Cresce ancora il cast di Hunger Games: La ballata dell’usignolo e del
serpente. La Lionsgate, via
CS.net, ha infatti diffuso un nuovo elenco di nomi che
arricchiranno la popolazione di Panem nel nuovo film che racconta i
fatti precedenti alle avventure di Katniss Everdeen.
Questi nomi includono
Fionnula Flanagan (A Christmas Carol), che sarà la
severa nonna di Coriolanus, Scott Folan
(Brotherhood) sarà il pacificatore Beanpole, Honor
Gillies sarà un membro dei Covey Barb Azure, Burn
Gorman (Pacific Rim) sarà il Comandante Hoff,
Michael Greco (Eastenders) sarà Strabo Plinth,
Daniela Grubert (Little Shop of Horrors) sarà Mrs.
Plinth, Isobel Jesper Jones (The Bastard Son & the
Devil Himself ) sarà la figlia del sindaco del Distretto 12 Mayfair
Lipp, Eike Onyambu (Romeo and Juliet) sarà un
membro dei Covey Tam Amber, Carl Spencer
(Rocketman) sarà il pacificatore Smiley, il violinista
Konstantin Taffet sarà un membro dei Covey Clerk
Carmine, e Flora LiThiemann
(Tigermilk) sarà il mentore Livia Cardew.
Hunger Games: La ballata
dell’usignolo e del serpente, il film
Basato sul romanzo prequel del 2020
di Suzanne Collins, Hunger Games: La ballata dell’usignolo e del
serpente è ambientato 64 anni prima degli eventi
della trilogia di Hunger Games a
partire dalla mattina della mietitura dei Decimi Hunger Games, dove
un 18enne Coriolanus Snow viene assegnato come mentore per la
ragazza tributo del Distretto 12 impoverito.
Anni prima di diventare il
tirannico presidente di Panem, il diciottenne Coriolanus Snow è
l’ultima speranza per il suo lignaggio in via di estinzione, una
famiglia un tempo orgogliosa che è caduta in disgrazia nella
Capitale del dopoguerra. Con l’avvicinarsi della decima edizione di
Hunger Games, il giovane Snow è allarmato quando gli viene
assegnato l’incarico di essere mentore di Lucy Grey Baird, la
ragazza tributo del povero Distretto 12. Ma, dopo che Lucy Grey
attira tutta l’attenzione di Panem sfidando tutti durante la
cerimonia della mietitura, Snow pensa che potrebbe essere in grado
di ribaltare le probabilità a loro favore. Unendo i loro istinti
per lo spettacolo e la ritrovata competenza politica, la corsa di
Snow e Lucy contro il tempo per sopravvivere rivelerà alla fine chi
è un usignolo e chi è un serpente.
Tom Blyth e
Rachel Zegler interpreteranno rispettivamente
Coriolanus Snow e Lucy Gray, Hunter
Schafer sarà Tigris Snow, Peter
Dinklage sarà Casca Highbottom, Viola Davis sarà
Volumnia Gaul.
Scritto da Michael Lesslie e basato
su una bozza di Collins e Michael Arndt, il film sarà diretto dal
regista di Hunger GamesFrancis
Lawrence. Sarà guidato dalla produttrice del franchise
Nina Jacobson e dal suo partner di produzione Brad
Simpson, insieme a Francis Lawrence.
Suzanne Collins, Tim Palen e Jim Miller saranno i
produttori esecutivi. Meredith Wieck e Scott
O’Brien stanno supervisionando per conto dello studio. Il
prequel è attualmente previsto per il 17 novembre 2023 nelle
sale.
L’abito verde della regina Alicent
è stato uno dei momenti più importanti mostrati nell’episodio
5 di House of
the Dragon. L’ultima puntata della serie della HBO si
è concentrata su un matrimonio reale in cui un vestito particolare
ha svolto un ruolo fondamentale, oltre alle solite trame politiche
che il pubblico ama guardare. La scelta di Alicent plasmerà il
futuro dei Sette Regni per molti anni. Come mai? Scopriamolo, ma
prima di continuare a leggere, tieni presente che ci saranno
spoiler da Fire &
Blood di George RR Martin.
Il significato dell’abito verde
della regina Alicent in House
of the DragonEpisodio
5 è quello di un’imminente guerra civile. Come spiegato da
Larys Strong (Matthew Needham), la Casata
Hightower accende una fiamma verde nel faro di Vecchia Città quando
chiama gli stendardi in guerra. L’abito di Alicent hanno catturato
l’attenzione di tutti grazie al suo ingresso al matrimonio di
Rhaenyra e Laenor, in perfetto tempismo. La regina, infatti,
interrompe il discorso di re Viserys (Paddy
Considine) prima che egli lodasse l’unione. Scegliendo
quel colore particolare per il suo vestito, Alicent ha voluto
avvertire tutti che la Casata Hightower non accetterà Rhaenyra come
legittimo successore senza combattere. Tradizionalmente, i membri
della famiglia Targaryen indossano abiti neri e rossi.
Dopo l’azione di Alicent, i Sette
Regni si divisero in due fazioni, i Verdi e i Neri, combattendo per
conquistare il Trono di
Spade. I Verdi sosterranno il primogenito di Viserys e
Alicent, Aegon II Targaryen, noto anche come Aegon il
Vecchio. Invece, i Neri rimasero fedeli alla decisione di
Viserys di incoronare Rhaenyra come regina. Le due fazioni
iniziarono una lunga, contorta e sanguinosa guerra civile nota come
“La danza dei draghi”, poiché entrambe le parti avevano sangue
Targaryen e potevano fare affidamento sui draghi.
Nei libri, le due fazioni sono nate
in un torneo tenuto per il quinto anniversario del matrimonio di
Viserys con Alicent piuttosto che durante il matrimonio di Rhaenyra
e Laenor. I Verdi potevano contare sul sostegno di molte importanti
famiglie di Westeros, inclusi i super ricchi Lannister. Tyland
Lannister, fratello gemello di Jason, prestò servizio come maestro
del conio nel Consiglio Ristretto di Aegon II. Criston Cole è stato
anche una figura fondamentale nel cosiddetto Consiglio Verde. Ha
officiato come Primo Cavaliere del Re e Lord Comandante della
Guardia Reale. Il Consiglio Verde includeva il Gran Maestro Orwyle,
Jasper Wylde come maestro delle leggi e Larys Strong come maestro
dei sussurri. Come ha mostrato House of the
Dragon
Episodio 5, Strong è stato uno dei primi uomini a sostenere la
causa di Alicent.
Benedict Wong è
diventato uno degli attori più in evidenza nel Marvel Cinematic Universe, dal
momento che il suo personaggio, lo Stregone Supremo Wong, appare in
tanti progetti MCU al punto che persino Kevin Feige ci ha scherzato.
Parlando con The Hollywood Reporter, Wong ha
discusso del “Wong Cinematic Universe”, una battuta che
Kevin Feige gli ha fatto in un’e-mail in
riferimento al numero di film e serie televisive MCU della Fase 4 in cui è
apparso.
“Ho ricevuto l’e-mail – ha
detto Benedict Wong in merito a Feige – è davvero gentile da
parte sua dirlo. Per quello che mi riguarda, io sono proprio un
cucciolo sovraeccitato ogni volta che ricevo una sua chiamata. Tipo
“Ehi, ti piacerebbe essere in X?”. Sono cresciuto da bambino,
leggendo i fumetti di Spider-Man, e poi mi sono ritrovato in questo
mondo e ho trovato un personaggio chiamato Wong. Mi sto divertendo
a interpretare questo ruolo e a scoprire dove mi porta. In ogni
singolo tipo di progetto in cui mi invitano a essere coinvolto, si
scopre uno strato del personaggio, come fosse una cipolla. Puoi
scoprire qualcosa in più sulle eccentricità dello Stregone
Supremo.”
Dopo l’anteprima al Festival di Venezia, è arrivato in sala
il nuovo film del regista Gianni Amelio, dal titolo
Il Signore delle Formiche (qui la recensione). Interpretato
da Luigi Lo Cascio
ed Elio Germano,
il film ripercorre il cosiddetto “Caso Braibanti“,
ovvero il processo svoltosi a Roma sul finire degli anni Sessanta
nel quale il poeta e mirmecofilo (ovvero uno studioso delle
formiche) Aldo Braibanti venne accusato di plagio,
cioè di aver sottomesso alla sua volontà, in senso fisico e
psicologico, un suo studente e amico da poco maggiorenne.
L’uscita ha dunque riportato alla
luce un episodio della storia italiana poco noto, ma ricco di
retroscena politici, sociali e culturali, nonché legati ad una
precisa volontà di punire la relazione omosessuale esistente tra
Braibanti e il giovane studente, di nome Giovanni
Sanfratello (nel film chiamato invece Ettore Tagliaferri).
Il film, tuttavia, non è stato concepito per essere una
riproposizione del tutto storicamente accurata degli eventi,
prendendosi alcune libertà e soprattutto ricostruendo la vicenda in
ordine non cronologico e attraverso l’intervento di più punti di
vista.
Aldo Braibanti: la vera storia
dietro al film Il Signore delle Formiche
Aldo Braibanti nasce a Fiorenzuola
d’Arda, in provincia di Piacenza, il 17 settembre 1922. Sin da
giovanissimo si appassiona allo studio della natura e in
particolare degli insetti sociali, tra cui le formiche, ma nutre un
forte interesse anche per la poesia. Dante Alighieri, Francesco
Petrarca, Ugo Foscolo, Giacomo Leopardi, Giosuè Carducci, Giovannni
Pascoli e Gabriele D’Annunzio sono i suoi miti letterari. Oltre
all’impegno culturale, però, Aldo crescendo inizia ad abbracciare
sempre più una politica antifascista, ereditata dai suoi genitori.
Negli anni del liceo, infatti, contribuisce a diffondere manifesti
che invitano ad andare contro la dittatura fascista.
Finita la guerra, nel 1947, egli
recide però ogni rapporto con la politica, concentrandosi
unicamente sull’attività di letterato. Nei decenni successivi egli
si occupa infatti non solo di dar vita alle sue prime opere come
poeta ma anche di dar vita ad un laboratorio culturale divenuto
celebre come quello di Castell’Arquato. Spostatosi poi a Roma negli
anni Sessanta, inizia qui a lavorare anche in ambito teatrale
insieme ad un altro celebre uomo di cultura quale Carmelo
Bene. A Roma, però, Braibanti si avvale anche della
collaborazione di Giovanni Sanfratello, un ragazzo
appena ventenne affascinato dalla cultura del poeta e che si offre
di aiutarlo nei suoi progetti.
Conosciutisi durante il laboratorio
artistico di Castell’Arquato, i due decidono insieme di spostarsi a
Roma, nonostante la contrarietà della famiglia di Giovanni, di
natura profondamente conservatrice e fascista. Non sopportando la
ribellione del figlio, il padre Ippolito il 12 ottobre
1964 presenta denuncia alla procura di Roma contro
Braibanti con l’accusa di plagio. In pratica, Aldo Braibanti veniva
accusato da Sanfratello di aver influenzato suo figlio e di avergli
imposto le proprie visioni e i propri principi. In realtà, secondo
gli storici, s’intendeva perseguire la relazione omosessuale dei
due.
Il processo ad Aldo Braibanti
La denuncia nei confronti di Aldo
Braibanti si riferiva in particolare all’articolo 603 del codice
penale, il quale punisce con una reclusione da 5 ai 15 anni
chiunque sottone un’altra persona al proprio volore in modo da
ridurla in totale stato di soggezione. Mentre Braibanti veniva
dunque portato in tribunale, Giovanni veniva invece letteralmente
sequestrato dai suoi famigliari e trasferito per 15 mesi in un
manicomio a Verona, dove subirà numerosi elettroshock. Nonostante
ciò, quando sarà chiamato a testimoniare in tribunale, Giovanni
difenderà il poeta, senza però ottenere risultati.
Ben più peso venne dato alle
dichiarazioni di Piercarlo Toscani, un
elettricista con cui Braibanti aveva avuto una relazione nei primi
anni Sessanta. L’uomo accusò il poeta di averlo indottrinato
politicamente e di avergli inculcato idee dannose. Il processo si
concluse dopo quattro anni, nel 1968. Braibanti venne condannato a
nove anni di reclusione, divenuti poi quattro. Di
questi, due gli verranno però condonati in quanto Braibanti era
stato partigiano della Resistenza.
Trentacinque anni dopo, in
Emergenze, Aldo Braibanti dirà del processo: “quel
processo, a cui mi sono sentito moralmente estraneo, mi è costato
due nuovi anni di prigione, che però non sono serviti a ottenere
quello che gli accusatori volevano, cioè distruggere completamente
la presenza di un uomo della Resistenza, e libero pensatore, ma
tanto disinserito dal mondo sociale da essere l’utile idiota adatto
a una repressione emblematica. Purtroppo la colpevole
superficialità di gran parte dei media ha cercato da allora di
etichettarmi in modo talmente odioso che per reazione ho finito col
chiudermi sempre più in un isolamento di protesta, fuori da ogni
mercato culturale”
Aldo Braibanti, dopo il processo
La condanna suscitò accese polemiche
a livello internazionale. Dalla parte di Braibanti si schierarono i
principali uomini di cultura, da Alberto Moravia a
Pier Paolo Pasolini, e si evidenziò in particolare
la profonda anomalia del reato contestato e della sua gestione da
parte del sistema processuale italiano. Dal canto suo, Braibanti
continuò la sua attività di poeta anche in prigione, componendo una
raccolta dal titolo Le prigioni di stato. Uscito poi di
prigione, egli riprende a suo modo attività culturali di vario
tipo, mantenendo appunto sempre un profilo basso, tentende
all’isolamento e lontano dalle logiche di mercato.
Gli ultimi anni di vita Aldo
Braibanti li passa in miseria, con la sua storica casa romana che
gli viene anche sfrattata. Egli tornerà dunque a Castell’Arquato,
dove continuerà a vivere in ristrettezze economiche mentre cerca di
portare a termine le sue ultime opere. Il 6 aprile del 2014,
infine, all’età di 91 Braibanti muore. Il poeta aveva comunque
avuto la soddisfazione di sopravvivere all’articolo che lo aveva
condannato alla reclusione. Questo era infatti stato dichiarato
illegittimo dalla Corte Costituzionale con sentenza 96/1981.
Notorious Pictures ha diffuso il
trailer del film d’animazione Lo schiaccianoci e il flauto magico,
in arrivo al cinema. Il 3 novembre torna al cinema
il grande classico “Lo Schiaccianoci” nella nuova versione
animata Lo schiaccianoci e il flauto magico,
con la voce della famosissima e talentuosa YouTuber/TikToker
Charlotte M., diretto da Vikor
Glukhusin e distribuito da Notorious
Pictures.
La storia più romantica di sempre
torna sul grande schermo in una nuova veste per tutta la famiglia.
Ispirato al grande classico di Alexandre Dumas e con le celebri
musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij, il film racconta la storia di
Marie, una ragazza che ama danzare ed è molto affezionata ai suoi
giocattoli. Alla morte del padre, Marie esprime un desiderio
e, come per magia, i suoi amici giocattoli prendono vita e scopre
che il suo schiaccianoci è in realtà l’amato principe George.
Inizia così un’avventura incredibile, tutta al femminile, piena di
colpi di scena, fatta di divertenti peripezie, amore e tanta
magia.
A dar la voce alla protagonista è
la star del web Charlotte M., la giovanissima
content creator e idolo dei suoi coetanei con un bacino digitale
che supera il milione di follower. Charlotte M. debutta nel
doppiaggio ma il suo talento artistico è molto ampio, è stata
protagonista nell’editoria, nella musica ed è presente anche su
Spotify. Scrittrice, personaggio dei fumetti, doppiatrice,
cantante, Charlotte M. sarà anche la protagonista del film di
Notorious Pictures in uscita nel 2023.
È stato messo in commercio un nuovo
set LEGO dedicato a Black
Panther: Wakanda Forever, il sequel del film con
Chadwick Boseman, che ne onorerà la memoria,
continuando a raccontare la gloriosa storia del Wakanda. Nel set
che potete vedere sull’account Instagram
di 12 Angry Men, si può vedere come le Dora Milaje si preparino
alla battaglia contro gli atlantidei, un assaggio di una grande
battaglia tra terra e mare.
I dettagli ufficiali della trama
sono ancora nascosti, ma ci è stato assicurato che il sequel del
MCU onorerà il defunto Chadwick Boseman mentre continuerà l’eredità
del suo personaggio, T’Challa. Black
Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’11
novembre 2022. Il presidente dei Marvel Studios,
Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio
interpretato al compianto Chadwick
Boseman nel primo film, non verrà interpretato da
un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si
concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri
personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.
Letitia Wright (Shuri), Angela
Bassett (Ramonda), Lupita
Nyong’o (Nakia), Danai
Gurira (Okoye), Winston
Duke (M’Baku) e Martin
Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei
rispettivi personaggi interpretati già nel primo film.
L’attore Tenoch Huerta è in trattative
con i Marvel Studios per
interpretare il villain principale del sequel.
Martin Scorsese
dice che era così spaventato dopo aver visto
Pearl, che ha avuto difficoltà ad addormentarsi.
Uscito nelle sale americane lo scorso fine settimana, Pearl è un prequel di X – A sexy horror
story.
Il film segue un gruppo di giovani
filmmaker negli anni ’70 che tentavano di girare un film per adulti
in una fattoria del Texas di proprietà di una donna anziana, Pearl,
e suo marito, Howard. Sottotitolato in modo appropriato (in
originale) An X-traordinary Origin Story, il nuovo
film
Pearl ora funge da storia d’origine, appunto, del
personaggio dell’anziana assassina di X. Ambientato nel 1918, il
film segue Pearl che si prende cura del padre malato sotto la
sorveglianza della madre prepotente mentre sogna di diventare una
star del cinema.
Dopo aver interpretato un’anziana
Perla in X (così come la final girl Maxine),
Mia Goth torna a guidare il cast del prequel nei
panni di una versione giovane del personaggio del titolo insieme a
David Corenswet, Tandi Wright, Matthew Sunderland
ed Emma Jenkins-Purro in ruoli di supporto.
Ti West torna anche per dirigere
Pearl, che ha scritto insieme a
Goth. Girati in segreto contemporaneamente, i due
film saranno completati da MaxXxime, di cui abbiamo già visto un teaser
trailer.
Pearl ha ricevuto un’ottima recensione dal leggendario
regista Martin Scorsese. Nel suo commento al film
pubblicato da Slash Film, Scorsese elogia il film horror
definendolo “selvaggio, ipnotico, profondamente
inquietante“. In effetti, il regista era così turbato che ha
avuto difficoltà ad addormentarsi dopo averlo visto.
“Ero affascinato, poi turbato,
poi così turbato che avevo difficoltà ad addormentarmi. Ma non ho
potuto smettere di guardare.”
Inizialmente siamo stati portati a credere che l’imminente serie
Disney+ di Daredevil:
Born Again avrebbe completamente ignorato gli
eventi dell’ormai defunto show Netflix,
e anche se potrebbe essere ancora così (almeno dal punto di vista
della trama), il progetto sta iniziando a sembrare sempre più
simile a un riavvio graduale.
La star Charlie Cox ha recentemente
confermato che Daredevil:
Born Again sarà una cosa a sé stante e non
dovrebbe essere visto come la “stagione
4 di Daredevil“, ma un nuovo capitolo ma oggi arriva la notizia
che Matt Murdock si dovrebbe riunire a un volto familiare e
amichevole rispetto ai suoi giorni trascorsi su Netflix.
Lo scooper Daniel Richtman – che ha
un track record piuttosto solido con questo genere di cose – sta
segnalando (tramite il suo Patreon) che Elden
Henson sembra destinato a tornare nei panni di Foggy Nelson
in Born
Again. Foggy ha giocato un ruolo chiave
nelle tre stagioni di Daredevil
come il miglior amico e partner dell’Uomo senza paura, ed è una
parte vitale dei fumetti, quindi non sorprende che il personaggio
comparirà in questo spettacolo.
Se Henson sta davvero tornando,
vuol dire che i Marvel Studios hanno chiaramente ritenuto
inutile cambiare attore o personaggio quando sia Cox che
Vincent D’Onofrio (Wilson Fisk) stanno
riprendendo i rispettivi ruoli non avrebbe avuto molto senso.
Questo significa che anche Deborah Ann Woll
potrebbe tornare nei panni di Karen Page? Non abbiamo ancora
sentito nulla su quel fronte, ma diremmo che ci sono buone
possibilità. Daredevil:
Born Again utilizzerà sicuramente alcuni elementi
dell’omonimo arco narrativo della Marvel Comics, ma un adattamento completamente
fedele di quella triste storia è altamente improbabile. Si
spera che presto verranno annunciati alcuni dettagli ufficiali.
Daredevil: Born Again, cosa sappiamo sulla nuova
serie tv
La nuova serie potrebbe basarsi
sull’omonimo ciclo di fumetti pubblicato dalla Marvel Comics in Daredevil nn. 227-233 del
1986, scritto da Frank Miller e disegnato da David Mazzucchelli. È
stato ripubblicato diverse volte in volume, anche in lingua
italiana. Nel fumetto Karen Page ha venduto l’identità segreta del
Diavolo di Hell’s Kitchen, e l’informazione è finita nelle mani di
Kingpin.
Matt Murdock ha toccato il fondo: fragile come non mai e in
preda alla disperazione, riuscirà a trovare le forze per reagire?
Amore, tradimento, disperazione e redenzione in un capolavoro
assoluto della Nona Arte.
Daredevil:
Born Again sarà scritto da Matt Corman e Chris
Ord, coinvolti anche come produttori, i due hanno
co-creato Covert Affairs, la serie con Piper Perabo e Christopher Gorham andata in
onda per cinque stagioni, e hanno lavorato a show come The Enemy
Within, The Brave e Containment.
David Zaslav, recentemente nominato capo
della Warner Bros. Discovery, spera
ancora di trovare il suo uomo di fiducia “simile
a Kevin Feige” per assumere il comando delle
divisioni DC
Films/TV e inaugurare una nuova era per i contenuti
basati sulla DC Comics. La ricerca non sta andando bene, ma un
nuovo rapporto indica che lo studio ha problemi ben più grandi.
Infatti sembra che lo studio sia fortemente indebitato e potrebbe
presto avere problemi più grandi da affrontare.
Secondo THR,WBD è ancora “alle prese con quel pesante carico di debito e
con lo scetticismo degli investitori”, con preoccupazioni sollevate
sullo stile di leadership di Zaslav. Sebbene nessuna trattativa
possa avvenire fino ad aprile 2024, molti addetti ai lavori
ritengono che un altro accordo di fusione sia inevitabile e Brian
Roberts di Comcast sembra il candidato più probabile a proporre di
combinare NBCUniversal e Warner Bros. Discovery.
Sebbene dopo la fusione
Disney/FOX nulla ormai è scolpito nella pietra nel mondo attuale,
un’altra fusione e un’ulteriore ristrutturazione della società
getterebbero ovviamente nel caos il “piano
decennale” proposto da Zaslav per il DCEU.Per
quanto riguarda la DC
FILMS, sembra che Zaslav abbia avuto così tanti problemi a
ricoprire la posizione perché la prospettiva di competere con i
Marvel Studios e sviluppare un universo
cinematografico/TV condiviso reale e coeso è visto come un compito
quasi impossibile dato lo stato attuale delle il DCEU.
“Zaslav non sa quello
che non sa”, ha detto al trade un
importante rappresentante di talenti. “È
spaventoso. E sarai sempre paragonato alla Marvel. È
ingiusto. Quando venivano giudicati, funzionava. È
l’esatto opposto alla Warner. È duro tutto intorno. Chi
diavolo [cazzo] vorrebbe quel lavoro?”
Allo stato attuale delle cose, sembra probabile che i capi
divisione ad interim Michael De Luca e Pam Abdy “finiranno per
gestire la cosa per impostazione predefinita”. Si dice che la
coppia sia “in ottimi rapporti con i talenti, e con una leadership
netta, il che rappresenterebbe un grande miglioramento rispetto a
quando lo studio sedeva sotto AT&T e Jason Kilar”, quindi
questa potrebbe essere la migliore opzione di Zaslav, a condizione
che possa convincerli ad accettare ufficialmente il
lavoro!
In una nuova intervista al New York Times, James
Cameron ricorda di non essere andato troppo d’accordo con
la 20th Century Fox su diversi aspetti di Avatar,
durante la produzione del film campione d’incassi.
Due dei punti su cui lo studio, ora
assorbito da Disney, voleva fare la voce grossa con Cameron, erano
la durata complessiva del film e la lunghezza delle scene di volo.
Nonostante le reazioni positive delle proiezioni di prova, lo
studio era fermamente convinto che fossero necessario fare più
rifiniture e tagli, il che ha portato Cameron a puntare i piedi e
ricordare ai dirigenti che il successo del Titanic
ha essenzialmente pagato il costoso nuovo edificio in cui si
stavano incontrando.
“Quando ho realizzato Avatar, mi
sono scontrato con la Fox su due punti. Ad esempio, lo studio
riteneva che il film dovesse essere più breve e che c’erano troppe
scene di volo a cavallo degli ikran, quelli che noi chiamiamo
banshee. Bene, si scopre che quelle sono le scene che il pubblico
ha amato di più, in termini di exit polling e raccolta di dati (in
occasione delle proiezioni di prova). E quello è stato un punto su
cui ho tracciato una linea sulla sabbia, puntando i piedi e
dicendo: ‘Sapete cosa? Ho realizzato “Titanic”. Hai presente questo
edificio in cui ci stiamo incontrando in questo momento, questo
nuovo complesso da mezzo miliardo di dollari nel tuo lotto? Titanic
ha pagato per questo, quindi posso fare ciò che voglio.'”
L’artista Marc Rienzo immagina tutti gli interpreti
di Batman con il volto di Joker.
Con Robert Pattinson che per ultimo in ordine di
tempo si è aggiunto all’illustre gruppo di attori che interpretano
il Crociato di Gotham, il personaggio ha avuto moltissime
incarnazioni sul grande e piccolo schermo, e adesso tutti hanno
subito un make over alla Joker.
Nel corso degli anni, quasi tutte le
versioni live-action di Batman hanno dovuto combattere una versione
del Joker. Barry Keoghan è stato presentato come
Il Clown principe del Crimine in una breve scena
verso la fine di The
Batman, mentre Ben Affleck ha
recentemente condiviso lo schermo con il Joker di Jared
Leto nella Snyder Cut di Justice League. Ma una delle
interpretazioni più iconiche del personaggio è stata quella di
Jack Nicholson in Batman di Tim
Burton, con Michael Keaton. Tuttavia, cosa sarebbe
successo se tutti gli attori di Batman fossero stati scelti per il
ruolo di Joker?
Questo è ciò che l’artista
Marc Rienzo ha immaginato. Adam West,
Michael Keaton,
Val Kilmer,
George Clooney,
Christian Bale,
Ben Affleck e Robert Pattinson sono stati ora reinterpretati
come varianti della nemesi di Batman. È come se Bruce Wayne fosse
caduto in una vasca di acido e fosse diventato il Joker invece di
cadere in una Batcaverna per diventare il Crociato
Incappucciato.
“Perché le persone vanno al
cinema? Per fuggire dalla realtà e credetemi, non c’è nessuno mondo
più bello di Pandora in cui rifugiarsi!” Dice così Jon
Landau, produttore e storico collaboratore di
James Cameron, alla presentazione alla stampa di
alcune scene di Avatar: la
via dell’acqua, in arrivo nelle nostre sale il 14
dicembre (mentre
il 22 settembre tornerà in sala Avatar!).
Un sequel che è arrivato dopo
tantissimo tempo, in parte rallentato da una serie di vicende
legate alla fusione Disney-Fox, o come la pandemia, attualmente
(forse) agli sgoccioli, ma in parte anche a causa di Cameron
stesso, “un esploratore” come lo definisce Landau, che prima di
mettersi all’opera su un film, e in questo caso sul progetto di
quattro sequel di Avatar, ha studiato, ricercato, lavorato senza
sosta per ottenere gli strumenti adatti a portare sullo schermo
esattamente quello che voleva. Perché lui è un pioniere che “ha
sempre spinto il linguaggio e il progresso cinematografico, aprendo
la strada per altri registi. Ad esempio ha scritto quella scena di
The Abyss perché voleva fare Terminator 2. Lui ha spinto il
progresso in avanti, lo ha fatto con Avatar e mi auguro succederà
anche con Avatar: la via
dell’acqua.”
Una famiglia di mezzo-sangue in cerca di un posto nel
mondo
Ma di cosa parla Avatar: la
via dell’acqua? Landau la descrive come una storia di
famiglia, di senso di appartenenza e della ricerca del proprio
posto nel mondo. Come il primo film era una ri-narrazione del mito
di conquista americano, anche questa seconda avventura tra mari e
cieli di Pandora pone lo spettatore davanti a temi universali,
condizioni condivise. La famiglia che Jake e Neytiri hanno
costruito negli anni è mezzo-sangue, diversa, rappresenta
un’eccezione e una diversità e deve trovare un nuovo posto, una
nuova tribù, per potersi salvare. Cercano rifugio presso un’altra
tribù di Na’vi e soprattutto i personaggio più giovani saranno
incuriositi dalle novità ma saranno anche i più determinati a
cercare un posto che possano definire casa. “Sono di razza
mista, e per loro la vita è più difficile, anche se vivono in una
famiglia piena d’amore” dichiara Jon Landau.
Ma naturalmente, trattandosi anche
di un prodigio della tecnica, la più grande difficoltà nella
realizzazione di Avatar: la via
dell’acquaè stata proprio nella resa visiva.
“Mettere in piedi quattro film in uno, scrivere quattro
sceneggiature è stato davvero difficile, ma non volevamo cominciare
senza avere il quadro chiaro di ciò che avremmo dovuto girare in
tutti i film e di ciò che gli attori avrebbero dovuto affrontare.
L’ostacolo più grande è stata sicuramente realizzare la performance
capture sott’acqua. Non si trattava solo di imparare ad andare in
apnea per gli attori, si trattava di recitare in quelle condizioni
e di rendere tutto credibile. Abbiamo dovuto inventare gli
strumenti per poter realizzare le scene.”
Non si può dire nulla delle scene di
Avatar: la via
dell’acquache sono state mostrate, ma non è un
segreto che nel film ci saranno scene subacquee e che la colonna
sonora sarà composta da Simon Franglen. Tuttavia
il trailer ci ha fatto riascoltare in maniera inequivocabile che i
grandi temi musicali composti dal compianto James Horner per il
primo film saranno utilizzati. “La
scomparsa di James Horner è stata una perdita
tremenda. Ricordo benissimo il momento in cui ho appreso la
notizia, è stato uno di quei momenti che ti restano impressi.
Tuttavia Simon Franglen che compone la
colonna sonora di Avatar: la via
dell’acquafaceva già parte della squadra, anche
all’epoca di Titanic, e quindi ha raccolto il testimone e ha
realizzato un lavoro incredibile. È riuscito ad abbracciare e fare
sua la filosofia che Horner aveva seguito nel primo film: coniugare
le sonorità naturali ai suoni emessi dagli strumenti di
un’orchestra.”
Nel 2009, Avatar fu
uno dei primi film a uscire in 3D nativo, una tecnica costosa che
non ha avuto grande seguito nel cinema di blockbuster, ma che
secondo Landau non è certo una tecnica che migliora il film a cui
viene applicata: “Il 3D non migliore i film, ne accentua le
caratteristiche, quindi applicandolo ad un film bello, si ottiene
un bel risultato, ma applicato a un film brutto diventa un
disastro. Dopo Avatar l’impressione era che tutti i film dovessero
essere fatti in 3D, ma abbiamo visto che non è sempre stata una
buona idea. Ci sono state delle eccezioni, come gli ottimi Hugo e
Vita di Pi, che io ho amato, ma la tecnica in sé non ha avuto
fortuna proprio perché non basta a migliorare un film,
anzi!”
C’è anche da aggiungere che il 3D
non sempre viene sostenuto da sale che sono all’altezza
dell’esperienza. Sarà capitato a tutti, nell’ultimo decenni, di
andare a vedere un film in 3D al cinema e trovarsi davanti a uno
schermo buio. Non sempre è colpa del film stesso, ma qualche volta
sono anche le sale che non hanno i mezzi per proiettare al meglio
il film. Secondo Landau “il cinema si salverà, nel
post-pandemia, perché offre un’esperienza che nessun divano di casa
può replicare, ed è per questo che film come Spider-Man: No Way
Home o Top Gun: Maverick hanno incassato tanto, perché quando il
prodotto proposto è buono, il pubblico apprezza. Già nel 1983 il
New York Times diceva che l’intrattenimento del cinema sarebbe
stato spostato nelle case, la proposta di esperienze come
Avatar: la via
dell’acquaunitamente all’adeguatezza delle sale,
porteranno le persone al cinema.”
Il messaggio ambientalista
Ma qual è il messaggio più
importante del film? Secondo Jon Landau non c’è
dubbio: “Spero che quando le persone usciranno dalla sala,
saranno in grado di guardare il mondo con occhi diversi. Quando si
trasmettono messaggi importanti nei film non si deve fare una
predica, perché si attirerebbe l’attenzione solo di chi già è dalla
tua parte, bisogna essere provocatori. È quello che abbiamo provato
a fare. Anche la nostra produzione è stata green, per quanto
possibile, il set era privo di plastica e anche l’energia era
green, abbiamo lavorato con macchinari a energia solare. Non serve
promuovere la tutela dell’ambiente e non fare il primo passo. Spero
che il film apra gli occhi alle persone sulla tutela dell’ambiente,
che è anche quello che ha fatto anche il primo film. Avatar si apre
e si chiude con Jake Sully che apre gli occhi.”
E noi, come Jake Sully, non vediamo
l’ora di aprire di nuovo gli occhi sugli infiniti mondi di Pandora,
in Avatar: la via
dell’acqua, dal 14 dicembre, al cinema.
Woody Allen si è
affrettato a smentire le voci sul suo ritiro emerse da
un’intervista rilasciata a una rivista spagnola, in cui ha detto
che il suo prossimo film sarebbe stato l’ultimo. Il regista 86enne
ha rilasciato una dichiarazione per chiarire cosa intendesse,
dicendo:
“Woody Allen non ha mai detto
che sarebbe andato in pensione, non ha detto che stava scrivendo un
altro romanzo. Ha detto che stava pensando di non fare film poiché
fare film che vanno direttamente o molto rapidamente su piattaforme
di streaming non è così divertente per lui, poiché è un grande
amante dell’esperienza cinematografica. Attualmente, non ha
intenzione di ritirarsi ed è molto entusiasta di essere a Parigi
per girare il suo nuovo film, che sarà il 50°”.
La confusione sembra essere stata
generata da un’intervista rilasciata da Allen a La
Vanguardia all’inizio delle riprese di Wasp 22, film che sarà
girato in Europa, in cui diceva: “La mia idea, in linea di
principio, è quella di non fare più film e concentrarmi sulla
scrittura”. Aggiungendo che il suo prossimo progetto sarebbe
stato un romanzo.
Divenuta celebre dopo aver vinto il
concorso Miss Italia, Francesca Chillemi ha nel
tempo dimostrato non solo di essere una donna ricca di fascino, ma
anche di talento. Sono infatti molti i ruoli, cinematografici e
televisivi, con cui si è distinta nel mondo della recitazione,
svolgendo dunque con sempre più costanza il ruolo di attrice e
ricoprendo anche importanti ruoli da protagonista.
Ecco 10 cose che non sai di Francesca
Chillemi.
Francesca Chillemi: i suoi film e le serie TV
1. È nota per diverse serie
TV. Il suo primo ruolo da attrice la Chillemi lo ottiene
per la fiction Un medico in famiglia, recitando nel ruolo
di Costanza in due episodi della quarta stagione. Interpreta poi
dal 2007 al 2008 il personaggio di Laura Flestero in Carabinieri,
mentre sempre nel 2008 è Teresa Sciacca nell’episodio La luna
di carta di Il commissario Montalbano, con Luca
Zingaretti. Negli anni ha poi recitato nelle serie
Squadra antimafia – Palermo oggi (2010), Sposami
(2012) e Che Dio ci aiuti (2011-2021), ricoprendo qui i
panni di Azzurra Leonardi per ben 112 episodi, recitando accanto ad
Elena Sofia
Ricci. Nel 2021 recita invece in Leonardo e
Glow & Darkness (2021). Nel 2022 è invece protagonista
della fiction Viola come il mare.
2. Ha recitato anche in
diversi film. L’attrice ha debuttato sul grande schermo
nel 2009, recitando nell’episodio Gaymers del
film Feisbum – Il film. Nello stesso anno ha avuto un
ruolo di maggior rilievo nel film campione d’incassi Cado dalle
nubi, con CheccoZalone. È tornata poi sul grande schermo
con Natale da chef (2017) e poi nuovamente in
Reefa, Una relazione, con Guido Caprino,
e Anima bella, tutti e tre del 2021.
Francesca Chillemi e Can Yaman
3. Sono i protagonisti di
una nuova fiction. Dal settembre del 2022 l’attrice torna
sul piccolo schermo con la fiction Viola come il
mare, in onda su Canale 5. Basata sul romanzo
Conosci l’estate? di Simona Tanzini, in
essa la Chillemi recita nei panni di Viola Vitale, una giornalista
alla ricerca del padre mai conosciuto. Mentre lavora per la cronaca
neraa, farà la conoscenza dell’ispettore Francesco Demir,
interpretato dall’attore Can Yaman,
finendo con il lavorare fianco a fianco con lui.
4. Hanno presentato insieme
la fiction a Venezia. Nel corso del Festival del Cinema di
Venezia i due attori hanno avuto modo di presentare in anteprima la
fiction Viola come il mare, sfilando insieme sul red
carpet. La loro presenza ha mandato in estasi i loro fan, che non
hanno mancato di notare come i due abbiamo scelto di presentarsi
con abiti semplici ma eleganti e soprattuto abbinati tra loro.
Francesca Chillemi: il marito e la figlia
5. È fidanzata con un
imprenditore. Dal 2015 la Chillemi ha una relazione con
Stefano Rosso, imprenditore e dirigente sportivo
italiano, figlio del noto Renzo Rosso.
Inizialmente attivo nel campo della moda, essendo cofondatore e CEO
di D-Cave e membro del consiglio di OTB Group, dal 2018 egli è
anche presidente del club calcistico L. R. Vicenza.
6. Ha avuto una
figlia. Dalla sua relazione con Stefano Rosso, l’attrice
ha dato alla luce nel 2016 una figlia, di nome
Rania. In più occasioni la Chillemi ha raccontato
di quanto la figlia sia importantissima per lei e di come l’abbia
messa davanti ad una crescita importante. L’attrice cerca però di
essere anche protettiva nei confronti della figlia, evitando che
venga esposta in modo eccessivo ai media.
Francesca Chillemi è su Instagram
7. Ha un profilo sul celebre
social network. L’attrice possiede un proprio profilo con
tanto di spunta blu sul celebre social network Instagram. Qui vanta
ad oggi un totale di 1.2 milioni di followers e con i suoi oltre
800 post è solita condividere con i fan scatti dei progetti a cui
ha partecipato come attrice e modella, ma anche foto che la
ritraggono durante eventi di gala e premiere in giro per il mondo.
Diverse sono però anche le immagini legate alla sua vita
quotidiana, tra amici e famiglia. Seguendola si può dunque rimanere
aggiornati sulle sue attività.
Francesca Chillemi ha vinto Miss Italia
8. È stata eletta Miss
Italia. Nel 2003, all’età di appena 18 anni, Francesca
Chillemi viene eletta Miss Italia, ricevendo la corona dalla
celebre attrice Claudia Cardinale.
Grazie a quella vittoria, la Chillemi intraprende una carriera da
modella, approdando poi alla recitazione e distinguendosi per il
suo talento.
9. Ha completato gli
studi. Dopo aver vinto il celebre concorso di bellezza, la
Chillemi non si è però gettata subito tra le braccia della
celebrità, preferendo tornare prima in Silicia, sua regione di
nascita, per terminare gli studi. Qui consegue infatti il diploma
al liceo classico. Solo dopo aver ottenuto ciò, nel 2004 ha
iniziato a lavorare come modella e attrice, distinguendosi in
entrambi i campi.
Francesca Chillemi: età e altezza dell’attrice
10. Francesca Chillemi è nata a Barcellona Pozzo di
Gotto, in provincia di Messina, il 25 luglio del 1985.
L’attrice è alta complessivamente 1.71 metri.
Il primo teaser ufficiale di
Il mio nome è vendetta, il film diretto da
Cosimo Gomez, prodotto da Colorado
Film, in arrivo solo su Netflix dal 30 novembre, svela il
protagonista
Alessandro Gassmann in una veste inedita e
sorprendente: quella di Santo, un ex sicario della criminalità
organizzata, che dopo aver vissuto nell’ombra per anni in una
tranquilla cittadina del Trentino-Alto Adige, è alla ricerca di
vendetta insieme alla figlia Sofia, interpretata da Ginevra
Francesconi.
La trama di Il mio nome è vendetta
Sofia è una tranquilla teenager che
passa il suo tempo tra partite di hockey, di cui è campionessa, e
lezioni di guida off-road. Fino al momento in cui, disobbedendo a
Santo, suo padre, lo fotografa di nascosto e pubblica la sua foto
su Instagram. Il piccolo post è sufficiente a cambiare le loro vite
per sempre. Seguendo la traccia informatica, due criminali entrano
nella loro casa e uccidono barbaramente la madre e lo zio di Sofia,
dando vita a un regolamento di conti covato per quasi vent’anni.
Sofia scoprirà che la verità le è sempre stata taciuta e che Santo
nasconde un oscuro passato di affiliato alla N’drangheta. Non senza
conflitto, Sofia abbraccerà un’eredità fatta di furia e violenza e
si alleerà con il padre per cercare una spietata vendetta.
Il film è prodotto da Iginio Straffi e
Alessandro Usai per Colorado Film, e vede nel cast
anche Alessio Praticò, Francesco Villano, Mauro
Lamanna e Remo Girone.
Il 23 settembre alle ore
21:30 a UCI Showville Bari, la cantante
Elodie, protagonista di Ti Mangio il Cuore, assieme al regista Pippo
Mezzapesa, saluterà gli spettatori presenti alla proiezione del
film, distribuito da 01 Distribution e in uscita nelle sale il 22
settembre. Il 24 settembre alle ore 18:30 a
UCI Luxe Maximo (Roma) Elodie sarà invece
accompagnata da parte del cast.
Per Elodie Ti Mangio il Cuore rappresenta la seconda esperienza
cinematografica. La cantante approda di nuovo sul grande schermo
dopo essere stata tra le protagoniste assolute dell’estate musicale
2022, ottenendo due Premi Singolo Multiplatino e il Premio EarOne
ai Tim Music Awards. Pippo Mezzapesa, regista, sceneggiatore e
produttore cinematografico italiano, ha iniziato la sua carriera
con i cortometraggi, vincendo il David di Donatello 2004 per
Zinanà. Con quest’opera porta sul grande schermo una grande e
tragica storia d’amore, tratta dall’omonimo libro d’inchiesta
scritto da Giuliano Foschini e Carlo Bonini.
Ti
mangio il cuore è ambientato in Puglia, in un promontorio
del Gargano arso dal sole e dall’odio, conteso da criminali che
sembrano venire da un tempo remoto governato dalla legge del più
forte. Una terra arcaica da far west, in cui il sangue si lava col
sangue. A riaccendere un’antica faida tra due famiglie rivali è un
amore proibito: quello tra Andrea, riluttante erede dei Malatesta,
e Marilena, bellissima moglie del boss dei Camporeale. Una passione
fatale che riporta i clan in guerra. Ma Marilena, esiliata dai
Camporeale e prigioniera dei Malatesta, contesa e oltraggiata, si
opporrà con forza di madre a un destino già scritto.
È possibile acquistare i biglietti
presso le casse di UCI Showville Bari e UCI Luxe Maximo, tramite
App gratuita di UCI Cinemas per dispositivi Apple e Android e sul
sito www.ucicinemas.it. I biglietti paper-less acquistati tramite
App e i biglietti elettronici acquistati tramite sito danno la
possibilità di evitare la fila alle casse con –FILA+FILM. Il
pubblico può comunque acquistare i biglietti anche tramite il call
center (892.960) e le biglietterie automatiche self-service
presenti sul posto. Per maggiori informazioni visitare il sito
www.ucicinemas.it o la pagina ufficiale di Facebook di UCI Cinemas
all’indirizzo: www.facebook.com/ucicinemasitalia. In alternativa
contattare il call center al numero 892.960.
Sono iniziate la scorsa settimana a
Roma le riprese del nuovo film tv in due episodi dal titolo
Una mamma all’improvviso. Una nuova
produzione Sunshine Production di Bruno Frustaci e
Alessandro Carpigo.I due episodi da 90’
ciascuno, diretti da Claudio Norza e
scritti da Luca Biglione, saranno prossimamente in
onda sulle Reti Mediaset.
Una mamma
all’improvviso, interpretato da
Giulia Bevilacqua, Simone Corrente, Elena Cucci, Raniero
Monaco di Lapio, Margareth Madè, Dino Abbrescia, Crisula Stafida,
Alice Maselli, Enzo De Caro e Cecilia Dazzi, è un progetto
che si sviluppa in due parti e racconta la storia di un travagliato
e inedito rapporto tra madre e figlia. Insieme affronteranno in
maniera inusuale le problematiche e l’inevitabile amore che le lega
attorniate da una comunità di provincia, “una famiglia allargata”
dove l’amicizia a volte è più importante del rapporto di
sangue…
La trama del film
Protagoniste principali di
questi film sono una madre e una figlia. CLAUDIA (Giulia
Bevilacqua), giovane madre, donna piacevole ed
affascinante poco più che trentacinquenne, si risveglia da un coma
lungo 17 anni. Dopo essersi ripresa tra mille smarrimenti, continua
la sua vita da adolescente come se non si fosse mai interrotta. I
suoi atteggiamenti turbano non poco invece, la vera adolescente di
questa storia, Michela (Alice Maselli), detta
Miky, che ha vissuto fino ad ora senza la madre già in coma dal
momento della sua nascita. Michela vive appieno la sua adolescenza
ma dimostra nei pensieri qualche anno in più. La sua famiglia sono
stati i nonni e la comunità degli amici di un tempo della madre che
l’hanno accudita come fosse figlia loro.
Gli altri protagonisti sono:
Nino (Enzo De Caro), il nonno di Miky che, rimasto
vedovo, ha vissuto sperando ogni giorno in un “risveglio“
della figlia. Il gruppo di amici del liceo ormai
cresciuti, come Giuliano (Simone Corrente),
insegnante idealista, che ha sempre avuto un debole per Claudia ma
che presto sposerà Vittoria (Margareth Madè),
bella donna, precisina e impeccabile.C’è poi la coppia
formata da Stefano (Raniero Monaco Di Lapio),
prestante Prof. di educazione fisica e dall’affascinante Fiorenza
(Elena Cucci). Attorno a loro ci sono gli altri, i
compagni di scuola di Miky, gli amici minori di Claudia, i
presunti, i possibili papà di Miky…Il dottor Benpieri
(Dino Abbrescia) è, invece, il dottore che ha
seguito Claudia negli anni del coma. Aiutato dalla sua amante
Virginia (Crisula Stafida), cerca di approfittarsi
del miracoloso “rispetto” di Claudia per farsi riconoscere meriti
scientifici che assolutamente non ha. Virginia, infermiera svampita
e sognatrice, attende da anni il giorno in cui “il suo luminare” si
liberi dalla ingombrante moglie, Anna (Cecilia
Dazzi), ora più pericolosa che mai: in quanto psichiatra
di Claudia rischia di scoprire, nascosti nel cervello della
paziente, certi imbarazzanti segreti su Benpieri…
Memory è un
thriller d’azione diretto da Martin Campbell
(Casino
Royale, La maschera di Zorro) con
Liam Neeson protagonista e remake del film
belga Memoria di un assassino (Erik Van
Looy, 2003). La sceneggiatura del film del 2022 è scritta
da Dario Scardapane (Trauma,
The Punisher), adattando il precedente lavoro di
Carl Joos e Erik Van Looy, a sua
volta ispirato al romanzo “De Zaak Alzheimer” di
Jef Geeraerts. Il film arriverà nelle sale
italiane il 15 settembre.
Memory: Liam Neeson ci
riprova
Liam Neeson sta invecchiando. L’attore compirà
70 anni quest’anno eppure continua a recitare in thriller d’azione
in cui lo percepiamo notevolmente più disorientato rispetto ai
tempi in cui interpretava Bryan Mills nella
trilogia di Revenge. I suoi lineamenti e la sua
voce sono ancora carisma allo stato puro, ma nell’ultimo decennio è
caduto in una spirale che lo ha portato a partecipare a film che
non hanno ottenuto un riscontro particolarmente favorevole tra gli
spettatori. Con Memory di Martin
Campbell, l’attore cerca di riprendersi l’attenzione dei
fan gettandosi a capofitto in un film che parte da un’idea molto
solida ma che si spegne prima che questa venga sfruttata
appieno.
Alex Lewis è un
assassino professionista di grande reputazione e discrezione.
Quando si rifiuta di portare a termine un lavoro che viola il suo
codice morale, deve rapidamente dare la caccia e uccidere le
persone che lo hanno assunto prima che queste e l’agente
dell’FBIVincent Serra (Guy
Pearce) lo trovino. Alex è fatto per la vendetta, ma,
con la memoria che comincia a vacillare, è costretto a mettere in
discussione ogni sua azione, confondendo il confine tra giusto e
sbagliato.
Il potere che tutto muove
Dal tono visivamente sobrio, la
storia di Memory si svolge vicino al confine
messicano. Vengono esplorati l’immigrazione clandestina e lo
sfruttamento sessuale dei minori, il tutto in un contesto di
corruzione politica, denaro sporco e pratiche illecite da parte dei
potenti, che ha contaminato persino le autorità considerate
inscalfibili.
Uno dei più interessanti dibattiti
interni a Memory verte attorno a come
l’applicazione della legge non garantisca sempre la giustizia. Il
sicario ha le idee chiare sul suo percorso verso la giustizia, ma i
poliziotti si muovono in una zona grigia e in maniera esitante,
anche se vediamo alcuni di loro strappare confessioni, indagare al
di fuori degli ordini impartiti dai loro superiori, o commettere
crimini per assicurare alla giustizia coloro che non sono stati
imprigionati dai tribunali. La linea di demarcazione tra cattivi e
buoni, o tra sicari e poliziotti, è sfumata al punto da confondere
i termini. Senza essere troppo originale, possiamo dire che
Memory apre una riflessione necessaria su un tema
sempre caldo e che forse avrebbe potuto essere esplorato con più
vigore.
Tuttavia, Memory
risulta un miscuglio di generi mal sviluppato, in cui la trama
dell’assassino si interconnette con quella dei poliziotti che
cercano di risolvere un caso impossibile e si chiedono se, forse,
la giustizia li ha delusi e uccidere persone a bruciapelo è una
possibilità valida. Ci troviamo di fronte a due trame in una, ma
nessuna delle due particolarmente interessante. Le premesse da
thriller ci sono tutte, ma Memory livella fin
troppo l’incedere tensivo, molte storyline trovano una conclusione
solo tramite deus ex
machina e facciamo la conoscenza di molteplici personaggi
assolutamente non di spessore.
La sceneggiatura è l’anello più
debole di Memory
I punti di forza del film sono
sicuramente le performance: partiamo da Liam Neeson, che rimane sempre e comunque un
ottimo attore, ma menzione d’onore va a MonicaBellucci, che si
diverte come non mai nel ruolo di un’oscura cattiva.
Memory cerca inoltre di avventurarsi in territori
rischiosi – come quello della pedofilia e del traffico di minori –
trame potenzialmente al cardiopalma che, tuttavia, smorzano il
resto di un film che non vuole né sorprendere né generare colpi di
scena, siano essi stilistici o narrativi.
Sfortunatamente,
Campbell sembra pervaso dalla necessità di
rivolgersi a un pubblico generico che non deve essere costretto a
riflettere troppo. Non deve essere messo a disagio o disturbato, e
così la parte più oscura della storia, che riguarda appunto la
prostituzione minorile, viene affrontata in modo inconsistente e
all’interno dei canoni del convenzionale intrigo criminale. Ciò
significa che non si addentra nella zona più fangosa delle
questioni spinose che l’abuso di potere comporta, della
prevaricazione sessuale o delle perversioni insite nella condizione
umana.
Martin Campbell fa
un ottimo lavoro di regia, che brilla in scene ben costruite come
quella delle chiavi dell’auto. È in questi momenti che la suspense
funziona, ma purtroppo la sceneggiatura di Dario
Scardapane è troppo prevedibile. Dopo un inizio
promettente, il film si perde in sequenze che rallentano il ritmo e
lasciano prevalere il disinteresse. Non aiuta nemmeno il fatto che
il personaggio di Liam Neeson sia ancora una volta un uomo
tormentato dal suo passato che vive il presente con la
demotivazione di sapere di essere condannato a una morte lenta e
agonizzante, questa volta offuscata dall’inevitabile progressione
della sua malattia mentale.
Memory conserve
molte reminiscenze dei ruoli che Liam Neeson ha interpretato nel corso
della sua lunga carriera ma quello di Alex Lewis,
probabilmente, si pone come uno dei più dimenticabili.
Attenzione: l’articolo contiene
SPOILER su House of the Dragon, stagione 1, episodio 5, “We Light
The Way”.
L’episodio 5 della stagione 1 di
House of the Dragon della HBO potrebbe essere
stata l’ultima volta in cui gli spettatori hanno visto
Rhaenyra e Alicent, interpretate
da Milly Alcock e Emily Carey.
L’amicizia-rivalità tra Rhaenyra e
Alicent è al centro della storia di House of the Dragon, esplorando come le due si
trovino sempre più spesso su fronti opposti nel periodo che precede
la guerra civile Targaryen, la Danza dei
Draghi. Questa scissione viene mostrata sullo schermo nel suo
sviluppo temporale con diverse attrici che interpretano i due
personaggi: saranno infatti Olivia Cooke ed Emma D’Arcy
ad assumere i ruoli dopo le due giovani Alcock e
Carey.
Abbandonare queste versioni dei
personaggi non è un’impresa facile per gli spettatori della serie,
perché Alcock e Carey hanno
offerto delle performance brillanti nei loro ruoli, aggiungendo
ancora più profondità ai personaggi del libro Fuoco e
sangue di George R.R. Martin,
rendendoli tanto simpatici quanto complessi. Tuttavia, sapevamo fin
dalla messa in onda della prima stagione della serie che più attori
avrebbero interpretato gli stessi personaggi, seguendo la loro
crescita e sviluppo nel tempo, cosa che, a quanto pare, sta per
accadere.
Sì, l’episodio 5 della
stagione 1 di House of the Dragon è l’ultimo in cui vedremo
la Rhaenyra della Alcock e
l’Alicent della Carey, almeno per
ora. In precedenza era stato rivelato che la sostituzione di queste
due attrici sarebbe avvenuta a metà della stagione, con un salto
temporale di 10 anni che avrebbe giustificato il passaggio; essendo
arrivati al quinto episodio e mancandone ancora cinque, sembra che
il momento sia arrivato. Inoltre, Alcock e
Carey figurano nel cast della serie solo fino
all’episodio 5 su IMDb, mentre D’Arcy e Cooke dall’episodio 6 al 10. Attualmente,
l’episodio 5 della stagione 1 è l’ultima occasione in cui le
giovani attrici Rhaenyra e
Alicent appariranno in House of the Dragon, anche se questo non
significa che un loro ritorno sia escluso a priori, nonostante non
ci siano notizie ufficiali in merito.
Come la Rhaenyra di Alcock e
l’Alicent di Carey potrebbero tornare in House of The Dragon
Ci sono un paio di modi in
cui la Rhaenyra di Alcock e
l’Alicent di Carey potrebbero
tornare in House of the Dragon. Per cominciare, sono
state eliminate alcune scene di Rhaenyra e
Alicent, che avrebbero mostrato la coppia durante
la preparazione del matrimonio di Alicent con
Viserys (che la serie ha invece ignorato). È
possibile che queste scene, avendo la certezza che sono state
girate, possano essere utilizzate più avanti nella stagione come
flashback, evidenziando quanto siano cambiati i personaggi.
Allo stesso modo, visto che gran
parte della storia di House of the Dragon è incentrata su
Rhaenyra e Alicent – e che le due
sono destinate a rimanere separate per gran parte della stagione
dopo che la prima lascia Approdo del Re – riportare le attrici più
giovani per dei flashback o delle sequenze oniriche nella seconda
stagione sarebbe efficace anche per esplorare il loro rapporto e le
crescenti differenze. La Alcock ha confermato che
“ci sono state delle conversazioni” sulla seconda stagione della
serie, che riguarderebbero l’inclusione delle giovani
Rhaenyra e Alicent, ma che, anche
se le “piacerebbe” tornare, non ha idea se ciò avverrà.
Cosa faranno Milly Alcock ed Emily
Carey dopo House of The Dragon
Né Milly
Alcock né Emily Carey hanno un gran
numero di progetti in programma per il futuro. La
Alcock apparirà nella seconda stagione di
Upright, una serie televisiva australiana di cui
ha fatto parte anche nella prima stagione, e nel cortometraggio
Furlough. Carey farà poi parte
del cast di doppiaggio del film d’animazione The
Canterville Ghost, basato sul racconto di Oscar Wilde sul
fantasma che infesta una villa inglese in cui si trasferisce una
famiglia americana. Tuttavia, considerata la portata delle loro
performance nello show, sarebbe sorprendente se non ci fossero
molte altre offerte e ruoli in arrivo per Alcock e
Carey dopo House of the Dragon.
Visti i tanti personaggi presenti
nell’MCU e viste
tutte le intersezioni delle linee narrative, i progetti cross-over
sono inevitabili all’interno del franchise. Gli eventi cross-over sono una tradizione di lunga
data nella Marvel Comicse l’MCU
sta finalmente recuperando il suo ritardo.
Guardando al passato, le Fasi 1, 2 e
3 dell’MCU ci hanno regalato
cross-over come Civil War, Infinity
War e infine Avengers:
Endgame.Tuttavia,
sembra che la Marvel
cambierà la definizione di cross-over proprio nell’attuale
Fase 4con Secret Invasion.Come lo snap di Thanos, l’invasione di Skrull è destinata a
cambiare per sempre il destino di qualsiasi personaggio coinvolto
nel primo vero cross-over dall’MCU.
Il
gran numero di crossover che l’MCU ha pianificato per il
futuro potrebbe generare confusione in alcuni spettatori, ma in
realtà questi progetti dovrebbero aiutare a tenere traccia dei
personaggi e delle storie delle Fasi 5 e
6. Da Avengers: The Kang Dynasty a
Avengers: Secret Wars vediamo tutti i cross-over
pianificati per le Fasi 5 e 6 MCU.
L’arrivo dei Thunderbolts
Attualmente, la squadra
MCUdei
Thunderbolts include tutti antieroi già
noti: Yelena Belova, Red Guardian, Bucky
Barnes, Taskmaster, Ghost, Valentina
Allegra de la Fontaine e U.S. Agent.Tuttavia,
considerando la storia dei Thunderbolts sulla carta
stampata, questi personaggi potrebbero presto essere
affiancati da Namor, She–Hulk,
Deadpool, Titania, Abominio, e perché
non da Norman Osborne, Venom,Hawkeye o Barone
Zemo? Essenzialmente, i Thunderbolts sono la versione
antieroica dei Vendicatori.Nel corso di vari crossover della
Marvel Comics, i Thunderbolts e gli
Avengers hanno più volte agito gli uni contro gli
altri, in particolare nella serie Secret
Invasion. Probabilmente, la
miniserieomonima vedrà il debutto dei
Thunderbolts nell’MCU.
Le guerre di Kang
La preparazione del terreno
per Avengers: The Kang Dynasty inizia
con Ant-Man and the Wasp:
Quantumania, film che segna per l’MCU l’inizio delle guerre
di Kang. Nel lungometraggio, Scott Lang a.k.a.
Ant-Man si oppone a quello che forse è il cattivo più
pericoloso nella storia dell’MCU. Anche se non è stato
rivelato molto sulla trama di Avengers: The Kang Dynasty, sappiamo che il film sarà
basato sull’evento dei fumetti dallo stesso nome.
Dopo che Sylvie ha rotto la
Sacra Linea Temporale in Loki uccidendo Colui
che rimane, il debutto MCU di Kang il
Conquistatore in Ant-Man and the Wasp:
Quantumania sarà cruciale per la Saga del
Multiverso. Considerando come Kang si muove
attraverso diverse linee temporali e universi, c’è anche la
possibilità che il personaggio partecipi allo scontro degli
universi dell’MCU. Quello che è certo è
che Quantumania e The Kang Dynasty
introdurranno molti altri personaggi ancora in ascesa
nell’MCU.
Secret
Wars
Si sa pochissimo del film
Avengers: Secret Wars, se non
che il lungometraggio arriverà dopo gli eventi di Avengers: The Kang
Dynastye sarà basato sul primo vero cross-over della
Marvel Comics. Nei fumetti, le prime
Secret Wars sono avvenute nel 1984 per poi ripetersi
più recentemente nel 2015.
The Secret Wars degli anni
Ottanta si concentra su il Beyonder e
sul Battleworld, un pianeta fatto di pianeti diversi
provenienti da diverse realtà. In Secret Wars del
2015 invece, Battleworld non è un pianeta, ma un
“dominio” fatto di pezzi distrutti dell’Universo Marvel e
dell’Ultimate Marvel Universe. Tra tutti
i prossimi film Marvel basati su una
storia Marvel Comics, Secret
Wars si presenta come il più grande crossover
MCU.
X-Men vs. Avengers
C’è la reale possibilità che il
cross-over della Marvel ComicsAvengers vs. X-Men prenda vita nell’MCU. Nel fumetto, i due
super team si scontrano quando scoprono che la Phoenix
Force si dirige verso la Terra. Gli X-Men vedono l’entità cosmica come un modo per
ripristinare il mondo mutante, mentre per i
Vendicatori la Phoenix Force è una
minaccia per la fine di tutta l’umanità. Considerando le Easter egg
degli X-Men a cui abbiamo assistito
recentemente, non è improbabile che questa storyline si concretizzi
nell’MCU.
World War
Hulk?
Gli eventi di She-Hulk suggeriscono che un film su World
WarHulk potrebbe già essere in
lavorazione. Anche se l’MCU non ha abbastanza
Illuminati per esiliare Bruce Banner nello spazio
e Pianeta Hulk è già stato adattato per Thor: Ragnarok, il franchise potrebbe
adottare altri modi per impostare World War
Hulk. Magari la ragione per cui
Hulk viene convocato nello spazio è per recuperare il
figlio Sakaar. Non è un’opzione improbabile se si
considera che She-Hulk allude non solo al potenziale
debutto MCU del figlio di
Hulk, ma anche al fatto che Bruce potrebbe
riperdere il controllo di Hulk.
Se Secret Invasion pone le
premesse per la storia di Siege nell’MCU, magari con il debutto
di Norman Osborn, il franchise potrebbe facilmente seguire
questa direzione. In effetti, Siege è stato preceduto
da Secret Invasion e da Dark Reign, storyline in
cui Osborn diventa un eroe per il popolo americano.
E, dopo Dark Reign, Osborn usa il suo potere e la
sua influenza per organizzare una vittoriosa invasione di
Asgard.
9-1-1
6 stagione è la sesta stagione della
serie tv 9-1-1
creata da Ryan Murphy e Tim Minear per il
network americano FOX.
9-1-1 6, quando esce e dove vederla in
streaming
I primi episodi di 9-1-1
6 usciranno negli USA il 19 settembre 2022 su FOX.
9-1-1-6 in streaming sarà disponibile su Star, canale per
adulti di Disney+
La sesta stagione si apre con i
primi soccorritori e gli spedizionieri di Los Angeles che devono
bilanciare le pressioni dei rispettivi lavori con le loro vite
personali: dalla madre dell’operatore del 9-1-1 Abby Clark che
soffre di demenza al marito del sergente di polizia Athena Grant
che decide di rivelare ai suoi figli che in realtà è gay. Il
pompiere alle prime armi Evan “Buck” Buckley impara ad apprezzare
il significato del lavoro.
In 9-1-1 6
protagonisti sono Athena Grant (stagione 1-in corso), interpretata
da Angela Bassett, Robert “Bobby” Nash (stagione
1-in corso), interpretato da Peter Krause, Evan
“Buck” Buckley (stagione 1-in corso), interpretato da
Oliver Stark, Henrietta “Hen” Wilson (stagione
1-in corso), interpretata da Aisha Hinds, Howie
“Chimney” Han (stagione 1-in corso), interpretato da
Kenneth Choi, Michael Grant (stagione 1-in corso),
interpretato da Rockmond Dunbar, Maddie Kendall
(stagione 2-in corso), interpreta da
Jennifer Love Hewitt, Edmundo “Eddie” Diaz (stagione
2-in corso), interpretato da Ryan Guzman, May
Grant (ricorrente stagione 1, stagioni 2-in corso), interpretata da
Corinne Massiah.
Dai creatori Ryan Murphy e
Brad Falchuk (il franchise di “American Horror Story”,
“Nip / Tuck”), il nuovo dramma procedurale 9-1-1 esplora le
esperienze ad alta pressione di agenti di polizia, paramedici e
vigili del fuoco che sono spinti nel più situazioni spaventose,
scioccanti e strazianti. Questi soccorritori devono cercare di
bilanciare il salvataggio di coloro che sono più vulnerabili nel
risolvere i problemi della propria vita.
9-1-1 racconta le esperienze ad alta pressione
della polizia, paramedici e i vigili del fuoco che vengono spinti
nelle situazioni più spaventose, scioccanti e toccanti. Questi
soccorritori devono cercare di bilanciare il salvataggio di coloro
che sono più vulnerabili nel risolvere i problemi della propria
vita.
Il network americano CBS ha diffuso
il trailer di Ghosts 2, l’attesa seconda stagione
di Ghosts.
Ghosts 2 uscirà negli USA su CBS il 29
settembre 2022. In Italia la serie è attualmente inedita.
Samantha e Jay gettano al vento la
cautela quando convertono la loro tenuta di campagna recentemente
ereditata in un bed and breakfast. Chiamalo piani smarriti. Non
solo il luogo sta cadendo a pezzi, ma è anche abitato dagli spiriti
dei precedenti residenti, che solo Samantha può vedere e sentire.
Ghosts
racconta la storia divertente e sincera di un sogno ritrovato che
rivela che la connessione e la scoperta di sé non sono solo per i
vivi.
Ghosts è
la nuova serie tv americana creata da Joe Port e Joe Wiseman e
basata sul format UK della BBC.
La serie è una commedia a
telecamera singola sull’allegra giornalista freelance Samantha
(Rose McIver) e lo chef emergente Jay (Utkarsh Ambudkar), che
gettano al vento cautela e denaro quando decidono di convertire
un’enorme tenuta di campagna fatiscente che hanno ereditato in un
bed & breakfast, solo per scoprire che è abitato dai molti spiriti
dei residenti deceduti che ora lo chiamano casa. Le anime dei
defunti sono un gruppo affiatato ed eclettico che include un
impertinente cantante lounge dell’era del proibizionismo, un
pomposo miliziano del 1700, un hippie degli anni ’60 appassionato
di allucinogeni, un leader delle truppe scout degli anni ’80
eccessivamente ottimista, un esploratore vichingo ossessionato dal
merluzzo 1009, un brillante fratello finanziario degli anni ’90, un
nativo sarcastico e spiritoso del 1500, e una donna di società e
moglie di un barone rapinatore del 1800 che è l’antenato di
Samantha, solo per citarne alcuni. Ad aumentare l’ansia degli
spiriti per i cambiamenti in arrivo nella loro casa c’è la
consapevolezza che Samantha è la prima persona dal vivo che può
vederli e ascoltarli.
Disney+ ha diffuso il nuovo
inedito trailer di Andor,
l’attesissima nuova serie tv basata sull’Universo di Star
Wars. ANDOR,
è la nuova serie Lucasfilm, ideata da Tony Gilroy, già penna dietro a
Rogue One: A Star Wars Story esplorerà una nuova
prospettiva dalla galassia di Star Wars, concentrandosi sul viaggio
di Cassian Andor per scoprire la differenza che può fare. La serie
porta avanti la storia della nascente ribellione contro l’Impero e
il coinvolgimento di persone e pianeti. È un’era piena di pericoli,
inganni e intrighi in cui Cassian intraprenderà il percorso
destinato a trasformarlo in un eroe ribelle.
ANDOR
la serie del franchise che arriverà in estate e che vede
protagonista Cassian Andor, interpretato da
Diego Luna, nelle vicende che lo hanno coinvolto prima
dei fatti di Rogue One. Il personaggio, lo
ricordiamo, ha esordito nello stand alone del 2016, che racconta i
fatti che avvengono tra
La Vendetta dei Sith e
Una Nuova Speranza.
ANDOR
arriverà il 31 agosto su Disney+ e
sarà composta da 12 episodi, che verranno seguiti da una seconda
stagione sempre da 12 episodi che ci condurrà agli eventi di Rogue
One. Nel cast di ANDOR compaiono
Diego Luna, Adria Arjona, Denise Gough, Genevieve O’Reilly,
Stellan Skarsgard, Fiona Shaw e Kyle
Soller.Andor è incentrato su Cassian
Andor (Luna), personaggio che è stato introdotto in Rogue One e come membro della ribellione
contro l’Impero. La serie sarà un prequel del film, con Toby Haynes
che sarà il regista principale della prima stagione che sarà
composta da12 episodi. Gli altri registi coinvolti sono Ben Caron e
Susanna White, mentre Stephen Schiff e Tony Gilroy sono gli
sceneggiatori.
ANDOR è
prodotto dallo showrunner Tony Gilroy, che ha
scritto e prodotto Rogue One. Inizialmente Gilroy
avrebbe dovuto dirigere i tre episodi, ma è stato costretto a
rinunciare a causa di problemi di viaggio legati alla pandemia.
In Rogue One un gruppo di improbabili eroi si unisce
in una missione per rubare i piani alla Morte Nera, l’ultima arma
di distruzione dell’Impero. Questo evento chiave nella cronologia
di Star Wars riunisce persone comuni che scelgono di fare cose
straordinarie e, così facendo, diventano parte di qualcosa di più
grande di loro stessi.
Il canale americano
FOX ha diffuso il primo promo ufficiale di
9-1-1
6, l’annunciata sesta
stagione della serie 9-1-1 che
sta per debuttare negli USA. Nuova stagione, nuovo dramma: che il
caos abbia inizio! La sesta
stagione di 9-1-1
debutterà lunedì 19 settembre su FOX. 9-1-1-6 in
streaming sarà disponibile su Star, canale per
adulti di Disney+
9-1-1 6
9-1-1 6
stagione è la sesta
stagione della serie tv 9-1-1
creata da Ryan Murphy e Tim Minear per il
network americano FOX. La sesta stagione di
9-1-1
debutterà lunedì 19 settembre su FOX. 9-1-1-6 in
streaming sarà disponibile su Star, canale per
adulti di Disney+
In 9-1-1 6 protagonisti sono Athena Grant
(stagione 1-in corso), interpretata da Angela Bassett, Robert “Bobby” Nash (stagione
1-in corso), interpretato da Peter Krause, Evan
“Buck” Buckley (stagione 1-in corso), interpretato da
Oliver Stark, Henrietta “Hen” Wilson (stagione
1-in corso), interpretata da Aisha Hinds, Howie
“Chimney” Han (stagione 1-in corso), interpretato da
Kenneth Choi, Michael Grant (stagione 1-in corso),
interpretato da Rockmond Dunbar, Maddie Kendall
(stagione 2-in corso), interpreta da
Jennifer Love Hewitt, Edmundo “Eddie” Diaz (stagione
2-in corso), interpretato da Ryan Guzman, May
Grant (ricorrente stagione 1, stagioni 2-in corso), interpretata da
Corinne Massiah.
Di recente, Don Cheadle ha parlato con extratv al D23 Expo della Disney in merito al suo
ritorno al ruolo del colonnello Rhodey Rhodes in Armor
Wars, la nuova serie Disney+. L’attore ha finalmente
smentito un rumors che vorrebbe il suo personaggio in veste di
sostituto di Iron Man/Tony Stark all’interno del MCU.
Anche se non ha rivelato molto su
ciò che i fan della Marvel possono aspettarsi dal suo
personaggio nel prossimo futuro, Don Cheadle si è affrettato a respingere i
suggerimenti che Rhodey avrebbe preso il posto di Tony Stark.
Dicendo “Non credo che nessuno possa farlo davvero”, ha
anche suggerito che “Rhodey è il suo amico”.
“Non lo so. Voglio dire, penso
che Rhodey sia il suo amico. Non credo che qualcuno possa davvero
entrare in questo ruolo, sostituirsi a Iron Man. Penso che Robert
l’abbia fatto bene come nessun altro potrebbe mai farlo. Ma penso
che impareremo molto di più su ciò che Rhodey vuole, chi è, quale
sarà il suo posto e il firmamento del MCU alla fine. Onestamente non so
molto di più di quello che sai tu.”
In attesa di scoprire qualcosa in
più sulla serie Armor
Wars e ricordando che vedremo il personaggio
anche in Secret Invasion, conveniamo con
quanto detto da Don Cheadle sull’insostituibilità del Tony
Stark/Iron Man di Robert Downey Jr.
La partecipazione di Brie Larson a Fast
and Furious 10 sta creando molta attesa,
soprattutto perché l’attrice ha mostrato, con il suo lavoro in
Captain Marvel, di essere capacissima
di interpretare ruoli action con grande credibilità e sappiamo che
al fianco di Vin Diesel questa dote è importantissima, in questo
franchise.
Ora, Larson offre un minuscolo
aggiornamento sul suo personaggio: il nome! In una foto che ha
condiviso sul suo account ufficiale di Instagram,
l’attrice ha mostrato che sarà Tess nel decimo capitolo del
franchise a quattro ruote. La didascalia della foto recita:
“Rivelazione del nome”.
In attesa de debutto in Italia del quinto episodio HBO dagli USA
ha diffuso il promo di House of the Dragon 1×06,
l’atteso sesto episodio che andrà in onda questa domenica.
House of the Dragon, la serie
tv
House
of the Dragon è l’annunciato prequel ambientato poche
centinaia di anni prima degli eventi di “Game of
Thrones” e racconta la storia di House Targaryen.
Dovrebbe andare in onda nel 2022. HBO ha dato allo show
un ordine di 10 episodi, con il casting iniziato durante
l’estate. Martin ha co-creato la serie con Ryan
Condal, con lo spettacolo basato sul libro di Martin
“Fire & Blood“. Miguel Sapochnik e Condal
saranno co-showrunner e produttori esecutivi insieme a
Martin e Vince Gerardis.
Sara Lee Hess sarà anche scrittrice e produttrice
esecutiva. Sapochnik dirigerà anche il pilota e gli episodi
aggiuntivi. In precedenza ha diretto sei episodi di “Game of
Thrones”, tra cui “Hardhome”, “Battle of the Bastards” e “Winds of
Winter”.
In dieci episodi girati nel Regno
Unito, House of
the Dragon vanta un grande cast che include
fra i protagonisti Paddy Considine,
Matt Smith, Olivia Cooke, Emma D’Arcy, Steve Toussaint, Eve
Best, Fabien Frankel, Sonoya Mizuno,
Rhys Ifans. Nel cast anche Milly Alcock,
Bethany Antonia, Phoebe Campbell, Emily Carey, Harry Collett, Ryan
Corr, Tom Glynn-Carney, Jefferson Hall, David Horovitch, Wil
Johnson, John Macmillan, Graham McTavish, Ewan Mitchell, Theo Nate,
Matthew Needham, Bill Paterson, Phia Saban, Gavin
Spokes, Savannah Steyn.
Co-creatore e produttore esecutivo
della serie George R.R. Martin; co-creatore, co-showrunner,
produttore esecutivo e sceneggiatore Ryan Condal; co-showrunner,
produttore esecutivo e regista Miguel Sapochnik; produttore
esecutivo e sceneggiatrice Sara Hess; produttori esecutivi Jocelyn
Diaz, Vince Gerardis, Ron Schmidt; registi Clare Kilner, Geeta V.
Patel; regista e co-produttore esecutivo Greg Yaitanes. Tratto dal
romanzo “Fuoco e Sangue” di George R.R. Martin.
È stato diffuso su Youtube un
divertente video che mostra una delle scene più belle di
The
Batman di Matt Reeves rifatta
con i LEGO. Si tratta dell’inseguimento per le strade di Gotham che
vede confrontarsi Batman stesso e il Pinguino.
The Batman, il film
The
Batman diretto da Matt Reeves
uscirà nelle sale il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia.
Protagonisti del film insieme a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Colin
Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul
Dano (Enigmista) e Andy
Serkis (Alfred). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore
Distrettuale di Gotham.
Due anni trascorsi a pattugliare le
strade nei panni di Batman (Robert
Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali,
hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham
City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth
(Andy
Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey
Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure
di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato
come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini.
Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di
malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più
grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando
personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe
Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino
(Colin
Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista
(Paul
Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino
alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa
chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il
colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione
che da tempo affliggono Gotham City.
Il
prossimo 22 settembre, al cinema tornerà Avatar,
il film del 2009 di James Cameron che è diventato
un vero e proprio fenomeno, in attesa di vedere finalmente, il 16
dicembre, Avatar: La via dell’acqua, il primo
seguito in programma di 5.
Parlando con il New York Times, James Cameron ha
condiviso com’è stato rivedere Avatar
e perché è entusiasta che il pubblico abbia la possibilità di
vedere di nuovo il film nelle sale. Lo descrive come un “vero
piacere” e dice di essere contento di come funziona ancora oggi
dopo 12 anni. Inoltre, riconosce che ci sono molte persone che sono
state in grado di guardarlo solo attraverso i servizi di streaming
e spiega che quei fan non l’hanno visto davvero finché non lo hanno
visto sul grande schermo.
“I giovani fan del cinema non
hanno mai avuto l’opportunità di vederlo in una sala. Anche se
pensano di aver visto il film, in realtà non l’hanno visto. E sono
rimasto piacevolmente sorpreso, non solo da quanto bene regge, ma
quanto è stupendo nel suo stato rimasterizzato.”
Avatar: la via dell’acqua si svolge dentro e intorno
all’oceano. Sully (Sam
Worthington) e Neytiri (Zoe
Saldana) hanno dei figli. “Ovunque andiamo”, dice
Sully, “so una cosa, questa famiglia è la nostra fortezza”. Il
sequel sembra ancora più sbalorditivo nella sua grafica blu intenso
rispetto al film del 2009. Creature tutte nuove: vediamo i Na’vi su
pesci volanti, uccelli, creature che comunicano con una balena,
eppure in qualche modo divisi nonostante la loro affinità con la
natura: le persone aliene sono divise, combattono l’una contro
l’altra in una lotta tra pistole e frecce. È davvero un mondo
completamente nuovo che alza la posta in gioco del precedente film
3 volte vincitore di Oscar.
Avatar: la via dell’acqua debutterà il 14
dicembre 2022, seguito dal terzo capitolo il 20
dicembre 2024. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si
dovrà attendere ancora qualche anno: 18 dicembre
2026 e 22 dicembre 2028.
Il cast della serie di film è
formato da
Kate Winslet, Edie Falco,
Michelle Yeoh,
Vin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che
interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno
anche i protagonisti del primo film, ossia
Sam Worthington,
Zoe Saldana,
Stephen Lang,
Sigourney Weaver, Joel David Moore,
Dileep Rao e Matt Gerald.
Durante la sua apparizione al
D23 Expo (tramite
CinemaBlend), Kristen Bell ha riflettuto sull’eredità del
franchise di Frozen dopo il suo lancio un decennio fa.
Durante il suo discorso, l’attrice e doppiatrice della Principessa
Anna si è scusata in modo esilarante con i genitori che hanno
dovuto rivedere costantemente il film Disney, assicurando di essere
sulla loro stessa barca. Ecco cosa ha dichiarato:
“Vorrei dire che mi dispiace per tutti i genitori che hanno dovuto
guardare “Frozen” in loop. Ti sento, ti vedo, io sono te. Lo
capisco. La Disney mi ha insegnato a sognare in grande e a seguire
il cuore. E che è del tutto appropriato cantare in qualsiasi
momento, cosa che apprezzo molto. Interpretare la principessa Anna
è stato il momento clou della mia vita, penso, intendo oltre ai
miei figli e cose del genere.”
Con recensioni entusiastiche da
parte della critica e del pubblico e con un incasso di oltre 1,28
miliardi di dollari, Frozen è diventato rapidamente un fenomeno
mondiale, ottenendo due Oscar per il miglior film d’animazione e la
migliore canzone originale con “Let It Go”. Il successo di
critica e commerciale del film ha portato al via libera di Frozen 2, che è uscito nei cinema nel 2019 con
un simile successo di critica e commerciale, anche se non ha
portato a casa la sua unica nomination all’Oscar per la migliore
canzone originale. Al momento il futuro del franchise rimane in
gran parte sconosciuto.