Illumination Italia ha
diffuso il primo trailer italiano di Minions 2 – Come
Gru Diventa Cattivissimo.
Arriverà al cinema il prossimo 27
agosto Minions 2: come Gru diventa
cattivissimo, la seconda avventura dei personaggi
tutti gialli della Illumination che si congiungeranno con il loro
padrone originale, Gru, alla scoperta di come il piccolo è
diventato il più cattivo di tutti.
Minions è un film d’animazione
del 2015 diretto da Pierre Coffin e Kyle Balda. Il film è uno
spin-off/prequel dei film Cattivissimo me, Cattivissimo me 2 e
Cattivissimo me 3 e vede come protagonisti i minions, personaggi
creati da Sergio Pablos.
Kevin Feige non ha ancora rivelato
in che modo il Deadpool di Ryan
Reynolds verrà integrato all’interno dell’Universo
Cinematografico Marvel ora che la Disney ha
acquisito i diritti di sfruttamento sul personaggio.
Wade Wilson ha funzionato sul grande
schermo in maniera spettacolare, e la risposta del pubblico ai film
r-rated usciti sotto la Fox è stata davvero incredibile. L’ingresso
di Deadpool nel MCU potrebbe rappresentare una
ghiotta occasione per tantissimi personaggi dell’Universo Marvel di essere protagonisti di un
film vietato ai minori.
Ecco di seguito 10 personaggi che ci
piacerebbe vedere in un film R-Rated come Deadpool
3:
Star-Lord
Grazie alla serie Parks and
Recreation, Chris Pratt ha dimostrato di essere davvero a suo
agio quanto si tratta di affrontare ruoli comici. Molti dei
dialoghi più divertenti del personaggio di Andy Dwyer nello show,
sono frutto dell’improvvisazione dell’attore sul set, nonostante il
rating imposto dai network abbia “limitato” l’estro comico di
Pratt.
Anche il PG-13 di Guardiani della Galassia ci ha
forse impedito di vedere una versione più irriverente di Star-Lord:
ecco perché siamo certi che Peter Quill sarebbe perfetto per
apparire in Deadpool 3.
Doctor Strange
Anche se diventare un
maestro delle arti mistiche ha inevitabilmente smussato alcuni lati
della sua personalità, Stephen Strange nutre ancora un’elevata dose
di disprezzo nei confronti di quelli che sono meno intelligenti di
lui, e un personaggio come Wade Wilson potrebbe tranquillamente
fargli perdere la testa.
Se pensiamo ad alcuni dei precedenti
lavori di Benedict Cumberbatch, come il doppiaggio ne I
Pinguini di Madagascar o l’interpretazione di Smaug attraverso
la motion capture nella trilogia de Lo Hobbit, è facile
ipotizzare che l’attore si sentirebbe perfettamente a suo agio in
Deadpool 3.
Captain Marvel
Se c’è un personaggio nel MCU che si rifiuterebbe
categoricamente di “sopportare” le innumerevoli buffonate di
Deadpool, quello è sicuramente Carol Danvers. Ecco perché i
due devono per forza condividere lo schermo.
Brie Larson ha dimostrato di essere
una valida spalla comica in pellicole come 21Jump
Street e Un disastro di ragazza, senza considerare
Scott Pilgrim vs. the World, vietato ai minori di 13 anni.
Quindi, se di prendesse maggiore ispirazione dai fumetti e si
approfondisse il lato comico di Carol Danvers, siamo certi che
Captain Marvel farebbe un’ottima figura al
fianco del Mercenario Chiacchierone in Deadpool 3.
Korg
Korg è un personaggio così dolce e
mite che metterlo in un film r-rated al fianco di Wade Wilson e
spingerlo a confrontarsi con i suoi comportamenti abrasivi,
potrebbe rendere la sua innocua personalità ancora più divertente
agli occhi dello spettatore. Dopotutto, Taika Waititi è stato
regista, sceneggiatore e interprete di What We Do in the
Shadows, una delle più grandi commedie vietate ai minori del
decennio 2010.
Come Deadpool, Korg è un personaggio
genuinamente comico, introdotto come una sorta di “generatore
automatico di battute” in Thor: Ragnarok, senza contare tutte le
battute esilaranti fatte dallo stesso in Avengers: Endgame. Ecco perché sarebbe
una gioia vedere Waititi interpretare Korg al fianco di Reynolds in
Deadpool 3.
Black Panther
T’Challa è
uno dei pochi personaggi del MCU che ha la capacità di non
arrendersi mai. Da orgoglioso monarca qual è, T’Challa non avrebbe
certamente accettato le buffonate spericolate di Deadpool ed il suo
palese disprezzo nei confronti delle regole.
Nei fumetti,
Deadpool e Black Panther hanno spesso dato viti a momenti comici e
irriverenti; siamo certi che Ryan Reynolds e Chadwick Boseman
sarebbero in grado di ricreare quelle situazioni sul grande schermo
in maniera davvero divertente.
Nick Fury
È soltanto questione di tempo prima
che Samuel L. Jackson si rivolga a qualcuno chiamandolo “figlio
di p*****a” nei panni di Nick Fury. Ci è andato quasi vicino
quando lo schiocco delle dita di Thanos lo ha trasformato in
polvere, ma nulla è paragonabile all’ira dell’attore sfoggiata in
pellicole quali Pulp Fiction o Snakes on a
Plane.
Fury è un personaggio dotato di
pochissima pazienza: ecco perché unirsi a Deadpool, così
“allergico” all’autorità, potrebbe dare vita a scena a dir poco
esilaranti…
Valchiria
Con il suo amore nei confronti
dell’alcol e il suo atteggiamento nichilista, è innegabile quanto
Valchiria sarebbe perfetta per un film con rating R. Fare squadra
con Deadpool potrebbe rivelarsi addirittura un gioco da ragazzi:
sono entrambi invincibili, entrambi usano le spade e dopo aver
sconfitto i cattivi, ad entrambi piace uscire ed ubriacarsi.
Se ci pensate bene, potrebbero
tranquillamente essere migliori amici. E sarebbe bello vedere Tessa
Thompson conquistare maggiore libertà attraverso una sceneggiatura
che sappia mettere in risalto tanto la forza spregiudicata quanto
la sensualità del personaggio…
Thor
Con Thor: Ragnarok, Taika
Waititi ha preso uno dei personaggi forse meno interessanti del
MCU e l’ha trasformato in uno dei
più divertenti dell’interno franchise. Da allora, le interazioni
del Dio del Tuono con altri personaggi esilaranti, come ad esempio
con i Guardiani della Galassia, sono diventate tra i momenti più
amati di tutto il MCU.
Il Dio del Tuono passerà il suo
mantello a Jane Foster in Thor: Love and Thunder: vedremo
così il figlio di Odino occupare un altro posto nel MCU, perdendosi in altre avventure
con altri eroi. Fare squadra con Deadpool potrebbe rappresentare
una storia collaterale molto divertente, vivace e ricca di
azione.
Rocket Raccoon
Nelle varie interviste che hanno
preceduto l’uscita di Guardiani della Galassia, Bradley
Cooper ha paragonato il personaggio di Rocket Raccoon a quello di
Tommy DeVito, il personaggio di Joe Pesci in Quei bravi
ragazzi. Mai analogia fu più appropriata: a parte il suo modo
di parlare sostenuto e il suo carattere irrefrenabile, il
personaggio di DeVito è passato alla storia per aver pronunciato
più volte la parola “c***o” rispetto a qualsiasi altro
personaggio in qualsiasi altro film uscito al cinema.
Assistere alle cruente conseguenze
della violenza sociopatica di Rocket Raccoon potrebbe
regalare ai fan gag ancora più irriverenti di quelle che il
personaggio ha sfoggiato in questi anni…
Spider-Man
Peter
Parker – in particolare l’incarnazione del personaggio di Tom
Holland – è una delle figure più tenere e innocenti dell’Universo
Marvel. Parte del divertimento
nelle sue interazioni con Tony Stark è dovuta proprio a
quell’innocenza che viene spesso a scontrarsi con la persona
sfacciata e disinteressata di Tony.
Una collaborazione
con Wade Wilson in un film r-rated renderebbe tutto ancora più
divertente. L’accordo tra Sony e Disney potrebbe impedirlo, ma è
certo che i fan della Marvel perderebbero la testa se il
Deadpool di Reynolds e lo Spidey di Holland dovessero mai comparire
insieme sullo schermo…
Downton
Abbey, il fenomeno globale celebrato in tutto il mondo
fa ritorno nelle case dei propri fan con le edizioni Dvd,
Blu-ray e DigitalHD a partire
dall’11 febbraio con Universal Pictures Home Entertainment
Italia.
https://youtu.be/mqA9BdMNFEQ
Dopo essersi guadagnato una A su
CinemaScore, il film – definito dai critici “una vera e propria
lettera d’amore ai fan” – arriva in home video con una grande
varietà di contenuti speciali, tra cui dietro le quinte esclusivi
con il cast, scene eliminate ed un recap della serie completa che
trasporta il pubblico in un’altra epoca.
Basato sulla premiata serie
televisiva, il film di Downton
Abbey vede il ritorno del cast originale affiancato da
alcuni nuovi personaggi. L’incredibile gruppo di attori è stato
oggetto di plauso da parte della critica e definito “divertente e
affascinante come sempre”. Il film racconta le vicende della
famiglia Crawley un anno dopo la conclusione della serie Tv, nel
bel mezzo dei preparativi per l’evento più importante delle loro
vite: una visita da parte della famiglia reale. Unitevi allo
sfarzo, allo stile e allo spettacolo, godetevi lo scandalo, le
storie d’amore e l’intrigo che si scatenano durante i preparativi
per la speciale visita tra la famiglia più amata dai fan e i suoi
domestici. Ideato e scritto dallo sceneggiatore e
produttore della serie Julian Fellowes, il film è
prodotto da Gareth Neame e Liz Trubridge.
Il film sarà inoltre disponibile
per i fan più affezionati nell’esclusiva HIGHCLERE CASTLE
LIMITED EDITION, nel doppio formato Dvd e Blu-ray del film
racchiusi in un packaging premium imperdibile, che comprende un
album fotografico da collezione e alcune delle migliori ricette
preparate nella cucina di Downton.
All’inizio del mese di gennaio,
Rian
Johnson aveva rivelato di essere al lavoro sul sequel
di Cena con delitto – Knives
Out, il crime mystery da lui
scritto e diretto, e uscito nelle nostre sale lo scorso dicembre.
Forte del successo del film, acclamato tanto dalla critica quanto
dal pubblico, il regista de Gli Ultimi
Jedi ha deciso che le avventure del detective Benoît
Blanc interpretato da Daniel
Craig proseguiranno sul grande schermo.
Adesso, come apprendiamo grazie a
Deadline, la
Lionsgate ha ufficialmente dato il via libera al
sequel, come confermato alla fonte da Jon
Feltheimer, CEO della casa di distribuzione e produzione
americana. Lo stesso Feltheimer ha dichiarato che le riprese del
sequel sono “imminenti”: ipotizziamo, quindi, che la
sceneggiatura del nuovo film – firmata nuovamente da Johnson – sia
già pronta o comunque in fase di revisione.
Precedentemente, Rian
Johnson aveva spiegato che il nuovo film sarà incentrato
su un nuovo mistero che vedrà coinvolto ancora una volta il
detective Benoît Blanc: fatta eccezione per Daniel
Craig, il cast sarà totalmente inedito, dal momento che il
nuovo mistero ruoterà attorno a nuovi personaggi.
Ricordiamo che Cena con delitto – Knives Out è
stato un grande successo al botteghino: a fronti di un budget di
“soli” 40 milioni di dollari, il film ne ha incassati 294 milioni a
livello mondiale.
In Cena con delitto – Knives
OutHarlan Thrombey
(Christopher Plummer) è un agiato romanziere che
viene trovato morto, in circostanze misteriose, nella sua proprietà
la mattina dopo la festa per il suo 85esimo compleanno. Il celebre
detective Benoit Blanc (Daniel
Craig), uomo di straordinario intuito e carisma, è
incaricato del caso, e sospetta si tratti di un omicidio.
In perfetto stile “crime”
la famiglia del defunto è numerosa, e tutti, nessuno escluso, sono
potenziali sospettati: ognuno di loro, infatti, avrebbe un motivo
più che valido per eliminare Harlan Thrombey, uomo che l’esperienza
e l’età hanno reso tanto lungimirante quanto sagace. Quando il
fatidico giorno della lettura del testamento si avvicina, l’avida e
disfunzionale famiglia di Harlan, si rivela essere molto più
complicata e conflittuale di quanto sembrasse all’inizio.
Un contesto familiare
costituito da personaggi variopinti, appartenenti a generazioni
contrapposte tra loro per età, obiettivi e stili di
vita. Quando Marta (Ana de
Armas), la giovane e bella infermiera sudamericana di
Thrombrey si ritrova implicata nel misterioso caso, appare chiaro
che nessun segreto è più al sicuro nella casa, neppure i suoi. Il
film non segue una struttura tradizionale e incanta con i suoi
continui colpi di scena lasciando lo spettatore con il fiato
sospeso dall’inizio alla fine.
Dopo Birds of
Prey, Margot Robbie è ancora
interessata a tornare nei panni di Harley Quinn in
Gotham City Sirens, uno dei quattro
progetti dedicati alla Mattacchiona che la Warner Bros. ha messo in
cantiere dopo l’uscita di Suicide Squad. Nel film – che
stando alle recenti dichiarazioni del
regista David Ayer è ancora nei panni della
major -, Harley Quinn avrebbe dovuto combattere
contro i criminali di Gotham al fianco di Catwoman
e Poison Ivy. Il film sarebbe dovuto arrivare
nelle sale prima di Birds of Prey: i piani sono poi
cambiati, e alla fine la Warner (con l’approvazione della
stessa Robbie) ha optato per la realizzazione della pellicola
diretta da Cathy Yan.
Adesso, in una recente intervista
con ScreenRant proprio in
occasione della promozione di Birds of
Prey, è stata proprio Margot
Robbie a rivelare di essere ancora interessata al
progetto Gotham City Sirens e che
amerebbe esplorare la relazione tra Harley, Catwoman e Poison Ivy
sul grande schermo. Allo stesso tempo, però, l’attrice ha ammesso:
“Non so cosa la Warner sia intenzionata a fare adesso con
Harley Quinn… se Gotham City Sirens, un sequel di Birds of Prey o
un’altra cosa ancora.”
Sappiamo che il prossimo progetto in
cui ritroveremo Harley Quinn è The Suicide
Squad, il riavvio cinematografico della Task
Force X che sarà scritto e diretto da James
Gunn. Probabilmente, soltanto una volta che Birds
of Prey avrà terminato la sua corsa al box office e la Robbie
avrà concluso le riprese del cinecomic di Gunn, la Warner Bros.
renderà pubblici i suoi piani sul futuro della Mattacchiona al
cinema.
Birds of
Prey, diretto
da CathyYan, è uscito
nelle sale italiane il 6 febbraio 2020. Nel cast
anche Mary Elizabeth Winstead, Jurnee
Smollett-Bell (rispettivamente Cacciatrice e Black
Canary), Rosie Perez (Renee Montoya)
e Ella Jay Basco (Cassandra Cain).
Ewan McGregor interpreta invece uno dei
due principali villain del film, Maschera
Nera, alter ego di Roman Sionis.
Chi conosce i fumetti lo ricorderà come uno dei più grandi
nemici di Batman (negli anni Ottanta esplose proprio come nemesi
del Cavaliere Oscuro) nonché temibile boss mafioso di Gotham
City.
Di seguito la sinossi ufficiale:
“Avete mai sentito la storia del
poliziotto, dell’uccello canoro, dello psicopatico e della
principessa mafiosa? Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita
di Harley Quinn) è una storia contorta raccontata dalla stessa
Harley, come solo Harley può farlo. Quando il malvagio narcisista
di Gotham, Roman Sionis, e il suo zelante braccio destro, Zsasz,
puntano gli occhi su una ragazza di nome Cass, la città si rivolta
per cercarla. I percorsi di Harley, Cacciatrice, Black Canary e
Renee Montoya si incontrano e l’improbabile quartetto non ha altra
scelta che allearsi per abbattere Roman.“
Nota prevalentemente per alcuni film
horror, l’attrice Jane Levy ha nel tempo
guadagnato una buona notorietà, grazie anche ad alcuni ruoli in
celebri serie TV. Tramite collaborazioni con importanti attori e
registi, l’attrice ha avuto modo di far crescere le proprie
abilità, ottenendo le dovute attenzioni da parte di critica e
pubblico.
Ecco 10 cose che non sai di
Jane Levy.
Jane Levy: i suoi film
1. Ha recitato in celebri
lungometraggi. L’attrice debutta al cinema con il film
Nobody Walks (2012), per poi recitare in Fun Size
(2012) e ottenere una prima celebrità con il film La casa
(2013). Successivamente recita in About Alex (2014) e
Man in the Dark
(2016), altro horror che le permette di ottenere maggior
riconoscibilità. Negli ultimi anni recita poi nei film Monster
Trucks (2016), I Don’t Feel at Home in This World
Anymore (2017) e Pretenders (2018).
2. Ha preso parte a
produzioni televisive. Dopo aver recitato in alcuni
episodi di Shameless (2011), l’attrice ottiene un ruolo
di rilievo in Suburgatory (2011-2014). Prende poi parte ad
alcuni episodi della terza stagione di Twin Peaks (2017),
per poi recitare da protagonista nelle serie Castle Rock
(2018) e What/If (2019).
Jane Levy è su Instagram
3. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram, dove ha un profilo seguito da 167 mila persone.
All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie
scattate in momenti di svago, con amici o colleghi. Particolarmente
presenti sono però anche i video e le immagini promozionali dei
progetti da interprete dell’attrice.
Jane Levy e Emma Stone
4. Viene spesso confusa con
la nota attrice. In più di un’occasione la Levy è stata
confusa con l’attrice premio Oscar Emma Stone. Sul
Web è infatti possibile trovare numerose foto che pongono a
confronto le due attrici, sottolineando le somiglianze a anche le
differenze. Risulta evidente come le due abbiano più di un tratto
in comune, abbastanza da confondere chi le vede sul grande
schermo.
Jane Levy: chi è suo marito
5. È stata
sposata. Nel marzo del 2011 la Levy ha annunciato il
matrimonio con l’attore Jaime Freitas. Tuttavia la loro relazione
dura assai poco, e nell’ottobre dello stesso anno i due si
separano, ottenendo il divorzio nell’aprile del 2013, indicando
come causa alcune differenze inconciliabili.
Jane Levy è Mandy Milkovich in
Shameless
6. Ha lasciato la serie dopo
alcuni episodi. Nella serie Shameless l’attrice
ha inizialmente ricoperto il ruolo di Mandy Milkovich. Tuttavia ha
in seguito annunciato l’abbandono del personaggio per ricoprire un
ruolo da protagonista nella serie Suburgatory. Per ovviare
a tale mancanza la produzione ha operato un recasting del
personaggio.
Jane Levy in La Casa
7. Ha sostituito un’altra
attrice. L’attrice è stata protagonista del film La
casa, remake dell’originale del 1981. Inizialmente per il
ruolo della protagonista Mia era stata scelta
l’attrice Lily Collins, che all’ultimo
rinunciò. Fu a quel punto che le subentrò la Levy, che grazie al
film ottenne una prima popolarità.
Jane Levy in What/If
8. È la protagonista della
serie. Nel 2019 l’attrice ricopre il ruolo di Lisa
Ruiz-Donovan nella serie What/If. Qui l’attrice fa parte
di una coppia di novelli sposi che, date le difficoltà economiche,
si ritrova costretta ad accettare la pericolosa proposta di una
misteriosa benefattrice, interpretata dall’attrice Renée
Zellweger.
9. Era intimidita dal
lavorare con l’attrice premio Oscar. La Levy ha affermato
che recitare con la Zellweger è stata una delle occasioni più
preziose della sua carriera, ma che proprio per via dell’esperienza
dell’attrice premio Oscar si è trovata in più occasioni ad essere
intimidita dalla sua presenza, nonostante la gentilezza
dell’interprete.
Jane Levy: età e altezza
10. Jane Levy è nata a Los
Angeles, in California, Stati Uniti, il 29 dicembre
1989. L’attrice è alta complessivamente 156 centimetri.
Sappiamo tutti che prima di
Chris Evans, i Marvel Studios avevano pensato a John
Krasinski per il ruolo di Captain Amerca
nel MCU. Adesso, in una nuova
intervista con Total Film in
occasione della promozione di A Quiet Place 2,
è stato proprio Krasinski a ricordare quel momento della sua
carriera e a rivelare che non avrebbe saputo interpretare il
personaggio come poi ha fatto Evans.
Ma sarebbe davvero stata diversa la
carriera di Krasinski se avesse accettato il ruolo che ha fatto poi
la fortuna dell’amico e collega? Questa la sua risposta: “So
per certo che non avrei potuto interpretare quel personaggio così
bene come ha fatto Chris. Almeno ho visto qualcuno di veramente
bravo interpretare il personaggio. Ne ho parlato anche con lui. Non
aver ottenuta la parte mi ha dato una grande libertà. Se l’avessi
ottenuta, probabilmente la mia carriera da regista e sceneggiatore
non sarebbe mai iniziata. Sicuramente non ci sarebbe mai stato A
Quiet Place se avessi ottenuto il ruolo di Captain
America”.
Ciononostante, John
Krasinski ha comunque rivelato di essere ancora
interessato ad un ruolo nell’Universo Cinematografico Marvel. Sempre durante la medesima
intervista, infatti, l’attore ha espresso nuovamente il desiderio
di interpretare Reed Richards/Mister Fantastic in
un eventuale reboot dei Fantastici
Quattro (facendo così la gioia dei fan, che da sempre
desiderano vedere l’attore/regista nel ruolo):
“Mi piacerebbe essere parte
dell’Universo Marvel”, ha spiegato
Krasinski. “Mi piacciono quei film perché sono divertenti, ma
penso anche che siano fatti veramente bene. Poi, ci sono un sacco
di miei amici che recitano in quei film. Non ho idea di cosa la
Marvel stia pensando o progettando.
Ma se è vero che stanno valutando me per il ruolo Mr. Fantastic,
allora vi prego, continuate a farlo, perché mi piacerebbe
interpretarlo.”
A Quiet Place
2 arriverà nelle sale il 15 maggio
2020. Le vicende del primo capitolo seguivano il viaggio
di una famiglia costretta a vivere nel silenzio per non cadere
vittima di misteriose creature che vengono attirate dai suoni.
Consapevoli che ogni minimo sussurro, ogni minimo passo, significa
la morte, Evelyn (Emily
Blunt) e Lee (John Krasinski) sono
determinate a trovare un modo per proteggere i loro figli mentre
tentano disperatamente di contrattaccare.
John Krasinski, il
regista, ha spiegato che il sequel affronterà le stesse tematiche
del suo predecessore: “Amo l’idea del primo film, in cui
il mio personaggio e quello di Emily combattono contro il desiderio
di sopravvivere e la voglia di vivere. Tutto quello che il mio
personaggio voleva era sopravvivere. Il suo personaggio invece
diceva: ‘Non è abbastanza. Dobbiamo vivere. Dobbiamo permettere a
questi ragazzi di vivere come esseri umani’. Dopo la mia morte, ho
amato vedere Emily combattere con tutto questo, con l’idea che la
sopravvivenza sia forse l’unico modo per affrontare le cose. Forse
quella voglia di vivere era davvero troppo pericolosa…”
Dissacrante e inarrestabile,
Sacha Baron Cohen è una delle personalità più
brillanti dell’attuale panorama hollywoodiano, in grado di mettere
in luce le contraddizioni presenti nella società di tutti i giorni.
Grazie ai suoi personaggi l’attore ha potuto esplorare la natura
dell’americano medio, ma non ha mancato di evolversi come artista,
dimostrandosi anche un interprete di alto livello pronto a ruoli
ben diversi da quelli comici.
Ecco 10 cose che non sai di
Sacha Baron Cohen.
Sacha Baron Cohen: i suoi film
1. Ha interpretato celebri
personaggi. L’attore esordisce al cinema nel 2002 con il
film Ali G, il primo dei suoi celebri e dissacranti
personaggi. Il successo mondiale arriva però con il secondo film,
Borat – Studio culturale sull’America a beneficio della
gloriosa nazione del Kazakistan (2006), che mette in luce il
suo intento dissacrante. Recita poi in un ruolo drammatico nel film
Sweeney Todd – Il diabolico barbiere di Fleet Street
(2007), e nei film Brüno (2009), Hugo Cabret
(2011), Il dittatore
(2012), Les Misérables
(2012), Grimsby – Attenti a quell’altro (2016) e Alice attraverso lo
specchio (2016).
2. È noto anche per i ruoli
televisivi. Cohen diventa celebre grazie al Da Ali G
Show (2000-2004), dove nei panni del rapper Ali G conduceva
una serie di irriverenti interviste a celebrità, i quali non
sapevano di avere a che fare con un personaggio comico. L’attore è
poi ideatore e interprete della serie satirica Who Is
America? (2018), dove si fornisce uno spaccato di diversi
individui che popolano gli Stati Uniti. Nel 2019 viene invece
apprezzato per il suo ruolo drammatico nella serie The
Spy.
3. È anche sceneggiatore e
produttore. Personalità dominante e poliedrica, Cohen si è
distinto per essere spesso anche l’autore e il produttore dei suoi
film. Ha ricoperto tali ruoli in particolare per i film Ali G,
Borat, Brüno, Il dittatore e Grimsby – Attenti a
quell’altro. Ha inoltre prodotto la serie Who Is
America?.
Sacha Baron Cohen è Borat
4. Ha ricevuto numerose
denunce. Per il suo controverso film, l’attore ha ricevuto
denunce da ogni dove, sia da singoli cittadini americani, che da
comunità della Romania e fino al governo del Kazakistan. Tutte
queste cause legali si sono tuttavia risolte in un nulla di fatto,
e l’attore si è limitato a dichiarare che l’intento del film era
proprio quello di creare polemiche, cosa riuscita fin troppo
bene.
5. È stato nominato al
premio Oscar. Il film Borat è stato scritto e
girato per avere l’aspetto di un mockumentary, dove tutti coloro
che si imbattono nel protagonista non sono a conoscenza del reale
fine delle riprese. Per la sua brillante scrittura, Cohen è stato
in seguito nominato al premio Oscar per la miglior sceneggiatura
non originale.
Sacha Baron Cohen in Who Is
America?
6. Ricopre numerosi
personaggi. All’interno della serie Who Is
America? l’attore ha ricoperto diversi personaggi, così da
offrire un ampio ventaglio di quella che è la società media
americana. Tra questi si annoverano un teorico della cospirazione
di estrema destra, un ex detenuto scarcerato che tenta di
reintegrarsi nella società e un esperto anti-terrorista
israeliano.
Sacha Baron Cohen in The Spy
7. Ha ricoperto il ruolo di
una nota spia. Nella miniserie thriller The Spy,
l’attore ha interpretato la spia israeliana Eli Cohen. Per tale
ruolo l’attore si è preparato a lungo, studiando la sua vita e
allenandosi a lungo per raggiungere la forma fisica richiesta per
la parte.
Sacha Baron Cohen: chi è sua
moglie
8. È sposato con una nota
attrice. Nel 2004 Cohen si è fidanzato con l’attrice
Isla
Fisher, che ha poi sposato nel 2010. La coppia si è in
più occasioni distinta per l’affiatamento che li unisce, dando vita
in più occasioni a divertenti gag anche sui rispettivi social
network. La Fisher ha inoltre lavorato con il marito nel film
Grimsby. I due hanno inoltre avuto tre figli, nati
rispettivamente nel 2007, nel 2010 e nel 2015.
Sacha Baron Cohen: il suo
patrimonio
9. Possiede un ampio
patrimonio. Grazie ai suoi lavori come attore,
sceneggiatore e produttore, Cohen ha potuto ricoprire più campi del
settore cinematografico, raggiungendo negli anni un patrimonio
stimato di circa 130 milioni di dollari, il che lo rende anche uno
dei più ricchi di Hollywood.
Sacha Baron Cohen: età e
altezza
10. Sacha Baron Cohen è nato
a Londra, in Inghilterra, il 13 ottobre 1971. L’attore è
alto complessivamente 191 centimetri.
Tra le più apprezzate interpreti
della sua generazione, l’attrice Michelle Williams
ha negli anni conquistato le attenzioni di critica e pubblico
grazie alle sue interpretazioni, dove ha dato voce a donne
delicate, ferite, ma mai spezzate dalla vita. La Williams è infatti
una di quelle interpreti a cui bastano pochi minuti in scena per
mostrare il suo talento e la sua grande generosità da emotiva.
2. Ha preso parte a
produzioni televisive. La Williams diventa inizialmente
celebre grazie al ruolo di Jen Lindley nella serie Dawson’s
Creek, in cui recita dal 1998 al 2003. Successivamente torna a
recitare in televisione per la miniserie Fosse/Verdon
(2019), dove recita da protagonista accanto all’attore Sam
Rockwell, nel ruolo di Gwen Verdon.
3. Ha ricoperto il ruolo di
produttrice. Oltre a distinguersi come interprete, la
Williams ha ricoperto in diverse occasioni il ruolo di produttrice.
La prima volta avviene per il film Blue Valentine, del
quale è anche protagonista insieme all’attore Ryan
Gosling. Successivamente è produttrice esecutiva della
serie Fosse/Verdon, e riprenderà il ruolo per
l’annunciato film This Is Jane, di cui sarà anche
protagonista.
Michelle Williams ha una
figlia
4. Ha avuto una figlia dalla
relazione con un noto attore. Nel 2005 l’attrice da alla
luce Matilda Ledger, avuta durante la sua relazione con il
compianto attore Heath Ledger, conosciuto sul set
del film I segreti di BrokebackMountain, con cui è stata fidanzata sino al
2007.
Michelle Williams: chi è il
marito
5. Ha avuto un breve
matrimonio. Particolarmente riservata circa la sua vita
sentimentale, l’attrice annunciò nel luglio del 2018 di aver
sposato in gran segreto il musicista Phil Elverum. Tuttavia la
coppia si separa soltanto sei mesi più tardi, dichiarando però di
essere rimasti in buoni rapporti.
Michelle Williams: i suoi
capelli
6. Il suo look è un pegno
d’amore. L’attrice, nota anche per il suo taglio di
capelli particolarmente corto, ha affermato di sentirsi a suo agio
con questo look. La decisione di portare i capelli corti deriva
anche dal fatto che era come piacevano ad Heath
Ledger, e l’attrice ha deciso di portarli così anche in
suo onore e del loro amore.
Michelle Williams in Venom
7. Ha accettato il ruolo per
lavorare con Tom Hardy. Nel 2018 l’attrice recita al
fianco di Tom
Hardy nel film Venom, dove ricopre il ruolo
di Anne Waying, ex compagna del protagonista. La Williams ha
affermato che uno dei motivi per chi ha accettato di ricoprire il
ruolo è stato per poter lavorare insieme ad Hardy, attore che lei
ammira molto per la capacità di trovare elementi di verità anche in
contesti stranianti.
8. È il suo primo film di
supereroi. Tutti prima o poi partecipano ad un film di
supereroi, e per la Williams Venom è stata la prima volta.
L’attrice ha affermato di essersi voluta mettere in gioco,
sperimentando ruoli, generi e cose mai fatte prima.
Michelle Williams: il suo 2019
9. Ha ottenuto importanti
premi. Nel 2019 l’attrice è stata protagonista della
miniserie Fosse/Verdon, per cui ha ottenuto importanti
riconoscimenti. Ha infatti vinto il prestigioso Emmy Award come
miglior attrice protagonista in una miniserie o film, ottenendo poi
anche un Golden Globe per la medesima categoria.
Michelle Williams: età e
altezza
10. Michelle Williams è nata
a Kalispell, in Montana, Stati Uniti, il 9 settembre 1980.
L’attrice è alta complessivamente 163 centimetri.
L’attore Billy
Crudup, pur non ricoprendo veri e propri ruoli da
protagonista, ha negli anni preso parte ad alcuni celebri film,
grazie ai quali ha potuto mettere in mostra la propria versatilità,
conquistando la sua fetta di critica e pubblico. Nel corso della
sua carriera ha così avuto modo di collaborare con importanti
attori e registi, affermandosi tanto per film blockbuster quanto
per lungometraggi d’autore.
Ecco 10 cose che non sai di
Billy Crudup.
Billy Crudup: i suoi film
1. Ha recitato in celebri
lungometraggi. L’attore esordisce al cinema nel 1996 con
il film Tutti dicono I Love You, per poi prendere parte a
noti lungometraggi come Sleepers
(1996), Quasi famosi (2000), Big Fish – Le storie di
una vita incredibile (2003), Stage Beauty (2004),
Mission: Impossible III (2006), The Good Shepherd –
L’ombra del potere (2006), e Watchmen (2009),
con cui raggiunge la notorietà interpretando il ruolo del Dr.
Manhattan. Successivamente prende parte ai film Nemico
pubblico (2009), Mangia prega ama (2010), Vicini
del terzo tipo (2012), Blood Ties – La legge del
sangue (2013), Il caso
Spotlight (2015), Jackie
(2016), Le donne della mia vita (2016), Alien:
Covenant (2017), Justice
League (2017), e Che fine ha fatto
Bernadette? (2019).
2. Ha preso parte a progetti
televisivi. Nel corso della sua carriera l’attore si è
concesso poche incursioni nella televisione, recitando per il
piccolo schermo solo per il film Too Big to Fail – Il crollo
dei giganti (2011) e in seguito per le serie Gypsy
(2017) e The Morning Show (2019), ricevendo diverse lodi
per il suo ruolo in quest’ultima.
Billy Crudup e Mary-Louise
Parker
3.Ha avuto
una relazione con l’attrice. Dal 1996 al 2003 l’attore è
stato fidanzato con l’attrice Mary-Louise Parker,
nota per aver recitato nella serie Weeds (2005-2012). La
coppia si è tuttavia separata nel momento in cui l’attrice era al
settimo mese di gravidanza, e Crudup fu particolarmente criticato
per tale rottura, dovuta al suo innamoramento con un’altra attrice.
Crudup e la Parker sono in seguito rimasti in buoni rapporti,
continuando reciprocamente a crescere il figlio.
Billy Crudup e Claire Danes
4. Si sono conosciuti sul
set. Durante le riprese del film Stage Beauty
Crudup conosce l’attrice Claire
Danes, con cui intraprende una relazione lasciando la
compagna. Soggetta a numerose critiche, la coppia mantenne un basso
profilo di vita, evitando di mettersi troppo in mostra. Infine,
tuttavia, si separano nel 2006, rimanendo però in buoni
rapporti.
Billy Crudup in Watchmen
5. Aveva un particolare
costume. Per ricoprire il ruolo del potente Dr. Manhattan,
notoriamente di coloro blu lucente, l’attore ha dovuto indossa una
tuta bianca su cui erano installati dei LED blu. Ciò permetteva di
poter essere fisicamente in scena, con gli effetti speciali
realizzati in seguito grazie alla CGI.
6. Non era la prima scelta
per il ruolo. Inizialmente la produzione voleva l’attore
Arnold Schwarzenegger per il ruolo del Dr.
Manhattan, il quale tuttavia all’epoca era governatore della
California, e rinunciò al ruolo. Al suo posto venne allora scelto
Crudup, che grazie al ruolo ottenne maggior popolarità.
7. Non è suo il fisico del
personaggio. Benché sia sua l’interpretazione del
personaggio, per il modello del fisico è stato usato quello del
culturista Greg Plitt, giudicato particolarmente idoneo e
proporzionato per rendere ancor più “perfetto” un personaggio che è
più simile ad un dio che ad un uomo.
Billy Crudup ha un ruolo in Justice
League
8. Ha partecipato senza
essere accreditato. L’attore ha preso parte per un cameo
nel film Justice League, dove ricopre il ruolo di
Henry Allen, padre di Barry, alias The
Flash. Data anche la brevità della sua apparizione, l’attore
non è tuttavia stato inserito nei credits del film.
Billy Crudup e Jennifer
Aniston
9. Sono tra i protagonisti
della nuova serie. Nel 2019 Crudup recita accanto
all’attrice Jennifer
Aniston nella serie The Morning Show,
distribuita da Apple
TV+. La serie affronta il tema degli scandali sessuali
all’interno della redazione di un telegiornale. Per i loro ruoli,
entrambi gli attori sono stati nominati a prestigiosi premi come i
Critics’ Choice Television Award e i SAG.
Billy Crudup: età e altezza
10. Billy Crudup è nato a
Manhasset, nello stato di New York, Stati Uniti, l’8
luglio 1968. L’attore è alto complessivamente 174 centimetri.
Celebre per la sua partecipazione a
noti film d’azione o d’avventura, l’attrice Gemma
Arterton ha negli anni costruito una carriera degna
d’attenzione, arrivando a partecipare con celebri attori e registi.
Grazie ai suoi ruoli, l’attrice ha inoltre avuto modo di provare la
propria versatilità, ottenendo lodi da critica e pubblico.
Ecco 10 cose che non sai di
Gemma Arterton.
Gemma Arterton: i suoi film
1. Ha recitato in celebri
lungometraggi. L’attrice esordisce al cinema con il film
St. Trinian’s (2007), per poi recitare in
RocknRolla (2008) e Quantum of Solace (2008), con
cui ottiene maggior popolarità. Successivamente prende parte a
I Love Radio Rock (2009), La scomparsa di Alice
Creed (2009), St. Trinian’s 2 – La leggenda del tesoro
segreto (2009), Scontro tra titani (2010), Prince
of Persia – Le sabbie del tempo (2010), Tamara Drewe –
Tradimenti all’inglese (2010), Una canzone per Marion
(2012), Hansel & Gretel – Cacciatori di streghe (2013),
dove recita accanto all’attore Jeremy
Renner, Runner, Runner (2013), The
Voices (2014), Gemma Bovery (2014), L’ora più
bella (2016), The Escape (2017), Vita &
Virginia (2018), e The King’s Man – Le
origini (2020).
2. Ha preso parte a
produzioni televisive. Nel corso della sua carriera
l’attrice ha preso parte a diverse produzioni televisive, come il
film Capturing Mary (2007), e alle miniserie TV Il
romanzo di Amanda (2008) e Tess dei d’Urbeville
(2008). Nel 2014 prende invece parte ad un episodio della serie
Inside No. 9.
3. Ha ricoperto il ruolo di
produttrice. La Arterton, oltre ad essere attrice, ha
ricoperto il ruolo di produttrice per i film The Escape e
Vita & Virginia, da lei anche interpretati.
Gemma Arterton non è su
Instagram
4. Non è presente sul social
network. L’attrice ha confermato di non possedere un
account su Instagram, preferendo non attirare sulla propria vita
privata i riflettori che tali piattaforme portano con sé. Esiste
tuttavia una fan page italiana dedicata all’attrice, seguita da
26,4 mila persone. All’interno di questa è possibile trovare le
principali novità riguardo l’attrice, nonché numerose foto su di
lei.
Gemma Arterton: le sue mani
5. Soffriva di un’anomalia
genetica. Al momento della sua nascita l’attrice era
affetta da polidattilia ad entrambe le mani. Questa è un’anomalia
genetica che presenta un eccesso di dita rispetto alla normale
conformazione. Tramite un’operazione svoltasi subito dopo la
nascita dell’attrice, tuttavia, le dita in più sono state
rimosse.
Gemma Arterton: la sua vita
sentimentale
6. Ha avuto diverse
relazioni. Pur se particolarmente riservata riguardo la
propria vita privata, è noto che l’attrice ha avuto una relazione
tra il 2007 e il 2008 con l’animatore John Nolan. Ha poi avuto una
breve relazione con lo stuntman Eduardo Ivan Munoz, conosciuto sul
set di Prince of Persia – Le sabbie del tempo.
7. È stata sposata.
Nel luglio del 2009 l’attrice annuncia il suo fidanzamento con il
consulente di moda Stefano Catelli. I due si sono
in seguito sposati nel giugno del 2010. Tuttavia la coppia ha
annunciato soltanto tre anni dopo la separazione, ufficializzando
il divorzio nel 2015.
Gemma Arterton: il suo
2019
8. Ha recitato in diversi
film. Il 2019 è stato un anno particolarmente ricco per
l’attrice, che ha preso parte a diversi lungometraggi come
Murder Mystery e My Zoe. Ha inoltre preso parte
al doppiaggio del film starDog and TurboCat. Ha inoltre
ricoperto un ruolo da protagonista nella serie Black
Narcissus, in arrivo nel corso del 2020.
9. Reciterà in un atteso
prequel. Nel 2020 l’attrice avrà un ruolo di rilievo nel
film The King’s Man – Le origini, prequel dei film con
Colin Firth. Qui l’attrice ricoprirà il ruolo di
Polly, all’interno di una storia che ripercorre le origini del noto
gruppo spionistico.
Gemma Arterton: età e altezza
10. Gemma Arterton è nata a
Gravesend, in Inghilterra, il 2 febbraio 1986. L’attrice è
alta 170 centimetri.
Arrivano nuove indiscrezioni sul
possibile debutto del personaggio di Kraven il
Cacciatore in Spider-Man 3,
il nuovo cinecomic Sony che vedrà ancora una volta Tom
Holland nei panni dell’Uomo Ragno. Sembra infatti che il
personaggio creato da Stan Lee e Steve Ditko sarà non
solo il villain principale nella terza avventura dedicata al
simpatico arrampicamuri, ma pare che avrà anche un grande impatto
sull’Universo Cinematografico Marvel.
In che modo? Questo ancora non ci è
dato saperlo. Ciononostante, è The Illuminerdi a
rivelare in esclusiva che la produzione sarebbe alla ricerca di un
attore proprio per il ruolo di Kraven. Stando ad un recente casting
call, la Sony vorrebbe un attore tra i 30 e i 40 anni, un tipo
esteticamente alla Jason Bourne, per interpretare quello che è
stato definito come un “maniaco cacciatore di grosse
prede“, chiaro riferimento al personaggio dei fumetti.
Cosa ancora più interessante, il
casting call specifica che il personaggio in questione sta dando la
caccia a Spider-Man e che l’attore che verrà selezionato potrà
essere impiegato anche in uno stand-alone. A questo punto, è chiaro
che la Sony stia ufficialmente preparando il debutto di Kraven sul
grande schermo, ma a quanto pare sono ancora troppo poco chiare le
informazioni per affermare con certezza se il personaggio apparirà
prima in Spider-Man 3 e poi in un film in solitaria, o
magari viceversa.
Non ci resta che attendere maggiori
informazioni. Oltre a Tom Holland, nel cast
di Spider-Man 3 dovrebbero tornare anche
Zendaya (MJ)
e Jacob Batalon (Ned Leeds), nonostante la
loro presenza nel film non sia stata ancora confermata
ufficialmente. È probabile che la storia del terzo film prenderà le
mosse dalla scena post-credits di Far From
Home, nella quale abbiamo visto J. Jonah Jameson
(J.K: Simmons) rivelare l’identità segreta di
Peter ed annunciare che Spidey ha ucciso Mysterio.
Le riprese del nuovo film dedicato
al simpatico arrampicamuri dovrebbe partire il prossimo luglio e
concludersi a novembre, e svolgersi ad Atlanta, New York, Los
Angeles e perfino in Islanda.
Tom Holland si è
unito al MCU nei panni di Peter Parker nel
2016: da allora, è diventato un supereroe chiave all’interno del
franchise. Non solo è apparso in ben tre film dedicati ai
Vendicatori della Marvel, ma anche in due standalone:
Spider-Man:
Homecoming e Spider-Man: Far From
Home. La scorsa estate, un nuovo
accordo siglato tra Marvel e Sony ha permesso al
personaggio dell’Uomo Ragno di restare nel MCU per ancora un altro film a lui
dedicato – l’annunciato Spider-Man
3– e per un altro film in cui lo ritroveremo al
fianco degli altri eroi del MCU.
Batman lotta contro un Parademone in
un nuovo video dal backstage di Justice League con protagonisti
due stuntman che interpretano rispettivamente il Crociato di Gotham
e uno dei membri delle truppe utilizzate dal potente e
malvagio Darkseid. Dopo che
Zack Snyder ha deciso di abbandonare la produzione
del film, Joss Whedon si è occupato delle riprese
aggiuntive, modificando la storia con quasi 80 nuove pagine di
sceneggiatura.
Nei due anni
successivi all’uscita nelle sale di Justice
League, dettagli e immagini di quella che è stata poi
ribattezzata come #SnyderCut – ossia la versione
del film com’era stata inizialmente pensata da Zack
Snyder – sono arrivati online grazie alla condivisioni
dello stesso regista attraverso il social Vero. Quanto rivelato da
Snyder ha portato alla luce non soltanto un film con una storia,
con un’azione ancora più viscerale e con dei toni molti diversi
(per un totale di circa 3 ore e mezza di girato), ma anche un
progetto dal quale sono stati tagliati diversi personaggi, tra
cuiMartian Manhunter e Atomo.
Grazie ad alcuni concept emersi
tempo fa, abbiamo scoperto che nella versione del film ad opera di
Snyder, Batman avrebbe esplorato i tunnel di Gotham e scoperto i
bozzoli dei Parademoni necessari alla loro metamorfosi; una scena
che a quanto pare è stata tagliata dal film perché ritenuta “troppo
spaventosa”.
Adesso, abbiamo la possibilità di
capire – a grandi linee – come sarebbe stata quella sequenza grazie
ad un video emerso online che ci mostra una lotta tra due stuntman
che “interpretano” Batman e un Parademone. Il video è stato diffuso
attraverso il canale YouTube ufficiale di
Freddy Bouciegues, coordinatore degli stuntman
che ha lavorato al film.
Potete vedere il video che ci mostra la preparazione alla scena
di seguito:
Nelle ultime settimane sono emersi
ulteriori dettagli circa la lavorazione “travagliata”
di Justice League, con Snyder che ha
spiegato che i cambiamenti apportati in itinere sono stati causati
da varie interferenze con lo studio:
“Partivamo con l’idea che una
minoranza di persone non aveva amato Batman v Superman, e questo ha avuto un
effetto anche sul film successivo. La mia versione originale del
film, che avevo scritto insieme a Chris Terrio, non è mai stata
girata. L’idea reale, difficile, e spaventosa, non è mai stata
realizzata per le paure dello studio, e io e miei collaboratori
eravamo insicuri proprio a causa della reazione scatenata da Batman
v Superman […]
Sarebbe stata una lunga storia
da raccontare…saremmo finiti in un futuro a distanza dove
Darkseid conquistava la Terra e dove Superman cedeva all’equazione
dell’anti vita. Alcuni membri della Justice League sopravvivevano
in quel mondo combattendo, Batman rompeva il suo patto con Cyborg e
Flash tornava indietro nel tempo per dire qualcosa a
Bruce…“
Dopo
il promo ufficialeStarz ha diffuso il titolo di
Outlander 5×01, il primo episodio dell’attesissima
quinto stagione di Outlander.
Outlander 5×01 si intitolerà “The Fiery
Cross”
Outlander
5×01
Outlander 5 è la quinta stagione della serie tv
Outlander
creata da Ronald D. Moore per il canale
americano Starz.
Nella quinta stagione di
Outlander ritorneranno
Claire Elizabeth Randall/Fraser, nata Beauchamp (stagione 1-in
corso), interpretata da Caitriona
Balfe, James “Jamie” Alexander Malcolm MacKenzie
Fraser (stagione 1-in corso), interpretato da Sam
Heughan, Edward “Ned” Gowan (stagioni 1, 3-in corso),
interpretato da Bill Paterson, Frank
Randall/Jonathan “Black Jack” Randall (stagioni 1-3), interpretato
da Tobias Menzies, Janet “Jenny” Fraser
Murray (stagione 1-in corso), interpretata da Laura
Donnelly, Ian Murray (stagione 1-in corso),
interpretato da Steven Cree, Roger
Wakefield (stagione 2-in corso), interpretato
da Richard Rankin, Brianna “Bree”
Randall Fraser MacKenzie (stagione 2-in corso), interpretata
da Sophie Skelton, Lord John William
Grey (stagione 3-in corso), interpretato da David
Berry, Marsali MacKimmie Fraser (stagione 3-in
corso), interpretata da Lauren Lyle,Claudel
“Fergus” Fraser (stagione 3-in corso), interpretato
da César Domboy e Capitano Raines
(stagione 3-in corso), interpretato da Richard
Dillane.
Scott
Derrickson, il regista che inizialmente avrebbe dovuto
dirigere Doctor Strange
2, ha espresso attraverso i social il suo
supporto nei confronti di Sam
Raimi, collega che la Marvel ha scelto come suo sostituto
al timone del sequel con Benedict Cumberatch. Lo
scorso mese Derrickson ha annunciato – assolutamente a sorpresa –
di aver abbandonato il seguito delle avventure dedicate a Stephen
Strange a casa di alcune “divergenze creative” con i Marvel Studios.
Proprio ieri è arrivata la notizia
che Sam Raimi, regista della
trilogia de La Casa e dei tre film della serie
Spider-Man con Tobey Maguire, è in trattative con la Casa
delle Idee per subentrare a Scott Derrickson e occuparsi della
regia del sequel. Adesso, via Twitter, è stato lo
stesso Derrickson – che sarà comunque coinvolto nel sequel in
qualità di produttore – ad esprimere la sua approvazione per la
scelta di Raimi, dichiarando:
“Ho lavorato con Sam Raimi. Una
delle persone più carine all’interno dell’industria cinematografica
che io abbia mai conosciuto. Come regista, una vera leggenda
vivente. Che grande scelta pensare a lui per il sequel di Doctor
Strange…”
Annunciato ufficialmente questa
estate al Comic-Con di San Diego, Doctor Strange
2 vedrà Benedict
Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange.
Diretto da Scott Derrickson, il sequel vedrà
anche Wanda Maximoff alias Scarlet Witch (Elizabeth
Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista
dopo WandaVision. Le riprese
dovrebbero cominciare nella prima metà del 2020.
Secondo Collider, la
produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo
sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non
è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere
firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe
intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro
mani con il regista.
Il primo film su Doctor
Strange è uscito nel 2016 e ha raccontato la nascita
dell’eroe, dall’incidente di Stepehn Strange fino al confronto con
Dormammu. Nel film c’erano anche Benedict Wong, Tilda
Swinton e Chiwetel Ejiofor. Rachel
McAdams non tornerà nei panni di Christine Palmer.
Abbiamo rivisto Strange in Infinity
Ware
inEndgame.
L’originale sequenza d’apertura di
Thor: Ragnarok in cui Hela
(Cate Blanchett) uccide Odino (Anthony
Hopkins) è finalmente disponibile online. La scena in
questione è presente tra i contenuti speciali del box set “Infinity
Saga”, uno speciale cofanetto da collezione uscito negli Stati
Uniti lo scorso novembre, che contiene tutti i 23 film del MCU.
Nel film uscito nelle sale nel
2017, abbiamo visto Thor fare ritorno ad Asgard e scoprire che Loki
era vivo e fingeva di essere Odino. Il Dio del Tuono costringe suo
fratello ad accompagnarlo dal padre, e grazie all’aiuto di Stephen
Strange i due scoprono che si trova in Norvegia. Odino li rivela di
essere ormai in punto di morte e che Hela, la sua primogenita, sta
per essere liberata dalla prigione in cui era stata rinchiusa
millenni prima. Poco dopo, Odino muore e appare Hela che distrugge
il Mjolnir. Inizialmente, la sequenza in questione doveva essere
leggermente diversa: doveva infatti essere Hela, prima di
distruggere il martello di Thor, ad uccidere Odino.
Potete vedere la sequenza originale di seguito (via Zylice Liddell):
Thor:
Ragnarok è diretto da Taika
Waititi. Nel cast del film Chris
Hemsworth nei panni di Thor; Tom
Hiddleston in quelli del fratello adottivoLoki; il
vincitore del Golden Globe e Screen Actors Guild Award
Idris Elba, che interpreta la sentinella di
Asgard, Heimdall; il premio Oscar Sir Anthony
Hopkins che veste ancora i panni di Odino, signore di
Asgard.
Tra le new entry invece si annoverano il premio
Oscar Cate Blanchett (Blue
Jasmine, Cenerentola) nei panni del potente
cattivo Hela, Jeff Goldblum (Jurassic
Park, Independence Day: Resurgence), che
interpreta l’eccentrico Grandmaster, Tessa
Thompson (Creed, Selma) che
interpreta Valkyria, mentre Karl
Urban (Star Trek, il Signore degli
Anelli: il ritorno del re) aggiung la sua forza nella mischia
come Skurge. Mark Ruffalo riprende il suo ruolo di
Bruce Banner/Hulk. Il film è uscito nelle sale il 3 novembre
2017.
In Thor:
Ragnarok, Thor è imprigionato dall’altro lato
dell’universo senza il suo formidabile martello e si trova in una
corsa contro il tempo per tornare a Asgard per fermare il Ragnarok,
la distruzione della sua casa e la fine della civiltà asgardiana,
dalle mani di una nuova e potente minaccia, la spietata Hela. Ma
prima deve sopravvivere a una mortale lotta tra gladiatori che lo
metterà contro uno dei suoi amici Avengers, l’incredibile Hulk.
Domenica 9 febbraio saranno
ufficialmente assegnati gli Oscar
2020, con Joker a
farla da padrone con ben 11 candidature, seguito
da 1917,
C’era una volta a
HollywoodeThe
Irishman (10 nomination a testa). Al di là
dei film, dei registi e degli sceneggiatori, è innegabile quanto
l’attenzione sia essenzialmente puntata (anche da parte di chi al
cinema non è propriamente avvezzo) sulle star, ossia sugli attori e
sulle loro interpretazioni in questo o quell’altro film.
In attesa di scoprire quali saranno
i “migliori attori dell’anno”, abbiamo pensato di proporvi un ruolo
da recuperare per ognuno dei candidati in vista della notte delle
stelle: non si tratta necessariamente della “migliore
interpretazione”, ma soltanto di un consiglio spassionato per
approfondire il talento quel determinato interprete.
Cynthia Erivo è
sicuramente la gradita sorpresa nella cinquina della migliore
attrice protagonista di quest’edizione. L’attrice, cantante e
compositrice inglese ha ottenuto la sua prima candidatura agli
Oscar grazie al ruolo di attivista Harriet Tubman nel biopic
Harriet (in Italia ancora inedito), per
il quale è riuscita a conquistare anche una nomination alla miglior
canzone, grazie al brano “Stand Up” da lei scritto.
Dopo un lungo successo a Broadway,
la Erivo ha fatto il suo debutto sul grande schermo nel 2018, con
il neo-noir thriller all-star 7 Sconosciuti a
El Royale di Drew Goddard, dove ha dato anche
prova delle sue incredibili doti canore. È grazie però a Steve
McQueen, che lo stesso anno la sceglie per il ruolo di Belle
O’Reilly in Widows –
Eredità criminale, che la vediamo impegnata in un
heist movie tutto al femminile che, mescolando il thriller
e il dramma, è capace di riflettere sul riscatto sociale nell’epoca
contemporanea e sulla forza inestimabile delle donne.
Scarlett Johansson, Ghost World
Vi abbiamo già parlato di Scarlett
Johansson nella prima parte di questo speciale, dal
momento che l’attrice è candidata quest’anno in entrambe le
categorie dedicate alla migliore attrice. In Storia di un
matrimonio di Naoh Baumbach, la Johansson ha
probabilmente offerto la più intesa e struggente performance della
sua carriera, dimostrando una maturità che in realtà è sempre stata
uno dei suoi marchi distintivi, fin da quando ha iniziato a muovere
i primi passi nel mondo del cinema.
Un ottimo esempio in tal senso è
costituito da Ghost World, primo film in
cui Scarlett ha vestito i panni della protagonista, al fianco di
Thora Birch, la Jane Burnham di American Beauty (all’epoca
molto più conosciuta). La pellicola è tratta dall’omonima graphic
novel di Daniel Clowes ed è probabilmente uno dei migliori teen
movie realizzati, capace di descrivere con sarcasmo e acuta
ferocia i giovani e la società americana dell’epoca.
Saoirse Ronan, Brooklyn
Dopo Jennifer Lawrence,
Saoirse
Ronan è diventata la seconda attrice nella storia
dell’Academy ad aver ricevuto quattro candidature entro i 25 anni.
Questo piccolo record è stato raggiunto grazie all’interpretazione
di Jo March nel bellissimo adattamento di Piccole
Donne ad opera di Greta
Gewig.
Prima ancora di dimostrare tutta la
fierezza e la volitività tipiche di una grande interprete in
pellicole quali Maria regina
di Scozia e Lady
Bird, la Ronan è stata protagonista di
Brooklyn, diretto
da John Crowley e basato sull’omonimo romanzo di Colm Tóibín. La
Eilis Lacey ritratta da Saoirse è probabilmente uno dei personaggi
più delicati della sua filmografia. Un dramma sentimentale che
affronta con tenerezza e sensibilità le “difficoltà dell’adattarsi”
e che, se non avete mai visto, vi consigliamo caldamente di
recuperare.
Charlize Theron, The Burning Plain
Nel 2004 un Oscar conquistato alla
prima nomination, per il gigantesco
Monster. Nel 2006 una seconda
candidatura per l’impegnato North Country – Storia di
Josey. Poi nulla per diversi anni. Finalmente
Charlize
Theron ritorna ad essere presa in considerazione
dell’Academy grazie al ruolo della giornalista Megyn Kelly in
Bombshell – La voce dello scandalo, che
in Italia arriverà soltanto a fine marzo.
Impossibile dire quale sia il ruolo
migliore di Charlize, attrice poliedrica spinta costantemente dal
coraggio e dalla voglia di mettersi in gioco, al punto da
affrontare i generi più disparati. L’abbiamo vista davvero sotto
ogni possibile veste, ma è innegabile quanto il suo talento emerga
sempre con una certa prepotenza quando si tratta di mettersi in
gioco con il dramma. Tra i vari ruoli drammatici ai quali ha dato
voce e corpo, quello di Sylvia in The Burning Plain –
Il confine della solitudine resta sicuramente uno dei
più complessi e sfaccettati.
Renée Zellweger, Chicago
Dopo un lungo periodo lontana dal
grande schermo, in cui molti pensavano che la sua stella si fosse
definitivamente oscurata, Renée
Zellweger sembra essere rinata dalle sue stesse
ceneri. Dopo i consensi ottenuti grazie alla sua straordinaria
interpretazione dell’iconia Judy Garland in Judy, siamo certi
che sarà proprio lei a brillare sul palco del Dolby Theatre la
notte del 9 febbraio, portandosi così a casa il suo secondo Oscar
(il primo lo ha vinto come non protagonista nel 2004 per
Ritorno a Cold Mountain).
Se siete alla ricerca di un titolo
da recuperare all’interno della filmografia – non così vasta,
dopotutto – dell’attrice statunitense, allora il film che fa al
caso vostro è sicuramente Chicago, il
musical del 2002 di Rob Marshall, omaggio agli
anni ’20 e al cinema di Bob Fosse. All’epoca Renée sfiorò il suo
primo Oscar (battuta però dalla Virginia Wolf di Nicole Kidman in
The Hours), ma la sua Roxie Hart è ancora oggi una vivida
testimonianza del suo enorme talento, non solo come attrice, ma
anche come cantante e ballerina.
Antonio Banderas, Evita
Attore feticcio di Pedro Almodovar,
Antonio
Banderas non ha mai goduto in realtà dello stesso
rispetto e della stessa ammirazione che l’Academy ha sempre
riservato invece al regista spagnolo. Contro ogni previsione e dopo
anni di ruoli che avrebbero tranquillamente meritato maggiore
attenzione, Banderas è riuscito finalmente a conquistare la sua
prima candidatura grazie a Dolor y
Gloria, l’ultima straordinaria fatica di
Almodovar in cui l’attore spagnolo dà vita ad una versione non
troppo mascherata, sicuramente intensa e delicata, dello stesso
acclamato regista.
Invece di scavare tra i titoli che
compongono il longevo sodalizio tra i due, abbiamo deciso di
suggerirvi un film in cui Banderas dimostra non solo la sua
versatilità, ma soprattutto la sua completezza di artista a tutto
tondo. Nel 1996 ha interpretato Che, coscienza critica del
popolo argentino, nel bellissimo Evita di
Alan Parker, al fianco della popstar Madonna.
Leonardo DiCaprio, Revolutionary Road
Il momento in cui Leonardo
DiCaprio avrebbe finalmente vinto l’Oscar sembrava non
arrivare mai: eppure, una situazione che nel corso degli anni è
diventato anche oggetto di scherno che lo stesso attore e il
pubblico intero aspettavano ormai da anni, quando nel 2016 è
finalmente riuscito a portarsi a casa l’ambita statuetta grazie a
Revenant –
Redivivo.
Per il ruolo di Rick Dalton in
C’era una volta a
Hollywood, DiCaprio mette a segno la sua settima
candidatura in totale, ma scegliere un solo ruolo all’interno della
filmografia di un attore che non ha mai compiuto un solo passo
falso (da sempre attento a scegliere con attenzione in quali
progetti imbarcarsi) è stata un’impresa veramente dura. Forse, per
la profondità della storia, per la sua struggente interpretazione e
per la magia che riesce ogni volta a creare sullo schermo quando
recita con la sua amica e collega Kate Winslet,
Revolutionary Road del 2008 era forse
l’unico titolo che meritava di finire in questo nostro
speciale.
Adam Driver, Paterson
Adam
Driver non è soltanto il Kylo Ren della trilogia
sequel di Star
Wars; e per fortuna, aggiungiamo noi. Dopo una
prima nomination come non protagonista lo scorso anno per
BlacKkKlansman,
l’attore americano torna nella cinquina dei migliori attori, questa
volta in veste di protagonista, grazie al suo splendido ritratto di
Charlie Barber in Storia di un
matrimoniodi Noah Baumbach, al
fianco di Scarlett Johansson.
Eppure, siamo convinti che tra i
suoi ruoli migliori rientri sicuramente quello dell’autista di
pullman Paterson che dà
il titolo all’omonimo film scritto e diretto da Jim Jarmusch nel
2016, e che forse non tutti ricordano o conoscono. Un’elegia delle
piccole cose quotidiane che troppo spesso diamo per scontate e
dalle quale vorremmo soltanto scappare, in cui Driver dà prova
ancora una volta del suo smisurato talento.
Joaquin Phoenix, The Master
Dopo aver sfiorato l’Oscar per ben
tre volte, questo sarà senza ombra di dubbio l’anno di Joaquin
Phoenix, che grazie alla magistrale interpretale di
Arthur Fleck nell’acclamato Joker di Todd
Phillips, riuscirà finalmente a salire sul palco del Dolby Theatre
per levare al cielo la statuetta più ambita da ogni attore che si
rispetti.
Attore dotato di una sensibilità
fuori dal comune, Phoenix ha probabilmente offerto una delle prove
attoriali più incredibili di sempre nel monumentale The
Master di Paul Thomas Anderson, un film
potentissimo in cui le reazioni violente e spropositate del
personaggio di Freddie Quell interpretato da Joaquin hanno
consolidato all’epoca l’impressionante talento in un’interprete
che, almeno guardando all’attuale panorama cinematografico, sembra
avere pochissimi eguali.
Jonathan Pryce, Carrington
Incredibile ma vero, quella che
Jonathan Pryce ha ricevuto per I due
papi, il film di Fernando Meirelles in cui recita al
fianco di Anthony Hopkins, rappresenta la prima candidatura
dell’acclamato interprete gallese al premio Oscar. Di recente
lo abbiamo visto in molti ruoli di prestigio, a suo agio tanto
nelle vesti di spalla (come in The Wife –
Vivere nell’ombra al fianco di Glenn Close) tanto
in quelle di protagonista (come ne L’uomo che
uccise Don Chisiotte di Terry Gilliam).
Una prova che resterà memorabile è
sicuramente quella offerta da Pryce in
Carrington di Christopher Hampton, in cui
ha interpretato lo scrittore britannico Lytton Strachey. Nei panni
di un barbuto omosessuale, con modi di esprimersi alla Oscar Wilde,
Jonathan è semplicemente irresistibile.
È un momento d’oro per la
bravissima Ana De
Armas, attrice cubana che quest’anno ha visto
esplodere la sua carriera grazie a Rian Johnson.
Già conosciuta come la splendida intelligenza artificiale
innamorata del personaggio di Ryan Gosling in
Blade Runner 2046, De Armas si è fatta
valere quest’anno in Cena con
Delitto – Knives Out, in cui ha dimostrato una
grande bravura, premiata con la nomination ai Golden
Globes.
Adesso, la vedremo nei panni di una
letale agente della CIA nel nuovo film di James
Bond, No Time To Die. In
occasione della promozione del film e in collaborazione con
Chopard, l’attrice ha posato per questo magnifico
servizio fotografico. Eccolo di seguito:
Il film, atteso nelle sale l’8
aprile 2020, vede nel cast Daniel
Craig (James Bond), Ralph
Fiennes (M), NaomieHarris (Eve
Moneypenny), Ben
Whishaw (Q), Rory
Kinnear (Bill Tanner) e Jeffrey
Wright (Felix Leiter). Le new entry del cast sono
invece Rami
Malek, Billy Magnussen, Lashana
Lynch e Ana de Armas.
Vi ricordiamo che la produzione ha
assunto Phoebe Waller-Bridge per
“ravvivare” lo script di Bond 25 sotto
speciale richiesta di Craig, grande fan
di Fleabag e Killing
Eve, le due serie prodotte e scritte dall’attrice. Era dal
1963 (l’ultima fu Johanna Hardwood con Dr.
No e From Russia With Love) che la casa di
produzione non assumeva una donna per dare voce ai personaggi del
franchise, una scelta oggi più che mai “rilevante”.
In No Time To
Die, Bond si gode una vita tranquilla in
Giamaica dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto
vivere viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un
vecchio amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La
missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si
rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle
tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa
tecnologia.
Avengers: Endgame ha preso il
via con Thanos decapitato da Thor. Tuttavia, quando gli Eroi più
potenti della Terra iniziano a usare il viaggio nel tempo per
cercare di riportare indietro le innumerevoli vite che il Titano
Pazzo aveva spazzato via con un solo schiocco di dita, una versione
precedente del cattivo arriva nel presente, sempre con lo scopo di
riunire per sé le Gemme dell’Infinito e creare un nuovo mondo.
Ciò che segue, come sa bene chi ha
visto Endgame, è la furiosa battaglia
delle Orde di Thanos contro i Vendicatori (finalmente) uniti. Alla
fine, Iron Man dà la vita per fermare il Titano Pazzo e ora abbiamo
la possibilità, grazie a Hot Toys, di dare uno sguardo al Thanos in
versione “ferite da battaglia”.
Ricordiamo
che Avengers: Endgame è il film
di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo dei
Marvel Studios, che con l’avventura diretta
da Anthony e Joe Russo hanno chiuso un
arco narrativo lungo 22 film e 11 anni, portando a termine un
esperimento produttivo senza pari.
Lo stesso report di Variety che
rivelava le trattative dei Marvel Studios con Raimi, ha riportato anche
che Rachel McAdams non tornerà al fianco di
Benedict Cumberbatch nei panni di Christine
Palmer. Il personaggio della Adams era stato trattato davvero in
maniera approssimativa nel primo film del 2016, e quindi non ci
stupisce che l’attrice abbia deciso di non tornare. Nel film,
Christine è una collega di Strange e lo tiene legato alla sua
vecchia vita a New York, dopo che lui diventa uno stregone. Nei
fumetti, invece, Christine è un’eroina, Night Nurse, anche se nel
film di Doctor Strange, come detto, non
riveste quel ruolo.
Annunciato ufficialmente questa
estate al Comic-Con di San Diego, Doctor Strange
2 vedrà Benedict
Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange.
Diretto da Scott Derrickson, il sequel vedrà
anche Wanda Maximoff alias Scarlet Witch (Elizabeth
Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista
dopo WandaVision. Le riprese
dovrebbero cominciare nella prima metà del 2020.
Secondo Collider, la
produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo
sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non
è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere
firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe
intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro
mani con il regista.
Il primo film su Doctor
Strange è uscito nel 2016 e ha raccontato la nascita
dell’eroe, dall’incidente di Stepehn Strange fino al confronto con
Dormammu. Nel film c’erano anche Benedict Wong, Tilda
Swinton, Chiwetel
Ejiofor e Rachel McAdams.
Abbiamo rivisto Strange in Infinity
Ware
inEndgame.
Henry Golding, che
il mondo ha conosciuto in Crazy Rich
Asians ma che si sta costruendo una solida carriera,
forte del suo carisma e sex appeal, ha pubblicato la prima immagine
dal set di Snake Eyes, lo spin
off di G.I. Joe, presentandosi ufficialmente
come l’eroe del titolo.
Il film è basato sul personaggio di
Snake Eyes, presente nei fumetti di G.I. Joe, e dovrebbe raccontare
le sue origini. Il film era stato inizialmente annunciato nel 2018,
per un’uscita all’inizio del 2020, poi rimandata. Robert
Schwentke (RED) dirige su una
sceneggiatura firmata da Evan Spiliotopoulos
(La bella e la bestia).
Il personaggio Snake Eyes è un
membro chiave del team G.I. Joe, un abile combattente e maestro di
armi con un passato tragico. È apparso in entrambi i precedenti
film sui G.I. Joe, G.I. Joe: The Rise of Cobra del 2009 e il G.I.
Joe: la vendetta del 2013. Nessuno dei due film è stato accolto
molto bene dalla critica, anche se al botteghino hanno avuto buoni
risultati. Poco dopo l’uscita del secondo, è stato annunciato anche
un terzo film, che però non è mai stato realizzato a causa di
problemi di schedule degli attori.
Snake Eyes è stato interpretato
negli ultimi due film dall’attore e artista marziale Ray
Park. Poiché lo spin-off è destinato a essere un
importante ripartenza per il franchise, il personaggio è stato
assegnato a Golding, che, come accennato, sta cominciando ad essere
sempre più presente sul grande e piccolo schermo.
Golding ha pubblicato la prima
immagine del suo look su Instagram, accompagnando l’immagine con la
didascalia “Perché è il mio compleanno oggi e sto giocando a
Snake Eyes … Ecco il tuo primo look”. L’immagine in bianco e
nero mostra Golding nei panni del personaggio del titolo, armato,
mentre sale vecchi gradini di pietra.
Snake Eyes ruoterà
intorno alla nascita del protagonista che cerca di diventare un
membro del Clan Arashikage, team che ha lavorato come agenzia di
serial killer per generazioni usando l’inganno per guadagnarsi da
vivere.
Un nuovo video dal dietro le quinte
di Star
Wars – L’Ascesa di Skywalker rivela come
J.J. Abrams e il suo team sono stati capaci di
riportare la Leia Organa di Carrie
Fisher all’interno del film. L’attrice è tornata nei panni
dell’iconico personaggio ne Il Risveglio della Forza del
2015 e ne Gli Ultimi Jedi del 2017. Purtroppo, la sua
prematura e tragica scomparsa nel 2016 le ha impedito di avere un
ruolo di maggior rilievo all’interno del capitolo finale della saga
degli Skywalker.
Nonostante Episodio IX
dovesse essere incentrato proprio sul personaggio di Leia – dopo
che Il Risveglio della Forza e Gli Ultimi Jedi
hanno messo al centro rispettivamente le figure di Han Solo (Harrison
Ford) e Luke Skywalker (Mark
Hamill) -, la Lucasfilm ha escluso fin da subito la
possibilità di ricreare il personaggio del Generale attraverso
l’impiego della CGI (al pari di quanto fatto con il Grand Moff
Tarkin di Peter Cushing nello spin-off
Rogue
One) o di ingaggiare un’altra attrice per la
parte.
Ecco perché il personaggio di
Carrie
Fisher è stato nuovamente inserito nella storia grazie
all’utilizzo di materiale inedito proveniente da
Il Risveglio della
Forza, per una durata totale di circa 8
minuti. Adesso, grazie ad una nuova speciale featurette, i fan
hanno finalmente la possibilità di scoprire come il team di Abrams
ha lavorato per riportare sullo schermo l’amatissima
Principessa.
In una recente intervista con
VanityFair, Roger
Guyett, tra i supervisori agli effetti visivi del film, ha
spiegato proprio dell’ingegnoso processo di incorporazione del
personaggio di Leia Organa all’interno di Episodio IX,
dichiarando: “Quando guardi il film, vuoi soltanto credere che
Carrie sia davvero lì, ed è completamente naturale all’interno
della scena. La chiave è stata basarsi sulla performance che ci
aveva lasciato in precedenza. Abbiamo usato spesso il motion
control. Noterete che sfoggia un taglio di capelli diverso, che
indossa abiti diversi, e tutte queste cose. Mentre eravamo
impegnati con quelle scene, ho sempre pensato al fatto che tutti si
sarebbero concentrati sul suo volto. Era quello l’aspetto sul quale
ci siamo concentrati di più. Poi abbiamo pensato a sistemare tutto
il resto.”
Potete vedere il video dedicato alla
realizzazione degli effetti visivi di Star Wars –
L’Ascesa di Skywalker, diffuso online attraverso il
canale YouTube ufficiale della ILMVFX, di seguito:
Lucasfilm e il
regista J.J. Abrams uniscono ancora una
volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio
verso una galassia lontana lontana con Star Wars:
L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione
dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende
e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.
Il cast del film
comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver,
Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi
Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri
Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie
Tran, con Ian
McDiarmid e Billy Dee
Williams.
Diretto da J.J. Abrams e prodotto da
Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars:
L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris Terrio,
mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i
produttori esecutivi.
Il capitolo numero dieci della
longeva saga di Fast and Furious metterà
ufficialmente la parola fine ad un franchise iniziato quasi
vent’anni fa. E per un cerchio che è destinato a chiudersi, c’è
ovviamente bisogno di fare le cose in grande, un po’ com’è nello
spirito della saga stessa. Sembra infatti che il capitolo finale
sarà diviso in due parti.
Mentre sale l’attesa per l’arrivo al
cinema di Fast and Furious 9, in una
recente intervista con Total Film è stata la
star indiscussa della saga, ossia Vin Diesel, a
parlare di Fast and Furious 10 e dei
piani in merito al capitolo conclusivo.
L’attore ha spiegato che lui e la
produzione hanno iniziato a pianificare l’episodio dieci anche
prima di iniziare a girare il nove, per poi aggiungere: “Questo
universo è talmente solido e così ricco di talenti e di storie da
essere assolutamente aperto a spin-off. Penso sia inevitabile. La
Universal si merita di portarlo avanto per quanto ha investito in
questa piccola saga.”
In conclusione, Diesel ha detto:
“E per quanto riguarda i fan, se Fast 10 – Part I & Parte II –
dovesse essere davvero la fine, sarebbe bello se quest’universo
potesse continuare per le generazioni a venire.”
Le parole di Diesel non lasciano
molto spazio all’immaginazione: la saga di Fast and
Furious seguirà la strada di altri celebri franchise di
successo; alla stregua di Harry
Potter e Hunger
Games, sembra proprio che anche l’epilogo
dell’adrenalinico franchise sarà diviso in due parti.
In Fast and Furious
9 reciteranno i veterani del
franchise Vin Diesel, Charlize
Theron, John
Cena, Michelle
Rodriguez, Jordana
Brewster, Ludacris, Tyrese
Gibson e Helen Mirren. Nel cast
anche Michael
Rooker e Cardi B.
La regia sarà firmata
da Justin Lin, già regista di numerosi
capitoli del franchise, mentre la release del film è stata spostata
al 22 maggio 2020 (inizialmente il film
sarebbe dovuto arrivare al cinema quest’anno). Non sono state
fornite spiegazioni ufficiali che hanno motivato questa scelta, ma
è evidente che nei piani della Universal Pictures ci sia la volontà
di garantire alla saga il miglior posizionamento al box office
possibile in una stagione già ricchissima di blockbuster molto
attesi.
Ricoriamo che il decimo capitolo
della saga è già in pre-produzione. Secondo quanto riferito, il
capitolo numero 10 della saga concluderà definitivamente la serie
principale Fast and Furious, a
seguito degli eventi che vedremo nel nono capitolo. Questa
informazione ci fa pensare che alla fine del franchise si sia
pensato più a un dittico di chiusura che a due film separati.
L’ultima volta che abbiamo sentito
parlare di Mad Max è stato a dicembre,
quando il regista George
Miller aveva dichiarato: “Non ho chiuso con la
storia di Mad Max. Ci sarà certamente un altro film”. I
numerosi problemi tra il regista e la Warner Bros. durante la
lavorazione di Mad
Max: Fury Road non sembrano aver scoraggiato
Miller, ancora intenzionato a proseguire la storia di Max
Rockatansky sul grande schermo.
Adesso, stando a quanto riportato
da Geeks WorldWide,
sembra che la produzione del quinto capitolo della saga sia
ufficialmente pronta a partire. Lo studio sembra aver approvato il
film: le riprese dovrebbero svolgersi in Australia a partire dal
prossimo autunno. Al momento non sappiamo se Tom
Hardy e Charlize Theron torneranno nel
film. Prima del nuovo Mad Max, Miller sarà impegnato sul
set con Idris Elba e Tilda
Swinton per il suo prossimo progetto cinematografico,
Three Thousand
Years of Longing.
Stando ai piani originali di
George Miller, ci dovrebbero essere altri due film del franchise
con protagonista Tom Hardy (l’attore ha firmato un contratto per
quattro film) e persino uno spin-off sul personaggio di
Furiosa con Charlize Theron. La battaglia legale tra
Miller e la Warner Bros. a causa del budget impiegato per Fury
Road ha inevitabilmente rallentato i lavori sulla saga e lo
sviluppo dei nuovi film.
Mad Max: Fury
Road ha avuto un successo travolgente. Dalla
presentazione a Cannes alla vittoria di sei Oscar (su dieci
nomination), il film con Tom Hardy e
Charlize Theron è certamente uno dei migliori film
degli ultimi dieci anni.
Sono ufficialmente partite a San
Francisco le riprese di Matrix 4, il
nuovo capitolo della celebre saga sci-fi che sarà diretto ancora
una volta da Lana Wachowski. Erano anni che i
fan aspettavano un nuovo capitolo della saga con Keanu
Reeves, che tornerà a vestire i panni del protagonista Neo
nel film in arrivo al cinema nel 2021.
Le prime foto dal set – arrivate
online grazie ad un account Instagram dedicato
proprio a Reeves – ci mostrano l’attore in abiti civili (e non con
il celebre abito di pelle della trilogia originale) impegnato a
girare alcune scene. Negli scatti che sono approdati online è
possibile vedere anche la regista Lana Wachowski e
l’attrice Carrie-Ann Moss, che proprio come Reeves
tornerà anche lei nel franchise, interpretando nuovamente il
personaggio di Trinity.
Matrix 4 vedrà
nel cast il ritorno di Keanu Reeves, Carrie-Ann
Moss e Jada
Pinkett-Smith al fianco delle new
entry Yahya Abdul-Mateen II, Neil Patrick Harris,
Jonathan Groff, Jessica
Henwicke Toby
Onwumere.
Il nuovo capitolo del franchise sarà
diretto da Lana Wachowski. La sceneggiatura
del film è stata firmata a sei mani con Aleksandar Hemon e David
Mitchell, mentre diverse fonti sostengono che le riprese dovrebbero
iniziare nei primi mesi del 2020. “Molte delle idee che Lilly
ed io abbiamo esplorato vent’anni fa a proposito della nostra
realtà sono ancora più rilevanti ora. Sono molto felice di avere
questi personaggi nella mia vita e sono grata per questa
possibilità di lavorare ancora con i miei brillanti amici“, ha
detto la Wachowski.
“Non potremmo essere più
entusiasti di rientrare in The Matrix con Lana“, ha dichiarato
Toby Emmerich, presidente della Warner Bros, “Lana è una vera
visionaria, una regista creativa e originale e siamo entusiasti che
stia scrivendo, che dirigerà e produrrà questo nuovo capitolo
dell’universo di Matrix“.
Dopo la dipartita di Scott
Derrickson, che ha abbandonato il progetto a causa di
alcune “divergenze creative”, sembra che i Marvel Studios abbiano finalmente trovato il
nuovo regista di Doctor Strange
2, l’atteso sequel del cinecomic con
Benedict Cumberbatch che arriverà nelle sale a
maggio del prossimo anno.
Stando infatti a quanto riportato da
Variety, Sam
Raimi è in trattative per dirigere Doctor
Strange in the Multiverse of Madness. Raimi è noto
per la trilogia de La Casa e per i film della serie
Spider-Man con Tobey Maguire. Nel corso della sua carriera
ha diretto anche Darkman, Pronti a morire e Drag Me to
Hell. È dal 2013 che Raimi non dirige un film.
Insieme alla notizia del
coinvolgimento di Raimi nel sequel, è sempre Variety a riportare
che Rachel
McAdams non ritornerà nei panni di Christine Palmer
nel sequel.
Annunciato ufficialmente questa
estate al Comic-Con di San Diego, Doctor Strange
2 vedrà Benedict
Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange.
Diretto da Scott Derrickson, il sequel vedrà
anche Wanda Maximoff alias Scarlet Witch (Elizabeth
Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista
dopo WandaVision. Le riprese
dovrebbero cominciare nella prima metà del 2020.
Secondo Collider, la
produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo
sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non
è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere
firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe
intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro
mani con il regista.
Il primo film su Doctor
Strange è uscito nel 2016 e ha raccontato la nascita
dell’eroe, dall’incidente di Stepehn Strange fino al confronto con
Dormammu. Nel film c’erano anche Benedict Wong, Tilda
Swinton, Chiwetel
Ejiofor e Rachel McAdams.
Abbiamo rivisto Strange in Infinity
Ware
inEndgame.
Kirk Douglas,
protagonista di Spartacus, si è spento
all’età di 103 anni. Era il padre dell’attore Michael
Douglas e patriarca di una famiglia di Hollywood tutta
impegnata nel mondo del cinema.
Michael Douglas ha
dato l’annuncio ufficiale via Instagram, dicendo: “È con
tremenda tristezza che io e i miei fratelli annunciamo che Kirk
Douglas ci ha lasciato oggi all’età di 103 anni.”
“Per il mondo era una leggenda
– continua Michael Douglas– un attore
dell’epoca d’oro di quei film che hanno vissuto quegli anni d’oro,
un umanitario che ha perseguito la giustizia e le cause in cui
credeva, stabilendo uno standard a cui tutti aspiriamo.
Ma per me, e per i mie fratelli
Joel e Peter, era semplicemente papà, per Catherine, un magnifico
suocero, per i suoi nipoti e pronipoti un amorevole nonno e per sua
moglie, Anne, un meraviglioso marito.
La vita di Kirk è stata vissuta
bene, e lui lascia un’eredità di film che vivrà per generazioni a
venire, e una storia come filantropo che ha lavorato per il bene
comune e per un mondo migliore.
Lasciatemi finire con le parole
che gli ho detto al suo ultimo compleanno e che rimarranno sempre
vere. Papà, ti voglio bene, e sono orgoglioso di essere tuo
figlio.”
Ecco l’intervista a Margot Robbie e al cast di Birds
of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley
Quinn,
Mary Elizabeth Winstead, Jurnee Smollett-Bell, Rosie
Perez e Ella Jay Basco, insieme alla
regista Cathy Yan. Il film arriverà al cinema il 6
febbraio distribuito da Warner Bros.
Birds of
Prey, diretto
da CathyYan, arriverà
nelle sale il 7 febbraio 2020. Nel cast
anche Mary Elizabeth Winstead, Jurnee
Smollett-Bell (rispettivamente Cacciatrice e Black
Canary), Rosie Perez (Renee Montoya)
e Ella Jay Basco (Cassandra Cain).
Ewan McGregor interpreta invece uno dei
due principali villain del film, Maschera
Nera, alter ego di Roman Sionis.
Chi conosce i fumetti lo ricorderà come uno dei più grandi
nemici di Batman (negli anni Ottanta esplose proprio come nemesi
del Cavaliere Oscuro) nonché temibile boss mafioso di Gotham
City.
Di seguito la nuova sinossi ufficiale:
“Avete mai sentito la storia del
poliziotto, dell’uccello canoro, dello psicopatico e della
principessa mafiosa? Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita
di Harley Quinn) è una storia contorta raccontata dalla stessa
Harley, come solo Harley può farlo. Quando il malvagio narcisista
di Gotham, Roman Sionis, e il suo zelante braccio destro, Zsasz,
puntano gli occhi su una ragazza di nome Cass, la città si rivolta
per cercarla. I percorsi di Harley, Cacciatrice, Black Canary e
Renee Montoya si incontrano e l’improbabile quartetto non ha altra
scelta che allearsi per abbattere Roman.“
Le Birds of
Prey sono un gruppo di supereroine capitanate da
Oracolo (ovvero Batgirl) che
protegge Gotham. O almeno lo erano fino a questo momento, visto che
dal 6 febbraio arriva in sala Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley
Quinn, film diretto da Cathy Yan
che rilegge completamente quello che conosciamo dai fumetti.
Il film nasce dalle ceneri del
disappunto di Suicide Squad e ne mantiene solo gli aspetti
che erano stati bene accolti dal pubblico, ovvero il personaggio di
Harley Quinn, interpretato da Margot Robbie (che qui è anche produttrice).
La storia è infatti il seguito diretto della vicenda del
personaggio raccontata nel film di David Ayer.
Troviamo Harley scaricata da Joker e disperata per l’abbandono da
parte del suo Puddin’. Di fronte alle sofferenze d’amore,
però, la ragazza decide di rimboccarsi le maniche e di reinventarsi
come soggetto singolo e autonomo, non più definito dalle azioni e
dalle decisioni di un compagno prepotente come Mister J.
Harley Quinn si emancipa da
Joker
In una Gotham niente affatto macabra
ma piena di colori e di glitter (dopotutto la storia la racconta
Harley stessa, era inevitabile che fosse così), la ragazza deve
trovare la sua strada ma presto capisce che, interrotto il suo
legame con il Clown Principe del Crimine, viene meno anche la
protezione di cui lei godeva in quanto sua donna. E questo, alla
luce del comportamento non sempre equilibrato della protagonista,
vuol dire tanta gente che la vuole morta.
Come farà la nostra folle
protagonista a sopravvivere da sola ad un nugolo di criminali da
strapazzo che vuole vendicarsi? E soprattutto, come farà lei a
sottrarsi al controllo di Maschera Nera, il boss dell’East End di
Gotham? Nel suo percorso di fuga, Harley Quinn incontrerà altre
donne, ferite e traumatizzate, che cercano la loro vendetta e che
capiranno che a fare squadra contro un nemico comune ci guadagnano
tutte.
Birds of
Prey promuove l’indipendenza della donna
Il messaggio principale di
Birds of Prey, su cui si calca la mano e
al quale i filmmaker tenevano tanto, è sicuramente quello
dell’emancipazione della donna dalla figura protettiva sì, ma anche
invadente e prepotente dell’uomo. Harley deve emanciparsi da
Joker e dall’amore tossico che prova per lui, deve scoprirsi
indipendente e capace di sopravvivere e di bastare a se stessa, e
come lei anche le sue compagne di viaggio. Black Canary si emancipa
da Maschera Nera e esplora il suo potenziale, Montoya fa i conti
con un universo maschilista, la polizia di Gotham, Cacciatrice
persegue la sua vendetta, mentre Cassandra Cain, da sempre abituata
ad essere indipendente ma sola, scopre che può contare
sull’amicizia di altre donne che, come lei, sono in difficoltà.
Mettiamo in guardia i fan del
fumetto: chiunque tra loro leggesse il titolo del film, si
troverebbe interdetto rispetto a ciò che troverà in sala. Niente di
quello che accade nel film si rifà ai fumetti così come li
conosciamo, e una volta messo in chiaro questo, possiamo farci
trascinare in due ore di sconnessa follia in cui queste belle
ragazze un po’ arrabbiate picchiano come fabbri, nella migliore
tradizione action testosteronica.
Birds of Prey
è un action movie
Sotto questo punto di vista,
Birds of Prey è un film divertentissimo,
con musica invasiva e colori accesi ad accentuare la follia e
l’eccitazione delle scene di lotta, in cui Harley e compagnia hanno
la meglio su energumeni di ogni età, razza e stazza, a dispetto del
loro essere esili donzelle (per niente in difficoltà). Si sono
divertite le interpreti e si è divertita chiaramente anche la Yan,
alla sua prima volta dietro alla macchina da presa di un film di
genere.
Poco cinecomic, ma molto action
movie con strizzate d’occhio ai mob e buddy movie declinati al
femminile, Birds of Prey pecca però nelle
basi del racconto. Tutta la prima parte del film dimostra una
grandissima confusione nell’organizzazione narrativa, affidandosi
al racconto in voice over di una logorroica Harley che
però, forse a imitare la confusione della sua testa, sovrappone
piani temporali a spiegoni fondamentali per inquadrare i personaggi
con un risultato estremamente goffo. Arriva troppo tardi, nel film,
il momento in cui le protagoniste fanno squadra ed è proprio da lì
che l’azione e il racconto cominciano ad essere davvero
efficaci.
La sceneggiatura firmata da
Christina Hodson si dimostra confusa, forse perché
la resa cinematografica cerca disperatamente di risultare
originale, sopra le righe, gridando sguaiatamente il proprio
messaggio: le donne possono fare tranquillamente a meno di
relazioni tossiche e che minano la loro libertà e indipendenza.
Ed è tutto vero, sacro e giusto, e
forse vale ancora la pena di insistere su questo concetto, in una
società che continua a negare la disparità di genere. Resta un po’
di amaro in bocca, perché proprio il messaggio del film continua a
contrapporre i generi, raccontandoli come avversari, invece di
accostarli, metterli fianco a fianco e farli camminare, da pari,
nella stessa direzione. Ma forse, prima di arrivare alla parità
completa, questo è un passaggio obbligato.
Con un volto da vero cowboy,
l’attore Sam Elliott ha negli anni costruito
una carriera di tutto rispetto, partecipando ad importanti film
d’autore al fianco di celebri attori. Interprete di personaggi
divenuti iconici, Elliott ha ricevuto ogni onore possibile, venendo
tributato come vera e propria leggenda vivente.
Ecco 10 cose che non sai di
Sam Elliott.
Sam Elliott: i suoi film
1. Ha recitato in
celebri lungometraggi. L’attore fa il suo debutto al
cinema recitando nel film Butch Cassidy (1969),
per poi recitare in film come I
formidabili (1970), Il testamento (1978),
Dietro la maschera (1985), Un poliziotto in
blue jeans (1998), Scappatella con il
morto (1990), Gettysburg (1993)
e Il grande Lebowski (1998), con cui ottiene maggior
popolarità. Recita poi in Hulk (2003), Thank You
for Smoking (2005), Ghost Rider
(2007), La bussola d’oro (2007), Tra le nuvole
(2009), Che fine hanno fatto i Morgan? (2009), La
regola del silenzio (2012), Un tranquillo weekend di
mistero (2015), L’uomo che uccise Hitler e poi il
Bigfoot (2018) e A Star Is
Born (2018), di Bradley
Cooper, con cui ottiene nuova celebrità.
2. Ha preso parte a
produzioni televisive. Nel corso della sua carriera
l’attore ha preso parte a numerose serie o film TV. Tra i titoli
più memorabili si ricordano Missione Impossibile
(1970-1971), Militari di carriera (1976), Ovest
selvaggio (1980), Rough Riders (1997), A prova di
errore (2000) e Parks and Recreation (2013-2015). Dal
2016 ricopre il ruolo del capofamiglia Beau Bennett nella serie
The Ranch, dove recita accanto
all’attore Ashton Kutcher.
3. Ha lavorato come
doppiatore. In diverse occasioni l’attore si è cimentato
anche nel doppiaggio, ricoprendo tale ruolo per i film d’animazione
Barnyard – Il cortile (2006), Sansone (2010),
Il viaggio di Arlo (2015), e Rock Dog (2016). Nel
2019 doppia infine il personaggio dell’anziano cane Trusty
nell’atteso live action di Lilli e il vagabondo. Per la
sua voce calda e ruvida, l’attore ha inoltre svolto il ruolo di
voce narrante per diversi film, tra cui Il grande
Lebowski.
Sam Elliott e Katharine Ross
4. La sua storia d’amore
dura da molti anni. Sul set del suo primo film, Butch
Cassidy, del 1969, Elliott incontra l’attrice
Katharine Ross. Terminate le riprese, i due si
persero di vista. Si ritrovarono solo nel 1978, quando recitarono
entrambi nel film Il testamento. A questo punto ebbero
modo di intraprendere una relazione, arrivando a sposarsi nel 1984,
anno in cui nacque anche il loro primo figlio.
Sam Elliott ha un ruolo in
Hulk
5. Accettò subito di
partecipare al film. Nel film del 2003 Hulk,
diretto da Ang
Lee, l’attore ricopre il ruolo del generale Ross.
Elliott dichiarò di aver accettato di partecipare senza neanche
leggere la sceneggiatura, essendo semplicemente desideroso di poter
lavorare con il celebre regista cinese.
Sam Elliott in Ghost Rider
6. Era il Ghost Rider
originale. Nel film con Nicolas
Cage, dedicato al celebre personaggio Marvel, l’attore appare
nell’incipit nei panni di Carter Slade, il Ghost Rider della sua
epoca, la fine del XIX secolo, che però si ribella a Mefistofele
infrangendo il loro patto. Tramite le scene con Elliott viene così
raccontato il legame che lega l’antieroe al re degli inferi.
Sam Elliott in Il grande
Lebowski
7. Il ruolo è stato scritto
per lui. Nel film Il grande Lebowski, l’attore
interpreta Lo Straniero, un anziano cowboy che ha per lo più il
compito di narrare il film, ma compare anche come figura di
riferimento per il protagonista. I fratelli Coen hanno dichiarato
di aver scritto il personaggio pensando proprio ad Elliott, secondo
i quali aveva il carisma giusto per dar vita a tale
personaggio.
8. Ha lavorato sul set per
pochi giorni. Data la sua scarsa presenza in scena,
l’attore ha lavorato alle riprese del film soltanto per due giorni
effettivi. Durante questi ha avuto modo di apparire nelle
inquadrature che lo prevedevano. In seguito ha poi lavorato alla
voce fuori campo del film.
Sam Elliott e il successo di A Star
Is Born
9. Ha ottenuto un importante
riconoscimento. Nel film diretto da Bradley
Cooper, l’attore interpreta Bobby Maine, fratello maggiore
del protagonista Jackson Maine. Per la sua interpretazione,
l’attore ha ottenuto la sua prima nomination ai premi Oscar come
miglior attore non protagonista, senza tuttavia riportare la
vittoria.
Sam Elliott: età e altezza
10. Sam Elliott è nato a
Sacramento, in California, Stati Uniti, il 9 agosto 1944.
L’attore è alto complessivamente 188 centimetri.