Prime Video ha presentato ufficialmente la sua
nuova serie antologica per adulti, Secret Level,
con racconti originali ambientati nei mondi dei videogiochi più
popolari. L’annuncio della serie, che proviene dal team creativo
dietro l’acclamata serie Love, Death & Robots di Netflix, è stato fatto
durante il livestream globale della Gamescom Opening Night
Live.
La serie di 15 episodi, che
debutterà il 10 dicembre, presenterà giochi come Pac-Man, Dungeons
& Dragons, Crossfire, Exodus, Spelunky, Warhammer 40.000 e vari
titoli PlayStation. L’elenco completo e il teaser trailer sono
disponibili qui sotto:
Armored Core
Concord
Crossfire
Dungeons & Dragons
Exodus
Honor of Kings
Mega Man
New World: Aeternum
PAC-MAN
PlayStation (Highlighting various
PlayStation Studios beloved entities)
Sifu
Spelunky
The Outer Worlds
Unreal Tournament
Warhammer 40,000
La sinossi di Secret Level
“Secret Level intreccia un
arazzo di giochi iconici attraverso diversi medium, per raccontare
una serie di storie uniche e accattivanti”, ha dichiarato Vernon
Sanders, responsabile della televisione di Amazon MGM Studios.
“Creato e condotto da Tim Miller, Blur Studio e dal regista
supervisore Dave Wilson, ogni episodio condurrà i nostri clienti
globali di Prime Video in un viaggio nuovo di zecca con
un’animazione mozzafiato e una narrazione fantasiosa”.
Secret Level,
prodotto da Amazon MGM Studios e Blur Studio, è creato e prodotto
esecutivamente da Tim Miller. Dave
Wilson è produttore esecutivo e regista supervisore.
Se dobbiamo credere a un nuovo rapporto emerso online,
Shang-Chi era destinato a un ruolo importante in Avengers
5. Prima del panel dei Marvel Studios tenutosi sabato sera
al Comic-Con di San Diego, lo stato del quinto film dei Vendicatori
era in sospeso. Precedentemente intitolato Avengers: The Kang Dynasty, il film avrebbe
dovuto avere come cattivo principale il Kang il
Conquistatore di Jonathan Majors e
sarebbe stato incentrato sul multiverso.
Tuttavia, dopo che Majors è stato
giudicato colpevole di aggressione sconsiderata di terzo grado e di
molestie nei confronti della sua ex fidanzata, i Marvel Studios
hanno abbandonato l’attore e hanno reintitolato il film
Avengers: Doomsday, con Robert Downey
Jr. nel ruolo di Victor Von Doom. Ma prima di tutto
questo, lo Shang-Chi di Simu Liu sembra sarebbe
stato uno dei grandi protagonisti di Avengers
5.
Naturalmente, questo accadeva quando
Avengers 5 si appoggiava al Kang il
Conquistatore. Ora che il film è stato rielaborato in
Avengers: Doomsday, non è possibile sapere se
Shang-Chi sarà ancora uno dei personaggi centrali del film.
Possiamo aspettarci che comparirà nel film, ma al momento è
difficile dire se potrà essere ancora considerato un protagonista.
Come riportato, a ricoprire un ruolo centrale dovrebbero essere i
Fantastici Quattro, pronti a scontrarsi con la
loro celebre nemesi.
Robert Downey Jr. sarà Dottor Destino in Avengers: Doomsday.
Gentile Concessione Disney – (Photo by Jesse Grant/Getty Images for
Disney)
“Essere in grado di creare
storie ed esplorare personaggi all’interno dell’UniversoMarvelha realizzato il sogno di una vita, e abbiamo scoperto una
potente connessione con il pubblico in ogni film che abbiamo
realizzato. Siamo entusiasti di collaborare ancora una volta con
Kevin, Lou e tutto il teamMarvelper portare questa epica avventura narrativa in luoghi nuovi e
sorprendenti sia per i fan che per noi stessi”, hanno
dichiarato Joe e Anthony Russo dopo il panel del
SDCC.
The Batman di Matt Reeves ha
introdotto nuove versioni di alcuni personaggi classici della DC
Comics, tra cui Selina Kyle/Catwoman, la felina nemica del Crociato
incappucciato con il quale nasce però poi un rapporto sentimentale.
Interpretata da Zoë Kravitz, Selina si infiltra nell’Iceberg
Lounge del Pinguino nel tentativo di rintracciare la sua
coinquilina Annika. In seguito, è stato rivelato che la ragazza era
in realtà la figlia di Carmine Falcone. Kravitz, come noto, tornerà
per The
Batman – Parte 2, ma non sa esattamente quando
indosserà di nuovo la tuta da gatto.
“Matt [Reeves] entra nel suo
tunnel quando scrive”, racconta l’attrice/regista a Collider. “Anche in questo caso, è
un regista super intenso e attento ai dettagli; quindi, mi tengo
occupata con cose come Blink Twice finché non mi chiamano”.
Kravitz ha poi spiegato come vorrebbe vedere il personaggio
evolversi quando riprenderà il ruolo. “L’intero concetto di
Selina in quel film era una storia di origini. Quindi ovviamente
c’è molto altro da esplorare”.
“Si trattava di una donna che
entrava nel suo potere e voleva esplorare come ci si sente quando
si può essere giocosi e seduti in quel potere. Speriamo che un
giorno sia molto divertente”. C’era chiaramente un forte
legame tra Selina e il Cavaliere Oscuro, e alla fine del film si
sono lasciati in buoni rapporti. Ma Catwoman è sempre stata
un’opportunista e nel sequel potrebbero facilmente trovarsi su
fronti opposti.
Tutto quello che sappiamo su The
Batman – Parte 2
Come già sottolineato, The
Batman – Parte 2 ha dovuto fare i conti con una serie
di indiscrezioni sulla produzione. Di recente, Jame Gunn è dovuto intervenire per smentire le
voci secondo cui Boyd Holbrook sarebbe stato scritturato per
interpretare Harvey Dent/Due Facce. L’inizio delle riprese del
sequel era previsto per il novembre 2023, con un’uscita prevista
per l’ottobre 2025. Tuttavia, in seguito agli scioperi della WGA e
della SAG-AFTRA del 2023, The
Batman – Parte 2 è stato rinviato all’ottobre 2026. Le
riprese del sequel inizieranno alla fine di quest’anno.
Reeves spera che il suo prossimo
film su Batman abbia lo stesso successo del primo. The
Batman del 2022 ha avuto un’ottima performance al
botteghino, incassando oltre 772 milioni di dollari in tutto il
mondo e ottenendo un ampio consenso da parte della critica. Queste
recensioni entusiastiche sono state portate avanti nella stagione
dei premi, visto che il film ha ottenuto quattro nomination agli
Oscar. Nel frattempo, Reeves è intenzionato a espandere la serie
DC Elseworlds, dato che la serie spin-off di
Batman, Il Pinguino, con Colin Farrell nei panni del boss della mafia,
è prossima all’uscita. Con Farrell che ha annunciato una serie
molto violenta, The Penguin
debutterà su Max a settembre.
Variety ha incontrato il regista di Joker:
Folie à Deux, Todd Phillips, per saperne di più sul sequel
di Joker, il film di successo del 2019 realizzato da lui e
Joaquin Phoenix. A quanto pare, Phillips e
Phoenix hanno iniziato a riflettere sulle idee per il seguito molto
presto, con una di queste che prevedeva di portare il Clown
Principe del Crimine a Broadway. “Quando abbiamo iniziato a
pensarci davvero, ci siamo resi conto che ci vogliono quattro anni
per mettere insieme una cosa del genere. E Joaquin sarebbe davvero
disposto a dedicare sei mesi della sua vita per fare una cosa del
genere ogni sera sul palco?”, spiega il regista.
“Poi abbiamo pensato di farlo al
Carlyle come una sorta di cosa più piccola. Ma il Covid ha
colpito”. Invece, Joker:
Folie à Deux si apre ora con un “cartone animato
ispirato ai Looney Tunes”, animato da Sylvain
Chomet di The Triplets of Belleville, prima di diventare
un “musical completo” ambientato due anni dopo gli eventi
di Joker. Dopo aver incontrato la Lee
Quinzel di Lady Gaga nel manicomio di Arkham, Arthur
Fleck smette di prendere le sue medicine e il duo si lancia in
canzoni come “Get Happy”, “For Once in My Life” e “That’s Life” per
trasmettere le loro mutevoli emozioni.
“La maggior parte della musica
del film è in realtà solo un dialogo”, rivela Phillips. “È
solo Arthur che non ha le parole per dire quello che vuole dire,
quindi le canta”. Quando gli si fa notare che il sequel di
Joker è costato oltre 200 milioni di dollari (il primo capitolo è
stato realizzato per 60 milioni), risponde: “Leggo queste
storie e sembra che siano dalla parte delle multinazionali. Dicono:
“Perché costa così tanto?”. Sembrano dirigenti di uno studio
cinematografico”. “La gente non dovrebbe essere contenta
del fatto che abbiamo ottenuto questi soldi da loro e che li
abbiamo usati per assumere un gruppo di persone della troupe che
poi possono sfamare le loro famiglie?”.
Come per il primo film, è chiaro da
tempo che questo sequel darà una nuova veste ai fumetti e, senza
sorpresa, questo si estende anche ad Harley Quinn. “La voce
alta, l’accento, il masticare le gomme e tutte quelle cose
impertinenti che ci sono nei fumetti, le abbiamo eliminate”,
conferma il regista, elencando la maggior parte di ciò che rende
Harley… Harley. “Volevamo che si inserisse nel mondo di Gotham
che abbiamo creato nel primo film”.
Infine, per quanto riguarda la
possibilità che questo franchise (perché, a dispetto di quanto si
diceva cinque anni fa sul fatto che Joker fosse una storia a sé
stante, è esattamente quello che è diventato) possa continuare ad
espandersi, sembra che Phillips abbia chiuso la porta ad un
Joker 3. Almeno per ora. “È stato divertente
giocare in questa sorta di sandbox per due film, ma credo che
abbiamo detto quello che volevamo dire in questo mondo”, ha
dichiarato. Non resta dunque che attendere di vedere il film per
scoprire che tipo di finale avrà.
Joker: Folie à Deux, quello che
sappiamo sul film
Joker:
Folie à Deux presenterà il ritorno di Joaquin Phoenix nel ruolo del cattivo DC
Joker. Il sequel presenterà anche il ritorno della Sophie di
Zazie Beetz insieme ai nuovi arrivati
Brendan
Gleeson,
Catherine Keener, Jacob Lofland e Harry Lawtey. Nel
cast c’è anche Lady Gaga che darà vita a
Harley Quinn. I dettagli della trama sono ancora per lo più
nascosti, ma sappiamo che la maggior parte del film si svolgerà ad
Arkham Asylum e conterrà significativi “elementi
musicali”.
Rumors recenti hanno anche suggerito che la versione
di Gaga su Harley Quinn avrà un ruolo più importante di quanto
originariamente riportato, con la storia che si svolge interamente
dal suo punto di vista. Il film di Todd Phillips del 2019 è stato un successo sia
di critica che commerciale con un incasso mondiale di oltre 1
miliardo di dollari al botteghino, rendendolo il film con il
maggior incasso di tutti i tempi. Ha ricevuto riconoscimenti da
numerosi importanti enti premiati, tra cui due Oscar e due Golden
Globe, sia per il miglior attore che per la miglior colonna
sonora.
Quello del revenge
movie è da sempre un filone di film particolarmente
popolari, dove il protagonista di turno intraprende una spedizione
punitiva nei confronti di quanti hanno ucciso o rapito dei suoi
cari. Dapprima genere prettamente pensato per un pubblico maschile,
negli ultimi anni, fortunatamente, sono stati realizzati sempre più
film dove ad andare in cerca di vendetta è un personaggio
femminile. Da Il
buio nell’anima a Colombiana, da Peppermint
– L’angelo della vendetta fino al recente Becky. Un altro film di questo filone è anche
Wolf Hunter.
Scritto e diretto nel 2020 da
Shawn
Linden (noto anche per i film Nobody e The Good
Lie), il film presenta infatti una moglie e madre chiamata a
doversi scoprire cacciatrice per non diventare preda. Wolf
Hunter, che inizia come un dramma, si trasforma così
progressivamente in un thriller comprensivo di scioccanti elementi
horror. Passato in sordina per via della pandemia e del suo cast di
attori poco conosciuti, è questo un film che ha tuttavia saputo
entusiasmare quanti vi si sono imbattuti.
Grazie al suo passaggio televisivo,
è ora possibile scoprire questo titolo, senza dubbi consigliato
agli appassionati di questa tipologia di racconti. In questo
articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità
relative a Wolf Hunter. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alla spiegazione del finale.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Wolf
Hunter
In una casa isolata, immersa nella
natura selvaggia, vive la famiglia Mersault, composta da
Joseph, da sua moglie Anne e
dalla la loro figlia adolescente Renée. Con molta
fatica, la famiglia si sostiene con l’attività di cacciatori di
pellicce. Ma da qualche tempo, gli affari, già non molto floridi,
vanno ancora peggio. Joseph è convinto che a “sabotare” le sue
trappole, portando via gli animali catturati, sia un lupo solitario
che si aggira nella regione. L’unico modo per tornare a guadagnarsi
da vivere dignitosamente è braccare l’animale ed eliminarlo.
L’uomo lascia dunque la moglie e la
figlia nella loro casa e si mette sulle tracce del lupo. Rimaste
sole, le due donne devono lottare per sopravvivere. Un giorno
sentono degli strani rumori fuori dalla casa. La loro speranza è
che sia Joseph, trovano invece in mezzo agli alberi uno sconosciuto
sanguinante. Dopo averlo trascinato in casa, le donne scoprono che
l’uomo misterioso si chiama Lou, che è stato
ferito gravemente e dato per morto. La permanenza dell’uomo in casa
farà però crescere ulteriormente l’ansia di Anne.
Ad interpretare Anne Mersault, vera
protagonista del film, vi è l’attrice Camille
Sullivan, nota per la serie L’uomo nell’alto
castello. Nel ruolo di suo marito Joseph vi è l’attore
Devon Sawa, mentre Summer H.
Howell interpreta la figlia Renee. Originariamente, la
coppia doveva avere un figlio ma il genere del personaggio è stato
cambiato dopo che Linden ha incontrato Howell. Nel ruolo di Lou
recita invece Nick Stahl (che aveva già recitato
in un horror con Sawa in 388 Arletta Avenue), mentre i
poliziotti Barthes e Lucy sono interpretati da Gabriel
Daniels e Lauren Cochrane.
La spiegazione del finale del
film
Nei giorni seguenti l’arrivo di Lou
e la scomparsa di suo marito, Anne scopre nel bosco il cadavere di
quest’ultimo, morto di morte violenta. La donna corre allora
immediatamente a casa, dove viene tuttavia strozzata, immobilizzata
e stuprata da Lou, il quale si rivela essere un pericoloso
criminale. Nel frattempo, Lucy, partner lavorativa di Barthes –
poliziotto scomparso a sua volta nei boschi – si mette alla ricerca
del collega e lo trova grazie a un dispositivo GPS. Lo scopre in
fin di vita e chiama immediatamente i soccorsi.
Risvegliatasi dopo aver perso i
sensi, Anne viene costretta da Lou a dirgli dove si trovano le
chiavi del suo furgone. L’uomo le rivela inoltre di aver ucciso suo
marito, il quale si era imbattuto in lui proprio durante la sua
battuta di caccia. Anne riesce a liberarsi e a far scattare una
trappola per lupi in pieno volto dell’uomo, immobilizzandolo. La
donna cerca dunque sua figlia, scoprendo con orrore che la ragazza
è stata già assassinata da Lou. Nel frattempo, arrivano i soccorsi
per Barthes, che è tuttavia già morto.
Mentre la polizia individua alcuni
cadaveri di donne abbandonati nel bosco e inizia dunque a svolgere
delle indagini, Anne immobilizza Lou e lo sottopone alla pratica
dello scuoiamento, spellandolo completamente dalla vita in su,
volto compreso, mentre l’uomo è ancora in vita. La polizia si
imbatte infine in Anne completamente ricoperta di sangue, non prima
che abbia completato la sua vendetta: Lucy riconosce in lei la
donna che le aveva chiesto aiuto pochi giorni prima ma alla quale
non aveva dato ascolto. Alla fine, dunque, Anne è divenuta la
cacciatrice del “lupo” che ha attaccato la sua famiglia.
Il trailer di Wolf
Hunter e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Wolf
Hunter grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV e
Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 20
agosto alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
Il celebre e temuto conte
Dracula è un personaggio da sempre ricorrente al cinema,
protagonista di film come Dracula di Bram Stoker, Dracula Untold, Blade: Trinity e in forma
animata anche della trilogia di Hotel Transilvania. Sin da
quando il personaggio è stato ideato dallo scrittore Bram
Stoker nel 1897, egli si è spesso dovuto confrontare con
il suo acerrimo nemico, il cacciatore di vampiri Abraham
Val Helsing. Proprio tale personaggio è infine stato
protagonista di un film tutto suo, intitolato appunto Van
Helsing e uscito in sala nel 2004 per la regia di Stephen Sommers.
Conosciuto in particolare per aver
diretto La mummia e La mummia – Il ritorno, Sommers,
anche sceneggiatore del film, si è naturalmente ispirato al romanzo
di Stoker, ma per il suo film si è basato anche su altre opere
affini. In particolare, Van Helsing è un tributo
ai classici film dell’orrore realizzati tra gli anni Trenta e gli
anni Quaranta dalla Universal e che vedono come protagonisti
creature quali Frankenstein, il Lupo Mannaro, il dottor Jekyll e la
sua controparte malvagia Mister Hyde. Al di là del mistero
e La casa degli orrori sono solo due dei titoli indicati
da Sommers come principali fonti di ispirazione.
Il film si è poi affermato come un
buon successo anche per via dei tanti riferimenti culturali che
presenta. Per gli amanti di questa tipologia di film, dove l’orrore
si unisce all’azione e alle forti emozioni, Val
Helsing è un titolo imperdibile. In questo articolo,
approfondiamo alcune delle principali curiosità relative ad esso.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e alla spiegazione del
finale. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La trama e il cast di Van
Helsing
La storia narrata dal film si apre
nel 1887, in Transilvania, dove il dottor Victor
Frankenstein sta ultimando la sua ultima creatura grazie
alla complicità e al supporto del Conte Dracula.
Il vampiro, tuttavia, intende dar vita ad una stirpe di suoi
simili, con cui poter governare il mondo. Per tentare di
contrastarlo, il Vaticano assume il cacciatore sovrannaturale
Van Helsing. Insieme al giovane frate
Carl, Van Helsing giunge dunque in Transilvania,
dove conosce la principessa Anna Valerious. Mentre
conduce le sue indagini, il cacciatore si addentra sempre di più
nei misteri del luogo, dove scoprirà che i piani di Dracula sono
molto più terribili di quel che si credeva.
Ad interpretare il ruolo del celebre
cacciatore di vampiri Van Helsing si ritrova l’attore
Hugh Jackman, in quel
momento divenuto particolarmente popolare per il ruolo di Wolverine
in X-Men. Proprio a causa delle riprese del sequel di
questo, l’attore doveva necessariamente portare i capelli corti.
Per assumere il ruolo di Van Helsing, dunque, si trovò a dover
indossare delle extension per ottenere i capelli lunghi. Accanto a
lui, nel ruolo di Anna Valerious, vi è l’attrice Kate Beckinsale, già
celebre per la saga di Underworld, anch’essa con protagonisti vampiri e
licantropi.
Nel ruolo del Conte Dracula si
ritrova l’attore Richard Roxburgh, il quale ha
ottenuto di poter anche lui interpretare senza controfigure tutti
gli stunt previsti per il personaggio. L’italiana Silvia
Colloca recita nei panni di Verona, una delle mogli di
Dracula. Nella realtà, l’attrice è davvero sposata con Roxburgh.
Sono poi presenti Samuel West per il ruolo di
Victor Frankenstein, mentre Shuler Henry dà vita
al mostro di Frankenstein. Completano poi il cast anche
David Wenham nei panni di Carl, fratello di Anna,
Will Kemp in quelli dell’Uomo Lupo e
Robbie Coltrane, noto come Hagrid nella saga di Harry
Potter, in quelli di Mr. Hyde.
La spiegazione del finale del
film
Nella battaglia culminante del film,
Dracula implora Van Helsing di unirsi a lui, affermando che il
Vaticano lo sta sfruttando per i propri scopi. Si scopre inoltre
come i due si conoscono: nel 1462, quando Dracula era mortale, Van
Helsing lo uccise. Non è però chiaro il perché. Dato che la mossa
immediata di Dracula dopo la morte è stata quella di contrattare
con il Diavolo, è probabile che stesse tramando qualcosa di male. È
assolutamente possibile che fosse già alle prese con la magia nera
quando Van Helsing lo conosceva.
Ogni volta che Dracula fa
riferimento alla sua morte originale, la descrive come un omicidio.
Questo è tecnicamente corretto: Van Helsing ha ucciso Dracula nel
1462 quando era mortale. Ma la ripetuta insistenza sull’aspetto
criminale della morte originale di Dracula solleva alcune domande.
Sebbene il film non fornisca risposte esplicite, si insinua che il
peccato dell’omicidio possa essere stato l’evento traumatico che ha
portato alla perdita di memoria di Van Helsing. Dracula sembra
voler ricordare a Van Helsing che un tempo erano amici e che lui lo
ha tradito togliendogli la vita.
Questo sembra proprio il genere di
cose che porterebbe un individuo super-religioso a seppellire il
senso di colpa e la vergogna nelle parti più polverose della sua
memoria. Ma nonostante la fitta nebbia di amnesia, Van Helsing ha
incubi vividi di antiche battaglie che non può aver combattuto. Si
fa infatti riferimento allo scontro con i Romani a Masada, avvenuto
però oltre 1800 anni prima degli eventi del film. Come fa Van
Helsing ad essere così vecchio? È interessante notare che Dracula
si rivolge a lui chiamandolo “Gabriele” e “La mano sinistra di
Dio”.
Anche se non viene mai detto
chiaramente che Van Helsing sia letteralmente il Gabriele biblico,
il fatto che sia un arcangelo smemorato spiegherebbe come abbia
vissuto così a lungo. Spiegherebbe anche perché riesce a “percepire
il male”. Potrebbe anche essere che Van Helsing sia solo
un’incarnazione terrena del biblico Gabriele, e che i ricordi
dell’angelo siano impressi su di lui. In ogni caso, Van Helsing non
è un umano qualunque. Alla fine, egli tramutatosi in lupo mannaro
riesce ad uccidere nuovamente Dracula e di conseguenza anche la sua
prole.
Tuttavia, l’amata Anna, nel
tentativo di iniettare l’antidoto a Van Helsing rimane uccisa.
Poiché aveva detto di non aver mai visto il mare, Van Helsing e
Carl cremano il suo corpo su di una scogliera. Nell’ascendere delle
ceneri di Anna al cielo, il cacciatore di vampiri percepisce
l’accesso al paradiso e rivede, oltre ad Anna, anche gli altri
Valerious, tra cui anche Velka. Così, mentre il cacciatore e Carl
fanno ritorno a Roma, il mostro di Frankenstein invece, ormai
libero nonostante il parere contrario dell’ordine del cardinale, si
allontana su una zattera alla ricerca di un posto dove stare e,
forse, qualcuno che lo ami.
Il trailer di Van
Helsing e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Van Helsing è
infatti disponibile nei cataloghi di Netflix, Apple
TV e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mertedì 20 agosto alle ore 21:00
sul canale 20 Mediaset.
La sempre più lunga e apprezzabile
carriera cinematografica dell’ex wrestler Dave Bautista presenta anche alcuni titoli da
protagonista assoluto. Oltre a
Final Score,
Bushwick e Army of the
Dead, si annovera tra questi anche la recente commedia
d’azione dal titolo My Spy, diretta nel 2020 da
Peter
Segal (celebre anche per aver diretto anche film come La
famiglia del professore matto,
Il grande Match e Ricomincio
da me). In questo film Bautista dà nuovamente prova delle
sue capacità recitative e in particolare delle sue grandi doti
comiche.
Pur passando in sordina per via
della pandemia, che lo ha portato ad essere distribuito
direttamente in streaming, il film si è piano piano conquistato un
proprio pubblico, tanto da meritarsi un sequel. Ad aver
entusiasmato gli spettatori, infatti, ci sono stati diversi
fattori: la chimica presente tra i protagonisti, le grandi sequenze
d’azione, i colpi di scena e, naturalmente, le tante gag presenti e
che caratterizzano il film nel suo complesso.
Per gli appassionati del genere, si
tratta dunque di un titolo da non perdere, specialmente alla luce
del suo appena uscito seguito. Grazie al suo passaggio televisivo,
ciò è ora possibile. In questo articolo, approfondiamo dunque
alcune delle principali curiosità relative a My
Spy. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama,
al cast di attori e al sequel.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di My
Spy
Il film è la storia di un agente
della CIA di nome JJ, noto per il suo carattere
burbero e spietato. Dopo aver fallito in una delicata operazione,
la spia viene declassata e gli vengono affidati incarichi più
semplici. La nuova missione, che gli viene affidata, è quella di
sorvegliare in segreto la famiglia di Sophie, una
bambina di circa 9 anni molto sveglia. La piccola, infatti, non
impiega molto a capire che JJ è un agente sotto-copertura e che
quindi lei e i suoi familiari sono sorvegliati speciali. Sophie è
disposta a mantenere il segreto solo a una condizione: JJ deve
obbedire a ogni suo ordine (o capriccio).
Ad interpretare Kate, la madre di
Sophie, vi è Parisa Fitz-Henley, mentre nel ruolo
di Bobbi, l’esperto di tecnologia di J.J. vi è invece
Kristen Schaal. Completano il cast Greg
Bryk nel ruolo di Victor Marquez, il cognato di Kate,
Devere Rogers nel ruolo di Carlos, il vicino di
casa gay di Sophie, Noah Danby in quello del suo
partner Todd e l’attore Ken Jeong nel ruolo di
David Kim, il boss di JJ. Quest’ultimo è meglio nuoto per il ruolo
di Leslie Chow nella trilogia di Una notte da leoni.
Il finale del film e il suo sequel:
My Spy – La città eterna
Nel finale del film, JJ e Kate
bloccano l’aereo del trafficante d’armi Victor e JJ inizia una
scazzottata con lui. Nel tentativo di fuggire, Sophie mette
accidentalmente in moto l’aereo, lasciandolo sospeso sul bordo di
una scogliera su una rete metallica. Victor costringe Sophie, che
ha nascosto i veri piani, a consegnarli. Prima che possa sparargli,
Kate lo colpisce con una mazza sulla recinzione e JJ spinge l’aereo
giù dalla scogliera, mandando Victor incontro alla morte. Dopo
essere stato reintegrato da Kim per il suo successo, JJ si fa
assegnare in modo permanente a Chicago, dove va a vivere con Kate e
Sophie.
Nell’agosto 2020 è poi stato
annunciato che Amazon e STX erano in trattative per un sequel, con
l’intenzione di far tornare il cast di attori protagonisti. Nel
gennaio 2023 Bautista ha poi confermato che un sequel dal titolo
My Spy – La città eterna era in fase di sviluppo,
con riprese che si sono poi svolte in Sud Africa e in Italia, più
precisamente a Roma. Distribuito su Prime Video dal 18 luglio del 2024, in questo
sequel JJ viene infatti convinto ad accompagnare Sophie nella sua
gita scolastica in Italia, dove vengono però coinvolti in un
complotto terroristico.
Il trailer di My
Spy e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di My
Spy grazie alla sua presenza su una delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti
disponibile nel catalogo di Prime Video. Per
vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà
così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
martedì 20 agosto alle ore 21:20
sul canale Italia 1.
Con il ritorno di un nuovo episodio
della
saga di Cattivissimo me, dopo sette anni,
Gru, il supercattivo più amato di sempre, trasformatosi in un
agente della Lega Anti Cattivi, ritorna per un’eccitante nuova
avventura nel caos dei Minions per Illumination in
Cattivissimo me 4. In questa nuova avventura, si
trova a dover proteggere la propria famiglia – a cui si è aggiunto
un nuovo membro – dalla spietata voglia di vendetta del suo vecchio
rivale Maxime Le Mal.
In vista dell’uscita in sala di
Cattivissimo me 4 – a partire dal 21
agosto distribuito da Universal Pictures
Italia – abbiamo incontrato le voci italiane dei
protagonisti: Max Giusti
(Gru), Carolina Benvenga (Lucy) e Stefano Accorsi (Maxime Le Mal), che hanno
raccontato cosa aspettarsi da questo nuovo capitolo, riflettendo
anche sul successo del franchise e sul loro cambiamento nel corso
degli anni, film dopo film.
L’irresistibile voce di Gru
“Io mi ritengo molto
fortunato. – racconta Max Giusti
– Non avrei mai pensato dientrare a far parte di
un progetto come questo, da cui nessuno si aspettava il successo
che ha poi ottenuto. Quando l’ho visto per la prima volta, eravamo
tutti abituati ai film della Disney con la fiaba, l’amore, il
cattivo, la principessa… qui invece si parlava di crisi economica,
di inquinamento, di ecologia, di educazione civica e poi era
scorretto, dissacrante… Non eravamo per nulla abituati all’epoca!
Secondo me, nella storia dell’animazione, c’è un pre e un dopo
Cattivissimo me”.
Giusti passa poi a parlare del suo
lavoro sulla voce di Gru, modificatasi sensibilmente film dopo
film. “Ho lavorato molto sulla voce di Gru.
Steve Carell gli dà una connotazione da immigrato dell’est. Io
invece cercavo una voce che potesse intenerire quando serve ma che
fosse anche possente quando si arrabbia! Sono partito da un modello
come
Forrest Gump, per arrivare poi ad alleggerire film dopo film
avvicinandomi alla mia voce naturale”. “Ho potuto lavorare
nel doppiaggio con un grande margine di creatività. Riprodurre
senza originalità non sarebbe giusto. Devo seguire gli standard
internazionali? Va bene, ma devo sapere di poter avere almeno un
po’ di libertà, altrimenti non mi diverto più”.
“Questo Cattivissimo me 4 è
stato molto più facile. Per Cattivissimo
me 3, dove doppiavo anche il fratello di Gru, e per Minions
2 – Come Gru diventa cattivissimo, dove lui è un bambino, il
processo di doppiaggio è stato molto tecnico per poter ottenere le
loro voci, diverse da quelle di Gru. All’inizio c’era ovviamente
più libertà, mentre quando è diventato un franchise
multimiliardario c’erano maggiori pressioni per fare una cosa in un
modo anziché un altro. Con questo quarto film ho invece ritrovato
una libertà che mi ha dato grandi soddisfazioni“.
Carolina Benvenga e Stefano
Accorsi: new entry nel franchise
New entry
in Cattivissimo me 4 è invece
Carolina Benvenga, che sostituisce qui Arisa per
la voce di Lucy, compagna di Gru e madre di suo figlio. “La
proposta mi è arrivata, credo, per il mio ruolo nel settore kids.
Saper recitare e cantare mi hanno aiutato, ma il doppiaggio era una
cosa nuova per me e così mi sono affidata a Max e al direttore del
doppiaggio Marco Guadagno. È stata un’esperienza
impegnativa, ma mi sono molto divertita perché Lucy ha un approccio
quasi incosciente anche dinanzi alle difficoltà e poi ha delle
variazioni di voce particolarmente complesse che si sono rivelate
una vera e propria sfida!”
Stefano Accorsi, invece, è la voce italiana
del villain Maxime Le Mal, caratterizzato da diversi elementi tra
cui un forte accento francese. Proprio partendo da quest’ultimo,
l’attore afferma che “è “colpa” del doppiaggio originale, dove
Will Ferrell caratterizza il personaggio con tale accento.
Fortunatamente, avendo vissuto in Francia, sono riuscito a
cavarmela”. Accorsi spiega poi cosa lo ha attratto di questo
personaggio. “Con i cartoni animati ho un ottimo rapporto. Non
vedevo l’ora di doppiare un film animato e quando mi hanno proposto
di partecipare a questo film ero felicissimo”.
“Trovo questo villain, Maxime,
molto divertente, ma anche molto interessante perché come tanti
personaggi nel franchise ha una ferita che si porta dietro e alla
fine il discorso più che sulla cattiveria è sulla fragilità umana.
L’estetica del personaggio? A me piaceva molto che avesse questa
caratterizzazione con gli scarafaggi, probabilmente perché tocca
una mia fragilità, quella della paura degli scarafaggi”.
Infine, sul valore del personaggio,
Accorsi non ha dubbi: “Maxime diventa il motore
dell’avvicinamento tra Gru e suo figlio. Trovo questa cosa molto
interessante, perché è un portatore inconsapevole di valori sani.
Così come è interessante il suo finale, dove dietro l’antagonista
si cela qualcuno di molto più vicino a noi di quanto
immaginavamo”.
“La qualità di questo nuovo
villain – afferma poi Giusti – èche è
molto contemporaneo. Mi ricorda quei pischelli che condividono
sempre le loro attività su Instagram, che sono sempre pronti ad
ostentare ciò che hanno, sempre curatissimi nell’aspetto ma magari
con carenze di altro genere, come quelle affettive”. In
conclusione, ripensando ai valori trasmessi
da Cattivissimo me 4, Giusti affermare
che: “Io e Gru siamo molto simili. Fisicamente,
purtroppo… ma soprattutto perché è una persona buona che si sforza
di passare per cattivo.
“Oggi invece viviamo in una
società di cattivi veri che indossano una maschera da buoni. E con
Gru mi vengono in mente quei padri di famiglia circondati da
persone che se ne approfittano mentre lui si accontenta di quello
che ha, ma c’è una sola cosa per cui si arrabbia: se gli tocchi i
figli. E allora anche il papà più tranquillo e sereno del mondo può
diventare un supereroe. Ed è per questo che mi piace interpretare
Gru. La rivincita delle persone per bene prima o poi arriverà,
intanto possiamo godercela con questi film“.
La
quarta stagione di The
Umbrella Academy ha risolto alcuni dei più grandi
misteri lasciati dalle stagioni precedenti e il suo finale ha
finalmente spiegato perché non ci sono stati cellulari per tutta la
serie. La quarta stagione di The
Umbrella Academy si è conclusa ed è stata ricca di
colpi di scena e grandi rivelazioni, soprattutto sulle origini
degli Hargreeves. Dopo essere approdata nella linea temporale
personalizzata di Reginald alla fine della
terza stagione, la quarta stagione di The Umbrella
Academy ha ritrovato gli Hargreeves e Lila (Ritu
Arya) sei anni dopo, mentre tutti vivono la vita più
normale che avessero mai avuto.
Gli Hargreeve sono stati riuniti per
una missione di salvataggio, ma questo li ha portati a
ricongiungersi con il padre e a scoprire alcune inquietanti verità
sulla morte di Ben (Justin H. Min) nella prima
linea temporale, sulle loro origini e sulla fonte dell’evento
apocalittico noto come “La Purificazione”. Con grande sorpresa di
Reginald, è stata sua moglie Abigail (Liisa
Repo-Martell) a spostare tutti i pezzi per innescare la
Purificazione, che ha finito per ripristinare la linea temporale
principale. La scena finale di Umbrella Academy ha mostrato la
linea temporale principale e ha fatto una sottile ma importante
rivelazione.
Il finale di The Umbrella Academy
implica che Sir Reginald ha bloccato la tecnologia della Terra
L’unico modo per far sì che la
Purificazione abbia successo ed evitare altre apocalissi nel
multiverso è che gli Hagreeve e Lila si sacrifichino, poiché la
Purificazione ha bisogno di tutte le particelle di calendula.
Sfortunatamente, questo significava anche che gli Hargreeve
sarebbero stati completamente cancellati dalla storia, e quindi non
sarebbero tornati nella linea temporale principale. La scena finale
di Umbrella Academy porta il pubblico in un parco della linea
temporale principale, dove la famiglia di Lila e la figlia di
Allison sono vive e vegete. Questa scena mostrava anche personaggi
delle stagioni passate che vivevano una vita completamente normale
e felice, tra cui l’Handler.
Sembra che la tecnologia abbia
smesso di svilupparsi dopo l’insolita nascita degli Hargreeve nel
1989. Ciò che risalta dell’apparizione dell’Handler nella scena
finale di The Umbrella Academy non è solo il fatto
che sia una donna felice e normale, ma anche che stia usando un
cellulare. In tutto The Umbrella Academy non è
stato mostrato un solo cellulare, e la tecnologia in generale
sembrava bloccata alla fine degli anni ’80/inizio anni ’90, come se
la tecnologia avesse smesso di svilupparsi dopo l’insolita nascita
degli Hargreeve nel 1989. L’esistenza dei cellulari nella linea
temporale principale, in cui non sono presenti i figli di Marigold
e Reginald, suggerisce che la presenza e l’influenza di Reginald
sono responsabili dello strano sviluppo della tecnologia sulla
Terra.
Come l’assenza di cellulari in The
Umbrella Academy ha migliorato la serie tv
La mancanza di telefoni cellulari e
di altre tecnologie moderne in The Umbrella Academy è stata
sottolineata fin dalla prima stagione, ambientata nel 2019. Anche
la seconda linea temporale del 2019 (detta anche “linea temporale
Sparrow”) e la linea temporale di Reginald nella quarta stagione
non avevano i cellulari, ma questo ha migliorato la serie in modo
sottile ma importante. L’assenza di telefoni cellulari ha aggiunto
un’atmosfera misteriosa alla serie, futuristica per certi versi ma
anche un po’ retrò per altri, e ha contribuito a stabilire che si
trattava di una linea temporale molto diversa da quella reale.
La mancanza di telefoni cellulari in
The Umbrella Academy ha anche aggiunto difficoltà
alle storie degli Hargreeves. In più occasioni, nel corso della
serie, gli Hargreeves hanno avuto bisogno di contattarsi con
urgenza, ma un mondo senza cellulari ha reso tutto più complicato.
Il mondo di The Umbrella Academy non deve più
preoccuparsi di questo, perché il sacrificio degli Hargreeves ha
permesso alla tecnologia di progredire come dovrebbe.
Il gioco di Gerald di Netflix
è un film basato
sull’omonimo romanzo di Stephen King che molti fan ritenevano non
adattabile, soprattutto a causa dello scioccante finale di
Il gioco di Gerald. Tuttavia, Mike Flanagan,
abituale collaboratore di King, ha trovato il modo di trasformare
la storia in un film. Basato sull’omonimo romanzo di King del 1992,
all’apparenza il film è un po’ diverso dai soliti horror di King
ambientati nel Maine. Ne Il gioco di Gerald,
Jessie (Carla
Gugino) finisce ammanettata a un letto in una casa
isolata dopo che il marito Gerald (Bruce
Greenwood) muore di infarto a metà di un tentativo di
ravvivare la loro vita sessuale.
Quello che segue sono i suoi disperati tentativi di
sopravvivenza e di fuga, ma anche una regressione nella sua psiche,
con visioni cinematografiche di se stessa, di suo marito e del suo
passato traumatico che vengono alla luce. Quando aveva 12 anni,
Jessie è stata abusata sessualmente dal padre durante un’eclissi
solare e in seguito è stata indotta al silenzio colpevole, cosa che
ha influenzato il resto della sua vita. Non si tratta solo di
fuggire dai confini metallici, ma anche di fuggire dalla mente.
Gerald’s Game si conclude con un cauto lieto fine, ma con un colpo
di scena sconvolgente.
Cosa succede nel finale di Il gioco di Gerard?
Dopo aver avuto un’epifania in seguito a una visione di se
stessa più giovane, Jessie si taglia i polsi e usa la
lubrificazione del sangue per sfuggire alle manette nella scena più
cruenta di Il gioco di Gerard. Si schianta con
l’auto e fugge dalla casa – con altre visioni lungo la strada – e
alla fine viene salvata da una coppia vicina. Come descritto nella
sua lettera a se stessa più giovane, dopo tutto questo, accadde
quello che ci si aspettava: fu portata in ospedale e interrogata
dalla polizia, ma mentì e disse di non ricordare nessuno degli
orrori vissuti nella casa.
Si stabilì che Gerald era morto per un attacco di cuore, non per
essere stato spinto giù dal letto da lei. e in seguito la sua
società coprì gli elementi sessuali del caso; in sostanza, la
verità fu repressa. Jessie si sottopose a diversi innesti di pelle
per la sua mano maciullata e usò il ricavato dell’assicurazione
sulla vita per creare una fondazione che aiutasse le vittime di
abusi sui minori, incanalando la sua tortura immaginata mentre era
legata al letto in qualcosa di pratico e utile.
Il vero significato del finale de Il gioco di Gerald
Nonostante gli orrori fisici, il viaggio di Jessie è un viaggio
di riscoperta e accettazione. Fin da bambina ha represso ciò che il
padre le ha fatto – sia l’abuso sessuale in sé che la copertura del
suo complesso vittimario – e non è mai stata in grado di ammetterlo
nemmeno a coloro di cui presumibilmente si fidava. Ma ha anche
lottato per evitare di affrontare i problemi del suo matrimonio (si
oppone al fatto che Gerald si faccia chiamare “papà” durante il
sesso); Gerald è evidentemente un sostituto del padre e, a un
livello più elementare, ha nascosto a se stessa per anni la vera
natura del loro rapporto incrinato.
Nel corso del film, tutti questi pensieri vengono lentamente
alla ribalta grazie alle visioni striscianti, alla solitudine e
all’incombente possibilità che la morte la costringa ad affrontare
il passato. Tutto è incorniciato dal momento dell’eclissi – sedersi
sulle ginocchia del padre è stato il momento in cui l’innocenza è
andata perduta – con visioni che si tingono del suo bagliore rosso
altamente saturo. Questo è il punto di partenza del suo stato
mentale.
Il finale di Il gioco di Gerald è quindi
un’interpretazione senza fronzoli del passato e del suo
apprendimento. Jessie riesce a fuggire solo ricordando di essersi
tagliata accidentalmente con un vetro dopo l’eclissi, e la sua
nuova vita dopo le manette si basa sull’uso di tutto ciò che ha
fatto per andare avanti, superandolo ma anche usandolo. Per
ribadire questo concetto, il film le fa indirizzare la lettera a
Mouse (la se stessa più giovane, che fornisce retroattivamente la
speranza ai preadolescenti) e l’inquadratura finale mostra persino
la fine dell’eclissi del 2017.
Raymond Andrew Joubert
Mentre la maggior parte di ciò che Jessie sperimenta è nella sua
mente, gli ultimi minuti rivelano qualcosa di molto più pericoloso.
Durante la notte, mentre è legata al letto, Jessie riceve la visita
di una figura alta e sproporzionata. Se ne sta in silenzio
nell’angolo con una borsa piena di ossa e oggetti personali,
muovendosi lentamente verso di lei ogni volta che lei distoglie lo
sguardo, come un terrore notturno da cui non riesce a svegliarsi.
La maggior parte della sua “storia” deriva da un’autosuggestione
nella mente di Jessie.
Mentre cerca di razionalizzare l’Uomo Chiaro di Luna come uno
scherzo della luce (o dei raggi lunari), inizia a vederlo come
un’incarnazione della morte. In tutto questo, c’è un suggerimento
in agguato che c’è davvero qualcosa di fisico: il cane che si sta
cibando lentamente di Gerald è spaventato dalla sua presenza e
un’impronta insanguinata è lasciata sul pavimento. Il tutto si
risolve quando lei scappa e lui si trova proprio alla fine del
corridoio dell’ultimo piano. Passando lentamente davanti a lui,
deposita la fede nuziale nella sua borsa di gingilli.
L’ultima volta che lo si vede è nel corpo del film, sul retro
dell’auto, che la fa precipitare. Le immagini di lui continuano a
perseguitare Jessie anche dopo la fuga, rappresentando come l’aver
fatto i conti con il proprio passato e l’aver aiutato gli altri non
l’abbia liberata del tutto; in un agghiacciante richiamo a ciò che
pensava tra sé e sé sul letto, l’anello nuziale che aveva dato alla
figura non è mai stato ritrovato. E la spiegazione è davvero
terrificante.
Il mostro era in realtà Raymond Andrew Joubert, un vero
necrofilo trasformato in serial killer che soffriva di acromegalia,
il che ha portato alle sue proporzioni estreme. Iniziò come vandalo
in un cimitero dell’Alabama, rubando gioielli da cadaveri sepolti
di recente, poi aumentò, profanando i corpi e infine rubando varie
parti dell’anatomia – e a un certo punto “conservò” anche la sua
famiglia. Joubert si è imbattuto in Jessie apparentemente per caso,
sottraendo parti del corpo a Gerald (che lei ha supposto essere
l’azione del cane affamato). Alla fine è stato scoperto quando ha
ucciso qualcuno ed è stato colto in flagrante.
Sebbene il colpo di scena dimostri ovviamente che Joubert era
reale, ci sono evidentemente momenti in cui tutto era nella testa
di Jessie; non si intrufolava nel suo appartamento ogni notte. Ogni
volta che Joubert appare nella luce rossa dell’eclissi o con gli
occhi soprannaturalmente luminosi, è tranquillamente nella testa di
Jessie; la sua mente ha preso la sua immagine e la sta usando come
emblema della sua paura. L’altro caso in cui si tratta di un
assassino immaginario è quando Jessie parla con Gerald di lui sotto
il letto: la mano che si alza deve essere nella sua mente. Tutto il
resto, però, sembra essere reale.
Inizialmente non è chiaro perché Joubert abbia risparmiato
Jessie. Nella lettera, lei presume che sia perché si dice che lui
favorisca le vittime maschili quando si tratta di mutilazioni, il
che, nel contesto del suo stalking, è ancora più inquietante.
Quando Jessie lo affronta all’udienza preliminare, tuttavia, i due
condividono una strana connessione; vedendola, lui si libera delle
manette e dice: “Non sei reale, sei fatto solo di luce lunare”,
esattamente come lei pensava che fosse.
Apparentemente questo suggerisce che Joubert non ha ucciso
Jessie perché non sapeva che c’era qualcosa da uccidere. Ma la
battuta finale – “Sei molto più piccolo di quanto ricordassi” –
riporta la storia al vero fulcro: Jessie è libera. Il gioco di
Gerald è un film che esplora come il viaggio, per quanto tortuoso,
ti formi; e quindi il finale non è solo catartico per il
personaggio, ma è un messaggio di speranza per tutti.
Come il finale de Il gioco di Gerald si confronta con il libro
di Stephen King
Ci sono differenze significative tra il romanzo Il gioco di
Gerald di Stephen King e il film. È sempre così con i film di King,
perché l’autore usa molto l’interiorizzazione nelle sue storie.
Inoltre, nel caso de Il gioco di Gerald, è impossibile adattarlo
come un film fedele, poiché tutto si svolge con Jessie sola e
ammanettata al letto. Tutto ciò che accade nel film dopo la morte
di Gerald è il pensiero di Jessie sulla sua vita e sui suoi traumi
passati. Tuttavia, oltre all’aggiunta di scene che non erano
presenti nel libro per rendere la storia cinematograficamente
accattivante, sono state apportate altre modifiche.
La morte di Gerald è diversa nel film. Nel libro era davvero un
uomo cattivo, poiché aveva pianificato di aggredire sessualmente la
moglie, e Jessie lo uccide per legittima difesa. Sono state
apportate modifiche anche alla fine della storia, in quanto Jessie
non ha scritto la lettera a se stessa più giovane nel libro. La
scrisse invece a Ruth Neary, che era la compagna di stanza di
Jessie al college. Nel libro c’era anche un collegamento con
Dolores Claiborne, poiché l’eclissi era la stessa in entrambi i
romanzi. Tuttavia, la fuga è fedele al romanzo, così come la scena
del tribunale.
Come è stato accolto il finale di Il gioco di Gerald
La critica ha apprezzato Il gioco di Gerald, che è uno dei pochi
adattamenti di Stephen King ad essere stato certificato fresco su
Rotten Tomatoes con un 91%. Il punteggio del pubblico non è stato
altrettanto alto, ma è stato comunque un fresco 70% di voti
positivi. Tuttavia, per quanto riguarda il finale di Gerald’s Game,
non tutti gli spettatori hanno apprezzato il modo in cui si è
concluso. Un recensore ha scritto: “Tutto si è legato alla sua fuga
molto bene. Ma dopo la sua fuga il film è andato in picchiata”,
perché non ha gradito la rivelazione di Joubert.
Ma sul fronte della critica, anche le recensioni negative
sembravano amare il finale. Nella sua recensione per Entertainment
Weekly, il critico cinematografico Darren Franich ha scritto
che il finale “è anche una delle cose più disgustose che abbia mai
visto in un film. Varrebbe quasi il prezzo del biglietto
d’ingresso; di certo vale la pena di cliccare su Netflix. Ma la
costruzione richiede molto tempo”. Tuttavia, le recensioni positive
superano di gran lunga quelle negative. Nella sua recensione
positiva per
IndieWire, Eric Kohn ha scritto che Flanagan ha reso omaggio a
King nel finale:
“Il gioco di Gerald” è il re del libro. Quindi, quando il
film arriva a un climax fenomenale, a rotta di collo, e poi
continua con un colpo di scena del tutto implausibile, si attiene
alla regola non scritta: Non rimporta chi guida, tutti devono
inchinarsi al Re“.
In concorso ufficiale alla Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Queer di
Luca Guadagnino, uscirà in Italia distribuito da
Lucky Red.
Andrea Occhipinti
di Lucky Red ha dichiarato: “Siamo entusiasti di poter
collaborare con Fremantle e The Apartment per la distribuzione
italiana dell’attesissimo e bellissimo Queer di Luca Guadagnino,
con un inedito e strepitoso Daniel Craig. Siamo grandi estimatori
di Luca, apprezziamo molto il suo percorso artistico e il suo modo
unico e originale di fare cinema”.
Andrea Scrosati,
Group Chief Operating Officer, CEO Continental Europe
di Fremantle, ha dichiarato: “Queer” è un film magnifico,
magico, dove Luca Guadagnino è riuscito nell’impresa unica di
restituire una vita cinematografica ad un’opera di Burroughs, con
un’interpretazione davvero straordinaria di Daniel Craig. Andrea
Occhipinti e il suo team in Lucky Red l’hanno capito dal primo
istante. Sono estremamente felice di questa collaborazione, non
potrei immaginare un distributore migliore per questo film a cui in
Fremantle siamo particolarmente legati. Non vedo l’ora che il
pubblico italiano possa vivere in sala la storia d’amore tra Lee
(Daniel Craig) e Allerton, interpretato da un fenomenale Drew
Starkey, con le atmosfere che solo un maestro come Guadagnino
poteva creare”.
Luca Guadagnino ha
dichiarato: “Sono onorato e felice di mostrare al pubblico
italiano il film Queer grazie al lavoro straordinario di Lucky
Red”.
Queer, la trama
È il 1950. William Lee è un
americano sulla soglia dei quaranta espatriato a Città del Messico.
Passa le sue giornate quasi del tutto da solo, se si escludono le
poche relazioni con gli altri membri della piccola comunità
americana. L’incontro con Eugene Allerton, un giovane studente
appena arrivato in città, lo illude per la prima volta della
possibilità di stabilire finalmente una connessione intima con
qualcuno.
Basato sul romanzo di
William S. Burroughs e scritto da Justin
Kuritzkes, con
Daniel Craig, Drew Starkey, Lesley Manville,
Jason Schwartzman, Henrique Zaga, Omar Apollo, Andra Ursuta, Andres
Duprat, Ariel Shulman, Drew Droege, Michael Borremans, David
Lowery, Lisandro Alonso e Colin
Bates.
Michael Keaton ha cominciato la promozione per
Beetlejuice Beetlejuice e GQ ha colto l’occasione per
chiedergli di Batgirl,
il film che ha girato nel ruolo di Batman, ma che non è mai stato
distribuito. Quando la Warner Bros. Discovery decise di staccare la
spina a Batgirl, nonostante le riprese principali
fossero terminate, sia i fan che i registi rimasero sconvolti. Fu
una mossa senza precedenti, che vide l’adattamento DC Comics di
Adil El Arbi e Bilall Fallah (Ms.
Marvel)
definito “non distribuibile” dalla stampa.
Considerando che gli spettatori
avevano già sofferto per film come Black Adam e
The Flash, era difficile credere che un titolo
fatto per Max potesse essere davvero così pessimo. In definitiva,
sembrava che David Zaslav volesse semplicemente
risparmiare soldi scartando un film che non avrebbe recuperato i
costi da un debutto in streaming.
Per quel che vale, il co-CEO di DC
Studios Peter Safran ha detto che Batgirl“non
era distribuibile” e ha elogiato “Zaslav e il team [per
aver preso una] decisione molto audace e coraggiosa di cancellarlo
perché avrebbe danneggiato la DC”.
Come nuovo Caped Crusader del DCEU
dopo la scomparsa di Ben Affleck dopo The
Flash,
Michael Keaton è stato arruolato per tornare come
Batman insieme a Barbara Gordon di Leslie Grace.
Parlando con GQ di Beetlejuice
Beetlejuice, l’attore ha finalmente rotto il silenzio
sulla cancellazione di Batgirl.
“No, non mi importava in un modo
o nell’altro. Grande, divertente, bell’assegno”, ha detto
Keaton, aggiungendo poi: “Mi piacciono [i registi di Batgirl
Adil El Arbi e Bilall Fallah]. Sono brave persone”. “Tifo per loro.
Voglio che abbiano successo, e penso che si siano sentiti molto
male, e questo mi ha fatto sentire male. Io?” ha aggiunto,
scrollando le spalle. “Sto bene”.
Mentre alcuni potrebbero liquidare
la posizione di Michael Keaton come insensibile
(Batgirl sembrava destinata a rappresentare la
grande occasione sia per Grace che per Jacob
Scipio), sembra più che sia stato a Hollywood abbastanza a
lungo perché una decisione dello studio come questa non lo
infastidisca.
In un’altra parte dell’intervista,
l’attore ha elogiato Tim Burton per averlo scelto
per il ruolo di Bruce Wayne nel
Batman del 1989, una decisione che, prima di
Internet, ha visto 50.000 fan dei fumetti scrivere alla Warner
Bros. per protestare contro la decisione. “Tim merita un enorme
riconoscimento. Ha cambiato tutto”, ha detto Keaton. “Non
posso necessariamente dirlo, ma c’è una forte possibilità che non
ci sia un universo Marvel, non ci sia un universo DC, senza Tim
Burton. È stato messo in dubbio e interrogato”.
“Non si è guadagnato abbastanza
riconoscimento per aver detto, ‘Sì, quel tizio'”, ha
continuato. “E tutti hanno detto, ‘Aspetta, Michael? Hai
lavorato con lui in Beetlejuice, giusto?’ Ma credo che quello che è
successo è che Tim ha visto Clean and Sober. Io ho il merito. Non
so se ha avuto abbastanza merito per aver fatto quella mossa. È
stata una mossa audace.”
Il piano era che
Batgirl portasse questo Cavaliere Oscuro a essere
al centro della scena in un progetto su Batman
Beyond, il che probabilmente significa che avremmo potuto
aspettarci che la Bat Family facesse parte dell’ormai defunto DCEU.
Invece, DC Studios sta riavviando il franchise come DCU, con un nuovo Bruce Wayne pronto a essere al
centro della scena in The Brave and the Bold.
Agatha
All Along presenterà Joe Locke come il
misterioso “Teen” che si immagina possa essere in realtà
Billy, alias Wiccan (figlio di Wanda Maximoff), e sembra che
l’altro spin-off imminente di WandaVision dei
Marvel Studios potrebbe avere come
protagonista il suo fratello gemello.
Secondo Daniel
Richtman, la serie Vision (in precedenza
nota come Vision Quest) sta tenendo d’occhio
Javon Walton, rivelazione di
Euphoria, per interpretare un altro
“Teen“, che presumibilmente si rivelerà essere Tommy,
alias Speed, l’altro figlio di Wanda!
Billy e Tommy sono stati presentati
come i figli di Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) e
Vision (Paul Bettany) in WandaVision.
Alla fine si è scoperto che erano costrutti dell’Anomalia di
Westview e sono stati cancellati dall’esistenza quando Wanda ha
dissipato l’Hex.
In
Doctor Strange nel Multiverso della Follia, una vendicativa
Scarlet With si propone di rintracciare varianti alternative dei
gemelli nell’universo, ma alla fine accetta il fatto che non potrà
mai più riunirsi ai figli che ha perso nel finale di WandaVision.
Abbiamo scoperto all’inizio
di quest’anno che la serie Vision era stata
rinnovata, con il produttore esecutivo di Star Trek: Picard
Terry Matalas ora a bordo come showrunner. La serie è
attualmente prevista per una première nel 2026.
Si dice che il lavoro di Matalas su
Picard abbia “molto impressionato i vertici dello studio. Il
capo della Marvel Kevin Feige, un Trekkie dichiarato, è persino
apparso di recente con Matalas in un episodio di due ore del
podcast di Star Trek Inglorious Treksperts”.
Paul Bettany
riprenderà il suo ruolo di tragico sintezoide dell’MCU. Non c’è
menzione del potenziale coinvolgimento di Olsen, ma il rapporto
iniziale ha notato che la serie si svolgerà dopo gli eventi di
WandaVision,
“mentre il fantasma Vision presumibilmente esplora il suo nuovo
scopo nella vita”.
Il finale di WandaVision ha
rivelato che la Visione con cui avevamo trascorso del tempo nel
corso della stagione era in realtà una delle costruzioni di Wanda,
ma la vera “Visione Bianca” è stata ricostruita da
S.W.O.R.D. e programmata per rintracciare e
uccidere Scarlet Witch. Questa versione del personaggio è andata in
luoghi sconosciuti verso la fine dell’episodio dopo essersi
dichiarata la “vera Visione“.
Per quanto riguarda Wanda, l’ultima
volta che abbiamo visto la potente strega, stava devastando gli
Illuminati e facendo crollare una montagna su se stessa in
Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Le precedenti voci
su Vision Quest sostenevano che i figli di
Visione, Vin e Viv, avrebbero fatto il loro debutto nell’MCU in
show, ma non abbiamo idea quali spunti – se ce ne sono – tratte
dall’incarnazione della serie di Jac Schaefer
verranno mantenute.
Tra i tanti appellativi che si
possono dare a questo 2024 cinematografico, c’è sicuramente quello
di “anno dei grandi ritorni nel cinema d’animazione”. Dopo
aver accolto con entusiasmo la quarta avventura del panda Po in
Kung Fu Panda 4 e con ancor più clamore il ritorno
delle emozioni di Inside Out 2, ecco ora tornare sul grande schermo uno
dei personaggi più amati che il cinema animato ci ha regalato negli
ultimi 15 anni: Gru, l’amabilissimo protagonista
di Cattivissimo me. Dopo aver esplorato le sue origini in
Minions
2 – Come Gru diventa cattivissimo, eccolo ora di nuovo
adulto in Cattivissimo me 4.
Un franchise ormai inarrestabile
quello di Cattivissimo me, con 6 film in totale è oggi quello
dai maggiori incassi nella storia del cinema d’animazione. Un
entusiasmo che si rigenera dunque film dopo film e che ha visto
anche questo quarto capitolo ottenere ampi consensi nei paesi dove
è già uscito in sala. Il motivo è da ritrovarsi però non solo nella
brillante comicità che anche in questo caso si offre, bensì sulla
rinnovata capacità di questo franchise di affrontare dinamiche
delicate e coinvolgenti quali la paternità e il desiderio di
protezione della propria famiglia.
La trama di Cattivissimo me
4: il ritorno di Gru
Dopo aver salvato il mondo numerose
volte, Gru e Lucy (voci italiane
di Max Giusti e Carolina
Benvenga) insieme alle tre figlie
(Margot, Edith e
Agnes) hanno messo su famiglia, con la nascita del
primo figlio maschio Gru Jr. che non vede di buon
occhio il padre. Tuttavia, quando il famoso super cattivo
Maxime Le Mal (voce italiana di Stefano Accorsi) evade di prigione insieme
alla sua partner/fidanzata Valentina e giura
vendetta su Gru, lui è costretto a scappare con la sua famiglia e
nascondersi sotto nuove identità, sperando di trovare un modo per
fermare questo nuovo nemico.
Se il primo film era incentrato sul
rapporto tra Gru e le sue tre figlie adottive, il secondo su quello
con l’ammaliante Lucy e il terzo su quello con il biondissimo
fratello Dru, questo Cattivissimo me 4 richiama il
protagonista al difficile ruolo di padre. Padre però non solo di
Margot, Edith e Agnes, bensì anche di un nuovo arrivato che
richiederà al simpatico Gru di doversi reinventare nuovamente sotto
questo aspetto. Il film porta dunque avanti un ulteriore
esplorazione del tema della famiglia, coerentemente con quanto
fatto dai precedenti lungometraggi.
In questo caso, troviamo un Gru
realmente spaventato e preoccupato dall’idea di non riuscire a
proteggere le persone che ama come vorrebbe. Timori evocati dalla
presenza del minaccioso oltreché inquietante Maxime Le
Mal. Grazie a questo nuovo antagonista, che si afferma
anche come il più pericoloso tra quelli ad oggi affrontati da Gru,
si va infatti ad esplorare il desiderio di protezione e la
consapevolezza di poterlo perseguire solo affrontando i propri
demoni del passato.
E demone dal passato Maxime Le Mal
lo sembra davvero – per motivi che non sveliamo in questa sede -,
permettendo così il susseguirsi di una serie di situazioni a loro
modo funzionali nel portare avanti questi temi. Naturalmente, però,
nell’ora e mezza di durata di Cattivissimo me 4
sono le gag e le imprevedibili situazioni comiche a farla da
padrone, più che una trama generale anzi piuttosto esile. Ma ad
ogni modo, i Minions – usati qui con maggior parsimonia – divertono
il giusto, mentre Gru continua ad essere un personaggio comico di
grande valore.
Cattivissimo me 4
e il valore aggiunto dal doppiaggio italiano
Il merito è in buona parte di
Max Giusti, il cui lavoro vocale sul personaggio
continua ad affinarsi, arrivando a sfumature e tonalità capaci di
accentuare ulteriormente situazioni già comiche. È così che anche
stavolta con Gru si ride e ci si emoziona, mentre stupisce il
lavoro svolto da Stefano Accorsi su Maxime Le Mal: una voce
trasformata, quasi irriconoscibile, che rende perfettamente la
follia – ma anche gli aspetti più buffi – del suo personaggio. Ma
la verità è che l’intero cast di doppiatori italiani si conferma
come uno dei tanti elementi di pregio di un film che diverte,
emoziona e conferma questo come uno dei franchise più interessanti
degli ultimi anni.
In attesa di assistere all’anteprima
mondiale alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
della Biennale di Venezia, Joker:
Folie á Deux si svela in un nuovo intenso poster che
mostra i protagonisti del film, Lady Gaga e
Joaquin Phoenix, in un intenso primo piano
mentre, macchiati di sangue, si guardano con passione.
Joker:
Folie à Deux presenterà il ritorno di Joaquin Phoenix nel ruolo del cattivo DC
Joker. Il sequel presenterà anche il ritorno della Sophie di
Zazie Beetz insieme ai nuovi arrivati
Brendan
Gleeson,
Catherine Keener, Jacob Lofland e Harry Lawtey. Nel
cast c’è anche Lady Gaga che darà vita a
Harley Quinn. I dettagli della trama sono ancora per lo più
nascosti, ma sappiamo che la maggior parte del film si svolgerà ad
Arkham Asylum e conterrà significativi “elementi
musicali”.
Rumors recenti hanno anche suggerito che la versione di
Gaga su Harley Quinn avrà un ruolo più importante di quanto
originariamente riportato, con la storia che si svolge interamente
dal suo punto di vista. Il film di Todd Phillips del 2019 è stato un successo sia
di critica che commerciale con un incasso mondiale di oltre 1
miliardo di dollari al botteghino, rendendolo il film con il
maggior incasso di tutti i tempi. Ha ricevuto riconoscimenti da
numerosi importanti enti premiati, tra cui due Oscar e due Golden
Globe, sia per il miglior attore che per la miglior colonna
sonora.
Daredevil:
Born Again ci offrirà finalmente un’immersione
profonda nell’angolo di strada del Marvel Universe. Spider-Man: No Way Home e Hawkeye ci
hanno dato già un’idea di quello che poteva essere, ovviamente, ma
è in questa serie che vedremo i vigilanti in azione.
È stata confermata la presenza di
The Punisher e White Tiger e la
star principale,
Charlie Cox, ha
commentato il ruolo di quest’ultimo personaggio durante una recente
apparizione al FAN EXPO Chicago.
“Voglio dire, non seguiamo
nessuno dei fumetti in termini di storia”, ha detto ai fan
(tramite Screen Rant). “Non seguiamo
nessuno di loro da vicino, e ci sono diverse ragioni per questo.
Una, perché se segui una trama da vicino, diventa una conclusione
scontata perché tutti sanno come finisce”.
“Quelli di voi che hanno visto il trailer trapelato dal D23
potrebbero aver notato un paio di personaggi interessanti che
emergono – non l’ho detto io, l’avete detto voi. Il trailer è stato
rimosso, quindi non dirò nulla.”
“Ricordo di aver ricevuto quelle
sceneggiature, e il personaggio a cui sto pensando in particolare
in questo momento, ricordo quando ho letto quella [storia] prima di
iniziare a lavorare su Daredevil nel 2014,” ha aggiunto Cox,
riferendosi a White Tiger. “Ho sempre pensato
che fosse una trama e un personaggio davvero interessante; una
dinamica così interessante tra i due. È stato divertente, e sono
emozionato per questo.” Ha aggiunto, “E ci sono un paio di
altri piccoli cameo carini che emergono.”
Quali cameo vedremo in Daredevil: Born Again
Bene, secondo lo scooper @MyTimeToShineH, uno
di quei cameo sarà la star di Hawkeye Tony Dalton
nei panni del ritorno di Jack Duquesne. Sebbene
non sia chiaro se sarà finalmente diventato Maestro di Spada quando
lo rivedremo, Jack aveva legami con la criminalità organizzata e,
grazie a Eleanor Bishop, con The
Kingpin. Forse sarà una delle persone che Matt Murdock
rappresenterà in tribunale? Dopotutto, è destinato a essere
coinvolto nel pasticcio combinato da Eleanor e, visto che può
nominare Wilson Fisk come la mente dietro le sue imprese criminali,
ha senso che l’Uomo Senza Paura si interessi a lui (legando
ulteriormente questa storia al più ampio MCU). Dovremo aspettare e
vedere, ma incrociamo le dita per altri cameo che consolidino
ulteriormente il posto di Daredevil come parte
importante in questo mondo condiviso.
Quello che sappiamo di Daredevil: Born
Again
Lo sceneggiatore di The Punisher,
Dario Scardapane, è salito a bordo come nuovo showrunner della
serie Daredevil:
Born Again, le cui riprese sono concluse da poco.
I dettagli specifici della trama
sono ancora nascosti, ma sappiamo che Daredevil:
Born Again vedrà Matt Murdock/Daredevil
(Charlie
Cox) confrontarsi con la sua vecchia nemesi
Kingpin (Vincent
D’Onofrio), che abbiamo visto tornare di corsa a New
York nel finale di stagione di Echo. È probabile che Fisk sia in corsa per
la carica di sindaco di New York o che sia già stato nominato a
tale carica quando la storia prenderà il via.
I dettagli specifici della trama di
Daredevil:
Born Again non sono stati rivelati, ma possiamo
mettere insieme un’idea approssimativa dalle foto dal set e dalle
fughe di notizie sulla trama. Matt Murdock difenderà White Tiger in
tribunale, The Kingpin è il sindaco di New York City (e reprime i
vigilantes che odia così tanto), e The Punisher prende di mira i
poliziotti corrotti che hanno cooptato il suo logo.
Entrambi i personaggi hanno
debuttato nel Marvel Cinematic
Universe nel 2021. Kingpin è stato guest-star nella serie
Disney+Hawkeye e
Matt Murdock è apparso brevemente in Spider-Man: No Way Home. Cox è stato anche
guest-star in due episodi di
She-Hulk: Attorney at Law, dove ha mostrato un
lato più leggero dell’eroe. Kingpin, invece, è stato tra i
protagonisti della recente serie Echo. È stato recentemente
confermato che Daredevil: Born Again sarà
presentato in anteprima su Disney+ il prossimo marzo.
Sappiamo che è in arrivo uno
spin-off animato di Black
Panther intitolato Eyes of Wakanda,
ma i Marvel Studios potrebbero anche
ipotizzare di continuare la saga del popolo del defunto Re T’Challa
in un formato live-action.
Secondo l’insider Daniel
Richtman, una serie live-action Disney+ intitolata World of
Wakanda è in fase di sviluppo presso i Marvel Studios.
Ryan Coogler, che ha diretto entrambi i film di
Black
Panther, è coinvolto nella serie animata, ma non siamo
sicuri che darà un contributo a questo progetto.
Black Panther: in lavorazione una serie in live action?
Anche i dettagli della trama sono un
mistero, ma ci sono buone probabilità che questa serie incorpori
alcune delle idee dell’ormai defunto show Okoye and the
Midnight Angels che era nelle prime fasi di pianificazione
l’anno scorso.
Wakanda
Forever è stato un degno tributo a T’Challa e al
defunto Chadwick Boseman, e ha sancito la posizione di
Shuri (Letitia Wright) come la nuova Pantera,
introducendo un’intera civiltà acquatica di Namor. La scena a metà
dei titoli di coda ha anche visto il debutto del figlio di
T’Challa, che quasi sicuramente un giorno assumerà il ruolo di Re e
protettore del Wakanda.
Quindi, è giusto dire che il film ha
preparato un bel po’ di cose che potrebbero essere potenzialmente
esplorate in futuri sequel e/o spin-off. Coogler sta attualmente
girando il suo film sui vampiri con protagonista Michael B.
Jordan e che non ha ancora un titolo ufficiale, e sta
anche producendo una serie di progetti Disney+ MCU, così come il reboot di
X-Files.
Black Panther e la storia del
Wakanda nel MCU fino ad ora
T’Challa/Pantera Nera ha fatto il
suo debutto nel MCU in
Captain America: Civil War (che ha anche introdotto
per la prima volta il Wakanda ai fan del MCU). Basato sul
personaggio di Stan Lee e Jack Kirby e
interpretato da Chadwick Boseman, T’Challa ha ricevuto il suo
film da solista nel 2018, diretto e co-scritto da Ryan
Coogler.
Chadwick Boseman ha ripreso il suo ruolo in
Avengers:
Infinity War del 2018 e Avengers:
Endgame del 2019, prima di morire tragicamente a
seguito di una malattia nel 2020. Ha anche doppiato versioni
alternative del personaggio nella serie What
If…?. Nel 2022 Coogler ha diretto Black
Panther: Wakanda Forever, che vede la sorella di
T’Challa, Shuri (Letitia Wright), assumere il
ruolo di Pantera Nera.
Nel febbraio 2021 è stato annunciato
che Coogler stava sviluppando un nuovo film Disney+Marvel che esplora
ulteriormente il mondo del Wakanda. Dal momento
che ci sono state poche notizie sulla serie di Coogler dopo il suo
annuncio, non è chiaro se questo progetto sia Eyes of
Wakanda o meno. Ad ora sappiamo che Eyes of
Wakanda uscirà su Disney+ nel 2024, ma al
momento non è noto il periodo preciso.
Lucasfilm ha deciso di non
continuare con la serie dopo la sua prima stagione, che ha
descritto l’ascesa dei Sith circa 100 anni prima degli eventi di
“Star
Wars: La minaccia fantasma“. La notizia è arrivata
subito come uno shock, dato che gran parte del finale della
prima stagione si è concluso con un cliffhanger e ha anticipato
diverse trame per una seconda stagione, e non una grande sorpresa,
data l’accoglienza selvaggiamente opposta da parte dei fan e il
poco solido pubblico che sembrava essere calato dopo la première
della serie, a giugno.
The Acolyte è stata cancellata
La creatrice Leslye
Headland (“RussianDoll“), una dichiarata super fan di “Star
Wars“, si è messa in testa di creare la prima storia
di “Star Wars” ambientata al di fuori della linea temporale
principale del franchise che si estende da “La
minaccia fantasma” a “Star Wars: L’ascesa di
Skywalker”.
Nel cast della serie
tv protagonisti sono Amandla Stenberg
come ex padawan, Lee Jung-jae come Maestro Jedi,
Manny Giacinto,
Dafne Keen come una giovane Jedi,
Jodie Turner-Smith, Rebecca Henderson nei panni di
Vernestra Rwoh, un cavaliere Jedi prodigio. Charlie
Barnett come un giovane Jedi, Dean-Charles
Chapman,
Carrie-Anne Moss come una Jedi,
Margherita Levieva, Joonas Suotamo nei panni di
Kelnacca, un maestro Jedi Wookiee.
Protagonista del box
office americano di queste settimane estive insieme a
Deadpool & Wolverine, It Ends With Us – Siamo
noi a dire basta (guarda
il trailer) arriva anche nelle nostre sale dal 21 agosto, con
Eagle Pictures e si presenta come un viaggio
inaspettato e attuale nella vita di Lily Bloom, interpretata con
grande naturalezza da Blake Lively, finalmente di nuovo sul grande
schermo.
It Ends With Us – Siamo noi a
dire basta, la trama
Basato sul romanzo del
2016 di Colleen Hoover (la sceneggiatura è di
Christy Hall) e diretto da Justin Baldoni (che è
uno dei co-protagonisti del film), It Ends With Us – Siamo noi a
dire basta è la storia di Lily Bloom (Blake
Lively) che incontriamo mentre torna a casa dalla
madre, in occasione del funerale del padre. La donna però non
sembra triste, o comunque non triste come una persona che ha appena
perso il padre. Nei suoi occhi che vagano sui ricordi di
un’adolescenza lontana, in quella casa che ha lasciato da tanto
tempo, c’è più risentimento che tristezza e infatti non riesce a
pronunciare l’elogio funebre come avrebbe dovuto.
Tornata a Boston, dove
vive, Lily è pronta a realizzare il suo sogno, aprire un negozio di
fiori, ma una sera fortunata, sul tetto di un palazzo lussuoso,
incontra Rile Kincaid (Justin Baldoni), tenebroso
e irresistibile, un neurochirurgo con gli occhi profondi e le idee
chiare, non è il tipo da relazione seria, ma il divertimento gli
piace. Ma Lily non è come le altre e Rile se ne accorgerà presto:
l’uomo dà inizio a un lungo corteggiamento in cui sfida sia la
protagonista che il pubblico a dimostrarsi all’altezza della
situazione. Intanto, Lily comprato un vecchio negozio malconcio nel
Back Bay, che ristruttura e trasforma in un negozio di fiori con
un’estetica shabby-chic gotica. Assume Allysa (interpretata dalla
sempre gradita Jenny Slate) e le due diventano migliori amiche. È
qui che avviene il primo colpo di scena: Rile entra nel negozio,
perché si scopre che è il fratello di Allysa. Così lui e Lily si
riavvicinano e lei accetta, con molta cautela, di dargli una
possibilità.
Avanti e indietro nel passato di
Lily
Allo stesso tempo, la
storia d’amore tra Lily e Rile è alternata a dei flashback di Lily
a liceo (dove è interpretata da Isabela Ferrer,
che si intona perfettamente a Lively). La vediamo iniziare una
relazione romantica e molto tenera con Atlas (Alex
Neustaedter), un compagno di classe che incontra quando
lui occupa abusivamente un edificio abbandonato di fronte a casa di
Lily. Atlas ha un ottimo motivo per essere andato via di casa e
questo lo avvicina ancora di più a Lily. Ma a un certo punto ci si
chiede: qual è il collegamento tra questa storia d’amore
adolescenziale e quella che sta nascendo tra Lily e Rile? Fino a
che, quando la relazione di Lily e Rile sembra andare a gonfie
vele, in un ristorante di Boston, fa la sua comparsa Atlas.
Cresciuto, arricchito da esperienze, che gestisce un ristorante
tutto suo, l’ex adolescente senza tetto è diventato un adulto
risolto e sereno, profondamente colpito dall’incontro con l’amore
della sua giovinezza.
A questo punto della
storia, It Ends With Us – Siamo noi a dire basta compie la
sua magia, perché nel momento in cui lo spettatore è stato
trascinato nella storia d’amore di Lily e Rile, i cui interpreti
mettono in scena una buona alchimia e una certa chimica dei corpi,
l’arrivo dell’amore adolescenziale disturba gli equilibri: lo
spettatore vorrebbe che Lily si riconnettesse con il vecchio amico,
ma a quel punto Rile ha conquistato la sua fiducia! Questo vale
ovviamente per chi non ha letto il romanzo e guarda il film con
occhi vergini. Chi invece ha contribuito al successo del libro di
Colleen Hoover sapeva benissimo cosa era in
agguato dietro l’angolo.
Con un cambio di rotta e
un colpo di scena sorprendente, It Ends With Us si
rivela una storia di violenza domestica, traumi, sulla necessità e
sulla responsabilità di salvarsi. Lily diventa quindi un simbolo
non solo di sopravvivenza ma anche di equilibrio e giustizia.
Quello che il film riesce a raccontare in maniera eccellente è il
modo in cui ci si può liberare dalla violenza domestica pur
rimanendo umani e comprensivi anche verso il proprio aguzzino. In
un mondo perfetto, quanto proposto dal film è l’iter ideale di
liberazione.
Tuttavia non possiamo
non sottolineare quanto il film sia uno spaccato di una fetta di
società privilegiata che si può permettere di vivere di boutique di
fiori e altre frivolezze, che sfoggia un guardaroba all’altezza
delle star di Hollywood (Blake Lively ha
raccontato che molti capi di Lily sono effettivamente suoi) e che
il mondo reale è pieno di situazioni in cui la violenza domestica
assume delle sfumature che la legano profondamente alla mentalità,
alla condizione economica e scolastica, a una società che non è
ancora arrivata nella modernità eppure esiste e resiste,
imbastardita nella sua oscurità.
Al di là delle
considerazioni doverose sulla messa in scena e sul privilegio che
viene mostrato sullo schermo, It Ends With Us si
fonda sulla dinamica accattivante della soap opera: si rivolge a un
pubblico femminile, principalmente, è un concentrato di emozioni e
sentimenti molto forti, soprattutto gestisce con sapienza e buon
ritmo i colpi di scena. È un film diverso da quello che si poteva
immaginare, è pur sempre una storia d’amore, ma racconta come si
può imparare ad amare se stessi più di chi ci fa del male.
Grazie alle sue interpretazioni in
numerosi film d’azione che sono diventati dei veri e propri cult,
l’attore Jean-Claude Van Damme si è dimostrato uno dei
più grandi esponenti di questo genere, accanto a nomi come Arnold Schwarzenegger, Sylvester Stallone, Steven
Seagal e Bruce Willis. Dei suoi film, uno dei più noti
è senza dubbio Lionheart – Scommessa vincente.
Diretto da Sheldon Lettich, questo è considerato
il lavoro della maturazione per Van Damme, che dopo Kickboxer –
Vendetta personale e Senza esclusione di colpi, si
mette alla prova con un’interpretazione particolarmente più
impegnativa.
È lo stesso Lettich a raccontare
che: “non ho esitato a dargli una quantità considerevole di
dialoghi e sviluppo del personaggio durante tutto il film. Avevo
fiducia che lui ci riuscisse, mentre prima nessuno credeva potesse
far altro che tirare bei calci e semplici battute. Lionheart è
stato il primo film a dimostrare che Van Damme era più di una
semplice meteora”. È così che, ancora oggi, Lionheart
– Scommessa vincente è considerato uno dei film in cui Van
Damme fornisce una delle sue migliori prove attoriali, insieme
anche a The Replicant.
Per gli ammiratori dell’attore o
anche solo per gli appassionati del genere, si tratta dunque di un
titolo da non perdere e da poter ora riscoprire grazie al suo
passaggio televisivo. In questo articolo, approfondiamo dunque
alcune delle principali curiosità relative a Lionheart –
Scommessa vincente. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
descrizione del finale. Infine, si elencheranno
anche le principali piattaforme streaming
contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di
Lionheart – Scommessa vincente
Protagonista del film è Lyon
Gaultier, legionario sotto i comandi di
Adjutant. Sebbene gli sia proibito abbandonare la
sua missione, Lyon decide di fuggire per raggiungere il fratello a
Los Angeles dal momento che quest’ultimo ha riportato gravi ferite
a seguito dell’attacco di spietati trafficanti di droga. Per
sottrarsi al comando di Adjutant, Lyon fugge prima nel deserto e
poi lungo la costa. Spinto dal desiderio di tornare da suo
fratello, Lyon trova infine aiuto in Joshua, che
gli permette di partecipare ad alcuni incontri clandestini, così da
poter guadagnare soldi e tornare in patria.
Ben presto i due diventano amici e
Joshua introduce il legionario nel giro d’affari della facoltosa
Cynthia. Incuriosita dal nuovo arrivato e
affascinata dalle sue incredibili doti nella lotta, la donna lo
ribattezza ‘Lionheart’ e punta una vera fortuna sulla sua vittoria.
Incontro dopo incontro, Lyon e Joshua guadagnano la somma
necessaria per tornare a Los Angeles. Qui Lyon avrà un accesso
confronto con la cognata Hélène, distrutta dalla
sorte del marito. Mentre tenta di risanare la sua famiglia, Lyon
dovrà fare i conti con i sicari di Adjutant che ha ordinato la sua
esecuzione.
Ad interpretare Lyon Gaultier vi è
l’attore e artista marziale Jean-Claude Van Damme. Accanto a lui, nel
ruolo di Joshua Eldridge vi è invece Harrison
Page, mentre Lisa Pelikan interpreta
Hélène Gaultier e Deborah Rennard ricopre il ruolo
di Cynthia. L’attrice Ashley Johnson
(principalmente nota per il ruolo di Ellie nei videogiochi The
Last of Us e The Last of Us Parte II) compie qui il
suo debutto cinematografico nel ruolo di Nicole, la nipote di Lyon.
Completano il cast Brian Thompson nel ruolo di
Russell, Voyo Goric in quello del Sergente Hartog
e Abdel Qissi in quello del lottatore Attilla.
Il finale del film
Nel corso del film, visto che Lyon
non trattiene le sue vincite e rifiuta le sue avance, Cynthia
diventa sospettosa di lui e gelosa nei confronti di Hélène e mette
il suo assistente Russell sulle tracce del legionario. Allo stesso
modo, i due militari inviati a caccia di Lyon si appostano
nell’appartamento di Hélène e alla fine cercano di catturarlo:
quest’ultimo viene però salvato da Russell ma subisce la rottura di
una costola. Hélène, che ha assistito all’aggressione, scopre la
verità sulla polizza assicurativa inesistente e riconosce
finalmente Lyon come zio di Nicole.
Cynthia organizza a quel punto un
combattimento tra Lyon e Attila, un lottatore imbattuto, e accetta
di consegnare il legionario ai militari dopo lo scontro. Rendendosi
conto che Lyon è ferito, Joshua cerca senza successo di convincerlo
a rinunciare al combattimento. Durante il combattimento, Attila
nota la ferita alla costola di Lyon e la sfrutta appieno. Quando
sembra aver vinto lo scontro, avendo mandato al tappeto più volte
il suo avversario, Joshua implora Lyon ad arrendersi e si offre di
dividere la vincita della sua scommessa contro Lyon.
Questo fa arrabbiare Lyon, che
raccoglie le forze residue per sconfiggere Attila con una serie
brutale di calci, ginocchiate e pugni. Lyon colpisce Attila privo
di sensi ma lo risparmia, lasciando Cynthia con un grosso debito e
la sua famiglia sistemata grazie alla sua stessa puntata vincente.
I militari catturano Lyon ma, dopo aver sentito il pianto della
nipote all’addio di lui, sentono il rimorso e lo rilasciano a un
paio di isolati di distanza e gli augurano buona fortuna per la sua
nuova vita in America. Il film si conclude così con Lyon che si
riunisce alla sua famiglia e a Joshua.
Il trailer di Lionheart –
Scommessa vincente
Sfortunatamente il film non è
presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive
in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di
lunedì 19 luglio alle ore 21:20
sul canale Rai 4. Di conseguenza, per un limitato
periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai
Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il
momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma,
completamente gratuita, per trovare il film e far partire la
visione.
Il thriller fantascientifico del
2000 diretto da Gregory Hoblit, Frequency – Il
futuro è in ascolto (qui
la recensione), racconta la storia di Frank
Sullivan (Dennis
Quaid) e di suo figlio John (Jim
Caviezel) che sono in grado di parlarsi a 30 anni di
distanza attraverso una vecchia radioamatore. Il film ha ottenuto
un discreto successo al momento dell’uscita, più che raddoppiando
il budget di 31 milioni di dollari al botteghino, e c’è stato anche
un tentativo (di breve durata) di una serie televisiva del 2016
basata su questa premessa.
Ora, quando si tratta della vera e
propria “radio del tempo” che è il catalizzatore dell’intera
storia, vengono fornite pochissime informazioni. A parte alcuni
servizi giornalistici con parole d’ordine come “teoria delle
stringhe” e l’apparizione dell’Aurora Boreale sopra il Queens, non
ci viene fornita alcuna spiegazione. Persino i personaggi
principali dichiarano più volte di non capire come sia possibile.
Quindi, si tratta di una radio del tempo il cui funzionamento è da
accettare senza porsi troppe domande.
Tuttavia, la trama delinea delle
regole su come le informazioni che John dà a suo padre Frank, nel
passato, influiscono sul suo presente. Inizialmente, John salva la
vita di Frank avvertendolo della sua morte in un incendio. Il
giorno dopo il suo salvataggio, però, entrambi si trovano ad
affrontare le conseguenze devastanti e non volute della loro
manipolazione temporale: l’omicidio della madre di John,
Julia (Elizabeth Mitchell), e di
molte altre donne da parte di un serial killer.
La spiegazione del finale del
film
Per capire il finale del film,
analizziamo prima le regole del viaggio nel tempo presentate. In
effetti, la radio segue molto vagamente l’idea del multiverso,
implicando che ci sono infinite versioni parallele della nostra
esistenza che avvengono tutte contemporaneamente. La versione in
cui ci troviamo ora si basa sulle scelte che abbiamo fatto e,
poiché il tempo è lineare, non possono essere cambiate – a meno
che, ovviamente, non si disponga di una radio del tempo. Il film
stabilisce anche una sorta di “bolla temporale” per John, quando
usa la radio, per evitare alcuni ovvi paradossi.
Ad esempio, se John avvertisse il
padre della sua morte e poi sopravvivesse, non saprebbe come
avvertirlo, poiché non è mai morto. Per evitare ciò, a John viene
permesso di conservare i ricordi di ogni spostamento di linea
temporale che sperimenta. Questa bolla mantiene anche il
collegamento tra le realtà in cui vivono John e Frank. Per esempio,
se John avverte il padre e gli salva la vita, può creare una nuova
linea temporale in cui Frank vive un’esistenza lunga e felice, ma
lascia il nostro John nella sua realtà attuale in cui il padre
muore ancora tragicamente.
Il serial killer di Nightingale
mette gli occhi su Julia dopo che lei gli ha salvato la vita
Il film stabilisce anche i due modi
in cui una persona nel passato è in grado di influenzare il futuro.
In primo luogo, le realtà future possono cambiare in base al
momento in cui qualcuno nel 1969 compie un’azione rivista. Ad
esempio, quando Frank si trova al bivio se girare a destra o a
sinistra in mezzo a un edificio in fiamme e decide all’ultimo
momento di fidarsi del consiglio del figlio, è il momento in cui
un’intera nuova vita di ricordi inonda la mente di John nel
presente. Allo stesso modo, quando il padre dà accidentalmente
fuoco al tavolo o rompe il vetro della porta del soggiorno, si
vedono il legno carbonizzato e il vetro spaccato apparire
istantaneamente 30 anni dopo.
Il secondo modo in cui possono
verificarsi gli spostamenti temporali è quando i personaggi del
passato fanno una scelta riveduta sulle loro azioni future.
L’esempio più chiaro è l’omicidio di Julia. La donna impedisce a un
medico di somministrare per errore a un paziente un mix di farmaci
fatale. Purtroppo, il paziente che salva si rivela essere il serial
killer “Nightingale”, Jack Shepard (Shawn
Doyle), che ucciderà poi altre sette donne, compresa
Julia. Nello stesso momento in cui salva l’“usignolo”, la realtà di
John nel 1999 si sposta in una in cui sua madre è già morta, anche
se quell’evento non si è ancora verificato nel 1969 – ma la sua
nuova linea temporale si basa sulle azioni future previste
dall’assassino.
Il serial killer entra nella bolla
temporale
Con tutte queste informazioni in
mente, arriviamo al momento culminante del film, in cui una
versione più giovane dell’assassino attacca Frank a casa sua, nello
stesso momento in cui la sua versione più vecchia tende
un’imboscata a John nel presente. John non è in grado di avvertire
il padre dell’attacco, poiché i due avvengono contemporaneamente e
lui non ha ancora una memoria riveduta dell’incidente. Anche la
radio temporale gioca un ruolo sottile ma cruciale in questa
battaglia. Gli spari uditi nel 1999 svegliano il Frank ammanettato
e privo di sensi del 1969, in modo che possa fuggire.
Poi la versione passata
dell’assassino viene distratta dalla voce del suo futuro attraverso
la radio, permettendo a Julia di affrontarlo e salvare suo figlio.
Inoltre, questa interazione con la radio fa entrare l’assassino
nella stessa “bolla temporale” occupata da John. Pertanto, quando
pochi istanti dopo gli viene staccata la mano nel 1969, rimane
scioccato nel vederla disintegrarsi davanti ai suoi occhi nel 1999.
Proprio come John, ricorda entrambe le realtà, quella in cui era un
assassino con entrambe le mani e quella in cui gli manca
un’appendice.
Frank Sullivan si rivela ancora
vivo nel presente
Il cambiamento finale e più
drammatico si rivela quando l’intera casa nel presente si
trasforma, mentre un Frank più vecchio ma vivo entra nel corridoio
e spara al petto dell’assassino. È sopravvissuto fino al 1999
smettendo di fumare, ma ci si potrebbe chiedere: perché non è
apparso all’istante, una volta gettate via le sigarette nel
passato? Ci sono due probabili ragioni. Innanzitutto, c’era la
possibilità che Frank non fosse sopravvissuto alla violazione di
domicilio. In secondo luogo, è probabile che la sua intenzione di
smettere sia diventata più ferma dopo il trauma di aver quasi perso
moglie e figlio.
Ci sono ancora diverse incongruenze
nel film, come ad esempio il fatto che un noto serial killer con
una sola mano non sia ancora stato catturato 30 anni dopo, o perché
il futuro assassino avrebbe dovuto rintracciare John, se si stava
nascondendo. Del resto, Frank avrebbe potuto tenere pronta
un’intera squadra di polizia se avesse saputo che Jack sarebbe
stato lì quel giorno. Tuttavia, se la nostra sospensione
dell’incredulità può essere allungata solo un po’ di più, il film
si conclude con una famiglia felice che è in grado di invecchiare
comodamente insieme, anche se John passa il resto della sua vita a
destreggiarsi tra i ricordi di quattro vite diverse nella sua
testa.
Il trailer di Frequency –
Il futuro è in ascolto e dove vedere il film streaming e
in TV
Sfortunatamente il film non è
presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive
in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di
lunedì 19 agosto alle ore 21:00
sul canale Iris. Di conseguenza, per un limitato
periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma
MediasetPlay, dove quindi lo si
potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda.
Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per
trovare il film e far partire la visione.
Vi presento Joe
Black è il film drammatico del 1998 dove si mescolano
romanticismo e fantasy, diretto e prodotto da Martin
Brest, con Brad Pitt, Anthony
Hopkins e Claire Forlani come protagonisti.
Il film è liberamente basato sulla pellicola del 1934 Death
Takes a Holiday, adattamento della commedia italiana del 1924
La morte in vacanza di Alberto Casella e
in esso si esplorano argomenti come il significato della morte,
della vita e di tutti i piaceri che essa può offrire a chi sa
osservarli e coglierli. Per quanto non sia stato accolto in modo
particolarmente positivo al momento della sua uscita, negli anni è
divenuto un piccolo cult.
Cosa c’è da ricordare sulla trama
di Vi presento Joe Black
Il miliardario Bill
Parish (Anthony
Hopkins) si sveglia una mattina con una voce che solo
lui può sentire, che sussurra dolcemente una parola: “Sì”.
Mentre la figlia maggiore, Allison (Marcia
Gay Harden), prepara una sontuosa festa per il suo 65°
compleanno, Bill è sul punto di fondere la sua società di media con
un altro conglomerato, guidato dal suo spietato luogotenente,
Drew (Jake Webber). Drew è
fidanzato con la figlia più giovane di Bill, la giovane dottoressa
Susan (Claire Forlani), ma Bill
ha dei dubbi sull’accordo. Incoraggia la figlia a tenere aperte le
sue opzioni, perché, come le dice, non si sa mai quando può
arrivare il fulmine.
Il colpo di fulmine avviene proprio
quel giorno in una caffetteria, dove Susan incontra un affascinante
giovane (Brad
Pitt) appena arrivato in città. I due flirtano davanti
a una tazza di caffè, ma l’uomo è così distratto che, mentre si
separano, viene ucciso mentre attraversa la strada. La
Morte decide allora di prendere il controllo del
suo corpo e di usarlo per esplorare il mondo umano. Facendosi
chiamare Joe Black, egli va a trovare Bill, che
soffre di dolori al petto, e fa un patto con lui: ritarderà
l’inevitabile morte del vecchio se questi accetterà di fargli fare
un giro e di insegnargli la vita.
La spiegazione del finale del
film
Il giorno della sua festa di
compleanno, Bill fa i conti con la sua morte imminente. Quello che
non vuole accettare è il progetto di Joe di portare Susan
nell’aldilà con lui. Joe gli dice che la questione non è in
discussione e gli assicura che alla fine della serata Susan sarà
passata all’aldilà con lui. Nel frattempo, Allison accetta di
essere la seconda preferita del padre, dicendogli che, anche se lui
ama chiaramente di più Susan, lei non ha mai voluto nulla da lui.
Mentre la festa ha inizio, Quince, marito di Allison, esprime il
rimorso per aver aiutato Drew a distruggere l’azienda di Bill.
Bill escogita però un piano per
riprendere il controllo della Parrish Communications. Manda Quince
a portare Drew alla festa e convoca il Consiglio di amministrazione
per una riunione segreta in vivavoce. Quando Drew arriva, Joe
rivela la sua “vera” identità e la natura del suo rapporto con
Bill: è un agente del fisco che ha reclutato Bill per aiutarlo a
indagare sugli affari sporchi della società per la quale Drew ha
fatto il doppio gioco. Il Consiglio di amministrazione vota per
licenziare Drew, bloccare la fusione e reintegrare Bill come capo.
Con la sua eredità professionale salvata, Bill si dedica nuovamente
a salvare sua figlia sfruttando la ritrovata umanità di Joe.
Susan sa che Joe è la morte?
Essendosi innamorata di Joe, Susan è
sconvolta dalla notizia che presto se ne andrà. Mentre ballano
insieme alla festa, lei ricorda qualcosa di cui avevano discusso
durante il loro primo incontro alla caffetteria (prima che la Morte
prendesse il controllo del suo corpo): lui le aveva chiesto se
c’era qualcosa di sbagliato nel fatto che un uomo volesse prendersi
cura di una donna che si prende cura di lui, e lei gli aveva
risposto che al giorno d’oggi avrebbe avuto difficoltà a incontrare
una donna del genere. Ora, gli dice, lui ha incontrato quella
donna, e lei sarà felice di partire con lui nonostante sappia ben
poco di lui.
Ben presto, però, guardando
attentamente Joe negli occhi vede qualcuno che non riconosce. È
quasi come se fosse un’altra persona, gli dice, e quando lui le
chiede chi pensa che sia, lei esita e risponde: “Tu sei
Joe”. Qualcosa nella sua voce indica che sa che non si tratta
dello stesso uomo della caffetteria, anche se non è ancora chiaro
se sappia o meno chi sia veramente. Più tardi, guarda Joe e Bill
allontanarsi insieme e, quando Joe torna da solo, gli dice che
avrebbe voluto conoscere suo padre. L’implicazione è chiara: Susan
sa che Joe era la Morte e che la Morte ha reclamato il suo amato
padre.
Joe restituisce il corpo?
A pensarci bene, uccidere un povero
ragazzo ignaro è un modo orribile di iniziare la sua esplorazione
sulla terra, ma d’altra parte la Morte non è mai stata famosa per
la sua correttezza. Quando incontra Bill Parrish per la prima
volta, il vecchio è incredulo che la Morte possa essere un ragazzo
in giacca e cravatta. “Avevo bisogno di un corpo”, gli
dice Morte, che fosse o meno il momento di andarsene. Cosa succede
al ragazzo della caffetteria dopo che la Morte ha deciso di porre
fine alla sua vacanza? Beh, si scopre che la Morte potrebbe aver
maturato un po’ di coscienza durante la sua permanenza sulla
Terra.
Dopo aver scortato Bill nell’altra
vita, il giovane precedentemente conosciuto come Joe Black riemerge
con un aspetto confuso e spettinato. Trova Susan e la riconosce
come la bella donna a cui aveva offerto una tazza di caffè. Più
parlano, più diventa chiaro che non ricorda nulla degli eventi
degli ultimi giorni. In effetti, non ricorda nulla tra il primo
incontro con Susan e il momento in cui l’ha rivista alla festa.
Quello che sa è che è follemente innamorato di questa donna che ha
incontrato una sola volta, e questo è sufficiente per lei. I due si
tengono per mano e guardano i fuochi d’artificio esplodere davanti
a loro prima di tornare alla festa e iniziare la loro vera vita
insieme.
Cosa significa il finale di
Vi presento Joe Black
Mentre Bill Parrish si prepara alla
sua inevitabile morte, sale sul palco della sua festa di compleanno
per quello che equivale a un discorso di addio. Dopo aver spento
l’unica candelina in cima alla sua torta gigante, rivela alla folla
il suo desiderio: “Che possiate avere una vita fortunata come
la mia, in cui possiate svegliarvi una mattina e dire: “Non voglio
più niente””. All’improvviso si acquieta e dice, quasi tra sé
e sé: “65 anni… Non passano in un batter d’occhio?”.
Dopo aver condiviso un ballo d’addio
con Susan, va da Joe per incontrare il suo destino e i due
assistono allo spettacolo pirotecnico che segue. “È difficile
lasciarsi andare, vero?”. Bill chiede a Joe. “Beh, è la
vita. Cosa posso dirti?”. Mentre attraversano il ponte, Bill
chiede a Joe se deve avere paura di ciò che lo aspetta dall’altra
parte. “Non un uomo come te”, risponde Joe.
In questa manciata di scene, lo
sceneggiatore Bo Goldman riassume la tesi di Vi presento
Joe Black: la vita è breve ed è meglio goderne ogni
secondo, perché può finire da un momento all’altro. Tuttavia, per
quanto la morte sia spaventosa, è comunque una parte della vita e,
in ultima analisi, la parte che rende le nostre vite degne di
essere vissute. Non c’è dunque da stupirsi che la Morte stessa
abbia difficoltà a tornare nell’aldilà, dopo aver goduto dei
piaceri dell’amore, della famiglia e, naturalmente, del burro di
arachidi.
Il trailer di Vi presento
Joe Black e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Vi
presento Joe Black grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Questo è infatti disponibile nei cataloghi di
Netflix, Apple TV e
Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 19
agosto alle ore 21:25 sul canale
Rete 4.
Quando una tragedia ci colpisce,
spesso sembra la fine di tutto ciò che conosciamo e amiamo, un tema
esplorato in modo toccante nel film “Land”. Questo
dramma psicologico, diretto e interpretato da Robin Wright, scava negli abissi della
disperazione e del viaggio verso la ricerca di un nuovo significato
della vita. Edee Holzer, interpretata dalla
Wright, affronta una tragedia devastante che la porta a
considerare l’idea di rinunciare alla vita stessa. Il finale di
Land (2021) chiude con forza il suo viaggio,
evidenziando la resilienza dello spirito umano.
Edee cerca una terapia per
riprendersi, ma presto decide di fuggire in un luogo remoto,
lontano dalle persone e dalla vita che conosceva un tempo.
Inizialmente sembra che voglia ricominciare da capo, ma con il
passare del tempo il desiderio di porre fine alla sua vita si
intensifica progressivamente. “Land” affronta domande esistenziali
sulla fonte del significato della vita, sulla nostra capacità di
vivere in solitudine e sull’essenza dell’esistenza. La narrazione
lenta e malinconica del film, arricchita da splendidi scenari,
invita gli spettatori a riflettere su questi temi profondi.
La musica di sottofondo di “Land”
risuona con le emozioni dello spettatore, allineandole con le lotte
di Edee nel Wyoming. Il suo viaggio per superare sfide immense,
aiutato dalla gentilezza inaspettata di uno sconosciuto, illustra
l’imprevedibilità della vita e le ragioni che possono emergere per
rinnovare la speranza. Questa esplorazione culmina nel finale del
film, offrendo un’avvincente testimonianza dei percorsi
imprevedibili che le nostre vite possono prendere di fronte alle
avversità.
La trama di Land
Il marito di Edee Holzer, Adam
(Warren Christie), e il figlio Drew
(Finlay Wojtak-Hissong) sono stati uccisi da un
tiratore casuale in una sala da concerto. Edee è quindi
completamente distrutta. Non sa cosa fare. Su consiglio della
sorella Emma (Kim Dickens), incontra un terapeuta
che pensa possa risolvere la magia e aiutarla a superare i suoi
problemi. Dopo il tragico incidente, Edee ha perso la fiducia e la
sicurezza nelle persone.
Trova difficile stare vicino alle
persone che crede vogliano che lei stia sempre meglio. Quando il
terapeuta le chiede perché ha difficoltà a condividere la sua vita
con gli altri, lei risponde che non vuole condividere i suoi
sentimenti e che non vuole che gli altri siano partecipi di ciò che
prova. Edee è riluttante a condividere ciò che sta passando e deve
vivere da sola con il dolore che sta sopportando dopo aver perso
l’amato marito e il figlio.
La fuga di Edee in terra
straniera
Volendo sfuggire ai giudizi e alle
continue domande, Edee si reca nel Wyoming portando con sé il cibo
e le altre necessità di base. Acquista una piccola casa in cima a
una collina circondata dalla Foresta Nazionale di Shoshone e da
terre tribali e vuole non essere influenzata dal rumore del mondo
competitivo. Si sbarazza del cellulare e dell’auto per stare
lontana dal mondo moderno.
La casa che ha acquistato ha
bisogno di una ristrutturazione, è vecchia e ha preso polvere. È
facile che animali come un coyote o un orso siano suoi ospiti
indesiderati. Edee legge libri, cercando di imparare a sopravvivere
in questa terra in cui è arrivata. Allo stesso tempo, le vengono
ricordati il dolore e il trauma e si chiede costantemente: “Perché
sono ancora qui?”. Le parole della sorella Emma, “Non farti del
male”, le danno il coraggio di andare avanti. Prova a tagliare la
legna e a pescare, ma senza successo.
Quando niente funziona per
Edee
In un caso, un orso entra in casa
sua e mangia tutte le sue provviste. Edee rimane senza provviste e
senza legna da ardere per riscaldarsi. Così tenta di spararsi con
il fucile da caccia. Ma, richiamata dalle parole della sorella
Emma, si ferma. Una tempesta di neve si abbatte sul posto e il
tetto metallico della casa, che si è staccato, deve essere
riparato. Ma nel tentativo di ripararlo viene ferita.
Fortunatamente, un cacciatore locale, Miguel (Demian Bichir), vede
Edee in difficoltà e, assistito da Alawa (Sarah Dawn Pledge),
un’infermiera, soccorre Edee.
Il buon cuore di Miguel fornisce le
provviste e si prende cura di Edee. Le insegna a cacciare e la
accompagna per qualche giorno. Lascia anche il suo cane, Potter,
perché Edee se ne prenda cura. Edee è grata a Miguel per la sua
gentilezza e lentamente si apre all’idea di interagire con il
mondo, cioè di conoscere la vita al di fuori del luogo in cui
vive.
Miguel condivide con Edee la storia
della sua vita, quando perse moglie e figlia in un incidente
stradale. Edee impara a sopravvivere da sola, dalla caccia alla
semina di qualche ortaggio, lontano dalla distruzione da parte
degli animali. Più tardi, viene a sapere che Miguel è sul letto di
morte per un cancro alla gola. Racconta a Edee che era un ubriacone
e che stava guidando l’auto quando è avvenuto l’incidente. Dice
anche a Edee che lei gli ha insegnato a morire in stato di grazia.
Lei, in cambio, gli dice che lui le ha insegnato a voler vivere di
nuovo.
Cosa succede nel finale del
film Land
Vivere da soli sembra a volte una
soluzione a tutti i problemi che incontriamo. A volte ci fa pensare
che la vita sia migliore quando non interagiamo con il mondo in
difficoltà. Ma ogni condizione di vita ha i suoi problemi. Quando
Edee pensa di essere abbastanza al sicuro con le provviste
acquistate e di poter sopravvivere in una terra straniera senza
interazione o attrezzature moderne, la presenza di animali intorno
a lei e le condizioni meteorologiche avverse rendono la sua vita
vulnerabile al pericolo. Non ha pensato a una riserva o ha
deliberatamente scelto di non averla.
Cosa succede a Edee quando
l’orso mangia tutte le provviste?
Quando si trova in una baita vicino
a casa sua, sente un orso che ringhia e si dirige verso la sua
casa. L’orso distrugge tutte le provviste e le mangia tutte, senza
lasciare nulla a Edee. Edee si sente persa e non sa cosa fare. Non
sa come cacciare e tutto ciò che pianta viene distrutto dagli
animali. Così, Edee pensa a se stessa che nulla funziona.
Perde la speranza di sopravvivere.
Tutti i suoi tentativi di sopravvivenza sono annacquati e quindi
rinuncia alla vita. Aveva già perso la battaglia e ancora una
volta, quando questa tragedia si abbatte su di lei, conferma il suo
pensiero di porre fine alla sua vita. L’ingresso dell’orso in casa
sua simboleggia le tempeste, le difficoltà e le sfide che possono
ripetersi nella sua vita.
La domanda è se sarà in grado di
affrontarle al meglio. Edee ha bisogno di un compagno che si prenda
cura di lei. Per farla sentire amata. E le uniche persone in grado
di farlo sono il marito, il figlio e l’amata sorella. E al momento
è abbandonata a se stessa, avendo perso il marito e il figlio ed
essendo lontana dalla sorella.
Perché Miguel sceglie di
aiutare Edee?
Miguel stava rientrando quando ha
notato Edee a terra e ha deciso di aiutarla. Chiedendo l’aiuto di
Alawa, un’infermiera, medica Edee. Miguel crede di fare la cosa
giusta e non riceve il denaro che Edee vuole dargli per l’aiuto
prestato. Quando Miguel ha perso la moglie e la figlia, Miguel era
il conducente ed era ubriaco, quindi si è assunto la responsabilità
della morte della moglie e della figlia. Così, questa volta, quando
vede Edee lottare da sola, decide di essere vigile e responsabile.
Miguel coglie l’occasione per riconciliarsi. Impara a perdonarsi.
Facendo questo gesto gentile, Miguel vuole dare speranza a
Edee.
Miguel aiuta Edee prendendosi cura
di lei quando è malata. L’aiuta accompagnandola quando si sente
sola. Le porta delle scorte di cibo, le fa le analisi mediche e fa
avere i referti a Edee. Miguel insegna anche a Edee a cacciare per
poter sopravvivere in terra straniera. Aiuta Edee, rispettando la
sua decisione di risiedere in un luogo isolato. Inoltre, Miguel non
impone a Edee le sue idee, ma si limita ad accompagnarla con calma
e a insegnarle che ci sono molte ragioni a nostra disposizione per
scegliere di sopravvivere.
Emma sopravviverà da sola nel
Wyoming?
Emma sopravvive da sola in Wyoming,
ma non subito. È un processo graduale. Quando si reca nel Wyoming,
pensa di poter sopravvivere nonostante abbia tagliato i ponti con
il mondo esterno. Per questo motivo, si sbarazza immediatamente
dell’auto e rimane rintanata nella casa fatiscente. Raccoglie tutte
le sue provviste, solo che in seguito vengono divorate e mangiate
da un orso. Perde la speranza, ma ritrova il coraggio quando Miguel
viene in suo aiuto. In seguito, impara a cacciare e a difendersi
dagli animali selvatici. Miguel, uno sconosciuto che la aiuta senza
aspettarsi nulla in cambio, le insegna a sopravvivere e a vivere di
nuovo.
“Land” ci
accompagna in un viaggio dolce-amaro della vita di Edee e ci fa
pensare che, nonostante la nostra vita sia vulnerabile, dovremmo
imparare a trovare un senso e a lottare per sopravvivere,
indipendentemente dagli ostacoli che possiamo incontrare. E che ci
sono molte ragioni per vivere nonostante le tragedie che ci
colpiscono.
Dopo il successo riscontrato l’anno
scorso, tornano le Masterclass e le Conversazioni con personalità
del cinema all’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
della Biennale di Venezia, con un programma più ricco e in una
nuova e più ampia (250 posti) location, la Match Point
Arena, struttura allestita al Tennis Club Venezia al Lido
(Lungomare Marconi angolo via Emo, di fronte all’Hotel Excelsior,
ingresso aperto agli accreditati dell’81. Mostra).
In particolare quattro saranno le
Masterclass che vedranno protagonisti registi e interpreti, quali
l’attrice Sigourney Weaver (Leone d’oro alla carriera)
giovedì 29 agosto alle 16.30, il regista Peter
Weir (Leone d’oro alla carriera) domenica 1 settembre alle
15.30, l’attore Ethan Hawke lunedì 2 settembre
alle 10.00 e il regista Pupi Avati venerdì 6
settembre alle 15.30 (autore del film di chiusura L’orto
americano), che si potranno seguire anche in livestream sul sito
www.labiennale.org.
Saranno tre le Conversazioni organizzate da Cartier – The Art
and Craft of Cinema, in collaborazione con la Biennale, che
vedranno dialogare il compositore Nicola Piovani
(premio Oscar per La vita è bella) e Cristina
Comencini sabato 31 agosto alle 11.00, il regista
Claude Lelouch (premio Cartier Glory to the
Filmmaker) con la cantante, compositrice e attrice Barbara
Pravi (rispettivamente regista e interprete del film fuori
concorso Finalmente) sabato 31 agosto alle 16.30 e
l’attore Richard Gere con la sua voce italiana,
l’attore Mario Cordova domenica 1 settembre alle
10.30.
Qui di seguito il calendario in
sintesi di Masterclass e Conversazioni alla Match Point Arena al
Lido (Lungomare Marconi angolo via Emo, di fronte all’Hotel
Exclesior), per tutti gli accrediti, senza prenotazione:
· Giovedì 29 agosto
ore 16.30 Masterclass di Sigourney Weaver (Leone d’oro alla
carriera), conduce Giulia D’Agnolo Vallan, critica
cinematografica.
· Sabato 31 agosto
– ore 11.00 Conversazione tra Nicola Piovani e Cristina Comencini,
Il Cinema cambia Musica, conduce Stéphan Lerouge, esperto in musica
per il cinema e curatore della raccolta Ecoutez le cinéma!
– ore 16.30 Conversazione tra Claude Lelouch (Premio Cartier Glory
to the Filmmaker) e Barbara Pravi, Music as an actor’s director,
conduce Stéphan Lerouge, esperto in musica per il cinema e curatore
della raccolta Ecoutez le cinéma!
· Domenica 1 settembre
– ore 10.30 Conversazione tra Richard Gere e Mario Cordova, The
connection(s) between a movie star and creative collaborators:
Richard Gere on acting, screenwriting, lighting, film scoring… and
dubbing, conduce Stéphan Lerouge, esperto in musica per il cinema e
curatore della raccolta Ecoutez le cinéma!
– ore 15.30 Masterclass di Peter Weir (Leone d’oro alla carriera),
conduce Paolo Bertolin, critico cinematografico.
· Lunedì 2 settembre
ore 10.00 Masterclass di Ethan Hawke, conduce Emanuele Rauco,
critico cinematografico.
· Venerdì 6 settembre
ore 15.30 Masterclass di Pupi Avati, conduce Angela Prudenzi,
critica cinematografica.
La quarta stagione di Emily
in Paris, parte 1 (recensione),
riprende dal finale a rischio della
stagione precedente, in cui Camille (Camille
Razat) aveva rivelato di essere incinta del figlio
di Gabriel (Lucas Bravo). Come da tradizione, la bomba
della verità è stata lanciata durante il presunto matrimonio di
Camille e Gabriel. A peggiorare le cose, Camille ha anche
dichiarato che Gabriel provava ancora qualcosa per Emily (Lily
Collins), cosa che ha spinto Alfie (Lucien Laviscount) a
rompere con Emily. A suo merito, Emily ha evitato che il dramma si
aggravasse per il cast di Emily
in Paris, tenendo nascosta la relazione tra
Camille e Sofia (Melia Kreiling).
Nella quarta stagione di Emily
in Paris, parte 1, Camille scompare per un breve
periodo. Incapace di affrontare Gabriel, Sofia o la realtà della
sua gravidanza, Camille fugge a Giverny, dove Emily la trova. Nel
frattempo, Alfie rompe ufficialmente con Emily, così, dopo
che Camille e Sofia si sono riunite, Emily e Gabriel riaccendono
finalmente la loro storia d’amore. Sul fronte lavorativo,
Sylvie (Philippine Leroy-Beaulieu) accetta di aiutare un
giornalista con un reportage in stile Me Too Movement sul padre di
Nicolas de Léon (Paul Forman), il che provoca un certo attrito tra
l’erede della linea di moda e Mindy (Ashley Park).
Camille scopre di non essere
realmente incinta del figlio di Gabriel
Per la maggior parte dei primi
cinque episodi di Emily
in Paris, Camille, Sofia e Gabriel vivono
nell’angusto appartamento di quest’ultimo. In qualche modo, i tre
adulti riescono a far funzionare le loro complicate relazioni,
anche con un bambino in arrivo. Purtroppo, Sofia raggiunge un punto
di rottura e decide di tornare a casa ad Atene. Dopotutto, ha
lasciato la Grecia per assicurarsi che Camille stesse bene;
l’artista non aveva intenzione di fare un trasferimento
internazionale, né di diventare co-genitore. Stressata dalla
rottura, Camille inizia ad avere delle perdite e si reca
dal medico per un controllo.
Dopo aver risposto ad alcune
domande di routine, il medico suggerisce di esaminare Camille per
assicurarsi che le cose vadano bene. Emily
in Paris passa poi alla scena successiva:
Camille fuma una sigaretta in un caffè con la sua amica. La grande
rivelazione, ovviamente, è che non è mai stata incinta. Il falso
positivo del test di gravidanza e l’interruzione del ciclo a causa
dello stress le avevano fatto credere il contrario. Con
l’incoraggiamento dell’amica, Camille decide di tenere la
verità per sé, anche se ha la possibilità di dirlo a
Gabriel proprio alla fine dell’ultimo episodio.
Gabriel non ottiene la stella
Michelin promessa a Emily
Nel finale della
terza stagione di Emily in Paris, Emily chiede l’aiuto
di Luc (Bruno Gouery) per far sì che il ristorante di Gabriel venga
segnalato per una stella Michelin. Si dà il caso che l’ex
compagna di Luc, Marianne (Laurence Gormezano), sia una cosiddetta
ispettrice Michelin che si reca nei ristoranti che hanno
ottenuto le stelle e si assicura che la qualità sia ancora
all’altezza. Marianne dà a Gabriel alcuni consigli: Il suo
ristorante è al limite, ma ha bisogno di un pasticcere migliore.
Gabriel investe molto tempo, sforzi e denaro per seguire i consigli
di Marianne, ma nell’episodio 5 è tutto inutile.
Quando Sylvie dimentica di
prenotare una cena per il compleanno del marito, incarica Luc di
farlo. Ancora una volta, si rivolge a Marianne – ora di nuovo sua
partner – per strappare una prenotazione sfuggente al ristorante
stellato Michelin. La cena subisce una svolta quando è il momento
di pagare. Marianne chiede al cameriere di rimborsare il pasto,
minacciando di togliergli una stella se non lo farà. Tuttavia, un
vero investigatore della Michelin si trova al ristorante e rivela
che Marianne è stata licenziata un anno prima per “insider
dining”. Alla fine, Gabriel conclude che la stella
Michelin è fuori portata.
Il nuovo cliente di Emily
spinge il lubrificante come regime di cura della pelle
L’episodio finale della prima metà
della stagione 4 di Emily in Paris introduce un nuovo
cliente, che sta promuovendo un prodotto per la cura della pelle
chiamato Kadiance. A quanto pare, il prodotto è un regime di
bellezza coreano progettato per far brillare il viso come il vetro.
Emily, Sylvie e Luc si buttano subito sul prodotto, ma il
neo-assunto Julien (Samuel Arnold) scopre l’oscura verità su
Kadiance durante una presentazione di campioni. Evidentemente,
lo stesso prodotto è stato presentato qualche anno
faall’equivalente francese diShark Tank, ma come
lubrificante. Anche se hanno la possibilità di confessare
le origini del prodotto, Emily decide di mentire e Sylvie è
d’accordo, temendo che Emily l’abbia contagiata.
La stagione 4 di Emily a
Parigi, parte 1, è ricca di rotture e ricongiungimenti
Il triangolo amoroso di Emily
in Paris, stagione 4, tra Emily, Gabriel e Alfie sembra
giungere a una brusca conclusione durante il ballo in maschera.
Sebbene Alfie sembri pronto a fare un altro passo avanti, vede
Emily e Gabriel condividere un momento di intimità, getta la
maschera e se ne va senza più parlare con Emily. Lo show ha
comunque altre saghe relazionali da esplorare in questa sua quarta
uscita. Sylvie accetta di rilasciare un’intervista in cui
condanna Louis De Léon come predatore sessuale, il che,
alla fine, è una dimostrazione di forza e vulnerabilità che
approfondisce la sua relazione con Laurent G. (Arnaud Binard).
Sebbene l’inizio di Camille e Sofia
sia molto positivo, la prospettiva di trovare un appartamento e di
avere un figlio in comune a Parigi fa scappare Sofia dalla porta.
Dopotutto, l’artista non ha esattamente firmato per un
trasferimento internazionale e una famiglia, e Camille non ha
mostrato alcun segno di comprensione per la scelta del luogo.
Nonostante le bugie di Marianne, lei e Luc rimangono una coppia
piuttosto eccentrica. Infine, il fidanzato di Mindy, Nicolas,
prende finalmente posizione contro il padre, il che finisce per
approfondire l’amore di Mindy per lui – anche se Benoît
(Kevin Dias), compagno di band di Mindy, sembra ancora un
potenziale interesse amoroso.
Emily In Paris Stagione 4,
Parte 2 ha diverse trame abbandonate che devono essere
risolte
La quarta stagione di Emily in
Paris ha bisogno che la storia dell’Eurovision di Mindy sia al
centro della scena nella seconda parte. Sebbene il punto di vista
della trama sembri occupare una buona fetta di tempo all’inizio,
scompare del tutto entro il terzo episodio. La trama è stata
accennata nella stagione precedente, quindi si spera che possa
progredire quando uscirà la stagione 4, parte 2, di Emily in
Paris. L’Eurovision non è l’unica trama
abbandonata:Alfie scompare dopo la festa in
maschera. È davvero bizzarro, soprattutto se si considera
l’intersecarsi delle vite professionali di Alfie ed Emily. È chiaro
che la seconda parte della stagione 4 di Emily in
Paris ha un bel po’ di cose da fare.
La stagione 4, parte 1, di
Emily in Paris è disponibile in streaming
su Netflix, mentre
la stagione 4, parte 2, seguirà il 12 settembre 2024.
Sulla scia dell’avvincente
finale della prima stagione di “Dark Matter“,
Apple
TV+ ha annunciato il rinnovo per una seconda stagione
del thriller fantascientifico, che è stato salutato come
“fantascienza di prim’ordine”, “un viaggio emozionante” e “uno dei
migliori show dell’anno”. Basata sul bestseller del New York Times
di Blake Crouch e con un cast corale guidato da Joel Edgerton insieme al premio Oscar®
Jennifer Connelly, Alice Braga, Jimmi
Simpson, Dayo Okeniyi e Oakes Fegley, la
prima stagione completa di “Dark Matter” è disponibile in streaming
su Apple
TV+.
«Grazie a tutti coloro che hanno
visto la prima stagione, ai fan dei romanzi e a quelli nuovi, e
naturalmente grazie ai nostri partner di Apple e Sony, al mio
fantastico partner di produzione, Matt Tolmach,
ai nostri straordinari cast e troupe e alla
grande città di Chicago: siete stati fantastici con noi», ha
affermato lo showrunner e autore Blake Crouch. «Nel processo di
scrittura e ripresa della prima stagione, abbiamo scoperto che c’è
ancora molto da raccontare, abbiamo solo scalfito la
superficie di questi personaggi che lottano strenuamente per
sopravvivere e per trovare la strada di casa attraverso un panorama
di realtà sconvolgenti. Ci vediamo nel Box!».
«Realizzare “Dark Matter” è stato un
sogno di lunga data e sono così orgoglioso di come la visione
di Blake abbia preso forma e sia entrata in contatto con così
tante persone», ha affermato il produttore esecutivo Matt Tomach.
«Vedere il viaggio dei Dessens entrare in sintonia con il
pubblico è stato estremamente gratificante e non vediamo l’ora di
dare maggiore vita a questo mondo – e ad altri – nella seconda
stagione. Un enorme ringraziamento ad Apple TV+, Sony e al nostro
fantastico cast e troupe. Eccoci qui!».
Dark Matter rinnovata per la
seconda stagione
«L’avvincente e stimolante “Dark
Matter” si è rapidamente confermata una serie di successo,
catturando l’immaginazione del pubblico e diventando parte amata e
integrante della gamma di fantascienza di livello internazionale di
Apple TV+», ha affermato Matt Cherniss, responsabile della
programmazione per Apple TV+. «Siamo entusiasti di continuare la
nostra collaborazione con Blake Crouch, i nostri partner di Sony e
il resto del team creativo e del cast, guidati dagli straordinari
Joel Edgerton e Jennifer Connelly, in una nuova stagione che
sorprenderà gli spettatori con nuovi colpi di scena portandoli a
immergersi ancora più a fondo nei misteri del multiverso».
Definito come uno dei
migliori romanzi di fantascienza del decennio, “Dark Matter” è una
storia sulla strada non percorsa. La serie segue Jason
Dessen (interpretato da Edgerton), un fisico, professore
e padre di famiglia che una notte, mentre torna a casa per le
strade di Chicago, viene rapito in una versione alternativa
della sua vita. La meraviglia si trasforma rapidamente in incubo
quando cerca di tornare alla sua realtà in mezzo a un panorama
sconvolgente di vite che avrebbe potuto vivere. In questo labirinto
di realtà, intraprende un viaggio straziante per tornare dalla sua
vera famiglia e salvarla dal nemico più terrificante e imbattibile
che si possa immaginare: se stesso.
Crouch è creatore, produttore
esecutivo, showrunner e scrittore insieme
al produttore esecutivo Matt Tolmach. Oltre a
recitare, Edgerton è produttore esecutivo, insieme a Jacquelyn
Ben-Zekry.
Da oggi sono disponibili il trailer
e il manifesto di Familia, opera seconda di Francesco
Costabile con Francesco Gheghi, Barbara Ronchi,
Francesco Di Leva, Marco Cicalese
chesarà presentato in Concorso nella
sezione Orizzonti alla 81ª Mostra Internazionale del Cinema di
Venezia.
Nel cast del film, tratto dal libro
Non sarà sempre così di Luigi
Celeste, anche Francesco De Lucia, Tecla Insolia,
Enrico Borrello, Giancarmine Ursillo, Carmelo Tedesco, Edoardo
Paccapelo.
Familia è scritto da Francesco Costabile, Vittorio
Moroni e Adriano Chiarelli ed è una
produzione Tramp Limited in associazione con
Indigo Film e O’ Groove in
collaborazione con Medusa Film. Il film è prodotto
da Attilio de Razza, Nicola Picone, Nicola
Giuliano e Pierpaolo Verga. La fotografia
è firmata da Giuseppe Maio, il montaggio da
Cristiano Travaglioli, la scenografia da
Luca Servino, le musiche originali di
Valerio Vigliar, i costumi da Luca
Costigliolo, il casting da Anna
Pennella.
Il finale di
Fresh ha spiegato il sottotesto della
commedia horror e come esplora le insidie degli appuntamenti
online. Sebastian Stan interpreta Steve,
l’apparentemente affascinante nuovo fidanzato di Noa (Daisy
Edgar-Jones). Noa è disillusa dal processo di
appuntamenti online. Fresh si apre con un appuntamento con
un uomo conosciuto su un’app, che parla male del cameriere, insulta
i suoi vestiti e ruba persino il cibo che lui le ha fatto pagare da
solo. Si lamenta con la sua migliore amica Mollie (Jonica
T. Gibbs) della sua mancanza di successo negli
appuntamenti, e Mollie le dice di adottare un atteggiamento
“f*ck it”.
Poco dopo, incontra Steve al
supermercato. I due vanno subito d’accordo e iniziano a
frequentarsi, ma dopo aver accettato di fare un viaggio con lui,
scopre subito che ha pulsioni cannibalistiche. Steve rapisce le
donne e taglia pezzi dei loro corpi per venderli come carne,
tenendoli in vita il più a lungo possibile per “mantenere la
carne fresca”. Noa, Mollie e Penny (la star di Kim’s
Convenience Andrea Bang), un’altra delle vittime di Steve,
devono lottare per la loro vita per sfuggirgli quando arriva il
finale di Fresh.
Il finale di Fresh spiegato
Come spiegato nel finale di
Fresh, Steve usa il suo bell’aspetto e la sua
arguzia per sedurre le donne, che intende poi vendere a clienti di
alto livello come carne. Dopo aver capito che a Steve
piace, Noa si lascia sedurre e lo convince di voler stare con lui,
nonostante lui l’abbia fatta prigioniera per vendere il suo corpo
come carne.
Nel film, l’affascinante serial
killer di Stan la porta a un “appuntamento” speciale e le mostra la
parete di “trofei” che conserva dalle sue vittime, tra cui il
cellulare di Mollie. Nel corso della serata, Noa seduce Steve e,
quando la guardia di quest’ultimo è abbassata, si avventa su di lui
e gli stacca una parte del pene a morsi. Sfruttando l’occasione per
fuggire, Noa salva Mollie e Penny, che si danno alla fuga.
Noa usa le tattiche di Steve contro
di lui come primo passo per riprendersi il suo potere, come spiega
il finale di Fresh . Lei e le altre donne che lui rapisce
vengono trattate come veri e propri pezzi di carne. Noa, Mollie e
Penny rappresentano le donne che sono state vittime di aggressioni
da parte di uomini, e quando lo stordiscono in cucina e poi
uccidono lui e la moglie Ana (Charlotte Le Bon), che sostiene il
suo cannibalismo, rappresentano la rivendicazione di quelle
vittime.
Il finale di Fresh ricorda
quello di Get Out, in cui Chris sfugge agli Armitage prima che
gli rimuovano il cervello. Steve, come gli Armitage in Get Out, mercifica il corpo delle donne in
Fresh, rimuovendo letteralmente il sedere di Noa – una
parte del corpo femminile molto desiderata – per venderlo come
carne. Come Chris, Noa e le altre donne devono letteralmente
uccidere i loro oppressori per salvarsi la vita.
Come fa Steve a scegliere le sue
vittime?
Come spiegato nel finale di
Fresh , quando Steve incontra Noa per la prima volta, lei
si trova al negozio di alimentari sotto un cartello con scritto
“carni fresche”. Sebbene sia solo un’allusione ironica
alle sue intenzioni – trovare carne fresca al supermercato – Noa è
esattamente il tipo di persona a cui Steve mira, un metodo simile a
quello di
Sweeney Todd, che trasforma le sue vittime in pasticci di
carne. Al loro primo appuntamento, la ragazza gli dice di
non avere una famiglia perché suo padre è morto e lei si è
allontanata dalla madre, il che fa capire a Steve che nessuno la
cercherà.
Steve si assicura anche che Noa non
abbia detto molto di lui a nessuno e sembra soddisfatto che lei
abbia detto solo alla sua migliore amica Mollie di aver conosciuto
un ragazzo. Mentre è tenuta in ostaggio nella casa di Steve nel
bosco, Noa viene a sapere che Penny, la donna che Steve teneva
nella cella accanto alla sua, è stata sedotta in modo simile e
anche lei non ha nessuno nella sua vita che dia l’allarme quando
scompare. I bersagli di Steve sono donne che pochi noterebbero, il
che gli ha permesso di fare carriera come “macellaio
umano”.
Perché Ann lavora con
Steve?
Il finale di Fresh spiega
che Ann, la moglie di Steve, ha una gamba mancante quando Mollie si
reca a casa loro per cercare Noa. Si scopre che Ann aiuta
Steve nei suoi tentativi di cannibalismo, ma sembra anche essere
stata una sua vittima in passato. Nelle riviste che Steve
dà a Noa mentre la tiene prigioniera, c’è un biglietto di una
vittima precedente che suggerisce che darle le riviste significa
che gli piace.
Sebbene non ci siano prove che il
biglietto sia stato lasciato da Ann, il biglietto stesso serve a
dimostrare che Steve ha creato un legame romantico con le sue
vittime in passato. Ann rappresenta la vittima che alla fine si
schiera con l’oppressore e, peggio ancora, che abbatte gli altri
per farsi strada. A un certo punto si è trovata nella stessa
posizione di Noa: una donna presa in ostaggio e mutilata da un uomo
di cui si fidava.
Mentre il desiderio di
autoconservazione di Noa la porta a pianificare la sua fuga, Ann
sembra provare sentimenti distorti per il suo rapitore. Non solo si
immedesima in Steve, arrivando a sposarlo e ad avere dei figli, ma
lo aiuta attivamente a fare del male ad altre vittime. In
un’intervista
aThe Hollywood Reporter, la sceneggiatrice di
Fresh, Lauryn Kahn, ha dichiarato che Ann rappresenta le
donne che non sostengono le altre donne.
Anche se presumibilmente è lei
stessa una delle vittime di Steve, Ann si è completamente allineata
con lui e tenta persino di uccidere Noa per averlo ucciso,
ritenendo che tenerlo felice sia più importante delle altre donne
che lui ha mutilato e ucciso.
Chi sono gli uomini a
tavola?
Come spiegato nel finale di
Fresh, Steve vende la sua carne umana a clienti facoltosi
che pagano fior di quattrini per mangiare il suo prodotto
“esotico”. A metà dei titoli di coda, c’è un rapido scorcio di
alcuni di questi clienti. Gli uomini sono seduti attorno a un
tavolo con al centro una pila di carne umana insanguinata. Alcuni
sono vestiti con abiti eleganti, mentre altri sono nudi, a
rappresentare quanto questi uomini siano effettivamente depravati.
Sebbene sia più un’immagine che una scena, aiuta a mostrare che
Steve è solo una parte di un problema molto più
grande.
Gli uomini usano letteralmente le
donne per consumarle, il che, data la loro nudità, sembra essere un
feticcio sessuale per alcuni di loro. Questa è una rappresentazione
visiva di come gli uomini spesso considerano le donne come
“pezzi di carne”, la metafora che guida l’intero film. Per
troppi uomini di potere, le donne sono viste come oggetti, merci da
commerciare.
Il vero significato del finale
di Fresh
Come spiega il finale di
Fresh, Fresh è una satira sociale in linea con i
commenti sociali dei film horror del XXI secolo. Si tratta
di una critica alla scena degli appuntamenti moderni, in
particolare ai pericoli che comporta per le giovani donne
single. Ci sono molti bravi uomini là fuori, ma anche
molti pericoli e appuntamenti che potenzialmente vogliono fare del
male. Il film mette in luce anche il modo in cui gli uomini di
potere non rispettano l’autonomia corporea delle donne e si sentono
in diritto di controllare il loro corpo.
Ma su una nota di speranza, il
finale di Fresh spiega come le donne siano in grado di
riprendersi il loro potere lavorando insieme perché nessun altro lo
farà. Tre donne vittime di un uomo si riprendono il loro potere
uccidendo letteralmente il loro oppressore.
Le donne sono lasciate a salvarsi
da sole, dopo che Paul (Dayo Okeniyi), l’amico di Mollie, si
allontana dalla baita invece di salvare le donne dopo aver sentito
uno sparo. Ma grazie all’aiuto e al sostegno reciproco, le donne si
liberano nonostante ciò che Steve ha portato via loro. Alla fine, è
il legame tra Noa e Mollie a salvarle, piuttosto che un legame
romantico con un uomo.
Il punto viene ribadito proprio
alla fine di Fresh, quando Noa riceve un messaggio da
Chad, il suo disastroso appuntamento dell’inizio del film, che
recita semplicemente “Ti va?”. Anche se l’orrore
dell’esperienza di Noa con Steve è finito, lei non è libera
dall’orrore di bassa lega degli appuntamenti moderni o dall’essere
vista come un pezzo di carne metaforico.
Perché il finale fresco ha
funzionato così bene
Il finale di Fresh ha
spiegato chiaramente il suo significato generale, ma non è l’unico
motivo per cui ha funzionato. Daisy Edgar-Jones in Fresh è
una delle migliori ragazze finali da un po’ di tempo a questa
parte, che capisce intelligentemente che lei e le vittime
di Steve devono unirsi per sopravvivere.Fresh è
unico come
film horror elevato, ma cruento, in quanto svolge ad arte i
propri temi in modo digeribile. Il climax finale si trasforma in
una soddisfacente punizione quando Noa riesce a fuggire, e il testo
di Chad è un modo intelligente per dire che gli “orrori” di essere
una donna single non sono finiti.
Fresh è davvero un film
che non è mai stato fatto prima, e la sua alta posta in gioco è
ripagata in pieno dal suo finale roboante. Il casting è di per sé
perfetto, in quanto è abbastanza, beh, rinfrescante vedere
Sebastian Stan al di fuori del suo solito genere di supereroi.
Fresh è una versione femminile di Get
Out, e il finale è convincente semplicemente perché è così
unico, ma il suo messaggio rimane fedele alla vita.
Come è stato accolto il finale
di Fresh
Fresh del 2022 può essere
considerato un successo per Mimi Cave, soprattutto considerando che
si trattava del suo debutto alla regia. Il thriller horror si trova
attualmente su Rotten Tomatoes
con l’81% sia nel Tomatometer che nel punteggio del pubblico,
dimostrando che la stragrande maggioranza degli spettatori e dei
critici ha apprezzato la critica piena di suspense sugli
appuntamenti nel 21° secolo e sui rischi che ne derivano.
Tuttavia, un po’ a sorpresa, in molte recensioni (anche in
quelle più che positive) il finale diFreshviene spesso citato come
una critica.
Sebbene siano poche le recensioni
di Fresh in cui il finale viene stroncato, è stato
commentato come un po’ formulaico, soprattutto da chi è esperto di
film horror e thriller. Un altro punto ricorrente è che la tensione
sapientemente costruita per la maggior parte di Fresh si
esaurisce quando Noa si rende conto del pericolo in cui si trova.
Tuttavia, ci sono altrettante
recensioni che lodano il finale di Fresh. Bisogna anche
notare che, tra le discussioni dei fan, è un aspetto del film che
viene ampiamente discusso come positivo. C’è anche chi sostiene che
il finale di Fresh funziona perché vede
finalmente la situazione rovesciarsi su Steve e si adatta ai temi
centrali del film, anche se lo fa a scapito di parte del terrore
percepito negli atti iniziali.
Jackpot!
(recensione)
di Amazon e Prime
Video salta alla Los Angeles del 2030, dove lo Stato
ha istituito la California Grand Lottery e permette ai
perdenti di uccidere il vincitore del jackpot e acquisire i suoi
guadagni. Purtroppo la Katie Kim di Awkwafina è l’ultima
vincitrice della lotteria. Katie è in fuga da folle inferocite nel
corso della commedia d’azione, diretta da Paul
Feig e scritta da Rob Yescombe. Nel frattempo, il Noel
Cassidy di John Cena cerca di aiutarla in ogni modo come agente
dilettante di protezione della lotteria. Insieme, Katie e Noel si
trovano in un mare di guai, ma alla fine tutto si risolve
(ovviamente).
La Grande Lotteria della California
è stata istituita durante la Grande Depressione del 2026, quando
tutti avevano bisogno di soldi. Non è chiaro come il governo abbia
deciso che creare una lotteria che rendesse legale l’omicidio fosse
una buona idea. Tuttavia, Katie non era al corrente della lotteria
degli assassini, il che significa che ha un estremo bisogno di
aiuto per sopravvivere fino al tramonto – entra Noel. Il memorabile
ruolo di John Cena ha un cuore puro e buone intenzioni
per proteggere Katie. Fortunatamente, Katie e Noel riescono
a tenere a bada folle, strani host di Airbnb e un’agenzia
di protezione malvagia per arrivare alla fine di
Jackpot!
Come Katie sopravvive nel
finale di Jackpot
Dato che il film di Prime Video è una commedia d’azione, non
sorprende che Katie e Noel sopravvivano aJackpot! Tuttavia, il viaggio per
arrivarci è piuttosto intenso e comprende una manciata di incidenti
ravvicinati. Dopo aver appreso che Louis Lewis, interpretato da
Simu Liu nel cast di Jackpot!, vuole uccidere Katie e
ottenere il suo assegno da 3,6 miliardi di dollari, Katie e Noel si
separano. La Lewis Protection Company chiede il 30% del montepremi
in cambio della protezione del vincitore, ma in realtà lo uccide e
si prende l’intera somma per sé.
Poco prima di lasciare la città,
rinunciando di fatto alla vincita, Katie riceve una telefonata da
Louis, che minaccia di uccidere Noel se non torna indietro. Louis
conduce Katie in un teatro, dove avviene la resa dei conti finale
tra Katie e Louis (e alla fine tutti gli altri che cercano di
ucciderla). Mentre il tempo scorre, Katie e Noel combattono contro
centinaia di persone e Katie si arrampica sulle travi per
sfuggire ai suoi aggressori (tra cui Shadi, l’ospite del
suo Airbnb, e Irene, una donna che in precedenza le aveva rubato
l’orologio).
Louis raggiunge Katie e sta per
ucciderla quando Katie estrae la sicura da una delle granate che ha
in tasca. Louis salta in aria mentre Katie, presumibilmente, inizia
a cadere verso la morte. Tuttavia, un gruppo di persone che
fa il tifo per il successo di Katie la cattura con un grande
lenzuolo proprio mentre l’orologio raggiunge lo zero. Di
conseguenza, Katie diventa multimiliardaria alla fine del
nuovo film commedia di Amazon Prime Video Jackpot!,
con Johnny Grand in persona che le consegna un assegno di 3,6
miliardi di dollari.
Perché Noel vuole aiutare Katie
invece di prendere i suoi soldi per se stesso
Nel corso della commedia d’azione
Jackpot! di Paul Feig del 2024, Katie ha
difficoltà a fidarsi di Noel, il che è comprensibile visto
il suo passato e il fatto che la maggior parte delle persone sta
cercando di ucciderla. Il padre di Katie ha preso i soldi che lei
aveva guadagnato con la pubblicità degli Spaghetti Squares da
bambina ed è scappato. Quindi, Noel deve impegnarsi a fondo per far
sì che Katie si fidi di lui in Jackpot! e alla fine lo fa.
Noel ha davvero le migliori intenzioni di aiutare Katie (a parte la
commissione del 10% che gli è stata promessa).
Come dice il personaggio di John Cena a Katie, dopotutto è un
Tassorosso.
In tutta la commedia d’azione
Jackpot! di Paul Feig del 2024, Katie ha
difficoltà a fidarsi di Noel, il che è comprensibile visto
il suo passato e il fatto che la maggior parte delle persone sta
cercando di ucciderla. Il padre di Katie ha preso i soldi che lei
aveva guadagnato con la pubblicità degli Spaghetti Squares da
bambina ed è scappato. Quindi, Noel deve impegnarsi a fondo per far
sì che Katie si fidi di lui in Jackpot! e alla fine lo fa.
Noel ha davvero le migliori intenzioni di aiutare Katie (a parte la
commissione del 10% che gli è stata promessa).
Come dice il personaggio di John Cena a Katie, dopotutto è un
Tassorosso.
Noel, come agente dilettante di
protezione della lotteria, ha aiutato molti vincitori della
lotteria a sopravvivere in passato. Non vuole prendere i soldi
tutti per sé perché è semplicemente una brava persona. Tuttavia,
i rimpianti di Noel per il suo passato di mercenario lo
spingono anche ad aiutare gli altri. Alla fine, Noel dona
la sua commissione del 10% alle famiglie degli uomini con cui ha
prestato servizio in passato e che sono morti. Ecco perché Noel è
determinato a proteggere Katie in Jackpot! su Amazon Prime
Video.
Il passato di Noel e Louis
spiegato
Oltre a lavorare come agenti di
protezione della lotteria, Noel e Louis hanno un’altra cosa
in comune inJackpot! – hanno
fatto parte della stessa unità di mercenari molti anni fa.
Tuttavia, Noel ha iniziato a conoscere meglio le persone che
uccidevano e la verità dietro le loro missioni. Di conseguenza, ha
lasciato l’unità, mentre a Louis non importava nulla della morale o
dell’integrità.
Dopo l’abbandono di Noel, tutti i
membri dell’unità sono morti, tranne Louis, durante una missione;
per questo motivo Noel si sente molto in colpa e dona tutti i suoi
guadagni alle famiglie della sua ex squadra. In un sorprendente
colpo di scena, però, Noel scopre che Louis ha ucciso la
loro squadra e ha preso i soldi della missione per sé nel
film Amazon Prime Video del 2024.
Perché Katie non vuole più fare
l’attrice
All’inizio del film comico di John
Cena, di scarso successo, Katie si trasferisce a Los Angeles nel
tentativo di tornare a recitare. Da bambina aveva recitato in spot
pubblicitari e, dopo la morte della madre, Katie decide di
realizzare il sogno della madre perseguendo la carriera di attrice.
Tuttavia, alla fine di Jackpot, Katie non vuole più fare
l’attrice. Tanto per cominciare, ha acquistato 3,6 miliardi
di dollari e non ha bisogno di denaro. Katie dice anche a
Noel: “Che senso ha? I wrestler e gli YouTubers sono star del
cinema ora”, che sicuramente vuole essere una battuta scherzosa nei
confronti di John Cena.
Cosa fa Katie con il suo
jackpot da 3,6 miliardi di dollari
Katie (e Noel, a cui dà il 50%
delle sue vincite alla lotteria) usano i 3,6 miliardi di dollari
principalmente per aiutare gli altri. Tuttavia, si concedono anche
un po’ di svago con il Jackpot!, dato che c’è molto denaro
a disposizione. Katie e Noel aprono la Free 4 All Protection Agency
(che aiuta i vincitori del jackpot a sopravvivere gratuitamente),
la Kim-Cassidy School of Self-Defense and Stage Fighting, il Katie
Kim Center for Kids with Sh*tty Parents e Noel-A-Bunga, una
pizzeria a tema Teenage
Mutant Ninja Turtles. Purtroppo il ristorante viene chiuso
per violazione del copyright, ma almeno Katie e Noel hanno
ancora il loro superyacht.
Il vero significato del finale di Jackpot
Naturalmente, Jackpot! è
una commedia che ha lo scopo di intrattenere e far ridere, cosa che
certamente fa. Tuttavia, l’aspetto più significativo del film di
Amazon Prime Video è il legame che Katie e Noel creano mentre
corrono per la loro vita. La chimica di Awkwafina e John Cena gioca
un ruolo importante nello sviluppo di questo legame, che
Katie ammette essere la migliore relazione della sua
vita, nonostante si conoscano solo da poche ore. Nel corso
del film, Katie e Noel si legano per il loro passato traumatico e
formano una forte amicizia che costituisce la spina dorsale della
storia, come dimostra il finale di
Jackpot!
The Union vede una
spia che recluta il suo vecchio fidanzato per una missione
pericolosa, ma i due finiscono insieme al momento dei titoli di
coda? L’Unione è un’organizzazione di spionaggio composta da
“colletti blu” e, dopo una missione fallita per recuperare
informazioni riservate nell’incipit del film, ha bisogno di
reclutare un “signor nessuno” per un’operazione di recupero. Questo
porta l’agente Roxanne Hall (Halle
Berry) a riallacciare i rapporti con l’ex fidanzato
Mike (Mark
Wahlberg), un operaio edile la cui vita è diventata
stagnante. Dopo aver accettato con riluttanza, Mike riceve due
settimane di addestramento per diventare una spia.
Mike si dimostra migliore di quanto
ci si aspettasse, ma Roxanne scopre presto che a rubare le
informazioni è stato il marito Nick (Mike Colter), separato e
presunto defunto. Nick incastra anche il capo dell’Unione
Brennan (J.K.
Simmons) per fargli prendere la colpa, portando alla
chiusura del gruppo. Il finale di questo
film d’azione con Mark Wahlberg porta Roxanne
e Mike in Croazia per impedire la vendita delle informazioni e la
resa dei conti con Nick. Dopo che quest’ultimo è stato ucciso e
l’hard disk rubato è stato recuperato, la scena finale vede
Mike e Roxanne partecipare al matrimonio del migliore amico di Mike
nel New Jersey.
Cosa succede a Mike e Roxanne
dopo la fine della loro missione
Il cast di The
Union è composto da Wahlberg e Berry, e il film punta molto
sulla chimica tra i due. Nonostante gli scherzi da spia e le
sparatorie, il film è in parte incentrato su due persone che si
ritrovano quando sono più vecchie e più sagge. The
Union si conclude con Mike e Roxanne che
partecipano al matrimonio e decidono di riprovare la loro
relazione, con il ripostiglio del custode come prima
destinazione.
Prima che possano arrivarci,
Brennan arriva per comunicare a Mike che fa ufficialmente parte
dell’Unione, quindi sembra che Roxanne e Mike saranno partner
personali e professionali. Il fatto che i due si mettano
insieme non dovrebbe essere uno shock, dal momento che l’intero
film è stato costruito in funzione di questo. Nonostante la
tensione romantica, The Unionnon
mostra mai Mike e Roxanne mentre si baciano.
L’apertura del film vede l’agente
Nick inviato a recuperare le informazioni da un agente della CIA
disonesto, ma la sua squadra viene rapidamente spazzata via e lui
viene colpito e presumibilmente ucciso. In apparenza,
sembra che il film abbia scelto un volto riconoscibile come
quello di Colter solo per scioccare gli spettatori quando viene
rapidamente ucciso, ma ovviamente ha molto di più da fare.
In seguito Nick riemerge e dice a Roxanne che il traditore è
Brennan. Tuttavia, la donna scopre subito che Nick ha
tradito l’Unione e sta lavorando con Juliet Quinn (alias la
banditrice) per vendere le informazioni al miglior
offerente.
Nick racconta a Roxanne
che, dopo aver rischiato la vita e aver portato a termine tante
missioni dell’Unione senza alcuna ricompensa o merito, ha deciso di
cambiare e di incassare.
Nick racconta a Roxanne che dopo
aver rischiato la vita e completato tante missioni senza alcuna
ricompensa, ha deciso di cambiare e incassare. Purtroppo, questo ha
comportato l’uccisione di alcuni dei suoi ex colleghi e il
tentativo di uccidere anche sua moglie. Nick si era stancato dei
principi fondanti dell’Unione, ma invece di andarsene e diventare
un mercenario, voleva usare le sue capacità per arricchirsi
rapidamente.
L’improbabile reclutamento di
Mike ha perfettamente senso
La premessadi The
Union ha il sapore della realizzazione di un desiderio, in
quanto prevede che un uomo che conduce una vita normale venga
trasportato in una piena di pericoli ed emozioni. Sulla carta,
tuttavia, è facile chiedersi perché un’organizzazione di
spionaggio di alto livello dovrebbe reclutare qualcuno conzeroesperienza come
spia. La sceneggiatura inserisce la risposta nella storia,
poiché le informazioni rubate riguardano le identità di chiunque –
sia esso un agente di polizia, dell’FBI, dell’MI6, ecc.
L’Unione ha bisogno di un
perfetto sconosciuto per la missione, che si presenti come
acquirente , ma anche di qualcuno di cui fidarsi per fare
la cosa giusta. Per questo Roxanne sceglie Mike, ritenendo che
abbia un potenziale di cui nemmeno lui è consapevole. Il fatto che
Mike sia stato un atleta all-star e che il suo lavoro di muratore
corrisponda al profilo di un agente dell’Unione. Sebbene il suo
reclutamento sia logico, il fatto che diventi un agente di successo
dopo solo due settimane di addestramento è un elemento che non
corrisponde alla realtà.
Perché il sindacato recluta
solo persone “colletti blu
Mark Wahlberg ha definito il suo
personaggio dell’Unione un “colletto blu” di Bond, e il
film conferma questo paragone. Mike non indossa abiti eleganti o
guida auto appariscenti, ma si lancia in numerose sparatorie e
scazzottate. Anche tutti i membri della squadra sono molto
semplici, e Brennan spiega che l’Unione recluta solo
persone con un background da colletti blu perché sono quelle che
“portano a termine le
cose”.
Secondo la logica di Brennan, i
colletti blu sono considerati invisibili nella società normale,
nonostante siano quelli che “costruiscono le città” e le
fanno funzionare. Brennan è alla ricerca di persone intelligenti e
che abbiano lavorato sodo, non di chi ha frequentato le migliori
università o proviene da ambienti privilegiati. Si tratta di una
premessa unica per un’avventura di spionaggio, anche se la
sensazione è che The Union avrebbe potuto esplorare ancora
di più questo aspetto.
La banditrice d’asta di Jessica De
Gouw aggiunge un po’ di sollievo comico a The Union. Pur
essendo un cattivo amorale che cerca di vendere informazioni
riservate altamente dannose, almeno si diverte. Quinn si rivela
anche essere la nuova compagna sentimentale di Nick, ma
quando Roxanne li affronta nel finaledi The Union, invece di far
sparare le sue guardie del corpo a Roxanne, la Banditrice decide di
andarsene e lasciare che Nick si districhi da solo.
Il Banditore se ne va in parte
perché non vuole più avere a che fare con Nick, poiché quello che
avrebbe dovuto essere uno scambio pulito è diventato un pasticcio.
Il film lascia anche aperta la porta a un ritorno del
personaggio di De Gouw perThe Union
2, quindi se un sequel dovesse arrivare, un ritorno
di De Gouw è d’obbligo.
The Union
può anche ruotare intorno alle spie, ma in fondo è una frizzante
commedia sentimentale. Funziona meglio quando si concentra
sull’evoluzione della relazione tra Roxanne e Mike, ma il
messaggio di fondo del film è che non è mai troppo tardi per dare
una svolta alla propria vita. Mike è felice della sua vita
così com’è; potrebbe essere al verde, ma ha una grande serie di
amici e si trova a suo agio nella sua città natale. Tuttavia, c’è
un senso di sviluppo arrestato in lui, come se la vita gli fosse
passata davanti.
Il ritorno di Roxanne non solo gli
offre una seconda possibilità con l’ex amore della sua vita, ma lo
sfida anche a realizzare il suo potenziale. Lei e gli altri se ne
accorgono, ma anche quando Mike dimostra di essere un talento
naturale per il lavoro, continua a dubitare. The Union
vede il protagonista di Wahlberg tentare la sorte e vedere se è
destinato a cose più grandi; alla fine, Mike e Roxanne sono tornati
insieme e lui è un agente segreto di prim’ordine. In breve, il film
suggerisce che inseguire un sogno è sempre una buona cosa.
Come il finale di The Union
prepara un sequel
Nel finale di The Union Brennan non
solo dà il benvenuto a Mike nell’organizzazione, ma dice anche a
lui e a Roxanne che possono avere solo pochi giorni di riposo prima
di tornare al lavoro. Brennan li manderà in missione a
Marrakesh, anche se non fornisce dettagli precisi sul
lavoro. Forse non si tratta di un’idea diretta di The
Union 2, ma di sicuro il pubblico ha già in mente il
seme di un franchise prima della fine del film.
C’è anche la tendenza a far
scappare Juliet Quinn/La banditrice, con Roxanne che ha giurato di
darle la caccia. Un eventuale sequel di The
Union potrebbe giocare con alcuni tasselli, ma quasi
certamente si concentrerebbe sull’adattamento di Mike e Roxanne a
diventare partner romantici e professionali. In definitiva,
spetterà agli abbonati di Netflix decidere
se un sequel si farà, ma visto il cast stellare, non
sarebbe un grande shock.