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Dune da domani 29 ottobre su tutte le principali piattaforme

Dune

Presentato Fuori Concorso alla 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, il film di Warner Bros. Pictures e Legendary Pictures Dune disponibile da domani per l’acquisto e noleggio su Apple Tv app, Amazon Prime Video, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, Microsoft Film & TV e a noleggio su Sky Primafila e Mediaset Infinity. Il candidato all’Oscar Denis Villeneuve (“Arrival”, “Blade Runner 2049”) dirige Dune, il film di Warner Bros. Pictures e Legendary Pictures, adattamento per il grande schermo dell’omonimo celebre best seller di Frank Herbert.

Dune, un’epica avventura ricca di emozioni, narra la storia di Paul Atreides, un giovane brillante e talentuoso, nato con un grande destino che va ben oltre la sua comprensione, che dovrà viaggiare verso il pianeta più pericoloso dell’universo per assicurare un futuro alla sua famiglia e alla sua gente. Mentre forze maligne si fronteggiano in un conflitto per assicurarsi il controllo esclusivo della più preziosa risorsa esistente sul pianeta – una materia prima capace di sbloccare il più grande potenziale dell’umanità – solo coloro che vinceranno le proprie paure riusciranno a sopravvivere.

Nel cast il candidato all’Oscar Timothée Chalamet (“Call Me by Your Name”, “Piccole Donne”), Rebecca Ferguson (“Stephen King’s Doctor Sleep”, “Mission: Impossible – Fallout”), Oscar Isaac (i film di “Star Wars”), il candidato all’Oscar Josh Brolin (“Milk”, “Avengers: Infinity War”), Stellan Skarsgård (“Chernobyl” di HBO, “Avengers: Age of Ultron”), Dave Bautista (la serie di film di “Guardiani della Galassia”, “Avengers: Endgame”), Zendaya (“Spider-Man: Homecoming”, “Euphoria” di HBO), Chen Chang (“Mr. Long”, “Crouching Tiger, Hidden Dragon”), David Dastmalchian (“Blade Runner 2049”, “The Dark Knight”), Sharon Duncan-Brewster (“Rogue One: A Star Wars Story”, “Sex Education”), con la candidata all’Oscar Charlotte Rampling (“45 Years”, “Assassin’s Creed”), con Jason Momoa (“Aquaman”, “Il Trono di Spade” di HBO) e il premio Oscar Javier Bardem (“No Country for Old Men”, “Skyfall”).

Villeneuve dirige Dune da una sceneggiatura da lui scritta insieme a Jon Spaihts ed Eric Roth, basata sull’omonimo romanzo di Frank Herbert. Villeneuve è anche produttore del film insieme a Mary Parent, Cale Boyter e Joe Caracciolo Jr. I produttori esecutivi sono Tanya Lapointe, Joshua Grode, Herbert W. Gains, Jon Spaihts, Thomas Tull, Brian Herbert, Byron Merritt e Kim Herbert.

Dietro la macchina da presa, Villeneuve ritrova la scenografa due volte candidata all’Oscar® Patrice Vermette (“Arrival”, “Sicario”, “The Young Victoria”), il montatore due volte candidato all’Oscar® Joe Walker (“Blade Runner 2049”, “Arrival”, “12 Anni Schiavo”), il due volte premio Oscar®supervisore agli effetti visivi Paul Lambert (“First Man”, “Blade Runner 2049”) e il premio Oscar® per gli effetti speciali Gerd Nefzer (“Blade Runner 2049”).

Villeneuve collabora per la prima volta con il direttore della fotografia candidato all’Oscar® Greig Fraser (“Lion”, “Zero Dark Thirty”, “Rogue One: A Star Wars Story”); la costumista tre volte candidata all’Oscar® Jacqueline West (“The Revenant”, “Il Curioso Caso di Benjamin Button”, “Quills – La penna dello scandalo”), il secondo costumista Bob Morgan e il coordinator delle controfigure Tom Struthers (la trilogia de “Il Cavaliere Oscuro”, “Inception”). Il compositore premio Oscar® Hans Zimmer (“Blade Runner 2049”, “Inception”, “Il Gladiatore”, “Il Re Leone”) ha realizzato la colonna sonora.

Dune, girato in Ungheria e Giordania, è nelle sale cinematografiche italiane dal 16 settembre, distribuito in tutto il mondo da Warner Bros. Pictures e Legendary.

 
 

Tom Holland e la SONY hanno parlato di film con Venom e Kraven durate la separazione da Marvel Studios

tom holland

Nell’estate del 2019, per un brevissimo periodo, lo Spider-Man di Tom Holland è stato tirato fuori dall’Universo Marvel. In quel breve periodo, sembra che Holland, giovane interprete dell’arrampicamuri, venne convocato a casa di Amy Pascal di SONY, che cercò di tirarlo su di morale, parlando con lui delle incredibili opportunità che aveva il suo Spider-Man anche lontano dalla Marvel.

In un’intervista con Empire per l’imminente uscita di Spider-Man: No Way Home, Tom Holland ha parlato proprio di quell’incontro:

“Il giorno in cui è avvenuto l’annuncio che non sarei più stato nell’MCU… sono andato a casa di Amy Pascal e mi sono seduto con lei vicino alla sua piscina, e ci siamo seduti lì per ore, chiacchierando e immaginando film. Come avremmo fatto un film senza Marvel? Peter Parker sarebbe caduto attraverso un portale e finito nel mondo di Venom? O potevamo fare un film su Kraven the Hunter? È stata una bella distrazione… perché da ragazzino ero così innamorato della Marvel, e sono stato così fortunato a farne parte che quando mi hanno tolto il tappeto da sotto i piedi, non ero ancora pronto per dire addio”.

Per fortuna di Holland e di tutti gli appassionati della continuity Marvel al cinema, l’accordo è stato poi ritrovato e adesso, anche a seguito di quanto visto in Venom 2, possiamo solo pregustare un universo sempre più grande, intrecciato e condiviso.

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Il film è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale americane il 17 dicembre 2021.

 
 

Shazam! Zachary Levi, commosso, ricorda l’annuncio del suo casting

shazam 2 Shazam! Fury of the Gods

Sono passati ormai 4 anni dall’annuncio ufficiale che Zachary Levi sarebbe stato Shazam! per la Warner Bros. Dopo 4 anni, l’attore celebra l’anniversario con un post social commosso e tenero, dicendo che questo casting ha cambiato la sua vita per sempre:

Cosa sappiamo di Shazam! Fury of the Gods

Shazam! Fury of the Gods sarà diretto ancora una volta da David F. Sandberg e vedrà il ritorno di  Zachary Levi nei panni dell’eroe del titolo. Il film uscirà al cinema il 2 giugno 2023. Nel cast è confermato il ritorno di Asher Angel, mentre i villain saranno interpretati dalle new entry Helen Mirren, Rachel Zegler e Lucy LiuMark Strong non tornerà nei panni del Dottor Sivana, mentre Djimon Hounsou sarà ancora una volta il Mago. Il primo film è uscito nelle sale ad aprile 2019.

 
 

Pompei. Eros e Mito al cinema il 29, 30 novembre e 1 dicembre

Pompei. Eros e Mito film 2021

Con quattro milioni di visitatori all’anno provenienti da ogni parte del globo, Pompei è il sito archeologico più famoso al mondo, un luogo unico, una città perduta e ritrovata, animata nel corso dei secoli da passioni violente e dotata di un estro e una vitalità straordinari. I giochi di potere, i legami amorosi, l’ambizione smodata e il genio creativo si percepivano per le strade, si respiravano nei templi e si possono ammirare ancora oggi negli affreschi, nelle rovine, nei reperti sopravvissuti alla drammatica eruzione del 79 d.C. In uscita al cinema solo il 29, 30 novembre e 1 dicembre, Pompei. Eros e Mito è diretto dal poliedrico Pappi Corsicato, che di recente ha firmato anche il documentario dedicato a Julian Schnabel. Prodotto da Sky, Ballandi e Nexo Digital, in collaborazione e con il contributo scientifico del Parco Archeologico di Pompei e con la partecipazione del MANN, Museo Archeologico Nazionale di Napoli,POMPEI. EROS E MITO è un viaggio che ci guida indietro nel tempo di duemila anni. Vengono messi a nudo i miti e i personaggi che hanno contribuito a rendere immortale questo sito archeologico unico al mondo che l’UNESCO ha inserito nella lista dei siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Dalla storia d’amore tra Bacco e Arianna nella celebre Villa dei Misteri al rapporto ambiguo tra Leda e il Cigno, dalle lotte gladiatorie sino alla disperata ricerca dell’immortalità di Poppea Sabina (seconda moglie dell’imperatore Nerone), il docu-film metterà in scena e analizzerà anche i lati meno noti e più segreti della città. Gli stessi che nel XVIII secolo portarono la Chiesa Cattolica a nascondere alcuni dei reperti più scandalosi e scabrosi recuperati duranti gli scavi.

A condurci attraverso le strade di Pompei sarà una narratrice d’eccezione: la pluripremiata Isabella Rossellini. La sua presenza e la sua voce accompagneranno gli spettatori in un percorso elegante e serrato che mostrerà come i miti e le opere ritrovate abbiano ammaliato e influenzato artisti come Pablo Picasso e Wolfgang Amadeus Mozart. Arricchiscono il percorso tra storia e arte anche le rievocazioni dei miti in chiave contemporanea ideate da Pappi Corsicato: Bacco, Arianna, Teseo, Leda, solo per citarne alcuni, indossano abiti moderni e sono sospesi in un tempo che appartiene sia al passato che al presente, per mostrare quanto l’eredità di Pompei sia ancor oggi una continua fonte di ispirazione artistica.

La colonna sonora originale di “Pompei. Eros e mito” (titolo internazionale: “Pompeii. Sin city”), già disponibile sugli store digitali su etichetta Nexo Digital/Sony Classical, è firmata dal compositore e pianista Remo Anzovino, che conferma con questo titolo la sua capacità unica di raccontare in musica i tesori dell’arte mondiale, tanto da essere stato premiato ai Nastri d’Argento 2019 con una Menzione Speciale per le sue colonne sonore originali dei docufilm d’arte.

Era il 1748 quando re Carlo III di Borbone promosse i primi scavi ufficiali a Pompei a seguito dei primi ritrovamenti della vicina Ercolano. Fu da quel momento che cominciarono a riemergere con sempre maggior chiarezza i dettagli della catastrofe del 79 d.C., anno in cui il Vesuvio seppellì intere città, tra cui Pompei ed Ercolano, e tutto il territorio circostante. Nel corso degli scavi di Pompei sono stati rinvenuti tesori, statue, affreschi, mosaici, reperti di vita quotidiana, ma anche ville e abitazioni private che ancor oggi ci raccontano la vita di una città vivace, con giardini, fontane e imponenti apparati decorativi. Sarà lungo queste antiche vie e grazie alle opere conservate al MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli, che avremo modo di conoscere la vita degli abitanti di Pompei prima dell’eruzione. Attenzione particolare sarà dedicata al Gabinetto Segreto del MANN, istituito dai Borbone per custodire i reperti più “scandalosi” ed esplicitamente erotici.

Le storie che esploreremo sono quelle di uomini e donne di cui ci restano tracce concrete perché quando il flusso piroclastico ad altissima temperatura che investì Pompei ne provocò la morte istantanea per shock termico, i corpi delle vittime rimasero nella posizione in cui si trovavano lasciando la propria impronta dopo la decomposizione. A partire dalla seconda metà dell’Ottocento, poco più di un centinaio di calchi sono stati realizzati da queste impronte, ispirando poeti e artisti, tra cui lo stesso Roberto Rossellini, che dedicò alla scoperta di alcuni calchi una celebre scena del “Viaggio in Italia”.

Tra gli interventi del film quelli di Massimo Osanna, Direttore Generale del Parco Archeologico di Pompei dal 2014 al 2020; Andrew Wallace-Hadrill, Professore Emerito di Studi Classici, Università di Cambridge; Catharine Edwards, Professore di Studi Classici e Storia Antica – Birkbeck, Università di Londra; Darius Arya, Direttore American Institute for Roman Culture; Ellen O’Gorman, Professore Associato di Studi Classici, Università di Bristol. 

Pompei. Eros e Mito di Pappi Corsicato è prodotto Sky, Ballandi e Nexo Digital, in collaborazione e con il contributo scientifico del Parco Archeologico di Pompei e con la partecipazione del MANN, Museo Archeologico Nazionale di Napoli. La Grande Arte al Cinema è un progetto originale ed esclusivo di Nexo Digital.

 
 

Valeria Golino a Linea D’Ombra: “Penso a un film da regista internazionale, magari a Hollywood”

Valeria Golino
Foto di Luigi de Pompeis © Cinefilos.it

Il XXVI Linea d’Ombra Festival a Salerno ha superato il giro di boa con una serata ricca di suggestioni che ha visto darsi il cambio due grandi talenti del cinema italiano come Mario Martone e Valeria Golino.

L’attrice e regista è arrivata da Napoli, dove ha iniziato a girare la serie tv La vita segreta degli adulti, tratta dal romanzo omonimo di Elena Ferrante e diretta da Edoardo De Angelis, e si è accomodata nel salotto di Linea d’Ombra alla Sala Pasolini, intervistata dal direttore artistico Boris Sollazzo, per parlare della sua carriera e dei suoi progetti futuri.

Ne La vita segreta degli adulti sarò solo interprete, ma dopo questa inizierò a preparare la serie di cui sarò invece regista, tratta dal romanzo L’arte della gioia, di Goliarda Sapienza, inizieremo a girare l’estate prossima e sono molto felice perché è un libro speciale che ho amato molto”.

Proprio una serie televisiva ha anche riportato Valeria Golino negli Stati Uniti, la seconda stagione di The Morning Show, in cui interpreta Paola Lambruschini, nella finzione documentarista nota per avere girato un film in difesa di Amanda Knox e per le sue posizioni critiche nei confronti del movimento #MeToo. Il personaggio esordisce con un monologo che ha fatto il giro del mondo in poche ore appena la serie è giunta su Apple TV+.

In realtà ero preoccupata, ma non per quello che dice, anzi, ho pensato subito che fosse una bella presentazione del personaggio. Ero preoccupata perché volevo che venisse bene e quella scena è stata la prima che ho girato appena arrivata sul set a Los Angeles. Ma a parte questo, è come se ci fosse in atto una rivoluzione e come in tutte le rivoluzioni ci sono anche cose sbagliate. Sono imbarazzata dalla censura nei confronti delle parole, dei modi di fare, dal fatto che viviamo un periodo in cui quasi niente di quello che prima ci sembrava normale ora non lo è più, ed è vero che c’erano e ci sono ancora sessismo, razzismo e che bisogna lottare e farsi sentire, ma bisogna anche poter avere la libertà di dissentire, di essere scorretti anche. In ambito artistico la drammaturgia è scorretta perché l’essere umano è scorretto e non si può pretendere che chi racconta storie, scrive libri, fa cinema o teatro sia corretto per volere di un sistema, perché significherebbe snaturare il nostro lavoro. Il movimento di questi anni è importante, anche dal punto di vista dell’inclusione, ma il processo con cui sta avvenendo lo trovo non del tutto corretto”.

The Morning Show ha riportato Valeria Golino a Los Angeles, dove ha vissuto per molti anni. “Sono stata quattro mesi per le riprese della serie e ho trovato la città molto cambiata, eravamo in pieno Covid e l’atmosfera era molto cupa, ma sono stata felice di tornare per un periodo così lungo dopo molti anni. Quando sono andata negli Stati Uniti per fare il provino per il film di Tim Burton con Pee Wee Hermann era il 1987, poi ho fatto il film e nel mentre i tanti provini per Rain Man. Ho incominciato a lavorare tanto e alla fine sono rimasta lì fino al 2002. Ho imparato da quell’esperienza cosa significhi essere molto professionali nel fare questo lavoro, ma è un insegnamento che non sono mai riuscita a fare mio fino in fondo, perché è sempre rimasta in me una indisciplina legata al fatto di non avere fatto una scuola di recitazione, di avere cominciato con autori come Peter Del Monte, Citto Maselli, con cui ho vinto giovanissima la Coppa Volpi, che avevano un metodo lontano anni luce da quello hollywoodiano. Ancora oggi credo di avere la stessa indisciplina”.

Anche regista di due bellissimi film come Miele ed Euforia, Valeria Golino non pensa a un film a Hollywood “ma mi piacerebbe girare un film internazionale, in cui poter mettere a frutto tante cose ho imparato nel corso della mia vita e della mia carriera, raccontare una storia che si dipani tra le molte lingue che conosco con attori con cui poter parlare in maniera diretta, condividendo con loro esperienza e cultura”.

A proposito di registi, Mario Martone si è collegato via Zoom con il pubblico di Linea d’Ombra Festival per partecipare alla presentazione del bel saggio di Giovanni De Luna Cinema Italia, edito da UTET. E lo ha fatto in un giorno molto speciale.

Ho finito oggi le riprese del mio nuovo film”, ovvero Nostalgia, tratto dal romanzo Ermanno Rea, con protagonisti Pierfrancesco Favino, Francesco Di Leva e Tommaso Ragno. Martone è ancora in sala con Qui rido io, che dopo il trionfo di critica alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove era in concorso, ha avuto un grande successo nelle sale cinematografiche. E proprio alla sala va il pensiero del regista napoletano.

La macchina comica, intesa come impianto della narrazione, del ritmo e della struttura, ha bisogno della sala, come ne aveva bisogno la commedia di Eduardo”. Sala cinematografica che come ha detto lo storico e saggista Giovanni De Luna “inevitabilmente perderemo e non si tornerà indietro, e con la sala perderemo la costruzione di identità e di appartenenza che è stata parte integrante del ‘900”.

Per questo, come a chiosato il presidente di Linea d’Ombra Festival Giuseppe D’Antonio, “la funzione dei festival è oggi ancora più importante, perché mantiene vivo e indissolubile un legame tra spettatore e luogo cinematografico tenendo viva una tradizione che è stata fondamentale per la formazione del patrimonio culturale collettivo del nostro paese”.

 
 

Guida Astrologica per Cuori Infranti: intervista a Claudia Gusmano e Lorenzo Adorni

Ecco la nostra intervista a Claudia Gusmano e Lorenzo Adorni, gli splendidi protagonisti di Guida astrologica per cuori infranti, la nuova serie Netflix disponibile in piattaforma, basata sul romanzo di Silvia Zucca.

Guida astrologica per cuori infranti, recensione della serie Netflix

Guida astrologica per cuori infranti è la nuova serie italiana Netflix, in 6 episodi, creata da Bindu de Stoppani e diretta dalla stessa Bindu e da Michela Andreozzi. Prodotta da Italian International Film – Gruppo Lucisano e tratta dall’omonimo successo editoriale di Silvia Zucca edito da Casa Editrice Nord, la serie debutta il 27 ottobre su Netflix in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo.

Amicizia, romanticismo, carriera, incontri surreali e vicende tragicomiche sono solo alcuni degli ingredienti di questa moderna commedia romantica che segue le vicende della protagonista Alice, alla ricerca del grande amore e della realizzazione lavorativa. L’incontro-rivelazione con l’amico Tio farà entrare l’astrologia nella sua vita e la spingerà a lasciarsi guidare dalle stelle, portandola sempre più vicino al concretizzarsi dei suoi desideri.

 
 

E noi come stronzi rimanemmo a guardare: intervista ai protagonisti #RFF16

Ecco la nostra intervista ai protagonisti di E noi come stronzi rimanemmo a guardare, il nuovo film di Pierfrancesco Diliberto. Ilenia Pastorelli e Fabio De Luigi sono i protagonisti del nuovo film di Pif, presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2021.

E noi come stronzi rimanemmo a guardare, la trama

Arturo (Fabio De Luigi), un uomo che lavora zelantemente come manager in un’azienda. Quando scopre un algoritmo che potrebbe facilitare il lavoro alla ditta, ignora che la sua scoperta vada tranquillamente sostituirlo, rendendolo un elemento non essenziale per la stessa azienda. Arturo, in breve tempo, non perde solo il suo lavoro, ma anche la fidanzata e il suo gruppo di amici.

L’unico impiego che riesce a trovare è quello di rider per una multinazionale che si occupa di tecnologia, la Fuuber, che ha sviluppato un’app particolare. Installandola, Arturo scopre che l’app “dà vita” a un ologramma, una donna di nome Stella (Ilenia Pastorelli), con cui l’uomo trascorre le ore di solitudine, finendo per legarsi così tanto a lei da invaghirsene. Quando la settimana di prova gratuita con l’app della Fuuber finisce, Arturo non ha soldi per poter pagare l’abbonamento e dovrà fare tutto il possibile per riuscire a rivedere quella che è diventata l’amore della sua vita, sempre se esiste veramente…

 
 

Una notte da dottore, intervista ai protagonisti del film #RFF16

Ecco la nostra intervista a Frank Matano, Diego Abatantuono e Guido Chiesa, rispettivamente protagonisti e regista di Una notte da dottore, la nuova commedia al cinema dal 28 ottobre. Il film è stato presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2021.

Una notte da dottore, leggi la recensione

Pierfrancesco Mai (Diego Abatantuono) è una guardia medica di 65 anni che, con mille acciacchi e poco entusiasmo, si muove in macchina di notte per visitare i pazienti. Mario (Frank Matano) è un fattorino di Deliveroo spiritoso e affezionatissimo alla bici che gli permette di fare consegne tra le strade di Roma. La vite dei due collidono, letteralmente: Pierfrancesco investe con la sua auto Mario. Il rider fortunatamente ne esce illeso, ma con la bici inutilizzabile. Dal canto suo, dopo l’urto, il medico si ritrova bloccato con la schiena. Dopo l’incontro-scontro, nessuno dei due è più in grado di fare il proprio lavoro autonomamente. L’unica soluzione sembra essere quella di unire le forze. Pierfrancesco propone un accordo: Matano potrà usare l’auto di Abatantuono per le sue consegne, ma in cambio dovrà fingersi dottore. Visitando guidato dalle sue dritte, guadagnerebbe dai salatissimi prezzi della guardia medica. Mario, inizialmente dubbioso, accetta e i due partono all’avventura nella notte romana. Affrontano così pazienti ipocondriaci, clienti di Deliveroo arroganti, donne partorienti, in un viaggio non solo fisico che a poco a poco esplora le storie di due personaggi a prima vista inconciliabili. Tra scambi di identità e mansioni illegali, riuscirà la coppia a concludere il turno notturno senza fare danni?

 
 

Sempre più bello, intervista ai protagonisti #RFF16

Ecco la nostra intervista a Drusilla Foer, special guest nel cast di Sempre più Bello, il film di Claudio Norza con Ludovica Francesconi e Giancarlo Commare. Il film arriverà al cinema il 10 febbraio 2022. Il film è stato presentato in super anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2021.

Nel cast ritroviamo Ludovica Francesconi, Jozef Gjura, Gaja Masciale, Riccardo Niceforo e le new entry Giancarlo Commare, Jenny De Nucci, Giuseppe Futia e Diego Giangrasso.

 
 

Un mondo in più, intervista ai protagonisti #RFF16

Ecco la nostra intervista a Francesco Di Leva, Denise Capezza e Francesco Ferrante, protagonisti di Un mondo in più di Luigi Pane, presentato alla Festa del Cinema di Roma 2021, sedicesima edizione.

Un mondo in più, la trama

Una periferia romana nella quale l’arrivo della pandemia riscatena le tensioni sociali già presenti, tra italiani ai margini e immigrati. Uno scenario complesso che l’esordiente Luigi Pane, arricchisce con una trama noir a base di amore, camorra e vendetta, senza dimenticare un omaggio costante al cinema (e le parole) di Pasolini in Un mondo in più, al debutto in Panorama Italia a Alice nella città, la sezione autonoma della Festa del Cinema di Roma.

 
 

Vanessa Hudgens: 10 cose che non sai sull’attrice

Vanessa Hudgens
Foto di Raffaele Piano © Cinefilos.it

Vanessa Hudgens è nata nel 1988 in California. La bellissima attrice ha un fascino tutto particolare, così come le sue origini: la madre ha origini cinesi, filippine e spagnole, mentre il padre ha origini irlandesi e native americane.  È diventata famosa per il suo ruolo in High School Musical, ma ha cominciato a recitare sin da bambina: la sua carriera è cominciata all’età di 8 anni, in diverse opere teatrali, spot e spettacoli televisivi e continua con successo ancora oggi.

Vanessa Hudgens: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri film. La carriera cinematografica dell’attrice ha inizio con il popolare film Thirteen – 13 anni (2003). Successivamente recita in Thunderbirds (2004), High School Musical 3: Senior Year (2008), Beastly (2011) e Sucker Punch (2011). Entra poi a far parte del cast di Viaggio nell’isola misteriosa (2012) e Il cacciatore di donne (2013). Nel 2013 ha un ruolo molto intenso in Non lasciarmi sola, per poi recitare in Machete Kills (2013) e Spring Breakers – Una vacanza da sballo (2013), con James Franco. Negli ultimi anni ha invece recitato in Dog Days (2018), Nei panni di una principessa (2018), Ricomincio da me (2018), con Jennifer Lopez, Bad Boys for Life (2020), con Will Smith, Nei panni di una principessa: ci risiamo! (2020) e Tick, Tick… Boom! (2021).

2. È nota anche per i suoi lavori televisivi. Parallalemante alla carriera cinematografica, la Hudgens si è dedicata molto anche alla televisione. Ha infaatti recitato in alcuni episodi di serie come Still Standing (2002), Give Me Five (2005), Drake & Josh (2006) e Zack e Cody al Grand Hotel (2006). La grande popolarità arriva però grazie ai film High School Musical (2006) e High School Musical 2 (2007). Torna poi in televisione nel 2017 per la serie Powerless, prima sitcom ambientata nell’Universo DC, dove è la protagonista Emily Locke.

3. Ha diversi progetti in programma. Attualmente la Hudgens ha diversi lavori in programma, tra cui il terzo film della trilogia Nei panni di una principessa, il cui sottotitolo inglese è Romancing the Star. Questo, in fase di post-produzione, dovrebbe essere rilasciato nel corso dei prossimi mesi. La Hudgens è invece ora impegnata nelle riprese della serie animata Army of the Dead: Lost Vegas, la quale rappresenterà uno spin-off del film Army of the Dead. In questa l’attrice darà voce al personaggio chiamato Willow.

Vanessa Hudgens è su Instagram

4. Ha un profilo molto seguito. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo verificato seguito da oltre 42,9 milioni di followers. Attualmente, con quasi 4 mila post, l’attrice utilizza il social per condividere immagini relative al suo lavoro da attrice, ai suoi progetti di prossima uscita o quelli ancora in fase di sviluppo. Non mancano poi anche immagini legate alla sua quotidianità, con luoghi visitati, momenti di svago o eventi in cui è coinvolta. Seguendola sul social si potrà essere dunque sempre aggiornati sulle sue attività.

5. Una sua foto su un social le è costata una multa. Vanessa Hudgens ama usare il proprio profilo Instagram, documentando la propria vita costantemente. Forse anche troppo: nel 2016, infatti, ha pubblicato una fotografia del proprio nome e di quello del compagno Austin Butler incisi su una roccia rossa con un cuore durante un viaggio a Sedona, Arizona. Peccato che fare ciò fosse illegale. Per aver danneggiato un sito naturale, fu denunciata e finì per pagare una multa di 1,000 dollari, che furono utilizzati per ripristinare la superficie della roccia.

6. Condivide molto il suo profilo con la sorella. Sul profilo Instagram di Vanessa appaiono tantissime fotografie con la sorella Stella Hudgens. La seconda, più giovane, fa anche lei l’attrice, ma è meno conosciuta. Le due si assomigliano tantissimo, e sono inseparabili: vengono spesso fotografate insieme: non soltanto a feste ed occasioni, ma anche nella vita di tutti i giorni, a pranzo, al Coachella, dopo lezioni di yoga.

vanessa hudgens

Vanessa Hudgens, Zac Efron e il nuovo fidanzato

7. Ha avuto una relazione con il celebre collega. Sul set del musical di Disney Channel High School Musical, l’attrice conosce il collega Zac Efron. Nel film, i loro personaggi vivono una forte relazione sentimentale, legati dalla comune passione per la musica. La relazione sullo schermo con l’attore è passata poi alla vita reale nel 2005, protraendosi fino al 2010. Per questo periodo i due sono stati una delle coppie dello spettacolo più seguite e apprezzate.

8. Ha avuto una lunga relazione con un altro attore. A partire dal settembre 2011 i media hanno cominciato a speculare su una relazione tra l’attrice e Austin Butler, dopo che quest’ultimo fu visto lasciare la casa della Hudgens. Nello stesso mese, la rivista People li fotografò insieme, che dividevano un milkshake, si tenevano la mano e si baciavano. I due hanno poi confermato la loro relazione, durata fino al 2020. Nel 2021, invece, la Hudgens ha confermato tramite il proprio profilo Instagram di essere ora impegnata con il giocatore di baseball Cole Tucker.

Vanessa Hudgens nuda

9. È stata vittima di un leak delle sue foto. Nel 2007 fu una delle prime attrici le cui fotografie di nudo diventarono di dominio pubblico, venendo pubblicate online. All’epoca, aveva solamente diciotto anni, e il suo agente rispose velocemente con una dichiarazione che affermava il fatto che le fotografie possero state scattate in privato e rilasciate senza il permesso di Vanessa. In pubblico dichiarò di essere in grande imbarazzo per la situazione, e fu costretta a scusarsi pubblicamente, in quanto si stava ancora lavorando a High School Musical 3. “Al giorno d’oggi, con internet, non si ha una vita privata. Niente è privato: tutti sanno tutto, e possono scoprire ogni cosa su di te. Non è sicuro come si crede, e devi prestare attenzione e diffidare anche di chi ti sta accanto“, affermò.

Vanessa Hudgens: età e altezza dell’attrice

10. Vanessa Hudgens è nata il 14 dicembre del 1988 a Salinas, in California, Stati Uniti. L’attrice è alta complessivamente 1.60 metri.

Fonte: IMDb

 
 

DCEU: classifica dei 10 migliori mostri

mostri DCEU

Con la DC Comics che va abbracciando un tono narrativo complessivamente più oscuro, vari autori e illustratori come Alan Moore e Greg Capullo hanno esplorato i personaggi più macabri e insoliti che si aggirano durante la notte. Oltre alla rinomata parata di supereroi del DCEU, come Superman e Flash, esistono anche i mostri mutaforma.

Nell’Universo DC ci sono molti mostri diversi che hanno avuto un impatto sui fan come eroi crociati, antieroi cupi e cattivi nefasti: chi sono effettivamente i migliori?

1Swamp Thing

swamp thing mostri dc

Anche se non ha creato Swamp Thing, Alan Moore ha rivoluzionato il personaggio creando un antieroe più complesso. Dopo che il dottor Alec Holland viene ucciso, la sua coscienza si fonde con una pianta per dar vita a una creatura umanoide che combatte per la vita vegetale della Terra conosciuta semplicemente come il Verde mentre cerca di mantenere la pace con l’umanità.

Siamo lontani da un’origine tipica dei supereroi e questa è meglio descritta come una tragica storia di mostri, emulando ancora una volta i classici mostri della Universal come The Creature e The Monster From The Blue Lagoon. Swamp Thing ha agito come un supereroe, tuttavia, e ha dimostrato di essere abbastanza potente nell’espansivo DCEU. Con il suo potere proveniente da The Green, che unisce tutta la vita vegetale sulla Terra, Swamp Thing è di gran lunga il “mostro” più potente della DC Comics e un eroe che ha salvato innumerevoli vite dal suo debutto negli anni ’70.

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Avengers: 10 poteri degli eroi non ancora esplorati nel MCU

Gli Avengers posseggono una vasta gamma di poteri, ma ci sono ancora un certo numero di abilità presenti nei fumetti che non sono ancora state “incorporate” nelle controparti del MCU, o che ancora devono essere adeguatamente esplorate. Screen Rant ha raccolto 10 poteri che i Vendicatori posseggono e che non sono stati ancora introdotti/esplorati nel Marvel Cinematic Universe.

1Senso di ragno (Spider-Man)

Sebbene la capacità precognitiva di Peter Parker (Tom Holland) di percepire il pericolo in arrivo, nota come “Senso di ragno”, sia stata inclusa nel MCU, scherzosamente chiamata “Formicolio di Peter” da zia May, le sue capacità non sono state completamente mostrate.

I fumetti mostrano che questo senso aiuta Peter persino a navigare se non è in grado di vedere o sentire. Espandere le capacità del Senso sullo schermo aiuterebbe il personaggio di Peter a prosperare in una serie più ampia di circostanze e potrebbe rivelarsi funzionale anche nel prossimo Spider-Man: No Way Home.

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Gwyneth Paltrow: 10 cose che non sai sull’attrice

Gwyneth Paltrow

Gwineth Paltrow, la bellissima biondissima attrice americana, è una di quelle star la cui carriera sembra non tramontare mai. La sua carriera ha è cominciata presto: ha infatti studiato recitazione con l’assistenza dei genitori (un produttore e un’attrice) sin da bambina, e ha cominciato la propria carriera come modella. Negli anni si è poi affermata come una vera e propria icona, tanto per una serie di ruoli memorabili quanto per la sua stravaganza su determinati temi e attività.

Ecco dieci curiosità su Gwyneth Paltrow.

Gwyneth Paltrow film

1. Ha recitato in molti celebri film. La Paltrow ha iniziato la propria carriera cinematografica recitando in film come Hook – Capitan Uncino (1991) e Omicidi di provincia (1993). Grande successo arriva poi grazie a Seven (1995), con Brad Pitt, per poi comparire anche in Sydney (1996), Sliding Doors (1998), Paradiso perduto (1998), Shakespeare in Love (1998), Il talento di Mr. Ripley (1999), I Tenenbaum (2001), Proof – La prova (2005), Correndo con le forbici in mano (2006) e Two Lovers (2008). Dal 2008 assume il ruolo di Pepper Potts in Iron Man, con Robert Downey Jr., riprendendo poi il ruolo anche in Iron Man 2 (2010), The Avengers (2012), Iron Man 3 (2013), Spider-Man: Homecoming (2017), Avengers: Infinity War (2018) e Avengers: Endgame (2019).

2. Ha recitato anche in alcune note serie TV. Nel corso della sua carriera la Paltrow ha avuto modo di recitare anche in alcuni film televisivi come Cruel Doubt (1992) e Ordinaria follia (1993). Tra il 2010 e il 2014 recita nella serie Glee con il personaggio di Holly Holliday. Nel 2019 è invece Georgina Hobart nella serie Netflix The Politician. Il personaggio è la madre adottiva di Payton, il protagonista della storia. Di questa serie la Paltrow è inoltre stata anche produttrice esecutiva.

3. Ha vinto un controverso Oscar. Nel 1999 l’attrice ha vinto il premio Oscar come miglior attrice per la sua interpretazione in Shakespeare in Love. In quell’occasione prevalse su attrici come Meryl Streep, Emily Watson, Fernanda Montenegro e sulla favorita Cate Blanchett, candidata per Elizabeth. Il premio assegnato alla Paltrow è oggi considerato uno dei maggiori scandali riguardanti gli Oscar, e sono in molti a ritenere che a permettere all’attrice di vincere sia stata l’influenza che il produttore Harvey Weinstein ebbe a riguardo. Recentemente, anche l’attrice Glenn Close ha detto la propria a riguardo, affermando che si tratta di un’assegnazione “senza senso”.

Gwyneht Paltro: oggi

4. Ha diverse attività a cui dedicarsi. Attualmente l’attrice sembra non avere nuovi progetti cinematografici o televisivi in programma, per quanto si sia dichiarata disponibile a riprendere il ruolo di Pepper in futuri film della Marvel. Negli ultimi anni, però, la Paltrow si è dedicata principalmente alla sua attività da imprenditrice, dando vita ad una propria linea di prodotti di bellezza particolarmente controversi e contestati dalla comunità medico-scientifica. Ad oggi, dunque, l’attrice sembra interessata principalmente a far parlare di sé attraverso una serie di stravaganze continue.

Gwyneth Paltrow: il suo profumo e le sue candele

 

5. Ha dato vita a dei prodotti molto controversi. Nel settembre 2008 Paltrow ha lanciato la newsletter settimanale Goop. Il successo di questa l’ha poi spinta a fondare la società di e-commerce Goop.com, occupandosi in particolare di wellness e prodotti affini. In particolare, hanno suscitato particolare clamore le candele al profumo della sua vagina, ma anche il più recente profumo intitolato Smell Like My Orgasm, il cui nome non lascia dubbi a riguardo. Questi prodotti, divenuti oggetti di derisione per molti, hanno in realtà ottenuto un grande successo, con numerosi pezzi venduti. Da notare come il costo della sola candela sia pari a 75 dollari.

Gwyneth Paltrow Instagram

Gwyneth Paltrow è su Instagram

6. Ha un profilo molto seguito. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo verificato seguito da oltre 7.7 milioni di followers. Attualmente, con oltre mille e cinquecento post, l’attrice utilizza il social per condividere immagini relative al suo lavoro da imprenditrice e attrice, ai suoi progetti di prossima uscita o quelli ancora in fase di sviluppo. Non mancano poi anche immagini legate alla sua quotidianità, con luoghi visitati, momenti di svago o eventi in cui è coinvolta. Diverse sono anche le fotografie che la vedono insieme al marito. Seguendola sul social si potrà essere dunque sempre aggiornati sulle sue attività.

Gwyneth Paltrow, Chris Martin e il nuovo marito

7. È stata sposata con un noto cantante.  Il 5 dicembre del 2003 l’attrice ha sposato il cantante Chris Martin, frontman della band Coldplay conosciuto proprio ad un suo concerto, dal quale ha poi avuto due bambini, Apple e Moses, nati rispettivamente nel 2004 e nel 2006. Il figlio Moses Martin prende il nome da una canzone scritta da Chris Martin per Gwyneth, che appare nell’album Live 2003. Moses è anche il nome ebraico del padre di Gwyneth. La coppia, considerata una delle più solide del mondo dello spettacolo, ha però poi ceduto al divorzio nel 2016, dopo una separazione che andava avanti dall’anno precedente. I due, rimasti comunque in buoni rapporti, non hanno rivelato i motivi dietro la loro scelta.

8. Ha un nuovo marito. Nel settembre del 2018 l’attrice si è sposata una seconda volta con il regista e produttore Brad Falchuck, noto per la serie antologica American Horror Story ma dall’attrice conosciuto nel 2010 sul set di Glee, alla quale la Paltrow ha partecipato in qualità di guest star. In breve i due sono diventati una delle coppie più famose di Instagram. Lui è infatti stato definito più volte uno dei mariti migliori sul social, per via delle fotografie dell’attrice che posta costantemente, accompagnate da alcune delle dediche più belle e sincere.

9. Gwyneth è molto protettiva nei confronti dei propri figli. L’attrice si è sempre dedicata molto a mantenere i suoi figli lontani dagli eccessi della celebrità. In particolare è solita proteggerli dall’invadenza dei paparazzi. In un’intervista ha infatti dichiarato di tenere una sorta di registro dei paparazzi: fotografa le loro auto, scrive il numero di targa, tutto. Se si fanno vedere intenti ad invadere il suo privato, possiede dunque tutti gli elementi che le servono per andare dalla polizia.

Gwyneth Paltrow: età e altezza dell’attrice

10. Gwyneth Paltrow è nata il 27 settembre del 1972 a Los Angeles, in California, Stati Uniti. L’attrice è alta complessivamente 1.75 metri.

Fonte: IMDb

 
 

Justice League: un sequel con un altro regista? Snyder è scettico

Zack Snyder’s Justice League è diventato per molti fan del DCEU e dell’opera di Zack Snyder la versione definitiva del cinecomic uscito inizialmente nelle sale nel 2017. Ora, è stato proprio Snyder ad ammettere che non riesce a immaginare che un altro regista venga coinvolto nella realizzazione di un potenziale sequel.

“Oddio, non ci ho mai pensato in realtà”, ha detto Snyder a Games Radar quando gli è stato chiesto della possibilità. “Ho adorato fare tutti quel film DC e amo i supereroi. Amo il genere. Sono molto entusiasta, ad esempio, di vedere The Batman di Matt Reeves. Onestamente, però, un seguito di Justice League non credo possa funzionare nelle mani di qualcun altro.”

Quando la Warner Bros. ha iniziato a mettere in piedi il suo DC Extended Universe, Zack Snyder è stato attivamente coinvolto nel processo di creazione dell’universo condiviso. Snyder ha diretto i primi due film del franchise, L’uomo d’acciaio e Batman v Superman, per poi abbandonare la nave nel bel mezzo della produzione di Justice League (progetto che è stato poi portato a compimento da Joss Whedon).

Sappiamo tutti come sono andate poi le cose: essenzialmente, Snyder è rimasto lontano dal DCEU per molto tempo, sebbene abbia continuato a figurare come produttori di alcuni film. Poi, quest’anno, dopo innumerevoli richieste da parte dei fan, la Warner Bros. ha finalmente permesso al regista di realizzare la sua versione di Justice League, che è stato poi distribuita col titolo Zack Snyder’s Justice League.

 
 

Eternals: su Rotten Tomatoes è il film Marvel con la percentuale più bassa

Eternals

Eternals, il nuovo attesissimo film dei Marvel Studios, arriverà finalmente nelle sale italiane il prossimo 3 novembre, dopo un’anteprima in pompa magna alla 16esima edizione della Festa del Cinema di Roma lo scorso 24 ottobre.

Dopo le prime reazioni al film (tutte generalmente positive), sono iniziate ad arrivare anche le prime recensioni che, in realtà, hanno evidenziato un’accoglienza decisamente mista, tant’è che su Rotten Tomatoes il cinecomic di Chloé Zhao ha già raggiunto un primato alquanto discutibile: come riportato da CBM, è infatti il film dei Marvel Studios con la percentuale di recensioni positive più bassa di sempre.

Attualmente, infatti, Eternals detiene un 64% di recensioni positive su 92 articoli presi in esame. Prima del terzo cinecomic della Fase 4, era Thor: The Dark World ad avere la percentuale di recensioni positive più bassa (66%), seguito da L’incredibile Hulk (67%), Iron Man 2 (72%) e Avengers: Age of Ultron (76%).

Eternals: è allarme review bombing su IMDb?

Il dato relativo a Eternals, però, deve essere analizzato in riferimento ad un fenomeno che, purtroppo, negli ultimi anni sta prendendo sempre più piedi sul web. Come portato alla luce da The Direct, infatti, il film di Zhao sta lentamente diventando vittima di “review bombing”, quel fenomeno per cui numerosi utenti lasciano online recensioni negative al fine di boicottare la popolarità o gli incassi di un’opera.

Come spiegato dalla fonte, su IMDb diversi utenti hanno cominciato a recensire Eternals affibbiandogli una sola stella. Il motivo? Sembra che molti abbiano deciso di prendere di mira il cinecomic a causa dell’inclusione nella storia del personaggio di Pathos interpretato da Bryan Tyree Henry, il primo supereroe apertamente gay del Marvel Cinematic Universe.

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.

Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

 
 

Avengers: Endgame, cosa ha provato Robert Downey Jr. quando ha scoperto la sorte di Iron Man

Robert Downey Jr.

L’arco narrativo di Tony Stark/Iron Man nel MCU si è concluso in maniera tragica, nonostante il sacrificio compiuto dall’eroe alla fine di Avengers: Endgame abbia assunto un significato davvero speciale, soprattutto in riferimento a tutta la storia pregressa del supereroe.

Di certo, la fine della storia del supereroe sul grande schermo è stato un momento davvero toccante per i fan del MCU, ma allo stesso modo è stata un’esperienza particolarmente emozionante anche per Robert Downey Jr. Come rivelato nel libro “The Story of Marvel Studios: The Making of the Marvel Cinematic Universe”, infatti, pare che l’attore si scoppiato a piangere quando ha saputo del destino del suo personaggio nel cinecomic di Anthony e Joe Russo.

Nel libro si legge (via Screen Rant): “Quando la presentazione dei Russo a Downey Jr. è arrivata agli ultimi istanti di Tony Stark, i loro nervi hanno iniziato a sciogliersi. Tuttavia, la loro fede nella storia si è consolidata”. Segue poi una dichiarazione di Joe Russo: “Quando eravamo agli sgoccioli della presentazione del pitch e siamo arrivati alla morte di Iron Man, Robert ha iniziato a piangere. E quando abbiamo finito, ha detto: ‘Tutto questo è davvero fantastico’. È stato allora che abbiamo capito che dovevamo farlo. Perché lo sentiva anche lui.”

Avengers: Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile 2019, diventando il maggior incasso nella storia del cinema. Nel cast del film – tra gli altri – figurano Robert Downey Jr.Chris EvansMark RuffaloChris Hemsworth e Scarlett Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War, l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

 
 

Zack Snyder pensa che il titolo “SnyderVerse” non debba riguardare i suoi film DC

Quando la Warner Bros. ha iniziato a mettere in piedi il suo DC Extended Universe, il regista Zack Snyder è stato attivamente coinvolto nel processo di creazione dell’universo condiviso. Snyder ha diretto i primi due film del franchise, L’uomo d’acciaio e Batman v Superman, per poi abbandonare la nave nel bel mezzo della produzione di Justice League (progetto che è stato poi portato a compimento da Joss Whedon).

Sappiamo tutti come sono andate poi le cose: essenzialmente, Snyder è rimasto lontano dal DCEU per molto tempo, sebbene abbia continuato a figurare come produttori di alcuni film. Poi, quest’anno, dopo innumerevoli richieste da parte dei fan, la Warner Bros. ha finalmente permesso al regista di realizzare la sua versione di Justice League, che è stato poi distribuita col titolo Zack Snyder’s Justice League.

Nonostante tutte queste vicissitudini, i fan restano ancora profondamente legati ai contributi di Snyder al DCEU, e proprio l’uscita della Snyder Cut ha portato ad un rinnovato interesse per quello che molti hanno soprannominato lo SnyderVerse. In origine, infatti, il regista aveva immaginato una vera e propria trilogia per la Justice League, e dopo l’uscita della sua versione del cinecomic, i fan hanno continuato a pressare la Warner Bros. affinché concedesse a Snyder la possibilità di portare a termine il suo SnyderVerse.

Tuttavia, pare che lo stesso Zack Snyder non concepisca i film da lui realizzati per il DCEU come parte dello SnyderVerse. In una nuova intervista con Inverse in occasione della promozione del film Army of Thieves (prequel di Army of the Dead), a Snyder è stato proprio chiesto cosa rappresenti per lui l’etichetta “SnyderVerse”.

“Spero che qualsiasi cosa significhi lo SnyderVerse, alla fine rappresenti un IP originale”, ha dichiarato il regista. “L’Universo DC è qualcosa che mi sta molto a cuore e qualcosa a cui ho dedicato molto tempo della mia vita, in termini di idee e di sviluppo, quindi lo adoro. Ma dove sono adesso riguarda tutti i progetti legati a Army of the Dead e tutto ciò che riguarda un altro progetto a cui sto lavorando, Rebel Moon. Sono progetti che stanno consumando parecchia della nostra produzione creativa. Spero che nella categoria ‘SnyderVerse’ rientrino tutte queste cose originali che stiano facendo adesso, e non quanto fatto in passato.”

Cosa sappiamo di Rebel Moon, il nuovo progetto cinematografico di Zack Snyder

A proposito di Rebel Moon, si tratta di un epico fantasy sci-fi che Zack Sndyer dirigerà e scriverà insieme a Shay Hatten (già sceneggiatore di Army of the Dead) e Kurt Johnstad (co-sceneggiatore di 300). La trama del film ruota attorno ad una una pacifica colonia ai margini della galassia che viene improvvisamente minacciata dagli eserciti di un tirannico reggente di nome Balisarius. Alcune persone, in preda alla disperazione, inviano una giovane donna con un misterioso passato a cercare guerrieri che popolano i pianeti vicini per aiutarla a sconfiggere il nemico.

 
 

Spider-Man: Kevin Feige cacciato dall’ufficio di Amy Pascal quando propose il reboot

Spider-Man No Way Home

Dopo la tiepida accoglienza riservata a The Amazing Spider-Man 2, Sony ha concesso ai Marvel Studios di riavviare le avventure di Spider-Man sul grande schermo, collegandole al MCU e scegliendo Tom Holland come nuovo interprete dell’iconico arrampicamuri.

Tuttavia, pare che all’inizio le cose stavano per prendere una piega completamente diversa. La Sony, infatti, voleva che la Marvel collaborasse allo sviluppo di un terzo capitolo della saga con Andrew Garfield; al contrario, Kevin Feige – che aveva già intuito le scarse potenzialità di quel franchise – aveva proposto che entrambi gli studi unissero le forze per reinventare completamente la storia dell’iconico eroe al cinema.

“The Story of Marvel Studios: The Making of The MCU”, libro di recente pubblicazione (via CBM), chiarisce su come sono andate davvero le cose prima che si arrivasse allo storico accordo Sony/Marvel: “Tutto questo sa di già visto, non credo di poter essere d’aiuto”, pare abbia detto Feige durante un incontro con Pascal. “L’unico modo per fare qualcosa di nuovo è ripartire da zero. Perché non ce lo permetti? Non pensate a due studi e non pensate che si tratti di ridare i diritti a qualcuno, quelli restano a voi. Basta che ci coinvolgiate nella produzione.”

“All’inizio fui molto risentita”, ammette Pascal. “Credo che scoppiai a piangere e lo buttai fuori dell’ufficio. Forse gli lanciai contro il mio panino… Non ricordo con esattezza come andarono le cose. Al quinto film di Spider-Man non stavamo proponendo nulla di nuovo. Dovevo essere onesta: cercavamo così tanto di essere diversi che, alla fine, ci siamo ritrovati in posti in cui probabilmente non avremmo mai dovuto mettere piede.”

Tom Holland ha fatto il suo debutto nel MCU in Captain America: Civil War, e il resto è storia. Questa storica collaborazione tra i due studio ha continuato ad attraversare numerosi alti e bassi da allora (l’accordo era temporaneamente saltato dopo l’uscita di Spider-Man: Far From Home). Tuttavia, come sappiamo ormai da tempi, Holland tornerà nei panni dell’iconico supereroe per l’attesissimo Spider-Man: No Way Home.

 
 

Dr. Death: la serie con Joshua Jackson

Dr. Death

Giunge al termine la mini serie Dr. Death, con Joshua Jackson nei panni dell’inquietante dottor Christopher Duntsch, un medico accusato dai suoi colleghi di avere intenzionalmente mutilato, e in alcuni casi ucciso, i suoi pazienti. Assisteremo alle testimonianze dei pazienti e dei loro parenti e ascolteremo l’accusa sostenere come il dottor Duntsch avesse disonorato i principi del giuramento di Ippocrate. La sentenza è ormai nota, rivivetela il 31 ottobre solo su STARZPLAY.

Dr. Death: trama e cast

Basato sul popolare podcast statunitense della rete Wondery, Dr. Death racconta la terrificante storia vera di un medico giovane, carismatico e apparentemente brillante, che stava avviando un fiorente studio di neurochirurgia. All’improvviso però i pazienti che entravano nella sua sala operatoria per interventi alla colonna vertebrale – interventi complessi ma di routine – rimanevano permanentemente mutilati, o morivano. Con l’aumentare delle vittime due colleghi medici, il neurochirurgo Robert Henderson (Alec Baldwin) e il chirurgo vascolare Randall Kirby (Christian Slater), insieme al procuratore di Dallas Michelle Shugart (AnnaSophia Robb) decidono di fermarlo. Dr. Death esplora la mente contorta del dottor Duntsch e il fallimento di un sistema che dovrebbe proteggere i più indifesi.

La serie vanta un team di registe tutto al femminile con Maggie Kiley (Dirty John, Riverdale, Le terrificanti avventure di Sabrina), anche produttrice esecutiva dei primi due episodi; Jennifer Morrison (Euphoria) e So Yong Kim (Tales from the Loop, Room 104).

Prodotto da UCP, una divisione di Universal Studio Group, Dr. Death è prodotto da Patrick Macmanus (The Girl from Plainville) con la Littleton Road Productions, nell’ambito del suo accordo con UCP. Todd Black, Jason Blumenthal, Steve Tisch e Taylor Latham sono anche produttori esecutivi tramite Escape Artists, così come Hernan Lopez e Marshall Lewy di Wondery.

Dr. Death in streaming

STARZPLAY è disponibile per il download su Ios e Android, sui canali Prime Video, su Apple TV, RAKUTEN TV, MEDIASET INFINITY e su Smart TV tramite l’apposito tasto dal telecomando dei principali produttori di TV che consente agli utenti l’accesso diretto alla piattaforma.

 
 

Thunderbolts: il film potrebbe entrare in produzione nel 2023?

Thunderbolts

È da un po’ di tempo ormai che si parla del possibile debutto dei Thunderbolts nel MCU. Ora, in base a quanto riportato da sito GWW, sembra che il gruppo di supereroi sia pronto a fare il suo ingresso nel Marvel Cinematic Universe grazie ad un film che dovrebbe entrare in produzione nel 2023.

Sempre la fonte riporta che nello stesso anno dovrebbe iniziare la produzione di altri progetti legati al MCU, tra cui il reboot di Fantastic Four, un film dedicato a Nova, il sequel di Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli ed un misterioso progetto dedicato al personaggio di Okoye (forse una serie tv). Al momento non ci sono ulteriori dettagli sul film dedicato ai Thunderbolts, ma è ormai palese che i Marvel Studios stiano cercando di mettere insieme la celebre squadra composta soprattutto da cattivi, supercriminali e antieroi.

Dietro alla creazione dei Thunderbolts, infatti, dovrebbe esserci il personaggio della Contessa Valentina Allegra de Fontaine, che ha fatto il suo debutto nella serie The Falcon and the Winter Soldier e che, proprio alla fine dello show, ha reclutato John Walker come membro di una “misteriosa” squadra di eroi da assemblare.

Un altro membro della squadra potrebbe essere Yelena Belova: dalla scena post-credit di Black Widow, è chiaro che il personaggio abbia dei rapporti con Valentina; quest’ultima, infatti, le ha chiesto di mettersi sulle tracce di Occhi di Falco, facendole credere che sia lui il responsabile della morte di Natasha Romanoff (dinamica che quasi sicuramente verrà esplorata nella serie Hawkeye).

Thunderbolts o Dark Avengers? Quale team sta cercando di formare la Contessa?

Naturalmente, non abbiamo la certezza che la squadra che Valentina sta cercando di mettere insieme corrisponderà effettivamente ai Thunderbolts dei fumetti. Tutto dipenderà dalla future apparizioni del personaggio che, indubbiamente, renderanno i suoi piani sempre più chiari. Un’altra opzione potrebbe essere che la Contessa, in realtà, stia cercando di dare vita agli Oscuri Vendicatori (i Dark Avengers), supergruppo nei confronti del quale Kevin Feige ha sempre espresso un particolare interesse.

Nei fumetti, i Thunderbolts sono stati inizialmente presentati come un gruppo simile ai Vendicatori, formato però da supercriminali che secondo i piani del potente Barone Zemo, devono ricreare i Signori del male in segreto. Tuttavia una parte di questi, capitanati da Meteorite e Jolt, si ribella ai piani del Barone Zemo e lo sconfigge, trasformando il gruppo in supercriminali pentiti.

 
 

Eternals, Chloé Zhao sulle scene d’azione: “La Marvel non ha interferito”

Chloé Zhao
Foto di Luigi de Pompeis © Cinefilos.it

Durante una recente intervista con IndieWire, la regista Chloé Zhao ha parlato della sua esperienza con i Marvel Studios, soffermandosi in particolare sulle scene d’azione di Eternals e negando qualsiasi tipo di interferenza dello studio nello sviluppo e nella realizzazione di suddette scene, qualcosa che per molto tempo è stata al centro di numerosi dibattiti.

Nonostante anche Eternals abbia fatto affidamento sulla tecnica della previsualizzazione (ormai prassi comune a Hollywod quando si tratta di grandi blockbuster), la regista ha specificato di essere stata coinvolta nel processo creativo fin dall’inizio. “Fin dal primo giorno, la Marvel mi ha detto: ‘Questi sono gli strumenti che usiamo. Abbiamo bisogno della tua versione. Non vogliamo tre film diversi, vogliamo il tuo film”, ha spiegato Zhao.

“Sarebbero stati lì per aiutarmi, perché non avevo mai usato quegli strumenti prima d’ora. Direi che le voci che circolano non sono del tutto vere e che penso di non essere l’unico regista a pensarla così”, ha aggiunto. “Per circa un anno e mezzo, tre volte alla settimana, per un paio d’ore al giorno, sono stata seduta davanti ad uno schermo enorme a prendere decisioni su ogni singolo dettaglio, su come gli effetti visivi potevano apparire nel mondo reale.”

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.

Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

 
 

Downton Abbey 5 stagione: episodi, trama, cast

Downton Abbey 5
Per concessione di PBS

Downton Abbey 5 è la quinta stagione della serie tv creata da Julian Fellowes per Carnival Films e Masterpiece e per il network britannico ITV e per la PBS. La serie nel 2011 è entrata nel Guinness dei primati come show dell’anno più acclamato dalla critica. La quinta stagione della serie sarà composta da otto episodi e uno speciale di novanta minuti di Natale.

Downton Abbey 5: dove vederla in streaming

La quinta stagione di Downton Abbey è disponibile in streaming su Prime Video.

Downton Abbey 5: la trama e il cast

In Downton Abbey 5 ritorneranno i protagonisti Robert Crawley, Conte di Grantham (stagioni 1-6), interpretato da Hugh Bonneville, Lady Edith Pelham nata Crawley (stagioni 1-6), interpretata da Laura Carmichael, Charles “Charlie” Carson (stagioni 1-6), interpretato da Jim Carter, John Bates (stagioni 1-6), interpretato da Brendan Coyle, Lady Mary Talbot nata Crawley (stagioni 1-6), interpretata da Michelle Dockery, Anna Bates nata Smith (stagioni 1-6), interpretata da Joanne Froggatt, Thomas Barrow (stagioni 1-6), interpretato da Rob James-Collier, Gwen Harding nata Dawson (stagione 1; guest star stagione 6), interpretata da Rose Leslie, Elsie Carson nata Hughes (stagioni 1-6), interpretata da Phyllis Logan, Cora Crawley nata Levinson, Contessa di Grantham (stagioni 1-6), interpretata da Elizabeth McGovern, Daisy Mason nata Robinson (stagioni 1-6), interpretata da Sophie McShera, Violet Crawley, Contessa Madre di Grantham (stagioni 1-6), Isobel Crawley nata Turnbull (stagioni 1-6), interpretata da Penelope Wilton, Joseph Molesley (ricorrente stagioni 1-2; stagioni 3-6), interpretato da Kevin Doyle, Tom Branson (ricorrente stagioni 1-2; stagioni 3-6), interpretato da Allen Leech, Lady Rose Aldridge nata MacClare (ricorrente stagione 3; stagioni 4-6), interpretata da Lily James, Dr. Richard Clarkson (ricorrente stagioni 1-3; stagioni 4-6), interpretato da David Robb, Phyllis Baxter (ricorrente stagione 4; stagioni 5-6), interpretata da Raquel Cassidy, Andrew “Andy” Parker (ricorrente stagione 5; stagione 6), interpretato da Michael C. Fox, Henry Talbot (guest star stagione 5; stagione 6), interpretato da Matthew Goode e Herbert “Bertie” Pelham (guest star stagione 5; stagione 6) interpretato da Harry Hadden-Paton.

Tutti gli episodi

Episodio uno

Febbraio 1924. Mentre Robert e Carson sono irritati dall’elezione di un governo laburista, gli abitanti del villaggio decidono di costruire un memoriale della guerra e chiedono a Carson di presiedere il comitato, ma l’uomo accetta solo a patto che anche Robert venga coinvolto come mentore. Edith fa costantemente visita alla figlia Marigold, cresciuta dal fittavolo Drewe, ma le sue attenzioni non sono apprezzate dalla moglie dell’uomo, che crede che Edith sia interessata al marito;

Episodio due

Aprile 1924. Mentre Jimmy lascia Downton, Thomas rivela a Molesley il passato della signorina Baxter, che si rifiuta, però, di raccontare il motivo dietro il furto, lasciando nel dubbio non solo Molesley, ma anche Cora, che è indecisa se licenziarla o meno.

Episodio tre

Maggio 1924. Il sergente Willis rivela che una testimone ha sentito Green parlare con qualcuno sul marciapiede prima di morire e che l’uomo aveva detto ai suoi colleghi di essere stato trattato male a Downton, in particolare dai Bates. Willis interroga John e rimane soddisfatto dalle sue risposte, ma Anna è preoccupa che la verità possa venire fuori in qualche modo. Il maggiordomo di Violet vede Mary e Tony lasciare l’hotel di Liverpool e lo dice a Violet, che inventa una scusa per giustificare il fatto che fossero insieme, ma esprime poi a Mary la sua disapprovazione.

Episodio quattro

Maggio 1924. Violet racconta a Isobel del flirt avuto con il principe Kuragin mentre era in Russia e, dopo aver saputo che l’uomo è stato separato dalla moglie, chiede a Lord Flintshire “Shrimpy”, arrivato a Downton dall’India per annunciare alla figlia Rose il suo divorzio, di cercarla; anche Edith, che sente la mancanza di Marigold, chiede a Shrimpy di provare a scoprire che cos’è successo a Michael in Germania, avendo saputo dall’ufficio dell’uomo che stanno processando gli squadristi nazisti. Mary e Tom cercano di convincere Robert del progetto edile, ma l’uomo lo rifiuta perché troppo grande, proponendo invece di costruire loro una quantità più piccola di case che diano lustro al paese.

Episodio cinque

Mentre l’ispettore Vyner di Scotland Yard interroga Mary e Anna sul signor Green, insospettendosi per le loro risposte, Mary informa zia Rosamund dell’affetto che Edith nutre per Marigold e la donna si presenta a Downton, dove propone alla nipote di portare la bambina in Francia, ma Edith respinge la proposta. La signora Patmore eredita del denaro e chiede un consiglio a Carson su come farlo fruttare: lui le suggerisce di investire nell’edilizia e la donna decide di acquistare un piccolo cottage da dare in affitto.

Episodio sei

Edith apprende che Michael è morto durante il putsch di Monaco ed eredita la casa editrice; distrutta, confida a Tom la sua decisione di andarsene e, dopo aver preso Marigold dai Drewe, parte. La polizia riceve una lettera anonima riguardante il passato della Baxter e torna a Downton per interrogarla: minacciata di tornare in prigione, la donna confessa di avere dei sospetti su John e il signor Green, ma di non esserne sicura. John, intanto, trova i contraccettivi di Mary tra le cose di Anna e la accusa di non volere figli da lui perché crede che sia un assassino, confessandole di sapere che a violentarla fu il signor Green.

Episodio sette

Dopo essere tornata a casa dalla gara di equitazione e aver scoperto della partenza di Edith, l’intera famiglia Crawley si mobilita per trovarla, scoprendo che è andata a Londra. Rosamund e Violet decidono di dire tutta la verità a Cora, ma vengono precedute dalla signora Drewe, venuta a lamentarsi del comportamento di Edith; Cora e Rosamund si accordano per andare a Londra il giorno dopo alla casa editrice e, nel caso vi trovassero la ragazza, di parlarle e convincerla a tornare a Downton.

Episodio otto

Tutti sono a Londra per il matrimonio di Rose e Atticus, ma l’atmosfera è strana perché la madre di Rose, Susan, disapprova che il futuro genero sia ebreo, mentre il padre di Atticus non gradisce che il figlio si sposi con una donna di un’altra religione. Susan, in particolare, si comporta male con tutti, compreso il marito, dal quale sta per ottenere il divorzio; arriva al punto da cercare di sabotare il matrimonio con delle fotografie dalle quali sembra che Atticus abbia passato la notte dell’addio al celibato con una prostituta e informando il padre di Atticus, il giorno delle nozze, del suo imminente divorzio, pratica che l’uomo disapprova.

Vacanze in brughiera: speciale di Natale

Settembre 1924. Lord e Lady Sinderby, suoceri di Rose, invitano i Crawley alla tenuta estiva che hanno affittato per la caccia al fagiano. Gli ospiti si trovano in difficoltà, però, quando il maggiordomo snob dei Sinderby, Stowell, oltre a essere scortese con la servitù, non vuole servire Tom e cerca d’ignorarlo. Mary decide di coinvolgere Thomas per dare una lezione a Stowell, ma anche il cameriere viene rimproverato da Lord Sinderby e insultato da quest’ultimo. Per vendicarsi di Stowell, Thomas finge solidarietà e apprende i segreti della famiglia, facendo arrivare al castello l’ex amante di Lord Sinderby con un figlio illegittimo. Rose salva la situazione fingendo che la donna sia una sua amica, guadagnandosi così il rispetto e la gratitudine del suocero. Robert parla con Edith riguardo a Marigold, dicendole di sapere che è figlia sua; anche Tom confessa di aver capito tutto e accetta di tenere Mary all’oscuro.

 
 

Army of the Dead: un personaggio presunto morto potrebbe tornare nel sequel!

Army of the Dead
ARMY OF THE DEAD (L to R) ZACK SNYDER (DIRECTOR, PRODUCER, WRITER) in ARMY OF THE DEAD. Cr. CLAY ENOS/NETFLIX © 2021

C’è un personaggio di Army of the Dead che non è morto sulla scena. Zack Snyder, regista del film uscito lo scorso maggio su Netflix, installa un dubbio. Parlando a Inverse del sequel Planet of the Dead ammette la possibilità del ritorno in azione dello scassinatore Dieter.

”La vera avventura sarebbe vedere cosa è accaduto a Dieter dopo che si è chiusa la porta della cassaforte. È stato ucciso da Zeus o no? Cos’è successo? Non lo vediamo morire davanti alle telecamere, e gli resta ancora un po’ di tempo.” Il personaggio di Ludwing Dieter, interpretato da Matthias Schweighöfer è un esperto di cassaforti e serrature. In Army of the Dead viene assunto per portare la squadra protagonista nell’enorme caveau di Bly Tanaka. Verso la fine del film, Dieter si sacrifica gettandosi contro lo zombie Zeus, in modo che Vanderohe, possa entrare nella cassaforte.

Continua Snyder: ”Non vi dirò cosa succede in Army of the Dead 2 – alias Planet of the Dead – ma diciamo solo che c’è una possibilità che Dieter sopravviva. E c’è anche la probabilità che la morte scampata gli faccia venire voglia di cercare una certa Gwendoline in prigione…” La Gwendoline a cui fa riferimento Snyder è un personaggio che sarà introdotto nel prequel Army of Thieves, ambientato sei anni prima degli eventi del film. Gwendoline è la mente misteriosa che sta dietro al colpo di cui si parla nel film. Il personaggio è interpretato da Nathalie Emmanuel (Fast and Furious, Il trono di Spade).

Army of the Dead: la trama, i prequel e i sequel

Il film segue le vicende di una squadra di scassinatori che svolgono una rapina in un casinò di Las Vegas mentre la città è invasa da orde di zombie. Il film, prodotto e distribuito da Netflix, è diretto da Zack Snyder. Nel cast rientrano Dave Bautista, Ella Purnell, Omari Hardwick, Ana de la Reguera, Theo Rossi, Matthias Schweighöfer.

Il film ha dato il via ad una storia tentacolare: Netflix ha in progetto almeno 2 sequel, un prequel (Army of Thieves, disponibile su Netflix da venerdì 29 ottobre), 3 spin-off e il prequel animato Army of the Dead: Lost Vegas, in arrivo nella primavera del 2022.

 
 

Lo scudo di Captain America usato in Endgame è all’asta!

Captain America migliori scene MCU

L’arma emblematica di Captain America, il suo scudo, è stato messo all’asta. Si tratta del prop usato da Chris Evans nelle riprese del blockbuster Avengers: Endgame. In attesa dell’apertura ufficiale dell’asta, le scommesse sul valore dello scudo si aggirano attorno ai 45 mila dollari. Chi, tra i fan della Marvel, offrirà di più?

Lo scudo è da sempre il simbolo di Captain America: realizzato in Vibranio, gli viene donato dal padre di Iron Man, Howard Stark (Dominic Cooper), durante la seconda guerra mondiale. Quando Cap è ritrovato dopo essere stato congelato nel ghiaccio, lo scudo si trova con lui, permettendo al personaggio di continuare ad usarlo nelle sue avventure moderne. In Capitan America: Civil War l’eroe deve rinunciare alla sua arma dopo la lite con Tony Stark. Gli ci vogliono sette anni per recuperare il suo scudo, giusto in tempo perché venga distrutto da Thanos (Josh Brolin). Tuttavia, nel finale di Avengers: Endgame, Capitan America è in azione con una variante dello scudo che viene passata a Sam Wilson (Anthony Mackie).

Lo scudo in vendita è quello utilizzato nelle riprese ravvicinate fatte a Chris Evans proprio in Avengers: Endgame. Non è chiarissima l’origine di questo scudo usato da Captain America: dopo che Thanos rompe quello che Cap stava usando per la maggior parte della Saga dell’Infinito, Avengers: Endgame non mostra se esso sia stato riparato o meno. Si può notare infatti che l’arma passata da Steve Rogers a Sam Wilson è leggermente diversa da quella distrutta: la stella al centro è delimitata da una linea leggermente in rilievo.

Come partecipare all’asta

Per chiunque fosse interessato lo scudo di Captain America è messo in vendita da Hake’s Auctions. L’asta si terrà nei giorni del 2 e  del 3 novembre 2021. Come si può vedere nel video promozionale, il prop possiede il certificato di autenticità. L’appello di Hake’s Auctions è rivolto ai fan e ai collezionisti. Sarà curioso scoprire chi punterà più in alto.

 
 

8 dettagli nascosti della serie tv Maid

MAID DETTAGLI NASCOSTI

Maid, ultima serie di successo Netflix, ha conquistato il pubblico grazie alla profondità emotiva della narrazione e le avvincenti performance di Margaret Qualley, Andie MacDowell, Nick Robinson, Anika Noni Rose e altri grandi attori.

Oltre alla storyline principale, l’arco narrativo dei personaggi, i luoghi che Alex ha attraversato nella sua ricerca di asilo e condizioni di vita sicure e stabili per sé stessa e Maddy, la serie è piena di alcuni dettagli nascosti che il pubblico poteva facilmente perdere per strada: vediamo assieme quali.

1La colonna sonora della rock band HAIM

MAID COLONNA SONORA

Un paio di canzoni della rock band HAIM sono presenti nello serie, specialmente quando Alex pulisce e ascolta la musica. “Now I’m In It” e “Up From a Dream” sono due tracce portanti di Maid, questo proprio perché Este degli HAIM ha curato personalmente la colonna sonora dello show. Altri artisti i cui brani musicali compaiono nello show sono:  Sharon Van Etten, Thom Yorke e Salt-n-Pepa.

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Kit Harington: i segreti custoditi per Game of Thornes lo hanno aiutato con la Marvel

kit harington

Non si può dire che Kit Harington sia alle prime armi nel mantenere i segreti. L’attore, grazie alla serie HBO Game of Thrones, ha imparato a scegliere le informazioni da tenere per sè e quelle da diffondere al pubblico e ai giornalisti. Basterà l’esperienza acquisita con GOT a fronteggiare la complessa macchina del blockbuster della Marvel, Eternals?

Kit Harington racconta a Insider le sue preoccupazioni. ”Game of Thrones è diventato famoso mentre ne ero parte, così ho potuto imparare in corso d’opera come mantenere i segreti. Diversamente avviene con la Marvel: mi sto or ora affacciando a quell’universo e subito mi viene detto cosa posso dire o non dire, quindi sto imparando nuovamente.” In ogni caso, Harington ammette che alcuni dei segreti che ha dovuto mantenere quando interpretava Jon Snow in Game of Thrones l’hanno preparato alla mole di mistero che ora deve gestire come Dane Whitman in Eternals.

In particolare, prima dell’uscita della sesta stagione di Game of Thrones, Harington ha dovuto per anni tenere nascosta la vera origine del suo personaggio, Jon Snow. Nonostante le pressioni dei fan e dei giornalisti, Kit ha tenuto duro. La vera identità dei genitori di Jon non è stata spoilerata fino all’uscita della serie.

Harington è consapevole della differenza tra un unico grande segreto e le complesse connessioni tra le verità rivelate e non dell’Universo Cinematografico Marvel. Speriamo che Harington riesca a stare in silenzio fino agli annunci ufficiali della Marvel sul futuro dei suo personaggio!

Kit Harington, vita e carriera

Christopher Catesby Harington è nato il 26 dicembre del 1986 a Londra. A 17 anni si è convinto a studiare recitazione. Dopo alcuni lavori teatrali, nel 2009 ha iniziato le riprese de Il Trono di Spade, serie HBO in cui interpreta la parte di Jon SnowKit Harington ha debuttato al cinema nel 2012 con Silent Hill: Revelation 3D. Nel 2014 recita in Pompei e ne Il settimo figlio e presta la voce per il film Dragon Trainer 2. Successivamente prende parte a film come Testament of Youth7 days in Hell, Spooks: the greater good, The vote e Brimstone. Nel 2017 fa parte del cast della miniseries Gunpowder per la BBC e nello stesso anno viene scelto come testimonial del profumo The One per Dolce & Gabbana, realizzato grazie alla regia di Matteo Garrone.Una delle sue ultime intepretazioni riguarda il film La mia vita con John F. Donovan di Xavier Dolan. Nel 2021 recita invece nel film Marvel Eternals diretto dal premio oscar Chloè Zhao.

 
 

Spider-Man: No Way Home, Octopus cattura Spidey nelle nuove foto, confermato Rhys Ifans?

spider-man no way home

Il magazine Everything CBM ha diffuso delle foto da una rivista cartacea che mostrano, nell’ambito di uno speciale dedicato a Spider-Man: No Way Home, le immagini di Doctor Octopus che cattura lo Spider-man di Tom Holland con i suoi tentacoli.

Non solo, in calce alla prima immagine si può leggere la scritta: “World’s which include Rhys Ifans The Lizard, Thomas Haden Church’s Sandman and Jamie…”. In italiano la scritta significa: “Un mondo che include Lizard di Rhys Ifans, Sandoman di Thomas Haden Church e Jamie…” che indica probabilmente Jamie Foxx, che sappiamo essere coinvolto ufficialmente nel film nei panni di Electro.

Secondo quanto letto quindi, non solo Alfred Molina e Jamie Foxx che sono confermati, ma agli altri attori dello Spiderverse che probabilmente torneranno in questo film, si aggiunge Rhys Ifans, che era stato Lizard in The Amazing Spider-Man con Andrew Garfield.

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Il film è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale americane il 17 dicembre 2021.

 
 

Frank Miller – American Genius, recensione del documentario sull’icona moderna #RFF16

Frank Miller

Uno dei più grandi, sceneggiatori o disegnatori che dir si voglia, Frank Miller è sicuramente nella top 5 di tutti i tempi. Questo il succo del documentario su di lui presentato nella Selezione Ufficiale della Festa del Cinema di Roma e diretto da Silenn Thomas, da tempo Amministratrice Delegata della Frank Miller Inc. e tra i produttori delle incursioni cinematografiche dello storyteller statunitense.

La scelta di darsi alla regia nasce dall’urgenza di colmare una lacuna incomprensibile, quella della mancanza di un documentario sul soggetto in questione, seguito e raccontato dai suoi inizi – e anche prima – fino al giorno d’oggi.

Frank Miller – American Genius, un’agiografia

Un’agiografia a tutti gli effetti – soprattutto considerando l’assenza di alcuni protagonisti della sua vita e di parentesi più controverse (come la causa intentata dall’ex produttore di Sin City) – che però assolve perfettamente al suo compito e ci restituisce un’immagine ad almeno 350° di Miller attraverso un montaggio tematico di suoi interventi e apparizioni pubbliche, oltre che una serie di interessanti interventi dei suoi più preziosi collaboratori e maestri, da Stan Lee, Neal Adams, Bill Sienkiewicz, Klaus Janson, a Robert Rodriguez, Jessica Alba, Rosario Dawson, Milo Manara e Tanino Liberatore, solo per fare i nomi più importanti.

Nelle loro testimonianze del giovane Frank, anarchico e insofferente di ogni limite, più che nei ricordi dello stesso o nella raccolta documentale la vera forza dell’operazione. Che si stacca dalla cronaca celebrativa soprattutto nella prima parte, offrendo una versione del mito alla quale siamo meno abituati e che ce lo rende più umano e interessante. I destinatari di un documentario del genere, d’altronde, sono sicuramente in buona parte già degli entusiasti follower del nostro eroe, di lunga data o di recente acquisizione è facile che siano a conoscenza delle incredibili tappe di una carriera che dai primi fallimenti lo ha portato agli emozionanti exploit di Daredevil e Elektra facendone esplodere il genio.

Un samurai senza padrone

Chi più, chi meno, tutti sappiamo del suo Dark Knight e di 300, dei difficili esordi cinematografici con Robocop 2 e della rivincita che costituì Sin City o del flop dell’amato The Spirit, ma sono snodi fondamentali e imprescindibili di un autore che per sua stessa ammissione ha sempre pensato a se stesso come a uno dei Ronin della serie pubblicata dalla DC tra il 1983 e il 1984. Un samurai senza padrone, come dicevamo, che sembra divertirsi a presentarsi ora come disegnatore, ora come sceneggiatore, e a far finta di risentirsi della confusione altrui.

Si mescolano anime diverse nelle quasi due ore di biografia, molto probabilmente per il fatto di averci lavorato in un momento nel quale Miller stava riprendendosi da uno dei suoi momenti più duri, da un ‘down’ che gli aveva fatto rischiare di morire. Un bene, valutandolo a posteriori: narrativamente e umanamente, visto che traspare in tutta la seconda parte del film l’attuale desiderio di rifarsi del tempo perduto, di viaggiare, incontrare fan e amici, di lavorare a nuovi progetti o espandere ulteriormente la sua aura.

I miti di Frank Miller

La passione per Calvin & Hobbes e l’omaggio all’immenso Quino, l’esempio dei SUOI miti Johnny Cash e Bob Dylan, l’amicizia con il nostro Milo Manara, la speranza legata a Xerxes e la delusione Holy Terror, il ripensamento sul suo essere più politico, l’incontro con Alan Moore e i suoi Watchmen sono i picchi di un Iceberg che svela un personaggio capace di leggere i tempi e il mestiere altrettanto bene del suo pubblico e dei suoi desideri più inconfessati. Ma resta difficile riassumere le tante informazioni raccolte – e faticosamente fin troppo ordinate – dalla Thomas, meglio forse sintetizzare ulteriormente l’insegnamento definitivo che Frank Miller affida allo schermo, attraverso le parole dell’amico e mentore Neal Adams: “Let Him Go“. Un invito alla libertà che potremmo leggere in ogni sua tavola, in ogni suo disegno, anche in quelli rimasti nascosti nell’incredibile archivio della DC… al quale speriamo che qualcuno dedichi presto un altro documentario.

 
 

Hive, recensione del film di Blerta Basholli #RFF16

Dopo il successo al Sundance Film Festival 2021, dove si è aggiudicato il premio per la miglior regia, il premio della giuria e quello del pubblico, Hive di Blerta Basholli è stato presentato nella Selezione ufficiale della Festa del Cinema di Roma. La regista affida alla protagonista Yllka Gashi il compito di portare sulle sue spalle una storia – ispirata a una vicenda reale – che è l’esempio della tenacia e della forza d’animo di tante donne, in Kosovo ma non solo.

Hive, la trama

A sette anni dalla fine della guerra in Kosovo, Fahrije, Yllka Gashi, porta avanti la famiglia tra le difficoltà, poiché il marito è stato dichiarato disperso nel conflitto. Ha due figli. Vive con loro e con il suocero che, seppure invalido, la aiuta come può. Fa anche parte di un’associazione che raggruppa le mogli dei dispersi in guerra. È un’apicoltrice, ma più passa il tempo e più è difficile mantenere la famiglia. Coglie allora l’opportunità di mettere su una piccola impresa agricola, ma non è facile. Essendo donna, la sua attività autonoma, fuori casa, da persona emancipata, è malvista nel suo piccolo villaggio in cui vige il patriarcato, non solo dagli uomini, ma anche da molte donne. Farije è oggetto di maldicenze e attacchi. Mentre lotta per avere notizie del marito disperso, Farije continua la sua battaglia di libertà, per un futuro diverso.

Hive, l’emancipazione possibile 

Oggi si dibatte molto di parità di genere e i diritti delle donne sono di nuovo al centro del dibattito pubblico. In molti paesi europei, come anche l’Italia, se ne discute in termini di quote rosa in parlamento, parità salariale, o si festeggia, giustamente, per l’accesso delle donne ad alcune professioni prima ritenute tipicamente maschili – la prima pilota dell’aeronautica, la prima rettrice donna in un prestigioso ateneo. Tuttavia, vi sono realtà in Europa – non in paesi sconosciuti e lontani – come quella descritta dalla regista kosovara Blerta Basholli, al suo esordio nel lungometraggio, in cui le donne sono ancora costrette a restare in casa, impossibilitate a ricostruirsi una vita, anche se i loro mariti con ogni probabilità non torneranno più, senza avere neppure una tomba su cui piangere. È considerato disdicevole che guidino l’auto, che lavorino fuori casa e men che meno, in proprio, che non sottopongano qualsiasi loro decisione alla componente maschile della famiglia – in questo caso il suocero di Farije. 

hive castIn questo Hive è un film illuminante. Non solo perché fa luce su una realtà per lo più ignorata, ma perchè mostra uno straordinario esempio di resilienza – la capacità di reagire di fronte ai traumi e alle difficoltà, mostrandosi flessibili e capaci di adattarsi a nuove condizioni, anche modificando il proprio stile di vita. Basholli, con il suo stile scarno e rigoroso, e grazie all’intensa interpretazione di Yllka Gashi, mostra una nuova strada possibile, declinata al femminile, il potere dirompente dell’unione che, come dice un vecchio adagio, fa la forza. 

Una finestra sul Kosovo post bellico   

Altro elemento fondamentale di Hive è che schiude agli occhi dello spettatore una realtà che in pochi potevano immaginare così. Ad oggi, a più di vent’anni dalla guerra in Kosovo, conclusasi nel 1999, ancora vi sono famiglie che aspettano di sapere che fine abbiano fatto i loro cari. Nel film si ricostruisce bene tutto il loro doloroso calvario: ogni giorno la scoperta di nuove fosse comuni. La ricostruzione dell’appartenenza dei resti ritrovati, spesso solo abiti od oggetti personali si rivela un’operazione assai complicata. Le donne kosovare appaiono perciò, in un certo qual modo, come sorelle delle madri di Plaza De Mayo argentine. Come loro, scendono spesso in piazza per chiedere che venga fatta piena luce sulla sorte di figli, mariti, padri che ancora aspettano. Farije, cui dà corpo il talento finora sconosciuto di Yllka Gashi, è una di loro e il film coglie benissimo la difficile coesistenza in lei del dolore, del sentimento continuo di mancanza del marito, un dolore che si rinnova ogni giorno, con il desiderio di ricominciare, di costruire una nuova vita per sé, per i figli e per tutta la famiglia, che possa essere un’occasione di riscatto per tutto il suo piccolo villaggio. 

Le scene più belle di Hive

Le scene più belle del film sono proprio quelle che ritraggono le donne a lavoro. Momenti di fatica, ma anche di gioia collettiva, in cui si è consapevoli di stare costruendo un’alternativa per sé e per la comunità. Le donne lavorano instancabili – ancor di più perchè orgogliose di sé – proprio come le operose api che il marito di Farije tanto amava. 

Basholli, autrice del soggetto e della sceneggiatura oltre che regista, confeziona davvero un buon esordio, riuscendo a trasporre sullo schermo tutta la forza dirompente di questa piccola storia, che però agisce da grimaldello per aprire nuove prospettive in una società  che ha bisogno di rinnovarsi e può davvero farlo attraverso le donne.  Ecco perché ci si augura di vederlo presto nelle sale.