Arriva il 6 marzo su
StarzplayShining Vale, una
nuova serie che fa della mescolanza dei generi il suo punto
forte: una commedia familiare molto scorretta e affilata che si
intreccia con la ghost story e con i racconti della grande
tradizione horror.
La trama di Shining Vale
Nata dalla mente di
Sharon Horgan e Jeff Astroff, la serie racconta
della famiglia Phelps, che dalla city si trasferisce in provincia,
in Connecticut, in una grande casa molto antica. Li incontriamo
proprio il giorno del trasloco, in macchina: Terry, il padre,
chiacchierone e volitivo, che si sforza di tenere alto il morale
della famiglia; Gaynor, adolescente sveglia, arrabbiata con i
genitori per questo trasferimento, tutta rispostacce e smartphone;
Jake, ragazzino geek, con una consolle in mano, che vive con il suo
visore VR incollato alla faccia. Infine lei, Patricia, la nostra
eroina, seduta stancamente sul sedile del passeggero, guarda con
aria assente dal finestrino, mentre la sua famiglia bisticcia e
cerca di parlare tutta insieme, è distratta da qualcosa, una
fantasia o un ricordo, un momento di passione travolgente con un
uomo che non è suo marito (ci vengono mostrate le immagini).
Una volta arrivati in
questa casa enorme e scricchiolante, Patricia capisce subito che
c’è qualcosa di strano, comincia a sentire e vedere cose che non è
certa esistano davvero. Man mano che la storia si evolve scopriamo
più cose: il motivo per cui la famiglia si è trasferita, le
motivazioni di Gaynor nel voler seguire determinati corsi alla
nuova scuola, le strane realtà virtuali che vive Jake, il rapporto
di Terry con una sua collega, l’esigenza di Patricia di rimettersi
a scrivere e pubblicare il suo secondo romanzo, dopo il successo
travolgente, tanti anni prima, di un romanzo pruriginoso e
vendutissimo.
Courteney Cox regina
di Shining Vale
Shining
Vale è il nome della cittadina in cui si svolge la
vicenda, come è già accaduto a serie di grande successo, ad esempio
Twin
Peaks (che viene alla mente perché nel cast di questa
serie Starzplay c’è anche Sherilyn
Fenn, l’adorata Audrey Horne). Il nome del luogo in cui si
svolge una vicenda con contorni macabri conferisce al luogo stesso,
che racconta la storia, un’aura macabra, che contribuisce a
costruire l’atmosfera di mistero. Quello che però ha di particolare
Shining Vale è che questa atmosfera di inquietudine è costantemente
squarciata dalla commedia. C’è un’anima comica, divertente,
dissacrante nella serie che è irresistibile, merito forse del
talento comico di Courteney Cox che ruba la scena
a chiunque e in alcune situazioni fa affiorare alla mente la sua
brillante Monica Geller.
Ma tanto era ligia e
precisa la protagonista di Friends quanto disordinata, incasinata e
nevrotica è Patricia, la cui sensibilità la mette in comunicazione
con un mondo che non capisce e che tenta di spaventarla, se non
fosse che lei, in un colpo da maestro prova a sfruttare questo
mistero, che ha il volto e le apparenze evanescenti di Mira
Sorvino, a suo vantaggio.
Shining
Vale non fa mai veramente paura, ma alla fine di ogni
episodio si sente la bruciante e irrefrenabile esigenza di sapere
“cosa succede dopo?”, e in un panorama televisivo (e di
piattaforma) saturo di storie, è un pregio notevole.
Dopo aver conquistato il pubblico e
la critica dell’ultimo Festival
di Cannes, arriva nelle sale italiane Parigi,
13Arr. diretto da Jacques Audiard,
considerato uno dei registi francesi più talentuosi, già vincitore,
tra gli altri, di una Palma d’Oro e un Gran Prix Speciale della
Giuria al Festival di
Cannes, due Premi César, un Leone d’Argento a Venezia e due
BAFTA.
Il film – adattamento della graphic
novel Killing and Dying di Adrian Tomine, edito in Italia da
Rizzoli con il titolo Morire in piedi – racconta una moderna storia
di amore e amicizia, giovinezza e sessualità, filmata in un
sontuoso bianco e nero. Quattro vite con i rispettivi interrogativi
esistenziali, quattro destini che si intrecciano sullo sfondo dei
grattacieli parigini di “Les Olympiades”, quartiere nel XIII
arrondissement. A vestire i panni dei giovani protagonisti,
Lucie Zhang (Happy Night), Makita
Samba (The bunker game), Noémie Merlant
(Ritratto della giovane in fiamme) e Jehnny Beth
(frontwoman delle Savages). Candidato in 5
categorie ai prossimi Premi César (attrice e
attore rivelazione, sceneggiatura non originale, fotografia e
colonna sonora), Parigi, 13Arr. sarà distribuito
in Italia da Europictures a partire dal 24
marzo 2022.
La trama
Parigi, 13° distretto. Oggi. Emilie
incontra Camille, che è attratto da Nora, che incrocia il cammino
di Amber. Tre ragazze e un ragazzo ridefiniscono l’amore
moderno.
Disney+ ha diffuso il trailer,
il teaser poster e le immagini del film Disney Meglio
Nate Che Niente, una commedia d’avventura con numeri
musicali mozzafiato, che debutterà in esclusiva sulla piattaforma
streaming il 1° aprile. Il trailer contiene due nuove canzoni
originali scritte per il film, “Big Time”, cantata da Rueby Wood,
che interpreta Nate nel film, e “#GoAwf”, interpretata da Aria
Brooks, che interpreta Libby, insieme a Rueby Wood.
In Meglio Nate Che Niente, il tredicenne Nate
Foster sogna con tutto se stesso Broadway. C’è solo un problema:
non riesce nemmeno a ottenere una parte nella recita scolastica. Ma
quando i suoi genitori lasciano la città, Nate e la sua migliore
amica Libby vanno di nascosto nella Grande Mela per un’opportunità
unica nella vita e per dimostrare a tutti che si sbagliano. Un
incontro casuale con la zia Heidi, che Nate non vede da tempo,
stravolge il suo viaggio. Insieme dovranno imparare che le più
importanti avventure della vita sono grandi quanto i propri sogni.
Basato sul pluripremiato romanzo.
Meglio Nate Che Niente è interpretato da Aria
Brooks, Joshua Bassett, Michelle Federer e, per la prima volta
sullo schermo, Rueby Wood nel ruolo di Nate, con Norbert Leo Butz e
Lisa Kudrow. Basato sul libro di Tim Federle, il film è stato
adattato per lo schermo e diretto dallo stesso Tim Federle. Marc
Platt e Adam Siegel sono i produttori del film, mentre Tim Federle
e Pamela Thur sono gli executive producer.
Arriva in prima tv
assoluta lunedì 7 marzo alle 21.15 su Sky Cinema Uno, in streaming
su NOW e disponibile on demand, Omicidio a Los
Angeles, film Sky
Original diretto da Tim Kirby e
tratto dal best seller Last looks di Howard Michael
Gould.
In questa divertente action comedy
Charlie Hunnam è Charlie Waldo, un ex poliziotto di
Los Angeles, Mel Gibson è Alistair Pinch, una star di
Hollywood, Morena Baccarin è Lorena Nascimento, impetuosa
ex ragazza di Waldo, e Lucy Fry è Jayne White,
insegnante della figlia di Pinch, che forse è più di quanto
sembra.
La trama
Charlie Waldo è un poliziotto di
Los Angeles, che, dopo aver mandato in carcere un innocente per
errore, ha lasciato il servizio e ora vive in solitudine tra i
boschi. Alistair Pinch è un attore eccentrico, con un pessimo
carattere e problemi con l’alcol, protagonista di uno show
televisivo di grande successo. Quando la moglie di Pinch viene
trovata morta, la star è il principale sospettato. Lorena
Nascimento, ex ragazza di Waldo che lavora nel business televisivo,
prova a convincere il poliziotto a tornare a Los Angeles, per
lavorare al caso di Pinch e provare a scagionarlo. Waldo
inizialmente rifiuta, ma poi il corso degli eventi lo porta a
rientrare in servizio per indagare sull’accaduto.
Omicidio a Los Angeles
Lunedì 7 marzo in prima tv assoluta alle 21.15 su Sky Cinema Uno,
in streaming su N0W e disponibile on demand.
Da lunedì 7 marzo
arriva in esclusiva su Prime Video la
puntata bonus di LOL: Chi ride e fuori. Trenta minuti di contenuti
inediti e momenti esilaranti mai visti prima, tratti dalla seconda
stagione del comedy-show Amazon Original che sta entusiasmando il
pubblico. Cosa avranno combinato ancora Virginia Raffaele, Corrado
Guzzanti, Diana Del Bufalo, Maccio Capatonda, Maria Di Biase, Mago
Forest, Alice Mangione, Gianmarco Pozzoli, Tess Masazza e Max
Angioni? E Lillo? Come avranno reagito i due conduttori Fedez e
Frank Matano? Vedere…per ridere!
La seconda stagione di LOL:
Chi ride è fuori è prodotta in Italia per Amazon
Studios da Endemol Shine Italy ed è disponibile in esclusiva su
Prime
Video, in più di 240 Paesi e territori nel mondo.
Inoltre, dal 15 marzo sarà disponibile in libreria LOL: Chi ride
è fuori Cult Book, il libro, edito da Fabbri Editore, contenente
giochi, quiz e curiosità̀ ispirati allo show che faranno rivivere i
momenti più cult.
The
Batman di Matt Reeves è finalmente arrivato in
sala, anche se potrebbe richiedere una pausa per il bagno per molti
spettatori dato che dura ben tre ore, dopotutto è perfettamente
comprensibile che qualcuno possa avere bisogno di usare il bagno,
soprattutto se ha comprato una coca gigante e dei popcorn per
gustarsi il film.
Per fortuna, c’è un momento ideale
per precipitarsi in bagno se dovesse rivelarsi necessario, dal
momento che arriva proprio a metà del film (circa 90 minuti
dall’inizio del film). Questo è quando Bruce Wayne è a una
cerimonia commemorativa e ha una conversazione con Bella Real, una
candidata sindaco di Gotham City (interpretata da Jayme
Lawson). Non solo è meno critico per la trama generale
rispetto ad altre scene, ma la maggior parte della scena del
funerale di Batman è stata pubblicata online dalla Warner Bros come
parte del loro marketing. Ciò significa che gli spettatori possono
correre in bagno e guardare ciò che si sono persi in seguito.
The
Batman diretto da Matt Reeves uscirà nelle sale
il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia. Protagonisti del film
insieme a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Colin
Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul
Dano (Enigmista) e Andy
Serkis (Alfred). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore
Distrettuale di Gotham.
Due anni trascorsi a pattugliare le
strade nei panni di Batman (Robert
Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali,
hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham
City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth
(Andy
Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey
Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure
di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato
come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini.
Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di
malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più
grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando
personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe
Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino
(Colin
Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista
(Paul
Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino
alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa
chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il
colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione
che da tempo affliggono Gotham City.
In un’intervista con Rolling Stone,
Patrick Stewart approfondisce il suo ritorno al
personaggio di Xavier in Doctor Strange nel Multiverso della Follia,
anche se è riluttante a rivelare qualsiasi dettaglio. Spiega che il
Professor X è già morto due volte nei film degli
X-Men, quindi deve avere un qualche potere
particolare dalla sua. Ovviamente noi sappiamo che grazie
all’apertura del Multiverso tutto è possibile, ma ecco cosa ha
dichiarato Stewart:
“Questa è una questione molto
delicata… Tutto quello che posso dirti è che dovremo vedere. Ma
tieni presente che il professor Xavier è già morto due volte. Penso
che debba avere una sorta di qualità da Superman.“
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della
Follia arriverà al cinema il 4 maggio
2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e
avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel
dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
Robert Pattinson, Zoe Kravitz, Jeffrey Wright e Paul
Dano si sono incontrati di recente con IMDb per
rispondere ad alcune domande riguardo a The
Batman. Tra le altre cose, tutti hanno rivelato
quali sono state le loro prime impressioni sulla
Batsuit. Ecco le loro dichiarazioni:
Jeffrey Wright:
Quando abbiamo provato, era solo nel cappuccio e con il cappuccio
ho potuto vedere che era leggermente imbarazzato, pensava cose del
tipo: “Funzionerà?” E l’ho guardato ed è stato come interessante…
poi è tornato indietro e si è cambiato ed è uscito ed era
completamente vestito. Era il Batman! Sembrava giusto.
Paul Dano: È
stato fantastico vedere Rob salire sul set. Ricordo che il Secondo
Giorno diceva: “Ok… sto facendo un film di Batman!”
Robert
Pattinson: È stata una ripresa così lunga e ogni due o tre
minuti mi vedevo riflesso o vedevo le orecchie a punta nella mia
ombra. All’improvviso mi si ripresentava tutto, ma la maggior
parte delle volte era solo nella parte posteriore della mia mente.
Ancora oggi, passo davanti ai cartelloni pubblicitari ed è strano
per me. È assolutamente bizzarro! È divertente perché non pensi
davvero a quanto sia iconico il personaggio quando lo interpreti.
Stai solo pensando a tutti i dettagli tutto il tempo e non riesci
davvero a vedere l’idea del quadro generale. E poi vedendolo su un
cartellone pubblicitario per qualche motivo, mi sono messo a
gridare per strada…
Zoë Kravitz: Sono io!
Robert Pattinson: Aspetta un secondo…
quindi era una cosa reale?
The
Batman diretto da Matt Reeves uscirà nelle sale
il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia. Protagonisti del film
insieme a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Colin
Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul
Dano (Enigmista) e Andy
Serkis (Alfred). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore
Distrettuale di Gotham.
Due anni trascorsi a pattugliare le
strade nei panni di Batman (Robert
Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali,
hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham
City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth
(Andy
Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey
Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure
di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato
come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini.
Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di
malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più
grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando
personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe
Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino
(Colin
Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista
(Paul
Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino
alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa
chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il
colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione
che da tempo affliggono Gotham City.
Taika Waititi ha rivoluzionato il racconto del Thor
del Marvel Universe con
Thor: Ragnarok, e adesso, alle prese
con la regia di Thor: Love and
Thunder, ha spiegato in cosa i due film differiranno e
in cosa invece saranno simili.
Durante la promozione del suo nuovo
film, Our Flag Means Death, il regista e
sceneggiatore ha commentato la lavorazione del nuovo film Marvel Studios in rapporto a Ragnarok:
“Non credo ci sia stata alcuna differenza. Voglio dire davvero,
è una dimensione simile ed è tutto uguale. Ci sono alcuni attori
diversi, ma l’energia e l’intenzione sono sempre le
stesse”.
Thor: Love and Thunder
Thor: Love and
Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo
sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà
Jane Foster, interpretata di nuovo daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il
panel dei Marvel Studios al
Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 maggio
2022.
Taika Waitititornerà alla regia di Thor: Love and
Thunder, un film dei Marvel
Studios dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
HemswortheTessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. Nel cast anche Christian
Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di
Dei, e Russell
Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto
arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la
perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Durante la promozione di
The
Batman,Robert Pattinson ha avuto modo di parlare di
ciò che apprezza e di ciò che rappresenta una vera e propria
eredità del lavoro che Tim Burton ha fatto sul
personaggio, specialmente riguardo a Batman Il
Ritorno, che ha definito un capolavoro.
Parlando con BBC Radio 1, l’attore ha
ricordato quando, nel 1992, ha visto il film ed è rimasto
terrorizzato dal Pinguino di Danny DeVito, e non ha paura di dire
che quella performance lo terrorizza ancora oggi.
“Amo Danny Devito. Batman Il
Ritorno è un capolavoro… Mi ricordo quando ho visto il film da
piccolo e persino a guardarlo adesso, credo che la sua performance
sia una delle cose più disturbanti in assoluto che io abbia mai
visto. Ed è anche un po’ audace.”
The
Batman diretto da Matt Reeves uscirà nelle sale
il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia. Protagonisti del film
insieme a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Colin
Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul
Dano (Enigmista) e Andy
Serkis (Alfred). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore
Distrettuale di Gotham.
Due anni trascorsi a pattugliare le
strade nei panni di Batman (Robert
Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali,
hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham
City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth
(Andy
Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey
Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure
di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato
come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini.
Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di
malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più
grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando
personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe
Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino
(Colin
Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista
(Paul
Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino
alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa
chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il
colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione
che da tempo affliggono Gotham City.
Anche se in parte offuscato dalla
presenza di Tobey Maguire e Andrew Garfield, il cameo di Charlie
Cox nei panni di Matt Murdock in Spider-Man:
No Way Home è stato un momento importantissimo per i
fan del MCU, custodito con
segretezza fino al momento dell’uscita del film.
Lo stesso Cox è stato attento a
condividere la notizia con persone selezionate, tra questi c’è
stato il collega Tom Hiddleston, con il quale è
molto amico. Parlando a
ComicBook.com, Cox ha rivelato di aver chiamato Hiddleston per
discutere del suo ruolo in No Way Home. Fu durante quella
telefonata che Hiddleston gli consigliò di intrufolarsi in una
proiezione in modo da poter godere della reazione del pubblico al
suo cameo. Cox ha detto:
“Una delle mie prime telefonate
l’ho fatta a Tom, quando ho scoperto che sarei tornato, anche se
stavo cercando di non dirlo a nessuno, ho vissuto per due anni
nella paura che la cosa trapelasse, è stata una grande sorpresa (…)
Una delle mie prime telefonate, e sapevo che potevo dirglielo
perché sapevo anche che lui sapeva, è stata a Tom Hiddleston, è uno
dei miei migliori amici.
“Mi ha detto, e stava sparando a
Loki in quel momento, quindi aveva parlato con quei ragazzi, e
sapeva, e loro sapevano che eravamo amici, e tutte quelle cose,
quindi lo sapeva. Gli ho parlato , e lui mi ha detto: “Qualunque
cosa tu faccia, quando uscirà il film, devi intrufolarti nel retro
di un cinema, perché impazzirà”. E ricordo di aver pensato: ‘No,
non lo farà.’ Sarà bello essere lì, ma penso che stia pensando a
come sarebbe per Loki apparire in quel momento, in cui la base di
fan di Loki è diversa da qualsiasi cosa io abbia mai visto in vita
mia”.
Mentre si avvicina sempre di più
l’uscita al cinema di Doctor Strange nel Multiverso della Follia, la
Marvel ha svelato il nuovo
merchandising realizzato per il film, che indica inequivocabilmente
la presenza di un nuovo Stregone.
Funko Pop! ha svelato una
serie di nuove figure che rappresentano i personaggi del film,
e tra queste c’è anche Sara, che dall’abbigliamento sembra essere
uno stregone misterioso non ancora mostrato in nessun trailer
precedente. Eccolo!
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della
Follia arriverà al cinema il 4 maggio
2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e
avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel
dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
Trai tanti commenti che si stanno
affollando in rete su The
Batman, si parla anche tanto del fatto che
Matt Reeves ha portato avanti un’operazione molto
simile a quella che Todd Phillips ha fatto con Joker. Ma queste due versioni dei personaggi
si incontreranno mai?
Da parte sua, Reeves non ha mai
immaginato che il suo film DC si connettesse con Joker in
alcun modo. Parlando con Total Film (tramite
GamesRadar+), Matt Reeves ha commentato così
l’eventualità di una connessione cinematografica trai due
personaggi:
“Stavo finendo i film de Il
pianeta delle scimmie quando sono salito a bordo di The
Batman, la prima volta, nel 2017. Ci sono voluti cinque anni.
Quando stavo lavorando alla sceneggiatura e l’ho approfondita,
Joker non era ancora uscito. Non sapevo cosa fosse Joker o cosa
sarebbe stato.
“Me ne sono reso conto una volta
che eravamo molto immersi nel film, e il fatto che chi lavorava a
Joker stesse radicando i fatti in un modo che ricordava le cose che
stavamo facendo, non era pianificato. Joker è sempre stato pensato
per essere un personaggio molto specifico standalone a cui stavano
lavorando Joaquin [Phoenix] e Todd [Phillips]. Non c’è mai stata
alcuna discussione sul crossover”.
The
Batman diretto da Matt Reeves uscirà nelle sale
il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia. Protagonisti del film
insieme a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Colin
Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul
Dano (Enigmista) e Andy
Serkis (Alfred). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore
Distrettuale di Gotham.
Due anni trascorsi a pattugliare le
strade nei panni di Batman (Robert
Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali,
hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham
City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth
(Andy
Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey
Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure
di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato
come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini.
Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di
malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più
grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando
personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe
Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino
(Colin
Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista
(Paul
Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino
alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa
chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il
colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione
che da tempo affliggono Gotham City.
Il personaggio di
Batman ha conosciuto un viaggio inarrestabile sul
grande schermo: ripartendo dalle avventure di Adam
West nel ruolo del Crociato Incappucciato, possiamo
affermare che l’era moderna per il personaggio in live-action è
iniziata con il Batman di Tim Burton nel
1989.
Proseguendo con l’interpretazione di
Joel Schumacher dell’eroe della DC Comics negli
anni ’90, i fan hanno poi dovuto aspettare parecchio prima che
Christopher Nolan arrivasse con il suo reboot
grintoso. Successivamente, abbiamo avuto il Batman di Zack Snyder,
nell’ottica di un’interpretazione accurata dei fumetti, anche se
divisiva, e ora è il turno di Matt Reeves con il
suo The Batman. Ciò che ha unito tutte queste
interpretazioni è lo status iconico del costume di Batman, che ha
sancito indubbiamente lo sviluppo e il modo in cui è stato recepito
il personaggio nel corso degli anni, come evidenzia ComicbookMovie.
L’era Schumacher
Con Joel
Schumacher al timone del franchise di
Batman, mentre la Warner Bros. cercava di
aumentare le vendite del merchandise dopo l’oscura
versione che Tim Burton aveva dato di
Gotham City, il Crociato Incappucciato divenne una vera e propria
action figure vivente.
Batman Forever vide
Bruce Wayne indossare una più che dimenticabile tuta argentata,
mentre il suo costume principale – una versione spartana e
plastificata di quella indossata da Michal Keaton
– era sicuramente più bella alla vista, ma per nulla incisiva.
Questa segnò anche l’introduzione degli ormai famosi “Bat-nipples”
che divennero sinonimo di una nuova epoca narrativa. Per finire,
Batman e Robin ha presentato le Batsuits più anni
’90 che si possano immaginare, compresa una speciale “armatura di
ghiaccio” che rendeva i tre protagonisti del film a dir poco
ridicoli.
Il Batman tattico in Justice
League
Il costume proposto dalla
Snyder Cut è perfettamente integrato nella
Lega della Giustizia, ma è stato enormemente
depotenziato rispetto a Batman V Superman durante le scene
d’azione.
Possiamo apprezzare il fatto di aver
dato a questa versione di Batman una maggior potenza di fuoco per
la battaglia della Justice League contro
Steppenwolf e i suoi Parademoni,
ma se il regista stava cercando un perfetto incrocio tra la normale
Batsuit e la sua armatura ispirata a The Dark Knight Returns, non si arriva di
certo al compromesso desiderato.
Sfortunatamente, non è risultata una
versione particolarmente ben congegnata della tuta
(indipendentemente dalla versione del film che si guarda). C’erano
molti modi per migliorarla e fare in modo che Bruce
Wayne avesse la possibilità effettiva di combattere contro
questa invasione aliena, ma si è trattato comunque di un raro
errore da parte di Snyder in termini di costumi.
Batman Begins
Dopo i punti bassi di fine
anni ’90, eravamo tutti pronti ad abbracciare la visione realistica
e radicata in una Gotham corrotta nel
Batman Begins di Christopher Nolan.
Il film, pur essendo un’innegabile e, a tratti, prolissa storia
d’origine dell’eroe, fu un successo e ci fece conoscere la
dicotomia interna all’eroe, anche tramite l’utilizzo di una Batsuit
veramente cool.
E’ vero che Christian
Bale si mise in forma smagliante per il suo debutto
cinematografico nei cinecomics, ma questa versione pesantemente
corazzata della tuta lo faceva sembrare troppo gonfio, privando la
silhouette del Cavaliere Oscuro del tipo di immagine iconica che
avremmo visto nei film successivi di Nolan.
Batman ’89
Michael
Keaton ha indossato due Batsuit nel corso del suo
periodo nei panni del più grande detective del mondo e si può dire
che entrambi funzionavano bene all’epoca. Possiamo dire che la tuta
di Batman Returns è probabilmente la meno
memorabile fra le due, dato che anticipa l’estetica anni ’90 che
sarebbe poi stata preponderante nei film di
Schumacher.
Tuttavia, quella di Batman era fenomenale: rendendo preponderante
la combinazione di cromie di neri, il logo giallo ripreso
accuratamente dai fumetti risaltava davvero sullo schermo. Era una
versione di Batman che risultava inevitabilmente gonfiata, ma la
sua silhouette minacciosa e la presenza dominante di Keaton
rendevano giustizia a questo iconico supereroe della DC Comics;
potremmo definirla anche limitante, nel senso che non permetteva
effettivamente al Bruce Wayne di Keaton neanche di girare la testa,
ma ciò è attribuibile alle limitazioni dell’epoca.
I costumi dello SnyderVerse
Ci rendiamo perfettamente
conto che non tutti amano il lavoro sul personaggio apportato da
Zack Snyder in Batman, ma è innegabile il lavoro di ricerca
che il regista ha effettuato in preparazione all’ideazione del
costume di Batman.
Influenzato principalmente dal
lavoro dei fumetti di Frank Miller, il costume che
vedete in questa foto sembra essere stato preso direttamente dalle
pagine del fumetto e riposizionato sul grande schermo: non si
tratta necessariamente del più entusiasmante visivamente, ma il
reparto costumi ha centrato pienamente il design di questo, dal
logo classico alla cintura multiuso, nera al posto che gialla, il
che è stata un’ottima trovata visiva.
The Batman
L’accenno al costume di
Batman che possiamo notare dal trailer non rende
pienamente giustizia alla Batsuit che indossa Robert Pattinson, adeguatamente fedele
rispetto a ciò che conosciamo dai fumetti ma con una giusta nota di
contemporaneità.
Con una maggiore attenzione alla
zona del colletto di questo costume, si tratta probabilmente di una
perfetta rielaborazione delle amate illustrazioni di Lee
Bermejo di Batman, ed elimina finalmente la ridicola
incapacità dell’eroe di girare la testa ed essere “confinato”
all’interno della tuta. Con una serie impressionante di gadget e
armi incorporati alla tuta, il suo aspetto malconcio e segnato dai
proiettili serve solo a sottolineare i pericoli di essere
Batman.
Il cavaliere oscuro/ Il cavaliere
oscuro Il Ritorno
Sostanzialmente asciutto e
realistico nelle linee, il costume da pipistrello indossato da
Christian Bale ne Il Cavaliere Oscuro e
Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno è quasi
perfetto: il mantello e il cappuccio sono eccezionali ed è stata
apprezzata anche la presenza della Bat-cintura dorata che rende
esplicito omaggio ai fumetti.
È un peccato che il logo non sia
stato mostrato in modo un po’ più accentuato, ma non si può fare a
meno di guardare questo Batman e rimanere impressionati: questo
costume si adatta perfettamente all’estetica creata da Nolan con la
sua realistica Gotham City, ma è comunque qualcosa che si può
immaginare che l’eroe indossi nel nostro mondo.
In termini di paragone con ciò che
abbiamo visto nei fumetti, funziona molto bene, e dopo che
Batman Begins ha fallito in qualche misura con la
silhouette iconica del Crociato, questa tuta l’ha perfezionata.
Bat-Armatura
Per quanto divisiva possa
essere stata la battaglia tra il Cavaliere Oscuro
e l’Uomo d’Acciaio in Batman v Superman: Dawn of Justice del 2016,
come si può criticare questa armatura? Presa direttamente dalle
pagine di The Dark Knight Returns di Zack
Snyder, è esattamente un’illustrazione letterale del
fumetto che prende vita, qualcosa che non avremmo mai immaginato di
vedere sul grande schermo.
Ci possono essere stati alcuni
momenti poco impattanti in questa epica resa dei conti, ma è
impossibile non apprezzare una versione corazzata di Batman che
scatena ogni sorta di armi per rallentare Superman durante lo
scontro decisivo… È stato perfetto? Da un punto di vista visivo,
diremmo che sì, lo è stato. In termini di trasposizione del
personaggio dalla pagina allo schermo in modo impeccabile, i fan
non pensano che si possa fare meglio di così.
Negli ultimi anni il cinema italiano
sembra nuovamente voler puntare sul genere per raccontare le
proprie storie, ed è così che sui grandi schermi si sono
avvicendate storie di supereroi, noir, horror e fantasy. In questo
filone si colloca anche Non ci resta che il
crimine (qui la recensione), commedia a
metà tra il gangster movie e il film fantastico diretta da
Massimiliano Bruno con una sceneggiatura da lui
scritta insieme ad Andrea Bassi con anche
Nicola Guaglianone e Menotti, già
autori del celebre Lo chiamavano Jeeg
Robot. Al centro della vicenda vi è uno stravagante gruppo
di amici che si trova a viaggiare nel tempo, finendo nella Roma del
1982.
Con un titolo che omaggia il
classico Non ci resta chepiangere, il film è
stato descritto da suoi autori come un Ritorno al futuro
che incontra Romanzo criminale. Vi si ritrovano infatti
elementi di fantascienza come anche del genere poliziesco, e
proprio a questi cult ha raccontato Bruno di essersi ispirato per
la regia, ricca di zoom, split screen e inquadrature deformanti dal
basso. Non ci resta che il crimine richiama in tutto e per
tutto gli anni in cui è ambientato, e vede alcuni celebri attori
del panorama cinematografico italiano confrontarsi con ruoli
inediti.
Accolto da un buon favore di
critica, il film non manca di suscitare un buon interesse nei suoi
confronti. Così facendo arriva a posizionarsi al primo post del
botteghino, incassando un totale di 2 milioni di euro. Tale
risultato ha infine spinto gli autori a realizzare un sequel. Prima
di intraprendere una visione del film, però, è certamente utile
approfondire ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast,
scoprendo così ulteriori curiosità su tale lungometraggi. Infine,
si elencheranno anche le piattaforme streaming a cui è possibile
rivolgersi per ritrovare il titolo e poterne godere con una comoda
visione casalinga.
Non ci resta che il
crimine: la trama del film
La storia si apre a Roma nel 2018,
dove Sebastiano, Moreno e
Giuseppe sono tre amici di lungo corso, con scarsi
mezzi ma un indomabile talento creativo. Questi decidono di
organizzare un “Tour Criminale” di Roma alla scoperta dei luoghi
simbolo della Banda della Magliana. L’idea, ne sono convinti, sarà
una miniera di soldi. Abiti d’epoca, jeans a zampa, giubbotti di
pelle, stivaletti e Ray-Ban specchiati, ed è fatta… sono pronti per
lanciarsi nella nuova impresa. Le cose non vanno però come sperato,
e i tre si trovano a dover pensare ad una soluzione per fare soldi.
L’occasione arriverà però nel modo più inaspettato possibile,
andando contro ogni loro convinzione terrena.
Per un imprevedibile scherzo del
destino, questi vengono infatti catapultati negli anni ’80 nei
giorni dei gloriosi Mondiali di Spagna e si ritrovano faccia a
faccia con alcuni membri della Banda che all’epoca gestiva le
scommesse clandestine sul calcio. A sconvolgerli ulteriormente vi
sarà l’incontro con una vulcanica e dirompente ballerina che
rischia di scombinare ancora di più le carte. Per i tre amici
potrebbe rivelarsi una ghiotta occasione di riscatto, ma dovranno
prima di tutto riuscire a calarsi perfettamente in quella nuova
realtà, stringendo alleanze e guardandosi le spalle dai pericolosi
nemici.
Non ci resta che il
crimine: il cast del film
Protagonisti del film sono alcuni
dei più noti e amati interpreti dell’attuale panorama
cinematografico italiano. Il trio di amici che si trovano a
viaggiare nel tempo è infatti formato da Marco
Giallini nei panni di Moreno, il più truffaldino del
gruppo, Alessandro
Gassmann è invece Sebastiano, il più ingenuo, e
Gianmarco Tognazzi è Giuseppe, un
pusillanime che impara a tirare fuori il carattere. Per i loro
personaggi, i tre attori hanno lavorato costruendo caratteri
completamente diversi dai loro, dando così vita a dei ruoli inediti
nella loro carriera. Interpretazioni, le loro, per le quali sono
naturalmente stati particolarmente apprezzati. Nel film sono poi
presenti anche Antonello Fassari nei panni del
suocero di Giuseppe, e lo stesso Massimiliano
Bruno in quelli di Gianfranco, amico del trio.
L’attore Edoardo
Leo si trova invece ad interpretare il boss criminale
Renatino. Per lui si tratta del primo ruolo da cattivo della sua
carriera. Per potersi calare nei panni di questo, Leo ha raccontato
di accantonare il vasto immaginario di riferimento del film, e
ricercare invece una propria biografia del personaggio. L’attore si
è così poi concentrato sull’esasperare ciò che c’era già in
sceneggiatura, come l’elemento della gelosia. Tramite questo
l’attore ha infatti puntato sul mostrare la pericolosità ma anche
la fragilità di Renatino. Ilenia
Pastorelli, dopo essere divenuta celebre grazie a
Lo chiamavano Jeeg Robot, interpretare l’affascinante
Sabrina. Una donna perfettamente consapevole del suo potenziale e
che non manca di sfruttarlo per ottenere ciò che desidera.
Non ci resta che il
crimine: il sequel, il trailer e dove vedere il film in
streaming e in TV
Data la buona accoglienza ottenuta
dal film, Non ci resta che il crimine ha in breve ottenuto
un sequel, intitolato Ritorno al crimine. Gli stessi
attori del titolo del 2018 tornano così ad interpretare i
rispettivi personaggi in una nuova avventura tra crimine e
commedia. Nel film si ritroveranno però anche nuovi ingressi, come
quello dell’attore Carlo
Buccirosso nei panni di Massimo Ranieri, mercante
d’arte con losche intenzioni. Essendo ambientato ora nel presente,
il film presenta inoltre una nuova attrice per il ruolo di Sabrina,
ora interpretata dall’attrice e cantante Loretta
Goggi. Il film era inizialmente previsto in sala per
il 12 marzo 2020, ma a causa della pandemia di Covid-19 è stato
spostato al 29 ottobre. L’uscita è però stata ulteriormente
rinviata a causa della nuova chiusura delle sale.
È possibile vedere o rivedere tale
film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete. Non ci
resta che il crimine è infatti disponibile nel
catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Apple iTunes, Tim
Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà
semplicemente iscriversi, in modo del tutto gratuito alla
piattaforma. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso
di noleggio si avrà a disposizione un determinato limite temporale
entro cui effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in
televisione il giorno giovedì 3 marzo alle ore
21:20 sul canale Rai 2.
Uno degli ambienti più impervi dove
il cinema è solito ambientare le sue storie è senza dubbio in mezzo
ai ghiacci. Questi luoghi, privi di vita e che mettono a durissima
prova chi tenta di sopravvivervi, sono infatti stati raccontati in
tempi recenti in titoli esemplari come The Grey, Frozen, Everest e Arctic. Un altro film
va ora ad aggiungersi a questo filone ed è Against
the Ice. Diretto dal regista
danese Peter Flinth, questo è stato
presentato all’edizione del 2022 del Festiva di Berlino e va a
raccontare un incredibile storia vera di sopravvivenza, a discapito
di ogni avversità e paura.
Un puro survival movie, in
cui tutti i fan del genere potranno ritrovare non solo gli elementi
di questo ma anche numerosi dettagli che lo rendono diverso
rispetto a titoli simili di produzione statunitense. Prima di
intraprendere una visione di Against the Ice, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e
alle location. Si forniranno poi anche elementi
relativi alla storia vera qui raccontata. Infine,
si indicherà anche dove è possibile vedere il film in
streaming.
Against the Ice: la trama
del film
La storia qui narrata si svolge nel
1909, durante una spedizione artica guidata dal capitano danese
Ejnar Mikkelsen. L’uomo è intento a confutare la
rivendicazione degli Stati Uniti sulla Groenlandia nordorientale,
basata sulla presupposizione che la Groenlandia fosse divisa in due
territori separati. Dopo aver lasciato nave ed equipaggio,
Mikkelsen parte dunque in esplorazione sui ghiacci con un compagno
inesperto, Iver Iversen. A missione completata, il
viaggio di ritorno si rivela però più lungo e impegnativo del
previsto. La loro avventura però è solamente all’inizio e sono
molte le dure sfide che il rigido ambiente porrà loro. Con il
passare del tempo, però, la loro lucidità lascia spazio a
diffidenza e paranoia, una combinazione pericolosa nella lotta per
la sopravvivenza.
Against the Ice: il cast e le location del film
Ad interpretare il capitano Ejnar
Mikkelsen vi è il noto attore danese Nikolaj
Coster-Waldau, noto principalmente per il ruolo di
Jaime Lannister nella serie televisiva Il Trono di
Spade. Nei panni dell’inesperto Ivan Iversen vi è invece
Joe Cole, visto nelle serie Peaky
Blinders e Gangs of London. Il regista ha scelto
quest’ultimo per via della sua scarsa familiarità con la
Groenlandia. Per i due attori il set è poi stato tutt’altro che
semplice. Coster-Waldau ha raccontato di aver subito una commozione
cerebrale durante le riprese della scena del combattimento con gli
orsi. Questi sono naturalmente stati realizzati attraverso la CGI,
anche se il regista aveva inizialmente intenzione di utilizzare un
vero orso.
Nel film compaiono poi anche gli
attori Charles Dance,
attore a sua volta noto per Il Trono di Spade dove
interpretava Tywin Lannister, e qui nei panni di
Neergaard, e l’attrice islandese Heida Reed, vista
in serie come Poldark e FBI: International, qui nei panni di
Naja. Per quanto riguarda le location, se anche il regista ha
dovuto rinunciare ad un vero orso, non ha però rinunciato
all’occasione di dar luogo alle riprese nel vero territorio della
Groenlandia e, parzialmente, anche in Islanda. Ha così potuto
avvalersi di veri ambienti, necessari a permettere agli attori di
calarsi davvero nella realtà dei loro personaggi.
Against the Ice: la vera storia dietro al film
Come anticipato, quella di
Against the Ice è una storia vera, riportata nel libro
scritto dallo stesso Mikkelsen e intitolato Two Against The
Ice, su cui il film si basa. In questo l’esploratore, vissuto
dal 1880 al 1971 e noto per le sue spedizioni in Groenlandia,
racconta della sua più difficile spedizione nell’impervio
territorio. Nell’inverno del 1909, infatti, egli si recò in
Groenlandia per effettuare una mappatura della costa nordorientale.
La sua nave in legno, la Alabama, fu bloccata dai ghiacci di
Shannon e, mentre stava esplorando, il resto del gruppo tornò a
casa a bordo di una baleniera. Rimasto solo col suo ingegnere,
Iversen, Mikkelsen effettuò con successo alcuni viaggi in slitta
per recuperare i diari perduti e per smentire l’esistenza del
canale di Peary.
Gli Stati Uniti, infatti,
rivendicavano la proprietà della Groenlandia nordorientale,
giustificando la cosa sostenendo che il territorio fosse diviso in
due dal citato canale. Mikkelsen provò però che la Groenlandia è
un’unica isola e che questa non spettava dunque agli Stati Uniti. A
missione compiuta, i due esploratori tornarono a Shannon dove
scoprirono però che il resto del gruppo era fuggito. Dopo aver
salvato travi e tavole, eressero allora un piccolo cottage.
Mikkelsen e Iversen passarono due inverni sul posto prima di venire
salvati, in punto di morte, da una baleniera norvegese nell’estate
del 1912. Il cosiddetto cottage Alabama rimase intatto, e fu
addirittura fotografato dalla nave danese Ejnar Mikkelsen
nel settembre 2010.
Against theIce:
il trailer e dove vederlo in streaming
Against the
Ice è stato acquistato e distribuito a livello
internazionale da Netflix e dunque è possibile trovarlo per
una visione in streaming unicamente sulla relativa piattaforma
dell’azienda. Per chi possiede già un account, basterà eseguire
l’accesso con i propri dati e riprodurre il film. Per chi invece
non possiede ancora un account, prima di vedere il titolo occorrerà
aprirne uno, sottoscrivendo un abbonamento mensile che permetterà
di avere accesso anche a tutti gli altri film presenti nel
catalogo. Si avrà a quel punto modo di guardare Against
the Ice in totale comodità e al meglio della qualità
video.
Nei giorni in cui ricorre tanto il
decennale dalla scomparsa (1 marzo 2012) quanto il compleanno (4
marzo 1943), un ottimo modo per ricordare l’amato cantautore
Lucio Dalla è, oltre a riascoltare i suoi
incantevoli brani, guardare il documentario che il regista
Pietro Marcello gli ha dedicato. Uscito nelle sale
come evento nel luglio del 2021, Per
Lucio è infatti una struggente lettera d’affetto al
musicista bolognese che ha attraversato decenni della storia
italiana caratterizzandola con la sua musica irriverente, poetica,
anticonformista, sempre ricca di sentimenti. PerLucio, tuttavia, non è il classico documentario sulla vita
di un’artista, bensì un racconto che intreccia questa con la realtà
e l’immaginazione.
Marcello, autore di affascinanti
documentari come Il passaggio della linea e La bocca
del lupo, ma anche del film Martin Eden, con
protagonista Luca Marinelli,
si avvale come suo solito di filmati di repertorio provenienti da
ogni tempo e luogo per accompagnare il racconto della crescita
artistica di Dalla con visioni e suggestioni che la arricchiscono.
Si effettua così un vero e proprio tuffo visivo e sonoro
nell’immaginario poetico del cantautore, diviso tra leggerezza e
momenti di più serio e cupo impegno politico e sociale. Allo stesso
tempo, si va così a delineare l’innumerevole quantità di sfumature
presenti in Dalla, che passava dall’essere un istrione ad un
comico, ma anche un jazzista, viandante, eroe, poeta, cantore,
profeta, trasformista e provocatore.
Per Lucio: dalle origini alla consacrazione
Nel corso della narrazione proposta
da Marcello, tutti gli elementi presenti riportano alla luce
l’avventura di Dalla e le sue molte vite. Si parte naturalmente con
il faticoso esordio e l’entusiasmo per la prima ascesa al successo,
dalla fortunata collaborazione con il poeta Roberto Roversi,
fino e alla consacrazione come autore colto e popolare. Le sue
liriche e le sue musiche dipingono così un’Italia sotterranea e
sfumata, immergendo lo spettatore in una libera narrazione del
Paese che attraversa tanto il boom economico che i tragici eventi
del periodo legato alla fine degli anni’ 70. Più nello specifico,
si passa dal racconto della città di Bologna, luogo natìo di Dalla,
fino alla strage che colpì la stazione ferroviaria del capoluogo
dell’Emilia-Romagna il 2 agosto del 1980.
Non mancano però anche ricordi più
spensierati, come le incursioni televisive di Dalla e gli eventi
che fecero nascere in lui le idee per quelli sarebbero poi
diventati alcuni dei suoi brani di maggior successo e più amati dal
pubblico. Attraverso le parole dello storico manager Tobia
Righi e dell’amico di sempre Stefano
Bonaga, infine, si delineano ulteriori aspetti, curiosità
e aneddoti sul mitico Dalla. In tutto ciò, l’attenzione del regista
si accosta a quella nota di Dalla per gli ultimi, gli emarginati,
rendendoli protagonisti di diversi momenti del documentario. Lo
stesso Marcello, d’altronde, aveva già reso quei personaggi il
cuore dei suoi precedenti lungometraggi, attraverso cui far
trasparire il vero volto di un’Italia nascosta ma forte.
Per Lucio: le canzoni di Dalla e i materiali
d’archivio
Naturalmente ad accompagnare la
narrazione vi sono le canzoni di Dalla, brani che hanno saputo in
modo più o meno esplicito raccontare il Paese, i suoi abitanti e i
suoi sconvolgimenti. Si compie così un viaggio attraverso canzoni
simbolo come Lunedì Film, Il fiume e la cittá, Itaca, È lì, La
Canzone di Orlando, L’operaio Gerolamo, La Borsa Valori, Mille
Miglia, Intervista con l’avvocato, I muri del ventuno, Quale
allegria, Come è profondo il mare, Mambo, Il Parco Della Luna,
Balla Balla Ballerino e Futura. In ognuno di
questi, raccontati nella loro genesi e nel loro successo, Dalla
sapeva inserire tanto acute descrizioni dell’animo umano quanto di
ciò che vedeva accadere quotidianamente davanti ai suoi occhi.
Come già accennato, particolare
importanza nel film la ricoprono anche i tanti materiali d’archivio
che Marcello ha ricercato per ampliare il raggio d’azione del suo
racconto. Egli ha infatti attinto dall’infinito bacino dei
repertori pubblici e privati, storici e amatoriali, grazie ai
materiali d’archivio di Istituto Luce Cinecittà, Fondazione
Cineteca di Bologna, Home Movies – Archivio Nazionale del Film di
Famiglia, Archivio Audiovisivo del movimento operaio e democratico
e Fondazione CSC – Archivio Nazionale Cinema d’Impresa (Ivrea).
Grazie a questi può dar vita a dei veri e propri dialoghi con
spezzoni di interviste più o meno inedite a Dalla, ottenendo così
nuovi sensi e direzioni di racconto che fanno espandere Per
Lucio ben oltre il suo primario obiettivo.
Per Lucio: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
Per chi desiderasse vederlo, è
possibile fruire di Per Lucio grazie alla
sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes,
Amazon Prime Video e Tim Vision. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente, in prima
visione assoluta, nel palinsesto televisivo di
giovedì 3 marzo alle ore 21:20
sul canale Rai 3.
In contemporanea con
l’uscita ufficiale nelle sale italiane The Space Cinema
propone la proiezione di The
Batman, il film ispirato dal fumetto di Batman
‘The Long Halloween’ e decimo lungometraggio del DC
Extended Universe, in lingua
originale.
Il film The
Batman, co-scritto e diretto da
Matt Reeves, vede Bruce Wayne vestire già da tempo i panni
di Batman: il protagonista ha già affrontato criminali, superato
l’assassinio dei propri genitori ed è diventato un punto di
riferimento per la polizia di Gotham City. All’improvviso un nuovo
nemico inizia a seminare il panico in città con l’obiettivo di
uccidere il vigilante mascherato di Gotham: tra indovinelli,
inganni ed enigmi sulla famiglia Wayne Batman potrà fare
affidamento solo sul fidato maggiordomo Alfred (Andy
Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey
Wright). Per la prima volta il cavaliere oscuro si troverà a dover
affrontare la sua oscurità interiore e discendere nelle profondità
della città per cercare informazioni sul criminale che sta mettendo
in ginocchio la corrotta Gotham City.
Qui incontrerà una serie di
personaggi interessanti: come Catwoman (Zoë
Kravitz), Pinguino (Colin Farrell) e il
Boss del crimine Carmine Falcone (John
Turturro); le indagini porteranno il protagonista a scoprire delle
verità nascoste sulla sua famiglia ma per avere giustizia e
compiere la sua vendetta Batman si vedrà costretto a stringere
alleanze inaspettate.
I multisala selezionati per questo
appuntamento sono quelli di Milano Odeon,
Firenze(Novoli),
Limena, Bologna,
Trieste, Vimercate,
Silea, ParmaCentro, Roma (Parco de Medici),
Napoli e Torino (Beinasco).
The
Batman diretto da Matt Reeves uscirà nelle sale
il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia. Protagonisti del film
insieme a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Colin
Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul
Dano (Enigmista) e Andy
Serkis (Alfred). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore
Distrettuale di Gotham.
Due anni trascorsi a pattugliare le
strade nei panni di Batman (Robert
Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali,
hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham
City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth
(Andy
Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey
Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure
di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato
come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini.
Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di
malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più
grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando
personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe
Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino
(Colin
Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista
(Paul
Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino
alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa
chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il
colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione
che da tempo affliggono Gotham City.
Barbara Gordon è pronta a fare il suo debutto
cinematografico nel film di HBO MaxBatgirl. Il costume visto
nelle immagini del lungometraggio suggerisce che l’altro alter ego
di Barbara, Oracolo, non farà la sua comparsa nel
DCEU.
Forse è un po’ troppo presto per
decifrare cosa ci sarà e cosa mancherà nel film. In ogni caso,
anche se Batgirl rientra nel canone originale, c’è
ragione di credere che la storia si svolgerà in un universo in cui
Barbara non vive le esperienze che portano alla creazione
della sua seconda grande identità eroica.
Come capiamo ciò? Dal costume della
protagonista di Batgirl. La Bat-Family è incline ai cambi
d’abito, forse più di qualsiasi altro gruppo di personaggi della
DCComics. La stessa protagonista
del film ha attraversato
diverse variazioni prima che il disegno finale del costume fosse definito.
L’immagine che mostra gli indumenti dell’eroina è stata rilevata
da Leslie Grace, interprete di
Barbara, nel mese di gennaio. Si capisce subito che il
costume è basato su una versione specifica dell’abito visto nei
fumetti: è quello che indossa dopo il riavvio dell’universo della
DC sotto il marchio New
52.
Sicuramente la scelta è stata fatta
in base alla popolarità dei vari abiti indossati dall’eroina.
Tuttavia, il fatto che il costume
scelto sia quello blu e oro rafforza la tesi secondo cui l’altra
identità eroica di Barbara, Oracolo, sia assente
nel film.
La
vera domanda è però la seguente: escludere una parte così
consistente della storia di Batgirl, è una nota
veramente negativa?
La spiegazione dell’Oracolo di
Barbara Gordon
Barbara Gordon debutta come
Batgirl in Batman #139 (1961) e da quel
momento diventa un punto fermo della Bat-family.
Tuttavia, è con la storia a fumetti acclamata dalla
critica Batman – The Killing
Joke (1988) che le circostanze attorno
a Barbara cambiano.Concettualizzato da Brian
Bolland e scritto da Alan Moore, il
fumetto racconta dell’attacco di Joker
a Barbara, a quel tempo Batgirl.
L’eroina resta paralizzata nel tentativo del cattivo di fare
impazzire il commissario Gordon. L’evento non avrebbe
dovuto far parte del canone DC ma, visto il
successo della storia, alla fine viene inserito. In questo modo, la
perdita dell’uso delle gambe di Barbara diventa un aspetto
imprescindibile del personaggio all’interno dell’Universo
DC.
La svolta per Gordon
avviene quasi un anno dopo: in Suicide Squadra 23 (1989)
nasce la nuova identità eroica di Barbara.Creata da John
Ostrander e Kim Yale, Oracolo è
un nuovo alter ego per Barbara che, nonostante la perdita
dell’uso delle gambe, le permette di prendere nuovamente parte alle
storie più grandi dell’Universo DC.Oracolo è un broker di
informazioni e un hacker che presta servizio non solo alla
Suicide Squad, ma anche alla Justice League.Inoltre, Oracolo fonda il gruppo di
supereroine Birds of Prey. In questo modo,
Barbara assume una nuova identità e diventa
una sorta di supereroe
informatico che può aiutare a combattere il crimine e le grandi
minacce usando il suo talento come mago della
tecnologia.
Perché il costume di
Batgirl escluderebbe Oracolo dalla DCEU
Barbara Gordon
nasce negli anni ’60 per mano dei fumettisti Gardner
Fox e Carmine Infantino. L’eroina fa
parte dell’universo narrativo di Batman della
DC Comics. Dal 1966 al 1987 Barbara veste
i panni di Batgirl, mentre dal 1989 diventa la
supereroina Oracolo. Rimane in queste vesti per 21
anni, fino a quando nel 2011, con il reboot della DC
Comics in New 52, Barbara torna ad
indossare il costume di Batgirl. Pensato e scritto da Gail
Simone, il ritorno all’eroina originale è stato
controverso, ma alla fine ha avuto successo. Con i nuovi fumetti
Barbara riacquisice l’uso delle gambe grazie ad un
intervento chirurgico sperimentale, per poi riprendersi il mantello
di Batgirl.
Qualche tempo dopo, Barbara
ha subito un cambio d’abito piuttosto controverso, ma ben accolto
dal pubblico. Il costume scelto per il film proviene direttamente
dalla collana di fumetti appena descritta. Perché, tra tutti, si è
optato proprio per questo costume? Probabilmente
è stato scelto perché, anche se
è un po’ meno appariscente, è funzionale alle immagini in
movimento.D’altronde, per
amore del realismo, molti tra i moderni film e serie a fumetti
hanno usato questa stessa tattica con i propri personaggi. In molti
casi i costumi rappresentati in live-action si ispirano a quelli
sulla carta stampata, ma sono aggiornati e adattati al mezzo
cinematografico per creare qualcosa di riconoscibile e unico allo
stesso tempo.
Questa decisione permette di
risolvere alcune problematiche legate alla resa dei materiali sullo
schermo. Ad esempio, un tessuto tipico dei fumetti classici che
rende poco in live-action è lo spandex. I film Fox degli X-Men sono stati i
primi a porre il problema. I produttori hanno abbandonato il
succinto spandex blu e giallo della carta stampata optando per una
pelle nera più semplice da realizzare.In seguito anche i designer di Capitan
America nell‘Universo Cinematografico
Marvel hanno preso una decisione simile:
il costume del Cap
di Steve Rogers è stato ridisegnato per il
live-action in un’estetica più pratica e militaristica del look
classico. Il risultato, sia per gli X-Men che per Captain America, è la nascita
di una linea di costumi che prende in prestito qualcosa dai fumetti
senza rimanere in debito.
Per Batgirl è stata
presa un’altra strada. il costume che vediamo è indubbiamente
quello blu del periodo successivo alla ”fase Oracolo”: è quindi
abbastanza improbabile che vedremo Barbara trasformarsi in
Oracle.
L’assenza di Oracolo in
Batgirl è un male?
L’identità Oracolo rimane
una delle preferite dei fan della Bat-family. Perché
allora si è scelto di escluderla da Batgirl? Forse
perché Barbara Gordon,
in queste vesti, è un personaggio controverso.La ”questione Oracolo” ha
scatenato dibattiti su un’ampia varietà di argomenti,
dall’oggettivazione dei personaggi femminili nei fumetti alla
rappresentazione delle persone in sedia a rotelle e con altre
disabilità.La decisione di
non toccare nessuna delle fasi che vedono Barbara
Gordon nei panni di Oracolo potrebbe essere una mossa
presa per evitare polemiche sulla rappresentazione del
personaggio.
Le critiche attorno a
Oracolo nei fumetti sono già ingombranti. Per prima cosa,
The Killing Joke non è
una storia che mette al centro Barbara Gordon. È
essenzialmente una storia di tre uomini in cui molti hanno visto Barbara come un
esempio di “Donna nel frigorifero“. Il termine fa
riferimento ad un espediente narrativo usato nei fumetti anche noto
come ”fridging”: si fa morire o si ferisce un personaggio femminile
solo per incitare l’eroe di sesso maschile, protagonista della
storia, alla vendetta. L’espressione è stata coniata dalla
fumettista Gail Simone e trae spunto da un
episodio della serie Lanterna Verde in
cui Alexandra DeWitt, fidanzata di Kyle
Rayner, viene brutalmente uccisa da Major Force e
chiusa appunto in un frigorifero. Sono tante le storie
che fanno uso del fridging e The
Killing Joke non è un’eccezione.
Se la
storia problematica di Batgirl tratta da
The Killing Joke non ricevesse alcuna forma di adattamento
cinematografico, Oracolo non esisterebbe mai nel
DCEU. Ciò
raggirerebbe uno dei più grandi punti critici del
personaggio. Inoltre, l’introduzione di
Oracolo nel già caotico DCEU
potrebbe solo complicare la linea temporale e consequenziale del
franchise. Forse non c’è bisogno di un hacker che si aggiunga a
Cyborg nella Justice League. D’altronde, l’eroe appena
citato possiede una tecnologia che deriva dalla Scatola
Madre e che è presumibilmente anni luce più avanti di cosa
l’hacker Barbara potrebbe offrire.
Il DCEU dovrebbe includere la
rappresentazione di persone con disabilità
Certo, escludere Oracolo
dal DCEU eliminerebbe una buona dose di
critiche, ma siamo sicuri che scegliere di non rappresentare
completamente un personaggio con disabilità sia la scelta migliore?
Già nei fumetti Oracolo è un’eccezione positiva tra i
tanti personaggi estremamente prestanti e superdotati. Nasce da
quella che a lungo è stato considerata una cattiva scelta narrativa
e diventa un’opportunità per fare qualcosa di buono ed
inclusivo.
Quando Barbara riacquisisce
l’uso delle gambe, viene a mancare nel franchise un personaggio con
le stesse abilità di Oracolo. Ugualmente, senza il
personaggio live-action in questa veste, il DCEU
rimarrebbe bloccato nell’utilizzo di alcune linee narrative. Il
franchise potrebbe aver in programma un’alternativa per introdurre
Oracolo, magari utilizzando un po’ più di libertà
creativa.
Se alla fine
Barbara di Batgirl adotterà
l’identità di Oracolo o meno rimane in sospeso.
L’esclusione del personaggio eviterebbe una grande insidia, ma
potrebbe anche creare un vuoto permanente nel
DCEU. Anche se forse in modo imperfetto,
l’MCU ha scelto di rappresentare le persone
con disabilità. L’ha fatto in Hawkeye su Disney+,
così come in Daredevil su Netflix e in Eternals,
incorporando le disabilità direttamente nelle trame e nei
personaggi. Speriamo quindi che l’imminente progetto
Batgirl stabilirà una base per la comparsa di
Oracolo nel futuro della DCEU.
Girano voci che il
Wolverine che vedremo in Doctor Strange nel
Multiverso della Follia non sarà interpretato da
Hugh Jackman. Wolverine rimane uno dei
personaggi più popolari nella storia della Marvel Comics, e che ci crediate o no,
sono passati cinque anni dall’ultima volta che l’abbiamo visto
sullo schermo. Hugh Jackman ha ormai appeso i
suoi artigli e non sembra avere l’interesse di vestirsi nuovamente
come l’iconico eroe degli X-Men.
Siamo quindi destinati a vedere un
nuovo Wolverine nell’MCU e sembra che la prima
apparizione del personaggio arriverà con Doctor Strange nel
Multiverso della Follia. Chi sarà l’interprete di
James Howlett? Ecco cinque attori che sarebbero perfetti
nei panni di Wolverine.
Tom Hardy
Anche Hugh
Jackman ha detto che sarebbe contento di vedere
Tom Hardy prendere il suo posto come Wolverine. Pensando anche ai suoi ruoli
precedenti, non è difficile immaginare Hardy sotto
il mantello di Logan mentre usa i suoi artigli per
attaccare i cattivi.
C’è
però un problema: Hardy interpreta già più di
un ruolo Marvel.
È Venom nell’Universo Spider-Man della
Sony Pictures. Inoltre, Hardy ha appena
fatto un’apparizione come Eddie Brock in
Spider-Man: No Way Home. L’MCU potrebbe sempre
giocare sulle varianti di Wolverine e mostrarne una di
Hardy in Doctor Strange nel
Multiverso della Follia. Ciò porterebbe al cinema molti fan dell’attore già
amanti delle sue altre interpretazioni…
Norman Reedus
Il Daryl di
The Walking Dead, interpretato da Norman Reedus, ha sicuramente un bel po’
di cose in comune con il mutante MCU: si isola
continuamente, ama bere, è cupo ed è un duro fatto per la
lotta. Ci sono anche tante differenze tra i due personaggi: il
Wolverine di Norman Reedus sarebbe
sicuramente più animalesco di quello di Jackman.
Non proprio un Daryl con gli artigli ma qualcosa di
simile.
Non cӏ da dimenticare che alcune
voci suggeriscono che Norman Reedus potrebbe
essere il nuovo Ghost
Ridernell’MCU.
Anche per questo motivo, vederlo invece assumere il ruolo di
Wolverine sarebbe un modo fantastico per sovvertire le
aspettative.
Russell
Crowe
Prima che Hugh
Jackman prendesse la parte di Wolverine negli
X-Men, tra i possibili interpreti c’era anche Russell Crowe. Detto ciò, i Marvel Studios potrebbero mostrarci
la stella de Il Gladiatore come una nuova variante
Wolverine. Non è detto che,
dopo Doctor Strange 2, Crowe
debba essere il Logan permanente dell’MCU.Tuttavia, il franchise potrebbe rendere omaggio
all’universo di X-Men con un volto inaspettato e farci
vedere Crowe in un ruolo che mai ci saremmo
aspettati.
In realtà, anche Crowe è tra gli attori già mezzi impegnati in
altri film MCU: sembra che potrebbe
apparire in Thor – Love and Thunder, ma probabilmente non farà
nulla di più di un cameo.
Keanu Reeves
Sappiamo che il presidente dei
Marvel
StudiosKevin Feige e Keanu
Reeves si sono già riuniti per trovare il ruolo più
adatto per l’attore all’interno dell’MCU. Avranno forse optato
per Wolverine? Sicuramente i fan apprezzerebbero
Reeves nei panni del mutante.
Certo, va detto che, anche se non li
dimostra affatto, l’attore ha ormai 57 anni e non sarebbe la
scelta più fresca: d’altronde, come Spider-Man,
sicuramente anche Logan è destinato a restare a lungo in
giro per l’MCU. Tutto dipende dai
piani di Reeves e della Marvel. Se l’attore è alla ricerca di un piccolo ma
memorabile ruolo in questo mondo condiviso e il franchise
vuole un volto temporaneo, Doctor Strange nel Multiverso
della Follia è l’occasione perfetta per far vestire a
Keanu i panni di Wolverine.Possiamo facilmente immaginare le
acclamazioni che il pubblico farebbe nel vedere la star di Matrix assumere nuove vesti…
Liam Hemsworth
Fatto curioso, anche Liam
Hemsworth ha fatto un provino per il ruolo di Thor, assegnato poi a suo fratello
Chris. È quindi sorprendente che in
seguito Liam non abbia mai assunto un ruolo
Marvel o
DC.
Wolverine potrebbe finalmente essere il
personaggio perfetto per l’attore.Liam come
il fratello è dotato di spavalderia e di fascino, ma assume anche
una presenza abbastanza intimidatoria sulla scena: riesce a rendere
bene l’idea che con i suoi personaggi non si possa troppo
scherzare. Giovane e
prestante, questo fratello Hemsworth sarebbe
perfetto nei panni di Wolverine. E, anche se
i Marvel
Studios fossero alla ricerca di un cameo usa e getta
per Doctor Strange 2,
Liam verrebbe sicuramente
apprezzato!
ATTENZIONE – L’articolo contiene
SPOILER su The Batman
È finalmente arrivato il giorno
dell’uscita di The Batman, l’attesissimo film di Matt
Reeves, con Robert Pattinson, Zoë Kravitz, Paul Dano, Colin Farrell e Jeffrey
Wright tra i protagonisti. In un’analisi senza spoiler,
ScreenRant
ha cercato di valutare attentamente i pregi e i difetti (seppur
davvero limitati) di questa pellicola, dalle prove attoriali che ci
hanno sorpreso a momenti o personaggi che hanno leggermente mancato
il bersaglio.
Robert Pattinson è il miglior
Batman
Ogni volta che un nuovo
attore viene scelto per interpretare il ruolo iconico di
Batman, deve trovarsi a fare i conti con una
schiera di fan del personaggio che non lo riterranno adatto al
ruolo di Bruce Wayne; questo è successo anche nel
caso di Robert Pattinson, che molti fan dei
fumetti hanno creduto non potesse rendere giustizia al Crociato
Incappucciato, rifacendosi all’esperienza di Pattinson in
Twilight.
E’ chiaro che chi afferma ciò non si
è interessato alla carriera di Pattinson negli
ultimi anni: da L’infanzia di un capo e
Cosmopolis, passando per Good
Times e High Life, le performance
attoriali che ci ha regalato sono assolutamente degne di nota. Ora
che abbiamo visto The Batman, possiamo tranquillamente affermare
che non solo la sua versione del personaggio supera le aspettative,
ma si afferma come la migliore iterazione sul grande schermo di
questo iconico personaggio.
Pattinson ha unito
la presenza imponente di Batman a una nuova
intensità e intelligenza attribuite al personaggio, che rendono
giustizia al più grande detective del mondo: una forza perpetua con
cui fare i conti durante tutto il film (e Bruce
Wayne è il primo a dover fare i conti con sé stesso) ma
che lascia spazio anche a una grande emotività.
L’Enigmista è spaventoso, ma
piatto
Date le sfumature
realistiche che caratterizzano la Gotham di Matt
Reeves, non dovremmo essere sorpresi di fronte alla
rappresentazione psicologicamente accurata e verosimile dell’Enigmista, ben lontano dalla sua
controparte colorita e sgargiante dei fumetti. L’Edward
Nashton di The Batman è un serial killer terribilmente
violento che non prova alcun rimorso per le sue azioni e
chiaramente si diverte a deridere e provocare il Cavaliere
Oscuro.
Paul Dano eccelle
nel rendere al meglio sullo schermo i tormenti interiori
dell’Enigmista, che lo portano ad agire da serial killer, ma i
pochi frammenti di backstory non fanno abbastanza per rendere
questa versione di Nashton particolarmente interessante. Il fascino
di cui è intrisa la malvagità dell’Enigmista funziona al meglio
dietro la maschera, quando è impegnato a mettere alla prova
l’astuzia mentale di Batman; si poteva ottenere
qualcosa in più in termini di sviluppo del personaggio, ma
Paul Dano si è rivelato comunque la scelta più
azzeccata per evidenziare la centralità del personaggio all’interno
di un thriller affilatissimo.
La Detective Story
L’impianto da
thriller/giallo di mistero si è rivelata la chiave migliore per
rivitalizzare l’icona di Batman, in uno scenario
in cui la corruzione dilagante a Gotham assume molteplici
significati. La sceneggiatura di Reeves manterrà
alta la vostra attenzione per tutte le tre ore di durata del film,
grazie a un ritmo che non cala mai e cresce unitamente allo
sviluppo dell’arco dei personaggi: sarete sicuramente più che
soddisfatti dell’esperienza in sala!
Il sodalizio tra Bruce
Wayne e Jim Gordon si rivela qui
fondamentale per sradicare la corruzione a Gotham e ci piacerebbe
sicuramente vedere altre storyline incentrate sulle capacità di
Batman come detective: questo è un grande cambiamento rispetto alle
visioni di Batman che abbiamo conosciuto in passato, dunque
speriamo sia il primo passo di un nuovo viaggio per Batman, che lo
consacri come “miglior detective del mondo“.
Il cast di supporto stellare
Indiscutibilmente uno dei
pregi maggiori di questo film, possiamo affermare con certezza che
ogni attore che circonda Robert Pattinson in
The Batman è all’altezza dell’incredibile
performance del protagonista. Zoe Kravitz lo
eguaglia in tutto e per tutto nel ruolo di Selina
Kyle/Catwoman, mentre la performance trasformativa di
Colin Farrell nel ruolo di Oswald
Cobblepot ci ha stupiti dall’inizio alla fine.
Paul Dano è stata
la scelta migliore per il ruolo dell’Enigmista,
mentre Jeffrey Wright ancora una volta impressiona
come Jim Gordon; anche Andy
Serkis, presente in una manciata di scene come
Alfred Pennyworth, ha colpito nel segno. Per
concludere, John Turturro è assolutamente superbo
nel ruolo di Carmine Falcone e Gil
Perez-Abraham, che interpreta un poliziotto di Gotham
City, ci fornisce un’importante prospettiva di lettura dell’opera,
ovvero come il Cavaliere Oscuro venga percepito a Gotham.
La colonna sonora da cardiopalma di
Michael Giacchino
Potremmo parlare per ore
dell’incredibile colonna sonora che il compositore Michael
Giacchino ha confezionato per The Batman: il tema principale del film è
viscerale ed esalta costantemente l’azione sullo schermo,
elevandosi a una delle migliori colonne sonore che questo genere
cinematografico abbia mai avuto.
Che sia durante le scene di
combattimento del film o quando Bruce si aggira per le strade di
Gotham City, Giacchino e Batman
formano forse il sodalizio migliore di questo film, che supera ogni
rapporto tra i personaggi. Probabilmente
Gioacchino ha contribuito ad elevare questa storia
al livello di un capolavoro per il genere e, dopo il successo di
Spider-Man: No Way Home, il compositore ha
dimostrato di riuscirci sempre a stupire.
Un finale forse troppo
esplosivo
Forse è un po’ esagerato
affermare che il finale di The Batman non abbia funzionato, ma è
importante analizzarlo partendo dalle aspettative create fin dal
trailer. L’azione esplosiva che i fan hanno potuto osservare una
volta che questo è stato rilasciato, difatti, viene concentrata
nell’ultima parte del film: una volta che il caso principale viene
risolto dal più grande detective del mondo, siamo lasciati a un
finale innegabilmente impressionante e pieno d’azione che forse,
visto il tono generale del film, può apparire un po’ fuori
luogo.
A livello di trama, ciò che
interessa al pubblico è infatti tutto quello che è avvenuto prima
dello scontro finale, ovvero tutto l’intreccio da storia
poliziesca, che ha innegabilmente distinto The Batman dagli usuali cinecomics. L’esplosione finale è indubbiamente
una delizia per gli occhi, e la posta in gioco è adeguatamente alta
per il supereroe, ma alcuni fan hanno avvertito la discrepanza
rispetto al tipo di azione più mentale che è preponderante nella
prima parte del film.
L’azione
In termini di azione pura e
brutale, The Batman è uno spettacolo per gli occhi:
vedere il Crociato Incappucciato lottare fisicamente contro il
crimine è davvero una delizia per gli appassionati di thriller
dall’azione implacabile. Questa versione cruda e vendicativa di
Batman assume sfumature quanto mai realistiche
grazie alla regia di Reeves, che si cura di ogni
dettaglio, soprattutto nelle scene di scontri o inseguimenti. La
sequenza che spicca di più è in assoluto quella con la rombante
Batmobile in azione, probabilmente la migliore
sequenza in assoluto dedicata all’iconico motore di Batman.
Dal digitale dello
smartphone, Sean Baker passa, per Red
Rocket, ai 16 mm e si
lascia dietro una patina colorata e a tratti quasi manierista che
aveva caratterizzato The Florida Project per affondare nella
periferia del Texas, in quel’America ai margini che ha decretato il
successo di Trump alle elezioni del 2016. Aedo del
degrado, al quale riesce a conferire vitalità e dignità, Baker
torna alla regia per raccontare la storia di un cialtrone che cerca
di rimettersi in sesto a scapito di tutto e tutti.
Mikey è un attore porno
che, dopo 17 anni nel mondo dell’intrattenimento per adulti, è
arrivato al capolinea della sua carriera. Decide così di tornare a
Texas City per ripartire da zero. Chiede ospitalità alla moglie,
che però non vede da anni e che lo detesta senza prendersi la briga
di nasconderlo e comincia a girare per i dintorni su una
bicicletta, in cerca di un lavoro. La sua ricerca lo porta in un
negozio di ciambelle, dove incontra Strawberry, una diciassettenne
molto carina e molto disinibita. Da questo incontro nascerà in
Mikey il desiderio di rivalsa, mentre prende forma nella sua testa
un sogno ambizioso: tornare nel mercato del porno, in qualità di
partner e manager della ragazzina che ha incontrato e della quale
dice di percepire il talento da performer hard.
Simon Rex superstar
A cavallo di una
bicicletta sgangherata, Simon Rex si fa
protagonista di una serie di cartoline, immagini di degrado che
costellano Red Rocket e l’America vera, immagini
che Sean Baker rende malinconiche e dolci, come il suo
protagonista. Il lavoro di Baker e Rex mette in atto un piccolo
miracolo, Red
Rocket è il racconto di un randagio spregevole,
che rappresenta tutto il marcio che c’è nell’America media, che
prende da chiunque senza dare mai niente in cambio, che scarica
responsabilità e colpe e non rimane fedele a nessuno dei suoi
propositi. Eppure non si può non voler bene a questo parassita
perché è un puro, un’anima candida senza alcuna traccia di
malvagità. Forse per questo, alla fine, il sogno in cui lui era
protagonista diventa un sublime strumento di tortura che lo
assoggetta, il seduttore sedotto e, quasi sicuramente, anche se non
ci è dato saperlo, abbandonato.
Simon
Rex, ex attore hard, piccola stella del porno gay, poi vj
e modello, mette a frutto tutte le sue doti, la sua faccia da
schiaffi, una certa tragicità sotto un sorriso beffardo e si
spoglia, letteralmente e metaforicamente, regalandoci un ritratto
di sciagurato per il quale non si può non fare il tifo.
Con una sensibilità che
si fa di film in film più raffinata e compatta, Sean
Baker continua il suo racconto dell’America ai margini,
schivando ogni possibilità di compiacimento nel degrado e nella
povertà, ma puntando il dito dritto contro quella società cieca e
sussistente, che non è consapevole di cosa c’è oltre l’orizzonte
disegnato da fabbriche abbandonate e casette sparute dipinte di
colori sgargianti.
Il registro è quello della
commedia
In contrapposizione con
quanto realizzato in The Florida Project, in questo caso il regista
e sceneggiatore sceglie il linguaggio della commedia, molto amara
in alcune circostanze, una commedia realista che non disdegna
deviazioni nel fantastico, anche solo nella testa di Mikey. A fare
da colonna sonora a questo microcosmo fermo nel tempo, non a caso,
una Hit di inizio 2000, Bye Bye Bye degli NSYNC, che
compare addirittura in tre versioni: la classica, in apertura, una
versione per tastiera e voce eseguita da Suzanna
Son (Strawberry) e una intessuta nello stesso dialogo e
recitata dall’incredibile Brenda Deiss, qui al suo
primo e ultimo ruolo in carriera, con un volto vecchio e fiero, il
volto di un’America che rappresenta con una buona dose di
approssimazione il paese reale.
Red
Rocket è un piccolo gioiello, una commedia con un
infinito rispetto per l’abbandono che mostra e per l’umanità
derelitta che racconta. Sean Backer e Simon Rex ci prendono per
mano e ci portano dentro la mente di un uomo che non è molto
diversa da quella della ragazzina protagonista di The
Florida Project, che sogna Disneyland in mezzo al degrado
di una stanzetta di un motel con la facciata viola.
Un film sul leggendario mago della
fuga e illusionista Harry Houdini è in sviluppo
presso la Paramount, per gentile concessione dei produttori di
TransformersLorenzo di Bonaventura e Mark Vahradian.
Houdini è uno dei maghi più famosi
del mondo, noto per le sue imprese di fuga che sfidano la morte,
essendo sfuggito all’essere sepolto vivo e da un serbatoio d’acqua
chiuso a chiave mentre era incatenato e con la camicia di forza,
solo per citarne alcuni. Sebbene Houdini sia già apparso come
personaggio molte volte al cinema, un film biografico sul grande
schermo deve ancora essere realizzato sulla sua vita.
Deadline riporta che la sceneggiatura sarà di Neil
Weidener e Gavin James, che sono stati scelti per dare
vita al film live-action di Beyblade, anch’esso in
produzione alla Paramount. I dettagli specifici della trama sono
sconosciuti, ma il film sarà ambientato “all’inizio del XX
secolo e avrà un tono a là Sherlock Holmes, tratterà il personaggio
come un tipo di supereroe”. Dato che il film sarà prodotto
dalla squadra di Transformers, è più probabile che il riferimento
sia lo Sherlock Holmes di Robert Downey Jr. e non
quello di Sir Arthur Conan Doyle, sebbene Doyle e
Houdini fossero amici nella vita reale.
Pamela Anderson ha
annunciato che racconterà la sua vera storia in un nuovo
documentario che uscirà su Netflix. Anderson non ha avuto alcun
coinvolgimento nella nuova serie limitata in otto parti, Pam e Tommy, che racconta un capitolo
difficile della sua vita ed è stata sviluppata senza il suo
permesso. Questa sfortunatamente non è la prima volta che Anderson
ha dovuto affrontare una mancanza di consenso riguardo alle sue
esperienze e ha espresso zero interesse ad avere qualcosa a che
fare con la serie di Hulu proprio per questo.
Ma Netflix ha annunciato su Twitter
che Pamela Anderson è finalmente pronta a
raccontare la sua vera storia. Il film è in lavorazione da diversi
anni e uscirà sul servizio di streaming, ma non è stata ancora
comunicata una data ufficiale. Diretto da Ryan
White, sarà uno sguardo intimo sulla vita personale e
professionale di Anderson, attraverso la sua prospettiva, e
conterrà filmati d’archivio e diari personali. Anderson ha
condiviso una dichiarazione scritta a mano insieme alla notizia,
che può essere letta di seguito:
“La mia vita/ Mille
imperfezioni/ Un milione di percezioni errate/ Malvagia, selvaggia
e perduta/ Niente a cui essere all’altezza /Posso solo sorprenderti
/Non una vittima, ma una sopravvissuta /E vivo per raccontare la
vera storia.”
Kyle MacLachlan, il
primo Paul Atreides del cinema, si dice disponibile a interpretare
un personaggio nel prossimo Dune
2 di Denis Villeneuve. Nel 1984,
David Lynch ha tentato di portare sul grande
schermo l’iconico romanzo di fantascienza di Frank
Herbert, Dune. Il risultato è stato un miscuglio che
sembrava evidenziare le difficoltà di trasformare la Casa Atreides
e il pianeta deserto di Arrakis in un live-action.
Uno dei motivi per cui Villeneuve è
riuscito dove altri hanno fallito è che ha deciso di dividere il
libro di Herbert in due parti. La Warner Bros. ha dato il via
libera a Dune
2 giorni dopo il debutto del primo film in sala e
ne ha programmato l’uscita nell’ottobre 2023. Si prevede che gran
parte del cast originale ritornerà, con Timothée
Chalamet che farà da apripista nei panni di Paul. Le
riprese inizieranno questa estate e Villeneuve ha già iniziato a
stuzzicare i fan con ciò che il sequel potrebbe avere in serbo, da
una maggiore attenzione alla Casa Harkonnen
all’arrivo di Feyd-Rautha.
Dune
2 potrebbe includere i cameo del precedente
adattamento cinematografico? Nel caso di Kyle
MacLachlan, l’attore lascia le cose a Villeneuve, anche se
sembrava aperto all’idea. Parlando con ComicBook.com,
MacLachlan ha elogiato il nuovo Dune e ha ammesso che gli ha
provocato degli attacchi di nostalgia. In merito a un suo
coinvolgimento, ha detto:
“Penso che dipenda totalmente da
Denis e da qualunque cosa voglia fare. Ho visto il suo film, è
stato fantastico, mi è piaciuto. Ad essere onesti, ho provato un
tremendo senso di nostalgia, guardando alcune delle sequenze e
ricordando le cose che ho fatto con il nostro cast nel 1983. Quindi
è stato un viaggio nella memoria per me, ma mi è piaciuto molto, e
chissà? Chissà cosa ha nella manica”.
Viaggio mitico ed emozionante di un
eroe, Dune narra la storia di Paul Atreides,
giovane brillante e dotato di talento, nato per andare incontro a
un destino più grande della sua immaginazione, che deve raggiungere
il più pericoloso pianeta dell’universo per assicurare un futuro
alla sua famiglia e al suo popolo. Mentre forze malvage combattono
per l’esclusivo possesso della più preziosa risorsa esistente sul
pianeta — una spezia capace di liberare tutte le potenzialità della
mente umana — solo coloro i quali sapranno sconfiggere le proprie
paure sopravviveranno.
Denis
Villeneuve ha diretto Dune
e ha scritto la sceneggiatura insieme a Jon Spaihts ed Eric Roth,
basata sul romanzo omonimo scritto da Frank Herbert. Il film è
prodotto da Mary Parent, Denis Villeneuve, Cale Boyter e Joe
Caracciolo, Jr. I produttori esecutivi sono Tanya Lapointe, Joshua
Grode, Herbert W. Gains, Jon Spaihts, Thomas Tull, Brian Herbert,
Byron Merritt e Kim Herbert.
Il produttore Dylan
Clark ha promesso che The Batman 2 uscirà in meno di
cinque anni dopo il lungo ciclo di sviluppo del primo film. Il film
diretto da Matt Reeves è stato sviluppato per
lanciare un nuovo universo condiviso separato dal DC
Extended Universe, di cui originariamente doveva far parte.
Oltre ai piani per due sequel, il
film darà vita a una serie spin-off su HBO Max
incentrata sul Pinguino di Colin Farrell, mentre
sono recenti le conversazioni intorno a una serie su Catwoman. The
Batman uscito in sala il 3 marzo, si guarda già al sequel.
Parlando con
ComicBook.com alla premiere del film sul tappeto rosso, il
produttore Dylan Clark ha offerto alcune informazioni sui piani per
The Batman 2. Pur mantenendo le labbra sigillate
su ciò che il pubblico può aspettarsi dal sequel, ha promesso che
il sequel arriverà in sala in meno di 5 anni. Clark è arrivato al
punto di affermare “Andrà a verbale e dirò che ci vorranno meno
di cinque anni”.
The
Batman diretto da Matt Reeves uscirà nelle sale
il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia. Protagonisti del film
insieme a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Colin
Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul
Dano (Enigmista) e Andy
Serkis (Alfred). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore
Distrettuale di Gotham.
Due anni trascorsi a pattugliare le
strade nei panni di Batman (Robert
Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali,
hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham
City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth
(Andy
Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey
Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure
di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato
come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini.
Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di
malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più
grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando
personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe
Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino
(Colin
Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista
(Paul
Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino
alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa
chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il
colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione
che da tempo affliggono Gotham City.
Era stato confermato settimane fa che Jason Momoa è entrato nel cast di Fast
and Furious 10. Adesso, in occasione della premiere di
The
Batman alla quale ha partecipato da invitato, l’attore
ha commentato per la prima volta questo casting entusiasmante.
“Parteciperò a Fast 10, sarà
divertente. Qualcosa, piccolo, indipendente a Londra. È divertente,
posso interpretare il cattivo, cosa che non riesco a fare da un po’
di tempo. Ora, diventerò il ragazzaccio. Un ragazzaccio molto
appariscente. Un po’ di brio!”
Vi ricordiamo che Fast
and Furious 10 sarà diretto da Justin
Lin e sarà scritto da Gary Scott Thompson. Confermati nel
cast al momento ci sono Nathalie Emmanuel nei panni di
Ramsey, Vin
Diesel come Dominic Toretto, Michelle Rodriguez che riprende i panni di
Letty Ortiz, Tyrese Gibson, Ludacris, e
Sung Kang che riprende il suo ruolo di Han. Tra le new
entry, Jason Momoa nel ruolo del villain.
Matt Reeves ha
affermato che la Warner Bros. gli ha imposto una sola condizione
per la realizzazione di The
Batman: che fosse PG-13. Durante un’intervista
con
Collider, Reeves ha rivelato l’origine di quella tanto discussa
valutazione.
Il regista ha affermato che un PG-13
era la sua “intenzione sin dall’inizio”, ma era anche ciò che la
Warner Bros. voleva da subito, dicendo che gli
venne detto che “è importante per noi che il film sia PG-13.
Vogliamo assicurarci di poterlo ottenere… È un film di Batman e ci
stiamo investendo così tanto”. Di seguito, la dichiarazione
completa in merito:
“Una cosa che hanno fatto, che
era mia intenzione fin dall’inizio, è stata che hanno detto:
“Guarda, per noi è importante che il film sia PG-13. Vogliamo
assicurarci di poterlo ottenere… È un film di Batman, e ci stiamo
investendo così tanto.” E io ho pensato, “Beh, nei film sulle
scimmie, ho cercato di trovare quell’equilibrio.” Quelli dovevano
essere una sorta di… Erano ovviamente spettacolari e di grande
intrattenimento, ma c’era un livello di intensità. Mi sentivo allo
stesso modo, sapevo che potevamo spingere i confini di ciò che
potevi fare in un film PG-13 e continuare a fare tutto ciò che
volevo.”
The
Batman diretto da Matt Reeves uscirà nelle sale
il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia. Protagonisti del film
insieme a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Colin
Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul
Dano (Enigmista) e Andy
Serkis (Alfred). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore
Distrettuale di Gotham.
Due anni trascorsi a pattugliare le
strade nei panni di Batman (Robert
Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali,
hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham
City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth
(Andy
Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey
Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure
di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato
come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini.
Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di
malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più
grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando
personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe
Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino
(Colin
Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista
(Paul
Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino
alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa
chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il
colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione
che da tempo affliggono Gotham City.
L’account Twitter ufficaile Disney
Parks
ha twittato un video di Oscar Isaac in visita
all’hotel Star
Wars: Galactic Starcruiser con l’Imagineer della
Disney Scott Trowbridge. La reazione di Isaac, che nella trilogia
sequel interpreta il pilota della Resistenza Poe Dameron, è una
gioia per gli occhi mentre sperimenta per la prima volta l’hotel
incredibilmente dettagliato.
Actor Oscar Isaac recently visited the
Halcyon starcruiser to tour the ship with Disney Imagineer Scott
Trowbridge! Check out his reaction to seeing this first-of-its-kind
immersive experience: https://t.co/0J1xdvDPM0pic.twitter.com/LfMLTBRb32
Attenzione – l’articolo contiene
SPOILER su The Batman
Il sito web tie-in di
The
Batman sembra rivelare che Hush sarà un
potenziale futuro cattivo per il franchise. Il nuovo film è
principalmente una storia poliziesca, poiché Batman cerca di
svelare il mistero dell’Enigmista, trascorrendo gran parte del film
a rintracciarlo attraverso una serie di indizi e indovinelli. Uno
di questi indizi riguarda il legame dell’Enigmista con la famiglia
Wayne, legame accennato attraverso un indizio presente nel film e
che include un video della campagna a sindaco di Gotham per Thomas
Wayne, il padre di Bruce Wayne. Nel video, l’Enigmista ha inserito
alcuni dettagli, inclusi dei riferimenti a un altro celebre villain
dell’Uomo Pipistrello.
È online un nuovo sito Web virale
dedicato a The
Batman, che invita i visitatori a risolvere tre
enigmi prima di poter scaricare il video in questione, ovvero il
video-annuncio originale della candidatura a sindaco di Gotham di
Thomas Wayne e che, nel finale, mostra le parole “Hush!” e “The
Truth About Gotham” unite, insieme al logo dell’Enigmista. Il sito
web è www.rataalada.com. Una volta effettuato l’accesso,
il sito richiederà di risolvere tre enigmi, le risposte sono
“Mask,” “Renewal,” and “Confusion”. Una
volta risolti, richiederà una password per un file .zip, che è
“promise“. Il file contiene il video dell’Enigmista, con
il riferimento a Hush. Guarda lo screenshot del video qui
sotto:
Nei fumetti di Batman, Hush è Thomas
Elliot, un amico d’infanzia di Bruce Wayne che incolpa Thomas Wayne
per aver salvato la vita dei suoi genitori quando lui stava
cercando di ucciderli per ereditare la loro fortuna. Si allea con
L’Enigmista, che escogita la trama “Hush”, che alla fine diventa il
nome da criminale di Elliot. In The
Batman, viene rivelato che un giornalista con il cognome Elliot
stava per rivelare un oscuro segreto della famiglia Wayne prima che
Thomas Wayne chiedesse a Carmine Falcone di metterlo a tacere,
rafforzando ancora una volta i legami con Hush che potrebbe
diventare un futuro cattivo nella serie.
The
Batman diretto da Matt Reeves uscirà nelle sale
il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia. Protagonisti del film
insieme a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Colin
Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul
Dano (Enigmista) e Andy
Serkis (Alfred). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore
Distrettuale di Gotham.
Due anni trascorsi a pattugliare le
strade nei panni di Batman (Robert
Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali,
hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham
City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth
(Andy
Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey
Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure
di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato
come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini.
Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di
malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più
grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando
personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe
Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino
(Colin
Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista
(Paul
Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino
alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa
chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il
colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione
che da tempo affliggono Gotham City.