film di M. Night Shyamalan

Questa estate, il regista visionario M. Night Shyamalan svela Old, un nuovo intrigante e misterioso thriller su una famiglia che durante una vacanza in una località tropicale scopre che la spiaggia appartata dove si stanno rilassando li sta facendo invecchiare rapidamente… riducendo le loro intere vite ad un solo giorno.

Old: trailer italiano del film di M. Night Shyamalan

Old è interpretato da un notevole cast internazionale che include il vincitore del Golden Globe Gael García Bernal (Mozart in the Jungle), Vicky Krieps (Il filo nascosto), Rufus Sewell (L’uomo nell’alto castello), Ken Leung (Star Wars: Episode VII — Il risveglio della Forza), Nikki Amuka-Bird (Jupiter – Il destino dell’universo), Abbey Lee (Lovecraft Country), Aaron Pierre (Krypton), Alex Wolff (Hereditary), Embeth Davidtz (Millennium – Uomini che odiano le donne), Eliza Scanlen (Piccole Donne), Emun Elliott (Star Wars: Episode VII — Il risveglio della Forza), Kathleen Chalfant (The Affair) e Thomasin McKenzie (Jojo Rabbit).

Old è una produzione Blinding Edge Pictures, diretta e prodotta da M. Night Shyamalan, da una sceneggiatura basato sulla graphic novel Sandcastle di Pierre Oscar Lévy e Frederik Peeters. Il film è anche prodotto da Ashwin Rajan (Glass, Servant) e Marc Bienstock (Glass, Split). Il produttore esecutivo è Steven Schneider.

Jungle Cruise: il trailer del film con Emily Blunt e Dwayne Johnson

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Da Londra, in Inghilterra, Lily parte per la foresta amazzonica e recluta Frank per guidarla lungo il corso del fiume con La Quila, la sua barca diroccata ma affascinante. Lily è determinata a scoprire un antico albero con straordinarie capacità curative, in grado di cambiare il futuro della medicina. Durante questa epica ricerca, l’improbabile duo incontra innumerevoli pericoli e forze soprannaturali, nascosti nell’ingannevole bellezza della rigogliosa foresta pluviale. Ma quando vengono svelati i segreti dell’albero perduto, la posta in gioco per Lily e Frank diventa sempre più alta e il loro destino e quello dell’umanità sono appesi a un filo.

Jungle Cruise è diretto da Jaume Collet-Serra e interpretato da Dwayne Johnson, Emily Blunt, Edgar Ramirez e Jack Whitehall, con Jesse Plemons e Paul Giamatti. Il film è prodotto da John Davis e John Fox di Davis Entertainment, Dwayne Johnson, Hiram Garcia e Dany Garcia di Seven Bucks Productions, e Beau Flynn di Flynn Picture Co., mentre Scott Sheldon e Doug Merrifield sono i produttori esecutivi. La sceneggiatura è firmata da Michael Green e Glenn Ficarra & John Requa, da un soggetto di John Norville & Josh Goldstein e Glenn Ficarra & John Requa.

Locarno 74: Il Pardo alla carriera a Dante Spinotti

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Locarno 74: Il Pardo alla carriera a Dante Spinotti

Lungo la sua carriera, Dante Spinotti ha illuminato stagioni e generi molto diversi del cinema mondiale: dall’esordio su grande schermo, dopo le prime esperienze di operatore televisivo, con Il minestrone (Sergio Citti, 1981), sino alla grande chiamata del cinema americano, grazie al produttore Dino De Laurentiis, che lo ha portato a stringere un importante sodalizio con il regista Michael Mann coronato da premi prestigiosi e da una candidatura agli Oscar, per The Insider. Thriller metropolitani (L.A. Confidential, Curtis Hanson, 1997, anche nominato per un Oscar), western (The Quick and the Dead, Sam Raimi, 1995), commedie romantiche (Frankie and Johnny, Garry Marshall, 1991), film di supereroi (X-Men: The Last Stand, Brett Ratner, 2006, Ant-Man and the Wasp, Peyton Reed, 2018): non c’è genere a cui questo maestro non abbia prestato il proprio imprescindibile contributo, così come sono innumerevoli le autrici e gli autori che lo hanno voluto sul set, da Ermanno Olmi a Lina Wertmüller, fino a Peter Bogdanovich.

Giona A. Nazzaro, direttore artistico del Locarno Film Festival: “Dante Spinotti è un maestro della luce e un’eccellenza italiana. Un vero e proprio autore della fotografia cinematografica. Da Sergio Citti ad Aldo Lado, passando per Salvatore Samperi e Liliana Cavani, Spinotti è approdato a Hollywood dove lavorando con Michael Mann ha ridefinito l’estetica del noir contemporaneo e non solo, realizzando alcuni dei film statunitensi più ammirati degli ultimi decenni. Artigiano e artista, non ha mai smesso di sperimentare lavorando a cavallo fra gli Stati Uniti e l’Italia con registe e registi diversissimi come Sam Raimi ed Ermanno Olmi, Giuseppe Tornatore e Barbra Streisand. A suo agio con l’intimismo psicologico così come con il fantasy, ha impresso il suo segno inconfondibile anche ai film di supereroi. Celebrare Dante Spinotti significa rendere omaggio a un talento immenso della fotografia cinematografica, a un artista che ha cambiato il modo di percepire le immagini sul grande schermo. Senza l’immenso contributo di Dante Spinotti il cinema sarebbe più povero, meno bello. Celebrare Dante Spinotti è una gioia e un privilegio.

Il programma dell’omaggio

In onore di Dante Spinotti, verranno proiettate due opere della sua straordinaria filmografia:

  • Heat di Michael Mann – Stati Uniti – 1995, presentato in Piazza Grande la sera del 12 agosto
  • The Insider di Michael Mann – Stati Uniti – 1999

Dante Spinotti riceverà il Pardo alla carriera il 12 agosto in Piazza Grande, mentre il 13 agosto sarà protagonista di una conversazione con il pubblico presso il Forum @Rotonda by la Mobiliare.

Fra le vincitrici e i vincitori del Pardo alla carriera nelle scorse edizioni vi sono Francesco Rosi, Claude Goretta, Bruno Ganz, Claudia Cardinale, Johnnie To, Harry Belafonte, Peter-Christian Fueter, Sergio Castellitto, Víctor Erice, Marlen Khutsiev, Bulle Ogier, Mario Adorf, Jane Birkin e, nel 2019, Fredi M. Murer.

Amazon Prime Video: presentazione degli Amazon Original italiani

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Amazon Prime Video: presentazione degli Amazon Original italiani

Oggi durante il Prime Video Presents Italia 2021, tenutosi a Roma, Amazon Prime Video ha annunciato le nuove serie Amazon Original di produzione italiana, The Bad Guy e Prisma. Durante l’evento Prime Video ha anche svelato il cast di Bang Bang Baby con Arianna Becheroni, Adriano Giannini, Lucia Mascino e Dora Romano; Kim Rossi Stuart nel ruolo di protagonista della heist series Everybody Loves Diamonds e Aurora Giovinazzo protagonista del primo film Amazon Original italiano Anni da cane, con gli altri interpreti Isabella Mottinelli, Federico Cesari, Luca Vannuccini e con Sabrina Impacciatore. Inoltre, è stato annunciato che Diego Abatantuono, Fabio De Luigi, Pierfrancesco Favino, Valerio Mastandrea si uniscono al cast di Dinner Club al fianco di Sabrina Ferilli, Luciana Littizzetto e dello chef Carlo Cracco: Infine, sono state presentate due nuove acquisizioni, il documentario Ben: Respira e la serie detective comedy thriller Monterossi con Fabrizio Bentivoglio, oltre a un overall deal con l’iconico cantante e performer Achille Lauro.

L’annuncio di The Bad Guy e Prisma segna una nuova fase dell’impegno di Prime Video nell’aumentare gli investimenti nella produzione di serie TV italiane di finzione, a cui seguiranno presto altre entusiasmanti novità.

“Stiamo creando una programmazione curata di produzioni Original italiane eccezionali e uniche” ha dichiarato Georgia Brown, Head of European Amazon Originals, Amazon Studios. “Il nostro approccio è quello di lavorare con i creatori e i talenti italiani più innovativi per creare storie locali coinvolgenti e ambiziose per i nostri clienti, dando vita a personaggi e mondi come non ne hanno mai visti prima. Gli annunci di oggi sono il risultato di quest’ambizione e non vediamo l’ora di portare queste storie avvincenti ai nostri spettatori, non solo in Italia, ma anche agli oltre 200 milioni di clienti Prime nel mondo”.

“La proposta italiana delle produzioni Amazon Original rappresenta il culmine del nostro impegno per innovare e portare la nostra offerta a un livello superiore. Puntiamo a mantenere le nostre promesse e a offrire ottimi contenuti locali innanzitutto per i nostri clienti in Italia e siamo entusiasti di annunciare la nostra programmazione in arrivo da alcuni dei professionisti più prestigiosi e talentuosi nel panorama italiano del cinema e della TV” ha aggiunto Nicole Morganti, Head of Italian Amazon Originals, Amazon Studios. “Agli Amazon Studios ci dedichiamo a portare agli spettatori progetti variegati di filmmaker eccezionali e impegnandoci per essere la ‘casa dei talenti’. Con questa fantastica selezione di programmi scripted italiani, siamo quindi orgogliosi di dare il benvenuto nella famiglia di Prime Video in Italia agli showrunner, i produttori, i registi e i talenti che creeranno queste storie”.

Nel corso dell’evento, Nicole Morganti, Head of Italian Originals, Amazon Studios, ha annunciato una serie di novità sulle produzioni Amazon Original locali tra cui:

  • The Bad Guy, la nuova serie di finzione Amazon Original prodotta in Italia.  The Bad Guy unisce il crime con la dark comedy e racconta l’incredibile storia di Nino Scotellaro, pubblico ministero siciliano che ha dedicato tutta la sua vita alla lotta contro la mafia e che improvvisamente viene accusato di essere uno di coloro che ha sempre combattuto: un mafioso. Dopo la condanna, senza più nulla da perdere, Nino decide di mettere a segno un machiavellico piano di vendetta, diventando il “bad guy” in cui è stato ingiustamente trasformato. The Bad Guy è una serie di Ludovica Rampoldi, Davide Serino e Giuseppe G. Stasi, diretta da Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi. Prodotta da Nicola Giuliano, Francesca Cima e Carlotta Calori per Indigo Film, The Bad Guy sarà disponibile in esclusiva su Prime Video in Italia e in oltre 240 Paesi e territori nel mondo nel 2022.
  • La serie young adult drama Amazon Original italiana Prisma. Prisma è un drama di formazione che ruota intorno alla complessa relazione tra l’aspetto fisico e l’identità; soprattutto per una generazione che usa la propria immagine come strumento principale per esprimersi. La serie racconta la storia di Marco e Andrea, due gemelli identici che sfidano, ognuno in modo differente, le norme di genere. Il loro percorso alla scoperta di sé coinvolgerà anche il loro gruppo di amici, tutti alla ricerca del proprio posto in un mondo in continuo cambiamento. La serie è creata da Ludovico Bessegato e Alice Urciuolo, diretta da Bessegato e prodotta da Cross Productions di Rosario Rinaldo, e sarà disponibile in esclusiva su Prime Video in Italia e in più di 240 Paesi e territori nel mondo nel 2022.
  • Il cast della serie Amazon Original Bang Bang Baby che vede Arianna Becheroni, Adriano Giannini, Lucia Mascino e Dora Romano come interpreti principali. Bang Bang Baby è un crime drama ambientato a Milano alla fine degli anni Ottanta, e racconta la storia di un’adolescente timida e insicura che diventa il membro più giovane di un’organizzazione criminale, non per soldi, ambizione o desiderio di potere, ma per conquistare l’amore di suo padre. Creata da Andrea Di Stefano, diretta da Michele Alhaique, Margherita Ferri, Giuseppe Bonito e scritta da Andrea Di Stefano, Valentina Gaddi e Sebastiano Melloni. La serie è prodotta da Lorenzo Mieli per The Apartment e Wildside, entrambe società di Fremantle, e sarà disponibile in esclusiva su Prime Video in Italia e in più di 240 Paesi e territori nel mondo nel 2022.
  • Kim Rossi Stuart protagonista della heist series Amazon Original Everybody Loves Diamonds nel ruolo di Leonardo Notarbartolo. La serie è ispirata al “Colpo di Anversa” del 2003, il più grande furto di diamanti al mondo, nel quale Notarbartolo e il suo squinternato gruppo di ladri riescono ad aggirare il sistema di sicurezza all’avanguardia dell’Antwerp Diamond Centre e a rubare pietre preziose del valore milioni di dollari. Everybody Loves Diamonds è diretta da Gianluca Maria Tavarelli, prodotta da Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa per Wildside, una società di Fremantle, e scritta da Michele Astori, Stefano Bises, Giulio Carrieri e Bernardo Pellegrini. La serie sarà disponibile in esclusiva su Prime Video in Italia e in più di 240 Paesi e territori nel mondo nel 2023.
  • Aurora Giovinazzo nel ruolo di Stella, la protagonista del primo film Amazon Original italiano, la commedia young adult Anni da cane, insieme agli altri componenti del cast Isabella Mottinelli, Federico Cesari, Luca Vannuccini e con Sabrina Impacciatore, e con una performance cameo di Achille Lauro. Stella è una sedicenne impacciata, cinica, piena di immaginazione che dopo un incidente in auto, che le cambia la vita e in cui è coinvolto anche un cane, si convince che i suoi anni vadano contati come quelli dei cani. Per questo motivo pensa di essere ormai una centenaria e con l’aiuto dei suoi migliori amici, Nina e Giulio, stila una lista di tutte le cose che vuole fare prima di morire. Ma l’incontro casuale con Matteo, un coetaneo timido e introverso, stravolgerà totalmente la sua prospettiva. Anni da cane è diretto da Fabio Mollo, scritto da Mary Stella Brugiati e Alessandro Bosi e prodotto da Notorious Pictures. Sarà disponibile in esclusiva su Amazon Prime Video nell’autunno 2021 in 240 Paesi e territori nel mondo.
  • Gli altri artisti che si uniscono a Sabrina Ferilli e Luciana Littizzetto nel cast del cooking travelogue Dinner Club: gli attori Diego Abatantuono, Fabio De Luigi, Pierfrancesco Favino, Valerio Mastandrea viaggeranno attraverso l’Italia con lo chef stellato Carlo Cracco alla scoperta di alcune delle meraviglie culinarie italiane e delle tradizioni locali in luoghi spettacolari. Lo chef viaggerà con ognuno di loro assaggiando cibi straordinari e scoprendo luoghi sorprendenti e nascosti attraverso esperienze gastronomiche avventurose e a tratti comiche. Insieme, i nostri protagonisti si godranno sei cene punteggiate da conversazioni spiritose e brillanti e racconti di viaggio. Dinner Club è prodotto da Banijay Italia e sarà disponibile in esclusiva su Prime Video in Italia e in più di 240 Paesi e territori nel mondo nell’autunno 2021.
  • Un overall deal con l’iconico artista italiano Achille Lauro uno dei partecipanti della seconda stagione della serie Amazon Original italiana di prossima uscita, Celebrity Hunted – Caccia all’uomo. Achille Lauro parteciperà al primo film Amazon Original italiano, la commedia young adult, Anni da cane, con una cameo performance e con un pezzo inedito. Inoltre scriverà una canzone per la nuova serie di formazione appena annunciata Prisma, nella quale comparirà anche come guest star. Ulteriori dettagli riguardo all’accordo saranno annunciati prossimamente.

Viktoria Wasilewski, Head of Content per Prime Video, Italy, ha annunciato l’acquisizione dei diritti di nuovi contenuti esclusivi:

  • Monterossi, è un thriller investigativo in sei episodi con un risvolto comico basato sui popolari romanzi gialli di Alessandro Robecchi Questa non è una canzone d’amore e Di rabbia e di vento (editi da Sellerio). La serie ruota intorno a Carlo Monterossi, interpretato da Fabrizio Bentivoglio, un cinquantenne autore televisivo disilluso che deve il suo successo a programmi trash che detesta. Quando decide di lasciare per sempre il mondo della TV, viene coinvolto in una misteriosa serie di crimini. Nella sua ricerca incontrerà tanti personaggi eccentrici, qualche cadavere di troppo e alcuni casi davvero incredibili. Il cast include anche Donatella Finocchiaro, Tommaso Ragno e Martina Sammarco. Monterossi è prodotta da Palomar, scritta da Davide Lantieri, Alessandro Robecchi e Roan Johnson, qui anche regista, e sarà disponibile in esclusiva su Prime Video in Italia nel 2022.
  • Ben: Respira è un documentario su uno dei più talentuosi giovani artisti italiani. Le sue sfide, i suoi successi e i suoi sogni. Il docufilm porterà gli spettatori in un lungo viaggio attraverso la vita di Benji; dall’Italia a Los Angeles e New York, partendo dall’esperienza traumatica della malattia e scoprendo le sue ambizioni, gli ostacoli che ha incontrato nella sua scalata verso il successo e la sua determinazione e forza di volontà per superarli; oltre alle sue relazioni più profonde e ai suoi valori: l’amicizia, la famiglia, l’amore. Ben: Respira è prodotto da Marco Belardi per Lotus Production – una società di Leone Film Group – e diretto da Gianluigi Carella. Il docufilm sarà disponibile in esclusiva su Prime Video in Italia.

Amazon Prime Video ha inoltre proposto dei panel con creatori e attori di spicco:

  • Anni da Cane – con Guglielmo Marchetti – CEO di Notorious Pictures, il regista Fabio Mollo e la protagonista Aurora Giovinazzo, che hanno presentato nuovi dettagli sul film in arrivo e hanno mostrato un piccolo assaggio.
  • Bang Bang Baby con gli attori Adriano Giannini, Lucia Mascino e Dora Romano che hanno presentato i loro personaggi nella nuova serie crime drama e rivelato le prime immagini e il teaser trailer.
  • Everybody Loves Diamonds – con i produttori Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa, che hanno parlato di questa heist series.
  • The Bad Guy – con i produttori Nicola Giuliano e Carlotta Calori, e i registi, creatori e sceneggiatori Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi, che hanno descritto la nuova serie nel dettaglio.
  • Prisma – con Ludovico Bessegato, regista e creatore insieme con Alice Urciuolo, che hanno illustrato la nuova serie di formazione.

Prime Video
Prime Video offre ai clienti un’ampia selezione di film, serie e contenuti sportivi, disponibili in streaming su centinaia di dispositivi compatibili.

  • Incluso nell’abbonamento Prime: film, serie TV e contenuti sportivi come le serie All or Nothing e le dirette in esclusiva delle 16 migliori partite del mercoledì sera della UEFA Champions League, oltre che della Supercoppa UEFA, per tre stagioni dal 2021/22, le premiate produzioni Amazon Original e molti altri contenuti esclusivi. Disponibili successi come LOL – Chi ride è fuori, Celebrity Hunted – Caccia all’Uomo, FERRO, Il principe cerca figlio, The Boys, One Night in Miami…, Sound of Metal, Jack Ryan di Tom Clancy, Upload, le serie premiate agli Emmy Fleabag e The Marvelous Mrs. Maisel,  il film Premio Oscar Sound of Metal, film premiato ai Golden Globe e nominato agli Oscar Borat – seguito di film cinema e i film nominati agli Oscar Time e One Night in Miami… I clienti Prime hanno anche accesso a contenuti in licenza.
  • Prime Video Channels: i clienti Prime possono aggiungere al loro abbonamento canali come Infinity Selection, STARZPLAY, Noggin, Juventus TV, Raro Video e molti altri— senza app aggiuntive da scaricare. Si paga solo per i canali desiderati ed è possibile disdire in qualsiasi momento. La lista completa dei canali è consultabile su primevideo.com.
  • Noleggio o Acquisto: film appena usciti disponibili per il noleggio o l’acquisto e sconti speciali.
  • Accesso immediato: i contenuti a casa o fuori su centinaia di dispositivi compatibili. Lo streaming è disponibile sul web o tramite l’app di Prime Video su smartphone, tablet, set-top box, console di gioco e Smart TV selezionate. La lista di tutti i dispositivi compatibili è disponibile a questo link: primevideo.com
  • Un’esperienza aumentata: alcuni contenuti sono disponibili in 4K Ultra HD e High Dynamic Range (HDR). Scopri tutte le curiosità e i dietro le quinte dei tuoi film e serie preferiti grazie alla funzione X-Ray supportata da IMDb. I contenuti sono disponibili per il download e la visione offline.

Zack Snyder’s Justice League finalmente in DVD, Blu-Ray, 4K UHD

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Zack Snyder’s Justice League finalmente in DVD, Blu-Ray, 4K UHD

A partire dal 27 maggio, l’attesissimo Zack Snyder’s Justice League arriva in DVD, Blu-Ray, 4K UHD e in un’edizione speciale Steelbook 4K. Tra i contenuti extra (disponibili nelle edizioni Blu-Ray e 4K) del film – disponibile anche per l’acquisto in digitale – spicca “Road to Justice League”, lo speciale di 25 minuti con intervista a Zack Snyder, in cui i fan potranno scoprire i momenti fondamentali di questi 10 anni di collaborazione tra Snyder e DC, da L’Uomo d’Acciaio (2013), passando per Batman v Superman: Dawn of Justice (2016), fino alla Zack Snyder’s Justice League (2021).

In Zack Snyder’s Justice League, determinato ad assicurarsi che il sacrificio finale di Superman (Henry Cavill) non sia stato vano, Bruce Wayne (Ben Affleck) unisce le forze con Diana Prince (Gal Gadot) con lo scopo di reclutare una squadra di metaumani, al fine di proteggere il mondo da una minaccia imminente di proporzioni catastrofiche. Il compito si rivela più difficile di quanto Bruce immaginasse, poiché ogni componente deve affrontare i demoni del proprio passato, per trascendere da ciò che li ha bloccati, permettendo loro di unirsi e formare finalmente una lega di eroi senza precedenti. Finalmente insieme, Batman (Affleck), Wonder Woman (Gadot), Aquaman (Jason Momoa), Cyborg (Ray Fisher) e Flash (Ezra Miller) potrebbero essere in ritardo per salvare il pianeta da Steppenwolf, DeSaad e Darkseid e dalle loro terribili intenzioni.

Zack Snyder’s Justice League è interpretato da Ben Affleck, Henry Cavill, Amy Adams, Gal Gadot, Ray Fisher, Jason Momoa, Ezra Miller, Willem Dafoe, Jesse Eisenberg, Jeremy Irons, Diane Lane, Connie Nielsen, J.K. Simmons. La sceneggiatura è di Chris Terrio, da una storia di Chris Terrio, Zack Snyder e Will Beall, basata sui personaggi della DC, Superman creati da Jerry Siegel e Joe Shuster. I produttori del film sono Charles Roven, Deborah Snyder, mentre i produttori esecutivi sono Christopher Nolan, Emma Thomas, Wesley Coller, Jim Rowe, Curtis Kanemoto, Chris Terrio e Ben Affleck.

Comedians: trailer del nuovo film di Gabriele Salvatores

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Comedians: trailer del nuovo film di Gabriele Salvatores

01 Distribution ha diffuso il trailer di Comedians, il nuovo atteso film del regista premio Oscar Gabriele Salvatores. Nel cast di Comedians la coppia comica Ale e Franz, Natalino Balasso, Marco Bonadei, Walter Leonardi, Giulio Pranno, Vincenzo Zampa e con la partecipazione straordinaria di Christian De Sica.

Sei aspiranti comici stanchi della mediocrità delle loro vite, al termine di un corso serale di stand-up si preparano ad affrontare la prima esibizione in un club. Tra il pubblico c’è anche un esaminatore, che sceglierà uno di loro per un programma televisivo. Per tutti è la grande occasione per cambiare vita, per alcuni forse è l’ultima. Le esibizioni iniziano e ogni comico sale sul palco con un grande dilemma: rispettare gli insegnamenti del proprio maestro, devoto a una comicità intelligente e senza compromessi o stravolgere il proprio numero per assecondare il gusto molto meno raffinato dell’esaminatore? O forse cercare una terza strada, di assoluta originalità? Attraverso le storie di sei comici, Comedians è una riflessione sul senso stesso della comicità nel nostro tempo, affrontando temi di assoluta attualità.

Eternals: 10 cose che solo i fan dei fumetti conoscono sui personaggi

Con l’arrivo di Eternals il prossimo novembre, è opportuno prepararsi a scoprire qualcosa in più sul gruppo di sovrumani partoriti dalla mente di Jack Kirby. In attesa dell’uscita del film di Chloé Zhao il prossimo 3 novembre, Screen Rant ha raccolto 10 cose che probabilmente solo i fan dei fumetti conoscono su questi misteriosi e incredibili personaggi:

Sono simili ai Nuovi Dei

Gli Eterni e la loro grande mitologia cosmica sono stati creati dal leggendario scrittore e artista di fumetti Jack Kirby. Il modo in cui sono nati rispecchiava in molti modi la creazione dei Nuovi Dei, incluso il cattivo Darkseid, l’elaborata creazione cosmica di Kirby per la DC Comics. Kirby ha creato i Nuovi Dei dopo aver lasciato la Marvel nel 1970, sfruttando il suo interesse per il mito e la fantascienza.

Kirby ha creato gli Eterni nel 1976, dopo essere tornato alla Marvel dopo un periodo deludente alla DC Comics, dopo che tutti i suoi libri del “Quarto Mondo” vennero cancellati quasi all’inizio della loro corsa. Dato il suo grande ciclo mitico incompiuto, sembra che abbia incorporato alcune di quelle idee nel concept degli Eterni. Purtroppo, anche il fumetto originale di Eternals è stato cancellato prima che potesse finirlo.

Le origini dell’uomo

L’idea alla base degli Eterni deriva dall’interesse di Kirby per le grandi idee di fantascienza, specialmente quelle che supponevano un’influenza aliena nello sviluppo dell’uomo primitivo. La storia degli Eterni inizia quando i Celestiali, tra i più potenti esseri cosmici Marvel, si dilettarono nell’evoluzione dell’umanità primitiva.

Alla fine sviluppano tre razze distinte: gli Eterni, una forma di vita superiore, i Devianti, una forma inferiore, essenzialmente un rifiuto genetico degli Eterni e, infine, l’umanità. Tutto questo è accaduto milioni di anni fa.

I poteri degli Eterni

Gli Eterni sembrano proprio degli umani, come è evidente anche nel teaser trailer del film di Chloé Zhao. Ciò che li distingue, tuttavia, sono i loro poteri straordinari. Tutti gli Eterni sono funzionalmente immortali, con la loro fisiologia intensificata che li permette di invecchiare molto lentamente. Tutti i principali Eterni hanno vissuto dall’alba dell’uomo fino ai giorni nostri.

Sono anche incredibilmente resistenti e durevoli, sebbene spesso ci siano variazioni significative tra loro a livello individuale. Alcuni degli Eterni hanno poteri unici che li classificano tranquillamente tra i supereroi più forti dell’Universo Marvel.

Il gene X

All’inizio, la superiorità genetica degli Eterni viene descritta come una mutazione. Questo li rende molto simili agli X-Men e al gene X. Tuttavia, i due gruppi di eroi sono diversi. L’Homo Superior (o Mutante) è un nuovo ramo dell’evoluzione umana, distinto dall’Homo Immortalis, che include appunto gli Eterni.

I due gruppi condividono alcune somiglianze, in particolare nei fumetti più recenti. Gli Eterni sono stati riavviati nei fumetti Marvel abbastanza di recente e alcune rivelazioni nella loro nuova storia sembrano ricordare alcuni elementi dell’attuale era “Dawn of X” degli X-Men, soprattutto in riferimento ai protocolli di resurrezione che i mutanti ora usano per ingannare la morte.

Il team originale

Gli Eterni hanno contribuito alla difesa dell’umanità per migliaia di anni, inclusa la difesa della Terra dai Celestiali (sebbene non siano stati in grado di salvare Atlantide dall’affondamento). Il team principale degli Eterni, quando Kirby li ha introdotti per la prima volta, includeva Ikaris, Thena, Makkari, Ajak, Sersi e molti altri.

Questi personaggi sarebbero stati incusi anche nelle successive iterazioni della squadra e sono tutti presenti nel film in uscita il prossimo novembre, anche se in modi leggermente diversi da come i fumetti li avevano concepiti.

Mancanza di riconoscimento

Il primo volume del fumetto dedicato agli Eterni di Jack Kirby è durato solo due anni, dal 1976 al 1978. I personaggi alla fine sono usciti dal radar per molti anni, riemergendo poi grazie ad una miniserie del 1985 e nelle run su Thor dalla fine degli anni ’80. Dopodiché, è passato molto tempo prima che ottenessero un riconoscimento importante nei fumetti.

Neil Gaiman, il creatore della serie di fumetti “Sandman” targata Vertigo, ha scritto una nuova miniserie sugli Eterni nel 2006. Sebbene abbia aggiornato la squadra al 21° secolo, da allora i sovrumani hanno comunque dovuto lottare per rimanere sotto i riflettori. Il loro fumetto attuale è arrivato tre anni dopo che il loro ultimo era stato cancellato dalla Marvel e la squadra era stata uccisa.

I Celestiali

È probabile che i fan del MCU conoscano già i Celestiali, dal momento che hanno fatto apparizioni sporadiche nei film dei Guardiani della Galassia. Queste figure imponenti incombono non solo nella storia dei fumetti Marvel, ma nella storia complessiva degli Eterni.

Sebbene abbiano creato gli Eterni, i due gruppi sono stati in antagonismo per eoni. I Celestiali tornavano regolarmente sulla Terra per testare il merito delle loro creazioni, portando a battaglie devastanti. È possibile che questa crudele cartina di tornasole venga applicata anche agli Eterni nel MCU.

I Devianti

Non è certo chi saranno i principali cattivi del film di Chloé Zhao, ma la teoria più accreditata è che saranno i loro nemici dei fumetti, i Devianti. I Devianti sono il risultato della stessa sperimentazione genetica sugli esseri umani da parte dei Celestiali, tranne per il fatto che non hanno avuto successo nelle menti dei loro progettisti cosmici.

Molti di loro avevano ancora forza e resistenza sovrumane, così come altri superpoteri, ma spesso avevano un aspetto disumano. Questo, da solo, sembra essere stato il colpo di grazia, poiché erano estremamente intelligenti e capaci di sviluppare tecnologie e abilità proprie.

Il legame con Thanos

Gli Eterni non hanno avuto un enorme successo nella loro run originale nei fumetti Marvel, ma la loro eredità è stata significativa. Thanos, forse il miglior cattivo del MCU e uno dei migliori dei fumetti, è un discendente degli Eterni.

In realtà è un ibrido tra un Eterno e un Deviante, derivato dalle macchinazioni dei Celestiali sul pianeta Titano. L’impatto di Thanos sull’Universo Marvel è enorme, per non dire devaastante. I suoi sforzi con il Guanto dell’Infinito hanno portato alla morte di oltre la metà dell’intero universo… e il peggio è che non si è fermato a questo. 

Ripristino dei poteri

Gli Eterni sono stati reinventati per la serie del 2006 di Neil Gaiman e dell’artista John Romita Jr., in particolare per quanto riguarda il set dei loro poteri. I loro poteri cosmici erano limitati: ora sembrano assomigliare meno a degli esperimenti genetici, ognuno dotato di libero arbitrio, e più a dei cloni programmabili.

Gli Eterni non possono attaccare i Celestiali e, addirittura, possono non essere d’accordo con loro in alcuni casi. Se un Eterno fa una mossa antagonista contro i suoi creatori, viene immediatamente “spento” come se fosse un robot. Resta da vedere se il film manterrà questo concetto o quello originale di Kirby.

Secret Invasion: Christopher McDonald nel cast

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Secret Invasion: Christopher McDonald nel cast

Arriva da Deadline la notizia che l’attore Christopher McDonald è entrato a far parte del cast di Secret Invasion, l’annunciata prossima serie dell’universo Marvel Studios. Christopher McDonald (Happy Gilmore) è l’ultimo grande nome che si è unito a Samuel L. Jackson e Ben Mendelsohn in Secret Invasion, la prossima serie Marvel per Disney+.

I dettagli sul ruolo non sono stati rivelati, ma alcune fonti vicine alla produzione hanno rivelato che si tratta di un personaggio appena creato che potrebbe passare al MCU più grande, inclusa la comparsa in film e altre serie limitate Disney+.

Secret Invasion, la serie

Secret Invasion è l’annunciata serie tv Marvel con Samuel L. Jackson dei Marvel Studio e Disney+. La serie è basata sull’omonimo fumetto dei Marvel Comics. In Secret Invasion protagonista sarà Samuel L. Jackson che torna nei panni di Nick Fury accanto a Ben Mendelsohn, che da Captain Marvel, torna ad interpretare lo Skrull Talos.

Friends: i momenti più divertenti dello show

Friends: i momenti più divertenti dello show

Era dal 2004, dal giorno della messa in onda dell’ultimo episodio della decima stagione, che i fan di Friends non vedevano l’ora di trovarsi di fronte ad un altro pezzetto delle storie di Rachel, Monica, Phoebe, Ross, Chandler e Joey. Quest’attesa potrebbe essere terminata, dal momento che disponibile su Sky e in streaming su NOW, dal 27 maggio c’è Friends: The Reunion, un episodio speciale in cui Jennifer Aniston, Courteney Cox, Lisa Kudrow, David Schwimmer, Matthew Perry e Matt LeBlanc tornano insieme non per interpretare di nuovo i personaggi che li hanno resi famosi, ma per ricordare quei tempi, quella serie strepitosa, per rimettere in scena alcuni dei momenti migliori dello show, insomma per accompagnarci in una lunga discesa nei ricordi e nella nostalgia, con un occhio a questo presente così insolito che stiamo vivendo.

Ma qual è il modo migliore per prepararsi a questa divertentissima e attesa Reunion se non ripercorrere alcuni dei momenti più divertenti e iconici dell’intera serie? Ecco di seguito i 5 momenti più divertenti dello show.

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Phoebe seduce Chandler – Stagione 5 Episodio 14

The One Where Everybody Finds Out, da noi Io so che tu sai che io lo so è uno degli episodi più divertenti in assoluto della serie, tanto’è che più avanti ci sarà un’altra scena tratta dallo stesso episodio. Si tratta della puntata in cui la relazione tra Chandler e Monica esce alla luce del sole. Fino a questo momento, solo Joey aveva scoperto la tresca trai due e aveva taciuto, ma una telefonata galeotta intercettata da Rachel mette la ragazza a parte del segreto. Dopo che anche Phoebe scopre della relazione (come vedremo, in modo rocambolesco), le due amiche decidono di mettere in difficoltà Chandler.

La bionda e intraprendente Phoebe mette a punto un piano di seduzione ai “danni” di Chandler che non ha intenzione di cedere perché è totalmente e perdutamente innamorato di Monica. Ma è proprio questo che mette anche il pubblico a conoscenza di una nozione importantissima: non solo Monica e Chandler hanno una storia, ma i due sono davvero innamorati, come Chandler stesso dichiara, esasperato dalle avance finte di Phoebe. È una scena assolutamente esilarante e la regina è lei, Lisa Kudrow.

Joey, Phoebe e il francese – Stagione 10 Episodio 13

Friends: Joey, Phoebe e il franceseSiamo alla fine dello show, la stagione 10, e il titolo della puntata è dedicato proprio a questa scena: The One Where Joey Speaks French, da noi Lezioni di francese. La carriera di attore di Joey è ad un punto morto, dopo i fasti di Days of Our Lives e l’attore decide di tentarle tutte, anche falsificando il suo curriculum, pur di riuscire ad ottenere un ruolo. Il problema è che se poi ti prendono perché nelle tue capacità c’è anche il parlare fluentemente il francese, ma in realtà non lo sai né leggere né parlare, allora le cose si fanno difficili.

Per fortuna di Joey, la sua più cara amica, Phoebe, parla fluentemente la lingua, e tenta di insegnarne i rudimenti al nostro. Il risultato è esilarante oltre che disastroso per il povero Joey che non riesce a spiccicare una parola di francese con il risultato che perde disastrosamente il ruolo. A cercare di metterci una pezza, a modo suo, interviene sempre Phoebe che, nei panni del suo alter ego Regina Falange, spiega al regista dello spettacolo di Joey che il ragazzo è in realtà ritardato e cerca di giustificarlo, dando il colpo di grazia agli spettatori in lacrime per le risate.

Sette! – Stagione 4 Episodio 11

FriendsThe One With the Phoebe’s Uterus, che da noi si chiama Regalo di Nozze, racconta di Phoebe che decide di “prestare” il suo utero al fratello e a sua moglie Alice come madre surrogata. Il grande gesto di generosità di Phoebe è perfettamente in character ma è anche una strategia degli showrunner per mettere in trama il fatto che Lisa Kudrow era rimasta incinta. Nonostante sia una storyline bellissima, non è certo il momento più divertente dell’episodio, il cui scettro va a Monica.

Chandler comincia ad uscire con l’ex di Joey e naturalmente si sente in competizione con l’amico da un punto di vista sessuale. Presto scopre che i suoi timori erano fondati e che in effetti Joey ci sapeva fare molto di più rispetto a lui (i due vivono nello stesso appartamento e hanno le camere da letto adiacenti…). Così, Chandler decide di andare dalle ragazze per farsi dare qualche consiglio. Monica, con Rachel a consulenza, offre a Chandler una rapida ma efficace lezione di anatomia che termina con una sequenza sempre più veloce di numeri, che indicano le zone erogene. Il risultato è assolutamente travolgente, mentre la reazione di Chandler è altrettanto impagabile, assolutamente stupito. Chi invece sarà eternamente grata alle due ragazze è la nuova fidanzata di Chandler, come dimostra la coda dell’episodio!

I miei occhi! – Stagione 5 Episodio 14

Come promesso siamo tornati ad un’altra scena dell’episodio The One Where Everybody Finds Out, Io so che tu sai che io lo so, una scena per la quale basta un fotogramma per sentire la voce di Lisa Kubrow che urla “i miei occhi! I miei occhi!”. Ci troviamo cronologicamente poco prima rispetto alla scena di seduzione descritta più su. Phoebe e Rachel sono nell’appartamento dell’uomo nudo (Ugly Naked Guy) che vive di fronte a Monica e che ha lasciato casa che a sua volta Ross spera di affittare.

Dalla finestre del nuovo appartamento, Phoebe riesce a vedere la vetrata di Monica e ad assistere a un estemporaneo scoppio di passione tra Chandler e Monica. La ragazza, non essendo al corrente della relazione trai due, comincia a urlare scompostamente e ad urlare come detto sopra. Una scena che non ha assolutamente rivali, se non quella che stiamo andando a descrivere di seguito e che occupa il gradino più alto del podio.

La scommessa – Stagione 4 Episodio 12

Friends

Si intitola The One With the Embryos in originale, perché in questa puntata Phoebe si fa impiantare gli embrioni fecondati del fratello e di sua moglie, tuttavia la traduzione italiana del titolo sceglie di porre l’accento sulla parte effettivamente più divertente dell’intero episodio, della stagione e secondo chi scrive anche della serie intera. A causa del fatto che Chick e Duck, la papera e il gallo domestici dei ragazzi, sono molto rumorosi svegliando le ragazze ad orari improbabili, Monica e Rachel coinvolgono Chandler e Joey in una lunga serie di scommesse che hanno come scopo quello di liberarsi dei pennuti, ma pian piano la posta in gioco si alza, fino a mettere in palio l’appartamento dalle pareti viola di Monica.

La sfida, attentamente strutturata da Ross, verte su domande personali reciproche, atte a saggiare la conoscenza reciproca e a far cadere l’avversario. Non stiamo qui a dire quante e quali siano le domande più assurde e lue risposte ancora più assurde al gioco, ma le ragazze vengono colte in fallo quando viene loro chiesto, per una sfida finale, quale sia il lavoro di Chandler Bing. Ignare della sua posizione, sono in difficoltà, fino a che Rachel non urla “è un traferitore!”. L’urlo di Monica e la sua voce che dice “that’s not even a word ! (Non è nemmeno una parola!)” Ancora riecheggia, inalterata nei corridoi degli studi televisivi e nelle orecchie dei fan di tutto il mondo. La perfezione.

Chissà se ne Friends: The Reunion (dal 27 maggio, disponibile su Sky e in streaming su NOW), non ci sia un riferimento a quella scena memorabile.

Valley of the gods, recensione del film di Lech Majewski

Valley of the gods, recensione del film di Lech Majewski

Valley of the gods è il nuovo film del regista polacco Lech Majewski. L’artista dalla ricca formazione, e i poliedrici interessi culturali, ha finito di girare il film al termine del 2019, che però uscirà il 3 giugno prossimo grazie all’attesa della CG Entertainment a volerlo presentare, proprio per permetterne l’inaugurazione nelle sale cinematografiche e non su piattaforma.

Lech Majewski vanta una carriera che affonda le radici nei meandri della pittura e di cui Busquiat del 1995, e il trittico girato dal 2004 al 2013 (composto da Il giardino delle delizie, I colori della passione e Onirica) ne sono un chiaro esempio di celebrazione.

Nel corso dei decenni ha dunque avuto modo di tracciare sempre più chiaramente il suo stile, assestandosi su un tratto narrativo che rimarca il gusto per il fantastico e che si muove principalmente sul piano del sogno, se non addirittura del metacinema. E Valley of the gods è quasi completamente immerso in questo discorso.

La trama di Valley of the gods

Il film si apre col mostrare la crisi lavorativa e relazionale dello scrittore John (Josh Hartnett), che, spinto dal suo analista, riprende a scrivere raccontando la storia di Wes Tauros (John Malkovich), l’uomo più ricco del mondo, che vive angosciato e annoiato in un castello in compagnia del suo maggiordomo (Keir Dullea), tentando di trovare una donna che sia l’esatta copia della moglie defunta (Bérénice Marlohe).

E, in tutto ciò, su un piano che si potrebbe definire forse più reale, le terre del popolo dei Navajo sono minacciate dall’azienda dello stesso Tauros, delle quali vuole impadronirsi per sfruttarne i giacimenti di uranio.

Tutta la storia si sviluppa quindi su due livelli: John che, perso, devastato dalla fine del suo matrimonio, scrive circondato dai Navajo che gli fanno da sfondo, anche loro aggrediti da un nemico che non si vede, ma che subdolamente attacca ed erode da dentro; e ciò che nasce dalla penna di John, un mondo in penombra a cui accediamo attraverso i suoi sogni notturni. E, con cambi talvolta surreali, i due piani si scambiano e comunicano continuamente, confondendosi e mettendo del tutto in disparte la fluidità della narrazione, proprio perché secondaria.

Lo scopo di Lech Majewski è dichiaratamente quello di parlare dello stesso linguaggio con il quale racconta. Il popolo dei Navajo, apparentemente inerme di fronte alla forza predatoria dello sfruttamento, possiede una ricchezza interiore dall’altrettanto enorme potere creativo, se non addirittura distruttivo. Esattamente come John che – a detta proprio di Wes Tauros – con la sua penna può dare la vita, toglierla o ferire.

E il regista è esattamente questo che mette in scena: la potenza dell’arte, nella sua più profonda spiritualità, che racconta se stessa e quel che è in grado di fare. Poiché, nella sua versione più pura e primordiale, è la sola in grado di mettere l’uomo in dialogo con la propria bellezza.

Iron Man: Clark Gregg ricorda la fiducia riposta nel talento di Robert Downey Jr.

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Sono passati 13 anni da quando Iron Man, il primo film del MCU diretto da Jon Favreau, ha debuttato nelle sale dando il via ad uno dei franchise più amati e di successo della storia. Il film ha rappresentato un enorme rischio per Kevin Feige e il suo team, non aiutato neanche dalla scelta di Robert Downey Jr. come protagonista, che proprio in quel periodo si stava riprendendo da alcune vicissitudini personali assai burrascose.

Tuttavia, Favreau era convinto che l’attore fosse perfetto per la parte, e alla fine riuscì a convincere la Marvel ad ingaggiarlo. Oltre a Favreau, però, c’era anche un altro membro del cast del film che era convinto delle potenzialità di Downey: si tratta di Clark Gregg, la star della serie Agents of SHIELD, che ha debuttato nei panni dell’agente Coulson proprio nel film del 2008.

Ricordando il suo coinvolgimento nel primo Iron Man in occasione della partecipazione al podcast At Home with Creative Coalition, Gregg ha rivelato di essere stato subito rapito dall’idea del film, anche se molti erano scettici in merito alla sua effettiva riuscita. Inoltre, ha spiegato di non aver mai dubito del talento di Robert Downey Jr. e del fatto che potesse davvero riuscire a costruire quel personaggio così iconico che avrebbe poi fatto la storia.

“Dal momento in cui ho saputo che Jon Favreau avrebbe diretto il film, con Robert Downey Jr. nei panni di Iron Man e con anche Gwyneth Paltrow e Jeff Bridges nel cast, ho capito che se Robert non si fosse lasciato andare a certi atteggiamenti derivanti dai suoi problemi di dipendenza e avrebbe dimostrato di essere il talento che tutti sapevamo in realtà essere, allora avrebbe sicuramente dato vita ad una delle migliori versioni del personaggio, probabilmente la migliore versione possibile in assoluto. E ci è riuscito, ci è riuscito davvero.”

Il futuro di Robert Downey Jr. al cinema e nel MCU

Robert Downey Jr. non ha avuto ancora la fortuna che cercava dopo aver chiuso con il MCU, dal momento che Dolittle, il primo film post-Avengers, è stato un colossale flop. È possibile che l’attore possa riprendere il suo ruolo in una delle prossime serie Disney+, anche se ciò potrebbe offuscare l’eredità “cinematografica” del suo Iron Man.

Tuttavia, dovremmo rivedere il personaggio di Iron Man un’ultima volta nell’atteso Black Widow, che sarà ambientato tra gli eventi di Civil War e Infinity War. Anche se non è stato ancora confermato ufficialmente, è probabile che il personaggio di Tony Stark apparirà in un flashback.

Zack Snyder su Il Ritorno del Cavaliere Oscuro: “Niente Affleck e Cavill nella mia versione”

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Zack Snyder non ha mai fatto mistero del fatto che gli piacerebbe realizzare un film basato sulla miniserie a fumetti “Batman: Il Ritorno del Cavaliere Oscuro“, probabilmente una delle run più memorabili dell’eroe.

La miniserie in quattro parti è incentrata su un Bruce Wayne molto più anziano e ormai in pensione. Tuttavia, Bruce decide di tornare a combattere il crimine, nonostante i pareri contrari sia della polizia di Gotham che del governo degli Stati Uniti. Bruce mette in scena la propria morte alla fine della serie, che si conclude con l’Uomo Pipistrello che si prepara a continuare a proteggere la sua città. La miniserie presenta anche molti personaggi noti dell’universo di Batman, tra cui James Gordon, Due Facce, Joker e Catwoman.

Di recente Snyder è tornato a parlare ancora una volta del suo desiderio di un film basato su Il Ritorno del Cavaliere Oscuro, spiegando che per i ruoli di Batman e Superman ingaggerebbe due nuovi attori. Parlando con Josh Horowitz all’interno del podcast Happy Sad Confused, il regista di Army of the Dead ha parlato della serie a fumetti di Frank Miller come della sua “ossessione”, del suo “Santo Graal” che spera prima o poi di poter davvero portare sul grande schermo.

Tuttavia, alla domanda se la sua versione di questo progetto dei sogni includerebbe Ben Affleck e Henry Cavill nei panni di Batman e Superman, Snyder ha risposto così: “No, non credo proprio. Penso che dovrebbero essere una cosa a sé stante. Sì, decisamente una cosa svincolata da tutto il resto. Solo in quel caso lo farei, al 100%. Penso che riprenderei lo stile di Watchmen, con una grande attenzione al singolo fotogramma. Non credo che sarebbe tanto costoso, ad essere sinceri. Non credo proprio. Sarebbe più un film grintoso.”

L’influenza de “Il Ritorno del Cavaliere Oscuro” sul cinema di Zack Snyder

Batman: Il Ritorno del Cavaliere Oscuro” è universalmente riconosciuto come uno dei più grandi fumetti su Batman di tutti i tempi. Snyder ha preso in prestito diversi elementi da quel fumetto per Batman v Superman: Dawn of Justice, ma anche molti altri film sull’Uomo Pipistrello hanno tratto ispirazione da quell’arco narrativo, tra cui Batman di Tim BurtonBatman Forever di Joel Schumacher e Il cavaliere oscuro e Il cavaliere oscuro – Il ritorno di Christopher Nolan.

The Sandman: annunciato il cast della serie Netflix

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The Sandman: annunciato il cast della serie Netflix

Netflix ha reso noto il cast ufficiale di The Sandman, l’attesa serie tv Originale Netflix basata sull’omonimo fumetto culto di Neil Gaiman.

Protagonisti di The Sandman saranno Tom Sturridge come Dream, Lord of Dreaming. Gwendoline Christie come Lucifero, Ruler of Hell. Vivienne Acheampong è Lucienne, capo bibliotecario e fidato guardiano del regno di Dream. Boyd Holbrook è The Corinthian, un incubo fuggito che desidera assaggiare tutto ciò che il mondo ha in serbo. Charles Dance è Roderick Burgess, il ciarlatano, il ricattatore e mago. Asim Chaudry è Abele. Sanjeev Bhaskar sarà Caino, la prima vittima e il primo predatore.

Kirby Howell-Baptiste nel ruolo della Morte: la sorella più gentile e saggia di Dream. Mason Alexander Park nel ruolo di Desire, il fratello androgino di Dream, con il quale ha una rivalità.  Donna Preston nei panni di Despair, la sorella di Dream che è gemella con Desire. Jenna Coleman nei panni di Johanna Constantine: Coleman interpreta sia il detective dell’occulto del diciottesimo secolo che un’altra versione del personaggio dei giorni nostri. Joely Richardson nel ruolo di Ethel Cripps: l’amante di Burgess e la madre di John Dee. Niamh Walsh interpreta un giovane Cripps. David Thewlis nel ruolo di John Dee / Doctor Destiny: Il figlio pazzo di Cripps il cui tentativo di trovare la “verità” mette a repentaglio il mondo. Gaiman ha descritto Dee come un personaggio “che potrebbe spezzarti il ​​cuore e mantenere la tua simpatia mentre ti porta nei luoghi più oscuri”. 

Kyo Ra come Rose Walker, una giovane donna che cerca il fratello perduto e diventa preda del Corinthian.  Stephen Fry nel ruolo di Gilbert, l’affascinante guardia del corpo di Walker. Razane Jammal nel ruolo di Lyta Hall, l’amica di Walker e una vedova piangono il marito Hector Hall. Sandra James-Young nel ruolo di Unity Kinkaid, il benefattore di Walker che si è recentemente risvegliato da un sonno secolare. Patton Oswalt nel ruolo della voce di Matthew, l’emissario corvo di Dream.

Friends: The Reunion, recensione dell’episodio speciale

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Friends: The Reunion, recensione dell’episodio speciale

Non c’era altro modo per raccontarla, come un ritrovo di vecchi amici che raccontano com’è stata la loro giovinezza condivisa ed è così che si è scelto di portare sullo schermo Friends: The Reunion. Niente Ross, Rachel, Monica, Chandler, Phoebe e Joey, nessun ritorno al Central Per o agli appartamenti di New York, sono stati invece Jennifer Aniston, Courteney Cox, Lisa Kudrow, David Schwimmer, Matthew Perry e Matt LeBlanc a tornare sui set, a rileggere i copioni, a raccontare quel periodo incredibile della loro vita che è durato per tutta la messa in onda di Friends e li ha resi davvero come una famiglia di elezione, un circolo esclusivo che ha dato vita ad uno degli show più amati di sempre. 

L’operazione nostalgia non poteva essere confezionata meglio e sicuramente questo è uno dei pregi di questa attesissima Reunion che è disponibile su Sky e NOW, in Italia, dalle 9.00 del 27 maggio. La scelta dei produttori di mettere sullo stesso piano attori e fan, accompagnando entrambi sulla via dei ricordi rende l’intero episodio / documentario non solo divertente e commovente, ma anche interessante, alla luce delle rivelazioni inedite che escono fuori durante la conversazione con i sei protagonisti, seduti davanti a James Corden che interroga, chiede, domanda e suggerisce.

Naturalmente emozionanti sono i ritorni di altri personaggi simbolo della serie, come Janice / Maggie Wheeler e la sua inconfondibile e fastidiosissima risata, Mr. Heckles / Larry Hankin in vestaglia e broncio, Judy e Jack Geller / Christina Pickes e Elliott Gould che sono stati davvero come dei genitori per i giovanissimi protagonisti, preoccupandosi per loro nella maniera in cui solo un genitore può fare. Ma poi Tom Selleck, James Michael Tyler, Reese Whiterspoon e tanti altri volti che hanno impreziosito lo show; soltanto nei ricordi dei protagonisti compaiono nomi del calibro di Ben Stiller, Brad Pitt e Danny DeVito. 

Uno dei punti di forza di Friends: The Reunion è stato senza dubbio anche la scelta di raccogliere testimonianze trai fan della serie, personaggi noti e persone comuni hanno condiviso il loro legame con lo show: Malala Yousafzai ha raccontato che lo ha guardato al college e grazie allo show ha stretto amicizie immortali, David Beckham che ogni volta che è all’estero per lavoro, lontano dalla sua famiglia, guarda lo show per tirarsi su, Kit Harington che è un fan sfrenato, ma non solo volti noti. Sono state raccolte milioni di testimonianze, delle quali la puntata speciale mostra solo una piccola porzione, che raccontano di quanto la serie sia stata fondamentale, per superare la solitudine, per attraversare la depressione, per sentirsi a casa quando il mondo intorno è ostile, per tornare ad un gruppo di amici che davvero hanno fatto la differenza per tantissimi spettatori. 

Friends: The Reunion, una passeggiata sul viale dei ricordi

Sembra che il segreto di Friends fosse proprio questo, raccontare quella porzione di vita delle persone in cui gli amici sono la famiglia di elezione. Così è un po’ per tutti e così si arriva anche alla chiusura fisiologica del racconto e della serie: quando ognuno comincia ad avere una famiglia sua, è ora di lasciarsi, senza però mai dimenticarsi o perdersi di vista. Ed è così che è andata per gli interpreti di Ross, Rachel, Monica, Chandler, Phoebe e Joey, che nel corso di questi anni, non si sono mai persi di vista pur non ritrovandosi mai più tutti insieme nella stessa stanza. 

Trai momenti più divertenti proposti da Friends: The Reunion, c’è senza dubbio la riproposizione del quiz di conoscenza reciproca (l’episodio è La Scommessa, The One with the Embryos, che si conclude con i ragazzi che si scambiano l’appartamento) che rappresenta una delle vette dello show e che è stato riproposto in forma meta-narrativa. In questa occasione non solo c’è stata la possibilità di rivedere molti amici dello show, comparse e personaggi secondari, ma anche di andare a pescare tra gli episodi più divertenti in assoluto della serie, con il cast che ad un reading-table ha re-interpretato scene iconiche come quella del primo bacio tra Ross e Rachel e quella di Phoebe che scopre la relazione tra Monica e Chandler (chi ha seguito la serie originale in inglese, sente ancora l’eco di quel travolgente “My Eyes! My Eyes!” Di Lisa Kudrow!).

La vera e propria sorpresa, a fine speciale, è stato il fashion show, in cui hanno sfilato famosissimi fan della serie sotto gli occhi increduli di ospiti e protagonisti: da Cara Delevigne a Justin Bieber, i vip si sono prestati a far rivedere al pubblico l’abito da damigella di Rachel al matrimonio del suo ex, l’Armadillo dell’Hanukkah, lo Sputnik, i celeberrimi pantaloni di pelle di Ross!

Come già accennato in apertura, non poteva esserci scelta migliore di questa per riportare insieme gli AMICI che tutti abbiamo avuto (e che continuiamo ad avere), nessun modo più adeguato di questo per raccontare dove sono quei personaggi oggi: sono esattamente dove li abbiamo lasciati, sul pianerottolo, insieme ai gemelli di Monica e Chandler, mentre vanno a prendere un ultimo caffè insieme (“Dove’”), perché è lì che rimarranno per sempre.

Non ci interessa l’oggi di Ross, Rachel, Monica, Chandler, Phoebe e Joey, possiamo immaginare che siano andati avanti con le loro vite, ma quello che hanno dato l’uno agli altri e a tutti gli spettatori è racchiuso in quelle 236 puntate, in 10 stagioni ricche, divertenti e commoventi, ricordate con affetto e grandi sorrisi da tutti. La nostalgia regna sovrana, dunque, ma porta lacrime di gioia e onora il bello che tutti abbiamo vissuto.

Friends: The Reunion

Black Adam darà vita ad un franchise a sé stante?

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Black Adam darà vita ad un franchise a sé stante?

Dopo essere stata ritardata più e più volte a causa della pandemia di Coronavirus, la produzione di Black Adam è finalmente partita il mese scorso. Oltre a Dwayne Johnson nei panni dell’antieroe del titolo, nel film vedremo anche alcuni membri chiave della Justice Society of America. Anche se manca più di un anno all’uscita del film, l’attesa per questo nuovo entusiasmante progetto DC è già parecchio elevata.

In merito al futuro del personaggio nel DCEU, alcuni recenti commenti del produttore Dany Garcia hanno lasciato intendere che i piani per il personaggio di “The Rock” potrebbero estendersi ben oltre il film in arrivo al cinema a luglio del 2022. Intervistato da Variety, infatti, Garcia non ha specificato quanto film di Black Adam siano effettivamente in programma al momento, ma ha comunque anticipato che l’intenzione è quella di dare vita ad un nuovo franchise a sé stante: “Vogliamo realizzare molti film”, ha specificato. “Siamo entusiasti della nostra collaborazione a lungo termine con DC in merito a questa proprietà.”

Nel corso della medesima intervista, Garcia ha parlato anche del costume che Dwayne Johnson sfoggerà nel film e che i fan non vedono l’ora di vedere (nonostante l’attore stia costantemente stuzzicando in merito attraverso il suo account Instagram ufficiale). Senza rivelare alcun dettagli, Garcia ha semplicemente detto: “Ho visto Dwayne con il costume completo e… lasciate che ve lo dica: è una bomba!”

Tutto quello che sappiamo su Black Adam

Il cast completo di Black Adam, oltre a Dwayne Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo, annovera anche Noah Centineo (Atom Smasher), Quintessa Swindell (Cyclone), Aldis Hodge (Hawkman) e Pierce Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis, e Marwan Kenzari, che sarà invece l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato ancora svelato).

Black Adam, che sarà diretto da Jaume Collet-Serra (già dietro Jungle Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a non pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo. Inoltre, la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le cose e costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio. L’uscita del film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio 2022.

Il progetto originale della Warner Bros. su Shazam! aveva previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua nemesi, Black Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla sua origin story. A quanto pare, il film su Black Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi anni duemila.

Disney stava per acquistare la Warner Bros. nel 2016

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Disney stava per acquistare la Warner Bros. nel 2016

Nella giornata di ieri è arrivata la notizia ufficiale che Amazon ha acquistato la MGM attraverso una fusione destinata ad entrare nella storia. In un articolo del New York Times, però, è stato rivelato che già nel 2016 stava per avvenire un altro enorme affare: pare infatti che all’epoca la Disney era pronta ad acquisire WarnerMedia.

Ciò significa che realtà quali Warner Bros., HBO e DC Entertainment sarebbero potuti finire sotto l’egida della Casa di Topolino, aprendo la porta ad un eventuale crossover tra gli universi Marvel e DC, con Kevin Feige a capo del potenziale progetto condiviso. Se fosse accaduto davvero, personaggi come Batman e Superman avrebbero potuto invadere le numerose attrazioni a tema Disney sparse in tutto il mondo, una prospettiva decisamente strabiliante.

“Nell’ottobre 2016, poco prima che Time Warner e AT&T annunciassero il loro accordo, Bob Iger, all’epoca a capo della Disney, chiamò Jeff Bewkes, il capo di Time Warner, secondo quanto riportato da due persone che erano a conoscenza di questi dettagli”, rivela il sito. “Il leader della Disney chiese a Bewkes se fosse interessato ad una possibile fusione. ‘È troppo tardi!’, gli disse Bewkes. C’era già dell’altro in cantiere. Così Iger gli fece gli auguri e riattaccò.”

“Più tardi, Iger ha chiamato un altro capo di un altro importante studio, nella speranza di concludere un nuovo accordo. Era Rupert Murdoch”. Così è nato l’accordo Disney/Fox, che tra le conseguenze più importanti ha visto finalmente il ritorno dei personaggi degli X-Men e dei Fantastici Quattro sotto il controllo dei Marvel Studios, che potranno finalmente aggiungerli al loro amatissimo franchise di successo.

L’uomo d’acciaio doveva condividere lo stesso universo de Il cavaliere oscuro

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L’uomo d’acciaio è uscito nelle sale nel 2013, appena un anno dopo la conclusione della trilogia de Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan. All’epoca, erano numerose le speculazioni secondo cui il film di Zack Snyder era ambientato nel NolanVerse, con i primi trailer del film che in parte rievocano proprio le atmosfere delle pellicole del regista britannico dedicate a Batman.

Ora, è stato proprio Snyder a confermare che quando ha iniziato a sviluppare il riavvio di Superman nel 2010, aveva preso in considerazione l’idea che i due franchise fossero collegati. “Non era fuori discussione al 100%. Ne abbiamo parlato per un po’ di tempo”, ha ammesso il regista durante un’intervista con Josh Horowitz di MTV (via THR).

Ovviamente, se fosse davvero successo, il Superman di Henry Cavill avrebbe diviso la scena con John “Robin” Blake, il poliziotto che ha assunto il ruolo di Batman in assenza di Bruce Wayne, interpretato da Joseph Gordon-Levitt ne Il cavaliere oscuro – Il ritorno. “Sarebbe stato Joseph. Il che avrebbe potuto essere bello”, ha detto Snyder, aggiungendo che capisce perché Nolan ha voluto tenere il suo franchise separato da tutto il resto. “Mi piace che i suoi film non siano stati infangati da altre iterazioni.”

Parlando invece del film che sarebbe poi diventato Batman v Superman: Dawn of Justice, Zack Snyder ha rivelato di aver considerato un altro attore per il ruolo del Crociato di Gotham prima di Ben Affleck, ossia Matthias Schoenaerts, l’attore belga noto per film quali Un sapore di ruggine e ossa, Suite francese, Via dalla pazza folla e Red Sparrow. 

“Ho parlato tanto con Matthias della parte. Non ha mai indossato davvero il costume, ma ho fatto un sacco di mock-up basati su di lui, perché Ben era ancora indeciso. E non lo biasimo. Tutti dovrebbero essere indecisi quando ti viene chiesto: ‘Vuoi interpretare Batman?’.”

Star Wars: J.J. Abrams sull’assenza di pianificazione nella trilogia sequel

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I film originale della saga di Star Wars – al di là di quali potessero essere le idee di George Lucas – sono stati realizzati senza l’attualizzazione di un piano ben preciso e pare che la Lucasfilm abbia adottato la medesima strategia per la trilogia sequel.

A differenza della trilogia originale, però, sappiamo tutti quanto i film arrivati tra il 2015 e il 2019 siano stati penalizzati dalla coesistenza di visioni registiche tra logo contrastanti: il riferimento è, ovviamente, a J.J. Abrams e Rian Johnson, che avevano idee molto diverse in merito al franchise.

In una recente intervista con Collider, è stato proprio Abrams a riflettere sui tre episodi della trilogia sequel e sulla possibilità che, forse, un piano in atto stabilito fin dall’inizio avrebbe potuto giovare in maniera diversa alla conclusione della Saga degli Skywalker.

“Sono stato coinvolto in una serie di progetti in cui credevo di sapere in che direzioni sarebbero andate le cose. A volte ci sono cose che pensi che possano essere apprezzate e che in realtà non funzionano. Altre volte succede il contrario: un elemento a cui non avevi dato peso – che può essere un personaggio così come un determinato avvenimento – diventa improvvisamente una parte importante della storia”, ha spiegato Abrams.

“Ci sono progetti ai cui ho lavorato in cui avevamo delle idee che però non abbiamo elaborato a sufficienza, o semplicemente avevamo delle idee ma alla fine non ci è stato permesso di realizzarle nel modo in cui volevamo”, ha aggiunto. “Ho sperimentato tutti i tipi di situazione in cui pianifichi le cose in un certo modo e all’improvviso ti ritrovi a fare qualcosa che è totalmente l’opposto. A volte funziona, altre volte no. E può succedere che non funzioni sia quando hai pianificato le cose in un certo modo, sia quando sei consapevole di non averlo fatto.”

“Non sai mai veramente come possono andare le cose, ma se c’è una cosa che ho imparato, in alcuni casi passando per esperienze davvero pesanti, è che avere un piano è la cosa più importante, perché altrimenti non stai cosa stai mettendo in piedi”, ha ribadito il regista. “Se non hai un piano, non sai cosa enfatizzare. Perché se non conosci il destino dei personaggi e quell’aspetto inevitabile della storia, allora vali quanto vale la tua ultima scena, o la tua ultima battuta, o il tuo ultimo effetto speciale… quando tu sai che vuoi condurre lo spettatore verso il punto cruciale.”

Il futuro della saga di Star Wars

Di recente è stato confermato Rogue Squadron, primo film ad arrivare nelle sale dopo la conclusione della saga degli Skywalker. Il film, diretto da Patty Jenkins (regista di Wonder Woman), verrà distribuito nelle sale a dicembre 2021.

Oltre a Rogue Squadron, sappiamo che a Rian Johnson, regista de Gli Ultimi Jedi, è stata affidata la scrittura di una nuova trilogia basata su nuove storie e nuovi personaggi, ma su quel progetto non si hanno aggiornamenti da diverso tempo. In passato, anche ai creatori di Game of Thrones, David Benioff e D.B. Weiss, era stato affidato lo sviluppo di una trilogia parallela: sfortunatamente, il duo ha deciso poi di abbandonare il progetto.

In sviluppo c’è anche un misterioso film che sarà prodotto da Kevin Feige, presidente dei Marvel Studios, e che sarà scritto da Michael Waldron, sceneggiatore di Doctor Strange in the Multiverse of Madness

Cillian Murphy ricorda il suo provino per il ruolo di Bruce Wayne in Batman Begins

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In origine, prima di essere scelto per il ruolo del Dr. Jonathan Crane, Cillian Murphy aveva sostenuto il provino per il ruolo di Bruce Wayne in Batman Begins. L’attore irlandese ha più volta lavorato con Christopher Nolan, recitando anche in pellicole quali Inception (2010) e Dunkirk (2017).

Nel 2013, lo screen test di Murphy che indossava mantello e cappuccio e leggeva una scena del film con Amy Adams nei panni di Rachel Dawes (ruolo poi affidato a Katie Holmes), è stato pubblicato tra i contenuti extra della versione Blu-ray di “The Dark Knight Trilogy: Ultimate Collector’s Edition”.

In una recente intervista con THR, Cillian Murphy ha spiegato di aver rivisto quel provino per il ruolo di Batman grazie ai suoi figli che glielo hanno mostrato online. “Non credo di essere mai stato realmente ad un passato dall’ottenere la parte”, ha spiegato l’attore. “L’unico attore che poteva interpretare quel ruolo, in quel momento, era Christian Bale, secondo me, e ci è riuscito alla grande. Per me è stata solo un’esperienza, che poi mi ha portato a tutt’altro. Mi ha portato allo Spaventapasseri e all’inizio di una lunga collaborazione con Chris. Ripenso con molto, molto affetto a quel periodo, ma non mi sono mai, mai, mai considerato adatto per un ruolo come quello di Bruce Wayne.”

All’epoca del suo provino per Batman Begins, Murphy era noto al grande pubblico per il film 28 giorno dopo (2002). Il ruolo di Spaventapasseri gli ho ovviamente regalato la fama internazionale, cresciuta in seguito anche grazie al ruolo di Thomas Shelby nell’acclamata serie tv Peaky Blinders, di cui sta attualmente girando la sesta e ultima stagione. Prossimamente lo vedremo anche in A Quiet Place II al fianco di Emily Blunt.

Luck: recensione della serie tv con Dustin Hoffman

Luck: recensione della serie tv con Dustin Hoffman

A dieci anni dalla cancellazione, dovuta alla carenza di pubblico e alla morte accidentale di tre dei cavalli utilizzati per le riprese, Sky recupera la serie tv Luck (2011), creata da David Milch che combina dramma, azione e introspezione psicologica dei personaggi grazie a un ottimo lavoro di messa in scena e scrittura. Inoltre, lo show presenta un cast eccezionale, capitanato da Dustin Hoffman e Nick Nolte e un episodio pilota diretto da Michael Mann.

Luck: la trama

Luck è una serie tv ambientata nel mondo delle corse ippiche. Fulcro della narrazione è l’ippodromo, dove si incrociano personaggi che vi lavorano ma anche chi, su quel mondo, specula tramite scommesse e sotterfugi vari. Dustin Hoffman è Ace Bernstein, grande burattinaio del mondo delle scommesse, gangster finito in galera per salvare alcuni suoi complici. La serie muove le fila dal suo rilascio, tuttavia senza concentrarsi esclusivamente su questo personaggio. Luck si presenta infatti come una serie corale: già a partire dal pilot si sviluppano almeno 4 storyline che, pur essendo legate fra loro, riusciranno a ritagliarsi una loro dimensione identificativa. Ci troviamo immersi nel mondo di scommettitori, alle prese con la puntata più importante della loro vita, giovani fantini, allenatori, dai tratti caratteriali ambigui moralmente. C’è l’autista/scagnozzo di Chestern, Gus “Il Greco” Demitriou (Dennis Farina) che lo aiuta nel gestire il suo cavallo da corsa dato che Ace, come pregiudicato, non può possederne uno; il romantico allenatore Walter Smith (Nick Nolte), che combatte contro il sistema marcio e corrotto di chi vuole scommettere sui suoi cavalli, e contrappunto del personaggio di Turo Escalante (John Ortiz), che aveva già lavorato con Mann in Miami Vice e qui interpreta un immigrato peruviano che si è fatto strada fino a diventare un addestratore di cavalli, dalle tattiche poco raccomandabili. Ci sono poi Joey Rathburn (Richard Kind), un agente di fantini viscido e avaro e il duo di giocatori incalliti Marcus e Renzo (Kevin Dunn e Ritchie Coster).

Serie tv Luck

Luck: un sodalizio artistico che porta a una scrittura e uno stile visivo ben riconoscibile

Per quanto riguarda la componente visiva, Mann dà il meglio di sé nelle sequenze delle corse dei cavalli: un effetto imponente, scandito da un occhio cinematografico che riesce a mettere in evidenza particolari come i fasci muscolari degli animali, che conferiscono sfumature pittoriche all’inquadratura. Le corse dei cavalli si identificano come il momento filmico in cui la potenza lirica delle immagini e quella narrativa permettono alla serie di fare un salto di qualità. Nonostante alcuni momenti di lenta e scialba tensione e coinvolgimento emotivo, i momenti in cui seguiamo le corse si confermano sempre di grande partecipazione emotiva. Merito di Milch è il riuscire a fondere un mondo affascinante e sporco (le scommesse e il relativo giro di affari), con l’adrenalina, l’istintualità e il pathos della competizione.
Gli stereotipi del gangster movie e della malavita connessa a questo genere sembrano preponderanti, con figure come scommettitori cronici e quella del procuratore dei fantini, talmente estremi da sembrare la riproposizione di tipologie di personaggi di contorno di qualche gangster movie anni ’40.

Alla regia si alternano, oltre a Michael Mann, altri navigati sceneggiatori/produttori: Terry George (Nel Nome del Padre, Hotel Rwanda), Allen Coulter (i Soprano, BoardWalk Empire, Vinyl), Phillip Noyce (Dead Calm, Rabbit-Proof Fence), Bryan Kirk (Game of Thrones, Penny Dreadful), Henry Bronchtein (i Soprano) e Mimi Leder: quest’ultima, direttrice del finale di stagione (conseguentemente anche di serie) a volte si appoggia troppo a certa retorica e a certune convenzionalità (notiamo un montaggio alternato purtroppo non sfruttato al meglio e piuttosto piatto, per esempio durante le due gare di cavalli) ma riesce a ritagliarsi anche intuizioni più riuscite: ad esempio l’inserimento e l’utilizzo delle due canzoni (“Nasty Letter” di Otis Taylor per Mon Gateau ed “Elements and Things” di Tony Joe White per Gettin’ up Morning vs. Pint of Plain). Altra nota di merito della serie sono infatti le tracce musicali: una soundtrack rifinita di tutto punto e che accompagna al meglio lo sviluppo della narrazione.

Ulteriore punto di forza della serie è la scenografia, soprattutto il come sono stati curati gli esterni scelti per le riprese, nello specifico l’ippodromo, vero e proprio personaggio principale della serie (già protagonista di A Day at the Races di Sam Wood & Marx Brothers) di Santa Anita Park, Arcadia, California, il cui fascino è suggellato dalle svettanti e verdeggianti palme californiane e dal profilo delle San Gabriel Mountains sullo sfondo.

Come molte serie HBO, Luck richiede allo spettatore pazienza per poter ingranare la marcia ed entrare nel vivo dello sviluppo narrativo. La trama è in realtà piuttosto densa, ricca di personaggi sfumati e il montaggio non sente il bisogno di precipitarsi e martellare i temi principali. L’avvicendarsi degli eventi renderà ogni episodio più avvincente e caratterizzato da una scrittura arguta e ambiziosa, che cerca di ripagare l’attesa nel traguardo.

Nonostante la mancata conclusione narrativa generale, tutte le altre sottotrame riescono a giungere a una risoluzione, in particolare la storyline connessa al gruppo di scommettitori, quasi coro greco dell’intera vicenda, onnisciente dall’alto delle gradinate dell’ippodromo. Interessante come il loro bagaglio linguistico sia estremamente gergale e specialistico, quasi impenetrabile per noi spettatori, eppure emerge l’ingegno di Milch nel riuscire a comporre dialoghi pregni di musicalità dove spicca prepotentemente l’importanza del rapporto interpersonale e di gruppo rispetto al linguaggio e alle parole del singolo.

Luck, come da titolo, affronta tematiche connesse alle varie manifestazioni della fortuna nel ciclo vitale e alla loro progressione nel tempo. La Storia, il destino, la determinazione e le coincidenze sono il motore trainante delle differenti storyline: la fortuna, il bene e il male che incontriamo sembrano arrivare a noi senza troppe spiegazioni, e resistono a giudizi morali. Ciò in cui Luck eccelle è il dipingere la disperazione venale del gioco di azzardo, teatro di nuovi giocatori che cercano insaziabilmente di arricchirsi in poco tempo, e di giocatori di vecchia data che ambiscono continuamente ad aumentare la propria fortuna, in un circolo vizioso che non conosce tregua.

Aaron Taylor-Johnson sarà Kraven il Cacciatore per SONY

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Aaron Taylor-Johnson sarà Kraven il Cacciatore per SONY

Aaron Taylor-Johnson sarà Kraven il Cacciatore per Sony Pictures che ha in programma di capitalizzare le sue property relative allo spiderverse. Il film sarà diretto da J.C.Chador e la sceneggiatura è affidata a Art Marcum & Matt Holloway e Richard Wenk. Avi Arad e Matt Tolmach produrranno.

Kraven è stato introdotto nei fumetti di Spider-Man nel 1964, come cattivo. Nato Sergei Kravinoff, si considera il miglior cacciatore del mondo, un titolo che si è guadagnando cacciando spesso a mani nude. Più tardi ha assunto un super-siero che gli ha conferito una super forza e un invecchiamento molto molto rallentato.

Per Aaron Taylor-Johnson è il terzo adattamento da fumetti al cinema, dopo Kick-Ass del 2010 e Avengers: Age of Ultron del 2015. Il film su Kraven dovrebbe arrivare invece il 13 gennaio 2023.

Dove eravamo rimasti: trama, cast e curiosità sul film con Meryl Streep

Da quando nel 2008 la premio Oscar Meryl Streep ha dimostrato con il film Mamma mia di saper cantare, diversi sono stati i ruoli che l’hanno vista alla prese con tale capacità. Tra tutti, però, si ricorda in particolare il titolo del 2015 Dove eravamo rimasti, dove ricopre il ruolo di una scatenata rocker. A dirigerla in questa commedia che molto si concentra sui delicati rapporti famigliari, vi è il premio Oscar Jonathan Demme, autore noto per i suoi film drammatici o thriller come Il silenzio degli innocenti e Philadelphia, e che ha qui dimostrato nuovamente con questo ultimo film prima della sua scomparsa di saper padroneggiare con grazia ogni genere possibile.

Il film, una commedia agrodolce, è inoltre stato scritto dalla premio Oscar Diablo Cody, già autrice di note pellicole come Juno e Young Adult. Per questa sua nuova storia, la sceneggiatrice si è in particolare ispirata alla vita di sua suocera, la quale ha dedicato gran parte delle proprie energie al suonare in una band locale nel New Jersey. Convinta che l’esistenza di quella donna fosse perfetta per un film, la Cody ha così iniziato a concepire una storia che trova nei rapporti tra parenti il suo nucleo fondante. Allo stesso tempo, suo obiettivo era quello di dar vita a personaggi complessi per attrici che, oltre una certa età faticano a trovarne.

Apprezzato per la sua energia, le canzoni e le interpretazioni del casto, Dove eravamo rimasti porta con sé lo spettatore a riprendere in mano i nodi irrisolti che ognuno ha nella propria vita, cercando di scioglierli una volta per tutte con dolcezza. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Dove eravamo rimasti: la trama del film

Protagonista assoluta del film è Linda, meglio nota con il nome d’arte di Ricki Rendazzo. Sin da giovanissima è la frontman della rock band The Flash, per seguire la quale ha abbandonato il ricco marito e tre figli. Gli anni sono però ora passati anche per lei e nonostante alcune esibizioni in piccoli locali, Linda è ormai sul viale del tramonto. Si è inoltre vista costretta anche a cercarsi un lavoro più stabile come cassiera in un supermercato. La vita sembra dunque non avere più sorprese in canna per lei, fino a quando un giorno non riceve un’inaspettata chiamata proprio dal suo ex marito Pete Brummel.

L’uomo le chiede di tornare a casa, poiché la loro figli Julie è stata lasciata per un’altra donna dall’uomo che si apprestava a sposare, cadendo così in piena depressione. Pur se inizialmente riluttante a tornare a casa, Linda inizia inevitabilmente a sentire il richiamo di questa, decidendo infine di ripresentarsi dalla sua famiglia. Da subito si accorgerà però di non essere particolarmente ben voluta neanche dagli stessi figli, i quali accusano ancora l’essere stati da lei abbandonati in tenera età. Per Linda sarà necessario riprendere le cose da lì dove erano state lasciate, cercando di ricostruire interi rapporti e fare pace anche con sé stessa.

Dove eravamo rimasti cast

Dove eravamo rimasti: il cast del film

Come anticipato, ad interpretare la scatenata Linda vi è l’attrice tre volte premio Oscar Meryl Streep. La Cody ha scritto il personaggio proprio pensando a lei, convinta che sarebbe stata perfetta nei panni di una rocker. La Streep rimase infatti entusiasta di Linda. Tale ruolo le permetteva infatti di fare cose mai fatte prima per un film e di sfoggiare nuovi aspetti di sé. Oltre a cantare personalmente i brani presenti nel film, la Streep volle inoltre prendere anche lezioni di chitarra, imparandola a suonare per poter farlo realmente anche durante le riprese. L’attrice è poi naturalmente stata lodata per la sua interpretazione, giudicata come particolarmente vivace e convincente.

Accanto a lei, nei panni dell’ex marito Pete vi è invece l’attore Kevin Kline. Questi desiderava da tempo poter recitare in un film di Demme, essendo un suo ammiratore. Per lui si è trattato inoltre del terzo film girato insieme alla Streep dopo La scelta di Sophie e Radio America. Nei panni di Julie, la figlia di Linda, vi è l’attrice Mamie Gummer, la quale è la vera figlia della Streep nella realtà. Pur avendo già recitato insieme in altri film, questa è stata la prima volta che le due hanno avuto modo di interpretare proprio madre e figlia. Audra McDonald, pluripremiata attrice di Broadway, è invece presente nel ruolo di Maureen, la nuova compagna di Pete. L’attore Sebastian Stan interpreta invece Joshua Brummel, mentre Rick Springfield è Greg.

Dove eravamo rimasti: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Dove eravamo rimasti è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Apple iTunes, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 26 maggio alle ore 21:20 sul canale Rai 2.

Fonte: IMDb

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