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Trolls World Tour, recensione del film Dreamworks

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Trolls World Tour, recensione del film Dreamworks

A quattro anni di distanza dal successo internazionale di Trolls, arriva il Trolls World Tour, un sequel che è anche un ampliamento del mondo cinematografico basato sui pupazzetti creati da Thomas Dam e divenuti ormai oggetti preziosi per collezionisti e nostalgici, simbolici di decadi passate (tanto che James Gunn ne mette uno anche nella personale collezione da “umano anni ‘80” di Star Lord, in Guardiani della Galassia).

Il film gode (o paga il prezzo?) di una distribuzione casalinga, scelta dettata dall’emergenza di coronavirus in atto in tutto il mondo in queste settimane. Disponibile per il noleggio dal 10 Aprile, il film, come accennato, amplia il mondo della prima avventura, ma lo fa letteralmente, raccontandoci l’origine del mondo dei Trolls, regalandogli (e regalandoci) una cartina geografica precisa di quello che è il mondo dei Trolls.

Trolls World Tour, la trama

Nel primo film abbiamo seguito le avventure di Poppy che, da futura regina dei Pop Trolls, insegna a orchi cattivi cos’è la vera felicità. In Trolls World Tour, invece, Poppy scoprirà che il mondo è molto più grande di quello che sospetta e soprattutto che esistono altre tribù di trolls, ognuno dei quali legati a un particolare genere di musica: Techno, Classica, Funk, Country e Rock. Nella storia, scopriamo che l’intento della regina del Rock Trolls vuole eliminare tutti gli altri generi di musica ed unificare tutti i trolls in un solo popolo, nel nome della musica Rock.

L’avventura di Poppy, in compagnia di Brunch e di tutti i suoi simpatici amici, comincia così. La giovane Regina dei Pop Trolls si ritroverà quindi non solo a fronteggiare una minaccia per il mondo così come lo conosce, ma anche a capire qual è il vero valore della diversità. Sia lei che Barb, la regina rock, desiderano eliminare le differenze trai Trolls, chi con desiderio di armonia e chi con voglia di supremazia, ma entrambe impareranno che quelle differenze non ostacolano la convivenza serena e che la natura stessa dell’armonia risiede nella differenza delle voci che, lavorando insieme, la creano.

L’aspetto più interessante di Trolls World Tour è senza dubbio la caratterizzazione dei gruppi di piccoli animaletti colorati. In base al loro genere di appartenenza, ogni tribù di Trolls ha le sue specifiche, tutte derivanti da stereotipi legati al genere di volta in volta preso in esame. E così ai glitter dei Pop Trolls, passiamo agli spuntoni metallici dei Rock Trolls e look da cowboy dei Country Trolls.

Questa ricerca estetica si arricchisce, come è facile immaginare, di una ricerca musicale che seleziona brani rappresentativi dei vari stili, andando ad ironizzare in maniera marcata sull’immaginario di ognuno di essi, raggiungendo così il duplice scopo di descrivere la tribù e di metterne in evidenza le caratteristiche sulle quali, comunemente, si ironizza.

Trolls World Tour trailerTrolls World Tour, il trailer

Dreamworks unisce anche in questo caso l’avventura al messaggio edificante indirizzato ai più giovani e che certamente, nonostante la sua semplicità, aggiunge spessore alla storia. Suggestiva è infatti la scelta narrativa conclusiva, in cui si attribuisce alla musica un valore intimo e quasi sociale. E in effetti la musica è per antonomasia un linguaggio universale, che unisce e mette in armonia, appunto, le diverse voci che costituiscono l’intero.

Trolls World Tour replica la natura avventurosa del primo film, rendendo leggermente più complesso il messaggio da recapitare ai giovani spettatori: dalla capacità scoprire e trovare la felicità, all’accettazione della diversità come elemento che arricchisce e non minaccia il mondo.

Twilight cast: dove sono adesso gli attori

Twilight cast: dove sono adesso gli attori

Sono trascorsi quasi 11 da quando il primo adattamento di Twilight, la saga letteraria di Stephanie Meyer, è arrivato sul grande schermo. Era il lontano dicembre del 2008 e da allora, sulla scia di un incredibile successo, sono stati realizzati quattro sequel (New Moon, Eclipse e Breaking Dawn, diviso in due parti) che hanno visto il ritorno di tutti i membri del cast, tra cui i protagonisti Kristen Stewart e Robert Pattinson.

Ma dalla fine della saga nel 2012, cosa ha fatto il cast? Alcuni hanno proseguito la loro carriera e hanno preso parte a numerosi film, altri invece sono finiti nel dimenticatoio. Scopriamo insieme che fine ha fatto il cast di Twilight dopo la fine del franchise cinematografico:

Kristen Stewart (Bella Swan)

kristen stewart

La saga di Twilight ha portato alla ribalta Kristen Stewart, che da allora ha iniziato  a lavorare a pieno regime. Parallelamente ai suoi impegni con Bella, ruolo che le ha regalato la fama internazionale, la Stewart è apparsa in The Runaways, film biografico sull’omonima rock band al femminile, nel dramma indipendente Welcome to the Rileys e nel più celebre Biancaneve e il cacciatore dove ha interpretato la leggendaria Principessa.

Dopo la fine della saga dedicata ai Vampiri, è riuscita a catturare l’attenzione di acclamati cineasti come Olivier Assayas (che l’ha diretta ben due volte, in Sils Maria e Personal Shopper), Woody Allen (che l’ha diretta in Café Society) e Ang Lee (che l’ha diretta in Billy Lynn). Più di recente è stata protagonista del reboot di Charlies Angels, che però si è rivelato un flop al botteghino.

Robert Pattinson (Edward Cullen)

Prima di Twilight, Robert Pattinson era già noto ai fan della saga di Harry Potter per aver interpretato Cedric Diggory ne Il calice di fuoco. Dopo la fine della saga dei Vampiri, la sua carriera ha intrapreso un percorso molto diverso, in cui l’attenzione alla scelta dei ruoli sembra essere diventata fondamentale: è stato infatti protagonista di Cosmopolis e Maps to the Stars, entrambi diretti dal maestro David Cronenberg, ed è apparso in opere di altri celebri registi come Queen of the Desert di Werner Herzog e Civiltà perdutà di James Grey.

Più di recente l’abbiamo visto ne Il re di David Michôd. A luglio tornerà nelle sale con Tenet, il nuovo attesissimo film di Christopher Nolan, mentre il prossimo anno vestirà i panni del Crociato di Gotham in The Batman, il nuovo cinecomic DC diretto da Matt Reeves.

Taylor Lautner (Jacob Black)

Dopo Twilight, Taylor Lautner ha avuto una carriera cinematografica molto breve. Dopo una serie di ruoli alquanto dimenticabili (come in Tracers del 2015 o in The Ridiculous 6 del 2016), è passato alla televisione. È tra i protagonisti della sit-com britannica Cuckoo ed è anche apparso nella ben più celebre Scream Queens di Ryan Murphy, cancellata però dopo due stagioni. Stando alle ultime notizie, pare che l’attore si sia momentaneamente ritirato dal cinema per dedicarsi alla famiglia. 

Elizabeth Reaser (Esme Cullen)

Conclusasi l’esperienza con Twilight, Elizabeth Reaser è stata attiva principalmente in campo televisivo. L’abbiamo vista in tantissime serie, tra cui Grey’s Anatomy e The Good Wife, e più di recente nell’acclamata The Handmaid’s Tale. Tra i suoi ruoli più celebri, però, figurano quelli di Pam Bozanich in Law & Order: True Crime e Shirley Crain nella più recente Hill House, disponibile su Netflix. L’ultimo film per il cinema in cui è apparsa è stato Ouija – Le origini del male (2016).

Peter Facinelli (Carlisle Cullen)

Dopo Twilight, Peter Facinelli ha continuato a recitare, dividendosi tra cinema e tv. Sul grande schermo, la sua ultima apparizione risale allo scorso anno, quando ha preso parte a ben due film: Running with the Devil e Countdown. In tv, invece, è apparso in serie tv come Supergirl e SWAT. Si è anche dedicato alla regia: è infatti in fase di produzione un corto da lui scritto e diretto, e intitolato Hour of Lead. Piccola curiosità: l’attore è stato sposato dal 2001 al 2012 con Jennie Garth, la celebre Kelly di Beverly Hills 90210. L’ex coppia ha tre figli.

Ashley Greene (Alice Cullen)

Ashley Greene ha continuato ad avere una carriera abbastanza diversificata dopo Twilight. È apparsa in film quali Wish I Was Here di Zach Braff e Burying the Ex di Joe Dante. Ha anche doppiato il personaggio di Batgirl nel videogioco “Batman: Arkham Knight”. Tra il 2016 e il 2017 ha fatto parte del cast della serie Rogue, mentre nel 2019 ha avuto un piccolo ruolo in Bombshell – La voce dello scandalo. Attualmente è al lavoro su una nuova serie tv e su un nuovo film per il cinema.

Kellan Lutz (Emmet Cullen)

Kellan Lutz ha avuto una carriera abbastanza costante dopo la fine di Twilight, con ruoli in Hercules – La leggenda ha inizio, I mercenari 3 e Experimenter. In tv è apparso nelle serie FBI, di cui sta attualmente girando lo spin-off FBI: Most Wanted. Prossimamente lo vedremo anche al cinema, in un thriller misterioso dal titolo Divertimento.

Nikki Reed (Rosalie Hale)

Dopo Twilight, Nikki Reed è apparsa in una serie di film pochi noti al pubblico italiano. Celebre soprattutto per il suo ruolo in Thirteen – 13 anni (film di cui è anche sceneggiatrice), l’attrice ha sposato l’attore Ian Somerhalder nell’aprile 2015 e ha annunciato di aspettare un figlio all’inizio del 2017. Non lavora più dal 2016, presumibilmente per stare a casa e prendersi cura della sua famiglia. Lo scorso anno è apparsa al fianco del marito nella serie V Wars, disponibile su Netflix, che purtroppo è stata cancellata dopo una sola stagione. 

Jackson Rathbone (Jasper Hale)

Jackson Rathbone ha avuto una carriera più o meno stabile dopo la fine di Twilight, senza mai raggiungere però la fama mondiale. Nel 2011 ha ottenuto un ruolo da protagonista nella web serie Aim High. Ha lavorato principalmente in tv (White Collar e The Last Ship tra le produzioni più famose a cui ha preso parte) e in diversi film destinati al grande schermo che però non sono mai arrivati in Italia.

Billy Burke (Charlie Swan)

Da la fine della saga di Twilight, Billy Burke ha avuto diversi ruoli in film come cui Highland Park, Lights Out e Breaking In. Tuttavia, è stato il piccolo schermo il posto dove è riuscito a far splendere davvero il suo talento, grazie a serie come Revolution e Zoo. Ha anche interpretato un ruolo minore in Major Crimes. È anche apparso in FBI (dove recita anche Kellan Lutz) e nello spin-off 911 – Lone Star creato da Ryan Murphy.

Fonte: Screen Rant

Mia Wasikowska: 10 cose che non sai sull’attrice

Mia Wasikowska: 10 cose che non sai sull’attrice

Divenuta particolarmente popolare nell’ultimo decennio, l’attrice Mia Wasikowska si è distinta all’interno dell’industria per essere passata con naturalezza dal ricoprire ruoli in grandi blockbuster sino a film indipendenti o d’autore. Della sua generazione di interpreti, la Wasikowska si è affermata come una delle più interessanti, dotata di carisma e buona versatilità. Ecco 10 cose che non sai di Mia Wasikowska.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Mia Wasikowska altezza

Mia Wasikowska: i film in cui ha recitato

10. Ha preso parte a celebri lungometraggi. L’attrice debutta sul grande schermo con il film Suburban Mayhem (2006), per poi prendere parte a pellicole come Rogue (2007), Defiance – I giorni del coraggio (2008) e Amelia (2009), con Hilary Swank. Il successo mondiale arriva grazie a Alice in Wonderland (2010), dove recita accanto agli attori Johnny Depp, Helena Bonham Carter e Anne Hathaway. Negli anni successivi ottiene ruoli di rilievo in film come I ragazzi stanno bene (2010), L’amore che resta (2011), Jane Eyre (2011), Lawless (2012), Stoker (2013), Solo gli amanti sopravvivono (2013), Tracks – Attraverso il deserto (2013), Il sosia – The Double (2013), Maps to the Stars (2014), Madame Bovary (2014), Crimson Peak (2015), Alice attraverso lo specchio (2016) e Piercing (2018).

9. È stata anche regista. La Wasikowska si è distinta per aver ricoperto anche il ruolo di regista per due film collettivi. Questi sono The Turning (2013), dove ha diretto il segmento Long, Clear View, e Madly (2015), con il segmento After Birth. Per queste occasioni, tra gli altri registi con cui l’attrice ha avuto modo di collaborare vi sono stati Cate Blanchett, Gael Garcia Bernal.

8. Ha ottenuto importanti riconoscimenti. Nel corso degli anni, l’industria ha dimostrato di apprezzare particolarmente l’attrice, che ha ottenuto le candidature ai British Independent Film Awards come miglior attrice per Jane Eyre, e come miglior attrice non protagonista per Il sosia. È stata inoltre definita l’attrice dell’anno 2010 dalla Hollywood Film Awards.

Mia Wasikowska: chi è il suo fidanzato

7. Ha avuto una relazione con un noto attore. Sul set del film Il sosia – The Double l’attrice conosce Jesse Eisenberg, noto per essere stato il protagonista del film The Social Network. I due intraprendono così una relazione tenuta particolarmente riservata, lontana dal clamore dei media e della vita mondana, che dura dal 2013 al 2015.

Mia Wasikowska in Piercing

6. È la protagonista femminile del film. Nel 2018 l’attrice prende parte al film Piercing, thriller basato sull’omonimo romanzo di Ryū Murakami, incentrato sull’incontro furtivo tra un uomo d’affari e una prostituta, interpretata dalla Wasikowska. Nella camera d’albergo in cui si incontrano, però, non tutto andrà come previsto. Il film è stato lodato in particolare per l’interpretazione dell’attrice, che per la critica si conferma una delle più interessanti del suo tempo.

Parte delle cose che non sai dell’attrice

Mia Wasikowska Alice in Wonderland

Mia Wasikowska in Alice in Wonderland

5. È stata scelta per una sua qualità. L’attrice si presentò al provino per il ruolo di Alice nell’atteso live-action, concorrendo contro numerose altre candidate tra cui Amanda Seyfried. Tuttavia, stando al regista Tim Burton, fu la sua solennità a permetterle di ottenere il ruolo, essendo una qualità ricercata per dar vita al personaggio.

4. Era la prima volta che lavorava con il green screen. Per la Wasikowska si trattava della prima esperienza in un grande blockbuster hollywoodiano, e in particolare era la prima volta che si trovava a dover interagire con un ambiente irreale, circondata pertanto dal celebre green screen. Durante una serie di interviste l’attrice ha rivelato di come le fosse stato inizialmente difficile abituarsi a questa novità.

3. Il ruolo la spaventava. Nell’accettare la parte di Alice, l’attrice era consapevole che si trattava di un ruolo conosciutissimo e verso cui si hanno grandi aspettative. Inoltre, era il ruolo che l’avrebbe resa famosa a livello mondiale. Tutte queste consapevolezze hanno reso la Wasikowska particolarmente nervosa, e ha dovuto lavorare a lungo affianco al regista per trovare una sua personale versione del personaggio.

Mia Wasikowska: il suo 2020

2. Ha recitato in un nuovo atteso film. Nel 2020 l’attrice tornerà al cinema con il film The Devil All the Time, ambientato nel secondo dopoguerra, dove un gruppo di persone manifesta danni psicologici dovuti dagli orrori del conflitto bellico. Nel film la Wasikowska reciterà accanto ad un cast di giovani attori come Tom Holland, Robert Pattinson, Sebastian Stan ed Eliza Scanlen.

Mia Wasikowska: età e altezza

1. Mia Wasikowska è nata a Canberra, in Australia, il 25 ottobre 1989. L’attrice è alta complessivamente 163 centimetri.

Fonte: IMDb

Thor: Ragnarok, perché la scena della morte di Odino è stata cambiata

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In Thor: Ragnarok, uscito nelle sale nel 2017, abbiamo visto Thor fare ritorno ad Asgard e scoprire che Loki era vivo e fingeva di essere Odino. Il Dio del Tuono costringe suo fratello ad accompagnarlo dal padre, e grazie all’aiuto di Stephen Strange i due scoprono che si trova in Norvegia.

Odino li rivela di essere ormai in punto di morte e che Hela, la sua primogenita, sta per essere liberata dalla prigione in cui era stata rinchiusa millenni prima. Poco dopo, Odino muore e appare Hela che distrugge il Mjolnir. Inizialmente, la sequenza in questione doveva essere leggermente diversa: doveva infatti essere Hela, prima di distruggere il martello di Thor, ad uccidere Odino.

Adesso, in una recente live su Instagram, il regista Taika Waititi ha spiegato perché la scena della morte di Odino è stata cambiata: Se guardate il trailer del film, c’è una scena in cui Odino muore a New York. Per una serie di motivi, volevamo farli uscire da New York e creare questo posto in vista di Avengers: Endgame. Volevamo seminare prima questa location in modo da poter poi organizzare la nuova casa di Asgard. Inoltre, il pubblico che ha assistito ai test screening non aveva particolarmente apprezzato il fatto che Odino morisse vicino ai cassonetti della spazzatura, in un vicolo.”

LEGGI ANCHE – Thor: Ragnarok, Hela uccide Odino in una scena tagliata

Thor: Ragnarok è diretto da Taika Waititi. Nel cast del film Chris Hemsworth nei panni di Thor; Tom Hiddleston in quelli del fratello adottivoLoki; il vincitore del Golden Globe e Screen Actors Guild Award Idris Elba, che interpreta la sentinella di Asgard, Heimdall; il premio Oscar Sir Anthony Hopkins che veste ancora i panni di Odino, signore di Asgard.

Tra le new entry invece si annoverano il premio Oscar Cate Blanchett (Blue JasmineCenerentola) nei panni del potente cattivo Hela, Jeff Goldblum (Jurassic ParkIndependence Day: Resurgence), che interpreta l’eccentrico Grandmaster, Tessa Thompson (CreedSelma) che interpreta Valkyria, mentre Karl Urban (Star Trek, il Signore degli Anelli: il ritorno del re) aggiung la sua forza nella mischia come Skurge. Mark Ruffalo riprende il suo ruolo di Bruce Banner/Hulk. Il film è uscito nelle sale il 3 novembre 2017.

In Thor: Ragnarok, Thor è imprigionato dall’altro lato dell’universo senza il suo formidabile martello e si trova in una corsa contro il tempo per tornare a Asgard per fermare il Ragnarok, la distruzione della sua casa e la fine della civiltà asgardiana, dalle mani di una nuova e potente minaccia, la spietata Hela. Ma prima deve sopravvivere a una mortale lotta tra gladiatori che lo metterà contro uno dei suoi amici Avengers, l’incredibile Hulk.

The Batman: Matt Reeves tra controllo creativo e ambizione

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The Batman: Matt Reeves tra controllo creativo e ambizione

Matt Reeves ha rivelato che non avrebbe mai firmato con la DC Films per dirigere The Batman se non avesse avuto libertà creativa in merito al suo film. In una recente intervista con il New York Times, il regista ha parlato delle difficoltà che si possono incontrare quando si lavora ad un grande blockbuster, o comunque ad un film ad alto budget.

Come spiegato da Reeves, spesso gli studi si approcciano a determinate proprietà con il solo obiettivo di trionfare al box office, e spesso non è mai chiaro dall’inizio se i dirigenti saranno disponibili ad accogliere ed assecondare la visione del regista sul film. Per questo motivo, quando gli è stato proposto The Batman, il controllo creativo sul film è stata un’assoluta proprietà per Reeves:

“Non sai mai se le persone responsabili di quelle proprietà intellettuali saranno aperte alla tua visione. Nel caso di Batman, se non lo fossero state, non avrei mai fatto il film. Ci sono stati dei film fantastici sull’Uomo Pipistrello e non volevo fare l’ennesimo film su Batman. Ho detto fin dall’inizio che volevo fare qualcosa che avesse una forte componente emozionale. La mia ambizione è che, attraverso l’utilizzo delle metafore di quel mondo, venga fuori un film incredibilmente personale.”

LEGGI ANCHE – The Batman non sarà una storia di origini

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Andy Serkis (Alfred), Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon) e Paul Dano (Enigmista). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard, ma c’è ancora mistero sul suo ruolo.

HN Entertainment ha suggerito che le riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche di Batman v Superman: Dawn of JusticeJustice LeagueWonder Woman e del sequel Wonder Woman 1984) mentre l’uscita nelle sale è stata già fissata al 25 giugno 2021.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

The New Mutants: i fan poster omaggiano i classici dell’horror

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The New Mutants: i fan poster omaggiano i classici dell’horror

Non sappiamo ancora quando avremo la possibilità di vedere The New Mutants, né sappiamo se il film avrà effettivamente quei toni orrorifici sui quali si è molto discusso in precedenza. Nell’attesa, però, l’artista Jônathas Luz ha condiviso via Instagram una serie di bellissimi fan poster dedicati al cinecomic di Josh Boone che omaggiano i manifesti originali di alcuni classici del genere horror.

I film omaggiati sono Nightmare – Dal profondo della notte, La casa, Un lupo mannaro americano a Londra, L’armata delle tenebre, La cosa e Scream. Potete ammirarli tutti nella gallery di seguito:

LEGGI ANCHE – The New Mutants sarà il film più breve dell’universo X-Men

The New Mutants è un thriller con sfumature horror, originale e ambientato in un ospedale isolato dove un gruppo di giovani mutanti è rinchiuso per cure psichiatriche. Quando iniziano ad avere luogo degli strani episodi, le loro nuove abilità mutanti e la loro amicizia saranno messe alla prova, mentre cercano di fuggire.

Diretto da Josh Boone e scritto da Boone e Knate Lee, il film vede nel cast la presenza di Maisie WilliamsAnya Taylor-Joy, Charlie Heaton, Alice Braga, Blu Hunt Henry Zaga.

ll film è prodotto da Simon KinbergKaren Rosenfelt Lauren Shuler Donner, mentre Stan Lee Michele Imperato Stabile sono i produttori esecutivi.

Atomica Bionda: il sequel è in sviluppo per Netflix?

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Atomica Bionda: il sequel è in sviluppo per Netflix?

Arriva da Discussing Film la notizia che il sequel di Atomica Bionda, l’action thriller del 2017 diretto da David Leitch e interpretato da Charlize Theron, sarebbe in sviluppo per Netflix. La 87Eleven, che aveva già lavorato al primo film, dovrebbe occuparsi nuovamente della produzione.

Anche la Theron sarà coinvolta in qualità di produttrice, mentre uno sceneggiatore non è stato ancora ingaggiato. In seguito alla diffusione della notizia, Screen Rant ha contattato la 87Eleven per un commento, ma la casa di produzione non ha ancora fornito un feedback.

Non è la prima volta che si parla della possibilità di un sequel di Atomica Bionda destinato direttamente allo streaming. Già in passato, lo stesso David Leitch aveva dichiarato che il nuovo film era effettivamente in sviluppo, senza però rivelare quale piattaforma di streaming fosse coinvolta nel progetto.

LEGGI ANCHE – Charlize Theron conferma che il sequel di Atomica Bionda è in sviluppo

Uscito nel 2017, il thriller di spionaggio Atomica Bionda, ambientato durante la Guerra Fredda, è stato adattato dalla graphic novel di Antony JohnstonThe Coldest City, ed è interpretato da Charlize Theron nel ruolo di Lorraine Broughton, un agente dell’MI6 in missione a Berlino per recuperare del materiale top secret rubato.

Atomica Bionda è stato uno dei migliori film del 2017 e vanta alcune delle sequenze di combattimento più spettacolari della recente storia del cinema. Nel cast figurano anche James McAvoy, John Goodman e Sofia Boutella.

Nel 1989, alla vigilia del crollo del muro di Berlino e del cambiamento nelle alleanze tra superpotenze Lorraine Broughton, una spia del massimo livello dell’MI6, viene inviata a Berlino per smontare una spietata organizzazione di spionaggio che ha appena ucciso un agente sotto copertura in possesso di una lista contenente i nomi i tutti gli agenti occidentali in azione ed i loro affari. La donna riceve l’ordine di cooperare col direttore della sede di Berlino David Percival, e i due formano un’incerta alleanza, scatenando tutto il loro arsenale di abilità nel perseguire una minaccia che mette a rischio l’intero mondo delle operazioni di spionaggio dei paesi occidentali.

Thor: Love and Thunder, nel film appariranno gli Starsharks

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Thor: Love and Thunder, nel film appariranno gli Starsharks

Gli Starsharks, conosciuti anche come Squali Spaziali, appariranno in Thor: Love and Thunder. A confermalo è stato lo stesso regista Taika Waititi. Al momento non si conosce nel dettaglio la trama del film, ma sappiamo già molte cose a proposito dell’atteso cinecomic: Valchiria (Tessa Thompson) sarà alla guida di Nuova Asgard, mentre Jane Foster (Natalie Portman) raccoglierà l’eredità del Dio del Tuono e si trasformerà in Mighty Thor; sappiamo inoltre che Christian Bale interpreterà il villain del film, anche se il suo ruolo non è stato ancora svelato.

In una recente diretta su Instagram dedicata a Thor: Ragnarok, Waititi ha anche parlato del prossimo film dedicato alle avventure del personaggio interpretato da Chris Hemsworth, rivelando che sarà ancora più folle ed eccentrico del precedessore: a sostegno delle sue dichiarazioni, il regista e sceneggiatore ha confermato che nel film appariranno gli Starsharks.

Gli Starsharks sono delle creature simili agli squali che hanno la capacità di fluttuare e viaggiare nello spazio. In riferimento a Thor, gli Starsharks compiano nella serie a fumetti di Jason Aaron dedicata al Dio del Tuono, tra le fonti di ispirazione proprio di Love and Thunder. Gli Squali Spaziali vivono in orbita attorno al pianeta di Gorr, noto anche come il Macellatore di Dei, e si nutrono dei resti degli Dei che venivano sacrificati dall’alieno. Nei fumetti Thor, prima di scontrarsi con Gorr, ha dovuto affrontare proprio gli Starsharks.

A questo punto, però, sorge spontanea una domanda: e se Christian Bale dovesse interpretare proprio Gorr? Ovviamente si tratta di una mera speculazione, ma la conferma di Waititi sulla presenza degli Squali Spaziali nel film lascia aperta l’ipotesi…

LEGGI ANCHE – Thor: Love and Thunder, i Guardiani della Galassia nel film

Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con.

Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarok, così come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

L’uscita nelle sale è fissata invece al 5 novembre 2021.

The Batman non sarà una storia di origini

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The Batman non sarà una storia di origini

Il regista Matt Reeves ha confermato che The Batman non sarà una storia di origini. La produzione del film è stata momentaneamente sospesa a causa della pandemia di Covid-19, ma Reeves è comunque impegnato con la promozione della serie Amazon Tales From the Loop (in cui figura tra i produttori esecutivi). Naturalmente, tra gli argomenti affrontati durante le varie interviste, è inevitabile che alcune domande finiscano per riguardare l’attesissimo cinecomic con Robert Pattinson.

Parlando con Nerdist, Matt Reevees ha spiegato l’idea alla base del suo The Batman e come ha affrontato la spinosa questione delle origini del personaggio: “Non volevo raccontare una storia di origini, ma piuttosto un racconto che riconoscesse ancora una volta quelle origini, in quanto hanno comunque formato chi è Bruce. Abbiamo questo ragazzo che sta lottando e che sta cercando di superare tutta una serie di difficoltà. Questo, ovviamente, non significa che sia consapevole di ogni cosa. Alla base c’è quest’idea di avere una parte nascosta che ti guida, di quanto si possa sopportare e di quanto tu stia facendo senza esserne a conoscenza.”

Le parole di Reeves suggeriscono un tipo di approccio diverso al personaggio di Batman, le cui origini sono ben radicate nella cultura pop. La sua storia, infatti, è stata portata sullo schermo tante di quelle volte che ciò che i fan adesso si aspettano è sicuramente un tipo di racconto più interessante, che tenga ovviamente conto del passato del personaggio, ma che al tempo stesso sia capace di declinarlo attraverso nuovi toni e atmosfere, come fatto egregiamente da Todd Phillips in Joker.

LEGGI ANCHE – The Batman: Matt Reeves teme l’eredità di Burton e Nolan

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Andy Serkis (Alfred), Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon) e Paul Dano (Enigmista). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard, ma c’è ancora mistero sul suo ruolo.

HN Entertainment ha suggerito che le riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche di Batman v Superman: Dawn of JusticeJustice LeagueWonder Woman e del sequel Wonder Woman 1984) mentre l’uscita nelle sale è stata già fissata al 25 giugno 2021.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Avengers: Endgame, la scena alternativa della morte di Natasha

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Avengers: Endgame, la scena alternativa della morte di Natasha

È arrivata online la versione originale della scena della morte di Vedova Nera (Scarlett Johansson) in Avengers: Endgame, molto diversa dalla versione finale che abbiamo visto sul grande schermo. La morte di Natasha è sicuramente uno dei momenti più scioccanti del cinecomic campione d’incassi diretto da Anthony e Joe Russo.

Nel tentativo di recuperare le Gemme dell’Infinito, Nat e Clint Barton (Jeremy Renner) si recano su Vormir per recuperare la Gemma dell’Anima. Teschio Rosso li avverte che uno dei due dovrà sacrificarsi. I Vendicatori si scontrano, in quanto ognuno dei due vuole immolarsi per salvare l’altro, ma alla fine è Natasha a morire, e Clint viene in possesso della Gemma.

Adesso è arrivata online – via Twitter – la versione alternativa della scena della morte di Natasha (in precedenza resa disponibile su Disney+). La versione in questione è molto più violenta, ed invece dello scontro tra Nat e Clint, vediamo i due eroi combattere contro le forze di Thanos, con Vedova Nera che viene colpita più volte prima di cadere dallo strapiombo. Potete vedere la scena cliccando sull’immagine di seguito:

LEGGI ANCHE – Avengers: Endgame, “Vendicatori Uniti!”, la scena con tecnologia 8D

Ricordiamo che Endgame è il film di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo dei Marvel Studios, che con l’avventura diretta da Anthony e Joe Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22 film e 11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza pari.

Endgame ha ottenuto un grande successo di critica e pubblico, stabilendo numerosi record al botteghino, diventando il maggior incasso nella storia del cinema, e venendo candidato a svariati premi cinematografici, tra i quali l’Oscar ai migliori effetti speciali.

Forest Whitaker: 10 cose che non sai sull’attore

Forest Whitaker: 10 cose che non sai sull’attore

Particolarmente versatile, l’attore Forest Whitaker si è negli anni distinto per le sue interpretazioni in celebri lungometraggi. Film dopo film, Whitaker è arrivato a conquistare alcuni dei più prestigiosi riconoscimenti dell’industria hollywoodiana. Ad oggi non manca di partecipare a pellicole di diverso genere, reinventandosi e mettendosi alla prova ogni volta. Ecco 10 cose che non sai di Forest Whitaker.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Forest Whitaker occhio

Forest Whitaker: i film in cui ha recitato

10. Ha preso parte a celebri film. Whitaker debutta sul grande schermo con il film Fuori di testa (1982), ma ottiene particolare notorietà con Il colore dei soldi (1986), Platoon (1986), Good Morning, Vietnam (1987), con Robin Williams, e Bird (1988). Negli anni successivi continua a guadagnare prestigio con film come La moglie del soldato (1992), Ghost Dog (1999), Panic Room (2002) e L’ultimo re di Scozia (2006), con cui si consacra. Negli ultimi anni ha invece recitato in The Butler – Un maggiordomo alla Casa Bianca (2013), Il fuoco della vendetta (2013), con Christian Bale, Southpaw – L’ultima sfida (2015), Arrival (2016), con Amy Adams, Rogue One: A Star Wars Story (2016), con Felicity Jones, Black Panther (2018), di Ryan Coogler, City of Lies (2018) e C’era una volta Steve McQueen (2019).

9. Ha diretto dei film. Nel corso della sua carriera Whitaker non si è limitato alla recitazione, ricoprendo anche altri ruoli come quello del regista. Ha infatti debuttato in tale ruolo nel 1993 dirigendo il film televisivo Armati di pistola. Successivamente dirige per il cinema Donne – Waiting to Exhale (1995), con Angela Bassett, Ricominciare a vivere (1998) e Una teenager alla Casa Bianca (2004), con Katie Holmes.

8. Ha preso parte a prodotti televisivi. Nel corso della sua carriera, Whitaker non ha mancato di recitare anche per il piccolo schermo, comparendo in film come Last Light – Storia di un condannato a morte (1993), Più in alto di tutti (1996) e L’occhio gelido del testimone (1999), e anche in serie quali The Shield (2006-2007), E.R. – Medici in prima linea (2006-2007), Criminal Minds: Suspect Behavior (2011), Radici (2016), Empire (2017-2018) e Godfather of Harlem (2019).

Forest Whitaker: chi è sua moglie

7. È sposato con una collega. Durante il set del film Blown Away – Follia esplosiva conosce l’attrice Keisha Simone Nash, con la quale intraprende una relazione arrivando infine al matrimonio nel 1996. Da lei Whitaker ha avuto due figlie, nate rispettivamente nel 1996 e nel 1998. L’attore aveva inoltre già due figli, nati da una precedente relazione.

Forest Whitaker: il suo occhio

6. Ha un difetto all’occhio sinistro. L’attore è noto essere affetto da ptosi palpebrale, una condizione che lo porta ad avere la palpebra dell’occhio sinistro calata verso il basso più del normale. Più volte la critica ha sottolineato come per le sue interpretazioni questa particolarità conferisca all’attore un’aria intrigante. Whitaker ha in seguito spiegato che si tratta di una condizione ereditaria, considerando più volte la possibilità di un intervento chirurgico correttivo.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Forest Whitaker Rogue One

Forest Whitaker in Rogue One: A Star Wars Story

5. Ha recitato nel primo spin-off della celebre saga. Nel 2016 l’attore ricopre un ruolo di rilievo all’interno del film Rogue One: A Star Wars Story, il primo spin-off di Star Wars dedicato ai ribelli che rubarono i piani della Morte Nera. Nel film Whitaker è Saw Gerrera, un estremista ribelle e veterano delle guerre dei cloni.

4. Ha improvvisato una celebre battuta. All’interno del film il personaggio dell’attore recita la frase “What will you become?”, rivolta alla protagonista Jyn Erso. Totalmente improvvisata, tale battuta è piaciuta talmente tanto al regista per via dei suoi possibili significati, che decise non solo di lasciarla nel film ma di inserirla anche nel trailer.

Forest Whitaker: i suoi film su Netflix

3. Ci sono diversi film con l’attore sulla piattaforma streaming. Sulla piattaforma Netflix è possibile trovare diversi film in cui recita l’attore. Tra questi vi è il recente La fine (2018), di genere catastrofico, e poi ancora Prospettive di un delitto (2008), Panic Room, The Experiment (2010), Ricominciare a vivere (1998) e Nel paese delle creature selvagge (2009), dove l’attore ha ricoperto il ruolo di doppiatore prestando la propria voce al personaggio di Ira.

Forest Whitaker: c’è una canzone dedicata a lui

2. Il suo nome è il titolo di una canzone. La band indie rock Bad Books ha inserito nell’album II, rilasciato nel 2012, un brano intitolato Forest Whitaker. Questo è la storia di un ragazzo deluso per essere stato lasciato dalla sua ragazza, che ha ora avuto un figlio chiamandolo proprio Forest Whitaker.

Forest Whitaker: età e altezza

1. Forest Whitaker è nato a Longview, in Texas, Stati Uniti, il 15 luglio 1961. L’attore è alto complessivamente 188 centimetri.

Fonte: IMDb

Sean Bean: 10 cose che non sai sull’attore

Sean Bean: 10 cose che non sai sull’attore

Attore particolarmente popolare, Sean Bean si è negli anni affermato per la sua versatilità, interpretando una vasta gamma di ruoli. In particolare, è celebre per avere recitato in Il Signore degli Anelli e nella serie Il Trono di Spade. Bean è diventato involontariamente popolare anche per le numerose volte in cui ha ricoperto personaggi destinati a morire sul grande schermo. Ecco 10 cose che non sai di Sean Bean.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Sean Bean Il Trono di Spade

Sean Bean: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore debutta al cinema con il fil Winter Fight (1984), e nel corso degli anni prende parte a titoli come Giochi di potere (1992), GoldenEye (1995) e Ronin (1998), con Robert De Niro. Il ruolo che gli conferisce estrema popolarità è quello di Boromir in Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell’Anello (2001), con Viggo Mortensen. Successivamente acquista ulteriore notorietà recitando in film come Equilibrium (2002), Troy (2004), con Brad Pitt ed Eric Bana, The Island (2005), Silent Hill (2006), Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo – Il ladro di fulmini (2010), Biancaneve (2012), Silent Hill: Revelation 3D (2012), Jupiter – Il destino dell’universo (2015), Pixels (2015), e Sopravvissuto – The Martian (2015), con Matt Damon.

9. Ha preso parte a produzioni televisive. Nel corso della sua carriera l’attore ha in più occasioni recitato per il piccolo schermo. Tra i titoli più significativi a riguardo si annoverano le serie Herny VIII (2003), Crusoe (2008-2010) e Il Trono di Spade (2011), dove ricopre il ruolo di Ned Stark nella prima stagione, accanto all’attore Kit Harington. Prende poi parte a Missing (2012), Accused (2012), Legends (2014-2015), The Frankenstein Chronicles (2015-2017), Wasted (2016), Broken (2017) e I Medici (2018), dove recita accanto ad attori come Guido Caprino, Raoul Bova e Dustin Hoffman. Prossimamente reciterà in Snowpiercer (2021), accanto all’attrice Jennifer Connelly.

8. Ha ottenuto importanti riconoscimenti. Nel corso della sua carriera l’attore ha ricevuto diversi prestigiosi premi dell’industria cinematografica. In particolare si ricorda il Sag Awards per il miglior cast vinto con il film Il Signore degli Anelli. Mentre nel 2013 vince il premio International Emmy Award come miglior attore per il suo ruolo nella serie Accused. Nel 2018 vince invece il Bafta TV Awards per il suo ruolo da protagonista in Broken.

Sean Bean: chi è sua moglie

7. È stato sposato più volte. Il primo matrimonio dell’attore risale al 1981, con una donna di professione parrucchiera. I due divorziano però nel 1988, e nel 1990 Bean sposa l’attrice Melanie Hill, da cui ebbe due figlie, nate rispettivamente nel 1987 e nel 1991. Nel 1997 divorzia anche dalla seconda moglie e pochi mesi dopo si sposa una terza volta con l’attrice Abigail Cruttenden, da cui ha avuto la terza figlia, nata nel 1998. Anche in questo caso il matrimonio finisce poco dopo, arrivando al divorzio nel 2000. Dal 2013 l’attore ha una relazione con Ashley Moore, che ha poi sposato nel giugno del 2017.

Sean Bean: le morti sullo schermo dell’attore

6. Detiene un insolito record. Negli anni l’attore è divenuto famoso per essere solito interpretare personaggi destinati a morire. Ad oggi egli è morto per ben 23 volte tra cinema e televisione. Sui social network fu anche indetta una campagna chiamata #DontKillSeanBean, per chiedere che all’attore non venissero più assegnate tali parti. Bean stesso ha dichiarato che non avrebbe più accettato di morire sullo schermo, temendo di divenire un attore prevedibile.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Sean Bean Il Signore degli Anelli

Sean Bean è Boromir in Il Signore degli anelli.

5. Ha dovuto leggere un suo celebre discorso. La celebre scena del Concilio di Elrond è stata più volte riscritta dagli sceneggiatori, anche durante il corso delle riprese. A Bean in particolare fu consegnato il discorso che avrebbe dovuto recitare soltanto la notte prima. Non avendo modo di impararlo totalmente, l’attore dovette avvalersi del foglio scritto, posto in modo che non si vedesse e dal quale potesse leggere mentre avvenivano le riprese.

4. Aveva paura di spostarsi in volo. Tra gli attori del cast del film, Bean è probabilmente quello che più di ogni altro ha vissuto sulla propria pelle il duro viaggio dei protagonisti. Avendo paura di prendere l’elicottero per spostarsi da una location all’altra, egli era infatti solito intraprendere una lunga camminata di oltre due ore per raggiungere il sito, il tutto vestito con l’armatura del proprio personaggio.

Sean Bean in Il Trono di Spade

3. Ha dovuto rigirare più volte la scena della sua decapitazione. Al termine della prima stagione di Il Trono di Spade il personaggio ricoperto dall’attore viene giustiziato tramite decapitazione. Pur trattandosi di un momento particolarmente drammatico, Bean ricorda di aver dovuto girare più volte la scena per via del clima comico instauratosi sul set. Alcuni problemi tecnici nell’esecuzione hanno infatti spezzato l’atmosfera richiesta, portando il cast a vivere un momento di ilarità.

Sean Bean in Troy

2. Ha interpretato un leggendario guerriero. Nel film epico Troy, l’attore ricopre il personaggio di Ulisse. Pur avendo un ruolo di minor rilievo rispetto agli altri protagonisti, il personaggio è comunque risultato fondamentale in alcuni snodi cruciali del lungometraggio, tra cui quello dell’idea della costruzione di un grande cavallo di legno per poter penetrare nella città di Troia.

Sean Bean: età e altezza

1. Sean Bean è nato a Sheffield, in Inghilterra, il 17 aprile 1959. L’attore è alto complessivamente 179 centimetri.

Fonte: IMDb

Disney+ raggiunge 50 milioni di abbonati

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Disney+ raggiunge 50 milioni di abbonati

Grazie alla sua offerta di intrattenimento rivolta ai consumatori di tutto il mondo, Disney+ annuncia di avere raggiunto un nuovo traguardo: 50 milioni di abbonati a livello globale nei primi 5 mesi dal lancio in USA.

“Siamo davvero onorati che Disney+ sia apprezzato da milioni di persone in tutto il mondo, e crediamo che questo sia di buon auspicio per la nostra espansione in tutta l’Europa Occidentale, in Giappone e in tutta l’America Latina nel corso di quest’anno,” ha dichiarato Kevin Mayer, Chairman of Walt Disney Direct-to-Consumer & International. “Il grande storytelling ispira e conforta, e noi con Disney+ siamo felici di poter offrire una vasta proposta di intrattenimento legato alla gioia e all’ottimismo”.

Nelle ultime due settimane, Disney+ ha debuttato in otto paesi dell’Europa Occidentale, tra cui Regno Unito, Irlanda, Francia, Germania, Italia, Spagna, Austria, e Svizzera. Inoltre, dalla scorsa settimana, Disney+ è disponibile anche in India. Qui, viene proposto in abbinamento al servizio di streaming già esistente, Hotstar, e conta già circa otto dei 50 milioni di abbonati totali a Disney+.

DISNEY+

Disney+ è il servizio di streaming dedicato ai film e ai prodotti di intrattenimento di Disney, Pixar, Marvel, Star Wars, National Geographic e altri brand. Gestito dal settore Direct-to-Consumer e internazionale di The Walt Disney Company, Disney+ è disponibile sulla maggior parte degli schermi connessi a Internet e offre una programmazione senza interruzioni pubblicitarie con una varietà di lungometraggi originali, documentari, serie live-action e animate e cortometraggi. Il servizio dà inoltre accesso allo sterminato archivio cinematografico e televisivo di Disney. Disney+ è il nuovo servizio di streaming dove trovare anche le ultime uscite di The Walt Disney Studios. Tutte le informazioni e le modalità di abbonamento sono disponibili sul sito DisneyPlus.com.

Dichiarazioni Previsionali (“Forward-Looking Statements”) Alcune dichiarazioni e informazioni contenute in questa comunicazione potrebbero essere ritenute delle “dichiarazioni previsionali” (forward-looking statements) ai sensi del Federal Private Securities Litigation Reform Act del 1995, comprese le dichiarazioni come i risultati attesi dei nostri beni e servizi, la disponibilità e le tempistiche previste per i nostri beni e servizi e altre dichiarazioni che non espongano fatti storici. Queste dichiarazioni sono spesso caratterizzate da una terminologia come l’utilizzo del futuro, l’espressione “crediamo” o altre espressioni simili. Queste dichiarazioni sono formulate basandosi su considerazioni e ipotesi fatte al momento della dichiarazione e la Company non si assume alcun obbligo di aggiornare tali dichiarazioni.

I risultati effettivi potrebbero essere sostanzialmente diversi da quelli espressi o sottintesi. Tali differenze potrebbero derivare da azioni intraprese dalla Company, comprese iniziative strategiche o di riorganizzazione (inclusi investimenti di capitale, acquisizioni o cessioni di asset) o altre decisioni commerciali (incluse quelle riguardanti le tempistiche di lancio al pubblico, la piattaforma o i contenuti), così come da fattori fuori dal controllo della Company, tra cui: cambiamenti delle condizioni economiche statunitensi e globali, delle condizioni della concorrenza e delle esigenze dei consumatori condizioni climatiche avverse o disastri naturali problemi sanitari sviluppi internazionali, governativi, politici o militari (comprese le richieste da parte del governo di posticipare il lancio al pubblico in alcune giurisdizioni) sviluppi tecnologici mercato del lavoro e relative attività

Avengers: Endgame, la reazione del pubblico alla “scena dei portali” è euforia pura

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Senza dubbio, Avengers: Endgame ha scatenato un entusiasmo sconfinato nel pubblico e nella critica, nel corso dei mesi si è confermato uno dei titoli più amati non solo dei fan Marvel Studios, ma anche degli spettatori occasionali.

Questo entusiasmo è esploso subito, già in sala, durante le visioni alle quali il pubblico ha preso parte con entusiasmo ed euforia, in determinate scene. In particolare, sono estremamente significativi i video che seguono e che ci mostrano la reazione del pubblico sia nell’ormai famosa “scena dei portali” che in quella in cui Captain America brandisce il Mjolnir.

Avengers: Endgame, tutte le scene tagliate dal film

https://twitter.com/ScottGustin/status/1247371234880499712?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1247371234880499712&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Favengers-endgame-portals-scene-movie-audience-reaction-video%2F

Avengers: Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile 2019.

Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris HemsworthMark RuffaloChris EvansScarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Star Wars: 10 soluzioni narrative che avrebbero reso i film migliori

Nella storia del cinema, non esiste probabilmente un franchise più amato di Star Wars. Naturalmente, ciò non significa che la saga sia esente da difetti.

I difetti presenti nei nove episodi vanno da piccole dimenticanze a più grandi ed evidenti problemi. Tuttavia, alcuni di essi potevano risolversi abbastanza facilmente. Partendo da questo assunto, ecco dieci semplici soluzioni narrative – proposte in base all’ordine di uscita del film – che avrebbero reso i film di Guerre Stellari decisamente migliori.

Vader su Hoth

La battaglia di Hoth ne L’Impero Colpisce Ancora è impressionante. I Ribelli cercano di impedire agli AT-AT di distruggere un generatore di scudi che permetterebbe a Darth Vader di entrare nella loro base con le sue truppe di terra. La battaglia evidenzia la situazione disperata in cui si trova l’Alleanza, ma quando Vader è finalmente in grado di passare all’attacco, il risultato finale è piuttosto deludente.

Le sue truppe cercano di impedire la partenza del Millennium Falcon e il Sith entra in scena quando Han Solo è ormai riuscito a decollare. E se avessimo visto l’attacco iniziale di Vader alla base? E se avessimo visto Vader e i suoi uomini farsi strada tra le forze ribelli a terra? Ciò avrebbe dato alla battaglia una sfumature più epica, aumentando la tensione attorno alla fuga di Han e Leia mentre Vader cercava di raggiungerli. Inoltre, avrebbe sicuramente reso Vader una minaccia ancora più intimidatoria agli occhi del pubblico.

La parentela di Luke e Leia

Ne Il ritorno dello Jedi viene rivelato che Luke Skywalker e la Principessa Leia sono in realtà gemelli separati alla nascita. Purtroppo, il momento della grande rivelazione nel film è piuttosto goffo e forzato: questo perché, mentre Obi-Wan parla della sorella di Luke, quest’ultimo ha improvvisa epifania e si rende conto che la sorella di cui parla il maestro è proprio Leia; Obi-Wan conferma la cosa e la conversazione tra i due procede.

È innegabile quanto la scena abbia dell’inverosimile: avrebbe potuto avere maggiore impatto se la sceneggiatura avesse imposto al personaggio di Obi-Wan di fare riferimento in maniera velata al fatto che Leia fosse la sorella di Luke, magari escludendo l’epifania. Il dialogo sarebbe apparso decisamente più fluido e naturale, e la grande rivelazione meno forzata.

Jar Jar

Per quanto controverso sia il personaggio di Jar Jar Binks, è innegabile quanto sia necessario alla trama de La minaccia fantasma in due momenti: all’inizio del film, quando aiuta i Jedi ad intrufolarsi nel Palazzo Reale di Theed, e alla fine, quando suggerisce a Padme di chiedere aiuto ai Gungan per salvare Naboo. Al di là di questi due momenti, però, la presenza di Jar Jar non sembra avere uno scopo definito, soprattutto quando il gruppo arriva su Tatooine.

Questo è il motivo per cui sarebbe stato meglio se fosse rimasto sulla nave mentre Qui Gon e Padme andavano a reclutare l’esercito. Ciò avrebbe permesso al film di focalizzarsi maggiormente su Anakin Skywalker e avrebbe risparmiato ai fan alcuni dei momenti più detestabili di Jar Jar.

I sentimenti di Padme per Anakin

Uno degli aspetti più controversi de L’attacco dei cloni è la storia d’amore tra Anakin e Padme, al punto che molti fan si chiedono ancora oggi come il futuro Darth Vader sia riuscito a conquistare la madre di Luke e Leia. La risposta, molto semplice, è che Padme è stata attratta da Anakin fin dal primo momento in cui lo ha visto (basti notare il modo in cui lo osserva quando si incontrano all’inizio del film).

Ciò viene esplicitato ancora di più in una scena eliminata dal montaggio finale in cui Anakin e Padme fanno visita ai genitori della regina. La scena rende palese che Padme sta trattenendo i suoi sentimenti nei confronti di Anakin: forse, tenere quella scena nel film avrebbe avrebbe reso la sua decisione di stare con Anakin qualcosa di molto più naturale.

La morte di Padme

Una delle battute più controverse de La vendetta dei Sith è quando 2-1B afferma che Padme ha perso la voglia di vivere. Dal momento che Palpatine dice a Vader che Padme è morta (qualcosa che non dovrebbe sapere), alcuni fan hanno ipotizzato che Palpatine abbia effettivamente trasferito la forza vitale di Padme su Vader.

Questa è certamente una spiegazione più plausibile e sarebbe stata facile includerla nel film, mostrando semplicemente Palpatine che medita su Vader: un montaggio diverso avrebbe mostrato Palpatine utilizzare la Forza e Padme in agonia; subito dopo, Palpatine avrebbe posato il suo sguardo su Vader, che proprio in quel momento iniziava a calmarsi. Sarebbe stato un momento suggestivo e avrebbe anche reso giustizia alla morte di Padme.

La mappa di Luke Skywalker

Una delle maggiori critiche mosse a Il risveglio della Forza è stata quella di avere una struttura narrativa fin troppo simile a Una nuova speranza. A ciò si aggiunge che la Base Starkiller non ha alcun impatto sul nodo principale della trama, ossia trovare Luke Skywalker. Kylo Ren rivela a Rey che il Primo Ordine ha già la maggior parte della mappa per arrivare a Luke e hanno solo bisogno del pezzo che ha la ragazza.

Dato che Rey ora sa dove recuperare il resto della mappa, avrebbe dovuto dirlo ai suoi amici quando si sarebbero riuniti, in modo da poterla rubare dal sistema informatico della Base Starkiller. Ciò avrebbe giustificato la presenza della Base Starkiller all’interno della storia, senza farla apparire come qualcosa di accessorio alla trama principale. 

La morte di Bodhi

Una delle migliori dinamiche di Rogue One: A Star Wars Story è stata quella tra i personaggi del cieco Chirrut sensibile alla Forza e il suo amico Baze. Dal momento che vengono introdotti insieme nel film, è giusto che le loro morti siano collegate. Il problema è che non lo sono.

La morte del pilota Bodhi viene raccontata tra le morti di questi due personaggi. Ciò interrompe completamente il flusso emotivo della scena tra Chirrut e Baze, riducendo l’impatto della morte di quest’ultimo. Se la morte di Bodhi fosse semplicemente avvenuta dopo la morte di Baze, il risultato sarebbe stato diverso. 

Captain Phasma

Canto Bright è stato uno degli aspetti più criticati de Gli Ultimi Jedi. Esistevano sicuramente molti modi per migliorare quella sottotrama, tra cui una semplice soluzione che, in realtà, avrebbe anche risolto un altro problema del film: il ruolo minuscolo di Captain Phasma.

Nella scena ambientata su Canto Bright, la tensione è tutta collegata alla violazione commessa da Finn e Rose: quello che sarebbe dovuto accadere, invece, è che Phasma avrebbe notato che Finn e Rose stavano lasciando la flotta della Resistenza, inseguendoli su Canto Bright. Una volta lì, avrebbe avvisato le autorità e li avrebbe fatti arrestare. Ciò avrebbe legato la sottotrama di Canto Bright a quella principale del film e dato a Phasma maggiore spazio nella storia. 

Qi’ra

Nonostante sia un film costruito discretamente, Solo: A Star Wars Story non riesce a coinvolgere emotivamente lo spettatore dal momento che le motivazioni di Han sono collegate principalmente (ed ingenuamente) alla sua relazione con Qi’ra. Poiché il pubblico sa dalla trilogia originale che questa relazione è destinata a fallire, è difficile affezionarsi a loro come coppia.

Una semplice riscrittura avrebbe reso questa dinamica migliore, cambiando semplicemente il rapporto tra Han e Qi’ra in una relazione di pari livello. Ciò avrebbe immediatamente istillato una serie di domande nel pubblico sul perché Qi’ra non fosse presente nella trilogia originale, creando anche una certa suspense sul suo destino. Avrebbe anche reso il suo tradimento nei confronti di Han molto più difficile da accettare, sia per il personaggio che per il pubblico.

Il clone di Palpatine

Come è stato recentemente rivelato dal romanzo basato su L’Ascesa di Skywalker, il ritorno di Palpatine è stato reso possibile grazie alla clonazione. Dato che la natura del ritorno di Palpatine era una delle principali fonti di confusione per il pubblico, probabilmente sarebbe stato più facile per lo spettatore godersi il film se questo punto fosse stato chiarito immediatamente.

Secondo l’attore che interpreta l’Imperatore, Ian McDiarmid, in realtà una scena che spiega come il Signore Oscuro sia riuscito a sopravvivere è stata girata ma tagliata dal montaggio finale. Vista la successiva reazione del pubblico, il film sarebbe stato più apprezzato se quella scena fosse stata mantenuta.

Fonte: Screen Rant

La Dea Fortuna: disponibile per il noleggio digitale dal 13 Aprile

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La Dea Fortuna di Ferzan Ozpetek, con protagonisti Stefano Accorsi, Edoardo Leo e Jasmine Trinca e prodotto da Tilde Corsi e Gianni Romoli è una produzione Warner Bros. Entertainment Italia, R&C Produzioni e Faros Film.

La Dea Fortuna – già disponibile per l’acquisto – sarà disponibile per il noleggio in digitale a partire dal 13 Aprile. Da un soggetto di Gianni Romoli e Ferzan Ozpetek, la sceneggiatura è firmata da Gianni Romoli, Silvia Ranfagni e Ferzan Ozpetek. Nel cast troviamo inoltre Serra Yilmaz, Barbara Alberti, Sara Ciocca, Edoardo Brandi, Cristina Bugatty, Pia Lanciotti e Filippo Nigro.

Le musiche originali della colonna sonora sono state composte da Pasquale Catalano, mentre tra i brani di repertorio figurano illustri nomi della musica italiana e internazionale tra cui Mina e Ivano Fossati con la splendida, intensa ballata “Luna Diamante”, tratta dal loro album “Mina Fossati”, il vincitore di Sanremo 2020 Diodato con “Che Vita Meravigliosa” e la cantautrice turca Sezen Aksu con la sua “Aldatildik”.

La Dea Fortuna – guarda il trialer

LA DEA FORTUNA dal 13 Aprile sarà disponibile per il noleggio su Sky Primafila, Infinity, Apple Tv, Youtube, Google Play, Rakuten TV, TIMvision, Chili, PlayStation Store, VVVVID, Microsoft Film & TV.

IL FILM

La Dea Fortuna ha un segreto, un trucco magico.

Come fai a tenere sempre con te qualcuno a cui vuoi molto bene?

Devi guardarlo fisso, rubi la sua immagine, chiudi di scatto gli occhi, li tieni ben chiusi. E lui ti scende fino al cuore e da quel momento quella persona sarà sempre con te.

Arturo (Stefano Accorsi) e Alessandro (Edoardo Leo) sono una coppia da più di quindici anni. Nonostante la passione e l’amore si siano trasformati in un affetto importante, la loro relazione è in crisi da tempo. L’improvviso arrivo nelle loro vite di due bambini lasciatigli in custodia per qualche giorno da Annamaria (Jasmine Trinca), la migliore amica di Alessandro, potrebbe però dare un’insperata svolta alla loro stanca routine.

La soluzione sarà un gesto folle. Ma d’altronde l’amore è uno stato di piacevole follia.

Wonder Woman 1984: i set LEGO svelano il look finale di Cheetah?

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Wonder Woman 1984: i set LEGO svelano il look finale di Cheetah?

Uno dei più grandi segreti che ruota attorno a Wonder Woman 1984 è sicuramente quello relativo al look che avrà il personaggio di Cheetah interpretato da Kristen Wiig nel film di Patty Jenskins. Adesso, un nuovo set LEGO ispirato all’atteso sequel ci mostra quella che dovrebbe essere la “forma” definitiva della villain.

Il set in questione – chiamato “Wonder Woman vs. Cheetah” – contiene anche i personaggi di Diana (Gal Gadot) e Maxwell Lord (Pedro Pascal). Di recente, una serie di nuove immagini dal film avevano anticipato una una certa vicinanza (per non dire intimità!) tra i personaggi di Maxwell Lord e Barbara Ann Minerva, a sostegno che nel sequel i due potrebbero agire insieme.

Ricordiamo che l’uscita nelle sale di Wonder Woman 1984 è stata posticipata al prossimo 14 agosto a causa della pandemia di Coronavirus (il film sarebbe dovuto arrivare nelle sale il 6 giugno). Potete vedere le immagini del set LEGO (via JoBlo) di seguito:

LEGGI ANCHE – Wonder Woman 1984: la statua da collezione con la Golden Eagle!

Vi ricordiamo che Wonder Woman 1984 uscirà il 14 agosto 2020. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

“Il film racconterà un lasso di tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi. Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le corde del cuore.“ 

L’ordine cronologico del personaggio è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redidivo Steve Trevor) e Pedro Pascal.

Siamo tutti Alberto Sordi? il docu film su Alberto Sordi

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Siamo tutti Alberto Sordi? il docu film su Alberto Sordi

Nell’anno del centenario dalla nascita di Alberto Sordi, Sky Arte celebra il grande attore e regista romano con Siamo tutti Alberto Sordi?, il docu-film scritto e diretto da Fabrizio Corallo in onda nel giorno di Pasqua, domenica 12 aprile alle 21.15 su Sky Arte (canali 120 e 400) e alle 21.45 su Sky Cinema Comedy (canale 309).

La narrazione si concentra sul talento unico e sulla sua personalità più intima mettendone in risalto non solo la leggendaria vicenda artistica ma soprattutto le sue doti, spesso profetiche, di interprete/autore capace di raccontare come nessun altro la commedia umana degli italiani del secolo scorso.

Il documentario ricostruisce la vita e l’opera di Sordi nell’arco della sua formazione e del consolidarsi della sua carriera lunga più di sessant’anni, raccontandolo attraverso scene cult di alcuni tra i più significativi dei 187 film da lui interpretati, filmati tratti dalle sue tante apparizioni televisive e pubbliche, interviste appositamente realizzate a compagni di lavoro, esponenti di punta del cinema recente, storici e critici, tutti chiamati a ricordarne i vari aspetti della sua poliedrica personalità tra riflessioni, aneddoti, pensieri e curiosità.

Dalla Roma trasteverina, all’Inghilterra fino ad arrivare anche oltreoceano, il re della commedia italiana ha portato in scena tanti “mostri” del suo tempo nei loro aspetti più divertenti. Il film ritratto di Corallo mostra i suoi più celebri personaggi, ma anche il più segreto e profondo Alberto Sordi.

Anche Sky Cinema dedica la sua programmazione per ricordare il grande Alberto Sordi. Da venerdì 10 a lunedì 13 aprile, Sky Cinema Comedy (e in streaming su NOW TV) propone 4 giorni di programmazione h24 dedicati a uno dei più importanti attori del cinema italiano. Da non perdere dunque il celebre film firmato Luigi Zampa, Il Medico della Mutua, con una delle interpretazioni più celebrate di Sordi; la commedia ambientata nell’antico Egitto Due notti con Cleopatra con Sophia Loren; Accadde al penitenziario in cui il secondino Aldo Fabrizi è testimone delle vicende dei vari detenuti tra cui Sordi, Walter Chiari e Peppino De Filippo; la commedia di Steno Piccola Posta, con Franca Valeri; il film a episodi Racconti d’estate con Marcello Mastroianni; la commedia turistico-sentimentale Brevi amori a Palma di Majorca con Gino Cervi; Il Marito in cui Sordi si districa tra gli affari e una moglie dispotica; e la commedia a episodi di Luigi Zampa, I Nostri Mariti, con Sordi, Ugo Tognazzi e Lando Buzzanca. Tutti i titoli – insieme al docu-filmSiamo tutti Alberto Sordi? – sono disponibili anche nella collezione on demand di Sky e su NOW TV.

SIAMO TUTTI ALBERTO SORDI? è una produzione Dean Film e Surf Film realizzata in collaborazione con Sky Arte e Istituto Luce in onda domenica 12 aprile su Sky Arte alle 21.15 e in streaming su NOW TV

Lady Gaga: ecco quando arriverà il film sul delitto Gucci

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Lady Gaga: ecco quando arriverà il film sul delitto Gucci

A novembre dello scorso anno abbiamo appreso la notizia che, dopo l’incredibile successo di A Star Is Born, la popstar Lady Gaga sarebbe tornata al cinema in qualità di protagonista del prossimo progetto cinematografico del maestro Ridley Scott, un film che racconterà il delitto di Maurizio Gucci, nipote del fondatore della casa di moda italiana.

Adesso, come svelato da The Hollywood Reporter, la MGM ha ufficializzato la data di uscita del film, che arriverà nelle sale americane a novembre del 2021. Nel film Gaga interpreterà Patrizia Reggiani, l’ex moglie della vittima, processata e condannata per aver orchestrato l’assassinio del marito nel 1995, scontando 18 anni di carcere prima di essere rilasciata nel 2016.

La pellicola, che dovrebbe intitolarsi semplicemente Gucci, verrà sceneggiata da Roberto Bentivegna basandosi sul libro di Sara Gay Forden “The House of Gucci: A Sensational Story of Murder, Madness, Glamour and Greed”.

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Per Ridley Scott si tratta del secondo progetto sviluppato dopo la recente fusione tra Fox e Disney insieme a The Last Duel, il film che vedrà protagonisti Matt Damon, Adam Driver, Jodie Comer e Ben Affleck, le cui riprese sono state momentaneamente bloccate a causa della pandemia di Coronavirus.

Scott non è estraneo al racconto di storie drammatiche dalla forte risonanza mediatica: basti pensare a Tutti i soldi del mondo, ultimo film da lui diretto e basato sul sequestro di John Paul Getty III, nipote dell’allora uomo più ricco del mondo, avvenuto a Roma nel 1973.

Birds of Prey: il trailer onesto evidenzia gli errori del film

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Birds of Prey: il trailer onesto evidenzia gli errori del film

Una delle più grandi critiche mosse a Birds of Prey, il cinecomic che ha visto il ritorno di Margot Robbie nei panni di Harley Quinn, è stata che la storia raccontata nel film di Cathy Yan non si è concentrata abbastanza sul “team” del titolo e che riflettori sono stati puntati eccessivamente sul personaggio della Mattacchiona.

Proprio su questo aspetto si concentra il trailer onesto – realizzato da Screen Junkies – di Birds of Prey, oltre a mettere in evidenza come un divieto ai minori di 17 anni e la presenza del personaggio del Joker avrebbe sicuramente giovato al risultato finale. Al di là delle critiche, però, il cinecomic ha fatto sicuramente discutere, stimolando ancora di più l’interesse nei confronti di The Suicide Squad, il film di James Gunn in cui ritroveremo Harley.

Al momento non sappiamo ancora se un sequel di Birds of Prey vedrà mai la luce: è probabile che il destino della Mattacchiona sul grande schermo verrà definito dopo l’uscita in sala del reboot dedicato alla Squadra Suicida. Nell’attesa, gustatevi il trailer onesto di seguito:

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Birds of Prey, diretto da Cathy Yan, è uscito nelle sale il 7 febbraio 2020. Nel cast anche Mary Elizabeth Winstead, Jurnee Smollett-Bell (rispettivamente Cacciatrice e Black Canary), Rosie Perez (Renee Montoya) e Ella Jay Basco (Cassandra Cain).

Ewan McGregor interpreta invece uno dei due principali villain del film, Maschera Nera, alter ego di Roman Sionis. Chi conosce i fumetti lo ricorderà come uno dei più grandi nemici di Batman (negli anni Ottanta esplose proprio come nemesi del Cavaliere Oscuro) nonché temibile boss mafioso di Gotham City.

Di seguito la nuova sinossi ufficiale:

Avete mai sentito la storia del poliziotto, dell’uccello canoro, dello psicopatico e della principessa mafiosa? Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn) è una storia contorta raccontata dalla stessa Harley, come solo Harley può farlo. Quando il malvagio narcisista di Gotham, Roman Sionis, e il suo zelante braccio destro, Zsasz, puntano gli occhi su una ragazza di nome Cass, la città si rivolta per cercarla. I percorsi di Harley, Cacciatrice, Black Canary e Renee Montoya si incontrano e l’improbabile quartetto non ha altra scelta che allearsi per abbattere Roman.”

Billions 5: secondo trailer ufficiale

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Billions 5: secondo trailer ufficiale

Showtime dopo il primo promo ha diffuso il secondo trailer ufficiale di Billions 5, la quinta stagione della serie tvBillions  con protagonista Damian Lewis e Paul Giamatti.

La stagione 5 di Billions sarà presentata in anteprima domenica 3 maggio su SHOWTIME. Nella quinta stagione di MILIARDI, Bobby Axelrod (Lewis) e Chuck Rhoades (Giamatti) vedono riaccendersi la loro feroce rivalità, mentre nuovi nemici si alzano e prendono la mira. Il pioniere dell’impatto sociale Mike Prince (Stoll) rappresenta una vera minaccia per il dominio di Axe e Chuck fa la febbre con un formidabile procuratore distrettuale. Taylor Mason (Asia Kate Dillon) è costretto a tornare ad Ax Capital, dove devono lottare per proteggere i loro dipendenti e le loro risorse. Wendy Rhoades (Maggie Siff) rivaluta la sua lealtà e crea sorprendenti nuove alleanze che la mettono in contrasto sia con Chuck che con Ax. In questa stagione, la lotta per il potere diventa una lotta per la sopravvivenza e tutti i personaggi devono adattarsi o rischiare l’estinzione. Margulies interpreterà Catherine Brant, professore di sociologia della Ivy League e autore di bestseller.

https://youtu.be/aILMB1h8x7I

Billions 5

In Billions 5 protagonisti sono il premio Oscar, vincitore di Emmy e Golden Globe, Paul Giamatti e vincitore dell’Emmy e Golden Globe Damian Lewis, Billions è una delle serie drammatiche più importanti della rete, con una media di cinque milioni di spettatori settimanali su tutte le piattaforme. Le prime tre stagioni di Billions sono andate in onda in Italia su Sky Atlantic e sono disponibili su Now Tv.

Quando tutti sono fuori per cercare vendetta, nessuno è al sicuro.  Bobby Axelrod (Lewis) e Chuck Rhoades (Giamatti), ex nemici, e Wendy Rhoades (Maggie Siff), moglie del primo e fidata consigliere del se condo, si sono uniti per formare un’alleanza difficile da pensare ma molto efficace, mirata allo sradicamento di tutti i loro rivali, tra cui Grigor Andolov (guest star John Malkovich), Taylor Mason (Asia Kate Dillon), Brian Connerty (Toby Leonard Moore) e Waylon “Jock” Jeffcoat (guest star Clancy Brown). L’ambizione e il tradimento sono da sempre al centro di BILLIONS, e in questa stagione tutti i personaggi scoprono esattamente quanto è alto il prezzo che dovranno pagare per soddisfare tali esigenze. La serie vede protagonisti nel cast anche David Costabile, Condola Rashad, Kelly AuCoin, Jeffrey DeMunn e Malin Akerman.

Billions è stato creato e prodotto esecutivamente dagli showrunner Brian Koppelman e David Levien. La serie è stata creata anche da Andrew Ross Sorkin.

The New Mutants sarà il film più breve dell’universo X-Men

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The New Mutants sarà il film più breve dell’universo X-Men

Quando la Disney ha annunciato le nuove date di uscita dei film posticipati di recente a causa dell’emergenza Coronavirus, in molti hanno subito notato che a The New Mutants non era stata associata alcuna nuova release. Il film sarebbe dovuto uscire nelle sale americane il 3 aprile: ora, è probabile che il cinecomic di Josh Boone arriverà direttamente su Disney+, ma su questo non esistono ancora conferme ufficiali.

In attesa di scoprire quale sarà il futuro di The New Mutants  (già “vittima” di una produzione travagliatissima e di continui posticipi), sappiamo adesso – grazie a Consumer Protection BC (via ComicBookMovie) – quale sarà la durata del film: 94 minuti. Il film di Boone sarà quindi il più breve della saga degli X-Men: il più lungo ad oggi è X-Men: Apocalisse, della durata di 144 minuti.

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The New Mutants è un thriller con sfumature horror, originale e ambientato in un ospedale isolato dove un gruppo di giovani mutanti è rinchiuso per cure psichiatriche. Quando iniziano ad avere luogo degli strani episodi, le loro nuove abilità mutanti e la loro amicizia saranno messe alla prova, mentre cercano di fuggire.

Diretto da Josh Boone e scritto da Boone e Knate Lee, il film vede nel cast la presenza di Maisie WilliamsAnya Taylor-Joy, Charlie Heaton, Alice Braga, Blu Hunt Henry Zaga.

ll film è prodotto da Simon KinbergKaren Rosenfelt Lauren Shuler Donner, mentre Stan Lee Michele Imperato Stabile sono i produttori esecutivi.

The Others: il film con Nicole Kidman avrà un remake

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The Others: il film con Nicole Kidman avrà un remake

Sono trascorsi circa 20 anni dall’uscita nelle sale di The Others, l’acclamatissimo horror psicologico diretto dal cileno Alejandro Amenábar e con protagonista una splendida Nicole Kidman in uno dei ruoli più belli della sua carriera. Adesso, come apprendiamo da Deadline, la Sentient Entertainment ha acquistato i diritti per riportare la storia sul grande schermo.

Il remake, di produzione americana (l’originale The Others era una co-produzione che ha coinvolto gli Stati Uniti, la Spagna, la Francia e anche l’Italia), sarà prodotto da Renee Tab e Christopher Tuffin della Sentient insieme a Lucas Aksoskin della Aliwen Entertainment. Secondo le prime indiscrezioni, il remake tenterà un approccio contemporaneo alla storia raccontata da Amenábar nel suo film, ambientato nel 1945, subito dopo la fine della Seconda guerra mondiale.

Secondo la fonte, l’obiettivo della Sentient sarebbe quello di coinvolgere un cast composti da volti più o meno noti di Hollywood. Il film originale incassò circa 200 milioni di dollari a livello mondiale ed è ancora oggi considerato uno dei migliori horror prodotti nello scorso decennio. Grazie al ruolo di Grace Stewart, Nicole Kidman ottene una nomination ai Golden Globes, ai BAFTA, ai Saturn Awards e ai Goya come migliore attrice.

In arrivo il remake di The Others, il cult di Alejandro Amenábar con Nicole Kidman

The Others racconta la storia di Grace e dei suoi due figli che vivono in una grande casa isolata. Una strana malattia costringe i bambini a fuggire la luce. Nell’oscurità che avvolge la loro vita sta per accadere qualcosa di terribile e presto Grace dovrà affrontare la più profonda e angosciante delle paure.

Star Wars IX: il co-sceneggiatore ammette le difficoltà con il finale

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Sappiamo che la produzione di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è stata abbastanza travagliata e che, in origine, la conclusione della trilogia sequel era stata affidata a Colin Trevorrow. Adesso, il co-sceneggiatore Chris Terrio ha rivelato di aver avuto numerosi problemi con il finale del film che ha chiuso ufficialmente la saga degli Skywalker iniziata nel lontano 1977.

L’edizione home video del film diretto da J.J. Abrams, infatti, conterrà una featurette dedicata al making of di Episodio IX in cui è proprio Terrio a discutere di come sia stato difficile concepire il finale e di come quel particolare processo abbia rappresentato una vera sfida per lui e per Abrams.

“Ad un certo punto della lavorazione, io e J.J. stavamo avendo tantissimi problemi con il finale del film. Poi lo scenografo Rick Carter ci disse: ‘Penso sia perché voi due non volete che Star Wars finisca. Non volete che la saga degli Skywalker finisca. Quindi, non volete davvero scriverlo quel finale’. Non c’era che verità nelle sue parole.” 

Naturalmente, è molto difficile intuire con precisione a quale “finale” si riferisca Terrio. Come sottolinea Screen Rant, è molto probabile che si tratti della scena di Rey Skywalker, il momento esatto che chiude Episodio IX, ma potrebbe anche trattarsi – più in generale – del terzo atto del film e dello scontro finale contro l’Imperatore Palpatine.

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Lucasfilm e il regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.

Il cast del film comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam DriverDaisy RidleyJohn Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian McDiarmid Billy Dee Williams.

Diretto da J.J. Abrams e prodotto da Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i produttori esecutivi.

Guardiani della Galassia: la scena iniziale ispirata dal Mago di Oz

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Probabilmente nessuno assocerebbe mai  Guardiani della Galassia a Il mago di Oz, eppure, di recente, il regista e sceneggiatore James Gunn  ha rivelato che la sequenza d’apertura del primo film su Star Lord & co., uscito nel 2014, è stata ispirata dal classico del 1939 con Judy Garland.

Durante il #QuarantineWatchParty dedicato al film, Gunn ha rivelato alcuni dettagli sulla sua prima incursione nell’Universo Cinematografico Marvel, spiegando su Twitter che la sequenza d’apertura del film, quella ambientata nel 1988, subito dopo la morte della madre, quando il piccolo Peter Quill viene rapito da un gruppo di pirati spaziali chiamati “Ravagers”, guidati da Yondu Udonta, è stata ispirata dai titoli di testa de Il mago di Oz.

Gunn ha spiegato l’utilizzo di particolari lenti per la sequenza d’apertura del suo film, in modo da ottenere un certo tipo di effetto visivo: Abbiamo girato la sequenza d’apertura con il giovane Peter e la sua famiglia su obiettivi anamorfici, ma non per tutto il resto del film. Ho pensato molto all’inizio de Il mago di Oz.”

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Per quanto riguarda Guardiani della Galassia Vol. 3, il film – scritto e diretto da James Gunn – non ha ancora una data di uscita ufficiale. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente a Febbraio 2021.

Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff e Karen Gillan, con Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

The Batman: Matt Reeves teme l’eredità di Burton e Nolan

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The Batman: Matt Reeves teme l’eredità di Burton e Nolan

Batman è sempre stato uno dei più grandi eroi dei fumetti di sempre. Nel corso degli anni, sono stati numerosi i registi che si sono impegnati per cercare di portare al cinema la versione migliore delle avventure del Crociato di Gotham. L’ultimo in ordine di tempo al quale è stato affidato l’arduo compito è Matt Reeves, regista dell’attesissimo The Batman che vedrà Robert Pattinson raccogliere l’eredità di Ben Affleck (ultimo Uomo Pipistrello cinematografico).

In una recente intervista con Nerdist in occasione della promozione di Tales From the Loop (la nuova serie Amazon Prime Video in cui figura tra i produttori esecutivi), Reeves ha rivelato qual è la sua più grande paura proprio in merito a The Batman: il regista ha spiegato di “temere” l’eredità di Tim Burton e Christopher Nolan, vista la sua grande ammirazione per i film Batman – Il ritorno e Il cavaliere oscuro.

Reeves ha elogiato in egual misura i due titoli e ha parlato di come entrambi abbiano avuto un forte impatto sul suo approccio a The Batman: “Pensavo a quanti brutti film su Batman ci fossero stati e non volevo che il mio entrasse a far parte di quella categoria, che venisse considerato soltanto come un altro film sull’Uomo Pipistrello. Sentivo che c’era bisogno di fare la differenza. I migliori sono stati a dir poco incredibili. Ciò che Nolan ha fatto col personaggio è incredibile. Ciò che Burton ha fatto col personaggio è stato unico.” 

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Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Andy Serkis (Alfred), Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon) e Paul Dano (Enigmista). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard, ma c’è ancora mistero sul suo ruolo.

HN Entertainment ha suggerito che le riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche di Batman v Superman: Dawn of JusticeJustice LeagueWonder Woman e del sequel Wonder Woman 1984) mentre l’uscita nelle sale è stata già fissata al 25 giugno 2021.

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The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Karl Urban: 10 cose che non sai sull’attore

Karl Urban: 10 cose che non sai sull’attore

L’attore Karl Urban è probabilmente più noto per il suo volto che per il suo nome, essendo apparso in numerosi film e serie di grande successo. Ha infatti avuto modo di affermarsi all’interno dell’industria statunitense, conquistando la simpatia del pubblico e le attenzioni della critica, che ne ha in diverse occasioni esaltato le doti recitative. Ecco 10 cose che non sai di Karl Urban.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Karl Urban Dredd

Karl Urban: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri film. Il primo vero grande ruolo ricoperto al cinema dall’attore è quello di Eomer nei film Il Signore degli Anelli – Le due torri (2002) e Il Signore degli Anelli – Il ritorno del re (2003), con gli attori Viggo Mortensen, Ian McKellen e Andy Serkis. Successivamente continua a farsi notare recitato nei film The Chronicles of Riddick (2004), con Vin Diesel, The Bourne Supremacy (2004), Doom (2005) e Star Trek (2009), di J. J. Abrams, dove ricopre il ruolo di Bones. In seguito, è Judge Dredd in Dredd – Il giudice dell’apocalisse (2012), e riprende il suo ruolo in Into Darkness – Star Trek (2013), con Benedict Cumberbatch e Star Trek Beyond (2016). Di recente è invece apparso in Il drago invisibile (2016) e Thor: Ragnarok (2017), di Taika Waititi.

9. Ha preso parte a produzioni televisive. Nel corso della sua carriera l’attore non ha mancato di recitare anche per il piccolo schermo, apparendo in serie come Shortland Street (1993-1994), Hercules (1996-1998) e Xena – Principessa guerriera (1996-2001), dove ha recitato nel ruolo di Giulio Cesare. Di recente ha invece avuto un ruolo di rilievo in Almost Human (2013-2014), mentre dal 2018 è divenuto ulteriormente noto per il personaggio di Billy Butcher in The Boys, la nuova serie Amazon Prime.

Karl Urban: chi è sua moglie

8. È stato sposato. Sul set del film televisivo The Privateers (2000), conosce la truccatrice Natalie Wihongi, con la quale si fidanza. I due si sposano poi nel settembre del 2004. La coppia ha inoltre dato vita a due figli, il primo nato nel novembre del 2000 e il secondo, una bambina chiamata Indiana in onore di Indiana Jones, nel gennaio del 2005. A giugno del 2014, la coppia annuncia tuttavia la separazione.

Karl Urban in Thor

7. Ha ricoperto un ruolo di rilievo nel film Marvel. Tra i personaggi secondari che più hanno rubato la scena in Thor: Ragnarok vi è Skurge, interpretato da Urban. L’attore ha dichiarato di aver accettato il ruolo perché, anche se secondario, prevedeva un arco narrativo interessante, e in più gli dava la possibilità di lavorare con l’attrice Cate Blanchett.

Karl Urban è Eomer

6. Per ricoprire il ruolo ha imparato ad andare a cavallo. Il primo ruolo che ha reso noto l’attore è stato quello di Eomer all’interno della trilogia de Il Signore degli Anelli. Il personaggio è in particolare un esperto nel cavalcare i cavalli e combattere da questa postazione sopraelevata. Per riuscire in ciò, Urban ha così dovuto allenarsi costantemente per circa otto settimane, riuscendo infine a governare il cavallo con una sola mano mentre con l’altra brandiva la spada.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Karl Urban Star Trek

Karl Urban in Star Trek

5. È un grande fan della serie. Urban si è descritto come un grandissimo fan di Star Trek, avendo seguito la serie televisiva sin da piccolo insieme al padre. Venuto a conoscenza di un nuovo film in preparazione, ha fatto di tutto pur di ottenere un provino per un ruolo, ottenendo infine la parte di Bones. Si è in seguito dichiarato felice di aver potuto ricoprire un ruolo che prevedeva elementi di comicità, cosa con cui desiderava confrontarsi.

4. È rimasto sorpreso dal livello di segretezza sul set. Per Urban era la prima volta che partecipava ad un film diretto da Abrams. Il regista è infatti noto per mantenere il massimo livello di mistero intorno ai suoi progetti, e Star Trek non è stato da meno. L’attore è così rimasto particolarmente colpito dalla sicurezza instaurata a tal livello, dove ogni attore veniva seguito durante le riprese affinché non si esponesse ad una fuga di notizie esterne.

Karl Urban è Dredd

3. Non è mai uscito dal personaggio. Per poter dar vita ad una miglior interpretazione del celebre personaggio dei fumetti, Urban ha affermato di non essere mai uscito dal personaggio, neanche nelle pause tra una ripresa e l’altra. Questa scelta lo ha pertanto portato a mantenere una grande serietà e nessuno lo ha mai visto sorridere sul set. Ha inoltre rifiutato di togliersi l’iconico casco del personaggio per potersi immedesimare maggiormente nel ruolo.

2. Non si è avvalso di controfigure. Nel suo desiderio di potersi immedesimare quanto più possibile nel personaggio, l’attore ha richiesto di poter guidare personalmente la Lawmaster, la caratteristica moto con cui il giustiziere è solito spostarsi. Urban ha così evitato di farsi sostituire da controfigure, allenandosi per poter girare da sé le scene più difficili o rischiose.

Karl Urban: età e altezza

1. Karl Urban è nato a Wellington, in Nuova Zelanda, il 7 giugno 1972. L’attore è alto complessivamente 185 centimetri.

Fonte: IMDb

Ryan Coogler: 10 cose che non sai sul regista

Ryan Coogler: 10 cose che non sai sul regista

Tra i più promettenti registi degli ultimi anni vi è Ryan Coogler, che in breve ha portato al cinema lungometraggi che hanno riscontrato ottimi apprezzamenti di critica e pubblico. Coogler ha però dimostrato di non volersi fermare alla regia, ricoprendo anche altri ruoli all’interno dell’industria e costruendosi così un solido status. Ecco 10 cose che non sai di Ryan Coogler.

Parte delle cose che non sai sul regista

Ryan Coogler Instagram

Ryan Coogler: i suoi film

10. Si è affermato come regista e sceneggiatore. Coogler debutta alla regia nel 2013 con il film Prossima fermata Fruitvale Station, da lui anche scritto, e con protagonista l’attore Michael B. Jordan. Dopo il successo ottenuto grazie al primo film, gli viene assegnato il film Creed – Nato per combattere (2015), spin-off della saga di Rocky Balboa con protagonista Sylvester Stallone. Nel 2018 Coogler raggiunge notorietà mondiale con il film Marvel Black Panther, dove dirige gli attori Chadwick Boseman, Lupita Nyong’o, Daniel Kaluuya e Andy Serkis.

9. È anche produttore. Grazie alla popolarità raggiunta, Coogler ha avuto occasione di ricoprire anche il ruolo di produttori per diversi progetti. Tra questi si annoverano il film Creed II (2018), sequel del film da lui diretto, e i lungometraggi di prossima uscita Space Jam 2 (2021), Bitter Root, e Wrong Answer.

8. Ha ricevuto importanti riconoscimenti. Con il suo primo film, presentato nella sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes, Coogler ha vinto il premio “Avenir”, assegnato alle promesse del cinema. Con la stessa pellicola avrebbe poi vinto l’Indipendent Spirit Awards come miglior film di debutto. Ulteriore grande prestigio arriva grazie a Black Panther, con il quale riceve la nomination come miglior sceneggiatura non originale ai Writers Guild Award. Questo avrebbe poi ricevuto la nomination come miglior film ai Premi Oscar, divenendo il primo film di supereroi a ricevere tale riconoscimento.

Ryan Coogler non è su Instagram

7. Non ha un account personale. Il giovane regista ha in diverse occasioni di non apprezzare particolarmente i social network, e di non possedere pertanto un account sul social network Instagram. Così facendo, Coogler ha modo di mantenere quel velo di riservatezza sulla propria vita privata, evitando il clamore dei media.

Ryan Coogler: chi è sua moglie

6. È sposato. Nel 2016 il regista ha sposato la sua compagna di lunga data, Zinzi Evans, di cui si hanno poche notizie per via della riservatezza mantenuta dai due. Tra i pochi annunci pubblici fatti da Coogler riguardanti la propria vita privata vi è però quello secondo cui desidera avere quanto prima una figlia con la donna amata.

Parte delle cose che non sai sul regista

Ryan Coogler Black Panther

Ryan Coogler dirige Black Panther

5. Ha lavorato con esperti per costruire l’ambientazione del film. Per dar vita al Wakanda, la fittizia nazione africana dove si svolge gran parte del film, il regista si è avvalso della collaborazione di alcuni esperti di storia africana al fine di poter dar vita ad una mitologia e una cultura coerenti con quelle del vasto continente.

4. Ha insistito per avere determinati collaboratori. Nell’accettare di dirigere il film Marvel, Coogler ha richiesto di poter portare all’interno del progetto i suoi abituali collaboratori, dal direttore della fotografia allo scenografo e fino al compositore delle musiche. Ciò secondo lui gli avrebbe permesso di poter dare al film il proprio personale look, facendolo differenziare dagli altri prodotti Marvel.

3. Avrebbe voluto un villain diverso. Durante la fase di scrittura, Coogler espresse il desiderio di poter inserire nel film il personaggio di Kraven il cacciatore. Questi è un noto villain Marvel, celebre per essersi scontrato prevalentemente contro Spider-Man. Il suo desiderio non poté tuttavia essere esaudito, poiché i diritti del personaggio appartengono alla Sony, che non ne avrebbe concesso l’utilizzo.

Ryan Coogler: il suo patrimonio

2. Il suo patrimonio è notevolmente cresciuto. Con tre film diretti nell’arco di sette anni, e diverse produzioni all’attivo, Coogler vanta oggi un patrimonio stimato di circa 10 milioni di dollari. Tale cifra è destinata a crescere ancora nel corso degli anni, dati anche i grandi progetti in cantiere nel suo futuro di regista, tra cui l’atteso sequel di Black Panther.

Ryan Coogler: età e altezza

1. Ryan Coogler è nato a Oakland, California, Stati Uniti, il 23 maggio 1986. Il regista è alto complessivamente 178 centimetri.

Fonte: IMDb

John C. Reilly: 10 cose che non sai sull’attore

John C. Reilly: 10 cose che non sai sull’attore

Per anni considerato prevalentemente un comico, l’attore John C. Reilly ha invece nel tempo dimostrato di essere un interprete completo, potendo spaziare tra generi ben diversi e ponendosi sempre al centro dell’attenzione con i suoi iconici personaggi. Reilly non ha infatti mancato, nella sua lunga filmografia, di recitare all’interno di film affermatisi come alcuni tra i più celebri e premiati del loro tempo. Ecco 10 cose che non sai di John C. Reilly.

Parte delle cose che non sai sull’attore

John C Reilly Ollio

John C. Reilly: i film in cui ha recitato

10. Ha preso parte a celebri lungometraggi. L’attore esordisce al cinema nel 1989 con il film Vittime di guerra, con Sean Penn. Negli anni successivi continua a farsi notare grazie a film come Hoffa – Santo o mafioso? (1992), con Jack Nicholson, Buon compleanno Mr. Grape (1993), con Johnny Depp, Sydney (1996), Boogie Nights – L’altra Hollywood (1997), La sottile linea rossa (1998), Magnolia (1999), Gangs of New York (2002), con Daniel Day-Lewis, The Hours (2002), con Meryl Streep Ed Harris, e Chicago (2002), con il quale si consacra. Negli anni successivi continua a partecipare a film di alto rilievo come The Aviator (2004), con Leonardo DiCaprio, Walk Hard – La storia di Dewey Cox (2007), Fratellastri a 40 anni (2008), con Will Ferrell, Aiuto vampiro (2010), … e ora parliamo di Kevin (2011), Carnage (2011), Guardiani della Galassia (2014), Life After Beth (2014), Il racconto dei racconti (2015) di Matteo Garrone, The Lobster (2015), Kong: Skull Island (2017), I fratelli Sisters (2018), con Joaquin Phoenix, Stanlio & Ollio (2018) e Holmes & Watson – 2 de menti al servizio della regina (2018).

9. È un noto doppiatore. Nel corso della sua carriera Reilly ha ricoperto anche alcuni ruoli da doppiatore. Il primo di questi è stato per il personaggio #5 nel film d’animazione 9 (2009), mentre in seguito diventa celebre per essere la voce di Ralph nei film d’animazione Ralph Spaccatutto (2012) e Ralph Spacca Internet (2018). Ha poi partecipato al doppiaggio inglese del film d’animazione giapponese Quando c’era Marnie (2014), mentre nel 2016 è Eddie in Sing.

8. Ha ricevuto importanti nomination. Apprezzato per i suoi ruoli, l’attore ha ricevuto una serie di prestigiosi riconoscimenti nel corso degli anni, come una candidatura al premio Oscar come miglior attore non protagonista per il film Chicago. Reilly vanta poi quattro nomination ai Golden Globe, ai Sag Awards e agli Indipendent Spirit Awars. È stato inoltre candidato al premio Grammy per la miglior canzone scritta per un film per Walk Hard – La storia di Dewey Cox.

John C. Reilly: moglie e figli

7. Ha conosciuto sua moglie sul set. Mentre recita sul set del suo primo film, Vittime di guerra, l’attore conosce la produttrice indipendente Alison Dickey. Dopo alcuni anni di frequentazione, i due si sposano nel 1992. La coppia negli anni ha sempre mantenuto un profilo di vita piuttosto riservato. Reilly cerca infatti di tenere ben separata la propria vita privata da quella lavorativa, non dando così modo ai media di potervisi intromettere.

6. Ha avuto due figli. Dalla moglie, Reilly ha avuto due figli nati rispettivamente nel 1998 e nel 2001. Il primo dei due, chiamato Leo, è in seguito divenuto un noto musicista, adottando il nome d’arte di LoveLeo, e tramite il proprio profilo Instagram promuove la propria produzione musicale.

Parte delle cose che non sai sull’attore

John C Reilly Will Ferrell

John C. Reilly è Ollio

5. Ha dovuto sottoporsi ad ore di trucco. Per poter assumere il ruolo del celebre attore comico Oliver Hardy, meglio noto come Ollio, l’attore ha dovuto sottoporsi ad un lungo processo di trasformazione fisica. Non potendo ingrassare quanto necessario, Reilly è stato dotato di numerose imbottiture che lo facevano sembrare sovrappeso. Inoltre del suo volto è possibile ammirare soltanto gli occhi e la bocca, il resto è interamente trucco atto a cambiare i tratti somatici dell’attore.

4. Era intimorito dal personaggio. Dar vita sullo schermo ad una persona realmente esistita è sempre un compito delicato per un attore. Nel suo caso, Reilly si trovava a confrontarsi con uno dei pionieri del cinema comico, e ha pertanto ammesso di essere stato intimorito all’idea di ricoprire tale parte. Ma occasioni come queste non ricapitano tutti i giorni, e per questo con grande devozione l’attore ha accettato di assumere tali panni, con il tentativo di dar vita al lato più umano di Hardy.

John C. Reilly in Guardiani della Galassia

3. Ha ricoperto un ruolo nel film Marvel. Reilly è un altro degli attori che nel corso della sua carriera ha avuto l’occasione di recitare per un film del Marvel Cinematic Universe. Ha infatti ricoperto il ruolo di Rhomann Dey, membro dei Nova Corps, la forza militare di Xandar, nel film Guardiani della Galassia, con protagonista Chris Pratt.

John C. Reilly e Will Ferrell

2. Vengono spesso confusi l’uno con l’altro. Pur non somigliandosi in modo particolare, i due attori condividono alcune caratteristiche comuni, a partire dai capelli ricci. Reilly e Ferrell vengono infatti spesso scambiati l’uno per l’altro, e in un’occasione hanno anche recitato nel ruolo di due fratellastri, per il film Fratellastri a 40 anni, facendo realmente credere a molti spettatori di condividere tale legame nella realtà.

John C. Reilly: età e altezza

1. John C. Reilly è nato a Chicago, Illinois, Stati Uniti, il 24 maggio 1965. L’attore è alto complessivamente 188 centimetri.

Fonte: IMDb

 

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Zachary Levi: 10 cose che non sai sull’attore

Zachary Levi: 10 cose che non sai sull’attore

Divenuto celebre grazie alla serie televisiva Chuck, l’attore Zachary Levi è ad oggi popolare per i suoi ruoli comici o scanzonati, ricoperti in film di particolare successo. Di recente è divenuto noto per essere il supereroe Shazam, in quelle che si preannunciano essere vesti che l’attore tornerà a ricoprire anche in futuro. Ecco 10 cose che non sai di Zachary Levi.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Zachary Levi Shazam

Zachary Levi: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri film per il cinema. L’attore debutta sul grande schermo con il film FBI: Operazione tata (2006), con Martin Lawrence. Successivamente recita in Spiral (2007), Wieners – Un viaggio da sballo (2008), An american Carol (2008), Alvin Superstar 2 (2009), per poi ottenere maggior fama recitando nel ruolo di Fendral in Thor: The Dark World (2013), con Chris Hemsworth e Natalie Portman, e Thor: Ragnarok (2017), di Taika Waititi. Nel 2019 è invece protagonista del film Shazam!, dove recita accanto all’attore Mark Strong.

9. Ha preso parte a produzioni televisive. Nel corso della sua carriera l’attore si è reso celebre per aver partecipato in qualità di protagonista alla serie Chuck (2007-2009), accanto all’attrice Yvonne Strahovski. Successivamente ha preso parte anche alle serie Heroes Reborn (2015-2016), con Ryan Guzman, Hot & Bothered (2015-2016), L’altra Grace (2017) e La fantastica signora Maisel (2018-2019), con Rachel Brosnahan.

8. È un apprezzato doppiatore. Levi si è distinto negli ultimi anni per aver prestato la propria voce al personaggio di Flynn Rider al film d’animazione Rapunzel: L’intreccio della torre (2010). In seguito ha invece doppiato il personaggio di Eugene per il film televisivo Rapunzel – Prima del sì (2017) e di nuovo per Rapunzel – La serie (2017-2020). Ha poi partecipato anche al doppiaggio dei videogiochi Fallout: New Vegas (2010), Halo: Reach (2010) e Kingdom Hearts III (2019).

Zachary Levi: chi è sua moglie

7. È stato sposato. Nel 2014, dopo un periodo di frequentazione, Levy sposa l’attrice ed ex-modella canadese Missy Peregrym, nota per il suo ruolo nelle serie Van Helsing (2017-2018) ed FBI (2018-in corso). Il matrimonio viene celebrato alle Hawaii alla presenza di pochi intimi. Tuttavia, la coppia divorzia nell’aprile del 2015, citando differenze inconciliabili.

Zachary Levi: il suo fisico

6. Ha smentito le voci sul suo fisico. Quando vennero pubblicate le prime immagini del film Shazam!, molti fan criticarono l’attore accusandolo di aver indossato un costume imbottito per far sembrare il suo fisico più possente. Levi si è allora limitato a pubblicare sul proprio profilo Instagram alcune foto del suo torso nudo, dimostrando così di aver naturalmente raggiunto la forma fisica richiesta dal ruolo.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Zachary Levi Fandral

Zachary Levi è Fandral

5. Doveva interpretare il personaggio sin dal primo film. Levi è comparso nel ruolo di Fandral soltanto a partire dal secondo film dedicato a Thor. Egli era sin da subito la prima scelta, ma dovette rinunciare al ruolo poiché impegnato in altri progetti. Venne così scelto un altro attore al suo posto, il quale tuttavia lasciò il personaggio in seguito al primo film. Per sostituirlo fu allora chiamato Levi, che fu ben lieto di poter assumere tali panni.

4. È contento che il suo personaggio sia morto. Fandral viene ucciso nel corso del film Thor: Ragnarok, e per quanto Levi vi fosse affezionato ha dichiarato che tale fine è stata con il senno di poi un bene. Se il personaggio fosse sopravvissuto, secondo Levi, egli sarebbe ancora sotto contratto con la Marvel, e non avrebbe dunque potuto interpretare Shazam, cosa della quale invece è estremamente grato.

Zachary Levi in Shazam!

3. Si è tinto i capelli. Per ricoprire il ruolo del supereroe Shazam, l’attore ha dovuto dar vita ad alcuni drastici cambiamenti fisici ed estetici. Oltre ad essersi sottoposto ad un duro allenamento per guadagnare circa 15 chili di muscoli, Levi si è inoltre dovuto tingere di nero i capelli, poiché così previsto dalle sembianze del personaggio dei fumetti.

Zachary Levi in Chuck

2. È stato il protagonista della serie. Dal 2007 al 2012 l’attore ha recitato nei panni di Chuck Bartowski, protagonista della fortunata serie a metà tra commedia e azione. Il suo personaggio, un esperto di computer che lavora in un negozio di elettronica, si ritrova la vita sconvolta nel momento in cui un supercomputer con segreti di Stato si installa nel suo cervello, facendolo diventare l’obiettivo delle principali forze governative.

Zachary Levi: età e altezza

1. Zachary Levi è nato a Lake Charles, in Louisiana, Stati Uniti, il 29 settembre 1980. L’attore è alto complessivamente 191 centimetri.

Fonte: IMDb

 

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