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John C. Reilly: 10 cose che non sai sull’attore

John C. Reilly: 10 cose che non sai sull’attore

Per anni considerato prevalentemente un comico, l’attore John C. Reilly ha invece nel tempo dimostrato di essere un interprete completo, potendo spaziare tra generi ben diversi e ponendosi sempre al centro dell’attenzione con i suoi iconici personaggi. Reilly non ha infatti mancato, nella sua lunga filmografia, di recitare all’interno di film affermatisi come alcuni tra i più celebri e premiati del loro tempo. Ecco 10 cose che non sai di John C. Reilly.

Parte delle cose che non sai sull’attore

John C Reilly Ollio

John C. Reilly: i film in cui ha recitato

10. Ha preso parte a celebri lungometraggi. L’attore esordisce al cinema nel 1989 con il film Vittime di guerra, con Sean Penn. Negli anni successivi continua a farsi notare grazie a film come Hoffa – Santo o mafioso? (1992), con Jack Nicholson, Buon compleanno Mr. Grape (1993), con Johnny Depp, Sydney (1996), Boogie Nights – L’altra Hollywood (1997), La sottile linea rossa (1998), Magnolia (1999), Gangs of New York (2002), con Daniel Day-Lewis, The Hours (2002), con Meryl Streep Ed Harris, e Chicago (2002), con il quale si consacra. Negli anni successivi continua a partecipare a film di alto rilievo come The Aviator (2004), con Leonardo DiCaprio, Walk Hard – La storia di Dewey Cox (2007), Fratellastri a 40 anni (2008), con Will Ferrell, Aiuto vampiro (2010), … e ora parliamo di Kevin (2011), Carnage (2011), Guardiani della Galassia (2014), Life After Beth (2014), Il racconto dei racconti (2015) di Matteo Garrone, The Lobster (2015), Kong: Skull Island (2017), I fratelli Sisters (2018), con Joaquin Phoenix, Stanlio & Ollio (2018) e Holmes & Watson – 2 de menti al servizio della regina (2018).

9. È un noto doppiatore. Nel corso della sua carriera Reilly ha ricoperto anche alcuni ruoli da doppiatore. Il primo di questi è stato per il personaggio #5 nel film d’animazione 9 (2009), mentre in seguito diventa celebre per essere la voce di Ralph nei film d’animazione Ralph Spaccatutto (2012) e Ralph Spacca Internet (2018). Ha poi partecipato al doppiaggio inglese del film d’animazione giapponese Quando c’era Marnie (2014), mentre nel 2016 è Eddie in Sing.

8. Ha ricevuto importanti nomination. Apprezzato per i suoi ruoli, l’attore ha ricevuto una serie di prestigiosi riconoscimenti nel corso degli anni, come una candidatura al premio Oscar come miglior attore non protagonista per il film Chicago. Reilly vanta poi quattro nomination ai Golden Globe, ai Sag Awards e agli Indipendent Spirit Awars. È stato inoltre candidato al premio Grammy per la miglior canzone scritta per un film per Walk Hard – La storia di Dewey Cox.

John C. Reilly: moglie e figli

7. Ha conosciuto sua moglie sul set. Mentre recita sul set del suo primo film, Vittime di guerra, l’attore conosce la produttrice indipendente Alison Dickey. Dopo alcuni anni di frequentazione, i due si sposano nel 1992. La coppia negli anni ha sempre mantenuto un profilo di vita piuttosto riservato. Reilly cerca infatti di tenere ben separata la propria vita privata da quella lavorativa, non dando così modo ai media di potervisi intromettere.

6. Ha avuto due figli. Dalla moglie, Reilly ha avuto due figli nati rispettivamente nel 1998 e nel 2001. Il primo dei due, chiamato Leo, è in seguito divenuto un noto musicista, adottando il nome d’arte di LoveLeo, e tramite il proprio profilo Instagram promuove la propria produzione musicale.

Parte delle cose che non sai sull’attore

John C Reilly Will Ferrell

John C. Reilly è Ollio

5. Ha dovuto sottoporsi ad ore di trucco. Per poter assumere il ruolo del celebre attore comico Oliver Hardy, meglio noto come Ollio, l’attore ha dovuto sottoporsi ad un lungo processo di trasformazione fisica. Non potendo ingrassare quanto necessario, Reilly è stato dotato di numerose imbottiture che lo facevano sembrare sovrappeso. Inoltre del suo volto è possibile ammirare soltanto gli occhi e la bocca, il resto è interamente trucco atto a cambiare i tratti somatici dell’attore.

4. Era intimorito dal personaggio. Dar vita sullo schermo ad una persona realmente esistita è sempre un compito delicato per un attore. Nel suo caso, Reilly si trovava a confrontarsi con uno dei pionieri del cinema comico, e ha pertanto ammesso di essere stato intimorito all’idea di ricoprire tale parte. Ma occasioni come queste non ricapitano tutti i giorni, e per questo con grande devozione l’attore ha accettato di assumere tali panni, con il tentativo di dar vita al lato più umano di Hardy.

John C. Reilly in Guardiani della Galassia

3. Ha ricoperto un ruolo nel film Marvel. Reilly è un altro degli attori che nel corso della sua carriera ha avuto l’occasione di recitare per un film del Marvel Cinematic Universe. Ha infatti ricoperto il ruolo di Rhomann Dey, membro dei Nova Corps, la forza militare di Xandar, nel film Guardiani della Galassia, con protagonista Chris Pratt.

John C. Reilly e Will Ferrell

2. Vengono spesso confusi l’uno con l’altro. Pur non somigliandosi in modo particolare, i due attori condividono alcune caratteristiche comuni, a partire dai capelli ricci. Reilly e Ferrell vengono infatti spesso scambiati l’uno per l’altro, e in un’occasione hanno anche recitato nel ruolo di due fratellastri, per il film Fratellastri a 40 anni, facendo realmente credere a molti spettatori di condividere tale legame nella realtà.

John C. Reilly: età e altezza

1. John C. Reilly è nato a Chicago, Illinois, Stati Uniti, il 24 maggio 1965. L’attore è alto complessivamente 188 centimetri.

Fonte: IMDb

 

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Zachary Levi: 10 cose che non sai sull’attore

Zachary Levi: 10 cose che non sai sull’attore

Divenuto celebre grazie alla serie televisiva Chuck, l’attore Zachary Levi è ad oggi popolare per i suoi ruoli comici o scanzonati, ricoperti in film di particolare successo. Di recente è divenuto noto per essere il supereroe Shazam, in quelle che si preannunciano essere vesti che l’attore tornerà a ricoprire anche in futuro. Ecco 10 cose che non sai di Zachary Levi.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Zachary Levi Shazam

Zachary Levi: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri film per il cinema. L’attore debutta sul grande schermo con il film FBI: Operazione tata (2006), con Martin Lawrence. Successivamente recita in Spiral (2007), Wieners – Un viaggio da sballo (2008), An american Carol (2008), Alvin Superstar 2 (2009), per poi ottenere maggior fama recitando nel ruolo di Fendral in Thor: The Dark World (2013), con Chris Hemsworth e Natalie Portman, e Thor: Ragnarok (2017), di Taika Waititi. Nel 2019 è invece protagonista del film Shazam!, dove recita accanto all’attore Mark Strong.

9. Ha preso parte a produzioni televisive. Nel corso della sua carriera l’attore si è reso celebre per aver partecipato in qualità di protagonista alla serie Chuck (2007-2009), accanto all’attrice Yvonne Strahovski. Successivamente ha preso parte anche alle serie Heroes Reborn (2015-2016), con Ryan Guzman, Hot & Bothered (2015-2016), L’altra Grace (2017) e La fantastica signora Maisel (2018-2019), con Rachel Brosnahan.

8. È un apprezzato doppiatore. Levi si è distinto negli ultimi anni per aver prestato la propria voce al personaggio di Flynn Rider al film d’animazione Rapunzel: L’intreccio della torre (2010). In seguito ha invece doppiato il personaggio di Eugene per il film televisivo Rapunzel – Prima del sì (2017) e di nuovo per Rapunzel – La serie (2017-2020). Ha poi partecipato anche al doppiaggio dei videogiochi Fallout: New Vegas (2010), Halo: Reach (2010) e Kingdom Hearts III (2019).

Zachary Levi: chi è sua moglie

7. È stato sposato. Nel 2014, dopo un periodo di frequentazione, Levy sposa l’attrice ed ex-modella canadese Missy Peregrym, nota per il suo ruolo nelle serie Van Helsing (2017-2018) ed FBI (2018-in corso). Il matrimonio viene celebrato alle Hawaii alla presenza di pochi intimi. Tuttavia, la coppia divorzia nell’aprile del 2015, citando differenze inconciliabili.

Zachary Levi: il suo fisico

6. Ha smentito le voci sul suo fisico. Quando vennero pubblicate le prime immagini del film Shazam!, molti fan criticarono l’attore accusandolo di aver indossato un costume imbottito per far sembrare il suo fisico più possente. Levi si è allora limitato a pubblicare sul proprio profilo Instagram alcune foto del suo torso nudo, dimostrando così di aver naturalmente raggiunto la forma fisica richiesta dal ruolo.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Zachary Levi Fandral

Zachary Levi è Fandral

5. Doveva interpretare il personaggio sin dal primo film. Levi è comparso nel ruolo di Fandral soltanto a partire dal secondo film dedicato a Thor. Egli era sin da subito la prima scelta, ma dovette rinunciare al ruolo poiché impegnato in altri progetti. Venne così scelto un altro attore al suo posto, il quale tuttavia lasciò il personaggio in seguito al primo film. Per sostituirlo fu allora chiamato Levi, che fu ben lieto di poter assumere tali panni.

4. È contento che il suo personaggio sia morto. Fandral viene ucciso nel corso del film Thor: Ragnarok, e per quanto Levi vi fosse affezionato ha dichiarato che tale fine è stata con il senno di poi un bene. Se il personaggio fosse sopravvissuto, secondo Levi, egli sarebbe ancora sotto contratto con la Marvel, e non avrebbe dunque potuto interpretare Shazam, cosa della quale invece è estremamente grato.

Zachary Levi in Shazam!

3. Si è tinto i capelli. Per ricoprire il ruolo del supereroe Shazam, l’attore ha dovuto dar vita ad alcuni drastici cambiamenti fisici ed estetici. Oltre ad essersi sottoposto ad un duro allenamento per guadagnare circa 15 chili di muscoli, Levi si è inoltre dovuto tingere di nero i capelli, poiché così previsto dalle sembianze del personaggio dei fumetti.

Zachary Levi in Chuck

2. È stato il protagonista della serie. Dal 2007 al 2012 l’attore ha recitato nei panni di Chuck Bartowski, protagonista della fortunata serie a metà tra commedia e azione. Il suo personaggio, un esperto di computer che lavora in un negozio di elettronica, si ritrova la vita sconvolta nel momento in cui un supercomputer con segreti di Stato si installa nel suo cervello, facendolo diventare l’obiettivo delle principali forze governative.

Zachary Levi: età e altezza

1. Zachary Levi è nato a Lake Charles, in Louisiana, Stati Uniti, il 29 settembre 1980. L’attore è alto complessivamente 191 centimetri.

Fonte: IMDb

 

The Hunt, recensione del film con Betty Gilpin

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The Hunt, recensione del film con Betty Gilpin

La recensione di The Hunt fa parte di quel gruppo di testi, più o meno critici, che in queste settimane parlano di film che saltano l’uscita in sala. Ebbene, anche questa storia, che fa l’occhiolino al B-Movie e al thriller d’autore contemporaneamente, si inserisce a quella schiera di titoli che arriveranno direttamente a portata di click, sulle innumerevoli piattaforme in grande spolvero, data la chiusura delle sale a causa dell’emergenza sanitaria. In questo caso, il film con protagonista Betty Gilpin è disponibile su Chili.

The Hunt è il terzo film prodotto dalla Blumhouse distribuito, anche se con metodo alternativo, quest’anno. Dopo Fantasy Island e L’uomo invisibile, anche questo terzo progetto, diretto da Craig Zobel, rispecchia lo spirito produttivo della casa di Jason Blum: basso budget e storia accattivante, oltre ad un pacchetto di interpreti che riesce sempre a ricavare il massimo dalla storia, spesso ridotta all’osso.

The Hunt, la trama

In questo caso, al centro della scena c’è una inarrestabile Betty Gilpin. Abbiamo imparato ad amare l’attrice sui ring di GLOW, serie di Netflix, ed ora Gilpin porta le sue misure da pin-up in un campo del massacro. Nella storia è Crystal, vittima di una caccia (da cui il titolo). Un gruppo di persone si risveglia in un luogo ignoto, tutti hanno bavagli e mani legate. Impiegano molto poco tempo a capire cosa sta succedendo: sono vittime di una caccia mortale in cui sono loro stessi le prede. Tra loro, c’è Crystal una donna che sembra nata allo scopo di sopravvivere, ma lei vuole di più, vuole sapere anche chi l’ha messa in quel posto, e perché. La preda diventerà quindi cacciatrice dei propri carnefici.

Damon Lindelof e Nick Cuse firmano la sceneggiatura e mentre Cuse lo conosciamo per aver firmato un paio di episodi dell’acclamato Watchmen, l’attenzione ricade subito sul nome di Lindelof, che non può certo dire che la costanza appartenga alla sua carriera. Autore tra alcuni dei tonfi cinematografici più pesanti degli anni passati, tra cui Cowboys and Aliens e Tomorrowland, Damon Lindelof è anche autore di alcuni dei prodotti più affascinanti degli ultimi tempi, tra cui Leftovers e proprio il capolavoro Watchmen. Per questo approcciarsi al suo lavoro è sempre una scommessa.

Questa volta però lo sceneggiatore vince la partita, proprio perché gioca su un terreno facile, senza rinunciare al colpo di scena finale, ma portando avanti un racconto che si rifà al B-movie come strumento di critica sociale, un po’ come ha fatto già Jordan Peele in Get Out e in Us, ma senza la sua finezza registica, dal momento che in questo caso il compito è svolto con diligenza ma senza eccessivi guizzi da Zobel.

La recensione di The Hunt

The Hunt è una variazione sul tema della lotta di classe che sembra estremamente di moda in quest’ultimo periodo. Dopo il citato Us di Peele, e lo stesso Parasite, film premio Oscar di Bong Joon-ho, The Hunt si inserisce, da fratello minore ovviamente, nella stessa categoria di titoli che provano a fare una riflessione tra la divisione in classi di una società che sembra sempre meno attenta all’essere vivente e alla sua umanità.

Giustiziera con più di qualche macchia nel suo passato, la Crystal di Betty Gilpin sorprende per una fisicità che ha molto poco di moderno e che ricorda più gli eroi pieni di testosterone del cinema action anni ’80: vitino di vespa, seno abbondante, fianchi generosi e una forza e un grinta da fare invidia alle atletiche protagoniste dei cinecomic tanto in voga in questo momento. La sua protagonista è una antieroina che sembra non avere corrispettivi della storia del cinema eppure che riporta alla mente quegli archetipi narrativi saldi nella memoria collettiva e principalmente legati ai corpi maschili.

The Hunt è un film talmente semplice da risultare quasi banale, eppure molto efficace nel recapitare il suo messaggio. Non rinuncia al twist ma nemmeno, in maniera grottescamente comica, a confortare lo spettatore che segue la caccia di Crystal.

Lucca Comics & Games 2020 si prepara ad affrontare molteplici scenari

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Con il prolungamento della sospensione delle attività deciso dal Governo per contenere la diffusione del coronavirus è nato un intenso dibattito che sta coinvolgendo anche le attività culturali e i più importanti festival nazionali; così anche Lucca Comics & Games è stata sollecitata su molti fronti ad esprimersi in questa delicata fase.

Il direttore Emanuele Vietina, dopo aver partecipato ai dibattiti organizzati da It.Comics e da Lega Nerd che hanno dato spazio all’approfondimento, e dando seguito alle interviste rilasciate alla stampa lucchese, spiega che “questo non è il momento degli annunci, e neppure il tempo per decidere in che modo potrà cambiare il festival. Il nostro impegno è quello di lavorare sui contenuti, coltivando le relazioni con le parti sociali, gli enti ele aziende della creatività che investono sulla manifestazione. È il momento dell’unità, dell’osservazione e della collaborazione così da costruire un trampolino per l’editoria e il futuro degli eventi culturali. Ma è anche il momento dell’attenta pianificazione economica e finanziaria e per questo stiamo parlando con le Istituzioni e le associazioni di categoria. Qualunque saranno le attività che potremo fare, la rinascita passerà attraverso investimenti che dovranno essere ben programmati e per farlo ci sarà bisogno dell’intervento di tutti: dei soggetti pubblici, privati e della città di Lucca, una città che ha ricevuto tanto dai settori del nostro amato Community Event, e che oggi è chiamata a fare la sua parte.

Guardando al panorama internazionale, e in costante dialogo con i partner esteri di LC&G, così come restano confermate le date delle grandi manifestazioni di riferimento, San Diego e Colonia (nelle cui comunicazioni di questi giorni LC&G si ritrova appieno), restano confermate quelle del Festival Lucchese. “Mancano più di sei mesi – sottolinea Vietina – proseguiamo quindi con il solito duro lavoro, tenendo aperti tutti gli scenari possibili: dalla digitalizzazione degli eventi a eventuali co-produzioni con i nostri partner. Sarà poi nel confronto con le autorità a giugno che potremo avere un quadro più preciso. Il gruppo di lavoro che rappresento è abituato a imprese titaniche e quando chiamato in causa risponderà come sempre”.

Così Lucca Comics & Games fa quello che sa fare meglio: agire per dare potere a quegli spettatori che chiama Eroi, agire per realizzare una manifestazione dove il farediventa esperienza e in cui i partecipanti sentono di poter cambiare le cose: becoming human. E al centro, in primis, la loro salute. Il 2020, sarà l’edizione più sentita innanzi a una prova così difficile. La pandemia è una grande sfida ma anche un acceleratore di processi, attività che sino a poche settimane fa erano in incubazione, adesso devono trovare compimento.

Nel frattempo si susseguono gli appuntamenti digitali di Lucca Comics & Games, i cosiddetti digital days: oltre all’asta online dell’Area Performance andata in diretta streaming martedì 31 marzo sui canali social del festival, tre sono le puntate dedicate al Live Drawing insieme a Frafrog, Roberto Recchioni e Giacomo Bevilacqua, e tre le sessioni di gioco di ruolo con gli speciali di RPG Night Live insieme a Licia Troisi, Roberto Recchioni e Leon Chiro accompagnati dagli immancabili Nicola De Gobbis, (nelle veci dell’istrionico master), Roberta Sorge (aka Ckibe), Fabio Bortolotti e Antonio Bellotta (aka Kenobisboch), e Lorenzo “Moro” Morelli (de i Termosifoni).  Tutto il programma è online sul sito del festival.

La Solidarietà– Infine prosegue l’impegno sul fronte della solidarietà e con i fondi destinati al Sistema Sanitario Toscano, raccolti attraverso l’asta delle opere originali donate degli artisti ospiti all’ultima edizione del festival, insieme all’associazione Area Performance Onlus e Catawiki, sono già stati allestiti e attrezzati 14 check point negli ospedali della Regione Toscana.

MCU: chi sarà il prossimo Vendicatore a morire? Ecco 10 ipotesi

MCU: chi sarà il prossimo Vendicatore a morire? Ecco 10 ipotesi

È innegabile quanto l’Universo Cinematografico Marvel, proprio a causa degli intricati collegamenti che sussistono tra un film e l’altro, sembra un grandissimo show televisivo a episodi destinato al grande schermo. Come spesso accade nella serialità contemporanea, anche nel MCU siamo stati testimoni delle morti di alcuni personaggi che ci hanno emotivamente sconvolto, da Groot a Natasha Romanoff, arrivando fino a Tony Stark.

Purtroppo per i deboli di cuore, le morti nell’Universo Cinematografico Marvel non sono finite, con altri “storici” personaggi che si appresteranno a morire con l’avvio della Fase 4. Cercando di fare una previsione, ecco 10 personaggi del MCU che potrebbe morire nell’immediato futuro:

Thor

Non molti fan si aspettavano che Thor sopravvivesse agli eventi di Avengers: Endgame, ma per fortuna, il Dio del Tuono è riuscito ad arrivare indenne alla fine della battaglia contro Thanos. Se Tony Stark è morto sul campo di battaglia e Steve Rogers ha deciso di vivere nel passato, la sopravvivenza di Thor ha indubbiamente spianato la strada a Taika Waititi per continuare il suo processo di rinnovamento del personaggio con Thor: Love and Thunder. Ma è chiaro che anche Chris Hemsworth – al pari di Robert Downey Jr. e Chris Evans – vorrà presto dedicarsi ad altri progetti; inoltre, Jane Foster è stata annunciata come nuova erede di Thor. Non è da escludere, dunque, che il figlio di Odino possa morire alla fine di Thor 4.

Scarlet Witch

È stato confermato che l’annunciata serie Disney+ WandaVision sarà direttamente collegata a Doctor Strange in the Multiverse of Madness. Scarlet Witch avrà un ruolo secondario nel sequel, quindi la teoria dei fan più accreditata è che Wanda cambierà la realtà in WandaVision prima di aiutare lo Stregone Supremo a sistemare le cose nella sua prossima avventura in solitaria. Ma se Doctor Strange e Scarlet Witch si tufferanno nel Multiverso e probabilmente affrontano il terrificante villain Incubo, c’è ovviamente la possibilità che Scarlet Witch possa morire…

Hank Pym

Michael Douglas ha più volte dichiarato che gli piacerebbe prendere parte ad un prequel incentrato sulle avventure di Hank Pym e Janet Van Dyne durante la Guerra Fredda, ricorrendo all’utilizzo della CIG e del de-aging. Potrebbe essere un progetto sicuramente interessante e anche molto divertente, ma ad oggi, è possibile che il personaggio di Hank non sopravviva a lungo. Un futuro film di Ant-Man (non necessariamente Ant-Man 3) potrebbe, infatti, vedere la morte dell’illustre genio scientifico. 

Occhio di Falco

L’obiettivo principale di Avengers: Endgame era quello di segnare la fine della saga che iniziò con l’assemblaggio dei sei Vendicatori originali. Tuttavia, solo la metà di quei Vendicatori ha chiuso definitivamente il proprio arco narrativo grazie a quel film. Nel futuro di Clint Barton c’è ancora l’addestramento dell’erede di Occhio di Falco, ossia Kate Bishop, nella serie destinata a Disney+ Hawkeye, con Hailee Steinfeld che dovrebbe figurare come protagonista. Clint potrebbe ritirarsi a vita privata con moglie e figli, ma sarebbe un espediente narrativo fin troppo facile. Un’uscita di scena più complessa ed entusiasmante potrebbe essere la sua morte poco prima di passare il titolo di nuovo arciere a Kate… 

Nick Fury

Nick Fury è stato protagonista di così tante morti ingannevoli all’interno del MCU che, qualora il personaggio dovesse realmente uscire di scena, i Marvel Studios avranno una bella gatta da pelare, soprattutto per cercare di rendere giustizia all’iconico personaggio e di non relegare la sua morte ad una momento sicuramente toccante ma che potrebbe risultare dimenticabile. Sia che muoia in battaglia nel sequel di Captain Marvel o che gli accada qualcosa di terribile sull’astronave degli Skrull in cui lo abbiamo visto nella scena post-credit di Spider-Man: Far From Home, i giorni di Fury potrebbero essere davvero contati…

Hulk

Quando venne inizialmente annunciata la Fase 4 per l’MCU, non sembrava esserci spazio per Hulk. Il suo arco narrativo si è esaurito, poiché la dicotomia di Bruce Banner e del Gigante Verde è stata risolta grazie a Smart Hulk, con tutte le sue migliori avventure che sono già state rappresentate sullo schermo. Nonostante il fatto che Bruce sia stato confermato all’interno della prossima serie Disney+ dedicata a She-Hulk, potrebbe tranquillamente essere il prossimo personaggio a dire addio al MCU.

Visione

Tecnicamente, Visione è già morto, in Avengers: Infinity War, quando Thanos gli ha strappato la Gemma della Mente dalla fronte. Tuttavia, sta per essere riportato in qualche modo in vita nella serie WandaVision. Una teoria dei fan è che Scarlet Witch, in lutto, cambierà la realtà per riportarlo in vita e, di conseguenza, finirà per rovinare l’universo. Ciò potrebbe portare ad alcune terribili conseguenze che richiederanno l’intervento di Doctor Strange e dei Signori delle Arti Mistiche, che prima del previsto potrebbero riportare Visione nell’adilà.

Rocket Raccoon

Quando James Gunn venne assunto nuovamente per dirigere Guardiani della Galassia Vol. 3, lo stesso ha spiegato che la prospettiva più eccitante in merito al nuovo film era avere la possibilità di concludere l’arco narrativo di Rocket Raccoon nel MCU, poiché il procione – sempre a detta del regista/sceneggiatore – è il personaggio a cui è più legato. Si dice che Rocket affronterà il suo creatore nel Vol. 3, o che possa addirittura trovare un interesse amoroso. Ma la fine dell’arco narrativo di un personaggi nel MCU, di solito, significa soltanto una cosa: la sua morte.

Bucky Barnes

Con Steve Rogers fuori dai giochi, non c’è più molto spazio nel MCU per Bucky Barnes. Vedremo cosa accadrà con la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier, ma la sensazione è che l’arco narrativo del personaggio sia già giunto al termine. Ma come potrebbe uscire di scena in maniera gloriosa? Potrebbe essere una delle vittime sacrificali nel prossimo dedicato ai Vendicatori, oppure la sua morte potrebbe già avvenire nel finale della prima stagione della serie in cui lo vedremo tornare in azione al fianco di Sam Wilson.

Spider-Man

L’estate scorsa, la notizia che gli accordi tra Disney e Sony erano momentaneamente saltati, e che Spider-Man non avrebbe più fatto parte del MCU, aveva gettato nel panico i fan. Fortunatamente, dopo che Tom Holland ha chiamato ubriaco il CEO della multinazionale, le negoziazioni sono ripartite e l’incarnazione di Spidey ad opera del giovane attore ha potuto continuare la sua corsa nel MCU. Holland apparirà in un altro film in solitaria che concluderà la sua trilogia autonoma, e avrà anche un ruolo in un altro film del MCU non ancora annunciato. Per far uscire Spidey dal MCU e permettere al personaggio di entrare nello Spider-verse della Sony a tempo pieno, l’arrampicamuri di Holland potrebbe essere ucciso proprio in quel misterioso secondo film…

Fonte: Screen Rant

Jurassic Park: 10 curiosità sul film di Steven Spielberg

Jurassic Park: 10 curiosità sul film di Steven Spielberg

Nonostante siano passati quasi 30 anni dalla sua uscita in sala, Jurassic Park di Steven Spielberg resta uno dei film che hanno definito la storia del cinema e hanno avuto un impatto importante nella cultura contemporanea.

Nonostante si sia sviluppato un intero e remunerativo franchise, si sia parlato moltissimo del film e si siano scritti fiumi d’inchiostro a riguardo, ci sono ancora alcune cose che non tutti sanno sul film di Spielberg. Ecco 10 curiosità su Jurassic Park.

10 curiosità su Jurassic Park

10. Il T-Rex che prende vita da solo

Date le condizioni atmosferiche ballerine durante le riprese, il T. Rex occasionalmente non funzionava correttamente, perché faceva corto circuito con la pioggia. La produttrice Kathleen Kennedy, ha ricordato: “Il T-Rex faceva venire i brivi a volte. Ci spaventava a morte. Accadeva, ad esempio, durante la pausa pranzo, che cominciasse a muoversi da solo. All’inizio noi non sapevo cosa stesse succedendo, e poi ci siamo resi conto che era a causa della pioggia. Ma ci siamo presi un bello spavento, le prime volte.” I ruggiti dei Tyrannosaurus Rex vennero ricreati con una combinazione di versi di cani, pinguini, tigri, alligatori ed elefanti.

9. La taglia del Velociraptor

Il regista Steven Spielberg voleva che i Velociraptor fossero alti circa un metro e mezzo, un’altezza superiore a quella che, secondo i paleontologi, raggiungevano gli animali. Secondo un artista coinvolto nella pre-produzione, Spielberg aveva richiesto questo cambiamento perché non era soddisfatto delle dimensioni di quello che era considerato un predatore molto temibile e voleva che fosse più grande. Tuttavia, durante le riprese, i paleontologi scoprirono esemplari di quei predatori alti proprio intorno al metro e mezzo, che vennero battezzati chiamati Utahraptors.

10 curiosità su Jurassic Park

8. La reazione degli studenti

La UNiversal si assicurò i diritti del romanzo ancora prima che venisse pubblicato. L’uscita del libro e del film influenzarono così tanto l’immaginazione dei lettori/spettatori, che le iscrizioni alle facoltà di paleontologia in quegli anni si moltiplicarono.

7. Il Triceratopo malato

L’incontro degli ospiti con il Triceratopo malato termina senza una chiara spiegazione del motivo per cui l’animale è in quelle condizioni. Il romanzo originale di Michael Crichton e la sceneggiatura, tuttavia, includono una spiegazione: allo Stegosauro / Triceratopo mancavano i denti adatti per triturare il cibo, e quindi, come gli uccelli, inghiottivano le pietre e le usavano a questo scopo. Nel tratto digestivo, queste rocce macinavano il cibo per favorire la digestione. Dopo sei settimane, le rocce diventerebbero troppo lisce per essere utili e l’animale le rigettava. In questo caso, quando l’animale trova e mangia nuove rocce da usare, inghiottirebbe anche le bacche di lillà dell’India occidentale. Il fatto che le bacche e le pietre siano rigurgitate spiega perché Ellie non ne trova mai tracce nei sui escrementi, che maneggia con padronanza.

10 curiosità su Jurassic Park

6. La lavorazione durante le riprese di Schindler’s List

Il regista Steven Spielberg ha realizzato la post-produzione di questo film tramite collegamento video mentre in Polonia stava girando Schindler’s List (1993). In seguito, Spielgerg definì questo uno dei momenti più difficili della sua vita da regista: le riprese di Schindler’s List (1993), film che racconta l’Olocausto, gli presentarono un conto emotivo così salato che il suo entusiasmo per Jurassic Park era, nel frattempo, quasi svanito. Dichiarò che aveva bisogno di un’ora al giorno per raccogliere l’energia per commentare i dinosauri digitali e rispondere alle domande da parte della squadra di effetti speciali.

5. Come gli uccelli

Steven Spielberg voleva che i dinosauri fossero simili agli uccelli, ad esempio, che muovessero la testa come fa un pollo. Voleva che i Velociraptor girassero la testa in modo che potessero guardare dietro di loro, allo scopo di renderli più vigili e minacciosi. Spielberg paragonò il sistema di comunicazione tra Raptor, attraverso il loro poderoso artiglio, al codice Morse.

10 curiosità su Jurassic Park

John Williams Star Wars Il Risveglio della Forza

4. La colonna sonora di Jurassic Park

John William ha realizzato la colonna sonora del film alla fine di febbraio 1993 e l’ha incisa un mese dopo. Sentiva il bisogno di scrivere “pezzi che avrebbero trasmesso un senso di soggezione e fascino, dato che si trattava della felicità travolgente e dell’eccitazione che sarebbe emersa dal vedere dei dinosauri vivi”.

3. Solo 15 minuti di dinosauri

Ci sono solo quindici minuti di film in cui vediamo effettivamente dei dinosauri. Per nove minuti di film si tratta di animatronic realizzati da Stan Winston, mentre per i restanti sei minuti si tratta delle magie visive realizzate dalla Industrial Light & Magic CGI.

10 curiosità su Jurassic Park

2. L’audizione “spaventata”

L’audizione di Ariana Richards consisteva nel mettersi di fronte a una telecamera e urlare selvaggiamente. Steven Spielberg “voleva vedere come l’attrice era capace di mostrare il puro terrore”. Richards ha ricordato: “In seguito ho saputo che Steven aveva visto alcuni provini di ragazze, quel giorno, e che il mio nastro fu l’unico che riuscì a svegliare sua moglie, che dormiva accanto a lui sul divano, tanto che si alzò di scatto e andò in corridoio, a controllare se i bambini stessero bene”.

1. Giurassico e Cretaceo

Quando a Michael Crichton è stato chiesto perché il romanzo presenta la parola “Jurassic” nel titolo e invece ha un dinosauro del periodo Cretaceo in copertina, lo scrittore ha candidamente risposto che non gli era mai venuto in mente e che in realtà non gli importava troppo, ammettendo che, semplicemente, “che era solo il design più bello” tra quelli proposti.

Arriva Sky Primafila Premiere

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Arriva Sky Primafila Premiere

In questa fase d’emergenza nazionale dovuta al diffondersi del Covid-19 nel nostro Paese, siamo tutti chiamati a rimanere a casa. Per poter dare la possibilità di vedere nuovi film inediti, Sky lancia il servizio Sky Primafila Premiere che permetterà a tutti i clienti Sky satellite e fibra di noleggiare alcuni dei film più attesi della stagione, che sarebbero dovuti uscire in sala.

«Sky ha sempre collaborato con il mondo del cinema non facendo mai mancare il proprio sostegno. E in un momento particolare come questo vogliamo farlo ancora di più», commenta Nicola Maccanico, Executive Vice President Programming di Sky Italia. «Per questo motivo, ci mettiamo a disposizione dei nostri partner per proporre quei film già pronti che non possono purtroppo andare in sala come previsto. Lo facciamo nella convinzione che il passaggio in sala resti fondamentale per il mercato, ma in questo momento è ancora più importante tenere in contatto il pubblico appassionato con il cinema, anche a casa. Resta l’auspicio di tornare presto a vivere il cinema, innanzitutto, di nuovo sul grande schermo».

Si parte venerdì 10 aprile con Trolls World Tour, sequel del musical d’animazione di successo del 2016 della DreamWorks Animation e distribuito da Universal. In un’avventura che li porterà ben oltre ciò che hanno conosciuto in passato, Poppy e Branch scoprono di essere solo una delle sei tribù di Troll sparse su sei terre diverse, e che si esprimono attraverso sei differenti tipi di musica: Funk, Country, Techno, Classica, Pop e Rock. Il loro mondo sta quindi per diventare molto più grande e molto più rumoroso. Diretto da Walt Dohrn, il cast italiano del film include Francesca Michielin e Stash che prestano la voce ai protagonisti Poppy e Branch, insieme a Elodie (Regina Barb) e Sergio Sylvestre (Mini Diamante).

A Pasqua, da domenica 12 aprile, arriverà su Sky Primafila Premiere anche Un figlio di nome Erasmus, la commedia diretta da Alberto Ferrari, prodotta e distribuita da Eagle Pictures, con Luca Bizzarri, Paolo Kessisoglu, Ricky Memphis, Daniele Liotti, Carol Alt. Quattro amici quarantenni − Pietro, Enrico, Ascanio e Jacopo − vengono chiamati a Lisbona per il funerale di Amalia, la donna che tutti e quattro hanno amato da ragazzi quando facevano l’Erasmus in Portogallo. Amalia ha lasciato un’inaspettata eredità: un figlio concepito con uno di loro. Ma chi è il padre? Aspettando i risultati del test del DNA, i quattro amici decidono di andare alla ricerca di questo misterioso figlio ventenne e intraprendono un rocambolesco ed emozionante viaggio attraverso il Portogallo insieme ad una ragazza che si offre di aiutarli.

Nelle prossime settimane si aggiungeranno al catalogo di Sky Primafila Premiere numerosi nuovi titoli, italiani e internazionali. Ad oggi la lista include già due titoli inediti Universal: Emma, diretto da Autumn de Wilde, con Anya Taylor-Joy e Bill Nighy, il nuovo adattamento cinematografico dell’amatissimo romanzo di Jane Austen. Emma Woodhouse è una giovane donna intelligente, indipendente, che ha sviluppato una forte individualità e una precisa coscienza della propria posizione sociale. Con signorile misura, ella sa imporre la propria volontà a quanti la circondano. E tuttavia è straordinariamente cieca di fronte ai sentimenti: propri e altrui. E L’uomo invisibile, diretto da Leigh Whannell, con Elisabeth Moss e Oliver Jackson-Cohen. Intrappolata in una reazione violenta e manipolatrice con un ricco e brillante scienziato, Cecilia Kass decide di scappare nel cuore della notte facendo perdere le sue tracce, grazie all’aiuto di sua sorella. Ma quando il violento ex si suicida e le lascia una cospicua eredità, Cecilia comincia a sospettare che sia tutta una messa in scena. La situazione degenera quando Cecilia è perseguitata da una forza invisibile che la minaccia.

Chris Evans: sua madre lo ha convinto ad accettare il ruolo di Cap

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Dopo aver scoperto che il finale di Avengers: Endgame ha fatto piangere sua madre, adesso sappiamo che è stata quest’ultima a spingere suo figlio Chris Evans ad accettare il ruolo di Captain America nel MCU. Fan di Steve Rogers e dell’universo condiviso, sappiate che da oggi la sola persona da ringraziare per il casting dell’attore è Lisa Evans, sua madre.

In un recente speciale di Esquire dedicato proprio a Chris Evans, è stata la stessa madre a ricordare come suo figlio, inizialmente, non volesse accettare la parte, nonostante gli fosse stata offerta più e più volte. Lisa ha spiegato che Chris temeva che sarebbe diventato così famoso da essere costretto a rinunciare alla sua privacy. Queste le sue dichiarazioni:

“La sua più grande paura era quella di dover rinunciare all’anonimato. Ripeteva: ‘Adesso ho una carriera che mi permette di fare un lavoro che mi piace davvero. Posso portare a spasso il mio cane. Nessuno mi dà fastidio. Nessuno vuole parlarmi. Posso andare dove voglio. E l’idea di perdere tutto questo è terrificante’. Una volta mi ha chiamato e  ha chiesto il mio parere. Io gli ho detto: ‘Senti, vuoi davvero recitare per il resto della tua vita? Se accetti questa parte, ne avrai la possibilità. Non dovrai più preoccuparti di pagare l’affitto. Se accetti la parte, devi solo capire che non influenzerà negativamente la tua vita, ma soltanto in positivo.”

Non è un segreto che Chris Evans avesse una serie di riserve in merito al ruolo di Capitan America. Nel corso degli anni, il diretto interessato ha più volte parlato del suo scetticismo iniziale, legato soprattutto ad un accordo che l’avrebbe necessariamente legato a più film, al di là del risultato finale, degli incassi e di come sarebbero stati accolti dal pubblico.

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Ricordiamo che Endgame è il film di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo dei Marvel Studios, che con l’avventura diretta da Anthony e Joe Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22 film e 11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza pari.

Endgame ha ottenuto un grande successo di critica e pubblico, stabilendo numerosi record al botteghino, diventando il maggior incasso nella storia del cinema, e venendo candidato a svariati premi cinematografici, tra i quali l’Oscar ai migliori effetti speciali.

Heath Ledger si rifiutò di presentare agli Oscar 2006, ecco perché

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I segreti di Brokeback Mountain è uno dei titoli più amati dalla comunità LGBTQ+, nonché una delle interpretazioni più acclamate (insieme a quella del Joker ne Il cavaliere oscuro) del compianto Heath Ledger.

In una recente intervista, Jake Gyllenhaal, co-star di Ledger nel film diretto da Ang Lee, ha rivelato che l’amico e collega si rifiutò di salire sul palco in qualità di presentatore durante la cerimonia degli Oscar 2006 per via di una battuta che – all’epoca – sarebbe stata inclusa nel segmento introduttivo alla serata.

Parlando con Another Man, Gyllenhaal ha affermato che Heath si rifiutò di presentare un premio in occasione degli Oscar 2006, dove Brokeback Mountain aveva ricevuto ben otto nomination (portando a casa tre statuette: miglior regia, miglior sceneggiatura non originale e miglior colonna sonora).

Gyllenhaal ha spiegato che le battute sul film previste durante la cerimonia erano ritenute troppo offensive da parte di Ledger, che per questo scelse di non intervenire in qualità di presentatore: “Ricordo che quell’anno, nel numero di apertura, c’era in programma una sorta di battuta sul film”, ha detto Gyllenhaal. “E Heath si rifiutò di salire sul palco. Per me era tutto un tantino diverso… vedevo sempre il lato divertente della cosa. Ma per Heath non era così. Diceva sempre: ‘Non si tratta di uno scherzo per me. Non voglio fare battute al riguardo’.”

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La cerimonia degli Oscar 2006 venne condotta da Jon Stewart e, prima del tradizionale discorso d’apertura e dell’ingresso del padrone di casa sul palco, venne mostrato un video parodia in cui – tra i numerosi film “presi di mira” nel filmato – c’era anche Brokeback Mountain, con uno sketch che vide protagonisti Billy Crystal e Chris Rock. Potete vedere il filmato di seguito:

Superman & Lois: Emmanuelle Chriqui sarà Lana Lang

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Superman & Lois: Emmanuelle Chriqui sarà Lana Lang

Arriva da Deadline la notizia di un nuovo ingresso nel cast di Superman & Lois, l’annunciata nuova serie tv basata sul noto fumetto della DC Comics.

Si tratta dell’attrice Emmanuelle Chriqui che è stata ingaggiata per interpretare Lana Lang. Chriqui interpreterà Lana Lang-Cushing, l’agente di prestito della Smallville Bank che è rimasto a Smallville quando gli altri sono partiti per qualcosa di più grande e luminoso. Lana ristabilisce la sua amicizia con il suo vecchio amico, Clark Kent, durante uno dei periodi più difficili della sua vita. Il ruolo ha attraversato diverse iterazioni in vari adattamenti mediatici, è stato interpretato da Kristin Kreuk a Smallville.

Superman & Lois

Superman & Lois è la nuova serie tv che sarà prodotta e diretta da diretto Todd Helbing  produttore esecutivo di The Flash e architetto dell’universo DC al fianco di Greg Berlanti per la Warner Bros. TV.

Scritto da Helbing e basato sui personaggi DC creati da Jerry Siegel e Joe Shuster, Superman & Lois ruoterà attorno a due giornalisti (Tyler Hoechlin ed Elizabeth Tulloch) trai più noti al mondo e uno di essi è nientemeno che Superman  mentre affrontano tutto lo stress, le pressioni e complessità che derivano dall’essere genitori che lavorano nella società di oggi. Superman & Lois è prodotta da Berlanti, Sarah Schechter e Geoff Johns per la Berlanti Productions.

Alita: per Christoph Waltz un sequel è improbabile

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Alita: per Christoph Waltz un sequel è improbabile

In una recente intervista con Collider, Christoph Waltz ha espresso il suo parere in merito alla possibilità di un sequel di Alita: Angelo della Battaglia, l’adattamento cinematografico dell’omonimo manga di Yukito Kishiro, diretto da Robert Rodriguez e uscito in sala lo scorso anno.

Nonostante non abbia fatto una grandissima figura al box office mondiale, il film è stato comunque ben accolto dalla critica e dal pubblico, tant’è che poco tempo fa Jon Landau, tra i produttori del film, si era rivolto proprio ai fan, invitandoli a far sentire la propria voce per promuovere la realizzazione del sequel. Nel frattempo, però, c’era già stata l’acquisizione della Fox da parte della Disney: per questo motivo, di un eventuale sequel di Alita dovrà necessariamente rispondere la Casa di Topolino.

Ed è proprio Waltz a credere che il sequel non verrà mai messo in cantiere dalla multinazionale, non ritenendolo una sua priorità. Queste le dichirazioni dell’attore premio Oscar: “Mi piacerebbe tornare per il sequel. So che alla gente è piaciuto il primo film e, al di là delle critiche, mi è piaciuto lavorare al film e mi è piaciuto il risultato finale. Ma forse non è un film che si adatta alle politiche della Disney, quindi non ne ho idea. Davvero, non lo so.”

In seguito all’acquisizione della Fox da parte della Disney, lo studio ha cancellato numerosi progetti che erano in cantiere prima dell’accordo. Al momento non sappiamo quale sarà il futuro di Alita: le avventure della ragazza cyborg sono destinate a proseguire oppure no? Solo il tempo ci fornirà una risposta…

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La protagonista di Alita: Angelo della Battaglia è stata interpretata da Rosa Salazar (The Divergent Series, Maze Runner). Nel cast figurano sono anche Lana Condor, Leonard Wu, Christoph WaltzJackie Earle HaleyMahershala AliEd Skrein, Jennifer Connelly e Jorge Lendeborg Jr.

Alita: Angelo della Battaglia distribuito dalla 20th Century Fox, è diretto da Robert Rodriguez (Sin City, Grindhouse Planet Terror, Machete) e prodotto da James Cameron.

No Time to Die, Léa Seydoux: “Scommetto che il pubblico piangerà”

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Il fatto che No Time To Die segnerà l’ultima apparizione cinematografica di Daniel Craig nei panni di James Bond, ha inevitabilmente fatto nascere una serie di speculazioni secondo cui l’incarnazione di 007 da parte dell’attore britannico potrebbe morire alla fine del film. Per saperlo con certezza, ovviamente, bisognerà aspettare soltanto l’uscita del venticinquesimo episodio della longeva saga al cinema.

Nell’attesa, in una recente intervista con C Magazine, l’attrice Léa Seydoux, che in Bond 25 tornerà a vestire i panni Madeleine Swann, ha parlato di cosa i fan dovranno aspettarsi dal nuovo film. Senza ovviamente rivelare dettagli sulla trama, l’attrice ha anticipato un episodio alquanto emozionante: “Ci saranno un sacco di sentimenti che verranno esplorati in questo nuovo Bond. È davvero emozionante. Se amate piangere al cinema, scommetto che piangerete guardandolo. Quando l’ho visto io, ho pianto. Il che è davvero strano, perché ci recito.”

Purtroppo, dovremmo ancora attendere prima di scoprire a quali aspetti della trama le parole della Seydoux facciano riferimento: a causa della pandemia di Coronavirus, infatti, l’uscita mondiale di No Time To Die è stata posticipata al prossimo novembre.

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Prodotto da Michael G. Wilson e Barbara Broccoli, il film vedrà protagonisti un cast d’eccezione composto da Daniel CraigLéa SeydouxRalph FiennesRami MalekNaomie HarrisBen WhishawRory Kinnear, Jeffrey Wright, Dali BenssalahBilly MagnussenAna De ArmasDavid Dencik e Lashana Lynch.

Vi ricordiamo che la produzione ha assunto Phoebe Waller-Bridge per “ravvivare” lo script di Bond 25 sotto speciale richiesta di Craig, grande fan di FleabageKilling Eve, le due serie prodotte e scritte dall’attrice. Era dal 1963 (l’ultima fu Johanna Hardwood con Dr. No e From Russia With Love) che la casa di produzione non assumeva una donna per dare voce ai personaggi del franchise, una scelta oggi più che mai “rilevante”.

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In No Time To Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa tecnologia.

Guardiani della Galassia Vol. 3 esplorerà le origini di Rocket Raccoon?

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James Gunn ha parlato del futuro del personaggio di Rocket Raccoon nel MCU e ha anticipato che le sue origini potrebbero essere parte della storia che verrà raccontata nell’attesissimo Guardiani della Galassia Vol. 3. Ci vorranno almeno tre anni prima che la nuova avventura di Star Lord & co. arrivi sul grande schermo, ma stando ad alcune recenti dichiarazioni di Gunn, sembra che il personaggio di Rocket sia sempre stato importantissimo per i piani del regista/sceneggiatore, usato per impostare determinati assetti narrativi film dal primo film.

In occasione del #QuarantineWatchParty dedicato a Guardiani della Galassia via Twitter, è stato chiesto al regista se le origini del procione giocheranno un ruolo fondamentale in Guardiani della Galassia Vol. 3: nonostante Gunn non abbia voluto rivelare i suoi piani nel dettaglio, lo stesso si è limitato a confermare che Rocket è stato e continuerà ad essere una parte importante della storia, suggerendo come sia un personaggio che si adatti ai temi e ai toni dell’intero franchise.

Finora, le origini di Rocket Raccoon nel MCU non sono state esplorate a fondo, è un film come GOTG 3 potrebbe tranquillamente prestarsi ad affrontare parte della storia inedita del procione antropomorfo. Sempre via Twitter, lo stesso Gunn ha definito i tre film dedicati ai Guardiani come una trilogia “su un gruppo di estranei che hanno subito dei traumi infantili, ad eccezione di Drax”. 

Se il primo film ha esplorato il rapporto tra Gamora e suo padre Thanos e il secondo quello tra Star Lord e suo padre Ego, è possibile a questo punto che il terzo film si concentri sui legami familiari di Rocket. Sarà davvero così? 

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Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 non ha ancora una data di uscita ufficiale. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente a Febbraio 2021.

Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff e Karen Gillan, con Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

Keanu Reeves è Ghost Rider nel trailer fan-made

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Keanu Reeves è Ghost Rider nel trailer fan-made

Un nuovo fan trailer immagina Keanu Reeves nel panni di Ghost Rider, il personaggio dei fumetti Marvel creato da Roy Thomas, Gary Friedrich e Mike Ploog. L’ultima volta che abbiamo visto l’alter ego di Johnny Blaze in azione è stato nella serie Agents of SHIELD, in cui l’antieroe aveva il volto di Gabriel Luna.

Nella serie l’attore ha interpretato la versione di Robbie Reyes, ricoprendo un ruolo particolarmente significato durante la quarta stagione dello show. In breve tempo, il personaggio è diventato molto amato dai fan, tanto da spingere la Marvel a mettere in cantiere uno spin-off per Hulu, che però venne cancellato prima ancora di entrare in pre-produzione. 

La versione di Johnny Blaze del personaggio è stata interpretata da Nicolas Cage nei film Ghost Rider del 2007 e Ghost Rider: Spirito di vendetta del 2011, entrambi accolti in maniera negativa da critica e pubblico. Nonostante il fallimento dei film, Cage ha più volte dichiarato che gli piacerebbe vedere un riavvio del personaggio sul grande schermo, magari vietato ai minori, ma con un nuovo attore. 

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Lo YouTuber Stryder HD – via Screen Rant – ha realizzato un fan trailer dedicato a tutti gli appassionati di Ghost Rider che immagina come sarebbe Keanu Reeves nei panni del personaggio. Il trailer utilizza estratti da alcuni celebri film dell’attore, come Constantine e John Wick, mescolati ad alcune scene di Luna nella serie Agents of SHIELD. Potete ammirare il trailer di seguito:

https://www.youtube.com/watch?v=0CWIg55__YE&feature=emb_title

Black Adam: un ruolo chiave per il personaggio di Isis?

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Black Adam: un ruolo chiave per il personaggio di Isis?

Adrianna Tomaz, meglio conosciuta come Isis, sarà uno dei personaggi principali all’interno di Black Adam, l’annunciato cinecomic DC che avrà come protagonista Dwayne Johnson nei panni dell’antieroe del titolo. Da diverso tempo circolano numerose voci a proposito della presenza, nel film, di numerosi personaggi chiave dei fumetti DC: lo stesso Johnson, in passato, ha confermato che il cinecomic introdurrà ufficialmente la Justice Society of America (JSA) sul grande schermo.

Adesso, stando a quanto riportato da The Illuminerdi, sembra che anche Adrianna Tomaz farà il suo debutto nel DCEU proprio grazie al film con protagonista “The Rock”. Stando ad alcuni dettagli sulla sceneggiatura emersi online, nel film Adrianna/Isis giocherà un ruolo molto importante, con momenti che la vedranno dividere la scena con Adam e suo figlio Aziz (un nuovo personaggio).

Nelle scene in questione, Adam si sarebbe svegliato da un lungo sonno e starebbe provando ad infondere la sua visione arcaica di morte e distruzione nella mente del giovane Aziz. Questi momenti dovrebbero essere particolarmente ironici, e dovrebbero giocare con il passato di Adam in qualità di dittatore egiziano. Sembrerebbe, inoltre, che Adam soffrirà di amnesia, non essendo in grado di ricordare cosa lo ha spinto a risvegliarsi. Il ruolo di Adrianna dovrebbe essere in parte fedele ai fumetti, in parte una rivisitazione del personaggio.

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Black Adam, affidato alla regia di Jaume Collet-Serra (Run all night, The Shallows), arriverà nelle sale il 22 Dicembre 2021, con le riprese che partiranno a Luglio 2020, come confermato nei mesi scorsi dallo stesso Johnson.

Il progetto originale della Warner Bros. su Shazam! aveva previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua nemesi, Black Adam, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla sua origin story. E come annunciato nei mesi scorsi, i piani per portare al cinema uno standalone con Dwayne Johnson sono ancora vivi, e a quanto pare il film dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi anni Duemila.

“Questo progetto ha comportato dei rischi, ed è stato una sfida. Anni fa volevamo introdurre due origin story in un’unica sceneggiatura, e chi conosce i fumetti e la mitologia dei fumetti saprà che Shazam è collegato a Black Adam.” aveva raccontato l’attore in un video. “Questo personaggio è un antieroe, o villain, e non vedo l’ora di interpretarlo. Stiamo sviluppando il progetto che è nel mio DNA da oltre dieci anni. Dovremmo iniziare a girare in un anno e non potrei essere più eccitato all’idea“.

Il Signore degli Anelli: 20 anni fa il primo promo

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Il Signore degli Anelli: 20 anni fa il primo promo

Esattamente 20 anni fa, il 7 aprile del 2000, venne diffuso nell’ancora non troppo frequentato internet, il primo promo de Il Signore degli Anelli. Si trattava di un video in cui prendevano la parola alcuni dei protagonisti di questo viaggio, tra cui Peter Jackson, regista e mente dietro all’intero adattamento, e Elijah Wood, interprete di Frodo Baggins.

Il video diede la possibilità di dare una prima occhiata al lavoro che si stava facendo per portare a schermo un romanzo da sempre considerato intraducibile, un’opera tra le più importanti della letteratura del ‘900. Quell’adattamento, ora lo sappiamo, ha segnato un prima e un dopo, non solo per gli appassionati del romanzo, ma anche per tutti gli accoliti che sono seguiti e per tutti coloro che si sono approcciati al cinema da quel momento in poi.

Tecnicamente, narrativamente, a livello emozionale, Il Signore degli Anelli rappresenta ad oggi un esempio di adattamento cinematografico vincente, che ha settato nuovi standard non solo per il cinema di genere, che dopo l’uscita dei film ha ricevuto nuova linfa con nuove visioni e linguaggi, ma anche per la tecnica e per l’evoluzione degli effetti speciali e visivi nel mondo del cinema.

GUARDA IL PRIMO VIDEO DAL SET DE IL SIGNORE DEGLI ANELLI

Ricordiamo che attualmente, Amazion Studios è al lavoro su una serie tv basata sulla mitologia tolkieniana.

Harry Potter: gli attori che sono quasi apparsi nel franchise

Harry Potter: gli attori che sono quasi apparsi nel franchise

I protagonisti di Harry Potter sono ormai indissolubilmente legati ai volti degli attori che li hanno interpretati sullo schermo. Che lo si voglia o no, per quanto molti di essi siano differenti dalle precisa descrizione che ne fa su carta J.K. Rowling, quei personaggi ormai sono consegnati alla memoria collettiva con il volto di chi li ha interpretati.

Tuttavia forse non tutti sanno che il processo di casting per alcuni di questi personaggi è stato lungo e difficile, e che le cose potevano andare diversamente. Ecco gli attori che hanno quasi fatto parte del franchise.

Haley Joel Osment

Il sesto sensoTutti sanno che il primo film doveva essere diretto da Steven Spielberg che avrebbe voluto come interprete di Harry Potter il giovane attore americano Haley Joel Osment. Osmet era già noto per aver interpretato il piccolo Cole ne Il Sesto Senso ed era senza dubbio una grande promessa del cinema.

Tuttavia questa scelta di casting incontrò l’ostilità di Rowling che invece aveva posto la condizione, per gli adattamenti dei suoi romanzi, che tutti gli attori fossero britannici. Proprio per lo stesso motivo, quando Spielberg lasciò il progetto e si fece avanti Chris Columbus, anche Liam Aiken venne scartato per il ruolo di Harry. L’attore finì per interpretare uno dei protagonisti di Lemony Snicket – Una serie di sfortunati eventi, mentre il ruolo del mago occhialuto andrò all’esordiente Daniel Radcliffe.

Naomi Watts

L’attrice australiana doveva essere ingaggiata dalla Warner Bros per interpretare Narcissa Malfoy in Harry Potter e il Principe Mezzosangue. Il ruolo, come sappiamo, andò a Helen McCrory, che però all’inizio doveva interpretare Bellatrix Lanstrange. All’epoca delle riprese de L’Ordine della Fenice, film in cui debutta il personaggio di Bellatrix, McCrory era incinta, ed il ruolo andrò a Helena Bonham Carter.

Per quanto riguarda il presunto rifiuto della Watts, però, più tardi si è scoperto che l’attrice non ricordava di nessuna offerta da parte della WB e che non sapeva nemmeno di essere stata considerata per il ruolo. Evidentemente la proposta non arrivò mai all’attrice e venne scartata direttamente dall’agente.

Robin Williams

Robin WilliamsRobin Williams era un grandissimo fan della saga e anche grande amico di Chris Columbus, con cui aveva lavorato diverse volte. Quando venne a sapere dell’entrata in produzione del film, chiamò Columbus per chiedere il ruolo di Rubeus Hagrid, ruolo che gli venne rifiutato per decisione di Rowling, sempre per la clausola della nazionalità.

Come sappiamo, il ruolo di Hagrid è andato poi a Robbie Coltrane, che ne ha fatto uno dei personaggi preferiti di tutta la saga. Sarebbe però stato divertente vedere cosa sarebbe riuscito a realizzare Williams con un ruolo apparentemente così distante dalle sue corde.

Tilda Swinton

tilda swinton strange harry potter ITAnche l’attrice premio Oscar Tilda Swinton poteva far parte del franchise, visto che per Harry Potter e il prigioniero di Azkaban i produttori avevano pensato a lei per il ruolo di Sibilla Cooman. All’epoca si disse che l’attrice non riuscì a partecipare per problemi di schedule, ma poi è venuta fuori un’altra storia.

A quanto pare, Tilda Swinton aveva dichiarato che considerava crudele il metodo di insegnamento di Hogwarts, che non credeva che un tipo di formazione scolastica come quella fosse adeguata a bambini così piccoli, e così, questo suo commento, fece spazio a Emma Thompson, che ottenne infine il ruolo dell’insegnante di Divinazione.

Tim Roth

Tim RothAnche se si tratta di uno dei casting migliori dell’intera saga cinematografica, Alan Rickman non è stato la prima scelta per il Professor Piton. La produzione gli aveva preferito infatti Tim Roth. Dicendo di sì alla Warner Bros, l’attore sarebbe stato impegnato contemporaneamente anche nel remake de Il Pianeta delle Scimmie, tuttavia la Warner era fortemente intenzionata ad averlo, tanto che stava cercando di fare in modo che potesse partecipare ad entrambi i progetti.

Roth però si sentì sopraffatto dalla sua presenza in due progetti così grandi in contemporanea, e nonostante i suoi figli volevano vederlo in Harry Potter, lui non riuscì a rinunciare alla possibilità di lavorare con Tim Burton. In seguito ha dichiarato che avrebbe messo in scena un Piton molto diverso. I fan gli sono grati, vista la popolarità di cui gode il compianto Alan Rickman nel ruolo del coraggioso Severus Piton.

Ian McKellen

Ian McKellen
Foto dal Telegraph by CREDIT: STEPHEN PERRY

Dopo aver interpretato il leggendario Galndalf per Il Signore degli Anelli, Ian McKellen poteva essere anche Silente. Sappiamo che Richard Harris, l’attore che interpreta il Preside di Hogwarts nei primi due film del franchise, morì poco dopo la fine delle riprese de La Camera dei segreti e così si pensò a McKellen come degno sostituto.

Tuttavia, durante un’intervista precedente, Harris aveva dichairato che Ian McKellen, insieme al suo collega di Vicious, Derek Jacobi, e a Kenneth Branagh, fosse tecnicamente brillante ma privo di passione. McKellen decise dunque di rifiutare il ruolo perché sapeva che il suo predecessore, anche se deceduto, non lo avrebbe approvato. E il ruolo passò al “fumantino” Michael Gambon.

Kate Winslet

kate winsletL’episodio legato a Kate Winslet sembra molto simile a quanto accaduto a Naomi Watts. All’epoca di Harry Potter e i Doni della Morte, la Warenr Bros cercava un nome importante per il ruolo di Helena Corvonero, un nome che potesse aggiungere risonanza all’ultimo film, soprattutto alla luce dell’importanza del personaggio nel terzo atto del racconto.

Sembra però che l’attrice rifiutò immediatamente la proposta, salvo poi dichiarare che non aveva mai sentito parlare di questa offerta, per sembra davvero solo una questione di agenti. In seguito, Winslet partecipò al franchise di Divergent, che però non è stato un grande successo.

Henry Cavill

henry cavillPrima di diventare Superman, Henry Cavill ha dovuto incassare una lunga serie di rifiuti. Il ruolo di Cedric Diggory poteva andare a lui, infatti. L’attore ha sostenuto il provino per il Tassorosso, ma non è stato scelto e il ruolo andato a Robert Pattinson.

Sempre contro Pattinson, Cavill perse poi il ruolo di Edward Cullen in Twilight, contro Daniel Craig il ruolo di James Bond e contro Christian Bale il ruolo di Batman. Per fortuna è arrivato Snyder, che lo ha invece scelto per interpretare Superman.

Hugh Grant

hugh-grant-filmIl secondo film del franchise è allietato dalla presenza di Kenneth Branagh nel ruolo di Gilderoy Allock, ma per quella parte era stato immaginato Hugh Grant, re della commedia romantica.

L’attore di Notthing Hill si trovò a scegliere se partecipare al franchise o se essere protagonista di una commedia con Sandra Bullock, Due settimane per farla innamorare. Sappiamo come sono andate le cose. Certo, nel film con Bullock, Grant ha avuto un posto in cartellone, ma quel progetto non è certo rimasto negli annali, cosa che invece è capitato ai film di Harry Potter nel loro complesso.

Eddie Redmayne

Sembra strano trovare questo nome in questa lista, visto che Eddie Redmayne è il volto di Newt Scamander, protagonista del franchise di Animali Fantastici. L’attore ha però sostenuto il provino per interpretare il giovane Tom Riddle in Harry Potter e la Camera dei Segreti, ruolo andato invece a Christian Coulson.

In seguito ci ha riprovato, in Harry Potter e il Principe Mezzosangue, dove ha perso sempre lo stesso ruolo in favore di Frank Dillane. Sembra anche che abbia sostenuto un provino per interpretare un Weasley, ma la sua occasione con il franchise magico è arrivata poi successivamente, nel 2016.

Fonte: Screenrant

Richard Jewell: il film diretto da Clint Eastwood in digital

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Richard Jewell: il film diretto da Clint Eastwood in digital

Richard Jewell, il film diretto da Clint Eastwood e basato su fatti realmente accaduti, la storia di ciò che può accadere quando quel che viene riportato oscura la verità, a partire dal 30 aprile sarà disponibile per l’acquisto in digitale (anche in 4K UHD) su Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMvision, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV. Dal 14 maggio sarà inoltre disponibile anche per il noleggio su Sky Primafila, Infinity e VVVVID.

Tra i contenuti extra spiccano uno speciale dietro le quinte, con la ricostruzione del Centennial Park e di tutte le scene diventate nel tempo tristemente iconiche, interviste con il cast e il regista Clint Eastwood, un focus dedicato alla ricostruzione dei fatti del 1996 e al perché Richard Jewell sia un uomo che merita di essere onorato e ricordato.

“C’è una bomba al Centennial Park. Avete solo trenta minuti di tempo”. Il mondo viene così a conoscenza di Richard Jewell, una guardia di sicurezza che riferisce di aver trovato il dispositivo dell’attentato dinamitardo di Atlanta del 1996. Il suo tempestivo intervento salva numerose vite, rendendolo un eroe. Ma in pochi giorni, l’aspirante alle forze dell’ordine diventa il sospettato numero uno dell’FBI, diffamato sia dalla stampa che dalla popolazione, assistendo al crollo della sua vita. Rivoltosi all’avvocato indipendente e contro il sistema Watson Bryant, Jewell professa con fermezza la sua innocenza. Ma Bryant scopre di doversi scontrare con i poteri combinati dell’FBI, del GBI e dell’APD per scagionare il suo cliente, e tenta di impedire a Richard di fidarsi delle stesse persone che cercano di distruggerlo.

Il film è interpretato dai premi Oscar Sam Rockwell (“Tre manifesti a Ebbing, Missouri”) nei panni di Watson Bryant, e Kathy Bates (“Misery non deve morire”, “American Horror Story” in TV) in quelli di Bobi, la madre di Richard; mentre Jon Hamm (“Baby Driver – Il genio della fuga”) è l’investigatore capo dell’FBI; Olivia Wilde (“La vita in un attimo”) ritrae Kathy Scruggs la giornalista dell’ Atlanta Journal-Constitution, e Paul Walter Hauser (“Tonya”) interpreta Richard Jewell.

Il premio Oscar Eastwood ha diretto il film da una sceneggiatura del candidato all’Oscar Billy Ray (“Captain Phillips – Attacco in mare aperto”), basata sull’articolo di Vanity Fair “American Nightmare — The Ballad of Richard Jewell” di Marie Brenner. Eastwood ha anche prodotto il film con la sua Malpaso, insieme a Tim Moore, Jessica Meier, Kevin Misher, Leonardo DiCaprio, Jennifer Davisson e Jonah Hill.

Il team creativo di Eastwood comprende il direttore della fotografia Yves Bélanger e lo scenografo Kevin Ishioka, insieme alla sua consueta costumista Deborah Hopper e al montatore premio Oscar Joel Cox (“Gli spietati”), che nel corso degli anni ha collaborato con Eastwood su numerosi progetti. Musiche di Arturo Sandoval, lo stesso compositore di “Il corriere – The Mule” del 2018. Warner Bros. Pictures presenta una produzione Malpaso, Appian Way / Misher Films / 75 Year Plan Plan Production, “Richard Jewell”.

Chris Hemsworth nel trailer di Tyler Rake, nuovo film Netflix

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Chris Hemsworth nel trailer di Tyler Rake, nuovo film Netflix
Doveva solo salvare il figlio di un boss del crimine internazionale, intascare i soldi e tornare a casa. Non rimettere in discussione la sua vita di mercenario. Chris Hemsworth è Tyler Rake, in un nuovo film Netflix prodotto dai fratelli Russo. Dal 24 aprile. Ecco il trailer.

Tyler Rake (Chris Hemsworth), un impavido mercenario del mercato nero, viene arruolato per salvare il figlio di un boss del crimine internazionale.

Diretto da: Sam Hargrave
Sceneggiatura di: Joe Russo
Prodotto da: Joe Russo, Anthony Russo, Mike Larocca, Chris Hemsworth, Eric Gitter, Peter Schwerin
Cast: Chris Hemsworth, Rudraksh Jaisawl, Randeep Hooda, Golshifteh Farahani, Pankaj Tripathi, Priyanshu Painyuli, e David Harbour
Girato in: India, Thailandia

Sinossi:

Tyler Rake (Chris Hemsworth), mercenario che opera nel mercato nero, non ha nulla da perdere quando viene ingaggiato per salvare il figlio rapito di un boss del crimine internazionale. Ma nel torbido mondo dei trafficanti di armi e di droga, questa missione, che da pericolosissima diventa pressoché impossibile, cambierà per sempre la vita di Rake e del ragazzo. Thriller elettrizzante e pieno di azione diretto da  Sam Hargrave, TYLER RAKE è una produzione di AGBO Films e TGIM Films, Inc., con Joe Russo, Anthony Russo, Mike Larocca, Chris Hemsworth, Eric Gitter, e Peter Schwerin come produttori.

 

Harry Potter: i 10 grandi cambiamenti del personaggio nel corso della sua storia

Harry Potter, unico figlio di James e Lily Potter, “il sopravvissuto”, colui che è riuscito a salvare il Mondo Magico, era destinato a diventare un eroe da quando aveva meno di un anno. Nonostante le sfortunate circostanze in cui è stato cresciuto fino a quando non ha compiuto undici anni ed è stato ammesso alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, non ha mai perso la sua bontà d’animo e quel candido stupore nei confronti delle sue gesta eroiche.

Ciò, ovviamente, non significa che il maghetto occhialuto sia nato già formato e totalmente consapevole dei suoi poteri e del suo destino. Tutti cambiano mentre sono impegnati a crescere, e Harry Potter non fa certo eccezione. Se è stato sempre destinato ad essere “il prescelto”, sicuramente ha fatico per imparare ad accettare se stesso e la sua storia… 

Dal sottoscala a Grimmauld Place

Il ragazzo che viveva nello sgabuzzino sotto le scale potrebbe essersi finalmente guadagnato una piccola camera da letto a Privet Drive, ma il più grande cambiamento in merito alla sua condizione è arrivato con la morte del suo padrino, Sirius Black, in Harry Potter e l’Ordine della Fenice. Con la scomparsa di Sirius, l’ultimo membro rimasto della famiglia Black, tutti i beni di Felpato furono lasciati al suo figlioccio Harry. Ciò significa che Harry era allora, e rimane ancora, il proprietario del numero 12 di Grimmauld Place.

Ereditare una fortuna

Ancor prima di ereditare il numero 12 di Grimmauld Place e il resto della fortuna della famiglia Black, Harry entrò in possesso dell’eredità lasciata dai suoi genitori alla Banca dei Maghi Gringott. Quando mise piede a Diagon Alley per la prima volta in Harry Potter e la Pietra Filosofale, il maghetto occhialuto non aveva idea di come avrebbe fatto a pagare tutto il materiale didattico necessario per accedere e studiare ad Hogwarts, ma ben presto capì che – almeno dal punto di vista economico – non avrebbe mai più dovuto preoccuparsi per il suo futuro…

L’amore per gli animali

In Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban, scopriamo che Harry non ha una particolare venerazione per gli animali, e questo principalmente a causa di zia Marge e dei suoi cani bulldog. Le cose cambiano quando Harry riceve in dono la civetta delle nevi Edvige, un regalo di compleanno per gli 11 anni del maghetto da parte di Hagrid. Oltre agli animali domestici, Harry acquisirà col tempo anche una certa affinità con gli animali magici in generale: si è guadagnato la fiducia di Fierobecco e si fece aiutare da Fawkes, la Fenice di Albus Silente; inoltre – non dimentichiamocelo -, il prescelto è in grado di parlare il Serpentese…

Le relazioni sentimentali

In Harry Potter e la Camera dei Segreti, il maghetto occhialuto è ancora troppo giovane per sapere esattamente cosa fare quando Ginny Weasley gli invia un messaggio di San Valentino tramite un nano. Due anni dopo, Harry non ha ancora imparato a relazionarsi con le ragazze, tant’è che non riesce a scegliere chi portare al Ballo del Ceppo. Anche quando incontra  Cho Chang ne L’Ordine della Fenice, Harry non è in grado di gestire e comprendere a pieno le sue emozioni, nonostante l’interesse che nutre nei confronti della compagna sia sincero. Quando Harry e Ginny riescono ad ammettere reciprocamente i loro sentimenti, è chiaro che Harry, sebbene ancora leggermente confuso, sia maturato e abbia iniziato a guardare con occhi diversi le persone che lo circondano.

Il consolidarsi di un’amicizia

Per i primi undici anni della sua vita, il rapporto di Harry con suo cugino Dudley definì in gran parte le sue relazioni con i suoi coetanei. Tutti avevano paura di provare a fare amicizia con Harry, proprio per paura di ritorsioni da parte di Dudley. Alla fine le cose cambiano quando Harry riesce finalmente ad entrare ad Hogwarts, che non sarà per lui soltanto una scuola migliore, ma anche la prima scuola in cui Harry può vivere senza lo spettro di Dudley che incombe su di lui. L’amicizia di Harry con Hermione e Rone è l’invidia di tutti coloro che hanno sempre sognato un rapporto autentico, slegato da qualsiasi vincolo opportunistico e sorretto ed alimentato soltanto dal bene e dall’affetto.

Da emarginato a leader

Non erano solo le amicizie che mancavano ad Harry prima del suo arrivo ad Hogwarts: erano relazioni significative di qualsiasi tipo ad essere totalmente assenti nella sua vita. Come lo stesso sopravvissuto dice ne La Camera dei Segreti, “Me ne starò in camera mia senza fare il minimo rumore, fingendo di non esistere”. Fortunatamente, grazie al suo ingresso nel Mondo Magico, ben presto la vita Privet Drive sarà per Harry un lontano ricordo. Dall’accoglienza al Paiolo Magico durante la scoperta di Diagon Alley fino a tutte le sue seguaci ne Il Principe Mezzosangue, Harry cresce molto rapidamente e impara in fretta a prestare attenzione alle persone che lo circondano.

Acquisire confidenza e fiducia

Harry non è mai stato davvero sicuro delle sue abilità magiche durante gli anni trascorsi ad Hogwarts. Prima di sedersi sotto il Cappello Parlante ne La Pietra Filosofale, ha addirittura paura che lo stesso possa non assegnarlo a nessuna casa, semplicemente perché non merita di essere lì. Rispetto al mago che vediamo poi ne L’Ordine della Fenice, Harry è una persona e uno studente totalmente diverso: è in grado di preparare gli altri studenti alla Difesa Contro le Arti Oscure, è capace di dichiarare il suo amore per Ginny Weasley e di addentrarsi da solo nella Foresta Proibita per sfidare Lord Voldemort. Ne ha fatto di strada il sopravvissuto da quando era soltanto un ragazzo che viveva in uno sgabuzzino…

Dalla fortuna al talento

Da bambino, Harry riuscì a sconfiggere Lord Voldemort grazie all’amore di sua madre e… ad un “colpo di fortuna”. Quando Harry si mette a caccia degli Horcrux, il prescelto ha un piano e sa esattamente cosa intende fare per sconfiggere il Signore Oscuro una volta per tutte. Anche se Hermione viene spesso etichettata come la strega più brillante della sua età, anche Harry ha imparato a diventarlo lungo il suo cammino. Dagli incantesimi generici al Patronus, Harry ha imparato cosa significa combattere per se stessi. Forse non c’è nessun mago nella storia di Hogwarts che, più di Harry, sia stato messo alla prova nella comprensione della Difesa Contro le Arti Oscure.

Cosa significa avere una famiglia

Dall’essere un orfano maltrattato alla creazione della propria famiglia, dal riuscire a costruire dei solidi rapporti d’amicizia fino a sposare la donna che ama ed avere tre figli, Harry capisce finalmente di non essere solo al mondo. Dal non avere praticamente nessuno (tranne degli zii violenti) all’unirsi al gigantesco clan Weasley, Harry è capace di costruire quelle relazioni che aveva sempre desiderato. Quando la serie si conclude, Harry capisce che famiglia non sono le persone che ti crescono o con le quali sei legato da un vincolo di sangue, ma coloro che sono disposte a supportarti e a starti accanto nonostante i pericoli e le avversità.

Dipendere da se stessi

Harry è sempre stato fortunato ma anche molto coraggioso fin da quando era bambino, ma quando affronta Voldemort ne I Doni della Morte comprende ciò che Hermione ha sempre saputo: Harry capisce finalmente di essere un grande mago. Diventa consapevole di quanto la Bacchetta di Sambuco possa essergli fedele, affronta Voldemort senza testimoni – se non Hagrid e i Mangiamorte – e, coscienziosamente, sa che sopravviverà sempre e comunque perché in grado di affrontare il suo destino.

Festival di Venezia 2020: esclusa una versione “digitale”

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Festival di Venezia 2020: esclusa una versione “digitale”

Nonostante l’emergenza coronavirus, proseguono senza troppi cambiamenti i preparativi per il Festival di Venezia, che dovrebbe svolgersi nelle prime di settimane di settembre.

Tuttavia, a seguito dell’annuncio del Festival di Toronto, che si sta preparando per una versione digitale, la risposta di Venezia è che la Mostra non si può realizzare in remoto. A Variety, un portavoce del Fesitval più antico del mondo ha dichiarato che si può pensare di utilizzare la tecnologia per alcuni progetti e iniziative, ma non si tratta assolutamente di soluzioni che sostituirebbero il Festival del Lido.

Parlando con l’ANSA, il direttore del Festival di Venezia, Alberto Barbera, ha dichiarato: “Toronto è un tipo differente di festival, non comparabile con Cannes o Venezia, noi stiamo lavorando esattamente come negli anni scorsi. Mancano ancora due mesi e davanti ci sono tre scenari possibili: quello più pessimistico con la pandemia ancora attiva che ci costringe a prendere un bell’anno sabbatico e mettere questa edizione 2020 tra parentesi. C’è poi lo scenario più ottimista, la pandemia si arresta e tutto torna come prima e, infine, quello intermedio che prevede dei vincoli che ora non possiamo prevedere e con i quali ci dovremo confrontare. Insomma entrambe sono variabili non da poco che richiederanno decisioni condivise, ma di fronte a dati certi. E questo prima di fine maggio”. 

In merito alla programmazione in sala, Barbera aggiunge: “Non è detto che per le sale vada così male se si torna però a una cosiddetta normalità e si supera la diffidenza e la paura della gente sempre più abituata a vedere film in streaming. Ma potrebbe anche tornare la voglia della gente di condividere gli eventi in prima persona nonostante l’accelerazione del mercato sempre più diviso tra distribuzione in sala e streaming. La storia ci insegna che dopo periodi tragici, cataclismi mondiali, si sviluppano molte inaspettate energie”. 

Intanto, il Festival di Cannes rimane rimandato a fine giugno, inizio luglio, con la possibilità di slittare e addossare le sue date a quelle di Venezia e Toronto. Qualunque cosa accada, sembra ormai sicuro che i prossimi due mesi saranno decisivi per la sorte di queste grandi manifestazioni culturali.

Doctor Strange: il regista posticipò le riprese pur di avere Cumberbatch

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Anni fa, la produzione di Doctor Strange, uscito nel 2016, venne rinviata di cinque mesi per permettere a Benedict Cumberbatch di poter prendere parte al cinecomic Marvel. Cumberbatch ha fatto il suo debutto nel MCU con il film diretto da Scott Derrickson: da allora, è apparso in altri quattro film del MCU (incluso il campione d’incassi Avengers: Endgame), e il prossimo anno tornerà nell’attesissimo sequel Doctor Strange in the Multiverse of Madness

Mentre commentava su Twitter (via Screen Rant) gli innumerevoli ritardi che si sono verificati di recente nelle produzioni cinematografiche a causa della pandemia di Covid-19, Derrickson ha rivelato di aver posticipato di ben cinque mesi l’inizio delle riprese del film in modo da permettere a Cumberbatch di poter interpretare il ruolo dello Stregone Supremo. Nel 2016, Derrickson ha dichiarato che Cumberbatch era l’unico attore che venne preso in seria considerazione per la parte, quindi erano tutti disposti ad aspettare che fosse disponibile. Il tweet originale del regista è visibile di seguito:

Mentre il MCU si appresta ad entrare nella Fase 4 (con l’uscita di Black Widow), lo Stephen Strange di Cumberbatch è pronto a giocare un ruolo chiave nel futuro dell’universo condiviso. Esplorando il Multiverso nel sequel, Strange potrà aprire il MCU a maggiori opportunità a livello narrativo. Purtroppo, ciò avverrà sotto l’egida di un altro regista e non di Derrickson, che ha deciso di abbandonare il progetto per alcune differenze creative con la Marvel. Il regista Sam Raimi dovrebbe prendere il suo posto.

LEGGI ANCHE – Jessica Chastain rifiutò il ruolo di Christine in Doctor Strange

Annunciato ufficialmente questa estate al Comic-Con di San Diego, Doctor Strange 2 vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Scott Derrickson, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff alias Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

Secondo Collider, la produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro mani con il regista.

CORRELATE:

Il primo film su Doctor Strange è uscito nel 2016 e ha raccontato la nascita dell’eroe, dall’incidente di Stepehn Strange fino al confronto con Dormammu. Nel film c’erano anche Benedict Wong, Tilda Swinton Chiwetel EjioforRachel McAdams non tornerà nei panni di Christine Palmer. Abbiamo rivisto Strange in Infinity War e in Endgame.

Doctor Strange in the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 5 novembre 2021.

Ezra Miller aggredisce una fan, le scena ripresa in video

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Ezra Miller nella bufera a causa di una sua reazione assolutamente fuori dalla grazia di Dio con una fan, in Islanda. L’attore ha affrontato e aggredito la ragazza, portandole le mani al collo e scuotendola violentemente. La scena è stata ripresa in video e sta facendo il giro della rete.

La scena sembra quasi parte di uno scherzo, tuttavia è Variety che conferma che si è trattato di una vera e proprio rissa in un bar di Reykjavik, conclusasi con l’allontanamento di Ezra Miller dal locale.

Nel brevissimo video, vediamo l’attore che dice ad una ragazza: “Cosa vuoi? Vuoi litigare? È quello che vuoi?”, e lei, credendo in uno scherzo, si prepara a “lottare” con lui. Peccato che Miller poi procede con una aggressione in piena regola, con le mani al collo dell’ignara ragazza. Ne segue una rissa.

https://www.youtube.com/watch?v=u1rRhPi18Vg

Ricordiamo che Ezra Miller è parte fondamentale del franchise di Animali Fantastici, in cui interpreta il misterioso ruolo di Aurelius Silente. L’attore è giunto alla notorietà con il film di Lynne Ramsay del 2011, E ora parliamo di Kevin, con una straordinaria Tilda Swinton.

Oltre al franchise magico, Miller è anche il Flash cinematografico in carica, nonostante il suo film da solista sia stato più volte rimandato per problemi di produzione.

Shazam!: Zachary Levi celebra l’anniversario del film

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Shazam!: Zachary Levi celebra l’anniversario del film

Zachary Levi, attraverso il suo account Instagram, ha deciso di celebrare l’anniversario dell’uscita nelle sale di Shazam!, il cinecomic DC diretto da David F. Sandberg che lo ha visto protagonista lo scorso anno nei panni del supereroe creato da C.C. Beck e Bill Parker.

Per celebrare un anno dall’uscita del film (uscito nelle sale americane il 5 aprile 2019), Levi ha condiviso uno scatto che lo vede con il costume del personaggio, spiegando – attraverso la didascalia che ha accompagnato l’immagine – di non vedere l’ora di iniziare a girare il sequel.

Al momento non sappiamo quando partiranno le riprese di Shazam 2. Di recente, il David F. Sandberg ha confermato che quasi sicuramente la produzione subirà un ritardo a causa della pandemia di coronavirus.

Anche Levi, nel suo post, ha fatto di nuovo riferimento all’emergenza, definendo la reclusione forzata un’occasione per poter recuperare il primo film. Potete vedere il post originale di seguito:

LEGGI ANCHE – Shazam 2: le riprese in contemporanea a quelle di Black Adam

Shazam! è uscito nelle sale ad aprile 2019. Nel cast Zachary Levi, Asher Angel, Mark Strong, Jack Dylan Grazer, Grace Fulton, Faithe Herman, Ian Chen, Jovan Armand, Cooper Andrews, Marta Milans Djimon Hounsou.

Abbiamo tutti un supereroe dentro di noi, ci vuole solo un po’ di magia per tirarlo fuori. Nel caso di Billy Batson, basterà gridare una sola parola – SHAZAM! – affinché questo ragazzo adottato di 14 anni si trasformi nel Supereroe per gentile concessione di un antico mago. Ancora bambino all’interno di un corpo divino, Shazam si diverte nella versione adulta di se stesso facendo ciò che qualsiasi adolescente farebbe con i superpoteri: divertirsi! Volare? Vedere a raggi X? Saltare i compiti a scuola? Shazam vuole testare i limiti delle sue capacità con la gioiosa imprudenza di un bambino, ma dovrà padroneggiare rapidamente questi poteri per combattere le forze mortali del male controllate dal Dr. Thaddeus Sivana.

Star Wars IX: immagini inedite del flashback con Luke e Leia

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Star Wars IX: immagini inedite del flashback con Luke e Leia

Nuove immagini dal backstage di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker ci mostrano ulteriori dettagli sulla scena della battaglia con le spada laser di Luke (Mark Hamill) e Leia (Carrie Fisher). I fan sono rimasti molto sorpresi quando hanno scoperto, grazie al film di J.J. Abrams, che c’è stato un tempo in cui Luke ha iniziato ad addestrare Leia per diventare uno Jedi, anche se la Principessa ha rinunciato dopo aver avuto una visione e scoperto che il suo addestramento avrebbe portato alla morte del figlio Ben.

Ciò è stato raccontato ne L’Ascesa di Skywalker attraverso un rapido flashback che ci mostra un giovane Luke ed una giovane Leia intenti a combattere. La CGI è stata utilizzata per ringiovanire Hamill attraverso il de-aging e permettergli di interpretare Luke; per quanto riguarda la Fisher, scomparsa tragicamente nel 2016, è stata figlia Billie Lourd ad interpretare Leia (la Lourd ha preso parte alla trilogia sequel nei panni del tenente Connix).

L’edizione home video de L’Ascesa di Skywalker conterrà una speciale featurette che ci mostrerà com’è stata realizzata la scena dell’addestramento Jedi di Leia. Nel film la scena in sé è molto breve, ma in origine doveva essere molto più lunga. Adesso, diverse immagini tratte dalla featurette in questione ci mostrano ancora di più nel dettaglio una delle scene più sorprendenti e nostalgiche del film. Potete vedere le foto andando su Screen Rant o cliccando sull’immagine di seguito:

LEGGI ANCHE – Star Wars IX: la costruzione della sala del trono di Palpatine

Lucasfilm e il regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.

Il cast del film comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam DriverDaisy RidleyJohn Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian McDiarmid Billy Dee Williams.

Diretto da J.J. Abrams e prodotto da Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i produttori esecutivi.

Guardiani della Galassia: Gunn ha lottato per il casting di Bautista

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Se non fosse intervenuto James Gunn e la Disney e i Marvel Studios avessero seguito soltanto le loro idee, probabilmente non avremmo mai visto Dave Bautista interpretare Drax il Distruttore in Guardiani della Galassia. Gran parte del successo della saga è riconducibile alla chimica tra i suoi protagonisti, un eterogeneo gruppo di disadattati che riescono a dare vita ad una vera e propria famiglia alternativa.

È difficile immaginare altri attori nei panni di personaggi come Star-Lord o Gamora, ma di recente James Gunn ha rivelato su Twitter (via Screen Rant) che ha dovuto combattere a lungo per assicurarsi che Dave Bautista avrebbe interpretato il ruolo di Drax il Distruttore. Rispondendo alla domanda di un fan sulla questione, Gunn ha dichiarato di aver dover combattere per permettere a Bautista di ottenere la parte, ma che “è stata la battaglia più degna che abbia mai combattuto”.

È probabile che, all’epoca, la Marvel volesse un attore molto più conosciuto di Bautista nei panni del personaggio: fino ad allora, l’ex wrestler aveva recitato soltanto ne Il Re Scorpione 3 – La battaglia finale, L’uomo con i pugni di ferro e Riddick, sempre in ruoli da non protagonista.

LEGGI ANCHE – Guardiani della Galassia: 10 cose che non sapevi sul dietro le quinte dei film

Per quanto riguarda Guardiani della Galassia Vol. 3, il film – scritto e diretto da James Gunn – non ha ancora una data di uscita ufficiale. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente a Febbraio 2021.

Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff e Karen Gillan, con Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

What We Do In The Shadows 2×02: anticipazioni dall’episodio

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What We Do In The Shadows 2×02: anticipazioni dall’episodio

Il canale americano FX dopo il primo episodio ha diffuso le anticipazioni al secondo episodio di What We Do In The Shadows 2, l’attesa seconda stagione di What We Do In The Shadows.

In What We Do In The Shadows 2×02 che si intitolerà “Ghosts” I vampiri tengono una seduta per affrontare un’infestazione di fantasmi, che porta a una più grande infestazione di fantasmi. “Ghosts” è scritto da Paul Simms; diretto da Kyle Newacheck.

What We Do In The Shadows 2×02

What We Do In The Shadows 2 è l’annunciata seconda stagione della serie What We Do In The Shadows creata da Jemaine Clement per il canale FX e basata sull’omonimo film del 2014 scritto da Clement e Taika Waititi. What We Do in the Shadows è ambientato a Staten Island e segue quattro vampiri che sono stati coinquilini per centinaia di anni.

Nella seconda stagione di What We Do In The Shadows ritorneranno i protagonisti Kayvan Novak nel ruolo di Nandor the Relentless, un vampiro che ha 757 anni e che una volta era un soldato dell’Impero ottomano. Matt Berry nei panni di Laszlo Cravensworth, un vampiro nobile inglese trasformato da Nadja e ora sposato con lei. Natasia Demetriou nel ruolo di Nadja, una vampira romana, sposata con Laszlo. Harvey Guillén nel ruolo di Guillermo, familiare “paziente” di Nandor. Mark Proksch nel ruolo di Colin Robinson, un vampiro energetico che vive con il trio.

Nei ruoli ricorrenti troviamo Doug Jones nel ruolo del barone Afanas, un antico vampiro del Vecchio Paese che crede che i vampiri dovrebbero governare il mondo. Beanie Feldstein nei panni di Jenna, una LARPer e vergine che Guillermo ha attirato per i banchetti dei vampiri. Jake McDorman nel ruolo di Jeff Suckler, una reincarnazionedell’ex amante umano di Nadja, Gregor, un cavaliere che è stato ucciso dalla decapitazione in ciascuna delle sue vite.

Il Cavaliere Oscuro: lo screen test di Bale con il costume di Batman Forever

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Un video apparso online su YouTube (e portato all’attenzione grazie a IGN), ci mostra un test footage di Batman Begins con Christian Bale che indossa il costume dell’Uomo Pipistrettlo sfoggiato da Val Kilmer in Batman Forever. Bale ha interpretato Bruce Wayne nella trilogia de Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan, costituita dai film Batman Begins, Il cavaliere oscuro e Il cavaliere oscuro – Il ritorno; Kilmer, invece, ha sostituito Michael Keaton nei panni del Crociato di Gotham in Batman Forever del 1995, diretto da Joel Schumacher.

Alcuni screen test della trilogia de Il cavaliere oscuro sono stati condivisi online e ci mostrano il provino di Bale per il ruolo di Batman con l’attore premio Oscar che indossa la Batsuit di Kilmer dal film di Schumacher. Nel video è possibile vedere anche il provino di Cillian Murphy e di Eion Bailey per lo stesso personaggio, insieme a tutta un’altra serie di screen test per gli altri attori apparsi nella saga, inclusa Anne Hathaway. Potete vedere il video di seguito:

LEGGI ANCHE – Il Cavaliere Oscuro: la Warner voleva realizzare il quarto film

La trilogia del cavaliere oscuro (The Dark Knight Trilogy) è una trilogia di film diretta da Christopher Nolan, con protagonista Batman, supereroe della DC Comics. La serie è stata un successo di critica e di botteghino. Mentre il primo film ha incassato al botteghino quasi 375 milioni di dollari, sia il secondo che il terzo film hanno guadagnato 1 miliardo di dollari. Ad oggi, la trilogia è considerata non solo come una delle migliori opere del genere supereroistico, ma anche come una delle migliori trilogie della storia del cinema.

In seguito al fallimento al botteghino e alla critica di Batman & Robin (1997), la Warner Bros. ha aperto al riavvio della serie di film. Il cast della trilogia comprende: Christian Bale, che interpreta Bruce Wayne (Batman), Michael Caine (Alfred Pennyworth), Gary Oldman (James Gordon), Morgan Freeman (Lucius Fox) e Cillian Murphy, che ricopre il ruolo del Dr. Jonathan Crane (Spaventapasseri).

What We Do In The Shadows 2×01: anticipazioni dall’episodio

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What We Do In The Shadows 2×01: anticipazioni dall’episodio

Il canale americano FX ha diffuso le anticipazioni al primo episodio di What We Do In The Shadows 2, l’attesa seconda stagione di What We Do In The Shadows.

In What We Do In The Shadows 2×01 che si intitolerà “Resurrection” La nuova famiglia di Nadja e Laszlo pone problemi a un Guillermo sempre più ansioso, e i vampiri ottengono i servizi di un negromante locale. “Resurrection” è scritto da Marika Sawyer e diretto da Kyle Newacheck

What We Do In The Shadows 2×01

What We Do In The Shadows 2 è l’annunciata seconda stagione della serie What We Do In The Shadows creata da Jemaine Clement per il canale FX e basata sull’omonimo film del 2014 scritto da Clement e Taika Waititi. What We Do in the Shadows è ambientato a Staten Island e segue quattro vampiri che sono stati coinquilini per centinaia di anni.

Nella seconda stagione di What We Do In The Shadows ritorneranno i protagonisti Kayvan Novak nel ruolo di Nandor the Relentless, un vampiro che ha 757 anni e che una volta era un soldato dell’Impero ottomano. Matt Berry nei panni di Laszlo Cravensworth, un vampiro nobile inglese trasformato da Nadja e ora sposato con lei. Natasia Demetriou nel ruolo di Nadja, una vampira romana, sposata con Laszlo. Harvey Guillén nel ruolo di Guillermo, familiare “paziente” di Nandor. Mark Proksch nel ruolo di Colin Robinson, un vampiro energetico che vive con il trio.

Nei ruoli ricorrenti troviamo Doug Jones nel ruolo del barone Afanas, un antico vampiro del Vecchio Paese che crede che i vampiri dovrebbero governare il mondo. Beanie Feldstein nei panni di Jenna, una LARPer e vergine che Guillermo ha attirato per i banchetti dei vampiri. Jake McDorman nel ruolo di Jeff Suckler, una reincarnazionedell’ex amante umano di Nadja, Gregor, un cavaliere che è stato ucciso dalla decapitazione in ciascuna delle sue vite.

Birds of Prey 2 esplorerà la relazione tra Harley Quinn e Poison Ivy?

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La regista Cathy Yan ha rivelato che amerebbe esplorare la relazione tra Harley Quinn e Poison Ivy in un’eventuale sequel di Birds of Prey. Nei fumetti, i due iconici personaggi sono protagonisti di una run sorprendente: alla fine, diventano anche una coppia. Ecco perché molti fan non vedono l’ora di vederle insieme sul grande schermo… e a quanto pare, non sono gli unici.

In una recente intervista con The Wrap, la Yan ha parlato di un potenziale Birds of Prey 2, rivelando: “Mi piacerebbe vedere Poison Ivy e, sicuramente, mi piacerebbe vedere la relazione tra Harley Quinn e Poison Ivy”. Al momento non sappiamo se la Warner ufficializzerà mai un sequel del film – visti anche i risultati non proprio entusiasmanti raggiunti al box office -, ma la Yan è convinta che il pubblico voglia ancora vedere Harley in azione sul grande schermo: “Penso che il pubblico non sia ancora pronto a dire addio ad Harley Quinn, così come Margot Robbie non è ancora pronta a dire addio ad Harley…”

Al momento sappiamo che Margot Robbie tornerà a vestire i panni di Harley Quinn in The Suicide Squad di James Gunn: è probabile che il destino della Mattacchiona sul grande schermo verrà definito dopo l’uscita in sala del reboot dedicato alla Squadra Suicida.

LEGGI ANCHE – Birds of Prey: 5 personaggi che vorremmo nel sequel

Birds of Prey, diretto da Cathy Yan, è uscito nelle sale il 7 febbraio 2020. Nel cast anche Mary Elizabeth Winstead, Jurnee Smollett-Bell (rispettivamente Cacciatrice e Black Canary), Rosie Perez (Renee Montoya) e Ella Jay Basco (Cassandra Cain).

Ewan McGregor interpreta invece uno dei due principali villain del film, Maschera Nera, alter ego di Roman Sionis. Chi conosce i fumetti lo ricorderà come uno dei più grandi nemici di Batman (negli anni Ottanta esplose proprio come nemesi del Cavaliere Oscuro) nonché temibile boss mafioso di Gotham City.

CORRELATE: 

Di seguito la nuova sinossi ufficiale:

Avete mai sentito la storia del poliziotto, dell’uccello canoro, dello psicopatico e della principessa mafiosa? Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn) è una storia contorta raccontata dalla stessa Harley, come solo Harley può farlo. Quando il malvagio narcisista di Gotham, Roman Sionis, e il suo zelante braccio destro, Zsasz, puntano gli occhi su una ragazza di nome Cass, la città si rivolta per cercarla. I percorsi di Harley, Cacciatrice, Black Canary e Renee Montoya si incontrano e l’improbabile quartetto non ha altra scelta che allearsi per abbattere Roman.”

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