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Il ritorno di Casanova, ecco il poster del nuovo film di Gabriele Salvatores

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Ecco il poster ufficiale di Il ritorno di Casanova, il nuovo film di Gabriele Salvatores con Toni Servillo, Fabrizio Bentivoglio e Sara Serraiocco.

Liberamente tratto dal romanzo di Arthur Schnitzler, e scritto da Umberto Contarello, Sara Mosetti e Gabriele Salvatores, Il ritorno di Casanova narra la storia di un affermato regista italiano che, restio ad accettare lo scorrere del tempo, decide di raccontare il Casanova nel suo ultimo film. Durante le riprese si accorgerà di essere molto simile al personaggio che mette in scena, anche più di quanto potesse immaginare. Fanno parte del cast anche Natalino Balasso, Alessandro Besentini e Bianca Panconi.

Il film è prodotto da Indiana Production con Rai CinemaBa.Be Productions ed Edi Effetti Digitali Italiani, in collaborazione con 3Marys Entertainment, in associazione con BPER ai sensi delle norme del Tax Credit, con il contributo della Regione Veneto e della Veneto Film Commission. Dopo l’anteprima al Bif&st, il film sarà in sala dal 30 marzo, distribuito da 01 Distribution.

Sarà Il ritorno di Casanova ad inaugurare al Teatro Petruzzelli, il 25 marzo, la quattordicesima edizione del Bif&st in programma a Bari dal 24 marzo (pre-apertura al Teatro Kursaal) al 1° aprile.

La trama – Il ritorno di Casanova

Leo Bernardi è un affermato e acclamato regista alla fine della sua carriera, che non ha alcuna intenzione di accettare il suo lento declino. Per la sua ultima opera, Leo ha scelto di raccontare il Casanova di Arthur Schnitzler, un personaggio incredibilmente simile a lui, più di quanto lui stesso possa immaginare. Quello raccontato da Schnitzler è un Casanova che ha ormai superato la sua gioventù, i tempi di gloria sono andati: non ha più il suo fascino e il suo potere sulle donne, non ha più un soldo in tasca, non ha più voglia di girare l’Europa. Dopo anni di esilio, ha un solo obiettivo: tornare a Venezia, casa sua. Nel suo viaggio verso casa, Casanova conosce una ragazza, Marcolina, che riaccende una fame di conquista che non sentiva da anni.  Nel tentativo di sedurla, Casanova arriverà alla più tragica delle conclusioni: è diventato vecchio.
Non è un caso se Leo Bernardi abbia deciso di raccontare questa storia proprio adesso, in un momento cruciale della sua vita e della sua carriera. Le inquietudini e i dubbi dei due sono incredibilmente simili. È più importante il Cinema o la Vita? Continuare a recitare il proprio personaggio o lasciarsi andare alle sorprese che la Vita ti propone?

Buongiorno, mamma! torna con una seconda stagione

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Buongiorno, mamma! torna con una seconda stagione

Buongiorno, mamma! torna con una seconda stagione, e ci porta ancora una volta dentro le vicende della famiglia Borghi, una famiglia speciale, con al centro una mamma speciale.  La nostra famiglia si troverà ad attraversare nuove sfide e nuove difficoltà. Come sempre, vedremo la storia del presente intrecciarsi con la storia del passato.  E non mancherà neanche quest’anno una linea mystery che ci porterà a svelare nuovi segreti e nuove verità.

Maria Chiara Giannetta interpreta Anna Della Rosa: Anna è una mamma, è il motore della sua famiglia, una forza della natura, capace di fare mille cose contemporaneamente. Ama i suoi figli e suo marito Guido, interpretato da Raoul Bova, non ha mai smesso di star loro accanto, anche se è stata costretta ad una via estrema per proteggerli da un passato misterioso. Anna è figlia della famiglia più facoltosa del paese, una “principessa” che ha sempre vissuto negli agi ma poi si è ribellata alle imposizioni della famiglia, soprattutto a quelle di Lucrezia, sua madre, una donna ricca, borghese e un po’ fredda.

https://youtu.be/bPSin1syClc

Nel cast oltre a Raoul Bova e Maria Chiara Giannetta, Beatrice Arnera, Ginevra Francesconi, Matteo Oscar Giuggioli, Elena Funari, Stella Egitto. La regia della serie è affidata a Alexis Sweet e Laura Chiosson. La serie è una coproduzione RTI – Lux Vide (Gruppo Fremantle) e andrà in onda da mercoledì 15 febbraio in prima serata su Canale 5 per 6 serate ( 12 episodi).

La trama della seconda stagione di Buongiorno, mamma!

La nuova stagione, in sei puntate, ci porta ancora una volta dentro le vicende della famiglia Borghi, una famiglia speciale, con una mamma speciale. Una famiglia che si troverà ad affrontare nuove sfide e nuove difficoltà. Come sempre vedremo la storia del presente intrecciarsi con quella del passato. E non mancherà la linea mistery che ci porterà a svelare nuovi segreti e nuove verità.

Sono passati otto anni da quando sono entrata in coma. Ma come sono diventata la Bella Addormentata? 

È da questa domanda che nasce la seconda stagione di Buongiorno, mamma!  Del resto Anna lo aveva preannunciato, il suo coma non è stato un incidente. Qualcuno lo ha causato. Ma chi e perché? Quali altri segreti nasconde il passato della famiglia Borghi/Della Rosa? Maurizia che otto anni fa suona alla porta di Anna e Guido, rivelando di essere ancora viva, è sogno o realtà? Cosa succederebbe se il misterioso colpevole dell’incidente di Anna dovesse tornare? Solo scoprendo chi ha fatto loro del male in passato, i Borghi riusciranno ad evitare che il pericolo si rinnovi nel presente. Perché le famiglie non sono linee rette, ma un magma in cui tutto si unisce e ritorna, un universo complesso in cui gli errori del passato possono essere sconfitti solo spalancando gli occhi, in cerca dell’unica cosa che può salvarci. La verità. Ed è proprio “la verità” che scopriremo in questa stagione.

Ma Buongiorno, mamma! è soprattutto una serie sulla famiglia, una famiglia del tutto particolare che si troverà anche quest’anno ad affrontare nuove sfide e nuovi ostacoli.Guido per anni si è rimboccato le maniche, ha sempre rispettato la presenza emotiva di Anna, ma è stato padre e madre e le scelte da fare in una famiglia sono tante.E forse oggi si troverà davanti alla scelta più difficile della sua vita.Sole sta per partorire e la presenza di una neonata in casa potrebbe rappresentare un pericolo per le condizioni sempre un po’ al limite di una donna in coma.

Che cosa ne sarà di Anna? Cosa sceglierà Guido? Saprà rinunciare all’amore della sua vita, per accogliere in serenità la figlia di Sole?

E i suoi figli, come reagiranno? Ognuno di loro dovrà affrontare presto nuove sfide e nuove delusioni. E questo Anna lo sa bene Io sento le parole di Jacopo in cerca del suo posto nel mondo, sento Sole che è ancora figlia, ma è troppo confusa per diventare mamma… sento Francesca, scappata via in cerca dell’amore strappacuore e tornata piena di dubbi, sento Michelino e la sua voce tenera e curiosa. Sento anche Agata fare i conti con una famiglia ritrovata, ma da cui ora si sente esclusa.

Anna sente. Sente ma non può fare nulla per aiutare la sua famiglia. O forse sì?I medici lo dicono dal primo giorno, servirebbe un miracolo.Non si può restare sospesi per sempre… C’è un tempo per vivere… e c’è un tempo per lasciarsi andare… E ad Anna, cosa toccherà? La famiglia Borghi/Della Rosa è sopravvissuta a tutto. Alla malattia, al dolore, agli sbagli.

E di fronte ad un miracolo, saprebbe sopravvivere?

Ognuno di loro dovrà lottare per non dimenticarsi che è sul confronto che si fonda la famiglia, sul non lasciarsi andare, non voltarsi dall’altra parte. Sul preoccuparsi. Uno dell’altro, sempre. Sul ridere di cose sciocche e inventare nuove consuetudini. Perché il matrimonio, la famiglia, non restano uguali nel tempo. Non esiste l’amore eterno. Esiste l’amore che eternamente si rinnova. Si può litigare, l’importante è non andare via. Restare. Ed essere pronti a dire ogni mattina, oggi e per sempre: Buongiorno, mamma!

 

The Last of Us: Bella Ramsey commenta che i troll dovrebbero “abituarsi” alle trame gay nello show

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Bella Ramsey ha un messaggio per gli spettatori omofobi arrabbiati per le trame gay che si fanno strada nella nuova serie di successo della HBO “The Last of Us“: “Abituati”. Ramsey recita nell’adattamento del videogioco nei panni di Ellie. La serie HBO ha ottenuto il plauso della critica per il suo terzo episodio, che ha ampliato il materiale originale per raccontare una storia d’amore gay tra i personaggi Bill e Frank. La risposta tossica di alcuni dei fan ha bombardato l’episodio su siti Web come IMDb, ma la storia d’amore di Bill e Frank è solo l’inizio della rappresentazione gay in “The Last of Us”.

Ramsey ha dichiarato alla rivista GQ UK di aver visitato la stanza degli sceneggiatori della seconda stagione di The Last of Us e pensa che la serie HBO continuerà a “seguire da vicino la trama dei giochi”. Ciò significa che Ellie di Ramsey molto probabilmente avrà una relazione nella seconda stagione con una donna di nome Dina. L’attricespera che HBO rimanga fedele all’orientamento sessuale di Ellie nei giochi.

Ci sono alcune parti con Ellie da sola, probabilmente, ma mi piace il fatto che ora abbia anche [Dina]”, ha detto Ramsey a proposito del sequel del videogioco, “The Last of Us Part II“, che fungerà da l’ispirazione per la seconda stagione della serie HBO. Il sequel introduce anche un adolescente transgender di nome Lev. Non sono particolarmente ansioso per questo“, ha detto Ramsey a proposito del contraccolpo sulle trame queer dello show. “So che le persone penseranno quello che vogliono pensare. Ma dovranno abituarsi. Se non vuoi guardare lo spettacolo perché ha trame gay, perché ha un personaggio trans, è colpa tua e ti stai perdendo. Non mi farà paura. Penso che provenga da un luogo di sfida.”

Ramsey ha annunciato in un’intervista al New York Times a gennaio che si identifica come non binaria. Parlando con GQ, l’attrice ha rivelato di aver indossato una fascia per il petto per il “90%” delle riprese durante la prima stagione dello show in modo da potersi concentrare meglio sul set. Ramsey ha detto che il suo co-protagonista, Pedro Pascal, è stato “super favorevole” alla sua decisione. La sorella di Pascal è transgender. Ramsey ha detto che i due attori hanno spesso discusso dell’identità sessuale tra una ripresa e l’altra. E non erano sempre profonde [conversazioni]”, ha detto Ramsey. “Potrebbero essere divertenti e umoristici, l’intero spettro. Eravamo solo molto onesti e aperti l’uno con l’altro.”

Ramsey ha aggiunto che accoglie con favore tutti i pronomi, inclusi lei e loro, ma ci sono alcune descrizioni che non sopporta. “Questo è ciò che mi preoccupa più dei pronomi: essere chiamata ‘giovane donna’ o ‘giovane donna potente’, ‘signorina’, ma io non sono [quella]“, ha detto. “[In] ‘Catherine Called Birdy’, ero vestita. [In] ‘Young Elizabeth’, indossavo un corsetto. E mi sono sentito super potente in questo. Interpretare questi personaggi più femminili è un’opportunità per essere qualcosa di così opposto a me stesso, ed è davvero divertente.”

The Last of Us va in onda la domenica sera alle 21:00 ET su HBO e HBO Max. In Italia The Last of Us è programmata su SKY

Seven Kings Must Die: il film sequel di The Last Kingdom arriverà su Netflix

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Il noto sito americano Variety rivela che il film successivo di The Last KingdomSeven Kings Must Die” ha fissato la sua data di anteprima su Netflix. Il film debutterà sullo streamer il 14 aprile. Inoltre, Netflix ha rilasciato immagini del film, che possono essere viste di seguito.

È stato un vero onore poter raccontare questa storia per tutti questi anni“, ha detto la star della serie e produttore esecutivo Alexander Dreymon. “Come attore, sono stato così sfidato e gratificato dal privilegio di interpretare Uhtred. Appendere la spada di Uhtred dopo le riprese di ‘Seven Kings’ mi è sembrato, ironicamente, pesante, anche se so che la nostra storia è giunta alla sua conclusione. Come EP nello show, non potrei essere più orgoglioso delle centinaia di persone che hanno speso migliaia di ore per realizzare il miglior prodotto possibile. Per quanto riguarda i nostri fedeli fan… cosa posso dire? Sei la ragione per cui siamo arrivati ​​a questo punto e dobbiamo portare la nostra saga alla fine. Questo, come è sempre stato, è per te.”

Seven Kings Must Die” continua la storia di “The Last Kingdom“, che è andata in onda la sua quinta e ultima stagione su Netflix nel 2022. Dreymon interpreta ancora una volta Uhtred di Bebbanburg. Secondo la descrizione ufficiale, Uhtred “deve attraversare ancora una volta un regno frammentato con molti dei personaggi più amati della serie, mentre combattono al fianco e contro nuovi alleati e nemici. Dopo la morte di re Edoardo, inizia una battaglia per la corona, mentre gli eredi rivali e gli invasori competono per il potere. E quando arriva un’alleanza che cerca l’aiuto di Uhtred nei loro piani, Uhtred deve scegliere tra coloro a cui tiene di più e il sogno di formare un’Inghilterra unita.

Seven Kings Must Die” è scritto da Martha Hillier e prodotto da Nigel Marchant, Gareth Neame e Mat Chaplin. Ed Bazalgette è il regista. Dreymon e Hillier sono i produttori esecutivi. È prodotto da Carnival Films, che fa parte di Universal International Studios, e distribuito in tutto il mondo da NBCUniversal International Distribution. “The Last Kingdom” ha debuttato originariamente nel 2015 su BBC Two prima di essere completamente acquisito da Netflix entrando nella sua terza stagione. Lo spettacolo ha dimostrato di essere incredibilmente popolare, classificandosi al n. 14 nella lista di Nielsen degli spettacoli originali più trasmessi in streaming del 2022.

James Gunn risponde alle voci sul casting di BATMAN, e suggerisce altri progetti non annunciati!

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Quando i co-direttori dei DC Studios James Gunn e Peter Safran hanno annunciato il primo capitolo della nuova lista DCU, Gunn ha rivelato che un nuovo attore sarebbe stato scelto per interpretare Batman del nuovo corso. Tuttavia, da allora sono circolate diverse voci intriganti e in qualche modo bizzarre.

Recentemente sono iniziate a circolare voci secondo cui The Flash presenterà una seconda iterazione  di un ex attore di Batman che potrebbe poi finite per rimanere come Il Cavaliere Oscuro principale della DCU. Questi rumors erano legati a delle voci precedenti secondo cui George Clooney, star di Batman e Robin, fosse stato avvistato sul set (ancora da verificare), ma quello più probabile che apparirà con un cammeo sarà invece (ci censuriamo! SPOILER!. Resta da vedere se uno o entrambi gli attori appariranno in The Flash, ma Gunn ha ora chiarito che Clooney “assolutamente” non sarà il Caped Crusader del DCU, confermando che un nuovo attore assumerà il ruolo.

Tuttavia James Gunn non ha smentito la voce secondo cui almeno un secondo  attore di Batman avrebbe preso parte a The Flash, ma il poster recentemente pubblicato ha decisamente suggerito che la versione di Michael Keaton dell’iconico vigilante della DC Comics avrà ancora un ruolo significativo da svolgere, nonostante i rumors ci suggeriscono il contrario. Gunn ha anche detto che il suo progetto preferito deve ancora essere annunciato, e che ogni piccolo riferimento potrebbe rivelare davvero troppo. “C’è una cosa che so essere la mia preferita, uno dei miei progetti preferiti di tutto questo mondo”, ha spiegato. “Ed è così totalmente unico che l’idea stessa sta rivelando troppo  e dato che la notizia non uscirà prima di due o tre anni non me parlerò. Inoltre, con alcune altre cose in pentola, è una specie di scelta precisa non parlarne. Abbiamo un regista che lavora su un film davvero fantastico, altro progetto che potrebbe richiedere un po’ più di tempo rispetto ad altre persone”.

The Flash: molte scene inedite nello spot tv

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The Flash: molte scene inedite nello spot tv

I DC Studios hanno rilasciato il primo trailer completo di The Flash prima dell’inizio del Super Bowl, ma lo spot televisivo ufficiale di “Big Game” è stato ora condiviso online e contiene molti nuovi entusiasmanti filmati. Sebbene più breve del trailer (dura circa 50 secondi), questo promo è quasi interamente composto da inquadrature nuove di zecca, mentre Barry Allen (Ezra Miller) unisce le forze con il Batman di Michael Keaton, la Supergirl di Sasha Calle e una versione alternativa di se stesso per combattere il generale Zod (Michael Shannon) e le sue forze.

Vedremo lo o gli Scarlet Speedster in azione, una stanza piena di tute da pipistrello del Caped Crusader, la Ragazza d’Acciaio che si prepara per un confronto con Zod e altro ancora.

Di seguito alcuni poster:

 

Il film The Flash

“I mondi si scontrano in “The Flash” quando Barry usa i suoi superpoteri per viaggiare indietro nel tempo per cambiare gli eventi del passato. Ma quando il suo tentativo di salvare la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry rimane intrappolato in una realtà in cui il Generale Zod è tornato, minacciando l’annientamento, e non ci sono supereroi a cui rivolgersi. Cioè, a meno che Barry non riesca a convincere un Batman molto diverso a uscire dalla pensione e salvare un kryptoniano imprigionato… anche se non quello che sta cercando. Alla fine, per salvare il mondo in cui si trova e tornare al futuro che conosce, l’unica speranza di Barry è correre per salvarsi la vita. Ma fare l’ultimo sacrificio sarà sufficiente per resettare l’universo?”

The Flash arriverà finalmente nelle sale il 23 giugno 2023. Il film vede Ezra Miller riprendere il ruolo di Barry Allen da Justice League. Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 23 giugno 2023. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo essere apparso in un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League.

 

Guardiani della Galassia Vol. 3: James Gunn ha smentito diversi rumors dopo il trailer

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Un nuovo trailer per l’imminente Guardiani della Galassia Vol. 3 è stato presentato in anteprima durante il Super Bowl di domenica e, poco dopo, il regista James Gunn è andato su Twitter per fornire alcune nuove informazioni sul film mentre sfatava alcune voci. Da settimane ormai, le teorie popolari hanno iniziato a spuntare secondo cui il sequel – che dovrebbe essere l’ultima iterazione di questo team di Guardiani della Galassia – vedrebbe morire diversi personaggi. Gunn ha scherzosamente risposto alla star Kumail Nanjiani (che è apparsa in Eternals dei Marvel Studios ) che stava rovinando il film promettendo che il film avrebbe avuto molte lacrime.

In una conversazione generata da quel tweet, Gunn ha risposto a un fan che ha detto che il regista ha rivelato che “più guardiani” stanno morendo, chiarendo che non l’ha mai detto. Quando è stato ulteriormente incalzato, Gunn ha ribadito ancora una volta che non ha detto o insinuato nulla del genere.

Altrove su Twitter, Gunn ha anche rivelato il nome di una simpatica creatura vista nel trailer. La creatura – una minuscola palla di pelo con quattro orecchie – ha rapidamente catturato i cuori dei fan e, secondo Gunn, si chiama Blurp. Non è chiaro per quanto tempo Blurp apparirà nel film.

Oltre alla rivelazione del nome di Blurp, Gunn ha anche risposto alla domanda di un fan sul fatto che i piedi di Rocket Raccoon facessero male o meno mentre indossava le scarpe. Il regista ha placato alcune preoccupazioni dei fan e ha scherzato sul fatto che sono “molto ergonomici”.

 

Guardiani della Galassia Vol. 3, il film

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale il 3 maggio 2023. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff, Karen Gillan, Will Poulter insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor. Insieme a loro ci sono i nuovi arrivati ​​del MCU Will Poulter e Chukwudi Iwuji, con Poulter che ha confermato di interpretare il ruolo di Adam Warlock.

In Guardiani della Galassia Vol. 3, la nostra amata banda di disadattati ha un aspetto un po’ diverso rispetto a quanto visto fino a questo momento. Peter Quill, ancora sconvolto dalla perdita di Gamora, deve radunare la sua squadra attorno a sé per difendere l’universo e proteggere uno di loro. Una missione che, se non

Saw X conclude la produzione, il regista scrive una nota per i fan

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Il regista Kevin Greutert si è rivolto ai social media per celebrare la conclusione della produzione dell’imminente Saw X, lodando il team dietro il film e dicendo che non vede l’ora di iniziare a montarlo.

In una serie di tweet di venerdì, Greutert – che ha diretto altri due film di Saw, Saw 3D e Saw VI – ha condiviso le foto della festa conclusiva del film, oltre a un thread su quella che definisce “una delle esperienze più gratificanti ed epiche nella mia vita.” Greutert ha rivelato che, sebbene siano state riprese difficili (e che lo hanno visto prendere il COVID durante la fine della produzione), è incredibilmente entusiasta dell’inizio del processo di montaggio e di ciò che verrà.

Ho appena terminato le riprese di Saw X e, sebbene le sfide fossero enormi (i film facili alla fine raramente valgono la pena), è stata una delle esperienze più gratificanti ed epiche della mia vita“, ha affermato Greutert. “Il cast e la troupe stavano andando a tutto gas, anche se quasi tutte le persone coinvolte erano nuove nell’universo di Saw, e ho avuto il COVID nelle ultime 2 settimane di produzione, e il film è stato realizzato interamente in luoghi spigolosi qui a Città del Messico. Le mie dita tremano per l’attesa mentre non vedo l’ora di iniziare il montaggio.”

Il regista ha anche notato che spera di mantenere il titolo provvisorio di Saw X come nome del film, sottolineando che “torna alle radici di ciò che rende Saw così speciale”. Ha poi elogiato l’intero cast, inclusa la star di ritorno Tobin Bell, così come altri che hanno lavorato al film. “Spero che potremo usare il titolo Saw X perché questo capitolo torna davvero alle radici di ciò che rende Saw così speciale per me e per tutti gli altri che amano la saga di John Kramer“, ha detto Greutert. “Grazie di cuore a tutto il cast, non tutti quelli che posso nominare qui ma inclusi Tobin Bell, Shawnee Smith, Synnøve Lund, Steven Brand, Renata Vaca… e tutti gli altri che hanno contribuito a realizzare tutto questo, così come i produttori Mark Burg, Oren Koules, Ulrich Maier, Erick Ahedo e Lionsgate per avermi affidato questa bestia sputa sangue di una storia. Questo è un giorno incredibile per me, non vedo l’ora che il mondo veda il film finale“.

L’ultimo film di Saw, Spiral, è stato scritto da Josh Stolberg e Pete Goldfinger e diretto da Darren Lynn Bousman, che in precedenza aveva diretto  Saw II,  Saw III e  Saw IV. Il film è stato generalmente considerato una delusione, con il progetto che ha ricevuto recensioni contrastanti e ha incassato solo circa $ 40 milioni al botteghino. Saw X uscirà negli USA il 23 ottobre 2023.

Kevin Feige: la fase 5 dell’MCU affronterà il legame con il quadro generale e il Multiverso

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L’imminente Ant-Man and the Wasp: Quantumania darà il via alla Fase 5 del Marvel Cinematic Universe. Secondo il capo dei Marvel Studios Kevin Feige, la Fase 5 dell’MCU riguarderà l’aiutare a collegare le cose al quadro più ampio, il Multiverso. Parlando con Marvel.com durante la premiere di Ant-Man and the Wasp: Quantumania, a Feige è stato chiesto come si sentiva riguardo alla Fase 4 dell’MCU. A Feige, ha detto, il team dei Marvel Studios voleva che la Infinity Saga fosse completa dopo Avengers: Endgame e Spider-Man: Far From Home. Per la Fase 4, si trattava più di “sperimentazione, introduzione e reintroduzione” piuttosto che raccontare una storia generale.

“Volevamo che la Infinity Saga fosse completa dopo Endgame  e Far From Home “, ha dichiarato Feige. “Ma la Fase 4, come ho detto, riguardava la sperimentazione, l’introduzione e la reintroduzione. E ci siamo presi il nostro tempo per divertirci, e suonare in generi in cui non avevamo mai suonato prima, e fare ogni sorta di cose divertenti con questi personaggi.” Quando si tratta della Fase 5, tuttavia, ci saranno ancora altri film e sperimentazioni indipendenti, ma le cose si stanno costruendo verso un “quadro generale”, che è il multiverso.

Dando il via alla Fase 5, continueremo così“, ha detto Feige. “Come nella Infinity Saga, nelle prossime due fasi ci saranno film indipendenti. Ma lo è davvero, come vedrai sicuramente in Quantumania, dirigendosi verso il quadro molto, molto grande. E come abbiamo già annunciato, quel quadro generale è la saga del multiverso in un modo molto, molto grande.”

La Fase 5 dell’MCU comprenderà sei film: Ant-Man and the Wasp: QuantumaniaGuardiani della Galassia Vol. 3 , The MarvelsCaptain America: New World OrderThunderbolts e Blade — e sette serie televisive totali su Disney + — What If…? Stagione 2, Secret InvasionLoki Stagione 2, IronheartEchoAgatha: Coven of Chaos e Daredevil: Born Again — per un totale di 13 progetti. Se tutto rimane secondo il piano, la Fase 5 dovrebbe concludersi a metà del 2024 e sarà seguita molto rapidamente nello stesso anno da Deadpool 3, che dovrebbe dare il via alla Fase 6 dell’MCU.

Tom Holland: il biopic su Fred Astaire ha trova il suo regista

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Tom Holland: il biopic su Fred Astaire ha trova il suo regista

Il prossimo dramma biografico senza titolo della Sony Pictures, incentrato sulla vita del leggendario attore, ballerino e cantante americano Fred Astaire, ha trovato il suo regista. Secondo THR, il regista di Paddington Paul King ha firmato per dirigere il film biografico che vedrà la star di Spider-Man: No Way Home Tom Holland come protagonista assoluto del film.

Questo segna il secondo progetto legato alla musica di King negli ultimi anni, poiché ha recentemente concluso la produzione del prossimo Wonka prequel di Charlie e la fabbrica di cioccolato Wonka, che è guidato da un altro giovane attore molto apprezzato ad hollywood, Timothée Chalamet.

Il film biografico su Fred Astaire sarà scritto da Lee Hall (Rocketman). Secondo quanto riferito, il progetto sarà incentrato sul legame tra Astaire e sua sorella Adele, che è stata la sua compagna di scena per più di 20 anni. Il film è prodotto da Amy Pascal, Rachael O’Conner, Ben Holden e Josh Hyams. Fred Astaire era un attore, ballerino, cantante e coreografo americano di talento, attivo dagli anni ’30 all’inizio degli anni ’80. È ampiamente considerato come uno dei più grandi ballerini della storia del cinema e ha recitato in numerosi musical di Broadway, film musicali e speciali televisivi. Ha ricevuto ulteriori riconoscimenti per le sue abilità di tip tap in film musicali classici come Holiday Inn del 1942 , Easter Parade del 1948 , The Band Wagon del 1953 , Funny Face del 1957 e altri.

Jonathan Majors vuole Robert Downey Jr. in Avengers: The Kang Dynasty

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In una recente intervista con Lifehacker Australia , la star di Ant-Man and the Wasp: Quantumania Jonathan Majors ha condiviso la sua ammirazione nei confronti del veterano del Marvel Cinematic Universe Robert Downey Jr. e del suo “affascinante” ritratto di Iron Man. Majors ha continuato esprimendo il suo desiderio di vedere Kang affrontare Tony Stark di Downey nell’attesissimo Avengers: The Kang Dynasty dei Marvel Studios, cosa che Majors è estremamente entusiasta di fare poiché “ha il potenziale per far crescere la mitologia di Kang“.

“Questo è come un giorno di Robert Downey Jr., continua a saltar fuori [nella mia testa]. “Tipo, so che è un OG. Voglio dire, è uno degli originali. Sono solo un grande fan di lui come attore. Penso che quello che ha fatto con Iron Man sia stato un tale dono per la cultura in generale“, ha spiegato Majors . Mi piacerebbe essere di fronte a lui sullo schermo per vedere come le nostre filosofie, dal punto di vista della recitazione e del personaggio, solo personalmente, coincidono. Sai, lo trovo un artista così affascinante, motivo per cui Iron Man è così affascinante. La sua interpretazione di Iron Man è così affascinante e rappresenta una visione del mondo molto chiara e l’energia dei Vendicatori. E penso che Kang rappresenti un’era diversa.”

Avengers: The Kang Dynasty, cosa sappiamo del film

Il capo dei Marvel Studios Kevin Feige ha annunciato Avengers: The Kang Dynasty durante l’ampia presentazione dell’azienda al San Diego Comic-Con di sabato, identificando il film come parte della conclusione in due parti della Multiverse Saga, allo stesso modo in cui Avengers: Infinity War del 2018 e Avengers: Endgame del 2019 hanno concluso la Infinity Saga, che inizierà con l’introduzione dei Fantastici Quattro nell’MCU.

Avengers: The Kang Dynasty è attualmente programmato per fare il suo debutto nelle sale il 2 maggio 2025, sarà poi seguito a breve daAvengers: Secret Wars il 7 novembre 2025. 

Nosferatu: Emma Corrin nel cast del film di Robert Eggers

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Nosferatu: Emma Corrin nel cast del film di Robert Eggers

La vincitrice dell’Emmy Emma Corrin è stata scelta per recitare al fianco di Lily Rose-Depp e Bill Skarsgård nella rivisitazione di Nosferatu diretta da Robert Eggers e basata sull’omonimo racconto gotico classico. Secondo Deadline, ulteriori dettagli sul loro ruolo sono ancora tenuti nascosti. Corrin si unirà anche ai membri del cast precedentemente annunciati Nicholas Hoult (Renfield) e Willem Dafoe (L’ombra del vampiro).

Emma Corrin ha ottenuto il riconoscimento per il suo ruolo da protagonista nei panni della Principessa Diana nella quarta stagione dell’acclamato dramma di Netflix The Crown. Di recente hanno recitato al fianco di Harry Styles in My Policeman e Jack O’Connell in Lady Chatterley’s Lover. Presto la vedremo nel dramma limitato di FX Retreat, dove interpreteranno un detective dilettante di nome Darby Hart.

Nella nuova rivisitazione, il film è una storia gotica di ossessione tra una giovane donna perseguitata nella Germania del 19° secolo e l’antico vampiro della Transilvania che la perseguita, portando con sé un orrore indicibile“, si legge nella sinossi.

Nosferatu della Focus Features sarà scritto e diretto da Robert Eggers. Il thriller horror sarà interpretato da Nicholas HoultRenfield ), Lily Rose-DeppThe King ) e Bill SkarsgardIt films). Il progetto è prodotto da Eggers, Jeff Robinov, John Graham ed Eleanor Columbus. La collaboratrice di lunga data di Eggers, Anya Taylor-Joy (The Witch), era stata inizialmente assegnata alla guida quando è stato annunciato per la prima volta nel 2016.

Scemo & più scemo: trama, cast e sequel del film con Jim Carrey

Negli anni Novanta Jim Carrey era l’attore più popolare del mondo, nonché uno dei primi a ricevere compensi milionari per i suoi film campioni di incassi. Nel solo 1994 egli ha recitato in tre lungometraggi che lo hanno consacrato come re della commedia statunitense. Si tratta di Ace Ventura – L’acchiappanimali, The Mask – Da zero a mito e Scemo & più scemo. Quest’ultimo, uscito dopo gli altri due titoli qui citati, ha definitivamente consacrato Carrey come icona comica degli anni Novanta. Diretto da Peter Farrelly e da lui scritto insieme al fratello Bobby e a Bennett Yellin, il film è infatti interamente basato sulle capacità comiche dell’attore e del collega Jeff Daniels.

I Farrelly, divenuti poi noti per film come Tutti pazzi per Mary e Green Book (solo Peter), erano da tempo alla ricerca di un progetto con cui intraprendere la loro carriera cinematografica. Consapevoli di essere particolarmente forti sul dar vita a storie demenziali estremamente comiche, i due iniziarono ad ideare i personaggi di Lloyd e Harry, gli scemi del titolo. Quando poi si imbatterono in Carrey, i due capirono di aver trovato l’interprete ideale per dar vita alle loro follie. Il successo fu mostruoso: a fronte di un budget di soli 17 milioni di dollari, Scemo & più scemo arrivò ad incassarne oltre 240 in tutto il mondo.

Fu l’inizio di un vero e proprio franchise, arricchitosi negli anni di prequel, sequel e una serie animata. Questo primo capitolo, però, resta un ineguagliato gioiello comico, ricco di gag e situazioni assurde magnificamente gestite tanto dai Farrelly quanto dai due attori protagonisti. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama del film Scemo & più scemo

Protagonisti del film sono Lloyd e Harry, due amici particolarmente affiati ma tremendamente stupidi, sempre pronti a combinare guai. Lavorando come autista di limousine, Lloyd lascia un giorno la bellissima Mary all’aeroporto. Ben presto, però si accorge che la donna ha dimenticato la sua valigette e decide pertanto di rintracciarla per riconsegnargliela. Tale occasione, ai suoi occhi, può essere un modo per farsi notare e magari conquistare la donna. Per questa avventura coinvolge naturalmente anche l’amico Harry. Ciò che i due non sanno, però, è che la valigetta è piena dei soldi che Mary doveva usare per pagare il riscatto di suo marito, rapito da alcuni criminali. Prima di riuscire nel loro intento, Harry e Lloyd andranno dunque incontro ad un’innumerevole serie di comici imprevisti.

Scemo & più scemo cast

Scemo & più scemo: il cast del film

Come anticipato, nel ruolo di Lloyd vi è Jim Carrey. Per recitare in questo film gli furono inizialmente offerti 700 mila dollari. Tuttavia, tale offerta è arrivata nella stessa settimana in cui Ace Ventura – L’acchiappanimali ha aperto al primo posto al botteghino statunitense, rendendo immediatamente Carrey una star da un giorno all’altro. Gli agenti dell’attore, dunque, riuscirono a rinegoziare con i produttori di Scemo & più Scemo, portando il compenso di Carrey alla cifra di 7 milioni, quasi la metà del budget del film. Un dettaglio che poi l’attore ha apportato al suo personaggio è quello del caratteristico dente scheggiato. Carrey aveva realmente perso un pezzo di dente un anno prima e si fece rimuore la protesi al solo fine di mostrarlo durante il film.

Accanto a lui, nel ruolo di Harry, vi è invece l’attore Jeff Daniels. Noto fino a quel momento per i suoi ruoli drammatici, a Daniels fu sconsigliato dai suoi agenti di recitare in questo film demenziale, convinti che avrebbe rovinato la sua carriera. Allo stesso modo, i produttori non volevano Daniels per il ruolo, ma Carrey si impuntò affinché fosse lui a recitare nei panni di Harry. Alla fine, i produttori offrirono a Daniels appena 50 mila dollari, convinti che avrebbe rifiutato. L’attore invece accettò e ancora oggi Scemo & più scemo è il suo film di maggior successo. Nel film sono poi presenti gli attori Lauren Holly nel ruolo di Mary Swanson e Mike Starr in quelli del sicario Joe Mentalino. Charles Rocket è invece il cattivo Nicholas Andre.

Il sequel di Scemo & più scemo, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Dato il grandissimo successo del film si pensò da subito a realizzare un suo sequel. I Farrelly, come anche i due attori protagonisti, si dissero però non interessati alla cosa. Abbandonato ogni progetto a riguardo, nel 2003 venne dunque realizzato un prequel dal titolo Scemo & più scemo – Iniziò così…, che non vede però la partecipazione né dei Farrelly né del cast originale. Un vero e proprio sequel del primo film è infine stato realizzato a 20 anni esatti di distanza. Nel 2014 è infatti stato portato al cinema Scemo & + scemo 2, il quale vanta stavolta la regia e la sceneggiatura dei Farrelly e vede il ritorno di Carrey e Daniels nei ruoli dei due protagonisti.

È possibile fruire di Scemo & più scemo grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 13 febbraio alle ore 21:10 sul canale TwentySeven.

Fonte: IMDb

Ant-Man and the Wasp: Quantumania, la presentazione alla stampa

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Ant-Man and the Wasp: Quantumania, la presentazione alla stampa

Se Black Panther: Wakanda Forever ha concluso la Fase 4 del MCU, ci avviciniamo adesso allo step successivo, la Fase 5 di questo complesso e articolato universo che ormai ci viene raccontato dal 2008 e che sarà aperta da Ant-Man and the Wasp: Quantumania, al cinema in Italia dal 15 febbraio.

Ma come mai il terzo film con Ant-Man è stato scelto per aprire la Fase 5? A rispondere a questa domande c’è Kevin Feige, che ha preso parte insieme al cast principale del film e al regista Peyton Reed, alla conferenza stampa mondiale.

“Volevamo dare il via alla Fase 5 che avrebbe presentato al mondo molti nuovi eroi. E quindi abbiamo pensato di cominciare con dei personaggi che il pubblico già conosce e ama. Abbiamo parlato della famiglia e questo concetto va di pari passo con la vulnerabilità e relatività. E poi, chi meglio del più grande cattivo che i Vendicatori abbiano mai incontrato poteva diventare la minaccia per questa famiglia? Come l’avrebbero getta loro? Lo impariamo nel corso del film: Janet non solo ha gestito questa minaccia, ma se ne è occupata per decenni. E devo dire, in termini di trilogia, sin dal primo Ant-Man quando in un flashback si vedeva la Wasp originale, è sempre stato il nostro sogno approfondire quel personaggio e farlo interpretare da Michelle Pfeiffer. E ora che questo sogno è realizzato, continuo a pensare a quelle prime scene del primo Ant-Man e al fatto che questi personaggi straordinari ora si trovano a fronteggiare una minaccia multiversale spaventosa: Kang.”

Ed eccolo, Kang il Distruttore, interpretato in tutto il suo carisma e la sua possanza da Jonathan Majors, visto già in Loki e ora tornato nei panni di una variate diversa, forse più consapevole, sicuramente più minacciosa.

“La preparazione per il villain dipende dall’eroe che affronta – esordisce Majors – e dipende da chi è il mio regista. Perché come antagonista, io seguo quello che fa l’eroe e agisco di conseguenza. In questo caso, ho avuto diversi personaggi con cui confrontarmi e questa è stata la parte divertente. Credo che per costruire un cattivo convincente devi conoscere chi sono le persone contro cui lui combatte, sapere chi sono, sapere cosa li spinge ad agire, quali sono i loro sogni e i loro obbiettivi. In Loki, ad esempio, ho a che fare con Tom e con il suo personaggio, e la proposta di partecipare a quella serie mi è arrivata durante il lockdown, quindi ho avuto davvero il tempo di guardare tutto ciò che aveva fatto Loki. E poi, dopo che ho fatto Loki mi sono dedicato a Paul Rudd. E poi ovviamente mi sono confrontato con il regista e il produttore, ma devo conoscere prima questi personaggi e partire sempre dai fumetti.”

Ant-Man and the Wasp: QuantumaniaE, anche se le aspettative più alte del film sono rivolte all’esordio di Kant nel MCU, sappiamo che il protagonista assoluto è sempre lui, Paul Rudd, che dà corpo a Scott Lang, l’eroe / uomo comune che vuole più di ogni altra cosa essere un papà.

“E’ quello che davvero vuole, sapete, è felice di essere finalmente con Cassie e per lui questo stato rappresenta una specie di normalità. Il personaggio è sicuramente cresciuto tantissimo nel corso degli anni e da che era uno scapestrato è stato trascinato in questo gruppo di eroi con abilità particolari. È stato trascinato in questa guerra contro Thanos, pur non avendo abilità innate. Questo film ce lo mostra dopo gli eventi di Endgame ed è come se stesse facendo un tuo della vittoria. Ha scritto un libro di memorie sulla sua esperienza con i Vendicatori, ed ora vorrebbe passare un po’ di tempo a fare il papà, ma ora Cassie è più grande, ha le sue idee e lui non è pronto ad affrontare questo.”

Ma Ant-Man non sarebbe lui se non avesse al suo fianco Wasp, che ancora una volta ha il carisma di Evangeline Lilly: “Non è cresciuta coltivando molte relazioni, in vita sua, e nel corso di questo film ha percorso una parabola molto ampia. Ha riparato la relazione con suo padre, ha ritrovato la madre da tempo perduta, si è follemente innamorata di Scott ed è diventata matrigna di Cassie. E quindi ora ha una vita ricca e piena di relazioni e affetti. Sta cercando di prendere tutto questo amore e aiutare le persone ma c’è un intoppo. Ha sempre fantasticato di ritrovare sua madre, pensando di trovare in lei un’amica e una confidente, ma la verità è che la madre che ritrova è molto restia a confidarsi, per cui non è proprio come se lo era immaginato.”

Della famiglia di Ant-Man and the Wasp: Quantumania fanno parte ovviamente anche Hank Pym e Janet Van Dyne, ovvero Michael Douglas e Michelle Pfeiffer, che tornano nei loro personaggi con grande stile. In particolare, se Douglas ci tiene a sottolineare quanto la sua presenza nei film Marvel sia piacevole, visto che ha sempre partecipato a film vietati, e in questo caso può essere guardato anche dai bambini, Pfeiffer ha la possibilità di esplorare di più un personaggio che fino a questo momento non era stato molto conosciuto, dal momento che il Regno Quantico è un posto in cui lei è rimasta intrappolata per 30 anni e quindi lo conosce bene, diventando un po’ la guida del gruppo attraverso le insidie di quel luogo sconosciuto.

New entry e scommettiamo rappresentante del futuro del MCU, Kathryn Newtons interpreta una adolescente Cassie Lang, un sogno che si avvera per la giovane interprete che sin da bambina, da quando ha visto il primo Iron Man, nel 2008, ha sognato di diventare uno degli eroi di questo universo.

La famiglia di Ant-Man and the Wasp: Quantumania aspetta tutti i fan del MCU al cinema a partire dal 15 febbraio, ricordando a tutti di “tenere d’occhio il piccoletto”, che spesso può riservare le sorprese più grandi.

The Flash: tutti gli Easter Egg del trailer del Super Bowl

The Flash: tutti gli Easter Egg del trailer del Super Bowl

È uscito il primo trailer ufficiale di The Flash, che vede Barry Allen (Ezra Miller) impegnato nella lotta della sua vita. Il debutto cinematografico del Velocista Scarlatto ha visto diversi registi e scrittori entrare e uscire dal progetto prima di essere finalmente affidato al regista Andy Muschietti e alla sceneggiatrice Christina Hodson. Sembra che i due stiano cercando di realizzare uno dei film di supereroi più epici di tutti i tempi: non solo The Flash si ispira alla famigerata storyline di Flashpoint, ma servirà anche come punto di partenza per la nuova visione di James Gunn e Peter Safran del DCU. Ecco uno sguardo ravvicinato al trailer, presentato in anteprima al Super Bowl, a tutte le sue rivelazioni ed Easter Eggs.

L’ispirazione: Flashpoint

The Flash è passato per le mani di numerosi sceneggiatori, e un numero considerevole di registi si è legato al progetto e poi l’ha abbandonato prima che questo arrivasse finalmente nelle mani di Andy Muschietti. Ma, nel corso degli anni, una costante in questo mare di turbolenze è stata il fatto che il film sarebbe stato vagamente basato sull’evento a fumetti Flashpoint. In effetti, a un certo punto, questo è stato persino il titolo provvisorio.

Nell’arco narrativo di Flashpoint, Barry Allen viaggia indietro nel tempo usando la Forza della Velocità per salvare la vita di sua madre, uccisa dal cattivo Reverse-Flash quando Barry era bambino. Tuttavia, salvando la vita di sua madre, riscrive completamente la storia, e non in meglio. Nel nuovo mondo in cui Barry si risveglia, la patria di Wonder Woman, Themyscira, sta entrando in guerra con la nazione sottomarina di Aquaman, Atlantide. Bruce Wayne è stato ucciso in un vicolo da bambino al posto dei suoi genitori, così Thomas Wayne è diventato una versione più brutale di Batman e Martha Wayne è diventata il Joker.

Anche se The Flash non sarà un adattamento esatto dell’arco fumettistico di Flashpoint, il CEO dei DC Studios James Gunn ha dichiarato che The Flash in effetti “resetta tutto“, fornendo un passaggio netto dal vecchio DCEU al nuovo e scintillante Universo DC. Quindi, anche se Barry dovesse tornare nel suo mondo, potrebbe non avere lo stesso aspetto di come l’ha lasciato.

Il team-up tra The Flash e Batman

Il Batman di Affleck, alias Batfleck, mette in guardia Barry Allen dai pericoli dei viaggi nel tempo. Visto il caos generale che domina il trailer, sembra che l’avvertimento di Bruce Wayne sia piuttosto accurato, ma che sia stato ignorato da Barry, che vuole disperatamente tornare nel passato per evitare la morte di sua madre.

Se dovessi andare nel passato, non hai idea di quali sarebbero le conseguenze“, dice Bruce. “Bruce, potrei sistemare le cose“, risponde Barry. “Potresti anche distruggere tutto“, ribatte minacciosamente Batfleck. Il trailer mostra anche un breve momento di Batfleck in azione, e vediamo il supereroe indossare una nuovissima Batsuit. Ne deduciamo che fan potranno vedere la sua versione del Cavaliere Oscuro più a lungo nel film, invece di limitare l’apparizione di Affleck alle scene precedenti di Bruce Wayne. In precedenza, Affleck aveva parlato di quanto fosse felice di dare una chiusura migliore al personaggio con le sue scene in The Flash, dopo la spiacevole esperienza vissuta durante le riprese di Justice League.

Gotham City

Fonte: https://www.youtube.com/@3CFilms

Una serie di inquadrature dal trailer di The Flash  ci fanno intendere che alcuni frangenti del film si svolgeranno a Gotham City, la città dove di solito Barry Allen combatte il crimine. Lo sappiamo perché a un certo punto vediamo una piccola ambulanza con la scritta Gotham City fire department e vediamo anche un edificio che prende il nome dalla mamma di Batman, il Martha Wayne institute. C’è stato anche un altro concept trapelato online di questa sequenza in cui sembra che The Flash salverà un paio di bambini dalla nursery che esplode fuori dall’ospedale.

Kara Zor-El (Supergirl)

Batman non è l’unico eroe che aiuta Flash. Quando il duo viene messo alle strette dalle forze di Zod, viene aiutato da una misteriosa ragazza che possiede forza e volo sovrumani. Stiamo parlando di niente meno che Kara Zor-El (Sasha Calle), alias Supergirl. Vediamo infatti Kara indossare la sua uniforme rossa e blu, che rispecchia quella della cugina. Rompe anche la barriera sonica in un omaggio all’Uomo d’Acciaio, che Barry tenta di fotografare. “I nostri figli vorranno vederlo!“, dice al suo doppio.

Il Generale Zod

Il Generale Zod di Michael Shannon ha fatto il suo debutto nel primo film del DCEU, Man of Steel; questo trailer di The Flash è in realtà la seconda volta che ritorna inaspettatamente. In “Batman V Superman: Dawn of Justice“, il corpo di Zod è stato rubato da Lex Luthor, che ha mescolato il DNA di Zod con il proprio per creare Doomsday nella Camera della Genesi di una nave kryptoniana. Non fu il ritorno più trionfale per Zod, anche se almeno il suo figlio genetico riuscì a vendicarsi uccidendo Superman.

Nella nuova linea temporale creata dall’interferenza di Barry con la storia, Superman non è presente per fermare l’invasione del pianeta da parte di Zod. In The Flash tornerà anche Antje Traue nei panni di Faora, il fidato luogotenente di Zod, e sembra che assisteremo a una guerra tra le forze di Zod e i supereroi rimasti sulla Terra, al posto della guerra tra Themyscira e Atlanta dei fumetti.

Il Batman di Michael Keaton

La prima voce che sentiamo nel nuovo trailer di The Flash è quella del Batman di Michael Keaton. L’inizio è molto simile a quello del primo teaser di The Flash rilasciato nell’ottobre del 2021, con Keaton che dice, tramite una voce fuori campo: “Dimmi una cosa. Puoi andare ovunque. Un’altra linea temporale. Un altro universo. Allora perché vuoi restare e combattere per salvare questo?“.

Mentre lo dice, vediamo un filmato del suo mantello sul pavimento. Se questo vi ricorda l’immagine della maschera rotta e abbandonata di Batman in Il Cavaliere Oscuro: il ritorno, allora dovreste essere pronti per l’inquadratura successiva, che mostra il mantello di Batman che svolazza dietro di lui mentre cavalca quella che sembra la motocicletta Batpod della trilogia de “Il Cavaliere Oscuro” di Christopher Nolan. Il trailer mescola e accosta l’iconografia di diversi Batman, in linea con la spinta multiversale di Flashpoint.

La voce di Keaton fa poi ritorno, chiedendo a Flash se vuole essere aiutato a combattere Zod nel nuovo e indifeso “mondo senza metaumani” che ha inavvertitamente creato attraverso il suo viaggio nel tempo. Vediamo la vecchia Batmobile del 1989/1992 e i pipistrelli che volano fuori dalla Batcaverna, mentre il tema musicale di Danny Elfman entra in scena. Quando il volto di Keaton appare finalmente sullo schermo, indossa una BatSuit che sembra più simile a quella indossata da Val Kilmer in “Batman Forever“. Forse questa è la sua vendetta per il sequel di “Batman Returns“, diretto da Keaton, che non è mai stato realizzato. Keaton sfrutta al massimo la battuta “Sì, sono Batman” prima di entrare in azione. È lui che rivela il primo sguardo alla cugina di Superman, Kara, che fluttua nel cielo verso la fine del trailer. Ma, naturalmente, non è l’unico Batman presente in questo trailer.

Le tute di Batman

Fonte: https://www.youtube.com/@3CFilms

Qui di seguito è possibile vedere un’immagine delle numerose tute da pipistrello di Keaton, alcune delle quali hanno un design particolare, soprattutto per quanto riguarda la Batsuit simile a una tuta da sub, che probabilmente rende più facile per Bruce Wayne combattere le minacce sottomarine nella sua crociata per proteggere Gotham City.

A quanto pare, Keaton non è l’unico Batman che vedrà il proprio character design rinnovato in The Flash: Ben Affleck non solo è tornato a vestire i panni di Bruce Wayne, ma l’ultimo trailer lo vede anche sfoggiare una nuova Batsuit, con un tocco di blu in più per quest’ultima avventura. Con il film che introduce una nuova iterazione di Barry Allen, una nuova Supergirl e il ritorno del Generale Zodd di Michael Shannon, c’è molto da tenere in considerazione quando si tratta del film che farà da trampolino di lancio per il primo capitolo del nuovo DCU di James Gunn, “Gods and Monsters“.

La versione alternativa di Barry Allen

Il trailer si apre con Barry, in costume da Flash, in piedi davanti alla sua casa d’infanzia. “Dimmi una cosa. Puoi andare ovunque. In un altro universo. Allora perché vuoi rimanere a combattere per questo?”, gli chiede qualcuno. Barry ha una risposta semplice: “Perché qui vive mia madre”. Barry spiega anche la meccanica dei viaggi nel tempo e del Multiverso, dicendo che mondi e tempi diversi sono attratti l’uno dall’altro “come calamite”. “Il tempo ha uno schema che non può fare a meno di rivivere.

In Flashpoint, Barry tenta di viaggiare indietro nel tempo e di salvare sua madre dall’essere brutalmente uccisa dalla sua arcinemesi, il Reverse-Flash. Sembra che tenterà di fare la stessa cosa in The Flash, anche se questo suscita le riserve di molte persone, tra cui il collega supereroe di Barry, Batman/Bruce Wayne (Ben Affleck). “Se dovessi andare nel passato, non hai idea di quali potrebbero essere le conseguenze“, dice il Cavaliere Oscuro a Barry, e presto si dimostra che ha ragione.

L’anello di Barry

anello the flash 2023Finalmente possiamo dare un’occhiata all’anello speciale di Barry Allen in cui conserva la sua tuta da supereroe; c’è una forte possibilità che si tratti di un regalo di Batman, che sembra aver assunto il ruolo di mentore per il giovane supereroe.

Un cameo di Superman?

Supergirl the flashSi vocifera di molti camei nel film di The Flash: sappiamo che Gal Gadot, Henry Cavill e Jason Momoa hanno terminato le loro parti nel film mesi fa ma, a causa delle massicce modifiche apportate al film, non sappiamo chi abbia “superato” la sala di montaggio. E’ anche vero che, dato che si tratta di un reboot del franchise, c’è ancora speranza.

È possibile che nel trailer si sia già intravisto Superman: in una piccola scena si vede Supergirl volare in cielo con quello che sembra essere il corpo di un giovane uomo. Questo potrebbe essere proprio Superman: in Flashpoint, quando Barry viaggia indietro nel tempo, modifica la storia di Superman, facendo schiantare la sua navicella al posto che in Kansas in una base dell’esercito dove viene tenuto sotto osservazione e sottoposto a esperimenti fino a quando non viene salvato.

Ant-Man and The Wasp: Quantumania, “La Fisica Che Ci Piace” al Marvel Avengers Campus

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In occasione dell’uscita del nuovo film Marvel Studios Ant-Man and the Wasp: Quantumania, dal 15 febbraio nelle sale italiane, il fisico e prof influencer Vincenzo Schettini, conosciuto online sotto lo pseudonimo de La Fisica Che Ci Piace, si è recato al Marvel Avengers Campus di Disneyland Paris, al ristorante Pym Kitchen, per spiegare alcuni fenomeni della fisica quantistica che caratterizzano il vasto subatomico Regno Quantico: l’Effetto Tunnel, il Multiverso Quantistico e l’Entanglement.

Al Marvel Avengers Campus, la nuova area tematica di Disneyland Paris dedicata all’universo Marvel, gli Ospiti hanno la possibilità di entrare in azione a fianco dei Super Eroi Marvel per vivere epiche avventure. Tra le tante esperienze offerte, possono condividere un incontro eroico con Ant-Man e Wasp oltre a mangiare al Pym Kitchen, dove le tecnologie Pym utilizzano le “Particelle Pym” per ingrandire e rimpicciolire piatti e prelibatezze da condividere sotto forma di buffet. Per celebrare l’uscita di Ant-Man and The Wasp: Quantumania, altre sorprese attendono gli Ospiti di Disneyland Paris al Marvel Avengers Campus e al Disney Hotel New York – The Art of Marvel.

Ant-Man and The Wasp: Quantumania, il film

Il nuovo film Marvel Studios Ant-Man and the Wasp: Quantumania, che dà il via alla Fase 5 del Marvel Cinematic Universe, arriverà il 15 febbraio nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia. L’epica avventura presenta l’antagonista più potente del MCU fino ad ora: Kang il Conquistatore.

Nel film, che dà ufficialmente il via alla Fase 5 del Marvel Cinematic Universe, i Super Eroi Scott Lang (Paul Rudd) e Hope Van Dyne (Evangeline Lilly) tornano per continuare le loro avventure come Ant-Man and The Wasp. Insieme ai genitori di Hope, Hank Pym (Michael Douglas) e Janet Van Dyne (Michelle Pfeiffer), la famiglia si ritrova a esplorare il Regno Quantico, a interagire con nuove strane creature e a intraprendere un’avventura che li spingerà oltre i limiti di ciò che pensavano fosse possibile. Diretto da Peyton Reed e prodotto da Kevin Feige, p.g.a. e Stephen Broussard, p.g.a.,Ant-Man and the Wasp: Quantumania è interpretato anche da Jonathan Majors nel ruolo di Kang, David Dastmalchian nel ruolo di Veb, Katy O’Brian nel ruolo di Jentorra, William Jackson Harper nel ruolo di Quaz e Bill Murray in quello di Lord Krylar.

Paramount+ annuncia l’arrivo dal 23 febbraio di Teen Wolf: Il Film e la serie Wolf Pack

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L’attesa per i fan è finita! Da giovedì 23 febbraio arrivano in esclusiva su Paramount+ Teen Wolf: Il Film, scritto e prodotto da Jeff Davis e disponibile doppiato e Wolf Pack, la nuova serie originale scritta e prodotta sempre da Jeff Davis con Sarah Michelle Gellar come attrice e co-produttrice esecutiva, che sarà disponibile in versione originale con i sottotitoli in italiano e da giugno disponibile doppiata.

In Teen Wolf: Il Film, prodotto da MTV Entertainment Studios e MGM, la luna piena sorge a Beacon Hills e con essa emerge un male terrificante. I lupi ululano ancora una volta, invocando il ritorno di banshee, mannari, segugi infernali, kitsune e ogni altro mutaforma della notte. Ma solo un licantropo come Scott McCall (Posey), non più adolescente ma ancora alfa, può raccogliere nuovi alleati e riunire amici fidati per combattere quello che potrebbe essere il nemico più potente e letale che abbiano mai affrontato.

Il cast comprende Tyler Posey, Crystal Reed, Holland Roden, Shelley Hennig, JR Bourne, Orny Adams, Colton Haynes, Linden Ashby, Melissa Ponzio, Ryan Kelley, Seth Gilliam, Ian Bohen, Dylan Sprayberry, Vince Mattis, Khylin Rhambo, Amy Workman, Nobi Nakanishi e Tyler Hoechlin.

Basata sulla serie di libri di Edo Van Belkom, Wolf Pack segue un ragazzo e una ragazza adolescenti le cui vite cambiano per sempre quando un incendio in California risveglia una terrificante creatura soprannaturale e la spinge ad attaccare un ingorgo autostradale sotto le colline in fiamme. Feriti nel caos, il ragazzo e la ragazza sono inspiegabilmente attratti l’uno dall’altra e da altri due adolescenti che sono stati adottati 16 anni prima da un ranger del parco dopo un altro misterioso incendio. Al sorgere della luna piena, tutti e quattro gli adolescenti si riuniscono per svelare il segreto che li lega: il morso e il sangue di un lupo mannaro.

Il cast di Wolf Pack comprende Armani Jackson, Bella Shepard, Chloe Rose Robertson, Tyler Lawrence Gray, Rodrigo Santoro e Sarah Michelle Gellar. Completano il cast Bailey Stender, Chase Liefeld, Hollie Bahar, Lanny Joon, Rio Mangini, Stella Smith, Zack Nelson, James Martinez, Amy Pietz, Bria Brimmer, John L. Adams e Sean Philip Glasgow. Scritta e prodotta da Jeff Davis, la serie fa parte del suo accordo pluriennale con MTV Entertainment Studios.

Disney+ ha diffuso le prime immagini e la data di lancio di Sam – Una vita da Sassone

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Disney+ ha diffuso le prime immagini e la data di lancio di Sam – Una vita da Sassone. Si tratta della prima Serie Originale prodotta in Germania, che debutterà il 26 aprile in esclusiva sulla piattaforma streaming con tutti i sette episodi.

Sam – Una vita da Sassone si basa sull’incredibile storia vera di Samuel “Sam” Njankouo Meffire, il primo poliziotto nero della Germania dell’Est. L’avvincente serie segue Sam nel suo viaggio alla ricerca di un posto da chiamare casa e nella sua lotta per la giustizia contro un sistema opprimente. Mostra la sua infanzia da emarginato, segnata dall’assassinio del padre, la sua rapida ascesa come figura simbolica e fenomeno mediatico della nuova Germania, e la caduta di Sam che diventa un nemico pubblico ricercato a livello internazionale. La serie, estremamente emozionante e avvincente, racconta una prospettiva accattivante e nuova della Germania.

Il vincitore dell’International Emmy Award Jörg Winger (Deutschland83/86/89), che è anche showrunner di Sam – Una vita da Sassone, Sebastian Werninger (entrambi della Big Window Productions) e Tyron Ricketts (Panthertainment) sono i produttori della miniserie in sette parti. L’executive producer è Leslie-Alina Schäfer, la producer è Naomi Marne (Big Window Productions). I creatori sono Tyron Ricketts, Jörg Winger e Christoph Silber (Nordwand).

Sam – Una vita da Sassone riunisce una squadra eccezionale e diversificata, sia davanti che dietro la macchina da presa: I registi principali sono Soleen Yusef (House Without Roof, Deutschland89) e Sarah Blaßkiewitz (Precious Ivie), gli sceneggiatori principali sono Jörg Winger e Christoph Silber che hanno scritto le sceneggiature insieme alla Writers Room composta da Malina Nnendi Nwabuonwo, Toks Körner, Tyron Ricketts, Soleen Yusef e Carolin Würfel. Sam – Una vita da Sassone si basa sulla biografia di Samuel “Sam” Njankouo Meffire, ma senza pretese di autenticità. Malick Bauer (Frau Jordan stellt gleich, Wir) è il protagonista; Alex – il mentore di Sam, con cui condivide l’esperienza di essere un tedesco nero – è interpretato da Tyron Ricketts. Svenja Jung, Luise von Finckh, Carina Wiese, Paula Essam, Ivy Quainoo, Thorsten Merten, Martin Brambach, Nyamandi Adrian, Aristo Luis, Daniel Klare e altri ancora fanno parte del cast con Stephan Burchardt e Max Preiss alla regia. Sam – Una vita da Sassone è una produzione Big Window Productions in collaborazione con Panthertainment per Disney+. La miniserie in sette parti è sponsorizzata dal German Motion Picture Fund (GMPF) e da Medienbord Berlin Brandenburg.

Sam – Una vita da Sassone è la prima serie originale tedesca di Disney+ a essere lanciata sulla piattaforma streaming. Inoltre, per il 2023 sono già state annunciate le seguenti produzioni originali tedesche: la serie di documentari Farm Rebellion, il primo adattamento in serie delle avvincenti avventure giovanili di The Three !!! e l‘adattamento per il grande schermo del romanzo bestseller German House.

What’s love?: trailer del film con Lily James e Emma Thompson: dal 16 marzo al cinema

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Dai produttori di Love Actually e Il Diario di Bridget Jones arriva nelle sale dal 16 marzo, il nuovo film What’s love? di Shekhar Kapur (Elizabeth, Le quattro piume, Elizabeth – The Golden Age) con la candidata ai Golden Globe Lily James (Pam & Tommy) nel ruolo della video-maker Zoe e Shazad Latif (Star Trek: Discovery, L’uomo sul treno) nei panni di Kazim. A interpretare la bizzarra e divertentissima madre di Zoe, l’attrice Premio Oscar Emma Thompson. Il film ha ricevuto il Premio Ugo Tognazzi per la Miglior Commedia alla scorsa Festa del Cinema di Roma, che è stato consegnato al regista da Carlo Verdone.

Nell’attesa dell’arrivo in sala, What’s love? presenta un mese di amore e risate al cinema con cinque commedie che hanno fatto sognare e innamorare, una ogni lunedì dal 13 febbraio al 13 marzo: Notting Hill, Il diario di Bridget Jones, Love actually, Questione di tempo e Yesterday. La rassegna si concluderà il 14 marzo con la proiezione in anteprima di WHAT’S LOVE?

La trama del film

Due amici d’infanzia alla soglia dei trent’anni devono fare i conti con le tradizioni culturali delle loro famiglie, anche e soprattutto in tema di amore. Zoe (Lily James) è alle prese con le richieste dell’eccentrica madre Cath (Emma Thompson) e con gli appuntamenti online, mentre Kazim (Shazad Latif) è spinto dai genitori verso un matrimonio combinato. Zoe filma lo speranzoso viaggio di Kazim da Londra a Lahore per sposare una sconosciuta e inizia a chiedersi se potrebbe avere qualcosa da imparare da un approccio così diverso alla ricerca dell’amore. Entrambi dovranno trovare la via giusta per ascoltare il proprio cuore.

Bong Joon-ho ospite del 21° Florence Korea Film Fest

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Bong Joon-ho ospite del 21° Florence Korea Film Fest

Bong Joon-ho, pluripremiato regista e premio Oscar nel 2020 si aggiunge alla carrellata di ospiti del 21° Florence Korea Film Fest, il più importante festival italiano dedicato al meglio della cinematografia sudcoreana contemporanea, che porterà anche quest’anno film, documentari e star del cinema a Firenze dal 30 marzo al 7 aprile al cinema La Compagnia e on line sulle piattaforme Più Compagnia e MyMovies.

La manifestazione ideata e diretta da Riccardo Gelli dell’associazione Taegukgi è organizzata con il supporto di Fondazione Sistema Toscana, Regione Toscana, Città Metropolitana di Firenze, Comune di Firenze, KOFIC – Korean Film Council e Ambasciata della Repubblica della Corea e Istituito cultura della Corea.

Bong Joon-ho torna a Firenze – dove era stato già ospite al festival nel 2011, quando fu insignito del premio del festival e omaggiato con una retrospettiva dei suoi film – da Premio Oscar per un’esclusiva masterclass dal titolo “Geometrie dello Sguardo” (giovedì 6 aprile, ore 15 al cinema La Compagnia) sul suo cinema e il suo poliedrico percorso artistico. Tra i suoi lavori  campioni d’incasso ricordiamo The Host (2006), tra i film più visti in Corea del Sud; Mother (2009) e Memories of Murder (2003) fino al successo mondiale di Parasite, film vincitore dell’Oscar nel 2020. 

Siamo felici – ha spiegato Gelli – di ospitare nuovamente Bong Joon-ho a Firenze, uno dei registi più apprezzati nel panorama cinematografico non solo sudcoreano, ma – dopo la vittoria agli Oscar – anche mondiale. Con il suo percorso artistico variegato il regista rappresenta l’esplosione del nuovo cinema coreano, un mercato in continua evoluzione”.

Il regista premio Oscar si aggiunge agli ospiti già annunciati come l’attore Park Hae-il e le registe Yim Soon-rye e Jung Joo-ri (July Jung), oltre ai registi Kim Han-min e Choi Kook-hee, che compongono il parterre delle star che saranno presenti a Firenze per questa edizione. 

Apertura e chiusura

Il festival presenterà un programma variegato e ricco di film: a inaugurarlo la prima italiana di “Hansan: Rising Dragon”, un kolossal bellico diretto da Kim Han-min, che sarà presente in sala, sulla storica battaglia dell’isola di Hansan, secondo della trilogia di Kim sulle battaglie guidate da Yi Sun-sin, iniziata con il film del 2014 “The Admiral: Roaring Currents”. Tra gli interpreti, anche l’ospite speciale di questa edizione Park Hae-il, nei panni dell’ammiraglio Joseon Yi Sun-sin. A chiudere la rassegna venerdì 7 aprileLife is beautiful” un road movie musicale diretto Choi Kook-hee, ospite in sala, sulla storia di Oh Se Yeon (Yum Jung-ah), che fa una strana richiesta al marito come regalo di compleanno: ritrovare il suo primo amore dei tempi della scuola. Suo marito Kang Jin-bong (Ryu Seung-ryong) si unisce a malincuore a lei in questo viaggio pieno di vita e di musica.

Sono inoltre confermate le storiche sezioni: Orizzonti Coreani, con i migliori film in patria del 2022; Independent Korea, una vetrina del cinema indipendente che ospiterà i lavori di giovani registi e autori emergenti. Novità dell’edizione 2023 il focus sulle registe sud-coreane K-Woman. In programma anche le sezioni “Corti, Corti!”.

Sponsor: Asiana Airlines, Conad, Hotel Helvetia & Bristol, Hotel Savoy, Hotel Baglioni, Marvis, Antica Torre di Via Tornabuoni 1, Grand Hotel Mediterraneo, Hyundai- Brandini, PAC Prodotti Alimentari Coreani, Hite Jinro, Samyang, Ristorante Coreano Gangnam, Trattoria Dall’Oste, Ristorante Boccanegra, Ristorante Acqua al 2, Hotel Santa Maria Novella. 

Con il supporto: KOFIC Korean Film Council, Istituto Culturale Coreano di Roma, Ambasciata della Repubblica di Corea, Consolato Onorario della Repubblica di Corea in Toscana, Regione Toscana, Città Metropolitana di Firenze, Comune di Firenze.

Terra e polvere (Return to Dust) dal 30 Marzo al cinema

Terra e polvere (Return to Dust) dal 30 Marzo al cinema

Dopo Drive My Car di Hamaguchi, prosegue la ricognizione della Tucker Film nel cuore d’Oriente: il 30 marzo uscirà nei migliori cinema Terra e polvere (Return to Dust), l’emozionante love story cinese che porta la firma di Li Ruijun e ha già incantato la Berlinale e il Far East Film Festival di Udine. Un racconto dove il presente, il nostro presente distratto e ipertecnologico, è solo un lontanissimo rumore di fondo…

Chiudiamo gli occhi e, come abbiamo fatto con Sorgo rosso di Zhang Yimou, andiamo letteralmente altrove. Andiamo dove la terra e la polvere disegnano l’unico orizzonte possibile. È lì che abitano Youtie e Guiying: un uomo e una donna alle prese con una vita difficilissima. Il loro matrimonio combinato sembra portare inevitabilmente alla somma di due solitudini, di due povertà (sociali, emotive, affettive). Ma da questo incontro, tenero e pudico, prende forma giorno dopo giorno un legame solido e prezioso… Terra e polvere, sesto film del regista, ci parla d’amore attraverso i silenzi e i ritmi della Cina rurale: un amore, dolce e dolente, che ha il sapore del tempo e delle stagioni.

Se Li Ruijun ha affidato il ruolo di Guiying ad un’attrice di grande esperienza come Hai Qing (Fire on the Plain, Operation Red Sea, Sacrifice), a farle da controcanto ha invece chiamato un absolute beginner come Wu Renlin, cioè un vero contadino (nonché zio dello stesso Li). Una scelta che imprime ulteriore naturalezza alla dimensione, aspra e sospesa, di Terra e polvere: così lontano dal rumore della civiltà, così vicino all’anima degli spettatori.

 

La legge di Lidia Poët dal il 15 febbraio 2023

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La legge di Lidia Poët dal il 15 febbraio 2023

La legge di Lidia Poët, la serie in 6 episodi, prodotta da Matteo Rovere, una produzione Groenlandia, e creata da Guido Iuculano e Davide Orsini, debutterà il 15 febbraio 2023 su Netflix in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo. Matilda De Angelis è Lidia Poët, la prima donna in Italia ad entrare nell’Ordine degli Avvocati.

Nel cast, Matilda De Angelis nel ruolo della protagonista, ed Eduardo Scarpetta in quello del giornalista Jacopo Barberis. Pier Luigi Pasino è Enrico Poët, fratello di Lidia, mentre Sara Lazzaro e Sinéad Thornhill sono rispettivamente Teresa Barberis, moglie di Enrico, e Marianna Poët, la loro figlia. Dario Aita è Andrea Caracciolo. La serie è diretta da Matteo Rovere e Letizia Lamartire e scritta da Guido Iuculano, Davide Orsini, Elisa Dondi, Daniela Gambaro e Paolo Piccirillo.

La trama della serie tv

Torino, fine 1800. Una sentenza della Corte d’Appello di Torino dichiara illegittima l’iscrizione di Lidia Poët all’albo degli avvocati, impedendole così di esercitare la professione solo perché donna. Senza un quattrino ma piena di orgoglio, Lidia trova un lavoro presso lo studio legale del fratello Enrico, mentre prepara il ricorso per ribaltare le conclusioni della Corte.

Attraverso uno sguardo che va oltre il suo tempo, Lidia assiste gli indagati ricercando la verità dietro le apparenze e i pregiudizi. Jacopo, un misterioso giornalista e cognato di Lidia, le passa informazioni e la guida nei mondi nascosti di una Torino magniloquente. La serie rilegge in chiave light procedural la storia vera di Lidia Poët, la prima avvocata d’Italia.

AMBIENTAZIONE: LA TORINO DI FINE OTTOCENTO

Torino alla fine dell’Ottocento conta duecentomila abitanti, e tra questi c’è un imprenditore che sta per fondare la FIAT, la più importante azienda automobilistica del Paese, nonché il più grande gruppo finanziario e industriale privato italiano del XX secolo. A Torino c’è la più libera comunità ebraica d’Italia, ci sono i circoli anarchici, c’è la camorra napoletana, ci sono i socialisti e c’è Anna Kuliscioff. Poi ci sono i primi ospedali psichiatrici, i fanatici dello spiritismo, Cesare Lombroso con i suoi allievi, buona parte della famiglia reale, le prime tangenti, le prostitute più raffinate d’Italia, i teatri aperti a ogni ora, i concorsi di bellezza e i funerali dei nobili. Insomma, Torino alla fine dell’Ottocento è un posto strano dove abitano persone strane. Un teatro del mondo, sintesi dei tempi che stanno per venire. Una città pirotecnica, eccessiva, contraddittoria, magniloquente, autodistruttiva. Come c’è da aspettarsi, è anche una città dove si uccide e si finisce in prigione. Una città dove gli avvocati fanno affari d’oro.

PERSONAGGI

LIDIA POËT (Matilda De Angelis)

È stata la prima donna d’Italia ad iscriversi all’Ordine degli Avvocati, ma una sentenza della Corte d’Appello di Torino del 1883 le proibisce di esercitare la professione perché donna. Oltraggiata e offesa dalla sentenza, Lidia non si perde d’animo e convince suo fratello Enrico a lavorare come assistente legale, cercando la verità sull’innocenza dei loro clienti anche fuori da un’aula di tribunale. Lidia è un’incompresa – lo è sempre stata, specie da suo padre, sin dai tempi dell’infanzia – che non riesce a piangersi addosso ma che si rimbocca le maniche giorno dopo giorno per ottenere quello che merita. La sua stella polare sono l’indipendenza e l’emancipazione, per cui lotterà tutta la vita e che la portano a diffidare totalmente dell’amore e del matrimonio. Almeno finché non conosce l’affascinante Jacopo Barberis…

JACOPO BARBERIS (Eduardo Scarpetta)

Giornalista della Gazzetta Piemontese, è un trentacinquenne solitario, affascinante, ironico, con vedute politiche molto distanti da quelle conservatrici tipiche della sua famiglia. La sua modernità lo rende immediatamente empatico agli occhi di Lidia, ma l’anticonformismo con cui vive alla giornata è solo una corazza per nascondere i cocci di una storia d’amore vissuta a Parigi che lo ha lasciato a pezzi. È la spalla ideale di Lidia, entusiasta di accompagnarla nei vicoli più bui di Torino a caccia di assassini, così come di passare ore con lei davanti a un bicchiere di cognac.

ENRICO POËT (Pier Luigi Pasino)

Fratello maggiore di Lidia, Enrico è un uomo perfettamente integrato nel suo tempo. Ha quarant’anni, una moglie più ricca e nobile di lui, una bella villa – sempre della moglie – e uno studio legale avviato che si occupa più che altro di cause semplici e che lo lasciano dormire di notte. Ad un certo punto, però, il ciclone Lidia si abbatte su di lui e tutto cambia: casi di omicidi, strangolamenti, avvelenamenti, morti ammazzati, clienti poveri in canna… tutto concorre a distruggere la sua quiete e le sue certezze. Ma non tutti i cicloni lasciano solo macerie: grazie a Lidia Enrico infatti è destinato a dare una scossa alla sua vita, riscoprendo cose che dava per scontate ed entrando anche lui nella prospettiva che i tempi stanno cambiando.

TERESA BARBERIS POËT (Sara Lazzaro)

Moglie di Enrico e sorella di Jacopo, Teresa Barberis è una donna nobile dell’Ottocento, fieramente un passo dietro a suo marito e dedita alla cura della casa e della famiglia. Dotata di grande arguzia e savoir-faire ma con un carattere diametralmente opposto a quello di Lidia, Teresa è quella che soffre di più l’irruzione nella sua vita della protagonista, incapace di stare al suo posto e di censurare quello che pensa.

MARIANNA POËT (Sinéad Thornhill)

Ha quindici anni, è la figlia di Enrico e Teresa, una ragazzina di buona famiglia cresciuta secondo i valori familiari. All’apparenza docile ed educata, sotto sotto è una giovane ribelle che sente più affinità con sua zia Lidia che con sua madre. Ma a differenza di Lidia possiede un animo romantico, il suo obiettivo di vita non è certo quello di fare l’avvocato o lavorare ma di trovare il principe azzurro e sposarsi. Peccato che si sia infatuata perdutamente (e segretamente) del giardiniere di famiglia, che non può certo offrirle il matrimonio migliore per una ragazza della sua classe sociale…

ANDREA CARACCIOLO (Dario Aita)

Commerciante trentacinquenne che fa la spola tra Italia, Stati Uniti e Medio Oriente, Andrea è il miglior amico di Lidia e il suo amante occasionale. Una relazione all’avanguardia per quei tempi, possibile solo grazie all’affinità elettiva tra i loro caratteri: come Lidia, Andrea è innamorato della libertà e non vuole legami che possano costringerlo a mettere radici. Peccato che i sentimenti per Lidia siano più confusi di quanto voglia far credere…

NOTE DI REGIA

A cura di Matteo Rovere, regista della serie Per realizzare La Legge di Lidia Poët sono partito dalla pagina scritta cercando di concentrarmi a livello registro sui personaggi ma anche su un’estetica viva, ricca, con una stratificazione complessa e una cura dei dettagli che raccontasse la vita di quel periodo storico in maniera precisa, ma anche con la libertà che permetta alle spettatrici e agli spettatori di vedere qualcosa di più profondo, che va oltre il primo livello, la prima immagine percepita.

Il racconto di una donna che impiega trentasette anni di battaglie per ottenere quello che è giusto ha dell’incredibile e ha ovviamente un forte portato epico. Per riportare sullo schermo questo carattere abbastanza unico, ho adottato ottiche larghe e ho lavorato con la camera bassa per enfatizzare il rapporto tra il suo volto e il suo tempo. Con shot ampi si ottiene un racconto molto cinematografico, ma che al tempo stesso ci permette di vedere la nostra protagonista in relazione al contesto nel quale vive. Lidia è un personaggio rivoluzionario, ma allo stesso tempo è stata espressione di quegli anni, e registicamente ho provato a far sentire questa sensazione.

Avvicinare emotivamente questi personaggi così forti e caratterizzati sia tra di loro, sia con chi guarda, è stato un altro obiettivo che ho cercato di percorrere anche attraverso movimenti diversi, legati all’emotività della specifica sequenza. Camera a mano, steady a volte molto complessa o integrata con i dolly, technocrane che potessero entrare letteralmente nelle scene non solo action dando ritmo, senza però perdere mai il cuore e il fuoco sui nostri protagonisti.

Fondamentale il lavoro fatto sul casting insieme a Sara Casani – attori e attrici scelti nel tentativo di avvicinare il racconto, le pagine della sceneggiatura, a una verità, a un realismo, a una verosimiglianza che secondo me erano determinanti in termini emotivi e di grammatica visiva.

Il nostro racconto è quello di un passato che parla profondamente anche del contemporaneo e in questo senso ho lavorato con l’utilizzo di cromatismi che fossero affascinanti ma che vedessero sempre al centro una naturalità degli incarnati. Esseri umani veri che si muovono in contesti esteticamente molto curati e pieni di dettagli, per far fare a chi ci guarda un viaggio vero in quel periodo storico.

Un grande contributo lo hanno dato sia la scenografia che l’arredo, i costumi, il trucco, i capelli e le parrucche, che dovevano restituire verità ma anche creare qualcosa di riconoscibile, un’ambientazione fine secolo, diurna e notturna, vicina ai grandi salotti della nobiltà ma anche segreta, legata inoltre alla stratificazione sociale tipica dei gialli, per fare in modo che in questi sei episodi la nostra protagonista vivesse  avventure che erano e che sono indagini, ma anche che possano risuonare tematicamente su di lei, sul suo carattere, che viene esso stesso “indagato”, scandagliato, sia dalla scrittura che dalla regia, per restituire a chi guarda un personaggio complesso, empatico, non superficiale, che lavori e giochi anche su fragilità e debolezze.

Il gruppo di lavoro ha fatto tantissimo, a partire dalla co-regista Letizia Lamartire, i direttori della fotografia, gli scenografi, il suono, la post. Tutto finalizzato a costruire un registro fortemente riconoscibile, un immaginario realistico ma insieme lontano, avventuroso, dove speriamo possiate felicemente perdervi.

A cura di Letizia Lamartire, regista della serie La storia di Lidia Poët mi ha subito affascinata e coinvolta emotivamente, perché racchiude in sé le lotte generazionali di donne che per secoli hanno combattuto, anche attraverso una sofferenza silenziosa e privata, la mentalità prevaricatrice di chi le voleva sottomesse e prigioniere di stereotipi, difficili da sradicare.

Lidia scompone i tasselli di questo mondo costruito dagli uomini per gli uomini e lo fa con assoluta genialità, spiazzando l’avversario con intelligenza, ironia e talvolta senza mezzi termini.Le sue scelte e la sua voce tagliente graffiano un sistema di esclusione, lo minano alla base e indicano nello stesso tempo una visione di parità, che non è mera utopia, bensì obiettivo condiviso e segnato a caratteri forti dalla parola insieme.

Lidia ha compreso la grammatica della lotta costante e determinata, dove è racchiusa la potenzialità del cambiamento. Lei è un personaggio moderno, estremamente attuale, viene dal futuro, studiosa della moderna criminologia e della scienza forense. Nel suo modus vivendi, ritroviamo una straordinaria fusione di arguzia, determinazione, eleganza. Matilda interpreta Lidia con grande aderenza alla psicologia del personaggio, seguendone il ritmo, la passione, la forza. Lo fa con naturalezza, quasi la abitasse nell’interno e attraversasse le pieghe della sua anima.

La serie si muove attraverso vari stili: commedia, detection, noir in una meravigliosa e misteriosa Torino, che si dispiega splendidamente, mostrando i suoi colori, la sua architettura, i suoi contorni, la cui bellezza non appartiene solo all’epoca narrata, ma continua il suo perdurare nello scorrere del tempo.

NOTE DI PRODUZIONE

A cura di Matteo Rovere

La legge di Lidia Poët è il period con il quale Groenlandia si è sempre voluta confrontare. Forte nell’ideazione, ritmato, complesso nella realizzazione.

Il racconto di una donna anticonvenzionale che, nata nel tardo Ottocento, già brilla per talento, spirito libero e personalità. Il suo credo è essere anticonformista, non adeguarsi alle opinioni comuni, aggirare la norma, pensare fuori dagli schemi, ribellarsi al pensiero dominante e al sistema preesistente. Un vero e proprio inno alla libertà, parola che siamo certi caratterizzerà questo racconto.

La cifra stilistica è moderna, libera e fantasiosa, attenta ai personaggi e alle loro pulsioni, i loro drive, i meccanismi che li mettono in moto. Più filologica è invece la ricostruzione della scena giudiziaria di fine Ottocento. Torino è stata l’arena perfetta, forse l’unica possibile per arrivare alla cura che auspicavamo.

La qualità del progetto sta tutta in quell’equilibrio tra l’ispirazione realistica dell’ambientazione e del contesto storico e una cifra visiva pop e “immaginifica” capace di rendere Torino e le nostre storie non polverose ma accattivanti per un gusto contemporaneo.

I capi reparto d’eccellenza, dalla fotografia alle musiche, dalla scenografia ai costumi, sono stati in grado di conferire alla serie un taglio moderno e fresco, rispettando al tempo stesso l’epoca di riferimento, rendendo così possibile la realizzazione di un prodotto di grande qualità e forza cinematografica.

Fondamentale è stato l’apporto del cast, capitanato da una bravissima Matilda De Angelis che ha arricchito il racconto in un confronto continuo tra la sceneggiatura e i personaggi.

Abbiamo trovato in Netflix un alleato fondamentale, garanzia di qualità e diffusione internazionale, un vero motore creativo che ha seguito il progetto fin dalla sua genesi. La speranza è che la nostra protagonista possa, parlando al mondo, essere di ispirazione per chi la saprà ascoltare.

NOTE DEGLI AUTORI

A cura di Guido Iuculano e Davide Orsini, creatori e sceneggiatori della serie

Lidia Poët  è stata la prima donna d’Italia a laurearsi in legge e a chiedere l’iscrizione all’Ordine degli Avvocati di Torino nel 1883. Iscrizione prima accettata e poi annullata da una sentenza della corte d’appello. Motivazione? Era una donna.

La serie che abbiamo scritto però non è la storia della sua vita, tutt’altro. Si potrebbe definire un procedural classico, con i suoi casi di puntata, gli omicidi, le indagini e i colpi di scena finali. Ma al di là dei singoli casi, al di là del mondo di fine Ottocento che ci siamo divertiti a ricostruire, al di là perfino dei guizzi e dei vezzi della nostra protagonista, l’essenziale per noi è il suo spirito: volendo usare una sola parola, la più giusta per definirlo ci sembra “anticonformismo”.

È questo l’anticonformismo, la nostra virtù preferita, quella a cui guardiamo con più ammirazione, come affascinati e sedotti: richiede  coraggio, determinazione, testardaggine, e allo stesso tempo astuzia, intelligenza e pazienza. A volte sembra uno spreco di fatica, tempo ed energie; altre volte può sembrare una frivolezza. “Cos’ha nella testa questa persona” si chiede il mondo davanti ad un anticonformista, “perché non fa come tutti gli altri, perché non si rilassa?”. La nostra serie, in qualche modo, è una risposta a queste domande. Un grande inno alla libertà di spirito, un’ode ad una donna – Lidia Poët – che sa essere allo stesso tempo tutte queste cose: determinata, testarda, coraggiosa, ma anche goffa, strana, ostinata e buffa. È lei la nostra protagonista, e di lei parliamo nel corso di tutti gli episodi. Potevamo sceglierle un nome qualsiasi – in fondo è un personaggio d’invenzione – ma abbiamo voluto chiamarla Lidia Poët, e non per caso.

Lidia Poët  è stata la prima donna d’Italia a laurearsi in legge e a chiedere l’iscrizione all’Ordine degli Avvocati, ma per più di trent’anni non ha potuto esercitare l’avvocatura alla luce del sole perché le regole del tempo non lo permettevano. Con lei, la nostra Lidia condivide non solo il nome, ma anche la data di nascita e l’ambizione, la caparbietà, l’ostilità all’idea del matrimonio e il desiderio di indipendenza. In questo senso, la nostra serie è anche un omaggio alla vera Lidia Poët, una celebrazione di quella virtù che risuona e risplende nella vita di chiunque voglia poter dire, un giorno, di non esser passato inutilmente su questo pianeta.

NOTE SULLA SCENOGRAFIA

A cura di Luisa Iemma, Production Designer della serie

Come sempre, nell’affrontare un progetto, la domanda regina è sempre la stessa: cosa ho di nuovo da raccontare?

Questa domanda si rafforza maggiormente quando la storia è una storia vera ed appartiene a qualche secolo fa. Affrontare lavori d’epoca mette a disagio per via del loro dualismo, la teoria che ammette la coesistenza di due principi distinti o opposti, ossia da una parte il rispetto per l’epoca che si racconta, con le sue caratteristiche e le sue peculiarità, e dall’altra la necessità di farla sentire meno distante, meno lezione di storia per chi la guarda.

Il presupposto di partenza è stato quello di provare a togliere la polvere dai posti, dalle superfici, dai colori, per sottolineare le note di modernità presenti nel personaggio di Lidia e nel periodo storico in cui vive: l’arrivo della luce elettrica, del telefono, della stampa ed altri elementi hanno reso, infatti, la fine del 1800 un’epoca di grandi cambiamenti.

Con l’arredatore, Giorgio Pizzuti, abbiamo cercato di assecondare questa modernità, inserendo colori e materiali inusuali per l’epoca. Abbiamo giocato, ad esempio, con le carte da parati fatte ristampare con disegni originali ma accostate a pura invenzione. Lo abbiamo fatto diventare un po’ “pop”.

Partendo dai sopralluoghi, abbiamo riscontrato che trovare delle location adeguate alla storia non sarebbe stato facile, soprattutto nelle scene esterne dove la modernità delle città ci ha reso il lavoro molto difficile. Abbiamo coperto chilometri di strisce pedonali e parcheggi, rifatto infissi, trovato soluzioni creative per vetrine, citofoni, centraline elettriche, scivoli e ringhiere e tanti, tanti metri cubi di terra per coprire altrettanti metri quadrati di asfalto. In questo percorso i VFX ci hanno dato una gran mano!

Per quanto riguarda gli interni in location, Torino è una città che ci ha offerto grandi possibilità, palazzi il cui grado di conservazione dell’originale ci ha consentito di intervenire unicamente con l’arredamento per trasformare luoghi “museali” o semi-abbandonati in ambienti vivi. Abbiamo utilizzato chilometri di tende, riempito e svuotato camion di mobili, trasportato centinaia di scatoloni pieni di oggetti, libri, tappeti, tessuti, biancheria, e tutto quello che serve a far vivere un posto.

Per la natura del progetto, per mia stessa natura e per necessità, visto il gran numero di ambienti, mi sono presa la libertà di proporre spazi non filologicamente corretti per ambientare alcune scene. Non è sempre stato facile far vedere agli altri quello che vedevo io, ma Matteo e Letizia sono stati sempre aperti ed entusiasti nell’accettare cose che in potenza potevano sembrare follie.

Ho trasformato il coro ligneo di una chiesa nella in una sala settoria, la galleria dismessa di un mercato coperto in una fumeria d’oppio, una cartaria in una stazione, una farmacia in un negozio di tessuti e tante altre cose che sembrano quello che nella realtà non sono.

Detta così sembra quasi facile, ed invece no, ma se c’è una cosa che ho imparato è che bisogna essere tenaci e che al cinema la parola “impossibile” non esiste!

Per quanto riguarda la parte pratica, abbiamo disegnato e costruito muri e stanze segrete, cercato mobili in tutta Italia, costruito la prima macchina della verità su disegno di quella originale, usato una calligrafa per i manoscritti dei nostri protagonisti. E ancora, abbiamo montato il muro esterno di Casa Poët nell’unico giorno in cui ha nevicato a Torino, smontato e rimontato una location tre volte, scoperto, grazie a chi ci ha noleggiato le macchine da scrivere, che le prime avevano il rullo nascosto quindi non si vedeva quello che si scriveva fino a quando non si estraeva il foglio, che portare delle vasche da bagno in ceramica originali dell’epoca al terzo piano di un palazzo è impresa improba a causa del loro peso esorbitante, che i tram erano su rotaia ma tirati dai cavalli, e che Torino, oltre ad avere avuto la prima donna avvocato in Italia, è stata la prima città in Europa ad avere l’illuminazione elettrica pubblica!

A tale proposito abbiamo molto discusso con il direttore della fotografia su che tipo di illuminazione usare: le candele, sicuramente, ma visto il periodo di transizione abbiamo iniziato ad introdurre le lampade a petrolio fino ad arrivare alle lampadine.

Insomma, è stata una grande faticata ma anche una bellissima scoperta!

NOTE SULLA COLONNA SONORA

A cura di Massimiliano Mechelli, curatore della colonna sonora

È stato un privilegio per me poter dare voce a un personaggio femminile così complesso come Lidia Poët.

Una donna che si fa interprete dell’emancipazione delle altre donne in un mondo di uomini. Un personaggio femminile di fine ottocento che risulterebbe moderno ancora oggi, sempre alla ricerca della verità a dispetto di chi la vorrebbe all’interno di determinati cliché.

Con i registi abbiamo cercato un modo di rappresentare la sua forza e la sua universalità, tramite la musica.

Così ho intuito che le voci di donna potessero ben rappresentare la coralità dell’universo femminile, avendo in comune a quel tempo il bisogno di emanciparsi.

Per conferire modernità e forza non ho optato per un coro soave ma per una voce singola ostinata e incalzante.

Il tema principale Dabada-Dabada-e-a-Dabada-e è un intreccio di linee melodiche diverse tra loro, che mescolandosi riesce a formare una melodia precisa senza perdere la propria unicità.

 Per evidenziare il lato ‘crime’ della serie,  ho proposto ai registi uno strumento molto particolare e a mio avviso estremamente cinematico: l’handpan, una percussione intonata utilizzata anche per la meditazione, con cui ho cercato di enfatizzare l’alone di mistero che caratterizza i diversi episodi.

Per rendere la sonorità ‘crime’ più consona al tempo, ho fuso l’handpan con il piano verticale, suonato con la sordina, dandogli quell’eleganza espressa così bene dai costumi e dalla scenografia. Il tutto unito ad archi dinamici e moderni.

Essendo Lidia un personaggio attuale, è stato altrettanto importante l’utilizzo dell’elettronica, mettendola sullo stesso piano dei prodotti investigativi contemporanei. La stessa ben si presta a generare inquietudine nei casi che Lidia sarà impegnata a risolvere, aumentando un effetto di oscurità nel succedersi degli episodi.

La colonna sonora riserva ai personaggi maschili tratti più ironici, rappresentati da chitarre, mandolini, percussioni e contrabbassi, esprimendo così la furbizia della protagonista nel condurli verso il proprio gioco.

Lidia è un personaggio rock a tutti gli effetti, e non mancano scene in cui è stato utilizzato questo genere musicale a contrasto con il contesto generale, estremizzando e distorcendo le voci, in modo da poter meglio esprimere la rabbia del personaggio.

Per registrare l’orchestra d’archi siamo volati a Budapest, agli East Connection Studios, dove è stata registrata la colonna sonora de La Regina degli Scacchi, mentre per le batterie, le voci, le chitarre e il mix ci siamo affidati allo storico studio Digital Records di Roma.

NOTE SUI COSTUMI

A cura di Stefano Ciammitti, Costume Designer

L’ispirazione principale per la costruzione dell’armadio di Lidia Pöet sono stati soprattutto i tessuti dalla storica Tessitura Luigi Bevilacqua a Venezia, un posto ricco di fascino dove ancora i velluti vengono tessuti a mano con dei telai del XVIII secolo.

L’amore per i dettagli filologici mi è stato insegnato dal mio maestro Piero Tosi, l’audacia nell’uso del colore e delle fantasie barocche sono invece ispirate alla scuola inglese contemporanea.

Anche i gioielli sono stati disegnati per Lidia nel gusto orientale per gli insetti e della tassidermia.

TORINO, CURIOSITÀ DAL SET

La serie è stata girata, nella sua interezza, nella città di Torino. Le molte scene realizzate all’interno del tribunale del capoluogo piemontese sono state girate presso l’Ex Curia Maxima di Via Corte d’Appello, location di norma inaccessibile e resa disponibile esclusivamente per le riprese.

Per alcune aule del tribunale è inoltre stato utilizzato Palazzo Falletti Barolo, insieme al Palazzo dei Cavalieri, trasformato nella redazione della Gazzetta Piemontese.

Numerosi ciak hanno coinvolto anche il Museo del Carcere Le Nuove, oltre a varie piazze e strade del centro che durante le riprese hanno fatto da sfondo a carrozze, cavalli, costumi d’epoca: la centralissima e iconica Piazza Cavour, ad esempio,  dove sono state girate le scene in esterna di Villa Barberis, casa di famiglia di Lidia Poet i cui interni sono invece stati ricostruiti per varie settimane di riprese a Racconigi, presso Villa San Lorenzo.

L’ex lanificio Bona, nel comune di Carignano, è stato trasformato in una fabbrica di cioccolato, mentre il Teatro Alfieri di Asti ha ospitato le riprese di varie scene trasformandosi, per esigenze narrative, nel Teatro Regio di Torino.

Sono state inoltre coinvolti il Castello e la Certosa di Collegno, il Museo Ferroviario Piemontese di Savigliano, la Basilica di Superga e diversi scorci di Borgo Cornalese a Villastellone.

Spartacus: una serie sequel è in lavorazione con Steven S. DeKnight

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Una serie revival/sequel dello show d’azione Starz di successo Spartacus è in lavorazione dal creatore originale Steven S. DeKnight, secondo un recente rapporto rivelato dal The Hollywood Reporter. La nuova serie sarà scritta dal creatore della serie DeKnight, che ha anche co-creato la serie originale insieme a Sam Raimi nel 2010. Secondo la conferma di Starz, la nuova serie si “amplierà” rispetto all’originale, lasciando un po’ poco chiaro quanto quale percorso prenderà lo spettacolo fin d’ora. DeKnight fungerà anche da showrunner della serie.

È un onore così incredibile essere invitato a tornare nel mondo di Spartacus e ricevere il supporto creativo sfrenato dei miei colleghi di Starz e Lionsgate“, ha dichiarato DeKnight in una nota. “Insieme stiamo creando qualcosa di veramente unico e insolito per il prossimo capitolo di questa storia epica. Secondo The Hollywood Reporter, questa nuova entrata nella serie si svolgerà all’indomani della grande rivolta degli schiavi, ed è destinata a “raffigurare una nuova storia di tradimento, inganno e sangue che si svolge sotto l’ombra minacciosa di Roma“.

Starz ha anche affermato che la nuova serie includerà personaggi dello spettacolo originale, ma non è chiaro chi tornerà. Durante la sua corsa, Spartacus ha visto protagonista un cast ambio e ha lanciato o ingaggiato stelle del calibro di Manu Bennett, Peter Mensah, Lucy Lawless, John Hannah e altri.

La serie originale – intitolata Spartacus: Blood and Sand – ha debuttato nel 2010 e raccontava una storia romanzata della figura storica di Spartacus, un gladiatore che guidò una grande rivolta di schiavi contro la repubblica romana.

La serie ha interpretato Andy Whitfield nel ruolo principale, ma sfortunatamente a Whitfield fu diagnosticato un linfoma dopo la prima stagione ed è deceduto nel 2011. Dopo la sua morte, la serie è continuata con Liam McIntyre che ha assunto il ruolo di Spartacus per le sue ultime due stagioni, Spartacus: Vengeance e Spartacus: War of the Damned. Una serie prequel, Spartacus: Gods of the Arena , anch’essa uscita nel 2011, raccontava la storia della Casa di Batiatus prima dell’arrivo di Spartacus nella città di Capua.

Kang il Conquistatore: 10 cose che non sai sul villain Marvel

Kang il Conquistatore: 10 cose che non sai sul villain Marvel

Da quando è stato introdotto nella serie Loki, Kang il Conquistatore è divenuto il personaggio Marvel più chiacchierato e popolare del momento. Sarà infatti egli ad assumere il ruolo di principale villain delle nuove fasi del Marvel Cinematic Universe, mettendo in pericolo l’intero Multiverso. Prima che questi si mostri in tutta la sua potenza nei prossimi film dell’MCU, sarà bene sapere qualcosa di più su di lui, sulle sue origini e i suoi incredibili poteri.

Ecco 10 cose che forse non sai di Kang il Conquistatore.

Kang il Conquistatore nei i fumetti Marvel

1. Era stato introdotto nei fumetti Marvel come faraone egiziano. Il personaggio, che sarebbe in seguito diventato meglio conosciuto come Kang, è apparso per la prima volta in Fantastic Four #19 (ottobre 1963), di Stan Lee e Jack Kirby. Questo numero lo introduceva come il faraone Rama-Tut, un criminale dell’anno 3000 che aveva viaggiato indietro nel tempo per conquistato l’antico Egitto. Nel fumetto viene implicitamente affermato che egli è un discendente (o forse futura incarnazione) del cattivo dei Fantastici Quattro, Doctor Doom. In seguito, nel fumetto The Avengers #8, egli assume il nome di Kang il Conquistatore.

2. Le sue origini sono piuttosto complesse. Nel corso della sua storia editoriale, Kang si caratterizza per i continui viaggi nel tempo, che lo portano a scontrarsi con più versioni di sé stesso e con numerosi supereroi. Particolarmente intricate sono però anche le sue origini. Egli è nato in un XXX secolo alternativo, su una Terra che si caratterizza come luogo evolutissimo a livello tecnologico. Suo padre è Nathaniel Richards, il dopo essersi recato dal XIX secolo nel futuro, ebbe un figlio da una donna di quell’era che prenderà il suo nome. Nathaniel, inoltre, è il padre di Reed Richards, il Mister Fantastic dei Fantastici Quattro. Ciò significa che Reed e Nathaniel/Kang sono fratellastri.

Kang il Conquistatore nei film dell’MCU, da Ant-Man ad Avengers

3. Il suo debutto avviene in Ant-Man and the Wasp: Quantumania. Escludendo la serie Loki, dove a comparire non è il vero Kang ma una sua variante, il vero esordio del personaggio lo si avrà nel film Ant-Man and the Wasp: Quantumania, dove si affermerà come il principale villain del supereroe interpretato da Paul Rudd. Il trailer del film ha dato prova di un nemico estremamente potente e pericolos, ma dotato anche di un carisma e un fascino unici. Sapendo che Kang comparirà anche in altri film, lo scontro tra lui e Ant-Man in questo film non porterà ad una sua sconfitta, quanto probabilmente ad una parziale vittoria, che preannuncia la sua pericolosità.

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4. Sarà il principale villain di alcuni prossimi film. Attualmente, dopo Ant-Man and the Wasp: Quantumania, Kang è previsto come villain nel film Avengers: The Kang Dynasty e in Avengers: Secret Wars, i due film conclusivi della Multiverse Saga previsti per il 2025 e il 2026. È però molto probabile che egli farà la sua comparsa anche in altri film Marvel ancora non annunciati, comparendo magari per un semplice cameo o, eventualmente, per un ruolo più esteso. Molto probabile è poi la sua presenza nell’annunciata seconda stagione di Loki.

Kang il Conquistatore interpretato dall’attore Jonathan Majors

5. Sarà interpretato dal noto attore. Come svelato dalla serie Loki, è l’attore Jonathan Majors ad interpretare Kang nei film dell’MCU.  L’attore ha affermato di essere entusiasta del ruolo ma che l’aspetto più difficile del doverlo interpretare è il dover raggiungere una forma fisica impeccabile. Per rendere minaccioso il personaggio, Majors si sta infatti sottoponendo ad un durissimo allenamento fisico fatto di ore ed ore in palestra ed una rigida dieta a base di pollo, tacchino e riso. Stando a quanto svelato da alcune foto, l’attore sta però riuscendo nell’intento di metter su una massa muscolare incredibile, che renderà Kang ancor più minaccioso e pericoloso.

Kang il Conquistatore in Loki e le sue varianti

6. Nella serie Marvel è presente una delle sue varianti. Nel finale della serie Loki viene svelato chi vi è dietro quanto accaduto fino a quel momento, ovvero Kang il Conquistatore. Più precisamente, in realtà, il personaggio che viene introdotto e interpretato sempre da Majors, non è il Kang che si imporrà come villain dei prossimi film MCU, bensì una sua variante “buona” che si fa chiamare Colui Che Rimane. Questi è uno scienziato del trentunesimo secolo che ha fondato la TVA per salvare la Linea Temporale dalle sue varianti malvagie, tra cui rientra proprio Kang il Conquistatore. Si accenna così al fatto che esistono numerose, se non infinite, varianti di Kang, pronte a minacciare il multiverso della Marvel.

Kang il Conquistatore in Doctor Strange nel Multiverso della Follia

7. Sarebbe dovuto apparire nel film. Originariamente, tra i piani per il film Doctor Strange nel Multiverso della Follia, dedicato appunto al potente stregone interpretato da Benedict Cumberbatch e ai suoi viaggi nel Multiverso. Proprio per via della presenza di questi ultimi, in molti si aspettavano la presenza di Kang nel film, il quale però alla fine non ha fatto la sua comparsa in scena. Il personaggio, in realtà, era inizialmente previsto per il film, ma all’ultimo si è deciso di toglierlo per non appesantire troppo la trama e lasciare che la Scarlett Witch di Elizabeth Olsen fosse l’unica villain.

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Kang il Conquistatore vs. Thanos

8. È più forte del celebre Titano Pazzo. Da quando è stato reso noto che Kang sarà il nuovo grande villain del Marvel Cinematic Universe, i fan non hanno potuto non chiedersi chi tra questi e Thanos sia più forte e dunque più pericoloso per gli Avengers. Se la forza sovrumana del Titano Pazzo è indiscutibile e lo rende tra i più forti dell’intero universo Marvel, dalla sua Kang ha il fatto di essere il controllore del tempo e dello spazio, possedendo una conoscenza vastissima, che unita alle sue abilità in combattimento lo rendono un avversario ancor più temibile. Non si tratta del personaggio più forte della Marvel, ma sarà senza dubbio più pericoloso di Thanos all’interno dell’MCU.

Kang il Conquistatore: i suoi poteri

9. È specializzato in viaggi del tempo. L’abilità più nota di Kang il Conquistatore è quella di saper viaggiare nel tempo, ma anche nello spazio. Esperto di storia e fisica, egli ha infatti utilizzato le tecnologie del 40° secolo, quello da cui proviene, per diventare il maggior conoscitore dei principi del viaggio nel tempo. Grazie a questa capacità, egli è stato in grado di modificare gli eventi della storia a proprio vantaggio, rivelandosi un nemico particolarmente pericoloso e imprevedibile.

10. È dotato di abilità sovrumane. Oltre alla capacità di viaggiare nel tempo, Kang possiede numerose altre abilità. Egli gode ad esempio di un invecchiamento rallentato, ma anche di estrema forza fisica e resistenza alle radiazioni. Tutte queste capacità sono poi portate a livelli ancora maggiori dalla sua speciale armatura da battaglia, che gli consente di essere dotato di abilità sovrumane ma anche di poter adoperare trucchi come la creazione di campi di forza, la possibilità di controllare altre forme di tecnologia e, in certi casi, anche di sottomettere al proprio volere altre forme di vita.

Fonti: CBR, MarvelCinematicUniverse

Ben Affleck protagonista dello spot di Dunkin’… con guest star!

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Ben Affleck protagonista dello spot di Dunkin’… con guest star!

Ben Affleck e Jennifer Lopez sono apparsi insieme in un simpatico spot tv di Dunkin’, la famosa marca di ciambelle che spopola negli USA. Nel video, Ben diventa commesso di un negozio drive-in per la sorpresa degli avventori.

Quando però ad arrivare al punto vendita è la moglie di Ben, Jennifer Lopez, le cose diventano strane…

Ben Affleck ha appena diretto e interpretato Air, il film che racconta la storia di come sono nate le Air Jordan e di come Michael Jordan ha stretto una partnership con la Nike che ha cambiato il corso dell’azienda.

Il cast stellare di Air include Damon nel ruolo del dirigente Nike Sonny Vaccaro, Affleck nel ruolo del co-fondatore Nike Phil Knight, Jason Bateman nel ruolo di Rob Strasser, Chris Messina nel ruolo di David Falk, Matthew Maher nel ruolo di Peter Moore, Marlon Wayans nel ruolo di George Raveling, Chris Tucker nel ruolo di Howard White, Viola Davis nei panni di Deloris Jordan, Gustaf Skarsgård nei panni di Horst Dassler e Julius Tennon nei panni di James Jordan.

Alex Convery ha scritto Air, che è prodotto da David Ellison, Jesse Sisgold, Jon Weinbach, Affleck, Damon, Madison Ainley, Jeff Robinov, Peter Guber e Jason Michael Berman. I produttori esecutivi includono Dana Goldberg, Don Granger, Kevin Halloran, Michael Joe, Drew Vinton, John Graham, Peter E. Strauss e Jordan Moldo.

“Matt ed io siamo molto entusiasti che il pubblico veda ‘Air’ e siamo orgogliosi che sia il primo prodotto di Artists Equity”, ha dichiarato Ben Affleck in un comunicato. “Il film è stata un’esperienza straordinaria in cui abbiamo avuto l’onore di lavorare con alcuni dei migliori cast e troupe del settore, i quali hanno portato passione, tenacia e creatività in uno sforzo collettivo per ricreare una storia straordinaria e ambiziosa. Apprezzo la fiducia di Jen Salke nella nostra capacità di realizzare un film di cui siamo orgogliosi, così come l’incredibile supporto continuo suo e di Sue Kroll per il film. Amazon Studios, Skydance e Mandalay sono stati tutti fondamentali per ottenere questo risultato e il film non avrebbe potuto essere realizzato senza di loro. Apprezziamo i passi compiuti da ciascuna delle loro parti per realizzarlo e vogliamo ringraziarli. Questa è stata la migliore esperienza creativa e personale della nostra vita e non vediamo l’ora di vederne molte altre simili”.

Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri, nuovo trailer dal Super Bowl LVII

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In occasione del Super Bowl LVII, Paramount Pictures ha diffuso un nuovo spot promozionale di Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri per il prossimo adattamento cinematografico live-action del popolare franchise di giochi da tavolo di Hasbro. L’arrivo nelle sale è previsto per il 31 marzo 2023.

Un affascinante ladro e un gruppo di improbabili avventurieri realizzano il colpo del secolo recuperando una reliquia perduta. Ma le cose si mettono male quando il gruppo si imbatte nelle persone sbagliate. Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri porta sul grande schermo lo straordinario mondo e lo spirito del leggendario gioco di ruolo in un’avventura divertente e ricca di azione.

Il film live-action di  Dungeons & Dragons  è scritto e diretto dal  duo di Game Night  Jonathan Goldstein e John Francis Daley. Il film è interpretato da Chris Pine (Wonder Woman 1984),Michelle Rodriguez ( F9 ), Justice Smith (Detective Pikachu), Hugh Grant(Quattro matrimoni e un funerale), Sophia Lillis (It film), Chloe Coleman (My Spy) e Bridgerton Regé-Jean Page. Il film di Dungeons & Dragons  è coprodotto e cofinanziato da Hasbro, eOne e Paramount Pictures. eOne gestisce la distribuzione nel Regno Unito e in Canada, mentre Paramount distribuisce ovunque. Sarà anche prodotto da Brian Goldner e Jeremy Latcham di Hasbro come parte del suo accordo con eOne, il braccio di intrattenimento di Hasbro.

Super Mario e Luigi fanno davvero gli idraulici: il marketing perfetto di Illumination

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In occasione del Super Bowl LVII, Illumination ha trasmesso un nuovo spot per il film Super Mario Bros. – Il film, in arrivo il 6 aprile prossimo. Ma non lo ha fatto nella solita forma di spot televisivo per il cinema.

La casa di produzione di Cattivissimo Me ha infatti realizzato uno spot che promuove… due idraulici! Ebbene sì, nel video, Mario e Luigi pubblicizzano la loro ditta di idraulici per gli interventi a domicilio! Ecco di seguito il divertente video:

Diretto da Aaron Horvath e Michael JelenicTeen Titans Go!, Teen Titans Go! To the Movies ) da una sceneggiatura di Matthew Fogel ( Minions: The Rise of Gru ), il film vede nel cast anche Jack Black nei panni di Bowser, Keegan-Michael Key nei panni di Toad, Fred Armisen nei panni di Cranky Kong, Kevin Michael Richardson nei panni di Kamek e Sebastian Maniscalco nei panni di Spike. Super Mario Bros. – Il film  uscirà nelle sale il 6 aprile 2023.

Nintendo e Illumination firmano il nuovo film d’animazione ambientato nel mondo di Super Mario Bros. Diretto da Aaron Horvath e Michael Jelenic (produttori di Teen Titans Go! – Il Film ), da una sceneggiatura di Matthew Fogel (The LEGO Movie 2: Una Nuova Avventura, Minions 2 – Come Gru Diventa Cattivissimo), nella versione originale Chris Pratt doppierà Mario, Anya Taylor-Joy sarà la Principessa Peach, Charlie Day sarà Luigi e Jack Black doppierà Bowser; Keegan-Michael Key presta la voce a Toad, Seth Rogen e Fred Armisen rispettivamente a Donkey e a Cranky Kong. A Kevin Michael Richardson spetta il ruolo di Kamek e a Sebastian Maniscalco quello di Spike. Il film è prodotto dal fondatore e CEO di Illumination Chris Meledandri e da Shigeru Miyamoto per Nintendo. Il film è co-finanziato da Universal Pictures e Nintendo e distribuito in tutto il mondo da Universal Pictures.

Alicia Silverstone torna nei panni di Cher di Ragazze a Beverly Hills per il Super Bowl LVII

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Anche Alicia Silverstone fa parte della lunga lista di volti famosi che si sono prestati a realizzare spot speciali per il Big Game, il Super Bowl LVII che si è giocato questa notte negli States. Silverstone ha indossato di nuovo i panni della sua iconica Cher di Ragazze a Beverly Hills per lo spot di Rakuten Tv.

In una perfetta ricostruzione delle scene del film culto del 1995, ecco lo spot:

https://twitter.com/Rakuten/status/1620799260525740032?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1620799260525740032%7Ctwgr%5Ec3daece1cf68742322d07ff64baaaab755fd8ed5%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fclueless-cher-alicia-silverstone-recreation-video%2F

Fast and Furious 10, lo spot dal Super Bowl LVII

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Fast and Furious 10, lo spot dal Super Bowl LVII

Dopo il folle e adrenalinico trailer, ecco anche uno spot tv per Fast and Furious 10, andato in onda in occasione del Super Bowl LVII.

Fast and Furious 10, quello che sappiamo

Vi ricordiamo che Fast X (Fast and Furious 10) non sarà più diretto da Justin Lin come annunciato in precedenza. Confermati nel cast al momento ci sono Nathalie Emmanuel nei panni di Ramsey, Vin Diesel come Dominic Toretto, Michelle Rodriguez che riprende i panni di Letty Ortiz, Jordana Brewster, Tyrese Gibson, Ludacris, Helen Mirren e Sung Kang che riprende il suo ruolo di Han. Tra le new entry, Jason Momoa nel ruolo del villain e Brie Larson.

Fast X  (Fast and Furious 10) è diretto dal  regista di Transporter  Louis Leterrier, che ha assunto il ruolo di Justin Lin dopo che Lin ha improvvisamente abbandonato il progetto a causa di differenze creative. Il film è scritto da Lin e Dan Mazeau, con Lin ancora impegnato come produttore.

Vin Diesel , Tyrese Gibson, Michelle Rodriguez, Brie Larson, Ludacris, Nathalie Emmanuel, Sung Kang e Scott Eastwood riprenderanno i rispettivi ruoli nel film. Il decimo capitolo includerà anche le aggiunte dei nuovi arrivati ​​in franchising Jason Momoa (Aquaman), Daniela Melchior (The Suicide Squad), Brie Larson (Captain Marvel) e Alan Ritchson (Reacher), con Momoa che dovrebbe interpretare l’antagonista.

Breaking Bad: al Super Bowl il ritorno di Walter White, Jesse Pinkman e Tuco Salamanca

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Uno spot del Super Bowl riunisce le star di Breaking Bad Walter White, Jesse Pinkman e Tuco Salamanca. La serie, conclusa nel 2013, è una tragica storia che segue un insegnante di scuola superiore che lotta contro un cancro e decide di diventare produttore di metanfetamina. Il suo spin-off, Better Call Sall, ha dimostrato che l’interesse per il franchise continua a sopravvivere ancora oggi.

Eppure, mentre sembrava che la storia di questi personaggi fosse ormai finita e mentre credevamo di aver detto addio per sempre a Jesse Pinkman in Better Call Saul, ecco che per lo spot del Super Bowl LVII dedicato alle PopCorners, Bryan Cranston, Aaron Paul e Raymond Cruz tornano in character!

https://www.youtube.com/watch?v=ZMlemd6U24Y

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