DC, Warner Bros. Global Brands and
Experiences e WarnerMedia celebrano con un evento globale gli 80
anni della Paladina della Giustizia e Guerriera per la Pace
dell’universo DC, Wonder Woman, in occasione della Giornata
Internazionale della Donna. Accogliendo la chiamata a vedere il
mondo attraverso gli occhi di Wonder Woman e a
“Believe in Wonder“, la celebrazione dell’80° anniversario
mira a sottolineare il messaggio intramontabile e pertinente di
speranza ed emancipazione della Supereroina, con contenuti
originali, fumetti commemorativi, libri e collezioni, ed esperienze
di moda globali. Questa campagna che si estenderà per vari mesi,
culminerà con la celebrazione mondiale del Wonder Woman
Day il 21 ottobre.
La celebrazione
dell’80° anniversario di Wonder Woman include contenuti, comics,
libri, moda e molto
altro:
“Wonder
Woman 1984”, l’attesissimo film diretto da Patty
Jenkins con protagonista
Gal Gadot, arriva in DVD, Blu-Ray, 4K e Steelbook 4K da
venerdì 12 marzo. Nelle versioni Blu-Ray e 4K sono inclusi
i contenuti extra del film, tra cui spiccano gli speciali
“Scene Studies”, “The Making Of Wonder Woman 1984” e “Gal &
Kristen”. Tutte le versioni sono già disponibili per il
pre-order su Amazon.
Gli iconici e famosi titoli televisivi di Wonder Woman trovano
nuova vita con l’esclusivo video “retro-remix”, che attinge alla
nostalgia di Wonder Woman, con Gal Gadot che fa il caratteristico
“giro” che Lynda Carter ha reso famoso nella serie originale.
DC e WarnerMedia annunciano un video dal potente impatto
ispirato a Wonder Woman, che mostra l’incidenza delle donne di
tutto il mondo. Quest’anno, WarnerMedia produrrà video che puntano
i riflettori su 80 “Women of Wonder” tra cui donne
“reali”, giornaliste di network e talenti, figure culturali,
esperte, influencer e celebrità che – come la stessa Wonder Woman –
emergono nel loro campo, come delle vere eroine della vita reale,
dandoci delle motivazioni per “Believe in Wonder“.
Le Designer di fama mondiale Venus Williams, Camilla e Azede
Jean-Pierre hanno collaborato con Warner Bros. Consumer Products,
per le collezioni di moda ispirate a Wonder Woman. È ora
disponibile la linea di abbigliamento sportivo “I Am Wonder
Woman” di EleVen, della campionessa internazionale di
tennis ed imprenditrice Venus Williams. È inoltre disponibile una
lussuosa collezione in edizione limitata
della designer australiana Camilla, ed infine, alla fine di
questo mese, la pluripremiata designer Azede Jean-Pierre presenterà
una collezione personalizzata con capolavori mai visti prima.
A partire da oggi, DC onora la creazione e
l’eredità di Wonder Woman rendendo All-Star Comics
#8 (la prima apparizione di Wonder Woman),
Sensation Comics #1 (il primo
fumetto intitolato a Wonder Woman) e Wonder Woman
#1 (1942 ) disponibili e gratuiti su DC UNIVERSE
INFINITE.
Viene altresì oggi annunciato che Wonder Woman 80th
Anniversary 100-Page Spectacular riunirà alcuni dei
più grandi narratori di fumetti e intrattenimento per un tributo a
Wonder Woman, in un souvenir da collezione che sarà disponibile ad
ottobre in occasione del Wonder Woman Day. Gli
appassionati potranno leggere storie originali ed osservare un
bellissimo art montage dell’artista vincitore dell’Eisner Award,
Yanick Paquette (Wonder Woman: Earth One) con i colori di
Nathan Fairbairn.
DC debutta con la custom art che rende omaggio
al retaggio di Wonder Woman con uno sguardo al suo futuro. Il
design pop art è stato creato da INNOCEAN USA, che ha anche
disegnato il logo dell’80° anniversario, e si è ispirato
all’iconica copertina di Wonder Woman # 4 (2016)
dell’artista Nicola Scott.
Contenuti ed esperienze
aggiuntive che onorano il potere delle donne e la nostra Wonder
Woman:
DC
UNIVERSE INFINITE: le nuove selezioni di Wonder Woman
saranno rese disponibili alla lettura gratuita ogni mese, insieme a
raccolte curate che celebrano storie fondamentali nel corso dei
decenni. Consultate il DC Community
Book Club per alcune imminenti proposte di Wonder Woman, e
conversazioni epiche con altri fan!
DC Shop: acquista
qui l’esclusiva
maglietta “Believe in Wonder” dell’80° anniversario di Wonder
Woman.
Storie in
Digitale: i fan di tutte le età potranno divertirsi
ascoltando quattro nuovissime storie su You Choose Wonder Woman
Stories di Capstone disponibili tramite l’Assistente Google
qui oggi! Gli utenti di Google possono anche dire “Ehi
Google, vai su Wonder Woman Stories” o “Vai su You Choose
Wonder Woman Stories” per visualizzarle sul proprio
dispositivo. Inoltre,Serial Box pubblicherà la
loro storia serializzata Wonder Woman: Heartless
esclusivamente tramite l’app Serial Box. Questa storia è ora
disponibile per il pre-ordine
e uscirà il 25 marzo.
Warner Bros.
Games celebrerà l’anniversario di Wonder Woman tutto
l’anno, tramite promozioni e attivazioni speciali nei suoi popolari
titoli di gioco in corso, come DC
Universe Online, Injustice 2 e DC Legends.
Inoltre, Nintendo si unirà ai festeggiamenti il 4 giugno 2021 con
l’uscita di DC Super Hero Girls: Teen Power, un nuovissimo
titolo per il sistema Nintendo Switch con Wonder Woman in un ruolo
principale, al fianco di Batgirl e Supergirl, mentre cercano di
proteggere Metropolis da un temibile gruppo di nemici.
DC Wonder Woman Virtual
Run (5K o 10K) di Rugged Races in collaborazione con
Warner Bros. Consumer Products tornerà per il secondo anno dopo il
record di partecipanti del 2020. Famiglie e singoli scopriranno che
la corsa virtuale è un ottimo modo per muoversi, e portare nelle
loro vite un po’ dell’invincibile spirito guerriero di Wonder
Woman. Le registrazioni apriranno a luglio. Per ulteriori
informazioni visitate il sito dcwonderwomanrun.com.
Con il film del 2003
Underworld ha avuto inizio quella che è
oggi considerata tra le più importanti saghe di genere
horror degli ultimi anni. Composta da cinque film, questa ha
portato sul grande schermo lo scontro tra vampiri e licantropi,
creature fantastiche che ben prima di Twilight hanno mostrato
qui tutto il loro potenziale. Il primo film, diretto da Len
Wiseman, è oggi considerato un vero e proprio cult del suo
genere, capace di combinare al suo interno numerosi generi per dar
vita ad una storia quantomai avvincente. Nel 2006 è poi arrivato al
cinema il suo primo sequel, Underworld –
Evolution, nuovamente diretto da Wiseman.
La storia scritta da
Danny McBride presenta anche stavolta quella serie
di elementi tipici tanto dell’horror quanto del fantasy. In
particolare, infatti, è l’aspetto visivo del film a colpire. Cupo e
ricco di violenza, questo mostra in modo più che adeguato tutta la
brutalità che intercorre tra le due fazioni opposte. Ed è stata
proprio questa sua atmosfera a decretare il successo di
Underworld, attirando tanto i fan del genere quanto dei
nuovi curiosi. Non capita infatti tutti i giorni di poter vedere
due delle creature più celebri della cultura popolare darsi
battaglia fino all’ultimo sangue.
Con un budget di 45 milioni di
dollari, e un incasso di 113, questo secondo capitolo ha confermato
l’interesse nei confronti della saga. La storia inizia così ad
espandersi sempre di più, lasciando già da qui intravedere alcuni
risvolti futuri che non faranno che generare ulteriore attesa e
coinvolgimento. Prima di intraprendere una visione di questo
secondo film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e ai suoi sequel. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Underworld – Evolution: la trama
del film
Come il precedente, anche questo
secondo capitolo porta avanti la battaglia tra i Vampiri e Lycan.
Le origini delle due specie vengono qui esplorate con un tuffo nel
passato. Qui si fa la conoscenza del vampiro
Marcus, il quale insieme al temibile
Viktor, imprigiona suo fratello
William, capostipite dei Lycan. Secoli dopo,
Marcus si è ora risvegliato dal suo stato di morte apparente,
scoprendo di essere stato reso un ibrido tra vampiro e licantropo.
Desideroso di liberare suo fratello e governare ora con lui il
mondo, Marcus inizia la propria ricerca della prigione di William.
Lungo la sua strada lascerà una scia di morte e distruzione, che
genereranno non poca paura tra i vampiri. L’unica che sembra
poterlo fermare è Selene.
La vampira inizia infatti da subito
l’inseguimento, dovendosi però scontrare con una serie di
difficoltà. Per prevedere le mosse del rivale, dovrà infatti a sua
volta scoprire il ruolo dove è tenuto prigioniero William. Con
l’aiuto di Michael e di Alexander
Corvinus, cercherà di scoprire quanto prima ciò che le
occorre sapere, nel tentativo di acquisire abbastanza potere da
avere speranze di sconfiggere Marcus. In quella che si configura
come una vera e propria corsa contro il tempo, la guerra tra
Vampiri e Lycan sarà sempre più in procinto di esplodere in
qualcosa di ingestibile. Uno scenario che Marcus auspica, così da
poter finalmente assumere il potere a cui si sente destinato.
Underworld – Evolution: il cast del
film
Ad interpretare l’iconica vampira
Selene vi è l’attrice Kate
Beckinsale. Questa, che fino a quel momento aveva
recitato prevalentemente in film in costume, accettò nuovamente la
parte con grande entusiasmo. L’attrice desiderava infatti
cimentarsi con nuovi generi, andando contro l’immagine che si era
costruita fino a quel momento. Grazie ai film
di Underworld è infatti divenuta principalmente nota
come eroina di film action. Anche per questo film si sottopose ad
un lungo addestramento, al fine di poter eseguire personalmente
anche le acrobazie più complesse. L’attrice ha inoltre dovuto
nuovamente richiedere il taglio di una scena di sesso, poiché
contraria a recitare interamente nuda.
La figlia della Beckinsale,
Lily Mo Sheen, è presente nei panni di una
giovanissima Selene. Scott Speedman, anch’egli già
presente nel primo film, riprende il ruolo del medico Michael
Corvin, il quale viene qui ora esplorato nella sua nuova natura di
ibrido. L’attore Tony Curran, che aveva già
interpretato un vampiro in Blade II, è qui Marcus
Corvinus. Nell’assumere i panni del villain, l’attore richiese di
poter tenere i canini da vampiro anche al di fuori delle riprese,
così da rimanere nel personaggio. Suo fratello William, invece, è
interpretato da Brian
Steele. Derek Jacobi è invece
Alexander Corvinus, discendente di Marcus ma alleato di Selene. Gli
attori Zita Gorog e Bill Nighy compaiono
brevemente nei panni di Amelia e Viktor, il leggendario
vampiro.
Underworld – Evolution: i sequel,
il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Come anticipato, il grande successo
del film ha permesso la realizzazione di una vera e propria saga
cinematografica. Questa è infatti proseguita con Underworld – Il risveglio
del 2012. Nel 2017 è infine uscito Underworld: Blood Wars,
attualmente capitolo conclusivo della saga. È in realtà stato
annunciato anche un sesto film, ma la Beckinsale, protagonista di
tutti i sequel, ha dichiarato di non avere intenzione di riprendere
il ruolo di Selene. Oltre a questi titoli, nel 2009 è stato
rilasciato il primo e unico prequel della saga. Intitolato
Underworld – La ribellione di Lycans, questo va a narrare
le origini della guerra tra vampiri e licantropi, e non presenta
dunque il personaggio di Selene.
Prima di vedere tali sequel, è
possibile fruire di Underworld – Evolution grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Rakuten Tv, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Tim
Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
lunedì 8 marzo alle ore 21:20 sul
canale Rai 4.
Sono state annunciate le nomination
ai PGA Awards 2021 (Producers Guild of
America Awards), i premi della gilda dei produttori che
spesso sono uno specchio di quello che succederà agli Oscar. Ecco
di seguito tutti i nominati per le categorie di cinema e
televisione:
CINEMA
Darryl F. Zanuck Award for Outstanding Producer of Theatrical
Motion Pictures:
Megan Fox è forse una delle
attrici più belle del mondo. Dal viso perfettamente
simmetrico e gli occhi provocanti, è passata alla storia
soprattutto per la propria sensualità. Ma
scopriamo qualcosa di più sull’attrice e modella.
Megan Fox è nata
negli Stati Uniti, nel Tennessee, da Gloria Darlene e Franklin
Thomas Fox. Ha cominciato a studiare danza e recitazione all’età di
cinque anni, e ha cominciato a fare la modella a 13. Il suo debutto
l’ha fatto con il film delle gemelle Olsen Holiday in the
Sun nel 2001. Al cinema, è conosciuta soprattutto per il
proprio ruolo nel franchise di Transformers.
Ecco dieci curiosità su Megan Fox:
Megan Fox: altezza
1) Megan Denise Fox è nata
il 16 maggio 1986 a Rockwood, in Tennessee. I suoi tratti
distintivi sono la voce seducente, i lunghi capelli castani e gli
occhi azzurri, i tantissimi tatuaggi e l’abitudine di vestirsi in
rosso e in nero. Megan Fox è alta 1.63 metri.
2) Megan Fox è stata bandita
da Walmart. La reginetta di bellezza, vincitrice di
parecchi concorsi in giovanissima età, che ha cominciato la propria
carriera da modella a 13 anni, è stata beccata mentre rubava da un
negozio Walmart all’età di 15 anni. Come risultato, è stata bandita
a vita. Cosa stava rubando? Del trucco.
3) A scuola, ha subito del
serio bullismo. Megan Fox ha affermato di soffrire di
disturbo da deficit di attenzione e iperattività, e di disturbo
ossessivo-compulsivo. Ha affermato che, tra le altre cose, i
disturbi le hanno causato problemi a scuola, dove fu rifiutata
dalle altre ragazzine per essere troppo aggressiva e iperattiva: le
bulle erano solite lanciarle pacchetti di ketchup, e a volte Megan
Fox finiva per mangiare da sola nei bagni della scuola.
Megan Fox: i film
5) Ha cominciato a recitare
per non fare l’università. Prima della grande svolta
di Transformers, Megan Fox non voleva davvero
recitare, se non per evitare di andare all’università e fare dei
soldi recitando.
6) I film e la carriera da
attrice. Megan Fox ha cominciato a recitare e a fare la
modella come professione molto presto, all’età di tredici anni. Il
suo arrivo ai lungometraggi è arrivato con un ruolo
in Holiday in the Sun, un film del 2001 con le
sorelle Olsen. Da lì, ha fatto tantissima televisione, in telefilm
come Ocean Ave, The Help e Hope
& Faith. La svolta nella carriera di Megan Fox è
arrivata ovviamente con Transformers, che ha lanciato la
sua carriera cinematografica. Ha interpretato il ruolo di
Mikaela in Transformers e il sequel Transformers – La vendetta del caduto. Un’altro
dei suoi ruoli cinematografici più famosi è quello in Tartarughe Ninja e nel
sequel
Tartarughe Ninja – Fuori dall’ombra. Di recente, è tornata
in televisione con New
Girl, al fianco di
Zooey Deschanel. Nel 2019 è stata tra le protagoniste
di Above the Shadows nei panni di Juliana. Nello stesso
anno è stata diretta da James Franco in Zeroville, nel
ruolo di Soledad Paladin e nei panni di Marguerite Higgins in
Jangsa-ri 9.15.
Megan Fox oggi
Nel 2020 ha interpretato
Ellen nel film Think Like a Dog e Samantha O’Hara
in Rogue. Nel 2021 ritornerà a recitare come Emma nel film
horror Till Death, nel ruolo di Jacqueline al fianco di
Oscar Isaac in Big Gold Brick e come Rebecca
Lombardi in Midnight in the Switchgrass.
7) All’inizio, i soldi erano
davvero pochi. Megan Fox non se l’è sempre cavata
alla grande. L’attrice, infatti, ha finito la scuola per
corrispondenza e si è trasferita a Los Angeles. Inizialmente,
racconta, non aveva molti soldi, e risparmiava per riuscire a
radersi: spesso, non avendo i soldi per comprare nemmeno i rasoi
usa e getta, indossava solo e soltanto pantaloni lunghi.
8) Instagram e il selfie
senza trucco. Megan Fox ha aperto il proprio profilo di
Instagram nel 2014, destando subito l’attenzione di tutto con una
fotografia che ha fatto parecchia invidia. Infatti, poco dopo aver
aperto l’account, ha postato un selfie senza trucco, scattata “di
prima mattina”. Ma, chiaramente, è bellissima come al solito.
Megan Fox hot
9) È una fan dei
tatuaggi. Megan Fox è una grande amante dei tatuaggi e,
stando ai pettegolezzi, ne ha in tutto nove. Tra gli altri, c’è una
citazione dal King Lear di William Shakespeare,
tatuato sulla sua spalla destra, e uno sulle costole, che dice
“c’era una volta una ragazzina che non conosceva l’amore, finché un
ragazzo le spezzò il cuore”.
10) Ha avuto un cameo in
Bad Boys II. Megan Fox è comparsa in un piccolo
ruolo nel film del 2003 Bad Boys II, che non compare
nei crediti. Inoltre, è difficile da notare, in quanto piuttosto di
secondo piano: il ruolo è quello di una ballerina in un locale
notturno.
ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER
SUL FINALE DI WANDAVISION!
Dopo nove
fantastici episodi, WandaVision,
il primo progetto della Fase 4 del MCU, è finalmente giunto a
conclusione. Sebbene la serie sia riuscita – almeno in parte – a
configurarsi come prodotto autonomo, il finale (ma non solo) ha
chiaramente mostrato che si collegherà al più ampio MCU. Quale futuro è in serbo per i
personaggi dello show? Scopriamolo insieme grazie a
Screen Rant:
Wanda
Dopo aver combattuto e
sconfitto Agatha, accettando pienamente la sua identità di Scarlet
Witch, Wanda decide di imprigionare la strega a Westview facendole
continuare a vivere la sua vita come Agnes fino a quando “non avrà
di nuovo bisogno di lei”. Torna a casa con la sua famiglia e dice
addio ai suoi figli mentre rimbocca loro le coperte prima di
trascorrere i suoi ultimi momenti a Westview da sola con
Visione.
Dice addio a Monica
e prima di affrontare i cittadini, che ora la odiano di nuovo, vola
via da Westview. La seconda scena post-credits mostra Wanda in una
baita di montagna, pronta a ricominciare una nuova vita: tuttavia,
scopriamo in un’altra stanza l’esistenza di una proiezione della
stessa impegnata ad apprendere la magia del “Darkhold”, e prima che
la scena giunga al termine, sentiamo le grida dei suoi figli. Dal
momento che è stato confermato che il personaggio avrà un ruolo in
Doctor Strange in the Multiverse of Madness, non dobbiamo
far altro che attendere il sequel per rivedere Scarlet Witch in
azione.
Visione
Dopo aver salvato Wanda da
Visione bianco, l’altro Visione lo affronta in una battaglia che
ben presto si trasforma in una discussione filosofica su chi di
loro sia “quello vera”, che spinge poi la versione del sintezoide
creata da Wanda a ripristinare i ricordi del Visione bianco.
Dopo essere tornato a casa con la
sua famiglia, Visione aiuta Wanda a mettere i bambini a letto,
prima di andare in soggiorno e prepararsi a salutare sua moglie.
Trascorre i suoi ultimi momenti con Wanda, prima di scomparire
completamente mentre l’Hex svanisce intorno a loro (e lui insieme
ad esso).
Billy e Tommy
I gemelli di Wanda, Billy e
Tommy, sono riusciti a crescere piuttosto rapidamente nella serie,
invecchiando da neonati a bambini di 10 anni nel giro di pochissimi
episodi. Nonostante si fossero manifestati solo un giorno prima,
sono stati comunque in grado di usare i loro poteri per disarmarsi
e proteggersi dagli agenti SWORD entrati a Westview. Dopo che i
loro genitori finiscono di affrontare le loro minacce, sono tornati
tutti a casa come una famiglia felice, dove sono stati messi a
letto da Wanda prima che l’Hex li cancellasse dalla realtà.
Anche se non vengono più visti dopo
quel momento, possiamo sentire le voci di entrambi chiamare Wanda
nella seconda scena post-credits. Considerando che sono entrambi
membri degli Young Avengers nei fumetti (personaggi su cui sembra
che il MCU stia effettivamente costruendo
qualcosa), potrebbero in qualche modo essere ancora vivi…
Monica
Dopo aver liberato “Fietro”
dal controllo mentale di Agatha, Monica è riuscita a fuggire dalla
sua casa e a salvare i gemelli dalle grinfie della strega, usando
un altro dei suoi poteri. Nella prima scena post-credits, dopo aver
visto insieme a Jimmy che Hayward viene portato via, un misterioso
agente dell’FBI
conduce Monica nel teatro della città: l’agente si rivela una
Skrull e le dice che un vecchio amico di sua madre vuole
incontrarla.
Quando Monica chiede dove, lo
Skrull indica lo spazio. Monica viene reclamata da Fury, che è
stato visto l’ultima volta a bordo di una stazione spaziale piena
di Skrull in
Spider-Man: Far From Home. Mentre i fan sapevano che
Monica si sarebbe riunita con Carol in
Captain Marvel 2, a questo punto è possibile che possa
anche apparire nella serie Secret
Invasion che debutterà prossimamente su Disney+, dove potrebbe usare ancora di
più le sue nuove abilità.
Jimmy
Jimmy ha
avuto un ruolo chiave nel finale, poiché è stato lui a chiamare
l’FBI dopo essersi liberato dall’arresto. Quando la città torna
alla normalità, viene visto guidare le indagini di Westview e dare
ordini agli altri agenti. Dopodiché, viene visto insieme a Monica:
entrambi guardano Hayward che viene portato via
dall’FBI.
A causa della sua
crescente popolarità, i fan hanno a lungo ipotizzato su una
possibile serie in stile X-Files con al centro il personaggio di
Jimmy. Tuttavia, è decisamente più probabile che possa fare ritorno
in
Ant-Man and the Wasp: Quantumania. Nei fumetti, Woo guida
una squadra chiamata Agents of Atlas, quindi c’è la possibilità che
i fan possano vedere quei personaggi anche nel MCU.
Darcy
Dopo essere
rimasta intrappolata nell’Hex, Darcy ha trascorso la maggior parte
del tempo a cercare di raggiungere la casa di Wanda.
Fortunatamente, è arrivata proprio mentre Hayward stava per provare
ad uccidere i figli di Wanda, facendo sbattere il suo camioncino
nell’humvee del direttore e bloccandolo al suo interno.
Dopo che l’Hex è
stato distrutto, è scomparsa ancor prima di poter essere chiamata a
rapporto. Fortunatamente per i fan del personaggio, è pronta ad
apparire in un altro progetto del MCU e sebbene nessuno sappia quale
sia, è stato confermato che non sarà Thor: Love and
Thunder.
Hayward
Quando Wanda apre
temporaneamente l’Hex per cercare di liberare i civili, Hayward usa
questa opportunità per portare un gruppo di agenti all’interno e
provare a ottenere il controllo della situazione.
Dopo che Billy e Tommy hanno usato
i loro poteri contro i suoi soldati SWORD, tenta prima di sparargli
e poi cerca di investirli, ma viene fermato da Monica e Darcy. In
seguito, una volta che l’Hex è stato abbattuto, l’FBI arriva e lo
arresta.
Agatha
Agatha trascorre la maggior
parte dell’episodio finale combattendo contro Wanda, con
l’obiettivo di rubarle la magia. Dopo aver liberato tutti i
cittadini di Westview dal controllo di Wanda, costringendola ad
affrontarli, entrambe volano in cielo. Qui, Wanda finge di
rinunciare alla sua magia prima di rivelare le rune che le hanno
permesso di prosciugare Agatha dalle sue.
Agatha le lancia diversi
avvertimenti prima che Wanda la intrappoli per sempre nella
personalità di Agnes, costringendola a vivere a Westview come
punizione. Dal momento che sembra che non andrà da nessuna parte
per un po’, Agatha potrebbe finire per essere braccata da Mordo o
servire come mentore temporaneo di Wanda.
Visione bianco
Il Visione originale,
riportato in vita usando l’energia magica del caos di Wanda, è
stata inviata nell’Hex per uccidere sia lei che l’altra versione
del sintezoide. Durante il tentativo di schiacciare il cranio di
Wanda, viene attaccato dal Visione ricreato: i due iniziano una
battaglia che termina nella biblioteca della città.
Dopo aver discusso su cosa
significhi essere il “vero Visione” e aver sbloccato i suoi ricordi
(che Hayward teneva bloccati), esclama: “Io sono Visione!”, prima
di alzarsi al cielo e volare via da Westview. Nonostante i suoi
ricordi gli siano stati restituiti, è ancora molto diverso dal
personaggio che i fan ricordano. È lecito presumere quindi che
tornerà nel MCU, nel bene e nel male.
Ralph
Nonostante
affermi di essere il fratello morto di Wanda, Pietro, Monica scopre
che la persona che Agatha stava controllando era solo un residente
di Westview di nome Ralph Bohner.
Monica è stata in
grado di liberarlo dall’incantesimo della strega togliendogli una
collana incantata attorno al collo, che gli ha permesso di
“falsificare” i poteri di Quicksilver. Anche se molti fan avrebbero
amato che fosse il “vero” Quicksilver dall’universo Fox, è stata
comunque una bella strizzatina d’occhio agli appassionati dei film
degli X-Men.
Shay Mitchell è nata con il
nome di Shannon Mitchell a Toronto, in Canada. La madre è
filippina, mentre il padre ha origini irlandesi e scozzesi. Amante
delle arti performative da bambina, ha cominciato a prendere
lezioni di danza all’età di cinque anni e, poco
dopo il suo trasferimento a Vancouver all’età di cinque anni, ha
risposto a delle audizioni aperte per modelle
preadolescenti, cominciando così una carriera nella moda, e che
l’ha portata a lavorare per diverse compagnie e a viaggiare tra
Bangkok, Hong Kong e Barcellona.
Il ruolo nella serie Pretty
Little Liars, che l’ha resa famosa globalmente, è
arrivato all’età di 21 anni. Anni dopo, l’attrice fa ancora la
professione che ama, è diventata il modello di molte ragazzine per
l’aver interpretato il ruolo di una ragazzina lesbica come molta
naturalezza, è amata per la propria bellezza ed è particolarmente
attiva sui social, oltre ad avere il proprio canale YouTube.
Shay Mitchell: Pretty Little
Liars
1) Il ruolo
in Pretty Little Liars è quello che ha fatto di Shay
Mitchell una celebrità mondiale. Alle audizioni, si è
inizialmente presentata per il ruolo di Spencer Hastings.
Ha provato poi per il ruolo di Emily Fields, con il quale la
squadra di casting stava avendo delle difficoltà: dopo aver visto
due provini registrati, stavano per affidare il ruolo alla seconda
attrice. Ma di persona, Shay fu capace di entrare completamente nel
ruolo di Emily, facendo un’ottima impressione sui presenti ed
aggiudicandosi il ruolo.
Shay Mitchell in You
Nel 2018 l’attrice è stata membro
del cast di You,
la serie originale Netflix basata sull’omonimo romanzo di Caroline
Kepnes nel quale recita al fianco di
Penn Badgley. Nel 2019 è stata tra le protagoniste di
Dollface, serie tv creata da Jordan Weiss per Hulu. In
Italia la serie arriverà dal 5 Marzo 2021 come prodotto Star Original, canale
per adulti di Disney+.
Shay Mitchell in The Heiresses
Sempre nel 2019 è stata tra le protagoniste di The Heiresses la
serie creata da I. Marlene King.
2) La sessualità del
personaggio di Emily fu controverso all’uscita della prima stagione
di Pretty Little Liars. Nel libro Emily era
bisessuale, viene resa lesbica nella serie tv. Una compagnia ritirò
le pubblicità relative allo show. All’inizio si pensò fosse a causa
della relazione tra Aria e il proprio insegnante, ritenuta
scandalosa, ma la ragione era in realtà il personaggio di Emily. Ma
l’attrice è particolarmente orgogliosa del lavoro
fatto, soprattutto perché Pretty Little
Liars fu uno dei primi programmi a parlare apertamente di
omosessualità femminile. E Shay Mitchell ne è particolarmente
felice, perché ha avuto un impatto positivo su molte persone: molte
sono infatti le fan che l’hanno ringraziata per averle aiutate a
fare coming out.
3) Shay Mitchell e le altre attrici
di Pretty
Little Liarshanno tatuaggi coordinati.
Infatti, si sono tatuate le iniziali del proprio personaggio sul
dito indice, quello che dice “shhh”. Inizialmente, Shay non voleva
partecipare alla cosa, per paura del dolore (soprattutto sul dito!)
Dopo aver insistito per fare dei tatuaggi all’henné, alla fine ha
ceduto.
4) Shay Mitchell è molto
attiva su Instagram, e il suo profilo ci rivela molto
sulla sua vita di tutti i giorni. L’attrice, infatti, ama molto
viaggiare, ma un paio di mesi fa è stata accusata di aver
falsificato le foto dei suoi viaggi in Asia. Il
suo profilo ha 19 milioni di follower, ma sembra che alcune delle
fotografie siano state prese da internet e postate come se fossero
sue. Infatti, in una delle stories incriminate, che mostra dei
palazzi di notte con la scritta “night views”, si vede, in un
angolo, il cursore di un computer. Inoltre, mentre l’attrice ha
presentato la fotografia come un palazzo di Hong Kong, in molti lo
hanno riconosciuto come un famoso edificio di Tokyo. La fotografia
originale è stata trovata, e l’attrice si è difesa dicendo che si
trattava effettivamente di fotografie trovate su Pinterest e
Tumblr, e condivise come ispirazione. Inoltre, ha postato
fotografie di se stessa durante i propri viaggi a Hong Kong come
prova di esserci stata davvero.
5) Oltre alla sua
passione per i viaggi, il profilo Instagram di Shay Mitchell ci
dice altro sulle passioni dell’attrice: la sua ossessione
per la pizza, per il cibo piccante e la salsa Siracha.
6) Ma il cibo non è
sempre stata una nota di serenità nella vita di Shay Mitchell.
L’attrice, infatti, come molte delle star del cast
di Pretty Little Liars, ha sofferto di disturbi
alimentari. Ha dichiarato, infatti, di essere arrivata a
non mangiare per un giorno intero, costringendosi a sentirsi poi
affamata, stanca, e tristissima. Quando si è accorta di quanto la
propria ossessione per le taglie la rendesse triste, si è accorta
di dover cambiare qualcosa: ora, cerca di essere sana e felice,
anziché concentrarsi sul proprio peso.
Blissdi
Shay Mitchell
7) È stata co-autrice di un
romanzo, scritto con la migliore amica Michaela
Blaney. Si intitola Bliss, e parla di
un’aspirante attrice di ventun’anni che cerca di avere successo
nella professione.
8) Il libro non è l’unica
collaborazione con l’amica Michaela Blaney: infatti, le
due gestiscono un sito di lifestyle, il blog di Shay. Scrivono di
moda, salute, bellezza, e tutto quello che ci sta in mezzo. Si
chiama Amore and Vita, e la nuova versione sta per arrivare
online.
Shay Mitchell e Ashley Benson
9) Il suo soprannome è “Shay
Buttah”, o “Buttah”. Lei e la sua migliore amica, la star
di Pretty Little Liars Ashley
Benson, amano chiamarsi con i nomi “Buttah and Benzo”. Non
solo: hanno un hashta, #ButtahBenzo, e Shay indossa spesso una
collana con il nome Buttah in onore dell’amicizia.
10) Ha uno show con Ashley
Benson. Non solo Pretty Little Liars, ma le
due fanno anche delle chat UStream insieme. Inoltre, Shay Mitchell
ha raccontato di come i fan abbiano insistito per avere uno show
YouTube, che le ha spinte a dare origine a The Buttah-Benzo
Show.
Brie
Larson è stata ufficialmente annunciata come
interprete di Captain Marvel durante il Comic-Con
di San Diego del 2016. Il film primo dedicato a Carol Danvers è
stato poi girato nel 2018 e distribuito nel 2019, diventando il
primo cinecomic del MCU ad essere co-diretto da una
donna.
Da allora Larson è tornata nei panni
del personaggio in Avengers:
Endgame, mentre a breve dovrebbero ufficialmente partire
le riprese dell’attesissimo Captain
Marvel 2, che arriverà nelle sale a novembre del 2022.
Il ruolo è sempre stato molto importante per l’attrice premio
Oscar: la stessa ha sempre definito Captain Marvel un “simbolo” a cui “diverse
tipologie di persone” cercano di ispirarsi. Larson ha sempre
specificato che il personaggio appartiene a chiunque voglia
identificarsi con esso e proprio di recente ha ribadito questa sua
convinzione, spiegando qualcosa in più in relazione al suo legame
con Carol.
In un nuovo video diffuso attraverso
il suo canale
YouTube ufficiale, realizzato in occasione dei due anni
dall’uscita del primo Captain
Marvel, Larson ha risposto ad alcune domande dei fan. È
stata quindi l’occasione per l’attrice di spiegare quanto sia
entusiasta dell’idea che i fan usino Carol Danvers/Captain Marvel come simbolo di forza per
superare i momenti difficili delle loro vite.
“Sono cambiata davvero tanto.
Sono cresciuto davvero tanto. Per questo, sono davvero entusiasta
di vedere cosa potrà portare a Carol e al sequel di Captain
Marvel grazie a chi sono ora”,
ha spiegato Brie Larson. “Vedere come avete accolto Carol e
l’avete trasformata in un simbolo è stato assolutamente
straordinario e incredibile. Per affrontare le difficoltà della
vita, per ritrovare la forza necessaria per affrontare certi
momenti… avete sempre fatto riferimento a questo personaggio e
trovato in lei qualcosa, al di là che si trattasse di una battuta
tratta dal film o dai fumetti. Sono entusiasta all’idea di poter
far crescere ancora di più tutto ciò. Per quanto riguarda il
sequel, ogni volta mi viene chiesto cosa posso dire e cosa non
posso dire. Ma la verità è che non posso dire assolutamente
niente!”
Tutto ciò che sappiamo su Captain
Marvel 2
Captain
Marvel 2, il sequel del cinecomic con
protagonista il premio Oscar Brie
Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al box
office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell,
sceneggiatrice dell’acclamata serie WandaVision.
Sfortunatamente, Anna
Boden e Ryan Fleck, registi del
primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: il sequel,
infatti, sarà diretto da Nia DaCosta, regista di
Candyman. Nel cast ci saranno Iman
Vellani (Ms. Marvel, che vedremo anche
nell’omonima serie tv in arrivo su Disney+) e Teyonah
Parris (Monica Rambeau, già apparsa in WandaVision). L’attrice
Zawe Ashton, invece, interpreterà il villain
principale, del quale però non è ancora stata rivelata
l’identità.
Nessun dettaglio sulla trama del
sequel è stato rivelato, ma l’ambientazione del film dovrebbe
spostarsi dagli anni ’90 ai giorni nostri.
Naturalmente, Brie
Larson tornerà nei panni di Carol Danvers. Il
sequel diCaptain
Marvel arriverà l’11 novembre 2022.
La saga letteraria di Harry Potter si è ufficialmente conclusa con
I doni della morte, nonostante la Warner Bros. sia
riuscita ad estendere il franchise cinematografico a otto episodi,
dividendo l’adattamento del romanzo conclusivo in due film.
Da allora ci sono stati i film della
saga spin-off, Animali Fantastici, nonostante il secondo (ad
oggi ne sono stati realizzati due, mentre un terzo è attualmente in
produzione) non sia stato accolto particolarmente bene dalla
critica e non abbia raccolto quanto sperato al botteghino. Di
conseguenza, l’entusiasmo per il terzo sopracitato capitolo è stato
in qualche modo smorzato. Tuttavia, una volta terminata la saga con
protagonista Newt Scamander (sono previsti ancora altri due film,
per un totale di cinque episodi), i fan si chiedono cosa accadrà al
longevo franchise.
Durante un intervento alla Morgan
Stanley Technology, Media & Telecommunications Conference,
Jason Kilar, CEO di WarnerMedia, ha anticipato quale potrebbe
essere il futuro del Wizarding World sul grande schermo dopo la
conclusione della saga di Animali Fantastici.“C’è
questa piccola cosa chiamata Harry Potter, che è uno dei franchise
più amati”, ha dichiarato Kilar (via
The Hollywood Reporter). “Siamo incredibilmente grati di
avere la possibilità di collaborare con J.K. Rowling. Direi che c’è anche molto da
esplorare”.
La fonte sottolinea che le
dichiarazioni di Kilar potrebbero fare riferimento alla tanto
chiacchierata serie tv in live action in arrivo su HBO MAX.
Tuttavia, riporta anche che “la Warner Bros. potrebbe decidere
di sviluppare un nuovo tent-pole basato sullo spettacolo teatrale
Harry Potter e la maledizione dell’erede.”
In attesa di eventuali nuovi
dettagli, ricordiamo che Harry Potter e la maledizione
dell’erede è diviso in due parti. La storia si concentra
sugli anni da “babbano” di Harry, quando era soltanto un orfano
sfortunato che viveva in un sottoscala ed era malmenato dal
prepotente cugino.
Eagle
Pictures inaugura inoltre la nuova collana Home Video
OSCAR CULT, dedicata ai film più emozionanti di sempre protagonisti
della notte degli Oscar, disponibili in edizioni
a tiratura limitata e numerata e contenenti card illustrate da
collezione. I film di questa collana saranno disponibili in
un’imperdibile edizione COMBO (contenente il doppio formato DVD +
Blu-ray) arricchita da una card illustrata esclusiva, realizzata in
collaborazione con la Scuola Internazionale di Comics.
Tra i primi titoli della
collana troviamo “GREEN
BOOK”, indimenticabile storia vera con
Viggo Mortensen e
Mahershala Ali premiata con 3 Oscar, l’emozionante “IL
DISCORSO DEL RE”, vincitore di 4 Premi Oscar e con un
eccezionale
Colin Firth nei panni di Re Giorgio VI, l’indimenticabile
“BALLA COI LUPI” diretto ed interpretato da
Kevin Costner e insignito di 7 Premi Oscar, “IL CACCIATORE”,
cult di Michael Cimino vincitore di 5 Premi Oscar con protagonista
Robert De Niro e il film “LA BATTAGLIA DI HACKSAW RIDGE” di
Mel Gibson, vincitore di 2 Premi Oscar.
Dal 24 marzo arriva in
Home Video per la collana 4Kult di Eagle Pictures l’edizione
speciale a tiratura limitata del grande cult “SORVEGLIATO
SPECIALE”, edito in un’imperdibile edizione COMBO contenente il
doppio formato Blu-ray e 4K e una card da collezione numerata. Gli
iconici
Sylvester Stallone e Donald Sutherland sono protagonisti di uno
dei film di genere più apprezzati di sempre, diretto da John Flynn,
che racconta una storia di carcere violento. Frank Leone (Sylvester
Stallone), detenuto modello prossimo alla scarcerazione, viene
improvvisamente portato nel penitenziario gestito dal cinico
direttore Warden Drumgoole (Donald Sutherland) che gli ha,
oltretutto, giurato vendetta per un’evasione del passato. Frank
subisce ogni sorta di sopruso fisico e psicologico ma solo col buon
senso riuscirà a sconfiggere lo spietato avversario.
Tom Holland ha definito
Spider-Man: No Way Home il film più difficile da
realizzare tra tutti quelli dei Marvel Studios a cui ha preso parte. Il
giovane attore interpreta Peter Parker dal 2016, anno in cui ha
fatto il suo trionfante debutto in Captain
America: Civil War. Da allora, è apparso in due standalone
e in due film dedicati agli Avengers.
Spider-Man:
No Way Home chiuderà ufficialmente la nuova trilogia
dell’Uomo Ragno, dal momento che il contratto di Holland scadrà
proprio dopo l’uscita del film (nonostante l’attore abbia già
specificato di essere pronto a continuare). Le riprese di
No Way
Home sono attualmente in corso e in base a quello che
sappiamo, sembra proprio che sarà uno dei più grandi film del
MCU mai prodotti. Al di là
dell’esplorazione del Multiverso e della possibile presenza delle
passate iterazioni di Spider-Man, lo stesso Holland ha
costantemente esaltato il progetto durante le recenti
interviste.
Il giovane attore ha già definito
No
Way Home il film di supereroi più ambizioso di sempre
(facendo riferimento alla categoria degli standalone, e
non a quella degli ensemble), e ha anche anticipato che il
threequel conterrà al suo interno la scena di combattimento più
impressionante che si sia mai vista in un cinecomic. Più di
recente, Holland ha continuato a pubblicizzare l’incredibile
portata del film in una recente ospitata all’interno del podcast
Skip or
Watch.
L’attore ha confermato di essere
ancora impegnato con le riprese. “Mi sto davvero divertendo a
girarlo”, ha spiegato. Tuttavia, non potendo condividere alcun
dettaglio sulla trama, ha aggiunto: “È stata comunque molto
dura. È sicuramente il più difficile che abbiamo mai
girato”.
Questo è il sesto film del MCU a cui Holland prende parte, e
chiaramente si preannuncia come uno dei più grandi (al pari
probabilmente di Endgame). Il
MCU ci ha sempre abituato a film di
grandi dimensioni, anche quando si trattava di episodi dedicati ai
singoli eroi (basti pensare a Civil
War, pubblicizzato fin da subito come un vero e
proprio film sugli Avengers). Di certo la portata dei film dedicati
a Spider-Man, almeno fino ad oggi, è sempre stata contenuta, quindi
sarà molto interessante vedere quali effetti avrà No Way
Home sul futuro dell’universo condiviso.
Il film è diretto
da Jon Watts (già regista
di Homecoming e Far
From Home) e prodotto da Kevin
Feige per i Marvel Studios e
da Amy Pascal per la Pascal Production.
Dovrebbe arrivare al cinema a dicembre 2021.
Chi è lo Stregone Supremo di
WandaVision?
Nel finale della serie Marvel disponibile su Disney+, Wanda Maximoff ha finalmente
accolto i poteri di Scarlet Witch durante la sua battaglia con
Agatha Harkness, la potentissima strega il cui obiettivo è sempre
stato quello di rubare la magia di Wanda. Tuttavia, durante il loro
scontro, Agatha ha rivelato che il Libro dei Dannati, noto anche
come “Darkhold”, contiene un intero capitolo su di lei, e una
profezia che la riguarda. Leggendo il libro, Agatha fa riferimento
non solo al futuro oscuro di Wanda, ma anche al suo potere in
confronto a quello dello “Stregone Supremo”. A chi si fa
riferimento quando si parla di Stregone Supremo? Ma soprattutto,
Scarlet Witch è destinata ad affrontarlo se diventerà cattiva?
Sebbene la risposta più intuitiva
(e scontata) sarebbe Doctor Strange, è importante sottolineare che
a Strange non è gli è stato automaticamente concesso quel titolo
dopo la morte dell’Antico in Doctor
Strange del 2016. Secondo Wong, infatti, Strange aveva
ancora molto da imparare: “La notizia della morte dell’Antico
si diffonderà attraverso il Multiverso. La Terra non ha uno
Stregone Supremo che possa difenderla. Dobbiamo essere
pronti”. Anche se Doctor Strange sembra aver imparato molto da
allora, come dimostrato anche dalla varietà di potenti incantesimi
usati in Avengers:
Infinity War e Avengers:
Endgame, non c’è ancora alcuna conferma ufficiale
abbia ricevuto, nel MCU, il grado e il titolo che ha
nei fumetti.
In ogni caso, lo Stregone Supremo
potrebbe trovarsi nei guai nel futuro del MCU, poiché la lettura di Agatha
dal “Darkhold” rivela che il potere di Scarlet Witch “supera
quello dello Stregone Supremo”. Inoltre, non bisogna
dimenticare che Agatha ha detto a Wanda che il suo destino è
distruggere il mondo. Anche se Wanda sembra piuttosto determinata a
forgiare la propria strada e non lasciare che Agatha determini chi
è o cosa potrebbe diventare, le implicazioni di questa profezia
sono decisamente oscure, soprattutto se un giorno Wanda e lo
Stregone Supremo dovessero – come da profezia – opporsi l’una
all’altro. È anche possibile che le parole di Agatha facciano
riferimento ad uno Stregone Supremo che esiste già (e potrebbe
essere lo stesso Strange).
Indipendentemente dal fatto che
Doctor Strange abbia o meno già ottenuto il titolo di Stregone
Supremo dopo i film degli Avengers, sembra essere comunque il
candidato più probabile. Se non è ancora in possesso di quel
titolo, è probabile che grazie agli eventi di Doctor Strange in the Multiverse of Madness
vedremo finalmente il personaggio guadagnarselo all’interno del
MCU. Tuttavia, sappiamo che anche
Wanda sarà presente nel sequel, anche se resta da vedere se sarà
un’alleata o un nemico. Considerata la profezia di Agatha,
potrebbero essere validi entrambi i ruoli. Tuttavia, il finale
della serie ha rivelato una proiezione di Wanda che studia proprio
dal “Darkhold” dopo aver sconfitto Agatha e lasciato la città di
Westview, che sicuramente non è un modo positivo per apprendere i
dettami più sottili della magia.
Sebbene ci sia ancora una
possibilità che il ruolo dello Stregone Supremo possa appartenere a
qualcun altro nel MCU, il problema più grande è che,
almeno apparentemente, non sarà in grado di fermare Wanda/Scarlet
Witch. Se quest’ultima dovesse decidere di diventare cattiva e
seguire il suo destino come preannunciato nel “Darkhold”, è chiaro
che il MCU si troverà ad affrontare tempi
oscuri e pericolosi.
The Falcon and The Winter Soldier è la serie di
prossima uscita nel quale
Anthony Mackie e Sebastian Stan riprenderanno i loro
ruoli nei panni del titolo Falcon (alias Sam Wilson) e The Winter
Soldier (alias Bucky Barnes) che sarà diretta da Kari Skogland.
Vi ricordiamo che nel cast di
The Falcon and The Winter Soldier è previsto
anche il ritorno di due volti noti dell’universo cinematografico,
ovvero Emily VanCamp, Sharon Carter in Captain America: The Winter Soldier e
Civil War e Daniel Bruhl, nei panni del Barone Zemo. Per
quanto concerne la serie di
The Falcon and The Winter Soldier, il lancio è fissato
in autunno 2020 e Kari Skogland (The
Handmaid’s Tale, Penny Dreadful, Boardwalk Empire, The Killing, The
Walking Dead, Fear the Walking Dead, Under the Dome, Vikings,
The Americans, House of Cards e The Punisher) dirigerà tutti i
sei episodi.
Probabile, visti gli esiti di
Avengers:
Endgame, che lo show si concentrerà sulla
dinamica del rapporto tra le due figure più vicine a Captain
America (nonché suoi eredi) e sulle imprese dei supereroi per
garantire la sicurezza mondiale.
Frank Grillo, che ha interpretato Brock
Rumolow/Crossbones nel MCU, ha confermato che inizialmente
non era convinto di voler tornare in Avengers:
Endgame. Il personaggio di Rumolow è stato introdotto
per la prima volta sul grande schermo in Captain America: The Winter Soldier nel ruolo di un
agente doppiogiochista dell’Hydra. Successivamente, è apparso in
Captain
America: Civil War (dove è stato ucciso) e in Endgame
(lo vediamo apparire in una scena durante il viaggio nel
tempo).
Agli occhi della maggior parte dei
fan, la scena madre di Rumlow è sicuramente quella presente in
The Winter Soldier, quando il personaggio si ritrova a
combattere contro Steve Rogers all’interno di un ascensore. Quella
battaglia è stata rivisitata in Endgame,
ma in quel caso Steve ha evitato il conflitto giurando fedeltà
all’Hydra (per finta, naturalmente). Di recente era stato proprio
Grillo a confermare che il personaggio di Crossbones ha chiuso il
MCU e ora l’attore ha rivelato che
inizialmente non era pienamente convinto di fare ritorno per
Endgame.
Intervistato all’interno del
podcast
Lights Camera Barstool, Frank Grillo ha ammesso di non essere stato
propriamente entusiasta all’idea di riprendere il ruiolo di Rumlow
per un cameo in Avengers:
Endgame. In effetti, come ricorda l’attore, all’inizio
era abbastanza irremovibile: aveva persino rifiutato l’offerta
quando gli era stata fatta attraverso una telefonata. Tuttavia,
dopo una discussione persuasiva avvenuta con suo figlio, alla fine
Grillo alla fine ha riconsiderato la sua posizione e ha accettato
di prendere parte al film.
“L’arco narrativo di Crossbones
ha preso una svolta. Lui non c’era in quel film. Anzi, è uscito
dalla serie abbastanza velocemente. Ero un po’ arrabbiato, perché
avevo firmato un contratto per sette film. Credevo che avrei fatto
parte dell’universo Marvel, ma non è stato così. Poi mi
hanno chiamato e mi hanno detto che avevano bisogno di me. Volevo
sapere per cosa, ma non potevano scendere nei dettagli. Allora li
ho detto di no e ho riagganciato. Poi mi ha figlio di 22 anni mi ha
convinto. Mi ha detto che non doveva importarmi se ero nel film
anche solo per 10 secondi. Ero comunque parte della storia. Era
importante che io ci fossi.”
Avengers:
Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile
2019. Nel cast del film Robert
Downey Jr., Chris
Evans, Mark
Ruffalo, Chris
Hemsworth e Scarlett
Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers:
Infinity War, l’universo è in rovina a causa
degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati
rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi
ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Dopo i Golden Globes 2021, domenica sera è stata la
volta dei Critics Choice Awards 2021, che hanno
assegnato i loro riconoscimenti a cinema e televisione. Trai più
nominati ci sono stati Netflix, HBO, la A24 e
Amazon Studios, che sta conquistando terreno sulla streamer
concorrente.
Manca ormai sempre meno all’arrivo
della
Snyder Cut di Justice
League. Il taglio originale di Zack Snyder arriverà in America (su HBO Max) e
in Italia (in esclusiva digitale) a partire dal prossimo 18 marzo.
WarnerMedia ha deciso di distribuire la versione di Snyder in
seguito alla campagna organizzata via Twitter dai fan del regista,
che hanno chiesto a gran voce che Snyder avesse la possibilità di
far vedere al mondo il cinecomic che aveva sempre voluto
realizzare.
Sappiamo che il nuovo film sarà
molto diverso dalla versione cinematografica arrivata nel 2017 e
diretta da Joss Whedon. Snyder ha anche effettuato una
serie di riprese aggiuntive che gli hanno permesso – tra le altre
cose – di realizzare la fatidica scena con il temibile Martin
Manhunter (che sarebbe già dovuto apparire nel taglio
cinematografico) e quella che includerà il Joker di Jared Leto, già visto in Suicide Squad del 2016. Inoltre, nel corso degli
ultimi mesi, Snyder ha confermato che esiste una versione IMAX in
bianco e nero del suo taglio, chiamata
Justice League: Justice Is Grey, che lui stesso definisce
come la “versione definitiva” e che uscirà sempre su HBO Max dopo
l’arrivo di quella a colori.
In seguito alla notizia, molti fan
hanno espresso il desiderio che almeno una delle due versioni della
Snyder Cut – quella a colori o quella in bianco e nero
– arrivi nelle sale una volta che i cinema potranno finalmente
riaprire. Sfortunatamente, pare che non ciò non sia piani della
Warner Bros., almeno per ora. Come riporto da
The Wrap, infatti, non ci sono piani per un’uscita al cinema
della
Snyder Cut di Justice
League, che è ancora considerata un’esclusiva di HBO
Max.
Naturalmente, ciò non significa che
le cose non possano cambiare. Probabilmente, molto dipenderà anche
da come verrà accolta la
Snyder Cut dal pubblico. Di recente è stato
confermato che il nuovo taglio – che durerà ben quattro ore – sarà
diviso in sei capitoli e che Snyder ha scelto di non ricevere alcun
compenso per il film, al fine di mantenere finalmente il pieno
controllo creativo sulla sua versione.
Zack
Snyder’s Justice League uscirà in
streaming uscirà il 18 marzo 2021 in
esclusiva digitale, disponibile per l’acquisto su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google
Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft
Film & TV.
Un fan della saga di Star Wars ha adattato la sceneggiatura che
Colin Trevorrow aveva scritto per Episodio
IX in un fumetto. Tutti sanno che, in origine, il regista di
Jurassic World avrebbe dovuto dirigere il capitolo
finale della trilogia sequel della celebre saga
fantascientifica.
A causa di alcune differenze
creative, però, nel 2017 Trevorrow decise di abbandonare il
progetto, venendo sostituito poco dopo da J.J. Abrams, che aveva già diretto
Il risveglio della forza. All’inizio nessuno sapeva
quale direzione avrebbe preso il film diretto da Trevorrow, ma
all’inizio del 2020 la sua sceneggiatura è trapelata online. Era
intitolata “Duel
of the Fates” e, naturalmente, avrebbe proposto una storia
molto diversa rispetto a quella raccontata da Abrams ne
L’ascesa di Skywalker, arrivato nelle sale a dicembre
2019.
I fan non hanno smesso di esprimere
il loro interesse nei confronti dei piani originali di Trevorrow –
migliori rispetto alle idee concepite poi da Abrams, a detta di
alcuni – e proprio di recente l’artista Andrew
Winegarner ha utilizzato la sceneggiatura di Trevorrow e
l’ha trasformata in un brillante webcomic, ossia un fumetto
destinato esclusivamente al web. Winegarner ha condiviso alcune
tavole attraverso il suo profilo
Twitter, mentre l’intero lavoro può essere ammirato e letto sul
suo sito
ufficiale. Nel fumetto, l’artista dà vita ad alcuni degli
aspetti più discussi di “Duel of the Fates”, dal ruolo ampliato di
Leia a Finn che diventa un leader della Resistenza.
1 di 2
Il futuro della saga di Star
Wars
Di recente è stato
confermato Rogue
Squadron, primo film ad arrivare nelle sale dopo la
conclusione della saga degli Skywalker. Il film, diretto
da Patty Jenkins (regista
di Wonder
Woman), verrà distribuito nelle sale a dicembre
2021.
Oltre a Rogue
Squadron, sappiamo che a Rian
Johnson, regista de Gli
Ultimi Jedi, è stata affidata la scrittura di una
nuova trilogia basata su nuove storie e nuovi personaggi, ma su
quel progetto non si hanno aggiornamenti da diverso tempo. In
passato, anche ai creatori di Game of
Thrones,David
Benioff e D.B. Weiss, era
stato affidato lo sviluppo di una trilogia parallela:
sfortunatamente, il duo ha deciso poi di abbandonare il
progetto.
Da Jennifer Kent
(la regista rivelazione del momento) alle 5 scrittrici italiane del
panel “Donne in nero”; da JeanetteNordahl (il nuovo talento del cinema danese in
concorso con Wildland) ad Antonietta De
Lillo (che porta al festival un film-evento come l’inedito
Fulci Talks), la 30ma edizione di Noir in festival si apre
con una giornata interamente dedicata alle donne, domani 8
marzo. Lo sguardo femminile sul mistero e la paura è del
resto al centro del focus condotto da una maestra del noir come
Nicoletta Vallorani, scrittrice, docente universitaria e curatrice
editoriale che guiderà cinque tra le più interessanti autrici di
genere italiane alla scoperta delle “Donne in nero” (ore 18.00, su
Facebook e YouTube, live da RED Feltrinelli): dialogheranno con lei
Margherita Oggero (Il gioco delle ultime
volte, Einaudi), Antonella Lattanzi
(Questo giorno che incombe, Harper Collins),
Grazia Verasani(Come la pioggia sul
cellofan, Marsilio), Francesca Serafini
(Tre madri, La nave di Teseo) e Rosa
Teruzzi (La memoria del lago, Sonzogno). A
seguire, il critico e scrittore Silvio Danesein
una conversazione con Marina Fabbri e la partecipazione di Rosa
Teruzzi sui temi del suo Intervista alla sposa (Nave di
Teseo), dolorosa e attuale riflessione sulla violenza contro le
donne.
Tra letteratura e serialità sarà
invece l’incontro con Gabriella Genisi, autrice
dei romanzi da cui è tratta la fortunata serie targata Rai 1 Le
indagini di Lolita Lobosco, diretta da Luca
Miniero, che parlerà di questo personaggio diventato
iconico con la sua autrice e una delle protagoniste,
Lunetta Savino (ore 11.00, su Facebook e YouTube).
A seguire, la presentazione dell’ultimo romanzo appena uscito,
sempre di Gabriella Genisi, ma con una diversa
protagonista, la carabiniera salentina Chicca Lopez: La regola
di S. Croce (Nero Rizzoli), con Marina Fabbri.
Nella giornata internazionale della
donna il Noir propone inoltre una speciale masterclass con una
nuova protagonista del cinema di genere, la regista australiana
Jennifer Kent, che con due soli film all’attivo,
Babadook e The Nightingale, ha già lasciato una
traccia indelebile nella cinematografia internazionale.
Intervistata dal critico Paolo Bertolin, Jennifer Kent svelerà la
sua personale visione del racconto cinematografico (ore 17.00,
MYmovies, Facebook e YouTube). Anche il Concorso Internazionale
apre nel segno della femminilità grazie al sorprendente esordio nel
lungometraggio di Jeanette Nordhal con
Wildland, una storia di mafia al
femminile che ruota intorno all’importanza della famiglia (ore
19.00, MYmovies), e con Les envoûtés di
Pascal Bonitzer, storia di fantasmi liberamente tratta da un
racconto di Henry James che ha per protagonista una giornalista
sorprendentemente interpretata da Sara Giraudeau (ore 21.00,
MYmovies). Altra protagonista femminile della giornata sarà
Antonietta De Lillo che porta al Noir l’anteprima
del suo Fulci Talks (ore 22.00,
MYmovies), conversazione in versione uncut in cui la
regista e il critico Marcello Garofalo dialogano insieme a Lucio
Fulci, maestro del cinema di genere osannato da autori del calibro
di Quentin Tarantino, e a cui il festival dedica la retrospettiva
di quest’anno.
Il programma della giornata si
completa con un incontro che vede protagonisti due autori che
coniugano le due anime del Noir in Festival, cinema e letteratura:
Livia Sambrotta(manager dell’industria
cinematografica) con il suo Non salvarmi (Sem) e il
produttore Roberto Cimpanelli, al suo esordio
letterario con La pazienza del diavolo (Marsilio), che
dialogheranno insieme a Giorgio Gosetti (ore 12.00 su Facebook e
YouTube).
Il Noir in Festival si svolgerà in
streaming gratuito su tutto il territorio nazionale sulla
piattaforma MYmovies.it e sui
canali social del festival (Facebook, YouTube, Instagram). Tutti i
film saranno disponibili per 24 ore dalla data di prima
programmazione, previa prenotazione.
Quella di Il padrino è una delle
trilogie cinematografiche più conosciute e amate di sempre, vero e
proprio simbolo di un genere. Se il primo film aveva raccontato il
declino del celebre Don Vito Corleone, il suo seguito,
ll padrino – Parte II, ne narra invece le
origini. Diretto nuovamente da Francis Ford Coppola,
che firmò anche la regia insieme allo scrittore Mario
Puzo, questo è ancora oggi indicato come uno dei migliori
film della storia del cinema, capace di raccontare tanto il privato
quanto il pubblico di un Paese e di una società che andava in
quegli anni formandosi. Primo sequel a vincere l’Oscar per il
miglior film, questo è ancora oggi un’opera senza tempo.
Consapevole della complessità di un
sequel, Coppola aveva inizialmente
rinunciato alla regia, proponendo l’amico Martin
Scorsese. Nessuno poteva però raccontare l’ascesa dei
Corleone se non lui. Coppola finì dunque con l’accettare il ruolo,
continuando a trarre ispirazione dall’omonimo romanzo di Puzo.
Attraverso quella che apparentemente è una classica storia di
mafia, il regista arriva a rappresentare l’uomo e la sua
solitudine, il suo isolamento dagli affetti e dalla grazia. Il
padrino – Parte II è un’opera estremamente ambiziosa, che con
la sua durata di oltre tre ore sa dar vita ad un’epica moderna,
contenente tutti i sentimenti più universali dell’animo umano.
Girato tra gli Stati Uniti, la
Repubblica Dominicana e la Sicilia, il film superò i successi del
precedente capitolo, tanto per gli incassi quanto per i premi
ottenuti. A fronte di 11 nomination all’Oscar, arrivò infatti a
vincerne ben 6, entrando di diritto nella storia. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La trama di Il Padrino – Parte II
Con la morte per infarto di
Don Vito Corleone e l’uccisione del primogenito
Sonny, a prendere le redini del potere della
famiglia Corleone è il terzo figlio maschio
Michael. Questi si dimostra da subito molto più
agguerrito del padre, tanto da voler prendere ogni decisione di
testa sua, non coinvolgendo mai il fratello o lo storico
consigliere di famiglia Tom. Di fatto, la sua
avidità di potere finirà per attorniarlo di nemici, perfino nella
stessa famiglia. Parallelamente alle vicende di Michael, si anima
anche la storia del giovane Vito Corleone, il
quale si trova a dover fuggire dalla Sicilia a causa di alcune
rappresaglie mafiose contro la sua famiglia. Raggiunti gli Stati
Uniti, egli inizierà a muovere i primi passi che daranno vita
all’impero dei Corleone in America.
Il Padrino – Parte II: il
cast del film
A ricoprire nuovamente il ruolo di
Michael Corleone è l’attore Al Pacino.
Rimasto scontento da alcuni dettagli del precedente film, questi
affermò che non avrebbe ripreso il personaggio se non fosse stato
estremamente convinto della sceneggiatura. Coppola fu così
costretto a riscrivere molte delle parti incentrate su Michael,
sperando di ottenere il consenso dell’attore. Pacino alla fine
decise di accettare la parte. Venne in seguito nominato anche come
miglior attore protagonista agli Oscar, senza però riportare la
vittoria. Accanto a lui, tornano diversi altri attori già visti nel
primo film. Si tratta di Diane Keaton
nei panni di Kay Adams, Robert Duvall in quelli di
Tom Hagen e John Cazale come Fredo Corleone.
Talia Shire, a sua volta, torna come Connie
Corleone.
Nei panni di Don Vito Corleone,
ruolo che fu di Marlon Brando
nel precedente film, vi è invece Robert De Niro. Coppola
lo scelse per il personaggio dopo essere rimasto impressionato da
lui durante i provini per il primo film. Per prepararsi al ruolo
prima delle riprese, De Niro decise di spendere circa sei mesi
nella zona di Corleone, in Sicilia. Qui imparò a parlare in
siciliano, come si può ascoltare anche nella versione originale del
film. Grazie alla sua interpretazione, De Niro vinse il suo primo
Oscar come miglior attore non protagonista. Il celebre Lee
Strasberg è presente nei panni del criminale Hyman Roth,
ispirato al vero mafioso Meyer Lansky. In Il padrino – Parte
II si può inoltre ritrovare anche un breve cameo di una
giovanissima Sofia Coppola,
presente tra i clandestini della nave su cui si trova anche Don
Vito.
Il Padrino – Parte II: la
colonna sonora e il sequel del film
Tra gli elementi più memorabili del
film vi è la sua colonna sonora, con le musiche composte ancora una
volta da Nino Rota e le parti bandistiche da
Carmine Coppola, dirette poi sempre da
quest’ultimo. Per Il Padrino – Parte II Rota ha espanso
due dei tre temi principali del primo film: “Il valzer del
Padrino” e “Il tema di Michael“, mentre “Il tema
dell’amore” del primo film fa una breve apparizione durante
una sequenza di flashback (“Ricordati di Vito Andolini“).
Ci sono poi diversi nuovi temi, tra cui uno per Kay (Diane
Keaton) e due per il giovane Vito (Robert
De Niro): “The Immigrant Theme” e “The
Tarantella“, introdotti in “A New Carpet“. Alla
colonna sonora e a entrambi i compositori è poi stato assegnato il
premio Oscar nel 1975.
A distanza di ben 16 anni da questo
secondo capitolo, Coppola ha infine chiuso la trilogia con Il Padrino – Parte III,
incentrato ancora una volta su Michael Corleone, ormai anziano.
Interpretato nuovamente da Pacino, il personaggio è in questo
capitolo conclusivo impegnato nel tentativo di porre fine alle
ostilità contro la sua famiglia, cercando allo stesso tempo di
recuperare quanto perduto nel corso della sua vita. Candidato a
sette premi Oscar, questo vede in particolare l’ingresso nel cast
dell’attore Andy Garcia nei
panni di Vincent Mancini, nipote di Michael. La trama porta dunque
a conclusione la dinastia della celebre famiglia, intrecciando gli
ultimi anni di questa con eventi storico-politici dell’Italia degli
anni Settanta.
Il trailer di Il Padrino –
Parte II e dove vedere il film in streaming e in TV
Prima di vedere tale sequel, è
possibile fruire di Il padrino – Parte II
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play,
Infinity+, Apple TV, Now, Prime Video e Paramount+. Per vederlo, una volta scelta
la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì
15 gennaio alle ore 21:00 sul canale
Iris.
Avengers: Infinity War è
sicuramente uno dei film con più successo della
storia, e ha aperto una nuova era per il Marvel Cinematic
Universe. Il cast è amato da tutto il mondo. Così lo sono i
registi. E i personaggi. Ma, se abbiamo imparato qualcosa dalla
storia, ci riesce facile immaginare che ci sia qualche
segreto dietro uno dei franchise più amati del mondo.
Alcuni sono divertenti e positivi, altri decisamente meno. Ci sono
stati spoiler, mosse false, grandi ritorni, e momenti esilaranti.
Ecco i 15 retroscena che cambieranno l’idea che vi siete
fatti del film.
James Gunn e Taika Waititi hanno
contribuito al film
Tutti amano i
personaggi del MCU. Gli attori che
li interpretano sono diventati incredibilmente famosi. Ma non sono
solo le persone sullo schermo ad essere amati dai fan di tutto il
mondo.
James Gunn, infatti, è diventato un pilastro del
franchise, grazie ai personaggi di Guardiani della Galassia,
addirittura scrivendo un copione speciale per Groot, in modo da
trasmettere anche i sentimenti e le emozioni dell’albero,
riuscendoci a meraviglia. Non solo: il regista di Thor:
RagnarokTaika Waititi ha suscitato
forse più interesse del cast stesso, una persona dal buon carattere
famoso per il senso dell’umorismo.
I due registi hanno contribuito al
MCU
plasmando personaggi memorabili e immediatamente riconoscibili, e
gli scrittori di Avengers: Infinity War lo sapevano bene. Per
assicurarsi che ci fosse una certa continuità all’interno del
MCU, quindi,
si tennero in stretto contatto con Gunn e Waititi, per assicurarsi
di rappresentare i personaggi in modo accurato e coerente.
È per questo motivo, che Gunn e Waititi sono stati
direttamente responsabili per i dialoghi dei loro personaggi
in Infinity War.
Mark Ruffalo ha fatto spoiler. Un
anno fa.
Viviamo in un mondo
nel quale evitare gli spoiler è difficile: social media,
news, video, recensioni ovunque. Sono quasi inevitabili. Per
evitarli, gli studio fanno del loro meglio per sviare i fan,
attraverso false fughe di notizie, la circolazione di falsi copioni
o false riprese di prova. Tutto pur di tenere i fan sulle spine. Ma
è impossibile controllare tutto. Il che è ciò che è successo
con Infinity War.
Durante un’intervista
Mark Ruffalo si è fatto sfuggire uno
spoiler di dimensioni mitiche. Mentre parlava dei
finali spesso deprimenti dei film del MCU, ha scherzato
sul fatto che in Avengers: Infinity War muoiono tutti. Ha
provato a fare marcia indietro, poi, affermando che no, non tutti,
la metà. Di male in peggio. Magari saprà dirci qualcosa sul loro
ritorno nel quale tutti speriamo.
Robert Downey Jr. ha riscritto le
proprie scene
È una battuta che fanno in
tanti, un po’ scherzando, un po’ no, che
Robert Downey Jr. sia davvero Tony Stark. I due
condividono, infatti, un atteggiamento piuttosto compiaciuto e una
certa arrogante sicurezza. Ma forse c’è una ragione.
Infatti, Robert Downey scrive spesso le proprie
battute.
I registi di Avengers:
Infinity War, infatti, sono ben consapevoli della familiarità
che l’attore ha maturato con il proprio personaggio, e sono
convinti del fatto che l’input dell’attore sia fondamentale per
dare continuità al personaggio e rappresentarlo al meglio. Per
raggiungere il risultato voluto, i due registi si sono spesso
incontrati con l’attore prima di girare le scene; incontri dopo i
quali Robert Downey Jr ha riscritto le proprie scene per
rappresentare al meglio il proprio personaggio. E il regista Joe
Russo ha descritto l’atmosfera come particolarmente
collaborativa.
La lettera di rifiuto di
Deadpool
A Deadpoool non
dispiace dare un po’ fastidio agli altri supereroi, e a Ryan
Reynolds non dispiace punzecchiare gli altri attori Marvel. Per cui, anziché
congratularsi con i colleghi per la riuscita e il successo del
film, ha fatto ciò che sa fare meglio, e ciò prendendoli in giro.
Reynolds si è in realtà congratulato con il cast per il suo
successo, tenacità e perseveranza.
Sono i tipo di persone che non
mollano: e nemmeno lui lo è. Cosa c’è di strano? Il tweet in
questione è accompagnato da una fotografia di una lettera
di rifiuto piuttosto secca scritta da Tony Stark e
indirizzata a
Deadpool. Nella lettera, Tony rifiuta la sua richiesta di
unirsi agli Avengers, con un secco “no” d poche spiegazioni,
suggerendo che faccia domanda agli X-Men…
Elizabeth Olsen odia la propria
scollatura
Il MCU ha fatto un buon
lavoro nell’evitare di rappresentare eroine poco vestite, lì per
essere guardate. Insomma, le donne dell’Universo Marvel sono in genere piuttosto
coperte, il che ha portato
Elizabeth Olsen a notare la differenza tra il proprio costume e quello delle colleghe:
Scarlet Witch, infatti, ha una scollatura che mostra un po’
di più dei costumi delle altre, e la Olsen non ne è stata
particolarmente felice.
Infatti, ha dichiarato che avrebbe
voluto un costume più coprente. Se non altro, è contenta che il
costume non somigli troppo a quello del fumetto: un body rosso
fiammante con un’accessorio a forma di W al contrario in testa.
Robert Downey Jr. si è rifiutato
di indossare la tuta per la motion capture
Robert Downey Jr. può fare un po’ quello che gli
pare, letteralmente. Insomma, è diventata una star della
cultura pop contemporanea, ed è uno dei pilastri indiscussi del
MCU. Ed ha
usato il potere a proprio vantaggio, qualche volta: ad esempio,
riuscendo ad evitare il fastidio di dover indossare una
tuta per motion capture.
E addirittura la metà inferiore
della propria tuta da Iron Man. Cosa è successo? Che, in
Avengers: Infinity War, mentre tutti gli altri attori
erano sul set tutti agghindati, Downey Jr. indossava semplicemente
la parte superiore della tuta di Iron Man. E i pantaloni sono stati
aggiunti digitalmente.
Dave Bautista non sapeva cosa
stesse succedendo nel film
Drax è
un personaggio esilarante. Introdotto in Guardiani
della Galassia, il personaggio di Dave Bautista ha fatto
la sua apparizione anche
in Avengers: Infinity War. L’attore ha
affermato che l’esperienza non sia stata particolarmente diversa
dal girare un film dei Guardiani: le sue
scene, infatti, sono state girate prevalentemente con gli attori
dei Guardiani, con un paio di Avengers in
più.
Per lui, insomma, la sensazione non
è stata quella di far parte di un enorme crossover.
Inoltre, Infinity War è stato girato
contemporaneamente a Avengers 4. Tutto questo ha forse
generato un po’ di confusione nell’attore, il
quale si presentava sul set sapendo le proprie battute e facendo
bene il proprio lavoro. Ma, a quanto pare, aveva perso il filo di
cosa si stesse girando.
Elizabeth Olsen e Photoshop
Una parte del
lavoro dell’attore è dover fare i conti con il vedersi
photoshoppati alla grande. Tanto viene rimosso, tanto viene
accentuato. Tristemente o meno, è una pratica comune. E può dare
particolarmente fastidio agli attori, e in certi casi diventare
particolarmente offensiva: e molte star manifestano il proprio
disappunto.
Nel caso di
Elizabeth Olsen in Avengers: Infinity War, è
successo qualcosa di particolarmente brutto: nella cover
di Empire Magazine per Infinity
War, la faccia dell’attrice è stata modificata al
punto da non somigliare nemmeno alla faccia dell’attrice.
La Olsen lo ha notato, e ha postato la cover sui social media: i
fan le hanno dato immediatamente ragione, e si sono lamentati con
il magazine. Il quale ha risposto dicendo di non aver avuto nulla a
che fare con le modifiche, e la Olsen ha cancellato i post. Ma
siamo tutti ancora dalla sua parte.
Durante le riprese, gli attori non
erano a conoscenza della trama del film
La Marvel sta facendo di tutto per
fare in modo che non trapeli alcun segreto. Al punto dal
nascondere alcune cose persino al cast. Infatti,
tutto il cast, sia i personaggi principali che quelli minori, sia
quelli storici che i nuovi arrivati, sono stati tenuti all’oscuro
delle svolte e colpi di scena principali di Avengers:
Infinity War.
Per Don Cheadle, è stato
particolarmente divertente, e ha dichiarato di preferire essere
all’oscuro e scoprire le cose man mano, più o meno come i fan
quando guardano il film. Altri non hanno mostrato lo stesso
entusiasmo. Ma la cosa non ci sorprende, visti gli spoiler di
dimensioni epiche fatti da Tom Holland e Mark Ruffalo.
Le preghiere di Chris Pratt per
Kevin Smith
Per chi è religioso,
dedicare le proprie preghiere a qualcuno in un momento di
difficoltà, e mostrare il proprio supporto dicendolo, è una cosa
normale. Ma, quando il regista ed esperto di fumetti Kevin Smith ha
avuto dei problemi al cuore, e Chris Pratt ha twittato
facendo sapere a Smith che le sue preghiere erano con
lui.
L’attore di Avengers:
Infinity War non è stato l’unico a scrivere per mostrare
il proprio supporto a Smith. Ma Twitter si è scatenato
contro Pratt, dicendo che ci sono modi migliori per
aiutare. Al che, il regista James
Gunn ha difeso Pratt, dicendo che Smith è sicuramente in grado
di pagare le proprie spese mediche, e dicendo che Pratt non deve
nulla, se non la propria gentilezza.
Tom Holland ha ‘accidentalmente’
rivelato il poster
Mark
Ruffalo non è l’unico Avenger famoso per gli spoiler.
Tom Holland, infatti, ha fatto cose altrettanto gravi. Per
fortuna, questa volta si è trattato solamente di un poster. Holland
è particolarmente conosciuto per la propria incapacità di
nascondere i segreti. Motivo per cui la Marvel ha deciso di non dargli più
accesso a tali segreti.
In questo caso, Holland ha
scartato live su Instagram un pacchetto ricevuto da
Mark Ruffalo. Nella scatola c’era un poster ancora
segreto di Avengers: Infinity War. Al che, Holland ha
immediatamente interrotto lo streaming. Forse si è trattato solo di
uno scherzo, forse no. Ma la Marvel ha rilasciato pubblicamente
il poster poco dopo.
Joe Russo dice che un crossover
con The Defenders è impossibile
Marvel sembra aver deciso di non
voler assolutamente fare crossover tragli show televisivi e
l’universo cinematografico. Ci sono riferimenti
occasionali, ma niente di più. E, secondo il regista
di Avengers: Infinity War, non si andrà mai oltre.
Infatti, ha ammesso il fatto che in realtà un crossover
tra Defenders e Avengers è stato
preso in considerazione. Ma il regista ha anche affermato che è già
difficile far funzionare efficacemente la comunicazione tra tutti i
registi del MCU, e far rientrare anche i
creatori degli show televisivi in questo mix di voci sarebbe
un’impresa folle. Ha concluso dicendo che l’impossibilità di un
crossover non ha niente a che fare con contenuti o diritti, ma è
semplicemente pratica.
Chris Hemsworth ha paura che Thor
diventi troppo serio
Quando Chris Hemsworth ha
dato vita a Thor sullo schermo, questi era un po’ un bruto il cui
amore andava al proprio martello. Il Dio del Tuono era
quindi un po’ un outsider nel gruppo degli Avengers, che faceva
fatica a comprenderne le abitudini, i metodi, e addirittura le
battute. Ma arriviamo a Thor: Ragnarok, e poi al nuovo Dio con i
capelli sempre più corti di Infinity War: il personaggio
ha fatto parecchia strada. Il che ha fatto diventare Chrish
Hemsworth piuttosto protettivo nei confronti del personaggio.
Ancora prima di presentarsi sul set, infatti, Hemsworth ha fatto
una richiesta ben precisa ai fratelli Russo: di non rendere il
personaggio di Thor troppo serio. La sua intenzione, infatti, era
quella di mantenere la leggerezza e l’umorismo di Thor, che
erano emerse nel capitolo diretto da Taika Waititi ed erano
state amate dai fan di tutto il mondo.
Keaton Jones
Keaton Jones è diventato
famoso per un video sul bullismo, nel quale chiede ai bulli perché
fanno ciò che fanno, dicendo che le persone non dovrebbero essere
prese in giro e tormentate per cose che non possono controllare.
Quando Steve Rogers ha visto il video sui social media, ha
offerto a Jones la possibilità di partecipare alla prima
di Infinity War. Anche Mark Ruffalo si è messo in contatto con Jones,
invitando lui e la sua famiglia.
Ma la cosa, fatta con le migliori
intenzioni, gli si è rivoltata contro. Infatti, la famiglia di
Jones è stata accusata di razzismo, ed è comparsa
una foto della famiglia con una bandiera confederata. Il commento
della madre di Jones, è stato che la bandiera non rende
automaticamente la famiglia razzista. Nell’ultimo anno, le bandiere
in questione sono state oggetto di parecchie controversie, e molti
negozi negli Stati Uniti hanno smesso di venderle, e alcuni governi
locali se ne sono liberati, così come di alcune statue.
Sony non ha nulla a che vedere con
lo Spider-Man della Marvel
Lo Spider-Man di
Tom Holland è diventato uno dei personaggi del MCU più amati. Ma il
successo di Spider-Man: Homecoming non ha
nulla a che fare con i registi e scrittori della SONY, ancora
“casa” di Spidey. Infatti, è interamente dovuto alla
Marvel. Secondo Kevin Feige, i
piani della Sony per Spidey non hanno nulla a che fare con quelli
della Marvel.
I due studios hanno stretto un
patto storico per quanto riguarda la gestione dei personaggi da
parte di entrambi, ma non collaborano più di tanto. La
Sony, infatti, sta lavorando a nuovi film, uno
spin-off su
Venom e uno su Black Cat, il tutto per conto loro, con i propri
piani. Chiaramente: il destino di Spidey in Avengers: Infinity
War non influenzerà in alcun modo i sequel tanto attesi
della Sony.
ATTENZIONE – L’ARTICOLO CONTIENE
SPOILER SU WANDAVISION 9
WandaVision
9, l’attesissimo finale di stagione della serie Disney+/Marvel Studios con Paul Bettany e Elizabeth Olsen, ha sciolto tutti i nodi di
questo ciclo narrativo, lasciando naturalmente la strada aperta a
molte possibili prosecuzioni per i prossimi capitoli del MCU.
Naturalmente tutti siamo stati
travolti dalla potenza e dalla bellezza di Scarlet Witch, che
finalmente fa il suo esordio ufficiale nell’universo condiviso.
Durante la sua battaglia con Agatha Arkness, Wanda scopre che lei è
la Scarlet Witch, un essere più potente dello Stregone Supremo
(Doctor Strange) e che all’interno del
Darkhold, il “libro dei dannati” che possiede Agatha, c’è un intero
capitolo su di lei.
Nella scena post credits della
serie, vediamo Wanda che si è ritirata in una baita isolata, in
mezzo alle montagne innevate, la vediamo mentre prepara del tè, ma
poi scopriamo che c’è una sua proiezione astrale in una camera, che
sta studiando il Darkhold. In quel momento sentiamo salire la
colonna sonora di Doctor
Strange, composta da Michael
Giacchino per il film del 2016.
Nel caso in cui ci fosse ancora
bisogno di conferma, sappiamo che la questione del potere di
Scarlet Witch troverà una sua spiegazione o risoluzione in Doctor Strange e il Multiverso della Pazzia.
Sebbene non ci sia stato un cameo di Benedict Cumberbatch, come tutti ci
aspettavamo, abbiamo avuto la possibilità di vedere (o meglio
sentire) un pezzetto di Strange che fa capolino nella storia.
I film comici sono
un genere che ha prodotto tantissimi classici, sopratutto
americani. Ma anche in Italia, la commedia la sappiamo fare come si
deve. Ecco quindi i film comici da vedere assolutamente,
dagli USA all’Italia.
Film comici da vedere
assolutamente
Parlando di film che hanno fatto la
storia della comicità al cinema: chi c’è di meglio di Steve Carell e Ben Stiller per cominciare? Ecco due dei loro
migliori film comici da vedere:
Ti presento i
miei, Jay Roach (2000)
Primo capitolo di un’esilarante
trilogia, parla di una delle paure più diffuse tra le coppie:
quella dei suoceri. Quando il futuro sposo Greg incontra i genitori
della fidanzata, tutto va storto. Ma davvero tutto. I problemi
cominciano quando Greg incontra, in particolare, l’intimidatorio
padre di lei, Jack Byrnes. Da lì, è tutto in discesa.
40 anni vergine, Judd Apatow
(2005).
Il quarantenne Andy Stilzer è un
uomo affabile e gentile. E single. Lavora in un grande magazzino, e
spende il proprio tempo libero giocando ai videogiochi e curando la
propria collezione di action figures. E, nonostante la sua età, non
ha mai fatto sesso. Quando i suoi amici lo scoprono, cercheranno di
aiutarlo a perdere la sua verginità. Quando incontra Trish, tra i
due c’è una relazione esitante…
Film comici italiani da
vedere
La comicità
italiana è particolare, a volte grottesca, a volte
incompresa. A volte coinvolge grandi attori, sceneggiatori, e
registi. Ci sono film comici italiani che rimangono impressi nella
memoria collettiva di generazioni. Ad esempio se noi diciamo
“supercazzola”, voi dite…
Amici Miei di Mario Monicelli (1974)
Il film della “supercazzola”, uno
dei film comici meglio scritti e meglio diretti di sempre. Parla di
quattro uomini amici da sempre che spendono il loro tempo ad
organizzare scherzi contorti e terribili, per tutte le persone che
incontrano, o in giro per la Toscana. Uno degli scherzi finisce per
portarli in un ospedale…
Fantozzi di Luciano Salace
(1975)
Il primo film della saga dello
sfortunatissimo e tragico Fantozzi. Parla di un anno della vita del
personaggio. È una serie di sketch e sequenze provocatorie, che ne
hanno fatto un film cult per gli italiani.
Bianco rosso e Verdone
di Carlo Verdone (1981)
Una sorta di road movie
all’italiana, nel quale tre uomini sono in viaggio per raggiungere
i rispettivi seggi elettorali. Tutti e tre i personaggi sono
interpretati da Verdone: l’Italia secondo lui.
Film comici italiani recenti
Quo vado? di Gennaro Nunziante (2016)
Un uomo che vive ancora con la
famiglia, per timore dell’indipendenza, viene costretto a cambiare
la propria vita e doversi adattare ad ogni lavoro, anche i più
improbabili e pericolosi.
Tolo Tolo di Checco Zalone (2020)
Dopo che il suo ristorante di sushi
è fallito miseramente, Checco deve scappare dai suoi creditori e
decide di rifugiarsi in Africa, dove si improvvisa cameriere in una
struttura alberghiera.
Come un gatto in tangenziale di
Riccardo Milani (2017)
Due famiglie di estrazione sociale
assai differente sono unite controvoglia dall’amore tra i figli
adolescenti. Dopo una serie di vicissitudini al limite
dell’assurdo, gli adulti imparano a comprendersi a vicenda.
Film comici americani da
vedere
E i film comici
americani sono altrettanto celebri, e vanno dal demenziale
e grottesco al satirico. Ma hanno sempre qualcosa da dire sulla
società degli Stati Uniti. E la loro comicità è irresistibile. Ecco
i migliori film comici americani da vedere, dai
creatori di South Park e alle star della commedia
statunitense come Seth Rogen, Will Ferrell e John. C. Reilly.
Team America di Trey Parker
(2005)
Quando il dittatore nordcoreano Kim
Jong-il organizza un complotto terroristico globale, il Team
America, una squadra speciale che combatte l’uso di armi di
distruzione di massa, dovranno cercare di fermarlo. Ma dovranno
vedersela anche con Hollywood, che li accusa di rovinare l’immagine
degli USA nel mondo.
Molto incinta di Judd Apatow
(2007)
La giornalista Alison Scott scopre
di essere incinta dopo una notte passata con l’irresponsabile e
fannullone Ben Stone. Anziché decidere di crescere il bambino da
sola, Alison decide di dare una possibilità a Ben di provare ad
essere un buon padre. Oltre ai dubbi sulle capacità di Ben, ne
emergono altri sulla loro compatibilità come partner.
Fratellastri a 40 anni di Adam
McKay (2008)
Brennan e Dale sono due
scansafatiche disoccupati che vivono ancora con i loro genitori.
Quando la madre di Brennan e il padre di Dale si sposano e vanno a
vivere insieme, le novità sconvolgono la vita dei due. Ci sono
momenti di complicità, ma anche rivalità e narcisismo che rischiano
di rovinare la nuova famiglia.
Film comici belli da vedere
Tra i migliori film comici
da vedere, ci sono alcuni che risaltano per la scrittura e
la recitazione eccellente. Ecco alcuni
film cult che giocano con il tempo, uno italiano e uno
americano. Protagonisti sono alcuni dei personaggi migliori della
storia del cinema comico: Massimo Troisi, Roberto Benigni e Bill Murray.
Non ci resta che piangere, Massimo
Troisi e Roberto Benigni (1984)
Due amici si ritrovano,
improvvisamente, in un immaginario borgo toscano, nell’anno “Mille
e quattrocento quasi Mille e cinque”. Cercheranno di ambientarsi, e
si ritroveranno coinvolti nelle dinamiche del paese e nelle vicende
dei suoi abitanti.
Ricomincio da capo, Harold Ramis
(1993)
Phil, un meteorologo, è in
trasferta a Punxsutawney, una cittadina montana dove ogni anno si
celebra “la giornata della marmotta”. Ma si ritrova a dover
rivivere la giornata all’infinito. Un film divertentissimo,
originale e paradossale, con dei risvolti esistenziali.
Vero e proprio fenomeno nato grazie
alla piattaforma YouTube, il duo noto come Me contro
Te è oggi uno degli esempi di maggior successo per quanto
riguarda l’intrattenimento italiano. I due youtuber, Luigi
Calagna, in arte Luì, e Sofia
Scalia, in arte Sofì,
hanno esteso la propria popolarità dal Web alla televisione, dal
cinema alla musica, rivolgendosi in particolare ad un pubblico di
giovanissimi, e distinguendosi con successo all’interno degli
ambiti da loro affrontati. Ecco 10 cose che non sai su i Me
contro Te.
Me contro Te: si sono formati su
YouTube
10. Sono diventati celebri
grazie al loro canale. La fonte principale della fama dei
Me contro Te è il loro canale YouTube, aperto nel 2014. Caricando
qui i loro video, il duo ha formato un proprio riconoscibilissimo
stile, guadagnando nel giro di pochi anni un numero di iscritti
attualmente pari a 5,12 milioni. Nei loro video, pubblicati con
grande frequenza, i due sono soliti dar vita ai contenuti più
disparati, pensati, anche nel linguaggio, per intrattenere un
pubblico di bambini.
9. Possiedono anche altri
canali. Il loro è diventato un vero e proprio brand, che
su YouTube si è esteso attraverso l’apertura di altri due canali
collegati in modo indissolubile a quello principale. Si tratta di
“Me contro Te Music”, seguito da 1,42 milioni di persone,
all’interno del quale il duo pubblica i video relativi alle canzoni
da loro composte ed eseguite. Vi è poi “Me contro Te Extra”, con un
totale di 627 mila iscritti, dove si possono invece trovare altri
contenuti, definiti appunto “extra”, relativi alla celebre
coppia.
Me contro te il film la vendetta del signor s
8. Hanno realizzato un film
per il cinema. Il 17 gennaio del 2020 è uscito in sala il
lungometraggio Me contro Te – Il
film: La vendetta del Signor S. Scritto dagli
stessi Calagna e Scalia, il fil è stato prodotto e distribuito
dalla Warner Bros. La trama ruota intorno alla celebre coppia, che
si trova a dover fronteggiare il malvagio e misterioso Signor S.,
il quale aspira a diventare il padrone del Mondo.
7. È stato un grandissimo
successo di pubblico. Il loro si è rivelato essere uno dei
titoli di maggior successo economico della stagione. Nel solo
weekend di debutto, il film ha guadagnato
un totale di 5 milioni e mezzo di euro, conquistando il primo posto
ai danni di Tolo Tolo,
di Luca
Medici. La pellicola doveva inizialmente essere
distribuita soltanto in un numero selezionato di cinema, ma dato il
grande successo ottenne una maggior diffusione. In totale, ha
infine incassato poco più di 9 milioni e mezzo di euro.
Me contro Te: Il mistero della scuola incantata
Il 17 agosto 2020 il duo annuncia
l’inizio delle riprese del nuovo film, Me contro Te: Il mistero della scuola incantata e
pubblicando lo stesso giorno il trailer sul proprio canale
YouTube.
Me contro Te: le loro canzoni
6. Sono noti per le loro
canzoni. Uno degli ambiti in cui i due youtuber hanno
ottenuto molto consenso è quello legato alla musica. Con i loro
video hanno infatti diffuso diverse canzoni da loro composte ed
eseguite, arrivando, nel febbraio del 2020, a pubblicare il loro
primo album, intitolato Il Fantadisco dei Me controTe, posizionatosi per due settimane al primo posto in
classifica, vincendo poi un disco d’oro e uno di platino.
Dall’album è stato estratto il singolo Me con te, divenuto
una vera e propria hit.
Me contro Te: shop online
5. Possiedono un sito di
merchandising. Una delle maggiori fonti di guadagno per il
duo è il sito “mecontroteshop.it”. Qui sono infatti disponibili per
l’acquisto una vasta gamma di prodotti legati al loro marchio. È
infatti possibile trovare dai libri ai dischi, dalle magliette alle
felpe e fino agli zaini. Sul sito si possono poi ritrovare tutte le
informazioni per quanto riguarda l’acquisto e la consegna.
Me contro Te: slime
4. È uno dei loro prodotti
più amati. Tra gli oggetti più ricorrenti, e venduti,
legati al loro brand, vi è senza dubbio il celebre slime. Si tratta
di una sostanza gelatinosa colorata venduta in barattoli di
plastica, la cui liquidità gli permette di assumere forme sempre
diverse nonché di aderire a diversi tipi di superfici. Tale
prodotto è inoltre di particolare rilievo nel film rilasciato a
gennaio dal duo.
Me contro Te su Tik Tok
3. Sono tra i loro video
più diffusi. Uno dei contenuti più visto e apprezzato sul
loro canale YouTube, è quello relativo a Tik Tok, ormai celebre app
per smartphone che permette di realizzare video tramite cui dar
sfogo alla creatività. I due youtuber hanno anche provveduto a
realizzare, sul proprio canale, delle vere e proprie compilation
dove vengono raccolti tutti i video di questo tipo.
Me contro Te: il loro libro da
colorare
2. Hanno pubblicato alcuni
“activity book”. Nella diffusione del loro brand, il duo
non ha mancato di estendersi anche all’editoria per bambini. Dal
2018 ad oggi hanno infatti pubblicato tre libri, caratterizzati dal
fatto di essere degli “activity book”, ovvero dove oltre al leggere
una storia il lettore può dar vita ad alcuni disegni che vanno ad
integrarsi con quanto già presente nelle pagine.
Me contro Te: la televisione
1. La TV ha contribuito al
loro successo. Dopo aver ottenuto un buon successo su
YouTube, la giovane coppia è stata assunta come protagonisti della
serie Like Me, distribuita su Disney Channel, e pressocché
adattata ai personaggi di Luì e Sofì. I due hanno in seguito svolto
il ruolo di conduttori per il game show Disney Challenge Show –
Me contro Te, dove diversi bambini venivano sfidati attraverso
diverse prove da superare. Queste significative incursioni
televisive hanno contribuito all’ulteriore popolarità della
coppia.
Arriva da
Deadline la notizia che è in sviluppo per Netflix una
serie basata sul romando Talisman di Stephen King. I creatori di Stranger
Things, i Duffer Brothers, la Amblin Television
di Steven Spielberg e i Paramount Television
Studios stanno adattando il libro come una serie per Netflix. La
serie a dire il vero è in sviluppo da moltissimo tempo ma ora con
l’ingresso di Netflix sembra
che il progetto possa avere uno sviluppo rapido.
The Talisman, co-scritto da King e
Peter Straub e racconta la storia di Jack Sawyer, un ragazzino di
12 anni che parte per un viaggio epico per salvare la vita della
madre morente. È alla ricerca del Talismano, una potente reliquia
che può non solo guarire sua madre ma, come impara, salvare il
mondo. Il viaggio di Sawyer incrocia due realtà: l’America che
conosciamo e il suo pericoloso gemello del mondo fantastico, i
Territori.
Lo scrittore e produttore esecutivo
di Stranger
Things, Curtis Gwinn, scriverà e servirà come
showrunner del progetto. Netflix
co-produrrà in associazione con Amblin TV e Paramount TV Studios.
Matt e Ross Duffer saranno i produttori esecutivi tramite la loro
Monkey Massacre Productions, insieme a Spielberg, Darryl
Frank e Justin Falvey per Amblin TV. Stephen King sarebbe anche stato
produttore esecutivo, insieme a Paramount Television. Todd
Cohen supervisionerà il progetto per Amblin, insieme a Spielberg,
Frank e Falvey.
Ci sono guerre che è difficile
raccontare. Se per eventi storici come i due conflitti mondiali o
la guerra del Vietnam è possibile fare riferimento ad un vasto
patrimonio dell’immaginario comune, per guerre come quella condotta
in Iraq ciò risulta invece molto più complesso. Si è infatti
trattato di un evento bellico senza precedenti, dove l’assenza di
un nemico tangibile ha reso ancor più complessa tanto la
metabolizzazione quanto la rappresentazione di quanto avvenuto. Uno
degli esempi più brillanti di come la guerra in Iraq abbia
sconvolto i soldati coinvolti lo si ritrova nel film del 2008
The Hurt Locker, diretto dalla regista
Kathryn Bigelow.
Scritto dal giornalista Mark
Boal, questo porta lo spettatore a vivere sulla propria
pelle lo smarrimento di coloro che si ritrovano gettati a
combattere una guerra priva di reali punti di riferimento. Il
deserto e le città in rovina diventano infatti un tutt’uno con i
corpi dei soldati, esplorando tanto l’umanità quanto il costante
bisogno di porsi in pericolo per soddisfare l’adrenalina richiesta
dalla guerra. Lo stesso titolo, The Hurt Locker, è una
locuzione del gergo militare indicante quei territori
particolarmente rischiosi, ma “l’armadietto del
dolore” è anche quel luogo simbolico dove i soldati sono
chiamati a riporre i sensi di colpa, lo sconforto e la paura,
privandosi così di sentimenti che definiscono l’essere umano.
Accolto in modo estremamente
positivo dalla critica e dal pubblico, il film è arrivato a vincere
ben 6 Oscar, tra cui quello per il miglior film e la miglior
regista, la prima donna a vincere tale riconoscimento. La Bigelow
ha infatti confezionato un film che, a distanza di più di un
decennio, ancora racconta in modo tristemente attuale le derive
dell’umanità. Prima di intraprendere una visione del film, però,
sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
The Hurt Locker: la trama del film
La vicenda del film si svolge in
Iraq, dove un gruppo di artificieri dell’esercito americano si
trova a svolgere vari compiti al fine di preservare la sicurezza
del luogo loro assegnato. Ognuno di loro è addestrato per
affrontare qualsiasi tipo di pericoloso, gestendo lo stress e la
paura che da questi possono generarsi. A capo dell’unità di soldati
protagonisti vi è il sergente Will James. Questi,
insieme ai compagni Sanborn ed
Eldrige si destreggiano in operazioni incentrate
sul disinnescare le numerose mine disseminate in tutto il
territorio. Tra le opposizioni dei civili e gli affetti rimasti
negli Stati Uniti, la loro esistenza risulta essere tutt’altro che
tranquilla.
I tre uomini sanno bene che ogni
loro missione potrebbe essere l’ultima e che un loro errore
potrebbe costare la vita a più uomini di quanti se ne potrebbe
immaginare. Le vite di questi soldati sono letteralmente appese ad
un filo, costrette a ripetersi attraverso ordini e compiti sempre
uguali. Sarà in questo contesto di malsana routine che inizieranno
a riflettere sul senso delle loro azioni e su ciò che stanno
lasciando alle loro spalle. L’assenza di un vero obiettivo è ciò
che sembra turbarli di più, ma missione dopo missione capiscono
anche di essere ormai assuefatti da quell’ambiente. Il verificarsi
di una serie di incidenti li costringerà ancor di più a
confrontarsi con questa realtà.
The Hurt Locker: il cast del
film
Per permettere allo spettatore di
immedesimarsi ulteriormente nelle vicende dei soldati protagonisti,
la regista ha deciso di affidarsi ad una serie di attori all’epoca
ancora sconosciuti. I loro volti, che non avevano ancora l’aura dei
divi di Hollywood, hanno effettivamente favorito quel senso di
crudo realismo che permea l’intera opera. Ad interpretare il
protagonista Will James vi è Jeremy Renner.
Oggi noto per essere Occhio di Falcon nei film Marvel, questi si trovò con The
Hurt Locker ad affrontare una delle sue prove più complesse.
L’attore dovette infatti allenarsi al fine di poter sorreggere la
pesante tutta da artificiere, spendendo anche diverso tempo a
contatto con veri soldati di questo tipo. Apprese così i segreti
per disinnescare una bomba e come maneggiare gli esplosivi.
Accanto a lui, nel ruolo del
sergente Sanborn vi è l’attore Anthony Mackie,
mentre Brian Geraghty
è lo specialista Owen Eldridge. Entrambi hanno a loro volta
descritto l’esperienza come estremamente faticosa, tanto per le
difficili condizioni climatiche quanto per la complessità delle
azioni richieste. L’attrice Evangeline
Lilly compare invece brevemente nei panni di Connie
James, moglie di Will, rimasta ad attendere il marito negli Stati
Uniti. Compaiono poi gli attori Ralph Fiennes e
Guy Pierce
rispettivamente nei panni del capo squadra e del sergente Thompson.
La loro presenza è in realtà ridotta a poco più che un cameo. Ciò
conferma la volontà della regista di non avvalersi di nomi noti che
possano distrarre l’attenzione dello spettatore.
The Hurt Locker: la regia, il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Nel realizzare il film, la Bigelow
aveva il chiaro obiettivo di rendere il film quanto più realistico
e crudo possibile. Per riuscirvi, ha imposto che le riprese si
svolgessero in Giordania, così da potersi avvalere di territori
simili a quelli dell’Iraq. Oltre all’ambientazione, però, la
regista ha riposto molta cura nella scelta dello stile. Questo
doveva essere il più adeguato a dar vita al senso di disequilibrio
che governa le vite dei personaggi. Ha così realizzato con la sua
troupe riprese “sporche”, con frequente utilizzo di camera e mano e
numerosi punti di vista sulla stessa scena. Il dinamismo così
raggiunto, merito anche di un montaggio premiato con l’Oscar, ha
permesso di dare l’impressione di essere proprio sul campo, accanto
ai soldati. Ciò che si vede nel film e il modo in cui lo si vede
lasciano dunque emergere perfettamente lo smarrimento generale.
Per potersi immergere in tutto ciò,
è possibile fruire di The Hurt Locker grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
venerdì 4 marzo alle ore 21:10
sul canale Rai Movie.
Si apre nel segno del grande cinema
italiano la 30° edizione del Noir in Festival, che
inizierà ufficialmente lunedì 8 marzo (in programma fino a sabato
13) ma che celebra il cinema noir di casa nostra con una
straordinaria giornata di pre-apertura, prevista
per domenica 7 marzo.
Durante questa giornata il Noir in Festival proporrà una
maratona con i sei titoli in lizza per il Premio Caligari, che sarà
assegnato al miglior noir italiano dell’anno. Dal cinema di un
maestro come Antonio Capuano (Il buco in testa) alle
consacrazioni di autori più giovani come i Fratelli D’Innocenzo
(Favolacce) e Marco D’Amore (L’Immortale), dalla
cronaca borghese a tinte noir di Ivano De Matteo (Villetta con
ospiti) agli esordi nel lungometraggio di Giacomo Cimini
(Il talento del calabrone) e Alessandro Tonda (The
shift): sono questi i sei film protagonisti della
speciale maratona di domenica 7 marzo su
MYmovies.
I film saranno disponibili in streaming gratuito sulla piattaforma
del Noir in Festival (www.mymovies.it/ondemand/noir-in-festival/)
dalla mezzanotte di sabato fino alla mezzanotte di domenica. Il
Premio Caligari sarà assegnato da una giuria presieduta da
Claudio Giovannesi e composta da un pubblico di
studenti dell’Università IULM di Milano e il verdetto sarà
annunciato venerdì 12 marzo, nel corso della cerimonia di chiusura
del Noir in Festival.
Ma le sorprese non sono finite: alle ore 19.00 di domenica 7
andrà infatti in scena (in streaming su MYmovies) una speciale
opening night, per festeggiare il trentennale del
Noir in Festival insieme a tanti ospiti che negli anni sono
diventati veri e propri amici del festival. Accanto ai direttori
del festival Giorgio Gosetti, Marina Fabbri e
Gianni Canova, che apriranno virtualmente il
sipario su questa 30ma edizione, interverranno anche
Claudio Giovannesi, Carlo Lucarelli,
Antonio Monda e Cecilia
Scerbanenco. Ospiti della serata saranno anche
Gabriele Albanesi, Luca Poldemengo e Marco
Bocci, regista, sceneggiatore e protagonista del crime
adrenalinico Bastardi a mano armata, film di apertura
fuori concorso (ore 21.00).
A chiudere questa domenica di cinema italiano sarà
l’omaggio a Lucio Fulci, con il primo film della
retrospettiva che il Noir in Festival vuole dedicare al maestro del
genere, tra mystery, thriller, horror e splatter. A introdurre il
primo film della rassegna Una sull’altra (ore 22.00,
MYmovies) sarà una live notturna sui social del festival con il
direttore Giorgio Gosetti e lo youtuber
Federico Frusciante (ore 22.00, su Facebook e
YouTube). L’omaggio a Lucio Fulci proporrà altri 4 titoli della sua
filmografia: Non si sevizia un paperino (1972), Sette
note in nero (1977), Quando Alice ruppe lo specchio
(1988) e il film di commiato Le porte del silenzio (1991),
oltre all’anteprima di Fulci Talks, conversazione con il
maestro realizzata da Antonietta De Lillo con Mauro Garofalo.
Il Noir in Festival si svolgerà in streaming gratuito su tutto
il territorio nazionale sulla piattaforma MYmovies.it e sui canali social del
festival (Facebook, YouTube, Instagram). Tutti i film saranno
disponibili per 24 ore dalla data di prima programmazione, previa
prenotazione.
Bucky Barnes è uno
dei personaggi più complessi del MCU. L’ex Soldato d’Inverno ha una storia
davvero lunga e complicata alle spalle e, in base all’entusiasmante
ultimo trailer di The Falcon and the Winter Soldier, pare che il
suo futuro sarà altrettanto travagliato. Tuttavia, la sua storia
nei fumetti potrebbe servire da guida a ciò che potrebbe accadere
nella serie. Ecco quindi 10 cose – raccolte da
Screen Rant – che solo i fan dei fumetti potrebbero sapere sul
suo conto e che potrebbe rivelarsi necessarie ai fini della
comprensione degli eventi che vedremo nello show Disney+:
Un ruolo da spalla
Nell’universo
cinematografico Marvel, Steve Rogers e Bucky Barnes
sono leggermente diversi rispetto alla controparte fumettistica.
Nel film
Captain America: Il primo vendicatore, Bucky è amico e
pari di Rogers, ma per molti versi è più esperto di lui. Nei
fumetti, invece, è stato presentato come il giovane aiutante di
Captain America.
È stato creato dal leggendario
autore di fumetti Joe Simon e dall’artista Jack Kirby ed è apparso
per la prima volta in “Captain America #1” del marzo 1941, celebre
anche per la copertina in cui Cap prende a pugni Hitler. In quel
fumetto, Bucky era un uomo più giovane e ammirava profondamente
Rogers.
La morte
Il momento decisivo nella
storia di Captain America è sicuramente la morte scioccante di
Bucky. Il personaggio ha servito più o meno come molte delle altre
celebri spalle dei fumetti e dei rispettivi adattamenti
cinematografici (come ad esempio Robin nel franchise di Batman), ma
mentre Captain America è stato portato avanti nella
continuity della Marvel nei primi anni ’60, Bucky è
stato lasciato indietro.
Captain America è
stato visto come un personaggio più avvincente, anche a causa del
suo passato tragico; così, la morte di Bucky è stata descritta
retroattivamente in “The Avengers #56” del 1968.
La resurrezione
A differenza della maggior
parte delle morti dei personaggi dei fumetti, quella di Bucky è
stata permanente. Sebbene sia apparso in qualche flashback qua e
là, Bucky non sarebbe dovuto tornare. Tuttavia, le cose sono
cambiate all’inizio degli anni 2000.
Proprio come in una
delle migliori retcon cinematografiche della storia, il ritorno di
Bucky nel 2005 come assassino potenziato e sottoposto al lavaggio
del cervello dai russi durante la Guerra Fredda ha funzionato alla
perfezione. Invece di sminuire la sua morte, il suo ritorno ha dato
nuova vita al fumetto di Captain America e ha costituito la basi
dei film del MCU che seguirono.
“Sputnik”
Lo scrittore Ed Brubaker ha
riportato in vita Bucky, lasciandosi ispirare dall’headcanon in
Bucky è sopravvissuto al suo incidente ed è stato salvato dai
soldati russi. I russi hanno fatto il lavaggio del cervello a un
Bucky ferito e hanno attivato le sue capacità letali con una
semplice frase: “Sputnik”.
Questo era ovviamente un riferimento
al primo satellite artificiale lanciato dall’Unione Sovietica. Nel
MCU, le parole chiave di Bucky
Barnes sono più numerose e complicate.
La storia con Vedova Nera
Bucky Barnes ha avuto
un’intera vita come Soldato d’Inverno di cui nessuno era a
conoscenza. Parte di essa ha coinvolto una storia d’amore con
un’altra importante spia russa, Natasha Romanoff, ossia Vedova
Nera.
Ci sono un certo numero di eroi
Marvel che amano Vedova Nera e
Bucky, almeno nei fumetti, figura tra questi. La loro relazione è
iniziata mentre Nata si stava allenando nel programma Vedova Nera,
quando entrambi erano agenti segreti. Dopo che entrambi disertarono
e Bucky tornò dai Vendicatori, si riaccese brevemente la loro
storia d’amore.
Ha ucciso la moglie di Wolverine
Wolverine è stato
innamorato di alcune donne nei fumetti Marvel. Molte di quelle relazioni,
tuttavia, finirono tragicamente. Una delle peggiori è stata proprio
per mano del Soldato d’Inverno. Durante il suo mandato come
assassino russo segreto, Bucky Barnes ha ucciso Itsu Ashkiro,
l’amante di Wolverine in Giappone.
Era incinta del loro figlio in quel
momento e Wolverine pensava che anche il bambino fosse morto. In
seguito avrebbe scoperto che era sopravvissuto e che era cresciuto
fino a diventare Daken, che è stato sia un cattivo che un alleato
del padre.
È diventato Captian America
Il passato di Bucky è stato
molto difficile. Il suo presente non è stato di certo migliore. Non
molto tempo dopo essere tornato ed aver scelto di servire la verità
e la giustizia, il suo migliore amico Steve Rogers sembrava essere
morto.
Il film Captain
America: Civil War ha cambiato molte circostanze rispetto
al fumetto su cui era basato. Uno di queste era Steve che morira e
Bucky che assumeva il ruolo di Captain America. Bucky inizialmente
detiene lo scudo per impedire a qualcun altro di perderlo, ma in
seguito scopre che Steve Rogers ha sempre voluto che fosse lui ad
ereditare il mantello.
La seconda morte
Il percorso
di Bucky nei panni di Captain America è stato piuttosto tortuoso.
Ha gestito le cose in modo diverso rispetto a Steve Rogers, ma ha
anche compiuto l’ultimo sacrificio, in un grande evento crossover
chiamato “Fear Itself”.
I personaggi muoiono
nei film del MCU tutto il tempo, ma Bucky ne ha
fatto una sorta di “abitudine” nei fumetti. Bucky è stato ucciso
dalla figlia del Teschio Rosso, Skadi, e questa volta non sarebbe
rimasto morto per decenni. Non molto tempo dopo, infatti, Bucky è
stato riportato in vita dalla Formula Infinity, un farmaco creato
dallo S.H.I.E.L.D per rallentare l’invecchiamento. Anche Rogers era
tornato a questo punto; Bucky tornò quindi a essere il Soldato
d’Inverno.
Ultimate Bucky
Sappiamo che WandaVision avrà un impatto importante sulla Fase 4
del MCU, inclusa l’introduzione del
concetto del Multiverso, che a sua volta ha un ruolo importante nei
fumetti. Anche Bucky Barnes ha già visto alcune vite
alternative.
Una, in particolare, è l’universo
“Ultimate Comics” di Earth-1610. Qui, Bucky sopravvive alla Seconda
Guerra Mondiale, mentre Steve – apparentemente – muore. Bucky si
sposa, ha una famiglia e vive una vita lunga e felice nel presente,
senza la violenza e la tragedia narrate in Earth-616.
Legione della
Libertà
Bucky
“morì” durante la Seconda Guerra Mondiale, ma le sue avventure nei
fumetti si espansero comunque. A partire dagli anni ’70, Bucky
venne riconvertito a capo della Legione della Libertà, un gruppo di
supereroi della Seconda Guerra Mondiale che seguirono il classico
team dell’era della guerra, gli Invasori.
Questa squadra
comprendeva una serie di eroi ed eroine del periodo. In particolare
tra loro c’era The Whizzer, il personaggio che era stato
identificato come il padre di Wanda e Pietro Maximoff fino a
quando, negli anni ’80, attraverso una retcon, divenne Magneto il
loro padre.
Alla fine di Avengers:
Endgame, Steve Rogers (Chris
Evans) ha ufficialmente passato lo scudo di Captain
America a Sam Wilson/Falcon. Tuttavia, sappiamo che nella serie –
almeno all’inizio – sarà John F. Walker (meglio conosciuto come
U.S. Agent) a brandire il potente oggetto immaginario, combinazione
di attacco e difesa.
Sappiamo però che alla fine sarà Sam
a diventare il nuovo Cap del MCU e in una recente intervista con
Variety, è stato proprio Anthony Mackie a parlare dell’evoluzione del
suo personaggio, soprattutto in relazione alla pesante eredità
raccolta alla fine del cinecomic di Anthony e Joe Russo. “Sono
rimasto davvero sorpreso e colpito dall’idea di ottenere lo scudo e
diventare Captain America”, ha ammesso l’attore. “Lavoro
in questo settore da molto tempo e l’ho fatto nel modo in cui mi
dicevano che avrei dovuto farlo. Non sono andato a Los Angeles
pretendendo di diventare. Sono andato alla scuola di teatro, ha
fatto spettacoli Off-Broadway, ha fatto film indipendenti… insomma,
mi sono fatto strada. Ci è voluto molto tempo prima che le cose
andassero come volevo che andassero, ed ora sono estremamente
felice.”
Anthony Mackie e la responsabilità di un ruolo Marvel
Mackie è consapevole che assumere un
ruolo così importante all’interno del MCU comporta una certa dose di
responsabilità, ammettendo di essersi sentito parecchio sotto
pressione durante la realizzazione di The Falcon and the Winter Soldier. “Non
pensavo che saremmo riusciti a fare in televisione quello che
avevamo fatto sul grande schermo”, ha aggiunto. “Non
volevo essere il volto del primo franchise Marvel a fallire. Già immaginavo i
commenti: ‘Hanno scelto il tizio nero ed ecco questa m***a è
davvero orribile’. Era la mia paura più grande… c’è sempre
un’enorme responsabilità nell’interpretare un personaggio Marvel.”
Mackie ha poi rivelato che non ci
sono state discussioni per una seconda eventuale stagione di
The Falcon and the Winter Soldier e che,
allo stato attuale, non è certo di cosa il futuro abbia in serbo
per Sam Wilson. Resta che Captain America sarà per sempre una
figura fondamentale nel MCU (anche perché – ricordiamo –
Chris Evans è in trattative per ritornare
nell’universo condiviso), quindi è probabile che dopo la serie ci
sarà ancora spazio – magari in altri progetti – per le avventure di
Falcon in qualità di nuovo Cap.
Sappiamo tutti che Zack Sndyer decise di abbandonare la
produzione di Justice
League a causa della tragica morte di sua figlia.
Tuttavia, nel corso degli anni è diventato sempre più chiaro che ad
influenzare la scelta del regista sono stati anche i dissapori con
la Warner Bros., dal momento che lo studio aveva idee molto diverse
su come sarebbe dovuto essere il film rispetto alla visione di
Snyder.
Durante un’intervista con
Total Film, Zack Snyder ha ribadito di non aver mai visto
la versione cinematografica di Justice
League, ma che durante le riprese aggiuntive ad opera
di Joss Whedon è stato informato sulle modifiche apportate da
alcuni membri della sua troupe che hanno continuato a lavorare al
film, anche dopo il suo abbandono. “Immagino abbiano utilizzato
circa un’ora del mio girato, per poi ritoccare ogni mia ripresa, al
di là che si trattasse di ADR o altro”, ha detto Snyder.
“Penso che il mio taglio sia un’opportunità per entrare nel
profondo di questa storia e di questi personaggi.”
Snyder ha poi confermato che lo
studio gli avrebbe spesso fatto pressioni per alleggerire il tono
del film e aggiungere più umorismo. “I piano originali sono
stato completamente stravolti durante la produzione, ma io ero lì
per combattere. Ero comunque sotto pressione, perché volevano che
lo rendessi più divertente. Volevano che lo alleggerissi, ma io
cercavo di resistere e di mantenere il più possibile il tono che
volevo. Ho aggiunto un sacco di cose per loro, ed ero sempre
attento a cercare di soddisfare sia loro che me stesso.
L’importante era non influenzare la trama del film. Speravo che, in
fase di post-produzione, sarei stato in grado di imporre loro la
mia volontà.”
Zack
Snyder’s Justice League uscirà in
streaming uscirà il 18 marzo 2021 in
esclusiva digitale, disponibile per l’acquisto su
Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google
Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft
Film & TV.
La produttrice Osnat
Shurer e la co-sceneggiatrice Adele Lim
di Raya e
l’Ultimo Drago raccontano com’è nata la nuova
principessa Disney. Il film è disponibile su Disney+ (con accesso VIP) dal 5
marzo.
Raya e
l’Ultimo Drago, il nuovo lungometraggio d’animazione
targato Walt Disney Animation Studios, arriverà in Italia a marzo
al cinema e dal 5 marzo su Disney+ con Accesso VIP.
Diretto da Don Hall (Big Hero 6) e
Carlos López Estrada (Blindspotting) e
prodotto da Osnat Shurer (Oceania) e Peter Del Vecho
(Frozen
– Il Regno di Ghiaccio,
Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle), il film trae
ispirazione dalle culture e dai popoli dell’Asia sudorientale.
Nella versione italiana del film, il
cast di voci include l’attrice Luisa Ranieri
(Virana), l’attrice e doppiatrice Jun Ichikawa
(Namaari), l’attore e conduttore Paolo Calabresi
(Tong) e l’attrice Vittoria Schisano (Generale
Atitaya).
Gli influencer Emanuele
Ferrari, Vatinee Suvimol e
Maryna hanno prestato la propria voce per un
cameo, insieme alla cantante Camille Cabaltera
che, inoltre, interpreta il brano nei titoli di coda della versione
italiana del film.
Raya e l’Ultimo
Drago viaggia nel fantastico mondo di Kumandra, dove molto
tempo fa umani e draghi vivevano insieme in armonia. Ma quando una
forza malvagia ha minacciato la loro terra, i draghi si sono
sacrificati per salvare l’umanità. Ora, 500 anni dopo, quella
stessa forza malvagia è tornata e Raya, una guerriera solitaria,
avrà il compito di trovare l’ultimo leggendario drago per riunire
il suo popolo diviso. Durante il suo viaggio, imparerà che non
basta un drago per salvare il mondo, ci vorrà anche fiducia e
lavoro di squadra.
Il cast della trilogia de Il Signore degli Anelli di Peter Jackson si riunirà in occasione del
20esimo anniversario dell’uscita del primo capitolo, La compagnia dell’anello del 2001. L’adattamento del
capolavoro di J.R.R. Tolkien ad opera di Jackson
rimanere ancora oggi una delle saghe più amate della storia del
cinema, che proprio quest’anno compirà vent’anni.
I fan bramavano da tempo i
festeggiamenti per l’importante ricorrenza, ma l’attuale pandemia
di Covid-19 ha spento qualsiasi speranza in merito alla possibilità
di onorare l’uscita del primo film in maniera tradizionale,
attraverso proiezioni speciali o reunion con il cast al completo.
Tuttavia, il famoso cinema Alamo Drafthouse,
situato ad Austin (in Texas), ha comunque deciso di celebre
l’evento e di regalare ai fan non soltanto la possibilità di
ritornare in sala – ovviamente, in assoluta sicurezza – ma anche di
rendere omaggio all’amatissima saga fantasy.
A partire dal 25 marzo, per tre
settimane consecutive, Alamo Drafthouse accoglierà i membri del
cast della trilogia de Il Signore degli Anelli, che saranno
protagonisti di alcune conversazioni sui film e di alcune sessioni
di Q&A. Tutti gli incontri saranno moderati dal comico e
conduttore televisivo statunitense Stephen Colbert
(grande fan della saga). Tra i membri del cast che avrebbero già
confermato la loro presenza figurano, oltre a Peter Jackson, anche
Sean Astin,
Cate Blanchett,
Orlando Bloom, Billy Boyd,
Ian McKellen,
Dominic Monaghan,
Viggo Mortensen,
Andy Serkis,
Liv Tyler e Elijah Wood. Di seguito il trailer che
annuncia l’iniziativa, diffuso attraverso il canale YouTube
di Alamo:
Il Signore degli Anelli compie 20 anni
Uno degli aspetti più interessanti
dell’iniziativa promossa da Alamo è il fatto che tutto il materiale
che verrà proposto durante gli incontri – quindi interviste,
commenti e filmati inediti – saranno messi a disposizione, per
gentile concessione della catena americana, per qualsiasi cinema
del mondo che ne faranno richiesta per eventuali proiezioni.
Inoltre, considerata l’attuale emergenza sanitaria, il cinema
offrirà al pubblico la possibilità di affittare delle sale private
per poter godere dell’evento nell’intimità del proprio “gruppo
familiare”.
Nella descrizione che ha
accompagnato il video caricato sull’account YT
di Alamo, si legge: “Queste icone del cinema si riuniranno non
solo per raccontare storie e rispondere a domande scottanti, ma
anche per supportare i cinema di tutto il mondo che stanno lottando
per sopravvivere all’era COVID. Da ora fino alla fine di aprile,
Alamo Drafthouse si impegnerà a condividere questi contenuti
speciali con ogni cinema che vorrà partecipare, in qualsiasi parte
del mondo”. Inoltre, Alamo ha già fatto sapere che tutti gli
eventi saranno poi resi disponibili sulla piattaforma VOD della
catena entro la fine dell’anno.