Black
Panther: Wakanda Forever ha visto Shuri ereditare il
ruolo di nuova Pantera Nera del MCU dopo la morte di suo fratello,
ma il film è finito in un modo che implicava una sospensione per il
personaggio, un destino non troppo chiaro di quello che sarebbe
stata la sua rappresentazione nel MCU.
A differenza di T’Challa e di sua
madre, la regina Ramonda, Shuri non ha alcun interesse a salire al
trono e sembra aver abdicato a favore di M’Baku. Ciò potrebbe
lasciare la porta aperta alla possibilità che Black Panther possa
diventare un Vendicatore a tempo pieno, anche se sembra che
Letitia Wright stia ancora aspettando notizie sul
suo futuro.
Parlando con ComicBook.com, all’attrice è
stato chiesto se ha ricevuto notizie dai Marvel Studios su cosa accadrà al suo
personaggio. “No, non ho ricevuto notizie”, ha ammesso
prima di aggiungere, rivolta al giornalista “lo saprò non
appena lo saprai anche tu.”
In una conversazione separata con
Inverse, Wright ha affermato di essere stata in pausa da quando è
stato distribuito l’emozionante sequel di Black
Panther, ma ha condiviso un’idea unica su come potrebbe
proseguire la storia di Shuri nei film futuri. “In realtà non
muore mai, il che è davvero interessante. Ha questi incredibili
superpoteri folli ed è un’enciclopedia di informazioni. È un griot
volte mille”.
Wright si riferisce alla trama del
fumetto “A Nation Under Our Feet” di Ta-Nehisi Coates. In
questo, l’eroe è preservato in una stasi chiamata “morte vivente”
dopo una battaglia con Namor il Submariner, ma la sua anima
trascende a Djalia, il Piano della Memoria Wakandiana. Lì incontra
spiriti chiamati “griot” che hanno il compito di preservare la
storia della sua nazione e, quando finalmente ritorna nel suo
corpo, a Shuri sono stati concessi una nuova serie di poteri che
rendono l’eroe forse ancora più potente di T’Challa.
Mentre quella sarebbe una trama
certamente strana da affrontare in Black Panther
3, esplorare meglio il lato mistico di Wakanda non sarebbe
una brutta idea. Certo, data l’attuale situazione che lo studio si
trova ad affrontare con Tenoch Huerta, sembra complicato per Marvel fare progetti che possano
coinvolgere anche Namor nella storia del Wakanda.
Los Angeles, New York, Toronto,
Sydney, Seoul, Città del Messico, Londra e Berlino sono le otto
tappe del BarbieWorld Tour, annunciato da Margot Robbie e
Ryan Gosling in
occasione dell’uscita del film diretto da Greta
Gerwig.
Mentre cresce la curiosità intorno a
questo insolito progetto e si prosegue con la narrazione della
rivalità tra Barbie
e Oppenheimer di Christopher
Nolan, il fan della bambola Mattel di tutto il mondo ( o
quasi) possono cominciare a prenotare il loro posto in prima fila
per il film e per avere la possibilità di incontrarne gli
interpreti.
Dalla sceneggiatrice/regista
candidata all’Oscar Greta
Gerwig (“Piccole donne”, “Lady Bird”) arriva
Barbie
con protagonisti i candidati all’Oscar Margot Robbie
(“Bombshell – La voce dello scandalo”, “Tonya”) e Ryan Gosling (“La
La Land”, “Half Nelson”) nei panni di Barbie
e Ken. Insieme a loro nel cast anche America Ferrera (“End
of Watch – Tolleranza zero”, i film “Dragon Trainer”),
Kate
McKinnon (“Bombshell – La voce dello scandalo”,
“Yesterday”), Michael Cera (“Scott Pilgrim vs. the
World”, “Juno”), Ariana Greenblatt (“Avengers: Infinity War”, “65 – Fuga
dalla Terra”), Issa Rae (“The Photograph – Gli
scatti di mia madre”, “Insecure”), Rhea Perlman
(“Nei miei sogni”, “Matilda 6 Mitica”) e Will Ferrell (i
film “Anchorman”, “Ricky Bobby – La storia di un uomo che sapeva
contare fino a uno”).
Fanno parte del cast del film anche
Ana Cruz Kayne (“Piccole donne”), Emma
Mackey (“Emily”, la serie TV “Sex Education”),
Hari Nef (“Assassination Nation”, “Transparent”),
Alexandra Shipp (i film “X-Men” ),
Kingsley Ben-Adir (“Quella notte a Miami”, “Peaky
Blinders”), Simu Liu (“Shang-Chi e la leggenda
dei dieci anelli”), Ncuti Gatwa (“Sex
Education”), Scott Evans (la serie TV “Grace e
Frankie”), Jamie Demetriou (“Crudelia”),
Connor Swindells (“Sex Education”, “Emma.”),
Sharon Rooney (“Dumbo”, “Jerk”), Nicola Coughlan
(“Bridgerton”, “Derry Girls” ), Ritu
Arya (“The Umbrella Academy”), e il
premio Oscar Helen
Mirren (“The Queen – La Regina”).
Barbie
è diretto da Greta
Gerwig che ha curato la sceneggiatura del film
insieme al candidato all’Oscar Noah Baumbach
(“Storia di un matrimonio”, “Il calamaro e la balena”). Basato su
‘Barbie’ di Mattel. I produttori del film sono il
candidato all’Oscar, David Heyman (“Storia di un
matrimonio”, “Gravity”), Margot Robbie, Tom Ackerley e
Robbie Brenner, mentre Michael Sharp, Josey
McNamara, Ynon Kreiz, Courtenay Valenti, Toby Emmerich e Cate
Adams sono i produttori esecutivi.
Mentre si avvicina sempre di più
l’uscita di Indiana Jones e il
Quadrante del Destino, Lucasfilm offre ai fan del
professore archeologo un nuovo sguardo all’interno del film che
arriverà al cinema il 28 giugno. Nella clip in questione, il
Professor Jones è alle prese con un marchingegno antico del quale
svela il funzionamento, insieme a Helena (Phoebe
Waller-Bridge).
Insieme a
Harrison Ford, il cast di Indiana Jones e il
Quadrante del Destino include
Phoebe Waller-Bridge (Fleabag),
Antonio Banderas (Dolor y gloria),
John Rhys-Davies (I predatori dell’arca
perduta), Toby Jones (Jurassic World – Il
regno distrutto), Boyd Holbrook (Logan –
The Wolverine), Ethann Isidore
(Mortale) e
Mads Mikkelsen (Animali Fantastici – I segreti di
Silente). Il film vedrà Indy intento a scoprire un artefatto
che può apparentemente riavvolgere e manipolare il tempo,
particolarmente ambito da un ex nazista ora scienziato presso la
Nasa, dove si sta intanto progettando lo sbarco sulla luna.
Diretto da James
Mangold (Le Mans ‘66 – La grande
sfida, Logan – The Wolverine) e con una
sceneggiatura scritta da Jez Butterworth &
John-Henry Butterworth e David
Koepp e James Mangold, basata sui
personaggi creati da George Lucas e Philip
Kaufman, il film è prodotto da Kathleen
Kennedy, Frank Marshall e Simon
Emanuel, mentre Steven Spielberg e George
Lucas sono i produttori esecutivi. La colonna sonora è
composta ancora una volta da John Williams, che ha
firmato le musiche di ogni avventura di Indiana
Jones a partire dall’originale I predatori
dell’arca perduta nel 1981.
Si terrà giovedì 15 giugno dalle
ore 10 alle ore 14 al cinema Intrastevere di Roma la presentazione
dei risultati del lavoro svolto dalla Rete degli
Spettatori nell’ambito del Piano nazionale di
educazione all’immagine promosso dal Ministero della Cultura e
dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. La giornata sarà
soprattutto l’occasione di un incontro e dibattito
tra tutti coloro che hanno a cuore il cinema e l’audiovisivo come
linguaggi della cultura e come arte.
Il progetto della Rete degli
Spettatori – realizzato sia nelle aule di 9 scuole sul territorio
italiano che con una formazione on-line per i docenti – nasce
dall’esigenza di creare alfabetizzazione e pensiero critico intorno
al linguaggio cinematografico e audiovisivo, per consentire agli
studenti di familiarizzarsi con i processi produttivi e creativi
che sottendono le opere audiovisive.
La presentazione di brevi video
realizzati con gli studenti farà da cornice al
dibattito previsto tra tutti i partecipanti sul
senso, le pratiche e le strategie per le attività culturali di
base, anche a fronte dei nuovi scenari che si aprono con
l’esplosione dell’intelligenza artificiale.
Commenta Valerio
Jalongo, regista e docente a capo della Rete degli
Spettatori: “Il cinema e l’audiovisivo sono ormai veicoli
primari per esperienze culturali, etiche ed estetiche senza le
quali non si hanno strumenti per partecipare alla complessità delle
nostre comunità democratiche: per questo è fondamentale che la
scuola riconosca i giovani come spettatori-creatori di questo
linguaggio. Ma c’è un altro terreno comune tra cinema e
scuola: classi e sale cinematografiche, infatti rappresentano spazi
reali per una condivisione aperta che può bilanciare quegli spazi
virtuali dove la condivisione e il confronto sono assenti o
controllati da ignoti algoritmi”.
La Rete degli
Spettatori
Nel 2011 nasce la Rete degli
Spettatori con l’obiettivo di valorizzare i migliori autori e le
loro opere attraverso la promozione, il supporto e la creazione di
nuovi canali e nuove modalità distributive, coniugandoli con il
sostegno alle sale e con attività di introduzione al linguaggio e
alla conoscenza del cinema nelle scuole e non. Nel suo percorso la
Rete ha provato a leggere la contemporaneità, tentando di
analizzare le tendenze per poter proporre iniziative attuali.
Undici anni di attività, in cui la Rete è stata presente nei
cinema, nelle scuole, sui social e sulle piattaforme.
La Rete degli Spettatori si
prefigge, da più di dieci anni, di dare visibilità a film
solitamente esclusi dalle grandi distribuzioni e dalle piattaforme,
valorizzando la qualità e la differenziazione delle opere, dando
spazio ad artisti indipendenti e ai giovani.
15 giugno ore 10,00 –
14,00 al cinema INTRASTEVERE
Cinefilos.it offre
la possibilità di vedere al cinema, gratis, After
Work, in nuovo documentario di Erik
Gandini, presentato al Biografilm Festival di quest’anno.
Il film arriverà il 15 giugno al cinema, distribuito da Fandango.
Ecco le città in cui sarà possibile
partecipare alle anteprime:
ROMA
CINEMA QUATTRO FONTANE
Venerdì 16 giugno – 10 biglietti
Sabato 17 giugno – 10 biglietti
Domenica 18 giugno – 10 biglietti
CINEMA GREENWICH
Giovedì 15 giugno – 10 biglietti
Venerdì 16 giugno – 10 biglietti
Sabato 17 giugno – 10 biglietti
Domenica 18 giugno – 10 biglietti
CINEMA LUX
Giovedì 15 giugno – 10 biglietti
Venerdì 16 giugno – 10 biglietti
Sabato 17 giugno – 10 biglietti
Domenica 18 giugno – 10 biglietti
TORINO
CINEMA NAZIONALE
Giovedì 15 giugno – 10 biglietti
Venerdì 16 giugno – 10 biglietti
Sabato 17 giugno – 10 biglietti
Domenica 18 giugno – 10 biglietti
BOLOGNA
CINEMA RIALTO
Giovedì 15 giugno – 10 biglietti
Venerdì 16 giugno – 10 biglietti
Sabato 17 giugno – 10 biglietti
Domenica 18 giugno – 10 biglietti
MILANO
ANTEO PALAZZO DEL CINEMA
Giovedì 15 giugno – 10 biglietti
Venerdì 16 giugno – 10 biglietti
Sabato 17 giugno – 10 biglietti
Domenica 18 giugno – 10 biglietti
I biglietti saranno validi per qualsiasi spettacolo dal 15 al 18
giugno e potranno essere richiesti, fino ad esaurimento, inviando
una email a[email protected]
in cui andranno specificati
il giorno
in cui si intende utilizzare i biglietti e un
secondo giorno alternativo
nel caso per il giorno prescelto non ci sia più disponibilità di
posto.
NB: riceveranno risposta solo
gli assegnatari dei biglietti.
Gli orari delle proiezioni andranno consultati direttamente sui
siti dei cinema.È di fondamentale importanza che nell’email venga evidenziato
che si sta chiedendo l’invito via CINEFILOS.
I biglietti potranno essere ritirati direttamente alla cassa dei
cinema presentando la email di conferma ricevuta unitamente ad un
documento di identità.
Prime Video ha
annunciato oggi la quarta stagione e il cast del reality
thriller Original italiano, Celebrity Hunted– Caccia all’uomo,
che vedrà darsi alla fuga e cercare di non farsi catturare da un
team di “cacciatori” otto personaggi di spicco del panorama
italiano: l’attore Raoul Bova in coppia con la moglie, l’attrice
Rocío Muñoz Morales, la modella e star
televisiva Belen Rodriguez in coppia con la
sorella, la modella e influencer Cecilia
Rodriguez, il rapper Guè e il cantante
Ernia, i comici Herbert Ballerina
e Brenda Lodigiani.
Dopo il successo delle prime tre
stagioni, l’edizione di quest’anno tornerà a regalare al pubblico
di Prime Video momenti di spettacolo carichi di
suspense e adrenalina, con un pizzico di comicità.
Celebrity Hunted – Caccia all’uomo è un
reality thriller che vede un gruppo di celebrità darsi
alla fuga in lungo e in largo per l’Italia, nel tentativo di
mantenere l’anonimato e preservare la loro libertà per due
settimane, con limitate risorse economiche. A dar loro la caccia
saranno alcuni tra i più noti analisti e investigatori
professionisti, esperti di cyber security, profiler e human
tracker. I ‘cacciatori’ potranno utilizzare qualsiasi
mezzo legale per rintracciare le celebrità come ad esempio,
tracciamenti telefonici, telecamere di video sorveglianza, sistemi
di riconoscimento delle targhe e libero accesso alle informazioni
utili per la “caccia”.
Ezra Miller ha fatto la
sua prima apparizione pubblica dopo quasi due anni sul red carpet
della premiere di The
Flash a Los Angeles. L’attore ha parlato
apertamente delle accuse di cattiva condotta mosse contro di loro e
di vari problemi legali, rivolgendosi ai fan presenti
all’evento.
Miller, che non è binario e usa
they e them come pronomi, ha ringraziato il CEO
della Warner Bros. Discovery David Zaslav, i capi
del Warner Bros. Film Group Michael De Luca e
Pam Abdy e i custodi dei DC Studios
James
Gunn e Peter Safran per “la
grazia, il discernimento e la cura nel contesto della mia vita. E
nel portare a compimento questo momento.”
A seguito di una serie di incidenti
crescenti, Ezra Miller è stato
accusato di furto con scasso nel Vermont nel 2022 dopo che la
polizia aveva indagato sul loro coinvolgimento in una rapina in una
residenza privata. I loro guai sono iniziati nel 2020 dopo che è
emerso un video che ritraeva Miller mentre sembrava soffocare una
donna fuori da un bar in Islanda. Non sono state presentate accuse.
L’attore è stato anche arrestato due volte alle Hawaii, una volta
per condotta disordinata e molestie. Miller non ha contestato una
singola accusa di condotta disordinata e ha pagato una multa di $
500. L’accusa di molestie è stata respinta.
Miller ha ricevuto un benvenuto da
rockstar alla premiere di The
Flash, presentato dal loro regista Andy
Muschietti. “Ti amo, maestro”, ha detto
Miller al regista. “Penso che tu sia fantastico e penso che il
tuo lavoro sia monumentale.”
Lo studio ha annunciato in anticipo
che la premiere di Los Angeles sarebbe stata l’unico impegno di
Miller legato alla promozione del film. Hanno camminato sul tappeto
rosso e non hanno rilasciato dichiarazioni o interviste davanti a
telecamere e stampa. Il co-protagonista di The
Flash di Miller, Ben Affleck, accompagnato da Jennifer
Lopez, si è presentato all’evento, così come Jessica Chastain, che ha lavorato con
Muschietti per It – Capitolo Secondo.
TheFlash, quello che sappiamo sul film
The Flash uscirà
al cinema il 15 giugno 2023 distribuito
da Warner Bros Italia. In esso i mondi si
incontreranno quando Barry userà i suoi superpoteri per viaggiare
indietro nel tempo e cambiare gli eventi del passato. Ma quando il
tentativo di salvare la sua famiglia altera inavvertitamente il
futuro, Barry rimane intrappolato in una realtà in cui il generale
Zod è tornato, minacciando distruzione, e senza alcun Supereroe a
cui rivolgersi. L’unica speranza per Barry è riuscire a far uscire
dalla pensione un Batman decisamente diverso per salvare un
kryptoniano imprigionato. In definitiva, per salvare il mondo in
cui si trova e tornare al futuro che conosce, l’unica speranza per
Barry è ‘correre per la sua vita’. Ma questo estremo sacrificio
sarà sufficiente per resettare l’universo?
Fanno parte del cast di
The
Flash l’attore Ezra Miller nei panni
del protagonista, riprendendo dunque il ruolo di Barry Allen da
JusticeLeague, ma anche l’astro nascente
Sasha Calle nel ruolo
di Supergirl,
Michael Shannon (“Bullet Train”, “Batman v Superman: Dawn of Justice”),
in quelli del Generale Zod, Ron Livingston
(“Loudermilk”, “L’evocazione – The Conjuring”),
Maribel Verdú (“Elite”, “Y tu mamá también –
Anche tua madre”), Kiersey Clemons (“Zack
Snyder’s Justice League”, “Sweetheart”),
Antje Traue (“King of Ravens”, “L’uomo
d’acciaio”) e Michael Keaton (“Spider-Man: Homecoming”,
“Batman”), che torna nel costume di Batman dopo oltre 30
anni.
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curiosità sul mondo del cinema, ISCRIVITI alla nostra
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Cosa faremo quando non dovremo più
lavorare? Erik
Gandini dopo Videocracy porta al cinema il suo ultimo
documentario dove mostra le varie sfaccettature dell’etica del
lavoro a 360° con dimostrazioni di diretti interessanti provenienti
da Kuwait, Italia, Corea del Sud, America. Il
fil rouge che accomuna questi stati e i protagonisti è
ovviamente il lavoro, nonché centro della nostra società. Lo
sguardo di Gandini però cerca di superare il
concetto stesso di lavoro, in tutte le sue innumerevoli forme, e di
arrivare al fulcro della questione.
Alcuni lavori, soprattutto quelli
manuali, potrebbero scomparire nei prossimi quindici anni per
essere sostituiti dall’automazione e dall’intelligenza artificiale.
Dato che la nostra società si fonda sul lavoro, After
Work si chiede cosa sarà delle nostre vite qualora un
giorno non dovessimo più lavorare. Il documentario sarà presentato
in anteprima italiana l’11 giugno al Biografilm e in sala dal 15
giugno con Fandango.
After Work, la trama
Un dibattito aberrante e complesso
quello sull’etica del lavoro portato da After Work di Erik Gandini.
Lo stesso regista, intimamente, si è più volte interrogato sulla
genesi di questo lavoro che ha avuto origine da una riflessione
personale: il terrore di non vivere a pieno la vita. Ma torniamo
indietro al 1980, quando il frontman dei Talking
Heads, David Byrne, balla come un forsennato al ritmo di
Once In a Lifetime. Contenuto nell’album Remain In Light,
nel pezzo – il cui videoclip è esposto al MoMa – Byrne si pone
diverse domande esistenziali causa di una crisi di mezza età
incombente: “E potresti ritrovarti a vivere in una capanna che
ti dà riparo// e potresti ritrovarti nell’altra parte del mondo// e
potresti ritrovarti dietro il volante di una enorme automobile//e
potresti ritrovarti in una bella casa, con una bella moglie//e
potresti chiedere a te stesso: “beh, come sono arrivato a tutto
questo?“.
In modi diversi
Gandini in After Work porta
questa riflessione sul logorio causato da una società dominata dal
lavoro, come addirittura alcolizzata. Lo fa con il manager
americano che insegna il “sogno americano” quando nel 2018
i lavoratori americano hanno lasciato andare 768 milioni di giorni
di ferie non utilizzati. “Sono così occupato, non immagini
neanche quanto”, un mantra nella mente di quell’uomo che si
agita, muove le mani a tempo di Once In a Lifetime. Se,
nel 1980, David Byrne riuscì a riassumere la contemporaneità
dell’epoca in modo frenetico e spazzato, Gandini con il suo
approccio puramente esistenziale mira a lasciare lo spettatore
volutamente in modo provocatorio.
Il lavoro salva l’anima
L’etica del lavoro in After
Work, qualcosa che in passato era considerata una
benedizione: solo se lavori avrai la salvezza dell’anima. Questo
insegnamento lo ha fatto proprio la Corea del Sud che a oggi
possiede un’etica del lavoro “unica”, non in positivo. Lo
stato è passato dalla povertà assoluta allo sviluppo informatico.
Ma cosa significa tutto questo per i lavoratori? Significa lavorare
dalle 7 alle 23, come raccontano i protagonisti, e con questo
rinunciare ad avere una vita oltre il lavoro. Questa etica del
lavoro ha causato un rischio per la salute e un calo delle nascite,
“e potresti chiedere a te stesso: “beh, come sono arrivato a
tutto questo?“, sentiamo cantare David Byrne in sottofondo
ancora una volta.
Se il lavoro salva l’anima, in
Italia viene raccontato il contrario. Il non-lavoro, l’assenza di
occupazione che passa dall’iper-ricchezza dell’ereditiera che per
tutta la vita non ha lavorato a quello di una buona parte di
popolazione denominata NEET, Neither in Employment,
Education or Training. Grosso modo il ritratto che viene fatto
dell’Italia in After Work è complesso e
interessante: come un testimone che si passa da generazione in
generazione fino ad arrivare ai più giovani che ricoprono la fascia
di NEET, cioè persone che non sono occupate in alcun modo
in nessuna attività. Sono dei piccoli ereditieri, che per tutta la
vita hanno visto i genitori non fare nulla e che continueranno su
questa scia, sena interrompere la linea di successione. Nel
frattempo, nella nostra testa risuona ancora Once In a Lifetime del
Talking Heads: “È tutto uguale a come è sempre
stato…”.
Il lavoro del futuro
Una frase ricca di tutti i
significati di cui After Work si fa carico. Che
cos’è il lavoro del futuro? Sarà un lavoro divenuto schiavo delle
macchine e che non rende più schiave le persone? Non c’è una
risposta all’interno del documentario né tanto meno un giudizio. È
quello che sta cercando di ipotizzare il Kuwait, parte del
documentario che lo stesso Gandini afferma essere stata la più
complessa da analizzare. Quella del Kuwait è una situazione che
vista con occhi diverse potrebbe apparire paradossale. L’impiego
pubblico comporta solo privilegi: gli impiegati vanno in ufficio,
possono arrivare con tre ore di ritardo, guardano film e serie
durante l’orario di lavoro, eppure però non sono felici. La
mancanza di mansioni e di un notevole esubero di personale si
ripercuote sulla produttività e sulla condizione dei singoli
impiegati a cui non manca nulla, anzi i loro lavori sono ben
retribuiti.
Il ritmo di Once In a
Lifetime si fa sempre più psichedelico prima di raggiugere
l’apice della sua riflessione: “e potresti chiederti://come ne
verrò fuori? //e potresti chiederti://dov’è quell’enorme
automobile? //e potresti dire a te stesso://questa non è la mia
bella casa! //e potresti dire a te stesso://questa non è la mia
bella moglie!”. Invece, Erik Gandini conclude
il suo After Work lasciandoci pensierosi sulla
sedia della sala in assoluto silenzio.
Autore di celebri film come The
Young Victoria, Dallas Buyers Club e delle serie Big Little Lies e Sharp
Objects, il regista canadese Jean-Marc Vallée
ha nel 2015 portato quello che, ad ora, è il suo ultimo
lungometraggio per il cinema. Si tratta di Demolition – Amare e
vivere, incentrato sulla necessità di decostruire
e far ripartire da zero la propria vita in seguito ad una profonda
crisi. Ancora una volta dunque l’interiorità dei personaggi torna a
farla padrone nel cinema del regista, capace come pochi di dar voce
a figure tanto comuni quanto speciali. Tra morte e rinascita, tra
dolore e gioia, si snoda dunque un film di rara sensibilità.
Nato a partire da una sceneggiatura
originale di Bryan Sipe, il film va così a toccare
una serie di temi universali, comuni in ogni essere umano. Girato
prevalentemente a New York, Demolition – Amare e
vivere si è avvalso di un cast di grandi attori, ognuno di
loro pronto a dar vita alle tante emozioni e sofferenze dei
personaggi protagonisti. Nonostante tali premesse, il film è
passato particolarmente in sordina rispetto agli altri titoli del
regista. A fronte di un budget di un budget di 10 milioni di
dollari è arrivato ad incassarne solo 4 a livello
internazionale.
Si tratta allora di un film che, pur
con i suoi difetti, merita di essere riscoperto poiché in grado di
parlare in modo genuino di tematiche estremamente importanti. Prima
di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Demolition – Amare e
vivere: la trama del film
Il film racconta la storia di
Davis Mitchell, un banchiere di successo di New
York e campione di investimenti a Waal Street, che non riesce a
superare la tragica morte della moglie. La donna è morta in un
incidente d’auto e, nonostante Davis provi in ogni modo a cercare
di accettare l’accaduto, il lutto continua a creare una voragine
dentro di lui. Quando deve scrivere un reclamo a una società di
distributori automatici, Davis si ritrova a inviare al servizio
clienti dell’azienda una serie di lettere, nelle quali riflette sul
suo matrimonio fallimentare e arriva a fare delle confessioni molto
personali.
Le missive di Davis attirano
l’attenzione di Karen, responsabile del servizio
clienti, che instaura un forte legame con il vedovo. A partire da
qui nasce presto una frequentazione tra di loro. Davis si aggrappa
a Karen e a suo figlio, facendone le sue ancore di salvezza, e
inizia a ricostruire la sua vita, demolendo letteralmente tutto ciò
che apparteneva alla sua precedente relazione. Sarà proprio durante
lo smantellamento della sua vecchia casa che l’uomo scoprirà un
segreto, che sua moglie gli ha tenuto nascosto e che lo porterà a
nuove riflessioni sul suo matrimonio e sui suoi sentimenti.
Demolition – Amare e
vivere: il cast del film
Per interpretare il ruolo del
protagonista il regista ha scelto l’attore Jake
Gyllenhaal, celebre per film come Donnie Darko, I segreti di
Brokeback Mountain e Nightcrawler. Indicato come
uno degli interpreti migliori della sua generazione, questi ha
raccontato di aver riscontrato diverse difficoltà nell’assumere i
panni di David Mitchell. In particolare, Gyllenhaal ha dovuto
lavorare in sottrazione, nascondendo le emozioni che il
protagonista reprime e dando vita ad un forte sentimento di apatia.
Proprio seguendo questo ha poi costruito il carattere del
personaggio e il suo stare al mondo. L’attore si è poi sottoposto a
scene richiedenti una buona forza fisica, come quelle in cui era
chiamato a distruggere la propria casa. Attività per la quale si è
completamente lasciato andare al puro divertimento.
Accanto a lui, nei panni di Karen,
vi è invece l’attrice Naomi Watts,
nota per film come 21 grammi, King Kong e The Impossible.
Informata del progetto, la Watts decise di leggere quanto prima la
sceneggiatura del film, rendendo poi noto il suo interesse per il
personaggio e per la possibilità di lavorare con Vallée. L’attrice
Heather Lind è Julia Eastwood, la defunta moglie
di David, mentre Polly Draper è la sorella Margot.
Vi è poi il premio Oscar Chris Cooper, noto per il
film Il ladro di orchidee, che interpreta qui Phil
Eastwood, padre di Julia e Margot. Il giovane Judah
Lewis, infine, è presente nei panni del figlio di Karen,
Chris. Questi è poi divenuto ulteriormente celebre grazie ai film
La babysitter e Qualcuno salvi il Natale.
Demolition – Amare e
vivere: il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di
Demolition – Amare e vivere grazie alla
sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Rakuten TV, Chili Cinema,Google Play,
Apple TV, Rai Play e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì
12 giugno alle ore 21:15 sul canale
Cielo.
Ci sono storie che spingono i propri
personaggi – e di conseguenza anche gli spettatori – a rivalutare
la propria vita e il modo in cui la si porta avanti. Molto spesso
ciò avviene in conseguenza ad eventi particolarmente forti da un
punto di vista emotivo, tanto nel bene quanto nel male. Un
affascinante esempio di ciò è In fondo al
cuore, il dramma diretto nel 1999 dal regista
Ulu Grosbard. In esso si racconta infatti di un
rapimento, ma non è questo il cuore del film, bensì il processo che
i personaggi saranno chiamati a compiere per poter riprendere il
controllo delle proprie vite. Distante da ciò che ci si
aspetterebbe da un racconto con queste premesse, il film si
concentra dunque sul mondo interiore dei personaggi.
Prende così forma una toccante
storia dove la madre protagonista si afferma come una protagonista
tanto dotata di fragilità quanto di forza d’animo. Apprezzato
proprio per le interpretazioni che lo arricchiscono, In fondo
al cuore è stato uno dei film più popolari del suo anno e
ancora oggi a distanza di tempo si dimostra essere un’opera capace
di comunicare sincere emozioni e riflessioni ai propri spettatori.
Prima di intraprendere una sua visione, però, ecco quello che c’è
da sapere sulla sua trama, sul cast di
attori e sulla genesi e il
significato del film. In ultimo, si indicherà
anche dove poterlo comodamente vedere in streaming.
La trama e il cast di In fondo al cuore
Protagonista del film è Beth
Cappadora, felicemente sposata e madre di tre figli, che
decide di recarsi con tutta la prole nella vicina Chicago per
partecipare ad una delle consuete feste di ritrovo degli ex
compagni di liceo. In un momento di distrazione, tuttavia,
Ben, il figlio più piccolo tre anni, scompare. A
niente servono le ricerche subito predisposte dalla polizia: di lui
nessuna traccia. Beth torna a casa, ma la vita, ormai, non può più
essere la stessa, oppressa da un crescente senso di colpa. Nove
anni dopo, tuttavia, si imbatte in un bambino che dice di chiamarsi
Sam ma nel quale Beth crede di riconoscere il
figlio scomparso. Avrà così nuovamente inizio la sua ricerca della
verità, per scoprire cosa è realmente accaduto.
Ad interpretare Beth Cappadora vi è
l’attrice Michelle
Pfeiffer, ampiamente elogiata per la sua struggente
interpretazione. Il marito di lei, Pat, è invece interpretato
dall’attore Treat Williams, recentemente visto
nella serie Chesapeake Shores. Per il ruolo di Ben, invece,
Michael McElroy per quando il personaggio ha 3
anni e Ryan Merriman per quando ne ha 12.
Cory Buck è invece Vincent, il figlio maggiore,
all’età di 7 anni, mentre all’età di 16 è interpretato da
Jonathan Jackson. Alexa Vega è
invece Kerry, l’ultima dei tre figli. John Kapelos
interpreta George, padre adottivo di Sam/Ben. Infine, Whoopy Goldberg
interpreta la detective Candace Bliss, un ruolo per cui si era
inizialmente pensato ad Oprah Winfrey.
Tratto dall’omonimo libro, In
fondo al cuore è una storia vera?
L’idea di affidare il ruolo della
detective Candace Bliss alla celebre Oprah Winfrey
era motiva dal fatto che proprio quest’ultima aveva selezionato
The Deep End of the Ocean come primo libro per il suo
Oprah’s Book Club nel 1996. Proprio a seguito di quello
speciale televisivo, durante il quale la conduttrice ha dialogato
con la scrittrice Jacquelyne Mitchard, il romanzo
ha ottenuto una grandissima popolarità, cosa che ha portato alla
realizzazione dell’adattamento cinematografico interpretato dalla
Pfeiffer. Quella raccontata dalla Mitchard non è però una storia
direttamente basata su un preciso evento reale, per quanto di casi
simili ne siano stati registrati molti nel corso del tempo.
L’interesse primario della
scrittrice era quello di costruire una storia incentrata sul tema
dell’emancipazione delle donne. Beth, infatti, si risveglia dalla
sua depressione durata nove anni per discutere con Pat su come
affrontare la doppia identità etnica e familiare di Ben. Una volta
che Beth trova Ben, trova anche la propria forza interiore e
discute con Pat sui termini a cui Ben deve obbedire per integrarsi
nella famiglia. Pat vuole però che Ben abbandoni quello che pensava
fosse il suo nome, l’identità etnica e suo padre, mentre Beth vuole
che suo figlio sia felice e sente che costringere Ben ad
abbandonare gli ultimi nove anni della sua vita lo allontanerà da
loro sia fisicamente che emotivamente.
Vincent vede invece la presenza di
Ben come un simbolo della propria colpa per aver permesso il
rapimento del fratello minore, nonché un simbolo della rabbia che
ha accumulato negli ultimi nove anni vivendo con genitori troppo
presi dal loro dolore. Sua sorella minore sembra la più equilibrata
dei bambini, ma questo perché era troppo giovane per ricordare Ben.
Nel corso della storia, dunque, Beth si trova ad uscire dal proprio
stato e a dover lottare per riprendere il proprio posto all’interno
del nucleo famigliare, facendo sentire la propria voce sulle scelte
più cruciali che come famiglia saranno costretti a dover prendere.
Da questo punto di vista, dunque, il focus è interamente rivolto al
percorso compiuto da Beth.
In fondo al cuore, il finale alternativo
Del film era inizialmente stato
girato un finale diverso, che però è stato accolto malamente dal
pubblico di prova, che lo ha ritenuto troppo cupo e ambiguo. In
esso, infatti, molti conflitti rimangono irrisolti: Pat ha ancora
problemi ad amare i suoi figli e le ferite emotive tra Ben e
Vincent sono tutt’altro che rimarginate e richideranno anni prima
di potersi rimarginare. Nonostante questo fosse il finale originale
del libro, per non parlare del finale preferito dalla protagonista
Michelle Pfeiffer, lo studio di produzione, la Columbia Pictures,
ha dunque optato per un lieto fine più convenzionale. Ampie
riscritture e nuove riprese dovute a tale necessità hanno causato
il ritardo del film dall’uscita prevista per l’autunno 1998 alla
primavera del 1999.
Il trailer di In fondo al
cuore e come vedere il film in streaming su Netflix
È possibile fruire di In
fondo al cuore unicamente grazie alla sua presenza
nel catologo di Netflix, dove attualmente è al 1°
posto della Top 10 dei film più visti sulla piattaforma in
Italia. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un
abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni
possibili. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale
comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso
a tutti gli altri prodotti presenti nel catalogo.
Da sempre l’idea del viaggio nel
tempo affascina l’essere umano. La possibilità di vedere contesti
distanti nel passato o nel futuro è qualcosa di cui tutti
vorrebbero poter fare esperienza almeno una volta. Ad oggi, tale
possibilità, seppur non concreta, è data in particolare da mezzi
come la letteratura e il cinema. Le opere a riguardo sono
innumerevoli, ognuna con le proprie particolarità e leggi fisiche.
Molti dei film presenti si rifanno in particolare agli scritti di
autori di fantascienza quali H. G. Wells e
Isaac Asimov, e ciò vale anche per il film del
2002 The Time Machine, diretto da
Simon Wells.
Il regista, che è proprio il
bisnipote del celebre scrittore, decise infatti di ispirarsi
all’omonimo romanzo del 1895 per il suo nuovo film. Wells è noto in
particolare per i suoi lavori nell’animazione, da Chi ha
incastrato Roger Rabbit a Kung Fu Panda, ma aveva già
lavorato con i viaggi nel tempo grazie ai film di Ritorno al
futuro, per cui era stato consulente. Affascinato da tale
concetto, decise così di portare nuovamente al cinema il romanzo
del lontano parente, che era già stato adatto in film nel 1960 con
L’uomo che visse nel futuro.
Naturalmente Wells e lo
sceneggiatore John Logan tennero da conto le
novità introdotte nel genere nel corso dei decenni, riadattando il
racconto con nuovi elementi e dettagli. Così facendo rese la storia
e il film ancor più avvincenti e il viaggio nel tempo si mostrò di
nuovo in tutto il suo fascino. Prima di intraprendere una visione
del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
The Time Machine: la trama del film
Il film si apre sul finire
dell’Ottocento, ed ha per protagonista Alexander
Hartdegen, giovane e brillante professore universitario di
ingegneria da sempre affascinato dal concetto dei viaggi nel tempo,
che lui ritiene possibili. Spinto dalla volontà quasi maniacale di
superare il ristretto modo di pensare dei suoi tempi, egli è
costantemente impegnato nella realizzazione di una vera e propria
macchina del tempo funzionante. Il suo desiderio diventa però
un’ossessione quando una rapina finita male lo priva per sempre
della sua promessa sposa Emma. Per lui tornare
indietro nel tempo diventa dunque l’unico modo per poter riparare
all’accaduto e riabbracciare la sua amata.
Dopo anni di isolamento, Alexander
riesce infine a dar vita ad una vera macchina del tempo
funzionante. Con suo rammarico, però, si rende conto di non poter
modificare ciò che è stato. La sola cosa che gli rimane da fare è
dunque quella di viaggiare nel futuro, nel disperato tentativo di
comprendere il motivo per cui non ha potuto salvare la sua Emma.
Giunto nell’anno 802.701, egli si ritrova però di fronte ad un
mondo post-apocalittico, dove il pacifico popolo degli Eloi e
quello dei selvaggi Morlock sono in guerra tra loro. Ad Alexander
spetterà ora un compito quanto mai importante, da cui dipenderà il
destino dell’umanità.
The Time Machine: il cast del film
Protagonista del film, nei panni di
Alexander Hartdegen, vi è l’attore Guy Pearce, anche noto
per film come L.A. Confidential e Memento. Egli
accettò da subito con molto entusiasmo il ruolo poiché, come da lui
dichiarato, era da tempo alla ricerca di un personaggio che gli
permettesse di prendersi meno sul serio. Pearce si dedicò poi
moltissimo alla costruzione caratteriale del proprio personaggio,
cercando di far trasparire tutta la sua frustrazione e le sue
passioni umane. L’attore inoltre si allenò al fine di poter
eseguire quanti più stunt possibili, dimostrando una grande
preparazione fisica. Gli fu tuttavia impedito di praticare quelli
giudicati più pericolosi, divieto che lo fece innervosire non
poco.
Nel film è poi presente l’attrice
Samantha Mumba nei panni di Mara, una donna
appartenente agli Eloi e che aiuterà Alexander nella sua missione.
Orlando Jones compare invece nel ruolo di Vox 114,
un intelligenza artificiale olografica che permetterà ad Alexander
di orientarsi nel futuro. Mark Addy è invece David
Philby, amico e collega del protagonista, mentre Sienna
Guillory è Emma, la promessa sposa di Alexander. Vi sono
poi Omero Mumba nei panni del fratello minore di
Mara, Kalen, e Phyllida Law nel ruolo di Mrs.
Watchit, domestica nel presente di Alexander. Infine, il premio
Oscar Jeremy Irons interpreta
Über-Morlock, leader della selvaggia specie e principale
antagonista del film.
Il trailer di The Time
Machine e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. The Time
Machine è infatti disponibile nei cataloghi di
Chili Cinema e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È
bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite
temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente
nel palinsesto televisivo di lunedì 12 giugno alle
ore 21:00 sul canale 20
Mediaset.
È stata rilasciata una nuova
immagine del film d’animazione Spellbound
ed è inoltre stata annunciata un’aggiunta al cast per questa fiaba
musical di Apple Original Films e Skydance Animation che arriverà
su Apple
TV+ nel 2024. Al cast stellare che comprende Rachel Zegler, il candidato all’Oscar
John Lithgow, Jennifer Lewis, Nathan
Lane, i premi Oscar
Javier Bardem e
Nicole Kidman si è aggiunto Titus
Burgess (“Schmigadoon”).
Spellbound
è un film originale Apple di Skydance Animation e sarà presentato
in anteprima mondiale su Apple TV+ nel 2024. È una fiaba musicale e
racconta di un terribile incantesimo che ha trasformato un re e una
regina in mostri, lasciando la loro figlia, la principessa Ellian
(doppiata da Rachel Ziegler), a gestire il regno da sola.
Diretto da Vicky Jenson, che ha vinto il primo
premio Oscar per un film d’animazione per “Shrek“,
con le voci prestate da un cast stellare guidato da Rachel Zegler (che ha recentemente recitato in
“West
Side Story“), il candidato all’Oscar
John Lithgow, Jennifer Lewis e Nathan Lane, i premi
Oscar
Nicole Kidman e
Javier Bardem e Titus Burgess
(già visto nella serie di successo di “Schmigadoon”) che si unirà
al cast di “Spellbound” prima della presentazione ad Annecy.
Oltre all’eccezionale cast di voci,
il film presenta una colonna sonora originale e canzoni originali
dell’otto volte premio Oscar Alan Menken
(“La
sirenetta”, “La bella e la bestia”, “Aladdin”,
“Pocahontas”), con testi del candidato all’Oscar Glenn
Slater (“Rapunzel”). Spellbound è
scritto da Lauren Hynek & Elizabeth Martin (“Mulan“) e Linda Woolverton
(“La bella e la bestia”, “Il re leone”) e il film è prodotto da
John Lasseter, David Ellison, Dana Goldberg e Bruce Anderson per
l’animazione Skydance. La regista di Spellbound
Vicky Jenson e il Head of Story Brian Pimental presenteranno il
panel “Work in Progress” martedì 13 giugno all’Annecy Film
Festival.
Apple TV+
ha annunciato una nuova serie francese in otto episodi,
Carême, sull’emozionante storia del primo
celebrity chef del mondo, Antonin Carême, che
dalle sue umili origini parigine ha raggiunto l’apice della
celebrità culinaria nell’Europa di Napoleone. Sognava di
diventare lo chef più famoso del mondo, e il suo talento e le sue
ambizioni attirarono l’attenzione di politici famosi e potenti, che
lo usarono come spia per la Francia. Il vincitore del César
Benjamin Voisin (“Illusioni
perdute“, “Estate ’85”) interpreta Carême, il candidato al
César Jérémie Renier (“My Way”, “Saint Laurent”)
interpreta il genio politico Charles-Maurice de Talleyrand-Périgord
e la vincitrice del César Lyna Khoudri (“Papicha”, “November”)
interpreta Henriette, l’amante di Carême nonché minaccia più
pericolosa.
Antonin Carême è un orfano
benedetto da un talento quasi divino, che sogna solo una cosa:
diventare lo chef più famoso del mondo e rendere nobile una nuova
arte, la “Gastronomia”. L’ambizione di Carême attira l’attenzione
dell’uomo più machiavellico del suo tempo, Charles-Maurice de
Talleyrand-Périgord, che ha elevato la politica francese a un’arte
raffinata. Talleyrand irretisce Carême, che potrebbe diventare un
grande chef… ma deve prima diventare una spia per la Francia.
Basato su una storia vera, “Carême” ci porta attraverso la dura e
misera realtà delle cucine del XIX secolo giustapposte alla
magnifica opulenza delle dimore e dei sofisticati aristocratici che
servono, dove la manipolazione regna sovrana. Determinato a
sfuggire alla povertà e realizzare il suo sogno, Carême può
scegliere la vendetta oppure può avere tutto – donne, ricchezza,
fama – ma a quale prezzo? Il suo amore, la sua anima, la sua
vita?
La serie è ispirata al libro
“Cooking for Kings: The Life of Antonin Carême – The First
Celebrity Chef”, del pluripremiato storico e attore Ian
Kelly (“The King’s Man – Le origini”). Creato da
Kelly e dallo sceneggiatore Davide
Serino (“The Bad Guy”, “M. Il figlio del secolo”, “Esterno
Notte”), l’acclamato regista Martin Bourboulon (“I
tre moschettieri: D’Artagnan”, “Eiffel”) è il regista principale.
“Carême” è prodotto da Vanessa van Zuylen con VVZ Production e
Dominique Farrugia con Shine Fiction di Banijay per Apple
TV+.
Si è spento all’età di 68 anni il
regista e attore toscano Francesco Nuti, da tempo
malato. Lo rende noto la figlia Ginevra, sua tutrice legale dal
2017, assieme ai familiari che ringraziano di cuore il personale
sanitario e tutti coloro che hanno avuto in cura l’attore nel lungo
periodo della malattia, in particolare il personale di Villa Verde
di Roma, dove era ricoverato. Nuti, come noto, era stato costretto
al ritiro a seguito di un incidente verificatosi il 3 settembre del
2006, quando cadendo violentemente dalle scale della propria
abitazione sbatté la testa entrando in coma. Ne uscirà il 24
novembre di quello stesso anno, ma non sarà mai più lo stesso, reso
incapace di movimenti autonomi e di parlare.
Si interruppé così la sua carriera
di popolare regista e attore, che negli anni Ottanta lo aveva reso
una delle personalità dello spettacolo più celebri del panorama
italiano. Con film come Io, Chiara e lo scuro (1982),
Casablanca, Casablanca (1985), Tutta colpa del Paradiso
(1985), Stregati (1986) e Donne con le gonne
(1991). Nello stesso periodo si dedica anche alla musica,
partecipando nel 1988 al Festival di Sanremo con la canzone Sarà
per te, in seguito incisa anche da Mina, e,
duettando con Mietta, col brano Lasciamoci
respirare, composto dal cantautore Biagio
Antonacci ed inciso poi nel 1992.
Negli anni Novanta visse invece una
fase discendente, con film meno fortunati come
OcchioPinocchio (1994), Il signor Quindicipalle
(1998) e Caruso, zero in condotta (2001). Il suo ultimo
film è invece Concorso di colpa (2005), per il quale
ricopre il solo ruolo di attore. Seguono anni difficili,
caratterizzati dalla depressione, dall’incidente e dalla
riabilitazione, che tuttavia non sarà sufficiente per riprendere le
attività nel mondo del cinema. Il regista e attore lascia dunque in
eredità alcune delle più brillanti commedie italiane del suo tempo,
dove con grande sensibilità e sagacia esplorava varie tematiche,
tra cui in particolare i rapporti tra uomini e donne.
Dopo l’anteprima di ieri
in occasione della tappa del concerto VASCO LIVE a Bologna,
Netflix
annuncia Vasco Rossi – Il Supervissuto. Nel teaser
trailer un assaggio della nuova docu-serie, in 5 episodi, che
fornirà un accesso senza precedenti alla rockstar più amata
d’Italia: Vasco Rossi.
Vasco Rossi – Il
Supervissuto è stata girata, in gran parte, durante i due
anni di pandemia, un momento di inaspettata pausa dai soliti,
innumerevoli impegni della rockstar, un’occasione unica per trovare
il tempo di guardarsi indietro e ripercorrere i momenti più
importanti della sua carriera e della sua vita.
La serie segue Vasco nei
luoghi più importanti per lui, da Zocca, sua città natale, a Los
Angeles e, attraverso interviste, materiali d’archivio e
testimonianze di chi lo ha accompagnato in questi anni, ripercorre
la sua e le molte storie che stanno dietro alle sue indimenticabili
canzoni.
Scritta da Igor Artibani
e Guglielmo Ariè, insieme a Pepsy Romanoff, anche regista della
docuserie, Vasco Rossi – Il Supervissuto è prodotta da Solaris
Media di Guglielmo Ariè e Azzurra Ariè in collaborazione con la
casa di produzione Except di Maurizio Vassallo e Pepsy
Romanoff.
Il fine settimana appena concluso
ha portato delle sale grandi cambiamenti, con nuove uscite e
pellicole presenti nei cinema da mesi che abbandonano la scena.
Trasformers – il risveglio conquista il primo posto in
classifica, dopo la sua uscita il sette giugno scorso. Si tratta
del settimo film della serie Trasformers, sequel di Bubblebee e
secondo prequel della saga. Con €278.370 incassati nel solo
weekend, arriva ad un totale di €1.134.581.
Continua a mantenere un certo
numero di presenze anche La sirenetta, live action del noto cartone
Disney, guadagnando €264.852, al netto di più di dieci milioni di
euro di incassi totali dalla sua uscita il 24 maggio.
Al terzo posto nel box office
abbiamo Spider-Man: Across the Spider-Verse, secondo
capitolo della serie di film con il noto supereroe Marvel come protagonista. Gli
incassi del fine settimana arrivano a €250.852, su un totale di più
di quattro milioni di euro di incassi totali dal suo arrivo nelle
sale l’uno giugno.
Box office: il resto della
classifica
Al quarto e quinto posto ritroviamo
rispettivamente Fast X, decimo film della saga Fast and
Furious con
Vin Diesel e Jason Momoa, con un incasso di €75.164 nel
solo weekend ed oltre 11 milioni di euro in totale, e Rapito, pellicola italiana di impronta storica
diretta da Marco Bellocchio, il quale incassa €48.631 nel
fine settimana e poco più di un milione di euro in totale.
Il sesto e settimo film per incassi
nello scorso weekend sono due new entry, approdate nei cinema
l’otto giugno. Il sesto è Blu e Flippy- amici per le pinne, cartone
animato che racconta l’amicizia tra un bambino ed un delfino, il
quale guadagna nel fine settimana €33.944 a fronte di €79.145
totali. Il settimo è
Mindcage- mente criminale, un thriller poliziesco che
ha incassato €31.541 a fronte di un totale di €100.363.
All’ottavo posto abbiamo The Boogeyman, horror adattamento
cinematografico del racconto Il baubau di Stephen King, con
un incasso di €29.560. Il nono e decimo film per incassi sono
rispettivamente Denti da Squalo, arrivato l’otto giugno al
cinema, con un incasso del fine settimana di € 25.904, e
Guardiani della Galassia
Vol.3, film Marvel al cinema dal 3 maggio, che
incassa soli €17.316, al netto però di un guadagno totale di quasi
undici milioni!
Un nuovo aggiornamento sul
film Venom
3 è stato diffuso, offrendo una prima
anticipazione sul periodo per cui la Sony Pictures starebbe
pianificando di rilasciare al cinema il prossimo terzo film solista
di Venom. Dopo aver ricevuto il via libera nell’aprile 2022,
Venom 3 sta infatti facendo
progressi costanti verso la sua uscita nelle sale, con
Kelly Marcel che dirigerà la pellicola dopo aver
scritto i primi due film della serie. La star Tom Hardy ha anche
recentemente rivelato di essere profondamente impegnato nella
preparazione e nella pre-produzione del sequel simbiotico,
lasciando molti fan a chiedersi quanto tempo ci vorrà prima che
Eddie Brock e la sua controparte aliena tornino in azione.
Variety ha ora rivelato che Sony
Pictures sta pianificando l’uscita di Venom
3, il terzo film della trilogia simbiotica Sony con
Tom Hardy, per
un’uscita in sala nell’ottobre 2024. La nuova
arrivata del franchise di VenomJuno Temple,
che si unisce al cast dopo la sua partecipazione alle tre stagioni
su Ted Lasso di Apple
TV+, ha infatti rivelato che le riprese inizieranno “molto,
molto presto” e che ne è “entusiasta“. Ciò avviene
dopo che un rapporto di un insider aveva rilevato che le riprese si
sarebbero svolte in Inghilterra da giugno a settembre, sebbene non
vi sia ancora una data di inizio confermata.
A Tom Hardy e
Juno Temple si unisce anche Chiwetel
Ejiofor, che ha anche la sua esperienza con la
Marvel dopo aver interpretato il
barone Mordo nell’MCU. Molti si chiedono cosa avrà in
serbo Venom 3 per l’attore.Venom 3, in ogni caso, dovrebbe
continuare in gran parte la storia dell’Eddie Brock di Hardy, che
sta ancora lottando per lavorare a fianco del simbionte, ormai
diventato un punto fermo della sua vita. Dopo la conclusione di
Venom: La furia di
Carnage, il secondo film della trilogia
attualmente incompleta, Eddie è stato brevemente trascinato nel
multiverso per un cameo in Spider-Man: No Way
Home, venendo però riportato alla sua realtà durante
una delle scene post-credits, lasciando però una traccia del
simbionte in quell’universo.
Durante la Star
Wars Celebration svoltasi all’inizio di quest’anno, abbiamo
appreso che Daisy Ridley
riprenderà il suo ruolo di Rey per un film di Star
Wars ancora senza titolo, diretto dalla regista
Sharmeen Obaid-Chinoy, che sarà ambientato
quindici anni dopo gli eventi di L’ascesa di Skywalker.
I dettagli sono stati pochi e rari da allora, ma ora potremmo
sapere quale attore è in linea – o almeno viene corteggiato dallo
studios di produzione – per interpretare l’antagonista del film.
Secondo l’affidabile insider @MyTimeToShineHello, la star di
Thor: Ragnarök e LutherIdris Elba
sarebbe in lizza per un ruolo da villain.
Non è chiaro se questo significhi
che è effettivamente in trattativa o sia solo la persona a cui la
Lucasfilm è interessata per tale ruolo. Elba ha fatto parte di
diversi importanti franchise, tra cui l’MCU e Star Trek, nel corso degli
anni, quindi probabilmente era solo una questione di tempo prima
che venisse preso in considerazione per fare un viaggio nella
Galassia Lontana Lontana. La storia del film, come anticipato, è
ancora per lo più nascosta, ma sappiamo che Rey sarà una potente
maestra Jedi che gestisce una sua accademia di addestramento.
La presidente della Lucasfilm
Kathleen Kennedy ha descritto la linea temporale
in cui si svolge il film come l’era del “Nuovo Ordine
Jedi“. Come noto, anche altri due film di Star
Wars sono stati confermati durante la Celebration, con il
produttore esecutivo di The MandalorianDave
Filoni che dirigerà una storia ambientata nella timeline
della Nuova Republica e che servirà come culmine dei vari show
Disney+. Mentre il progetto del regista
James Mangold (Logan, Indiana Jones e il
Quadrante del Destino) sembra racconterà la storia del
primo Jedi che abbia mai esercitato la Forza. Per quanto riguarda
il film con Rey, non resta che aspettare per scoprire se davvero
Idris Elba assumerà o meno tale ruolo.
Per
rimanere aggiornato su tutte le ultime novità, i film in uscita e
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Sebbene siano coinvolte linee
temporali alternative, The Flash è tecnicamente
ambientato nell’universo DC stabilito dai film di Zack
Snyder, e il regista Andy Muschietti ha
recentemente confermato che il suo film “onora” ciò che è accaduto
fino ad ora nel DC
Extended Universe costruito da Snyder. “Mi piacerebbe che
Zack guardasse questo film. Penso che abbiamo onorato la parte del
film che ha creato in termini di personaggi e caratterizzazioni. E
cast. Quindi, penso che gli piacerebbe“, ha spiegato il
regista.
Non è noto se Snyder abbia già visto
il film o meno, ma Muchietti ha ora rivelato di aver contattato il
regista della Justice League per rassicurarlo che
The
Flash rispetterà in pieno il mondo che ha contribuito a
creare. “Ho parlato con Zack“, racconta ora Muschietti a
Total Film. “Ma non era per
parlare di tecnica o narrativa o altro. Volevo solo allungare la
mano e dire: ‘Ehi.’ Perché non ci siamo mai incontrati prima, e
volevo solo dirgli che avremmo rispettato le cose che ha fatto
prima“. “L’uomo d’acciaio ovviamente è fondamentale
per questo film perché la grande minaccia di Zod sulla Terra è una
grande svolta in questa storia”, aggiunge poi Muschiett.
“Ed è qualcosa che la maggior
parte dei fan della DC conosce molto bene, ed è una delle grandi
cose che possono formare la narrazione di questo film“, ha
concluso Muschietti. Anche se può sembrare difficile da credere
visto quanto tempo è passato e il recente riavvio del DC
Universe, molti fan sperano ancora di vedere lo “SnyderVerse”
ripristinato in una qualche forma. Mentre le possibilità che ciò
accada sono ormai praticamente inesistenti, The Flash
lascia (in qualche modo) la porta aperta per altre storie
ambientate nell’era precedente.
TheFlash, quello che sappiamo sul film
The Flash uscirà
al cinema il 15 giugno 2023 distribuito
da Warner Bros Italia. In esso i mondi si
incontreranno quando Barry userà i suoi superpoteri per viaggiare
indietro nel tempo e cambiare gli eventi del passato. Ma quando il
tentativo di salvare la sua famiglia altera inavvertitamente il
futuro, Barry rimane intrappolato in una realtà in cui il generale
Zod è tornato, minacciando distruzione, e senza alcun Supereroe a
cui rivolgersi. L’unica speranza per Barry è riuscire a far uscire
dalla pensione un Batman decisamente diverso per salvare un
kryptoniano imprigionato. In definitiva, per salvare il mondo in
cui si trova e tornare al futuro che conosce, l’unica speranza per
Barry è ‘correre per la sua vita’. Ma questo estremo sacrificio
sarà sufficiente per resettare l’universo?
Fanno parte del cast di
The
Flash l’attore Ezra Miller nei panni
del protagonista, riprendendo dunque il ruolo di Barry Allen da
JusticeLeague, ma anche l’astro nascente
Sasha Calle nel ruolo
di Supergirl,
Michael Shannon (“Bullet Train”, “Batman v Superman: Dawn of Justice”),
in quelli del Generale Zod, Ron Livingston
(“Loudermilk”, “L’evocazione – The Conjuring”),
Maribel Verdú (“Elite”, “Y tu mamá también –
Anche tua madre”), Kiersey Clemons (“Zack
Snyder’s Justice League”, “Sweetheart”), Antje
Traue (“King of Ravens”, “L’uomo d’acciaio”) e
Michael Keaton (“Spider-Man: Homecoming”,
“Batman”), che torna nel costume di Batman dopo oltre 30
anni.
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La superstar della WWE Seth
Rollins è stata vista per la prima volta sul set di
Captain America: Brave New
World il mese scorso, e all’epoca si è
ipotizzato che potesse essere tra gli attori che interpretano i
membri della malvagia Serpent Society. Un insider
affidabile ora sembra aver confermato la cosa, rivelando (tramite TheRingReport.com) che
Rollins assumerà il ruolo di Cobra. Si dice anche
che il wrestler professionista abbia terminato le riprese dopo aver
perso un paio di settimane di Monday Night RAW, suggerendo inoltre
che il film stesso potrebbe essere vicino alla conclusione (il che
spiegherebbe il recente post sui social media di Anthony
Mackie).
Ci sono stati un paio di Cobra
nell’Universo Marvel, anche se immaginiamo che
Rollins potrebbe interpretare una fusione dell’originale,
Klaus Voorhees, e suo nipote Piet
Voorhees. Mentre il primo ha guidato il gruppo per un
certo periodo, quel ruolo dovrebbe andare a Diamondback, quindi i
Marvel Studios probabilmente prenderanno in
prestito di più dalla seconda versione del personaggio. Questi è un
mercenario che ha acquisito le sue capacità sovrumane dopo essere
stato iniettato con lo stesso veleno irradiato che ha trasformato
suo zio.
Captain America: Brave New World, quello che sappiamo
sul film
Captain America: Brave New
World riprenderà da dove si è conclusa la serie
Disney+The Falcon and the
Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson
(Anthony Mackie)
dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il
regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield
Paradox) ha descritto il film come un “thriller
paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader
(Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua
trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk
del 2008.
Secondo quanto riferito, la star di
Alita: Angelo della BattagliaRosa
Salazar interpreta la cattiva
Diamondback. Nonostante dunque avrà degli elementi
al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic
Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già
fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora,
Captain America: Brave New
World è indicato come uno dei titoli più importanti della
Fase 5.
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Spider-Man: Across the Spider-Verse esplora
ulteriormente la timeline di Gwen Stacy, partendo
da ancor prima degli eventi del primo film fino ad arrivare alla
fine del sequel. È interessante notare che il secondo film si apre
proprio con il personaggio di Gwen, esplorando
maggiormente gli elementi accennati dal suo predecessore. Di
conseguenza, alcune scene di Spider-Man: Across the Spider-Verse si
svolgono prima del primo film e potrebbero confondere chi non ha
molta familiarità con quel capitolo.
Mentre i fan più accaniti di
Spider-Man: Un nuovo universo seguiranno
la timeline di Gwen con relativa facilità, il complesso arco
caratteriale che il personaggio attraversa deriva da momenti
vissuti prima, durante e dopo il primo film. Detto questo, ecco
spiegato ogni punto della linea temporale di Gwen dall’inizio di
Spider-Man: Un nuovo universo alla fine di
Spider-Man: Across the Spider-Verse.
Gwen Stacy acquisisce i poteri e
diventa Spider-Woman
Across
the Spider-Verse definisce i poteri di
Gwen. Come è consuetudine per le varianti di
Spider-Man provenienti da altri universi, i poteri di Gwen derivano
da un ragno radioattivo. Nel suo universo, le sono stati conferiti
i poteri di Peter Parker, che era il suo migliore amico. Gwen vive
come la Spider-Woman di quell’universo, aiutando a
combattere il crimine e riuscendo a mantenere una relazione con
Peter, zia May e suo padre, il capitano di polizia George
Stacy. Tutto questo avviene prima di Spider-Man: Un nuovo
universo, con un evento traumatico nella vita di Gwen che porta a
quel film e al suo sequel.
Peter Parker diventa Lizard e viene
ucciso da Gwen Stacy
Sebbene Spider-Man: Un nuovo universo abbia rivelato
che Gwen ha perso Peter Parker
nel suo universo, il film non rivela con precisione come ciò sia
avvenuto. Come nel caso di Miles che perde lo zio
e delle innumerevoli varianti di Peter Parker che perdono lo zio
Ben, la perdita di Peter da parte di Gwen è stata uno dei
catalizzatori della sua trasformazione in Spider-Woman. In Spider-Man: Across the Spider-Verse, tuttavia,
la morte di Peter nell’universo di Gwen viene messa a fuoco
nell’atto iniziale del film.
Nell’universo di Gwen, Peter diventa
inavvertitamente Lizard, un celebre cattivo
dell’Uomo Ragno dei fumetti e il primo di molti Easter eggs di
Spider-Man: Across the Spider-Verse. Partendo
dalle buone intenzioni di voler aiutare e diventare speciale, Peter
si trasforma nel cattivo, perdendo se stesso nel processo. Peter,
nei panni di Lizard, attacca la scuola di Gwen durante il ballo di
fine anno, costringendo Spider-Woman ad
affrontarlo. Dopo un breve combattimento, Gwen uccide Lizard
schiacciandolo con dei detriti. Il cattivo si trasforma nuovamente
in Peter Parker, permettendo a Gwen di rendersi conto di essere
inconsapevolmente responsabile della morte di Peter.
George Stacy ricerca
Spider-Woman
Mentre
Gwen tiene Peter tra le braccia,
piangendo la morte del suo migliore amico, George Stacy entra nella
scuola. Il capitano vede Spider-Woman sopra il cadavere di Peter e
presume che sia lei la responsabile della sua morte. Anche se in un
certo senso è vero, Gwen non intendeva uccidere Peter perché non
sapeva che fosse Lizard. In ogni caso, George
Stacy tenta di arrestare Spider-Woman, che fugge,
riflettendo sull’opportunità di rivelare al padre la sua vera
identità.
Questo dà il via a una caccia
all’uomo in tutta la città per trovare
Spider-Woman, che continua per mesi dopo la morte
di Peter. In effetti, Gwen è ancora ricercata all’inizio di
Spider-Man: Across the Spider-Verse, il che
significa che la caccia a Spider-Woman per volere di George Stacy è
in atto da oltre un anno. Pochi mesi dopo la morte di Peter, Gwen
viene involontariamente trasferita nell’universo di Miles, dando il
via agli eventi di Spider-Man: Un nuovo
universo.
Gwen viaggia nell’universo di Miles
Morales
Spider-Man:
Un nuovo universo spiega come Gwen,
Peter B. Parker, Penni Parker,
Peter Porker e il Peter Parker di
Spider-Man Noir siano stati trasferiti
nell’universo di Miles. Dopo che il Peter Parker che Miles
conosceva è entrato in contatto con il super-collisore di Kingpin,
il suo DNA di Spider-Man ha trascinato questo gruppo di
Spider-People nell’universo suo e di Miles, compresa Gwen Stacy.
Questo avviene in un tempo imprecisato dopo la morte di Peter
nell’universo di Gwen, il che significa che la caccia all’uomo di
George Stacy era ancora in corso al momento della scomparsa di
Gwen.
Gli eventi di Spider-Man: Un nuovo universo si susseguono e
Gwen stringe amicizia con Miles per la prima volta
dopo la morte di Peter. Dopo la fine di Un nuovo
universo, Gwen viene rispedita nel suo e la vediamo triste
dopo aver perso non solo Peter, ma anche Miles e gli altri nuovi
amici che aveva trovato durante il primo film. Il tutto è aggravato
dalle continue ricerche di suo padre, inconsapevole che
Spider-Woman sia sua figlia Gwen.
Gwen Stacy viene catturata dalla
polizia e rivela la sua identità al padre
Poiché Spider-Man: Un nuovo universo conferma che
Miles è stato Spider-Man per un anno e quattro
mesi, è lecito supporre che questo sia il tempo che Gwen trascorre
nel suo universo dopo il primo film. Continua a bilanciare la sua
vita con il padre, il suo dolore per Peter e Miles e la lotta al
crimine come Spider-Woman. All’inizio del primo atto di Spider-Man: Across the Spider-Verse, Gwen
combatte una variante rinascimentale dell’Avvoltoio, provocando un
nuovo conflitto con il padre.
Dopo aver messo alle strette Gwen,
George le spara un colpo di avvertimento e le dice di alzare le
mani. Gwen, rendendosi conto di non riuscire a comunicare con il
padre come Spider-Woman, si toglie la maschera e
gli rivela la sua vera identità. Gwen supplica il padre, insistendo
sul fatto che non ha ucciso Peter Parker consapevolmente, prima che
George tenti di arrestarla con apprensione. Fortunatamente per
Gwen, l’incontro con Jessica Drew/Spider-Woman e
Miguel O’Hara/Spider-Man 2099 le permette di
sfuggire al giudizio del padre.
Gwen si unisce alla
Spider-Society
Ascoltando le suppliche
di Gwen al padre, Jessica Drew
prova simpatia per Gwen. Implora Miguel di prendere in
considerazione l’idea di permettere a Gwen di unirsi alla
Spider-Society, un gruppo di Spider-People
provenienti da tutto il multiverso e dediti a proteggere la sua
stessa esistenza. Alla fine Miguel accetta, permettendo a Gwen di
partire con il duo ed evitare l’arresto da parte del padre. Questo
dà il via alla vera e propria trama di Spider-Man: Across the Spider-Verse, con Gwen
che lavora come principiante alla Spider-Society per mesi.
Anche se molte delle avventure di
Gwen subito dopo l’ingresso nella Spider-Society
non vengono mostrate, Spider-Man: Across the Spider-Verse la vede
riunirsi con Miles dopo essere stata inviata nel suo universo per
tenere sotto controllo La Macchia. Questo
costringe Gwen a fare i conti con se stessa, con i suoi rapporti
con il padre e con Miles e, proprio come l’arco narrativo di Miles,
a scoprire cosa significhi veramente essere una Spider-Woman di
fronte all’opposizione della Spider-Society. Non è
chiaro come si risolveranno questi archi narrativi, ma visto che
Spider-Man: Beyond the Spider-Verse uscirà nel 2024,
Spider-Man: Across the Spider-Verse prepara
magistralmente il gran finale sia per Miles che per Gwen Stacy.
L’attore del film Black Panther: Wakanda
Forever, Tenoch Huerta,
interprete di Namor, è stato
accusato di essere un violento predatore sessuale dalla musicista e
attivista Maria Elena Rios in una serie di post
sui social media. In questi la Rios è partita spiegando la sua
rottura con l’organizzazione Poder Prieto, un gruppo antirazzista
in Messico, e la sua rabbia per il fatto che il gruppo avrebbe
pubblicato un podcast che la coinvolgeva sul loro sito Web dopo che
si era separata dal gruppo (e poi non l’aveva pagata per
questo).
Quando il gruppo ha poi contestato
l’account di Rios (sostenendo di non avere alcun coinvolgimento con
la produzione del podcast e di avere semplicemente pubblicato un
collegamento ad esso sul suo sito Web), la Rios li ha poi accusati
di proteggere Huerta, scrivendo che “quando ho lasciato il loro
gruppo ho chiarito loro che proteggono il violento predatore
sessuale Tenoch Huerta“. Ma chi è la Rios? Si tratta di una
rinomata sassofonista in Messico, diventata più nota per il suo
attivismo dopo che un ex fidanzato ha assunto due uomini nel 2019
per gettarle dell’acido in faccia. Grazie al suo lavoro di
attivista ha così iniziato ad associarsi con Poder Prieto.
La Rios ha dunque ora scritto sui
propri social “è molto difficile parlare dell’abuso emotivo e
dell’abuso di potere di un predatore sessuale come Tenoch Huera,
che è amato nel mondo per aver interpretato un personaggio
cinematografico. Affascinante in apparenza, il grande tratto
distintivo di un narcisista più una buona dose di
vittimizzazione“. Ha anche dato alcune risposte generali alle
domande che le persone le avevano rivolto, “‘E perché non hai
denunciato?’ Dicono quelli che vivono in un paese maschilista, dove
la giustizia è irraggiungibile, dove quasi ti ammazzano e ancora
non ti credono o la giustizia arriva. E no, non voglio essere
famosa, e no, non voglio soldi perché so lavorare“. Al
momento, Huerta non ha ancora risposto pubblicamente alle
affermazioni della Rios.
Dopo il film Doctor Strange nel
Multiverso della Follia, Elizabeth Olsen
è attualmente in una fase di pausa dall’universo cinematografico
Marvel e la cosa sembra non
dispiacerle affatto. Durante una conversazione della serie
“Actors on Actors” di Variety, la Olsen è infatti
stata molto onesta sul fatto di non sentire la mancanza dei suoi
giorni come Scarlet Witch. “Sono passati quasi
10 anni da quando la interpreto. E ho adorato farlo. Penso che il
motivo per cui non chiamo Kevin Feige ogni giorno con nuove idee
sia perché sono davvero orgogliosa di ciò che siamo riusciti a
fare. Penso che “WandaVision” sia stata un’opportunità davvero
sorprendente“.
La Olsen ha poi aggiunto: “Se
qualcuno mi dicesse che sono stato licenziata dai Marvel Studios, mi sentirei comunque
orgogliosa di ciò che abbiamo realizzato. E ora sto davvero solo
cercando di capire come trovare altri film e personaggi in modo che
la mia carriera diventi meno incentrata sulla Marvel“. L’attrice dunque, al
momento, non ha idea di quando o se tornerà nell’universo
cinematografico Marvel nei panni di Wanda
Maximoff/Scarlet Witch, un personaggio che interpreta dal 2015 in
“Avengers: Age of Ultron“. Wanda
è stata vista l’ultima volta, come già accennato, nel film 2022 in
“Doctor Strange nel
Multiverso della Follia“.
In quel film si era affermata come
la villain di turno, dopo essere stata corrotta dal libro di
stregoneria, il Darkhold, ed essere stata consumata dal suo
desiderio di riabbracciare i figli. Alla fine del film, presa
consapevolezza dei propri errori, si lascia schiacciare da un
edificio in fase di crollo. Non ci sono prove del fatto che sia
effettivamente morta, specialmente considerando i suoi immensi
poteri, ma per ora non sembrano esserci piani per il suo ritorno.
Kevin Feige ha però anticipato che ci sono ancora
molte storie legate al personaggio da raccontare e che è dunque
estramamente probabile che lo si vedrà tornare in scena, se la
Olsen lo vorrà.
Jennifer
Lawrence è pronta a interpretare di nuovo la ragazza
in fiamme. La vincitrice dell’Oscar afferma di essere disposta a
tornare al franchise di Hunger
Games dopo essere diventata un nome familiare
proprio per il suo ruolo di Katniss nei quattro film. “Oh, mio
Dio – totalmente!” ha affermato la Lawrence, durante
un’intervista con Variety, alla domanda se sarebbe
stata interessata o meno a riprendere il ruolo. “Se mai Katniss
potesse tornare nella mia vita, ci starei al 100
percento.“
Come noto, infatti, la saga è pronta
a proseguire con un film prequel di prossima uscita dal titolo
Hunger Games: La ballata
dell’usignolo e del serpente, interpretato da
Viola Davis, Rachel Zegler,
Tom Blyth, Peter Dinklage,
Jason Schwartzman e Hunter
Schafer. Il film racconta l’ascesa al potere di Coriolanus
Snow per diventare presidente di Panem e l’uscita nelle sale è
prevista per il 17 novembre. Se il film dovesse avere successo e
dovessero essere realizzati anche ulteriori film, non è da
escludere che Katniss possa tornare in scena, facendosì così
perfetto anello di congiunzione tra i film prequel e la saga
originale.
In attesa di scoprire se ciò accadrà
in futuro, la Lawrence ha comunque un nuovo film in arrivo, la
commedia irriverente Fidanzata in
affitto. Al cinema dal 21 giugno, questa vede la
Lawrence nei panni di un’autista di Uber di 32 anni che, rimasta
senza auto, viene assunta da una coppia benestante (Matthew
Broderick e Laura Benanti) per
frequentare il loro figlio di 19 anni (Andrew Barth
Feldman) e aiutarlo a uscire dal suo guscio prima che
inizi a frequentare l’università. In cambio otterrà l’auto che le
occorre, ma naturalmente il compito si rivelerà più difficile del
previsto.
Si è verificato un incidente sul set
del film Il gladiatore 2 che ha causato
diversi feriti tra i presenti sul set. Secondo Variety, sei membri della crew
hanno dovuto ricevere trattamenti medici, mentre altri quattro sono
stati ricoverati in ospedale. In una dichiarazione, un portavoce
della Paramount Pictures ha sottolineato che in ogni caso nessuno
ha “subito ferite mortali“, dopo che una sequenza di
acrobazie non è andata a buon fine. La dichiarazione continua poi
con: “I team di sicurezza e servizi medici completi in loco
sono stati in grado di agire rapidamente in modo che coloro che
sono stati colpiti ricevessero immediatamente le cure
necessarie“, prima di promettere che “sono tutti in
condizioni stabili e continuano a ricevere le cure“.
Tutti i membri dell’equipaggio
colpiti dalla cosa sarebbero stati curati per ustioni, secondo un
individuo a conoscenza della produzione. Altri due membri
dell’equipaggio sono invece stati curati localmente e poi dimessi.
L’incidente, sempre secondo tale fonte, è avvenuto verso la fine
della giornata di riprese. Nessun membro del cast è invece rimasto
coinvolto nella cosa. Il portavoce della Paramount ha
aggiunto: “Il benessere del cast e della troupe è della massima
importanza per noi e abbiamo rigorose procedure di salute e
sicurezza in tutte le nostre produzioni. Continueremo a monitorare
la situazione e a prendere tutte le precauzioni necessarie mentre
riprendiamo la produzione”.
Il gladiatore 2, tutto quello che sappiamo sul
film
Come ormai noto, un sequel di Il
gladiatore (attualmente noto solo come Il gladiatore 2) è a tutti gli
effetti in lavorazione, con Ridley Scott che torna
alla regia del film che vedrà protagonista Paul Mescal nei
panni di Lucius, ma anche il ritorno di Connie
Nielsen nei panni di Lucilla e Djimon
Hounsou in quelli di Juba. Vi sono però anche gli ingressi
del premio Oscar Denzel
Washington, la star di The MandalorianPedro Pascal e
l’attore di Stranger ThingsJoseph
Quinn. Fred Hechinger ricopre invece il
ruolo dell’imperatore Gela, ottenuto dopo che Barry Keoghan
ha dovuto rinunciarvi per via di altri impegni. Fanno poi parte del
cast anche la star di Moon
Knight, May Calamawy e Derek
Jacobi, che riprenderà il ruolo di Gracchus dal primo
film.
Al momento non sono noti dettagli
sulla trama, ma è possibile immaginare che tra Lucius, il figlio
dell’amante di Massimo, Lucilla, e Geta possa generarsi uno scontro
al pari di quello tra Massimo e Commodo visto nel primo film. Non
resta dunque che attendere che le riprese di Il gladiatore 2 abbiano
inizio, così da poter ricevere maggiori dettagli a riguardo come
anche le prime foto in costume dei protagonisti. Ricordiamo che
Russell Crowe non
sembra essere coinvolto in alcun modo nel progetto,
specialmente alla luce del fatto che il suo Massimo moriva al
termine del primo film. Ad ora, questo sequel è atteso in sala per
il 2024.
Michael Shannon ha precedentemente rivelato di
essere stato “un po’ confuso” quando ha ricevuto l’offerta di
unirsi a The
Flash in una rincarnazione del suo ruolo di Generale
Zod da L’Uomo
d’Acciaio (Man of Steel). Ora, l’attore ha rivelato
che quei sentimenti complicati non sono stati esattamente risolti
durante la realizzazione del nuovo film DC. In una nuova
intervista con Collider,
Michael Shannon è stato onesto sulla
premessa dell’attraversamento multiverso di “The
Flash” e sulla sua insoddisfazione per l’arco
narrativo di Zod nel film.
“Non mentirò, non è stato del tutto
soddisfacente per me, come attore. Questi film multiverso sono
come qualcuno che gioca con delle action figure“, ha detto
Shannon. “È come, ‘Ecco questa persona. Ecco quella
persona. E stanno combattendo!’ Non è proprio la
situazione di studio approfondito del personaggio che onestamente
pensavo fosse ‘Man of
Steel‘.
Shannon ha rivelato che sentiva che
“The
Flash” era “tutto incentrato su Ezra
[Miller]“. Zod era “praticamente lì per presentare
una sfida” alla star del film. “Penso solo che Ezra sia un
interprete e un attore affascinante. Non vedo l’ora di vedere
questa performance”, ha detto Shannon. “È una grande
sfida. Non voglio rivelare nulla, ma ciò che Ezra deve fare in
questo film è piuttosto folle. Penso che [loro] siano pronti
per il compito.
Dopo la confusione iniziale di Michael Shannon sull’offerta di unirsi a
“The Flash” –
dopotutto, il collo del suo personaggio è stato spezzato da
Superman in “Man
of Steel” – l’attore ha reso prioritaria la benedizione di
Zack Snyder per tornare a interpretare
Zod. Snyder ha diretto Shannon in “Man
of Steel“, che ha dato il via al suo universo DC. “Ero
titubante [a tornare] perché non ero davvero felice di quello che è
successo a Zack Snyder in tutto quell’affare“, ha detto
Shannon. “Ne ho parlato con [il regista di The Flash] Andy
Muschietti e gli ho detto: ‘Andy, guarda, voglio solo avere la
benedizione di Zack su questo perché non mi sento bene senza
quello.’ E Zack, a suo merito, è stato molto
comprensivo. Mi ha dato la sua benedizione e sono andato a
farlo”.
Il film
The Flash uscirà
al cinema il 15 giugno 2023 distribuito da Warner
Bros Italia. In The
Flashi mondi si incontreranno quando Barry
userà i suoi superpoteri per viaggiare indietro nel tempo e
cambiare gli eventi del passato. Ma quando il tentativo di salvare
la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry rimane
intrappolato in una realtà in cui il generale Zod è tornato,
minacciando distruzione, e senza alcun Supereroe a cui rivolgersi.
L’unica speranza per Barry è riuscire a far uscire dalla pensione
un Batman decisamente diverso per salvare un kryptoniano
imprigionato…. malgrado non sia più colui che sta cercando. In
definitiva, per salvare il mondo in cui si trova e tornare al
futuro che conosce, l’unica speranza per Barry è ‘correre per la
sua vita’. Ma questo estremo sacrificio sarà sufficiente per
resettare l’universo?
Fanno parte del cast di
The
Flash l’attore Ezra Miller nei panni
del protagonista, riprendendo dunque il ruolo di Barry Allen da
JusticeLeague, ma anche l’astro nascente
Sasha Calle nel ruolo
di Supergirl,
Michael Shannon (“Bullet Train”, “Batman v Superman: Dawn of Justice”),
in quelli del Generale Zod, Ron Livingston
(“Loudermilk”, “L’evocazione – The Conjuring”),
Maribel Verdú (“Elite”, “Y tu mamá también –
Anche tua madre”), Kiersey Clemons (“Zack
Snyder’s Justice League”, “Sweetheart”),
Antje Traue (“King of Ravens”, “L’uomo
d’acciaio”) e Michael Keaton (“Spider-Man: Homecoming”,
“Batman”), che torna nel costume di Batman dopo oltre 30
anni.
Barbie è
attualmente destinata a superare Oppenheimer
nel suo weekend di apertura al botteghino, almeno negli USA.È risaputo nella comunità cinematografica che due grandi film
usciranno lo stesso giorno quest’estate: Barbie,
la commedia fantasy diretta da Greta
Gerwig, e Oppenheimer,
il thriller storico diretto da Christopher Nolan, sono entrambi in arrivo in
uscita il 21 luglio 2023. Molti fan hanno scherzato su quale
dovranno vedere per primi.
Secondo le prime proiezioni
al botteghino di Puck (tramite World of
Reel ), Barbie dovrebbe guadagnare $ 45-55 milioni
nel suo weekend di apertura, che è più dei $ 30-35 milioni previsti
da Oppenheimer.
Entrambi i film hanno un budget di $ 100 milioni. L’apertura
più alta di Barbie era prevedibile, poiché ha una valutazione
PG-13, lasciandola aperta a un pubblico più ampio rispetto
all’Oppenheimer
con rating R. Il passaparola iniziale e la risposta della critica
serviranno anche come fattori nel modo in cui questi due film
comporteranno al botteghino.
Dalla sceneggiatrice/regista
candidata all’Oscar Greta
Gerwig (“Piccole donne”, “Lady Bird”) arriva
Barbie
con protagonisti i candidati all’Oscar Margot Robbie
(“Bombshell – La voce dello scandalo”, “Tonya”) e Ryan Gosling (“La
La Land”, “Half Nelson”) nei panni di Barbie
e Ken. Insieme a loro nel cast anche America Ferrera (“End
of Watch – Tolleranza zero”, i film “Dragon Trainer”),
Kate
McKinnon (“Bombshell – La voce dello scandalo”,
“Yesterday”), Michael Cera (“Scott Pilgrim vs. the
World”, “Juno”), Ariana Greenblatt (“Avengers: Infinity War”, “65 – Fuga
dalla Terra”), Issa Rae (“The Photograph – Gli
scatti di mia madre”, “Insecure”), Rhea Perlman
(“Nei miei sogni”, “Matilda 6 Mitica”) e Will Ferrell (i
film “Anchorman”, “Ricky Bobby – La storia di un uomo che sapeva
contare fino a uno”).
Oppenheimer
uscirà al cinema in Italia il 23 agosto 2023. Distribuito da
Universal Pictures. Il film è stato girato in 70 mm con telecamere
Imax e il trailer che Nolan ha condiviso alternava scene in bianco
e nero e scene a colori con un design di produzione impeccabile. Un
Cillian Murphy dall’aspetto scarno e con in
testa un fedora è un duplicato esatto di Oppenheimer,
e ha l’aria di un distruttore di mondi. Con a capo Murphy, che è un
fedelissimo di Christopher Nolan, il cast del film si
presenta davvero ricchissimo di star. Ci sono anche
Matt Damon nei panni del generale Leslie Groves,
Robert Downey Jr. nei panni di Lewis Strauss, un
membro della Commissione per l’energia atomica, ed Emily Blunt nei panni della moglie di
Oppenheimer, Katherine. Il cast include anche
Rami Malek e Florence Pugh.
È stata una dura battaglia,
ma alla fine Optimus Prime ei suoi amici robot sono riusciti a
superare
Spider-Man: Across the Spider-Verse di Sony al
botteghino americano. Per Deadline,
Transformers:
Il Risveglio ha guadagnato $ 60,5 milioni nel suo
primo weekend di debutto, abbastanza per battere il secondo fine
settimana di $ 50,5 milioni (-54%) di Spidey.
Entrambi i film stanno
accumulando grandi numeri all’estero. Transformers è arrivato a un
totale di $170,5 milioni, di cui solo $40 milioni provengono dalla
Cina. L’incasso globale di Spider-Man è salito a $ 225,5 milioni e
l’atteso sequel ha già superato i $190,2 milioni lordi globali
dell’originale.
Transformers ha anche
incassato 6,4 milioni di dollari da 399 schermi Imax.Mentre Transformers:
Il Risveglio non riesce a vantarsi dei record e
impallidisce rispetto ai precedenti film di Michael Bay, la sua
apertura segna almeno un enorme salto rispetto al magro bottino di
$21,6 milioni di
Bumblebee e dimostra che c’è ancora amore per il franchise
d’azione. La serie può tornare al suo antico splendore al
botteghino, soprattutto considerando l’elegante
svolta del film che potrebbe potenzialmente portare Optimus e i
suoi amici in un regno completamente diverso.
Il pubblico ha assegnato a
Transformers un A-, il che, si spera, significa che molti
torneranno nelle prossime settimane e spingeranno il sequel del
robot alla gloria al botteghino. Sulla sua strada, tuttavia, ci
sono The
Flash e
Indiana Jones e il quadrante del destino, per non
parlare di Mission
Impossible, Barbie e Oppenheimer.
È un’estate impegnativa, gente!
È uscito un nuovo trailer per il
prossimo documentario su Stan
Lee su Disney+, che mostra in
anteprima la storia in arrivo sull’uomo dietro alcuni dei più
grandi personaggi dei fumetti della storia.
Diretto dall’acclamato regista
americano David Gelb, Stan Lee si concentrerà sulla figura che ha
rivoluzionato l’industria dei fumetti. Il trailer mostra la storia
di Lee nel mondo dei fumetti e lo mostra anche sul set di una
varietà di film dei Marvel Studios. Dai un’occhiata al
nuovo trailer di
Stan Lee:
Lee è nato il 28 dicembre 1922, con
il documentario che celebra il centenario della sua
nascita. La sinossi non rivela troppo sul film, anticipando
semplicemente che celebrerà “100 anni di sogno. 100 anni di
creazione. 100 anni di Stan Lee.” Lee è meglio conosciuto come
il co-creatore della maggior parte dei personaggi principali alla
genesi dell’Universo Marvel. Ciò include i
Fantastici Quattro, Spider-Man, Iron Man, Thor, Doctor Strange e altri. Negli ultimi tre
decenni, è apparso in 37 film, l’ultimo dei quali è
stato Avengers:
Endgame del 2019 .
Il regista di Secret
Invasion Ali Selim ha definito la serie “un film
di sei ore” e ha già discusso della possibilità di una seconda
stagione della serie Marvel Cinematic Universe.
Nell’ultimo numero diSFX
Magazine , Selim ha definito Secret
Invasion “un film di sei ore a sé stante”, poi ha
dichiarato che gli piacerebbe realizzare una seconda stagione della
serie.
“Quando finirà, spero che
ti sentirai sazio e completo“, ha dichiarato
Selim. “E dato che la Marvel lo fa in modo eccellente, ti
viene anche da pensare ‘Oh, potrebbe andare in questa
direzione.’ Nick Fury è vivo e continua a combattere, non
credo sia un allarme spoiler. E ci sono alcuni personaggi che
non sono più con noi e alcuni personaggi che vivono per vedere
un’altra sfida. Mi piacerebbe vedere quella sfida diventare la
seconda stagione”.