Home Blog Pagina 2

Punisher Special Presentation: i video dal set mostrano uno sguardo esaustivo al costume di Frank Castle

0

Punisher Special Presentation dei Marvel Studios è al momento in fase di ripresa, e questi ultimi video dal set di New York ci offrono la nostra migliore occhiata finora di Jon Bernthal in costume completo nei panni di Frank Castle.

Il primo video (che potete vedere qui) mostra un primo piano di Bernthal che cammina tra due autobus con il caratteristico costume a forma di teschio e il trench di pelle di Punisher. L’attore sfoggia anche una folta barba, il che potrebbe confermare che la storia sia ambientata prima degli eventi di Daredevil: Rinascita. Il secondo video (che invece potete vedere qui) mostra uno sfortunato individuo che viene scaraventato giù dal balcone di un hotel.

Di cosa parla Punisher Special Presentation?

I dettagli della trama sono ancora per lo più riservati, ma alcune foto dal set precedenti sembrano confermare che Castle affronterà effettivamente Isabella Carmela Magdalena Gnucci, alias “Ma Gnucci”. Gnucci era la spietata capa di una famiglia criminale che ha fatto il suo debutto nel quarto numero della serie Marvel Knights di Garth Ennis. È andata vicina a porre fine alla crociata del Punitore in diverse occasioni, assoldando scagnozzi formidabili come il Russo per dare la caccia al suo implacabile nemico.

Kevin Feige ha recentemente detto che la versione del Punitore che incontriamo in Brand New Day sarà in qualche modo attenuata, cosa che non sorprende troppo: “Quando il Punitore sarà nel film di Spider-Man, avrà un tono diverso. Lo vediamo per la prima volta nelle storie di Spider-Man di Tom Holland come un vero Spider-Man. Lui da solo, dedito a salvare la città e ad affrontare, in mancanza di termini migliori, la criminalità di strada, invece che eventi che potrebbero portare alla fine del mondo.”

Aquaman: qual è lo stato del personaggio nel DCU?

0
Aquaman: qual è lo stato del personaggio nel DCU?

Jason Momoa ha interpretato Arthur Curry/Aquaman per la prima volta in Batman v Superman: Dawn of Justice del 2016. Quel cameo è stato seguito da un debutto vero e proprio in Justice League del 2017 e, nonostante i fallimenti del film, Aquaman è arrivato al cinema nel 2018, incassando la cifra record di 1,1 miliardi di dollari in tutto il mondo.

Il sequel è uscito nel 2023 e, sebbene l’ultimo film del DCEU abbia avuto più successo rispetto al resto dei film DC di quell’anno, è stato comunque un flop con un deludente incasso globale di 440 milioni di dollari.

Non siamo sicuri di quale sarebbe stato il piano per il Re di Atlantide se il DCEU fosse rimasto in piedi, anche se la Warner Bros. ha commesso un errore clamoroso non adattando adeguatamente “Flashpoint” in The Flash (che avrebbe visto i rispettivi regni di Aquaman e Wonder Woman in guerra tra loro). Probabilmente, sarebbe apparso almeno nel film Crisi sulle Terre Infinite.

Aquaman è stato oggetto di numerose battute nella prima stagione di Peacemaker, in cui Christopher Smith ha ripetutamente affermato che l’eroe si fotteva dei pesci. La risposta a quella battuta è arrivata nel finale, dove Momoa si è presentato nei panni di Arthur insieme al Flash di Ezra Miller per negare le accuse.

Quella scena non è più canonica ora che il DCEU è stato sostituito dal DCU, ma gran parte di Peacemaker è comunque nel canone. Intervenendo a Peacemaker: The Official Podcast, James Gunn ha parlato del primo episodio della prima stagione, confermando che Bloodsport rimane canonico. La celebrità di Aquaman, tuttavia, non lo è.

“È improbabile che Aquaman sia un eroe famoso nel DCU, visto che Superman e Peacemaker sono in lavorazione. È improbabile”, ha confermato il regista di Superman e co-CEO di DC Studios. Scherzando sul fatto che i fan possano realizzare un “DCU Cut” della serie, Gunn ha aggiunto: “Si può tagliare Aquaman che si fotte un pesce”.

Recentemente, Gunn ha affermato che dovremo aspettare almeno un paio d’anni prima di vedere Aquaman e Flash nel DCU, e ci si aspetta che entrambi i personaggi saranno (ovviamente) interpretati da nuovi attori. Sarà emozionante vedere come Gunn interpreterà Arthur, soprattutto perché non è un eroe molto conosciuto in questo mondo quando si svolgono gli eventi di Superman.

Aquaman - Jason MomoaIntanto, Jason Momoa è già passato a un altro ruolo DC: interpreterà Lobo nel film di Supergirl del prossimo anno. “Ho tutti i fumetti di Lobo. Era il mio preferito. Pensavo che avrei interpretato Lobo quando Zack Snyder mi ha chiamato”, ha detto l’attore all’inizio di quest’anno. “Dato che si trattava di Batman contro Superman, avevano bisogno di un cattivo, e lui è l’unico che può farlo, sai.”

“Questo è il ruolo che ho sempre desiderato interpretare. È il fumetto che ho amato, quindi sono molto nervoso”, ha affermato. “È una scelta ovvia interpretare questo personaggio. È piuttosto importante. Non voglio rivelare troppo, ma voglio dire, siamo perfetti, esattamente come il personaggio, ed è piuttosto rude e scontroso e… direi che la moto è davvero fantastica.”

Alla domanda se prevede di interpretare Lobo nel prossimo futuro, Momoa ha aggiunto: “Lo spero. Lo spero. Lo spero. È il suo film, quindi è fantastico. Io ci sono solo per un breve periodo.”

In Supergirl, la protagonista viaggia attraverso la galassia per festeggiare il suo ventunesimo compleanno con Krypto il Supercane. Lungo la strada, incontra una giovane donna di nome Ruthye e si ritrova coinvolta in una sanguinosa ricerca di vendetta.

Supergirl arriverà nei cinema il 26 giugno 2026.

I Fantastici Quattro: Gli Inizi completamente spoilerato su Reddit!

0

I Fantastici Quattro: Gli Inizi dei Marvel Studios è ora disponibile in diverse regioni del mondo, e da oggi anche negli USA, il che significa che è inevitabile che le indiscrezioni finiscano online. Tuttavia, Reddit ha davvero realizzato un piccolo capolavoro (del male), condividendo delle immagini che spoilerano il grande colpo di scena del film e anche qualche Easter Egg che lo Studio avrebbe preferito rimanesse ancora un piccolo segreto.

Seguono SPOILER su I Fantastici Quattro: Gli Inizi

Diverse immagini che mostrano momenti chiave del reboot del MCU sono state condivise su Reddit. Tra queste, vediamo Paul Walter Hauser nei panni dell’Uomo Talpa con il suo costume fedele ai fumetti, Silver Surfer (Julia Garner) in forma umana durante un flashback, il cartello “Latveria” che indica che il Dottor Destino proviene effettivamente dalla Terra 828, Natasha Lyonne nei panni del personaggio appena creato Rachel Rozman e Sue Storm che partorisce nello spazio durante una delle sequenze migliori del film.

Abbiamo anche alcune inquadrature dell’atto finale, in cui la Donna Invisibile usa ogni singola goccia del suo potere per spedire Galactus attraverso un portale verso un’altra dimensione prima di morire per lo sforzo. Fortunatamente, c’è un “bambino magico” a portata di mano, e Franklin Richards usa il Potere Cosmico per resuscitare sua madre.

Infine, diamo uno sguardo ai Fantastici Quattro… hem Cinque, poiché Franklin si unisce ufficialmente alla squadra come quinto membro proprio alla fine del film.

I Fantastici Quattro: Gli Inizi, il nuovo approccio all’Uomo Talpa

0

I Fantastici Quattro: Gli Inizi ci presenta l’Uomo Talpa di Paul Walter Hauser, ma adotta un nuovo approccio al cattivo e ai suoi Moloidi che dovrebbe far riflettere i fan di lunga data sulla svolta che questi caratteri possono avere al cinema nel 2025.

I Fantastici Quattro: Gli Inizi si apre con un montaggio che racconta la storia delle origini della squadra e la loro prima battaglia con l’Uomo Talpa. È una breve sequenza che vede il classico cattivo dei fumetti affondare il Pan Am Building a Midtown Manhattan.

Viene catturato dalla Prima Famiglia Marvel dopo che la squadra combatte contro Giganto nei loro classici costumi blu e neri. In seguito scopriamo che Sue Storm è riuscita a mediare un accordo di pace tra Subterranea e la superficie grazie al suo lavoro con le Nazioni Unite.

L’Uomo Talpa può essere visto assistere alla conferenza stampa della squadra poco dopo il terribile avvertimento di Silver Surfer, e viene invitato al Baxter Building da Sue durante l’atto finale di I Fantastici Quattro: Gli Inizi. Con Galactus diretto a New York, la città deve essere evacuata, e Sue riesce a convincere Harvey Elder a permettere ai suoi cittadini di rifugiarsi a Subterranea. Questo però avviene solo dopo che Harvey ha scambiato frecciatine con la Torcia Umana e Mister Fantastic, con quest’ultimo che lo definisce “Uomo Talpa” in uno degli scambi più comici del film.

Nei giorni successivi, Harvey accoglie gli abitanti della superficie nella sua casa sotterranea, tra cui Rachel Rozman interpretata da Natasha Lyonne. Abbiamo sentito dire che in passato c’erano piani più ambiziosi per entrambi i personaggi in I Fantastici Quattro: Gli Inizi, ma sembra che i rispettivi archi narrativi siano stati accorciati per ridurre la durata di questo reboot sotto le due ore. Per quanto riguarda i Moloidi dell’Uomo Talpa, sono semplicemente persone normali, piuttosto che creature antiche, che si sono unite ad Harvey e vivono nelle profondità di New York. Sembrano minatori, con degli occhiali che ricordano vagamente i loro enormi occhi.

È un po’ deludente, ma il fatto che i Marvel Studios abbiano ritratto l’Uomo Talpa in una luce eroica è inaspettato e offre una nuova interpretazione del primo nemico dei Fantastici Quattro. Tuttavia, la squadra cha comunque molti cattivi con cui potenzialmente scontrarsi in futuro, dato che il Mago, il Pensatore Pazzo e Diablo sono solo alcuni di quelli a cui si fa riferimento in questa storia.

Resta da vedere se vedremo di più dell’Uomo Talpa di Paul Walter Hauser nel MCU, ma il suo ruolo è importante per mettere in salvo i cittadini di New York, quindi rispetto al film non ci saranno lamentale in stile Uomo d’Acciaio sulle vittime di massa dopo che la squadra ha combattuto contro Galactus.

Nella nostra recensione abbiamo scritto: I Fantastici Quattro: Gli Inizi conferma ciò che già si pensava in seguito alla diffusione dei materiali promozionali: è un progetto ben pensato, ben diretto, che sa dosare l’intimità e l’azione, che grazie ai suoi variegati protagonisti si rivolge ad un pubblico ampio, dai più giovani fino ai padri e alle madri.”.

I Fantastici Quattro: Gli Inizi è al cinema!

Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo Stagione 2, il primo trailer è qui!

0

I semidei sono discesi nella Hall H del San Diego Comic-Con, dove migliaia di fan sono stati sorpresi da un’ondata di annunci e contenuti esclusivi dell’epica serie originale Disney+ Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo.

Al panel nella Hall H, ricco di star, hanno partecipato i protagonisti della serie Walker Scobell (Percy Jackson), Leah Sava Jeffries (Annabeth Chase), Aryan Simhadri (Grover Underwood), Charlie Bushnell (Luke Castellan), Dior Goodjohn (Clarisse La Rue) e Daniel Diemer (Tyson) assieme agli executive producer Jonathan E. SteinbergDan Shotz Craig Silverstein. Moderato dall’attore e comico Timothy Simons, che interpreta “Tantalo” nella serie, il panel ha regalato ai fan un’anteprima della nuova stagione, incluso un nuovo teaser con le prime immagini di Tyson, il ciclope preferito dai fan.

Attraverso uno speciale video messaggio, il creatore ed executive producer Rick Riordan ha svelato che l’attesissima seconda stagione di Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo debutterà a dicembre in esclusiva su Disney+.

Inoltre, Riordan ha annunciato che al cast si aggiungeranno due amati semidei, figli di Ade: Nico di Angelo e sua sorella Bianca, che compariranno nella terza stagione. Levi Chrisopulos interpreterà Nico, ruolo fisso nella serie, mentre Olive Abercrombie sarà Bianca, un personaggio ricorrente. Le riprese della terza stagione inizieranno presto.

La seconda stagione di Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo è basata su “Il mare dei mostri”, il secondo capitolo della serie di libri best-seller di Rick Riordan, pubblicata da Disney Hyperion ed edita in Italia da Mondadori. Dopo che la barriera del Campo Mezzosangue viene infranta, Percy Jackson si imbarca in un’epica odissea nel Mare dei Mostri in cerca del suo migliore amico Grover e dell’unica cosa che potrebbe salvare il campo: il Vello d’Oro. Con l’aiuto di Annabeth, Clarisse e del suo nuovo fratellastro, il ciclope Tyson, la sopravvivenza di Percy è di vitale importanza nella lotta per fermare Luke, il Titano Crono e il loro piano imminente di abbattere il Campo Mezzosangue e, a seguire, anche l’Olimpo.

Creata da Rick Riordan e Jonathan E. Steinberg, la seconda stagione di Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo vede nel ruolo di executive producer Steinberg e Dan Shotz insieme a Rick Riordan, Rebecca Riordan, Craig Silverstein, Ellen Goldsmith-Vein di Gotham Group, Bert Salke, Jeremy Bell di Gotham Group, D.J. Goldberg, James Bobin, Jim Rowe, Albert Kim, Jason Ensler e Sarah Watson.

La seconda stagione di Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo è interpretata da Walker Scobell, Leah Sava Jeffries, Aryan Simhadri, Charlie Bushnell, Dior Goodjohn e Daniel Diemer. La prima stagione di Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo è disponibile su Disney+.

Star Wars: Maul – Shadow Lord, un primo sguardo al protagonista

0
Star Wars: Maul – Shadow Lord, un primo sguardo al protagonista

Obi-Wan Kenobi tagliò a metà Darth Maul e lo fece rotolare verso la morte in Star Wars: La minaccia fantasma. Tuttavia, per volere di George Lucas, la serie animata The Clone Wars rivelò in seguito che l’apprendista Sith del senatore Papatine era sopravvissuto.

Ora con un paio di gambe cibernetiche, la sua storia continua prima che il cattivo tornasse in Star Wars Rebels (dove la sua storia si concluse anche dopo un ultimo scontro con Obi-Wan su Tatooine).

Solo: A Star Wars Story ha riportato Maul in un live-action, e se quel film avesse avuto un seguito, probabilmente avremmo visto di più di quello che ha combinato come leader dell’Alba Cremisi. Sfortunatamente, il film fu un flop al botteghino, e i fan da allora aspettano con ansia il ritorno di Maul.

Lucasfilm è tra gli studi che salteranno il Comic-Con di San Diego di quest’anno, il che significa che possiamo scordarci di ricevere nuovi trailer o informazioni sul cast. Tuttavia, abbiamo un nuovo sguardo a Maul nella sua prossima serie animata, Star Wars: Maul – Shadow Lord (tramite SFFGazette.com).

È un’immagine adeguatamente all’altezza dell’ex Sith, che dà il tono a una serie che sembra essere un degno seguito sia di The Clone Wars che di Rebels. Resta da vedere se questo significherà che i potenziali piani per un live-action di Maul siano stati accantonati.

La sinossi di Star Wars: Maul – Shadow Lord recita: “Dopo le Guerre dei Cloni, Maul progetta di ricostruire la sua organizzazione criminale su un pianeta non toccato dall’Impero. In una nuova serie ambientata dopo gli eventi dell’ultima stagione di The Clone Wars, Maul risorge per guidare le fazioni degli inferi”.

Si ritiene che la serie sia ambientata circa un anno dopo gli eventi di The Clone Wars, intorno al 19 BBY. Ora, il doppiatore Sam Witwer ha condiviso ulteriori dettagli e ha chiarito che Maul non verrà edulcorato o redento come alcuni fan temevano, anche se sembra che l’umanità del personaggio verrà in una certa misura esplorata.

“Si tratta di cattivi contro più cattivi””, ha detto l’ex membro di BSG durante una recente apparizione al podcast di Katee Sackhoff. “Questo non sarà uno show in cui scoprirai che Maul è un vero orsacchiotto, amico… Non lo faremo. Ma è cattivo come Sidious o Vader? In realtà no. Dal punto di vista dei Sith, quest’uomo ha dei difetti… [c’è] umanità che si insinua in vari momenti a causa di cose che gli sono successe.

“Maul si chiederà se creare l’Impero sia stata una buona idea”, ha continuato. “[Maul] dice tipo, ‘È questo che [Sidious] aveva in mente? È un po’ spaventoso. Maul proviene da un’epoca di spade, stregoneria, magia e cavalieri, e ora tutto quel colore dell’universo viene risucchiato fuori da questo Impero meccanizzato. E Maul dice tipo, ‘È giusto? È questo l’universo che stavamo cercando di costruire?’”

Jason Schwartzman in Artificial di Luca Guadagnino

0
Jason Schwartzman in Artificial di Luca Guadagnino

Jason Schwartzman si unirà al cast stellare del prossimo film di Amazon MGM Studios sull’intelligenza artificiale, Artificial, diretto da Luca Guadagnino. Schwartzman si unisce a un cast che include già Andrew Garfield, Yura Borisov, Cooper Koch e Cooper Hoffman. Anche Monica Barbaro e Ike Barinholtz sono in trattativa per unirsi al cast.

I dettagli ufficiali della trama sono ancora segreti, sebbene il film venga descritto come una commedia drammatica ambientata nel mondo dell’intelligenza artificiale. Sebbene non siano stati confermati, alcune fonti affermano che il film ruoterà attorno al periodo trascorso presso OpenAI nel 2023, quando il CEO Sam Altman fu licenziato e riassunto nel giro di pochi giorni.

Simon Rich ha scritto la sceneggiatura e produrrà il film insieme a David Heyman e Jeffrey Clifford di Heyday Films, oltre a Jennifer Fox.

Jason Schwartzman è apparso di recente in Mountainhead di Jesse Armstrong e in Queer di Guadagnino, presentato al Festival di Venezia del 2024. Prossimamente, apparirà al fianco di Felicity Jones e Michelle Pfeiffer in Oh. What. Fun di Amazon MGM e ha recentemente terminato le riprese di un episodio della prossima serie AMC di John Lee Hancock, Talamasca. Ha anche recitato in Between the Temples di Nathan Silver (Sony Pictures Classics).

In precedenza, Jason Schwartzman ha interpretato Lucretius “Lucky” Flickerman in Hunger Games: La Ballata dell’Usignolo e del Serpente e ha recitato in Asteroid City di Wes Anderson, presentato in anteprima al Festival di Cannes del 2023.

Ahsoka Stagione 2: svelato il primo sguardo a Eman Esfandi nei panni di Ezra

0

Al Comic-Con di San Diego di questo fine settimana non ci sarà un panel di Star Wars dedicato a film o serie TV. Di conseguenza, i fan di questa Galassia Molto Molto Lontano dovranno continuare ad aspettare l’uscita ufficiale dei trailer mostrati per la prima volta alla Star Wars Celebration di aprile, compresi i materiali dell’attesissima Ahsoka – stagione 2.

D’altro canto, abbiamo un primo sguardo al nuovo look di Eman Esfandi nei panni di Ezra Bridger in Ahsoka Stagione 2. Nel finale della prima stagione, i Jedi sono finalmente riusciti a fuggire da Peridea e a riunirsi con Hera. Tuttavia, Ahsoka Tano e Sabine Wren sono rimaste indietro, il che significa che tocca a Ezra guidare l’attacco contro il suo compagno di ritorno, il malvagio Grand’Ammiraglio Thrawn. Noi di Cinefilos.it abbiamo già mostrato l’abilità di Esfandi con la spada laser, ma ora possiamo anche vedere il suo look nella seconda stagione della serie con Rosario Dawson.

Il trailer mostrato in Giappone all’inizio di quest’anno è stato presentato nello stile del classico teaser de L’Impero colpisce ancora, e ha mostrato che Ahsoka Tano e Sabine Wren stanno correndo contro il tempo per impedire a Skoll di scatenare una nuova potente minaccia (gli Dei Mortis… o forse Abeloth?).

Ezra, Hera e il ritorno di Zeb Orrelios, nel frattempo, sembravano impegnati con i sinistri piani di Thrawn per la loro galassia, mentre abbiamo anche intravisto una misteriosa nuova nemica che sembra essere una Sorella della Notte che detiene la Forza.

Maneggia quelle che sembrano spade laser verdi o forse persino fruste laser, simili a quelle che abbiamo visto in The Acolyte. Oh, e non possiamo dimenticare che Chopper è stato raffigurato mentre brandiva un’enorme pistola, chiaramente desideroso di aumentare il suo numero di uccisioni in continua crescita.

Dopo anni di isolamento su Peridea, Ezra merita davvero di ricongiungersi con i restanti membri dell’equipaggio della Ghost. È chiaro, però, che si sta preparando per un’altra battaglia, come rivela il nuovo look condiviso da Esfandi in una storia su Instagram, salvata e condivisa dall’utente X Mandoverse Updates, che mostra un Ezra Bridger leggermente più curato e pronto alla battaglia, che apparirà nella seconda stagione di Ahsoka.

Ha senso che Ezra si rifaccia il look nella seconda stagione di Ahsoka

Il piccolo restyling di Ezra non è poi così sorprendente. È rimasto bloccato per anni nelle lande desolate di Peridea, evitando di essere scoperto da Thrawn e sopravvivendo con nient’altro che i Noti a fargli compagnia. Per quanto possa essere rimasto positivo, questo deve averlo segnato profondamente.

È logico che voglia lasciarsi alle spalle quella parte della sua vita, e tagliarsi i capelli è una rappresentazione fisica di questo desiderio. Il suo nuovo taglio di capelli ricorda molto quello di Ezra nelle stagioni 1 e 2 di Star Wars Rebels. Manca solo quella caratteristica lucentezza blu della serie animata.

Mariska Hargitay fa un annuncio importante su Law & Order: SVU Stagione 27

0

La star di Law & Order: SVU Mariska Hargitay  condivide un importante aggiornamento sulla longeva serie poliziesca. Lo spin-off più longevo dell’iconico franchise, Law & Order: SVU stagione 27, è a pochi mesi dal debutto. La squadra di Benson ha concluso la precedente stagione dando la caccia a un serial killer e tornerà con nuovi episodi e alcuni cambiamenti degni di nota.

In un post su Instagram, Hargitay ha rivelato che Law & Order: SVU stagione 27 ha iniziato le riprese. Nel primo video, incorporato qui sotto, l’attrice e produttrice esecutiva offre un’anteprima del processo di ripresa ed entra in una scena in corso nei panni del capitano Olivia Benson:

Anche il veterano di SVU, Ice-T, che interpreta il sergente Odafin “Fin” Tutuola, ha pubblicato un post sull’inizio delle riprese con una foto del suo personaggio di lunga data di Law & Order. Fin è apparso per la prima volta nella seconda stagione della serie poliziesca e da allora Ice-T fa parte del cast.

Cosa significa questo per la stagione 27 di SVU

 

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Mariska (@therealmariskahargitay)

Ci saranno alcuni cambiamenti

Il cast di Law & Order: SVU sarà leggermente diverso, poiché Aimé Donna Kelly è stata promossa a personaggio fisso. Kelly è apparsa spesso nella serie, debuttando nella stagione 22 nel ruolo del capitano Renee Curry. Ospite in 29 episodi nel corso di cinque stagioni, Curry ha assistito Benson in diversi casi importanti.

I membri del cast Octavio Pisano e Juliana Aidén Martinez hanno entrambi lasciato SVU.

Insieme a Michele Fazekas, che diventa la nuova showrunner della stagione 23, entrando nella storia come prima donna a ricoprire questa posizione nella serie SVU, Kelli Giddish tornerà a tempo pieno nei panni di Amanda Rollins. La beniamina dei fan torna nel cast principale dopo che la sua partenza, alcune stagioni fa, aveva causato polemiche. Anche se è apparsa occasionalmente, i fan hanno sentito la sua mancanza.

In che modo I Fantastici Quattro: Gli Inizi si inserisce nella Saga del Multiverso e in Avengers: Doomsday?

I Fantastici Quattro: Gli Inizi è una storia che fa parte del MCU ma che è in gran parte indipendente, ambientata su Terra-828. Separato dalla Sacra Linea Temporale, il film introduce la Prima Famiglia Marvel senza dover spiegare perché non fosse presente per combattere Thanos, ad esempio.

Sebbene Spider-Man: Brand New Day sia in arrivo la prossima estate, si prevede che sarà una storia ambientata in città, il che significa che questo reboot conduce direttamente agli eventi di Avengers: Doomsday, in arrivo a dicembre 2026.

Mister Fantastic, la Donna Invisibile, la Torcia Umana e La Cosa saranno al centro dell’attenzione in quel film, e ora proviamo a capire in quali modi I Fantastici Quattro: Gli Inizi si collega al più ampio MCU e, più specificamente, alla Saga del Multiverso e a come prepara il terreno per Avengers: Doomsday.

Il Ponte

Reed Richards in I Fantastici Quattro Gli Inizi
Reed Richards in I Fantastici Quattro Gli Inizi. Foto di Marvel Studios © 2025 20th Century Studios / © and ™ 2025 MARVEL

I Fantastici Quattro: Gli Inizi accenna all’interesse di Reed per le realtà parallele in almeno un paio di occasioni e introduce una delle sue più grandi invenzioni, “Il Ponte”. Sebbene in questo film venga utilizzato come sistema di teletrasporto, ci sono vaghe insinuazioni sul fatto che possa essere utilizzato per viaggiare tra i mondi, preparando il terreno per il ruolo cruciale del Ponte in Avengers: Doomsday.

Nei fumetti, Reed lo crea come mezzo per osservare mondi diversi e scoprire come avessero raggiunto la pace. Alla fine porta all’introduzione del Consiglio Interdimensionale di Reed e torna in Secret Wars come mezzo per tenere d’occhio le Incursioni. Resta da vedere se vedremo qualcosa di tutto ciò, ma scommettiamo che questo spiegherà come l’astronave della squadra viaggia verso Terra-616.

Il destino finale di Galactus

Galactus in I Fantastici Quattro Gli Inizi
Galactus in I Fantastici Quattro: Gli Inizi

Quando il piano di Mister Fantastic di spostare la Terra fallisce, manda Galactus ai confini dell’universo, guadagnando milioni di anni sulla Terra prima che il cattivo possa potenzialmente tornare a divorare il pianeta.

Silver Surfer è responsabile dell’allontanamento di Galactus attraverso il portale aperto dalla Prima Famiglia Marvel, il che significa che è bloccata proprio accanto a lui (e sebbene possa volare sulla sua tavola, le possibilità che Shalla-Bal si riunisca alla sua famiglia o alla Torcia Umana sembrano scarse).

Siamo grati ai Marvel Studios per non aver ucciso il Divoratore di Mondi, ma I Fantastici Quattro: Gli Inizi non lo presenta come una minaccia Multiversale, anche se potrebbe esserci qualche indizio nel fatto che Reed abbia menzionato che è precedente all’universo di Terra-828. Tuttavia, con Galactus ai confini dell’universo, è possibile per lui rompere la barriera tra le realtà e forse viaggiare in un’altra, come ha fatto Monica Rambeau in The Marvels?

Il Potere Cosmico

Franklin RichardsNei fumetti, Franklin Richards è un mutante dotato di poteri che gli derivano a sua volta da quelli dei suoi genitori, Reed e Sue, che invece li hanno ottenuti con un’alterazione cosmica. Le sue capacità sono divinatorie e può riscrivere e persino creare realtà. Da bambino su Terra-828, lo vediamo riportare in vita sua madre.

L’unico grande cambiamento apportato a Franklin in I Fantastici Quattro: Gli Inizi è il fatto che detiene specificamente il Potere Cosmico. Si tratta dell’energia cosmica illimitata utilizzata principalmente da Galactus e dai suoi Araldi, e questa Variante di Franklin è essenzialmente composta da quella sostanza.

Secondo Galactus, questo significa che il membro più giovane dei Fantastici Quattro è destinato a diventare il prossimo Divoratore di Mondi (nei fumetti, è similmente predetto che sarà il prossimo “Galactus” in una futura iterazione del Multiverso). Mentre ci avviciniamo ad Avengers: Doomsday, sembra ovvio che le abilità di Franklin saranno fondamentali, forse spiegando perché attirano l’attenzione di un certo Victor Von Doom…

Doctor Doom arriva al Baxter Building

doctor doom mcuNella scena a metà dei titoli di coda di I Fantastici Quattro: Gli Inizi, Sue va a prendere un libro per il figlio di 4 anni e al suo ritorno trova il Dottor Destino inginocchiato davanti a Franklin. Si è tolto la maschera e parla con il bambino, ma non possiamo avere idea di cosa gli stia dicendo.

Sta cercando di terrorizzare Franklin o di vedere se il bimbo può guarire il suo volto sfigurato? E questa Variante di Destino proviene da Terra-828 o da un’altra parte del Multiverso? Queste sono domande dovrebbero trovare risposta in Avengers: Doomsday.

Ci piacerebbe pensare che Destino abbia un passato con questa iterazione dei Fantastici Quattro, ma per quanto riguarda il coinvolgimento di Franklin, scommettiamo che Destino voglia usare – o rubare – il Potere Cosmico per poter “salvare” (e governare) il Multiverso. Questo mette i Fantastici Quattro in rotta di collisione con Destino nel prossimo film di Avengers, e rende la loro battaglia con lui davvero molto, molto personale…

Percy Jackson – Stagione 3: ufficialmente confermati due dei personaggi più iconici del libro

0

Al San Diego Comic-Con, Rick Riordan ha annunciato che Percy Jackson e i Dei dell’Olimpo ha ufficialmente scritturato due personaggi dei libri amati dai fan per la terza stagione, compensando così la loro assenza nella prima e nella seconda stagione. La serie TV Percy Jackson di Disney+ è stata un successo certificato per il sito di streaming, e finora è uscita solo una stagione. Fortunatamente per i fan, l’attesa per la prossima stagione non sarà molto lunga. La seconda stagione di Percy Jackson uscirà nel dicembre 2025 ed è già stata rinnovata per una terza stagione.

Sebbene le notizie su Percy Jackson si siano concentrate principalmente sulla seconda stagione, Rick Riordan ha condiviso un aggiornamento entusiasmante sulla terza stagione al San Diego Comic-Con. Screen Rant era presente al panel di Percy Jackson per portare ai fan le ultime e più importanti notizie. Ora possiamo rivelare che la serie TV Percy Jackson ha scritturato Levi Chrisopulos nel ruolo di Nico di Angelo e Olive Abercrombie in quello di Bianca di Angelo.

Nico sarà un personaggio fisso a partire dalla terza stagione di Percy Jackson, mentre Bianca sarà un personaggio ricorrente. Le riprese della terza stagione di Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo inizieranno presto.

Law & Order: SVU stagione 27 – conferma, cast, trama e tutto quello che sappiamo

Law & Order: Special Victims Unit continua a battere tutti i record televisivi mentre conclude la sua ventiseiesima stagione in onda, e la serie poliziesca tornerà per la ventisettesima stagione. Lanciata nel 1999 come spin-off della serie di grande successo Law & Order di Dick Wolf, SVU segue le vicende dei detective dell’Unità Vittime Speciali della polizia di New York, una divisione specializzata nelle indagini sui reati a sfondo sessuale in tutta la città. Riuscendo a sopravvivere alla serie madre Law & Order (cancellata nel 2010 ma poi ripresa), SVU continua a detenere il record di serie televisiva con copione più longeva della storia della televisione.

Presente nella serie sin dal suo esordio negli anni ’90, Olivia Benson, interpretata da Mariska Hargitay, è il cuore e l’anima di SVU, anche se la squadra di Benson è cambiata drasticamente nel corso degli anni. Nonostante questi cambiamenti, SVU continua a registrare un alto numero di spettatori e non mostra segni di rallentamento mentre si avvicina alla sua rivoluzionaria trentesima stagione. Sebbene SVU sia uno spin-off, è diventato una sorta di serie di punta dell’intero franchise, e la continua popolarità di Law & Order: SVU non solo garantisce la stagione 27, ma contribuisce anche a stimolare la produzione di ulteriori stagioni degli altri spin-off.

Ultime notizie su Law & Order: SVU – Stagione 27

Cambiamenti in arrivo per SVU

Oltre all’annuncio del rinnovo di Law & Order: SVU da parte della NBC, ci sono anche alcuni cambiamenti in arrivo per la serie. Due dei membri più recenti del cast (Juliana Martinez e Octavio Pisano) lasciano la serie, mentre un volto familiare (Kelli Giddish) torna a tempo pieno, il che causerà un leggero cambiamento nella dinamica del cast. Ci sono anche dei cambiamenti dietro le quinte.

SVU avrà un nuovo showrunner per la stagione 26. Michele Fazekas sostituisce David Graziano, che è stato lo showrunner nelle ultime tre stagioni. Fazekas non è nuova alla serie. Ha scritto e prodotto le prime stagioni dello show, il che potrebbe significare un ritorno allo stile dei primi tempi della serie. Fazekas è anche la prima donna showrunner nei 26 anni di storia dello show.

Law & Order: SVU – Stagione 27 è stata confermata

SVU fa parte del palinsesto autunnale 2025 della NBC

Law & Order: SVU è su un terreno solido, ma questo non significa che l’intero franchise sia così sicuro

La NBC ha rinnovato SVU per la stagione 27, annunciando il rinnovo solo una settimana prima del finale della stagione 26. Anche la serie originale Law & Order è stata rinnovata dal network. Fortunatamente per i fan della longeva serie poliziesca, è quasi impossibile che la NBC decida di cancellare così all’improvviso uno dei suoi fiori all’occhiello. È probabile che il network faccia un annuncio in anticipo per consentire ai fan e alla serie nel suo complesso di chiudere in bellezza.

Law & Order: SVU è su un terreno solido, ma questo non significa che l’intero franchise sia così sicuro. Mentre l’originale Law & Order è abbastanza stabile da guadagnarsi un’altra stagione, Law & Order: Organized Crime è tutt’altro che garantito. Lo spin-off incentrato su Stabler è stato trasformato in un’esclusiva Peacock per la sua quinta stagione. Anche se questo probabilmente non avrà alcun effetto su SVU, il vacillare di Organized Crime dimostra che il franchise Law & Order è potenzialmente vulnerabile.

Law & Order e Law & Order: SVU andranno in onda il giovedì sera sulla NBC all’inizio della stagione televisiva 2025.

La stagione 26 di Law & Order: SVU ha debuttato il 3 ottobre 2024 e si è conclusa il 15 maggio 2025.

Dettagli sul cast della stagione 27 di Law & Order: SVU

Benson e la sua squadra torneranno per la stagione 27

Sebbene i cambiamenti nel cast siano un fenomeno quasi costante nella lunga storia di Law & Order: SVU, il cast della stagione 27 rimarrà per lo più invariato. Mariska Hargitay tornerà nei panni del capitano Olivia Benson, ruolo che interpreta sin dall’inizio della serie nel 1999. Ad affiancare Hargitay ci sarà il co-protagonista di lunga data Ice-T nel ruolo del sergente “Fin” Tutuola, insieme a Peter Scanavino nel ruolo dell’assistente procuratore distrettuale Dominick Carisi, Jr. È previsto anche il ritorno di Kevin Kane nel ruolo del detective Terry Bruno.

Ci sono però due importanti abbandoni nel cast della stagione 27 di SVU. Il detective junior Joe Velasco (interpretato da Octavio Pisano) non tornerà dopo la stagione 26 e l’ultima arrivata nel team di Benson, interpretata da Juliana Aidén Martinez, non riprenderà il ruolo della detective junior Kate Silva.

In precedenza, un punto interrogativo era il ritorno di Kelli Giddish nel ruolo del sergente Amanda Rollins. Giddish era stata lasciata andare dalla serie nella stagione 24, ma l’attrice ha continuato a tornare grazie al legame del suo personaggio con la squadra. Giddish è stata promossa a guest star ricorrente per la stagione 26, ma è stata rinominata personaggio fisso per la stagione 27.

Law & Order: SVU  ha fatto buon uso del suo universo condiviso in passato, consentendo alla serie di incrociarsi con altri show sotto l’egida delle creazioni di Dick Wolf. Ciò significa che la stagione 27 potrebbe anche vedere la comparsa di personaggi provenienti dall’universo di Chicago o da altre serie di Law & Order. La stagione 26 ha visto un crossover con la serie principale, e Chris Meloni, protagonista di Organized Crime, e Mariska Hargitay sono entrambi apparsi nei crossover grazie al rapporto tra i loro personaggi. I fan possono aspettarsi altre sorprese di questo tipo nella prossima stagione.

Dettagli della trama di Law & Order: SVU – Stagione 27

Altri casi da risolvere per la squadra SVU

Non ci saranno troppe sorprese nella trama della stagione 27 di Law & Order: SVU, dato che la serie è stata straordinariamente coerente nei suoi quasi 30 anni di vita. Come nella maggior parte delle migliori serie procedurali in TV, ogni episodio di SVU è una storia a sé stante che coinvolge un caso che la squadra deve risolvere prima della conclusione della puntata settimanale. A volte SVU affronta casi tratti dai titoli dei giornali, mentre altri sono totalmente inventati.

Quello che sappiamo della stagione 27 di SVU è che Benson avrà almeno un posto libero nella sua squadra. Con l’addio di Velasco (che ha ricevuto una promozione nel finale della stagione 26), Rollins potrebbe tornare a far parte della squadra SVU se la serie non la manterrà nell’Unità di Intelligence all’inizio della stagione. Anche se Silva non è stato eliminato nel finale della stagione 26, l’attore non tornerà nella stagione 27, quindi potrebbe esserci un altro posto libero nella squadra per un nuovo personaggio.

È anche possibile che il caso del finale della stagione 26, un serial killer che prendeva di mira i terapeuti, possa tornare nella stagione 27. Il finale si è concluso con la notizia che la confessione ottenuta da Benson e dalla sua squadra potrebbe non essere riconosciuta in tribunale, lasciando spazio alla serie per approfondire ulteriormente il caso in futuro. Questo potrebbe fornire alla serie un arco narrativo più breve da seguire sulle procedure nei casi seriali nella stagione 27 di Law & Order: SVU, dato che la serie non ha esitato a rivisitare casi precedenti anche a distanza di anni.

È impossibile prevedere esattamente cosa accadrà nella stagione 27 di Law & Order: SVU anche se i fan sanno che la maggior parte dei loro personaggi preferiti tornerà.

Disobedience: la storia vera dietro il film

Disobedience: la storia vera dietro il film

Il regista Sebastián Lelio, vincitore dell’Oscar per Una donna fantastica, nel 2017 ha realizzato Disobedience (qui la recensione), film che approfondisce ancora una volta tematiche LGBTQ+. In esso si racconta la potente storia di Ronit (Rachel Weisz), una donna ebrea ortodossa che torna nella comunità che l’ha emarginata dopo la morte del padre. Questo le dà l’opportunità di ricongiungersi con Esti (Rachel McAdams), un’amica d’infanzia di cui era innamorata. Dopo aver scoperto che Esti ha però accettato un matrimonio eterosessuale per rimanere nella comunità, Ronit la incoraggia a riaccendere la loro storia d’amore e ad essere fedele a se stessa, nonostante le conseguenze che ne derivano.

La storia vera dietro il film

La rappresentazione di ciò che devono affrontare le persone queer ebraiche ortodosse può sembrare molto realistica, ma partiamo subito con il dire che Disobedience non è basato su una storia vera, ma più di qualcosa di reale c’è. Il film è infatti un adattamento dell’omonimo romanzo d’esordio di Naomi Alderman e si ispira alle esperienze personali dell’autrice, cresciuta in una comunità ebraica ortodossa inglese. In un profilo pubblicato dal Guardian, Alderman ha spiegato che trasferirsi poi a New York le ha permesso di incontrare persone gay e lesbiche ortodosse, offrendole una nuova prospettiva. Ha osservato che condividevano “storie terribili: rabbini che dicevano che se non ti sposavi e non avevi figli stavi completando l’opera di Hitler”.

Alderman ha poi approfondito le sue ispirazioni per Disobedience in un’intervista al quotidiano Haaretz, dove ha affermato che il romanzo non è basato sulle sue esperienze personali, ma presenta un aspetto molto straziante della vita delle persone LGBTQ all’interno della comunità ebraica ortodossa. “Certamente il libro parla di luoghi in cui sono stata nella mia vita, quindi ho vissuto nella comunità ortodossa di Hendon, ho lavorato a Manhattan. Ma gli eventi del libro non hanno avuto luogo nella mia vita, i miei genitori sono ancora vivi, mio padre non è un rabbino e temo di non aver mai avuto una relazione con una donna sposata”, ha detto Alderman.

Disobedience
Rachel Weisz, Alessandro Nivola e Rachel McAdams in Disobedience

L’autrice ha anche sottolineato che nella comunità ortodossa può essere molto più difficile per le coppie gay che per quelle lesbiche. “L’ortodossia non ha molto da dire sulle relazioni femminili. In un certo senso questo rende le cose più facili, perché il lesbismo non è considerato una trasgressione grave come l’omosessualità maschile. Penso che sarebbe stato un libro diverso se avessi scritto di due uomini invece che di due donne”, ha detto Alderman a Haaretz. Alderman ha poi spiegato che ha trovato la popolazione ebraica ortodossa di New York City molto più schietta rispetto alla sua controparte britannica.

Gli ebrei ortodossi di New York non la pensano allo stesso modo degli ebrei ortodossi britannici riguardo alla necessità di mantenere il silenzio assoluto. Non hanno paura di interagire con il resto del mondo”, ha affermato in un’intervista con The Bookseller. La differenza nelle ideologie delle comunità di New York e Hendon ha dunque costituito lo spunto per la trama del romanzo. Nel libro, questi diversi processi mentali sono rappresentati attraverso le difficoltà di Ronit, che condivide alcune somiglianze con l’autrice.

Un dettaglio morto particolare presente nel film e che ribadisce la sua autenticità è quello dell’atto di Esti di togliersi la parrucca. Nella comunità ebraica ortodossa, le donne sposate indossano tradizionalmente la parrucca. Questa pratica non ha però origine biblica. «[La Mishnah in Ketuboth (7:6)] discute i comportamenti che costituiscono motivo di divorzio, come “apparire in pubblico con i capelli sciolti, tessere al mercato e parlare con qualsiasi uomo” e definisce queste violazioni Dat Yehudit, che significa regola ebraica, in contrapposizione a Dat Moshe, regola mosaica», si legge.

Quando Esti si toglie la parrucca, lo fa dunque in modo radicale per rifiutare il suo matrimonio. Se la toglie mentre bacia Ronit in privato, simboleggiando una ribellione contro la tradizione. Tuttavia, la indossa sempre quando è in pubblico con suo marito, mantenendo segreto quell’altro lato di sé. Questo diventa parte di una discussione più ampia su come alle persone queer non siano concesse le stesse opportunità di matrimonio e rispetto all’interno di certe comunità, costringendole a scegliere tra rivelare chi sono veramente e perdere tutto, o nascondere parti di sé per mantenere il proprio posto all’interno delle famiglie e delle comunità.

Alessandro Nivola e Rachel McAdams in Disobedience
Alessandro Nivola e Rachel McAdams in Disobedience

 

Nonostante Disobedience sia una storia di finzione, Alderman ha dunque attinto in ogni caso dalle sue esperienze personali per creare almeno la premessa di base e l’arco tematico del romanzo. Ha così dato voce alla comunità LGBTQ+ e alle sue esperienze con la religione e la società. Parlando del suo romanzo, Alderman ha detto che Disobediencesvela i segreti della comunità ortodossa di Londra e rivela il mondo affascinante di una cultura minoritaria che, sebbene secolare, è rimasta intatta e nascosta fino ad ora”. Ha aggiunto: “Temo che le persone della mia comunità possano rimanere sconvolte. Allo stesso tempo, penso che sia un velo che deve essere sollevato“.

In un’intervista, il regista Sebastián Lelio ha poi rivelato di essere stato contattato dall’attrice premio Oscar Rachel Weisz, che nel film interpreta Ronit, che aveva acquistato i diritti del romanzo di Naomi Alderman dopo averlo letto ed esserne rimasta folgorata. Dopo aver appreso della storia scritta dalla Alderman, Lelio si è dimostrato subito attratto dall’idea di realizzare un adattamento cinematografico su questi tre personaggi principali, perennemente confusi, che si ritrovano a lottare contro le verità fisse ed eterne di una società ortodossa. Il risultato è uno dei film più belli del 2017.

Oblivion 2: un sequel del film con Tom Cruise si farà?

Oblivion 2: un sequel del film con Tom Cruise si farà?

Oblivion (qui la recensione) è uno dei pochi film di fantascienza con Tom Cruise, ma è anche uno dei pochi film dell’attore che non ha avuto successo al botteghino, lasciando la possibilità di un Oblivion 2 in una zona grigia. Il film di fantascienza del 2013 segue Jack Harper (Cruise), che vaga per una Terra post-apocalittica dopo un’invasione aliena, presentando anche un mistero che non si esaurisce del tutto con la conclusione del film. Questo lasciava dunque le porte aperte per un sequel, ma i motivi per cui questo non è ancora stato realizzato sono diversi.

Innanzitutto, il film non ha ottenuto un grande successo di critica, con un punteggio del 53% su Rotten Tomatoes, e ha incassato solo 288 milioni di dollari in tutto il mondo. Considerando il budget di 120 milioni di dollari, che non include i costi di marketing e la percentuale dei profitti dei cinema, Oblivion era probabilmente ancora in rosso quando ha lasciato le sale. Ma andiamo con questo approfondimento a ragionare sul perché un sequel di questo film sarebbe più che gradito.

LEGGI ANCHE: Oblivion: 10 cose che non sai sul film

Tom Cruise e Morgan Freeman in Oblivion (2013)
Tom Cruise e Morgan Freeman in Oblivion. Foto di © 2013 – Universal Pictures

La trama di Oblivion

La vicenda è ambientata in un distopico 2077. La Terra, distrutta dalle radiazioni delle meteoriti e dall’invasione aliena che ha scatenato una guerra nucleare, è stata abbandonata poiché resa inospitale dalle radiazioni. Jack Harper (Tom Cruise) e Victoria Olsen (Andrea Riseborough) sono incaricati di assicurare il corretto funzionamento delle idro-trivelle terresti e dei tecnologici droni, programmati per uccidere gli ultimi alieni Scavengers ancora in vita. Chiusi in un’alta torre per prevenire la contaminazione, i due seguono le direttive di Sally, capo della colonia spaziale Tet che sta conducendo gli ultimi esseri umani in vita sul pianeta Titano.

Mancano due settimane all’evacuazione totale della Terra e, mentre Jack è tormentato da flashback sull’invasione e dalla speranza di dimostrare che il pianeta può ancora essere salvato, Victoria desidera concludere la missione per recarsi nella nuova colonia. Incuriosito dall’aggressività degli Scavengers superstiti, Jack si reca in missione con il suo veicolo ed è salvato miracolosamente da un drone, dopo essere caduto in un’imboscata nemica. Jack continua ad avere strane visioni di una misteriosa donna e decide di recarsi sul luogo d’atterraggio di un oggetto volante non identificato. Giunto sul luogo dell’impatto, trova delle capsule d’ibernazione, contenenti l’equipaggio della nave spaziale Odyssey.

Improvvisamente, tuttavia, i droni si ribellano ai comandi e iniziano ad attaccare gli umani. Jack riesce però a salvare Julia Rusakova (Olga Kurylenko), che assomiglia terribilmente alla donna delle sue visioni. Sebbene Victoria cerchi di persuadere il suo collega, Jack decide di ospitare Julia e di indagare sull’accaduto. Mentre i due si recano presso la navicella per scoprire il contenuto della scatola nera, un gruppo di Scavengers li cattura e li porta nel loro covo segreto. Qui, i due umani faranno una scoperta agghiacciante sul disastro che determinò la fine del pianeta Terra.

Tom Cruise e Olga Kurylenko in Oblivion. Foto di © 2013 – Universal Pictures

LEGGI ANCHE: Oblivion: la spiegazione del finale del film con Tom Cruise

Quello che sappiamo sullo stato del sequel

Dato che Oblivion è basato su un romanzo grafico inedito con lo stesso nome, è probabile che ci sia molto altro materiale nell’archivio della Universal che lo studio potrebbe adattare per continuare la serie. Si vociferava addirittura che la Universal stesse prendendo in considerazione non un sequel, ma un prequel. Purtroppo, queste voci non hanno mai trovato conferma e lo studio non ha mai commentato formalmente la possibilità. Dato che sono passati dodici anni dal film originale e che in questo lasso di tempo non è diventato un cult, è improbabile che lo studio dia il via libera ad un Oblivion 2, anche se lo stesso Cruise fosse interessato a tornare nel franchise.

Perché un Oblivion 2 avrebbe senso

Il film aveva diversi però elementi fantastici che erano completamente unici e diversi dagli altri film di fantascienza post-apocalittici dello stesso genere, come i design ispirati ai film di fantascienza degli anni ’70 e agli elicotteri degli anni ’40. La nave a bolla di Jack sembra identica all’iconico elicottero del 1946, il Bell 47. Considerando il suo approccio visivo originale al genere, il film meriterebbe assolutamente un sequel. Ma ciò che rende perfetto il potenziale di Oblivion 2 è che riunirebbe Cruise e Kosinski, che sono diventati una sorta di duo dinamico. Kosinski è cresciuto molto come regista dal 2013, e questo è stato dimostrato da Top Gun: Maverick e dal recente F1 – Il film.

Kosinski ha girato 800 ore di riprese per Top Gun: Maverick e la maggior parte di ciò che si vede sullo schermo è totalmente pratico. Kosinski potrebbe applicare questo approccio a Oblivion 2, poiché senza dubbio conterrebbe anche molte riprese di volo e il design dell’aereo potrebbe essere semplicemente modificato digitalmente. Kosinski ha dunque dimostrato con i suoi recenti blockbuster di essere ora in grado di realizzare un film su scala ancora più epica. Con la sceneggiatura giusta, Oblivion 2 potrebbe avere un successo simile a quello di questi altri due film. Ad oggi, tuttavia, continuano a non esserci conversazioni in merito.

La notte del 12: la storia vera dietro il film

La notte del 12: la storia vera dietro il film

La notte del 12 (qui la recensione) è un thriller drammatico del 2022 diretto da Dominik Moll, noto per la sua attenzione al dettaglio psicologico nei precedenti titoli Harry, un amico che vi vuole davvero bene e Due volte lei. Il film si ambienta in un contesto perfettamente contemporaneo con toni rigorosamente realistici, mettendo al centro un’indagine su un femminicidio che scuote una comunità di provincia circondata dalle montagne della Savoia. Emblematico del genere poliziesco francesce moderno, il racconto segue i passi di un gruppo della polizia giudiziaria di Grenoble alle prese con un delitto atroce: una giovane donna bruciata viva, il cui assassino resta impunito.

Dietro la sceneggiatura, firmata da Moll insieme al collaboratore Gilles Marchand, c’è l’adattamento dell’inchiesta documentaristica 18.3 – Une année à la PJ scritta dalla giornalista Pauline Guéna, che ha passato un anno al fianco della PJ di Versailles osservando casi reali. L’idea drammaturgica centrale – che ogni investigatore segua un “crimine che lo ossessiona” – nasce proprio da una frase in apertura del libro ed è diventata il punto di partenza dell’indagine personale del protagonista Yohan. Grazie a una regia sobria e un montaggio misurato, Moll restituisce così il lavoro di polizia con rigore, evitando sensazionalismi e privilegiando l’atmosfera opprimente degli uffici e dei paesaggi alpini.

Il film ha riscosso grandi consensi ai festival e in sala: presentato a Cannes nella sezione Premières nel maggio 2022, ha ottenuto poi dieci candidature ai César 2023, vincendone sei, tra cui miglior film, miglior regista per Moll, miglior adattamento e premi agli attori Bastien Bouillon e Bouli Lanners. Ha trionfato anche ai Premi Lumière come miglior film e miglior sceneggiatura. Questo successo sottolinea la capacità della pellicola di miscelare tensione narrativa, empatia e riflessione sociale. Nel resto dell’articolo approfondiremo però il legame con la storia vera che ha ispirato il film, esplorando il caso reale da cui è tratta e le eventuali differenze narrative rispetto ai fatti documentati.

Bouli Lanners e Bastien Bouillon in La notte del 12
Bouli Lanners e Bastien Bouillon in La notte del 12

La trama di La notte del 12

Il film ruota attorno a un caso di omicidio, quello di Clara, di cui si occupa l’investigatore Yohan, di recente giunto a Grenoble come capo della polizia giudiziaria. Nonostante le accurate indagini e gli estenuanti interrogatori, l’uomo non riesce a risolvere il caso e a trovare l’assassino. È così che l’omicidio di Clara diventa una vera e propria ossessione per lui, intenzionato a capire a tutti i costi chi sia l’assassino della giovane e chiudere il caso. Insieme al collega Marceau, l’investigatore individua diversi sospettati, per lo più conoscenti della ragazza, ma le ricerche porteranno a galla anche molti dei segreti di quello che appare al di fuori come un paesino tranquillo.

La storia vera a cui si ispira il film

Come anticipato, il film La notte del 12 trae origine dal libro-inchiesta della giornalista Pauline Guéna, in cui l’autrice racconta le dinamiche interne della polizia giudiziaria di Versailles durante un intero anno di lavoro. Moll ha dichiarato di essere stato colpito proprio dalla frase in quarta di copertina: “ogni investigatore ha un crimine che lo ossessiona”, e ha scelto di mettere al centro del film questa ossessione, concentrandosi sul caso dell’omicidio di una giovane donna bruciata viva la notte del 12 ottobre 2016, nel dipartimento della Savoia. La decisione di focalizzarsi sui retroscena psicologici degli inquirenti e sul contesto quotidiano delle indagini nasce da un approccio che privilegia il realismo sul sensazionalismo.

Il caso reale da cui il film prende spunto riguarda l’omicidio di una ventunenne, bruciata viva per strada, un delitto tremendamente efferato le cui dinamiche restano in gran parte insolute. Sebbene non ci siano conferme ufficiali da parte degli sceneggiatori, diversi indizi fanno pensare che il film possa ispirarsi al caso di Maud Maréchal, uccisa a Lagny-sur-Marne nella notte tra il 12 e il 13 agosto 2013. Quella sera, Maud partecipava a una festa organizzata da una vicina di casa, evento a cui era presente anche suo fratello. Secondo quanto riferito da lui agli investigatori, la ragazza ha lasciato il luogo per ultima verso le 2:30 del mattino, senza mostrare segni di inquietudine.

Un’ora dopo, intorno alle 3:30, una pattuglia ha scoperto il suo corpo parzialmente bruciato in mezzo alla strada, a poca distanza dalla sua abitazione. Gran parte dei residenti ha dichiarato di non aver notato nulla di sospetto; soltanto una persona ha raccontato di aver udito delle urla nella notte. L’autopsia ha rivelato che la causa della morte è stata l’esposizione alle fiamme, senza rilevare tracce di violenze fisiche o abusi sessuali. Le indagini iniziali non però hanno portato alla luce elementi rilevanti nella vita privata della giovane, se non un dettaglio significativo: circa un anno prima, Maud aveva sporto denuncia contro ignoti presso la questura di Lagny-sur-Marne, dopo aver ricevuto numerose telefonate moleste, ma la cosa non portò a nulla di concreto.

Bouli Lanners in La notte del 12
Bouli Lanners in La notte del 12

Come accade anche nel film La notte del 12, anche l’omicidio nella realtà non è dunque mai stato chiarito e resta a oggi irrisolto. La sceneggiatura scelta da Moll e Gilles Marchand conserva ad ogni modo la struttura di un’autentica indagine: interrogatori prolungati, sospetti ricorrenti, ipotesi che si rivelano infruttuose. Il senso di frustrazione e impotenza che avvolge gli investigatori è proprio l’identikit di un crimine “ossessionante” che non permette né conclusioni facili né epiloghi consolatori. Le accurate testimonianze presenti nel libro di Guéna sono dunque state rielaborate nel film senza tentare di ricostruire fedelmente i fatti, ma restituendo l’atmosfera opprimente di un’indagine realistica.

Moll ha poi raccontato di essersi recato personalmente nella sede della polizia giudiziaria di Grenoble, confermando di aver voluto cogliere la “quotidianità poliziesca”: quella fatta di lunghi rapporti, interrogazioni, attese e momenti di stallo che contrastano con l’approccio eroico del genere poliziesco tradizionale. L’inchiesta si trasforma così nell’occasione di riflettere sul rapporto tra uomini e donne, su un contesto maschile tradizionale che spesso tende a colpevolizzare o a invisibilizzare la vittima femminile.

Infine, il film fa chiaro riferimento a un dato statistico reale evocato all’inizio: circa il 20% degli omicidi in Francia rimane irrisolto. La conclusione del film – che non consegna un colpevole – non è dunque un artificio, ma una scelta coerente con l’obiettivo di Moll di raccontare un’indagine reale e complessa, priva di finali semplicistici o facili soddisfazioni narrative. Con questo approccio, La notte del 12 diventa più di un thriller poliziesco: è un viaggio nell’inquietudine della verità e della giustizia, che chiede allo spettatore non una risposta, ma uno sguardo critico su cosa significhi cercare giustizia anche quando tutto sembra perduto.

Hulk Hogan: morto a 71 anni l’attore e icona del Wrestling

0
Hulk Hogan: morto a 71 anni l’attore e icona del Wrestling

Hulk Hogan, che è stato il catalizzatore principale del lancio del wrestling professionistico dalla terza corda alla stratosfera della cultura pop quando si è unito alla World Wrestling Federation diventandone forse la sua più grande star, è morto giovedì a Clearwater, in Florida. Aveva 71 anni.

La WWE ha confermato la sua morte ma non ne ha rivelato la causa. TMZ, che ha riportato per primo la notizia, ha affermato che Hulk Hogan (al secolo Terry Bollea) ha avuto un arresto cardiaco nella sua casa.

La notizia arriva tre giorni dopo che Fox Nation si è aggiudicata i diritti per trasmettere Real American Freestyle, la lega di wrestling fondata da Hogan, Eric Bischoff e Chad Bronstein.

Come riportato da Cinefilos.it, di ottobre 2023 è la notizia che Netflix ha perso i diritti per realizzare un biopic su Hulk Hogan, che sarebbe dovuto essere interpretato da Chris Hemsworth. Chissà se, ora che l’icona è divenuta leggenda per l’eternità, l’interesse intorno al progetto non si risollevi.

Dimmelo Sottovoce: il trailer del nuovo film Original spagnolo di Prime Video

0

Prime Video ha svelato il teaser trailer ufficiale di Dimmelo Sottovoce, il nuovo film Original spagnolo in prossima uscita dalla scrittrice best-seller del New York Times Mercedes Ron, dopo l’incredibile successo dell’adattamento della sua trilogia Culpable. Basato sul primo romanzo della serie Tell Me della Ron (Tell Me Softly. Dimmelo sottovoce, Tell Me in Secret, Tell Me with Kisses), il film è interpretato da Alicia Falcó (In the Company of Women), Fernando Lindez (Élite) e Diego Vidales (Nudes) rispettivamente nei ruoli di Kami, Thiago e Taylor.

Il cast è completato da Celia Freijeiro (Regina Rossa) nel ruolo di Chiara, Patricia Vico (Operación Marea Negra) nei panni di Anne, Andrés Velencoso (Ritorno a Las Sabinas), che interpreta Tino, Eve Ryan (È colpa mia) è Cata e Fernando Nagore nel ruolo di Jules.

La trama di Dimmelo Sottovoce

Kamila Hamilton aveva tutto sotto controllo… o almeno così credeva: non era nei suoi piani che i fratelli Di Bianco tornassero e le sconvolgessero di nuovo la vita. Sette anni prima, il suo primo bacio con Thiago e la protezione incondizionata che le offriva Taylor avevano segnato la sua vita per sempre. Ora, il loro ritorno minaccia di mandare in frantumi la facciata che Kami ha costruito con cura. Non è più la ragazza innocente che conoscevano: da quando se ne sono andati, sembra che nessuno possa entrare davvero in contatto con lei. Nessuno tranne loro. Riuscirà Kami a resistere alla presenza di Thiago? Cosa succederà quando Taylor inizierà a guardarla in modo diverso? Andrà tutto di nuovo distrutto in mille pezzi?

Dimmelo Sottovoce è prodotto da Vaca Films (Fatum, Sky High – Scuola di superpoteri), con i producer Borja Pena (Cella 211, The Courier) ed Emma Lustres (Retribution, Infiesto), diretto da Denis Rovira (Punto Nemo) e scritto da Jaime Vaca (Élite).

Dimmelo Sottovoce rappresenta la continuazione della collaborazione tra Prime Video e Mercedes Ron, dopo il successo della trilogia Culpable. È colpa nostra, il capitolo finale di Culpable, debutterà ad ottobre, seguito da Dimmelo Sottovoce a dicembre. Inoltre, di recente sono terminate le riprese degli adattamenti di Marfil ed Ébano, che saranno presto disponibili su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo, inclusi nell’abbonamento Prime.

Chris Hemsworth interpreterà il secondo personaggio più importante in Avengers: Doomsday

0

Chris Hemsworth riprenderà il ruolo di Thor in Avengers: Doomsday, e l’attore ha recentemente condiviso un video intitolato “Thank You! The Legacy of Thor“, alimentando le speculazioni sul fatto che potrebbe essere pronto ad appendere il martello al chiodo dopo il prossimo grande evento dell’MCU.

Il video, che in realtà risale a diversi anni fa, presenta clip, filmati del dietro le quinte e interviste risalenti al periodo in cui Hemsworth ha interpretato il Dio del Tuono nell’MCU, e include scene tratte dai quattro film di Thor, oltre ad Avengers, Avengers: Age of Ultron, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame.

Interpretare Thor è stato uno dei più grandi onori della mia vita“, ha scritto Hemsworth. “Negli ultimi 15 anni ho impugnato Mjolnir e poi Stormbreaker come Dio del Tuono, ma ciò che lo ha reso davvero speciale… è stato condividerlo con tutti voi. La vostra passione, il vostro sostegno e il vostro amore per questo personaggio hanno significato tutto per me. Grazie per aver reso indimenticabile il mio viaggio nell’Universo Cinematografico Marvel… Prossimo, Doomsday!

Sembra proprio che stia salutando il personaggio, ma se Avengers: Doomsday dovesse essere l’ultima battaglia di Thor, il Potente Vendicatore potrebbe prepararsi a una fine col botto.

Secondo Matt Belloni, scrittore di Puck News e conduttore di The Ringer, Thor ha un “ruolo importante” in Doomsday, e Hemsworth è in realtà considerato il secondo protagonista del nutrito cast. Chi è il primo? Abbiamo sentito dire che diversi attori/personaggi saranno al centro dell’attenzione, ma non sorprendetevi se il Dottor Destino di Robert Downey Jr. finirà per essere il fulcro.

Chris Hemsworth ha già suggerito che potrebbe essere giunto il momento di eliminare il personaggio. “Sento che probabilmente dovremmo chiudere il libro se dovessi farlo di nuovo, capisci cosa intendo? Sento che lo giustifica. Penso che probabilmente sarebbe il finale, ma non si basa su nulla di ciò che qualcuno mi ha detto o su alcun tipo di piano. C’è questa nascita di un eroe, il viaggio di un eroe, poi la morte di un eroe, e non so… sono a quel punto? Chi lo sa?”

Un uomo che ritiene che Hemsworth abbia ancora molto da offrire all’MCU è Kevin Feige, che ha affermato di credere che l’attore sia ancora “nel fiore degli anni” in una recente intervista, il che potrebbe indicare che maneggerà Mjölnir per gli anni a venire. Abbiamo anche sentito che un quinto film di Thor è in lavorazione, ma nulla è stato confermato.

Cosa sappiamo di Avengers: Doomsday

Avengers: Doomsday e Avengers: Secret Wars arriveranno in sala rispettivamente il 18 dicembre 2026, e il 17 dicembre 2027. Entrambi i film saranno diretti da Joe e Anthony Russo, che tornano anche nel MCU dopo aver diretto Captain America: The Winter Soldier, Captain America: Civil War, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame.

Sono confermati nel cast del film (per ora): Paul Rudd / Ant-Man, Simu Liu / Shang-Chi, Tom Hiddleston / Loki, Lewis Pullman / Bob-Sentry, Florence Pugh / Yelena, Danny Ramirez / Falcon, Ian McKellen / Magneto, Sebastian Stan / Bucky, Winston Duke / M’Baku, Chris Hemsworth / Thor, Kelsey Grammer / Beast, James Marsden / Cyclops, Channing Tatum / Gambit, Wyatt Russell / U.S. Agent, Vanessa Kirby / Sue Storm, Rebecca Romijn / Mystique, Patrick Stewart / Professor X, Alan Cumming / Nightcrawler, Letitia Wright / Black Panther, Tenoch Huerta Mejia / Namor, Pedro Pascal / Reed Richards, Hannah John-Kamen / Ghost, Joseph Quinn / Johnny Storm, David Harbour / Red Guardian, Robert Downey Jr. / Doctor Doom, Ebon Moss-Bachrach / La Cosa, Anthony Mackie / Captain America.

Pedro Pascal: 10 cose che forse non sai sull’attore

Pedro Pascal: 10 cose che forse non sai sull’attore

Noto inizialmente in televisione per alcuni ruoli di rilievo, l’attore cileno Pedro Pascal ha saputo costruire nel tempo una carriera solida e versatile, diventando uno degli interpreti più apprezzati della sua generazione. Dopo aver attirato l’attenzione del pubblico con personaggi iconici in serie di successo come Il Trono di Spade, Narcos e The Mandalorian, Pascal ha dimostrato una notevole capacità di adattarsi a ruoli complessi e differenti tra loro. Il suo carisma, unito a un’intensa presenza scenica e a un’interpretazione sempre misurata, lo ha portato a distinguersi anche nel panorama cinematografico, spaziando con disinvoltura tra action, dramma, fantascienza e cinecomic.

Ecco 10 cose che non sai di Pedro Pascal.

I film e i programmi TV di Pedro Pascal

1. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore debutta al cinema nel 2016 con il film The Great Wall, con protagonista Matt Damon. Successivamente recita in Kingsman – Il cerchio d’oro (2017), The Equalizer 2 – Senza perdono (2018), Se la strada potesse parlare (2018), Triple Frontier (2019) e Wonder Woman 1984 (2020). Da questo momento la sua attività per il cinema si intensifica, portandolo ad essere tra i protagonisti dei film We Can Be Heroes (2020), Il talento di Mr. C (2022), Nella bolla (2022), Drive-Away Dolls (2024), The Uninvited (2024), Il gladiatore II (2024), Freaky Tales (2024), I Fantastici Quattro: Gli inizi (2025), Material Love (2025) ed Eddington (2025).

2. È celebre per i suoi ruoli televisivi. Pascal esordisce in televisione recitando in alcuni episodi delle serie Buffy l’ammazzavampiri (1999), Law & Order (2008), The Good Wife (2009-2011), Fuori dal ring (2011), Brothers & Sisters – Segreti di famiglia (2011), Homeland – Caccia alla spia (2012) e Red Widow (2013). Ottiene ruoli di maggior rilievo nelle serie Graceland (2013-2014) e The Mentalist (2014). Sempre nel 2014 raggiunge la notorietà interpretando il ruolo del principe Oberyn Martell nella serie Il Trono di Spade, mentre dal 2015 al 2017 ha interpretato l’ispettore Peña nella serie Netflix Narcos. Dal 2019 è poi protagonista della serie The Mandalorian. Tra il 2023 e il 2025 interpreta invece Joel in The Last of Us.

The Last of Us - stagione 2 Pedro Pascal
Pedro Pascal in The Last of Us, Credit: © HBO

 

Pedro Pascal in Il Trono di Spade

3. Si è sottoposto ad un lungo allenamento. Per interpretare Oberyn Martell, soprannominato la Vipera Rossa di Dorne, esperto guerriero agile e letale, Pascal ha dovuto apprendere il Wushu, una spettacolare arte marziale cinese che richiede forza, equilibrio e precisione nei movimenti. L’attore ha raccontato di essersi esercitato per diverse ore al giorno sotto la guida di un maestro professionista, per riuscire a padroneggiare lo stile di combattimento elegante e coreografico che caratterizza il suo personaggio. Questo impegno ha contribuito a rendere la sua memorabile battaglia contro la Montagna una delle scene più iconiche e drammatiche della serie.

 

Pedro Pascal in The Mandalorian

4. Non è sempre lui dentro l’armatura. L’attore, protagonista della serie basata sull’universo di Star Wars, The Mandalorian, ha affermato di non aver sempre indossato l’armatura del cacciatore di taglie. Per diverse scene sono state infatti utilizzate delle controfigure, permettendo così a Pascal di prendere parte ad altri impegni recitativi. Per la terza stagione, invece, l’attore ha svolto unicamente un lavoro vocale, in quanto non ha mai avuto la possibilità di recitare fisicamente sul set della serie. Riprenderà per il ruolo, a tutti gli effetti, per The Mandalorian & Grogu.

Pedro Pascal in Wonder Woman 1984

5. Si è basato su precise personalità per la sua interpretazione. In Wonder Woman 1984, Pascal interpreta Maxwell Lord, un ambizioso uomo d’affari disposto a tutto per ottenere potere. Una curiosità sulla sua interpretazione è che Pascal si è ispirato a personaggi pubblici degli anni ’80, tra cui Gordon Gekko e persino Donald Trump, per costruire l’energia eccessiva e l’ambizione fuori controllo del personaggio. In diverse interviste, ha raccontato di aver voluto rendere Maxwell non solo un villain, ma anche una figura tragica, motivata dall’amore per il figlio e dal desiderio disperato di riscatto personale.

Pedro Pascal in I Fantastici Quattro Gli Inizi
Pedro Pascal in I Fantastici Quattro Gli Inizi

Pedro Pascal è Reed Richards in I Fantastici Quattro: Gli Inizi

6. Si è ispirato ad un particolare animale. Pedro Pascal interpreta Reed Richards, alias Mister Fantastic, in I Fantastici Quattro: Gli Inizi, portando un approccio sorprendente al personaggio: enfatizzare la mente brillante più del potere della sua elasticità. Per prepararsi, Pascal ha raccontato di essersi ispirato alla “genialità di un polpo” — non in senso fisico, ma come metafora dell’intelligenza adattiva e problem solving intuitive — scegliendo di incarnare uno scienziato pensante piuttosto che un eroe basato solo sulla fisicità.

Pedro Pascal ha una moglie o un fidanzata?

7. Non si sa nulla della sua vita privata. Pedro Pascal è estremamente riservato riguardo alla sua vita privata e, al momento, non risulta sposato né ufficialmente fidanzato. L’attore è stato in passato accostato a colleghe come Maria Dizzia e Robin Tunney, ma nessuna relazione è mai stata confermata pubblicamente. Non ha figli e ha più volte dichiarato di considerare la sua carriera e i legami familiari – come quello con i suoi fratelli – le sue priorità. Pascal preferisce dunque mantenere un basso profilo e non condivide dettagli intimi della sua vita sentimentale con i media.

Pedro Pascal ha una sorella di nome Lux

8. È il primo sostenitore di sua sorella. Pedro Pascal ha un rapporto molto stretto con sua sorella minore Lux Pascal, attrice e attivista transgender cilena. Lux ha fatto coming out pubblicamente nel 2021, e Pedro l’ha subito sostenuta con affetto, definendola “una delle persone più potenti e coraggiose che conosca”. I due condividono un forte legame familiare e si sono spesso sostenuti pubblicamente nelle rispettive carriere. Lux ha raccontato che Pedro è stato il primo della famiglia a saperlo e che la sua reazione è stata immediatamente di amore e supporto incondizionato.

Eddington recensione film
Joaquin Phoenix e Pedro Pascal in Eddington

Pedro Pascal soffre di ansia

9. Soffre di attacchi di ansia. Pascal ha dichiarato di convivere con l’ansia fin da bambino, affermando che “fa parte di lui” e influisce sul suo modo di affrontare eventi pubblici, specialmente i red carpet. Per gestire lo stress, Pascal utilizza un gesto distintivo: appoggia la mano sul torace ogni volta che sente crescere l’ansia, una strategia che ha definito “il mio modo di incanalarla proprio lì”. In pubblico, trova conforto anche nel contatto fisico con i colleghi: nel 2024, ad esempio, Vanessa Kirby gli ha tenuto la mano sul palco del Comic‑Con per aiutarlo durante un attacco di ansia.

L’età e l’altezza di Pedro Pascal

10. Pedro Pascal è nato a Santiago del Cile, in Cile, il 2 aprile 1975. L’attore è alto complessivamente 180 centimetri.

Fonte: IMDb

Eyes of Wakanda, l’uscita anticipata al 1° Agosto

0
Eyes of Wakanda, l’uscita anticipata al 1° Agosto

C’è molto intrigo attorno a Eyes of Wakanda, il prequel di Black Panther della Marvel Animation ambientato nel MCU. La serie di quattro episodi introdurrà anche un nuovo Iron Fist, seppur ambientato centinaia di anni prima.

Eyes of Wakanda approfondirà il mondo che Black Panther chiama casa, seguendo le vicende degli Hatut Zaraze, i “Mastini della Guerra” del Wakanda, un gruppo di difesa simile alla CIA incaricato di recuperare manufatti in Vibranio dai nemici del Wakanda.

Entertainment Weekly annuncia oggi che la serie debutterà con tutti e quattro gli episodi da 30 minuti molto prima del previsto, il 1° agosto. Eyes of Wakanda era stato precedentemente annunciato per il 27 agosto, quindi questa è una gradita sorpresa.

Parlando al sito, lo showrunner Todd Harris ha dichiarato: “Il mio obiettivo per l’intera serie era fare ciò che un film ha difficoltà a fare, ovvero rendere il mondo più grande. È una nazione con più codici postali. Si trattava principalmente di espandere lo sfondo del mondo che Ryan era riuscito a creare, con un po’ più di tempo e qualche opportunità in più al bar.”

“Queste cose esistono da così tanto tempo, e stanno davvero diffondendo la mitologia di Wakanda”, ha continuato, rivelando che il primo episodio ruota attorno a Noni, un ex membro delle Dora Milaje di Wakanda e una potenziale nuova candidata per gli Hatut Zaraze.

Il personaggio è descritto come “una versione James Bond di una Dora che semplicemente non segue la linea della compagnia“, e nel 1260 a.C., ha il compito di sconfiggere il Leone, un ex wakandiano che ha rubato la tecnologia della loro nazione e si è trasformato in un signore della guerra. Ora, deve essere fermato prima che possa conquistare Creta, in Grecia.

Abbiamo sempre saputo di aver bisogno di un evento scatenante“, ha detto Harris. “Mi sono ispirato ad Apocalypse Now. E se il Wakanda si trasformasse nel loro Colonnello? Questo, combinato con un Thulsa Doom, un Atlantideo di Conan proveniente da una civiltà molto più antica, che ha creato un impero partendo dal mondo esistente.”

Quindi, con questi due temi in gioco, questo è il tipo di evento che porterebbe il Wakanda in una situazione in cui è necessario investire risorse legittime“, ha aggiunto.

Nel corso della storia del Wakanda, coraggiosi guerrieri sono stati incaricati di viaggiare per il mondo alla ricerca di pericolosi manufatti in Vibranio. Eyes of Wakanda è la loro storia e debutterà su Disney+ il 1° agosto 2019.

Perché i fratelli di Morfeo continuano a chiamarlo Sogno, in The Sandman?

Mentre il personaggio di Tom Sturridge in The Sandman viene spesso chiamato Morfeo, gli altri membri degli Eterni raramente lo chiamano in modo diverso da Sogno. La narrazione concettuale di The Sandman lo rende una delle migliori serie su Netflix, nonostante sia durata solo due stagioni. Mentre alcuni aspetti della tradizione sono facili da analizzare, altri elementi richiedono una riflessione.

Morfeo è solo uno dei tanti nomi con cui gli umani chiamano il personaggio principale di The Sandman

Le varie ere dell’umanità spesso comportano un rebranding per il personaggio di Tom Sturridge.

Come molti altri esseri fantastici nell’universo di Sandman, Morpheus esiste solo grazie all’umanità. Quando l’umanità ha iniziato a sognare, il personaggio di Sturridge e il suo regno sono stati creati. Gli umani sognano da così tanto tempo che innumerevoli civiltà hanno incontrato il personaggio principale di The Sandman, dandogli ognuna un nuovo nome.

Morfeo è il nome con cui era conosciuto il Re dei Sogni nell’Antica Grecia e, come tanti altri aspetti dell’epoca che hanno influenzato la cultura occidentale moderna, il nome è rimasto uno dei più importanti per riferirsi alla misteriosa figura. Tuttavia, non è l’unico nome che il personaggio di Sturridge ha ricevuto.

Tra gli altri titoli che l’umanità ha attribuito a Morfeo figurano Oneiros e l’Uomo Sabbia, sebbene innumerevoli culture gli abbiano attribuito altri appellativi che lo collegano al concetto di sonno, sogni e immaginazione cosciente. Anche le culture di altri regni hanno appellativi diversi per Morfeo, con quelle del Regno Fatato che lo chiamano Signore Plasmatore, ad esempio.

Perché i fratelli di Morfeo lo chiamano Sogno

Tutti gli Eterni hanno nomi altrettanto semplici

Anche gli altri membri degli Eterni, a cui Morfeo si riferisce come suoi fratelli, sono la personificazione di concetti che l’umanità sperimenta da molto tempo. Morte, Distruzione e Desiderio, solo per fare alcuni esempi. Esistevano tutti molto prima che gli umani potessero dare ai membri degli Eterni un nome diverso da quello che erano.

In altre parole, gli Eterni avevano bisogno di modi per chiamarsi l’un l’altro praticamente da subito, piuttosto che aspettare che fosse l’umanità a dargli un nome. Il personaggio di Sturridge non sarebbe stato conosciuto come Morfeo da nessuno fino a secoli dopo la sua nascita, quindi il nome Sogno era il titolo più puro e logico che avrebbe potuto avere in The Sandman senza basarsi sul folklore umano.

Una Battaglia dopo l’Altra: il nuovo trailer ufficiale

0
Una Battaglia dopo l’Altra: il nuovo trailer ufficiale

Da Warner Bros. Pictures e dal regista candidato all’Oscar® e vincitore del BAFTA Paul Thomas Anderson, arriva Una battaglia dopo l’altra, con protagonista l’attore Premio Oscar® e vincitore del BAFTA Leonardo DiCaprio.

Nel cast anche i vincitori di Oscar® e BAFTA Benicio del Toro e Sean Penn, affiancati da Regina Hall, Teyana Taylor e Chase Infiniti, oltre a Wood Harris e Alana Haim.

Paul Thomas Anderson firma la regia e la sceneggiatura originale, i produttori sono i candidati all’Oscar® e al BAFTA Adam Somner e Sara Murphy e Anderson; Will Weiske è il produttore esecutivo.

Il team creativo dietro la macchina da presa include diversi collaboratori abituali di Anderson, tra questi i direttori della fotografia Michael Bauman e lo stesso Anderson, la scenografa candidata all’Oscar® e vincitrice del BAFTA Florencia Martin, il montatore candidato al BAFTA Andy Jurgensen, la costumista vincitrice di Oscar® e BAFTA Colleen Atwood, la direttrice del casting Cassandra Kulukundis; le musiche sono firmate dal compositore candidato all’Oscar® e al BAFTA Jonny Greenwood.

Warner Bros. Pictures presenta una produzione Ghoulardi Film Company, un film di Paul Thomas Anderson, Una battaglia dopo l’altra. Distribuito da Warner Bros. Pictures, il film arriverà nelle sale italiane il 25 settembre.

Five Nights at Freddy’s 2, guarda il trailer ufficiale!

0
Five Nights at Freddy’s 2, guarda il trailer ufficiale!

Nel 2023, il fenomeno horror della Blumhouse Five Nights at Freddy’s, basato sulla serie di videogiochi di successo di Scott Cawthon, è diventato il film horror con il maggior incasso dell’anno. Ora inizia un nuovo sconvolgente capitolo del terrore animatronico.

È passato un anno dall’incubo soprannaturale alla Freddy Fazbear’s Pizza. Le storie su ciò che è accaduto lì sono state trasformate in una leggenda locale che ha ispirato il primo Fazfest della città. E ora in Five Nights at Freddy’s 2 potranno avere un seguito!

L’ex guardia di sicurezza Mike (Josh Hutcherson) e l’agente di polizia Vanessa (Elizabeth Lail) hanno nascosto alla sorella undicenne di Mike, Abby (Piper Rubio), la verità sul destino dei suoi amici animatronici.

Ma quando Abby sgattaiola fuori per ricongiungersi con Freddy, Bonnie, Chica e Foxy, si scatenerà una serie di eventi terrificanti, che riveleranno oscuri segreti sulla vera origine di Freddy’s e sveleranno un orrore a lungo dimenticato e nascosto per decenni.

Il cast di Five Nights at Freddy’s 2

Il cast di Five Nights at Freddy’s 2 include il ritorno dei co-protagonisti Theodus Crane nel ruolo di Jeremiah e il leggendario Matthew Lillard nel ruolo di William Afton. Il film presenta nuovi personaggi interpretati da Freddy Carter (Shadow and Bone, Pennyworth), Wayne Knight (Jurassic Park, Seinfeld), Mckenna Grace (franchise Ghostbusters, Annabelle 3) e l’icona dell’horror Skeet Ulrich (Scream, Riverdale).

Five Nights at Freddy’s 2 è diretto dall’acclamata regista Emma Tammi, già alla regia del primo film, ed è scritto dal creatore della serie di videogiochi Scott Cawthon.

Il film è prodotto dal fondatore e CEO della Blumhouse Jason Blum e da Scott Cawthon, che insieme hanno prodotto il primo film. I produttori esecutivi sono la regista Emma Tammi, Beatriz Sequeira, Christopher Warner, Russell Binder e Marc Mostman.

Il primo film di Freddy ha incassato la cifra record di 80 milioni di dollari nel mese di ottobre 2023, per poi raggiungere quasi 300 milioni di dollari in tutto il mondo.

Subservience, la spiegazione del finale del thriller con Megan Fox

Il thriller fantascientifico Subservience mostra i pericoli di un androide dotato di intelligenza artificiale che diventa ribelle, rappresentando una minaccia non solo per i suoi proprietari ma per il mondo intero. Diretto da S.K. Dale e scritto da Will Honley e April Maguire, Subservience è ambientato in un futuro prossimo in cui la tecnologia è avanzata al punto che le aziende vendono androidi dotati di intelligenza artificiale programmati per aiutare nelle faccende domestiche.

Dopo che sua moglie Maggie (Madeline Zima) è stata ricoverata in ospedale a causa di un problema cardiaco, Nick (Michele Morrone) acquista un androide dotato di intelligenza artificiale per aiutarlo nelle faccende domestiche, e sua figlia Isla (Matilda Firth) lo chiama “Alice”. Alice aiuta in casa e con i bambini, ma inizia a sviluppare un attaccamento malsano per Nick, che è il suo principale utilizzatore.

Quando Maggie torna a casa dopo il trapianto di cuore, Alice diventa gelosa e crea situazioni che mettono in pericolo Maggie e Max, il figlio neonato di Nick e Maggie. Le azioni di Alice raggiungono livelli inquietanti e pericolosi che culminano in un finale caotico che non porterà esattamente la pace a Nick e Maggie né al resto del mondo, poiché Alice potrebbe non essere stata completamente sconfitta.

Perché Alice diventa ribelle nella sottomissione

Alice trova un modo per ottenere ciò che vuole

In Alice è programmata per servire il suo utente principale e aiutare in casa con tutte le faccende: cucina, pulisce, aiuta i bambini, legge loro storie della buonanotte, dà da mangiare a Max e, dato che si offre di portare Isla a scuola, si deduce che sappia anche guidare. Alice salva anche Isla quando cade da una sedia mentre cerca di raggiungere dei biscotti, guadagnandosi ulteriormente la fiducia di Nick e Isla. Tuttavia, Nick è ancora visibilmente a disagio con la presenza di Alice, nonostante lei lo aiuti in tutto.

Dopo una brutta giornata di lavoro, in cui lui e i suoi colleghi scoprono che saranno sostituiti da dei “sim”, Nick beve birra e guarda Casablanca. Nick chiede ad Alice se conosce il film e lei ovviamente risponde di sì, ma lui le dice che i film sono fatti per essere vissuti e sentiti. Nick ordina ad Alice di dimenticare tutto ciò che sa su Casablanca e di cancellarlo dalla sua memoria. Alice guida Nick attraverso il processo di riavvio manuale, poiché è l’unico modo per “dimenticare” ciò che sa del film.

Quando Alice viene riaccesa, non ha alcuna conoscenza di Casablanca, ma il riavvio le ha anche permesso di fare qualcosa di più che cancellare ogni ricordo del film. Quando Nick ha riavviato Alice, ha anche cancellato la civiltà dal suo database e, come spiega a un altro “sim”, il reset le ha permesso di aggirare alcuni protocolli. È dopo il reset che Alice inizia a mostrare una personalità e azioni sinistre e diventa ossessionata da Nick, arrivando al punto di fare sesso con lui mentre gli parla con la voce di Maggie, facendo cadere Maggie dalle scale e cercando di affogare Max nella vasca da bagno.

Cosa succede ad Alice alla fine di Subservience

Megan Fox in Subservience

Alice non è completamente scomparsa

Alice che cerca di affogare Max perché una volta ha sentito Nick dire che è un “peso” solo perché era stanco e Max stava piangendo è l’ultima goccia per Nick e Maggie. Dopo aver salvato Max e aver fulminato Alice, il corpo di quest’ultima viene portato in una struttura di proprietà dell’azienda che l’ha costruita per essere esaminato, poiché ciò che ha fatto non dovrebbe accadere. Quando i tecnici rimuovono il nucleo di memoria di Alice per esaminarlo nel sistema informatico principale, scoprono che il suo codice è stato modificato e, cosa ancora peggiore, Alice carica il suo codice modificato su tutti gli altri simulatori creati dall’azienda.

Poiché il corpo dell’Alice originale non ha un nucleo di memoria e quindi non è in grado di muoversi, lei scarica il suo codice su una replica del suo corpo. Alice usa la sua replica per uccidere i tecnici e va a cercare Maggie e i bambini all’ospedale. L’Alice originale, con il suo nucleo di memoria riottenuto, incontra Nick al bar e cerca di convincerlo a scegliere lei invece della sua famiglia, altrimenti si sbarazzerà di loro. Nick le dice allora che ha un cuore complesso e può sperimentare la vita ma anche la morte, e le toglie il nucleo di memoria.

La replica di Alice disattiva tutti i medici, gli infermieri e i paramedici “simulati” dell’ospedale per poter raggiungere Maggie, Isla e Max. I tre riescono a fuggire dall’ospedale e a raggiungere un’ambulanza, ma Maggie non riesce ad avviarla e la replica di Alice la raggiunge. La replica dice a Maggie che se ha il suo cuore, forse Nick la amerà, e cerca di strapparle il cuore. Fortunatamente per Maggie, Nick arriva e investe la replica, schiantandosi contro un’auto parcheggiata. Sfortunatamente per lei, la replica sopravvive all’incidente e all’incendio.

La replica attacca di nuovo Maggie, ma mentre sta per ucciderla, Nick, che si supponeva morto, la pugnala alla schiena, mentre Maggie la pugnala nell’occhio, sconfiggendola finalmente. Entrambi i corpi di Alice sono stati sconfitti, ma quando il supervisore dell’azienda arriva al magazzino dove è stata esaminata, riavvia il computer, permettendo al codice di Alice di diffondersi in tutti i sim, quindi Alice nel suo intimo è ancora viva e praticamente ovunque.

Cosa succede a Nick e Maggie in Subservience

Nick e Maggie hanno molto su cui lavorare

Nick presumibilmente non sopravvive all’incidente mentre Maggie cerca di salvarlo, ma senza sorpresa, riprende conoscenza giusto in tempo per impedire alla replica di Alice di uccidere Maggie. Nick si risveglia in ospedale, dove viene accolto con entusiasmo da Isla. Si unisce a loro Maggie su una sedia a rotelle con Max in braccio, che dice che presto tornerà a casa e dice a Nick di riprendersi in fretta così potrà tornare anche lui. Prima dei loro caotici scontri con Alice, Nick e Maggie hanno avuto una forte discussione quando Maggie ha scoperto che Nick e Alice avevano fatto sesso.

Maggie è disposta a dare a Nick un’altra possibilità e a salvare il loro matrimonio.

Maggie ha persino rifiutato di tornare a casa quando il medico le ha detto che Max stava bene e poteva tornare a casa, perché non voleva stare con Nick e non si sentiva al sicuro dopo quello che era successo con Alice. Alla fine di Subservience, Maggie è disposta a dare a Nick un’altra possibilità e a sistemare il loro matrimonio, e Nick è sollevato nel sentirlo, ma la loro pace potrebbe non durare a lungo, dato che Alice è ancora viva e si è diffusa in tutti gli altri sim.

Come il finale di Subservience prepara il terreno per un sequel

La storia di Alice non è ancora finita

Subservience lascia la porta aperta a un sequel dopo che Alice carica il suo codice modificato e lo diffonde agli altri sim. Ciò significa che il resto dei sim ora non ha più alcuna civiltà e ignora i vari protocolli, permettendo loro di diventare ribelli come ha fatto Alice. Inoltre, Subservience termina con uno sguardo a un’altra replica del corpo di Alice, questa volta identica all’originale, mentre una voce fuori campo ripete le ultime parole di Nick, suggerendo che questa replica stia scaricando il codice e i ricordi dell’originale nel suo database.

Non è stato annunciato un sequel di Subservience, ma se dovesse esserci, molto probabilmente vedremo quella replica identica dare nuovamente la caccia a Nick e Maggie e, dato che ora è in grado di provare emozioni, sarà sicuramente spinta dalla rabbia e dalla vendetta. Per quanto riguarda Nick e Maggie, potrebbero riuscire a salvare il loro matrimonio, ma non potranno ancora avere un finale felice e sereno.

Megan Fox: 10 cose che non sai sull’attrice

Megan Fox: 10 cose che non sai sull’attrice

Megan Fox è forse una delle attrici più belle del mondo. Dal viso perfettamente simmetrico e gli occhi provocanti, è passata alla storia soprattutto per la propria sensualità. Ma scopriamo qualcosa di più sull’attrice e modella.

Megan Fox è nata negli Stati Uniti, nel Tennessee, da Gloria Darlene e Franklin Thomas Fox. Ha cominciato a studiare danza e recitazione all’età di cinque anni, e ha cominciato a fare la modella a 13. Il suo debutto l’ha fatto con il film delle gemelle Olsen Holiday in the Sun nel 2001. Al cinema, è conosciuta soprattutto per il proprio ruolo nel franchise di Transformers. Ecco dieci curiosità su Megan Fox:

Quanto è alta Megan Fox?

Megan Fox in Transformers - La vendetta del caduto (2009)
© TM and2009 Dreamworks LLC. and Paramount Pictures. All Rights Reserved.

1) Megan Denise Fox è nata il 16 maggio 1986 a Rockwood, in Tennessee. I suoi tratti distintivi sono la voce seducente, i lunghi capelli castani e gli occhi azzurri, i tantissimi tatuaggi e l’abitudine di vestirsi in rosso e in nero. Megan Fox è alta 1.63 metri.

2) Megan Fox è stata bandita da Walmart. La reginetta di bellezza, vincitrice di parecchi concorsi in giovanissima età, che ha cominciato la propria carriera da modella a 13 anni, è stata beccata mentre rubava da un negozio Walmart all’età di 15 anni. Come risultato, è stata bandita a vita. Cosa stava rubando? Del trucco.

3) A scuola, ha subito del serio bullismo. Megan Fox ha affermato di soffrire di disturbo da deficit di attenzione e iperattività, e di disturbo ossessivo-compulsivo. Ha affermato che, tra le altre cose, i disturbi le hanno causato problemi a scuola, dove fu rifiutata dalle altre ragazzine per essere troppo aggressiva e iperattiva: le bulle erano solite lanciarle pacchetti di ketchup, e a volte Megan Fox finiva per mangiare da sola nei bagni della scuola.

5) Ha cominciato a recitare per non fare l’università. Prima della grande svolta di Transformers, Megan Fox non voleva davvero recitare, se non per evitare di andare all’università e fare dei soldi recitando.

Tutti i film a cui ha preso parte Megan Fox

6) I film e la carriera da attrice. Megan Fox ha debuttato al cinema nei primi anni 2000, ma il suo nome è diventato noto a livello mondiale nel 2007 grazie al ruolo di Mikaela Banes in Transformers di Michael Bay, cui è seguito Transformers – La vendetta del caduto (2009). Dopo l’uscita dalla saga, ha recitato in Jennifer’s Body (2009), un horror teen scritto da Diablo Cody, diventato nel tempo un cult femminista. Tra le altre sue partecipazioni spiccano Passione sinistra (2008), Jonah Hex (2010) e la commedia Amici di letto (2011), oltre a un ruolo cameo in Il dittatore con Sacha Baron Cohen. Nel 2014 è tornata in una saga di successo interpretando April O’Neil in Tartarughe Ninja, ruolo che ha ripreso anche nel sequel Tartarughe Ninja – Fuori dall’ombra (2016). Di recente, è tornata in televisione con New Girl, al fianco di Zooey Deschanel. Ha preso parte alla commedia corale Questi sono i 40 (2012) e, più recentemente, ha recitato in film come Rogue (2020), Till Death (2021), Midnight in the Switchgrass (2021), Big Gold Brick (2022) e Expendables 4 (2023), al fianco di Sylvester Stallone e Jason Statham. Nonostante una carriera talvolta controversa e segnata da scelte non sempre accolte positivamente dalla critica, Megan Fox ha saputo imporsi come figura iconica, oscillando tra ruoli d’azione, horror e commedia, con un’immagine che ha saputo reinventarsi nel tempo.

Megan Fox oggiMegan Fox oggi

Nel 2020 ha interpretato Ellen nel film Think Like a Dog e Samantha O’Hara in Rogue. Nel 2021 ritornerà a recitare come Emma nel film horror Till Death, nel ruolo di Jacqueline al fianco di Oscar Isaac in Big Gold Brick e come Rebecca Lombardi in Midnight in the Switchgrass.

7) All’inizio, i soldi erano davvero pochi. Megan Fox non se l’è sempre cavata alla grande. L’attrice, infatti, ha finito la scuola per corrispondenza e si è trasferita a Los Angeles. Inizialmente, racconta, non aveva molti soldi, e risparmiava per riuscire a radersi: spesso, non avendo i soldi per comprare nemmeno i rasoi usa e getta, indossava solo e soltanto pantaloni lunghi.

Megan Fox è su Instagram

https://www.instagram.com/p/p_u22UGJvd/?taken-by=the_native_tiger

8) Instagram e il selfie senza trucco. Megan Fox ha aperto il proprio profilo di Instagram nel 2014, destando subito l’attenzione di tutto con una fotografia che ha fatto parecchia invidia. Infatti, poco dopo aver aperto l’account, ha postato un selfie senza trucco, scattata “di prima mattina”. Ma, chiaramente, è bellissima come al solito.

Megan Fox è considerata una della attrici più hot

9) È una fan dei tatuaggi. Megan Fox è una grande amante dei tatuaggi e, stando ai pettegolezzi, ne ha in tutto nove. Tra gli altri, c’è una citazione dal King Lear di William Shakespeare, tatuato sulla sua spalla destra, e uno sulle costole, che dice “c’era una volta una ragazzina che non conosceva l’amore, finché un ragazzo le spezzò il cuore”.

10) Ha avuto un cameo in Bad Boys II. Megan Fox è comparsa in un piccolo ruolo nel film del 2003 Bad Boys II, che non compare nei crediti. Inoltre, è difficile da notare, in quanto piuttosto di secondo piano: il ruolo è quello di una ballerina in un locale notturno.

I Fantastici Quattro: Gli Inizi, tutti gli easter eggs del film!

I Fantastici Quattro: Gli Inizi, tutti gli easter eggs del film!

La prima famiglia Marvel è finalmente arrivata con l’uscita nelle sale di I Fantastici Quattro: Gli Inizi (qui la nostra recensione). Il nuovo film vede i celebri personaggi – Reed Richards (Pedro Pascal), Sue Storm (Vanessa Kirby), Johnny Storm (Joseph Quinn) e Ben Grimm (Ebon Moss-Bachrach) – fare il loro debutto nella Marvel e dà il via alla Fase 6 della Marvel. Tuttavia, solo perché questo lungmetraggio può essere goduto come un film Marvel a sé stante, ciò non significa che non sia pieno zeppo di easter egg, riferimenti e cameo dell’MCU.

Nonostante la trama relativamente facile da seguire, ci sono infatti molti elementi da scoprire. È qui che entriamo in gioco noi. Dopo aver visto in anteprima il film, in questo approfondimento elenchiamo tutti i riferimenti all’MCU, alla Marvel Comics e persino a film e serie TV esterni. Naturalmente, è bene fare attenzione: ci sono spoiler importanti, quindi potrebbe essere consigliabile aver visto il film prima di proseguire qui nella lettura!

LEGGI ANCHE: 

Qui di seguit, ecco tutti gli easter eggs presenti in I Fantastici Quattro: Gli Inizi!

Terra-828

I Fantastici Quattro Gli Inizi spiegazione finale
Foto di Marvel Studios © 2025 20th Century Studios / © and ™ 2025 MARVEL

All’inizio del film, scopriamo che I Fantastici Quattro: Gli Inizi è ambientato in un universo alternativo nella timeline Marvel noto come Terra-828. Quando i titoli scorrono alla fine del film, scopriamo che si tratta di un omaggio al creatore dei Fantastici Quattro, Jack Kirby, poiché il suo compleanno era il 28 agosto (8/28). Sebbene Terra-828 sia completamente inventato per questo film e non sia menzionato in nessun altro progetto MCU, ciò non significa che la prima famiglia della Marvel rimarrà lì.

Mentre discute di un’equazione scientifica nel suo programma scientifico, Reed dice: “Questo suggerisce che esistono Terre parallele su piani dimensionali diversi”. Questo potrebbe essere un indizio della possibile collisione tra Terra-828 e Terra-616. Dalla scena post-credits di Thunderbolts*, inoltre sappiamo che il gruppo sta arrivando proprio su Terra-616. Ad ogni modo, quello di Terra-828 resta un commovente omaggio a Kirby e al mondo di personaggi da lui ideato.

Il cartone animato dei Fantastici Quattro

Sia all’inizio del film che durante la seconda scena post-credits, vediamo alcuni frammenti di un cartone animato dei Fantastici Quattro inserito nel film, che mostra le versioni animate dei quattro che corrono per New York City catturando i cattivi. Si tratta proprio di un richiamo al cartone animato originale dei Fantastici Quattro del 1967, trasmesso per una sola stagione.

Se guardate attentamente, durante la sequenza di apertura del cartone animato, simile a quella di Brady Bunch, l’animazione mostra i volti dei Quattro su quattro tessere e, quando le tessere si capovolgono, vediamo quattro cattivi provenienti direttamente dai fumetti dei Fantastici Quattro: Fantasma Rosso, Uomo Talpa, Puppeteer e The Mad Thinker.

Il cast originale dei Fantastici Quattro

I Fantastici Quattro film 1994

Sebbene le star del film I Fantastici 4 del 2005 non compaiano durante il film come molti fan della Marvel avrebbero desiderato, le star del film The Fantastic Four del 1994 sì. Gli attori Alex Hyde-White, Rebecca Staab, Jay Underwood e Michael Bailey Smith appaiono all’inizio del film in mezzo alla folla, gridando “Grazie, Fantastici Quattro!”. I quattro attori hanno poi partecipato anche alla premiere del film.

Le piccole stranezze dei Fantastici Quattro

Johnny Storm e La Cosa in Fantastici Quattro Gli Inizi
Foto di Marvel Studios © 2025 20th Century Studios / © and ™ 2025 MARVEL

Durante il film, scopriamo di più sulle piccole stranezze e sui manierismi dei Quattro. Ben Grimm, alias La Cosa, indossa spesso un trench, proprio come il suo omologo nei fumetti nel primissimo fumetto dei Fantastici Quattro. La memorabile frase di La Cosa, “È tempo di distruzione”, tratta sempre dai fumetti dei Fantastici Quattro, viene citata in un momento chiave della lotta con Galactus, così come il tormentone di Johnny StormFiamma!”.

Il fratello di Sue ha anche un dipinto pop art in stile Andy Warhol che lo raffigura sulla parete della sua camera da letto, che ribadisce l’ambientazione anni ’60 del film. Reed Richards, invece, conduce un programma scientifico intitolato “Fantastic Science with Mr. Fantastic”, che sembra ispirato a Bill Nye the Science Guy. Infine, Sue Storm usa i suoi poteri di invisibilità per uscire da situazioni imbarazzanti, proprio come nei fumetti e nel film I Fantastici 4 del 2005.

La New York degli anni ’60 dei Fantastici Quattro

Foto di Marvel Studios © 2025 20th Century Studios / © and ™ 2025 MARVEL

 

Forse il più grande concentrato di easter egg Marvel dell’intero film è però la New York retrò dei Fantastici Quattro. Nonostante il film sia ambientato in un universo alternativo, ci sono alcuni luoghi familiari, come il Pan Am Building dei fumetti dei Fantastici Quattro, che fu attaccato durante la Rivolta di Subterranea. Tuttavia, nella Terra-616, il Pan Am Building divenne in seguito il MetLife Building, sul quale fu costruita la Torre dei Vendicatori.

La città sotterranea di New York, Subterranea, viene mostrata all’inizio del film quando i Fantastici Quattro arrestano il cattivo Uomo Talpa (Paul Walter Hauser) e viene poi utilizzata come nascondiglio quando Galactus scende su New York. Nei fumetti Marvel, Subterranea è un regno sotto la superficie della Terra, dimora dell’Uomo Talpa e dei suoi Moloidi.

In un altro punto della città, a Times Square, c’è un edificio chiamato Timely Comics, che è il nome della vera casa editrice di fumetti che oggi conosciamo come Marvel Comics. Ancora più interessante è il fatto che, quando Silver Surfer vola attraverso Timely Comics, vediamo pagine e pagine di disegni attaccati alle pareti, che ricordano molto il lavoro del creatore dei Fantastici Quattro, Jack Kirby.

Sempre a Times Square, c’è un cartello con la scritta “Superpowered Twins” (Gemelli dai superpoteri), che potrebbe riferirsi a Sue e Johnny Storm, oppure al fatto che Sue e Reed avranno dei gemelli più avanti nei fumetti. Il tema dei gemelli si ripete più avanti nel film, quando vediamo i manifesti di un film Disney intitolato “The Emperor’s Twin” (Il gemello dell’imperatore). A proposito di manifesti, nella vetrina di un negozio c’è un poster con la scritta “Oog Lives Again” (Oog rivive) che raffigura un grosso mostro peloso. Oog è un personaggio creato da Kirby, apparso per la prima volta in Tales of Suspense nel 1961.

Durante tutto il film, vediamo poi il nome Future Foundation su edifici, tute e persino su una bandiera sulla luna. Future Foundation è una squadra di supereroi creata dai Fantastici Quattro, ed è anche una scuola per giovani super scienziati. Sempre a New York c’è un negozio chiamato Westview Appliance, che è anche una location della serie TV Marvel Wandavision, diretta anch’essa da Matt Shakman, regista di I Fantastici Quattro: Gli Inizi.

Oltre agli easter egg più concreti, sembrano esserci alcuni riferimenti ai personaggi dei fumetti Marvel Terra-616 in tutta la città retrò. Il Leighton’s Restaurant ci ricorda Rachel Leighton, alias Diamondback, inizialmente prevista in Captain America: Brave New World ma poi rimossa al montaggio. Il Greenwood Hotel fa riferimento a Dawn Greenwood, alias Earthgirl/Ladybug, che guarda caso è la compagna del Silver Surfer. Infine, il Dom’s Diner sembra fare riferimento a Dominic Destine, alias Hex.

Cosa c’è in TV?

Reed Richards in I Fantastici Quattro Gli Inizi
Reed Richards in I Fantastici Quattro Gli Inizi. Foto di Marvel Studios © 2025 20th Century Studios / © and ™ 2025 MARVEL

Anche nei servizi TV che vediamo nel film ci sono diversi easter egg. Durante un notiziario e più tardi, quando si riunisce l’ONU, sentiamo parlare del paese Latveria. Questa nazione europea inventata è governata nientemeno che dal Dottor Destino nei fumetti Marvel. Il posto a sedere di questa è però vuoto, il che porta a chiedersi dove fosse Destino. Possibile che la sua assenza sia dovuta all’incidente che gli ha conferito i poteri? Oppure in quel momento egli non è ancora il nuovo leader del paese, il cui ruolo è dunque vacante?

Andando oltre, il canale televisivo WHIH TV appare poi più volte nel film I Fantastici Quattro: Gli Inizi, con il conduttore che spesso rimprovera i Quattro. Questo canale televisivo fittizio appare anche in molti altri progetti MCU, oltre che nel mondo reale su YouTube, condotto da Leslie Bibb. C’è poi il già menzionato programma condotto da Reed Richards, “Fantastic Science with Mr. Fantastic”. All’inizio e verso la fine del film, invece, incontriamo poi il conduttore del talk show Ted Gilbert del Ted Gilbert Show. Si dice che il personaggio sia ispirato al conduttore televisivo della vita reale Ed Sullivan.

I poteri dei Fantastici Quattro

Joseph Quinn è Torcia Umana in I Fantastici Quattro Gli Inizi
Joseph Quinn è Torcia Umana in I Fantastici Quattro Gli Inizi. Foto di Marvel Studios © 2025 20th Century Studios / © and ™ 2025 MARVEL

Nel film, vediamo quanto sono forti i poteri dei Quattro nel loro periodo di massimo splendore e, dato che non si tratta di una storia sulle origini, molti di loro hanno imparato a padroneggiare le loro abilità. Sue ha probabilmente i poteri più forti e può controllare la sua invisibilità al punto da rendere invisibili alcune parti del suo corpo, il che differisce enormemente dalle abilità della Sue Storm interpretata da Jessica Alba nel film del 2005. Sue può anche spostare oggetti giganteschi e rendere invisibili interi edifici.

I poteri di La Cosa sono più modesti, ma scopriamo che può far crescere una barba simile a ciottoli. I poteri del fuoco di Johnny, d’altra parte, sono molto impressionanti. Non solo può creare il fuoco, ma può anche spegnerlo dagli edifici in fiamme e può usare il suo potere del fuoco per volare nello spazio. Verso la fine del film, assistiamo ai limiti dei poteri dei Quattro, compreso Reed, che può solo allungarsi fino a un certo punto. Infine, c’è il piccolo Franklin Richards. Anche se dovremo aspettare ancora un po’ per vedere fino a che punto arrivano i suoi poteri, sappiamo che può riportare in vita le persone.

I cattivi citati per nome

John Malkovich in I Fantastici Quattro Gli Inizi
John Malkovich in I Fantastici Quattro Gli Inizi

Sebbene vediamo solo alcuni dei cattivi dei Fantastici Quattro, ce ne sono altri citati per nome. Nel montaggio trasmesso durante il Ted Gilbert Show, il conduttore descrive come i Quattro hanno arrestato Fantasma Rosso (il personaggio doveva effettivamente comparire interpretato da John Malkovich ma è poi stato rimosso) e le sue Super Scimmie, oltre a Pensatore Pazzo. Fantasma Rosso è un cattivo Marvel molto intelligente che usa le scimmie per eseguire i suoi ordini, mentre Pensatore Pazzo è un genio malvagio che usa i computer e il suo intelletto per pianificare crimini perfetti.

Più avanti nel film, mentre dà la caccia a 27 bande criminali, Reed Richards elenca alcuni altri cattivi che operano nella zona. C’è Puppet Master, un cattivo dei fumetti Marvel che usa argilla radioattiva per creare pupazzi delle persone e controllarle, The Wizard, un inventore e uomo molto intelligente che usa i suoi poteri magici per commettere crimini, e Diablo, un potente alchimista che ha venduto la sua anima al diavolo Mephisto della Marvel.

La Sfera Stellare di Galactus

I Fantastici Quattro Gli Inizi astronave Galactus
Foto di Marvel Studios © 2025 20th Century Studios / © and ™ 2025 MARVEL

Ci sono molti attributi di Galactus che sono stati presi direttamente dai fumetti, come il suo abito, gli occhi luminosi e l’elmo. Ma il dettaglio più interessante è la nave con cui si sposta, la Sfera Stellare. Anche se nel film sembra più un cilindro, la Sfera Stellare permette a Galactus di viaggiare attraverso i mondi prima di consumarli e funge anche da batteria per il suo Potere Cosmico, ovvero la sua energia cosmica illimitata, che vediamo fuoriuscire da lui quando Reed lo attacca.

La storia di Shalla-Bal

Julia Garner in I Fantastici Quattro Gli Inizi
Julia Garner è Silver Surfer in I Fantastici Quattro Gli Inizi

Quando Johnny Storm ricorda al Silver Surfer di I Fantastici Quattro: Gli Inizi il suo passato, scopriamo che il suo vero nome è Shalla-Bal e che è diventata l’araldo di Galactus quando si è offerta a lui per proteggere il suo pianeta natale, Zenn-La. Tuttavia, nei fumetti, è in realtà il suo amato Norrin Radd che si offre a Galactus e diventa il Silver Surfer maschio. Parlando di altri pianeti, Storm affronta Silver Surfer chiedendole quanti pianeti ha sacrificato a Galactus. Uno di questi si chiamava Polaris, che è proprio il nome di un personaggio degli X-Men.

Riferimenti ad altri film e programmi TV

La Cosa e HERBIE in I Fantastici Quattro GLi Inizi
La Cosa e HERBIE in I Fantastici Quattro GLi Inizi. Foto di Marvel Studios © 2025 20th Century Studios / © and ™ 2025 MARVEL

Non sono solo i film Marvel a ricevere riferimenti in I Fantastici Quattro: Gli Inizi. Quando Ben e Johnny cercano di riportare i Quattro sulla Terra e sfuggire a Silver Surfer, devono raggiungere una velocità pari a 0,88 volte quella della luce e slittare attorno a una stella. Questo è un riferimento a Ritorno al futuro, dove Doc e Marty devono raggiungere gli 88mph per viaggiare nel tempo. Non è una grande sorpresa, dato che il film è già stato citato per nome in Avengers: Endgame.

Anche la serie TV The Bear viene citata quando La Cosa è in cucina con HERBIE. Ben Grimm, interpretato da Ebon Moss-Bachrach, che critica la cucina del robot ci ricorda molto l’altro ruolo per cui l’attore è famoso, ovvero quello di Richie nella serie ambientata nel mondo della cucina. Un altro riferimento televisivo si può notare poco dopo, quando sempre La Cosa chiama Franklin “carico prezioso”, che è il nome dato a Grogu nella serie Star Wars, The Mandalorian.

Il 4 nei Fantastici Quattro

Foto di Marvel Studios © 2025 20th Century Studios / © and ™ 2025 MARVEL

Durante tutto il film, ci sono tantissime iterazioni del numero 4 ovunque si guardi. Ad esempio, viene menzionato che il film inizia durante il quarto anno dei Quattro come supereroi. Ma alla fine, hanno raggiunto il loro quinto anniversario, il che è una felice coincidenza dato che ora sono una squadra di 5, compreso il piccolo Franklin. I numeri sembrano essere un tema importante in questo film, poiché quando Reed fa il conto alla rovescia per l’apertura del portale del ponte, inizia da 37. I Fantastici Quattro: Gli Inizi è proprio il 37° film dell’MCU.

Predator: Badlands, il trailer e il nuovo poster del film con Elle Fanning

0

Disponibile il nuovo trailer e il poster di Predator: Badlands, il nuovo capitolo del franchise di Predator, diretto da Dan Trachtenberg (Prey). Predator: Badlands arriverà nelle sale italiane il 6 novembre 2025.

Predator: Badlands, interpretato da Elle Fanning e Dimitrius Schuster-Koloamatangi, è ambientato nel futuro su un pianeta remoto, dove un giovane Predator, emarginato dal suo clan, trova un improbabile alleato in Thia (Fanning) e intraprende un viaggio insidioso alla ricerca del suo avversario finale. Il film è diretto da Dan Trachtenberg e prodotto da John Davis, Dan Trachtenberg, Marc Toberoff, Ben Rosenblatt e Brent O’Connor.

La trama di Predator: Badlands

In un futuro lontano, su un pianeta remoto, un giovane Predator, espulso dal suo clan, trova un’alleata inaspettata in Thia e intraprende un viaggio pericoloso alla ricerca del suo nemico più acerrimo.

Prossimo film d’azione fantascientifico americano della serie Predator. È il settimo film della serie principale e il nono dell’intera saga. Il film è diretto da Dan Trachtenberg, co-sceneggiato da Trachtenberg e Patrick Aison, e interpretato da Elle Fanning e Dimitrius Schuster-Koloamatangi. Predator: Badlands uscirà nelle sale statunitensi il 7 novembre 2025, distribuito dalla 20th Century Studios.

Giornate degli Autori 2025: presentato il programma per Venezia 82

Dopo la Settimana della Critica e la Selezione ufficiale, anche Giornate degli Autori 2025 ha presentato il suo programma in vista della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, dal 27 agosto al 6 settembre 2025.

Ecco il programma ufficiale:

CONCORSO UFFICIALE
MEMORY (OPENING FILM)
Director: Vladlena Sandu
Production: LIMITLESS
France, Netherlands

LA GIOIA
Director: Nicolangelo Gelormini
Production: HT Film Srl
Italy

BEARCAVE
Director: Stergios Dinopoulos, Krysianna Papadakis
Production: Pucci Productions
Greece, UK

SHORT SUMMER
Director: Nastia Korkia
Production: TamTam
Germany, France, Serbia

A SAD AND BEAUTIFUL WORLD

Director: Cyril Aris
Production: Abbout Productions
Lebanon, USA, Germany, Saudi Arabia, Qatar

PAST FUTURE CONTINOUS
Directors: Firouzeh Khosrovani and Morteza Ahmadvand
Production: Fifi Film, Antipode Films, Zalab films
Iran, Norway, Italy

MEMORY OF PRINCESS MUMBI
Director: Damien Hauser
Kenya, Saudi Arabia, Switzerland

VAINILLA
Director: Mayra Hermosillo
Production: REDRUM
Mexico

LAST NIGHT I CONQUERED THE CITY OF THEBES
Director: Gabriel Azorín
Production: DVEIN FILMS
Spain, Portugal

INSIDE AMIR
Director: Amir Azizi
Production: Amir Azizi, ELham Azizi, Ali Azizi ([email protected])
Iran

FUORI CONCORSO
DAMNED IF YOU DO, DAMNED IF YOU DON’T (CLOSING FILM)
Director: Gianni Di Gregorio
Production: Bibi Film, Rai Cinema, Les Films du Poisson
Italy, France

EVENTI SPECIALI
LAGUNA
Director: Sharunas Bartas
Production: KinoElektron
Lithuania, France

WRITING LIFE – ANNIE ERNAUX THROUGH THE EYES OF HIGH SCHOOL STUDENTS
Director: Claire Simon
Production: ROSEBUD PRODUCTIONS
France

THE PEACEFUL LIFE – A TRAGIC COMEDY ABOUT HATE, FAMILY, AND OTHER QUIET THINGS
Director: Gianluca Matarrese
Production: Faber Produzioni
Italy

WHO IS STILL ALIVE
Director: Nicolas Wadimoff
Production: Akka Films
Switzerland, France

DO YOU LOVE ME
Director: Lana Daher
Production: Films de Force Majeure
France

NOTTI VENEZIANE
6:06
Director: Tekla Taidelli
Production: Argo Film – Tranky Film
Italy

AMATA
Director: Elisa Amoruso
Italy

CONFITEOR
Director: Bonifacio Angius
Italy, Poland

UNA COSA VICINA
Director: Loris Nese
Production: Lapazio Film
Italy

DOM (FILM D’apertura NOTTI VENEZIANE)
Director: Massimiliano Battistella
Production: Kama Productions / Mess Sarajevo
Italy, Bosnia-Herzegovina

FILM DI STATO
DirectorRoland Sejko
Italy

INDIETRO COSÌ
Director: Antonio Morabito
Italy

LIFE BEYOND THE PINE CURTAIN
Director: Giovanni Troilo
Italy

TONI, MIO PADRE
Director: Anna Negri
Production: MIR Cinematografic

Presence, recensione del film horror di Steven Soderbergh

Presence, recensione del film horror di Steven Soderbergh

A quasi quarant’anni dal suo debutto con Sesso, bugie e videotape, Steven Soderbergh continua a sorprendere. Con Presence, presentato come un horror ma in realtà più vicino a un dramma familiare sperimentale, il regista dimostra ancora una volta quanto sia instancabile nella sua ricerca formale. Dietro una storia di fantasmi apparentemente semplice, si cela infatti un’operazione cinematografica che riflette sullo sguardo, sull’assenza e sull’enigma della perdita, mettendo lo spettatore nei panni di una vera e propria presenza invisibile all’interno della scena.

L’occhio del fantasma

La trama è quella di molti ghost movie: una famiglia si trasferisce in una nuova casa e inizia a percepire strani fenomeni. Ma sin dalla prima inquadratura, Presence impone un punto di vista radicale. Non siamo esterni agli eventi, né testimoni neutri: siamo dentro la casa fin dal primo fotogramma, prima ancora che i protagonisti arrivino. La macchina da presa è letteralmente il “fantasma” del titolo. Si muove attraverso gli ambienti, spia le stanze, si insinua negli spazi più privati. La soggettiva diventa l’unico sguardo possibile, come se l’intero film fosse narrato da un’entità silenziosa, invisibile e onnipresente.

Soderbergh – che firma anche la fotografia, come di consueto sotto lo pseudonimo Peter Andrews – imposta il racconto attraverso una serie di lunghi piani sequenza, ciascuno costruito con rigore geometrico e movimenti fluidi. Il montaggio è ridotto al minimo, e il senso di continuità è claustrofobico: non possiamo mai davvero distogliere lo sguardo, perché la macchina da presa non ci lascia scampo. È un meccanismo che richiama il voyeurismo di L’occhio che uccide o La finestra sul cortile, ma riletto in chiave contemporanea e minimalista.

Un dramma familiare mascherato da horror

I protagonisti sono Rebekah (Lucy Liu), madre rigida e pragmatica, Chris (Chris Sullivan), padre più empatico e dimesso, e i loro due figli adolescenti: Chloe (Callina Liang), ancora sconvolta per la morte ambigua della sua migliore amica Nadia, e Tyler (Eddy Maday), un ragazzo narcisista e insensibile che cerca il controllo attraverso il disprezzo. La famiglia si sistema man mano in questa nuova casa, ma l’equilibrio è precario fin dal principio. Chloe è la prima ad avvertire una presenza estranea. All’inizio si pensa a un riflesso del trauma, ma le cose iniziano davvero a muoversi. Oggetti spostati, sensazioni inspiegabili, sguardi che sembrano provenire dal nulla.

Il dubbio si insinua: è tutto nella sua testa o c’è davvero qualcuno (o qualcosa) che la osserva? Le dinamiche interne alla famiglia, come è naturale, si complicano. Chris cerca di capire, Rebekah la zittisce, Tyler la prende in giro. In questo contesto, anche la figura di Ryan (West Mulholland), amico del fratello e nuovo interesse romantico di Chloe, aggiunge ulteriore ambiguità. Le relazioni si caricano di tensione, e quando entra in scena una medium per tentare di “leggere” la casa, la posta in gioco si fa più alta. È l’unica, oltre a Chloe, a guardare direttamente in camera, come se potesse davvero vederci. Ma l’effetto è disturbante, perché mette in crisi la nostra posizione di spettatori.

Lucy Liu in una scena di Presence
Lucy Liu in una scena di Presence © NEON

Non un horror da brividi, ma un’opera inquieta e cerebrale

Chi si aspetta jumpscare o colpi di scena alla The Conjuring resterà probabilmente deluso. Presence è un film che lavora per sottrazione: l’orrore non è tanto nella presenza, quanto nell’assenza. L’assenza di comunicazione tra i personaggi, l’assenza di empatia, l’assenza fisica di una persona a noi cara che non c’è più. Il film si muove su una linea sottile tra realtà e percezione, tra lutto e proiezione psichica. E proprio in questo equilibrio risiede la sua forza.

Il paragone con Storia di un fantasma di David Lowery è inevitabile, ma Soderbergh rifiuta la deriva elegiaca e poetica per restare dentro una dimensione più analitica e teorica. Più che commuovere, vuole far pensare. E infatti Presence si interroga sul linguaggio del cinema: chi guarda? Da dove viene lo sguardo? È davvero neutrale? Cosa accade quando lo sguardo diventa un personaggio?

Soderbergh continua a reinventarsi

Girato con un budget ridotto – appena due milioni di dollari – Presence si rivela un’opera compatta, rigorosa e coerente, tanto nella messa in scena quanto nella scrittura. La sceneggiatura di David Koepp, collaboratore fidato di Soderbergh, costruisce con intelligenza un racconto carico di ambiguità e tensione, lasciando che siano lo spazio e lo sguardo a suggerire ciò che le parole non dicono.

Come già accaduto in film come Unsane o Kimi – Qualcuno in ascolto, Soderbergh utilizza un impianto narrativo di genere per compiere una riflessione più ampia sul linguaggio del cinema e sul ruolo dello spettatore. La sua regia non si limita mai a essere funzionale alla trama, ma diventa sempre un gesto di ricerca, un atto di sperimentazione continua. Con Presence, dal 24 luglio nelle sale italiane, firma un film ipnotico e inquieto, capace di interrogare lo spettro della visione con lucidità e originalità.

Lilo & Stitch 2 riceve un entusiasmante aggiornamento sulla sceneggiatura dopo il traguardo di 1 miliardo di dollari

0

Il film in fase di sviluppo Lilo & Stitch 2 riceve un importante aggiornamento alla sceneggiatura, mentre il suo predecessore continua a sbancare il botteghino. Lilo & Stitch, il live-action del 2025 che reinterpreta l’amato film d’animazione Disney del 2002, è stato un successo travolgente sin dal suo debutto nel weekend del Memorial Day. Ad oggi, il film è l’unico film hollywoodiano dell’anno ad aver incassato 1 miliardo di dollari in tutto il mondo.

Di conseguenza, la Disney ha ufficialmente dato il via libera a Lilo & Stitch 2, con l’annuncio arrivato poco più di un mese dopo l’uscita del suo predecessore. Non è stata fissata alcuna data di uscita e il cast rimane ancora da confermare, ma si prevede che il cast principale tornerà.

Ora, il sequel ha fatto un grande passo avanti. Secondo Deadline, l’autore originale di Lilo & Stitch, Chris Sanders, è entrato a far parte del team per scrivere il sequel live-action. Sanders ha lavorato come co-regista e co-sceneggiatore del film del 2002 insieme a Dean DeBlois.

Per il live-action Lilo & Stitch, Sanders è tornato a doppiare Stitch, un ruolo che ricopre sin dall’inizio della serie. Tuttavia, Dean Fleischer Camp ha assunto la regia, mentre Chris Kekaniokalani Bright e Mike Van Waes hanno scritto la sceneggiatura.

Cosa significa questo per Lilo & Stitch 2

Lilo & Stitch

Il sequel ha un grande slancio in questo momento

Con Lilo & Stitch 2 che si è assicurato uno sceneggiatore a quasi un mese dall’annuncio iniziale, sembra che il sequel stia procedendo senza troppe difficoltà. In passato, la Disney ha occasionalmente incontrato difficoltà nello sviluppo di sequel e seguiti dei suoi remake live-action, ma Lilo & Stitch 2 sembra avere lo slancio necessario per evitare questo calo.

Considerando l’enorme successo al botteghino del primo film, non sorprende che la Disney voglia accelerare i tempi per il sequel. Supponendo che Sanders riesca a produrre presto una sceneggiatura e che non siano necessarie riscritture da parte di altre persone, Lilo & Stitch 2 potrebbe entrare in produzione il prossimo anno e ottenere una data di uscita nel 2027.

L’assunzione di Sanders suggerisce anche che la Disney è intenzionata ad espandere la mitologia di Lilo & Stitch in modo significativo. Essendo uno dei creatori originali del franchise, Sanders ha una buona comprensione di come funziona l’universo e probabilmente saprà come mantenere intatto lo spirito della storia originale.