Sebbene il futuro di
Jesse Lee Soffer in Chicago
P.D. sembri più oscuro, egli rimarrà nella famiglia di
Dick Wolf. Deadline riporta che
Jesse Lee Soffer si è unito a FBI:
International come series regular per la quarta stagione.
Dopo l’uscita di Luke Kleintank dalla serie nella
terza stagione,
Jesse Lee Soffer occupa il posto lasciato alla
guida del Fly Team. Lee Soffer non riprenderà il personaggio di Jay
Halstead di Chicago
P.D., ma interpreterà un nuovo personaggio i cui
dettagli non sono ancora stati rivelati.
Soffer è la seconda stari di
One Chicago a entrare in FBI:
International dopo l’apparizione di Colin
Donell nella terza stagione. Come nel caso di Donell, il
personaggio sarà costruito da zero, ma avrà un arco più lungo e
un’attenzione più profonda, in quanto andrà a sostituire l’agente
Forrester. Nonostante le numerose partenze di alto profilo nella
terza stagione, FBI: International è stata
rinnovata per una nuova stagione insieme ai membri della famiglia
FBI. La nuova stagione debutterà in autunno e sarà un vero e
proprio cambiamento per gli spettatori, con tutti i volti nuovi e
quelli vecchi scomparsi.
Dove avete già visto Jesse Lee
Soffer?
Jesse Lee Soffer è noto soprattutto per aver
interpretato il detective Jay Halstead in Chicago
P.D. e in altri show dell’universo One Chicago. Ha
interpretato il personaggio per nove stagioni prima di abbandonarlo
bruscamente nella decima stagione. Anche se il suo periodo di
interpretazione di Halstead è terminato, non si è allontanato dalla
serie, tornando più volte a dirigere. Di recente ha diretto il
dodicesimo episodio dell’undicesima stagione. Ha anche recitato in
una stagione di The Mob Doctor su Fox, oltre a numerosi
altri show.
Dopo la sua uscita da
Chicago P.D., lo show ha portato Benjamin Levy
Aguilar a riempire il posto vuoto nell’Intelligence. Il suo
personaggio era sposato con quello di
Tracy Spiridakos, che ha lasciato lo show nella scorsa
stagione. Sebbene la produzione non abbia ancora confermato se
questo sia il caso, si parla di reclutare la Petrovic di Bojana
Nocakovic per occupare il posto vacante nella prossima stagione.
Chicago P.D. e il resto di One Chicago sono stati rinnovati per
nuove stagioni e debutteranno in autunno.
Ripercorrete le stagioni passate di
FBI: International su Paramount+
prima che la quarta stagione debutti in autunno.
FBI: International in
streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:
Le storie classiche tendono a
concludersi con la vittoria degli eroi. Ma le storie non sono
spesso avvincenti se non c’è un cattivo di qualche tipo. Quando la
seconda stagione della serie Prime Video,
Il Signore degli Anelli: Gli anelli del potere,
tornerà il 29 agosto, questa volta sarà tutta dedicata ai cattivi.
Per coloro che hanno familiarità con le terre mozzafiato della
Terra di Mezzo, si tratta di una terra spesso sotto la minaccia
incombente di un’immensa oscurità e la prossima stagione sarà molto
più oscura di quanto abbiamo mai visto in precedenza. Finora la
serie ha raccontato l’ascesa al potere di Sauron (Charlie
Vickers) che stabilisce il suo dominio a Mordor e in tutta
la Terra di Mezzo.
Gli showrunner Patrick
McKay e J.D. Payne, parlando con Total Film, hanno anticipato che la prossima
stagione sposterà l’attenzione dagli eroi ai cattivi, con una
battaglia mortale in serbo per gli abitanti della Terra di Mezzo.
Nel parlare degli eventi futuri, i due sono stati attenti a non
fornire troppi dettagli. Tuttavia, hanno rivelato che la battaglia
in arrivo, che vedrà la partecipazione di molti eserciti, potrebbe
vedere alcuni personaggi importanti non sopravvivere alla prova.
“Ci piace dire che la Stagione 1 era principalmente incentrata
sui nostri eroi“, hanno spiegato gli showrunner McKay e Payne,
aggiungendo:
“Ma la Stagione 2 è tutta
incentrata sui cattivi. Questa volta, l’agenda di Sauron mette
tutto in moto: Adar (Sam Hazeldine , che prende il posto di Joseph
Mawle) e il suo esercito di orchi; Galadriel (Morfydd
Clark), Elrond (Robert Aramayo]) e
Gil-galad (Benjamin Walker) e i loro eserciti di
elfi – che si scontreranno tutti insieme nella battaglia più
ambiziosa che il nostro show abbia mai visto, una battaglia da cui
molti grandi protagonisti potrebbero non uscire vivi“.
Un cattivo per tutti
Le terre della Terra di Mezzo hanno
molte sfide e molti cattivi che cercano di servire il lato oscuro.
Il principale tra loro è il servitore di Morgoth e il nuovo Signore
Oscuro emergente, Sauron. Per gran parte della Stagione 1 abbiamo
saputo che Sauron era tornato, ma la sua identità è rimasta
segreta. Alla fine è emerso come l’umano Halbrand e ora è pronto a
costruire il suo potere. Il prossimo passo è la costruzione della
sua base di potere a Mordor, Barad-dûr, e l’insinuarsi nella mente
del maestro fabbro elfico Celebrimbor (Charles
Edwards) nel tentativo di creare l’Unico Anello. Lo farà
assumendo le sembianze elfiche di Annatar, il Signore dei
Doni, e ingannando individui ignari.
Tuttavia, mentre Sauron
costruisce la sua forza, coloro che cercano di opporsi a lui non
resteranno con le mani in mano. Galadriel (Morfydd
Clark) cercherà di radunare gli eserciti dei regni elfici
per prendere posizione e un nuovo vero eroe dovrà emergere dal
mondo degli uomini per aiutare il conflitto.
Dopo anni di attesa e un cambio di
scenario, manca solo un mese all’ultima corsa di
Snowpiercer su AMC e AMC+. Con
così poco tempo a disposizione prima della stagione 4, è stato
presentato un nuovo trailer che offre uno sguardo più completo su
ciò che è in serbo per i passeggeri rimasti sul treno titolare con
Melanie (Jennifer
Connelly) e quelli partiti su Big Alice con Andre
(Daveed Diggs). Nuove minacce e sfide attendono
entrambe le parti al di là dei binari, mentre cercano finalmente di
ricominciare da capo con Wilford (Sean
Bean) per ora fuori dai giochi.
Sviluppato da Josh Friedman
e Graeme Manson sulla base delle graphic novel di Jacques
Lob e Jean-Marc Rochette e del
film originale di Bong
Joon-Ho, Snowpiercer segue gli sforzi dei passeggeri
del treno, i resti dell’umanità dopo che il mondo è diventato una
landa desolata e ghiacciata, per sopravvivere alle lotte politiche
e sociali all’interno dei suoi 1.001 vagoni. La terza stagione ha
visto finalmente Melanie e Andre strappare il controllo a Wilford,
ma hanno ancora delle domande da fare sul mondo esterno. Andre e i
suoi passeggeri si sono impegnati in un viaggio rischioso verso New
Eden, il nuovo luogo caldo della Terra, dove sono finalmente
riusciti a stabilire un nuovo insediamento sulla superficie, ma le
sfide attendono ancora i sopravvissuti. A bordo dello Snowpiercer,
tuttavia, resta da stabilire chi abbia lanciato il misterioso
missile nel finale di stagione, da dove provenga e perché sia stato
lanciato.
All’inizio di giugno, Collider ha
potuto condividere uno sneak peek esteso del primo episodio,
intitolato “Snakes in the Garden“, che anticipava una
minaccia imprevista che attende l’equipaggio di Melanie quando Till
(Mickey Sumner) e Ben (Iddo
Goldberg) si imbarcano in una spedizione oltre il treno.
La première si svolge nove mesi dopo che
Snowpiercer e Big Alice hanno preso strade
diverse, riprendendo Melanie e la sua compagnia mentre si occupano
del Motore Eterno e osservano l’ambiente circostante. Nel
frattempo, New Eden si trova in un periodo di incertezza, poiché
Andre e la sua gente sono perseguitati da nuovi nemici provenienti
dalle lande innevate. Insieme, sono costretti ad affrontare la dura
realtà se vogliono avere una speranza di far sopravvivere
l’insediamento alla stagione.
Snowpiercer porta a bordo alcuni
nuovi talenti
Oltre ai membri del cast che
ritornano, tra cui Rowan Blanchard, Alison Wright, Katie
McGuinness, Lena Hall, Sam Otto, Chelsea Harris, Mike O’Malley,
Roberto Urbina e Sheila Vand, Snowpiercer accoglie alcuni
nuovi nomi mentre i sopravvissuti si diffondono nel mondo. Tra
questi, spiccano Clark Gregg e Michael Aronov, che
sono saliti a bordo del film, beniamino della critica, con ruoli
sconosciuti. Dato che è probabile che vengano introdotti nuovi
personaggi come parte dei gruppi sconosciuti che si oppongono ai
passeggeri di Snowpiercer, questi potrebbero riempire il vuoto
lasciato da Wilford e diventare un’ultima minaccia da affrontare
per i passeggeri. In ogni caso, l’ex allievo di Lost Paul
Zbyszewski assumerà il ruolo di showrunner per la quarta stagione e
guiderà la serie in quello che si preannuncia come un finale pieno
di mistero.
La quarta stagione di
Snowpiercer prenderà il via negli USA su AMC il 21
luglio e sarà trasmessa in streaming su AMC+. Le stagioni dalla 1
alla 3 sono già disponibili sulla piattaforma.
Snowpiercer in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
Nonostante il co-CEO dei DC Studios
James Gunn abbia definito
The Flash “uno dei più grandi film di supereroi mai
realizzati“, ha scelto di non affidare nuovamente il ruolo di
Supergirl a Sasha Calle per il nuovo DCU. Ad interpretare la supereroina sarà ora
Milly Alcock, che debutterà da protagonista in
tali vesti in Supergirl:
Woman of Tomorrow. La notizia è stata accolta con
favore visto quanto dimostrato in quanto a talento dalla Alcock in
House
of the Dragon.
C’è però anche un’altra interprete
di Supergirl, Melissa Benoist – che ha interpretato la
Ragazza d’Acciaio nella serie Supergirl di The CW – che ha
ora offerto il proprio consiglio a Alcock su come approcciarsi al
ruolo. In un’intervista con Collider, infatti, Benoist ha
affermato: “Credo che ciò che mi ha sempre guidato mentre
lavoravo a quella serie sia stato il pubblico e la persona per cui
sapevo che stavo realizzando lo show. Naturalmente, so che
lei è un personaggio iconico che attraversa molte generazioni di
fan“.
“Ma le persone per cui stavo
realizzando lo show erano giovani donne, e se lo tenevo ben
presente, tutto diventava più piacevole“. Quando la Benoist è
stata scritturata per l’Arrowverse, era nota soprattutto per aver
recitato in Glee. Il suo ruolo in quella serie era in
netto contrasto con l’interpretazione di un supereroe, ma ha
comunque contribuito a preparare l’attrice per
Supergirl.
“Quello che ho imparato in Glee
è che ero una gran lavoratrice e che potevo fare cose davvero
difficili, perché il programma di quello show era estenuante perché
c’erano così tante parti in movimento. Era divertente ma
difficile. Dovevi provare i balli, dovevi preregistrare le
canzoni, poi dovevi filmare le canzoni, e le riprese delle canzoni
erano molto più lunghe – richiedevano ore e ore e ore – e poi c’era
anche il lavoro sulle scene“.
“Sapevo che Supergirl avrebbe
comportato una grande pressione e che le responsabilità sarebbero
state immense. Credo che la mia esperienza in Glee mi abbia dato la
convinzione di essere in grado di portare avanti Supergirl“.
Non resta a questo punto che attendere maggiori informazioni su
Supergirl:
Woman of Tomorrow, progetto che potrebbe entrare in
produzione già nel corso di quest’anno e che ci presenterà dunque
una nuova versione di questo personaggio.
Milly Alcock in una scena di House of the Dragon
Tutto quello che sappiamo su
Supergirl: Woman of Tomorrow
Supergirl:
Woman of Tomorrow debutterà il 26 giugno 2026 in Imax,
e sarà il secondo lungometraggio dell’universo DC appena riavviato
ad assicurarsi un posto nel calendario delle uscite, dopo Superman
di James Gunn. Il film vede protagonista Milly Alcock (House
of the Dragon) nel ruolo della Ragazza d’Acciaio, con
Craig Gillespie (Crudelia)
che dirige da una sceneggiatura di Ana Nogueira
(“The Vampire Diaries”).
Il progetto, adattato da una serie
di fumetti del 2022 con lo stesso titolo, di Tom
King e Bilquis Evely, porta Supergirl
lontano dalla Terra mentre viaggia attraverso il cosmo con il suo
fidato cane, Krypto il Supercane, per sfuggire a una vita
perennemente all’ombra di suo cugino, Superman. Incontra una
ragazza aliena di nome Ruthye, decisa a vendicare la morte di suo
padre, e recluta Supergirl per aiutarla.
Milly Alcock ha ottenuto il ruolo
principale di Kara Zor-El nel film sui supereroi a gennaio, dopo la
sua interpretazione nella prima stagione di “House of the Dragon”
della HBO che ha attirato l’attenzione del co-direttore della DC
James Gunn. Alcock ha fatto un provino per il
ruolo – incluso indossare il costume di Supergirl – sul set di
Superman.
Quando Gunn annunciò per la prima
volta il progetto “Supergirl” nel gennaio 2023 insieme al co-capo
Peter Safran, “Non è esattamente la Supergirl che
siamo abituati a vedere”, ha detto Gunn.
Un nuovo paramedico dell’Ambulanza
61 ha appena ricevuto una meritata promozione per la stagione 13 di
Chicago
Fire. Jocelyn Hudson, che si è unita
alla serie drammatica procedurale nella stagione 12 come nuovo
paramedico di nome Lyla Novak, sarà presente regolarmente nella
prossima stagione 13, recentemente autorizzata dalla NBC. April è
entrata a far parte della squadra per sostituire Lennox
(interpretato da Wesam Keesh) che se n’è andato
dopo che il suo personaggio è stato licenziato dal capo della
squadra, Boden. Il suo personaggio si è rivelato fondamentale per
la squadra dei vigili del fuoco e, come ricompensa, apprendiamo da
Deadline che il suo ruolo è stato potenziato.
Oltre a Keesh, Chicago
Fire ha visto un paio di partenze nella
stagione 12, tra
cui quella di Sylvie Brett (Kara Killmer), che
si è unita alla serie nella stagione 3 in sostituzione della
defunta Leslie Shay (Shiri Appleby). Con
l’abbandono del personaggio della Kilmer a metà della stagione 12 e
un paio di altre partenze, lo show ha creato spazio per l’ingresso
di nuovi personaggi, ed è emozionante vedere la Hudson scalare i
ranghi dopo la sua impressionante interpretazione nella stagione
12.
La Lyla della Hudson è stata
introdotta nella seconda metà della stagione 12 come un nuovo
paramedico che si accontentava di lavorare come freelance. In
seguito, però, ha accettato di unirsi alla squadra a tempo pieno e
ha subito avuto un impatto sulla squadra. Lyla interviene spesso
per prendere il comando e colmare le lacune ogni volta che è
necessario, caratteristiche che hanno impressionato i capi e sarà
interessante vedere come si svilupperà il suo arco nella prossima
stagione.
La fama di Jocelyn Hudon è in
ascesa
Anche se la Hudon
è una nuova arrivata nel franchise di One Chicago, non è estranea
ai procedurali e arriva a Chicago Fire con un
bagaglio di esperienza tale da lasciare il segno nello show. In
passato ha recitato in procedurali di successo come Criminal
Minds, 9-1-1 e The Rookie: Feds. Interprete molto versatile,
la Hudon ha partecipato ad altri show televisivi, in particolare
alla serie FX Dave, alla serie horror di Guillermo del
Toro, The Strain, a 21 Thunder, Ice e When
Hope Calls.
Hudon è un volto familiare al
pubblico di Hallmark, essendo apparsa in commedie romantiche come
Innamorarsi a Niagra e Romance With a Twist. Recentemente ha
assunto il ruolo di protagonista nel dramma romantico The Fall con
Thomas Cocquerel e Jeremy Sumpter. Per la sua interpretazione di
Lacey Huxley, una trentenne divisa tra due amanti, è stata nominata
come miglior attrice al Mammoth Film Festival 2024.
Hudon si unisce agli altri attuali
regular della serie Taylor Kinney, David Eigenberg, Eamonn
Walker, Miranda Rae Mayo, Christian Stolte, Hanako Greensmith e Joe
Minoso, che torneranno tutti alla prima stagione 13 sulla
NBC. Restate sintonizzati per ulteriori aggiornamenti su
Chicago Fire.
Forse dovresti trovare un nuovo uso
per il tuo bisturi, McDreamy. Patrick Dempsey si unisce al cast di
Dexter: Original Sin, la
tanto attesa storia delle origini per Paramount+ e Showtime.
Patrick Dempsey interpreterà Aaron
Spencer, il capitano della Omicidi di Miami con un legame di
lunga data con Harry Morgan, interpretato da Christian Slater. La serie prequel, ambientata
nella Miami del 1991, segue un giovane Dexter Morgan
(Patrick Gibson) nel passaggio da studente a
serial killer vigilante. Guidato dal padre Harry, Dexter
impara a incanalare i suoi impulsi oscuri utilizzando un rigido
codice morale, il tutto mentre fa uno stage presso il Dipartimento
di Polizia di Miami.
L’elenco del cast di killer si era
già allargato in precedenza per l’attesa serie prequel di
Paramount+ – precedentemente, e terribilmente,
nota come Dexter: Origins – con la recente rivelazione di quattro
nuovi attori. A partecipare alla storia delle origini del
personaggio reso famoso da Michael C. Hall nella serie di Showtime che ha
fatto scalpore, sono attori del calibro di James
Martinez (Love, Victor), Christina Milian
(Love Don’t Cost a Thing), Alex Shimizu (The
Blacklist) e Reno Wilson (Mike & Molly). Il
quartetto lavorerà al fianco dei già annunciati Christian Slater (The Spiderwick Chronicles),
Gibson (Shadow and Bone) e Molly Brown (Senior
Year).
Chris McCarthy, Presidente/CEO di
Showtime e MTV Entertainment Studios, ha espresso entusiasmo per
l’aggiunta di Dempsey, definendolo “un attore amato e conosciuto a
livello internazionale per i personaggi iconici che ha interpretato
e per le sue performance”. Dexter: Original Sin si preannuncia come
uno show di grande impatto, la cui produzione è curata da Showtime
Studios e Counterpart Studios.
Patrick Dempsey è noto soprattutto per il
ruolo del dottor Derek Shepherd, alias “McDreamy”, nella serie
televisiva Grey’s
Anatomy. Questo ruolo gli è valso un ampio
riconoscimento e diverse nomination ai premi. Dempsey ha anche
recitato in film importanti come Enchanted, dove ha interpretato
l’affascinante Robert Philip, e Bridget Jones’s
Baby nel ruolo di Jack Qwant.
Ha anche fatto un’apparizione nel
ruolo dell’eventuale marito di Sidney Prescott in Scream
3, con la speranza che riprenda quel ruolo nel prossimo
sequel, molto diffusa tra i fan. Inoltre, è apparso in
Can’t Buy Me Love, Made of Honor e
Transformers: Dark of the Moon. Il suo lavoro
spazia sia in televisione che al cinema, mostrando la sua
versatilità come attore. Preparatevi a tuffarvi nuovamente nel
mondo oscuro e contorto di Dexter Morgan: Dexter: Original
Sin si prepara a portarci in un viaggio sanguinoso ed
emozionante.
Ecco un viaggio lungo il fiume
Misssissippi che non vi aspettavate. La Universal ha appena
lanciato una bomba letteraria assicurandosi i diritti di James, una
rivisitazione moderna del classico di Mark Twain Le
avventure di Huckleberry Finn, scritto da Percival
Everett. Dietro le quinte sono coinvolti talenti di prim’ordine:
Steven Spielberg e
Taika Waititi si occuperanno del progetto. Secondo
un’esclusiva di Variety, Spielberg sarà produttore esecutivo
attraverso la Amblin Partners, mentre Waititi è già in trattative
per la regia.
Dopo il successo del premio Oscar
di American Fiction, adattamento di Erasure di
Everett, James è diventato un bestseller. Everett, finalista al
Pulitzer, ha aggiunto questa storia al suo impressionante catalogo
di 30 libri. La storia capovolge il classico di Twain
concentrandosi su Jim, che si nasconde a Jackson Island per evitare
di essere venduto e separato dalla sua famiglia. Huck Finn, invece,
finge di essere morto per sfuggire al padre violento e intraprende
un pericoloso viaggio lungo il fiume Mississippi.
Il libro originale di Twain è uno
dei romanzi più famosi e influenti della letteratura americana.
Pubblicato nel 1884, è stato per decenni un punto fermo nei
programmi scolastici e i suoi temi di amicizia, libertà e giustizia
sociale risuonano profondamente. I personaggi di Huck e Jim sono
iconici e la loro storia è ampiamente riconosciuta e citata in vari
contesti culturali.
Qual è l’eredità di Huckleberry
Finn sul grande schermo?
L’iconico romanzo di Mark
Twain “Le avventure di Huckleberry Finn” ha visto la sua
giusta dose di adattamenti, ognuno dei quali ha portato un tocco
unico all’epico viaggio sul fiume di Huck e Jim. L’avventura è
iniziata al cinema con la versione muta del 1920, seguita dalla
memorabile interpretazione di Mickey Rooney nel
1939. Il musical del 1960 ha visto Eddie Hodges cantare lungo il
Mississippi, mentre l’adattamento del 1974 con Jeff East e Paul
Winfield è rimasto più fedele ai temi grintosi di Twain. Le
avventure di Huck Finn (1993) della Disney, con Elijah Wood, puntava a un’atmosfera più
familiare. Ogni film ha affrontato i complessi temi di Twain a modo
suo e ora, con il prossimo James, l’attenzione si sposta sulla
prospettiva di Jim, promettendo una rivisitazione fresca e moderna
di questo racconto classico.
Per quanto riguarda il prossimo
film all’orizzonte?
Steven Spielberg, tre volte vincitore di un Oscar, è
pronto a dirigere per la Universal
un film sull’evento del 2026 con Emily Blunt, mentre Waititi, che ha vinto un
Oscar per Jojo
Rabbit, è attualmente in fase di post-produzione di
Klara and the Sun della Sony con Jenna Ortega.
Jessica Alba torna al cinema dopo cinque anni
con Trigger Warning di Netflix.
Il nuovissimo thriller d’azione vede la star di Sin
City interpretare un personaggio femminile e fatale.
Diretto dalla regista indonesiana Mouly Surya al suo debutto in
lingua inglese, Trigger Warning segue Parker (Alba),
un’esperta agente delle Forze Speciali che torna nella sua città
natale dopo la morte del padre e prende possesso del bar di
famiglia. Ben presto, però, si ritrova nel mirino di una violenta
banda locale che terrorizza la città e si mette alla ricerca di una
pericolosa cospirazione politica legata alla morte del padre.
Trigger Warning
segna il ritorno al cinema di Jessica Alba dopo Killers Anonymous del 2019,
e sarà un thriller grintoso e ricco di azione con la violenza delle
gang e la corruzione politica come premessa. Ma la storia e la sua
narrazione esplorano anche temi delicati e critici come la perdita,
il lutto e il trauma.
Il film è in fase di sviluppo dal
2016 ed è descritto come un incrocio tra
Rambo: First Blood e
John Wick, che può essere attribuito alla caratterizzazione di
Parker di una donna in missione, nonostante tutte le probabilità.
L’analogia è anche logica se si considera che anche il produttore
di
John Wick, Basil Iwanyk, è legato al progetto, che offre
un’esperienza action-thriller simile a quella di John Wick o First
Blood. Prima di vedere il nuovo film d’azione, date un’occhiata
alla nostra guida rapida per il trailer, la data di uscita, la
trama, il cast e tutto ciò che sappiamo su Trigger
Warning.
Trigger Warning” ha una data di
uscita?
In sviluppo dal 2020, Trigger
Warning debutterà finalmente venerdì 21 giugno 2024.
Trigger Warning” sarà nelle sale o
in streaming?
L’action-thriller è una produzione
originale del network e sarà disponibile in esclusiva su Netflix.
Nell’attesa dell’arrivo di Trigger Warning, si può anche dare
un’occhiata a Extraction, il cui successo ha spianato la strada
allo streamer per la produzione di numerosi thriller d’azione
originali, come The Mother, The Old Guard e Sweet Girl.
C’è un trailer per “Trigger
Warning”?
In vista della prima del film,
prevista per giugno, Netflix ha
pubblicato il trailer ufficiale di Trigger
Warning, che mostra il personaggio di Alba, Parker, alle
prese con pericolose bande e politici poco raccomandabili in una
polverosa cittadina. Il trailer, ricco di azione, si apre con
Parker in lutto per l’improvvisa morte del padre. Riallaccia anche
i contatti con le sue vecchie conoscenze, tra cui il discutibile
senatore Swann, che le ricorda gentilmente che in città è sempre
piaciuta a tutti e che dovrebbe continuare così.
Ben presto la donna si rende conto
che l’incidente è più grave di quanto avesse immaginato e inizia a
indagare su Swann e sulle sue conoscenze. Ma quando viene messa in
guardia sulle sue indagini dallo sceriffo locale, che è anche il
figlio del senatore, e dal suo ex, i dubbi di Parker diventano
convinzioni e comincia a chiedersi chi sia davvero dalla sua parte.
Con l’aiuto di alcune persone di cui si può fidare e con il suo
addestramento nelle Forze Speciali, Parker si propone di andare a
fondo della verità, costi quel che costi. Vale la pena ricordare
che le scene di combattimento con i coltelli del film, alcune delle
quali si vedono nel trailer, sono tecniche di combattimento con i
coltelli indonesiane incorporate nella coreografia d’azione del
film.
Che cos’è il Trigger Warning?
La sinossi ufficiale di Trigger
Warning, diffusa da Netflix, recita: Il commando delle forze
speciali Parker (Jessica
Alba) è in servizio attivo oltreoceano quando viene
richiamata nella sua città natale con la tragica notizia della
morte improvvisa del padre. Ora proprietaria del bar di famiglia,
Parker riallaccia i rapporti con il suo ex fidanzato diventato
sceriffo Jesse (Mark Webber), con il suo irascibile fratello Elvis
(Jake Weary) e con il potente senatore Swann (Anthony Michael
Hall), cercando di capire cosa sia realmente accaduto a suo
padre.
La ricerca di risposte da parte di
Parker va rapidamente a rotoli, e presto si ritrova in contrasto
con una banda violenta che dilaga nella sua città natale. Incerta
su chi possa veramente fidarsi, Parker attinge al suo addestramento
da commando e dimostra di essere una forza da non sottovalutare,
mentre dà la caccia alla verità e cerca di rimediare a ciò che è
andato storto nella Contea di Swann, con l’aiuto del suo compagno
di operazioni segrete e hacker Spider (Tone Bell) e dello
spacciatore locale Mike (Gabriel Basso).
Chi c’è nel cast di Trigger
Warning?
Jessica Alba guida il cast
dell’action-thriller nel ruolo di Parker, un’agente delle forze
speciali in servizio attivo che arriva nella sua città natale dopo
la morte improvvisa del padre. Trigger Warning segna il ritorno al
cinema della Alba dopo Killers Anonymous del 2019, ma non è nuova
al genere. L’attrice ha un lungo curriculum di personaggi grintosi
e d’azione, a partire dalla serie d’azione fantascientifica della
Fox, Dark Angel, che è diventata il suo ruolo di punta. Ha
continuato a interpretare protagonisti simili in Sin City, Machete
e nei Fantastici Quattro diretti da Tim Story, tutti film che la
vedevano impegnata a sconfiggere i cattivi. Alba ha anche recitato
nella serie spin-off di Bad Boys, LA’s Finest, accanto a Gabrielle
Union.
Alba è affiancata da Mark
Webber nel ruolo dello sceriffo Jesse Swann, sceriffo
della città ed ex fidanzato di Parker, che è anche il figlio del
senatore. Parker riallaccia i rapporti con lui per indagare sulla
morte del padre, ma inizia a dubitare che Jesse sia dalla sua
parte. L’attore e regista Webber è noto soprattutto per il ruolo di
Stephen Stills in Scott Pilgrim vs. the World, che ha ripreso
nell’adattamento della serie animata Scott Pilgrim Takes Off.
Anthony Michael
Hall interpreta l’antagonista della storia, il senatore
Ezekiel Swann, un potente politico con legami criminali che
considera Parker una minaccia per la sua posizione. Hall è noto
soprattutto per aver interpretato ruoli da secchione nei film
adolescenziali di successo di John Hughes, Sedici candele, The
Breakfast Club e Weird Science, e per il ruolo principale in
The Dead Zone di USA Network. È apparso anche in Il cavaliere
oscuro e Halloween Kills e in serie come Community e The
Goldbergs.
A questo cast si aggiunge
Tone Bell, che interpreta Spider, un hacker e
partner di Parker nelle operazioni di copertura. Bell è apparso in
ruoli principali in show come Bad Judge, Truth Be Told e Disjointed
e in film come The United States vs. Billie Holiday. Dal 2023, Bell
interpreta il ruolo di Khalil in Survival of the Thickest di
Netflix.
Jake Weary, ex
allievo di Pretty Little Liars e Animal Kingdom,
interpreta Elvis, la testa calda del fratello di Parker che non
sembra essere molto simpatico in città. Weary è apparso anche in
It Follows e It Chapter Two e in Finding
Steve McQueen.
Gabriel Basso, ex allievo di The
Big C, interpreta Mike, uno spacciatore locale che aiuta Parker a
scoprire la verità. Basso è già apparso in film come Super 8,
Ithaca e il più recente The Strangers: Chapter 1, e apparirà
prossimamente in Juror No. 2 di Clint Eastwood. Dal 2023, Basso è
alla guida della serie Netflix The Night Agent.
Kaiwi Lyman (Den of Thieves) e Hari Dhillon (Holby City) recitano
in altri ruoli secondari.
Chi sta producendo Trigger
Warning?
Il nuovo action-thriller è opera
della regista indonesiana Mouly Surya e segna il
suo debutto in lingua inglese. Sebbene questo sia il primo film in
inglese della regista, Surya ha già diretto diversi film
indonesiani, come il vincitore del Citra Award Fiksi e What
They Don’t Talk About When They Talk About Love. Il suo
terzo lungometraggio, Marlina the Murderer in Four Acts, che ha
debuttato al Festival di Cannes 2017, ha ottenuto un’ottima
accoglienza. Il dramma-thriller sulla vendetta è stato il quarto
film indonesiano ad entrare nella selezione ufficiale del
festival.
Il film originale Netflix è scritto
da John Brancato, Josh Olson e Halley Gross, sulla
base di un racconto di Otep Shamaya. Brancato è noto per aver già
collaborato alla sceneggiatura (insieme a Michael Ferris) di film
come The Game, Terminator 3: Rise of the Machines, Terminator
Salvation e Surrogates. Il duo ha anche creato la serie
fantascientifica della NBC The Others. Olson ha già scritto il film
di David Cronenberg, A History of Violence, mentre Gross è noto per
aver scritto gli episodi di Westworld. Si unirà alla writers’ room
per la seconda stagione di The Last of Us. Le musiche di Trigger
Warning sono state composte da Enis Rotthoff, già autore di Guns
Akimbo e Your Honor di Showtime.
Jessica Alba è anche produttrice
esecutiva di Trigger Warning sotto la sua insegna, Lady Spitfire,
insieme a Basil Iwanyk della Thunder Road Films, Erica Lee ed
Esther Hornstein.
Quando e dove è stato girato
Trigger Warning?
Dopo l’annuncio del cast, la
produzione di Trigger Warning è iniziata nell’autunno del 2021 e le
riprese si sono svolte in New Mexico.
I Ragazzi sono tornati in città e,
sebbene sia stata accolta da recensioni contrastanti, la quarta
stagione è ancora diabolica come sempre – e i numeri degli
spettatori lo dimostrano. Per la terza volta consecutiva nella sua
storia, la serie creata da Eric Kripke ha fatto
esplodere la stagione che l’ha preceduta, con un aumento del 21%
degli spettatori nei primi quattro giorni. Attualmente, l’ultima
stagione di The
Boys si colloca nella Top 5 delle stagioni
televisive più viste su Prime
Video e detiene il diritto di detenere il secondo
posto per numero di spettatori per qualsiasi stagione di
ritorno.
Chi ostacola The
Boys (la
nostra recensione) nel suo cammino verso la grandezza? Il
Reacher, altrettanto forte, diretto da Alan Ritchson. Tuttavia, il
pandemonio che circonda la battaglia in corso tra Supes e i civili
non solo ha avuto un impatto impressionante negli Stati Uniti, ma
ha anche spalancato le sue ali in tutto il mondo, raccogliendo un
gran numero di spettatori in paesi come il Brasile, il Regno Unito
e l’India.
La fine è in vista per Butcher
(Karl
Urban) e il resto del gruppo di vigilanti del titolo,
poiché poco prima della première della quarta stagione, Kripke ha
annunciato che la storia si concluderà con la quinta stagione. La
mente di The
Boys e Supernatural afferma che
questo è sempre stato il suo piano, ma che non poteva dirlo al
pubblico fino a quando non fosse stato il momento giusto. Quindi,
per ora, ci godiamo ogni secondo della caotica follia della
penultima stagione e non diamo per scontati i momenti mozzafiato,
che sono già stati molti.
L’ultimo episodio, disponibile in
streaming su Prime
Video, ha visto Patriota (Antony
Starr) tornare alle sue origini nel laboratorio in cui è
stato torturato da bambino. Molte delle persone che hanno condotto
test immorali e traumatizzanti sul ragazzo noto come John svolgono
ancora le stesse mansioni, mettendo Patriota nella posizione
perfetta per vendicarsi. Nel frattempo, pezzi e frammenti della
serie spin-off dello show, Gen V, si mescolano nell’ultima puntata,
mentre Frenchie (Tomer Capone) si innamora mentre
affronta i fantasmi del suo passato e Butcher si riunisce alla
squadra, con grande disappunto di Annie (Erin
Moriarty).
Qual è il prossimo episodio di The
Boys?
Anche solo nei primi episodi da
record della quarta stagione sono stati messi a punto molti punti
della trama. L’arco narrativo di A-Train (Jessie T.
Usher) sta finalmente entrando nel vivo, mentre cerca di
espiare il suo passato e di diventare l’eroe che è destinato a
essere. Nel frattempo, con Victoria Neuman (Claudia
Doumit) che si avvicina sempre di più a un passo dalla
presidenza, per i Ragazzi è quasi giunto il momento di fare la loro
mossa e garantire che la democrazia regni sovrana.
Scoprite il motivo di tanto clamore
e aggiungete i vostri occhi ai numeri degli spettatori della quarta
stagione di The
Boys, ora in streaming su Prime
Video.
Donald Sutherland è stato un acclamato attore
canadese i cui primi crediti cinematografici risalgono agli anni
Sessanta. È stato un punto fermo dell’industria cinematografica per
oltre mezzo secolo prima della sua tragica scomparsa, avvenuta il
20 giugno 2024. Sutherland è diventato famoso tra
la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70 e ha continuato a
lavorare costantemente nei decenni successivi, recitando fino ai
primi anni del 2020.
Ha avuto oltre 150 ruoli in film,
il che rende il processo di selezione dei migliori film di
Sutherland un compito arduo. Molti dei film in cui è
apparso possono essere considerati dei classici ed è difficile
trovare tutti i film più belli in cui ha recitato, a meno che non
si voglia stare qui tutto il giorno. Di conseguenza, quella che
segue è una classifica dei migliori film in cui Donald Sutherland è apparso durante la sua
carriera di attore, classificati di seguito da buono a ottimo.
Path to War – L’altro Vietnam
(2002)
John Frankenheimer
dirige Sutherland, Sir
Michael Gambon e
Alec Baldwin nel film biografico made-for-tv del 2002
Path to War. La trama ruota attorno al presidente Lyndon B. Johnson
(Gambon) che si occupa dell’escalation della guerra del Vietnam
negli anni Sessanta. Sutherland è il co-protagonista nel ruolo di
Clark Clifford, Segretario alla Difesa di Johnson, dopo Robert
McNamara (Baldwin).
Path to War è stato l’ultimo film
di Frankenheimer, ed è stato un grande successo. Gambon è
straordinario nel ruolo di Johnson, che ritrae il presidente con
tutti gli strati di un uomo imperfetto che fa del suo meglio per
tenere sotto controllo una situazione più grande di lui. Anche
Sutherland è eccezionale nel ruolo di Clifford, in
un’interpretazione clinica e introspettiva che gli è valsa un
Golden Globe. Serrato e avvincente, Path to War è un thriller
politico brillante e rivelatore e uno dei migliori film originali
della HBO di tutti i tempi che ha cementato la rete come
destinazione primaria per i contenuti di prestigio.
Space Cowboys (2000)
Diretto e interpretato da Clint Eastwood con Tommy Lee Jones,
James Garner e Sutherland, Space Cowboys
è il tipo di film d’avventura che il pubblico vede raramente. Il
film segue Frank (Eastwood), Hawk (Jones), Jerry (Sutherland) e
Tank (Garner), quattro anziani ex piloti collaudatori inviati nello
spazio per riparare un satellite sovietico.
Space Cowboys mantiene esattamente
ciò che promette, soprattutto con una tale premessa. Si tratta di
un’avventura piacevole che si affida alla formula classica del
genere per uscire vincente. Tuttavia, il cast di quattro
incredibili e talentuosi interpreti eleva il materiale a nuove
vette. Guidato dall’abile mano di Eastwood dietro la macchina da
presa, il cast è magnetico sullo schermo, aumentando la tensione e
alzando la posta in gioco. Raramente quattro brillanti interpreti
si sono uniti in modo così classico ed efficace.
6 gradi di separazione (1993)
La spettacolare Stockard
Channing ha ricevuto la sua prima e finora unica
nomination all’Oscar per la sua interpretazione di forza nella
commedia-dramma di Fred Schepisi Sei gradi di separazione. La trama
è incentrata su Ouisa Kitteridge (Channing) e suo marito Flan
(Sutherland), che ricevono la visita inaspettata di un giovane
uomo, Paul (Will
Smith), che sostiene di essere un amico dei loro
figli. Tuttavia, i segreti di Paul vengono presto alla luce,
portando la coppia a riconsiderare le proprie scelte.
Sutherland non è mai stato lodato
per essere un attore non protagonista così affidabile, soprattutto
nelle storie guidate da una protagonista femminile. Channing guida
interamente Sei gradi di separazione e un ipnotizzante
Will Smith offre una delle migliori interpretazioni
della sua carriera nel ruolo del doppiogiochista Paul, ma
Sutherland è altrettanto bravo nel ruolo dell’indulgente e
fiducioso Paul. Sebbene sia più debole dell’opera teatrale da cui è
tratto, Sei gradi di separazione è una notevole vetrina per il suo
trio di interpreti principali.
I guerrieri (Kelly’s Heroes,
1970)
Curiosamente, Donald
Sutherland ha recitato in due film comici di guerra nel
1970. Uno di questi era M*A*S*H, che ebbe un
enorme successo al momento dell’uscita, raccontando la vita di vari
medici in servizio nella guerra di Corea. Dal film fu tratta una
serie televisiva di successo ancora maggiore (e probabilmente molto
migliore) nel 1972, che durò 11 stagioni e si concluse nel
1983.
L’altro film è stato Kelly’s Heroes
e, sebbene non possa vantare un’eredità così grande come
M*A*S*H, è probabilmente quello più facile da
guardare oggi. Sutherland è solido in un ruolo di supporto, mentre
Clint Eastwood interpreta il protagonista, e la storia ruota
attorno ai soldati che si assentano per rapinare una banca tedesca
durante la Seconda Guerra Mondiale. È un film sciocco e antiquato,
ma è molto divertente vedere come si fondono i generi della
commedia, della guerra e del crimine.
M*A*S*H (1970)
Nel bene e nel male, l’eredità di
M*A*S*H significa che vale la pena riconoscerlo come uno dei film
più importanti di Donald Sutherland, soprattutto perché è stato un
film significativo all’inizio della sua carriera. E il fatto di
aver ispirato una serie televisiva leggendaria, che a sua volta ha
avuto uno dei finali migliori e più popolari di tutti i tempi?
Anche questo deve valere qualcosa.
Sutherland è il protagonista della
versione cinematografica di M*A*S*H, nel ruolo di Hawkeye Pierce,
che nella serie televisiva è stato interpretato da Alan Alda. Per
quanto riguarda il film, era giusto (e probabilmente più
divertente) per l’epoca, e anche se gli spettatori di oggi
potrebbero non trovarsi così divertiti, possono sicuramente
riconoscerlo almeno per il modo in cui ha plasmato la cultura pop
in generale.
Hunger Games: La ragazza di fuoco
(The Hunger Games: Catching Fire)
Il ruolo di Donald
Sutherland più riconoscibile per molti giovani di oggi
potrebbe essere quello del Presidente Coriolanus Snow. È
l’antagonista principale di tutti e quattro i film della serie
Hunger Games: Snow è il sovrano del mondo
distopico in cui si svolgono i film ed è fondamentale per lo
svolgimento degli
Hunger Games.
Sutherland dà probabilmente il
meglio di sé nel miglior film della serie,
Hunger Games: La ragazza di fuoco (The Hunger Games: Catching
Fire) del 2013. La malvagità di Snow aumenta nel sequel, con il
conflitto tra lui e la protagonista della serie Katniss Everdeen
(Jennifer Lawrence) che diventa più personale, il che fa miracoli
per aumentare la posta in gioco in un sequel che è anche migliore
del primo film del 2012.
Orgoglio e pregiudizio (2005)
Un altro ruolo del XXI secolo di
Donald Sutherland, Orgoglio e pregiudizio del
2005, lo vede interpretare un ruolo completamente diverso da quello
del cattivo interpretato nei film di Hunger Games. Adattamento
dell’omonimo romanzo di Jane Austen, Orgoglio e pregiudizio è
naturalmente un film molto più delicato e per nulla violento, che
ruota attorno a un gruppo di figlie che cercano di trovare un
marito adatto.
È improbabile che questo
adattamento conquisti chi non è già un fan del particolare stile
melodrammatico e romantico della Austen, ma è un forte adattamento
del materiale di partenza. Inoltre, è davvero bello vedere
Sutherland interpretare qualcuno che non sia un antieroe, un losco
o un vero e proprio cattivo, perché la maggior parte dei suoi ruoli
tende a rientrare in uno di questi campi.
Novecento (1990)
Novecento è un titolo appropriato
per due motivi fondamentali. Il primo e più ovvio è che la storia,
che abbraccia decenni, inizia poco dopo l’anno del titolo, con due
ragazzi nati nel 1901, che crescono insieme e poi vedono il loro
legame messo in discussione quando crescono. Il secondo motivo per
cui Novecento funziona come titolo, invece, è perché sembra che il
film duri 1900 minuti.
Duro, ma dura 317 minuti. Questo fa
sì che il 1900 superi di gran lunga le cinque ore, rendendolo
un’epopea enorme, estenuante, ma a volte impressionante. Sutherland
è anche molto memorabile qui, interpretando un personaggio
veramente vile che fa innumerevoli cose mostruose. L’Attila
Mellanchini di Sutherland è forse uno dei cattivi cinematografici
più terrificanti e sottovalutati del decennio, una rappresentazione
spietata della crudeltà umana che rimane agghiacciante anche per
gli standard odierni.
Una squillo per l’ispettore Klute
(1971)
Klute è un film che sembra
decisamente anni ’70 per quanto riguarda il tono e il ritmo, ed è
un esempio di narrazione di un mistero a fuoco lento fatto bene. Il
film è interpretato da Jane Fonda e Donald Sutherland: la prima
interpreta una squillo perseguitata da una figura terrificante e
misteriosa, che la porta a chiedere l’aiuto di un detective
privato, interpretato da Sutherland.
Il film ebbe un modesto successo al
botteghino e continua a essere considerato un film
neo-noir/thriller psicologico degli anni Settanta molto efficace e
teso. Sutherland è molto bravo in Klute, dimostrando ancora una
volta la sua capacità unica di fornire una presenza affidabile per
una storia femminile, contribuendo in modo prezioso senza
necessariamente attirare l’attenzione. È Fonda a rubare la scena, e
per la sua interpretazione nel film ha vinto anche l’Oscar come
miglior attrice protagonista.
Terrore dallo spazio profondo
(Invasion of the Body Snatchers)
L’aggiornamento di un classico
della fantascienza degli anni Cinquanta per gli anni Settanta,
completo di tutta l’asprezza e l’autenticità che ciò comporta,
L‘invasione degli ultracorpi è un remake davvero notevole.
È un film di fantascienza/horror a fuoco lento al suo meglio, che
si svolge in una piccola città dove alcune forze misteriose
sembrano essersi impossessate dei corpi di molte persone che vi
abitano, come dimostra il loro strano comportamento.
Il tutto è piuttosto sottile per
gli standard odierni, e si intensifica solo verso l’atto finale,
quando Donald Sutherland fa la famigerata faccia
mentre indica e urla. Ma è molto bravo e affiancato da numerosi
altri attori che fanno tutti un ottimo lavoro, con il cast che
comprende Brooke Adams, Leonard Nimoy e Jeff
Goldblum.
Animal House (1978)
È certamente un film del suo tempo,
ma è anche difficile negare l’impatto di Animal House come classico
della commedia. È crudo, irriverente e forse, secondo alcuni, non è
invecchiato perfettamente, ma cattura un certo tipo di anarchia
comica che raramente è stata eguagliata dal 1978, con la sua trama
molto libera che racconta di una confraternita piena di facinorosi
che si scontrano con il rettore del loro college.
Il film appartiene alla sua star
John Belushi, ma Donald Sutherland ha ancora un ruolo di supporto
memorabile nel ruolo del professor Jennings, che ha girato per soli
due giorni ed è la star più pagata. È interessante notare, però,
che inizialmente gli era stata offerta una percentuale sugli
incassi del film invece di un compenso forfettario, che egli
rifiutò, pensando che il film sarebbe stato un flop. Sembra che
questa decisione sia costata a Sutherland milioni di dollari a
causa del successo a sorpresa di Animal House.
Quella sporca dozzina (1967)
Pur non essendo un remake di
Sette Samurai come I Magnifici Sette, The Dirty
Dozen prende lo spirito di quel classico film d’azione del
1954 e lo trasporta in una nuova ambientazione. L’ambientazione è
la Seconda Guerra Mondiale, e gli “eroi” non sono esattamente delle
brave persone, essendo dei criminali condannati che otterranno una
riduzione della pena se riusciranno a sopravvivere a una
pericolosissima missione di assassinio dietro le linee nemiche.
Il film fa un lavoro fantastico per
umanizzare la maggior parte della dozzina titolare, e aiuta il
fatto che le forze contro cui si scontrano sono notevolmente più
malvagie. Donald Sutherland interpreta uno di questi antieroi e
Quella sporca dozzina è probabilmente il primo vero grande film in
cui è apparso, aiutandolo a fare cose ancora più grandi e migliori
negli anni successivi.
A Venezia… un dicembre rosso
shocking (1973)
Di tutti i film horror realizzati
negli anni Settanta, pochi sono così genuinamente agghiaccianti e
inquietanti come Don’t Look Now. È un film che si concentra più sui
sentimenti orribili che derivano da un dolore intenso che non sulla
rappresentazione degli orrori cinematografici più tradizionali
(anche se, man mano che si va avanti, si spinge in questa direzione
e finisce per essere tremendamente ossessionante anche sotto questo
aspetto).
Donald Sutherland e Julie Christie
sono i protagonisti di una coppia di genitori sconvolti da una
tragedia, con un viaggio a Venezia che non serve a risolvere i loro
dispiaceri e che invece fa sprofondare i due in un territorio
psicologico più oscuro. Don’t Look Now non è facile da guardare, ma
è un’esperienza notevole per chi si sente in grado di guardare
qualcosa di pesante dal punto di vista narrativo e dell’impatto
horror.
Gente comune (1980)
Vincitore dell’Oscar per il miglior
film nel 1980, Gente comune è un dramma familiare molto avvincente
e ottimamente recitato. È uno di quei rari film in cui si ha la
sensazione che tutti i membri del cast stiano dando il meglio della
loro carriera, compresi Sutherland, Mary Tyler Moore,
Timothy Hutton e Judd Hirsch.
Dal punto di vista narrativo, il
film segue un giovane uomo che ha appena perso il fratello e due
genitori, alle prese con il fatto che anche loro hanno appena perso
un figlio. Ordinary People è un’esperienza cinematografica
straziante che tratta il dolore provato dai membri di una famiglia
in un momento terribile della loro vita, ma il suo sguardo onesto
sulle conseguenze di una tragedia e la bravura dei suoi attori lo
rendono un film che vale la pena vedere.
JFK (1991)
Tra film come JFK e Nixon, è
difficile negare che Oliver Stone abbia realizzato
alcuni interessanti (e politicamente impegnativi) biopic/drammi
storici. Il primo, in particolare, è una delle epopee più ambiziose
e coinvolgenti degli anni ’90, che segue Jim Garrison, un
procuratore distrettuale, mentre indaga sull’assassinio del
presidente John F. Kennedy, scoprendo, nel corso del processo,
quella che sembra essere una drammatica cospirazione.
Si tratta di un film enorme, grazie
alla narrazione che affronta, alla durata e all’enorme cast che ha
messo insieme. Donald Sutherland appare in un’unica (anche se
lunga) scena nei panni del misterioso Mr. X, che è fondamentale per
spiegare gran parte della cospirazione a Garrison e al pubblico. È
la scena migliore di un grande film grazie a Sutherland, e rende
JFK probabilmente il suo miglior film.
L’attrice Odessa Young si unirà al cast di
Deliver Me From Nowhere, il film biopic su
Bruce Springsteen della 20th Century. Come riporta
Deadline, secondo fonti non
confermate, l’attrice interpreterà l’interesse amoroso del
protagonista, che sarà interpretato da Jeremy Allen White. Non resta che attendere
maggiori informazioni sul suo ruolo, ma di certo si tratta di un
nuovo importante progetto per l’attrice, che sta attualmente
girando la serie limitata di Netflix Black Rabbit con
Jude Law e Jason Bateman.
Recentemente ha completato le
riprese della miniserie di Prime VideoNarrow Road To The Deep North
– adattamento televisivo dell’omonimo romanzo di
Richard Flanagan vincitore del Booker Prize – dove
recita accanto a Jacob Elordi nella serie limitata di Prime
Video. Prossimamente invece, sarà presto protagonista di tre film
di prossima uscita, a partire da The Order, thriller
poliziesco di Justin Kurzel, in cui recita accanto
a Jude Law, Tye Sheridan e
Nicholas Hoult. La si vedrà anche nell’horror
psicologico The Damned e in My First Film.
Odessa Young nella miniserie The Stand
Deliver Me From
Nowhere: tutto quello che sappiamo sul biopic su Bruce
Springsteen
Come noto, Jeremy Allen White – star
di The
Bear– interpreterà Springsteen e Scott
Cooper dirigerà il biopic, che racconta la storia della
realizzazione del classico album di Springsteen
Nebraska. Jeremy
Strong è in trattative per interpretare il manager di
lunga data di Springsteen, Jon Landau. Nel film ci
sarà anche Paul Walter Hauser, che dovrebbe
andare ad interpretare il tecnico della chitarra di lunga data
Mike Batlan.
Scott Cooper, che
sarà il regista del progetto, sta anche scrivendo il film, basato
sul libro di Warren Zane del 2023 “Deliver Me
From Nowhere: The Making of Bruce Springsteen’s Nebraska”. In
aprile, lo studio ha chiuso un accordo per finanziare e distribuire
il film, che segue l’icona del rock ‘n’ roll che, dopo aver lottato
con i suoi demoni personali e aver cercato di diventare una
superstar globale, ha scritto e registrato Nebraska,
l’album del 1982 che rivaleggia con Blue di Joni
Mitchell come uno degli album più emotivamente crudi,
oscuri e onesti della storia della musica recente.
Scott Stuber, nella sua prima mossa
dopo aver lasciato il ruolo di responsabile di Netflix Film, sta
producendo con Ellen Goldsmith-Vein ed Eric Robinson del Gotham
Group. Springsteen e Landau sono coinvolti nella realizzazione del
film, le cui riprese dovrebbero iniziare in autunno. “È un
onore irripetibile collaborare con Bruce Springsteen, un artista
stimolante e incomparabile che rappresenta così tanto per così
tanti”, ha dichiarato il presidente di Disney Live Action e
20th Century Studios David Greenbaum il mese
scorso quando il progetto è stato annunciato.
Atomic Monster e
Blumhouse stanno sviluppando
Soulm8te, un thriller erotico con un tocco
tecnologico che amplia l’universo di M3GAN
(qui
la recensione). Il film è incentrato su un uomo che
“acquista un androide con intelligenza artificiale per far
fronte alla perdita della moglie recentemente scomparsa“,
spiega la sinossi del film. “Nel tentativo di creare un partner
veramente senziente, trasforma inavvertitamente un innocuo lovebot
in una letale anima gemella“. Il film è poi descritto come una
sorta di “thriller domestico degli anni ’90, ma con un tocco
moderno e tecnologico“.
Come riportato da Variety, Kate
Dolan (“Tu non sei mia madre“) dirigerà il film,
che la Universal ha datato per il 2 gennaio 2026.
La regista ha riscritto una bozza originale scritta da
Rafael Jordan (“Salvage Marines“), mentre
la storia è stata scritta da James Wan, Ingrid Bisu e
Jordan. “Fondamentalmente, vedo questo film come
un’esplorazione delle relazioni e della solitudine“, ha
dichiarato Dolan in un comunicato che annuncia il nuovo progetto.
“Nonostante i progressi tecnologici, ci sono verità umane
durature a cui non possiamo sfuggire, e non vedo l’ora di scavare
in quelle profondità“.
“Soulm8te è un’aggiunta
emozionante e seducente all’universo di M3GAN“, ha dichiarato
Wan, ricordando il successo dell’horror fantascientifico del 2022,
che ha incassato più di 181 milioni di dollari al botteghino, e il
suo sequel M3GAN
2.0, previsto per il 27 giugno 2025, con il ritorno
delle star Allison Williams e Violet
McGraw. A proposito del nuovo film, ha aggiunto:
“Siamo entusiasti di collaborare con Kate per dare vita a
questa storia con la sua visione cinematografica e il suo punto di
vista unici“.
Una scena del film M3GAN
M3GAN 2.0: cosa sappiamo del film
M3GAN
vede Allison Williams (Girls, Get
Out) nei panni di Gemma, una brillante robotica di
un’azienda di giocattoli che utilizza l’intelligenza artificiale
per sviluppare una bambola a grandezza naturale programmata per
essere la più grande compagna di un bambino e la più grande alleata
di un genitore. Dopo aver ottenuto inaspettatamente la custodia
della nipote orfana, Gemma chiede l’aiuto del prototipo M3GAN, ma,
come ci si potrebbe aspettare, le cose non vanno esattamente
secondo i piani.
Il film si conclude con Gemma e Cady
che riescono a distruggere la forma fisica di M3GAN, ma non si può
tenere a bada una buona bambola assassina troppo a lungo, ed è
fortemente implicito che la coscienza dell’I.A. sia stata
trasferita nel dispositivo smart home Alexa di Gemma. Akela
Cooper, autrice del primo film, si occuperà nuovamente
della sceneggiatura insieme a Gerard Johnstone,
che tornerà anche alla regia. Ulteriori dettagli sulla trama di
M3GAN
2.0 sono ancora sconosciuti, anche se il produttore
James Wan ha dichiarato che il sequel
esplorerà ulteriormente l’universo delle AI.
Dalla Francia, arriva un crime movie che unisce
commedia e riscatto personale, proponendo la storia di alcune
donne in cerca di una seconda occasione in un mondo di uomini
violenti. Si tratta di Ribelli, film del 2019
diretto da AllanMauduit,
qui alla sua prima esperienza con un lungometraggio. Egli
desiderava da tempo realizzare una commedia poliziesca, con
protagonisti personaggi provenienti dalle classi popolari.
Per diversi anni ha tentato dunque
di acquisire i diritti di un romanzo americano dal titolo
“Since the Layoffs” scritto nel 2004 da Iain
Levison, che racconta di un disoccupato che accetta di
fare il killer. Alla fine però fu Michel Blacn ad
ottenere i diritti di adattamento, trasformando il romanzo nel film
Un petit boulot (un piccolo lavoro) del 2016 con
protagonista Romain Duris. Il film
Ribelli, dunque, nacque dunque dal desiderio di
realizzare comunque un’opera di questo genere.
Per chi ne è appassionato o per chi
è in cerca di un film che offra leggero intrattenimento unito ad un
commento sociale, è questo il titolo giusto. In questo articolo,
approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a
Ribelli. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e ad
altre curiosità su di esso. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Protagonista del film è
Sandra, una giovane donna che, a causa del marito
violento, si vede costretta a lasciare il sud della Francia e fare
ritorno a Boulogne-sur-Mer, il paesino nel Passo di Calais dove è
cresciuta e in cui non torna da 15 anni. Qui la donna ritrova la
madre e un mondo che ormai si era lasciata alle spalle. Senza un
soldo in tasca, Sandra inizia a cercare lavoro e trova impiego
presso un conservificio di pesce, dove stringe amicizia con due
colleghe.
Tutto sembra andare per il meglio,
finché le avance del suo capo non diventano vere e proprie molestie
e Sandra, che lo respinge con forza, finisce per ucciderlo
accidentalmente. Alla scena assistono le sue due colleghe e quando
le tre donne decidono di chiamare i soccorsi trovano una borsa
piena di banconote nell’armadietto del morto. Una fortuna che sono
decise a condividere, ma è da qui che iniziano i loro guai.
Il cast del film
Ad interpretare Sandra vi è
l’attrice Cécile de France, fattasi notare nel
2002 con il film L’appartamento spagnolo e in seguito
vista in titoli quali Il giro del mondo in 80 giorni, Hereafter,
Toglimi un dubbio e, più di recente, in The French
Dispatch e Illusioni
perdute. Accanto a lei, nel ruolo della collega Nadine
Dewulder vi è l’attrice Yolande Moreau, attrice
recentemente vista nei film I
villeggianti,
La brava moglie e Le vele
scarlatte.
Audrey Lamy,
ricordata per il ruolo di Anne nel film del 2014 La
Bella e la Bestia, interpreta qui Marilyn Santos, l’altra
collega di Sandra che si unisce a lei nella sua avventura. Recita
poi in RibelliSimon Abkarian nel
ruolo di Simon Bénéké, datore di lavoro di Sandra. Abkarian è noto
per aver interpretato il malvagio Alex Dimitros nel film di
Casino Royale, dove è l’antagonista di James Bond.
BéatriceAgenin, infine,
interperta il ruolo della madre di Sandra.
Come anticipato, il film
Ribelli nasce da una precisa volontà del regista
di realizzare un racconto appartenente al genere crime
movie. Nel concepire la propria storia, però, Mauduit si è
basato principalmente su proprie ispirazioni, dimostrandosi dunque
non interessato a realizzare l’adattamento di una possibile storia
simile realmente avvenuta. Così facendo, Ribelli
si è inserito in un filone di film con protagoniste “criminali”
donne come Brave
ragazze e
Le ladre.
Il trailer di
Ribelli e dove vedere il film in streaming e in
TV
Sfortunatamente il film non è
presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive
in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 20 giugno alle ore 21:20
sul canale Rai 3. Di conseguenza, per un limitato
periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai
Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il
momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma,
completamente gratuita, per trovare il film e far partire la
visione.
La
commedia romanticaIl vigneto dell’amore,
diretto da David
Weaver, arriva su Rai 2 per offrire un racconto che tra vini,
vigneti e buoni sentimenti non deluderà gli appassionati di questo
genere. Come noto, i film e le serie dedicate al mondo della
ristorazione e sono aumentati notevolmente, ma in questo film
prodotto dalla Hallmark il principale degli
ingredienti è, come suggerisce il titolo, l’amore.
La Hallmark, per chi non lo sapesse,
è una produzione televisiva specializzata in particolare in
pellicole di genere sentimentale, dove si raccontano dunque storie
di personaggi che il più delle volte si trovano a compiere percorsi
articolati e imprevedibili prima di cascare definitivamente l’uno
nelle braccia dell’altro. Altri titoli della Hallmark
particolarmente noti sono Sognando Parigi,
Un amore in fondo al
mare, Tra le onde delle Hawaii e Un
Natale spettacolare (molti dei film natalizi della
Hallmark
si possono ritrovare su Prime Video).
Con questo lungometraggio in
programma sulla Rai, però, si entra nel mondo dell’alta cucina,
dove tra ricette, fornelli ed equivoci non mancherà di fare
capolino anche l’amore. In questo articolo, approfondiamo dunque
alcune delle principali curiosità relative a Il vigneto
dell’amore. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alle
location dove è stato girato. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Protagonista del film è la giovane
aspirante sommelier Jenna Savern. Il suo fidanzato
ha un ristorante dove lei vorrebbe occuparsi della selezione dei
vini, ma lui non sembra considerarla sufficientemente all’altezza.
Jenna sentendosi frustrata, decide perciò di tornare a casa nel
vigneto dei suoi genitori in California. Il suo scopo è quello di
perfezionare le sue competenze affiancando per un periodo l’enologo
che si occupa del vino prodotto dalla sua famiglia.
Si tratta di Marcelo
Castillo, un affascinante professionista argentino che
segue metodi anticonvenzionali che hanno alla base il rispetto per
la natura. Jenna è presto stregata dal giovane enologo e tra i due
non tarderà a nascere un amore travolgente. Ben presto, però, la
ragazza si troverà naturalmente a dover compiere delle scelte,
cercando di capire cosa desidera davvero di più per sé e il suo
futuro.
Ad interpretare Jenna Savern vi è
l’attrice Laura Osnes, vista nei film Come ti
salvo il Natale e Just in Time, ma nota anche
per aver interpretato Lizzie nell’episodio The Legend of
Lizzie della serie La fantastica signora Maisel. Accanto a lei, nel ruolo
di Marcelo Castillo, vi è invece, l’attore Juan Pablo Di
Pace, celebre per il ruolo di Fernando nella serie Le
amiche dimamma. L’attore Matthew James
Dowden, invece, è Aidan Parker, fidanzato di Jenna.
Eric Keenleyside e
Lini Evans interpretano invece Mike Savern e Lynn
Savern, genitori di Jenna. La celebre sommelier Jennifer
Lyn Huether interpreta invece sé stessa e nel film e
l’idolo di Jenna. Nella realtà, Huether è diventata Master
Sommelier nel 2011, divenendo una delle sole 26 donne su 255 in
tutto il mondo a ricoprire tale grado. Per quanto riguarda il luogo
dove si sono svolte le riprese, questo è l’Okanagan Valley,
nella Columbia Britannica, in Canada, luogo ricco di
aziende vinicole.
Il trailer di Il vigneto
dell’amore e dove vedere il film in streaming e in TV
Sfortunatamente il film non è
presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive
in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 20 giugno alle ore 21:20
sul canale Rai 2. Di conseguenza, per un limitato
periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai
Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il
momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma,
completamente gratuita, per trovare il film e far partire la
visione.
Dei suoi quattro figli e una figlia,
Kiefer Sutherland è stato l’unico a seguire le
orme paterne nel mondo del cinema. A poche ore dall’annuncio della
morte di Donald Sutherland, il figlio porge i suoi omaggi al
padre in un sentito e conciso post sui social.
Con il cuore pesante, vi dico
che mio padre, Donald Sutherland, è morto. Personalmente lo ritengo
uno degli attori più importanti della storia del cinema. Mai
scoraggiato da un ruolo, buono, cattivo o brutto. Amava ciò che
faceva e faceva ciò che amava, e non si può mai chiedere di più.
Una vita ben vissuta.
Padre e figlio hanno recitato insieme in progetti più volte nel
corso degli anni, tra cui i film “Per fortuna c’è un ladro in
famiglia” (1983), “Forsaken”
(2015) e “A Time to Kill” (1996).
Donald Sutherland, l’amato attore che ha
recitato in decine di film da Quella sporca
dozzina, MASH e Klute a
Animal House e Ordinary People, a
Orgoglio & Pregiudizio e al franchise di
Hunger Games e ha vinto un Emmy per
Citizen X, è morto a Miami dopo una lunga
malattia. Aveva 88 anni.
Il vincitore dell’Oscar onorario
2017 è anche il padre dell’attore vincitore dell’Emmy 24
Kiefer Sutherland e del veterano dirigente della
CAA Media Finance Roeg Sutherland, la quale ha confermato la
notizia del decesso.
In alcuni dei suoi ruoli più famosi,
ha consegnato un’interpretazione laconica, ironica e estremamente
seria di personaggi come il freddo investigatore dilettante di
omicidi John Klute, al fianco della terrorizzata e irregolare
squillo di Jane Fonda, Bree Daniels, in Klute; nel
ruolo di Hawkeye Pierce nel film MASH, dove ha
recitato accanto a Trapper John di Elliott Gould;
e in Don’t Look Now di Nicolas
Reog nei panni dello scettico John Baxter, che non crede
alle affermazioni della moglie Laura (Julie
Christie) secondo cui la loro figlia recentemente morta
sta arrivando dall’altra parte.
In una delle prime caratterizzazioni
della sua carriera,
Donald Sutherland ha interpretato un sadico fascista
nel film di Bernardo BertolucciNovecento del 1976, in cui il suo personaggio fa
dondolare allegramente un bambino per i talloni, sbattendo la testa
del ragazzo contro un muro.
Nato il 17 luglio 1935 a
Saint John in Canada, Donald Sutherland ha
accumulato circa 200 crediti cinematografici e televisivi in un
arco di oltre 60 anni, dall’essere ospite in episodi di serie degli
anni ’60 tra cui Suspense, The Avengers, Court Martial e The Odd
Man, al film drammatico della Paramount+Bass Reeves dell’anno
scorso. La sua grande occasione nel cinema arrivò con il film
drammatico sulla seconda guerra mondiale del 1967 di Robert
Aldrich, Quella sporca dozzina, nel ruolo
di Vernon Pinkley al fianco di Lee Marvin, Ernest Borgnine, Charles
Bronson, George Kennedy, Telly Savalas e altri. Il suo successivo
ruolo importante è stato quello del Capitano Benjamin Franklin
“Occhio di Falco” Pierce nel film drammatico sulla guerra di Corea
del 1970 di Robert Altman MASH. Il film, al tempo
stesso straziante ed esilarante, ha ottenuto cinque nomination agli
Oscar, tra cui quello per il miglior film, vincendo per la pungente
sceneggiatura di Ring Lardner Jr.
Nel 1971 arrivò la sua più grande
svolta da star, nel film drammatico di Alan J.
PakulaKlute.
Sutherland ha vinto un Golden Globe
per il film televisivo Path to War, un Emmy Award
e un Golden Globe per la sua interpretazione nella miniserie
Citizen X. I suoi numerosi crediti televisivi
includono anche The Undoing, Trust, Dirty Sexy Money e The Pillars
of the Earth, tra molti altri.
Donald Sutherland lascia la moglie
Francine Racette, i figli Roeg, Rossif, Angus e Kiefer, la figlia
Rachele e quattro nipoti. La famiglia terrà una celebrazione
privata.
Jonathan Majors sarà il protagonista del
revenge thriller Merciless, basato su una
sceneggiatura originale di Frank Hannah. La regia
sarà affidata a Martin Villeneuve, fratello minore
del famoso regista Denis Villeneuve. Il giovane
Villeneuve è meglio conosciuto per la sua celebre opera di
fantascienza Mars et Avril.
Il film segue un importante membro
della CIA esperto di interrogatori, che, dopo che la donna che ama
viene sopraffatta da una forza malevola, è costretto a diventare
ancora più oscuro per sconfiggerla. Il film segnerà il primo ruolo
di Major dopo il suo caso di reato minore per aggressione e
molestie di terzo grado la primavera scorsa. Il film sarà girato in
Saskatchewan alla fine dell’autunno 2024.
Il progetto è stato sviluppato dal
produttore Christopher Tuffin, che presto
annuncerà la sua nuova impresa mediatica globale diretta al TIFF.
Ci si aspetta che il progetto dimostri la natura dirompente della
sua nuova impresa, che, secondo Tuffin, “rifiuta di lasciare
che il tribunale dell’opinione pubblica e l’azione giudiziaria
selettiva minino la grande arte e i grandi artisti”.
Tuffin ha avuto un ruolo importante
nel successo di Sound of Freedom lo scorso anno,
che è diventato uno dei grandi successi della scorsa estate,
incassando più di 250 milioni di dollari in tutto il mondo nelle
sale cinematografiche (e 400 milioni di dollari in tutti i
media).
“Durante la scuola di
specializzazione, ho avuto la fortuna di studiare sceneggiatura con
lo scriba di Blacklist Millard Lampell e ho imparato da lui i
pericoli di lasciare che la politica mini il giusto processo e
privi gli artisti della loro carriera”, afferma Tuffin.
“Considero un onore e un privilegio lavorare con Jonathan, che
è un talento così grande, ora che questa questione è stata
giudicata.”
“’Merciless’ intreccia temi di
possessione, vendetta e giustizia personale in una narrazione
inquietante. Esplora la discesa psicologica di “John”, interpretato
da Jonathan Majors, e le forze soprannaturali che
mettono alla prova la sua sanità mentale”, afferma
Villeneuve.
Prima di vincere il premio Oscar
come miglior attore nel 2014, Matthew McConaughey era noto per diverse
commedie sentimentali, molte delle quali hanno concretamente
contribuito alla sua popolarità mondiale. Tra queste vi sono
Come farsi lasciare in 10
giorni, A casa con i suoi, La rivolta
delle ex e Tutti pazzi per l’oro.
Quest’ultimo titolo, uscito nel 2008 per la regia di Andy Tennant (regista anche dì
Anna and the King e Hitch – Lui sì che capisce le
donne) unisce all’elemento romantico anche una forte
componente d’avventura, che rende il film ancor più godibile e
imprevedibile.
Scritto dallo stesso Tennant insieme
a John Claflin e Daniel Zelman,
il film inserisce infatti la complessa storia d’amore tra i due
protagonisti in un contesto esotico, che rimanda ai vecchi film
sulla ricerca di tesori perduti. Unendo questi due elementi e
avvalendosi di un cast di grandi stelle, Tutti pazzi per
l’oro non ha mancato di affermarsi come un buon successo
economico, con un incasso di oltre 110 milioni di dollari. Non sono
però mancate critiche negative, che hanno sottolineato la banalità
di alcuni risvolti narrativi.
Ciò non ha però impedito al film di
diventare un piccolo cult nella carriera di McConaughey, oggi
popolare per ben altra tipologia di film. Per tutti gli
appassionati del genere, è dunque questo un titolo da non perdere.
Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e
al cast di attori. Infine, si elencheranno anche
le principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La trama di Tutti pazzi per l’oro
Protagonista del film è
Benjamin ‘Finn’ Finnegan, un moderno cacciatore di
tesori, ossessionato dall’idea di ritrovare la leggendaria ‘Dote
della Regina’: quaranta casse contenenti un tesoro inestimabile,
perdute in mare nel 1715. Preso dalle ricerche, Finn ha trascurato
ogni altra cosa, inclusa la moglie Tess, dalla
quale ha infine divorziato. Proprio mentre la donna sta cominciando
a ricostruire la propria vita, lavorando a bordo di un mega-yacht
di proprietà del miliardario Nigel Honeycutt, Finn
scopre un indizio essenziale relativo al luogo in cui si trova il
tesoro. Per riuscire a recuperarlo, egli si rivolge proprio a
Honeycutt e alla sua giovane rampolla Gemma.
Ben presto, anche Tess non resisterà
alla tentazione di scoprire finalmente quel tesoro che ha fatto
naufragare il suo matrimonio, decidendo di unirsi al gruppo.
Tuttavia, essi non sono gli unici sulle tracce delle leggendarie
casse d’oro: Moe Fitch, un tempo mentore di Finn,
e uno spietato gangster del posto chiamato Bigg
Bunny hanno intenzione di battere Finn nell’impresa, anche
a costo di eliminare la concorrenza. La corsa all’oro si rivelerà
dunque ben più complessa e avventurosa del previsto.
Il cast e le location del film
Come anticipato, ad interpretare il
cercatore d’oro Finn vi è l’attore Matthew
McConaughey, che qui recita nuovamente accanto
all’attrice Kate Hudson,
interprete di Tess. I due avevano già recitato insieme in Come farsi lasciare in 10 giorni e hanno utilizzato la
chimica sviluppatasi tra di loro su quel set per dar vita a questa
nuova coppia di protagonisti che, anche se divorziati, provano
ancora sentimenti l’uno per l’altro. Su questo set i due hanno
anche rischiato di vivere una brutta avventura quando le acque dove
si svolgevano le riprese si sono riempite di meduse. Questo
inconveniente ha portato le riprese a doversi fermare per due
giorni.
Accanto a loro, nel ruolo del
miliardario Nigel Honeycutt vi è il celebre Donald
Sutherland, mentre Alexis Dziena,
vista anche nei film Broken Flowers, Nick & Norah – Tutto
accadde in una notte e La fontana dell’amore. Sono
poi presenti gli attori Ray Winstone nei panni di
Moe Fitch e Kevin Hart in
quelli del gangster Bigg Bunny, uno dei pochi ruoli da cattivo
della sua carriera. Per quanto riguarda le location presenti nel
film, queste si trovano tutte nello stato
Queensland, in Australia. Le
scene di Key West sono state girate a Port
Douglas, ma ci sono anche scene svoltesi a
Brisbane, Gold Coast,
Hamilton Island, Lizard Island,
Airlie Beach e Hervey Bay.
Il finale di Tutti pazzi
per l’oro: ecco come finisce il film
Nel finale del film, Finn chiede
aiuto al suo ex mentore Moe Fitch e i due salvano Tess dalle
grinfie di Bigg, che però la rapisce poi di nuovo sul suo aereo.
Gemma porta a quel punto Finn all’aereo con la sua moto d’acqua e
lui salta sul pontone dell’aereo mentre questo prende il volo.
Mentre Bigg tenta di sparare a Finn, Tess riesce a buttarlo di
fuori per ucciderlo. Liberi dal loro persecutore, alla fine il
tesoro viene esposto nel museo di Moe, ora ribattezzato Museo
Marittimo Fitch-Finnegan. Tess e Finn tornano poi insieme e scopre
addirittura che lei è incinta.
Il trailer di Tutti pazzi
per l’oro e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Tutti
pazzi per l’oro grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Now,
Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 20 giugno alle ore 21:00
sul canale 20 Mediaset.
Ghost – Fantasma
(qui
la recensione) è uno dei film che hanno segnato la storia del
cinema recente. Realizzato nel 1990, il film diretto da Jerry Zucker e scritto
da Bruce Joel Rubin, vede protagonisti Patrick Swayze
e Demi Moore nei
panni di Sam e Molly, profondamente innamorati ma divisi dalla
morte di lui, che troverà però il modo di vegliare su di lei fino
alla fine. Di questo racconto, in particolare, è rimasta
nell’immaginario collettivo la scena del vaso di terracotta, così
sensuale, piena di amore e così struggente allo stesso tempo,
incarna tutto il sentimento che il film vuole trasmettere.
La trama di Ghost – Fantasma
Protagonista del film è Sam
Wheat, impiegato in banca e completamente innamorato della
sua fidanzata Molly Jensen. I due conducono una
vita spensierata fino al giorno in cui i loro sogni vengono
improvvisamente spezzati: Sam viene infatti ucciso durante una
rapina, ma al suo fantasma viene dato il permesso di rimanere sulla
terra per sistemare quanto rimasto in sospeso. Sam dovrà dunque
cercare di scoprire perché è morto e proteggere come può l’amata
Molly. Per farlo, potrà contare sull’aiuto della sensitiva
Oda Mae Brown.
Ghost – Fantasma:
il cast del film
1.
Patrick Swayze è stato la prima scelta. Quando arrivò
il momento di scegliere il cast per il film, lo sceneggiatoree
suggerì Patrick Swayze per il ruolo di Sam Wheat: gli
sembrava ideale per il fatto di vedere un macho piangere,
specialmente considerato che Swayze era reduce dal successo di
Dirty Dancing (1987). Il regista Jerry Zucker, invece,
pensava che Swayze fosse inadatto per il ruolo, ma tutti gli altri
attori valutati (tra cui Tom Cruise e Johnny Depp) ritennero di cattivo gusto
interpretare un fantasma. Swayze ebbe poi modo di sostenere un
provino, con il quale convinse tutti.
2. Demi Moore è stata scelta
per una precisa capacità. Il ruolo di Molly Jensen è stato
assegnato a Demi Moore in gran parte perché l’attrice poteva
piangere da entrambi gli occhi quando richiesto dalla scena.
L’attrice aggiunse però al personaggio il taglio di capelli corto
che le si può vedere, avendo deciso di tagliarli poco prima delle
riprese. Il film l’ha poi trasformata nell’attrice più pagata di
Hollywood all’epoca. Prima di questo film, pur essendo famosa, non
era una star dai grandi profitti.
3. Whoopi Goldberg non era
sicura di prendere parte a Ghost – Fantasma. Prima di
iniziare la produzione, Whoopi Goldberg, che
era stata suggerita alla produzione proprio da Swayze, era insicura
sul fatto di essere capace di interpretare il ruolo della
sensitiva. In seguito, all’ultimo minuto, la Goldberg si convinse a
fare il film e ha fatto molto bene. Infatti, per il ruolo di Oda
Mae Brown, Goldberg si è aggiudicata un Oscar alla Miglior
Attrice non Protagonista nel 1991, oltre che un Golden
Globe, un BAFTA e un Saturn Award.
4. Demi Moore non è stata la
prima scelta per il ruolo di Molly. Per la parte di Molly
venne inizialmente considerata Meg Ryan, che si rifiutò di valutare la parte.
In seguito vennero fatte delle audizioni a diverse attrici, tra cui
Nicole Kidman. Demi Moorer arrivò soltanto
successivamente, quando venne deciso a chi dare la parte. Il suo
provino convinse il regista, che finì dunque con l’affidare a lei
il ruolo.
Ghost – Fantasma:
la canzone Unchained Melody
5. Il film è associato ad
una celebre canzone. Il brano Unchained Melody,
inciso nel 1965, fu un successo minore per i The Righteous
Brothers, raggiungendo il numero 4 nella classifica Billboard Hot
100 e il numero 14 nel Regno Unito di quell’anno. Tuttavia,
l’utilizzo della canzone in questo film ha suscitato un rinnovato
interesse in tutto il mondo, trasformando la cover dei The
Righteous Brothers nella versione definitiva della canzone nonché
in un’icona generazionale, essendo associata per sempre al film.
Nel 2008 è stata votata come la canzone più popolare di tutti i
tempi.
Ghost – Fantasma: dal loft al treno, altre
curiosità sul film
6. Il loft di Ghost –
Fantasma esiste davvero. Fino a qualche anno fa il loft
del film era ancora in vendita. L’appartamento si trova nel
quartiere di Soho a New York, più
precisamente al 102 di Prince Street e misura
qualcosa come più di 4mila metri quadrati calpestabili. Dai più di
10 milioni di dollari richiesti per la vendita del loft, scesi poi
a poco più di 9 milioni, il loft è composto da un cuore che si
collega a tutte le altre stanze della casa, incluse tre enormi
camere da letto (ognuna con il proprio bagno riservato), una
palestra e un ufficio.
7. I treni della
metropolitana hanno una particolarità. Le scene della
metropolitana sono state girate al piano inferiore abbandonato
della stazione della 42a Strada della linea IND 8th Avenue. Facendo
attenzione ai treni che compaiono nel film, si può però notare come
questi attraversano la stazione in modo errato, cioè nella
direzione opposta a quella normale.
8. Il rumore che fanno le
ombre sono solo pianti di bambini. Per realizzare i rumori
che identificano le ombre oscure, quelle che portano all’inferno le
anime cattive, sono state utilizzate nient’altro che delle
registrazioni di pianto di bambini, riprodotte in maniera invertità
e in rallentatore.
9. La scena
dell’inseguimento pare sia stata una tortura per
Patrick Swayze. Nel momento in cui la scena è stata
girata faceva abbastanza freddo ma Patrick non poteva indossare
cappotti o altri vestiti oltre a quelli del suo personaggio, dato
che un fantasma non dovrebbe patire il freddo. Inoltre, per non far
vedere la nebbiolina di vapore uscire dalla sua bocca, pare che
Swayze abbia dovuto masticare del ghiaccio.
10. L’idea per realizzare
Ghost – Fantasma è venuta da una produzione dell’Amleto.
Quando lo spirito del padre dice ad Amleto di vendicare la sua
morte, Rubin ha pensato che da questo spunto sarebbe venuto fuori
un grande film. Da lì ha dunque iniziato a sviluppare il racconto
di un uomo che, anche in seguito alla morte, trova il modo di
vegliare sulla donna amata, facendo sì che lei sia al sicuro e
possa allo stesso tempo vendicarlo.
Il trailer di Ghost –
Fantasma e dove vedere il film streaming
È possibile fruire di Ghost
– Fantasma grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili
Cinema,Google Play, Apple TV, Now,
Infinity+ e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 20 giugno alle ore 21:20
su Canale 5.
Con le riprese di Superman
attualmente in corso a Cleveland – che verrà usata come Metropolis
– diverse foto dal set si stanno diffondendo sul web, proponendo
una serie di easter eggs o anticipazioni di quello che potremo
vedere nel film. Dopo i
primi sguardi al Daily Planet e ad un
possibile riferimento al Robin di Batman, una nuova immagine
sembra anticipare il ruolo che Maxwell Lord avrà
nel DCU.
Nella foto in questione viene
infatti mostrata una vetrina della Quitely & Sons Electronics (che
di per sé è un riferimento all’artista di All-Star Superman
Frank Quitely), dove si legge che il negozio vende
anche apparecchiature “Lordtech”. Questo deve essere un cenno
all’azienda gestita da Maxwell Lord nel DCU, che sembra che si
specializzerà in tecnologia. Naturalmente, è probabile che Maxwell
sfoggerà qualcosa in più, visto che sarà interpretato da Sean Gunn, come idealmente delle particolari
tecnologie che potrebbero rivelarsi molto pericolose.
Sulla pagina, Maxwell Lord è stato
inizialmente raffigurato come uno scaltro imprenditore e un alleato
dei supereroi, prima di diventare in seguito un importante
antagonista, che utilizza il controllo e la manipolazione mentale
per perseguire i suoi obiettivi. Si è scontrato con vari eroi, tra
cui quelli della Justice League, e in alcune storie le sue azioni
hanno avuto ripercussioni significative sull’intero Universo DC. Il
suo ruolo nel DCU rimane per lo più un mistero, anche se ci si
aspetta che sia fortemente coinvolto nella squadra della Justice
League International.
Superman,
scritto e diretto da James
Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il
Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane
reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois
Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha
detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è
il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato
alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e
Lois Lane.
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di
presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà
seguire e conoscere attraverso film, animazione e giochi”.
Warner Bros.
Discovery ha pubblicato un nuovo trailer di The
Penguin, la serie spinoff incentrata sul gangster
interpretato da Colin Farrell e già visto nel film del 2022
The
Batman. Grazie alle immagini in più offerte da questo
nuovo trailer, è possibile stabilire che questa serie sembra a
tutti gli effetti la continuazione di The
Batman che ci era stata promessa e che allo stesso
tempo getterà le basi per il sequel del film previsto per il 2026
(dove immaginiamo che il Pinguino si sarà ormai affermato come
signore del crimine di Gotham).
Cosa aspettarsi da The Penguin?
Ambientato nel mondo di The
Batman del 2022, The
Penguin si concentrerà sul passato di Oswald
Cobblepot e mostrerà la sua ascesa al potere nel ventre squallido
di Gotham piuttosto che rappresentarlo come un boss affermato. Il
personaggio ha una ricca storia di apparizioni dal vivo, poiché
Danny DeVito ha interpretato il famoso
Pinguino in Batman Returns mentre Robin
Lord Taylor lo ha interpretato in
Gotham.
Colin Farrell in una scena di The Penguin
La serie sarà basata sui personaggi
DC creati da Bob Kane e Bill Finger. È stata scritta da
Lauren LeFranc, che è anche la showrunner. I
primi due episodi saranno diretti da Craig Zobel.
Insieme a Colin Farrell recitano nella serie
Cristin Milioti (Made for Love) nel ruolo della
figlia di Carmine, Sofia Falcone; Michael Zegen
(The Marvelous Mrs. Maisel) nel ruolo del figlio di Carmine,
Alberto Falcone; e Clancy Brown (John Wick:
Capitolo 4) nei panni di Salvatore Maroni, gangster di Gotham. A
loro si uniscono Rhenzy Feliz, Michael Kelly, Shohreh
Aghdashloo, Deirdre O’Connell, Carmen Ejogo, François Chau
e David H. Holmes.
Si dice anche che
Robert Pattinson potrebbe apparire nei panni di Bruce
Wayne/Batman in The
Penguin. I produttori esecutivi sono Dylan
Clark e Matt Reeves di The
Batman, Farrell, LeFranc, Daniel Pipski, Adam
Kassanand e Rafi Crohn. È un progetto congiunto tra 6th e
Idaho, DC Entertainment, Dylan Clark Productions e Warner Bros.
Television.
In sala dal 19 giugno, Inside
Out 2 offre agli spettatori un nuovo e più
affollato viaggio nella mente di Riley. A partecipare a questo
viaggio sono il regista Kelsey Mann e il
produttore Mark Nielsen oltre alle voci italiane
dei nuovi personaggi del sequel Pilar Fogliati, Marta
Filippi, Deva Cassel e Federico
Cesari, rispettivamente Ansia, Invidia, Ennui e Imbarazzo.
Ecco cosa ci hanno raccontato in occasione della premiere romana
del film.
Il film Disney e Pixar torna nella
mente dell’adolescente Riley proprio quando il Quartier Generale
viene improvvisamente demolito per far posto a qualcosa di
completamente inaspettato: nuove Emozioni! Gioia, Tristezza,
Rabbia, Paura e Disgusto, che a detta di tutti gestiscono da tempo
un’attività di successo, non sanno come comportarsi di fronte alla
novità. Senza alcun tipo di preavviso, un gruppo di nuove emozioni
si manifesta in Riley. Tra queste, l’energica Ansia (Maya
Hawke), la gelosa Invidia (Ayo
Edebiri), l’ambivalente Ennui (Adèle
Exarchopoulos) e il timido Imbarazzo (Paul Walter Hauser).
Come si eguaglia o si
supera un mito? Qual è la strada giusta per riproporre ai
consumatori qualcosa che avevano amato tanto e di cui forse sentono
la mancanza? La risposta è il caro (e rassicurante) “more of
the same”, ovvero “più dello stesso”, una sorta di
rinforzino di quel piatto che ci era piaciuto tanto che, nel tempo,
magari si è raffreddato e ha perso alcuni sapori esaltandone altri.
Fuor di metafora culinaria, Inside Out 2, al cinema dal 19
giugno con The Walt Disney Company Italia, è esattamente
questo, un bis del primo film del 2015, un nuovo assaggio di quel
mondo che da una parte si impoverisce perché perde tutta la ventata
di novità e di idee che avevano fatto da motore al primo film,
premiato con Oscar e Golden
Globe, ma dall’altra si arricchisce di piccole sfumature,
e soprattutto di personaggi nuovi e irresistibili.
Inside Out 2, la
trama
Riley ha compiuto 13
anni, la sua vita sta per essere travolta dal mostro della
Pubertà. Ne sono completamente ignari Gioia,
Disgusto, Tristezza, Paura e Rabbia, che nella sua mente
avevano appena imparato a cooperare e a gestire la grande consolle
che avevamo visto strutturarsi alla fine del primo film. In una
notte turbolenta, nella sala di comando della mente di Riley,
cominciano i lavori di ristrutturazione: gli operai distruggono
tutto, mentre arrivano, con tanto di bagagli, quattro nuove
emozioni. Timidezza, Invidia, Ennui (la noia) e soprattutto Ansia
si presentano con entusiasmo ai cinque occupanti della postazione e
cominciano a intervenire nella gestione della vita di Riley, fino a
compiere un vero e proprio colpo di stato, assumendo il controllo
totale della consolle. Riusciranno Gioia e i suoi a recuperare la
loro posizione?
Diretto dall’entusiasta
Kelsey
Mann e prodotto da Mark
Nielsen, con la supervisione di Pete Docter, Inside Out 2
ripropone 1:1 la stessa struttura del primo film, arricchendolo di
personaggi/emozioni che per forza di cose moltiplicano la
possibilità di costruzioni di gag, siparietti e ovviamente reazioni
di Riley che comincia a sperimentare una maggiore complessità nella
formazione di pensieri e decisioni.
La mente come struttura
organizzata
Come nel primo film, la
mente di Riley è un meccanismo perfetto che funziona secondo regole
e strutture meccaniche e consequenziali, un modo di razionalizzare
in maniera leggibile e comprensibile dei circuiti che non hanno
assolutamente nulla di logico o razionale, e che appartengono
all’universo emotivo di ognuno di noi, appunto le emozioni.
Quindi, scesi a patti con
questa contraddizione e compreso che si tratta di un espediente
narrativo fondamentale alla base dell’idea, si può effettivamente
confermare che Inside Out 2 è una versione XL del
primo film: ne replica la struttura, la “missione” di salvataggio,
il conflitto tra le emozioni che rispecchia un cambiamento nella
vita della protagonista, il momento commozione.
L’Era dell’Ansia
Ma allora cosa ha di
speciale, se ha qualcosa di speciale, questo sequel? Sicuramente il
più grande pregio del film è che riesce a catturare la spirito del
tempo raccontando (razionalizzando ancora una volta) quello che è
considerato uno dei mali della nostra contemporaneità e che
affligge moltissimi adolescenti ma anche adulti. Inside Out
2 è il regno di Ansia. La nuova emozione che prevarica
Gioia e gli altri è senza dubbio la regina incontrastata
dell’adolescenza (insieme a Ennui, s’intende!)
Soprattutto in un periodo storico in cui la salute
mentale comincia finalmente ad avere un posto di primaria
importanza nella narrazione umana.
La rappresentazione
dell’attacco d’ansia, per quanto concettualmente fuorviante perché
razionalizzato, è il riconoscimento di un fenomeno diffuso,
pericoloso e che deve essere raccontato per essere gestito e
normalizzato. E Pixar sceglie di farlo in un contesto che viene
fruito da un pubblico 0-100 sfruttando al meglio il suo potere
comunicativo. In questo senso, Inside Out 2 compie
il suo dovere sociale in maniera egregia anche se vagamente
didattica. Sono lontani i tempi in cui il “messaggio” veniva
comunicato attraverso la metafora, e l’animazione è la vittima
prediletta dei narratori che vogliono esprimere le loro
tesi attraverso le storie, ormai da diverso tempo a questa
parte (vedi Luca e Red).
La meraviglia travolgente
dei colori, del doppiaggio eccellente (in originale e in italiano),
delle musiche, del divertimento e dell’emozione di Inside
Out 2 ne fanno un buon film per famiglie, tuttavia la
confezione a tesi segnala anche un problema serio della narrazione
contemporanea: potrebbe essere arrivato il momento, da spettatori,
di pretendere storie meno didattiche che possano offrirsi a più
livelli di lettura e mantengano allenato il nostro spirito
critico.
È passato da poco l’80°
anniversario del
D-Day, di quello
sbarco in Normandia avvenuto il 6 giugno 1944 e che molti film
hanno raccontato, da Il giorno più lungo a Salvate il soldato Ryan, anche se quasi sempre dal punto
di vista bellico. Anche per questo merita considerazione – e una
visione – il Fuga in Normandia diretto da Oliver
Parker, presentato al Festival di Bari e nei cinema dal 20 giugno,
distribuito da Lucky Red.
E non solo per
l’interpretazione di due protagonisti come i premi Oscar
Michael Caine e Glenda Jackson, ma per il fatto di
raccontare la storia vera (per quanto drammatizzata) dell’allora
89enne Bernard Jordan, veterano della Seconda
Guerra Mondiale, irresistibile quanto irrefrenabile.
The
Great Escaper – Fuga in Normandia
Nella realtà, il vero
Bernie non dovette scappare dalla residenza dove viveva con la
moglie René (la The Pines Care & Nursing Home di Hove) come
è costretto a fare il personaggio interpretato da Michael Caine,
protagonista di una “grande fuga” che lo rende famoso in tutto il
Regno Unico come #thegreatescaper e che nasce dal suo desiderio di
partecipare alle celebrazioni per il 70° anniversario dello sbarco
in Normandia in programma in Francia. Persa la possibilità di
unirsi al gruppo organizzato dalla stessa struttura, il determinato
Bernie decide di scappare da solo per unirsi ad altri veterani di
guerra e commemorare i compagni caduti. Ma nel mondo connesso e
impiccione di oggi, è pressoché impossibile passare inosservati, e
mentre l’anziano avanza nella sua missione, incontrando nuovi amici
molto diversi tra loro (e da lui), la notizia fa il giro del mondo
e l’ex combattente finisce in prima pagina. Ma in prima pagina,
viene raccontata solo una parte della storia…
Michael Caine, Wolf Kahler, and John Standing in The Great Escaper
(2023)
Una storia emozionante, e tanti
ricordi
Vista l’onda emotiva
suscitata all’epoca dalla storia del viaggio in solitaria del
vecchietto inglese verso la Francia, sarebbe bastato forse farne un
mero racconto, ma non si sarebbe scelto Oliver Parker (Othello,
L’importanza di chiamarsi Ernest, St. Trinian’s, Dorian Gray)
per portarla sullo schermo. Da subito, infatti, l’operazione alla
base del film si è colorita di una forte impronta nostalgica, per i
ricordi del regista (il cui padre era stato un giovane capitano in
Birmania e aveva perso due fratelli che prestavano servizio nella
RAF) e dello sceneggiatore William Ivory (figlio di un aviatore e
fratello di un caduto in combattimento), oltre all’immedesimazione
del “vecchio Cockney” Caine con lo stesso protagonista
“gettato sotto i riflettori dei media”.
Una ‘chiamata alle armi’
vera e propria, che non poteva non sortire effetto, soprattutto
considerata la quantità di carisma messa in campo dalla coppia
Jackson-Caine, che inevitabilmente catalizza l’attenzione dello
spettatore, dando profondità a una storia in sé non particolarmente
articolata o sorprendente, ma perfetta per un ‘feelgood’ movie,
come non è peregrino definire questo. Che per buona parte –
soprattutto all’inizio – vive degli sguardi del 91enne decano, ben
accompagnati e sottolineati da una musica sapiente.
L’addio a Glenda Jackson e Michael Caine
La fatica di ogni passo,
la paura di un ostacolo insormontabile, la tentazione di
abbandonare prima della meta, l’umanità che nasce da una dolorosa
lezione imparata o la dignità e la forza di sapere scegliere
l’importante rispetto al dovuto sono gli elementi che più
coinvolgono, probabilmente, più della naturale curiosità per la
vera sorpresa che il film riserva allo spettatore o del piacere di
ammirare quella che potrebbe essere l’ultima apparizione di Caine,
e che lo sarà sicuramente per la sua compagna d’avventura, due
volte Premio Oscar, purtroppo scomparsa prima dell’uscita del film.
Al quale concediamo volentieri una mezza stellina in più per i
tanti e diversi momenti commoventi, soprattutto quelli meno
scontati o prevedibili.
Fresco del successo di Hit
Man (qui
la recensione), il prossimo progetto di Richard
Linklater sarà girato a breve e si è già assicurato un
cast stellare. Margaret Qualley, Ethan Hawke, Andrew Scott e Bobby
Cannavale saranno i protagonisti di Blue
Moon. Il film è stato acquistato da Sony Pictures Classics
e le riprese inizieranno quest’estate a Dublino, in Irlanda. Si
tratta di un progetto che appassiona da tempo Linklater e sarà
incentrato sugli ultimi giorni di vita del famoso cantautore
Lorenz Hart, che insieme al collaboratore
Richard Rodgers ha scritto una serie di classici
dello spettacolo, tra cui “The Lady Is a Tramp“, “My
Funny Valentine” e “Bewitched, Bothers and
Bewildered“.
“Blue Moon“, da cui il film
prende il titolo, era una delle loro canzoni più popolari ed è
stata notoriamente coverizzata da Elvis Presley.
Tuttavia, la vita di Hart fu breve e tragica: lottò contro
l’alcolismo e la sua omosessualità nascosta e fu devastato dalla
morte dell’amata madre nel 1943. Il 17 novembre 1943, Hart si
lasciò andare a una sbronza durante la prima di un revival del
musical A Connecticut Yankee di lui e Rodgers. In seguito
sviluppò una polmonite da esposizione e morì quattro giorni dopo.
Il film sarà ambientato qualche mese prima, durante la prima di
Oklahoma!, la prima collaborazione di Rodgers con il suo
nuovo partner, Oscar Hammerstein II.
La breve e infelice vita di Hart era
stata precedentemente rappresentata, in una versione asettica, nel
film Words and Music del 1948, in cui era interpretato da
Mickey Rooney. La sceneggiatura di Blue
Moon sarà scritta da Robert Kaplow, il
cui romanzo Me and Orson Welles Linklater ha adattato in
un film nel 2009. Oltre a dirigere, Linklater produrrà il film
insieme a Mike Blizzard e John
Sloss. Macdara Kelleher, Donna
Eperon e John Keville della Wild
Atlantic, David Kingland, Lisa
Crnic e Aaron Wiederspahn della Renovo
Media Group e Steven Farneth della Cinetic saranno
i produttori esecutivi. Non è ancora stata fissata una data di
uscita.
Geraldine Viswanatha, Margaret Qualley e Beanie Feldstein in una
scena di Drive-Away Dolls.
Dove abbiamo visto di recente Margaret Qualley?
Margaret Qualley si è fatta notare con la sua
interpretazione di un membro della Manson Family in
C’era una volta a… Hollywood di Quentin Tarantino. All’inizio di quest’anno,
ha recitato nel film di Ethan Coen, Drive-Away
Dolls, e dovrebbe recitare anche nel suo film successivo,
Honey Don’t!. Sempre di recente ha avuto un piccolo ruolo
in Povere
creature!, tornando poi a collaborare con Yorgos
Lanthimos in Kinds of
Kindness. È inoltre tra le protagoniste del body horror
The
Substance, premiato a Cannes.
Per quanto riguarda gli altri attori
coinvolti in Blue Moon, Ethan Hawke è un collaboratore di lunga
data di Linklater, a partire da Prima dell’alba del 1995; Hawke ha recitato anche nei
due sequel di Linklater, Prima del tramonto e Prima di mezzanotte, oltre che in molti dei suoi
progetti successivi, tra cui The Newton Boys, Waking
Life e la sua opera decennale Boyhood. Recentemente ha recitato accanto a Julia Roberts e Mahershala Ali in Il
mondo dietro di te.
Bobby Cannavale si
è fatto notare per la prima volta nella serie della NBC Third
Watch e ha già lavorato con Linklater nel suo adattamento di
Fast Food Nation. Prossimamente apparirà nell’attesissimo
sequel horror MaXXXine
di Ti West e nel dramma sul wrestling
Unstoppable. L’attore britannico Andrew Scott è invece noto al pubblico
internazionale per aver interpretato Moriarty in Sherlock
e “Hot Priest” in Fleabag. attualmente sta facendo parlare
di sé per il ruolo del sociopatico Tom Ripley in Ripley di Netflix, ma lo abbiamo visto di recente
anche in Estranei.
C’è grande attesa e mistero sulla
stagione 5 di Stranger
Things, che arriverà prossiamente su
Netflix. Ad aumentare le aspettative ci pensa ora
anche l’attoreJamie Campbell
Bower, distintosi nella quarta stagione per il ruolo
di Herny Creel/Uno/Vecna. Bower ha infatti anticipato che la
stagione finale della serie sarà ancora più folle della precedente.
Durante l’ultimo episodio di iHeart’s I’ve Never Said This Before with
Tommy DiDario, l’attore ha dichiarato che mentre la quarta
stagione ha portato la serie a un livello completamente nuovo, la
prossima sarà ancora più fuori dal mondo.
“Se pensavate che la scorsa
stagione fosse folle, questa stagione è semplicemente fuori
controllo, selvaggia, pazzesca. Lo è davvero, davvero tanto. È più
grande. È completamente folle. È in continua crescita“.
“L’attore ha poi parlato della versione di Broadway della serie di
successo, intitolata Stranger Things: The First Shadow,
che offre uno sguardo ai primi giorni di Vecna, affermando di aver
imparato di più sul suo personaggio dopo aver visto lo spettacolo
dal vivo sul palco di Londra.
“È stato molto interessante
anche avere lo spettacolo teatrale a Londra, che sono andato a
vedere, che risale a Henry prima che lo incontrassimo nella quarta
stagione. E molte delle domande o dei pensieri che avevo su quel
personaggio hanno trovato una risposta guardando lo spettacolo e
scoprendone di più, è stato davvero interessante per me“.
Anche se la data di uscita esatta non è ancora stata annunciata, la
stagione 5 si preannuncia dunque come un’epica conclusione della
saga del Sottosopra.
Jamie Campbell Bower è Vecna in una scena della quarta stagione di
Stranger Things
Quanti episodi avrà
Stranger Things 5?
La quinta stagione di
Stranger
Things dovrebbe essere composta da otto episodi, il
primo dei quali si intitolerà “The Crawl“. Non è stata
annunciata una data di debutto, ma prima del ritardo la serie
doveva tornare sugli schermi all’inizio del prossimo anno. Potrebbe
ancora arrivare prima della fine del prossimo anno, ma c’è una
piccola possibilità che non sia pronto prima del 2026. Le riprese
sono iniziate di recente dopo la risoluzione degli scioper .
Il cast di Stranger Things Stagione
5
La quinta stagione di Stranger
Things è interpretata da Winona
Ryder, David
Harbour, Finn
Wolfhard, Millie
Bobby Brown, Noah Schnapp, Gaten Matarazzo,
Caleb McLaughlin, Natalia Dyer, Joe Keery, Charlie Heaton,
Sadie Sink, Maya Hawke, Priah Ferguson, Cara Buono e Brett
Gelman. L’ultima foto del cast ha confermato anche il
ritorno dei membri del cast della quarta stagione Jamie Campbell
Bower nel ruolo di Vecna/One/Henry Creel e
Amybeth McNulty nel ruolo di Vickie. A loro si
aggiungerà la veterana di Terminator Linda
Hamilton, il cui personaggio non è ancora stato
rivelato.
Dopo essere arrivato nel 2018,
Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba ha finora
entusiasmato gli appassionati di anime. Quest’estate abbiamo dato
il benvenuto a Tanjiro Kamado e ai suoi amici mentre si preparavano
per la prossima tappa del loro compito, ovvero il conflitto finale
con Muzan Kibutsuji. La quarta stagione, che si concluderà con i
prossimi due episodi, si è concentrata in gran parte
sull’adattamento dell’arco di addestramento di Hashira della serie
manga originale di Koyoharu Gotoge. Ora, in vista dell’episodio
7, il penultimo della stagione, sono stati rivelati il primo
sguardo e i dettagli dell’episodio.
Finora, l’arco dell’allenamento
degli Hashira è stato il più breve da adattare, ma ha offerto un
alto valore di intrattenimento. Nel corso della stagione, Tanjiro e
i suoi amici hanno cercato di padroneggiare varie abilità
allenandosi con gli abili membri dell’Hashira. L’episodio 7 vedrà
Tanjiro Kamado imparare ai piedi del più forte di tutti, il
misterioso Gyomei Himejima. L’episodio 7, intitolato Stone Hashira
Gyomei Himejima, sarà trasmesso domenica prossima. I dettagli e la
sinossi dell’episodio rivelano: “Tanjiro, bloccato nella sfida
di Himejima, riesce a spostare la roccia grazie ai consigli di
Genya, che incontra di nuovo per caso. Ora che Tanjiro ha preso
piede, riuscirà a superare l’allenamento di Himejima?“.
La stagione dell’arco di
addestramento di Hashira si conclude con episodi estesi
Come già anticipato, la quarta
stagione di Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba è stata breve, con soli
otto episodi. Tuttavia, per compensare questa mancanza, gli ultimi
due episodi avranno una durata maggiore. È stato annunciato che il
prossimo episodio della serie anime durerà 40 minuti in totale,
mentre il finale di stagione concluderà il tutto con una durata di
un’ora. Se si considerano i tempi prolungati e si fa un confronto
con le stagioni precedenti, si arriva a circa 10 episodi per la
stagione dell’Hashira Training Arc.
La serie anime, Demon Slayer, è
basata su una delle serie manga più vendute in Giappone. Il manga
(e la serie) è ambientato nel periodo Taisho in Giappone e segue un
giovane ragazzo che vende carbone, Tanjiro, che trova la sua
famiglia massacrata da un demone. Ad aggravare ulteriormente la sua
sofferenza, la sorella minore Nezuko, l’unica sopravvissuta
all’assalto, è stata trasformata lei stessa in un demone. Sebbene
devastato da questa triste realtà, Tanjiro decide di diventare un
“cacciatore di demoni” per poter riportare la sorella in un essere
umano e ottenere la sua vendetta uccidendo il demone che ha
massacrato la sua famiglia. Il cast di Demon Slayer comprende
Natsuki Hanae nel ruolo di Tanjiro Kamado, Akari Kitô nel ruolo di
Nezuko, Toshihiko Seki nel ruolo di Muzan Kibutsuji, Hiro Skimono
nel ruolo di Zenitsu e Yoshitsugu Matsuoka nel ruolo di
Inosuke.
È stato reso noto quando il nuovo
film di Mike Flanagan (La
caduta della casa degli Usher, Doctor
Sleep) su L’esorcista farà il suo
debutto nelle sale. Martedì la Universal ha infatti confermato che
il nuovo capitolo del franchise uscirà il 13 marzo
2026. Il progetto ha vissuto una rapida accelerazione dopo
essere stato annunciato solo il mese scorso, ed è destinato a
continuare la collaborazione tra Universal e Blumhouse sul
franchise de L’esorcista, che ha già incluso il film del 2023
L’esorcista – Il
credente. Il nuovo film, attualmente senza titolo, sarà
prodotto da Flanagan, Trevor Macy e John
Scherer.
Interpretato da Leslie Odom
Jr. e dalla veterana del franchise Ellen
Burstyn, il lancio della trilogia L’esorcista – Il
credente (qui
la recensione) è stato al di sotto delle aspettative quando ha
esordito con un modesto incasso di 26,4 milioni di dollari in
patria lo scorso ottobre, per poi incassare 65,5 milioni di dollari
negli Stati Uniti/Canada e 136,2 milioni di dollari in tutto il
mondo. Originariamente previsto per il 18 aprile 2025, il
sequel L’esorcista:
L’Ingannatore è stato da prima rimandato, mentre ora
sembra essere stato del tutto accantonato.
Il franchise continuerà però con il
nuovo film di Flanagan, su cui si attendono ora maggiori
informazioni. “L’Esorcista è una delle ragioni per cui sono
diventato regista ed è un onore avere la possibilità di provare
qualcosa di fresco, audace e terrificante all’interno del suo
universo”, ha dichiarato Flanagan parlando di questo nuovo
progetto. “Riunirmi con i miei amici della Blumhouse, con i
quali ho realizzato alcuni dei miei lavori preferiti, rende tutto
questo ancora più eccitante”.
The Acolyte, l’ultima serie di Star
Wars, ci porta all’epoca dell’Alta Repubblica
per la prima volta in live-action. Dopo l’episodio flashback della
scorsa settimana, che ha approfondito le storie di una giovane Osha
(Lauren Brady) e di Mae (Leah
Brady), il quarto episodio di
The Acolyte torna al “giorno d’oggi” e ci riporta con
Osha e Mae (entrambe interpretate da Amandla
Stenberg) mentre si avvicinano a un vero e proprio
ricongiungimento. Mae, che finora si credeva morta, è al servizio
di una specie di maestro oscuro che le ha ordinato di uccidere un
Jedi senza armi per completare il suo addestramento.
Ha ucciso con successo due dei
quattro soggetti della sua ricerca: la Maestra Indara (Carrie-Anne
Moss) e il Maestro Torbin (Dean-Charles
Chapman), nessuno dei quali ha raggiunto gli standard del
suo maestro. Ora Mae dà la caccia al Maestro Jedi Wookiee Kelnacca
(Joonas Suotamo), mentre il Maestro Sol
(Lee Jung-jae), l’ultimo della sua lista di
obiettivi, e una ventina di Jedi cercano di intercettarla prima che
arrivi al Maestro Kelnacca.
The Acolyte, creato da Leslye
Headland, compie uno dei più grandi salti temporali di
qualsiasi altro film di Star
Wars, quindi le Easter Eggs potrebbero essere
più difficili da individuare, ma questo le rende ancora più
eccitanti da trovare.
Quando visitiamo il Maestro
Kelnacca nella sua capanna sul pianeta giungla Khofar, è evidente
che ha scelto una vita di solitudine dopo il disastro su Brendock.
Proprio come il voto di meditazione silenziosa del Maestro Torbin,
il ritiro di Kelnacca porta con sé un senso di autopunizione e di
rimpianto (di cui vedremo più avanti). Nella sua capanna nascosta,
tuttavia, si intravede qualcosa che sarà familiare a tutti i fan
degli Wookiee. Accanto a Kelnacca c’è un bowcaster, l’iconica arma
scelta da molti membri della sua specie, tra cui l’esercito Wookiee
di Kashyyyk nei prequel e, naturalmente,
Chewbacca.
I simboli delle streghe di
Brendock a Khofar
A ulteriore conferma dell’idea che
il Maestro Kelnacca nutre un profondo rimpianto per gli eventi di
Brendock, nella sua capanna su Khofar si possono vedere immagini
della congrega di Brendock. I cerchi, le spirali e le curve
punteggiate, che compaiono in tutto Brendock, sono stati ricreati
sulle pareti della capanna di Kelnacca. I simboli, che molte delle
streghe portavano come tatuaggi, sembrano essere rimasti impressi
nella mente di Kelnacca. Il rimpianto che incombe sui Jedi, un
sentimento di cui il Maestro Torbin ha dato prova quando ha posto
volontariamente fine alla propria vita, esiste anche in Kelnacca.
Inoltre, il Maestro Sol ha accennato a condividere un sentimento
simile e in questo episodio lo dice apertamente quando convince
Osha a unirsi a loro nella missione per trovare Mae.
Ki-Adi-Mundi fa un sorprendente
cameo in Star Wars
Mentre i Jedi stanno discutendo su
come gestire l’inseguimento omicida di Mae, fa la sua comparsa un
volto immediatamente riconoscibile della trilogia prequel. Sì, è il
Maestro Jedi Ki-Adi-Mundi. Sebbene in tutti e tre i prequel sia
stato interpretato da Silas Carson e in The Acolyte da Derek
Arnold, i titoli di coda dell’episodio confermano che si tratta
proprio di Ki-Adi-Mundi. Con un’arcata sopraccigliare notevolmente
pronunciata e la caratteristica testa alta,
Ki-Adi-Mundi appartiene alla specie Cerean e, fino
ad ora, non avevamo idea che la sua specie potesse vivere così a
lungo. Considerando che fa parte del Consiglio Jedi nei prequel e
che morirà solo dopo l’esecuzione dell’Ordine
66 ne La vendetta dei Sith, Ki-Adi-Mundi è uno dei
personaggi più longevi di Star
Wars.
Il piano del Maestro Rwoh per
tenere all’oscuro l’Alto Consiglio Jedi
La Maestra Vernestra Rwoh
(interpretata da Rebecca Henderson, che si dà il
caso sia sposata con la showrunner Leslye
Headland, il che rende la sua apparizione un simpatico
Easter egg) ordina ai Jedi sotto il suo comando di mantenere il
segreto sulla questione di Mae. Se dovessero includere l’Alto
Consiglio Jedi nella loro operazione, sarebbero obbligati a
informare il Senato, il che, considerando che due Jedi sono già
stati uccisi e che la caccia ad altri continua, potrebbe scatenare
il panico di massa. A parte il fatto che si tratta di una mossa
sorprendente per un Maestro Jedi che finora è sembrato devoto alla
tradizione, ecco cosa rende la cosa interessante: con Ki-Adi-Mundi
presente per questa istruzione, potrebbe cambiare completamente la
sua storia nei prequel.
“I Sith sono estinti da un
millennio“, dice Ki-Adi-Mundi al Consiglio. Il Maestro Mace
Windu (Samuel
L. Jackson) fa eco a questo concetto, aggiungendo:
“Non credo che i Sith possano essere tornati senza che noi lo
sappiamo”. Quindi, questo potrebbe significare una delle tre cose.
Uno, potrebbe essere un indizio che indica che il misterioso
maestro di Mae non è, in realtà, un Sith. Due: se è un Signore dei
Sith, Ki-Adi-Mundi potrebbe ancora, un secolo dopo, cercare di
nascondere l’esistenza dei Sith all’Alto Consiglio. Tre, questo
potrebbe essere un buco di trama trascurato, rendendo frustrante la
rottura del canone. Il tempo ce lo dirà.
Un Kel Dor Jedi della specie del
Maestro Plo Koon
Si tratta di un momento da non
perdere, ma vale la pena di notarlo, soprattutto dopo il cameo
confermato di Ki-Adi-Mundi. Uno dei Jedi che partecipano
all’inseguimento di Mae è della specie Kel Dor, a cui appartiene il
Maestro Jedi Plo Koon. Ma è proprio Plo Koon? È uno dei preferiti
di molti fan, ma, mi dispiace, non è lui. L’account ufficiale di
Star Wars su X (ex Twitter) ha confermato nella
tarda serata di martedì che il Kel Dor in The Acolyte si chiama
Ithia Paan.
Gli elmetti dei Sith hanno
un’estetica simile
Sappiamo ancora poco del misterioso
maestro di Mae. Sappiamo che è intelligente e pieno di risorse,
avendo rintracciato Kelnacca senza una guida. Sappiamo che è
immensamente potente, in grado di levitare minacciosamente e di
spingere con la Forza un intero gruppo di Maestri Jedi con
facilità. Infine, sappiamo che opera in modo simile a un
maestro/apprendista, come i Sith, ma è un Signore dei Sith?
La serie potrebbe rivelare presto
la risposta, ma uno sguardo ravvicinato al personaggio offerto
nell’ultimo episodio aggiunge un altro indizio. Il suo elmo nero,
caratterizzato da dettagli sulla parte anteriore che ricordano un
sorriso sinistro, ha una notevole somiglianza con quello di
importanti Signori dei Sith. La parte posteriore dell’elmo, che
scende verso il collo prima di allargarsi, si ispira agli elmi di
Darth Vader e Kylo Ren.
Fin dal primo episodio di
The
Boys è apparso chiaro che la serie non sarebbe stata
un adattamento diretto del controverso fumetto di Garth
Ennis e, man mano che lo show procedeva, abbiamo iniziato
a vedere deviazioni più significative dal materiale di partenza.
Uno dei cambiamenti più importanti riguarda il membro silenzioso
dei Sette, Black Noir. Verso la fine del fumetto,
si scopre che questo personaggio è sempre stato un clone di
Homelander, responsabile di aver commesso i crimini più efferati
del leader dei Sette. In un’intervista a Variety, allo showrunner
Eric Kripke ha chiesto se avesse mai pensato di
attenersi ai fumetti per questa particolare svolta.
“No, e non mi dispiace dirlo.
Nei fumetti è un clone di Homelander per tutto il tempo e in realtà
è lui a fare tutte queste cose orribili. E di nuovo, è un colpo di
scena incredibile. Ma è come dire: “Aspetta, il cattivo che ho
seguito non è davvero il cattivo“. E il chilometraggio
varia, e sono sicuro che i fan sono arrabbiati perché non sto
andando in quella direzione, ma per me non è stato altrettanto
soddisfacente. Se devo seguire questo cattivo, voglio che sia lui
il cattivo. Quindi non mi è mai piaciuta l’idea del
clone“.
Kripke ha poi aggiunto:
“Inoltre, la clonazione mi sembra troppo – sembrerò sciocco –
ma la clonazione è troppo magica per lo show. Cerchiamo di dire che
i supereroi sono l’unica banana scivolosa, e che tutto il resto
cerchiamo di renderlo il più concreto possibile“. Come saprà
chi lo ha letto, il fumetto di The
Boys non dà un lieto fine a molti dei personaggi
principali, ma lo show ha per ora dimostrato di essere un po’ meno
spietato e più empatico nei confronti del suo eterogeneo
equipaggio.
Certo, con un’intera stagione ancora
in corso e una quinta ancora da realizzare tutto può ancora
succedere e il caos può essere scatenato, ma Kripke sembra
rassicurare i fan quando dice: “Ci sono cose nel fumetto che
non potremmo fare anche se volessimo. Penso che ci siano dei colpi
di scena scioccanti nel fumetto, ma vorrei che fossero un po’ più
soddisfacenti dal punto di vista emotivo. E quindi il finale che ho
in mente è, certamente come elementi, ispirato a quello. Ma non è
il finale del fumetto“.
Una scena dalla quarta stagione di The Boys
La trama della quarta stagione di
The Boys
Nella quarta
stagione, il mondo è sull’orlo del baratro. Victoria
Neuman è più vicina che mai allo Studio Ovale e sotto il controllo
di Patriota, che sta consolidando il suo potere. Billy Butcher, a
cui restano solo pochi mesi di vita, ha perso sia il figlio di
Becca sia il suo ruolo di leader dei The
Boys. Il resto della squadra è stanco delle sue bugie.
La posta in gioco sarà più alta del solito e loro dovranno trovare
un modo per collaborare e salvare il mondo, prima che sia troppo
tardi.
Il cast di The
Boys vede protagonisti
Karl Urban, Jack Quaid, Antony Starr, Erin Moriarty, Jessie T.
Usher, Laz Alonso,
Chace Crawford, Tomer Capone, Karen Fukuhara, Colby Minifie,
Claudia Doumit e Cameron Crovetti. Si uniranno per la
quarta stagione anche Susan Heyward,
Valorie Curry e Jeffrey Dean Morgan.
The
Boys è basata sul fumetto certificato bestseller dal
New York Times, creato da Garth Ennis e Darick Robertson, qui in
veste anche di executive producer, e sviluppato dall’executive
producer e showrunner Eric Kripke. Tra gli altri executive producer
si annoverano anche Seth Rogen, Evan Goldberg, James
Weaver, Neal H. Moritz, Pavun Shetty, Phil Sgriccia, Craig
Rosenberg, Ken F. Levin, Jason Netter, Paul Grellong, David Reed,
Meredith Glynn e Michaela Starr. The
Boys è prodotta da Amazon Studios e Sony Pictures
Television Studios, in collaborazione con Kripke Enterprises,
Original Film e Point Grey Pictures.