Arrivano aggiornamenti sull’atteso
adattamento cinematografico di uno dei titoli di maggior successo
del mondo dei videogame, Assassin’s
Creed, di cui come sappiamo è in
fase di sviluppo un adattamento. Oggi da
Comingsoon.net arriva un video in
cui Michael Fassbender risponde a delle brevi
domande riguardo ai suoi impegni futuri, e tra questi ovviamente
c’è l’atteso film su Assassin’s
Creed in cui lavorerà anche in veste di
produttore. Alla domanda sul film l’attore ha risposto: è
un progetto vivissimo e l’anno prossimo cominceremo le
riprese».
Ecco il video:
Come sappiamo il film sarà prodotto
da Ubisoft Entertainment, DMC
Film(di Michael Fassbender) e New
Regency Pictures. I produttori
saranno Michael Fassbender, Frank Marshall e
Conor McCaughan. Mentre la pellicola si
baserà su una sceneggiatura scritta da Scott
Frank e Michael Lesslie. La
pellicola uscirà nel periodo tra il 22 maggio al 19 giugno
2015.
La trama di X-Men giorni di un futuro
passato, tratta dall’omonimo fumetto del 1981,
ripercorre un arco temporale ambientato in un imprecisato futuro in
cui gli USA sono dominati dalla Sentinelle, mentre i mutanti vivono
confinati in campi di concentramento. Kitty Pride torna indietro
nel tempo e impedisce dal passato che gli eventi precipitino a tal
punto da trasformare la vita dei mutanti del futuro in un inferno
di reclusione.
Arrivano nuovi aggiornamenti su
Prometheus 2, sequel della
pellicola di Ridley Scott uscita nel 2012. A
parlare del nuovo film è proprio uno dei protagonisti,
Michael Fassbender, che durante un’intervista con
Collider per la promozione di X-Men Giorni di un futuro
passato ha confermato che sarà presente nel seguito. E non
solo…
Nel corso dell’intervista, l’attore
protagonista del recente 12 anni schiavo ha espresso tutta
la sua ammirazione nei confronti di Ridley Scott, dichiarando che
non vede l’ora di tornare a lavorare con lui. Alla domanda:
“Farai allora un sequel?”, Fassbender ha risposto:
“Si, ma non so ancora quando inizieremo a girare”.
Prometheus
2 verrà rilasciato al cinema il 4 Marzo
2016. Inoltre, è stato anche confermato che
Michael Green, uno degli autori di Lanterna
Verde, si occuperà della sceneggiatura del sequel. La
produzione del film dovrebbe cominciare il prossimo
autunno.
La caccia all’uomo si scatena!
Michael Fassbender si è misteriosamente materializzato al Lido di
Venezia per la 69esima edizione del Festival del cinema. La realtà
è che Michael è arrivato
Gli attori Michael
Fassbender e Alicia
Vikander, marito e moglie nella vita reale, torneranno
a condividere il set recitando insieme in un nuovo film. Secondo
alcune fonti, i due attori acclamati dalla critica reciteranno
infatti in Hope, un thriller di prossima
uscita del regista Na Hong-Jin, che in precedenza
aveva diretto The Wailing nel 2016. Proprio nel 2016 i due
attori avevano recitato insieme per la prima volta, per il film
La luce sugli oceani,
un dramma diretto da DerekCianfrance.
I dettagli specifici su questo
progetto rimangono attualmente segreti. Tuttavia, secondo quanto
riferito, il film seguirà gli abitanti di Hopo Port, una remota
città portuale, dove si combatte per sopravvivere a seguito di una
misteriosa scoperta che è diversa da qualsiasi cosa mai
sperimentata prima. Il film sarà girato prevalentemente in coreano,
con Fassbender e Vikander che forniranno però le loro battute in
inglese. Anche sui ruoli che interpreteranno i due attori rimane
per ora alto il mistero. È probabile che ulteriori informazioni
vengano rivelate man mano che il film si avvicini alla sua
effettiva produzione.
Michael Fassbender e Alicia Vikander
hanno, come già detto, collaborato sul grande schermo nel film
La luce sugli oceani, nel 2016, sul set del quale si sono
conosciuti e innamorati. Con i due attori che si riuniscono ora per
un nuovo progetto per il grande schermo, sostenuti da una premessa
misteriosa ma intrigante e da un regista affermato al timone,
Hope sembra dunque avere tutte le carte
in regola per rivelarsi un progetto entusiasmante per il pubblico,
da tenere d’occhio in futuro.
Noto per i suoi ruoli da villain,
l’attore Michael Emerson si è negli anni costruito
la fama di attore in grado di dar vita agli aspetti più controversi
dei suoi personaggi, nascondendo dietro una faccia da uomo comune
il pericolo più inaspettato. Grazie ai suoi numerosi ruoli
televisivi, Emerson è entrato nell’immaginario degli spettatori,
affermandosi come personalità singolare ed eclettica.
Ecco 10 cose che non sai di
Michael Emerson.
Michael Emerson carriera
1 I film. Il
debutto cinematografico dell’attore risale al 1992, con il film
Trappola in alto mare. Successivamente prende parte a
Scherzi del cuore (1998), Gli imbroglioni (1998),
Unfaithful – L’amore infedele (2002), Saw –
L’enigmista (2004), Straigh-Jacket (2004), The
Legend of Zorro (2005), Ready? OK! (2008).
2 Le serie TV.
Particolarmente ricca è la carriera televisiva dell’attore, che
negli anni ha partecipato alle serie The Practice – Professione
avvocati (2000-2001), X-Files (2002), Senza
traccia (2003), e Law & Order: Criminal Intent
(2004). Dal 2006 al 2010 ha ricoperto il ruolo di Benjamin Linus
nella serie Lost. Ha in seguito interpretato il
miliardario Harold Finch nella serie Person of Interest
(2011-2016), e prende poi parte a Arrow (2017-2018), e
Il nome della rosa (2019), dove recita tra gli altri
accanto all’attore Stefano
Fresi.
3 Il doppiaggio.
L’attore è noto anche come doppiatore di serie e film animati. Tra
questi si annoverano G.I. Joe: Renegades (2011),
Generator Rex (2011), Batman: The Dark Knight Returns,
Parte 1 e 2 (2012-2013).
Michael Emerson vita privata
4 È sposato.
Emerson ha sposato l’attrice Carrie Preston nel
1998. I due si sono conosciuti recitando nello spettacolo teatrale
Amleto. I due hanno poi recitato nuovamente insieme nel
film Straigh-Jacket e in Ready? OK!. La Preston
appare inoltre in alcuni episodi di Person of Interest, e
in un flashback della serie Lost, dove interpreta proprio
la madre del personaggio di Emerson.
Michael Emerson Joker
5 È stata un’esperienza
intimorente. L’attore ha indicato il Joker come il
personaggio più difficile della sua carriera. Benché Emerson vi
presta soltanto la voce, ha dichiarato di aver sentito tutto il
peso della responsabilità di dar vita ad un personaggio così
iconico e con così illustri predecessori ad averlo interpretato.
L’attore ha temuto fino all’ultimo di non potercela fare, ma alla
fine è riuscito a fornire la sua versione del personaggio.
Michael Emerson Lost
6 Non ha sostenuto alcun
provino. I produttori della serie erano alla ricerca di un
volto ambiguo che potesse dar vita al villain Benjamin Linus, e
pensarono subito ad Emerson. Questi ricevette così la proposta
senza dover sostenere alcun provino, e pensando che si sarebbe
trattato di un ruolo per pochi episodi. L’attore rimase invece
coinvolto nella serie per i successivi quattro anni.
7 È rimasto impressionato
dalle azioni del suo personaggio. Benché l’attore ha
dichiarato di aver avvertito da subito un collegamento istintivo
con il personaggio, ha rivelato di essersi sentito scioccato per
alcune cose che questi compieva secondo il copione. L’attore
pensava al personaggio come un uomo pieno di impulsi buoni e
cattivi, e nel momento in cui doveva compiere delle azioni atroci
si rendeva conto che non tutti giudicano Linus nello stesso modo
comprensivo con cui lo giudica lui.
Michael Emerson Evil
8 Sarà tra i protagonisti
della serie. Prossimamente l’attore reciterà nella serie
Evil, la cui storia segue una psicologa clinica costretta
ad unire le forze con un prete cattolico per investigare su alcuni
presunti miracoli e possessioni demoniache. Emerson avrà la parte
di Townsend, un uomo apparentemente gentile che nasconde una
personalità ben diversa, potendo infatti rivelarsi una presenza
malvagia e manipolatrice.
Michael Emerson premi e
nomination
9 Ha vinto due Emmy
Awards. L’attore è stato nominato per ben 5 volte agli
Emmy Awards. La prima candidatura risale al 2001, come miglior
guest star nella serie The Practice, e in quell’occasione
l’attore riporta anche la sua prima vittoria. Successivamente viene
nominato come miglior attore non protagonista per la serie
Lost nel 2007, 2008, 2009 e nel 2010, vincendo il premio
nel 2009.
Michael Emerson età e altezza
10 Michael Emerson è nato a
Cedar Rapids, nell’Iowa, Stati Uniti, il 7 settembre 1954.
L’attore è alto rispettivamente 174 centimetri.
Michael Douglas è
una leggenda del cinema vivente, seconda solo a suo padre
Kirk. L’attore, sebbene sia figlio d’arte, è
riuscito ad imporsi nel mondo della recitazione per il suo talento
e non per la nomea. La sua carriera è inizia negli anni ’70 e dura
ancora adesso, è sposato con una delle donne più affascinanti del
pianeta e mezzo mondo si trova letteralmente ai suoi piedi ogni
volta che lo vede recitare.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Michael Douglas.
Michael Douglas: i suoi film
1. Michael Douglas: i film e
la carriera. La carriera di Michael Douglas inizia a poco
più di vent’anni, quando partecipa ai film Combattenti della
notte (1966, anche se non accreditato) e Hail, Hero!
(1969). In seguito, continua a lavorare nel cinema, facendosi
conoscere in film come Coma profondo (1978), Amarti a
New York (1980), All’inseguimento della pietra verde
(1984), Il gioiello del Nilo (1985) e Chorus Line
(1985). Lavora, poi, in Attrazione fatale (1987), Wall
Street (1987), La guerra dei Roses (1989), Basic
Instinct (1992), Un giorno di ordinaria
follia (1993), Il presidente – Una storia
d’amore (1995), Spiriti nelle tenebre
(1996), The Game(1997) e
Delitto perfetto (1998). Douglas inizia gli anni Duemila
con Traffic (2000), Tu, io e Dupree (2006),
Un alibi perfetto
(2009), Solitary Man(2009) e
Wall Street – Il denaro non
dorme mai (2010), per poi realizzare, negli ultimi anni,
Last Vegas (2013),
Mai così vicini (2014),
Ant-Man (2015),
Codice Unlocked (2017)
e Ant-Man and the Wasp
(2018).
2. Ha lavorato per la
televisione ed è anche un produttore. Nel corso della sua
carriera, Michael Douglas ha in diverse occasioni recitato anche
per la televisione, prendendo parte a serie come Le strade di
San Francisco (1971-1976), Will & Grace (2002) e, più
recentemente, Il metodo Kominsky
(2018-2021). Ha inoltre recitato nel film TV Dietro i candelabri
(2013), accanto a Matt Damon.
Oltre a recitare, Douglas si è occupato anche della produzione di
film come Qualcuno volò sul nido del cuculo,
All’inseguimento della pietra verde, Il gioiello del Nilo,
Spiriti nelle tenebre, Face/Off – Due facce di un assassino
(1997), L’uomo della pioggia (1997), Wall Street – Il
denaro non dorme mai (2010) e delle serie Il metodo
Kominsky (2018) e Ratched (2019).
Michael Douglas: la moglie e i
figli
3. È sposato da quasi
vent’anni. Michael Douglas si è sposato nel 2001 con
Catherine
Zeta-Jones, conoscendosi tre anni prima per puro caso.
I due, infatti, si trovavano entrambi al festival di Deauville a
presentare lei La maschera di Zorro e lui Il delitto
perfetto. Dopo tre mesi di conoscenza di erano già fidanzati,
anche se lei all’inizio era restia dal cadere ai piedi di lui, per
poi sposarsi dopo il divorzio dalla prima moglie dell’attore. Dalla
loro unione sono nati i figli Dylan nel 2000 e
Carys nel 2003.
4. Si era già sposato in
passato. Dopo aver frequentato l’attrice Brenda
Vaccaro nei primi anni ’70, nel 1977 Douglas si è sposato
con la produttrice Diandra Luker. Dal loro
matrimonio è nato, nel dicembre del 1978, il figlio
Cameron. Nonostante i due siano stati insieme per
quasi 20 anni, hanno deciso di separarsi nel 1995, soprattutto a
causa dei frequenti tradimenti da parte di lui.
Michael Douglas in
Ant-Man
5. È rimasto confuso dalla
sceneggiatura del sequel. Michael Douglas ha rivelato di
essere rimasto un po’ confuso dalla
trama di Ant-Man and the Wasp, ammettento che “Non
ho mai letto un fumetto in vita mia. Ma sono molto grato di essere
stato accolto in questa famiglia. Ho fatto un po’ di compiti per
Ant-Man. solo che ho fatto un po’ di casino perché, quando abbiamo
iniziato, nessuno mi ha detto che sarei dovuto andare a vedere
Captain America… quindi, quando ho letto la sceneggiatura, non
avevo idea di cosa stesse accadendo”.
6. È contento di far parte
del mondo Marvel. Qualche anno fa,
dopo aver realizzato il primo Ant-Man, Douglas ha rivelato
“Una delle gioie di far parte della famiglia Marvel è che loro trovano il modo
di transizione per far scivolare un personaggio da un film
all’altro […] Questa famiglia è straordinaria. Hanno fatto 18 film
e ognuno di questi è stato un successo, il che è un risultato
straordinario. Non credo che nessun altro studio abbia raggiunto
questi successi”.
7. Per lui è un modo per
conquistare un altro tipo di pubblico. Poter partecipare
ad un film Marvel è stata una grande
esperienza per Michael Douglas ed anche un’opportunità per poter arrivare a
toccare un tipo di pubblico differente dal suo solito: “Dal mio
punto di vista mi permetterà di arrivare ad un altro genere di
pubblico, persone con cui non ho familiarità. Partecipare ad un
film dal budget così alto è stato divertente dopo essermi dedicato
così tanto a pellicole indie. Essere in un film che ha un’audience
così vasta sarà come un’onda che mi travolgerà. Sono pronto dopo
aver lottato tanto per film in cui credevo che però sono rimasti
fuori da questo percorso”.
Michael Douglas: la sua
malattia
8. Ha avuto un cancro alla
gola. Nell’agosto del 2010, Michael Douglas rivelò al
mondo di soffrire di un cancro alla gola, cominciando ad effettuare
delle terapie chemioterapiche quasi da subito. Già l’anno dopo era
stato dichiarato in via di guarigione completa, soggetto comunque a
frequenti controlli per il pericolo di ricadute. A causa della
malattia e delle cure, l’attore ha perso più di 15 chili.
9. Ha ammesso di aver avuto
il cancro dal troppo sesso orale. Quando Michael Douglas
rivelò di avere un cancro alla gola (che poi, in realtà, pare fosse
alla lingua) dichiarò di esserne vittima a causa del troppo sesso
orale. Questa stessa dichiarazione è stata in seguito smentita
categoricamente dall’attore, ma sembra che, in realtà, questo tipo
di malattia possa avere delle correlazioni con il troppo
piacere.
Michael Douglas: età e altezza
dell’attore
10. Michael Douglas è nato
il 25 settembre del 1944 nel New Brunswick, New Jersey.
L’attore è alto complessivamente è di 178 centimetri.
Dopo una carriera di tutto rispetto,
una posizione di primo piano nella storia del cinema,un Oscar e
tantissimi film all’attivo, Michael Douglas sembra
aver trovato ancora una volta un’enorme stimolo nel suo lavoro di
attore che porta avanti con professionalità e grandi soddisfazioni.
Il celebre interprete di Gordon Gekko, prossimamente sui nostri
schermi nei panni di Hank Pym in Ant-Man,
ha dichiarato di essere pronto a fare il grande salto e di unirsi
agli Avengers, se è lì che la Marvel vuole portarlo.
“Andrò ovunque. Andrò ovunque
loro mi dicano di andare. Mi piace questa famiglia Marvel; amo questo gruppo. Sarò
onesto, stanno raccogliendo record su record in maniera
implacabile, sono 12 di fila adesso, giusto? Chi lo ha mai fatto
prima?”.
E non sono meno lusinghiere le parole che l’attore ha da dire
per il progetto che lo ha visto trai protagonisti: “Penso sia
tutto incredbile. Quando hai una pausa dal lavoro con la prima
unità, cioè quella con gli attori, passi a lavorare con la seconda,
dove ci sono gli stunt, e poi cn la terza unità con gli effetti
speciali e ancora la quarta che realizza i punti di vista da
formica, con le macro e tutto il resto, e poi loro mettono tutto
insieme”.
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In uscita nelle sale
cinematografiche statunitensi il 17 luglio 2015, il film sarà
diretto da Peyton Reed (Ragazze nel
pallone, Ti odio, ti lascio, ti…) e vede nel cast
Paul Rudd come Scott Lang alias Ant-Man,
Evangeline Lilly come Hope Van Dyne, Corey
Stoll come Darren Cross aka Calabrone, Bobby
Cannavale come Paxton,Michael Peña come
Luis, Judy Greer come Maggie, Tip “Ti
“Harris come Dave, David Dastmalchian
come Kurt, Wood Harris come Gale, Jordi
Molla come Castillo e Michael Douglas
come Hank Pym.
Quando i Marvel Studios hanno finalmente
lanciato il franchise di Ant-Man nel 2015, l’eroe
principale del franchise era Scott Lang. Anche se
in una certa misura ciò era in linea con i fumetti, con il vero
eroe, Hank Pym (Michael
Douglas), ritiratosi dopo aver ricoperto il
ruolo durante la Guerra Fredda era un concetto totalmente nuovo.
Mentre Ant-Man di Paul Rudd si è
guadagnato una legione di fan, c’erano quelli comprensibilmente
scontenti che un Vendicatore fondatore fosse stato relegato a un
personaggio secondario in quello che avrebbe dovuto essere il suo
franchise.
Gran parte del motivo del
cambiamento è stato che i Marvel Studios hanno trascorso anni
aspettando che Edgar Wright dirigesse
Ant-Man, solo per imbattersi in “differenze
creative” quando è arrivato il momento di dare il via alla
produzione. In quella versione del film, Hank sarebbe diventato il
malvagio Black Ant. Invece, nel progetto realizzato poi, è stato
trasformato in una sorta di mentore per Scott nel corso degli anni
e alla fine si è riunito con Janet Van Dyne quando
è stata liberata dal Regno Quantico.
Hank non ha aggiunto molto a
Ant-Man and the Wasp:
Quantumania, e l’attore che lo interpreta,
Michael
Douglas, ha ora confermato di
non voler più interpretare il suo Hank Pym. “Questa in realtà
era la mia richiesta per il terzo”, ha detto il 79enne.
“Ho detto che mi sarebbe piaciuto avere una [morte] seria, con
tutti questi fantastici effetti speciali. Ci deve essere un modo
fantastico in cui posso rimpicciolirmi fino alle dimensioni di una
formica ed esplodere, qualunque cosa sia. Voglio usare tutti questi
effetti.” “Ma quello era il mio desiderio nell’ultimo film”,
ha aggiunto. “Ora, non credo che mi presenterò.”
Stando a quanto dichiarato, sembra
proprio che Michael
Douglas non riprenderà il ruolo se
richiesto, anche se supponiamo che ci sia una possibilità che i
Marvel Studios possano convincerlo
a tornare e (finalmente) morire nei panni di Hank in uno dei
prossimi film dei Vendicatori (se l’offerta dovesse essere quella
giusta).
Non è la prima volta che Douglas
allude al fatto di essere scontento che il suo personaggio sia
rimasto in vita, poiché in precedenza aveva detto che sarebbe
tornato per un quarto film di Ant-Man “affinché [lui] potesse
morire”.
Poche ore fa l’annuncio che
Michael Douglas interpreterà Hank
Pym in Ant-Man. Adesso, arrivano
le prime dichiarazioni ufficiali dell’attore in merito.
Intervistato da Reuters, Douglas, che proprio domenica sera ha
ritirato il Golden Globe come Migliore Attore in un Film Tv per
Dietro i candelabri, ha dichiarato:
“Volevo prendere parte ad un
film della Marvel da moltissimo tempo. La
sceneggiatura è veramente divertente, e il regista è incredibile.
Sono convinto che mio figlio Dylan, che ha 13 anni, amerà questo
film. Finalmente farò un film che potrà vedere“.
Inoltre, ha aggiunto:
“Molto spesso il pubblico, o
anche la critica, non ti vede in determinati ruoli, come è successo
con Liberace. Ma devi comunque colpirli con qualcosa che nel bene o
nel male li sconvolga. E, ovviamente, diverti“.
Come molti di voi sapranno il film
sarà diretto da Edgar Wrigth e si baserà
su una sceneggiatura scritta
da Wright stesso insieme
a Joe Cornish.
Il presidente dei
Marvel Studios ha così commentato la
notizia: “Con la ricca storia di Hank Pym nell’universo
Marvel, sapevamo che avevamo
bisogno di un attore capace di portare peso e carisma ad un ruolo
che il personaggio merita,” “Ci siamo sentiti incredibilmente
sollevato quando Michael Douglas ha accettato di entrare nel parte
con il fascino e la forza d’animo che lo contraddistingue, e non
poteva essere più entusiasti di vedere cosa farà a portare in vita
Hank Pym”.
Ant-Man and the Wasp: Quantumania avrebbe
dovuto dare il via alla saga del multiverso dei
Marvel Studios con il botto, ma si è
invece rivelato un piagnisteo generale. Non solo è stato accolto da
recensioni tiepide, ma ha anche registrato un’enorme
sottoperformance al botteghino, senza considerare i problemi legali
di Jonathan Majors, il cui villain Kang il Conquistatore doveva essere il volto
della Saga del Multiverso. La più grande occasione
mancata di Quantumania è stata però quella di non dare a
Hank Pym (Michael
Douglas) una morte epica, anche se lo stesso attore
aveva proposto il finale perfetto per il personaggio di Pym.
Durante un’apparizione a The View
per promuovere la sua serie Benjamin
Franklin su Apple
TV+, Michael Douglas ha spiegato come
ha progettato la sua morte in Ant-Man and the Wasp: Quantumania. “La
morte di Pym è stata la mia richiesta per il terzo film. Ho detto
che mi sarebbe piaciuto avere una morte seria, con tutti questi
grandi effetti speciali. Ci deve essere un modo fantastico per
rimpicciolirmi fino a diventare una formica ed esplodere, qualunque
cosa sia. Voglio usare tutti questi effetti“, ha detto. Non
solo sarebbe stato epico, ma avrebbe anche chiuso il cerchio del
viaggio di Pym.
La morte di Hank Pym avrebbe dato a
“Quantumania” il peso emotivo di cui aveva bisogno
Se Hank Pym avesse incontrato la sua
fine in Quantumania, avrebbe conferito al film
un’importante rilevanza. Kang viene mostrato come
un tiranno spietato che sradica chiunque cerchi di opporsi a lui;
inoltre, il film è diviso tra i Pym e Scott Lang (Paul
Rudd) che cercano di riunirsi ai loro cari.
L’eliminazione del più anziano dei Pym non solo sarebbe stata
emotivamente devastante per la figlia Hope (Evangeline
Lilly) e la moglie Janet (Michelle
Pfieffer), ma avrebbe potuto sottolineare quanto
Kang il Conquistatore sia una minaccia. Se
qualcuno fosse stato disposto a sacrificare la propria vita per
fermarlo e non avesse funzionato, sarebbe stato un vero e proprio
shock per il pubblico, dato che Pym è stato una parte importante di
tutti e tre i film di Ant-Man.
La morte di Pym avrebbe potuto
essere un catalizzatore per Scott e Cassie come supereroi
La morte di Hank
Pym avrebbe anche chiuso il cerchio del viaggio del
personaggio, soprattutto per quanto riguarda la sua storia
familiare. Il primo Ant-Man
rivelava che Hank si era ritirato dall’attività supereroistica dopo
l’apparente morte di Janet in una missione per disattivare
una testata nucleare. Questo ha causato una ferita tra lui e Hope
per anni, che ha portato Pym a insegnare a Lang come usare la tuta
di Ant-Man. Janet e Pym si sono poi riuniti in
Ant-Man
and the Wasp, che ha posto fine alla storia di Pym.
Fargli sacrificare la propria vita avrebbe riportato le cose al
punto in cui si trovava nel primo film, mostrando al contempo
quanto amasse davvero la sua famiglia.
La morte di Pym avrebbe permesso a
Scott Lang di entrare in scena come Ant-Man. Scott
e Pym avevano in comune molto più che la semplice tuta di Ant-Man:
entrambi amavano le loro figlie e avrebbero fatto di tutto per
ricongiungersi a loro, e alla fine ci sono riusciti. Anche Cassie
(Kathryn Newton), figlia di Scott, ha seguito le
orme del padre in Quantumania, diventando Stature. Anche se la
morte di Pym sarebbe stata tragica, avrebbe permesso alla famiglia
Lang di continuare a seguirne le orme. Detto questo, il
MCU è lo studio più
interconnesso del mondo, quindi, anche se Hank non si è ritrovato
nel grande regno quantico del cielo di
Quantumania, non mancano altre proprietà in cui
potrebbe fare una fine struggente ed eroica.
Michael Douglas ha recitato in alcuni dei più
iconici thriller erotici mai realizzati, da “Basic
Instinct” ad “Attrazione fatale“, quindi sa bene come
realizzare una memorabile scena di sesso in un film. In una nuova
intervista al The Telegraph, l’attore ha espresso
la sua sincera opinione sul fatto che i coordinatori dell’intimità
siano diventati la nuova normalità a Hollywood quando si tratta di
filmare momenti intimi sul set.
“Ho superato l’età in cui devo
preoccuparmi di questo. Ma è interessante con tutti i coordinatori
dell’intimità“, ha detto Michael Douglas quando l’argomento delle
scene di sesso è stato sollevato durante l’intervista. “Sembra
che i dirigenti tolgano il controllo ai registi – ma ci sono stati
dei terribili passi falsi e delle molestie“.
“Le scene di sesso sono come
quelle di lotta, è tutto coreografato“, ha continuato Douglas.
“Nella mia esperienza, come uomo ti assumi la responsabilità di
assicurarti che la donna sia a suo agio, ne parli. Dici: ‘Ok, ti
tocco qui se va bene‘. È molto lento, ma sembra che stia
avvenendo in modo organico, il che si spera sia l’aspetto di una
buona recitazione“.
Michael Douglas è consapevole che le molestie
possono essere un problema reale sui set cinematografici e
televisivi quando si tratta di compiere atti intimi, ma ha notato
un cambiamento generale di umore nel comportamento degli
attori.
“Sono sicuro che ci sono state
persone che hanno oltrepassato i loro limiti, ma prima sembrava che
ce ne occupassimo noi stessi“, ha osservato Michael Douglas s. “Si facevano una
reputazione e ci pensavano loro… Ma ho parlato con le signore,
[perché] ho fatto alcuni di quei film sessuali – film sessuali – e
ora scherziamo su questo, su come sarebbe stato avere un
coordinatore dell’intimità che lavorasse con noi…“.
Il ruolo più recente di Michael Douglas è quello di Ben Franklin nella
serie limitata “Franklin“,
ora in streaming su Apple
TV+. Il dramma, creato da Kirk Ellis e Howard Korder,
è basato sul libro del 2005 di Stacy Schiff “A Great Improvisation:
Franklin, France, and the Birth of America”. Douglas recita con
Noah Jupe, Daniel Mays, Ludivine Sagnier e altri.
“Lo spettacolo mi ha ricordato
quanto sia fragile la democrazia“, ha detto Douglas alla prima
dello show il mese scorso. “E credo che Ben [Franklin] sarebbe
molto, molto deluso dalla distorsione di una repubblica o di una
democrazia che gli Stati Uniti sono diventati. Spero che le
prossime elezioni siano un’esperienza catartica per gli Stati Uniti
e che si volti pagina verso un nuovo capitolo“.
E’ Michael Douglas, la prima grande star di
Hollywood che arriva al Festival di
Cannes per ritirare il premio alla carriera, la Palma d’oro
onoraria durante il 76° Festival del cinema di Cannes.
Michael Douglas
riceverà la Palma d’oro al 76° Festival di Cannes, che renderà
omaggio alla sua brillante carriera e al suo impegno per il
cinema. Il Festival
di Cannes gli renderà omaggio durante la cerimonia di
apertura, che sarà trasmessa in diretta su France 2 e
Brut. internazionale.
A completare questo omaggio, il
documentario inedito Michael Douglas, il figliol
prodigo di Amine Mestari, prodotto da Folamour, è
visibile per due giorni sul sito ufficiale del Festival, da
domenica 14 maggio alle 18 a martedì 16 maggio alle 18.
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Foto di Luigi De Pompeis @
Cinefilos.it
Foto di Luigi De Pompeis @
Cinefilos.it
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Michael Douglas e Thierry
Fremaux. - Foto di Luigi De Pompeis @ Cinefilos.it
Thierry Fremaux - Foto di
Luigi De Pompeis @ Cinefilos.it
Foto di Luigi De Pompeis @
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Foto di Luigi De Pompeis @
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Cinefilos.it
Michael Douglas, il
figliol prodigo
Un film di Amine Mestari – Una
produzione di Arte France e Folamour Productions, con la
partecipazione di Ciné+. Un documentario eccezionale ci mostra
come Michael, attore e produttore come suo padre Kirk, avrà dovuto,
nel corso della sua eccezionale carriera, accettare la loro
somiglianza per affermare la sua differenza. È ora di capire come
diventare Michael quando ti chiami Douglas. Grazie ad
Arte, Ciné+ e Folamour. Il documentario Michael Douglas, il figliol
prodigo sarà presto trasmesso online su arte.tv
Trama di Michael
Collins: Irlanda, inizio ‘900. Un gruppo di giovani
oppositori sta organizzando la resistenza contro il Governo
britannico, al fine di ottenere la totale indipendenza da Sua
Maestà. I dimostranti sono divisi in due gruppi: la parte miliare,
che vuole ottenere l’indipendenza politica con la forza; e la parte
politica, che invece predilige la via diplomatica.
La prima fazione è
capitanata da Eamon de Valera; l’altra da Michael
Collins, politico di professione. I due sono
caratterialmente agli antipodi: il primo è istintivo e rozzo; il
secondo è razionale e più moderato nei modi.
Dopo alterne fortune e attentati
sanguinosi, a cui fanno riscontro reazioni altrettanto cruente, gli
inglesi concedono l’inizio di una trattativa a Londra, dove viene
mandata una delegazione con a capo Collins. Dopo molti e inutili
tentativi Collins è costretto ad accettare un accordo con cui si
stabilisce il riconoscimento dell’autonomia dell’Irlanda, però
senza l’Irlanda del Nord, rinunciando alla Repubblica e con il
giuramento di fedeltà al Re d’Inghilterra.
Ma a queste condizioni la parte
guidata da de Valera non ci sta, volendo invece la totale
indipendenza e l’unità dell’Irlanda. Tra le due fazioni esplode
dunque una guerra civile, che Collins cerca di scongiurare fino
alla fine. Il suo impegno totale nella causa irlandese gli costerà
l’allontanamento della fidanzata, Miss Kiernan, che poi lo
sceglierà definitivamente come compagno di vita. Ma proprio quando
sta provando il vestito da sposa, sarà informata di una brutta
notizia. Lei perderà il suo amato. Gli irlandesi un eroe.
Michael Collins, il film
di Neil Jordan
Analisi: Michael
Collins è un film del 1996 diretto da Neil
Jordan, regista irlandese nato nella piccola Sligo, la
cui carriera si caratterizza per vertiginosi alti e bassi, tra film
geniali e imbarazzanti flop. Paradossalmente i successi sono
arrivati soprattutto dai film realizzati con budget ridotti.
Michael Collins rientra sicuramente tra i suoi
film meglio riusciti, avendo non a caso vinto il Leone d’Oro
alla Mostra di Venezia del 1997, con Liam
Neeson nei panni di Collins che si aggiudicò la Coppa
Volpi.
Oltre a rendere omaggio a un
patriota irlandese di cui si sa ingiustamente poco e
niente, Michael Collins ci offre anche un
valido racconto sul prologo della nascita della Repubblica
d’Irlanda. Rende inoltre giustizia a un popolo orgoglioso che non
ha mai accettato di soccombere politicamente al Regno Unito. La
colonna sonora, oltre alle tradizionali musiche irlandesi, include
anche la firma di un’artista irlandese d.o.c. tanto talentuosa
quanto controversa: Sinéad O’Connor.
La sconfinata natura dell’Isola di
smeraldo fa il resto, offrendo un meraviglioso palcoscenico
naturale.
I ruoli di Michael Collins
e Kitty Kierman sono interpretati rispettivamente come
detto da Liam Neeson e Julia
Roberts. Il primo in quel periodo aveva una carriera col
vento in poppa, dopo aver vinto il premio Oscar nel 1994 per la sua
interpretazione di Oskar Schindler in Schindler’s List di Steven Spielberg. L’attore si
presta bene al ruolo, soprattutto per la somiglianza fisica con
Collins.
La Roberts invece veniva già da una
lunga serie d’interpretazioni in film di successo, mettendo
successivamente il suo inconfondibile sorriso al servizio di altri
lungometraggi. In questa pellicola fa da spalla a Neeson, apparendo
quel tanto che basta per introdurre dolci pause a un film rude ma
mai violento, malgrado il tema.
Nel ruolo di de Valera troviamo
Alan Rickman – carriera alternata tra Cinema e
Teatro – diventato popolare grazie al ruolo di Severus Piton in tutti i film di Harry
Potter. Mentre in quello della spalla di Collins,
Harry Boland, c’è Aidan Quinn, americano di
Chicago più volte chiamato in ruoli di irlandese.
La guerra d’indipendenza
irlandese fu un durissimo conflitto che per oltre due anni
vide contrapposte le forze indipendentiste irlandesi al Regno Unito
di Gran Bretagna e Irlanda. Un evento che portò alla nascita di un
nuovo Stato, al costo però di numerose perdite. A tale vicenda
storica sono poi state dedicate diverse opere, tra cui due noti
film. Il primo è Il vento che accarezza l’erba, di
Ken Loach, premiato a Cannes, mentre il secondo è
Michael Collins (qui la recensione), diretto nel
1996 da Neil Jordan e interpretato dall’attore
Liam Neeson.
Il film ripercorre le gesta del
patriota Michael Collins nel corso della guerra
d’indipendenza ed è stato uno dei titoli più premiati del suo anno.
Vinse infatti il Leone d’oro al Festival di Venezia, mentre Neeson fu
premiato con la Coppa Volpi alla miglior interpretazione maschile.
Il film fu poi nominato anche ai Bafta, ai Golden Globe e agli
Oscar, dove però ricevette solamente le candidature come miglior
fotografia e miglior colonna sonora. Inizialmente sottovalutato dal
grande pubblico, Michael Collins ha poi ottenuto un suo
seguito di appassionati al genere.
Bisogna però sottolineare come il
film non sia del tutto accurato storicamente, prendendosi invece
alcune libertà nel raccontare determinati episodi della vita di
Collins. Ciò non toglie però valore al film, che ha il merito di
ricordare uno dei più importanti uomini del Novecento. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e alla vera storia dietro
il film. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo
Michael Collins: la trama e il cast del film
Il film ha per protagonista
Michael Collins, un uomo interamente devoto al suo
paese, l’Irlanda, e con il desiderio di vederlo diventare
indipendente rispetto all’Inghilterra. Dopo aver guidato diverse
fallimentari insurrezioni con questo obiettivo sempre in mente,
Collins comprenderà di dover cambiare strategia e si farà promotore
di una ribellione come non se ne erano mai viste prime. Quando
l’Inghilterra si dimostrerà disposta a stipulare un accordo, però,
le cose per Collins si metteranno peggio del previsto. Egli si
troverà infatti al centro di una vera e propria guerra civile, che
rischia di compromettere per sempre l’integrità dell’Irlanda.
Come anticipato, ad interpretare il
protagonista Michael Collins vi è l’attore irlandese Liam Neeson,
con quella che è considerata una delle sue migliori interpretazioni
di sempre. Per prepararsi al ruolo, egli studiò meglio la figura di
Collins, cercando di far emergere tanto le sue virtù quanto gli
aspetti più controversi. Accanto a lui, nel ruolo del controverso
presidente irlandese Éamon de Valera vi è l’attore AlanRickman, il quale a sua volta condusse
ricerche sull’uomo che interpretava. Nel cast spiccano poi anche
Julia Roberts
nei panni di Kitty Kiernan, la fidanzata di Collins, e
Aidan Quinn in quelli del politico Harry Boland.
Completano il cast Brendan Gleeson nei panni di
Liam Tobin, Stephen Rea in quelli di Ned Broy e
Charles Dance
come Soames.
Michael Collins: la vera storia dietro al film
Sebbene basato su eventi storici, il
film, come già accennato, contiene alcune alterazioni e
rivisitazioni di determinati momenti della vicenda narrata. Neil
Jordan ha difeso il suo film affermando che non poteva fornire un
resoconto del tutto accurato degli eventi poiché Michael
Collins è un film di due ore che deve essere comprensibile a
un pubblico internazionale che non conosce le minuzie della storia
irlandese. Ad ogni modo, si ripercorre qui la vita di
Michael Collins, entrato in contato sin da giovane
con la Fratellanza Repubblicana Irlandese e la
Lega Gaelica. Dopo essere stato a Londra per buona
parte della sua giovinezza, nel 1916 torna in Irlanda e prende
parte alla Rivolta di Pasqua.
Catturato, viene internato nel campo
di concentramento di Frongoch, da dove esce però nel dicembre di
quellostesso anno. Grazie alle sue capacità intellettuali e
organizzative, Collins scalò rapidamente i vertici del partito
repubblicano irlandese, il Sinn Féin, arrivando ad
essere ministro delle finanze. Con lo scoppio della guerra
d’indipendenza nel 1919, egli diviene uno dei principali strateghi
della guerriglia, organizzando diversi attacchi alle forze militari
britanniche, tra cui il celebre Bloody Sunday. Con
la fine degli scontri nel 1921 Collins fu inviato dal capo del
governo Eamon de Valera a negoziare il trattato di
pace con l’Inghilterra.
L’accordo che ne seguì scontentava
però in molti, poiché pur dando vita al Libero Stato d’Irlanda,
prevedeva che questa dipendesse ugualmente dalla Corona Inghlese.
Il governo provvisorio di cui Collins divenne presidente all’inizio
del 1922 si dissolse presto per l’inizio della Guerra
Civile Irlandese, dove fu nominato comandante
dell’esercito nazionale. Questo fino alla sua morte, avvenuta
durante un’imboscata delle forze opposte al trattato il 22 agosto
1922, in circostanze mai del tutto chiarite. Le principali libertà
che il film si prende sono infatti relative alla morte di alcuni
personaggi e al presunto coinvolgimento di de Valera nella morte di
Collins, un aspetto non trattato nella pellicola.
Michael Collins: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Michael Collins grazie alla sua presenza
su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Google Play e Apple
TV+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di
riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un
abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre
presente nel palinsesto televisivo di lunedì 21
agosto alle ore 21:00 sul canale
Iris.
Lo sceneggiatore Tony
Gilroy ha negli anni dato vita ad alcuni dei thriller più
sofisticati e affascinanti in circolazione. Titoli come
L’avvocato del diavolo,Rapimento e riscatto o la
saga di Jason Bourne sono tutti
frutto della sua penna. Nel 2007 egli ha però deciso di cimentarsi
nella sua prima regia, realizzando quello che ancora oggi è
indicato come il suo film più importante e migliore. Si tratta di
Michael Clayton, storia di un avvocato
alle prese con una serie di corruzioni e complotti molto più grandi
di lui. Un thriller puro basato sulla necessità di un uomo di
uscire da una brutta sitazione, capace di tenere lo spettatore con
il fiato sospeso fino all’ultimo.
Gilroy ha dunque raccolto tutte le
sue tematiche e caratteristiche cinematografiche per questo film di
debutto dietro la macchina da presa, ottenendo un successo andato
oltre ogni più rosea aspettativa. Il film, costato 20 milioni di
dollari, è arrivato ad un guadagno di 93 milioni a livello
internazionale. Merito anche della sua ferrea sceneggiatura, che
presenta una serie di situazioni apparentemente irrisolvibili e
sempre più complesse. Un lavoro poi premiato con una grande
quantità di nominatio e premi ricevuti. Dopo essere stato
presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, Michael
Clayton è infatti arrivato dritto dritto ai premi Oscar.
Qui ha ricevuto ben 7 nomination,
tra cui quelle come miglior film, miglior registae migliore
sceneggiatura originale. Ancora oggi è indicato come uno dei più
avvincenti thriller dal Duemila ad oggi, manifestando un fascino
sempre entusiasmante. Prima di intraprendere una visione del film,
però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Michael Clayton: la trama
del film
Protagonista del film è l’avvocato
Michael Clayton, il quale si occupa dei danni
collaterali per il suo studio legale. Egli è infatti solito
occuparsi di questioni particolari, come risolvere particolari
conflitti tra clienti. Al di fuori del suo lavoro, la sua vita è un
disastro, tra un brutto divorzio e un debito di 75 mila dollari. Le
cose sembrano peggiorare quando il suo collega e amico
Arthur Dens ha un crollo nervoso durante una
seduta preliminare di un processo. Egli viene chiamano a rapporto
per tentare di capire cosa accada, ritrovandosi ad essere coinvolto
in un caso molto più complesso e pericoloso di quanto avrebbe
potuto immaginare.
Contro
di sé trova infatti Karen Crowder, giovane legale
decisa a fare carriera all’interno dell’azienda contro la quale
Dens stava portando avanti la causa, la U-North. Karen ha infatti
scoperto dei documenti che incastrerebbero l’azienda, rea di aver
prodotto diserbanti contenenti sostanze nocive, e tenta di
distruggerli. Questi vengono però ritrovati da Arthur Dens, il
quale però viene eliminato prima che possa parlare. Michael non
crede però al suicidio dell’amico, decidendo di continuare a
cercare le prove che incastrino la U-North. Sfidare Karen, però, si
rivelerà un gioco molto più complesso del previsto.
Michael Clayton: il cast
del film
Originariamente il ruolo del
protagonista era stato offerto all’attore Denzel
Washington, il quale però rifiutò non convinto dal
lavorare con un regista esordiente. Al suo posto venne allora
chiamato George Clooney,
che inizialmente rifiutò a sua volta per lo stesso motivo salvo poi
ripensarci. Per prepararsi al film, Clooney decise inoltre di
approfondire in modo particolare la psicologia del personaggio,
traendo ispirazioe da alcune letture o film simili. Insieme al
regista, ha così costruito con grande cura la caratterizzazione di
Clayton, come anche ogni sua reazione a quanto gli accade. Per la
sua interpretazione, l’attore è stato poi nominato al premio Oscar.
Dopo aver visto il film, Washington si pentì di non aver accettato
la parte.
A recitare accanto a Clooney vi è
l’attrice Tilda Swinton,
qui nei panni della giovane legale Karen Crowder. Fino a quel
momento non particolarmente celebre, la Swinton ebbe proprio con
questo film una prima grande popolarità. Arrivò infatti a vincere
il premio Oscar come miglior attrice non protagonista per la sua
intensa performance. Ad interpretare l’avvocato Arthur Edens vi è
invece l’attore Tom Wilkinson, recentemente visto
in film come Morto tra una settimana (o ti
ridiamo i soldi) e Snowden. Anch’egli è
stato candidato all’Oscar come miglior attore non protagonista. Nel
film recita poi il noto regista Sydeney Pollack
nei panni di Martin Bach, il capo dello studio legale dove lavora
Michael. L’attrice Katherine
Waterston, qui al suo film di debutto, è invece
presente nei panni di un’aspirante avvocato.
Michael Clayton: il
trailer e dove vederlo in streaming e in TV
È possibile fruire del film
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Michael
Clayton è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV,Chili Cinema, Infinity,
Amazon Prime Video e Tim Vision. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà
soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
venerdì 7 luglio alle ore
21:00 sul canale Iris.
Michael ClaytonAnno: 2007 Regia: Tony Gilroy
Sceneggiatura: Tony Gilroy Cast:
George Clooney, Tom Wilkinson, Tilda Swinton, Sidney Pollack
Michael Clayton (George Clooney) si
occupa dei danni collaterali per il suo studio legale. Quando il
suo collega e amico Arthur Dens (Tom Wilkinson) ha un crollo
nervoso durante una seduta preliminare di un processo, i capi lo
chiamano a rapporto per tentare di capire cosa accada. Dall’altro
lato c’è Karen (Tilda Swinton), giovane legale decisa a fare
carriera all’interno dell’azienda contro la quale Dens sta portando
avanti la causa. Karen scopre dei documenti che incastrerebbero la
U-North e li distrugge ma questi vengono ritrovati da Arthur Dens
che paga la propria diligenza con la vita. L’amico Michael Clayton
non crede al suicidio inscenato dagli assassini pagati da Karen e
decide di continuare a cercare le prove che incastrino la U-North.
Di fronte alla nuova minaccia, Karen decide di assassinare anche
Clayton. Stavolta, però, fa un buco nell’acqua, l’avvocato rivale
si salva e, prima di lasciare la città, incastra la stessa Karen e
la compagnia.
Michael Clayton è
l’esordio alla regia dello sceneggiatore Tony Gilroy, è fra le
pellicole favorite agli Oscar del 2008, fra le nomination
campeggiano miglior regia, miglior sceneggiatura originale, miglior
attore protagonista e non. Sfortunatamente, il film si aggiudica
solo la nomination per migliore attrice non protagonista destinato
a Tilda Swinton, sbaragliato dal western dei Coen Non è un
paese per vecchi.
Nonostante il flop agli Academy
Awards, la pellicola è stata unanimemente acclamata dalla critica
sia per la conduzione della regia di Gilroy che per le prove
attoriali dei personaggi, venendo definito il miglior film del
2008.
Intenso ma non melodrammatico,
Michael Clayton è sprovvisto della classica retorica dei
film hollywoodiani, c’è sempre speranza anche se la si deve pagare
a caro prezzo perché, ogni azione ha le proprie conseguenze, e non
sempre conviene scuotersi dal torpore che si sostituisce alla
vita.
Un convincente Erin
Brokovich al maschile, costruito brillantemente in modo da non
far calare la suspence, di sorprendere e di commuovere.
Michael Cera ha
rivelato in un’intervista a The Guardian di aver subito una crisi a
19 anni dopo che la sua carriera è esplosa nel 2007, grazie
all’uscita di Juno e di Superbad
(da noi uscito con l’infelice titolo di Su×bad – Tre menti
sopra il pelo). Entrambi i film hanno aiutato Cera a
diventare un nome familiare, ma questo gli ha reso la vita
difficile.
“Non sapevo come gestire nemmeno
il camminare per strada”, ha detto Cera. “La fama ti mette
molto a disagio nella tua pelle e ti rende paranoico e strano.
C’erano molte cose fantastiche al riguardo e ho incontrato molte
persone fantastiche, ma ci sono anche molte cattive energie, quelle
che non ero in grado di gestire.”
“Sai, se le persone sono
ubriache di fama, ti riconoscono e sono molto entusiaste, ma può
anche essere tossico”, ha detto Cera. “Quando sei un
bambino, le persone sentono anche di poterti afferrare, non sono
così rispettose di te o del tuo spazio fisico. Non sapevo come
stabilire rispettosamente i miei confini. Era come una sensazione
di bruciore per tutto il tempo, proprio come tutti erano così
consapevoli di me. È stato un errore.”
“C’è stato un momento in cui
volevo smettere di accettare lavori che mi avrebbero reso più
famoso”, ha continuato, sottolineando di aver rifiutato
un’offerta di hosting al “Saturday Night Live” con grande
disappunto dei suoi agenti. “Stavo attraversando un po’ una
crisi. Non mi stavo davvero godendo il successo. Non sapevo davvero
se avrei continuato a fare l’attore.”
La crisi della carriera di Cera gli
ha dato una prospettiva sul tipo di attore che voleva essere.
“Penso di voler essere un attore che lavora che può godersi la
mia vita quotidiana e il mondo che ho creato per me stesso”,
ha detto. “Penso che fosse la cosa generale che stavo cercando
di capire.”
Sebbene dubitasse della sua carriera
di attore, Michael Cera aveva già firmato per
interpretare Scott Pilgrim nel film di Edgar
Wright e per fortuna non si è potuto tirare indietro. Il
film è diventato un classico di culto e ora Cera sta
doppiando lo stesso personaggio nella nuova serie animata di
Netflix basata sul popolare fumetto. Il prossimo appuntamento
per l’attore è un ruolo secondario nel film Barbie
di Greta Gerwig, nelle sale il 20 luglio dalla
Warner Bros.
Basterebbe un solo dato per
riassumere la carriera di Michael Caine: solo tre
attori nella storia hanno ricevuto nomination agli Oscar per
cinque, e ripetiamo cinque, decenni consecutivi. Uno è Jack
Nicholson, l’altro Paul Newman e il
terzo? Eh già, proprio lui, questo eterno gentiluomo che la regina
Elisabetta II nominò baronetto dell’Impero nel
1992.
Sir Maurice Joseph
Micklewhite Jr. nasce in un borgo residenziale di
Southwork, vicino a Londra, il 14 marzo del 1933. Prende il nome
del padre, Mr. Micklewhite Sr., uno scaricatore di
porto cattolico di origine irlandese che tempo prima aveva sposato
una giovane cuoca di fede protestante, Mrs.
Burchell. Infanzia difficile ed inquieta, prima dei
vent’anni conoscerà la guerra, in Corea, dove per un paio d’anni
svolgerà il servizio militare come fuciliere.
Il teatro e la recitazione sono il
suo tarlo, il sogno da inseguire e pochi anni dopo essere tornato
dal fronte ecco le prime parti anche se di poco conto. Saranno gli
anni ’60 a riservargli i primi lavori importanti come il ruolo in
Alfie di Lewis Gilbert,
correva l’anno 1966.
Sempre negli anni ’60 Caine ottiene
la parte di un personaggio che farà la fortuna della sua carriera,
un personaggio che lo accompagnerà in diversi film e per un arco di
tempo lungo più di trent’anni. Stiamo parlando della spia Harry
Palmer, che Caine interpreterà dal 1965 in
Ipcress al 1996 con Intrigo a
San Pietroburgo.
La versatilità è una delle
innumerevoli qualità di questo giovane attore ed all’età di 34
anni, nel 1967, si sente pronto per affrontare un ruolo di primo
piano in una commedia diretta da un grande maestro:
Vittorio De Sica. Il vate del neorealismo
italiano, spalleggiato come al solito dal fido Zavattini, vuole
proprio Michael Caine per affiancare
Shirly Maclaine in Sette volte
donna, film ad episodi in cui compaiono altri attori
di rilievo come Philippe Noiret.
Il decennio della definitiva
consacrazione sarà però il successivo, dove il bravo attore inglese
reciterà al fianco di autentici mattatori la cui sola presenza
rischierebbe di far tremare le gambe. Ma è proprio in coppia con il
più illustre e famoso di essi che Michael sfodererà
l’interpretazione della vita, mostrando carattere a talento da
numero uno: stiamo parlando del ruolo affrontato ne Gli
insospettabili di J. Manckiewitz in
cui sa esaltarsi al fianco del grande Lawrence
Olivier. E’ forse in onore di quella grande
interpretazione che diede una svolta decisiva alla sua carriera,
che nel 2007, trentacinque anni dopo, accetterà la proposta di
Kenneth Branagh di interpretare la parte che fu
proprio di Olivier, con Jude Law nel ruolo di
Caine, in un recentissimo remake.
La strana carriera di Caine però,
può essere paragonata al buon vino che invecchiando migliora ed è
più apprezzato dai palati fini; con il passare degli anni, con
l’età matura, le sue capacità ed il suo talento ricevono i
riconoscimenti meritati. Nel 1986 interpreta magistralmente il
marito della protagonista in Hannah e le sue
sorelle di Woody Allen,
interpretazione che gli farà guadagnare il primo Oscar come miglior
attore non protagonista. Passeranno 13 anni e bisserà il medesimo
riconoscimento per aver vestito i panni del medico abortista ne
Le regole della casa del sidro di
Lasse Hallstrom del 1999. Quindi gli anni 2000
caratterizzati dall’azzecatissima sinergia con Cristopher
Nolan il quale lo vorrà con sé per una parte in
The prestige (2005) e
Inception (2010), ma soprattutto per
interpretare il ruolo del maggiordomo Alfred nella trilogia di
Batman ormai diventata un cult
cinematografico moderno. Sempre negli anni Duemila riceverà
l’ennesima nomination guadagnata per una parte in The
quite american di Phillip Noyce.
Cinquanta incredibili anni di una
carriera straordinaria e ricca di soddisfazioni per un attore che
ha, col tempo e la fatica, meritato una considerazione
internazionale ed unanime che lo fa, oggi, uno degli interpreti più
amati, riconosciuti e stimati da colleghi e pubblico. Un attore che
sintetizza l’eleganza e la classe nel più tradizionale stile
inglese ma che, con la sua straordinaria umanità, ha saputo farsi
amare oltre la Manica e oltre Oceano.
Michael
Caine è pronto a dire addio al cinema. L’attore, che porta
con eleganza british i suoi 81 anni, ha infatti dichiarato che dopo
Now You See Me 2 smetterà di recitare dal
momento che non ha ricevuto altri progetti e altre
sceneggiature.
Ecco cosa ha dichiarato l’attore al
The Guardian:
“Non ho nessuna ambizione ora
come ora… Tutto quello che faccio, è fare film che ho voglia di
fare. Se non ho ricevuto nessuno script – che non ho – che mi
interessa, avrò finito per Dicembre quando girerò l’ultimo film,
l’ultima sceneggiatura che mi è stata data.Ho sempre
partecipato a tutti i miei film con uno scopo. […] Ho vinto due
Oscar e ho guadagnato i miei soldi, quindi va bene così”
L’attore farà parte del cast di
La Giovinezza di Paolo
Sorrentino, e di seguito parteciperà a Now You
See Me 2, dopo di che, a quanto pare, si ritirerà dal
cinema…a meno che Christopher Nolan non abbia
bisogno di un altro piccolo ruolo da fargli interpretare!
Michael Caine è uno
di quegli attori che ha letteralmente fatto la storia del cinema
grazie alle sue innumerevoli ed indimenticabili interpretazioni.
L’attore, infatti, è sempre stato in grado di scegliere ruoli
iconici del corso della sua lunghissima carriera, diventando uno
degli artisti più amati dal pubblico di tutto il mondo.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Michael Caine.
Michael Caine: i suoi film
1. Ha recitato in celebri
film. Dopo alcuni apparizioni cinematografiche di poco
rilievo, l’attore ottiene grande successo grazie al film
Alfie (1966). Da quel momento recita in titoli
come Sette volte donna (1967), I sette senza
gloria (1969), Carter (1971), L’uomo che
volle farsi re (1975), Il seme dell’odio
(1975), Quell’ultimo ponte (1978), Vestito
per uccidere (1980), Fuga per la vittoria
(1981), Trappola mortale (1982), Rita, Rita,
Rita (1983) e Hannah e le sue sorelle (1986). La
sua carriera prosegue con successo grazie alle sue interpretazioni
in Due figli di… (1988), Festa in casa Muppet
(1992), 20.000 leghe sotto i mari (1997), Le regole
della casa del sidro (1999), Caccia all’uomo (2003),
Batman Begins (2005),
I figli degli uomini
(2006), The Prestige (2006),
Il cavaliere oscuro
(2008) e Inception (2010). Tra i
suoi ultimi film si citano Il cavaliere oscuro – Il
ritorno (2012), Now You See Me – I maghi del
crimine (2013), Interstellar (2014),
Kingsman: Secret
Service (2014), Youth – La giovinezza
(2015), Insospettabili sospetti (2017), King of
Thieves (2018) e Tenet (2020).
2. È anche doppiatore e
produttore. Nel corso della sua lunghissima carriera,
l’attore ha sperimentato molti ambiti del cinema e per diverse
volte ha vestito i panni del doppiatore. Infatti, ha prestato la
propria voce per il videogioco Batman Begins (2005) e per
i film Gnomeo e Giulietta (2011), Cars 2 (2011), Dunkirk (2017) e
Sherlock Gnomes (2018). In quanto produttore, invece, ha
lavorato alla realizzazione dei film Carter (1971),
Colpiscono senza pietà (1972), Quarto protocollo
(1987), Ghiaccio blu (1992), Forever After
(2001), Il sosia – The Double (2013) e My Generation
(2017).
Michael Caine e Paolo
Sorrentino
3. Ha scritto una lettera a
Sorrentino. Dopo aver visto Youth – La
giovinezza, Caine ha scritto una lettera al regista del film,
Paolo Sorrentino, dicendo che era rimasto
profondamente commosso e descrivendo come, durante il suo viaggio
in taxi fino a casa, abbia continuato a piangere. Sorrentino fu
estremamente felice del fatto che l’attore avesse apprezzato il
film, poiché per il ruolo di Fred Ballinger egli aveva pensato
esclusivamente a Caine come unico attore possibile per la
parte.
Michael Cain in Batman
4. Ha basato il suo
personaggio su una persona del suo passato. Nella trilogia
dedicata a Batman firmata da Christopher
Nolan, Caine interpreta il fedele maggiordomo Alfred.
Poiché il senso del dovere e la lealtà del suo personaggio verso
Bruce Wayne gli ricordava il cameratismo militare, l’attore ha
deciso di basare la voce del suo personaggio su quella di un
colonnello che conosceva quando era nell’esercito a diciotto
anni.
5. È stata una delle sue
esperienze preferite di sempre. In un’intervista del 2020
Caine ha affermato che della sua lunga carriera come attore, una
delle esperienze che ricorda con più gioia è stata proprio quella
del recitare nei tre film di Batman. Per lui si è trattato non solo
di un ruolo inedito in un genere non troppo frequentato fino a quel
momento, ma gli ha anche dato occasione di divertirsi molto e
lavorare con quello che considera il più brillante regista della
sua generazione, ovvero Nolan.
Michael Caine in Alfie
6. Non si capiva quando
parlava. Nel film Alfie, del 1966, Caine
interpreta un giovane donnaiolo che si guadagna da vivere come
autista di limousine. Per le sue poche scene con Caine, l’attrice
Shelley Winters ha raccontato di non riuscire mai
a capire cosa dicesse il collega, a causa del suo forte accento
Cockney. In sintesi, la Winters doveva aspettare fino a che
l’attore si fermasse dal muovere le labbra prima di rispondere con
le sue battute.
Michael Caine in Inception
7. È il quarto film girato
con Nolan.Inception rappresenta la quarta
collaborazione con il regista americano Christopher
Nolan. Egli interpreta qui Miles, suocero e mentore di
Cobb, che introduce quest’ultimo al mondo della condivisione
onirica. Nonostante sia stato indicato come uno dei protagonisti
del film, Caine compare in realtà soltanto per appena 3 minuti in
totale.
Michael Caine: chi è sua moglie
8. Ha un divorzio alle
spalle. Non si direbbe, eppure l’attore ha superato un
divorzio. Nel 1955 si era infatti sposato con l’attrice
Patricia Haines, per poi separarsi tre anni dopo.
Dalla loro unione è nata una figlia, Dominique.
Successivamente al divorzio, Caine ha frequentato le attrici
Edina Ronay (dal 1961 al 1964), Natalie
Wood (dal 1965 al 1966), Bianca Jagger
(dal 1968 al 1970) e Jill St. John (nel corso del
1971)
9. È sposato da molti
anni. Dopo diversi anni dal suo primo matrimonio, nel
gennaio del 1973 l’attore è convolato nuovamente a nozze con
Shakira Baksh. I due si sono incontrati dopo che
Caine ha visto la Baksh in uno spot pubblicitario del caffè della
Maxwell House, rimanendone incantato e convincendosi che quella era
la donna della sua vita. Un suo amico, che casualmente conosceva la
Baksh ha poi dato il suo numero di telefono a Caine, che la chiamò
ogni giorno per dieci giorni finché alla fine lei non accettò di
incontrarlo. La coppia ha poi avuto una figlia,
Natasha.
Michael Caine: età e altezza
10. Michael Caine è nato il
14 marzo del 1933 a Rotherhithe, a Londra. La sua altezza
misura complessivamente 188 centimetri.
L’interpretazione premiata con
l’Oscar di Heath Ledger nei panni del Joker in Il Cavaliere Oscuro di Christopher
Nolan è passata alla storia come una delle performance
più iconiche e celebrate di sempre nei film tratti da fumetti, e
sembra che il suo leggendario co-protagonista, Sir
Michael Caine, sia pienamente d’accordo.
Nella sua nuova autobiografia,
“Don’t Look Back, You’ll Trip Over“, Sir Michael
Caine ricorda di aver lavorato con Ledger nel sequel di
Batman
Begins del 2008, e si è divertito molto sia per
la sua terrificante trasformazione nel più famigerato nemico del
Crociato Incappucciato sia per l’uomo sotto il trucco. Caine ha
anche dato qualche spunto sull’interpretazione enigmatica del
cattivo da parte di Ledger e sulla sua origine “a scelta
multipla”.
“Era un ragazzo adorabile, molto
gentile e modesto“, scrive Caine. “Mi chiedevo come
avrebbe interpretato il Joker, soprattutto perché la versione di
Jack Nicholson era stata così iconica. Brillantemente, Heath ha
intensificato il lato psicotico del personaggio piuttosto che
puntare sulle battute. Il suo Joker era profondamente,
profondamente distorto e danneggiato, anche se non si scopre mai
esattamente perché, o cosa stia realmente cercando.“
“Come dice Alfred a Bruce,
‘Alcuni uomini vogliono solo vedere il mondo bruciare‘”,
continua Caine. “E quella era la versione del personaggio di
Heath: il trucco sbavato, i capelli strani, la voce strana. Era
agghiacciante. Mi ha completamente steso la prima volta che l’ho
visto in azione: ero terrorizzato!“. Caine chiarisce che non
aveva paura di Ledger in persona, ma era turbato dal suo completo
cambiamento di personalità quando le telecamere hanno iniziato a
girare.
“Lui e Christian [Bale] erano
buoni amici e si divertivano sempre insieme. E poi si è trasformato
in questo mostro intrigante, che ha portato un’intera città al
caos. Ripensandoci, penso che l’eccellenza di Heath abbia fatto
alzare il tiro a tutti noi. La battaglia psicologica tra Joker e
Batman è completamente avvincente. Sono in qualche modo la stessa
cosa? Cosa spinge un uomo a fare il bene e l’altro a fare il male?
Il Joker vuole tormentare Bruce convincendolo che sono due persone
della stessa specie”.
Heath Ledger è tragicamente morto per overdose
accidentale all’età di 27 anni, poco prima dell’uscita di
Il cavaliere oscuro.
“La verità è che speravamo tutti
che vincesse un Oscar e pensavamo che avrebbe dovuto, anche mentre
stavamo ancora girando il film”, ha detto
Michael Caine della morte di Ledger e della vittoria
postuma dell’Oscar. “Quindi è stato davvero molto triste che
non fosse lì per accettarlo di persona. È una performance per le
generazioni future, e anche se la sua carriera è stata interrotta
così presto, credo che sarà ricordato come un grande
attore.”
Christopher Nolan è
a lavoro su un nuovo film. A rivelarlo il suo attore preferito,
Michael Caine. Il feticcio di Nolan, che ha
all’attivo con lui ben sei film e una collaborazione/amicizia
cominciata 10 anni fa sul set di Batman Begins, ha dichiarato:
“Sono stato a cena con lui la notte scorsa, e ha un nuovo
lungometraggio. Ovviamente è stato criptico, non mi ha voluto dire
nulla, neppure se ha un ruolo per me…”
Durante il tour promozionale di
Youth – La Giovinezza di Paolo
Sorrentino di cui è protagonista, Michael Caine ha
raccontato anche del suo primo incontro con Christopher
Nolan: “Ero nella mia casa di campagna e non sapevo
che Christopher ne aveva una proprio vicino alla mia proprietà.
Così una domenica mattina mi vedo quest’uomo bussare alla porta con
in mano una sceneggiatura, e vuole che faccia il film con lui.
Allora gli chiedo qual è il titolo e lui risponde Batman Begins, e
ho capito subito che voleva che interpretassi il dannato
maggiordomo. E’ sempre stato un uomo molto riservato, già quella
volta non mi ha lasciato la sceneggiatura ma ha voluto che la
leggessi mentre lui era lì con me…”
Dove si spingerà questa volta la
fervida immaginazione del regista di
Inception e Interstellar?
Il due volte premio Oscar Michael Caine
si è espresso riguardo l’essere un attore a 90 anni, spiegando di
trovarsi ora sostanzialmente in pensione. Dopo oltre 70 anni
passati nel mondo dello spettacolo, Caine ha detto che ora è
“in un certo senso” in pensione dalla recitazione,
spiegando come è arrivato a questa decisione in un’intervista con
The Telegraph, dove ha affermato
che “non riesco a camminare correttamente e tutto il
resto“. Ha però poi aggiunto di non aver paura di morire in
quanto “alla fine, tutti si uniranno a me. Nessuno dirà “Mi
dispiace tanto che stai per morire, vorrei che rimanessi come me e
non stessi per morire”. Tutti muoiono, ma almeno sono arrivato fino
ai fottuti 90 anni“.
“Ho avuto la migliore vita
possibile a cui avrei potuto pensare. La migliore moglie possibile
e la migliore famiglia possibile. Potrebbero non essere una
famiglia che gli altri direbbero essere la migliore famiglia
possibile, ma per me è la migliore famiglia possibile”. Quando
gli è stato chiesto per cosa volesse essere ricordato, Caine ha poi
affermato: “per il fatto che sono rimasto un attore per tutta
la vita e non mi sono mai dedicato a nient’altro. Non me ne sono
mai andato, non ho mai voluto andarmene”. Se Caine si fosse
realmente ritirato dalla recitazione, il suo ultimo film sarà
l’imminente The Great Escaper, diretto da
Oliver Parker.
Il film, con Glenda
Jackson, è basato sulla storia vera di Bernard “Bernie”
Jordan, un veterano della Royal Navy scomparso dalla sua casa di
riposo all’età di 89 anni per recarsi in Francia per poter
partecipare al 70° anniversario del D-Day. Caine ha detto di aver
usato un “ottimo bastone da passeggio” nel film, mentre
Parker e il team dietro al film drammatico franco-britannico si
sono assicurati che l’attore non lavorasse troppo. Distribuito da
Warner Bros. Pictures UK, il film ha una data
d’uscita prevista per il 6 ottobre nel Regno Unito, mentre non si
hanno ancora notizie riguardo una data d’uscita nelle sale
italiane.
Il sito Collider è riuscito a
parlare brevemente con Michael Caine che ha rilasciato alcune
interessanti opinioni su The Dark knight rises, che sta girando
proprio in queste settimane.
Michael Caine non
smette di stupire tutti noi fan della sua incredibile carriere e
oggi dal The Late Show arriva un
divertente video in cui l’attore interpreta e
stesso. Michael Caine è in queste settimana
al cinema negli USA con il film Youth del nostro Paolo
Sorrentino.
Michael Caine,
la leggendaria star del cinema britannico e mondiale, ha
confermato il suo ritiro dalla recitazione all’età
di 90 anni. Già il mese scorso, Caine aveva lasciato intendere che
il suo ruolo in The Great Escaper sarebbe
stato probabilmente l’ultimo della sua carriera, ma
ora, in una nuova intervista con il programma Today di BBC Radio 4, Caine lo ha reso ufficiale.
“Continuo a dire che andrò in pensione. Ebbene, adesso è così.
Con The Great Escaper ho avuto l’opportunità di interpretare
un ruolo da protagonista e ho ricevuto recensioni incredibili… Cosa
potrò fare di meglio?“.
“Le uniche parti che potrei
ottenere adesso sono uomini di 90 anni, o forse 85, e molto
probabilmente non saranno i protagonisti del racconto. Non ci sono
uomini di punta a 90 anni, avrai giovani ragazzi e ragazze
piuttosto. Quindi ho pensato che potevo anche andarmene avendo
avuto quest’ultima occasione“, ha concluso l’attore. Sembra
concludersi così una gloriosa carriera nel mondo del cinema, che ha
visto l’attore novantenne recitare in oltre 160 film e vincere
numerosi premi, tra cui due Oscar (come Miglior attore non
protagonista per Hannah e le sue sorelle e Le regole
della casa del sidro), un BAFTA, tre Golden Globe e un premio
SAG.
La sua carriera è iniziata nel 1950,
il che significa che l’attore ha lavorato per oltre 70 anni ed è
apparso in film iconici, tra cui, solo per citare i più
recenti,I
figli degli uomini, la trilogia di Batman di Christopher
Nolan, Interstellar e Youth – La giovinezza.
Ora, il suo ultimo film lo vedrà calarsi nella vera storia di
Bernard “Bernie” Jordan, un veterano della Royal Navy scomparso
dalla sua casa di riposo all’età di 89 anni per recarsi in Francia
per poter partecipare al 70° anniversario del D-Day. Distribuito da
Warner Bros. Pictures UK, il film ha una data
d’uscita prevista per il 6 ottobre nel Regno Unito, mentre non si
hanno ancora notizie riguardo una data d’uscita nelle sale
italiane.
La star di Dexter e di Six Feet
Under, Michael C. Hall, sarà in
Lazarus, il nuovo spettacolo teatrale di
David Bowie ed Enda Walsh che
debutterà a Broadway nel mese di dicembre.
David Bowie
L’attore, recentemente apparso a
Broadway con “Hedwig and the Angry Inch”, interpreterà il
protagonista (Thomas Newton). Lo spettacolo si basa sul romanzo di
Walter TevisThe Man Who Fell to
Earth (L’uomo che cadde sulla
Terra), di cui esiste già una versione
cinematografica.
Protagonista del film del 1976
diretto da Nicolas Roeg, fu proprio
Bowie, che in questo caso si occuperà della
realizzazione dei brani originali così come del materiale
registrato in precedenza.
La trama segue un alieno
(Hall), che arriva sulla Terra in cerca di acqua
per il suo pianeta colpito dalla siccità.
A collaborare con
Bowie, c’è la drammaturga irlandese Enda
Walsh, autrice per Broadway dell’adattamento musical del
film Once (vincitore di un Tony) e il
regista belga Ivo van Hove (versione teatrale
di Scene da un matrimonio).
Oltre a “Hedwig”, i lavori teatrali
di Michael C. Hall comprendono anche la commedia
“The Realistic Joneses ” e ruoli in “Chicago” e “Cabaret”.
Apprezzato per i suoi ruoli
televisivi, Michael C. Hall si è negli anni
distinto anche al cinema, dimostrando di saper affrontare diversi
ruoli e generi. Grazie al suo talento, maturato con gli anni, si è
guadagnato le attenzioni della critica e del pubblico, ma è con il
ruolo di Dexter nell’omonima serie che l’attore si è impresso
nell’immaginario collettivo, capace con il suo sguardo tanto di
inquietare quanto svelare gli aspetti più fragili di sé.
Ecco 10 cose che non sai di
Michael C. Hall.
Michael C. Hall e i suoi film
1. Ha recitato in numerosi
film al cinema. La carriera cinematografica dell’attore ha
inizio nel 2003, con il film Paycheck. Successivamente
recita in Gamer (2009), Peep World (2010),
Giovani ribelli – Kill Your Darlings (2013), Cold in
July – Freddo a luglio (2016), Christine (2016),
The Silent Man (2017), Game Night – Indovina
chi muore stasera (2018), The Report (2019), dove
recita accanto agli attori Adam Driver
e Annette
Bening, e All’ombra della luna (2019).
2. È celebre per i ruoli
televisivi. L’attore è ben più celebre per i suoi ruoli
televisivi, tra cui si annovera il personaggio di David Fisher
nella serie Six Feet Under (2001-2005) e di Dexter Morgan
nella serie Dexter (2006-2013). L’attore è poi apparso
nella serie The
Crown nel ruolo del presidente Kennedy, e in Safe
(2018-in corso).
3. È noto anche come
doppiatore. L’attore si è distinto anche per il suo
doppiaggio nella webserie Dexter: Early Cuts
(2009-2010),prequel animato della serie dedicata al celebre
personaggio, e Marco e Star contro le forze del male,
serie animata dove l’attore doppia il perfido Toffee.
4. Ha ricoperto il ruolo di
produttore. Per la serie Dexter, a cui è
ovviamente legato, Hall ha ricoperto anche il ruolo di produttore
esecutivo, svolgendo tale attività per ben 60 episodi tra il 2009 e
il 2013.
Michael C. Hall e sua moglie
5. È stato sposato con una
sua collega. Nel dicembre del 2008 l’attore sposa
l’attrice Jennifer Carpenter, con cui ha
condiviso il set di Dexter, dove lei interpretava il ruolo
di Debra Morgan. La coppia tuttavia si separa alla fine del 2010,
per poi ufficializzare il divorzio nel dicembre del 2011.
6. Si è sposato
nuovamente. Nel settembre del 2012 l’attore ha iniziato a
frequentare l’editrice Morgan MacGregor, che sposa poi nel febbraio
del 2016.
Michael C. Hall e il cancro
7. Ha sconfitto la
malattia. Nel gennaio del 2010 l’attore rivela di essere
affetto dal linfoma di Hodgkin. Hall si è in seguito sottoposto a
lunghi cicli di chemioterapia, senza rinunciare alle apparizioni
pubbliche e alla recitazione. Nell’aprile dello stesso anno
l’attore conferma poi di aver definitivamente sconfitto la
malattia.
Michael C. Hall su Netflix
8. Ha diversi suoi lavori
sulla celebre piattaforma. Su Netflix è disponibile la serie Safe, in cui
Hall è protagonista nel ruolo di un chirurgo, il quale nel momento
in cui sua figlia scompare si rende conto di non sapere nulla di
chi gli sta intorno e di non potersi fidare di nessuno. Sempre su
Netflix è inoltre presente il film All’ombra della luna,
thriller di fantascienza tra i cui protagonisti figura lo stesso
Hall.
Michael C. Hall: il suo 2019
9. È protagonista al cinema
e in televisione. Il 2019 è un anno ricco per l’attore,
che sta lavorando alla seconda stagione della serie Safe
ed è apparso anche nei film All’ombra della luna e The
Report, riguardante le vicende di alcuni agenti della CIA
accusati di torture dopo gli attentati dell’11 settembre 2001.
Michael C. Hall età e altezza
10. Michale C. Hall è nato
aRaleigh, in North Carolina, Stat Uniti,
il 1 febbraio 1971. L’altezza complessiva dell’attore è di 178
centimetri.
I presenti al San Diego Comic-Con,
durante il panel di Dexter:Original
Sin hanno avuto la sorpresa della loro vita
quando Michael C. Hall e Clyde
Phillips hanno annunciato che il primo tornerà a
vestire i panni del vigilante serial killer non in uno, ma in due
nuovi progetti. Per cominciare, Hall si unirà al già micidiale cast
di Original Sin, dando voce ai pensieri interiori del
giovane Dexter interpretato da Patrick
Gibson (Shadow and Bone). Ma la sorpresa più
grande della serata è stata l’annuncio che l’attore vincitore del
Golden Globe tornerà a vestire i panni di Dexter Morgan in una
nuova serie intitolata Dexter:Resurrection, in arrivo la prossima
estate.
La cattiva notizia è che non è
stato rivelato molto sulla nuova serie di Dexter di
Showtime, se non che è ambientata ai giorni nostri, quindi possiamo
supporre che seguirà gli eventi dell’ampiamente
criticatoDexter: New Blood. A parte questo,
Dexter:Resurrection tiene in gran parte il
pubblico all’oscuro. Se da un lato siamo certi che molti fan di
Dexter sono felici di sapere che Hall tornerà in sella,
dall’altro siamo anche certi che ci sono più di qualcuno che si
chiede esattamente come andrà a finire il titolo e se sarà
all’altezza del clamore suscitato. Purtroppo, per scoprirlo dovremo
aspettare il prossimo anno.
Che dire di Dexter:Original Sin?
D’altra parte, ci sono molte cose
che sappiamo su Dexter:Original Sin oltre
all’annuncio del SDCC che Hall darà voce ai pensieri interiori del
personaggio interpretato da Gibson che ha dato il via al franchise.
Per cominciare, la serie è prevista per il dicembre 2024 e le
riprese sono già in corso. La produzione ha anche un cast
impressionante con nomi familiari come Sarah Michelle Gellar (Buffy
l’ammazzavampiri) e Patrick Dempsey (Grey’s Anatomy).
Il resto del cast è composto da
Molly Brown (Senior Year),
Christinia Milian (Love Don’t Cost a
Thing), James Martinez (Love,
Victor), Alex Shimizu (The
Blacklist) e Reno Wilson (Good
Girls). In partenza dalla bollente città di
Miami negli anni ’90, Original Sin seguirà
Dexter mentre inizia il suo tirocinio forense presso il
Dipartimento di Polizia di Miami. Quando si rende conto di avere il
desiderio di uccidere, Dexter si rivolge al padre per chiedere
aiuto, che lo aiuta a stabilire un codice per distinguere coloro
che meritano di morire dagli innocenti.