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Les Nuits En Or 2023 al Sudestival

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Les Nuits En Or 2023 al Sudestival

Il Sudestival – progetto dell’Associazione Culturale Sguardi, fondato e diretto da Michele Suma e afferente all’Apulia Cinefestival Network e all’AFIC – è stato selezionato per accogliere la prestigiosa manifestazione realizzata dall’Académie de César e dall’Accademia di Cinema Italiano – Premi David di Donatello, LES NUITS EN OR 2023.

I migliori cortometraggi dell’anno di tutto il mondo scelgono l’incantevole cornice di Monopoli dal 7 al 9 luglio, per tre giorni di proiezioni gratuite, con la collaborazione dei TEATRI di BARI, come prima tappa di una serie di appuntamenti su tutto il territorio nazionale, da Courmayeur a Matera, da Minturno a Montevarchi, Palermo, Roma e Torino. Le tre serate de LES NUITS EN OR 2023 ospitate dal Sudestival, apriranno la stagione estiva del Roof Garden del Cinema Radar, nel cuore della città, a partire dalle ore 21.00 di venerdì 7 luglio, preceduto dall’aperitivo di benvenuto delle ore 20:00, a cura della Cantina Museo “Albea” di Alberobello.

La serata di inaugurazione vedrà ospiti Manuela Pineskj, segretario generale della Fondazione Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, e Rosalba Colla, direttrice del festival Animaphix Nuovi Linguaggi Contemporanei Film Festival, al fianco dell’Accademia del Cinema Italiano e dell’Accademia dei César, introdotte dal saluto dell’Assessore alla Cultura della Città di Monopoli, Rosanna Perricci, e da Michele Suma, direttore del Sudestival.

In tutto il mondo, più di 30 Accademie di Cinema selezionano e premiano ogni anno il miglior cortometraggio all’interno della loro produzione nazionale. Ancora una volta l’Académie des César ha voluto promuovere queste opere in Francia e a livello internazionale grazie al programma unico de LES NUITS EN OR che riunisce 30 cortometraggi, provenienti dai Paesi più disparati, che aprono gli orizzonti più vasti, vincitori dei premi equivalenti ai César assegnati dalle proprie Accademie di Cinema (Bafta, David di Donatello, Goya, Magritte, Oscar…).

Vera fotografia e vetrina del cinema emergente, la manifestazione regala un viaggio attraverso la diversità delle culture del mondo, alla scoperta e alla promozione di tanti talentuosi registi. Il Sudestival di Monopoli è onorato di aprire gli appuntamenti nazionali dell’edizione 2023.

Al link disponibile il programma della manifestazione, dal 7 al 9 luglio, e le info sui corti che saranno proiettati: www.sudestival.org

Un principe per l’estate: tutto quello che c’è da sapere sul film

Esiste un ampio filone di film dedicati a persone “comuni” che sviluppano una storia d’amore con principi o principesse. Dal classico Cenerentola fino a titoli più recenti come Un principe tutto mio, Principessa per caso o la trilogia di Un principe per per Natale, solo per citarne alcuni tra i tantissimi. Per chi ha apprezzato in particolare i tre film ambientati nel periodo natalizio, presenti su Netflix, esiste anche un altro titolo simile che si svolge però durante la stagione estiva. Si tratta di Un principe per l’estate – anch’esso presente nel catalogo di Netflix – diretto nel 2016 da Peter Sullivan.

Un principe per l’estate nasce come film per la TV statunitense e dunque non ha mai goduto di una distribuzione cinematografica che gli permettesse di ottenere una forte notorietà, al pari di altre commedie romantiche simili. Nel tempo, però, ha ugualmente raggiunto numerosi spettatori affascinati da questo tipo di storie o comunque in cerca di una buona commedia ricca di sentimenti, imprevisti e un rincuorante lieto fine. Un principe per l’estate offre infatti tutto ciò e grazie al suo arrivo nel catalogo di Netflix sta ora godendo di una sempre crescente popolarità.

Gli abbonati alla piattaforma non ci hanno infatti messo molto a scoprirlo e farlo diventare uno dei titoli più visti. D’altronde, quella proposta è una storia sì vista e rivista, ma che sa sempre come toccare le corde giuste del cuore. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle location dove è stato girato. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Un principe per l’estate

Protagonista del film è Mandy Cooper, giovane assistente che sogna di diventare una guru nel campo delle pubbliche relazioni. Giorno dopo giorno, Mandy spera che la sua brillante responsabile Deidre Kelly le affidi compiti sempre più importanti, così da avere finalmente la possibilità di dimostrare a tutti il proprio valore. La sua occasione, arriva a Greenbriar, nell’Idaho. In quella piccola cittadina, il principe Colin di Edgemere, affascinante monarca rinomato per la sua perenne condotta immorale, contatta l’agenzia perchè ha bisogno del loro aiuto.

Dopo essere stato arrestato per aver fatto il bagno in una fontana pubblica negli Stati Uniti, ora Colin deve assolutamente riabilitare il proprio nome e la propria immagine. C’è solo un problema però: Deidre è malata e non può rispondere all’appello della famiglia reale. Per Mandy non ci sono altre possibili soluzioni, deve fingere di essere il capo e fare il lavoro al suo posto. Mentre passa dunque sempre più tempo col principe nel tentativo di ripulire la sua immagine, finendo però per innamorarsi perdutamente di lui. Potrebbe essere l’inizio di una fantastica storia d’amore, ma non tutto andrà come previsto.

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Il cast e le location di Un principe per l’estate

Ad interpretare la protagonista, Mandy Cooper, vi è l’attrice Taylor Cole, nota per  aver recitato in numerose commedie romantiche ma anche in film come 12 Rounds, Il mondo dei replicanti e The Green Hornet. Accanto a lei, nel ruolo del principe Colin di Edgemere, vi è l’attore Jack Turner, visto in un paio di episodi della serie Legends of Tomorrow nel ruolo del tenente John Tolkien. L’attrice Lauren Holly recita invece nel ruolo di Deidre Kelly, mentre Marina Sirtis è Penelope Sheridan e Vanessa Angel la regina Rosalind di Edgemere. Completano il cast Kassandra Clementi nel ruolo di Lady Isabella Vandervere e Brian Dare in quelli di Danny Pendergrass.

Per quanto riguarda le location, è bene sottolineare che il regno di Edgemere è fittizzio e non esiste nella realtà. Le scene ambientate in esso si sono dunque svolte a Praga, capitale della Repubblica Ceca, Cesky Krumlov, un’altra città ceca, e Drottningholm, palazzo reale svedese. Altre location del film sono poi state Park City e Salt Lake City, nello Utah, Stati Uniti. Alcune riprese sono poi state effettuate anche al Westgate Park City Resort and Spa. Il film si è dunque avvalso di ambienti molto diversi tra loro, ritrovando nelle due città della Repubblica Ceca il giusto aspetto per il regno di Edgemere.

Il trailer di Un principe per l’estate e come vedere il film in streaming su Netflix e altrove

È possibile fruire di Un principe per l’estate grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Prime Video e Netflix. Su quest’ultima piattaforma il film si trova attualmente al 2° posto della Top 10 dei film più visti in Italia. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà sottoscrivere un abbonamento generale, avendo così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video.

Fonte: IMDb

Suntan: trailer e poster del film di Argyris Papadimitropoulos

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Suntan: trailer e poster del film di Argyris Papadimitropoulos

Ecco il trailer e il poster del film “Suntan” di Argyris Papadimitropoulos, che arriverà nelle sale italiane dal 13 luglio distribuito da Trent Film.

Il film sarà il primo appuntamento al cinema della rassegna Greek Weird Wave 10, dedicata ad alcuni dei principali esponenti della New Wave greca, e che porterà nuovamente in sala anche i film “Miserere” (20 luglio) e “L – Un uomo, un’auto e un barattolo di miele” (27 luglio), entrambi diretti da Babis Makridis e sceneggiati da Efthymis Filippou, candidato al Premio Oscar® per “The Lobster” nel 2017 e autore delle sceneggiature di “Dogtooth” (2009), “Alps” (2011) e “Il sacrificio del cervo sacro” (2017) scritte insieme al regista Yorgos Lanthimos.

La vicenda si svolge su un’isoletta greca che prende vita solo nella stagione estiva. Qui, nel turbinio della movida d’Agosto, il timido medico locale Kostis si imbatte in un gruppo di giovanissimi vacanzieri e rimane stregato dallo spirito libertino della ventenne Anna. Ciò che inizia come un’infatuazione, insieme alla riscoperta della giovinezza perduta, si trasforma lentamente in un’ossessione: Kostis, infatti, sarà disposto a fare di tutto per tenersi Anna.

Girato durante l’estate sulla minuscola isola di Antiparos, frequentata dal regista fin dall’età di 15 anni, “Suntan” ci dimostra come l’abbronzatura sia una cosa bellissima, al contempo pericolosa e che svanisce rapidamente, proprio come la giovinezza.

“Poco più che quarantenne, il protagonista Kostis è un esemplare atipico del mondo adulto” – spiega il regista Argyris Papadimitropoulos – “Non ha una famiglia sua, a differenza della maggior parte degli uomini coetanei. Proprio come loro, però, è prigioniero del proprio corpo, costretto a restare a guardarlo appassire, incapace di resistere allo spietato scorrere del tempo. Si trova di fronte a cinque ottimi esempi di giovinezza – e la giovinezza è un periodo della vita che Kostis ha superato da tempo, probabilmente mai vissuto al massimo o come avrebbe voluto. È un momento di divertimento, svago e, soprattutto, di disattenzione fisica in cui il corpo comanda. È l’età in cui si desidera di più l’euforia, il gioco, la danza, l’innamoramento e l’inseguimento delle passioni della carne.”

L’eterna estate greca fornisce lo sfondo perfetto per questa stravaganza di desiderio e tutto ciò che ne consegue: flirt, sesso occasionale, droghe, alcol e spingersi oltre i limiti per vedere fino a che punto può arrivare il tuo corpo. Nell’esplorazione dei confini del protagonista e del suo viaggio nella terra sconosciuta della fisicità, il regista dichiara di essersi imbattuto in una terra a lui sconosciuta e, un po’ ironicamente, ha finito per scoprire un genere: il coming of age di mezza età.

Alien: concluse le riprese del film diretto da Fede Álvarez

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Alien: concluse le riprese del film diretto da Fede Álvarez

Sono passati più di cinque anni dall’ultima volta che gli xenomorfi sono stati visti sul grande schermo e adesso sembra che l’attesa per il ritorno delle spaventose creature al cinema sia conclusa, dal momento che le riprese del film di Alien diretto da Fede Álvarez sono terminate.

Di questa nuova avventura del franchise si sa molto poco, solo che Fede Álvarez ha diretto il film, mentre i dettagli della trama riguardanti il progetto a cui ha lavorato negli ultimi due anni sono tenuti al sicuro. Anche se la premessa del film non è stata ancora rivelata, alcuni membri del cast sono già stati confermati come protagonisti.

Cailee Spaeny, Isabela Merced e David Jonsson saranno alcuni dei volti che daranno vita ai nuovi personaggi, ponendo le basi per un altro coraggioso gruppo di persone che affrontano le creature progettate per uccidere. Il film sarà uno standalone, il che significa che non sarà collegato alla narrazione che Ridley Scott aveva stabilito con i film prequel nell’ultimo decennio. La strategia potrebbe funzionare quando si tratta di attirare nuovo pubblico verso il franchise che esiste da oltre quattro decenni. Intrappolati nello spazio profondo senza alcuna risorsa per fuggire, i personaggi dei film precedenti hanno fatto del loro meglio per sopravvivere agli artigli degli xenomorfi.

L’ultima volta che il classico mostro è apparso nei cinema è stato durante gli eventi di Alien: Covenant. Diretto dallo stesso Scott, il prequel ha continuato la storia introdotta in Prometheus, dove il regista ha tentato di spiegare perché la razza aliena conosciuta come Ingegneri potesse essere in grado di creare un mostro così aggressivo. Mentre il David di Michael Fassbender si è rivelato un protagonista estremamente avvincente, il prequel non ha performato bene al box office, incassando solo circa $ 240 milioni al botteghino mondiale. Il risultato dell’investimento, combinato con la tempistica dell’acquisizione da parte della Disney della Fox, ha fatto sì che il franchise rimanesse dormiente per alcuni anni, ma il suo futuro sembra molto luminoso.

The Bear stagione 2, la recensione della serie con Jeremy Allen White

Sappiate immediatamente che queste parole potrebbero non bastare. Oppure paradossalmente potrebbero, per necessità critica, tentare di spiegare quello che invece The Bear preferisce invece soltanto mostrare, soprattutto in questa seconda stagione. Sono le emozioni che contano nello show creato da Christopher Storer, non capire cosa le ha generate.

The Bear 2 arricchisce i personaggi della prima stagione

Le dieci nuove puntate ampliano certamente il mondo dei personaggi in scena, inserendoli in un contesto capace di renderli maggiormente corposi e sfaccettati, talvolta al contrario sradicandoli dal loro ambiente di appartenenza per costringerli a prendere piena coscienza dei propri limiti. La motivazione principale di tutto questo non sembra però mai quella di fornire allo spettatore una giustificazione ai problemi emotivi e psicologici di Carmy e degli altri.

In mezzo a tante, tantissime scene strillate e frenetiche, The Bear mostra la sua vera intensità nei momenti di silenzio, oppure quando due personaggi si aprono l’un l’altro attraverso sincerità e gentilezza. Anche perché, per loro come per noi, questi sono in fin dei conti i momenti maggiormente difficili, quelli in cui il confronto con il prossimo diventa qualcosa di necessario quanto temuto, non traslato o filtrato dalla tecnologia. The Bear sotto questo punto di vista si fa microcosmo preciso e fortemente metaforico di una società contemporanea sempre più disconnessa, non soltanto nel tessuto sociale ma anche all’interno dell’individuo stesso, vittima di una scissione violenta tra ciò che è e quello che la società stessa vuole che sia.

Il percorso di Marcus e Richie

I nuovi episodi di The Bear ottengono dunque esattamente il risultato a cui ogni seconda stagione dovrebbe puntare: espandono l’universo dello show senza snaturarne i temi e le problematiche: in particolar modo i personaggi di Marcus e Richie intraprendono, per ragioni diametralmente opposte, percorsi narrativi ed esistenziali che li porteranno a un bivio e a delle scelte fondamentali, in quelli che sono probabilmente i due episodi migliori della stagione.

Gli altri invece rimangono come bloccati tra le mura del nuovo ristorante che stanno tentando con tutte le forze di aprire, come se fossero costretti in quelle mura da cui si sentono in fondo anche protetti. L’unica via d’uscita, in realtà del tutto fittizia, è una sesta puntata “espansa” a un’opa piena che mostra – forse con un minimo di retorica di troppo – la brutale verità di un ambiente familiare umanissimo, toccante quanto disfunzionale. La presenza di un numero quasi incredibile di guest star in questa puntata dimostra in pieno quanto The Bear sia a tutti gli effetti un vero e proprio caso televisivo, amato non soltanto dal pubblico quanto anche dagli artisti e professionisti del settore. ci sono due attori in particolare – non vi sveleremo quali, sarebbe inutile – che non compaiono in questa puntata ma in altre due ai quali va il nostro ammirato applauso, poichè con pochissimi minuti di presenza e con uno stile di recitazione trattenuto e prezioso, elevano il tono emotivo della serie innalzandosi a livelli di eccellenza.

Un cast in stato di grazia

E passiamo dunque a parlare del cast di The Bear, il quale conferma in toto un’alchimia che altre serie non posseggono neppure lontanamente. Grazie al lavoro sempre incredibilmente accurato degli sceneggiatori, capaci di sussurrare la verità delle emozioni dietro le urla che invece per paura vorrebbero nasconderla, ognuno degli attori che compongono la crew del ristorante riesce a tratteggiare una figura che merita di essere abbracciata nella sua sommessa fragilità. Sotto questo punto di vista la new entry Claire (una Molly Gordon magnetica) si propone come contraltare perfetto per Carmy, una psicologia che Jeremy Allen White continua a sviluppare con un’adesione fisica e psicologica impressionanti. In questa seconda stagione però la scelta se la prende, e con merito pieno, il Richie di un Ebon Moss-Bachrach il quale lavora sull’arco narrativo del personaggio con una finezza e una compostezza da applausi. Se di “eroi” si può scrivere a proposito di The Bear, è senz’altro lui quello di queste nuove puntate.

Se siete arrivati fino a questo punto del nostro discorso sullo show, ebbene il nostro è quello di dimenticare tutto quanto letto in precedenza – o altrove –  e il più in fretta possibile. Fate di The Bear Season 2 un’esperienza personale, magari anche dolorosa, senz’altro intima. È il miglior modo per vivere questa serie.

Hot Wheels: JJ Abrams aggiorna sul progetto. Sarà un film “emozionante”

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JJ Abrams commenta finalmente il film dedicato alle Hot Wheels a cui sta lavorando, definendolo “emotivo e radicato”. Un anno fa, è stato annunciato che il regista noto per il lavoro sui franchise di Star Wars e Star Trek sta producendo l’adattamento live-action di Hot Wheels, che era rimasto bloccato nello sviluppo dal 2003.

All’inizio di quest’anno, il progetto ha iniziato a muoversi a pieno regime con Dalton Leeb e Nicholas Jacobson-Larson incaricati di scrivere una sceneggiatura per il film. Tuttavia, lo script non è ancora pronto, e lo sciopero degli sceneggiatori potrebbe ovviamente rallentare ancora il processo.

In un recente report del New Yorker sui numerosi film Mattel in fase di sviluppo, JJ Abrams si è sbottonato e ha anticipato cosa aspettarsi dal suo film sulle macchinine Hot Wheels. Ha iniziato menzionando come l’adattamento fosse rimasto bloccato in fase di sviluppo per molti anni, anche se è stata l’idea di renderlo “emotivo, radicato e grintoso” che alla fine ha ridato carburante al progetto.

“Per molto tempo abbiamo parlato con Mattel di Hot Wheels e non siamo riusciti a trovare la cosa che faceva clic, che lo rendesse degno di ciò che Hot Wheels, quel marchio, meritava. Poi ci siamo inventati qualcosa… emozionante, radicato e grintoso.”

Non è molto su cui ragionare ma è sicuramente un impegno, da parte del regista, di realizzare un film che possa essere di grande intrattenimento, così come i giocattoli ai quali si ispira.

Al momento, la regia del film è nelle mani di Justin Lin, frequente collaboratore di Abrams, e che ha già diretto Star Trek Beyond, terzo capitolo del riavvio del franchise da parte di Abrams stesso.

Indiana Jones e il Quadrante del Destino: un poster del film rivela un emozionante ritorno

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È stato diffuso in rete un bel character poster di Indiana Jones e il Quadrante del Destino che mostra il ritorno, molto emozionante, di uno dei personaggi più amati della saga: Marion di Karen Allen.

Il personaggio aleggia in tutto il film, come il grande amore di Indy, perduto a causa di un dolore insuperabile. Eppure, nel finale, anche grazie all’intervento di Helena (Phoebe Waller-Bridge), Marion si ricongiunge con Indy per un finale decisamente consolatorio e riparatore, ma che non chiude davvero la porta ad altre avventure.

Tutto quello che sappiamo su Indiana Jones e il Quadrante del Destino

Harrison Ford torna nel ruolo del leggendario eroe archeologo per l’attesissimo ultimo capitolo dell’iconico franchise Indiana Jones e il Quadrante del Destino, un’epica e travolgente avventura in giro per il mondo. Insieme a Harrison Ford, il cast del film include Phoebe Waller-Bridge (Fleabag), Antonio Banderas (Dolor y gloria), John Rhys-Davies (I predatori dell’arca perduta), Shaunette Renée Wilson (Black Panther), Thomas Kretschmann (Das Boot), Toby Jones (La Talpa), Boyd Holbrook (Logan – The Wolverine), Olivier Richters (Black Widow), Ethann Isidore (Mortale) e Mads Mikkelsen (Un altro giro).

Diretto da James Mangold (Le Mans ‘66 – La grande sfidaLogan – The Wolverine) e con una sceneggiatura scritta da Jez Butterworth & John-Henry Butterworth e David Koepp e James Mangold, basata sui personaggi creati da George Lucas e Philip Kaufman, il film è prodotto da Kathleen Kennedy, Frank Marshall e Simon Emanuel, mentre Steven Spielberg e George Lucas sono i produttori esecutivi. La colonna sonora è composta ancora una volta da John Williams, che ha firmato le musiche di ogni avventura di Indiana Jones a partire dall’originale I predatori dell’arca perduta nel 1981.

Indiana Jones, le 10 volte in cui hanno cercato di uccidere Indy

Indiana Jones, le 10 volte in cui hanno cercato di uccidere Indy

Mentre si arrampica con la figlioccia Helena (Phoebe Waller-Bridge) in Indiana Jones e il quadrante del destino (leggi qui la recensione), l’archeologo giramondo Indiana Jones racconta di come sia stato colpito “nove volte” poco prima che il climax del film porti quel numero a dieci. Nonostante si senta lui stesso una reliquia, Indy si unisce a Helena nel tentativo di battere lo scienziato nazista Jürgen Voller (Mads Mikkelsen) e i suoi compari per raggiungere l’Antikythera, un antico manufatto creato da Archimede per individuare le fratture nello spazio e nel tempo. Il capitolo finale di Harrison Ford, icona della cultura pop, vede ancora una volta Indy impedire che la storia venga riscritta dalle persone sbagliate.

Sia che si tratti di scontrarsi con nazisti, spie sovietiche o membri del culto Thuggee, Indy si è dovuto difendere dai nemici che nel corso del franchise hanno cercato di ucciderlo. La sua ultima avventura è l’occasione perfetta per scavare negli annali della sua storia di esploratore. Si parte ovviamente dal primo film I predatori dell’arca perduta e si estende tutti i film di Indiana Jones fino a Indiana Jones e il Quadrante del Destino, oltre alla serie televisiva Le avventure del giovane Indiana Jones, ai fumetti, ai romanzi e agli spin-off dei videogiochi che espandono il suo mondo e la sua storia.

Indiana Jones viene colpito al bar di Marion ne I predatori dell’arca perduta

Indiana Jones e i predatori dell'arca perduta

Anche nel suo primo film, Indiana Jones non si è mai affermato come un eroe instancabile. Quando si reca in Nepal e fa visita al The Raven, il bar gestito dalla sua ex fiamma Marion Ravenwood (Karen Allen), scopre di non essere l’unico a cercare il copricapo del Bastone di Ra, regalato a Marion dal padre e mentore di Indy. Quando i nemici attaccano il bar per mettere le mani sul manufatto che li condurrà all’Arca dell’Alleanza, il braccio sinistro di Indy viene sfiorato da un proiettile di rimbalzo.

Indy viene colpito di nuovo ne I predatori dell’arca perduta mentre ruba il furgone

I predatori dell'arca perduta

Fino a Indiana Jones e il Quadrante del Destino, I Predatori dell’Arca Perduta ha regalato a Indy il maggior numero di fori di proiettile. Non appena si è ripreso da una pallottola al braccio sinistro nel bar di Marion, ne riceve un’altra mentre insegue un camion nazista.

In una delle più belle scene di inseguimento di Indiana Jones, una volta che i nazisti hanno ottenuto l’Arca dell’Alleanza, Indy cerca di sorpassare il camion ma finisce per essere colpito da un proiettile al braccio, che non è nemmeno la peggiore delle sue ferite. Non molto tempo dopo viene trascinato sotto il camion mentre questo sfreccia via, lasciandolo insanguinato, malconcio e pieno di lividi.

Indy viene colpito alla spalla nel Segreto della Sfinge

Indiana Jones e il segreto della sfinge

Indiana Jones è apparso in diversi romanzi che hanno approfondito le sue avventure dopo Indiana Jones e l’ultima crociata negli anni ’90 e ’00, tra cui Indiana Jones e il segreto della Sfinge di Max McCoy, che tecnicamente funge da prequel alle avventure di Indy a Shanghai in Indiana Jones e il tempio maledetto.

In questa avventura letteraria, Indy cerca nel deserto egiziano l’Omega Book nel 1934, con un maestro di spionaggio giapponese alle calcagna che mira a riscrivere la storia per sé. Indy finisce per essere colpito alla spalla sinistra in un luogo quasi identico a quello de I predatori dell’arca perduta.

Indiana Jones nel gioco La tomba dell’imperatore

La tomba dell'imperatore

Indiana Jones e la tomba dell’imperatore è stato sviluppato da LucasArts nel 2003 come gioco d’azione e avventura che si collega direttamente agli eventi di Indiana Jones e il tempio maledetto. La tomba del primo imperatore cinese Qin Shi Huang ospita il “Cuore del Drago”, una perla nera di inestimabile valore che Indy è incaricato di trovare prima che cada nelle mani sbagliate.

Il gioco prevede la gestione dei gangster nella Hong Kong britannica, l’infiltrazione in basi sottomarine naziste e l’attraversamento di versioni spettrali della Grande Muraglia Cinese, in cui Indy può essere colpito in più punti se i giocatori non stanno attenti.

Indiana Jones viene colpito da un proiettile nella partita dello Staff of Kings

Indiana Jones e il bastone del Re

Nel 2009 è stato sviluppato un altro videogioco basato sulle avventure del Dr. Jones, intitolato Indiana Jones e il bastone dei re, che segue Indy alla ricerca del bastone usato da Mosè per separare il Mar Rosso, prima che possa essere trovato dal suo vecchio rivale e collaboratore nazista Magnus Voller.

Il gioco si sposta da Panama a San Francisco, dove Indy è coinvolto in una rissa in cima a una funivia e in un inseguimento per le strade della città. C’è un segmento di sparatoria in cui i movimenti del giocatore sono limitati a Indy che spara con la sua arma da fuoco e si ripara dai nemici, ma può essere colpito.

Il giovane Indiana Jones viene colpito da un proiettile al petto

Le avventure del giovane Indiana Jones

Nella serie televisiva Le avventure del giovane Indiana Jones, i fan possono scoprire le marachelle che Indy combinava da adolescente. Nell’episodio “Oganga, donatore e dispensatore di vita” si trova nell’Africa devastata dalla guerra, in missione per le forze alleate durante la prima guerra mondiale, dove la sua compassione per i bambini lasciati in un villaggio contraddice il suo senso del dovere verso i suoi uomini.

Nel corso delle battaglie attraverso la campagna e del soccorso al dottor Albert Schweitzer in un ospedale nella giungla, Indy si becca una pallottola nel petto, ma un regalo della Principessa Sofia in un episodio precedente lo protegge.

Indy viene colpito nel fumetto Fate Of Atlantis

Il destino di Atlantide

In Indiana Jones e il destino di Atlantide, una serie a fumetti in quattro numeri dei primi anni ’90 basata sull’omonimo videogioco, Indy si ritrova ancora una volta in una vorticosa ricerca della favolosa città sottomarina prima che i suoi antichi segreti vengano rivendicati dai nazisti.

Il pericolo è in agguato dietro ogni angolo, mentre il dottor Jones e la sua compagna Sophia Hapgood viaggiano per il mondo alla ricerca di manufatti atlantidei che li indirizzino nella giusta direzione. L’archeologo viene colpito di nuovo proprio sotto la clavicola sinistra mentre cerca di rintracciare indizi sulla posizione della città perduta.

Basil Shaw ha sparato a Indiana Jones nel Quadrante del Destino

Il Quadrante del Destino

In Indiana Jones e il Quadrante del Destino, i fan vengono introdotti in un altro vecchio amico di Indy, Basil Shaw (Toby Jones), che ha fatto della ricerca dell’Antikythera la sua missione di vita. Mentre i due tentano di rubare una metà del quadrante ai nazisti nel 1939, finiscono per arrampicarsi su un treno tedesco che sfreccia tra le montagne innevate.

Nel tentativo di sparare a un soldato nazista alle spalle di Indy, Baz finisce invece per sparare al suo amico, il che fornisce a Indy l’aneddoto da raccontare a Helena mentre cercano di portare a termine ciò che suo padre ha iniziato.

Indiana Jones viene colpito al petto nella Lancia del Destino

Indiana Jones e la lancia del destino

Prima di apparire in Indiana Jones e il Quadrante del Destino, la Lancia di Longino è stata protagonista di una storia distribuita in quattro numeri inclusa in Indiana Jones e la Lancia del Destino. In questi fumetti, sia il giovane Dr. Jones che suo padre Henry Jones Sr. cercano il mistico artefatto nell’Irlanda del 1945, nel disperato tentativo di individuare la lancia che trafisse il costato di Cristo prima che i nazisti possano usarla come superarma.

Durante un inseguimento ad alta velocità in cui Indy è riuscito a sottrarre la lancia ai nazisti, un proiettile gli viene sparato al petto, ma grazie alla punta della lancia che ha in tasca, il proiettile non lo trafigge mai.

Voller ha sparato a Indy nel petto nel Quadrante del Destino

Indiana Jones e il quadrante del destino

Quando Indy ed Helena partono alla ricerca dell’altra metà dell’Anticitera nella tomba di Archimede, Voller tende loro un’imboscata e si appropria del premio. Indy viene colpito al petto e rapito, ma Helena riesce a imbarcarsi sull’aereo di Voller e a raggiungerlo quando quest’ultimo usa i poteri dell’Antikythera per individuare quella che crede essere una fenditura temporale verso il 1939, ma che in realtà è un portale verso Archimede stesso.

Anche se Indiana Jones è indebolito, l’esploratore preferisce rimanere nella storia piuttosto che tornare nel suo tempo e farsi curare, costringendo Helena a prendere in mano la situazione prima che il portale si chiuda.

Tom Cruise: un video super-cut dei suoi stunt per celebrare il suo compleanno

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Con Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte 1 in arrivo tra una settimana esatta, la Paramount festeggia il 61° compleanno della sua stella più iconica, Tom Cruise, pubblicando un epico supercut di tutte le sue folli scene di stunt, realizzate per il franchise che porta avanti dalla metà degli anni ’90.

Abbiamo incontrato per la prima volta l’agente del FMI Ethan Hunt (Tom Cruise) in Mission: Impossible di Brian De Palma nel 1996, e ci siamo uniti a lui in ciascuna delle sue avventure attraverso Mission: Impossible II altamente stilizzato di John Woo nel 2000, Mission: Impossible III profondamente personale di J. J. Abrams nel 2006, Mission: Impossible – Protocollo fantasma di Brad Bird nel 2011, e poi, ovviamente, i successi consecutivi di Christopher McQuarrie Mission: Impossible – Rogue Nation nel 2015 e Mission: Impossible – Fallout nel 2018.

Ora è il momento della prima metà della sua missione più grande e oscura, Dead Reckoning, che metterà Hunt contro il cattivo più devastante che il mondo abbia mai affrontato. La posta in gioco è sempre alta e tocca a Ethan Hunt e ai suoi alleati, vecchi e nuovi, trovare un modo per salvare la situazione prima che sia troppo tardi…

Quentin Tarantino chiude definitivamente la porta a Kill Bill 3

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Quentin Tarantino chiude definitivamente la porta a Kill Bill 3

Quentin Tarantino ha confermato che non ci sarà mai un Kill Bill 3. I primi due film, divenuti di culto, raccontano la storia di Beatrix Kiddo che, dopo essere stata colta in un imboscata in cui ha perso tutte le persone che amava ed essere finita in coma, si risveglia per cercare vendetta, fino a raggiungere, e appunto uccidere, Bill, il mandante del misfatto.

Anche se sono passati ormai vent’anni dal secondo film, i fan non hanno mai smesso di sperare in un terzo e conclusivo film della saga. Ma le cose non andranno così.

Nato il quattro luglio: tutto quello che c’è da sapere sul film con Tom Cruise

In attesa di poterlo vedere dal 12 luglio in Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno, celebriamo il compleanno di Tom Cruise, nato il 3 luglio del 1962, con uno dei suoi film più celebri e importanti: Nato il quattro luglio. Diretto da Oliver Stone nel 1989, è questo uno dei film che ha consacrato Cruise come uno degli attori più importanti della sua generazione e di Hollywood, permettendogli infatti di dimostrare di possedere grandi doti drammatiche e di non essere solo un bel volto. Al di là di ciò, Nato il quattro luglio rimane ancora oggi uno dei più importanti film anti-militaristi prodotti nel corso della storia del cinema.

Con quest’opera, basata su una storia vera, si propone infatti il racconto di un uomo che ha visto il vero volto degli Stati Uniti e ne è rimasto inorridito, impegnandosi da quel momento nel tentativo di distruggere l’ipocrisia di cui il suo Paese si è macchiato nel tempo. Si affrontano dunque temi molto importanti, su tutti il dramma dei reduci, l’incredulità e lo sbigottimento di giovani partiti da eroi e tornati tra sputi e insulti. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Di seguito, si potranno ritrovare dettagli sulla trama, il cast di attori e altro ancora.

La trama e il cast di Nato il quattro luglio

Il film racconta la storia di Ron Kovic, un ragazzo nato proprio nel giorno in cui si festeggia l’Indipendenza degli Stati Uniti d’America. Credendo fortemente negli ideali americani egli, raggiunta la maggiore età, decide di arruolarsi nei Marines. Una volta diventato sergente, si ritrova però inviato in Vietnam e lì vede con i suoi occhi l’orrore del massacro di civili, compresi donne e bambini. La sua esperienza si conclude però quando rimane paralizzato alle gambe ed è costretto a tornare in patria. Qui intraprende una vita dissoluta, salvo poi diventare uno dei più convinti e accaniti sostenitori della pace, criticando quella guerra in cui tanto credeva.

Ad interpretare Ron Kovic vi è l’attore Tom Cruise, reduce dai successi di Top Gun e Rain Man. Cruise era la prima scelta di Stone per il ruolo ed ha ricevuto anche la benedizione del vero Kovic, il quale ha donato all’attore la propria medaglia di bronzo. Per tutta la durata delle riprese delle scene dopo che Ron è rimasto paralizzato, Tom Cruise ha preteso di poter rimanere il più possibile su una sedia a rotelle anche fuori dal set, così da immedesimarsi nel personaggio. Per la sua interpretazione ha poi ricevuto la sua prima nomination all’Oscar come miglior attore.

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Accanto a lui, nel film, si ritrovano poi gli attori Kyra Sedgwick nei panni di Donna, Raymond J. Barry in quelli di Eli Kovic e Willem Dafoe in quelli di Charlie. Quest’ultimo, nonostante sia indicato come uno dei protagonisti del film, compare in scena per la prima volta dopo un’ora e trentasei minuti dall’inizio del film. L’attore Tom Berenger interpreta il sergente reclutatore Hayes, mentre lo stesso Stone compare nei panni di un giornalista televisivo. Kovic, invece, appare in un breve cameo durante la sfilata di apertura del film come uno dei soldati che sussulta all’esplosione dei petardi.

Nato il quattro luglio: la vera storia dietro al film

Nato il 4 luglio prende spunto dall’omonimo romanzo autobiografico scritto proprio da Ron Kovic, nato proprio il 4 luglio del 1946 da una famiglia di religione cattolica e di sentimento tradizionalista. Nel 1964, ispirato dal presidente John Fitzgerald Kennedy, Ron si arruola volontario nel corpo dei Marines, desideroso di servire la patria come i suoi antenati nella guerra di indipendenza americana e nelle guerre mondiali. Nell’ottobre 1967, con il grado di sergente, viene dunque destinato a partire per la guerra del Vietnam, dove scopre la cruda realtà della guerra, unita anche al rimorso dopo aver ucciso accidentalmente un suo commilitone nel corso di una feroce battaglia in un villaggio pieno di civili innocenti uccisi.

Il 20 gennaio 1968, infine, Ron viene ferito gravemente alla spina dorsale durante un’imboscata, perdendo di conseguenza l’uso delle gambe e ritrovandosi costretto su una sedia a rotelle. Tornato in patria e decorato con la Bronze Star Medal, Ron, paralizzato e impotente, si è trovato a doversi confrontare con le difficoltà del reinserirsi nella vita civile. Difficoltà accentuate dalla sua condizione fisica, la quale agli occhi degli altri sembrava dovesse quasi essere un motivo di vergogna. Dopo una lunga crisi di coscienza, e in contrasto con quelle che erano state le sue convinzioni durante gli anni dell’adolescenza, ha deciso di dedicarsi all’attivismo pacifista. Nel corso della sua attività ha subìto un totale di dodici arresti.

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Nato il quattro luglio e le nomination all’Oscar e altre curiosità

Il film fu un autentico successo e arrivò ad ottenere numerosi premi e ben 8 nomination ai premi Oscar: miglior colonna sonora, miglior sonoro, miglior fotografia, miglior sceneggiatura non originale, miglior attore protagonista, miglior film, miglior montaggio e miglior regia. Solo queste ultime due, però, si tramutarono in vittorie. Particolarmente apprezzata fu infatti la regia di Stone, il quale cercò di realizzare un film quanto più realistico possibile. Egli aspirava ad esempio a girare proprio in Vietnam le scene lì ambientate, ma poiché i rapporti tra il paese asiatico e gli Stati Uniti erano ancora tesi, dovette accontentarsi delle Filippine.

O ancora, d’accordo con Cruise, Stone aveva intenzione di somministrare all’attore un farmaco paralizzante che permettesse all’interprete di vivere sulla propria pelle tale condizione di disabilità. Tuttavia, anche in questo caso dovette abbandonare l’idea, in quanto non si trovò un farmaco abbastanza sicuro. Un aspetto tecnico che invece Stone riuscì ad ottenere fu quello di girare il film con sfumature di rosso, bianco o blu (i colori della bandiera statunitense) a seconda del valore emotivo della scena: le scene di battaglia sono tutte in tonalità rossastre, le sequenze oniriche in bianco, la tristezza in blu.

Il trailer di Nato il quattro luglio e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Nato il quattro luglio grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Google Play, Now e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 3 luglio alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb, TheCinemaholic

Greta Gerwig alla regia dei film su Le Cronache di Narnia per Netflix

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Arriva nel corso del tour mondiale di Barbie la notizia che Netflix ha affidato a Greta Gerwig la regia di due dei film che produrrà basandosi sulle storie de Le Cronache di Narnia. La svolta fantasy è inaspettata nella carriera di Gerwig, che già con Barbie sembrava aver sconfinato in una zona inesplorata per la sua filmografia, da attrice e da filmmaker.

Si era già provato ad adattare Le Cronache di Narnia tra il 2005 ed il 2008, con la produzione di tre film che non hanno avuto il successo sperato ma che hanno comunque mostrato le grandi potenzialità dei testi di C. S. Lewis. La sua opera si colloca trai classici del genere fantasy, una tra le serie più popolari tra le saghe fantasy letterarie dello scorso secolo.

Dopo aver esordito al cinema, dietro alla macchina da presa, con Lady Bird, Greta Gerwig ha diretto Piccole Donne e adesso è impegnata con la promozione di Barbie, una co-produzione Warner Mattel.

Barbie, tutto quello che c’è da sapere sul film

Dalla sceneggiatrice/regista candidata all’Oscar Greta Gerwig (Piccole donne, Lady Bird) arriva Barbie con protagonisti i candidati all’Oscar Margot Robbie (Bombshell – La voce dello scandalo, Tonya) e Ryan Gosling (La La Land, Drive) nei panni di Barbie e Ken. Insieme a loro nel cast anche America Ferrera (End of Watch – Tolleranza zero, i film Dragon Trainer), Kate McKinnon (Bombshell – La voce dello scandalo, Yesterday), Michael Cera (Scott Pilgrim vs. the World, Juno), Ariana Greenblatt (Avengers: Infinity War, 65 – Fuga dalla Terra), Issa Rae (The Photograph – Gli scatti di mia madre, Insecure), Rhea Perlman (Nei miei sogni, Matilda 6 Mitica) e Will Ferrell (Anchorman, Ricky Bobby – La storia di un uomo che sapeva contare fino a uno).

Fanno parte del cast del film anche Ana Cruz Kayne (Piccole donne), Emma Mackey (Emily, Sex Education), Hari Nef (Assassination Nation, Transparent), Alexandra Shipp (i film X-Men), Kingsley Ben-Adir (Quella notte a Miami, Peaky Blinders), Simu Liu (Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli), Ncuti Gatwa (Sex Education), Scott Evans (la serie TV Grace e Frankie), Jamie Demetriou (Crudelia), Connor Swindells (Sex Education, Emma.), Sharon Rooney (Dumbo, Jerk), Nicola Coughlan (Bridgerton, Derry Girls), Ritu Arya (The Umbrella Academy) e il premio Oscar Helen Mirren (The Queen – La Regina). Il film sarà al cinema dal 21 luglio.

LOL Talent Show: Chi fa ridere è dentro, la prima tappa il 4 luglio a Milano

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Partirà dal Teatro Lirico di Milano i prossimi 4 e 6 luglio la prima tappa di LOL Talent Show: Chi fa ridere è dentro, il nuovo show Original in 5 episodi che sarà disponibile in esclusiva su Prime Video nel 2024. Ospiti d’eccezione di queste due date saranno Ciro Piriello (martedì 4 luglio) e Michela Giraud (giovedi 6 luglio) che si uniranno ai giudici Elio, Katia Follesa e Angelo Pintus, tra i grandi protagonisti più amati delle passate edizioni di LOL: Chi ride è fuori. Capitanati da Mago Forest, nelle vesti di presentatore dello show, gireranno l’Italia in cerca del decimo concorrente che farà parte del cast della quarta stagione del celebre comedy show.

LOL Talent Show: Chi fa ridere è dentro è prodotto da Endemol Shine Italy per Amazon Studios.

L’arena di Tor Bella Monaca: al via dal 4 luglio, ecco la programmazione

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Al via domani, martedì 4 luglio, l’arena di Tor Bella Monaca, che ospiterà un ciclo di quindici proiezioni fino al prossimo 18 luglio. Alle ore 21, il programma sarà inaugurato da Il mucchio selvaggio, capolavoro di Sam Peckinpah, considerato uno dei migliori western della storia del cinema: il film sarà introdotto dall’attore e regista Valerio Mastandrea. Sempre a partire da domani, gli spettatori avranno l’occasione di votare il film proprio preferito da una lista di titoli che sarà fornita al pubblico prima delle proiezioni: lunedì 17 alle ore 21 sarà proiettata l’opera che avrà ottenuto il maggior numero di preferenze.

Fra i successivi appuntamenti, sabato 8 luglio alle ore 21 sarà la volta di Come un gatto in tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto, introdotto dal regista Riccardo Milani e dalla protagonista Paola Cortellesi. Sabato 15 luglio (ore 21), il programma ospiterà la proiezione de La forma dell’acqua di Guillermo del Toro, premiato dall’Academy con 4 Oscar®, presentato alla platea da Virginia Raffaele. Martedì 18 alle ore 21, come film di chiusura, si terrà Ammore e malavita: il pluripremiato musical dei Manetti Bros. sarà introdotto dalla protagonista Serena Rossi.

L’arena di Tor Bella Monaca è realizzata da Zètema Progetto Cultura e Fondazione Cinema per Roma e promossa da Roma Capitale, all’interno della nuova iniziativa “Viva il cinema” che porterà la settima arte nelle periferie della città, con tre diverse sale cinematografiche all’aperto per un totale di quarantaquattro proiezioni gratuite. Dal 5 al 19 luglio, sarà infatti allestito un secondo spazio nella zona di Corviale, presso la Biblioteca Renato Nicolini (XI Municipio), mentre un terzo sarà attivo nel comprensorio di Santa Maria della Pietà (XIV Municipio) dal 20 luglio al 3 agosto.

Il progetto, finanziato dall’Unione Europea Next Generation EU nell’ambito del PNRR, rientra tra gli Interventi Immateriali individuati nella linea progettuale Piani Urbani Integrati M5C2-Investimento 2.2, destinati alle periferie delle Città Metropolitane.

“Il cinema estivo in piazza si arricchisce delle arene di Tor Bella Monaca, Corviale e Santa Maria della Pietà finanziate nell’ambito del PNRR e inserite nel programma dell’Estate Romana, quest’anno decisamente orientato a valorizzare la Settima Arte, con complessivamente 24 arene in tutta la città tra luglio e settembre”. Così l’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor. “Queste tre arene – ha aggiunto – sono particolarmente significative perché si inseriscono in un progetto di valorizzazione di tre aree strategiche per la città, che saranno riqualificate attraverso tre Piani Urbani Integrati. Sono sicuro che la varietà dei programmi di queste rassegne spingerà tanti cittadini ad assistere agli spettacoli e che questa sarà per molti l’occasione per scoprire o rivedere vecchi e nuovi film, insieme e in un’atmosfera di festa”.

COME PARTECIPARE

L’arena, posizionata in via Giovanni Castano (VI Municipio), è a ingresso gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili; tutti i film saranno proiettati in italiano.

PROGRAMMA ARENA DI TOR BELLA MONACA

  • Martedì 4 luglio h. 21

IL MUCCHIO SELVAGGIO

di Sam Peckinpah, Stati Uniti, 1969, 145’

Introdotto da Valerio Mastandrea

  • Mercoledì 5 luglio h. 21

QUO VADO?

di Gennaro Nunziante, Italia, 2016, 86’

  • Giovedì 6 luglio h. 21

IL LATO POSITIVO – SILVER LININGS PLAYBOOK

di David O. Russell, Stati Uniti, 2012, 117’

  •  Venerdì 7 luglio h. 21

LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT

di Gabriele Mainetti, Italia, 2016, 112’

  •  Sabato 8 luglio h. 21

COME UN GATTO IN TANGENZIALE – RITORNO A COCCIA DI MORTO

di Riccardo Milani, Italia, 2021, 110’

Introdotto da Riccardo Milani e Paola Cortellesi

  • Domenica 9 luglio h. 21

NOI E LA GIULIA

di Edoardo Leo, Italia, 2015, 115’

  • Lunedì 10 luglio h. 21

JOKER

di Todd Philips, Stati Uniti, 2019, 122’

  • Martedì 11 luglio h. 21

E.T. L’EXTRA-TERRESTRE

di Steven Spielberg, Stati Uniti, 1982, 115’

  • Mercoledì 12 luglio h. 21

TROPPO FORTE

di Carlo Verdone, Italia, 1986, 105’

  • Giovedì 13 luglio h. 21

IL TRADITORE

di Marco Bellocchio, Italia, Francia, Germania, Brasile, 2019, 148’

  • Venerdì 14 luglio h. 21

GLI INCREDIBILI – UNA “NORMALE” FAMIGLIA DI SUPEREROI

di Brad Bird Stati Uniti, 2004, 115’

  • Sabato 15 luglio h. 21

LA FORMA DELL’ACQUA – THE SHAPE OF WATER

di Guillermo del Toro, Stati Uniti, 2017, 123’

Introdotto da Virginia Raffaele

  • Domenica 16 luglio h. 21

NON CI RESTA CHE PIANGERE

di Roberto Benigni, Massimo Troisi, Italia, 1984, 113’

  • Lunedì 17 luglio h. 21

PROIEZIONE FILM PIÙ VOTATO DAL PUBBLICO 

  • Martedì 18 luglio h. 21

AMMORE E MALAVITA

di Marco Manetti, Antonio Manetti, Italia, 2016, 134’

Introdotto da Serena Rossi

HOTSPOT – Amore Senza Rete, concluse le riprese del film

HOTSPOT – Amore Senza Rete, concluse le riprese del film

Sono terminate le riprese di “HOTSPOT – Amore Senza Rete, film che segna la prima co-produzione tra Sony Pictures International Productions e Eagle Pictures.

Diretta da Giulio Manfredonia (Si può fare, Qualunquemente, Rocco Schiavone), questa brillante commedia romantica è interpretata da Francesco Arca (Allacciate le cinture, Gli idoli delle donne, Resta con me) e Denise Tantucci (Tre piani, Io e mio fratello), ed è scritta a quattro mani da Roberto Proia (Come non detto, trilogia Sul più bello, Backstage – Dietro le quinte) e Mauro Graiani (Poli opposti, Copperman).

 Shebnem Askin, EVP, Creative Production & Head of Sony Pictures International Productions, ha dichiarato: “Continuando ad ampliare il nostro portfolio in Italia, siamo molto felici di produrre HOTSPOT – Amore Senza Rete con Eagle Pictures in una location così iconica come Napoli e di lavorare con Giulio Manfredonia – un talentuoso regista con una particolare attitudine alla commedia”.

Tarak Ben Ammar, Presidente di Eagle Pictures, ha aggiunto: “L’inizio di questa partnership produttiva con Sony Pictures International Productions segna un traguardo importante per la nostra società, che inizia così ad affermarsi anche a livello globale. HOTSPOT – Amore Senza Rete è il primo di cinque progetti italiani che ci vedranno coinvolti nella produzione in egual misura”.

Nel cast anche Erasmo Genzini (Che Dio ci aiuti) e Anna Lucia Pierro (I bastardi di Pizzofalcone, Mina Settembre), e con Peppe Servillo e l’amichevole partecipazione di Rosalia Porcaro. Il film è stato girato tra Roma e Napoli, anche all’interno dello splendido Teatro San Carlo.

HOTSPOT – Amore Senza Rete, la trama

Tina (Denise Tantucci) è una giovane ballerina che sogna di farsi strada nel mondo della danza. Mentre sta aspettando il suo volo all’aeroporto di Londra, si accorge che la candidatura per un’audizione molto importante per il Teatro San Carlo di Napoli sta per scadere e ha 20 minuti di tempo per inviare la mail. La connessione wi-fi dell’aeroporto non funziona e ha finito i giga. Tina, disperata, nota l’hotspot attivo dell’iPhone di un certo Pietro (Francesco Arca). Presa dal panico, si guarda intorno e urla il suo nome per individuarlo. L’uomo, sorpreso, decide di condividere la sua password con lei. Tina è salva. Qualche settimana dopo, le arriva una notifica sul telefono: il suo wi-fi si è collegato di nuovo all’hotspot di Pietro. Un evento fortuito o un segno del destino?

La Casa dei Fantasmi, il nuovo film Disney in anteprima al Giffoni Film Festival

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La Casa dei Fantasmi (Haunted Mansion) è il titolo della nuova avventura Disney che arriverà nelle sale italiane il prossimo 23 agosto ma i juror di Giffoni, provenienti da oltre trenta nazioni, potranno vederlo in anteprima il 27 luglio nell’ambito della 53esima edizione del festival, in programma dal 20 al 29.

Sarà un’occasione straordinaria, destinata non solo ai giurati ma a tutto il pubblico del festival che avrà la possibilità, con una doppia proiezione, di vivere in esclusiva questa avventura da brividi.

Ispirato alla classica attrazione del parco a tema, il film Walt Disney Pictures La Casa dei Fantasmi racconta di una donna e di suo figlio che si rivolgono a un variegato gruppo di cosiddetti esperti spirituali per aiutarli a liberare la loro casa da intrusi soprannaturali.

Diretto da Justin Simien (Bad HairDear White People) da una sceneggiatura di Katie Dippold (Corpi da reatoGhostbusters), il film è interpretato da un cast comico d’eccezione che include LaKeith Stanfield (Cena con delitto – Knives Out), Tiffany Haddish (Bad Trip), Owen Wilson (Loki), Danny DeVito (Jumanji: The Next Level), Rosario Dawson (Zombieland – Doppio colpo), Chase W. Dillon (La ferrovia sotterranea), Dan Levy (Schitt’s Creek), con i vincitori dell’Academy Award® Jamie Lee Curtis (Everything Everywhere All at Once) e Jared Leto (House of Gucci).

Il regista Justin Simien ha affermato: “Il nostro team ha lavorato instancabilmente per realizzare un’avventura cinematografica spaventosa, divertente e ultraterrena sia per i nuovi fan che per quelli più accaniti! Non vedo l’ora che il pubblico possa vivere questa versione per il grande schermo dell’iconica attrazione Disney”.

Il film è prodotto da Dan Lin e Jonathan Eirich (Aladdin). Nick Reynolds (Easter Sunday) e Tom Peitzman (Il re leone) sono i produttori esecutivi.

Secret Invasion, Episode 4: ecco quando debutterà

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Secret Invasion, Episode 4: ecco quando debutterà

La data e l’ora di rilascio dell’episodio 4 di Secret Invasion sono state confermate. Il prossimo episodio uscirà su Disney Plus e seguirà Nick Fury mentre combatte per prevenire l’invasione degli Skrull. Ecco quando uscirà il prossimo episodio di Secret Invasion.

Quando è la data e l’ora di rilascio dell’episodio 4 di Secret Invasion?

La data di uscita dell’episodio 4 di Secret Invasion è il 12 luglio 2023.

  • 12:00 PT
  • 3 AM ET
  • 8:00 BST
  • 9 AM CEST

Sintonizzarsi all’orario sopra indicato darà ai fan l’accesso immediato all’ultimo episodio. Si consiglia di guardare il prima possibile, in quanto è il modo migliore per evitare spoiler sui social media e sui forum.

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Nella nuova serie Marvel Studios Secret Invasion, ambientata nel presente MCU, Nick Fury viene a conoscenza di un’invasione clandestina della Terra da parte di una fazione di Skrull mutaforma. Fury si unisce ai suoi alleati, tra cui Everett Ross, Maria Hill e lo Skrull Talos, che si è costruito una vita sulla Terra. Insieme corrono contro il tempo per sventare l’imminente invasione Skrull e salvare l’umanità.

Il primo episodio di Secret Invasion uscirà il 21 giugno 2023 su Disney+. Ogni episodio della miniserie di sei episodi debutterà ogni mercoledì, fino al finale il 26 luglio 2023. Lo spettacolo è interpretato da Samuel L. Jackson, Ben Mendelsohn, Cobie Smulders, Martin Freeman e Don Cheadle, tutti che riprendono i loro ruoli dai film del Marvel Cinematic Universe. La serie introdurrà anche i personaggi interpretati da Kingsley Ben-Adir, Emilia Clarke e Olivia Colman nell’MCU. Basato sulla serie di fumetti di Brian Michael Bendis, Leinil Francis Yu, Mark Morales e Laura Martin, Secret Invasion è prodotto da Kyle Bradstreet, con il regista di Let Him Go Thomas Bezucha e Ali Selim come registi.

The Opera: in corso le riprese del film con Vincent Cassel

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The Opera: in corso le riprese del film con Vincent Cassel

Sono in corso a Torino le riprese del film The Opera!, opera-musical diretta, scritta e sceneggiata da Davide LivermorePaolo Gep Cucco, con un cast internazionale composto, tra gli altri, da Valentino Buzza, Mariam Battistelli, Vincent Cassel, Erwin Schrott, con la partecipazione di Caterina Murino, Fanny Ardant, Rossy De Palma. The Opera! è prodotto da Showlab con Rai Cinema, con i costumi di scena realizzati da Dolce&Gabbana. Il film è realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte.

Le riprese si svolgeranno interamente a Torino e termineranno il 1° agosto. The Opera! narra la storia di tutte le storie: due amanti il giorno delle nozze, un fato crudele, il viaggio oltre la vita. È la storia di Orfeo e Euridice, raccontata in un’opera-musical nella quale il mito è trasposto nella contemporaneità di un linguaggio narrativo dove la parola, la musica, l’opera, il sound design, la moda e le arti visive si fondono. È un film visionario, che rompe schemi e idee preconcette sull’opera, sul musical, sul cinema, in un linguaggio nuovo ed emozionale.

The Opera! usa le più belle arie di Verdi, Puccini, Rossini, Mozart, Vivaldi, Boito, Gluck, inserendole nel flusso narrativo, dove parola parlata e cantata si fondono in un’esplosione comunicativa in cui i differenti stili e generi si ibridano con la bellezza del mito, creando un nuovo linguaggio emotivo.

Il film si avvale delle tecnologie più innovative: riprese all’interno di un virtual set, utilizzo della SGI e dei VFX per poter raccontare l’incredibile viaggio di Orfeo negli inferi. La produzione esecutiva è curata da Luigi De Giglio per la Digilife Movie.

Le riprese del film si svolgono all’interno dei “Prodea Led Studios” di Torino: il primo virtual set cinematografico completo presente in Italia. Uno dei più innovativi al mondo, grazie alla tecnologia LED passo 1.8 mm. A livello internazionale, figura tra i più grandi possedendo un diametro di 16 mt. per un’altezza di 8 mt. Attualmente, in assoluto, in rapporto altezza/diametro, è il più alto al mondo.

The Opera! Prodotto da Showlab con Rai Cinema; realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte.

Indiana Jones e il Quadrante del Destino: ecco la nuova action figures dedicata al film!

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Indiana Jones e il Quadrante del Destino (leggi qui la recensione) è finalmente al cinema, interpretato ovviamente da Harrison Ford nei panni dell’iconico archeologo. Proprio in occasione dell’uscita del film, il quinto della saga, Hot Toys ha svelato una nuova action figures dedicata al personaggio. Questa include occhi mobili insieme a mani intercambiabili, una giacca di pelle, l’iconica frusta, la sua cartella, lo zaino, gli strumenti, una torcia funzionante, lo stesso Quadrante del Destino e altro ancora. La figura in scala 1/6 assomiglia perfettamente a Ford nel film ed è un ottimo esempio di quanto sia incredibile il lavoro di Sideshow e Hot Toys. Qui di seguito, ecco le foto dell’action figures:

Tutto quello che sappiamo su Indiana Jones e il Quadrante del Destino

Harrison Ford torna nel ruolo del leggendario eroe archeologo per l’attesissimo ultimo capitolo dell’iconico franchise Indiana Jones e il Quadrante del Destino, un’epica e travolgente avventura in giro per il mondo. Insieme a Harrison Ford, il cast del film include Phoebe Waller-Bridge (Fleabag), Antonio Banderas (Dolor y gloria), John Rhys-Davies (I predatori dell’arca perduta), Shaunette Renée Wilson (Black Panther), Thomas Kretschmann (Das Boot), Toby Jones (La Talpa), Boyd Holbrook (Logan – The Wolverine), Olivier Richters (Black Widow), Ethann Isidore (Mortale) e Mads Mikkelsen (Un altro giro).

Diretto da James Mangold (Le Mans ‘66 – La grande sfidaLogan – The Wolverine) e con una sceneggiatura scritta da Jez Butterworth & John-Henry Butterworth e David Koepp e James Mangold, basata sui personaggi creati da George Lucas e Philip Kaufman, il film è prodotto da Kathleen Kennedy, Frank Marshall e Simon Emanuel, mentre Steven Spielberg e George Lucas sono i produttori esecutivi. La colonna sonora è composta ancora una volta da John Williams, che ha firmato le musiche di ogni avventura di Indiana Jones a partire dall’originale I predatori dell’arca perduta nel 1981.

Batman Forever: lo sceneggiatore ricorda l’incontro con Robin Williams per il ruolo dell’Enigmista

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Sono passati quasi 30 anni da quando Batman Forever è uscito nei cinema e anche se non è amato da tutti, sono molti i fan che lo conservano nel proprio cuore. Il film ha infatti rappresentato un importante allontanamento dai due che lo hanno preceduto – Batman e Batman – Il ritorno diretti da Tim Burton – e ha regalato ai fan una serie di elementi iconici, inclusa la performance di Jim Carrey nei panni di Edward Nygma alias L’Enigmista. Ma secondo lo sceneggiatore Akiva Goldsman, Batman Forever sarebbe stato un film molto diverso se ci fosse stato l’attore inizialmente considerato per il ruolo.

Goldsman ha raccontato a The Playlist che Robin Williams avrebbe dovuto interpretare il noto villain amante degli enigmi, ma le trattative non sono andate a buon fine. Secondo Goldsman, Williams era la prima scelta per il personaggio e tutte le discussioni su questo si sono svolte quando Michael Keaton doveva ancora interpretare Batman nel film. Val Kilmer è infine stato chiamato a sostituire Keaton, portando ad una generale riorganizzazione del progetto. Prima che ciò avvenisse, Goldsman ha spiegato che il regista Joel Schumacher voleva che si incontrasse con Williams per fare un brainstorming su L’Enigmista, per valutare la sua idoneità al ruolo.

Ricordo questo giorno straordinario in cui Joel mi ha mandato a San Francisco e ho passato la giornata nella cucina di Robin e lui parlava solo dell’Enigmista“, ha detto Goldsman. “Ed era tipo, genio non è la parola giusta. Era come se avesse aperto la sua testa e l’intero universo mi stesse parlando”. Alla fine, però Williams e il regista non si sono mai incontrati e il ruolo è stato affidato a Carrey, da Goldsman descritto ugualmente come fantastico per il ruolo. Williams, come noto, aveva cercato di interpretare sia il Joker che L’Enigmista e la mancata opportunità fu una brutta delusione per lui. Ai fan non resta ora che immaginare come sarebbe potuto essere il film se egli avesse davvero interpretato quel ruolo.

Il gladiatore 2, Russell Crowe: “dovrebbero pagarmi per tutte le fottute domande sul film”

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Russell Crowe è semplicemente stufo delle continue domande che riceve su Il gladiatore 2, un film in cui non è presente e con cui non ha alcun tipo di coinvolgimento. Rilasciato nel 2000, Il gladiatore originale ha come noto portato Crowe in cima a Hollywood, facendo guadagnare alla star un Oscar come miglior attore per la sua interpretazione di Massimo, il generale diventato gladiatore. Ora, oltre due decenni dopo che quel film ha dominato sia la stagione dei botteghini che quella dei premi, il regista Ridley Scott sta tornando nel mondo dell’antica Roma per un sequel tanto atteso.

Ma poiché il personaggio di Crowe è morto nel film originale, l’attore non sarà presente in Il gladiatore 2. Nonostante ciò sia stato ribadito più volte, Crowe continua a ricevere domande a riguardo. Apparendo al Karlovy Vary Film Festival (via ScreenDaily), l’attore ha dunque chiarito che quando si tratta di ricevere domande su Il gladiatore 2, non è affatto contento. “Dovrebbero pagarmi per la quantità di fottute domande a cui ho dovuto rispondere su un fottuto film in cui non sono nemmeno presente. Non ha niente a che fare con me; in quel mondo sono morto, sei piedi sotto terra, e basta”, ha sentenziato Crowe.

Ammetto di essere un po’ geloso, perché mi ricorda non solo la mia giovinezza, ma anche quello che ha significato per me nella mia vita“, ha continuato poi l’attore parlando del nuovo e del vecchio film. “Non so nulla del cast o della trama ma chiunque sia coinvolto in quel film, se Ridley ha deciso di fare una seconda parte di quella storia, deve avere delle ragioni davvero valide. È tipico di Ridley, ripensare a tutto ciò che ha fatto e trovare il modo di migliorarlo. Quando uscirà, quel film non sarà mai meno che assolutamente spettacolare“, ha poi concluso Crowe, che spera dunque di non dover ricevere altre domande a riguardo.

Il gladiatore 2, tutto quello che sappiamo sul film

Come ormai noto, un sequel di Il gladiatore (attualmente noto solo come Il gladiatore 2) è a tutti gli effetti in lavorazione, con Ridley Scott che torna alla regia del film che vedrà protagonista Paul Mescal nei panni di Lucius, ma anche il ritorno di Connie Nielsen nei panni di Lucilla e Djimon Hounsou in quelli di Juba. Vi sono però anche gli ingressi del premio Oscar Denzel Washington, la star di The Mandalorian Pedro Pascal e l’attore di Stranger Things Joseph Quinn. Fred Hechinger ricopre invece il ruolo dell’imperatore Gela, ottenuto dopo che Barry Keoghan ha dovuto rinunciarvi per via di altri impegni. Fanno poi parte del cast anche la star di Moon Knight, May Calamawy e Derek Jacobi, che riprenderà il ruolo di Gracchus dal primo film.

Al momento non sono noti dettagli sulla trama, ma è possibile immaginare che tra Lucius, il figlio dell’amante di Massimo, Lucilla, e Geta possa generarsi uno scontro al pari di quello tra Massimo e Commodo visto nel primo film. Non resta dunque che attendere che le riprese di Il gladiatore 2 abbiano inizio, così da poter ricevere maggiori dettagli a riguardo come anche le prime foto in costume dei protagonisti. Ricordiamo che Russell Crowe non sembra essere coinvolto in alcun modo nel progetto, specialmente alla luce del fatto che il suo Massimo moriva al termine del primo film. Ad ora, questo sequel è atteso in sala per il 2024.

Star Wars: Daisy Ridley vuole che John Boyega riprenda i panni di Finn nel nuovo film

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Star Wars: L’ascesa di Skywalker ha fortemente accennato al fatto che Finn, il personaggio interpretato da John Boyega, potrebbe essere un Jedi in divenire, ma la cosa non è stata ufficializzata ed è rimasta sostanzialmente irrisolta. Come noto, Boyega non ha mai evitato di criticare l’arco del suo personaggio nel corso della trilogia sequel, ma è sembrato ammorbidirsi un po’ nelle recenti interviste, portando a ipotizzare che potrebbe essere interessato a riprendere il ruolo, magari per completare il suo arco narrativo.

Il posto più probabile in cui ciò può accadere, ovviamente, e il prossimo film di Star Wars diretto da Sharmeen Obaid-Chinoy e che vedrà anche il ritorno di Daisy Ridley nei panni di Rey. Il film, come noto, sarà ambientato circa dieci anni dopo gli eventi del nono capitolo e dovrebbe essere incentrato sui tentativi di Rey di dar vita ad un nuovo ordine di Jedi. LRM Online sta ora riportando che “gli addetti ai lavori vicini allo studio suggeriscono che il ritorno di Finn potrebbe svolgere un ruolo fondamentale nel collegare la narrazione della trilogia sequel di Star Wars all’imminente nuovo progetto“.

Apparentemente, sia Lucasfilm che la stessa Ridley starebbero spingendo affinché l’attore torni davvero nei panni di Finn. L’attrice, in particolare, vorrebbe accanto a sé il fidato compagno di viaggio, suo amico fidato per tutta la trilogia sequel. Non è ancora certo se l’attore riprenderà effettivamente tale ruolo e quanto spazio potrebbe nel caso avere all’interno del nuovo film. La stessa Rey non è certo sarà la protagonista, ma potrebbe avere un ruolo da mentore per dei giovani Jedi, possibili protagonisti nel futuro della saga.

Box Office: Indiana Jones primo in classifica

Box Office: Indiana Jones primo in classifica

Al suo primo fine settimana nei cinema italiani, Indiana Jones e il quadrante del destino, ultimo capitolo della saga, scala la classifica del box office, con un incasso di €557.004 a fronte di un totale di più di 2 milioni di euro.

Al secondo posto ritroviamo Elemental, cartone Disney Pixar primo in classifica lo scorso week end. Il film d’animazione ha un incasso di €311.084 su un totale di quasi 3 milioni e mezzo di euro.

Spider-Man: Across The Spider-Verse è il terzo classificato al box office questa settimana. Il secondo capitolo della serie di film animati sul noto supereroe Marvel incassa €61. 013, con un netto stacco rispetto ai primi due; la pellicola e nei cinema da più di un mese ed ha avuto finora un guadagno totale di più di 6 milioni di euro.

Box office: il resto della classifica

Al quarto e quinto posto ritroviamo rispettivamente The Flash, pellicola sul supereroe della DC Comics, e Fidanzata in affitto, nuova commedia con Jennifer Lawrence. The Flash incassa €60. 407 a fronte di un totale di quasi due milioni e mezzo di euro, mentre Fidanzata in affitto arriva ad un incasso di €39.068. Continua a mantenere il suo posto in classifica La Sirenetta, live action sulla nota principessa Disney; sesto classificato al box office di questo week end, il film incassa €39.017 su un totale di quasi 12 milioni di euro.

Al settimo ed ottavo posto ritroviamo Transformers- Il Risveglio, settimo capitolo della serie cinematografica, con un incasso di €35.079, ed Emily, pellicola biografica su Emily Bronte, che incassa €16.426 e soli €216.849 dalla sua uscita nei cinema italiani il 15 giugno.

Agli ultimi due posti del box office di questo fine settimana ritroviamo due pellicole italiane: Un matrimonio mostruoso, commedia con Massimo Ghini, e Rapito, pellicola di Marco Bellocchio. Un matrimonio mostruoso incassa €11.192 nel week end e €171.858 in totale, mentre Rapito raggiunge un guadagno di €9.072 su un totale di più di un milione e mezzo di euro dalla sua uscita nelle sale il 25 maggio.

Da Grandi: recensione del film con Enrico Brignano

Da Grandi: recensione del film con Enrico Brignano

Uscito al cinema in sala qualche mese fa è disponibile su Prime Video, da fine giugno, la commedia italiana Da Grandi. Il film già dal titolo può richiamare un grande classico del cinema comico degli anni Ottanta, infatti rievoca il quasi omonimo Da Grande del 1987 con Renato Pozzetto.

Questo reboot ambientato ai giorni nostri è diretto da Fausto Brizzi regista che esordì al cinema sul grande schermo nel 2006 con Notte prima degli esami. Nel remake non troviamo solo il protagonista Marco Marinelli, che nella versione adulta è il comico romano Enrico Brignano, ma anche i suoi amici e compagni di scuola Leo Poggi, Tato Verdini e Serena Lombardi. Le versioni grandi dei tre amichetti sono interpretate da Luca Bizzarri, Paolo Kessisoglu e Ilenia Pastorelli.

La trama di Da Grandi

Marco è un bambino di 8 anni come tanti che passa la sua vita tra i banchi di scuola e giocando con i suoi coetanei. Durante la festa di compleanno per i suoi 9 anni però non riceve ne la torta che desiderava e neanche il regalo che voleva ma per fortuna ci sono i suoi tre amici del cuore che si fermano a casa sua per un pigiama party. Però per magia, dopo aver esaudito il desiderio di diventare tutti e quattro adulti, soffiando la fiamma di una candelina posta su un muffin, al loro risveglio alla mattina presto si ritrovano improvvisamente grandi. Ovviamente prima spaventati e poi divertiti, dopo aver indossato gli abiti dei genitori del festeggiato, scappano per vivere la vita da persone adulte.

Dopo qualche ora finalmente i genitori si accorgono che i loro figli non sono al parchetto ma sono scomparsi e chiamano la polizia che subito inizia ad indagare sulla misteriosa sparizione. I quattro amici invece iniziano a capire che la vita degli adulti non è così bella, anzi è piena di problemi e molto faticosa, quindi cercano un tetto per dormire con i pochi soldi che Marco ha rubato dalla borsa di sua madre prima di uscire di casa. Serena con i tre amici si trasferisce a vivere nel bed & breakfast che appartiene alla loro maestra Francesca (Valeria Bilello) di cui il protagonista è innamorato da sempre.

Proseguendo la trama di questa commedia è come se ciascuno di loro diventasse la proiezione del proprio se stesso in futuro. Serena scopre l’amore per il tennis e si ritrova ad insegnare lo sport affiancata ad un coach del circolo che è suo padre. Leo capisce l’importanza di aiutare i nonni in casa e lavora da loro come badante un po’ pasticcione ma con un cuore d’oro. Tato abile pianista si scopre gay e innamorato del preside della scuola elementare che frequenta e invece Marco oltre a fidanzarsi con l’amata Francesca dopo un appuntamento al lunapark, trova impiego come baby-sitter ed educatore di bambini.

Ovviamente nel film Da Grandi nessuno sa della loro trasformazione, anzi saranno gli stessi quattro protagonisti a definirsi rapitori dei bambini scomparsi e chiedere un riscatto in banconote da cinque euro. Alla fine dopo un rocambolesco inseguimento in auto per le vie della città da parte della polizia Marco, Serena, Leo e Tato tornano bambini e finalmente capiscono quanto sono fortunati ad essere piccoli.

Un reboot che funziona a metà

Il punto più forte di Da Grandi è decisamente la comicità dei quattro protagonisti versione adulta. Si ride con il quartetto che portano avanti dinamiche diverse dall’originale e facendo leva sui classici della comicità. Quello che spicca di più è Enrico Brignano, il nuovo Marco, che omaggia con la sua spontanietà molte volte l’originale di Renato Pozzetto ma ovviamente più versione romana. Non sono da meno il duo Luca e Paolo e Ilenia Pastorelli anche se loro tre cercano a tutti i costi di scimmiottare il linguaggio dei bambini e dopo un po’ diventa irritante a differenza di Brignano, che si vede fin dal prima scena quanto è a suo agio con il ruolo da bambinone mai cresciuto.

La storia di fondo rimane la stessa del film del 1987, anche se per il pubblico più giovane può ricordargli, per certi aspetti, anche la commedia romantica d’inizio anni Duemila 30 anni in 1 secondo dove la protagonista per magia si ritrova nel corpo di una bella trentenne ma con la mentalità di una bambina. Questo è quello che più hanno in comune Marco e i suoi compagni con Jenna la protagonista della romcom americana, entrambi affrontano la vita da grandi con l’innocenza e la sincerità che solo quando si è piccoli si possiede senza aver paura del giudizio degli altri.

In conclusione Da Grandi è un film che gioca sulle similitudini con l’originale e sul talento comico dei quattro protagonisti dove Enrico Brignano è il trascinatore per tutta la durata del lungometraggio.

Cleopatra: Gal Gadot promette che il film renderà giustizia alla regina egizia

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Sebbene non sia chiaro a che punto sia della fase di sviluppo, Gal Gadot condivide la sua eccitazione per il film su Cleopatra e su come renderà giustizia alla verità storica della regina egiza. L’attrice ha, come noto, firmato per produrre e recitare proprio nel ruolo della protagonista e durante una recente intervista con Vogue Hong Kong, la Gal Gadot ha offerto alcuni spunti sul controverso film, il cui intento è anche quello di smontare le false narrazioni che circondano Cleopatra. “Israele confina con l’Egitto e sono cresciuta con così tante storie su Cleopatra, ed è come un nome familiare. Sai, se Wonder Woman è l’immaginaria leader femminile forte, Cleopatra è in realtà quella vera“.

Questo è un perfetto esempio di una storia che volevo raccontare, perché ho iniziato a leggere diversi libri su Cleopatra e ho detto, wow, è affascinante. Tutto quello che ho visto riguardo a Cleopatra nei film era che era una donna seducente che aveva una relazione con Giulio Cesare e Marc Anthonio. Ma la verità è che c’è molto di più di lei. Questa donna era così in anticipo sui tempi. Non posso dire molto. Ma sono così appassionata nel raccontare la sua storia e rendere giustizia a questo personaggio e alla sua eredità e celebrare lei e la sua eredità”, ha raccontato l’attrice.

Abbiamo una bellissima sceneggiatura e non vedo l’ora di condividere questa storia con il mondo e cambiare la narrativa di Cleopatra che la vede semplicemente come una seduttrice”, ha poi concluso la Gadot. Al momento, però, non ci sono precise notizie sullo stato dei lavori del film, già caratterizzato dalle polemiche secondo cui ancora una volta il ruolo di Cleopatra subirà un processo di whitewashing. Nonostante le radici israeliane della Gadot, i detrattori hanno contestato il fatto che lei non condivide le origini miste della figura storica, proprio come già avveniva nel famigerato film Cleopatra con Elizabeth Taylor nei primi anni ’60.

La Gadot si è però sempre espressa in difesa del suo casting, sottolineando che Cleopatra era macedone e che mentre cercavano qualcuno della regione, alla fine hanno ritenuto che fosse lei la scelta migliore per la parte. Con queste controversie e un programma di produzione ancora poco chiaro ad incombere sul progetto, sarà interessante vedere se il film riuscirà a superare tali ostacoli e ottenere un successo maggiore rispetto alle opere che hanno tentato di raccontare la regina egizia, tra cui la recente serie Netflix, Regina Cleopatra, stroncata da critica e pubblico.

Deadpool 3: una star della Marvel è a Londra, i rumor sulla presenza del Multiverso si intensificano

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L’apparizione di un attore Marvel a Londra, dove si stanno svolgendo le riprese di Deadpool 3 rende sempre più solide le voci secondo cui il multiverso caratterizzerà pesantemente il debutto nell’MCU di Ryan Reynolds. Recenti indiscrezioni hanno suggerito che il cast di Deadpool 3 è strabiliante, con apparizioni come Channing Tatum nei panni di Gambit, vari cameo di X-Men e persino una probabile comparsa di una precedente versione di Daredevil. Se la trama porterà davvero Deadpool nel Multiverso, le possibilità di cameo di questo genere diventano sempre più concrete.

Come riportato su Twitter da DeadpoolUpdates, l’attore Owen Wilson è stato visto posare per una foto con alcuni fan a Londra, suggerendo così ulteriori speculazioni sul fatto che il suo personaggio Mobius, visto in Loki, apparirà in Deadpool 3. L’apparizione di Wilson nel prossimo sequel era in realtà stata segnalata per la prima volta già da Jeff Sneider, con la TVA presumibilmente coinvolta nell’interferenza multiversale di Deadpool. Dato che il finale di Deadpool 2 ha visto il protagonista usare il viaggio nel tempo per riparare ad alcuni divertenti “errori”, è probabile che queste sue incursioni abbiano attirato l’attenzione della TVA.

Mobius potrebbe dunque presentarsi per tenere sotto controllo Deadpool mentre continua a esplorare il multiverso, presumibilmente finendo poi ufficialmente nell’MCU. La presenza del Multiverso potrebbe dunque essere il filo di congiunzione che spiega molte delle voci circolate negli ultimi mesi sul film, a partire dalla presenza di Hugh Jackman nei panni di Wolverine nonostante tale personaggio sia morto alla fine Logan. Attualmente non è però confermato che Wilson fosse a Londra proprio per partecipare alle riprese del film e dunque non resta che attendere notizie più certe riguardo a ciò che davvero il film presenterà.

Deadpool 3: quello che sappiamo sul film

Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool 3 non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso. Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine di tornare e potenzialmente viaggiare nell’universo principale dell’MCU.

In attesa di ulteriori conferme, sappiamo che Shawn Levy dirigerà Deadpool 3, mentre Rhett Reese e Paul Wernick, che hanno già firmato i primi due film sul Mercenario Chiacchierone, scriveranno la sceneggiatura basandosi sui fumetti creati da Rob Liefeld, confermandosi nella squadra creativa del progetto, dopo che per un breve periodo erano stati sostituiti da Lizzie Molyneux-Loeglin e Wendy Molyneux. Il presidente dei Marvel StudiosKevin Feige, aveva precedentemente assicurato ai fan che rimarrà un film con rating R, proprio come i primi due film, il che lo renderebbe il primo film dello studio con tale classificazione matura. Deadpool 3 uscirà il 8 novembre 2024.

Terminator 2: James Cameron rifiutò alcune idee di Arnold Schwarzenegger per il film

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James Cameron non era assolutamente d’accordo con alcune idee di Arnold Schwarzenegger per Terminator 2: Il giorno del giudizio. A rivelarlo è lo stesso attore in un’intervista con Deadline, dichiarando di aver inizialmente insistito affinché nel film Terminator continuasse a uccidere per tutto il film mentre tentava di protegere Sarah Connor e suo figlio John dal temibile T-1000. “Il motivo per cui è diventato un grande successo è stato, numero uno, Jim Cameron. Jim Cameron è uno scrittore geniale. Ha avuto questa idea geniale, anche se all’inizio ero sospettoso. Ha detto “Voglio farti diventare un buon Terminator”. Ho detto “Cosa intendi per un buon Terminator?” Avevo ucciso 68 persone nel primo!”, ha raccontato l’attore.

“‘Nella seconda ne devo ucciderne  almeno 150! Tagliargli la gola e sparargli con un cannone e investirli con un’auto’. – ha poi continuato a spiegare – Dovevo superare Stallone. La mia missione era essere il numero uno nel numero di uccisioni di persone sullo schermo. Ma Cameron detto ‘Arnold, smettila. Sei un ragazzo molto malato. Mi assicurerò che in Terminator 2 non ucciderai una sola persona.’ Ho risposto che era la cosa più stupida che avessi mai sentito. Come può essere Terminator 2 senza che io uccida nessuno? Almeno buttaci dentro qualche cadavere simbolico”. Mentre dunque Schwarzenegger inizialmente odiava il colpo di scena ideato dal regista, l’idea che il T-800 diventasse un eroe si è rivelata una mossa brillante.

Capovolge completamente il Terminator originale e offre anche al T-800 una possibilità di redenzione. Terminator 2: Il giorno del giudizio aggiunge inoltre profondità a una macchina omicida robotica e in qualche modo banale, e aiuta anche a fornire al franchise di Terminator un altro protagonista di lunga data. C’è una ragione per cui i risultati al botteghino di Cameron sono sempre così gratificanti. Egli capisce i film e sa come rendere i personaggi avvincenti. Invece di aggrapparsi al T-800 come cattivo centrale, ha capito che Terminator 2: Il giorno del giudizio doveva fare un aggiornamento sia al franchise di Terminator che al T-800. In tal modo, ha creato il T-1000 e ha fornito un nuovo orribile sviluppo che ha rivoluzionato la serie.

Barbie: Margot Robbie non avrebbe recitato nel film se non fosse stato soddisfatto un preciso requisito

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L’avere uno scivolo che porta dalla camera da letto direttamente in piscina non è stata l’unica richiesta che Margot Robbie ha messo sul tavolo prima di unirsi al film Barbie. C’era anche un altro requisito fondamentale da soddifare, ora da lei reso noto. Il film, come sappiamo, segue Barbie (Margot Robbie) e Ken (Ryan Gosling) mentre lasciano Barbieland per esplorare il mondo reale, incontrando ogni sorta di ostacolo lungo la strada. Lasciando Barbieland, si lasciano alle spalle anche un’ampia varietà di Barbie e Ken, che vivono la loro vita come gioiosi personaggi giocattolo. Se non fosse stato per il cast stellato che interpreta proprio i vari Barbie e Ken, la Robbie non avrebbe mai accettato di unirsi al film.

In un’intervista con Time, l’attrice ha infatti spiegato quanto fosse importante per lei che il film avesse un cast diversificato. “Non credo che avrei voluto tentare di realizzare un film su Barbie senza una diversità nel cast. Non penso che si dovrebbe dire: ‘Questa è l’unica versione di ciò che è Barbie, ed è ciò a cui le donne dovrebbero aspirare essere e sembrare e agire‘”. L’idea di Barbie come figura ispiratrice è fondamentale per l’intero franchise, ed era dunque importante per l’attrice presentare un cast eterogeneo di Barbie e Ken, offrendo dunque la possibilità a qualsiasi spettatore di identificarsi con un residente di Barbieland.

Proprio come il franchise di Barbie è orgoglioso di produrre bambole di tutte le etnie, il film allo stesso modo non ha paura di presentare molteplici Barbie e Ken. Il che spiega anche perché le altre versioni non assomigliano alla Barbie di Margot Robbie o al Ken di Ryan Gosling. Dopotutto, se tutti assomigliassero a Robbie e Gosling, sarebbe un vero e proprio caos e distinguere i personaggi sarebbe impossibile. La Robbie aveva dunque delle valide ragioni nel richidere un universo di Barbie con un cast diversificato, ed è proprio per questo che il film si preannuncia come un successo estivo.

Barbie, tutto quello che c’è da sapere sul film

Dalla sceneggiatrice/regista candidata all’Oscar Greta Gerwig (Piccole donne, Lady Bird) arriva Barbie con protagonisti i candidati all’Oscar Margot Robbie (Bombshell – La voce dello scandalo, Tonya) e Ryan Gosling (La La Land, Drive) nei panni di Barbie e Ken. Insieme a loro nel cast anche America Ferrera (End of Watch – Tolleranza zero, i film Dragon Trainer), Kate McKinnon (Bombshell – La voce dello scandalo, Yesterday), Michael Cera (Scott Pilgrim vs. the World, Juno), Ariana Greenblatt (Avengers: Infinity War, 65 – Fuga dalla Terra), Issa Rae (The Photograph – Gli scatti di mia madre, Insecure), Rhea Perlman (Nei miei sogni, Matilda 6 Mitica) e Will Ferrell (Anchorman, Ricky Bobby – La storia di un uomo che sapeva contare fino a uno).

Fanno parte del cast del film anche Ana Cruz Kayne (Piccole donne), Emma Mackey (Emily, Sex Education), Hari Nef (Assassination Nation, Transparent), Alexandra Shipp (i film X-Men), Kingsley Ben-Adir (Quella notte a Miami, Peaky Blinders), Simu Liu (Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli), Ncuti Gatwa (Sex Education), Scott Evans (la serie TV Grace e Frankie), Jamie Demetriou (Crudelia), Connor Swindells (Sex Education, Emma.), Sharon Rooney (Dumbo, Jerk), Nicola Coughlan (Bridgerton, Derry Girls), Ritu Arya (The Umbrella Academy) e il premio Oscar Helen Mirren (The Queen – La Regina). Il film sarà al cinema dal 21 luglio.

Nimona: recensione del film fantasy di Netflix

Nimona: recensione del film fantasy di Netflix

Un mondo fantasy, medievale ma futuristico dove grandi invenzioni tecnologiche si mescolano a battaglie con le spade. La storia di Nimona, film di Netflix che si trova ai primi posti tra i più visi della settimana, racconta di questo mondo fantastico e delle paure e delle debolezze degli esseri umani. L’animazione si fa carico di un bel bagaglio per spiegare anche ai più piccoli la linea sottile che lega tutti gli abitati del mondo: la diversità. Essere diversi per Nimona non è considerato negativo e mai come oggi un messaggio del genere, in un film su una piattaforma di così tanto rilievo risulta agli occhi dello spettatore così accurato.

Il protagonista è Ballister Boldheart (a cui dà la voce originale Riz Ahmed), cavaliere in un mondo medievale futuristico, viene incastrato per un crimine che non ha commesso, l’unica che può aiutarlo a dimostrare la sua innocenza è Nimona (voce di Chloë Grace Moretz), un’adolescente mutaforma casinista che Ballister è stato addestrato a distruggere. Ma con l’intero regno che vuole prenderlo, Nimona diventa il braccio dentro di Ballister. E mentre i confini tra eroi, cattivi e mostri iniziano a confondersi, i due si mettono in viaggio per cercare di ripulire il nome del giovane cavaliere mentre tutto si mischia a un ritmo punk e caotico.

Diretto da Nick Bruno e Troy Quane, Nimona – uscito il 30 giugno su Netflix – è un’epica avventura su come trovare l’amicizia nelle situazioni più impensate e accettare sé stessi e gli altri per come siamo. Tratto dalla graphic novel candidata al National Book Award e bestseller del New York Times di ND Stevenson.

Nimona, la trama

Nimona film

Ballister sta per ottenere tutto ciò per cui ha lottato e sacrificato. Ha un fidanzato che ama e sta per essere nominato cavaliere. Già nelle prime scene di Nimona si capisce dove i registi Bruno e Quane vogliano andare a parare con la loro riflessione. Un servo di questa società fittizia che viene denominata Ente e per la quale i fedeli servitori vengono addestrati per combattere mostri mutaforma lontani, di una leggenda appartenuta alle generazioni passate. Quando Ballister sta per completare il suo addestramento ed essere nominato cavaliere proprio dalla regina in persona, qualcosa va storto e in poco tempo l’Eroe si ritrova ad essere il cattivo.

Dopo aver vissuto nell’anonimato e come un fuggitivo, come un fulmine a ciel sereno nella vita di Ballister appare Nimona. La mutaforma, senza casa e anche lei con un passato complicato alle spalle, cerca in tutti i modi di aiutare l’Eroe a tornare di nuovo nei suoi panni, riscrivendo la sua storia e non lasciando che cada vittima di un sistema molto più grande di lui. Così lo salva, innumerevoli volte, da situazioni senza via di fuga. Al suo personaggio però, nonostante la riflessione profonda ed esistenzialista che porta sullo schermo, sono riservati anche le parti più divertenti del film. La sua caratterizzazione da adolescente ribelle ma perspicace del nuovo millennio rende il tono del film molto più empatico verso i personaggi.

I mostri sono dentro di noi

Nimona e Ballister

Un messaggio forse troppo forte quello di cui Nimona, film per bambini e ragazzi si fa carico. L’ansia sociale di essere caratterizzati come diversi, mostri a cui viene puntato il dito, è troppo arguta e plateale per poter essere compresa dal piccolo e giovane pubblico. Il personaggio di Nimona cerca di parlare a nome di tutti coloro che si sentono “mostri” e che nella vita sono stati trattati come tali ma lo fa spingendo fino all’estremo questa riflessione. “Per favore, puoi essere normale? Penso solo che sarebbe… più facile se tu fossi una ragazza“, le chiede quando lei si sdraia in metropolitana come un gorilla corallo. “Più facile per chi?“, risponde lei, e lui la rassicura: “Per te! Le altre persone non sono accettate come me“, parole che risuonano forte e chiare nella testa dello spettatore.

Non so se vorrei che lo facessero davvero”, dice quando parla dei cavalieri o delle persone che con il tempo le hanno puntato una spada sul cuore. Ecco perché, quando sul finale, la sua metamorfosi in uno spettro, che si aggira provocando distruzione, sembra irreversibile. Ma il cuore di un cavaliere puro, senza macchia ne paura, riuscirà a portarla nella sua forma originaria. Il raggiungimento della consapevolezza di Nimona di non essere vista solo ed esclusivamente come un mostro porterà al sacrificio finale. La giovane mutaforma salverà l’intera popolazione dalla tirannia della direttrice ormai accecata dalla vendetta. Altra riflessione di cui si fa portavoce Nimona è anche l’aspetto queer, che viene evidenziato dalla coppia omossessuale formata da Ballister e Ambrosius.

Il futuro di Nimona

Nimona film recensione

Il colpo di scena finale lascerebbe intendere a un possibile sequel di Nimona, il cui personaggio si presenta sotto forma “gassosa” a casa di Ballister. Del suo personaggio ambiguo ne viene esplorato poco il passato che sembra in realtà essere molto interessante. Sulle basi della fluidità che i creatori del film hanno voluto trasmettere, ai personaggi e alle loro storie, un sequel di Nimona potrebbe incentrarsi proprio sul suo passato e sulla difficoltà di una bambina mutaforma di adattarsi a un mondo molto più grande di lei e che già poneva le basi su una brutalità ingiustificata nei confronti del diverso.

Se gli argomenti lo rendono un film lontano dalla comprensione del piccolo pubblico la visione potrebbe aprire diverse porte su diverse riflessioni su cui magari anche i giovani spettatori potrebbero soffermarsi. Rimane comunque un film dalle sfumature leggere e la storia segue proprio la classica narrazione da fiaba, come quelle di una volta, ma in chiave moderna.

Baby Driver – Il genio della fuga: trama, cast e sequel del film

Baby Driver – Il genio della fuga: trama, cast e sequel del film

Il film del 2017 Baby Driver – Il genio della fuga (qui la recensione), diretto da Edgar Wright, è un concentrato di pura adrenalina, con un ritmo serrato tra sparatorie, inseguimenti e folle corse automobilistiche per la città. L’elemento più originale è però certamente l’utilizzo che il regista fa del suono e della musica, che non si limita ad accompagnare i momenti più esplosivi del film ma lì organizza e scandisce con incredibile precisione. Non sorprende dunque che il film sia diventato da subito un vero e proprio successo, anche grazie al ricco cast di attori coinvolti, incantando tanto la critica quanto il pubblico.

La storia prende vita da un’idea originale di Wright, che l’ha sviluppata per oltre due decenni. Una prima manifestazione di questa si è poi avuta con il videoclip realizzato per il brano Blue Song, il quale ha dimostrato il grande potenziale dello spunto ideato da Wright. Dopo aver abbandonato la regia di Ant-Man, egli si sentì finalmente pronto per realizzare il film che sognava di fare da tempo. Tra le maggiori fonti di ispirazione egli ha in seguito citato film come Vanishing Point, The Driver, Point Break, Le Iene e Heat. Furono necessari grandi effetti speciali come anche un lungo lavoro di post-produzione affinché il film prendesse forma nel modo in cui Wright lo aveva immaginato.

Al momento del suo arrivo in sala, questo si affermò come un grandissimo successo, arrivando ad incassare oltre 226 milioni di dollari a fronte di un budget di soli 34. Tra i tanti riconoscimenti del film, si ritrovano anche 3 nomination al premio Oscar nelle categorie per il miglior montaggio, il miglior sonoro e il miglior montaggio sonoro. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo atteso sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Baby Driver – Il genio della fuga: la trama del film

Protagonista del film è il giovane Baby, un abile pilota affetto da acufene che affida il proprio talento al servizio del boss criminale di nome Doc. Egli si occupa così di permettere ai rapinatori una rapida fuga in auto a colpo effettuato. Per essere il migliore e il più veloce, Baby si affida alla sua colonna sonora personale, riuscendo a sincronizzare i propri movimenti al ritmo delle canzoni ascoltate. Quando incontra la ragazza dei suoi sogni, Debora, Baby intravede però la possibilità di lasciarsi alle spalle la carriera criminale una volta per tutte. Prima di poter essere libero, però, si trova a dover mettere a segno un ultimo colpo insieme agli scagnozzi Buddy, Darling e Pazzo. Quando questo prenderà una piega inaspettata, egli si troverà a dover affrontare il rischio di perdere la libertà, la vita e il suo nuovo amore.

Baby Driver - Il genio della fuga cast

Baby Driver – Il genio della fuga: il cast del film

Per il ruolo di Baby, il regista decise di affidare il ruolo all’attore Ansel Elgort, già celebre per Colpa delle stelle e la serie Divergent. Egli riuscì a vincere la parte dopo aver inviato un video dove danzava e cantava in playback il brano Easy del gruppo funk Commodores. Diede così prova delle sue capacità coreografiche, togliendo ogni dubbio sul fatto che fosse l’interprete giusto. Egli prese inoltre lezioni di guida per poter eseguire personalmente quante più sequenze possibile a bordo dell’auto. A dare volto a Debora è invece l’attrice Lily James, la quale ha raccontato di essere rimasta talmente tanto colpita dal progetto da desiderare a tutti i costi la parte. Per dare vita alla giovane cameriera di cui Baby si innamora, l’attrice ha particolarmente spinto verso un carattere impulsivo, tendente ad ascoltare il cuore e non la mente.

Il premio Oscar Kevin Spacey è invece il boss Doc, il quale organizza tutti i colpi criminali a cui Baby prende parte. L’attore ha ricevuto grandi lodi per la sua interpretazione. Nel ruolo dei suoi scagnozzi si ritrovano poi Jon Hamm nei panni dell’affascinante ma spietato Jason van Horn, alias Buddy. Il personaggio è l’unico scritto da Wright con un attore già in mente per questo. Anche lui, come Elgort, dovette prendere diverse lezioni di guida per poter eseguire molte delle spericolate manovre richieste. Eiza Gonzalez interpreta invece Monica Castello, alias Darling, la moglie di Buddy. L’attrice si dichiarò interessata al ruolo ritrovando in esso una figura femminile particolarmente complessa e vigorosa. Il premio Oscar Jamie Foxx, infine, è Leon Jefferson III, alias Pazzo. Il regista raccontò di aver avuto timore ad offrire a questi la parte, temendo che non avrebbe accettato un ruolo da non protagonista. Foxx però si innamorò del personaggio, accettando subito di dargli vita.

Il sequel di Baby Driver – Il genio della fuga, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Il grande successo del film ha da subito permesso che si ipotizzasse un sequel di questo, da portare al cinema nei prossimi anni. Wright ha in seguito rilasciato alcune dichiarazioni tramite i propri profili social dove annunciava la possibilità che Baby tornasse con un nuovo film, e di avere già diverse idee per sviluppare la storia. Nel 2019 è stato infine rivelato che una prima sceneggiatura è stata completata e che l’attore protagonista, Elgort, ha già avuto modo di leggerla. Ancora non è noto quando le riprese di questo sequel avranno inizio, ma Wright sembra intenzionato a far cominciare quanto prima la lavorazione.

In attesa del sequel, è possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Baby Driver – Il genio della fuga è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili, Google Play, Amazon Prime Video e Netflix. Per vederlo, basterà semplicemente iscriversi, in modo del tutto gratuito alla piattaforma. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà a disposizione un determinato limite temporale entro cui effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno sabato 1 luglio alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

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