Punisher Special
Presentation dei Marvel Studios è al momento in fase
di ripresa, e questi ultimi video dal set di New York ci offrono la
nostra migliore occhiata finora di Jon Bernthal in costume completo nei
panni di Frank Castle.
Il primo video (che potete vedere
qui) mostra un primo piano di Bernthal che cammina tra
due autobus con il caratteristico costume a forma di teschio e il
trench di pelle di Punisher. L’attore sfoggia
anche una folta barba, il che potrebbe confermare che la storia sia
ambientata prima degli eventi di Daredevil:
Rinascita. Il secondo video (che invece potete vedere
qui) mostra uno sfortunato individuo che viene
scaraventato giù dal balcone di un hotel.
Di cosa parla Punisher Special Presentation?
I dettagli della trama sono ancora
per lo più riservati, ma alcune foto dal set precedenti sembrano
confermare che Castle affronterà effettivamente Isabella
Carmela Magdalena Gnucci, alias “Ma Gnucci”. Gnucci era la
spietata capa di una famiglia criminale che ha fatto il suo debutto
nel quarto numero della serie Marvel Knights di Garth
Ennis. È andata vicina a porre fine alla crociata del
Punitore in diverse occasioni, assoldando scagnozzi formidabili
come il Russo per dare la caccia al suo implacabile nemico.
Kevin Feige ha recentemente detto che la
versione del Punitore che incontriamo in Brand New
Day sarà in qualche modo attenuata, cosa che non sorprende
troppo: “Quando il Punitore sarà nel film di Spider-Man,
avrà un tono diverso. Lo vediamo per la prima volta nelle storie di
Spider-Man di Tom
Holland come un vero Spider-Man. Lui da solo, dedito a salvare
la città e ad affrontare, in mancanza di termini migliori, la
criminalità di strada, invece che eventi che potrebbero portare
alla fine del mondo.”
Jason Momoa ha interpretato Arthur
Curry/Aquaman per la prima volta in Batman v Superman: Dawn of
Justice del 2016. Quel cameo è stato seguito da un
debutto vero e proprio in Justice
League del 2017 e, nonostante i fallimenti del
film, Aquaman è arrivato
al cinema nel 2018, incassando la cifra record di 1,1 miliardi di
dollari in tutto il mondo.
Il sequel è uscito nel 2023 e,
sebbene l’ultimo film del DCEU abbia avuto più successo rispetto al
resto dei film DC di quell’anno, è stato comunque un flop con un
deludente incasso globale di 440 milioni di dollari.
Non siamo sicuri di quale sarebbe
stato il piano per il Re di Atlantide se il DCEU fosse rimasto in
piedi, anche se la Warner Bros. ha commesso un errore clamoroso non
adattando adeguatamente “Flashpoint” in The
Flash (che avrebbe visto i rispettivi regni di Aquaman
e Wonder Woman in guerra tra loro). Probabilmente, sarebbe apparso
almeno nel film Crisi sulle Terre Infinite.
Aquaman è stato oggetto
di numerose battute nella prima stagione di
Peacemaker, in cui Christopher Smith ha
ripetutamente affermato che l’eroe si fotteva dei pesci. La
risposta a quella battuta è arrivata nel finale, dove Momoa si è
presentato nei panni di Arthur insieme al Flash di Ezra
Miller per negare le accuse.
Quella scena non è più canonica ora
che il DCEU è stato sostituito dal DCU, ma gran parte di Peacemaker
è comunque nel canone. Intervenendo a Peacemaker: The Official
Podcast, James
Gunn ha parlato del primo episodio della prima
stagione, confermando che Bloodsport rimane canonico. La celebrità
di Aquaman, tuttavia, non lo è.
“È improbabile che Aquaman sia
un eroe famoso nel DCU, visto che Superman e Peacemaker sono in
lavorazione. È improbabile”, ha confermato il regista di
Superman e co-CEO di DC Studios. Scherzando sul
fatto che i fan possano realizzare un “DCU Cut” della serie, Gunn
ha aggiunto: “Si può tagliare Aquaman che si fotte un
pesce”.
Recentemente, Gunn ha affermato che
dovremo aspettare almeno un paio d’anni prima di vedere
Aquaman e Flash nel DCU, e ci si
aspetta che entrambi i personaggi saranno (ovviamente) interpretati
da nuovi attori. Sarà emozionante vedere come Gunn interpreterà
Arthur, soprattutto perché non è un eroe molto conosciuto in questo
mondo quando si svolgono gli eventi di Superman.
Intanto, Jason Momoa è già passato a un altro
ruolo DC: interpreterà Lobo nel film di
Supergirl del
prossimo anno. “Ho tutti i fumetti di Lobo. Era il mio
preferito. Pensavo che avrei interpretato Lobo quando Zack Snyder
mi ha chiamato”, ha detto l’attore all’inizio di quest’anno.
“Dato che si trattava di Batman contro Superman, avevano
bisogno di un cattivo, e lui è l’unico che può farlo,
sai.”
“Questo è il ruolo che ho sempre
desiderato interpretare. È il fumetto che ho amato, quindi sono
molto nervoso”, ha affermato. “È una scelta ovvia
interpretare questo personaggio. È piuttosto importante. Non voglio
rivelare troppo, ma voglio dire, siamo perfetti, esattamente come
il personaggio, ed è piuttosto rude e scontroso e… direi che la
moto è davvero fantastica.”
Alla domanda se prevede di
interpretare Lobo nel prossimo futuro, Momoa ha aggiunto: “Lo
spero. Lo spero. Lo spero. È il suo film, quindi è fantastico. Io
ci sono solo per un breve periodo.”
In Supergirl,
la protagonista viaggia attraverso la galassia per festeggiare il
suo ventunesimo compleanno con Krypto il
Supercane. Lungo la strada, incontra una giovane donna di
nome Ruthye e si ritrova coinvolta in una sanguinosa ricerca di
vendetta.
I
Fantastici Quattro: Gli Inizi dei Marvel Studios è ora disponibile in
diverse regioni del mondo, e da oggi anche negli USA, il che
significa che è inevitabile che le indiscrezioni finiscano online.
Tuttavia, Reddit ha davvero realizzato un piccolo
capolavoro (del male), condividendo delle immagini che spoilerano
il grande colpo di scena del film e anche qualche Easter Egg che lo
Studio avrebbe preferito rimanesse ancora un piccolo segreto.
Seguono SPOILER su I Fantastici
Quattro: Gli Inizi
Diverse immagini che mostrano
momenti chiave del reboot del MCU sono state condivise su Reddit.
Tra queste, vediamo Paul Walter Hauser nei panni dell’Uomo Talpa
con il suo costume fedele ai fumetti, Silver Surfer (Julia
Garner) in forma umana durante un flashback, il cartello
“Latveria” che indica che il Dottor Destino
proviene effettivamente dalla Terra 828, Natasha
Lyonne nei panni del personaggio appena creato Rachel
Rozman e Sue Storm che partorisce nello spazio durante una delle
sequenze migliori del film.
Abbiamo anche alcune inquadrature
dell’atto finale, in cui la Donna Invisibile usa ogni singola
goccia del suo potere per spedire Galactus attraverso un portale
verso un’altra dimensione prima di morire per lo sforzo.
Fortunatamente, c’è un “bambino magico” a portata di mano,
e Franklin Richards usa il Potere Cosmico per
resuscitare sua madre.
Infine, diamo uno sguardo ai
Fantastici Quattro… hem Cinque, poiché Franklin si unisce
ufficialmente alla squadra come quinto membro proprio alla fine del
film.
I
Fantastici Quattro: Gli Inizi ci presenta l’Uomo
Talpa di Paul Walter Hauser, ma adotta un nuovo
approccio al cattivo e ai suoi Moloidi che dovrebbe far riflettere
i fan di lunga data sulla svolta che questi caratteri possono avere
al cinema nel 2025.
I
Fantastici Quattro: Gli Inizi si apre con un
montaggio che racconta la storia delle origini della squadra e la
loro prima battaglia con l’Uomo Talpa. È una breve sequenza che
vede il classico cattivo dei fumetti affondare il Pan Am
Building a Midtown Manhattan.
Viene catturato dalla Prima Famiglia
Marvel dopo che la squadra combatte
contro Giganto nei loro classici costumi blu e neri. In seguito
scopriamo che Sue Storm è riuscita a mediare un accordo di pace tra
Subterranea e la superficie grazie al suo lavoro con le Nazioni
Unite.
L’Uomo Talpa può essere visto
assistere alla conferenza stampa della squadra poco dopo il
terribile avvertimento di Silver Surfer, e viene invitato al Baxter
Building da Sue durante l’atto finale di I
Fantastici Quattro: Gli Inizi. Con Galactus
diretto a New York, la città deve essere evacuata, e Sue riesce a
convincere Harvey Elder a permettere ai suoi cittadini di
rifugiarsi a Subterranea. Questo però avviene solo dopo che Harvey
ha scambiato frecciatine con la Torcia Umana e Mister Fantastic,
con quest’ultimo che lo definisce “Uomo Talpa” in uno degli scambi
più comici del film.
Nei giorni successivi, Harvey
accoglie gli abitanti della superficie nella sua casa sotterranea,
tra cui Rachel Rozman interpretata da Natasha
Lyonne. Abbiamo sentito dire che in passato c’erano piani
più ambiziosi per entrambi i personaggi in I
Fantastici Quattro: Gli Inizi, ma sembra che i
rispettivi archi narrativi siano stati accorciati per ridurre la
durata di questo reboot sotto le due ore. Per quanto riguarda i
Moloidi dell’Uomo Talpa, sono semplicemente persone normali,
piuttosto che creature antiche, che si sono unite ad Harvey e
vivono nelle profondità di New York. Sembrano minatori, con degli
occhiali che ricordano vagamente i loro enormi occhi.
È un po’ deludente,
ma il fatto che i Marvel Studios abbiano ritratto l’Uomo Talpa in
una luce eroica è inaspettato e offre una nuova interpretazione del
primo nemico dei Fantastici Quattro. Tuttavia, la squadra cha
comunque molti cattivi con cui potenzialmente scontrarsi in futuro,
dato che il Mago, il Pensatore Pazzo e Diablo sono solo alcuni di
quelli a cui si fa riferimento in questa storia.
Resta da vedere se vedremo di più
dell’Uomo Talpa di Paul Walter Hauser nel MCU, ma il suo ruolo è
importante per mettere in salvo i cittadini di New York, quindi
rispetto al film non ci saranno lamentale in stile Uomo d’Acciaio
sulle vittime di massa dopo che la squadra ha combattuto contro
Galactus.
Nella
nostra recensione abbiamo scritto: “I Fantastici
Quattro: Gli Inizi conferma ciò che già si pensava in
seguito alla diffusione dei materiali promozionali: è un progetto
ben pensato, ben diretto, che sa dosare l’intimità e l’azione, che
grazie ai suoi variegati protagonisti si rivolge ad un pubblico
ampio, dai più giovani fino ai padri e alle madri.”.
I semidei sono discesi nella Hall H
del San Diego Comic-Con, dove migliaia di fan sono stati sorpresi
da un’ondata di annunci e contenuti esclusivi dell’epica serie
originale Disney+Percy
Jackson e gli Dei dell’Olimpo.
Al panel nella Hall H, ricco di
star, hanno partecipato i protagonisti della
serie Walker Scobell (Percy
Jackson), Leah Sava Jeffries (Annabeth
Chase), Aryan Simhadri (Grover
Underwood), Charlie Bushnell (Luke
Castellan), Dior Goodjohn (Clarisse La
Rue) eDaniel
Diemer (Tyson) assieme agli executive
producer Jonathan E.
Steinberg, Dan
Shotz e Craig
Silverstein. Moderato dall’attore e
comico Timothy Simons, che interpreta
“Tantalo” nella serie, il panel ha regalato ai fan un’anteprima
della nuova stagione, incluso un nuovo teaser con le prime immagini
di Tyson, il ciclope preferito dai fan.
Attraverso uno speciale video
messaggio, il creatore ed executive producer Rick Riordan ha
svelato che l’attesissima seconda stagione di Percy Jackson e
gli Dei dell’Olimpo debutterà a dicembre in esclusiva su
Disney+.
Inoltre, Riordan ha annunciato che
al cast si aggiungeranno due amati semidei, figli di Ade: Nico di
Angelo e sua sorella Bianca, che compariranno nella terza stagione.
Levi Chrisopulos interpreterà Nico, ruolo fisso nella serie, mentre
Olive Abercrombie sarà Bianca, un personaggio ricorrente. Le
riprese della terza stagione inizieranno presto.
La seconda stagione
di Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo è basata su
“Il mare dei mostri”, il secondo capitolo della serie di libri
best-seller di Rick Riordan, pubblicata da Disney Hyperion ed edita
in Italia da Mondadori. Dopo che la barriera del Campo
Mezzosangue viene infranta, Percy Jackson si imbarca in un’epica
odissea nel Mare dei Mostri in cerca del suo migliore amico Grover
e dell’unica cosa che potrebbe salvare il campo: il Vello d’Oro.
Con l’aiuto di Annabeth, Clarisse e del suo nuovo fratellastro, il
ciclope Tyson, la sopravvivenza di Percy è di vitale importanza
nella lotta per fermare Luke, il Titano Crono e il loro piano
imminente di abbattere il Campo Mezzosangue e, a seguire, anche
l’Olimpo.
Creata da Rick Riordan e Jonathan E.
Steinberg, la seconda stagione di Percy Jackson e gli Dei
dell’Olimpo vede nel ruolo di executive producer
Steinberg e Dan Shotz insieme a Rick Riordan, Rebecca Riordan,
Craig Silverstein, Ellen Goldsmith-Vein di Gotham Group, Bert
Salke, Jeremy Bell di Gotham Group, D.J. Goldberg, James Bobin, Jim
Rowe, Albert Kim, Jason Ensler e Sarah Watson.
La seconda stagione di
Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo è
interpretata da Walker Scobell, Leah Sava Jeffries, Aryan Simhadri,
Charlie Bushnell, Dior Goodjohn e Daniel Diemer. La prima stagione
di Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo è disponibile
su Disney+.
Obi-Wan Kenobi
tagliò a metà Darth Maul e lo fece rotolare verso
la morte in Star Wars: La minaccia fantasma. Tuttavia, per
volere di George Lucas, la serie animata The Clone
Wars rivelò in seguito che l’apprendista Sith del senatore
Papatine era sopravvissuto.
Ora con un paio di gambe
cibernetiche, la sua storia continua prima che il cattivo tornasse
in Star
Wars Rebels (dove la sua storia si concluse anche dopo
un ultimo scontro con Obi-Wan su Tatooine).
Solo: A Star Wars
Story ha riportato Maul in un live-action, e se quel film
avesse avuto un seguito, probabilmente avremmo visto di più di
quello che ha combinato come leader dell’Alba Cremisi.
Sfortunatamente, il film fu un flop al botteghino, e i fan da
allora aspettano con ansia il ritorno di Maul.
Lucasfilm è tra gli studi che
salteranno il Comic-Con di San Diego di quest’anno, il che
significa che possiamo scordarci di ricevere nuovi trailer o
informazioni sul cast. Tuttavia, abbiamo un nuovo sguardo a
Maul nella sua prossima serie animata, Star Wars: Maul – Shadow Lord (tramite
SFFGazette.com).
È un’immagine adeguatamente all’altezza dell’ex Sith,
che dà il tono a una serie che sembra essere un degno seguito sia
di The Clone Wars che di Rebels.
Resta da vedere se questo significherà che i potenziali piani per
un live-action di Maul siano stati accantonati.
La sinossi di Star Wars:
Maul – Shadow Lord recita: “Dopo le Guerre dei
Cloni, Maul progetta di ricostruire la sua organizzazione criminale
su un pianeta non toccato dall’Impero. In una nuova serie
ambientata dopo gli eventi dell’ultima stagione di The Clone Wars,
Maul risorge per guidare le fazioni degli inferi”.
Si ritiene che la serie sia
ambientata circa un anno dopo gli eventi di The Clone
Wars, intorno al 19 BBY. Ora, il doppiatore Sam
Witwer ha condiviso ulteriori dettagli e ha chiarito che
Maul non verrà edulcorato o redento come alcuni fan temevano, anche
se sembra che l’umanità del personaggio verrà in una certa misura
esplorata.
“Si tratta di cattivi contro più
cattivi””, ha detto l’ex membro di BSG durante una recente
apparizione al podcast di Katee Sackhoff. “Questo non sarà uno
show in cui scoprirai che Maul è un vero orsacchiotto, amico… Non
lo faremo. Ma è cattivo come Sidious o Vader? In realtà no. Dal
punto di vista dei Sith, quest’uomo ha dei difetti… [c’è] umanità
che si insinua in vari momenti a causa di cose che gli sono
successe.
“Maul si chiederà se creare
l’Impero sia stata una buona idea”, ha continuato. “[Maul]
dice tipo, ‘È questo che [Sidious] aveva in mente? È un po’
spaventoso. Maul proviene da un’epoca di spade, stregoneria, magia
e cavalieri, e ora tutto quel colore dell’universo viene
risucchiato fuori da questo Impero meccanizzato. E Maul dice tipo,
‘È giusto? È questo l’universo che stavamo cercando di
costruire?’”
Jason Schwartzman si unirà al cast stellare
del prossimo film di Amazon MGM Studios sull’intelligenza
artificiale, Artificial,
diretto da Luca Guadagnino. Schwartzman si unisce
a un cast che include già Andrew Garfield, Yura Borisov, Cooper
Koch e Cooper Hoffman. Anche
Monica Barbaro e Ike Barinholtz
sono in trattativa per unirsi al cast.
I dettagli ufficiali della trama
sono ancora segreti, sebbene il film venga descritto come una
commedia drammatica ambientata nel mondo dell’intelligenza
artificiale. Sebbene non siano stati confermati, alcune fonti
affermano che il film ruoterà attorno al periodo trascorso presso
OpenAI nel 2023, quando il CEO Sam Altman fu licenziato e riassunto
nel giro di pochi giorni.
Simon Rich ha scritto la
sceneggiatura e produrrà il film insieme a David Heyman e Jeffrey
Clifford di Heyday Films, oltre a Jennifer Fox.
Jason Schwartzman è apparso di recente in
Mountainhead di Jesse Armstrong e
in Queer di Guadagnino,
presentato al Festival di Venezia del 2024.
Prossimamente, apparirà al fianco di Felicity
Jones e Michelle Pfeiffer in Oh.
What. Fun di Amazon MGM e ha recentemente terminato le
riprese di un episodio della prossima serie AMC di John Lee
Hancock, Talamasca. Ha anche recitato in Between the Temples di
Nathan Silver (Sony Pictures Classics).
In precedenza, Jason Schwartzman ha interpretato Lucretius
“Lucky” Flickerman in Hunger Games: La Ballata
dell’Usignolo e del Serpente e ha recitato in Asteroid
City di Wes Anderson, presentato in anteprima al Festival di Cannes del 2023.
Al Comic-Con di San
Diego di questo fine settimana non ci sarà un panel di
Star
Wars dedicato a film o serie TV. Di conseguenza, i fan di
questa Galassia Molto Molto Lontano dovranno continuare ad
aspettare l’uscita ufficiale dei trailer mostrati per la prima
volta alla Star Wars Celebration di aprile, compresi i materiali
dell’attesissima Ahsoka – stagione 2.
D’altro canto, abbiamo un primo
sguardo al nuovo look di Eman Esfandi nei panni di
Ezra Bridger in Ahsoka Stagione
2. Nel finale della prima stagione, i Jedi sono finalmente
riusciti a fuggire da Peridea e a riunirsi con Hera. Tuttavia,
Ahsoka Tano e Sabine Wren sono rimaste indietro, il che significa
che tocca a Ezra guidare l’attacco contro il suo compagno di
ritorno, il malvagio Grand’Ammiraglio Thrawn.
Noi di Cinefilos.it abbiamo già mostrato l’abilità di
Esfandi con la spada laser, ma ora
possiamo anche vedere il suo look nella seconda
stagione della serie con Rosario Dawson.
Il trailer mostrato in Giappone
all’inizio di quest’anno è stato presentato nello stile del
classico teaser de L’Impero colpisce ancora, e ha
mostrato che Ahsoka Tano e Sabine Wren stanno correndo contro il
tempo per impedire a Skoll di scatenare una nuova potente minaccia
(gli Dei Mortis… o forse Abeloth?).
Ezra, Hera e il ritorno di Zeb
Orrelios, nel frattempo, sembravano impegnati con i sinistri piani
di Thrawn per la loro galassia, mentre abbiamo anche intravisto una
misteriosa nuova nemica che sembra essere una Sorella della Notte
che detiene la Forza.
Maneggia quelle che sembrano spade
laser verdi o forse persino fruste laser, simili a quelle che
abbiamo visto in The Acolyte. Oh, e non possiamo
dimenticare che Chopper è stato raffigurato mentre brandiva
un’enorme pistola, chiaramente desideroso di aumentare il suo
numero di uccisioni in continua crescita.
Dopo anni di isolamento su Peridea,
Ezra merita davvero di ricongiungersi con i restanti membri
dell’equipaggio della Ghost. È chiaro, però, che si sta preparando
per un’altra battaglia, come rivela il nuovo look condiviso da
Esfandi in una storia su Instagram, salvata econdivisa
dall’utente X Mandoverse Updates, che mostra un Ezra
Bridger leggermente più curato e pronto alla battaglia, che
apparirà nella seconda stagione di Ahsoka.
Ha senso che Ezra si rifaccia il
look nella seconda stagione di Ahsoka
Il piccolo restyling di Ezra non è
poi così sorprendente. È rimasto bloccato per anni nelle lande
desolate di Peridea, evitando di essere scoperto da Thrawn e
sopravvivendo con nient’altro che i Noti a fargli compagnia. Per
quanto possa essere rimasto positivo, questo deve averlo segnato
profondamente.
È logico che voglia lasciarsi alle
spalle quella parte della sua vita, e tagliarsi i capelli è una
rappresentazione fisica di questo desiderio. Il suo nuovo taglio
di capelli ricorda molto quello di Ezra nelle stagioni 1 e 2 di
Star Wars Rebels. Manca solo quella caratteristica
lucentezza blu della serie animata.
La star di Law
& Order: SVU Mariska Hargitay condivide un importante
aggiornamento sulla longeva serie poliziesca. Lo spin-off più
longevo dell’iconico franchise, Law & Order: SVU stagione 27, è a pochi
mesi dal debutto. La squadra di Benson ha concluso la precedente
stagione dando la caccia a un serial killer e tornerà con nuovi
episodi e alcuni cambiamenti degni di nota.
In un post su Instagram,
Hargitay ha rivelato che Law & Order: SVU stagione 27
ha iniziato le riprese. Nel primo video, incorporato qui sotto,
l’attrice e produttrice esecutiva offre un’anteprima del processo
di ripresa ed entra in una scena in corso nei panni del capitano
Olivia Benson:
Anche il veterano di SVU,
Ice-T,
che interpreta il sergente Odafin “Fin” Tutuola, ha pubblicato un
post sull’inizio delle riprese con una foto del suo personaggio di
lunga data di Law & Order. Fin è apparso per la prima volta
nella seconda stagione della serie poliziesca e da allora Ice-T fa
parte del cast.
Il cast di Law & Order: SVU
sarà leggermente diverso, poiché Aimé Donna Kelly è stata
promossa a personaggio fisso. Kelly è apparsa spesso nella
serie, debuttando nella stagione 22 nel ruolo del capitano Renee
Curry. Ospite in 29 episodi nel corso di cinque stagioni, Curry ha
assistito Benson in diversi casi importanti.
I membri del cast Octavio Pisano e
Juliana Aidén Martinez hanno entrambi lasciato SVU.
Insieme a Michele Fazekas, che
diventa la nuova showrunner della stagione 23, entrando nella
storia come prima donna a ricoprire questa posizione nella serie
SVU, Kelli Giddish tornerà a tempo pieno nei panni di
Amanda Rollins. La beniamina dei fan torna nel cast principale
dopo che la sua partenza, alcune stagioni fa, aveva causato
polemiche. Anche se è apparsa occasionalmente, i fan hanno sentito
la sua mancanza.
I
Fantastici Quattro: Gli Inizi è una storia che fa
parte del MCU ma che è in gran parte indipendente, ambientata su
Terra-828. Separato dalla Sacra Linea Temporale, il film introduce
la Prima Famiglia Marvel senza dover spiegare perché
non fosse presente per combattere Thanos, ad esempio.
Sebbene Spider-Man: Brand New Day
sia in arrivo la prossima estate, si prevede che sarà una storia
ambientata in città, il che significa che questo reboot conduce
direttamente agli eventi di Avengers: Doomsday, in arrivo a
dicembre 2026.
Mister Fantastic, la Donna
Invisibile, la Torcia Umana e La Cosa saranno al centro
dell’attenzione in quel film, e ora proviamo a capire in quali modi
I
Fantastici Quattro: Gli Inizi si collega al
più ampio MCU e, più specificamente, alla Saga del Multiverso e a come prepara il
terreno per Avengers: Doomsday.
I Fantastici Quattro: Gli
Inizi accenna all’interesse di Reed per le realtà
parallele in almeno un paio di occasioni e introduce una delle sue
più grandi invenzioni, “Il Ponte”. Sebbene in questo film venga
utilizzato come sistema di teletrasporto, ci sono vaghe
insinuazioni sul fatto che possa essere utilizzato per viaggiare
tra i mondi, preparando il terreno per il ruolo cruciale del Ponte
in Avengers: Doomsday.
Nei fumetti, Reed lo crea come mezzo
per osservare mondi diversi e scoprire come avessero raggiunto la
pace. Alla fine porta all’introduzione del Consiglio
Interdimensionale di Reed e torna in Secret Wars
come mezzo per tenere d’occhio le Incursioni. Resta da vedere se
vedremo qualcosa di tutto ciò, ma scommettiamo che questo spiegherà
come l’astronave della squadra viaggia verso Terra-616.
Il destino finale di Galactus
Galactus in I Fantastici Quattro: Gli Inizi
Quando il piano di Mister Fantastic
di spostare la Terra fallisce, manda Galactus ai confini
dell’universo, guadagnando milioni di anni sulla Terra prima che il
cattivo possa potenzialmente tornare a divorare il pianeta.
Silver Surfer è responsabile
dell’allontanamento di Galactus attraverso il portale aperto dalla
Prima Famiglia Marvel, il che significa che è bloccata proprio
accanto a lui (e sebbene possa volare sulla sua tavola, le
possibilità che Shalla-Bal si riunisca alla sua famiglia o alla
Torcia Umana sembrano scarse).
Siamo grati ai Marvel Studios per
non aver ucciso il Divoratore di Mondi, ma I Fantastici
Quattro: Gli Inizi non lo presenta come una minaccia
Multiversale, anche se potrebbe esserci qualche indizio nel fatto
che Reed abbia menzionato che è precedente all’universo di
Terra-828. Tuttavia, con Galactus ai confini dell’universo, è
possibile per lui rompere la barriera tra le realtà e forse
viaggiare in un’altra, come ha fatto Monica Rambeau in The
Marvels?
Il Potere Cosmico
Nei fumetti,
Franklin Richards è un mutante dotato di poteri che gli
derivano a sua volta da quelli dei suoi genitori, Reed e Sue, che
invece li hanno ottenuti con un’alterazione cosmica. Le sue
capacità sono divinatorie e può riscrivere e persino creare realtà.
Da bambino su Terra-828, lo vediamo riportare in vita sua
madre.
L’unico grande cambiamento apportato
a Franklin in I Fantastici Quattro: Gli Inizi è il
fatto che detiene specificamente il Potere Cosmico. Si tratta
dell’energia cosmica illimitata utilizzata principalmente da
Galactus e dai suoi Araldi, e questa Variante di Franklin è
essenzialmente composta da quella sostanza.
Secondo Galactus, questo significa
che il membro più giovane dei Fantastici Quattro è destinato a
diventare il prossimo Divoratore di Mondi (nei fumetti, è
similmente predetto che sarà il prossimo “Galactus” in una futura
iterazione del Multiverso). Mentre ci avviciniamo ad
Avengers:
Doomsday, sembra ovvio che le abilità di Franklin
saranno fondamentali, forse spiegando perché attirano l’attenzione
di un certo Victor Von Doom…
Doctor Doom arriva al Baxter
Building
Nella scena a metà dei
titoli di coda di I
Fantastici Quattro: Gli Inizi, Sue va a prendere
un libro per il figlio di 4 anni e al suo ritorno trova il Dottor
Destino inginocchiato davanti a Franklin. Si è tolto la maschera e
parla con il bambino, ma non possiamo avere idea di cosa gli stia
dicendo.
Sta cercando di terrorizzare
Franklin o di vedere se il bimbo può guarire il suo volto
sfigurato? E questa Variante di Destino proviene da
Terra-828 o da un’altra parte del Multiverso?
Queste sono domande dovrebbero trovare risposta in
Avengers: Doomsday.
Ci piacerebbe pensare che Destino
abbia un passato con questa iterazione dei Fantastici Quattro, ma
per quanto riguarda il coinvolgimento di Franklin, scommettiamo che
Destino voglia usare – o rubare – il Potere Cosmico per poter
“salvare” (e governare) il Multiverso. Questo mette i Fantastici
Quattro in rotta di collisione con Destino nel prossimo film di
Avengers, e rende la loro battaglia con lui davvero molto, molto
personale…
Al San Diego Comic-Con, Rick
Riordan ha annunciato che
Percy Jackson e i Dei dell’Olimpo ha ufficialmente
scritturato due personaggi dei libri amati dai fan per la terza
stagione, compensando così la loro assenza nella prima e nella
seconda stagione. La serie TV Percy Jackson di Disney+ è stata un successo
certificato per il sito di streaming, e finora è uscita solo una
stagione. Fortunatamente per i fan, l’attesa per la prossima
stagione non sarà molto lunga. La seconda stagione di Percy Jackson
uscirà nel dicembre 2025 ed è già stata rinnovata per una terza
stagione.
Sebbene le notizie su Percy Jackson
si siano concentrate principalmente sulla seconda stagione, Rick
Riordan ha condiviso un aggiornamento entusiasmante sulla terza
stagione al San Diego Comic-Con. Screen Rant era presente al panel
di Percy Jackson per portare ai fan le ultime e più importanti
notizie. Ora possiamo rivelare che la serie TV Percy Jackson ha
scritturato Levi Chrisopulos nel ruolo di Nico di Angelo e Olive
Abercrombie in quello di Bianca di Angelo.
Nico sarà un personaggio fisso a
partire dalla terza stagione di Percy Jackson, mentre Bianca sarà
un personaggio ricorrente. Le riprese della terza stagione di Percy
Jackson e gli dei dell’Olimpo inizieranno presto.
Law & Order: Special Victims
Unitcontinua a battere tutti i record televisivi
mentre conclude la sua ventiseiesima stagione in onda, e la serie
poliziesca tornerà per la ventisettesima stagione. Lanciata nel
1999 come spin-off della serie di grande successo Law &
Order di Dick Wolf, SVU segue le vicende dei detective
dell’Unità Vittime Speciali della polizia di New York, una
divisione specializzata nelle indagini sui reati a sfondo sessuale
in tutta la città. Riuscendo a sopravvivere alla serie madre Law
& Order (cancellata nel 2010 ma poi ripresa), SVU
continua a detenere il record di serie televisiva con copione più
longeva della storia della televisione.
Presente nella serie sin dal suo
esordio negli anni ’90, Olivia Benson, interpretata da Mariska
Hargitay, è il cuore e l’anima di SVU, anche se la squadra
di Benson è cambiata drasticamente nel corso degli anni. Nonostante
questi cambiamenti, SVU continua a registrare un alto numero
di spettatori e non mostra segni di rallentamento mentre si
avvicina alla sua rivoluzionaria trentesima stagione. Sebbene
SVU sia uno spin-off, è diventato una sorta di serie di
punta dell’intero franchise, e la continua popolarità di
Law & Order: SVU non solo garantisce la
stagione 27, ma contribuisce anche a stimolare la produzione di
ulteriori stagioni degli altri spin-off.
Ultime notizie su Law & Order:
SVU – Stagione 27
Cambiamenti in arrivo per
SVU
Oltre all’annuncio del rinnovo di
Law & Order: SVU da parte della NBC, ci sono anche alcuni
cambiamenti in arrivo per la serie. Due dei membri più recenti del
cast (Juliana Martinez e Octavio Pisano) lasciano la serie, mentre
un volto familiare (Kelli Giddish) torna a tempo pieno, il che
causerà un leggero cambiamento nella dinamica del cast. Ci sono
anche dei cambiamenti dietro le quinte.
SVU avrà un nuovo showrunner
per la stagione 26. Michele Fazekas sostituisce David Graziano, che
è stato lo showrunner nelle ultime tre stagioni. Fazekas non è
nuova alla serie. Ha scritto e prodotto le prime stagioni dello
show, il che potrebbe significare un ritorno allo stile dei primi
tempi della serie. Fazekas è anche la prima donna showrunner nei
26 anni di storia dello show.
Law & Order: SVU – Stagione 27 è
stata confermata
SVU fa parte del palinsesto
autunnale 2025 della NBC
Law & Order: SVU è su un
terreno solido, ma questo non significa che l’intero franchise sia
così sicuro
La NBC ha rinnovato SVU
per la stagione 27, annunciando il rinnovo solo una settimana
prima del finale della stagione 26. Anche la serie originale Law
& Order è stata rinnovata dal network. Fortunatamente per i fan
della longeva serie poliziesca, è quasi impossibile che la NBC
decida di cancellare così all’improvviso uno dei suoi fiori
all’occhiello. È probabile che il network faccia un annuncio in
anticipo per consentire ai fan e alla serie nel suo complesso di
chiudere in bellezza.
Law & Order: SVU è su un
terreno solido, ma questo non significa che l’intero franchise sia
così sicuro. Mentre l’originale Law & Order è abbastanza
stabile da guadagnarsi un’altra stagione, Law & Order: Organized
Crime è tutt’altro che garantito. Lo spin-off incentrato su
Stabler è stato trasformato in un’esclusiva Peacock per la sua
quinta stagione. Anche se questo probabilmente non avrà alcun
effetto su SVU, il vacillare di Organized Crime
dimostra che il franchise Law & Order è potenzialmente
vulnerabile.
Law & Order e Law &
Order: SVU andranno in onda il giovedì sera sulla NBC
all’inizio della stagione televisiva 2025.
La stagione 26 di Law & Order:
SVU ha debuttato il 3 ottobre 2024 e si è conclusa il 15 maggio
2025.
Dettagli sul cast della
stagione 27 di Law & Order: SVU
Benson e la sua squadra
torneranno per la stagione 27
Sebbene i cambiamenti nel cast
siano un fenomeno quasi costante nella lunga storia di Law &
Order: SVU, il cast della stagione 27 rimarrà per lo più
invariato. Mariska Hargitay tornerà nei panni del capitano
Olivia Benson, ruolo che interpreta sin dall’inizio della serie
nel 1999. Ad affiancare Hargitay ci sarà il co-protagonista di
lunga data Ice-T nel ruolo del sergente “Fin” Tutuola, insieme a
Peter Scanavino nel ruolo dell’assistente procuratore distrettuale
Dominick Carisi, Jr. È previsto anche il ritorno di Kevin Kane nel
ruolo del detective Terry Bruno.
Ci sono però due importanti
abbandoni nel cast della stagione 27 di SVU. Il detective junior
Joe Velasco (interpretato da Octavio Pisano) non tornerà dopo la
stagione 26 e l’ultima arrivata nel team di Benson, interpretata
da Juliana Aidén Martinez, non riprenderà il ruolo della
detective junior Kate Silva.
In precedenza, un punto
interrogativo era il ritorno di Kelli Giddish nel ruolo del
sergente Amanda Rollins. Giddish era stata lasciata andare dalla
serie nella stagione 24, ma l’attrice ha continuato a tornare
grazie al legame del suo personaggio con la squadra. Giddish è
stata promossa a guest star ricorrente per la stagione 26, ma è
stata rinominata personaggio fisso per la stagione 27.
Law & Order: SVU ha fatto
buon uso del suo universo condiviso in passato, consentendo alla
serie di incrociarsi con altri show sotto l’egida delle creazioni
di Dick Wolf. Ciò significa che la stagione 27 potrebbe anche
vedere la comparsa di personaggi provenienti dall’universo di
Chicago o da altre serie di Law & Order. La
stagione 26 ha visto un crossover con la serie principale, e Chris
Meloni, protagonista di Organized Crime, e Mariska Hargitay
sono entrambi apparsi nei crossover grazie al rapporto tra i loro
personaggi. I fan possono aspettarsi altre sorprese di questo tipo
nella prossima stagione.
Dettagli della trama di Law &
Order: SVU – Stagione 27
Altri casi da risolvere per la
squadra SVU
Non ci saranno troppe sorprese
nella trama della stagione 27 di Law & Order: SVU, dato che
la serie è stata straordinariamente coerente nei suoi quasi 30 anni
di vita. Come nella maggior parte delle migliori serie procedurali
in TV, ogni episodio di SVU è una storia a sé stante che
coinvolge un caso che la squadra deve risolvere prima della
conclusione della puntata settimanale. A volte SVU affronta
casi tratti dai titoli dei giornali, mentre altri sono totalmente
inventati.
Quello che sappiamo della
stagione 27 di SVU è che Benson avrà almeno un posto libero
nella sua squadra. Con l’addio di Velasco (che ha ricevuto una
promozione nel finale della stagione 26), Rollins potrebbe tornare
a far parte della squadra SVU se la serie non la manterrà
nell’Unità di Intelligence all’inizio della stagione. Anche se
Silva non è stato eliminato nel finale della stagione 26, l’attore
non tornerà nella stagione 27, quindi potrebbe esserci un altro
posto libero nella squadra per un nuovo personaggio.
È anche possibile che il caso
del finale della stagione 26, un serial killer che prendeva di mira
i terapeuti, possa tornare nella stagione 27. Il finale si è
concluso con la notizia che la confessione ottenuta da Benson e
dalla sua squadra potrebbe non essere riconosciuta in tribunale,
lasciando spazio alla serie per approfondire ulteriormente il caso
in futuro. Questo potrebbe fornire alla serie un arco narrativo più
breve da seguire sulle procedure nei casi seriali nella stagione 27
di Law & Order: SVU, dato che la serie non ha esitato a
rivisitare casi precedenti anche a distanza di anni.
È impossibile prevedere esattamente
cosa accadrà nella stagione 27 di Law & Order:
SVU anche se i fan sanno che la maggior parte dei
loro personaggi preferiti tornerà.
Il regista Sebastián
Lelio, vincitore dell’Oscar per Una donna
fantastica, nel 2017 ha
realizzato Disobedience (qui la recensione), film che
approfondisce ancora una volta
tematiche LGBTQ+. In esso si racconta la potente storia di
Ronit (Rachel
Weisz), una donna ebrea ortodossa che torna nella
comunità che l’ha emarginata dopo la morte del padre. Questo le dà
l’opportunità di ricongiungersi con Esti (Rachel
McAdams), un’amica d’infanzia di cui era innamorata.
Dopo aver scoperto che Esti ha però accettato un matrimonio
eterosessuale per rimanere nella comunità, Ronit la incoraggia a
riaccendere la loro storia d’amore e ad essere fedele a se stessa,
nonostante le conseguenze che ne derivano.
La storia vera dietro il film
La rappresentazione di ciò che
devono affrontare le persone queer ebraiche ortodosse può sembrare
molto realistica, ma partiamo subito con il dire che
Disobedience non è basato su una storia vera, ma
più di qualcosa di reale c’è. Il film è infatti un adattamento
dell’omonimo romanzo d’esordio di Naomi Alderman e
si ispira alle esperienze personali dell’autrice, cresciuta in una
comunità ebraica ortodossa inglese. In un profilo pubblicato dal
Guardian, Alderman ha spiegato
che trasferirsi poi a New York le ha permesso di incontrare persone
gay e lesbiche ortodosse, offrendole una nuova prospettiva. Ha
osservato che condividevano “storie terribili: rabbini che
dicevano che se non ti sposavi e non avevi figli stavi completando
l’opera di Hitler”.
Alderman ha poi approfondito le sue
ispirazioni per Disobedience in un’intervista al
quotidiano Haaretz, dove ha affermato che il romanzo non è basato
sulle sue esperienze personali, ma presenta un aspetto molto
straziante della vita delle persone LGBTQ all’interno della
comunità ebraica ortodossa. “Certamente il libro parla di
luoghi in cui sono stata nella mia vita, quindi ho vissuto nella
comunità ortodossa di Hendon, ho lavorato a Manhattan. Ma gli
eventi del libro non hanno avuto luogo nella mia vita, i miei
genitori sono ancora vivi, mio padre non è un rabbino e temo di non
aver mai avuto una relazione con una donna sposata”, ha detto
Alderman.
Rachel Weisz, Alessandro Nivola e Rachel McAdams in
Disobedience
L’autrice ha anche sottolineato che
nella comunità ortodossa può essere molto più difficile per le
coppie gay che per quelle lesbiche. “L’ortodossia non ha molto
da dire sulle relazioni femminili. In un certo senso questo rende
le cose più facili, perché il lesbismo non è considerato una
trasgressione grave come l’omosessualità maschile. Penso che
sarebbe stato un libro diverso se avessi scritto di due uomini
invece che di due donne”, ha detto Alderman a Haaretz.
Alderman ha poi spiegato che ha trovato la popolazione ebraica
ortodossa di New York City molto più schietta rispetto alla sua
controparte britannica.
“Gli ebrei ortodossi di New York
non la pensano allo stesso modo degli ebrei ortodossi britannici
riguardo alla necessità di mantenere il silenzio assoluto. Non
hanno paura di interagire con il resto del mondo”, ha
affermato in un’intervista con The Bookseller. La differenza nelle
ideologie delle comunità di New York e Hendon ha dunque costituito
lo spunto per la trama del romanzo. Nel libro, questi diversi
processi mentali sono rappresentati attraverso le difficoltà di
Ronit, che condivide alcune somiglianze con l’autrice.
Un dettaglio morto particolare
presente nel film e che ribadisce la sua autenticità è quello
dell’atto di Esti di togliersi la parrucca. Nella comunità ebraica
ortodossa, le donne sposate indossano tradizionalmente la parrucca.
Questa pratica non ha però origine biblica. «[La Mishnah in
Ketuboth (7:6)] discute i comportamenti che costituiscono motivo di
divorzio, come “apparire in pubblico con i capelli sciolti, tessere
al mercato e parlare con qualsiasi uomo” e definisce queste
violazioni Dat Yehudit, che significa regola ebraica, in
contrapposizione a Dat Moshe, regola mosaica», si legge.
Quando Esti si toglie la parrucca,
lo fa dunque in modo radicale per rifiutare il suo matrimonio. Se
la toglie mentre bacia Ronit in privato, simboleggiando una
ribellione contro la tradizione. Tuttavia, la indossa sempre quando
è in pubblico con suo marito, mantenendo segreto quell’altro lato
di sé. Questo diventa parte di una discussione più ampia su come
alle persone queer non siano concesse le stesse opportunità di
matrimonio e rispetto all’interno di certe comunità, costringendole
a scegliere tra rivelare chi sono veramente e perdere tutto, o
nascondere parti di sé per mantenere il proprio posto all’interno
delle famiglie e delle comunità.
Alessandro Nivola e Rachel McAdams in Disobedience
Nonostante
Disobedience sia una storia di finzione, Alderman
ha dunque attinto in ogni caso dalle sue esperienze personali per
creare almeno la premessa di base e l’arco tematico del romanzo. Ha
così dato voce alla comunità LGBTQ+ e alle sue esperienze con la
religione e la società. Parlando del suo romanzo, Alderman ha detto
che Disobedience “svela i segreti della
comunità ortodossa di Londra e rivela il mondo affascinante di una
cultura minoritaria che, sebbene secolare, è rimasta intatta e
nascosta fino ad ora”. Ha aggiunto: “Temo che le persone
della mia comunità possano rimanere sconvolte. Allo stesso tempo,
penso che sia un velo che deve essere sollevato“.
In un’intervista, il regista
Sebastián Lelio ha poi rivelato di essere stato contattato
dall’attrice premio Oscar Rachel Weisz, che nel film interpreta Ronit,
che aveva acquistato i diritti del romanzo di Naomi Alderman dopo
averlo letto ed esserne rimasta folgorata. Dopo aver appreso della
storia scritta dalla Alderman, Lelio si è dimostrato subito
attratto dall’idea di realizzare un adattamento cinematografico su
questi tre personaggi principali, perennemente confusi, che si
ritrovano a lottare contro le verità fisse ed eterne di una società
ortodossa. Il risultato è uno dei film più belli del 2017.
Oblivion
(qui
la recensione) è uno dei pochi film di fantascienza con
Tom Cruise, ma è anche uno dei pochi film
dell’attore che non ha avuto successo al botteghino, lasciando la
possibilità di un Oblivion 2 in una zona grigia.
Il film di fantascienza del 2013 segue Jack Harper (Cruise), che
vaga per una Terra post-apocalittica dopo un’invasione aliena,
presentando anche un mistero che non si esaurisce del tutto con la
conclusione del film. Questo lasciava dunque le porte aperte per un
sequel, ma i motivi per cui questo non è ancora stato realizzato
sono diversi.
Innanzitutto, il film non ha
ottenuto un grande successo di critica, con un punteggio del 53% su
Rotten Tomatoes, e ha incassato solo 288 milioni di dollari in
tutto il mondo. Considerando il budget di 120 milioni di dollari,
che non include i costi di marketing e la percentuale dei profitti
dei cinema, Oblivion era probabilmente ancora in
rosso quando ha lasciato le sale. Ma andiamo con questo
approfondimento a ragionare sul perché un sequel di questo film
sarebbe più che gradito.
La vicenda è ambientata in un
distopico 2077. La Terra, distrutta dalle radiazioni delle
meteoriti e dall’invasione aliena che ha scatenato una guerra
nucleare, è stata abbandonata poiché resa inospitale dalle
radiazioni. Jack Harper (Tom
Cruise) e Victoria Olsen (Andrea
Riseborough) sono incaricati di assicurare il corretto
funzionamento delle idro-trivelle terresti e dei tecnologici droni,
programmati per uccidere gli ultimi alieni Scavengers ancora in
vita. Chiusi in un’alta torre per prevenire la contaminazione, i
due seguono le direttive di Sally, capo della colonia spaziale Tet
che sta conducendo gli ultimi esseri umani in vita sul pianeta
Titano.
Mancano due settimane
all’evacuazione totale della Terra e, mentre Jack è tormentato da
flashback sull’invasione e dalla speranza di dimostrare che il
pianeta può ancora essere salvato, Victoria desidera concludere la
missione per recarsi nella nuova colonia. Incuriosito
dall’aggressività degli Scavengers superstiti, Jack si reca in
missione con il suo veicolo ed è salvato miracolosamente da un
drone, dopo essere caduto in un’imboscata nemica. Jack continua ad
avere strane visioni di una misteriosa donna e decide di recarsi
sul luogo d’atterraggio di un oggetto volante non identificato.
Giunto sul luogo dell’impatto, trova delle capsule d’ibernazione,
contenenti l’equipaggio della nave spaziale Odyssey.
Improvvisamente, tuttavia, i droni
si ribellano ai comandi e iniziano ad attaccare gli umani. Jack
riesce però a salvare Julia Rusakova (Olga
Kurylenko), che assomiglia terribilmente alla donna
delle sue visioni. Sebbene Victoria cerchi di persuadere il suo
collega, Jack decide di ospitare Julia e di indagare sull’accaduto.
Mentre i due si recano presso la navicella per scoprire il
contenuto della scatola nera, un gruppo di Scavengers li cattura e
li porta nel loro covo segreto. Qui, i due umani faranno una
scoperta agghiacciante sul disastro che determinò la fine del
pianeta Terra.
Dato che Oblivion è
basato su un romanzo grafico inedito con lo stesso nome, è
probabile che ci sia molto altro materiale nell’archivio della
Universal che lo studio potrebbe adattare per continuare la serie.
Si vociferava addirittura che la Universal stesse prendendo in
considerazione non un sequel, ma un prequel. Purtroppo, queste voci
non hanno mai trovato conferma e lo studio non ha mai commentato
formalmente la possibilità. Dato che sono passati dodici anni dal
film originale e che in questo lasso di tempo non è diventato un
cult, è improbabile che lo studio dia il via libera ad un
Oblivion 2, anche se lo stesso Cruise fosse
interessato a tornare nel franchise.
Perché un Oblivion 2 avrebbe
senso
Il film aveva diversi però elementi
fantastici che erano completamente unici e diversi dagli altri film
di fantascienza post-apocalittici dello stesso genere, come i
design ispirati ai film di fantascienza degli anni ’70 e agli
elicotteri degli anni ’40. La nave a bolla di Jack sembra identica
all’iconico elicottero del 1946, il Bell 47. Considerando il suo
approccio visivo originale al genere, il film meriterebbe
assolutamente un sequel. Ma ciò che rende perfetto il potenziale di
Oblivion 2 è che riunirebbe Cruise e Kosinski, che
sono diventati una sorta di duo dinamico. Kosinski è cresciuto
molto come regista dal 2013, e questo è stato dimostrato da
Top Gun: Maverick e dal recente
F1 – Il film.
Kosinski ha girato 800 ore di
riprese per Top Gun: Maverick e la maggior parte di ciò che si
vede sullo schermo è totalmente pratico. Kosinski potrebbe
applicare questo approccio a Oblivion 2, poiché
senza dubbio conterrebbe anche molte riprese di volo e il design
dell’aereo potrebbe essere semplicemente modificato
digitalmente. Kosinski ha dunque dimostrato con i suoi recenti
blockbuster di essere ora in grado di realizzare un film su scala
ancora più epica. Con la sceneggiatura giusta, Oblivion
2 potrebbe avere un successo simile a quello di questi
altri due film. Ad oggi, tuttavia, continuano a non esserci
conversazioni in merito.
La
notte del 12 (qui
la recensione) è un thriller drammatico del 2022 diretto da
Dominik Moll, noto per la sua attenzione al
dettaglio psicologico nei precedenti titoli Harry, un amico che
vi vuole davvero bene e Due volte lei. Il film si
ambienta in un contesto perfettamente contemporaneo con toni
rigorosamente realistici, mettendo al centro un’indagine su un
femminicidio che scuote una comunità di provincia circondata dalle
montagne della Savoia. Emblematico del genere poliziesco francesce
moderno, il racconto segue i passi di un gruppo della polizia
giudiziaria di Grenoble alle prese con un delitto atroce: una
giovane donna bruciata viva, il cui assassino resta impunito.
Dietro la sceneggiatura, firmata da
Moll insieme al collaboratore Gilles Marchand, c’è l’adattamento
dell’inchiesta documentaristica 18.3 – Une année à la
PJ scritta dalla giornalista Pauline
Guéna, che ha passato un anno al fianco della PJ di
Versailles osservando casi reali. L’idea drammaturgica centrale –
che ogni investigatore segua un “crimine che lo ossessiona” – nasce
proprio da una frase in apertura del libro ed è diventata il punto
di partenza dell’indagine personale del protagonista Yohan. Grazie
a una regia sobria e un montaggio misurato, Moll restituisce così
il lavoro di polizia con rigore, evitando sensazionalismi e
privilegiando l’atmosfera opprimente degli uffici e dei paesaggi
alpini.
Il film ha riscosso grandi consensi
ai festival e in sala: presentato a Cannes nella sezione Premières
nel maggio 2022, ha ottenuto poi dieci candidature ai César 2023,
vincendone sei, tra cui miglior film, miglior regista per Moll,
miglior adattamento e premi agli attori Bastien
Bouillon e Bouli Lanners. Ha trionfato
anche ai Premi Lumière come miglior film e miglior sceneggiatura.
Questo successo sottolinea la capacità della pellicola di miscelare
tensione narrativa, empatia e riflessione sociale. Nel resto
dell’articolo approfondiremo però il legame con la storia vera che
ha ispirato il film, esplorando il caso reale da cui è tratta e le
eventuali differenze narrative rispetto ai fatti documentati.
Bouli Lanners e Bastien Bouillon in La notte del 12
La trama di La notte
del 12
Il film ruota attorno a un caso di
omicidio, quello di Clara, di cui si occupa
l’investigatore Yohan, di recente giunto a
Grenoble come capo della polizia giudiziaria. Nonostante le
accurate indagini e gli estenuanti interrogatori, l’uomo non riesce
a risolvere il caso e a trovare l’assassino. È così che l’omicidio
di Clara diventa una vera e propria ossessione per lui,
intenzionato a capire a tutti i costi chi sia l’assassino della
giovane e chiudere il caso. Insieme al collega
Marceau, l’investigatore individua diversi
sospettati, per lo più conoscenti della ragazza, ma le ricerche
porteranno a galla anche molti dei segreti di quello che appare al
di fuori come un paesino tranquillo.
La storia vera a cui si ispira il film
Come anticipato, il film La notte del 12 trae
origine dal libro-inchiesta della giornalista Pauline Guéna, in cui
l’autrice racconta le dinamiche interne della polizia giudiziaria
di Versailles durante un intero anno di lavoro.
Moll ha dichiarato di essere stato colpito proprio dalla frase in
quarta di copertina: “ogni investigatore ha un crimine che lo
ossessiona”, e ha scelto di mettere al centro del film questa
ossessione, concentrandosi sul caso dell’omicidio di una giovane
donna bruciata viva la notte del 12 ottobre 2016, nel dipartimento
della Savoia.
La decisione di focalizzarsi sui retroscena psicologici degli
inquirenti e sul contesto quotidiano delle indagini nasce da un
approccio che privilegia il realismo sul
sensazionalismo.
Il caso reale da cui il film prende spunto riguarda l’omicidio di
una ventunenne, bruciata viva per strada, un delitto tremendamente
efferato le cui dinamiche restano in gran parte insolute.
Sebbene non ci siano conferme ufficiali da parte degli
sceneggiatori, diversi indizi fanno pensare che il film possa
ispirarsi al caso di Maud Maréchal, uccisa a
Lagny-sur-Marne nella notte tra il 12 e il 13 agosto
2013. Quella sera, Maud partecipava a una festa
organizzata da una vicina di casa, evento a cui era presente anche
suo fratello. Secondo quanto riferito da lui agli investigatori, la
ragazza ha lasciato il luogo per ultima verso le 2:30 del mattino,
senza mostrare segni di inquietudine.
Un’ora dopo, intorno alle 3:30, una pattuglia ha scoperto il suo
corpo parzialmente bruciato in mezzo alla strada, a poca distanza
dalla sua abitazione. Gran parte dei residenti ha dichiarato di non
aver notato nulla di sospetto; soltanto una persona ha raccontato
di aver udito delle urla nella notte. L’autopsia ha rivelato che la
causa della morte è stata l’esposizione alle fiamme, senza rilevare
tracce di violenze fisiche o abusi sessuali. Le indagini iniziali
non però hanno portato alla luce elementi rilevanti nella vita
privata della giovane, se non un dettaglio significativo: circa un
anno prima, Maud aveva sporto denuncia contro ignoti presso la
questura di Lagny-sur-Marne, dopo aver ricevuto numerose telefonate
moleste, ma la cosa non portò a nulla di concreto.
Bouli Lanners in La notte del 12
Come accade anche nel film
La notte del 12, anche l’omicidio nella realtà non
è dunque mai stato chiarito e resta a oggi irrisolto.
La sceneggiatura scelta da Moll e Gilles Marchand conserva ad ogni
modo la struttura di un’autentica indagine: interrogatori
prolungati, sospetti ricorrenti, ipotesi che si rivelano
infruttuose. Il senso di frustrazione e impotenza che avvolge gli
investigatori è proprio l’identikit di un crimine “ossessionante”
che non permette né conclusioni facili né epiloghi
consolatori.
Le accurate testimonianze presenti nel libro di Guéna sono dunque
state rielaborate nel film senza tentare di ricostruire fedelmente
i fatti, ma restituendo l’atmosfera opprimente di un’indagine
realistica.
Moll ha poi raccontato di essersi recato personalmente nella sede
della polizia giudiziaria di Grenoble, confermando di aver voluto
cogliere la “quotidianità poliziesca”: quella fatta di lunghi
rapporti, interrogazioni, attese e momenti di stallo che
contrastano con l’approccio eroico del genere poliziesco
tradizionale.
L’inchiesta si trasforma così nell’occasione di riflettere sul
rapporto tra uomini e donne, su un contesto maschile tradizionale
che spesso tende a colpevolizzare o a invisibilizzare la vittima
femminile.
Infine, il film fa chiaro riferimento a un dato statistico reale
evocato all’inizio: circa il 20% degli omicidi in Francia rimane
irrisolto.
La conclusione del film – che non consegna un colpevole – non è
dunque un artificio, ma una scelta coerente con l’obiettivo di Moll
di raccontare un’indagine reale e complessa, priva di finali
semplicistici o facili soddisfazioni narrative. Con questo
approccio, La notte del 12 diventa più di un
thriller poliziesco: è un viaggio nell’inquietudine della verità e
della giustizia, che chiede allo spettatore non una risposta, ma
uno sguardo critico su cosa significhi cercare giustizia anche
quando tutto sembra perduto.
Hulk Hogan, che è
stato il catalizzatore principale del lancio del wrestling
professionistico dalla terza corda alla stratosfera della cultura
pop quando si è unito alla World Wrestling Federation diventandone
forse la sua più grande star, è morto giovedì a Clearwater, in
Florida. Aveva 71 anni.
La WWE ha confermato la sua morte ma
non ne ha rivelato la causa. TMZ, che ha riportato per primo la
notizia, ha affermato che Hulk Hogan (al secolo
Terry Bollea) ha avuto un arresto cardiaco nella
sua casa.
La notizia arriva tre giorni dopo
che Fox Nation si è aggiudicata i diritti per trasmettere Real
American Freestyle, la lega di wrestling fondata da Hogan, Eric
Bischoff e Chad Bronstein.
Come riportato da Cinefilos.it, di ottobre 2023 è la notizia
che Netflix ha perso i diritti per realizzare un biopic
su Hulk Hogan, che sarebbe dovuto essere interpretato da Chris Hemsworth. Chissà se, ora che l’icona è
divenuta leggenda per l’eternità, l’interesse intorno al progetto
non si risollevi.
Prime
Video ha svelato il teaser trailer ufficiale di
Dimmelo
Sottovoce, il nuovo film Original spagnolo in
prossima uscita dalla scrittrice best-seller del New York Times
Mercedes Ron, dopo l’incredibile successo dell’adattamento della
sua trilogia Culpable. Basato sul primo
romanzo della serie Tell Me della Ron (Tell Me Softly.
Dimmelo sottovoce, Tell Me in Secret, Tell Me
with Kisses), il film è interpretato da Alicia
Falcó (In the Company of Women), Fernando
Lindez (Élite) e Diego Vidales
(Nudes) rispettivamente nei ruoli di Kami, Thiago e
Taylor.
Il cast è completato da
Celia Freijeiro (Regina Rossa) nel ruolo
di Chiara, Patricia Vico (Operación Marea
Negra) nei panni di Anne, Andrés
Velencoso (Ritorno a Las Sabinas), che
interpreta Tino, Eve Ryan (È colpa
mia) è Cata e Fernando Nagore nel ruolo di
Jules.
La trama di Dimmelo
Sottovoce
Kamila Hamilton aveva tutto sotto
controllo… o almeno così credeva: non era nei suoi piani che i
fratelli Di Bianco tornassero e le sconvolgessero di nuovo la vita.
Sette anni prima, il suo primo bacio con Thiago e la protezione
incondizionata che le offriva Taylor avevano segnato la sua vita
per sempre. Ora, il loro ritorno minaccia di mandare in frantumi la
facciata che Kami ha costruito con cura. Non è più la ragazza
innocente che conoscevano: da quando se ne sono andati, sembra che
nessuno possa entrare davvero in contatto con lei. Nessuno tranne
loro. Riuscirà Kami a resistere alla presenza di Thiago? Cosa
succederà quando Taylor inizierà a guardarla in modo diverso? Andrà
tutto di nuovo distrutto in mille pezzi?
Dimmelo Sottovoce è
prodotto da Vaca Films (Fatum, Sky High – Scuola di
superpoteri), con i producer Borja Pena (Cella 211, The
Courier) ed Emma Lustres (Retribution, Infiesto),
diretto da Denis Rovira (Punto Nemo) e scritto
da Jaime Vaca (Élite).
Dimmelo Sottovoce
rappresenta la continuazione della collaborazione tra Prime Video e Mercedes Ron, dopo il successo
della trilogia Culpable. È colpa nostra, il
capitolo finale di Culpable, debutterà ad ottobre, seguito
da Dimmelo Sottovoce a dicembre. Inoltre, di recente sono
terminate le riprese degli adattamenti di Marfil ed
Ébano, che saranno presto disponibili su Prime Video in
oltre 240 Paesi e territori nel mondo, inclusi nell’abbonamento
Prime.
Chris Hemsworth riprenderà il ruolo di Thor in
Avengers: Doomsday, e l’attore ha
recentemente condiviso un video intitolato “Thank You! The
Legacy of Thor“, alimentando le speculazioni sul fatto che
potrebbe essere pronto ad appendere il martello al chiodo dopo il
prossimo grande evento dell’MCU.
Il video, che in realtà risale a
diversi anni fa, presenta clip, filmati del dietro le quinte e
interviste risalenti al periodo in cui Hemsworth
ha interpretato il Dio del Tuono nell’MCU, e include scene tratte
dai quattro film di Thor, oltre ad
Avengers,Avengers: Age of Ultron,
Avengers: Infinity War e
Avengers: Endgame.
“Interpretare Thor è stato uno
dei più grandi onori della mia vita“, ha scritto Hemsworth.
“Negli ultimi 15 anni ho impugnato Mjolnir e poi Stormbreaker
come Dio del Tuono, ma ciò che lo ha reso davvero speciale… è stato
condividerlo con tutti voi. La vostra passione, il vostro sostegno
e il vostro amore per questo personaggio hanno significato tutto
per me. Grazie per aver reso indimenticabile il mio viaggio
nell’Universo Cinematografico Marvel… Prossimo, Doomsday!“
Sembra proprio che stia salutando il
personaggio, ma se Avengers:
Doomsday dovesse essere l’ultima battaglia di Thor, il
Potente Vendicatore potrebbe prepararsi a una fine col botto.
Secondo Matt
Belloni, scrittore di Puck News e conduttore di The
Ringer, Thor ha un “ruolo importante” in Doomsday,
e Hemsworth è in realtà considerato il secondo protagonista del
nutrito cast. Chi è il primo? Abbiamo sentito dire che diversi
attori/personaggi saranno al centro dell’attenzione, ma non
sorprendetevi se il Dottor Destino di
Robert Downey Jr. finirà per essere il fulcro.
Chris Hemsworth ha già suggerito che potrebbe essere
giunto il momento di eliminare il personaggio. “Sento che
probabilmente dovremmo chiudere il libro se dovessi farlo di nuovo,
capisci cosa intendo? Sento che lo giustifica. Penso che
probabilmente sarebbe il finale, ma non si basa su nulla di ciò che
qualcuno mi ha detto o su alcun tipo di piano. C’è questa nascita
di un eroe, il viaggio di un eroe, poi la morte di un eroe, e non
so… sono a quel punto? Chi lo sa?”
Un uomo che ritiene che Hemsworth
abbia ancora molto da offrire all’MCU è Kevin Feige, che ha affermato di credere
che l’attore sia ancora “nel fiore degli anni” in una
recente intervista, il che potrebbe indicare che maneggerà Mjölnir
per gli anni a venire. Abbiamo anche sentito che un quinto film di
Thor è in lavorazione, ma nulla è stato confermato.
Noto inizialmente in televisione per
alcuni ruoli di rilievo, l’attore cileno Pedro
Pascal ha saputo costruire nel tempo una carriera solida e
versatile, diventando uno degli interpreti più apprezzati della sua
generazione. Dopo aver attirato l’attenzione del pubblico con
personaggi iconici in serie di successo come Il Trono di Spade, Narcos e The
Mandalorian, Pascal ha dimostrato una notevole capacità di
adattarsi a ruoli complessi e differenti tra loro. Il suo carisma,
unito a un’intensa presenza scenica e a un’interpretazione sempre
misurata, lo ha portato a distinguersi anche nel panorama
cinematografico, spaziando con disinvoltura tra action, dramma,
fantascienza e cinecomic.
2. È celebre per i suoi
ruoli televisivi. Pascal esordisce in televisione
recitando in alcuni episodi delle serie
Buffy l’ammazzavampiri (1999), Law & Order
(2008), The Good Wife (2009-2011), Fuori dal ring
(2011), Brothers & Sisters – Segreti di famiglia (2011),
Homeland – Caccia alla spia (2012) e Red Widow
(2013). Ottiene ruoli di maggior rilievo nelle serie
Graceland (2013-2014) e The Mentalist (2014).
Sempre nel 2014 raggiunge la notorietà interpretando il ruolo del
principe Oberyn Martell nella serie Il Trono di Spade, mentre dal 2015 al 2017 ha
interpretato l’ispettore Peña nella serie NetflixNarcos. Dal 2019 è poi protagonista
della serie The
Mandalorian. Tra il 2023 e il 2025 interpreta invece Joel
in The Last of
Us.
3. Si è sottoposto ad un
lungo allenamento. Per interpretare Oberyn Martell,
soprannominato la Vipera Rossa di Dorne, esperto guerriero agile e
letale, Pascal ha dovuto apprendere il Wushu, una spettacolare arte
marziale cinese che richiede forza, equilibrio e precisione nei
movimenti. L’attore ha raccontato di essersi esercitato per diverse
ore al giorno sotto la guida di un maestro professionista, per
riuscire a padroneggiare lo stile di combattimento elegante e
coreografico che caratterizza il suo personaggio. Questo impegno ha
contribuito a rendere la sua memorabile battaglia contro la
Montagna una delle scene più iconiche e drammatiche della
serie.
Pedro Pascal in The
Mandalorian
4. Non è sempre lui dentro
l’armatura. L’attore, protagonista della serie basata
sull’universo di Star
Wars, The
Mandalorian, ha affermato di non aver sempre indossato
l’armatura del cacciatore di taglie. Per diverse scene sono state
infatti utilizzate delle controfigure, permettendo così a Pascal di
prendere parte ad altri impegni recitativi. Per la terza stagione,
invece, l’attore ha svolto unicamente un lavoro vocale, in quanto
non ha mai avuto la possibilità di recitare fisicamente sul set
della serie. Riprenderà per il ruolo, a tutti gli effetti,
per The
Mandalorian & Grogu.
Pedro Pascal in Wonder Woman
1984
5. Si è basato su precise
personalità per la sua interpretazione. In Wonder Woman 1984, Pascal interpreta Maxwell
Lord, un ambizioso uomo d’affari disposto a tutto per
ottenere potere. Una curiosità sulla sua interpretazione è che
Pascal si è ispirato a personaggi pubblici degli anni ’80, tra cui
Gordon Gekko e persino Donald
Trump, per costruire l’energia eccessiva e l’ambizione
fuori controllo del personaggio. In diverse interviste, ha
raccontato di aver voluto rendere Maxwell non solo un villain, ma
anche una figura tragica, motivata dall’amore per il figlio e dal
desiderio disperato di riscatto personale.
Pedro Pascal in I Fantastici Quattro Gli Inizi
Pedro Pascal è Reed Richards in
I Fantastici Quattro: Gli Inizi
6. Si è ispirato ad un
particolare animale. Pedro Pascal interpreta
Reed Richards, alias
Mister Fantastic, in I
Fantastici Quattro: Gli Inizi, portando un approccio
sorprendente al personaggio: enfatizzare la mente brillante più del
potere della sua elasticità. Per prepararsi, Pascal ha raccontato
di essersi ispirato alla “genialità di un polpo” — non in senso
fisico, ma come metafora dell’intelligenza adattiva e problem
solving intuitive — scegliendo di incarnare uno scienziato pensante
piuttosto che un eroe basato solo sulla fisicità.
Pedro Pascal ha una moglie o un
fidanzata?
7. Non si sa nulla della sua
vita privata. Pedro Pascal è estremamente riservato
riguardo alla sua vita privata e, al momento, non risulta sposato
né ufficialmente fidanzato. L’attore è stato in passato accostato a
colleghe come Maria Dizzia e Robin
Tunney, ma nessuna relazione è mai stata confermata
pubblicamente. Non ha figli e ha più volte dichiarato di
considerare la sua carriera e i legami familiari – come quello con
i suoi fratelli – le sue priorità. Pascal preferisce dunque
mantenere un basso profilo e non condivide dettagli intimi della
sua vita sentimentale con i media.
Pedro Pascal ha una sorella di nome Lux
8. È il primo sostenitore di
sua sorella. Pedro Pascal ha un rapporto molto stretto con
sua sorella minore Lux Pascal, attrice e attivista
transgender cilena. Lux ha fatto coming out pubblicamente nel 2021,
e Pedro l’ha subito sostenuta con affetto, definendola “una delle
persone più potenti e coraggiose che conosca”. I due condividono un
forte legame familiare e si sono spesso sostenuti pubblicamente
nelle rispettive carriere. Lux ha raccontato che Pedro è stato il
primo della famiglia a saperlo e che la sua reazione è stata
immediatamente di amore e supporto incondizionato.
Joaquin Phoenix e Pedro Pascal in Eddington
Pedro Pascal soffre di ansia
9. Soffre di attacchi di
ansia. Pascal
ha dichiarato di convivere con l’ansia fin da bambino, affermando
che “fa parte di lui” e influisce sul suo modo di affrontare eventi
pubblici, specialmente i red carpet.
Per gestire lo stress, Pascal utilizza un gesto distintivo:
appoggia la mano sul torace ogni volta che sente crescere l’ansia,
una strategia che ha definito “il mio modo di incanalarla proprio
lì”.
In pubblico, trova conforto anche nel contatto fisico con i
colleghi: nel 2024, ad esempio, Vanessa Kirby gli ha tenuto la mano sul palco
del Comic‑Con per aiutarlo durante un attacco di ansia.
L’età e l’altezza di Pedro
Pascal
10. Pedro Pascal è nato a
Santiago del Cile, in Cile, il 2 aprile 1975. L’attore è
alto complessivamente 180 centimetri.
C’è molto intrigo attorno a Eyes
of Wakanda, il prequel di Black
Panther della Marvel Animation ambientato nel
MCU. La serie di quattro episodi introdurrà anche un nuovo
Iron Fist, seppur ambientato centinaia di anni
prima.
Eyes of Wakanda
approfondirà il mondo che Black Panther chiama
casa, seguendo le vicende degli Hatut Zaraze, i “Mastini della
Guerra” del Wakanda, un gruppo di difesa simile alla CIA incaricato
di recuperare manufatti in Vibranio dai nemici del Wakanda.
Entertainment Weekly annuncia oggi
che la serie debutterà con tutti e quattro gli episodi da 30 minuti
molto prima del previsto, il 1° agosto. Eyes
of Wakanda era stato precedentemente annunciato per il
27 agosto, quindi questa è una gradita sorpresa.
Parlando al sito, lo showrunner
Todd Harris ha dichiarato: “Il mio obiettivo
per l’intera serie era fare ciò che un film ha difficoltà a fare,
ovvero rendere il mondo più grande. È una nazione con più codici
postali. Si trattava principalmente di espandere lo sfondo del
mondo che Ryan era riuscito a creare, con un po’ più di tempo e
qualche opportunità in più al bar.”
“Queste cose esistono da così
tanto tempo, e stanno davvero diffondendo la mitologia di
Wakanda”, ha continuato, rivelando che il primo episodio ruota
attorno a Noni, un ex membro delle Dora Milaje di Wakanda e una
potenziale nuova candidata per gli Hatut Zaraze.
Il personaggio è descritto come
“una versione James
Bond di una Dora che semplicemente non segue la linea della
compagnia“, e nel 1260 a.C., ha il compito di sconfiggere il
Leone, un ex wakandiano che ha rubato la tecnologia della loro
nazione e si è trasformato in un signore della guerra. Ora, deve
essere fermato prima che possa conquistare Creta, in Grecia.
“Abbiamo sempre saputo di aver
bisogno di un evento scatenante“, ha detto Harris. “Mi
sono ispirato ad Apocalypse Now. E se il Wakanda si trasformasse
nel loro Colonnello? Questo, combinato con un Thulsa Doom, un
Atlantideo di Conan proveniente da una civiltà molto più antica,
che ha creato un impero partendo dal mondo esistente.”
“Quindi, con questi due temi in
gioco, questo è il tipo di evento che porterebbe il Wakanda in una
situazione in cui è necessario investire risorse legittime“,
ha aggiunto.
Nel corso della storia del Wakanda,
coraggiosi guerrieri sono stati incaricati di viaggiare per il
mondo alla ricerca di pericolosi manufatti in Vibranio.
Eyes of Wakanda è la loro storia e debutterà su
Disney+ il 1° agosto 2019.
Mentre il personaggio di Tom
Sturridge in The
Sandman viene spesso chiamato
Morfeo, gli altri membri degli Eterni raramente lo
chiamano in modo diverso da Sogno. La narrazione concettuale di
The Sandman lo rende una delle migliori serie su
Netflix, nonostante sia durata solo due stagioni.
Mentre alcuni aspetti della tradizione sono facili da analizzare,
altri elementi richiedono una riflessione.
Morfeo è solo uno
dei tanti nomi con cui gli umani chiamano il personaggio principale
di The Sandman
Le varie ere dell’umanità spesso
comportano un rebranding per il personaggio di Tom Sturridge.
Come molti altri esseri fantastici
nell’universo di Sandman, Morpheus esiste solo grazie all’umanità.
Quando l’umanità ha iniziato a sognare, il personaggio di Sturridge
e il suo regno sono stati creati. Gli umani sognano da così tanto
tempo che innumerevoli civiltà hanno incontrato il personaggio
principale di The
Sandman, dandogli ognuna un nuovo nome.
Morfeo è il nome con cui era
conosciuto il Re dei Sogni nell’Antica Grecia e, come tanti altri
aspetti dell’epoca che hanno influenzato la cultura occidentale
moderna, il nome è rimasto uno dei più importanti per riferirsi
alla misteriosa figura. Tuttavia, non è l’unico nome che il
personaggio di Sturridge ha ricevuto.
Tra gli altri titoli che l’umanità
ha attribuito a Morfeo figurano Oneiros e l’Uomo Sabbia, sebbene
innumerevoli culture gli abbiano attribuito altri appellativi che
lo collegano al concetto di sonno, sogni e immaginazione cosciente.
Anche le culture di altri regni hanno appellativi diversi per
Morfeo, con quelle del Regno Fatato che lo chiamano Signore
Plasmatore, ad esempio.
Perché i fratelli di
Morfeo lo chiamano Sogno
Tutti gli Eterni hanno nomi
altrettanto semplici
Anche gli altri membri degli Eterni,
a cui Morfeo si riferisce come suoi fratelli, sono la
personificazione di concetti che l’umanità sperimenta da molto
tempo. Morte, Distruzione e Desiderio, solo per fare alcuni esempi.
Esistevano tutti molto prima che gli umani potessero dare ai membri
degli Eterni un nome diverso da quello che erano.
In altre parole, gli
Eterni avevano bisogno di modi per chiamarsi l’un l’altro
praticamente da subito, piuttosto che aspettare che fosse l’umanità
a dargli un nome. Il personaggio di Sturridge non sarebbe stato
conosciuto come Morfeo da nessuno fino a secoli dopo la sua
nascita, quindi il nome Sogno era il titolo più puro e logico che
avrebbe potuto avere in The
Sandman senza basarsi sul folklore umano.
Da Warner Bros. Pictures e dal
regista candidato all’Oscar® e vincitore del BAFTA Paul
Thomas Anderson, arriva Una battaglia dopo
l’altra, con protagonista l’attore Premio Oscar® e
vincitore del BAFTA Leonardo DiCaprio.
Nel cast anche i vincitori di Oscar®
e BAFTA Benicio del Toro e
Sean Penn, affiancati da Regina Hall, Teyana
Taylor e Chase Infiniti, oltre a
Wood Harris e Alana Haim.
Paul Thomas
Anderson firma la regia e la sceneggiatura originale, i
produttori sono i candidati all’Oscar® e al BAFTA Adam Somner e
Sara Murphy e Anderson; Will Weiske è il produttore esecutivo.
Il team creativo dietro la macchina
da presa include diversi collaboratori abituali di Anderson, tra
questi i direttori della fotografia Michael Bauman e lo stesso
Anderson, la scenografa candidata all’Oscar® e vincitrice del BAFTA
Florencia Martin, il montatore candidato al BAFTA Andy Jurgensen,
la costumista vincitrice di Oscar® e BAFTA Colleen Atwood, la
direttrice del casting Cassandra Kulukundis; le musiche sono
firmate dal compositore candidato all’Oscar® e al BAFTA Jonny
Greenwood.
Warner Bros. Pictures presenta una
produzione Ghoulardi Film Company, un film di Paul Thomas Anderson,
Una battaglia dopo l’altra. Distribuito
da Warner Bros. Pictures, il film arriverà nelle sale italiane il
25 settembre.
Nel 2023, il fenomeno horror della
Blumhouse Five Nights at Freddy’s, basato sulla
serie di videogiochi di successo di Scott Cawthon, è diventato il
film horror con il maggior incasso dell’anno. Ora inizia un nuovo
sconvolgente capitolo del terrore animatronico.
È passato un anno dall’incubo
soprannaturale alla Freddy Fazbear’s Pizza. Le storie su ciò che è
accaduto lì sono state trasformate in una leggenda locale che ha
ispirato il primo Fazfest della città. E ora in
Five Nights at Freddy’s 2 potranno avere un
seguito!
L’ex guardia di sicurezza Mike (Josh
Hutcherson) e l’agente di polizia Vanessa (Elizabeth Lail) hanno
nascosto alla sorella undicenne di Mike, Abby (Piper Rubio), la
verità sul destino dei suoi amici animatronici.
Ma quando Abby sgattaiola fuori per
ricongiungersi con Freddy, Bonnie, Chica e Foxy, si scatenerà una
serie di eventi terrificanti, che riveleranno oscuri segreti sulla
vera origine di Freddy’s e sveleranno un orrore a lungo dimenticato
e nascosto per decenni.
Il cast di
Five Nights at Freddy’s 2 include il ritorno dei
co-protagonisti Theodus Crane nel ruolo di
Jeremiah e il leggendario Matthew Lillard nel
ruolo di William Afton. Il film presenta nuovi personaggi
interpretati da Freddy Carter (Shadow and Bone,
Pennyworth), Wayne Knight (Jurassic Park,
Seinfeld), Mckenna Grace (franchise Ghostbusters,
Annabelle 3) e l’icona dell’horror Skeet Ulrich
(Scream, Riverdale).
Five Nights at Freddy’s 2 è diretto
dall’acclamata regista Emma Tammi, già alla regia del primo film,
ed è scritto dal creatore della serie di videogiochi Scott
Cawthon.
Il film è prodotto dal fondatore e
CEO della Blumhouse Jason
Blum e da Scott Cawthon, che insieme hanno prodotto il primo
film. I produttori esecutivi sono la regista Emma Tammi, Beatriz
Sequeira, Christopher Warner, Russell Binder e Marc Mostman.
Il primo film di Freddy ha incassato
la cifra record di 80 milioni di dollari nel mese di ottobre 2023,
per poi raggiungere quasi 300 milioni di dollari in tutto il
mondo.
Il thriller fantascientifico
Subservience mostra i pericoli di un androide
dotato di intelligenza artificiale che diventa ribelle,
rappresentando una minaccia non solo per i suoi proprietari ma per
il mondo intero. Diretto da S.K. Dale e scritto da
Will Honley e April Maguire, Subservience è ambientato in un
futuro prossimo in cui la tecnologia è avanzata al punto che le
aziende vendono androidi dotati di intelligenza artificiale
programmati per aiutare nelle faccende domestiche.
Dopo che sua moglie Maggie
(Madeline Zima) è stata ricoverata in ospedale a causa di un
problema cardiaco, Nick (Michele Morrone) acquista un androide
dotato di intelligenza artificiale per aiutarlo nelle faccende
domestiche, e sua figlia Isla (Matilda Firth) lo chiama “Alice”.
Alice aiuta in casa e con i bambini, ma inizia a sviluppare un
attaccamento malsano per Nick, che è il suo principale
utilizzatore.
Quando Maggie torna a casa dopo il
trapianto di cuore, Alice diventa gelosa e crea situazioni che
mettono in pericolo Maggie e Max, il figlio neonato di Nick e
Maggie. Le azioni di Alice raggiungono livelli inquietanti e
pericolosi che culminano in un finale caotico che non porterà
esattamente la pace a Nick e Maggie né al resto del mondo, poiché
Alice potrebbe non essere stata completamente sconfitta.
Perché Alice diventa ribelle
nella sottomissione
Alice trova un modo per
ottenere ciò che vuole
In Alice è programmata per servire
il suo utente principale e aiutare in casa con tutte le faccende:
cucina, pulisce, aiuta i bambini, legge loro storie della
buonanotte, dà da mangiare a Max e, dato che si offre di portare
Isla a scuola, si deduce che sappia anche guidare. Alice salva
anche Isla quando cade da una sedia mentre cerca di raggiungere dei
biscotti, guadagnandosi ulteriormente la fiducia di Nick e Isla.
Tuttavia, Nick è ancora visibilmente a disagio con la presenza di
Alice, nonostante lei lo aiuti in tutto.
Dopo una brutta giornata di lavoro,
in cui lui e i suoi colleghi scoprono che saranno sostituiti da dei
“sim”, Nick beve birra e guarda Casablanca. Nick chiede ad
Alice se conosce il film e lei ovviamente risponde di sì, ma lui le
dice che i film sono fatti per essere vissuti e sentiti. Nick
ordina ad Alice di dimenticare tutto ciò che sa su
Casablanca e di cancellarlo dalla sua memoria. Alice
guida Nick attraverso il processo di riavvio manuale, poiché è
l’unico modo per “dimenticare” ciò che sa del film.
Quando Alice viene riaccesa, non ha
alcuna conoscenza di Casablanca, ma il riavvio le ha anche
permesso di fare qualcosa di più che cancellare ogni ricordo del
film. Quando Nick ha riavviato Alice, ha anche cancellato la
civiltà dal suo database e, come spiega a un altro “sim”, il
reset le ha permesso di aggirare alcuni protocolli. È dopo il
reset che Alice inizia a mostrare una personalità e azioni sinistre
e diventa ossessionata da Nick, arrivando al punto di fare sesso
con lui mentre gli parla con la voce di Maggie, facendo cadere
Maggie dalle scale e cercando di affogare Max nella vasca da
bagno.
Cosa succede ad Alice alla fine
di Subservience
Alice non è completamente
scomparsa
Alice che cerca di affogare Max
perché una volta ha sentito Nick dire che è un “peso” solo perché
era stanco e Max stava piangendo è l’ultima goccia per Nick e
Maggie. Dopo aver salvato Max e aver fulminato Alice, il corpo di
quest’ultima viene portato in una struttura di proprietà
dell’azienda che l’ha costruita per essere esaminato, poiché ciò
che ha fatto non dovrebbe accadere. Quando i tecnici rimuovono il
nucleo di memoria di Alice per esaminarlo nel sistema informatico
principale, scoprono che il suo codice è stato modificato e, cosa
ancora peggiore, Alice carica il suo codice modificato su tutti
gli altri simulatori creati dall’azienda.
Poiché il corpo dell’Alice
originale non ha un nucleo di memoria e quindi non è in grado di
muoversi, lei scarica il suo codice su una replica del suo corpo.
Alice usa la sua replica per uccidere i tecnici e va a cercare
Maggie e i bambini all’ospedale. L’Alice originale, con il suo
nucleo di memoria riottenuto, incontra Nick al bar e cerca di
convincerlo a scegliere lei invece della sua famiglia, altrimenti
si sbarazzerà di loro. Nick le dice allora che ha un cuore
complesso e può sperimentare la vita ma anche la morte, e le toglie
il nucleo di memoria.
La replica di Alice disattiva tutti
i medici, gli infermieri e i paramedici “simulati” dell’ospedale
per poter raggiungere Maggie, Isla e Max. I tre riescono a fuggire
dall’ospedale e a raggiungere un’ambulanza, ma Maggie non riesce ad
avviarla e la replica di Alice la raggiunge. La replica dice a
Maggie che se ha il suo cuore, forse Nick la amerà, e cerca di
strapparle il cuore. Fortunatamente per Maggie, Nick arriva e
investe la replica, schiantandosi contro un’auto parcheggiata.
Sfortunatamente per lei, la replica sopravvive all’incidente e
all’incendio.
La replica attacca di nuovo Maggie,
ma mentre sta per ucciderla, Nick, che si supponeva morto, la
pugnala alla schiena, mentre Maggie la pugnala nell’occhio,
sconfiggendola finalmente. Entrambi i corpi di Alice sono stati
sconfitti, ma quando il supervisore dell’azienda arriva al
magazzino dove è stata esaminata, riavvia il computer,
permettendo al codice di Alice di diffondersi in tutti i sim,
quindi Alice nel suo intimo è ancora viva e praticamente
ovunque.
Cosa succede a Nick e Maggie in
Subservience
Nick e Maggie hanno molto su
cui lavorare
Nick presumibilmente non sopravvive
all’incidente mentre Maggie cerca di salvarlo, ma senza sorpresa,
riprende conoscenza giusto in tempo per impedire alla replica di
Alice di uccidere Maggie. Nick si risveglia in ospedale, dove viene
accolto con entusiasmo da Isla. Si unisce a loro Maggie su una
sedia a rotelle con Max in braccio, che dice che presto tornerà a
casa e dice a Nick di riprendersi in fretta così potrà tornare
anche lui. Prima dei loro caotici scontri con Alice, Nick e Maggie
hanno avuto una forte discussione quando Maggie ha scoperto che
Nick e Alice avevano fatto sesso.
Maggie è disposta a dare a
Nick un’altra possibilità e a salvare il loro
matrimonio.
Maggie ha persino rifiutato di
tornare a casa quando il medico le ha detto che Max stava bene e
poteva tornare a casa, perché non voleva stare con Nick e non si
sentiva al sicuro dopo quello che era successo con Alice. Alla fine
di Subservience, Maggie è disposta a dare a Nick un’altra
possibilità e a sistemare il loro matrimonio, e Nick è sollevato
nel sentirlo, ma la loro pace potrebbe non durare a lungo, dato che
Alice è ancora viva e si è diffusa in tutti gli altri sim.
Come il finale di Subservience
prepara il terreno per un sequel
La storia di Alice non è ancora
finita
Subservience lascia la porta
aperta a un sequel dopo che Alice carica il suo codice modificato e
lo diffonde agli altri sim. Ciò significa che il resto dei sim ora
non ha più alcuna civiltà e ignora i vari protocolli, permettendo
loro di diventare ribelli come ha fatto Alice. Inoltre,
Subservience termina con uno sguardo a un’altra replica
del corpo di Alice, questa volta identica all’originale, mentre
una voce fuori campo ripete le ultime parole di Nick, suggerendo
che questa replica stia scaricando il codice e i ricordi
dell’originale nel suo database.
Non è stato annunciato un sequel di
Subservience, ma se dovesse esserci, molto
probabilmente vedremo quella replica identica dare nuovamente la
caccia a Nick e Maggie e, dato che ora è in grado di provare
emozioni, sarà sicuramente spinta dalla rabbia e dalla
vendetta. Per quanto riguarda Nick e Maggie, potrebbero
riuscire a salvare il loro matrimonio, ma non potranno ancora avere
un finale felice e sereno.
Megan Fox è forse una delle
attrici più belle del mondo. Dal viso perfettamente
simmetrico e gli occhi provocanti, è passata alla storia
soprattutto per la propria sensualità. Ma
scopriamo qualcosa di più sull’attrice e modella.
Megan Fox è nata
negli Stati Uniti, nel Tennessee, da Gloria Darlene e Franklin
Thomas Fox. Ha cominciato a studiare danza e recitazione all’età di
cinque anni, e ha cominciato a fare la modella a 13. Il suo debutto
l’ha fatto con il film delle gemelle Olsen Holiday in the
Sun nel 2001. Al cinema, è conosciuta soprattutto per il
proprio ruolo nel franchise
di Transformers. Ecco dieci curiosità su
Megan Fox:
1) Megan Denise Fox è nata
il 16 maggio 1986 a Rockwood, in Tennessee. I suoi tratti
distintivi sono la voce seducente, i lunghi capelli castani e gli
occhi azzurri, i tantissimi tatuaggi e l’abitudine di vestirsi in
rosso e in nero. Megan Fox è alta 1.63 metri.
2) Megan Fox è stata
bandita da Walmart. La reginetta di bellezza, vincitrice
di parecchi concorsi in giovanissima età, che ha cominciato la
propria carriera da modella a 13 anni, è stata beccata mentre
rubava da un negozio Walmart all’età di 15 anni. Come risultato, è
stata bandita a vita. Cosa stava rubando? Del trucco.
3) A scuola, ha subito del
serio bullismo. Megan Fox ha affermato di soffrire di
disturbo da deficit di attenzione e iperattività, e di disturbo
ossessivo-compulsivo. Ha affermato che, tra le altre cose, i
disturbi le hanno causato problemi a scuola, dove fu rifiutata
dalle altre ragazzine per essere troppo aggressiva e iperattiva: le
bulle erano solite lanciarle pacchetti di ketchup, e a volte Megan
Fox finiva per mangiare da sola nei bagni della scuola.
5) Ha cominciato a recitare
per non fare l’università. Prima della grande svolta
di Transformers, Megan Fox non voleva davvero
recitare, se non per evitare di andare all’università e fare dei
soldi recitando.
Tutti i film a cui ha preso parte
Megan Fox
6) I film e la carriera da
attrice. Megan Fox ha debuttato al cinema nei primi anni
2000, ma il suo nome è diventato noto a livello mondiale nel 2007
grazie al ruolo di Mikaela Banes in Transformers di Michael Bay, cui è seguito Transformers – La vendetta del caduto (2009).
Dopo l’uscita dalla saga, ha recitato in Jennifer’s Body (2009), un horror teen scritto
da Diablo Cody, diventato nel tempo un cult femminista. Tra le
altre sue partecipazioni spiccano Passione sinistra (2008), Jonah Hex (2010) e la commedia Amici di letto (2011), oltre a un ruolo cameo
in Il dittatore con Sacha
Baron Cohen. Nel 2014 è tornata in una saga di successo
interpretando April O’Neil in Tartarughe Ninja, ruolo che
ha ripreso anche nel sequel
Tartarughe Ninja – Fuori dall’ombra (2016). Di
recente, è tornata in televisione con New
Girl, al fianco di
Zooey Deschanel. Ha preso parte alla commedia corale
Questi sono i 40 (2012) e,
più recentemente, ha recitato in film come Rogue (2020), Till Death (2021), Midnight in the Switchgrass (2021), Big Gold Brick (2022) e Expendables 4 (2023), al fianco di
Sylvester Stallone e Jason Statham. Nonostante una carriera
talvolta controversa e segnata da scelte non sempre accolte
positivamente dalla critica, Megan Fox ha saputo imporsi come
figura iconica, oscillando tra ruoli d’azione, horror e commedia,
con un’immagine che ha saputo reinventarsi nel tempo.
Megan Fox oggi
Nel 2020 ha interpretato
Ellen nel film Think Like a Dog e Samantha O’Hara
in Rogue. Nel 2021 ritornerà a recitare come Emma nel film
horror Till Death, nel ruolo di Jacqueline al fianco di
Oscar Isaac in Big Gold Brick e come Rebecca
Lombardi in Midnight in the Switchgrass.
7) All’inizio, i soldi
erano davvero pochi. Megan Fox non se l’è sempre
cavata alla grande. L’attrice, infatti, ha finito la scuola per
corrispondenza e si è trasferita a Los Angeles. Inizialmente,
racconta, non aveva molti soldi, e risparmiava per riuscire a
radersi: spesso, non avendo i soldi per comprare nemmeno i rasoi
usa e getta, indossava solo e soltanto pantaloni lunghi.
8) Instagram e il selfie
senza trucco. Megan Fox ha aperto il proprio profilo di
Instagram nel 2014, destando subito l’attenzione di tutto con una
fotografia che ha fatto parecchia invidia. Infatti, poco dopo aver
aperto l’account, ha postato un selfie senza trucco, scattata “di
prima mattina”. Ma, chiaramente, è bellissima come al solito.
Megan Fox è considerata una della
attrici più hot
9) È una fan dei
tatuaggi. Megan Fox è una grande amante dei tatuaggi e,
stando ai pettegolezzi, ne ha in tutto nove. Tra gli altri, c’è una
citazione dal King Lear di William Shakespeare,
tatuato sulla sua spalla destra, e uno sulle costole, che dice
“c’era una volta una ragazzina che non conosceva l’amore, finché un
ragazzo le spezzò il cuore”.
10) Ha avuto un cameo in
Bad Boys II. Megan Fox è comparsa in un piccolo
ruolo nel film del 2003 Bad Boys II, che non compare
nei crediti. Inoltre, è difficile da notare, in quanto piuttosto di
secondo piano: il ruolo è quello di una ballerina in un locale notturno.
La prima famiglia Marvel è finalmente arrivata con
l’uscita nelle sale di I Fantastici Quattro: Gli
Inizi (qui
la nostra recensione). Il nuovo film vede i celebri personaggi
– Reed Richards (Pedro
Pascal), Sue Storm (Vanessa
Kirby), Johnny Storm (Joseph
Quinn) e Ben Grimm (Ebon
Moss-Bachrach) – fare il loro debutto nella Marvel e
dà il via alla Fase 6 della Marvel. Tuttavia, solo perché
questo lungmetraggio può essere goduto come un film Marvel a sé
stante, ciò non significa che non sia pieno zeppo di easter egg,
riferimenti e cameo dell’MCU.
Nonostante la trama relativamente
facile da seguire, ci sono infatti molti elementi da scoprire. È
qui che entriamo in gioco noi. Dopo aver visto in anteprima il
film, in questo approfondimento elenchiamo tutti i riferimenti
all’MCU, alla Marvel Comics e persino a film e serie TV
esterni. Naturalmente, è bene fare attenzione: ci sono spoiler
importanti, quindi potrebbe essere consigliabile aver visto il film
prima di proseguire qui nella lettura!
All’inizio del film, scopriamo che
I Fantastici Quattro: Gli Inizi è ambientato in un
universo alternativo nella timeline Marvel noto come
Terra-828. Quando i titoli scorrono alla fine del
film, scopriamo che si tratta di un omaggio al creatore dei
Fantastici Quattro, Jack Kirby, poiché il suo
compleanno era il 28 agosto (8/28). Sebbene Terra-828 sia
completamente inventato per questo film e non sia menzionato in
nessun altro progetto MCU, ciò non significa che la prima famiglia
della Marvel rimarrà lì.
Mentre discute di un’equazione
scientifica nel suo programma scientifico, Reed dice: “Questo
suggerisce che esistono Terre parallele su piani dimensionali
diversi”. Questo potrebbe essere un indizio della possibile
collisione tra Terra-828 e Terra-616. Dalla
scena post-credits di Thunderbolts*,
inoltre sappiamo che il gruppo sta arrivando proprio su Terra-616.
Ad ogni modo, quello di Terra-828 resta un commovente omaggio a
Kirby e al mondo di personaggi da lui ideato.
Il cartone animato dei Fantastici
Quattro
Sia all’inizio del film che durante
la
seconda scena post-credits, vediamo alcuni frammenti di un
cartone animato dei Fantastici Quattro inserito nel film, che
mostra le versioni animate dei quattro che corrono per New York
City catturando i cattivi. Si tratta proprio di un richiamo al
cartone animato originale dei Fantastici Quattro del 1967,
trasmesso per una sola stagione.
Se guardate attentamente, durante la
sequenza di apertura del cartone animato, simile a quella di Brady
Bunch, l’animazione mostra i volti dei Quattro su quattro tessere
e, quando le tessere si capovolgono, vediamo quattro cattivi
provenienti direttamente dai fumetti dei Fantastici Quattro:
Fantasma Rosso, Uomo Talpa, Puppeteer e The Mad Thinker.
Il cast originale dei Fantastici
Quattro
Sebbene le star del film I Fantastici 4 del 2005 non compaiano durante il film
come molti fan della Marvel avrebbero desiderato, le star del film
The Fantastic Four del 1994 sì. Gli attori Alex
Hyde-White, Rebecca Staab, Jay
Underwood e Michael Bailey Smith appaiono
all’inizio del film in mezzo alla folla, gridando “Grazie,
Fantastici Quattro!”. I quattro attori hanno poi partecipato
anche alla premiere del film.
Durante il film, scopriamo di più
sulle piccole stranezze e sui manierismi dei Quattro. Ben
Grimm, alias La Cosa, indossa spesso un
trench, proprio come il suo omologo nei fumetti nel primissimo
fumetto dei Fantastici Quattro. La memorabile frase di La Cosa,
“È tempo di distruzione”, tratta sempre dai fumetti dei
Fantastici Quattro, viene citata in un momento chiave della lotta
con Galactus, così come il tormentone di Johnny
Storm “Fiamma!”.
Il fratello di Sue ha anche un
dipinto pop art in stile Andy Warhol che lo raffigura sulla parete
della sua camera da letto, che ribadisce l’ambientazione anni ’60
del film. Reed Richards, invece, conduce un programma scientifico
intitolato “Fantastic Science with Mr. Fantastic”, che
sembra ispirato a Bill Nye the Science Guy. Infine, Sue
Storm usa i suoi poteri di invisibilità per uscire da situazioni
imbarazzanti, proprio come nei fumetti e nel film I Fantastici 4 del 2005.
Forse il più grande concentrato di
easter egg Marvel dell’intero film è però la New York retrò dei
Fantastici Quattro. Nonostante il film sia ambientato in un
universo alternativo, ci sono alcuni luoghi familiari, come il
Pan Am Building dei fumetti dei Fantastici
Quattro, che fu attaccato durante la Rivolta di Subterranea.
Tuttavia, nella Terra-616, il Pan Am Building divenne in seguito il
MetLife Building, sul quale fu costruita la Torre
dei Vendicatori.
La città sotterranea di New York,
Subterranea, viene mostrata all’inizio del film
quando i Fantastici Quattro arrestano il cattivo Uomo Talpa
(Paul
Walter Hauser) e viene poi utilizzata come
nascondiglio quando Galactus scende su New York. Nei fumetti
Marvel, Subterranea è un regno sotto la superficie della Terra,
dimora dell’Uomo Talpa e dei suoi Moloidi.
In un altro punto della città, a
Times Square, c’è un edificio chiamato
Timely Comics, che è il nome della vera casa
editrice di fumetti che oggi conosciamo come Marvel
Comics. Ancora più interessante è il fatto che, quando
Silver Surfer vola attraverso Timely Comics,
vediamo pagine e pagine di disegni attaccati alle pareti, che
ricordano molto il lavoro del creatore dei Fantastici Quattro,
Jack Kirby.
Sempre a Times Square, c’è un
cartello con la scritta “Superpowered Twins” (Gemelli dai
superpoteri), che potrebbe riferirsi a Sue e
Johnny Storm, oppure al fatto che Sue e Reed
avranno dei gemelli più avanti nei fumetti. Il tema dei gemelli si
ripete più avanti nel film, quando vediamo i manifesti di un film
Disney intitolato “The Emperor’s Twin” (Il gemello
dell’imperatore). A proposito di manifesti, nella vetrina di un
negozio c’è un poster con la scritta “Oog Lives Again”
(Oog rivive) che raffigura un grosso mostro peloso. Oog è un
personaggio creato da Kirby, apparso per la prima volta in
Tales of Suspense nel 1961.
Durante tutto il film, vediamo poi
il nome Future Foundation su edifici, tute e persino su
una bandiera sulla luna. Future Foundation è una squadra di
supereroi creata dai Fantastici Quattro, ed è anche una scuola per
giovani super scienziati. Sempre a New York c’è un negozio chiamato
Westview Appliance, che è anche una location della
serie TV Marvel Wandavision,
diretta anch’essa da Matt Shakman, regista di
I Fantastici Quattro: Gli Inizi.
Oltre agli easter egg più concreti,
sembrano esserci alcuni riferimenti ai personaggi dei fumetti
Marvel Terra-616 in tutta la città retrò. Il Leighton’s
Restaurant ci ricorda Rachel Leighton,
alias Diamondback, inizialmente prevista in
Captain America: Brave New World ma poi rimossa al
montaggio. Il Greenwood Hotel fa riferimento a
Dawn Greenwood, alias
Earthgirl/Ladybug, che guarda caso è la compagna
del Silver Surfer. Infine, il Dom’s Diner sembra
fare riferimento a Dominic Destine, alias
Hex.
Anche nei servizi TV che vediamo nel
film ci sono diversi easter egg. Durante un notiziario e più tardi,
quando si riunisce l’ONU, sentiamo parlare del paese
Latveria. Questa nazione europea inventata è
governata nientemeno che dal Dottor Destino nei
fumetti Marvel. Il posto a sedere di questa è però vuoto, il che
porta a chiedersi dove fosse Destino. Possibile che la sua assenza
sia dovuta all’incidente che gli ha conferito i poteri? Oppure in
quel momento egli non è ancora il nuovo leader del paese, il cui
ruolo è dunque vacante?
Andando oltre, il canale televisivo
WHIH TV appare poi più volte nel film I
Fantastici Quattro: Gli Inizi, con il conduttore che
spesso rimprovera i Quattro. Questo canale televisivo fittizio
appare anche in molti altri progetti MCU, oltre che nel mondo reale
su YouTube, condotto da Leslie Bibb. C’è poi il
già menzionato programma condotto da Reed Richards, “Fantastic
Science with Mr. Fantastic”. All’inizio e verso la fine del
film, invece, incontriamo poi il conduttore del talk show
Ted Gilbert del Ted Gilbert Show. Si dice
che il personaggio sia ispirato al conduttore televisivo della vita
reale Ed Sullivan.
Nel film, vediamo quanto sono forti
i poteri dei Quattro nel loro periodo di massimo splendore e, dato
che non si tratta di una storia sulle origini, molti di loro hanno
imparato a padroneggiare le loro abilità. Sue ha probabilmente i
poteri più forti e può controllare la sua invisibilità al punto da
rendere invisibili alcune parti del suo corpo, il che differisce
enormemente dalle abilità della Sue Storm interpretata da Jessica Alba nel film del 2005. Sue può anche
spostare oggetti giganteschi e rendere invisibili interi
edifici.
I poteri di La Cosa
sono più modesti, ma scopriamo che può
far crescere una barba simile a ciottoli. I poteri del fuoco di
Johnny, d’altra parte, sono molto impressionanti. Non solo può
creare il fuoco, ma può anche spegnerlo dagli edifici in fiamme e
può usare il suo potere del fuoco per volare nello spazio. Verso la
fine del film, assistiamo ai limiti dei poteri dei Quattro,
compreso Reed, che può solo allungarsi fino a un certo punto.
Infine, c’è il piccolo Franklin Richards. Anche se dovremo aspettare
ancora un po’ per vedere fino a che punto arrivano i suoi poteri,
sappiamo che può riportare in vita le persone.
I cattivi citati per nome
John Malkovich in I Fantastici Quattro Gli Inizi
Sebbene vediamo solo alcuni dei
cattivi dei Fantastici Quattro, ce ne sono altri citati per nome.
Nel montaggio trasmesso durante il Ted Gilbert Show, il
conduttore descrive come i Quattro hanno arrestato Fantasma
Rosso (il personaggio doveva effettivamente comparire
interpretato da John
Malkovich ma
è poi stato rimosso) e le sue Super
Scimmie, oltre a Pensatore Pazzo. Fantasma Rosso è un
cattivo Marvel molto intelligente che usa le scimmie per eseguire i
suoi ordini, mentre Pensatore Pazzo è un genio malvagio che usa i
computer e il suo intelletto per pianificare crimini perfetti.
Più avanti nel film, mentre dà la
caccia a 27 bande criminali, Reed Richards elenca alcuni altri
cattivi che operano nella zona. C’è Puppet Master,
un cattivo dei fumetti Marvel che usa argilla radioattiva per
creare pupazzi delle persone e controllarle, The
Wizard, un inventore e uomo molto intelligente che usa i
suoi poteri magici per commettere crimini, e
Diablo, un potente alchimista che ha venduto la
sua anima al diavolo Mephisto della Marvel.
Ci sono molti attributi di
Galactus che sono stati presi direttamente dai
fumetti, come il suo abito, gli occhi luminosi e l’elmo. Ma il
dettaglio più interessante è la nave con cui si sposta, la Sfera
Stellare. Anche se nel film sembra più un cilindro, la Sfera
Stellare permette a Galactus di viaggiare attraverso i mondi prima
di consumarli e funge anche da batteria per il suo Potere Cosmico,
ovvero la sua energia cosmica illimitata, che vediamo fuoriuscire
da lui quando Reed lo attacca.
La storia di Shalla-Bal
Julia Garner è Silver Surfer in I Fantastici Quattro Gli
Inizi
Quando Johnny Storm ricorda al
Silver Surfer di I Fantastici Quattro: Gli Inizi
il suo passato, scopriamo che il suo vero nome è Shalla-Bal e che è diventata l’araldo di
Galactus quando si è offerta a lui per proteggere il suo pianeta
natale, Zenn-La. Tuttavia, nei fumetti, è in
realtà il suo amato Norrin Radd che si offre a
Galactus e diventa il Silver Surfer maschio. Parlando di altri
pianeti, Storm affronta Silver Surfer chiedendole quanti pianeti ha
sacrificato a Galactus. Uno di questi si chiamava
Polaris, che è proprio il nome di un personaggio
degli X-Men.
Non sono solo i film Marvel a
ricevere riferimenti in I Fantastici Quattro: Gli
Inizi. Quando Ben e Johnny cercano di riportare i Quattro
sulla Terra e sfuggire a Silver Surfer, devono raggiungere una
velocità pari a 0,88 volte quella della luce e slittare attorno a
una stella. Questo è un riferimento a Ritorno al futuro,
dove Doc e Marty devono raggiungere gli 88mph per viaggiare nel
tempo. Non è una grande sorpresa, dato che il film è già stato
citato per nome in Avengers: Endgame.
Anche la serie TV The
Bear viene citata quando La Cosa è in cucina con
HERBIE. Ben Grimm, interpretato da Ebon Moss-Bachrach, che critica la cucina del
robot ci ricorda molto l’altro ruolo per cui l’attore è famoso,
ovvero quello di Richie nella serie ambientata nel mondo della
cucina. Un altro riferimento televisivo si può notare poco dopo,
quando sempre La Cosa chiama Franklin “carico prezioso”, che è il
nome dato a Grogu nella serie Star
Wars, The
Mandalorian.
Durante tutto il film, ci sono
tantissime iterazioni del numero 4 ovunque si guardi. Ad esempio,
viene menzionato che il film inizia durante il quarto anno dei
Quattro come supereroi. Ma alla fine, hanno raggiunto il loro
quinto anniversario, il che è una felice coincidenza dato che ora
sono una squadra di 5, compreso il piccolo Franklin. I numeri
sembrano essere un tema importante in questo film, poiché quando
Reed fa il conto alla rovescia per l’apertura del portale del
ponte, inizia da 37. I Fantastici Quattro: Gli
Inizi è proprio il 37° film dell’MCU.
Disponibile il nuovo trailer e il
poster di Predator:
Badlands, il nuovo capitolo del franchise
di Predator, diretto da Dan
Trachtenberg (Prey). Predator:
Badlands arriverà nelle sale italiane il 6 novembre
2025.
Predator: Badlands,
interpretato da Elle Fanning e Dimitrius
Schuster-Koloamatangi, è ambientato nel futuro su un
pianeta remoto, dove un giovane Predator, emarginato dal suo clan,
trova un improbabile alleato in Thia (Fanning) e intraprende un
viaggio insidioso alla ricerca del suo avversario finale. Il film è
diretto da Dan Trachtenberg e prodotto da John Davis, Dan
Trachtenberg, Marc Toberoff, Ben Rosenblatt e Brent O’Connor.
In un futuro lontano, su un pianeta
remoto, un giovane Predator, espulso dal suo clan, trova un’alleata
inaspettata in Thia e intraprende un viaggio pericoloso alla
ricerca del suo nemico più acerrimo.
Prossimo film d’azione
fantascientifico americano della serie Predator. È il settimo film
della serie principale e il nono dell’intera saga. Il film è
diretto da Dan Trachtenberg, co-sceneggiato da Trachtenberg e
Patrick Aison, e interpretato da Elle Fanning e Dimitrius
Schuster-Koloamatangi. Predator: Badlands uscirà nelle sale
statunitensi il 7 novembre 2025, distribuito dalla 20th Century
Studios.
Dopo la
Settimana della Critica e la
Selezione ufficiale, anche Giornate degli Autori
2025 ha presentato il suo programma in vista della
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della
Biennale di Venezia, dal 27 agosto al 6 settembre 2025.
Ecco il programma ufficiale:
CONCORSO
UFFICIALE MEMORY (OPENING FILM)
Director: Vladlena Sandu
Production: LIMITLESS
France, Netherlands
LA
GIOIA
Director: Nicolangelo Gelormini
Production: HT Film Srl
Italy
LAST
NIGHT I CONQUERED THE CITY OF THEBES
Director: Gabriel Azorín
Production: DVEIN FILMS
Spain, Portugal
INSIDE
AMIR
Director: Amir Azizi
Production: Amir Azizi, ELham Azizi, Ali Azizi
([email protected])
Iran
FUORI
CONCORSO DAMNED IF YOU DO, DAMNED IF YOU
DON’T (CLOSING FILM)
Director: Gianni Di Gregorio
Production: Bibi Film, Rai Cinema, Les Films du Poisson
Italy, France
EVENTI
SPECIALI LAGUNA
Director: Sharunas Bartas
Production: KinoElektron
Lithuania, France
WRITING
LIFE – ANNIE ERNAUX THROUGH THE EYES OF HIGH SCHOOL
STUDENTS
Director: Claire Simon
Production: ROSEBUD PRODUCTIONS
France
THE
PEACEFUL LIFE – A TRAGIC COMEDY ABOUT HATE, FAMILY, AND OTHER QUIET
THINGS
Director: Gianluca Matarrese
Production: Faber Produzioni
Italy
WHO IS
STILL ALIVE
Director: Nicolas Wadimoff
Production: Akka Films
Switzerland, France
DO YOU
LOVE ME
Director: Lana Daher
Production: Films de Force Majeure
France
NOTTI
VENEZIANE 6:06
Director: Tekla Taidelli
Production: Argo Film – Tranky Film
Italy
A
quasi quarant’anni dal suo debutto con Sesso, bugie e
videotape, Steven Soderbergh continua a
sorprendere. Con Presence, presentato come un horror ma in
realtà più vicino a un dramma familiare sperimentale, il regista
dimostra ancora una volta quanto sia instancabile nella sua ricerca
formale. Dietro una storia di fantasmi apparentemente semplice, si
cela infatti un’operazione cinematografica che riflette sullo
sguardo, sull’assenza e sull’enigma della perdita, mettendo lo
spettatore nei panni di una vera e propria presenza invisibile
all’interno della scena.
L’occhio del fantasma
La
trama è quella di molti ghost movie: una famiglia
si trasferisce in una nuova casa e inizia a percepire strani
fenomeni. Ma sin dalla prima inquadratura, Presence impone un punto di vista radicale.
Non siamo esterni agli eventi, né testimoni neutri: siamo dentro la
casa fin dal primo fotogramma, prima ancora che i protagonisti
arrivino. La macchina da presa è letteralmente il “fantasma” del
titolo. Si muove attraverso gli ambienti, spia le stanze, si
insinua negli spazi più privati. La soggettiva diventa l’unico
sguardo possibile, come se l’intero film fosse narrato da un’entità
silenziosa, invisibile e onnipresente.
Soderbergh – che firma anche la fotografia, come di consueto sotto
lo pseudonimo Peter Andrews – imposta il racconto
attraverso una serie di lunghi piani sequenza, ciascuno costruito
con rigore geometrico e movimenti fluidi. Il montaggio è ridotto al
minimo, e il senso di continuità è claustrofobico: non possiamo mai
davvero distogliere lo sguardo, perché la macchina da presa non ci
lascia scampo. È un meccanismo che richiama il voyeurismo di
L’occhio che uccide o
La finestra sul
cortile, ma riletto in chiave contemporanea e
minimalista.
Un dramma familiare mascherato da horror
I
protagonisti sono Rebekah (Lucy
Liu), madre rigida e pragmatica, Chris
(Chris Sullivan), padre più empatico e dimesso, e
i loro due figli adolescenti: Chloe
(Callina Liang), ancora sconvolta per la morte
ambigua della sua migliore amica Nadia, e Tyler
(Eddy Maday), un ragazzo narcisista e insensibile
che cerca il controllo attraverso il disprezzo. La famiglia si
sistema man mano in questa nuova casa, ma l’equilibrio è precario
fin dal principio. Chloe è la prima ad avvertire una presenza
estranea. All’inizio si pensa a un riflesso del trauma, ma le cose
iniziano davvero a muoversi. Oggetti spostati, sensazioni
inspiegabili, sguardi che sembrano provenire dal nulla.
Il
dubbio si insinua: è tutto nella sua testa o c’è davvero qualcuno
(o qualcosa) che la osserva? Le dinamiche interne alla famiglia,
come è naturale, si complicano. Chris cerca di capire, Rebekah la
zittisce, Tyler la prende in giro. In questo contesto, anche la
figura di Ryan (West Mulholland), amico del
fratello e nuovo interesse romantico di Chloe, aggiunge ulteriore
ambiguità. Le relazioni si caricano di tensione, e quando entra in
scena una medium per tentare di “leggere” la casa, la posta in
gioco si fa più alta. È l’unica, oltre a Chloe, a guardare
direttamente in camera, come se potesse davvero vederci. Ma
l’effetto è disturbante, perché mette in crisi la nostra posizione
di spettatori.
Non un horror da brividi, ma un’opera inquieta e cerebrale
Chi si aspetta jumpscare o colpi di scena alla The Conjuring resterà probabilmente
deluso. Presence è un
film che lavora per sottrazione: l’orrore non è tanto nella
presenza, quanto nell’assenza. L’assenza di comunicazione tra i
personaggi, l’assenza di empatia, l’assenza fisica di una persona a
noi cara che non c’è più. Il film si muove su una linea sottile tra
realtà e percezione, tra lutto e proiezione psichica. E proprio in
questo equilibrio risiede la sua forza.
Il
paragone con Storia di un fantasma di
David Lowery è inevitabile, ma Soderbergh rifiuta la deriva
elegiaca e poetica per restare dentro una dimensione più analitica
e teorica. Più che commuovere, vuole far pensare. E infatti
Presence si interroga
sul linguaggio del cinema: chi guarda? Da dove viene lo sguardo? È
davvero neutrale? Cosa accade quando lo sguardo diventa un
personaggio?
Soderbergh continua a reinventarsi
Girato con un budget ridotto – appena due milioni di dollari –
Presence si rivela
un’opera compatta, rigorosa e coerente, tanto nella messa in scena
quanto nella scrittura. La sceneggiatura di David
Koepp, collaboratore fidato di Soderbergh, costruisce con
intelligenza un racconto carico di ambiguità e tensione, lasciando
che siano lo spazio e lo sguardo a suggerire ciò che le parole non
dicono.
Come già accaduto in film
come Unsane o Kimi – Qualcuno in ascolto, Soderbergh
utilizza un impianto narrativo di genere per compiere una
riflessione più ampia sul linguaggio del cinema e sul ruolo dello
spettatore. La sua regia non si limita mai a essere funzionale alla
trama, ma diventa sempre un gesto di ricerca, un atto di
sperimentazione continua. Con Presence, dal 24 luglio nelle sale
italiane, firma un film ipnotico e inquieto, capace di
interrogare lo spettro della visione con lucidità e
originalità.
Il film in fase di sviluppo
Lilo & Stitch 2 riceve un importante aggiornamento
alla sceneggiatura, mentre il suo predecessore continua a sbancare
il botteghino. Lilo &
Stitch, il live-action del 2025 che reinterpreta l’amato
film d’animazione Disney del 2002, è stato un successo travolgente
sin dal suo debutto nel weekend del Memorial Day. Ad oggi, il
film è l’unico film hollywoodiano dell’anno ad aver incassato 1
miliardo di dollari in tutto il mondo.
Di conseguenza, la
Disney ha ufficialmente dato il via libera a Lilo & Stitch
2, con l’annuncio arrivato poco più di un mese dopo
l’uscita del suo predecessore. Non è stata fissata alcuna data
di uscita e il cast rimane ancora da confermare, ma si prevede
che il cast principale tornerà.
Ora, il sequel ha fatto un grande
passo avanti. Secondo Deadline, l’autore originale di Lilo &
Stitch, Chris Sanders, è entrato a far parte del team per
scrivere il sequel live-action. Sanders ha lavorato come
co-regista e co-sceneggiatore del film del 2002 insieme a Dean
DeBlois.
Per il live-action Lilo &
Stitch, Sanders è tornato a doppiare Stitch, un ruolo che
ricopre sin dall’inizio della serie. Tuttavia, Dean Fleischer Camp
ha assunto la regia, mentre Chris Kekaniokalani Bright e Mike Van
Waes hanno scritto la sceneggiatura.
Cosa significa questo per Lilo
& Stitch 2
Il sequel ha un grande slancio
in questo momento
Con Lilo & Stitch 2 che si è
assicurato uno sceneggiatore a quasi un mese dall’annuncio
iniziale, sembra che il sequel stia procedendo senza troppe
difficoltà. In passato, la Disney ha occasionalmente incontrato
difficoltà nello sviluppo di sequel e seguiti dei suoi remake
live-action, ma Lilo & Stitch 2 sembra avere lo slancio necessario
per evitare questo calo.
Considerando l’enorme successo al
botteghino del primo film, non sorprende che la Disney voglia
accelerare i tempi per il sequel. Supponendo che Sanders riesca a
produrre presto una sceneggiatura e che non siano necessarie
riscritture da parte di altre persone, Lilo & Stitch 2
potrebbe entrare in produzione il prossimo anno e ottenere una data
di uscita nel 2027.
L’assunzione di Sanders suggerisce
anche che la Disney è intenzionata ad espandere la mitologia di
Lilo & Stitch in modo significativo. Essendo uno dei
creatori originali del franchise, Sanders ha una buona
comprensione di come funziona l’universo e probabilmente saprà
come mantenere intatto lo spirito della storia originale.